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FuoriAsse#20HD

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ncamitari 13 quel capolavoro che già aveva<br />

ultimato, mia sorella Mariò (ancora<br />

schetta 14 ), col ferro da stiro a carbone,<br />

che scoppiettava scintille da tutte<br />

le parti per stirare una timugna di<br />

robbi 15 accumulati da un’intera settimana<br />

e d’odori di cibo, invece, manco a<br />

parlarne.<br />

Mi accorsi che in uno dei lati della buffetta<br />

16 , regolarmente apparecchiata con<br />

la cannavazza 17 piegata in otto, facevano<br />

bella vista: mezza bottiglia d’acqua<br />

frizzante sicuramente sbintata 18 , un bicchiere<br />

con una mosca che sopra il bordo,<br />

in maniera irriverente passeggiava<br />

disinvolta, una minna ri pani caliatu 19 ,<br />

un pezzetto di tumazzu cche sbiezzi 20 e<br />

un quarto di mela già ossidata e scura.<br />

Quello scenario, che in circostanze non<br />

speciali avrebbe rappresentato quanto<br />

di più normale avrei potuto trovare per<br />

pranzo, in quel momento si rivelò di uno<br />

squallore e di una desolazione unica.<br />

Conoscendo le abitudini di casa, certamente<br />

l’invito era stato azzardato e per<br />

di più avevo molto sopravvalutato la<br />

buona sorte.<br />

Franca, a quel punto, mi guardò ed<br />

elargì un rasserenante sorriso (la sua<br />

nobiltà d’animo era veramente tanta).<br />

Intanto ci rimaneva meno di un’ora per<br />

fare ritorno fra i banchi di scuola.<br />

Mia sorella, capita la situazione, non si<br />

perse di coraggio.<br />

Lasciò perdere il ferro da stiro, che continuò<br />

ad ardere poggiato a terra, apparecchiò<br />

per intero il tavolo, prese<br />

il servizio di piatti dalla credenza che<br />

tenevamo per le occasioni importanti,<br />

prese due bicchieri a forma di calice che<br />

mai avevamo utilizzato e che sciacquò<br />

subito perché impolverati, rifece l’acqua<br />

gassata con le ultime due bustine<br />

disponibili.<br />

La mamma, mentre Mariò correva da<br />

don Turiddu u putiaru 21 per comprare<br />

quanto necessario, fece la sua parte e<br />

sottopose Francuzza ad un interrogatorio<br />

di terzo grado, chiedendole notizie<br />

sui suoi genitori, nonni, zii, cugini, parenti<br />

lontani e affini.<br />

Era riuscita perfino, indagando fra i<br />

suoi antenati, ad intravedere un barlume<br />

di nostra lontana parentela col nonno<br />

di suo nonno, certo don Fulippu caca<br />

siccu 22 .<br />

La delusione per lei arrivò puntuale<br />

quando intuì, dopo tanto approfondimento,<br />

che il cognome degli avi in questione<br />

era dissimile da quelli evocati sia<br />

per una vocale che per due consonanti.<br />

L’intrattenimento in ogni caso e se non<br />

altro, servì per ingannare il tempo.<br />

Sopra il tavolo a quel punto mancavano<br />

solo dei fiori, qualche candelabro e naturalmente<br />

quello che avremmo dovuto<br />

mangiare.<br />

Mia sorella però stava già facendo le<br />

cose in grande e si stava giocando la<br />

carta dell’immagine e della dignità della<br />

famiglia.<br />

Preparò una buona pasta alla carbonara<br />

e per secondo una variopinta insalata<br />

di pomodoro rosso e polposo dove spiccavano<br />

fette di cipolla bianchissima e<br />

petali di verde basilico fresco.<br />

13 Inamidare.<br />

14 Nubile.<br />

15 Gran quantità di indumenti.<br />

16 Tavolo.<br />

17 Tovaglia da tavola.<br />

18 Con poca effervescenza.<br />

19 Pane fatto in casa – la parte più croccante.<br />

20 Formaggio con spezie.<br />

21 Il bottegaio di generi alimentari.<br />

22 Caca secco.<br />

FUOR ASSE<br />

26 Riflessi Metropolitani

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