settimanale aquile del 01 diceembre 2016
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L’editoriale<br />
di Carlo Cagnetti<br />
Artigliamoli! Il 4 dicembre<br />
prossimo l’Olimpico sarà teatro<br />
di un derby <strong>del</strong>la Capitale<br />
che nessuno tra gli addetti ai<br />
lavori, e non, avrebbe mai potuto<br />
immaginare, soprattutto<br />
in chiave Lazio. I biancocelesti<br />
ai nastri di partenza erano<br />
pronosticati una compagine<br />
di mezza classifica con<br />
l’obiettivo massimo <strong>del</strong> rientro<br />
nella piccola Europa. Dopo<br />
quattordici giornate molti<br />
hanno chiesto scusa, altri<br />
hanno fatto il classico salto<br />
<strong>del</strong> fossato, altri ancora tengono<br />
duro nelle loro posizioni<br />
intransigenti, sperando magari<br />
in tempi migliori (che per<br />
loro vuol dire sconfitte <strong>del</strong>la<br />
Lazio). Quella che troneggia,<br />
senza possibilità di smentite,<br />
è una classifica che vede la<br />
Juve ancora regina seguita a<br />
debita distanza da Milan e<br />
roma, a loro volta seguite ad<br />
un’incollatura da Lazio e Atalanta.<br />
E ora il derby, pronto a<br />
stabilire la verità in tutti i<br />
sensi, sia su quello <strong>del</strong>la classifica<br />
che sul versante <strong>del</strong>la<br />
supremazia cittadina. Le due<br />
squadre si presentano dopo<br />
due vittorie annunciate e, malgrado<br />
i favori <strong>del</strong> pronostico<br />
siano incerti, nell’ambiente<br />
Lazio si respira un’aria positiva<br />
che, forse, fa pendere<br />
l’ago <strong>del</strong>la bilancia verso i<br />
biancocelesti. Chiaro è che<br />
una partita <strong>del</strong> genere esula<br />
da ogni considerazione razionale,<br />
ed è per questo che<br />
ogni parola va pesata e contrappesata.<br />
Nella nostra copertina<br />
l’imperativo è<br />
assoluto: Artigliamoli!<br />
Sono troppi gli anni di astinenza<br />
da vittoria <strong>del</strong>la Lazio:<br />
ben 4 anni se consideriamo<br />
le partite di campionato, 3<br />
anni e mezzo se ci buttiamo<br />
dentro «il padre di tutti i<br />
derby» e cioè l’immortale<br />
ventisei maggio con incorporato<br />
il settantuno di Lulic.<br />
Da quel giorno sei gare con<br />
due miseri pareggi biancocelesti<br />
e ben quattro sconfitte;<br />
se consideriamo il campionato,<br />
sette gare di cui tre pareggi.<br />
Come si vede un vero<br />
e proprio trend negativo che<br />
dovrà essere spezzato necessariamente<br />
domenica. Mi<br />
sono più volte chiesto i motivi<br />
di questa serie nera e<br />
credo che essi vadano ricercati<br />
in una certo imborghesimento<br />
<strong>del</strong>l’ambiente Lazio<br />
dopo la famosa coppa in faccia.<br />
Da quel giorno per i laziali<br />
il derby è scaduto<br />
leggermente; prima <strong>del</strong> ventisei<br />
maggio era la partita<br />
<strong>del</strong>la vita, dopo quella finale<br />
una partita importante, ma<br />
nulla più. Forse dovremo<br />
riappropriarci <strong>del</strong> derby ripartendo<br />
da noi stessi, cercando<br />
di immagazzinare più energie<br />
possibili per spingere alla vittoria<br />
i nostri ragazzi che così<br />
bene si stanno comportando<br />
nella stagione.<br />
Anche a Palermo, in una gara<br />
che solo un’analisi superficiale<br />
poteva definire facile, la<br />
Lazio ha mostrato una testa<br />
da grande, oltre che un gioco<br />
di buona qualità.<br />
Con queste credenziali la<br />
Lazio scenderà in campo domenica:<br />
umiltà, voglia di vincere,<br />
unità di intenti.<br />
Naturalmente starà a Simone<br />
Inzaghi ed a Farris studiare la<br />
roma che rimane una squadra<br />
temibile e molto pericolosa,<br />
soprattutto se le si concede<br />
campo: ecco forse la chiave<br />
per la vittoria biancoceleste<br />
sarà proprio questa: togliere<br />
spazi e ripartenze ai giallorossi,<br />
ripetendo magari<br />
quello che ha fatto l’Atalanta<br />
nel secondo tempo di Bergamo<br />
proprio contro la roma.<br />
Un esempio da tenere in considerazione<br />
per far riportare<br />
alla prima squadra <strong>del</strong>la capitale<br />
lo scalpo <strong>del</strong> derby che,<br />
stavolta, vorrebbe dire anche<br />
il raggiungimento <strong>del</strong> podio<br />
<strong>del</strong>la classifica. Dunque, Artigliamoli!<br />
da brave Aquile.<br />
Nell’attesa, buona lettura.
Più & Meno<br />
PIÙ:<br />
TESTA: Grande prova cerebrale <strong>del</strong>la Lazio in un<br />
campo apparentemente facile. Gioca, domina, segna,<br />
sciupa, soffre (poco), vince. Tre punti fondamentali<br />
per...non si dice.<br />
MILINKOVIC: Match winner, al posto giusto al momento<br />
giusto. È ovunque, copre il campo con i suoi<br />
centonovantadue centimetri. Una presenza decisiva.<br />
Ed ingombrante. Solo per gli avversari.<br />
BIGLIA: La sua Argentina vince la prima (ed incredibile)<br />
Coppa Davis <strong>del</strong>la storia. Lui vince con<br />
la sua Lazio dopo una prestazione maiuscola.<br />
Domenica perfetta da hinchada argentina.<br />
MENO:<br />
CINISMO: Sotto questa voce c'è da migliorare. Bisogna<br />
alzare la percentuale realizzativa per chiudere<br />
prima le gare.<br />
TRAVERSA: Di Immobile..Meritava il gol il buon<br />
Ciro....
Palermo - Lazio 0-1<br />
Le Pagelle<br />
STRAKOSHA 6,5: Ad ogni partita acquista sempre<br />
maggior sicurezza <strong>del</strong> suo ruolo. Una bella sorpresa.<br />
BASTA 6,5: sempre ordinato, sta riacquistando la<br />
forma fisica che gli permette di correre per 90 minuti.<br />
WALLACE 7: un’altra partita da leader che fortifica<br />
il muro sempre più solido e concreto.<br />
.RADU 6,5: sta giocando una buona stagione, ha ritrovato<br />
grinta e il suo ruolo originale.<br />
MILINKOVIC 7,5: partita sontuosa e di concretezza in<br />
mezzo al campo coronata con il gol decisivo.<br />
PAROLO 6,5: soffre il non aver ancora segnato ma<br />
corre sempre e dovunque e chissà che al derby...<br />
ANDERSON 7: ogni sua giocata ora è sempre funzionale<br />
alla squadra e questo lo rende finalmente spavaldo,<br />
suo il passaggio per Basta che porta al gol.<br />
IMMOBILE 6,5 : si sacrifica molto in pressing sulla<br />
difesa avversaria, sfortunato per la traversa colpita.<br />
LULIC 6,5: è il Jolly di Inzaghi che lo sfrutta da tutte<br />
le parti, e lui risponde sempre presente.<br />
KEITA 6,5: quando parte non lo si ferma mai, se solo<br />
riuscisse ad essere più cinico sotto porta.<br />
BIGLIA 7: sta tornando il Biglia sontuoso, con lui in<br />
mezzo al campo tutti giocano meglio.<br />
LUKAKU 6: Rientra senza timori dopo l’infortunio,<br />
fa la sua parte tranquillamente.<br />
DIORDJEVIC 6: Entra e pressa la difesa avversaria e<br />
lo fa con grande umiltà al servizio <strong>del</strong>la squadra.<br />
LOMBARDI 6,5: il ragazzino entra subito in partita e<br />
se non lo buttano giù fa anche il secondo gol.<br />
INZAGHI 7: ad ogni partita cresce in sicurezza e lo si<br />
vede per come la squadra risponde sul campo ai<br />
suoi dettami tattici. Grande merito di aver riformato<br />
un grande gruppo.
