Kitesoul Magazine #17 Edizione Italiana
In questo numero: Event - Blue Palawan Open 2017, Roccaraso Snowkite World Contest 2017. Trip - Tasmania, Los Roques. ITW - Jerrie Van De Kop, Camille Delannoy, Erik Volpe, Daniela Moroz. North Kiteboarding Academy. Tutorial - Jibe by Reo Stevens, Mobydick Nosegrab by Alberto Rondina. E molto altro...
In questo numero: Event - Blue Palawan Open 2017, Roccaraso Snowkite World Contest 2017. Trip - Tasmania, Los Roques. ITW - Jerrie Van De Kop, Camille Delannoy, Erik Volpe, Daniela Moroz. North Kiteboarding Academy. Tutorial - Jibe by Reo Stevens, Mobydick Nosegrab by Alberto Rondina. E molto altro...
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SPOT<br />
_ Paradiso Los Roques<br />
>>TUTORIAL<br />
_ North Kiteboarding Academy<br />
_ Freestyle: MobyDick Nose Grab<br />
>> AVVENTURE<br />
_Selvaggia Tasmania<br />
>> ITW<br />
_ Jerrie Van de Kop<br />
_ Camille Delannoy<br />
>> EVENTI<br />
_Blue Palawan Open 2017<br />
_Sal-Boavista Downwind<br />
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Direttore Responsabile<br />
David Ingiosi<br />
david.ingiosi@kitesoul.com<br />
Redattore tecnico wave<br />
Mitu Monteiro<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
Alberto Rondina<br />
Tecnica<br />
Renato Casati<br />
Photo & Video<br />
Maurizio Cinti<br />
Grafica<br />
Giuseppe Esposito<br />
Traduzioni italiano-inglese<br />
Daniela Meloni<br />
APRILE 2017 - MAGGIO 2017<br />
BIMESTRALE<br />
Testi<br />
Alberto Rondina, Camille Delannoy,<br />
Claudia Guzmàn, Denny Morrice,<br />
Diego Facchetti, Erik Volpe, Jeremie<br />
Tronet, Jessika Winkler, Tom Court, Reo<br />
Stevens, Romi de Jesus, Sensi Graves,<br />
Ulrich Frank.<br />
Immagini<br />
Svetlana Romantsova, Toby Bromwich,<br />
JT Pro Center, Bianca Asher, Fukajaz,<br />
Rafael España, Maxi Gomez, Gabriele<br />
Rumbolo.<br />
Cover:<br />
Rider Forest Bakker<br />
Photo Svetlana Romantsova<br />
Editore e pubblicità<br />
VISU Media<br />
Via Cavour, 20<br />
24030 Ambivere (BG)<br />
Amministratore Unico<br />
Federico Sugoni<br />
fs@kitesoul.com<br />
Registrazione Tribunale<br />
di Bergamo n°10/2014<br />
del 15/04/2014.<br />
Copyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong><br />
La VISU Media è titolare esclusiva della<br />
testata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i diritti di<br />
pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo<br />
da parte di terzi di testi, fotografie e disegni,<br />
anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara<br />
pienamente disponibile a valutare - e se del<br />
caso regolare le eventuali spettanze di terzi<br />
per la pubblicazione di immagini di cui non<br />
sia stato eventualmente possibile reperire la<br />
fonte. Informativa e Consenso in materia di<br />
trattamento dei dati personali (Codice Privacy<br />
d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il<br />
Titolare del trattamento dei dati personali, ex<br />
art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sede<br />
legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa<br />
La informa che i Suoi dati, eventualmente da<br />
Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,<br />
trattati e conservati nel rispetto del decreto<br />
legislativo ora enunciato anche per attività<br />
connesse all’azienda.<br />
La lettura della presente informativa deve<br />
intendersi quale presa visione dell’Informativa<br />
ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati<br />
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espresso al trattamento dei dati personali<br />
secondo quanto sopra specificato. L’invio di<br />
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parte di VISU Media per qualsiasi fine e a titolo<br />
gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla<br />
pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto<br />
cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione<br />
(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale<br />
di vendita e Paese del mondo.<br />
FEDERICO SUGONI<br />
Editore<br />
Manager d’Azienda<br />
ed Imprenditore, si appassiona al<br />
surf da giovanissimo, ma scopre<br />
l’amore per il Kitesurf da grande<br />
durante un viaggio alle Hawaii.<br />
Il kite è la sua più grande<br />
passione dopo sua figlia. Nel 2014<br />
fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />
GIUSEPPE ESPOSITO<br />
Direttore creativo<br />
Kiter sin da piccolo, rider per RRD<br />
Italia, laureato in Design della<br />
Comunciazione al Politecnico di<br />
Milano. Con questo incarico ha<br />
potuto finalmente unire le sue due<br />
passioni: il kite ed il design.<br />
DAVID INGIOSI<br />
Direttore Responsabile<br />
Giornalista professionista e<br />
video maker specializzato in<br />
vela, avventure di mare, viaggi e<br />
sport acquatici, da oltre 15 anni<br />
racconta da dentro il "pianeta<br />
blu". Si è innamorato del kitesurf<br />
diversi anni fa in Sardegna poi ha<br />
viaggiato in tutto il mondo come<br />
istruttore Iko.<br />
MAURIZIO CINTI<br />
Videomaker<br />
Appassionato di cinema<br />
e fotografia. Skater, Snowboarder<br />
e Wakeboarder, appena ha<br />
conosciuto il kitesurf, tutto il resto<br />
è diventato un ricordo, inizia con<br />
il freestyle,ma ora ama le onde<br />
grandi e potenti. La ricerca dello<br />
swell perfetto è la sua passione.
KITESOUL MAGAZINE<br />
Feel The Flow<br />
RENATO “DR. KITE” CASATI<br />
Direttore tecnico<br />
Wave team rider RRD. Kitesurfer<br />
dal 2000, è stato giudice ed<br />
atleta PKRA e KPWT. Ha scritto<br />
continuativamente per diverse<br />
riviste di settore<br />
negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di<br />
Como e Sardegna, ma sverna fra<br />
le onde Capoverdiane.<br />
MITU MONTEIRO<br />
Redattore tecnico wave<br />
Capoverdiano di Sal, Rider<br />
Ufficiale F-One, Manera. Campione<br />
Mondiale wave KPWT nel 2008 e<br />
tre volte Vice Campione Mondiale.<br />
Inizia giovanissimo con il Surf<br />
e con il Windsurf, dopo<br />
poco scopre il Kitesurf<br />
e diventa amore puro.<br />
ALBERTO RONDINA<br />
Redattore tecnico freestyle<br />
È il miglior esponente del<br />
Kite Italiano nel mondo delle<br />
competizioni, Rider Ufficiale<br />
per Cabrinha Kites, Neil Pryde e<br />
GoPro. Quattro volte Campione<br />
Italiano, Campione Europeo 2010 e<br />
terzo classificato nel Campionato<br />
Mondiale PKRA 2012.<br />
DANIELA MELONI<br />
Traduttrice professionista<br />
Daniela ha vissuto principalmente<br />
all’estero, dove ha conseguito<br />
la laurea in Giurisprudenza e<br />
iniziato la sua carriera. Capisce di<br />
avere una passione per gli sport<br />
acquatici nel 2007 quando si<br />
ritrasferisce nella costa ovest della<br />
Sardegna e incontra suo marito,<br />
il kitesurfer Enrico Giordano.<br />
Dal 2009 è una traduttrice<br />
professionista. Amante del SUP e<br />
fotografa amatoriale non manca<br />
mai di fotografare o riprendere<br />
una sessione wave di kite o SUP.
Quando il kiteboarding è scelto<br />
per vendere profumi è fatta<br />
Nell'era moderna ipercomunicativa e sempre più devota al marketing è molto semplice<br />
capire quando uno sport diventa veramente popolare e di successo. Succede<br />
quando quell'attività sportiva e il mondo di valori che rappresenta supera i confini<br />
della pubblicità tecnica e invade il mondo dell'advertising mainstream. Non più quindi<br />
solo spot di attrezzature, componenti e abbigliamento che reclamizzano questo o<br />
quel brand di settore e parlano al proprio target di appassionati con linguaggi e codici<br />
stilistici condivisi. Al contrario si prende lo sport in questione, magari un'atleta<br />
o un personaggio che ne rappresenta l'apice massimo in termini di popolarità, stile<br />
e personalità e lo si trasforma nel testimonial perfetto per pubblicizzare e vendere<br />
qualsiasi prodotto del mercato: saponette, macchine, viaggi, bevande e quant'altro.<br />
Al kiteboarding in questo periodo sta succedendo proprio questo: compagnie telefoniche,<br />
case farmaceutiche, aziende motoristiche hanno ormai capito che questo<br />
sport è fico perché è sinonimo di divertimento, socialità, natura, coraggio, benessere.<br />
E cominciano a sfruttarlo a loro uso e consumo. L'ultima campagna pubblicitaria<br />
mainstream ad avere pescato a piene mani nel mondo del kiteboarding è quella firmata<br />
dalla prestigiosa casa di moda Armani. L'occasione è stata il lancio del celebre<br />
profumo Acqua di Giò per il quale è stato prodotto un bellissimo video, ricercato e<br />
seducente in pieno stile Armani, con protagonista il rider britannico Tom Court. Girate<br />
in elegante bianco e nero in una location in Sud Africa, le immagini riprendono<br />
l'atleta del team internazionale North mentre esegue spettacolari evoluzioni e si gode<br />
l'adrenalina e le emozioni della navigazione catturandone lo spirito seducente e selvaggio.<br />
A 25 anni Tom Court non solo è uno dei migliori atleti in circolazione, ma è di<br />
una bellezza sconvolgente ed emana fascino da vendere, come testimonia il suo canale<br />
You Tube https://www.youtube.com/channel/UCa4U3I1RkE1bVHKQXz1azDw. Il nuovo<br />
video pubblicitario costituisce il primo di una serie di episodi dal titolo The Scent<br />
of Life con cui Armani intende rappresentare attraverso vari personaggi il profumo<br />
della vita. La redazione di <strong>Kitesoul</strong> ha raggiunto Tom tra un viaggio e l'altro e gli ha<br />
chiesto di raccontare come ha vissuto questa esperienza destinata in qualche modo<br />
a trasformare lo stesso mondo del kiteboarding a livello di comunicazione. Ecco quello<br />
che ci ha detto: "Sono stato invitato a Parigi dalla società Xtreme Video per discutere<br />
un progetto seguito da Youtube Lab per alcuni brand che volevano includere gli<br />
sport estremi nella loro comunicazione. Uno di questi brand era proprio Armani che<br />
dopo avere preso in considerazione alcune idee ha deciso che il kiteboarding poteva<br />
essere qualcosa su cui lavorare. Abbiamo quindi pianificato un viaggio a Cape Town<br />
per girare a gennaio scorso. Le riprese effettuate con le camere Red sono durate tre<br />
giorni e ho coinvolto nel progetto anche Jason Hearn, Bas Koole e Noe Font, tutti concentrati<br />
a lavorare sodo con gli art director e chiudere il tutto in tempo. Non è stato
facile in tempi così stretti, ma lavorare con le persone giuste fa la differenza. La versione<br />
finale del video è stata ultimata la scorsa settimana ed è già stata vista da 1,5<br />
milioni di persone. È sempre stato il mio sogno di legittimare il kiteboarding in una<br />
direzione più mainstream anche perché sono convinto che la salute e il fitness siano<br />
una parte importante del nostro futuro come esseri umani. Gli action sport hanno un<br />
ruolo fondamentale in questo gioco. Non è un caso che i grandi brand del mercato<br />
comincino a utilizzare sport minori come il nostro e chi li pratica per rappresentare<br />
questi valori genuini. Per fortuna questo progetto ha permesso di fare passi enormi<br />
in questa direzione".<br />
David Ingiosi
SOMMARIO<br />
PORTFOLIO<br />
EVENTI<br />
DOWNWIND<br />
16 28 46<br />
Filippine: il Kite Park in<br />
puro stile tropicale<br />
I miei 75 km in Atlantico:<br />
adrenalina, fatica e gioia<br />
a non finire<br />
AVVENTURE<br />
ITW<br />
PERSONAGGI<br />
88<br />
Bella, potente, selvaggia<br />
Tasmania<br />
96<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf?<br />
Mai abbastanza<br />
estremo per me<br />
112<br />
Camille Delannoy: "Lo<br />
Strapless per me è libertà"<br />
RICONOSCIMENTI<br />
FOCUS<br />
BASIC STRAPLESS<br />
170<br />
Daniela Moroz: bionda,<br />
giovane, invincibile<br />
178<br />
RRD - Mute freezip<br />
F-ONE - Bandit<br />
F-ONE - Mitu Pro Model<br />
184<br />
Jibe by Reo Stevens
COMPETIZIONI ENDURANCE KITE TRIP<br />
60 72 76<br />
Festa dello Snowkite al<br />
Mondiale 2017 di<br />
Roccaraso<br />
<strong>Kitesoul</strong> diventa media<br />
partner della Traversata<br />
2017<br />
Vzlakite: un kite safari<br />
nel paradiso di Los<br />
Roques<br />
ATLETI<br />
DIDATTICA<br />
ESPERIENZE<br />
128<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta<br />
a essere migliori<br />
140<br />
Portfolio North Kiteboarding<br />
Academy<br />
156<br />
Portfolio Un giorno nella vita di un<br />
istruttore di kite<br />
WAKESTYLE<br />
188<br />
Mobydick Nosegrab by<br />
Alberto Rondina
16<br />
PORTFOLIO<br />
Airton Cozzolino<br />
RIDER: AIRTON COZZOLINO<br />
FOTO: JTPROCENTER
18<br />
PORTFOLIO<br />
Camille Delannoy<br />
RIDER: CAMILLE DELANNOY<br />
FOTO: GABRIELE RUMBOLO
20 PORTFOLIO<br />
David Tonijuan<br />
RIDER: DAVID TONIJUAN<br />
FOTO: RICK PRYCE
22 PORTFOLIO<br />
Jerrie Van De Koop<br />
RIDER: JERRIE VAN DE KOOP<br />
FOTO: SVETLANA ROMANTSOVA
24 PORTFOLIO<br />
Sensi Graves<br />
RIDER: SENSI GRAVES<br />
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28<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
Filippine:<br />
il Kite Park in puro stile<br />
Il Paese tropicale delle Filippine. Di certo non il<br />
primo posto si pensi possa avere un kiteboarding<br />
slider park. Tuttavia annidato sul litorale tra le<br />
mangrovie c'è il Blue Palawan, la casa del primo<br />
slider park asiatico. Le Filippine contano infinite<br />
isole, ma la più famosa per il kiteboarding rimane<br />
Boracay. Blue Palawan e il Blue Kiteboarding<br />
stanno cercando di cambiare questa situazione.<br />
Il 2016 ha segnato l'evento inaugurale del Blue<br />
Palawan Kiteboard Open, una gara ad invito<br />
che ha portato i migliori atleti della disciplina a<br />
confrontarsi nel nuovo slider park. Nel febbraio del<br />
2017 la seconda edizione del Blue Palawan Open<br />
si è svolta senza difficoltà. Seguitemi allora mentre<br />
vi porto a fare un giro attraverso le Filippine. E<br />
preparatevi a bagnarvi.<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Sensi Graves<br />
Photo Credit: Tom Bromwich
30<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
Il Blue Kiteboarding Park e il Blue Palawan sono situati lungo<br />
il litorale di Palawan dove i venti dal mare scuotono i tetti<br />
di paglia delle casette che vengono utilizzate come alloggio<br />
per gli ospiti. Il proprietario della struttura, Jorja Mitra, inizialmente<br />
non pensava a uno slider park o al kiteboarding<br />
mentre lo costruiva. Il suo coinvolgimento nella costruzione<br />
di un resort e nel management si rivolgeva più agli ospiti in<br />
cerca di una vacanza in puro stile tropicale. Ma dal momento<br />
in cui i venti non smettevano di soffiare, qualcosa si è strappato<br />
nel suo piano iniziale di avere un pacifico buon retiro<br />
sulla spiaggia e, fortunatamente per noi, Jorja ha deciso di<br />
trasformare il Blue in un hotel e una destinazione per gli<br />
appassionati kiter.<br />
Blu Palawan guarda a est nel Mar della Cina e i venti predominanti<br />
sono venti occidentali. Una barriera corallina esterna<br />
protegge l'area di fronte al Blue dalle onde frangenti e<br />
la zona interna presenta bassi fondali e un regime di maree<br />
controllato. Questo, combinato con le abbondanti quantità<br />
di scure alghe verdi formano le condizioni per avere acqua<br />
piatta come l'olio per la gran parte della giornata. La laguna<br />
formata dalla marea di fronte infatti si riempie e si svuota<br />
creando uno spot tranquillo e piatto come uno specchio.<br />
La seconda edizione del Blu Kiteboarding Open è stata molto<br />
lontana dalla settimana senza vento che avevamo avuto<br />
lo scorso anno. Quest'anno, il periodo di attesa per la gara è<br />
stato di 10 giorni invece che di 7 e gli dei del vento ci hanno<br />
sorriso. "Vi ho detto ragazzi che sarebbe stato ventoso qui!",<br />
ha continuato a strillare per tutta la settimana l'organizzatrice<br />
dell'evento Paula Rosales.
32<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
Atmosfera rilassata e il costume la nostra<br />
divisa<br />
L'atmosfera della manifestazione riflette lo stile tropicale<br />
dell'isola con tranquilli briefing con i rider, cocktail alla<br />
frutta e pantaloncini da surf e bikini come nostre uniformi<br />
quotidiane. Il sole è estremamente forte e continua a battere<br />
sulla testa di noi rider senza sosta. È un equilibrio continuo<br />
tra il mettersi crema solare a sufficienza e non essere<br />
sopraffatti dai raggi solari. Le atlete indossavano spesso<br />
legging e maglie a maniche lunghe per proteggersi, mentre<br />
i maschi erano più nochalant (una maglietta potrebbe servire?),<br />
ma in ogni caso tutti indossavano le mascherine blu<br />
della manifestazione.<br />
Abbiamo iniziato la settimana di buon umore come concorrenti<br />
da tutto il mondo arrivati al Blue. Il giorno di apertura<br />
ufficiale è stato l'8 febbraio quando il vento ha iniziato a<br />
soffiare presto. I giudici hanno deciso che quello poteva
essere il warm day dell'evento, così tutti i rider sono scesi<br />
in acqua in massa per divertirsi tra gli ostacoli. Con tre<br />
strutture in acqua, il campo di azione è diventato rapidamente<br />
affollato ma niente in confronto alla folla di emozioni<br />
di surfare con i tuoi amici in condizioni perfette, tutti a dare<br />
spettacolo per gli altri e per i media.<br />
Ragazze in gara: poche ma buone<br />
L'11 febbraio è stato il primo giorno ufficiale di gara con le<br />
heat per le semi finali in programma. Il vento ha iniziato a<br />
soffiare presto e per le ore 12 la gara era ormai cominciata.<br />
Abbiamo cominciato le heat femminili con 6 ragazze schierate:<br />
Annelous Lammerts, Victoria Soloveykina, Isabel von<br />
Zastrow, Manuela Jungo, Colleen Carroll e la vostra Sensi<br />
Graves.<br />
Il livello delle ragazze quest'anno è cresciuto molto e ogni<br />
concorrente era carica. Abbiamo smanovrato su ogni strut-
34<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale
tura (dall'Air Asia Roof Top Rail, al North Fun Box, al Solaire<br />
Kicker). Annelous Lammerts ha dimostrato un livello superiore<br />
chiudendo il primo Double Pass, un toe-side Backside<br />
540, mai atterrato da una donna su una struttura durante<br />
una competizione. Il pubblico era in estasi.<br />
La classe e la tecnica di Annelous<br />
A causa del numero ridotto di donne, abbiamo deciso di<br />
correre due manche "finali". Il primo turno battezzato semifinale<br />
e il secondo turno con le finali vere e proprie sono<br />
stati combinati per dare un punteggio complessivo. Il punteggio<br />
più alto su ogni struttura di ogni round è stato così<br />
combinato per dare al rider punti complessivi e classifica<br />
finale.<br />
Dopo le heat per le semifinali Annelous Lammerts era in testa<br />
alla classifica grazie al suo Toe Back 540 e altre manovre<br />
che le davano 5 punti di distanza dalla seconda classificata.<br />
Isabel Von Zastrow, appena arrivata sulla scena della<br />
Kite Park League, ha dimostrato controllo ed equilibrio e ha<br />
conquistato due dei punteggi più alti della giornata aggiudicandosi<br />
la seconda posizione con 18,5 punti totali. Colleen<br />
Carroll è arrivata appena dietro di lei con 18,3 punti,<br />
seguita dalla vostra Sensi Graves con 16.6, quindi Manuela<br />
Jungo con 14.5 e Victoria Soloveykina con 13.5 punti.<br />
Una giornata epica per il Kite Park<br />
Sul fronte maschile i 18 concorrenti sono stati divisi in tre<br />
gruppi e l'accesso alle varie heat in programma è stato definito<br />
in base alla classifica della scorsa edizione dell'evento.<br />
I primi due atleti di ogni heat avrebbero proseguito fino<br />
alle finali e gli altri tre avrebbero preso parte a un "dingle"<br />
round.
