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Avventista Magazine Nov Dec 2016

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MAGAZINE AVVENTISTA GIORNALE BIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE AVVENTISTA DELLA SVIZZERA ROMANZA E DEL TICINO - N°6 - NOVEMBRE / DICEMRE <strong>2016</strong><br />

SALUTE<br />

LE DIPENDENZE, UNA SFIDA<br />

PER LA SALUTE GLOBALE<br />

DR PAMPLONA<br />

INTERVISTA<br />

WILLIAM COSTA JR<br />

PARLA DEL FILM<br />

"TELL THE WORLD"<br />

BAMBINI<br />

ENIGMA UN VIAGGIO NEL<br />

TEMPO<br />

DOBBIAMO AVER PAURA<br />

DELLE RETI SOCIALI?<br />

PIERRICK AVELIN<br />

WWW.MAGAZINEAVVENTISTA.COM


EDITO<br />

UNO DI PIÙ O UNO DI<br />

MENO?<br />

SOMMARIO<br />

Un viaggio nel tempo<br />

BAMBINI<br />

CIAO<br />

A TUTTI !<br />

Benissimo !<br />

Ora sai DOVE dove ti trovi e DOVE.<br />

Il mese di novembre è qui e lo sappiamo, tra poco le strade<br />

e gli edifici delle nostre città saranno adornate di luci e<br />

decorazioni, ricordando che le feste di fine anno sono il<br />

prossimo grande evento da vivere.<br />

I negozi si riempiranno di clienti generosi, che desiderano<br />

far piacere ai loro cari. Le associazioni caritative organizzeranno<br />

nuovi pranzi festivi a favore dei più indigenti e delle<br />

persone sole. I telefoni vibreranno alla ricezione di messaggi<br />

auguranti pace, salute e prosperità. Il nostro pianeta<br />

non sfuggirà alle tradizionali festività che si tengono ogni<br />

anno, alla stessa epoca. Un Natale in più!<br />

In quanto cristiani, ci piace ricordare che Gesù è venuto su<br />

questa terra per salvare il mondo, anche se sappiamo che<br />

il 25 dicembre non è che una data simbolica. In quanto<br />

cristiani, siamo pure coscienti che la nascita di Gesù aveva<br />

uno scopo preciso e costituiva la sua prima venuta. Verrà<br />

una seconda volta per prenderci con Lui.<br />

Allora, sarà un Natale in più o in meno? Sicuramente le<br />

due cose: un Natale in più su questa terra, ma pure uno<br />

in meno prima di raggiungere il banchetto che ci prepara<br />

Gesù nella casa celeste.<br />

Che questa verità ci animi durante la fine di quest’anno.<br />

Che questa verità sia la nostra gioia nel seno delle gaie<br />

festività.<br />

Nel nome della FSRT preferisco dunque augurarvi un felice<br />

Natale, in meno!<br />

Eunice Goi<br />

Assistente di<br />

comunicazione FSRT<br />

INGREDIENTI<br />

250 gr di lenticchie nere<br />

(beluga)<br />

2 barbabietole crude di circa<br />

150 gr<br />

1 melagrana<br />

1 scalogno<br />

1 mazzetto di menta (facoltativo)<br />

½ mazzetto di prezzemolo<br />

4 cucchiai di aceto di vino<br />

bianco<br />

0,3 dl d’olio d’oliva<br />

0,3 dl d’olio di colza<br />

Sale e Pepe<br />

30 gr di portulaca (o altra<br />

insalata di foglie piccole)<br />

Intervista William Costa Jr<br />

Dobbiamo aver paura delle reti<br />

sociali?<br />

Internet ha « cambiato » la mia<br />

vita !<br />

Le dipendenze, una sfida per la<br />

salute globale<br />

A presto<br />

Versione francese<br />

Giornale bimestrale della Federazione avventista della Svizzera<br />

Romanza e del Ticino (FSRT)<br />

N°6 / <strong>Nov</strong>embre - Dicembre <strong>2016</strong><br />

Rivista gratuita<br />

Stampato in Germania<br />

Caporedattore: Rickson Nobre - Editore: Dipartimento<br />

delle Comunicazioni FSRT - Redazione a cura di:<br />

David Jennah, Rickson Nobre, Eunice Goi, Pierrick Avelin, Yolande<br />

Grezet, Adriana Stasi - Impaginazione e grafica: Eunice Goi -<br />

Redattori: Pierrick Avelin, Elena Zagara, Dr Roger Pamplona, Alessandra<br />

Vieira, Rickson Nobre, Eunice Goi - Collaboratori : Yolande<br />

Grezet, Idelette Salzmann - Traduttore: Paolo Boscacci, Eunice Goi -<br />

Correzione a cura di: Borbála Galánthay Marti<br />

Photo credit<br />

Copertina, pagine 5 : pexels.com - pagina 1 : Yolande Grezet -<br />

pagine 2, 7 : pixabay.com - pagina 4 : telltheworld.adventist.org<br />

- pagina 9 : Alessandra Vieira - pagina 10 : Dipartamento della<br />

Salute FSRT - pagina 11 : Jean-Daniel Berger<br />

La responsabilità degli articoli firmati pubblicati su MAGAZINE AVVENTISTA è<br />

