You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Mensile di
attualità e cultura
Anno 3 N. 10
Ottobre 2016
ASPIRANTI FOTOMODELLE
CURVY... È BELLO
UN PARCO INCANTATO:
"LA MORTELLA"
Viaggio nella natura incontaminata dell'isola
d'Ischia, in visita ad uno dei più belli
e rigogliosi giardini d'Europa
OLIVE ALL'ASCOLANA
AL CONTRARIO
IL CASTAGNO
DEI CENTO CAVALLI
A MICHELE MIGLIONICO
IL PREMIO BASILEO 2016
Il prestigioso riconoscimento premia
l'attaccamento del noto stilista lucano
alla sua terra d'origine.
DON CAMILLO GIUNGE IN RUSSIA
2 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 3
IN PRIMO PIANO
6 Venaria Reale, un progetto
che integra il Borgo e la Reggia.
24 Un parco incantato:
"La Mortella".
CULTURA
18 Don Camillo giunge in Russia.
22 Nell'Italia degli anni '60
il cinema del boom economico.
NOTIZIE E CURIOSITÀ
28 Il castagno dei cento cavalli.
30 Phubbing: la sindrome
da cellulare compulsivo.
34 Mostre all’Orizzonte.
FASHION & MODELS
66 Aspiranti Fotomodelle:
I generi alternativi:
Curvy... è bello!
66 A Michele Miglionico
il Premio BasiLEO 2016.
RUBRICHE
53 Orizzonte Food
Olive all'ascolana al contrario.
58 Le riflessioni di Fabrizio Capra
Benessere al naturale.
60 Lo sapevate che
Il Tarassaco.
77 Oroscopo del mese.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna
parte della pubblicazione può essere
riprodotta, rielaborata o diffusa senza
espressa autorizzazione. della Direzione.
Le opinioni espresse negli articoli
impegnano solo gli autori e non coinvolgono
né rappresentano il pensiero
della Direzione.
4 • Orizzonte Magazine
EDITORIALE
Leggere o guardare?
È assodato, gli italiani leggono sempre meno. In
questa società frenetica leggere comporta tempo, e
allora la nostra attenzione preferisce le immagini alle
parole: sono più rapide da individuare, più immediate
da comprendere; basta uno sguardo, non servono
regole complicate, circonvoluzioni verballi, macchinosi
costrutti sintattici.
I quotidiani ormai si sfogliano solo per guardare le figure,
al massimo soffermandosi di sfuggita sui titoli più grandi,
quelli che saltano subito all'occhio. I libri sono ancora
più impegnativi. Il risultato è che i giornali sono in profonda
crisi e le librerie sono semivuote, mentre la gente va in
giro per il web perduta nel proprio smartphone.
Senza peraltro leggere neanche lì; basta infatti un "I
like" ogni tanto per dar segno della propria esistenza in
vita e lasciare eterna testimonianza nel mondo.
Naturalmente, se la tendenza è di non leggere per
quale motivo bisognerebbe saper scrivere? Non è importante,
tanto non leggerà nessuno, e se proprio qualcuno
dovesse prendersi questa briga, con molta probabilità
non saprà scrivere neanche lui. La lingua italiana
presa a calci nelle gengive è ormai una costante: nessuno
ci fa più caso, spesso neanche gli stessi giornalisti che,
forse perché scrivono per professione, riversano le loro
frustrazioni su grammatica e sintassi. È infatti loro la
responsabilità di aver diffuso urbi et orbi termini come il
celodurismo di bossiana memoria o il bunga bunga berlusconiano,
facendoli diventare beceri neologismi che pure
hanno trovato posto nel dizionario italiano.
C'è da meravigliarsi, quindi, se sui muri si leggono
perle tipo "Mi ai spendo il cuore" o "Prova à d'amarmi"?
Forse ha proprio ragione l'anonimo filosofo di strada
che ha scritto: "Il futuro non è più quello di una volta".
Franco Ardito
ORIZZONTE MAGAZINE
Mensile di attualità e cultura
Anno 3 n. 10 - Ottobre 2016
Reg. Trib. di Bari n° 19/2014
Franco Ardito
Direttore Responsabile
Angelo Ferri
Direttore Editoriale
Redazione
via G. Colucci, 2 - 70019 Triggiano (BA)
tel.: 080 9697552
e-mail: direzione@orizzontemagazine.it
www.orizzontemagazine.it
La collaborazione avviene su invito.
Articoli e materiali non si restituiscono.
La Direzione si riserva di adattare
testi, illustrazioni e fotografie alle
esigenze della pubblicazione.
Articoli e immagini vanno inviati per
e-mail a: articoli@orizzontemagazine.
it Gli articoli dovranno pervenire in
formato doc o docx e le immagini in
formato jpeg, con una risoluzione
non inferiore a 300 ppi.
Orizzonte Magazine • 5
VENARIA REALE
UN PROGETTO CHE INTEGRA
IL BORGO E LA REGGIA
di Fabrizio Capra
Q
uando da piazza Vittorio
Veneto si imbocca
via Andrea
Mensa, inoltrandosi
nell’anima antica di Venaria Reale,
ci si immerge in un percorso
permeato di storia; entrando
poi in piazza dell’Annunziata,
quando sullo sfondo inizia a materializzarsi
concretamente la
Reggia, lo sguardo corre attorno
pieno di ammirazione. Ma solo
una volta giunti in piazza della
Repubblica (nome azzardato per
una piazza nel cuore di un simbolo
di Casa Savoia) la Reggia si
rivela in tutta la sua magnificenza
e imponenza.
Da oltre trecento anni il Borgo
Antico accoglie i visitatori, offrendosi
a loro con le sue architetture,
la prospettiva e la storia
che rappresenta.
Raccontare in un articolo la Reggia
nel suo complesso è un’impresa
ardua, soprattutto per il
rischio di dimenticarne qualche
passaggio o di sottovalutarne
qualche aspetto: in questo servizio
cercherò di stimolare l’attenzione
del lettore verso una
visita a questo gioiello storico
della provincia di Torino e del
Piemonte, lasciando ogni approfondimento
alla navigazione sul
sito ufficiale www.lavenaria.it e
6 • Orizzonte Magazine
col consiglio di acquistare, una
volta visitata la Reggia, la Guida
realizzata da Giovanna Francesca
Grasso (difficile sintetizzare
quello che la curatrice della
guida ha racchiuso in oltre 180
pagine).
Il contesto
Fin dalla metà del Seicento la
Reggia e il Borgo Antico sono
stati concepiti, nel progetto di
Amedeo di Castellamonte per
integrarsi a vicenda. La pianta
del Borgo Antico riproduce il
“Collare dell’Annunziata”, la più
alta onorificenza di Casa Savoia:
la piazza circolare su cui si
affacciano, una a destra e l’altra
a sinistra, due chiese gemelle è
creata in corrispondenza del
“medaglione” del Collare; naturalmente
la piazza è dedicata
alla Santissima Annunziata.
Disegnato come una Corte minore
rivolta alla facciata del gran
palazzo, il Borgo seicentesco
apriva il lungo cerimoniale che
conduceva i visitatori fin dentro
la Corte d’Onore, per poi
accompagnarli all’ingresso della
Sala di Diana.
Lungo il percorso del Centro
Storico s’incontrano dieci pannelli
che illustrano tappe storiche,
personaggi, luoghi architet-
Orizzonte Magazine • 7
tonici e vicende di Venaria, caso
unico di città ideata in simbiosi
con la sua Reggia.
La Venaria Reale
Si tratta di un “progetto culturale
permanente” in grado di proporre
opportunità di conoscenza, emozioni
ed esperienze molteplici.
Si trova alle porte di Torino ed
è composto dagli 80mila metri
quadri di edificio monumentale
della Reggia, 60 ettari di Giardini,
e 3mila ettari recintati del Parco
La Mandria.
Ci si trova, quindi, al cospetto di
un capolavoro dell’architettura e
del paesaggio, dal 1997 Patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco e
dal 2007 aperto al pubblico.
Storia in breve
E’ la metà del diciassettesimo secolo
quando il duca Carlo Emanuele
II di Savoia e la duchessa
Maria Giovanna Battista di Savoia
Nemours incaricano Amedeo di
Castellamonte, architetto di corte,
di disegnare un luogo destinato
al piacere e alla caccia. Il progetto,
di grandioso impatto scenografico,
comprende il palazzo, il parco, i
boschi di caccia e un intero borgo.
Dal 1699 l’architetto Michelangelo
Garove mette mano al complesso
della Reggia, per dargli un carattere
più grandioso, secondo le ambizioni
di Vittorio Amedeo II.
Nel frattempo il duca diventa re
e nel 1716 affida il progetto di
ampliamento a Filippo Juvarra,
che con la sua Galleria Grande, la
Cappella di Sant’Uberto, la Citroniera
e la Scuderia,
inserisce la Reggia
tra i capolavori del
barocco.
Nel 1739 Carlo
Emanuele III incarica
Benedetto Alfieri
di dare unità al
complesso con un
sistema di gallerie
di comunicazione e
ambienti di servizio,
tra cui le scuderie e
il maneggio coperto.
La Reggia prosegue
con la sua vita
di corte durante il
regno di Vittorio
Amedeo III, che fa
realizzare da Giuseppe
Battista Piacenza
e da Carlo
Randoni il collegamento
tra il Piano
nobile e i piani alti,
e di Carlo Emanuele
IV, fino al declino
dell’Antico Regime.
Dopo l’arrivo di Napoleone,
la conseguente
fuga e il successivo
ritorno del
re, all’inizio dell’Ottocento
la Reggia
si trasforma in caserma,
ospitando le
divise delle guerre
d’Indipendenza e
quindi, durante la
Prima e la Seconda
guerra mondiale,
quelle dell’esercito
italiano.
8 • Orizzonte Magazine
Tolto il presidio militare,
la Reggia diventa
preda dei vandali,
che spogliano il
palazzo di tutti i materiali
riutilizzabili.
Un periodo d’oblio
riscattato dai generosi
tentativi della
comunità e della
Soprintendenza dei
Beni Architettonici
di scongiurare l’irreparabile.
Il restauro della Reggia
e dei Giardini, il
recupero del Borgo
Antico e del Parco
della Mandria vengono
avviati nel 1999
dal Ministero dei Beni
e le Attività Culturali
e dalla Regione
Piemonte, con il sostegno
dell’Unione
Europea e del Ministero
dell’Economia
e la collaborazione
della Provincia di
Torino, del Comune
di Venaria e del
Comune di Torino. Il
progetto riporta alla
luce affreschi, decorazioni
e testimonianze
archeologiche
attraverso metodologie
di intervento
all’avanguardia.
L’inaugurazione, avvenuta
il 12 ottobre
2007, ha restituito
al pubblico la Reggia
e i suoi Giardini. L’architettura, la
storia, il paesaggio, i moderni linguaggi
artistici, i capolavori d’arte
e uno spettacolare ed evocativo
allestimento sugli stili di vita del
Seicento e del Settecento offrono
ai contemporanei lo splendore
di una grande corte europea.
Attraverso il percorso di visita, le
mostre, gli spettacoli, i concerti,
i convegni e i piaceri enogastronomici,
la regalità e il piacere di
vivere sono ritornati di casa alla
Reggia di Venaria.
La visita
A questo punto diventa facile
raccontare la visita alla Reggia e
ai suoi Giardini, ma ne risulterebbe
un articolo didascalico, incapace
di trasmettere quello che
veramente rappresenta questo
importante monumento, caratterizzato
da alcune fra le più alte
espressioni del barocco.
È il “Teatro della Storia e della Magnificenza”
a fare da cornice a
questo capolavoro: un percorso
espositivo di quasi 2mila metri
dedicato ai Savoia, suddiviso tra
piano interrato e piano nobile, in
due momenti capaci di far rivivere,
appunto, la storia e la magnificenza
di questo luogo, arricchito
dal suggestivo allestimento sulla
vita di corte “Ripopolare la Reggia”
di Peter Greenaway.
Il Piano Seminterrato, dedicato
alla “Storia”, propone gli affascinanti
locali che un tempo erano
adibiti alle attività di servizio, in
modo che si possano cogliere e
fare riflessioni su fatti storici, te-
Orizzonte Magazine • 9
mi e vicissitudini della dinastia
sabauda, dalle mitologiche origini
dell’anno Mille fino alla prima
metà dell’Ottocento, quando si
estinse il ramo principale dei Savoia.
Nelle ultime sale, prima di
salire al Piano Nobile, troviamo
il racconto delle trasformazioni
della Reggia: il progetto del Castellamonte
e un’affascinante “storia
delle idee incompiute”, di come
il palazzo avrebbe dovuto essere
secondo i progetti, mai completati,
di Garove, Juvarra e Alfieri.
Al livello superiore, il Piano Nobile
è dedicato alla “Magnificenza”,
dove viene raccontata la seicentesca
Reggia di Diana per proseguire
poi con la grande Promenade à la
cour, attraverso gli appartamenti
del Duca e della Duchessa, quelli
del Re e della Regina, la Galleria
Grande, il Rondò alfieriano, la Cappella
di Sant’Uberto, un grandioso
“percorso cerimoniale” che caratterizzava
il palazzo settecentesco.
Il tutto viene riproposto senza
soluzione di continuità, permettendo
al visitatore di muoversi
liberamente nei grandi spazi della
Reggia e di ammirarne le fantastiche
prospettive architettoniche.
Dipinti, sculture, arazzi, mobili,
lampadari, tappeti, bandiere,
argenti, tabacchiere, orologi e
strumenti musicali evocano l’arredo
perduto e ricreano le antiche
atmosfere di corte e il gusto
del Seicento e del Settecento.
Inoltre nelle sale dell’Appartamento
della principessa Ludovica
sono esposte ventisette prestigiose
opere del XVI e XVII secolo,
concesse in prestito dalla Galleria
Sabauda del Polo Reale di
Torino. Sono dipinti appartenuti
ai re Savoia, opere di maestri come
Schedoni, Guido Reni, Guercino,
Rubens, van Dyck, Brueghel
il Vecchio e Brueghel il Giovane
che vanno a rievocare la “quadreria
della Reggia”.
Il percorso si chiude con la Scuderia
Grande juvarriana, uno degli
spazi architettonici più imponenti
della Venaria e del barocco europeo:
all’interno è esposto lo splendido
Bucintoro, fatto realizzare a
Venezia da Vittorio Amedeo II fra
il 1729 e il 1731, oggi unico esemplare
originale rimasto al mondo,
presentato in un allestimento
spettacolare che prevede filmati
didattici, luci e musiche originali,
con la celebre imbarcazione “armata”
per intero con albero, remi
e vele. Insieme si ammirano anche
alcune fra le più sontuose carrozze
di gala utilizzate dai Savoia nell'Ot-
10 • Orizzonte Magazine
tocento, tra cui la Berlina dorata.
