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Magazine Avventista - Marzo / Aprile 2017

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DOSSIER<br />

PREVENIRE IL SUICIDIO<br />

Lo stato di urgenza mondiale<br />

Il 5 settembre 2014, in presenza dei direttori<br />

dei Ministri della salute, ambasciatori,<br />

amministratori e professionisti<br />

della salute, l’Organizzazione Mondiale<br />

della Salute (l’OMS) di Ginevra ha ufficialmente<br />

rivelato il suo primo rapporto<br />

completo sul suicidio. 1 Lo scopo annunciato<br />

di questo documento era quello<br />

di ridurre il tasso di suicidio del 10% da<br />

qui al 2020. Le ricerche degli autori e le<br />

statistiche hanno dimostrato che il suicidio<br />

è un fenomeno che riguarda tutte<br />

le regioni del mondo e può prodursi a<br />

qualsiasi età. Fra i giovani (tra i 15 e i<br />

29 anni) il suicidio è la seconda causa<br />

di mortalità. E ciò nonostante i suicidi<br />

possono essere prevenuti grazie a una<br />

strategia multisettoriale. Questa deve<br />

essere applicata dai legislatori, i lavorati<br />

della salute e le comunità, comprese<br />

le nostre chiese, ospedali e cliniche<br />

avventiste.<br />

L’entità di una tragedia mondiale<br />

Le nostre società contano dei numeri alti dei<br />

suicidi. Più di 800.000 persone muoiono per<br />

questo ogni anno, cioè una persona ogni<br />

40 secondi. Per ogni adulto che muore per<br />

suicidio, ce ne possono essere più di 20 che<br />

lo hanno tentato. Poiché si tratta di un tema<br />

sensibile e addirittura illegale in alcuni paesi,<br />

è probabilmente per questo oggetto di mancata<br />

informazione.<br />

Il 75% dei suicidi hanno luogo nei paesi con<br />

stipendi bassi o medi, e si riscontra un numero<br />

più elevato tra i giovani della fascia d’età<br />

15-29 anni.<br />

Tuttavia, proporzionalmente parlando, nella<br />

maggior parte delle regioni del mondo, il tasso<br />

di suicidio è più elevato tra le persone di<br />

più di 70 anni, sia uomini che donne.<br />

Gli uomini muoiono tre volte di più che le<br />

donne per suicidio nei paesi più ricchi (con<br />

un rapporto di un uomo per 3,5 donne). Nei<br />

paesi con stipendi medio-bassi, lo stesso rapporto<br />

è inferiore (1,6).<br />

La buona notizia è che tra il 2000 e il<br />

2012, il numero dei suicidi si è abbassato<br />

del 9%, passando da 883.000 a<br />

804.000. Una delle possibili spiegazioni<br />

sta nel miglioramento straordinario<br />

della salute globale di certi paesi durante<br />

questo ultimo decennio. Questa<br />

riduzione è la prova che un miglioramento<br />

è possibile. Tuttavia, in alcune<br />

regioni il tasso di suicidio è aumentato.<br />

In Africa, per esempio, è aumentato<br />

del 38%.<br />

Conseguenze della stigmatizzazione<br />

e dei miti<br />

Trovarsi di fronte a qualcuno che ha<br />

delle idee suicide impaurisce e mette<br />

a disagio. Si suole credere che parlare<br />

di suicidio è una cattiva idea e può essere<br />

interpretata come un’incitazione.<br />

Sfortunatamente, questo mito fa isolare<br />

le persone depresse nella loro sofferenza<br />

e la loro ricerca di sostegno. In<br />

25 paesi del mondo, il suicidio è addirittura<br />

considerato come un crimine, e<br />

coloro che lo hanno tentato rischiano<br />

la prigione piuttosto che un ricovero<br />

in ospedale.<br />

Tuttavia si sa che uno dei tanti modi di<br />

prevenire il suicidio è quello di aprirsi<br />

al dialogo. Alcuni professionisti della<br />

salute psichica chiedono spesso<br />

a dei pazienti disorientati o disperati<br />

“Lei pensa alla morte o al fatto di morire?”<br />

Se la risposta è affermativa, ne<br />

segue un’altra domanda “Lei pensa di<br />

togliersi la vita? Cosa le ha permesso<br />

di restare in vita fino ad ora? Potrebbe<br />

ricorrere alla richiesta di aiuto nel<br />

caso in cui abbia un’impellente idea<br />

suicida?”.<br />

Attraverso una partecipazione e un<br />

dialogo, le persone possono essere<br />

guidate ad allontanarsi dal loro dolore<br />

e dalle loro ferite, e a considerare le<br />

conseguenze di una scelta così radicale.<br />

Questo approccio ha salvato numerose<br />

vite. 2<br />

Fattori di rischio e di protezione<br />

Come si può notare dal grafico sottostante,<br />

i ricercatori indicano che ci sono<br />

molti fattori di rischio e di protezione<br />

inerenti al suicidio. La presenza di fattori<br />

di protezione aumenta la salute<br />

psichica e riduce il rischio di suicidio.<br />

