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Kitesoul Magazine #17 Edizione Italiana

In questo numero: Event - Blue Palawan Open 2017, Roccaraso Snowkite World Contest 2017. Trip - Tasmania, Los Roques. ITW - Jerrie Van De Kop, Camille Delannoy, Erik Volpe, Daniela Moroz. North Kiteboarding Academy. Tutorial - Jibe by Reo Stevens, Mobydick Nosegrab by Alberto Rondina. E molto altro...

In questo numero: Event - Blue Palawan Open 2017, Roccaraso Snowkite World Contest 2017. Trip - Tasmania, Los Roques. ITW - Jerrie Van De Kop, Camille Delannoy, Erik Volpe, Daniela Moroz. North Kiteboarding Academy. Tutorial - Jibe by Reo Stevens, Mobydick Nosegrab by Alberto Rondina. E molto altro...

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SPOT<br />

_ Paradiso Los Roques<br />

>>TUTORIAL<br />

_ North Kiteboarding Academy<br />

_ Freestyle: MobyDick Nose Grab<br />

>> AVVENTURE<br />

_Selvaggia Tasmania<br />

>> ITW<br />

_ Jerrie Van de Kop<br />

_ Camille Delannoy<br />

>> EVENTI<br />

_Blue Palawan Open 2017<br />

_Sal-Boavista Downwind<br />

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Direttore Responsabile<br />

David Ingiosi<br />

david.ingiosi@kitesoul.com<br />

Redattore tecnico wave<br />

Mitu Monteiro<br />

Redattore tecnico freestyle<br />

Alberto Rondina<br />

Tecnica<br />

Renato Casati<br />

Photo & Video<br />

Maurizio Cinti<br />

Grafica<br />

Giuseppe Esposito<br />

Traduzioni italiano-inglese<br />

Daniela Meloni<br />

APRILE 2017 - MAGGIO 2017<br />

BIMESTRALE<br />

Testi<br />

Alberto Rondina, Camille Delannoy,<br />

Claudia Guzmàn, Denny Morrice,<br />

Diego Facchetti, Erik Volpe, Jeremie<br />

Tronet, Jessika Winkler, Tom Court, Reo<br />

Stevens, Romi de Jesus, Sensi Graves,<br />

Ulrich Frank.<br />

Immagini<br />

Svetlana Romantsova, Toby Bromwich,<br />

JT Pro Center, Bianca Asher, Fukajaz,<br />

Rafael España, Maxi Gomez, Gabriele<br />

Rumbolo.<br />

Cover:<br />

Rider Forest Bakker<br />

Photo Svetlana Romantsova<br />

Editore e pubblicità<br />

VISU Media<br />

Via Cavour, 20<br />

24030 Ambivere (BG)<br />

Amministratore Unico<br />

Federico Sugoni<br />

fs@kitesoul.com<br />

Registrazione Tribunale<br />

di Bergamo n°10/2014<br />

del 15/04/2014.<br />

Copyright <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong><br />

La VISU Media è titolare esclusiva della<br />

testata <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> e di tutti i diritti di<br />

pubblicazione e diffusione in Italia. L’utilizzo<br />

da parte di terzi di testi, fotografie e disegni,<br />

anche parziale, è vietato. L’Editore si dichiara<br />

pienamente disponibile a valutare - e se del<br />

caso regolare le eventuali spettanze di terzi<br />

per la pubblicazione di immagini di cui non<br />

sia stato eventualmente possibile reperire la<br />

fonte. Informativa e Consenso in materia di<br />

trattamento dei dati personali (Codice Privacy<br />

d.lgs. 196/03). Nel vigore del D.Lgs 196/03 il<br />

Titolare del trattamento dei dati personali, ex<br />

art. 28 D.Lgs. 196/03, è VISU Media, con sede<br />

legale in Ambivere (BG), via Cavour, 20. La stessa<br />

La informa che i Suoi dati, eventualmente da<br />

Lei trasmessi alla VISU Media, verranno raccolti,<br />

trattati e conservati nel rispetto del decreto<br />

legislativo ora enunciato anche per attività<br />

connesse all’azienda.<br />

La lettura della presente informativa deve<br />

intendersi quale presa visione dell’Informativa<br />

ex art. 13 D.Lgs. 196/03 e l’invio dei Suoi dati<br />

personali alla VISU Media varrà quale consenso<br />

espresso al trattamento dei dati personali<br />

secondo quanto sopra specificato. L’invio di<br />

materiale (testi, fotografie, disegni, etc.) alla<br />

VISU Media deve intendersi quale espressa<br />

autorizzazione alla loro libera utilizzazione da<br />

parte di VISU Media per qualsiasi fine e a titolo<br />

gratuito, e comunque, a titolo di esempio, alla<br />

pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto<br />

cartaceo e non, su qualsiasi pubblicazione<br />

(anche non della VISU Media), in qualsiasi canale<br />

di vendita e Paese del mondo.<br />

FEDERICO SUGONI<br />

Editore<br />

Manager d’Azienda<br />

ed Imprenditore, si appassiona al<br />

surf da giovanissimo, ma scopre<br />

l’amore per il Kitesurf da grande<br />

durante un viaggio alle Hawaii.<br />

Il kite è la sua più grande<br />

passione dopo sua figlia. Nel 2014<br />

fonda <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong>.<br />

GIUSEPPE ESPOSITO<br />

Direttore creativo<br />

Kiter sin da piccolo, rider per RRD<br />

Italia, laureato in Design della<br />

Comunciazione al Politecnico di<br />

Milano. Con questo incarico ha<br />

potuto finalmente unire le sue due<br />

passioni: il kite ed il design.<br />

DAVID INGIOSI<br />

Direttore Responsabile<br />

Giornalista professionista e<br />

video maker specializzato in<br />

vela, avventure di mare, viaggi e<br />

sport acquatici, da oltre 15 anni<br />

racconta da dentro il "pianeta<br />

blu". Si è innamorato del kitesurf<br />

diversi anni fa in Sardegna poi ha<br />

viaggiato in tutto il mondo come<br />

istruttore Iko.<br />

MAURIZIO CINTI<br />

Videomaker<br />

Appassionato di cinema<br />

e fotografia. Skater, Snowboarder<br />

e Wakeboarder, appena ha<br />

conosciuto il kitesurf, tutto il resto<br />

è diventato un ricordo, inizia con<br />

il freestyle,ma ora ama le onde<br />

grandi e potenti. La ricerca dello<br />

swell perfetto è la sua passione.


KITESOUL MAGAZINE<br />

Feel The Flow<br />

RENATO “DR. KITE” CASATI<br />

Direttore tecnico<br />

Wave team rider RRD. Kitesurfer<br />

dal 2000, è stato giudice ed<br />

atleta PKRA e KPWT. Ha scritto<br />

continuativamente per diverse<br />

riviste di settore<br />

negli ultimi 12 anni.Vive fra lago di<br />

Como e Sardegna, ma sverna fra<br />

le onde Capoverdiane.<br />

MITU MONTEIRO<br />

Redattore tecnico wave<br />

Capoverdiano di Sal, Rider<br />

Ufficiale F-One, Manera. Campione<br />

Mondiale wave KPWT nel 2008 e<br />

tre volte Vice Campione Mondiale.<br />

Inizia giovanissimo con il Surf<br />

e con il Windsurf, dopo<br />

poco scopre il Kitesurf<br />

e diventa amore puro.<br />

ALBERTO RONDINA<br />

Redattore tecnico freestyle<br />

È il miglior esponente del<br />

Kite Italiano nel mondo delle<br />

competizioni, Rider Ufficiale<br />

per Cabrinha Kites, Neil Pryde e<br />

GoPro. Quattro volte Campione<br />

Italiano, Campione Europeo 2010 e<br />

terzo classificato nel Campionato<br />

Mondiale PKRA 2012.<br />

DANIELA MELONI<br />

Traduttrice professionista<br />

Daniela ha vissuto principalmente<br />

all’estero, dove ha conseguito<br />

la laurea in Giurisprudenza e<br />

iniziato la sua carriera. Capisce di<br />

avere una passione per gli sport<br />

acquatici nel 2007 quando si<br />

ritrasferisce nella costa ovest della<br />

Sardegna e incontra suo marito,<br />

il kitesurfer Enrico Giordano.<br />

Dal 2009 è una traduttrice<br />

professionista. Amante del SUP e<br />

fotografa amatoriale non manca<br />

mai di fotografare o riprendere<br />

una sessione wave di kite o SUP.


Quando il kiteboarding è scelto<br />

per vendere profumi è fatta<br />

Nell'era moderna ipercomunicativa e sempre più devota al marketing è molto semplice<br />

capire quando uno sport diventa veramente popolare e di successo. Succede<br />

quando quell'attività sportiva e il mondo di valori che rappresenta supera i confini<br />

della pubblicità tecnica e invade il mondo dell'advertising mainstream. Non più quindi<br />

solo spot di attrezzature, componenti e abbigliamento che reclamizzano questo o<br />

quel brand di settore e parlano al proprio target di appassionati con linguaggi e codici<br />

stilistici condivisi. Al contrario si prende lo sport in questione, magari un'atleta<br />

o un personaggio che ne rappresenta l'apice massimo in termini di popolarità, stile<br />

e personalità e lo si trasforma nel testimonial perfetto per pubblicizzare e vendere<br />

qualsiasi prodotto del mercato: saponette, macchine, viaggi, bevande e quant'altro.<br />

Al kiteboarding in questo periodo sta succedendo proprio questo: compagnie telefoniche,<br />

case farmaceutiche, aziende motoristiche hanno ormai capito che questo<br />

sport è fico perché è sinonimo di divertimento, socialità, natura, coraggio, benessere.<br />

E cominciano a sfruttarlo a loro uso e consumo. L'ultima campagna pubblicitaria<br />

mainstream ad avere pescato a piene mani nel mondo del kiteboarding è quella firmata<br />

dalla prestigiosa casa di moda Armani. L'occasione è stata il lancio del celebre<br />

profumo Acqua di Giò per il quale è stato prodotto un bellissimo video, ricercato e<br />

seducente in pieno stile Armani, con protagonista il rider britannico Tom Court. Girate<br />

in elegante bianco e nero in una location in Sud Africa, le immagini riprendono<br />

l'atleta del team internazionale North mentre esegue spettacolari evoluzioni e si gode<br />

l'adrenalina e le emozioni della navigazione catturandone lo spirito seducente e selvaggio.<br />

A 25 anni Tom Court non solo è uno dei migliori atleti in circolazione, ma è di<br />

una bellezza sconvolgente ed emana fascino da vendere, come testimonia il suo canale<br />

You Tube https://www.youtube.com/channel/UCa4U3I1RkE1bVHKQXz1azDw. Il nuovo<br />

video pubblicitario costituisce il primo di una serie di episodi dal titolo The Scent<br />

of Life con cui Armani intende rappresentare attraverso vari personaggi il profumo<br />

della vita. La redazione di <strong>Kitesoul</strong> ha raggiunto Tom tra un viaggio e l'altro e gli ha<br />

chiesto di raccontare come ha vissuto questa esperienza destinata in qualche modo<br />

a trasformare lo stesso mondo del kiteboarding a livello di comunicazione. Ecco quello<br />

che ci ha detto: "Sono stato invitato a Parigi dalla società Xtreme Video per discutere<br />

un progetto seguito da Youtube Lab per alcuni brand che volevano includere gli<br />

sport estremi nella loro comunicazione. Uno di questi brand era proprio Armani che<br />

dopo avere preso in considerazione alcune idee ha deciso che il kiteboarding poteva<br />

essere qualcosa su cui lavorare. Abbiamo quindi pianificato un viaggio a Cape Town<br />

per girare a gennaio scorso. Le riprese effettuate con le camere Red sono durate tre<br />

giorni e ho coinvolto nel progetto anche Jason Hearn, Bas Koole e Noe Font, tutti concentrati<br />

a lavorare sodo con gli art director e chiudere il tutto in tempo. Non è stato


facile in tempi così stretti, ma lavorare con le persone giuste fa la differenza. La versione<br />

finale del video è stata ultimata la scorsa settimana ed è già stata vista da 1,5<br />

milioni di persone. È sempre stato il mio sogno di legittimare il kiteboarding in una<br />

direzione più mainstream anche perché sono convinto che la salute e il fitness siano<br />

una parte importante del nostro futuro come esseri umani. Gli action sport hanno un<br />

ruolo fondamentale in questo gioco. Non è un caso che i grandi brand del mercato<br />

comincino a utilizzare sport minori come il nostro e chi li pratica per rappresentare<br />

questi valori genuini. Per fortuna questo progetto ha permesso di fare passi enormi<br />

in questa direzione".<br />

David Ingiosi


SOMMARIO<br />

PORTFOLIO<br />

EVENTI<br />

DOWNWIND<br />

16 28 46<br />

Filippine: il Kite Park in<br />

puro stile tropicale<br />

I miei 75 km in Atlantico:<br />

adrenalina, fatica e gioia<br />

a non finire<br />

AVVENTURE<br />

ITW<br />

PERSONAGGI<br />

88<br />

Bella, potente, selvaggia<br />

Tasmania<br />

96<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf?<br />

Mai abbastanza<br />

estremo per me<br />

112<br />

Camille Delannoy: "Lo<br />

Strapless per me è libertà"<br />

RICONOSCIMENTI<br />

FOCUS<br />

BASIC STRAPLESS<br />

170<br />

Daniela Moroz: bionda,<br />

giovane, invincibile<br />

178<br />

RRD - Mute freezip<br />

F-ONE - Bandit<br />

F-ONE - Mitu Pro Model<br />

184<br />

Jibe by Reo Stevens


COMPETIZIONI ENDURANCE KITE TRIP<br />

60 72 76<br />

Festa dello Snowkite al<br />

Mondiale 2017 di<br />

Roccaraso<br />

<strong>Kitesoul</strong> diventa media<br />

partner della Traversata<br />

2017<br />

Vzlakite: un kite safari<br />

nel paradiso di Los<br />

Roques<br />

ATLETI<br />

DIDATTICA<br />

ESPERIENZE<br />

128<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta<br />

a essere migliori<br />

140<br />

Portfolio North Kiteboarding<br />

Academy<br />

156<br />

Portfolio Un giorno nella vita di un<br />

istruttore di kite<br />

WAKESTYLE<br />

188<br />

Mobydick Nosegrab by<br />

Alberto Rondina


16<br />

PORTFOLIO<br />

Airton Cozzolino<br />

RIDER: AIRTON COZZOLINO<br />

FOTO: JTPROCENTER


18<br />

PORTFOLIO<br />

Camille Delannoy<br />

RIDER: CAMILLE DELANNOY<br />

FOTO: GABRIELE RUMBOLO


20 PORTFOLIO<br />

David Tonijuan<br />

RIDER: DAVID TONIJUAN<br />

FOTO: RICK PRYCE


22 PORTFOLIO<br />

Jerrie Van De Koop<br />

RIDER: JERRIE VAN DE KOOP<br />

FOTO: SVETLANA ROMANTSOVA


24 PORTFOLIO<br />

Sensi Graves<br />

RIDER: SENSI GRAVES<br />

FOTO: TOBY BROMWICH


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28<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

Filippine:<br />

il Kite Park in puro stile<br />

Il Paese tropicale delle Filippine. Di certo non il<br />

primo posto si pensi possa avere un kiteboarding<br />

slider park. Tuttavia annidato sul litorale tra le<br />

mangrovie c'è il Blue Palawan, la casa del primo<br />

slider park asiatico. Le Filippine contano infinite<br />

isole, ma la più famosa per il kiteboarding rimane<br />

Boracay. Blue Palawan e il Blue Kiteboarding<br />

stanno cercando di cambiare questa situazione.<br />

Il 2016 ha segnato l'evento inaugurale del Blue<br />

Palawan Kiteboard Open, una gara ad invito<br />

che ha portato i migliori atleti della disciplina a<br />

confrontarsi nel nuovo slider park. Nel febbraio del<br />

2017 la seconda edizione del Blue Palawan Open<br />

si è svolta senza difficoltà. Seguitemi allora mentre<br />

vi porto a fare un giro attraverso le Filippine. E<br />

preparatevi a bagnarvi.<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Sensi Graves<br />

Photo Credit: Tom Bromwich


30<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

Il Blue Kiteboarding Park e il Blue Palawan sono situati lungo<br />

il litorale di Palawan dove i venti dal mare scuotono i tetti<br />

di paglia delle casette che vengono utilizzate come alloggio<br />

per gli ospiti. Il proprietario della struttura, Jorja Mitra, inizialmente<br />

non pensava a uno slider park o al kiteboarding<br />

mentre lo costruiva. Il suo coinvolgimento nella costruzione<br />

di un resort e nel management si rivolgeva più agli ospiti in<br />

cerca di una vacanza in puro stile tropicale. Ma dal momento<br />

in cui i venti non smettevano di soffiare, qualcosa si è strappato<br />

nel suo piano iniziale di avere un pacifico buon retiro<br />

sulla spiaggia e, fortunatamente per noi, Jorja ha deciso di<br />

trasformare il Blue in un hotel e una destinazione per gli<br />

appassionati kiter.<br />

Blu Palawan guarda a est nel Mar della Cina e i venti predominanti<br />

sono venti occidentali. Una barriera corallina esterna<br />

protegge l'area di fronte al Blue dalle onde frangenti e<br />

la zona interna presenta bassi fondali e un regime di maree<br />

controllato. Questo, combinato con le abbondanti quantità<br />

di scure alghe verdi formano le condizioni per avere acqua<br />

piatta come l'olio per la gran parte della giornata. La laguna<br />

formata dalla marea di fronte infatti si riempie e si svuota<br />

creando uno spot tranquillo e piatto come uno specchio.<br />

La seconda edizione del Blu Kiteboarding Open è stata molto<br />

lontana dalla settimana senza vento che avevamo avuto<br />

lo scorso anno. Quest'anno, il periodo di attesa per la gara è<br />

stato di 10 giorni invece che di 7 e gli dei del vento ci hanno<br />

sorriso. "Vi ho detto ragazzi che sarebbe stato ventoso qui!",<br />

ha continuato a strillare per tutta la settimana l'organizzatrice<br />

dell'evento Paula Rosales.


