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TOSCANA<br />
la<br />
<strong>Toscana</strong> Cultura - Anno 4 - Numero 4 - <strong>Aprile</strong> 2016 - Registrazione Tribunale di Firenze n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227. E 1<br />
Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv.in L 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1 C1/FI
Le sue creazioni reinterpretano<br />
il concetto di design unendo<br />
alla funzionalità dell'oggetto da uso<br />
la preziosità del pezzo unico<br />
LUCIANO<br />
MANARA<br />
Manara Design Via di Novoli, 62/G 50127 Firenze<br />
Tel. +39 055 435003 info@manaradesign.it<br />
www.manaradesign.it<br />
1996 esposizione a Los Angeles nel Pacific Design Center<br />
1998 premiazione Fiorino d'Oro nel Salone dei Cinquecento di<br />
Palazzo Vecchio a Firenze<br />
2014 esposizione in collettiva a Viareggio, Firenze, Fiesole<br />
Premiazione al Salone dei Cinquecento per l'opera il Cristo delle<br />
Rose da parte della critica<br />
Premiato con il Collare <strong>La</strong>urenziano Salone dei Cinquecento di<br />
Palazzo Vecchio a Firenze<br />
2015 esposizione a Londra presso Thomas Goode e Co. Plateaux<br />
Gallery.<br />
Opere vendute a Mosca, Dubai, Ucraina<br />
Arredamenti exclusivity in Italia e all'estero esprimendo e seguendo<br />
il desiderio di bellezza arredando la casa con personality e mai<br />
seguendo canoni conventionality e disegnando in esclusiva tutti gli<br />
accessori, dall'illuminazione alle maniglie dei mobili
Sommario<br />
4<br />
6<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
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14<br />
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19<br />
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21<br />
22<br />
23<br />
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26<br />
27<br />
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33<br />
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46<br />
Massimo Sonnini in mostra nell'ex Chiesa dei Bigi a Grosseto<br />
Sandra Milo e la <strong>Toscana</strong>: un amore ritrovato<br />
"Le vite" del Vasari ritrascritte da Giancarlo Dal Pozzo<br />
Paolo <strong>La</strong>ntieri alla Galleria d'Arte Mentana di Firenze<br />
Le "Visioni mediterranee" di Olga Belsito all'Hotel Cellai di Firenze<br />
Gli AperitivArte al Parco della Luce di Siena<br />
<strong>La</strong> personale di Sabina Russo al Circolo degli Artisti Casa di Dante<br />
Alla Galleria Mentana la rassegna Proposte d'arte contemporanea<br />
<strong>La</strong> voce dei poeti: Manola Viti<br />
Devdatta Padekar in mostra al Florence Dance Center di Firenze<br />
Gli introspettivi ritratti della pittrice Leda Giannoni<br />
Il pittore abruzzese Carmine Galiè al Museo Guidi di Forte dei Marmi<br />
A cent'anni dalla nascita una retrospettiva di Tonino D'Orio<br />
"L'abbraccio al mondo" di Mara Faggioli<br />
I paesaggi toscani del pittore fiesolano Francesco Beccastrini<br />
Gabriella Casini, pittrice di luci, colori e profumi dell'anima<br />
<strong>La</strong> cultura e l'arte di Esart e Hdemy<br />
Guendalina Maggiora: la magica arte dei burattini<br />
<strong>La</strong> biennale d'arte contemporanea del Burlamacco<br />
<strong>La</strong> fantastica creatività del maestro André Bodin <strong>La</strong>bode<br />
<strong>La</strong> quinta edizione di Florence Total Contemporary Art<br />
A Simultanea Spazi d'Arte di Firenze Jacob Zaid Levis<br />
I sessant'anni in arte di Rusp@ Gianni Ruspaggiari<br />
"Il Creatore" di Daniele Bongiovanni presentato da Gregorio Rossi<br />
Forme e colori del mondo alla Mostra Internazionale dell'Artigianato<br />
Da Kandinsky a Pollock in Palazzo Strozzi a Firenze<br />
Gandolfa Gennaro in mostra al Caffè Principe di Firenze<br />
Cent'anni di Spoon River negli scatti del gruppo Idea Fotografica<br />
A Cena al Cine la nuova rassegna del Circolo Rondinella del Torrino<br />
Il 50° Premio Nazionale Città di <strong>La</strong>stra<br />
Il momento d'oro del pittore Pier Nicola Ricciardelli<br />
A Pistoia una mostra sul popolo <strong>La</strong>kota Sioux<br />
A Signa riapre il Parco dei Renai<br />
Duccio Ricciardelli<br />
Gli idoli dell'autostrada<br />
stampa analogica in bianco e nero<br />
"Per me l'atto fotografico è un esercizio di ricomposizione e di ricostruzione<br />
esistenziale, un riconnettermi con l'intimità di un istante<br />
che non ritorna. Utilizzo frammenti di viaggi e di esperienze separate<br />
anche da molti anni tra loro. <strong>La</strong> macchina fotografica sviluppa<br />
una sorta di sequenza cinematografica, momenti silenziosi come<br />
inizi di film, trame non sviluppate, piccole storie sospese nel tempo.<br />
Utilizzo pellicole analogiche in bianco e nero che sviluppo con tempi<br />
lentissimi in camera oscura. Le macchine e gli obiettivi che uso<br />
sono spesso vecchissime, trovate nelle scatole della mia soffitta,<br />
amo rovistare nei vecchi mercati della pulci alla ricerca di pezzi di<br />
antiquariato fotografico"<br />
Duccio Ricciardelli<br />
Cell. 349 3699751 - d.ricciardelli@libero.it<br />
www.vimeo.com/duccioricciardelli<br />
In copertina: Massimo Sonnini<br />
<strong>La</strong> ricerca della sfinge, 2014, acrilico, cm. 50x80<br />
MADDALENA GRAZZINI (PZ.)<br />
INCONTRO (dalla serie COLORI)<br />
2016, acrilico su tela, cm. 80x80<br />
Maddalena Grazzini (PZ.), Firenze<br />
Storica dell'arte, artista, video mapper<br />
cell. +39 3490898300 - info@pzartist.it - www.pzartist.it<br />
Il dipinto è esposto presso<br />
la Biblioteca di Ponte Buggianese<br />
dal 9 al 16 aprile 2016 nell'ambito<br />
della mostra "PZ. ieri, oggi, domani"<br />
e sarà presente anche alla mostra<br />
"Forme e colori del mondo"<br />
dal 23 aprile al 1 maggio<br />
alla Fortezza da Basso di Firenze<br />
la TOSCANA<br />
Periodico di attualità, arte e cultura<br />
dell’Associazione <strong>Toscana</strong> Cultura<br />
Registrazione Tribunale di Firenze<br />
n. 5905 del 6-2-2013 - Iscriz. Roc. 23227<br />
C.F. e P. IVA 06314920486<br />
Anno 4 - Numero 4 - <strong>Aprile</strong> 2016<br />
Poste Italiane SpA Spedizione in<br />
Abbonamento Postale D.L. 353/2003<br />
(conv.in L 27/02/2004 n°46)<br />
art.1 comma 1 C1/FI<br />
Direzione e Redazione:<br />
Via Valdichiana, 42 - 50127 Firenze<br />
Tel. 055 9336468<br />
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www.toscanacultura.it<br />
Grafica, impaginazione e stampa:<br />
Nova Arti Grafiche srl - 50058 Signa (FI)<br />
Direttore responsabile:<br />
Fabrizio Borghini<br />
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Daniela Pronestì<br />
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Capo redattore:<br />
Lorenzo Borghini<br />
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Testi:<br />
Mario Battiato Musmeci<br />
Lorenzo Borghini<br />
Andrea Cardini<br />
Maria Grazia Dainelli<br />
Mario Del Fante<br />
Roberta Fiorini<br />
Paolo Marini<br />
Massimo Pasqualone<br />
Daniela Pronestì<br />
Duccio Ricciardelli<br />
Gregorio Rossi<br />
Barbara Santoro<br />
Loredana Trestin<br />
Serena Vincenti<br />
Sergio Zanichelli<br />
Segretaria di redazione<br />
Chiara Scali<br />
chiara.scali@toscanacultura.it<br />
Coordinamento editoriale<br />
Lucia Raveggi<br />
lucia.raveggi@toscanacultura.it<br />
Foto:<br />
Maria Grazia Dainelli<br />
Carlo Midollini<br />
Duccio Ricciardelli<br />
Sommario<br />
3
Massimo Sonnini<br />
A Grosseto, dal 24 maggio al 23 giugno nell'ex<br />
Chiesa dei Bigi in piazza Baccarini, la mostra del<br />
pittore senese organizzata dall'Assessorato alla<br />
Cultura del Comune e curata da Loredana Trestin<br />
di Loredana Trestin<br />
Nevicata, 2004, olio, cm. 40x80<br />
Massimo Sonnini ama l’arte ed in essa trova sicuro rifugio.<br />
Toscano di nascita, dalle spiccate doti, sensibile,<br />
fantasioso, realizza con semplicità, arguzia e lirismo,<br />
ma con una costante ricerca dell’armonia, una sorta di<br />
diario capace di coniugare l’avvenimento con la storia.<br />
Viaggiando, 2015, acrilico, cm. 60x40<br />
Nascondiglio, 2009, olio, cm. 60x60<br />
Il racconto di fiaba in cui i personaggi, le situazioni e gli ambienti<br />
sono raffigurati con un linguaggio pittorico originale, nei suoi dipinti<br />
diventa una traslitterazione: dalla realtà alla fantasia.<br />
Vi è, nei suoi quadri, un mondo sospeso nelle cui trame formali si<br />
tratteggiano dissidenze dell’animo, difficoltà della vita e affanni<br />
quotidiani, facendo gioire, riflettere, meditare i suoi soggetti che<br />
affiorano in una composta elaborazione formale mantenendo significativi<br />
ritmi cromatici.<br />
<strong>La</strong> sua abilità descrittiva, apparentemente semplice, è libera<br />
espressione del pensiero razionale, è un’allegorica interpretazione<br />
di intime pulsioni, è metaforica analisi di eventi di ordine quotidiano.<br />
In esse associa una profonda sensibilità ai temi sociali ad una<br />
comunicazione resa palpabile dall’immediatezza dell’immagine<br />
dove, l’artista, stempera i propri sentimenti e stati d’animo.<br />
<strong>La</strong> percezione della realtà, dove convivono visioni oggettive e violenze<br />
emozionali, è filtrata da onirica fantasia rivestendo i sogni<br />
dell’autore, sottratti agli arcani dell’inconscio, con vibrante espres-<br />
4<br />
Massimo Sonnini
<strong>La</strong> scorta, 2014, acrilico su legno, cm. 80x760<br />
Ricordi, 2010, acrilico su legno, cm. 50x70<br />
Alt, 2010, acrilico su tela, cm. 30x40<br />
Volo sulla scogliera, 2015, acrilico, cm. 60x40<br />
sività, non solo in una dimensione personale ma anche in<br />
un’ottica collettiva che coinvolge tutto e tutti in un meccanismo<br />
che sembra vivere di vita propria: una metafora<br />
del sogno come distillazione della realtà.<br />
L’artista predilige un modello figurativo che risolve con<br />
personali accentuazioni cromatiche. <strong>La</strong> passione contraddistingue<br />
il suo relazionarsi con i soggetti, cogliendo<br />
sottili e delicati aspetti, e si trasforma in incantata e suggestiva<br />
poesia che scaturisce da una fantasia sorprendente,<br />
ancorata a valori umani e spirituali.<br />
<strong>La</strong> sua composizione, ben costruita ma libera da schematismi<br />
preordinati e sottolineati da spontaneità stilistica<br />
e delicatezza, elaborata con sicurezza, dimostra padronanza<br />
sia nella tessitura compositiva sia nei contenuti.<br />
Massimo<br />
Sonnini<br />
negli ultimi 20 anni ha tenuto oltre<br />
120 mostre fra personali e collettive.<br />
Le principali si sono svolte a:<br />
Siena, San Gimignano, Colle Valdelsa<br />
e Cetona (1991)<br />
Milano, Poggibonsi, Chianciano,<br />
Torrita, Roma (1992)<br />
Cosenza, Milano, Siena, Magliano<br />
Sabina, Chianciano, Piancastagnaio,<br />
Montepulciano, Padova, Monteroni<br />
d'Arbia, Cesenatico, Ostia (1993)<br />
Torrita, Volterra, Monticchiello, Perugia<br />
, Montepulciano, Parigi(1994)<br />
Siena, Sperlonga, Napoli, Venturina,<br />
Ostia, Cortemaggiore (1995)<br />
Grosseto, Montevarchi, Montepulciano,<br />
Chianciano, Bologna, Milano,<br />
Trevi, Rimini, Venturina (1996)<br />
Cortona, Siena, Arezzo, Firenze,<br />
Montepulciano, Torrita (1997)<br />
Montepulciano (1998)<br />
Cortona, Catanzaro, Torino, Bologna,<br />
Cesenatico, Roma, Foiano della<br />
Chiana, Carsoli, Firenze (1999)<br />
Torrita, Monteriggioni, Pienza, Torino,<br />
Nizza (2000)<br />
Roma (2001)<br />
Capalbio (2007)<br />
Roma (2008)<br />
Firenze, Tokio, Monaco (2011)<br />
Siena, Fiesole, Parigi (2012)<br />
Spoleto, Venezia, Kuwait (2013)<br />
San Pietroburgo (2014)<br />
Terni (2014-2015)<br />
Marina di Grosseto (2015)<br />
Roma (2015)<br />
Venezia (2016)<br />
Roma (2016)<br />
Si sono occupati di lui giornali e riviste<br />
specializzate tra cui Arte Cultura,<br />
Disegnare e dipingere, Arte &<br />
Carte, Varia, Segni d’arte.<br />
Massimo Sonnini<br />
5
Sandra Milo e la <strong>Toscana</strong><br />
<strong>La</strong> diva del cinema alla ricerca<br />
delle proprie origini materne<br />
Testo e foto di Duccio Ricciardelli<br />
Non tutti lo sanno ma la famiglia dell'attrice Sandra<br />
Milo, all'anagrafe Salvatrice Elena Greco, è originaria<br />
di Orciatico, frazione del Comune di <strong>La</strong>jatico famoso<br />
nel mondo per essere il paese di Andrea Bocelli. L'amministrazione<br />
comunale, congiuntamente con quella di Volterra, ha<br />
colto l'occasione per invitare l'attrice a trascorrere un breve soggiorno<br />
nella sua terra d'origine e ritirare un premio alla carriera.<br />
L'iniziativa è nata da una segnalazione del nostro direttore Fabrizio<br />
Borghini che da storico del cinema riesce spesso a trovare storie<br />
inedite e curiose che legano i personaggi del cinema alla <strong>Toscana</strong>.<br />
Sono stati tre giorni emozionanti e fuori del tempo quelli trascorsi<br />
dalla Milo presso l'Agriturismo <strong>La</strong> Mandriola di proprietà della famiglia<br />
Barbafieri che ha scoperto una non lontana parentela con<br />
la musa di Fellini. Il nonno di Sandra, Dante, lasciò Orciatico alla<br />
volta di Marsiglia dove conobbe una ragazza toscana di Monsummano,<br />
Alberta imparentata con Ivo Livi destinato a diventare Yves<br />
Sandra Milo in un momento della visita a Orciatico<br />
Teatro del Silenzio: Sandra Milo con il sindaco di <strong>La</strong>jatico Alessio Barbafieri<br />
Montand, che ben presto divenne sua moglie. Dalla loro unione<br />
nacque, nella città francese, Maria, la madre della Milo, che a soli<br />
tre anni perse il padre in un tragico evento. Per questo, la giovane<br />
mamma con la piccola rientrarono in Italia e proprio a Orciatico<br />
si ricongiunsero con il resto della famiglia. Maria sposò Salvatore<br />
Greco a Tunisi dove nacque nel 1933 Salvatrice Elena destinata a<br />
diventare mannequin di successo a Milano prima di approdare a<br />
Roma e diventare l'attrice di successo diretta da maestri del cinema<br />
come Jean Renoir, Jacques Becker, Andrè Cayatte, Renzo Rossellini<br />
e Federico Fellini.<br />
L'attrice con il parente ritrovato Giancarlo Barbafieri<br />
Durante la visita al Teatro di <strong>La</strong>jatico con l'impegno di portarvi il suo ultimo spettacolo<br />
6 Sandra Milo e la <strong>Toscana</strong>
Con Giancarlo Barbafieri in visita al cimitero di <strong>La</strong>jatico<br />
È difficile sintetizzare le sensazioni e le suggestioni scaturite dall'incontro<br />
con i suoi ritrovati parenti e concittadini della protagonista<br />
di "8 e 1/2". Come in un film di Fellini dai toni surreali, persa nei<br />
paesaggi indimenticabili nei dintorni di Volterra, una piccola troupe<br />
di <strong>Toscana</strong> Tv ha seguito la Milo in questa ricerca delle sue radici<br />
familiari. Ne è derivato un servizio televisivo per la rubrica Incontri<br />
con l'arte che verrà trasmesso lunedì 25 aprile alle 20,00 sul canale<br />
digitale 18.<br />
L'attrice ha voluto visitare in forma privata il cimitero di <strong>La</strong>jatico<br />
dove ha reso omaggio a quei parenti che ebbero cura di lei e di sua<br />
madre nei difficili mesi del passaggio della guerra; poi si è concessa<br />
all'abbraccio dei laiatichini attraversando il paese per raggiungere<br />
il municipio dove sabato 16 aprile nella Sala Consiliare i sindaci<br />
di Volterra e <strong>La</strong>jatico le hanno consegnato un riconoscimento alla<br />
Con Enrico Barbafieri mostra la foto del comune parente Cesare Marini, zio dell'attrice<br />
carriera. Dopo un sontuoso pranzo presso l'agriturismo <strong>La</strong> Mandriola<br />
- che ha ospitato per tutto il soggiorno l'attrice - al quale hanno<br />
partecipato i parenti ritrovati e le autorità locali, nel pomeriggio alle<br />
17 una Balilla, attraversando paesaggi da sogno, ha portato Sandra<br />
a Orciatico in piazza dell'Ortigiano, dove la banda di <strong>La</strong>jatico ha suonato<br />
musiche da film di Nino Rota e la cittadinanza ha avuto modo<br />
di rinnovare l'abbraccio affettuoso e commovente del mattino. Domenica<br />
17 una carrozza ha portato la Milo a visitare il paese per poi<br />
arrivare nell'anfiteatro naturale del Teatro del Silenzio; sono stati<br />
momenti indimenticabili, una giornata di vento e di luce limpida<br />
ha accompagnato la carrozza attraverso lo sterrato dell'anfiteatro<br />
naturale creato dal tenore Andrea Bocelli, che ogni anno ospita da<br />
un decennio eventi musicali di rinomanza mondiale. Nel pomeriggio<br />
l'attrice è stata accompagnata nella Piazza dei Priori di Volterra<br />
dove ha avuto modo anche di incontrare gli artigiani locali intenti a<br />
scolpire l'alabastro. A fine giornata, una visita al restaurato Palazzo<br />
dei Bonomini dove ha sede lo studio del notaio Glen Polesello.<br />
Fondamentale per la buona riuscita della manifestazione è stato<br />
l'apporto dell'Agriturismo <strong>La</strong> Mandriola della famiglia Barbafieri,<br />
che ha permesso alla troupe di <strong>Toscana</strong> TV e agli inviati della nostra<br />
rivista di avere anche momenti di relax e di vicinanza col paesaggio<br />
unico di <strong>La</strong>jatico.<br />
Nella sala consiliare del Comune di <strong>La</strong>jatico durante la consegna dei riconoscimenti da<br />
parte dei sindaci Alessio Barbafieri di <strong>La</strong>jatico e Marco Buselli di Volterra<br />
Per informazioni:<br />
Agriturismo <strong>La</strong> Mandriola e Ragone<br />
Loc. <strong>La</strong> Mandriola - 56030 <strong>La</strong>jatico (PI)<br />
info@agriturismolamandriola.com<br />
www.agriturismolamandriola.com<br />
Sandra Milo e la <strong>Toscana</strong><br />
7
“Le vite dei più eccellenti<br />
pittori, scultori e architetti”<br />
di Giorgio Vasari, ritrascritte<br />
da Giancarlo Dal Pozzo<br />
di Barbara Santoro<br />
Quante volte avete preso in mano “Le Vite dei più eccellenti<br />
pittori, scultori e architetti” di Giorgio Vasari: il primo<br />
fondamentale testo della storia dell’arte italiana, e quante<br />
altrettante volte dopo averlo sfogliato e cominciato a<br />
leggere, l’avete abbandonato perché le oltre milletrecento pagine<br />
scritte in italiano del Rinascimento erano difficoltose a leggere!<br />
Bene, oggi “Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti”<br />
Presentazione del quinto volume presso la Cassa di Risparmio di Firenze<br />
sono molto leggibili, grazie alla riscrittura fatta con tanta pazienza<br />
dal professor Giancarlo Dal Pozzo, noto docente di neuroradiologia<br />
dell’Università di Firenze.<br />
Quando, nel 2010, l’amico Giancarlo mi parlò del suo amore per il<br />
concittadino Giorgio Vasari e mi fece capire quanto desiderio avesse<br />
di riscrivere in lingua di oggi le famose Vite, pensai che certo l’illustre<br />
radiologo non si rendeva conto di che mole di lavoro dovesse<br />
fare, e pensai che, forse, dopo il primo volume non avrebbe continuato<br />
nell’ardita impresa. Mai considerazione fu più sbagliata!<br />
Il Dal Pozzo in poco più di cinque anni ha riscritto la monumentale<br />
edizione vasariana, e fra pochi giorni presenteremo l’ultimo volume<br />
il quinto: “Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti. Da<br />
Giuliano da Maiano a Ridolfo del Ghirlandaio con l’aggiunta delle<br />
figure delle principali opere loro”- edito da Passigli. Questo volume<br />
chiude l’opera vasariana scritta nel 1550 e ripubblicata con aggiunte<br />
nel 1568. Qui sono riunite le biografie di centosessanta artisti che<br />
nell’arco di tre secoli sono stati protagonisti del Rinascimento delle<br />
arti in Italia, dai tempi di Cimabue fino a quelli di Michelangelo.<br />
I pittori, gli scultori e gli architetti inseriti nei primi tre volumi sono<br />
i più famosi di quel periodo d’oro, mentre nel quarto volume e nel<br />
