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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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12 Il contesto regionale Lorenzo Craveri e Andrea Porro<br />

si escludono le valli di Lei e di Livigno, l'intero territorio <strong>lomba</strong>rdo convoglia le sue acque al<br />

Po , che segna buona parte del confine amministrativo meridionale. Al Po scendono da sinistra<br />

i fiumi Ticino, Lambro, Adda, Oglio e Mincio , da destra i torrenti Scrivia e Staffora e<br />

<strong>il</strong> fiume Secchia. I principali fiumi alpini, e cioè <strong>il</strong> Ticino, l'Adda, l'Oglio e inoltre <strong>il</strong> Mincio,<br />

immissario del Lago di Garda con <strong>il</strong> nome di Sarca, scendono dalle Alpi lungo tronchi vallivi<br />

longitudinali e trasversali al <strong>sistema</strong> alpino, alimentano i vasti bacini lacustri prealpini<br />

(rispettivamente <strong>il</strong> Lago Maggiore, <strong>il</strong> Lago di Como, <strong>il</strong> Lago d'Iseo e <strong>il</strong> Lago di Garda), che ne<br />

regolano <strong>il</strong> regime idrico, e attraversano infine la pianura con un corso orientato a sud-est.<br />

Gli aspetti agrometeorologici del clima Lombardo<br />

Sul clima delle aree coltivate <strong>lomba</strong>rde agisce anzitutto la latitudine (la regione è posta a<br />

metà strada fra <strong>il</strong> polo e l’equatore) e la localizzazione geografica, che vede la vicinanza<br />

del Mar Mediterraneo, che in tutte le stagioni è fonte di aria caldo - umida, dell’Oceano<br />

Atlantico, fonte di aria umida e mite, del Continente Eurasiatico, che in inverno è fonte di<br />

masse d’aria molto fredda ed asciutta, dell’area artica, fonte di masse d’aria fredda e del<br />

continente africano, fonte di aria molto calda che, originariamente asciutta, si umidifica durante<br />

<strong>il</strong> transito sul Mediterraneo.<br />

A tali elementi primari si associano i caratteri della co<strong>per</strong>tura del suolo (tipo di co<strong>per</strong>tura,<br />

vegetazione naturale o coltivata, ecc.) ed i caratteri della su<strong>per</strong>ficie (giacitura, pendenza,<br />

esposizione, altitudine), coo<strong>per</strong>ando a determinare <strong>il</strong> clima alle diverse scale, dalla<br />

macroscala al clima locale ed al microclima. L’azione sul clima degli elementi sopra descritti<br />

è mediata dalla circolazione atmosferica, la cui relazione con le grandezze meteo -<br />

climatiche al suolo è oggetto di studio da parte della climatologia dinamica. È sufficiente<br />

osservare le carte meteorologiche dell’area europea <strong>per</strong> rendersi conto che le diverse scale<br />

spaziali ci regalano <strong>una</strong> varietà assai elevata di strutture. Ad esempio alla macroscala le<br />

medie latitudini vedono la presenza di grandi strutture circolatorie quali gli anticicloni subtropicali<br />

(es: anticiclone delle Azzorre) le depressioni delle alte latitudini (es. depressione<br />

d’Islanda) e le grandi correnti occidentali,<br />

mentre a scala locale troviamo,<br />

come elemento più caratteristico,<br />

le brezze.<br />

Per gli aspetti circolatori si deve<br />

osservare che la Valpadana è<br />

a tutti gli effetti un enorme catino,<br />

delimitato da Alpi ed Appennini e<br />

con un’unica grande a<strong>per</strong>tura verso<br />

est. Nel suo insieme tale conformazione<br />

la espone, ad esempio,<br />

alle irruzioni di aria fredda<br />

eurasiatica in inverno, piuttosto che<br />

Figura 1 - Le precipitazioni in<br />

Lombardia (solo stazioni di pianura<br />

<strong>per</strong>iodo <strong>per</strong> <strong>il</strong> 1976-2000)

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