dei singoli autori.<br />

RICETTA<br />

INSALATA DI LENTICCHIE ORIENTALE<br />

1. Cuocere le lenticchie durante 25 minuti nell’acqua,<br />

finché son teneri.<br />

2. Gettare l’acqua di cottura, sciacquarle all’acqua<br />

fredda e scolare.<br />

3. Pelare le barbabietole e grattugiarle fine.<br />

4. Tagliare la melagrana a metà e sgranarla.<br />

5. Tritare finemente lo scalogno, la menta e<br />

il prezzemolo<br />

6. Mescolare tutto con le lenticchie, aggiungendo<br />

l’aceto e l’olio.<br />

7. Insaporire con sale e pepe<br />

8. Mettere sui piatti con la portulaca<br />

Fonte<br />

Cuisine de saison, adattamento Yolande Grezet<br />

Questa è una MACCHINA DEL TEMPO, chi sale<br />

a bordo può fare un viaggio straordinario!<br />

UN VIAGGIO NEL TEMPO<br />

Per scoprire<br />

DOVE<br />

QUANDO<br />

bisogna risolvere questo enigma:<br />

SI TRATTA DI UNA DATA,<br />

QUINDI DI UN NUMERO !<br />

Prendi il numero dei<br />

COMANDAMENTI DATI DA DIO A MOSÈ,<br />

+<br />

+<br />

+<br />

aggiungi il numero dei<br />

GIORNI DEL PERIODO<br />

DELLA CREAZIONE,<br />

aggiungi ancora il numero dei<br />

DISCEPOLI DI GESÙ<br />

e per finire aggiungi il numero degli<br />

AMICI DI DANIELE.<br />

Risposta#1<br />

..............<br />

Per sapere in quale parte del mondo andrai,<br />

trova il CODICE SEGRETO di questa frase.<br />

ILXYZPOXYZSTOXYZEXYZLAXYZGIUXYZDEXZAX<br />

ZREXYZGIOXYZNEXYZDELXYZLAXYZPAXYZLESX<br />

ZTIXYZNAXYZ<br />

Risposta#2<br />

.................................................................................<br />

..................................................................................<br />

2<br />

EHI, MA CHE È SUCCESSO? Ti sei trasformato in<br />

un personaggio di quell’epoca! E sei insieme alla persona<br />

più straordinaria che ci sia mai stata! Sei vicino ad un<br />

uomo che viene chiamato da tutti il Messia, e anche il<br />

Maestro. Ma… io da qui non riesco a vedere bene, c’è<br />

troppa confusione, NON CAPISCO CHI SEI... mi<br />

sembra di vedere una barca, altre barche, ma c’è davvero<br />

tanto vento, le onde spruzzano dappertutto, vicino<br />

a te ci sono altre persone, qualcuno grida aiuto, qualcuno…<br />

dorme!?! Fai presto, scatta una foto di questo<br />

momento, ah già, non c’erano macchine fotografiche a<br />

quei tempi … Uhm… Allora...<br />

gPRENDI UN FOGLIO, DEI COLORI, E<br />

DISEGNA<br />

QUELLO CHE STA SUCCEDENDO.<br />

Poi INVIAMELO CHE SONO QUI NEL TUO FUTURO,<br />

pronta a ricevere il tuo messaggio di questo momento<br />

eccezionale che stai vivendo!<br />

Ancora un indizio: Marco4.35-41.<br />

Non dimenticare di scrivere il TUO INDIRIZZO, perché<br />

quando io riceverò il tuo disegno, TI MANDERÒ, là dove<br />

sei UN OGGETTO SEGRETO che ti servirà a proseguire il tuo<br />

viaggio!<br />

I disegni più belli compariranno nel prossimo numero.<br />

• Invia il tuo disegno a:<br />

Fédération des Eglises Adventistes du Septième Jour de<br />

la Suisse romande et du Tessin - MAE<br />

Chemin des Pépinières 19<br />

CP 453, CH - 1020 Renens<br />

• Oppure fai uno scanner e invialo a:<br />

enfants@adventiste.ch<br />

Elena Zagara<br />

Ministeri a favore dei<br />

Bambini, FSRT<br />

Risposte<br />

(#1 : 32)<br />

(#2 : Il posto è la Giudea regione della Palestina)


