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Magazine Avventista > Luglio / Agosto 2017

3 Intervista : Matthias Maag 5 Salute - Sei acido o alcalino ? 9 Facciamola brillare, sui passi dei riformatori 11 Anna-So a, violinista di Dio contra tutto e tutti 13 Omaggio a Marinette Gonin www.magazineavventista.com

3 Intervista : Matthias Maag 5 Salute - Sei acido o alcalino ?
9 Facciamola brillare, sui passi dei riformatori
11 Anna-So a, violinista di Dio contra tutto e tutti
13 Omaggio a Marinette Gonin

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TESTIMONIANZA<br />

ANNA-SOFIA, VIOLINISTA DI DIO, CONTRO TUTTO E TUTTI<br />

La musica! Ho sempre avuto<br />

uno stretto rapporto con la<br />

musica, direi fin da quando<br />

ero nella pancia di mia mamma.<br />

Ben presto ho voluto imparare a<br />

suonare il violino. Mia mamma non era<br />

troppo convinta ma a sei anni sono stata<br />

accontentata e ho iniziato a studiare al<br />

conservatorio di Basilea.<br />

A quel tempo vivevo con mia mamma e<br />

mia zia. Sognavo di avere un padre, dei<br />

fratelli e delle sorelle. A otto anni sono<br />

stata accontentata di nuovo. Ho avuto<br />

un super papà! E con lui ci siamo trasferiti<br />

a Neuchâtel. Adattarsi alla nuova<br />

scuola non è stato semplice. Ma in tutto<br />

questo il violino è stato il mio migliore<br />

amico.<br />

Ho sempre saputo di voler diventare una<br />

musicista. Ho visto che la musica aveva<br />

un potere benefico. Piaceva alle persone.<br />

Anche in chiesa, ho scoperto che<br />

la musica aiuta a far passare il messaggio<br />

di chi predica. Tutto questo ha rinforzato<br />

il mio desiderio di continuare a studiare<br />

musica per fare di essa il mio lavoro.<br />

Da una parte questo spaventava mia<br />

madre che sa quanto è difficile,<br />

anche a causa del sabato. Mi sosteneva<br />

a suonare ma non voleva che<br />

diventasse una professione. Dall'altra<br />

parte, i miei professori mi incoraggiavano<br />

facendomi partecipare a<br />

concorsi dove spesso vincevo. E anche<br />

questo mi motivava. Alla fine ho lasciato<br />

il nido familiare per andare a vivere<br />

a Berna dove ho studiato per quattro<br />

anni ottenendo un diploma (bachelor) di<br />

violino.<br />

Durante questo periodo di successo, è<br />

successa una cosa sconvolgente.<br />

All'età di sedici anni ho notato un cambiamento<br />

in me. Anche la mia famiglia<br />

se n'era accorta. Ero sempre stanca; la<br />

mia concentrazione e la mia memoria<br />

diminuivano, così come peggioravano<br />

i miei voti e non riuscivo più a stare al<br />

passo.<br />

Per tre anni ho fatto tantissimi esami<br />

medici per capire cosa non andasse. I<br />

medici non riuscivano a venirne a capo.<br />

Eppure io mi sentivo senza volontà, senza<br />

forza, atteggiamento che non era<br />

proprio da me. Fino al giorno in cui ho<br />

sentito che il mio piede destro si addormentava.<br />

Ben presto iniziai a non sentire<br />

più tutta la parte destra del mio corpo,<br />

dalla vita in giù. Era tutto molto strano.<br />

Da sola a Berna, decisi di chiamare mia<br />

mamma che mi consigliò di andare subito<br />

all'ospedale.<br />

All'inizio i medici mi dissero che era solo<br />

una cosa mentale, colpa dello stress<br />

degli studi. Ma un dottore richiese comunque<br />

una risonanza magnetica. I risultati<br />

arrivarono nel corso della notte.<br />

Alle tre del mattino, quando stavo per<br />

addormentarmi, i medici entrarono nella<br />

mia stanza dicendomi che c'erano<br />

delle macchie bianche nel mio cervello.<br />

Ero completamente sola. Mentre i miei<br />

genitori erano in viaggio, io mi facevo<br />

tantissime domande. Ho dovuto quindi<br />

fare una serie di esami supplementari<br />

per dare un nome a quello che mi stava<br />

capitando: sclerosi multipla. Si tratta di<br />

una malattia autoimmune che provoca<br />

delle infiammazioni al sistema nervoso:<br />

questo vuol dire che è il corpo stesso ad<br />

