Kitesoul Magazine #14 Edizione Italiana

ITW_ 

Lewis Crathern 

Ewan Jaspan 

EventI_ 

Hood Jam 2016 

GKA Mauritius 

Spot Guide_ 

Stagnone 

Trip_ 

Værøy, il mio amore estivo 

W W W . K I T E S O U L . C O M

WAVE | SURFSTYLE 

Foto: Jason Wolcott 

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Photo: Q. Dein, Rider: Jesse Richman NaishKiteboarding naish_kiteboarding naishkites.com 

Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue • info@oceanavenue.it • +39 328 6442519

Direttore Responsabile 

Roberta Pala 

roberta.pala@kitesoul.com 

Redattore tecnico wave 

Mitu Monteiro 

Redattore tecnico freestyle 

Alberto Rondina 

Tecnica 

Renato Casati 

Photo & Video 

Maurizio Cinti 

Grafica 

Giuseppe Esposito 

Testi 

Antoine Auriol, Colleen Carrol, Noe 

Font, Aaron Hadlow, Ben Kelliher, 

Laci Kobulsky, Abel Lago, Axel Reese, 

Alberto Rondina, Kari Schibevaag 

OTTOBRE 2016 - NOVEMBRE 2016 

BIMESTRALE 

Immagini 

Steven Akkersdijk, Thomas Auriol, 

Eunice Bergin, Chris Bosch, Toby 

Bromwich, Gilles Calvet, Colleen Carroll, 

Craig Cunningham, Andrea de Maria, 

Giuseppe Esposito, Kahuna Surf House 

Cyprus, Kite Clash 2016, Laci Kobulsky, 

Craig Kolesky/North Kiteboarding, 

Alex Lewis-Hughes, Andre Magarao, 

Tom Magne Jonassen, Renza Marinelli, 

Mediahouse.us, Mtwomedia, Luca 

Piana, Axel Reese, Martin Rendo, 

Svetlana Romantsova, Lucia Rondina, 

Roger Wanke, whitespace3.ca 

Cover: 

Rider: Ewan Jaspan 

Photo: Lance Koudele/2016 Wind Voyager 

Triple-S Invitational 

Editore e pubblicità 

VISU Media 

Via Cavour, 20 

24030 Ambivere (BG) 

Amministratore Unico 

Federico Sugoni 

fs@kitesoul.com 

FEDERICO SUGONI 

Editore 

Manager d’Azienda 

ed Imprenditore, si appassiona al 

surf da giovanissimo, ma scopre 

l’amore per il Kitesurf da grande 

durante un viaggio alle Hawaii. 

Il kite è la sua più grande 

passione dopo sua figlia. Nel 2014 

fonda Kitesoul Magazine. 

ROBERTA PALA 

Direttore responsabile 

Fotografo sportivo dal 1997. 

Kitesurfer dal 2001, negli ultimi 15 

anni responsabile delle principali 

testate di kitesurf. Spirito libero, 

ha mollato tutto per una vita 

a contatto della Natura e dello 

sport. Vive a Capo Mannu, in 

Sardegna, l’onda più bella 

del Mediterraneo… 

Registrazione Tribunale 

di Bergamo n°10/2014 

del 15/04/2014. 

Copyright Kitesoul Magazine 

La VISU Media è titolare esclusiva della 

testata Kitesoul Magazine e di tutti i diritti di 

pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo 

da parte di terzi di testi, fotografie e disegni, 

anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara 

pienamente disponibile a valutare - e se del 

caso regolare le eventuali spettanze di terzi 

per la pubblicazione di immagini di cui non 

sia stato eventualmente possibile reperire la 

fonte. Informativa e Consenso in materia di 

trattamento dei dati personali (Codice Privacy 

d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il 

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art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sede 

legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa 

La informa che i Suoi dati, eventualmente da 

Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti, 

trattati e conservati nel rispetto del decreto 

legislativo ora enunciato anche per attività 

connesse all’azienda. 

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intendersi quale presa visione dell’Informativa 

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personali alla VISU Media varrà quale consenso 

espresso al trattamento dei dati personali 

secondo quanto sopra specificato. L’invio di 

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parte di VISU Media per qualsiasi fine e a titolo 

gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla 

pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto 

cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione 

(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale 

di vendita e Paese del mondo. 

GIUSEPPE ESPOSITO 

Direttore creativo 

Kiter sin da piccolo, rider per RRD 

Italia, laureato in Design della 

Comunciazione al Politecnico di 

Milano. Con questo incarico ha 

potuto finalmente unire le sue due 

passioni: il kite ed il design. 

MAURIZIO CINTI 

Videomaker 

Appassionato di cinema 

e fotografia. Skater, Snowboarder 

e Wakeboarder, appena ha 

conosciuto il kitesurf, tutto il resto 

è diventato un ricordo, inizia con 

il freestyle,ma ora ama le onde 

grandi e potenti. La ricerca dello 

swell perfetto è la sua passione.

KITESOUL MAGAZINE 

Feel The Flow 

RENATO “DR. KITE” CASATI 

Direttore tecnico 

Wave team rider RRD. Kitesurfer 

dal 2000, è stato giudice ed 

atleta PKRA e KPWT. Ha scritto 

continuativamente per diverse 

riviste di settore 

negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di 

Como e Sardegna, ma sverna fra 

le onde Capoverdiane. 

MITU MONTEIRO 

Redattore tecnico wave 

Capoverdiano di Sal, Rider 

Ufficiale F-One, Manera. Campione 

Mondiale wave KPWT nel 2008 e 

tre volte Vice Campione Mondiale. 

Inizia giovanissimo con il Surf 

e con il Windsurf, dopo 

poco scopre il Kitesurf 

e diventa amore puro. 

ALBERTO RONDINA 

Redattore tecnico freestyle 

È il miglior esponente del 

Kite Italiano nel mondo delle 

competizioni, Rider Ufficiale 

per Cabrinha Kites, Neil Pryde e 

GoPro. Quattro volte Campione 

Italiano, Campione Europeo 2010 e 

terzo classificato nel Campionato 

Mondiale PKRA 2012. 

DANIELA MELONI 

Traduttore professionista 

Daniela ha vissuto principalmente 

all’estero, dove ha conseguito 

la laurea in Giurisprudenza e 

iniziato la sua carriera. Capisce di 

avere una passione per gli sport 

acquatici nel 2007 quando si 

ritrasferisce nella costa ovest della 

Sardegna e incontra suo marito, 

il kitesurfer Enrico Giordano. 

Dal 2009 è una traduttrice 

professionista. Amante del SUP e 

fotografa amatoriale non manca 

mai di fotografare o riprendere 

una sessione wave di kite o SUP.

EDITORIALE 

Rider Alex Neto | Foto Andre Magarao 

Penultimo numero dell’anno, un 2016 che è stato 

davvero intenso, con tante novità sul mercato 

e una vera e propria esplosione di tutto ciò che 

concerne il mondo foilboard. Il primo campionato 

d’Europa, i Mondiali, per non parlare delle aziende 

che si sono lanciate a capofitto in questo nuovo 

aspetto dello sport, la nuova frontiera del kiteboarding 

moderno. Anche in questo numero presenteremo 

delle novità foilboard, di due grandi 

brand, RRD e Naish e avremo il resoconto della 

prima tappa del Mondiale Foiboard di Gizzeria di 

quest’estate, con le foto del nostro art director 

Giuseppe Esposito. 

I campionati del mondo, mai come quest’anno 

differenziati per ogni disciplina, sono ancora in 

fermento. Il circuito strapless wave GKA, ha appena 

terminato la tappa di Mauritius dove, alla sua 

prima vittoria importante, è uscito trionfatore, dal 

tubo di One Eye, Matchu Lopes Almeida, giovane 

talento capoverdiano. Manca solo la tappa di Dakhla 

per incoronare il campione di questo circuito 

che, siamo certi, vedrà una crescita sempre più 

esponenziale. 

In questo numero viaggeremo con Colleen Carroll 

(per il secondo anno consecutivo Kiteboarder 

dell’anno AWSI) e Craig Cunningham, attraverso 

le calde acque di Watamu, in Kenya. Poi ci sposteremo 

nei ricordi di un Pro rider francese, Antoine 

Auriol, che ha fatto la storia del kiteboarding, 

quando ancora erano in auge i due circuiti mondiali 

freestyle, PKRA e KPWT, lui ci porterà nelle 

sue memorie più belle, attraverso kiteboarding, 

video, esperienze di vita e nutrimento dell’anima… 

E un viaggio speciale è anche quello della nascita 

del binomio CORE/Curved, una sinergia che dura 

da anni e che ha cominciato a spopolare nel corso 

dell’ultimo anno, con numerosi atleti impegnati 

nella crescita del marchio e alcuni nomi storici del 

kiteboarding che hanno scelto quest’accoppiata 

come vincente, per le proprie session e competizioni. 

Immagini spettacolari per uno scenario surreale, 

quello della Norvegia vista da una local d’eccezione, 

Kari Schibevaag, che ha portato la sua attrezzatura 

RRD in un paesaggio che incanta… e 

che, forse, fa anche dimenticare il dover mettere, 

a volte, cappuccio e calzari, una magia norvegese, 

la piccola isola di Værøy… 

Per le due interviste, Ewan Jaspan, rider Naish, il 

protagonista della nostra cover, rider australiano, 

che si racconta, dopo il rientro alle competizioni 

dopo un grave infortunio due anni fa. E Lewis Cra-

thern, un atleta che ha sempre spinto al massimo 

i propri limiti. Dopo il suo pauroso crash all’ultima 

Red Bull King Of The Air, è tornato alla grande alle 

sue passioni, alle gare, ai suoi corsi, al suo lavoro 

di speaker e all’insegnamento nelle scuole, una 

persona che vive del e per il kiteboarding a 360°. 

In questi giorni il nostro editore, Federico Sugoni, 

partirà alla volta di Maui, per il meeting Internazionale 

Naish. 

Nella culla del kiteboarding scoprirà e testerà tutte 

le novità 2017 dello storico marchio e ci terrà 

aggiornati quotidianamente con video e immagini. 

Seguiteci sulla pagina di facebook Kitesoul Magazine 

e sul nostro sito www.kitesoul.com, per non 

perdervi nemmeno un secondo di questo importante 

meeting! 

Noi tutti ci stiamo preparando per un evento che 

mancava dal 2004 in Sardegna, dopo che il PKRA 

era approdato a Badesi, sempre sulla costa Nord 

della Sardegna. Il circuito mondiale tornerà nell’isola 

italiana per la finale dell’IKA World Championship. 

Il Sardinia Kiteboard Grand Slam, si 

terrà nelle acque di Porto Pollo, a Nord dell’isola, 

già scenario di una tappa del Mondiale nel lontano 

2001, quando aveva vinto un giovanissimo 

Julien Sudrat. Come allora, io ci sarò, sperando di 

potervi trasmettere tutta l’emozione di una finale 

mondiale e, perché no, per fare un pochino anche 

il tifo per i nostri riders italiani in gara… un po’ di 

sano campanilismo… concedetemelo stavolta ;-) 

Roberta Pala

SOMMARIO 

18 

Portfolio 

RIDERS COLUMN 

30 

Colleen Carroll 

EVENTI 

32 

GKA Mauritius 

2016 

46 

Gizzeria 

Kitefoil Gold Cup 

2016 

SPOT 

56 

Watamu, Kenya 

EVENTI 

68 

Hood Jam 2016 

ITW 

84 

Lewis Crathern 

SPOT GUIDE 

98 

Stagnone 

DIETRO LE QUINTE 

112 

CORE / Carved 

Customs 

ITW 

120 

Ewan Jaspan

BASIC STRAPLESS 

134 

Grab 

STORY 

138 

Antoine Auriol 

STORY 

156 

Værøy, il mio 

amore estivo 

FOCUS 

168 

RRD Foil 

STORY 

174 

Aaron Hadlow 

Equipmentportrait 

TECH 

184 

Rrd Kitesurfboards 

Tecnologia 

PRODUCT FOCUS 

188 

Naish | Fone | RRD | 

CORE | ION 

FREESTYLE MOVES 

204 

Flat 3 | Flat 5 

EVENTI 

208 

Oristano Open 

Water Challenge 

EVENTI 

208 

Alby Rondina 

Kite Camp 2016

18 

PORTFOLIO 

Sam Medysky 

RIDER: Sam Medysky 

FOTO: whitespace3.ca

20 PORTFOLIO 

Alberto Rondina 

RIDER: Alberto Rondina 

FOTO: Roger Wanke

22 

PORTFOLIO 

Steven Akkersdijk 

RIDER: Steven Akkersdijk 

FOTO: Mediahouse.one

24 PORTFOLIO 

Mitu Monteiro 

RIDER: Mitu Monteiro 

FOTO: Gilles Calvet

26 

PORTFOLIO 

Abel Lago 

RIDER: Abel Lago 

FOTO: Svetlana Romantsova

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RIVENDITORE UFFICIALE

30 

RIDERS COLUMN 

Colleen Carroll 

Fin da piccola, l’estate è 

sempre stata caricare il furgone 

di tutti i giocattoli e scendere 

a Hood River, in Oregon. Giorno 

dopo giorno, due o tre sport 

al giorno, tra mountain bike, 

trekking, windsurf, rafting, golf, 

S.U.P.. 

Sono passati tanti anni, ma è ancora 

l’unico posto, dove voglio 

tornare, quando la Primavera sta 

per finire. 

Certo, ci sono un sacco di 

attività che si possono fare, ma 

non è solo per questo, la gente, 

il cibo, le birre, le vibrazioni in 

strada, i tramonti epici dietro le 

colline e che illuminano la gola in 

una bella tonalità di arancio e viola, 

per me, semplicemente, non 

esiste posto migliore. E dopo la 

scorsa estate, godendo della città 

di Hood River e di tutta l’area 

di Columbia River Gorge, credo 

che più kiters che mai, condividano 

gli stessi miei sentimenti. 

Questa è stata l’estate 

più attiva che abbia mai visto 

nella zona. In città o in acqua, 

un sacco di persone hanno scoperto 

questo gioiello degli sport 

d'azione e credo che abbia preso 

posto nel loro cuore come lo ha 

nel mio. 

In particolare nella scena 

'wakestyle', molti kiter professionisti 

provenienti da tutto il 

mondo hanno affollato lo Slider 

Project per trascorrere la sta-

Summer Lovin’ RIDERS COLUMN 

× Colleen Carroll × 

Testo Colleen Carroll | Foto Toby Bromwich 

gione nel park ed esplorare la 

zona. Normalmente un luogo 

dove ci si sente quasi come se 

fosse il vostro park privato, con 

solo pochi amici intimi e una 

manciata di HOMIES locali, ma 

quest'anno il park era super pieno 

a tutte le ore del giorno. A 

volte anche troppo. Scendendo 

per una sessione veloce, si potevano 

trovare più di 30 aquiloni 

già in acqua sulle ambite 5 strutture 

e sapendo che ad ogni passaggio 

vi sareste ritrovati a cercare 

di arrivare a fare la vostra 

manovra per primi. 

È una grande cosa per la 

scena park avere così tanti rider 

che stanno concentrando la loro 

energia nel park, ma significa 

che i nostri giorni di session estiva 

con solo i locals, sono finiti? 

O è perché il park di Hood River è 

“di moda” in questo momento? O 

forse questo è solo un segno dei 

tempi. Il kiteboarding è in crescita 

e con esso, ci sono le città 

che l’hanno sostenuto nel corso 

degli anni. Ad ogni modo, io sono 

entusiasta di vedere la progressione 

dello sport così come il 

supporto del settore, con sempre 

più riders entusiasti del park. 

Anche se, a una piccola parte di 

me, mancano le sessions tranquille 

con gli HOMIES…

32 

EVENTI 

GKA Mauritius

G K A 

Mauritius 

Testo Courtesy GKA | foto Toby Bromwich

34 

EVENTI 

GKA Mauritius 

“Sì, il vento era un po’ leggero, così ho lasciato 

un amico in acqua con un kite di riserva, se il 

vento fosse calato ancora, ed è proprio quello 

che è successo. Per fortuna sono riuscito a 

cambiare il kite, Keahi era sottinvelato, e sono 

riuscito a prendere un po’ di belle onde, surfandole 

dall’inizio alla fine. Sì, ce l’ho fatta, e 

sono felice di averlo fatto contro Keahi, che è 

un grande rider!” 

Matchu

“Il vento non sembrava male e poi, come abbiamo 

iniziato, è calato un po'. Per me, che 

surfo back side, era abbastanza offshore e abbastanza 

leggero, ed è stato difficile. Ho visto 

Matchu prendere alcune buone onde e ho avuto 

la sensazione che avesse vinto." 

Keahi 

Keahi 

Matchu

36 

EVENTI 

GKA Mauritius 

"Sapevo che prendere la migliore onda del 

set sarebbe stato importante, e ho pensato 

di averlo fatto. Ero fuori, e ho lasciato che 

le prime due passassero, e ho preso la terza, 

che era la più grande, ma non sai cosa possa 

succedere quando colpisce la barriera corallina. 

Quando è grande da fuori, puoi prevederlo 

meglio, ma oggi lo swell poteva fare close out 

o essere ottimo, non si poteva sapere. Così, 

quando ho visto che l’onda che aveva preso 

Matchu, aveva colpito perfettamente la barriera 

corallina, e l’ho visto fare più turns puliti 

di fila, ero sicuro che avesse fatto uno dei 

suoi punteggi migliori. Ho cercato il tubo, ne 

ho fatto uno, ma non era una buona onda, era 

un tubo piuttosto ampio ma troppo breve. Non 

sono arrivati più dei set buoni, così ero sicuro, 

ancora in acqua, che Matchu avesse vinto.” 

Pa 

Ma 

Patri

“Sì Patri è un grande wave rider, lui va in acqua 

e surfa. Appena sono andato là fuori, ho 

apprezzato il momento, cercavo di ottenere 

il meglio da tutto ciò, prendere le mie due 

onde, e poi un’altra. Volevo fare qualcosa di 

speciale… e mi sento bene, così entusiasta a 

questo proposito! Non ho mai fatto bene una 

gara qui, prima. È la mia seconda volta in gara 

a One Eye, la mia prima volta, è stata quattro 

anni fa, ed ero così spaventato dalle onde e 

dalle condizioni, era grande... folle... pazzo... 

e ora, qui per la seconda volta, ancora non ci 

credo che abbia vinto. Continuo a pensare che 

voi ragazzi stiate scherzando con me!" 

Matchu 

tri 

tchu

38 

EVENTI 

GKA Mauritius

G K A 

Mauritius

40 

EVENTI 

GKA Mauritius 

"In realtà non ho fatto molto kite di recente, 

ho avuto un bambino a Dicembre, ed è solo 

nell’ultima settimana che ho fatto tantissimo 

kite. Naturalmente, prima di avere il bambino, 

uscivo a surfare quest’onda quasi ogni giorno… 

ed essere in grado di leggere le onde nel 

modo giusto, è di sicuro un vantaggio, s’impara 

a conoscere quando stanno arrivando, 

e come si svilupperanno. Questo è un bel 

vantaggio, ma amo anche il rischio! Cerco di 

spingere sempre molto i miei limiti! È stato 

bellissimo poter gareggiare qui, non sapevo 

nemmeno se sarebbero arrivate le ragazze, 

credevo sarei dovuta uscire in acqua con 

gli uomini, ma lentamente le ragazze hanno 

cominciato ad arrivare sull’isola, ed ero davvero 

eccitata all’idea e l’atmosfera è stata 

semplicemente fantastica per tutta la gara. 

Sono così felice che tutto questo sia accaduto! 

Ninja Bichler

42 

EVENTI 

GKA Mauritius 

“Sono così felice di aver surfato qui, per la quarta 

volta… e aver ottenuto la seconda posizione. Le 

ragazze sono incredibili! Ninja surfa sempre così 

bene, ed è speciale poter competere contro riders 

di un tale livello. Abbiamo passato un paio di giorni 

ad allenarci qui, prima della gara, per prendere 

confidenza ed essere più a nostro agio là fuori, 

ci siamo divertiti tutti in spiaggia, ma là fuori, a 

One Eye, è tutto molto diverso. Ho augurato a tutti 

buona fortuna prima della gara, ma nella manche, 

ciascuno di noi cerca di fare del proprio meglio. 

Anche mio fratello ha gareggiato, siamo sempre 

nervosi quando uno di noi e in gara e ci guardiamo 

a vicenda. È sempre così, viaggiamo e gareggiamo 

assieme per aiutarci, è bello, e ciò fa in modo che 

stiamo reciprocamente tranquilli. Anche mio padre 

di solito sta con noi, ma è dovuto tornare a lavorare 

questa volta”. 

Milla Ferreira

"Ne è valsa sicuramente la pena aspettare, per 

questa competizione! Le condizioni sono state 

belle, e la finale è stata divertente. Abbiamo avuto 

un moto ondoso più piccolo dei ragazzi, ma ancora 

di dimensione piuttosto buona e perfetta per le 

ragazze. Il vento aveva una buona direzione, così 

abbiamo fare molte discese, fino a quando potevi 

scegliere l’onda migliore, per lo più ho usato la 

mia 5 mq. Alle Hawaii il vento è un po’ più leggero, 

e non sono abituata mura e sinistra, ma mi sono 

potuta allenare qualche giorno, prima della gara, 

e pensare che avrei potuto fare bene, ma è stato 

molto diverso rispetto a casa. Sono sempre nervosa 

prima di una gara, ho solo cercato di rilassarmi 

e cercare il miglior risultato, e divertirmi, cosa che 

ho fatto. Milla e Ninja hanno scelto delle buone 

onde. Ninja, in particolare, ha fatto dei bei turns 

proprio di fronte a me, sicuramente conosce bene 

questo posto e surfa davvero bene. Mi piacerebbe 

portare il tour alle Hawaii, così potrei provare a 

vincere nel mio home spot, ahah!” 

Moona White

44 

EVENTI 

GKA Mauritius

Podio uomini 

1. Matchu Lopes Almeida 

2. Patri McLaughlin 

3. Keahi de Aboitiz 

Podio donne 

1. Ninja Bichler 

2. Milla Ferreira 

3. Moona White

46 

EVENTI 

Gizzeria Kitefoil Gold Cup 2016

Gizzeria 

KiteFoil 

Gold Cup 

2016 

Gizzeria, Hang Loose Beach, primo stop italiano per il circuito mondiale 

Foil della IKA, dei quattro previsti dal circuito. Lo spot Calabrese, 

noto per il suo vento costante e l’acqua piatta, ha stupito 

tutti, quest’anno, con condizioni davvero difficili, soprattutto per 

una gara di Foil, raffiche di 25 nodi e mare con uno shore break importante, 

hanno caratterizzato quasi tutte le regate, dando intense 

emozioni al pubblico presente e ai riders in gara. La vittoria è andata 

al giovane Axel Mazella, che ha duellato alla grande fino alla fine, 

contro i due mostri sacri della disciplina, il neo campione d’Europa, 

il monegasco Maxime Nocher (e campione del Mondo Foil 2015) e 

l’italo-colombiano Riccardo Andrea Leccese. 

Testo Roberta Pala (basato sui comunicati stampa IKA di Ian 

MacKinnon) e Axel Mazella 

Foto Giuseppe Esposito & mTwomedia

48 

EVENTI 

Gizzeria Kitefoil Gold Cup 2016 

I 63 riders, provenienti da 26 paesi, si sono trovati, 

quest’anno, a dover combattere, non solo 

contro gli avversari, ma anche contro condizioni 

davvero difficili, soprattutto quando si ha un 

foil sotto i piedi. Tre le flotte, e otto le donne in 

gara. Il vento rafficato, dal 14 ai 20 nodi, ha caratterizzato 

la prima giornata di gare, mettendo a 

dura prova gli atleti, dopo le prime prove, i riders 

di testa classifica, si sono trovati tutti racchiusi 

in una manciata di punti, e non sono mancate le 

sorprese, come il quarto posto in una regata del 

giovane della Nuova Caledonia, Titouan Galea e 

la prima posizione di classifica dell’Irlandese Jade 

O'Connor che, nel tabellone femminile, ha messo 

dietro Alexia Fancelli e la neo campionessa europea 

e campionessa del mondo 2015, la russa 

Elena Kalinina. 

Secondo giorno di gara, si comincia con una brezza 

on-shore, le tre flotte riescono a entrare in 

acqua, davanti all’Hang Loose di Gizzeria, con le 

loro vele grandi, 15 e 18 mq. Dopo solo tre regate, 

le raffiche di vento hanno cominciato a spazzare 

il campo di gara, fino a raggiungere i 20-25 nodi. 

Difficile gareggiare in queste condizioni, grandissime 

le performances di Leccese e del giovane 

Mazella, che si dividono la prima posizione, al termine 

delle sette regate della giornata. 

Tra le donne, che sono in regata tra gli uomini, 

una delle sorprese è stata l’esclusione della pluricampionessa 

Steph Bridge (GBR) dalla flotta 

"silver", dove Jade O'Connor (IRL), Alexia Fancelli 

(FRA) e la campionessa del mondo in carica Elena 

Kalinina (RUS), si daranno battaglia per la vittoria. 

Nella terza giornata è un giovane Axel Masella a 

cominciare a sorprendere, regata dopo regata, il 

rider francese F-One, con la sua Diablo e il suo foil 

Taaroa Sword2, ha inanellato una serie di primi 

posti, con tre vittorie su quattro, arrendendosi a 

un quinto posto, solo alla fine della giornata, tenendo 

testa al compagno di team e campione del 

Mondo Maxime Nocher e all’italo colombiano Riccardo 

Andrea Leccese. Per il terzo giorno di gara, 

le tre flotte in acqua, gold, silver e bronze, che 

hanno dovuto aspettare il pomeriggio, a causa di

Gizzeria 

KiteFoil 

Gold Cup 

2016

50 

EVENTI 


uno shore break impossibile, rischioso per la sicurezza. 

Con un vento sui 14-16 nodi, si sono viste 

performances stellari in acqua, non senza incidenti. 

A Olly Bridge è caduta la sua ala ed è stato 

riportato a terra, non potendo rilanciare. Mamma 

Steph, da bravo caddy, lo stava già aspettando 

con un’ala di riserva, ma comunque ciò l’ha fatto 

concludere al 15esimo posto, un po’ deludente, 

ma sempre in gara per la rimonta. Gruber prende 

un sacchetto di plastica con il foil, sorte già accaduta 

a Mazella e a Maxime Nocher, un po’ di 

sfortuna che può capitare a tutti. 

Tra le donne, Elena Kalinina raggiunge Alexia 

Fancelli al primo posto, mettendo dietro l’irlandese 

O’Connor. 