Post<br />
INZAGHI<br />
n«Penso che abbiamo fatto<br />
un’ottima gara, c’era un po’ di<br />
timore alla vigilia che magari la<br />
squadra potesse snobbare<br />
l’impegno pensando al derby.<br />
Invece la squadra è stata brava<br />
in questi giorni, ha cercato<br />
tanto la vittoria soprattutto contro una squadra<br />
che molto spesso ha perso immeritatamente.<br />
Noi giocavamo contro una squadra ferita che<br />
veniva da una serie di sconfitte consecutive,<br />
ed in più ci si è messo anche il cambio modulo<br />
<strong>del</strong> Palermo: siamo stati bravi quando abbiamo<br />
avuto la certezza <strong>del</strong> cambio modulo ad<br />
aver fatto qualche modifica. Il secondo goal<br />
avrebbe fatto sì di soffrire meno, certo non abbiamo<br />
sofferto nulla ma sulle loro due punizioni<br />
finali forse sarei stato qui a raccontare<br />
una partita diversa. Da domani cominceremo<br />
a pensare al derby. I cambi sono dovuti ad una<br />
fase di gioco in cui non rischiavamo nulla: temevo<br />
il secondo giallo di Senad; Lombardi è<br />
un ragazzo che ci dà dentro, che in allenamento<br />
si mette sempre in mostra, che ha<br />
sprazzi importanti. L’unico neo, il non aver trovato<br />
il secondo goal – la traversa di Immobile,<br />
ad esempio – ma a dire la verità non ricordo<br />
una parata di Strakosha. Per questo non ho<br />
cambiato nulla a centrocampo, perché i miei<br />
sono stati molto bravi nella gestione <strong>del</strong>la palla<br />
e <strong>del</strong> possesso. Sono molto contento <strong>del</strong> rendimento<br />
di tutti: Lukaku, ad esempio, mi ha dimostrato<br />
di stare benissimo e qualora ci fosse<br />
stata la possibilità avevo già deciso di impiegarlo.<br />
Chiaro che tutti dalla panchina sarebbero<br />
voluti entrare, ma avendo tre cambi a<br />
disposizione ho optato per quelle scelte. Sicuramente<br />
prepareremo il derby nel migliore dei<br />
modi; poi ogni giocatore lo vivrà a modo suo.<br />
Sicuramente dovremo essere bravi ad interpretarlo,<br />
a concedere poco. Con il derby da disputare<br />
sono quindici partite ed è ancora<br />
presto tirare le somme, vinciamo noi ma vincono<br />
anche le altre: guardando la classifica sapevamo<br />
di non dover perdere punti qui oggi.<br />
RADU<br />
"I risultati sono<br />
molto positivi,<br />
dobbiamo continuare<br />
con questo<br />
spirito<br />
anche nel derby<br />
per cercare di<br />
vincere. L'intervento<br />
in scivolata?<br />
Sono andato al 100% sulla<br />
palla. Quando non sei sicuro meglio<br />
non fare l'intervento, ma io ero<br />
certo di prendere il pallone. Queste<br />
partite l'anno scorso le abbiamo<br />
sofferte e magari anche perse.<br />
L'approccio questa volta è stato<br />
quello giusto, siamo entrati in<br />
campo con la mentalità vincente.<br />
Sapevamo che dovevamo chiudere<br />
il primo tempo in vantaggio". Infine<br />
sul ruolo: "Sono soddifsfatto di<br />
come sto giocando, questo è il mio<br />
posto. Sono arrivato alla Lazio<br />
molto giovane. Con la partenza di<br />
Kolarov mi sono spostato terzino,<br />
ma sono contento di dare il mio<br />
contributo sia come centrale che<br />
come esterno. Quando giochi centrale<br />
in una difesa a quattro devi<br />
stare attento a non fare errori. A tre<br />
invece è diverso, perché magari hai<br />
due dietro che possono darti una<br />
mano. Io cerco sempre di dare il<br />
massimo, non conta la posizione".<br />
Palermo -<br />
a cura di Stefan
Partita<br />
Lazio 0-1<br />
o Petruccetti<br />
PAROLO<br />
“Il gol non è un problema per me.<br />
Contano le prestazioni di squadra<br />
e dare continuità. Ci stiamo riuscendo,<br />
ognuno sta dando il suo<br />
contributo. Siamo contenti,<br />
anche per la carica dei tifosi ieri.<br />
Dedichiamo a loro la nostra vittoria,<br />
è stato un peccato non averli<br />
oggi con noi. Il Palermo ha fisicità,<br />
ha una condizione di classifica non facile. In<br />
partite come questa era normale dare tutto. Ma noi<br />
abbiamo qualità e abbiamo ribattuto colpo su colpo.<br />
Forse potevamo chiuderla, poi nella ripresa abbiamo<br />
sofferto insieme. Abbiamo un futuro importante,<br />
stiamo mettendo le basi per crescere bene. Ora dobbiamo<br />
prepararci sotto il punto di vista mentale, devono<br />
dare tutti il 110%. Il derby? Dobbiamo alzare<br />
l’intensità e farci trovare pronti, sarebbe la ciliegina<br />
su un periodo fantastico. Ci tengo anche io a vincerlo,<br />
non l’ho ancora mai fatto. Dobbiamo aiutarci<br />
tra di noi, sono orgoglioso di far parte di questo<br />
gruppo. I giovani stanno capendo quello che serve,<br />
oggi abbiamo dimostrato il nostro carattere e che<br />
sappiamo giocare anche in maniera 'sporca'. Gerrard?<br />
È stato un esempio, un grandissimo giocatore<br />
che ha fatto la storia. Spero di dedicargli un gol domenica.<br />
Oggi la mentalità era di restare concentrati<br />
e non prendere gol nella ripresa. Il Palermo non ha<br />
avuto grandi occasioni, questa squadra ha carattere<br />
e sa soffrire. Oggi era una prova importante da superare.<br />
Non dobbiamo accontentarci, ma migliorare<br />
in ogni singola fase di gioco. Bisogna crescere nelle<br />
ripartenze e nell’aprire il campo. Sono piccole cose<br />
che però ci sono e vanno migliorate".<br />
DE ZERBI<br />
"Se si valuta solo la<br />
partita di oggi, non ci<br />
siamo persi. Dopo la<br />
traversa di Immobile<br />
abbiamo subito il gol,<br />
ma poi siamo restati<br />
in partita. L'avversaria<br />
era importante,<br />
ma se si va senza convinzione ad attaccare<br />
crei poco. La convinzione devi<br />
averla anche in un momento difficile.<br />
Anche perché le squadre <strong>del</strong> nostro livello<br />
stanno tutte come noi: i ragazzi<br />
devono capire che una si salverà,<br />
basta questa come motivazione. Con il<br />
presidente? Ancora non abbiamo parlato".<br />
"Il Palermo ci ha messo volontà.<br />
Durante la settimana vedo altri giocatori<br />
rispetto alla domenica. Magari non<br />
riesco io a farli rendere al meglio. Il<br />
match è stato in equilibrio, c’è stata la<br />
traversa, il gol, ma altre occasioni nitide<br />
non ci sono state. Lì davanti però<br />
siamo stati poco incisivi. Manca la convinzione.<br />
Diamanti? Non stava bene, e<br />
poi ci mancava profondità. Quaison ha<br />
queste caratteristiche. In allenamento<br />
le mostra, in partita no. Lui rappresenta<br />
l’emblema più grande. Potenziale incredibile,<br />
poi non rende. Magari è<br />
anche colpa mia".