32<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

Atmosfera rilassata e il costume la nostra<br />

divisa<br />

L'atmosfera della manifestazione riflette lo stile tropicale<br />

dell'isola con tranquilli briefing con i rider, cocktail alla<br />

frutta e pantaloncini da surf e bikini come nostre uniformi<br />

quotidiane. Il sole è estremamente forte e continua a battere<br />

sulla testa di noi rider senza sosta. È un equilibrio continuo<br />

tra il mettersi crema solare a sufficienza e non essere<br />

sopraffatti dai raggi solari. Le atlete indossavano spesso<br />

legging e maglie a maniche lunghe per proteggersi, mentre<br />

i maschi erano più nochalant (una maglietta potrebbe servire?),<br />

ma in ogni caso tutti indossavano le mascherine blu<br />

della manifestazione.<br />

Abbiamo iniziato la settimana di buon umore come concorrenti<br />

da tutto il mondo arrivati ​al Blue. Il giorno di apertura<br />

ufficiale è stato l'8 febbraio quando il vento ha iniziato a<br />

soffiare presto. I giudici hanno deciso che quello poteva


essere il warm day dell'evento, così tutti i rider sono scesi<br />

in acqua in massa per divertirsi tra gli ostacoli. Con tre<br />

strutture in acqua, il campo di azione è diventato rapidamente<br />

affollato ma niente in confronto alla folla di emozioni<br />

di surfare con i tuoi amici in condizioni perfette, tutti a dare<br />

spettacolo per gli altri e per i media.<br />

Ragazze in gara: poche ma buone<br />

L'11 febbraio è stato il primo giorno ufficiale di gara con le<br />

heat per le semi finali in programma. Il vento ha iniziato a<br />

soffiare presto e per le ore 12 la gara era ormai cominciata.<br />

Abbiamo cominciato le heat femminili con 6 ragazze schierate:<br />

Annelous Lammerts, Victoria Soloveykina, Isabel von<br />

Zastrow, Manuela Jungo, Colleen Carroll e la vostra Sensi<br />

Graves.<br />

Il livello delle ragazze quest'anno è cresciuto molto e ogni<br />

concorrente era carica. Abbiamo smanovrato su ogni strut-


34<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale


tura (dall'Air Asia Roof Top Rail, al North Fun Box, al Solaire<br />

Kicker). Annelous Lammerts ha dimostrato un livello superiore<br />

chiudendo il primo Double Pass, un toe-side Backside<br />

540, mai atterrato da una donna su una struttura durante<br />

una competizione. Il pubblico era in estasi.<br />

La classe e la tecnica di Annelous<br />

A causa del numero ridotto di donne, abbiamo deciso di<br />

correre due manche "finali". Il primo turno battezzato semifinale<br />

e il secondo turno con le finali vere e proprie sono<br />

stati combinati per dare un punteggio complessivo. Il punteggio<br />

più alto su ogni struttura di ogni round è stato così<br />

combinato per dare al rider punti complessivi e classifica<br />

finale.<br />

Dopo le heat per le semifinali Annelous Lammerts era in testa<br />

alla classifica grazie al suo Toe Back 540 e altre manovre<br />

che le davano 5 punti di distanza dalla seconda classificata.<br />

Isabel Von Zastrow, appena arrivata sulla scena della<br />

Kite Park League, ha dimostrato controllo ed equilibrio e ha<br />

conquistato due dei punteggi più alti della giornata aggiudicandosi<br />

la seconda posizione con 18,5 punti totali. Colleen<br />

Carroll è arrivata appena dietro di lei con 18,3 punti,<br />

seguita dalla vostra Sensi Graves con 16.6, quindi Manuela<br />

Jungo con 14.5 e Victoria Soloveykina con 13.5 punti.<br />

Una giornata epica per il Kite Park<br />

Sul fronte maschile i 18 concorrenti sono stati divisi in tre<br />

gruppi e l'accesso alle varie heat in programma è stato definito<br />

in base alla classifica della scorsa edizione dell'evento.<br />

I primi due atleti di ogni heat avrebbero proseguito fino<br />

alle finali e gli altri tre avrebbero preso parte a un "dingle"<br />

round.


36<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

Tra gli uomini, gli atleti che sono andati avanti in questo<br />

primo girone sono stati Brandon Scheid e Craig Cunningham,<br />

Ewan Jaspan e Sam Light, Eric Rienstra e Noe Font.<br />

Ognuno di loro ha dimostrato controllo, stile e manovre potenti<br />

contro i rails. Brandon Scheid, per esempio ha chiuso<br />

un Mobe 540 e un Moby 540.<br />

Alla fine della giornata eravamo tutti esausti, bruciati dal<br />

sole e doloranti, ma sicuri di aver preso parte a una delle<br />

giornate più strepitose che ciascuno di noi ricordi nell'ambito<br />

del kite park. Con i venti costanti per tutto il giorno e<br />

una progressione stabile delle heat siamo stati capaci di<br />

portare avanti un bel pezzo di competizione.<br />

I park non sono una passeggiata<br />

Eravamo arrivati al 5° giorno. Avevo lo stomaco stretto per<br />

la tensione e facevo lunghi respiri per calmarmi. Il kiteboarding<br />

sugli slider è difficile. Per chi non l'avesse mai<br />

provato provate a immaginarvi questa scena: vi avvicinate<br />

a un grosso, enorme ostacolo di plastica in acqua, cercate<br />

di mantenere una velocità alta (difficile), vi sganciate e vi<br />

allineate con la struttura, il tutto ruotando, spingendo e apparendo<br />

super stilosi (molto difficile). Le variabili del vento<br />

che noi tutti conosciamo bene giocano un ruolo determinante<br />

nell'eseguire i trick contro un ostacolo. Questa difficoltà<br />

è ciò che amo del kite park ma anche di quello che<br />

più detesto. Potrebbe il vento gentilmente darci una mano?<br />

Per fortuna lo ha fatto e il 12 febbraio, giorno delle finali<br />

femminili e del dingle round maschile, è stato un successo.<br />

Abbiamo iniziato proprio da quest'ultimo, dove i rider<br />

si confrontavano contemporaneamente. Il punteggio si<br />

basava su differenti fattori, inclusi la difficoltà tecnica, la<br />

velocità e soprattutto l'esecuzione: se stavi pensando di<br />

chiudere un trick difficile era meglio che ti assicurassi di<br />

eseguirlo facendolo sembrare facile. Alla fine i fratelli Tack,<br />

Christophe e Axel, si sono aggiudicati il punteggio massimo<br />

e sono entrati in finale.


38<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale


Tanti trick con un occhio al tabellone<br />

Poi siamo arrivati alle finali femminili. Le condizioni si sono<br />

fatte forti e abbiamo gonfiato i kite da 10 e 11 metri. Poiché<br />

erano le finali dovevamo utilizzare tutti e quattro gli ostacoli,<br />

senza interruzioni e periodi di riposo tra l'uno e l'altro.<br />

Le ragazze hanno cominciato navigando mure a sinistra sul<br />

Roof Top Rail. Affrontando l'ostacolo con potenza e velocità<br />

Issy ha eseguito un Front 90, un front 180 e un Back 270. Il<br />

successivo ostacolo si prendeva mure a destra: Manuela ha<br />

chiuso un Backside 360 bello pulito; quindi Annelous ha es-


40<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale


eguito un toe-side Front Side 540 e Victoria ha entusiasmato<br />

la folla con un potente Front Side 540 che ha conquistato uno<br />

dei più alti punteggi su quel kicker.<br />

Subito dopo il kicker, siamo arrivati al North Fun Box. Il punteggio<br />

più alto qui l'ha spuntato Sensi Graves che ha chiuso<br />

un Front 180 e un Back 180. Alla fine i rider sono arrivati al<br />

quarto ostacolo, il kicker mure a sinistra. Colleen Carroll ha<br />

dato il meglio sulla struttura chiudendo un enorme Grab Front<br />

360. Tre delle sei ragazze in gara sono riuscite a chiudere il<br />

Front 540, dimostrando come stia crescendo il livello tecnico<br />

di questa disciplina anche tra le donne. A dispetto del numero<br />

ristretto di ragazze, infatti, il livello tecnico tra di loro è estremamente<br />

simile con piccole differenze che riguardano lo<br />

stile, la consistenza e la tecnica delle manovre.<br />

Un gruppo di kiter uniti da obiettivi comuni<br />

Tra la gara e le giornate dedicate ai media, abbiamo nuotato<br />

in piscina, saltato tra un'isola e l'altra, cenato nella miriade<br />

di ristoranti che offre Puerto Princesa. I rider si sono divisi in<br />

piccoli gruppi, ma sempre dando l'idea di essere un bel gruppo<br />

coeso. È qui che secondo me sta la differenza tra questo<br />

e gli altri circuiti di kiteboarding. Nella Kite Park League<br />

molti dei partecipanti sono atleti che sostengono il circuito e<br />

lavorano fianco a fianco per renderlo un progetto di successo<br />

migliorandone il format e traendo il meglio dalle esperienze<br />

già fatte.<br />

La finale maschile è stata corsa come ultimo round della gara.<br />

Nove rider sono scesi in acqua. La tensione sulla spiaggia era<br />

alle stelle, il livello degli uomini è così alto, a questo punto,<br />

che è una cruda lotta tra cani fino al traguardo per il primo<br />

posto.


42<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

I capricci del vento fanno impazzire i ragazzi<br />

Una delle parti più difficili delle competizioni di kiteboarding<br />

è lavorare sul filo del vento. Il quale non sempre collabora.<br />

È stato proprio durante la finale degli uomini che<br />

la frustrazione ha raggiunto i livelli massimi. I rider hanno<br />

cominciato la gara con i kite 11 e 12 m per poi passare agli<br />

8, quindi risalire verso le misure 10 e così per tutto il tempo.<br />

Gli atleti hanno chiuso una miriade di trick, Double Handle<br />

Pass e stupende manovre invertite, rotazioni in Front e<br />

Back e combinazioni super tecniche sugli slider. A un certo<br />

punto hanno anche ruotato uno dei due slider al contrario<br />

per chiudere degli enormi Ollie. Erano da vedere. Alla fine<br />

è stato Sam Light ha chiudere al primo posto, seguito da<br />

Ewan Jaspan e da Noe Font. Tra le ragazze la debuttante<br />

Annelous Lammerts ha avuto la meglio su Colleen Carroll e<br />

Sensi Graves.<br />

Cosa rende il Blue Palawan Open un evento unico? Il fatto<br />

di avere un miracoloso kite park in quello che sembra un<br />

posto sperduto? Oppure il modo in cui gli alberi cominciano<br />

a ondeggiare in maniera incantevole per via del vento e<br />

ti spingono a entrare in acqua? O ancora le infinite aree<br />

di mangrovie verdi da esplorare? Forse i beach boys che<br />

non appena hai finito la tua session in acqua ti vengono<br />

incontro per aiutarti con l'attrezzatura? Oppure il fatto che<br />

puoi tuffarti in piscina o bere un drink un secondo dopo<br />

che sei arrivata in spiaggia? Probabilmente il Blue Palawan<br />

Kiteboard Open è eccitante per lo spirito di gruppo che si<br />

crea tra chi viene qui. I kiter che partecipano alla Kite Park<br />

League sono una grande famiglia. Le loro buone vibrazioni<br />

sono contagiose. Speriamo che tu lettore continuerai a<br />

seguirci, a supportarci e perché no, magari venire a provare<br />

questa esperienza tu stesso!


44<br />

Blue Palawan Open 2017<br />

Filippine: il Kite Park in puro stile tropicale<br />

Sensi Graves<br />

un' icona del kiteboarding<br />

al femminile<br />

Originaria di Hood River nell'Oregon (Stati Uniti), uno dei<br />

migliori kite spot americani, Sensi Graves è una delle più<br />

famose rider al mondo. A 26 anni frequenta in particolare la<br />

scena del Kite Park, disciplina che negli ultimi anni sta letteralmente<br />

esplodendo, di cui non è soltanto una delle protagoniste<br />

indiscusse sui campi di gara ma anche una vera<br />

e propria ambasciatrice. Sensi ha scoperto il kiteboarding<br />

grazie al papà che nel 2007 gli regalò un corso base nello<br />

spot di Outer Banks, in North Carolina. Con alle spalle un<br />

background consistente di sport d'acqua e di tavola, si è<br />

innamorata subito di questa disciplina e concluso il college<br />

ha deciso di investirci la sua vita e la sua carriera diventando<br />

un atleta professionista, nonché istruttrice, e accumulando<br />

tante esperienze nei suoi viaggi in giro per il mondo.<br />

La vera forza di Sensi Graves tuttavia è il suo essere un'effervescente<br />

sostenitrice e vera icona del movimento femminile<br />

nel kiteboarding. Il suo messaggio è che le donne non<br />

solo fanno ormai parte integrante di uno sport che aveva<br />

la fama sbagliata di essere prettamente maschile, ma da<br />

dentro lo stanno velocemente trasformando e arricchendo.<br />

Dalla sua esperienza sul campo e dalle sue centinaia di<br />

ore spese in acqua, ha preso spunto per ideare una linea<br />

di bikini specifica per gli sport acquatici e in generale per<br />

lo sport e la beach life: prodotti non solo fashion, ma soprattutto<br />

funzionali e adatti alle attività sportive che hanno<br />

avuto un successo clamoroso e che ad oggi sono distribuiti<br />

in tutto il mondo. Insomma Sensi Graves sta restituendo al<br />

kiteboarding molto di quell'amore e quella passione che<br />

questo sport gli ha dato.<br />

Info : www.sensigravesbikinis.com.


46<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

-Diego Facchetti-<br />

I miei 75 km in Atlantico<br />

adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

Il racconto dell'Opean Ocean Crossin Sal-Boavista<br />

2017 nelle parole di Diego Facchetti, partito<br />

dall'Italia per prendere parte a questa sfida<br />

endurance in kite tra le isole di Capoverde.<br />

Tante emozioni per una gara originale e all'insegna<br />

del più puro spirito marinaresco che è rimasta nel<br />

cuore di tutti i partecipanti.<br />

Quando lo scorso anno ho scelto Boa Vista<br />

come località invernale per la mia scuola<br />

di kitesurf, mai avrei immaginato che questo<br />

breve trasferimento mi avrebbe regalato<br />

emozioni grandi e indimenticabili. Non parlo<br />

solo della straordinaria bellezza di quest'isola<br />

di Capoverde, ma soprattutto dell’evento<br />

al quale ho avuto l’occasione di partecipare:<br />

la prima edizione dell'Open Ocean Crossing<br />

tra l'isola di Sal e Boavista, una traversata di<br />

50 km nell'oceano Atlantico in programma l'11<br />

febbraio 2017. Si tratta di un downwind di 40<br />

miglia nautiche effettive (75 km) con partenza<br />

dalla spiaggia di Sal, dove si trova il centro<br />

di Mitu Monteiro e arrivo nella splendida Turtle<br />

Beach di Boa Vista: un evento no-profit, in<br />

quanto la rimanenza delle quote versate è stata<br />

devoluta all'associazione "Un click per un<br />

sorriso”. Appena ricevuta la notizia dell’evento<br />

in programma ho realizzato che quello era<br />

uno dei motivi per cui mi trovavo sull’isola. In<br />

nessun modo avrei potuto farmi sfuggire l’opportunità<br />

di parteciparvi.