L’Hang Loose Beach è teatro della prima vittoria 

del giovane francese Axel Mazella, le prestazioni 

del diciottenne nelle sei regate della flotta gold, 

gli hanno valso il primo posto, a un solo punto dal 

compagno di team Maxime Nocher. 

La vittoria di Mazella non è stata priva di ostacoli, 

un groviglio con Bridge nel corso della penultima 

flotta Gold, ha penalizzato entrambi gli atleti, ma 

mentre Bridge è stato costretto al ritiro, Mazella 

ha potuto proseguire la gara. Bridge si è giocato 

una posizione migliore sul podio, ma ha conquistato, 

comunque, la terza piazza, peggio è andato 

per l’italiano Leccese, convinto di poter salire 

sul podio in Italia, che ha erroneamente creduto 

che i giri di gara fossero due nell’ultima gara della 

giornata, e si è auto-tolto dai giochi, scivolando 

dal podio, alla quarta posizione.

52 

EVENTI 


"Sono felice di aver vinto", ha detto Mazella. "Mi 

alleno insieme a Maxime Nocher, quindi lo conosco 

bene e lui va molto, molto veloce. Cerco di essere 

più costante, come lui, ma ho fatto tanti errori. 

Nella prima gara della giornata ho sbagliato 

molto, poi mi sono aggrovigliato con Olly, e non 

sapevo come sarebbe andata a finire". 

L'incertezza circa il risultato finale ha tenuto tutti 

in attesa fino all'ultimo momento, ed è stato uno 

spettacolo nello spettacolo dell’Hang Loose Beach 

di Gizzeria. Condizioni toste, wipeout a volte 

spettacolari, cambi continui di posizioni di classifica, 

ma la capacità di Mazella di ottenere certi 

risultati sotto pressione intensa, è stata la chiave 

per aggiudicarsi la vittoria. 

Anche Olly Bridge era malinconico per la sua sfortuna, 

troppi incidenti gli sono costati uno scarto 

che sarebbe stato prezioso, gli è mancata un po’ 

di fortuna stavolta, ma si è aggiudicato, comunque, 

la terza posizione del podio. 

Per le donne, in gara con gli uomini della flotta 

"silver", la Campionessa Europea di Formula 

Elena Kalinina ha dimostrato che non è mai da 

sottovalutare, ha rimontato, gara dopo gara, su 

Alexia Fancelli (FRA) e Jade O'Connor (IRL). 

Abbiamo chiesto al giovane Axel Mazella, di dirci 

due parole sulla sua prima vittoria. 

Axel Mazella 

Gizzeria è stata la prima tappa della KiteFoil Gold 

Cup 2016. 

Sono già tre anni che vado a Gizzeria per fare una 

gara, e questa è la prima volta in cui abbiamo 

avuto condizioni davvero toste! In effetti, il vento 

è stato forte e rafficato i primi giorni, portando 

anche un po’ di onda in mare. Ero piuttosto a 

mio agio in queste condizioni, nelle qualifiche ho 

sempre vinto e sono stato regolare.

Dopo c’è stata la regata Gold, ed ero testa a testa 

con Riccardo Leccese, ci dividevamo la prima posizione. 

Sono restato costante nelle mie regate, e 

ho vinto tre regate su quattro. 

L’ultimo giorno, le condizioni sono tornate alla 

normalità, vele da 15/18 mq, su uno specchio 

d’acqua piatto… 

Le manches sono diventate più serrate, io ho fatto 

diversi crash, e così ha Maxime ha ripreso lo 

scarto che mi ero guadagnato nelle altre regate, 

e mi è passato avanti di un punto. 

Ci siamo giocati tutto all’ultima regata. 

Maxime ha fatto una brutta partenza, ed io ne ho 

approfittato per prendere un po’ di vantaggio. Ho 

tenuto ferma la mia posizione davanti a lui, e ho 

vinto la gara! 

È stato bellissimo, è la prima volta che arrivo primo 

a un evento internazionale!

54 

EVENTI 


Classifica Uomini 

1 Axel Mazella (FRA, F-one/Taaroa) — 22pts 

2 Maxime Nocher (MON, F-One/Taaroa) — 23pts 

3 Oliver Bridge (GBR, Elf/Levitaz) — 26pts 

4 Riccardo Leccese (ITA, Ozone/MikesLab) — 

36pts 

5 Florian Gruber (GER, Flysurfer/Levitaz) — 44pts 

Classifica Donne 

1 Elena Kalinina (RUS, Elf/Moses) — 103pts 

2 Alexia Fancelli (FRA, Airush/Flysurfer/Taaroa) — 

125pts 

3 Jade O'Connor (IRL, Elf/Banga) — 141pts

56 

SPOT 

Watamu, Kenya

WATAMU 

K E N Y A 

Alisei costanti, una scelta infinita di banchi di sabbia, e cinque chilometri 

di spiagge di sabbia bianca e grandi swell in estate, fanno di Watamu 

un bellissimo parco giochi per i kiters di tutti i livelli. Un sito del 

patrimonio mondiale, Watamu è anche una zona protetta di straordinaria 

bellezza naturale con riserve safari e moltissime altre attività e attrazioni 

nelle vicinanze. 

testo Ben Kelliher 

foto Craig Cunningham e Colleen Carroll

58 

SPOT 

Watamu, Kenya 

Come arrivare (miglior aeroporto, consigli di 

viaggio una volta lì, per esempio prendere una 

macchina a noleggio o un taxi, secondo necessità, 

ecc) 

Ci sono diversi modi per raggiungere Watamu. 

Per volare a Malindi (l’aeroporto più vicino) sarà 

necessario il transito da Nairobi. 

Un sacco d’importanti compagnie aeree come 

Kenya Airways, British Airways, Turkish Airlines, 

Etihad & amp, QatarAirways, offrono voli per Nairobi. 

Kenya Airways ha voli per Malindi oppure è possibile 

utilizzare una delle altre linee aeree interne, 

quali Jambojet, Fly 540 o Airkenya. Il taxi dall'aeroporto 

di Malindi può poi essere facilmente or-

60 

SPOT 

Watamu, Kenya 

ganizzato. In alternativa, e spesso più conveniente, 

si può volare a Mombasa. Dopo ci sono circa 

di due ore di scenografica strada fino a Watamu. 

Miglior stagione/condizioni tipiche, spot principali 

(i mesi migliori per il vento, range di vento, 

direzione, temperatura acqua): 

Due sono le stagioni principali per il vento a Watamu: 

Il Kaskazi, da Dicembre ad Aprile, da nord-est, con 

una media intorno a 20 - 25 nodi. Generalmente 

inizia a soffiare dalle 11:00, ti dà il tempo di fare 

una sessione paddle board la mattina. Durante la 

stagione Kaskazi userete molto la vostra 9m e il 

vostro 12, fino a sera tarda. Il Kuzi soffia da Giugno 

a Settembre da sud-est e questo è il momento 

più ventoso dell'anno con venti in media 25 nodi, 

di tanto in tanto l'aumento è oltre i 30 nodi, portate 

il 7mq, se scegliete questo periodo. Essendo 

venti equatoriali, entrambi sono estremamente 

costanti ed entrambi cross e cross-onshore, fornendo 

condizioni di riding, sicure. Le migliori session 

sono durante la stagione Kuzi. Watamu ha la 

sua giusta quota di grandi pause per godere delle 

grandi onde dell'Oceano Indiano che si incontrano 

con la barriera corallina e le barre di sabbia. La 

temperatura dell'aria può raggiungere i 36 ° C / 

97 ° F durante la stagione Kaskazi. Nella stagione

62 

SPOT 

Watamu, Kenya 

Kuzi la temperatura dell'aria è a volte un po' più 

fresca, ma non di molto. Le temperature dell'acqua 

variano dai 25-30 ° C / 77-86 ° F durante tutto 

l'anno, quindi vanno bene pantaloncini/bikini 

tutto l'anno!

Regole locali/rischi per la sicurezza: 

Attenzione ai nuotatori e bagnanti in particolari 

luoghi e alle persone che camminano su e giù per 

la spiaggia. Ma con 5 km di spazio nello spot principale, 

potrete avere praticamente tutto lo spazio 

di cui avete bisogno! 

Il trasporto locale (come si fa ad andare in giro, 

noleggio auto): 

Non c'è bisogno di noleggiare una macchina poi-

64 

SPOT 

Watamu, Kenya 

ché vi sono un sacco di tuk-tuk che vi porteranno 

nei diversi spot kitesurf lungo la baia, per circa 

250KSH da qualsiasi punto della città. Bodabodas 

sono i taxi-moto e fanno pagare solo intorno 

ai 50KSH, ma siate cauti, sono conosciuti per essere 

un po' spericolati e non forniscono caschi. Se 

si desidera noleggiare una macchina per escursioni 

fuori porta, allora le troverete a $ 20 - $ 30 

al giorno. 

Dove soggiornare (budget, medio, di lusso, luoghi 

dove si ritrovano i kiters): 

Vi è una vasta gamma di scelte di alloggio a Watamu 

dall’economico al lusso. Ocean Sports è un 

bar sulla spiaggia, rilassante, con camere a prezzi 

accessibili e confortevoli. Turtle Bay Resort è proprio 

sulla spiaggia, offre una grande esperienza 

di vacanza tutto compreso. Se siete alla ricerca 

di molto lusso, allora Medina Palms è l'opzione 

giusta che offre appartamenti indipendenti, attici 

e ville sulla spiaggia. Da non perdere è Watamu 

Treehouse, una splendida casa yoga con una vista 

incredibile, una scelta davvero unica. Ci sono 

anche una serie d’incredibili case private che possono 

essere affittate tramite Watamu Property 

Services e una serie di piccole proprietà che sono 

perfettamente posizionate per il kitesurf. Il campeggio 

è un’altra opzione, tramite Ocean Sports. 

Il cibo (dove andare, budget, pasto gourmet, birra 

locale, ecc): 

Watamu è di per sé un villaggio di pescatori eccentrico 

con tutto il necessario. Ci sono due su-

66 

SPOT 

Watamu, Kenya 

permercati principali per i generi alimentari e, poiché 

è un villaggio di pescatori, è particolarmente 

facile comprare pesce fresco, aragoste e granchi 

a basso costo. Molte scelte per mangiare fuori e, 

con una grande influenza italiana nella zona, la 

pizza e i ristoranti sono eccellenti! C’è una serie 

di bar locali e expat e un Tusker che può essere 

acquistato per 170 KSH! 

Le cose da fare quando non c'è vento o che si 

dovrebbero provare: 

Di fama mondiale, i viaggi safari partono da Watamu 

quotidianamente, il Tsavo National Park (la 

più grande riserva del Kenya) è a sole due ore di 

auto. La foresta Araboke Sakoke ha una pozza di 

acqua, dove gli elefanti bevono regolarmente, e si 

trova a soli 15 minuti dalla città.

Potrete fare anche incredibili immersioni e pesca 

d'altura o visitare le storiche 

rovine. Altre visite al centro tartarughe di riabilitazione, 

al parco dei serpentti o prendere un 

aperitivo serale con le locali crociere Mida Creek. 

Tribe Sport da anche lezioni di SUP e noleggio 

quindi c'è sempre qualcosa per tenervi occupati 

in un giorno senza vento. Durante la stagione del 

Kaskazi, Tribe può organizzare escursioni SUP per 

vedere i delfini. 

Risorse locali (siti web per informazioni, scuole/ 

negozi, meteo, ecc): 

Windguru è il più preciso per controllare le condizioni. 

Il nostro sito web tribe-watersports.com ha 

informazioni su tutto, dalla sistemazione a cosa 

fare nella zona.

68 

EVENTI 

THE HOOD JAM 2016

Testo Noe Font 

Foto Toby Bromwich

70 

EVENTI 

THE HOOD JAM 2016 

La seconda edizione dell’Hood Jam, nello Slider 

Project kite park, si è tenuta dal 5 all’11 Agosto. 

L'evento fa parte della recente Kite Park League 

(KPL), che riunisce i maggiori eventi di riding nel 

park, in un unico campionato che incoronerà un 

campione, alla fine della stagione. Questo è il terzo 

evento del KPL quest'anno, dopo il Blue Kite Palawan 

Open e il Triple S, i rankings complessivi stanno 

cominciando a diventare consistenti. 

Non ero mai stato Hood River prima, e avevo sentito 

grandi cose su questo park. Dopo aver perso 

questo evento lo scorso anno, ho capito che dovevo 

esserci quest'anno, le strutture, i riders, le dimensioni 

e l’organizzazione (fatta dai riders) sono 

ciò che rende l’Hood Jam, il più clamoroso evento 

dell’anno. La maggior parte dei riders iscritti trascorre 

la loro estate a Hood River e alcuni vivono 

anche qui. Lo Slider Project è stato il primo Kite 

Park nel mondo, questo è uno dei motivi per cui 

così tante persone lo amano. 

L'evento ha avuto la prima edizione lo scorso anno, 

quando alcuni dei riders più influenti si sono riuniti 

nel park per organizzare un evento unico. Brandon 

Scheid, Craig Cunningham, Rich Sabo e Colleen 

Carroll sono le persone che stanno dietro a tutto.

72 

EVENTI 


L'idea era di organizzare un evento senza sponsor e 

senza premio in denaro, un evento organizzato solo 

per amore. Hanno usato il format Jam, dove i riders 

sono anche giudici, ed è stato un successo totale. 

Oltre alla gara, la manifestazione si concentra sul 

dare l'opportunità ai riders di avere un servizio fotografico, 

video e prodotti di alta qualità per i media, 

ed è uno dei grandi motivi per cui l'evento ha così 

tanto successo. 

Quest'anno, la maggior parte dei riders è andata 

dritto a Hood River dopo il Triple-S, qui significa che 

si sono allenati qui, molto prima dell'evento. Io ho 

passato molto tempo al cable park e ho fatto pratica 

e fatto un bel photoshoot con il mio Vegas. Sono arrivato 

a Hood River una settimana prima dell'evento, 

il che mi ha dato abbastanza tempo per imparare alcune 

manovre e abituarmi al park. Immediatamente 

ho capito perché così tante persone vengono qui, 

anno dopo anno. Non ci sono molti posti nel mon-

do, dove si arriva a fare così tante attività, con bei 

paesaggi, ottimo stile di vita e tanta gente cool. Prima 

dell'evento ho messo a segno un paio di sessioni 

epiche nel park con Brandon (ovviamente), Craig, 

Ewan, Sam e gli altri. 

Appena l'evento è cominciato, tutto è diventato più 

frenetico, i giudici e il resto dei riders sono arrivati e 

ci sono stati giorni molto lunghi e stressanti in acqua. 

L'evento è iniziato con le qualificazioni, dove, 

nella divisione degli uomini, sono stati Christophe 

Tack, Ramiro Gallant, Oswald Smith e Jesse Richman 

a qualificarsi per l'evento principale, così come 

Katie Potter e Issy Von Zastrow nella categoria 

femminile. Abbiamo iniziato tutto come il solito, con 

un incontro per parlare della durata delle heat e su 

come si sarebbero svolte. 

L'evento si sarebbe svolto in stile Jam, con tre heat 

ogni struttura per rider, e tenendo conto del punteggio 

più alto. Sette heat da tre uomini e una heat da

74 

EVENTI 


otto per le donne. 

Il primo giorno della manifestazione c’è stato poco 

vento, così noi tutti siamo andati in acqua a fare 

alcuni scatti. Questa è stata la cosa che ho preferito 

dell'evento, anche se abbiamo avuto vento, e alcuni 

non avrebbero avuto problemi in gara, abbiamo 

aspettato per condizioni migliori in modo che potessimo 

tutti dare il meglio. Abbiamo tutti provato la 

nuova struttura Cabrinha, la più recente aggiunta al 

parco e il primo rail di questo genere nel kiteboarding. 

Un altro nuovo rail dell’evento è North Cheese, 

molto tecnico ma super divertente. 

Poi il terzo giorno, abbiamo avuto via libera per iniziare 

la competizione. I riders hanno portato a termine 

il loro primo round nella sezione rail del parco. 

Abbiamo visto heat impressionanti da parte di 

Brandon, Sam, Christopher e Ewan. Dopo quel primo 

giorno si è già visto quanto il livello sia migliorato, 

anche dopo l'ultimo evento. Abbiamo finito la semifinale 

con una performance stellare da parte di tutti 

i concorrenti. C'erano solo un paio di punti tra primo 

e l'ultimo posto così era ancora tutto in gioco. Nella 

divisione femminile, Sensi Graves ha avuto delle 

heat fantastiche e si trovava al top prima della final 

e . 

La gara stava lentamente finendo, i venti non erano 

sempre favorevoli e c’è voluto molto più tempo 

di quello che ci aspettavamo. Molte manches sono 

state rinviate e tutti hanno dovuto cambiare aquiloni 

un paio di volte. Lunghe giornate in spiaggia, o in 

questo caso il fiume, con un po’ di tensione e malumore, 

tutti erano ansiosi di competere, e così l’ultimo 

giorno è cominciato... è stato il vento migliore 

che abbiamo avuto durante tutta la settimana. Abbiamo 

iniziato con la sezione sliders del parco, con 

grandi prove di Sam Light, Brandon Scheid, Craig 

Cunningham e Ewan Jaspan. I giudici hanno premiato 

le esecuzioni e le manovre più pulite ed eleganti.

76 

EVENTI 


Ancora una volta, i punteggi sono stati molto stretti, 

il riding di tutti era eccellente e tutto si sarebbe 

giocato sul kicker finale. C’è stato vento per la 13m 

sul kicker, abbiamo visto il livello più alto qui, con 

Moby 540, KGB e di Heelside Backside 720. I miei

icordi più belli della manifestazione sono sul 

kicker finale con le manovre migliori, uno dopo 

l’altro, è stato epico. Anche il mio socio Brandon 

ha trovato un po' di energia, dopo la gara, per atterrare 

di nuovo un Mobe 720. 

In seguito, c’è stata la finale finale, con buone 

condizioni e con vento forte. Le donne erano 

agguerrite, sono rimasto molto colpito nel vedere 

come la maggior parte di loro abbia colpito 

il tubo corrugato senza esitare e ottenendo tutte 

ottime e solide manovre. Le mie standouts per le

78 

EVENTI 


donne erano Sensi Graves, Colleen Carroll, Annelous 

Lammerts e, naturalmente, Lindsay McClure che ha 

atterrato un Crow Mobe pulito. 

Nel pomeriggio dell’ultimo giorno, abbiamo fatto un 

ION best trick kicker challenge, dove abbiamo avuto 

una jam session di un’ora per competere per un best 

trick per 1000 dollari di montepremi. Alcuni 7’s e 9’s 

sono stati atterrati ma Brandon ha portato a casa un 

Mute Blind Pete 5 per la vittoria.

Abbiamo finito con una festa di chiusura da Stoked roasters 

e i risultati sono stati i seguenti: 

Overall Uomini: 1° Sam Light, 2° Brandon Scheid, 3° Ewan 

Jaspan 

Overall Donne: 1° Annelous Lammerts, 2° Colleen Carroll, 

3° Lindsay McClure

80 

EVENTI 


Abbiamo assistito a una vera progressione durante 

la settimana. I criteri di valutazione e il format hanno 

premiato la progressione e l’innovazione. Questo 

per me è ciò che rende un evento di park così 

divertente, mi piace uscire e tornare a casa con 

alcune nuove manovre. L'evento è stato un successo 

totale, grazie anche alla cura dei piccoli dettagli 

che avviene quando un rider organizza l'evento. 

Grazie a chi ha sostenuto tutto, è impressionante 

vedere facce nuove a ogni evento, e sempre più 

marchi coinvolti in questo lato dello sport.

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84 

ITW 

LEWIS CRATHERN 

- Lewis 

Crathern - 

ITW 

Nome: Lewis Crathern 

Data di nascita: 28/04/1985 

Home Spot: Worthing / UK 

Sponsors: North Kiteboarding / WOO Kite 

Windguru / Mystic / LiP Sunglasses / Bb 

Talkin 

Anni di kite: 13 

Best spot: Worthing UK! 

Wall of fame: Kiteboard British Tour Champion 

2005, British Kitesurfing Champion 

2006/2007/2008, Worthing Pier Jump 2009, 

Brighton Pier Jump 2010, 1st Redbull Megaloop 

Challenge 2012, 5th Redbull King Of 

The Air 2013, Largest Parade of Kitesurfers 

World Record 2013, 3rd World Tour China 

Slalom 2014, 9th World Tour China Freestyle 

2014, 3rd World BoarderX Championships 

Dublin 2014, 9th RedBull King Of The Air 

2015, 5th World Tour Morocco Big Air 2015, 

4th World Tour Spain Big Air 2015, Overseas 

Ambassador for UK Kitesurfing 2015, 2nd 

Canadian Open Freestyle 2015, 1st Canadian 

Open Big Air 2015, Largest Parade of Kitesurfers 

World Record 2016, 7th RedBull King 

Of The Air 2016, 3rd Canadian Open Big Air 

2016 

Altri sport: calcio, tuffi da trampolino

ITW Roberta Pala 

Photo Craig Kolesky/North Kiteboarding, Kahuna Surf House Cyprus, Eunice Bergin, Kite Clash 2016

86 

ITW 


KS_Ciao Lewis, racconta 

qualcosa di te a chi ancora 

non ti dovesse conoscere 

LC_Sono Lewis Crathern, 

e sono di Worthing, sulla 

costa sud dell'Inghilterra. 

Amo tutti gli aspetti del 

Kiteboarding, ho iniziato 

con le gare, ma ho ultimamente 

sviluppato una passione 

per il coaching. Commentando 

e presentando 

una serie di eventi, mi sono 

reso conto di quanto stia 

migliorando tutto il mondo 

kiteboarding di anno in 

anno, anche con l’avvento 

della WorldKiteboarding- 

League. Quando posso, mi 

piace trascorrere del tempo 

con i bambini delle scuole, 

per diffondere i messaggi 

buoni che lo sport porta 

dentro. 

KS_Il mega crash alla 

Red Bull King Of The Air 

ci ha tenuto tutti col fiato 

sospeso, hai lottato per la 

tua vita. Spesso, dopo un 

così grave infortunio, ci si 

trova a “fare un bilancio” 

della propria vita, ti è successo? 

LC_In verità no, non voglio 

sembrare maleducato o 

ingrato, ma in realtà non ci 

penso mai. Non fraintendetemi, 

apprezzo tutto l'aiuto 

e l'amore che ho ricevuto e 

sono stato felice di tornare 

a fare la mia vita di nuovo, 

ma la mia esperienza di 

tutta la situazione è stata 

diversa... Non riesco a 

ricordare nulla di ciò che è 

accaduto quel giorno. Non 

ero cosciente quando chi 

mi vuole bene, mi ha tirato 

fuori dal mare. Non avevo 

nessuna preoccupazione su 

come sarei stato una volta 

uscito dal coma, mi sono 

semplicemente svegliato 

e ho saputo che ero vivo e 

stavo bene. Di sicuro tutto 

è stato più difficile per 

gli altri, la mia famiglia 

e gli amici, ecc, guardo le 

immagini che sono state 

scattate con la schiuma 

dalla bocca e mi sento del 

tutto impassibile a questo 

proposito. È quasi come se 

non fossi io nelle immagini. 

Prima di questo incidente, 

mi descriverei come una 

persona dal pensiero positivo 

e ho continuato con 

questo tipo di mentalità. 

In un primo momento ho 

pensato a come potrei fare 

kitesurf in modo diverso, in 

questo genere di condizioni, 

ma dopo qualche tempo 

ho accettato che ho fatto 

quel megaloop proprio perché 

ero in una semifinale 

al KOTA. Un po’ di auto protezione 

in questa disciplina 

è normale, quando non 

ti senti nel momento giusto 

per fare una certa cosa, 

ed era questo il caso, ma 

sono andato fino in fondo, 

a causa dell'ambiente e situazione 

in cui ero in quel 

momento.… 

KS_Tu insegni ai ragazzi a 

scuola, qual è la domanda che 

ti fanno più spesso dopo la 

prima lezione in aula? E come 

si svolgono le tue lezioni?

88 

ITW 


LC_"Puoi volare via?" è 

abbastanza comune! Amo 

tutto questo, dimostra che 

l'immaginazione è forte. 

Anche "Come hai fatto a 

farlo?". Tipicamente le scuole 

tendono a stare entro i 

termini del "Restare in buona 

salute". Ho trovato che il 

kitesurf sia uno strumento 

straordinario e che è possibile 

utilizzarlo per esplorare 

questo tipo di argomenti. 

Portando l'attrezzatura 

nelle assemblee, posso far 

vedere i materiali. Posso 

anche chiamare alcuni 

dei ragazzi per aiutarmi a 

tenere gli aquiloni per farli 

vedere a tutti gli alunni. 

Quando si combina questo 

con una presentazione davvero 

interattiva sul grande 

schermo, si può davvero 

tenerli impegnati e attenti. 

Guardare i video e le foto, 

è una cosa davvero divertente 

per loro. Con quelli 

più grandi, posso adottare 

un approccio leggermente 

diverso e, in quella fascia 

di età, mi chiedono dell’insegnamento 

e di come sia 

possibile vivere la propria 

passione come un lavoro. 

Con tutte le età, dove il 

vento lo permette, mi piace 

uscire sui campi scuola e 

far volare piccoli aquiloni 

trainer o eseguire una 

dimostrazione con i grandi 

aquiloni. Questa è la parte 

reale, potente, perché i giovani 

non sempre vogliono 

che le cose siano solo raccontate. 

Per loro, sentire il 

potere del vento nelle mani, 

è molto accattivante. 

KS_Quale pensi sia il 

momento migliore per un 

ragazzo per incominciare 

a fare kiteboarding? 

LC_Non credo ci sia un’età 

precisa. Ci sono moltissime 

variabili da considerare 

per la giusta età per iniziare 

a praticare kitesurf, 

ad esempio il luogo, il tipo 

di spiaggia, la velocità del 

vento, e anche considerare 

il tipo di genitori. La 

questione è, in realtà, cosa 

significa iniziare a praticare 

kitesurf? A parer mio, 

il viaggio in questo mondo, 

inizia con aquilone trainer, 

non ho nessun problema 

a far volare una vela di 1 

mq con il mio cuginetto 

di 5 anni. Quando si parla 

di muoversi sull’acqua, il 

momento avviene di sicuro 

più tardi nel corso della 

loro vita, nell’ambiente 

giusto, con l’insegnante 

idoneo e anche la mentalità 

del bambino. So che ci 

sono bambini di 8 anni che 

navigano in kite. 

KS_Hai fatto un cambio di 

marchio, cosa pensi della 

tua nuova attrezzatura? 

Qual è stata la scelta di 

vela/tavola alla Red Bull

King of The Air? 