36<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
Tra gli uomini, gli atleti che sono andati avanti in questo<br />
primo girone sono stati Brandon Scheid e Craig Cunningham,<br />
Ewan Jaspan e Sam Light, Eric Rienstra e Noe Font.<br />
Ognuno di loro ha dimostrato controllo, stile e manovre potenti<br />
contro i rails. Brandon Scheid, per esempio ha chiuso<br />
un Mobe 540 e un Moby 540.<br />
Alla fine della giornata eravamo tutti esausti, bruciati dal<br />
sole e doloranti, ma sicuri di aver preso parte a una delle<br />
giornate più strepitose che ciascuno di noi ricordi nell'ambito<br />
del kite park. Con i venti costanti per tutto il giorno e<br />
una progressione stabile delle heat siamo stati capaci di<br />
portare avanti un bel pezzo di competizione.<br />
I park non sono una passeggiata<br />
Eravamo arrivati al 5° giorno. Avevo lo stomaco stretto per<br />
la tensione e facevo lunghi respiri per calmarmi. Il kiteboarding<br />
sugli slider è difficile. Per chi non l'avesse mai<br />
provato provate a immaginarvi questa scena: vi avvicinate<br />
a un grosso, enorme ostacolo di plastica in acqua, cercate<br />
di mantenere una velocità alta (difficile), vi sganciate e vi<br />
allineate con la struttura, il tutto ruotando, spingendo e apparendo<br />
super stilosi (molto difficile). Le variabili del vento<br />
che noi tutti conosciamo bene giocano un ruolo determinante<br />
nell'eseguire i trick contro un ostacolo. Questa difficoltà<br />
è ciò che amo del kite park ma anche di quello che<br />
più detesto. Potrebbe il vento gentilmente darci una mano?<br />
Per fortuna lo ha fatto e il 12 febbraio, giorno delle finali<br />
femminili e del dingle round maschile, è stato un successo.<br />
Abbiamo iniziato proprio da quest'ultimo, dove i rider<br />
si confrontavano contemporaneamente. Il punteggio si<br />
basava su differenti fattori, inclusi la difficoltà tecnica, la<br />
velocità e soprattutto l'esecuzione: se stavi pensando di<br />
chiudere un trick difficile era meglio che ti assicurassi di<br />
eseguirlo facendolo sembrare facile. Alla fine i fratelli Tack,<br />
Christophe e Axel, si sono aggiudicati il punteggio massimo<br />
e sono entrati in finale.
38<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale
Tanti trick con un occhio al tabellone<br />
Poi siamo arrivati alle finali femminili. Le condizioni si sono<br />
fatte forti e abbiamo gonfiato i kite da 10 e 11 metri. Poiché<br />
erano le finali dovevamo utilizzare tutti e quattro gli ostacoli,<br />
senza interruzioni e periodi di riposo tra l'uno e l'altro.<br />
Le ragazze hanno cominciato navigando mure a sinistra sul<br />
Roof Top Rail. Affrontando l'ostacolo con potenza e velocità<br />
Issy ha eseguito un Front 90, un front 180 e un Back 270. Il<br />
successivo ostacolo si prendeva mure a destra: Manuela ha<br />
chiuso un Backside 360 bello pulito; quindi Annelous ha es-
40<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale
eguito un toe-side Front Side 540 e Victoria ha entusiasmato<br />
la folla con un potente Front Side 540 che ha conquistato uno<br />
dei più alti punteggi su quel kicker.<br />
Subito dopo il kicker, siamo arrivati al North Fun Box. Il punteggio<br />
più alto qui l'ha spuntato Sensi Graves che ha chiuso<br />
un Front 180 e un Back 180. Alla fine i rider sono arrivati al<br />
quarto ostacolo, il kicker mure a sinistra. Colleen Carroll ha<br />
dato il meglio sulla struttura chiudendo un enorme Grab Front<br />
360. Tre delle sei ragazze in gara sono riuscite a chiudere il<br />
Front 540, dimostrando come stia crescendo il livello tecnico<br />
di questa disciplina anche tra le donne. A dispetto del numero<br />
ristretto di ragazze, infatti, il livello tecnico tra di loro è estremamente<br />
simile con piccole differenze che riguardano lo<br />
stile, la consistenza e la tecnica delle manovre.<br />
Un gruppo di kiter uniti da obiettivi comuni<br />
Tra la gara e le giornate dedicate ai media, abbiamo nuotato<br />
in piscina, saltato tra un'isola e l'altra, cenato nella miriade<br />
di ristoranti che offre Puerto Princesa. I rider si sono divisi in<br />
piccoli gruppi, ma sempre dando l'idea di essere un bel gruppo<br />
coeso. È qui che secondo me sta la differenza tra questo<br />
e gli altri circuiti di kiteboarding. Nella Kite Park League<br />
molti dei partecipanti sono atleti che sostengono il circuito e<br />
lavorano fianco a fianco per renderlo un progetto di successo<br />
migliorandone il format e traendo il meglio dalle esperienze<br />
già fatte.<br />
La finale maschile è stata corsa come ultimo round della gara.<br />
Nove rider sono scesi in acqua. La tensione sulla spiaggia era<br />
alle stelle, il livello degli uomini è così alto, a questo punto,<br />
che è una cruda lotta tra cani fino al traguardo per il primo<br />
posto.
42<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
I capricci del vento fanno impazzire i ragazzi<br />
Una delle parti più difficili delle competizioni di kiteboarding<br />
è lavorare sul filo del vento. Il quale non sempre collabora.<br />
È stato proprio durante la finale degli uomini che<br />
la frustrazione ha raggiunto i livelli massimi. I rider hanno<br />
cominciato la gara con i kite 11 e 12 m per poi passare agli<br />
8, quindi risalire verso le misure 10 e così per tutto il tempo.<br />
Gli atleti hanno chiuso una miriade di trick, Double Handle<br />
Pass e stupende manovre invertite, rotazioni in Front e<br />
Back e combinazioni super tecniche sugli slider. A un certo<br />
punto hanno anche ruotato uno dei due slider al contrario<br />
per chiudere degli enormi Ollie. Erano da vedere. Alla fine<br />
è stato Sam Light ha chiudere al primo posto, seguito da<br />
Ewan Jaspan e da Noe Font. Tra le ragazze la debuttante<br />
Annelous Lammerts ha avuto la meglio su Colleen Carroll e<br />
Sensi Graves.<br />
Cosa rende il Blue Palawan Open un evento unico? Il fatto<br />
di avere un miracoloso kite park in quello che sembra un<br />
posto sperduto? Oppure il modo in cui gli alberi cominciano<br />
a ondeggiare in maniera incantevole per via del vento e<br />
ti spingono a entrare in acqua? O ancora le infinite aree<br />
di mangrovie verdi da esplorare? Forse i beach boys che<br />
non appena hai finito la tua session in acqua ti vengono<br />
incontro per aiutarti con l'attrezzatura? Oppure il fatto che<br />
puoi tuffarti in piscina o bere un drink un secondo dopo<br />
che sei arrivata in spiaggia? Probabilmente il Blue Palawan<br />
Kiteboard Open è eccitante per lo spirito di gruppo che si<br />
crea tra chi viene qui. I kiter che partecipano alla Kite Park<br />
League sono una grande famiglia. Le loro buone vibrazioni<br />
sono contagiose. Speriamo che tu lettore continuerai a<br />
seguirci, a supportarci e perché no, magari venire a provare<br />
questa esperienza tu stesso!
44<br />
Blue Palawan Open 2017<br />
Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />
Sensi Graves<br />
un' icona del kiteboarding<br />
al femminile<br />
Originaria di Hood River nell'Oregon (Stati Uniti), uno dei<br />
migliori kite spot americani, Sensi Graves è una delle più<br />
famose rider al mondo. A 26 anni frequenta in particolare la<br />
scena del Kite Park, disciplina che negli ultimi anni sta letteralmente<br />
esplodendo, di cui non è soltanto una delle protagoniste<br />
indiscusse sui campi di gara ma anche una vera<br />
e propria ambasciatrice. Sensi ha scoperto il kiteboarding<br />
grazie al papà che nel 2007 gli regalò un corso base nello<br />
spot di Outer Banks, in North Carolina. Con alle spalle un<br />
background consistente di sport d'acqua e di tavola, si è<br />
innamorata subito di questa disciplina e concluso il college<br />
ha deciso di investirci la sua vita e la sua carriera diventando<br />
un atleta professionista, nonché istruttrice, e accumulando<br />
tante esperienze nei suoi viaggi in giro per il mondo.<br />
La vera forza di Sensi Graves tuttavia è il suo essere un'effervescente<br />
sostenitrice e vera icona del movimento femminile<br />
nel kiteboarding. Il suo messaggio è che le donne non<br />
solo fanno ormai parte integrante di uno sport che aveva<br />
la fama sbagliata di essere prettamente maschile, ma da<br />
dentro lo stanno velocemente trasformando e arricchendo.<br />
Dalla sua esperienza sul campo e dalle sue centinaia di<br />
ore spese in acqua, ha preso spunto per ideare una linea<br />
di bikini specifica per gli sport acquatici e in generale per<br />
lo sport e la beach life: prodotti non solo fashion, ma soprattutto<br />
funzionali e adatti alle attività sportive che hanno<br />
avuto un successo clamoroso e che ad oggi sono distribuiti<br />
in tutto il mondo. Insomma Sensi Graves sta restituendo al<br />
kiteboarding molto di quell'amore e quella passione che<br />
questo sport gli ha dato.<br />
Info : www.sensigravesbikinis.com.
46<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
-Diego Facchetti-<br />
I miei 75 km in Atlantico<br />
adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
Il racconto dell'Opean Ocean Crossin Sal-Boavista<br />
2017 nelle parole di Diego Facchetti, partito<br />
dall'Italia per prendere parte a questa sfida<br />
endurance in kite tra le isole di Capoverde.<br />
Tante emozioni per una gara originale e all'insegna<br />
del più puro spirito marinaresco che è rimasta nel<br />
cuore di tutti i partecipanti.<br />
Quando lo scorso anno ho scelto Boa Vista<br />
come località invernale per la mia scuola<br />
di kitesurf, mai avrei immaginato che questo<br />
breve trasferimento mi avrebbe regalato<br />
emozioni grandi e indimenticabili. Non parlo<br />
solo della straordinaria bellezza di quest'isola<br />
di Capoverde, ma soprattutto dell’evento<br />
al quale ho avuto l’occasione di partecipare:<br />
la prima edizione dell'Open Ocean Crossing<br />
tra l'isola di Sal e Boavista, una traversata di<br />
50 km nell'oceano Atlantico in programma l'11<br />
febbraio 2017. Si tratta di un downwind di 40<br />
miglia nautiche effettive (75 km) con partenza<br />
dalla spiaggia di Sal, dove si trova il centro<br />
di Mitu Monteiro e arrivo nella splendida Turtle<br />
Beach di Boa Vista: un evento no-profit, in<br />
quanto la rimanenza delle quote versate è stata<br />
devoluta all'associazione "Un click per un<br />
sorriso”. Appena ricevuta la notizia dell’evento<br />
in programma ho realizzato che quello era<br />
uno dei motivi per cui mi trovavo sull’isola. In<br />
nessun modo avrei potuto farmi sfuggire l’opportunità<br />
di parteciparvi.
48<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
Un evento a numero chiuso: i<br />
requisiti per iscriversi<br />
Per iscriversi bisognava partecipare a una selezione<br />
inviando i propri dati e il proprio curriculum<br />
di kiter all’organizzazione. L’evento<br />
infatti prevedeva un numero massimo di atleti<br />
partecipanti e il curriculum era necessario<br />
ai fini della selezione stessa. Si richiedevano<br />
buone condizioni fisiche, un buon livello di<br />
esperienza in kite e si cosigliava di allenarsi<br />
prima dell’evento. Poiché l’esperienza non mi<br />
manca, non ho perso tempo e ho immediatamente<br />
inoltrato la mia registrazione.<br />
L’organizzazione si è svolta in modo impeccabile<br />
grazie a Ulrich Frank, responsabile<br />
dell’evento, che si è occupato di organizzare<br />
le barche di appoggio e il trasporto dell’attrezzatura,<br />
di fornire tutte le informazioni relative<br />
alla traversata e di tenere sempre aggiornati<br />
tutti i rider partecipanti.<br />
Per il downwind l’organizzazione<br />
richiedeva di:<br />
>> portare kite di misure differenti per coprire<br />
i vari range di vento (i kite non utilizzati sarebbero<br />
stati riportati indietro sulle barche di appoggio);<br />
>> accertarsi delle buone condizioni dell’attrezzatura,<br />
effettuando un doppio controllo:<br />
trapezio, safety leash, tavola, barra e kite;<br />
>> essere in possesso di un’assicurazione per<br />
il kite.<br />
Consigliava inoltre di:<br />
>> indossare una muta a maniche lunghe;<br />
>> una crema ad alta protezione solare;<br />
>> occhiali da sole e cappello.<br />
Una decina di giorni più tardi è stata pubblicata<br />
la lista dei rider selezionati. Ero uno di loro!<br />
Non restava altro che iniziare a prepararsi.<br />
Prove di downwind con il gps<br />
alla mano<br />
Ho deciso di sottopormi a un allenamento di<br />
qualche giorno per sperimentare con il Gps<br />
quanto tempo avrei impiegato per fare 50 km<br />
di navigazione al traverso. In tal modo avrei<br />
potuto avere un’idea del livello di energia e<br />
sforzo richiesti durante il downwind, consapevole<br />
del fatto che in mare aperto sarebbe<br />
comunque stato differente. Ho fatto 50 km in<br />
circa 1 ora e 40 minuti, abbastanza tranquilla-
mente. Qualsiasi kiter di buon livello in un paio<br />
d’ore di navigazione riesce a ottenere quel risultato<br />
senza troppi problemi.<br />
La distanza, infatti, non è l’unica difficoltà in<br />
questo tipo di esperienza. Lo sono anche e<br />
soprattutto le condizioni di mare e di vento.<br />
Le condizioni di vento da Sal a Boa Vista possono<br />
essere notevolmente differenti e così<br />
pure le condizioni di mare lungo la traversata.<br />
Con l’avvicinarsi della data cresceva sia<br />
l’emozione sia l’indecisione sulla vela da utilizzare,<br />
accanto però alla preoccupazione per il<br />
fatto che il nostro amico Eolo potesse tradirci<br />
proprio nel gran giorno. Non credo di aver mai<br />
controllato le condizioni di vento così tanto in<br />
anticipo per giorni e giorni.<br />
Il brefing e un dubbio: quale<br />
vela usare?<br />
L’evento per noi è incominciato già il venerdì<br />
10 con il nostro trasferimento a mezzo di un<br />
volo interno BoaVista-Sal, insieme a parte del<br />
gruppo. Quasi tutti i rider sono partiti da Boa<br />
vista solo con le vele in valigia, poiché l’organizzazione<br />
si era preoccupata di trasportare<br />
tavole e surfboard.<br />
Atterrati a Sal intorno alle ore 14, ognuno di<br />
noi si è diretto verso la sistemazione prenotata<br />
individualmente per il pernottamento con<br />
l’indicazione di ritrovarci tutti insieme intorno<br />
alle 18 per il “meeting” pre-evento.<br />
Durante il “safety meeting”, prima vera occasione<br />
per noi atleti di trovarci tutti insieme e<br />
conoscerci, Ulrich ha spiegato dettagliatamente<br />
tempi e modalità di svolgimento della
50<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
traversata:<br />
>> condizioni di vento e mare previste;<br />
>> la traiettoria;<br />
>> il punto di partenza della gara finale di 8<br />
km.<br />
Riponendo particolare attenzione alle indicazioni<br />
sulla sicurezza, era richiesta la conoscenza<br />
del self rescue, da praticare in caso<br />
di difficoltà o stanchezza, in attesa dell’intervento<br />
della barca di appoggio.<br />
L’organizzazione prevedeva due imbarcazioni<br />
per garantire la massima sicurezza: la prima<br />
avrebbe fatto da guida ai kiter, mentre la seconda<br />
avrebbe chiuso il gruppo rimanendo dietro<br />
l’ultimo atleta. Durante il downwind, quindi,<br />
avevamo indicazione di rimanere il più possi-
Partenza con il cuore a mille!<br />
bile uniti. La gara infatti sarebbe partita solo<br />
in prossimità dell’isola di Boa Vista, poco prima<br />
del porto, dopo l’allineamento del gruppo<br />
ed il segnale di partenza. Tuttavia, per noi il<br />
problema principale rimaneva ancora la misura<br />
della vela da usare!<br />
Finalmente arriva il grande giorno in una combinazione<br />
di emozione, adrenalina e tanta<br />
voglia di partire! Sveglia presto e colazione<br />
abbondante. L’appuntamento allo spot di Kite-<br />
Beach di Mitu Monteiro era stato pianificato<br />
per le ore 8. Tredici rider, di cui una donna, 4<br />
capoverdiani, 3 italiani e 6 di altre nazionalità,<br />
4 rider con la twintip e 9 con la surfboard.<br />
Ognuno con le proprie emozioni da gestire durante<br />
l’attesa per la partenza.<br />
Al ritrovo ogni rider, me compreso, ha iniziato<br />
immediatamente ad armare il kite scelto. Le<br />
condizioni di vento mi hanno costretto a gonfiare<br />
la vela più grande: la DNA 14 m. Sebbene<br />
a KiteBeach abbiamo trovato una ventina di<br />
nodi e sarei potuto uscire anche con una vela<br />
più piccola, a Boa Vista era previsto vento più<br />
debole, oltre al fatto che arrivando da terra è<br />
normalmente anche rafficato. Con una vela<br />
grande sarei riuscito rientrare più facilmente.<br />
In realtà mi sarebbe piaciuto poter attraversare<br />
l’oceano con la mia Union 8 m, ma<br />
le barche di appoggio non sarebbero state<br />
autorizzate a partire in condizioni di vento<br />
forte e l’evento sarebbe saltato. Circa un’ora<br />
dopo sono stati caricati bagagli e attrezzatura<br />
non utilizzata sui taxi diretti al porto, per il<br />
trasporto sulle barche di appoggio. Poco più<br />
tardi è arrivato il momento tanto atteso. Al<br />
segnale di Ulrich abbiamo alzato le vele e io<br />
sono stato uno dei primi a entrare: non potevo<br />
aspettare un secondo in più. Quando eravamo<br />
tutti pronti in acqua, con il cuore a mille<br />
per l’emozione ci siamo diretti verso il porto di
52<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
Sal dove si trovavano le barche di appoggio. Lì<br />
iniziava realmente la nostra grande avventura<br />
in mezzo all’oceano.<br />
Traversare l'Atlantico in compagnia dei delfini<br />
Si ipotizzava una direzione di vento da Nord/<br />
Est, tale da determinare un’andatura di leggero<br />
lasco durante la traversata. Così non è stato.<br />
La direzione del vento reale, più da Nord,<br />
ci ha costretti a un’andatura di lasco più deciso.<br />
È stata perciò ancora più importante la<br />
presenza della barca d’appoggio che ci indicava<br />
la traiettoria da seguire.<br />
In partenza ero decisamente pieno con la mia<br />
Dna 14 completamente scarica. Arrivati al<br />
porto il mare era abbastanza piatto, in quanto<br />
il vento arriva da terra, ma più ci allontanavamo<br />
dall’isola di Sal più si alzavano le onde.<br />
La previsione era di 2,50 metri di onda e più<br />
o meno l’altezza era quella. Tuttavia, nonostante<br />
il mare fosse parecchio ondoso, nei video<br />
e nelle foto realizzate durante la traversata<br />
non è così percepibile.<br />
Aspettavo il momento in cui ci saremmo ritrovati<br />
in mare aperto, con entrambe le coste<br />
abbastanza lontane da non essere più visibili.<br />
Un’emozione indescrivibile. Con la GoPro<br />
in mano registravo tutte le mie sensazioni in<br />
brevi video, con cui abbiamo poi realizzato un<br />
filmato dell’intera traversata pubblicato su<br />
Vimeo. In realtà non potevo distrarmi troppo:<br />
le onde arrivavano da tutte le parti. Non solo,<br />
lungo il tragitto ci hanno fatto compagnia i<br />
delfini e enormi pesci volanti! È stato davvero
54<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
entusiasmante.<br />
Il downwind si è svolto tranquillamente e senza<br />
problemi per nessuno. C’era anche chi,<br />
come me, si era portato dietro snack e acqua<br />
per fare uno spuntino! La navigazione è stata<br />
lenta per mantenere il gruppo aggregato, motivo<br />
per cui, per quanto mi riguarda, il livello<br />
di energia richiesto è stato inferiore alle mie<br />
aspettative. Questo non significa che sia stata<br />
un’impresa facile!<br />
In vista del traguardo la<br />
stanchezza si fa sentire<br />
Il punto di partenza della gara si trovava a<br />
Nord del porto di Boa Vista. La barca guida si<br />
è fermata a circa 8 km dal punto di arrivo per<br />
permettere a noi atleti di allinearci: tutti sufficientemente<br />
affaticati, con più di tre ore di<br />
navigazione in mare aperto e circa 65 km di<br />
downwind alle spalle. Al segnale di partenza<br />
siamo partiti al massimo delle nostre possibilità,<br />
diretti fino al punto di arrivo in spiaggia<br />
dove si trova il ristorante Morabeza. Per arrivarci,<br />
però, era necessario chiudere il più possibile<br />
l’andatura di bolina, perché dopo il porto<br />
il vento arriva da terra, rafficato e debole. Non<br />
chiudere abbastanza significava arrivare oltre<br />
al punto stabilito.<br />
Pur non conoscendo bene lo spot da subito<br />
mi sono ritrovato secondo. Superato il porto,<br />
però, il vento non mi ha sostenuto a sufficienza<br />
e quasi al traguardo sono arrivato terzo.<br />
Non posso negare che in questi ultimi 8 km di<br />
gara le gambe si siano fatte sentire!