Si tratta, nel complesso, di una
mostra permanente imperdibile,
sia per il valore eccezionale delle
opere esposte con soluzioni scenografiche
moderne e di effetto
straordinario, sia per comprendere
meglio la storia della Reggia,
del suo territorio, della dinastia
che l’ha governato, e di un’epoca
che insieme rappresentano.
Architetture mozzafiato recuperate,
scorci e assialità prospettiche
riproposte, ambienti, tappezzerie,
contesti storici nuovamente citati,
adesso come allora accompagnano
il visitatore nelle magiche
atmosfere della vita di corte, per
uno straordinario viaggio nella cultura
e nel loisir di ieri e di oggi.
Galleria grande
Collegava l’appartamento del re a
quello dell’erede al trono. E’ uno
dei capolavori dell’architettura
settecentesca, firmato dall’architetto
Filippo Juvarra: armonia e
proporzioni, decori fatti di stucchi,
cornici, lesene ne fanno uno degli
ambienti più sorprendenti e spettacolari
dell’intero complesso.
Il pavimento è stato realizzato
nel 1995: l’originale, durante l’occupazione
francese, fu smontato
e riutilizzato per la Galleria del
Beaumont a Torino. Le finestrature
e i “grandi occhi” consentono
un gioco di luci e penombre
tali da esaltare la varietà degli infiniti
decori e delle due esedre,
suggestionando inesorabilmente
i visitatori. Il ricco apparato decorativo
è dovuto a Pietro Filippo
Somasso, Giuseppe Bolina,
Antonio Papa e Giovambattista
Sanbartolomeo.
Alcuni dati: 15 metri l’altezza
al centro volta, 80 metri la lunghezza,
12 metri la larghezza, 44
le ampie finestrature, 22 aperture
ovali all’interno e rettangolari
all’esterno (grandi “occhi”).
Orizzonte Magazine • 11
Sala di Diana
Vi si accedeva dopo aver percorso
il cortile d’accesso e quello
d’onore. E’ rettangolare, ricca di
stucchi e rappresentazioni allegoriche
incentrate sulla caccia; la
volta è affrescata da Jan Miel e vi
sono enormi ritratti equestri e
tele a tema venatorio.
Nei Seicento la sala era utilizzata
per banchetti e ricevimenti.
Cappella di Sant’Uberto
E’ un capolavoro juvarriano dedicato
a Sant’Uberto, protettore
dei cacciatori, voluto da Vittorio
Amedeo II. Iniziato nel 1716 e
completata nel 1729, si presenta
con maestose volumetrie disposte
intorno ad un impianto a
croce greca smussata, con due
grandi altari ai lati del transetto e
quattro cappelle circolari all’interno
e poligonali all’esterno, poste
sulle diagonali. Un ambiente unico
fatto di fastose decorazioni e
sapienti contrasti di luce.
L’altare maggiore è opera di Giovanni
Baratta e si sviluppa in senso
verticale, collocandosi tra le due
colonne centrali della conca realizzata
dall’abside. Baratta è autore
anche delle quattro statue dei
Dottori della Chiesa, poste nelle
nicchie dei pilastri centrali: Sant’Agostino,
Sant’Ambrogio, Sant’Atanasio
e San Giovanni Crisostomo.
Sugli altari laterali si trovano le
quattro grandi pale, opera di affermati
pittori di scuola romana.
La Cappella fu collegata alla Reggia
per mano di Benedetto Alfieri,
che ideò anche lo scenografico
scalone monumentale che sale
alle tribune della Cappella.
.
Scuderie juvarriane
Realizzate dal 1722 al 1727 da Juvarra,
la Citroniera (antica serra creata
per il ricovero degli agrumi) e
la Scuderia Grande, con i loro 5mila
metri quadri totali di superficie,
oltre 140 metri di lunghezza per
quasi 15 di larghezza e altrettanti
di altezza ognuna, rappresentano
il più vasto polo espositivo del
complesso della Reggia di Venaria.
Citroniera
Usata per riporre d'inverno le
piante d'agrumi ornamentali,
emerge come quinta scenografica
del Giardino a Fiori e il suo ingresso
principale s'attesta su uno dei
viali più lunghi: l'Allea Reale. Internamente
appare come un'enorme
serra, con le finestre aperte verso
sud al fine di ottenere il massimo
sole. Si tratta di un ambiente di
grande ricchezza di luci e decorazioni:
lo spazio interno, oltre
che imponente per dimensioni, è
stato concepito anche in termini
di grande ricchezza chiaroscurale
e plastica; le pareti laterali sono
scavate da nicchie che, con la loro
scansione, imprimono un forte
dinamismo all'involucro, risultando
caratterizzate a sud dalla grande
luminosità delle aperture ad arco
sormontate da oculi (per accogliere
il massimo di luce e calore d'inverno)
e a nord dalla replica dei
serramenti in trompe l'oeil sul muro
di separazione dalla scuderia.
Scuderia grande
Poteva contenere 160 cavalli; dei
box lignei, oggi scomparsi, restano
12 • Orizzonte Magazine
a 12 metri), i proiettori colorati
e i condotti di vapore, costituisce
una delle più scenografiche e suggestive
fontane del mondo.
i precisi disegni realizzati dai mastri
minusieri. Le amplissime dimensioni
di questo ambiente, maggiori di
qualsiasi altra scuderia di residenza
reale presente in Piemonte, rivelano
non solo l'importanza del
cavallo nella grande coreografia
delle cacce reali, ma anche l'ambizione
della committenza.
Sale delle Arti
Situate ai “piani alti” della reggia
rappresentano lo spazio ideale
per mostre temporanee organizzate
nel corso dell'anno. Imperdibile
la vista che si gode sui Giardini,
verso il borgo o sulla Corte
d’Onore.
Corte d’Onore
Accoglie il visitatore in tutta la
sua magnificenza, offrendo uno
sguardo d’insieme da cui si percepisce
una delle peculiarità della
Reggia: quella di essere un complesso
straordinario anche per le
differenti fasi storiche che evoca,
visibilmente intersecate tra loro
in quanto frutto di radicali cambiamenti
architettonici attuati dai
vari architetti che hanno operato
a Venaria.
Nella Corte d’Onore era collocata
la Fontana del Cervo, un ricco
apparato marmoreo raffigurante
dodici cani e quattro cacciatori
sorpresi nell’atto di inseguire il
cervo bronzeo. Oggi la Fontana
rivive come citazione storica
dell’antico sito, di cui rimangono
le fondamenta e parte delle decorazioni;
è stata inserita in una
nuova grandiosa ellisse di 120 metri,
che recupera così il baricentro
della Corte. Il Teatro d’Acqua, con
i suoi 100 ugelli d’acqua (alti fino
I Giardini
Oggi rappresentano un connubio
tra antico e moderno, tra insediamenti
archeologici e opere
contemporanee, dove la monumentale
statua dell’Hercole Colosso
(originariamente posizionata
all’interno della Fontana dell’Ercole)
ultima opera originale ancora
esistente, convive con le opere di
importanti artisti contemporanei.
I giovani Giardini della Reggia di
Venaria, inaugurati solo nel 2007,
superata la prima fase di assestamento,
stanno entrando in un
momento importante della loro
crescita ed evoluzione, durante
la quale iniziano a delinearsi
in maniera più evidente e definita
gli elementi caratterizzanti
e la "forza" del loro disegno,
a testimonianza di una continua
trasformazione naturale che nel
panorama dei grandi giardini
storici europei rappresenta un'esperienza
unica. La loro visita
può dunque costituire una piacevole
sorpresa anche per chi li
ha già visitati in passato, proprio
perché sempre in evoluzione.
I giardini, oltre che a piedi o con
visite guidate, sono percorribili
con il “trenino Freccia di Diana”,
la “Gondola” o la “Carrozza a
cavallo”.
Proviamo anche per i Giardini a
sintetizzare ciò che il visitatore
può vedere.
Orizzonte Magazine • 13
Parco Alto
Creato nel Settecento comprende
il rinato Gran Parterre, le grandi
Allee (di Terrazza e Reale), i Boschetti,
dove è possibile scorgere
pavoni e pavoncelle, il Giardino
delle Rose e il Fantacasino, attrazione
del Boschetto dei Giochi
pensata per le famiglie e un pubblico
di ogni età, che ripropone
in chiave moderna la funzione di
luogo di loisir dei Giardini.
L’attuale allestimento ricalca
quelli originari e si basa, per il
tracciato, su disegni e rilievi del
Settecento e sulle linee nel terreno
individuate mediante la lettura
di fotografi e aeree.
Parco Basso
Include il grande bacino d'acqua
della Peschiera (11 milioni di litri
d'acqua per una visuale scenografica
immensa), lo spazio del Giardino
delle Sculture Fluide di Giuseppe
Penone, le grotte seicentesche, i
resti della Fontana dell'Ercole e del
Tempio di Diana collegati dalla visione
all'infinito del canale d’acqua,
e gli orti e i frutteti del Potager
Royal più grande d'Italia.
Asse Centrale
Lungo la linea retta che, in prosecuzione
della via centrale di Venaria
Reale (Via Mensa), attraversando
la Sala di Diana e il Giardino a Fiori,
corre in coincidenza con l’Allea
Centrale, si trovano nuove realizzazioni
e resti di strutture antiche,
riportate alla luce mediante scavo
archeologico: la Corte d’Onore con
la Fontana del Cervo, il Giardino a
Fiori, i ruderi della Fontana d’Ercole,
l’Allea Centrale, con il canale d’acqua
e il basamento del Tempio di Diana.
Era questo il percorso originario
sviluppato sull’asse centrale del
progetto del Castellamonte che,
nella seconda metà del Seicento,
concepì Borgo, Reggia e Giardini
come unico complesso.
Le foto del servizio
sono di Fabrizio Capra
14 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 15
16 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 17
GRAZIE ALLA PASSIONE
DELLA SUA TRADUTTRICE
DON CAMILLO
GIUNGE IN RUSSIA
di Erica Caimi
"O
ra non è che io mi
dia le arie del creatore,
mica dico di
averli creati io. Io
ho dato ad essi una voce. Chi li ha
creati è la Bassa. Io li ho incontrati,
li ho presi sottobraccio e li ho fatti
camminare su e giù per l’alfabeto”,
con queste parole Giovannino
Guareschi descriveva la nascita
dei suoi personaggi nell'introduzione
di “Don Camillo e il suo
gregge”, senza rivendicarne la
paternità, attribuendoli al ventre
materno della quotidianità nella
Bassa.
Sicuramente Giovannino, men-
tre popolava il suo immaginario
mondo di Brescello, non poteva
di certo prevedere che le avventure
dell’energico Don Camillo
e del suo amico rivale Giuseppe
Bottazzi detto Peppone, sarebbero
arrivate così lontano. Sì, perché
“Piccolo Mondo: Don Camillo” è stato
tradotto fin da subito in moltissime
lingue, eccezion fatta per il
russo e il cinese, a causa di evidenti
motivi politici. L’attività del traduttore,
spesso sottovalutata, rivela a
posteriori la sua importanza: molti
libri s’imbruttiscono o al contrario
migliorano in traduzione e questo
dimostra la grande rilevanza
del ruolo, che si basa sull'instabile
equilibro di “adattare”, rielaborare
in funzione del nuovo contesto e
nel contempo “proteggere” il più
possibile l’originale. Talvolta accade
che la traduzione sia l'amata
figlia di una travolgente passione,
voluta e partorita dal traduttore
stesso in un mondo distante dalle
logiche di mercato che pilotano le
case editrici. E’ proprio così che il
libro “Piccolo Mondo: Don Camillo”
è comparso anche in Russia, grazie
al fortuito incontro tra i personaggi
della Bassa e la sua futura
traduttrice, che con convinzione e
caparbietà è riuscita a far parlare
18 • Orizzonte Magazine
Statua di Don Camillo
a Brescello.
Orizzonte Magazine • 19
in russo Don Camillo, Peppone e
tutti gli eroi del paesello.
Nel lontano 1994 Ol'ga Gurevich,
all'epoca studentessa universitaria
d'italiano, decise di venire per
qualche tempo in Italia, in viaggio
studio, per perfezionare la lingua.
Una sera si trovò ad assistere alla
proiezione di un film: Don Camillo.
Fin dalle prime battute venne
rapita dalle avventure del prete di
Brescello che pare aver sempre la
meglio sul suo antagonista Peppone,
sindaco di convinzione comunista.
A lei, che era stata cittadina
sovietica, sembrò una storia
curiosa, a tratti imbarazzante, ma
soprattutto le fece pensare che
nell'Italia degli anni ‘90 esistevano
ancora i comunisti, nonostante il
crollo dell'ormai ex Unione Sovietica.
Era più che mai persuasa
ad approfondire la storia della
politica italiana per capire cosa
realmente significasse il comunismo
per gli italiani. Dopo qualche
giorno, a passeggio per Salò, notò
su una bancarella il libro “Piccolo
Mondo: Don Camillo” e dovette
sembrarle un segno del destino.
Lo comprò e lo lesse tutto d'un
fiato, finendolo in una notte.
Passarono gli anni e dopo la laurea
Ol'ga iniziò a insegnare italiano
nella sua stessa Università. Era già
docente quando una casa editrice
le propose di redigere un manuale
di lettura per studenti russi d'italiano.
Ol'ga pensò subito a Guareschi
e si buttò a capofitto nell’impresa,
tradusse alcuni paragrafi di Piccolo
Mondo, corredandoli di commenti
esplicativi, scrisse una breve prefazione
e spedì la bozza. Dopo che
ebbe consegnato il lavoro, la casa
editrice recise improvvisamente
il contratto, senza darle alcuna
spiegazione. Tramite una collega
venne poi a sapere che un tal
recensore avrebbe «fortemente
sconsigliato la pubblicazione di
questo autore».
A quel punto Ol'ga, sconvolta e
delusa, non riusciva ad accettare
che nella Russia del 1999 la pubblicazione
di un'opera letteraria
potesse ancora subire le pressioni
della censura. Condusse degli
studi sull'autore e sulle traduzioni
in altri paesi e ne concluse che,
forse, tale approccio si poteva
in parte spiegare con la biografia
stessa dell’autore, odiato dai
comunisti, criticato dai democristiani
e sottovalutato dai critici
letterari. Tradurre un autore con
20 • Orizzonte Magazine
queste caratteristiche significava
rischiare di sollevare possibili polveroni
ideologici e fronteggiare
ipotetici attacchi da più fronti.
