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Mensile di<br />
attualità e cultura<br />
Anno 4 N. 2<br />
Febbraio <strong>2017</strong><br />
IVREA:<br />
NON SOLO CARNEVALE E ARANCE<br />
FORNELLI E FILM<br />
DUE ARTI CHE SI INCOCIANO<br />
BRESSANONE<br />
LA STORIA<br />
MODELLE & TATUAGGI<br />
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA: PETER LINDBERGH
2 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 3
SOMMARIO<br />
PAG.6<br />
PAG. 26<br />
PAG. 34<br />
PAG. 66<br />
PAG. 40<br />
PAG. 60<br />
4 • Orizzonte Magazine
6<br />
26<br />
34<br />
40<br />
42<br />
59<br />
60<br />
66<br />
78<br />
IN VIAGGIO PER L'ITALIA<br />
IVREA: non solo carnevale e arance<br />
IN VIAGGIO PER L'ITALIA<br />
BRESSANONE (Trentino-Alto Adige)<br />
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA<br />
PETER LINDBERG<br />
FORNELLI E FILM<br />
Due arti che si incrociano<br />
MOSTRE ALL'<strong>ORIZZONTE</strong><br />
Eventi e incontri con l'Arte<br />
BENESSERE AL NATURALE<br />
Le riflessioni di Fabrizio Capra<br />
LO SAPEVATE CHE<br />
Carota selvatica<br />
MODELLE & TATUAGGI<br />
YUKI E JESSICA PRIME PROTAGONISTE<br />
OROSCOPO<br />
Febbraio <strong>2017</strong><br />
<strong>ORIZZONTE</strong> MAGAZINE<br />
Mensile di attualità e cultura<br />
Anno 4 n. 2<br />
Febbraio <strong>2017</strong><br />
Reg. Trib. di Bari n° 19/2014<br />
Franco Ardito<br />
Direttore Responsabile<br />
Angelo Ferri<br />
Direttore Editoriale<br />
Redazione<br />
via G. Colucci, 2 - 70019 Triggiano (BA)<br />
tel.: 080 9697552<br />
e-mail: direzione@orizzontemagazine.it<br />
www.orizzontemagazine.it<br />
La collaborazione avviene su invito.<br />
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La Direzione si riserva di adattare<br />
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articoli dovranno pervenire in formato doc<br />
o docx e le immagini in formato jpeg, con<br />
una risoluzione non inferiore a 300 ppi.<br />
Orizzonte Magazine • 5
IVREA:<br />
NON SOLO CARNEVALE E ARANCE<br />
di Fabrizio Capra<br />
Foto di Irene Vischi<br />
6 • Orizzonte Magazine<br />
Una volta anticamente / egli è certo che un Barone<br />
Ci trattava duramente / Con la corda e col bastone;<br />
D'in sull'alto Castellazzo, /Dove avea covile e possa,<br />
Sghignazzando a mo' di pazzo /Ci mangiava polpa ed ossa.<br />
Ma la figlia d'un mugnaro / Gli ha insegnato la creanza,<br />
Che rapita all'uom più caro /Volea farne la sua ganza.<br />
Ma quell'altra prese impegno /Di trattarlo a tu per tu:<br />
Quello è stato il nostro segno, /E il Castello non c'è più.<br />
E sui ruderi ammucchiati, /Dame e prodi in bella mostra,<br />
Sotto scarli inalberati /Noi veniamo a far la giostra:<br />
Su quei greppi, tra quei muri, /Che alla belva furon tana,<br />
Suonan pifferi e tamburi /La vittoria popolana.<br />
Non v'è povero quartiere /Che non sfoggi un po' di gale,<br />
Che non canti con piacere /La Canzon del Carnevale.<br />
Con la Sposa e col Garzone /Che ad Abbà prescelto fu,<br />
Va cantando ogni rione: /Il Castello non c'è più.
In viaggio per l'Italia<br />
Orizzonte Magazine • 7
In viaggio per l'Italia<br />
Queste le parole della<br />
canzone, scritta nel<br />
1858, di uno dei Carnevali<br />
più importanti<br />
d’Italia, l’unico che ha mantenuto<br />
uno stretto legame con il Medioevo<br />
e che si ripropone ogni<br />
anno con una trama precisa, dove<br />
i protagonisti non sono “maschere<br />
ma “personaggi reali”:<br />
stiamo parlando del Carnevale<br />
di Ivrea, che getta le proprie basi<br />
in antiche feste rionali e che viene<br />
ininterrottamente effettuato<br />
dal 1808, anno in cui ebbe inizio<br />
questa versione voluta dal Governo<br />
Napoleonico, soprattutto<br />
per motivi di ordine pubblico.<br />
Il Carnevale di Ivrea è conosciuto<br />
soprattutto per la spettacolare<br />
“Battaglia delle arance”, vera<br />
icona di questo evento, forse il<br />
momento più pittoresco, ma<br />
questa manifestazione non è<br />
rappresentata solo da questo<br />
momento.<br />
I festeggiamenti carnascialeschi<br />
eporidiesi sono un insieme di<br />
eventi ed evocazioni storicoleggendarie<br />
collegate tra loro,<br />
un turbinio di emozioni di grande<br />
impatto e spettacolarità che<br />
prendono il via già dal giorno<br />
dell’Epifania, il 6 gennaio, con la<br />
sfilata per la città al suono della<br />
Banda dei Pifferi e Tamburi, la<br />
presentazione del nuovo Generale<br />
che riceve da quello dell’anno<br />
precedente “spada” e “feluca”,<br />
nonché l’offerta dei ceri al<br />
Vescovo nella Cappella dei Tre<br />
Re sul Monte Stella ma soprattutto<br />
quando tutti incontrandosi<br />
per strada si augurano “buon<br />
carnevale”, “buon Carlevé”.<br />
La denominazione di “Storico<br />
Carnevale di Ivrea” è dovuto<br />
proprio alla tradizione e agli<br />
accadimenti che vengono fatti<br />
rivivere durante la festa: da riferimenti<br />
all’esercito napoleonico<br />
alle rivolte popolari, tra le quali<br />
la ribellione al Signore di Ivrea<br />
contro lo sottostare allo jus pri-<br />
8 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 9
In viaggio per l'Italia<br />
ma noctis a il “tuchinaggio” che<br />
ebbe luogo in epoca medievale<br />
nel Canavese, alla fine del XIV<br />
secolo a causa dell’insofferenza<br />
delle comunità locali verso<br />
l’eccessivo potere dei feudatari<br />
appartenenti ai consortili di San<br />
Martino e di Valperga.<br />
LA VICENDA STORICA<br />
La leggenda racconta che a cavallo<br />
tra il XII e il XIII secolo<br />
un barone che affamava la Città<br />
venne sconfitto grazie alla ribellione<br />
della figlia di un mugnaio<br />
(Violetta, nome diffusosi solo<br />
dal XIX secolo) che, promessa<br />
sposa a Toniotto, non volle<br />
sottostare allo jus primae noctis<br />
imposto dal tiranno a tutte le<br />
spose. Giurò al marito che non<br />
avrebbe ceduto al feudatario e<br />
una volta salita al castello riuscì<br />
a farlo ubriacare per poi decapitarlo,<br />
mostrando al popolo intero<br />
la testa e accendendo così la<br />
rivolta popolare che si concluse<br />
con la distruzione dell’edificio, il<br />
Castello di San Maurizio soprannominato<br />
il “Castellazzo”, che<br />
non fu mai più ricostruito, e con<br />
l’istituzione del libero Comune.<br />
Il tiranno viene identificato in<br />
Ranieri di Biandrate, figlio del<br />
conte Guido III, padrone del territorio<br />
sul finire del XII secolo<br />
e contro il quale gli eporediesi<br />
insorsero veramente nel 1194,<br />
distruggendo il suo maniero.<br />
Altra scuola di pensiero associa<br />
il tiranno alla figura del marchese<br />
Guglielmo VII del Monferrato,<br />
padrone di Ivrea per un breve<br />
periodo tra il 1266 e il 1272:<br />
documenti dell’epoca sono a testimonianza<br />
di un popolo sconfortato<br />
dalla salate gabelle sulle<br />
produzioni alimentari e le farine,<br />
da qui il collegamento alla figlia<br />
del mugnaio quale riferimento<br />
ai numerosi mulini presenti sulle<br />
sponde della Dora.<br />
STORIA IN BREVE<br />
Le origini del Carnevale risalgono<br />
al XVI secolo quando la festa<br />
era gestita, con grande rivalità,<br />
tra i rioni della città, rappresentati<br />
dalle parrocchie di San Maurizio,<br />
San Lorenzo, Sant’Ulderico,<br />
San Salvatore e San Grato,<br />
ancora oggi tappe delle sfilate<br />
10 • Orizzonte Magazine
che fanno da comprimarie all’evento<br />
principale e trova spunto<br />
dall’ansia di libertà e di lotta<br />
contro la tirannide<br />
Come già scritto, la versione<br />
attuale, invece, risale all’unificazione<br />
di queste feste rionali,<br />
unificazione voluta dal Governo<br />
Napoleonico nel 1808.<br />
Di quel periodo rimangono oggi<br />
alcuni aspetti del cerimoniale che<br />
si sono conservati nel tempo,<br />
come la sfilata degli "Abbà” che,<br />
a quei tempi, erano probabilmente<br />
dei giovanotti scapestrati<br />
e che, nel "mondo alla rovescia"<br />
tipico delle feste carnascialesche,<br />
assumevano scherzosamente la<br />
carica di comandanti della milizia<br />
del Libero Comune; oggi il loro<br />
ruolo è interpretato da bambini<br />
scelti in rappresentanza dei vari<br />
rioni. Vi è poi l'innalzamento e<br />
abbruciamento degli scarli, rituale<br />
con evidenti richiami alla<br />
fertilità, ovvero alti pali di legno<br />
interamente ricoperti di calluna<br />
(brugo) secca. Il lunedì di carnevale,<br />
l'ultima coppia di sposi del<br />
rione dissoda, a colpi di piccone,<br />
la terra dove dovrà essere conficcato<br />
lo scarlo; il martedì sera<br />
– come cerimonia conclusiva del<br />
carnevale che cede il passo alla<br />
Quaresima - gli stessi Abbà, accompagnati<br />
dal corteo, provvedono<br />
con le torce ad appiccarvi<br />
il fuoco per farne un falò.<br />
Il Generale infatti, nasce in epoca<br />
napoleonica come una figura<br />
carnevalesca che rievoca l'autorità<br />
municipale, che veste l'uniforme<br />
dell'esercito napoleonico<br />
e assume simbolicamente i poteri<br />
di gestione e di ordine della<br />
festa.<br />
A partire dal XIX secolo quindi,<br />
si aprì una fase di "storicizzazione"<br />
del carnevale eporediese,<br />
collegando il significato della sua<br />
celebrazione all'affermazione degli<br />
ideali di libertà, giunti in Piemonte<br />
con la Rivoluzione francese.<br />
Vi è da menzionare, a tale<br />
proposito, uno degli elementi<br />
che connotano maggiormente le<br />
tre giornate di festa, vale a dire<br />
l'obbligo per tutti i partecipanti<br />
- pena il rischio di diventare<br />
bersaglio di un "simpatico lancio<br />
di arance" - di indossare il rosso<br />
berretto frigio, visto anche<br />
come icona rivoluzionaria resa<br />
famosa dalla Marianne e dai sanculotti<br />
parigini.<br />
Anche le uniformi - con giubbe<br />
e pantaloni dai colori blu e rosso,<br />
stivali di cuoio nero, spada al<br />
fianco e feluche piumate – indossate<br />
dallo "Stato Maggiore", gli<br />
ufficiali posti agli ordini del Generale,<br />
sono quelle dello stesso<br />
esercito napoleonico. Analoghe<br />
divise portano le quattro "Vivandiere"<br />
che, nei tre giorni di festa<br />
di giovedì, domenica e martedì<br />
sfilano a cavallo assieme allo Stato<br />
Maggiore.<br />
Nel 1858 – nel pieno del manifestarsi<br />
degli ideali risorgimentali<br />
- si affermò la presenza della<br />
figura della mugnaia, la protagonista<br />
dell'intera manifestazione,<br />
rappresentata da una cittadina<br />
nominata annualmente, che si affaccia<br />
al balcone del Municipio la<br />
sera del sabato delle cerimonie.<br />
Il carnevale di Ivrea è ricco, soprattutto<br />
nei costumi e negli<br />
stendardi, di richiami alle rivoluzioni<br />
storiche, a partire dalle<br />
tradizioni medioevali canavesane,<br />
inneggianti alle sommosse<br />
popolari, fino ai moti del Risorgimento.<br />
Aleggia anche l'ombra<br />
Orizzonte Magazine • 11
In viaggio per l'Italia<br />
di Re Arduino; quest'ultimo infatti,<br />
nonostante difese la Marca<br />
d’Ivrea nell'XI secolo, agli occhi<br />
del povero popolo risultò, comunque,<br />
un ricco monarca dinastico..<br />
IL CARNEVALE<br />
La comunicazione della Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri<br />
del 27 settembre 1956 la<br />
eleva a “manifestazione italiana<br />
di rilevanza internazionale”, un<br />
“sogno” che si manifesta ogni<br />
anno portando nelle vie e nelle<br />
piazze della città di Ivrea storia,<br />
tradizione, spettacolo, emozioni<br />
e grandi ideali. In questo evento<br />
storia e leggenda si intrecciano<br />
per dar vita ad una sequenza<br />
spettacolare che travalica e fonde<br />
i secoli.<br />
Lo Storico Carnevale di Ivrea<br />
è, particolarmente, una grande<br />
Festa Civica, durante la quale la<br />
comunità di Ivrea celebra la propria<br />
capacità di autodeterminazione,<br />
ricordando quell’episodio<br />
di affrancamento dalla tirannide.<br />
Il carnevale presenta sovente<br />
elementi di novità, ma la tradizione<br />
rimane ben ancorata a due<br />
elementi: la sfilata del corteo<br />
storico e la battaglia delle arance.<br />
Durante la sfilata del corteo, il<br />
momento di massima partecipazione<br />
emotiva ed identificazione<br />
degli eporediesi con la loro festa<br />
è rappresentato dal passaggio,<br />
su un carro dorato, della Mugnaia,<br />
l'eroina delle festa, sottolineato<br />
dagli applausi e dalle grida di<br />
evviva degli spettatori. Assieme<br />
a lei sul carro stanno damigelle,<br />
paggi ed attendenti che l'aiutano<br />
nelle operazioni di lancio generoso<br />
di caramelle e di rametti di<br />
mimosa.<br />
Davanti al carro della Mugnaia<br />
sfilano gli Alfieri con le antiche<br />
bandiere dei rioni; poi viene il<br />
corteo a cavallo guidato dal Generale;<br />
dietro a lui sfilano gli ufficiali<br />
dello Stato Maggiore e le<br />
Vivandiere, con le divise blu e<br />
rosse dell'esercito napoleonico;<br />
vi partecipa anche il Sostituto<br />
Gran Cancelliere, che indossa<br />
un costume di velluto nero, porta<br />
in capo parrucca e tricorno e<br />
tiene con sé il "Libro dei Verbali".<br />
Per antica tradizione, risalente al<br />
12 • Orizzonte Magazine
1808, i fatti salienti di ogni carnevale<br />
vengono verbalizzati dal<br />
decano dei notai della città; esso<br />
assume così il ruolo di Gran<br />
Cancelliere, e nomina simbolicamente<br />
un sostituto che partecipa<br />
in sua vece alla sfilata ed alle<br />
altre celebrazioni carnevalesche.<br />
L'originale del primo verbale del<br />
1808 però fu distrutta, nella sua<br />
copertina vecchia di duecento<br />
anni, a causa dell'imperizia<br />
dell'allora notaio Ezio Liore.<br />
Al corteo di carnevale vi partecipano,<br />
inoltre, i giovanissimi<br />
Abbà, con vestiti di foggia medievale<br />
e con in mano una piccola<br />
sciabola sulla quale è infilzata<br />
un'arancia, simbolo delle testa<br />
mozzata del tiranno. Dietro al<br />
carro della Mugnaia incede la<br />
Scorta d'Onore che indossa la<br />
verde divisa del "Primo Battaglione<br />
Cacciatori" ai tempi della<br />
Repubblica Cisalpina.<br />
L'atmosfera gioiosa che accompagna<br />
la sfilata del corteo storico<br />
non sarebbe tale senza le<br />
musiche del carnevale. È la banda<br />
municipale ad eseguire "La<br />
Canzone del Carnevale", l'inno<br />
ufficiale della festa che, nelle sue<br />
parole, celebra la rivolta popolare<br />
contro il tiranno. Tuttavia<br />
l'animazione musicale della festa<br />
spetta soprattutto alla Banda dei<br />
Pifferi e Tamburi, altro elemento<br />
tipico che connota il Carnevale<br />
d'Ivrea. La banda, in uniforme<br />
con giubba rossa e pantaloni<br />
verdi, marcia in testa al corteo<br />
storico eseguendo una serie assai<br />
ampia di arie sette-ottocentesche<br />
modulate sui sei fori dei<br />
pifferi costruiti in legno di bosso,<br />
e ritmate dal suono dei tamburi<br />
e di una grancassa.<br />
La presenza dei Pifferi e Tamburi<br />
pare derivare dall'antica tradizione<br />
sei-settecentesca dei carnevali<br />
rionali (non a caso alcune<br />
"pifferate" del loro repertorio<br />
portano i nomi delle cinque diverse<br />
parrocchie degli antichi<br />
rioni); essa riecheggia altresì le<br />
bande musicali dell'esercito dei<br />
Savoia nel periodo del Regno di<br />
Sardegna.<br />
LA BATTAGLIA DELLE<br />
ARANCE<br />
La battaglia delle arance rappresenta<br />
il momento più spetta-<br />
Orizzonte Magazine • 13
