LIFE CLUB 13
GIUGNO - LUGLIO 2006
L ife club
I L M A G A Z I N E D E L T U O S T I L E D I V I T A
GIUGNO - LUGLIO 2006 FREE PRESS 13
Moda
L’ ESTATE DI PATRIZIA PEPE
Auto
MERCEDES GL 320 CDI
Europa
RONDA, REGINA ANDALUSA
Mostre
MAGRITTE A COMO
Personaggio
DANIELE FISSORE
Nel gioco delle
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ti senti più gatto
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L 13
ife club
I L M A G A Z I N E D E L T U O S T I L E D I V I T A
Life style. E’ la parola d’ordine che si è imposto Life nell’elaborazione di
questo nuovo numero. E per giugno – luglio si è scelto un inno al bon
vivre. Più voce al golf, un tour in barca a vela alla Giraglia, carezze andaluse
e dolcezze toscane, hotel dove l’arte è protagonista, nella cucina
come nel décor. Life-style, stile di vita, quello ironico e contemplativo di
Daniele Fissore, pittore del green, o quello impegnato di Paolo Siccardi, il
fotografo che racconta l’attualità attraverso i suoi ritratti intensi. Il nuovo
Life parla di green, di mare, di persone e di luoghi, uniti dal filo rosso
di note cromatiche positive, smaglianti, accese di ottimismo.
Un augurio per l’estate, un invito al glamour.
Eva Morletto
editoriale
giugno - luglio 2006
ANNO III giugno - luglio 2006
Autorizzazione Tribunale di Ivrea n. 2 del 2004 registro periodici
direttore editoriale
Eva Morletto
editore
Keyco S.r.l.
P.zza Martiri della Libertà, 30 10083 Favria (Torino)
redazione
www.lifeclubmagazine.com
redazione@lifeclubmagazine.com
segreteria di redazione
Lucia Glaudo
tel. 0124 47 05 53 fax 0124 34 96 07
segreteria@lifeclubmagazine.com
pubblicità
Susann Bernien
tel. 3403401643
berniens@lifeclubmagazine.com
hanno collaborato
Lucia Glaudo, Luca Servelli,Fabrizio Rosboch,
Massimo Bagetto, Chiara Munnia, Eleonora Mori,
Maurizio Di Maggio, Chiara Manzo, Marco Mussini,
Antonio Daniele, Pietro Boschi, Paolo Panico, Marta Azzolin,
Dana Miller, Nicola Alberti,Andrea Guermani, Golf Academy
direttore responsabile
Mauro Giubellini
progetto artistico
Simona Goi
grafica e impaginazione
Antonio Daniele
stampa
Diffusioni Grafiche Editoriali
Strada Statale 31, km 22 15030 Villanova Monferrato (Al)
Sommario
6 GOLF
I segreti del “driving”
12 EVENTI
Trofeo Topolino Golf 2006
14 GOLF&FITNESS
I benefici dell’ allenamento cardiovascolare
17 GOLF&PSICOLOGIA
Il “self-talk”
20 HISTORY
Così nacquero le regole
26 VELA
Appuntamento a Saint-Tropez
30 ITALIA
Bagno Vignoni, terme in piazza
33 EUROPA
Ronda, sulla ruta de los pueblos blancos
36 MONDO
Cronaca di un viaggio in Israele
41 PERSONAGGIO
Daniele Fissore, il pittore del green
44 MOSTRE
Magritte a Como
47 FOTOGRAFIA
Il reportage e i suoi protagonisti: Paolo Siccardi
51 FILM
Il nuovo film di Sofia Coppola
52 DVD
Cinema Sud Coreano
54 LIBRI
“Considera l’aragosta” di D.F. Wallace
55 SUONI
“Another Lonely Soul” di Novastar
57 ECONOMIA
La polizza “Unitlinked”
60 SAPORI
Si cena in Hotel
62 VINI
L’ Acinatico
64 BEAUTY&WELLNESS
Fienoterapia
67 LIFESTYLE
L’ arte contemporanea in hotel
70 AUTO
Mercedes-Benz GL 320
74 MODA
Patrizia Pepe, spring summer 2006
78 TENDENZE
In campo con LifeClub
4 Life club giugno luglio 13
L I
g i u g n o - l u g l i o 2 0 0 6
L M A G A Z I N E D E L T U O S T I L E D I V I T A
64
51
44
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74
16 Life club marzo aprile 06
golf
Letʼs Drive
]
Lezione n° 3 a cura del nostro maestro
Famoso il detto “drive for fun,
putt for money” ( il drive per il
divertimento e lo spettacolo, il putt
per vincere il torneo ). Altrettanto
nota è la frustrazione del golfista
medio nello sfilare il drive dalla
sacca sul tee di partenza, che di
divertente ha ben poco. Ciò che è
mia intenzione trasmettervi è un
buon metodo e dei validi pensieri
per affrontare i tee shots nei vostri
campi preferiti.
Per prima cosa usate l’attrezzatura
giusta. A maggior ragione se siete
giocatori principianti, o di medio
livello, avete bisogno d’essere
aiutati da certe caratteristiche,
flessibilità e peso del bastone, che
influenzano il risultato del colpo.
Qualunque drive con inclinazioni
della faccia del bastone comprese
tra nove e undici gradi va bene:
lo sono la maggior parte in
commercio; ricordate però che se il
drive vi porta a sbagliare di molto, è
proprio perché l’inclinazione della
sua faccia è minima rispetto al
resto dei ferri che avete nella sacca,
e questo fa sì che la palla acquisisca
maggiormente effetti laterali, più
che volare verso l’alto. Valutate con
il vostro maestro se non sia il caso
di uno shaft “regular”, piuttosto
che stiff. Non è detto che uno shaft
più duro vi aiuti a tirar la palla più
lunga. Ugualmente, non è detto
che uno shaft troppo morbido vi
aiuti a tirarla più dritta. Per tirare
un buon colpo con il drive, non
si deve fare altro che adottare il
medesimo swing effettuato con un
ferro sette, con questa variante:
l’attrezzo che state usando ora è
più lungo di tot centimetri rispetto
allo stesso ferro. La distanza
del corpo dalla palla cambia di
conseguenza, come la posizione
del vostro busto che dovrebbe
essere più eretta. Ma soprattutto
cambia la posizione della palla
rispetto al centro del vostro petto.
La palla va giocata posizionata
verso il vostro piede sinistro. Due
centimetri all’interno del tallone.
