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Mensile di
attualità e cultura
Anno 4 N. 2
Febbraio 2017
IVREA:
NON SOLO CARNEVALE E ARANCE
FORNELLI E FILM
DUE ARTI CHE SI INCOCIANO
BRESSANONE
LA STORIA
MODELLE & TATUAGGI
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA: PETER LINDBERGH
2 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 3
SOMMARIO
PAG.6
PAG. 26
PAG. 34
PAG. 66
PAG. 40
PAG. 60
4 • Orizzonte Magazine
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26
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78
IN VIAGGIO PER L'ITALIA
IVREA: non solo carnevale e arance
IN VIAGGIO PER L'ITALIA
BRESSANONE (Trentino-Alto Adige)
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA
PETER LINDBERG
FORNELLI E FILM
Due arti che si incrociano
MOSTRE ALL'ORIZZONTE
Eventi e incontri con l'Arte
BENESSERE AL NATURALE
Le riflessioni di Fabrizio Capra
LO SAPEVATE CHE
Carota selvatica
MODELLE & TATUAGGI
YUKI E JESSICA PRIME PROTAGONISTE
OROSCOPO
Febbraio 2017
ORIZZONTE MAGAZINE
Mensile di attualità e cultura
Anno 4 n. 2
Febbraio 2017
Reg. Trib. di Bari n° 19/2014
Franco Ardito
Direttore Responsabile
Angelo Ferri
Direttore Editoriale
Redazione
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Orizzonte Magazine • 5
IVREA:
NON SOLO CARNEVALE E ARANCE
di Fabrizio Capra
Foto di Irene Vischi
6 • Orizzonte Magazine
Una volta anticamente / egli è certo che un Barone
Ci trattava duramente / Con la corda e col bastone;
D'in sull'alto Castellazzo, /Dove avea covile e possa,
Sghignazzando a mo' di pazzo /Ci mangiava polpa ed ossa.
Ma la figlia d'un mugnaro / Gli ha insegnato la creanza,
Che rapita all'uom più caro /Volea farne la sua ganza.
Ma quell'altra prese impegno /Di trattarlo a tu per tu:
Quello è stato il nostro segno, /E il Castello non c'è più.
E sui ruderi ammucchiati, /Dame e prodi in bella mostra,
Sotto scarli inalberati /Noi veniamo a far la giostra:
Su quei greppi, tra quei muri, /Che alla belva furon tana,
Suonan pifferi e tamburi /La vittoria popolana.
Non v'è povero quartiere /Che non sfoggi un po' di gale,
Che non canti con piacere /La Canzon del Carnevale.
Con la Sposa e col Garzone /Che ad Abbà prescelto fu,
Va cantando ogni rione: /Il Castello non c'è più.
In viaggio per l'Italia
Orizzonte Magazine • 7
In viaggio per l'Italia
Queste le parole della
canzone, scritta nel
1858, di uno dei Carnevali
più importanti
d’Italia, l’unico che ha mantenuto
uno stretto legame con il Medioevo
e che si ripropone ogni
anno con una trama precisa, dove
i protagonisti non sono “maschere
ma “personaggi reali”:
stiamo parlando del Carnevale
di Ivrea, che getta le proprie basi
in antiche feste rionali e che viene
ininterrottamente effettuato
dal 1808, anno in cui ebbe inizio
questa versione voluta dal Governo
Napoleonico, soprattutto
per motivi di ordine pubblico.
Il Carnevale di Ivrea è conosciuto
soprattutto per la spettacolare
“Battaglia delle arance”, vera
icona di questo evento, forse il
momento più pittoresco, ma
questa manifestazione non è
rappresentata solo da questo
momento.
I festeggiamenti carnascialeschi
eporidiesi sono un insieme di
eventi ed evocazioni storicoleggendarie
collegate tra loro,
un turbinio di emozioni di grande
impatto e spettacolarità che
prendono il via già dal giorno
dell’Epifania, il 6 gennaio, con la
sfilata per la città al suono della
Banda dei Pifferi e Tamburi, la
presentazione del nuovo Generale
che riceve da quello dell’anno
precedente “spada” e “feluca”,
nonché l’offerta dei ceri al
Vescovo nella Cappella dei Tre
Re sul Monte Stella ma soprattutto
quando tutti incontrandosi
per strada si augurano “buon
carnevale”, “buon Carlevé”.
La denominazione di “Storico
Carnevale di Ivrea” è dovuto
proprio alla tradizione e agli
accadimenti che vengono fatti
rivivere durante la festa: da riferimenti
all’esercito napoleonico
alle rivolte popolari, tra le quali
la ribellione al Signore di Ivrea
contro lo sottostare allo jus pri-
8 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 9
In viaggio per l'Italia
ma noctis a il “tuchinaggio” che
ebbe luogo in epoca medievale
nel Canavese, alla fine del XIV
secolo a causa dell’insofferenza
delle comunità locali verso
l’eccessivo potere dei feudatari
appartenenti ai consortili di San
Martino e di Valperga.
LA VICENDA STORICA
La leggenda racconta che a cavallo
tra il XII e il XIII secolo
un barone che affamava la Città
venne sconfitto grazie alla ribellione
della figlia di un mugnaio
(Violetta, nome diffusosi solo
dal XIX secolo) che, promessa
sposa a Toniotto, non volle
sottostare allo jus primae noctis
imposto dal tiranno a tutte le
spose. Giurò al marito che non
avrebbe ceduto al feudatario e
una volta salita al castello riuscì
a farlo ubriacare per poi decapitarlo,
mostrando al popolo intero
la testa e accendendo così la
rivolta popolare che si concluse
con la distruzione dell’edificio, il
Castello di San Maurizio soprannominato
il “Castellazzo”, che
non fu mai più ricostruito, e con
l’istituzione del libero Comune.
Il tiranno viene identificato in
Ranieri di Biandrate, figlio del
conte Guido III, padrone del territorio
sul finire del XII secolo
e contro il quale gli eporediesi
insorsero veramente nel 1194,
distruggendo il suo maniero.
Altra scuola di pensiero associa
il tiranno alla figura del marchese
Guglielmo VII del Monferrato,
padrone di Ivrea per un breve
periodo tra il 1266 e il 1272:
documenti dell’epoca sono a testimonianza
di un popolo sconfortato
dalla salate gabelle sulle
produzioni alimentari e le farine,
da qui il collegamento alla figlia
del mugnaio quale riferimento
ai numerosi mulini presenti sulle
sponde della Dora.
STORIA IN BREVE
Le origini del Carnevale risalgono
al XVI secolo quando la festa
era gestita, con grande rivalità,
tra i rioni della città, rappresentati
dalle parrocchie di San Maurizio,
San Lorenzo, Sant’Ulderico,
San Salvatore e San Grato,
ancora oggi tappe delle sfilate
10 • Orizzonte Magazine
che fanno da comprimarie all’evento
principale e trova spunto
dall’ansia di libertà e di lotta
contro la tirannide
Come già scritto, la versione
attuale, invece, risale all’unificazione
di queste feste rionali,
unificazione voluta dal Governo
Napoleonico nel 1808.
Di quel periodo rimangono oggi
alcuni aspetti del cerimoniale che
si sono conservati nel tempo,
come la sfilata degli "Abbà” che,
a quei tempi, erano probabilmente
dei giovanotti scapestrati
e che, nel "mondo alla rovescia"
tipico delle feste carnascialesche,
assumevano scherzosamente la
carica di comandanti della milizia
del Libero Comune; oggi il loro
ruolo è interpretato da bambini
scelti in rappresentanza dei vari
rioni. Vi è poi l'innalzamento e
abbruciamento degli scarli, rituale
con evidenti richiami alla
fertilità, ovvero alti pali di legno
interamente ricoperti di calluna
(brugo) secca. Il lunedì di carnevale,
l'ultima coppia di sposi del
rione dissoda, a colpi di piccone,
la terra dove dovrà essere conficcato
lo scarlo; il martedì sera
– come cerimonia conclusiva del
carnevale che cede il passo alla
Quaresima - gli stessi Abbà, accompagnati
dal corteo, provvedono
con le torce ad appiccarvi
il fuoco per farne un falò.
Il Generale infatti, nasce in epoca
napoleonica come una figura
carnevalesca che rievoca l'autorità
municipale, che veste l'uniforme
dell'esercito napoleonico
e assume simbolicamente i poteri
di gestione e di ordine della
festa.
A partire dal XIX secolo quindi,
si aprì una fase di "storicizzazione"
del carnevale eporediese,
collegando il significato della sua
celebrazione all'affermazione degli
ideali di libertà, giunti in Piemonte
con la Rivoluzione francese.
Vi è da menzionare, a tale
proposito, uno degli elementi
che connotano maggiormente le
tre giornate di festa, vale a dire
l'obbligo per tutti i partecipanti
- pena il rischio di diventare
bersaglio di un "simpatico lancio
di arance" - di indossare il rosso
berretto frigio, visto anche
come icona rivoluzionaria resa
famosa dalla Marianne e dai sanculotti
parigini.
Anche le uniformi - con giubbe
e pantaloni dai colori blu e rosso,
stivali di cuoio nero, spada al
fianco e feluche piumate – indossate
dallo "Stato Maggiore", gli
ufficiali posti agli ordini del Generale,
sono quelle dello stesso
esercito napoleonico. Analoghe
divise portano le quattro "Vivandiere"
che, nei tre giorni di festa
di giovedì, domenica e martedì
sfilano a cavallo assieme allo Stato
Maggiore.
Nel 1858 – nel pieno del manifestarsi
degli ideali risorgimentali
- si affermò la presenza della
figura della mugnaia, la protagonista
dell'intera manifestazione,
rappresentata da una cittadina
nominata annualmente, che si affaccia
al balcone del Municipio la
sera del sabato delle cerimonie.
Il carnevale di Ivrea è ricco, soprattutto
nei costumi e negli
stendardi, di richiami alle rivoluzioni
storiche, a partire dalle
tradizioni medioevali canavesane,
inneggianti alle sommosse
popolari, fino ai moti del Risorgimento.
Aleggia anche l'ombra
Orizzonte Magazine • 11
In viaggio per l'Italia
di Re Arduino; quest'ultimo infatti,
nonostante difese la Marca
d’Ivrea nell'XI secolo, agli occhi
del povero popolo risultò, comunque,
un ricco monarca dinastico..
IL CARNEVALE
La comunicazione della Presidenza
del Consiglio dei Ministri
del 27 settembre 1956 la
eleva a “manifestazione italiana
di rilevanza internazionale”, un
“sogno” che si manifesta ogni
anno portando nelle vie e nelle
piazze della città di Ivrea storia,
tradizione, spettacolo, emozioni
e grandi ideali. In questo evento
storia e leggenda si intrecciano
per dar vita ad una sequenza
spettacolare che travalica e fonde
i secoli.
Lo Storico Carnevale di Ivrea
è, particolarmente, una grande
Festa Civica, durante la quale la
comunità di Ivrea celebra la propria
capacità di autodeterminazione,
ricordando quell’episodio
di affrancamento dalla tirannide.
Il carnevale presenta sovente
elementi di novità, ma la tradizione
rimane ben ancorata a due
elementi: la sfilata del corteo
storico e la battaglia delle arance.
Durante la sfilata del corteo, il
momento di massima partecipazione
emotiva ed identificazione
degli eporediesi con la loro festa
è rappresentato dal passaggio,
su un carro dorato, della Mugnaia,
l'eroina delle festa, sottolineato
dagli applausi e dalle grida di
evviva degli spettatori. Assieme
a lei sul carro stanno damigelle,
paggi ed attendenti che l'aiutano
nelle operazioni di lancio generoso
di caramelle e di rametti di
mimosa.
Davanti al carro della Mugnaia
sfilano gli Alfieri con le antiche
bandiere dei rioni; poi viene il
corteo a cavallo guidato dal Generale;
dietro a lui sfilano gli ufficiali
dello Stato Maggiore e le
Vivandiere, con le divise blu e
rosse dell'esercito napoleonico;
vi partecipa anche il Sostituto
Gran Cancelliere, che indossa
un costume di velluto nero, porta
in capo parrucca e tricorno e
tiene con sé il "Libro dei Verbali".
Per antica tradizione, risalente al
12 • Orizzonte Magazine
1808, i fatti salienti di ogni carnevale
vengono verbalizzati dal
decano dei notai della città; esso
assume così il ruolo di Gran
Cancelliere, e nomina simbolicamente
un sostituto che partecipa
in sua vece alla sfilata ed alle
altre celebrazioni carnevalesche.
L'originale del primo verbale del
1808 però fu distrutta, nella sua
copertina vecchia di duecento
anni, a causa dell'imperizia
dell'allora notaio Ezio Liore.
Al corteo di carnevale vi partecipano,
inoltre, i giovanissimi
Abbà, con vestiti di foggia medievale
e con in mano una piccola
sciabola sulla quale è infilzata
un'arancia, simbolo delle testa
mozzata del tiranno. Dietro al
carro della Mugnaia incede la
Scorta d'Onore che indossa la
verde divisa del "Primo Battaglione
Cacciatori" ai tempi della
Repubblica Cisalpina.
L'atmosfera gioiosa che accompagna
la sfilata del corteo storico
non sarebbe tale senza le
musiche del carnevale. È la banda
municipale ad eseguire "La
Canzone del Carnevale", l'inno
ufficiale della festa che, nelle sue
parole, celebra la rivolta popolare
contro il tiranno. Tuttavia
l'animazione musicale della festa
spetta soprattutto alla Banda dei
Pifferi e Tamburi, altro elemento
tipico che connota il Carnevale
d'Ivrea. La banda, in uniforme
con giubba rossa e pantaloni
verdi, marcia in testa al corteo
storico eseguendo una serie assai
ampia di arie sette-ottocentesche
modulate sui sei fori dei
pifferi costruiti in legno di bosso,
e ritmate dal suono dei tamburi
e di una grancassa.
La presenza dei Pifferi e Tamburi
pare derivare dall'antica tradizione
sei-settecentesca dei carnevali
rionali (non a caso alcune
"pifferate" del loro repertorio
portano i nomi delle cinque diverse
parrocchie degli antichi
rioni); essa riecheggia altresì le
bande musicali dell'esercito dei
Savoia nel periodo del Regno di
Sardegna.
LA BATTAGLIA DELLE
ARANCE
La battaglia delle arance rappresenta
il momento più spetta-
Orizzonte Magazine • 13
colare del carnevale, motivo di
richiamo turistico annuale per
migliaia di visitatori. In segno di
partecipazione alla festa tutti i
cittadini ed i visitatori, a partire
dal Giovedì Grasso, scendono
in strada indossando il Berretto
Frigio, un cappello rosso a forma
di calza che rappresenta l’adesione
ideale alla rivolta e quindi
l’aspirazione alla libertà, come fu
per i protagonisti della Rivoluzione
Francese.
