cultura o coltura_0_17
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Il processo di laicizzazione, che per gradi porterà<br />
all’Illuminismo, provocherà la diffusione della <strong>cultura</strong><br />
da ristrette élite a un pubblico più vasto di estrazione<br />
borghese che non mancherà di imprimere il proprio<br />
significato ideologico alle produzioni della <strong>cultura</strong><br />
moderna. Nell'Illuminismo la razionalità diventa<br />
l'emblema contro la metafisica, l'intellettuale assume<br />
un ruolo pedagogico che ha come compito primario di<br />
illuminare le menti, combattendo l'ignoranza e i<br />
pregiudizi. I salotti letterari e i Caffè di Parigi<br />
diventano i luoghi deputati per il confronto <strong>cultura</strong>le<br />
e i dibattiti d'attualità, inaugurando l’epoca della<br />
borghesia e della <strong>cultura</strong> borghese.<br />
L'evoluzione del concetto di <strong>cultura</strong> ci porta al XIX<br />
secolo, in cui, nel contesto del panorama intellettuale<br />
di ispirazione positivistica nascono le scienze sociali e<br />
con esse un decisivo mutamento nel significato che<br />
dobbiamo ormai attribuire al termine “<strong>cultura</strong>” e che<br />
potrebbe definirsi di tipo “antropologico”.<br />
La <strong>cultura</strong> comprenderà allora la lingua, la religione,<br />
gli usi e costumi delle molteplici civiltà esistenti sul<br />
pianeta, per cui anche un manufatto come un vaso di<br />
terracotta dovrà essere considerato un oggetto<br />
<strong>cultura</strong>le (si parlerà infatti di <strong>cultura</strong> materiale).<br />
Viene così coinvolta ogni dimensione, da quella<br />
individuale a quella collettiva, che investe<br />
integralmente l’identità etnica e sociopolitica.<br />
Ma se la coscienza europea avrebbe potuto e dovuto<br />
favorire un atteggiamento di tolleranza nei confronti<br />
delle più diverse culture, i potenti interessi economici<br />
determinati dalla seconda rivoluzione industriale<br />
condurranno alle conquiste coloniali e alla pretesa<br />
della <strong>cultura</strong> occidentale a considerarsi come unica<br />
e valida verità e modello di civilizzazione, da imporre<br />
su scala globale, ideologia che caratterizza l’età<br />
dell’imperialismo, dunque dal 1870 al 1914, quando<br />
simili premesse politiche porteranno alla Grande<br />
guerra. Pulsioni di questo tipo sembrano riemergere<br />
oggi come reazione all’omologazione del mondo<br />
soggetto ai processi economici di globalizzazione.<br />
In conclusione, guarderemo a tutte le opere<br />
letterarie e artistiche che per il loro altissimo valore<br />
hanno superato i confini geografici divenendo ormai<br />
patrimonio <strong>cultura</strong>le di tutti. Così come quei siti (oltre<br />
1000 in tutto il mondo) che possiedono peculiarità di<br />
tale importanza <strong>cultura</strong>le o naturale da essere<br />
riconosciuti come patrimonio dell'umanità<br />
dall'UNESCO.<br />
Ecco in estrema sintesi quale articolata e complessa<br />
valenza ha la <strong>cultura</strong> e perché la riteniamo<br />
fondamentale per un accrescimento collettivo delle<br />
coscienze per una società più consapevole, quindi più<br />
libera e meno soggetta a ingannevoli retoriche.<br />
Perché, come scriveva Victor Hugo, nel suo<br />
capolavoro I miserabili (1862), “l'unico pericolo<br />
sociale è l'ignoranza!”.