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LA TOSCANA NOVEMBRE

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lizzato il volto forse più noto del Rinascimento:<br />

quello della Dama del<br />

Pollaiolo, oggi al Museo Poldi Pezzoli<br />

di Milano. E con la stessa disinvoltura<br />

ha assegnato a Lucrezia Donati le fattezze<br />

della virtù della Fortezza di Botticelli,<br />

dimostrando ancora una volta<br />

un’autonomia degna di una grande<br />

artista. Così mentre ci inoltriamo lungo<br />

le sale dello splendido show-room<br />

Mirabili: Arte d’abitare, Cosimo il<br />

Vecchio (1389-1464) col fratello Lorenzo<br />

(1395-1440), Lorenzo Il Magnifico<br />

(1449-1492) con la romana<br />

Clarice Orsini (1453-1498), Cosimo<br />

I° (1519-1574) ed Eleonora di Toledo<br />

(1522-1562), Francesco I° (1541-<br />

1587) prima con Giovanna d’Austria<br />

(1547-1578) e poi con la veneziana<br />

Bianca Cappello (1548-1587) ci<br />

osservano attenti e quasi intimiditi.<br />

Incontriamo poi la regina Caterina<br />

(1519-1589) e Cosimo III° (1642-<br />

1723) con la sposa Margherita Luisa<br />

d’Orleans (1645-1721) cugina del<br />

re di Francia Luigi XIV°. A meglio significare<br />

il difficile rapporto fra i due,<br />

la Giarrè ha separato i due sposi che<br />

addirittura si guardano di spalle, quasi<br />

a sfidarsi tra di loro. Ed infine Anna<br />

Maria Luisa, meglio nota come l’Elettrice<br />

Palatina (1667-1743), in quanto<br />

consorte di Giovanni Guglielmo II°<br />

Elettore Palatino, che col Patto di Famiglia<br />

del 1737 conservò alla città di<br />

Firenze gallerie, quadri, statue, biblioteche,<br />

gioie e cose preziose, perchè<br />

continuassero ad essere di utilità<br />

pubblica, di ornamento per la città e<br />

di stimolo per la curiosità dei forestieri.<br />

Anche i titoli dei quadri scelti<br />

con estrema cura rivelano la grande<br />

attenzione e l’accurata documentazione<br />

dell’artista. In un mondo ovattato<br />

dove il design la fa da padrone,<br />

le opere della Giarrè dialogano soddisfatte<br />

con i tavoli e le poltrone di Mario<br />

Ceroli, i totem e i vasi di Ettore<br />

Sottsass, le sfere luminose di Gaetano<br />

Pesce sapientemente attaccate al<br />

muro ad illuminare le sale, lo scrittoio<br />

Amanuense e la consolle Manutengolo<br />

di Adolfo Natalini, il divano Consuetudine<br />

con le gambe strutturate<br />

ad omini di Roberto Barni, le lampade<br />

Afrodite in ferro e vetro di Murano<br />

dell’eclettico Roberto Fallani, le accoglienti<br />

sculture in velluto e seta colorate<br />

di Carla Tolomeo, le stravaganti<br />

“antisculture” in legno di Urano Palma,<br />

le magnifiche e raffinate poltrone<br />

Elica in pelle e bronzo, usabili in<br />

qualsiasi ambiente. Argomenti tutti di<br />

esuberante creatività, sempre in bilico<br />

tra l’arte e il sogno, tra la rivisitazione<br />

e la concretezza dell’oggetto<br />

d’uso, tra la materialità e l’effimero,<br />

spesso presenti in musei e collezioni<br />

private che ne documentano il grande<br />

pregio. Per questo sono convinta del<br />

successo di questa esposizione, che<br />

come Mirabili, luogo in cui la mostra<br />

verrà ufficialmente inaugurata il 2 dicembre,<br />

vuole stupire, sorprendere,<br />

meravigliare, accendere l’attenzione<br />

di un pubblico colto e raffinato che<br />

ama circondarsi solo di cose belle e<br />

di qualità. La Giarrè in questa mostra<br />

ha voluto mettere alla prova tutta se<br />

stessa uscendo dagli archetipi delle<br />

sue figure e nello stesso tempo mantenendone<br />

la fedeltà, rinnovando con<br />

garbo ed inserendo particolari a volta<br />

azzardati ma sempre rispondenti alla<br />

nobile famiglia fiorentina creando<br />

nell’osservatore una profonda emozione<br />

e un curioso interesse. Sarà un<br />

eccezionale trionfo al quale sono felice<br />

di aver in piccolissima parte contribuito.<br />

Uno scorcio della galleria Mirabili dove il 2 dicembre verrà inaugurata la mostra di Monica Giarrè dedicata ai Medici

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