12.12.2012 Visualizzazioni

Donna oggi - Soroptimist Rovigo

Donna oggi - Soroptimist Rovigo

Donna oggi - Soroptimist Rovigo

SHOW MORE
SHOW LESS

Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!

Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.

<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

<strong>Soroptimist</strong> International d’Italia<br />

NEL LINGUAGGIO DELLE ARTISTE<br />

DEL SOROPTIMIST D’ITALIA<br />

1950-2010 Sessantesimo Anniversario dell’Unione Italiana


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

<strong>Soroptimist</strong> International d’Italia<br />

NEL LINGUAGGIO DELLE ARTISTE<br />

DEL SOROPTIMIST D’ITALIA<br />

1950-2010<br />

Sessantesimo Anniversario dell’Unione Italiana<br />

Progetto a cura del Club Roma Tiber<br />

Edizione del catalogo a cura del Club Livorno


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

<strong>Soroptimist</strong> International d’Italia<br />

NEL LINGUAGGIO DELLE ARTISTE<br />

DEL SOROPTIMIST D’ITALIA<br />

a cura di<br />

Stefania Severi<br />

Presidente <strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber 2008/10<br />

Prima esposizione: Roma, Biblioteca Casanatense<br />

(24 settembre - 2 ottobre 2010)<br />

Testi in catalogo di<br />

Wilma Malucelli<br />

Presidente del <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia 2009/11<br />

Patrizia Cristofori Fedrizzi<br />

Vice Presidente Nazionale <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia 2009/11<br />

Silvia Di Batte<br />

Presidente Club Livorno 2009/11<br />

Stefania Severi<br />

Presidente <strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber 2008/10<br />

I curricola sono stati forniti dalle artiste.<br />

I testi critici, ove non diversamente indicato, sono di Stefania Severi.<br />

Progetto Grafico<br />

Debatte Otello srl - Livorno<br />

Realizzazione editoriale<br />

Debatte Editore, Livorno<br />

www.debatte.it<br />

©Copyright 2010<br />

<strong>Soroptimist</strong> International, Unione Italiana<br />

Collaborazione tecnica<br />

Coop. Soc. Apriti Sesamo<br />

ONLUS Roma


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

IL GENIO DELLE DONNE NELL’ARTE<br />

L’idea di una grande mostra di artiste soroptimiste nasce da una precisa volontà<br />

di far conoscere a un vasto pubblico alcune straordinarie personalità del <strong>Soroptimist</strong><br />

International d’Italia dall’indiscutibile talento. È davvero vasta la gamma delle espressioni<br />

artistiche di queste socie che mettono la loro creatività al servizio dell’Unione,<br />

arricchendola con la loro genialità e sensibilità.<br />

Pur nella diversa espressione della loro arte, il tema conduttore, la <strong>Donna</strong>, le<br />

lega e costituisce il leit-motiv del loro armonico “canto”: la loro poesia non si esprime<br />

nelle parole, ma nelle forme, nei colori, nell’abilità a plasmare, mentre il loro essere<br />

donne imprime un segno indelebile e unico.<br />

Educare all’arte, al bello è una delle sfide possibili e insostituibili nel mondo d’<strong>oggi</strong>,<br />

è un modo per ridare dignità alla donna e alla sua immagine. Di fronte a una pericolosa<br />

deriva della società, a una visione “frantumata” e strumentale della persona,<br />

l’educazione ai sentimenti e all’arte è un antidoto salutare.<br />

E l’immagine che il <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia offre di sé attraverso queste<br />

opere è la proiezione all’esterno di un’etica fatta di valori e messaggi che fanno breccia<br />

nel cuore e nella mente della gente e insieme fanno conoscere ciò che è la sostanza<br />

stessa del soroptimismo. Estetica ed etica qui si ricompongono, la percezione e il godimento<br />

artistico diventano inscindibili dal messaggio che trasmettono.<br />

Grazie a queste artiste soroptimiste si concretizza e si rafforza l’idea di una donna<br />

attiva, dinamica, motivata e impegnata nella società e nel mondo, una donna che, attraverso<br />

un linguaggio universale, ci parla di sé, delle proprie sofferenze e speranze.<br />

Il genio delle donne, il cuore delle donne, il mondo delle donne <strong>oggi</strong> sono qui in<br />

queste opere, in quest’arte allusiva di un universo femminile complesso e affascinante.<br />

Un sentito grazie a Stefania Severi, che ha creduto possibile tutto questo e ha<br />

contribuito a realizzare il progetto, coordinando il lavoro con competenza, determinazione,<br />

lucidità e vera passione!<br />

Wilma Malucelli<br />

Presidente del <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia 2009/11


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

IMMAGINI ED ESPRESSIONI<br />

DI CREATIVITÀ AL FEMMINILE<br />

Educazione - Formazione - Informazione sono le linee guida del biennio 2009-<br />

2011, il cui filo conduttore, la centralità della donna, con le sue sfaccettature e singolarità<br />

pone in risalto una dimensione femminile volta a conquistare, sempre più, un<br />

ruolo paritario e di primo piano nella società contemporanea.<br />

“Educazione dentro” è anche educazione all’arte, un momento importante e quasi<br />

magico, in cui la creatività di una donna può esprimersi nelle sue diverse sfumature,<br />

dando vita ad un’immagine di sé a volte inesplorata e del tutto nuova.<br />

Queste sono state le mie riflessioni, quando a Roma, nel mese di ottobre, la Presidente<br />

Nazionale Wilma Malucelli mi ha incaricato di seguire e coordinare il progetto<br />

“<strong>Donna</strong> Oggi”, che avrebbe visto nella sua fase conclusiva l’allestimento di una mostra<br />

di tutte le opere delle artiste del <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia.<br />

Nei primi mesi di avvio e di realizzazione del progetto ho affiancato con entusiasmo<br />

e soprattutto con grande curiosità, l’amica Stefania Severi, promotrice e curatrice<br />

dello stesso, in un continuo confronto arricchente e costruttivo, in una proficua condivisione<br />

di idee e di obiettivi. Una esperienza, la mia, che mi ha consentito di avvicinare<br />

un mondo di persone che conoscevo solo in parte, attraverso qualche dato numerico di<br />

annuario, ma che mi ha dato la possibilità di arricchirmi di una rinnovata cultura.<br />

Grazie quindi alla Presidente Nazionale per questa opportunità, a Stefania Severi,<br />

Presidente del club di Roma Tiber, per la cura con cui ha concepito e dato vita a<br />

questo splendido progetto, che sottolinea un’immagine di donna “tutta al femminile”,<br />

per aver pensato alla storica Biblioteca Casanatense quale ubicazione della mostra.<br />

Un grazie anche a Silvia Di Batte, Presidente del Club di Livorno, per la realizzazione<br />

del catalogo, che darà testimonianza delle opere nel tempo.<br />

Un sentito grazie riservo a tutte le artiste del <strong>Soroptimist</strong> International d’Italia<br />

per l’impegno profuso nella attuazione delle loro opere e per la disponibilità di farne<br />

dono all’Unione Italiana, quale tangibile segno di amicizia e di spirito di servizio,<br />

valori fondanti del <strong>Soroptimist</strong> International.<br />

Patrizia Cristofoli Fedrizzi<br />

Vice Presidente Nazionale


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

PER UNA EFFETTIVA PARITÀ<br />

Ho conosciuto Stefania Severi a Roma, all’annuale riunione delle Presidenti, lei<br />

Presidente del Club di Roma Tiber, io Presidente eletta del Club di Livorno.<br />

Stefania mi accennò a quello che era all’epoca solo un progetto, una mostra di<br />

artiste soroptimiste che avesse lo scopo di far conoscere all’interno del Club, ma soprattutto<br />

nella società, la valenza, la forza e l’efficacia dell’arte al femminile. L’idea mi<br />

piacque subito: sono tante le occasioni in cui si parla della condizione della donna<br />

moderna, ma poche sono le volte in cui lo si faccia con efficacia. E sono rare le mostre<br />

in cui la donna è la vera protagonista, non solo in quanto artista ma anche in quanto<br />

tema dominante delle opere.<br />

Nacque dunque così l’idea della collaborazione tra i due Club di Roma Tiber e di<br />

Livorno. A noi di Livorno il compito di organizzare e di produrre il presente catalogo,<br />

dove sono elencati i Club partecipanti, le artiste con i loro curricola, e le loro opere,<br />

accompagnate da un breve testo critico di Stefania Severi. Un catalogo semplice che<br />

potrà seguire la mostra nei suoi vari spostamenti.<br />

Infatti, dopo l’esposizione nella bellissima sede romana della Biblioteca Casanatense,<br />

si sposterà a Livorno, presso la Galleria “Studio d’Arte dell’800”, della nostra<br />

socia Giovanna Bacci di Capaci.<br />

E così potranno fare altri Club, contribuendo ulteriormente a produrre gli stimoli<br />

necessari nella società civile per il raggiungimento di una effettiva parità e dignità<br />

della condizione della donna.<br />

I miei ringraziamenti vanno a Stefania Severi, per averci coinvolto in questo ottimo<br />

progetto, e a tutte le artiste che, oltre ad aver donato le loro opere all’Unione<br />

Italiana, hanno collaborato con professionalità alla realizzazione di questo catalogo.<br />

Silvia Di Batte<br />

Presidente Club Livorno


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

GENESI E CARATTERISTICHE<br />

DEL PROGETTO<br />

Quando le socie del mio Club Roma Tiber mi hanno eletta a loro Presidente, già<br />

nel periodo in cui ero Presidente Eletta mi sono posta l’interrogativo di come poter<br />

mettere la mia professionalità di storico dell’arte al servizio del mio Club in particolare<br />

e dell’Unione Italiana in generale. È nato così il progetto “<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong>”, col fine di<br />

promuovere una ricognizione tra le artiste del <strong>Soroptimist</strong> e, al contempo, raccogliere<br />

un “patrimonio” d’arte da porre a disposizione dell’Unione Nazionale.<br />

Sfogliando gli annuari mi ero già da tempo resa conto che la categoria delle artiste<br />

è poco rappresentata all’interno dell’Unione Italiana. A fronte della nutrita rappresentanza<br />

di donne avvocato o docente universitario, le socie la cui professionalità<br />

spazia nell’ambito della creatività erano una presenza veramente esigua. Avevo scoperto<br />

che, in tutta Italia, il loro numero si aggirava sulla sessantina.<br />

Come storico dell’arte ho sempre seguito il lungo e difficile cammino delle donne<br />

nell’arte, a cominciare dalla celebre scultrice bolognese Properzia dè Rossi alla quale<br />

Giorgio Vasari ha dedicato addirittura una “Vita”, unica donna tra tanti uomini.<br />

Vasari sottolineava come Properzia, per lo stesso lavoro, venisse pagata molto meno<br />

dei suoi colleghi! La circostanza non è certo né unica né rara. Anche se ultimamente<br />

le donne si sono fatte strada anche nel settore artistico, non sono ancora immuni<br />

da pregiudizi. Forse la loro scarsa presenza anche nel <strong>Soroptimist</strong> è un segnale da<br />

analizzare. Anche se non sono un’artista sto da anni al loro fianco, condividendone<br />

sogni e aspirazioni, e, per quel che mi è stato possibile, mi sono sempre attivata per<br />

la loro valorizzazione assolutamente certa che l’arte e la creatività siano strumenti di<br />

integrazione: di fronte al “bello” le barriere su frantumano.<br />

Trasmisi pertanto l’idea di operare una ricognizione tra le donne attive nel campo<br />

della creatività, sia al mio Club sia alla allora Presidente Nazionale eletta, Wilma<br />

Malucelli, consapevole che per realizzare il progetto i tempi sarebbero stati lunghi.<br />

Wilma mi mise subito in contatto con una socia del Club di Livorno, molto attiva,<br />

responsabile di una casa editrice che poteva essere interessata a pubblicare il catalogo.<br />

Così mi sono incontrata con Silvia Di Batte, anche lei all’epoca Presidente Eletta del<br />

suo Club. L’intesa è stata immediata. Con l’indispensabile approvazione del mio Club<br />

9


e del Comitato di Presidenza il vero lavoro ha avuto inizio.<br />

Con l’apporto di Wilma Malucelli, Silvia Di Batte e della Vice Presidente Patrizia<br />

Cristofoli Fedrizzi, il progetto è stato definito nei particolari ed è stato diffuso attraverso<br />

il Segretariato Permanente.<br />

Sono state individuate, come criterio di partecipazione, le categorie di pittura,<br />

scultura, incisione (tutte le tecniche incisorie), ceramica, fotografia, scenografia, restauro<br />

del dipinto… le categorie, in sintesi, che avessero come denominatore comune<br />

la creatività artistico-artigianale. Abbiamo demandato alle Presidenti di individuare,<br />

nei vari club, le artiste e di coinvolgerle e segnalarle.<br />

Le artiste che aderivano al progetto si impegnavano a donare all’Unione Nazionale<br />

un’opera di cm. 30 x 30 sul tema “<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong>”. Un catalogo con la riproduzione<br />

delle opere e una prima esposizione delle stesse a Roma avrebbero consentito sia a<br />

tutte le socie sia al pubblico più vasto, di ammirare i lavori delle artiste del <strong>Soroptimist</strong>.<br />

È così iniziato il lavoro di raccolta materiali.<br />

Sono giunti disegni, dipinti, bassorilievi, fotografie, immagini realizzate al computer<br />

ed anche piccoli gioielli che le artiste orafe hanno inserito entro supporti di<br />

cm 30 x 30 per rispettare le misure comuni. I soggetti vanno dalla “classica” figura di<br />

donna, dall’impressione intensa, all’immagine scherzosa della donna di <strong>oggi</strong> costretta<br />

a barcamenarsi tra lavoro, figli e faccende domestiche. Non mancano rappresentazioni<br />

drammatiche, ma il tono generale è decisamente ottimista. Le donne di <strong>oggi</strong><br />

sono donne che, pur gravate dai pesi, compiono balzi da gigante e salti gioiosi e se ne<br />

vanno in giro nelle loro piccole automobili nella speranza di… arrivare prima o forse<br />

prime. C’è anche chi ha individuato la donna nella metafora simbolica di un fiore o<br />

di una farfalla e chi l’ha integrata nel paesaggio della propria terra, indicando la terra<br />

stessa come metafora del femminile. C’è anche chi ha reso omaggio alle nostre sorelle<br />

di altri paesi e di altre culture.<br />

Sono opere molto diverse tra di loro e credo che tale varietà sia la vera ricchezza<br />

della manifestazione. Portare avanti questo progetto mi ha permesso di conoscere<br />

tante nuove amiche artiste e questo mi ha arricchita sia sotto il profilo professionale<br />

che umano e mi auguro che almeno con alcune di loro il dialogo possa continuare.<br />

10


Per il Sessantesimo anniversario dell’Unione Italiana questa ricognizione è un<br />

punto di arrivo e un punto di partenza: registra la funzione delle artiste all’interno<br />

del <strong>Soroptimist</strong> mettendo in luce il ruolo insostituibile della creatività e stimola al<br />

coinvolgimento di altre artiste all’interno del <strong>Soroptimist</strong> stesso.<br />