Più approfondiva e più si convinceva
che doveva fare in modo di
svelare il “Piccolo Mondo” ai lettori
russi, doveva trasmettere la
testimonianza di un'Italia in dissolvenza
e rendere giustizia all'autore,
talentuoso affabulatore e brillante
umorista. Indagando si era
accorta che in Russia fino ad allora
erano usciti soltanto pochi racconti
tradotti da Elena Molockovskaja
e pubblicati su una rivista letteraria
nel 2002. Da allora più niente.
Cosí Ol'ga, a più di cinquant'anni
dalla prima uscita dell'originale
in Italia, cominciò a prendere sul
serio l’idea di tradurre per intero
“Piccolo Mondo: Don Camillo”. Nel
2004 riuscì a far uscire pochissimi
racconti su un numero speciale
della rivista «Inostrannaja literatura»,
poi ancora nulla.
In attesa della sua occasione, continuava
a tradurre con passione,
finché nel 2011 la casa editrice
Rudomino, su iniziativa dell’Istituto
Italiano di Cultura e soprattutto
del suo direttore professor Adriano
Dell’Asta, le propose di pubblicare
la versione integrale di “Mondo
piccolo: Don Camillo” e scrivere
una piccola prefazione. Il libro uscì,
ma la pubblicazione venne da lì a
poco interrotta a causa delle difficoltà
finanziare in cui si trovava la
casa editrice.
In seguito, Ol’ga
ricevette un’inaspettata
proposta
da un’altra casa
editrice, occupata
per lo più nella
diffusione di opere
medico-scientifiche:
si dicevano
pronti a pubblicare
e vendere Guareschi
come “medicina
per l’anima”.
Finalmente la distanza
tra volontà
e progetto a lungo
termine si accorcia
nel 2015, quando
la casa editrice
Granat realizza
e promuove una
riedizione a episodi
del romanzo,
manifestando l’intenzione
futura di
allargare l’offerta bibliografica in
russo, attraverso la pubblicazione
di altre opere letterarie dell’autore
.
Guareschi non saprà mai di essere
in debito con un’appassionata
studentessa moscovita di ieri,
Ol'ga Gurevich, la cui tenacia e
passione ha permesso la pubblicazione
di Don Camillo in russo.
A sinistra:
Disegno di Giovannino Guareschi.
Sotto:
"Don Camillo" edito in lingua russa.
Orizzonte Magazine • 21
NELL'ITALIA DEGLI ANNI '60
IL CINEMA DEL BOOM ECONO
di Antonio Agosta
E
rano gli anni’50, il nostro
Paese era uscito
dal lungo periodo
oscuro del secondo
conflitto mondiale, le cui tragiche
conseguenze avevano sollecitato
in milioni di italiani la volontà di
cambiare, di ricostruire le distruzioni
della guerra, dando origine
alla necessaria crescita economica
e tornando alla normalità della vita
di tutti i giorni.
Il cinema era lo specchio della
società di quel momento, con
i suoi mutamenti e le sue contraddizioni.
Andavano diminuendo
i film del neorealismo, girati
con attori non professionisti tra
le campagne e le periferie delle
città. L’Italia voleva dimenticare gli
scenari inquietanti di un assurdo
conflitto, le aspre situazioni che
la guerra aveva portato con sé,
i suoi crimini, fino ad allora così
crudamente denunciati ma ripresi
anche in seguito, come nel film
“La Ciociara”, diretto nel ‘60 da
Vittorio De Sica e interpretato
da Sophia Loren, che per la sua
interpretazione ricevette l’Oscar,
oltre ad una serie di altri riconoscimenti,
fra cui il David di Donatello,
il Nastro d’Argento, il British
Academy Film Award, il Prix d'interprétation
féminine al Festival
di Cannes e il New York Film Critics
Circle Award.
Gli italiani chiedevano nuove pellicole
che, quasi fiabe moderne,
22 • Orizzonte Magazine
MICO
restituissero loro i sogni di serenità
e d’amore accantonati da
tempo. “Le ragazze di Piazza di
Spagna”, “Pane amore e fantasia”
e “Poveri ma belli” furono alcune
delle commedie sentimentali legate
al boom economico, oltre a
“I soliti ignoti” di Mario Monicelli,
in stile caper-movie, con un brillante
Vittorio Gassman, l’angelica
Claudia Cardinale e Totò, il re
della risata.
Il Paese voleva riorganizzare la
propria economia, la propria produzione
industriale, realizzare la
propria rinascita emergendo fra
gli altri stati europei; una sorta
di superamento magistralmente
illustrato nel 1962 da Dino Risi
con “Il sorpasso”: il lungo viaggio
in auto sull’Aurelia, a velocità sostenuta,
di Bruno Cortona (Vittorio
Gassman), quarantaduenne
gagliardo con la passione per le
auto, e di Roberto Mariani (Jean-
Louis Trintignant), studente in
legge dal carattere tranquillo e
un po’ schivo, che finisce tragicamente
quando l’auto precipita in
un burrone.
E’ l’Italia lanciata verso il successo,
il mito del benessere che promette
di condurre il paese verso
la spensieratezza e che invece
s’infrange tragicamente proprio
contro questo eccesso di rilassatezza.
Orizzonte Magazine • 23
VIAGGIO NELLA NATURA INCONTAMINATA
DELL'ISOLA D'ISCHIA
UN PARCO INCANTATO:
"LA MORTELLA"
di Teresa Russo
Ospitato dalla meravigliosa
baia di Forio,
il parco botanico “la
Mortella” è uno dei
giardini europei più belli e rigogliosi,
senza dubbio una visita
da non perdere per chi ama la
natura.
Nato da un idea di Susana e William
Walton, il giardino è stato
aperto al pubblico nel 1991, ma
i lavori sono iniziati nel 1956
ad opera di Russel Page, famo-
so architetto dell’epoca, amico
della coppia.
William Walton era un famoso
musicista inglese che insieme alla
moglie si trasferì ad Ischia per
vivere la propria vita coniugale
in un posto incantevole e dalla
natura incontaminata. La moglie
di Walton era una collezionista
botanica e l’idea del giardino è
attribuibile in particolar modo a
lei, che cominciò a curarlo accostando
alla flora tipica del posto
innumerevoli piante provenienti
da ogni angolo della terra.
Il parco è strutturato in due parti
principali: la valle (o giardino
inferiore), e la collina (o giardino
superiore), interamente curato
da Lady Susana.
Più dettagliatamente, nel giardino
inferiore si possono ammirare
ben quattro fontane, tutte
disegnate da Page: la fontana a 4
vasche, preceduta da un tunnel
di palma bambù e decorata con
24 • Orizzonte Magazine
piante palustri e magnolie orientali;
la fontana ottagonale, costruita
in occasione dell’ottantesimo
compleanno di Walton; la fontana
grande, circondata dal maestoso
papiro gigante e dalle ninfee, e
infine la fontana alta, protetta da
diverse tipologie di palme.
Una tappa fondamentale del
giardino a valle è sicuramente
la Serra della Victoria: una serra
coperta che ospita appunto la
Victoria Amazonica, una ninfea gi-
gante (la più grande al mondo)
che fiorisce solo di notte con
foglie che arrivano fino a 6 metri
di diametro e che possono
sostenere il peso di una persona.
La ninfea è ospitata da uno
specchio d’acqua alimentato da
una fontana a bocca, anch’essa
disegnata da Russel Page.
Da non perdere sono la voliera,
la serra delle orchidee (per la
quale bisogna pagare un piccolo
cadeau) e il museo-sala dove
sono conservati oggetti e documenti
di Sir Walton e dove oggi
si tengono i concerti organizzati
dalla Fondazione “William Walton
e la Mortella”, istituita nel 1983,
la quale cura il giardino e il suo
sviluppo oltre agli eventi che vi
si tengono.
Se si ritiene necessaria una piccola
pausa prima di continuare la
visita, ci si può fermare al bar, un
posto caratteristico e perfettamente
integrato nella natura del
Orizzonte Magazine • 25
parco,, con sedie in ferro battuto
e tavoli decorati finemente dove
poter gustare una vasta collezione
di the o una bevanda fresca, rifocillandosi
prima di continuare il tour.
Nel giardino superiore è possibile
ammirare piante tipiche della
macchia mediterranea e flora
originaria dell’Australia e del
Sudafrica. Nella zona chiamata
Ninfeo sono conservate le ceneri
di Lady Susan, scomparsa nel
2010, mentre in corrispondenza
del Giardino delle Aloe c’è la
Roccia di William, una pietra vulcanica
nella quale sono custodite
le ceneri del musicista.
Il giardino superiore, inoltre, ospita
il Tempio del Sole decorato da
Simon Verity con bassorilievi erotico-mitologici
e frasi musicali di
William Walton.
Esso è diviso in tre sale: la stanza
della nascita, la stanza della vita
adulta e la stanza della morte
(con la Sibilla Cumana).
Sullo stesso piano troviamo una
Thai House costellata da bambù e
aceri giapponesi e affacciata su un
laghetto puntellato di fiori di loto.
In ultimo, ma non per importanza,
c’è il teatro greco, che sfrutta
il pendio della collina affacciandosi
sulla baia.
Costeggiato da agavi e rose cinesi,
circondato da grandi muri in pietra
naturale che assicurano un’acustica
perfetta, il teatro può ospitare
fino a 400 spettatori sui sedili in
pietra tappezzati da timi aromatici
che diffondono il loro profumo
speziato. È utilizzato soltanto in
estate e prevalentemente di sera,
nei mesi di giugno e luglio, per
concerti di musica sinfonica.
La maestosità del parco è meravigliosamente
affiancata dal panorama
della baia di Forio, che fa
capolino tra la vegetazione. L’immensa
distesa del mare blu cobalto
dell’isola si mescola all’azzurro
del cielo e accompagna il visitatore
offrendogli uno spettacolo
mozzafiato.
INFORMAZIONI UTILI
Il parco è aperto da Aprile fino a fine Ottobre
dalle 9:00 alle 19:00 e il biglietto di
ingresso costa 12 euro. È possibile visitare
il giardino entrando sia dalla parte inferiore
che da quella superiore in collina (dove
è presente un parcheggio gratuito); a valle
è presente uno shop dove si possono acquistare
piccoli souvenir.
26 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 27
IL CASTAGNO
DEI CENTO CAVALLI
“U
n prodigio della
natura, una miracolosa
sopravvivenza
di un
profondissimo tempo”. Dopo la rilevazione
del 1780, il castagno situato
nel territorio di Sant’Alfio,
in provincia di Catania, e ubicato
nel Parco dell’Etna è l’albero più
antico e più grande d’Europa,
con una età compresa tra i 3000
e 4000 anni.
Sia la sua altezza che la sua cirdi
Antonio Agosta
conferenza misurano circa 22
metri. Nel 1982 l’albero è stato
inserito nel patrimonio italiano
dei monumenti verdi, per l’eccezionale
valore storico e monumentale
e per la leggenda legata
al suo soprannome, raccontata e
cantata da tanti viaggiatori che
l’hanno considerato meta turistica
sul territorio siciliano orientale.
Nella narrazione tradizionale
si rievoca la disavventura di
una Regina che, con i suoi cento
cavalieri, fu sorpresa da un forte
temporale durante una battuta
di caccia e trovò riparo sotto i
grandi rami del castagno con tutto
il numeroso seguito per l’intera
notte. Le origini e il nome
della Regina non si conoscono,
perché non si riesce a collocare
l’avvenimento storicamente: secondo
alcuni studiosi, potrebbe
trattarsi di Giovanna d’Aragona,
secondo altri dell’imperatrice
Isabella d’Inghilterra, terza mo-
28 • Orizzonte Magazine
glie di Federico II. Riguardo alla
leggenda si è fatto anche il nome
di Giovanna I d’Angiò, del cui
soggiorno in Sicilia, tuttavia, non
si hanno testimonianze storiche.
“La sua mole è tanto superiore a
quella degli altri alberi, che mai si
può esprimere la sensazione provata
nel descriverlo”. Con queste parole
si espresse il pittore Jean Houel
che, rimasto colpito dal fascino
del castagno dei Cento Cavalli, lo
ritrasse in un quadro che lo rappresenta
con una casetta sotto le
sue fronde. Il quadro a tutt’oggi
è conservato a San Pietroburgo,
all’interno dell’Hermitage.
Gli abitanti di Sant’Alfio, per sancire
il profondo legame della cittadinanza
col Castagno dei Cento
Cavalli, lo raffigurarono nello
stemma civico.
A circa quattrocento metri dal
Castagno, vicino la zona di Mascali,
si trova il Castagno Nave, così
chiamato perché ricorda lo scafo
di una nave, conosciuto anche con
il nome di Castagno S. Agata o
Arrusbigghiasonnu, ovvero risveglia
sonno per il cinguettio degli uccelli
sulle fronde basse dell’albero. Il
Castagno ha quasi duemila anni,
è alto 23 metri ed ha un fusto di
20 metri di circonferenza; è il secondo
in Europa per dimensione
e antichità.
Orizzonte Magazine • 29
PHUBBING: LA SINDROME
DA CELLULARE COMPULSIVO
nel cuore della notte, controllano
le notifiche giunte al proprio
cellulare (che si tratti di mail,
chiamate, messaggi, WhatsApp
o Twitter). Perché ogni notifica
è “vitale”: nei rapporti umani siamo
sempre più distratti, manca
il confronto, c’è poco dialogo e i
social in molti casi ci allontanano.
In termini tecnici questo fenomeno
si chiama Phubbing, una nuova
parola coniata circa un paio d’anni
fa dal mix tra «phone» e «snubdi
Patrizia Cannazza
A
vete mai fatto caso
a quanto pochi siano
quelli che riescono a
scordarsi del proprio
smartphone? Effettivamente sono
una piccola goccia nel mare.
La maggior parte di noi prova un
richiamo irresistibile a controllare
compulsivamente il cellulare
ogni pochi secondi, indipendentemente
dal lavoro o dalla conversazione
in cui siamo coinvolti.
Molti al mattino, o peggio ancora
bing» (snobbare) per definire l’atteggiamento,
assai poco cortese,
di chi trascura una persona con
cui è impegnato in una qualsiasi
situazione sociale (da una cena
romantica ad un caffè al bar) per
controllare compulsivamente lo
smartphone.
Alcuni ricercatori sostengono
che questa compulsione sia legata
al fatto che ogni volta che
riceviamo una notifica viene stimolato
il circolo del piacere e
30 • Orizzonte Magazine
della ricompensa, trasformandoci
in veri e propri “dipendenti”
dal cellulare, che attendono,
come su carboni ardenti, qualsiasi
forma di comunicazione
proveniente dal mondo digitale.
C’è invece chi pensa che questa
compulsione sia legata all’idea
narcisista di essere indispensabili
alla società, e quindi di temere
di perdere qualcosa di importante,
che non può aspettare e
a cui dobbiamo imperativamente
rispondere.