Fate attenzione a puntare il vostro
petto verso il centro dei vostri
piedi e non verso la palla, che ora
è parecchio a sinistra rispetto
allo standard. In questo modo vi
troverete in quella posizione tipica
dei professionisti con le mani che
cadono dietro la perpendicolare
della palla. (foto 1 a, b)
foto 1 b
foto 1 a
foto 2
foto 3 a
Noto quanto molti giocatori
mediamente giochino la palla
troppo a sinistra, addirittura oltre
il piede. Questo fa sì che le linee
del vostro corpo, in posizione
di partenza, non siano parallele
alla linea che va dalla palla
all’obbiettivo. (foto 2)
Se la vostra palla gira in slice verso
destra, o s’impenna in aria priva
di spinta, probabilmente siete tra
questi. Posizionandovi a piedi
uniti con la testa del driver dietro
la palla, aprite il piede sinistro,
per l’appunto di un centimetro,
dopodichè aprite il destro appena
oltre la spalla destra.
(foto 3 a, b, c)
Proprio la spalla destra dovrebbe
cadere comodamente verso il
basso e dovrebbe essere il muscolo
più rilassato che avete prima e
durante il colpo. Di conseguenza,
il piede dovrebbe essere impostato
con una percentuale del sessanta
foto 3 b foto 3 c foto 4
percento sulla pianta destra.
Da questa posizione quello che
dovete cercare durante il colpo
sarà di colpire la palla con la testa
del driver già in fase di risalita.
(foto 4)
Facendo degli swing di prova,
badate che la testa del bastone
vada a sfiorare l’erba all’incirca
dieci centimetri abbondanti prima
della palla. Non preoccupatevi
di prenderla troppo da sopra. Se
l’avete posizionata correttamente
sul tee, la palla dovrebbe sporgere
per metà sopra la testa del Driver
(o di qualunque legno voi stiate
usando), il centro del bastone
impatterà la palla nel suo pieno, a
patto però che voi stiate guardando
la palla in quel frangente di swing
.
E soprattutto se siete alla ricerca
di potenza dovrete preoccuparvi
di mantenere lo sguardo fisso, sul
retro della palla, all’impatto. Più
sarete veloci, più sarà alto il rischio
di scomporvi: guardare la palla vi
aiuterà a non cadere nel tranello.
Più potenza nel drive:
L’aspirazione del golfista medio
credo sia più l’idea di far volare la
palla a più di duecentocinquanta
metri in mezzo al fairway che
non magari imbucare un putt di
venti per l’eagle ad un par cinque.
E questo forse perché per esaudire
la seconda, è indispensabile la
prima.
1) Inseguendo queste distanze
molti giocatori caricano in maniera
eccessiva all’ indietro, convinti che
un caricamento ancora più lungo
con il driver porti ad aumentare
la distanza del colpo. Nulla di più
sbagliato. (foto 5)
E’ già lo shaft più lungo che viene
montato sui metalwoods che vi
permetterà di compiere più strada
alla testa del bastone e quindi alla
palla. Provate a fare caso in quale
momento del backwsing il bastone
va a premere sul polpastrello del
vostro pollice sinistro, e non quello
destro (la pressione del vostro grip
deve essere giustamente leggera
prima di effettuare il colpo).
Eseguite un caricamento più
lento del solito, e questo dovrebbe
essere tutte le volte che chiedete
potenza al colpo, cercando la
rotazione completa delle vostre
spalle assieme alla faccia del driver
e assolutamente mantenendo
il vostro ginocchio destro nella
stessa posizione di address
(trasferimento di peso sulla gamba
destra). Aspettate il momento
della pressione sul pollice. Questa
sensazione vi ricorda dove finisce
il caricamento del colpo, e dove
inizia la fase di discesa verso la
palla, a patto che il vostro grip sia
ben fatto. (foto 6)
2) E sempre alla ricerca di
potenza molti golfisti tirano verso
l’obbiettivo con il lato destro, non
magari quello sinistro, sfruttando
la forza della spalla destra, che
porta la palla spedita verso il
bosco, a destra del fairway. Più
che la forza della spalla provate
ad usare la velocità delle vostre
braccia, che iniziano la discesa
della testa del driver verso il
basso. Il busto dovrebbe reagire un
istante dopo l’azione di “release”
delle braccia, facendo attenzione
che la rotazione del piede destro,
e spalla destra sia l’ultima parte
del corpo a completare il colpo. E
soprattutto se siete alla ricerca di
potenza dovrete preoccuparvi di
mantenere lo sguardo fisso, sul
retro della palla, all’impatto. Più
veloci siete più sarà alto il rischio
di scomporvi: guardare la palla vi
aiuta a non cadere nel tranello.
Provate. Riprovate.
(foto 7 sequenza)
In campo cercate di immaginare
il colpo che vorreste fare, magari
un draw da destra a sinistra, e non
quello che non dovete fare. Fate
foto 7 a foto 7 b foto 7 c
foto 5
foto 6
foto 7 d
foto 7 e
attenzione a scegliere la posizione
migliore per il colpo di partenza
dal tee: se volete vedere la vostra
palla finire con più probabilità
sul lato sinistro della buca allora
posizionatevi sul lato destro del
tee, fate l’opposto se gli spazi utili
della buca sono a destra.
Esercizio per combattere lo
slice:
lo slice purtroppo è un difetto
che si autoalimenta. Più manda
la palla a destra e più si tende a
mirare a sinistra nel tentativo di
recuperare l’errore. Praticate e
provate a mirare a destra rispetto
alla buca con la faccia del drive
diritta alla buca, e cercate di
eseguire lo swing normalmente.
Rilasciate il vostro braccio destro,
come se , per intenderci, si volesse
dare un effetto di topspin alla
palla giocando a tennis, con l’idea
dell “apri e chiudi” la racchetta. Le
vene dei vostri polsi dovrebbero
sfiorarsi, (foto 8) portando le
braccia ad avere un finish un po’
più alto. Se i vostri colpi iniziano
anche di un po’ a chiudersi, allora
siete sulla strada giusta.
CURIOSITÁ:
negli anni ’80, le teste dei legni
comunemente usati sui campi
da golf, erano ricavate da un
unico blocco di legno chiamato
“Persimmon”, o in legno d’acero,
nelle quali venivano inserite
sulla faccia del legno, degli inserti
di materiale più resistente.