Consentitemi di ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per il buon esito<br />

del progetto:<br />

• la Presidente Nazionale Wilma Malucelli e la Vice Presidente Patrizia Cristofoli<br />

Fedrizzi per il loro sostegno sempre affettuoso;<br />

• Silvia Di Batte con tutto il Club di Livorno per l’insostituibile lavoro dell’edizione<br />

del catalogo;<br />

• le Presidenti di Club che si sono attivate per coinvolgere le loro artiste;<br />

• tutti i membri del mio consiglio e tutte le socie del mio club che mi hanno sempre<br />

supportata e incoraggiata, in particolare Luisa Chiumenti, amica e consulente<br />

da sempre delle mostre da me curate, e Daniela Turi, la mia fedele, dolce<br />

e validissima segretaria;<br />

• la direzione della Biblioteca Casanatense;<br />

• la Cooperativa Sociale ONLUS “Apriti Sesamo” per il supporto tecnico.<br />

Un ringraziamento particolarissimo va infine a tutte le artiste perché senza la<br />

loro creatività e la loro generosità il progetto non sarebbe giunto a buon fine. Siano<br />

fiere del loro lavoro e consapevoli che l’arte è strumento di dialogo, di pace e di crescita<br />

personale e collettiva.<br />

Stefania Severi<br />

Presidente Club Roma Tiber<br />

11


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

I CLUB<br />

Bari<br />

Belluno Feltre<br />

Biella<br />

Bologna<br />

Bolzano<br />

Busto Arsizio - Ticino Olona<br />

Cividale del Friuli<br />

Fano<br />

Firenze<br />

Forlì<br />

Genova<br />

Gorizia<br />

L’Aquila<br />

Livorno<br />

Milano Fondatore<br />

Milano alla Scala<br />

Modena<br />

Palermo<br />

Perugia<br />

Pesaro<br />

Piacenza<br />

Pistoia - Montecatini Terme<br />

Ragusa<br />

Reggio Emilia<br />

Roma<br />

Roma Tiber<br />

Siracusa<br />

Trieste<br />

Verbano<br />

Vicenza<br />

12


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

LE ARTISTE<br />

Anna Addamiano Roma Tiber<br />

Vittoria Baldieri Roma Tiber<br />

Arianna Bechini Pistoia-Montecatini Terme<br />

Anna Bini Rizzo Firenze<br />

Marie Hélène Bonasso Gorizia<br />

Rosalba Caffo Dallari Modena<br />

Anna Maria Carloni Milano Fondatore<br />

Livia Carta Vicenza<br />

Antonietta Casot Nilandi Belluno-Feltre<br />

Lea Contestabile L’Aquila<br />

Liliana Conti Cammarata Palermo<br />

Gabriella Corso Siracusa<br />

Maria Del Vecchio Ragusa<br />

Angela Bianca De Tommasi Melpignano Bari<br />

Anna Maria Cristina De Vincenzo Cividale del Friuli<br />

Francesca Di Carpinello Palermo<br />

Marisa Egalini Piacenza<br />

Renata Emmolo Siracusa<br />

Helga Eysn Hasenjäger Busto Arsizio-Ticino Olona<br />

Wanda Ferri Pesaro<br />

Olga Finzi Baldi Verbano<br />

Michela Fornasari Piacenza<br />

Beate Gantz Bolzano<br />

Ida Gerosa Roma<br />

1<br />

Marisa Lambertini Fano<br />

Chiara Luraghi Jeker Milano alla Scala<br />

Renata Minuto Roma Tiber<br />

Renata Mosolo Cividale del Friuli<br />

Gabriella Muzio Biella<br />

Laura Nocco Reggio Emilia<br />

Alessia Oliva Verbano<br />

Raffaella Orazi Forlì<br />

Oyrta Luciana Biz Belluno-Feltre<br />

Lina Passalacqua Roma<br />

Maria Luisa Passeri Perugia<br />

Mariella Perino Biella<br />

Massimina Pesce L’Aquila<br />

Elena Pongiglione Genova<br />

Alice Psacaropulo Trieste<br />

Oretta Rangoni Machiavelli Roma Tiber<br />

Sandra Roca Rey Livorno<br />

Elena Salvini Pierallini Firenze<br />

Mirella Schott Sbisà Trieste<br />

Emanuela Sforza Bologna<br />

Silvana Siclari Biella<br />

Bianca Maria Spironello Roma<br />

Marida Tagliabue Busto Arsizio-Ticino Olona<br />

Amanda Tavagnacco Cividale del Friuli


Anna Addamiano<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber<br />

Pittrice e scultrice<br />

Anna Addamiano è nata a Roma. Terminati gli studi trascorre un lungo periodo all’estero e, tornata in Italia,<br />

si iscrive all’Istituto Superiore di Scienza e Tecnica dell’Opinione Pubblica - Università Internazionale.<br />

Dopo un periodo di attività quale critica letteraria su vari organi di stampa, inizia un’intensa vita artistica<br />

allontanandosi gradualmente dall’originario interesse per i mezzi di comunicazione. Dal 1983 al 1994<br />

ha collaborato, in vari tempi, alle riviste Mondo Sommerso, Mondo Barca, Il Giornale del Mezzogiorno.<br />

Ha illustrato numerosi libri. Ha realizzato la sigla e i titoli di testa dell’inchiesta “Adolescenza” (6 puntate<br />

RAI, 1978) e la sigla e i titoli di coda dell’inchiesta “Lingua o Dialetto” (10 puntate RAI, 1981). Ha<br />

iniziato ad esporre nel 1970, anno in cui vince il II premio alla mostra “Primavera Romana” organizzata<br />

dal Comune di Roma e il I premio alla IV Rassegna Pittori d’Oggi a Roma. Da allora ha partecipato ad<br />

una sessantina di mostre collettive e premi tra cui si segnalano il XVIII ed il XXII Premio Sulmona (1991<br />

e 1995); Roma, Ministero BBCC, “1492 Effetto Colombo” (1992); Parigi, Espace Beaujon Salon Libertè<br />

“Roma-Parigi-Roma” (1995); Roma Chiesa degli Artisti “Venite Adoremus” V ed. Presepio (2008).<br />

Dopo la prima personale nel 1976 numerosissime ne sono succedute tra le quali, in Italia, l’antologica al<br />

Museo Preistorico Etnografico Pigorini di Roma (2004) e, all’estero, la personale all’Istituto Italiano di<br />

Cultura di Stoccolma. Nel 2009 la sua opera Il re e la regina ha vinto il I premio al Museo del Giocattolo<br />

di Zagarolo (RM).<br />

Il Ritratto di donna dipinto da Anna Addamiano è di una, due, tre, tante donne. È un ritratto archetipo di<br />

donna che, protetta dalla maschera, affida agli occhi il compito di rivelarla. Eroina della tragedia classica,<br />

sdrammatizza tuttavia la sua non facile situazione ricorrendo all’autoironia, indispensabile per sfuggire<br />

alla deriva integralista.<br />

14


Ritratto di donna<br />

Acrilico su tela<br />

1


Vittoria Baldieri<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber<br />

Pittrice e scultrice<br />

Vittoria Baldieri, laureata in scienze politiche, ha operato nel mondo della cultura quale delegato<br />

italiano presso il Consiglio d’Europa e l’OCSE, seguendo progetti di politica educativa. Ha frequentato<br />

a Roma corsi di scultura e ceramica e l’Accademia del Nudo. Si è specializzata nelle tecniche grafiche<br />

presso uno studio d’arti grafiche con maestri della Scuola del Libro di Urbino. Ha iniziato ad esporre nel<br />

1972, partecipando a numerose collettive ed importanti premi: I Premio “Il Faggio” a Roma a Palazzo<br />

Braschi (1974); I Premio per la grafica al Premio Beato Angelico a Roma (1981); I Premio per la grafica<br />

al Premio Rosanna Zona a Roma (1985). Ha esposto in personali a Roma, Rieti, Leonessa, Andalo,<br />

Tivoli, Venezia, Todi, Sorrento e Spoleto. All’estero ha esposto a Minsk, Kiev, Praga e Parigi. Una sua<br />

incisione è stata offerta come premio ai vincitori del premio letterario Università di Castel Sant’Angelo.<br />

Ha eseguito la locandina per “Villa Follia” di Cristina Mascitelli al Teatro Politecnico di Roma (2006). La<br />

sua Annunciazione è nel centro ecumenico “Sant’Anna e San Gioacchino” di Lavinio (RM).<br />

L’attenzione per l’universo femminile, leit motiv nella ricerca di Vittoria Baldieri, si appunta, nel rilievo<br />

Tradizione con uno sguardo al futuro sulla donna del Terzo Mondo cui alludono le vesti ed i copricapo.<br />

Significativa è la presenza del vaso/cesta nelle sue mani, ad indicare il ruolo insostituibile della donna come<br />

colei che procura il cibo, qui da intendere in termini fisici e metaforici.<br />

16


Tradizione con uno sguardo al futuro<br />

Terracotta patinata<br />

1


Arianna Bechini<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Pistoia-Montecatini Terme<br />

Architetto<br />

Arianna Bechini è nata a Montecatini. Si è laureata in architettura, con specializzazione in restauro di<br />

giardini storici, allestimento e museografia. Dal 1993, per Carla Rossi Academy - International Institute of<br />

Italian Studies (CRA-INITS) coordina, assieme a Marino Alberto Balducci, il “Divine Comedy Project”:<br />

un libro illustrato, un parco/museo di arte contemporanea, un programma di conferenze-spettacolo dal<br />

titolo “Evocazioni dantesche. Un viaggio nella ‘Divina Commedia’” (Danza, Musica e Parola). All’interno<br />

di queste ultime, l’artista cura in particolare tutte le scenografie digitali. Dal giugno 2007 sono stati messi<br />

in scena 34 eventi in Italia e all’estero, ciascuno dei quali incentrato su alcuni canti della “Commedia” o su<br />

alcuni personaggi specifici, fra i quali ricordiamo: Chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, Firenze (2007);<br />

Stabilimento Tettuccio, Montecatini Terme – Pistoia (2008, in occasione della Stagione concertistica<br />

di Estate Regina & Maggio Musicale Fiorentino Formazione); Teatro Manzoni, Pistoia (2008); Teatro<br />

Kursaal, Locarno – Svizzera (2008, in collaborazione con Società Dante Alighieri); Palazzo Comunale,<br />

Montecatini Terme (2009); Stabilimento Excelsior, Montecatini Terme (2009 in occasione della XI<br />

Settimana della Cultura); Cortile di Palazzo d’Avalos, Vasto (2009, con la partecipazione di Harvard<br />

University Summer Program – USA); Biblioteca San Giorgio, Pistoia (2009). Tutte le discipline artistiche<br />

coinvolte negli spettacoli (pittura, scultura, danza, musica elettronica, recitazione, scenografia digitale)<br />

si ispirano alla ancora inedita libera versione in prosa poetico-interpretativa della “Divina Commedia”<br />

scritta da Marino Alberto Balducci.<br />

Momento artistico performativo su scenografia digitale, relativo alla conferenza spettacolo & Performance Art<br />

“Evocazioni dantesche: Vanni Fucci fra i ladri di Malebolge” (in occasione della mostra d’arte contemporanea<br />

“I colori dell’esilio: Luciano Barale - Filippo Basetti - Alfredo Bini - Andrea Dami - Dario Longo. Installazioni,<br />

fotografie, sculture”- 12 Settembre/1 Novembre 2009), Biblioteca San Giorgio, Pistoia, 10 ottobre 2009.<br />

L’immagine riflette sul problema della cleptomania come malattia che colpisce persone comuni e pure personaggi<br />

famosi, i quali riempiono spesso il loro vuoto con oggetti rubati di cui non avrebbero neppure bisogno.<br />

Arianna Bechini<br />

18


Cleptomania<br />

Stampa fotografica su tela, trattata con vernice acrilica<br />

19


Anna Bini Rizzo<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Firenze<br />

Direttrice Scuola Metalli<br />

Nata a Firenze ha frequentato il locale Istituto d’Arte. Figlia d’arte, ha collaborato col padre Bino alla<br />

realizzazione di arredi liturgici per la Chiesa di San Francesco ad Arezzo, per la Cattedrale di Fiesole e<br />

per la Città di Cafarnao in Terra Santa. Insegna storia e tecnica dello smalto a fuoco nella Scuola della<br />

Medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Roma e in una scuola privata di Firenze. Nel<br />

2004 ha tenuto un corso di smalto a fuoco in Perù, su incarico del Ministero degli Esteri italiano. Ha<br />

partecipato a mostre di settore in Italia: Roma, Firenze, Udine, Milano, Vicenza, San Marino, Bergamo.<br />

All’estero ha esposto a Cincinnati (USA), Varsavia (Polonia), Budapest (Ungheria), Seixal (Portogallo),<br />

Toyohaschi (Giappone), Malta. Ha al suo attivo due personali, a Firenze ed a Tokyo (Giappone). Sue<br />

opere si trovano nelle seguenti collezioni: Cattedrale di Malta; Medagliere Vaticano a Roma; Medagliere<br />

del Museo del Bargello di Firenze; Istituto Missionario PIME di Firenze; Cattedrale di Fiesole. Ha<br />

modellato per la Zecca italiana la medaglia ufficiale per il centenario della morte di Richard Wagner.<br />

Anna Bini vede la donna di <strong>oggi</strong> con il mondo in testa; la metafora si fa esplicita nel suo lieve rilievo.<br />

L’elegante profilo femminile, nella posizione araldica tipica della medaglia, si esalta nella rotondità del<br />

capo-mappamondo, accarezzato da fluidi capelli il cui andamento avvolgente imprime all’insieme un<br />

movimento rotatorio. La tradizionale identificazione <strong>Donna</strong>-Natura, si amplia qui a coinvolgere tutto il<br />

nostro pianeta.<br />

20


La donna <strong>oggi</strong><br />

Gesso patinato<br />

21


Marie Hélène Bonasso<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Gorizia<br />

Illustratrice grafica, pittrice<br />

Marie Helene Bonasso è nata a Parigi. Dopo il liceo scientifico si è diplomata presso l’ESAG, la Scuola<br />

Superiore di Arte Grafica di Parigi. Ha iniziato a lavorare nel campo grafico e nell’illustrazione a Parigi<br />

ed a Milano. Alle illustrazioni per l’editoria, alle copertine di libri, alla collaborazione con periodici<br />

(Linus, Europeo, Vivi Milano, Io <strong>Donna</strong>…) e riviste di moda (Marie Claire, ELLE, Vogue…) si sono<br />

aggiunte le illustrazioni per la pubblicità, i manifesti, i cartelloni (Bacardi Freezer, Giubileo 2000…),<br />

i video clip (Mister fantasy,…), i murales (Museo La Villette, Parigi), i disegni per tessuti (Naj Oleari,<br />