autodistruggersi..<br />

In mezzo a questa<br />

tempesta, il Signore mi<br />

ha circondata di angeli.<br />

Gli infermieri erano molto attenti, sempre<br />

al mio servizio. E la mia vicina di camera<br />

di novantadue anni è stata una fonte di<br />

speranza per me; mi incoraggiava con la<br />

sua vivacità ed è stata esempio di forza<br />

e di speranza.<br />

Di fronte alla diagnosi ho smesso di essere<br />

passiva. Ho pregato molto e sono<br />

arrivata a dirmi che se il mio corpo si<br />

distruggeva da solo, poteva anche guarire<br />

da solo. Ma soprattutto ricordavo a<br />

me stessa che Dio è capace di guarire<br />

ogni cosa.<br />

I medici mi presentarono il loro piano di<br />

battaglia: una terapia al cortisone. E' una<br />

terapia aggressiva che ha effetti negativi<br />

sul metabolismo. Ancora una volta,<br />

mi misi in preghiera per sapere se dovevo<br />

accettare. Avevo davvero chiesto al<br />

Signore di guidarmi.<br />

I miei cari, desiderosi di aiutarmi, mi inviavano<br />

ogni settimana decine di articoli<br />

sulla malattia. Ma non avevo voglia di leggere<br />

tutti quei testi né di guardare tutti<br />

i video. Facendo una ricerca per conto<br />

mio su internet capitai sul video di una<br />

giovane donna cristiana che raccomandava<br />

il digiuno e l'astinenza da alimenti<br />

contenenti glutine e zucchero. Ecco cosa<br />

attirò la mia attenzione.<br />

Contemporaneamente, i medici mi avevano<br />

convinta a iniziare la terapia al cortisone.<br />

Decisi quindi di seguire il trattamento<br />

per poi fare il periodo di digiuno.<br />

Il giorno in cui il trattamento doveva<br />

cominciare, gli infermieri dovevano togliere<br />

un tubicino da sostituire con uno<br />

che faceva passare il cortisone. Non<br />

ero sicura di aver fatto la scelta giusta.<br />

Mentre l'infermiera si occupava di<br />

me, io, completamente a pezzi dopo<br />

cinque giorni di ospedale, supplicavo<br />

il Signore affinché creasse qualche<br />

impedimento se questo trattamento<br />

non corrispondeva alla Sua volontà.<br />

Quel giorno, a differenza di tutti gli altri,<br />

le mie vene erano quasi invisibili. Ben<br />

tre infermieri cercarono di posizionare il<br />

nuovo tubicino prima che riuscissi a capire<br />

che, forse, quella non era la volontà<br />

di Dio. Il trattamento venne rimandato al<br />

giorno seguente. Ancora esitante, avevo<br />

bisogno che il Signore confermasse la<br />

sua volontà. In quel momento entrò nella<br />

mia camera un'infermiera per pregare<br />

con me e per dirmi: "Non è grave se non<br />

inizi questo trattamento. Io vedo che hai<br />

una fede incredibile".<br />

Ma non mi bastava ancora e il giorno<br />

dopo chiesi un altro segno ancora. Dovevo<br />

chiamare la mia fisioterapista per<br />

annullare il consulto del giorno perché<br />

ero in ospedale. Era al corrente della mia<br />

situazione e pregai affinché il Signore la<br />

utilizzasse come strumento per aiutarmi<br />

a scegliere. Ascoltando la mia storia, mi<br />

disse con un tono calmo ma autoritario:<br />

"Anna-Sofia, uscirai al più presto dall'ospedale<br />

per ritornare a casa tua ma soprattutto<br />

non prenderai il cortisone".<br />

Chiusi la telefonata versando lacrime di<br />

gioia. Mi sentii finalmente tra le mani del<br />

Signore, in assoluta sicurezza. Rinunciai<br />

così alla terapia al cortisone.<br />

Quel giorno l'ospedale proponeva una<br />

pietanza che mi piace molto ma che non<br />

riuscii a mangiare. E' stato allora che<br />

capii di essere pronta a digiunare. Mio<br />

padre mi venne a prendere, rientrai a<br />

casa e digiunai per sei giorni. Già al terzo<br />

giorno, tutti i sintomi erano spariti.<br />

Utilizzai questo tempo per documentarmi<br />

sui trattamenti alternativi, scoprendo<br />

così l'alimentazione a base di cibi crudi.<br />

Da quel momento ho iniziato a seguire<br />

un nuovo stile di vita salutare (musica,<br />

digiuno e alimentazione diversa) e mi<br />