Successivamente i legni divennero
i metalwoods, ossia le teste dei
bastoni vennero prodotte non più
in legno, imputabile di un precoce
deterioramento durante il gioco e
di una debole risposta all’impatto
con la palla, (per intenderci i
giocatori di torneo in media
riuscivano a compiere distanze
non oltre i 230 metri, oggi la
media è di 270 metri, preparazione
fisica permettendo), ma bensì in
materiali metallici e leghe che
consentirono di distribuire in
maniera più uniforme i pesi e di
aumentare le dimensioni delle
teste. Il risultato fu una maggiore
facilità di gioco e soprtattutto
maggiore distanza
Luca Servelli
foto 7 f foto 7 g foto 8
golf eventi
]
Topolino e il
green
Giovani talenti al Trofeo Topolino Golf 2006
E’ giunta alla sua sedicesima edizione
la più importante kermesse
golfistica per gli atleti più giovani.
Si tratta del trofeo topolino golf,
riservato agli under 14. Numerosissimi
i partecipanti che si sono
cimentati sul green nelle gare disputate
finora. 140 finalisti sono
attesi per la finale prevista il 6 e 7
settembre 2006 sul percorso storico
del Circolo degli Ulivi, a Sanremo,
già teatro della prima edizione,
svoltasi nel 1982. Il calendario
prevede 16 gare, da disputarsi secondo
la formula 18 buche medal
scratch e pareggiata. Ne segnaliamo
alcune che hanno già avuto
luogo: Lazio (19 febbraio, Circolo
del Golf Roma Acquasanta, vincitori:
Guido Dania e Claudia Calselli),
Lombardia (26 febbraio, Golf
Club Franciacorta, vincitori: Anna
e Filippo Taboni), Piemonte (18
marzo, Golf Club Torino, vincitori:
Corrado De Stefani e Paola Cappelli),
e nuovamente Lazio (26 marzo,
Golf Club Le Querce, vincitori: Edward
e Cristina McQuiston).
Alla finale avranno accesso i migliori
risultati lordi maschile e femminile
delle singole gare di qualificazione,
i 30 migliori classificati nei
ranking zonali (6 classificati nella
zona Lombardia, 6 classificati nella
zona Piemonte/Liguria/Valle d’
Aosta, 5 classificati nella zona del
Lazio, 4 nella zona del Triveneto,
4 classificati nella zona Toscana/
Umbria, 3 classificati nella zona
Emilia Romagna/Marche, 2 zona
Sud e Isole), il vincitore del 2005,
Ludovica Carulli, due wild card invitate
dall’organizzazione.
La competizione riprende il carattere
internazionale di un tempo
grazie alla partecipazione alla finale
di tre giocatori per ogni team
straniero (due maschi e una femmina)
che aderisce all’evento.
La F.I.G. , attraverso il contatto
con le federazioni straniere di Inghilterra,
Galles, Irlanda, Scozia,
Svezia, Norvegia, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania,
Olanda, Belgio, Svizzera, Austria,
Spagna, Grecia, Slovenia, Turchia,
Egitto, Israele, USA, Argentina,
Portogallo, Cile, Messico, Filippine,
Giappone, India, Sud Africa,
Australia, Russia e Marocco, ha
infatti invitato al Trofeo Golf To-
polino 32 nazioni.
L’ obiettivo è che anche quest’anno
il Trofeo permetta a qualche giovane
promessa di emergere. In molte
passate edizioni, il Trofeo si è dimostrato
essere una fucina di talenti:
il norvegese Oyvind Rojahn
nel 1985, Massimo Floricoli nel
1986, Chiara Brizzolati e Giulia
Molinaro nel 2004, queste ultime
oggi nella nazionale azzurra.
Oltre alla F.I.G. , il progetto coinvolge
anche le istituzioni locali:
Comune di Sanremo, Provincia di
Imperia e Regione Liguria offriranno
infatti la loro collaborazione
nei tre giorni di manifestazione,
nella festa in piazza insieme agli
animatori Disney, e per la serata
di premiazione che avrà come sede
il ristorante del Casinò.
Numerosi gli sponsor che aderiscono
all’iniziativa; tra gli altri:
Town Life (Title Sponsor), Nintendo
(Sponsor tecnico), Xerox (Sponsor
tecnico), Tonino Lamborghini
Cart (Fornitore ufficiale), Casinò
di Sanremo (Fornitore Ufficiale).
E.M.
Il calendario 2006
18/19 febbraio
Golf Club Roma
26 febbraio
Golf Club Franciacorta - Brescia
18 marzo
Golf Club La Mandria - Torino
25/26 marzo
Golf Club Le Querce - Viterbo
17 aprile
Golf Club Tolcinasco - Milano
30 aprile
Golf Club Cà della Nave
Venezia
13 maggio
Golf Club Volturno - Caserta
14 maggio
Golf Club Versilia - Lucca
2 giugno
Golf Club Bologna - Bologna
15 giugno
Golf Club Le Pavoniere
17 giugno
Golf Club Il Pìcciolo - Catania
21 giugno
Golf Club Ugolino - Firenze
23 giugno
Golf Club Monticello - Como
2 luglio
Golf Club Modena - Modena
4 luglio
Golf Club Courmayeur - Aosta
8 luglio
San Domenico Golf - Brindisi
27 luglio
Golf Club Garlenda - Savona
4 agosto
Golf Club Lignano - Udine
FINALE
6/7 settembre
Golf Club degli Ulivi - Sanremo
golf e fitness
14 Life club giugno luglio 13
] Cardio
fitness
I benefici dell’ allenamento cardiovascolare
Per ottimizzare i risultati in campo
è necessario affiancare l’attività
sul green a una regolare pratica di
fitness.
L’attività aerobica è la forma di
esercizio che mette in movimento
le grandi masse muscolari di gambe,
tronco e braccia, con movimenti
ciclici e ripetuti. Grazie ad essa
si è in grado di affrontare sforzi
di entità moderata o lieve ma per
periodi di tempo prolungati. Sono
tipici esercizi aerobici la camminata,
il nuoto, il ciclismo, la corsa, lo
sci di fondo ed il pattinaggio.
L’intensità dell’attività aerobica
viene misurata con la frequenza
cardiaca. I miglioramenti legati a
una pratica regolare consistono
nella riduzione tanto della frequenza
cardiaca a riposo, quanto
del tessuto adiposo, della pressione
arteriosa e del colesterolo,
e nell’aumento invece della resistenza
generale, del metabolismo
e della sensibilità all’insulina, con
conseguente miglior controllo della
glicemia.
È fondamentale controllare la frequenza
cardiaca per evitare di provocare
delle sollecitazioni eccessive.
Analizzando l’allenamento nel
tempo, noteremo come a parità di
battiti al minuto si camminerà o
correrà più veloci o come a parità
di velocità si ridurrà la frequenza.
Non ci sono più dubbi che uno dei
principali fattori di rischio per la
popolazione sia l’inattività fisica.