Tutti arrivati e festa sia!<br />
Bravi tutti! Il sapore della vittoria resta nella<br />
realizzazione di quest’impresa: arrivare da Sal<br />
a Boa Vista in kite. L’entusiasmo di noi rider<br />
non si è esaurito all’arrivo, dove abbiamo trovato<br />
molta gente ad aspettarci, applaudirci e<br />
a congratularsi con noi.<br />
Tutto è bene quel che finisce bene: foto di<br />
gruppo, premiazione e, come nelle migliori occasioni,<br />
doccia di spumante e pranzo a base di<br />
birra e buffet, offerto dal ristorante Morabeza.<br />
Ora però inizia la vera attesa, quella per la<br />
traversata dell’anno prossimo: la seconda<br />
edizione della Open Ocean Crossing Sal-Boa<br />
Vista.<br />
CLASSIFICA<br />
1° posto: ROMI DE JESUS<br />
2° posto: FEDERICO MARCHESINI<br />
3° posto: DIEGO FACCHETTI
56<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
I n u m e r i d i q u e s t o d o w n w i n d<br />
13 2<br />
PARTECIPANTI<br />
IMBARCAZIONI<br />
1 4<br />
DONNA<br />
TWINTIP<br />
4 9<br />
CAPOVERDIANI<br />
SURFBOARD<br />
75<br />
50<br />
27<br />
km<br />
DISTANZA EFFETTIVA<br />
PERCORSA<br />
km<br />
DISTANZA TRAVERSATA<br />
SAL-BOA VISTA<br />
km<br />
DISTANZA LINEARE<br />
SAL-BOAVISTA<br />
9 11-14 3<br />
sqm<br />
ALTRE NAZIONALITà<br />
METRATURA VELE<br />
USATE CON TWINTIP<br />
h<br />
ORE DI NAVIGAZIONE<br />
3 9-12<br />
ITALIANI<br />
METRATURA USATA<br />
CON SURFBOARD<br />
sqm<br />
16-18<br />
MEDIA INTEnSITà<br />
DEL VENTO<br />
Kn<br />
w w w . k i t e - d o w n w i n d . c o m
Il vincitore<br />
Romi de Jesus<br />
emozioni forti, dai pesci volanti all'abbraccio<br />
di papà sul traguardo<br />
"Questo evento è stato qualcosa<br />
di bello e innovativo e<br />
tutto il riconoscimento va<br />
al mio amico che ha avuto<br />
questa brillante idea e che si<br />
è dedicato al 100% all'organizzazione.<br />
È stata una bellissima<br />
novità che ha sicuramente<br />
portato molti vantaggi<br />
e contribuito allo sviluppo di<br />
questo sport sull'isola di Boa<br />
Vista. Andare a Sal è stato<br />
divertente perché mi ha dato<br />
l'opportunità di surfare in<br />
spot celebri come Ponta Preta<br />
e Kitebeach per la prima<br />
volta.<br />
La sera prima della gara c'è<br />
stato un importante briefing<br />
sulla sicurezza elaborato da<br />
Ulrich in cui sono stati affrontati<br />
tutti i dettagli del downwind.<br />
Per gli atleti è stata<br />
un'occasione per chiedere<br />
ogni spiegazione e chiarire<br />
tutte le perplessità sul percorso.<br />
Il giorno del downwind<br />
è iniziato con una bella colazione<br />
a base di Cachupa<br />
gizada, un piatto tipico molto<br />
energetico. Dopodiché abbiamo<br />
fatto il check dell'attrezzatura<br />
da portare e siamo andati<br />
in spiaggia, in particolare<br />
dove si trova il Mitu & Djo' s<br />
kite center. Io, Olga e Yuri siamo<br />
stati gli ultimi a lasciare la<br />
spiaggia. A<br />
Santa Maria ci siamo incontrati<br />
con le due barche di appoggio<br />
e da lì abbiamo cominciato<br />
il percorso verso Boa<br />
Vista. L'inizio del downwind<br />
è stato molto eccitante perché<br />
molti di noi partecipanti<br />
gridava e scherzava mentre<br />
navigavamo vicini. Al largo io<br />
e il mio amico Elton abbiamo<br />
chiuso un Hi5 ed è stato forte.<br />
Abbiamo avuto l'opportunità<br />
di vedere molti pesci volanti<br />
che non appena ci avvicinavamo<br />
saltavano in tutte le direzioni.<br />
Le onde erano abbastanza<br />
grandi. Ricordo che Yuri per<br />
un paio di volte si trovava a<br />
circa 20 metri da me davanti<br />
o dietro e potevo vedergli solo<br />
le linee e il suo kite perché lui<br />
era completamente nascosto<br />
dalle onde. Yuri è stato quello<br />
che ha aiutato per la maggior<br />
parte del tempo il gruppo di<br />
rider: era sempre dietro di noi<br />
a controllare che tutto fosse<br />
ok. A un certo punto un rider<br />
aveva qualche difficoltà durante<br />
il downwind ma lui lo ha<br />
accompagnato e supportato<br />
per il 60% del percorso.<br />
L'arrivo a Boa Vista ha segnato<br />
il traguardo della gara.<br />
È stato abbastanza faticoso<br />
perché ciascuno di noi doveva<br />
usare al massimo e proprie<br />
energie per ottenere il miglior<br />
risultato. Sono riuscito a tagliare<br />
il traguardo con un vantaggio<br />
di 700 metri con un po'<br />
di fortuna. È stata un'emozione<br />
forte e all'arrivo a Kite<br />
Kriol sono stato<br />
circondato e abbracciato dai<br />
miei amici e da mio padre".
58<br />
Sal-Boavista Downwind<br />
I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />
Ulrich Frank<br />
il mio sogno si è avverato<br />
La storia di come tutto è<br />
cominciato è una sorta di<br />
sogno diventato realtà. Sono<br />
andato per la prima volta a<br />
Capoverde nel 2015 e chiunque<br />
sia stato ha creare questo<br />
posto ha fatto un lavoro<br />
magnifico. La distanza e l'angolo<br />
degli Alisei che soffiano<br />
tra l'isola di sal e Boavista è<br />
perfetto per fare un downwind.<br />
Così mi sono detto:<br />
"Facciamolo!". Non è stato un<br />
lavoro facile però. La mentalità<br />
qui su questo arcipelago<br />
è molto rilassata, il motto<br />
dei locali è "no stress" il che<br />
ha reso le cose un po' difficili<br />
talvolta, ma è stato anche<br />
un'occasione per toccare con<br />
mano una cultura diversa.<br />
Non solo ho accettato questa<br />
diversità ma alla fine mi sono<br />
adattato a questo nuovo ritmo<br />
di vita e alla fine tutto è<br />
andato liscio. Navigare con<br />
il kite nell'oceano Atlantico<br />
con nessuna terra in vista e<br />
sapendo esattamente cosa<br />
nuotava sotto di noi è stata<br />
un'esperienza magnifica.<br />
Quando ho lasciato l'isola d<br />
Salho pianto perché ho finalmente<br />
realizzato che era<br />
tutto vero che stavo facendo<br />
quanto avevo immaginato ed<br />
è stata una sensazione fortissima,<br />
pura gioia. Questa è<br />
stata la prima edizione e sono<br />
già pronto a organizzare la<br />
prossima in programma il 18<br />
febbraio 2018.
60<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
Festa dello snowkite<br />
al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
Dal 2 al 5 marzo è andato in scena a Roccaraso, nel comprensorio sciistico<br />
dell’Altosangro, in Abruzzo, il Campionato Mondiale IFKO 2017, un<br />
evento che oltre al profilo sportivo vuole essere una festa di una disciplina<br />
spettacolare e sempre più diffusa. Vittoria nella categoria Sci del tedesco<br />
Felix Kernsten e nella categoria Snowboard dell’italiano Davide Bizzotto.
62<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
Tanti atleti da tutto il mondo, tanto vento e<br />
tanto spettacolo di ali colorati sullo sfondo<br />
delle piste innevate. Si è concluso così<br />
il Campionato Mondiale IFKO che si è<br />
disputato dal 2 al 5 marzo sulle montagne<br />
di Roccaraso, nel comprensorio sciistico<br />
dell’Altosangro, in Abruzzo. La competizione<br />
si è svolta durante 4 giornate complessive<br />
con due giorni di prove nell'ambito dei quali<br />
sono state effettuate 7 gare: a spuntarla nella<br />
categoria Sci è stato il tedesco Felix Kernsten<br />
e nella categoria Snowboard l’italiano<br />
Davide Bizzotto.<br />
Una gara apprezzata da atleti<br />
e brand<br />
Un successo per gli organizzatori di questo<br />
prestigioso evento internazionale che<br />
sono riusciti a portare a termine le gare<br />
nonostante le condizioni meteorologiche<br />
non ottimali. Come di consueto l’evento ha<br />
coinvolto i migliori rider provenienti dallo<br />
Snowkite e dal Kitesurf che si sono sfidati<br />
sulle montagne abruzzesi. Il Campionato del<br />
Mondo di Snowkite è organizzato e promosso
dal gruppo di lavoro del Centro Snowkite di<br />
Roccaraso (www.snowkiteroccaraso.com)<br />
con il fondamentale contributo del Comune di<br />
Roccaraso, del Consorzio Skipass Altosangro<br />
e della banca BCC. Circa le motivazioni<br />
e gli obiettivi relativi all’organizzazione<br />
dei mondiali di snowkite nel Comprensorio<br />
sciistico dell’Alto Sangro gli organizzatori<br />
hanno le idee chiare: "C'è la volontà<br />
di offrire alle aziende format innovativi<br />
legati a discipline emergenti e spettacolari<br />
per uscire fuori dagli schemi classici di<br />
sponsorizzazione e creare un evento con<br />
un format di gara che sia apprezzato dagli<br />
atleti. Due elementi fondamentali per la<br />
buona riuscita dell’evento", afferma Niccolò<br />
de Simone.
64<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
Due i campi di gara: Aremogna e<br />
Monte Pratello<br />
Lo snowkite, pur avendo numeri più contenuti<br />
di praticanti rispetto alle discipline della<br />
vela, dello, sci, dello snowboard e del<br />
freeride genera molto interesse per la sua<br />
spettacolarità. La formula di gara scelta<br />
per la competizione è stato il format Race<br />
con l’utilizzo di boe allestite su due campi<br />
principali: il giovedì 2 marzo i concorrenti<br />
hanno utilizzato lo spot dell’Aremogna e il<br />
giorno 3 marzo si sono spostati invece sullo<br />
spot del Monte Pratello, due delle piu belle<br />
zone per la pratica dello snowkite. “il successo<br />
dell’iniziativa – prosegue Niccolò de Simone<br />
– ci ha indotto a confermare immediatamente<br />
l’evento 2018 e fissare il 22 febbraio 2018<br />
come data per la successiva edizione. Il<br />
format scelto per la prossma edizione sarà<br />
probabilmente la formula Freeride e GPS”.
Altosangro, un paradiso a portata<br />
di volo<br />
Il comprensorio sciistico dell’Altosangro si<br />
conferma una meta di grande interese per gli<br />
amanti dello snowkite. Il territorio infatti vanta<br />
infatti molte zone dove praticare kite serviti<br />
dagli impianti di risalita. Il comprensorio<br />
sciistico dell’Altosangro è anche facile<br />
da raggiungere trovandosi in una in una<br />
posizione centrale rispetto ai principali<br />
aeroporti italiani: 200 km da Roma, 100 km<br />
da Pescara e 130 km da Napoli, il che rende<br />
questa località una meta a portata di mano<br />
per gli atleti e offre inoltre numerosi spot<br />
per la pratica dello snowkite. Non ultimo i<br />
dati sulle presenze stagionali contribuiscono<br />
a renderla una destinazione ambita per gli<br />
sponsor che desiderano promuovere il loro<br />
brand: sono infatti 3.000.000 i passaggi<br />
da novembre a marzo registrati mediamente<br />
nella stazione sciistica.<br />
Il Campionato Mondiale IFKO ha visto in<br />
questi anni una crescita costante soprattutto<br />
nell’interesse da parte dei media. Sono<br />
numerosi i servizi televisivi che hanno<br />
riportato la manifestazione e le richieste di<br />
accredito da parte di giornalisti. Tali risultati<br />
sono determinati principalmente dalla<br />
spettacolarità e dalla natura ibrida dello<br />
Snowkite che unisce lo sci e lo snowboard<br />
alla vela.
66<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
Tanti supporter per un evento che<br />
piace a tutti<br />
Un ringraziamento va a tutti gli sponsor<br />
e partner che hanno reso possibile<br />
l’organizzazione dell’evento: la Federazione<br />
Internazionale IFKO per professionalità e<br />
rigore, Il Comune di Roccaraso che da 4<br />
anni sostiene l’organizzazione dell’evento,<br />
il Consorzio Skipass Altosangro che ha<br />
consentito a tutti gli atleti di raggiungere<br />
gli spot della gara attraverso gli impianti<br />
di risalita, la banca BCC di Roccaraso,<br />
gli alberghi Pizzalto, Holiday, Paradiso e<br />
Sportvillage per aver ospitato alcuni degli<br />
atleti e giornalisti, gli alberghi della DMC<br />
Altosangro che hanno concesso tariffe<br />
competitive contribuendo ad agevolare la<br />
partecipazione degli atleti, la Stazione della<br />
Guardia di Finanza del Soccorso Alpino di<br />
Roccaraso che ha garantito il presidio sulla<br />
sicurezza, la Stazione Carabinieri Forestale<br />
di Roccaraso, le aziende produttrici Flysurfer,<br />
Ozone kites, HQ Powerkites per aver inviato<br />
i loro atleti migliori, il nuovo portale legato<br />
al kitesurf Kiteordie ed in particolare Juan<br />
Gambino e Mauro Berti per la professionalità<br />
dimostrata nel seguire tutti gli aspetti della<br />
comunicazione, la società MOO design per<br />
la direzione creativa, Tesone pubblicità per<br />
la stampa e gli allestimenti, il ristorante Lago<br />
d’Avoli per aver offerto una location speciale<br />
per le premiazioni, l’atleta RRD Greta Menardo<br />
per aver rappresentato l’evento, Gopro e<br />
Athena distribizione per la fornitura delle<br />
telecamere di ultima generazione che hanno
68<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
consentito al gruppo di lavoro di seguire tutte<br />
le fasi dell’evento, i negozi Mancinistore di<br />
Castel di Sangro e la Clinica dello sci di<br />
Roccaraso e infine la scuola sci Azzurra per<br />
il supporto all’organizzazione. Vi aspettiamo<br />
a febbraio 2018!