quinto sono descritti artisti minori e poco conosciuti, ma non per<br />
questo le loro vite e le loro opere sono meno importanti.<br />
Ebanisti, orefici, coniatori di monete,<br />
miniatori, incisori, intagliatori<br />
di cammei e di matrici per stampe,<br />
ingegneri militari e architetti di<br />
giardini rivelano vite avventurose<br />
ed interessanti descritte dettagliatamente,<br />
specialmente nell’occasione<br />
di venute a Firenze di personalità<br />
(papi, imperatori, eccellenze,<br />
etc.) per festeggiare nozze, battesimi,<br />
feste religiose e laiche.<br />
In questi momenti venivano preparate<br />
sceneggiature teatrali,<br />
L'autore Giancarlo Dal Pozzo insieme<br />
alla giornalista Barbara Santoro<br />
costruzioni decorative effimere, apparati di scena bellissimi che<br />
venivano distrutti dopo le varie manifestazioni, ma che Vasari minuziosamente<br />
descrive facendoli vedere o immaginare con la fantasia.<br />
“Le Vite” sono il primo tentativo di riunire in un’unica opera di grande<br />
ampiezza e respiro, la storia delle arti “nuove” cioè quelle arti<br />
figurative che hanno la loro radice nella grande rivoluzione creata<br />
da Cimabue e Giotto. <strong>La</strong> narrazione delle vite degli artisti, ricche di<br />
aneddoti e di particolari, ricostruisce in maniera piacevolissima un<br />
intero mondo e un'intera civiltà che ha in più il piacere della lettura.<br />
Ma chi, a parte gli specialisti, conosce davvero quest’opera straordinaria?<br />
Trattandosi di un testo cinquecentesco, il lettore di oggi è<br />
frenato dalla difficoltà di lettura di una lingua ostica e lontana da<br />
lui; in più, la mancanza nel testo delle riproduzioni delle opere di cui<br />
via via il Vasari va parlando crea ulteriori limitazioni, scoraggiando<br />
anche i lettori più valenti. I cinque volumi delle “Vite” sono stati<br />
“riscritti” in una lingua che, pur mantenendo il ritmo ed il fascino<br />
originale, è perfettamente comprensibile al lettore contemporaneo,<br />
che in più troverà negli stessi volumi, in immagini di grande qualità,<br />
le opere che Vasari illustra. Una grande novità alla quale fino ad<br />
ora nessuno aveva pensato e che apre finalmente anche al grande<br />
pubblico un tesoro godibilissimo di informazioni e di aneddoti su una<br />
stagione artistica irripetibile. Dal momento che ho avuto il piacere di<br />
leggere questi cinque volumi che oltre ad arricchirmi culturalmente<br />
mi hanno appassionato e fatto spesso sorridere, consiglio la lettura<br />
a tutti coloro che amano “le cose belle” e sicuramente apprezzeranno<br />
questo suggerimento.<br />
Il tavolo dei relatori durante la presentazione<br />
con Barbara Santoro e Giancarlo Dal Pozzo<br />
8 Giancarlo Dal Pozzo
Paolo <strong>La</strong>ntieri<br />
Dal 30 aprile al 18 maggio l’artista espone<br />
alla prestigiosa Galleria d’Arte Mentana di<br />
Firenze con la personale Colori e segni<br />
di Daniela Pronestì<br />
« Sono solo un pittore, non voglio<br />
reinventare nulla», scrive di sé<br />
Paolo <strong>La</strong>ntieri. Poche semplici<br />
parole che racchiudono il senso<br />
di un percorso artistico che non ha mai<br />
preteso di sovvertire l’ordine della realtà,<br />
ma che ha voluto ricostruirlo secondo le<br />
leggi della pittura. E lo ha fatto affrontando<br />
le questioni intrinseche al mestiere del<br />
pittore, vale a dire: risolvere i problemi<br />
della composizione, valutare le scelte e la<br />
bontà di un colore, dosare la distribuzione<br />
dell’ombra e della luce, e molte altre cose<br />
ancora. Ciò che avviene al di fuori di questo<br />
rigoroso esercizio del dipingere non<br />
appartiene alla concezione artistica di <strong>La</strong>ntieri.<br />
<strong>La</strong> sua idea di pittura è espressione<br />
di una grande limpidezza intellettuale, di<br />
una meditazione sui procedimenti costruttivi<br />
dell’immagine dipinta. Alla radice del<br />
suo fare pittorico si colloca la capacità del<br />
disegno di farsi trascrizione di un pensiero<br />
e insieme di una precisa intenzione espressiva.<br />
È la scrittura della linea, infatti,<br />
a creare il primo fondamentale tracciato<br />
su cui il colore interviene a consolidare i<br />
volumi e a rinforzare i contrasti chiaroscurali.<br />
Ed è sempre la linea a mutare lo<br />
spazio in un intarsio di forme geometriche<br />
che negano ogni connotazione prospettica<br />
del campo visivo. Nuvole, cielo e terra, ciò<br />
Attesa<br />
Mediterraneo<br />
Lettera d'amore<br />
che è vicino e ciò che è lontano: tutto si trova sullo stesso<br />
piano. Uno spazio che ha in sé la memoria della natura<br />
ma che nasce tuttavia da un’immagine interiore, per farsi<br />
espressione di quella che l’artista stesso definisce “una<br />
ragione matematica”. Ogni suo dipinto, in effetti, è un teorema<br />
dimostrato, perché segue il logico sviluppo di una<br />
ricerca che deduce dal visibile l’essenza delle cose, il loro<br />
imperscrutabile mistero. E se la natura lo guida in un salto<br />
verso l’astrazione, il corpo umano lo spinge a cercare la<br />
misura matematica dell’universo. In questo senso vanno<br />
Paolo <strong>La</strong>ntieri<br />
intese le sue donne, che sono roccia, collina, duna, paesaggi<br />
da percorrere con lo sguardo. <strong>La</strong> presenza scultorea dei loro corpi domina la scena, a tal<br />
punto che anche la realtà intorno sembra nascere per diretta emanazione della figura. Senso<br />
plastico e vitalità della linea si uniscono ad una costante fuga nel sogno evocata dalla sottile<br />
poesia dei gesti, dall’espressione inafferrabile dei volti. Donne che sembrano custodire una<br />
vita segreta, quasi un enigma, che di quadro in quadro si fa più denso ed impenetrabile. E l’artista<br />
da questo enigma ama farsi rapire, sedurre, catturare, autore e spettatore lui stesso di un<br />
immaginario che dialoga con i valori universali dell’arte: bellezza, grazia, armonia, equilibrio.<br />
Valori declinati con una cifra stilistica resa inconfondibile dalle sue indubbie doti di colorista<br />
e dall’uso sapiente della luce. Il colore è un’armonica sinfonia di rapporti e di sentimento:<br />
compartecipa alla definizione plastica della figura senza rinunciare ad un’espressività propria,<br />
raggiungendo intensità tonali e contrasti timbrici che proiettano la visione in un’atmosfera<br />
irreale, in una dimensione senza tempo. Un effetto reso possibile anche dalla luce, che nella<br />
sua pittura è sempre immobile, mentale, assoluta. Una luce bianca che assume le sfaccettature<br />
di un cristallo, generando nuove forme ed altre geometrie che si sovrappongono a quelle già<br />
presenti nel dipinto. Luce che possiamo interpretare come la manifestazione di un bisogno di<br />
chiarezza, di sincerità espressiva. <strong>La</strong> pittura di Paolo <strong>La</strong>ntieri è “semplicemente” pittura, e cioè<br />
un linguaggio che coniuga coscienza e conoscenza del mestiere dell’artista, senza perdersi in<br />
vuote elucubrazioni o, peggio ancora, seguire il passo delle mode. E se è vero, come spesso<br />
si dice, che difronte ai linguaggi artistici del presente è facile sentirsi disorientati, ecco un<br />
artista capace invece di restituirci il piacere della pittura.<br />
Dal 30 aprile al 10 maggio, Paolo <strong>La</strong>ntieri esporrà alla Galleria d’Arte Mentana di Firenze con<br />
la personale dal titolo “Colori e segni”. In mostra opere pittoriche e i recenti lavori realizzati<br />
con la puntasecca.<br />
Paolo <strong>La</strong>ntieri 9
Olga Belsito<br />
Le sue "Visioni mediterranee" tra natura e simbolo.<br />
In mostra all’Hotel Cellai di Firenze dal 3 al 30 aprile<br />
di Daniela Pronestì<br />
Dal 3 al 30 aprile l’Hotel Cellai di Firenze ospita<br />
la mostra personale dell’artista calabrese Olga<br />
Belsito dal titolo Visioni mediterranee tra natura e<br />
simbolo. Le opere esposte spaziano da un registro<br />
espressivo che trasfigura la realtà per mezzo del colore alle recenti<br />
“visioni mediterranee” derivate da un attento studio della<br />
pittura del Seicento. Nel primo caso rientrano i dipinti che mutano<br />
il paesaggio delle saline trapanesi o di altri paesi del mondo in<br />
una libera composizione di linee, forme e colori: una semplificazione<br />
che trae spunto dalla<br />
conformazione caratteristica<br />
di questi territori, dove la presenza<br />
di argini, canali, vasche<br />
e cumuli di sale genera vere e<br />
proprie astrazioni naturali. Da<br />
questi luoghi scaturisce una<br />
riflessione che non si ferma<br />
alle sole ragioni estetiche ma<br />
che riguarda anche l’intervento<br />
umano sul paesaggio naturale<br />
e le conseguenze che ne<br />
derivano dal punto di vista<br />
ambientale. Le saline sono<br />
l’esempio di un dialogo tra la<br />
natura e l’uomo che nel corso<br />
dei secoli ha prodotto storia<br />
Confine, 2016, tecnica mista e olio su<br />
tela, cm. 50x70<br />
e cultura. Un esempio che la sua pittura traduce in accattivanti<br />
accostamenti cromatici e raffinate combinazioni materiche per<br />
comunicare un’idea di bellezza sulle cui basi è possibile stabilire<br />
un rinnovato equilibrio tra l’essere umano e il mondo naturale. Gli<br />
ultimi lavori partono da queste premesse per estendere l’attenzione<br />
ad altri temi di stringente attualità. È il caso del dipinto intitolato<br />
Confine, evidente allusione alle barriere costruite dall’uomo<br />
per segnare le distanze geografiche e politiche tra i popoli,<br />
distanze che l’odierno dramma dei migranti trasforma in abissi<br />
di solitudine e disperazione. L’opera Naples#the cherries#One<br />
shot segna l’inizio di un nuovo ciclo pittorico la cui ispirazione<br />
proviene dall’arte secentesca e in particolare dal genere del paesaggio<br />
ideale, che vede il soggetto naturalistico intriso di significati<br />
simbolici o di citazioni mitologiche. Partendo da questa<br />
concezione della natura come specchio di contenuti che si celano<br />
dietro le apparenze, Olga Belsito elabora un tracciato compositivo<br />
in cui il paesaggio diventa teatro delle azioni umane che<br />
devastano l’identità culturale e la memoria dei luoghi. Il Golfo di<br />
Napoli raffigurato nel dipinto, è uno splendido scenario naturale<br />
Naples#the cherries#one shot, 2016,<br />
olio su tela, cm. 60x80<br />
sospeso tra realtà e sogno, e l’intera<br />
composizione è dominata da<br />
un’atmosfera di armonia e di serenità.<br />
Osservando bene, notiamo<br />
un elemento - la ciliegia che<br />
esplode a causa di uno sparo -<br />
che spiazza le attese dell’osservatore<br />
per introdurre una diversa<br />
interpretazione dell’immagine:<br />
quello rappresentato non è il<br />
classico paesaggio da cartolina<br />
che ha reso Napoli famosa nel<br />
mondo, ma è l’emblema di una<br />
bellezza che la storia recente di<br />
questa città ha reso sempre più fragile; una bellezza da rispettare,<br />
tutelare e valorizzare per goderne nel presente e tramandarla alle<br />
generazioni che verranno.<br />
<strong>La</strong> mostra, inaugurata ufficialmente venerdì 8 aprile, si potrarrà fino<br />
al 30 aprile e sarà visitabile negli orari di apertura dell’Hotel Cellai in<br />
via XXVII <strong>Aprile</strong>, 14 a Firenze.<br />
<strong>La</strong>ureata in Ingegneria a Pisa nel 1999, nello stesso anno ha iniziato<br />
a prendere lezioni di pittura dall’artista Fabio Grassi. Nel 2003 si<br />
trasferisce a Firenze, dove vive ancora oggi. Ha realizzato diverse<br />
mostre personali e collettive tra cui: 2002, Bologna Corte Isolani,<br />
Circolo Artistico di Bologna; 2002, Massa Carrara, Palazzo Ducale;<br />
2004, Acri (CS), Palazzo Gencarelli, Arte per il sociale; 2008, Fiesole,<br />
Chiesa di Sant’Alessandro, Omaggio a Primo Conti; 2010, Firenze, Sala<br />
Leolpoldine, Il Magnifico; 2013, Firenze, Fortezza da Basso, Florence<br />
Biennale di Arte contemporanea; 2014, Firenze, Fortezza da Basso,<br />
Salone del restauro; 2015, Pietrasanta, <strong>Aprile</strong> in arte / Intrecci Arte;<br />
2015, Milano, Biennale di arte contemporanea presentata da Vittorio<br />
Sgarbi; 2015, Firenze, Luxury Vernissage. Tra le mostre personali si ricordano:<br />
2009, Firenze, Gadarte, Fiori e saline; 2015 Pietrasanta, Intrecci<br />
Arte, Half. Dal 23 aprile al 1° maggio sarà presente con una grande tela<br />
alla Mostra Internazionale dell'Artigianato presso la Fortezza da Basso<br />
(Padiglione Rondino) di Firenze.<br />
www.olgabelsito.com - olgabelsit@icloud.com<br />
Facebook: Olga Belsito Artista<br />
10 Olga Belsito
A Siena, una kermesse di artisti nell’oasi<br />
di sculture di Vittoria Marziari<br />
AperitivArte<br />
al Parco della Luce<br />
<strong>La</strong> mostra collettiva “Inclinazioni inconsce”<br />
si terra dal 14 maggio al 15 giugno<br />
di Lucia Raveggi<br />
<strong>La</strong> luce risplende nell’oasi di Vittoria<br />
Marziari e ha i riflessi delle numerose<br />
opere a cielo aperto che la nota scultrice<br />
espone, in modo permanente,<br />
nel suo parco privato alle porte di Siena. Un luogo<br />
a cui la primavera sorride, con la complicità delle<br />
lunghe e belle giornate, ridestando il desiderio<br />
di affluenza, conoscenza e scambio culturale.<br />
Il 14 maggio il Parco della Luce aprirà i cancelli ad<br />
un selezionato e colto pubblico per il vernissage<br />
di AperitivArte, una kermesse incentrata prevalentemente<br />
sulla mostra collettiva “Inclinazioni<br />
inconsce” a cui parteciperanno artisti del calibro<br />
di Mauro Berrettini, Simone Biliotti, Adriano<br />
Bimbi, Giacomo e Sara Del Giudice, Renato Pisani,<br />
Andrea Roggi... che interverranno sui temi e sulle<br />
tecniche di realizzazione delle loro opere.<br />
L’esposizione, aperta al pubblico dal 15 maggio,<br />
sarà visitabile fino al 15 giugno su prenotazione,<br />
contattando lVittoria Marziari: cell. 348 3627855<br />
info@vittoriamarziari.it<br />
Legami spezzati<br />
Oltre la conoscenza<br />
Vittoria Marziari<br />
Adusa ai riconoscimenti d’oltralpe, insignita del<br />
prestigioso compito di rappresentare l’Italia a<br />
Tallin, nel 2011, nel corso delle manifestazioni organizzate<br />
dalla città in qualità di capitale europea<br />
della cultura, due volte autrice del Masgalano per<br />
il Palio di Siena (anno 2000 e 2015 ), la scultrice<br />
Vittoria Marziari ha inaugurato nel 2013 il Parco<br />
della Luce, un ampio spazio verde a 1 km da Porta<br />
Tufi, sede di esposizione<br />
permanente delle<br />
sue maggiori opere, ristrutturato<br />
per ospitare<br />
artisti di fama internazionale.<br />
Affascinata dal mistero<br />
degli spazi cosmici e<br />
interiori che costituiscono<br />
la sua inesauribile<br />
fonte d’ispirazione,<br />
definita scultrice<br />
dell’anima, la Marziari<br />
si è resa nota nel panorama<br />
internazionale<br />
Amanti segreti<br />
con opere, tra le altre,<br />
quali “Concerto jazz” (nella sede Wolkswagen<br />
a Wolsburg in Germania), “Arte tecnologica”<br />
(Fondazione Monumental di Bruxelles), “Tensione”<br />
(Palazzo del cinema di Hong Kong), “<strong>La</strong> speranza”<br />
(sale del Vaticano), “Anima” (Placa des artistas<br />
a Paso de los libres, Argentina). Insignità altresì<br />
di numerosi premi: Arte in Koksijde - Belgio, Il<br />
dono dell’umanità - Milano, Spoleto FestivalArt -<br />
Spoleto, <strong>Toscana</strong> Arte e Cultura - Firenze. <strong>La</strong> sua<br />
scultura è stata definita filosofica.<br />
Nascita di una speranza Tensione Geometrie spaziali<br />
Svolge la sua attività a Siena, nel laboratorio di<br />
Strada dei Tufi 55 e nell’atelier di via Stalloreggi 23.<br />
I lavori della scultrice sono visibili nel suo sito<br />
web: www.vittoriamarziari.it<br />
Parco della Luce<br />
11
Sabina Russo<br />
Luci dell’Anima è il titolo della personale di<br />
pittura che dal 14 al 26 maggio vedrà l’artista<br />
fiorentina esporre nell'antica sede del Circolo<br />
degli Artisti Casa di Dante a Firenze<br />
di Daniela Pronestì<br />
Si racconta che per dipingere <strong>La</strong> tempesta di neve (1842)<br />
William Turner si fosse fatto legare all’albero di una nave.<br />
A giudicare dallo straordinario risultato di questa esperienza,<br />
viene da pensare che il solo modo per dipingere<br />
una tempesta sul mare sia quello adottato dal celebre artista inglese.<br />
Vale a dire, diventare un tutt’uno con la natura, un unico immenso<br />
respiro, e in questa totale identificazione imparare a guardare il<br />
mondo come fosse la prima volta, come fosse l’alba della creazione.<br />
Una condizione aurorale dello sguardo, in virtù della quale la pittura<br />
si fa testimonianza del grande mistero inscritto nella natura. Una visione<br />
pura e colma di amore, come quella da cui nascono gli scenari<br />
naturalistici di Sabina Russo. Il paesaggio è per lei un cristallo di<br />
emozioni, un luogo del cuore, un porto sicuro. Immergersi nella natura<br />
significa scoprire varietà di forme, colori e suoni che la sua pittura<br />
trascrive con una rara sensibilità: angoli di campagna, piccole spiagge,<br />
orizzonti distesi oltre ogni limite e, ancora, baluginare di lumi, fragore<br />
di acqua che scorre, odore acre della terra dopo un acquazzone<br />
estivo. Non c’è posto per la voce roca della bufera, per il ribollire di<br />
cieli rotti dal temporale, per il corpo a corpo con il magma informe<br />
degli elementi. <strong>La</strong> sua pittura è il regno della chiarità, dove la luce<br />
Commovente lontananza, olio su tela, cm. 80x80<br />
Le parole del mare, olio su tela, cm. 80x80<br />
Armonia nell'abbraccio, olio su tela, cm. 80x80<br />
12 Sabina Russo
ha sedimentato nella memoria trasformandoli in qualcosa di nuovo e<br />
di diverso. Qualcosa di simile ad un sogno o ad un ricordo dai contorni<br />
indefiniti, che soltanto il colore è in grado di raccontare. E lo vediamo<br />
nell’ariosa levità del cromatismo, nella consistenza pulviscolare<br />
delle stesure, nella presenza di forme - una vela, una casa, un albero<br />
- che sembrano mostrarsi un istante prima di svanire. Atmosfere che<br />
esprimono il senso di un’attesa, di un divenire continuo della visione,<br />
che si rinnova infinite volte, proprio come infinite sono le suggestioni<br />
che nascono dalla natura.<br />
<strong>La</strong> mostra personale di Sabina Russo dal titolo Luci dell’anima si terrà<br />
dal 14 al 26 maggio presso il Circolo degli Artisti Casa di Dante (via<br />
Santa Margherita, 1) a Firenze, con inaugurazione sabato 14 maggio.<br />
Per informazioni visitare il sito: www.circoloartisticasadante.com<br />
Raggio di natura, olio su tela, cm. 60x60<br />
Tranquilla natura, olio su tela, cm. 80x80<br />
governa ogni cosa: ne è riprova la costruzione dello spazio, che si divide in<br />
percorsi infiniti, evocando una vastità che non è più dominio della retina ma<br />
piuttosto territorio dell’anima. Svuotare la distanza e riempirla di tramonti,<br />
nebbie ed aurore per ricordarci che rappresentare la natura vuol dire, anzitutto,<br />
catturare lo spettacolo cangiante della luce. Ecco perché i suoi paesaggi<br />
sono teatri luminosi, in cui nessun turbamento interviene a rompere l’incanto<br />
di una dilagante meraviglia. Tutto è gioia di vivere, desiderio di abbandonarsi<br />
al sentimento, di lasciarsi condurre dalla bellezza fino al punto più nascosto<br />
del paesaggio. E, in quel punto, in quell’attimo, in quella luce, sentire che la<br />
natura ci appartiene così come noi le apparteniamo. Una percezione che dagli<br />
occhi arriva al cuore e da qui nell’immagine dipinta, dove non ci sono più<br />
distanze tra il mondo naturale e il mondo interiore dell’artista. Poco importa,<br />
in questa fase, rimanere fedele al vero e all’idea stessa di rappresentazione;<br />