Fiorucci, Ungaro, Armani…). A Gorizia collabora con la Croce Rossa, la Dante Alighieri e l’Associazione<br />

“La Farfalla”.<br />

Basta uno sguardo per comunicare e basta un tratto veloce e sicuro per definire una forma. È questo il<br />

messaggio dell’opera di Marie Hélène Bonasso. L’immagine stimola l’interrogativo: basta veramente solo uno<br />

sguardo? Sì, se il vedere è l’atto propedeutico all’azione. Questo sguardo è diretto e deciso e fa ben sperare.<br />

22


Regard<br />

Acquerello elaborato al computer<br />

2


Rosalba Caffo Dallari<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Modena<br />

Fotografa<br />

Rosalba Caffo Dallari è nata a Brescia e, dopo la formazione classica, inizia a lavorare nel campo della<br />

comunicazione pubblicitaria. Approdata alla fotografia nel 1975, ha maturato diverse esperienze con<br />

mostre e proiezioni dedicate ad argomenti di viaggio, servizi aziendali e libri di editoria sia pubblica<br />

che privata d’argomento diverso. Il tema dell’acqua espresso da varie angolature con mostre in Italia<br />

e all’estero, è un approfondimento ricorrente che punteggia la sua produzione. Altro percorso è stato<br />

“Uomo, mito, sogno” alla ricerca della valenza contemporanea del valore semantico del mito attraverso<br />

la collocazione di opere d’arte, chiuse nei musei, in scenari naturali rispondenti alle valenze iconiche dei<br />

personaggi attraverso l’uso di mezzi digitali. Ha dato valenza scenografica a testi scelti dello scrittore<br />

modenese Antonio Delfini, cercando di tradurre le sue fantasie oniriche di flâneur cittadino in scorci<br />

modenesi possibili. Il più recente interesse è per l’Oriente, con l’elaborazione di una proiezione di<br />

immagini scattate in vari luoghi della Cina, accompagnate da musica, alla ricerca di una via introspettiva<br />

di condivisione di percezioni e sentimenti, con un’attenzione particolare al mondo femminile.<br />

Sospinta dall’eguagliare Giasone, <strong>Donna</strong> Oggi canta se stessa, lasciando alle spalle una luna piena di<br />

emozioni e un porto sicuro. E al ritorno?<br />

Rosalba Caffo Dallari<br />

24


Alla cerca del vello d’oro<br />

Elaborazione digitale stampata su polimetilmetacrilato con applicazione di dorature<br />

2


Anna Maria Carloni<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Milano Fondatore<br />

Fotografa<br />

Anna Maria Carloni è nata a Roma ma fin da giovane risiede a Milano dove, avendo intrapreso studi<br />

artistici, ha frequentato per un periodo Scenografia all’Accademia di Brera, preferendo poi passare alla<br />

facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano. Nel 1982 ha iniziato una attività in campo sociale<br />

toccando varie tematiche, specialmente quelle legate alle problematiche giovanili. Nel 1990 inizia a<br />

fotografare scegliendo il reportage, nel quale esprime le sue emozioni filtrate attraverso il suo occhio,<br />

personalizzato dalla ricca esperienza di vita.<br />

La Modella di Anna Maria Carloni è immagine della donna perfetta, sotto il profilo fisico e il profilo<br />

spirituale. La veste e l’acconciatura non riferibili a specifiche realtà spazio-temporali e la naturalità del volto<br />

suggeriscono che questa modella si pone come musa ispiratrice dell’ideale femminile.<br />

26


La Modella<br />

Fotografia da diapositiva<br />

2


Livia Carta<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Vicenza<br />

Pittrice<br />

Livia Carta è nata a Vicenza e si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha iniziato ad<br />

esporre in mostre personali dal 1984, presentando i suoi lavori alla Galleria La Fenice di Venezia. Da<br />

allora ha esposto regolarmente in varie città d’Italia in personali e collettive: Rovereto, Vicenza, Padova,<br />

Montecchio Maggiore, Bassano, Vicenza, Bologna, Genova, Padova, Portoferraio, Spoleto, Torre Strozzi,<br />

Milano, Mantova, Recanati e Roma. Ha partecipato alle fiere di settore di Padova e di Carrara. Ha esposto<br />

anche all’estero: in Spagna a Barcellona (Esposizione internazionale); in Francia a Strasburgo (Foir d’Art)<br />

ed a Nizza (Arte Fiera); negli USA a New York (Club Space) ed in Cina a Pechino.<br />

Avvalendosi della propria ricerca astratta, Livia Carta traduce in forme grafico-simboliche l’idea della<br />

centralità della donna. L’andamento centripeto-centrifugo esplicita la capacità del cuore femminile sia<br />

all’introspezione profonda sia alla apertura ed all’accoglienza del mondo intero.<br />

28


<strong>Donna</strong> come centro<br />

Tecnica mista su tela<br />

29


Antonietta Casot Nilandi<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Belluno-Feltre<br />

Pittrice<br />

Antonietta Casot Nilandi è nata a Feltre, dove vive e lavora. Ha studiato presso l’Istituto Canossiano di<br />

Feltre ed ha frequentato l’Università di Padova. Formatasi nel vivace ambiente culturale feltrino negli<br />

anni in cui operarono Tancredi, Milano, Pugliese, Palminteri, Ocri e Bonsembiante, ha partecipato alle<br />

attività artistiche della provincia sia con l’apporto organizzativo a mostre ed eventi, sia partecipando<br />

ad incontri di studio e a gruppi di lavoro. Ha esordito giovanissima (1961), come pittrice, con la<br />

partecipazione a mostre collettive e concorsi a livello provinciale e a Stra (Villa Pisani). Ha sperimentato<br />

varie tecniche espressive seguendo corsi specialistici, dalla calcografia con i maestri Ceschin e Busato,<br />

all’affresco con il maestro Vico Calabrò. Collabora nel campo del restauro murale a Cibiana di Cadore.<br />

Varie sono le tecniche da lei usate: calcografia, affresco, cera fredda, olio. Le sue tematiche spaziano dai<br />

nudi ai paesaggi, dalle nature morte alle opere di fantasia.<br />

Antonietta Casot Nilandi stigmatizza le difficoltà che <strong>oggi</strong> continuano a frapporsi tra la donna e le sue<br />

aspirazioni e che, visivamente, ella oggettiva in un muro. È interessante notare che questo muro può<br />

anche essere “elegante” e consentire qualche “spiraglio”, ma è comunque sempre e ancora lì, ben solido ed<br />

invalicabile.<br />

0


…il muro<br />

Cera fredda su tavola stuccata<br />

1


Lea Contestabile<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club L’Aquila<br />

Pittrice e scultrice<br />

Lea Contestabile è nata ad Ortucchio (Aq) e vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la<br />

Calcografia Nazionale di Roma, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. Dal 1976 è<br />

titolare della Cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dove insegna anche<br />

Didattica dell’Arte ai Corsi di formazione per insegnanti. Le metodologie didattico-formative dell’arte,<br />

sperimentate nei laboratori da lei diretti nelle scuole e al MUBAQ “Museo dei Bambini L’Aquila”, che ha<br />

fondato, sono oggetto dei volumi di educazione alla visione “L’arte a scuola”. Intensa è l’attività artistica<br />

documentata, dal 1976, da esposizioni in Italia (L’Aquila, Roma, Milano, Napoli, Firenze, Ascoli Piceno,<br />

Spoleto, Enna, Scontrone…) e all’estero (America Latina, Neuchatel, Hamilton, Rottweil, Toronto,<br />

Budapest, Cracovia, Calafat, Mosca, Istanbul...) e dall’invito a manifestazioni prestigiose quali il XXVII<br />

Premio Sulmona (2000). Le sue opere sono in collezioni private e pubbliche tra le quali il Museo d’arte<br />

delle generazioni italiane del novecento “G.Bargellini” a Pieve di Cento. Ha collaborato più volte con<br />

la Marmara University di Istanbul. Realizza libri d’arte, video e spettacoli, sperimentando ogni tipo di<br />

commistione di linguaggi insieme a scrittori e musicisti. Realizza spettacoli-concerti come “Il mondo<br />

sonoro di Escher”, “C’era una volta il XX Secolo”, “Il Sacro: Suoni, Immagini, Architettura”, “C’era una<br />

volta… al Castello”. Tra le collettive si segnalano: “I nove Martiri aquilani”, Castello Cinquecentesco,<br />

L’Aquila (2001); “Volto di Dio, volto dell’uomo”, Centro culturale San Francesco, Giulianova (2002);<br />

“9x99” nella Caserma Vincenzo Giudice di Coppito, L’Aquila, nell’ambito del G8 (2009).<br />

La farfalla è da sempre immagine del femminile. La farfalla sboccia da una larva e vola libera e bella. Nessuna<br />

donna rinuncia alla possibilità di trasformarsi in farfalla, pur accettando i rischi della fragilità. Assumere<br />

simbologie antiche e riproporle in linguaggi contemporanei è tipico della poetica di Lea Contestabile.<br />

2


Farfalle<br />

Ceramica invetriata su superficie specchiante e legno


Liliana Conti Cammarata<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Palermo<br />

Grafica<br />

Liliana Conti Cammarata è nata a Caltanissetta ma vive e opera a Palermo. Dopo aver frequentato i<br />

corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti, ha completato gli studi presso la Scuola Internazionale di<br />

Pittura di Salisburgo, dove è stata allieva di Emilio Vedova. Ha frequentato i corsi di tecniche incisorie<br />

sperimentali, diretti da Riccardo Licata, e il corso di Litografia diretto da Luca Crippa, presso la Scuola<br />

Internazionale di Grafica di Venezia. Ha esposto in numerose collettive nazionali ottenendo premi e<br />

segnalazioni. Ha iniziato ad esporre negli anni Settanta ed ha allestito la sua prima mostra personale a<br />

Palermo nel 1974 dove è tornata ad esporre più volte. Da allora sono seguite una cinquantina di personali<br />

anche in altre località d’Italia: Venezia, Caltanissetta, Milano, Roma, Messina, Siracusa, Catania, Cefalù,<br />

Modica, Recalmuto (Fondazione Leonardo Sciascia, 2001), Agrigento, Piana degli Albanesi, Capo<br />

d’Orlando (Parco Museo di Villa Piccolo, 2007). All’estero ha esposto a Parigi (Espace Eiffel, 1996),<br />

Washington (Gallery 10 LTD, 2004 e 2006), Budapest (Istituto Italiano di Cultura, 2003, 2005 e 2008),<br />

Bruxelles (Istituto Italiano di Cultura, 2006). Attualmente collabora con il Centro Internazionale della<br />

Grafica di Venezia presso cui ha pubblicato numerosi libri d’artista. Documentazione delle sue opere si<br />

trova presso il “National Museum of Women in the Arts” di Washington. Raffinatissima nella tecnica<br />

dell’inchiostro, ha realizzato un importante ciclo di disegni dedicati alle donne ed al dibattito culturale<br />

che precedette la Rivoluzione Francese esposto in occasione del bicentenario della Rivoluzione presso<br />

l’Alliance Française di Catania (1989).<br />

Liliana Conti Cammarata concepisce la donna radicata nell’alveo delle proprie radici e, nel suo caso<br />

specifico, nel cuore del mondo siciliano di cui ella fa parte. La sua donna-siciliana di <strong>oggi</strong> sta guardando<br />

una antica tonnara. Anche se in pantaloni in scarpe da ginnastica, questa giovane donna vive ancorata alle<br />

sue tradizioni dalle quali trae spunti meditativi sovrastorici e dinamiche comportamentali. La tonnara è<br />

tragica espressione dell’ineluttabilità del fato.<br />

4


…guardando la tonnara<br />

Tecnica mista, acquerello-china, su carta


Gabriella Corso<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Siracusa<br />

Pittrice<br />

Gabriella Corso è nata a Siracusa dove, diplomatasi presso il locale Istituto Statale d’Arte, ha successivamente<br />

insegnato pittura. Dopo gli esordi figurativi (paesaggi, alberi, figura umana…) si è indirizzata<br />

ad approfondire il segno analizzandone le possibili implicazioni emozionali fino ad elaborare un codice<br />

personale dal quale tuttavia ha sentito poi la necessità di distaccarsi per tornare alla figura ma sperimentando<br />

nuovi media espressivi, la plastica e l’elaborazione grafica al computer. Ha così realizzato gioielli,<br />

oggetti d’arredo in ceramica, opere digitali con l’uso anche dell’animazione. Nella sua articolata carriera<br />

ha realizzato anche affreschi in spazi pubblici. Nel Museo del Cinema di Siracusa sono conservati i video<br />

che documentano l’attività del Gruppo teatrale “Il Siparietto” dei quali ha realizzato riprese e montaggio.<br />

Sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero.<br />

Gabriella Corso coglie un aspetto tipico della donna di <strong>oggi</strong>: il correre per mille motivi e per mille impegni,<br />

confidando nell’aiuto della tecnologia, qui rappresentata dall’automobile. Eccole le donne di <strong>oggi</strong>, “inscatolate”<br />

nelle loro automobili, prigioniere e libere allo stesso tempo! Attenzione, però, a non correre troppo e,<br />

soprattutto, ad aver chiara la meta!<br />

6


Cibernetica rosa<br />

Grafite su carta


Maria Del Vecchio<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Ragusa<br />

Pittrice<br />

Maria Del Vecchio, nata a Barletta, ha compiuto gli studi classici e si è dedicata alla pittura applicandosi<br />

da autodidatta e specializzandosi nell’olio, nell’acquaforte e nella pittura su stoffa. Entrata nel 1969<br />

nel <strong>Soroptimist</strong> Club di Siracusa, dove ha ricoperto più volte il ruolo di consigliera, si è recentemente<br />

trasferita a Ragusa per motivi familiari entrando subito nel Club locale. Ha effettuato mostre a Venezia,<br />

Milano, Spotorno e Siracusa dove è stata premiata dall’Amministrazione Comunale. Ha condotto per tre<br />

anni a Telestar, emittente privata, la rubrica culturale “Il filo di Arianna”. Si è dedicata anche alla poesia<br />

ed il suo libro di poesie “Le due lune”, pubblicato nel 2005 dal Ministero delle Pari Opportunità, ha vinto<br />

il premio letterario Inner Wheel al Lingotto di Torino.<br />

Maria Del Vecchio offre una immagine della Sicilia, il “Lungomare Alfeo” a Siracusa. Il luogo evoca l’amore<br />

di Alfeo, divinità fluviale del Peloponneso, per la ninfa Aretusa. Questa fuggì da lui giungendo sull’isola di<br />

Ortigia, la zona più antica di Siracusa, dove si tramutò in sorgente. Alfeo, attraversato il mare, la raggiunse<br />

e si unì a lei. Storie d’amore evocate dai luoghi… le donne di <strong>oggi</strong> hanno bisogno anche delle favole belle.<br />

8


Lungomare Alfeo<br />

Acquaforte acquerellata<br />

9


Angela Bianca De Tommasi Melpignano<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Bari<br />

