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Jahresbericht 2015

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ACCOGLIENZA<br />

«Cosa faresti diversamente?»<br />

Alexander Langer 20 anni dopo<br />

Valentino Liberto, co-portavoce Young Greens<br />

Vent’anni fa Alexander Langer, parlamentare<br />

europeo dei Verdi, scelse<br />

di porre fine alla sua vita sulle colline<br />

di Firenze. Gli innumerevoli scritti da<br />

cui germogliarono i Verdi-Grüne-Vërc<br />

rappresentano a tutt’oggi una lezione<br />

politica preziosa per molte e molti di<br />

noi, non solo in Sudtirolo.<br />

Rileggere Alexander Langer ci permette<br />

di ricordare da dove veniamo.<br />

Ricordare che i Verdi del Sudtirolo sono<br />

innanzitutto inter-etnici: per aprire<br />

quelle “gabbie” anche mentali che<br />

ancora imprigionano la politica e la<br />

società sudtirolese in gruppi linguistici<br />

serve il nostro impegno quotidiano alla<br />

convivenza, al plurilinguismo, all’interculturalità.<br />

Ricordare che la politica non è finalizzata<br />

all’esercizio del potere in sé o a sterili<br />

esercizi di stile: all’interrogativo tra lotta<br />

e governo, noi rispondiamo stando<br />

dalla parte delle persone e dell’ambiente,<br />

di chi non ha voce e diritti.<br />

Ricordare che prima di “agire localmente”<br />

occorre “pensare globalmente”,<br />

alzare lo sguardo oltre i nostri confini<br />

regionali: non c’è questione politica che<br />

sia sconnessa dal resto del mondo.<br />

Il nostro continente è di fronte a scelte<br />

cruciali. “L’Europa muore o rinasce a Sarajevo”<br />

denunciò Alexander Langer allo<br />

scoppio della guerra in Bosnia, proponendone<br />

l’ingresso nell’Unione Europea.<br />

Vent’anni dopo l’Europa muore o rinasce<br />

ad Atene, al centro di uno scontro<br />

senza precedenti tra le istituzioni finanziarie<br />

internazionali e un paese messo<br />

in ginocchio dalle misure di austerità.<br />

L’Europa muore o rinasce al Brennero,<br />

dove alla libera circolazione delle merci<br />

non corrisponde quella di chi fugge da<br />

conflitti, povertà e crisi ambientali. Il<br />

Mediterraneo, dove migliaia di disperati<br />

continuano a morire, è il simbolo di<br />

un’Europa debole, che rinuncia alla sua<br />

missione originale.<br />

Alex Langer oggi andrebbe ad Atene e<br />

al confine del Brennero.<br />

A noi resta la responsabilità di resistere<br />

alle sirene del “non ci sono alternative”,<br />

ai politicismi, a governi sempre più<br />

distanti da milioni di elettrici ed elettori<br />

allontanati dalle urne. Continuare la<br />

giusta opera di Langer significa<br />

restituire fiducia alla politica,<br />

come luogo nel quale si<br />

immagina e si costruisce<br />

un mondo – e quindi<br />

un’Europa – migliore.<br />

Alexander Langer in<br />

Consiglio provinciale.<br />

Il divano esiste ancora.<br />

Zwanzig Jahre nach<br />

Langers Tod stirbt Europa<br />

am Brenner oder wird dort<br />

wiedergeboren – an dem Ort, wo<br />

zwar freier Warenverkehr möglich<br />

ist, aber nicht die Freizügigkeit<br />

jener gilt, die auf der Flucht sind<br />

vor Konflikten, vor Armut und<br />

Umweltkrisen. Sie sind das Symbol<br />

eines schwachen Europas, das<br />

seine ursprüngliche Aufgabe<br />

vergessen hat.<br />

© Othmar Seehauser<br />

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