LC_Ho usato la Vegas in 

combinazione con il North 

Gambler. Io preferisco 

usare le dimensioni che 

sono adatte a me, come 

dovrebbe essere per qualsiasi 

concorrente. Il Vegas 

per Megaloops e Big Air 

con vento forte è un sogno 

da far volare. Da quando 

ho cambiato, mi sento in 

un nuovo livello di libertà 

nel mio riding ed è 

una sensazione veramente 

importante quando si punta 

veloci verso un kicker 

- "Questo potrebbe essere 

il più grande salto di sempre!" 

Vale la pena ricordare 

che avevo provato le vele 

solo per due settimane 

prima della KOTA e mi sono 

adattato velocemente. Amo 

il modo in cui le cose sono 

fatte e come sono dirette le 

risposte degli aquiloni. 

KS_Atleta radicale, speaker, 

coach, docente a scuola, 

tutti aspetti molto diversi, 

quale parte di Lewis 

è quella dominante o sei 

un giusto mix? 

LC_Ogni categoria adotta 

un approccio diverso, ma di 

certo, in profondità dentro 

di me, si trova un lato competitivo. 

Il mio background 

calcistico è sempre con me, 

voglio fare del mio meglio 

in ogni cosa. Ho imparato 

a diffondere questo spirito 

su tutta la gamma dei 

miei interessi. In alcune 

occasioni riesco a metterli 

tutti assieme, come il 

KOTA, dove competo, parlo 

e sto insegnando/educando 

le persone riguardo questo 

sport, allo stesso tempo. 

Adoro questi momenti! 

KS_Tu hai sempre spinto i 

tuoi limiti… qualche anno 

fa ti avevo intervistato per 

un altro magazine, l’hai 

persa l’abitudine di saltare 

i ponti? ;-) 

LC_Penso ad altre cose e 

sfide, ho avuto delle offerte 

alte per farlo per alcune 

società, ma alla fine non è

90 

ITW 


andato in porto. Worthing e 

Brighton Pier sono punti di 

riferimento sentimentali, è 

per questo che è successo. 

Al momento, l'idea di saltarli, 

mi ha completamente 

consumato, non ho pensato 

ad altro per anni. Fino ad 

oggi nulla ha avuto questo 

effetto così potente su di 

me, ma alcune idee stanno 

iniziando a prendere 

piede. Il fare qualcosa del 

genere, quando si chiudono 

gli occhi e senti l’adrenalina 

scorrere dentro tutto il 

corpo, non ho idea di cosa 

succeda. Tornando indietro 

a quei salti, nel 2009 e 

2010, ora sono un po’ più 

vecchio e saggio e peso le 

cose un po’ di più, ma quella 

sensazione è ancora lì, e 

non credo mi lascerà mai. 

Amo le sfide! 

KS_Quali sono le doti che 

deve avere un kiteboarder 

professionista? E quali 

ritieni siano le tue doti 

migliori? 

LC_Una volta, ho letto da 

qualche parte, detto da 

un professionista, che 

si dovrebbe cercare di 

far decollare e atterrare 

cinque altre persone prima 

di uscire. Non credo che 

un’affermazione potrebbe 

definire meglio quali siano 

le qualità che un Kiteboarder 

Pro dovrebbe avere, 

in altre parole "Tempo per 

gli altri". Direi che questa 

è una delle mie migliori 

qualità, perché amo il 

kiteboarding in tutto e per 

tutto e condividerlo con gli 

altri è semplicemente fantastico. 

Non ci dovrebbe essere alcuna 

gerarchia nelle spiagge, 

siamo tutti principianti 

o avanzati, wakestyler o 

wave rider. Credo che non 

sia solo una caratteristica 

che un pro rider dovrebbe 

avere, ma tutti Kitesurfers 

dovrebbero desiderare di 

avere tempo per gli altri. 

È quello che definisce il 

nostro sport molto bene 

quando naturalmente int-

eragiamo nel decollo e atterraggio 

degli aquiloni e, 

talvolta, nel soccorso. Non 

sono mai stato in uno spot 

kite con un forte localismo, 

mi sento orgoglioso che lo 

sport che amo sia così cordiale 

in tutto il mondo. 

KS_C’è stata un po’ di 

divisione tra le specialità, 

ciascuna fa capo a un 

gruppo di lavoro diverso, 

più focalizzati nella disciplina 

di cui si occupano, 

verso quale direzione pensi 

stia andando il kiteboarding? 

LC_Sta sicuramente andando 

in una buona direzione. 

Ogni disciplina è ora 

più "concentrata". È accaduto 

tutto in un buon momento, 

alcuni dei migliori 

atleti sono ora più vecchi e 

più esperti e sono felici di 

usare il proprio tempo per 

migliorare le cose. Più di 

recente questo si può dire 

sia accaduto nel Freestyle 

e Wakestyle dove la Kiteboarding 

World League e 

la World Kite Park League 

sono state formate per 

seguire le proprie discipline. 

Gli eventi, i format, 

i media (i social soprattutto) 

e l'immagine della 

disciplina, sono gestite da 

persone che hanno fiducia 

in queste specialità, quindi 

non è una sorpresa vedere 

come stiano facendo bene. 

Molte di queste persone 

sono riders o membri attivi 

nel settore Kitesurf, 

e hanno anche l'appoggio 

dei grandi marchi e sono 

così in grado di mantenere 

i contatti in modo più 

efficiente. Naturalmente, 

alcune volte, abbiamo 

bisogno di avere persone 

di grande esperienza al di 

fuori dello sport per certi 

ruoli, ma i Kiteboarders 

sono grandi a comunicano 

bene con persone 

provenienti da tutti i tipi di 

backgrounds, ed è così che 

sta succedendo.

92 

ITW 


KS_Il ritorno alla grande 

delle competizioni big 

air, pensi sia per l’indubbia 

capacità di essere più 

“godibili” da parte del 

pubblico? 

LC_Sì, penso che questo 

tipo di competizioni, funzioni 

bene per il pubblico, 

e che questo sia sempre il 

grande valore del Big Air. 

Penso anche che il Big Air 

abbia anche guadagnato 

molto di più rispetto per 

se stesso nel corso degli 

ultimi 5-7 anni. Ciò che Ruben 

e Aaron facevano tanti 

anni fa con Megaloops e 

manovre estreme a grandi 

altezze, si è tradotto in 

quello che stiamo vedendo 

oggi. Ci sono sempre più 

rider che riescono a stare 

in acqua e fare bene con 

35knots + e per questo 

stiamo assistendo a un livello 

elevato agli eventi big 

air. Questo è importante in 

quanto sta mostrando al 

pubblico manovre continue, 

estreme e accattivanti, 

con una frequenza elevata 

durante la gara, non solo 

manovre fatte da uno o due 

ragazzi… 

Il format è sempre una parte 

interessante, ma credo 

che qualcosa abbia ancora 

bisogno di modifiche. Per 

come la vedo, soprattutto 

in occasione del KOTA, i 

riders sono divisi. Alcuni 

vorrebbero semplicemente 

contasse di più quanto alto 

stiano andando, ma sento 

che è altrettanto importante 

che i riders più radicali 

siano premiati di più. 

Forse è il modo in cui noi 

traduciamo questo al pubblico, 

che ha bisogno di 

lavoro, sentire il pubblico 

che fa "buuuu", dopo un giudizio, 

è una cosa che non 

va bene, e che non dovrebbe 

accadere. Una cosa certa 

è che il loop di un aquilone 

nel vento forte è una manovra 

con un elevato rischio, 

e noi tutti rispettiamo chi 

la fa. 

Anche l’attrezzatura ha fatto 

la sua parte. L’industria 

kite produce, da un paio di 

anni, alcuni aquiloni per il 

riding sganciati, ma quello 

che stiamo vedendo adesso 

è che come riescono a fare 

loop più o meno bene, è altrettanto 

importante. 

KS_Tu giri molto per il 

mondo, quando torni a 

casa, cosa ti piace fare al 

di fuori del kiteboarding? 

LC_Mi piace giocare a 

calcio il più possibile. Ho 

giocato tutta la vita in 

alcune buone squadre e anche 

adesso gioco 2/3 volte

94 

ITW 


a settimana in un campionato, 

quando posso. Io 

proprio non riesco ad andare 

a correre per ottenere 

qull’allenamento cardio 

che il kite non da, ma amo 

inseguire una palla e la 

ricompensa nel segnare, è 

semplicemente fantastica. 

Tutti gli sport che ho praticato, 

li ho sempre amati. 

Sono stato fortemente influenzato 

dai miei genitori 

che erano buoni giocatori 

di Squash, ho due fratelli, 

uno più vecchio di due anni 

e uno più giovane di due 

anni, e abbiamo sempre 

giocato ad alti livelli. La coordinazione 

occhio-mano si 

traduce molto bene anche 

nel kiteboarding. Trascorrere 

del tempo in spiaggia 

nel furgone significa molto 

per me, è una parte enorme 

della mia vita e mi ha insegnato 

molte cose, come 

prendere tempo. Scendo, 

anche se non c'è vento, per 

stendere (non lavare, perché 

è un male per i tuoi 

aquiloni!) e poi ripiegare 

le vele (piegare, non arrotolare!) 

perfettamente, 

in modo che siano pronte 

e messe in una borsa da 

viaggio, nel modo più efficiente 

possibile per viaggiare. 

KS_C’è uno spazio anche 

per il wave riding, nelle 

tue giornate? 

LC_Bella domanda! Ho 

appena ordinato la North 

Nugget, la mia prima tavola 

strapless. Non ho una 

grande passione per il

vento leggero, e questa è la 

scelta perfetta per quelle 

condizioni. 

KS_Lo spot migliore per 

te, per condizioni, ma anche 

per stile di vita fuori 

dall’acqua… 

LC_Città del Capo/Sud Africa 

ha tutto, anche Squamish/Canada, 

ma il posto 

migliore resta sempre la 

mia Home Town, Worthing. 

Questa città mi ha 

dato questo sport che ha 

plasmato la mia vita, posso 

fare kite praticamente 

davanti la porta di mia e 

la mia famiglia e gli amici 

sono tutti qui. Ogni giorno 

qui è il top, un eterno 

skate park, dove si possono 

colpire enormi kickers 1 

miglio fuori, onde infinite 

che gonfiano con il vento. 

Non ho mai fatto kite 

con un vento più forte, qui 

la potenza dei sistemi di 

bassa pressione atlantica, 

è irreale. La città sta cambiando, 

sono cresciuto per 

lavorare nel Kiteboarding, e 

sento che il mio futuro sia 

qui… 

KS_L’importanza della 

famiglia in tutto ciò che 

fai… 

LC_Ho imparato ancora 

di più l'importanza della 

famiglia quest'anno. Credo 

che uno stile di vita itinerante 

aiuti ad apprezzarla di 

più. Quando torno, stiamo 

tutti assieme a cenare e 

parlare. Sto ancora cercando 

di convincere qualcuno 

di loro a praticare kitesurf,

96 

ITW 


credo sia ormai diventato 

un mio obiettivo! 

KS_Qual è il leitmotiv della 

tua vita? 

LC_Vivi ogni giorno nel miglior 

modo. 

KS_ La nostra rivista si 

chiama Kitesoul, perché 

crediamo che la nostra 

anima abbia un solido 

legame con questo sport. 

Come ti senti mentre sei 

in Oceano, che sia durante 

una gara o in una sessione 

di freeride al tramonto? 

LC_Mi sento come se non 

ci fosse nessun problema 

nel mondo ;-) …a meno che 

non abbia appena perso il 

kite durante una gara!

98 

Spot Guide 

5 secret spots dello Stagnone 

Secret spots dello 

Stagnone 

Testo & Foto Laci Kobulsky 

Spot ProKite Alby Rondina, Lo Stagnone, Sicilia

Sono sicuro che avrete già sentito 

parlare dello spot dello Stagnone, 

nella parte occidentale 

della Sicilia, noto per le sue 

condizioni di vento perfette e 

la sua imbattibile vasta laguna 

piatta e poco profonda. Lo sapevate 

che lo spot offre anche 

molto di più di ciò che può essere 

visto dalla spiaggia? Secondo 

le diverse direzioni del vento, ci 

sono molti meravigliosi e unici 

spot in laguna. Questa è la nostra 

scelta, sono i nostri 5 preferiti, 

presentati per voi dal ProKite 

Alby Rondina dello Stagnone.

100 

Spot Guide 


Muro della Salina a Isola Gra 

(a nord-ovest, con vento di Ponente) 

1Al primo posto della nostra lista 

di spot preferiti è senza dubbio 

il muro della salina sul lato 

Ovest della laguna, vicino a Isola 

Grande. Ci vuole un certo sforzo 

per arrivarci, ma la ricompensa 

è acqua piatta imbattibile, creato 

dal vecchio muro della salina 

senza ostacoli sopravento, 

il vento è molto stabile. L'acqua 

è veramente piatta e abbastanza 

profonda per fare manovre, 

ma si consiglia di fare attenzione 

perché in ogni malaugurato 

caso di incidente o di danni ai 

materiali, si è abbastanza lontano 

dalla spiaggia. Il meglio 

sarebbe andare con amici per 

sostenersi a vicenda. Le migliori 

condizioni sono con vento da 

Nord-Ovest, poiché è più facile 

bolinare fin lì, e il vento è a 90 

gradi rispetto alla parete della 

Salina, in modo da poter sfruttare 

al massimo l’acqua piatta. 

Abbiamo fatto proprio in questo 

spot alcuni scatti con i kite 2017 

Cabrinha con James e Alby, all'inizio 

di quest'anno.

nde

102 

Spot Guide 


2 

Isola La Scuola 

(qualsiasi direzione, più facile da raggiungere co 

Non è proprio uno "spot" nel 

senso comune del termine, è 

più simile a uno spettacolo da 

visitare durante la session di 

kite. Nella parte sud-ovest della 

laguna, si trova una piccola e 

affascinante isola chiamata La 

Scuola, che contiene un piccolo 

porto turistico e pochi resti delle 

case. Mentre lo scopo delle 

case rimane un mistero per noi, 

poiché non vi è letteralmente 

niente da fare nell’isola, è molto 

interessante e un posto bello da 

vedere. Il lato sottovento ha anche 

una piccola parte di acqua 

piatta che è possibile utilizzare 

per le manovre ma attenzione 

alle rocce intorno a tutta l'isola.

n vento da Nord-Ovest)

104 

Spot Guide 


Muro Salina a San Teodoro 

(vento da Nord) 

3Questo è lo spot dove accade 

la magia. Scherzi a parte, se si 

vuole sperimentare uno specchio 

di vera acqua piatta, dovete 

visitare il lato nord della laguna 

con vento da Nord. L'acqua 

diventa meno profonda e la vegetazione 

tocca il livello dell'acqua, 

creando un vero specchio 

d'acqua, dove si può fare kite! 

Può sembrare difficile fare kite 

lì, invece la verità è proprio l’opposto! 

È super facile bolinare ed 

è fantastico per un puro cruising. 

Si consigliano pinne molto 

piccole o nessuna, e se il kite 

cade in acqua, scuotetelo bene 

dell’erba attaccata alle linee prima 

di ripartire, e divertitevi!

106 

Spot Guide 


San Teodoro 

(vento da Nord, vento da Sud) 

4San Teodoro è una spiaggia per 

turisti, perché l’acqua è color 

azzurro caraibico e la sabbia 

bianca. Non è facile fare kite lì 

e anche partire o atterrare l’ala 

perché non c’è posto, quindi 

il modo migliore è bolinare dalla 

laguna e poi attraversare a piedi 

il canale. L’acqua è veramente 

bella, quindi è vale la pena 

fare un viaggio di bolina fin lì. 

Quando il vento è prevalente 

da Sud, Salina sull’Isola Grande 

crea acqua piatta perfetta nel 

lato mare dello spot, ma bisogna 

fare attenzione a non finire 

alla deriva in mare aperto!

108 

Spot Guide 


Isola Santa Maria 

(Nord e Scirocco) 

5Mentre lo spot di fronte alla 

scuola di kite può diventare 

piuttosto affollato durante le 

giornate di vento, pochi kiters 

si avventurano dietro l'isola di 

Santa Maria. È un viaggio semplice 

con qualsiasi direzione del 

vento (attraversare dal lato di 

bolina, ndr) e dall'altro lato si 

possono trovare le condizioni 

ideali, lo spazio vuoto e la natura 

bellissima. Abbiamo girato 

immagini e video del progetto 

slider con James Boulding su 

questo spot, poiché non passava 

nessun kiters. Un'esperienza 

memorabile è quella di fare un 

giro intorno all'isola, ma fatelo 

in un giorno di forte vento, 

in modo da poter essere certi 

che non cali. Tenetevi a distanza 

dall'isola quando si passa dal 

lato sottovento, poiché il vento 

è poco, essendo coperto, e il vostro 

aquilone potrebbe cadere.

110 

Spot Guide 

5 secerts spots dello Stagnone 

4 

3 

5 

INFO 

Stagnone 

1 

2 

Aeroporto più vicino: Trapani 

Birgi (5 minuti dallo spot). Voli 

anche su Palermo che è il principale 

aeroporto della Sicilia, a 

circa 100 km. 

Porto più vicino: Palermo, traghetto 

da Genova ogni giorno, 

19 ore e cabine disponibili, 

un buon modo per arrivare dal 

continente europeo se si vuole 

guidare. Anche da Livorno, Civitavecchia 

o Napoli ci sono traghetti 

giornalieri. 

Kite School: ProKite Alby Rondina, 

lezioni di kite, rimessaggio, 

S.U.P., sistemazione in hotel, 

biciclette. Avrete anche a 

disposizione gli ultimi aquiloni 

di casa Cabrinha per testarli e 

noleggiarli. 

www.prokitealbyrondina.com 

Il cibo: Le pizzerie sono facili da 

trovare e la maggior parte sono 

meglio di qualsiasi cosa troverete 

fuori d'Italia. Fior di Sale, 

a 5 minuti dalla spiaggia è una 

solida opzione. Il mercato del 

pesce ogni mattina a Marsala, 

ottimo pesce fresco e prodotti 

locali. Vi garantisco che non 

troverete da nessuna parte un 

pomodoro così, le verdure locali 

sono sorprendentemente 

buone e si vorrà andare sempre 

al mercato locale quotidiano a 

Marsala o da Saro (a 5 minuti 

dalla spiaggia) per fare meravigliose 

colazioni, pranzi e cene a 

prezzi ottimi! 

Vini: La Cantina Birgi, cantina 

locale, offre una varietà di vini 

locali. È disponibile un servizio 

come alla siazione di benzina, 

dove basta portare un contenitore 

di plastica e riempirlo. La 

nostra bevanda quotidiana era 

il Syrah locale al costo di € 1,20 

al litro. Il Syrah è molto popolare, 

ma consiglio vivamente i vini 

Nero d'Avola, un vino rosso di 

uve locali coltivate solo in Sicilia, 

che è leggermente più dolce 

del Syrah. 

Vita notturna: Trapani, durante 

il fine settimana, ha una vivace 

vita notturna con molti 

locali, dove mangiare e bere, 

ricordate non uscire troppo presto, 

agli italiani piace mangiare 

tardi, quindi dovrete pensare di 

fare tutto qualche ora più tardi 

della vostra abitudine! Marsala 

è molto affollata durante i fine 

settimana e ha alcuni ottimi posti 

per mangiare e bere fino alle 

prime ore dell’alba.

112 

dietro le quinte del marchio 

CORE / Carved Customs 

d i e t r o l e q u i n t e d e l m a r c h i o 

Core/Carved Customs 

Testo e foto Courtesy CORE, mediahouseone.com, 

reemedia/Liquid Eye, Chris Bösch, Steven Akkersdijk

Com’è iniziata la storia del marchio CORE e qual è il rapporto con 

Carved Customs? 

Carved Customs è il predecessore e ora la sorella di CORE. Carved 

Customs è il marchio noto da 15 anni per la costruzione di tavole e 

kites. Durante un allenamento invernale a Maui, Bernie ha provato 

un prototipo kite per la prima volta, anche se al momento non esisteva 

un movimento vero e concreto attorno al kite, ne ha intuito 

all’istante le potenzialità di business. È rientrato subito a casa, a 

Fehmarn, per iniziare la carriera di produttore di kiteboards. 

Dopo il suo successo nel mondo windsurf, Carved Customs ha lanciato 

il suo primo kiteboard twintip nel 2000 e il suo C-kite nel 

2004. Nella primavera del 2007, CORE era nata con il DNA Carved 

Customs e c’era il desiderio di costruire aquiloni ad alte prestazioni 

per tutti. Senza Carved Customs, non ci sarebbe alcun marchio 

CORE. Quindi, è davvero un rapporto simbiotico. 

Quindici anni più tardi, l'iconica Imperator ha guadagnato uno status 

di culto. Carved Customs ha mantenuto la promessa e continuerà 

a fornire kiteboards su misura di alta qualità per gli acquirenti 

più esigenti. Nell’Agosto 2016, dopo quattro anni di continua 

ricerca e sviluppo, Carved Customs ha scatenato la sesta generazione 

della sua icona leggendaria. 

È cambiato il rapporto ora che CORE sta facendo tavole? 

No. E non lo sarà mai. Il marchio principale è ben noto per la produzione 

di tavole da kite di fascia alta. E Carved Customs è da tempo 

affermato come il marchio di punta ultra-premium che costruisce i 

kiteboards tecnologicamente più avanzati. 

Siete cresciuti molto rapidamente in Germania, uno dei più grandi 

mercati del mondo, perché pensi che ci sia stato tanto successo 

lì? 

La Germania è come giocare in casa CORE ed è un mercato che 

richiede la massima qualità di ingegneria e di costruzione. Questo 

mercato ha risposto bene al nostro programma di miglioramento 

continuo focalizzato sulla qualità, rendendo, in modo istantaneo, le 

varie generazioni della XR, GTS e i modelli Fusion, dei bestsellers. 

I prodotti sono sempre stati fatti molto bene, utilizzando materiali 

di alta qualità, dove si reperiscono, e chi decide cosa va 

usato in ogni prodotto? 

CORE non prende scorciatoie nell'acquisto dai fornitori. Andremo

114 



anche in capo al mondo per trovare le migliori parti e materiali. 

Anche se costa un po' di più. Perché, per noi, le prestazioni hanno 

la precedenza rispetto al costo. In questo momento, tutti i fornitori 

di CORE sono europei e tutti hanno la leadership nei rispettivi 

mercati. 

Avete il Coretex Triple Ripstop, e il materiale ExoTex, la maggior 

parte dei marchi stanno appena adottando il doppio ripstop e 

ancora utilizzano il Dacron, come avete trovato, o sviluppato, 

questi materiali? 

CORE è tutta ingegneria, sicurezza e qualità costruttiva. Siamo orgogliosi 

di soluzioni d’ingegneria sicure ed efficienti, sono soluzioni 

che incorporano i materiali provenienti da fornitori europei, ed è 

questa spinta per la perfezione e gli investimenti in materiali di alta 

qualità, che ha fatto di CORE un grande marchio. ExoTex e Coretex 

sono buoni esempi di come lavoriamo con i nostri fornitori per sviluppare 

soluzioni innovative e spesso uniche. 

L'azienda ha sede a Fehmarn, in Germania, che cosa rende questo 

spot così buono da averne fatto la sede del marchio? 

Fehmarn, è un'isola di sole e spesso ventosa nel Mar Baltico, è sede 

del quartier generale CORE. Capita anche che sia un'isola perfettamente 

adatta per la ricerca e lo sviluppo nel kiteboarding. Immaginate 

decine di spiagge dove si può fare kite che punteggiano 

quest’isola con ogni possibile direzione del vento. Usiamo la nostra 

posizione a nostro vantaggio, soprattutto quando si tratta di sviluppo 

e test. Tutto l'anno, appassionati, sviluppatori dei prodotti

CORE con decenni di esperienza, dividono le loro giornate tra la 

modellazione al computer e le "riunioni del Consiglio" sulla spiaggia. 

Si fanno così i test e si ottiene un feedback da parte della comunità 

CORE. Spesso questo non è abbastanza buono e così si 

prova il prodotto in tutto il mondo in condizioni diverse, per portare 

l'aquilone a essere il migliore possibile. 

Avete altre basi in tutto il mondo, dove membri del gruppo lavorano 

per voi? 

Anche se Fehmarn è la nostra casa, siamo un’organizzazione globale 

con supporto di vendita in oltre 70 paesi. 

Dove sono fabbricati i vostri prodotti? 

Produciamo le tavole in Germania e Austria. I nostri aquiloni sono 

assemblati in Sri Lanka con componenti europei. 

Avete davvero lavorato molto sulla separazione della vostra 

gamma di aquiloni principali dalla vostra gamma 'specializzata', 

perché? 

La serie Specialized è la branca di CORE, dedicata esclusivamente 

all’altamente specializzato, con un unico scopo, per il livello pro. Gli 

acquirenti degli aquiloni specializzati sanno quello che vogliono, 

ed essi cercano il marchio con la massima qualità e le componenti 

più durevoli perché sanno quanto sia pesante ciò che fanno con 

la loro attrezzatura. In questo momento, costruiamo due aquiloni 

specializzati: il Section e l’Impact, un puro C-KIte, senza briglie, a 

4 o 5 linee. Un aquilone per una percentuale di utenti dell’1%. E, 

parlando di tavole per wakestyle aggressivo, abbiamo il Bolt2, una 

tavola wakestyle, da usare con boots.

116 



Pensate che avere una vela specifica da onda porti vantaggi rispetto 

a un aquilone come il GTS4, per esempio? 

Il Section e il GTS4 sanno eccellere nelle onde, ma se si preferisce 

più drifting, più galleggiabilità e non ci si vede facendo manovre 

sganciati, allora si dovrebbe prendere in considerazione il Section. 

D'altra parte, se sei un amico dei loop e vuoi anche colpire le onde 

sulla tua tavola da surf, allora consigliamo il GTS4. Scegliere il proprio 

Kite è davvero una questione di stile di riding. 

Gli ultimi 18 mesi hanno visto la gamma di aquiloni triplicare! 

Avete bevuto un sacco di Red Bull laggiù a Fehmarn ?! 

Sono state lunghe notti e riunioni interminabili per presentare quella 

che pensiamo sia una linea completa di aquiloni. Siamo spinti a 

sperimentare e innovare. E se il risultato è buono, lo costruiamo e

lasciamo che sia il mercato a deciderne le sorti. 

Quante persone sono dietro il marchio in termini di progettisti, 

collaudatori e personale a tempo pieno? 

I nostri numeri di personale cambiano con la stagione e di solito si 

aggirano intorno ai 25 o giù di lì. Oltre a questi, alcuni dipartimenti, 

come R&S e il marketing, per esempio, stanno collaborando con 

diversi partner esterni, e professionisti. 