di Arianna Michettoni<br />
I Precedenti<br />
72 i precedenti giocati con la Lazio formazione di casa; il bilancio – seppur sostanzialmente equilibrato<br />
– pende a favore <strong>del</strong>la Roma: 24 le vittorie dei giallorossi, 25 pareggi e 23 i successi biancocelesti;<br />
79 le reti dei biancocelesti, 90 le reti realizzate dalla Roma. L’ultima partita, risalente al 3<br />
Aprile 2<strong>01</strong>6 – match il cui epilogo sancì l’esonero di Stefano Pioli – si è concluso con una netta debacle<br />
laziale: 1-4 il risultato finale, con le marcature di El Shaarawy nel primo tempo e Dzeko, Florenzi<br />
e Perotti nel secondo – per la Lazio fu Parolo a segnare il goal <strong>del</strong>la bandiera. Il primo derby<br />
tra Lazio e Roma si disputò l’8 dicembre <strong>del</strong> 1929 all’allora Rondinella: lo scontro tra le due squadre<br />
si rivelò fin dall’inizio carico di rivalità e tensioni. L’astio tra le due compagini era dovuto anche al<br />
fatto che in precedenza, nel 1927, la Lazio si era rifiutata di confluire nella fusione che avrebbe portato<br />
alla nascita <strong>del</strong>l’Associazione Sportiva Roma. La partita fu vinta dalla Roma grazie a una rete<br />
al 73’ <strong>del</strong>l’attaccante giallorosso Rodolfo Volk. Tra i record storici detenuti dai biancocelesti si ricordano<br />
il goal di Sentimenti III, che nella stracittadina disputata il 25 Febbraio realizza al 1’ di gioco<br />
la rete più veloce di sempre nella storia <strong>del</strong> derby (la partita terminò poi 2 a 1 per la Lazio) e il primato<br />
di Sven-Goran Eriksson, che alla guida <strong>del</strong>la Lazio nella stagione 1997/1998 è stato il primo e finora<br />
unico allenatore a vincere quattro derby in una sola stagione (2 di campionato e 2 di coppa Italia).<br />
Le Statistiche<br />
Ottimo periodo di forma dei biancocelesti: con la vittoria ottenuta nella difficile trasferta palermitana<br />
gli uomini di Inzaghi prolungano la serie di risultati utili consecutivi – ben 9, frutto di 6 vittorie e 3<br />
pareggi. Torna al successo anche la Roma: con il Pescara termina 3 a 2 per i giallorossi. Il 4 Dicembre<br />
si affronteranno – in un incontro puramente statistico – il miglior attacco <strong>del</strong> campionato contro<br />
la seconda miglior difesa <strong>del</strong>la Serie A: Edin Dzeko guida al momento la classifica marcatori; ma la<br />
Lazio ha mandato in rete ben 13 elementi <strong>del</strong>la rosa differenti in questa stagione – aggiudicandosi<br />
un primato finanche nei cinque campionati europei, poiché solo il Real Madrid ha saputo fare meglio.
di Arianna Michettoni<br />
Molte volte, in questa ormai abituale rubrica<br />
che è il punto sul campionato, si<br />
è parlato <strong>del</strong> destino: direttamente o indirettamente,<br />
ci si è riferito a lui come<br />
all'intangibile forza che spinge un pallone<br />
contro la traversa, o su di un rimpallo<br />
fortunato, o fuori di un soffio<br />
dallo specchio <strong>del</strong>la porta. Un tale destino<br />
è facile da accettare, molto<br />
spesso da sovvertire: la colpa può essere<br />
attribuita al merito <strong>del</strong> difensore o<br />
al demerito <strong>del</strong>l'attaccante; eppure il<br />
destino può davvero decidere una partita.<br />
Ed è vero, il punto sul campionato<br />
è inscindibilmente legato alla Serie A,<br />
tuttavia è anche una parte <strong>del</strong> tutto, un<br />
frammento più o meno marginale <strong>del</strong><br />
calcio nella sua interezza. Quindi,<br />
quando si parla di destino capace di<br />
decidere una partita, si recede dai<br />
drammi caratteriali <strong>del</strong>la Juventus e dai<br />
cali fisiologici <strong>del</strong>la roma, dalle crisi di<br />
identità <strong>del</strong> Napoli e dall'ingorda incetta<br />
di fortuna <strong>del</strong> Milan; ci si allontana<br />
per ammirare appieno la<br />
completezza di quello che da molti è<br />
definito il gioco più bello <strong>del</strong> mondo.<br />
Solo così se ne possono contare anche<br />
le crepe: l'ultima, scavata profonda dal<br />
misero destino, cancella un'intera<br />
squadra di calcio brasiliana – il Chapecoense,<br />
ora nella gloria eterna. L'intera<br />
formazione viaggiava sull'aereo precipitato<br />
in Colombia; viaggiava soprattutto<br />
per poter raggiungere il campo<br />
dove disputare la prossima partita: un<br />
incontro, appunto, vinto e deciso dal<br />
destino.<br />
A voler allentare la tensione, si ricorda<br />
che questi sono i giorni che precedono<br />
il derby <strong>del</strong>la Capitale – sarcastico cinismo<br />
a parte, entrambe le formazioni<br />
arriveranno a disputare il match nella<br />
migliore <strong>del</strong>le condizioni: la Lazio è in<br />
uno stato di grazia tale da potersi permettere<br />
di improntare il secondo<br />
tempo disputato contro il Palermo su<br />
un approccio contenitivo, dopo essersi<br />
portata in vantaggio nella prima frazione<br />
di gioco grazie alla rete di Milinkovic<br />
(ed al gioco di prestigio<br />
innescato dal duo Felipe Anderson -<br />
Dusan Basta), ed ottenere comunque i<br />
tre punti; la roma quasi rischia la beffa<br />
<strong>del</strong>la rimonta, ma il determinante exploit<br />
<strong>del</strong> dodicesimo uomo in campo –<br />
il rigore, ovviamente – le consente di<br />
ottenere quei tre punti enormemente<br />
necessari al morale e alla classifica. Di<br />
fatto il campionato è sembrato finito<br />
per quella manciata di ore sufficienti a<br />
convincere la Juventus <strong>del</strong>la convenienza<br />
<strong>del</strong>l'incertezza: pare serva ad attirare<br />
l'attenzione, garantendo così un<br />
barlume di falsa spettacolarità ad una<br />
Serie A che va progressivamente imbruttendosi.<br />
La continua ricerca <strong>del</strong>la<br />
squadra da battere trova soddisfazione<br />
nella vittoria <strong>del</strong> Genoa contro i bianconeri,<br />
falcidiati dagli infortuni e da un<br />
generale calo <strong>del</strong> gioco espresso. Ne<br />
approfitta il Milan, che si sbarazza<br />
<strong>del</strong>l’Empoli e mantiene il secondo<br />
posto – al fianco degli eletti giallorossi.<br />
Ma chi merita una menzione speciale è,<br />
senza dubbio, l'Atalanta: squadra partita<br />
in sordina, è la formazione che, secondo<br />
gli esperti <strong>del</strong> pallone – si<br />
sentano chiamati in causa – gioca il più<br />
bel calcio <strong>del</strong>la massima serie italiana.<br />
Quel che è certo è che battendo il Bologna<br />
ottiene l'ottava vittoria in nove<br />
partite consecutive dal risultato utile.<br />
All'orizzonte vi è quello che a chiamarlo<br />
big match fa storcere il naso, ma<br />
tant'è: Juventus - Atalanta sta arrivando<br />
– ma che non si sia già pronti a<br />
cadere nella retorica <strong>del</strong>la favola nerazzurra.<br />
Anche perché gli altri nerazzurri<br />
sono appena in ripresa: contro la Fiorentina<br />
arriva la prima vittoria di Pioli,<br />
e si avvera un po' il pronostico di Candreva<br />
– dopotutto è andato all'Inter per<br />
vincere (finalmente!).
