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TRAKS INTERVIEW #2

Secondo numero della nuova rivista, costola di www.musictraks.com, che pubblica soltanto interviste approfondite ai protagonisti della musica indipendente italiana. Tra i protagonisti: Rashomon, Giuliano Clerico, Tiziano Bianchi, Dulcamara, Ohio Kid

Secondo numero della nuova rivista, costola di www.musictraks.com, che pubblica soltanto interviste approfondite ai protagonisti della musica indipendente italiana. Tra i protagonisti: Rashomon, Giuliano Clerico, Tiziano Bianchi, Dulcamara, Ohio Kid

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comunque.<br />

Mi incuriosisce, per motivi che immagino<br />

ovvi, anche la scelta delle voci di<br />

“Do Nascimento”... Puoi raccontare<br />

qualcosa in merito?<br />

“Do Nascimento” è il pezzo più provocatorio<br />

dell’album. Volevo dare uno<br />

spaccato della miseria del mondo in cui<br />

viviamo, non è stato molto impegnativo<br />

mi è bastato sintonizzarmi un pomeriggio<br />

alla radio e sul web per scoprire che<br />

è più facile trovare queste cose piuttosto<br />

che la bellezza del discorso finale<br />

di Scardovelli sulla natura umana. Mi<br />

piaceva partire da una situazione negativa<br />

e senza speranza per dire che in<br />

realtà la speranza esiste e dipende soltanto<br />

da noi trovarla per rinascere.<br />

Se la vogliamo mettere cosi “Do Nascimento”<br />

è un brano di protesta come si<br />

scrivevano negli anni 70 ed è interessante<br />

la reazione del pubblico quando<br />

scopre che i miei concerti partono<br />

sempre con questo pezzo e io salgo alla<br />

fine quando inizia a parlare Scardovelli<br />

come a volere significare: ”Ehi ragazzi<br />

possiamo farcela, possiamo rinascere,ci<br />

stanno fottendo, svegliamoci!!” È un<br />

brano che, nonostante non sembri, ha<br />

un grande ottimismo.<br />

Visto il numero e la qualità sempre<br />

più rilevante delle tue collaborazioni e<br />

dei tuoi interventi sui dischi altrui, sei<br />

uno dei personaggi più influenti sulla<br />

scena indipendente (o come la vogliamo<br />

chiamare) contemporanea italiana.<br />

Come fotografi questo momento<br />

per la musica italiana?<br />

Innanzitutto ti ringrazio per queste<br />

parole perché a uno schivo come me<br />

fanno tremare le gambe quanto battere<br />

il cuore per la gratitudine e l’emozione.<br />

Sono molto onorato che da qualche<br />

tempo gli addetti ai lavori pensino queste<br />

cose anche se forse non è veramente<br />

cosi ah ah. Comunque mi impegno da<br />

tempo in tanti progetti e tante collaborazioni<br />

perché ci credo e penso che la<br />

musica sia la mia strada per rendere<br />

questo un mondo migliore e per il mio<br />

sviluppo come essere umano. Detto ciò<br />

provo a rispondere alla tua domanda:<br />

sento in giro tanta bella roba, tante<br />

belle cose ma alla fine la visibilità ce<br />

l’hanno sempre le peggiori, le meno interessanti<br />

e le mediocri. Forse allo star<br />

system conviene così, per cui da tempo<br />

la mia unica forma di insurrezione e di<br />

ribellione consiste nel continuare a impegnarmi<br />

per far sì che le cose belle e i<br />

gruppi bravi possano emergere. Manca<br />

forse un po’ più di coraggio in Italia, potremmo<br />

osare di più senza avere paura<br />

che il pubblico ci volti le spalle. A volte<br />

il pubblico ti premia a una condizione:<br />

che tu sia sincero. E la gente questo sa<br />

ricononoscerlo.<br />

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