I tempi di scatto brevi fermano l'azione, ma gli otturatori non sono ...
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L’OTTURATORE E IL FLASH<br />
Nelle riprese con il flash è sempre stato molto importante sincronizzare correttamente l’emissione<br />
del lampo con l’apertura dell’otturatore. Le tre <strong>di</strong>verse soluzioni qui illustrate mostrano come<br />
avvenga la sincronizzazione con <strong>otturatori</strong> <strong>di</strong> tipo Rolling Shutter, oppure Half-Global Shutter o<br />
Global Shutter. descritti nell’articolo.<br />
Si tratta <strong>di</strong> grafici nei quali il riquadro rosso rappresenta l’ampiezza del tempo necessario ad una<br />
esposizione totale del fotogram<strong>ma</strong>. Nel primo riquadro è mostrato il tempo <strong>di</strong> lettura della pri<strong>ma</strong><br />
riga (o del gruppo <strong>di</strong> prime righe lette contemporaneamente). Nel secondo riquadro viene mostrato<br />
il tempo <strong>di</strong> scansione della riga (o righe) successiva, per completare l’esposizione.<br />
Rolling Shutter<br />
Fase 1: inizia e si conclude la pri<strong>ma</strong> lettura.<br />
Fase 2: pri<strong>ma</strong> che si concluda la lettura della Fase 1, inizia la seconda lettura, che completa poi la<br />
registrazione.<br />
Fase 3: ecco, al momento della partenza della Fase 2, che viene attivato il lampo del flash. Comporta<br />
un ritardo, nel tempo <strong>di</strong> accensione, <strong>ma</strong> è interessante notare che la durata dell’emissione del lampo<br />
flash deve essere tale da abbracciare un momento in cui siano in fase <strong>di</strong> registrazione tutte le righe<br />
del sensore, sia quelle della Fase 1 sia quelle della Fase 2.<br />
I problemi tecnici <strong>sono</strong> due: in primo luogo<br />
c’è quello che l’accensione del flash deve<br />
essere leggermente ritardata, proprio per<br />
sincronizzarsi con la Fase 2; infatti quando il<br />
flash <strong>non</strong> è ancora scattato succede che le<br />
righe della Fase 1 <strong>sono</strong> già in registrazione.<br />
Lo sche<strong>ma</strong> <strong>di</strong> funzionamento per un otturatore<br />
tipo Rolling Shutter, la versione più semplice e<br />
più economica.<br />
74 LUGLIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX<br />
Poi, succede che se la luce ambiente è molto<br />
forte può accadere che una parte dell’im<strong>ma</strong>gine<br />
risulti leggermente sovraesposta (il<br />
rischio è minore con <strong>di</strong>aframmi chiusi).<br />
Half-Global Shutter<br />
Fase 1: inizia e si conclude la pri<strong>ma</strong> lettura.<br />
Fase 2: inizia contemporaneamente alla Fase 1 <strong>ma</strong> poi prosegue la registrazione anche quando la<br />
Fase 1 è conclusa.<br />
Fase 3: al momento della partenza della Fase 2 (e sostanzialmente anche della Fase 1), viene attivata<br />
l’accensione del flash. Il ritardo <strong>di</strong> accensione è minimo. La durata della Fase 3 copre<br />
agevolmente sia la Fase 1 sia la Fase 2.<br />
Problemi tecnici: è vantaggioso il fatto che l’accensione del flash avvenga in pratica quando inizia<br />
l’esposizione sia della Fase 1 sia della<br />
Fase 2, cioè con elevata prontezza. Lo svantaggio<br />
è che, anche a flash spento, la Fase 2<br />
prosegue a registrare: se la luce ambiente è<br />
molto forte può accadere che l’im<strong>ma</strong>gine<br />
presenti una sovraesposizione, variabile anche<br />
in base all’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>afram<strong>ma</strong> (che<br />
Lo sche<strong>ma</strong> <strong>di</strong> funzionamento per un otturatore<br />
tipo Half-Global Shutter, versione semplificata<br />
del tipo Global.<br />
con<strong>di</strong>zione la luce ambiente). È un buon otturatore<br />
<strong>ma</strong> <strong>non</strong> raggiunge ancora la perfezione.<br />
Global Shutter<br />
Fase 1: inizia e si conclude la pri<strong>ma</strong> lettura..<br />
Fase 2: inizia e si conclude anche la lettura <strong>di</strong> tutto il resto del sensore. Per essere più precisi succede,<br />
in pratica, che tutto il sensore viene attivato contemporaneamente su tutta la sua superficie.<br />
Fase 3: salvo un <strong>brevi</strong>ssimo ritardo <strong>di</strong> sincronizzazione viene attivata l’accensione del flash<br />
nello stesso momento in cui il sensore inizia<br />
a riprendere la scena. La durata del<br />
lampo coincide, sostanzialmente, con la<br />
durata <strong>di</strong> esposizione del sensore per la<br />
luce continua (un tempo che può anche<br />
essere molto breve). Non esistono <strong>di</strong>fficoltà<br />