La Battaglia delle arance rievoca
la ribellione: il popolo, rappresentato
dalle nove squadre degli
aranceri a piedi, combatte a colpi
di arance contro le armate del
Feudatario, rappresentate dai tiratori
sui carri trainati da cavalli,
che indossano protezioni e maschere
che ricordano le antiche
armature .
Il getto delle arance affonda
le sue radici intorno alla metà
dell’Ottocento. Ancor prima, e
più precisamente nel Medioevo,
erano i fagioli i protagonisti della
battaglia.
Si narra infatti che due volte
all’anno il feudatario donasse
una pignatta di fagioli alle famiglie
povere e queste, per disprezzo,
gettassero i fagioli per
le strade. Gli stessi legumi erano
anche utilizzati in tempo di carnevale,
come scherzosi proiettili
da lanciare addosso ad improvvisati
avversari.
Nell’Ottocento insieme a coriandoli,
confetti, lupini e fiori,
le ragazze lanciavano dai balconi,
mirando le carrozze del corteo
carnevalesco, qualche arancia,
un “aristocratico” frutto esotico
proveniente dalla Costa Azzurra.
I destinatari erano giovincelli
dai quali le stesse ragazze volevano
essere notate.
Dalle carrozze si iniziò a rispondere
scherzosamente a tono e,
poco a poco, il gesto di omaggio
si trasformò in duello. Dal manifesto
del Carnevale del 1854 ap-
14 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia
prendiamo infatti che il Generale
Panietti ordina che “per il buon
andamento della festa negli ultimi
tre giorni è vietato di gettare
aranci od altro simile con veemenza”
ma il divieto nei tempi a
seguire non trovò applicazione,
anzi il getto si trasformò in un
vero e proprio combattimento
testa a testa tra lanciatori dai
balconi e lanciatori di strada
Solo dal secondo dopoguerra
con la nascita della prima squadra
di aranceri la battaglia assunse
i connotati attuali seguendo
regole ben precise.
Alla Battaglia oggi prendono
parte oltre quattromila tiratori
a piedi suddivisi in nove squadre
(Picche, Morte, Tuchini, Scacchi,
Arduini, Pantere, Diavoli,
Mercenari, Credendari) e oltre
cinquanta carri trainati da cavalli
(pariglie con a bordo dieci tiratori
e tiri a quattro con a bordo
dodici tiratori) per un totale di
circa cinquemila persone coinvolte.
Il Carnevale è un grande gioco di
ruolo ed è anche una straordinaria
lezione di educazione civica:
migliaia di persone che scendono
pacificamente in piazza a celebrare
una festa di libertà, in un
clima “agonistico” come quello
della Battaglia delle Arance, nel
rispetto di regole non scritte,
sono un grande esempio di civiltà
che la città può orgogliosamente
vantare e deve “difendere”.
La Battaglia vive su regole cavalleresche
non scritte condivise da
tutti i partecipanti, che garantiscono
l’incolumità generale (a
parte qualche inevitabile occhio
nero), e mantengono il confronto
sul livello di una vera e propria
sfida “sportiva” nella quale
alla fine chi è più bravo (e tira
più arance con maggior intensità)
vince. Il duello tra i tiratori a
piedi e sul carro che spesso assume
una forma di sfida individuale,
pur nella moltitudine è tanto
più aspro quanto più è stretto il
rapporto tra chi lo ingaggia: tirare
più forte possibile è un segno
di rispetto verso un conoscente,
per onorare insieme la battaglia.
Alla fine una stretta di mano
sancisce la ritrovata amicizia.
La battaglia ha per teatro le
principali piazze della città; essa
si svolge, come detto, tra i carri
che passano al seguito del corteo
e le stesse squadre a terra. I visitatori
turisti sono teoricamente
protetti da delle alte reti metal-
Orizzonte Magazine • 15
liche. I carri, pittorescamente
bardati, sono trainati da pariglie
o quadriglie di cavalli; ciascuno
di essi trasporta un gruppo formato
da non più di una decina
di "aranceri", protetti da costumi
con vistose imbottiture e da
terrificanti maschere di cuoio
con grate di ferro per riparare il
viso: sono aranceri abituati a lanciare
con entrambe le braccia in
modo da aumentare la "potenza
di fuoco". Ogni banda a piedi è
formata da centinaia di aranceri
- uomini e donne - che vanno
all'assalto del carro che transita
dalla piazza cercando di colpire
soprattutto gli avversari sulla
maschera protettiva, in modo
che il succo delle arance entri
loro negli occhi. Indossano colorati
costumi con campanelli alle
caviglie e con casacche legate in
vita, semiaperte sul davanti in
modo da contenervi una buona
provvista di arance; non dispongono
di alcuna protezione che li
ripari dai colpi nemici.
La Battaglia costituisce indubbiamente
l’elemento più spettacolare
della manifestazione che ben
evidenzia la lotta per la libertà,
simbolo del carnevale eporediese.
La Battaglia delle arance
insieme a tutti gli eventi storici
presenti nella manifestazione di
Ivrea, costituisce un’incredibile
patrimonio culturale e goliardico,
che posiziona la festa tra le
più importanti nel panorama nazionale
ed internazionale. Il getto
dello arance rappresenta anche
il momento in cui è più alta
la partecipazione collettiva: tutti
possono prenderne parte, iscrivendosi
in una delle nove squadre
a piedi oppure divenendo
equipaggio di un carro da getto.
IL CERIMONIALE DELLA
FESTA
Il programma della manifestazione
carnevalesca va al di là
del cuore delle manifestazioni,
ovvero la tradizionale sfilata del
corteo storico la sera del giovedì
grasso, la presentazione della
mugnaia e i fuochi artificiali del
sabato grasso e la battaglia delle
arance della domenica; esso si
svolge seguendo un lungo cerimoniale
articolato e complesso,
disciplinato da un ben preciso
copione, su di un arco temporale
che si estende ben oltre i tre
canonici giorni della festa.
Ad Ivrea infatti, il carnevale inizia
già il giorno dell'Epifania, quando
viene presentato alla città il nuo-
16 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia
vo Generale e quando, accompagnato
dal suono della Banda
dei Pifferi e Tamburi, il corteo,
anche con le figure del Podestà
e dei Credendari sale sino alla
Cappella dei Tre Re sul Monte
Stella per la tradizionale offerta
dei ceri al Vescovo.
Il programma prosegue quindi
nelle due domeniche che precedono
la festa con la cerimonia
della Prise du drapeau, con
quella dell'Alzata degli Abbà, e
con la partecipazione del Generale
e dello Stato Maggiore alle
"fagiolate benefiche" organizzate
nei quartieri periferici, ed altro
ancora.
Altre cerimonie si celebrano il
"giovedì grasso", con la sfilata dei
carri allegorici e la tipica festa
della sera; quindi i festeggiamenti
proseguono anche il venerdì, per
poi terminare nel grande "sabato
grasso", specie quando, di sera,
sul balcone del Municipio (detto
Palazzo di Città o Palazzo Civico),
la figura della mugnaia viene
presentata ufficialmente alla
folla, e proseguendo in una festa
collettiva, comprensiva di fuochi
d’artificio fiume Dora.
Vi è una coda del Carnevale
che si svolge nel quartiere del
Borghetto il "mercoledì delle
ceneri", con la distribuzione di
"polenta e merluzzo" gestita dal
Comitato delle Croazia.
Tra le manifestazioni rituali più
interessanti va menzionata anche
la cerimonia della Preda in
Dora, quando il Podestà, ripetendo
un gesto che si vuol far
risalire al Medioevo, lancia nel
fiume un sasso, prelevato simbolicamente
dai ruderi del Castellazzo
e proclama, ad alta voce:
Hic facimus in spretum Marchionis
Montisferrati, ribadendo
l'impegno cittadino ad opporsi a
qualsiasi tirannia.
Particolarmente suggestiva è la
cerimonia dell'Abbruciamento
degli Scarli che si svolge nelle
piazze dei vari rioni e che chiude
simbolicamente il carnevale.
Cinque sono gli scarli eretti: lo
scarlo di piazza Gioberti (anticamente
denominata piazza
Maretta, e ancora oggi chiamata
così dagli eporediesi), quello in
piazza Castello, quello del Rondolino,
quello in piazza Ferruccio
Nazionale (comunemente
denominata piazza "di Città") e,
per ultimo, quello del Borghetto.
Preceduti da Pifferi e Tamburi, il
Orizzonte Magazine • 17
In viaggio per l'Italia
Generale, lo Stato Maggiore e gli
Abbà raggiungono, marciando a
cavallo per le vie d'Ivrea, le varie
piazze dove un Abbà, munito
di fiaccola, infiamma gli arbusti
posti alla base dello scarlo. Se
la fiamma sale rapidamente sino
alla banderuola posta sulla cima,
se ne traggono buoni auspici.
Il momento più importante di
questa cerimonia finale si svolge
in piazza di Città. È il momento
in cui, dato fuoco allo scarlo, la
Mugnaia sta ritta sul suo carro
reggendo la spada col braccio
teso verso l'alto, sino a quando
sarà bruciata la banderuola tricolore
che sta in cima allo scarlo.
Poi, abbassata la spada, lancia
alla folla, uno alla volta, i garofani
rossi del bouquet che ornava il
suo carro.
Dopo l'incendio dell'ultimo
scarlo, quello del Borghetto, il
Generale e lo Stato Maggiore
smontano da cavallo ed il corteo,
attraversato il Ponte Vecchio,
percorre via Guarnotta,
piazza Maretta, via Arduino e via
Palestro fino alla piazza Ottinetti.
Lungo il percorso, nel silenzio
della folla, i Pifferi e Tamburi
eseguono la Marcia funebre, una
melodia di struggente lentezza;
giunti in piazza Ottinetti eseguono
per l'ultima volta, in segno di
ringraziamento, la Marcia del
Generale. Poi la festa si chiude
definitivamente con il saluto tradizionale
in dialetto “Arvëdse a
giobia 'n bot” ("Arrivederci all'una
di giovedì"), con il quale ci si
18 • Orizzonte Magazine
dà appuntamento al carnevale
dell'anno seguente
I PERSONAGGI
La Mugnaia
L’eroina del Carnevale, simbolo
della libertà conquistata dal popolo
in rivolta.
Tradizionalmente è appellata
“vezzosa” al fine di indicarne la
leggiadria e la grazia femminile,
vestita di bianco per indicarne
la fedeltà e la purezza. Viene
interpretata, ogni anno, da una
diversa cittadina eporediese, che
deve essere sposata, per ricordare
lo stato di Violetta. Come
eroina della rivolta inoltre, viene
adornata col tricolore italiano, in
riferimento alle rivoluzioni risorgimentali.
Il Generale e lo Stato Maggiore
Quando furono unificati i carnevali
rionali, il Prefetto del Dipartimento
della Dora, preoccupato
per l'ordine pubblico durante
la festa, creò lo Stato maggiore,
un servizio d'ordine a capo del
quale nominò un uomo che ben
rappresentasse l'orgoglio e la
cultura della cittadinanza.
Con l'uniforme di Generale
dell'esercito napoleonico ancora
oggi, il Giovedì grasso assume
il comando simbolico della
città trasmessogli dal sindaco e
lo mantiene fino al martedì sera
dopo l'abbruciamento degli
scarli.
Oggi naturalmente le funzioni
di controllo dell'ordine pubblico
sono di competenza esclusiva
delle autorità di pubblica sicurezza,
ma Generale e Stato Maggiore
mantengono un'importanza
fondamentale per il corretto
svolgersi di ogni cerimonia carnevalesca.
Il Sostituto Gran Cancelliere
Attorniato dalle quattro Vivandiere
dello Stato Maggiore,
spicca in abito settecentesco la
figura del Sostituto Gran Cancelliere,
chiamato comunemente
il "Segretario". Il suo compito e'
quello di registrare accuratamente
in un apposito librone
i verbali delle varie cerimonie
che si susseguono lungo il Carnevale.
Egli svolge le sue delicate
funzioni per incarico del Gran
Cancelliere, il decano dei notai
cittadini.
I Pifferi e Tamburi
Tocco magico del Carnevale
di Ivrea, il loro suono allegro
e coinvolgente è il segno della
festa che inizia ufficialmente la
mattina dell'Epifania. D'origine
antica le musiche dei Pifferi si
ispirano alle marce suonate dalle
bande militari ai tempi di Emanuele
Filiberto di Savoia.
Gli Abbà
I dieci bambini in ricchi costumi
rinascimentali rappresentano i
priori delle cinque parrocchie di
Ivrea; nel '700 l'Abbà era a capo
della Badia, un'associazione
di giovani che organizzava feste
e portava come insegna un pane
conficcato su di una picca. Oggi
gli Abbà mostrano invece uno
spadino con un'arancia infilzata,
a simboleggiare la testa mozzzata
del tiranno e il Martedì grasso
hanno il compito di appiccare
il fuoco allo scarlo issato nella
propria piazza rionale.
Il Podestà e i Credendari
Supremo capo del governo del
Comune, il Podestà veniva nominato,
sin dal XIV secolo, dai
Credendari, i Consiglieri comunali
dell'epoca, ed era responsabile
dell'amministrazione e della
giustizia. Scelto fuori del comune
per garantire la sua imparzialità,
il Podestà compiva la cerimonia
della preda in Dora,ossia lanciava
nel fiume un frammento dei
ruderi del Castellazzo, per testimoniare
la volontà di stroncare
ogni tentativo di dominio tirannico
sulla città.
Gli Alfieri
Aprono la Marcia del Carnevale
di Ivrea, portando le bandiere
storiche delle Parrocchie o rioni
cittadini. In passato tale compito
è stato per lungo tempo demandato
a singole persone ingaggiate
e raggruppate casualmente
dal Comune, ed ha così perso,
progressivamente, l'importanza
ed il valore che gli compete. Dal
1996, un gruppo di giovani amici
(originato dal gruppo arbitrario
degli Eporediae Paçdaran) su incarico
dell'allora Generale Paolo
Bravo, si è offerto per ricoprire
questo ruolo, riorganizzando la
gestione del servizio di "portabandiera"
e rivalutandone l'immagine.
Nel 1998 il gruppo ha
costituito l'Associazione Alfieri,
confermando la disponibilità ad
aprire il Corteo Storico rendendo
onore agli antichi vessilli ed
Orizzonte Magazine • 19
In viaggio per l'Italia
alle nove parrocchie cittadine
che essi rappresentano, ed attivandosi
attraverso nuove importanti
azioni volte a riqualificare
l'immagine degli Alfieri ed
a riaffermare l'importanza delle
bandiere.