Per prevenire alcune patologie e,
soprattutto, la nostra funzionalità
per migliorare, è sufficiente
praticare un allenamento regolare
almeno 20 minuti al giorno. Sia
adulti decondizionati che persone
non più giovani potranno godere
dei numerosi benefici dell’allenamento
cardiovascolare.
Che l’inattività sia un pericolo, lo
ha stabilito il Surgeon General’s
Report americano nel 1996, il documento
che, periodicamente, ‘dichiara
guerra’ ai principali fattori
di rischio per la popolazione contro
cui tutelarsi per preservare la
salute.
Numerosi studi e ricerche hanno
dimostrato (e continuano a dimostrare)
che la regolare pratica di
attività fisica agisce al pari di un
farmaco su elementi fondamentali
come la pressione arteriosa e il
colesterolo. Non solo: la regolare
attività aerobica e l’utilizzo di sovraccarichi
sono molto importanti
anche nel caso di soggetti principianti
o non più giovani.
Per stimolare adeguatamente il
sistema cardiovascolare occorre
praticare esercizi che coinvolgono
grosse masse muscolari, in modo
ciclico e per un tempo tendenzialmente
lungo (almeno 20 minuti).
I benefici dell’attività cardiovascolare
sono veramente numerosi, a
partire dal miglioramento delle
funzioni cardiache, in particolare
la capacità contrattile e la vascolarizzazione
del miocardio. In secondo
luogo, migliora il funzionamento
dell’apparato respiratorio,
come conseguenza dell’aumento
della quantità d’aria respirata al
minuto (ventilazione polmonare):
ciò si deve all’aumento della frequenza
e della profondità degli atti
respiratori.
Occorre sottolineare che una respirazione
superficiale e frequente
permette di scambiare l’aria dello
‘spazio morto’ (cioè l’aria presente
nella trachea e nei bronchi), ma ap-
13 giugno luglio Life club 15
porta scarsa quantità di ossigeno
ai polmoni. Chi si allena, al contrario,
riesce a far arrivare agli alveoli
polmonari una maggiore quantità
di ossigeno, con un minore lavoro
dei muscoli respiratori.
Per quanto riguarda il sangue,
dall’allenamento cardiovascolare
consegue una migliore densità
favorendo l’azione di pompa del
miocardio. Altri cambiamenti
positivi riguardano la riduzione
del colesterolo ‘cattivo’ LDL e dei
trigliceridi e, contestualmente, il
positivo aumento del colesterolo
‘buono’ HDL con conseguente calo
del rischio di ischemia. Anche a
livello ormonale si registrano aumenti
di tiroxina (innalzamento
del metabolismo basale) e di insu-
lina (controllo della glicemia). Sul
versante muscolare, il muscolo risulta
meglio vascolarizzato sia per
unità di superficie sia per fibra per
via dell’aumento della rete capillare
(apertura di nuovi vasi normalmente
non irrorati): ciò può favorire
un aumento della superficie
di scambio sangue/muscolo fino
al 40% ed un calo delle resistenze
periferiche, con conseguente abbassamento
dei valori di pressione
arteriosa.
Inoltre, uno dei benefici più noti
conseguenti alla pratica di attività
aerobica è naturalmente la
diminuzione del peso corporeo, a
condizione che venga praticata regolarmente
e protratta per periodi
di tempo medio-lunghi.
Alessandro Godi
Personal Trainer OneonOne
www.oneonone.it
]
Self
Talking
Preparazione mentale
golf e psicologia
18 Life club giugno luglio 13
In ogni momento della nostra vita
e, quindi, anche su un campo da
golf, la qualità del nostro dialogo
interiore influenzerà la qualità dei
risultati che otterremo con le nostre
azioni.
Il modo in cui comunichiamo con
noi stessi determina il livello di
certezza e di determinazione con
il quale affrontiamo una gara. Il
dialogo interno ha il potere di convincere
la nostra mente che ciò che
sta dicendo rappresenta la verità,
la nostra “soggettiva verità”.
Se volete ottenere il massimo dei
risultati dalle vostre prestazioni,
dovete assumere da subito un dialogo
interno sicuro, deciso e potenziante.
Dovete abituarvi a infondere
a voi stessi fiducia e certezza,
attivando tutte le vostre risorse in
direzione dei vostri obiettivi.
Per prima cosa è importante eliminare
due parole dal vostro vocabolario
“provare” e “sperare”. Non
servono a nulla se non a mettere in
dubbio la buona riuscita di quanto
vuoi fare e a mettere le mani avanti
in caso di fallimento.
Se dici a te stesso “Prova a... fare
questo o quest’ altro colpo”, metti
inevitabilmente in dubbio il fatto
di poterci riuscire, introduci un
tarlo nella tua mente che di certo
non ti aiuterà a realizzare al meglio
quel colpo.
Se hai deciso di fare qualcosa non
ti limitare, fai sapere alla tua mente
che ci credi fino in fondo e che
farai di tutto per riuscirci. Nel momento
che si installa un dubbio, il
dialogo interno si fa meno deciso
e sicuro, con la sola conseguenza
di renderci incapaci di esprimerci
al meglio.
Alla mente devono arrivare messaggi
positivi di possibilità, non
di dubbio. La parola d’ordine è “Lo
faccio, ora!”. Sperare, invece, significa
“porsi in fiduciosa attesa”. Ma
in campo non devi attendere, devi
agire! Quindi elimina questi due
termini dal tuo vocabolario e sostituiscili
con “fare”.
Agisci prontamente con passione e
determinazione e giudica dai risultati.
Non provare a giocare bene,
impegnati. Non sperare di vincere,
desideralo fortemente e dai tutto
te stesso. Se fallirai, impara dagli
errori e vai avanti a testa alta.
Evita i “non”
La nostra mente non riconosce gli
ordini impartiti in forma di negazione.
Il “non” prima di un ordine
non influenzerà la nostra mente.
Quante volte sento dire ai giocatori
frasi come “Non andare a destra,
c’è l’acqua”, “Non rimanere corto”,
“Non andare in bunker”... Cosa
volete che la mente visualizzi prima
del colpo dopo frasi del genere?
Destra, acqua, corto, bunker...
esattamente dove inconsciamente
tenderai a spedire la palla.
Prima di colpire tutto ciò che devi
dire a te stesso deve essere positivo,
certo, inequivocabile e non la-
sciare dubbi circa la possibilità di
fallire.
“Dritto, in centro fairway!”, cos’altro
dirsi? Un giorno ho giocato con
un professionista che, sapendo
questa cosa, prima di ogni colpo si
diceva “Non andare in asta”, “Non
andare in fairway”, “Non andare
in buca”. Ha giocato un giro fantastico
nonostante si ordinasse di
“non” giocare bene.