48<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

Un evento a numero chiuso: i<br />

requisiti per iscriversi<br />

Per iscriversi bisognava partecipare a una selezione<br />

inviando i propri dati e il proprio curriculum<br />

di kiter all’organizzazione. L’evento<br />

infatti prevedeva un numero massimo di atleti<br />

partecipanti e il curriculum era necessario<br />

ai fini della selezione stessa. Si richiedevano<br />

buone condizioni fisiche, un buon livello di<br />

esperienza in kite e si cosigliava di allenarsi<br />

prima dell’evento. Poiché l’esperienza non mi<br />

manca, non ho perso tempo e ho immediatamente<br />

inoltrato la mia registrazione.<br />

L’organizzazione si è svolta in modo impeccabile<br />

grazie a Ulrich Frank, responsabile<br />

dell’evento, che si è occupato di organizzare<br />

le barche di appoggio e il trasporto dell’attrezzatura,<br />

di fornire tutte le informazioni relative<br />

alla traversata e di tenere sempre aggiornati<br />

tutti i rider partecipanti.<br />

Per il downwind l’organizzazione<br />

richiedeva di:<br />

>> portare kite di misure differenti per coprire<br />

i vari range di vento (i kite non utilizzati sarebbero<br />

stati riportati indietro sulle barche di appoggio);<br />

>> accertarsi delle buone condizioni dell’attrezzatura,<br />

effettuando un doppio controllo:<br />

trapezio, safety leash, tavola, barra e kite;<br />

>> essere in possesso di un’assicurazione per<br />

il kite.<br />

Consigliava inoltre di:<br />

>> indossare una muta a maniche lunghe;<br />

>> una crema ad alta protezione solare;<br />

>> occhiali da sole e cappello.<br />

Una decina di giorni più tardi è stata pubblicata<br />

la lista dei rider selezionati. Ero uno di loro!<br />

Non restava altro che iniziare a prepararsi.<br />

Prove di downwind con il gps<br />

alla mano<br />

Ho deciso di sottopormi a un allenamento di<br />

qualche giorno per sperimentare con il Gps<br />

quanto tempo avrei impiegato per fare 50 km<br />

di navigazione al traverso. In tal modo avrei<br />

potuto avere un’idea del livello di energia e<br />

sforzo richiesti durante il downwind, consapevole<br />

del fatto che in mare aperto sarebbe<br />

comunque stato differente. Ho fatto 50 km in<br />

circa 1 ora e 40 minuti, abbastanza tranquilla-


mente. Qualsiasi kiter di buon livello in un paio<br />

d’ore di navigazione riesce a ottenere quel risultato<br />

senza troppi problemi.<br />

La distanza, infatti, non è l’unica difficoltà in<br />

questo tipo di esperienza. Lo sono anche e<br />

soprattutto le condizioni di mare e di vento.<br />

Le condizioni di vento da Sal a Boa Vista possono<br />

essere notevolmente differenti e così<br />

pure le condizioni di mare lungo la traversata.<br />

Con l’avvicinarsi della data cresceva sia<br />

l’emozione sia l’indecisione sulla vela da utilizzare,<br />

accanto però alla preoccupazione per il<br />

fatto che il nostro amico Eolo potesse tradirci<br />

proprio nel gran giorno. Non credo di aver mai<br />

controllato le condizioni di vento così tanto in<br />

anticipo per giorni e giorni.<br />

Il brefing e un dubbio: quale<br />

vela usare?<br />

L’evento per noi è incominciato già il venerdì<br />

10 con il nostro trasferimento a mezzo di un<br />

volo interno BoaVista-Sal, insieme a parte del<br />

gruppo. Quasi tutti i rider sono partiti da Boa<br />

vista solo con le vele in valigia, poiché l’organizzazione<br />

si era preoccupata di trasportare<br />

tavole e surfboard.<br />

Atterrati a Sal intorno alle ore 14, ognuno di<br />

noi si è diretto verso la sistemazione prenotata<br />

individualmente per il pernottamento con<br />

l’indicazione di ritrovarci tutti insieme intorno<br />

alle 18 per il “meeting” pre-evento.<br />

Durante il “safety meeting”, prima vera occasione<br />

per noi atleti di trovarci tutti insieme e<br />

conoscerci, Ulrich ha spiegato dettagliatamente<br />

tempi e modalità di svolgimento della


50<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

traversata:<br />

>> condizioni di vento e mare previste;<br />

>> la traiettoria;<br />

>> il punto di partenza della gara finale di 8<br />

km.<br />

Riponendo particolare attenzione alle indicazioni<br />

sulla sicurezza, era richiesta la conoscenza<br />

del self rescue, da praticare in caso<br />

di difficoltà o stanchezza, in attesa dell’intervento<br />

della barca di appoggio.<br />

L’organizzazione prevedeva due imbarcazioni<br />

per garantire la massima sicurezza: la prima<br />

avrebbe fatto da guida ai kiter, mentre la seconda<br />

avrebbe chiuso il gruppo rimanendo dietro<br />

l’ultimo atleta. Durante il downwind, quindi,<br />

avevamo indicazione di rimanere il più possi-


Partenza con il cuore a mille!<br />

bile uniti. La gara infatti sarebbe partita solo<br />

in prossimità dell’isola di Boa Vista, poco prima<br />

del porto, dopo l’allineamento del gruppo<br />

ed il segnale di partenza. Tuttavia, per noi il<br />

problema principale rimaneva ancora la misura<br />

della vela da usare!<br />

Finalmente arriva il grande giorno in una combinazione<br />

di emozione, adrenalina e tanta<br />

voglia di partire! Sveglia presto e colazione<br />

abbondante. L’appuntamento allo spot di Kite-<br />

Beach di Mitu Monteiro era stato pianificato<br />

per le ore 8. Tredici rider, di cui una donna, 4<br />

capoverdiani, 3 italiani e 6 di altre nazionalità,<br />

4 rider con la twintip e 9 con la surfboard.<br />

Ognuno con le proprie emozioni da gestire durante<br />

l’attesa per la partenza.<br />

Al ritrovo ogni rider, me compreso, ha iniziato<br />

immediatamente ad armare il kite scelto. Le<br />

condizioni di vento mi hanno costretto a gonfiare<br />

la vela più grande: la DNA 14 m. Sebbene<br />

a KiteBeach abbiamo trovato una ventina di<br />

nodi e sarei potuto uscire anche con una vela<br />

più piccola, a Boa Vista era previsto vento più<br />

debole, oltre al fatto che arrivando da terra è<br />

normalmente anche rafficato. Con una vela<br />

grande sarei riuscito rientrare più facilmente.<br />

In realtà mi sarebbe piaciuto poter attraversare<br />

l’oceano con la mia Union 8 m, ma<br />

le barche di appoggio non sarebbero state<br />

autorizzate a partire in condizioni di vento<br />

forte e l’evento sarebbe saltato. Circa un’ora<br />

dopo sono stati caricati bagagli e attrezzatura<br />

non utilizzata sui taxi diretti al porto, per il<br />

trasporto sulle barche di appoggio. Poco più<br />

tardi è arrivato il momento tanto atteso. Al<br />

segnale di Ulrich abbiamo alzato le vele e io<br />

sono stato uno dei primi a entrare: non potevo<br />

aspettare un secondo in più. Quando eravamo<br />

tutti pronti in acqua, con il cuore a mille<br />

per l’emozione ci siamo diretti verso il porto di


52<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

Sal dove si trovavano le barche di appoggio. Lì<br />

iniziava realmente la nostra grande avventura<br />

in mezzo all’oceano.<br />

Traversare l'Atlantico in compagnia dei delfini<br />

Si ipotizzava una direzione di vento da Nord/<br />

Est, tale da determinare un’andatura di leggero<br />

lasco durante la traversata. Così non è stato.<br />

La direzione del vento reale, più da Nord,<br />

ci ha costretti a un’andatura di lasco più deciso.<br />

È stata perciò ancora più importante la<br />

presenza della barca d’appoggio che ci indicava<br />

la traiettoria da seguire.<br />

In partenza ero decisamente pieno con la mia<br />

Dna 14 completamente scarica. Arrivati al<br />

porto il mare era abbastanza piatto, in quanto<br />

il vento arriva da terra, ma più ci allontanavamo<br />

dall’isola di Sal più si alzavano le onde.<br />

La previsione era di 2,50 metri di onda e più<br />

o meno l’altezza era quella. Tuttavia, nonostante<br />

il mare fosse parecchio ondoso, nei video<br />

e nelle foto realizzate durante la traversata<br />

non è così percepibile.<br />

Aspettavo il momento in cui ci saremmo ritrovati<br />

in mare aperto, con entrambe le coste<br />

abbastanza lontane da non essere più visibili.<br />

Un’emozione indescrivibile. Con la GoPro<br />

in mano registravo tutte le mie sensazioni in<br />

brevi video, con cui abbiamo poi realizzato un<br />

filmato dell’intera traversata pubblicato su<br />

Vimeo. In realtà non potevo distrarmi troppo:<br />

le onde arrivavano da tutte le parti. Non solo,<br />

lungo il tragitto ci hanno fatto compagnia i<br />

delfini e enormi pesci volanti! È stato davvero


54<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

entusiasmante.<br />

Il downwind si è svolto tranquillamente e senza<br />

problemi per nessuno. C’era anche chi,<br />

come me, si era portato dietro snack e acqua<br />

per fare uno spuntino! La navigazione è stata<br />

lenta per mantenere il gruppo aggregato, motivo<br />

per cui, per quanto mi riguarda, il livello<br />

di energia richiesto è stato inferiore alle mie<br />

aspettative. Questo non significa che sia stata<br />

un’impresa facile!<br />

In vista del traguardo la<br />

stanchezza si fa sentire<br />

Il punto di partenza della gara si trovava a<br />

Nord del porto di Boa Vista. La barca guida si<br />

è fermata a circa 8 km dal punto di arrivo per<br />

permettere a noi atleti di allinearci: tutti sufficientemente<br />

affaticati, con più di tre ore di<br />

navigazione in mare aperto e circa 65 km di<br />

downwind alle spalle. Al segnale di partenza<br />

siamo partiti al massimo delle nostre possibilità,<br />

diretti fino al punto di arrivo in spiaggia<br />

dove si trova il ristorante Morabeza. Per arrivarci,<br />

però, era necessario chiudere il più possibile<br />

l’andatura di bolina, perché dopo il porto<br />

il vento arriva da terra, rafficato e debole. Non<br />

chiudere abbastanza significava arrivare oltre<br />

al punto stabilito.<br />

Pur non conoscendo bene lo spot da subito<br />

mi sono ritrovato secondo. Superato il porto,<br />

però, il vento non mi ha sostenuto a sufficienza<br />

e quasi al traguardo sono arrivato terzo.<br />

Non posso negare che in questi ultimi 8 km di<br />

gara le gambe si siano fatte sentire!


Tutti arrivati e festa sia!<br />

Bravi tutti! Il sapore della vittoria resta nella<br />

realizzazione di quest’impresa: arrivare da Sal<br />

a Boa Vista in kite. L’entusiasmo di noi rider<br />

non si è esaurito all’arrivo, dove abbiamo trovato<br />

molta gente ad aspettarci, applaudirci e<br />

a congratularsi con noi.<br />

Tutto è bene quel che finisce bene: foto di<br />

gruppo, premiazione e, come nelle migliori occasioni,<br />

doccia di spumante e pranzo a base di<br />

birra e buffet, offerto dal ristorante Morabeza.<br />

Ora però inizia la vera attesa, quella per la<br />

traversata dell’anno prossimo: la seconda<br />

edizione della Open Ocean Crossing Sal-Boa<br />

Vista.<br />

CLASSIFICA<br />

1° posto: ROMI DE JESUS<br />

2° posto: FEDERICO MARCHESINI<br />

3° posto: DIEGO FACCHETTI


56<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

I n u m e r i d i q u e s t o d o w n w i n d<br />

13 2<br />

PARTECIPANTI<br />

IMBARCAZIONI<br />

1 4<br />

DONNA<br />

TWINTIP<br />

4 9<br />

CAPOVERDIANI<br />

SURFBOARD<br />

75<br />

50<br />

27<br />

km<br />

DISTANZA EFFETTIVA<br />

PERCORSA<br />

km<br />

DISTANZA TRAVERSATA<br />

SAL-BOA VISTA<br />

km<br />

DISTANZA LINEARE<br />

SAL-BOAVISTA<br />

9 11-14 3<br />

sqm<br />

ALTRE NAZIONALITà<br />

METRATURA VELE<br />

USATE CON TWINTIP<br />

h<br />

ORE DI NAVIGAZIONE<br />

3 9-12<br />

ITALIANI<br />

METRATURA USATA<br />

CON SURFBOARD<br />

sqm<br />

16-18<br />

MEDIA INTEnSITà<br />

DEL VENTO<br />

Kn<br />

w w w . k i t e - d o w n w i n d . c o m


Il vincitore<br />

Romi de Jesus<br />

emozioni forti, dai pesci volanti all'abbraccio<br />

di papà sul traguardo<br />

"Questo evento è stato qualcosa<br />

di bello e innovativo e<br />

tutto il riconoscimento va<br />

al mio amico che ha avuto<br />

questa brillante idea e che si<br />

è dedicato al 100% all'organizzazione.<br />

È stata una bellissima<br />

novità che ha sicuramente<br />

portato molti vantaggi<br />

e contribuito allo sviluppo di<br />

questo sport sull'isola di Boa<br />

Vista. Andare a Sal è stato<br />

divertente perché mi ha dato<br />

l'opportunità di surfare in<br />

spot celebri come Ponta Preta<br />

e Kitebeach per la prima<br />

volta.<br />

La sera prima della gara c'è<br />

stato un importante briefing<br />

sulla sicurezza elaborato da<br />

Ulrich in cui sono stati affrontati<br />

tutti i dettagli del downwind.<br />

Per gli atleti è stata<br />

un'occasione per chiedere<br />

ogni spiegazione e chiarire<br />

tutte le perplessità sul percorso.<br />

Il giorno del downwind<br />

è iniziato con una bella colazione<br />

a base di Cachupa<br />

gizada, un piatto tipico molto<br />

energetico. Dopodiché abbiamo<br />

fatto il check dell'attrezzatura<br />

da portare e siamo andati<br />

in spiaggia, in particolare<br />

dove si trova il Mitu & Djo' s<br />

kite center. Io, Olga e Yuri siamo<br />

stati gli ultimi a lasciare la<br />

spiaggia. A<br />

Santa Maria ci siamo incontrati<br />

con le due barche di appoggio<br />

e da lì abbiamo cominciato<br />

il percorso verso Boa<br />

Vista. L'inizio del downwind<br />

è stato molto eccitante perché<br />

molti di noi partecipanti<br />

gridava e scherzava mentre<br />

navigavamo vicini. Al largo io<br />

e il mio amico Elton abbiamo<br />

chiuso un Hi5 ed è stato forte.<br />

Abbiamo avuto l'opportunità<br />

di vedere molti pesci volanti<br />

che non appena ci avvicinavamo<br />

saltavano in tutte le direzioni.<br />

Le onde erano abbastanza<br />

grandi. Ricordo che Yuri per<br />

un paio di volte si trovava a<br />

circa 20 metri da me davanti<br />

o dietro e potevo vedergli solo<br />

le linee e il suo kite perché lui<br />

era completamente nascosto<br />

dalle onde. Yuri è stato quello<br />

che ha aiutato per la maggior<br />

parte del tempo il gruppo di<br />

rider: era sempre dietro di noi<br />

a controllare che tutto fosse<br />

ok. A un certo punto un rider<br />

aveva qualche difficoltà durante<br />

il downwind ma lui lo ha<br />

accompagnato e supportato<br />

per il 60% del percorso.<br />

L'arrivo a Boa Vista ha segnato<br />

il traguardo della gara.<br />

È stato abbastanza faticoso<br />

perché ciascuno di noi doveva<br />

usare al massimo e proprie<br />

energie per ottenere il miglior<br />

risultato. Sono riuscito a tagliare<br />

il traguardo con un vantaggio<br />

di 700 metri con un po'<br />

di fortuna. È stata un'emozione<br />

forte e all'arrivo a Kite<br />

Kriol sono stato<br />

circondato e abbracciato dai<br />

miei amici e da mio padre".


58<br />

Sal-Boavista Downwind<br />

I miei 75 km in Atlantico: adrenalina, fatica e gioia a non finire<br />

Ulrich Frank<br />

il mio sogno si è avverato<br />

La storia di come tutto è<br />

cominciato è una sorta di<br />

sogno diventato realtà. Sono<br />

andato per la prima volta a<br />

Capoverde nel 2015 e chiunque<br />

sia stato ha creare questo<br />

posto ha fatto un lavoro<br />

magnifico. La distanza e l'angolo<br />

degli Alisei che soffiano<br />

tra l'isola di sal e Boavista è<br />

perfetto per fare un downwind.<br />

Così mi sono detto:<br />

"Facciamolo!". Non è stato un<br />

lavoro facile però. La mentalità<br />

qui su questo arcipelago<br />

è molto rilassata, il motto<br />

dei locali è "no stress" il che<br />

ha reso le cose un po' difficili<br />

talvolta, ma è stato anche<br />

un'occasione per toccare con<br />

mano una cultura diversa.<br />

Non solo ho accettato questa<br />

diversità ma alla fine mi sono<br />

adattato a questo nuovo ritmo<br />

di vita e alla fine tutto è<br />

andato liscio. Navigare con<br />

il kite nell'oceano Atlantico<br />

con nessuna terra in vista e<br />

sapendo esattamente cosa<br />

nuotava sotto di noi è stata<br />

un'esperienza magnifica.<br />

Quando ho lasciato l'isola d<br />

Salho pianto perché ho finalmente<br />

realizzato che era<br />

tutto vero che stavo facendo<br />

quanto avevo immaginato ed<br />

è stata una sensazione fortissima,<br />

pura gioia. Questa è<br />

stata la prima edizione e sono<br />

già pronto a organizzare la<br />

prossima in programma il 18<br />

febbraio 2018.


60<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

Festa dello snowkite<br />

al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

Dal 2 al 5 marzo è andato in scena a Roccaraso, nel comprensorio sciistico<br />

dell’Altosangro, in Abruzzo, il Campionato Mondiale IFKO 2017, un<br />

evento che oltre al profilo sportivo vuole essere una festa di una disciplina<br />

spettacolare e sempre più diffusa. Vittoria nella categoria Sci del tedesco<br />

Felix Kernsten e nella categoria Snowboard dell’italiano Davide Bizzotto.


62<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

Tanti atleti da tutto il mondo, tanto vento e<br />

tanto spettacolo di ali colorati sullo sfondo<br />

delle piste innevate. Si è concluso così<br />

il Campionato Mondiale IFKO che si è<br />

disputato dal 2 al 5 marzo sulle montagne<br />

di Roccaraso, nel comprensorio sciistico<br />

dell’Altosangro, in Abruzzo. La competizione<br />

si è svolta durante 4 giornate complessive<br />

con due giorni di prove nell'ambito dei quali<br />

sono state effettuate 7 gare: a spuntarla nella<br />

categoria Sci è stato il tedesco Felix Kernsten<br />

e nella categoria Snowboard l’italiano<br />

Davide Bizzotto.<br />

Una gara apprezzata da atleti<br />

e brand<br />

Un successo per gli organizzatori di questo<br />

prestigioso evento internazionale che<br />

sono riusciti a portare a termine le gare<br />

nonostante le condizioni meteorologiche<br />

non ottimali. Come di consueto l’evento ha<br />

coinvolto i migliori rider provenienti dallo<br />

Snowkite e dal Kitesurf che si sono sfidati<br />

sulle montagne abruzzesi. Il Campionato del<br />

Mondo di Snowkite è organizzato e promosso


dal gruppo di lavoro del Centro Snowkite di<br />

Roccaraso (www.snowkiteroccaraso.com)<br />

con il fondamentale contributo del Comune di<br />

Roccaraso, del Consorzio Skipass Altosangro<br />

e della banca BCC. Circa le motivazioni<br />

e gli obiettivi relativi all’organizzazione<br />

dei mondiali di snowkite nel Comprensorio<br />

sciistico dell’Alto Sangro gli organizzatori<br />

hanno le idee chiare: "C'è la volontà<br />

di offrire alle aziende format innovativi<br />

legati a discipline emergenti e spettacolari<br />

per uscire fuori dagli schemi classici di<br />

sponsorizzazione e creare un evento con<br />

un format di gara che sia apprezzato dagli<br />

atleti. Due elementi fondamentali per la<br />

buona riuscita dell’evento", afferma Niccolò<br />

de Simone.


64<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

Due i campi di gara: Aremogna e<br />

Monte Pratello<br />

Lo snowkite, pur avendo numeri più contenuti<br />

di praticanti rispetto alle discipline della<br />

vela, dello, sci, dello snowboard e del<br />

freeride genera molto interesse per la sua<br />

spettacolarità. La formula di gara scelta<br />

per la competizione è stato il format Race<br />

con l’utilizzo di boe allestite su due campi<br />

principali: il giovedì 2 marzo i concorrenti<br />

hanno utilizzato lo spot dell’Aremogna e il<br />

giorno 3 marzo si sono spostati invece sullo<br />

spot del Monte Pratello, due delle piu belle<br />

zone per la pratica dello snowkite. “il successo<br />

dell’iniziativa – prosegue Niccolò de Simone<br />

– ci ha indotto a confermare immediatamente<br />

l’evento 2018 e fissare il 22 febbraio 2018<br />

come data per la successiva edizione. Il<br />

format scelto per la prossma edizione sarà<br />

probabilmente la formula Freeride e GPS”.


Altosangro, un paradiso a portata<br />

di volo<br />

Il comprensorio sciistico dell’Altosangro si<br />

conferma una meta di grande interese per gli<br />

amanti dello snowkite. Il territorio infatti vanta<br />

infatti molte zone dove praticare kite serviti<br />

dagli impianti di risalita. Il comprensorio<br />

sciistico dell’Altosangro è anche facile<br />

da raggiungere trovandosi in una in una<br />

posizione centrale rispetto ai principali<br />

aeroporti italiani: 200 km da Roma, 100 km<br />

da Pescara e 130 km da Napoli, il che rende<br />

questa località una meta a portata di mano<br />

per gli atleti e offre inoltre numerosi spot<br />

per la pratica dello snowkite. Non ultimo i<br />

dati sulle presenze stagionali contribuiscono<br />

a renderla una destinazione ambita per gli<br />

sponsor che desiderano promuovere il loro<br />

brand: sono infatti 3.000.000 i passaggi<br />

da novembre a marzo registrati mediamente<br />

nella stazione sciistica.<br />

Il Campionato Mondiale IFKO ha visto in<br />

questi anni una crescita costante soprattutto<br />

nell’interesse da parte dei media. Sono<br />

numerosi i servizi televisivi che hanno<br />

riportato la manifestazione e le richieste di<br />

accredito da parte di giornalisti. Tali risultati<br />

sono determinati principalmente dalla<br />

spettacolarità e dalla natura ibrida dello<br />

Snowkite che unisce lo sci e lo snowboard<br />

alla vela.


66<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

Tanti supporter per un evento che<br />

piace a tutti<br />

Un ringraziamento va a tutti gli sponsor<br />

e partner che hanno reso possibile<br />

l’organizzazione dell’evento: la Federazione<br />

Internazionale IFKO per professionalità e<br />

rigore, Il Comune di Roccaraso che da 4<br />

anni sostiene l’organizzazione dell’evento,<br />

il Consorzio Skipass Altosangro che ha<br />

consentito a tutti gli atleti di raggiungere<br />

gli spot della gara attraverso gli impianti<br />

di risalita, la banca BCC di Roccaraso,<br />

gli alberghi Pizzalto, Holiday, Paradiso e<br />

Sportvillage per aver ospitato alcuni degli<br />

atleti e giornalisti, gli alberghi della DMC<br />

Altosangro che hanno concesso tariffe<br />

competitive contribuendo ad agevolare la<br />

partecipazione degli atleti, la Stazione della<br />

Guardia di Finanza del Soccorso Alpino di<br />

Roccaraso che ha garantito il presidio sulla<br />

sicurezza, la Stazione Carabinieri Forestale<br />

di Roccaraso, le aziende produttrici Flysurfer,<br />

Ozone kites, HQ Powerkites per aver inviato<br />

i loro atleti migliori, il nuovo portale legato<br />

al kitesurf Kiteordie ed in particolare Juan<br />

Gambino e Mauro Berti per la professionalità<br />

dimostrata nel seguire tutti gli aspetti della<br />

comunicazione, la società MOO design per<br />

la direzione creativa, Tesone pubblicità per<br />

la stampa e gli allestimenti, il ristorante Lago<br />

d’Avoli per aver offerto una location speciale<br />

per le premiazioni, l’atleta RRD Greta Menardo<br />

per aver rappresentato l’evento, Gopro e<br />

Athena distribizione per la fornitura delle<br />

telecamere di ultima generazione che hanno


68<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

consentito al gruppo di lavoro di seguire tutte<br />

le fasi dell’evento, i negozi Mancinistore di<br />

Castel di Sangro e la Clinica dello sci di<br />

Roccaraso e infine la scuola sci Azzurra per<br />

il supporto all’organizzazione. Vi aspettiamo<br />

a febbraio 2018!