quel che conta, invece, è spingersi alla ricerca di quei paesaggi che il tempo<br />
Sabina Russo<br />
Ènata a Firenze, dove vive e lavora. Ha esercitato la<br />
professione di acquarellista di stampe antiche per<br />
venticinque anni e ha dipinto incisioni su lastre d’oro e<br />
d’argento presso la propria ditta Mosapi. Ha frequentato<br />
per cinque anni l’Accademia di Belle Arti di Firenze,<br />
in particolare la Scuola Libera del Nudo e la Scuola<br />
d’Incisione. Ha studiato per quattro anni le tecniche di<br />
pittura tradizionali con Corrado Pattuelli d’Cavier. Sue<br />
opere si trovano in Austria, Francia, Germania, Inghilterra,<br />
Italia e Svizzera. Molte le mostre personali realizzate<br />
dagli anni Ottanta ad oggi in diverse città italiane<br />
(Firenze, Livorno, Siena, Modena, Varese) e all’estero.<br />
Tra queste si ricordano le più recenti: 2010, San<br />
Gimignano, Sala della Cancelleria; 2010, Livorno,<br />
Centro Civico; 2011, Nizza, Galleria d’Arte Nice; Santa<br />
Margherita Ligure, Sala espositiva <strong>La</strong>urin; 2012, Castagneto<br />
Carducci, Atelier dell’artista; 2013, Bolgheri,<br />
Centro Civico; 2014, Castagneto Carducci, Boutique<br />
Glam; 2014, San Gimignano, Sala della Cancelleria;<br />
2015 mostra personale a San Gimignano e a Bolgheri.<br />
Sabina Russo 13
Galleria d'Arte Mentana<br />
<strong>La</strong> storica galleria fiorentina ospita la rassegna<br />
Proposte d’arte contemporanea e nella saletta<br />
la personale dell’artista veneta Roberta Tresoldi<br />
di Daniela Pronestì<br />
Dal 9 al 24 aprile la storica Galleria d’Arte Mentana di Firenze<br />
ospita la rassegna Proposte d’arte contemporanea, un appuntamento<br />
riservato agli appassionati d’arte e ai collezionisti.<br />
In mostra le opere di dodici artisti sia italiani che<br />
stranieri - Rosario Bellante, Rita Rossella Ciani, Luigi De Giovanni, Ugo<br />
Di Pasquantonio, Annie Gheri, Francesco Gibertoni Barca, Oxana<br />
Annie Gheri<br />
Audrey Traini Giampaolo Talani Luisa Quinterno<br />
Kozhemyakina Mazhulis, Luisa Quinterno, Tierens Raphael in<br />
arte Ralti, Bruno Sfeir, Audrey Traini, Bianca Vivarelli - a cui si<br />
aggiungono le opere di due illustri esponenti dell’arte contemporanea<br />
in <strong>Toscana</strong>, Salvatore Magazzini e Giampaolo Talani.<br />
Dal figurativo all'astratto, dal realismo lirico all’immaginario<br />
onirico, dal tema fantastico a quello simbolico, dal paesaggio<br />
naturale agli scorci urbani: un evento espositivo che riunisce diverse<br />
cifre espressive per offrire ai visitatori uno spaccato sulle<br />
tante anime della pittura contemporanea.<br />
Da oltre quarant'anni la Galleria<br />
d’Arte Mentana è un punto di riferimento<br />
a Firenze per quanti amano l’arte<br />
sia come espressione culturale sia<br />
come forma d’investimento. E anche in<br />
quest’occasione le proposte d’arte contemporanea<br />
di <strong>La</strong>ura Adreani, art director<br />
della galleria, sapranno emozionare<br />
e convincere il pubblico, guidandolo in<br />
un appassionante viaggio tra i tanti colori ed accenti dei linguaggi<br />
artistici del nostro tempo.<br />
Rita Rossella Ciani<br />
Bianca Vivarelli<br />
Oxana Kozhemyakina Mazhulis<br />
Bruno Sfeir<br />
Tierens Raphael in arte Ralti<br />
Salvatore Magazzini<br />
Luigi De Giovanni<br />
Rosario<br />
Bellante<br />
L'artista Roberta Tresoldi con un suo dipinto<br />
<strong>La</strong> Saletta della galleria ospita la personale di Roberta Tresoldi, artista<br />
veneta che opera da molti anni come pittrice e ceramista. <strong>La</strong> vitalità<br />
del colore è l’elemento dominante nelle sue opere pittoriche,<br />
che invitano lo sguardo ad immergersi nelle profondità marine per<br />
scoprire paesaggi meravigliosi dove tutto è luce e silenzio. In questa<br />
dimensione sospesa tra realtà e sogno, Roberta Tresoldi trova le<br />
ragioni che alimentano il suo approccio emozionale alla pittura, trasferendo<br />
nell'immagine dipinta la verità dei sentimenti che nascono<br />
difronte allo spettacolo della natura. I suoi fondali marini sono paesaggi<br />
dell’anima, visioni nate da un profondo ed ininterrotto dialogo<br />
con la sua interiorità.<br />
Entrambe le mostre si protrarranno fino al 24 aprile e saranno aperte<br />
al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle<br />
16:00 alle 19:30. Chiuso la domenica e il lunedì mattina.<br />
Ugo Di Pasquantonio<br />
Francesco<br />
Gibertoni Barca<br />
Galleria d'Arte Mentana<br />
Piazza Mentana, 2/3 r - Tel. 055 211985 - 50122 Firenze<br />
www.galleriamentana.it - galleriamentana@galleriamentana.it<br />
14 Galleria d'Arte Mentana
Rime sparse: la voce dei poeti<br />
Incontro con<br />
Manola Viti<br />
Stura<br />
Note di affetto in un richiamo<br />
l'attesa, nel battito di un respiro<br />
e la certezza di un abbraccio<br />
che vinceva il buio della notte<br />
quando il sole,<br />
mi svegliava stretta a te.<br />
Sogni confezionati<br />
Nella pioggia d'inchiostro<br />
Nella grandine dei suoni<br />
Nella tempesta di colori<br />
scopro,<br />
il biglietto confezionato dei miei sogni.<br />
Il cammino<br />
Scivola<br />
passo dopo passo<br />
il piede preoccupato<br />
e si trascina arrugginito<br />
dolente e accigliato<br />
Si arresta,<br />
gira all'intorno lo sguardo smarrito<br />
e si domanda chi sono dove vado<br />
Necessario nel suo divenire<br />
si rende il cammino<br />
incontro ad un mondo sconosciuto<br />
che l'attende.<br />
<strong>La</strong> brinata<br />
Ci sorridono le rigide gocce<br />
come fantasmi dell'inverno che riposano nei campi<br />
sopra i fili d'erba,<br />
si accucciano addosso ai tetti delle case<br />
dei campanili delle fabbriche,<br />
e sfidano la paura<br />
appollaiate sul filo spinato,<br />
ci guardano immobili dai rovi,<br />
e ci mostrano foglie di magnolie<br />
come lingue malate, appese ai rami<br />
Durano<br />
un attimo, o un secolo,<br />
ma si rinnovano ogni volta,<br />
per l'eternità.<br />
Manola<br />
Viti<br />
Via Aldo Capitini, 2<br />
50023 Impruneta (FI)<br />
Cell. 328 8624604<br />
m.viti@email.it<br />
Sono nata e vivo in un paese sulle colline fiorentine.<br />
Leggere e, da alcuni anni scrivere, sono nutrimento<br />
e necessità, viaggiare e comunicare, scoprire e<br />
riflettere.<br />
Ho partecipato ad alcuni concorsi letterari e di recente ho<br />
ottenuto un primo riconoscimento con il racconto "Ai miei<br />
tempi" Carmignani editrice.<br />
Sono presente nella seconda edizione dell'antologia "Poeti<br />
in <strong>Toscana</strong>" Masso delle Fate edizioni.<br />
È uscito nello scorso mese di marzo il mio primo manoscritto<br />
"Passa il treno" edito da Press & Archeos.<br />
Rime sparse: la voce dei poeti<br />
15
Florence Dance Center<br />
Dal 13 marzo al 5 aprile la rassegna Etoile Toy - Visual Arts<br />
Florence ha ospitato la mostra A Symphony of Seasons con<br />
opere dell’artista indiano Devdatta Padekar<br />
di Daniela Pronestì<br />
Foto di Carlo Midollini<br />
Dal 13 marzo al 5 aprile la rassegna Etoile Toy - Visual Arts Florence promossa<br />
dal Florence Dance Center (via Borgo Stella 23r) di Marga Nativo<br />
e Keith Ferrone ha ospitato Devdatta Padekar con il progetto dal titolo A<br />
Symphony of Seasons. Si tratta di un ciclo di opere che l’artista indiano<br />
ha realizzato nell’arco di due anni visitando le regioni alpine di cinque nazioni (Italia,<br />
Svizzera, Germania, Austria e Francia) con lo scopo di trasferire nella pittura la bellezza<br />
incontaminata di questi paesaggi. <strong>La</strong> scelta del titolo mette in luce un aspetto centrale<br />
nell’opera di Devdatta: l’armonia e il ritmo presenti nelle forme naturali e nella musicalità<br />
dei colori. Il suo sguardo si posa sul paesaggio con l’intento di catturare l’atmosfera dei<br />
luoghi, le voci della natura che parlano al cuore dell’artista. Uno sguardo che privilegia<br />
punti di vista insoliti per invitare l’osservatore ad entrare nella rappresentazione pittorica.<br />
E’ il caso di opere come A serene day e Sun-kissed peak, in cui la visione da “sotto in<br />
sù” fa sì che il paesaggio incomba sullo spettatore, facendolo<br />
sentire parte integrante dello scenario naturale che<br />
sta osservando. In altri casi, invece, la visione “a volo di<br />
uccello” (Autumn vineyards) comunica un senso di vertigine<br />
che amplifica l’ampiezza della scena, e l’impressione<br />
è che lo sguardo possa dominare il paesaggio dal primo<br />
piano fino all’orizzonte.<br />
Quando la rappresentazione si sviluppa frontalmente, lo<br />
sguardo accoglie la totalità del paesaggio, potendo così<br />
posarsi sui diversi aspetti che ne fanno parte. Come sempre<br />
nella sua pittura, anche in questo caso la resa cromatica<br />
individua dei toni dominanti, che, senza tradire la<br />
verità del dato oggettivo, si propongono di interpretare le<br />
emozioni che nascono dall’incontro con il mondo naturale.<br />
«<strong>La</strong> natura - spiega Devdatta - per me è movimento ed<br />
Sun-kissed peak (Svizzera), olio su<br />
tela<br />
energia; per questa ragione, non m’interessa documentare o descrivere puntalmente<br />
ciò che osservo ma catturare le emozioni che la visione della natura suscita nella mia<br />
interiorità». Il risultato sono immagini dal forte potere evocativo che trasferiscono nella<br />
pittura l’anima dei luoghi. Il ritmo che muove gli eventi naturali entra nel colore e lo rende<br />
“sinfonico”, musicale, facendolo diventare un tramite per superare i vincoli della realtà<br />
visibile e dare forma alla sostanza invisibile dei sentimenti. Le opere in mostra denotano,<br />
infatti, l’intenzione di sospendere l’immagine sul crinale che divide realtà e astrazione,<br />
oggettività e soggettività della visione, a tal punto che in diversi casi il colore si affranca<br />
da ogni finalità descrittiva per farsi trascrizione immediata e diretta di uno stato d’animo,<br />
di una condizione interiore.<br />
Per Devdatta “sentire” la realtà è più importante che rappresentarla puntualmente, ed è<br />
su questo passaggio dall’esteriorità all’interiorità della visione che si fonda la sua ricerca<br />
pittorica. Anche il soggetto raffigurato appare secondario rispetto al bisogno di abbandonarsi<br />
alla magia della luce e del colore, che regolano le “mutazioni” del paesaggio al<br />
variare delle stagioni. <strong>La</strong> luce bianca e le tinte fredde dell’inverno, i verdi intensi e i cieli<br />
azzurri della primavera, il rosso infuocato del sole estivo: è nella continua metamorfosi<br />
degli effetti luministici e cromatici della natura che l’artista indiano sente nascere l’emozione<br />
che scuote nel profondo la sua interiorità. Un’emozione che non sovrasta il paesaggio,<br />
ma lo vivifica, rendendo appieno il senso della possibile unità tra uomo e natura.<br />
L’inaugurazione della mostra ha visto esibirsi alcuni allievi della scuola in una coreografia ideata da<br />
Marga Nativo traendo ispirazione dalle opere esposte. Per info: www.florencedance.org<br />
Winter sun I e II (Svizzera), olio su tela<br />
Da sinistra l'artista Devdatta Padekar, Marga Nativo,<br />
Daniela Pronestì e Keith Ferrone<br />
Devdatta Padekar (1978) vive a Bombay, in<br />
India. <strong>La</strong> sua formazione artistica è avvenuta<br />
inizialmente nel suo paese d’origine, per poi<br />
proseguire in Europa, tra Londra e Firenze. Dopo<br />
diversi progetti dedicati alla figura umana, e in<br />
particolare al tema delle ballerine, ha esteso il<br />
suo interesse anche al paesaggio naturale, realizzando<br />
una prima serie intitolata Deer Trails<br />
Sweden. Le tecniche che predilige sono il pastello<br />
e la pittura ad olio: il primo gli consente di<br />
mantenere intatta la spontaneità della visione,<br />
fermando sulla carta l’immediatezza di un gesto,<br />
l’espressione di un volto, lo scatto ritmico di una<br />
figura. Alla pittura ad olio è legata, invece, una<br />
visione più meditata del soggetto, spesso avvalendosi<br />
di uno studio realizzato precedentemente<br />
a pastello. Ha esposto in personale a Mumbai,<br />
Nuova Delhi, Firenze e Bangalore ed è stato insignito<br />
di diversi premi internazionali sia in Europa<br />
che in India e in America. Alcune sue opere sono<br />
inserite nella raccolta della National Gallery of<br />
Modern Art di Mumbai e fanno parte di diverse<br />
collezioni private indiane ed europee.<br />
www.devdattapadekar.com<br />
16 Florence Dance Center
Leda Giannoni<br />
Ritratti di delicata introspezione psicologica<br />
e angoli di natura trasfigurati dal sentimento<br />
di Daniela Pronestì<br />
Prosegue il viaggio di Leda Giannoni nella figurazione con un ciclo di<br />
ritratti di delicata introspezione psicologica. I protagonisti appartengono<br />
al mondo dei suoi affetti familiari, entro cui da sempre si<br />
svolge il percorso artistico della pittrice fiorentina. I volti dei due<br />
bambini ritratti raccontano l’innocenza dell’infanzia che guarda con fiducia alla<br />
vita. I loro occhi colmi di sogni e di speranze brillano sotto il guizzo di una luce che<br />
si spande sulla figura e che illumina tutta la scena comunicando una sensazione<br />
di pace interiore e insieme di dolce tenerezza. Ai colori tenui e rarefatti dello<br />
sfondo si contrappone il cromatismo pieno e vigoroso della figura, da cui si evince<br />
una piena padronanza nella distribuzione<br />
degli effetti luministici<br />
e nella valorizzazione dei volumi.<br />
Diverse sono le soluzioni coloristiche<br />
e compositive adottate nel<br />
ritratto di Mario Luzi: il fondo realizzato<br />
con sabbia e gesso accoglie<br />
ed esalta l’andamento chiaroscurale<br />
del disegno tracciato<br />
con la fusaggine e ritoccato con<br />
il colore ad olio. Lo sviluppo incisivo<br />
del segno grafico accentua<br />
la forza di penetrazione psicologica della figura,<br />
dando particolare risalto allo sguardo<br />
e all’aspetto assorto del poeta fiorentino.<br />
Su nuovi fronti espressivi si collocano i paesaggi<br />
di ultima ideazione, in cui il ricorso<br />
all’encausto e ad una gamma cromatica dai<br />
toni accesi ed innaturali denota un modo<br />
più libero di accostarsi alla rappresentazione<br />
della realtà. <strong>La</strong> rossa distesa del cielo<br />
si riverbera sullo specchio d’acqua e sulla<br />
terra permeando la scena di un’atmosfera<br />
straniante, quasi irreale, nata da un sogno<br />
o da una visione fantastica. Angoli di natura<br />
trasfigurati applicando il filtro dell’interiorità,<br />
che si serve di tinte brillanti e luminose<br />
per tessere una gioiosa celebrazione<br />
dell’esistenza. <strong>La</strong> presenza dei cavalli, raffigurati<br />
in uno stato di quiete o nel pieno<br />
del movimento, impedisce all’immagine di<br />
sconfinare nell’astrazione per tenerla entro<br />
i confini di un realismo sognante. È la<br />
conferma di una sensibilità che gli anni e<br />
l’esperienza hanno accresciuto e rinnovato,<br />
senza mai tradire le ragioni di una pittura il<br />
cui primario obiettivo è cercare la bellezza<br />
nella natura e nel cuore umano.<br />
Camargue, 2015, olio su grassello, cm. 50x70<br />
Ritratto di fanciullo, 2015, olio su tela,<br />
cm. 45x45<br />
Ritratto di Mario Luzi, 2014, tecnica mista<br />
su tela, cm. 50x70<br />
Cavalli al pascolo, 2015, olio su grassello, cm. 50x70<br />
Nata a Montecatini Terme, fin da piccola vive a<br />
Firenze. Ha frequentato la scuola di disegno e<br />
pittura di Tiziano Bonanni e la bottega d’arte di<br />
Amalia Ciardi Dupré per la scultura. Ha esposto in Italia<br />
e all’estero e partecipato a diversi premi internazionali.<br />
Tra i principali eventi espositivi si ricordano le mostre<br />
personali: 2006, Convitto della calza; 2008, San Giovanni<br />
Battista; 2009, Grand Hotel e Galleria Mentana; 2010,<br />
Officina Profumo S. Maria Novella. Nel 2011 è a Venezia<br />
per il premio Biennale Gondola d’oro e nel 2012 a Roma<br />
alla Galleria Il collezionista. A Verona è presente nel 2012<br />
all’Itaca Gallery; nello stesso anno è a Parigi per il premio<br />
internazionale Le Louvre e a Bruges per la mostra collettiva<br />
Città di Bruges. Sempre nel 2012 alla Galleria Frosecchi<br />
di Firenze presenta le opere dedicate alla danza e a Carla<br />
Fracci. Le sue opere sono presenti in fondazioni pubbliche<br />
e private in Italia e all’estero. Nel mese di aprile dello<br />
stesso anno ha preso parte alla mostra di arte sacra nella<br />
Chiesa della SS. Annunziata a Firenze e nel mese di luglio<br />
ha partecipato alla Marguttiana di Forte dei Marmi. Nel<br />
2015 ha ricevuto il Premio Michelangelo a Palazzo Cesi<br />
(Roma) e nel gennaio 2016 il Premio Leonardo da Vinci al<br />
Circolo Borghese. Ha donato il ritratto di Giovanni Paolo II<br />
al Museo Civico Giuseppe Sciortino di Monreale e nel 2016<br />
ha realizzato il ritratto di Papa Francesco. Nel 2015 ha presentato<br />
il ritratto di San Giovanni Bosco insieme alle poesie<br />
di Paola Lucarini presso i Salesiani e a Palazzo Bastogi<br />
sede del Consiglio Regionale della <strong>Toscana</strong>.<br />
leda.giannoni@gmail.com<br />
Leda Giannoni 17
Carmine Galiè<br />
"Tra sogno e realtà" è il titolo della mostra<br />
personale del pittore abruzzese che si inaugurerà<br />
il 1° maggio al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi<br />
di Massimo Pasqualone<br />
Si inaugura il 1 maggio, alle 18, presso il Museo Ugo<br />
Guidi di Forte dei Marmi, la mostra personale di<br />
Carmine Galiè, "Tra sogno e realtà", a cura di Massimo<br />
Pasqualone, critico d’arte abruzzese, ideatore anche<br />
del progetto itinerante che vede l’artista di Giulianova protagonista<br />
in questa ultima di quattro mostre, dal Museo Michetti di<br />
Francavilla al Mare alla Galleria Federico Barocci di Rubino, alla<br />
Galleria Fremmenti d’arte di Roma, per un cammino itinerante, accompagnato<br />
da un prezioso catalogo, curato da Pasqualone, che<br />
così scrive nel testo introduttivo: “Carmine Galiè concepisce la pittura<br />
e l’arte in genere, in quanto anche la scultura è per lui oggetto<br />
preferenziale di ricerca, come l’abilità, o forse la possibilità, che<br />
ognuno ha di dire la sua sulle cose del mondo, della vita, e della<br />
realtà in particolare.<br />
Da più di trent’anni nel panorama nazionale, Galiè predilige la<br />
dimensione onirica a quella virtuale, con la capacità che solo il<br />
sogno ha di dire veramente quello che il giorno nasconde.<br />
Ed allora l’opera d’arte si fa investigazione, ricerca, abbraccio dei<br />
minuti e dei secondi, un po’ in linea con una rinnovata esegesi<br />
dell’attimo, di cui Galiè scandaglia profondamente ogni recondito<br />
mistero, per altri versi in linea con la dimensione novecentesca<br />
della biografia esistenziale che sempre<br />
si interseca con la biografia artistica.<br />
Galiè sembra far sua l’affermazione<br />
secondo cui “tra venti anni non sarete<br />
delusi dalle cose che avete fatto… ma<br />
da quelle che non avete fatto. Levate<br />
dunque l’ancora, abbandonate i porti<br />
sicuri, catturate il vento nelle vostre<br />
vele. Esplorate. Sognate. Scoprite.<br />
(Mark Twain).<br />
Su questa linea si muove, dunque, il<br />
suo itinerarium, mai certo degli approdi<br />
e sempre convinto che i porti non siano<br />
di facile raggiungibilità.<br />
Quello che Carmine Galiè attraversa<br />
è quello che lo attraversa, quello che<br />
Carmine Galiè vive è quello che ha vissuto<br />
e che vivrà, con la mediazione di<br />
un io sensibile, con la rarefazione delle metamorfosi dell’anima<br />
che, quando la vita è veramente quella che si vede, si frantuma<br />
e diventa opera d’arte, apertura al mistero, certo insondabile, ma<br />
