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Simon Aronson

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SECONDA PARTE – IL MAZZO MNEMONICO IN AZIONE: PRINCIPI DI BASE<br />

L’espediente segreto di memorizzare il mazzo risale a parecchio tempo fa, perciò non sorprende<br />

come nel frattempo siano state sviluppate molte applicazioni. Ho pensato potrebbe essere utile,<br />

come parte di questa introduzione, fare una sintesi dei cinque principi che ho trovato<br />

particolarmente adatti nel creare effetti davvero forti e ingannevoli. Per tale motivo ho deciso di<br />

descrivere degli effetti a cui questi principi si adattano particolarmente bene.<br />

1. Gruppi Segreti<br />

Abbiamo già visto come lo stack number fornisca alla carta una nuova segreta identità. Molti<br />

eccellenti effetti con le carte dipendono quindi dal fatto che il mazzo è diviso in due gruppi separati<br />

(pari/dispari, rosse/nere, semi differenti, figure/valori ecc.). Tenendo il mazzo in questo modo,<br />

l’esecutore è capace di eseguire stupefacenti effetti di localizzazione, che consistono di solito nel<br />

trovare la carta fuori posto dalle altre. Va da sé che tali gruppi di carte possono essere<br />

separatamente mescolati, il modus operandi sarà comunque mantenuto.<br />

Consideriamo i vantaggi che un mazzo memorizzato può avere su questi effetti se la divisione dei<br />

gruppi di carte è basata sugli stack number:<br />

primo, i gruppi saranno, per definizione, completamente invisibili e suscettibili di qualunque<br />

ispezione;<br />

secondo, si potrebbe dividere arbitrariamente il mazzo in qualunque numero di gruppi distinti, e<br />

ogni gruppo potrebbe essere composto da un qualunque numero di carte. Non siete più limitati alle<br />

26 carte nere e rosse, o alle 13 carte di ogni seme;<br />

terzo, il punto di divisione tra i gruppi può essere “fluttuante”, nel senso che non è necessario<br />

stabilirlo in anticipo. Un esempio illustrerà meglio il concetto. Se usate la tradizionale separazione<br />

rosse/nere, devono esserci 26 carte in ogni gruppo. Se invece usate una divisione con lo stack<br />

number, il punto di divisione può anche non trovarsi esattamente nel centro, ma può trovarsi<br />

dovunque! Questo vi permette molta liberà di movimenti, perché allo spettatore si può chiedere:<br />

“taglia circa a metà”. Se poi adocchiate la carta su cui lo spettatore ha tagliato (quella in fondo al<br />

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