Pittrice<br />

Nata a Trani (BA), è pittrice e grafica. Docente abilitata all’insegnamento del “Disegno tecnico ed<br />

Architettonico” nei Licei Scientifici e Istituti Tecnici per Geometri. Ha partecipato a numerose collettive e<br />

personali in Italia: a Roma nella Galleria “La Pigna”; a Milano presso “Le Nuove Edizioni Internazionali”<br />

e la Galleria “Finarte” G. Mondadori (Premio Arte); a F<strong>oggi</strong>a alla “Galleria Arpiarte”; a Bari alla “Galleria<br />

Arte Spazio”; a Ferrara alla “Galleria Alba” (Premio Naz. Cosmè Tura e Premio Internazionale De Pisis<br />

3° classificato); a Piacenza alla “Galleria la Meridiana”; a Cesenatico alla “Galleria il Quadrato”; a Corato<br />

nell’ex chiesa di San Francesco; a Bari all’Expo Arte, alla “Galleria Lignarius” ed alla “Galleria La Nuova<br />

Vernice” presso la “Banca Meridiana”. All’estero ha esposto a Montecarlo nella “Art Gallery”; a Budapest;<br />

a Hong Kong al “Premio Art and Words”; a Pechino in occasione delle Olimpiadi. Per il <strong>Soroptimist</strong> ha<br />

esposto nell’ambito della manifestazione “Il Barocco: identità culturale e simbolo di pace”. Le sue opere<br />

si trovano in sedi pubbliche e private. È citata nel Dizionario Enciclopedico d’Arte Contemporanea<br />

“Alba Ferrara”; nel Catalogo Nazionale d’Arte “Top Arts” della Art Leader; nel Catalogo “Spazio aperto<br />

all’Arte” a cura di E. Milano e “Nel Mese” a cura di N. Bellomo.<br />

Devozione<br />

Operatività<br />

Ninfa<br />

Nutrice<br />

Amicizia<br />

Onestà<br />

Generosità<br />

Gentilezza<br />

Impegno<br />

40<br />

Angela Bianca De Tommasi Melpignano


<strong>Donna</strong> in rosa-blu<br />

Tecnica mista su tela<br />

41


Anna Maria Cristina De Vincenzo<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Cividale del Friuli<br />

Imprenditrice artigianato artistico - ceramista<br />

Anna Maria Cristina De Vincenzo è nata a Cuneo. Laureatasi in architettura al Politecnico di Torino,<br />

dopo aver conseguito il diploma al Liceo Artistico di Savona, ha per anni lavorato nelle botteghe artigiane<br />

dei più grandi ceramisti di Albisola ed ha frequentato la locale Scuola di ceramica perfezionandosi in<br />

decori liguri, abilitata all’insegnamento di tali stili. Ha partecipato inoltre presso la scuola di Faenza<br />

a corsi di chimica applicata alla ceramica per la realizzazione di smalti policromi e di decori classici.<br />

Dal 2005 fa parte, con altri artisti-artigiani friulani, del Gruppo “Legami”. Ha esposto in numerose<br />

mostre e fiere della regione Friuli Venezia Giulia. Partecipa regolarmente alle esposizioni nel Castello<br />

di Strassoldo, presso la Villa della Contessa Marina Mariano a Case di Manzano, presso Villa Manin<br />

e presso altre ville storiche. Oltre all’oggettistica ed ai tavoli, si dedica alle meridiane, eseguite con la<br />

collaborazione degli gnomisti di Aiello del Friuli. L’attività principale della sua azienda consiste nella<br />

progettazione e realizzazione di stufe in maiolica decorate, personalizzate e realizzate con l’apporto di<br />

vari artigiani fumisti.<br />

L’eliotropo, comunemente noto come girasole, è simbolicamente connesso al sole, anche per le sue foglie<br />

a raggiera. È certamente un sole più dolce dell’astro che ci illumina e ci riscalda, per questo Anna Maria<br />

Cristina De Vincenzo l’ha scelto per suggerirci la solarità della donna di <strong>oggi</strong>, anche lei, infatti, illumina e<br />

riscalda… ma senza bruciare.<br />

42


La solarità nella donna di <strong>oggi</strong><br />

Maiolica policroma<br />

4


Francesca Di Carpinello<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Palermo<br />

Pittrice<br />

Francesca Di Carpinello è nata a Palermo dove si è diplomata presso il Liceo Artistico. La sua attività<br />

si è svolta in campo internazionale. Di lei hanno scritto, fra gli altri: Maurizio Calvesi, Giorgio De<br />

Chirico e Bruno Caruso. Oltre ad una vasta produzione pittorica, ha al suo attivo una serie di incisioni<br />

e illustrazioni fa le quali la cartella “Immagini del Gattopardo” presentata da Giancarlo Vigorelli e<br />

Gioacchino Lanza Tomasi e la cartella “Sicilia” realizzata insieme a Renato Guttuso. Innumerevoli le<br />

mostre personali tenute a partire dal 1967 e fino ai giorni nostri, tra le quali: Palermo: Galleria Flaccovio,<br />

Galleria La Tela, Galleria Arte al Borgo, Galleria La Robinia, Palazzo Arcivescovile, Palazzo Chiaramente<br />

Steri, Galleria d’Arte Moderna; Roma: Museo della Civiltà Romana, Galleria Il Tabernacolo, Galleria<br />

Nazionale, Palazzo Spinola; a Firenze: Palazzo Strozzi, Galleria Stellaria, Galleria Boralevi, Galleria<br />

14; a Torino: Galleria La Cassiopea, Art Center Club; Milano: Galleria Sant’Ambrogio, Galleria Levi,<br />

Galleria Marcona, Palazzo Doria, Palazzo Reale, Comune di Milano, Palazzo della Provincia; Malta:<br />

Museo Nazionale d’Arte Moderna de La Valletta; Londra: University of London Union, The Bertrand<br />

Russell Peace Foundation, International Gallery; Parigi: Palazzo dell’Unesco, Università di Parigi IV<br />

Sorbonne; Bruxelles: Maison de la Culture; Vienna: Università di Economia; Bourgogne: Università<br />

degli Studi; Malines: Regio Conservatorio di Musica; New York: Lincoln Center, Shartsdale Artist<br />

Showcase; Malibù: Pepperdine University, Università degli Studi; Hong Kong: Civica Galleria d’Arte<br />

Moderna; Tokyo: Palazzo del Comune.<br />

I fiori non sono solo l’omaggio preferito da tante donne, sono anche espressione di virtù e pertanto ricchi di<br />

una articolata simbologia. Dai Celti agli Atzechi, dal Giappone all’India, sono simbolo di amore, di armonia<br />

e di virtù. Il fiore è archetipo dell’anima. I fiori sono attributi della primavera, dell’aurora, della gioventù…I<br />

fiori di Sicilia di Francesca Di Carpinello sono tutto questo ed altro ancora, sono infatti immagine della<br />

donna siciliana.<br />

44


Fiori di Sicilia<br />

Tempera su carta<br />

4


Marisa Egalini<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Piacenza<br />

Creatrice e disegnatrice del gioiello<br />

Marisa Egalini è nata a Piacenza e si è inserita subito nel lavoro della gioielleria di famiglia, si è<br />

perfezionata con corsi di gemmologia. Ogni anno allestisce all’interno del suo negozio una mostra a<br />

tema dei suoi lavori.<br />

Per Marisa Egalini l’essere nel <strong>Soroptimist</strong> rappresenta, per la donna di <strong>oggi</strong>, uno stimolo ad eccellere e<br />

ad attivarsi affinché anche le donne meno fortunate possano migliorare la loro condizione. La collana<br />

da lei ideata esplicita un concetto essenziale: qualsiasi azione per essere valida deve basarsi su principi<br />

consolidati e condivisi. Per questo la tradizionale collana di perle convive con lo scatto dinamico impresso<br />

dagli elementi che incorniciano il simbolo del <strong>Soroptimist</strong>.<br />

46


Una alternativa<br />

Disegno-progetto per collana con il Logo del <strong>Soroptimist</strong><br />

4


Renata Emmolo<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Siracusa<br />

Ceramista<br />

Renata Emmolo è nata a Siracusa. Dopo aver seguito studi classici si è dedicata alla ceramica. Ha esposto<br />

in Italia a Roma, Milano, Firenze, Catania e Siracusa, ed all’estero a Parigi, Francoforte e Riad in Arabia<br />

Saudita.<br />

La Samaritana al pozzo, al di là delle interpretazioni religiose, è immagine della donna soccorrevole, che<br />

porge il suo aiuto senza pregiudizi e senza limitazioni. Questa capacità tutta femminile di essere “materna”,<br />

radicata nel tempo, deve continuare ad essere un valore anche per la donna di <strong>oggi</strong>.<br />

48


<strong>Donna</strong> nel tempo<br />

Pittura su ceramica<br />

49


Helga Eysn Hasenjäger<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Busto Arsizio-Ticino Olona<br />

Creatrice di gioielli<br />

Helga Eysn Hasenjäger è nata a Linz, in Austria, e ha conseguito la laurea in Architettura al Politecnico<br />

di Vienna. Risiede a Ispra (VA). Dedicatasi alla creazione di gioielli, ha partecipato a numerose mostre<br />

ed eventi collettivi in Italia, Svizzera e Austria. È membro dell’“Associazione Gioiello Contemporaneo”.<br />

Numerose sono le mostre personali: Milano, Forum Austriaco di Cultura; Varese, Sala Nicolini; Bad<br />

Ischl (Austria) Stadtmuseum; Mendrisio, Associazione Culturale Logos; Venezia “Artlife for the World”<br />

Galleria d’Arte Contemporanea; Ispra, Sala Serra; Cassano d’Adda, Gioiello d’Arte, Serre Lorenzini<br />

ManufatturAmilano.<br />

Ramificazioni, il gioiello di Helga Hasenjäger Eysn, esplicita, nel serrato intrecciarsi delle nervature,<br />

la complessità dell’<strong>oggi</strong> ed in particolare le difficoltà che la donna di <strong>oggi</strong> deve affrontare. Ma queste<br />

“ramificazioni” sono comunque caratterizzate da un fluire continuo, ad indicare la capacità, tutta<br />

femminile, di adattarsi alle circostanze e di reagire positivamente di fronte agli ostacoli.<br />

0


Ramificazioni<br />

Fusione a cera persa, pezzo unico, argento 925<br />

1


Wanda Ferri<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Pesaro<br />

Pittrice<br />

Wanda Ferri Santini, nata ad Asmara in Eritrea, si è presto trasferita in Italia dove ha compiuto studi<br />

classici ed ha studiato pittura con il prof. Franco Fiorucci. Ha esposto in varie collettive organizzate con<br />

la scuola del prof. Fiorucci. Nel 1996 ha partecipato alla mostra “Tempo libero e creatività” promossa dal<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Pisa. Nel 2001 allestisce una personale nella Galleria Di Nani di Pesaro. Nel 2009 una<br />

importante personale è allestita nel Palazzo Gradazi di Pesaro.<br />

La scena dipinta da Wanda Ferri, caratterizzata dal giustapporsi di elementi rilevati da colori contrastanti<br />

dati ad ampie campiture, è complessa. Nel caos generale emergono due ruote. Una donna assiste impotente,<br />

chiusa com’è entro un riquadro che la circoscrive. Il “disagio” più profondo è forse proprio nella impossibilità,<br />

sua e di tutte le donne, di comprendere e quindi di intervenire in tanti aspetti del quotidiano.<br />

2


Disagio<br />

Tempera su tela


Olga Finzi Baldi<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Verbano<br />

Stilista e designer<br />

Olga Finzi Baldi è nata a Milano e vive attualmente a Lesa sul Lago Maggiore. Figlia unica del noto<br />

argentiere Arrigo Finzi che, con Antonio Sant’Elia, propose l’argenteria moderna in Italia, fin da<br />

bambina si diverte a creare forme sia nel campo della moda che dell’oggettistica, sognando di imporre,<br />

come il padre, una linea personale, ma al femminile. A 18 anni riceve in regalo una classica collana d’oro<br />

ma trovandola anonima, con l’aiuto del padre, la fonde per realizzare un lavoro originale. È il suo primo<br />

gioiello. Dopo poco la televisione la presenta come la più giovane creatrice di gioielli d’Europa ed inizia<br />

così una brillante carriera. Abbandonata l’idea infantile di fare la pediatra si laurea in architettura e si<br />

dedica all’oreficeria. La stampa battezza i suoi lavori “gioielli giovani”, nome più tardi depositato. Olga<br />

Finzi, pur con un occhio alla moda, guarda al gioiello per il suo valore emblematico. Innumerevoli i<br />

riconoscimenti che le sono stati tributati. Prestigiosi musei hanno esposto i suoi gioielli, pezzi unici<br />

eseguiti a martello, bulino e cesello direttamente su lastra.<br />

Due figure stilizzate, eteree, quasi angeliche, si captano, congiungendosi fisicamente tramite le mani, per<br />

antonomasia ricetrasmittenti di onde elettromagnetiche. Al centro risplende una grande tormalina dalle<br />

faccettature rosa, ad indicare la dolcezza. In basso una più piccola, verde, che esprime la speranza…<br />

Olga Finzi Baldi<br />

4


Incontro animico<br />

Bracciale in oro opaco con due tormaline ovali faccettate diverse,<br />

esemplare unico (in mostra il disegno preparatorio)


Michela Fornasari<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Piacenza<br />

Industrial designer<br />

Nata a Piacenza si è laureata in Industrial Design. Progetta in ambito dell’Interior Design e del Product<br />

Design, collaborando con aziende accomunate da una forte attenzione a qualità ed estetica del prodotto.<br />

Nel 2007 inizia la libera professione ed i suoi progetti/prodotti vengono selezionati per la partecipazione<br />

alle seguenti mostre di design: “RomaDesign”, Mostra internazionale di Design, Piazza San Lorenzo<br />

in Lucina, Roma; “<strong>Donna</strong>&Design”, indetta dall’ADI (Associazione per il disegno industriale) a Villa<br />

Borghese a Roma. In seguito partecipa alla prima edizione del Corso di Alta Formazione in Design<br />

del Gioiello, indetto da Polidesign, Politecnico di Milano, e questa esperienza la appassiona a tal punto<br />

che crea una linea di gioielli per l’arredo, attualmente in vendita in selezionati negozi d’arredamento.<br />

Dal 2008 è Cultore della Materia alla facoltà del Design, Politecnico di Milano, al Corso di Design del<br />

Gioiello con la prof. Alba Cappellieri e partecipa a mostre ed eventi correlati, nell’ambito del gioiello.<br />

Il collage di Michela Fornasari è costituito da sezioni di stoffe di vario colore e tipo, che convergono verso<br />

il centro della composizione. L’insieme esplicita chiaramente che nel mondo tanti sono i tipi di donna<br />

ma identico è il loro cuore. L’opera è espressione tipica della Fiber Art, corrente trasversale dell’arte<br />

contemporanea che utilizza le fibre come mezzo espressivo.<br />

6


Donne nel mondo<br />

Collage


Beate Gantz<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Bolzano<br />

Pittrice<br />

Nata a Vienna (Austria) nel 1954 si è formata presso la locale Accademia delle Belle Arti. Intensa è la sua<br />

attività espositiva della quale si segnalano le principali mostre personali: Firenze, Galleria la Ghibellina<br />