colare del carnevale, motivo di<br />
richiamo turistico annuale per<br />
migliaia di visitatori. In segno di<br />
partecipazione alla festa tutti i<br />
cittadini ed i visitatori, a partire<br />
dal Giovedì Grasso, scendono<br />
in strada indossando il Berretto<br />
Frigio, un cappello rosso a forma<br />
di calza che rappresenta l’adesione<br />
ideale alla rivolta e quindi<br />
l’aspirazione alla libertà, come fu<br />
per i protagonisti della Rivoluzione<br />
Francese.<br />
La Battaglia delle arance rievoca<br />
la ribellione: il popolo, rappresentato<br />
dalle nove squadre degli<br />
aranceri a piedi, combatte a colpi<br />
di arance contro le armate del<br />
Feudatario, rappresentate dai tiratori<br />
sui carri trainati da cavalli,<br />
che indossano protezioni e maschere<br />
che ricordano le antiche<br />
armature .<br />
Il getto delle arance affonda<br />
le sue radici intorno alla metà<br />
dell’Ottocento. Ancor prima, e<br />
più precisamente nel Medioevo,<br />
erano i fagioli i protagonisti della<br />
battaglia.<br />
Si narra infatti che due volte<br />
all’anno il feudatario donasse<br />
una pignatta di fagioli alle famiglie<br />
povere e queste, per disprezzo,<br />
gettassero i fagioli per<br />
le strade. Gli stessi legumi erano<br />
anche utilizzati in tempo di carnevale,<br />
come scherzosi proiettili<br />
da lanciare addosso ad improvvisati<br />
avversari.<br />
Nell’Ottocento insieme a coriandoli,<br />
confetti, lupini e fiori,<br />
le ragazze lanciavano dai balconi,<br />
mirando le carrozze del corteo<br />
carnevalesco, qualche arancia,<br />
un “aristocratico” frutto esotico<br />
proveniente dalla Costa Azzurra.<br />
I destinatari erano giovincelli<br />
dai quali le stesse ragazze volevano<br />
essere notate.<br />
Dalle carrozze si iniziò a rispondere<br />
scherzosamente a tono e,<br />
poco a poco, il gesto di omaggio<br />
si trasformò in duello. Dal manifesto<br />
del Carnevale del 1854 ap-<br />
14 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia<br />
prendiamo infatti che il Generale<br />
Panietti ordina che “per il buon<br />
andamento della festa negli ultimi<br />
tre giorni è vietato di gettare<br />
aranci od altro simile con veemenza”<br />
ma il divieto nei tempi a<br />
seguire non trovò applicazione,<br />
anzi il getto si trasformò in un<br />
vero e proprio combattimento<br />
testa a testa tra lanciatori dai<br />
balconi e lanciatori di strada<br />
Solo dal secondo dopoguerra<br />
con la nascita della prima squadra<br />
di aranceri la battaglia assunse<br />
i connotati attuali seguendo<br />
regole ben precise.<br />
Alla Battaglia oggi prendono<br />
parte oltre quattromila tiratori<br />
a piedi suddivisi in nove squadre<br />
(Picche, Morte, Tuchini, Scacchi,<br />
Arduini, Pantere, Diavoli,<br />
Mercenari, Credendari) e oltre<br />
cinquanta carri trainati da cavalli<br />
(pariglie con a bordo dieci tiratori<br />
e tiri a quattro con a bordo<br />
dodici tiratori) per un totale di<br />
circa cinquemila persone coinvolte.<br />
Il Carnevale è un grande gioco di<br />
ruolo ed è anche una straordinaria<br />
lezione di educazione civica:<br />
migliaia di persone che scendono<br />
pacificamente in piazza a celebrare<br />
una festa di libertà, in un<br />
clima “agonistico” come quello<br />
della Battaglia delle Arance, nel<br />
rispetto di regole non scritte,<br />
sono un grande esempio di civiltà<br />
che la città può orgogliosamente<br />
vantare e deve “difendere”.<br />
La Battaglia vive su regole cavalleresche<br />
non scritte condivise da<br />
tutti i partecipanti, che garantiscono<br />
l’incolumità generale (a<br />
parte qualche inevitabile occhio<br />
nero), e mantengono il confronto<br />
sul livello di una vera e propria<br />
sfida “sportiva” nella quale<br />
alla fine chi è più bravo (e tira<br />
più arance con maggior intensità)<br />
vince. Il duello tra i tiratori a<br />
piedi e sul carro che spesso assume<br />
una forma di sfida individuale,<br />
pur nella moltitudine è tanto<br />
più aspro quanto più è stretto il<br />
rapporto tra chi lo ingaggia: tirare<br />
più forte possibile è un segno<br />
di rispetto verso un conoscente,<br />
per onorare insieme la battaglia.<br />
Alla fine una stretta di mano<br />
sancisce la ritrovata amicizia.<br />
La battaglia ha per teatro le<br />
principali piazze della città; essa<br />
si svolge, come detto, tra i carri<br />
che passano al seguito del corteo<br />
e le stesse squadre a terra. I visitatori<br />
turisti sono teoricamente<br />
protetti da delle alte reti metal-<br />
Orizzonte Magazine • 15
liche. I carri, pittorescamente<br />
bardati, sono trainati da pariglie<br />
o quadriglie di cavalli; ciascuno<br />
di essi trasporta un gruppo formato<br />
da non più di una decina<br />
di "aranceri", protetti da costumi<br />
con vistose imbottiture e da<br />
terrificanti maschere di cuoio<br />
con grate di ferro per riparare il<br />
viso: sono aranceri abituati a lanciare<br />
con entrambe le braccia in<br />
modo da aumentare la "potenza<br />
di fuoco". Ogni banda a piedi è<br />
formata da centinaia di aranceri<br />
- uomini e donne - che vanno<br />
all'assalto del carro che transita<br />
dalla piazza cercando di colpire<br />
soprattutto gli avversari sulla<br />
maschera protettiva, in modo<br />
che il succo delle arance entri<br />
loro negli occhi. Indossano colorati<br />
costumi con campanelli alle<br />
caviglie e con casacche legate in<br />
vita, semiaperte sul davanti in<br />
modo da contenervi una buona<br />
provvista di arance; non dispongono<br />
di alcuna protezione che li<br />
ripari dai colpi nemici.<br />
La Battaglia costituisce indubbiamente<br />
l’elemento più spettacolare<br />
della manifestazione che ben<br />
evidenzia la lotta per la libertà,<br />
simbolo del carnevale eporediese.<br />
La Battaglia delle arance<br />
insieme a tutti gli eventi storici<br />
presenti nella manifestazione di<br />
Ivrea, costituisce un’incredibile<br />
patrimonio culturale e goliardico,<br />
che posiziona la festa tra le<br />
più importanti nel panorama nazionale<br />
ed internazionale. Il getto<br />
dello arance rappresenta anche<br />
il momento in cui è più alta<br />
la partecipazione collettiva: tutti<br />
possono prenderne parte, iscrivendosi<br />
in una delle nove squadre<br />
a piedi oppure divenendo<br />
equipaggio di un carro da getto.<br />
IL CERIMONIALE DELLA<br />
FESTA<br />
Il programma della manifestazione<br />
carnevalesca va al di là<br />
del cuore delle manifestazioni,<br />
ovvero la tradizionale sfilata del<br />
corteo storico la sera del giovedì<br />
grasso, la presentazione della<br />
mugnaia e i fuochi artificiali del<br />
sabato grasso e la battaglia delle<br />
arance della domenica; esso si<br />
svolge seguendo un lungo cerimoniale<br />
articolato e complesso,<br />
disciplinato da un ben preciso<br />
copione, su di un arco temporale<br />
che si estende ben oltre i tre<br />
canonici giorni della festa.<br />
Ad Ivrea infatti, il carnevale inizia<br />
già il giorno dell'Epifania, quando<br />
viene presentato alla città il nuo-<br />
16 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia<br />
vo Generale e quando, accompagnato<br />
dal suono della Banda<br />
dei Pifferi e Tamburi, il corteo,<br />
anche con le figure del Podestà<br />
e dei Credendari sale sino alla<br />
Cappella dei Tre Re sul Monte<br />
Stella per la tradizionale offerta<br />
dei ceri al Vescovo.<br />
Il programma prosegue quindi<br />
nelle due domeniche che precedono<br />
la festa con la cerimonia<br />
della Prise du drapeau, con<br />
quella dell'Alzata degli Abbà, e<br />
con la partecipazione del Generale<br />
e dello Stato Maggiore alle<br />
"fagiolate benefiche" organizzate<br />
nei quartieri periferici, ed altro<br />
ancora.<br />
Altre cerimonie si celebrano il<br />
"giovedì grasso", con la sfilata dei<br />
carri allegorici e la tipica festa<br />
della sera; quindi i festeggiamenti<br />
proseguono anche il venerdì, per<br />
poi terminare nel grande "sabato<br />
grasso", specie quando, di sera,<br />
sul balcone del Municipio (detto<br />
Palazzo di Città o Palazzo Civico),<br />
la figura della mugnaia viene<br />
presentata ufficialmente alla<br />
folla, e proseguendo in una festa<br />
collettiva, comprensiva di fuochi<br />
d’artificio fiume Dora.<br />
Vi è una coda del Carnevale<br />
che si svolge nel quartiere del<br />
Borghetto il "mercoledì delle<br />
ceneri", con la distribuzione di<br />
"polenta e merluzzo" gestita dal<br />
Comitato delle Croazia.<br />
Tra le manifestazioni rituali più<br />
interessanti va menzionata anche<br />
la cerimonia della Preda in<br />
Dora, quando il Podestà, ripetendo<br />
un gesto che si vuol far<br />
risalire al Medioevo, lancia nel<br />
fiume un sasso, prelevato simbolicamente<br />
dai ruderi del Castellazzo<br />
e proclama, ad alta voce:<br />
Hic facimus in spretum Marchionis<br />
Montisferrati, ribadendo<br />
l'impegno cittadino ad opporsi a<br />
qualsiasi tirannia.<br />
Particolarmente suggestiva è la<br />
cerimonia dell'Abbruciamento<br />
degli Scarli che si svolge nelle<br />
piazze dei vari rioni e che chiude<br />
simbolicamente il carnevale.<br />
Cinque sono gli scarli eretti: lo<br />
scarlo di piazza Gioberti (anticamente<br />
denominata piazza<br />
Maretta, e ancora oggi chiamata<br />
così dagli eporediesi), quello in<br />
piazza Castello, quello del Rondolino,<br />
quello in piazza Ferruccio<br />
Nazionale (comunemente<br />
denominata piazza "di Città") e,<br />
per ultimo, quello del Borghetto.<br />
Preceduti da Pifferi e Tamburi, il<br />
Orizzonte Magazine • 17
In viaggio per l'Italia<br />
Generale, lo Stato Maggiore e gli<br />
Abbà raggiungono, marciando a<br />
cavallo per le vie d'Ivrea, le varie<br />
piazze dove un Abbà, munito<br />
di fiaccola, infiamma gli arbusti<br />
posti alla base dello scarlo. Se<br />
la fiamma sale rapidamente sino<br />
alla banderuola posta sulla cima,<br />
se ne traggono buoni auspici.<br />
Il momento più importante di<br />
questa cerimonia finale si svolge<br />
in piazza di Città. È il momento<br />
in cui, dato fuoco allo scarlo, la<br />
Mugnaia sta ritta sul suo carro<br />
reggendo la spada col braccio<br />
teso verso l'alto, sino a quando<br />
sarà bruciata la banderuola tricolore<br />
che sta in cima allo scarlo.<br />
Poi, abbassata la spada, lancia<br />
alla folla, uno alla volta, i garofani<br />
rossi del bouquet che ornava il<br />
suo carro.<br />
Dopo l'incendio dell'ultimo<br />
scarlo, quello del Borghetto, il<br />
Generale e lo Stato Maggiore<br />
smontano da cavallo ed il corteo,<br />
attraversato il Ponte Vecchio,<br />
percorre via Guarnotta,<br />
piazza Maretta, via Arduino e via<br />
Palestro fino alla piazza Ottinetti.<br />
Lungo il percorso, nel silenzio<br />
della folla, i Pifferi e Tamburi<br />
eseguono la Marcia funebre, una<br />
melodia di struggente lentezza;<br />
giunti in piazza Ottinetti eseguono<br />
per l'ultima volta, in segno di<br />
ringraziamento, la Marcia del<br />
Generale. Poi la festa si chiude<br />
definitivamente con il saluto tradizionale<br />
in dialetto “Arvëdse a<br />
giobia 'n bot” ("Arrivederci all'una<br />
di giovedì"), con il quale ci si<br />
18 • Orizzonte Magazine
dà appuntamento al carnevale<br />
dell'anno seguente<br />
I PERSONAGGI<br />
La Mugnaia<br />
L’eroina del Carnevale, simbolo<br />
della libertà conquistata dal popolo<br />
in rivolta.<br />
Tradizionalmente è appellata<br />
“vezzosa” al fine di indicarne la<br />
leggiadria e la grazia femminile,<br />
vestita di bianco per indicarne<br />
la fedeltà e la purezza. Viene<br />
interpretata, ogni anno, da una<br />
diversa cittadina eporediese, che<br />
deve essere sposata, per ricordare<br />
lo stato di Violetta. Come<br />
eroina della rivolta inoltre, viene<br />
adornata col tricolore italiano, in<br />
riferimento alle rivoluzioni risorgimentali.<br />
Il Generale e lo Stato Maggiore<br />
Quando furono unificati i carnevali<br />
rionali, il Prefetto del Dipartimento<br />
della Dora, preoccupato<br />
per l'ordine pubblico durante<br />
la festa, creò lo Stato maggiore,<br />
un servizio d'ordine a capo del<br />
quale nominò un uomo che ben<br />
rappresentasse l'orgoglio e la<br />
cultura della cittadinanza.<br />
Con l'uniforme di Generale<br />
dell'esercito napoleonico ancora<br />
oggi, il Giovedì grasso assume<br />
il comando simbolico della<br />
città trasmessogli dal sindaco e<br />
lo mantiene fino al martedì sera<br />
dopo l'abbruciamento degli<br />
scarli.<br />
Oggi naturalmente le funzioni<br />
di controllo dell'ordine pubblico<br />
sono di competenza esclusiva<br />
delle autorità di pubblica sicurezza,<br />
ma Generale e Stato Maggiore<br />
mantengono un'importanza<br />
fondamentale per il corretto<br />
svolgersi di ogni cerimonia carnevalesca.<br />
Il Sostituto Gran Cancelliere<br />
Attorniato dalle quattro Vivandiere<br />
dello Stato Maggiore,<br />
spicca in abito settecentesco la<br />
figura del Sostituto Gran Cancelliere,<br />
chiamato comunemente<br />
il "Segretario". Il suo compito e'<br />
quello di registrare accuratamente<br />
in un apposito librone<br />
i verbali delle varie cerimonie<br />
che si susseguono lungo il Carnevale.<br />
Egli svolge le sue delicate<br />
funzioni per incarico del Gran<br />
Cancelliere, il decano dei notai<br />
cittadini.<br />
I Pifferi e Tamburi<br />
Tocco magico del Carnevale<br />
di Ivrea, il loro suono allegro<br />
e coinvolgente è il segno della<br />
festa che inizia ufficialmente la<br />
mattina dell'Epifania. D'origine<br />
antica le musiche dei Pifferi si<br />
ispirano alle marce suonate dalle<br />
bande militari ai tempi di Emanuele<br />
Filiberto di Savoia.<br />
Gli Abbà<br />
I dieci bambini in ricchi costumi<br />
rinascimentali rappresentano i<br />
priori delle cinque parrocchie di<br />
Ivrea; nel '700 l'Abbà era a capo<br />
della Badia, un'associazione<br />
di giovani che organizzava feste<br />
e portava come insegna un pane<br />
conficcato su di una picca. Oggi<br />
gli Abbà mostrano invece uno<br />
spadino con un'arancia infilzata,<br />
a simboleggiare la testa mozzzata<br />
del tiranno e il Martedì grasso<br />
hanno il compito di appiccare<br />
il fuoco allo scarlo issato nella<br />
propria piazza rionale.<br />
Il Podestà e i Credendari<br />
Supremo capo del governo del<br />
Comune, il Podestà veniva nominato,<br />
sin dal XIV secolo, dai<br />
Credendari, i Consiglieri comunali<br />
dell'epoca, ed era responsabile<br />
dell'amministrazione e della<br />
giustizia. Scelto fuori del comune<br />
per garantire la sua imparzialità,<br />
il Podestà compiva la cerimonia<br />
della preda in Dora,ossia lanciava<br />
nel fiume un frammento dei<br />
ruderi del Castellazzo, per testimoniare<br />
la volontà di stroncare<br />
ogni tentativo di dominio tirannico<br />
sulla città.<br />
Gli Alfieri<br />
Aprono la Marcia del Carnevale<br />
di Ivrea, portando le bandiere<br />
storiche delle Parrocchie o rioni<br />
cittadini. In passato tale compito<br />
è stato per lungo tempo demandato<br />
a singole persone ingaggiate<br />
e raggruppate casualmente<br />
dal Comune, ed ha così perso,<br />
progressivamente, l'importanza<br />
ed il valore che gli compete. Dal<br />
1996, un gruppo di giovani amici<br />
(originato dal gruppo arbitrario<br />
degli Eporediae Paçdaran) su incarico<br />
dell'allora Generale Paolo<br />
Bravo, si è offerto per ricoprire<br />
