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comunicazione_digitale_giugno_2016
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In Italia, complice anche una struttura demografica ‘anziana’, a fronte del 60,2% di<br />
persone che usano Internet, il 39,8% non lo fa mai.<br />
Gli italiani, inoltre, a differenza dei loro colleghi internauti europei, preferiscono di<br />
gran lunga il ‘mobile’ al fisso: ed anche il fatto di visualizzare siti e contenuti su<br />
schermi notevolmente più piccoli, ha delle ripercussioni sul modo in cui è necessario<br />
elaborare, scrivere e diffondere le notizie o le informazioni.<br />
Infine, le statistiche evidenziano che l’utente medio italiano, benché abbia relativamente<br />
poche conoscenze digitali, possiede mediamente uno o più profili sui Social<br />
Network.<br />
Numerosi studi ed esperienze hanno dimostrato come il modo di leggere su uno<br />
schermo sia molto diverso da quello della carta stampata di un giornale e di un libro.<br />
L’occhio umano, infatti, procede su uno schermo con una sorta di lettura a scansione<br />
saltando e ricercando immediatamente punti significativi.<br />
L’approccio ‘mobile’ alla rete e ai suoi contenuti rende dunque ancora più complessa<br />
l’interazione del cittadino-utente con le informazioni e le news presenti sul web.<br />
Quando navighiamo un sito da uno smartphone, infatti, anche se supportato da tecnologie<br />
in grado di adattare i contenuti ai vari formati e tipi di device 22 , le ridotte dimensioni<br />
dello schermo, fanno sì che per completarne la lettura della pagina siano<br />
necessari numerosi ‘scroll’. L’utente deve ‘memorizzare’ ciò che ha letto nella parte<br />
superiore della visualizzazione e questo determina inevitabilmente una sorta di ordine<br />
di importanza nella struttura della notizia: le informazioni principali, quelle ri-<br />
22<br />
Tecnologia “responsive”, vedi capitolo su Accessibilità e usabilità.<br />
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