sicuramente ed artisticamente valutabile.“<br />
<strong>La</strong> mostra resterà aperta fino al 30 maggio.<br />
Il maestro Carmine Galiè presenta il suo genio creativo in una<br />
esplosione di colori che suscitano nello spettatore sensazioni<br />
profonde ed inquietanti. Hanno scritto di lui diversi critici tra cui<br />
Massimo Pasqualone, Vitaliano Angelini, Miriam Travasi, Leo<br />
Due opere del pittore Carmine Galiè<br />
Strozzieri. Ha esposto in numerose<br />
località in Italia e all’estero<br />
vantando un curriculum artistico<br />
di grande valore. <strong>La</strong> dimensione<br />
di Galiè è quella onirica, costantemente<br />
sospesa tra sogno e realtà,<br />
con una pittura fortemente dinamica<br />
che nasce da un io sensibile,<br />
muovendosi tra le metamorfosi<br />
dell’anima, con colori forti, ricca<br />
di mistero e quasi insondabile in<br />
alcune sue manifestazioni. Come<br />
scrive il critico d’arte Pasqualone,<br />
l’opera dell’artista “si fa investigazione,<br />
ricerca, abbraccio dei minuti<br />
e dei secondi, un po’ in linea con<br />
una rinnovata esegesi dell’attimo,<br />
di cui Galiè scandaglia profondamente<br />
ogni recondito mistero”.<br />
Carmine Galiè<br />
Massimo Pasqualone, critico d’arte e letterario, poeta e giornalista,<br />
insegna Sociologia dei processi culturali presso l’Università G.<br />
D’Annunzio di Chieti. Al suo attivo ha oltre 200 pubblicazioni, consulenze<br />
scientifiche in enti pubblici e privati, giurie ed eventi in tutta<br />
Italia e in Portogallo, Polonia, Lituania, Germania, Albania. È direttore<br />
dell’Enomuseo di Tollo e, tra gli altri incarichi, riveste il ruolo di componente<br />
della Commissione inviti e della giuria del Premio Sulmona,<br />
presieduto da Vittorio Sgarbi, di presidente del premio Paci di Isernia<br />
e di consulente scientifico del Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi.<br />
18 Carmine Galiè
TONINO<br />
D’ORIO<br />
A cent’anni dalla nascita<br />
una retrospettiva alla<br />
Casa di Giotto a Vicchio<br />
Un ritratto fotografico dell'artista<br />
di Paolo Marini<br />
Fortemente voluta e accuratamente allestita dai figli Rosalba<br />
e Benedetto, la grande retrospettiva di opere di<br />
Tonino D’Orio in occasione del centenario della nascita,<br />
che s’inaugurerà il prossimo 23 aprile presso la Casa di<br />
Giotto a Vespignano (FI) lascerà il segno in tutti coloro che avranno<br />
la fortuna di visitarla.<br />
Nato nel 1916 a Roccasecca (FR), come S. Tommaso d’Aquino e Severino<br />
Gazzelloni, del quale fu grande amico, da giovane suonava<br />
praticamente tutti gli strumenti a corda. Il suo preferito, un violino,<br />
rimase seppellito sotto le macerie della Seconda Guerra mondiale.<br />
Comprò allora un mandolino, di cui divenne virtuoso ed ebbe anche<br />
alcuni allievi. Fece teatro sotto l’egida dell’Enal di Frosinone,<br />
recitò con Dora Calindri, sorella di Ernesto, curò diverse regie. Fu<br />
organizzatore di innumerevoli feste con gruppi folcloristici ciociari.<br />
Capitano negli Alpini, entrò<br />
nell’Intendenza di Finanza<br />
e, quando nel 1957 vinse<br />
un concorso alla Dogana,<br />
si trasferì a Firenze. Fino<br />
ad allora aveva dipinto saltuariamente,<br />
ma l’incontro<br />
col suo maestro Gino Paolo<br />
Gori, di cui frequentò con<br />
assiduità lo studio, fu fondamentale:<br />
dal 1959-60 si<br />
dedicò esclusivamente alla<br />
pittura, fino al 1977, anno<br />
della prematura scomparsa.<br />
Queste brevissime note biografiche<br />
possono far esclamare<br />
a chi ammira i suoi<br />
dipinti: ah, ecco! Perché<br />
Paesaggio lunare visto da una galleria<br />
un’opera di Tonino D’Orio, come una poesia dell’ermetismo, reca<br />
la sensazione che a monte ci sia qualcos’altro. Molto altro. Non di<br />
rado un microcosmo. Che non poteva provenire da qualcuno che non<br />
avendo di meglio da fare s’improvvisò pittore, ma solo da un artista a<br />
tutto tondo, con un retroterra sconfinato e dalle mille sfaccettature.<br />
Sbalordisce la coerenza stilistica dei suoi dipinti. Guardate la continuità<br />
tra un paesaggio industriale e un tramonto lacustre. Scrive il<br />
Tramonto su un lago<br />
mio amico David Cantina nella nota al bel catalogo della mostra: “Si<br />
tratta sempre di tramonti (il D’Orio si vantava spesso di aver visto innumerevoli<br />
tramonti e mai un’alba), il momento della giornata in cui<br />
la luce inizia a calare e l’avanzare del crepuscolo conferisce al cielo<br />
moltissime sfumature. ”Guardate le sue donne, dipinte o disegnate<br />
spesso in pochi tratti. O era sempre la stessa? Guardate i suoi cieli,<br />
e faccio ancora mie le parole di David: “Un cielo che accoglie sotto di<br />
sé una natura fatta di declivi, talvolta brulli, talvolta boscosi, strade<br />
di campagna, laghi in cui il sole si immerge liquefacendo la sua luce<br />
sugli specchi d’acqua, campagne velate dalla nebbia dove si possono<br />
riconoscere alcune case, rovine industriali divorate dalla vegetazione”.<br />
Personalmente ho un debole per certe sue vere e proprie<br />
miniature, dipinti di dimensioni ridottissime in cui pennellate dense<br />
e materiche, non di rado poche, non di rado puro colore, forgiano<br />
nondimeno un brulichio di contenuti emozionali su cui meditare.<br />
Per alcuni questa esposizione sarà una riscoperta, per molti una scoperta.<br />
Tutti ne concluderanno inevitabilmente che Tonino D’Orio ci<br />
ha lasciati troppo presto.<br />
<strong>La</strong> mostra sarà visitabile fino al 15 maggio, il sabato e la domenica<br />
dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, e nel pomeriggio del 25 aprile.<br />
Tonino D'Orio<br />
19
“Un abbraccio al mondo”<br />
di Mara Faggioli<br />
Con la sua arte ci aiuta e ci costringe a<br />
riflettere e a parlare di diritti acquisiti dalle<br />
donne e dei tanti ancora da conquistare<br />
di Serena Vincenti<br />
Inaugurata il 6 marzo nel Palazzo<br />
della Cultura in Cardoso di Stazzema<br />
la mostra “Un abbraccio<br />
al mondo” di Mara Faggioli, alla<br />
presenza del sindaco di Stazzema<br />
Maurizio Verona, dell’assessore<br />
alla cultura del Comune di<br />
Stazzema Serena Vincenti, del<br />
Presidente del Consiglio Comunale<br />
di Scandicci e Presidente<br />
del Comitato Permanente per<br />
la Memoria Daniele <strong>La</strong>nini, del<br />
Aung San Suu Kyi, olio su tela,<br />
cm. 35x50<br />
Presidente ANPI di Scandicci Renato Romei, del Presidente Associazione<br />
“I colori della Pace” Antonio Giannelli.<br />
Il Comune di Stazzema nel mese in cui si ricorda la Giornata della<br />
Donna ospita al Palazzo della Cultura in Cardoso una mostra<br />
dell’artista Mara Faggioli per rendere omaggio a donne che in<br />
diversi campi e modi hanno favorito l’emancipazione femminile<br />
e la conquista della parità di genere. Si tratta di donne più o meno note<br />
al grande pubblico dal Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi per<br />
il suo impegno per i diritti umani nel suo paese il Myanmar di cui oggi è<br />
Un momento dell'inaugurazione. Da sinistra: Antonio Giannelli Presidente Associazione<br />
“I colori della Pace”, Daniele <strong>La</strong>nini Presidente Consiglio Comunale Scandicci, Mara<br />
Faggioli, Maurizio Verona sindaco del Comune di Stazzema e Serena Vincenti assessore<br />
alla Cultura del Comune di Stazzema.<br />
Tuya, olio su tela, cm. 50x70<br />
Stazzema luogo carico di storia e di memoria per un orrendo<br />
crimine, l’eccidio di Sant’Anna del 12 agosto 1944, diventato nel<br />
2000 Parco Nazionale della Pace, oggi porta avanti politiche per<br />
educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia<br />
e del rispetto fra i popoli.<br />
Mara Faggioli<br />
Tel. 339 3594145 - marafaggioli@hotmail.it<br />
primo ministro, ma anche scrittrici<br />
come Karen Blixen, scultrici come<br />
Camille Claudel o la pittrice impressionista<br />
francese Berthe Morisot,<br />
o la pittrice messicana Frida<br />
Khalo, che fecero scelte diverse da<br />
quelle che il loro tempo e la morale<br />
imponeva loro. Ci sarà anche<br />
la giovane Rita Atria, testimone di<br />
giustizia, che aveva rivelato agli<br />
inquirenti aspetti ritenuti estremamente<br />
interessanti sulle cosche mafiose del trapanese e del Belice,<br />
morta suicida a 18 anni dopo la strage di via D’Amelio del 19 luglio<br />
1992. E ancora la partigiana di Scandicci Tosca Bucarelli. Donne di diverse<br />
età che spesso sono andate<br />
controcorrente e hanno consentito<br />
un avanzamento sul piano dei diritti<br />
delle donne e dell’intera umanità<br />
lottando per fare della propria<br />
vita un esempio contro ogni sopruso<br />
e violenza e più in generale contro<br />
ogni ingiustizia. Il coraggio e la<br />
lotta di queste donne diventano<br />
passi verso l’emancipazione non<br />
personale, ma universale, perché<br />
la conquista dei diritti delle donne<br />
Camille Claudel, terracotta<br />
è una conquista per tutti. Questa<br />
mostra ci aiuta e ci costringe a riflettere<br />
e a parlare di diritti acquisiti e dei tanti ancora da conquistare.<br />
Vi sono ancora luoghi nel mondo in cui la cultura è interdetta alle donne<br />
e alle bambine, perché la cultura è la più potente delle armi contro le<br />
ingiustizie.<br />
20 Mara Faggioli
Francesco Beccastrini<br />
Dagli anni Sessanta il pittore dedica la sua ricerca allo<br />
studio del paesaggio toscano al quale conferisce, attraverso<br />
un uso sapiente della luce, toni di una limpidezza surreale<br />
di Fabrizio Borghini<br />
Nasce a Fiesole nel 1949. Ha iniziato<br />
a disegnare e a dipingere<br />
fino da giovanissimo. Spinto da<br />
un irrefrenabile impulso verso<br />
quest’arte, dapprima autodidatta, poi ha<br />
frequentato corsi di disegno e pittura presso<br />
scuole e studi di artisti fiorentini. <strong>La</strong> sua attività<br />
espositiva inizia già negli anni Sessanta<br />
partecipando a collettive giovanili e a concorsi<br />
scolastici.<br />
Dopo un lungo periodo di assenza espositiva<br />
dedicata però allo studio e alla ricerca di una<br />
propria identità pittorica, assenza dovuta anche<br />
all’inizio di un’attività professionale presso<br />
un’importante casa editrice fiorentina, riprende<br />
l’attività negli anni Novanta partecipando a<br />
diverse manifestazioni collettive e personali,<br />
concorsi, a fiere d’arte nazionali, esponendo<br />
a Firenze, Roma, Venezia, Mantova, Siena,<br />
Parma, Livorno, Reggio Emilia, Viareggio,<br />
Torino, in strutture pubbliche, associazioni e<br />
gallerie private e ricevendo premi, attestati e<br />
riconoscimenti da critica e stampa.<br />
Ancora adesso divide la propria attività artistica<br />
con quella del lavoro presso la Casa<br />
Editrice Giunti.<br />
Membro di alcune storiche associazioni fiorentine,<br />
in cui ha fatto o fa parte del consiglio<br />
direttivo, come Gadarte, Artisti Fiesolani ed<br />
altre; per anni ha frequentato la galleria di<br />
Eco d’arte moderna, muovendo i primi passi<br />
e partecipando a numerose manifestazioni organizzate<br />
da Paolo Baracchi e Roberta Fiorini.<br />
<strong>La</strong> critica definisce la sua pittura prevalentemente<br />
indirizzata al paesaggio toscano, all’osservazione<br />
del vero. Le sue opere si dilatano<br />
secondo uno spartito ideale in cui la luce distende<br />
i piani e le forme dotandoli di una limpidezza<br />
surreale e la rigorosità dell’impasto<br />
pittorico ne ribadisce l’afisicità.<br />
In particolare hanno scritto di lui ed hanno<br />
presentato le sue mostre: Paolo Baracchi,<br />
Roberta Fiorini, Dino Pasquali, Carlo Pedretti,<br />
Gloria Fossi, Federico Napoli.<br />
Un luogo ideale<br />
Una sera sull'Arno<br />
Il Cestello<br />
Tramonto sulla città<br />
Gabbiani in volo<br />
Francesco Beccastrini<br />
Francesco Beccastrini<br />
Cell. 335 7564200<br />
f.beccastrini@gmail.com<br />
Francesco Beccastrini 21
Gabriella Casini<br />
Pittrice di luci, colori e profumi dell'anima<br />
di Lucia Raveggi<br />
Nasce ad Impruneta nel<br />
1959, ma vive a Signa<br />
dal 1992. Amante della<br />
pittura, si è avvicinata<br />
al mondo delle tele e colori da autodidatta.<br />
Ha frequentato l'Istituto<br />
Magistrale ed è diventata maestra<br />
della scuola Primaria e dell'Infanzia.<br />
Ha continuato a dipingere per<br />
propria soddisfazione, cercando di<br />
fermare sulla tela, con i suoi colori,<br />
tutto il "bello" della realtà. I soggetti<br />
principali sono gli elementi della Gabriella Casini<br />
natura: gli alberi, gli uccelli, gli scenari<br />
inquieti e primi su tutti i fiori. <strong>La</strong> sua è una pittura figurativa, fatta di<br />
colore ed energia, in cui lo acceso cromatismo si sposa alle pennellate<br />
vigorose. <strong>La</strong> tecnica spazia dall'olio su tela, all'acquerello, fino a toccare<br />
le sperimentazioni più recenti, con la pittura acrilica. Fra le mostre cui<br />
ha partecipato anche diverse collettive con i pittori di Impruneta; alcune<br />
Tocchi di colore, acrilico su tela<br />
Anemoni, acrilico su faesite<br />
con gli artisti signesi dell'associazione <strong>La</strong> Torre, di cui fa parte: quella del<br />
settembre 2013, tenutasi nel Circolo Arci Stella Rossa, Castello di Signa.<br />
A seguire le mostre: collettiva del settembre 2014, nell'ex-caserma a Signa;<br />
mostra del gennaio 2015 a <strong>La</strong>stra e a Signa: quella degli artisti delle<br />
Signe, contemporanei, che la vede comparire nell'apposito catalogo, dal<br />
titolo: "Artisti contemporanei delle Signe". Segue la mostra personale<br />
nel Comune di Signa, nella Sala dell'Affresco dal 16 al 28 maggio 2015.<br />
<strong>La</strong> mostra collettiva nel 2015, contemporaneamente nel Castello di Signa<br />
e nella fabbrica Michelagnoli, in occasione della festa Medievale.<br />
Attualmente la mostra personale nel viale Matteotti, 17/19r Firenze al<br />
Caffè Principe e la collettiva nell'ex caserma dei Carabinieri a Signa dal<br />
19 al 30 marzo 2016.<br />
Aironi bianchi e d'oro nel sole,<br />
tecnica mista su tela<br />
Inno all'amore: la gioia del cuore,<br />
tecnica mista su tavola<br />
Gerbere bianche tra fiori celesti e ocra,<br />
tecnica mista su cartone telato<br />
"<strong>La</strong> mia pittura, in questi<br />
ultimi tre-quattro anni, ha<br />
subito dei cambiamenti rispetto<br />
al passato. Il colore<br />
mi ha sempre appassionata<br />
e la sua stesura; ma ora<br />
l'effetto cromatico vivo, mi<br />
affascina totalmente e cattura<br />
la mia attenzione. Mi<br />
interessa la forza cromatica<br />
per quello che riesce a dare,<br />
a trasmettere, più che la forma<br />
in se stessa delle cose:<br />
eppure le voglio rappresentare...<br />
Come se volessi, attraverso<br />
la forma, giungere<br />
a vedere nell'interiorità più<br />
profonda dell'animo umano;<br />
come se volessi accentuare<br />
i valori emozionali,<br />
espressivi e spirituali della<br />
realtà: dipingo quello che<br />
sento. Il colore è il vero protagonista<br />
dell'immagine.<br />
Il colore, con il suo effetto<br />
è il mezzo per esprimere il<br />
mio stato d'animo: i miei<br />
sentimenti più nascosti. <strong>La</strong><br />
forza cromatica accesa facilita<br />
e la luce mi dà gioia<br />
all'animo. Espressionista,<br />
mi posso definire nel tratto:<br />
pennellate definiscono la<br />
forma della realtà, che in mente appare, disgiunta dal reale, tangibile;<br />
in cui l'effetto trasmette sicurezza nel rappresentare".<br />
Scrive l'artista:<br />
“Mi rifugio nell'arte, dove tutti i miei problemi prendono quiete.<br />
I colori dominano il mio animo e rimbalzano alle sue pareti. Escono<br />
fuori dalle forme mentali perché non vi vogliono restare. Troppo<br />
cupo è il loro restare in un ghetto ottuso. Loro hanno bisogno di<br />
espandersi, per prendere luce e dominio della forma fisica. Loro hanno<br />
bisogno di concentrarsi in un punto della tela ed emergere, hanno<br />
bisogno di saper stare insieme e di manifestare amore.”<br />
L'arte della pittura deve attendere anche a principi di grande forza<br />
morale: giustizia, onestà, lealtà, rettitudine, pace e amore da trasmettere<br />
a tutta l'umanità...<br />
Gabriella Casini<br />
Cell. 334 1623781 - casinigabri@gmail.com<br />
22<br />
Gabriella Casini
<strong>La</strong> cultura e l’arte<br />
di Esart e di Hdemy<br />
Per forgiare il talento degli associati<br />
di Andrea Cardini<br />
Arte, cultura e spettacolo sono gli elementi per i quali<br />
l’Associazione Culturale Esart dedica la propria attività<br />
da tanti anni fra le province di Pisa e Livorno, in particolare<br />
a Fauglia e, attualmente, a Collesalvetti. Molti sono<br />
stati i soci che, nel tempo, hanno dedicato la loro opera per allestire<br />
spettacoli musicali e teatrali, per dipingere, per scolpire, per fare<br />
musica, per abbracciare ogni forma di arte che allieti e plasmi la<br />
sensibilità e l’intelletto.<br />
Per sviluppare la cultura, l’arte va fatta, ma va anche diffusa. Lo<br />
spirito vero di chi ama l’arte è quello di tramandarla non solo con<br />
le proprie opere, ma anche stuzzicando la sensibilità, coinvolgendo<br />
le persone per stimolare la curiosità, facendo scoprire ad ognuno le<br />
proprie capacità, le propensioni e far emergere talenti.<br />
Non a caso Esart ha come mission la diffusione della cultura, l’insegnamento<br />
e la formazione. Fortemente voluta dall’attuale presidente<br />
dell’associazione, l’artista Beatrice De <strong>La</strong>urentiis, alcuni anni fa è<br />
nata Hdemy - Libera Scuola<br />
per l’Arte, lo Spettacolo e<br />
la Cultura che, sempre in<br />
seno alle attività di Esart,<br />
coinvolge molti artisti ed<br />
aspiranti a molte arti, dalla<br />
pittura alla scultura, dalla<br />
musica al teatro offrendo<br />
lezioni, stages, seminari<br />
con insegnanti ed artisti di<br />
rilievo come, attualmente,<br />
il noto pittore livornese<br />
Albo Favilli, la maestra di<br />
musica Alessia Belli, la<br />
maestra Ludovica Gambari<br />
per l’incisione e, ovvia-<br />
mente, Beatrice De <strong>La</strong>urentiis per la<br />
scultura.<br />
A questo punto è obbligo spendere<br />
alcune parole per la “Pittoscultrice”<br />
Beatrice De <strong>La</strong>urentiis, che è il vero<br />
motore dell’associazione, inesauribile<br />
e caparbia nell’adoperarsi per<br />
organizzare, gestire, ideare e coinvolgere,<br />
con generosità e competenza,<br />
i soci e gli artisti sia nelle attività<br />
che negli eventi. Uno dei punti<br />
di forza, infatti, è proprio quello di<br />
creare delle performances e mostre<br />
di qualità dove gli artisti, ed aspiranti<br />
tali, possono mettere le loro<br />
opere e creazioni alla valutazione<br />
del pubblico e della critica. Una critica che è sempre stata generosa<br />
con le attività di Beatrice, di Esart, di Hdemy e, soprattutto, nei<br />
confronti degli artisti che, nel tempo, sono stati insigniti di diversi<br />
riconoscimenti e premi.<br />
Di recente l’associazione ha preso in gestione degli spazi presso<br />
le ex-piscine di Collesalvetti dove ha trasferito la propria sede,<br />
quella della Libera Scuola Hdemy e ha creato degli spazi espositivi<br />
a disposizione degli artisti, anche non soci, per mostre, convegni,<br />
seminari ed eventi.<br />
Info: Beatrice De <strong>La</strong>urentiis 347 0620271<br />
associazione.esart@libero.it - Facebook: Associazione Esart - Hdemy<br />
Esart e Hdemy<br />
23
Héxié nasce nel 2014 dall’incontro tra Anna Paola Guglielmotti,<br />
artista e Master Feng Shui e l’ artista scultrice Marilinda Bria<br />
… Un incontro casuale fa scaturire la voglia e l’entusiasmo per<br />
iniziare un percorso dove poter consolidare le proprie pluriennali<br />