questo ruolo, riorganizzando la<br />
gestione del servizio di "portabandiera"<br />
e rivalutandone l'immagine.<br />
Nel 1998 il gruppo ha<br />
costituito l'Associazione Alfieri,<br />
confermando la disponibilità ad<br />
aprire il Corteo Storico rendendo<br />
onore agli antichi vessilli ed<br />
Orizzonte Magazine • 19
In viaggio per l'Italia<br />
alle nove parrocchie cittadine<br />
che essi rappresentano, ed attivandosi<br />
attraverso nuove importanti<br />
azioni volte a riqualificare<br />
l'immagine degli Alfieri ed<br />
a riaffermare l'importanza delle<br />
bandiere.<br />
La Scorta della Mugnaia<br />
Il drappello che indossa la splendida<br />
uniforme dell'esercito italico<br />
è la scorta della Mugnaia.<br />
Gli Aranceri a piedi<br />
Le squadre sono nove:<br />
Aranceri Asso di Picche: casacca<br />
rosso-blu e foulard nero con<br />
simbolo della picca. Luogo di tiro<br />
in piazza Ferruccio Nazionale.<br />
Creato nel 1947.<br />
Aranceri della Morte: casacca<br />
nera, pantaloni rossi, con un<br />
teschio nero su sfondo bianco.<br />
Luogo di tiro in piazza Ferruccio<br />
Nazionale. Creato nel 1954.<br />
Aranceri Tuchini del Borghetto:<br />
casacca verde, pantaloni rossi e<br />
un corvo nero su sfondo bianco.<br />
Luogo di tiro in Borghetto. Creato<br />
nel 1964.<br />
Aranceri degli Scacchi: casacca a<br />
scacchi bianco-nera e una torre<br />
arancione. Tiro in piazza Ottinetti.<br />
Creato nel 1964.<br />
Aranceri Pantera Nera: casacca<br />
nera e una pantera nera su<br />
sfondo giallo sulla schiena. Tiro<br />
in piazza del Rondolino. Creato<br />
nel 1965.<br />
Aranceri Scorpioni d'Arduino:<br />
casacca gialla, pantaloni verdi e<br />
scorpione nero. Luogo di tiro<br />
in piazza Ottinetti. Creato nel<br />
1966.<br />
Aranceri Diavoli: casacca giallorossa<br />
e diavolo rosso su sfondo<br />
giallo. Luogo di tiro in piazza del<br />
Rondolino. Creato nel 1973.<br />
Aranceri Mercenari: casacca<br />
granata, pantaloni gialli e stella<br />
gialla con spade granata. Luogo<br />
di tiro in piazza del Rondolino.<br />
Creato nel 1974.<br />
Aranceri Credendari: casacca<br />
blu, pantaloni gialli, e il Palazzo<br />
della Credenza con la Scure<br />
d'Arme del Podestà e la Mazza<br />
del Comune incrociati. Luogo di<br />
tiro in piazza Freguglia. Creato<br />
nel 1985.<br />
Così scriveva Giuseppe Giacosa<br />
(Castelli Valdostani e Canavesani,<br />
ed. Roux, Frassati & C., Torino<br />
1898): “Io rammento di aver<br />
seguito, bambino, il rosseggiante<br />
corteo su per l'erta e remota<br />
viuzza che mette al Castellazzo.<br />
[...] Il corteo saliva, bandiere<br />
al vento, a suon di pifferi e di<br />
20 • Orizzonte Magazine
www.angeloferri.com<br />
Orizzonte Magazine • 21
In viaggio per l'Italia<br />
tamburi, e quelle insegne e quei<br />
suoni mi parlavano di tirannidi<br />
abbattute e di vittorie popolane.<br />
Come echeggiava piena di solenne<br />
terribilità nell'animo infantile<br />
la sentenza: In spretum Marchionis<br />
Montis Ferrati! E quanta maestà<br />
giustiziera, nella martellata<br />
sulle poche muraglie annerite dai<br />
secoli, argentate dalle lumache,<br />
irte di cardi, piene di nidi inerti<br />
sotto l'oltraggio, quasi coscienti<br />
di colpe secolari.”<br />
Il programma completo dello<br />
Storico Carnevale di Ivrea si<br />
può trovare su http://www.storicocarnevaleivrea.it/programma-<strong>2017</strong>/<br />
COSA VEDERE A IVREA<br />
Ivrea, la Eporedia romana fondata<br />
nel 100 a.C., è divisa in due<br />
aree principali: la città antica e la<br />
città industriale.<br />
Dei principali monumenti eporediesi<br />
proponiamo al lettore non<br />
un articolo approfondito o un<br />
itinerario ma alcuni spunti utili<br />
per visitarli durante la permanenza<br />
nella città del Carnevale.<br />
Tutti luoghi che si possono raggiungere<br />
tranquillamente a piedi<br />
per vivere in modo totale l’atmosfera<br />
di questa città che conserva<br />
numerose tracce della sua<br />
storia romana e medioevale.<br />
Chiesa Cattedrale di Santa Maria<br />
Assunta (7,15-12,00/14,30-<br />
18,15): originaria del X secolo,<br />
si trova nella zona più alta della<br />
città, costruita dove si presume<br />
sorgesse un tempio romano. Da<br />
non perdere la cripta affrescata<br />
che conserva un sarcofago<br />
d’epoca romana che pare abbia<br />
conservato le spoglie di San<br />
Besso, compatrono di Ivrea. Sul<br />
retro si possono vedere i resti<br />
(colonnine in stile romanico) del<br />
Chiostro del Capitolo dei Canonici.<br />
Nella adiacenze del Duomo<br />
si erge anche la seicentesca<br />
Chiesa San Nicola da Tolentino<br />
e il Palazzo Vescovile già dimora<br />
del vescovo Warmondo.<br />
22 • Orizzonte Magazine
Castello: la sua costruzione risale<br />
al trecento per volontà di<br />
Amedeo VI di Savoia detto il<br />
Conte Verde. Realizzato interamente<br />
in mattoni si presenta a<br />
pianta trapezoidale; sorge sulla<br />
stessa altura ed è famoso con il<br />
nome “castello dalle rosse torri”:<br />
delle quattro torri originarie<br />
ne sono rimaste tre. La quarta<br />
esplose nel 1676 e non fu più<br />
ricostruita. Visitabile da maggio<br />
a ottobre solo alla domenica<br />
(15,00-18,30).<br />
Piazza Nazionale e Municipio: si<br />
tratta della piazza principale di<br />
Ivrea, chiamata comunemente<br />
Piazza di Città, dove si erge il<br />
Palazzo Civico dall’alto campanile<br />
con orologio.<br />
Museo Civico Pier Alessandro<br />
Garda: situato nella centralissima<br />
piazza Ottinetti vede esposte,<br />
in un ottimo allestimento,<br />
la “Collezione archeologica”<br />
che raccoglie testimonianze dal<br />
neolitico al basso medioevo, la<br />
“Collezione d’arte orientale”<br />
composta da una ricca varietà di<br />
oggetti e la “Collezione Croff”<br />
costituita da una cinquantina di<br />
dipinti fra cui alcuni capolavori<br />
di Carracci, De Chirico, Annigoni<br />
(orario: dal lunedì al venerdì<br />
9,00-13,00; giovedì anche 14,30-<br />
18,30; primo week end del mese<br />
15,00-19,00).<br />
Torre di Santo Stefano: originaria<br />
dell’XI secolo fu voluta e<br />
sovvenzionata da Papa Niccolo II<br />
e dal vescovo Enrico come campanile<br />
del vicino monastero dei<br />
benedettini (non più esistente)<br />
e, soprattutto, per riaffermare<br />
il potere della chiesa sulla città.<br />
Costruita in stile romanico canavesano<br />
probabilmente con laterizi<br />
recuperati da costruzioni di<br />
epoca romana.<br />
Santuario di Monte Stella: di<br />
origine seicentesco e più volte<br />
rimaneggiato, vi si arriva percorrendo<br />
una via crucis che si snoda<br />
sulle pendici del Monte Stella. In<br />
cima al Monte sorge la romanica<br />
Cappella dei Tre Re, risalente al<br />
1220 e dedicata ai Re Magi; conserva<br />
un pregevole affresco di<br />
scuola spanzottiana.<br />
Orizzonte Magazine • 23
In viaggio per l'Italia<br />
Anfiteatro Romano: si trova nei<br />
pressi della strada per Vercelli<br />
ed è databile attorno alla metà<br />
del I secolo d.C.; di forma ellittica<br />
l’asse maggiore misura 65<br />
metri. Il podio era decorato con<br />
lastre di bronzo borchiate (due<br />
di queste sono conservate nel<br />
museo Garda).<br />
Ponte Vecchio e il Borghetto:<br />
attraversando il Ponte Vecchio,<br />
ponte romano costruito intorno<br />
al III secolo e nel corso dei<br />
secoli modificato, entriamo nel<br />
quartiere Borghetto, un arroccamento<br />
di antiche case e botteghe<br />
artigianiali. Da visitare la<br />
Chiesa di San Grato.<br />
Chiesa di San Gaudenzio: esempio<br />
di architettura barocca di<br />
inizio ‘700 costruita laddove<br />
la tradizione vuole che il santo<br />
eporidiese, poi vescovo di Novara,<br />
trascorse una notte lasciando<br />
l’impronta su una roccia ora<br />
conservata sotto l’altare. L’interno<br />
è affrescato dal pittore Luca<br />
Rossetti da Orta.<br />
Chiesa San Bernardino: edificata<br />
tra il 1455 e il 1465 viene a<br />
ritrovarsi nell’area della Olivetti,<br />
conserva un ciclo di affreschi<br />
realizzati da Gian Martino Spanzotti<br />
tra il 1480 e il 1490 (orari<br />
- da aprile a ottobre: primo sabato<br />
del mese, prima e terza domenica<br />
del mese, 15,00-19,00).<br />
Tecnologic@mente: si tratta di<br />
un laboratorio-museo sulla storia<br />
della Olivetti (apertura primo<br />
week end del mese 15,00-19,00)<br />
MaAM (Museo all’aperto delle<br />
Architetture Moderne Olivettiane):<br />
si sviluppa per circa 2 km<br />
sull’asse di via Jervis e nelle aree<br />
vicine dove sorgono gli edifici<br />
più rappresentativi della cultura<br />
olivettiana.<br />
Informazioni<br />
Ufficio del Turismo di Ivrea<br />
Piazza Ottinetti – Ivrea<br />
tel. +39 0125618131<br />
info.ivrea@turismotorino.org<br />
24 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 25
BRESSANONE/BRIXIN<br />
UN VIAGGIO NELLA STORIA (TRENTINO-ALTO ADIGE)<br />
di Angelo Ferri<br />
26 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia<br />
L<br />
a città situata nell’ampia<br />
conca in cui il<br />
Rienza confluisce<br />
nell’Isarco, è stata<br />
progettata nel Medioevo come<br />
capitale politica e religiosa di un<br />
vasto territorio; la sua vita è stata<br />
fino alla secolarizzazione del<br />
principato vescovile (1803). È una<br />
di cui si conoscono<br />
la data di fondazione (901)<br />
e gli scopi (sede vescovile e di<br />
contea). Fu inventata per i tempi<br />
nuovi su un territorio la cui vicenda<br />
archeologica va dal Mesolitico<br />
all’età romana (Stufles), un<br />
sito favorito da un piacevolissimo<br />
clima che si adatta alla coltura del<br />
castagno e a quella della vite.<br />
Sorse allorché Albuin, vescovo di<br />
Sabiona, decise di trasferire la sede<br />
diocesana norica dal castelliere<br />
sopra Chiusa alla corte regia di<br />
Prichsna, donata dall’Imperatore<br />
Orizzonte Magazine • 27
In viaggio per l'Italia<br />
Lodovico IV al suo predecessore,<br />
il vescovo Zaccaria. Il carattere<br />
urbano definito nel X secolo è<br />
ravvisabile nel nucleo centrale,<br />
concentrazione del potere politico<br />
e religioso, articolato tra la<br />
Cattedrale dell’Assunta, la pieve<br />
di S. Michele, la chiesa Battesimale<br />
di S. Giovanni, la chiesa dell’antica<br />
residenza vescovile, le aree<br />
cimiteriali, le sedi di servizio e<br />
culturali.<br />
La soluzione murata fortificata<br />
completava la urbana<br />
medioevale. Il legame tra<br />
città-comunità in quanto civitas e<br />
la presenza del vescovo-conte è<br />
rispecchiato dalla filosofia urbanistica<br />
seguita all’interno delle mura:<br />
l’aggregato laico è organizzato<br />
su quadrangoli intersecati ad angolo<br />
retto dalle due contrade dei<br />
portici (Lauben), in simmetrica<br />
con la linea della cinta fortificata,<br />
e va a disporsi su due lati della<br />
piazza maggiore. Gli altri due lati<br />
della piazza erano affiancati dai<br />
quartieri direzionali (chiese, castello,<br />
residenze ecclesiastiche),<br />
mentre i quattro angoli del perimetro<br />
delle mura urbiche erano<br />
presidiati da fortezze feudali.<br />
La concezione politica della città<br />
era quindi aristocratica, squisitamente<br />
feudale. Il vescovo<br />
esercitava la sua potestà feudale<br />
attraverso il potere della nobiltà<br />
e la sua giurisdizione diretta si<br />
limitava a un territorio ristretto<br />
(Bannbezirk).<br />
L’atro fatto emergente, dove si<br />
ammorbidisce il rapporto fra<br />
potere e collettività, è la successione<br />
delle piazze tra Porta S.<br />
Michele e il Castello dei Principi.<br />
Tale successione comprende<br />
lo spazio comunitario di fianco<br />
alla pieve, gli spazi cimiteriali del<br />
blocco ecclesiastico, la piazza<br />
antistante il castello, la corte del<br />
castello, e culmina nella piazza<br />
del Duomo, che è centrale e la<br />
più grande di tutte. All’esterno, in<br />
campagna, sorgono i borghi (del<br />
Mercato Vecchio, della Croce, di<br />
Roncato, di Gries, e di Stufles).<br />
All’esterno delle mura ci sono i<br />
28 • Orizzonte Magazine
fienili, l’ospedale di S. Spirito, il<br />
convento delle Clarisse, risalente<br />
all’anno 1235. L’affinamento della<br />
cultura urbana è rilevabile nella<br />
partecipazione di Bressanone ai<br />
moti che nel XV secolo travagliarono<br />
le città europee, mentre la<br />
sua realtà di capitale di un vastissimo<br />
stato contadino di montagna,<br />
in rapporto alle aspirazioni<br />
morali e sociali propagandate dalla<br />
Riforma, vi trovò una delle centrali<br />
ideologiche di repressione<br />
della rivolta contadina del 1525.<br />
Il Cinquecento è anche il secolo<br />
di un notevole sviluppo edilizio;<br />
l’importanza delle fortificazioni<br />
convenzionali decade, i fossati<br />
(Graben) sono colmati, e gli spazi<br />
interni di servizio assorbiti dalle<br />
case. La forma urbana medievale<br />
è tuttavia rispettata: la forte<br />
espressione gotica si modera con<br />
interventi rinascimentali e soprattutto<br />
barocchi.<br />
La prima escursione esterna dei<br />
servizi comunitari si verifica sul<br />
finire del XVIII secolo, allorché<br />
il principe-vescovo Lodron trasferisce<br />
il cimitero della piazza<br />
attorno alla pieve, alla campagna<br />
a occidente dell’Ospedale di S.<br />
Spirito. La conquista urbanistica<br />
del territorio agricolo si precisa<br />
verso la metà dell’Ottocento. In<br />
questo periodo Bressanone è influenzata<br />
da due avvenimenti che<br />
ne contribuiscono allo scadimento,<br />
già in atto, della sua importanza:<br />
l’apertura delle ferrovie<br />
Bolzano-Brennero (1864-67) e<br />
Fortezza-Dobbiaco (1869-71) e<br />
la costruzione delle fortificazioni<br />
Orizzonte Magazine • 29
In viaggio per l'Italia<br />
permanenti a sbarramento della<br />
confluenza di valli (1833-38), che<br />
diedero appunto nome a Fortezza<br />
(franzensfeste).<br />
In tal modo il nodo ferroviariostradale<br />
fu spostato a nord. Fu<br />
quello tuttavia il periodo di una<br />
programmazione urbanistica, incentivata,<br />
oltre dai mercati e dal<br />
traffico, dalla nascita della stazione<br />
climatica e dalla funzione culturale<br />
e militare della città. Tra<br />
le due guerre viene potenziata la<br />
funzione di città-caserma e si costruiscono<br />
blocchi d case popolari<br />
ed edifici di servizio; si aprono<br />
nuove strade urbane e un ponte<br />
sull’Isarco, mentre si accelera l’espansione<br />
verso il sud e si allarga<br />
la città-giardino sorta intorno ai<br />
nuclei ottocenteschi.<br />
Il secondo dopoguerra è contraddistinto<br />
da una crescita delle<br />
funzioni culturali, dei servizi e<br />
degli impianti industriali, e la città<br />
si dilata con nuovi quartieri residenziali<br />
a edilizia aperta, occupando<br />
il fondovalle.<br />
30 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 31
32 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 33
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA<br />
PETER LINDBERGH<br />
di Angelo Ferri<br />
P<br />
eter Lindbergh<br />
nato in Polonia<br />
nel mese di novembre<br />
1944, è<br />
un regista e fotografo<br />
tedesco. Ha lavorato come<br />
vetrinista a Duisburg per i grandi<br />
magazzini Karstadt e Horten,<br />
dopo aver completato gli studi<br />
di base. Quando ha compiuto<br />
18 anni, si è trasferito in Svizzera<br />
e poi, dopo otto mesi, andò a<br />