Avete un team molto vario con talenti provenienti da tutto il 

mondo, come si fa a scegliere i rider del team, o sono loro che vi 

scelgono? 

I nostri riders del team riflettono i valori e la passione di CORE per 

lo stile di vita kite. 

Avete un sistema di sicurezza unico sul mercato che utilizza un 

rilascio con movimento di torsione, potete spiegarcelo un po' più 

in dettaglio? 

Il Rotor è l'unico sgancio rapido a due vie in cui non si deve pensare. 

Rilasciando l’aquilone è sufficiente ruotare il meccanismo in 

entrambe le direzioni in un modo semplice, sicuro e intuitivo. È ben 

noto che sia più facile rilasciare generando torsione piuttosto che 

spingere o tirare. A differenza dei sistemi tradizionali, il nostro rilascio 

rapido non richiede di superare il flusso di acqua. Il rilascio 

rapido CORE presenta un’altezza complessiva significativamente 

inferiore in quanto non richiede una lunga corsa di azionamento. Il 

rilascio rapido più compatto porta ad avere il depower e il adjuster 

depower più vicino, per una guida più confortevole. Il nostro Rotor

118 



definisce lo standard per la facilità d'uso, la sicurezza e le prestazioni. 

Come fate per testare nuovi prodotti, lo fate a Fehmarn o avete 

tester all'estero? 

Fehmarn sarà sempre il nostro principale centro di test kite, ma è 

altrettanto importante testare i nostri prodotti in più posti possibile. 

Così spesso li mandiamo a Maui, Mauritius, Australia, Sud Africa 

e Brasile. 

Molti marchi stanno ramificando nel mercato degli accessori, 

pensate lo farete anche voi? 

Costruire il migliore aquilone è il nostro unico obiettivo. Riteniamo 

che, concentrandosi sugli accessori, sarebbe come diluire la nostra

attenzione. Siamo in grado di assicurare che il 100% dei nostri cuori 

e menti è su CORE e su Carved Customs. 

Qual è la visione di CORE per l'innovazione e lo sviluppo dei prodotti 

in un settore così competitivo? 

Ogni aquilone o tavola deve essere buono in ogni sua parte, questo 

è il motivo per cui ci concentriamo sui dettagli, perché ogni piccolo 

dettaglio può essere migliorato, riprogettato o ri-immaginato con 

materiali diversi o una soluzione migliore. Il miglioramento continuo 

è la nostra filosofia in cui nessuna parte è troppo piccolo e nulla 

è lasciato intentato. Restate sintonizzati per le ultime innovazioni 

della kite powerhouse sulla soleggiata isola di Fehmarn. Visitate 

il nostro sito web all'indirizzo corekites.com, per essere coinvolti 

nella comunità Core o controllare dove trovare qualsiasi prodotto 

CORE presso il vostro rivenditore locale. Ride on. And ride happy.

120 

ITW 

Ewan Jaspan 

Nome: Ewan Jaspan 

Data di nascita: 10 Gennaio 1994 

Home Spot: St Kilda - Melbourne 

Sponsor: Naish, Kite Republic, Hyperlite, Pod Active 

Anni kite: 9 

Best Spot: Hood River 

Wall of Fame: 2016 Aus / NZ Champion, 3rd 2016 Hood 

Jam, 5 ° 2.016 Triple S 

Altri sport: wakeboard, snowboard, tennis, calcio

ITW Roberta Pala | Foto Toby Bromwich e Alex Lew-

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ITW 

Ewan Jaspan 

KS_Ciao Ewan raccontaci qualcosa di te, 

di dove sei, dove abiti... 

EJ_Ciao ragazzi! Vivo a Melbourne in Australia, 

che è anche il luogo dove ho imparato 

a fare kite. In realtà sono nato in Scozia, 

e ci ho vissuto fino all'età di quasi 11 anni. 

Ci siamo trasferiti per il lavoro di mio padre, 

ed essendo un kiter, non posso dire 

che mi sia dispiaciuto! 

KS_Perchè il kiteboarding? 

EJ_Da quando ero super-giovane ho sempre 

avuto un interesse per gli aquiloni. Che 

si trattasse di uno stunt kite o un power 

kite. Quando ci siamo trasferiti a St Kilda, 

Melbourne, ho visto un sacco di gente che 

faceva kitesurf, e voluto provare. Ho finito 

per fare un corso, trovare attrezzatura 

a buon mercato e rimanerne totalmente 

coinvolto… la decisione migliore della mia 

vita ... 

KS_Il grande infortunio di due anni fa 

.. cosa è successo, come hai affrontato 

la lunga riabilitazione e come è stato il 

ritorno alle competizioni? 

EJ_Tutto è iniziato con la mia spalla nel 

PKRA in Cina del 2013 (fine Ottobre). Ero in 

gara con il 16m quando il vento è aumentato, 

ma essendo a metà heat, non ho potuto 

cambiare le dimensioni della vela. Inutile 

dire che la mia spalla non ha goduto di 

tutto questo. Qualche mese dopo abbiamo 

fatto accertamenti in ospedale e ho subito 

un intervento chirurgico. Questo mi ha 

messo fuori uso fino a Luglio 2014 e, dopo 

appena un paio di settimane, ho purtroppo

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ITW 

Ewan Jaspan 

rotto la caviglia in wakeboard. È stato un 

momento piuttosto difficile, avevo già trascorso 

tanto tempo lontano dallo sport e un 

altro infortunio era l'ultima cosa di cui avevo 

bisogno e che avrei voluto. Dopo 5 mesi 

ho iniziato a fare kite di nuovo, ma avevo 

davvero troppo dolore. Si è così scoperto 

che il chirurgo non aveva fatto un ottimo 

lavoro e aveva dimenticato un paio di cose, 

il che significava un altro intervento chirurgico. 

Questo è stato a Gennaio 2015, e ho 

iniziato a gareggiare di nuovo nel Triple S 

nel 2015, essere effettivamente nell'evento 

era grandioso. Avevo ancora un po’ di

dolore, ma nel corso dei mesi seguenti, la 

mia caviglia ha iniziato a sciogliersi e sono 

stato in grado di riuscire a fare kite ogni 

giorno. È stato sicuramente strano tornare 

in gara. Il tempo libero mi ha dato un sacco 

di tempo per pensare al mio riding, e io in 

realtà penso che mi abbia aiutato a progredire 

ancora più velocemente, quando sono 

tornato. Anche se ho passato quasi due 

anni fuori da tutto, e a 19-21 anni, sento che 

ora sto guidando così bene, come non avrei 

mai sperato. Ero super concentrato sulla 

mia riabilitazione e ho preso tutto il tempo 

che mi serviva per capire i fondamenti 

del board riding e acquisire motivazione in 

più. Ora sono tornato in gara regolarmente 

e sto ancora migliorando i miei risultati. 

Sento che la dedizione alla mia riabilitazione 

mi abbia aiutato a sentirmi meglio in 

generale e mi abbia messo in una posizione 

più forte per il 2017, dove spero di vincere 

qualche grosso evento! 

KS_Cosa pensi dei nuovi materiali Naish 

2017? 

EJ_Uso sempre il Torch, anche nel 2017, 

quello nuovo presenta una bassa V e un 

nuovo materiale Quad-Tex. Come molti, ero 

un po’ scettico quando è uscito questo materiale… 

ora vedo la luce ahahah. Il materiale 

non è solo più resistente, ma ci si sente 

molto più vivaci in cielo. L’intera gamma 

di aquiloni è più diretta e reattiva che mai. 

Uso la tavola Stomp, che si adatta ai miei 

bisogni di freestyler e wakestyler. La tavola 

è abbastanza veloce, pur mantenendo una

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ITW 

Ewan Jaspan 

rocker line che fornisce una guida fluida, 

morbidi atterraggi, e grandi prestazioni 

sulle strutture. 

Un'altra novità di quest'anno Naish è la 

Slash, la vela dedicata al wave riding. 

Questo kite è il mio preferito tra le onde, 

con un drift e un pivoting che non avevo 

mai provato. Personalmente mi piace 

sganciare e andare strapless tra le onde, e 

questo kite non mi stalla mai quando sono 

unhooked, e non mi strappa la tavola nei 

turn, e questa è una gran cosa! 

KS_La tua scelta preferita? 

EJ_Torch 8/10/12/14 - Stomp 142/43. 

KS_Cosa ne pensi della Kite Park League 

e del nuovo Campionato del Mondo Kiteboarding, 

del GKA e del futuro del kiteboarding 

in genere? 

EJ_Per essere onesti, i nuovi Campionati 

del Mondo Kiteboarding sono una gran 

confusione in questo momento. La IKA ha 

iniziato un tour quest'anno, ed è stato il 

tour più organizzato di freestyle mai visto. 

Lo sport deve andare in questa direzione, 

tutti hanno pagato in tempo, e gli eventi 

sono andati bene. 

Purtroppo i riders migliori, in realtà, non 

supportano alcune delle persone coinvolte 

nell’IKA e hanno deciso di boicottare fondamentalmente 

il tour e creare il proprio 

tour. Quindi il loro tour sembra andare bene 

e spero che possano riportarlo allo standard 

che avevamo all'inizio di quest'anno. È 

stato solo un po’ triste vedere tutto questo 

conflitto a metà stagione soprattutto quando 

le persone dell’IKA stavano solo cercando 

di fare ciò che era meglio per lo sport. 

Tutto quello che vorrei vedere è un tour 

legittimo, ora che lo sport sta andando nella 

giusta direzione. Sarebbe bello vedere 

alcuni riders più 'freestyle' preoccupati di 

rinnovare il loro stile, invece di cercare di 

aggiungere solo un 180 alle loro manovre. 

La Kite Park League è grande in quanto fornisce 

un tour, che si concentra sulla progressione 

e sullo stile, con un buon equilibrio 

di manovre tecniche pure. La KPL non 

ha politica dietro, e tutti sono impegnati a 

rendere il nostro sport al massimo sia per

altri kiters, altri boardsports e per il pubblico 

in generale. 

Mi piacerebbe tornare nel tour freestyle, 

un giorno, ma adesso, il giudizio e i conflitti 

rendono molto difficile questo ritorno per 

me, per non parlare del fatto che il tutto 

non sembra avere molto di valore per il 

marketing dei marchi, in questo momento. 

GKA – Non sono sicuro di cosa stia facendo 

il GKA al momento. Credo che stiano 

cercando di fare il miglior interesse dello 

sport, ma in questo momento con tutti gli 

eventi 'freestyle' strapless che ci sono, mi 

sembra che abbiano delle priorità leggermente 

sbagliate. Non fraintendetemi, ci 

sono un sacco di persone che fanno freestyle 

strapless, ma solo il freestyle strapless, 

in realtà, non mi sembra una competizione 

seria, è più un riempitivo piacevole 

per la folla. Sarebbe bello vedere alcuni più 

fondamentali eventi di kite surf. Penso che 

il GKA prenderà le giuste decisioni per noi 

in futuro, in quanto si tratta di un gruppo 

dei più grandi marchi del mondo, che sono 

passati attraverso i tempi sportivi sia buoni 

sia cattivi, e hanno la giusta esperienza. 

Penso che il futuro del kiteboarding sia il 

vero 'Freestyle'. Ciò comporterebbe 1/3 di 

manovre in acqua piatta, 1/3 kickers, 1/3 

sliders. Questo dimostra che cosa sia un 

vero rider sganciato e favorisce il talento 

a tutto tondo nel nostro sport. Questo, a 

fianco dell'aspetto Big Air di questo sport, 

come la King of the Air, che è incredibile 

perché è assolutamente unica per il nostro 

sport, dovrebbe essere il futuro. 

KS_Come descriveresti il tuo stile? 

EJ_Amo fare tutto il possibile sul mio kiteboard. 

Freestyle in acqua piatta, kickers, 

strutture, Big Air, Foiling e qualche session 

wave, quando posso. Voglio fare in modo 

che il mio stile sia diverso da tutti gli altri. 

Nel mio freestyle mi concentro sul fare 

manovre che non molti altri fanno. Basta

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ITW 

Ewan Jaspan 

aggiungere qualche grab e fare nuove varianti 

di vecchie manovre, per ottenere qualcosa 

di molto più divertente. Non mi piace 

guardare il world tour e vedere tutti i 24 

ragazzi che cercano di vedere chi può fare 

le stesse manovre, più grosse e potenti. 

Sarebbe bello se si potessero vedere diverse 

manovre da ogni rider in ogni heat e 

ragazzi creando il proprio stile, ed è quello 

su cui mi sto concentrando, l’essere diverso. 

KS_Park, freestyle, qual è il tuo ranking? 

EJ_Attualmente sono il numero 6 in classifica 

nella KPL, ma ho perso una tappa, e 

con un buon risultato nell’evento nel Regno 

Unito, spero di arrivare al 3 ° / 4 ° posto. 

Sono il numero uno in classifica in Australia 

e Nuova Zelanda per il freestyle. 

KS_Moltissimi riders che raggiungono 

il team Naish, rimangono per un lungo 

periodo, Kevin, Jalou, Kai, Jesse, per 

esempio, secondo te qual è la ragione 

di questo? Che cosa significa essere un 

rider Naish? 

EJ_Naish ha una grande squadra. Abbiamo 

riders che eccellono in ogni disciplina, ma 

non sono troppi per ogni segmento dello 

sport. Sono con Naish ormai da otto anni, e 

ci si sente davvero come a casa. Credo che 

la ragione per cui tutti restiamo è proprio 

questo senso di famiglia che abbiamo, e 

l’attrezzatura è sicuramente sorprendente. 

Non ho ancora trovato un aquilone che sia 

come il Torch, e non desidero altro! 

Credo che significhi molto essere un rider 

Naish. Il marchio è di Robby, che è uno dei 

più grandi atleti di tutti i tempi, quindi è un 

privilegio poter navigare per una tale leggenda 

e promuovere il suo nome. 

KS_Viste le condizioni australiane, sei 

anche un surfista? 

EJ_Per essere onesti, non proprio! Io vivo 

a circa 90 minuti dalle onde e non mi sono 

mai molto impegnato. Posso fare surf, alcuni 

turn ma credo non basti per essere un 

surfista ahahah. 

KS_Quale è, per te, il miglior park nel 

mondo e perché? 

EJ_il Project Slider a Hood River. Niente

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ITW 

Ewan Jaspan 

si avvicina a quello che i ragazzi fanno per 

lo sport in quel posto. Il parco è aperto al 

pubblico per tutta l'estate e non manca mai 

l’acqua. Lo Slingshot kicker è il mio preferito 

nel mondo, e i rail sono ottimi per imparare 

nuove manovre. 

KS_Come passi il tuo tempo libero? Cosa 

ti piace fare? 

EJ_Per la maggior parte dell'anno sono in 

viaggio. Questo significa che non si ha mai 

molto tempo per gli hobby che si possono 

avere a casa. Quando sono a casa mi piace 

andare in giro con i miei amici, andare in 

palestra, fare altri sport e solo rallentare 

un po’. Sto cercando di imparare lo spagnolo, 

che è piuttosto difficile per me. 

KS_Il tuo perfetto giorno di kite… e la 

notte post kite… 

EJ_Il giorno sarebbe perfetto con un 14m 

in un park, con buone vibrazioni e alcune 

persone che mi stimolino in acqua. In realtà 

sento che, un giorno normale a Hood River, 

sia vicino alla perfezione. Ciliegina sulla 

torta, una festa messicana a El Puerto Des

Angeles con tutti i riders per riprendere 

tutte le calorie bruciate, dormire… ripetere. 

KS_Il tuo viaggio dei sogni? 

EJ_Uno è Aitutaki nelle Isole Cook. Un atollo 

nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico è 

semplicemente perfetto. I colori sono surreali, 

non ne avevo mai visto di così vividi, 

e le condizioni sono sorprendenti per il 

kite. Un posto che ho voglia di visitare è 

Città del Capo. Sembra una mecca del kiteboarding, 

e la città sembra che abbia così 

tanto da offrire oltre il vento. Questo è ciò 

che rende un posto speciale. 

KS_Ewan tra 20 anni ... quali sogni avrai 

fatto reali? Qual è la tua idea di "vivere 

il sogno"? 

EJ_Essere un kiteboarder professionista di 

per sé è già un sogno. Mi capita di viaggiare 

in tutto il mondo con un gruppo di persone 

meravigliose, visitare luoghi che molti non 

vedranno mai e sono pagato facendo quello 

che amo di più! Se questo non è vivere il 

sogno… non so, che cosa potrebbe essere!?

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ITW 

Ewan Jaspan 

KS_ La nostra rivista si chiama Kitesoul, 

perché crediamo che la nostra anima 

abbia un solido legame con questo 

sport. Come ti senti quando sei in mare 

sia durante una gara o una sessione di 

free ride tramonto? 

EJ_Credo che sia KiteSoul! Sento di avere 

anche un grande legame con lo sport e 

l’Oceano. Come la maggior parte delle 

persone che fanno kite, dirà, è tutta una 

questione di libertà. Confrontando il kiteboarding 

con il wakeboard, per esempio, il 

wakeboard lo fai attorno a una macchina 

artificiale, e vai, dove va lei. In kite si ha il 

massimo controllo e la libertà di fare ciò 

che si vuole. Mi sento a casa quando sono 

in acqua, e non c'è altro posto, dove vorrei 

essere!

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Grab 

grab 

Basic Strapless 

Per fare un salto con grab, abbiamo bisogno 

di trovare un piccolo chop, affrontarlo 

con buona velocità, mettere il kite alle ore 

undici e andare di bolina. 

Il passo successivo è quello di portare la 

tavola a voi, flettendo il ginocchio anteriore 

e con la mano davanti prendere e 

grabbare il rail della tavola, mentre con 

la mano posteriore, continuiamo ad avere 

una certa pressione sulla barra, ma 

non troppa.

testo Abel Lago | foto Martin Rendo 

Quando si sta saltando strapless, è necessario 

mantenere il corpo stretto e 

continuare a guardare di fronte a sé, se 

si guarda da qualsiasi altra parte, si inizierà 

a girare. 

Al culmine del salto, è sufficiente godersi il 

momento di volo, mantenendo una piccola 

pressione sulla barra e sempre guardando 

avanti.

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Grab 

Quando si avvia la discesa, riportare la 

tavola sotto i piedi e iniziare a portare la 

barra verso il basso, il kite, in questo momento, 

sta passando rapidamente dalle 

ore 12:00 a dietro finestra.

Alcuni suggerimenti 

Uno dei problemi è che quando iniziate a provare, 

porterete il kite velocemente alle ore 12:00 per 

staccare e poi il kite si sposterà dall’altra parte della 

finestra troppo presto e si cadrà. Bisogna cercare 

di mantenere sempre potenza nel kite quando 

si stacca. 

Un altro piccolo errore è di cercare di andare con 

il braccio ad afferrare la tavola, invece di portare 

le ginocchia al petto, così da avvicinare la tavola a 

voi. 

In ultimo, e questo è un segreto personale, ho 

messo un sacco di paraffina sul rail in modo che, 

quando si grabba la tavola, è più facile non farsela 

scappare di mano. 

Quando atterrate, è necessario tenere ben 

salda la barra e far fare al kite un downloop. 

Per non cadere, dobbiamo portare il nose 

Della tavola sottovento, e attendere che il 

kite riprenda la trazione. 

Questo è quanto, ora siete pronti per fare 

un salto più alto!

138 

RICORDI 

ANTOINE AURIOL 

Nei ricordi di 

Antoine Auriol 

Vi scrivo da Puerto Escondido, in Messico, uno spot di surf, 

dove l’aria e l’acqua sono attorno ai 30 °C tutto l’anno. Sono 

venuto qua a ritemprarmi, ogni tanto è un bene prendersi tempo 

per se stessi, questo permette di ripartire più freschi, verso 

nuovi orizzonti. Carpe diem, io vivo così da qualche tempo, 

connesso all’istante e risvegliandomi ogni mattina, come se 

ogni giorno fosse una nuova partenza. Le cose, in genere, vanno 

bene, sembra che si attirino i rimpianti, io preferiscono cercare 

di attirare i miei sogni… 

testo Antoine Auriol 

foto Courtesy Thomas Auriol

140 

RICORDI 


Mi ricordo la prima volta in acqua 

con il kite, sensazioni indimenticabili. 

Era il 2002, avevo 17 anni e, 

con tutta la famiglia, eravamo in 

vacanza in Spagna. Il vento ci aveva 

portato là, i miei genitori, i miei 

fratelli e mia sorella, tutti in macchina 

direzione Oliva, per passare 

il mese di Luglio al camping “Olé”, 

vicino a una spiaggia con un vento 

termico regolare sui 20 nodi, 

ogni giorno, come un orologio, e il 

mare a 29 °C. 

Con noi avevamo un rimorchio, 

caricato di tavole, vele, materiale 

da campeggio, tutti appassionati. 

Le vacanze da sogno andavano 

avanti divertendoci. Sono tornato 

spesso in quel posto, con i miei 

amici e abbiamo sempre passato delle vacanze incredibili, 

non facevamo altro che divertirci e andare 

in acqua. Siamo anche oggi un gruppo di amici che 

vive un po’ in ogni parte del mondo, ma tutti connessi 

dalla nostra passione comune. 

Oliva… Uno spot che non dimenticherò mai, è lì che la 

mia avventura con il kitesurf è cominciata. Laggiù il 

tempo non esiste, alternavo le uscite con il windsurf 

classe Olimpica la mattina, il buon vecchio Mistral, 

e funboard nel pomeriggio. Un giorno, qualcosa è 

cambiato, c’erano due persone in kite e sentivo che 

si stavano divertendo molto. Poco a poco mi sono 

avvicinato e un giorno ho potuto provare le loro ali 

sulla spiaggia. Il giorno dopo facevo il mio primo 

bordo in kite, ricordo ancora la nuova sensazione. 

Tutto mi sembrava leggero, dolce, con una piccola 

tavola sotto i piedi, e nulla davanti agli occhi, giu-

142 

RICORDI 


sto una barra da 50 cm. La trazione verso l’alto 

m’impressionava e il potenziale acrobatico della 

disciplina mi è subito stato chiaro davanti agli 

occhi. 

Di ritorno in Bretagna, il mio miglior amico ed io, 

ci siamo comprati un due cavi con i nostri risparmi. 

Anche se un bel futuro in classe olimpica, si 

stava delineando per me, avendo appena vinto 

il campionato 

d’Europa 

giovanile, ho 

scelto il kitesurf 

come disciplina 

principale. 

Ho poi 

sviluppato il 

mio stile, mescolandolo 

a 

tutti gli sport 

che avevo 

praticato fino 

allora, la ginnastica, 

il trampolino, e ovviamente il windsurf. È 

grazie a tutte queste pratiche che ho sempre voluto 

lavorare sulla fluidità, in kite. La bellezza del 

movimento, i dettagli, le sensazioni sottili che si 

possono sentire quando si sta navigando, quasi 

in uno stato di grazia. 

Durante la mia formazione, da giovane atleta, 

ho avuto la possibilità di essere guidato da allenatori 

che mi hanno ispirato, Sylvain Wildmer in 

trampolino, e Pierre Gaubert in windsurf, mi sono 

nutrito del loro modo di insegnare, saper spingere 

i propri limiti, senza farsi male, e divertirsi, essere 

pro nei momenti decisivi, ascoltare il proprio 

corpo… Tutto questo in uno spirito rilassato e rispettoso. 

Questo è stato di vitale importanza nella 

mia carriera di kitesurfer, perché loro mi hanno 

trasmesso l’autodisciplina, l’apertura mentale e 

il rilassamento che mi erano necessari. Inoltre, 

non ho avuto mai l’impressione si essere stato 

lasciato nella giungla, cominciando a gareggiare 

in kite a 18 anni. Anche i miei genitori hanno 

avuto un ruolo essenziale nella mia formazione 

sportiva, spesso 

penso a loro, 

ringraziandoli, 

perché hanno 

trasmesso, a me 

e ai miei fratelli, 

dei grandi valori 

come la fraternità, 

la generosità, 

l’indipendenza, 

la libertà, ma soprattutto, 

di fare 

le cose con amore. 

“Poco importa 

ciò che si fa, quanto che si ami ciò che si fa”. 

Una delle cose che mi da più emozioni, quando 

sono a casa nella mia stanza, è di sedermi al piano, 

per fare qualche accordo, questo mi fa vibrare 

e, sviluppando questa filosofia, tutto può essere 

magico, basta solo essere in accordo con se stessi, 

in armonia con testa e cuore. Questa base è 

un pilastro fondamentale nella mia vita, perché, 

nei momenti di dubbio, penso spesso a questa 

potenza familiare, che fa parte del mio DNA, questo 

mi da forza e posso continuare a tracciare il 

mio cammino. Mio padre dice spesso che bisogna 

avere più frecce al proprio arco, perche tutto 

può cambiare, l’importante è di restare semplici,

positivi, di non dimenticare da dove si viene, e di 

avere sempre obiettivi a corto o lungo termine. 

Poi, basta guardarsi attorno, e rendersi conto che 

ci sono milioni di possibilità… 

É così che sono arrivato in Andalusia con i miei 

fratelli. È la che vivo anche adesso, quando non 

sono in viaggio, Porto di Santa Maria, Cadice. E 

ancora una volta, è stato il vento a portarci là, il 

Levante e il Pinente, sono i due personaggi che 

ritmano il nostro quotidiano. Mio fratello Thomas 

mi accompagna molto, perché naviga anche lui, 

quando il vento soffia. È un artista, realizza video, 

ed è diplomato alle Belle Arti, dipinge ogni giorno 

e insieme realizziamo molti progetti, dove condividiamo 

la nostra visione originale del kitesurf. è 

con lui che ci siamo fatti conoscere su internet, 

con il video di Charlie Chaplin in kite. Potete trovare 

i nostri video su www.antoineauriol.com o su 

Facebook e Instagram. E potete vedere anche i 

quadri di mio fratello sul sito www.thomasauriol. 

fr. 

Ho veramente l’impressione che il kitesurf sia 

apparso proprio nel momento in cui cercavo una 

nuova sensazione, e il kitesurf me ne da una così 

forte, tanto che mi sta accompagnando ancora 

oggi: la libertà! Ho visto subito che, con questo 

sport, si apriva una nuova porta, potevo far parte 

dei primi nel movimento kitesurf, ed era eccitante. 

C’erano, allora, due circuiti mondiali e, dopo poco 

tempo, ho iniziato a partecipare al KPWT. Ciò mi 

ha permesso di progredire, di avere obiettivi, ma 

soprattutto di viaggiare ai quattro angoli del pianeta. 