(1976); Lienz (Austria), Galerie Lehner (1976): Roma, Galleria Hermes (1978); Milano, Galleria Lusca<br />

(1978); Bolzano, Galleria Domenicani (1981); Heilbronn (Germania), Endwerk-Galerie (1981); Monaco<br />

(Germania), Galerie Kunststudio (1983); Vicenza, Galleria Bramante (1994); Bolzano, Waltherhaus<br />

(1995); Bressanone, Engelsburg-Neustift (1998); Bolzano, Galleria Prisma (1999); Lienz (Austria),<br />

Städtische Galerie (2000); Chiusa, Stadtmuseum (2003); Milano, Forum della cultura del consolato<br />

Austriaco (2006); Innsbruck (Austria), Galleria Kass (2008); Vienna (Austria), Palais Porcia (2009).<br />

La donna che si innalza leggera, aperta al futuro, ma che è anche legata alla terra, sanguinante, crocifissa.<br />

L’opera caratterizza la posizione della donna di <strong>oggi</strong>, raffigurata sullo sfondo di un mosaico romano, appena<br />

accennato.<br />

Beate Gantz<br />

8


Ballando sul vulcano - Tanz auf dem Vulkan<br />

Tecnica mista su tela<br />

9


Ida Gerosa<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma<br />

Artista computer art<br />

Ida Gerosa è nata a Roma ed ha studiato Psicologia all’Università “La Sapienza” e arti figurative alla<br />

Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma, concentrando i suoi interessi sui temi della<br />

percezione visiva. Dopo anni dedicati all’arte “tradizionale”, affascinata dal nuovo mondo tecnologico,<br />

dal 1983 al 1986 ha seguito uno stage di ricerca d’arte con il computer al Centro Scientifico IBM di Roma<br />

durante il quale ha collaborato per creare il primo programma grafico a colori del mondo. È invitata nel<br />

1994 alla Biennale di San Paolo (Brasile). Moltissime sono le mostre/proiezioni in Giappone, Australia,<br />

Stati Uniti, Europa e in varie città italiane. L’Enciclopedia Italiana Treccani la riporta tra gli innovatori<br />

del linguaggio artistico in Italia, nel capitolo “Nuovi linguaggi”. È stata invitata a parlare di computer art<br />

in numerose università italiane. Sono numerose le tesi di laurea dedicate al suo lavoro. Ha scritto il libro/<br />

diario “Il pozzo dei desideri” (1995) ed articoli di arte elettronica per molte testate, sia cartacee che web.<br />

Più di 130 siti hanno riferimenti al suo lavoro. È fondatore (1994) e direttore del giornale web per l’arte<br />

in Internet, “Artnet-tentrA”. Suoi lavori sono nel National Museum of Women in the Arts di Washington<br />

DC; nella Banca Dati della InterCommunication Center di Tokyo; nel Museo Pecci di Prato.<br />

Ida Gerosa, la prima artista italiana ad aderire alla computer art, ha estrapolato un frammento da un suo<br />

articolato lavoro e gli ha dato il titolo Amore a prima vista. Questa immagine è dunque l’oggettivazione<br />

visiva di un sentimento molto particolare, quello, appunto, dell’amore a prima vista, del colpo di fulmine.<br />

L’emozione è affidata alla convergenza-divergenza di piani ed al prevalere del blu, colore profondo,<br />

immateriale, puro, che assorbe in sé le contraddizioni insite nell’assunto.<br />

60


Amore a prima vista<br />

Computer art 2010, stampa su metallo<br />

61


Marisa Lambertini<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Fano<br />

Scultrice<br />

Marisa Lambertini è nata a Russi, in provincia di Ravenna, e vive e lavora a Fano. Disegna da sempre<br />

e scolpisce da quasi cinquant’anni. Autodidatta, ha iniziato giovanissima a scolpire fino ad imporsi a<br />

livello professionale. Nella sua lunga attività ha aperto studi a Cortina d’Ampezzo, Porto Rotondo e<br />

Fano. Attualmente l’età e le esigenze famigliari le consentono di tenere attivo solo lo studio di Fano.<br />

Ha iniziato ad esporre in una personale nel 1966 e da allora ne sono seguite più di quaranta, non solo<br />

in Italia ma anche a Ginevra (Svizzera), Gent e Bruges (Belgio), Wiesbaden (Germania), New York e<br />

Washington (USA), Londra (Regno Unito), Lione e Avignone (Francia), Melbourne (Australia). È stata<br />

più volte invitata alla Fiera d’Arte di Basilea negli anni Ottanta. Si sono occupati del suo lavoro vari<br />

critici tra i quali Valerio Volpini. Ha eseguito lavori monumentali per scuole, chiese e monasteri in Italia<br />

e all’estero. Ha diretto un corso di modellazione a Bruges, in Belgio. A Cortina d’Ampezzo ha realizzato:<br />

il monumento bronzeo alla Ninfa Merisana, il presepio a rilievo, in terracotta, nella Cattedrale; San<br />

Francesco in bronzo nella passeggiata. La sua Vergine della Pace è stata donata a Giovanni Paolo II<br />

nel corso della sua visita a Fano nel 1997. Il suo soggetto preferito è la figura femminile che assume<br />

connotati particolari nelle “Pomone” in cui la dilatazione corporea si fa segno di prosperità e di gioia<br />

di vivere.<br />

Marisa Lambertini ci offre, con la sua donna in “meritato riposo”, un’immagine gioiosa e disincantata<br />

della rinascimentale Venere Urania, la Venere celeste immagine della natura e raffigurata prevalentemente<br />

addormentata (Giorgione, Venere di Dresda). La sua addormentata, dalle proporzioni non ideali ed in<br />

atteggiamento non aulico, si fa immagine dell’autoironia, tanto importante, e non solo per le donne, per<br />

una equilibrata formula di vita.<br />

62


Meritato riposo<br />

Terracotta<br />

6


Chiara Luraghi Jeker<br />

<strong>Soroptimist</strong> Milano alla Scala<br />

Categoria d’iscrizione: pittura<br />

Chiara Luraghi Jeker è nata a Milano. Dal 1947, per due anni ha studiato con Mario Bettinelli. Dal<br />

1949 ha proseguito gli studi con Domenico Cantatore, frequentando, non iscritta, l’Accademia di Brera.<br />

Negli stessi anni ha studiato scultura con Genni Mucchi. Ha iniziato ad esporre negli anni Cinquanta<br />

e la sua prima personale, alla Galleria L’Asterisco di Roma, risale al 1956. Numerose sono le collettive<br />

alle quali ha partecipato in Italia ed all’estero. Ha allestito personali a Verona (Galleria Ghelfi, 1967),<br />

Roma (Galleria La Trinità, 1968), Rovereto (Galleria Delfino, 1988), Trieste (Galleria Rettori Tribbio<br />

2, 2000), Bassano del Grappa (Galleria Scrimin, 2004), Perugia (Galleria Minerva, 2004), Desenzano<br />

del Garda (Galleria Civica di Palazzo Todeschini, 2006), Brescia (Galleria Giò Batta, 2004). Ha esposto<br />

prevalentemente a Milano in prestigiose gallerie quali La Verritrè, Le Arcate, La Colonna, Gian Ferrari,<br />

Carini, Centro Grafico dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande, Università Bocconi e Ponte Rosso, dove<br />

ha presentato la sua opera più volte, da ultimo nel 2007. Ha esposto anche a Locarno, in Svizzera, alla<br />

Fondazione Patelli (2005).<br />

La bimba sorride, rassicurata dall’essere sorretta dalle ginocchia della madre e protetta dalla sua mano che<br />

le impedisce di cadere. È dalla madre che si trae forza e coraggio ed è da madre in figlia, da una generazione<br />

all’altra, che le donne si tramandano i loro saperi. Chiara Luraghi Jeker affida al soggetto ed ai colori caldi e<br />

rosati della sua pittura, il compito di ricordare a tutte le donne il ruolo insostituibile della figura materna.<br />

64


Ieri, <strong>oggi</strong>, domani<br />

Olio su tela<br />

6


Renata Minuto<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber<br />

Pittrice<br />

Renata Minuto nata a Savona, svolge la sua attività tra Savona, Albisola e Roma. La prima mostra di<br />

pittura è nel 1957 ad Albisola da “Checchin” ritrovo abituale degli artisti Lam, Jorn, Sassu, Fontana,<br />

Garelli, Fabbri; presente Carlo Cardazzo, grande gallerista che le ordinerà nel 1963 una mostra personale<br />

a Venezia nella sua galleria “Il Cavallino”. Da allora l’impegno costante e la professionalità di questa<br />

artista sono diventate il comune denominatore di tutte le sue opere realizzate in pittura, ceramica e<br />

vetro. Renata Minuto ha dedicato ai grandi Papi savonesi, Sisto IV e Giulio II Della Rovere, tre grandi<br />

mostre: “Savona e i Della Rovere” per i 500 anni della morte di Sisto IV (sala consiliare del Comune<br />

di Savona,1985); “Iulius II Sisti IIII Nepos” per i 500 anni dell’elezione al Soglio Pontificio di Giuliano<br />

Della Rovere (Cappella Sistina e Chiostro della Cattedrale di Savona, 2004); “I Della Rovere e Roma”<br />

500 anni della Patriarcale Basilica di San Pietro (Museo di Castel Sant’Angelo, Sala delle Colonne, 2008);<br />

Pinacoteca Civica palazzo Gavotti, Savona. Un lavoro di grande rilevanza è il pannello in ceramica<br />

Madonna della Misericordia di Savona, collocato nei Giardini del Vaticano e offerto al Pontefice<br />

Giovanni Paolo II, il 10 maggio 1995, in occasione del 180° anno dell’incoronazione della Madonna da<br />

parte di Papa Pio VII. L’opera è una ceramica policroma in altorilievo (mt. 4,80 x 2,40) realizzata presso<br />

la Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903 - Albisola.<br />

Renata Minuto con la sua opera ha reso omaggio alla Benedetta tra tutte le donne, Maria, che nel mondo<br />

cristiano è immagine esemplare di donna e di madre. L’artista ha reso altresì omaggio alla sua città, Savona,<br />

ed in particolare al locale santuario di Nostra Signora della Misericordia. Nel dipinto le tracce di colore<br />

metallico sottolineano la sacralità del soggetto.<br />

66


La <strong>Donna</strong>. Mater Misericordiae di Savona<br />

Tecnica mista su tela, imprimitura di argento in foglia<br />

6


Laura Mosolo<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Cividale del Friuli<br />

Imprenditrice artigiana, designer settore pelletteria<br />

Laura Mosolo è nata a Faedis (Udine). Formatasi presso l’Istituto d’Arte, ha seguito corsi di settore.<br />

Da sempre affascinata dalle attività artigianali e dotata di un gran desiderio di esprimersi in esse,<br />

dal 1980 si dedica alla pelletteria con spirito creativo ed innovativo. Nel 2000 riceve il premio “Friuli<br />

DOC” come migliore espressione dell’artigianato artistico friulano. Nel 2005, nell’ambito del MIPEL di<br />

Milano, manifestazione internazionale di pelletteria, viene segnalata per le sue innovazioni. Sempre nel<br />

2005 riceve il premio regionale “<strong>Donna</strong> Imprenditrice” per la promozione del lavoro e del progresso<br />

economico. Insieme ad un gruppo di artigiani friulani fonda il gruppo “Legami”, al quale aderiscono<br />

artisti-artigiani uniti da una comune filosofia di cultura e da una comune passione per la creatività e<br />

le tradizioni. Con il gruppo ha partecipato a Cumini Event, Idea Natale, Friuli Doc. Partecipa a fiere e<br />

manifestazioni internazionali tra le quali Chibicart, Bip a Milano, Francoforte, Osaka e Tokyo.<br />

Essere donna <strong>oggi</strong> non è una tematica da sviluppare, bensì a mio parere, una voce personale da registrare<br />

in un’immagine, che unita ad altre, possa in qualche modo riprodurre una realtà dalle mille sfumature.<br />

L’opera realizzata, nel suo design concettuale, sintetizza non solo le coordinate di una professione maturata<br />

nel tempo, ma anche l’ironica freschezza che appartiene ad ogni donna, che deve misurarsi con tanti “titoli”<br />

in un unico “quotidiano”. Il supporto, tessuto a mano, fonde morbidamente femminilità e modernità. Come<br />

una cornice, lo spazio per “idee flash”, scelte e sviluppate da un campionario ricco di possibilità, sensazioni,<br />

appunti… Al centro, concetto e materiali si fondono, l’astratto si fa struttura. Là, dove si sono incontrati<br />

l’impronta personale (primo marchio di sé), la professionalità e la sperimentazione nel tempo è nato un<br />

Marchio Artigianale, l’esperienza personale si è tradotta in esperienza collettiva…<br />

Laura Mosolo<br />

68


<strong>Donna</strong> Oggi<br />

Tecnica mista<br />

69


Gabriella Muzio<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Biella<br />

Pittrice<br />

Gabriella Muzio è nata Barberis Canonico ma ha scelto di firmarsi col cognome Muzio. Nata a Biella, ha<br />

frequentato la Scuola Interpreti e, fin dai 12 anni, ha i primi approcci con la pittura col pittore Zanolo. A<br />

Parigi per perfezionare il francese, a Montmartre frequenta lo studio di un pittore locale dove si cimenta<br />

per la prima volta con il nudo. Tornata a Biella frequenta lo studio del pittore Guido Mosca. Ha iniziato<br />

ad esporre nel 1978 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero. In Italia si segnalano in particolare<br />

le mostre a Milano (Galleria Nuovo Sagittario), Sanremo (Casinò), Torino (Studio Laboratorio Anna<br />

Virando). All’estero ha esposto in Svizzera (all’UBS di Lugano e al Centro Culturale La cascina di<br />

Breganzona) ed in Gran Bretagna (Jelami Studio Gallery di Londra). Si dedica anche alla terracotta.<br />

La parte posteriore del capo di una donna, con i capelli a caschetto, domina la composizione di Gabriella<br />

Muzio. Sul fondo si intravede uno skyline urbano. I capelli, posti in risalto da pennellate materiche gialle,<br />

rosse e verdi, sembrano far trasparire la vitalità celata nell’interno di quella testolina. Pur distaccandosi<br />

dalla figurazione, la Muzio non arriva pienamente all’astrazione volendo, come riportato in un suo<br />

catalogo, “non ignorare, cancellare le forme, ma guardarle riflettendo in esse i propri stati d’animo”.<br />

0


Verso il futuro<br />

Olio su tela<br />

1


Laura Nocco<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Reggio Emilia<br />