<strong>di</strong> sovraesposizione ano<strong>ma</strong>la. La so-<br />
Lo sche<strong>ma</strong> <strong>di</strong> funzionamento dell’otturatore Global<br />
Shutter, il tipo più raffinato che permette <strong>di</strong><br />
fare a meno <strong>di</strong> un otturatore meccanico ausiliario.<br />
luzione <strong>di</strong> otturazione Global Shutter è<br />
quella più raffinata, più versatile e pratica<br />
sul campo.<br />
lacciata. Se il sensore <strong>di</strong>gitale <strong>non</strong> funziona a<br />
scansione progressiva <strong>ma</strong> adotta una scansione<br />
interlacciata, le cose cambiano. Anche<br />
qui, come accade nel caso della scansione<br />
progressiva, pri<strong>ma</strong> <strong>di</strong> ogni <strong>scatto</strong> i foto<strong>di</strong>o<strong>di</strong><br />
vengono resettati per essere pronti per una<br />
nuova ripresa. Però, alla fine <strong>di</strong> ogni ripresa,<br />
succede che le cariche elettriche memorizzate<br />
in corrispondenza <strong>di</strong> ciascuna riga <strong>di</strong> foto<strong>di</strong>o<strong>di</strong>,<br />
<strong>non</strong> vengono scaricate tutte contemporaneamente.<br />
Ecco: le righe <strong>di</strong>spari e quelle<br />
pari, originate dai segnali dei pixel, <strong>sono</strong> scaricate<br />
in momenti <strong>di</strong>fferenti, sfalsati. Ne deriva<br />
che il fotografo <strong>non</strong> può <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una<br />
vera otturazione elettronica istantanea. Ecco<br />
dunque il punto critico: la fotocamera in questo<br />
caso è obbligata a <strong>di</strong>sporre anche <strong>di</strong> un otturatore<br />
meccanico, <strong>ma</strong>gari <strong>di</strong> costruzione<br />
semplificata, per potere scattare fotografie.<br />
Il siste<strong>ma</strong> a scansione interlacciata ha il<br />
vantaggio <strong>di</strong> essere molto meno costoso ed è<br />
particolarmente <strong>di</strong>ffuso su fotocamere <strong>di</strong>gitali<br />
compatte <strong>di</strong> classe economica.<br />
Con sensore CMos a scansione a scorrimento.<br />
Un’altra promettente fami<strong>gli</strong>a <strong>di</strong> sensori<br />
ha da tempo affiancato quella dei sensori<br />
CCD. È quella dei sensori CMos. Su questi<br />
componenti è abbastanza <strong>di</strong>ffuso il metodo <strong>di</strong><br />
funzionamento definito <strong>di</strong> otturazione a scorrimento.<br />
In gergo è spesso descritto come siste<strong>ma</strong><br />
Rolling Shutter.<br />
Consiste in una esplorazione progressiva<br />
del sensore, condotta ad esempio leggendo riga<br />
dopo riga il CMos, dall’alto verso il basso.<br />
È un funzionamento che assomi<strong>gli</strong>a a quello<br />
<strong>di</strong> un classico otturatore meccanico a ten<strong>di</strong>ne,<br />
a scorrimento verticale. Le righe, o gruppi <strong>di</strong><br />
righe, vengono scaricate in successione anche<br />
piuttosto rapida (il tempo intercorrente<br />
tra l’azzeramento della lettura <strong>di</strong> una riga e<br />
l’inizio della lettura della riga successiva viene<br />
definito tempo <strong>di</strong> integrazione). Variando<br />
la velocità <strong>di</strong> scaricamento, cioè variando il<br />
tempo <strong>di</strong> integrazione, si può mo<strong>di</strong>ficare la<br />
durata dell’esposizione e le regolazioni possibili<br />
<strong>sono</strong> molto ampie.<br />
La lettura può essere veloce, cioè una riga<br />
può essere resettata quando si inizia a leggere<br />
la riga successiva (single line), oppure può<br />
essere molto più lenta, e in questo caso la pri<strong>ma</strong><br />
e tutte le righe successive vengono resettate<br />
quando tutto il sensore ha captato la luce.<br />
In questo caso si arriva all’ulti<strong>ma</strong> riga e subito<br />
si ricomincia una nuova scansione partendo<br />
dalla pri<strong>ma</strong> riga (metodo full frame time).<br />
Il siste<strong>ma</strong> Rolling Shutter è valido e <strong>non</strong> è<br />
troppo costoso. Ma quando viene impiegato<br />
per fotografare (o anche per riprendere con<br />
una videocamera) soggetti che siano in rapido<br />
movimento, può dare luogo ad un inconveniente.<br />
È quello della defor<strong>ma</strong>zione dell’im<strong>ma</strong>gine:<br />
poiché viene registrata in <strong>tempi</strong><br />
<strong>di</strong>versi, come conseguenza <strong>di</strong> una esposizione<br />
a righe che scorrono dall’alto verso il basso,<br />
viene ricostruita sotto for<strong>ma</strong> <strong>di</strong> una fotografia<br />
defor<strong>ma</strong>ta. È un effetto analogo a quel-