Questa sorta di scoperta, di avventura, di 

incontri, di connessione a uno sport magico e alla 

natura, ha reso di me ciò che sono. Ho percorso 

il mondo per una decina di anni, con pochi mezzi,

144 

RICORDI 


ma tanta ricchezza interiore. Di gara in gara, mi 

sono nutrito di esperienze che vivevo, e di lingue 

che imparavo a parlare. C’erano circa otto tappe 

del circuito, e mi organizzavo per arrivare sempre 

in anticipo sul luogo, e di restarci il più a lungo 

possibile. Mi sono spesso trovato in luoghi magici, 

ho potuto conoscere persone con storie incredibili 

da raccontare. Mi sono trovato a dovermi 

arrangiare, e ho cercato sempre di essere curioso 

e di ispirarmi a chiunque abbia incrociato sul mio 

cammino. Ho anche sempre avuto voglia di essere 

connesso corpo e spirito, per avere un benessere 

fisico e mentale. Credo nel karma, che 

la vita ci renda le onde che inviamo, le vibrazioni 

positive… 

Non è per caso che mi sono ritrovato, un giorno, 

in India, un paese che mi attirava da sempre. 

Ci sono andato due volte, ero affascinato dalla 

gente, dai colori, c’è vita ovunque, e natura meravigliosa. 

Era la prima volta che viaggiavo senza 

kite, credo che avessi bisogno di sentire nuove 

energie. Al ritorno, ho come avuto l’impressione 

di essere cresciuto, diventato più saggio. La sola 

occupazione, quando ero là, era di lasciarmi trasportare 

dagli incontri e dai paesaggi. Con la mia 

macchina fotografica, ho immortalato istanti magici. 

È stato in quel periodo che ho cominciato ad

andare in una nuova direzione nel kite, oltre le 

competizioni. 

Nel 2010, dopo aver ottenuto uno dei miei obiettivi, 

essere campione del mondo KPWT, ho girato 

pagina e mi sono concentrato sul freeride e la 

realizzazione di video. Trovavo che fosse un bel 

modo per approfondire le mie esperienze e condividere 

le mie avventure. In questo periodo, sono 

passato a F-One. Raphael Salles ha capito bene 

quale fosse il mio stato d’animo e mi ha dato fiducia, 

accompagnandomi nei miei vari progetti 

audiovisivi, sono anni che ormai lavoriamo assieme. 

Sono felice di essere un loro ambasciatore, 

un marchio appassionato, che veicola un’immagine 

positiva del kite e che è sempre negli spot 

più belli del mondo. F-One mi sostiene, mi motiva, 

e mi permette di avere molta libertà nei miei 

progetti. Adoro il materiale, molto ben sviluppato, 

grazie al quale continuo a progredire anche oggi. 

Il Bandit è un’ala facile, stabile, ideale per ogni 

condizione. So sempre, dove sia nella finestra. 

Per le tavole, alterno la Trax e la Acid, secondo le 

condizioni. Se il mare è piatto uso la Acid, perché 

ho l’impressione di essere sulla neve in snowboard… 

La Trax è la mia arma per le condizioni di 

freestyle/freeride su acqua un po’ più choppata, 

va ovunque. È la tavola che porto se devo viag-

146 

RICORDI 


giare leggero. 

Grazie a F-One e a mio fratello, ho potuto realizzare 

dei video originali dei miei viaggi. Con Thomas 

stiamo cercando di creare una serie di video 

kite, intitolata “Untouched Territories”, dove cerchiamo 

di mescolare dei paesaggi insoliti, con le 

sensazioni che ci da il kite, e di trasmetterle a tutti. 

Il primo episodio è stato girato a Vinalhaven, 

una piccola isola nel Maine, nel Nord-Est degli 

Stati Uniti. Siamo arrivati girando un documentario 

sulle tracce dell’artista Robert Indiana, uno 

dei pionieri della Pop Art. Di sicuro conoscerete le 

sculture LOVE, visibili delle strade delle più grandi 

città del mondo. Arrivati sull’isola, era evidente 

che avremmo dovuto fare kite lungo le coste 

selvagge. Il viaggio è cominciato con una session 

sull Hudson a New York! Le immagini usciranno 

su un web documentario quest’anno.

Un altro progetto, si è sviluppato a Parigi. C’era 

vento e mi sono messo a cercare degli “spot”… un 

giorno, passando davanti al Trocadero, con vista 

sulla Tour Eiffel, mi sono detto che c’era bisogno 

di navigare proprio lì… un bel sogno… mescolare 

il paesaggio urbano con lo sport puro. Essere 

un gentile fuorilegge, mi piace :-D. Volevo provare 

che tutto è possibile. L’anno scorso, di rientro 

dalla Nuova Caledonia, ero in transito a Parigi, e 

ho visto che le previsioni di vento erano buone. 

Ho chiamato mio fratello per filmare, era a Cherbourg 

in quel momento. Anche mia sorella era là, 

con Max, un amico che fa kitesurf e Eric Capitaine, 

un altro mio amico, il regista di tutto. Tutta questa

148 

RICORDI 


équipe si è riunita in un pomeriggio e siamo partiti 

in metro per il Trocadero. Ero sovraeccitato. Il 

vento non smetteva di girare da tutte le parti, ma 

c’era il sole, e la gente ne approfittava per stare 

all’aria aperta. C’era polizia ovunque, ma niente 

mi avrebbe potuto fermare, anche mio fratello diceva 

che sarebbe stato impossibile fare una cosa 

simile, gli dicevo solo: “Tu filma!” Ho cominciato a 

gonfiare il mio kite sul prato, guardando se qualcuno 

sarebbe venuto a fermarmi. Come per magia, 

non si è avvicinato nessuno, e ho gonfiato 

la mia ala 12 mq rossa. Avevo già il trapezio sulla 

maglietta, e la mia piccola équipe era mescolata 

tra i turisti, in posizioni strategiche per filmare. 

Volevo immortalare il momento! Una volta che 

l’ala era pronta, ho chiesto a Max di alzarla e ho 

cominciato a correre per non farla cadere nelle 

raffiche che arrivavano da ogni parte! Sapevo che 

la mia uscita sarebbe durata pochissimo, mi dovevo 

sbrigare. Ho preso la tavola e sono sceso 

al bordo delle fontane, le persone hanno cominciato 

a gridare e applaudire, era una cosa folle… 

Sentivo che mi restava poco tempo! Sono saltato 

in acqua, scivolando sull’acqua come potevo, e là 

ho sentito una voce gridare: “Vuoi finire in prigione?”, 

erano due poliziotti. “No signor agente, arrivo 

da un viaggio, avevo la mia attrezzatura con 

me… e pensavo che si potesse navigare qui…” 

Finalmente, dopo esser stato portato fuori dall’acqua 

dagli agenti, tutto è finito bene, uno dei due 

era Bretone come me, ha voluto anche che gli 

vendessi un’ala, a condizione di non navigare mai 

più davanti alla Tour Eiffel! Potete vedere il video 

in questo articolo. 

Parallelemente a questi progetti, ho cominciato a 

fare qualche video pilota di viaggi, Nuova Caledonia, 

Cina, sotto l’occhio di Sylvaine Landon (De-

clic Production). Qualche mese più tardi, è uscito 

il mio primo documentario di 52 minuti, intitolato 

“Libero come l’aria”. Il film è uscito sul canale 

Voyage e sarà ancora diffuso quest’anno. Questo 

documentario è stato costruito a nostra misura, 

ero accompagnato dal mio miglior amico Valentin 

Kaufmann e dal realizzatore David Tiago Ribeiro. 

Grazie a questo viaggio in Messico, fuori dai sentieri 

battuti, ho potuto scoprire un paese ricco di

140 

RICORDI 

ANTOINE AURIOL

una storia millenaria, e di una larga varietà di paesaggi 

da togliere il fiato… Poi l’incontro con un 

Tarahumara, un membro del cartello, pentito, o 

ancora una famiglia di Menonitas, una comunità 

marginale della Barranca del Cobre. Mi ricordo 

molto bene di un incontro con un bigliettaio di 

un treno, che mi ha detto che quello era il giorno 

più importante della sua vita. Cerco di applicare 

questo concetto al quotidiano. Sensazioni forti, 

abbiamo sorvolato in mongolfiera le maestose 

piramidi di Teotihuacan, la Sierra, e il Copper 

Canyon in slackline. Per terminare, il viaggio ci ha 

portato fino a uno spot kite paradisiaco, e vergine 

di navigazione… 

Nel frattempo, sono stato contattato per presentare 

“La ricerca dei venti”, una serie documentario 

di sette episodi di 52 minuti. Sono stato subito 

sedotto dall’idea originale di Eric Capitaine, il regista. 

Il suo motif: viaggiare nel mondo, cercando 

i venti emblematici. Ho avuto, così, la chance di 

incarnare la terza edizione della serie. Gli episodi 

andranno in onda su Voyage, Tv5 Monde, Ushuaia 

Tv e saranno distribuiti da Arte, nel mondo. 

Quest’anno, abbiamo quindi percorso il mondo, 

per capire come gli uomini vivano quotidianamente 

in simbiosi con il vento. Ho scoperto le 

tecniche ingegnose, messe in opera per lottare, 

resistere, o al contrario, trarre profitto dal vento. 

In Spagna, sono andato alla ricerca del famoso 

Levante, questo vento che viene dall’Est nello 

stretto di Gibilterra. Ne ho parlato a Marina Alabau, 

campionessa olimpica di windsurf, e a Gisela 

Pulido, dieci volte campionessa del mondo di 

kite. Avevano entrambe un sacco di aneddoti su 

questo vento caratteristico! 

In Messico, ho scoperto un vento che non conoscevo, 

il Tehuano, che soffia nell’istmo di Tehuantepec, 

può girare camion da dieci tonnellate! Ho 

anche imparato a pescare in modo originale. Sulle 

spiagge di Salina Cruz, i pescatori hanno cominciato 

a utilizzare il vento da terra, per prendere 

i pesci. Utilizzano un aquilone fatto in casa, che 

lasciano a molte centinaia di metri di altitudine e 

a una cinquantina di metri dietro la barriera delle 

onde. Queste onde sono così potenti, che non 

potrebbero andare a pescare in barca. Attaccano 

alle linee dell’aquilone un filo da pesca che lanciano 

dietro alle onde, così possono pescare senza 

nemmeno bagnarsi i piedi! 

In Irlanda, abbiamo sentito la potenza dei venti 

dell’Ovest che arrivano dall’Atlantico. Questo è 

il primo paese d’Europa colpito da questi venti, 

quando una depressione arriva dall’Oceano. Se 

l’Europa fosse un battello, l’Irlanda sarebbe la 

prua, faccia a faccia alle condizioni estreme. Là 

ho fatto kite in più di 60 nodi, era la prima volta 

che uscivo con un vento così forte! In questo 

magnifico paese selvaggio, un incontro mi ha segnato, 

quello con un prete celtico, connesso alla 

natura e ai suoi elemente, e ho potuto sentire che 

la sua religione era basata su dei valori puri. Tutte 

le sue cerimonie erano delle metafore dell’equilibrio 

della vita sulla terra, dell’uomo e della donna, 

della terra e del cielo, della dolcezza e della 

forza, dell’acqua e dell’aria… Per lui, il vento è un 

elemento purificatore, rappresentato dal primo e 

dall’ultimo soffio. La vita comincia con un’inspirazione, 

e finisce con un’espirazione. 

In Cile, la nostra ricerca ci ha portato nella cordigliera 

delle Ande, alla ricerca del Puelche, un vento 

che nasce sulla sommità della montagna, che 

accelera scendendo lungo i fianchi e che talvolta

152 

RICORDI 


devasta tutto al suo passaggio… Questo vento da 

del carattere alla natura e alle persone che vivono 

là. Ho avuto la chance di poter fare kite su un lago 

a 1500 metri di altitudine, in un vecchio cratere di 

vulcano! Ho incontrato l’unica donna pastore del 

Cile, che esercita il suo mestiere con passione, a 

cavallo. Talvolta dorme sotto le stelle. Mi ha raccontato 

che, per lei, il Puelche era un vento che 

le serviva per radunare il gregge, poiché sa che le 

bestie vanno a rifugiarsi, quando soffia. 

In Nuova Caledonia, abbiamo cacciato un debole 

Aliseo, ma che, finalmente, è arrivato alla fine del 

soggiorno. Ho potuto scoprire delle nuove sfaccettature 

di questa terra, che conosco bene, poiché 

vi ci abitano alcuni amici. Mi ricordo dell’incontro 

con Jean Pierre, un capo tribu Kanak. Vive 

con la sua famiglia sulla costa Est, vicino a Thio. 

Tutti i bambini portano dei nomi che hanno un 

rapporto con gli elementi. Ci ha spiegato come 

funziona la loro comunità, con valori che sono 

trasmessi, per via orale, da generazioni. Per i Kanaks 

la parola è sacra, e vivere in armonia con la 

natura, è fondamentale. 

Dopo essere stati un po’ con lui e la sua famiglia, 

mi ha portato a pescare con i piedi nell’acqua, armato 

di una rete, e con il vento come alleato. Ricordo 

magico con i bambini accanto a noi a fare 

il bagno, un quadro di una bellezza eccezionale, 

dove la natura è regina. Lei respira e si fa sentire 

ovunque, momenti meravigliosi… 

Sul “ciottolo”, il soprannome della Nuova Caledonia, 

ho imparato che gli Alisei giocano un ruolo 

essenziale per la salute della barriera corallina. 

Sono questi venti che spingono le acque lungo le 

coste e che le rinnovano costantemente. 

In Austria, siamo partiti alla ricerca del Foehn, un

vento molto conosciuto nelle Alpi. Innsbruck, è 

la culla di questo famoso vento. Abbiamo quindi 

gravitato attorno a questa città per comprendere 

l’effetto che ha sull’ambiente e sulle persone. 

Spesso, i Tirolesi, sono nervosi mentre guidano, 

quando questo vento soffia… Sono stato impressionato 

dai cambiamenti di temperatura estremi 

di questa zona. Quando il Foehn arriva, possono 

esserci 20°C, magari con la giornata prima a 

-15°C! Nelle Alpi tirolesi, sono potuto uscire con 

il mio 9m2 e fare mountain board in un terreno 

inclinato di 30 gradi. Era super poter rimontare 

il pendio con la trazione del kite. Per una volta, 

ho avuto come terreno di gioco l’erba verde e gli 

abeti, piuttosto che l’acqua blu e le onde. Una 

grande première per me, che non ero molto tranquillo 

nel sentire le raffiche che mi sorprendevano. 

Ho creduto che sarei volato dentro gli alberi! 

In Sicilia, siamo partiti in caccia dello Scirocco, 

un vento che ha giocato a nascondino con noi, 

ma abbiamo scoperto una Sicilia fantastica, da 

Palermo all’Etna, passando da Taormina o ancora 

Marsala. Uno dei ricordi indimenticabili, è la 

giornata passata sulla sommità dell’Etna, questo 

imponente vulcano. Lassù c’era una temperatura 

di -11°C, mentre in basso 20 °C. Eravamo a 3000 

metri d’altitudine, in pieno Maestrale… il fratello 

dello Scirocco, che viene dalla direzione opposta! 

Talvolta troviamo il vento che stiamo cercando, 

talvolta si ha l’impressione che giochi con noi, 

anche quando le previsioni ci dicono che dovrebbe 

soffiare, ma questa è la bellezza del vento, arriva 

sempre, e fa parlare di lui molte volte.

154 

RICORDI 


Il vento… quando arriva, tutto prende vita. 

Per noi kitesurfers, è il segno di una bella giornata, ci si 

adatta a lui, si cercano gli spot, secondo la sua forza, e la 

sua direzione. Lo rispettiamo, è energia pura.

Per equilibrare la mia energia, dopo tanta adrenalina 

in kite, pratico yoga. Quando ho finito una 

session, sono più libero nella mia testa, e più fluido 

nel corpo. Ringrazio tutto il tempo, la natura, 

gli elementi, l’universo, sono meravigliato dalla 

vita. Una base di questa pratica, è la respirazione. 

Per me, la respirazione, quindi l’aria, sono il legame 

tra spirito e corpo… dedica speciale a Jean 

Claude Van Damne!

156 

TRIP 


Værøy 

il mio amore estivo 

Testo Kari Schibevaag | Foto Tom Magne Jonassen

158 

TRIP 


L'estate sta finendo, ed è quasi tempo di iniziare 

un'altra stagione, ma prima che fosse 

finita del tutto, volevo fare il mio viaggio 

da sogno... Non ho avuto un giorno di riposo 

per mesi, quindi è stato liberatorio sapere 

che la mia attività era in buone mani e 

che avevo "solo" bisogno di fare follow-up 

su e-mail, telefonate e social media sul mio 

smartphone mentre ero via.

La piccola isola delle Lofoten, 

Værøy, è stata nella 

mia mente per molto tempo 

ed era finalmente arrivato 

il momento di andare. Ho 

preparato la mia macchina 

e mi sono allontanata da 

Flakstad, Lofoten, dove ho il 

mio centro, Schibevaag Adventure. 

Era una giornata di 

sole e vento quindi speravo 

di fare kite a Fredvang sotto 

i ponti prima di dirigermi 

verso Moskenes a prendere 

la barca per Værøy. 

Mentre mi avvicinavo alla 

macchia, ho notato che le 

condizioni erano in aumento 

e lo spot mi stava chiamando... 

Sono entrata in 

acqua e mi sono preparata 

a fare kite attraverso tutte 

le piccole isole e ponti a 

Fredvang. Ero passata di qui 

molte volte, ma non ero mai 

entrata in acqua. Sembra 

bello da terra, ma ora, dopo 

aver attraversato l'elemento 

bagnato sulla mia tavola, 

sarà difficile cancellare le 

immagini che sono state 

create. Le montagne imponenti 

e il colore dell'acqua 

delle Lofoten, offre qualcosa 

che non si trova da nessun'altra 

parte. Superare 

tutte queste piccole isole e 

passare sotto i ponti, è stata 

un'esperienza che non mi 

sarei mai aspettata... 

Sono stata tre ore in acqua 

e sarei rimasta più a lungo, 

ma la barca per Værøy non 

aspetta, bisogna essere lì 

al momento giusto, o aspettare 

il giorno successivo. 

Il viaggio in barca dura circa 

1,5 h da Moskenes, secondo 

il tempo. Era una bella 

giornata e mi sono seduta 

fuori, guardando l'isola, e 

cercando di capire come 

fosse. Avevo in mente quello 

che volevo fare, ma ho 

dovuto vedere quanto era 

effettivamente grande e 

come fosse la previsione. 

A Lofoten non è possibile 

controllare le applicazioni 

delle previsioni e prendere 

per buono ciò che scrivono. 

Sono isole in mezzo al nulla 

quindi bisogna essere consapevoli 

che il tempo può 

cambiare in pochi secondi, 

ma ero preparata a tutto… 

Quando la barca è arrivata 

a Værøy ho guidato un po’ 

in giro per avere una panoramica 

dell' isola. Devo dire 

che l'isola è più piccola di 

quello che pensavo che fosse, 

e ancora più bella. Che 

posto! Così tranquillo… 

Ho trovato spiagge, dove 

potevo fare kite e fare SUP. 

C'erano barche da pesca, 

nel porto, e qualcuno 

ha costruito uno spazio 

campeggio libero, con sorprendente 

arte, e ha reso 

super bello l’insieme, con la 

città vecchia, i vecchi negozi, 

e il faro. Che posto! Da 

dove cominciare? 

Mi sono resa conto che il 

mio telefono non funzionava 

ed ero un po' stressata 

di non potermi tenere in 

contatto con i ragazzi che 

lavorano per me. Ho cerca-

160 

TRIP 


to di risolvere il problema, 

ma cosa avrei potuto fare là 

fuori per risolvere il problema? 

Basta prendere tempo 

e godersi il viaggio… 

Non c'era vento così ho 

iniziato a fare in S.U.P. tutta 

l'isola. Dal porto, intorno al 

faro, e lungo le spiagge di 

sabbia bianca, e con la vista 

delle alte montagne. È stato 

bello, ma ho continuato 

a pensare, “dove sono tutte 

le persone”? Non c'erano 

molte persone in giro, e 

gli unici che ho visto erano 

al negozio di alimentari, 

seduti a bere il caffè. Posto 

divertente, ma così bello e 

tranquillo. Værøy è un'isola 

in Lofoten ed è quasi la 

più piccola e lontana, solo 

Røst è più lontana. Ha una 

superficie di 17,5 km2 e 780 

persone vivono lì. Non c’è 

aeroporto, quindi bisogna 

prendere una barca per 

arrivare, da Moskenes come 

ho fatto io, o da Bodø. 

Dopo alcune ore in acqua 

era tempo di mangiare e 

trovare un posto per accamparmi. 

È stata una 

scelta facile, il campeggio 

libero che avevo visto prima 

dove mi sono potuta sedere 

al riparo all'interno di una 

barca da pesca. Windguru 

aveva detto che ci sarebbe 

stato vento alla fine della 

giornata. Non ho avuto 

il coraggio di credere che 

potesse davvero accadere, 

poiché l'acqua era stata 

così tranquilla, durante la 

giornata, ma ci speravo... 

Al camping, infatti, c’erano 

tante cose divertenti. 

Vecchie barche sulle quali 

giacevano reti da pesca 

su cui si poteva dormire o 

semplicemente rilassarsi. 

Ho messo la mia tenda, 

ma io adoro testare tutti i 

luoghi dove sono stata, e 

questo è il campeggio più 

bello che abbia mai visto. 

Il vento stava iniziando a 

entrare nella spiaggia. Ho 

gonfiato il mio aquilone 

e sono saltata in acqua 

per una session. Ho avuto 

un'ora prima che il sole 

scomparisse e che fosse il 

momento di entrare nel sacco 

a pelo. "Che giornata"! 

Sono state le ultime parole 

nella mia mente prima di 

chiudere gli occhi e entrare 

nel mondo dei sogni. 

La mattina dopo mi sono 

svegliata che c’era vento,

162 

TRIP 

Værøy, il mio amore estivo

e sono entrata in acqua, 

prima di dirigermi verso la 

montagna che avevo deciso 

di risalire. Værøy ha molte 

escursioni da fare, avevo 

deciso di fare un'escursione 

fino a Haën, che è il più alto 

punto sull'isola, a 439 metri 

sopra il livello del mare. 

Sapevo che questa escursione 

ha una vista incredibile 

e non vedevo l'ora di 

raggiungere la cima. Sentivo 

caldo e avevo troppa roba 

nel mio zaino, ma sapevo 

che sarei stata felice quando 

finalmente sarei arrivata 

lì. In Norvegia si può bere 

l'acqua dalle montagne e 

sulla strada c'era un piccolo 

fiume, in modo da poter 

avere acqua fresca, anche 

da bere. L'acqua, in montagna, 

ha un gusto migliore 

dell'acqua che si acquista 

o quella del rubinetto, quindi 

è sempre bene riempire 

la vostra bottiglia prima di 

arrivare in cima. Che posto, 

che vista, che paese! 

Ero così felice di essere 

finalmente arrivata lassù a 

vederlo con i miei occhi. Mi 

è piaciuto tantissimo. 

Ho passato semplicemente 

il tempo seduta lì, a guardare, 

e pensare. Ero così 

felice e così stanca dopo 

tanta azione negli ultimi 

giorni, ma mi sentivo così 

bene... 

Dopo qualche tempo sono 

andata a cercare un posto 

per la mia tenda. È stato 

facile trovarlo. Che isola! 

Ero seduta a pensare al 

perché non fossi mai stata 

lì prima. Di sicuro non è la 

mia ultima volta. Ero così 

orgogliosa del mio paese e 

così felice di essere finalmente 

lì. 

Il giorno successivo è stato 

tranquillo e sono scesa di 

nuovo a valle. Il sole splendeva 

e sono saltata sul 

S.U.P. quando sono arrivata, 

è stato bello e tranquillo. 

Dopo il giro in S.U.P., sono 

tornata verso il campeggio 

libero per passare la mia 

ultima notte e salire sul-

164 

TRIP 


le rocce lì. Che posto, che 

paradiso. Ho dimenticato 

tutto e ho apprezzato che 

il mio telefono non avesse 

campo. Penso che sia stato 

un segno: "Prenditi un po' 

di timeout, solo per godere 

di questo momento e della 

vita". 

La mattina dopo era ora 

di dire goodbye a Værøy e 

tornare a Flakstad. Ero felice 

di aver finalmente visto 

Værøy e triste di lasciarla, 

ma anche felice di tornare 

a Flakstad. Sulla barca, il 

mio telefono ha improvvisamente 

iniziato a funzionare, 

e un bel messaggio mi ha 

detto che c'erano onde e un 

bel vento a Flakstadstranda. 

Ero felice che il mio telefono 

fosse di nuovo connesso, 

così ho saputo che avevo già 

qualcosa di buono ad aspettarmi… 

Ho guidato subito fino a 

Flakstad e sono saltata in 

acqua con la mia tavola da 

surf e il kite, passando qualche 

ora piacevole là fuori. 

È stato un bel viaggio, ma 

è stato anche bello tornare 

indietro… ☺

2017 PROLIMIT HAWK 

The unique high back support and low side support outline allows for maximum movability without losing 

back support during your wave or freestyle sessions. True 3D shaping and pre-curving together with the 

dual density molded inside pillow keeps you comfortable and stable. The Hawk has the molded slide-in 

bar pad for the best rib protection and no ride-up.

PRE CURVED & 

3D SHAPED 

WAVE SPECIFIC OUTLINE COMBO PROFILE MULTIPLE LEASH 

CONNECTIONS 

MARK IV LOAD PLATE

168 

FOCUS 

RRD Hydrofoil 

>> RRD H-Flight freeride hydrofoil 

>> RRD Dolphin1 Kite foil board 

Provare la sensazione di libertà 

del volo. Imparare a salire parecchi 

piedi sopra l'acqua come 

un uccello che vola sopra l'oceano. 

L’RRD H-FLight Hydrofoil 

è stato sviluppato per fornire, ai 

riders di tutti i livelli, la migliore 

esperienza possibile di kitefoil, 

nel modo più naturale e facile 

da imparare. La maggior parte 

dei nuovi riders foil, inizia col 

prendere in prestito da un amico 

un foil ad alte prestazioni 

difficile trovando sempre delle 

difficoltà. A causa di queste difficoltà, 

alcuni potrebbero pensare 

che questo sia uno sport 

impossibile per loro. 

Il modo migliore per iniziare a 

praticare questa disciplina, è 

con l'attrezzatura adeguata. 

Dopo un anno di numerosi test, 

abbiamo sviluppato un foil ibrido 

che incorpora un mast di 90 

centimetri di alluminio forte, duraturo 

e conveniente, accoppiato 

con una fusoliera Pre-Preg 

Carbon, e con le ali posteriori e 

anteriori intercambiabili. 

