Voci di Moda - Numero 36

Editoriale
I bulli ballano da soli
Dal bullismo ci siamo passati tutti.
Magari in modo inconsapevole: quando eravamo bambini, nell’adolescenza,
in età adulta e nel lavoro. Ha attraversato le nostre
vite nascosto abilmente sotto diverse forme.
La cosa interessante è come ci siamo saputi difendere, come abbiamo
reagito, come abbiamo risposto con i fatti a parole e gesti
insensati.
Oggi si analizza il fenomeno molto di più rispetto agli anni passati
e si parla spesso di sedute psicologiche per le vittime. A dire il vero
ne avrebbero molto più bisogno i carnefici perché sono loro il vero
problema. Di solito si mette sotto la lente di ingrandimento chi
subisce, mettiamoci invece chi lo provoca. Se prendiamo singolarmente
uno ( o una) del branco ci troviamo davanti a delle persone
in apparenza normali, personalità che singolarmente difficilmente
riescono ad emergere, ma che se spalleggiate nel “giusto” modo
nel gruppo diventano figure forti se non addirittura dei veri e propri
leader, che si muovono ed attaccano gli altri quando vedono
che la loro leadership, il loro territorio, le loro abitudini vengono
messe in discussione. Ed è allora che scatta la guerra: con ogni
mezzo in ogni modo.
Quest’oggi grazie alle nuove tecnologie il bullismo ha assunto
(oltre alla dimensione fisica) anche la dimensione telematica con
chat denigratorie che offendono la dignità delle persone con la
pubblicazione online di frasi vessatorie, video e foto che rimangono
sul web troppo tempo prima di essere cancellate. Sono in atto
però diverse campagne stampa per sensibilizzare il problema e diverse
conferenze che hanno coinvolto le famiglie di tutti i ragazzi
delle scuole di ogni ordine ( elementari – medie – superiori) su tutto
il territorio nazionale affinché la popolazione possa conoscere
gli strumenti, legislativi e non, a disposizione per combattere ad
armi pari questo odioso movimento.
Anche sul web le cose stanno cambiando. E’ nato da qualche mese
il Centro nazionale anti cyber bullismo la cui importanza é l’interconnessione
tra l’Istituto Italiano per la privacy, vari Uffici legali tra
i più famosi a livello nazionale e Facebook affinché chiunque venga
colpito possa avere
un preciso punto
di riferimento dove
ricevere sostegno
legale e psicologico
ed un ascolto accurato
per lui/lei e le
proprie famiglie.
La rete deve diventare,
in questi caso,
uno strumento di
denuncia che porti
alla scoperta dei
casi infami e che
permetta di rintracciare
velocemente
chi ha compiuto l’azione
denigratoria o
violenta.
Prima di concludere
vorrei dire ancora
un paio di cose: la
prima… (e lo dico per esperienza personale)… è normale quando
si subisce, avere l’istinto di colpire e ridare indietro la botta
ricevuta. Andate con calma. E’ il tempo il migliore giustiziere e
non avete idea con quale precisione colpisce e ridà indietro il
male subito.
La seconda cosa… è di non perdere mai la speranza e rinunciare
alla nostra felicità, ai nostri sogni ed in quello in cui crediamo.
Ricordate che non c’è niente di peggio per un bullo che vedere
una persona alla quale pensava di avere fatto un torto essere felice.
E a quel punto, amici miei, ai bulli non resta altro che ballare da
soli!!
di Fabio Villa
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