Festa dello snowkite<br />

al Mondiale 2017 di Roccaraso


70<br />

Competizioni<br />

Festa dello Snowkite al Mondiale 2017 di Roccaraso<br />

L'organizzatore dell'evento<br />

Niccolò de Simone, il pioniere dello snowkite italiano<br />

Niccolò de Simone, appassionato di kitesurf, scopre la<br />

disciplina dello snowkite nel 2003 e fonda una delle prime<br />

scuole in Italia nel 2004 in Abruzzo. I primi anni fa coesistere<br />

il lavoro aziendale e la passione per il mare e la montagna.<br />

Porta avanti alcuni format e progetti di sponsorizzazione<br />

con l'obiettivo di proporre alle aziende forme innovative di<br />

promozione. Tra queste le long distance di snowkite e kitesurf<br />

e il World Snowkite Contest, in collaborazione con Tommaso<br />

Caldani. Oggi, dopo una collaborazione continua negli anni<br />

con il Comprensorio sciistico dell’Altosangro ha deciso di<br />

consolidare la sua esperienza e la sua passione con l'obiettivo<br />

di organizzare degli eventi che possano portare ulteriore<br />

valore aggiunto alle aziende e ai territori che ospitano gli<br />

eventi.


72<br />

Endurance<br />

<strong>Kitesoul</strong> diventa media partner della Traversata 2017<br />

<strong>Kitesoul</strong><br />

diventa media<br />

partner della<br />

Traversata<br />

2017<br />

Il magazine digitale dedicato al kiteboarding<br />

sostiene in qualità di media partner e agenzia<br />

di marketing uno degli eventi più originali ed estremi<br />

del Mediterraneo, la Continent-Island GPS<br />

Race che nel 2017 festeggia la 10° edizione e ha<br />

già superato le 40 iscrizioni.


L'obiettivo è resistere. Planare<br />

a tutta velocità macinando miglia<br />

finché ti reggono le gambe,<br />

i polmoni e i palmi della mani<br />

sulla barra. Nel frattempo devi<br />

riuscire ad orientarti al largo,<br />

evitare gli incroci con le barche<br />

e gli altri rider, domare le forti<br />

correnti, affrontare i venti variabili<br />

e sperare che quando hai<br />

lasciato la spiaggia lo hai fatto<br />

con l'attrezzatura giusta. Perché<br />

ora, mentre sei lanciato in<br />

questa corsa mozzafiato nello<br />

Stretto di Messina, uno dei tratti<br />

di mare più difficili del Mediterraneo,<br />

non puoi più ripensarci,<br />

mollare, tornare indietro. Tutto


74<br />

Endurance<br />

<strong>Kitesoul</strong> diventa media partner della Traversata 2017<br />

quello che vuoi è solo chiudere<br />

questa sfida, tagliare il traguardo<br />

e tornare a respirare.<br />

Dal 26 al 30 luglio la Continent-Island<br />

GPS Race, alias la<br />

Traversata, regata internazionale<br />

long distance attraverso lo<br />

Stretto di Messina con partenza<br />

da Reggio Calabria. È una<br />

competizione unica che vede<br />

ogni anno sfidarsi insieme kiter,<br />

windsurfer e velisti su un<br />

percorso di 23 km. Una prova<br />

estrema di endurance e un<br />

classico appuntamento del<br />

panorama internazionale che<br />

nel 2017 festeggia i 10 anni e<br />

che a meno di 5 mesi dallo start<br />

ha già superato le 40 iscrizioni.<br />

Quest'anno la Continent-Island<br />

GPS Race ha un alleato<br />

speciale: <strong>Kitesoul</strong> <strong>Magazine</strong> è<br />

l’agenzia di marketing esclusiva<br />

per il settore tecnico dell’evento<br />

e media partner che lo seguirà<br />

dalle pagine della propria piattaforma<br />

digitale con resoconti,<br />

interviste e news.<br />

Tutto è pronto dunque per<br />

questa sfida che si corre sul filo<br />

dei 40 nodi alla ricerca di un<br />

nuovo record. Noi di <strong>Kitesoul</strong><br />

ci siamo. A voi non resta che<br />

provare a resistere! Info: info@<br />

traversata.it


Dal 26 al 30 luglio<br />

la Continent-Island<br />

GPS Race


76<br />

Kite Trip<br />

Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

Vzlakite<br />

Un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

Il racconto del primo kite safari targato Vzlakite: 40<br />

partecipanti tra cui alcuni rider professionisti, come Liam<br />

Whaley, Erik Volpe, Maxi Gomez e Val Garat, a navigare e<br />

fare evoluzioni nella laguna cristallina di Los Roques in<br />

Venezuela tra spot paradisiaci, isolotti incantati, downwind<br />

esaltanti e party fino a notte fonda. Il tutto condito dalla<br />

magia dei Caraibi.


text credit Claudia Guzmàn


78<br />

Kite Trip<br />

Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

Vzlakite è un progetto nato ad Adicora in un giorno senza vento<br />

per tenere connessa la scena del kite venezuelana. È cominciato<br />

come un'iniziativa locale, ma poco a poco il suo fondatore Rodolfo<br />

Corona l'ha fatta diventare un evento di livello mondiale. Dopo<br />

quasi due anni è diventato un riferimento per il pubblico e un modo<br />

per dare visibilità ai rider professionisti. Il concetto di comunità si<br />

è evoluto e la visione di Corona è andata molto oltre rispetto a un<br />

semplice account su Instagram.<br />

Location: un parco naturale mozzafiato<br />

Noto come “The Kitesurf Network”, a partire dal 2016 Vzlakite ha<br />

mosso i suoi primi passi come organizzazione di venti con il kitesurf<br />

come protagonista. In questa prima occasione la location per<br />

il primo Kite Safari è stato il paradisiaco arcipelago di Los Roques.<br />

Si trova a circa 160 km a Nord della capitale del Paese Caracas,<br />

affacciata sul Mare dei Caraibi. L'area protetta annovera oltre<br />

300 isole e isolotti circondati da una laguna di 400 km quadrati. Il<br />

reef corallino dell'arcipelago è molto popolare tra gli appassionati<br />

di snorkeling e i subacquei. Il parco è anche rinomato per le sue<br />

tranquille spiaggia di sabbia bianca, per il kitesurf, il windsurf, la<br />

vela e la pesca.<br />

Le condizioni di venti costanti che soffiano tutto l'anno rendono<br />

Los Roques lo scenario ideale per i kitrer da tutto il mondo, compresi<br />

i principianti che qui trovano il posto ideale per iniziare. I<br />

ragazzi di “Play Los Roques”, la più grande scuola della città, sono<br />

pronti a ospitare i rider e mostrargli gli spot più belli.<br />

Incontrarsi, conoscersi, condividere<br />

Il primo Safari di Vzlakite è iniziato in realtà molto prima che l'aereo<br />

atterrasse sulla pista di Los Roques, quando tutti i partecipanti<br />

si sono incontrati in aeroporto e si poteva percepire l'eccitazione<br />

e l'entusiasmo per il programma di questo viaggio. Il gruppo è stato<br />

quindi accolto nell'isola dallo stesso Rodolfo Corona e il suo<br />

team per il tempo di disfare i bagagli e lasciare che tutto avesse<br />

inizio. Ogni partecipante ha ricevuto un kit pieno di oggetti che


80<br />

Kite Trip<br />

Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

avrebbero reso il viaggio migliore: cappellino con il logo di Vzlakite,<br />

una lycra Np Surf e occhiali da sole.<br />

Il primo giorno è stato speso a Saqui Saqui, la spiaggia dove normalmente<br />

i ragazzi di Play Los Roques fanno lezione, un posto ideale<br />

per fare kite nelle acque piatte e cristalline. Cosa c'è di meglio<br />

di iniziare un viaggio nella tua isola preferita per il Kitesurf? Ospiti<br />

speciali erano dappertutto. Potevi vedere Liam Whaley chiudere<br />

esaltanti manovre aeree, Erik Volpe sfoggiare un po' di stile "vecchia<br />

scuola", Maxi Gomez dietro le lenti da sole e Val Garat pronto<br />

a godersi la sua prima volta in Venezuela.<br />

Un downwind di 50 km: esperienza dei sensi<br />

La vera avventura è cominciata il secondo giorno quando ognuno<br />

dei partecipanti è saltato su una barca e ha raggiunto Cayo Vapor<br />

dove il direttore di Play Los Roques ha dato a tutti istruzioni e<br />

misure di sicurezza per il Kite Safari prima che 39 rider (un record<br />

per la scuola), inclusi due rider internazionali come Erik Volpe e


Val Garat, cominciassero a navigare per 50 km di acqua cristalline<br />

e scenari mozzafiato.<br />

Il viaggio è stata una vera e propria esperienza sensoriale a 360<br />

gradi, potevi riempire i polmoni con la brezza del mare, deliziare<br />

gli occhi con la bellezza dei posti, sentire l'acqua calda dei Caraibi<br />

sulla pelle e ammirare pesci, tartarughe e tantissimi altri animali<br />

che vivono nel reef. Dopo due ore e mezza il gruppo è arrivato a<br />

Crasqui, una baia dove l'acqua è talmente pulita che si fa fatica a<br />

distinguere il mare dal cielo e tutti hanno passato il pomeriggio a<br />

conoscersi, a fare kite e soprattutto a spassarsela.<br />

Lo spettacolo di Erk Volpe & friends<br />

Il terzo giorno il gruppo ha navigato da Cayo Vapor a Saki Saki<br />

dove grandi cose stavano per accadere. Il vento soffiama e il posto<br />

era pieno di gente dal Venezuela, Cile, Colombia, Argentina, etc.<br />

Non appena si è fatto giorno i rider hanno cominciato ad arrivare:<br />

Max Gomez, Val Garat, Erik Volpe, Liam Whaley, Airton Cozzolino,<br />

Ricardo Campello e il 10 volte campione di windsurf Gollito Estredo,<br />

che tutti insieme hanno assicurato uno spettacolo di grande


82<br />

Kite Trip<br />

Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

azione e sport fino al tramonto. Tornati a Gran Roque e ancora entusiasti<br />

per il giorno appena trascorso i ragazzi cercavano hanno<br />

approfittato di quello che i venezuelani chiamano “la rumba” che li<br />

ha tenuti a ballare per tutta la notte.<br />

Dopo altri due giorni di esplorazione e di kite il primo kite safari<br />

di Vzlakite è giunto al termine lasciando ai partecipanti la voglia<br />

di rifarlo. Questo evento è solo l'inizio di qualcosa di grande che<br />

deve ancora venire, nelle parole di Rodolfo Corona. Non importa<br />

da dove vieni e quale sia la situazione in Venezuela, Los Roques<br />

sono una destinazione che ti permette di staccarti da tutto e semplicemente<br />

goderti la corsa.


84<br />

Kite Trip<br />

Vzlakite: un kite safari nel paradiso di Los Roques<br />

Vzla<br />

Un kite safari nel par


kite<br />

adiso di Los Roques


All photos Vincent Bergeron<br />

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88<br />

Avventure<br />

Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />

Tasmania<br />

– Bella, potente, selvaggia –<br />

Gli amici, una macchina a noleggio, una mappa su cui cercare i migliori<br />

spot per session strapless epiche e sullo sfondo il territorio incontaminato,<br />

tranquillo, selvaggio della Tasmania, un'isola spazzata da<br />

venti da Sud che regala l'emozione dell'avventura.<br />

credit Danny Morrice


Non ero sicuro di cosa aspettarmi<br />

dalla Tasmania. Dal momento che è<br />

solo a un'ora di volo di distanza dalle<br />

delizie urbane di Melbourne, dove sto<br />

scrivendo adesso, mi chiedevo quanto<br />

selvaggio potesse essere.<br />

Non ci volle molto tempo prima che<br />

il nostro volo iniziasse ad avvicinarsi<br />

alla pista di Hobart pista per avere<br />

un'idea più chiara. Anche dall'aereo<br />

è possibile ammirare i luoghi in<br />

tutta l'isola che sono alla pari con i<br />

migliori kite spot del mondo, dal fiume<br />

Hood fino a Sandy Point, a Perth.<br />

Tazzy è un regalo per gli appassionati<br />

di kitesurf e per i surfisti.<br />

L'obiettivo del nostro viaggio era<br />

quello di accumulare il maggior numero<br />

possibile di uscite in kite e<br />

vedere quello che questa splendida<br />

isola aveva da offrire. Il campeggio<br />

selvaggio era all'ordine del giorno,<br />

così dopo aver caricato la nostra fidata<br />

auto noleggiata, ci siamo imbarcati<br />

in questo viaggio un mercoledì<br />

pomeriggio per la nostra prima tappa


90<br />

Avventure<br />

Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />

che abbiamo pensato potesse lavorare<br />

bene con la direzione del vento prevista<br />

per il giorno.Friendly Beaches,<br />

parte del Freycinet National Park era<br />

il posto che avevamo scelto per passare<br />

la nostra prima notte. Siamo piombati<br />

nel campeggio al crepuscolo<br />

ghignando ai canguri che erano dappertutto.<br />

Dopodiché abbiamo allestito<br />

il nostro campo per quella che<br />

si rivelò una notte umida e ventosa.<br />

Provando a vivere al risparmio eravamo<br />

leggermente impreparati con la<br />

nostra tenda di K-Mart da 30 dollari.<br />

Siamo stati svegliati alle 6 del mattino<br />

da un vento da Nord e pioggia a<br />

secchi. È qui che abbiamo verificato<br />

la regola di non fidarsi mai di un<br />

bollettino meteo di Tazzy, che qualcuno<br />

mi aveva suggerito. benne inzuppati<br />

abbiamo deciso che era ora<br />

di andare a caccia di un buon caffé e<br />

di una spiaggia che avrebbe lavorato<br />

con quel vento da Nord. Dopo qualche<br />

ora di esplorazione lungo spiagge<br />

rocciose e inaccessibili ci siamo diretti<br />

a Bakers Beach sulla costa Nord<br />

dell'isola. Questo era stato il suggerimento<br />

di un local che sembrava conoscere<br />

la zona e che era convinto che<br />

questo spot con quel vento ci avrebbe<br />

riservato un'uscita straordinaria.<br />

Quando siamo arrivati ci era rimasta<br />

un piccola finestra di luce, con una<br />

piccola spiaggia per lanciare i kite e<br />

raffiche di vento dal mare di 30-40<br />

nodi. Insomma come inizio non sembrava<br />

poi così male e così siamo entrati<br />

in acqua. Subito ci siamo ritrovati<br />

inchiodati a una sessione strapless<br />

aerea e piena di vento. Usciti dall'acqua<br />

eravamo impressionati dalla potenza<br />

e la forza selvaggia dell'uscita<br />

appena conclusa.Dopo aver trascorso<br />

la notte in un parco vacanze economico<br />

e allegro parcheggiando verso<br />

Nord, ci siamo diretti giù a Sud<br />

verso Bruny Island. Con un vento da<br />

Sud Ovest che di nuovo ululava sulla<br />

nostra strada, andavamo incontro a<br />

una seconda sessione a tutta potenza.<br />

Il traghetto per Bruny ci mette solo<br />

20 minuti, ma non appena si arriva lì<br />

e si comincia a guidare sembra molto<br />

più desolato e lontano dal continente<br />

Tazzy. Per prima cosa siamo andati a<br />

vedere uno spot lungo la Great Bay<br />

Road. Con onde epiche e pulite su un<br />

lato e acqua piatta sull'altro avrebbe<br />

potuto essere la location perfetta per<br />

una'uscita eccezionale. L'occasione<br />

però era rimandata perché quel giorno<br />

il vento era troppo da terra per un<br />

session senza supporto in acqua. Se vi<br />

capita di passare di qui è certamente<br />

un posto in cui fermarsi quando c'è<br />

vento da Sud e una bella mareggiata.<br />

Cambiato rotta e guardando sulla<br />

mappa alla ricerca di spiagge esposte<br />

a venti da Sud siamo arrivati a Cloudy<br />

Bay, c'era un forte vento dal mare e<br />

una spiaggia di sabbia. Sembra una di<br />

quelle spiagge del Sud dell'Inghilterra<br />

quando c'è vento da Sud: un mare<br />

di spuma bianca, onde e una sessione<br />

strapless aerea con un ala da 6 metri.


92<br />

Avventure<br />

Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />

Questa volta sono entrato in acqua<br />

da solo in condizioni impegnative<br />

con onde massicce che arrivavano da<br />

tutte le parti dure e veloci. Il gioco<br />

era stare sempre in guardia da quello<br />

che poteva arrivare dal largo e tirare<br />

dritto. Dopo una pausa alla fine della<br />

session nella più vicina vineria, siamo<br />

andati alla ricerca di un campo<br />

per la notte. Abbiamo guidato lungo<br />

la costa Est di Adventure Bay dove<br />

avremmo potuto trovare riparo dai<br />

forti vento che ancora continuavano<br />

a soffiare. Laggiù siamo inciampati in<br />

una delle più belle spiagge che avessi<br />

mai visto nella mia vita. E per rendere<br />

le cose anche migliori una notte finalmente<br />

tranquilla ci ha regalato un<br />

buon riposo. I pochi giorni successivi<br />

sono stati senza vento e li abbiamo<br />

passati esplorando i tesori nascosti<br />

dell'isola di Bruny. Tra piatti di ostriche<br />

carnose presi da Get Shucked<br />

a i migliori caffè offerti da The Penguin<br />

café, avevamo di che passare il<br />

tempo.La nostra destinazione successiva<br />

è stata Eaglehawk Neck, un'isola<br />

a Nord lunga la costa Est della Tasmania.<br />

Accessibile attraverso un ponte,<br />

era più affollata di Bruny ma la vista<br />

dalla scogliera nella baia sembrava<br />

molto promettente. C'era una brezza<br />

di 15 nodi proveniente dal mare con<br />

alcune onde decenti. Mi sono diretto


alla spiaggia e ho gonfiato una 13 con<br />

cui ho fatto un'uscita dolce con onde<br />

all'altezza delle spalle. Il vento era<br />

strano, sembrava ci fosse una termica<br />

locale a condizionarlo con aria calda<br />

e fredda che si insinuava nella baia<br />

e uccideva il vento per 5 minuti per<br />

poi ricominciare a soffiare.Abbiamo<br />

trovato queste strane condizioni in<br />

molti posti della Tasmania. Sembrava<br />

che un sacco di vento colpisse l'isola<br />

anche con potenza selvaggia, per<br />

poi essere in qualche modo rallentato<br />

o condizionate dalle brezze locali,<br />

a meno che non ci fosse un vento a<br />

forza uragano. Anche per questo abbiamo<br />

faticato ad avere belle session<br />

nella nostra avventura di una settimana.<br />

Alla fine abbiamo guidato molto<br />

e passato poco tempo in acqua. Lezione<br />

imparata. Credo che la conoscenza<br />

del territorio e delle condizioni è<br />

un elemento chiave in questo tipo di<br />

viaggi nelle isole selvagge.Con il nostro<br />

volo di rientro in partenza alle 8<br />

di mercoledì sera, abbiamo penato di<br />

poterci godere un'ultima session nella<br />

mattinata visto il forte vento previsto.<br />

Abbiamo cercato ogni spiaggia esposta<br />

a venti da Sud vicino ad Hobart.<br />

Finché non abbiamo trovato Clifton<br />

Beach. Con onde enormi e disordinate<br />

e una tempesta di sabbia sulla<br />

spiaggia era perfetta. Dan Sweeney ed


94<br />

Avventure<br />

Bella, potente, selvaggia Tasmania<br />

Tasmania<br />

– Bella, potente, selvaggia –<br />

io siamo usciti con la 8 e la 6 metri,<br />

finché lui non è stato sputato fuori<br />

dall'acqua dai vento a oltre 40 nodi.<br />

È stata una session di sopravvivenza<br />

piuttosto divertente per concludere<br />

il nostro viaggio e un'occasione per<br />

ricordarci quanto selvaggia può essere<br />

la Tasmania.