Berlino, dove ha studiato presso<br />
l’Academy of Arts frequentando<br />
un corso serale. Dopo tanto viaggiare<br />
è tornato in Germania e ha<br />
studiato pittura libera di Krefeld<br />
presso il College of Art.Nel 1969<br />
Lindbergh espose le sue opere<br />
alla Gallerie Denise René. Nel<br />
1971, si appassiona alla fotografia<br />
e fece l'assistente per due anni di<br />
Hans Lux, un fotografo con sede<br />
a Düsseldorf, in Germania.<br />
Nel 1978, Lindbergh si sposta a<br />
Parigi e inizia a collaborare per<br />
Vogue International - inglese, tedesco,<br />
francese, americana e italiana.<br />
Poi ha lavorato per Vanity<br />
Fair, Allure, Rolling Stone e The<br />
New Yorker. Più tardi, nel 1988,<br />
ha fotografato Anna Wintour per<br />
la copertina di Vogue America.<br />
34 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 35
36 • Orizzonte Magazine
Egli ha anche fotografato Christy<br />
Turlington, Naomi Campbell, Linda<br />
Evangelista, Cindy Crawford e<br />
Tatjana Patitz per una copertura<br />
spettacolare Vogue nel mese di<br />
gennaio del 1990.<br />
Peter Lindbergh ha fatto ritratti di<br />
Mick Jagger, Catherine Deneuve,<br />
Tina Turner, Madonna, John Travolta,<br />
John Malkovich, Nastassja<br />
Kinski e Charlotte Rampling.<br />
Un contratto di sette cifra fu firmato<br />
dal direttore di Harpers Bazaar<br />
sulla raccomandazione di Liz<br />
Tiberis per Lindbergh.<br />
Nel 1996, Peter Lindbergh pubblicò<br />
il suo primo libro di fotografia<br />
in bianco e nero dei primi dieci<br />
modelli moderni.<br />
Nello stesso anno e nel 2002,<br />
Lindbergh lavora per il calendario<br />
Pirelli. Quello 2002 caratterizzato<br />
da volti di attrici per la prima<br />
volta e non da modelle.<br />
Peter Lindbergh ha svolto molti<br />
lavori e progetti fotografici e i sui<br />
lavori sono stati esposti in molte<br />
parti del mondo. Nel 1985, le sue<br />
Orizzonte Magazine • 37
38 • Orizzonte Magazine
tardi, Irina Antonova, il direttore<br />
di Pushkin Museum of Fine Arts,<br />
ha portato immagini di donne al<br />
museo di Mosca.<br />
Peter Lindbergh anche incorporato<br />
linee di storia o di trame nel<br />
suo editoriale di moda. Ha fotografato<br />
Helena Christensen come<br />
un marziano nel 1990 su Vogue<br />
italiana e questo è stato l'inizio di<br />
utilizzare narrativa nella fotografia<br />
di moda. Nel 2009, Metropolitan<br />
Museum espone modelle come<br />
Muse. Un anno dopo, nel 2010,<br />
sulla strada di C / O di Berlino<br />
(Forum Internazionale per i dialoghi<br />
visivi) ha contato novanta<br />
mila visitatori. Nel 2011, Lindbergh<br />
ha esposto la sua installazione<br />
gigantesca, The Unknown, presso<br />
il Centro Ullens per l'Arte Contemporanea<br />
di Pechino e Jerome<br />
Sans è stato il curatore. La mostra<br />
ha afferrato settantamila visitatori.<br />
fotografie furono esposte a Londra<br />
negli scatti di stile al Victoria<br />
and Albert Museum. Un anno<br />
dopo, le foto di Lindbergh furono<br />
inclusi in una mostra personale di<br />
Comme des Garçons a Parigi al<br />
Centre Georges Pompidou. Nel<br />
1992, il suo lavoro dal titolo Donne<br />
fumatori è stato esposto nella<br />
Galerie Gilbert Brownstone, Parigi.<br />
Poi lo stesso lavoro è stato<br />
mostrato in Bunkamura Galleria<br />
nel 1994 a T<strong>ok</strong>yo e nel 1996 a<br />
Francoforte in Schrin Kunsthalle.<br />
Nel 1997, Hamburger Bahnhof<br />
di Berlino presenta immagini di<br />
donne da Lindbergh che fu esposto<br />
anche in musei di Milano, Roma,<br />
Vienna e Amburgo. Questa è<br />
stata seguita dal suo lavoro tour<br />
Festival Internazionale La fotografia<br />
del Giappone nel 1999, così<br />
come del 2000. Due anni più<br />
Orizzonte Magazine • 39
FORNELLI E FILM, DUE<br />
ARTI CHE SI INCONTRANO<br />
di Antonio Agosta<br />
40 • Orizzonte Magazine
Da sempre la cinematografia<br />
nazionale ed estera ci propone<br />
lungometraggi sulla cucina con<br />
un cast d’eccezione, commedie<br />
e film d’animazione, dove il cibo<br />
è protagonista assoluto. Un perfetto<br />
connubio tra il cinema e il<br />
cibo, come passione avvincente<br />
di un mondo ovattato e in certe<br />
circostanze non reale. La cinematografia<br />
è ricca di frasi o parole<br />
che collegano i due mondi, quasi<br />
come richiamo culinario all’arte di<br />
tutti i giorni nel lessico di registi e<br />
attori. La pizza, prodotto gastronomico<br />
italiano, salato con un impasto<br />
a base di farina e acqua, fa<br />
da padrona nei film oltreoceano,<br />
ed è anche il nome popolare della<br />
pellicola. Dare in pasto agli spettatori,<br />
affermazione che fa riferito<br />
al lancio di un film in una sala. Nel<br />
cinema, il pranzo, come la cena, è<br />
un momento di riappacificazione<br />
tra vecchi legami familiari, magari<br />
accompagnati da un buon vino<br />
rosso per dimenticare le sciagure<br />
di una vita avversa. “Pane marescià!<br />
E che cosa ci metti dentro?<br />
Fantasia, marescià!”. Frase tratta<br />
dal film “Pane, amore e fantasia”<br />
del 1954, con un indimenticabile<br />
Vittorio De Sica nelle vesti di<br />
maresciallo a colloquio con un<br />
contadino. “Maccarone, mi hai<br />
provocato e io ti distruggo, moh<br />
te magno!”. Un ironico Alberto<br />
Sordi che si sentiva un americano<br />
a Roma, un eterno sognatore a<br />
occhi aperti amante del cinema<br />
a stelle e strisce, idealizzando<br />
la propria vita nello stile statunitense.<br />
La cucina, nel cinema,<br />
si è imposta come prototipo di<br />
un genere dal successo assicurato,<br />
alla maniera di seduzione<br />
di “Chocolat” con una splendida<br />
Juliette Binoche o all’erotismo di<br />
“9 settimane e ½” con la bellissima<br />
Kim Basinger. La cucina è<br />
arte sinestetica, passa attraverso<br />
le sensazioni tattili, i profumi e i<br />
sapori, la fonte primordiale per la<br />
nostra sopravvivenza su questa<br />
Terra, come lo è anche il cinema,<br />
cibo per la nostra mente. “Non<br />
mangio mai ostriche. Il cibo mi<br />
piace morto. Non malato, né ferito:<br />
morto!”. Citazione detta da<br />
Woody Allen per sintetizzare il<br />
suo rapporto tra cinema e cucina.<br />
Orizzonte Magazine • 41
MOSTRE ALL’<strong>ORIZZONTE</strong><br />
a cura di Fabrizio Capra<br />
Questa rubrica non vuole rappresentare una semplice elencazione di mostre<br />
in corso, ma una serie di consigli. Essendo suggerimenti non vogliamo appesantire<br />
oltre modo le segnalazioni, pertanto le informazioni sulle singole<br />
mostre (orari, biglietti, ecc.) si possono trovare nei link che riportiamo. Ogni<br />
mese la rubrica sarà aggiornata sulla rivista.<br />
LOMBARDIA<br />
MILANO<br />
PALAZZO REALE (piazza del<br />
Duomo 12)<br />
http://www.palazzorealemilano.<br />
it/<br />
Pietro Paolo Rubens e la nascita<br />
del Barocco<br />
fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />
La mostra ospita una straordinaria<br />
selezione di capolavori del<br />
maestro fiammingo precursore<br />
del Barocco Europeo. Attraverso<br />
suggestivi confronti con la statuaria<br />
classica e con le opere del<br />
Rinascimento Europeo con cui<br />
Rubens si confrontò, l'esposizione<br />
mira a sottolineare gli aspetti<br />
innovativi dell'arte di Rubens, il<br />
quale, partendo da una matrice<br />
classicheggiante, arrivò a in-<br />
gigantire le figure, esasperarne i<br />
colori,smaterializzarne le forme,<br />
dilatare spazi e prospettive, acuire<br />
le luci fino a giungere ad uno<br />
stile completamente nuovo che<br />
si diffuse grazie ai suoi numerosi<br />
viaggi.<br />
MUDEC<br />
(via Tortona 56)<br />
www.mudec.it<br />
Jean-Michel Basquiat<br />
fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />
La mostra di Milano ripercorre<br />
la fulminea carriera dell'artista<br />
americano, che ha saputo dare<br />
una personalissima interpretazione<br />
del graffitismo, in grado di far<br />
convivere la cultura occidentale e<br />
con quella africana. Un percorso<br />
cronologico dai primi graffiti della<br />
metropolitana newyorkese fino<br />
alle ultime tormentate opere in<br />
una sintesi di spunti autobiografici,<br />
tradizioni africane, riferimenti<br />
alla Pop Art e all'Art Brut di Jean<br />
Dubuffet.<br />
Homo Sapiens<br />
fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />
Un vero e proprio viaggio nella<br />
storia dell'Homo Sapiens, attraverso<br />
diverse discipline e testimonianze<br />
paleoantropologiche,<br />
geografiche e scientifiche. Curata<br />
da un team internazionale di<br />
scienziati, la mostra Homo Sapiens<br />
ripercorre la storia della nostra<br />
specie dai primi ritrovamenti<br />
risalenti ad oltre 200.000 anni fa<br />
fino ai giorni nostri, analizzandone<br />
l'evoluzione, le migrazioni, le<br />
conquiste strumentali, intellettive<br />
42 • Orizzonte Magazine
capacità di cogliere momenti<br />
tragici a una distanza ravvicinata,<br />
e con una tecnica e precisione<br />
sconvolgente, Nachtwey è un testimone<br />
di eccezione. Pietas raccoglie<br />
oltre 200 immagini dai suoi<br />
celebri reportage in una produzione<br />
nuova e con un montaggio<br />
innovativo.<br />
MUSEO ARCHEOLOGICO<br />
(Cripta di San Maurizio – corso<br />
Magenta 15)<br />
http://www.comune.milano.it/<br />
wps/portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/musei_spazi_espositivi/<br />
museo_archeologico<br />
Fra collezionismo e archeologia.<br />
La raccolta egizia del Museo Archeologico<br />
di Milano e alcuni dei<br />
suoi protagonisti<br />
fino al 31 maggio <strong>2017</strong><br />
La mostra intende valorizzare la<br />
collezione egizia milanese, insistendo<br />
sia sul legame con le campagne<br />
di scavo condotte in Egitto<br />
da Achille Vogliano negli anni<br />
Trenta sia sui caratteri della cultura<br />
egizia, offrendo un percorso<br />
di scoperta dell’Egitto lungo tutta<br />
la sua storia plurimillenaria, dalla<br />
preistoria al periodo copto.<br />
GALLERIA GAMMANZO-<br />
NI<br />
(via A. Manzoni 45)<br />
http://www.gammanzoni.com/<br />
Anima bianca. La neve da Nittis<br />
a Morbelli<br />
fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />
Una mostra affascinante sulla pite<br />
sprituali, fino alla colonizzazione<br />
dell'intero pianeta.<br />
GALLERIE D’ITALIA<br />
(piazza della Scala<br />
http://www.gallerieditalia.com/<br />
Bellotto e Canaletto. Lo stupore<br />
e la luce<br />
fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />
Il primo progetto espositivo che<br />
Milano dedica al genio pittorico e<br />
all’intelligenza creativa di due artisti<br />
di spicco del Settecento europeo:<br />
Antonio Canal, detto “il<br />
Canaletto e suo nipote Bernardo<br />
Bellotto . Circa 100 opere, tra dipinti,<br />
disegni e incisioni, un terzo<br />
mai prima d’oggi esposto in Italia;<br />
il percorso espositivo intende<br />
illustrare uno dei più affascinanti<br />
episodi della pittura europea, il<br />
vedutismo veneziano, attraverso<br />
l’opera dei due artisti che seppero<br />
trasformare questo peculiare<br />
genere nella corrente d’avanguardia<br />
che tanto caratterizzò il Settecento.<br />
PALAZZO DELLA RA-<br />
GIONE FOTOGRAFIA<br />
(piazza Mercanti 1)<br />
http://www.palazzodellaragionefotografia.it/<br />
James Nachtwey. 30 anni di fotogiornalismo<br />
fino al 30 aprile <strong>2017</strong><br />
Considerato universalmente l’erede<br />
di Robert Capa per la sua<br />
Pietro Paolo Rubens e la nascita<br />
del Barocco. Pietro Paolo Rubens,<br />
Ritratto della figlia Clara<br />
Serena<br />
Orizzonte Magazine • 43
tura italiana dell'Ottocento. Tema<br />
dell'esposizione è la neve, elemento<br />
che ha molto affascinato<br />
gli artisti dell'Ottocento, a partire<br />
dagli Impressionisti, interessati<br />
alle possibilità di sperimentazioni<br />
luministiche offerte della superficie<br />
bianca. Attraverso una ricca<br />
selezione di opere di collezione<br />
privata, la mostra indaga come e<br />
con quale ruolo la neve sia stata<br />
la protagonista dei dipinti di paesaggio<br />
dei maggiori interpreti della<br />
pittura italiana.<br />
MONZA<br />
VILLA REALE<br />
(viale Brianza 1)<br />
www.villarealedimonza.it/<br />
Henri Cartier Bresson. Fotografo<br />
fino al 26 febbraio – secondo piano<br />
nobile<br />
140 scatti di Henri Cartier Bresson<br />
dedicati al grande maestro,<br />
per immergerci nel suo mondo,<br />
per scoprire il carico di ricchezza<br />
GALLERIA SABAUDA<br />
(Via XX Settembre, 8)<br />
BIBLIOTECA REALE<br />
(Piazza Castello, 191)<br />
Le meraviglie del mondo. Le collezioni<br />
di Carlo Emanule I di Savoia<br />
fino al 2 aprile<br />
Le meraviglie del mondo predi<br />
ogni sua immagine, testimonianza<br />
di un uomo consapevole,<br />
dal lucido pensiero, verso la realtà<br />
storica e sociologica.<br />
La Monaca di Monza<br />
fino al 19 febbraio – serrone<br />
Mostra dedicata alla figura di<br />
Marianna De Leyva, meglio nota<br />
come la monaca di Monza. Per la<br />
prima volta nel luogo simbolo per<br />
le vicende storiche di Marianna e<br />
manzoniane di Virginia, un progetto<br />
espositivo che propone un<br />
percorso di conoscenza inedito<br />
della monaca tra verità storica e<br />
trasposizione letteraria, per proseguire<br />
con una sezione, di notevole<br />
interesse didattico, diretta a<br />
indagare il tema delle mal monacate<br />
nella storia.<br />
PIEMONTE<br />
TORINO<br />
PALAZZO CHIABLESE<br />
(piazza San Giovanni 2)<br />
www.museireali.beniculturali.it<br />
Toulouse-Lautrec. Luci e ombre<br />
di Montmartre<br />
fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />
Oltre 170 opere che evocano la<br />
Parigi della Belle Époque provenienti<br />
per la maggior parte dal<br />
Museo di Belle Arti di Budapest.<br />
Una grande mostra su Henri<br />
De Toulouse-Lautrec - pittore<br />
bohémien della Parigi di fine Ottocento<br />
- che ripercorre la vita<br />
dell’artista dal 1891 al 1900, poco<br />
prima della morte avvenuta a soli<br />
36 anni.<br />
44 • Orizzonte Magazine
Henri Cartier-Bresson - Polinice<br />
senta al pubblico uno straordinario<br />
momento del collezionismo<br />
sabaudo: quando, tra la fine del<br />
Cinquecento e l’inizio del Seicento,<br />
con il duca Carlo Emanuele I si<br />
forma il primo ricchissimo nucleo<br />
delle raccolte di pittura, scultura e<br />
oggetti preziosi che da subito godettero<br />
di grande fama internazionale.<br />
In mostra sono esposte<br />
250 opere alle quali si aggiungono<br />
80 album di acquerelli e numerosi<br />
prestiti internazionali: per la prima<br />
volta la magnifica collezione di<br />
Carlo Emanuele I viene riunita in<br />
un'unica esposizione, come forse<br />
non accadeva dai tempi del duca.<br />
MUSEO ACCORSI-<br />
OMETTO (via Po 55)<br />
www.fondazioneaccorsi-ometto.<br />
it/<br />
Dal Futurismo al ritorno all’ordine.<br />
Pittura italiana del decennio<br />
cruciale 1910-1920<br />
dal 1° marzo al 18 giugno <strong>2017</strong><br />
La mostra presenta circa 70 dipinti<br />
che ripercorrono il clima<br />
culturale italiano delle nuove<br />
tendenze artistiche del decennio<br />
1910-1920. Partendo dai futuristi<br />
storici (Marinetti, Boccioni, Balla,<br />
Carrà, Severini, Russolo, Depero)<br />
e passando dal Primitivismo<br />
(Carrà, Soffici, Garbari) e dal Secessionismo<br />
di area italiana (Casorati,<br />
Moggioli, Trentini, Rossi,<br />
Ferrazzi, Chini, Lionne, Oppo) si<br />