Fatti le domande giuste
Le domande ci consentono di dirigere
il nostro focus mentale sulle
risorse di cui abbiamo bisogno ma
occorre imparare a farsi le domande
giuste. Immagina che qualcuno
ti faccia queste domande: “Perchè
nei momenti importanti non riesci
a giocare come sai?”, oppure “Perchè
un giorno giochi bene ed un
giorno giochi male?”. A cosa ti fanno
pensare? Ai motivi per i quali
non riesci a vincere, indirizzando
il tuo “focus mentale” su ciò che
non vuoi realizzare. Le domande
che iniziano con “perchè” tendono
a mettere in dubbio e a criticare attivando
la concentrazione sul problema
anzichè sulle soluzioni.
Abituati a porti domande del tipo
“come posso fare per...”, oppure “In
che modo...”, oppure “Che cosa...”.
“Di cosa ho bisogno per giocare in
modo più costante?”. Questa domanda
è costruttiva e ti farà rivolgere
l’attenzione su ciò di cui hai
realmente bisogno. Nei momenti
difficili non metterti in crisi con
domande stupide ma aiutati con le
domande giuste!
La forza delle metafore
La metafora rappresenta, dopo
l’induzione ipnotica, la migliore
forma di comunicazione esistente
e questo vale tanto nella comunicazione
interpersonale quanto in
quella con se stessi.
Sfruttate il potere delle metafore
per il vostro gioco. Se avete problemi
di “putting”, per esempio,
immaginate di essere un eroe da
film d’azione in green. La vostra
tecnica non cambierà ma di certo
migliorerà la vostra attitudine ed
il vostro atteggiamento che probabilmente
vi aiuterà ad ottenere,
almeno, il massimo da ciò che potete
dare.
Scegli qualche metafora che ti descriva
in modo potenziante ed utilizzale
quando lo desideri.
Livio Sgarbi
Presidente e Master Trainer
Ekis srl
www.ekis.it
www.liviosgarbi.com
history
20 Life club giugno luglio 13
]
Così nacquero
le regole
Sebbene le fonti documentarie
attestino che il golf fosse già
praticato nel XIV secolo, fu solo
con la massiccia diffusione del
gioco verso la fine del XIX secolo
– in un decennio il numero dei golf
club in Gran Bretagna passò da
meno di 200 a circa 1000 – che la
necessità di un’ autorità in grado
di uniformare le regole divenne
oggetto di serio dibattito. Il Royal
& Ancient Golf Club di St. Andrews
era già un’ istituzione in materia
di gioco; il Club aveva emanato un
La storia delle regole del golf
codice di regole per St. Andrews
che fu adottato dalla maggior
parte dei circoli, ma ognuno di
essi, secondo il proprio arbitrio, era
libero di applicarlo o meno; inoltre,
la clausola 40 delle regole di St.
Andrews del 1891 prevedeva che
ogni circolo fosse responsabile del
controllo dei propri soci e stabiliva
che qualsiasi controversia dovesse
essere sottoposta al Comitato di
gara del percorso in cui il fallo
aveva avuto luogo e quest’ ultimo
avrebbe avuto il diritto di assumere
una decisione irrevocabile.
Tuttora il Royal & Ancient non
impone il suo codice, ma governa
grazie al consenso accordatogli,
di modo tale che chiunque voglia
praticare il golf, giochi con delle
regole. Fin da prima del 1888, si
dibatté sulla necessità di un’autorità
competente in materia novembre
1891 il redattore della rivista
“Golf” sostenne con convinzione
la necessità della presenza di un’
associazione o confederazione di
riferimento per tutti coloro che
giocavano a golf. Scriveva: “quasi
l’unico degli sport praticati dalle
classi elevate, il golf si pone come
esempio evidente di gioco difficile
e complesso, praticato da migliaia
e migliaia di persone delle nostre
classi colte, in assenza totale di
una qualunque regolamentazione,
senza coesione alcuna tra giocatori,
e senza un codice di regole redatto
da un rappresentante esperto di
golf.”
All’articolo seguirono alcune
polemiche sulle colonne della
rivista, ma fu un altro importante
editore, quattro anni più tardi, a
dare vita ad un movimento che
alla fine si tradusse in un appello
formale per l’unità dei circoli
storici che gestivano il Campionato
dei Dilettanti. In tale appello si
chiedeva al Royal & Ancient di
formulare un programma che
“permettesse ai circoli importanti
di riconoscere in maniera esplicita
l’autorità del Royal & Ancient,
invece di accettarla tacitamente
come era accaduto sino ad allora.”
La proposta era che il Royal &
Ancient formasse un comitato con
i suoi stessi soci che si occupasse di
fare proposte attinenti alle regole
e alle abitudini del gioco del golf.
Il Royal & Ancient rispose con
quella che fu considerata la
soluzione più equa: un comitato
composto da 14 persone, di cui
sette soci del Royal & Ancient e
gli altri sette in rappresentanza di
altrettanti importanti circoli: La
Onorabile Compagnia dei Golfisti
di Edimburgo, Prestwick, Royal
Blackheath, Royal North Devon,
Royal Liverpool, Royal St. George
e Royal Portrush. Ma l’attrito con
altri circoli che si contendevano
un posto all’interno del comitato,
provocò una serie di tensioni e
ritardi. Alla fine, il 28 settembre
1897, il Royal & Ancient prese
l’audace decisione di nominare un
comitato composto da 15 dei suoi
soci, noto come “Comitato per le
Regole del Golf”, che si riunì per la
prima volta in quello stesso giorno.
In risposta alla manifesta esigenza
di avere una rappresentanza con
chiari poteri e a tutte le richieste
provenienti dagli altri Club storici
di far riferimento ad un ente
guida, il Royal & Ancient compì
il passo decisivo di trasformare
la propria natura passando da
guida carismatica a istituzione
governativa con poteri ben
definiti.
Grazie a tale cambiamento, la sfera
d’influenza del Royal&Ancient
negli anni successivi si espanse
notevolmente. Ad eccezione degli
Stati Uniti d’ America e del
Messico, per motivi di lealtà legati
alla Confederazione del Golf degli
Stati Uniti, e del Canada che,
pur essendo affiliato al Royal &
Ancient, si amministra da sé,
ogni paese nel quale l’antico gioco
viene praticato, è affiliato al Royal
13 giugno luglio Life club 21
& Ancient e accetta l’autorità del
Club su tutte le regole del gioco.
Attualmente, circa 100 paesi,
associazioni e confederazioni sono
affiliati al Royal & Ancient.
