FuoriAsse #18
Officina della Cultura
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LS - Tutti devono avere nella propria<br />
libreria Il tassista.<br />
Il progetto nasce dal titolo, mi era sempre<br />
piaciuta l’idea del critico d’arte Fran -<br />
cesco Bonami che per la Biennale di non<br />
mi ricordo che anno disse: «prima pensiamo<br />
al titolo e poi facciamo la mostra».<br />
Questo concetto ho voluto metterlo in<br />
pratica con il disegno, quindi prima ho<br />
scelto il titolo e poi ho fatto i disegni. Per<br />
il formato, invece, ho voluto togliere il<br />
“concetto” del libro tradizionale e lavorare<br />
sul concetto di “mappa” pensando ad<br />
un percorso di scoperta che parte dalla<br />
copertina e arriva all’apertura totale del<br />
poster attraverso una narrazione visiva.<br />
In più è un piccolo prodotto, poco costoso<br />
che si può appendere e consultare.<br />
©Lucio Schiavon<br />
ADV - «We all to design it is the only way<br />
not be designed» è una stampa monocromo<br />
nata in collaborazione con Fallani<br />
Venezia, che ruolo ha una stamperia<br />
d’arte storica come questa nel lavoro<br />
contemporaneo di un illustratore?<br />
LS - Con Gianpaolo Fallani ci siamo<br />
visti parecchie volte pensando di fare<br />
qualcosa assieme, ma senza mai niente<br />
di concreto. Poi un giorno comprai una<br />
penna nuova che aveva un tratto molto<br />
grafico che ho chiamato “la pragmatica”<br />
e disegnando mi sono immaginato questo<br />
tratto stampato in serigrafia, perché<br />
è un tratto che non permette sfumature<br />
e quindi perfetto per questo tipo di stam -<br />
pa serigrafica. Sono andato da Gianpaolo<br />
con il disegno e abbiamo deciso di<br />
fare dei poster 100 x 70 per Natale e<br />
finalmente abbiamo fatto qualcosa<br />
assieme!<br />
ADV - Hai collaborato con numerosi<br />
giornali e riviste, mi racconti qual è stata<br />
la richiesta più particolare e divertente<br />
che hai ricevuto da disegnare?<br />
LS - Un aneddoto non divertente ma<br />
sicuramente particolare è quando arriva<br />
la mia prima commissione con la rivista<br />
«Monocle»: dovevo illustrare un articolo<br />
sulla situazione degli immigrati nelle<br />
periferie di Parigi e cosa stava facendo il<br />
governo Hollande sull’ integrazione degli<br />
stranieri e contro le cellule terroristiche<br />
che si stavano formando. Io ho disegnato<br />
un arabo armato e vestito con la<br />
giubba di Napoleone che chiedeva la<br />
carità. Andava bene, tutto ok. Dopo<br />
poco mi scrive l’editor e mi chiede di<br />
cambiare l’arabo in Hollande entro 10<br />
minuti perchè stavano andando in<br />
stampa e non sò ancora come sono riuscito<br />
a trasformare un arabo nel presidente<br />
francese in pochi click. Dopo poco<br />
sono successi i fatti di Parigi e questa<br />
immagine mi è sembrata quasi profetica.<br />
* Intervista apparsa sul Blog UntitleDV<br />
FUOR ASSE<br />
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Lucio Sciavon