Festa dello snowkite<br />
al Mondiale 2017 di Roccaraso
70<br />
Competizioni<br />
Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />
L'organizzatore dell'evento<br />
Niccolò de Simone, il pioniere dello snowkite italiano<br />
Niccolò de Simone, appassionato di kitesurf, scopre la<br />
disciplina dello snowkite nel 2003 e fonda una delle prime<br />
scuole in Italia nel 2004 in Abruzzo. I primi anni fa coesistere<br />
il lavoro aziendale e la passione per il mare e la montagna.<br />
Porta avanti alcuni format e progetti di sponsorizzazione<br />
con l'obiettivo di proporre alle aziende forme innovative di<br />
promozione. Tra queste le long distance di snowkite e kitesurf<br />
e il World Snowkite Contest, in collaborazione con Tommaso<br />
Caldani. Oggi, dopo una collaborazione continua negli anni<br />
con il Comprensorio sciistico dell’Altosangro ha deciso di<br />
consolidare la sua esperienza e la sua passione con l'obiettivo<br />
di organizzare degli eventi che possano portare ulteriore<br />
valore aggiunto alle aziende e ai territori che ospitano gli<br />
eventi.
72<br />
Endurance<br />
<strong>Kitesoul</strong> diventa media partner della Traversata 2017<br />
<strong>Kitesoul</strong><br />
diventa media<br />
partner della<br />
Traversata<br />
2017<br />
Il magazine digitale dedicato al kiteboarding<br />
sostiene in qualità di media partner e agenzia<br />
di marketing uno degli eventi più originali ed estremi<br />
del Mediterraneo, la Continent-Island GPS<br />
Race che nel 2017 festeggia la 10° edizione e ha<br />
già superato le 40 iscrizioni.
L'obiettivo è resistere. Planare<br />
a tutta velocità macinando miglia<br />
finché ti reggono le gambe,<br />
i polmoni e i palmi della mani<br />
sulla barra. Nel frattempo devi<br />
riuscire ad orientarti al largo,<br />
evitare gli incroci con le barche<br />
e gli altri rider, domare le forti<br />
correnti, affrontare i venti variabili<br />
e sperare che quando hai<br />
lasciato la spiaggia lo hai fatto<br />
con l'attrezzatura giusta. Perché<br />
ora, mentre sei lanciato in<br />
questa corsa mozzafiato nello<br />
Stretto di Messina, uno dei tratti<br />
di mare più difficili del Mediterraneo,<br />
non puoi più ripensarci,<br />
mollare, tornare indietro. Tutto
74<br />
Endurance<br />
<strong>Kitesoul</strong> diventa media partner della Traversata 2017<br />
quello che vuoi è solo chiudere<br />
questa sfida, tagliare il traguardo<br />
e tornare a respirare.<br />
Dal 26 al 30 luglio la Continent-Island<br />
GPS Race, alias la<br />
Traversata, regata internazionale<br />
long distance attraverso lo<br />
Stretto di Messina con partenza<br />
da Reggio Calabria. È una<br />
competizione unica che vede<br />
ogni anno sfidarsi insieme kiter,<br />
windsurfer e velisti su un<br />
percorso di 23 km. Una prova<br />
estrema di endurance e un<br />
classico appuntamento del<br />
panorama internazionale che<br />
nel 2017 festeggia i 10 anni e<br />
che a meno di 5 mesi dallo start<br />
ha già superato le 40 iscrizioni.<br />
Quest'anno la Continent-Island<br />
GPS Race ha un alleato<br />
speciale: <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> è<br />
l’agenzia di marketing esclusiva<br />
per il settore tecnico dell’evento<br />
e media partner che lo seguirà<br />
dalle pagine della propria piattaforma<br />
digitale con resoconti,<br />
interviste e news.<br />
Tutto è pronto dunque per<br />
questa sfida che si corre sul filo<br />
dei 40 nodi alla ricerca di un<br />
nuovo record. Noi di <strong>Kitesoul</strong><br />
ci siamo. A voi non resta che<br />
provare a resistere! Info: info@<br />
traversata.it
Dal 26 al 30 luglio<br />
la Continent-Island<br />
GPS Race
76<br />
Kite Trip<br />
Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
Vzlakite<br />
Un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
Il racconto del primo kite safari targato Vzlakite: 40<br />
partecipanti tra cui alcuni rider professionisti, come Liam<br />
Whaley, Erik Volpe, Maxi Gomez e Val Garat, a navigare e<br />
fare evoluzioni nella laguna cristallina di Los Roques in<br />
Venezuela tra spot paradisiaci, isolotti incantati, downwind<br />
esaltanti e party fino a notte fonda. Il tutto condito dalla<br />
magia dei Caraibi.
text credit Claudia Guzmàn
78<br />
Kite Trip<br />
Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
Vzlakite è un progetto nato ad Adicora in un giorno senza vento<br />
per tenere connessa la scena del kite venezuelana. È cominciato<br />
come un'iniziativa locale, ma poco a poco il suo fondatore Rodolfo<br />
Corona l'ha fatta diventare un evento di livello mondiale. Dopo<br />
quasi due anni è diventato un riferimento per il pubblico e un modo<br />
per dare visibilità ai rider professionisti. Il concetto di comunità si<br />
è evoluto e la visione di Corona è andata molto oltre rispetto a un<br />
semplice account su Instagram.<br />
Location: un parco naturale mozzafiato<br />
Noto come “The Kitesurf Network”, a partire dal 2016 Vzlakite ha<br />
mosso i suoi primi passi come organizzazione di venti con il kitesurf<br />
come protagonista. In questa prima occasione la location per<br />
il primo Kite Safari è stato il paradisiaco arcipelago di Los Roques.<br />
Si trova a circa 160 km a Nord della capitale del Paese Caracas,<br />
affacciata sul Mare dei Caraibi. L'area protetta annovera oltre<br />
300 isole e isolotti circondati da una laguna di 400 km quadrati. Il<br />
reef corallino dell'arcipelago è molto popolare tra gli appassionati<br />
di snorkeling e i subacquei. Il parco è anche rinomato per le sue<br />
tranquille spiaggia di sabbia bianca, per il kitesurf, il windsurf, la<br />
vela e la pesca.<br />
Le condizioni di venti costanti che soffiano tutto l'anno rendono<br />
Los Roques lo scenario ideale per i kitrer da tutto il mondo, compresi<br />
i principianti che qui trovano il posto ideale per iniziare. I<br />
ragazzi di “Play Los Roques”, la più grande scuola della città, sono<br />
pronti a ospitare i rider e mostrargli gli spot più belli.<br />
Incontrarsi, conoscersi, condividere<br />
Il primo Safari di Vzlakite è iniziato in realtà molto prima che l'aereo<br />
atterrasse sulla pista di Los Roques, quando tutti i partecipanti<br />
si sono incontrati in aeroporto e si poteva percepire l'eccitazione<br />
e l'entusiasmo per il programma di questo viaggio. Il gruppo è stato<br />
quindi accolto nell'isola dallo stesso Rodolfo Corona e il suo<br />
team per il tempo di disfare i bagagli e lasciare che tutto avesse<br />
inizio. Ogni partecipante ha ricevuto un kit pieno di oggetti che
80<br />
Kite Trip<br />
Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
avrebbero reso il viaggio migliore: cappellino con il logo di Vzlakite,<br />
una lycra Np Surf e occhiali da sole.<br />
Il primo giorno è stato speso a Saqui Saqui, la spiaggia dove normalmente<br />
i ragazzi di Play Los Roques fanno lezione, un posto ideale<br />
per fare kite nelle acque piatte e cristalline. Cosa c'è di meglio<br />
di iniziare un viaggio nella tua isola preferita per il Kitesurf? Ospiti<br />
speciali erano dappertutto. Potevi vedere Liam Whaley chiudere<br />
esaltanti manovre aeree, Erik Volpe sfoggiare un po' di stile "vecchia<br />
scuola", Maxi Gomez dietro le lenti da sole e Val Garat pronto<br />
a godersi la sua prima volta in Venezuela.<br />
Un downwind di 50 km: esperienza dei sensi<br />
La vera avventura è cominciata il secondo giorno quando ognuno<br />
dei partecipanti è saltato su una barca e ha raggiunto Cayo Vapor<br />
dove il direttore di Play Los Roques ha dato a tutti istruzioni e<br />
misure di sicurezza per il Kite Safari prima che 39 rider (un record<br />
per la scuola), inclusi due rider internazionali come Erik Volpe e
Val Garat, cominciassero a navigare per 50 km di acqua cristalline<br />
e scenari mozzafiato.<br />
Il viaggio è stata una vera e propria esperienza sensoriale a 360<br />
gradi, potevi riempire i polmoni con la brezza del mare, deliziare<br />
gli occhi con la bellezza dei posti, sentire l'acqua calda dei Caraibi<br />
sulla pelle e ammirare pesci, tartarughe e tantissimi altri animali<br />
che vivono nel reef. Dopo due ore e mezza il gruppo è arrivato a<br />
Crasqui, una baia dove l'acqua è talmente pulita che si fa fatica a<br />
distinguere il mare dal cielo e tutti hanno passato il pomeriggio a<br />
conoscersi, a fare kite e soprattutto a spassarsela.<br />
Lo spettacolo di Erk Volpe & friends<br />
Il terzo giorno il gruppo ha navigato da Cayo Vapor a Saki Saki<br />
dove grandi cose stavano per accadere. Il vento soffiama e il posto<br />
era pieno di gente dal Venezuela, Cile, Colombia, Argentina, etc.<br />
Non appena si è fatto giorno i rider hanno cominciato ad arrivare:<br />
Max Gomez, Val Garat, Erik Volpe, Liam Whaley, Airton Cozzolino,<br />
Ricardo Campello e il 10 volte campione di windsurf Gollito Estredo,<br />
che tutti insieme hanno assicurato uno spettacolo di grande
82<br />
Kite Trip<br />
Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
azione e sport fino al tramonto. Tornati a Gran Roque e ancora entusiasti<br />
per il giorno appena trascorso i ragazzi cercavano hanno<br />
approfittato di quello che i venezuelani chiamano “la rumba” che li<br />
ha tenuti a ballare per tutta la notte.<br />
Dopo altri due giorni di esplorazione e di kite il primo kite safari<br />
di Vzlakite è giunto al termine lasciando ai partecipanti la voglia<br />
di rifarlo. Questo evento è solo l'inizio di qualcosa di grande che<br />
deve ancora venire, nelle parole di Rodolfo Corona. Non importa<br />
da dove vieni e quale sia la situazione in Venezuela, Los Roques<br />
sono una destinazione che ti permette di staccarti da tutto e semplicemente<br />
goderti la corsa.
84<br />
Kite Trip<br />
Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />
Vzla<br />
Un kite safari nel par
kite<br />
adiso di Los Roques
All photos Vincent Bergeron<br />
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Avventure<br />
Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />
Tasmania<br />
– Bella, potente, selvaggia –<br />
Gli amici, una macchina a noleggio, una mappa su cui cercare i migliori<br />
spot per session strapless epiche e sullo sfondo il territorio incontaminato,<br />
tranquillo, selvaggio della Tasmania, un'isola spazzata da<br />
venti da Sud che regala l'emozione dell'avventura.<br />
credit Danny Morrice
Non ero sicuro di cosa aspettarmi<br />
dalla Tasmania. Dal momento che è<br />
solo a un'ora di volo di distanza dalle<br />
delizie urbane di Melbourne, dove sto<br />
scrivendo adesso, mi chiedevo quanto<br />
selvaggio potesse essere.<br />
Non ci volle molto tempo prima che<br />
il nostro volo iniziasse ad avvicinarsi<br />
alla pista di Hobart pista per avere<br />
un'idea più chiara. Anche dall'aereo<br />
è possibile ammirare i luoghi in<br />
tutta l'isola che sono alla pari con i<br />
migliori kite spot del mondo, dal fiume<br />
Hood fino a Sandy Point, a Perth.<br />
Tazzy è un regalo per gli appassionati<br />
di kitesurf e per i surfisti.<br />
L'obiettivo del nostro viaggio era<br />
quello di accumulare il maggior numero<br />
possibile di uscite in kite e<br />
vedere quello che questa splendida<br />
isola aveva da offrire. Il campeggio<br />
selvaggio era all'ordine del giorno,<br />
così dopo aver caricato la nostra fidata<br />
auto noleggiata, ci siamo imbarcati<br />
in questo viaggio un mercoledì<br />
pomeriggio per la nostra prima tappa
90<br />
Avventure<br />
Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />
che abbiamo pensato potesse lavorare<br />
bene con la direzione del vento prevista<br />
per il giorno.Friendly Beaches,<br />
parte del Freycinet National Park era<br />
il posto che avevamo scelto per passare<br />
la nostra prima notte. Siamo piombati<br />
nel campeggio al crepuscolo<br />
ghignando ai canguri che erano dappertutto.<br />
Dopodiché abbiamo allestito<br />
il nostro campo per quella che<br />
si rivelò una notte umida e ventosa.<br />
Provando a vivere al risparmio eravamo<br />
leggermente impreparati con la<br />
nostra tenda di K-Mart da 30 dollari.<br />
Siamo stati svegliati alle 6 del mattino<br />
da un vento da Nord e pioggia a<br />
secchi. È qui che abbiamo verificato<br />
la regola di non fidarsi mai di un<br />
bollettino meteo di Tazzy, che qualcuno<br />
mi aveva suggerito. benne inzuppati<br />
abbiamo deciso che era ora<br />
di andare a caccia di un buon caffé e<br />
di una spiaggia che avrebbe lavorato<br />
con quel vento da Nord. Dopo qualche<br />
ora di esplorazione lungo spiagge<br />
rocciose e inaccessibili ci siamo diretti<br />
a Bakers Beach sulla costa Nord<br />
dell'isola. Questo era stato il suggerimento<br />
di un local che sembrava conoscere<br />
la zona e che era convinto che<br />
questo spot con quel vento ci avrebbe<br />
riservato un'uscita straordinaria.<br />
Quando siamo arrivati ci era rimasta<br />
un piccola finestra di luce, con una<br />
piccola spiaggia per lanciare i kite e<br />
raffiche di vento dal mare di 30-40<br />
nodi. Insomma come inizio non sembrava<br />
poi così male e così siamo entrati<br />
in acqua. Subito ci siamo ritrovati<br />
inchiodati a una sessione strapless<br />
aerea e piena di vento. Usciti dall'acqua<br />
eravamo impressionati dalla potenza<br />
e la forza selvaggia dell'uscita<br />
appena conclusa.Dopo aver trascorso<br />
la notte in un parco vacanze economico<br />
e allegro parcheggiando verso<br />
Nord, ci siamo diretti giù a Sud<br />
verso Bruny Island. Con un vento da<br />
Sud Ovest che di nuovo ululava sulla<br />
nostra strada, andavamo incontro a<br />
una seconda sessione a tutta potenza.<br />
Il traghetto per Bruny ci mette solo<br />
20 minuti, ma non appena si arriva lì<br />
e si comincia a guidare sembra molto<br />
più desolato e lontano dal continente<br />
Tazzy. Per prima cosa siamo andati a<br />
vedere uno spot lungo la Great Bay<br />
Road. Con onde epiche e pulite su un<br />
lato e acqua piatta sull'altro avrebbe<br />
potuto essere la location perfetta per<br />
una'uscita eccezionale. L'occasione<br />
però era rimandata perché quel giorno<br />
il vento era troppo da terra per un<br />
session senza supporto in acqua. Se vi<br />
capita di passare di qui è certamente<br />
un posto in cui fermarsi quando c'è<br />
vento da Sud e una bella mareggiata.<br />
Cambiato rotta e guardando sulla<br />
mappa alla ricerca di spiagge esposte<br />
a venti da Sud siamo arrivati a Cloudy<br />
Bay, c'era un forte vento dal mare e<br />
una spiaggia di sabbia. Sembra una di<br />
quelle spiagge del Sud dell'Inghilterra<br />
quando c'è vento da Sud: un mare<br />
di spuma bianca, onde e una sessione<br />
strapless aerea con un ala da 6 metri.
92<br />
Avventure<br />
Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />
Questa volta sono entrato in acqua<br />
da solo in condizioni impegnative<br />
con onde massicce che arrivavano da<br />
tutte le parti dure e veloci. Il gioco<br />
era stare sempre in guardia da quello<br />
che poteva arrivare dal largo e tirare<br />
dritto. Dopo una pausa alla fine della<br />
session nella più vicina vineria, siamo<br />
andati alla ricerca di un campo<br />
per la notte. Abbiamo guidato lungo<br />
la costa Est di Adventure Bay dove<br />
avremmo potuto trovare riparo dai<br />
forti vento che ancora continuavano<br />
a soffiare. Laggiù siamo inciampati in<br />
una delle più belle spiagge che avessi<br />
mai visto nella mia vita. E per rendere<br />
le cose anche migliori una notte finalmente<br />
tranquilla ci ha regalato un<br />
buon riposo. I pochi giorni successivi<br />
sono stati senza vento e li abbiamo<br />
passati esplorando i tesori nascosti<br />
dell'isola di Bruny. Tra piatti di ostriche<br />
carnose presi da Get Shucked<br />
a i migliori caffè offerti da The Penguin<br />
café, avevamo di che passare il<br />
tempo.La nostra destinazione successiva<br />
è stata Eaglehawk Neck, un'isola<br />
a Nord lunga la costa Est della Tasmania.<br />
Accessibile attraverso un ponte,<br />
era più affollata di Bruny ma la vista<br />
dalla scogliera nella baia sembrava<br />
molto promettente. C'era una brezza<br />
di 15 nodi proveniente dal mare con<br />
alcune onde decenti. Mi sono diretto
alla spiaggia e ho gonfiato una 13 con<br />
cui ho fatto un'uscita dolce con onde<br />
all'altezza delle spalle. Il vento era<br />
strano, sembrava ci fosse una termica<br />
locale a condizionarlo con aria calda<br />
e fredda che si insinuava nella baia<br />
e uccideva il vento per 5 minuti per<br />
poi ricominciare a soffiare.Abbiamo<br />
trovato queste strane condizioni in<br />
molti posti della Tasmania. Sembrava<br />
che un sacco di vento colpisse l'isola<br />
anche con potenza selvaggia, per<br />
poi essere in qualche modo rallentato<br />
o condizionate dalle brezze locali,<br />
a meno che non ci fosse un vento a<br />
forza uragano. Anche per questo abbiamo<br />
faticato ad avere belle session<br />
nella nostra avventura di una settimana.<br />
Alla fine abbiamo guidato molto<br />
e passato poco tempo in acqua. Lezione<br />
imparata. Credo che la conoscenza<br />
del territorio e delle condizioni è<br />
un elemento chiave in questo tipo di<br />
viaggi nelle isole selvagge.Con il nostro<br />
volo di rientro in partenza alle 8<br />
di mercoledì sera, abbiamo penato di<br />
poterci godere un'ultima session nella<br />
mattinata visto il forte vento previsto.<br />
Abbiamo cercato ogni spiaggia esposta<br />
a venti da Sud vicino ad Hobart.<br />
Finché non abbiamo trovato Clifton<br />
Beach. Con onde enormi e disordinate<br />
e una tempesta di sabbia sulla<br />
spiaggia era perfetta. Dan Sweeney ed
94<br />
Avventure<br />
Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />
Tasmania<br />
– Bella, potente, selvaggia –<br />
io siamo usciti con la 8 e la 6 metri,<br />
finché lui non è stato sputato fuori<br />
dall'acqua dai vento a oltre 40 nodi.<br />
È stata una session di sopravvivenza<br />
piuttosto divertente per concludere<br />
il nostro viaggio e un'occasione per<br />
ricordarci quanto selvaggia può essere<br />
la Tasmania.
