FuoriAsse #19
Officina della cultura
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pur montando non avrei potuto tenermi<br />
in equilibrio. Dovevo rimanere accanto<br />
all’acqua in modo da resistere più a<br />
lungo.<br />
Veterano restava l’unica speranza di<br />
comunicare con il resto dell’isola. Scrissi<br />
un messaggio, aggiungendo le coordinate<br />
gps del posto e la cartina topografica.<br />
Il problema successivo da affrontare era<br />
quello dell’attesa, attendere che il pomeriggio<br />
finisse e che passasse la prima<br />
notte, perché, di solito, da queste parti,<br />
piove di notte e la pioggia avrebbe cancellato<br />
ogni traccia.<br />
Fu un lungo dormiveglia, durante il qua -<br />
le l’immobilità e lo sforzo di non pensare,<br />
mi facevano perdere contatto con il<br />
corpo quasi che questo, abbandonato,<br />
ignorato da troppe ore, prendesse posto,<br />
sprofondando piano nel terreno. Una<br />
sensazione curiosa che potrei forse spiegare,<br />
usando l’immagine della propria<br />
ombra che torna a casa.<br />
I cavalli ripercorrono sempre la strada<br />
fatta<br />
La mattina dopo, preparai Veterano,<br />
lasciandogli solo la cavezza così che non<br />
restasse impigliato e che potesse portare<br />
il messaggio senza farlo cadere. Poi,<br />
gli dissi di tornare a casa.<br />
I cavalli ripercorrono sempre la strada<br />
fatta, arrivando a posare gli zoccoli nelle<br />
loro stesse impronte. Stavolta, però, pas -<br />
sando attraverso due fattorie abbandonate,<br />
avevo aperto e richiuso diligentemente<br />
i cancelli.<br />
Come avrebbe reagito? Si sarebbe bloccato<br />
o avrebbe trovato il modo di aggirare<br />
l’ostacolo?<br />
Dopo un quarto d’ora, era di nuovo lì.<br />
Dubito che non avesse capito la richiesta,<br />
piuttosto, tornava per starmi accanto.<br />
Mi sentiva inerme.<br />
Feci un ultimo sforzo per rialzarmi,<br />
restando in equilibrio sulla gamba buona.<br />
Lui si avvicinò e ascoltò attentamen-<br />
©Jack Barnosky<br />
te quello che gli dicevo con il tono più<br />
dolce e convincente che potessi trovare.<br />
«Vai, ti prego. Torna a casa se vuoi rivedermi».<br />
A quel punto, strofinò il muso e girandosi,<br />
imboccò di nuovo il sentiero.<br />
Trascorsero altre dodici ore, senza che<br />
la paura prendesse il sopravvento. Ero<br />
preoccupato, ma calmo. Durante il giorno,<br />
udii anche un elicottero. Non riuscivo<br />
proprio ad immaginare che finisse nel<br />
modo più ovvio.<br />
Dopo tutto, quel pezzo di selva era come<br />
una radice. Una radice invisibile che,<br />
FUOR ASSE<br />
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Riflessi Metropolitani