È imperativo che l'ala e la fusoliera 

siano perfettamente bilanciati 

tra i piedi. Questo equilibrio 

fornirà un ingresso progressivo 

e non difficoltoso al foil riding. 

L'ala anteriore, la fusoliera e 

l’ala posteriore, consentono al 

foil di uscire fuori dall'acqua, in 

modo fluido e alla giusta velocità, 

il che aumenta la stabilità 

e permette una facile andatura 

downwind, che è essenziale. 

Per ridurre la curva di apprendimento 

e rendere il Kitefoiling accessibile 

a tutti, offriamo anche 

due ulteriori diverse lunghezze 

di mast rispetto allo standard 

con l’opzionale pacchetto “RRD 

Aviation Academy” per le scuole 

e principianti. Sono disponibili il 

mast da 90 centimetri standard 

"Full Flight”, che è incluso, e il 

40 centimetri opzionale “Take 

Off” e/o il 65 centimetri “Touch 

& Go”, disponibili come parti di

icambio. 

Il nostro mast molto corto da 40 

cm (livello Take off), è stato progettato 

per sviluppare le competenze 

necessarie per venire 

fuori dall'acqua, per avere la 

sensazione di un foil sotto i piedi, 

e la posizione del corpo corretta 

sulla tavola. La reazione è 

la stessa dell’albero standard e 

consentirà alla tavola di volare 

sull'acqua, ma non a un'altezza 

intimidatoria. Una volta che 

questa fase sarà padroneggiata, 

sarà il momento di passare 

a un nuovo livello, che è quello 

del mast a 65 centimetri. 

L'albero 65 centimetri (livello 

Touch & Go) fornisce per la prima 

volta la sensazione del foil, 

senza essere troppo intimidatorio. 

Questa fase del processo 

di progressione può durare 

da due giorni a settimane. Una 

volta che ci si sentirà a proprio 

agio con il foil, in molte condizioni 

diverse, senza avere problemi, 

sarà tempo di passare al 

mast di lunghezza standard da 

90 cm. 

Il mast 90 cm “Full Flight” ha il 

flex perfetto e la rigidità molto 

indulgente. Il comportamento 

del nostro foil è molto prevedibile 

e affidabile. Padroneggiare 

il nostro albero di lunghezza 

standard vi farà svettare sopra 

la superficie dell'acqua e godere 

di una bellissima esperienza. 

Siamo orgogliosi di introdurre 

un nuovo risultato del nostro 

“non-stop research and development” 

per portarvi nuovi innovativi 

prodotti. 

Testo Courtesy RRD 

Foto Andrea de Maria e Courtesy RRD

170 

FOCUS 

RRD Hydrofoil 

TECNOLOGIA 

Abbiamo sviluppato ogni componente 

del foil sulla base 

dell’abbinamento della tecnologia 

del design alluminio e aluminum 

technology e pre-preg 

carbon. Volevamo avere una 

combinazione di questi materiali 

compositi per creare un sistema 

foil molto affidabile, leggero, 

ma anche forte e conveniente. 

Il nostro hydrofoil pesa 3,9 kg, 

un foil leggero per un livello di 

prezzo competitivo rispetto ai 

foil in full carbon. 

Abbiamo lavorato con tecnologie 

molto diverse, per creare 

un foil più leggero, che ci permette 

di essere ancora in grado 

di venderlo a un prezzo conveniente. 

Questo perché non vogliamo 

che sia troppo costoso 

per i primi clienti che acquistano 

il loro primo foil per imparare. 

Ha ancora un costo che ci si 

può permettere, si può imparare 

e ci si può divertire per molti 

mesi o addirittura anni. Si tratta 

di un foil ideale per il freeride. È 

veramente facile da usare ed è 

possibile utilizzarlo per andare 

velocemente al livello successivo, 

dove ci si può ancora divertire 

tanto, usandolo come freerider 

progressivo. 

Una delle parti più spaventose, 

quando si usa il foil, è andare di 

poppa, con questo si sarà subito 

in pieno controllo. Sei sicuro 

di provare qualcosa che non ti 

spaventerà mai, ciò è il nostro 

obiettivo con questo foil. Abbiamo 

deciso, per esempio, di usare 

una piastra a 4 viti sul mast, 

perché è il sistema più sicuro. 

Con 4 viti solide si può anche 

spostare il foil avanti e indietro, 

a seconda del livello di abilità. 

Un mast di alluminio è una soluzione 

leggera e conveniente dal 

punto di vista dei costi, che ci ha 

dato la possibilità di sviluppare 

un profilo del mast molto sottile, 

che è ben rinforzato all'interno 

e ha 3 montanti strutturali.

CARATTERISTICHE HYDROFOIL 

- Venduto con il mast di 90 centimetri 

- Pacchetto opzionale “RRD Aviation Academy”: 

mast di 40 e / o 65 centimetri 

-Mast e piastra in alluminio leggeri, forti e duraturi. 

- Ali e fusoliera in Pre-preg Hybrid Carbon 

- Piastra del mast a 4 fori regolabile 

- Fornita con sacca, dadi, manuale e attrezzi di base 

CARATTERISTICHE TAVOLA 

- Rinforzi in PVC 

- Viene fornita con 3 straps RRD/DaKine regolabili 

- Inserti della piastra del mast a 4 fori regolabili

172 

FOCUS 

RRD Hydrofoil 

RRD Dolphin1 Kite foil board 

Il Dolphin1 è una tavola full composite 

con un deck e bottom in 

legno. Ha dei rinforzi in PVC nella 

zona dei talloni e uno speciale 

deck full concavo. 

Permette che i piedi siano completamente 

puntati verso il nose 

e la parte centrale della tavola, 

perché una posizione corretta 

del piede e delle gambe è ciò 

che si desidera avere quando si 

va su un foil. I rails hanno uno 

speciale tucked sotto la smussatura 

bordo, che riduce l'impatto 

quando si torna giù. 

Così le discese sono molto fluide 

quando il nose tocca l'acqua 

e vi permette di risollevarvi 

sempre velocemente evitando 

di impruarsi. Allo stesso tempo 

ha un volume piacevole ed 

è sottile, che aiuta il peso, tutte 

queste caratteristiche sono 

perfette per una tavola freeride. 

La dimensione è 160 x 52 cm, 

quindi è equilibrata per i riders 

di qualsiasi altezza e in base 

alle proprie capacità e le preferenze 

si possono avere circa 

10 cm di regolazione delle strap 

nella parte anteriore e nella 

parte posteriore, accanto alle 

diverse opzioni in cui posizionare 

il mast sulla carena.

174 

STORY 

Aaron Hadlow Equipmentportrait 

Aaron Hadlow

Equipmentportrait 

testo Axel Reese e Aaron Hadlow 

foto Axel Reese/Reemedia.de/Liquid Eye

176 

STORY 


Aaron Hadlow si è unito a North Kiteboarding dalla stagione 

2014 e da allora è stato coinvolto sempre di più nello sviluppo 

del prodotto. Senza dubbio il cinque volte campione del 

mondo ha creato, insieme al kite designer Ralf Grosel, un nuovo 

Vegas e, inoltre, spinge molti altri prodotti... ad esempio 

il suo nuovissimo trapezio Pro Model, "Team Series Aaron Hadlow". 

Aaron è probabilmente uno dei riders più esperti, dal 

2004 è nel tour mondiale ed è molto attento nello sviluppo 

dei materiali, che lo spingono al top. 

Ragioni sufficienti per fare con 

lui un servizio fotografico chiamato 

“Aaron Hadlow Equipmentportrait" 

durante la Coppa 

del Mondo a Fehmarn / Germania. 

Quali attrezzature usa esattamente 

in Coppa del Mondo? 

Aaron è entusiasta "Grande, è 

un piacere, per me, dare una 

panoramica esclusiva sul mio 

"abbigliamento da lavoro" quotidiano! 

No.1 

Mister Aaron Hadlow, 5 volte 

Campione del Mondo 

No.2 

Tavola “TS Hadlow”: 

Aaron: "La mia tavola Hadlow è 

stata sviluppata nel corso degli 

ultimi anni, tra la Gambler e la 

TS. Ha le caratteristiche di base 

e quelle del rail, ma ha una struttura 

in carbonio che dà il miglior 

pop per le manovre esplosive. 

Come il Vegas ho bisogno che 

anche la mia tavola funzioni 

bene nelle discipline che amo di 

più, prima di tutto le gare di freestyle, 

deve essere abbastanza 

resistente per i rails e avere un 

buon grip ed essere confortevole 

in condizioni difficili, per il 

big air. Ho progettato la mia tavola, 

per soddisfare tutte queste 

esigenze. Nel 2017 abbiamo 

messo una sezione centrale più 

rigida tra i boots, che impedisce 

di invertire la flessione e dà una 

superficie più solida sulla quale 

atterrare, facendo in modo che 

l'atterraggio sia più morbido e 

prevedibile. Come prima ha un 

forte doppio concavo per atterraggi 

morbidi e per la velocità 

più trattenuta, ma ha anche i 

channels che corrono lungo il 

bordo e larghi tips. I channels 

nei tips mi permettono di usare 

pinne 3,5 e danno un sacco di 

aderenza per il pop e in condi-

zioni choppy". 

No.3 

La tavola di scorta “TS 

Hadlow”: 

Aaron: "Ho sempre una tavola 

di riserva per ogni evento nel 

caso in cui abbia un problema 

in una heat o rompa qualcosa. 

In questo caso posso cambiare 

rapidamente e avere la stessa 

identica sensazione di prima". 

No.4 

2 x “Tailprotector Wake”: 

Aaron: "Non sempre li uso, ma 

spesso, quando viaggio, li tengo 

a disposizione, li uso per salvare 

le pinne nei voli. Se devo fare un 

viaggio in diversi spot rapidamente, 

ad esempio quando faccio 

una demo, allora li uso. Se 

si lasciano le pinne in una sacca 

quando si viaggia con una compagnia 

aerea, è probabile che si 

avranno 4 fori al ritiro bagagli. 

Queste protezioni salvano la 

sacca da viaggio.” 

No.5-10 

Vegas kites 2017: 

Aaron: "Il nuovo Vegas 2017 è 

qualcosa di molto speciale per 

me, mi piace lavorare insieme al 

designer Ralf Grosel per migliorarlo 

ogni anno. Le mie preferite 

sono le gare di freestyle, la guida 

sui rail e i Big Air, il Vegas è 

il kite perfetto per tutte queste 

discipline e ogni anno lavoriamo 

per migliorare il tutto. Quando 

cambiamo l’aquilone, anno 

dopo anno, i cambiamenti si riflettono 

su ogni misura, ciascun 

kite è disegnato individualmente, 

ma lo stesso concetto è applicato 

su tutti, per cercare di 

avere la stessa sensazione su 

tutte le dimensioni. La gamma 

2017 è cambiata rispetto all’anno 

precedente, con una vela che 

si muove di più in avanti verso 

la finestra, con meno tensione 

sulle linee, importante nelle 

manovre, per mantenere la 

stessa velocità quando si atterra. 

Anche per i rails, deve tirare 

con pressione costante, queste 

caratteristiche sono possibili 

per un cambiamento del profilo 

dell’ala, un piccolo dettaglio che 

fa tanta differenza. Il Vegas ha 

un “smother C-Shape”, ottenuto 

con l’aggiunta di un segmento 

nella LE. Infine, uno stiffer più 

rigido, per renderlo più maneggevole 

in condizioni di vento

178 

STORY 


forte e rafficato.“ 

Uso tutti i miei aquiloni con la 

stessa impostazione, low depower 

e sterzo duro con una 

barra wakestyle con set up Hadlow 

(6 linea di supporto LE)." 

No.5 

Vegas 7m 

Aaron: "Io uso il 7m per le gare 

freestyle in condizioni di forte 

vento, non ho mai pensato di 

usare il 6 perchè diventa troppo 

veloce. Non lo uso per big air, 

preferisco prendere la 8mq." 

No.6 

Vegas 8m 

Aaron: "Cerco di usare la 8m il 

più a lungo possibile, per il freestyle, 

la velocità del kite è molto 

più gestibile per i passaggi 

di barra e sgancio, ma quando 

sono troppo overpowered passo 

alla 7m. Il 8m è il mio preferito 

per il big air! Con barra 

wakestyle e l’Hadlow set up fa 

perfetti kiteloop e ho fatto i più 

grandi salti di tutti i tempi... ma 

deve essere molto, molto ventoso".

No.7 

Vegas 9m 

Aaron: "Il 9m funziona bene per 

tutto, nel giusto vento l'aquilone 

è perfetto per il freestyle, 

è veloce e ha un enorme pop, 

ma è anche molto maneggevole 

per le manovre in potenza. 

Io uso questo kite per il Big Air, 

l’aquilone fa dei bei kiteloops e 

un metro in più fa la differenza 

quando il vento non è fortissimo. 

L'8 e il 9 sono quelli che mi 

hanno fatto diventare il King Of 

The Air". 

No.8 

Vegas 11m 

Aaron: "Le dimensioni grandi li 

uso solo per wakestyle e manovre. 

La 11m è la mia preferita per 

per tutte le ultime manovre, ha 

una velocità perfetta ed è molto 

prevedibile, ed offre il miglior 

pop per me”. 

No.9 

Vegas 13m 

Aaron: "Ci sono giorni che devo 

avere molta potenza, ad esempio 

per i doppi, per cui è importante 

avere molto pop. Molti 

professionisti usano il 13m, 

quando a un normale praticante 

andrebbe bene la 11m”. 

No.10 

Vegas 14.5m 

Aaron: "è importante avere 

un grande aquilone che lavori 

bene, a volte, in gara, abbiamo 

venti leggeri e abbiamo bisogno 

di fare le manovre. Il 14,5 mantiene 

una buona potenza e stabilità, 

è importante avere una 

buona sensibilità e utilizzare 

bene le caratteristiche del kite. 

Ha meno potenza rispetto a un 

15, per esempio, ma è il compromesso 

per un efficace aquilone 

da usare in freestyle con un 

buon pop". 

No.11 

ION Strike overknee 4/3 

LS wetsuit 

Aaron: "Mi piace la zip posteriore 

convenzionale. Io uso la 4/3 

molto spesso e la uso sotto il 

ginocchio, perché credo sia importante 

mantenere le ginocchia 

al caldo. È anche più comoda 

per indossare il mio tutore e 

rendere più veloce e più facile 

toglierla dopo una session". 

No.12 

ION Strike zipless wetsuit 

4/3mm 

Aaron: "Mi piace il zipless perché 

è semplice e comodo da 

indossare. La muta è molto elastica 

ed è perfetto avere più libertà 

di movimento, quando si 

fanno manovre freestyle!” 

No.13 

ION Neo Cruise Jacket 

Aaron: "Mi porto spesso questo 

Jacket, nel caso facesse freddo 

tra una manche e l’altra e 

non avessi tempo per cambiare 

muta. È fondamentale stare 

al caldo. Le giacche in neoprene 

sono perfette, perché possono 

bagnarsi e tengono il corpo al 

caldo.” 

No.14 

ION Team Series Aaron 

Hadlow harness 

Aaron: "Per me è importante 

essere in grado di avere molta 

potenza, come ad esempio in 

una heat durante il King of the 

Air. Il trapezio deve essere confortevole 

e sagomato e progettato 

per evitare problemi nella 

zona toracica. Per questo nuovo 

trapezio abbiamo messo una 

piastra di carbonio nella parte 

posteriore del trapezio per renderlo 

più leggero e solido. Perfetto!"

180 

STORY 


No.15 

ION Handlepass leash 2.0 

Comp 

Aaron: “Quando impari le manovre, 

è importante avere un 

forte leash di sicurezza. Il Comp 

2.0 ha la lunghezza perfetta, 

per me, per fare i doppi handle 

pass.” 

No.16 

3 barre wakestyle: 

Aaron: "Porto sempre tre barre 

wakestyle in gara, in quanto le 

condizioni sono sempre in evoluzione. 

Se il vento soffia per un 

11m allora dovrò sempre anche 

gonfiare un 13 e 9 con le linee 

attaccate nel caso in cui debba 

cambiare all'ultimo minuto 

per una dimensione diversa. La 

barra wakestyle è ideale per il 

Vegas, è sottile nel centro e ha 

un rivestimento di gomma sulla 

linea de-power. È corta per gli 

handle pass, così che l'aquilone 

non è troppo veloce quando si 

ha solo una mano sulla barra. 

Inoltre ha una V inferiore, dove 

s’incontrano le front, per un 

loop più progressivo del kite." 

attrezzatura, che è molta, come 

si può vedere. Deve essere duratura 

e pratica, e in questo le 

sacche ION sono perfette. E con 

ruote!” 

No.18 

CTi knee brace 

Aaron: "Sono sponsorizzato da 

CTI, con un tutore personalizzato. 

Devo sempre usarlo sul mio 

ginocchio destro dopo il brutto 

infortunio di qualche anno fa e 

questo mi aiuta molto. A volte, 

quando mi alleno duro o in 

condizioni difficili, ne uso uno 

anche sul mia ginocchio sinistro 

per evitare qualsiasi problema. 

Ad esempio, ne uso sempre due 

nel King of the Air." 

No.19 

The pump: 

Aaron: "Quando questa pompa 

è arrivata ero molto felice, in 

combinazione con il sistema di 

valvole North è veramente veloce 

gonfiarli, e renderli belli solidi 

senza sforzo. 

No.17 

ION Gearbag Tec Kite 

Wake 

Aaron: "Quando sono in viaggio, 

è importante riporre tutta la mia

182 

STORY 


The new North Kiteboarding 

binding, 2017 

Aaron: "I nuovi boots sono migliorati 

tantissimo, l’interno è 

molto più comodo e abbiamo 

lavorato duramente sui problemi 

di usura, i lacci sono più 

durevoli e abbiamo anche aggiunto 

un cinturino in velcro, si 

ha la possibilità di togliere i lacci 

e usare la cinghia, o viceversa. 

Sul retro del boot c’erano prima 

tanti problemi, con l’uso diventava 

morbido e si rompeva più 

facilmente, nel 2017 abbiamo 

aggiunto un patch in gomma 

(TPU) nella zona di piega che lo 

rende solido più a lungo." 

The “PIC” 

Aaron: "Il PIC è un dispositivo 

di misurazione per registrare la 

tua altezza, hang time, forza g 

e rotazioni. Io lo uso nelle giornate 

molto ventose, quando 

voglio far fare loop all’aquilone. 

È unico perché ti dice la tua altezza 

non appena si atterra, e si 

sa subito quanto è alto il salto. 

Dopo la session è possibile scaricare 

le informazioni in un app 

che mostra i risultati della giornata. 

Si può competere con gli 

amici su una classifica e vedere 

dove ti trovi rispetto ai professionisti." 

“Aaron Hadlow” 

boardshort 

Aaron: “Sono fiero dei miei boardshort: 

“Aaron Hadlow”! ”

184 

TECH 

RRD KITESURFBOARDS TECNOLOGIA 

- RRD 

KITESURFBOARDS 

TECNOLOGIA - 

-In BREVE: 

Classic PU: la sensazione reale del surf 

Legno: costruzione realizzata per durare 

Ltd: leggere come una piuma 

_ 

testo Courtesy RRD 

foto Svetlana Romantsova/RRD 

Classic: 

La costruzione PU Classic è 

stata sviluppata per creare 

tavole da surf pure per il 

wave riding e per consentire 

il controllo sulle acque 

increspate. Abbiamo migliorato 

il peso e la resistenza 

delle tavole quest'anno. 

Ora stiamo usando una 

resina pigmentata. Questo 

tipo di resina riempie i fori 

della schiuma e impregna 

meno le fibre di vetro, 

il che rende le tavole più 

leggere. Oltre alla nuova 

resina, abbiamo aumentato 

l'area di rinforzo del 

deck in bambù estendendola 

fino a 2,5cm dal rail, 

più indietro, verso la coda, 

e 9cms verso il nose. La 

sensazione della tavola 

Classic è meravigliosa. Le 

tavole Classic hanno poca 

fiber memory e poca foam 

memory allo stesso tempo. 

Questo dà nostre tavole 

una vera e propria sensazione 

di tavola da surf. 

Si consiglia la tecnologia 

Classic ai riders strapless, 

a causa della grande 

capacità di perdonare gli 

errori che questa costruzione 

offre, in virtù della sua 

flessibilità.

186 

TECH 

RRD KITESURFBOARDS TECNOLOGIA 

Legno: 

La costruzione in legno è 

una nuova tecnologia utilizzata 

per creare le nostre 

tavole. Si tratta di un 

processo molto speciale 

realizzato con HDT (High 

Definition Technology). Le 

tavole sono stampate in 

un solo colpo. Ciò significa 

che tutte le fibre e lay 

up, sono nello stampo allo 

stesso tempo. I pannelli 

sono poi laminati con 

un processo d’infusione. 

L’infusione porta la resina 

nello stampo dal nose ed è 

tirata attraverso lo stampo 

verso la poppa. Costruendo 

la tavola in questo modo, 

è possibile utilizzare la 

quantità minima di resina. 

Meno resina rende la tavola 

più leggera. Poiché questa 

costruzione è meno laboriosa, 

è possibile ottenere 

una tavola di qualità a un 

prezzo equo. La costruzione 

in legno offre pieno legno 

sia sul fondo sia sulla 

parte superiore della tavola 

(deck). Il deck del rail ha le 

fibre allineate a 90 gradi, 

il che consente una maggiore 

flessione rispetto alla 

carena. Pertanto, le nostre 

tavole da surf in legno, 

hanno un flex più morbido 

rispetto alla maggior parte 

delle tavole sul mercato 

che hanno il bambù.

LTD: 

La costruzione LTD è stata 

introdotta lo scorso anno. 

Costruite con una tecnologia 

leggera che permette 

flex, controllo e precisione 

della scoop rockerline. La 

tavola è costruita con un 

nucleo CNC EPS di 20 kg 

/ densità su m3, poi laminata 

con 200 grammi di 

fibre di vetro biassiali, e 

finita con 55 grammi netti 

di carbonio su un deck di 

bambù vuoto, incollato a 

90 gradi rispetto alla lunghezza 

traversale, in modo 

da evitare rigidità eccessiva 

sul bordo di flessione. 

Quindi, questa costruzione, 

è leggermente più leggera 

della Classic, circa 300-400 

grammi, ma la differenza 

non è tanto il peso, quanto 

la resistenza e il nucleo 

schiuma EPS. Il nucleo EPS 

rende la tavola più galleggiante 

perché la schiuma 

contiene più aria. Le tavole 

nella costruzione LTD sono 

più “vive, non solo a causa 

del loro peso, ma soprattutto 

a causa del galleggiamento 

aggiunto. Per questo 

motivo è possibile avere 

una tavola più sottile. Tutti 

i nostri LTD di sono più sottili 

rispetto alle tecnologie 

Classic e Wood. Sono state 

create per surfare strapless 

e sono l'ideale per il 

salto. Sono pensate per i 

riders che abusano della 

tavola negli atterraggi, ma 

che vogliono una tavola 

leggera allo stesso tempo, 

che possa essere controllata 

a velocità elevate.

188 

PRODUCT FOCUS 

Naish Slash 

Product focus 

NAISH Slash 

www.naishkites.com 

Testo e foto Courtesy Naish Kites 

sizEs: 

4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 mq 

Sviluppato con i migliori riders 

che surfano le onde più leggendarie 

del mondo, e testato in 

ogni condizione, anche la peggior 

condizione onshore, lo Slash 

è un kite fluido, ma reattivo, 

che si adatta facilmente a una 

gran varietà di condizioni di surf 

e di trick riding. 

Nato dal DNA del Pivot, lo Slash 

è dotato di un AR inferiore 

ed estremità alari più ampie, 

per un profilo complessivo più 

compatto che lo rende facile 

da girare velocemente e da far 

cambiare direzione. Lo swept 

wing tip offre capacità senza 

pari nel drifting, una pressione 

leggera di barra e un rilancio rapido. 

Perfettamente equilibrato, 

le briglie e la geometria sono 

sintonizzate per produrre una 

forma incredibilmente stabile e 

prestazioni intuitive. 

Costruito con Quad-Tex, un rivoluzionario 

nuovo ripstop 4x-rinforzato 

che è il 30% più forte 

e più rigido rispetto a qualsiasi 

altro materiale del canopy sul 

mercato. Lo Slash è, di sicuro, 

uno degli aquiloni più forti in 

circolazione. Intuitivo, robusto, 

dinamico… Slash ti fa ottenere il 

massimo dalla sessione. 

Un aquilone da onda puro, creato 

dalla compagnia che fa base 

alle Hawaii, e con i riders che 

cavalcano la potente Jaws, con 

un proprietario, che ha surfato 

onde tutta la sua vita, e il team 

R&D, che testa i materiali nelle 

onde del pianeta. 

Dal DNA del Pivot, con AR inferiore, 

e più ampi tips, ne danno 

un profilo compatto e una capacità 

di rotazione super rapida, 

è semplice cambiare direzione 

all’ala, che ha anche un drift 

eccezionale e una pressione di 

barra leggera. 

Con il materiale Quad Tex e la 

costruzione rinforzata, questo 

kite è il kite più forte sul mercato. 

Caratteristiche principali: 

• Quad-Tex – il più forte materiale 

sul mercato con ripstop 4x 

rinforzato 

• Costruzione Ultra-rinforzata 

dei Wingtips 

• Precisione nelle rotazioni sul 

piccolo asse, con minima potenza 

che incrementa nel giro 

• ABS Bridle per un consistente 

avanzamento di riding + massimo 

depower + no back-stall 

• rilancio dall’acqua rapido 

• capacità di drifting senza pari 

• Costante LE taper 

• Valvola ad alto flusso 

• Canopy Stabilizer 

• Sistema di controllo consigliato: 

Torque Control System 

Tecnologia: 

Angled Wing Tip = trasmissione 

di torsione a tutta la LE e bassa 

resistenza in acqua per rilancio 

Extra-rinforzata costruzione 

Wingtip = forza nei wipeouts / 

surf-ready

ABS Bridle = costante impulso 

in avanti + massimo depower + 

no back-stall 

Canopy Stabilizer = rinforzo 

Trailing Edge per ridurre il “flutter” 

(svolazzamento) dell’ala e 

l’usura del canopy 

Costant Leading Edge Taper = 

maggiore rigidità nei wing tips 

per rotazioni pulite 

Tre-struts = leggero, ottimo 

in vento leggero + più veloce 

mentre gira 

Valve High Flow = valvola unidirezionale 

per ridurre la forza 

di attrito + gonfiaggio facile + 

sgonfiaggio immediato 

Swept Arc 

L'arco genera la superficie massima 

prevista per potenza e lift, 

mentre il design swept fornisce 

giri precisi, controllo e capacità 

di rilancio ideali. 