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ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
Jerrie
Van de Kop<br />
Il kitesurf?<br />
Mai abbastanza estremo per me<br />
L'atleta olandese Jerrie Van de Kop del team RRD racconta<br />
la propria ossessione per la dimensione più estrema del<br />
kiteboarding. Un talento il suo nato sulle spiagge di Zandvoort<br />
e supportato dai suoi genitori fin da ragazzino quando<br />
alternava uscite nel difficile Mare del Nord agli allenamenti<br />
con il simulatore allestito nel garage di casa.<br />
David Ingiosi<br />
Photo Credit: Svetlana Romantsova
98<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
Jerrie, fai parte di una generazione di atleti olandesi<br />
che oggi dominano l'ambiente internazionale. Perché<br />
secondo te l'Olanda ha avuto un così grande impatto<br />
sul kitesurf?<br />
L'olanda è un paese pieno di ottimi spot! Ma non tutti<br />
gli spot sono facili da surfare. La maggior parte degli<br />
spot affacciati sul Mare del Nord hanno un chop sostenuto<br />
con onde disordinate. Condizioni abbastanza impegnative<br />
per uscire in kite. A parte questo abbiamo<br />
condizioni molto diverse quanto a direzione e forza del<br />
vento. In questo modo i rider si abituano a una varietà<br />
incredibile di condizioni: onde, chop, acqua piatta, raffiche,<br />
venti stabili, forti e deboli. Quando ti alleni sempre<br />
in condizioni ideali ogni giorno alla fine se ti capitano<br />
condizioni impegnative hai difficoltà a gestirle.<br />
Penso che per tutte queste ragioni i rider olandesi sono<br />
piuttosto bravi in questo sport!<br />
Che rapporto hai con gli altri atleti del tuo Paese? Vi<br />
supportate e vi allenate insieme?<br />
È sempre difficile allenarsi insieme perché ognuno di<br />
noi ha i suoi programmi di viaggio. Qualche volta ci si<br />
incontra nelle gare o durante gli eventi. Sicuramente siamo<br />
molto amici. Usciamo, facciamo kite insieme. Per<br />
migliorarti come rider è un privilegio poterti allenare<br />
con gente del tuo livello o anche superiore. Abbiamo<br />
bisogno l'uno dell'altro per far progredire questa disciplina.<br />
Per quel che mi riguarda cerco di supportare gli<br />
altri atleti olandesi per quello che posso. Solo in gara<br />
non possiamo fare a meno di lottare a testa bassa uno<br />
contro l'altro, hahaha!
100<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
Hai cominciato il kitesurf a 9 anni grazie ai tuoi genitori<br />
che avevano un'attività in spiaggia. Che rapporto<br />
hai oggi con loro? Continuano a seguirti e ti supportano<br />
o volevano altro per te?<br />
Sì, i miei genitori avevano una casa sulla spiaggia<br />
Zandvoort. Un posto ideale per le vacanze e i weekend<br />
di vento. Loro amano ancora rilassarsi e stare in spiaggia.<br />
Mio padre un tempo faceva gare in windsurf. I miei
nonni e mia madre hanno sempre supportato mio papà<br />
nelle competizioni. Lo stesso hanno fatto mio padre e<br />
mia madre con me. Anzi lo fanno ancora adesso! All'inizio<br />
della mia carriera i miei genitori erano sempre con<br />
me sulla spiaggia pronti a supportarmi e aiutarmi. Fino<br />
a quando non sono stato in grado di viaggiare da solo.<br />
Loro non si aspettavano che diventassi un kiteboarder<br />
professionista. Abbiamo cominciato a seguire le gare
102<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me
perché a me piaceva. Loro ci sono sempre quando si<br />
tratta delle cose che mi piacciono. La mia famiglia è<br />
grande! Credo che il supporto dei genitori sia molto importante<br />
quando sei giovane e ti motiva molto in tutto<br />
quello che fai.<br />
Da adolescente si vive lo sport come un gioco. Come<br />
cambia l'approccio quando si diventa professionisti?<br />
C'è ancora spazio per vivere lo sport come divertimento?<br />
Se il gioco cambia in modo tale che non è più divertente<br />
è meglio che lo abbandoni! Continuo a giocare perché<br />
lo adoro. Soprattutto le gare sono molto divertenti.<br />
L'unica cosa che cambia sono gli schianti: diventano<br />
sempre più duri e più duri, ahahah! Mi piace spingermi<br />
oltre ad ogni session, sperimentare nuovi trick ma<br />
anche rifinire quelli che già conosco aggiungendo dei<br />
grab per esempio. Per me il kitesurf è sempre più divertente.<br />
Il kitesurf a livello agonistico è diventato uno sport<br />
sempre più estremo, potente, spettacolare. Tu sei uno<br />
dei protagonisti di questa nuova dimensione. Come<br />
la vivi personalmente e quali sono le tue motivazioni<br />
più profonde?<br />
Per me il kiteboarding non è mai abbastanza estremo.<br />
Ho sempre amato gli sport estremi. Il kiteboarding è<br />
cambiato molto negli ultimi anni direi in meglio. I freestyler<br />
sembrano dei ninja, i rider che fanno Big Air<br />
sembrano dei piloti. L'evoluzione dello sport va di pari<br />
passo con l'incremento dello sforzo fisico richiesto al<br />
rider. A parte questo credo che la qualità delle attrez-
104<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
zature gioca un ruolo importante in questa crescita. Le<br />
ali diventano sempre più specifiche per ogni disciplina.<br />
Quanto alla mia motivazione è la fame di adrenalina<br />
che ti scorre quando tiri un loop ad una altezza che<br />
non hai mai raggiunto prima. Cercherò sempre questo<br />
feeling.<br />
Nella tua carriera hai avuto degli incidenti. Come ti<br />
prendi cura del corpo e qual'è il tuo atteggiamento<br />
nei confronti dei rischi di questa disciplina?<br />
Dopo il mio intervento di ernia mi sono concentrato<br />
molto sull'allenamento anche fuori dall'acqua. Se vuoi<br />
spingere i tuoi limiti al massimo devi tenerti in forma<br />
prima della tempesta. Nei giorni senza vento mi troverete<br />
sempre in acqua a fare altri sport oppure in palestra.<br />
I rider più competitivi hanno avuto incidenti anche<br />
gravi. Allenandoti anche a terra riduci di molto le<br />
possibilità di avere incidenti. Anche fare stretching mi<br />
aiuta molto a ridurre gli infortuni.<br />
Già da bambino avevi montato un simulatore con una<br />
barra appesa al soffitto del tuo garage. Usi il simulatore<br />
ancora oggi?<br />
Sì, quando ero piccolo mi ha sempre aiutato molto. Più<br />
simuli il movimento a terra più ti viene facile quando<br />
poi sei in acqua. Soprattutto quando sei un ragazzino<br />
è difficile il passaggio di barra quindi il momento tecnico<br />
della manovra è molto importante. Durante l'inverno<br />
era difficile per me trasferirmi al caldo. Ripetere<br />
le manovre nel garage mi aiutava a non dimenticarle<br />
così velocemente. Naturalmente allenarsi e surfare<br />
nell'acqua è l'allenamento migliore. Ho sempre cercato<br />
di stare in acqua più a lungo possibile.
106<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
Parliamo di attrezzatura. Tutti dicono che quando sei<br />
bravo, lo sei con qualsiasi attrezzatura. Te la senti di<br />
dare una percentuale su quanto è importante l'abilità<br />
di un rider e quanto invece dipende dal materiale<br />
che si utilizza secondo la tua esperienza?<br />
Secondo me all'inizio dell'apprendimento non ha molta<br />
importanza quale kite si utilizza. I fondamentali dello<br />
sport possono essere imparati con qualsiasi ala. Penso
che all'inizio il 90% del lavoro lo compie il rider. Quando<br />
invece si sceglie una disciplina specifica allora diventa<br />
più importante scegliere l'attrezzatura più congeniale<br />
a quella. Io ho imparato tutte le manovre fondamentali<br />
del Freestyle con un SLE kite. Quelle ali sono all round e<br />
vanno bene per tutte le discipline. Nel momento in cui<br />
ho voluto evolvermi e imparare nuovi trick e loop sono<br />
passato a un C kite. Più le tue abilità migliorano, mag-
108<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me
giore è l'importanza dello shape dell'ala che si utilizza:<br />
non vuoi usare un C kite quando usi un kitefoil, così<br />
come un Race kite per fare megaloop. Io per esempio ho<br />
imparato molto con il mio RRD Obsession Pro, mi aiuta<br />
a progredire ed è un ala con cui mi sento a mio agio. Ho<br />
lavorato molto al fianco del designer per creare il kite<br />
perfetto per il Freestyle. Sono stato piuttosto fortunato<br />
a poter sviluppare un'ala appositamente per lo stile<br />
che mi interessa migliorare.<br />
Ti abbiamo visto in gara al Kota 2017. Come è stato<br />
partecipare a questo evento e come è andata? Ti aspettavi<br />
il tuo risultato?<br />
Il Red Bull King of the Air è la gara più assurda del kiteboarding.<br />
Pochi mesi prima dell'evento tutti sono eccitati.<br />
In questo evento cerchiamo di superare i nostri<br />
limiti e essere più estremi che mai. Non vedo l'ora che<br />
arrivi la prossima edizione e di allenarmi nelle tempeste<br />
e nei Big Air estremi. Mi sono preparato duramente<br />
all'edizione 2017 per essere al top della forma. Quello<br />
che vorrei vedere nella prossima edizione è un sistema<br />
ancora più trasparente sia per il pubblico che per<br />
gli atleti nel giudizio delle manovre. Sono contento del<br />
mio 7° posto perché mi qualifica automaticamente per<br />
la prossima edizione. Credo che con un nuovo sistema<br />
di giudizio anche il mio risultato può guadagnarci. In<br />
genere non mi aspetto nulla prima di una gara. Il mio<br />
obiettivo è quello di dare spettacolo e divertirmi con<br />
gli amici in acqua. Credo che tutti insieme cerchiamo<br />
di raggiungere un livello superiore in questo evento. Almeno<br />
queste sono le vibrazioni che sento ogni anno in<br />
gara. Spero di allenarmi per essere ancora più forte e di<br />
tornare con qualche trick potente in più.
110<br />
ITW<br />
Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />
Quali sono i tuoi progetti per il resto di questa stagione?<br />
I miei programmi sono concentrati nel dare il massimo<br />
nei Big Air estremi. Vorrei fare dei viaggi in luoghi dove<br />
il vento è veramente forte. Poi ho anche altri grossi progetti<br />
ma sono ancora top secret;)
112<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />
P E R S O N A G G I<br />
Camille Delannoy<br />
Lo Strapless per me è libertà<br />
A 17 anni il rider francese Camille Delannoy è entrato nel 2016 nel team internazionale<br />
F-One e è una delle giovani promesse dello Strapless. Allievo di<br />
Mitu Monteiro, vive tra Brasile, Capoverde e l'Europa e mentre ancora gioca<br />
e si diverte sogna di essere un giorno il migliore.<br />
Credit: David Ingiosi
114<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"
Il kitesurf è uno sport di velocità e non solo perché in acqua si plana come fulmini.<br />
Ma perché è una disciplina sportiva che brucia le tappe: il tempo di scoprirla quando<br />
sei ancora adolescente e se fai le cose per bene puoi ritrovarti a essere tra i migliori<br />
al mondo nel giro di una stagione. Basta vedere le gare attuali: sono piene di<br />
giovani, ragazzi e ragazze di 15-16 anni motivati soprattutto a giocare e divertirsi,<br />
ma anche a fare sul serio se serve a mettere una coppa in bacheca o un titolo prestigioso<br />
nel proprio kitebag.<br />
L'importante è farsi notare ed entrare in un team internazionale come ha fatto<br />
Camille Delannoy che a soli 17 anni lo scorso anno è entrato nel mitico team internazionale<br />
di F-One. Francese, nato da una famiglia di medici con la passione per gli<br />
sport, Camille si è trasferito con i genitori in Brasile alcuni anni fa e laggiù a scoperto<br />
il kitesurf. Dopo un incidente al ginocchio dal twintip è passato al surfino e<br />
oggi è una delle grandi promesse dello Strapless. Il suo talento è cristallino e il suo<br />
maestro, Mitu Monteiro, lo segue da vicino pronto a supportarlo e a guidarlo in una<br />
delle discipline più tecniche e spettacolari del kiteboarding.<br />
Lui Camille, è felice naturalmente di fare ciò che gli piace, viaggiare, conoscere nuovi<br />
spot, cercare di migliorare ed essere competitivo sui campi di gara senza tuttavia<br />
tralasciare lo studio. Un equilibrio difficile tra il divertirsi e le responsabilità di essere<br />
un futuro campione che però non lo spaventa affatto, anzi.
116<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />
Camille, come ha fatto un ex sciatore<br />
e appassionato di montagna<br />
come te a innamorarsi del mare?<br />
In realtà ho sempre desiderato praticare<br />
il kiteboarding fin da quando avevo 8<br />
anni. All'epoca andavo già sul windsurf<br />
ma quello che veramente volevo era andare<br />
in kite. Quando avevo 12 anni i miei<br />
genitori si sono trasferiti in Brasile, dove<br />
vivo tutt'ora. Ho iniziato a praticare il<br />
kitesurf qui e da quel momento in poi<br />
non ho più messo piede su una tavola da<br />
windsurf.
Vieni da una famiglia di sportivi e<br />
tu stesso hai praticato diversi sport<br />
prima del kitesurf, dallo sci al wake<br />
al windsurf. Cos'è che ti piace davvero<br />
di questa disciplina?<br />
La mia famiglia intera pratica diversi<br />
sport. ho cominciato a sciare quando<br />
avevo 3 anni: potevo a stento camminare<br />
ma con gli sci ero già pronto. Quello<br />
che mi piace davvero degli sport acquatici<br />
è che devi rimanere sempre piuttosto<br />
concentrato in quello che stai facendo<br />
altrimenti possono diventare pericolosi.
118<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"
Ormai passi la gran parte dell'anno<br />
nel Nord del Brasile. Ti piace vivere<br />
laggiù? Come sono le tue giornate?<br />
Hai amici?<br />
Vivo qui ormai da 6 anni. La mia vita quaggiù<br />
è abbastanza essenziale, ma anche<br />
fantastica. Mi sveglio, faccio colazione,<br />
studio (già devo anche studiare), entro<br />
in acqua, faccio un po' di palestra, mangio<br />
e ripeto questa routine ogni giorno.<br />
C'è una differenza enorme tra la cultura<br />
europea e quella brasiliana, ma ho molti<br />
amici qui, sia brasiliani che stranieri e<br />
molti di loro sono kiter come me.<br />
Hai scelto la disciplina Strapless nel<br />
momento del suo massimo boom. È<br />
una coincidenza o semplicemente<br />
la preferisci rispetto al Freestyle o<br />
al Big Air o al Kite Park?<br />
Poi devi pensare solo a quello che stai<br />
facendo al momento e anche questo mi<br />
piace proprio. Infine in tutti questi tipi di<br />
sport senti un senso di libertà che puoi<br />
trovare solo qui.<br />
Quando ho iniziato a praticare il kitesurf<br />
utilizzavo soltanto la tavola twintip. Poi<br />
nel momento in cui ho cominciato ad<br />
eseguire qualche passaggio di barra mi<br />
sono infortunato in maniera abbastanza<br />
seria il ginocchio. Così la sola cosa<br />
che potevo fare era utilizzare il surfino<br />
e dedicarmi allo Strapless. Da quel momento<br />
in poi non ho più utilizzato la bidirezionale.<br />
Il Freestyle anche mi piace,<br />
ma credo che il senso di libertà che si<br />
respira nello Strapless sia molto meglio.<br />
Questo naturalmente è solo il mio punto<br />
di vista.
120<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />
Un famoso poeta brasiliano, Vinicio<br />
de Moraes, ha detto: "La vita è l'arte<br />
dell'incontro". Tu nella tua vita hai<br />
incontrato Mitu Monteiro. Ci racconti<br />
come è andata? Si può dire<br />
che questo incontro ti ha cambiato<br />
la vita?<br />
Credo che Mitu Monteiro abbia veramente<br />
cambiato la mia vita o almeno il<br />
mio rapporto con il kiteboarding. L'ho incontrato<br />
per la prima volta quando avevo<br />
15 anni e cominciavo ad avere un buon<br />
livello nello Strapless, ma fino ad allora<br />
non avevo mai pensato alle competizioni.<br />
Quando Mitu vide il mio stile di riding<br />
rimase alquanto impressionato e mi<br />
disse che forse avrei potuto cominciare<br />
con le gare. Da lì per me il kiteboarding<br />
ha cominciato a essere qualcosa di più<br />
serio.
La disciplina Strapless permette al<br />
kitesurf di tornare al surf e alla sua<br />
energia selvaggia, in realtà però<br />
sembra molto tecnica, sei d'accordo?<br />
Credo che questa cosa sia la parte più<br />
bella dello Strapless: la libertà! Ma certo<br />
è piuttosto tecnica come disciplina. Possiamo<br />
paragonarla al surf in effetti perché<br />
c'è sempre così tanto da imparare e<br />
anche durante una sessione non tanto<br />
buona dove magari non hai preso nemmeno<br />
un'onda o chiuso nessun trick, in<br />
realtà stai sempre migliorando e questo<br />
mi piace: sembra che non ci siano limiti<br />
di progressione o almeno che i nostri<br />
non li abbiamo ancora raggiunti.<br />
Tutti parlano di te come il futuro dello<br />
Strapless, come vivi tutto questo,<br />
è una responsabilità o solo divertimento?<br />
Hahaha, non so se sono il futuro dello<br />
Strapless, suona così serio quando me<br />
lo dici. Sono ancora giovane e provo a divertirmi<br />
il più possibile mentre sono in<br />
acqua. Certo naturalmente non c'è solo<br />
il divertimento. Esco sempre, mi alleno<br />
molto, il più possibile, per essere tra i<br />
migliori e perché no, magari un giorno a<br />
essere il migliore.
122<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />
Nel 2016 sei entrato nel team internazionale<br />
di F-One. Com'è far parte<br />
di un Brand così importante?<br />
Quando mi hanno detto che potevo entrare<br />
nel team di F-One credo che non<br />
potevo essere più felice! Sono veramente<br />
orgoglioso di far parte di questa squadra.<br />
È una vera famiglia e ciascuno è fantastico.<br />
Sto iniziando anche a sviluppare<br />
alcune attrezzature ed è molto eccitante.<br />
Sono felice che mi stiano dando questa<br />
opportunità.<br />
Raccontaci che tipo di attrezzatura<br />
usi e perché ti piace...<br />
Per quanto riguarda i kite, utilizzo i Bandit,<br />
soprattutto nelle misure 7 metri e 9<br />
metri: un'ala stabile nel Freestyle e molto<br />
reattiva nel Wave, è una combinazione<br />
perfetta. Quanto invece alle tavole, uso<br />
soprattutto la Mitu Pro Model Carbon 5'6,<br />
ma sono sempre al lavoro con il team<br />
F-One per testare tavole più leggere e<br />
performanti. In realtà c'è un'evoluzione<br />
continua.