INTERVISTA<br />

> WILLIAM COSTA JR<br />

PARLA DEL FILM AVVENTISTA<br />

"TELL THE WORLD"<br />

William Costa Jr è direttore della<br />

comunicazione alla Conferenza<br />

generale dal 2010.<br />

Ha seguito da vicino la preparazione<br />

e la realizzazione<br />

del film "Tell the World"<br />

(in italiano: "Dillo al mondo)<br />

il cui lancio a livello<br />

mondiale è avvenuto il 22<br />

ottobre scorso. Questo film<br />

racconta la vera storia degli inizi<br />

della chiesa avventista.<br />

Questa drammatizzazione su<br />

grande schermo ha comportato 42<br />

giorni di riprese sia in estate che in inverno, con 95 attori<br />

professionisti, 157 operatori della squadra tecnica<br />

e 100 comparse. Sono state filmate più di 200 scene<br />

tratte da un copione di 170 pagine.<br />

Da dove viene l’iniziativa e il finanziamento della<br />

produzione del film Tell the World ?<br />

Tell the world è un’iniziativa della Divisione Pacifico<br />

Sud. Più precisamente, l’Unione australiana ha assunto<br />

il coordinamento di questo evento. All’epoca, il presidente<br />

era il pastore Chester, che sostenne l’idea di<br />

questa produzione per presentare cinematograficamente<br />

gli inizi della chiesa avventista. Questo ha comportato<br />

molte ricerche ed analisi affinché questo progetto<br />

fosse il più corrispondente a ciò che veramente<br />

successe e potesse quindi essere un documento storico<br />

sulla nascita della chiesa avventista del 7° giorno.<br />

Quali sono gli obiettivi e a quale pubblico è rivolto<br />

questo film?<br />

L’obiettivo di questo film è di registrare quali sono stati<br />

gli inizi della chiesa avventista. Così che in portoghese<br />

e in spagnolo il titolo scelto è “Como tudo começou”<br />

(Come tutto iniziò), poiché in effetti si tratta della narrazione<br />

di fatti precedenti alla grande delusione, poi della<br />

perseveranza, ricerca e scoperta della posizione di<br />

Gesù nel santuario celeste, e infine dell’organizzazione<br />

della chiesa avventista, con l’inizio delle sue opere nel<br />

campo medico, educativo, missionario e tante altre ini-<br />

ziative che ritroviamo ancora oggi nella chiesa.<br />

Come si è svolta la produzione del film in merito alla<br />

squadra, agli attori, al luogo delle riprese?<br />

È la chiesa che si è occupata di tutto?<br />

La chiesa in Australia è molto forte nel campo dei media.<br />

Possiede un centro con un’ottima infrastruttura,<br />

soprattutto per la fase preparatoria della produzione.<br />

Si avvale di persone sperimentate e competenti per<br />

la scrittura del copione, la programmazione, ecc. padroneggiando<br />

perfettamente l’aspetto tecnico. Con<br />

questa base, nel centro dei media situato a Sidney,<br />

hanno assicurato tutta l’infrastruttura del film. Poi per<br />

una questione finanziaria e di qualità degli attori è<br />

stato scelto il Canada come luogo per le riprese. La<br />

chiesa ha organizzato tutto, in accordo con la squadra<br />

progettista, ha scelto attori e attrici, definito la distribuzione<br />

delle parti, fatto i contratti. Le riprese di questo<br />

racconto storico si sono svolte in luoghi molto simili a<br />

quelli in cui tutto è iniziato negli Stati Uniti.<br />

La realizzazione di TEll the world e il suo lancio in<br />

ottobre ha un nesso con il film di Mel Gibson su Desmond<br />

Doss? È una risposta alla domanda “Chi sono<br />

gli avventisti?”<br />

Non c’è alcun nesso<br />

con il film di Mel Gibson<br />

e non pretende<br />

neppure di rispondere<br />

alla domanda “Chi<br />

sono gli avventisti? Ma<br />

penso che, come Dio<br />

dirige ogni cosa, ci sia<br />

una felice coincidenza.<br />

Perché Desmond Doss<br />

dice chiaramente che<br />

era avventista, che serbava<br />

il Sabato, che era<br />

un uomo di preghiera.<br />

Arruolatosi volontariamente<br />

nell'esercito, si<br />

rifiutò di portare qualsiasi<br />

tipo di arma in quanto appartenente alla Chiesa<br />

cristiana avventista del settimo giorno e diventò di<br />

conseguenza un soccorritore militare. Fu umiliato in caserma<br />

perché studiava la Bibbia, ma fu un eroe di guerra<br />

per tutte le azioni intraprese per salvare. Crediamo<br />

che questo film avrà un grosso impatto nel mondo. È<br />

un film molto violento che la chiesa non raccomanda di<br />

vederlo. Ma certamente milioni di persone lo vedranno<br />

e si porranno delle domande: perché il Sabato? Perché<br />

la chiesa? Chi ha chiesto a Desmond Doss di vivere<br />

così? E allora penso che il film Tell the world possa essere<br />

un mezzo positivo per dare delle risposte a questa<br />

gente sugli avventisti. Ma nulla è stato fatto intenzionalmente<br />

per collegare una produzione con l’altra.<br />

Come pensa la chiesa mondiale che<br />

debba essere utilizzato questo film<br />

da parte dei suoi membri?<br />

La chiesa mondiale si aspetta che il film<br />

venga utilizzato nei gruppi di casa, nelle<br />

chiese, nelle istituzioni, con i media che<br />

possiede, per esempio Hope Channel,<br />

e soprattutto tramite internet. Si spera<br />

che questo film possa essere un potente<br />

strumento affinché gli avventisti<br />

siano fortificati e stimolati dallo spirito<br />

dei pionieri e dal modo in cui tutto iniziò.<br />

Inoltre che i non avventisti possano<br />

farsi un’idea dell’idealismo, dello spirito<br />

di sacrificio e di attaccamento dimostrato<br />

da coloro che hanno iniziato<br />

la nostra chiesa. Ci si aspetta che con<br />

questo film la fede di fratelli e sorelle<br />