esperienze e, nel contempo, cercare modalità innovative di lavoro…<br />
Héxié è armonia, creatività, ricerca artistica che pur nella<br />
differenza delle due donne, giunge ad unire energia ,<br />
movimento e contenuto, partendo da elementi vitali per<br />
l’essere umano: fuoco, terra, metallo, acqua, legno.<br />
Nascono, oggi, gioielli d’arte, pezzi unici, sculture per il collo<br />
delle Donne… per “il collo del Mondo “.<br />
I gioielli e l’arredamento Héxié sono creati mixando l’arte<br />
della scultura con l’arte metafisica cinese del Feng Shui e del<br />
Ba Zi; Anna Paola e Marilinda nelle loro creazioni, fondono<br />
sapientemente la tecnica e la poesia della scultura con le regole<br />
del Feng Shui e del Ba Zi, per il raggiungimento di un equilibrio<br />
dell’energia tra la persona e l’universo.<br />
www.hexie-gordio.it<br />
hexie.gordio@libero.it<br />
+39 347 9627552<br />
+39 339 4614511
<strong>La</strong> magica arte dei burattini<br />
Guendalina Maggiora ha arricchito nel corso dei questi anni<br />
la compagnia teatrale <strong>La</strong> Birignoccola di ben cento personaggi<br />
Testo e foto di Maria Grazia Dainelli<br />
Guendalina Maggiora nasce a Lugano il<br />
18 maggio 1961. Dopo il Liceo Artistico<br />
frequenta un anno di Accademia di Belle<br />
Arti a Firenze seguendo il corso di Pittura<br />
tenuto dall’artista Silvio Loffredo.<br />
Nel 1982 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia<br />
dell’Ateneo Fiorentino seguendo corsi di Storia<br />
dell’Arte e consegue la laurea nel 1994 con una tesi<br />
d’indirizzo archeologico medievale.<br />
<strong>La</strong> passione per l’arte non cessa mai tanto che poi<br />
decide di abbandonare ulteriori specializzazioni accademiche<br />
per dedicarsi alla costruzione di burattini e<br />
figure animate. Una passione che, nel corso degli anni<br />
successivi, la coinvolge al punto che nel 2004 decide<br />
di fondare assieme al marito una compagnia di Teatro<br />
di Figura denominata <strong>La</strong> Birignoccola, espressione derivata<br />
dal linguaggio comico dei burattini che, quando<br />
battono la testa sul boccascena del teatrino, dicono:<br />
“Ho battuto la ciribirignoccola”.<br />
Guendalina, memore della sua formazione, inizia così<br />
un percorso artistico molto originale in quanto la sua<br />
scultura, essendo destinata a divenire forma animata<br />
dalla mano dell’uomo, deve cogliere il massimo<br />
dell’espressività. Il burattino è per antichissima tradizione<br />
popolare l’attore fatto di legno e stracci e, per<br />
distinguersi dagli attori in carne ed ossa, deve avere<br />
tratti decisi, lineamenti sicuri, affinché da quel micro<br />
spazio in cui si muove possa compiere il suo ruolo ed<br />
essere apprezzato dagli spettatori. Ecco perché l’origine<br />
di questo genere teatrale è dalle maschere: dal<br />
mondo greco fino alla Commedia dell’Arte. Una sorta<br />
di linguaggio teatrale in cui la vocalità e l’espressività<br />
dell’attore rendono vitale e interattiva l’azione.<br />
Chi, come Guendalina, intaglia la testa di un burattino<br />
deve pertanto abbandonare regole, canoni e proporzioni<br />
tipiche della bellezza per andare alla ricerca di<br />
astrazione, deformazione, esagerazione, affinché in<br />
quel blocco di legno sia racchiuso tutto il senso, il carattere<br />
e il linguaggio di quel personaggio. Ecco che<br />
allora nei burattini di Guendalina riaffiora il senso più<br />
recondito e fantastico dell’universo arcano delle fiabe, dal Medioevo<br />
fino a noi.<br />
Dagli orchi, goffi e disarmonici, ai cavalieri, re e regine, dall’espressione<br />
audace e fiera, alle streghe storte e nasute fino ai protagonisti<br />
comici del repertorio teatrale popolare che hanno tratti attinenti alla<br />
loro comicità: nasi tondi e arrossati, bocche aperte e sorridenti, strani<br />
bernoccoli e protuberanze.<br />
Autodidatta per quanto riguarda l’intaglio del legno, ha arricchito<br />
nel corso dei questi anni la compagnia teatrale di ben più di cento<br />
personaggi che vanno dalle maschere tradizionali: Pinocchio, Pulcinella,<br />
Arlecchino, Sandrone…, ai tipi popolari: Masticabrodo,<br />
Tattameo, Pipetta…, ai tipi nobiliari: re, regine, principi,<br />
principesse, Granduchi, Marchesi… fino ai soggetti fantastici:<br />
orchi, streghe, diavoli, maghi, fate e mostri. Nel 2005 viene<br />
invitata a Perugia al Festival Internazionale delle Figure Animate<br />
dove tiene una serie di dimostrazioni di come si intaglia<br />
una testa di burattino. Si tratta di una occasione in cui i suoi<br />
burattini vengono visti e apprezzati sia dai burattinai italiani<br />
che stranieri, oltre che da scultori ed artisti vari. Questa performance<br />
le permette di iniziare ad avere contatti anche con<br />
altri maestri scultori del genere e a ricevere alcune richieste<br />
di teste da scolpire da altre compagnie teatrali.<br />
Per il suo temperamento artistico e la sua bravura è notata<br />
da Viviana Puello che nel 2014 la invita ad esporre alcuni dei<br />
suoi pezzi al Vivid Arts Network-Cutting Edge-<br />
Master of Contemporary Art che si tiene a Firenze,<br />
elevando così i suoi burattini a vere e proprie<br />
sculture. Espone contemporaneamente nella<br />
stessa sede alcuni disegni, a testimonianza di<br />
un percorso grafico che non è mai stato separato<br />
da quello dell’intaglio delle teste di legno.<br />
Infatti, fin da piccola ha espresso un vivo interesse<br />
per il disegno e in particolar modo per il<br />
ritratto.<br />
L’interesse per il volto umano si è presto tradotto<br />
per una propensione a estrapolare i caratteri<br />
tipici dei personaggi fino ad arrivare a disegnare<br />
molte caricature.<br />
Nei burattini Guendalina ha potuto rendere la<br />
caricatura tridimensionale dal momento che<br />
il burattino è l’essere artificiale animato che<br />
rappresenta la caricatura dell’essere umano a<br />
differenza della marionetta, manovrata con i fili,<br />
che invece lo imita fedelmente anche nei movimenti.<br />
Ecco come l’artista, spiega il suo lavoro: “Una<br />
testa viene concepita prima tirando fuori i tratti<br />
del personaggio che voglio realizzare; la fisiognomica<br />
dei vari tipi prima di essere portata<br />
sulla superficie del blocco di legno va disegnata<br />
sulla carta, e i tratti della matita si traducono<br />
poi nei tratti che gli strumenti dell’intaglio: sgorbia,<br />
scalpello o stracantone traducono, scavano, incidono. E come la<br />
matita segna la linea, i piani e il profilo sulla carta, così lo scalpello<br />
traduce sul legno quei tratti, quei piani e quel profilo. Poi la matita<br />
ripassa, sottolinea, sfuma e la sgorbia esegue solchi, lima bordi,<br />
sfaccetta superfici fino a fare vibrare le forme nella luce. Infine il<br />
colore applicato in seguito al volto termina quell’opera plastica che<br />
deve apparire espressiva sulla ribalta”.<br />
Guendalina Maggiora nel suo laboratorio<br />
GUENDALINA MAGGIORA<br />
Via Montauto, 96 - 50023 Impruneta (FI) - Tel. 055 641399 - Cell. 349 3561018<br />
birignoccola@interfree.it - www.//labirignoccola.it - Guendalina Maggiora Facebook<br />
Guendalina Maggiora 25
<strong>La</strong> Biennale d’Arte<br />
Contemporanea del<br />
Burlamacco arriva<br />
alla Quinta Edizione<br />
Testo e foto di Duccio Ricciardelli<br />
Rolando Scatarzi con Enrico Carlisi e Giuseppe Paoli<br />
Sabato 19 marzo è arrivata alla<br />
quinta edizione la Biennale<br />
d’Arte Contemporaneana del<br />
Burlamacco. All’interno del<br />
magnifico Hotel Esplanade di Viareggio, si<br />
è svolta la collettiva dei quaranta artisti<br />
del gruppo fiorentino Gadarte, coordinati<br />
dall’artista Enrico Carlisi, vera e propia<br />
anima e promotore del progetto. Questa<br />
interessante manifestazione, vuole essere<br />
una celebrazione del colore e dell’arte<br />
propio nel periodo più colorato e creativo<br />
dell’anno. <strong>La</strong> mostra rimarrà aperta fino al<br />
15 aprile e ci sarà dunque la possibilità<br />
di vedere un’ interessante collettiva con sorprese<br />
e nuovi artisti di altissimo livello. Presente<br />
al vernissage della mostra Stefano Marmugi,<br />
presidente di Gadarte che propio per il suo<br />
prezioso lavoro dedicato all’arte a Firenze ha<br />
ricevuto uno speciale riconoscimento per la cultura.<br />
Anche il nostro direttore Fabrizio Borghini<br />
per la sua attività con l’Associazione <strong>Toscana</strong><br />
Cultura, è stato premiato l'impegno nella diffusione<br />
e promozione dell’arte in <strong>Toscana</strong>. Consegnati<br />
anche riconoscimenti culturali a Miranda<br />
Mei dell’Associazionne Firenze Arte - Galleria<br />
Cimabue e al Circolo Arti figurative di Empoli,<br />
rappresentato dalla pittrice Lorella Consorti.<br />
Francesco Beccastrini Renzo Sbraci Premio Ondina<br />
I premiati della quinta edizione della Biennale<br />
d’Arte Contemporanea del Burlamacco:<br />
Premio del Pubblico per 38 voti su 52 votanti:<br />
Rolando Scatarzi<br />
Segnalazione per l’opera di scagliola:<br />
Ambretta Mari<br />
Segnalazione per la scultura:<br />
Umberto Muti<br />
Segnalazione per la pittura:<br />
Donatella Calamai<br />
Segnalazione per l’innovazione e l’originalità nel design:<br />
Luciano Manara<br />
Premio Burlamacco Giovani per il coraggio e l’originalità dell’espressione:<br />
Denis<br />
Premio della Stampa assegnato da <strong>Toscana</strong> Cultura:<br />
Francesco Beccastrini<br />
Premio Ondina:<br />
Giancarlo Aiosa<br />
Primo Premio Burlamacco 2016:<br />
Renzo Sbraci<br />
Luciano Manara<br />
Dopo un momento conviviale di altissimo livello, servito nelle<br />
splendide sale dell’hotel di piazza Puccini, il professor Giuseppe<br />
Paoli, presidente della qualificata giuria di quest’anno, ha<br />
consegnato i riconoscimenti agli artisti premiati.<br />
26 Biennale d'Arte Burlamacco
André Bodin <strong>La</strong>bode<br />
Le opere dell'artista evidenziano una<br />
consumata arte del disegno e un'elevata<br />
qualità del segno grafico al servizio<br />
di una fantastica creatività in cui perdersi<br />
di Gregorio Rossi<br />
Quando si affronta l’analisi<br />
dell’opera di un<br />
pittore di epoca contemporanea,<br />
istintivamente<br />
si può incorrere, anche<br />
per facilitare il concetto di analisi,<br />
nel definire o meglio incasellare il<br />
suo stilema in tre principali categorie,<br />
del figurativo, dell’estratto,<br />
dell’informale.<br />
Raramente ci troviamo difronte<br />
ad opere come quelle del maestro<br />
André Bodin <strong>La</strong>bode; certamente<br />
nell’attualità, cerchiamo, vogliamo<br />
e veniamo impressionati dalla<br />
novità, elemento essenziale della<br />
comunicazione visiva di questi<br />
tempi.<br />
Dobbiamo però ricordare che la<br />
nostra intelligenza necessita e<br />
vuole confronti costanti perché<br />
deve ancorare il sapere alla memoria<br />
così da permettere al pensiero<br />
di appropriarsi dei suoi percorsi<br />
innovativi.<br />
Il passato è infatti in noi anche nel<br />
modo di parlare ed in questo caso<br />
di osservare ma, così come linguaggio<br />
l’arte ha assunto un peso<br />
ed un sistema comunicativo diverso<br />
da quello del passato; senza comunque, a mio avviso, perdere il senso<br />
della tradizione quando ci troviamo dinanzi ad opere di grande qualità.<br />
In realtà tanto la musica quanto la pittura sembrerebbero non aver necessità<br />
di una conoscenza delle tradizioni ma per quanto riguarda la<br />
pittura la percezione di una sua eredità quasi infinita serve in maniera<br />
eccelsa. Con questa mia affermazione potrei dare l’impressione che la<br />
pittura sia un linguaggio che chiunque può intendere con semplicità, diversamente<br />
per esempio da quanto accade per la poesia; anche i quadri,<br />
così come qualsiasi opera d’arte, non producono però effetto se non su<br />
un animo preparato. Ogni persona che la guarda deve intraprendere un<br />
viaggio solitario che l’artista ha indicato e quelle immagini arrivano ad<br />
essere compagne di viaggio.<br />
Così, invito coloro che osservano le opere del maestro André Bodin<br />
<strong>La</strong>bode, a perdersi nelle fantasticherie<br />
da lui elaborate.<br />
Infatti questi dipinti sono romanzi<br />
che, se pur concentrati<br />
in un’unica scena, richiedono<br />
una lettura attenta ed appassionata.<br />
Per quanto non mi senta di<br />
definire in maniera assoluta<br />
astrazione lo stilema di questo<br />
artista, vorrei affrontare<br />
il concetto che l’astratto<br />
non viene secondo al figurativo<br />
sotto alcun aspetto<br />
ed ha radici remote perché<br />
entrambi i generi hanno la<br />
loro genesi nella notte dei<br />
tempi.<br />
Queste opere indicano in<br />
maniera inequivocabile una<br />
consumata arte del disegno, una elevata qualità del segno<br />
grafico elaborato dove la tavolozza, con uno spettro personale<br />
di pigmenti, sembra voler invitare ad un riposo rigeneratore<br />
della moderna mente affaticata.<br />
André Bodin <strong>La</strong>bode<br />
27
5ª Edizione<br />
Florence Total<br />
Contemporary<br />
Art ©MUSIWA e WA©RT al Museo<br />
Mediceo di Palazzo Medici Riccardi<br />
di Lorenzo Borghini<br />
<strong>La</strong> 5ª Edizione di Florence WA©MUSIWA Mosaic and Total<br />
Contemporary Art di ©WA, nasce dalla volontà e dall’impegno di<br />
Francesco Chimienti Art Director e Presidente del progetto “Brand<br />
WA©MUSIWA”, con la presentazione dei grandi maestri del<br />
mosaico e la proposta di nuovi talenti nei diversi campi delle arti visive: pittura,<br />
scultura, fotografia, design e istallazioni. Un incontro con le nuove visioni, aperto<br />
a contaminate multimedialità, come dimostra la partecipazione di numerosi<br />
giovani validi artisti cinesi, uno scambio per superare le difficoltà di chi “guarda”<br />
e opera sulle vie di questa ricerca avendo però saldo il legame con il passato.<br />
Una propria identità culturale, propositiva a volte semplicemente visiva. L’arte è<br />
contemporanea, e ne viene presentata la TOTAL, quella che può parlare alla nostra<br />
anima e dare un senso del proprio tempo, per superare la difficoltà di chi “guarda”<br />
alle vie di quest’arte, cercando<br />
una propria identità culturale. Non<br />
è una strategia d’indagine, una<br />
sponsorizzazione indiscriminata<br />
del nuovo o dell’attuale, ma un<br />
percorso che catalizzi verso ciò che ci<br />
appartiene e che diverrà “passato” e<br />
“tradizione”.<br />
WUSIWA Contemporary Mosaic e<br />
WA©RT Total Contemporary Art. Nella<br />
splendida location del MUSEO ME-<br />
DICEO e Limonaia di PALAZZO MEDI-<br />
Francesco Chimienti e Massimo Campaioli<br />
razione con Palazzo Medici Riccardi, Perseo<br />
Jewelry School, APCI Alliance Project<br />
China Italy, Villa Paris Roseto degli Abruzzi<br />
dove sarà trasferita la selezione ORO MU-<br />
SIWA dopo Firenze. Con il Patrocinio di<br />
Regione <strong>Toscana</strong>, Città Metropolitana di<br />
Firenze e Comune di Firenze.<br />
Palazzo Medici Riccardi sede della mostra<br />
CI RICCARDI dal 1° al 13 aprile via Cavour<br />
3 Firenze. Tra gli interpreti più interessanti<br />
del panorama musivo internazionale,<br />
dalla Francia alla Russia, dall’Australia<br />
a Israele, Egitto e America, una valida e<br />
nutrita presenza di interscambio di artisti<br />
cinesi sottolinea la dimensione mondiale<br />
dell’evento.<br />
INAUGURAZIONE 4 aprile ore 16,00.<br />
Direzione artistica e presidenza Francesco<br />
Chimienti, da Giulio Candussio di<br />
Fondazione Manifesto Essere Mosaico,<br />
a cura di Massimo Campaioli in collabo-<br />
Fabrizio Borghini intervista Cristina Acidini, presidente<br />
dell'Accademia delle Arti del Disegno, durante il vernissage<br />
28 Florence Total Contemporary Art
Zheng Yu<br />
è un’artista cinese che si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel corso<br />
di Visual Arts and New <strong>La</strong>nguage Representation-painting pursed professional<br />
learning. È la vice presidente dell’Associazione dello Sviluppo Sociale in Italia.<br />
Si sono tenute tre sue mostre personali negli ultimi tre anni:<br />
- novembre 2016: “Vision Changing”, Johhan Art Museum, Shanghai;<br />
- marzo 2014: “Light of the Universe-Exploration of New Visual Art <strong>La</strong>nguages”,<br />
Today Art Museum, Beijing;<br />
- marzo 2016: “The Universe of Yu”, TongXi Art Museum, Nanjing.<br />
Sue opere sono state esposte nell’Art Museum in Russia e nel Consolato Italiano<br />
a Shanghai. Inoltre, sue opere sono entrate a far parte di collezioni personali sia<br />
in Cina che all’estero.<br />
Una vita di lotta è una vita vera:<br />
Hai tutte le cose di cui ai bisogno<br />
Dentro di te, pensa a te stesso per primo<br />
Anche se il tempo è breve, le risorse sono limitate,<br />
Nonostante lo sconforto delle giornate uggiose,<br />
Di tutti i modi malsani e oscurati<br />
Per realizzare la nostra ricerca interiore: sì, nonostante tutto,<br />
<strong>La</strong> forza interiore muove via la coltre<br />
Dai nostri spiriti oscuri. A volte, anche una sola goccia nel fiume<br />
nel tempo può fare alzare la marea, quindi, non c'è niente che non<br />
si può affrontare. Quanto a noi, le meteore sono destinate ad essere<br />
consumate in illuminazione neI cielo, ma il momento di folgorazione<br />
è eterno. Tuona la nostra esistenza, in tutto il cosmo.<br />
Ciga Long<br />
è un giovane Designer di Gioielli cinese, è anche il direttore artistico della<br />
comunicazione visiva di gioielli. Giovane pittore. Fondatore del marchio Ciga<br />
Long, scrive per diverse riviste. È laureato alla scuola di gioielleria di Firenze<br />
e ha frequentato il corso di specializzazione sull’analisi dei gioielli all’università<br />
di Pechino. In seguito ai suoi studi è stato intervistato da diverse<br />
riviste e ha partecipato anche a<br />
numerose mostre e eventi a livello<br />
internazionale.<br />
Nell’anno 2015 è apparso su Bazaar<br />
Jewelry come il designer più<br />
giovane intervistato dalla rivista.<br />
Nell’ottobre 2015 è stato invitato<br />
a partecipare alla Biennale di Firenze<br />
dove ha ottenuto il premio<br />
riservato all’ Arte del gioiello. È<br />
stato intervistato per due volte<br />
da <strong>La</strong> Nazione che gli ha dedicato<br />
anche altri articoli.<br />
L’opera presentata a Florence Total Contemporary Art è una spilla progettata<br />
come una figura di uccello, tutto decorato in stile barocco. L’opera è intitolata<br />
“Spilla dell’uccello volante” e presenta un uccello appoggiato su un albero, che<br />
sta per volare verso in cielo.<br />
Florence Total Contemporary Art<br />
29
Zhu Yi<br />
In campagna crescono molti fiori e<br />
piante verdi e finché fa fresco puoi<br />
sentire la segreta fragranza delle<br />
quattro stagioni.<br />
Un artista, sia dialettico o idealista,<br />
è sempre in uno stato di conflitto<br />
interiore. Questa è un'esperienza<br />
che la gente “normale” capisce con<br />
difficoltà. Di solito la gente non può vedere il conflitto interiore nascosto<br />
dietro la prosperità e il superfluo. Noi artisti abbiamo il compito<br />
di cercare l'armonia tra il soggetto cognitivo e la rappresentazione<br />
oggettiva. Al contrario, le persone ordinarie pensano il mondo con<br />
una logica stereotipata, guidata dall'apparenza esteriore delle cose.<br />
Poiché la verità si cela di solito dietro ragionamenti fallaci o anche<br />
idee eretiche, noi capiamo soltanto a metà. Neanche facendo ricorso<br />
a significati visibili o invisibili finiremo mai la nostra ricerca sulla<br />
verità delle cose. Noi cerchiamo, attraverso i lavori che creiamo in<br />
questa ricerca infinita, di dire qualcosa intorno a un argomento informe,<br />
nebbioso, indistinto. Sembriamo vivere in un mondo interiore<br />