arriva all’altra “faccia della modernità”,<br />
la Metafisica (De Chirico,<br />
Carrà, Morandi, de Pisis) e<br />
al cosiddetto “Ritorno all’ordine”<br />
(Casorati, Soffici, Funi, Guidi), ossia<br />
il recupero dell’antico mediato<br />
dalle recenti avanguardie.<br />
VENARIA REALE (TO)<br />
REGGIA DI VENARIA<br />
(piazza della Repubblica 4)<br />
www.lavenaria.it<br />
Brueghel. Capolavori dell’arte<br />
fiamminga<br />
fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />
Le opere esposte ripercorrono<br />
la storia -lungo un orizzonte<br />
temporale di oltre 150 anni- di<br />
cinque generazioni attive tra il<br />
XVI e il XVII secolo analizzando<br />
la rivoluzione realista portata<br />
avanti dal geniale capostipite della<br />
famiglia Pieter Brughel il Vecchio,<br />
seguito dai figli Pieter Brueghel il<br />
Giovane - colui che ha ripercorso<br />
il successo paterno e Jan Brueghel<br />
il Vecchio, detto anche dei Velluti<br />
per la sua straordinaria perfezione<br />
pittorica.<br />
ALBA (CN)<br />
FONDAZIONE FERRERO<br />
(via Vivaro49)<br />
https://www.fondazioneferrero.<br />
it/i-progetti/<br />
Futur Balla<br />
fino al 27 febbraio <strong>2017</strong><br />
Il progetto dedicato a Giacomo<br />
Balla prevede unesposizione<br />
articolata in sezioni tematiche: il<br />
Foto sotto:<br />
Brueghel. Capolavori dell'Arte Fiamminga<br />
| Iperbole<br />
Orizzonte Magazine • 45
ealismo sociale e la tecnica divisionista;<br />
le compenetrazioni iridescenti<br />
e gli studi sulla percezione<br />
della luce; lanalisi del movimento<br />
e il futurismo. Nelle opere che<br />
seguono il primo apprendistato<br />
torinese, lo sguardo penetra la<br />
realtà dolorosa e crudele delle<br />
classi ai bordi della società. La<br />
pennellata ricca di filamenti luminosi,<br />
il forte contrasto tra chiari e<br />
scuri, la scelta di tagli prospettici<br />
audaci ed estremi rappresenterà<br />
per i futuri aderenti al Manifesto<br />
del Futurismo un modello unico e<br />
straordinario da seguire.<br />
CARAGLIO (CN)<br />
IL FILATOIO ROSSO<br />
(via Matteotti 40)<br />
http://www.filatoiocaraglio.it/<br />
Gli incantesimi di Emanuele Luzzati<br />
fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />
La mostra è suddivisa in diverse<br />
sezioni. La prima, Re, regine, principi,<br />
principesse, è focalizzata su<br />
uno degli ambienti più tipici delle<br />
fiabe, la sala del trono di corte,<br />
con i suoi personaggi principali.<br />
Fortuna, magia, festa e animali<br />
amici è il tema della seconda sezione<br />
mentre la terza è dedicata<br />
a Incantesimi, orchi e streghe: una<br />
sorta di contraltare emozionale<br />
alle precedenti sale in cui sono<br />
protagoniste le situazioni spaventose<br />
dell'universo fiabesco.<br />
Chiude la mostra una parte dedicata<br />
a studi preparatori, bozzetti,<br />
collage e patchwork realizzati per<br />
tanti lavori di Luzzati.<br />
VALLE D’AOSTA<br />
BARD (AO)<br />
FORTE<br />
www.fortedibard.it<br />
Robert Doisneau. Icônes<br />
fino al 1° maggio <strong>2017</strong><br />
I grandi maestri della fotografia<br />
continuano ad essere di casa al<br />
Forte di Bard. Una selezione di<br />
fotografie realizzate dal grande<br />
artista francese nel corso della<br />
sua straordinaria carriera. Fil<br />
rouge del percorso la iconicità<br />
delle immagini, quelle che maggiormente<br />
hanno saputo conquistare<br />
l’immaginario collettivo e il<br />
grande pubblico, a partire dal celebre<br />
bacio del 1950, Le baiser de<br />
l’Hôtel de ville.<br />
46 • Orizzonte Magazine
Foto in alto:<br />
Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e<br />
seduzione.<br />
LIGURIA<br />
GENOVA<br />
PALAZZO DUCALE<br />
(piazza Matteotti 9)<br />
www.palazzoducale.genova.it<br />
Andy Wharol. Pop Society<br />
fino al 26 febbraio <strong>2017</strong><br />
A trent’anni dalla scomparsa del<br />
grande artista americano, Palazzo<br />
Ducale dedica una grande<br />
retrospettiva ad Andy Warhol,<br />
170 opere tra tele, prints, disegni,<br />
polaroid, sculture, oggetti, provenienti<br />
da collezioni private, musei<br />
e fondazioni pubbliche e private<br />
italiane e straniere.<br />
Il percorso tematico si sviluppa<br />
intorno a sei linee conduttrici: il<br />
disegno, le icone, le polaroid, i<br />
ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e<br />
infine il cinema e copre l’intero<br />
arco dell’attività dell’artista più famoso<br />
e popolare del secolo scorso.<br />
Completa la mostra un video<br />
in cui il curatore, Luca Beatrice,<br />
racconta al pubblico la vita e le<br />
opere di Andy Warhol.<br />
Elliot Erwitt<br />
fino all’11 giugno <strong>2017</strong><br />
L’eccezionale carriera del fotografo<br />
Elliott Erwitt offre l’opportunità<br />
di ripercorrere buona parte<br />
del Novecento, grazie alle sue<br />
fotografie divenute vere e proprie<br />
icone: l’America degli anni<br />
Cinquanta, lo star system hollywoodiano<br />
degli anni Sessanta, le<br />
illustrazioni, la pubblicità e i film<br />
degli anni Settanta e Ottanta, sino<br />
ai più recenti progetti di fotografia<br />
di moda degli anni Duemila.<br />
Mostra inedita per l’Italia.<br />
Modigliani<br />
dal 16 marzo al 16 luglio <strong>2017</strong><br />
Approdato a Parigi all’inizio del<br />
Novecento, Amedeo Modigliani<br />
elabora uno stile personalissimo,<br />
contaminando le forme classiche<br />
con il linguaggio primitivo, in sintonia<br />
con le istanze espressive<br />
della sua epoca. La mostra racconta<br />
il suo percorso creativo attraverso<br />
le tappe principali della<br />
sua carriera breve e feconda.<br />
VENETO<br />
VENEZIA<br />
CENTRO CULTURALE<br />
CANDIANI<br />
(piazzale Luigi Candiani 7)<br />
www.visitmuve.it/it<br />
Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo<br />
e seduzione.<br />
fino al 5 marzo <strong>2017</strong><br />
La mostra è incentrata attorno<br />
a uno dei miti più affascinanti<br />
della tradizione biblica, quello di<br />
‘Giuditta’. Fulcro dell’esposizione,<br />
che presenta oltre ottanta opere<br />
provenienti dalle collezioni<br />
della Fondazione Musei Civici di<br />
Venezia, da alcuni musei come il<br />
Mart, Museo di arte moderna e<br />
contemporanea di Trento e Rovereto<br />
e da varie collezioni private<br />
nazionali e internazionali, è<br />
rappresentato dal capolavoro di<br />
Orizzonte Magazine • 47
Gustav Klimt Giuditta II (Salomè)<br />
che giunge per l’occasione da Ca’<br />
Pesaro.<br />
MURANO – VENEZIA<br />
MUSEO DEL VETRO<br />
(Fondamenta Giustinian 8)<br />
http://museovetro.visitmuve.it/<br />
Murano Oggi. Emozioni di vetro<br />
fino al 25 aprile <strong>2017</strong><br />
Quella del Vetro artistico di Murano<br />
non è solo una storia antica<br />
e straordinariamente unica, ma è<br />
anche e soprattutto, una realtà<br />
viva e attuale. Circa 200 opere<br />
scelte danno vita a un percorso<br />
contemporaneo che offrirà una<br />
visione il più esaustiva possibile<br />
dello stato dell’arte e delle diverse<br />
tecniche e produzioni, a ribadire<br />
quell’unicità creativa identitaria<br />
che ancora oggi è sinonimo<br />
dell’energia creativa dell’isola.<br />
VERONA<br />
AMO – ARENA MUSEO<br />
OPERA<br />
(via Forti 1)<br />
http://www.arenamuseopera.<br />
com/it/<br />
Picasso. Figure (1906-1971)<br />
fino al 12 marzo <strong>2017</strong><br />
Opere di pittura, scultura e arti<br />
grafiche creano un percorso<br />
capace di raccontare la metamorfosi<br />
a cui l’artista sottopone<br />
la rappresentazione del corpo<br />
umano, mentre la sua arte attraversa<br />
le fasi del pre-cubismo, del<br />
Cubismo, dell’età Classica e del<br />
Surrealismo, fino a giungere agli<br />
anni del dopoguerra, superando<br />
le barriere e le categorie di “ritratto”<br />
e “scena di genere” per<br />
giungere sempre a un nuovo concetto<br />
di “figura”: quella che rese<br />
Picasso costruttore e distruttore<br />
al tempo stesso di un arte solo<br />
sua, dal fascino inesauribile.<br />
PALAZZO DELLA GRAN<br />
GUARDIA<br />
(piazza Bra 1)<br />
Maya. Il linguaggio della bellezza<br />
fino al 16 marzo <strong>2017</strong><br />
La mostra comprende una ricca<br />
e variegata selezione di opere<br />
d’arte e manufatti appartenenti ai<br />
vari periodi della lunga storia Maya.<br />
Grazie all’accordo con il Messico,<br />
le opere provengoo dalle più<br />
importanti istituzioni museali del<br />
paese.<br />
VICENZA<br />
PALLADIO MUSEUM<br />
(Palazzo Barbarano Contra' Porti,<br />
11)<br />
http://www.palladiomuseum.org/<br />
Andrea Palladio. Il mistero del<br />
volto<br />
fino al 4 giugno <strong>2017</strong><br />
Del più conosciuto architetto degli<br />
ultimi cinque secoli non esiste<br />
un ritratto cinquecentesco. O<br />
meglio, sappiamo da Vasari che<br />
ne sono esistiti almeno due: un<br />
primo, ad opera del pittore veronese<br />
Orlando Flacco, e un secondo,<br />
attribuito a Tintoretto. Di<br />
entrambi però si sono perse le<br />
tracce.<br />
Per questo gli inglesi nel Settecento<br />
si sono inventati una faccia<br />
di Palladio. Ma allora, la faccia di<br />
Palladio che siamo abituati a vedere<br />
è vera o falsa? Per la prima<br />
volta al Palladio Museum una<br />
mostra tenta di ricostruire tutta<br />
la complicata storia del volto<br />
del mitico architetto, esito di una<br />
48 • Orizzonte Magazine
accanita ricerca scientifica che<br />
si snoda lungo cinque secoli fra<br />
dipinti falsificati, equivoci e cantonate.<br />
E non mancano colpi di<br />
scena, alla luce di nuove scoperte<br />
negli Stati Uniti e in Russia.<br />
TREVISO<br />
MUSEO DI SANTA CATE-<br />
RINA<br />
(piazzetta Mario Botter 1)<br />
http://www.lineadombra.it/ita/index.php<br />
fino al 17 aprile <strong>2017</strong><br />
Storie dell’Impressionismo. I<br />
grandi protagonisti da Monet a<br />
Renoir, da Van Gogh a Gauguin<br />
Una vasta esposizione dedicata<br />
alle Storie dell’impressionismo,<br />
raccontata in 140 opere (soprattutto<br />
dipinti, ma talvolta anche<br />
fotografie e incisioni a colori su<br />
legno) e sei capitoli, con un forte<br />
intento di natura didattica. Non<br />
solo quel mezzo secolo che va<br />
dalla metà dell’Ottocento fino<br />
ai primissimi anni del Novecento,<br />
ma anche quanto la pittura<br />
in Francia aveva prodotto, con<br />
l’avvento di Ingres a inizio Ottocento,<br />
nell’ambito di un classicismo<br />
che sfocerà, certamente con<br />
minore tensione creativa, nelle<br />
prove, per lo più accademiche,<br />
degli artisti del Salon. Ma anche,<br />
con Delacroix, entro i termini di<br />
un così definito romanticismo che<br />
interesserà molti tra i pittori delle<br />
nuove generazioni, fino a Van<br />
Gogh.<br />
Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine<br />
femminile tra Cinquecento<br />
e Seicento. Tre capolavori<br />
dalla Scottish National Gallery di<br />
Edimburgo<br />
Tre capolavori esposti per i<br />
vent’anni di attività di Linea<br />
d’Ombra appositamente selezionati.<br />
Da Guttuso a Vedova a Schifano<br />
Quello che si propone l’esposizione<br />
in oggetto, è di individuare<br />
un percorso − attraverso la selezione<br />
di una cinquantina di autori<br />
importanti − della pittura italiana<br />
dagli anni che seguono la chiusura<br />
della Seconda guerra mondiale<br />
per giungere alla conclusione del<br />
Novecento. Scegliendo artisti nati<br />
tra la fine del primo decennio<br />
Orizzonte Magazine • 49
del XX secolo e la fine degli anni<br />
trenta. Quanto a dire due generazioni<br />
di pittori, che vanno da<br />
Afro e Guttuso fino a Novelli e<br />
Schifano.<br />
PALAZZO GIACOMELLI<br />
(piazza Garibaldi 13)<br />
De Pictura. Dodici pittori in Italia<br />
fino al 17 aprile <strong>2017</strong><br />
De Pictura riunisce dodici artisti,<br />
evidenziando la loro produzione<br />
dal 1995 fino ai giorni più recenti.<br />
Pier Luigi Lavagnino, Gianfranco<br />
Ferroni e proprio Piero Ruggeri<br />
e Alberto Gianquinto, che non<br />
ci sono più, saranno comunque<br />
presenti con opere dalla metà<br />
degli anni novanta fino ai primi<br />
anni Duemila. Ciascuno dei dodici<br />
artisti viene documentato da un<br />
nucleo di quattro opere, attentamente<br />
selezionate.<br />
CORTINA D’AMPEZZO<br />
(BL)<br />
REGOLE D’AMPEZZO<br />
(Via Mons. P. Frenademez, 1)<br />
www.regole.it<br />
Lotto, Artemisia, Guercino. Le<br />
stanze segrete di Vittorio Sgarbi<br />
fino al 28 febbraio <strong>2017</strong><br />
La mostra, dedicata a Rina Cavallini,<br />
madre di Vittorio Sgarbi, vuole<br />
dar conto in primis della peculiare<br />
e complessa “geografia artistica”<br />
della nostra nazione dove sono<br />
rappresentate infatti le principali<br />
“scuole” italiane attraverso oltre<br />
100 opere, tra dipinti, disegni e<br />
sculture, dalla fine del Quattrocento<br />
alla fine dell’Ottocento.<br />
TRENTINO ALTO ADIGE<br />
TRENTO<br />
MUSE – MUSEO DELLE<br />
SCIENZE<br />
(corso del Lavoro e della Scienza<br />
3)<br />
Estinzioni. Storie di catastrofi e<br />
altre opportunità<br />
fino al 26 giugno <strong>2017</strong><br />
Ambizioso progetto che mette in<br />
dialogo le ricerche e le riflessioni<br />
sulla sesta estinzione di massa -<br />
ovvero la crisi ecologica che stiamo<br />
vivendo - con le dinamiche<br />
che hanno caratterizzato le cinque<br />
grandi estinzioni paleontologiche<br />
avvenute negli ultimi 500<br />
milioni di anni. Il progetto nasce<br />
da un importante lavoro di ricerca<br />
e selezione dei più significativi<br />
reperti originali di vertebrati<br />
estinti in tempi storici: dallo scheletro<br />
di un grande dinosauro sauropode<br />
al celebre cranio di Homo<br />
neanderthalensis “Guattari<br />
I”. Il repertorio di reperti esposti<br />
- tutti originali - con le storie che<br />
si celano dietro ognuno di essi,<br />
permetterà di conoscere il destino<br />
delle specie più carismatiche<br />
ormai scomparse e di addentrarsi<br />
fra le pieghe di vicende meno note,<br />
ma altrettanto illuminanti.<br />
ROVERETO<br />
MART<br />
(corso Bettini 43)<br />
www.mart.trento.it<br />
Umberto Boccioni (1882-1916).<br />
Genio e memoria<br />
fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />
50 • Orizzonte Magazine
via S. Maria della Stella, 45 - 70010 Adelfia tel: 0804593669 www.vicodeifiori.it<br />
Un progetto concepito dai curatori<br />
con un originale taglio critico<br />
che offre un percorso selettivo<br />
sulle fonti visive che hanno contribuito<br />
alla formazione e all’evoluzione<br />
dello stile dell’artista.<br />
Dopo Milano, l’attività di Umberto<br />
Boccioni viene esplorata a Rovereto<br />
attraverso accostamenti<br />
con le opere dei suoi coevi, molte<br />
delle quali appartenenti alle Collezioni<br />
del Mart, e con preziosi<br />
materiali d’archivio. La mostra<br />
su Boccioni dialoga con l’attività<br />
espositiva, sviluppata nel museo e<br />
negli spazi della Casa d’Arte Futurista<br />
Depero, e si riverbera nella<br />
ricerca internazionale dell’Archivio<br />
del ’900, presso cui ha sede il<br />
CISF, Centro Internazionale Studi<br />
sul Futurismo.<br />
EMILIA ROMAGNA<br />
BOLOGNA<br />
PALAZZO PEPOLI<br />
(via Castiglione 8)<br />
http://www.bolognawelcome.<br />
com/<br />
Hugo Pratt e Corto Maltese. 50<br />
anni di viaggi nel mito<br />
fino al 19 marzo <strong>2017</strong><br />
Oltre 400 opere di Hugo Pratt<br />
tra disegni, acquerelli, chine, riviste<br />