sia rinvigorita; che possa costituire un<br />

pretesto per gli avventisti di entrare in<br />

contatto con coloro che non lo sono.<br />

Attualmente è disponibile in 4 lingue.<br />

È assai facile poter accedere al film e<br />

ai supporti promozionali, scaricandoli<br />

semplicemente da internet, per utilizzarlo<br />

sia come testimonianza sia per<br />

l’evangelizzazione.<br />

PER RISPONDERE ALL'ARTICOLO<br />

contact@adventistemagazine.com<br />

PER SAPERE DI PIÙ<br />

https://telltheworld.adventist.org<br />

PER VEDERE IL FILM<br />

I 6 episodi sono disponibili<br />

In francese<br />

https://telltheworld.adventist.org/<br />

fr/regarder<br />

In inglese<br />

https://telltheworld.adventist.org/<br />

watch<br />

In spagnolo<br />

https://telltheworld.adventist.org/<br />

es/mira<br />

En portoghese<br />

https://telltheworld.adventist.org/<br />

pt-br/assista<br />

PER ORGANIZZARE UNA<br />

PROIEZIONE<br />

La FSRT mette a disposizione un<br />

kit personalizzabile per farne la<br />

promozione (cartello A4, fascia<br />

Facebook)<br />

In francese<br />

www.adventiste.ch/archives/3009<br />

3<br />

4


DOSSIER<br />

DOBBIAMO AVER PAURA DELLE RETI SOCIALI?<br />

Oggi in un minuto, 701'389 persone si saranno<br />

connesse su Facebook, avremo mandato 150 milioni<br />

di e-mail e 20,8 milioni di messaggi Whattsapp, condiviso<br />

527'760 fotografie su Snapchat, passato 69'444<br />

ore su Netflix, ascoltato 38'052 ore di musica su Spotify<br />

e speso 203'596 dollari su Amazon 1 . Sono solo alcune<br />

cifre che dimostrano quanto siano onnipresenti le<br />

nuove tecnologie nel nostro quotidiano. Tra di esse, le<br />

reti sociali in particolare ci sommergono sempre di più.<br />

Un recente sondaggio negli Stati Uniti ha dimostrato<br />

che il 51% degli adolescenti si connette alla loro rete<br />

preferita almeno una volta al giorno e il 22% più di 10<br />

volte 2 ! Infine Facebook rivendicava il 30 giugno scorso<br />

1.712 miliardi di utilizzatori attivi ogni mese 3 . Cose da<br />

farci girare la testa.<br />

Di fronte a un utilizzo sempre più importante e<br />

all’enorme scelta (Facebook, Twitter, Snapchat,<br />

Whattsapp, Instagram, YouTube, Viber, Telegram,<br />

Linkedin …) è difficile sapere cosa pensare.<br />

Vediamo i vantaggi innegabili che ci offrono questi<br />

mezzi: poter comunicare più rapidamente e mantenere<br />

un legame pur restando a chilometri di distanza; poter<br />

informarsi a tempo record: è grazie alle reti sociali che<br />

fu possibile la primavera araba. Ma ci sono pure dei<br />

traviamenti e dei problemi generati da certe persone:<br />

esaltazione dell’IO che sfocia in un narcisismo esasperato;<br />

dipendenza da cui certa gente fa molta fatica a<br />

staccarsi; bisogno di controllo permanente sulle nuove<br />

informazioni. Senza contare le questioni relative ai<br />

dati: A chi appartiene tutto il materiale che condivido?<br />

Dove vengono conservate? Chi ha realmente accesso<br />

a queste informazioni? Che cosa succede se condivido<br />

la fotografia di un’altra persona? E la lista dei problemi<br />

potrebbe allungarsi ancora di più.<br />

Come cristiano e per le nostre chiese, si pongono immancabilmente<br />

diversi interrogativi: dobbiamo utilizzare<br />

questi mezzi? Fino a che punto? Dobbiamo essere<br />

presenti assolutamente dappertutto? Ci sono pure dei<br />

quesiti di ordine etico. La risposta non sarà evidentemente<br />

manichea. La soluzione potrebbe essere diversa<br />

a dipendenza delle persone. L’importante è che la<br />

discussione sia aperta. Poiché, qualsiasi sia lo strumento<br />

che s’intende utilizzare per voi o per la chiesa, esso<br />

deve essere scelto con cognizione di causa. In nessun<br />

momento si dovrà bloccare il dibattito.<br />

Per rispondere a questa problematica, vediamo quali<br />

indicazioni bibliche abbiamo a disposizione per vederci<br />

più chiaro tra i meandri delle reti sociali. Poiché se è<br />

vero che le nuove tecnologie non esistevano due mila<br />

anni fa, ci sono delle lezioni e dei principi spirituali e<br />

morali che restano atemporali. Credo fermamente che<br />

la Parola di Dio resta sempre attuale e ci accompagna<br />

in tutti i campi della nostra vita.<br />

Tempo fa, Philippe Zeissig ebbe uno sguardo appropriato<br />

sulla nostra società dell’informazione e della comunicazione,<br />

ecco cosa scriveva (dopo aver parlato dei<br />

granai che si svuotano): “Al contrario dei granai che si<br />

svuotano le nostre teste si riempiono. In esse c’è sempre<br />

meno posto. Con tutto ciò che dobbiamo intendere e<br />

apprendere; con tutto ciò che si deve vedere, credere,<br />

leggere, vivere, guardare, con la radio, la televisione, la<br />

strada, i giornali, il nostro cervello è stipato fino all’osso.<br />

Non si può comprimere tutto questo come paglia<br />

e fieno. Allora? “Esaminate ogni cosa, dice San Paolo,<br />

e ritenete il bene.” Non accogliere qualsiasi pensiero,<br />

qualsiasi ricordo. Scegliere le idee e le immagini che si<br />

vogliono riporre nel granaio. Insomma: non premere<br />

sotto il torchio, ma cernere in piena luce 4 .”<br />

“Esaminate ogni cosa e ritenete il bene 5 .” Qui abbiamo<br />

una prima lezione biblica, che è il ritornello di tutta la<br />

vita cristiana e che si applica perfettamente alle nostre<br />

reti sociali. Pratica non sempre agevole, poiché richiede<br />

tempo e coinvolgimento. Pratica che non accetta le<br />

risposte già fatte e che talvolta ci porta più problemi<br />

che soluzioni.<br />