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96<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

Jerrie


Van de Kop<br />

Il kitesurf?<br />

Mai abbastanza estremo per me<br />

L'atleta olandese Jerrie Van de Kop del team RRD racconta<br />

la propria ossessione per la dimensione più estrema del<br />

kiteboarding. Un talento il suo nato sulle spiagge di Zandvoort<br />

e supportato dai suoi genitori fin da ragazzino quando<br />

alternava uscite nel difficile Mare del Nord agli allenamenti<br />

con il simulatore allestito nel garage di casa.<br />

David Ingiosi<br />

Photo Credit: Svetlana Romantsova


98<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

Jerrie, fai parte di una generazione di atleti olandesi<br />

che oggi dominano l'ambiente internazionale. Perché<br />

secondo te l'Olanda ha avuto un così grande impatto<br />

sul kitesurf?<br />

L'olanda è un paese pieno di ottimi spot! Ma non tutti<br />

gli spot sono facili da surfare. La maggior parte degli<br />

spot affacciati sul Mare del Nord hanno un chop sostenuto<br />

con onde disordinate. Condizioni abbastanza impegnative<br />

per uscire in kite. A parte questo abbiamo<br />

condizioni molto diverse quanto a direzione e forza del<br />

vento. In questo modo i rider si abituano a una varietà<br />

incredibile di condizioni: onde, chop, acqua piatta, raffiche,<br />

venti stabili, forti e deboli. Quando ti alleni sempre<br />

in condizioni ideali ogni giorno alla fine se ti capitano<br />

condizioni impegnative hai difficoltà a gestirle.<br />

Penso che per tutte queste ragioni i rider olandesi sono<br />

piuttosto bravi in questo sport!<br />

Che rapporto hai con gli altri atleti del tuo Paese? Vi<br />

supportate e vi allenate insieme?<br />

È sempre difficile allenarsi insieme perché ognuno di<br />

noi ha i suoi programmi di viaggio. Qualche volta ci si<br />

incontra nelle gare o durante gli eventi. Sicuramente siamo<br />

molto amici. Usciamo, facciamo kite insieme. Per<br />

migliorarti come rider è un privilegio poterti allenare<br />

con gente del tuo livello o anche superiore. Abbiamo<br />

bisogno l'uno dell'altro per far progredire questa disciplina.<br />

Per quel che mi riguarda cerco di supportare gli<br />

altri atleti olandesi per quello che posso. Solo in gara<br />

non possiamo fare a meno di lottare a testa bassa uno<br />

contro l'altro, hahaha!


100<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

Hai cominciato il kitesurf a 9 anni grazie ai tuoi genitori<br />

che avevano un'attività in spiaggia. Che rapporto<br />

hai oggi con loro? Continuano a seguirti e ti supportano<br />

o volevano altro per te?<br />

Sì, i miei genitori avevano una casa sulla spiaggia<br />

Zandvoort. Un posto ideale per le vacanze e i weekend<br />

di vento. Loro amano ancora rilassarsi e stare in spiaggia.<br />

Mio padre un tempo faceva gare in windsurf. I miei


nonni e mia madre hanno sempre supportato mio papà<br />

nelle competizioni. Lo stesso hanno fatto mio padre e<br />

mia madre con me. Anzi lo fanno ancora adesso! All'inizio<br />

della mia carriera i miei genitori erano sempre con<br />

me sulla spiaggia pronti a supportarmi e aiutarmi. Fino<br />

a quando non sono stato in grado di viaggiare da solo.<br />

Loro non si aspettavano che diventassi un kiteboarder<br />

professionista. Abbiamo cominciato a seguire le gare


102<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me


perché a me piaceva. Loro ci sono sempre quando si<br />

tratta delle cose che mi piacciono. La mia famiglia è<br />

grande! Credo che il supporto dei genitori sia molto importante<br />

quando sei giovane e ti motiva molto in tutto<br />

quello che fai.<br />

Da adolescente si vive lo sport come un gioco. Come<br />

cambia l'approccio quando si diventa professionisti?<br />

C'è ancora spazio per vivere lo sport come divertimento?<br />

Se il gioco cambia in modo tale che non è più divertente<br />

è meglio che lo abbandoni! Continuo a giocare perché<br />

lo adoro. Soprattutto le gare sono molto divertenti.<br />

L'unica cosa che cambia sono gli schianti: diventano<br />

sempre più duri e più duri, ahahah! Mi piace spingermi<br />

oltre ad ogni session, sperimentare nuovi trick ma<br />

anche rifinire quelli che già conosco aggiungendo dei<br />

grab per esempio. Per me il kitesurf è sempre più divertente.<br />

Il kitesurf a livello agonistico è diventato uno sport<br />

sempre più estremo, potente, spettacolare. Tu sei uno<br />

dei protagonisti di questa nuova dimensione. Come<br />

la vivi personalmente e quali sono le tue motivazioni<br />

più profonde?<br />

Per me il kiteboarding non è mai abbastanza estremo.<br />

Ho sempre amato gli sport estremi. Il kiteboarding è<br />

cambiato molto negli ultimi anni direi in meglio. I freestyler<br />

sembrano dei ninja, i rider che fanno Big Air<br />

sembrano dei piloti. L'evoluzione dello sport va di pari<br />

passo con l'incremento dello sforzo fisico richiesto al<br />

rider. A parte questo credo che la qualità delle attrez-


104<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

zature gioca un ruolo importante in questa crescita. Le<br />

ali diventano sempre più specifiche per ogni disciplina.<br />

Quanto alla mia motivazione è la fame di adrenalina<br />

che ti scorre quando tiri un loop ad una altezza che<br />

non hai mai raggiunto prima. Cercherò sempre questo<br />

feeling.<br />

Nella tua carriera hai avuto degli incidenti. Come ti<br />

prendi cura del corpo e qual'è il tuo atteggiamento<br />

nei confronti dei rischi di questa disciplina?<br />

Dopo il mio intervento di ernia mi sono concentrato<br />

molto sull'allenamento anche fuori dall'acqua. Se vuoi<br />

spingere i tuoi limiti al massimo devi tenerti in forma<br />

prima della tempesta. Nei giorni senza vento mi troverete<br />

sempre in acqua a fare altri sport oppure in palestra.<br />

I rider più competitivi hanno avuto incidenti anche<br />

gravi. Allenandoti anche a terra riduci di molto le<br />

possibilità di avere incidenti. Anche fare stretching mi<br />

aiuta molto a ridurre gli infortuni.<br />

Già da bambino avevi montato un simulatore con una<br />

barra appesa al soffitto del tuo garage. Usi il simulatore<br />

ancora oggi?<br />

Sì, quando ero piccolo mi ha sempre aiutato molto. Più<br />

simuli il movimento a terra più ti viene facile quando<br />

poi sei in acqua. Soprattutto quando sei un ragazzino<br />

è difficile il passaggio di barra quindi il momento tecnico<br />

della manovra è molto importante. Durante l'inverno<br />

era difficile per me trasferirmi al caldo. Ripetere<br />

le manovre nel garage mi aiutava a non dimenticarle<br />

così velocemente. Naturalmente allenarsi e surfare<br />

nell'acqua è l'allenamento migliore. Ho sempre cercato<br />

di stare in acqua più a lungo possibile.


106<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

Parliamo di attrezzatura. Tutti dicono che quando sei<br />

bravo, lo sei con qualsiasi attrezzatura. Te la senti di<br />

dare una percentuale su quanto è importante l'abilità<br />

di un rider e quanto invece dipende dal materiale<br />

che si utilizza secondo la tua esperienza?<br />

Secondo me all'inizio dell'apprendimento non ha molta<br />

importanza quale kite si utilizza. I fondamentali dello<br />

sport possono essere imparati con qualsiasi ala. Penso


che all'inizio il 90% del lavoro lo compie il rider. Quando<br />

invece si sceglie una disciplina specifica allora diventa<br />

più importante scegliere l'attrezzatura più congeniale<br />

a quella. Io ho imparato tutte le manovre fondamentali<br />

del Freestyle con un SLE kite. Quelle ali sono all round e<br />

vanno bene per tutte le discipline. Nel momento in cui<br />

ho voluto evolvermi e imparare nuovi trick e loop sono<br />

passato a un C kite. Più le tue abilità migliorano, mag-


108<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me


giore è l'importanza dello shape dell'ala che si utilizza:<br />

non vuoi usare un C kite quando usi un kitefoil, così<br />

come un Race kite per fare megaloop. Io per esempio ho<br />

imparato molto con il mio RRD Obsession Pro, mi aiuta<br />

a progredire ed è un ala con cui mi sento a mio agio. Ho<br />

lavorato molto al fianco del designer per creare il kite<br />

perfetto per il Freestyle. Sono stato piuttosto fortunato<br />

a poter sviluppare un'ala appositamente per lo stile<br />

che mi interessa migliorare.<br />

Ti abbiamo visto in gara al Kota 2017. Come è stato<br />

partecipare a questo evento e come è andata? Ti aspettavi<br />

il tuo risultato?<br />

Il Red Bull King of the Air è la gara più assurda del kiteboarding.<br />

Pochi mesi prima dell'evento tutti sono eccitati.<br />

In questo evento cerchiamo di superare i nostri<br />

limiti e essere più estremi che mai. Non vedo l'ora che<br />

arrivi la prossima edizione e di allenarmi nelle tempeste<br />

e nei Big Air estremi. Mi sono preparato duramente<br />

all'edizione 2017 per essere al top della forma. Quello<br />

che vorrei vedere nella prossima edizione è un sistema<br />

ancora più trasparente sia per il pubblico che per<br />

gli atleti nel giudizio delle manovre. Sono contento del<br />

mio 7° posto perché mi qualifica automaticamente per<br />

la prossima edizione. Credo che con un nuovo sistema<br />

di giudizio anche il mio risultato può guadagnarci. In<br />

genere non mi aspetto nulla prima di una gara. Il mio<br />

obiettivo è quello di dare spettacolo e divertirmi con<br />

gli amici in acqua. Credo che tutti insieme cerchiamo<br />

di raggiungere un livello superiore in questo evento. Almeno<br />

queste sono le vibrazioni che sento ogni anno in<br />

gara. Spero di allenarmi per essere ancora più forte e di<br />

tornare con qualche trick potente in più.


110<br />

ITW<br />

Jerrie Van de Kop: "Il kitesurf? Mai abbastanza estremo per me<br />

Quali sono i tuoi progetti per il resto di questa stagione?<br />

I miei programmi sono concentrati nel dare il massimo<br />

nei Big Air estremi. Vorrei fare dei viaggi in luoghi dove<br />

il vento è veramente forte. Poi ho anche altri grossi progetti<br />

ma sono ancora top secret;)


112<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />

P E R S O N A G G I<br />

Camille Delannoy<br />

Lo Strapless per me è libertà<br />

A 17 anni il rider francese Camille Delannoy è entrato nel 2016 nel team internazionale<br />

F-One e è una delle giovani promesse dello Strapless. Allievo di<br />

Mitu Monteiro, vive tra Brasile, Capoverde e l'Europa e mentre ancora gioca<br />

e si diverte sogna di essere un giorno il migliore.<br />

Credit: David Ingiosi


114<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"


Il kitesurf è uno sport di velocità e non solo perché in acqua si plana come fulmini.<br />

Ma perché è una disciplina sportiva che brucia le tappe: il tempo di scoprirla quando<br />

sei ancora adolescente e se fai le cose per bene puoi ritrovarti a essere tra i migliori<br />

al mondo nel giro di una stagione. Basta vedere le gare attuali: sono piene di<br />

giovani, ragazzi e ragazze di 15-16 anni motivati soprattutto a giocare e divertirsi,<br />

ma anche a fare sul serio se serve a mettere una coppa in bacheca o un titolo prestigioso<br />

nel proprio kitebag.<br />

L'importante è farsi notare ed entrare in un team internazionale come ha fatto<br />

Camille Delannoy che a soli 17 anni lo scorso anno è entrato nel mitico team internazionale<br />

di F-One. Francese, nato da una famiglia di medici con la passione per gli<br />

sport, Camille si è trasferito con i genitori in Brasile alcuni anni fa e laggiù a scoperto<br />

il kitesurf. Dopo un incidente al ginocchio dal twintip è passato al surfino e<br />

oggi è una delle grandi promesse dello Strapless. Il suo talento è cristallino e il suo<br />

maestro, Mitu Monteiro, lo segue da vicino pronto a supportarlo e a guidarlo in una<br />

delle discipline più tecniche e spettacolari del kiteboarding.<br />

Lui Camille, è felice naturalmente di fare ciò che gli piace, viaggiare, conoscere nuovi<br />

spot, cercare di migliorare ed essere competitivo sui campi di gara senza tuttavia<br />

tralasciare lo studio. Un equilibrio difficile tra il divertirsi e le responsabilità di essere<br />

un futuro campione che però non lo spaventa affatto, anzi.


116<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />

Camille, come ha fatto un ex sciatore<br />

e appassionato di montagna<br />

come te a innamorarsi del mare?<br />

In realtà ho sempre desiderato praticare<br />

il kiteboarding fin da quando avevo 8<br />

anni. All'epoca andavo già sul windsurf<br />

ma quello che veramente volevo era andare<br />

in kite. Quando avevo 12 anni i miei<br />

genitori si sono trasferiti in Brasile, dove<br />

vivo tutt'ora. Ho iniziato a praticare il<br />

kitesurf qui e da quel momento in poi<br />

non ho più messo piede su una tavola da<br />

windsurf.


Vieni da una famiglia di sportivi e<br />

tu stesso hai praticato diversi sport<br />

prima del kitesurf, dallo sci al wake<br />

al windsurf. Cos'è che ti piace davvero<br />

di questa disciplina?<br />

La mia famiglia intera pratica diversi<br />

sport. ho cominciato a sciare quando<br />

avevo 3 anni: potevo a stento camminare<br />

ma con gli sci ero già pronto. Quello<br />

che mi piace davvero degli sport acquatici<br />

è che devi rimanere sempre piuttosto<br />

concentrato in quello che stai facendo<br />

altrimenti possono diventare pericolosi.


118<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"


Ormai passi la gran parte dell'anno<br />

nel Nord del Brasile. Ti piace vivere<br />

laggiù? Come sono le tue giornate?<br />

Hai amici?<br />

Vivo qui ormai da 6 anni. La mia vita quaggiù<br />

è abbastanza essenziale, ma anche<br />

fantastica. Mi sveglio, faccio colazione,<br />

studio (già devo anche studiare), entro<br />

in acqua, faccio un po' di palestra, mangio<br />

e ripeto questa routine ogni giorno.<br />

C'è una differenza enorme tra la cultura<br />

europea e quella brasiliana, ma ho molti<br />

amici qui, sia brasiliani che stranieri e<br />

molti di loro sono kiter come me.<br />

Hai scelto la disciplina Strapless nel<br />

momento del suo massimo boom. È<br />

una coincidenza o semplicemente<br />

la preferisci rispetto al Freestyle o<br />

al Big Air o al Kite Park?<br />

Poi devi pensare solo a quello che stai<br />

facendo al momento e anche questo mi<br />

piace proprio. Infine in tutti questi tipi di<br />

sport senti un senso di libertà che puoi<br />

trovare solo qui.<br />

Quando ho iniziato a praticare il kitesurf<br />

utilizzavo soltanto la tavola twintip. Poi<br />

nel momento in cui ho cominciato ad<br />

eseguire qualche passaggio di barra mi<br />

sono infortunato in maniera abbastanza<br />

seria il ginocchio. Così la sola cosa<br />

che potevo fare era utilizzare il surfino<br />

e dedicarmi allo Strapless. Da quel momento<br />

in poi non ho più utilizzato la bidirezionale.<br />

Il Freestyle anche mi piace,<br />

ma credo che il senso di libertà che si<br />

respira nello Strapless sia molto meglio.<br />

Questo naturalmente è solo il mio punto<br />

di vista.


120<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />

Un famoso poeta brasiliano, Vinicio<br />

de Moraes, ha detto: "La vita è l'arte<br />

dell'incontro". Tu nella tua vita hai<br />

incontrato Mitu Monteiro. Ci racconti<br />

come è andata? Si può dire<br />

che questo incontro ti ha cambiato<br />

la vita?<br />

Credo che Mitu Monteiro abbia veramente<br />

cambiato la mia vita o almeno il<br />

mio rapporto con il kiteboarding. L'ho incontrato<br />

per la prima volta quando avevo<br />

15 anni e cominciavo ad avere un buon<br />

livello nello Strapless, ma fino ad allora<br />

non avevo mai pensato alle competizioni.<br />

Quando Mitu vide il mio stile di riding<br />

rimase alquanto impressionato e mi<br />

disse che forse avrei potuto cominciare<br />

con le gare. Da lì per me il kiteboarding<br />

ha cominciato a essere qualcosa di più<br />

serio.


La disciplina Strapless permette al<br />

kitesurf di tornare al surf e alla sua<br />

energia selvaggia, in realtà però<br />

sembra molto tecnica, sei d'accordo?<br />

Credo che questa cosa sia la parte più<br />

bella dello Strapless: la libertà! Ma certo<br />

è piuttosto tecnica come disciplina. Possiamo<br />

paragonarla al surf in effetti perché<br />

c'è sempre così tanto da imparare e<br />

anche durante una sessione non tanto<br />

buona dove magari non hai preso nemmeno<br />

un'onda o chiuso nessun trick, in<br />

realtà stai sempre migliorando e questo<br />

mi piace: sembra che non ci siano limiti<br />

di progressione o almeno che i nostri<br />

non li abbiamo ancora raggiunti.<br />

Tutti parlano di te come il futuro dello<br />

Strapless, come vivi tutto questo,<br />

è una responsabilità o solo divertimento?<br />

Hahaha, non so se sono il futuro dello<br />

Strapless, suona così serio quando me<br />

lo dici. Sono ancora giovane e provo a divertirmi<br />

il più possibile mentre sono in<br />

acqua. Certo naturalmente non c'è solo<br />

il divertimento. Esco sempre, mi alleno<br />

molto, il più possibile, per essere tra i<br />

migliori e perché no, magari un giorno a<br />

essere il migliore.


122<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />

Nel 2016 sei entrato nel team internazionale<br />

di F-One. Com'è far parte<br />

di un Brand così importante?<br />

Quando mi hanno detto che potevo entrare<br />

nel team di F-One credo che non<br />

potevo essere più felice! Sono veramente<br />

orgoglioso di far parte di questa squadra.<br />

È una vera famiglia e ciascuno è fantastico.<br />

Sto iniziando anche a sviluppare<br />

alcune attrezzature ed è molto eccitante.<br />

Sono felice che mi stiano dando questa<br />

opportunità.<br />

Raccontaci che tipo di attrezzatura<br />

usi e perché ti piace...<br />

Per quanto riguarda i kite, utilizzo i Bandit,<br />

soprattutto nelle misure 7 metri e 9<br />

metri: un'ala stabile nel Freestyle e molto<br />

reattiva nel Wave, è una combinazione<br />

perfetta. Quanto invece alle tavole, uso<br />

soprattutto la Mitu Pro Model Carbon 5'6,<br />

ma sono sempre al lavoro con il team<br />

F-One per testare tavole più leggere e<br />

performanti. In realtà c'è un'evoluzione<br />

continua.