Quale che sia la motivazione, il
problema è che questo comportamento
è virale. Quante volte
al giorno assistiamo alla stessa
scena: c’è un gruppo di persone
che chiacchiera, ad un tratto
una di esse tira fuori il cellulare
e inizia a controllarlo, nel giro di
qualche minuto tutti gli altri fanno
lo stesso. Spesso questa scena
si verifica anche a casa, quando
la famiglia è riunita intorno
al tavolo da pranzo a scambiarsi
opinioni e qualcuno guarda il cellulare
o interagisce sui social.
Vittime del phubbing, quindi,
stiamo diventando tutti, pur senza
rendercene conto. Questo
spiega perché sono già attive un
po’ ovunque, soprattutto nei paesi
anglosassoni, campagne volte
a fermare il phubbing. In Italia
questo termine è ancora poco
conosciuto e poco o nulla si fa,
soprattutto sul piano educativo,
Orizzonte Magazine • 31
per fronteggiare il fenomeno e
aiutare le generazioni digitali ad
un uso corretto dei dispositivi
di comunicazione. Prima di tutto
però è necessario ricordare che
in educazione, come sempre,
quello che conta è l’esempio.
Su come affrontare questa “piaga
sociale” ci vengono suggeriti,
dalla giornalista Heather Kelly,
alcuni esempi pubblicati sul sito
della CNN. Secondo H. Kelly
possiamo disattivare le notifiche
generali e utilizzare dei filtri che
permettano di ricevere solo le
notifiche urgenti dalla famiglia
o dal lavoro. Se si possiede un
iPhone è possibile anche utilizzare
un’app chiamata Moment, che
consente di misurare in tempo
reale il tempo impiegato al cellulare,
di impostare limiti e programmare
allarmi se si superano
certe soglie. Il solo vedere quanto
tempo effettivamente si trascorre
sullo smartphone può aiutare
a ridurne l’utilizzo.
Inoltre, possiamo stabilire delle
regole per un buon utilizzo del
cellulare in casa, creando momenti
off-limits, per esempio a
tavola, o stabilire zone della casa
dove gli smartphone non sono
ammessi, come la camera da
letto, o almeno decidere di spegnere
il cellulare un’ora prima di
andare a letto. Questo potrebbe
migliorare sia la qualità del nostro
sonno che la relazione di coppia
(mi sembra che a letto sia più intima
una luce soffusa piuttosto che
vedere il proprio compagno/a
coinvolto in Candy Crush…). E
nel caso si abbia il timore di non
svegliarsi in tempo, in giro si trovano
ancora le vecchie e amate
sveglie da comodino di una volta.
Se fino ad ora tutto questo è parso
sconvolgente, una soluzione
più drastica è quella che propone
Levi Felix, il fondatore della Digital
Detox, una società che organizza
veri e propri ritiri dove le
persone sono disposte a pagare
per farsi sequestrare il cellulare e
trascorrere del tempo nella natura,
riconnettendosi con il mondo
reale. Il principio di Levi Felix è
molto semplice: sostituire il tempo
speso a controllare il telefono
con le esperienze del mondo
reale. Secondo Felix, quello che
in realtà cerchiamo nel cellulare è
una fuga dalla noia, un senso di
comunità, un’interazione con il
mondo. Tutte cose che possiamo
raggiungere in maniera “analogica”,
con la sola differenza che il
“digitale” è più veloce, più economico,
richiede poco impegno e
poca responsabilità.
Infine, impariamo a sopravvivere
alla noia, senza passare per il telefonino.
Perché il nostro cervello a
volte ha bisogno di pause. E poiché
la noia stimola la creatività,
chissà che da queste pause non
sorga qualche brillante idea.
32 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 33
MOSTRE ALL’ORIZZONTE
a cura di Fabrizio Capra
Questa rubrica non vuol essere una semplice elencazione di mostre in corso,
ma una serie di consigli. Trattandosi di suggerimenti, non vogliamo appesantire
le segnalazioni, pertanto per le informazioni sulle singole mostre (orari,
biglietti, ecc.) vi rimandiamo ai link che riportiamo. La rubrica viene aggiornata
ogni mese.
MILANO
Palazzo Reale
(Piazza del Duomo 12)
Pietro Paolo Rubens e la nascita
del Barocco
dal 27 ottobre 2016 al 27 febbraio
2017
La mostra ospita una straordinaria
selezione di capolavori del
maestro fiammingo precursore
del Barocco Europeo. Attraverso
suggestivi confronti con la statuaria
classica e con le opere del
Rinascimento Europeo con cui
Rubens si confrontò, l'esposizione
mira a sottolineare gli aspetti
innovativi dell'arte di Rubens, il
quale, partendo da una matrice
classicheggiante, arrivò a ingigan-
tire le figure, ad esasperarne i colori,
a smaterializzarne le forme, a
dilatare spazi e prospettive, acuire
le luci, fino a giungere ad uno
stile completamente nuovo che
si diffuse grazie ai suoi numerosi
viaggi. La mostra pone anche l'accento
sul confronto con opere di
artisti più giovani, come Gian Lorenzo
Bernini, Pietro da Cortona
e Luca Gordano, i quali, influenzati
in maniera incisiva dall'arte
di Rubens, divennero gli incontrastati
protagonisti della grande
stagione del Barocco europeo.
Escher
dal 29 luglio 2016 all’8 gennaio
2017
Partendo da suggestioni ancora
di gusto Liberty, e senza tralasciare
le importanti influenze dell’arte
dell’amata Italia, Escher riuscì
a elaborare un gusto figurativo
assolutamente personale combinato
con una sapienza grafica e
tecnica di altissimo livello, che lo
ha portato ad essere uno degli
artisti più ammirati del Novecento.
Forme impossibili, prospettive
infinite, animali geometrizzati,
spazi irreali affollano le composizioni
di Escher, animate dal senso
grafico non meno che dagli studi
matematici e geometrici, creando
opere geniali, poliedriche, divertenti
e curiose.
La mostra risulta essere un’ottima
occasione per penetrare
il mondo giocoso e complesso,
34 • Orizzonte Magazine
simpatico e unico del grande artista,
che con xilografie, litografie,
disegni e acquarelli sonda al contempo
spazi matematici e visioni
artistiche.
Hokusai, Hiroshige, Utamaro.
Luoghi e volti del Giappone
dal 22 settembre 2016 al 29
gennaio 2017
Allestita in occasione dei 150 anni
dal primo Trattato d’Amicizia e di
Commercio tra il Regno d’Italia e
l’Impero del Giappone, è un’occasione
speciale per indagare
il rapporto artistico e culturale
tra due mondi lontani. La cultura
raffinata e soave del Giappone,
con la sua millenaria storia, è
raccontata in un’esposizione che
presenta al grande pubblico la
produzione dei tre artisti giapponesi
più famosi e che meglio ne
incarnarono nella loro produzione
l’essenza di una nazione
lontana e seducente. Un
viaggio lontano nel tempo
e nello spazio, che non
mancherà di incantare,
far riflettere e, al contempo,
appagare lo
spirito.
Arnaldo Pomodoro.
90 anni di scultura
dal 21 novembre 2016
al 27 gennaio 2017
Dedicata a uno dei più
grandi scultori italiani contemporanei,
la
mostra rappresenta
una
grande esposizione che festeggia
i 90 anni dell'artista. Pomodoro
ha oggi una notorietà internazionale
grazie alle sculture di bronzo
dallo stile particolare con cui ha
adornato le piazze di molte città,
italiane ed estere, in cui lo spazio
urbano dialoga con la materia
delle sfere dell'artista, spaccate
e smontate, concave e convesse,
rotte e al contempo integre,
in un significato contrastante e
provocatorio. Gli esordi informali
degli anni Cinquanta si trasformano
progressivamente nell'arte di
Pomodoro in una ricerca in cui la
forma è consequenziale alla materia,
ricerca per cui l'incontro
con Lucio Fontana sarà decisivo
nella determinazione di uno stile
personale.
La mostra di Arnaldo Pomodoro,
ospitata nella meravigliosa Sala
delle Cariatidi, è un'occasione per
conoscere un artista originale,
che ha impresso la sua impronta
in molti luoghi della città, da Piazza
Meda al Cimitero Monumentale
di Milano.
Mudec (via Tortona 56)
www.mudec.it
Jean-Michel Basquiat
dal 28 ottobre 2016 al 26 febbraio
2017
La mostra di Milano ripercorre
la fulminea carriera dell'artista
americano, che ha saputo dare
una personalissima interpretazione
del graffitismo, in grado di far
convivere la cultura occidentale e
con quella africana. Un percorso
cronologico dai primi graffiti della
metropolitana newyorkese fino
alle ultime tormentate opere
in una sintesi di spunti
autobiografici, tradizioni
africane, riferimenti alla
Pop Art e all'Art Brut
di Jean Dubuffet.
Homo Sapiens
dal 30 settembre
2016 al 26 febbraio
2017
Un vero e proprio
viaggio nella storia
dell’Homo Sapiens,
Nella foto:
Arnaldo Pomodoro,
Sfera.
Mostra a
Palazzo Reale,
Milano.
Orizzonte Magazine • 35
Foto a destra:
Giovanni Gastel, Ritratto.
Mostra al Palazzo
della Ragione Fotografia,
Milano.
attraverso diverse
discipline e testimonianze
paleoantropologiche,
geografiche
e scientifiche. Curata
da un team internazionale
di scienziati, la mostra
Homo Sapiens ripercorre la storia
della nostra specie dai primi ritrovamenti
risalenti ad oltre 200.000
anni fa fino ai giorni nostri, analizzandone
l’evoluzione, le migrazioni,
le conquiste strumentali, intellettive
e sprituali, fino alla colonizzazione
dell’intero pianeta.
Museo Diocesano
(corso di Porta Ticinese 95)
www.museodiocesano.it
Antonio da Fabriano. La Madonna
della Misericordia
fino al 20 novembre 2016
Per tutta la durata del Giubileo
straordinario della Misericordia,
voluto da papa Francesco, il Museo
Diocesano ospita la Madonna della
Misericordia di Antonio da Fabriano.
Il dipinto, un olio e tempera su
tavola, realizzato da maestro marchigiano
intorno al 1470, è stato recentemente
oggetto di un accurato
intervento condotto dallo Studio di
restauro Carlotta Beccaria & C.
Galleria Carla Sozzani
(corso Como 10)
David Seidner
dal 4 settembre al 1 novembre
2016
Per la prima volta in Italia una
mostra inedita di David Seidner,
uno dei massimi esponenti della
fotografia di moda degli anni ‘80
e ‘90. La mostra, in collaborazione
con l’International Center of
Photography di New York, prevede
un corpus di cinquanta fotografie
che ripercorrono la sua
ricerca fotografica in oscillazione
continua tra la moda, il ritratto e
la storia dell’arte.
Palazzo della Ragione Fotografia
(piazza Mercanti, 1)
http://www.palazzodellaragionefotografia.it/
Giovanni Gastel. Quarant’anni
di storia e di immagini
dal 23 settembre al 13 novembre
2016
La mostra sarà articolata in quattro
sezioni dedicate ciascuna a un
decennio di attività artistica del
fotografo Giovanni Gastel, sviluppando
da un lato la sua vita professionale
e, dall’altro, il mood di
quegli anni, al fine di comprendere
e connotare maggiormente i
singoli scatti seguendo l’evoluzione
professionale dell’artista.
James Nachtwey. 30 anni di fotogiornalismo
dal 1° novembre 2016 al 30 aprile
2017
Considerato universalmente l’erede
di Robert Capa per la sua
capacità di cogliere momenti
tragici a una distanza ravvicinata,
e con una tecnica e precisione
sconvolgente, Nachtwey è un testimone
di eccezione. Pietas raccoglie
oltre 200 immagini dai suoi
celebri reportage in una produzione
nuova e con un montaggio
innovativo.
Museo Archeologico
(Cripta di San Maurizio – corso
Magenta, 15)
http://www.comune.milano.it/wps/
portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/
musei_spazi_espositivi/museo_archeologico
Fra collezionismo e archeologia.
La raccolta egizia del Mu-
36 • Orizzonte Magazine
seo Archeologico di Milano e
alcuni dei suoi protagonisti
dal 23 settembre 2016 al 31
maggio 2017
La mostra intende valorizzare la
collezione egizia milanese, insistendo
sia sul legame con le campagne
di scavo condotte in Egitto
da Achille Vogliano negli anni
Trenta sia sui caratteri della cultura
egizia, offrendo un percorso
di scoperta dell’Egitto lungo tutta
la sua storia plurimillenaria, dalla
preistoria al periodo copto.
Galleria Gammanzoni
(via A. Manzoni, 45)
http://www.gammanzoni.com/
Anima bianca. La neve da De
Nittis a Morbelli
dal 21 ottobre 2016 al 19 febbraio
2017
Una mostra affascinante sulla pittura
italiana dell'Ottocento. Tema
dell'esposizione è la neve, elemento
che ha molto affascinato
gli artisti dell'Ottocento, a partire
dagli Impressionisti, interessati
alle possibilità di sperimentazioni
luministiche offerte della superficie
bianca. Attraverso una ricca
selezione di opere di collezione
privata, la mostra indaga come e
con quale ruolo la neve sia stata
la protagonista dei dipinti di paesaggio
dei maggiori interpreti della
pittura italiana.
PAVIA
Scuderie del Castello Visconteo
(viale XI Febbraio, 35)
http://www.scuderiepavia.com
Guttuso. La forza delle cose
dal 16 settembre al 18 dicembre 2016
Le nature morte di Renato Guttuso
costituiscono, dalla fine degli
anni Trenta, una componente essenziale
della sua produzione e un
punto di riferimento per gli artisti
della sua generazione. L’artista indaga
ossessivamente una serie di
oggetti che si animano nelle tele
e che diventano i protagonisti
indiscussi delle opere grazie alla
straordinaria forza espressiva e
alla potenza cromatica.
Foto sotto:
Giuseppe De Nittis,
Effetto neve.
Mostra alla Galleria
Gammanzoni, Milano.
Orizzonte Magazine • 37
TORINO
Museo Accorsi-Ometto
(via Po, 55)
www.fondazioneaccorsi-ometto.it/
Carlo Pittara e i pittori di Rivara.
Un momento magico
dell’Ottocento pedemontano
dal 22 settembre 2016 all’8
gennaio 2017
La mostra indaga quella che fu
un’esperienza individuale e collettiva
d’incontri estivi nel paese
canavesano: di artisti piemontesi
e liguri (altresì del fiorentino di
nascita Antenore Soldi, del portoghese
Alfredo D’Andrade e
dello spagnolo Serafin De Avendaño),
tutti ospiti nel castello del
banchiere Ogliani, cognato di Pittara.