e le 164 tavole originali di Una<br />
ballata del mare salato, un classico<br />
della letteratura disegnata in cui<br />
appare per la prima volta Corto<br />
Maltese.<br />
MODENA<br />
ARCHIVIO DI STATO DI<br />
MODENA<br />
(Corso Camillo Benso Conte di<br />
Cavour 21)<br />
www.asmo.beniculturali.it<br />
Il segno di Ariosto. Autografi e<br />
carte ariostesche nell’Archivio di<br />
Stato di Modena<br />
fino al 29 aprile <strong>2017</strong><br />
Mostra realizzata in occasione<br />
del 500° anniversario della prima<br />
edizione dell'Orlando Furioso. Al<br />
centro dell'iniziativa sono gli autografi<br />
conservati presso l' Archivio<br />
di Stato di Modena, lettere scritte<br />
dall'autore del Furioso non in veste<br />
di poeta, bensì come “officiale”<br />
al servizio degli Estensi.<br />
FORLI’<br />
MUSEI SAN DOMENICO<br />
(Piazza Guido da Montefeltro 12)<br />
www.mostrefondazioneforli.it<br />
Art Dèco. Gli anni ruggenti in Italia<br />
dall’11 febbraio al 18 giugno <strong>2017</strong><br />
Un gusto, una fascinazione, un<br />
linguaggio che ha caratterizzato<br />
la produzione artistica italiana<br />
ed europea negli anni Venti, con<br />
esiti soprattutto americani dopo<br />
il 1929. Ciò che per tutti corrisponde<br />
alla definizione Art Déco<br />
fu uno stile di vita eclettico, mondano,<br />
internazionale. Il successo<br />
di questo momento del gusto<br />
va riconosciuto nella ricerca del<br />
lusso e di una piacevolezza del<br />
vivere, tanto più intensi quanto<br />
effimeri, messa in campo dalla<br />
borghesia europea dopo la dissoluzione,<br />
nella Grande guerra, degli<br />
ultimi miti ottocenteschi. Dieci<br />
anni sfrenati, “ruggenti” come si<br />
disse, della grande borghesia internazionale,<br />
mentre la storia<br />
disegnava, tra guerra, rivoluzioni<br />
e inflazione, l’orizzonte cupo dei<br />
totalitarismi.<br />
TOSCANA<br />
FIRENZE<br />
PALAZZO STROZZI<br />
(piazza degli Strozzi)<br />
www.palazzostrozzi.org<br />
Bill Viola. Rinascimento elettronico<br />
dal 10 marzo al 23 luglio <strong>2017</strong><br />
Una grande mostra che celebra<br />
il maestro indiscusso della video<br />
arte contemporanea attraverso<br />
straordinarie esperienze di immersione<br />
tra spazio, immagine<br />
e suono. Esplorando spiritualità,<br />
esperienza e percezione Viola<br />
indaga l’umanità: persone, corpi,<br />
volti sono i protagonisti delle sue<br />
opere, caratterizzate da uno stile<br />
poetico e fortemente simbolico<br />
in cui l’uomo è chiamato a interagire<br />
con forze ed energie della<br />
natura come l’acqua e il fuoco, la<br />
luce e il buio, il ciclo della vita e<br />
quello della rinascita.<br />
GALLERIA DELL’ACCA-<br />
DEMIA<br />
(via Ricasoli 58/60)<br />
http://www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it/<br />
Giovanni dal Ponte. Protagonista<br />
dell’Umanesimo tardogotico<br />
fino al 12 marzo <strong>2017</strong><br />
Si tratta della prima rassegna<br />
monografica dedicata al pittore<br />
fiorentino Giovanni di Marco<br />
(1385-1437), più noto con il soprannome<br />
di Giovanni dal Ponte,<br />
dovuto all’ubicazione della sua<br />
bottega in Piazza di Santo Stefano<br />
Orizzonte Magazine • 51
al Ponte a Firenze. Una mostra in<br />
grado di offrire un bilancio critico<br />
aggiornato sull’attività di questo<br />
protagonista di primo piano<br />
nel panorama artistico fiorentino<br />
del primo quarto del secolo XV.<br />
Giovanni dal Ponte fu dotato di<br />
un linguaggio al tempo stesso assai<br />
individuale ed estroso, nonché<br />
aggiornato sull’attività dei maggiori<br />
artisti operanti in quel tempo<br />
nel capoluogo toscano.<br />
MUSEO ANNIGONI<br />
(Costa San Giorgio 2)<br />
http://www.firenzetoday.it/eventi/mostra-personale-pietro-annigoni-7-luglio-2016-luglio-<strong>2017</strong>.<br />
html<br />
Palmiro Meacci: una stagione con<br />
il Maestro<br />
fino al 6 luglio <strong>2017</strong><br />
Meacci fu il segretario personale<br />
del pittore per quasi vent’anni,<br />
dal 1969 alla morte del Maestro<br />
avvenuta nel 1988. La raccolta è<br />
costituita da una cinquantina tra<br />
dipinti, disegni, incisioni e sanguigne,<br />
oltre ad una scultura e ad un<br />
piccolo affresco su embrice. La<br />
sua singolarità è rappresentata<br />
dall’essere esemplificativa dell’intero<br />
percorso creativo di Annigoni,<br />
dai primordi negli anni ’30<br />
alle ultime vedute estemporanee<br />
eseguite nel 1988 poco prima<br />
della morte.<br />
MUSEO SALVATORE<br />
FERRAGAMO<br />
(piazza S.Trinità 5r)<br />
http://www.ferragamo.com/museo/it/ita<br />
Tra arte e moda<br />
fino al 7 aprile <strong>2017</strong><br />
Nel percorso si focalizza l’attenzione<br />
sul lavoro di Salvatore<br />
Ferragamo, affascinato e ispirato<br />
dalle avanguardie artistiche del<br />
Novecento; su alcuni atelier degli<br />
anni cinquanta e sessanta, luogo<br />
di studio e d’incontri; e sulla nascita<br />
della cultura della celebrità,<br />
per proseguire con le sperimentazioni<br />
degli anni novanta e arrivare<br />
a domandarsi se nell’industria<br />
culturale contemporanea<br />
si possa ancora parlare di due<br />
mondi distinti, o se invece siamo<br />
di fronte a un fluido gioco di ruoli.<br />
SIENA<br />
CRIPTA SOTTO IL DUO-<br />
MO<br />
(piazza del Duomo 8)<br />
COMPLESSO MUSEALE SAN-<br />
TA MARIA DELLA SCALA<br />
(piazza del Duomo 2)<br />
www.operaduomo.siena.it<br />
La bellezza ferita. Norcia, Earth<br />
heart art quake. La speranza rinasce<br />
dai capolavori della città di<br />
San Benedetto<br />
fino al 29 ottobre <strong>2017</strong><br />
Le opere, appartenenti all’Archidiocesi,<br />
che riportano le numerose<br />
“ferite” provocate dal recente<br />
sisma, saranno ospitate e protette<br />
all’interno delle sue viscere:<br />
nella cosiddetta “Cripta” sotto<br />
il Duomo, dedicato alla Vergine<br />
Maria, e nel percorso del Santa<br />
Maria della Scala. L’allestimento<br />
prevede un itinerario attraverso<br />
i capolavori prima custoditi all’interno<br />
di basiliche, santuari e pievi<br />
del territorio. Una serie di video,<br />
concessi dal Corpo Nazionale<br />
dei Vigili del Fuoco, e materiali<br />
fotografici di fotoreporter locali<br />
52 • Orizzonte Magazine
permetteranno inoltre la visione<br />
delle fasi di recupero delle opere<br />
dopo il terremoto.<br />
Il progetto intende far conoscere<br />
la “ferita” che ha colpito la<br />
popolazione del territorio e il<br />
patrimonio culturale e sensibilizzare<br />
a contributi di restauro e di<br />
sostegno alle popolazioni colpite<br />
dal sisma.<br />
MONTEPULCIANO – Museo<br />
Civico e Pinacoteca Crociani<br />
SAN QUIRICO D’ORCIA – Palazzo<br />
Chigi-Zondadari<br />
PIENZA – Ex Conservatorio<br />
Carlo Borromeo<br />
Il buon secolo della pittura senese<br />
dal 18 marzo al 30 giugno <strong>2017</strong><br />
Una grande mostra, in tre sedi<br />
straordinarie situate in altrettante<br />
città gioiello del senese. La mostra<br />
è organizzata per celebrare<br />
i vent’anni dell’ingresso di Pienza<br />
nel Patrimonio dell’Umanità<br />
dell’Unesco.<br />
LAZIO<br />
ROMA<br />
MUSEO DI ROMA<br />
(piazza Pantaleo 10 – piazza Navona<br />
2)<br />
http://www.museodiroma.it/<br />
Artemisia Gentileschi<br />
fino all’8 maggio <strong>2017</strong><br />
Con circa 90 opere provenienti<br />
da tutto il mondo, a impreziosire<br />
il Museo di Roma a Palazzo<br />
Braschi giunge la grande mostra<br />
Artemisia Gentileschi, una delle<br />
Orizzonte Magazine • 53
artiste più appassionanti e amate<br />
dal grande pubblico, un percorso<br />
che svela gli aspetti più autentici<br />
dell’artista, attraversando un arco<br />
temporale che va dal 1610 al<br />
1652.<br />
SCUDERIE DEL QUIRI-<br />
NALE<br />
(via XXIV Maggio 16)<br />
www.scuderiequirinale.it<br />
Il museo universale. Dal sogno di<br />
Napoleone a Canova<br />
fino al 12 Marzo <strong>2017</strong><br />
Risale al 1816 il rientro a Roma<br />
dei capolavori artistici e archeologici<br />
dello Stato Pontificio requisiti<br />
dai napoleonici. Questo episodio<br />
fu preceduto e accompagnato<br />
dal recupero da parte di altre<br />
amministrazioni della penisola di<br />
molti degli oltre 500 dipinti che,<br />
tra il 1796 e il 1814 nel corso delle<br />
campagne militari francesi, erano<br />
stati prelevati dai territori italiani,<br />
inviati a Parigi e selezionati per essere<br />
esposti nel nascente Museo<br />
del Louvre. L’interesse della mostra<br />
è dunque quello di ripercorrere<br />
le tappe salienti della vicenda<br />
storica, ma soprattutto di restituire<br />
una lettura critica in grado di<br />
sensibilizzare oggi il pubblico al<br />
valore che assunse allora il patrimonio<br />
culturale nazionale, visto<br />
per la prima volta come strumento<br />
principe di educazione del<br />
cittadino e, insieme, perno di una<br />
comune identità europea.<br />
CHIOSTRO DEL BRA-<br />
MANTE<br />
(via Arco della Pace 5)<br />
http://chiostrodelbramante.it/.<br />
LOVE. L’arte contemporanea incontra<br />
l’amore<br />
fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />
Una novità assoluta e imperdibile<br />
nel panorama delle proposte culturali<br />
capitoline degli ultimi anni<br />
che si candida a riportare la città<br />
di Roma in linea agli stessi livelli<br />
delle più stimate realtà espositive<br />
internazionali. Per la prima volta<br />
saranno riuniti tra i più importanti<br />
artisti dell’arte contemporanea,<br />
come Yayoi Kusama, Tom<br />
Wesselmann, Andy Warhol, Robert<br />
Indiana, Gilbert & George,<br />
Francesco Vezzoli, Tracey Emin,<br />
Marc Quinn, Francesco Clemente,<br />
Joana Vasconcelos, con delle<br />
opere dai linguaggi fortemente<br />
esperienziali ("All the Eternal Love<br />
I Have for the Pumpkins della<br />
Kusama tra le più instagrammate<br />
al mondo"), adatte a coinvolgere<br />
il pubblico attraverso molteplici<br />
sollecitazioni.<br />
GALLERIA NAZIONA-<br />
LE D’ARTE MODERNA E<br />
CONTEMPORANEA<br />
(viale delle Belle Arti 131)<br />
http://lagallerianazionale.com/<br />
Time is Out of Joint<br />
fino al 15 aprile <strong>2017</strong><br />
L’esposizione, il cui titolo cita i versi<br />
dell’Amleto di William Shakespeare<br />
“The time is out of joint”,<br />
sonda l’elasticità del concetto di<br />
tempo, un tempo non lineare,<br />
ma stratificato, che sembra porre<br />
in atto il dilemma dello storico<br />
dell’arte Hans Belting “la fine<br />
della storia dell’arte o la libertà<br />
dell’arte”. È il definitivo abbandono<br />
di qualsiasi linearità storica,<br />
per una visione che dispiega, su<br />
un piano sincronico, le opere come<br />
sedimenti della lunga vita del<br />
54 • Orizzonte Magazine
museo: da Giacomo Balla, Gustav<br />
Klimt, Lucio Fontana, Alberto<br />
Giacometti a Cristina Lucas,<br />
Adrian Paci, Sophie Ristelhueber,<br />
per citarne alcuni.<br />
MUSEO NAZIONALE<br />
DEL PALAZZO DI VENE-<br />
ZIA<br />
(via del Plebiscito 118)<br />
Capolavori dell’Antica porcellana<br />
cinese<br />
fino al 16 febbraio <strong>2017</strong><br />
L’occasione per ammirare da vicino<br />
74 preziose ceramiche dell’antica<br />
tradizione cinese, di diversa<br />
datazione storica: dalla grande varietà<br />
delle ceramiche Song e Yuan<br />
in cui la produzione della ceramica<br />
conobbe grande prosperità<br />
(960-1368), alle ceramiche Ming<br />
delle fornaci di Jingdezhen (1368-<br />
1644) che produssero in particolare<br />
per la corte imperiale, fino<br />
alle più recenti prodotte durante<br />
la dinastia Qing (1644-1911), momento<br />
in cui la produzione imperiale<br />
raggiunse il suo picco più<br />
alto e la piena maturità.<br />
CAMPANIA<br />
NAPOLI<br />
MUSEO ARCHEOLOGICO<br />
NAZIONALE<br />
(piazza Museo 19)<br />
www.museoarcheologiconapoli.it<br />
Carlo III e le antichità: Napoli Madrid<br />
Città del Mexico<br />
fino al 16 Aprile <strong>2017</strong><br />
La mostra è incentrata sulla figura<br />
di Carlo di Borbone come<br />
divulgatore delle scoperte della<br />
nascente archeologia soprattutto<br />
attraverso i volumi prodotti dalla<br />
Stamperia Reale da lui stesso fondata.<br />
Il restauro di 200 delle oltre<br />
5000 matrici custodite dal Museo,<br />
completato nel 2015 dall’Istituto<br />
Centrale per la Graficaè<br />
occasione per approfondire anche<br />
gli aspetti tecnici delle attività<br />
di incisione e di stampa, che saranno<br />
illustrati anche attraverso<br />
prestiti della Biblioteca Nazionale<br />
Vittorio Emanuele III di Napoli,<br />
detentrice di tirature originali.<br />
AMALFI (SA)<br />
MAG METAMORFOSI<br />
ART GALLERY – MUSEO<br />
ARSENALE<br />
(largo Cesareo Console, 3)<br />
http://www.associazionemetamorfosi.com<br />
De Chirico. La ricostruzione<br />
fino al 19 marzo<br />
La mostra riunisce per l'esposizione<br />
un significativo corpus di 13<br />
opere di pittura realizzate nell'ultimo<br />
trentennio di vita dell'artista,<br />
dal 1948 al 1976, due anni<br />
prima della morte avvenuta nel<br />
1978. Un percorso che evidenzia<br />
un interessante parallelismo tra il<br />
processo di ricostruzione che l’Italia<br />
si trova a compiere nel periodo<br />
postbellico e la produzione<br />
del Maestro dello stesso periodo.<br />
SANTA MARIA CAPUA<br />
VETERE (CE)<br />
MUSEO ARCHEOLOGICO<br />
DELL’ANTICA CAPUA E<br />
MITREO<br />
(via Roberto D’Angiò 48)<br />
sar-cam.smariacapua@beniculturali.it<br />
L’Appia ritrovata. In cammino da<br />
Roma a Brindisi<br />
fino al 25 Marzo <strong>2017</strong><br />
Tappa in Campania della mostra<br />
Orizzonte Magazine • 55
fotografica, documentaria e multimediale<br />
che riscopre e racconta<br />
il percorso della prima grande<br />
via europea, da Roma a Brindisi,<br />
percorsa a piedi nell'estate 2015<br />
da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini,<br />
Alessandro Scillitani e Irene<br />
Zambon.<br />
MOLISE<br />
CAMPOBASSO<br />
PALAZZO GIL (via Milano<br />
15)<br />
www.fondazionecultura.it<br />
Picasso. L’intimità del genio<br />
fino al 17 aprile<br />
La mostra celebra il più grande<br />
artista del ‘900 attraverso una<br />
incredibile quantità di opere, circa<br />
200, provenienti da collezioni<br />
private: grafiche, incisioni e ceramiche<br />
del fondatore del cubismo.<br />
Un Picasso inedito, sorprendente,<br />
intimo. L’attività di Picasso come<br />
ceramista, disegnatore e come<br />
incisore è una delle più importanti<br />
della sua carriera, forse perché<br />
rappresenta la colonna vertebrale<br />
di tutte le altre sfaccettature<br />
e di tutte le sue tappe o perché<br />
rappresenta come nessun’altra il<br />
talento inquieto, tenace e appassionato<br />
che lo caratterizzò fino<br />
alla sua morte. La sua mano, quasi<br />
come estensione della sua mente,<br />
era incapace di stare tranquilla.<br />
SICILIA<br />
PALERMO<br />
GAM GALLERIA ARTE<br />
MODERNA<br />
(via Sant’Anna 21)<br />
http://www.gampalermo.it/<br />
Steve McCurry. Icons<br />
fino al 19 febbraio <strong>2017</strong><br />
La mostra raccoglie in oltre 100<br />
scatti l’insieme e forse il meglio<br />
della vasta produzione di Steve<br />
McCurry, per proporre ai visitatori<br />
un viaggio simbolico nel complesso<br />
universo di esperienze e di<br />
emozioni che caratterizza le sue<br />
immagini. A partire dai suoi viaggi<br />
in India e poi in Afghanistan, da<br />
dove veniva Sharbat Gula, la ragazza<br />