Così ci conviene esaminare queste famose reti per scoprirne<br />

il loro funzionamento.<br />

Che cosa capita ai miei dati? Che li controlla? Ne sono<br />

proprietario? Con quale scopo utilizzo questo o quel<br />

strumento? Per me? Per gli altri? Quanto tempo mi<br />

prende? Creo veramente dei contatti o mi rinchiudo<br />

in una realtà parallela? Infine, quali persone possono<br />

essere beneficiarie? Potremmo continuare e continuare<br />

ancora con la lista delle domande. Ma senza portar qui<br />

delle risposte, poiché il più importante è che ognuno si<br />

prenda il tempo per porsele e per rispondervi.<br />

Il secondo insegnamento tratto dalla Bibbia, lo troviamo<br />

più specificatamente nell’esempio di vita di Cristo.<br />

L’evangelista Giovanni utilizza un termine molto preciso<br />

quando parla della sua venuta sulla Terra: “E la Parola è<br />

diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi 6 .”<br />

Gesù è venuto, letteralmente in greco, “piantare la sua<br />

tenda”, al nostro fianco. Raggiungendo così l’umanità.<br />

Tutto il suo ministero si è svolto secondo questo principio:<br />

ha mangiato con i pubblicani, frequentato donne<br />

adultere e vissuto accanto a tutti i reietti della società<br />

dell’epoca. L’insegnamento che ci dà: raggiungere il<br />

nostro prossimo dove si trova.<br />

Lo stesso nel campo delle reti sociali. Ci sono gli affezionati<br />

di quella o quell’altra rete: Facebook, Twitter …<br />

Forse vi diranno: “la nostra chiesa deve assolutamente<br />

essere visibile in questa o in quella rete.” Ma la nostra<br />

riflessione di partenza deve soprattutto portarci a<br />

6


UNIRSI A NOI PER<br />

GIORNI DI PREGHIERA<br />

chiedere: “Dove sono le persone che vogliamo toccare?”<br />

Per esempio in Francia nell’universo della tecnica<br />

utilizzano molto Twitter. Mentre in Svizzera è una rete<br />

poco utilizzata dai tecnofili. Di conseguenza è utilizzata<br />

ancor meno dal grande pubblico. È importante sapere<br />

dove sono presenti i nostri membri, i nostri giovani, i<br />

nostri amici. L’approccio che non funziona è quello di<br />

creare una rete e di dire: “Raggiungeteci”.<br />

Come posso allora utilizzare al meglio questi strumenti?<br />

Vi devo confessare che, pur essendo un tecnofilo,<br />

non sono entusiasta di Facebook, malgrado che sappia<br />

che molti dei miei membri e dei miei giovani l’utilizzino.<br />

L’adopero unicamente per comunicare gli avvenimenti<br />

e contattare direttamente le persone. Ma ho<br />

fatto la scelta (che sarà diversa da una persona all’altra)<br />

di non esporre la mia vita personale.<br />

causa, possono permetterci di creare contatti e condividere<br />

la Parola di Dio. Tutto questo evidentemente si<br />

fa nel corso di un processo in cui ragione e ispirazione<br />

son legati intimamente. Perché, lo credo, abbiamo qui<br />

un potenziale incredibile per tessere delle relazioni e<br />

per l’evangelizzazione.<br />

Non dimentichiamo quindi questa parola dell’apostolo<br />

Paolo, viviamo con l’esempio di Cristo e serbiamo<br />

l’obiettivo della nostra rete sociale ultima: la Chiesa.<br />

Pierrick Avelin<br />

Dipartimento della<br />

Gioventù, FSRT<br />

Gennaio<br />

11-212017<br />

www.TenDaysofPrayer.org<br />

ACOMMENT<br />

ENTRETENIR<br />

LA FLAMME DE<br />

L’AMOUR<br />

L’amour dans votre couple n’est plus le même...<br />

Tant mieux, c’est la preuve qu’il mûrit !<br />

Mais vous vous posez quand même<br />

des questions, alors...<br />

VENEZ PASSER LE WEEK-END<br />

DU 25 AU 27 NOVEMBRE <strong>2016</strong><br />

AU CHALET DES BOSQUETS.<br />

X<br />

SEULE CONDITION : VENIR À DEUX !<br />

C’est-à-dire trouvez quelqu’un à qui confier<br />

votre(s) enfant(s) et tout animal de compagnie...<br />

non négociable !<br />

Fédération adventiste de la Suisse romande et du Tessin<br />

Il terzo insegnamento che possiamo trarre dalla Bibbia<br />

è il fatto ch’essa già ci proponeva una rete sociale: la<br />

Chiesa.<br />

“Poiché come il corpo è uno e ha molte membra, e<br />

tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano<br />

un solo corpo, così è anche di Cristo. Infatti noi<br />

tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare<br />

un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi;<br />

e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito (…) Voi<br />

siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per<br />

parte sua 7 .”<br />

La Chiesa è quindi il luogo in cui ogni membro può<br />

venire con le sue differenze per arricchire il corpo di<br />

Cristo. Una rete in cui ciascuno si edifica a vicenda sia<br />

personalmente che spiritualmente.<br />

Corpo che è la soluzione di Dio per permetterci,<br />

guidati dallo Spirito Santo, di compiere il mandato<br />

evangelico: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti<br />

i popoli… 8 ” Così dunque l’uso di queste reti sociali<br />

deve avere per obiettivo finale di servire la rete sociale<br />

biblica. Dobbiamo raggiungere la gente là dove si<br />

trova per condurli in seguito a Dio, affinché possano a<br />

loro volta far parte del corpo di Cristo.<br />

Il nostro mondo evolve molto in fretta e dobbiamo incessantemente<br />

essere curiosi. Evidentemente non tutto<br />

è buono. Bisogna essere prudenti e agire con consapevolezza.<br />

Ma neppure tutto è cattivo e oggi più che<br />

mai, le nuove tecnologie, utilizzate con cognizione di<br />

7<br />

1<br />

DESJARDINS Jeff, What happens in an internet<br />

minute in <strong>2016</strong> ?, 25 avril <strong>2016</strong>, Visual Capitalist,<br />