La Scorta della Mugnaia
Il drappello che indossa la splendida
uniforme dell'esercito italico
è la scorta della Mugnaia.
Gli Aranceri a piedi
Le squadre sono nove:
Aranceri Asso di Picche: casacca
rosso-blu e foulard nero con
simbolo della picca. Luogo di tiro
in piazza Ferruccio Nazionale.
Creato nel 1947.
Aranceri della Morte: casacca
nera, pantaloni rossi, con un
teschio nero su sfondo bianco.
Luogo di tiro in piazza Ferruccio
Nazionale. Creato nel 1954.
Aranceri Tuchini del Borghetto:
casacca verde, pantaloni rossi e
un corvo nero su sfondo bianco.
Luogo di tiro in Borghetto. Creato
nel 1964.
Aranceri degli Scacchi: casacca a
scacchi bianco-nera e una torre
arancione. Tiro in piazza Ottinetti.
Creato nel 1964.
Aranceri Pantera Nera: casacca
nera e una pantera nera su
sfondo giallo sulla schiena. Tiro
in piazza del Rondolino. Creato
nel 1965.
Aranceri Scorpioni d'Arduino:
casacca gialla, pantaloni verdi e
scorpione nero. Luogo di tiro
in piazza Ottinetti. Creato nel
1966.
Aranceri Diavoli: casacca giallorossa
e diavolo rosso su sfondo
giallo. Luogo di tiro in piazza del
Rondolino. Creato nel 1973.
Aranceri Mercenari: casacca
granata, pantaloni gialli e stella
gialla con spade granata. Luogo
di tiro in piazza del Rondolino.
Creato nel 1974.
Aranceri Credendari: casacca
blu, pantaloni gialli, e il Palazzo
della Credenza con la Scure
d'Arme del Podestà e la Mazza
del Comune incrociati. Luogo di
tiro in piazza Freguglia. Creato
nel 1985.
Così scriveva Giuseppe Giacosa
(Castelli Valdostani e Canavesani,
ed. Roux, Frassati & C., Torino
1898): “Io rammento di aver
seguito, bambino, il rosseggiante
corteo su per l'erta e remota
viuzza che mette al Castellazzo.
[...] Il corteo saliva, bandiere
al vento, a suon di pifferi e di
20 • Orizzonte Magazine
www.angeloferri.com
Orizzonte Magazine • 21
In viaggio per l'Italia
tamburi, e quelle insegne e quei
suoni mi parlavano di tirannidi
abbattute e di vittorie popolane.
Come echeggiava piena di solenne
terribilità nell'animo infantile
la sentenza: In spretum Marchionis
Montis Ferrati! E quanta maestà
giustiziera, nella martellata
sulle poche muraglie annerite dai
secoli, argentate dalle lumache,
irte di cardi, piene di nidi inerti
sotto l'oltraggio, quasi coscienti
di colpe secolari.”
Il programma completo dello
Storico Carnevale di Ivrea si
può trovare su http://www.storicocarnevaleivrea.it/programma-2017/
COSA VEDERE A IVREA
Ivrea, la Eporedia romana fondata
nel 100 a.C., è divisa in due
aree principali: la città antica e la
città industriale.
Dei principali monumenti eporediesi
proponiamo al lettore non
un articolo approfondito o un
itinerario ma alcuni spunti utili
per visitarli durante la permanenza
nella città del Carnevale.
Tutti luoghi che si possono raggiungere
tranquillamente a piedi
per vivere in modo totale l’atmosfera
di questa città che conserva
numerose tracce della sua
storia romana e medioevale.
Chiesa Cattedrale di Santa Maria
Assunta (7,15-12,00/14,30-
18,15): originaria del X secolo,
si trova nella zona più alta della
città, costruita dove si presume
sorgesse un tempio romano. Da
non perdere la cripta affrescata
che conserva un sarcofago
d’epoca romana che pare abbia
conservato le spoglie di San
Besso, compatrono di Ivrea. Sul
retro si possono vedere i resti
(colonnine in stile romanico) del
Chiostro del Capitolo dei Canonici.
Nella adiacenze del Duomo
si erge anche la seicentesca
Chiesa San Nicola da Tolentino
e il Palazzo Vescovile già dimora
del vescovo Warmondo.
22 • Orizzonte Magazine
Castello: la sua costruzione risale
al trecento per volontà di
Amedeo VI di Savoia detto il
Conte Verde. Realizzato interamente
in mattoni si presenta a
pianta trapezoidale; sorge sulla
stessa altura ed è famoso con il
nome “castello dalle rosse torri”:
delle quattro torri originarie
ne sono rimaste tre. La quarta
esplose nel 1676 e non fu più
ricostruita. Visitabile da maggio
a ottobre solo alla domenica
(15,00-18,30).
Piazza Nazionale e Municipio: si
tratta della piazza principale di
Ivrea, chiamata comunemente
Piazza di Città, dove si erge il
Palazzo Civico dall’alto campanile
con orologio.
Museo Civico Pier Alessandro
Garda: situato nella centralissima
piazza Ottinetti vede esposte,
in un ottimo allestimento,
la “Collezione archeologica”
che raccoglie testimonianze dal
neolitico al basso medioevo, la
“Collezione d’arte orientale”
composta da una ricca varietà di
oggetti e la “Collezione Croff”
costituita da una cinquantina di
dipinti fra cui alcuni capolavori
di Carracci, De Chirico, Annigoni
(orario: dal lunedì al venerdì
9,00-13,00; giovedì anche 14,30-
18,30; primo week end del mese
15,00-19,00).
Torre di Santo Stefano: originaria
dell’XI secolo fu voluta e
sovvenzionata da Papa Niccolo II
e dal vescovo Enrico come campanile
del vicino monastero dei
benedettini (non più esistente)
e, soprattutto, per riaffermare
il potere della chiesa sulla città.
Costruita in stile romanico canavesano
probabilmente con laterizi
recuperati da costruzioni di
epoca romana.
Santuario di Monte Stella: di
origine seicentesco e più volte
rimaneggiato, vi si arriva percorrendo
una via crucis che si snoda
sulle pendici del Monte Stella. In
cima al Monte sorge la romanica
Cappella dei Tre Re, risalente al
1220 e dedicata ai Re Magi; conserva
un pregevole affresco di
scuola spanzottiana.
Orizzonte Magazine • 23
In viaggio per l'Italia
Anfiteatro Romano: si trova nei
pressi della strada per Vercelli
ed è databile attorno alla metà
del I secolo d.C.; di forma ellittica
l’asse maggiore misura 65
metri. Il podio era decorato con
lastre di bronzo borchiate (due
di queste sono conservate nel
museo Garda).
Ponte Vecchio e il Borghetto:
attraversando il Ponte Vecchio,
ponte romano costruito intorno
al III secolo e nel corso dei
secoli modificato, entriamo nel
quartiere Borghetto, un arroccamento
di antiche case e botteghe
artigianiali. Da visitare la
Chiesa di San Grato.
Chiesa di San Gaudenzio: esempio
di architettura barocca di
inizio ‘700 costruita laddove
la tradizione vuole che il santo
eporidiese, poi vescovo di Novara,
trascorse una notte lasciando
l’impronta su una roccia ora
conservata sotto l’altare. L’interno
è affrescato dal pittore Luca
Rossetti da Orta.
Chiesa San Bernardino: edificata
tra il 1455 e il 1465 viene a
ritrovarsi nell’area della Olivetti,
conserva un ciclo di affreschi
realizzati da Gian Martino Spanzotti
tra il 1480 e il 1490 (orari
- da aprile a ottobre: primo sabato
del mese, prima e terza domenica
del mese, 15,00-19,00).
Tecnologic@mente: si tratta di
un laboratorio-museo sulla storia
della Olivetti (apertura primo
week end del mese 15,00-19,00)
MaAM (Museo all’aperto delle
Architetture Moderne Olivettiane):
si sviluppa per circa 2 km
sull’asse di via Jervis e nelle aree
vicine dove sorgono gli edifici
più rappresentativi della cultura
olivettiana.
Informazioni
Ufficio del Turismo di Ivrea
Piazza Ottinetti – Ivrea
tel. +39 0125618131
info.ivrea@turismotorino.org
24 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 25
BRESSANONE/BRIXIN
UN VIAGGIO NELLA STORIA (TRENTINO-ALTO ADIGE)
di Angelo Ferri
26 • Orizzonte Magazine
In viaggio per l'Italia
L
a città situata nell’ampia
conca in cui il
Rienza confluisce
nell’Isarco, è stata
progettata nel Medioevo come
capitale politica e religiosa di un
vasto territorio; la sua vita è stata
fino alla secolarizzazione del
principato vescovile (1803). È una
di cui si conoscono
la data di fondazione (901)
e gli scopi (sede vescovile e di
contea). Fu inventata per i tempi
nuovi su un territorio la cui vicenda
archeologica va dal Mesolitico
all’età romana (Stufles), un
sito favorito da un piacevolissimo
clima che si adatta alla coltura del
castagno e a quella della vite.
Sorse allorché Albuin, vescovo di
Sabiona, decise di trasferire la sede
diocesana norica dal castelliere
sopra Chiusa alla corte regia di
Prichsna, donata dall’Imperatore
Orizzonte Magazine • 27
In viaggio per l'Italia
Lodovico IV al suo predecessore,
il vescovo Zaccaria. Il carattere
urbano definito nel X secolo è
ravvisabile nel nucleo centrale,
concentrazione del potere politico
e religioso, articolato tra la
Cattedrale dell’Assunta, la pieve
di S. Michele, la chiesa Battesimale
di S. Giovanni, la chiesa dell’antica
residenza vescovile, le aree
cimiteriali, le sedi di servizio e
culturali.
La soluzione murata fortificata
completava la urbana
medioevale. Il legame tra
città-comunità in quanto civitas e
la presenza del vescovo-conte è
rispecchiato dalla filosofia urbanistica
seguita all’interno delle mura:
l’aggregato laico è organizzato
su quadrangoli intersecati ad angolo
retto dalle due contrade dei
portici (Lauben), in simmetrica
con la linea della cinta fortificata,
e va a disporsi su due lati della
piazza maggiore. Gli altri due lati
della piazza erano affiancati dai
quartieri direzionali (chiese, castello,
residenze ecclesiastiche),
mentre i quattro angoli del perimetro
delle mura urbiche erano
presidiati da fortezze feudali.
La concezione politica della città
era quindi aristocratica, squisitamente
feudale. Il vescovo
esercitava la sua potestà feudale
attraverso il potere della nobiltà
e la sua giurisdizione diretta si
limitava a un territorio ristretto
(Bannbezirk).
L’atro fatto emergente, dove si
ammorbidisce il rapporto fra
potere e collettività, è la successione
delle piazze tra Porta S.
Michele e il Castello dei Principi.
Tale successione comprende
lo spazio comunitario di fianco
alla pieve, gli spazi cimiteriali del
blocco ecclesiastico, la piazza
antistante il castello, la corte del
castello, e culmina nella piazza
del Duomo, che è centrale e la
più grande di tutte. All’esterno, in
campagna, sorgono i borghi (del
Mercato Vecchio, della Croce, di
Roncato, di Gries, e di Stufles).
All’esterno delle mura ci sono i
28 • Orizzonte Magazine
fienili, l’ospedale di S. Spirito, il
convento delle Clarisse, risalente
all’anno 1235. L’affinamento della
cultura urbana è rilevabile nella
partecipazione di Bressanone ai
moti che nel XV secolo travagliarono
le città europee, mentre la
sua realtà di capitale di un vastissimo
stato contadino di montagna,
in rapporto alle aspirazioni
morali e sociali propagandate dalla
Riforma, vi trovò una delle centrali
ideologiche di repressione
della rivolta contadina del 1525.
Il Cinquecento è anche il secolo
di un notevole sviluppo edilizio;
l’importanza delle fortificazioni
convenzionali decade, i fossati
(Graben) sono colmati, e gli spazi
interni di servizio assorbiti dalle
case. La forma urbana medievale
è tuttavia rispettata: la forte
espressione gotica si modera con
interventi rinascimentali e soprattutto
barocchi.
La prima escursione esterna dei
servizi comunitari si verifica sul
finire del XVIII secolo, allorché
il principe-vescovo Lodron trasferisce
il cimitero della piazza
attorno alla pieve, alla campagna
a occidente dell’Ospedale di S.
Spirito. La conquista urbanistica
del territorio agricolo si precisa
verso la metà dell’Ottocento. In
questo periodo Bressanone è influenzata
da due avvenimenti che
ne contribuiscono allo scadimento,
già in atto, della sua importanza:
l’apertura delle ferrovie
Bolzano-Brennero (1864-67) e
Fortezza-Dobbiaco (1869-71) e
la costruzione delle fortificazioni
Orizzonte Magazine • 29
In viaggio per l'Italia
permanenti a sbarramento della
confluenza di valli (1833-38), che
diedero appunto nome a Fortezza
(franzensfeste).
In tal modo il nodo ferroviariostradale
fu spostato a nord. Fu
quello tuttavia il periodo di una
programmazione urbanistica, incentivata,
oltre dai mercati e dal
traffico, dalla nascita della stazione
climatica e dalla funzione culturale
e militare della città. Tra
le due guerre viene potenziata la
funzione di città-caserma e si costruiscono
blocchi d case popolari
ed edifici di servizio; si aprono
nuove strade urbane e un ponte
sull’Isarco, mentre si accelera l’espansione
verso il sud e si allarga
la città-giardino sorta intorno ai
nuclei ottocenteschi.
Il secondo dopoguerra è contraddistinto
da una crescita delle
funzioni culturali, dei servizi e
degli impianti industriali, e la città
si dilata con nuovi quartieri residenziali
a edilizia aperta, occupando
il fondovalle.
30 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 31
32 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 33
I GRANDI DELLA FOTOGRAFIA
PETER LINDBERGH
di Angelo Ferri
P
eter Lindbergh
nato in Polonia
nel mese di novembre
1944, è
un regista e fotografo
tedesco. Ha lavorato come
vetrinista a Duisburg per i grandi
magazzini Karstadt e Horten,
dopo aver completato gli studi
di base. Quando ha compiuto
18 anni, si è trasferito in Svizzera
e poi, dopo otto mesi, andò a
Berlino, dove ha studiato presso
l’Academy of Arts frequentando
un corso serale. Dopo tanto viaggiare
è tornato in Germania e ha
studiato pittura libera di Krefeld
presso il College of Art.Nel 1969
Lindbergh espose le sue opere
alla Gallerie Denise René. Nel
1971, si appassiona alla fotografia
e fece l'assistente per due anni di
Hans Lux, un fotografo con sede
a Düsseldorf, in Germania.