«La gestione perfetta»<br />
di Carlo Cagnetti<br />
Le insidie <strong>del</strong>la trasferta in Trinacria sono state abilmente evitate dalla squadra biancoceleste<br />
che ha provveduto a mandare sugli schermi “La gestione perfetta”, ultimo film uscito nelle<br />
sale <strong>del</strong> campionato italiano, con l’abile regia di Simoncino Inzaghi supportata dalla famosa<br />
casa di produzione Lotito&Tare.<br />
Diciamolo subito, non era facile andare a Palermo e costringere i padroni di casa alla settima<br />
resa consecutiva. Primo perché i grandi numeri sono creati per essere smentiti, secondo perché<br />
i rosanero ci avrebbero messo maggiori impegno e dedizione (cosa puntualmente verificatasi),<br />
terzo perché nelle teste dei giocatori non si sa mai quello che può succedere. E invece<br />
Simone sembra essere entrato anche nelle corde psichiche dei suoi ragazzi al punto tale che<br />
l’emanazione <strong>del</strong>la sua Lazio è esattamente l’immagine <strong>del</strong>la sua filosofia di gioco e di vita.<br />
Umiltà, determinazione, amore per la maglia, rispetto per gli avversari (le inutili goleade le lasciamo<br />
volentieri ai cacciatori di record inutili…), testa, soprattutto testa, e capacità di soffrire.<br />
Il miscuglio, come potete ben capire, è di assoluta qualità. Poteva la Lazio stupire con effetti<br />
speciali, ed invece ha tirato fuori dal cilindro “La gestione perfetta”, specchio di una grande<br />
squadra che non può e non deve più nascondersi per i massimi obiettivi possibili che, al momento,<br />
non riesco ad identificare. Nella classifica generale <strong>del</strong> nostro premio non è cambiato<br />
nulla, visto che continua la fuga di Immobile (ah quella traversa… segnale per il derby? …),<br />
seguito a dieci punti dal professor Parolo; sta risalendo comunque un Felipe Anderson versione<br />
playstation, ancora decisivo in quel di Palermo con quel passaggio millimetrico e geniale<br />
a Basta che ha consentito poi al biondo esterno di crossare per l’enorme Milinkovic,
abile a convertire l’assist in rete. Migliore in campo è stato giudicato proprio il serbo di 192<br />
centimetri, seguito a mezza incollatura da un Biglia metronomo come non mai, con una percentuale<br />
altissima di passaggi riusciti. Nella classifica di novembre ha vinto Wallace, il muro<br />
biancoceleste, autore ancora una volta di una prestazione super. Ricordiamo che la classifica<br />
<strong>del</strong> nostro premio è il frutto <strong>del</strong>le votazioni dei quotidiani sportivi più venduti e cioè il Corriere<br />
<strong>del</strong>lo Sport e la Gazzetta <strong>del</strong>lo Sport, e che la classifica la potete anche trovare nel numero<br />
<strong>del</strong> <strong>settimanale</strong> Aquile, e che uscirà giovedì prossimo, in un numero ricchissimo di servizi e<br />
che vi terrà compagnia in attesa di un derby tutto da gustare. Per chi volesse leggerlo è sufficiente<br />
visitare il sito www.cuoredilazio.it ed andare alla sezione magazine.<br />
Intanto ecco i prospetti, sia generale che quello relativo alla classifica di novembre, limitati<br />
alle prime posizioni dopo le quattordici gare giocate dalla Lazio.<br />
CLASSIFICA GENERALE<br />
AGGIORNATA ALLA 14° GIORNATA<br />
GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI TOTALI<br />
1) Immobile 14 183<br />
2) Parolo 14 173<br />
3) Felipe Anderson 13 172<br />
4) Lulic 13 159<br />
5) Keita Balde 12 157<br />
CLASSIFICA FINALE DEL MESE DI NOVEMBRE<br />
GIOCATORE PARTITE GIOCATE PUNTI MESE<br />
1) Wallace 3 40<br />
2) Felipe Anderson 3 39,5<br />
3) Keita Balde 3 39<br />
4) Radu 3 39<br />
5) Basta 3 39
Che cos’è i<br />
di Arianna M<br />
Per alcuni è la sostanza <strong>del</strong>l'ansia, per altri la più perva<br />
in fin dei conti, è l'alba che sorge e se ne frega, beat<br />
non le pecore ma le statistiche, i pronostici, le reti realiz<br />
memorie e ricordi, perché nessuna partita più <strong>del</strong> der<br />
figlio. Mentre l'attesa si propaga tendendo al suo estre<br />
un'interminabile vigilia, poi quel giorno arriva: la città<br />
a metà, allenta alcuni legami e ne rinsalda altri; la città<br />
non di uomini ma di tifosi, e l'aria non è la solita aria: h<br />
inalarla quasi si può già assaporarne il retrogusto ama<br />
<strong>del</strong> momento che precede l'azione, quell'attimo in cu<br />
cede già alla malinconia, alla nostalgia che separa la<br />
zione. E non c'è distrazione che basti, in fondo: il derb<br />
pedine verso una direzione univoca, una scintilla che c<br />
partita quella forza esplode, quella miccia incendia gl<br />
sono affrontate, per una somma a cui però aggiunger<br />
più: la rivalità sportiva si rinnova ad ogni confronto, m<br />
ottenuto – si può sempre fare ancora di più, ancora m<br />
degli avversari. Ecco, la complessità <strong>del</strong> derby non po<br />
nuti di gioco: è un rito propiziatorio che coinvolge<br />
ognuna traente beneficio e vigore dalle diversità; è imm<br />
Ed è vero, ognuno ha il suo particolare approccio alla<br />
nale rifiuto, come la partita non esistesse: eppure da<br />
generale, il derby è il medesimo brivido lungo la schie<br />
coceleste quanto giallorosso. Ma per la squadra lazia<br />
badire la supremazia territoriale biancoceleste o una<br />
una superiorità storica e trofeistica basta il tempo a tr<br />
che dal 26 Maggio scorre a doppia velocità; la Lazio d<br />
pria legittimità, l'unicità <strong>del</strong>l'aquila e <strong>del</strong>la tradizione n<br />
non ce n'è. Anche per questo proprio per questo la Ro<br />
mezzo per raggiungere uno scopo, e da tale va trattata<br />
casione di specchiarsi e trovare il più bello e nobile rifl<br />
mai essere. Poi c'è la vittoria, la sconfitta o il pareggio<br />
sultato <strong>del</strong>l'irrisolto, come un contentino che priva de<br />
arriva a disputare la successiva partita. Il fascino tuttav<br />
sulle gradinate e non sulle poltrone nelle espression<br />
condurre la propria squadra: per quanto la direzione s<br />
medesima, è il distinguersi io sono <strong>del</strong>la Lazio perché<br />
pria squadra e, se non si esulta, allora basta incitarla<br />
loro imprescindibile: <strong>del</strong>l'uomo o <strong>del</strong>la donna che per<br />
para dalla partita. Quindi, se ci si inventa come contr<br />
stracittadina si ripropone come occasione per giustific<br />
la fede Lazio dai miscredenti, tant'è che quando si va<br />
è ancora prima di tutto tifosi e poi esseri umani.