10 octobre <strong>2016</strong> <br />

2<br />

BOISVERT-BEAUREGARD Sophie, L’usage des médias<br />

sociaux chez les jeunes : les deux côtés de la médaille,<br />

s.d., C’est malade ! Un blogue pour les professionnels<br />

jeunesse, 9 octobre <strong>2016</strong> <br />

3<br />

FREDOUELLE Aude, Nombre d’utilisateurs de Facebook<br />

dans le monde, 29 juillet <strong>2016</strong>, Journal du Net,<br />

10 octobre <strong>2016</strong> <br />

4<br />

ZEISSIG Philippe, Une minute pour chaque jour,<br />

Mont-sur-Lausanne, Lyon, Neuchâtel, Ouverture, Olivétan,<br />

OPEC, p. 289.<br />

5<br />

1 Tessalonicesi 5.21 (versione Nuova Riveduta)<br />

6<br />

Giovanni 1.14<br />

7<br />

1 Corinzi 12.112-13, 27<br />

8<br />

Matteo 28.19<br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO<br />

contact@adventistemagazine.com<br />

L’église adventiste de Delémont a encore besoin d’une<br />

Famille<br />

en Mission!<br />

DELÉMONT<br />

Si vous êtes UNE FAMILLE ADVENTISTE ENGAGÉE, FRANCOPHONE ET AVEC DES ENFANTS.<br />

ruben.mendes@adventiste.ch<br />

+41 79 896 37 91 | +33 673 26 08 92<br />

ADVENTISTESDELEMONT<br />

17 juin 2017<br />

Journée sur le thème de<br />

LA SANTÉ PHYSIQUE<br />

P<br />

b<br />

La Plage de La Lignière, Gland<br />

Français, langue des signes,<br />

autre langue sur demande<br />

i<br />

2 rencontres<br />

EQUILIBRER<br />

LE BIEN-ÊTRE INDIVIDUEL<br />

POUR MIEUX VIVRE<br />

AVEC SOI ET LES AUTRES<br />

dans toutes<br />

nos différences<br />

Aveugles, sourds, entendants<br />

secretariat@adventiste.ch<br />

8-10 septembre 2017<br />

Week-end sur le thème de<br />

LA SANTÉ MENTALE ET<br />

SPIRITUELLE<br />

P<br />

b<br />

AAA<br />

FÉDÉRATION ADVENTISTE DE LA SUISSE ROMANDE ET DU TESSIN<br />

Le chalet des Bosquets, les Diablerets<br />

Anglais, français, langue des<br />

signes, autre langue sur demande<br />

www.adventiste.ch


TESTIMONIANZA<br />

> INTERNET HA « CAMBIATO » LA MIA VITA !<br />

SALUTE<br />

LE DIPENDENZE, UNA SFIDA PER LA SALUTE GLOBALE<br />

Alessandra è brasiliana e sposata con Sebastião. Sono<br />

membri della chiesa avventista luso-ispanica di Neuchâtel<br />

dal 2014. Ci racconta come il suo percorso di<br />

vita sia stato marcato da internet e dalle reti sociali.<br />

Internet, più che mai, è diventato uno strumento indispensabile<br />

al nostro quotidiano, sia nel campo professionale,<br />

sia in quello sociale, in quello della ricerca e così<br />

via. Non possiamo negare la sua utilità.<br />

Ho sperimentato il potenziale d’internet nel 2011, quando<br />

abitavo a Nizza, in Francia, nell’ambito di uno scambio<br />

culturale. Alla conclusione del mio corso di francese,<br />

ho avuto il desiderio di restare un po’ di più in questo<br />

paese per perfezionare la pratica della lingua.<br />

Così decisi di trascorrere qualche mese in più<br />

a Parigi.<br />

Non conoscendo nessuno nella “ville<br />

Lumière” e senza contatti per un eventuale<br />

alloggio o un corso di francese,<br />

ebbi l’idea di cercare un aiuto su un<br />

sito che organizzava delle sale di<br />

chat (conversazioni in diretta). Sapevo<br />

che su questo genere di siti rischi<br />

d’incontrare non solo persone serie, ma<br />

anche persone losche, ma tentai la fortuna.<br />

In una sala di chat intitolata “Brasiliani in Francia”,<br />

conobbi un ragazzo che affermava di poter forse<br />

aiutarmi. Aveva un’amica della chiesa che frequentava<br />

interessata a condividere con me il suo appartamento.<br />

Entrai in contatto con lei e giungemmo ad un accordo.<br />

Andai quindi a Parigi.<br />

All’arrivo, la giovane donna con la quale ero diventata<br />

coinquilina, si mostrò molto simpatica e disponibile. Mi<br />

fece visitare la città, m’informò su tutte le pratiche amministrative<br />

e … mi presentò pure la sua fede. Era membro<br />

della chiesa avventista e mi ha invitata un Sabato in chiesa.<br />

Malgrado i miei pregiudizi sulle chiese protestanti,<br />

accettai l’invito. Con mia grande sorpresa fui molto ben<br />

accolta e mi sentii a mio agio durante il culto. Ciò fece<br />

sparire i preconcetti che avevo, ossia che le chiese protestanti<br />

sono rumorose o estremiste.<br />

Nella stessa sala virtuale utilizzata per trovare un aiuto<br />

per Parigi, conobbi pure un altro ragazzo che abitava<br />

in Svizzera. Discutevamo tramite il sistema della<br />

videoconferenza. Nacquero dei sentimenti da una parte<br />

e dall’altra e iniziò una relazione amorosa virtuale.<br />

glio conoscermi e decisi di vivere nel suo paese.<br />

Mai m’immaginai o ebbi il progetto di vivere un giorno<br />

in Svizzera. Nel tentativo di adattarmi a un nuovo paese,<br />

conobbi la dura realtà dell’individualismo. Sentendomi<br />

sola, ricorsi nuovamente al mio strumento di socializzazione,<br />

internet, nell’ottica di conoscere degli abitanti<br />

della mia nuova città, La Chaux-de-Fonds. Identificai<br />

così delle persone con cui avrei potuto relazionare.<br />

Con mia grande sorpresa, trovai tra di esse una persona<br />

amica della ragazza di cui ero stata coinquilina a Parigi.<br />

Presi coraggio e le scrissi un corto messaggio, indicando<br />

che ero arrivata da poco tempo e che cercavo di creare<br />

delle relazioni con persone qui residenti.<br />

Mi rispose subito. Ora siamo molto amiche,<br />

ma durante due anni ho esitato molto<br />

a legarmi d’amicizia con lei, poiché<br />

era la moglie di un pastore avventista.<br />

Non mi sentivo a mio agio per stabilire<br />

un’amicizia a causa dei miei<br />

pregiudizi sui cristiani. Dopo due<br />

anni, in seguito al contatto stabilito<br />

con lei tramite Facebook,<br />

ricevetti la visita di un giovane della<br />

chiesa che si propose gentilmente<br />

di pregare con me e, sullo slancio, di<br />

studiare la Bibbia. Accettai immaginando<br />

di potergli dimostrare che non avevo<br />

bisogno della Bibbia nella mia vita.<br />

Fu un’andata senza ritorno per me e mio marito. Oggi,<br />

siamo entrambi convinti che non possiamo vivere senza i<br />

valori insegnati nella Bibbia ed è per questo che ci siamo<br />

battezzati nel settembre 2014.<br />

Ora sono responsabile della comunicazione e mi occupo<br />