Creatrice e disegnatrice del gioiello<br />

Laura Nocco è nata a Reggio Emilia e, dopo essersi diplomata al liceo artistico, ha conseguito i diplomi<br />

di restauro del dipinto e di restauro dell’affresco e la laurea in lettere con indirizzo artistico all’Università<br />

di Bologna. Il suo percorso professionale vanta numerose collaborazioni e vari progetti personali. Tra le<br />

collaborazioni si segnalano quelle con diversi stilisti e maison a livello internazionale tra cui quella con<br />

lo stilista Romeo Gigli, in occasione della sfilata “Sartorie Rom” (Roma, 2005). Ha creato abiti e gioielli<br />

per la sfilata in favore dell’AIRC (2004). Partecipa al progetto “Pigotte d’autore” (2003). Collabora con<br />

l’associazione “Made in Museum” per la creazione di gioielli per il merchandising dei Musei Capitolini<br />

e dei Musei Vaticani. Ha partecipato alle mostre “En Passant”, gioielli realizzati in collaborazione<br />

con l’artista Giovanni Menada, e “Gioielli medioevali”, per una serata dedicata a Matilde di Canossa<br />

organizzata dal <strong>Soroptimist</strong> di Reggio Emilia.<br />

La collana di Laura Nocco sorprende, proprio come sorprende l’eccezionale varietà del mondo femminile, qui<br />

esplicitato dall’assemblaggio di teste di donna e di capi ed accessori di abbigliamento. Sono testine di donne<br />

africane, rinascimentali, della Belle Epoque, picassiane, diverse ma unificate dall’algida tonalità dell’argento,<br />

il colore della Luna. E tra queste testine fioriscono scarpe, occhiali, borsette, cappotti, mazze da golf... il tutto<br />

sembra volersi proiettare dentro il capo di una giovane donna in pantaloni. O ne è appena uscito?<br />

2


Così è se vi pare<br />

Argento, fusione a cera


Alessia Oliva<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Verbano<br />

Orafa<br />

Alessia Oliva è nata a Domodossola. Si è formata presso lo scultore Mario Molteni e presso l’orafo Edriano<br />

Nobile. Ha curato nel 1996, a 24 anni, la sua prima personale presso lo Studio d’Arte Lanza (VB). È<br />

seguita la personale alla Galleria d’Arte Contemporanea Excalibur di Stresa (1999). Ha partecipato alla<br />

collettiva promossa dallo Spazio Arte Luigi A. Rossi di Varese (2002).<br />

Ambra, nome di donna. Ambra, resina pura, leggera, trasparente e preziosa. Il soggetto, porzione di figura<br />

femminile, diventa parte integrante della struttura da cui emerge, dando così senso compiuto all’opera.<br />

Alessia Oliva<br />

4


Ambra (studio per ciondolo in oro giallo)<br />

Tecnica mista su cartone


Raffaella Orazi<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Forlì<br />

Orafa<br />

Raffaella Orazi, nata a Forlì nel 1960, si è diplomata alla Scuola per Orafi di Bologna. Orafa e designer,<br />

è socia dell’atelier creativo “Brillante”, nato a Forlì 20 anni fa. Dal 1985 partecipa a mostre collettive e<br />

personali. Affianca perle, brillanti, oro ai meno nobili corno, corallo, feltro, lana cotta, plastica, cuoio,<br />

pelle, piume, onice: una filosofia creativa vincente che le permette di aggiudicarsi in questi anni una<br />

serie di riconoscimenti prestigiosi e una certa visibilità nel mondo della gioielleria. Tra i premi si<br />

segnalano: il secondo premio al Premio Tahitian Pearl Trophy a VicenzaOro 2006; tre primi premi<br />

nelle categorie “orecchini”, “accessori” e “spilla”, secondo premio nella categoria “gioielli uomo”, terzo<br />

premio nella categoria “collana” al Premio Tahitian Pearl Trophy 2007. Numerosi spazi le sono dedicati<br />

dalla stampa di settore. La dimensione creativa è sottolineata dalle recenti collezioni quali: i “Vecchi<br />

Lego”, mattoncini Lego usati, impreziositi di brillanti Swarovsky che si trasformano in divertenti collane,<br />

bracciali, e gemelli da polso; i “Bordi di Sahari” di seta indiana antica impreziositi da coralli e onice<br />

levigata che diventano collane etniche dai colori sgargianti; le “Giarrettiere” in cui gancetti e fermagli da<br />

reggicalze o fibbiette da reggiseno realizzati in oro giallo, oro bianco e brillanti, diamanti brown e neri, si<br />

uniscono a spalline in raso di seta, pizzi, passamanerie e piccoli merletti; una linea di accessori dedicata<br />

a boutique di abbigliamento, come Julian di Milano Marittima, fatta di zaini di piume con cascate di<br />

perle e “bretelle” di stoffa che si uniscono a pietre preziose.<br />

IL NODO<br />

Sogni, progetti, aneliti del cuore<br />

come ghirlande uniti nella notte<br />

s’intrecciano nel nodo della vita.<br />

Forza ed amore ad uno ad uno sciolgono<br />

i lacci grevi a ricomporsi a nodo<br />

in armonia.<br />

6<br />

Giovanna Missiroli


Il nodo<br />

Argento, fusione a cera persa


Oyrta<br />

(Oyrta Luciana Biz)<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Belluno-Feltre<br />

Pittrice e scultrice<br />

Oyrta Luciana Biz è nata a Belluno e si è diplomata al Liceo Artistico di Treviso. Dedica la sua attività<br />

alla sperimentazione di nuove tecniche su tavola, approfondisce l’incisione, l’affresco e lavora sul<br />

disaccumulo, ovvero la de-fogliazione. Ha costruito gran parte del suo universo iconografico sullo<br />

studio del nudo con evidenti richiami alla statuaria classica e michelangiolesca. Ama la sperimentazione<br />

e recentemente lavora su superfici trasparenti e sovrapposte in PVC mantenendo l’impianto disegnativo.<br />

Ha iniziato ad esporre, dal 2005, in numerose collettive in Italia e all’estero ed in fiere d’arte, tra cui<br />

“Arteinfiera” a Longarone (2005) e “ImmaginaArte” a Reggio Emilia (2008). Ha esposto a: Mel “Per<br />

amore”, Castello di Zumelle (2005); Treviso, Villa Quaglia (2005); Puos D’Alpago, San Lorenzo (2005);<br />

Conegliano, Relais le Betulle (2005); Cison Di Valmarino, Villa Marinelli (2006); Conegliano Veneto<br />

“Colori d’autunno”, Palazzo Liberty Scuola Enologica (2006); Cortina D’Ampezzo Tivoli (2006);<br />

Conegliano “Bacco e Minerva” Palazzo da Collo (2007); Mel, Palazzo delle Contesse (2007); Treviso<br />

Palazzo dei Trecento, “Settembre In” (2008); Conegliano “Operare”, Palazzo Da Collo (2008); Lorenzago<br />

di Cadore, “Lorenzago Aperta” (2009); Conegliano Centro internazionale dell’affresco (2009). All’estero<br />

ha esposto a Lòdz (Polonia) a “The International Art Forum” (2009). Vive e lavora a Mel (BL).<br />

Due ovali perfetti, due volti incorniciati da un fluire disordinato di capelli, due sguardi rivolti altrove eppure<br />

straordinariamente vicini: madre e figlio si abbracciano nell’intensità di un gesto che sembra continuare<br />

all’infinito. Si assomigliano nei profili morbidi delle labbra, nella profondità scura dell’iride, nella linea<br />

dolce che congiunge le nari: un sentimento forte li unisce ma c’è qualcosa che rimane sospeso, un “non detto”<br />

che traspare dal nero degli occhi e rimanda ad un lontano presente. Un confine mobile lega questo incontro<br />

di anime reso tangibile dalla linea marcata di contorno e dal colore che affiora a macchie in ossequio alla<br />

tecnica, personalissima, che l’artista impiega recentemente.<br />

Una tecnica studiata, cercata, che consiste nel dipingere su un foglio trasparente in PVC, a cui si aggiungono<br />

altri fogli della stessa natura a ottenere una visione contaminata, lambita da emersioni apparentemente<br />

libere di colore sottostante ma tese a occupare uno spazio e un’identità ben precise sulla superficie. Lampi<br />

di luce, chiazze di pigmento saturo e denso accendono l’unità della visione secondo una triade convincente<br />

di giallo, rosso e nero, variamente segnata da reticolati grafici che accennano ombre e volumetrie liquide.<br />

Dopo un trascorso di pittura su tavola, dove la figurazione risultava da una complessa operazione di<br />

“defogliazione” e “disaccumulo” della materia per liberare il disegno inciso e il colore su legno, Oyrta si apre<br />

ad una dimensione più leggera e affida alla lucida trasparenza del nuovo supporto il messaggio sincero e<br />

appassionato di un fare artistico che continua a interrogare e a stupire oltre ogni indifferenza.<br />

Lorena Gava<br />

8


Eppur sempre madre<br />

Tecnica mista su PVC<br />

9


Lina Passalacqua<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma<br />

Pittrice<br />

Lina Passalacqua è nata a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria), studia a Genova e frequenta il<br />

“Borsa di Arlecchino”, centro teatrale di avanguardia. Debutta al Piccolo Teatro di Bolzano nel 1957. Si<br />

avvicina alla pittura nel 1960. Trasferitasi a Roma nel 1962, intraprende nel 1964 l’insegnamento nella<br />

cattedra di discipline pittoriche che continua fino al 1996 al Liceo Artistico di Via Ripetta. La prima<br />

personale è nel 1967 a Frosinone e poi a Roma nel 1972. È segnalata da Duilio Morosini nel Catalogo<br />

Nazionale d’Arte Moderna Bolaffi del 1984. La prima antologica, nella Chiesa di San Paolo a Macerata<br />

con testo di Mario Verdone, risale al 1989. Nel 1990 il regista Pino Passalacqua realizza il filmato “Lina<br />

Passalacqua un autoritratto” con testi di Stefania Severi. Nel 1996 è invitata al XXIII Premio Sulmona.<br />

Espone a Il Cairo e Alessandria d’Egitto. Dal 2000 fa parte del F.A.M. (Femmes Art Mediterranée). Nel<br />

2006 espone a Roma nel Complesso del Vittoriano a “Segnali di Primavera” ed in contemporanea allo<br />

Studio S (personale). Nel corso della sua attività ha esposto in circa 30 personali e 60 collettive. È inserita<br />

da Giorgio Di Genova nella “Storia dell’Arte Italiana del 1900. Generazione Anni Trenta”. È inserita nel<br />

programma internazionale “A.V.P.” del MoMa e del Guggheneim Museum di New York. Nel 2009 riceve<br />

alla Biennale di Lamezia Terme il premio per il Neofuturismo, corrente artistica per la quale era stata<br />

premiata nell’anno precedente con medaglia del Presidente della Repubblica.<br />

Erano gli anni Settanta quando Lina Passalacqua, attenta alle sperimentazioni tipiche di quegli anni, si<br />

cimentava col riporto fotografico, nell’urgenza di afferrare la vivacissima cronaca del periodo e farla assurge<br />

alle dimensioni della storia. Oggi l’operazione è concettualmente sempre valida e con essa l’artista ribadisce<br />

che solo la dimensione estetica può far aspirare ad un barlume di eternità.<br />

80


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong><br />

Riporti fotografici e matite su carta<br />

81


Maria Luisa Passeri<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Perugia<br />

Pittrice<br />

Nata a Perugia, ha formazione storico-politica. Ha iniziato ad esporre nel 1981 allestendo mostre<br />

personali a Perugia (Palazzo Baldeschi), Spoleto (in occasione del Festival dei Due Mondi), Corciano<br />

(Agosto Corcianese) e in Germania ad Hengelberg, presso Monaco di Baviera (2009). Dal 2007 ha<br />

organizzato, con il patrocinio di Enti Locali e Nazionali, una serie di manifestazioni espositive sul tema<br />

“Donne, i colori della pace” che si sono tenute a Perugia (Sala espositiva Porto Franco e Archivio di<br />

Stato), a Castiglione del Lago (Museo di Palazzo della Corgna) ed a Panicale (Archivio Storico). Tale<br />

progetto è stato organizzato e realizzato al fine di significare un messaggio di pace attraverso l’arte<br />

ed al fine di valorizzare la presenza femminile, individuando nella donna l’elemento di eccellenza di<br />

mediazione fra i vari sistemi culturali.<br />

Il Guardare oltre di Maria Luisa Passeri implica la volontà di scavalcamento degli ostacoli, l’atteggiamento<br />

dialettico e il superamento dei luoghi comuni. Porsi da un punto di vista ex centrico per osservare la<br />

realtà pur mantenendosi entro precisi schemi morali. La composizione dinamica, le forme geometriche,<br />

l’andamento divergente dei piani suggeriscono questo ed altro ancora.<br />

82


Guardare oltre<br />

Acrilico su tela<br />

8


Mariella Perino<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Biella<br />

Scultrice<br />

Nata a Biella si è formata presso lo studio del padre, anch’egli scultore, ed ha studiato con Antonio<br />

Zucconi e Carmelo Cappello. La sua plastica è di tipo figurativo ed i materiali usati sono il bronzo, il<br />

marmo e la ceramica. Ha iniziato ad esporre dal 1959, quando le è stata organizzata la prima mostra<br />

dal Circolo degli Artisti di Biella. Ha organizzato mostre in tutta Italia e tra le tante si citano quelle<br />

allestite a Roma, presso la Galleria Il Camino, ed a Milano, presso la Galleria Totti e il Centro Brera. Ha<br />

esposto anche all’estero, in Svizzera (Lugano e Breganzona), Germania (Bonn) e USA (New York). Ha<br />

partecipato a due esposizioni promosse dal <strong>Soroptimist</strong> Nazionale, a Bolzano ed a Cortina d’Ampezzo<br />

nel 1981. Principali opere pubbliche: Busto di Don Petiva (Favaro, Asilo); Statua per la tomba di Don<br />

Rodrigo Canova (Tollegno); Monumento ai Caduti (Brenna); Busto del Geometra Perazzi (S. Germano,<br />

Casa di Riposo)… A Biella ha realizzato: Statua di Giovanni XXIII (Parrocchiale Villaggio La Marmora),<br />

Monumento a Don Ferrario, Busto del Geometra Rubens (Scuola ex geometri)…<br />

Pace esprime il dolce volto di Serena, la fanciulla in fiore di Mariella Perino. Fragile e forte allo stesso<br />

tempo, il suo sguardo è rivolto verso orizzonti lontani, fiduciosa nel futuro. L’artista affida questo messaggio<br />

di positività alle forme eleganti e dinamiche ed alla vibratile luminosità della ceramica invetriata.<br />

84


Serena<br />

Ceramica, Bassorilievo<br />

8


Massimina Pesce<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club L’Aquila<br />

Pittrice<br />

Massimina Pesce è nata a Prezza (L’Aquila) e vive e lavora a Collettara di Scoppito. Si è formata all’Istituto<br />