Nel 1978, Lindbergh si sposta a
Parigi e inizia a collaborare per
Vogue International - inglese, tedesco,
francese, americana e italiana.
Poi ha lavorato per Vanity
Fair, Allure, Rolling Stone e The
New Yorker. Più tardi, nel 1988,
ha fotografato Anna Wintour per
la copertina di Vogue America.
34 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 35
36 • Orizzonte Magazine
Egli ha anche fotografato Christy
Turlington, Naomi Campbell, Linda
Evangelista, Cindy Crawford e
Tatjana Patitz per una copertura
spettacolare Vogue nel mese di
gennaio del 1990.
Peter Lindbergh ha fatto ritratti di
Mick Jagger, Catherine Deneuve,
Tina Turner, Madonna, John Travolta,
John Malkovich, Nastassja
Kinski e Charlotte Rampling.
Un contratto di sette cifra fu firmato
dal direttore di Harpers Bazaar
sulla raccomandazione di Liz
Tiberis per Lindbergh.
Nel 1996, Peter Lindbergh pubblicò
il suo primo libro di fotografia
in bianco e nero dei primi dieci
modelli moderni.
Nello stesso anno e nel 2002,
Lindbergh lavora per il calendario
Pirelli. Quello 2002 caratterizzato
da volti di attrici per la prima
volta e non da modelle.
Peter Lindbergh ha svolto molti
lavori e progetti fotografici e i sui
lavori sono stati esposti in molte
parti del mondo. Nel 1985, le sue
Orizzonte Magazine • 37
38 • Orizzonte Magazine
tardi, Irina Antonova, il direttore
di Pushkin Museum of Fine Arts,
ha portato immagini di donne al
museo di Mosca.
Peter Lindbergh anche incorporato
linee di storia o di trame nel
suo editoriale di moda. Ha fotografato
Helena Christensen come
un marziano nel 1990 su Vogue
italiana e questo è stato l'inizio di
utilizzare narrativa nella fotografia
di moda. Nel 2009, Metropolitan
Museum espone modelle come
Muse. Un anno dopo, nel 2010,
sulla strada di C / O di Berlino
(Forum Internazionale per i dialoghi
visivi) ha contato novanta
mila visitatori. Nel 2011, Lindbergh
ha esposto la sua installazione
gigantesca, The Unknown, presso
il Centro Ullens per l'Arte Contemporanea
di Pechino e Jerome
Sans è stato il curatore. La mostra
ha afferrato settantamila visitatori.
fotografie furono esposte a Londra
negli scatti di stile al Victoria
and Albert Museum. Un anno
dopo, le foto di Lindbergh furono
inclusi in una mostra personale di
Comme des Garçons a Parigi al
Centre Georges Pompidou. Nel
1992, il suo lavoro dal titolo Donne
fumatori è stato esposto nella
Galerie Gilbert Brownstone, Parigi.
Poi lo stesso lavoro è stato
mostrato in Bunkamura Galleria
nel 1994 a Tokyo e nel 1996 a
Francoforte in Schrin Kunsthalle.
Nel 1997, Hamburger Bahnhof
di Berlino presenta immagini di
donne da Lindbergh che fu esposto
anche in musei di Milano, Roma,
Vienna e Amburgo. Questa è
stata seguita dal suo lavoro tour
Festival Internazionale La fotografia
del Giappone nel 1999, così
come del 2000. Due anni più
Orizzonte Magazine • 39
FORNELLI E FILM, DUE
ARTI CHE SI INCONTRANO
di Antonio Agosta
40 • Orizzonte Magazine
Da sempre la cinematografia
nazionale ed estera ci propone
lungometraggi sulla cucina con
un cast d’eccezione, commedie
e film d’animazione, dove il cibo
è protagonista assoluto. Un perfetto
connubio tra il cinema e il
cibo, come passione avvincente
di un mondo ovattato e in certe
circostanze non reale. La cinematografia
è ricca di frasi o parole
che collegano i due mondi, quasi
come richiamo culinario all’arte di
tutti i giorni nel lessico di registi e
attori. La pizza, prodotto gastronomico
italiano, salato con un impasto
a base di farina e acqua, fa
da padrona nei film oltreoceano,
ed è anche il nome popolare della
pellicola. Dare in pasto agli spettatori,
affermazione che fa riferito
al lancio di un film in una sala. Nel
cinema, il pranzo, come la cena, è
un momento di riappacificazione
tra vecchi legami familiari, magari
accompagnati da un buon vino
rosso per dimenticare le sciagure
di una vita avversa. “Pane marescià!
E che cosa ci metti dentro?
Fantasia, marescià!”. Frase tratta
dal film “Pane, amore e fantasia”
del 1954, con un indimenticabile
Vittorio De Sica nelle vesti di
maresciallo a colloquio con un
contadino. “Maccarone, mi hai
provocato e io ti distruggo, moh
te magno!”. Un ironico Alberto
Sordi che si sentiva un americano
a Roma, un eterno sognatore a
occhi aperti amante del cinema
a stelle e strisce, idealizzando
la propria vita nello stile statunitense.
La cucina, nel cinema,
si è imposta come prototipo di
un genere dal successo assicurato,
alla maniera di seduzione
di “Chocolat” con una splendida
Juliette Binoche o all’erotismo di
“9 settimane e ½” con la bellissima
Kim Basinger. La cucina è
arte sinestetica, passa attraverso
le sensazioni tattili, i profumi e i
sapori, la fonte primordiale per la
nostra sopravvivenza su questa
Terra, come lo è anche il cinema,
cibo per la nostra mente. “Non
mangio mai ostriche. Il cibo mi
piace morto. Non malato, né ferito:
morto!”. Citazione detta da
Woody Allen per sintetizzare il
suo rapporto tra cinema e cucina.
Orizzonte Magazine • 41
MOSTRE ALL’ORIZZONTE
a cura di Fabrizio Capra
Questa rubrica non vuole rappresentare una semplice elencazione di mostre
in corso, ma una serie di consigli. Essendo suggerimenti non vogliamo appesantire
oltre modo le segnalazioni, pertanto le informazioni sulle singole
mostre (orari, biglietti, ecc.) si possono trovare nei link che riportiamo. Ogni
mese la rubrica sarà aggiornata sulla rivista.
LOMBARDIA
MILANO
PALAZZO REALE (piazza del
Duomo 12)
http://www.palazzorealemilano.
it/
Pietro Paolo Rubens e la nascita
del Barocco
fino al 26 febbraio 2017
La mostra ospita una straordinaria
selezione di capolavori del
maestro fiammingo precursore
del Barocco Europeo. Attraverso
suggestivi confronti con la statuaria
classica e con le opere del
Rinascimento Europeo con cui
Rubens si confrontò, l'esposizione
mira a sottolineare gli aspetti
innovativi dell'arte di Rubens, il
quale, partendo da una matrice
classicheggiante, arrivò a in-
gigantire le figure, esasperarne i
colori,smaterializzarne le forme,
dilatare spazi e prospettive, acuire
le luci fino a giungere ad uno
stile completamente nuovo che
si diffuse grazie ai suoi numerosi
viaggi.
MUDEC
(via Tortona 56)
www.mudec.it
Jean-Michel Basquiat
fino al 26 febbraio 2017
La mostra di Milano ripercorre
la fulminea carriera dell'artista
americano, che ha saputo dare
una personalissima interpretazione
del graffitismo, in grado di far
convivere la cultura occidentale e
con quella africana. Un percorso
cronologico dai primi graffiti della
metropolitana newyorkese fino
alle ultime tormentate opere in
una sintesi di spunti autobiografici,
tradizioni africane, riferimenti
alla Pop Art e all'Art Brut di Jean
Dubuffet.
Homo Sapiens
fino al 26 febbraio 2017
Un vero e proprio viaggio nella
storia dell'Homo Sapiens, attraverso
diverse discipline e testimonianze
paleoantropologiche,
geografiche e scientifiche. Curata
da un team internazionale di
scienziati, la mostra Homo Sapiens
ripercorre la storia della nostra
specie dai primi ritrovamenti
risalenti ad oltre 200.000 anni fa
fino ai giorni nostri, analizzandone
l'evoluzione, le migrazioni, le
conquiste strumentali, intellettive
42 • Orizzonte Magazine
capacità di cogliere momenti
tragici a una distanza ravvicinata,
e con una tecnica e precisione
sconvolgente, Nachtwey è un testimone
di eccezione. Pietas raccoglie
oltre 200 immagini dai suoi
celebri reportage in una produzione
nuova e con un montaggio
innovativo.
MUSEO ARCHEOLOGICO
(Cripta di San Maurizio – corso
Magenta 15)
http://www.comune.milano.it/
wps/portal/ist/it/vivicitta/luoghicultura/musei_spazi_espositivi/
museo_archeologico
Fra collezionismo e archeologia.
La raccolta egizia del Museo Archeologico
di Milano e alcuni dei
suoi protagonisti
fino al 31 maggio 2017
La mostra intende valorizzare la
collezione egizia milanese, insistendo
sia sul legame con le campagne
di scavo condotte in Egitto
da Achille Vogliano negli anni
Trenta sia sui caratteri della cultura
egizia, offrendo un percorso
di scoperta dell’Egitto lungo tutta
la sua storia plurimillenaria, dalla
preistoria al periodo copto.
GALLERIA GAMMANZO-
NI
(via A. Manzoni 45)
http://www.gammanzoni.com/
Anima bianca. La neve da Nittis
a Morbelli
fino al 19 febbraio 2017
Una mostra affascinante sulla pite
sprituali, fino alla colonizzazione
dell'intero pianeta.
GALLERIE D’ITALIA
(piazza della Scala
http://www.gallerieditalia.com/
Bellotto e Canaletto. Lo stupore
e la luce
fino al 5 marzo 2017
Il primo progetto espositivo che
Milano dedica al genio pittorico e
all’intelligenza creativa di due artisti
di spicco del Settecento europeo:
Antonio Canal, detto “il
Canaletto e suo nipote Bernardo
Bellotto . Circa 100 opere, tra dipinti,
disegni e incisioni, un terzo
mai prima d’oggi esposto in Italia;
il percorso espositivo intende
illustrare uno dei più affascinanti
episodi della pittura europea, il
vedutismo veneziano, attraverso
l’opera dei due artisti che seppero
trasformare questo peculiare
genere nella corrente d’avanguardia
che tanto caratterizzò il Settecento.
PALAZZO DELLA RA-
GIONE FOTOGRAFIA
(piazza Mercanti 1)
http://www.palazzodellaragionefotografia.it/
James Nachtwey. 30 anni di fotogiornalismo
fino al 30 aprile 2017
Considerato universalmente l’erede
di Robert Capa per la sua
Pietro Paolo Rubens e la nascita
del Barocco. Pietro Paolo Rubens,
Ritratto della figlia Clara
Serena
Orizzonte Magazine • 43
tura italiana dell'Ottocento. Tema
dell'esposizione è la neve, elemento
che ha molto affascinato
gli artisti dell'Ottocento, a partire
dagli Impressionisti, interessati
alle possibilità di sperimentazioni
luministiche offerte della superficie
bianca. Attraverso una ricca
selezione di opere di collezione
privata, la mostra indaga come e
con quale ruolo la neve sia stata
la protagonista dei dipinti di paesaggio
dei maggiori interpreti della
pittura italiana.
MONZA
VILLA REALE
(viale Brianza 1)
www.villarealedimonza.it/
Henri Cartier Bresson. Fotografo
fino al 26 febbraio – secondo piano
nobile
140 scatti di Henri Cartier Bresson
dedicati al grande maestro,
per immergerci nel suo mondo,
per scoprire il carico di ricchezza
GALLERIA SABAUDA
(Via XX Settembre, 8)
BIBLIOTECA REALE
(Piazza Castello, 191)
Le meraviglie del mondo. Le collezioni
di Carlo Emanule I di Savoia
fino al 2 aprile
Le meraviglie del mondo predi
ogni sua immagine, testimonianza
di un uomo consapevole,
dal lucido pensiero, verso la realtà
storica e sociologica.
La Monaca di Monza
fino al 19 febbraio – serrone
Mostra dedicata alla figura di
Marianna De Leyva, meglio nota
come la monaca di Monza. Per la
prima volta nel luogo simbolo per
le vicende storiche di Marianna e
manzoniane di Virginia, un progetto
espositivo che propone un
percorso di conoscenza inedito
della monaca tra verità storica e
trasposizione letteraria, per proseguire
con una sezione, di notevole
interesse didattico, diretta a
indagare il tema delle mal monacate
nella storia.
PIEMONTE
TORINO
PALAZZO CHIABLESE
(piazza San Giovanni 2)
www.museireali.beniculturali.it
Toulouse-Lautrec. Luci e ombre
di Montmartre
fino al 5 marzo 2017
Oltre 170 opere che evocano la
Parigi della Belle Époque provenienti
per la maggior parte dal
Museo di Belle Arti di Budapest.
Una grande mostra su Henri
De Toulouse-Lautrec - pittore
bohémien della Parigi di fine Ottocento
- che ripercorre la vita
dell’artista dal 1891 al 1900, poco
prima della morte avvenuta a soli
36 anni.
44 • Orizzonte Magazine
Henri Cartier-Bresson - Polinice
senta al pubblico uno straordinario
momento del collezionismo
sabaudo: quando, tra la fine del
Cinquecento e l’inizio del Seicento,
con il duca Carlo Emanuele I si
forma il primo ricchissimo nucleo
delle raccolte di pittura, scultura e
oggetti preziosi che da subito godettero
di grande fama internazionale.
In mostra sono esposte
250 opere alle quali si aggiungono
80 album di acquerelli e numerosi
prestiti internazionali: per la prima
volta la magnifica collezione di
Carlo Emanuele I viene riunita in
un'unica esposizione, come forse
non accadeva dai tempi del duca.
MUSEO ACCORSI-
OMETTO (via Po 55)
www.fondazioneaccorsi-ometto.
it/
Dal Futurismo al ritorno all’ordine.
Pittura italiana del decennio
cruciale 1910-1920
dal 1° marzo al 18 giugno 2017
La mostra presenta circa 70 dipinti
che ripercorrono il clima
culturale italiano delle nuove
tendenze artistiche del decennio
1910-1920. Partendo dai futuristi
storici (Marinetti, Boccioni, Balla,
Carrà, Severini, Russolo, Depero)
e passando dal Primitivismo
(Carrà, Soffici, Garbari) e dal Secessionismo
di area italiana (Casorati,
Moggioli, Trentini, Rossi,
Ferrazzi, Chini, Lionne, Oppo) si
arriva all’altra “faccia della modernità”,
la Metafisica (De Chirico,
Carrà, Morandi, de Pisis) e
al cosiddetto “Ritorno all’ordine”
(Casorati, Soffici, Funi, Guidi), ossia
il recupero dell’antico mediato
dalle recenti avanguardie.