Tra il settimo e l’ottavo decennio
del secolo XIX, di fronte
a una realtà agreste «vera», non
più manierata, che variamente influenzerà
la declinazione del realismo
di molti pittori, si rivoluzionerà
anche in senso moderno, il
gusto del pubblico.
VENARIA REALE (TO)
Reggia di Venaria
(Piazza della Repubblica, 4)
www.lavenaria.it
Meraviglie degli Zar. I Romanov
e il Palazzo Imperiale di
Peterhof
fino al 29 gennaio 2017
La mostra ripercorre lo splendore
di uno dei complessi di palazzi
e fontane più sontuosi d’Europa:
grandi proiezioni, immagini e un
centinaio di opere tra dipinti, abiti,
porcellane, arazzi ed oggetti
preziosi provenienti dalle sale auliche
di Peterhof, rievocano una
delle più importanti e prestigiose
residenze dei Romanov, oggi meta
principale del turismo culturale
in Russia.
ALBA (CN)
Fondazione Ferrero
(via Vivaro 49)
https://www.fondazioneferrero.it/i-progetti/
Futur Balla
dal 29 ottobre 2016
al 27 febbraio 2017
Il progetto, dedicato
a Giacomo Balla, prevede
un'esposizione
articolata in sezioni
tematiche: il realismo
sociale e la tecnica divisionista;
le compenetrazioni
iridescenti
e gli studi sulla percezione
della luce; l'ana-
Foto a sinistra:
Giacomo Balla,
Velocità astratta auto
passata.
Mostra alla Fondazione
Ferrero, Alba.
38 • Orizzonte Magazine
lisi del movimento e
il futurismo.
Nelle opere che
seguono il primo
apprendistato torinese,
lo sguardo
penetra la realtà
dolorosa e crudele
delle classi ai bordi
della società. Un
ampio numero di
opere documenterà
questa fase, tra fine
ottocento e primi
novecento, durante
la quale, in parallelo
a temi tra sofferenza
e alienazione, l'artista
svilupperà un'altissima
sensibilità
tecnica, le cui origini
affondano nel divisionismo
piemontese.
La pennellata
ricca di filamenti luminosi,
il forte contrasto
tra chiari e
scuri, la scelta di tagli
prospettici audaci ed
estremi rappresenterà
per i futuri aderenti
al Manifesto del Futurismo un
modello unico e straordinario da
seguire.
Foto in alto:
Andy Warhol, Four Marylin
Mostra a Palazzo Ducale, Genova.
GENOVA
Palazzo Ducale
(piazza Matteotti 9)
www.palazzoducale.genova.it
Helmut Newton
dal 14 settembre 2016 al 22
gennaio 2017
Per la prima volta a Genova, oltre
200 immagini di Helmut Newton,
uno dei fotografi più importanti
e celebrati del Novecento, esposizione
frutto di un progetto nato
nel 2011 per volontà di June
Newton, vedova del grande fotografo.
La rassegna raccoglie le
immagini di White Women, Sleepless
Nights e Big Nudes, i primi
tre libri di Newton pubblicati
alla fine degli anni ‘70, volumi oggi
considerati leggendari e gli unici
curati dallo stesso Newton. Nel
selezionare le fotografie, Newton
mette in sequenza, l’uno ac-
Orizzonte Magazine • 39
canto all’altro, gli scatti compiuti
per committenza con quelli realizzati
liberamente per se stesso,
costruendo una narrazione in cui
la ricerca dello stile e la scoperta
del gesto elegante sottendono
l’esistenza di una realtà ulteriore,
di una vicenda che sta allo spettatore
interpretare.
Andy Wharol. Pop Society
dal 21 ottobre 2016 al 26 febbraio
2017
A trent’anni dalla scomparsa del
grande artista americano, Palazzo
Ducale dedica una grande
retrospettiva ad Andy Warhol,
170 opere tra tele, prints, disegni,
polaroid, sculture, oggetti, provenienti
da collezioni private, musei
e fondazioni pubbliche e private
italiane e straniere.
Il percorso tematico si sviluppa
intorno a sei linee conduttrici: il
disegno, le icone, le polaroid, i
ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e
infine il cinema, e copre l’intero
arco dell’attività dell’artista più famoso
e popolare del secolo scorso.
Completa la mostra un video
in cui il curatore, Luca Beatrice,
racconta al pubblico la vita e le
opere di Andy Warhol.
Archivio di Stato
Complesso Monumentale
Sant'Ignazio
(via S.Chiara 28R)
http://www.asgenova.beniculturali.
it/index.php?it/22/modulo-eventi/51/genova-tesori-darchivio
Genova. Tesori d’archivio
fino al 30 novembre 2016
L’Archivio di Stato di Genova apre
al pubblico, per la prima volta in
un’unica esposizione, i suoi tesori
più preziosi, immagine e simbolo
della storia millenaria di una città
che ha fatto del commercio
e dell’incontro con altri popoli e
diverse civiltà il fulcro stesso della
sua esistenza.
La nascita del governo comunale,
concomitante con la prima
crociata, l’espansione commerciale
in Oltremare e nelle terre
dell’Impero bizantino, i rapporti
con le potenze del Mediterraneo
e del mar Nero, i viaggi lungo la
Via della Seta e la riapertura della
rotta Atlantica sono illustrati da
documenti originali unici al mondo,
scritti in lingua latina, araba,
greca, armena e turca. Le vicende
istituzionali della città, dal patto
della Compagna alla riforma di
Andrea Doria, fanno da sfondo
ai primati che Genova ha stabilito
in ogni campo, dalla navigazione
all’evoluzione del documento notarile,
dalle assicurazioni alla nascita
del Banco di San Giorgio.
Un viaggio affascinante ed unico
nel passato di una città straordinaria,
che si rispecchia nei due manoscritti
più antichi degli Annali di
Caffaro, per la prima volta esposti
insieme, e nella Cronaca di Iacopo
da Varagine, e che trova nuova
gloria nell’impresa di Cristoforo
Colombo ed autentica bellezza nei
manoscritti delle famiglie nobili, nei
bozzetti di affreschi e sculture, nelle
carte geografiche che disegnano i
Foto a sinistra:
Gli Annali di Caffaro.
Mostra all'Archivio di Stato, - Complesso
Monumentale Sant'Ignazio,
Genova
40 • Orizzonte Magazine
La mostra è realizzata in collaborazione
con Magnum Photos
Paris, dedicata all’immensa opera
fotografica di Elliott Erwitt, uno
dei più importanti fotografi del
nostro tempo, nato a Parigi nel
1928, cresciuto in Italia e vissuto
negli Stati Uniti. Le immagini sono
state selezionate fra le più significative
e iconiche della sua immensa
produzione e coprono un
arco temporale che va dal 1948
al 2005.
luoghi più belli della Liguria
BARD (AO)
Forte di Bard
www.fortedibard.it
Elliot Erwitt. Retrospective
dall’11 giugno al 13 novembre
2016
Marc Chagall. La vie
dal 25 giugno al 13 novembre
2016
La proposta culturale estiva del
Forte culminerà con la mostra
dedicata alla vocazione poetica
del grande artista russo. Il percorso
espositivo prende il nome
e ruota intorno all’opera La vie,
eccezionalmente concessa in pre-
Foto a sinistra:
Elliott Erwitt,
USSR. Moscow. 1959.
Nikita Kruschev and Richard Nixon.
© Elliott Erwitt / Magnum Photos
Mostra al Forte di Bard.
Foto sotto:
Ippolito Caffi, Egitto: carovana nel deserto.
Mostra al Museo Correr, Venezia.
Orizzonte Magazine • 41
universo riconciliato
grazie alla vita, all’amore
e all’arte.
VENEZIA
Foto sopra:
Coco Chanel a Fauborg St Honoré, Parigi
Mostra a Ca' Pesaro, Venezia.
stito dalla Fondation Marguerite
et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-
Vence, che ha partecipato all’organizzazione
della mostra insieme
al Museo Picasso di Münster e il
Comitato Chagall di Parigi. Questo
imponente olio su tela, realizzato
nel 1964, riunisce in sé la
maggior parte dei temi che caratterizzano
la produzione artistica
di Chagall. La mostra propone
ai visitatori una scelta di dipinti,
acquerelli, gouaches, litografie,
ceramiche, tappezzerie, oltre a
un approccio sensoriale legato
al piacere delle forme, dei colori
e della poesia, con l’obiettivo di
avvicinare il pubblico alla visione
artistica di Chagall, quella di un
Museo Correr
(San Marco 52)
www.correr.visitmuve.it
Ippolito Caffi 1809-
1866. Tra Venezia e
l’Oriente
fino all’8 gennaio
2017
A 150 anni dalla morte
del grande artista
bellunese, la Fondazione
Musei Civici
di Venezia espone
per la prima volta
l’intero corpus di dipinti
di Ippolito Caffi,
il più innovativo e
originale vedutista
dell’Ottocento italiano.
Al Museo Correr
è possibile visitare la
più completa raccolta
del percorso artistico
di un pittore del XIX
secolo, che fu viaggiatore instancabile
per inquietudine personale
e desiderio di conoscenza.
Ca' Pesaro - Galleria
Internazionale di Arte
Moderna
(Santa Croce 2076)
http://capesaro.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/mostra-culture-chanel/2016/07/17887/culturechanel-la-donna-che-legge
CULTURE CHANEL, La don-
42 • Orizzonte Magazine
na che legge
fino all'8 gennaio 2017
Episodio di CULTURE CHANEL,
evoca l’universo creativo di Gabrielle
Chanel nell’ottica inedita
del suo rapporto con il libro e la
lettura. Dai classici greci ai poeti
moderni, la fornitissima biblioteca
di Gabrielle Chanel svela opere
che hanno segnato la vita e modellato
la personalità di quella che
fu una grande lettrice. Nel suo
appartamento al 31 di rue Cambon,
di fronte agli scaffali di libri
si trovano le iscrizioni dei pannelli
di lacca di Coromandel, presenza
rassicurante degli scritti che la accompagnano
e le rivelano ciò che
può significare la costruzione della
propria opera.
BASSANO DEL GRAPPA (VI)
Museo Civico
(piazza Garibaldi, 34)
www.comune.bassano.vi.it
Il magnifico guerriero
fino al 19 gennaio 2017
Di ritratti di Jacopo Bassano se
ne conoscono pochi, tutti molto
belli. “Il Magnifico Guerriero”, o più
esattamente “Il ritratto di uomo in
armi” rappresenta un affascinate
nobiluomo dalla fulva, curatissima
barba. Non un giovane ma
un uomo maturo, certo aduso al
comando ma soprattutto ad una
vita raffinata lontano dai campi
di battaglia. Indossa una preziosa
corazza alla moda dell’epoca,
che lo costringe, ma che non riesce
ad ingabbiare la sua grazia e
la sua flessibilità. Le lunghe dita,
curate e perfette, non sembrano
le più adatte a menar fendenti,
così come il suo spadino di ferro
e oro sembra più da parata che
da battaglia.
TREVISO
Museo di Santa Caterina
(piazzetta Mario Botter 1)
http://www.lineadombra.it/ita/index.php
Storie dell’Impressionismo. I grandi
protagonisti da Monet a Renoir,
da Van Gogh a Gauguin
dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017
Per dare l’idea dei vent’anni di
attività di Linea d’ombra ecco una
mostra storica che racchiude i
motivi più distintivi della ricerca
di Linea d’ombra quale strumento
organizzativo.
Nella foto sotto:
Pierre-Auguste Renoir,
Mademoiselle Irène Cahen d`Anvers
(La piccola Irene), 1880
Mostra al Museo di Santa Caterina, Treviso.
Orizzonte Magazine • 43
Una vasta esposizione dedicata
alle Storie dell’impressionismo,
raccontata in 140 opere (soprattutto
dipinti, ma talvolta anche
fotografie e incisioni a colori su
legno) e sei capitoli, con un forte
intento di natura didattica. Per
dire in ogni caso non solo di quel
mezzo secolo che va dalla metà
dell’Ottocento fino ai primissimi
anni del Novecento, ma anche di
quanto la pittura in Francia aveva
prodotto, con l’avvento di Ingres
a inizio Ottocento, nell’ambito di
un classicismo che sfocerà, certamente
con minore tensione creativa,
nelle prove, per lo più accademiche,
degli artisti del Salon.
Ma anche, con Delacroix, entro i
termini di un così definito romanticismo
che interesserà molti tra
i pittori delle nuove generazioni,
fino a Van Gogh.
Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine
femminile tra Cinquecento
e Seicento. Tre capolavori dalla
Scottish National Gallery di Edimburgo
Tre capolavori esposti per i
vent’anni di attività di Linea d’Ombra
appositamente selezionati.
Da Guttuso a Vedova a Schifano
Quello che si propone l’esposizione
in oggetto, è di individuare
un percorso − attraverso la selezione
di una cinquantina di autori
importanti − della pittura italiana
dagli anni che seguono la chiusura
della Seconda guerra mondiale
per giungere alla conclusione del
Novecento. Scegliendo artisti nati
tra la fine del primo decennio
del XX secolo e la fine degli anni
trenta. Quanto a dire due generazioni
di pittori, che vanno da
Afro e Guttuso fino a Novelli e
Schifano.
Palazzo Giacomelli
(piazza Garibaldi 13)
De Pictura. Dodici pittori in Italia
dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile
2017
De Pictura riunisce dodici artisti,
evidenziando la loro produzione
Nella foto:
Ruggero Savinio, Figura marina.
Mostra a Palazzo Giacomelli, Treviso.
44 • Orizzonte Magazine
dal 1995 fino ai giorni più recenti.
Pier Luigi Lavagnino, Gianfranco
Ferroni e proprio Piero Ruggeri
e Alberto Gianquinto, che non
ci sono più, saranno comunque
presenti con opere dalla metà
degli anni novanta fino ai primi
anni Duemila. Ciascuno dei dodici
artisti viene documentato da
un nucleo di quattro opere, attentamente
selezionate.
TRENTO
MUSE - Museo delle Scienze
(corso del Lavoro e della Scienza 3)
www.mart.trento.it
Estinzioni. Storie di catastrofi
e altre opportunità
fino al 26 giugno 2017
Il MUSE dà il via a un ambizioso
progetto che mette in dialogo le
ricerche e le riflessioni sulla sesta
estinzione di massa - ovvero la
crisi ecologica che stiamo vivendo
- con le dinamiche che hanno
caratterizzato le cinque grandi
estinzioni paleontologiche avvenute
negli ultimi 500 milioni di
anni.