Statale d’Arte di Roma col celebre maestro Leoncillo che l’ha iniziata all’uso della ceramica. Elabora un<br />

linguaggio del tutto personale che, attraverso l’astratto-informale approda esteticamente al concettuale.<br />

Sotto il profilo tecnico perfeziona originali esiti in scultura ed in pitto-scultura con l’uso di vari colori e<br />

del refrattario. Le prime mostre personali e di gruppo risalgono agli anni Sessanta. Dagli anni Settanta<br />

avvia una ricerca sulla strutturazione della materia, con esiti espressivi scaturiti dalla moltiplicazione<br />

dei piani prospettici. Negli anni Ottanta la frantumazione del linguaggio è oggettivata nei frammenti<br />

architettonici del ciclo Fratture, omaggio alla città de L’Aquila, ed ospitato nell’ambito della “Perdonanza”<br />

al Museo Nazionale d’Abruzzo: incredibile presagio dell’azione del devastante terremoto del 2009. Inizia<br />

quindi la fase di una serrata indagine sulla lingua “ceramica”, indirizzata all’assimilazione di tracce<br />

archetipe, con l’imponente installazione Babele, il ciclo di opere di pittura e scultura Pietrificati Voli<br />

e Menhir. Ha esposto le sue opere in molte parti del mondo, ricevendo premi e vincendo numerosi<br />

concorsi pubblici. Le sue opere si trovano in molti musei e spazi pubblici. Dal 1999 ha attivato, nello<br />

spazio verde del suo atelier, simposi di scultura finalizzati all’apertura di un parco-museo di sculture<br />

monumentali in pietra.<br />

Ho chiesto a Massimina Pesce di chiarirmi il senso della sua opera, caratterizzata da un originalissimo uso<br />

materico, dall’eleganza della composizione e dalla delicatezza dei colori: un raffinato Angelo si erge presso<br />

un personaggio posto su elementi difficilmente definibili e segnati da scritte poco leggibili. La sua risposta<br />

è stata: «… quello è l’Angelo dei terremotati, tutto il resto non può essere né chiaro né comprensibile. A<br />

noi sopravvissuti al terremoto dell’Aquila, ed in particolare a noi donne, ci sostiene ormai solo la speranza<br />

nell’Angelo… »<br />

86


L’Angelo della speranza<br />

Tecnica mista su tela<br />

8


Elena Pongiglione<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Genova<br />

Designer<br />

Elena Pongiglione è nata e vive a Genova, si occupa di illustrazione di riviste culturali e industriali, di<br />

libri per l’infanzia, di ceramica, pittura e stampa su tessuti, decorazioni murali. Ha realizzato diverse<br />

sigle televisive per la RAI. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali: ha partecipato più volte<br />

ai Saloni Internazionali dell’Umorismo di Berlino, Bordighera, Dolo, Gabrovo, Tolentino e Laveno, a<br />

quello di Ferrara dedicato alle donne umoriste, alla Mostra degli Illustratori della Fiera del Libro per<br />

l’Infanzia di Bologna e al Salone dei Comics di Lucca. Nel 1993 la Regione Liguria le ha conferito il<br />

Premio “Artista dell’Anno”. Nel 1999 la Fondazione città del Libro di Pontremoli, in occasione del 47°<br />

Premio Bancarella, le ha dedicato una mostra antologica “alla carriera”. Sue opere si trovano in collezioni<br />

pubbliche e private, presso la Civica Raccolta Bertarelli del Comune di Milano, la sede del Consiglio<br />

d’Europa di Bruxelles, la sede della Regione Liguria, l’Università degli Studi di Modena, la Clinica<br />

Pediatrica “G. Gaslini” di Genova, la Clinica Pediatrica “Pigorov” di Odessa, il Museo della Stampa di<br />

Istanbul e la quadreria della Fondazione Carige. Nel 2004 è invitata con quattro opere al Museo d’Arte<br />

Contemporanea di Genova - villa Croce - nella mostra “Attraversare Genova - Percorsi e Linguaggi<br />

Internazionali del Contemporaneo - anni ’60 – ’70”.<br />

Quante sono le donne di <strong>oggi</strong> che si identificano nell’“Angelo della famiglia” di Elena Pongiglione? Se<br />

la domanda fosse posta a tutte le donne, i “si” sarebbero certamente in stragrande maggioranza. Gli<br />

equilibrismi tra professione, lavori di casa, figli e animali domestici… sono la quotidianità della donna<br />

di <strong>oggi</strong>. Anche se la tecnologia aiuta – e l’artista lo dichiara adottando proprio la tecnica della grafica al<br />

computer – i problemi sembrano moltiplicarsi… per fortuna fanno da salvagente l’ottimismo e l’ironia.<br />

88


L’Angelo della famiglia è <strong>Donna</strong> (Giuseppe Mazzini, I doveri dell’Uomo)<br />

Macintosh OSX10,5 Leopard, Programma Corel Painter IX<br />

89


Alice Psacaropulo<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Trieste<br />

Pittrice<br />

Alice Psacaropulo, nata a Trieste, si è formata con il Maestro Felice Casorati all’Accademia Albertina<br />

di Belle Arti di Torino e contemporaneamente si è laureata alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Dopo<br />

una parentesi veneziana durata una diecina d’anni torna a Trieste dove vive e lavora. Ha iniziato ad<br />

esporre dal 1944, allestendo personali non solo in varie città d’Italia ma anche all’estero. Ha partecipato<br />

a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali, quali la Biennale di Venezia, la Quadriennale<br />

di Roma, ed importanti rassegne a Parigi ed a Vienna. Ha esposto in personali in Austria a Millstratt<br />

Am See (1986), Salisburgo (1997) e Vienna (2000); in Spagna a Madrid (1995); in Slovenia a Maribor<br />

e Lubiana (2004); in Germania a Berlino (2006) ed in Grecia ad Atene (2009). Nel 2001 il Comune di<br />

Trieste, che le ha conferito il Sigillo Trecentesco, le ha allestito una antologica al Palazzo Costanzi. Ha<br />

partecipato a premi di prestigio. Nella sua lunga carriera artistica sono da segnalare le opere di grandi<br />

dimensioni realizzate con innovative tecniche di decorazione per i transatlantici Conte Biancamano,<br />

Raffaello e Oceania, costruiti dal 1949 al 1966 nei cantieri di Trieste. Ha decorato il soffitto della Chiesa<br />

Arcipretale di Cassalto (Treviso) nel 1980.<br />

L’immagine di due figure affrontate, l’una seduta e l’altra, più bassa, in piedi, torna in tante antiche<br />

raffigurazioni come commiato al defunto; ne è esemplare la stele funeraria di Hegeso (Atene). Il dialogo tra le<br />

due figure è una trasmissione di sentimenti ma anche di saperi. Le Due figure di Alice Psacaropulo coniugano<br />

la tradizione, espressa dal soggetto, e l’innovazione, suggerita dall’uso della pennellata quasi informale.<br />

90


Due figure<br />

Gouache su carta<br />

91


Oretta Rangoni Machiavelli<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma Tiber<br />

Pittrice<br />

Oretta Rangoni Machiavelli è nata a Pisa. Ha studiato all’Istituto d’Arte e, a Roma, all’Accademia di Belle<br />

Arti e all’Accademia di Francia “Villa Medici”. Ha frequentato gli studi di Avenali, Assenza, Lipinski,<br />

Oppo e Ziveri. Ha studiato varie tecniche, quali l’affresco e l’incisione, ed utilizza, indifferentemente,<br />

matita, olio ed acquerello. I suoi soggetti preferiti sono i ritratti, gli animali e i paesaggi e in particolare<br />

Venezia. Sue opere figurano presso numerose collezioni private e musei in Italia e all’estero. Ha realizzato,<br />

nel 1984, la Via Crucis, pannelli di metri 6, per la Nunziatura Apostolica di Bangkok (Tailandia). Ha<br />

partecipato a numerose esposizioni in Italia, Spagna, Francia, Marocco e Nuova Zelanda. La sua prima<br />

personale è stata alla Galleria La Fontanella di Roma nel 1958. Innumerevoli personali sono seguite, oltre<br />

che a Roma, a Venezia, Porto Ercole, Cortina, Milano, Torino, Mantova, Verona, Montecatini Terme,<br />

Brescia, Padova, Bergamo, Otricoli. Ha esposto anche all’estero a Ibiza (Spagna), Rabat e Casablanca<br />

(Marocco), Praga (Repubblica Ceca), Parigi (Francia), Terme di Rogaska Slatina in Slovenia. Ha tenuto<br />

una personale anche sulla M/V “Aegean Dolphin” in navigazione nel Mediterraneo (1988).<br />

Dall’acqua nacque Venere e col suo sorriso fecondò la terra. L’ancestrale legame tra la donna e l’acqua è<br />

interpretato da Oretta Rangoni Machiavelli con il ritratto di una giovane donna. Il colore celeste dominante,<br />

gli stillanti capelli, gli orecchini “veri” azzurro-acqua (chiaro riferimento alla Pop Art) e lo sguardo quasi<br />

“annegato” sono gli elementi che contribuiscono a fare di questo ritratto un ritratto d’acqua.<br />

92


Acqua<br />

Tecnica mista su tela<br />

9


Sandra Roca Rey<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Livorno<br />

Pittrice, restauratrice del dipinto<br />

Nata a Lima, in Perù, si trasferisce con la famiglia in Italia. Dopo la maturità classica si diploma<br />

all’Istituto Centrale di restauro di Roma. Inizia la sua attività di restauratrice di dipinti sia in Italia sia<br />

all’estero, lavorando anche per il Museo del Louvre di Parigi. Avendo sempre anche dipinto, nel 1999<br />

inizia a partecipare a manifestazioni espositive principalmente in Toscana. Partecipa al premio “Arte<br />

<strong>Donna</strong>” promosso dal Comune di Livorno, nelle edizioni del 2007 “Dalla terra al cielo” e del 2008 “Le<br />

nuvole e le rose” dove si aggiudica il primo premio. Nel 2008 partecipa a due manifestazioni promosse<br />

per l’Argentina: “Las madres de Plaza de Mayo” al Centro Il Grattacielo di Livorno e “S.O.S. Argentina”<br />

a Palazzo Gambacorti a Pisa, a cura del Comune. Ha anche realizzato la scenografia per la fiaba “I<br />

musicanti di Brema” al teatro di Villa Corridi a Livorno (1999).<br />

Sandra Roca Rey interpreta la donna di <strong>oggi</strong> attingendo al repertorio iconografico della sua terra d’origine,<br />

il Perù. Dall’alto della Cordigliera, tra antiche mura, la donna osserva il mondo. Ma il mondo non è solo<br />

davanti ai suoi occhi, è anche sopra le sue spalle ed è un pesante fardello. L’ambiguità della relazione donnamondo<br />

è tutta nella dialettica tra le due opposte visioni.<br />

94


Pesame mucho (Quanto ci pesa il mondo)<br />

Acquerello su carta<br />

9


Elena Salvini Pierallini<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Firenze<br />

Pittrice<br />

Elena Salvini Pierallini è nata a Firenze. Dopo gli studi classici si è diplomata all’Accademia di Belle<br />

Arti. Ha trascorso un periodo a Londra frequentando il Royal College of Art. Dopo un periodo in cui<br />

ha stabilito intensi contatti di lavoro con l’America, principalmente New York e Los Angeles, organizza<br />

la sua prima importante personale a Prato, nel Palazzo Pretorio (1983). Elabora una tecnica molto<br />

personale con pittura e ricamo. Espone quindi prevalentemente a Firenze: Palazzo Strozzi (1984), Istituto<br />

Francese (1985), Castel di P<strong>oggi</strong>o (1991), Syracuse University (1997), P<strong>oggi</strong>o Imperiale (2001), Regione<br />

Toscana (2003), Convento della Oblate (2004), Accademia dei Georgofili (2005), Giornata del Libro<br />

Unesco (2006), Manifestazione “Libri liberi” (2007), Palazzo Panciatichi (2009) e all’Istituto Innocenti<br />

(2009). Ha esposto in oltre nelle seguenti località: Losanna, Società Dante Alighieri “L’anello del tempo e<br />

i suoi simboli” (1997); Convegno Il Bosco Sacro a Roma “Trasparenze e figurazioni simboliche” (1991);<br />

Basilica di Sant’Ambrogio a Milano “Simboli in trasparenza” (1992); GEG Arte a Milano “Cicli e gesti”<br />

(1997); Milano Libri “Per pagine e sentieri” (1998); Castelfiorentino “Il filo dei Saperi” (2000); Isola<br />

di Capraia “Vento forte” (2007); Ecology Earth Art 21 Summer 2007 a Tokio; Ecofestival di Volterra<br />

(2008); Certaldo “Scorie in giallo” (2007); Scandicci “Libri in piedi” e “Borse nere come rondini” (2008).<br />

Nel 2005 è eletta <strong>Donna</strong> Toscana dal Club Inner Wheel.<br />

L’opera Ritratto di un’amica di Elena Salvini Pierallini è di matrice concettuale ed inseribile nell’ambito della<br />

Fiber Art. I frammenti di tessuti di seta, il collage fotografico, la pittura ed i fili sono materiali diversi e poco<br />

compatibili, proprio come incompatibili sono la curva e la tangente che caratterizzano la composizione.<br />

Da tutti questi elementi, che narrano di una vita complessa ed articolata e giocata su ruoli diversificati,<br />

possiamo dedurre di questa amica cose che forse il suo volto non sarebbe stato in grado di rivelare.<br />

96


Ritratto di un’amica<br />

Tecnica mista (fili, foto, seta, pittura)<br />

9


Mirella Schott Sbisà<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Trieste<br />

Pittrice acquafortista<br />

Mirella Schott Sbisà, nata a Trieste, ha studiato con Carlo Sbisà, iniziando l’attività artistica nell’immediato<br />

dopoguerra. Ha partecipato a esposizioni di grande prestigio quali: la Biennale di Venezia (1948 e 1964);<br />

la Quadriennale di Roma del 1950; la IX e X Triveneta di Padova; tutte le mostre collettive regionali<br />

degli Artisti di Trieste; le più importanti rassegne in Italia e all’estero. Nel 2004 il Museo d’Arte Moderna<br />

“Revoltella” di Trieste le ha dedicato una mostra antologica corredata della pubblicazione sulla sua<br />

attività “Mirella Schott Sbisà. Dipinti - incisioni - ceramiche” presentata dalla Direttrice del Museo<br />

Maria Masau Dan. Nel 1965 ha assunto la direzione della Scuola Libera dell’Acquaforte “Carlo Sbisà”<br />

dove ha insegnato tecniche incisorie fino al 2004, nella quale si sono formati i migliori incisori di Trieste.<br />

Nel medesimo periodo ha continuato parallelamente anche la sua attività pittorica. Nel 2006 è stata<br />

allestita nella Biblioteca Statale di Trieste a cura della Biblioteca stessa una mostra antologica delle sue<br />

acqueforti, un centinaio eseguite tra il 1965 e il 2002, con un catalogo a cura di Claudio H. Martelli.<br />