VENARIA REALE (TO)
REGGIA DI VENARIA
(piazza della Repubblica 4)
www.lavenaria.it
Brueghel. Capolavori dell’arte
fiamminga
fino al 19 febbraio 2017
Le opere esposte ripercorrono
la storia -lungo un orizzonte
temporale di oltre 150 anni- di
cinque generazioni attive tra il
XVI e il XVII secolo analizzando
la rivoluzione realista portata
avanti dal geniale capostipite della
famiglia Pieter Brughel il Vecchio,
seguito dai figli Pieter Brueghel il
Giovane - colui che ha ripercorso
il successo paterno e Jan Brueghel
il Vecchio, detto anche dei Velluti
per la sua straordinaria perfezione
pittorica.
ALBA (CN)
FONDAZIONE FERRERO
(via Vivaro49)
https://www.fondazioneferrero.
it/i-progetti/
Futur Balla
fino al 27 febbraio 2017
Il progetto dedicato a Giacomo
Balla prevede unesposizione
articolata in sezioni tematiche: il
Foto sotto:
Brueghel. Capolavori dell'Arte Fiamminga
| Iperbole
Orizzonte Magazine • 45
ealismo sociale e la tecnica divisionista;
le compenetrazioni iridescenti
e gli studi sulla percezione
della luce; lanalisi del movimento
e il futurismo. Nelle opere che
seguono il primo apprendistato
torinese, lo sguardo penetra la
realtà dolorosa e crudele delle
classi ai bordi della società. La
pennellata ricca di filamenti luminosi,
il forte contrasto tra chiari e
scuri, la scelta di tagli prospettici
audaci ed estremi rappresenterà
per i futuri aderenti al Manifesto
del Futurismo un modello unico e
straordinario da seguire.
CARAGLIO (CN)
IL FILATOIO ROSSO
(via Matteotti 40)
http://www.filatoiocaraglio.it/
Gli incantesimi di Emanuele Luzzati
fino al 26 febbraio 2017
La mostra è suddivisa in diverse
sezioni. La prima, Re, regine, principi,
principesse, è focalizzata su
uno degli ambienti più tipici delle
fiabe, la sala del trono di corte,
con i suoi personaggi principali.
Fortuna, magia, festa e animali
amici è il tema della seconda sezione
mentre la terza è dedicata
a Incantesimi, orchi e streghe: una
sorta di contraltare emozionale
alle precedenti sale in cui sono
protagoniste le situazioni spaventose
dell'universo fiabesco.
Chiude la mostra una parte dedicata
a studi preparatori, bozzetti,
collage e patchwork realizzati per
tanti lavori di Luzzati.
VALLE D’AOSTA
BARD (AO)
FORTE
www.fortedibard.it
Robert Doisneau. Icônes
fino al 1° maggio 2017
I grandi maestri della fotografia
continuano ad essere di casa al
Forte di Bard. Una selezione di
fotografie realizzate dal grande
artista francese nel corso della
sua straordinaria carriera. Fil
rouge del percorso la iconicità
delle immagini, quelle che maggiormente
hanno saputo conquistare
l’immaginario collettivo e il
grande pubblico, a partire dal celebre
bacio del 1950, Le baiser de
l’Hôtel de ville.
46 • Orizzonte Magazine
Foto in alto:
Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e
seduzione.
LIGURIA
GENOVA
PALAZZO DUCALE
(piazza Matteotti 9)
www.palazzoducale.genova.it
Andy Wharol. Pop Society
fino al 26 febbraio 2017
A trent’anni dalla scomparsa del
grande artista americano, Palazzo
Ducale dedica una grande
retrospettiva ad Andy Warhol,
170 opere tra tele, prints, disegni,
polaroid, sculture, oggetti, provenienti
da collezioni private, musei
e fondazioni pubbliche e private
italiane e straniere.
Il percorso tematico si sviluppa
intorno a sei linee conduttrici: il
disegno, le icone, le polaroid, i
ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e
infine il cinema e copre l’intero
arco dell’attività dell’artista più famoso
e popolare del secolo scorso.
Completa la mostra un video
in cui il curatore, Luca Beatrice,
racconta al pubblico la vita e le
opere di Andy Warhol.
Elliot Erwitt
fino all’11 giugno 2017
L’eccezionale carriera del fotografo
Elliott Erwitt offre l’opportunità
di ripercorrere buona parte
del Novecento, grazie alle sue
fotografie divenute vere e proprie
icone: l’America degli anni
Cinquanta, lo star system hollywoodiano
degli anni Sessanta, le
illustrazioni, la pubblicità e i film
degli anni Settanta e Ottanta, sino
ai più recenti progetti di fotografia
di moda degli anni Duemila.
Mostra inedita per l’Italia.
Modigliani
dal 16 marzo al 16 luglio 2017
Approdato a Parigi all’inizio del
Novecento, Amedeo Modigliani
elabora uno stile personalissimo,
contaminando le forme classiche
con il linguaggio primitivo, in sintonia
con le istanze espressive
della sua epoca. La mostra racconta
il suo percorso creativo attraverso
le tappe principali della
sua carriera breve e feconda.
VENETO
VENEZIA
CENTRO CULTURALE
CANDIANI
(piazzale Luigi Candiani 7)
www.visitmuve.it/it
Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo
e seduzione.
fino al 5 marzo 2017
La mostra è incentrata attorno
a uno dei miti più affascinanti
della tradizione biblica, quello di
‘Giuditta’. Fulcro dell’esposizione,
che presenta oltre ottanta opere
provenienti dalle collezioni
della Fondazione Musei Civici di
Venezia, da alcuni musei come il
Mart, Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto
e da varie collezioni private
nazionali e internazionali, è
rappresentato dal capolavoro di
Orizzonte Magazine • 47
Gustav Klimt Giuditta II (Salomè)
che giunge per l’occasione da Ca’
Pesaro.
MURANO – VENEZIA
MUSEO DEL VETRO
(Fondamenta Giustinian 8)
http://museovetro.visitmuve.it/
Murano Oggi. Emozioni di vetro
fino al 25 aprile 2017
Quella del Vetro artistico di Murano
non è solo una storia antica
e straordinariamente unica, ma è
anche e soprattutto, una realtà
viva e attuale. Circa 200 opere
scelte danno vita a un percorso
contemporaneo che offrirà una
visione il più esaustiva possibile
dello stato dell’arte e delle diverse
tecniche e produzioni, a ribadire
quell’unicità creativa identitaria
che ancora oggi è sinonimo
dell’energia creativa dell’isola.
VERONA
AMO – ARENA MUSEO
OPERA
(via Forti 1)
http://www.arenamuseopera.
com/it/
Picasso. Figure (1906-1971)
fino al 12 marzo 2017
Opere di pittura, scultura e arti
grafiche creano un percorso
capace di raccontare la metamorfosi
a cui l’artista sottopone
la rappresentazione del corpo
umano, mentre la sua arte attraversa
le fasi del pre-cubismo, del
Cubismo, dell’età Classica e del
Surrealismo, fino a giungere agli
anni del dopoguerra, superando
le barriere e le categorie di “ritratto”
e “scena di genere” per
giungere sempre a un nuovo concetto
di “figura”: quella che rese
Picasso costruttore e distruttore
al tempo stesso di un arte solo
sua, dal fascino inesauribile.
PALAZZO DELLA GRAN
GUARDIA
(piazza Bra 1)
Maya. Il linguaggio della bellezza
fino al 16 marzo 2017
La mostra comprende una ricca
e variegata selezione di opere
d’arte e manufatti appartenenti ai
vari periodi della lunga storia Maya.
Grazie all’accordo con il Messico,
le opere provengoo dalle più
importanti istituzioni museali del
paese.
VICENZA
PALLADIO MUSEUM
(Palazzo Barbarano Contra' Porti,
11)
http://www.palladiomuseum.org/
Andrea Palladio. Il mistero del
volto
fino al 4 giugno 2017
Del più conosciuto architetto degli
ultimi cinque secoli non esiste
un ritratto cinquecentesco. O
meglio, sappiamo da Vasari che
ne sono esistiti almeno due: un
primo, ad opera del pittore veronese
Orlando Flacco, e un secondo,
attribuito a Tintoretto. Di
entrambi però si sono perse le
tracce.
Per questo gli inglesi nel Settecento
si sono inventati una faccia
di Palladio. Ma allora, la faccia di
Palladio che siamo abituati a vedere
è vera o falsa? Per la prima
volta al Palladio Museum una
mostra tenta di ricostruire tutta
la complicata storia del volto
del mitico architetto, esito di una
48 • Orizzonte Magazine
accanita ricerca scientifica che
si snoda lungo cinque secoli fra
dipinti falsificati, equivoci e cantonate.
E non mancano colpi di
scena, alla luce di nuove scoperte
negli Stati Uniti e in Russia.
TREVISO
MUSEO DI SANTA CATE-
RINA
(piazzetta Mario Botter 1)
http://www.lineadombra.it/ita/index.php
fino al 17 aprile 2017
Storie dell’Impressionismo. I
grandi protagonisti da Monet a
Renoir, da Van Gogh a Gauguin
Una vasta esposizione dedicata
alle Storie dell’impressionismo,
raccontata in 140 opere (soprattutto
dipinti, ma talvolta anche
fotografie e incisioni a colori su
legno) e sei capitoli, con un forte
intento di natura didattica. Non
solo quel mezzo secolo che va
dalla metà dell’Ottocento fino
ai primissimi anni del Novecento,
ma anche quanto la pittura
in Francia aveva prodotto, con
l’avvento di Ingres a inizio Ottocento,
nell’ambito di un classicismo
che sfocerà, certamente con
minore tensione creativa, nelle
prove, per lo più accademiche,
degli artisti del Salon. Ma anche,
con Delacroix, entro i termini di
un così definito romanticismo che
interesserà molti tra i pittori delle
nuove generazioni, fino a Van
Gogh.
Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine
femminile tra Cinquecento
e Seicento. Tre capolavori
dalla Scottish National Gallery di
Edimburgo
Tre capolavori esposti per i
vent’anni di attività di Linea
d’Ombra appositamente selezionati.
Da Guttuso a Vedova a Schifano
Quello che si propone l’esposizione
in oggetto, è di individuare
un percorso − attraverso la selezione
di una cinquantina di autori
importanti − della pittura italiana
dagli anni che seguono la chiusura
della Seconda guerra mondiale
per giungere alla conclusione del
Novecento. Scegliendo artisti nati
tra la fine del primo decennio
Orizzonte Magazine • 49
del XX secolo e la fine degli anni
trenta. Quanto a dire due generazioni
di pittori, che vanno da
Afro e Guttuso fino a Novelli e
Schifano.
PALAZZO GIACOMELLI
(piazza Garibaldi 13)
De Pictura. Dodici pittori in Italia
fino al 17 aprile 2017
De Pictura riunisce dodici artisti,
evidenziando la loro produzione
dal 1995 fino ai giorni più recenti.
Pier Luigi Lavagnino, Gianfranco
Ferroni e proprio Piero Ruggeri
e Alberto Gianquinto, che non
ci sono più, saranno comunque
presenti con opere dalla metà
degli anni novanta fino ai primi
anni Duemila. Ciascuno dei dodici
artisti viene documentato da un
nucleo di quattro opere, attentamente
selezionate.
CORTINA D’AMPEZZO
(BL)
REGOLE D’AMPEZZO
(Via Mons. P. Frenademez, 1)
www.regole.it
Lotto, Artemisia, Guercino. Le
stanze segrete di Vittorio Sgarbi
fino al 28 febbraio 2017
La mostra, dedicata a Rina Cavallini,
madre di Vittorio Sgarbi, vuole
dar conto in primis della peculiare
e complessa “geografia artistica”
della nostra nazione dove sono
rappresentate infatti le principali
“scuole” italiane attraverso oltre
100 opere, tra dipinti, disegni e
sculture, dalla fine del Quattrocento
alla fine dell’Ottocento.
TRENTINO ALTO ADIGE
TRENTO
MUSE – MUSEO DELLE
SCIENZE
(corso del Lavoro e della Scienza
3)
Estinzioni. Storie di catastrofi e
altre opportunità
fino al 26 giugno 2017
Ambizioso progetto che mette in
dialogo le ricerche e le riflessioni
sulla sesta estinzione di massa -
ovvero la crisi ecologica che stiamo
vivendo - con le dinamiche
che hanno caratterizzato le cinque
grandi estinzioni paleontologiche
avvenute negli ultimi 500
milioni di anni. Il progetto nasce
da un importante lavoro di ricerca
e selezione dei più significativi
reperti originali di vertebrati
estinti in tempi storici: dallo scheletro
di un grande dinosauro sauropode
al celebre cranio di Homo
neanderthalensis “Guattari
I”. Il repertorio di reperti esposti
- tutti originali - con le storie che
si celano dietro ognuno di essi,
permetterà di conoscere il destino
delle specie più carismatiche
ormai scomparse e di addentrarsi
fra le pieghe di vicende meno note,
ma altrettanto illuminanti.
ROVERETO
MART
(corso Bettini 43)
www.mart.trento.it
Umberto Boccioni (1882-1916).
Genio e memoria
fino al 19 febbraio 2017
50 • Orizzonte Magazine
via S. Maria della Stella, 45 - 70010 Adelfia tel: 0804593669 www.vicodeifiori.it
Un progetto concepito dai curatori
con un originale taglio critico
che offre un percorso selettivo
sulle fonti visive che hanno contribuito
alla formazione e all’evoluzione
dello stile dell’artista.
Dopo Milano, l’attività di Umberto
Boccioni viene esplorata a Rovereto
attraverso accostamenti
con le opere dei suoi coevi, molte
delle quali appartenenti alle Collezioni
del Mart, e con preziosi
materiali d’archivio. La mostra
su Boccioni dialoga con l’attività
espositiva, sviluppata nel museo e
negli spazi della Casa d’Arte Futurista
Depero, e si riverbera nella
ricerca internazionale dell’Archivio
del ’900, presso cui ha sede il
CISF, Centro Internazionale Studi
sul Futurismo.
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
PALAZZO PEPOLI
(via Castiglione 8)
http://www.bolognawelcome.
com/
Hugo Pratt e Corto Maltese. 50
anni di viaggi nel mito
fino al 19 marzo 2017
Oltre 400 opere di Hugo Pratt
tra disegni, acquerelli, chine, riviste
e le 164 tavole originali di Una
ballata del mare salato, un classico
della letteratura disegnata in cui
appare per la prima volta Corto
Maltese.