Il progetto nasce da un importante
lavoro di ricerca e selezione
dei più significativi reperti originali
di vertebrati estinti in tempi
storici, preservati presso i musei
italiani: dallo scheletro di un grande
dinosauro sauropode (l’unico di
questo tipo esposto in un museo
italiano) che accoglierà il pubblico
all’ingresso della mostra, al cele-
bre cranio di Homo neanderthalensis
“Guattari I”, il più completo
preservato nel nostro paese. Il
repertorio di reperti esposti -
tutti originali - con le storie che
si celano dietro ognuno di essi,
permetterà di conoscere il destino
delle specie più carismatiche
ormai scomparse e di addentrarsi
fra le pieghe di vicende meno note,
ma altrettanto illuminanti.
Foto sotto:
Sebastião Salgado,
Donne Zo'e nello Stato del Pará, Brasile.
Mostra alla Chiesa di San Giacomo in
San Domenico, Forlì
Orizzonte Magazine • 45
ROVERETO (TN)
MART (Corso Bettini 43)
www.mart.trento.it
Umberto Boccioni (1882-1916).
Genio e memoria
dal 4 novembre 2016 al 19 febbraio
2017
Un progetto concepito dai curatori
con un originale taglio critico
che offre un percorso selettivo
sulle fonti visive che hanno contribuito
alla formazione e all’evoluzione
dello stile dell’artista.
Dopo Milano, l’attività di Umberto
Boccioni viene esplorata a Rovereto
attraverso accostamenti con le
opere dei suoi coevi, molte delle
quali appartenenti alle Collezioni
del Mart, e con preziosi materiali
d’archivio. La mostra su Boccioni
dialoga con l’attività espositiva,
sviluppata nel museo e negli spazi
della Casa d’Arte Futurista Depero,
e si riverbera nella ricerca internazionale
dell’Archivio del ’900,
presso cui ha sede il CISF, Centro
Internazionale Studi sul Futurismo.
FORLÌ
Chiesa di San Giacomo in
San Domenico
(piazza Guido da Montefeltro 12)
http://www.fondazionecariforli.it/it/
mostre_musei_san_domenico1/
Genesi – Sebastião Salgado
dal 28 ottobre 2016 al 29 gennaio
2017
Potente nella sua essenziale purezza,
il messaggio di "Genesi" è incredibilmente
attuale, perché pone al
centro il tema della preservazione
del nostro pianeta, tema portante
anche della Settimana del Buon Vivere,
nel cui ambito ha preso il via
il ciclo delle grandi mostre fotografiche
forlivesi inaugurato lo scorso
anno da Steve McCurry.
"Genesi" di Sebastião Salgado è
un progetto iniziato nel 2003 e
durato 10 anni, un canto d’amore
per la terra e un monito per
gli uomini. Con 245 eccezionali
immagini che compongono un itinerario
fotografico in un bianco e
nero di grande incanto, la mostra
racconta la rara bellezza del patrimonio
unico e prezioso, di cui
disponiamo: il nostro pianeta.
Le fotografie di Salgado sono
state realizzate con lo scopo di
immortalare un mondo in cui natura
ed esseri viventi vivono ancora
in equilibrio con l’ambiente.
Ideata da Amazonas Images, promossa
dalla Fondazione Cassa dei
Risparmi di Forlì in collaborazione
con il Comune di Forlì, la mostra
è organizzata da Civita Mostre in
collaborazione con Contrasto.
Foto sopra:
Antoine Jean-Baptiste Thomas,
Benedizione del “Bambino” dell'Aracoeli,
Mostra al Museo di Roma, Roma
46 • Orizzonte Magazine
Ai Weiwei. Le opere esposte spazieranno
così dal periodo newyorkese
tra gli anni ottanta e novanta
in cui scopre l’arte dei suoi
“maestri” Andy Warhol e Marcel
Duchamp alle grandi opere iconiche
degli anni duemila, fatte di
assemblaggi di materiali e oggetti
come biciclette e sgabelli, fino alle
opere politiche e controverse
che hanno segnato gli ultimi tempi
della sua produzione artistica,
come i ritratti di dissidenti politici
in LEGO o i recenti progetti sulle
migrazioni nel Mediterraneo.
PERUGIA
FIRENZE
Palazzo Strozzi
(piazza degli Strozzi)
www.palazzostrozzi.org
Ai Weiwei. Libero
dal 23 settembre 2016 al 22
gennaio 2017
Artista dissidente e personalità
provocatoria, protagonista di
mostre presso i maggiori musei
del mondo, Ai Weiwei invaderà
Palazzo Strozzi con opere storiche
e nuove produzioni che
coinvolgeranno tutto lo spazio: la
facciata, il cortile, il piano nobile e
la Strozzina. Per la prima volta Palazzo
Strozzi sarà utilizzato come
uno spazio espositivo unitario,
creando un’esperienza totalmente
inedita per i propri visitatori
ed esaltando una delle peculiarità
dell’arte di Ai Weiwei, il rapporto
tra tradizione e modernità, in
un luogo simbolo della storia di
Firenze.
La mostra proporrà un percorso
tra installazioni monumentali,
sculture e oggetti simbolo della
sua carriera, video e serie fotografiche
dal forte impatto politico
e simbolico, permettendo una totale
immersione nel mondo artistico
e nella biografia personale di
Palazzo Lippi Assandri
(corso Vannucci, 39)
www.fondazionecariperugiaarte.it/
I Tesori della Fondazione Cassa
di Risparmio di Perugia e il
caravaggismo nelle collezioni
di Perugia
fino al 20 novembre 2016
Si tratta di oltre 50 dipinti di grande
rilievo, rappresentativi non solo
delle esperienze artistiche che
si affermano in Umbria nell’arco
di quattro secoli, dal Trecento
al Settecento, ma anche di altri
aspetti della cultura figurativa italiana
dal Rinascimento al Barocco.
ROMA
Museo di Roma
(piazza Pantaleo 10 – piazza Navona
2)
http://www.museodiroma.it/
Antoine Jean-Baptiste Thomas
e il popolo di Roma (1817-1818)
Orizzonte Magazine • 47
fino al 4 dicembre 2016
Come doveva apparire agli occhi
di un francese la Roma di inizio
Ottocento? Caotica e rumorosa,
certo, ma anche piena di colori e
di suoni, di odori perfino, e costellata
di volti caratteristici e anonimi
al tempo stesso, inconfondibili.
Sono i mestieri del popolo ad
animare le vie e le piazze, assieme
ai rituali condivisi dalla gente come
dai nobili e dal clero, e snocciolati
come i grani di un rosario lungo
tutto l’anno, giorno dopo giorno,
a cadenzare il tempo e le stagioni.
Questo caleidoscopio di scene
quotidiane colpì a tal punto il pittore
Antoine Jean-Baptiste Thomas
da spingerlo a realizzare una
serie di schizzi dal vero, durante il
suo soggiorno romano tra il 1816
e il 1818 in qualità di vincitore del
Prix de Rome dell’Accademia di
Francia. Solo dopo il suo rientro in
Francia questi fogli vennero selezionati
dall’autore e organizzati in
12 sezioni corrispondenti ai mesi
dell’anno, con un testo esplicativo
di accompagno alle immagini. Fu
poi François Le Villain a trarne le
litografie che confluirono nel volume
Un an à Rome et dans ses environs,
edito da Firmin Didot prima
nel 1823 e poi nel 1830.
Complesso del Vittoriano
(via di San Pietro in Carcere)
www.ilvittoriano.com
Antonio Ligabue
dall'11 Novembre 2016 all'8 Gennaio
2017
Un excursus storico e critico attraverso
circa 100 lavori del genio
artistico dalla vita segnata da
disgrazie, solitudine, sradicamenti,
fame e miseria. Tra gli olii esposti
Carrozza con cavalli e paesaggio
svizzero (1956-1957), Tavolo con vaso
di fiori (1956) e Gorilla con donna
(1957-1958), accanto a sculture
in bronzo come Leonessa (1952-
1962) e Lupo siberiano (1936).
In mostra anche una sezione
dedicata alla produzione grafica
con disegni e incisioni quali Mammuth
(1952-1962), Sulki (1952-
1962), Autoritratto con berretto da
48 • Orizzonte Magazine
stimate realtà espositive internazionali.
Per la prima volta saranno
riuniti alcuni tra i più importanti
artisti dell’arte contemporanea,
come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann,
Andy Warhol, Robert
Indiana, Gilbert & George, Francesco
Vezzoli, Tracey Emin, Marc
Quinn, Francesco Clemente, Joana
Vasconcelos, con delle opere dai
linguaggi fortemente esperienziali
("All the Eternal Love I Have for the
Pumpkins della Kusama tra le più
instagrammate al mondo"), adatte a
coinvolgere il pubblico attraverso
molteplici sollecitazioni.
fantino (1962) e una sezione sulla
sua incredibile vicenda umana.
Chiostro del Bramante
(via Arco della Pace 5)
http://chiostrodelbramante.it
LOVE. L’arte contemporanea incontra
l’amore
fino al 19 febbraio 2017
Una novità assoluta e imperdibile
nel panorama delle proposte culturali
capitoline degli ultimi anni
che si candida a riportare la città
di Roma agli stessi livelli delle più
Galleria Nazionale d’Arte
Moderna e Contemporanea
(viale delle Belle Arti 131)
http://lagallerianazionale.com/
The Lasting. L’intervallo e la durata
fino al 29 gennaio 2017
L’esposizione, dedicata all’importanza
che assume la dimensione
temporale sia nella pratica che
nella poetica artistica, presenta
oltre 30 lavori di 15 artisti italiani
e internazionali di diverse generazioni.
I lavori, tutti di grande
formato, dalla pittura alla scultura,
dal video alla fotografia all’installazione,
occupano un solo ampio
spazio sfruttandone anche la verticalità,
per costruire un unicum
Nella foto:
Antonio Ligabue, Autoritratto.
Mostra al Complesso del Vittoriano, Roma
Orizzonte Magazine • 49
con l’ambiente circostante.
Tradizionalmente pensati come
contraddittori e opposti, i concetti
di durata e intervallo, sono al
centro dell’esposizione, in maniera
sempre diversa, come due facce
della stessa medaglia: due momenti
simultanei e indissociabili di un unico
processo di trasformazione.
Museo Nazionale del
Palazzo di Venezia
(via del Plebiscito 118)
Capolavori dell’antica porcellana
cinese
fino al 16 febbraio 2017
È l’occasione per ammirare da vicino
74 preziose ceramiche dell’antica
tradizione cinese, di diversa
datazione storica: dalla grande
varietà delle ceramiche Song e
Yuan, in cui la produzione della
ceramica conobbe grande prosperità
(960-1368), alle ceramiche
Ming delle fornaci di Jingdezhen
(1368-1644), che produssero in
particolare per la corte imperiale,
fino alle più recenti prodotte durante
la dinastia Qing (1644-1911),
momento in cui la produzione imperiale
raggiunse il suo picco più
alto e la piena maturità.
CAPACCIO (SA)
Parco Archeologico di Paestum
- Museo
(via Magna Grecia 919)
http://www.museopaestum.beniculturali.it/
Possessione - Trafugamenti e
falsi d’antichità a Paestum
www.mostramitonatura.it/
fino al 31 dicembre 2016
Gli scavi clandestini comportano
la perdita non solo degli oggetti
stessi ma anche del loro contesto
stratigrafico, e quindi di tutta una
serie di informazioni che sono
fondamentali per la conoscenza
del mondo antico – evidenzia il
curatore della mostra e direttore
del Parco, Gabriel Zuchtriegel
- La questione del possesso incide
sull’essenza dell’opera d’arte:
possesso e possessione sono
pertanto questioni di estetica,
50 • Orizzonte Magazine
ANTEPRIME…
ALL’ORIZZONTE
MILANO
Gallerie d'Italia
Bellotto e Canaletto. Lo stupore
della luce
dal 25 novembre 2016 al 3 marzo
2017
ROMA
Palazzo Braschi
Artemisia Gentileschi
dal 30 novembre 2016 all’8 maggio
2017
FORLÌ
Musei San Domenico
Art Déco. Gli anni ruggenti in
Italia
dal 10 febbraio al 18 giugno 2017
VICENZA
Palladio Museum
Palladio. Il mistero del volto
dal 3 dicembre 2016 al 4 giugno
2017
intesa come disciplina filosofica,
oltre che di legislazione e tutela.
Inseriti in collezioni private
dove spesso sono affiancati a falsi
di vario genere, gli oggetti antichi
perdono la loro attinenza con la
storia collettiva, per essere ridotti
allo stato di una merce o di un
semplice godimento estetico. Sono
sempre gli stessi oggetti, ma il
cambiamento del contesto in cui
sono inseriti comporta un mutamento
intrinseco del loro valore
artistico e culturale.
Nella foto:
Tom Wesselmann, Lulù.
Mostra al Chiostro del Bramante, Roma
Orizzonte Magazine • 51
Studio Vangi
commercialisti in Modugno
via S. Teresa, 14 - 70026 Modugno (BA)
www.studiovangi.it
52 • Orizzonte Magazine
OLIVE ALL'ASCOLANA
AL CONTRARIO
Orizzonte Magazine • 53
OLIVE
ALL'ASCOLANA
AL CONTRARIO
di Ornella Mirelli
N
el suo libro
“Il riposo della
polpetta”
Massimo
Montinari, medievalista
e esperto di alimentazione
di livello mondiale,
scrive: “Un filosofo tedesco
dell’Ottocento, Ludwig
Feuerbach, scrisse una
frase destinata a grande
fortuna, che sentiamo spesso ripetere:
”L’uomo è ciò che mangia”...
Vuol dire che il cibo, a cui è legata
l’identità dell’uomo, non è semplicemente
un oggetto nutritivo, bensì
una realtà ricca di valori, di simboli
di significati, elaborati dagli uomini
e dalle donne che quel cibo hanno
prodotto e preparato. Una realtà -
in una parola - culturale.”
La massima espressione di questo
concetto è rappresentata dall’oliva
e, naturalmente, dall’olio che ne
deriva. L’olivo ha segnato l’esistenza
dell’uomo dalla Bibbia ai giorni
nostri, sottolineandone i passi non
solo in cucina ma attraverso il mito,
la religione e la vita sociale: è un
ramo d’ulivo che la colomba riporta
a Noè dopo il diluvio, è in un
enorme tronco d’ulivo che Ulisse
aveva intagliato il suo letto nuziale,
con l’olio d’oliva venivano unti i re
biblici e lo stesso nome di Cristo
54 • Orizzonte Magazine
significa “unto”.