l Derby<br />
ichettoni<br />
siva scarica di adrenalina. Per tutti,<br />
a lei, <strong>del</strong>la notte passata a contare<br />
zate e subite. O forse a condividere<br />
y ha in sè la figura <strong>del</strong> padre e <strong>del</strong><br />
o, per cui anche una sola ora pare<br />
si sveglia e si veste a festa, divisa<br />
si sveglia con una rappresentanza<br />
a un sapore frizzante, anche se ad<br />
ro. Infatti non vi è nulla di più bello<br />
i tutto è ancora possibile e non si<br />
rarità <strong>del</strong>l'evento dalla sua ripetiy<br />
è una forza latente che muove le<br />
ova sotto le ceneri; nel giorno <strong>del</strong>la<br />
animi. Lazio e Roma tante volte si<br />
e sempre un afflato esistenziale in<br />
ai abituata o paga <strong>del</strong> risultato già<br />
glio; si scopre di più di se stessi e<br />
trà mai essere ridotta a novanta midue<br />
tifoserie sì contrapposte, ma<br />
aginazione, impegno e creazione.<br />
gara dal freddo calcolo all'irraziol<br />
particolare si trascende subito al<br />
na che percorre il corpo tanto bianle<br />
ha maggiore valenza: non per riprepotenza<br />
gerarchica, nemmeno<br />
amandare tale concetto, un tempo<br />
sputa il derby per rimarcare la proessuna<br />
rivincita, perché di rivincita<br />
ma altro non è per la Lazio che un<br />
: da comprimaria che ha l'unica ocesso<br />
quell'immagine che non potrà<br />
quest'ultimo percepito come il rilla<br />
gloria <strong>del</strong> precedente quando si<br />
ia sta tutto sugli spalti si badi bene,<br />
i rattrappite nel mirabile sforzo di<br />
ia incerta, la destinazione è però la<br />
tu non lo sei. È esultare per la pro-<br />
. Il derby è proprietà dei tifosi, da<br />
corre a piedi la distanza che lo sealtare<br />
di una parte già esistente, la<br />
are tale distinzione: è contrapporre<br />
a dormire, la notte dopo il derby, si
25-3-2000. Lazio-Roma 2-1<br />
È il 28' <strong>del</strong> primo tempo e Juan Sebastian Veron dipinge una parabola estatica<br />
che si infila al sette <strong>del</strong>la porta <strong>del</strong>l'impotente Lupatelli. Assistono attoniti anche<br />
i romanisti <strong>del</strong>la sud. Da notare le loro facce.<br />
È il gol vittoria, fondamentale per tenere vive le speranze di scudetto.<br />
La Lazio disputa una gara importante dal punto di vista <strong>del</strong>la grinta e riesce a<br />
mantenere il vantaggio con grande autorità. Alla fine sarà un tripudio biancoceleste.<br />
La Lazio c'è.
9-12-1973. Lazio-Roma 2-1<br />
È il derby di Paolo Franzoni il cui esordio ha <strong>del</strong> sensazionale. Entra nel secondo<br />
tempo e dopo pochi minuti segna il gol <strong>del</strong> pareggio con perfetto colpo<br />
di testa che sfrutta un mirabile cross di Garlaschelli. Su quel gol la Lazio costruisce<br />
la vittoria e mette il primo tassello per lo scudetto.Nella foto la gioia di<br />
Chinaglia, Petrelli e Nanni che sommergono Franzoni.<br />
Da notare il contraltare: la felicità <strong>del</strong> raccattapalle tifoso e lo sconforto di Santarini,<br />
libero <strong>del</strong>la roma.
15-1-1989. Lazio-Roma 1-0<br />
È il derby <strong>del</strong> giovane talento <strong>del</strong> Quarticciolo, Paolo Di Canio.<br />
Il suo fendente angolato uccella Tancredi e consegna ai biancocelesti, appena<br />
promossi in A, una vittoria insperata che colma un digiuno di dieci anni.<br />
Rimane nella storia la sua esultanza sotto la ridotta (per i lavori di ammodernamento<br />
<strong>del</strong>l'Olimpico per i mondiali 1990) curva sud con il dito alzato come Chinaglia.<br />
Nella foto simbolica piccola, l'inizio <strong>del</strong>l'esplosione di gioia di Di Canio<br />
a cui fa da sfondo il muro <strong>del</strong>la curva nord in cui troneggia lo striscione Testaccio.<br />
Nella foto grande lo si vede invece rivolto alla curva sud
16-10-2<strong>01</strong>1. Lazio-Roma 2-1<br />
Memorabile anche la vittoria <strong>del</strong>la Lazio all’ultimo secondo con il gol di Miroslav<br />
Klose che mandò in estasi tutta la curva nord. Era il primo anno di Klose alla<br />
Lazio e si presentò cosi ai tifosi laziali e diventò un vero incubo per la tifoseria<br />
giallorossa perchè anche in seguito, il tedesco fu protagonista con gol, rigori<br />
procurati ed espulsioni procurate, di altri derby vinti.
26-5-2<strong>01</strong>3. Lazio-Roma 1-0<br />
La Madre di tutte le battaglie e il Padre di tutti i Derby giocati. Una vittoria che resterà<br />
nella storia in<strong>del</strong>ebile per tutti i tifosi che l’hanno vissuta e che potranno dire con<br />
orgoglio “Io c’ero” e che avranno la fortuna di raccontarla alle generazioni future.<br />
Non ci sono ulteriori commenti a questa partita dove Lulic al minuto 71, anch’esso<br />
divenuto indimenticabile per tutti i tifosi <strong>del</strong>la Lazio, siglava il vantaggio decisivo<br />
per la vittoria <strong>del</strong> Derby, <strong>del</strong>la Coppa Italia, <strong>del</strong>la supremazia di Roma, <strong>del</strong>l’entrata in<br />
Europa League e <strong>del</strong>l’estromissione da tutte le coppe europee <strong>del</strong>la Roma.