Attualmente, il Comitato per le
Regole del Golf, consiste di 12
soci del Royal & Ancient scelti in
seguito ad elezione, e di altri 12
membri aggiuntivi che, dietro
invito, rappresentano gli enti per
il golf sia nazionali che esteri.
L’ associazione per il Golf degli Stati
Uniti d’America fu rappresentata
per la prima volta nel 1907 assieme
ad altri membri dei Comitati
delle associazioni di golf delle
isole britanniche, all’associazione
delle Ladies, e ad altri delegati di
Europa, Australia, Nuova Zelanda,
Canada e Sud Africa, Sud America,
Asia del Pacifico e Giappone.
Agli inizi del XX secolo, il Royal
& Ancient e l’ USGA erano uniti
da un legame informale e poco
chiaro, ma dopo la conferenza
internazionale del 1951, nel 1952
fu redatto un codice unico. La
conferenza durò quattro giorni
e fu tenuta in una sala riunioni
all’interno della Camera dei Lord
a Londra. Da quel momento
solo una piccola differenza – la
grandezza minima della palla
da golf – impediva una perfetta
concordanza nell’applicazione e
interpretazione delle regole in
tutto il mondo del golf.
Ma quella piccola differenza
scomparve con la messa al
bando della pallina più piccola
– 1, 62 inc. – il 1 Gennaio 1990.
In aggiunta a quanto pubblicato
negli Stati Uniti e in Canada, sono
circolate in tutto il mondo quattro
milioni di copie delle Regole del
Golf in inglese e le stesse sono
state tradotte in altre 24 lingue.
Ancor prima del 1908 il Royal &
Ancient volle che le regole fossero
distribuite gratuitamente. Tale
decisione portò ad un’importante
sponsorizzazione da parte della
Royal Insurance che tutt’oggi
continua e che è responsabile anche
della stampa e della distribuzione
di tutte le copie delle regole in
inglese.
GolfAcademy.it
Da questo numero il progetto LifeClub si arricchisce
della collaborazione e degli apporti preziosi
di GolfAcademy.it, il primo portale italiano di lezioni
e cultura del golf realizzato dal professionista
Andrea Zanardelli. GolfAcademy.it è anche la più
grande web community di appassionati di golf.
Golf come lifestyle così come si evince dalle parole
di Andrea: “Noi crediamo che il golf sia molto più
di un semplice sport, una disciplina che assume il
suo vero significato quando rappresenta per il giocatore
un modo stimolante di migliorare la qualità
della propria vita. E per questo scopo siamo lieti di
offrirvi tutta la nostra esperienza e professionalità.”
“Feel well... play golf”
]
I telemetri laser
Bushnell
Cinquant’anni d’esperienza nella
creazione di ottiche sportive collocano
i telemetri laser Bushnell ai
vertici mondiali della precisione.
I telemetri laser oggi autorizzati
anche in competizione.
Dal 1° gennaio 2006, i telemetri
laser sono autorizzati sui campi
e nelle competizioni (Quando la
regola 14-3/0.5 dell’USGA è in vigore
nelle regole locali.). L’USGA e
il Royal & Ancient permettono ormai
agli organizzatori del torneo
e ai club, di autorizzare o meno
l’utilizzo degli strumenti di misura
delle distanze (in funzione delle
regole locali). Del resto, il Golf
Nazionale ha deciso di cambiare
le regole locali e di permettere ai
Il miglior modo di scegliere la mazza giusta e di
fare un buon tiro!
• Precisione a +/- 1 m per una portata da 5 a 1465m.
• Ingrandimento: 7x
• 3 modi d’acquisizione dell’obiettivo
• Ottica con trattamento multistrato su tutte le
superfici
• Trattamento Rainguard,
completamente impermeabile 23 Life club giugno luglio 13
• Dimensione: 4,3 x 12 ; 9 x 9,4 cm
propri giocatori di utilizzare un
telemetro.
Il Pinseeker 1500 Tournament
Edition, il più innovativo.
Utilizzato oggi dal 95% dei professionisti
del PGA Tour, il Pinseeker
1500 Tournament Edition
è il punto di riferimento in questo
settore. Sergio Garcia, ambasciatore
Bushnell, è effettivamente un
acceso fan dei telemetri laser di
questa marca. Il Pinseeker 1500
Tournament Edition è potente,
stabile e compatto, ma è soprattutto
l’unico telemetro laser al mondo
a essere dotato della funzione
“PINSEEKER”. Questa permette
di visualizzare unicamente la bandierina,
escludendo lo sfondo del
green!
Il gioco passa a una velocità superiore,
una vera rivoluzione.
Terminata l’era del tempo perso
nel misurare una distanza prima
di tirare un colpo, avrete vicino a
voi ciò che è ormai considerato la
15ma mazza. Notevole il rispar-
pubbliredazionale
rivoluzionano il mondo del golf!
mio di tempo: un giocatore può
guadagnare di media un quarto
d’ora in una partita a due. Gli stessi
club sono molto favorevoli a questo
strumento, poiché permette
loro di far giocare più persone sul
medesimo campo, e dunque d’aumentare
il proprio profitto.In attesa
di una legalizzazione generale
del suo uso, il telemetro Pinseeker
vi permetterà di fare notevoli progressi.
Del resto, la Federazione
Francese del Golf, di cui Bushnell
è partner tecnico, suggerisce di testare
questi telemetri nel Golf Nazionale.
Sicuramente, l’utilizzo dei
telemetri dà un certo vantaggio a
chi li utilizza per gli allenamenti
perché, nel giorno della competizione,
il giocatore avrà un occhio
più agguerrito e una migliore padronanza
delle distanze.
• Peso: 365g
• Alimentazione: batteria 9 volts
• Prezzo: 599€
• Garanzia: 2 anni
Per informazioni relative all’acquisto:
B.P.O. ITALY tel. 011.5162921
Mail Customer Service: italia@bushnell-europe.com
www.bushnell.com
pubbliredazionale
Campionati Mondiali
]
Universitari
di Golf
Nelle foto, due scorci del Circolo Golf
Torino e Il Comitato Organizzatore e la
delegazione FISU ospiti del presidente del
Circolo golf Torino Lorenzo Silva.
24 Life club giugno luglio 13
CIRCOLO GOLF TORINO dal 4 al 9 SETTEMBRE 2006
www.wcgolf2006.com
Dal 4 al 9 settembre 2006 si svolgeranno
presso il Circolo Golf
Torino gli undicesimi Campionati
Mondiali Universitari di Golf,
l’ultima grande manifestazione
internazionale prima dell’Universiade
Invernale Torino 2007 (17-
27 gennaio).