della pagina Facebook per la mia chiesa, poiché sono<br />

la prova vivente che internet e le reti sociali possono<br />

essere il mezzo con il quale delle vite riescono a essere<br />

trasformate. La relazione con persone che conoscono<br />

Gesù e che sono veri suoi testimoni può veramente cambiare<br />

delle vite, anche se il contatto è virtuale.<br />

Alessandra Siqueira<br />

Vieira<br />

Il documento “Panorama svizzero delle dipendenze<br />

<strong>2016</strong>”, disponibile sul sito web www.addictionsuisse.ch<br />

descrive un quadro sfidante per il nostro paese:<br />

• Una persona su quattro fuma.<br />

• Più di una persona su cinque beve alcol troppo spesso<br />

o in quantità eccessive.<br />

• 3% della popolazione ha fumato cannabis nel corso<br />

dell’ultimo mese.<br />

• I problemi legati alle dipendenze causano<br />

più di 11'000 decessi e costi dell’ordine<br />

di 10 miliardi di franchi.<br />

• Circa 100'000 bambini crescono con genitori<br />

alcolizzati<br />

• Più di 370'000 persone sono a rischio<br />

nell’uso di internet<br />

Ma il fenomeno delle dipendenze, sia nell’uso<br />

di sostanze, sia nei comportamenti a rischio<br />

non tocca unicamente la Svizzera: si tratta di<br />

un problema di salute globale.<br />

Ogni persona è suscettibile di cadere nella dipendenza<br />

di una droga o di certi comportamenti.<br />

Infatti la neurofisiologia ci mostra la tendenza del cervello<br />

umano allo stato attuale di sviluppare delle dipendenze<br />

alle droghe come la nicotina, l’alcol, la caffeina o la morfina,<br />

ma anche lo zucchero, la cattiva alimentazione, il<br />

gioco o la pornografia.<br />

Il bisogno fisiologico verso le dipendenze<br />

Bisogna distinguere bene tra bisogno fisiologico e dipendenza.<br />

Poiché noi tutti abbiamo bisogno di bere acqua,<br />

o di mangiare frutta, ma ci rendono dipendenti? Evidentemente<br />

no! Una dipendenza viene definita con criteri<br />

molto precisi dall’OMS:<br />

• Tolleranza: Bisogno di aumentare la dose della sostanza<br />

o l’intensità del comportamento per ottenere lo<br />

stesso effetto<br />

• Dipendenza: Bisogno di continuare a consumare la<br />

sostanza o di praticare il comportamento malgrado i<br />

suoi effetti negativi sulla salute fisica e mentale. All’inizio<br />

lo si usa per sentirsi meglio, ma poi si è costretti a<br />

utilizzarlo per non sentirsi male.<br />

• Svezzamento: la mancanza di consumo o l’arresto del<br />

comportamento produce effetti molto negativi, persino<br />

violenti, sulla persona.<br />

È evidente che l’acqua, la frutta o la pratica dell’esercizio<br />

fisico, per esempio, non rispondono ai criteri appena indicati.<br />

Minimizzare l’effetto delle dipendenze alle droghe<br />

parificandole ai bisogni fisiologici è una trappola mortale.<br />

Gli avventisti, pionieri contro le dipendenze<br />

Se il rischio di cadere nelle dipendenze è così grande, se<br />

i relativi effetti sono così nocivi per la salute individuale<br />

e pubblica, dovremmo aspettarci che i credenti auspichino<br />

il ripristino dell’immagine perduta di Dio nell’essere<br />

umano e il recupero della sua dignità; dovremmo vedere<br />

i cristiani occuparsi della prevenzione delle dipendenze e<br />

dell’affrancamento da esse di coloro che ne sono prigionieri.<br />

Ed è proprio questo che ha cercato di fare l’avventismo,<br />

già a partire da quando era ancora un semplice<br />

movimento.<br />

Ben prima che la Chiesa si organizzasse nel<br />

1863, il capitano di marina Joseph Bates e altri<br />

pionieri avventisti furono attivi combattenti<br />

contro le devastazioni dell’alcol e del tabacco.<br />

L’evangelista di origine canadese Daniel T.<br />

Bordeau (1835 – 1905), venuto in Europa dagli<br />

Stati Uniti come missionario, che battezzò il<br />

primo avventista del settimo giorno in Francia<br />

nel 1876, dichiarò: “Utilizzare il tè o il tabacco<br />

è in sé una trasgressione del decalogo.”<br />

I pionieri avventisti consideravano che almeno<br />

due comandamenti fossero violati quando si<br />

diventa dipendenti ad una sostanza:<br />

• Il primo: “Tu non avrai altri dèi oltre a me”, poiché la<br />

sostanza o il comportamento diventa un dio strano e<br />

tiranno che esige la priorità nella vita della persona<br />

dipendente.<br />

• Il sesto: “Non uccidere”, poiché il consumo di sostanze<br />

dopanti rovina la salute. “Fumare uccide” sta<br />

scritto sui pacchetti di sigarette.<br />

Per una riflessione<br />

Come chiesa e come individui siamo chiamati a combattere<br />

il flagello delle dipendenze che causano così tanta<br />

sofferenza nel mondo, Svizzera inclusa. Ma per ben aiutare<br />

gli altri a spezzare le catene della dipendenza dobbiamo<br />

noi stessi esserne liberi.<br />

• C’è qualche sostanza o comportamento nella mia vita<br />

che è per me prioritario e che s’interpone tra me e il<br />

Signore?<br />

• Sono schiavo d’un dio tiranno sotto la veste di una<br />

sostanza chimica come l’alcol, la nicotina, la caffeina,<br />

lo zucchero o altro di cui non posso farne a meno?<br />

Se è il caso, bisogna cercare dei rimedi naturali così come<br />

quelli soprannaturali di cui parleremo prossimamente.<br />

Vincere le dipendenze è possibile, sicuramente ne vale la<br />

pena, sia per sé stessi che per aiutare gli altri.<br />

Gloria a Dio per aver accordato alla nostra chiesa, sin<br />

dall’inizio, il messaggio della prevenzione delle dipendenze.<br />

“Tolleranza zero” alle tossicodipendenze,<br />

come gli avventisti sostengono da sempre, è l’unica posizione<br />

saggia.<br />

Il mio soggiorno a Parigi fu di corta durata. Questo ragazzo<br />

della Svizzera venne rapidamente a Parigi per me-<br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO<br />

contact@adventistemagazine.com<br />

Dr Pamplona Roger<br />

Dipartimento della<br />

salute, FSRT<br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO<br />

sante@adventiste.ch<br />

9<br />

1O


LA REDAZIONE RISPONDE<br />

A PRESTO<br />

Avete tra le mani o sul vostro schermo davanti a voi il<br />

sesto numero di <strong>Magazine</strong> <strong>Avventista</strong>, ciò che rappresenta<br />