così poco definito e chiaro da sembrare un incrocio stradale pieno di<br />
nebbia dove non sai dove andare. I miei lavori mettono in mostra la<br />
mia sola idea dell'arte nella quale sembra che noi viviamo in “spazio-tempi”<br />
completamente diversi. Noi sembriamo avere differenti<br />
stati mentali o un dialogo su due concezioni della vita totalmente<br />
diverse.<br />
Con un aeroporto vuoto, o un'autostrada che non va da nessuna parte,<br />
io tento di esprimere l'esistenza di due mondi paralleli.<br />
Il colore del cielo è sempre grigio a causa del corrente modello di<br />
sviluppo, e le persone vogliono scappare o restare? Non ho una risposta<br />
definita, è responsabilità di ciascuno di noi. Approfondendo,<br />
puoi trovare un punto di partenza o un indizio che crea perplessità in<br />
tutti noi: questo è il mercato della vanità. Noi siamo ammucchiati insieme.<br />
Noi siamo estranei l'uno all'altro. Ognuno di noi sembra essere<br />
venuto da qualche altra parte. Noi siamo stranieri l'un l'altro. Noi<br />
siamo tirati a lucido. Lo sfarzo è ciò che vogliamo. Noi siamo alieni<br />
l'un l'altro. Abbiamo perso il senso della nostra direzione e forse<br />
cadremo giù. Ma all'improvviso arriva una voce che dice: "Torna da<br />
dove sei partito, almeno per un po’. Liberati di quel laccio invisibile".<br />
Quindi ci sembra di vedere più chiaro e di accorgerci che lo sfarzo<br />
di cui eravamo prima tanto bramosi era<br />
una visione che ci avrebbe fatto impazzire.<br />
Alla fine, possiamo accorgerci dei<br />
fiori che sbocciano nei campi e dei sentieri<br />
intorno e completare la storia per<br />
intero. Il mondo è sempre meraviglioso,<br />
ma per la domanda “scappa o rimani”,<br />
insisto a lasciare decidere a te. Cerco<br />
sempre di spiegare un problema intorno<br />
all'esistenza attuale. Viviamo in un<br />
mondo a colori, ma a volte sentiamo di<br />
cadere, cosa difficile da capire e ancora<br />
di più da evitare. <strong>La</strong> terra è senza limiti<br />
e i nostri pensieri si spargono in tutto il<br />
mondo. L'eccellenza può essere mostrata<br />
in ogni momento ma l’“ego” in realtà<br />
è caduto in uno stato di isolamento e<br />
noi ci consideriamo come un genere di<br />
“creazione”. Questo tipo di creazione “autonoma” può sfociare nella<br />
pazzia. Al momento, se cado nel mito che ho creato, cadrò a vedere<br />
i miei fallimenti.<br />
Noi artisti siamo viaggiatori solitari. Dovremmo entrare in una condizione<br />
di solitudine e poi uscirne fuori e godere il mondo.<br />
Jiang GuangYu<br />
Nasce in Cina nel 1968. Nel 1990<br />
inizia gli studi presso l’lstituto<br />
d’Arte di Shandong,diplomandosi<br />
come maestro d’arte nel 1994.<br />
Nello stesso anno trova lavoro<br />
come designer a tempo pieno<br />
presso la JIANGUO Co., a Quindao.<br />
Nel 1996 ottiene la cattedra<br />
di Design del Tessuto e della<br />
moda presso il dipartimento di<br />
Belle Arti dell’Università di Quindao,<br />
incarico che detiene tutt’oggi.<br />
Nel 2009 inizia ad approfondire<br />
la tecnica ad acquerello, grazie<br />
anche alla guida e all’appoggio di grandi maestri quali Hou Anzhi<br />
e Tao Shihu. Da allora ha ricevuto diversi riconoscimenti e menzioni<br />
al merito per il suo contributo artistico: nel 2011 le opere ad acquerello<br />
Speing Fishing (“Pesca a primavera”) e The Wind (“Il vento”),<br />
hanno ottenuto il decimo ed undicesimo posto alla Esposizione Nazionale<br />
d’Arte di Shangdong. Nel 2012 l’opera Cages (“Gabbie”) è<br />
stata selezionata per la prima Mostra del Pastello e dell’Acquerello<br />
organizzata dallo Shangdong Arts Council. Nel settembre 2013, in<br />
occasione della decima edizione del China Art Festival, il Public Daily<br />
gli dedica un articolo definendolo<br />
”artista d’avanguardia”, e pubblica<br />
dodici opere recenti ad acquerello.<br />
Febbraio 2016 la sua prima mostra<br />
personale ad acquerello ha avuto<br />
luogo con successo nella Galleria<br />
d'Arte Mentana di Firenze.<br />
Il processo di creazione del lavoro<br />
"<strong>La</strong> Primavera" dimostra principalmente<br />
due temi: la bellezza della<br />
Natura e quella della Gioventù attraverso<br />
la scena in cui un gruppo di giovani abbraccia affettuosamente<br />
la natura in primavera. All’inizio del concepimento del lavoro,<br />
l’ispirazione della composizione del dipinto e dei personaggi è venuta<br />
da una esperienza interessante. "Sono stato in una discoteca dove<br />
ho visto due giovani ballare insieme; il loro ballo entusiasmante e<br />
grazioso mi ha affascinato e per tale motivo ho provato combinazioni<br />
e evoluzioni avendo il loro ballo come prototipo e, infine, questo lavoro<br />
è nato come un risultato dei continui tentativi di cambiamento e<br />
di prove". Il dipinto viene interpretato principalmente con colori puri<br />
e combinazione di linee e poligoni, in modo da mettere in rilievo il<br />
tema principale e poter mostrare l'entusiasmo dei giovani e la bellezza<br />
della natura.<br />
30 Florence Total Contemporary Art
Xiao Zhuoyun<br />
È stata da sempre innamorata<br />
dell’arte. Dopo aver studiato<br />
Arte Tradizionale Cinese a<br />
Nanchino, ha preso la decisione<br />
di venire in Italia per<br />
conoscere l'arte occidentale<br />
totalmente diversa da quella<br />
che fino ad allora aveva studiato. Durante il periodo<br />
dei suoi studi al Politecnico di Milano, è stata molto<br />
ispirata dall’arte occidentale e così ha cominciato a<br />
trovare la sua strada artistica, grazie all’atmosfera che<br />
aveva intorno e che pervadeva la sua ispirazione. In<br />
questa mostra ha portato un lavoro più che interessante<br />
e bello da vedere, un'opera che fa veramente molto<br />
riflettere. ‘I cocci di moment’, questa bellissima idea<br />
era nata da un proverbio: “Something old, something<br />
new, and something borrowed”. Ultimamente, con lo<br />
sviluppo della nostra società, la gente tende a cambiare<br />
velocemente le cose, soprattutto le cose di natura<br />
fragile. Pensando alle storie proprie di questi oggetti,<br />
le è venuta questa idea di riutilizzare e tenere i suoi<br />
ricordi, tramite i pezzetti<br />
dall’intero oggetto. In<br />
filosofia, questo si potrebbe<br />
definire approssimativamente<br />
come ‘Iconocasm’.<br />
Iconocasm non<br />
significa negare la intera<br />
cosa, ma estrarre una<br />
parte e trasformarla in un<br />
altro design o riutilizzarlo<br />
per formare un’altra cosa,<br />
dandole un altro significato.<br />
Questo concetto sembra contraddittorio, ma se rivolgiamo il<br />
pensiero a un altro modo di vedere, la decostruzione potrebbe essere<br />
funzionale a una ricostruzione. Tramite la decostruzione, prendiamo i<br />
materiali necessari e diamo vita a un’altra forma attraverso la ricostruzione.<br />
Rappresenta una perfetta combinazione di figura esterna e<br />
contenuto interno.<br />
Attraverso questo concetto l'artista ci ha dimostrato che spesso,<br />
aggiungendo pochissimi nuovi elementi, possiamo avere una nuova<br />
cosa dalla vecchia, quella che conserva la nostra storia.<br />
Xie Zhaoyan<br />
Professore dell’Università di Agricoltura, Direttore<br />
del dipartimento dell'Art Design. Insegna al corso<br />
di Design di Comunicazione Visiva. Nell’anno<br />
2015 ha partecipato alla Biennale di Firenze.<br />
Il titolo dell'opera con cui ha partecipato al Florence<br />
Total Contemporary Art è “Le zampe”. Nella<br />
pittura cinese ”fiore e uccello” hanno un significato<br />
misterioso; quest'opera contiene un sapore<br />
leggero e naturale.<br />
Qiu Xipeng<br />
Trova il suo stile nella tecnica della tempera.<br />
Durante lo studio nel corso di master ha<br />
trovato il suo linguaggio personale nel fango;<br />
per l'artista la via della ricerca è stata<br />
molto lunga da seguire. Al Florence Total<br />
Contemporary Art ha presentato una sua<br />
opera realizzata con questa tecnica.<br />
Florence Total Contemporary Art<br />
31
Jacob Zaid Levis<br />
Il poliedrico artista israeliano espone<br />
a Simultanea Spazi d'Arte di Firenze<br />
le opere della sua più recente ricerca<br />
di Roberta Fiorini<br />
Atmosfera “<br />
tempestosa<br />
fra destra e sinistra” è<br />
il titolo della mostra personale<br />
dell'artista israeliano<br />
Jacob Zaid Levis, presso Simultanea<br />
Spazi d'Arte a Firenze (dal 2 al<br />
16 maggio 2016 - Via San Zanobi 45<br />
rosso, lunedì/venerdì 16.00-19.00).<br />
Un artista poliedrico che pratica l'arte<br />
fin dall'infanzia.<br />
Nella mostra fiorentina presenta il<br />
frutto della sua più recente ricerca,<br />
particolarmente suggestiva fondata<br />
com'è sul colore in espansione e<br />
movimento, secondo una tecnica di<br />
stampa ad acqua. Ogni opera è intesa<br />
come una raccolta di episodi colorati<br />
che rappresentano la vicenda intima<br />
del continuo scambio di attività<br />
dei lobi destro e sinistro del cervello<br />
dell'artista in un fluire d'esperienza emozionale e metafisica.<br />
L'autore immagina che l'espressività opposta dei due lobi si<br />
intrecci come in una danza producendo, nella colorazione attiva<br />
e vibrante, la sensazione di eventi meravigliosi e simbolici<br />
attinenti agli aspetti spirituali della vita quanto a quelli fisici,<br />
come il parto per la nascita.<br />
È un'esperienza profonda che egli vive come se si ponesse al<br />
di fuori di ciò che va creando sulla tela; scrive infatti “l'artista<br />
crea dalle cime dei monti e vede i fatti sottostanti come una<br />
topografia che viene a comporsi tra linee colori e panorami<br />
sognanti”.<br />
In questa ricerca esprime la parte sinistra come coloratissima,<br />
tra toni brillanti come raggi di luna e acqua di rosso pastello per<br />
visioni grondanti di sangue, mentre la parte destra crea stalattiti,<br />
dei colore della terra, intrecciate in cerchi d'acqua celesti che<br />
incontrano il cielo e i fiumi. Ma le due parti rappresentano anche,<br />
nella sua poetica, il femminile (sinistra) e il maschile (destra)<br />
che continuamente si attraggono come dune fantastiche<br />
in una narrativa di contrasti attraverso una trama complessa e<br />
libera di macchie chiaro-scure, acque burrascose di colorazione<br />
unificante e linee di contorno teneramente assorbite.<br />
Jacob Zaid Levis è nato nel 1952 ad<br />
Haifa, Israele, dove vive ed opera. Ha studiato<br />
Disegno e <strong>La</strong>boratorio Artistico di Stampa<br />
a Tel Aviv dove ha conseguito anche la laurea<br />
in Belle Arti. Ha seguito laboratori artistici in<br />
Austria e in Italia (a Firenze, presso l'atelier di<br />
Francesca Vannini) ed ha avuto esperienze universitarie<br />
in Inghilterra e in Romania. Espone<br />
dalla fine degli anni Sessanta quando ha ottenuto<br />
anche il Premio Giovani dal Ministero per<br />
l'Educazione di Israele. Ha realizzato, per beneficienza,<br />
un murale nel reparto infantile dell'Ospedale<br />
di Rambam (Haifa) ed ha illustrato il<br />
libro di grafologia di Hana Koren. Numerose le<br />
collettive in Israele, Germania, Romania ed Austria,<br />
mentre le principali personali sono state<br />
ad Haifa, Francoforte e Stoccarda. <strong>La</strong> stagione espositiva 2016/17, dopo<br />
Firenze, lo vedrà nel suo Paese alla Galleria Ein Hod, alla Galleria Cinemateca<br />
Gerusalemme e al Museo Beit Chagall di Haifa.<br />
www.jzlevis.com<br />
32 Jacob Zaid Levis
Rusp@<br />
Gianni Ruspaggiari<br />
In occasione del mio settantesimo compleanno e a 60 anni<br />
dal mio primo approccio con la pittura ad olio, essere presente<br />
su <strong>La</strong> <strong>Toscana</strong> è, per me, motivo di orgoglio. Con la<br />
<strong>Toscana</strong> e Firenze mi rapporto ormai da anni e spero che<br />
questa condivisione per il mondo dell’arte prosegua ancora per molto<br />
tempo.<br />
Rusp@: Visioni pittoriche tra<br />
surrealismo e contemporaneità<br />
di Sergio Zanichelli<br />
(…) Schegge di vita urbana, figure senza volti, paesaggi irreali e<br />
architetture che si piegano dal cielo fino a terra cercando un’emulazione<br />
o meglio una simbiosi con le forme naturali. Immagini<br />
segmentate, contrastate da infinite forme lessicali e informali con<br />
intensi cromatismi per rappresentare un possibile mondo attraverso<br />
l’uso della pittura. Una distorsione di forme che raggiunge il suo<br />
apice nell’utilizzo del computer per l’esecuzione delle sue opere<br />
pittoriche per una visione complessiva tra immagini optical e iperfuturistiche<br />
a definizione di mondi interplanetari.<br />
C’è sempre nel lavoro di Rusp@ un luogo fantastico nel quale ritrovare<br />
il piacere del vivere contemporaneo che oggi sembra essere<br />
assente. Immagini silenziose nelle quali ritrovare quella magia che<br />
permette all’artista di realizzare uno specifico e autonomo processo<br />
creativo. Virginia Wolf ci ricorda che l’arte non è il bello ma il vedere<br />
le cose in modo diverso; un modo differente che sta alla base<br />
di tutta la ricerca pittorica di Rusp@ attraverso l’espressione di un<br />
fantastico mondo... tra realtà e fantasia.<br />
Dalla presentazione del critico Sergio Zanichelli in occasione<br />
della personale allestita a Palazzo Ducale di Guastalla (Reggio Emilia)<br />
dal 12 al 28 marzo 2016<br />
Elevation. Quadruple<br />
Venetian, olio su tela,<br />
cm. 240x200<br />
Espansione musicale, pittura digitale su tela, cm. 97x75<br />
Rusp@ Gianni Ruspaggiari<br />
Artista pittore e pittore digitale<br />
Rusp@ è nato nel 1946 a Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia). Ha frequentato<br />
negli anni Sessanta lo studio del pittore William Lusuardi. <strong>La</strong> sua formazione<br />
artistica si è arricchita frequentando le associazioni culturali fiorentine<br />
con le quali ha un rapporto continuativo da circa 30 anni. Il primo dipinto<br />
ad olio risale al 1956; la prima mostra personale al 1987; il primo quadro di<br />
pittura digitale al 1997. Alterna la pittura ad olio alla pittura digitale a tempo<br />
pieno nel suo studio di Castelnovo di Sotto.<br />
Ricorda: 65 personali allestite; oltre 300 partecipazioni a mostre anche<br />
all’estero; più di 100 premi ricevuti e vinti. Critici, cataloghi, pubblicazioni,<br />
siti internet, giornali, televisioni hanno scritto e parlato di lui e della<br />
sua arte. Nel 2008 un gruppo di professori e storici dell’arte gli hanno<br />
conferito il Premio alla Carriera. Nel 2009 la casa editrice Pegaso di<br />
Firenze ha pubblicato la monografia: “Rusp@ artista al passo coi tempi”,<br />
con prefazione di Fabrizio Borghini.<br />
Molti i critici e storici dell’arte che hanno scritto sulla sua arte, per citarne<br />
alcuni: Fabrizio Borghini, Roberta Fiorini, Federico Napoli, Alfonso<br />
Confalone, Iolanda Pietrobelli, Alfredo Gianolio, Francesca Baboni,<br />
Sergio Zanichelli, Anna Francesca Biondilillo, Sandro Serradifalco,<br />
Teodosio Martucci ecc..<br />
Dal 1997 partecipa ininterrottamente al Premio Firenze, organizzato dal<br />
Centro Culturale Firenze Europa “Mario Conti”, dove è stato premiato<br />
molte volte; ricordiamo la Medaglia di Bronzo e il Fiorino d’Argento.<br />
Per conoscere in modo approfondito l’artista:<br />
http://ruspapittore.myblog.it<br />
Contatti: gianni.ruspaggiari@alice.it - Cell. 333 1259863<br />
Abit. e studio: via Giusti, 9 - 42024 Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia)<br />
Gianni Ruspaggiari<br />
33
Daniele Bongiovanni<br />
Un importante critico<br />
presenta ai nostri lettori<br />
la sua opera "Il creatore"<br />
che è rimasta esposta a<br />
Venezia per tutta la durata<br />
della Biennale 2015<br />
di Gregorio Rossi<br />
Il museo di Arte Contemporanea Italiana in America con sede a San<br />
Josè in Costa Rica presso la Cancelleria dell'Ambasciata d'Italia<br />
nacque, con la collaborazione dell'Ambasciatore d'Italia Gioacchino<br />
Carlo Trizzino, per documentare all'estero con un lavoro in fieri una<br />
panoramica dell'arte contemporanea italiana.<br />
A questo proposito ci si avvaleva dei consigli e delle segnalazioni che pervenivano<br />
da varie parti d'Italia.<br />
Stefania Maccelli, Responsabile del Centro Studi della Pinacoteca Modigliani,<br />
per un lungo periodo ha sostato più volte a Palermo in virtù dei contatti<br />
che in quel momento intercorrevano con il Museo Guttuso di Bagheria.<br />
In queste occasioni ha avuto modo di vedere le opere di Daniele Bongiovanni<br />
e dal fatto che rimase colpita dalla produzione di questo giovane artista nacque<br />
l'occasione per esporre un corpus di suoi dipinti al MACIA che in quegli<br />
anni, in un'intensa successione, realizzò mostre temporanee di artisti che ci<br />
sembravano particolarmente significativi.<br />
Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America fu uno degli strumenti<br />
che nel 2009 permise alla Biennale di Venezia di creare un Padiglione Nazionale<br />
che aveva lo scopo di affermare che l'arte è un concetto apolide, quindi<br />
senza un'appartenenza prettamente nazionale.<br />
In base a questo concetto si volle dar vita ad un evento al quale alla 53ma<br />
Biennale, presero parte artisti validi: tra questi Daniele Bongiovanni. Tanto<br />
è vero che, per alcuni, le cui opere avevano particolarmente soggestionato<br />
tanto il pubblico quanto me, allora curatore del Padiglione, vennero pubblicati<br />
addirittura degli allegati, trai quali spicca quello di Daniele Bongiovanni;<br />
il tutto con la collaborazione dell'allora Ambasciatore di Costa Rica presso<br />
il Quirinale Manuel Hernández Gutiérrez e dell'Addetto Culturale Olga Coll<br />
Montero.<br />
Questa opera dal titolo "Il creatore" infatti è rimasta esposta a Venezia a<br />
Palazzo Bollani per tutta la durata della Biennale del 2015 per l'iniziativa de<br />
"Il Grande Canale della Pace-Artisti a Venezia contro la guerra" e trasferita<br />
poi a Roma per la mostra "Il Grande Canale della Pace-Artisti a Roma contro<br />
la guerra" negli splendidi spazi espositivi del Villino Corsini nel complesso<br />
di Villa Pamphilj, iniziativa che ha ricevuto il patrocinio dei Beni Culturali<br />
nonché quello del Comune di Roma.<br />
Ritengo che la promozione dei migliori artisti e delle loro opere sia fondamentale<br />
e debba essere sostenuta con costanza in un periodo dove siamo<br />
bombardati da immagini al punto di non farvi la dovuta attenzione.<br />
Il creatore (m'illuminod'immenso), 2012, tecnica mista su tavola,<br />
cm. 120x96. Collezione privata<br />
Siamo usciti dal Novecento, il secolo più travagliato nella<br />
storia dell'umanità, e l'arte contemporanea, essendo cronaca,<br />
non ha avuto la sufficiente decantazione per essere<br />
esattamente collocata nella storia.<br />
Le mie scelte hanno il limite indiscutibile di presentare una<br />
selezione personale, che ritengo abbia però il merito della<br />
delimitazione e della precisione.<br />
Ho osservato questo dipinto da più prospettive: la prima<br />
constatando che si differenzia da molte altre opere di Bongiovanni<br />
per la "violenza" coloristica e per la "aggressività"<br />
del soggetto, quasi che l'osservatore, nel contesto di una<br />
marcia della pace, dovesse in qualche modo percepire anche<br />
il suo contrario.<br />
<strong>La</strong> seconda prospettiva, che è quella che più mi affascina,<br />
è diametralmente opposta, cioè di essere io osservato dal<br />
soggetto del dipinto tanto da essere ammonito sia dall'espressione<br />
del volto che dalla forza della tavolozza, e che<br />
questa ammonizione non sia soltanto percezione soggettiva<br />
ma messaggio oggettivo. L'opera d'arte non ha proprietari<br />
e, come ebbe a scrivere il Presidente della Repubblica<br />
Alessandro Pertini, essa appartiene all'umanità e parla<br />
