Simon Aronson

PRIMA PARTE – PER COMINCIARE
Che cos’è dunque il mazzo mnemonico? Molto semplicemente, per mazzo mnemonico (o
memorizzato) si intende un mazzo in cui le carte sono ordinate in un ordine specifico, e in cui la
posizione di ognuna delle 52 carte è stata mandata a memoria. È tutto.
L’elemento chiave è la frase “mandata a memoria”. Se si memorizza realmente la posizione di 52
carte, e se il mazzo è sistemato secondo quell’ordine particolare, si possono fare due cose:
A. se qualcuno vi dice un numero, da 1 a 52, allora saprete istantaneamente quale carta c’è nella
posizione corrispondente a quel numero;
B. se qualcuno nomina qualunque carta, allora saprete istantaneamente in che posizione si trova
quella carta all’interno del mazzo.
Questo, in sintesi, è il mazzo memorizzato; ma si dipanano una serie di infinite possibilità da
questo mero fatto di memorizzazione. E, allo stesso modo, appare evidente la natura elitaria del
mazzo stesso: i prestigiatori che obiettano la supposta difficoltà di memorizzare la relazione delle
carte con 52 numeri astratti, scartano immediatamente questo strumento, ritenendo che non valga la
spesa per l’impresa (alcuni sono segretamente contenti del fatto, ma spero di cuore che questa
introduzione possa aiutarvi a superare le iniziali resistenze).
Esaminiamo un po’ di più la suddetta definizione.
“Istantaneamente” significa, in questo caso, senza bisogno di formule, calcoli o tempo per
arrivare alla posizione della carta, e viceversa. Se qualcuno dice un numero, poniamo 38, voi sapete
istintivamente che si tratta del Dieci di Cuori (o qualunque altra carta che avete associato nella
vostra memorizzazione); se qualcuno dice Asso di Picche, allora la sesta posizione (o qualunque
altra) vi balenerà alla mente. Questo deve accadere all’istante, senza pensarci, senza formule di
nessun genere, perché le 52 correlazioni di ogni carta con la loro rispettiva posizione sono state
precedentemente fissate nella vostra memoria.
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