Nel 2009 ha partecipato alla mostra “26 donne – 26 opere” organizzata dall’Archivio di Stato con la<br />

collaborazione del <strong>Soroptimist</strong> Club di Trieste.<br />

I piccoli fiori di settembre, nell’incisione di Mirella Shott Sbisà, raccontano che le donne profumano in tutti<br />

i periodi della loro vita. Al tripudio della primavera ed alla forza dell’estate, si accompagna il profumo<br />

discreto dei “settembrini”… In ogni fase della vita la donna può offrire il suo ricchissimo patrimonio<br />

d’amore e di conoscenza. Forse i “settembrini” sono proprio i fiori dal profumo più persistente…<br />

98


Settembrini<br />

Acquaforte e acquatinta su carta<br />

99


Emanuela Sforza<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Bologna<br />

Fotografa<br />

Emanuela Sforza è nata a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona. Terminati gli studi universitari<br />

ha seguito più corsi di fotografia e di stampa b/n con maestri americani e francesi. Innamorata da<br />

sempre del teatro ha seguito, come fotografa, la vita di palcoscenico in particolare le performance di<br />

danza. Questa sua esperienza l’ha portata in seguito ad estendere la sua ricerca a tutto lo spettacolo,<br />

concentrandosi in particolare sui volti dei singoli personaggi, fino ad estendere la sua ricerca fotografica<br />

al ritratto. Dal 1977 ha esposto nei teatri alla Scala di Milano, San Carlo di Napoli, Municipale di Reggio<br />

Emilia, Olimpico di Roma, Comunale di Ferrara e Comunale di Modena. Ha inoltre esposto a Nervi,<br />

Bologna, Jesi, Senigallia, Bolzano, Nuoro, Ancona, Civitanova Marche, Macerata e Roma. All’estero ha<br />

esposto a Bruxelles (Club Uberlingen Street), Stoccarda (Istituto Italiano di Cultura), Duisburg (Teatro<br />

dell’Opera del Reno), Düsseldorf (Teatro dell’Opera), Zurigo (Comunità Italiani in Svizzera), Friburgo<br />

(Adelhauser Museum), Nanterre (Maison de la Musique) e Toronto (Settimana Italiana della Cultura).<br />

Ha collaborato con la RAI per la rassegna “Nati per la Danza”, con servizi fotografici e poster. Tra<br />

le pubblicazioni: “Cinderella” balletto celebrativo del bicentenario del Teatro alla Scala di Milano; “Ce<br />

que l’amour me dit” di Maurice Béjart; “Le Marche di Emanuela Sforza”; “Donne delle Marche”; una<br />

cartella dedicata a Joyce Lussu; una cartella per il bicentenario del Teatro Pergolesi di Jesi. Ha pubblicato<br />

nel 2003 un volume dedicato a 12 grandi artisti marchigiani, per la cura critica della prof. Silvia Cuppini<br />

dell’Università di Urbino. Nel 2006 ha contribuito, per la Camera dei Deputati, al volume sui sessanta<br />

anni del diritto di voto alle donne. Ha conseguito il Premio Positano per la fotografia di danza nel 1989;<br />

il Premio <strong>Soroptimist</strong> Club di Venezia per l’attività fotografica nel 1994.<br />

La musica unisce le tre sorelle che Emanuela Sforza ha fissato col suo obiettivo. È l’armonia la vera<br />

protagonista della scena, e sottolinea come solo con l’accordo, nei suoi molteplici significati, si possono<br />

ottenere gli esiti più felici. La donna di <strong>oggi</strong> solo ponendosi in un atteggiamento di autentica sorellanza e di<br />

sintonia col mondo può contribuire a costruire un futuro migliore.<br />

100


Tre sorelle<br />

Fotografia digitale<br />

101


Silvana Siclari<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Biella<br />

Pittrice<br />

Silvana, nata Carlino, si firma col cognome Siclari. È nata a Biella e si è diplomata al Liceo Artistico. Si è<br />

dedicata da sempre alla pittura aderendo alla corrente del “Realismo magico”. Ha iniziato ad esporre dal<br />

1964 e da allora ha presentato le sue opere, anche grafiche, in tutta Italia ed in particolare a Biella, Firenze,<br />

Genova, Torino (Galleria Cavour), Milano (Galleria Schettini) e Venezia (Galleria Santo Stefano). Ha<br />

esposto anche all’estero, in Germania (Monaco di Baviera, Galleria Schumacher), Francia (Comune di<br />

Villefranche), Svizzera (Lugano-Breganzona), USA (New York Art’s Forum e Miami Miller Gallery). Per<br />

il suo lavoro ha ricevuto lusinghiere recensioni.<br />

La morbida casualità di stoffe e tessuti, il barocco mareggiare di coperte e di damaschi,… diviene, nei quadri<br />

della Siclari, oltre che una mirabolante retorica del panneggio, oltre che una certificabile fenomenologia<br />

del virtuosismo mimetico della pittura, qualcosa di molto più sottile, moderno, persuasivo, sorprendente,<br />

seducente. Tra le pieghe tessili di questo microcosmo descrittivo non possiamo non sentire affiorare la<br />

sensibilità della modernità, con i suoi risvolti simbolici e persino psicanalitici…<br />

Domenico Montalto<br />

(da “Tra le pieghe”, catalogo Galleria Lazzaro, Milano, 200 )<br />

102


Fragilità<br />

Olio su tela<br />

10


Bianca Maria Spironello<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Roma<br />

Fotografa<br />

Bianca Maria Spironello vive e lavora a Roma. La sua attività espositiva è stata intensa in Italia ed in<br />

Francia. Dal 2000 al 2006 è stata rappresentante presso la Consulta Regionale Femminile nel Lazio. Nel<br />

2006 ha tenuto una conferenza con proiezioni presso l’Università di Cagliari - Facoltà di Giornalismo.<br />

Ha collaborato con periodici nazionali come giornalista e fotografa: “Ulisse 2000” (Alitalia); “Fascicolo”<br />

- Plana, Milano; “Inoltre” mensile di politica e cultura (Ed. Ricciardi). Nel 1983 ha pubblicato, per<br />

la collana poeti della Forum/Quinta generazione, il libro “Alitare sui vetri”. Per l’I.C.E. ha curato<br />

il libro fotografico “Dolce Italia” voluto dall’Industria Dolciaria Italiana per l’America (1994). Come<br />

Presidente dell’Associazione Culturale U.R.B.I.S. ha promosso mostre nei Comuni di Roma, Napoli,<br />

Ferrara, Venezia. Ha collaborato con l’Università degli Stranieri di Perugia, il Politecnico di Torino,<br />

l’Università Roma Tre e con Associazioni Culturali e Circoli Culturali con conferenze sulla tematica<br />

della comunicazione visiva. Per il Giubileo 2000 presso Palazzo della Rovere ha presentato la Rassegna<br />

degli Artisti Umbri. Selezionata dall’UNESCO “Donne per la Pace” ha partecipato come fotografa al 2°<br />

Festival del Mediterraneo e del Mar Nero a Salonicco - Grecia (2000). Si è occupata di indagine visiva<br />

nelle città, nel paesaggio e nei particolari soggetti analizzati, tra il micro e il macro. Ha fatto ricerca<br />

sulla musicalità visiva. Si dedica alla poesia sia applicandosi alla scrittura poetica sia ispirandosi ai<br />

grandi poeti per la sua ricerca visiva. Partecipa a promozioni culturali, anche a livello europeo, stimolata<br />

soprattutto da interessi sociali verso la donna.<br />

La donna procede spedita lungo le strade della metropoli verso i suoi obiettivi. Il suo andare, che ha secoli<br />

di passi dietro le spalle, è determinato ad andare avanti, nella certezza dell’inarrestabilità di un cammino<br />

che, tuttavia, è ancora lungo. La Nike vola ancora e sempre al suo fianco, “atterrando” ad ogni traguardo<br />

raggiunto ed incitandola verso il successivo obiettivo.<br />

104


Dove vai donna? New York ‘89<br />

Fotografia<br />

10


Marida Tagliabue<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Busto Arsizio-Ticino Olona<br />

Pittrice<br />

Marida Tagliabue è nata a Gallarate. Autodidatta, si è dedicata con profitto alla pittura organizzando<br />

numerose mostre personali e collettive in Italia ed all’estero (Svizzera e Marocco). Tra le collettive più<br />

recenti si segnalano quelle nelle seguenti località: San Bernardino, Milano, Zurigo, Treviglio, Mantova,<br />

Venezia, Castell’Arquato. Tra le mostre personali più recenti si segnalano: San Bernardino (CH) Sala<br />

Lumbreida; Sesto Calende; Milano, Spazio Fede Cheti; Gallarate, La Leonessa Art Gallery; Locarno<br />

(CH), Al 5 di Via S. Antonio; San Bernardino, Ca’ Vegia; Locarno, UBS Piazza Grande; Milano, Spazio<br />

Statuto; St. Moritz, (CH) Galerie Roseg; Zurigo (CH) Galerie Kronen; Marrakech (Marocco), Musée de<br />

Marrakech Fondation O. Benjelloun; Varese, Villa Baragiola; Lugano (CH), Spazio UBS Via Pretorio;<br />

Castell’Arquato, Galleria Transvisionismo.<br />

Il dipinto di Marida Tagliabue è uno sguardo di affetto verso le nostre sorelle che una cultura maschilista<br />

vorrebbe ancora relegare a ruoli subalterni. L’invito rivolto a queste sorelle è ad aprire gli occhi e guardare,<br />

primo passo per qualsiasi azione propositiva.<br />

106


Luce di speranza<br />

Acrilici e smalto su tela<br />

10


Amanda Tavagnacco<br />

<strong>Soroptimist</strong> Club Cividale del Friuli<br />

Orafa artigiana<br />

Amanda Tavagnacco, nata ad Udine, consegue la maturità d’Arte Applicata in oreficeria ad Udine,<br />

allieva di Dino Basaldella e Sergio Mazzola. In seguito partecipa a numerosi corsi di marketing e design<br />

innovativo. Nel 1981 apre a Cividale del Friuli un suo laboratorio di oreficeria. Per le sue opere trae<br />

ispirazione dall’arte e dalla civiltà longobarda, rielaborandone in forma personale gli stilemi. Realizza<br />

pezzi unici, in oro e argento, utilizzando la tecnica dello sbalzo e della fusione a cera persa, impreziositi<br />

da pietre dure. Possiedono i suoi gioielli le attrici vincitrici del “Premio A. Ristori” nell’ambito del<br />

Mittelfest, istituito da oltre dieci anni dal <strong>Soroptimist</strong> Club di Cividale del Friuli. È socia fondatrice del<br />

Gruppo Donne Imprenditrici di Confartigianato Friuli Venezia Giulia. Fa parte del Gruppo “Legami”<br />

dalla sua costituzione ed ha partecipato a qualificate esposizioni sul territorio regionale: Idea Natale,<br />

Friuli DOC, Castelli Aperti Friuli Venezia Giulia.<br />

Il guizzante pesciolino soggetto della elegante spilla di Amanda Tavagnacco, fugge via dalla ricca simbologia<br />

tradizionale che gli viene attribuita, la quale spazia dal culto di Apollo a Cristo, dal simbolismo fallico<br />

all’astrologia. Ma l’artista “gioca” con l’espressione linguistica di “pesce fuor d’acqua” che indica disagio, un disagio<br />

che purtroppo accompagna sovente le donne d’<strong>oggi</strong>. E per superare i disagi… ben venga il <strong>Soroptimist</strong>!<br />

108


<strong>Donna</strong> <strong>oggi</strong>: un pesce fuor d’acqua<br />

Sbalzo e cesello su lastra d’argento 800 con spillone sul retro e logo S.O.<br />

109


Il genio delle donne nell’arte<br />

Wilma Malucelli ..................................................................... 3<br />

Immagini ed espressioni di creatività<br />

al femminile Patrizia Cristofoli Fedrizzi ... 5<br />

Per una effettiva parità<br />

Silvia Di Batte ........................................................................... 7<br />

Genesi e caratteristiche del progetto<br />

Stefania Severi ........................................................................... 9<br />

I Club ............................................................................................... 12<br />

Le Artiste .................................................................................... 13<br />

Anna Addamiano ............................................................ 15<br />

Vittoria Baldieri .................................................................. 17<br />

Arianna Bechini ................................................................. 19<br />

Anna Bini Rizzo ................................................................. 21<br />

Marie Hélène Bonasso ............................................... 23<br />

Rosalba Caffo Dallari .................................................. 25<br />

Anna Maria Carloni ...................................................... 27<br />

Livia Carta ................................................................................ 29<br />

Antonietta Casot Nilandi ....................................... 31<br />

Lea Contestabile ................................................................ 33<br />

Liliana Conti Cammarata ...................................... 35<br />

Gabriella Corso ................................................................... 37<br />

Maria Del Vecchio .......................................................... 39<br />

Angela Bianca De Tommasi Melpignano .. 41<br />

Anna Maria Cristina De Vincenzo ............. 43<br />

Francesca Di Carpinello .......................................... 45<br />

Marisa Egalini ....................................................................... 47<br />

INDICE<br />

Renata Emmolo .................................................................. 49<br />

Helga Eysn Hasenjäger .............................................. 51<br />

Wanda Ferri ............................................................................ 53<br />

Olga Finzi Baldi .................................................................. 55<br />

Michela Fornasari ............................................................ 57<br />

Beate Gantz .............................................................................. 59<br />

Ida Gerosa ................................................................................. 61<br />

Marisa Lambertini .......................................................... 63<br />

Chiara Luraghi Jeker .................................................... 65<br />

Renata Minuto ..................................................................... 67<br />

Renata Mosolo ..................................................................... 69<br />

Gabriella Muzio .................................................................. 71<br />

Laura Nocco ........................................................................... 73<br />

Alessia Oliva ........................................................................... 75<br />

Raffaella Orazi ...................................................................... 77<br />

Oyrta Luciana Biz ............................................................ 79<br />

Lina Passalacqua ............................................................... 81<br />

Maria Luisa Passeri ........................................................ 83<br />

Mariella Perino .................................................................... 85<br />

Massimina Pesce ............................................................... 87<br />

Elena Pongiglione ............................................................ 89<br />

Alice Psacaropulo ............................................................. 91<br />

Oretta Rangoni Machiavelli ................................ 93<br />

Sandra Roca Rey ............................................................... 95<br />

Elena Salvini Pierallini ............................................... 97<br />

Mirella Schott Sbisà ....................................................... 99<br />

Emanuela Sforza ............................................................. 101<br />

Silvana Siclari ..................................................................... 103<br />

Bianca Maria Spironello ........................................ 105<br />

Marida Tagliabue ........................................................... 107<br />

Amanda Tavagnacco ................................................. 109


Finito di stampare<br />

nel mese di settembre 2010<br />

dalla Tipografia e Casa Editrice<br />

Debatte Otello srl - Livorno


<strong>Soroptimist</strong> International d’Italia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!