I Campionati fanno infatti parte
del Progetto Universiade, un ricco
insieme di eventi sportivi e culturali
che ormai da due anni accompagnano
e costituiscono il brillante
corollario della preparazione
della più grande manifestazione
sportiva universitaria, l’Universiade
appunto.
I Mondiali Universitari di Golf vedono
come organizzatori il Centro
Universitario Sportivo Italiano
(CUSI) e la Federazione Italiana
Golf (FIG). All’evento parteciperanno
oltre 20 nazioni per un to-
tale di circa 200 studenti universitari.
Gli atleti migliori si sfideranno sui
due percorsi da 18 buche del Circolo
Golf Torino; emergerà tra di
loro un nuovo Molinari? Edoardo
ha infatti iniziato la sua carriera
internazionale ai Mondiali Universitari
della passata edizione in
Thailandia; un notevole trampolino
di lancio, visti i successi che sta
riscuotendo!
Il programma prevede, oltre alle
gare universitarie, anche una “Pro-
Am dei Presidenti” aperta appunto
ai presidenti dei Circoli italiani,
oltre che agli sponsor e agli invitati
del Comitato, della Federazione
e della FISU (Federazione Internazionale
Sport Universitario).
Sarà una settimana intensa di
sport: l’eleganza del golf si combinerà
con i valori dello sport
universitario per dar vita ad un
campionato ricco di emozioni e di
divertimento: un’altra occasione
per mettere in mostra le bellezze
di Torino e per promuovere il golf
sul territorio.
I partecipanti sono tutti studenti
di età compresa tra i 18 e i 26
anni, arrivano da ogni parte del
mondo, celebrando così un’autentica
sintesi di studio e sport!
La manifestazione riceverà l’attenzine
dei media e un’ampia copertura
televisiva attraverso Sport
Italia ed EuroSport, con resoconti
di 30 minuti sul canale nazionale
e 26 minuti sul palinsesto Paneuropeo
all’interno di “Wednesday
selection”.
I Campionati Mondiali Universitari
di Golf si possono seguire anche
on-line su: www.wcgolf2006.
com. Durante le competizioni nel
Circolo saranno allestiti e aperti
al pubblico un Hospitality Village,
meeting point sportivo, professionale
e mondano, e uno Sponsor
Village.
Vi aspettiamo dal 4 al 9 settembre
2006 al Circolo Golf Torino ai
Campionati Mondiali Universitari
di Golf.
vela
Giraglia Rolex Cup
26 Life club giugno luglio 13
Sole, mare e vento sono alle porte e
la stagione velica sta entrando pienamente
nel vivo. Cogliamo l’occasione
per inaugurare l’appuntamento
con il mare, segnalando la
Giraglia Rolex Cup che si terrà nel
mese di giugno.
La “Giraglia” è una regata leggendaria
che questo anno compie 53
anni. Nata nel 1952 per volere
di Beppe Croce, Presidente dello
Yacht Club Italiano e di René Levainville,
Presidente dello Yacht
Club de France, la regata prende
]
Appuntamento a Saint - Tropez
il nome dalla sperduta isoletta a
nord della Corsica, che ogni anno
viene doppiata dai partecipanti in
una prova classica di competenze
veliche.
La prima edizione della Giraglia
fu disputata nel luglio del ‘53 su
percorso Cannes - Giraglia - Sanremo.
La regata era però concepita
in modo da cambiare senso del
percorso ogni anno: un anno le
barche partivano da Cannes per
arrivare a Sanremo, mentre l’anno
successivo completavano il percor-
so in senso inverso, partendo dall’Italia
per arrivare in Francia. Nel
corso degli anni il porto di partenza
o di arrivo francese è cambiato,
ma è sempre rimasto immutato il
numero delle miglia da percorrere.
L’ attuale percorso è Saint-Tropez
- Giraglia - Genova.
Alla prima edizione della Giraglia
parteciparono 22 barche, nelle
edizioni successive il numero dei
partecipanti è costantemente aumentato,
fino a superare da tempo
i cento iscritti e ad avvicinarsi al
traguardo dei 200, il che significa
più di 2500 velisti in mare!
Da sette anni la Giraglia ha trovato
un partner ufficiale in Rolex e
ha avuto un tale impulso da diventare
una delle più seguite regate
del Mediterraneo, un evento ricco
di fascino che attira centinaia di
imbarcazioni tra le più belle ed importanti
della vela internazionale.
Nel 2006 la regata è organizzata
dallo Yacht Club Italiano, sotto
l’egida della FIV (Federazione Italiana
di Vela) e della FFV (Federazione
Francese di Vela), con la
collaborazione della Città di Saint-
Tropez, dello Yacht Club Francese
e della Società Nautica di Saint-
Tropez.
Tra domenica 11 e martedì 13
giugno si disputeranno 3 regate
costiere, su campi di regata nelle
acque antistanti Saint-Tropez, con
un percorso di lunghezza massima
pari a 35 miglia. Mercoledì 13
partiranno da Saint-Tropez sia la
regata d’altura Giraglia Rolex Cup
che il Trofeo “Lui e Lei”, con percorso
Saint-Tropez - Ile du Levant
- La Giraglia - Genova. Venerdì 16
e sabato 17 giugno i vincitori sa-
ranno premiati a Genova.
La Giraglia Rolex Cup è parte del
Trofeo D’altura del Mediterraneo,
che nel 2006 viene disputato nelle
regate lunghe delle seguenti manifestazioni
veliche: Coppa Carlo
Negri Regate Pirelli a Santa Margherita
(4-7 maggio), organizzata
dallo Yacht Club Italiano; Settimana
dei Tre Golfi Progetto Italia
a Napoli (19-27 maggio), organizzata
dal Circolo del Remo e della
Vela Italia; Giraglia Rolex Cup a
Saint Tropez (11-19 giugno), organizzata
dallo Yacht Club Italiano e
Rolex Middle Sea Race (21-28 ottobre)
Valletta, Malta.
La regata lunga della Giraglia Rolex
Cup è parte anche del Trofeo “Lui
e Lei”, che riguarda anche le prove
LA NOSTRA SKIPPER
Marta Azzolin è velista appassionata ed istruttrice di vela (FFV) per
l’associazione Sea Land di cui è Presidente dal 2002 (www.sealandweb.
org).
Amante del mare, si occupa di cetacei dal 1993. Attualmente collabora
con l’Università di Torino e diverse organizzazioni internazionali per
progetti di conservazione dei cetacei nel Mediterraneo. Tra i suoi progetti
di ricerca, studi sull’ecologia e la bioacustica dei cetacei odontoceti. Per
lavoro ha navigato nel Mediterraneo, nell’Oceano Indiano, nel Pacifico
e nei Caraibi.