124<br />

Personaggi<br />

Camille Delannoy: "Lo Strapless per me è libertà"<br />

Lo Strapless per me è libertà<br />

A quali manovre stai lavorando attualmente<br />

e in quali ti senti davvero<br />

bravo?<br />

La mia manovra migliore al momento è<br />

il Triple Frontroll che ho chiuso un paio<br />

di settimane fa mentre ero a Capoverde.<br />

Quanto ai trick nuovi, beh, forse li vedrete<br />

nelle mie prossime gare.<br />

Quali sono i tuoi progetti per questo<br />

2017?<br />

Andrò sicuramente a Tarifa, dove rimarrò<br />

almeno tre settimane. Dopodiché raggiungerò<br />

il Perù, poi ancora parteciperò<br />

a uno shooting con Manera e poi ancora<br />

viaggi, competizioni, ancora shooting. È<br />

una vita abbastanza impegnata, ma la<br />

adoro!


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128<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />

Erik<br />

Volpe:<br />

il kite ci aiuta<br />

a essere migliori.<br />

Credit: David Ingiosi


L'atleta italiano è appena entrato nel team internazionale di<br />

Liquid Force e si prepara a una ennesima stagione di allenamenti,<br />

gare, viaggi, ma anche progetti dedicati ai più piccoli<br />

per trasmettergli quei valori che solo il kitesurf può dare.


130<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />

Ci sono rider che in acqua sono degli animali, bestie<br />

da vittorie capaci di sfoderare una grinta, un coraggio,<br />

un agone sportivo fuori dal comune pur di esprimersi<br />

al meglio e battere gli avversari. Ma quando poi si tolgono<br />

il numero dalla schiena quegli stessi rider perdono<br />

quell'aura roboante da guerrieri e tornano persone<br />

normali, anzi stupiscono per la loro timidezza, la loro<br />

umiltà e generosità. Ecco, quasi sempre questo sottile<br />

equilibrio tra l'essere un combattente sul campo di gara<br />

e una persona schietta e alla mano nella vita di tutti i<br />

giorni appartiene ai veri campioni.<br />

Nel kitesurf, uno sport ancora genuino e lontano anni<br />

luce dai fasti miliardari di altre discipline come il calcio<br />

o la Formula 1, i campioni sono tanti e uno di loro è<br />

sicuramente Erik Volpe. Questo ragazzo venuto dalla<br />

Puglia, oggi che ha 25 anni di strada ne ha macinata già<br />

parecchia. Competizioni, titoli internazionali, team prestigiosi,<br />

vittorie nel Freestyle e nel Big Air, non si è fatto<br />

mancare nulla. Compresi incidenti seri che lo hanno<br />

svezzato e fortificato. Soprattutto Erik ha viaggiato in<br />

tutto il mondo sull'onda della sua enorme passione per il<br />

kitesurf e ancora oggi passa la vita ad allenarsi, gareggiare,<br />

conoscere nuovi spot e vivere all'avventura.<br />

Lo abbiamo raggiunto in Venezuela dove è appena tornato<br />

dopo un lungo periodo in Sud Africa. Il suo 2017 si<br />

presenta pieno di impegni che affronta con il suo solito<br />

entusiasmo.


Erik ha viaggiato in tutto il mondo sull'onda<br />

della sua enorme passione per il kitesurf


132<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori


Allora, Erik come stai?<br />

Bene, sono appena tornato in Venezuela,<br />

che ormai da anni è un po' come la<br />

mia seconda casa e ci resterò per almeno<br />

un paio di mesi.<br />

Com'è lì la situazione? Non arrivano<br />

buone notizie qui in Italia...<br />

Sì è vero la situazione non è delle migliori.<br />

La cosa più grave è il tasso di<br />

inflazione che in questo momento è alle<br />

stelle. Considera che quando cambi un<br />

euro ti danno fino a 4.500 Bolivar. Per<br />

un turista europeo come me sono tanti<br />

naturalmente e il costo della vita è molto<br />

basso, però devi considerare che la<br />

gente è alla fame e uno stipendio medio<br />

da queste parti non supera i 60 euro. In<br />

giro si respira tensione e dopo le sette<br />

di sera non dico che c'è il coprifuoco<br />

però non vedi più nessuno per strada.<br />

Anche io cerco di prendere le mie precauzioni.<br />

Ormai sono abituato a vivere<br />

in questa zona del Sud America.<br />

Nonostante tutto a te piace stare lì<br />

come kiter, è così?<br />

Assolutamente sì, considera che qui è<br />

estate tutto l'anno e il vento non manca<br />

veramente mai. Ci sono condizioni di<br />

acqua piatta e wave, chop di tutti i tipi,<br />

puoi uscire in oceano e nelle lagune. Per<br />

me è meglio anche del Brasile. Io vivo<br />

ad Adicora che è un piccolo villaggio<br />

su una penisola che si trova sulla costa<br />

a Nord Est del Paese di fronte all'isola<br />

di Curacao. In meno di 10 chilometri ho<br />

a disposizione almeno cinque spot di<br />

ottima qualità. Nei prossimi giorni andrò<br />

ad allenarmi per una settimana a Los<br />

Roques, uno spot storico, dove si riuniranno<br />

alcuni fuoriclasse internazionali<br />

tra cui Liam Whaley e Youri Zoon.<br />

Nei mesi scorsi ti abbiamo visto a<br />

Cape Town, in Sudafrica. Anche li ti<br />

trovi bene?<br />

Sì, anche Cape Town è uno spot meraviglioso.<br />

Sono almeno sei anni che ci<br />

torno per un periodo di 2-3 mesi. Non<br />

solo è pieno di spot fantastici, ma ormai<br />

c'è anche un'offerta di servizi di qualità.<br />

Per alcune discipline come Big Air<br />

e Freestyle poi è uno degli spot migliori<br />

al mondo. Qualche tempo fa proprio qui


134<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />

ho segnato il mio record personale di<br />

salto arrivando a 23,01 metri di altezza.<br />

Difficilmente ci sarei riuscito in un altro<br />

posto. Poi ho un sacco di amici local<br />

che mi portano a vedere luoghi incredibili.<br />

A proposito di Big Air, non dovevi<br />

partecipare al Red Bull King of the Air<br />

del 2017?<br />

Sì certo, non potevo mancare a questo<br />

prestigioso appuntamento. Ho mandato<br />

il mio video agli organizzatori per essere<br />

selezionato ma purtroppo anche<br />

se per poco non sono riuscito a qualificarmi<br />

per la gara. Ormai il livello degli<br />

atleti è molto alto e il numero chiuso<br />

per questa competizione è piuttosto<br />

limitato. Ci riproverò sicuramente il<br />

prossimo anno. In compenso con quello<br />

stesso video sono stato selezionato per<br />

il Megaloop Challenge, la gara di Big Air<br />

organizzata da Ruben Lenten in Olanda<br />

ad aprile. Non vedo l'ora.<br />

Sei appena entrato nel team internazionale<br />

di Liquid Force, sei contento?<br />

Sì, sono davvero soddisfatto. Lo scorso<br />

anno proprio a Cape Town dove loro<br />

hanno un grosso centro avevo partecipato<br />

a una gara di Big Air ed erano


136<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori


avi, poi hanno un'attrezzatura che mi<br />

piace molto, è tecnica, diversificata e<br />

concepita ad hoc per ogni disciplina.<br />

Inoltre hanno delle grafiche bellissime,<br />

barre fantastiche.<br />

Qual'è l'attrezzatura con cui ti senti<br />

più a tuo agio?<br />

Con vento forte sicuramente l'HiFi, un<br />

C-kite puro che mi permette di esprimermi<br />

al meglio nel Freestyle: è lento a<br />

sufficienza durante le manovre e mi<br />

consente di uscire in sicurezza e tenere<br />

i bordi anche in condizioni di overpower.<br />

In condizioni più light uso invece l'NV,<br />

un'ala con cui posso fare tutto dal Big<br />

Air al Freestyle al Wave.<br />

rimasti colpiti. Mi hanno contattato e<br />

ci siamo trovati subito bene insieme,<br />

così sono entrato nel team internazionale<br />

per le discipline Freestyle e Big<br />

Air. Qualche mese fa siamo stati in<br />

Portogallo vicino Lisbona per testare le<br />

nuove attrezzature e realizzare i primi<br />

video e photoshooting. Sono molto<br />

Dopo il Venezuela che cosa ti<br />

aspetta?<br />

Torno in Italia e precisamente in Calabria<br />

per un progetto d'insegnamento<br />

del kite a bambini dai 9 ai 12 anni. È una<br />

cosa a cui tengo molto e che mi da una<br />

soddisfazione incredibile. Io ho iniziato<br />

a fare kitesurf a 9 anni e questo sport<br />

non solo ha cambiato la mia vita ma ha<br />

anche trasformato il mio carattere: prima<br />

ero timido, non parlavo con nessuno<br />

ed ero abbastanza insicuro. Il kitesurf<br />

mi ha dato sicurezza perché in mare sei<br />

da solo e te la devi saper cavare. Inoltre<br />

mi ha permesso di aprirmi agli altri,<br />

diventare più socievole, mi ha dato an-


138<br />

Atleti<br />

Erik Volpe: il kite ci aiuta a essere migliori<br />

che una disciplina. Insegnare ai bambini<br />

mi piace tantissimo e vorrei tentare di<br />

trasferire anche a loro tutti questi valori,<br />

oltre a rompere questa barriera di<br />

uno sport che sembra essere estremo<br />

ma che in realtà con gli strumenti giusti<br />

può coinvolgere tutti fin da piccoli e<br />

regalare un sano divertimento. Questi<br />

bambini mi aspettano e quasi ogni giorno<br />

mi mandano messaggini dicendomi<br />

che non vedono l'ora di cominciare. Io<br />

sono entusiasta perché loro sono il futuro.<br />

Altri progetti a lungo termine?<br />

A ottobre sarò sicuramente al Sardinia<br />

Grand Slam che come evento di casa<br />

qui in Italia non si può assolutamente<br />

perdere. Poi avrei già da tempo un'idea<br />

per un progetto ma con i rider italiani<br />

fatico ancora a realizzarla. Ho in mente<br />

una formula: 5 rider a girare lungo le<br />

coste italiane raccontando gli spot,<br />

ma anche sé stessi come atleti e come<br />

persone. Mi sembra un concept buono<br />

ma non trovo in giro la voglia di condividerlo.<br />

Mi sembra assurdo. Nella mia<br />

carriera sono stato in team internazionali<br />

e frequentato i migliori atleti che<br />

all'estero hanno idee creative e si mettono<br />

insieme per realizzarle. Solo così<br />

si trovano i budget. Qui in Italia a parte<br />

Gabriele Garofalo che sono riuscito a<br />

coinvolgere per un breve periodo non<br />

ho trovato fino ad ora nessun altro. Ma<br />

non demordo.


140<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

North Kiteboarding Academy<br />

Il brand North Kiteboarding ha recentemente lanciato un<br />

importante progetto multimediale dedicato alla didattica.<br />

Si chiama North Kiteboarding Academy e comprende<br />

un consistente archivio di video tutorial di altissima<br />

qualità completamente gratuiti e dedicati a tutti i rider,<br />

dai principianti agli esperti fanatici di Foil, Freestyle e<br />

Strapless. A raccontarci di questo progetto girato nel<br />

meraviglioso spot di Union Island, nelle isole Grenadine<br />

(Caraibi), è Jeremie Tronet team rider North e titolare del<br />

JT Pro Center che ci illustra nei dettagli in cosa consiste,<br />

gli obiettivi a lungo termine e il dietro le quinte del lavoro<br />

di produzione svolto nel suo home spot.<br />

David Ingiosi<br />

Photo Credit: JT Pro Center


142<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

Jeremie, come e quando è iniziata la tua collaborazione<br />

con North Kiteboarding?<br />

Sono cresciuto in Martinica, una piccola e<br />

suggestiva isola dei Caraibi e mi sono appassionato<br />

al kitesurf fin dagli albori di questo<br />

sport. Lo pratico ormai da oltre 16 anni e ho<br />

sempre saputo che questa disciplina avrebbe<br />

rappresentato una parte importante della<br />

mia vita e un modo straordinario di conoscere<br />

bellissime località e spot attorno al mondo.<br />

Anche la fotografia e il videomaking hanno<br />

contribuito a questa passione permettendomi<br />

di condividere la mia esperienza con altri kiter<br />

attraverso i miei filmati e le foto pubblicate<br />

sui giornali. Dopo alcuni anni entusiasmanti<br />

con il mio primo sponsor Ocean Rodeo ho deciso<br />

di cambiare e ho aperto il JT Pro Center<br />

Kite School a Union Island, nelle isole Grenadine.<br />

Durante questo periodo di transizione<br />

ho passato circa un anno a lavorare nella scuola<br />

fino a quando Tom Court, un mio amico<br />

rider del team North Kiteboarding, mi ha presentato<br />

al team manager del brand ed è nata<br />

una straordinaria collaborazione attraverso la<br />

quale sono entrato anch'io nel team. Lavorare<br />

con loro è stata una rivelazione per me:<br />

la professionalità dell'azienda, la qualità dei<br />

materiali, insieme alla libertà di creare contenuti<br />

sia per promuovere l'azienda che la mia<br />

scuola sono stati un'opportunità straordinaria<br />

e non potrei essere più felice.


144<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy


Quanti servizi fotografici sono stati realizzati<br />

fin'ora nella tua fantastica location? Ci<br />

sono quelli per i prodotti, i tuoi personali,<br />

quelli dell'Academy della North. Ho dimenticato<br />

qualcosa?<br />

Una delle ragioni principali per cui ho deciso<br />

di stabilirmi a Union Island e creare qui il<br />

mio centro kite è la bellezza di questo posto.<br />

Le straordinarie acque cristalline e calde<br />

e la posizione della scuola permettono<br />

di realizzare foto e video incredibili appena<br />

fuori la porta della scuola. Questo spot è<br />

una specie di factory di contenuti: ci sono<br />

così tante cose da immortalare, così tante<br />

angolature diverse che non smetto di scoprirne<br />

di nuove ogni giorno. Quelli di North<br />

Kiteboarding sono venuti qui con l'intero<br />

team a bordo di un catamarano un paio di<br />

volte per realizzare degli shooting sui prodotti.<br />

Craig e Colleen si sono fermati qualche<br />

settimana per girare un bel video che<br />

abbiamo postato su You Tube. Ora il JT Pro<br />

Center è diventata la casa della North Kiteboarding<br />

Academy e produciamo video, foto<br />

e contenuti molto divertenti da questo spot<br />

praticamente ogni giorno. Non finisce mai<br />

di sorprendermi e non mi annoia mai essere<br />

circondato da tanta bellezza quindi ci sarà<br />

ancora molto da raccontare da questa parte<br />

del mondo con contenuti che verranno pubblicati<br />

on line.<br />

Come vi è venuta l'idea della North Kiteboarding<br />

Academy?<br />

Sono stato contattato direttamente da North<br />

Kiteboarding per un importante progetto<br />

che volevano girare nel mio home spot.<br />

Quando mi è stato presentato il concetto<br />

della North Kiteboarding Academy ho subito<br />

pensato che sarebbe stata una grande<br />

opportunità perché avrei sempre voluto farlo<br />

ma ero troppo pigro per organizzare un<br />

progetto così grande con molte persone da<br />

coinvolgere, tempo da dedicare ed energie<br />

da spendere per essere portato a termine<br />

nel modo giusto. Sandra e Chris di Motion<br />

Manager Production hanno studiato Scienza<br />

dello Sport e si sono concentrati sui metodi<br />

di allenamento multimediali all'università.<br />

Così quando si sono innamorati del kitesurf<br />

nacque l'idea della North Kiteboarding<br />

Academy. Grazie a un'innovativa strategia di<br />

marketing portata avanti dal team di North<br />

Kiteboarding è stato possibile produrre video<br />

super professionali con droni, slow motion<br />

e sofisticate animazioni grafiche per<br />

aiutare ogni kiter a evolversi. Tutto questo<br />

girato in uno dei migliori spot che si possano<br />

immaginare. Chris e Sandra sono stati la<br />

nostra troupe e si sono rivelate ottime persone<br />

con cui lavorare.<br />

Qual'era l'obiettivo dell'Academy?<br />

Un progetto così importante come la North<br />

Kiteboarding Academy doveva necessariamente<br />

venire da un grande brand poiché<br />

comporta centinaia se non migliaia di ore<br />

di lavoro, coinvolge molte persone e ha bisogno<br />

di un budget consistente. Come qualsiasi<br />

contenuto pubblicato on line ha naturalmente<br />

una ragione commerciale che<br />

consiste nel far conoscere i prodotti e l'at-


146<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

tività di North Kiteboarding, ma non è solo<br />

questo. Ci siamo impegnati a livello personale<br />

ed economico per creare qualcosa di<br />

estremamente utile ai rider di tutti i livelli.<br />

Si tratta di un modo di creare contenuti in<br />

grado di aiutare qualunque persona a implementare<br />

le proprie abilità di rider e dare<br />

qualcosa in cambio ai nostri clienti. Credo ci<br />

siano tanti modi diversi di avere un impatto<br />

sul pubblico e quando viene fatto nel modo<br />

giusto a beneficiarne sono sia i clienti che<br />

il brand. Questo è ciò che è la North Kiteboading<br />

Academy.