Fin dall’epoca imperiale a Roma le
olive si servivano in tutte le cene,
anche nelle più importanti; per
averle a disposizione in ogni periodo
dell’anno venivano conservate
in salamoia fino al momento
di consumarle. Oltre ad essere
gustose, le olive rappresentavano
un cibo nutriente: comparivano
nella dieta dei legionari, che erano
soliti portarle con sé anche
nei lunghi viaggi, mentre le più
pregiate venivano scolate, snocciolate
e tritate insieme ad aromi
vari, ottenendo ottime conserve
che costituivano un saporito
companatico.
Nel medio evo i monaci Olivetani
del Piceno sarebbero stati i
primi ad operare la concia delle
olive, conservando in salamoia le
grosse olive della zona; intorno
agli inizi dell’Ottocento pare poi
Continua la collaborazione
con Orizzonte Magazine di
Ammodomio, uno fra i più seguiti
blog di cucina del web.
Ammodomio è all’indirizzo
www.ammodomio.blogspot.it
Orizzonte Magazine • 55
che i cuochi delle famiglie nobili
ascolane abbiano inventato le
olive farcite e poi fritte, chiamate
appunto Olive all’ascolana, per
consumare i tagli di carne avanzati
che, non potendosi conservare
a lungo, sarebbero andati a male.
Scrive ancora Massimo Montinari:
“Ludwig Feuerbach ci insegna che
non esistono simboli senza materia,
ma neppure materia senza simboli.
Per questo, quando parliamo di cibo
e cultura, non parliamo di due realtà
diverse, separate o magari contrapposte,
ma di una realtà unica: il
cibo è cultura.”
La ricetta di oggi riguarda le Olive
all’ascolana ma al contrario, e
cioè con l’oliva all’interno del macinato,
gustose ma più semplici da
preparare.
Olive all'ascolana
al contrario
Ingredienti:
250 gr di carne tritata mista (vitello,
maiale, tacchino)
100 gr circa di olive verdi denocciolate
(circa 30)
1 uovo
25 gr di mollica di pane raffermo
30 gr di mortadella tritata grossolanamente
5 cucchiai di parmigiano (circa)
una confezione di fette biscottate
multicereali
sale q.b.
olio extra vergine (per friggere)
Togliete le olive dal loro liquido
di governo e lasciatele asciugare
su carta da cucina. Tritate le fette
biscottate con l’aiuto di un cutter
elettrico, passate la granella ottenuta
attraverso un colino a maglie
strette e mettetela in una ciotola,
tenendo da parte le briciole più
grosse che vi serviranno per l’impasto.
Passate al mixer anche la
mortadella. Ammollate la mollica
di pane in un po' d'acqua o latte,
strizzatela benissimo e mescolatela
alla carne, alla mortadella,
all’uovo, al parmigiano ed ad un
paio di cucchiai di fette tritate
grossolanamente.
Procedete ad impastare con le
mani fino ad ottenere un composto
liscio e sodo quanto basta. A
questo punto formate delle polpette
grandi quanto una noce.
In ogni polpetta inserite un'oliva
e compattate bene il tutto tra le
mani. Date alle polpette la forma
ovoidale delle olive e passatele
56 • Orizzonte Magazine
nel pangrattato finissimo ricavato
dalle fette multicereali. Friggete le
polpette in olio caldo, dapprima
ad una temperatura media, per
dare modo all'impasto di cuocere
in maniera omogenea, successivamente
a temperatura più alta, per
far prendere colore alle polpette.
Sgocciolatele su carta per fritti e
servite calde. Sono buonissime
anche a temperatura ambiente.
Orizzonte Magazine • 57
Le riflessioni di Fabrizio Capra
BENESSERE AL NATURALE
I VANTAGGI DI MANGIAR PICCANTE
Stando a una ricerca condotta da esperti della Oxford
University, della Harvard School of Public Health e della
Chinese Academy of Medical Sciences sembrerebbe
proprio che mangiare piccante aiuti a vivere più a lungo
e in salute. L’uso del peperoncino ridurrebbe infatti
il rischio di patologie cardiovascolari, tumorali e respiratorie
grazie alla presenza della Capsaicina.
Sarebbero più longeve quelle persone che consumano
quotidianamente o al massimo ogni due
giorni cibi piccanti e ciò perché la Capsaicina ha
proprietà anti-tumorali, anti-obesità, anti-infiammatorie
e anti-ossidanti. In sintesi:
AZIONE ANTI-TUMORALE: la Capsaicina sembra
facilitare la morte programmata delle cellule tumorali
e inibire la vascolarizzazione della massa tumorale e la
conseguente metastatizzazione.
AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA: la Capsaicina
sembra efficace nell'artrite reumatoide, in patologie
articolari, traumi, psoriasi e arteriosclerosi.
AZIONE ANTI-DOLORIFICA: è noto da anni l’uso
analgesico dovuto alla presenza di recettori specifici
che, dopo una iniziale attivazione, tendono a inattivarsi,
esplicando in questo modo le proprietà analgesiche.
AZIONE ANTI-OBESITÀ: risulterebbe sia dall’attivazione
di proteine responsabili della dissipazione
di energia sotto forma di calore, sia dall'attivazione
del sistema nervoso simpatico. L’attività induttrice nei
confronti del metabolismo aumenterebbe la termogenesi
e, quindi, il metabolismo basale.
Controindicazioni: l’uso va evitato in caso di tosse cronica
e di emorroidi, ma anche durante la gravidanza e
il periodo di allattamento al seno.
RIMEDI PER IL MAL DI TESTA
In autunno il rischio di mal di testa cervicale è sempre
in agguato, anche per i maggiori ritmi di lavoro, lo
stress, l’assunzione di posture scorrette, con conseguenti
sensazioni dolorose a carico della muscolatura
del collo e delle spalle, le cattive abitudini alimentari.
Per contrastare questo fenomeno è utile adottare
una corretta postura e uno stile di vita sano, prevedendo
attività all’aria aperta nelle pause lavorative,
riducendo lo stress attraverso l’uso di rimedi naturali
o la pratica dello Yoga ma anche ritagliandosi
spazi, anche piccoli, per il relax.
È necessario anche scegliere una corretta e sana
alimentazione: frutta, verdura e liquidi saranno le
colonne portanti dei pasti, che dovranno essere consumati
a intervalli
regolari. La colazione
non andrà
sottovalutata: ad
essa è affidato il
compito di avviare
nel modo
giusto la giornata
dal punto di vista
energetico.
Determinante è
poi il trattamento
del mal di testa
già dai primi sintomi, intervenendo prontamente
per evitare l’intensificarsi del problema. Tra i rimedi
naturali si consiglia l’infuso di salice (che esplica
proprietà simili a quelle dell’aspirina), la camomilla o
l’artiglio del diavolo.
AFORISMA DEL MESE
Nessun corpo vale più del tuo corpo. (Anonimo)
via S. Maria della Stella, 45 - 70010 Adelfia tel: 0804593669 www.vicodeifiori.it
58 • Orizzonte Magazine
Associazione Culturale “Bensalem”
Castel del Monte
Il Tempio della Rosa
a cura di Attilio Castronuovo
Castel del Monte è uno dei misteri più affascinanti che, dalle nebbie del passato, siano giunti fino a noi.
Adagiato su un poggio che domina la pianura, enigmatico per tutto ciò che attiene ai suoi scopi e alla sua
funzionalità, sembra sfidare il visitatore desideroso di comprenderne il segreto. Si potrebbero affastellare
all’infinito ipotesi su ipotesi nella speranza di giungere a qualche certezza, ma il castello sembra sottrarsi a
questa ricerca, mostrandosi sempre più sfuggente, evanescente, irraggiungibile.
di Daniela Gagliano
edizionigagliano@gmail.com
Orizzonte Magazine • 59
LO
SAPEVATE
CHE
TARASSACO
(Taraxacum officinale)
FAMIGLIA ASTERACEE
NOME SCIENTIFICO:
taraxacum
COMUNE IN TUTTA EUROPA
E IN ITALIA
di Angelo Ferri
Il tarassaco, anche detto dente
1.
di leone o cicoria selvatica, è una
pianta erbacea spontanea della
famiglia delle Composite. Cresce
in tutta Italia e può essere raccolta
con una certa facilità nei terreni incolti o lungo i
margini di sentieri di campagna.
Conosciuto volgarmente con il curioso nome di ‘piscialetto’,
il tarassaco (Taraxacum officinale – fam.
Asteracee) deve la sua fama alle note proprietà depurative
e diuretiche della radice. In botanica, il tarassaco
è classificato come pianta erbacea perenne
di dimensioni e altezza modeste, caratterizzato per
lo più dalla grossa radice a fittone che si sviluppa a
profondità ridotte e dalla tipica infiorescenza giallodorata.
Il tarassaco è diffuso lungo tutto lo stivale e
ben si adatta a qualsiasi tipo di latitudine: è facile, infatti,
ritrovarlo sia in pianura che in montagna, anche
oltre i 2000 metri, e predilige i bordi dei sentieri, i
prati e i terreni incolti.
60 • Orizzonte Magazine
Nel Medioevo, il tarassaco veniva
2.
utilizzato come efficace rimedio
contro i disturbi di fegato e reni,
forse per via del suo colore ‘giallo’
intenso che ricorda quello della bile.
In effetti, col passare dei secoli, la scienza ne provò
l’efficacia e tra il 1500-1600 diversi furono i naturalisti
e farmacisti che riconobbero al tarassaco proprietà
diuretiche e addirittura curative per le ferite.
Per motivi analoghi la medicina cinese ne fa da sempre
ampio uso.
Il taraxacum officinalis viene utilizzato in tutte le sue
parti, benché la parte più preziosa, quella che contiene
in forma più concentrata le proprietà depurative,
sia la radice.
Le foglie di questo ingrediente
3.
della cucina naturale possono essere
consumate in insalata ma è
opportuno utilizzare quelle più
giovani perché più tenere e meno
amare, mentre quelle più vecchie, che sono quelle
vicine alla base della pianta, si possono usare cotte,
come si faceva un tempo, per minestre, minestroni
e zuppe. Invece i fiori di tarassaco in alcune zone
d’Italia vengono messi sott’aceto e consumati come
i capperi.
La parte del tarassaco più ricca di virtù terapeutiche,
come anticipato, sono le radici. Essendo una pianta
perenne, le radici possono allungarsi in modo evidente
nel terreno e divenire sensibilmente robuste.
Si utilizzano sia fresche che essicate
per decotti e tisane, le cui
4.
proprietà sono depurative favoriscono
l’eliminazione delle tossine
dall’organismo, combattono
la stitichezza ed il colesterolo. Hanno poi proprietà
digestive e colagoghe perché aiutano l’eliminazione
della bile ma anche dei calcoli renali, infine stimolano
l’attività del fegato.
I fiori si aprono all’alba e si chiudono al tramonto
tanto che il dente di leone è anche chiamato “orologio
del pastore”. Pur essendo molto comune e diffuso
su prati e giardini fioriti, ha delle proprietà al di là
del comune con effetti buonissimi su tutto il sistema
linfatico e non solo.
Fra le ricette più famose della tradizione sicuramente
quella piemontese che si prepara di solito per
Pasqua e Pasquetta ovvero l’insalata a base di tarassaco,
filetti di acciughe e uova sode. Per i fiori di
tarassaco invece fra le preparazioni più classiche –
insieme alla conservazione in salamoia o sotto aceto.
Miele di Tarassaco
5.
Ingredienti g. 300 di fiori di tarassaco
due litri di acqua kg. 1,5 di
zucchero la scorza affettata sottile
di due limoni non trattati. Procedimento
Togliere il gambo dai fiori, e metteterli in
un tagame dove saranno già a bollore i due litri di
acqua. Cuocere per un’oretta e colarte bene il succo.
Mettere l’acqua così ottenuta in una casseruola
insieme allo zucchero ed alla scorza di limone. Fare
bollire fino a quando il composto non avrà raggiunto
la densità del miele.
Tarassaco sott’olio o sotto aceto
Come preparare il tarassaco sott’olio, sotto aceto o
sotto sale? A seguito del trattamento sotto sale, i boccioli
di tarassaco possono essere conservati sott’olio
o sotto sale. La procedura è molto semplice:
Raccogliete i boccioli chiusi
Lavate i boccioli maneggiandoli con attenzione
Lasciate asciugare i boccioli ponendoli prima in una
scolapasta e poi distesi su uno straccio da cucina
asciutto.
Riempite il fondo di un baratto con del sale, ponete
i boccioli di tarassaco in nel medesimo barattolo e
copriteli di sale. Fate riposare per 4 o 5 giorni.
Trascorsi i giorni, rimuovete i boccioli di tarassaco
dal sale, sciacquateli grossolanamente sotto acqua
corrente e lasciate asciugare.
Ponete i boccioli in un barattolo dalla chiusura ermetica
e copritelo completamente con aceto o olio.
Orizzonte Magazine • 61
62 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 63
L’ABBONAMENTO SOSTENITORE A
ORIZZONTE MAGAZINE
PERMETTE DI RICEVERE A CASA
LA VERSIONE CARTACEA DELLA RIVISTA
E DI PUBBLICIZZARE LA PROPRIA ATTIVITÀ
PER TUTTO UN ANNO
AD UN COSTO IRRISORIO.
PER INFO:
direzione@orizzontemagazine.it
www.orizzontemagazine.it
tel: 080 9698663
64 • Orizzonte Magazine
FASHION, BEAUTY, SHOOTING, PROJECTS & MORE
Aspiranti Fotomodelle
I GENERI ALTERNATIVI:
CURVY... È BELLO!
Conferito il Premio BasiLEO 2016
ALLO STILISTA
MICHELE MIGLIONICO
Model: Giorgia Marino
Foto: Federica Covella
MUA & Hairy Style:
Francesca Smeraldi
Orizzonte Magazine • 65
ASPIRANTI FOTOM
I GENERI ALTERNATIVI: CURVY... È B
di Fabrizio Capra
66 • Orizzonte Magazine
ODELLE
ELLO!
L
a rubrica dedicata alle “aspiranti fotomodelle”
ha ospitato per molti
numeri le problematiche collegate
con questa professione; dal numero
scorso abbiamo invece cominciato ad
analizzare alcuni generi fotografici. Dopo
il genere “alternativo” trattato sul numero
di settembre, questa volta trattiamo il
genere “curvy”.
Sul web circola un concetto: “Le modelle
curvy sono la risposta intelligente alle classiche
top model quasi anoressiche che sfilano
da sempre in passerella. Per anni è passato
il messaggio che per essere belle bisogna
essere magre, anzi magrissime”.
Partendo da questa affermazione intendiamo
rassicurare quelle ragazze che, pur
avendo molti dei requisiti necessari ad
una fotomodella, si sentono a torto penalizzate
per via di “qualche curva di troppo”:
esiste una buona richiesta di “Modelle
Curvy”, sia come indossatrici sia per servizi
fotografici, purché si rispettino certi
canoni che il mondo della moda richiede
e, a volte, impone.