che ha fotografato nel campo<br />
profughi di Peshawar in Pakistan<br />
e che è diventata una icona<br />
assoluta della fotografia mondiale.<br />
56 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 57
Studio Vangi<br />
commercialisti in Modugno<br />
via S. Teresa, 14 - 70026 Modugno (BA)<br />
www.studiovangi.it<br />
58 • Orizzonte Magazine
Le riflessioni di Fabrizio Capra<br />
BENESSERE AL NATURALE<br />
MIELE, LIMONE E CANNELLA: UNA TI-<br />
SANA BENEFICA<br />
Miele, limone e cannella è un infuso naturale che si<br />
può tranquillamente preparare in proprio e presenta<br />
molte proprietà benefiche.<br />
Proprietà<br />
Ogni componente di questa tisana riveste importanti<br />
proprietà.<br />
Miele (che va aggiunto soltanto alla fine per non<br />
perdere le sue importanti qualità): antibiotico, antibatterico<br />
e antinfiammatorio, benefico per il fegato<br />
(protezione e disintossicazione) e per le vie respiratorie<br />
(decongestionamento). Efficace contro tosse e<br />
mal di gola.<br />
Limone: la vitamina C e gli antiossidanti presenti in<br />
questo agrume sono utili nella prevenzione della<br />
gotta grazie alla sua azione di riduzione dell’acido<br />
urico. Esplica effetti anticoagulanti e detossificanti.<br />
Cannella: esplica benefici come l’incremento della<br />
termogenesi, la produzione di calore da parte<br />
dell’organismo utile per bruciare i grassi in eccesso.<br />
Proprietà neuroprotettive, antisettiche, antimicrobiche,<br />
astringenti ed eupeptiche. Nell’Antica Roma<br />
questa spezia era considerata un potente afrodisiaco.<br />
I benefici in termini di effetti dimagranti della tisana<br />
miele, limone e cannella sono offerti, oltre che dalla<br />
cannella e dalla sostituzione di bevande a maggiore<br />
contenuto calorico (cioccolata calda o vin brulé).<br />
Ricetta e preparazione<br />
Ingredienti: miele, limone, cannella (mezzo bastoncino<br />
diviso in pezzetti) e acqua calda. Evitare di<br />
aggiungere zucchero per evitare un gusto eccessivamente<br />
dolce e di annullare alcuni degli effetti benefici<br />
ottenuti con il consumo dell’infuso.<br />
Preparazione: portare l’acqua a ebollizione quindi<br />
mettere in infusione i pezzetti di cannella e attendere<br />
3-5 minuti. Rimuovere i pezzetti di cannella,<br />
aggiungere un cucchiaino di miele e uno di succo di<br />
limone. Consumare ancora caldo e (scelta consigliata<br />
per garantire l’effetto dimagrante) senza l’aggiunta<br />
di spuntini, biscotti o altri “fuori pasto”.<br />
Variante: si può aggiungere del tè verde aumentando<br />
l’azione dimagrante per via del maggior numero<br />
di antiossidanti. Porre attenzione alla temperatura<br />
di infusione: portare l’acqua a ebollizione e aggiungere<br />
la cannella; trascorsi almeno 4 minuti prima<br />
che la temperatura sia scesa a 70 gradi rimuovere<br />
i pezzetti di cannella e mettere in infusione il<br />
tè verde; se ne sono trascorsi meno aggiungere direttamente<br />
il tè verde e rimuovere entrambi dopo<br />
ulteriori 2-3 minuti.<br />
UNA SAUNA AL GIORNO CONTRO<br />
L’ALZHEIMER<br />
Una sauna al giorno, secondo i ricercatori della<br />
University of Eastern Finland, aiuta a ridurre di due<br />
terzi il rischio di sviluppare l’Alzheimer o un’altra<br />
forma di demenza. Questo il risultato di uno studio<br />
della durata di venti anni che ha coinvolto di circa<br />
duemila individui di mezza età.<br />
I benefici del frequentare abitualmente una sauna<br />
non ricadrebbero soltanto sul cervello e la memoria,<br />
ma sembra interessino anche il benessere del<br />
cuore.<br />
Come indicato dagli stessi ricercatori, frequentare<br />
una sauna riduce in maniera sensibile il rischio di<br />
attacco cardiaco, di morte per problemi cardiovascolari,<br />
come quello di mortalità in generale.<br />
AFORISMA DEL MESE<br />
La salute è come il denaro, non abbiamo mai una<br />
vera idea del suo valore fino a quando la perdiamo.<br />
(Josh Billings)<br />
Orizzonte Magazine • 59
LO<br />
SAPEVATE<br />
CHE<br />
CAROTA SELVATICA<br />
(Daucus carota L. )<br />
FAMIGLIA UMBELLIFERAE (APIACEAE)<br />
NOME SCIENTIFICO:<br />
Daucus carota L.<br />
COMUNE IN TUTTA EUROPA<br />
IN ITALIA<br />
di Angelo Ferri<br />
Pianta erbacea biennale, a volte<br />
1.<br />
perennante, con radice a fittone<br />
verticale ± ingrossato e lignificato,<br />
di colore giallo-biancastro;<br />
scapo fiorale rigido e isuto, può<br />
essere semplice o ramificato fin<br />
dalla base, assumendo un portamento da slanciato<br />
a semi-cespuglioso, raggiunge in genere l’altezza<br />
di 1 m, potendo, a volte, superare anche 1,70-2<br />
m.Le foglie sono picciolate e abbraccianti il fusto,<br />
da 1 a 4-pennatosette (sono divise fino alla nervatura<br />
principale), quelle basali con un numero magiore<br />
di divisioni, e di dimensioni maggiori, rispetto<br />
a quelle della parte apicale; i segmenti sono da<br />
lineari a oblunghi a lanceolati, in prevalenza lineari<br />
nella foglie della porzione apicale. Infiorescenze<br />
ad ombrella composta di dimensioni variabili e<br />
portanti alla base brattee solitamente pennato<br />
60 • Orizzonte Magazine
sette con divisioni ± lineari e la cui lunghezza non<br />
eccede mai il raggio dell’ombrella; alla base delle<br />
ombrelline secondarie sono presenti brattee di<br />
dimensioni più piccole e con lamina della stessa<br />
forma, ma con meno divisioni; fiori minuti, delicatamente<br />
profumati, o quasi inodori, zigomorfi<br />
e con 5 petali da biancastri a ± rosati, quelli<br />
più esterni all’ombrella di dimensioni maggiori;<br />
al centro dell’ombrella è generalmente presente<br />
(ma può anche non esserci) un fiore sterile con<br />
corolla di un colore porporino.<br />
Carota selvatica assai scuro,<br />
tendente al nero. La carota<br />
selvatica fiorisce da aprile a<br />
ottobre inoltrato. I frutti sono<br />
acheni da bruni a rossastri<br />
a maturità, da ovali a ellittici, con due ordini di<br />
coste longitudinali, uno con soli peli semplici, l’altro<br />
portante solo aculei; durante la fruttificazione<br />
le brattee alla base della infiorescenza tendono a<br />
chiudersi a protezione dei frutti assumendo spesso<br />
una forma globosa.<br />
2. 5.<br />
Proprieta’ medicinali e curiosita’:<br />
3.<br />
sono state segnalate numerose<br />
sostanze: acetone, asarone,<br />
colina, etanolo, acido formico,<br />
saccarosio, glucosio, glutatione,<br />
asparagina, Carotene, vitamine<br />
B1, B2, C, PP, E, D. La pianta contiene inoltre glucidi,<br />
provitamina A, vitamina B e C, sali minerali e<br />
pectine. In fitoterapia è indicata come vitaminica,<br />
rimineralizzante, stimolatrice delle difese immunitarie,<br />
oftalmica, diuretica e cicatrizzante. Per applicazioni<br />
dermatologiche, dai semi si ottiene un<br />
olio essenziale, utilissimo per la cura della psoriasi,<br />
degli eczemi e delle dermatiti. I semi e i frutti della<br />
carota selvatica hanno proprietà diuretiche. L’infuso<br />
di carota selvatica è efficace in caso di difficoltà<br />
di urinare.<br />
L’olio dal delicato profumo di<br />
4.<br />
iris, si impiega in profumeria e<br />
nelle creme antirughe miscelato<br />
e combinato con altri oli di origine<br />
vegetale. Le radici si impiegano<br />
nell’industria per l’estrazione di carotene e<br />
di coloranti. Utilizzata anche per la preparazione<br />
delle più note maschere di bellezza, la cui ricetta<br />
prodigiosa sembrerebbe essere una miscela perfetta<br />
della polpa di questa pianta, con avocado e<br />
cetriolo. Le radici della carota selvatica hanno proprietà<br />
che attenuano le infiammazioni dello stomaco<br />
e dell’intestino, stimolano la diuresi, depurano<br />
l’organismo, purificano e decongestionano le pelli<br />
arrossate dalle scottature. La carota selvatica si rivela<br />
particolarmente efficace nella protezione della<br />
pelle e facilita l’abbronzatura impedendo l’aggressione<br />
dei raggi ultravioletti. Dai semi si estrae un<br />
olio usato in profumeria. L’infuso dei semi stimola<br />
la digestione ed è di sollievo nelle affezioni delle vie<br />
urinarie.<br />
Impieghi in cucina: si possano<br />
usare le foglie tenere in insalata<br />
e le radici tagliate a pezzi<br />
e fatte bollire, poi condite. Dai<br />
semi si estrae un olio, utilizzato<br />
nella fabbricazione di liquori e<br />
nella preparazione di composti aromatici.<br />
Ricette:<br />
Risotto con gallinacci e carote selvatiche. Si fa<br />
tostare il riso (varietà Carnaroli o Vialone nano)<br />
nell’olio misto a burro con dello scalogno tritato<br />
finissimo, si aggiunge mezzo bicchiere di un buon<br />
vino bianco secco tipo orvieto, Vermentino, Lugana<br />
o Verdicchio e si lascia evaporare. Si unisce un<br />
fine trito di radici già sbollentate di carota selvatica<br />
e i funghi (Cantharellus cibarius) a piccoli pezzi.<br />
Si prosegue la cottura aggiungendo gradualmente<br />
un buon brodo di carne finché il riso è al dente.<br />
Si spegne la fiamma, si aggiunge una bella noce di<br />
burro e si manteca con il formaggio grana.<br />
Orizzonte Magazine • 61
62 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 63
Franco Ardito - Simona Ardito<br />
Castel del Monte: Il Grembo della Vergine<br />
Castel del Monte è un concentrato di applicazioni astronomiche, geografiche, matematiche e geometriche,<br />
un inspiegabile condensato di simboli, di segni, di formule. Si dà per scontato che lo abbia fatto costruire<br />
Federico II ma è quasi certo che l’Imperatore non vi soggiornò mai. E’ assolutamente inadatto ad essere<br />
abitato e non è ancora chiaro per quali motivi sia stato costruito né chi abbia inteso impegnare per la sua<br />
costruzione tanto denaro, energie e sapienza. E poi l’acqua: nella vasca monolitica che era nel cortile, nelle<br />
cisterne sulle torri, nel pozzo sotto il castello, quasi a proteggere il visitatore come in un grembo...<br />
E' possibile acquistare il libro Castel del Monte il grembo della vergine al link:<br />
http://www.orizzontemagazine.it/shopping/categoria-prodotto/libri-e-riviste-nuovo/<br />
64 • Orizzonte Magazine
FASHION, BEAUTY, SHOOTING, PROJECTS & MORE<br />
Modelle & Tatuaggi<br />
YUKI E JESSICA<br />
PRIME PROTAGONISTE<br />
THEONEMILANO<br />
UNICO SALONE PER PRÊT-<br />
À-PORTER E PELLICCERIA<br />
Orizzonte Magazine • 65
MODELLE&TATUAGG<br />
YUKI E JESSICA PRIME PROTAGONIST<br />
di Fabrizio Capra<br />
66 • Orizzonte Magazine
E<br />
I<br />
P<br />
“er chi ama i tatuaggi, la cosa<br />
più preziosa è la pelle nuda”:<br />
da queste parole pronunciate<br />
da Cher prende il via un mio ambizioso<br />
progetto che vede coinvolte modelle (e<br />
non solo modelle) e i tatuaggi che decorano<br />
il loro corpo.<br />
Il tatuaggio ha da sempre suscitato in<br />
me interesse: diversi anni fa, metà anni<br />
’90, quando non mi occupavo ancora<br />
di modelle, avevo dedicato un articoloinchiesta<br />
sul mondo dei tatuaggi, pubblicato<br />
su una free press che circolava<br />
in provincia di Alessandria.<br />
Dopo anni di “gestazione” nel tentativo<br />
di ricercare un minimo di contenuto a<br />
quella che era, in quel momento, una<br />
pura e semplice idea e dopo qualche<br />
prova che non mi aveva del tutto soddisfatto<br />
e convinto al punto di accantonarlo<br />
temporaneamente, finalmente il<br />
progetto ha iniziato a prendere corpo<br />
sia nelle sviluppo dell’idea sia nella realizzazione<br />
pratica.<br />
Come in tutti i progetti il fattore principale<br />
è il “coinvolgimento” e proprio<br />
su questo aspetto è partita l’azione che<br />
ha portato alla realizzazione dei primi<br />
servizi.<br />
E coinvolgere le modelle tatuate non è<br />
difficile visto che, se il tatuaggio non è<br />
stato fatto per moda, credono molto<br />
in quello che hanno “messo” sul loro<br />
corpo e il mettere in risalto questa loro<br />
particolarità è un qualcosa che le sti-<br />
Orizzonte Magazine • 67
mola.<br />
Più complesso trovare fotografi motivati e<br />
disposti a condividere il progetto.<br />
Si tratta, comunque, di un progetto che<br />
si svilupperà nel corso del tempo, senza<br />
un limite prefissato: fin quando ci saranno<br />
idee, modelle e fotografi per creare allora<br />
il progetto avrà un suo percorso, altrimenti<br />
si interromperà ma non si potrà mai dire<br />
che è incompleto, anche perché, dopo un<br />
eventuale letargo, potrebbe sempre risvegliarsi<br />
con stimoli nuovi ed evolversi ulteriormente.<br />
Su queste pagine, periodicamente, andremo<br />
ad aggiornare questa evoluzione proponendo<br />
ai nostri lettori foto inedite e in<br />
esclusiva nonché il racconto di queste<br />
esperienze.<br />
A ogni modella (e non) selezionata viene attribuito<br />
a sua volta un aforisma che rappresenta<br />
un po’ il tema del servizio, senza però<br />
voler essere vincolante: il bello di questo lavoro<br />
è anche l’improvvisazione dettata dalla<br />
creatività e dalla fantasia, dal confronto sul<br />
set tra modella, fotografo e art director.<br />
Quindi si ricerca il fotografo che a sua volta<br />
deve sentirsi coinvolto e partecipe nel progetto<br />
perché anche lui deve vedere quello<br />
che è il risultato che deve scaturire dalla<br />
scatto.<br />
Non un semplice esecutore ma un coautore<br />
del progetto, capace di stimolare l’evol-<br />
L’IDEA<br />
Come già detto tutto ruota intorno alla<br />
frase di Cher che ben rappresenta lo<br />
spirito di chi si tatua non per moda ma<br />
per convinzione: da qui nasce il progetto<br />
“Modelle&Tatuaggi”.<br />
Chi si tatua per moda non è in grado di<br />
poter trasmettere attraverso uno scatto<br />
quello che ha fissato sulla propria<br />
pelle, chi si tatua per convinzione, con<br />
una motivazione, è in grado di interpretare<br />
anche fotograficamente il suo<br />
tatuaggio, trasmettendo un qualcosa<br />
che a volte deve essere letto tra le cosiddette<br />
righe, generando intorno a se<br />
un alone di mistero e di curiosità.<br />
68 • Orizzonte Magazine
YUKI&IRENE<br />
“Quando i disegni sono scelti con cura,<br />
i tatuaggi hanno un potere e una magia<br />
tutta loro. Decorano il corpo, ma valorizzano<br />
anche l'anima” (Michelle Delio)<br />
model: Yuki Abe<br />
fotografo: Irene Vischi<br />
art director: Fabrizio Capra<br />
location: studio, Tina di Vestignè (To)<br />
domenica 11 dicembre 2016<br />
Non poteva esserci debutto migliore.<br />
Un clima sereno e un’ottima intesa fin<br />
dall’inizio hanno fatto si di lavorare alla<br />
realizzazione di questo “capitolo” del<br />
progetto con grande intensità, tanto<br />
è vero che già dagli scatti di “riscaldamento”,<br />
quelli che dovevano solo servire<br />
per raggiungere il giusto feeling e,<br />
anche, per studiare la posizione dei tatuaggi,<br />
si è riusciti a trarre delle immaversi<br />
dell’idea di scatto: in pratica ci deve<br />
mettere cuore, testa, anima all’unisono con<br />
modella e art director.<br />
Non ne servono molti di scatti, quelli giusti,<br />
quelli che sanno trasmettere, che sanno<br />
dare un qualcosa a chi vede la foto: e per<br />
poter dare qualcosa a chi la vede deve in<br />
primis trasmettere qualcosa dentro a chi la<br />
realizza, a tutti coloro che la realizzano.<br />
E per realizzare un progetto del genere non<br />
è necessario conoscere la motivazione per<br />
cui è stato fatto un tatuaggio: quello resta<br />
un qualcosa di personale, di intimo.<br />
Importante è saper valorizzare l’insieme.<br />