124<br />
Personaggi<br />
Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />
Lo Strapless per me è libertà<br />
A quali manovre stai lavorando attualmente<br />
e in quali ti senti davvero<br />
bravo?<br />
La mia manovra migliore al momento è<br />
il Triple Frontroll che ho chiuso un paio<br />
di settimane fa mentre ero a Capoverde.<br />
Quanto ai trick nuovi, beh, forse li vedrete<br />
nelle mie prossime gare.<br />
Quali sono i tuoi progetti per questo<br />
2017?<br />
Andrò sicuramente a Tarifa, dove rimarrò<br />
almeno tre settimane. Dopodiché raggiungerò<br />
il Perù, poi ancora parteciperò<br />
a uno shooting con Manera e poi ancora<br />
viaggi, competizioni, ancora shooting. È<br />
una vita abbastanza impegnata, ma la<br />
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Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />
Erik<br />
Volpe:<br />
il kite ci aiuta<br />
a essere migliori.<br />
Credit: David Ingiosi
L'atleta italiano è appena entrato nel team internazionale di<br />
Liquid Force e si prepara a una ennesima stagione di allenamenti,<br />
gare, viaggi, ma anche progetti dedicati ai più piccoli<br />
per trasmettergli quei valori che solo il kitesurf può dare.
130<br />
Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />
Ci sono rider che in acqua sono degli animali, bestie<br />
da vittorie capaci di sfoderare una grinta, un coraggio,<br />
un agone sportivo fuori dal comune pur di esprimersi<br />
al meglio e battere gli avversari. Ma quando poi si tolgono<br />
il numero dalla schiena quegli stessi rider perdono<br />
quell'aura roboante da guerrieri e tornano persone<br />
normali, anzi stupiscono per la loro timidezza, la loro<br />
umiltà e generosità. Ecco, quasi sempre questo sottile<br />
equilibrio tra l'essere un combattente sul campo di gara<br />
e una persona schietta e alla mano nella vita di tutti i<br />
giorni appartiene ai veri campioni.<br />
Nel kitesurf, uno sport ancora genuino e lontano anni<br />
luce dai fasti miliardari di altre discipline come il calcio<br />
o la Formula 1, i campioni sono tanti e uno di loro è<br />
sicuramente Erik Volpe. Questo ragazzo venuto dalla<br />
Puglia, oggi che ha 25 anni di strada ne ha macinata già<br />
parecchia. Competizioni, titoli internazionali, team prestigiosi,<br />
vittorie nel Freestyle e nel Big Air, non si è fatto<br />
mancare nulla. Compresi incidenti seri che lo hanno<br />
svezzato e fortificato. Soprattutto Erik ha viaggiato in<br />
tutto il mondo sull'onda della sua enorme passione per il<br />
kitesurf e ancora oggi passa la vita ad allenarsi, gareggiare,<br />
conoscere nuovi spot e vivere all'avventura.<br />
Lo abbiamo raggiunto in Venezuela dove è appena tornato<br />
dopo un lungo periodo in Sud Africa. Il suo 2017 si<br />
presenta pieno di impegni che affronta con il suo solito<br />
entusiasmo.
Erik ha viaggiato in tutto il mondo sull'onda<br />
della sua enorme passione per il kitesurf
132<br />
Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori
Allora, Erik come stai?<br />
Bene, sono appena tornato in Venezuela,<br />
che ormai da anni è un po' come la<br />
mia seconda casa e ci resterò per almeno<br />
un paio di mesi.<br />
Com'è lì la situazione? Non arrivano<br />
buone notizie qui in Italia...<br />
Sì è vero la situazione non è delle migliori.<br />
La cosa più grave è il tasso di<br />
inflazione che in questo momento è alle<br />
stelle. Considera che quando cambi un<br />
euro ti danno fino a 4.500 Bolivar. Per<br />
un turista europeo come me sono tanti<br />
naturalmente e il costo della vita è molto<br />
basso, però devi considerare che la<br />
gente è alla fame e uno stipendio medio<br />
da queste parti non supera i 60 euro. In<br />
giro si respira tensione e dopo le sette<br />
di sera non dico che c'è il coprifuoco<br />
però non vedi più nessuno per strada.<br />
Anche io cerco di prendere le mie precauzioni.<br />
Ormai sono abituato a vivere<br />
in questa zona del Sud America.<br />
Nonostante tutto a te piace stare lì<br />
come kiter, è così?<br />
Assolutamente sì, considera che qui è<br />
estate tutto l'anno e il vento non manca<br />
veramente mai. Ci sono condizioni di<br />
acqua piatta e wave, chop di tutti i tipi,<br />
puoi uscire in oceano e nelle lagune. Per<br />
me è meglio anche del Brasile. Io vivo<br />
ad Adicora che è un piccolo villaggio<br />
su una penisola che si trova sulla costa<br />
a Nord Est del Paese di fronte all'isola<br />
di Curacao. In meno di 10 chilometri ho<br />
a disposizione almeno cinque spot di<br />
ottima qualità. Nei prossimi giorni andrò<br />
ad allenarmi per una settimana a Los<br />
Roques, uno spot storico, dove si riuniranno<br />
alcuni fuoriclasse internazionali<br />
tra cui Liam Whaley e Youri Zoon.<br />
Nei mesi scorsi ti abbiamo visto a<br />
Cape Town, in Sudafrica. Anche li ti<br />
trovi bene?<br />
Sì, anche Cape Town è uno spot meraviglioso.<br />
Sono almeno sei anni che ci<br />
torno per un periodo di 2-3 mesi. Non<br />
solo è pieno di spot fantastici, ma ormai<br />
c'è anche un'offerta di servizi di qualità.<br />
Per alcune discipline come Big Air<br />
e Freestyle poi è uno degli spot migliori<br />
al mondo. Qualche tempo fa proprio qui
134<br />
Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />
ho segnato il mio record personale di<br />
salto arrivando a 23,01 metri di altezza.<br />
Difficilmente ci sarei riuscito in un altro<br />
posto. Poi ho un sacco di amici local<br />
che mi portano a vedere luoghi incredibili.<br />
A proposito di Big Air, non dovevi<br />
partecipare al Red Bull King of the Air<br />
del 2017?<br />
Sì certo, non potevo mancare a questo<br />
prestigioso appuntamento. Ho mandato<br />
il mio video agli organizzatori per essere<br />
selezionato ma purtroppo anche<br />
se per poco non sono riuscito a qualificarmi<br />
per la gara. Ormai il livello degli<br />
atleti è molto alto e il numero chiuso<br />
per questa competizione è piuttosto<br />
limitato. Ci riproverò sicuramente il<br />
prossimo anno. In compenso con quello<br />
stesso video sono stato selezionato per<br />
il Megaloop Challenge, la gara di Big Air<br />
organizzata da Ruben Lenten in Olanda<br />
ad aprile. Non vedo l'ora.<br />
Sei appena entrato nel team internazionale<br />
di Liquid Force, sei contento?<br />
Sì, sono davvero soddisfatto. Lo scorso<br />
anno proprio a Cape Town dove loro<br />
hanno un grosso centro avevo partecipato<br />
a una gara di Big Air ed erano
136<br />
Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori
avi, poi hanno un'attrezzatura che mi<br />
piace molto, è tecnica, diversificata e<br />
concepita ad hoc per ogni disciplina.<br />
Inoltre hanno delle grafiche bellissime,<br />
barre fantastiche.<br />
Qual'è l'attrezzatura con cui ti senti<br />
più a tuo agio?<br />
Con vento forte sicuramente l'HiFi, un<br />
C-kite puro che mi permette di esprimermi<br />
al meglio nel Freestyle: è lento a<br />
sufficienza durante le manovre e mi<br />
consente di uscire in sicurezza e tenere<br />
i bordi anche in condizioni di overpower.<br />
In condizioni più light uso invece l'NV,<br />
un'ala con cui posso fare tutto dal Big<br />
Air al Freestyle al Wave.<br />
rimasti colpiti. Mi hanno contattato e<br />
ci siamo trovati subito bene insieme,<br />
così sono entrato nel team internazionale<br />
per le discipline Freestyle e Big<br />
Air. Qualche mese fa siamo stati in<br />
Portogallo vicino Lisbona per testare le<br />
nuove attrezzature e realizzare i primi<br />
video e photoshooting. Sono molto<br />
Dopo il Venezuela che cosa ti<br />
aspetta?<br />
Torno in Italia e precisamente in Calabria<br />
per un progetto d'insegnamento<br />
del kite a bambini dai 9 ai 12 anni. È una<br />
cosa a cui tengo molto e che mi da una<br />
soddisfazione incredibile. Io ho iniziato<br />
a fare kitesurf a 9 anni e questo sport<br />
non solo ha cambiato la mia vita ma ha<br />
anche trasformato il mio carattere: prima<br />
ero timido, non parlavo con nessuno<br />
ed ero abbastanza insicuro. Il kitesurf<br />
mi ha dato sicurezza perché in mare sei<br />
da solo e te la devi saper cavare. Inoltre<br />
mi ha permesso di aprirmi agli altri,<br />
diventare più socievole, mi ha dato an-
138<br />
Atleti<br />
Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />
che una disciplina. Insegnare ai bambini<br />
mi piace tantissimo e vorrei tentare di<br />
trasferire anche a loro tutti questi valori,<br />
oltre a rompere questa barriera di<br />
uno sport che sembra essere estremo<br />
ma che in realtà con gli strumenti giusti<br />
può coinvolgere tutti fin da piccoli e<br />
regalare un sano divertimento. Questi<br />
bambini mi aspettano e quasi ogni giorno<br />
mi mandano messaggini dicendomi<br />
che non vedono l'ora di cominciare. Io<br />
sono entusiasta perché loro sono il futuro.<br />
Altri progetti a lungo termine?<br />
A ottobre sarò sicuramente al Sardinia<br />
Grand Slam che come evento di casa<br />
qui in Italia non si può assolutamente<br />
perdere. Poi avrei già da tempo un'idea<br />
per un progetto ma con i rider italiani<br />
fatico ancora a realizzarla. Ho in mente<br />
una formula: 5 rider a girare lungo le<br />
coste italiane raccontando gli spot,<br />
ma anche sé stessi come atleti e come<br />
persone. Mi sembra un concept buono<br />
ma non trovo in giro la voglia di condividerlo.<br />
Mi sembra assurdo. Nella mia<br />
carriera sono stato in team internazionali<br />
e frequentato i migliori atleti che<br />
all'estero hanno idee creative e si mettono<br />
insieme per realizzarle. Solo così<br />
si trovano i budget. Qui in Italia a parte<br />
Gabriele Garofalo che sono riuscito a<br />
coinvolgere per un breve periodo non<br />
ho trovato fino ad ora nessun altro. Ma<br />
non demordo.
140<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
North Kiteboarding Academy<br />
Il brand North Kiteboarding ha recentemente lanciato un<br />
importante progetto multimediale dedicato alla didattica.<br />
Si chiama North Kiteboarding Academy e comprende<br />
un consistente archivio di video tutorial di altissima<br />
qualità completamente gratuiti e dedicati a tutti i rider,<br />
dai principianti agli esperti fanatici di Foil, Freestyle e<br />
Strapless. A raccontarci di questo progetto girato nel<br />
meraviglioso spot di Union Island, nelle isole Grenadine<br />
(Caraibi), è Jeremie Tronet team rider North e titolare del<br />
JT Pro Center che ci illustra nei dettagli in cosa consiste,<br />
gli obiettivi a lungo termine e il dietro le quinte del lavoro<br />
di produzione svolto nel suo home spot.<br />
David Ingiosi<br />
Photo Credit: JT Pro Center
142<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
Jeremie, come e quando è iniziata la tua collaborazione<br />
con North Kiteboarding?<br />
Sono cresciuto in Martinica, una piccola e<br />
suggestiva isola dei Caraibi e mi sono appassionato<br />
al kitesurf fin dagli albori di questo<br />
sport. Lo pratico ormai da oltre 16 anni e ho<br />
sempre saputo che questa disciplina avrebbe<br />
rappresentato una parte importante della<br />
mia vita e un modo straordinario di conoscere<br />
bellissime località e spot attorno al mondo.<br />
Anche la fotografia e il videomaking hanno<br />
contribuito a questa passione permettendomi<br />
di condividere la mia esperienza con altri kiter<br />
attraverso i miei filmati e le foto pubblicate<br />
sui giornali. Dopo alcuni anni entusiasmanti<br />
con il mio primo sponsor Ocean Rodeo ho deciso<br />
di cambiare e ho aperto il JT Pro Center<br />
Kite School a Union Island, nelle isole Grenadine.<br />
Durante questo periodo di transizione<br />
ho passato circa un anno a lavorare nella scuola<br />
fino a quando Tom Court, un mio amico<br />
rider del team North Kiteboarding, mi ha presentato<br />
al team manager del brand ed è nata<br />
una straordinaria collaborazione attraverso la<br />
quale sono entrato anch'io nel team. Lavorare<br />
con loro è stata una rivelazione per me:<br />
la professionalità dell'azienda, la qualità dei<br />
materiali, insieme alla libertà di creare contenuti<br />
sia per promuovere l'azienda che la mia<br />
scuola sono stati un'opportunità straordinaria<br />
e non potrei essere più felice.
144<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy
Quanti servizi fotografici sono stati realizzati<br />
fin'ora nella tua fantastica location? Ci<br />
sono quelli per i prodotti, i tuoi personali,<br />
quelli dell'Academy della North. Ho dimenticato<br />
qualcosa?<br />
Una delle ragioni principali per cui ho deciso<br />
di stabilirmi a Union Island e creare qui il<br />
mio centro kite è la bellezza di questo posto.<br />
Le straordinarie acque cristalline e calde<br />
e la posizione della scuola permettono<br />
di realizzare foto e video incredibili appena<br />
fuori la porta della scuola. Questo spot è<br />
una specie di factory di contenuti: ci sono<br />
così tante cose da immortalare, così tante<br />
angolature diverse che non smetto di scoprirne<br />
di nuove ogni giorno. Quelli di North<br />
Kiteboarding sono venuti qui con l'intero<br />
team a bordo di un catamarano un paio di<br />
volte per realizzare degli shooting sui prodotti.<br />
Craig e Colleen si sono fermati qualche<br />
settimana per girare un bel video che<br />
abbiamo postato su You Tube. Ora il JT Pro<br />
Center è diventata la casa della North Kiteboarding<br />
Academy e produciamo video, foto<br />
e contenuti molto divertenti da questo spot<br />
praticamente ogni giorno. Non finisce mai<br />
di sorprendermi e non mi annoia mai essere<br />
circondato da tanta bellezza quindi ci sarà<br />
ancora molto da raccontare da questa parte<br />
del mondo con contenuti che verranno pubblicati<br />
on line.<br />
Come vi è venuta l'idea della North Kiteboarding<br />
Academy?<br />
Sono stato contattato direttamente da North<br />
Kiteboarding per un importante progetto<br />
che volevano girare nel mio home spot.<br />
Quando mi è stato presentato il concetto<br />
della North Kiteboarding Academy ho subito<br />
pensato che sarebbe stata una grande<br />
opportunità perché avrei sempre voluto farlo<br />
ma ero troppo pigro per organizzare un<br />
progetto così grande con molte persone da<br />
coinvolgere, tempo da dedicare ed energie<br />
da spendere per essere portato a termine<br />
nel modo giusto. Sandra e Chris di Motion<br />
Manager Production hanno studiato Scienza<br />
dello Sport e si sono concentrati sui metodi<br />
di allenamento multimediali all'università.<br />
Così quando si sono innamorati del kitesurf<br />
nacque l'idea della North Kiteboarding<br />
Academy. Grazie a un'innovativa strategia di<br />
marketing portata avanti dal team di North<br />
Kiteboarding è stato possibile produrre video<br />
super professionali con droni, slow motion<br />
e sofisticate animazioni grafiche per<br />
aiutare ogni kiter a evolversi. Tutto questo<br />
girato in uno dei migliori spot che si possano<br />
immaginare. Chris e Sandra sono stati la<br />
nostra troupe e si sono rivelate ottime persone<br />
con cui lavorare.<br />
Qual'era l'obiettivo dell'Academy?<br />
Un progetto così importante come la North<br />
Kiteboarding Academy doveva necessariamente<br />
venire da un grande brand poiché<br />
comporta centinaia se non migliaia di ore<br />
di lavoro, coinvolge molte persone e ha bisogno<br />
di un budget consistente. Come qualsiasi<br />
contenuto pubblicato on line ha naturalmente<br />
una ragione commerciale che<br />
consiste nel far conoscere i prodotti e l'at-
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Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
tività di North Kiteboarding, ma non è solo<br />
questo. Ci siamo impegnati a livello personale<br />
ed economico per creare qualcosa di<br />
estremamente utile ai rider di tutti i livelli.<br />
Si tratta di un modo di creare contenuti in<br />
grado di aiutare qualunque persona a implementare<br />
le proprie abilità di rider e dare<br />
qualcosa in cambio ai nostri clienti. Credo ci<br />
siano tanti modi diversi di avere un impatto<br />
sul pubblico e quando viene fatto nel modo<br />
giusto a beneficiarne sono sia i clienti che<br />
il brand. Questo è ciò che è la North Kiteboading<br />
Academy.