MODENA
ARCHIVIO DI STATO DI
MODENA
(Corso Camillo Benso Conte di
Cavour 21)
www.asmo.beniculturali.it
Il segno di Ariosto. Autografi e
carte ariostesche nell’Archivio di
Stato di Modena
fino al 29 aprile 2017
Mostra realizzata in occasione
del 500° anniversario della prima
edizione dell'Orlando Furioso. Al
centro dell'iniziativa sono gli autografi
conservati presso l' Archivio
di Stato di Modena, lettere scritte
dall'autore del Furioso non in veste
di poeta, bensì come “officiale”
al servizio degli Estensi.
FORLI’
MUSEI SAN DOMENICO
(Piazza Guido da Montefeltro 12)
www.mostrefondazioneforli.it
Art Dèco. Gli anni ruggenti in Italia
dall’11 febbraio al 18 giugno 2017
Un gusto, una fascinazione, un
linguaggio che ha caratterizzato
la produzione artistica italiana
ed europea negli anni Venti, con
esiti soprattutto americani dopo
il 1929. Ciò che per tutti corrisponde
alla definizione Art Déco
fu uno stile di vita eclettico, mondano,
internazionale. Il successo
di questo momento del gusto
va riconosciuto nella ricerca del
lusso e di una piacevolezza del
vivere, tanto più intensi quanto
effimeri, messa in campo dalla
borghesia europea dopo la dissoluzione,
nella Grande guerra, degli
ultimi miti ottocenteschi. Dieci
anni sfrenati, “ruggenti” come si
disse, della grande borghesia internazionale,
mentre la storia
disegnava, tra guerra, rivoluzioni
e inflazione, l’orizzonte cupo dei
totalitarismi.
TOSCANA
FIRENZE
PALAZZO STROZZI
(piazza degli Strozzi)
www.palazzostrozzi.org
Bill Viola. Rinascimento elettronico
dal 10 marzo al 23 luglio 2017
Una grande mostra che celebra
il maestro indiscusso della video
arte contemporanea attraverso
straordinarie esperienze di immersione
tra spazio, immagine
e suono. Esplorando spiritualità,
esperienza e percezione Viola
indaga l’umanità: persone, corpi,
volti sono i protagonisti delle sue
opere, caratterizzate da uno stile
poetico e fortemente simbolico
in cui l’uomo è chiamato a interagire
con forze ed energie della
natura come l’acqua e il fuoco, la
luce e il buio, il ciclo della vita e
quello della rinascita.
GALLERIA DELL’ACCA-
DEMIA
(via Ricasoli 58/60)
http://www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it/
Giovanni dal Ponte. Protagonista
dell’Umanesimo tardogotico
fino al 12 marzo 2017
Si tratta della prima rassegna
monografica dedicata al pittore
fiorentino Giovanni di Marco
(1385-1437), più noto con il soprannome
di Giovanni dal Ponte,
dovuto all’ubicazione della sua
bottega in Piazza di Santo Stefano
Orizzonte Magazine • 51
al Ponte a Firenze. Una mostra in
grado di offrire un bilancio critico
aggiornato sull’attività di questo
protagonista di primo piano
nel panorama artistico fiorentino
del primo quarto del secolo XV.
Giovanni dal Ponte fu dotato di
un linguaggio al tempo stesso assai
individuale ed estroso, nonché
aggiornato sull’attività dei maggiori
artisti operanti in quel tempo
nel capoluogo toscano.
MUSEO ANNIGONI
(Costa San Giorgio 2)
http://www.firenzetoday.it/eventi/mostra-personale-pietro-annigoni-7-luglio-2016-luglio-2017.
html
Palmiro Meacci: una stagione con
il Maestro
fino al 6 luglio 2017
Meacci fu il segretario personale
del pittore per quasi vent’anni,
dal 1969 alla morte del Maestro
avvenuta nel 1988. La raccolta è
costituita da una cinquantina tra
dipinti, disegni, incisioni e sanguigne,
oltre ad una scultura e ad un
piccolo affresco su embrice. La
sua singolarità è rappresentata
dall’essere esemplificativa dell’intero
percorso creativo di Annigoni,
dai primordi negli anni ’30
alle ultime vedute estemporanee
eseguite nel 1988 poco prima
della morte.
MUSEO SALVATORE
FERRAGAMO
(piazza S.Trinità 5r)
http://www.ferragamo.com/museo/it/ita
Tra arte e moda
fino al 7 aprile 2017
Nel percorso si focalizza l’attenzione
sul lavoro di Salvatore
Ferragamo, affascinato e ispirato
dalle avanguardie artistiche del
Novecento; su alcuni atelier degli
anni cinquanta e sessanta, luogo
di studio e d’incontri; e sulla nascita
della cultura della celebrità,
per proseguire con le sperimentazioni
degli anni novanta e arrivare
a domandarsi se nell’industria
culturale contemporanea
si possa ancora parlare di due
mondi distinti, o se invece siamo
di fronte a un fluido gioco di ruoli.
SIENA
CRIPTA SOTTO IL DUO-
MO
(piazza del Duomo 8)
COMPLESSO MUSEALE SAN-
TA MARIA DELLA SCALA
(piazza del Duomo 2)
www.operaduomo.siena.it
La bellezza ferita. Norcia, Earth
heart art quake. La speranza rinasce
dai capolavori della città di
San Benedetto
fino al 29 ottobre 2017
Le opere, appartenenti all’Archidiocesi,
che riportano le numerose
“ferite” provocate dal recente
sisma, saranno ospitate e protette
all’interno delle sue viscere:
nella cosiddetta “Cripta” sotto
il Duomo, dedicato alla Vergine
Maria, e nel percorso del Santa
Maria della Scala. L’allestimento
prevede un itinerario attraverso
i capolavori prima custoditi all’interno
di basiliche, santuari e pievi
del territorio. Una serie di video,
concessi dal Corpo Nazionale
dei Vigili del Fuoco, e materiali
fotografici di fotoreporter locali
52 • Orizzonte Magazine
permetteranno inoltre la visione
delle fasi di recupero delle opere
dopo il terremoto.
Il progetto intende far conoscere
la “ferita” che ha colpito la
popolazione del territorio e il
patrimonio culturale e sensibilizzare
a contributi di restauro e di
sostegno alle popolazioni colpite
dal sisma.
MONTEPULCIANO – Museo
Civico e Pinacoteca Crociani
SAN QUIRICO D’ORCIA – Palazzo
Chigi-Zondadari
PIENZA – Ex Conservatorio
Carlo Borromeo
Il buon secolo della pittura senese
dal 18 marzo al 30 giugno 2017
Una grande mostra, in tre sedi
straordinarie situate in altrettante
città gioiello del senese. La mostra
è organizzata per celebrare
i vent’anni dell’ingresso di Pienza
nel Patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco.
LAZIO
ROMA
MUSEO DI ROMA
(piazza Pantaleo 10 – piazza Navona
2)
http://www.museodiroma.it/
Artemisia Gentileschi
fino all’8 maggio 2017
Con circa 90 opere provenienti
da tutto il mondo, a impreziosire
il Museo di Roma a Palazzo
Braschi giunge la grande mostra
Artemisia Gentileschi, una delle
Orizzonte Magazine • 53
artiste più appassionanti e amate
dal grande pubblico, un percorso
che svela gli aspetti più autentici
dell’artista, attraversando un arco
temporale che va dal 1610 al
1652.
SCUDERIE DEL QUIRI-
NALE
(via XXIV Maggio 16)
www.scuderiequirinale.it
Il museo universale. Dal sogno di
Napoleone a Canova
fino al 12 Marzo 2017
Risale al 1816 il rientro a Roma
dei capolavori artistici e archeologici
dello Stato Pontificio requisiti
dai napoleonici. Questo episodio
fu preceduto e accompagnato
dal recupero da parte di altre
amministrazioni della penisola di
molti degli oltre 500 dipinti che,
tra il 1796 e il 1814 nel corso delle
campagne militari francesi, erano
stati prelevati dai territori italiani,
inviati a Parigi e selezionati per essere
esposti nel nascente Museo
del Louvre. L’interesse della mostra
è dunque quello di ripercorrere
le tappe salienti della vicenda
storica, ma soprattutto di restituire
una lettura critica in grado di
sensibilizzare oggi il pubblico al
valore che assunse allora il patrimonio
culturale nazionale, visto
per la prima volta come strumento
principe di educazione del
cittadino e, insieme, perno di una
comune identità europea.
CHIOSTRO DEL BRA-
MANTE
(via Arco della Pace 5)
http://chiostrodelbramante.it/.
LOVE. L’arte contemporanea incontra
l’amore
fino al 19 febbraio 2017
Una novità assoluta e imperdibile
nel panorama delle proposte culturali
capitoline degli ultimi anni
che si candida a riportare la città
di Roma in linea agli stessi livelli
delle più stimate realtà espositive
internazionali. Per la prima volta
saranno riuniti tra i più importanti
artisti dell’arte contemporanea,
come Yayoi Kusama, Tom
Wesselmann, Andy Warhol, Robert
Indiana, Gilbert & George,
Francesco Vezzoli, Tracey Emin,
Marc Quinn, Francesco Clemente,
Joana Vasconcelos, con delle
opere dai linguaggi fortemente
esperienziali ("All the Eternal Love
I Have for the Pumpkins della
Kusama tra le più instagrammate
al mondo"), adatte a coinvolgere
il pubblico attraverso molteplici
sollecitazioni.
GALLERIA NAZIONA-
LE D’ARTE MODERNA E
CONTEMPORANEA
(viale delle Belle Arti 131)
http://lagallerianazionale.com/
Time is Out of Joint
fino al 15 aprile 2017
L’esposizione, il cui titolo cita i versi
dell’Amleto di William Shakespeare
“The time is out of joint”,
sonda l’elasticità del concetto di
tempo, un tempo non lineare,
ma stratificato, che sembra porre
in atto il dilemma dello storico
dell’arte Hans Belting “la fine
della storia dell’arte o la libertà
dell’arte”. È il definitivo abbandono
di qualsiasi linearità storica,
per una visione che dispiega, su
un piano sincronico, le opere come
sedimenti della lunga vita del
54 • Orizzonte Magazine
museo: da Giacomo Balla, Gustav
Klimt, Lucio Fontana, Alberto
Giacometti a Cristina Lucas,
Adrian Paci, Sophie Ristelhueber,
per citarne alcuni.
MUSEO NAZIONALE
DEL PALAZZO DI VENE-
ZIA
(via del Plebiscito 118)
Capolavori dell’Antica porcellana
cinese
fino al 16 febbraio 2017
L’occasione per ammirare da vicino
74 preziose ceramiche dell’antica
tradizione cinese, di diversa
datazione storica: dalla grande varietà
delle ceramiche Song e Yuan
in cui la produzione della ceramica
conobbe grande prosperità
(960-1368), alle ceramiche Ming
delle fornaci di Jingdezhen (1368-
1644) che produssero in particolare
per la corte imperiale, fino
alle più recenti prodotte durante
la dinastia Qing (1644-1911), momento
in cui la produzione imperiale
raggiunse il suo picco più
alto e la piena maturità.
CAMPANIA
NAPOLI
MUSEO ARCHEOLOGICO
NAZIONALE
(piazza Museo 19)
www.museoarcheologiconapoli.it
Carlo III e le antichità: Napoli Madrid
Città del Mexico
fino al 16 Aprile 2017
La mostra è incentrata sulla figura
di Carlo di Borbone come
divulgatore delle scoperte della
nascente archeologia soprattutto
attraverso i volumi prodotti dalla
Stamperia Reale da lui stesso fondata.
Il restauro di 200 delle oltre
5000 matrici custodite dal Museo,
completato nel 2015 dall’Istituto
Centrale per la Graficaè
occasione per approfondire anche
gli aspetti tecnici delle attività
di incisione e di stampa, che saranno
illustrati anche attraverso
prestiti della Biblioteca Nazionale
Vittorio Emanuele III di Napoli,
detentrice di tirature originali.
AMALFI (SA)
MAG METAMORFOSI
ART GALLERY – MUSEO
ARSENALE
(largo Cesareo Console, 3)
http://www.associazionemetamorfosi.com
De Chirico. La ricostruzione
fino al 19 marzo
La mostra riunisce per l'esposizione
un significativo corpus di 13
opere di pittura realizzate nell'ultimo
trentennio di vita dell'artista,
dal 1948 al 1976, due anni
prima della morte avvenuta nel
1978. Un percorso che evidenzia
un interessante parallelismo tra il
processo di ricostruzione che l’Italia
si trova a compiere nel periodo
postbellico e la produzione
del Maestro dello stesso periodo.
SANTA MARIA CAPUA
VETERE (CE)
MUSEO ARCHEOLOGICO
DELL’ANTICA CAPUA E
MITREO
(via Roberto D’Angiò 48)
sar-cam.smariacapua@beniculturali.it
L’Appia ritrovata. In cammino da
Roma a Brindisi
fino al 25 Marzo 2017
Tappa in Campania della mostra
Orizzonte Magazine • 55
fotografica, documentaria e multimediale
che riscopre e racconta
il percorso della prima grande
via europea, da Roma a Brindisi,
percorsa a piedi nell'estate 2015
da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini,
Alessandro Scillitani e Irene
Zambon.
MOLISE
CAMPOBASSO
PALAZZO GIL (via Milano
15)
www.fondazionecultura.it
Picasso. L’intimità del genio
fino al 17 aprile
La mostra celebra il più grande
artista del ‘900 attraverso una
incredibile quantità di opere, circa
200, provenienti da collezioni
private: grafiche, incisioni e ceramiche
del fondatore del cubismo.
Un Picasso inedito, sorprendente,
intimo. L’attività di Picasso come
ceramista, disegnatore e come
incisore è una delle più importanti
della sua carriera, forse perché
rappresenta la colonna vertebrale
di tutte le altre sfaccettature
e di tutte le sue tappe o perché
rappresenta come nessun’altra il
talento inquieto, tenace e appassionato
che lo caratterizzò fino
alla sua morte. La sua mano, quasi
come estensione della sua mente,
era incapace di stare tranquilla.
SICILIA
PALERMO
GAM GALLERIA ARTE
MODERNA
(via Sant’Anna 21)
http://www.gampalermo.it/
Steve McCurry. Icons
fino al 19 febbraio 2017
La mostra raccoglie in oltre 100
scatti l’insieme e forse il meglio
della vasta produzione di Steve
McCurry, per proporre ai visitatori
un viaggio simbolico nel complesso
universo di esperienze e di
emozioni che caratterizza le sue
immagini. A partire dai suoi viaggi
in India e poi in Afghanistan, da
dove veniva Sharbat Gula, la ragazza
che ha fotografato nel campo
profughi di Peshawar in Pakistan
e che è diventata una icona
assoluta della fotografia mondiale.