un anno intero di questa pubblicazione bimestrale. Per<br />

tutta la squadra che opera a favore di questa rivista c’è un<br />

sogno che sta poco a poco diventando realtà.<br />

La versione cartacea, sia in lingua francese, sia in lingua<br />

italiana, vuole essere una fonte di articoli “freschi”<br />

concernenti temi legati alla fede avventista in Svizzera<br />

come pure all’attualità mondiale.<br />

D’altronde i siti adventiste.com e magazineavventista.com<br />

sono due fonti d’informazione diverse legate all’attualità<br />

mondiale della nostra chiesa, con cronache di avvenimenti<br />

importanti, testimonianze, articoli su diversi soggetti<br />

concernenti la famiglia, la salute, l’educazione ecc. ecc. La<br />

maggior parte di questi articoli sono scelti e tradotti dalla<br />

nostra squadra poi messi in linea quotidianamente.<br />

Riceviamo per e-mail o negli scambi di vedute con i nostri<br />

lettori, richieste d’informazioni sulla nostra squadra, sul<br />

suo funzionamento, sul costo del nostro lavoro e così via.<br />

Allora ecco alcune curiosità in merito.<br />

Il prezzo: la sfida era di creare una bella rivista al prezzo<br />

più basso possibile. Le nostre risorse finanziare, malgrado<br />

siano assai limitate, è vero, non ci hanno impedito di<br />

decidere di fare una versione cartacea. Infatti una rivista<br />

100% online escluderebbe coloro che non hanno accesso<br />

a internet o che non sanno utilizzarlo.<br />

Abbiamo riflettuto a lungo e abbiamo deciso di limitare<br />

la tiratura a 600 esemplari, facendolo stampare all’estero<br />

per un costo di 80 centesimi la copia, per offrirlo gratuitamente<br />

ai membri della Federazione della Svizzera romanda<br />

e del Ticino.<br />

Il sito internet: avendo recepito il bisogno di avere,<br />

come in altre lingue, una piattaforma per informazioni regolari<br />

concernenti la nostra chiesa, ci siamo lanciati nella<br />

grande sfida di produrre costantemente dell’informazione<br />

in francese e in italiano. Per il sito adventistemagazine.<br />

com i risultati sono già incoraggianti. Abbiamo in media<br />

tra 3500 e 4000 articoli letti ogni mese. La giornata più<br />

“ricca” è il venerdì, con l’invio della newsletter. Duemilacinquecento<br />

persone la ricevono ogni settimana.<br />

Per la versione italiana, invece, la sfida è ancora grande.<br />

Non riusciamo ancora a tenere lo stesso ritmo per il sito<br />

magazineavventista.com. Per rimediarvi, la nostra prossima<br />

sfida è di rinforzare la squadra italofona.<br />

La squadra: la parola che sintetizza meglio le persone<br />

che collaborano per questo progetto è “volontariato”. La<br />

squadra è costituita da parecchi autori che scrivono articoli<br />

gratuitamente, da una decina di collaboratori che<br />

traducono ogni settimana le informazioni in francese e in<br />

italiano e che correggono i testi nelle due lingue e da un<br />

simpatico gruppo di redazione che lavora con passione.<br />

Vogliamo quindi ringraziare ogni collaboratore per l’immenso<br />

sforzo compiuto in favore di questo sogno/realtà.<br />

Il sogno di dare alla chiesa svizzera un mezzo d’informazione<br />

con la finalità di unirci come chiesa, di superare le<br />

nostre frontiere e unire la realtà avventista francofona e<br />

italofona nel mondo. Semplicemente grazie!<br />

A cura di Idelette Salzmann<br />

Monique Berger, nata Viaud,<br />

era la figlia unica di una coppia<br />

che le ha lasciato il senso<br />

della famiglia, del servizio e<br />

dell’ospitalità. Senza fratelli<br />

né sorelle, poté comunque<br />

profittare dei 6 cugini e cugine<br />

Salzmann, quand’erano<br />

in vacanza. Venivano<br />

periodicamente in Svizzera<br />

e trovavano nella famiglia<br />

Viaud la loro seconda casa.<br />

Crebbe saggia e studiosa a<br />

Losanna che lascerà per la formazione d’infermiera a<br />

Ginevra, dopo un anno scolastico negli Stati Uniti. Di<br />

questo soggiorno serberà la padronanza dell’inglese e<br />

un reale attaccamento per la famiglia ospitante.<br />

Sposata con il pastore Félix Berger nel 1970, la coppia<br />

parte per il Camerun, dove suo marito può esercitare i<br />

suoi talenti di falegname. Vi restano alcuni anni e di ritorno<br />

in Svizzera l’accompagna come moglie di pastore<br />

a Ecublens, Friborgo e per finire a Oron-le-Châtel. È<br />

qui che la famiglia Berger, padre, madre e quattro figli<br />

s’insediano per un lungo tempo.<br />

Infermiera di formazione, non ebbe il piacere di esercitare<br />

la professione all’esterno, ma è un campo che l’ha<br />

sempre attirata e appassionata. Era sempre pronta ad<br />

ascoltare e a dare consigli. Le piaceva tenersi aggiornata<br />

sui progressi della medicina, soprattutto sull’uso della<br />

medicina naturale. L’annuncio brutale della malattia<br />

che l’ha poi spenta ci ha colti alla sprovvista, in maggio<br />

2015. Abbiamo accompagnato Monique durante<br />

queste settimane e questi mesi in cui ha combattuto la<br />

malattia coraggiosamente.<br />

Tuttavia può essere fiera della sua vita e di aver lasciato<br />

una bella impronta sui quattro figli e sui nipoti. Il nostro<br />

pensiero va a Félix, così ben disposto verso la sua<br />

sposa, affinché possa sentire nostro Dio Padre vicino a<br />

lui per traversare questo periodo di deserto così arido.<br />

Da parte mia, quanto mi manca questo scoppio di risa<br />

sonoro e franco di Monique!<br />

Con molti di coloro che l’hanno conosciuta, serberemo<br />

il ricordo di una persona sorridente e calorosa, che se<br />

ne è andata troppo presto. Vieni, Signore Gesù!<br />

Rickson Nobre<br />

Pastore<br />

e segretario FSRT<br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO O ESSERE<br />

VOLONTARIO DI QUESTA AVVENTURA<br />

contact@adventistemagazine.com

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