148<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
Quante clip avete realizzato e cosa c'è in<br />
programma di nuovo? Con quali rider?<br />
Al momento sono circa 30 le clip presenti<br />
nella North Kiteboarding Academy. Sono<br />
divise nelle categorie Beginner, Hooked,<br />
Unhooked, Foil e Surf, in modo da accontentare<br />
la più ampia parte di rider. Molte<br />
altre clip sono state già girate e in questo<br />
momento sono in fase di lavorazione. Nella<br />
stagione passata nella maggior parte delle<br />
clip ci sono io come rider e attualmente è<br />
tornato a Union Island il team di produzione<br />
per girare altro materiale per manovre<br />
sia agganciate che sganciate. Come rider<br />
nella prossima stagione avremo il campione<br />
Strapless Airton Cozzolino del team North<br />
kiteboarding che sarà protagonista di tutte<br />
le clip dedicate al Surf e al Freestyle Strapless.<br />
Perché il tuo spot è ideale per girare i video<br />
dell'Academy?<br />
Abbiamo scelto il JT Pro Center a Union<br />
Island per molte ragioni. Prima di tutto ci<br />
sono ottime condizioni di vento per tutta la<br />
stagione che va da novembre a luglio, poi<br />
la bellezza del paesaggio che permette di<br />
girare immagini meravigliose e pulite. Uno<br />
degli aspetti più favorevoli di girare lì è il<br />
tempo che si risparmia ogni giorno. Ogni<br />
cosa a Union Island è a 5 minuti a piedi, dalla<br />
stanza d'albergo al kite center alla cittadina<br />
dove si va a cenare. Lo spot comprende<br />
numerose location con acqua piatta e pochi<br />
rider in acqua il che consente di piazzare<br />
le telecamere e lavorare senza essere disturbati.<br />
Inoltre c'è la possibilità di usare le<br />
barche e l'attrezzatura della scuola, nonché<br />
il suo personale. Non abbiamo trovato<br />
uno spot più semplice e funzionale di questo,<br />
ecco perché anche la seconda parte del<br />
progetto sarà girata lì.<br />
Quanto ci è voluto per avere la prima clip?<br />
È stato un lavoro difficile per te?<br />
Quando il team si è presentato all'inizio della<br />
stagione per cominciare a girare avevo<br />
un po' paura di non riuscire a essere disponibile<br />
per tutto il tempo necessario al<br />
progetto e anche che ci fosse il vento giusto<br />
per lavorare. Ci siamo dati degli obiettivi<br />
e la mia esperienza di videomaking in questo<br />
spot ci ha fatto risparmiare un sacco di<br />
tempo per trovare le location giuste. Volevamo<br />
provare e girare più trick possibili per<br />
tutti i rider (appassionati di Foil, Freestyle e<br />
principianti). Dopo i primi due giorni avevamo<br />
già 3 o 4 clip girate. È stato abbastanza<br />
sorprendente, dopodiché abbiamo deciso<br />
che a ogni occasione buona avremmo girato<br />
quante più clip possibili e abbiamo raddoppiato<br />
gli obiettivi. Questa stagione sarà
150<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy
diverso. Il team di produzione si fermerà<br />
per un mese e avremo tempo di esplorare il<br />
territorio e altri bellissimi spot nei momenti<br />
liberi.<br />
Come possono i clienti trarre vantaggio<br />
dalle clip?<br />
La North Kiteboarding Academy offre diversi<br />
vantaggi in base a ciò che i clienti cercano.<br />
La sezione Beginner non vuole certo<br />
sostituirsi alle lezioni che chiunque voglia<br />
imparare questo sport deve prendere in una
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Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
scuola certificata con istruttori qualificati.<br />
Tale sezione vuole ricordare ai principianti<br />
cosa hanno già imparato nel loro corso<br />
base e offrire a coloro che ancora devono<br />
iniziare una panoramica di cosa è questo<br />
sport e motivarli a iscriversi a un corso. Le<br />
altre sezioni sono concepite per aiutare i<br />
rider ad apprendere nuovi trick e migliorare<br />
il proprio livello. Ci sono tanti video pubblicati<br />
in rete che mostrano le manovre, ma<br />
i video della North Kiteboarding Academy<br />
costituiscono una archivio variegato e uniforme<br />
nello stile e nelle spiegazioni e soprattutto<br />
efficace.<br />
Che tipo di vantaggi possono avere le scuole<br />
dalle clip?<br />
Credo fermamente che la North Kiteboarding<br />
Academy possa rappresentare un fantastico<br />
strumento di lavoro per le scuole sia<br />
per spiegare alcune manovre su un grande<br />
schermo prima di entrare in acqua come<br />
complemento alle lezioni dei vari istruttori,<br />
sia per indirizzare gli allievi a rivedere alcuni<br />
punti chiave delle manovre dopo ogni<br />
lezione.<br />
Ti hanno sorpreso tutte le reazioni positive<br />
al lancio dell'Academy?<br />
Non mi ha sorpreso in realtà il successo del
progetto perché un simile catalogo gratuito<br />
on line di video tutorial non avrebbe che<br />
fatto felice il pubblico. Mi ha sorpreso la<br />
riconoscenza della gente sia nei commenti<br />
che negli incontri in spiaggia. Mi dicevano<br />
che aspettavano da tempo video simili e ora<br />
potevano approfittarne. Questa per noi è la<br />
motivazione più grande a entrare in acqua e<br />
girarne di altri.<br />
Quali sono i vantaggi dell'Academy?<br />
Con l'Academy abbiamo cercato di creare<br />
un prodotto perfetto per i nostri clienti. Prima<br />
di tutto la qualità dei video è impossibile<br />
da trovare in internet, il lavoro della telecamera,<br />
le spiegazioni, le grafiche e l'editing<br />
sono estremamente accurate e rifinite.<br />
La grande sfida era creare un prodotto così<br />
professionale e metterlo a disposizione in<br />
maniera gratuita per qualunque kiter ed è<br />
questo che rende questo progetto così speciale.<br />
Un prodotto del genere di solito viene<br />
offerto in cambio di una sottoscrizione a<br />
pagamento, invece per nessuna delle clip<br />
dell'Academy si deve pagare e mai si dovrà<br />
anche in futuro. Creare i contenuti peraltro è<br />
stato solo una parte del lavoro. Abbiamo incorporato<br />
l'Academy nella North Kiteboarding<br />
App che si può scaricare gratuitamente<br />
sul Iphone o su Android e che permette l'ac-
154<br />
Didattica<br />
North Kiteboarding Academy<br />
cesso a tutti i video, scrivere commenti o<br />
chiedere consigli sui trick. Il vantaggio più<br />
importante è poi la visualizzazione off line: si<br />
possono infatti anche scaricare i video sullo<br />
smartphone e visualizzarli in qualunque momento<br />
anche senza connessione internet.<br />
I video sono disponibili anche su Youtube<br />
visitando il canale North Kiteboarding Youtube<br />
(www.youtube.com/user/nkbrocks) oppure<br />
direttamente sul sito ufficiale di North<br />
Kiteboarding (www.northkiteboarding.com).<br />
Come si può raggiungere il tuo bellissimo<br />
spot e magari approfittare delle tue lezioni?<br />
Al JT Pro Center siamo orgogliosi di offrire<br />
ai nostri ospiti la miglior esperienza di<br />
kitesurf possibile sia che vogliano impararlo<br />
per la prima volta sia che vogliono migliorare<br />
le proprie abilità. Offriamo anche lezioni<br />
avanzate per imparare nuovi trick e viaggi<br />
di scoperta nelle isole vicine. La scuola si<br />
trova in uno dei migliori spot delle Grenadine<br />
e offriamo camere direttamente sullo<br />
spot con la possibilità di gite in barca giornaliere.<br />
È la vacanza da sogno, verrete portati<br />
direttamente tra quelle meraviglie che<br />
di solito guardate da casa.<br />
Per avere tutte le informazioni su questo<br />
magnifico spot e prenotare una vacanza<br />
potete consultare il sito www.kitesurfgrenadines.com.
156<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />
J e s s i c a
W i n k l e r<br />
Un giorno<br />
nella vita di un<br />
istruttore di kite<br />
Molte persone sognano di vivere la vita<br />
di un istruttore di kite in giro per il mondo,<br />
lavorando in spiaggia e incontrando<br />
tutti i tipi di persone. Per dieci anni<br />
ho lavorato per le scuole di kite e ne ho<br />
gestito una tutta mia e posso dirvi che<br />
non tutti i giorni è una festa. Ci sono<br />
molte esperienze incredibili naturalmente<br />
ma, talvolta, può essere estenuante.<br />
Voglio condividere con voi una<br />
tipica giornata delle molte che vivo da<br />
istruttore di kite.
158<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />
La mia sveglia suona alle ore 6,30 a cui rispondo<br />
spingendo il pulsante di stop e cercando di allungare<br />
il mio corpo rigido. Sono così stanca dall'intera<br />
giornata di lezioni di kite del giorno prima<br />
che mi sento come se non avessi neanche dormito.<br />
Poco prima che finisca il conto alla rovescia<br />
della sveglia e ricominci a suonare, il mio<br />
telefono emette una pletora di rumori fastidiosi,<br />
così mi alzo e inciampo lungo il corridoio verso la<br />
cucina e scaldo l'acqua per fare il caffè. Ora ho<br />
esattamente 17 minuti prima di lasciare la casa,<br />
quindi inizio a correre come una pazza per mettere<br />
insieme il mio kit di lavoro: la maglietta da<br />
istruttore, il cappello, la radio, i caschi, il pranzo,<br />
la crema solare, la muta, l'asciugamano e l'Ipad.<br />
Mentre verso il caffè in una tazza, afferro la borsa<br />
e metto la testa fuori dalla porta. Aprendo la<br />
portiera della macchina mi investe l'odore nauseante<br />
della muta dimenticata al sole del tardo<br />
pomeriggio. Abbassando i finestrini, guido ve-
loce per far cambiare l'aria. Arrivo in ufficio e<br />
cambio veicolo per passare al nostro furgone<br />
della scuola e punto verso la spiaggia quando mi<br />
ricordo che abbiamo un studente di 8 anni oggi.<br />
Quindi carico rapidamente un aquilone di 6m<br />
con linee corte e una tavola di 115 cm nel furgone<br />
e arrivo 30 minuti prima dell'allievo.
160<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />
Aprire la scuola tra un caffé e l'altro<br />
Mentre sorseggio ancora il mio caffé mattutino<br />
cerco disperatamente di trovare le energie e mi<br />
destreggio tra due kite, la tavola, i trapezi e il mio<br />
sacco personale necessario per le lezioni. Raggiungo<br />
la spiaggia di sabbia affondando con i<br />
piedi e perdo un trapezio, così per raccoglierlo<br />
mi rovescio il caffé sulla maglietta. Per fortuna<br />
ancora non avevo indossato la mia maglietta di<br />
istruttore quindi non fa niente. Con uno sforzo<br />
muscolare cerco di riuscire a portare tutta l'attrezzatura<br />
fino ad un tavolino da pic nic che abbiamo<br />
allestito per la giornata. Lasciando cadere<br />
tutto in un colpo solo riprendo fiato e cerco di<br />
pensare che questo lavoro mi mantiene in forma<br />
e in salute. Oggi tocca me alzare le bandiere, al-
lestire la barra e la tavola di simulazione. Mentre<br />
torno al furgone a prendere queste attrezzature<br />
compare la mia squadra che mi aiuta. Ci salutiamo<br />
dicendoci buona giornata con le faccie<br />
stanche e abbronzate e tutti torniamo al tavolino<br />
allestito in spiaggia.<br />
Qualche minuto dopo arriva il nostro primo<br />
gruppo di studenti.<br />
Vedo facce dal sorriso smagliante di genitori seguiti<br />
dai ragazzi. Dopodiché assegno ogni allievo<br />
al suo istruttore in base alla personalità e alla<br />
taglia. Mi prendo la mamma perché sono specializzata<br />
a gestire camp di donne dai 45 ai 65 anni.
162<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite
Ho sempre considerato questo come il target più<br />
delicato perché in genere sono terrorizzate poiché<br />
dopo anni spesi a preoccuparsi di figli e casa<br />
perdono il contatto con sé stesse. Mi è sempre<br />
piaciuto osservare le loro facce eccitate quando<br />
riescono ad alzarsi sulla tavola la prima volta.<br />
L'avventura di prendere il kite in mano fino a salire<br />
sulla tavola è un esperienza che non dimenticheranno<br />
più. È entusiasmante essere parte di<br />
questa loro crescita. Suzanne è una donna che<br />
era abituata a fare sport qualche tempo prima<br />
ma ora è così insicura delle proprie abilità come<br />
lo sono molte donne. Insegnare kite a migliaia di<br />
persone mi ha reso capace di metterle a proprio<br />
agio.<br />
Insegnare alle donne: croce e delizia<br />
Le donne sono diverse dagli uomini perché<br />
vogliono sapere il come e il perché di quello che<br />
stanno facendo. Cerco di essere molto attenta al<br />
mio linguaggio del corpo e al tono e alla cadenza<br />
della mia voce. Spiego tutti i dettagli di come<br />
lavora i kite e del perché voglio che facciano determinati<br />
movimenti o debbano tenere la barra in<br />
un certo modo. Quando comincia a essere a suo<br />
agio con l'ala entriamo in acqua.<br />
Mentre camminiamo verso l'acqua alta fino alle<br />
ginocchia mi chiede le tre classiche domande<br />
che mi rivolge ogni turista: Da dove vengo, da<br />
quanto sono lì e da quanto tempo faccio kite.<br />
Cerco di fare il mio meglio per rispondere come<br />
se le sentissi per la prima volta e sfrutto questa<br />
opportunità per distrarle mentre aggancio il kite<br />
al loro trapezio. Nella mia esperienza posso dire<br />
che le donne amano chiacchierare e quando le<br />
lascio fare tra una spiegazione e l'altra si divertono<br />
molto di più e imparano stando a loro agio.<br />
Dopo un'ora e 45 minuti a parlare continuamente<br />
sono io stessa stanca della mia voce e guardo<br />
l'orologio per sapere quanto tempo rimane per la<br />
lezione. Fortunatamente siamo arrivati al punto<br />
che deve provare a mettersi la tavola così la faccio<br />
sedere nell'acqua e afferro la barra. Gli spiego<br />
che l'aiuterò a far volare il kite così lei potrà<br />
concentrarsi sulla tavola.
164<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />
La fatica dell'istruttore<br />
Quando è pronta metto il kite in potenza e la<br />
sollevo. Questa tecnica credo che sia estremamente<br />
funzionale anche se piuttosto faticosa per<br />
me. Essendo una donna di corporatura piccola<br />
il mio stile di insegnamento tende a stancarmi<br />
molto a fine giornata ma voglio vedere i miei allievi<br />
soddisfatti e sacrifico me stessa. Riesce a<br />
stare per alcuni secondi sulla tavola poi affonda<br />
in acqua. Mi congratulo con lei, corro a recuperare<br />
la tavola e la invito a riprovare.<br />
Nel secondo tentativo va un po' più lontano, ma<br />
poi cade. Rido e scherzo, mandando la mia allieva<br />
un po' in confusione, ma raggiungo il mio<br />
massimo successo con gli studenti non fancendoli<br />
sentire frustrati o spaventati, ma piuttosto<br />
facendoli ridere quando cadono. È un modo<br />
fantastico per metterli a loro agio e gli ricorda<br />
di divertirsi. Alla fine della lezione ha avuto una<br />
piccola bella planata e ha un sorriso lungo un<br />
chilometro in faccia. Una delle cose migliori di<br />
essere un istruttore di kite è di vedere qualcuno<br />
passare in poco più di due ore dalla paura più totale<br />
al successo più felice.<br />
Lezione multilingue? No problem<br />
Mentre sono seduta in spiaggia sulla mia sedia<br />
di plastica rossa esausta un altro istruttore si<br />
avvicina e mi dice che c'è qualcuno che vuole<br />
fare lezione ma non parla inglese. Mi alzo e vado<br />
verso la persona per scoprire rapidamente che
166<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />
è brasiliano. Grazie a Dio ho vissuto a Jericoacoara<br />
dal 2017 al 2019 quindi parlo portoghese.<br />
Vuole iniziare subito la lezione così mi rimetto la<br />
mia maglietta da istruttore e mi preparo. Non ho<br />
problemi a chiacchierare in portoghese ma non<br />
faccio una lezione in qesta lingua da almeno 5<br />
anni. In qualche modo mi capisce e riesce a mettersi<br />
in piedi sulla tavola alla fine della lezione.<br />
Successo!<br />
Ora sono le 3 e sto morendo di fame, prendo il<br />
furgone e vado al negozio all'angolo per un piatto<br />
Haitiano. Per 2 dollari ti riempie e ha un buon<br />
sapore. Come scendo dal furgone un gruppo<br />
di ragazzi locali mi fischia dai cespugli. Rido e<br />
li saluto, li vedo ogni giorno ed è carino essere<br />
riconosciuti. Torno in spiaggia per l'ultima lezione<br />
della giornata, una ragazzina di 8 anni. Non<br />
voglio mentire e confesso di essere un po' in<br />
ansia per insegnare il kite a una nbambina così<br />
piccola, ma la marea ora è molto bassa e conosco<br />
molto bene i genitori. Suo padre gli ha fatto<br />
pilotare il kite trainer quindi ha già abbastanza<br />
chiaro come funziona.
Insegnare ai bambini la vera sfida<br />
Appena arrivano le mi corre incontro gridando<br />
"Jessica, Jessica!". Poi ci stringe le braccia intorno<br />
al collo e mi grida "Facciamo kite!". Sentendomi<br />
un po' a disagio perché non sono proprio<br />
un tipo da bambini gli spiego come preparare<br />
un Cabrinha Switchblade si 6m con linee corte<br />
come se fosse una specie di gioco ma il padre<br />
interviene spesso con dettagli tecnici. Mi chiedo<br />
perché gli dice cose che lei a quell'età non può<br />
capire, ma alla fine è una cosa loro e lascia fare.<br />
Può essere frustrante a volte quando i genitori<br />
interferiscono con la lezione perché lo stessi a<br />
volte hanno cattive abitudini nello sport e come<br />
istruttore vorrei che i bambini non replicassero<br />
tali errori.<br />
Regola n. 101: non parlare di cosa è fatta la<br />
sabbia!<br />
Dopo qualche minuto riprendo il controllo della<br />
lezione e cominciamo a pilotare il kite. Mentre<br />
camminiamo sulla sabbia per entrare in acqua gli<br />
chiedo se sa di che cosa è fatta la sabbia. Come<br />
risponde di no gli spiego che è cacca del pesce
168<br />
Esperienze<br />
Un giorno nella vita di un istruttore di kite
pappagallo. Non appena sente questo comincia<br />
a strillare e mi salta addosso per tirarsi su. Pensavo<br />
fosse divertente e invece l'ho spaventata.<br />
Ho sbagliato e intanto rimugino su come riprendere<br />
la sua attenzione ora.<br />
Cerco di tenerla in aria e lei smette di gridare. Allora<br />
aggancio insieme due leash e li aggancio al<br />
suo trapezio, dopodiché le chiedo di tenere il kite<br />
sopra la sua testa e tirare la barra. A quel punto<br />
l'ala la solleva e le sue grida di terrore si trasformano<br />
in grida di gioia. Continuiamo a giocare<br />
finché il padre non interviene irritato e ci forza<br />
a usare la tavola. A lei non interessa nulla ma le<br />
dico in un orecchio che se riesce a stare sulla<br />
tavola facendo contento il papà dopo possiamo<br />
riprendere a volare. Le sue labbra però sono già<br />
blu e propongo di tornare in spiaggia e scaldarci.<br />
Una volta rientrati la bambina corre dal fratello<br />
e inizia a costruire un castello di sabbia. Il padre<br />
così eccitato da vedere la figlia giocare con il kite<br />
in acqua mi prenota tutta la settimana di lezioni.<br />
Sono contenta ma anche completamente in dubbio<br />
su come fare a intrattenere questa ragazzina<br />
che chiaramente non ha la capacità mentale di<br />
gestire ala e tavola insieme. Distratta da una terribile<br />
voglia di una birra abbraccio il padre e gli dico<br />
quanto sono entiusiasta di vederli domani.<br />
Mentre mi gusto l'ultimo sors di birra guarda i tre<br />
kite in spiaggia che mi rimangono da chiudere. Mi<br />
avvicino al primo e inizio a piegarlo. Riflettendo<br />
sul giorno trascorso sorrido. È un paradiso e non<br />
importa quanto sono stanca, adoro il mio lavoro.
170<br />
Riconoscimenti<br />
Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />
A soli 17 anni la kiter statunitense Daniela Moroz lo scorso<br />
2 marzo 2017 ha vinto l'US Sailing's Rolex Yachtswoman of<br />
the Year Awards 2016, uno dei più prestigiosi riconoscimenti<br />
internazionali che un velista possa ricevere. Un premio meritato<br />
vista la sua fantastica stagione agonistica 2016 coronata da due<br />
titoli mondiali.
Daniela Moroz<br />
biondA. giovane. invincibile.<br />
Guarda il video di Daniela Moroz<br />
quest'inverno in Messico:<br />
David Ingiosi _ Photo Credit: Mika Petrikof e Neil Howe
172<br />
Riconoscimenti<br />
Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />
"Oggi è stato uno dei giorni più pazzeschi<br />
della mia vita e c'è un milione di cose che mi<br />
passano per la testa in questo momento. Tutto<br />
quello che posso dire è fate ciò che amate e<br />
ricordatevi sempre di divertirvi. Questo renderà<br />
il vostro viaggio sempre speciale e utile, al di<br />
là del risultato finale. Grazie a ognuno di voi<br />
per seguirmi nel mio viaggio. Non avrei potuto<br />
farcela senza il vostro supporto".<br />
Daniela Moroz<br />
biondA. giovane. invincibile.