56 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 57
Studio Vangi
commercialisti in Modugno
via S. Teresa, 14 - 70026 Modugno (BA)
www.studiovangi.it
58 • Orizzonte Magazine
Le riflessioni di Fabrizio Capra
BENESSERE AL NATURALE
MIELE, LIMONE E CANNELLA: UNA TI-
SANA BENEFICA
Miele, limone e cannella è un infuso naturale che si
può tranquillamente preparare in proprio e presenta
molte proprietà benefiche.
Proprietà
Ogni componente di questa tisana riveste importanti
proprietà.
Miele (che va aggiunto soltanto alla fine per non
perdere le sue importanti qualità): antibiotico, antibatterico
e antinfiammatorio, benefico per il fegato
(protezione e disintossicazione) e per le vie respiratorie
(decongestionamento). Efficace contro tosse e
mal di gola.
Limone: la vitamina C e gli antiossidanti presenti in
questo agrume sono utili nella prevenzione della
gotta grazie alla sua azione di riduzione dell’acido
urico. Esplica effetti anticoagulanti e detossificanti.
Cannella: esplica benefici come l’incremento della
termogenesi, la produzione di calore da parte
dell’organismo utile per bruciare i grassi in eccesso.
Proprietà neuroprotettive, antisettiche, antimicrobiche,
astringenti ed eupeptiche. Nell’Antica Roma
questa spezia era considerata un potente afrodisiaco.
I benefici in termini di effetti dimagranti della tisana
miele, limone e cannella sono offerti, oltre che dalla
cannella e dalla sostituzione di bevande a maggiore
contenuto calorico (cioccolata calda o vin brulé).
Ricetta e preparazione
Ingredienti: miele, limone, cannella (mezzo bastoncino
diviso in pezzetti) e acqua calda. Evitare di
aggiungere zucchero per evitare un gusto eccessivamente
dolce e di annullare alcuni degli effetti benefici
ottenuti con il consumo dell’infuso.
Preparazione: portare l’acqua a ebollizione quindi
mettere in infusione i pezzetti di cannella e attendere
3-5 minuti. Rimuovere i pezzetti di cannella,
aggiungere un cucchiaino di miele e uno di succo di
limone. Consumare ancora caldo e (scelta consigliata
per garantire l’effetto dimagrante) senza l’aggiunta
di spuntini, biscotti o altri “fuori pasto”.
Variante: si può aggiungere del tè verde aumentando
l’azione dimagrante per via del maggior numero
di antiossidanti. Porre attenzione alla temperatura
di infusione: portare l’acqua a ebollizione e aggiungere
la cannella; trascorsi almeno 4 minuti prima
che la temperatura sia scesa a 70 gradi rimuovere
i pezzetti di cannella e mettere in infusione il
tè verde; se ne sono trascorsi meno aggiungere direttamente
il tè verde e rimuovere entrambi dopo
ulteriori 2-3 minuti.
UNA SAUNA AL GIORNO CONTRO
L’ALZHEIMER
Una sauna al giorno, secondo i ricercatori della
University of Eastern Finland, aiuta a ridurre di due
terzi il rischio di sviluppare l’Alzheimer o un’altra
forma di demenza. Questo il risultato di uno studio
della durata di venti anni che ha coinvolto di circa
duemila individui di mezza età.
I benefici del frequentare abitualmente una sauna
non ricadrebbero soltanto sul cervello e la memoria,
ma sembra interessino anche il benessere del
cuore.
Come indicato dagli stessi ricercatori, frequentare
una sauna riduce in maniera sensibile il rischio di
attacco cardiaco, di morte per problemi cardiovascolari,
come quello di mortalità in generale.
AFORISMA DEL MESE
La salute è come il denaro, non abbiamo mai una
vera idea del suo valore fino a quando la perdiamo.
(Josh Billings)
Orizzonte Magazine • 59
LO
SAPEVATE
CHE
CAROTA SELVATICA
(Daucus carota L. )
FAMIGLIA UMBELLIFERAE (APIACEAE)
NOME SCIENTIFICO:
Daucus carota L.
COMUNE IN TUTTA EUROPA
IN ITALIA
di Angelo Ferri
Pianta erbacea biennale, a volte
1.
perennante, con radice a fittone
verticale ± ingrossato e lignificato,
di colore giallo-biancastro;
scapo fiorale rigido e isuto, può
essere semplice o ramificato fin
dalla base, assumendo un portamento da slanciato
a semi-cespuglioso, raggiunge in genere l’altezza
di 1 m, potendo, a volte, superare anche 1,70-2
m.Le foglie sono picciolate e abbraccianti il fusto,
da 1 a 4-pennatosette (sono divise fino alla nervatura
principale), quelle basali con un numero magiore
di divisioni, e di dimensioni maggiori, rispetto
a quelle della parte apicale; i segmenti sono da
lineari a oblunghi a lanceolati, in prevalenza lineari
nella foglie della porzione apicale. Infiorescenze
ad ombrella composta di dimensioni variabili e
portanti alla base brattee solitamente pennato
60 • Orizzonte Magazine
sette con divisioni ± lineari e la cui lunghezza non
eccede mai il raggio dell’ombrella; alla base delle
ombrelline secondarie sono presenti brattee di
dimensioni più piccole e con lamina della stessa
forma, ma con meno divisioni; fiori minuti, delicatamente
profumati, o quasi inodori, zigomorfi
e con 5 petali da biancastri a ± rosati, quelli
più esterni all’ombrella di dimensioni maggiori;
al centro dell’ombrella è generalmente presente
(ma può anche non esserci) un fiore sterile con
corolla di un colore porporino.
Carota selvatica assai scuro,
tendente al nero. La carota
selvatica fiorisce da aprile a
ottobre inoltrato. I frutti sono
acheni da bruni a rossastri
a maturità, da ovali a ellittici, con due ordini di
coste longitudinali, uno con soli peli semplici, l’altro
portante solo aculei; durante la fruttificazione
le brattee alla base della infiorescenza tendono a
chiudersi a protezione dei frutti assumendo spesso
una forma globosa.
2. 5.
Proprieta’ medicinali e curiosita’:
3.
sono state segnalate numerose
sostanze: acetone, asarone,
colina, etanolo, acido formico,
saccarosio, glucosio, glutatione,
asparagina, Carotene, vitamine
B1, B2, C, PP, E, D. La pianta contiene inoltre glucidi,
provitamina A, vitamina B e C, sali minerali e
pectine. In fitoterapia è indicata come vitaminica,
rimineralizzante, stimolatrice delle difese immunitarie,
oftalmica, diuretica e cicatrizzante. Per applicazioni
dermatologiche, dai semi si ottiene un
olio essenziale, utilissimo per la cura della psoriasi,
degli eczemi e delle dermatiti. I semi e i frutti della
carota selvatica hanno proprietà diuretiche. L’infuso
di carota selvatica è efficace in caso di difficoltà
di urinare.
L’olio dal delicato profumo di
4.
iris, si impiega in profumeria e
nelle creme antirughe miscelato
e combinato con altri oli di origine
vegetale. Le radici si impiegano
nell’industria per l’estrazione di carotene e
di coloranti. Utilizzata anche per la preparazione
delle più note maschere di bellezza, la cui ricetta
prodigiosa sembrerebbe essere una miscela perfetta
della polpa di questa pianta, con avocado e
cetriolo. Le radici della carota selvatica hanno proprietà
che attenuano le infiammazioni dello stomaco
e dell’intestino, stimolano la diuresi, depurano
l’organismo, purificano e decongestionano le pelli
arrossate dalle scottature. La carota selvatica si rivela
particolarmente efficace nella protezione della
pelle e facilita l’abbronzatura impedendo l’aggressione
dei raggi ultravioletti. Dai semi si estrae un
olio usato in profumeria. L’infuso dei semi stimola
la digestione ed è di sollievo nelle affezioni delle vie
urinarie.
Impieghi in cucina: si possano
usare le foglie tenere in insalata
e le radici tagliate a pezzi
e fatte bollire, poi condite. Dai
semi si estrae un olio, utilizzato
nella fabbricazione di liquori e
nella preparazione di composti aromatici.
Ricette:
Risotto con gallinacci e carote selvatiche. Si fa
tostare il riso (varietà Carnaroli o Vialone nano)
nell’olio misto a burro con dello scalogno tritato
finissimo, si aggiunge mezzo bicchiere di un buon
vino bianco secco tipo orvieto, Vermentino, Lugana
o Verdicchio e si lascia evaporare. Si unisce un
fine trito di radici già sbollentate di carota selvatica
e i funghi (Cantharellus cibarius) a piccoli pezzi.
Si prosegue la cottura aggiungendo gradualmente
un buon brodo di carne finché il riso è al dente.
Si spegne la fiamma, si aggiunge una bella noce di
burro e si manteca con il formaggio grana.
Orizzonte Magazine • 61
62 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 63
Franco Ardito - Simona Ardito
Castel del Monte: Il Grembo della Vergine
Castel del Monte è un concentrato di applicazioni astronomiche, geografiche, matematiche e geometriche,
un inspiegabile condensato di simboli, di segni, di formule. Si dà per scontato che lo abbia fatto costruire
Federico II ma è quasi certo che l’Imperatore non vi soggiornò mai. E’ assolutamente inadatto ad essere
abitato e non è ancora chiaro per quali motivi sia stato costruito né chi abbia inteso impegnare per la sua
costruzione tanto denaro, energie e sapienza. E poi l’acqua: nella vasca monolitica che era nel cortile, nelle
cisterne sulle torri, nel pozzo sotto il castello, quasi a proteggere il visitatore come in un grembo...
E' possibile acquistare il libro Castel del Monte il grembo della vergine al link:
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64 • Orizzonte Magazine
FASHION, BEAUTY, SHOOTING, PROJECTS & MORE
Modelle & Tatuaggi
YUKI E JESSICA
PRIME PROTAGONISTE
THEONEMILANO
UNICO SALONE PER PRÊT-
À-PORTER E PELLICCERIA
Orizzonte Magazine • 65
MODELLE&TATUAGG
YUKI E JESSICA PRIME PROTAGONIST
di Fabrizio Capra
66 • Orizzonte Magazine
E
I
P
“er chi ama i tatuaggi, la cosa
più preziosa è la pelle nuda”:
da queste parole pronunciate
da Cher prende il via un mio ambizioso
progetto che vede coinvolte modelle (e
non solo modelle) e i tatuaggi che decorano
il loro corpo.
Il tatuaggio ha da sempre suscitato in
me interesse: diversi anni fa, metà anni
’90, quando non mi occupavo ancora
di modelle, avevo dedicato un articoloinchiesta
sul mondo dei tatuaggi, pubblicato
su una free press che circolava
in provincia di Alessandria.
Dopo anni di “gestazione” nel tentativo
di ricercare un minimo di contenuto a
quella che era, in quel momento, una
pura e semplice idea e dopo qualche
prova che non mi aveva del tutto soddisfatto
e convinto al punto di accantonarlo
temporaneamente, finalmente il
progetto ha iniziato a prendere corpo
sia nelle sviluppo dell’idea sia nella realizzazione
pratica.
Come in tutti i progetti il fattore principale
è il “coinvolgimento” e proprio
su questo aspetto è partita l’azione che
ha portato alla realizzazione dei primi
servizi.
E coinvolgere le modelle tatuate non è
difficile visto che, se il tatuaggio non è
stato fatto per moda, credono molto
in quello che hanno “messo” sul loro
corpo e il mettere in risalto questa loro
particolarità è un qualcosa che le sti-
Orizzonte Magazine • 67
mola.
Più complesso trovare fotografi motivati e
disposti a condividere il progetto.
Si tratta, comunque, di un progetto che
si svilupperà nel corso del tempo, senza
un limite prefissato: fin quando ci saranno
idee, modelle e fotografi per creare allora
il progetto avrà un suo percorso, altrimenti
si interromperà ma non si potrà mai dire
che è incompleto, anche perché, dopo un
eventuale letargo, potrebbe sempre risvegliarsi
con stimoli nuovi ed evolversi ulteriormente.
Su queste pagine, periodicamente, andremo
ad aggiornare questa evoluzione proponendo
ai nostri lettori foto inedite e in
esclusiva nonché il racconto di queste
esperienze.
A ogni modella (e non) selezionata viene attribuito
a sua volta un aforisma che rappresenta
un po’ il tema del servizio, senza però
voler essere vincolante: il bello di questo lavoro
è anche l’improvvisazione dettata dalla
creatività e dalla fantasia, dal confronto sul
set tra modella, fotografo e art director.
Quindi si ricerca il fotografo che a sua volta
deve sentirsi coinvolto e partecipe nel progetto
perché anche lui deve vedere quello
che è il risultato che deve scaturire dalla
scatto.
Non un semplice esecutore ma un coautore
del progetto, capace di stimolare l’evol-
L’IDEA
Come già detto tutto ruota intorno alla
frase di Cher che ben rappresenta lo
spirito di chi si tatua non per moda ma
per convinzione: da qui nasce il progetto
“Modelle&Tatuaggi”.
Chi si tatua per moda non è in grado di
poter trasmettere attraverso uno scatto
quello che ha fissato sulla propria
pelle, chi si tatua per convinzione, con
una motivazione, è in grado di interpretare
anche fotograficamente il suo
tatuaggio, trasmettendo un qualcosa
che a volte deve essere letto tra le cosiddette
righe, generando intorno a se
un alone di mistero e di curiosità.
68 • Orizzonte Magazine
YUKI&IRENE
“Quando i disegni sono scelti con cura,
i tatuaggi hanno un potere e una magia
tutta loro. Decorano il corpo, ma valorizzano
anche l'anima” (Michelle Delio)
model: Yuki Abe
fotografo: Irene Vischi
art director: Fabrizio Capra
location: studio, Tina di Vestignè (To)
domenica 11 dicembre 2016
Non poteva esserci debutto migliore.
Un clima sereno e un’ottima intesa fin
dall’inizio hanno fatto si di lavorare alla
realizzazione di questo “capitolo” del
progetto con grande intensità, tanto
è vero che già dagli scatti di “riscaldamento”,
quelli che dovevano solo servire
per raggiungere il giusto feeling e,
anche, per studiare la posizione dei tatuaggi,
si è riusciti a trarre delle immaversi
dell’idea di scatto: in pratica ci deve
mettere cuore, testa, anima all’unisono con
modella e art director.
Non ne servono molti di scatti, quelli giusti,
quelli che sanno trasmettere, che sanno
dare un qualcosa a chi vede la foto: e per
poter dare qualcosa a chi la vede deve in
primis trasmettere qualcosa dentro a chi la
realizza, a tutti coloro che la realizzano.