Evolutive Profile 

La profondità e la forma del 

profilo evolvono lungo il profilo 

alare, contribuendo a creare un 

kite veloce, stabile, con meno 

back stall. Le sezioni centrali 

generano energia grazie a un 

profilo più profondo, mentre il 

profilo più piatto nei tips minimizza 

la resistenza e permette 

giri più veloci. 

Radial Segmented Arc 

La forma Radial Segmented Arc 

utilizza elementi segmentati 

brevi, in modo da creare un preciso 

arco del kite. 

Low Drag Wing Tip 

Questa geometria dei wing tips, 

riduce la superficie complessiva 

della porzione non-sollevamento, 

riducendo notevolmente 

la resistenza. Il più efficiente il 

rapporto portanza / resistenza 

fa sì che l’ala sia più veloce a 

muoversi attraverso l'aria. Questo 

permette al kite di essere 

sia più veloce e anche più reattivo 

nei turns. 

Sistema Octopus di gonfiaggio 

Questo collaudato sistema consente 

un gonfiaggio facile e crea 

una pressione uniforme negli 

struts e leading edge. Un’esclusiva 

valvola interna unidirezionale 

di Naish che garantisce 

che la pressione all'interno degli 

struts non cambi nei turns. 

Lightweight Solid Frame Construction 

Ogni strut è collegato a un telaio 

leggero e ottimizzato costituito 

da pesante dacron che è poi 

cucito sul canopy per avere una 

resistenza senza pari all'usura e 

ai carichi pesanti. 

Radial Load Distribution 

I wing tips sono progettati con 

cuciture parallele al carico generato 

dalle linee di volo. Queste 

cuciture portano la maggior 

parte del carico e la diffusione 

più in alto nel canopy. Questo 

progetto aiuta a prevenire l'affaticamento 

sul tessuto e nella 

zona dei wing tips. 

Misure disponibili: 4 - 5 - 6 - 7 - 

8 - 9 - 10 mq 

Quad-Tex 

Naish + Teijin Collab | Ripstop 

Fabric 

Senti la differenza O vedi la differenza. 

Puoi sentire la performance. 

Paragonato al: 

T9600 | D2 | 2DR 

Il risultato della collaborazione 

tra Teijin e Naish, ha dato il 

Quad-Tex, che è il più forte, più 

reattivo materiale per canopy, 

disponibile sul mercato. Sviluppato 

e testato nel corso di tre 

anni, il Quad-Tex trasforma il 

metodo tradizionale di costruzione 

del canopy. 

LEAD WITH STRENGTH 

Mentre gli altri canopy cominciano 

con uno strato di base 

di poliestere, Quad-Tex adotta 

un approccio "prima la forza", 

per costruire la matrice con 4x 

ripstop rinforzato, quindi bilancia 

la griglia nel rapporto ottimale 

resistenza-peso per protezione 

rip pesante. Un filo di 

poliestere ad alta tenacità riempie 

il quadro ed è rinforzato con 

resina di alta qualità di Tei

190 

PRODUCT FOCUS 

Naish Slash / Torque Control Systems 

jin per una maggiore resistenza 

all'acqua e più longevità. 

PROTEGGI IL TUO INVESTIMEN- 

TO 

Tra la forza degli elementi e lo 

stress delle manovre, I kites 

sono esposti a costanti abusi 

dentro e fuori dall’acqua. Con la 

forza data da elevati materiali 

di qualità artigianale e un’ottima 

finitura, il Quad Tex resiste 

a ogni condizione, pur mantenendo 

le caratteristiche di alte 

prestazioni a lungo termine. 

RISULTATI COMPROVATI 

In media più forte del 30%, con 

il minimo allungamento e stiramento, 

il Quad-Tex supera costantemente 

i materiali che ci 

sono sul mercato. Il risultato è 

un kite più rigido, più reattivo, 

sul quale si può contare giorno 

dopo giorno. 

FORZA. DURATA. PRESTAZIO- 

NE. 

Indipendentemente dallo stile 

di guida, o dal livello di abilità, 

avrete bisogno di materiali sui 

quali si può contare. Sicuro, durevole 

e costruito per durare, il 

Quad-Tex è, molto semplicemente, 

il più forte, più affidabile 

materiale da canopy, che esiste. 

Product focus 

2017 Torque Co 

PANORAMICA GENERALE 

L'AFNOR * ha certificato che 

il Torque Control Systems offre 

un design ricco di funzioni 

con il nuovo Torque Loop, il più 

avanzato trim line system con 

un cuscinetto a sfere girevole 

che mantiene le linee libere dal 

groviglio. Estremamente facile 

da sganciare e riagganciare, il 

meccanismo di release brevettato 

Naish, rende il funzionamento 

del release, fluido, indipendentemente 

dalla tensione 

delle lineee. 

*La Certificazione AFNOR fornisce 

la prova oggettiva che i 

prodotti presentati incontrano 

un livello garantito di qualità secondo 

quanto stabilito dal benchmarks 

di settore controllati. 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

• Quick release = fibra di vetro 

rinforzata con anima in acciaio 

inossidabile e un cuscinetto a 

sfere girevole 

• Facile riaggancio 

• Hytrel® Molded Trim Loop e Indexing 

Chicken Finger = precisione 

nel posizionamento esatto 

+ impedisce lo sganciamento 

involontario 

• Bar End Adjuster = possibilità 

di adattare la posizione della

linea senza pregiudicare la galleggiabilitcura 

esperienza di riding. 

onda, il Torque BTB ti da una si- 

• Bar Center = corpo in alluminio 

con un inserto sostituibile Caratteristiche principali: 

in Nylatron® che riduce drasticamente 

l'attrito e l'usura sulla sfera girevole ed efficiente sen- 

• Torque Loop = cuscinetto a 

trim line 

za sforzo + più semplice riagganciare 

e il più rapido release 

• Through-the-Swivel Flagging 

Line con modalità suicide sul mercato 

• Semplice Linea Trim 

• Bar End Technology - regolabile 

larghezza della barra: 18"- 

• Clam-cleat trim system, con 

un tacchetto di assetto regolabile 

in altezza (solo per ATB) • EVA Grip a doppia densità con 

20" (45-50 cm) 

nucleo Memory = impugnatura 

Torque Control System BTB antiscivolo, confortevole e controllata 

Caratterizzato dal sistema più 

avanzato di quick release, fino • Sostituibile Bar Center 

ad oggi, questo pezzo, ricco di • Stainless Steel Low-V Line Organizer 

= rilascio facile e riag- 

design, offre un facile rilascio e 

riaggancio e una parte girevole gancio 

sotto la barra, per districare le • Rigida Trim Line = design anti 

linee. Sia in freeride, freestyle o groviglio 

ntrol Systems 

• Kite Leash resistente con quick 

release 

Torque Control System ATB 

Il Torque ATB è un sistema 

di controllo a 4 linee con un 

Clamcleat trim che è facilmente 

regolabile in altezza. Ideale per 

una vasta gamma di discipline, 

freeride, freestyle e onda, questa 

barra è dotata del meccanismo 

di trim loop più avanzato 

fino ad oggi. Progettato per un 

funzionamento costante, senza 

problemi, il quick release dispone 

di una forza di rilascio lineare, 

per il rilascio facile e il facile 

riaggancio, indipendentemente 

dalla tensione sulla linea. 

Caratteristiche principali: 

• Above-the-Bar Clamcleat® 

regolabile in altezza = impiega 

una leva naturale per regolazioni 

rapide e semplici 

• Torque Loop = cuscinetto a 

sfera girevole efficiente e senza 

sforzo + il più semplice rilascio 

e riaggancio rapido sul mercato 

• Bar End Technology - regolabile 

larghezza della barra: 18"- 

20" (45-51 cm) 

• EVA Grip a doppia densità con 

nucleo Memory = impugnatura 

antiscivolo, confortevole e controllata 

• Sostituibile Bar Center 

• Stainless Steel Low-V Line Organizer 

= rilascio facile e riaggancio 

• Rigida Trim Line = design anti 

groviglio 

• Kite Leash resistente con quick 

release

192 

PRODUCT FOCUS 

Naish Hover Foil e Foilboards 

Product focus 

NAISH Hover Foil 

e Foilboards 

www.naishkites.com 

Testo e foto Courtesy Naish Kites 

Passa da principiante a esperto 

in poco tempo grazie ai nuovi 

prodotti Naish per il mondo foil 

per il 2017. Le tavole Hover sono 

costruite per aiutarvi a progredire 

rapidamente, La Hover 160 

ha la planata anticipata, è una 

tavola molto tollerante, con una 

rocker line piatta, bordi arrotondati 

e un generoso galleggiamento. 

Per i più esperti, la Hover 130, 

porta al livello successivo, offrendo 

maggior rigidità, miglior 

feedback sulla tavola, riduzione 

inizio planata. 

Il mast Hover e la fusoliera, realizzati 

in alluminio areonautico 

6061, sono durevoli, leggeri, e 

resistenti alla corrosione. Esiste 

un mast da 90 centimetri, dotato 

di un’ala principale a basso 

aspetto, per una facile planata, 

una stabilità eccellente, e morbidi 

decolli. 

Chi ha appena iniziato, può usare 

i mast più corti, per aumentare 

la padronanza e la stabilità. 

La collezione prevede un mast 

da 40 cm e uno da 70 cm, venduti 

separatamente.

KITE BEACH SCHOOL 

LOUNGE BAR & RESTAUTANT 

A paradise for kitesurfers , an oasi in the desert 

Services available at the center : 

lessons for all levels | rental & storage | kids area | sunbeds area 

professional potographer | lounge bar & restaurant 

More info at: 

www.mitudjokiteschoolcaboverde.com - kiteschoolcaboverde@gmail.com

194 

PRODUCT FOCUS 

Fone Bandit X 

Product focus 

FONE Bandit X 

www.f-onekites.com 

testo e foto Courtesy F-One 

MISURE: 

4- 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 14 - 17 mq 

10 anni di sviluppo con un alto 

livello di requisiti! 

Robert GRAHAM + Micka FER- 

NANDEZ + Raphael SALLES 

200 giorni di prova in un anno - 

70 prototipi - 6000 km in acqua! 

- Un nuovo profilo più squadrato 

- Meno trazione laterale per un 

nuovo livello di comfort 

- Trazione continua, omogenea 

ma potente 

- Velocità e accelerazione sotto 

controllo 

- Un’eccellente stabilità e 

rassicurante anche quando 

over-powered 

- Leggera e maneggevole pur 

essendo prevedibile 

- Hangtime migliorato e più facile 

10 anni di BANDIT! 

Questo è il decimo modello del 

Bandit! Un modello di aquilone 

che rimane un best seller per 

così tanto tempo è una cosa eccezionale 

e una rara impresa! 

Il Bandit è, probabilmente, il miglior 

aquilone venduto al mondo! 

Come si sviluppa un tale successo 

in tutti questi anni e come 

si spiega? 

In che modo il BANDIT è stato 

in grado di navigare attraverso 

tutte le tendenze e le mode? 

Può essere considerato, il BAN- 

DIT, come un diamante che è 

realizzato nel corso del tempo? 

Prima di tutto, questo successo 

dimostra che la scelta, fatta 

fin dalla prima edizione, dello 

SHAPE DELTA C che abbiamo 

sviluppato e brevettato, è stata 

la scelta giusta a lungo termine, 

perché ha davvero risposto alle 

esigenze degli utenti. Le qualità 

di comportamento di volo 

proposte da questo progetto, le 

sue abilità rilancio e la sicurezza 

hanno scolpito la longevità 

del Bandit, quando altri concetti 

hanno richiesto un re-design o 

sono semplicemente scomparsi. 

Prestiamo anche molta attenzione 

alle tendenze del nostro 

sport e il Bandit ha sempre 

seguito queste evoluzioni. 

Il nostro design è molto esigente, 

con una vasta gamma 

di prestazioni e capacità di 

volo, che è piuttosto raro in un 

solo aquilone. Il set completo 

di test e controlli che eseguiamo 

su ogni singolo prototipo di 

ogni collezione è davvero senza 

compromessi quindi, vogliamo 

spingere gli aquiloni al massimo 

senza accontentarci del secondo 

posto. Anno dopo anno, ogni 

aspetto che era considerato 

come un po' sotto performante 

è migliorato, pur mantenendo 

tutte le qualità raggiunte fino 

a quel punto. Nel progettare gli 

aquiloni potenti, c’è sempre la 

priorità quando si sviluppano le 

misure più grandi, mentre per lo 

strapless e il wave riding, i principali 

criteri di progettazione 

sono applicati per le taglie più

piccole. 

Lavoriamo per assicurarci che 

l'intera gamma sia pienamente 

coerente in modo che ogni 

dimensione diversa possa essere 

gestita con fiducia, senza 

adattamento. Ogni beneficio è 

dato dallo stesso livello di qualità 

e prestazioni come gli altri. 

Micka ed io siamo stati gli unici 

sviluppatori del primo BANDIT! 

Abbiamo quindi testato questo 

kite insieme per gli ultimi 10 

anni, mentre Robert GRAHAM 

si è unito a noi 4 anni fa per 

prendersi cura del design e raggiungere 

il livello di precisione 

richiesta per continuare a migliorare 

sempre di più. Durante 

il lungo periodo di sviluppo di 10 

mesi, il nostro team R & D rimane 

costantemente focalizzato 

sull'evoluzione del Bandit. Tra 

il 70 e 80 prototipi e un sacco 

di giorni di test in acqua (oltre 

200 quest'anno) servono a creare 

una nuova generazione. Per

196 

PRODUCT FOCUS 

Fone Bandit X 

fare un esempio: una settimana 

di test a Cabo Verde rappresenta 

450 km per il tester in acqua 

per testare tra 5 e 10 prototipi. 

A differenza di quanto può essere 

ascoltato qui o là, il Bandit 

non è un compromesso con 

conseguenti prestazioni medie 

e al quale mancano le singole 

qualità migliori... No, il Bandit, in 

realtà, eccelle in molte discipline 

e può essere trovato in numerosi 

podi sia per le recensioni 

comparative o eventi reali di 

gara. È facile da dire che il nostro 

aquilone sia il migliore del 

mondo attraverso l'uso di tutti 

i superlativi... ma spiegare perché 

e come è, in realtà, molto 

più interessante. 

Eppure, la solita domanda rimane: 

cosa hai migliorato su questa 

nuova collezione? 

Il Bandit dispone di molte qualità, 

che a volte sembrano opporsi 

a vicenda e qui sta la sfida. 

Come possiamo avere potenza, 

ma mantenere l'alta gamma? 

L’Hang time e spinta, ma con 

una certa comodità? Rendere 

il kite maneggevole ma tenerlo 

stabile? Costruirlo leggero e 

sempre robusto? 

Tutto il lavoro di ricerca e sviluppo 

si trova in queste caratteristiche 

opposte che sono comunque 

tutte necessarie quando si 

fa kite. Per essere onesti, fare 

l'impossibile e trasformare tutte 

le sensazioni che questo pezzo 

di tessuto fornisce, è quello 

che ci piace così tanto. Non dare 

nulla per scontato e non lasciare 

nulla di intentato è essenziale. 

Per la sua decima edizione, 

abbiamo voluto che il BANDIT 

mantenesse tutte le sue qualità, 

ma fosse ancora più facile 

e più comodo da far volare. 

Perché, se stiamo pensando ai 

pro-riders, a noi stessi o ai nostri 

clienti, avere un aquilone più 

comodo e intuitivo è un bonus, 

qualunque sia il vostro livello. 

Rimaniamo concentrati sui valori 

fondamentali: il sentimento 

e il godimento dato dall’aquilone. 

Per assicurarsi che ogni 

session sia goduta in tutte le 

condizioni e per essere sicuri di 

continuare a migliorare il vostro 

riding e migliorare la passione e 

motivazione. 

BANDIT X: 

La maggior parte del nostro 

lavoro è stato incentrato sulla 

trazione e velocità. Per il suo 

decimo anno, il nuovo BANDIT 

offre una trazione unica. Abbastanza 

potente per raggiungere 

la planata, l'aquilone sembra 

autoregolarsi naturalmente a 

tirare senza sforzo. Ciò che è 

più sorprendente è che ci siamo 

liberati della trazione laterale in 

modo che si può guidare con 

meno pressione sulla schiena e 

nelle gambe. La bolina è incredibilmente 

facile, la trazione è 

più morbida e completamente 

sotto controllo. 

Perché la velocità? Siamo partiti 

dall'idea che tutto diventa 

più facile se siamo in grado di 

guidare più lentamente. Cose 

come assorbire il chop, il bordo 

e il carico prima di saltare, il 

surf... quindi, in sostanza, tutto 

ciò che facciamo durante il riding. 

La novità è che il BANDIT 

X tirerà con meno velocità senza 

perdere le sue altre qualità, 

come l'energia e la spinta, quando 

ne avete bisogno. Quando 

over-powered, mantiene le sue 

prestazioni e il profilo rimane 

pulito e senza distorsioni. Il 

Bandit rimane stabile, comodo 

ed efficiente, anche in condizioni 

di vento forte impressionante. 

Di tutte queste qualità potranno 

beneficiare tutti i kitesurfer ma 

saranno ancora più apprezzate 

strapless. 

Noterete anche un cambiamento 

nella forma: le estremità alari 

del Bandit X sono leggermente 

più larghe e più squadrate.

Questo porta più manovrabilità 

e una sensazione di leggerezza. 

Ogni formato si sente un po’ più 

piccolo e più reattivo, pur rimanendo 

molto intuitivo. Nell’hangtime, 

il boost e il lift durante i 

salti sono stati migliorati. È più 

facile mandare il kite allo Zenith, 

grazie al miglior controllo, 

quando la spinta e il boost sono 

potenti e puliti. I loop sono ancora 

più ordinati e più veloci, 

per massime emozioni e facilità 

d’uso. 

La barra è un elemento importante 

per preservare le qualità 

di guida di un aquilone. Per 

questa decima edizione, abbiamo 

migliorato la progressività 

della pressione sulla barra. La 

pressione aumenta, passo dopo 

passo, per dare un feedback 

molto chiaro e preciso sulla potenza 

disponibile. 

L'angolo di barra necessario per 

girare il kite e guidare, è basso e 

questo ci permette di usare barre 

più corte. Si sa esattamente, 

dove sia il kite senza bisogno 

di guardare. Ci si sente come 

in presa diretta con l'aquilone - 

tutto sembra molto naturale e 

intuitivo. Non è quindi necessario 

un periodo di adattamento 

e ci si sente fiduciosi subito per 

provare i trick più spettacolari. 

Anno dopo anno, la costruzione 

e i rinforzi sono migliorati basandosi 

sul feedback da tutto il 

mondo. Il Bandit X è il frutto di 

un unico e lungo processo che 

offre perfetta qualità di produzione. 

La sicurezza è anche 

parte delle priorità progettuali: 

l'impressionante gamma di utilizzo 

e di controllo offerto dall’aquilone, 

insieme alla sua qualità 

costruttiva, alla sua capacità di 

rilancio, utilizzando il concetto 

di Delta C, e il suo sgancio di sicurezza 

efficiente che consente 

una riconnessione facile da rilanciare 

in ogni situazione, tutti 

fattori che contribuiscono al livello 

di sicurezza offerto dal kite 

nell’uso quotidiano. 

Il Bandit X è un kite estremamente 

emozionante e la nostra 

motivazione per migliorare, 

anno dopo anno, è senza limiti. 

Non è l'ultimo, basato sul marketing, 

aquilone alla moda, con 

accessori inutili. Resta puro / intatto 

/ autentico, è il frutto della 

nostra passione per il kitesurf e 

R & S.

198 

PRODUCT FOCUS 

RRD Religion MK7 

Product focus 

RRD RELIGION MK7 

www.robertoriccidesigns.com 

Testo courtesy RRD 

Foto Svetlana Romantsova e Courtesy RRD 

MISURE: 

4 – 5 – 6 – 7 – 8 - 9 - 10,5 - 12 mq 

Un altro grande passo in avanti 

per il nostro aquilone di maggior 

successo della gamma, il 

Religion MK7, sinonimo di WAVE 

nella lingua internazionale del 

kite. Migliorare il Religion, ogni 

anno, è diventata una vera e 

propria sfida. Anno dopo anno, 

i nostri clienti chiedono di aggiungere 

un nuovo pezzo al 

nostro puzzle infinito e, come 

sempre, con il Religion MK7, ci 

siamo riusciti. 

I nuovi tips, completamente 

ridisegnati, hanno permesso 

di aumentare la capacità di risposta 

del kite e creare una 

migliore sensibilità di barra. Un 

altro cambiamento importante 

è stata la reintroduzione delle 

briglie regolabili. Le briglie possono 

essere facilmente regolate 

per venti side-shore o on-shore 

spostando la posizione tra due 

punti. Le nuove regolazioni permettono 

di modificare la pressione 

sulla barra, la velocità di 

rotazione, e la posizione del kite 

nella finestra volo. Altro punto 

di forza della Religon, è la super 

struttura rinforzata che ha 

sempre caratterizzato questo 

kite. La nuova grafica ci ha permesso 

di creare un nuovo set 

di rinforzi di Dacron sul canopy, 

che da, all'intera struttura del 

kite, una rigidità ineguagliabile. 

Una costruzione a prova di proiettile, 

grazie alla costruzione 

tra il 40% di Dacron pesante e il 

60% di canopy leggero. Un mix 

unico, utilizzato solo nei Religion, 

che crea una resistenza 

agli urti superiore e prolunga la 

durata del kite. 

Il nuovo Religion MK7 permette 

una più ampia gamma di utilizzo 

per la fascia alta e bassa 

del kite. Più potenza, più lift durante 

i salti, e un’enorme progressivo 

depower che fermerà 

la potenza dell’aquilone, esattamente 

quando ne avete bisogno. 

In poche parole, questo 

kite è un acceleratore nelle vostre 

mani. Preparando le vostre 

uscite, quando si ha bisogno di 

potenza e riduzione di potenza, 

mentre si è sull’onda, il Religion 

è il kite perfetto per le onde. Fin 

dalla sua prima introduzione, 

questo kite è cambiato in ogni 

versione insieme al modo di 

surfare le onde con un aquilone. 

Se l'oceano è la tua chiesa, allora 

non guardare oltre il Religion.

CARATTERISTICHE 

• Tre struts per risparmiare peso 

e migliorare la maneggevolezza 

• Le misure 9, 10,5 e 12 hanno 

un design dell’ala diverso, e una 

costruzione più leggera per dare 

il meglio con il vento leggero 

• Le misure 8-7-6-5-4 hanno il 

classico disegno dei wingtip più 

ampio, caratteristico del Religion 

e sono progettati per funzionare 

meglio con vento medio 

o forte 

• La costruzione a prova di proiettile 

con un robusto telaio 

strutturale con tessuto dacron 

• Nuovo sistema di attacco delle 

briglie, sideshore / Onshore, per 

il perfetto trim dell'aquilone 

secondo le condizioni 

• Rinforzi in più internamente a 

ogni pannello per garantire lunga 

durata, e una connessione 

rigida 

• Esclusivo Strut / Leading Edge 

pannello di rinforzo a 45 gradi: 

che diffonde i carichi d'urto su 

una zona più ampia (solo sulle 

misure più grandi) 

• V-TIP design nella zona dell’attacco 

back lines. Questo pannello 

è appositamente progettato 

e con costruzione pesante 

per permettere una migliore ripartizione 

del carico su questo 

settore 

• Quick Air Flow Valve, per facilitare 

il pompaggio e lo sgonfiaggio, 

con tappo di protezione 

speciale 

• Rinforzi radiali sui tips, per migliorare 

la durata 

• Tips con dispositivo anti-groviglio 

della briglia

200 

PRODUCT FOCUS 

Carved Customs - Imperator 6 

Product focus 

Carved Customs Imperator 6 

L’ Imperator 6 è disponibile in queste dimensioni: 

133x40cm | 135x41cm | 137x42cm | 

139x42.5cm | 141x43cm 

L’Imperator 6 Lightwind: 

LW 145x44cm | LW 151x45cm | 157x49cm LW 

www.carvedcustoms.com 

L'iconico Imperator 6 dispone 

ora di una nuova carena, protezione 

UV migliorata, e rail affinati. 

Carved Customs si è anche 

inspirata allo snowboard, 

creando un binding system con 

fingertip control. 

Dal 2001, Carved Customs ha 

costruito delle tavole molto 

speciali. Solo chi ha la fortuna 

di possederne una, apprezza 

l’artigianalità e la tecnologia, 

impiegate in ogni singola tavola 

che lascia la fabbrica di Fehmarn. 

E, in questi 15 anni, l’iconica 

Imperator, si è ritagliata una 

categoria tutta sua nel mercato: 

un twintip su misura, una categoria 

riservata agli acquirenti 

più esigenti. Bernie Hiss, fondatore 

e CEO di Carved Customs, 

dice “senza compromessi, ogni 

tavola è costruita con l’ultima 

tecnologia possibile! La tecnologia 

è uno delle caratteristiche 

della tavola, come, ad esempio, 

il Cartan® Carbon Unibody . 

La reputazione del marchio, 

tra i kiteboarders, è quella di 

15 anni di lavoro. I riders sanno 

ciò che il marchio rappresenta. 

L'artigianato, la conduzione, il 

comfort e le prestazioni di una 

tavola su misura, hanno un’enorme 

importanza. Alcuni possono 

perfino vedere queste tavole 

come opere d'arte. "Saresti 

sorpreso nel sapere quante Imperator 

finiscono in salotto, 

esposte in bella mostra, dopo 

che sono state utilizzate a lungo”, 

dice Hiss. Sebbene le tavole 

Carved Customs, abbiano 

un fattore “bling”, Hiss ci ricorda 

che la forma segue sempre 

la funzione. L’azienda è focalizzata 

nel miglioramento funzionale 

e delle prestazioni, attraverso 

l’innovazione tecnica, 

i metodi di nuova generazione, 

e i materiali migliori, disponibili 

sul pianeta. Il team di ricerca 

e sviluppo segue un percorso 

preciso, quando deve mettere 

sul mercato nuovi modelli. La filosofia 

è chiara, nessun modello 

va distribuito se non è pronto e 

testato al 100%. “Ad esempio, 

nell’iconica Imperator, è difficile 

migliorarla in modo significativo”, 

commenta Hiss e, tuttavia, 

la sesta generazione è stata 

presentata durante l’evento di 

Coppa del Mondo a Fehmarn. 

I riders che conoscono il marchio, 

sanno che l’uscita di questo 

nuovo modello, è degna di 

nota. 