Così la kiter Daniela Moroz<br />
(https://danielakitesurf.<br />
wordpress.com) lo scorso 2<br />
marzo 2017 ha scritto sulla sua<br />
pagina Facebook dopo essere<br />
stata insignita dell'US Sailing’s<br />
Rolex Yachtswoman of the<br />
Year Awards 2017, uno dei<br />
più prestigiosi riconoscimenti<br />
internazionali che un velista<br />
possa ricevere. Il premio,<br />
assegnato ogni anno dalla<br />
Federazione Statunitense della<br />
Vela (US Sailing, http://rolex.<br />
ussailing.org), celebra infatti<br />
quegli atleti che nel corso<br />
degli ultimi 12 mesi si sono<br />
particolarmente distinti per i<br />
loro risultati sportivi.<br />
Tale riconoscimento alla Moroz<br />
è importante per due ragioni: la<br />
prima è il fatto che Daniela lo ha<br />
vinto a soli 17 anni, diventando<br />
la più giovane atleta a riceverlo.<br />
Stiamo parlando di un premio<br />
assegnato nel corso della sua<br />
storia dal 1961 a vere icone<br />
della vela mondiale come Paul<br />
Cayard, Ed Baird, Steve Fosset,<br />
Dennis Conner, Ted Turner<br />
e Anna Tunnicliffe, solo per<br />
citarne alcuni.<br />
La seconda ragione è che<br />
Daniela è una kiter e ha rotto una<br />
barriera convincendo i giudici<br />
internazionali a estendere<br />
questo riconoscimento non<br />
solo a una disciplina velica<br />
completamente nuova come il<br />
kitesurf, ma anche per la prima
174<br />
Riconoscimenti<br />
Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />
Daniela Moroz ha cominciato a<br />
praticare gli sport acquatici grazie<br />
ai genitori entrambi appassionati e<br />
atleti di windsurf che l'hanno iniziata<br />
dapprima a questa disciplina.<br />
volta a consegnarlo a una<br />
kiter donna. Prima di lei infatti<br />
solo il rider Johnny Heineken<br />
aveva vinto il premio nel 2012.<br />
Quando le hanno consegnato<br />
il prestigioso riconoscimento<br />
durante la cerimonia allestita<br />
nell'elegante Model Room<br />
del New York Yacht Club a<br />
Manhattan la stessa Daniela<br />
non ha nascosto la propria<br />
sorpresa: “Sono totalmente<br />
stupefatta di ricevere questo<br />
premio. Non credevo potesse<br />
essermi assegnato perché<br />
non mi vedo come un velista.<br />
Il kitesurf è uno sport molto<br />
diverso dalla vela e pensavo<br />
che premiassero un marinaio.<br />
In realtà nonostante le<br />
differenze tra vela e kitesurf,<br />
in acqua siamo tutti marinai.<br />
Abbiamo una passione per il<br />
vento che nessun altro può<br />
capire".<br />
La Moroz ha avuto un 2016<br />
assolutamente fantastico<br />
in termini di competizioni<br />
internazionali. Basti pensare<br />
che era al suo primo anno di<br />
atleta. Nell'ordine la ragazza<br />
ha vinto il Campionato<br />
Mondiale Formula Kite lo<br />
scorso settembre a Weifang-
Binhai, in Cina. Dopodiché<br />
ha conquistato il primo posto<br />
femminile nella prima edizione<br />
dell'Hydrofoil Pro Tour,<br />
aggiudicandosi le tappe di<br />
Mauritius e di Rockingham, in<br />
Australia.<br />
Daniela Moroz è stata infettata<br />
dal virus della vela ancora<br />
prima della sua nascita. I suoi<br />
genitori, infatti, Vlad and Linda,<br />
sono entrambi appassionati<br />
windsurfer e gareggiano in<br />
competizioni nazionali. La<br />
madre Linda, prese parte a<br />
una regata di windsurf a San<br />
Francisco Bay mentre era<br />
incinta di Daniela. In quel<br />
periodo la ragazza doveva<br />
scegliere tra il windsurf e il<br />
kitesurf che il padre aveva<br />
iniziato a imparare e vide in<br />
quest'ultima disciplina il nuovo<br />
fenomeno di successo degli<br />
sport acquatici.<br />
“Il kitesurf è uno sport estremo<br />
e può essere pericoloso -<br />
afferma Daniela - da quando<br />
io e mio padre abbiamo<br />
cominciato è diventato molto<br />
più sicuro. Molti appassionati<br />
di windsurf trasmigrano in<br />
questa nuova disciplina perché<br />
è più semplice fisicamente e si<br />
plana più veloci".<br />
Daniela Moroz ammira molto<br />
Johnny e sua sorella Erika<br />
Heineken, che insieme<br />
formano la leggendaria coppia<br />
del kitesurf statunitense, ma<br />
anche il suo istruttore Sandy<br />
Parker che è stato un'ottima<br />
guida che le ha insegnato a<br />
diventare campionessa del<br />
mondo e a vincere l'US Sailing's<br />
Yachtswoman of the Year 2017<br />
ancora prima di ottenere la<br />
patente di guida.<br />
“È una ragazza fantastica,<br />
molto matura per la sua età -<br />
dice Parker - quando ci siamo<br />
conosciuti e il padre me l'ha<br />
presentata dicendomi che<br />
aveva 11 anni non potevo<br />
crederci. È piuttosto alta per<br />
essere così giovane. La parte<br />
più difficile del kitesurf è<br />
comprendere come lavora il<br />
vento e come interagisce con<br />
il kite. Il fatto di aver praticato<br />
windsurf ha aiutato molto<br />
Daniela a capire tutto questo<br />
fin dalle sue prime lezioni in<br />
acqua. Inoltre questo sport è<br />
una disciplina che privilegia il<br />
multitasking: devi controllare<br />
l'ala e nel frattempo occuparti<br />
della tavola. Daniela<br />
semplicemente è riuscita<br />
subito a mettere tutto insieme".<br />
Mette insieme soprattutto la<br />
sua passione per il mare e gli<br />
sport acquatici con un talento<br />
puro da atleta di razza e questo<br />
a Daniela Moroz gli si deve<br />
riconoscere.
Conquer<br />
Every Set<br />
MAD DOG SERIES<br />
PERFORMANCE WAVE<br />
Get one step closer to pro. Born from the DNA of our pro-model boards—which are ridden by the world’s<br />
top watermen, such as Kai Lenny—the Mad Dog series fuses elite shaping and constructions with<br />
accessible design. With low-profile rails, significant volume and approachable widths, Mad Dog boards<br />
strike the perfect balance between stability and responsiveness, so you can carve with confidence.<br />
CARBON PRO<br />
LIGHTWEIGHT & STIFF<br />
CRISP & DIRECT FEEL<br />
BAREBONES<br />
CLASSIC, SURF-STYLE FLEX PATTERN<br />
EASY ON THE WALLET<br />
LENGTH<br />
WIDTH<br />
VOLUME<br />
7’10”/238.8 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
101L<br />
8’1”/246.4 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
111L<br />
8’6”/259.1 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
121L<br />
7’10”/238.8 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
101L<br />
8’1”/246.4 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
111L<br />
8’6”/259.1 cm<br />
29”/73.7 cm<br />
121L<br />
Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue<br />
.<br />
info@oceanavenue.it<br />
naishsup.com NaishStandUpPaddling NaishSUP<br />
.<br />
+39 328 6442519<br />
frankiebees.com, Rider: Kai Lenny
178<br />
PRODUCT FOCUS<br />
RRD<br />
Product focus<br />
AMAZONE PRO ZIPLESS 4/3<br />
www.robertoriccidesigns.com<br />
Testo & foto: RRD Courtesy<br />
MISURE: 6/8/10/12/14<br />
SPESSORE: 4/3 • 3/2<br />
CARATTERISTICHE<br />
• Nastro interno solo nelle aree di cucitura<br />
• Tessuti Quick dry nella parte anteriore e posteriore<br />
• Pannelli posteriori 360 ultrastretch<br />
• Protezione Antiskid sulle cuciture laterali<br />
• Fori di drenaggio<br />
• Straps water lock alle caviglie
La nuova muta da donna Amazone<br />
PRO Zipless combina i più<br />
morbidi pannelli di neoprene<br />
con un ingresso zipless che insieme<br />
assicurano la massima<br />
flessibilità, calore e libertà dei<br />
movimenti.<br />
I pannelli interni nella parte anteriore<br />
e posteriore utilizzano<br />
tessuti quick dry per aumentare<br />
il calore e ridurre i tempi di<br />
asciugatura.<br />
La Amazone PRO ZIPLESS rappresenta<br />
la nuova scelta dei<br />
PRO RIDERS che cercano una<br />
muta con spessori minimi e con<br />
il miglior compromesso tra calore<br />
e flessibilità.
180<br />
PRODUCT FOCUS<br />
F-One<br />
Product focus<br />
RRD ZERO B/Z<br />
www.robertoriccidesigns.com<br />
Testo & foto: RRD Courtesy<br />
MISURE UOMO: XS/S/M/MT/L/LT/XL/XXL/XXXL<br />
SPESSORE: 5/3 • 4/3 • 3/2 • 2/2<br />
CARATTERISTICHE<br />
• Cuciture Flatlock<br />
• Neoprene Mesh su petto e spalle<br />
• Neoprene Superstrech per il top<br />
• Fori di drenaggio<br />
• Straps di velcro alle caviglie<br />
La muta ideale per coloro che<br />
cercano il miglior compromesso<br />
tra calore, prezzo e prestazioni.<br />
Realizzata con pannelli di neoprene<br />
Superstretch per la parte<br />
superiore del corpo combinati<br />
con neoprene Durastrech per il<br />
resto della muta.<br />
La ZERO Backzip offre ancora<br />
più calore grazie all'inserimento<br />
sul petto e la schiena di speciali<br />
pannelli in cui il mesh neoprene<br />
accelera il tempo di asciugatura<br />
della muta sotto l'azione del<br />
vento.
182<br />
PRODUCT FOCUS<br />
F-One<br />
Product focus<br />
F-ONE BANDIT<br />
www.f-onekites.com<br />
Testo & foto: F-ONE Courtesy<br />
MISURE/range:<br />
4m² :<br />
35+ knts<br />
5m² :<br />
30+ knts<br />
6m² :<br />
28+ knts<br />
7m² :<br />
25+ knts<br />
8m² :<br />
20 > 35 knts<br />
9m² :<br />
15 > 30 knts<br />
10m² :<br />
12 > 26 knts<br />
11m² :<br />
11 > 24 knts<br />
12m² :<br />
10 > 22 knts<br />
14m² :<br />
8 > 18 knts<br />
17m² :<br />
8 > 16 knts<br />
Il design del nuovo Bandit è<br />
quanto di più esaltante con un<br />
ampio range di prestazioni e<br />
qualità di volo che sono piuttosto<br />
rare in una singola ala.<br />
Nella progettazione di un kite in<br />
genere viene data priorità alla<br />
potenza nelle misure più grandi,<br />
mentre in quelle più piccole<br />
i criteri di design privilegiano lo<br />
strapless e il wave riding. In questa<br />
nuova versione che celebra<br />
i suoi 10 anni il Bandit racchiude<br />
tutte le sue caratteristiche<br />
originali, ma diventa molto più<br />
facile e confortevole da gestire.<br />
Il lavoro di sviluppo dell'ala si è<br />
concentrato sulla trazione e la<br />
velocità.<br />
Potente abbastanza per agevolare<br />
la planata immediata, il<br />
kite sembra regolarsi automaticamente<br />
per trainarvi senza<br />
sforzo. Ci siamo sbarazzati del<br />
tiro laterale in modo che il rider<br />
possa navigare con meno pressione<br />
sulla schiena e le gambe.<br />
Navigare di bolina è sorprendentemente<br />
facile, la trazione è<br />
morbida e totalmente equilibrata.<br />
La nuova versione del Bandit<br />
è un kite assolutamente da non<br />
perdere per gli amanti del wave<br />
riding e Camille Delannoy può<br />
confermarlo!
Product focus<br />
MITU PRO MODEL CARBON 5'6<br />
Taglia 5'4'' | 5’6’’<br />
Dimensioni 162 x 46 cm | 167 x 46.5 cm<br />
Volume 18 L | 19 L<br />
Peso 3.05 kg* | 3.11 kg *Grazie alla lavorazione custom<br />
l livello del riding strapless ha<br />
fatto passi da gigante sia per i<br />
rider professionisti che gli appassionati.<br />
Quando si naviga<br />
strapless ogni riduzione di peso<br />
si trasforma in un vantaggio diretto<br />
per il vento che permette<br />
di tenere la tavola attaccata ai<br />
piedi. Abbiamo concentrato il<br />
nostro lavoro sulla tecnologia<br />
e i nuovi materiali in modo da<br />
ottenere la migliore costruzione<br />
possibile in base a due criteri<br />
fondamentali:<br />
Il peso: la costruzione in carbonio<br />
HD con una particolare finitura<br />
leggera permette di ottenere<br />
una tavola affidabile e dal<br />
peso estremamente contenuto.<br />
Il comfort: abbiamo lavorato<br />
specificatamente sul flex della<br />
tavola poiché il carbonio tende<br />
a essere naturalmente più rigido.<br />
La struttura con strisce di<br />
tessuto biassiale con angolo di<br />
45° eliminano le fibre longitudinali<br />
e migliorano la flessibilità<br />
della tavola. La Mitu è completamente<br />
trasformata e garantisce<br />
sensazioni incredibili.
184<br />
Wave strapless<br />
The Jibe<br />
THE<br />
JIBE<br />
Avete ormai imparato l'arte del twintip e volete allargare le vostre abilità sulla tavola<br />
passando al surfino monodirezionale strapless. Vi ritrovate in piedi sulla tavola e iniziate<br />
a navigare senza problemi finché non realizzate che non siete più su un oggetto che può<br />
andare in entrambe le direzioni quindi nel cambio di direzione avrete bisogno di girare<br />
la tavola spostando i piedi. Uno dei modi più semplici per farlo è quello di eseguire una<br />
strambata, detta anche "Jibe". La Jibe tecnicamente consiste in un cambio di direzione<br />
eseguito sottovento.
1.<br />
Come per qualunque salto, sia esso con<br />
Allentate la pressione dei talloni sul lato<br />
sopravento della tavola e cominciate a<br />
metterla piatta sull'acqua. Nel frattempo<br />
richiamate il kite fino alle ore 12.<br />
2.<br />
Mentre richiamate il kite alle ore 12<br />
cominciate a girare la tavola portandola<br />
al lasco e spostate il peso leggermente<br />
in avanti caricando il vostro piede anteriore.
186<br />
Wave strapless<br />
The Jibe<br />
3.<br />
Nel momento in cui il kite raggiunge le<br />
ore 12 e cominciate a sentirvi più leggeri<br />
sulla tavola per via del tiro più verticale<br />
dell'ala, spostate i piedi con un movimento<br />
fluido. Questo è il punto più delicato<br />
della manovra.<br />
4.<br />
Dovrete scomporre il movimento dello<br />
scambio dei piedi in due fasi: nella prima<br />
il piede anteriore dovrebbe tenere un<br />
angolo di 45 gradi con la tavola e nel momento<br />
in cui vi sentite più leggeri sulla<br />
tavola avanzate il piede posteriore e<br />
posizionatelo parallelo a quello anteriore<br />
il più vicino possibile. Questa sarà<br />
la posizione più instabile della manovra<br />
quindi cercate di farla durare il meno<br />
tempo possibile. Sfruttate il tiro del kite<br />
e la presa sulla barra per rimanere stabili<br />
e aumentare il vostro equilibrio.<br />
5.<br />
Seconda fase: nel momento in cui vi<br />
sentite stabili sulla tavola nella nuova<br />
posizione coi i due piedi vicini portate<br />
il piede anteriore nella posizione dove<br />
prima c'era il piede posteriore. A questo<br />
punto il vostro kite dovrebbe avere ormai<br />
superato le ore 12, quindi lo portate<br />
alle ore 11<br />
6.<br />
Ormai i vostri piedi hanno effettuato<br />
lo scambio di posizione e continuate a<br />
mandare il vostro kite in potenza sulle<br />
nuove mure in modo da riacquistare velocità<br />
nella nuova direzion<br />
W a v e s t
Consigli<br />
Potete effettuare il cambio dei piedi prima,<br />
durante o subito dopo la strambata.<br />
La scelta sta a voi in base alla posizione<br />
che vi verrà più naturale. In ogni caso le<br />
fasi del cambio dei piedi saranno sempre<br />
le stesse.<br />
Mantenere il peso del corpo il più centrale<br />
possibile sulla tavola è la chiave<br />
per la buona riuscita della manovra. In<br />
questo modo infatti aumenterete la stabilità<br />
della tavola. Al contrario spostamenti<br />
bruschi dei piedi e del peso fuori<br />
dall'asse centrale della tavola aumenteranno<br />
le difficoltà.<br />
Effettuare il cambio dei piedi con un<br />
saltello non è l'ideale, ma può essere fatto:<br />
a meno però che non atterriate in una<br />
posizione perfetta, cadrete sicuramente<br />
dalla tavola.<br />
Ricordatevi che i vostri piedi devono effettuare<br />
solo uno scambio di posizione e<br />
non trovarne delle altre. Il piede posteriore<br />
semplicemente diventa quello anteriore<br />
e viceversa.<br />
Togliere la mano posteriore dalla barra<br />
può aiutarvi a ruotare meglio il torso e<br />
bilanciarvi durante la strambata.<br />
r a p l e s s
188<br />
Tutorial Freestyle<br />
MOBYDICK NOSE GRAB<br />
MOBYDICK<br />
A L B E<br />
T u t o r i a l<br />
F r e e s t y l e<br />
NOSE GR
R T O R O N D I N A<br />
Il Mobydick è una delle mie manovre<br />
preferite. Questo perché già il Moby è<br />
piuttosto differente da tutti gli altri trick<br />
soprattutto nella fase di decollo poiché<br />
non si deve tenere il bordo, ma fondamentalmente<br />
si effettua una rotazione<br />
al lasco.<br />
Ho realizzato che lo stacco dall'acqua<br />
è un po' come eseguire un Back Flip su<br />
un trampolino e la sensazione è esattamente<br />
la stessa. Fondamentalmente è<br />
la stessa rotazione di un Front Mobe ma<br />
con un passaggio di barra talmente anticipato<br />
che l'effetto risulta molto diverso.<br />
AB<br />
E s e c u z i o n e :<br />
1.Cercate un chop piuttosto ripido da<br />
usare come trampolino e tenetevi pronti<br />
a lasciare immediatamente la vostra<br />
mano posteriore dalla barra.<br />
2.Non appena colpite il frangente,<br />
spingete all'indietro la testa per iniziare<br />
la rotazione ma nello stesso tempo cercate<br />
di tenere la barra vicino alla parte<br />
anteriore del corpo per effettuare il passaggio.<br />
3.Passate la barra dietro alla schiena e<br />
continuate a spingere con la testa per<br />
continuare il movimento rotatorio.<br />
4.Non appena la vostra mano lascia la<br />
barra, guardate la prua della tavola. Accertatevi<br />
di piegare abbastanza la vostra<br />
gamba anteriore per riuscire ad afferrare<br />
la tavola con la mano.<br />
5.Pensate di afferrare la barra con l'altra<br />
mano appena possibile: questo vi aiuterà<br />
a concludere la rotazione e atterrare<br />
in assetto heelside e a tenere il kite<br />
nella stessa posizione.<br />
6.Piegate le ginocchia e tenetevi pronti<br />
per un atterraggio morbido!
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