E per realizzare un progetto del genere non
è necessario conoscere la motivazione per
cui è stato fatto un tatuaggio: quello resta
un qualcosa di personale, di intimo.
Importante è saper valorizzare l’insieme.
“Modelle&Tatuaggi”, in fin dei conti, è un
progetto da vivere, da condividere e da sviluppare
insieme.
I PRIMI SERVIZI
Nel mese di dicembre abbiamo realizzato i
primi due servizi.
A Tina di Vestignè nella zona di Ivrea, provincia
di Torino, nello studio di Irene Vischi,
abbiamo dato forma al progetto con Yuki
Abe mentre a Torino, in uno studio cittadino,
Mykona, con il fotografo Moreno Baggio,
abbiamo coinvolto Jessica Groppo con
la compartecipazione di Flavia Lisotti.
Orizzonte Magazine • 69
gini adatte al progetto.
Probabilmente il conoscere già la modella,
anche se da poco, ha permesso il crearsi di
una buona intesa.
Yuki ha saputo fin da subito far rivivere sul
set la magia dei suoi tatuaggi interpretando
al meglio sia ciò che era stato programmato
sia quanto veniva improvvisato.
Irene, dal canto suo, forte della sua “umiltà
fotografica”, è stata capace, mettendoci
tutta la sua passione, a cogliere appieno lo
spirito del progetto e la sua interpretazione
fotografica, gestendo in modo sapiente gli
schemi di luce.
Alla pari dei “disegni”
anche gli “scatti” dovevano
essere scelti
con cura per valorizzare
tatuaggio, immagine
e modella, e
il posare decisamente
atletico (del resto
Yuki fa pole dance) ha
fatto il resto.
Quando Irene mi ha
passato i primi scatti
da vedere sono rimasto
entusiasta del
risultato: l’obiettivo
prefissato era stato
raggiunto e quello che
sulla carta già si preannunciava
un ottimo
lavoro è stato confermato
anche dalle immagini.
“Sono come le pagina
di un diario segreto”
ci ha dichiarato Yuki
parlando dei suoi tatuaggi.
“Sono segni indelebili
70 • Orizzonte Magazine
Orizzonte Magazine • 71
che vengono da me associati a un periodo di vita
trascorso, a sensazioni provate, a stati d’animo”.
Ciò che agli occhi degli altri possono risultare
disegni fatti sulla pelle, per Yuki hanno un significato
importante, un significato per noi oscuro
ma che crediamo di essere riusciti ugualmente a
valorizzare.
JESSICA&MORENO
“Un corpo senza tatuaggi è un corpo che non
racconta nulla” (Nicolai Lilin, Educazione Siberiana)
model: Jessica Groppo
con la partecipazione di Flavia Lisotti
fotografo: Moreno Baggio
art director: Fabrizio Capra
location: studio associazione video fotografica
Mykona, Torino
venerdì 16 dicembre 2016
Sull’onda dell’entusiasmo del primo servizio, il
secondo poteva apparire sulla carta più semplice
ma il fatto di non conoscere personalmente la
modella poteva rappresentare un freno, in particolar
modo perché era necessario trovare nel
poco tempo a disposizione l’intesa.
La discussione sul progetto è stata fatta esclusivamente
in chat, pertanto in questo caso gli
scatti di “riscaldamento” sono risultati quanto
mai utili per conoscerci reciprocamente e superare
l’inevitabile timore e imbarazzo iniziale,
quello del proporre la propria “pelle” davanti a
un estraneo.
Jessica si è proposta con tanti tatuaggi, tutti interessanti
che hanno comunque reso difficile trovare
le giuste inquadrature per far rendere l’idea
72 • Orizzonte Magazine
di un corpo che racconta.
In ogni modo si è arrivati alla fine del lavoro
portando a casa un risultato fotografico interessante
e una bella intesa che potrebbe venire
utile in futuro.
Moreno dal canto suo ha giocato tutte le sue
carte per soddisfare le esigenze del progetto,
ben gestendo le luci e cogliendo le pose migliori
suggerite per valorizzare quanto risaltava
sulla pelle di Jessica.
Il servizio si è completato con la presenza, a
sorpresa, di Flavia, anche lei tatuata, che si è
concessa per un suo interessante contributo
in coppia con la nostra protagonista, sua amica.
Come dicevamo, Jessica è un soggetto che si
può definire decisamente tatuato e ogni tatuaggio
rappresenta, per lei, un qualcosa della
sua vita, simboli del suo essere.
“Ho una passione sfrenata per i tatuaggi che
mi è stata trasmessa da una amica molto cara,
quasi una seconda mamma” ha affermato
Jessica.
“Ogni tatuaggio rappresenta molto per me:
purezza, femminilità, forza, libertà, voglia di
nuove avventure, decisione, felicità” e lascio ai
lettori cercare di abbinare tutto questo a ogni
singolo tatuaggio.
Se un corpo senza tatuaggi non racconta nulla,
quello di Jessica senza dubbio è paragonabile a
un grande lavoro epico.
Orizzonte Magazine • 73
THEONEMILANO:
UNICO SALONE PER PRÊT-À-PORTER E
Fieramilanocity ospita dal 24 al 27 febbraio la prima
edizione di “TheOneMilano”, la nuova manifestazione
che ha unito in un unico evento fieristico due
storici saloni della moda: il MIPAP, dedicato al prêtà-porter,
e il MIFUR, riguardante la pellicceria e la
pelle.
Oltre trecento brand saranno presenti nei padiglioni
fieristici milanesi per proporre le loro collezioni e
le ultime tendenze del “sistema moda” a una platea
di buyer nazionali e internazionali tra i più esigenti,
sempre attenti alla ricerca, sia nei materiali sia nella
manifattura, della qualità.
Accanto ad aziende tradizionali troveranno spazio
anche nuove realtà produttive; numerose le aziende
italiane ma significativa sarà anche la presenza straniera
con la partecipazione di brand provenienti tra
l’altro da Germania, Francia, Canada, Turchia, Russia,
Ucraina, Polonia, Svezia, Danimarca, Svizzera,
Cina, Stati Uniti e, new entry, la Grecia.
Nei padiglioni della fiera si potranno così trovare capi
di maglieria, cappotti, abiti da sera, camicie new
elegant, pellicceria, luxury sportswear e altre interessanti
proposte suddivise tra abbigliamento dondi
Fabrizio Capra
74 • Orizzonte Magazine
PELLICCERIA
na, abbigliamento in pelle e accessori.
TheOneMilano racconta la storia delle collezioni in
un unico layout espositivo, un percorso funzionale
alle richieste dei compratori, capace di valorizzare
l’offerta di 300 aziende selezionate per qualità e ricerca
in termini di materiali e di manifattura.
MIPAP, Milano prêt-à-porter è la prima delle fiere
moda di Milano, nata nel 1980. L’offerta espositiva
di prêt-à-porter donna firmato da Marchi affermati
e da Marchi emergenti con una forte componente
di made in Italy è la caratteristica che ha permesso
alla manifestazione di ritagliarsi un ruolo chiave e di
farsi riconoscere da tutti gli operatori specializzati.
MIFUR è leader nel mondo per la moda in pelliccia
e pelle. Nato nel 1996 è da allora punto di riferimento
per negozi specializzati e insieme trend
setter per concept stores, boutiques e department
stores di tutto il mondo. È l’appuntamento B2B per
collezioni italiane e internazionali capaci di parlare il
linguaggio della moda.
Orizzonte Magazine • 75
Invia il tuo curriculum a:
collaboratore@orizzontemagazine.it
76 • Orizzonte Magazine
OROSCOPO
FEBBRAIO 2017
Orizzonte Magazine • 77
ARIETE TORO GEMELLI
Sicuramente avrete poco tempo
per tutto, qualsiasi cosa vogliate
fare vi sembrerà di non riuscire e
di stare sempre un passo indietro.
Tuttavia questa sensazione sarà
dovuta ad uno scombussolamento
interno che provate da tempo,
quindi non colpevolizzatevi troppo!
La salute potrebbe darvi dei
pensieri, se considerate che non
siete stati molto attenti ultimamente
e che vi siete lasciati andare,
mettendo a repentaglio il lavoro
fatto in precedenza sul vostrofisico.
Non ostinatevi a fare finta che
non vi importi perché non è così.
Mese di transito quieto per
tutte le relazioni di voi Taurini,
in quanto il cielo non ha nulla
da dirvi di particolare, se non
che la passione forse non è più
quella di un tempo per le coppie
consolidate e per quelle appena
formate non è quella che ci si
aspetterebbe! Ma per un mese
come questo non è che potete
aspettarvi di più anzi, per voi che
considerate la serenità come il
raggiungimento di un traguardo
importante, dovreste essere
felici e godervi il momento che
tanto avevate atteso.
Intorno al 20 la vostra carica erotica
sarà alle stelle, per cui non perdete
occasioni irripetibili! Anche le
coppie ovviamente beneficeranno
del favore delle stelle, poiché i nervi
saranno molto più distesi ed un
sorriso in più anche nei momenti
più pesanti sarà molto gradito dal
partner. Eviterete in questo modo
molti scontri, che avrebbero altrimenti
portato a discussioni per
motivi banali.Nei rapporti in bilico
tornerà il sereno e potrete permettervi
di pensare al futuro con
maggiori speranze. Iniziare a fare
progetti anche per le coppie più
giovani.
CANCRO LEONE VERGINE
Il mese non sarà proprio dei più
elettrizzanti dal punto di vista
sentimentale, in quanto vi sentirete
un pochino spenti e finirete
spesso con il considerare soltanto
le vostre esigenze e le vostre
sensazioni, mettendo in secondo
piano la sensibilità altrui.
Soprattutto se siete in coppia,
questo sarà un errore che vi
penalizzerà molto, perché l'altra
parte avvertirà questa sorta di
egoismo come una noncuranza
da parte vostra nei loro confronti
e il passo è breve verso le
discussioni!
I vostri rapporti sentimentali in
questo mese vi saranno molto
utili, soprattutto per superare i
vostri problemi nel campo professionale.
Vi potrebbero insomma
distrarre in modo positivo.
Il transito di Venere infatti, porterà
delle buone novità fino alla
stagione calda, per cui approfittatene
e cercate di presenziare a
quanti più eventi mondani possibili,
gli incontri speciali sono dietro
l'angolo!
Il vostro fascino poi farà il resto e
vi renderà irresistibili agli occhi di
chiunque venga a contatto con la
vostra verve!
Venere finalmente non sarà più
in opposizione in questo mese,
per cui sarà possibile una lenta
ripresa, anche se i vostri problemi,
soprattutto quelli di coppia,
risalgono già all'anno scorso.
Molte coppie da allora si saranno
divise, mentre per quelle che
hanno resistito si prospetta un
nuovo periodo di tranquillità, in
cui riscoprirsi e riscoprire il piacere
di stare insieme!
Cercate di privilegiare quindi il
partner, di passare con questo
il maggior tempo possibile, per
ricostruire ciò che avevate disfatto
in poco tempo.
78 • Orizzonte Magazine
BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO
Venere non sarà certo vostra
complice in questi primi mesi
dell'anno, per cui dovrete rassegnarvi
a farcela con le vostre
forze! Sta a voi scegliere per l'ottimismo
o il pessimismo.
Se siete in coppia, ci potrebbero
essere delle tensioni che non
vi renderanno il recupero degli
affetti molto facile, tuttavia avete
Marte con voi, quindi potreste
sfruttare le vostre abilità nella
seduzione e ovviare alle discussioni
più frivole con momenti di
passione che non verranno mai
disdegnate dal partner.
Periodo ancora molto altalenante
per l'amore, in quanto vi trovate
ancora nel centro di un subbuglio
sentimentale che riguarda più il vostro
inconscio che il vostro cuore.
Letteralmente, non sapete cosa volete,
per cui sono gli altri a rimetterci!
Se vi siete separati da poco,
sicuramente non avete ancora superato
questa specie di fallimento,
per cui rifiutate anche solo il pensiero
di poter conoscere qualcun
altro. Insomma siete nel pieno di
una fase di transizione, solo che
sarà più lunga del previsto se non
vi sforzerete almeno ad uscire dal
guscio in cui vi siete rinchiusi!
In questo Febbraio, dal punto di
vista sentimentale, avrete il vostro
bel da fare, poiché potreste essere
combattuti tra più di una persona
che ruberà la vostra attenzione!
Sarà molto divertente per i single,
anche se la coscienza avrà comunque
dei rimorsi, mentre più complicato
potrebbe essere per le coppie,
che ovviamente avranno qualche
problema in più a gestire una doppia
vita! I single oltretutto sono
molto irrequieti in questo periodo
e difficilmente si accontenteranno,
cercano la perfezione, per questo
motivo cercano di trovarlo in più
di una persona!
CAPRICORNO ACQUARIO PESCI
Il passato, il dolore e la delusione
hanno molta presa su di voi, ed è
per questo che se avete sofferto
recentemente per amore, non
sarà semplice mettere una pietra
sopra a tutto ed andare avanti
come se nulla fosse. Sicuramente
sarete più timorosi in qualsiasi
tipo di relazione che intraprenderete
e questo potrebbe essere
una nota negativa in questo
Febbraio! Ci sarà l'opportunità
di fare incontri interessanti, ma
voi vi direte subito non pronti
per affrontarli. In realtà dovreste
godervela un po' questa vita e
queste occasioni.
Uno dei mesi più positivi per voi
dell'Acquario e che andrà vissuto
in pieno, cogliendo ogni più piccola
sfumatura e soprattutto da ricordare!
Marte sarà un ottimo alleato
per le coppie più resistenti e longeve,
poiché riporterà all'interno del
rapporto quel brio e quella passione
che forse era stata un pochino
messa alla prova dalle difficoltà che
la vita comporta: figli, famiglia, bollette,
lavoro. La tensione potrebbe
magicamente sparire o comunque
affievolirsi, in quanto capaci di superare
tutto con una bella risata o
semplicemente con un po' più di
comprensione!
In amore la situazione durante
questo periodo, dovrebbe essere
piuttosto stabile, per cui non
ci saranno grandi scossoni né per
quello che riguarda le coppie, ne
per quanto riguarda le persone
sole, che continueranno a restare
tali! In realtà dipende molto anche
da voi, dalla vostra voglia di
mettervi in gioco, dalla voglia di
fare cambiamenti, dalla voglia di
scoprire! Le relazioni in crisi continueranno
il loro periodo di alti
e bassi, continueranno i soliti litigi,
le solite discussioni, che non porteranno
a nulla, a meno che non vi
decidiate ad affrontare.
Orizzonte Magazine • 79
OUROBOROS
Rassegna trimestrale di Studi Tradizionali
E’ possibile leggerlo gratuitamente all’indirizzo:
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