Ridurre l’accesso a strumenti per suicidarsi<br />

funziona. Una strategia efficace<br />

per prevenire i suicidi e i tentativi di<br />

suicidio consiste in ridurre l’accesso<br />

agli strumenti più comuni utilizzati,<br />

compresi i pesticidi, le armi da fuoco,<br />

e alcune medicine.<br />

I servizi sanitari primari devono poter<br />

valutarne il rischio durante i controlli<br />

regolari, inserendo la prevenzione al<br />

suicidio come componente di base<br />

delle cure di routine. Problemi psichici<br />

e un uso nocivo dell’alcool influenzano<br />

un gran numero di suicidi del mondo.<br />

Un’identificazione precoce e una gestione<br />

efficace sono cruciali per assicurare<br />

che le persone ricevano le cure di<br />

cui hanno bisogno.<br />

Declino della salute mentale<br />

Fattori di rischio: perdita del lavoro, problemi economici, dolori cronici,<br />

abuso di alcool, problemi psichici, precedenti tentativi di suicidio,<br />

conflitto relazionale, isolamento, mancanza di sostegno sociale,<br />

trauma o abuso, accesso a strumenti di autolesionismo, stigmatizzazione,<br />

tabu, esposizione inappropriata ai media.<br />

Miglioramento della salute mentale<br />

Fattori protettori: relazioni personali, capacità di recupero di fronte<br />

allo stress e a dei traumi, senso del proprio valore, credenza religiosa<br />

o spirituale, comunità di sostegno, identità personale, capacità di<br />

risoluzione dei problemi, scelta di vita sana, attività fisica regolare,<br />

adeguata quantità di riposo, regime nutrizionale appropriato, sostegno<br />

verso coloro che cercano aiuto.<br />

Le comunità hanno un ruolo fondamentale<br />

nella prevenzione del suicidio.<br />

Possono fornire un sostegno sociale<br />

a individui vulnerabili e impegnarsi<br />

nel seguirne la cura, lottare contro la<br />

stigmatizzazione e sostenere coloro in<br />

lutto per un suicidio. In India, le visite<br />

mensili dei lavorati sanitari delle comunità<br />

non professionale presso delle<br />

persone che hanno tentato il suicidio<br />

hanno ridotto in modo significativo il<br />

tasso di suicidi. Pensate a cosa succederebbe<br />

se le nostre chiese facessero<br />

la stessa cosa!<br />

Le nostre opportunità di agire come<br />

chiesa<br />

La stigmatizzazione associata al suicidio<br />

può diminuire con una maggiore<br />

consapevolezza nella società, e in particolare<br />

nella chiesa, che permetterebbe<br />

alle persone di chiedere aiuto più<br />

volentieri. Dobbiamo parlare del suicidio,<br />

e le persone devono trovare nella<br />

chiesa un forte aiuto. Se le persone<br />

sono disperate possono venire da noi<br />

per trovare la speranza in Gesù Cristo,<br />

così come un nuovo sentimento di<br />

avere uno scopo nella vita. È il nostro<br />

ruolo come chiesa.<br />

I membri e i dirigenti possono sforzarsi<br />

a partecipare in azioni individuali<br />

e collettive. Gli ospedali e le cliniche<br />

avventiste dovrebbero promuovere<br />

una consapevolezza precoce della<br />

difficoltà emotiva in contesti di cure<br />

primarie. Dovrebbero anche offrire<br />

una gamma di cure specializzate, e<br />

anche dei servizi di salute psichica<br />

inserendo degli elementi relativi alla<br />

fede, così come dei fattori allo scopo<br />

di restaurare la salute mentale. Le<br />

università avventiste che formano pastori,<br />

lavoratori nel campo della salute<br />

e professionisti della salute psichica<br />

devono insegnare attivamente, anche<br />

alle famiglie, i principi che permettono<br />

di riconoscere e di curare coloro che<br />

soffrono di dolore emotivo, basandosi<br />

sugli insegnamenti delle Scritture,<br />

dello Spirito di Profezia, e anche della<br />

scienza.<br />

Le persone possono contribuire riconoscendo<br />

i fattori di depressione<br />

e identificando gli individui a rischio.<br />

Possono anche dare l’esempio vivendo<br />

una vita equilibrata e incoraggiando<br />

gli altri a evitare di consumare sostanze<br />

stupefacenti, compreso l’alcool,<br />

allo scopo di preservare la propria salute<br />

psichica e il benessere emotivo.<br />

Infine, una buona chiesa può considerare<br />

i pensieri suicidi non come<br />

una mancanza di fede, ma come un<br />

momento di difficoltà spirituale (vedi<br />

tabella) e una richiesta di sostegno e<br />

di compassione. Come disse un sopravvissuto<br />

a un tentato suicidio “La<br />

compassione di un amico valeva come<br />

dieci anni di cure psichiatriche”.<br />

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