“Modelle&Tatuaggi”, in fin dei conti, è un<br />
progetto da vivere, da condividere e da sviluppare<br />
insieme.<br />
I PRIMI SERVIZI<br />
Nel mese di dicembre abbiamo realizzato i<br />
primi due servizi.<br />
A Tina di Vestignè nella zona di Ivrea, provincia<br />
di Torino, nello studio di Irene Vischi,<br />
abbiamo dato forma al progetto con Yuki<br />
Abe mentre a Torino, in uno studio cittadino,<br />
Mykona, con il fotografo Moreno Baggio,<br />
abbiamo coinvolto Jessica Groppo con<br />
la compartecipazione di Flavia Lisotti.<br />
Orizzonte Magazine • 69
gini adatte al progetto.<br />
Probabilmente il conoscere già la modella,<br />
anche se da poco, ha permesso il crearsi di<br />
una buona intesa.<br />
Yuki ha saputo fin da subito far rivivere sul<br />
set la magia dei suoi tatuaggi interpretando<br />
al meglio sia ciò che era stato programmato<br />
sia quanto veniva improvvisato.<br />
Irene, dal canto suo, forte della sua “umiltà<br />
fotografica”, è stata capace, mettendoci<br />
tutta la sua passione, a cogliere appieno lo<br />
spirito del progetto e la sua interpretazione<br />
fotografica, gestendo in modo sapiente gli<br />
schemi di luce.<br />
Alla pari dei “disegni”<br />
anche gli “scatti” dovevano<br />
essere scelti<br />
con cura per valorizzare<br />
tatuaggio, immagine<br />
e modella, e<br />
il posare decisamente<br />
atletico (del resto<br />
Yuki fa pole dance) ha<br />
fatto il resto.<br />
Quando Irene mi ha<br />
passato i primi scatti<br />
da vedere sono rimasto<br />
entusiasta del<br />
risultato: l’obiettivo<br />
prefissato era stato<br />
raggiunto e quello che<br />
sulla carta già si preannunciava<br />
un ottimo<br />
lavoro è stato confermato<br />
anche dalle immagini.<br />
“Sono come le pagina<br />
di un diario segreto”<br />
ci ha dichiarato Yuki<br />
parlando dei suoi tatuaggi.<br />
“Sono segni indelebili<br />
70 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 71
che vengono da me associati a un periodo di vita<br />
trascorso, a sensazioni provate, a stati d’animo”.<br />
Ciò che agli occhi degli altri possono risultare<br />
disegni fatti sulla pelle, per Yuki hanno un significato<br />
importante, un significato per noi oscuro<br />
ma che crediamo di essere riusciti ugualmente a<br />
valorizzare.<br />
JESSICA&MORENO<br />
“Un corpo senza tatuaggi è un corpo che non<br />
racconta nulla” (Nicolai Lilin, Educazione Siberiana)<br />
model: Jessica Groppo<br />
con la partecipazione di Flavia Lisotti<br />
fotografo: Moreno Baggio<br />
art director: Fabrizio Capra<br />
location: studio associazione video fotografica<br />
Mykona, Torino<br />
venerdì 16 dicembre 2016<br />
Sull’onda dell’entusiasmo del primo servizio, il<br />
secondo poteva apparire sulla carta più semplice<br />
ma il fatto di non conoscere personalmente la<br />
modella poteva rappresentare un freno, in particolar<br />
modo perché era necessario trovare nel<br />
poco tempo a disposizione l’intesa.<br />
La discussione sul progetto è stata fatta esclusivamente<br />
in chat, pertanto in questo caso gli<br />
scatti di “riscaldamento” sono risultati quanto<br />
mai utili per conoscerci reciprocamente e superare<br />
l’inevitabile timore e imbarazzo iniziale,<br />
quello del proporre la propria “pelle” davanti a<br />
un estraneo.<br />
Jessica si è proposta con tanti tatuaggi, tutti interessanti<br />
che hanno comunque reso difficile trovare<br />
le giuste inquadrature per far rendere l’idea<br />
72 • Orizzonte Magazine
di un corpo che racconta.<br />
In ogni modo si è arrivati alla fine del lavoro<br />
portando a casa un risultato fotografico interessante<br />
e una bella intesa che potrebbe venire<br />
utile in futuro.<br />
Moreno dal canto suo ha giocato tutte le sue<br />
carte per soddisfare le esigenze del progetto,<br />
ben gestendo le luci e cogliendo le pose migliori<br />
suggerite per valorizzare quanto risaltava<br />
sulla pelle di Jessica.<br />
Il servizio si è completato con la presenza, a<br />
sorpresa, di Flavia, anche lei tatuata, che si è<br />
concessa per un suo interessante contributo<br />
in coppia con la nostra protagonista, sua amica.<br />
Come dicevamo, Jessica è un soggetto che si<br />
può definire decisamente tatuato e ogni tatuaggio<br />
rappresenta, per lei, un qualcosa della<br />
sua vita, simboli del suo essere.<br />
“Ho una passione sfrenata per i tatuaggi che<br />
mi è stata trasmessa da una amica molto cara,<br />
quasi una seconda mamma” ha affermato<br />
Jessica.<br />
“Ogni tatuaggio rappresenta molto per me:<br />
purezza, femminilità, forza, libertà, voglia di<br />
nuove avventure, decisione, felicità” e lascio ai<br />
lettori cercare di abbinare tutto questo a ogni<br />
singolo tatuaggio.<br />
Se un corpo senza tatuaggi non racconta nulla,<br />
quello di Jessica senza dubbio è paragonabile a<br />
un grande lavoro epico.<br />
Orizzonte Magazine • 73
THEONEMILANO:<br />
UNICO SALONE PER PRÊT-À-PORTER E<br />
Fieramilanocity ospita dal 24 al 27 febbraio la prima<br />
edizione di “TheOneMilano”, la nuova manifestazione<br />
che ha unito in un unico evento fieristico due<br />
storici saloni della moda: il MIPAP, dedicato al prêtà-porter,<br />
e il MIFUR, riguardante la pellicceria e la<br />
pelle.<br />
Oltre trecento brand saranno presenti nei padiglioni<br />
fieristici milanesi per proporre le loro collezioni e<br />
le ultime tendenze del “sistema moda” a una platea<br />
di buyer nazionali e internazionali tra i più esigenti,<br />
sempre attenti alla ricerca, sia nei materiali sia nella<br />
manifattura, della qualità.<br />
Accanto ad aziende tradizionali troveranno spazio<br />
anche nuove realtà produttive; numerose le aziende<br />
italiane ma significativa sarà anche la presenza straniera<br />
con la partecipazione di brand provenienti tra<br />
l’altro da Germania, Francia, Canada, Turchia, Russia,<br />
Ucraina, Polonia, Svezia, Danimarca, Svizzera,<br />
Cina, Stati Uniti e, new entry, la Grecia.<br />
Nei padiglioni della fiera si potranno così trovare capi<br />
di maglieria, cappotti, abiti da sera, camicie new<br />
elegant, pellicceria, luxury sportswear e altre interessanti<br />
proposte suddivise tra abbigliamento dondi<br />
Fabrizio Capra<br />
74 • Orizzonte Magazine
PELLICCERIA<br />
na, abbigliamento in pelle e accessori.<br />
TheOneMilano racconta la storia delle collezioni in<br />
un unico layout espositivo, un percorso funzionale<br />
alle richieste dei compratori, capace di valorizzare<br />
l’offerta di 300 aziende selezionate per qualità e ricerca<br />
in termini di materiali e di manifattura.<br />
MIPAP, Milano prêt-à-porter è la prima delle fiere<br />
moda di Milano, nata nel 1980. L’offerta espositiva<br />
di prêt-à-porter donna firmato da Marchi affermati<br />
e da Marchi emergenti con una forte componente<br />
di made in Italy è la caratteristica che ha permesso<br />
alla manifestazione di ritagliarsi un ruolo chiave e di<br />
farsi riconoscere da tutti gli operatori specializzati.<br />
MIFUR è leader nel mondo per la moda in pelliccia<br />
e pelle. Nato nel 1996 è da allora punto di riferimento<br />
per negozi specializzati e insieme trend<br />
setter per concept stores, boutiques e department<br />
stores di tutto il mondo. È l’appuntamento B2B per<br />
collezioni italiane e internazionali capaci di parlare il<br />
linguaggio della moda.<br />
Orizzonte Magazine • 75
Invia il tuo curriculum a:<br />
collaboratore@orizzontemagazine.it<br />
76 • Orizzonte Magazine
OROSCOPO<br />
FEBBRAIO <strong>2017</strong><br />
Orizzonte Magazine • 77
ARIETE TORO GEMELLI<br />
Sicuramente avrete poco tempo<br />
per tutto, qualsiasi cosa vogliate<br />
fare vi sembrerà di non riuscire e<br />
di stare sempre un passo indietro.<br />
Tuttavia questa sensazione sarà<br />
dovuta ad uno scombussolamento<br />
interno che provate da tempo,<br />
quindi non colpevolizzatevi troppo!<br />
La salute potrebbe darvi dei<br />
pensieri, se considerate che non<br />
siete stati molto attenti ultimamente<br />
e che vi siete lasciati andare,<br />
mettendo a repentaglio il lavoro<br />
fatto in precedenza sul vostrofisico.<br />
Non ostinatevi a fare finta che<br />
non vi importi perché non è così.<br />
Mese di transito quieto per<br />
tutte le relazioni di voi Taurini,<br />
in quanto il cielo non ha nulla<br />
da dirvi di particolare, se non<br />
che la passione forse non è più<br />
quella di un tempo per le coppie<br />
consolidate e per quelle appena<br />
formate non è quella che ci si<br />
aspetterebbe! Ma per un mese<br />
come questo non è che potete<br />
aspettarvi di più anzi, per voi che<br />
considerate la serenità come il<br />
raggiungimento di un traguardo<br />
importante, dovreste essere<br />
felici e godervi il momento che<br />
tanto avevate atteso.<br />
Intorno al 20 la vostra carica erotica<br />
sarà alle stelle, per cui non perdete<br />
occasioni irripetibili! Anche le<br />
coppie ovviamente beneficeranno<br />
del favore delle stelle, poiché i nervi<br />
saranno molto più distesi ed un<br />
sorriso in più anche nei momenti<br />
più pesanti sarà molto gradito dal<br />
partner. Eviterete in questo modo<br />
molti scontri, che avrebbero altrimenti<br />
portato a discussioni per<br />
motivi banali.Nei rapporti in bilico<br />
tornerà il sereno e potrete permettervi<br />
di pensare al futuro con<br />
maggiori speranze. Iniziare a fare<br />
progetti anche per le coppie più<br />
giovani.<br />
CANCRO LEONE VERGINE<br />
Il mese non sarà proprio dei più<br />
elettrizzanti dal punto di vista<br />
sentimentale, in quanto vi sentirete<br />
un pochino spenti e finirete<br />
spesso con il considerare soltanto<br />
le vostre esigenze e le vostre<br />
sensazioni, mettendo in secondo<br />
piano la sensibilità altrui.<br />
Soprattutto se siete in coppia,<br />
questo sarà un errore che vi<br />
penalizzerà molto, perché l'altra<br />
parte avvertirà questa sorta di<br />
egoismo come una noncuranza<br />
da parte vostra nei loro confronti<br />
e il passo è breve verso le<br />
discussioni!<br />
I vostri rapporti sentimentali in<br />
questo mese vi saranno molto<br />
utili, soprattutto per superare i<br />
vostri problemi nel campo professionale.<br />
Vi potrebbero insomma<br />
distrarre in modo positivo.<br />
Il transito di Venere infatti, porterà<br />
delle buone novità fino alla<br />
stagione calda, per cui approfittatene<br />
e cercate di presenziare a<br />
quanti più eventi mondani possibili,<br />
gli incontri speciali sono dietro<br />
l'angolo!<br />
Il vostro fascino poi farà il resto e<br />
vi renderà irresistibili agli occhi di<br />
chiunque venga a contatto con la<br />
vostra verve!<br />
Venere finalmente non sarà più<br />
in opposizione in questo mese,<br />
per cui sarà possibile una lenta<br />
ripresa, anche se i vostri problemi,<br />
soprattutto quelli di coppia,<br />
risalgono già all'anno scorso.<br />
Molte coppie da allora si saranno<br />
divise, mentre per quelle che<br />
hanno resistito si prospetta un<br />
nuovo periodo di tranquillità, in<br />
cui riscoprirsi e riscoprire il piacere<br />
di stare insieme!<br />
Cercate di privilegiare quindi il<br />
partner, di passare con questo<br />
il maggior tempo possibile, per<br />
ricostruire ciò che avevate disfatto<br />
in poco tempo.<br />
78 • Orizzonte Magazine
BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO<br />
Venere non sarà certo vostra<br />
complice in questi primi mesi<br />
dell'anno, per cui dovrete rassegnarvi<br />
a farcela con le vostre<br />
forze! Sta a voi scegliere per l'ottimismo<br />
o il pessimismo.<br />
Se siete in coppia, ci potrebbero<br />
essere delle tensioni che non<br />
vi renderanno il recupero degli<br />
affetti molto facile, tuttavia avete<br />
Marte con voi, quindi potreste<br />
sfruttare le vostre abilità nella<br />
seduzione e ovviare alle discussioni<br />
più frivole con momenti di<br />
passione che non verranno mai<br />
disdegnate dal partner.<br />
Periodo ancora molto altalenante<br />
per l'amore, in quanto vi trovate<br />
ancora nel centro di un subbuglio<br />
sentimentale che riguarda più il vostro<br />
inconscio che il vostro cuore.<br />
Letteralmente, non sapete cosa volete,<br />
per cui sono gli altri a rimetterci!<br />
Se vi siete separati da poco,<br />
sicuramente non avete ancora superato<br />
questa specie di fallimento,<br />
per cui rifiutate anche solo il pensiero<br />
di poter conoscere qualcun<br />
altro. Insomma siete nel pieno di<br />
una fase di transizione, solo che<br />
sarà più lunga del previsto se non<br />
vi sforzerete almeno ad uscire dal<br />
guscio in cui vi siete rinchiusi!<br />
In questo Febbraio, dal punto di<br />
vista sentimentale, avrete il vostro<br />
bel da fare, poiché potreste essere<br />
combattuti tra più di una persona<br />
che ruberà la vostra attenzione!<br />
Sarà molto divertente per i single,<br />
anche se la coscienza avrà comunque<br />
dei rimorsi, mentre più complicato<br />
potrebbe essere per le coppie,<br />
che ovviamente avranno qualche<br />
problema in più a gestire una doppia<br />
vita! I single oltretutto sono<br />
molto irrequieti in questo periodo<br />
e difficilmente si accontenteranno,<br />
cercano la perfezione, per questo<br />
motivo cercano di trovarlo in più<br />
di una persona!<br />
CAPRICORNO ACQUARIO PESCI<br />
Il passato, il dolore e la delusione<br />
hanno molta presa su di voi, ed è<br />
per questo che se avete sofferto<br />
recentemente per amore, non<br />
sarà semplice mettere una pietra<br />
sopra a tutto ed andare avanti<br />
come se nulla fosse. Sicuramente<br />
sarete più timorosi in qualsiasi<br />
tipo di relazione che intraprenderete<br />
e questo potrebbe essere<br />
una nota negativa in questo<br />
Febbraio! Ci sarà l'opportunità<br />
di fare incontri interessanti, ma<br />
voi vi direte subito non pronti<br />
per affrontarli. In realtà dovreste<br />
godervela un po' questa vita e<br />
queste occasioni.<br />
Uno dei mesi più positivi per voi<br />
dell'Acquario e che andrà vissuto<br />
in pieno, cogliendo ogni più piccola<br />
sfumatura e soprattutto da ricordare!<br />
Marte sarà un ottimo alleato<br />
per le coppie più resistenti e longeve,<br />
poiché riporterà all'interno del<br />
rapporto quel brio e quella passione<br />
che forse era stata un pochino<br />
messa alla prova dalle difficoltà che<br />
la vita comporta: figli, famiglia, bollette,<br />
lavoro. La tensione potrebbe<br />
magicamente sparire o comunque<br />
affievolirsi, in quanto capaci di superare<br />
tutto con una bella risata o<br />
semplicemente con un po' più di<br />
comprensione!<br />
In amore la situazione durante<br />
questo periodo, dovrebbe essere<br />
piuttosto stabile, per cui non<br />
ci saranno grandi scossoni né per<br />
quello che riguarda le coppie, ne<br />
per quanto riguarda le persone<br />
sole, che continueranno a restare<br />
tali! In realtà dipende molto anche<br />
da voi, dalla vostra voglia di<br />
mettervi in gioco, dalla voglia di<br />
fare cambiamenti, dalla voglia di<br />
scoprire! Le relazioni in crisi continueranno<br />
il loro periodo di alti<br />
e bassi, continueranno i soliti litigi,<br />
le solite discussioni, che non porteranno<br />
a nulla, a meno che non vi<br />
decidiate ad affrontare.<br />
Orizzonte Magazine • 79
OUROBOROS<br />
Rassegna trimestrale di Studi Tradizionali<br />
E’ possibile leggerlo gratuitamente all’indirizzo:<br />
http://www.orizzontemagazine.it/orizzontegroup/ouroboros/