Agriturismo<br />
Abbond<br />
di Enzo Carpegna<br />
In un casale <strong>del</strong> 1500 entrerai in un’atmosfera magica . Appartenente alla famiglia Torlonia, la villa ora agriturismo<br />
è sita su una collina in mezzo al verde nelle campagne vicino Moricone a pochi chilometri da Roma,<br />
verso l’alto Lazio reatino sulla Salaria strada <strong>del</strong>la Neve. L’agriturismo è a conduzione familiare il che lo rende<br />
ancora più caloroso e accogliente poichè tutto ciò è fatto con grande passione e amore. E poi la qualità <strong>del</strong><br />
cibo che potremmo mangiare qui è favolosa pasta fresca fatta in casa stesa con il famoso “ Stennarello”, attrrezzo<br />
con cui le nostre noinne usavano stendere la pasta per poi creare le fettuccine o i tagliolini da leccarsi<br />
i baffi. Orlando e sua moglie insieme alla mamma e alla sorella saranno sempre a disposizione per farvi passare<br />
una giornata di relax con la vostra famiglia. La domenica hanno un loro menù al prezzo di 20 euro dove<br />
si può mangiare in quantità industriale a partire dall’abbondante antipasto, due primi piatti, due secondi un<br />
contorno, acqua , vino caffè e dolce <strong>del</strong>la casa. Il nostro amico Orlando è davvero una persona squisita, alla<br />
mano che vi metterà immediatamente a vostro agio e vi sentirete subito a casa come nelle migliori domeniche<br />
in famiglia. Certi posti non basta descriverli, bisogna visitarli e realizzare con i propri occhi e gusto, la veridicità<br />
di ciò che stiamo scrivendo. Noi di Aquile insieme a tutta la redazione di Cuoredilazio, abbiamo sposato in<br />
pieno questo agriturismo perchè a pochi minuti dal caos cittadino, si riesce ad avere un clima genuino, rilassato<br />
e che ti permette di ricaricare le batterie attraverso cibo buono, aria buona, ospitalità buonissima. Nel<br />
salutare Orlando e tutta la sua famiglia per la sua grande disponibilità e sensibilità alle vicende laziali essendo<br />
un cuore binacoceleste doc, ricordiamo a tutti voi che presto organizzeremo un grande evento qui da Orlando.<br />
Ma non aspettate noi, venite a trovarli e resterete arci soddisfatti di tutto e ringrazierete Orlando di esistere
anza<br />
Fusi<br />
Ogni Domenica a soli 20 euro<br />
Un pranzo senza fine con:<br />
Antipasto abbondante<br />
due primi piatti ( pasta fresca fatta in casa)<br />
due secondi piatti<br />
un contorno<br />
acqua, vino, caffè e dolce <strong>del</strong>la casa<br />
che aspettate quindi,<br />
prenotatevi una bella giornata
Loc. Osteria di Moricone<br />
strada Salaria Km. 29<br />
A pochi chilometri da Roma trovi<br />
una cucina casareccia e un casale <strong>del</strong><br />
1500 che ti aspetta per passare <strong>del</strong>le<br />
bellissime giornate insieme
Cena di Capodanno
«Il sogno di Aless<br />
Diventare una ban<br />
Mamma Angela,<br />
biancoceleste»<br />
di Carlo Cagnetti<br />
10 domande ad Angela Maggioli, la mamma di Alessandro<br />
Rossi, il bomber <strong>del</strong>la Lazio Primavera, da cui traiamo un ritratto<br />
molto bello <strong>del</strong> centravanti viterbese, le cui qualità tecniche<br />
e morali con cui onora la maglia biancoceleste lo<br />
rendono molto amato dai tifosi. Nella chiacchierata con Angela<br />
emergono valori sani e sentimenti puri che fanno da corollario<br />
alla carriera appena iniziata <strong>del</strong> numero nove<br />
biancoceleste.<br />
Ecco a voi l’intervista completa.<br />
D. Quando c’è stato, e come è stato vissuto, quel cambiamento<br />
che ha portato il giovane Rossi dal tirare calci ad un<br />
pallone per divertimento all’essere calciatore di una primavera<br />
importante come quella <strong>del</strong>la Lazio?<br />
R. Alessandro ha fatto sempre sport fin da 5 anni, ha praticato<br />
basket e rugby si è avvicinato tardi al calcio intorno<br />
ai 10 anni per sbaglio e li è rimasto, per Ale far<br />
parte <strong>del</strong>la Lazio primavera è un grande onore!<br />
D. Da mamma, quanta apprensione c’è nelle scelte di Alessandro?<br />
Quanto cioè lo sprona e invece quanto cerca di razionalizzare<br />
una situazione potenzialmente bellissima, ma<br />
tuttavia sempre difficile e ricca di incognite?<br />
R. Avendo praticato anche io sport cerco di trasmettere<br />
la mia esperienza, lo sport come maestro di vita deve insegnare<br />
il rispetto per sé e per gli altri, a lottare sempre<br />
con umiltà e sacrificio, sapersi rialzare e continuare a<br />
lottare per i propri obiettivi, combattere ogni difficoltà<br />
perché sono quelle che si incontreranno nella vita di tutti<br />
i giorni!<br />
D. Alessandro è stato definito «illegale» per il campionato<br />
primavera. È una definizione esagerata o la reputi aderente<br />
alla realtà?<br />
R. La scelta di rimanere è stata condivisa per migliorare<br />
la sua crescita!! Il termine “illegale” lo prendo come un<br />
complimento, bisogna essere umili ed imparare tanto!<br />
D. Segui tuo figlio dalle tribune in ogni gara insieme anche a<br />
tua figlia, sorella gemella di Alessandro; ogni tanto lo sguardo<br />
di Alessandro va verso di voi. Come vivi questi momenti e vi<br />
sentite partecipi anche voi alle sue gesta?<br />
R. Ogni partita è una tempesta di emozioni. Fiere ed orgogliose<br />
sempre perché Ale dà sempre l’anima!<br />
D. Generosità, tecnica, potenza, altruismo: quale di queste<br />
qualità apprezzi di più in Alessandro? E in cosa deve migliorare?<br />
R. Apprezzo il suo altruismo dote rara negli attaccanti,<br />
deve migliorare in ogni settore perché nello sport come<br />
nella vita si deve andare sempre avanti.<br />
D. Sappiamo il suo amore sviscerato per la Lazio, ma il calcio<br />
è una giungla imprevedibile. Non ti chiediamo dichiarazioni<br />
particolari, ma un giovane promettente come lui potrebbe<br />
davvero diventare una bandiera biancoceleste. Ci pensi a<br />
questo e può essere un sogno realizzabile?<br />
R. Mai smettere di sognare!!!! Per realizzare questo<br />
sogno deve crederci e lavorare sodo.<br />
D. Che ne pensi <strong>del</strong>la Lazio primavera? Quest’anno si è ripartiti<br />
da zero, dando proprio ad Alessandro l’onore e l’onere<br />
<strong>del</strong>la fascia di capitano. Ti aspettavi una squadra così forte<br />
o quantomeno così competitiva? Che ne pensi di Bonatti, l’allenatore?<br />
R. Sono piacevolmente sorpresa!!! È una squadra giovane<br />
con tanti elementi nuovi che non parlano la lingua,<br />
non mi aspettavo che imparassero così in fretta e che<br />
l’allenatore avesse tutte queste competenze! Mister Bonatti<br />
è un grande allenatore, visto il lavoro che sta svolgendo<br />
quest’anno (e lo scorso con la Salernitana) merita<br />
l’attenzione di grandi club! Ale è onorato <strong>del</strong>la fascia di
andro Rossi?<br />
diera<br />
capitano e lo siamo anche noi.<br />
D. Vieni qualche volta a vedere la Lazio maggiore e<br />
che ne pensi di Simone Inzaghi, un allenatore che con<br />
i giovani ha fatto benissimo e che sta continuando a<br />
fare bene anche con i più grandi?<br />
