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NUTRIZIONE<br />
un miele dal sapore connotato e deciso; dai ricci e<br />
dalla corteccia, ricchi di tannini, venivano estratte<br />
sostanze adatte alla concia delle pelli. Con le<br />
foglie si faceva un infuso per combattere la tosse.<br />
A oggi, i castagneti in Italia sono diffusi in quasi<br />
tutte le aree montane e sono presenti circa<br />
trecento varietà diverse: alcune di esse hanno<br />
ottenuto la certificazione Igp, che ne garantisce<br />
la qualità, come la Castagna di Montella, la castagna<br />
del Monte Amiata e la castagna di Cuneo.<br />
I frutti, o più correttamente dovremmo dire, i<br />
semi (in quanto il frutto vero è il riccio), hanno<br />
qualità nutrizionali molto interessanti e sono<br />
adatte all’alimentazione di grandi e piccoli. In<br />
particolare, l’elevato contenuto di carboidrati rende<br />
la castagna una fonte energetica importante<br />
ed essendo prive di glutine, sono molto adatte<br />
ai celiaci. Inoltre, sono ricche di sali minerali:<br />
principalmente potassio, fosforo, calcio e ferro.<br />
Unico neo, l’apporto calorico è notevole, quindi<br />
non sono indicate per chi segue una dieta.<br />
In cucina si prestano ad un uso piuttosto eclettico.<br />
Il loro utilizzo più celebre e meno elaborato<br />
sono le semplici, ma molto amate caldarroste<br />
soprattutto se accompagnate da un buon vino<br />
novello. Le castagne sono ottime anche bollite:<br />
con le erbe aromatiche (timo, alloro) diventano<br />
un piatto da consumare così, al naturale, o come<br />
CASTAGNE O MARRONI?<br />
ATTENZIONE, NON<br />
SONO LA STESSA COSA<br />
La castagna è il frutto selvatico, quello<br />
che si conosce dalla notte dei tempi. Il<br />
marrone invece nasce dalla coltivazione<br />
delle castagne e dai successivi innesti<br />
atti a migliorare la loro qualità. Come li<br />
riconosciamo? La castagna non è molto<br />
grossa, è schiacciata da un lato e ha una<br />
polpa molto saporita. I marroni sono più<br />
grossi, hanno una forma a cuore e non<br />
hanno la pellicina esterna a ricoprirli prima<br />
della buccia. La loro polpa è più dolce.<br />
IL CASTAGNO PIÙ ANTICO<br />
Passeggiare in autunno in un castagneto è<br />
un’esperienza davvero piacevole: a parte la<br />
bellezza del folliage, si potranno apprezzare<br />
la maestosità e l’eleganza di questi alberi<br />
che sono tra le specie arboree più longeve.<br />
Il Castagno dei Cento Cavalli, che si trova a<br />
Sant’Alfio, in Sicilia, pare abbia tra i 3.000 e<br />
4.000 anni. La leggenda vuole che la regina<br />
Giovanna d’Aragona e il suo seguito, formato<br />
da cento cavalieri, trovarono riparo durante<br />
un violento temporale sotto le sue chiome.<br />
Grazie ai suoi 22 metri di altezza per 22 metri<br />
di circonferenza del tronco l’Unesco gli ha<br />
conferito il titolo di “Monumento Messaggero<br />
di Pace”.<br />
base per altre ricette che vanno dalla zuppa, al<br />
condimento per un primo piatto fino alla base<br />
dei dolci (Montblanc per esempio). Dobbiamo<br />
dire che questo consumo è quello che rende la<br />
castagna più digeribile.<br />
La castagna si presta molto bene alla conservazione,<br />
in particolare all’essiccazione. Nel processo<br />
di disidratazione, l’acqua presente passa dal 50<br />
per cento al 10 per cento, lasciando inalterati<br />
i principi nutritivi e i sali minerali presenti nel<br />
frutto e rendendolo anche molto più digeribile .<br />
In questo modo, si possono conservare per circa<br />
12 mesi. Dal frutto secco si ricava una farina con<br />
cui sono possibili molte ricette: si va dalla pasta<br />
fresca, agli gnocchi, fino a pane e dolci, come il<br />
famigerato Castagnaccio.<br />
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