Generazione 6: Ora con uno 

scafo riprogettato, protezione 

dagli UV, e il cuore e l'anima 

Imperator. 

Dopo quattro anni di ricerca e 

sviluppo, la sesta generazione è 

rilasciata con un hard keel sandwich 

lungo tutta la lunghezza 

e un doppio concavo della carena. 

Il progettista di twintip, 

André Tharmann dice che “La 

nuova tavola funziona in tutte

le condizioni, fornendo un riding 

più fluido e controllabile. 

E, se volete provarla a spingerla 

ai limiti, questa tavola può solo 

andare grosso.” Dopo un esame 

più attento, si noteranno alcune 

caratteristiche come una notevole 

riduzione della resistenza, 

dovuta alla forma della porzione 

sotto i rails. Un singolo concavo 

superficiale dei tips, migra 

nel doppio concavo più ampio. 

La versione 6 ha anche affinato 

gli Elliptical Flex Tips. 

Ultra pads e straps: Fingertip 

control “in volo” 

Carved Customs scatena un 

sistema vincolante ultra premium. 

Ora disponibile per l'acquisto 

individuale, tutti i nuovi 

Ultra pads e straps, su ogni tavola, 

e disponibili anche per gli 

altri marchi. I Carved Customs 

binding stabiliscono un nuovo 

punto di riferimento, per la facilità 

di regolazione e la forma 

personalizzata. Gli Ultra pads 

e straps hanno il caratteristico 

Powertrim sulla punta delle 

dita, controllato da una linguetta, 

e il sistema con fibbia a click, 

tipico della tecnologia snowboard. 

Non solo, la chiusura può 

essere utilizzata “al volo”, regolandola 

anche a metà della session 

senza dover tornare a riva. 

Gli Ultra pads e straps sono progettati 

per un plantare su misura. 

I pads, ad esempio, hanno 

due posizioni sull’asse x (lunghezza 

tavola), 11 opzioni di angolazione, 

e 6 opzioni sull’asse 

y (larghezza tavola). Non esiste 

nessun sistema più regolabile. 

Anche le straps sono personalizzabili, 

regolabili anch’esse sugli 

assi x e y, senza attrezzi. Ad 

esempio, vuoi spostare le straps 

più vicino alla punta dei piedi? 

Nessun problema, sono facilmente 

regolabili a mano. Imbottitura 

in neoprene e memory 

foam del cinturino, conforme a 

qualsiasi forma del piede, per il 

miglior comfort possibile. 

Imperator Custom & Lightwind: 

rilancio completo dell’intera 

gamma. 

L’Imperator 6 non è sola. Tre 

nuove edizioni dell’Imperator 

da vento leggero e l’edizione 

Imperator Custom, fanno parte 

del gruppo. Se non trovate la 

vostra misura, Carved Customs 

sarà lieta di fare una speciale 

Imperator per voi, secondo le 

preferenze personali. 

Cartan, Unibody & UV Block: 

esclusiva innovazione dal team 

di Fehmarn 

Tutte le tavole condividono il 

simile design della fenomenale 

Imperator 6. Tutte, ad esempio, 

beneficiano Cartan® Carbon, di 

proprietà di Carved Customs, 

trama molto fitta, poca resina, 

fibre di carbonio biassiali a 30°, 

in grado di ottimizzare la torsione 

della tavola e il flex dinamico 

longitudinale. “La Carbon Fiber 

è la componente più critica delle 

nostre tavole, la fibra di carbonio 

che si trovava, non soddisfava 

i nostri standard, e così 

ne abbiamo fatta una nostra”, 

spiega Hiss. 

La nostra costruzione è responsabile, 

in parte, della firma e del 

comfort della tavola. Anche la 

degradazione da parte degli UV 

è una cosa importante, per cui 

abbiamo applicato uno speciale 

top coat con bloccanti UV e, in 

secondo luogo, utilizziamo una 

nuova resina con un bloccante 

UV, per fornire una protezione 

solare a lungo termine. 

Le nuove Imperator sono disponibili 

presso Carved Customs 

o un rivenditore autorizzato 

CORE. La nuova Imperator 6 

Custom è disponible su ordinazione 

direttamente presso Carved 

Customs. 

Testo Courtesy Carved Customs 

Foto Mediahouse.one 

Courtesy Carved Customs

202 

PRODUCT FOCUS 

ION STRIKE AMP ZIPLESS 

Product focus 

ION STRIKE AMP ZIPLESS 

www.ion-products.com 

Per ION era tempo di provare stimento interno pesante e a un 

qualcosa di veramente nuovo: leggero doppio pannello posteriore 

foderato. E, naturalmente, 

un concetto unico entry level 

che offre la massima libertà di perché nessuna cerniera ostacola 

i movimenti. Un addizio- 

movimento! La versione Zipless 

nella nostra linea di mute si è nale 100% neo tape sealing sul 

rivelata essere più flessibile e lato interno, fornisce eccellente 

leggera, grazie a nessun rive- 

flessibilità e resistenza all'ac- 

qua. Provate la libertà di movimento! 

The AMP level 

Se siete dipendenti da quell’adrenalina 

del voler superare i limiti 

e desiderate una muta che 

vi sostenga, allora la AMP è ciò 

che fa per voi. Grazie alla combinazione 

di design high-tech e 

lo stile, possiamo garantire che 

anche il più folle brivido sarà 

perfetto con questa muta. L'at-

tenzione ai dettagli e le caratteristiche 

minuziose, completano 

questa linea altamente competitiva. 

Maki_Tape 

Maki_Tape è fatto di Cyber_ 

Stretch 130% neoprene e quindi 

non limita affatto. Nelle Amp 

Level, ogni pollice di ogni cucitura 

è sigillato per un’incredibile 

tenuta contro l'acqua, senza limitare 

lo stretch. 

Entrare e uscire 

Ecco alcuni suggerimenti per 

entrare e uscire dalla muta, in 

grande stile: 

COME ENTRARE 

. collegare il velcro del batwing 

al collare, prendere il collare con 

entrambe le mani, assicurarsi 

che le ali sporgano 

. inserire la muta e tirarla sotto 

le ascelle. Iniziare con il braccio 

preferito fino alla spalla 

. poi inserire il secondo braccio 

. tirare le batwing sopra la testa 

. chiudere 

Ninja_Knees 

Qual è la cosa più comune che 

un cliente fa nel negozio? Tirano 

le braccia della muta, ma 

le gambe meritano la stessa 

attenzione! Pertanto la nuova 

funzione Ninja_Knees utilizza 

lo stesso materiale elastico utilizzato 

nei pannelli del braccio. 

Il risultato è una sorprendente 

libertà di movimento, mentre si 

piegano le ginocchia. 

COME USCIRE 

. aprire la chiusura 

. tirar fuori una spalla fino al gomito 

. liberare l’altro braccio 

. sfilarla completamente e infilarsi 

il nostro comodo poncho. 

Testo e foto Courtesy ION

204 

POWER MOVES 

Flat3 

POWER MOVES CON ALBY RONDINA 

Testo Alberto Rondina | Foto Laci Kobulsky 

L’acqua piatta è bella, ma quando c'è kicker, è una storia completamente 

diversa, e io lo adoro! 

Quello che mi piace del kicker è che si possono atterrare manovre 

che non si possono fare nel piatto, o solo alcune manovre che, 

però, avranno un aspetto migliore sul kicker rispetto all’acqua piatta. 

È anche più difficile, perché non solo è necessario eseguire la 

manovra, ma anche cercare l'onda giusta e il giusto momento per 

colpirla. 

Il Flat 3 è il trucco base sul kicker, dove si gira o FS o BS Flat, passando 

la barra dietro la schiena. In queste manovre si usa l'onda 

come una rampa, e l'aquilone deve avere velocità prima di colpire 

il kicker. Il fattore chiave sta nel colpire il kicker di lasco, seguendo 

la trazione dell’aquilone. 

Quando vedete un buon kicker, prendete un po' di velocità e puntatelo. 

Come vi state avvicinando, sganciate e, proprio quando si sta per 

colpirlo, andate sottovento. Questo è l'elemento chiave. Se si prende 

il kicker di bolina, potrebbe essere davvero difficile prendere la

FLAT 3 

barra, poiché sarà lontana dal corpo. Quando si va di poppa, la 

trazione dell’aquilone andrà giù quasi a zero, e la barra sarà super 

soft, molto più facile da passare dietro la schiena. 

Portate la tavola in avanti e lasciate andare la mano davanti. Piegate 

le gambe e, allo stesso tempo, portate indietro la testa sopra 

la spalla anteriore per avviare la rotazione in front. 

Tenete la barra vicino all’anca e passate la barra dietro. 

Continuate a spingere la testa per mantenere lo slancio, per terminare 

l'intera rotazione. 

Provate ad afferrare la barra con l'altra mano il più presto possibile. 

Questo vi aiuterà ad avere un miglior equilibrio in atterraggio e a 

mantenere l'aquilone nella stessa posizione! 

Ora andate in acqua e divertitevi! :-D 

Alby

206 

POWER MOVES 

Flat5 

POWER MOVES CON ALBY RONDINA 

Testo Alberto Rondina | Foto Laci Kobulsky 

F 

Il Flat 5 è il passo successivo dopo aver imparato il Flat 3. 

Lo stacco e la prima parte della manovra è come nel Flat 3, solo 

che bisogna provare ad andare più grossi, in modo da spingersi più 

alto fuori dal kicker, per avere più tempo per aggiungere un supplementare 

180 alla fine. 

Così, dopo lo stacco su un kicker, spingere con la testa in modo più 

deciso sopra la spalla, lasciare la mano anteriore, passare la barra

LAT 5 

e, per mantenere lo slancio, cercare di andare afferrare la barra il 

più presto possibile. 

Questo è l'aiuto che serve per girare l'ultima rotazione di 180, ma 

anche per mantenere il kite nella stessa posizione. 

Piegate le ginocchia e preparatevi per un atterraggio morbido toeside.

208 

EVENTI 

Open Water Challenge 

L’Open Water Challenge è arrivato, quest’anno, alla sua settima 

edizione. L’organizzazione, capeggiata da un instancabile Eddy Piana, 

ha accolto, nella tre giorni Oristanese, la finale del TT-Race, 

disciplina che, solo qualche giorno fa, è entrata di diritto ai prossimi 

Giochi Olimipici Youth (15-18 anni) dove i giovani riders, si contenderanno 

le prime medaglie per il kiteboarding. Nella finale CKI/ 

FIV, sono stati Francesco Contini, per i ragazzi, e Chiara Adobati, 

per le ragazze, a portarsi a casa la vittoria. 

Open Water Challenge

testo Roberta Pala 

foto Luca Piana e Roberta Pala 

Torregrande (Oristano)

210 

EVENTI 


Tre giorni davvero intensi sulla 

spiaggia di Torregrande, Oristano. 

Gli atleti del kitesurf sono 

arrivati nella giornata di venerdì, 

per gareggiare nel week end 

e testare, intanto, il campo di 

regata. Un parterre di giovanissimi, 

quasi tutti i riders con 

la data di nascita tra il 2000 e 

il 2002, accompagnati dai loro 

allenatori, è stato bello vedere, 

ad esempio, Simone Santoni in 

versione allenatore, pronto a 

seguire, spronare, e perché no, 

anche sgridare, i suoi giovanissimi 

atleti toscani in acqua. 

Qualche incomprensione allo 

skipper meeting, ricordiamo che 

molti dei ragazzi non provengono 

dal mondo vela, per cui, a 

volte, risulta più laborioso comprendere 

le indicazioni di regata. 

Poi alcuni errori in partenza, 

qualche “parrucca”, buchi di 

vento, alcune boe saltate, un’intera 

flotta squalificata (e non si 

era mai visto prima, ndr) per 

aver sbagliato percorso. È stato 

comunque bellissimo vedere 

questi ragazzi competere con il 

sorriso, in modo agonistico ma 

non dimenticando la bellezza 

della loro età. Per i regolamenti 

impareranno di sicuro, hanno 

tempo fino al 2018 per affinare 

la loro tecnica di regata e migliorare 

le loro performances. 

Su tutti hanno brillato, per i ragazzi, 

Francesco Contini, rider 

“local” perché della vicina Cabras, 

e Chiara Adobati, tra le 

ragazze. Le loro performances 

sono state pulite e costanti, e 

hanno permesso ai due ragazzi, 

di aggiudicarsi la tappa TT-Race 

CKI/FIV, dell’Open Water Challenge. 

In questa settima edizione, i riders 

del S.U.P. non hanno avuto 

vita facile. La regata prevista, la 

SUP Marathon, dalle rovine di 

Tharros a San Giovanni di Sinis,

a Torregrande, è stata sostituita 

da un campo di regata alternativo 

poiché la domenica, sul 

campo di gara, soffiavano ben 

25 nodi contrari. Stremati, amatoriali 

e non, si sono affrontati in 

un percorso faticosissimo, Luca 

Marcis, responsabile F-One Italia, 

ha stupito con una bellissima 

prestazione, sbaragliando la 

concorrenza. 

Per tradizione, da qualche anno, 

una speciale regata accompagna 

l’OWC, il Trofeo Marietto 

Carrus, una regata in cui, windsurf 

e kitesurf, si affrontano sul 

campo di regata, posizionato 

davanti Eolo Beach Club. La regata 

è ormai entrata nel cuore di 

tutti, gli appassionati e gli atleti 

professionisti, si mescolano sul 

campo di regata, per ricordare 

un amico del windsurf e della 

marina oristanese. Quest’anno 

sono partite, a distanza di 

qualche minuto l’una dall’altra, 

due flotte distinte, un totale di 

due regate per disciplina, troppi 

gli atleti in gara e troppo giovani 

i ragazzi del kitesurf, per far

212 

EVENTI 


partire tutti assieme windsurf e 

kitesurf. Vento teso, sole, sembrava 

che Mario avesse spazzato 

in un attimo tutte le nuvole, 

per farci vivere uno spettacolo 

e un’emozione, unici. Vedere la 

flotta kitesurf mura a dritta e i 

windsurf mura a sinistra scendere 

verso la spiaggia, con un 

colpo d’occhio che faceva pensare 

a un incrocio, è stato davvero 

esaltante. Il prezioso trofeo 

realizzato da papà Bertini, è andato 

a Simone Vannucci in foil 

per il kiteboarding, il local Daniele 

Concas è stato il primo dei 

non-foil. Nel windsurf ha vinto 

con largo margine, un commosso 

veterano, Marco Begalli. 

Che dire di questa edizione, il 

tempo, i primi giorni, non è stato 

di certo clemente, forti acquazzoni 

e continui cambi di direzione 

e intensità di vento non 

hanno di certo reso le cose facili 

agli atleti in gara. La giornata di 

domenica ha sicuramente risol-

levato gli animi, parterre affollato, 

una bella giornata di sole, 

regate di tutte le discipline e il 

coronamento alla giornata, con 

la regata amatoriale più bella di 

sempre. 

Eddy Piana, Mirco Babini, Stefano 

Bertini, Emanuela Bazzoni, 

Claudio Alessandrello e tutto 

lo staff CKI/FIV, tutti i driver sul 

campo di regata, e i ragazzi del 

Team di Eolo, si sono fatti in mille 

per garantire che tutto filasse 

nel modo giusto e in sicurezza. 

Gli instancabili mattatori dell’Ovo 

Team, hanno accompagnato, 

con la loro simpatia, le giornate 

di gara. Daniela e Matteo, due 

giovani oristanesi, hanno portato 

sulla spiaggia di Torregrande, 

per la prima volta, il marchio 

brasiliano Greenish. 

Il Comune di Oristano, la Provincia 

di Oristano, l’STL di Oristano 

e il Comune di Cabras, credono 

fermamente in una stagione turistica 

sportiva che non sia solo

214 

EVENTI 


concentrata nei mesi estivi, ma 

che si estenda a tutto l’anno in 

un territorio, quello della penisola 

del Sinis, che ha una ricchezza 

inestimabile di acqua e 

vento, elementi vitali dei nostri 

sport. 

Non è mancato il prezioso supporto 

della Capitaneria di Porto, 

che vigilava sulla sicurezza in 

mare, e dell’area marina protetta 

della Penisola del Sinis, Isola 

di Mal di Ventre. 

Ogni anno Eddy Piana, stremato, 

dice, nel parterre “ah no 

questo è l’ultimo anno”… e anche 

quest’anno, alla fine della 

giornata di domenica, Claudio 

Alessandrello gli ha fatto la fatidica 

domanda… e la risposta 

è stata “Ci vediamo il prossimo 

anno!” 

Pertanto, lo sappiamo già, 

l’OWC avrà la sua ottava edizione! 

E, come si dice qui… “A si biri” 

(arrivederci…)

216 

EVENTI 


Inoltre si ringrazia: Chia Wind Club, Zigantes, Riw 

mag, 4Windsurf, FISURF, AICW, CKI, FIV, IAMC, 

Ocean sub, Marine Oristanesi, Luna Lughente, Hotel 

Mistral, Gioielleria Piana e Casti.

Ragazzi 

1. CONTINI FRANCESCO 

2. GASPARI MATTIA 

3. MORELLI LORENZO 

Ragazze 

1. ADOBATI CHIARA 

2. ORLANDI CATERINA 

3. TARI IRENE 


Torregrande (Oristano)

218 

EVENTI 

Alby Rondina Kite Camp 2016 

testo Roberta Pala 

Foto Renza Marinelli, Lucia Rondina, Roberta Pala 

Alby Rondina 

Kite Camp 2016 

Kitesardegna - Porto Botte 

Ormai, quando scorro il calendario per pianificare gli appuntamenti dell’anno, ci 

sono date per così dire “intoccabili”. Quella settimana, o dieci giorni, a cavallo 

di Ferragosto, ormai hanno assunto una sorta di “sacralità” per me, sono dieci 

giorni in cui mi allontano dal caos estivo, fatto di urla, ombrelloni e frigobar, 

e prendo la strada per Porto Botte, per raggiungere KiteSardegna, al mitico Fortino, 

dove Alberto Rondina tiene, ormai da qualche anno, un camp per i giovanissimi. 

È anche l’occasione per stare con due magnifiche famiglie, quella di Alby e quella 

del suo amico fraterno e socio, Marco Orrù.

Matthias 

Andrea 

Dopo alcuni anni da quando 

Alby e Marco hanno istituito il 

camp, il numero dei ragazzini 

interessati, è cresciuto in modo 

sostanziale. Quest’anno, al folto 

gruppo degli under 21, si sono 

aggiunte altre tre ragazze, l’occasione 

per farsi dare qualche 

consiglio da Alberto, era troppo 

ghiotta per farsela sfuggire, e 

anche Alby ha accettato di buon 

grado, queste tre nuove iscritte, 

due local, Tiziana e Consuelo, 

due ragazze con una grinta da 

vendere, e Giulia, freestyler romana, 

ormai trapiantata a Milano, 

ma con la Sardegna nel 

cuore. 

Per me è stato incredibile vedere 

l’evoluzione di alcuni dei ragazzi, 

da un anno a questa parte, 

l’irriducibile Matthias Lancsàr, 

primo a entrare in acqua e ultimo 

a uscire, uno stile che, dallo 

scorso anno, ha visto un miglioramento 

davvero forte, grazie 

agli allenamenti invernali, al lavoro 

al nuovo ProKite Center di 

Alby in Sicilia e, soprattutto, alla 

sua tenacia e volontà, accompagnate 

sempre da una straordinaria 

passione. 

Anche Andrea Vicari ha migliorato 

di molto il suo riding, 

rendendo tutte le manovre più 

aggressive, potenti, un piacere 

trovarselo davanti la macchina 

fotografica, sempre con il timing 

perfetto con il fotografo, 

segno di grande attenzione e di 

professionalità. 

Anche Alessio Pintus, giovane 

talento sardo, è cresciuto tantissimo, 

non solo in centimetri 

e in spessore, ma anche in performance 

atletiche. Più fisicità 

ha reso più semplice gestire 

forti venti, le raffiche, e le ma-

220 

EVENTI 


novre sganciate in condizioni di 

sovrainvelatura. 

Altri tre locals, completavano il 

quadro dei riders che erano già 

qui lo scorso anno, il mitico Michi, 

che quest’anno ha potuto 

partecipare poco alle attività, 

a causa di una brutta influenza 

con febbre altissima e Nicolino… 

chissà se continueremo a chiamare 

Nicolino ancora a lungo 

questo ragazzone che supera 

abbondantemente il 1.80… Le 

session con Michi vuol dire trattenere 

il fiato a ogni loop, e Nicolino 

quest’anno, mi ha strappato 

più di un sorriso in acqua, 

con siparietti comici, alternati a 

manovre potenti. Anche Mattia 

Orrù ha fatto parte a tratti di 

questo camp… ma lui è istruttore 

per KiteSardegna e, ogni 

tanto, il dovere lo ha chiamato 

altrove… in più, la sua nuova 

grande passione, si chiama 

drone… e l’ha assorbito molti 

momenti tra video e post produzione… 

Non dimentichiamo il “Gambe”, 

Matteo Gamberini, fisioterapista 

del camp, appassionato di 

kite, responsabile della preparazione 

atletica per i ragazzi, e il 

re indiscusso dei crash estremi, 

provando l’impossibile… almeno 

quest’anno non ha perso la me- 

Alessio 

Michi

Nicola 

Gambe 

Mattia

223 

EVENTI 


Tiziana 

Chiara 

GIULIA 

moria… ;-) 

Lo scorso anno una sola ragazza 

faceva parte dei riders del 

camp, Chiara Adobati, arrivata 

anche quest’anno ad allenarsi, 

non solo per il freestyle, ma 

anche per il TTRace gara che, al 

recente evento dell’OWC a Oristano, 

ha concluso con una bellissima 

prima posizione! 

Il camp di Alberto Rondina ha 

un’atmosfera davvero unica, 

non solo per la location. C’è il 

campo allestito nel prato dell’agriturismo 

Golfo Palmas della 

famiglia Orrù, coccolati dalla 

cucina celestiale di mamma 

Patrizia e in un contesto rurale 

magico, dove i ragazzi imparano 

il contatto con la Natura, e 

gli animali, oltre a socializzare, 

allenarsi, e fare esperienze 

che serviranno a loro in futuro, 

come atleti e come persone. 

Poi c’è la location in spiaggia, un 

contesto unico, con condizioni a 

dir poco perfette per il nostro

Consuelo 

sport… uno spot che potrebbe 

essere cancellato per sempre, 

dove la convivenza con i pescatori 

di zona, si è resa impossibile 

al momento, nonostante, come 

chi conosce lo spot ben sa, esisterebbe 

ampiamente il posto 

per tutti, esercitando le proprie 

passioni ciascuno con rispetto 

e professionalità, come hanno 

sempre ampiamente dimostrato, 

i ragazzi di KiteSardegna 

in tutti questi anni, portando il 

nome di Porto Botte e San Giovanni 

Suergiu, quasi sconosciuto 

anche in Sardegna, sulle migliori 

riviste mondiali di kitesurf. 

Un patrimonio inestimabile, 

per il nostro sport, e un beneficio 

turistico per una zona, fuori 

dalle rotte turistiche di massa. 

Dove, in altre zone, si assiste 

a una presa di coscienza di un 

turismo non solo stagionale ma 

legato a beni altamente presenti 

in Sardegna, soprattutto fuori 

stagione, il mare e il vento, partner 

imprescindibili degli sport 

velici, e si fa di tutto per rilanciare 

un turismo sportivo tutto 

l’anno, in altre zone si assiste a 

qualcosa che potrei definire una 

sorta di “annebbiamento” della 

vista o di, speriamo momentanea, 

incapacità di intendere e 

volere…

224 

EVENTI 


Camilla 

Antonio

Davide 

Parentesi di riflessione a parte, 

torniamo ai ragazzi, il bene 

più prezioso del nostro sport. 

Quest’anno, al gruppo dei, per 

così dire “veterani”, si sono aggiunti 

altri giovani futuri campioni, 

Camilla, tra le ragazze, 

ha portato la sua calma e il suo 

sorriso in acqua, ascoltando 

ogni consiglio di Alberto e cercando 

di capire come interfacciarsi 

con i fotografi, tra stacchi 

e distanze… 

Dalle acque del lago e dalla 

MKS, fucina di uno stuolo infinito 

di giovani atleti, Davide ovvero 

“il vichingo”. Mi resta in mente 

una session epica di questo 

camp, vento leggerissimo, credo 

sia stato in acqua, provando 

manovra dopo manovra, almeno 

tre ore… 

E poi i più piccoli del gruppo, 

Antonio, Cesare e Riccardo. Antonio 

non si è dato pace, ha provato 

ogni aspetto del kiteboarding, 

che fosse col twin tip o col 

surfino sotto i piedi, ascoltando 

ogni parola ed entrando in acqua 

in ogni condizione. Riccardo, 

accompagnato da papà Patrick, 

kiter a sua volta, è stato quello 

più timido con la macchina fotografica, 

sicuri che, crescendo, 

prenderà più consapevolezza 

dei suoi mezzi e fiducia in sé, intanto, 

una prima esperienza del 

genere, credo sia stata un primo 

passo importante per lui. E che 

dire di Cesare, rider sardo tutto 

pepe, vorrei avere la metà della 

sua grinta, vento forte? Nessun 

problema, Cesare prende la 3 

mq! Indipendente, carismatico, 

concentratissimo nel mettere in 

pratica ogni frase di Alby. Credo 

che molti dei riders che si considerano 

già “arrivati”, dovrebbero 

prendere qualche lezione di 

vita da questo ragazzino! 

Tra una foto e l’altra, i sorrisi 

di papà Rondina, sul kite, sul 

windsurf, a pesca, mai fermo un 

attimo! Lucia che olla il surfino,

226 

EVENTI 


Cesare 

con un sorriso che illumina tutto 

il fotogramma. A riva, mamma 

Renza che vigila sul gruppo, 

cibo sano e tanta frutta sotto 

l’ombrellone, in questa settimana 

Renza diventa sempre un po’ 

la mamma per tutti, un punto di 

riferimento indispensabile… 

È stata una settimana magnifica, 

ringrazio tutti i ragazzi di KiteSardegna, 

Marco e la famiglia 

Orrù, Alby e la famiglia Rondina, 

per rendermi parte, ogni anno, 

di ques’esperienza… a qualcuno 

potrebbe sembrare una fesseria 

ma quest’anno, aver ricevuto 

una lycra con il mio nome, mi 

ha fatto sentire “pensata”… mi 

sento orgogliosa di conoscere 

da tanto tempo queste persone, 

grazie!… 

… Ci si vede il prossimo anno… 

e non fate scherzi… ho già segnato 

in giallo le date sul calendario! 

Roberta

RICCARDO 

LUCIA

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Kitesoul Magazine #14 Edizione Italiana

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