R. A volte andiamo a vedere la prima squadra e<br />
sono sempre grandi emozioni. Stimo molto Mister<br />
Inzaghi e Mister Farris! Inzaghi ha praticamente<br />
cresciuto Alessandro e sono contenta che dia spazio<br />
ai giovani e sono altrettanto felice dei risultati<br />
che sta ottenendo!<br />
D. Se Alessandro non avesse intrapreso la carriera<br />
calcistica in quale sport si sarebbe distinto?<br />
R. Ad 11 anni Ale ad agosto fece 3 provini uno di<br />
calcio per la Lazio e due di basket con la Tiber e il<br />
Bancoroma, alla fine scelse il calcio ma credo che<br />
avrebbe fatto bene anche nel basket che tra l’altro<br />
è il mio sport.<br />
D. Bravura, fortuna, coraggio; quale di queste cose<br />
servirà di più affinché Alessandro possa raggiungere<br />
il suo obiettivo di giocatore professionista a grandi livelli?<br />
R. Tutte tre con tanta umiltà e voglia di crescere<br />
ed imparare sempre!<br />
Grazie Angela ed un forte incitamento per Alessandro,<br />
che continui così perché la strada è quella giusta.
«G<br />
2 dice<br />
gratitu<br />
Il “Ma
Tommaso Maestrelli<br />
razie Maestro»<br />
mbre 1976 - 2 dicembre 2<strong>01</strong>6, nel quarantennale <strong>del</strong>la sua morte, resta per l’eternità la<br />
dine <strong>del</strong> popolo laziale a quest’uomo che portò il primo scudetto nella storia <strong>del</strong>la Lazio.<br />
estro” vive e vivrà per sempre nei cuori biancocelesti.<br />
di Alex Viglino<br />
Tommaso Maestrelli, uomo d'onore e d'amore come<br />
una dottrina filosofica che apre gli occhi e cambia i cuori,<br />
un credo morigerato ed anacronistico che sopravvive<br />
però all'evolversi <strong>del</strong> tempo e dei modi e <strong>del</strong>le mode.<br />
Un'immagine gentile (nell'accezione caratteriale <strong>del</strong> termine,<br />
di un atteggiamento rispettoso e composto) che<br />
fa da contraltare alla vanagloriosa spocchia <strong>del</strong>le voci<br />
moderne, in cui ci si impone sgomitando simile a lui,<br />
nessuno mai: dalla sua alzata di spalle in risposta al costume<br />
tipicamente italico dove il giudizio è una condizione<br />
essenziale ed esistenziale <strong>del</strong>l'essere il critico<br />
dunque sono, lo scetticismo come espressione senziente<br />
<strong>del</strong>l'umanità alla sua pacata impresa nel mutare<br />
le opinioni altrui ché non è facile ammettere i propri errori,<br />
ma stavolta la confessione ha un sapore dolce e<br />
salvifico che trovano in lui il barlume di speranza. Una<br />
battaglia vinta, per chi ha vissuto la guerra e la prigionia<br />
fisica, prima ancora che di un ideale. Un carattere elegante<br />
e composto e temprato dalla straordinaria umiltà,<br />
una vita vissuta in punta di piedi come un soffio lieve che<br />
ccarezza i saldi cardini su cui si regge una persona inera:<br />
gli affetti, la famiglia, il calcio. L'artefice <strong>del</strong> primo<br />
cudetto ma anche di un nuovo modo di vivere ed intenere<br />
la Lazio, che con il suo arrivo sulla panchina bianoceleste<br />
ne ha rivoluzionato gli orizzonti: il titolo<br />
onquistato ed i successi biancocelesti furono il mo<strong>del</strong>lo<br />
i una persona che rifiutò ogni esagitazione ed estremismo,<br />
ogni vuoto giro di parole, ogni connubio sgarbato.<br />
Sono passati 40 anni dal funereo giorno 2 Dicembre<br />
1976: quella data che di tristezza e mestizia farà il minimo<br />
comune denominatore <strong>del</strong>le alterne vicende laziali,<br />
e a cui si ridurrà tutta la gioia: ad un paio di occhi rivolti<br />
verso il cielo, a scorgere, tra la forma <strong>del</strong>le nuvole o la<br />
posizione <strong>del</strong>le stelle, il volto <strong>del</strong> Maestro. Perché lui è<br />
rimasto il faro di un popolo ottenebrato, l'uomo più<br />
amato: l'anima che poco prima di librarsi in volo, quasi<br />
fosse il suo lascito, la morale donata in eredità, conquistò<br />
la salvezza a Como all'ultima giornata, rimontando<br />
due gol ai lariani e regalando una nuova speranza al<br />
gruppo laziale che si era smarrito senza la sua guida.<br />
Se ne è andato in un sussurro una<br />
sofferenza da lui taciuta a labbra increspate, ma espressa<br />
da coloro che solo grazie alle doti<br />
umane di Maestrelli seppero esprimere il meglio di sé.<br />
Tommaso Maestrelli arrivò dal Foggia retrocesso e con<br />
un passato a tinte giallorosse unica attenuante, era la<br />
Roma <strong>del</strong> 1951, la squadra capitolina che per prima conobbe<br />
il limbo <strong>del</strong>la Serie B. Tanto bastò ad un gruppo di<br />
tifosi chiamato "Coscienza <strong>del</strong>la Lazio" per chiederne l'immediato<br />
allontanamento e il ritorno <strong>del</strong>l'ex Juan Carlos Lorenzo.<br />
Maestrelli fu però come balsamo lenitivo per le ferite<br />
brucianti degli animi biancocelesti, e saturò con 49 punti<br />
(tanti furono quello guadagnati sul campo da Chinaglia e<br />
compagni) e paterna pazienza situazioni lacerate dal nervosismo<br />
che serpeggiava fra i giocatori. Il campionato di<br />
Serie B finì con la trionfale promozione: oltre al valore sul<br />
rettangolo di gioco fu merito, finalmente riconosciuto, <strong>del</strong>l'allenatore.<br />
Per lui e solo per lui ci si esprimeva in campo:<br />
come raccontava Luigi Martini, qualsiasi problema dei giocatori<br />
poteva essere affrontato a casa Maestrelli, con un<br />
<strong>del</strong>izioso pasto cucinato dalla moglie Lina. A fine pranzo o<br />
cena, a tavola, tutti i dissapori erano risolti. E c'era ancora<br />
molto di più: c'era il calcio, c'era un gioco plasmato sulle<br />
nuove tendenze tattiche che circolavano in Europa, e c'era<br />
lo scudetto. Tutta Italia suo malgrado dovette inchinarsi<br />
alla Lazio, e soprattutto a Maestrelli. Poi una fitta all'addome<br />
e un malore contro il Bologna, le lacrime dei giocatori<br />
in una partita contro il Torino, di indimenticabile<br />
silenzio: il Maestro è malato (gli viene diagnosticato un tumore<br />
al fegato con metastasi all'intestino) e ha poche settimane<br />
di vita l'aberrante responso medico. Ma la vita fa la<br />
riverenza alla bontà dei giorni vissuti dall'allenatore, capace<br />
di toccare così tante e diverse esistenze: così atei e<br />
miscredenti pregano per il miracolo, e Maestrelli riapre gli<br />
occhi. Li terrà poi fissi su di un binocolo che restituisce,<br />
tanto ingrandite da dar l'illusione di poterle toccare con<br />
mano, immagini di un campo solo spazialmente lontano.<br />
È la medicina <strong>del</strong> cuore, che assieme alla cura <strong>del</strong> corpo<br />
lo fa tornare sulla panchina <strong>del</strong>la Lazio. Per salvarla da sé<br />
stessa e da una di quelle stagioni di sofferenza che inevitabilmente<br />
ne ammantano la storia. Proprio qui vive il suo<br />
ricordo, l'affetto di chi lo conobbe e non riuscirà a dimenticarlo:<br />
dopo Como, è l'eternità ad accoglierlo. E tutta Roma<br />
ne piange la scomparsa e il suo estremo sacrificio per i colori<br />
biancocelesti una chimera impossibile da replicare.