Importante è avere ben presente questo
concetto: “Se qualcosa ti appassiona, non
fermarti e continua per la tua strada lottando
per il tuo sogno”.
Ed entriamo in argomento.
Quando si parla di modelle curvy non
ci si riferisce a modelle di serie B ma a
Nella foto:
Iskra Lawrence
Orizzonte Magazine • 67
quelle modelle che rappresentano le “taglie
forti”, cioè le taglie che vanno dalla 44 alla 48
(alcuni marchi sono alla ricerca anche di modelle
taglia 50 - 52, in particolare all’estero).
Le misure corrette per una curvy dovrebbero
essere: 100/110 di seno, 75/85 di vita
e 100/110 di fianchi. Se poi l’obiettivo è
quello di calcare le passerelle come indossatrice
vi è anche il requisito
dell’altezza
che deve essere di
almeno 173-175 cm.
Chiaramente sia per
sfilare sia per posare
è necessario essere
ben proporzionate
ed eleganti, avere
un bel portamento,
saper camminare in
modo leggero e disinvolto,
muoversi
con grazia ed essere
fotogeniche.
Essenziale è anche
la cura del proprio
corpo: è necessario
tenersi in forma e
avere sempre una
pelle curatissima, anche
attraverso una
buona attività fisica e
una vita sana; è necessario sentirsi bene nel
proprio corpo, senza esagerare con diete a
volte errate e dannose. Il proprio corpo va
sempre rispettato, evitando gli eccessi, che
sono sempre dannosi.
Oltre alla bellezza la modella curvy deve avere
personalità, un carattere forte, pazienza e
autodisciplina; in sostanza deve essere capa-
Nella foto:
Iskra Lawrence
68 • Orizzonte Magazine
ce di scoprire e trasmettere i valori positivi
che sono tipici di una ragazza bella, sorridente
e femminile.
Proviamo quindi a sintetizzare alcuni consigli
che riteniamo utili per affrontare nel modo
migliore, da curvy, il mondo delle modelle, e
che vertono in particolare sulla gestione della
propria immagine. Le occasioni non si materia-
lizzano da sole: è importante creare l’opportunità
perché si possano realizzare, pertanto
è necessario saper comunicare, promuovere
nel modo migliore la propria immagine e valorizzare
il proprio corpo. Affinché il sogno
diventi realtà bisogna gestire la propria immagine
in modo serio e professionale, in particolare
sui social network e su internet in genere;
sempre più spesso è
attraverso questi canali
che si viene notate,
per cui è bene
pubblicare foto che
rispecchino la vostra
volontà di intraprendere
un percorso da
modella. Bisogna però
tener sempre distinte
l’attività di modella
dalla vita privata:
mischiare questi due
momenti può creare
diverse difficoltà.
Importante è trasmettere
con positività
la vostra voglia
di posare o sfilare:
tenere d’occhio le
riviste di moda, sulle
quali è possibile
trovare interessanti
spunti per migliorare
il proprio modo di
proporsi.
Se si ritiene di avere le
Orizzonte Magazine • 69
caratteristiche di “modella curvy” consigliamo
di rivolgersi ad agenzie specializzate (in Italia
sono pochissime) e ai casting indetti da alcuni
brand alla ricerca di modelle per taglie forti.
Anche per la modella curvy è utile avere un
proprio book o un buon portfolio fotografico
da inviare per posta o via mail all’agenzia,
insieme ai propri dati e ad una presentazione.
Ci si può recare anche di persona ma
questo normalmente serve solo per lasciare
il proprio materiale.
Sulla scelta delle agenzie vale il discorso fatto
più volte su queste pagine in merito alla
serietà o meno di alcune di loro, importante
è evitare le false agenzie che chiedono solo
soldi in cambio di nulla.
Non dimenticare la potenza del web, dov’è
possibile trovare annunci relativi a casting
o richieste di modelle curvy. Importante è
non abbattersi: ci sono persone che si stanno
battendo affinché le “modelle
curvy” possano avere un proprio
spazio anche in Italia, dove per
promuovere o far sfilare abiti per
taglie forti vengono spesso preferite
modelle dalla taglia “normale”.
La modella curvy Iskra Lawrence
nelle sue interviste auspica che
presto il mondo della moda possa
aprirsi al cambiamento, accettando
ancora di più le modelle curvy, che
sono molto più vicine alle donne
“normali”. Invece Elisa D’Ospina,
top model e impegnata da tempo
nella sensibilizzazione verso i
problemi dei disturbi alimentari, in
primis anoressia e bulimia, nel suo
libro “Una vita tutta curve” (Giunti
editore) offre interessanti e utili
spunti su come una donna può e
deve accettare il proprio corpo.
Concludo con un aforisma: Afrodite
aveva le tette piccole, le cosce grosse
e i fianchi larghi, eppure era la dea
della bellezza. (Anonimo).
70 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 71
A MICHELE MIGLIO
IL PREMIO BASILEO
72 • Orizzonte Magazine
NICO
2016
Nel corso di una solenne
cerimonia che si è svolta
mercoledì 28 settembre
presso la Sala del Consiglio
Provinciale di Potenza, il Leo
Club Potenza ha conferito al
fashion designer Michele Miglionico
il Premio BasiLeo 2016, alla
presenza dei rappresentanti dei
Lions Clubs Potenza, dell’Amministrazione
Comunale e Provinciale
di Potenza e del Consiglio
Regionale della Basilicata.
Il prestigioso riconoscimento,
giunto ormai alla sua quarta
edizione, viene assegnato a chi,
avendo raggiunto nella cultura
e nell’arte livelli di eccellenza in
ambito nazionale e internazionale,
ha mantenuto vivo l’attaccamento
alla sua terra d’origine.
Dopo l'architetto Antonio Maroscia,
lo chef Federico Valicenti
e lo scrittore Gaetano Cappelli,
quest’anno il premio, consistente
in una scultura lignea del maestro
Giuseppe Ligrani, è stato attribuito
allo stilista Michele Miglionico,
che nel 1989 inaugurò il suo pri-
Orizzonte Magazine • 73
mo atelier a Potenza. Proprio dal capoluogo
lucano il couturier iniziò il suo percorso di
successo che in pochi anni lo ha portato a diventare
famoso protagonista dell'Alta Moda
a Roma e nel mondo.
Ricevendo il premio dalle mani della Presidente
del Leo Club Potenza, Ivana Grillo, lo
stilista ha raccontato alla platea quanto la
lucanità dei suoi esordi abbia ispirato le sue
creazioni, aprendogli le porte del successo
e della popolarità. “Questo riconoscimento –
ha detto – rappresenta per me una doppia
soddisfazione, perché mi viene consegnato
nella città dove ho vissuto la mia fanciullezza
e dove vivono i miei genitori. E’ una gioia per
me ma anche per loro”. Per quanto concerne
i progetti futuri Michele Miglionico ha raccontato
di essere in procinto di concludere
la nuova collezione, “che è il proseguimento
della collezione dedicata alle Madonne Lucane
ma più declinata verso il giorno”.
74 • Orizzonte Magazine
Franco Ardito - Simona Ardito
Castel del Monte: Il Grembo della Vergine
Castel del Monte è un concentrato di applicazioni astronomiche, geografiche, matematiche e geometriche,
un inspiegabile condensato di simboli, di segni, di formule. Si dà per scontato che lo abbia fatto costruire
Federico II ma è quasi certo che l’Imperatore non vi soggiornò mai. E’ assolutamente inadatto ad essere
abitato e non è ancora chiaro per quali motivi sia stato costruito né chi abbia inteso impegnare per la sua
costruzione tanto denaro, energie e sapienza. E poi l’acqua: nella vasca monolitica che era nel cortile, nelle
cisterne sulle torri, nel pozzo sotto il castello, quasi a proteggere il visitatore come in un grembo...
E' possibile acquistare il libro Castel del Monte il grembo della vergine al link:
http://www.orizzontemagazine.it/shopping/categoria-prodotto/libri-e-riviste-nuovo/
Orizzonte Magazine • 75
Invia il tuo curriculum a:
collaboratore@orizzontemagazine.it
76 • Orizzonte Magazine
OROSCOPO
OTTOBRE 2016
Orizzonte Magazine • 77
ARIETE TORO GEMELLI
Partenza di mese densa di opportunità.
L’umore potrebbe essere
alto, la fiducia nel futuro potrebbe
prendere il posto dello scoraggiamento
e delle tensioni che ti hanno
avvelenato l’esistenza.
Insomma, ottime, buone, grandi
opportunità che potrebbero riguardare
uno o più settori della
tua vita.
In famiglia le cose potrebbero migliorare.
Tu stesso ti sentirai molto
meglio, e torneranno fiducia ed
entusiasmo, oltre ad allegria e vita
sociale…
Ti aspetta un mese altalenante,
che potrebbe riservarti buone
occasioni, serenità e divertimenti,
e a momenti anche qualche
attimo di disagio e tensione.
I transiti rivelano un clima oscillante,
come il tuo umore: ci sarà
l’accordo in famiglia, ma ci saranno
anche discussioni. E lo
stesso avverrà per altri settori.
Insomma, ottobre si annuncia
come un periodo da insalata mista…
Usa il condimento giusto:
tenacia con lucidità!
Le tue doti mentali e la tua voglia
di socializzare questo mese potrebbero
essere esaltate dal passaggio
di Mercurio che dal dieci
ottobre dallo Scorpione tornerà
indietro in Bilancia.
Questo transito, insieme a quello
di Marte (in opposizione per buona
parte del mese) indica che torneranno
alla ribalta questioni non
del tutto affrontate e risolte.
Potrebbe essere un po’ antipatico
dover ridiscutere situazioni che
credevi risolte, ma, se accadrà, fallo
con impegno e senza rimandare
nulla...
CANCRO LEONE VERGINE
Un po’ di nervosismo serpeggia
lungo questo mese.
Qualcuno oppure una situazione
che ti farà irritare, che metterà
a nudo la tua sensibilità. No, tu
non sei permaloso come spesso
si dice, sei solo portatore sano di
una grande sensibilità.
Purtroppo, non è da tutti riuscire
a capirlo, quindi, dovrai rassegnarti
e cercare di non prendertela
troppo.
Ci saranno anche belle situazioni:
dunque non abbatterti e guarda
al bicchiere mezzo pieno!
Potresti assomigliare ad un vulcano,
pronto ad erompere in iniziative,
a coinvolgere chi ti circonda
con progetti e situazioni.
Atmosfera piacevole, venata di
cambiamenti, novità e anche di
qualche tensione, specie a inizio e
a fine mese, quando potrebbero
esserci piccoli battibecchi, dovuti
ad equivoci, a incomprensioni che
risolverai contando sul tuo entusiasmo
e sulla tua forza d’animo.
Dal dieci in poi, vita sociale in primo
piano e tanta allegria!
Un po’ di nervosismo potrebbe
appesantire un mese che comunque
non sarà da buttar via,
anzi! Il problema, in cielo, sarà
rappresentato dal passaggio disarmonico
di Marte in Sagittario
che, però, il ventisei ottobre
passerà in armonico trigono in
Capricorno.
Come si tradurrà quaggiù in
terra? Stanchezza, nervosismo,
voglia di cambiare le cose, insoddisfazione…
accanto a te, anche
situazioni, persone, circostanze
positive e piacevoli.
Da fine mese tutto ok!
78 • Orizzonte Magazine
BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO
Serenità, soddisfazioni affettive,
la certezza che il futuro non sarà
un buco nero: ottobre ti porterà
in dono per il tuo compleanno
tante situazioni positive, ma soprattutto
una bella botta di ottimismo
e di entusiasmo (stati
d’animo che di recente, a volte,
scarseggiavano un po’, vero?).
Vivrai la vita sociale che ti piace
condurre, e potrai anche ricevere
soddisfazioni di natura pratica
e affettiva. Insomma, ti aspetta un
bel mese!
Il periodo più favorevole? Il principio
e la fine del mese.
Favorevoli per divertimento, socializzare,
rapporti familiari e affettivi
in genere, e tanto altro ancora.
La parte centrale di ottobre non
sarà sfavorevole a priori, ma dovrai
prestare attenzione agli eccessi, di
qualunque tipo.
Con un pizzico di attenzione vedrai
che l’intero periodo sarà scorrevole.
Occhio agli imprevisti familiari,
però!
Emozioni positive, buon umore, la
voglia di lasciarti alle spalle tensioni
e periodi incerti.
Ottobre si annuncia come un mese
davvero favorevole, per qualsiasi
tipo di questione.
Accetta serenamente eventuali
cambiamenti (in qualsiasi settore
dovessero capitare) perché saranno
fonte di soddisfazione.
Il trend delle stelle è chiaro: si viaggia
verso la realizzazione e il miglioramento.
Novità positive ti aspettano
al varco, insieme ad allegria,
divertimento e un buon momento
per le tue relazioni.
CAPRICORNO ACQUARIO PESCI
Un periodo lineare? Ma tu non
sai che fartene, vero? Ironia a
parte per sdrammatizzare, questo
mese si annuncia ad alti e
bassi. Ci saranno momenti positivi,
alternati ad altri di tensione
e nervosismo. I problemi potrebbero
essere concentrati nella
sfera pratica o familiare, quindi,
nei limiti del possibile, cerca di
prevenirli e non prendere (mai!)
una previsione come assoluta.
Conoscere le stelle significa conoscere
i tempi giusti per agire,
spremendo sempre il meglio.
Occhio agli equivoci dal dieci in
poi.
Una grande grinta, accompagnata
a fascino e un pizzico di irritabilità,
inaugurano questo mese.
Occhio agli equivoci e alle incomprensioni,
specie durante i primi
dieci giorni di ottobre. In seguito,
comunque avrai modo di chiarire e
di approfondire, e quindi anche di
risolvere eventuali (mai sicuri) battibecchi.
Tutto sommato ti aspetta un mese
scorrevole e vivace, e l’unica cosa
davvero irritante saranno le uscite
domestiche... Pazienza!
Mese altalenante, ma non negativo.
Cosa non fa dire alle stelle che
sarà un mese favorevole a tutto
tondo?
Un po’ di fiacca o di insoddisfazione
o di aperta tensione che serpeggia
per buona parte del mese,
e che inizierà a risolversi (bene)
soltanto da fine mese.
Forse sei stanco, o speri in un
cambiamento che tarda ad arrivare
o sei molto irritato con una
persona che non vuole proprio
ascoltarti. Nulla, però che tu non
risolverai.
Orizzonte Magazine • 79
OUROBOROS
Rassegna trimestrale di Studi Tradizionali
E’ possibile leggerlo gratuitamente all’indirizzo:
http://www.orizzontemagazine.it/orizzontegroup/ouroboros/