l'idioma di chi l'ha creata e l'ha amorevolmente vegliata.<br />
Sono convinto che l'opera tutta di Daniele Bongiovanni<br />
costituisca un racconto utile per l'uomo; già 2500 anni fa<br />
Platone, in "Fedro", ci diceva: "Quando trovo qualcosa di<br />
bello voglio che anche gli altri ne godano", il grande filosofo<br />
aveva già individuato la pulsione dell'animo umano alla<br />
condivisione della bellezza.<br />
34 Daniele Bongiovanni
Nel padiglione<br />
Rondino 200 artisti<br />
e 500 opere d’arte<br />
contemporanea<br />
in una imponente<br />
mostra promossa da<br />
<strong>Toscana</strong> Cultura<br />
Per la prima volta nella<br />
storia della manifestazione<br />
fiorentina uno spazio<br />
espositivo totalmente<br />
destinato all’arte
Curatore<br />
LUCIA RAVEGGI<br />
In collaborazione con<br />
ANDREA NAPPINI<br />
CHIARA SCALI<br />
Gli artisti presenti<br />
JOANNA ASTON<br />
ALESSANDRO ANDREUCCETTI<br />
LIBUSE BABAKOVA<br />
ROBERTA BALDI<br />
LAURA BALLINI<br />
MARIA GRAZIA BAMBI<br />
DANIELA BARELLINI<br />
MARIA GRAZIA BARBIERI<br />
ELIO BARGAGNI<br />
MAURO BARONCINI<br />
SAMUELA BARTOLOMEI<br />
BRUNO BECATTINI<br />
CLAUDIO BELLEGGIA<br />
OLGA BELSITO<br />
MANUELE BIAGIONI<br />
SIMONE BILIOTTI<br />
MARILINDA BRIA<br />
MARINO BROGI<br />
CARLO BRUCHI<br />
COBÀS (MARIO CARCHINI)<br />
LAURA CAMBÒ<br />
FRANCO CARLETTI<br />
ILARIA CASTELLANI<br />
MARIA GRAZIA CHIAPPINELLI<br />
ALESSANDRO CIAPPI<br />
SILVANA CIPRIANI<br />
ROSITA COMPARINI<br />
DANIEL CRAIGHEAD<br />
MARIA GRAZIA DAINELLI<br />
ROBERTO D'ANGELO<br />
GRAZIA DANTI<br />
BEATRICE DE LAURENTIIS<br />
LUCIANO FAGGI<br />
MARA FAGGIOLI<br />
FRANCO FAGGIOLI<br />
LUIGI FALAI<br />
GIULIANA FALCIANI<br />
VANNA FEDI<br />
PATRIZIA GABELLINI<br />
LUCIANO GENNAI<br />
LUIGI GHEZZI<br />
FRANCESCA GHELARDUCCI<br />
RINO GIANNINI<br />
ALESSANDRO GOGGIOLI<br />
ELGA GRINVALDE<br />
PAOLO LORENZO GUERRAZZI<br />
ANDREINA GUERRIERI<br />
ANNA PAOLA GUGLIELMOTTI<br />
IL TESSUTO RINATO<br />
FURIO INNOCENTI<br />
ROBERTA KALI AGOSTINI<br />
SUSI LA ROSA<br />
PIERINA LAGANÀ<br />
SIMONA LAMARRA<br />
FRANCESCA LATTANZI<br />
ILARIA LEGANZA<br />
ANGELA MARIA LETTINI<br />
PAOLO MACCIONI<br />
RICCARDO MACINAI<br />
MARCELA MADRAZO<br />
LUCIANO MANARA<br />
WILMA MANGANI<br />
AMBRETTA MARI<br />
MAURO MARI “MARIS”<br />
ARNALDO MARINI<br />
GABRIELLA MARTINO<br />
NEDA MATHIS<br />
MONICA MICHELOTTI<br />
ELENA MIGLIORINI<br />
CRISTINA MILANO<br />
MANUELA MOGLIO<br />
ANA-MARIA MOLDOVAN<br />
ROBERTA MONTICIANI<br />
MARUSCA MOROZZI<br />
ANTONIETTA MOSCHI<br />
STEFANO MOSTI<br />
CLARA NESI<br />
JACOPO NOCENTINI<br />
ORLANDO POGGI<br />
DIANA POLO<br />
STEFANIA PRATESI<br />
MASSIMO RECCHIA<br />
PAOLO REMONDINI<br />
LORENZO RITONDALE<br />
GIUSEPPE RIZZO SCHETTINO<br />
ISABELLA ROMBOLÀ<br />
MARIELLA ROSSI TONELLI<br />
KRISTINA RUBINE<br />
MARIO RUSSO<br />
RAFFAELA SATERIALE<br />
MAURO SCARDIGLI<br />
ELOISA SCULTETIUS<br />
CLAUDIO SECCIANI<br />
SILVANO SILVANI<br />
ANTONELLA SILVIETTI<br />
LUCA SIRI<br />
SKIM<br />
SCUOLA ANDREA SOLE COSTA<br />
SERGIO TASSI<br />
PAOLA TURIO<br />
SABRINA VAIANI<br />
MARTA VENTURI<br />
36 Forme e colori del mondo
Curatore<br />
CLAUDIO CAIOLI<br />
In collaborazione con<br />
SABRINA MOSCARDINI<br />
BRUNA SECCO<br />
Gli artisti presenti<br />
DENIS ARKYTYPAL<br />
ART FACTORY PONTEDERA<br />
LIDIA ATZORI<br />
LEO BACCI<br />
ELISA BARBETTI<br />
RICCARDO BATTIGELLI<br />
PIETRO BELLINA<br />
ROLANDO BENVENUTI<br />
LETICIA BERRIEL<br />
DAVIDE BERTI<br />
VERONICA BERTOLLA<br />
ELIANA BONACCHI<br />
MARIA GIULIA BROCCARDI SCHELMI<br />
ANNA BUBBA<br />
PAOLO BUTERA<br />
CAROLINA LIVORNO<br />
CLAUDIO CAIOLI<br />
NILA CIARDI<br />
CECILIA COLALUCE<br />
LORELLA CONSORTI<br />
FABIO DEIANA<br />
MANRICO DEL CORSO<br />
GRAZIA DI NAPOLI<br />
COSETTA DIPIETRANTONIO<br />
EURO ELMI<br />
MARA FAGGIOLI<br />
VALENTINA FALCONI<br />
CRISTINA FALCINI<br />
ROSALBA FERILLI<br />
LEO FILIPPESCHI<br />
LINDA FRANCALANCI<br />
ALMA FRANCESCA<br />
ANNALISA FUSILLI<br />
ARIANNA FUSINI<br />
ALESSANDRA GIACOBONE<br />
MADDALENA GRAZZINI<br />
IL BOTTEGA<br />
HELENA JINDACKOVA<br />
MARILENA LUONGO<br />
GIUSEPPINA MAESTRELLI “PEPPETTA”<br />
JACQUELINA MAGI<br />
MICHELE MAIOLI<br />
STEFANO MARRUCCI<br />
SARA MATTII<br />
SERGIO MAYER<br />
MARA NATUCCI<br />
SUSY NORFINI<br />
BIANCA PAGLIAI<br />
ANITA PAOLI<br />
ROSSANA PAOLI<br />
LUCIA PECCHIA<br />
CARMELA PESCHIERA<br />
FRANCO POLLONI<br />
ELENA PROSPERI<br />
CAMILIA PUALI<br />
BRUNO SABATINI<br />
ANDREA SARTARELLI<br />
BRUNA SECCO<br />
SILVANO SORDI<br />
STUDIO D'ARTE LUCIANO PAPUCCI<br />
CHIARA TONTOLI<br />
ELISA VERNIANI<br />
LUCIANA ZANCHINI<br />
Forme e colori del mondo 37
Alla Fortezza<br />
da Basso<br />
per la Mostra<br />
Internazionale<br />
dell’Artigianato<br />
di Maria Grazia Dainelli<br />
Simultanea Spazi d’Arte, realtà curatoriale fiorentina ideata<br />
e diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, entrambe<br />
storiche e critiche d’arte, sarà presente alla Mostra<br />
Internazionale dell’Artigianato che si terrà a Firenze dal<br />
23 aprile al 1º maggio presso la Fortezza da Basso. Le opere dei<br />
venti artisti che prenderanno parte all’esposizione - Ornella Balbo,<br />
Cristina Bazolli, Attilio Bixio, Valentino Bruschi, Anna Maria<br />
Calamandrei Santi, Silvano Caldini, Luciana Capperucci,<br />
Roberto Celli, Paola Curradi, Simonetta Fontani, Francesca<br />
Guetta, Ersilia Leonini, Emiliana Lippi, Anna Napoli, Maria<br />
Adele Pezzanesi, Giacomo Maria Pivi, Piero Sani, Milvio Sodi,<br />
Giovanna Sparapani, Martina Tapinassi - spaziano dalla pittura<br />
alla scultura, dall’incisione alla fotografia, ma anche maschere scultura,<br />
tovagliette d’autore e photo - boxes.<br />
Un po’ di storia …<br />
Nei suoi quattro anni e mezzo di attività, Simultanea Spazi d’Arte ha<br />
ideato e promosso numerosi progetti curatoriali volti ad indagare i<br />
linguaggi artistici contemporanei con un’apertura sull’attualità. Ne<br />
sono esempio le mostre dedicate al concetto d’identità nell’era del<br />
villaggio globale e allo spazio urbano come paesaggio reale e ideale:<br />
Le latitudini dell’uomo (2012), Urban tales (2012), Identità sospese<br />
(2012), Whitering (2012), Le città ideali (2014). Tra i progetti curatoriali<br />
dedicati a tematiche specifiche dell’arte, si ricordano la mostra<br />
sulla pop art contemporanea (Becoming Pop Today, 2012), sull’iperrealismo<br />
pittorico (Pelle, 2012), sul concetto di leggerezza (<strong>La</strong> forma<br />
della leggerezza, 2012), sul valore simbolico della finestra in pittura<br />
(Unexpected Windows, 2014), sulla morfologia del sogno (Nello<br />
spazio e nel tempo d’un sogno, 2015), sulla fiaba (C’era una volta,<br />
2013 e Wonderful Alice, 2014, Creature fantastiche ed altre meraviglie,<br />
2016), sul rapporto tra arte e musica (Ultra limen/Danzando<br />
sull’orlo dell’abisso, 2015). Molte le mostre personali ospitate e le<br />
collaborazioni con altre realtà espositive sia in Italia (Roma, Trento,<br />
Venezia, Milano) che all’estero (Polonia, Germania, Giappone).<br />
Nel 2012 Simultanea si è fatta promotrice della prima edizione del<br />
concorso UpDesignSelection dedicata ai giovani design attivi sia in<br />
Italia che all’estero. Nel 2014 e nel 2015 Simultanea ha ricevuto il<br />
Premio <strong>Toscana</strong> Cultura per la sua attività espositiva. In questi anni è<br />
stata recensita da Artribune, Juliet Art Magazine, Undo.net, Exibart,<br />
Firenze Today, Arte.it, Lobodilattice, Expoarte, <strong>La</strong> Nazione, Repubblica,<br />
<strong>La</strong>Stampa.it, i.Ovo arte e cultura contemporanea.<br />
<strong>La</strong> mission di Simultanea<br />
Spazi d’Arte<br />
Immagina uno spazio espositivo<br />
in cui è possibile far dialogare<br />
forme d’arte differenti<br />
e fare della loro diversità un<br />
valore aggiunto.<br />
Immagina un progetto culturale<br />
che rifiuta il concetto di<br />
arte contemporanea come<br />
sistema elitario ed autoreferenziale,<br />
perché sostiene,<br />
invece, un’idea dell’arte come entità dinamica, aperta al dialogo e<br />
al cambiamento, provocatoria con intelligenza, capace di autocritica<br />
se necessario, specchio del nostro tempo e della sua complessità.<br />
Immagina un luogo in cui le forme del passato incontrano quelle del<br />
presente e in cui l’opera d’arte non è sottoposta alle solite regole<br />
della retorica espositiva, ma è presentata mettendo a punto, di volta<br />
in volta, criteri allestitivi originali e accattivanti che esaltano sia le<br />
singole specificità che la visione complessiva, senza dimenticare,<br />
ovviamente, la forza comunicativa delle soluzioni proposte.<br />
Immagina un ambiente in cui è benvenuto chi ama l’arte e la rispetta,<br />
chi la conosce o desidera conoscerla, chi pensa che non sia<br />
tanto importante sforzarsi di capire anche ciò che spesso sembra<br />
non avere un senso, quanto piuttosto soffermarsi a guardare senza<br />
pregiudizi e preclusioni.<br />
Tutto questo è SIMULTANEA - SPAZI D’ARTE, non una galleria, ma<br />
uno spazio curatoriale che sostiene il dialogo tra artisti e curatori,<br />
ospitando mostre, eventi poliartistici e progetti espositivi che coinvolgono<br />
oltre ai linguaggi artistici tradizionali, anche il design e la<br />
creatività a tuttotondo.<br />
<strong>La</strong> sede<br />
Simultanea Spazi d’Arte si trova a Firenze in Via San Zanobi 45<br />
rosso nel cuore del centro storico, a pochi passi dall’Accademia di<br />
Belle Arti, dalla Galleria dell’Accademia, dal Museo di San Marco,<br />
dal Cenacolo di Sant’Apollonia e dall’Ex Convento di Sant’Orsola.<br />
Orari e giorni di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00<br />
Per info e contatti: simultaneaspazidarte@gmail.com<br />
Pagine Fb: Simultanea Spazi d’Arte e Simultanea Spazi d’Arte (Official<br />
Spanish and English) - Twitter: Arte@Simultanea<br />
Instagram: Simultaneaspazidarte<br />
38 Forme e colori del mondo
<strong>La</strong> “Grande Mela” sbarca<br />
a Firenze in Palazzo Strozzi<br />
Fino al 24 luglio le meravigliose sale di Palazzo Strozzi ospitano una<br />
grande mostra: “Da Kandinsky a Pollock: la grande arte dei Guggenheim”<br />
di Barbara Santoro<br />
Fino al 24 luglio le meravigliose<br />
sale di Palazzo Strozzi<br />
ospitano una grande mostra:<br />
“Da Kandinsky a Pollock:<br />
la grande arte dei Guggenheim” oltre<br />
cento opere dell’arte europea e americana<br />
tra gli anni Venti e Sessanta del<br />
Alexander Calder, Luna gialla<br />
Novecento in un percorso, che ricostruisce<br />
rapporti e relazioni tra le due sponde<br />
dell’oceano, nel segno delle figure<br />
dei collezionisti americani Solomon R.<br />
e Peggy Guggenheim: zio e nipote. Il<br />
percorso dell’esposizione si snoda tra<br />
opere fondamentali di maestri europei<br />
dell’arte “moderna”come Marcel Duchamp,<br />
Max Ernst, Man Ray, Pablo<br />
Picasso e dei così detti “informali europei”<br />
come Alberto Burri, Emilio Ve-<br />
Roy Lichtenstein, Preparativi<br />
dova, Jean Dubuffet e Lucio Fontana. Possiamo inoltre vedere<br />
i grandi dipinti e le sculture delle maggiori personalità dell’arte<br />
americana tra gli anni Cinquanta e Sessanta come Jackson<br />
Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Alexander Calder,<br />
Roy Lichtenstein, Cy Twomly.<br />
Realizzare questa mostra ha significato tornare indietro nel tempo.<br />
Infatti fu proprio Peggy Guggenheim che negli spazi della Strozzina<br />
nel febbraio 1949, volle mostrare la propria collezione che poi<br />
troverà a Venezia a Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande la<br />
definitiva collocazione. Le opere di Kandinsky come la monumentale<br />
tela Curva dominante (1936) dialoga con il Bacio (1927) di Marx<br />
Ernst, mentre lo Studio per scimpanzé (1957) di Francis Bacon,<br />
che Peggy teneva nella sua camera da letto, parla con le cinque<br />
grandi sculture di Alexander Calder e<br />
la grandiosa opera di Roy Lichtenstein:<br />
"Preparativi". Molte le opere dell’espressionismo<br />
astratto americano tra gli anni<br />
Quaranta e Sessanta, tra queste figurano<br />
diciotto opere di Jackson Pollock e sei<br />
grandi quadri di Marx Rothko.<br />
È questa un’occasione unica per approfondire<br />
la straordinaria stagione non<br />
solo dell’arte ma anche della storia del<br />
Novecento a cavallo della Seconda Guerra<br />
Mondiale, attraverso il confronto tra<br />
massimi capolavori di movimenti artistici<br />
che hanno definito il concetto di arte moderna,<br />
dal Surrealismo all’Action Painting<br />
fino all’Informale e alla Pop Art.<br />
<strong>La</strong> mostra curata da Luca Massimo<br />
Barbero nasce dalla collaborazione fra<br />
la Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione<br />
Guggenheim di New York e vuole<br />
dar vita ad un confronto che lascerà stupiti<br />
non poco i fiorentini legati al loro Rinascimento.<br />
L’ esposizione suddivisa in nove sale, sapientemente allestite da<br />
Luigi Cuppellini, ha avuto il sostegno del Comune e della Camera<br />
di Commercio di Firenze, dell’Associazione Partners Palazzo Strozzi<br />
e della Regione <strong>Toscana</strong>. Anche questa volta l’Ente Cassa di Risparmio<br />
di Firenze ha dato il suo generoso contributo.<br />
Per chi non avesse avuto la fortuna di vedere il Museo Guggenheim<br />
di New York, progettato dall’architetto statunitense Frank Lloyd<br />
Wright, può, visitando questa mostra, farsi un’idea della preziosità<br />
delle opere americane ospitate in un contesto raffinatissimo come<br />
Palazzo Strozzi. Speriamo che i fiorentini sappiano vedere con occhi<br />
entusiasti questa magnifica “vetrina” e ci auguriamo che da questa<br />
esposizione sorga l’amore per l’arte contemporanea.<br />
Frank Stella, Miscuglio di grigio<br />
Vasilij Kandinsky, Curva dominante (Courbe dominante)<br />
Giorgio de Chirico, Il pomeriggio soave<br />
Da Kandinsky a Pollock<br />
39
Gandolfa “Ricorda...”<br />
Per tutto il mese di<br />
maggio l'artista sarà<br />
in mostra al Caffè<br />
Principe di Firenze<br />
per festeggiare<br />
i 15 anni in arte<br />
IIniziare a dipingere e a scrivere con quel lontano 'cercando<br />
emozioni...', quasi una missione che ha spesso<br />
trasformato in labirinti i non facili itinerari del sentirmi<br />
artista.<br />
Ci sono tecniche ed influenze dalle quali, dopo averle scoperte,<br />
non sono riuscita a distaccarmi: colori forti, pennellate veloci,<br />
sfondi inquietanti, sfumature frammentate, linee ondulate, carte<br />
strappate, crete sovrapposte, fili cuciti, affreschi sperimentati<br />
e tante parole indipendenti, suggerite dalle fantasie del cercare,<br />
dalla necessità del considerare, dalla libertà dell'immaginare e<br />
di tanto in tanto persino dall’uso dei tanti stimoli dell'odierna<br />
informazione virtuale.<br />
Ci sono opere, come quelle scelte per ricordare questi 15 anni di<br />
esposizioni, ma anche come la poesia qui sotto, che più di tante<br />
altre esprimono la forza e la debolezza del mio stesso percepire:<br />
Un anniversario è sempre un’occasione da celebrare,<br />
tanto più se si tratta di ricordare un inizio, e questa mostra<br />
vuol essere anzitutto questo, una festa. Una festa<br />
intorno a Gandolfa, alla sua pittura e al suo percorso di<br />
artista che l’ha portata, in questi quindici anni pieni ed intensi, ad<br />
una maturità fatta di consapevolezza, tecnica ed espressiva.<br />
Chi ha seguito da vicino questo percorso può valutare quanto lontano<br />
esso abbia portato la nostra artista da quelle figure, inquietanti e<br />
piene di stupore, che abbiamo ammirato nella sua prima mostra. E,<br />
tuttavia, c’è una “fedeltà” in questo percorso, una continuità fatta di<br />
ricerca umile e feconda di nuove forme espressive, di studio attento<br />
e costante delle tecniche, di riflessione e approfondimento delle<br />
tematiche: fedeltà a quel primo titolo, “Cercando emozioni”, che ha<br />
segnato in qualche modo il leit-motiv di questi anni, in una evoluzione<br />
continua ma senza strappi.<br />
<strong>La</strong> donna, il sogno, la terra, il mito; di questo ci hanno parlato le<br />
opere di Gandolfa, di anno in anno, di mostra in mostra, spesso guidandoci<br />
in percorsi laterali, secondari, a torto trascurati. <strong>La</strong> forza<br />
evocativa delle immagini, spesso accompagnate da una scrittura<br />
mai didascalica ma complementare, ha suscitato emozioni profonde<br />
in ciascuno di noi, e questo chiediamo oggi a Gandolfa, in questa<br />
festa: continuare a cercare emozioni, e condividerle con noi nella<br />
sua pittura sempre nuova.<br />
Mario Battiato Musmeci<br />
Sensazioni di leggerezza<br />
Così come i venti leggeri che vanno e vengono<br />
Così come la pioggia che lascia spazio al sole<br />
Così come le speranze che si alternano alle malinconie<br />
Arriva il tempo, tanto cercato, del condividere<br />
Arriva lentamente il risveglio e la partecipazione<br />
Arriva come la luce improvvisa del mattino, il ricordare<br />
Astratto materico<br />
I colori del vulcano<br />
Quando i pensieri diventano farfalle che cercano colori<br />
Quando i profumi evocano altri sogni ed altre sensazioni<br />
Quando i ricordi si mescolano al desiderio di fantasticare<br />
Senti che il cuore accelera ed il respiro si fa più intenso<br />
Senti che può ancora esistere la verità per te e per gli altri<br />
Senti che anche una lacrima ed un sorriso hanno la stessa magia<br />
Ti muovi come tutte le donne del mondo, accetti di aspettare<br />
Ti muovi alla ricerca del tuo stesso cambiare, accetti di rinnovarti<br />
Ti muovi leggera senza più rabbie e rancori, accetti che tutto accada<br />
Gandolfa Gennaro<br />
Nascere e crescere in Sicilia, laurearsi a<br />
Trento e subito dopo trasferirsi e lavorare<br />
nella città rinascimentale per eccellenza.<br />
Percorsi esistenziali che cambiano<br />
la quotidianità e il rapporto con il resto<br />
del mondo. Arriva tardi la passione per<br />
la pittura, un liceo artistico serale, tanti<br />
corsi monografici che fanno da volano<br />
alle decine e decine di mostre realizzate<br />
in <strong>Toscana</strong>, in Sicilia e all’estero.<br />
www.gandolfa.it<br />
Facebook: Gandolfa Gennaro<br />
40 Gandolfa Gennaro
Idea Fotografica<br />
Il gruppo fotoamatoriale fiorentino ha<br />
presentato una interessante mostra dal titolo<br />
"Cent'anni di Spoon River: i versi le immagini"<br />
di Maria Grazia Dainelli<br />
Foto di Carlo Midollini<br />
Idea Fotografica nasce nel<br />
giugno del 1997 per iniziativa<br />
di un gruppo di amici<br />
fotoamatori che ha voluto<br />
realizzare un progetto: creare un<br />
club di fotografia.<br />
Lo scopo era quello di socializzare,<br />
scambiare esperienze, progredire<br />
nelle conoscenze, consolidare i rapporti<br />
con gli altri club presenti sul<br />
territorio e con essi dialogare per<br />
vivere e coltivare questa passione.<br />
È grazie a questi amici che oggi esiste<br />
il nostro club: Idea Fotografica. Ad oggi possiamo vantare una quarantina<br />
di soci.<br />
Nei nostri incontri ribadiamo spesso che dobbiamo vivere il club come un<br />
laboratorio aperto alle diverse forme espressive fotografiche con il chiaro<br />
intento di comunicare un messaggio di qualità. Per questo, con piacere,<br />
apriamo il nostro spazio a chi voglia esprimere la propria sensibilità, il proprio<br />
messaggio, o una propria esperienza fotografica. L'incontro, quindi,<br />
con le altre forme di arte quali la poesia non è, per il club, un incontro<br />
inaspettato ma è il segno di una 'vocazione' che ci contraddistingue.<br />
In particolare, l'incontro con il libro di Lee Master "Antologia di Spoon River"<br />
