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Opening Act<br />
DI GIANLUCA BELTRAME<br />
CONOSCETE<br />
UN BRAVO PSICHIATRA?<br />
Mia Moglie ogni tanto Me lo dice: «tu dovresti farti<br />
vedere, Ma da uno bravo!». coMincio a sospettare<br />
abbia ragione. Però non è colpa mia, è quella specie di<br />
Millennium Falcon (l’astronave “pirata” di Star Wars) che<br />
è <strong>Rolling</strong> <strong>Stone</strong>. È quel continuo bombardamento di idee,<br />
quei sogni che arrivano e non te li aspetti, è tutta colpa delle<br />
sfide e delle sfighe. Come si fa a tenere una rotta tranquilla, a<br />
impostare un numero e poi finirlo così come lo avevi pensato<br />
UN MESE prima? In redazione sono dei santi, sopportano<br />
i miei cambiamenti di rotta, qualche volta mugugnano e mi<br />
guardano male, soprattutto quando non<br />
capiscono dove stiamo andando (a volte<br />
non lo so nemmeno io). Però non è colpa<br />
mia, è il Millennium Falcon che è così.<br />
Mi preoccupa di più qualche (lieve?) sintomo<br />
di schizofrenia. Questo numero ha due<br />
copertine: una di qui, l’altra di là. Se girate il<br />
giornale, leggerete questo stesso editoriale.<br />
Forse ha ragione mia moglie: dovrei farmi<br />
vedere da uno bravo. Però (ditemi voi),<br />
come facevo? Amo tantissimo la musica,<br />
altrimenti non sarei a <strong>Rolling</strong> <strong>Stone</strong>. Già su<br />
questa copertina ho cambiato idea. All’inizio<br />
(ma proprio all’inizio) dovevano essere<br />
i Depeche Mode: leggetevi l’intervista a<br />
Dave Gahan e ditemi se non valeva la cover.<br />
Poi, però, è arrivato Tiziano Ferro, e lì è entrato<br />
in gioco il cuore. La sua musica mi ha<br />
accompagnato per un pezzo importante di<br />
vita: gliela dovevo, questa cover. Un solo rammarico: nemmeno<br />
questa volta l’ho incontrato. Quando è stato qui a Milano,<br />
il Millennium Falcon stava viaggiando nell’iperspazio: dovevo<br />
restare ai comandi. E poi era giusto che l’intervista la facesse<br />
Violetta Bellocchio. Tra loro è nato un bellissimo rapporto a<br />
distanza: lei ama le sue canzoni, lui ama i suoi libri, tanto che<br />
ha scritto una dedica apposta per Mi chiamo Sara... Erano<br />
mesi che volevano incontrarsi, anche solo per un caffè. Non<br />
ci erano mai riusciti: io ho dato loro l’occasione.<br />
Stavo parlando di musica: qui trovate Ghali e M.I.A., Sampha<br />
e Goldie, Thurston Moore e Dan Auerbach... Tanta roba,<br />
insomma. Ma c’era una storia che non potevo bucare: il primo<br />
Il prossimo 1° luglio a Modena<br />
Vasco celebra 40 anni di carriera.<br />
luglio, a Modena, prima che esca il prossimo numero di <strong>Rolling</strong><br />
<strong>Stone</strong>, c’è il concerto di Vasco. Sarà pazzesco. In mezzo<br />
alla folla, con una birra in mano comprata dalla mia amica<br />
Tizzi (che ha un chiosco proprio lì) ci sarò anch’io. Perché<br />
Vasco è Vasco, l’unico vero rocker che l’<strong>Italia</strong> abbia mai avuto.<br />
E quest’anno c’è una data sola. E sono 40 anni di carriera...<br />
Volevo fargli un regalo grande. Ho provato (mettetevi nei<br />
panni della redazione che tutte queste cose le ha sopportate)<br />
con un grande portfolio fotografico che raccontasse questi<br />
40 anni. Ma era tutto troppo scontato, tutte foto già viste.<br />
Poi ho saputo che sarebbe uscito un libro<br />
con le sue canzoni, commentate dal Blasco<br />
medesimo. Ora che andiamo in stampa<br />
non è ancora terminato: l’anticipazione<br />
(ahimè) la prenderà qualcun altro. Poi,<br />
poi, poi... Poi ho scoperto che il regalo più<br />
grande glielo aveva già fatto qualcun altro:<br />
il 29 aprile suo figlio Lorenzo gli ha dato<br />
Lavinia, la prima nipote. Questa emozione<br />
non si può battere. E allora siamo andati a<br />
conoscere Lorenzo (e Lavinia) e ve li raccontiamo:<br />
una storia per voi, una carezza<br />
per Vasco.<br />
Come facevo, però, a mettere insieme tutto<br />
questo con la mia parte cazzara (c’è, e c’è<br />
pure in <strong>Rolling</strong> <strong>Stone</strong>: sarà colpa del pop?).<br />
È un anno almeno che la storia di quel ragazzo<br />
magrino come me, vestito come Dan<br />
Aykroyd nei Blues Brothers, che ho visto<br />
su YouTube e poi negli spot Tim mi ossessiona: chi è? Da dove<br />
viene? Come ha fatto? Passava per Milano, allora l’ho beccato<br />
e gli ho dato un’altra copertina. Di seguito, abbiamo costruito<br />
un altro numero di <strong>Rolling</strong> <strong>Stone</strong>. Chiamate uno bravo.<br />
P.S. A proposito della parte cazzara mia e del giornale. Da questo<br />
mese sul Millennium Falcon è salito pure Alessandro Cattelan.<br />
Ogni numero ci regalerà un’intervista impossibile. Così impossibile<br />
che nemmeno lui l’ha mai fatta: fedele al motto di Marzullo<br />
“fatti una domanda e datti una risposta”, scrive di suo pugno<br />
sia le domande sia le risposte. Comincia con Antonio Conte.<br />
Capitelo, è interista: sa bene come farsi male.<br />
FOTO S. PESSINA/OLYMPIA<br />
@Giangi<strong>Rolling</strong><br />
@rollingstoneita<br />
6 ROLLING STONE_GIUGNO <strong>2017</strong>