148<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

Quante clip avete realizzato e cosa c'è in<br />

programma di nuovo? Con quali rider?<br />

Al momento sono circa 30 le clip presenti<br />

nella North Kiteboarding Academy. Sono<br />

divise nelle categorie Beginner, Hooked,<br />

Unhooked, Foil e Surf, in modo da accontentare<br />

la più ampia parte di rider. Molte<br />

altre clip sono state già girate e in questo<br />

momento sono in fase di lavorazione. Nella<br />

stagione passata nella maggior parte delle<br />

clip ci sono io come rider e attualmente è<br />

tornato a Union Island il team di produzione<br />

per girare altro materiale per manovre<br />

sia agganciate che sganciate. Come rider<br />

nella prossima stagione avremo il campione<br />

Strapless Airton Cozzolino del team North<br />

kiteboarding che sarà protagonista di tutte<br />

le clip dedicate al Surf e al Freestyle Strapless.<br />

Perché il tuo spot è ideale per girare i video<br />

dell'Academy?<br />

Abbiamo scelto il JT Pro Center a Union<br />

Island per molte ragioni. Prima di tutto ci<br />

sono ottime condizioni di vento per tutta la<br />

stagione che va da novembre a luglio, poi<br />

la bellezza del paesaggio che permette di<br />

girare immagini meravigliose e pulite. Uno<br />

degli aspetti più favorevoli di girare lì è il<br />

tempo che si risparmia ogni giorno. Ogni<br />

cosa a Union Island è a 5 minuti a piedi, dalla<br />

stanza d'albergo al kite center alla cittadina<br />

dove si va a cenare. Lo spot comprende<br />

numerose location con acqua piatta e pochi<br />

rider in acqua il che consente di piazzare<br />

le telecamere e lavorare senza essere disturbati.<br />

Inoltre c'è la possibilità di usare le<br />

barche e l'attrezzatura della scuola, nonché<br />

il suo personale. Non abbiamo trovato<br />

uno spot più semplice e funzionale di questo,<br />

ecco perché anche la seconda parte del<br />

progetto sarà girata lì.<br />

Quanto ci è voluto per avere la prima clip?<br />

È stato un lavoro difficile per te?<br />

Quando il team si è presentato all'inizio della<br />

stagione per cominciare a girare avevo<br />

un po' paura di non riuscire a essere disponibile<br />

per tutto il tempo necessario al<br />

progetto e anche che ci fosse il vento giusto<br />

per lavorare. Ci siamo dati degli obiettivi<br />

e la mia esperienza di videomaking in questo<br />

spot ci ha fatto risparmiare un sacco di<br />

tempo per trovare le location giuste. Volevamo<br />

provare e girare più trick possibili per<br />

tutti i rider (appassionati di Foil, Freestyle e<br />

principianti). Dopo i primi due giorni avevamo<br />

già 3 o 4 clip girate. È stato abbastanza<br />

sorprendente, dopodiché abbiamo deciso<br />

che a ogni occasione buona avremmo girato<br />

quante più clip possibili e abbiamo raddoppiato<br />

gli obiettivi. Questa stagione sarà


150<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy


diverso. Il team di produzione si fermerà<br />

per un mese e avremo tempo di esplorare il<br />

territorio e altri bellissimi spot nei momenti<br />

liberi.<br />

Come possono i clienti trarre vantaggio<br />

dalle clip?<br />

La North Kiteboarding Academy offre diversi<br />

vantaggi in base a ciò che i clienti cercano.<br />

La sezione Beginner non vuole certo<br />

sostituirsi alle lezioni che chiunque voglia<br />

imparare questo sport deve prendere in una


152<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

scuola certificata con istruttori qualificati.<br />

Tale sezione vuole ricordare ai principianti<br />

cosa hanno già imparato nel loro corso<br />

base e offrire a coloro che ancora devono<br />

iniziare una panoramica di cosa è questo<br />

sport e motivarli a iscriversi a un corso. Le<br />

altre sezioni sono concepite per aiutare i<br />

rider ad apprendere nuovi trick e migliorare<br />

il proprio livello. Ci sono tanti video pubblicati<br />

in rete che mostrano le manovre, ma<br />

i video della North Kiteboarding Academy<br />

costituiscono una archivio variegato e uniforme<br />

nello stile e nelle spiegazioni e soprattutto<br />

efficace.<br />

Che tipo di vantaggi possono avere le scuole<br />

dalle clip?<br />

Credo fermamente che la North Kiteboarding<br />

Academy possa rappresentare un fantastico<br />

strumento di lavoro per le scuole sia<br />

per spiegare alcune manovre su un grande<br />

schermo prima di entrare in acqua come<br />

complemento alle lezioni dei vari istruttori,<br />

sia per indirizzare gli allievi a rivedere alcuni<br />

punti chiave delle manovre dopo ogni<br />

lezione.<br />

Ti hanno sorpreso tutte le reazioni positive<br />

al lancio dell'Academy?<br />

Non mi ha sorpreso in realtà il successo del


progetto perché un simile catalogo gratuito<br />

on line di video tutorial non avrebbe che<br />

fatto felice il pubblico. Mi ha sorpreso la<br />

riconoscenza della gente sia nei commenti<br />

che negli incontri in spiaggia. Mi dicevano<br />

che aspettavano da tempo video simili e ora<br />

potevano approfittarne. Questa per noi è la<br />

motivazione più grande a entrare in acqua e<br />

girarne di altri.<br />

Quali sono i vantaggi dell'Academy?<br />

Con l'Academy abbiamo cercato di creare<br />

un prodotto perfetto per i nostri clienti. Prima<br />

di tutto la qualità dei video è impossibile<br />

da trovare in internet, il lavoro della telecamera,<br />

le spiegazioni, le grafiche e l'editing<br />

sono estremamente accurate e rifinite.<br />

La grande sfida era creare un prodotto così<br />

professionale e metterlo a disposizione in<br />

maniera gratuita per qualunque kiter ed è<br />

questo che rende questo progetto così speciale.<br />

Un prodotto del genere di solito viene<br />

offerto in cambio di una sottoscrizione a<br />

pagamento, invece per nessuna delle clip<br />

dell'Academy si deve pagare e mai si dovrà<br />

anche in futuro. Creare i contenuti peraltro è<br />

stato solo una parte del lavoro. Abbiamo incorporato<br />

l'Academy nella North Kiteboarding<br />

App che si può scaricare gratuitamente<br />

sul Iphone o su Android e che permette l'ac-


154<br />

Didattica<br />

North Kiteboarding Academy<br />

cesso a tutti i video, scrivere commenti o<br />

chiedere consigli sui trick. Il vantaggio più<br />

importante è poi la visualizzazione off line: si<br />

possono infatti anche scaricare i video sullo<br />

smartphone e visualizzarli in qualunque momento<br />

anche senza connessione internet.<br />

I video sono disponibili anche su Youtube<br />

visitando il canale North Kiteboarding Youtube<br />

(www.youtube.com/user/nkbrocks) oppure<br />

direttamente sul sito ufficiale di North<br />

Kiteboarding (www.northkiteboarding.com).<br />

Come si può raggiungere il tuo bellissimo<br />

spot e magari approfittare delle tue lezioni?<br />

Al JT Pro Center siamo orgogliosi di offrire<br />

ai nostri ospiti la miglior esperienza di<br />

kitesurf possibile sia che vogliano impararlo<br />

per la prima volta sia che vogliono migliorare<br />

le proprie abilità. Offriamo anche lezioni<br />

avanzate per imparare nuovi trick e viaggi<br />

di scoperta nelle isole vicine. La scuola si<br />

trova in uno dei migliori spot delle Grenadine<br />

e offriamo camere direttamente sullo<br />

spot con la possibilità di gite in barca giornaliere.<br />

È la vacanza da sogno, verrete portati<br />

direttamente tra quelle meraviglie che<br />

di solito guardate da casa.<br />

Per avere tutte le informazioni su questo<br />

magnifico spot e prenotare una vacanza<br />

potete consultare il sito www.kitesurfgrenadines.com.


156<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />

J e s s i c a


W i n k l e r<br />

Un giorno<br />

nella vita di un<br />

istruttore di kite<br />

Molte persone sognano di vivere la vita<br />

di un istruttore di kite in giro per il mondo,<br />

lavorando in spiaggia e incontrando<br />

tutti i tipi di persone. Per dieci anni<br />

ho lavorato per le scuole di kite e ne ho<br />

gestito una tutta mia e posso dirvi che<br />

non tutti i giorni è una festa. Ci sono<br />

molte esperienze incredibili naturalmente<br />

ma, talvolta, può essere estenuante.<br />

Voglio condividere con voi una<br />

tipica giornata delle molte che vivo da<br />

istruttore di kite.


158<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />

La mia sveglia suona alle ore 6,30 a cui rispondo<br />

spingendo il pulsante di stop e cercando di allungare<br />

il mio corpo rigido. Sono così stanca dall'intera<br />

giornata di lezioni di kite del giorno prima<br />

che mi sento come se non avessi neanche dormito.<br />

Poco prima che finisca il conto alla rovescia<br />

della sveglia e ricominci a suonare, il mio<br />

telefono emette una pletora di rumori fastidiosi,<br />

così mi alzo e inciampo lungo il corridoio verso la<br />

cucina e scaldo l'acqua per fare il caffè. Ora ho<br />

esattamente 17 minuti prima di lasciare la casa,<br />

quindi inizio a correre come una pazza per mettere<br />

insieme il mio kit di lavoro: la maglietta da<br />

istruttore, il cappello, la radio, i caschi, il pranzo,<br />

la crema solare, la muta, l'asciugamano e l'Ipad.<br />

Mentre verso il caffè in una tazza, afferro la borsa<br />

e metto la testa fuori dalla porta. Aprendo la<br />

portiera della macchina mi investe l'odore nauseante<br />

della muta dimenticata al sole del tardo<br />

pomeriggio. Abbassando i finestrini, guido ve-


loce per far cambiare l'aria. Arrivo in ufficio e<br />

cambio veicolo per passare al nostro furgone<br />

della scuola e punto verso la spiaggia quando mi<br />

ricordo che abbiamo un studente di 8 anni oggi.<br />

Quindi carico rapidamente un aquilone di 6m<br />

con linee corte e una tavola di 115 cm nel furgone<br />

e arrivo 30 minuti prima dell'allievo.


160<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />

Aprire la scuola tra un caffé e l'altro<br />

Mentre sorseggio ancora il mio caffé mattutino<br />

cerco disperatamente di trovare le energie e mi<br />

destreggio tra due kite, la tavola, i trapezi e il mio<br />

sacco personale necessario per le lezioni. Raggiungo<br />

la spiaggia di sabbia affondando con i<br />

piedi e perdo un trapezio, così per raccoglierlo<br />

mi rovescio il caffé sulla maglietta. Per fortuna<br />

ancora non avevo indossato la mia maglietta di<br />

istruttore quindi non fa niente. Con uno sforzo<br />

muscolare cerco di riuscire a portare tutta l'attrezzatura<br />

fino ad un tavolino da pic nic che abbiamo<br />

allestito per la giornata. Lasciando cadere<br />

tutto in un colpo solo riprendo fiato e cerco di<br />

pensare che questo lavoro mi mantiene in forma<br />

e in salute. Oggi tocca me alzare le bandiere, al-


lestire la barra e la tavola di simulazione. Mentre<br />

torno al furgone a prendere queste attrezzature<br />

compare la mia squadra che mi aiuta. Ci salutiamo<br />

dicendoci buona giornata con le faccie<br />

stanche e abbronzate e tutti torniamo al tavolino<br />

allestito in spiaggia.<br />

Qualche minuto dopo arriva il nostro primo<br />

gruppo di studenti.<br />

Vedo facce dal sorriso smagliante di genitori seguiti<br />

dai ragazzi. Dopodiché assegno ogni allievo<br />

al suo istruttore in base alla personalità e alla<br />

taglia. Mi prendo la mamma perché sono specializzata<br />

a gestire camp di donne dai 45 ai 65 anni.


162<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite


Ho sempre considerato questo come il target più<br />

delicato perché in genere sono terrorizzate poiché<br />

dopo anni spesi a preoccuparsi di figli e casa<br />

perdono il contatto con sé stesse. Mi è sempre<br />

piaciuto osservare le loro facce eccitate quando<br />

riescono ad alzarsi sulla tavola la prima volta.<br />

L'avventura di prendere il kite in mano fino a salire<br />

sulla tavola è un esperienza che non dimenticheranno<br />

più. È entusiasmante essere parte di<br />

questa loro crescita. Suzanne è una donna che<br />

era abituata a fare sport qualche tempo prima<br />

ma ora è così insicura delle proprie abilità come<br />

lo sono molte donne. Insegnare kite a migliaia di<br />

persone mi ha reso capace di metterle a proprio<br />

agio.<br />

Insegnare alle donne: croce e delizia<br />

Le donne sono diverse dagli uomini perché<br />

vogliono sapere il come e il perché di quello che<br />

stanno facendo. Cerco di essere molto attenta al<br />

mio linguaggio del corpo e al tono e alla cadenza<br />

della mia voce. Spiego tutti i dettagli di come<br />

lavora i kite e del perché voglio che facciano determinati<br />

movimenti o debbano tenere la barra in<br />

un certo modo. Quando comincia a essere a suo<br />

agio con l'ala entriamo in acqua.<br />

Mentre camminiamo verso l'acqua alta fino alle<br />

ginocchia mi chiede le tre classiche domande<br />

che mi rivolge ogni turista: Da dove vengo, da<br />

quanto sono lì e da quanto tempo faccio kite.<br />

Cerco di fare il mio meglio per rispondere come<br />

se le sentissi per la prima volta e sfrutto questa<br />

opportunità per distrarle mentre aggancio il kite<br />

al loro trapezio. Nella mia esperienza posso dire<br />

che le donne amano chiacchierare e quando le<br />

lascio fare tra una spiegazione e l'altra si divertono<br />

molto di più e imparano stando a loro agio.<br />

Dopo un'ora e 45 minuti a parlare continuamente<br />

sono io stessa stanca della mia voce e guardo<br />

l'orologio per sapere quanto tempo rimane per la<br />

lezione. Fortunatamente siamo arrivati al punto<br />

che deve provare a mettersi la tavola così la faccio<br />

sedere nell'acqua e afferro la barra. Gli spiego<br />

che l'aiuterò a far volare il kite così lei potrà<br />

concentrarsi sulla tavola.


164<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />

La fatica dell'istruttore<br />

Quando è pronta metto il kite in potenza e la<br />

sollevo. Questa tecnica credo che sia estremamente<br />

funzionale anche se piuttosto faticosa per<br />

me. Essendo una donna di corporatura piccola<br />

il mio stile di insegnamento tende a stancarmi<br />

molto a fine giornata ma voglio vedere i miei allievi<br />

soddisfatti e sacrifico me stessa. Riesce a<br />

stare per alcuni secondi sulla tavola poi affonda<br />

in acqua. Mi congratulo con lei, corro a recuperare<br />

la tavola e la invito a riprovare.<br />

Nel secondo tentativo va un po' più lontano, ma<br />

poi cade. Rido e scherzo, mandando la mia allieva<br />

un po' in confusione, ma raggiungo il mio<br />

massimo successo con gli studenti non fancendoli<br />

sentire frustrati o spaventati, ma piuttosto<br />

facendoli ridere quando cadono. È un modo<br />

fantastico per metterli a loro agio e gli ricorda<br />

di divertirsi. Alla fine della lezione ha avuto una<br />

piccola bella planata e ha un sorriso lungo un<br />

chilometro in faccia. Una delle cose migliori di<br />

essere un istruttore di kite è di vedere qualcuno<br />

passare in poco più di due ore dalla paura più totale<br />

al successo più felice.<br />

Lezione multilingue? No problem<br />

Mentre sono seduta in spiaggia sulla mia sedia<br />

di plastica rossa esausta un altro istruttore si<br />

avvicina e mi dice che c'è qualcuno che vuole<br />

fare lezione ma non parla inglese. Mi alzo e vado<br />

verso la persona per scoprire rapidamente che


166<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite<br />

è brasiliano. Grazie a Dio ho vissuto a Jericoacoara<br />

dal 2017 al 2019 quindi parlo portoghese.<br />

Vuole iniziare subito la lezione così mi rimetto la<br />

mia maglietta da istruttore e mi preparo. Non ho<br />

problemi a chiacchierare in portoghese ma non<br />

faccio una lezione in qesta lingua da almeno 5<br />

anni. In qualche modo mi capisce e riesce a mettersi<br />

in piedi sulla tavola alla fine della lezione.<br />

Successo!<br />

Ora sono le 3 e sto morendo di fame, prendo il<br />

furgone e vado al negozio all'angolo per un piatto<br />

Haitiano. Per 2 dollari ti riempie e ha un buon<br />

sapore. Come scendo dal furgone un gruppo<br />

di ragazzi locali mi fischia dai cespugli. Rido e<br />

li saluto, li vedo ogni giorno ed è carino essere<br />

riconosciuti. Torno in spiaggia per l'ultima lezione<br />

della giornata, una ragazzina di 8 anni. Non<br />

voglio mentire e confesso di essere un po' in<br />

ansia per insegnare il kite a una nbambina così<br />

piccola, ma la marea ora è molto bassa e conosco<br />

molto bene i genitori. Suo padre gli ha fatto<br />

pilotare il kite trainer quindi ha già abbastanza<br />

chiaro come funziona.


Insegnare ai bambini la vera sfida<br />

Appena arrivano le mi corre incontro gridando<br />

"Jessica, Jessica!". Poi ci stringe le braccia intorno<br />

al collo e mi grida "Facciamo kite!". Sentendomi<br />

un po' a disagio perché non sono proprio<br />

un tipo da bambini gli spiego come preparare<br />

un Cabrinha Switchblade si 6m con linee corte<br />

come se fosse una specie di gioco ma il padre<br />

interviene spesso con dettagli tecnici. Mi chiedo<br />

perché gli dice cose che lei a quell'età non può<br />

capire, ma alla fine è una cosa loro e lascia fare.<br />

Può essere frustrante a volte quando i genitori<br />

interferiscono con la lezione perché lo stessi a<br />

volte hanno cattive abitudini nello sport e come<br />

istruttore vorrei che i bambini non replicassero<br />

tali errori.<br />

Regola n. 101: non parlare di cosa è fatta la<br />

sabbia!<br />

Dopo qualche minuto riprendo il controllo della<br />

lezione e cominciamo a pilotare il kite. Mentre<br />

camminiamo sulla sabbia per entrare in acqua gli<br />

chiedo se sa di che cosa è fatta la sabbia. Come<br />

risponde di no gli spiego che è cacca del pesce


168<br />

Esperienze<br />

Un giorno nella vita di un istruttore di kite


pappagallo. Non appena sente questo comincia<br />

a strillare e mi salta addosso per tirarsi su. Pensavo<br />

fosse divertente e invece l'ho spaventata.<br />

Ho sbagliato e intanto rimugino su come riprendere<br />

la sua attenzione ora.<br />

Cerco di tenerla in aria e lei smette di gridare. Allora<br />

aggancio insieme due leash e li aggancio al<br />

suo trapezio, dopodiché le chiedo di tenere il kite<br />

sopra la sua testa e tirare la barra. A quel punto<br />

l'ala la solleva e le sue grida di terrore si trasformano<br />

in grida di gioia. Continuiamo a giocare<br />

finché il padre non interviene irritato e ci forza<br />

a usare la tavola. A lei non interessa nulla ma le<br />

dico in un orecchio che se riesce a stare sulla<br />

tavola facendo contento il papà dopo possiamo<br />

riprendere a volare. Le sue labbra però sono già<br />

blu e propongo di tornare in spiaggia e scaldarci.<br />

Una volta rientrati la bambina corre dal fratello<br />

e inizia a costruire un castello di sabbia. Il padre<br />

così eccitato da vedere la figlia giocare con il kite<br />

in acqua mi prenota tutta la settimana di lezioni.<br />

Sono contenta ma anche completamente in dubbio<br />

su come fare a intrattenere questa ragazzina<br />

che chiaramente non ha la capacità mentale di<br />

gestire ala e tavola insieme. Distratta da una terribile<br />

voglia di una birra abbraccio il padre e gli dico<br />

quanto sono entiusiasta di vederli domani.<br />

Mentre mi gusto l'ultimo sors di birra guarda i tre<br />

kite in spiaggia che mi rimangono da chiudere. Mi<br />

avvicino al primo e inizio a piegarlo. Riflettendo<br />

sul giorno trascorso sorrido. È un paradiso e non<br />

importa quanto sono stanca, adoro il mio lavoro.


170<br />

Riconoscimenti<br />

Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />

A soli 17 anni la kiter statunitense Daniela Moroz lo scorso<br />

2 marzo 2017 ha vinto l'US Sailing's Rolex Yachtswoman of<br />

the Year Awards 2016, uno dei più prestigiosi riconoscimenti<br />

internazionali che un velista possa ricevere. Un premio meritato<br />

vista la sua fantastica stagione agonistica 2016 coronata da due<br />

titoli mondiali.


Daniela Moroz<br />

biondA. giovane. invincibile.<br />

Guarda il video di Daniela Moroz<br />

quest'inverno in Messico:<br />

David Ingiosi _ Photo Credit: Mika Petrikof e Neil Howe


172<br />

Riconoscimenti<br />

Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />

"Oggi è stato uno dei giorni più pazzeschi<br />

della mia vita e c'è un milione di cose che mi<br />

passano per la testa in questo momento. Tutto<br />

quello che posso dire è fate ciò che amate e<br />

ricordatevi sempre di divertirvi. Questo renderà<br />

il vostro viaggio sempre speciale e utile, al di<br />

là del risultato finale. Grazie a ognuno di voi<br />

per seguirmi nel mio viaggio. Non avrei potuto<br />

farcela senza il vostro supporto".<br />

Daniela Moroz<br />

biondA. giovane. invincibile.