sento bene. Ho ripreso il controllo della<br />

mia salute e della mia stessa vita.<br />

Negli ultimi mesi avevo deciso di trasferirmi<br />

in Australia perché con la sclerosi<br />

multipla fa bene abitare in un paese caldo,<br />

per assimilare più vitamina D possibile.<br />

Tutte le porte si sono aperte davanti<br />

a me.... tutte, tranne una! Per colpa di<br />

un semplice documento, non ho potuto<br />

portare a termine il mio progetto. Ma<br />

ancora una volta Dio vegliava su di me<br />

e ha trasformato quello che poteva sembrare<br />

una sconfitta in una benedizione.<br />

Ho ricevuto un invito a partecipare a un<br />

concorso di musica in Ungheria. Un altro<br />

evento che non mi aspettavo e che ha<br />

segnato la mia vita.<br />

Qualche mese prima, avevo fatto domanda<br />

per partecipare a un'emissione<br />

televisiva in Ungheria per far piacere<br />

ai miei nonni. Contro ogni aspettativa,<br />

venni selezionata per questo concorso<br />

di musica classica trasmesso dalla televisione<br />

nazionale.<br />

Dopo questa novità, avevo esattamente<br />

cinque giorni per andare in Ungheria e<br />

prepararmi al concorso. Mi chiedevo se<br />

era davvero la volontà del Signore, con<br />

tutto lo stress che ne comportava e soprattutto<br />

visto che non seguivo le lezioni<br />

da mesi. Decisi di andare e fare del mio<br />

meglio. Purtroppo, si capiva che non ero<br />

molto preparata ma nonostante questo<br />

passai le audizioni, ottenendo così la<br />

conferma che quella era la volontà del<br />

Signore.<br />

Mi preparai bene per la prova successiva<br />

che consisteva nel girare un piccolo<br />

filmato sulla mia vita nel quale ho potuto<br />

parlare della mia fede e della mia<br />

identità avventista. Ho anche parlato<br />

della mia malattia, dimostrando che<br />

stavo bene. Sono riuscita a trasmettere<br />

il messaggio che non bisogna avere<br />

paura e che bisogna aver fede in Dio,<br />

credere nel bene e avere del coraggio!<br />

Due giorni dopo le riprese ho suonato di<br />

fronte al pubblico e alla giuria e ho sentito<br />

una forza incredibile in me. Suonavo<br />

con una carica che non veniva soltanto<br />

da me. Le persone erano tutte in silenzio<br />

come mai prima di allora. Ero decisa a far<br />

vedere attraverso la mia musica l'esistenza<br />

di Dio, dimostrare che Dio ci ama e<br />

che niente è impossibile per Lui. Mi sentivo<br />

come un soldato del Signore. Uno<br />

dei membri della giuria disse addirittura<br />

che aveva avuto l'impressione di sentire<br />

la presenza degli angeli! Tutto questo mi<br />

spinse ad andare avanti per quella strada,<br />

sicura della mia missione.<br />

Dopo la messa in onda, centinaia di<br />

persone mi hanno scritto messaggi di<br />

ringraziamento, incoraggiamento e alcuni<br />

sono addirittura andati nelle chiese<br />

avventiste in Ungheria. Ed io ho capito<br />

perché non ero riuscita nel mio piano di<br />

andare in Australia. Dio aveva bisogno<br />

di me in Ungheria. Ho anche capito che<br />

bisogna essere pazienti con Dio, così<br />

come Lui lo è con noi!<br />

Questi ultimi mesi sono stati particolarmente<br />

intensi. Mi sono spesso chiesta<br />

perché mi sono ammalata. La risposta è<br />

che la malattia mi ha permesso di avvicinarmi<br />

molto al Signore.<br />

Tutta questa esperienza<br />

mi ha insegnato che le<br />

situazioni più difficili<br />

possono raggiungerci ma<br />

non distruggercire.<br />

Dio ha promesso che non avrebbe inviato<br />

nessuna prova al di sopra delle nostre<br />

forze. Bisogna fidarsi di Lui e non smettere<br />

mai di pregare.<br />

E se non si crede in Dio, bisogna<br />

comunque credere nelle cose positive<br />

perché alla fine questo ci avvicinerà al<br />

Signore.<br />

PER SAPERE DI PIU<br />

Anna-Sofia Bonino -<br />

Virtuozok <strong>2017</strong><br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO<br />

contact@adventistemagazine.com<br />

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