è stato un'esperienza particolare e molto importante.<br />
I morti di quel piccolo e famoso cimitero ci hanno voluto raccontare, in<br />
forma poetica, le delusioni, i tradimenti, i torti fatti e subìti, gli amori, le<br />
ipocrisie, gli arricchimenti e i fallimenti.<br />
<strong>La</strong> loro vita. <strong>La</strong> nostra vita.<br />
Racconti fatti con la sincerità totale di chi avendo lasciato questo mondo<br />
non ha più nulla da perdere.<br />
Nel centenario della pubblicazione<br />
del libro, la compagnia<br />
teatrale Katapult<br />
ci ha proposto raccontare<br />
Spoon River attraverso<br />
delle immagini guidato dai<br />
versi, con lo scopo di addivenire<br />
ad un progetto che<br />
unisca il teatro, la poesia<br />
e la fotografia. Abbiamo<br />
così elaborato un racconto<br />
eseguito non con la duttilità<br />
della matita o del pennello<br />
ma con L'ultimo bacio del malato di cuore<br />
l'inflessibilità<br />
L'inaugurazione della mostra al Circolo ARCI San Bartolo a Cintoia di Firenze<br />
dell'obiettivo fotografico. Il pessimismo<br />
iniziale per un compito che<br />
ci sembrava arduo è stato via via<br />
sostituito dall'entusiasmo. Ci siamo<br />
cimentati con ciò che riteniamo<br />
debba fare la fotografia: comunicare<br />
sentimenti e idee come - del resto<br />
- proclamato nel logo del nostro<br />
club. Il progetto si è quindi concretizzato<br />
in una mostra fotografica di<br />
40 foto il cui titolo è 'Cent'anni di<br />
Spoon River: i versi e le immagini'. Il<br />
nostro invito è che il visitatore guardi<br />
questa mostra cercando di penetrare a fondo il messaggio<br />
che il singolo verso sollecita. È un messaggio forte che ci<br />
auguriamo di poter trasmettere.<br />
<strong>La</strong> mano del destino che afferra e distrugge<br />
Io fui il primo frutto della battaglia di Missionary Ridge<br />
Idea Fotografica<br />
41
A cena al cine<br />
Una nuova originale iniziativa di <strong>Toscana</strong> Cultura dal<br />
mese di aprile al Circolo Rondinella del Torrino a Firenze<br />
di Maria Grazia Dainelli<br />
Martedì 26 aprile prende il via una nuova manifestazione<br />
promossa da <strong>Toscana</strong> Cultura in collaborazione<br />
con il Circolo Rondinella del Torrino di<br />
Firenze. Si tratta di “A cena al cine” ovvero delle<br />
cene, un po’ spartane ma senza dubbio appaganti per i partecipanti,<br />
che faranno da prologo alla proiezione di un film che avrà<br />
come protagonista uno dei tanti maestri<br />
dell’arte che in oltre cento anni di cinematografia<br />
hanno ispirato gli autori di<br />
tutto il mondo. Sullo schermo rivivranno<br />
le vite scellerate di Caravaggio e Benvenuto<br />
Cellini, quelle alienate di Ligabue e<br />
van Gogh, quelle tormentate di Pollock e<br />
Modigliani, quelle travagliate di Artemisia<br />
Gentileschi e Camille Claudel.<br />
Ogni proiezione verrà preceduta dall’introduzione<br />
di un noto storico dell’arte;<br />
inizieranno Ugo Barlozzetti e Daniela<br />
Pronestì che presenteranno al pubblico “I<br />
colori della passione” di Lech Majewski<br />
dedicato alla folgorante realizzazione<br />
della "Salita al Calvario" (1564) uno dei<br />
più famosi capolavori del maestro olandese<br />
Pieter Bruegel.<br />
In occasione della proiezione del 26 aprile<br />
verrà presentato in anteprima il libro<br />
del nostro direttore Fabrizio Borghini dal titolo “Maestri dell’arte<br />
nel cinema” (Masso delle Fate Edizioni). Con soli 10 euro sarà possibile<br />
cenare e assistere alla visione del film. Per prenotazioni contattare<br />
la sede di <strong>Toscana</strong> Cultura (via Valdichiana 42 a Firenze, 055<br />
9336468 toscanacultura@gmail.com) dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle<br />
18 di tutti i giorni feriali.<br />
A cena al cine<br />
Rassegna di film biografici dei maestri dell’arte<br />
ideata e diretta da Fabrizio Borghini<br />
Inaugurazione martedì 26 aprile 2016<br />
ore 20.oo cena<br />
ore 20.30 presentazione della manifestazione da parte di<br />
Fabrizio Borghini presidente di <strong>Toscana</strong> Cultura<br />
Ugo Barlozzetti presidente del Gruppo Donatello<br />
Daniela Pronestì critica e storica dell'arte<br />
ore 21.00 proiezione del film "I colori della passione" di Lech Majewski<br />
Rassegna realizzata in collaborazione con<br />
Circolo Rondinella del Torrino - Lungarno Soderini, 2 - 50124 Firenze<br />
Ass. Rondinella del Torrino<br />
Ass. <strong>Toscana</strong> Cultura<br />
42 A cena al cine
• Premio<br />
Città di <strong>La</strong>stra<br />
1° premio Euro 1.500<br />
ed altri per complessivi<br />
Euro 10.000<br />
• Premio Giovani<br />
• Premio per la Grafica<br />
Info: www.lastraonline.it<br />
50°EDIZIONE STRAORDINARIA<br />
di Mario Del Fante<br />
Nel<br />
L'Antico Spedale di Sant'Antonio, sede del concorso<br />
1966 nasceva l’Associazione<br />
Pro <strong>La</strong>stra (denominazione alla<br />
quale dal 1971 si aggiungerà il<br />
nome di Enrico Caruso) e l’anno<br />
successivo veniva organizzata la prima<br />
Premio Nazionale Città di <strong>La</strong>stra<br />
Festa di Primavera e il 1° Concorso Esposizione<br />
di Pittura Estemporanea.<br />
1967 TOSCHI ERMANNO - Fiesole (FI)<br />
1991 FAGGIOLI FRANCO - Ginestra Fiorentina (FI)<br />
ALBO D'ORO<br />
Oggi festeggiamo il mezzo secolo di vita. 1967 BERTACCHINI LUCIANO - Bologna<br />
1992 NANNUCCI SIGFRIDO - Certaldo (FI)<br />
Questo concorso prosegue ancora, ormai carico<br />
del prestigio che gli deriva dalla presen-<br />
1968 CAVALLARI ALBERTO - Modena<br />
1994 BOBOLI MARCELLO - Firenze<br />
1968 MARMA RODOLFO - Firenze<br />
1993 SALVI SERGIO - Livorno<br />
za di tante personalità che in questi anni<br />
1968 FILANNINO NATALE - Firenze<br />
1995 POGNI GIANFRANCO - Livorno<br />
1969 ZAPPAROLI RINO - Massa Finalese (MO) 1996 PULCINELLI RUDY - Poggio a Caiano<br />
hanno partecipato e che nel tempo hanno<br />
1969 SANTINI SANDRA - Firenze<br />
1997 STACCHINI STEFANO - Pontedera (PI)<br />
raggiunto posizioni di grande considerazione 1970 VEZZOSI ALESSANDRO - Vinci (FI)<br />
1998 DEL BINO GIACOMO - Monsummano T. (PT)<br />
nel panorama artistico italiano. Il raggiungimento<br />
di una posizione di rilievo del premio 1972 MARTINI GRAZIANO - Sesto F.no (FI)<br />
2000 MONI SAVERIO - Vaiano (PO)<br />
1971 LUGLI LUIGI - Carpi (MO)<br />
1999 COSTAGLI MAURA - Empoli<br />
è stato possibile grazie alle qualificate giurie 1973 LUCARELLI MARCELLO - Pistoia<br />
2001 BONI ANDREA - Signa (FI)<br />
che hanno visto avvicendarsi artisti e critici 1973 NANNUCCI SIGFRIDO - Certaldo (FI)<br />
2002 I GUARNIERI - Firenze<br />
di valore.<br />
1974 BERNARDINI ITALO - Pontedera (PI)<br />
2003 LUCHINI RICCARDO - Massarosa (MS)<br />
1975 SCALISE UMBERTO - Prato (FI)<br />
2004 CIONI LUCIANO - Montespertoli<br />
<strong>La</strong> manifestazione viene ospitata nel monumentale<br />
Antico Spedale di Sant’Antonio nel 1977 TREVISAN GIULIO - Iesi (AN)<br />
2006 PAOLO GAVAZZI - Pistoia<br />
1976 BANDELLI ENRICO - Firenze<br />
2005 NICOLA PERILLI - Quarrata (PT)<br />
centro storico di <strong>La</strong>stra a Signa dal 13 al 29 1978 PANZA PIERO - Firenze<br />
2007 GIULIANO CENSINI - Torrita di Siena<br />
maggio, con il seguente calendario:<br />
1979 PRENLELOUP GUALTIERO - Borgo S. Lorenzo (FI) 2008 ENRICO FORAPIANTI - <strong>La</strong>ri (Pi)<br />
Accettazione delle opere fino a 2 per ogni 1980 ALLODOLI TIZIANO - Impruneta (FI)<br />
2009 RICCARDO BELLUCCI - Quarrata<br />
artista, quota di iscrizione E 20 per un’opera<br />
E 30 per due.<br />
1982 MARMA RODOLFO - Firenze<br />
2010 DANIELA D’ORAZIO - Pescara<br />
1981 PANZA PIERO - Firenze<br />
2010 PAOLO FEDELI - Gambassi<br />
1983 MURER CIRILLO - Quinto (TV)<br />
2011 DANILO GAMANNOSSI - Signa<br />
Orario: venerdi 13 maggio, dalle 17 alle 20<br />
1984 FEDELI PAOLO - Certaldo (FI)<br />
2011 ANDREA BONI - Signa<br />
e dalle 21 alle 23.<br />
1985 SABBATINI MARILENA - Massa e Cozzile (PT) 2012 MASSIMO VINATTIERI - Carmignano<br />
Sabato 14, dalle 9 alle 12,30, dalle 16 alle 1986 SILVESTRI GIOVANNA - S. Brigida (FI)<br />
2013 PAOLA IMPOSIMATO - Firenze<br />
20 e dalle 21 alle 23.<br />
1987 BETTI UMBERTO - Firenze<br />
2014 ALESSANDRO BANDINELLI - <strong>La</strong>stra a Signa<br />
Domenica 15, dalle 9 alle 12,30 e dalle 16 1988 SANSONI ALDO - Firenze<br />
2015 MARIO ANIELLO - Prato<br />
alle 20.<br />
1989 BETTI UMBERTO - Firenze<br />
2015 PAOLO AMERINI - Prato<br />
Le opere in concorso saranno esposte al 1990 SCOLA TEMISTOCLE - Livorno<br />
pubblico con ingresso libero.<br />
<strong>La</strong> mostra si inaugura il 22 maggio alle ore<br />
10,30 e resterà aperta fino a domenica 29 Durante la settimana di apertura della mostra<br />
alle 18 quando si terrà la cerimonia di premiazione,<br />
si terranno conferenze, salotti musicali<br />
con l’intervento delle autorità e di e letterari, proiezioni ed altro con inizio alle<br />
<strong>Toscana</strong> TV.<br />
21,15 ad ingresso libero.<br />
Oltre al prestigioso Premio Città di <strong>La</strong>stra Questo premio prestigioso e fra i più antichi<br />
di E 1.500 verranno assegnati anche il Premio<br />
d’Italia ha il patrocinio del Comune di <strong>La</strong>stra<br />
Giovani riservato ad artisti under 25, il a Signa, della Provincia di Firenze, della Re-<br />
Via A. Diaz, 116<br />
Premio per la Grafica ed altri numerosi gione <strong>Toscana</strong>, dell’Ente Cassa di Risparmio 50055 <strong>La</strong>stra a Signa (Firenze)<br />
premi acquisto per complessivi E 10.000, e di Firenze, del Rotary Firenze Bisenzio e del<br />
Tel. e Fax 055 8722628<br />
50°43<br />
premi di rappresentanza.<br />
Lions Club Le Signe.<br />
caruso.prolastra@gmail.com<br />
Premio Nazionale Città di <strong>La</strong>stra
Il momento d’oro di<br />
Pier Nicola Ricciardelli<br />
Alla vigilia dell'ottantesimo compleanno, il pittore fiorentino vive un periodo<br />
di intenso lavoro e di soddisfazioni artistiche. È presente infatti in tre grandi<br />
manifestazioni espositive di prestigio in <strong>Toscana</strong> e sta preparando una<br />
nuova mostra personale che si terrà nel prossimo mese di maggio<br />
di Duccio Ricciardelli<br />
L'artista ha esposto infatti<br />
alla Biennale del Burlamacco,<br />
del Carnevale di Viareggio,<br />
nell'Hotel Explanade di<br />
piazza Puccini, con un'opera dal titolo “Il<br />
molo di Viareggio anni Trenta”.<br />
Questa incisione è autobiografica; ritrae<br />
la madre dell'autore, Lia, vestita<br />
secondo la moda dell'epoca, sul molo<br />
che osserva passare le tipiche barche<br />
da pesca dalle grandi vele bianche, particolarmente<br />
amate da Viani.<br />
L'incisione ad acquaforte è stata tratta<br />
da due fotografie del padre dell'artista,<br />
eseguite con macchina Leica nel 1933.<br />
Due anni fa Pier Nicola ha avuto, nella<br />
stessa manifestazione, una segnalazione<br />
per l'opera “Le civette".<br />
Ricciardelli partecipa per il tredicesimo<br />
anno alla mostra di arte sacra, voluta<br />
dall'ANLA di Firenze, presso il chiostro grande<br />
della basilica della SS. Annunziata di Firenze.<br />
<strong>La</strong> sua opera, "Le mani della misericordia"<br />
(le mani di madre Teresa di Calcutta<br />
Le civette, acqua forte, acqua tinta (alla poupee)<br />
Il molo di Viareggio anni Trenta, incisione, acqua forte -<br />
acqua tinta<br />
che stringono le mani di Papa Woityla), sono<br />
mostrate da un angelo, ritratto con lo stile di<br />
Beato Angelico, che stringono insieme una<br />
cornice d'oro cinquecentesca.<br />
<strong>La</strong> stessa opera verrà presentata<br />
al Maggio Salesiano nella<br />
chiesa di Via Gioberti.<br />
Contemporaneamente presso<br />
la Casa di Giotto a Vicchio nel<br />
Mugello, viene presentato un<br />
libro con gli artisti presenti sul<br />
territorio: Pier Nicola ha due<br />
pagine, e con l'occasione viene<br />
presentata una mostra nella<br />
stessa casa di Giotto, con una<br />
delle opere del libro. L'opera in<br />
questione è “Il gabbiano”, da<br />
una foto scattata a Portovenere,<br />
nei pressi della chiesetta sul<br />
mare.<br />
Ricciardelli (senior) è un poeta<br />
del ricordo, un artista di forza e spontaneità<br />
rare, che dopo anni di studi e di ricerca sulle<br />
tecniche pittoriche, rinato ad una seconda vita<br />
artistica, riesce ora ad esprimere tutta la sua<br />
vitalità e osservazione appassionata del mondo<br />
reale che vede. Un riferimento di scrittura, storie<br />
e viaggi indimenticabili.<br />
Le mani della Misericordia, tecnica mista<br />
Il Gabbiano, pastello Rembrandt<br />
44 Pier Nicola Ricciardelli
A Pistoia una mostra sul<br />
popolo <strong>La</strong>kota Sioux<br />
Stendardo cerimoniale con testa di aquila americana<br />
di Fabrizio Borghini<br />
Foto di Bruno Miscia<br />
Dal 15 aprile al 2 maggio è in<br />
corso nelle Sale Affrescate di<br />
Piazza del Duomo a Pistoia la<br />
mostra etnografica sui popoli<br />
aborigeni nord americani <strong>La</strong>kota Sioux “Older<br />
than America” curata da Sergio Susani<br />
e Alessandro Martire Brings Plenty Ota Au. I<br />
<strong>La</strong>kota Sioux sono il popolo che nel 1876 ha<br />
battuto il generale Custer a Little Big Horne;<br />
da allora ha subito crudeltà e massacri. Ha<br />
dato i natali a uomini di pace come Toro Seduto,<br />
Cavallo Pazzo, Gall, Coda Chiazzata ed<br />
a numerosi eroi che hanno combattuto per i<br />
diritti umani e la libertà del loro popolo. <strong>La</strong><br />
manifestazione prevede anche un intenso<br />
calendario di incontri e conferenze che coprono<br />
l’intera durata dell’evento.<br />
Il primo è stato il saluto dei delegati del<br />
governo tradizionale della Nazione <strong>La</strong>kota<br />
Sioux e a seguire tanti interventi anche istituzionali.<br />
Nella Sala Maggiore del Comune<br />
di Pistoia si è tenuta una interessante conferenza<br />
tenuta dal dottor Alessio Martella<br />
dal titolo “Toro Seduto incontra Raffaello”.<br />
Domenica 17 aprile al Castello da Verrazzano<br />
di Greve in Chianti ha avuto luogo il<br />
convegno “Giovanni da Verrazzano. Nuovi<br />
mondi. Antiche culture” che ha visto fra i<br />
relatori il dottor Luigi Giovanni Cappellini<br />
presidente della Fondazione Giovanni da<br />
Verrazzano, Leonard Crow Dog jr Wicasa<br />
Itancan, e la signora Cathy Smith costumista<br />
del film "Balla coi lupi". Lo stesso giorno<br />
è stato firmato l’atto di amicizia tra il Comune<br />
di Greve ed il popolo <strong>La</strong>kota Sioux.<br />
Chi è interessato a seguire i numerosi eventi<br />
in programma può rivolgersi a:<br />
alex.wambli.gleska@dada.it o visitare il<br />
sito www.alessandromartire.it o scrivere<br />
una mail a info@comunedipistoia.it o telefonare<br />
al numero verde 800 0 012 146.<br />
Ingresso libero. Apertura tutti i giorni dalle<br />
10 alle 18 compreso sabato e domenica.<br />
Il maestro Sergio Susani, Luigi Giovanni Cappellini, il sindaco<br />
di Greve in Chianti Paolo Sottani e Alessandro Martire<br />
Sottani, Crow Dog e Cappellini appongono l'annullamento<br />
speciale creato da Poste Italiane per l'evento<br />
Il capo tradizionale Leonard Crow Dog junior e la signora Kathy Smith<br />
Castello da Verrazzano, 17 aprile 2016: Leonard Crow Dog, Alessandro Martire, Kathy<br />
Smith, Luigi Giovanni Cappellini, Silvia Cappellini, Lia Balli ed il dottor Roberto Soldani<br />
Wo <strong>La</strong>kota 2016<br />
45
A Signa<br />
riapre il<br />
Parco dei<br />
Renai<br />
Con l’avvicinarsi dell’estate, insieme all’orario prolungato<br />
fino alle 2 di notte, arriveranno anche gli sport<br />
acquatici: dalla piscina alla balneazione nel lago (con<br />
tanto di stabilimento balneare e Big Sur), alla vela.<br />
“Siamo al lavoro - ha detto il presidente dell'Isola dei<br />
Renai, Daniele Donnini - per fare sì che in questa stagione<br />
i visitatori possano trovare anche delle importanti<br />
novità per quanto riguarda l'offerta del parco.<br />
Da sempre puntiamo a offrire, per chi arriva nel parco,<br />
cura nei dettagli e rispetto della natura.<br />
I Renai sono una delle eccellenze del territorio, uno<br />
dei pochi spazi che, a ingresso gratuito, offre un’area<br />
sicura dove trascorrere il tempo libero. I servizi a pagamento<br />
completano l’offerta, ma per chi vuole è possibile<br />
passare una giornata sul prato, leggendo un libro o<br />
mangiando un panino, senza spendere un euro”. Novità<br />
e aggiornamenti sulla pagina Facebook del parco.<br />
Un parco all'insegna della natura. È ricominciata la<br />
stagione al parco dei Renai di Signa. L’area verde attrezzata<br />
sarà aperta dalle 12 alle 20 nei giorni feriali,<br />
e dalle 9 alle 20 per i festivi. Da giugno invece entrerà<br />
in vigore l’orario prolungato, con l’apertura fino alle 2 di notte. Per<br />
gli appassionati della bici, è possibile raggiungere il parco dalle<br />
Cascine sulla pista ciclabile. Riparte la stagione della grande area<br />
verde di Signa, che richiama ogni anno migliaia di visitatori che<br />
hanno l'opportunità di fare una passeggiata nel verde.<br />
Tante le iniziative all’insegna della natura, del tempo libero e dello<br />
sport. Con il clima più mite, sarà possibile visitare anche l’oasi<br />
naturale da 30 ettari realizzata in collaborazione col WWF, oppure<br />
provare la pista da skateboard, la parete per free-climbing, i campi<br />
di calcetto, il minigolf adventure, il ristorante, pizzeria e music<br />
bar Chiringuito dei Renai e il parco giochi Happy Park per bambini<br />
da zero a 12 anni.
PARCORENAI<br />
STATOLIBERO<br />
Via dei Renai 9<br />
50058 Signa - Firenze<br />
Tel: 055 8996431<br />
Fax: 055 8999257<br />
segreteria@progettorenai.it<br />
www.parcorenai.it<br />
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Sede sociale e direzione<br />
Signa<br />
piazza Michelacci 1-2 - 50058 Signa<br />
Tel. 055 879101 - fax 055 8791021<br />
Filiali<br />
Signa<br />
piazza Michelacci 1-2 - 50058 Signa<br />
Tel. 055 879101 - fax 055 8732067<br />
<strong>La</strong>stra a Signa<br />
via Turati 10-12 - 50055 <strong>La</strong>stra a Signa<br />
Tel. 055 8720251 - fax 055 8720204<br />
Ponte a Signa<br />
(Comune di <strong>La</strong>stra a Signa)<br />
via S. <strong>La</strong>vagnini 11 - 50055 <strong>La</strong>stra a Signa<br />
Tel. 055 8725268 - fax 055 8725270<br />
San Mauro a Signa<br />
(Comune di Signa)<br />
via della Chiesa 19 - 50050 S. Mauro a Signa<br />
Tel. 055 8739764/5 - fax 055 8739693<br />
Viottolone<br />
(Comune di Scandicci)<br />
via di Castelpulci 3 - 50018 Scandicci<br />
Tel. 055 7310678 - fax 055 720145<br />
Montelupo Fiorentino<br />
via Centofiori 14<br />
50056 Montelupo Fiorentino<br />
Tel. 0571 913188 - fax 0571 913216<br />
Malmantile<br />
(Comune di <strong>La</strong>stra a Signa)<br />
via Vecchia Pisana 235<br />
50050 Malmantile (<strong>La</strong>stra a Signa)<br />
Tel. 055 8729244 - fax 055 8784412<br />
Firenze<br />
Piazza della Libertà 32R - 50129 Firenze<br />
Tel. 055 5088114 - fax 055 578832<br />
Sede distaccata<br />
Castelfranco di Sotto<br />
via Provinciale Francesca Nord 78<br />
56022 Castelfranco di Sotto (Pisa)<br />
Tel. 0571 488730 - fax 0571 488740<br />
Sportelli ATM<br />
Badia a Settimo<br />
Via la Comune di Parigi, 34<br />
50018 Scandicci (FI)<br />
Firenze<br />
Piano Primo Mercato Centrale<br />
Piazza del Mercato Centrale dell'Ariento<br />
50123 Firenze<br />
Firenze<br />
Piano Terra Mercato Centrale<br />
Piazza del Mercato Centrale dell'Ariento<br />
50123 Firenze<br />
Firenze<br />
Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio<br />
Via Torregalli, 3<br />
50143 Firenze<br />
Campi Bisenzio<br />
Ingresso Hidron<br />
Via di Gramignano<br />
50013 Campi Bisenzio (FI)<br />
San Miniato<br />
Viale Marconi, 20<br />
56028 San Miniato (PI)