Nebrodi - Lazi<br />
di Luciano Lattanzi<br />
Dopo la vittoria interna con il Salento,<br />
la Lazio Women vince in casa<br />
<strong>del</strong> Nebrodi 4-5, grazie alla tripletta<br />
di Alessia Cianci ed i gol di Flavia<br />
Vaccari e Benedetta Lommi. Domenica<br />
prossima 4 dicembre le ragazze<br />
giocheranno in casa con il<br />
Napoli Dream Team.<br />
FEMMINILE NEBRODI – LAZIO<br />
WOMEN 4-5<br />
Marcatrici: 1′ Dragotto (N), 13′<br />
Cianci (L), 20′ Vaccari (L), 29′ Cianci<br />
(L), 36′ Buttaccio (N), 43′ Lommi (L),<br />
11’st Cianci rig. (L), 12’st Coco (N),<br />
30’st Buttaccio (N) rig.<br />
NEBRODI: Isgrò; Raffaele, Furno,<br />
Fabio, Filangeri; Trassari (K), Rigaglia,<br />
Lazzara; Coco, Buttaccio, Dragotto.<br />
All.: Calogero Balleriano.<br />
A disp.: Vitale, Lombardo, Pizzino,<br />
Polizzotto, Todaro, Zingales.<br />
LAZIO WOMEN (4-4-2): Sarnataro;<br />
Tosti, Vaccari, Lommi, Foschi; Pezzotti,<br />
Vittori, Lombardozzi, De Luca;<br />
Cianci, Coletta (K). All.: Roberto De<br />
Cosmi.<br />
A disp.: Palmerini, Angelini, Casali,<br />
Corradino.<br />
Indisponibili: Autili, Sette, Celli,<br />
Sciarretti, Santoro, Berarducci, Lattanzi.<br />
Arbitro: Stefano Milone (sez. di Taurianova)<br />
Assistenti: Roberto Bucolo – Salvatore<br />
Debole (Catania)<br />
Es
o Women 4-5<br />
pugnata la Sicilia
NOTTI HORROR? NO<br />
SOLO SETTIMANA<br />
PRE DERBY<br />
di Orlando De Rossi<br />
Ci risiamo, ecco i soliti sintomi, Mani sudate, attacchi<br />
di panico, Notti di ricordi vissuti, gioie e dolori, gola<br />
che si chiude, stomaco che sobbalza all'improvviso<br />
come se fossi sulle montagne russe, ma è un film <strong>del</strong>l'orrore?<br />
No è la settimana che porta al DERBY!!<br />
Tutti noi siamo pronti ad accompagnare questa fantastica<br />
squadra alla partita <strong>del</strong>l'anno.<br />
Questa non è mai una partita come le altre, qui come<br />
sempre non ci si giocano solo i tre punti, ma ci si<br />
gioca la superiorità cittadina, si mette sugli spalti il<br />
campanilismo, la diversità socio culturale, la diversità<br />
di dinastie, da sempre ci si affronta ore prima a suon<br />
di striscioni, di cori, di insulti, e noi da questo punto<br />
di vista non siamo mai stati secondi a nessuno.<br />
Affrontiamo questa PARTITA, nel migliore dei modi, la<br />
squadra c'è più che mai, molti di questi ragazzi non<br />
hanno mai vinto il derby, ora basta, vogliamo che lo<br />
vincano, soprattutto per noi tifosi, ce lo meritiamo.<br />
Meritiamo di riprenderci ciò che è nostro e che abbiamo<br />
lasciato troppe volte in mano a loro dopo l'apoteosi<br />
<strong>del</strong> 26 maggio 2<strong>01</strong>3.<br />
Voglio che in questa partita, anzi lo pretendo , ci sia<br />
quel quid in più che devono dare tutti, in primis Peruzzi,<br />
mi aspetto da lui una settimana martellante,<br />
Manzini con il suo fluido laziale deve trasmettere altissima<br />
concentrazione, Inzaghi deve martellare all'ennesima<br />
potenza il suo gruppo assieme a Massimiliano<br />
Farris , i magazzinieri,i medici, i responsabili <strong>del</strong>la comunicazione<br />
Stefano De Martino e<br />
Arturo Diaconale, ed ultimo ma non ultimo anzi, il presidente<br />
Claudio Lotito. Presidente ti voglio cazzuto, incazzato,<br />
e presente, voglio che anche tu sia veicolo di<br />
quel qualcosa in più che tutti noi<br />
pretendiamo in questa gara.Non dimentico la componente<br />
vitale per questa squadra tranquilli, noi, tutti noi<br />
tifosi, compatti, festosi, orgogliosi, spavaldi, insomma<br />
LAZIALISSIMI COME SEMPRE, abbiamo il compito<br />
tutti e dico tuttidi sollevare l'ambiente e non far abbassarela<br />
guardia a nessuno. Giovedì la società ha deciso<br />
di aprire le porte <strong>del</strong> Mirko Fersini di Formello, abbracciamoli<br />
, incitiamoli, sproniamoli, un bagno di folla<br />
e di passione come vuole la nostra tradizione.<br />
La settimana Horror ha preso inizio, i sintomi citati in<br />
precedenza hanno preso il possesso <strong>del</strong> mio corpo, la<br />
mente non ha molte altre distrazioni,<br />
AVANTI LAZIO, AVANTI LAZIALI.<br />
FORZA LAZIO SEMPRE
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI<br />
FRASCHETTA DA I FRATELLI