Così la kiter Daniela Moroz<br />

(https://danielakitesurf.<br />

wordpress.com) lo scorso 2<br />

marzo 2017 ha scritto sulla sua<br />

pagina Facebook dopo essere<br />

stata insignita dell'US Sailing’s<br />

Rolex Yachtswoman of the<br />

Year Awards 2017, uno dei<br />

più prestigiosi riconoscimenti<br />

internazionali che un velista<br />

possa ricevere. Il premio,<br />

assegnato ogni anno dalla<br />

Federazione Statunitense della<br />

Vela (US Sailing, http://rolex.<br />

ussailing.org), celebra infatti<br />

quegli atleti che nel corso<br />

degli ultimi 12 mesi si sono<br />

particolarmente distinti per i<br />

loro risultati sportivi.<br />

Tale riconoscimento alla Moroz<br />

è importante per due ragioni: la<br />

prima è il fatto che Daniela lo ha<br />

vinto a soli 17 anni, diventando<br />

la più giovane atleta a riceverlo.<br />

Stiamo parlando di un premio<br />

assegnato nel corso della sua<br />

storia dal 1961 a vere icone<br />

della vela mondiale come Paul<br />

Cayard, Ed Baird, Steve Fosset,<br />

Dennis Conner, Ted Turner<br />

e Anna Tunnicliffe, solo per<br />

citarne alcuni.<br />

La seconda ragione è che<br />

Daniela è una kiter e ha rotto una<br />

barriera convincendo i giudici<br />

internazionali a estendere<br />

questo riconoscimento non<br />

solo a una disciplina velica<br />

completamente nuova come il<br />

kitesurf, ma anche per la prima


174<br />

Riconoscimenti<br />

Daniela Moroz: bionda, giovane, invincibile<br />

Daniela Moroz ha cominciato a<br />

praticare gli sport acquatici grazie<br />

ai genitori entrambi appassionati e<br />

atleti di windsurf che l'hanno iniziata<br />

dapprima a questa disciplina.<br />

volta a consegnarlo a una<br />

kiter donna. Prima di lei infatti<br />

solo il rider Johnny Heineken<br />

aveva vinto il premio nel 2012.<br />

Quando le hanno consegnato<br />

il prestigioso riconoscimento<br />

durante la cerimonia allestita<br />

nell'elegante Model Room<br />

del New York Yacht Club a<br />

Manhattan la stessa Daniela<br />

non ha nascosto la propria<br />

sorpresa: “Sono totalmente<br />

stupefatta di ricevere questo<br />

premio. Non credevo potesse<br />

essermi assegnato perché<br />

non mi vedo come un velista.<br />

Il kitesurf è uno sport molto<br />

diverso dalla vela e pensavo<br />

che premiassero un marinaio.<br />

In realtà nonostante le<br />

differenze tra vela e kitesurf,<br />

in acqua siamo tutti marinai.<br />

Abbiamo una passione per il<br />

vento che nessun altro può<br />

capire".<br />

La Moroz ha avuto un 2016<br />

assolutamente fantastico<br />

in termini di competizioni<br />

internazionali. Basti pensare<br />

che era al suo primo anno di<br />

atleta. Nell'ordine la ragazza<br />

ha vinto il Campionato<br />

Mondiale Formula Kite lo<br />

scorso settembre a Weifang-


Binhai, in Cina. Dopodiché<br />

ha conquistato il primo posto<br />

femminile nella prima edizione<br />

dell'Hydrofoil Pro Tour,<br />

aggiudicandosi le tappe di<br />

Mauritius e di Rockingham, in<br />

Australia.<br />

Daniela Moroz è stata infettata<br />

dal virus della vela ancora<br />

prima della sua nascita. I suoi<br />

genitori, infatti, Vlad and Linda,<br />

sono entrambi appassionati<br />

windsurfer e gareggiano in<br />

competizioni nazionali. La<br />

madre Linda, prese parte a<br />

una regata di windsurf a San<br />

Francisco Bay mentre era<br />

incinta di Daniela. In quel<br />

periodo la ragazza doveva<br />

scegliere tra il windsurf e il<br />

kitesurf che il padre aveva<br />

iniziato a imparare e vide in<br />

quest'ultima disciplina il nuovo<br />

fenomeno di successo degli<br />

sport acquatici.<br />

“Il kitesurf è uno sport estremo<br />

e può essere pericoloso -<br />

afferma Daniela - da quando<br />

io e mio padre abbiamo<br />

cominciato è diventato molto<br />

più sicuro. Molti appassionati<br />

di windsurf trasmigrano in<br />

questa nuova disciplina perché<br />

è più semplice fisicamente e si<br />

plana più veloci".<br />

Daniela Moroz ammira molto<br />

Johnny e sua sorella Erika<br />

Heineken, che insieme<br />

formano la leggendaria coppia<br />

del kitesurf statunitense, ma<br />

anche il suo istruttore Sandy<br />

Parker che è stato un'ottima<br />

guida che le ha insegnato a<br />

diventare campionessa del<br />

mondo e a vincere l'US Sailing's<br />

Yachtswoman of the Year 2017<br />

ancora prima di ottenere la<br />

patente di guida.<br />

“È una ragazza fantastica,<br />

molto matura per la sua età -<br />

dice Parker - quando ci siamo<br />

conosciuti e il padre me l'ha<br />

presentata dicendomi che<br />

aveva 11 anni non potevo<br />

crederci. È piuttosto alta per<br />

essere così giovane. La parte<br />

più difficile del kitesurf è<br />

comprendere come lavora il<br />

vento e come interagisce con<br />

il kite. Il fatto di aver praticato<br />

windsurf ha aiutato molto<br />

Daniela a capire tutto questo<br />

fin dalle sue prime lezioni in<br />

acqua. Inoltre questo sport è<br />

una disciplina che privilegia il<br />

multitasking: devi controllare<br />

l'ala e nel frattempo occuparti<br />

della tavola. Daniela<br />

semplicemente è riuscita<br />

subito a mettere tutto insieme".<br />

Mette insieme soprattutto la<br />

sua passione per il mare e gli<br />

sport acquatici con un talento<br />

puro da atleta di razza e questo<br />

a Daniela Moroz gli si deve<br />

riconoscere.


Conquer<br />

Every Set<br />

MAD DOG SERIES<br />

PERFORMANCE WAVE<br />

Get one step closer to pro. Born from the DNA of our pro-model boards—which are ridden by the world’s<br />

top watermen, such as Kai Lenny—the Mad Dog series fuses elite shaping and constructions with<br />

accessible design. With low-profile rails, significant volume and approachable widths, Mad Dog boards<br />

strike the perfect balance between stability and responsiveness, so you can carve with confidence.<br />

CARBON PRO<br />

LIGHTWEIGHT & STIFF<br />

CRISP & DIRECT FEEL<br />

BAREBONES<br />

CLASSIC, SURF-STYLE FLEX PATTERN<br />

EASY ON THE WALLET<br />

LENGTH<br />

WIDTH<br />

VOLUME<br />

7’10”/238.8 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

101L<br />

8’1”/246.4 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

111L<br />

8’6”/259.1 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

121L<br />

7’10”/238.8 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

101L<br />

8’1”/246.4 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

111L<br />

8’6”/259.1 cm<br />

29”/73.7 cm<br />

121L<br />

Agenzia per l’Italia: Ocean Avenue<br />

.<br />

info@oceanavenue.it<br />

naishsup.com NaishStandUpPaddling NaishSUP<br />

.<br />

+39 328 6442519<br />

frankiebees.com, Rider: Kai Lenny


178<br />

PRODUCT FOCUS<br />

RRD<br />

Product focus<br />

AMAZONE PRO ZIPLESS 4/3<br />

www.robertoriccidesigns.com<br />

Testo & foto: RRD Courtesy<br />

MISURE: 6/8/10/12/14<br />

SPESSORE: 4/3 • 3/2<br />

CARATTERISTICHE<br />

• Nastro interno solo nelle aree di cucitura<br />

• Tessuti Quick dry nella parte anteriore e posteriore<br />

• Pannelli posteriori 360 ultrastretch<br />

• Protezione Antiskid sulle cuciture laterali<br />

• Fori di drenaggio<br />

• Straps water lock alle caviglie


La nuova muta da donna Amazone<br />

PRO Zipless combina i più<br />

morbidi pannelli di neoprene<br />

con un ingresso zipless che insieme<br />

assicurano la massima<br />

flessibilità, calore e libertà dei<br />

movimenti.<br />

I pannelli interni nella parte anteriore<br />

e posteriore utilizzano<br />

tessuti quick dry per aumentare<br />

il calore e ridurre i tempi di<br />

asciugatura.<br />

La Amazone PRO ZIPLESS rappresenta<br />

la nuova scelta dei<br />

PRO RIDERS che cercano una<br />

muta con spessori minimi e con<br />

il miglior compromesso tra calore<br />

e flessibilità.


180<br />

PRODUCT FOCUS<br />

F-One<br />

Product focus<br />

RRD ZERO B/Z<br />

www.robertoriccidesigns.com<br />

Testo & foto: RRD Courtesy<br />

MISURE UOMO: XS/S/M/MT/L/LT/XL/XXL/XXXL<br />

SPESSORE: 5/3 • 4/3 • 3/2 • 2/2<br />

CARATTERISTICHE<br />

• Cuciture Flatlock<br />

• Neoprene Mesh su petto e spalle<br />

• Neoprene Superstrech per il top<br />

• Fori di drenaggio<br />

• Straps di velcro alle caviglie<br />

La muta ideale per coloro che<br />

cercano il miglior compromesso<br />

tra calore, prezzo e prestazioni.<br />

Realizzata con pannelli di neoprene<br />

Superstretch per la parte<br />

superiore del corpo combinati<br />

con neoprene Durastrech per il<br />

resto della muta.<br />

La ZERO Backzip offre ancora<br />

più calore grazie all'inserimento<br />

sul petto e la schiena di speciali<br />

pannelli in cui il mesh neoprene<br />

accelera il tempo di asciugatura<br />

della muta sotto l'azione del<br />

vento.


182<br />

PRODUCT FOCUS<br />

F-One<br />

Product focus<br />

F-ONE BANDIT<br />

www.f-onekites.com<br />

Testo & foto: F-ONE Courtesy<br />

MISURE/range:<br />

4m² :<br />

35+ knts<br />

5m² :<br />

30+ knts<br />

6m² :<br />

28+ knts<br />

7m² :<br />

25+ knts<br />

8m² :<br />

20 > 35 knts<br />

9m² :<br />

15 > 30 knts<br />

10m² :<br />

12 > 26 knts<br />

11m² :<br />

11 > 24 knts<br />

12m² :<br />

10 > 22 knts<br />

14m² :<br />

8 > 18 knts<br />

17m² :<br />

8 > 16 knts<br />

Il design del nuovo Bandit è<br />

quanto di più esaltante con un<br />

ampio range di prestazioni e<br />

qualità di volo che sono piuttosto<br />

rare in una singola ala.<br />

Nella progettazione di un kite in<br />

genere viene data priorità alla<br />

potenza nelle misure più grandi,<br />

mentre in quelle più piccole<br />

i criteri di design privilegiano lo<br />

strapless e il wave riding. In questa<br />

nuova versione che celebra<br />

i suoi 10 anni il Bandit racchiude<br />

tutte le sue caratteristiche<br />

originali, ma diventa molto più<br />

facile e confortevole da gestire.<br />

Il lavoro di sviluppo dell'ala si è<br />

concentrato sulla trazione e la<br />

velocità.<br />

Potente abbastanza per agevolare<br />

la planata immediata, il<br />

kite sembra regolarsi automaticamente<br />

per trainarvi senza<br />

sforzo. Ci siamo sbarazzati del<br />

tiro laterale in modo che il rider<br />

possa navigare con meno pressione<br />

sulla schiena e le gambe.<br />

Navigare di bolina è sorprendentemente<br />

facile, la trazione è<br />

morbida e totalmente equilibrata.<br />

La nuova versione del Bandit<br />

è un kite assolutamente da non<br />

perdere per gli amanti del wave<br />

riding e Camille Delannoy può<br />

confermarlo!


Product focus<br />

MITU PRO MODEL CARBON 5'6<br />

Taglia 5'4'' | 5’6’’<br />

Dimensioni 162 x 46 cm | 167 x 46.5 cm<br />

Volume 18 L | 19 L<br />

Peso 3.05 kg* | 3.11 kg *Grazie alla lavorazione custom<br />

l livello del riding strapless ha<br />

fatto passi da gigante sia per i<br />

rider professionisti che gli appassionati.<br />

Quando si naviga<br />

strapless ogni riduzione di peso<br />

si trasforma in un vantaggio diretto<br />

per il vento che permette<br />

di tenere la tavola attaccata ai<br />

piedi. Abbiamo concentrato il<br />

nostro lavoro sulla tecnologia<br />

e i nuovi materiali in modo da<br />

ottenere la migliore costruzione<br />

possibile in base a due criteri<br />

fondamentali:<br />

Il peso: la costruzione in carbonio<br />

HD con una particolare finitura<br />

leggera permette di ottenere<br />

una tavola affidabile e dal<br />

peso estremamente contenuto.<br />

Il comfort: abbiamo lavorato<br />

specificatamente sul flex della<br />

tavola poiché il carbonio tende<br />

a essere naturalmente più rigido.<br />

La struttura con strisce di<br />

tessuto biassiale con angolo di<br />

45° eliminano le fibre longitudinali<br />

e migliorano la flessibilità<br />

della tavola. La Mitu è completamente<br />

trasformata e garantisce<br />

sensazioni incredibili.


184<br />

Wave strapless<br />

The Jibe<br />

THE<br />

JIBE<br />

Avete ormai imparato l'arte del twintip e volete allargare le vostre abilità sulla tavola<br />

passando al surfino monodirezionale strapless. Vi ritrovate in piedi sulla tavola e iniziate<br />

a navigare senza problemi finché non realizzate che non siete più su un oggetto che può<br />

andare in entrambe le direzioni quindi nel cambio di direzione avrete bisogno di girare<br />

la tavola spostando i piedi. Uno dei modi più semplici per farlo è quello di eseguire una<br />

strambata, detta anche "Jibe". La Jibe tecnicamente consiste in un cambio di direzione<br />

eseguito sottovento.


1.<br />

Come per qualunque salto, sia esso con<br />

Allentate la pressione dei talloni sul lato<br />

sopravento della tavola e cominciate a<br />

metterla piatta sull'acqua. Nel frattempo<br />

richiamate il kite fino alle ore 12.<br />

2.<br />

Mentre richiamate il kite alle ore 12<br />

cominciate a girare la tavola portandola<br />

al lasco e spostate il peso leggermente<br />

in avanti caricando il vostro piede anteriore.


186<br />

Wave strapless<br />

The Jibe<br />

3.<br />

Nel momento in cui il kite raggiunge le<br />

ore 12 e cominciate a sentirvi più leggeri<br />

sulla tavola per via del tiro più verticale<br />

dell'ala, spostate i piedi con un movimento<br />

fluido. Questo è il punto più delicato<br />

della manovra.<br />

4.<br />

Dovrete scomporre il movimento dello<br />

scambio dei piedi in due fasi: nella prima<br />

il piede anteriore dovrebbe tenere un<br />

angolo di 45 gradi con la tavola e nel momento<br />

in cui vi sentite più leggeri sulla<br />

tavola avanzate il piede posteriore e<br />

posizionatelo parallelo a quello anteriore<br />

il più vicino possibile. Questa sarà<br />

la posizione più instabile della manovra<br />

quindi cercate di farla durare il meno<br />

tempo possibile. Sfruttate il tiro del kite<br />

e la presa sulla barra per rimanere stabili<br />

e aumentare il vostro equilibrio.<br />

5.<br />

Seconda fase: nel momento in cui vi<br />

sentite stabili sulla tavola nella nuova<br />

posizione coi i due piedi vicini portate<br />

il piede anteriore nella posizione dove<br />

prima c'era il piede posteriore. A questo<br />

punto il vostro kite dovrebbe avere ormai<br />

superato le ore 12, quindi lo portate<br />

alle ore 11<br />

6.<br />

Ormai i vostri piedi hanno effettuato<br />

lo scambio di posizione e continuate a<br />

mandare il vostro kite in potenza sulle<br />

nuove mure in modo da riacquistare velocità<br />

nella nuova direzion<br />

W a v e s t


Consigli<br />

Potete effettuare il cambio dei piedi prima,<br />

durante o subito dopo la strambata.<br />

La scelta sta a voi in base alla posizione<br />

che vi verrà più naturale. In ogni caso le<br />

fasi del cambio dei piedi saranno sempre<br />

le stesse.<br />

Mantenere il peso del corpo il più centrale<br />

possibile sulla tavola è la chiave<br />

per la buona riuscita della manovra. In<br />

questo modo infatti aumenterete la stabilità<br />

della tavola. Al contrario spostamenti<br />

bruschi dei piedi e del peso fuori<br />

dall'asse centrale della tavola aumenteranno<br />

le difficoltà.<br />

Effettuare il cambio dei piedi con un<br />

saltello non è l'ideale, ma può essere fatto:<br />

a meno però che non atterriate in una<br />

posizione perfetta, cadrete sicuramente<br />

dalla tavola.<br />

Ricordatevi che i vostri piedi devono effettuare<br />

solo uno scambio di posizione e<br />

non trovarne delle altre. Il piede posteriore<br />

semplicemente diventa quello anteriore<br />

e viceversa.<br />

Togliere la mano posteriore dalla barra<br />

può aiutarvi a ruotare meglio il torso e<br />

bilanciarvi durante la strambata.<br />

r a p l e s s


188<br />

Tutorial Freestyle<br />

MOBYDICK NOSE GRAB<br />

MOBYDICK<br />

A L B E<br />

T u t o r i a l<br />

F r e e s t y l e<br />

NOSE GR


R T O R O N D I N A<br />

Il Mobydick è una delle mie manovre<br />

preferite. Questo perché già il Moby è<br />

piuttosto differente da tutti gli altri trick<br />

soprattutto nella fase di decollo poiché<br />

non si deve tenere il bordo, ma fondamentalmente<br />

si effettua una rotazione<br />

al lasco.<br />

Ho realizzato che lo stacco dall'acqua<br />

è un po' come eseguire un Back Flip su<br />

un trampolino e la sensazione è esattamente<br />

la stessa. Fondamentalmente è<br />

la stessa rotazione di un Front Mobe ma<br />

con un passaggio di barra talmente anticipato<br />

che l'effetto risulta molto diverso.<br />

AB<br />

E s e c u z i o n e :<br />

1.Cercate un chop piuttosto ripido da<br />

usare come trampolino e tenetevi pronti<br />

a lasciare immediatamente la vostra<br />

mano posteriore dalla barra.<br />

2.Non appena colpite il frangente,<br />

spingete all'indietro la testa per iniziare<br />

la rotazione ma nello stesso tempo cercate<br />

di tenere la barra vicino alla parte<br />

anteriore del corpo per effettuare il passaggio.<br />

3.Passate la barra dietro alla schiena e<br />

continuate a spingere con la testa per<br />

continuare il movimento rotatorio.<br />

4.Non appena la vostra mano lascia la<br />

barra, guardate la prua della tavola. Accertatevi<br />

di piegare abbastanza la vostra<br />

gamba anteriore per riuscire ad afferrare<br />

la tavola con la mano.<br />

5.Pensate di afferrare la barra con l'altra<br />

mano appena possibile: questo vi aiuterà<br />

a concludere la rotazione e atterrare<br />

in assetto heelside e a tenere il kite<br />

nella stessa posizione.<br />

6.Piegate le ginocchia e tenetevi pronti<br />

per un atterraggio morbido!


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