Insieme all’associazione Sea Land propone un modo diverso di diverso
di fare vela, di stare sul mare, di vivere nel vento, per la salvaguardia
dell’ambiente naturale.
Con Sea Land naviga durante tutto l’arco dell’anno. Tra autunno e primavera
l’associazione propone corsi di vela per principianti e per esperti,
con l’arrivo della bella stagione comincia invece l’attività di crociera.
Questa estate Sea Land navigherà nelle acque dei cosiddetti “Caraibi”
italiani, nella cornice dello splendido ambiente naturale di Corsica e Sardegna,
su “Didisi”, un bellissimo 12 metri da crociera e regata, con un
ponte caratterizzato da ampio spazio per la manovra e il relax ed un ambiente
sotto coperta accogliente e perfettamente attrezzato per lunghe
crociere d’altura e viaggi in mare.
Gli imbarchi estivi sono offerti a singoli o a gruppi, a neofiti o ad esperti.
Gli imbarchi avvengono alla Maddalena, a Porto Massimo, ogni domenica
e gli sbarchi ogni sabato successivo. La quota di partecipazione parte
da 450€/settimana.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Marta Azzolin, tursiope.
ve@libero.it, 346 3782213
d’altura della regata Pirelli, Coppa
Carlo Negri. Al trofeo partecipano
tutte le imbarcazioni superiori ai
31 piedi, con equipaggio costituito
da due persone, un uomo ed una
donna, di età superiore a 18 anni.
Ma la Giraglia non è amata solo per
il suggestivo percorso velico, ma
anche per i suoi eventi a terra, tra
cui spiccano i magnifici festeggiamenti
organizzati dallo Yacht Club
Italiano di Genova in collaborazione
con le strutture locali francesi
nell’antica fortezza, in occasione
della premiazione dei tre giorni di
regate costiere.
La giraglia è un evento mozzafiato,
una leggenda che si rinnova
ogni anno, un impegno da non
perdere!
Marta Azzolin
viaggi italia
Bagno]
Vignoni
Appuntamento in piazza
I suoi paesaggi avevano contribuito
a commuoverci mentre eravamo
in trepidazione per la storia
d’amore tra il conte Laszlo (Ralph
Finnies) e Katherine (Kristin
Scott-Thomas) nel capolavoro
holliwoodiano Il paziente inglese.
L’infermiera Juliette Binoche,
confidente dell’aviatore ferito, si
aggirava per le strade della Val
d’Orcia, consacrata dalla capitale
di celluloide come set di sogno.
In questo paesaggio, la Toscana
doc dove i viaggiatori dall’accento
british si accapigliano per
contendersi cascinali e poderi
delimitati da cipressi a fuso, sorge
Bagno Vignoni. E’una frazione di S.
Quirico d’Orcia, un pugno di case
corteggiate dal sole al tramonto,
che così, arrossiscono e si chiudono
attorno alla piazza. Già, la piazza.
E’ proprio questa che fa di Bagno
Vignoni un posto unico al mondo.
Se normalmente in piazza ci si
va per passeggiare o scambiare
pettegolezzi in un dehors, qui ci si
va per fare il bagno. Le acque che
sgorgano da una sorgente di acqua
termale a 50°, alimentano la vasca
del 1500 che costituisce la piazza
del borgo. Qui ci si viene per curare
reumatismi ed acciacchi alle vie
respiratorie, e lo si fa immergendosi
nelle acque dove si ritemprarono
Lorenzo Il Magnifico e Santa
Caterina da Siena, proclamata
Santa da quel Pio II Piccolomini
che regalò all’Italia la magia della
vicina Pienza, di cui commissionò
la ricostruzione, trasformando un
antico borgo insalubre in una città
ideale.
Bagno Vignoni presenta ancora
oggi un assetto urbanistico
inalterato nel tempo, con la vasca
termale chiusa su tre lati da una
cinta muraria di un metro e mezzo,
e attorno le case e alcuni edifici
progettati dall’architetto Bernardo
Rossellino, tra cui il loggiato in cui
si riposava Santa Caterina.
Le acque termali un tempo
fornivano una serie di mulini lungo
il fiume. L’area oggi è diventata
un parco aperto al pubblico: il
Parco dei Mulini, nato grazie a
un riuscito recupero della zona da
parte del Comune di San Quirico.
Eleonora Mori
13 giugno luglio Life club 31
32 Life club giugno luglio 13
Dove dormire
Agriturismo Due Terre
Podere Pozzo, località Cosona,
Pienza
Tel. 0578-749518
E-mail: info@agriturismodueterre.com
L’antico casale in pietra del podere Pozzo, ospita la spettacolare struttura
dell’agriturismo, restaurato nel rispetto del disegno originale. Affacciato
sulle colline della Val d’Orcia, a due passi da Pienza, Montepulciano,
Montalcino, l’agriturismo è una sintesi ideale di tradizione e confort.
Caminetto e vasca idromassaggio nelle due gandi suites.
Podere Santa Barbara
53040 Montefollonico SI
Tel. 0577669659
E-mail: le regge@tuscany.nu
Santa Barbara è un’antica e affascinante casa colonica, costruita nel XVIII
secolo, che vede immutato il suo impianto originale, caratterizzato dal
loggiato coperto.
La Locanda del Loggiato
Piazza del Moretto 30
Bagno Vignoni
Tel. 0577-888925
Ricavata in uno stabile del Trecento, la locanda accoglie i visitatori con
lo charme dell’antico pavimento in cotto, delle travi in legno, dei vecchi
stemmi nobiliari e dei letti a baldacchino. Il tutto affacciato sulla piazza
del borgo, con la magia dei suoi vapori.
Dove mangiare
Ristorante dal Falco
p.zza Dante Alighieri, 3
Pienza SI
Tel. 0578-749856
E-mail: ristorantedalfalcopienza@virgilio.it
Il più vecchio e tradizionale ristorante di Pienza, aperto da oltre trent’anni.
Pasta fatta in casa e prodotti della campagna circostante. Prestigiosa
cantina, da segnalare Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano,
Chianti Classico.
]
La regina dei pueblos blancos
Ronda
viaggi europa
Ci sono luoghi che rimangono
nel cuore, lì, in bilico, sul balcone
dei ricordi, dove ci si affaccia per
avere una vertigine, tentati di tornare
indietro, di buttarsi giù. Uno
di questi luoghi è Ronda, nel cuore
dell’Andalusia delle ferias, dei
gitani, delle colline arroventate
dal sole e della ruta de los pueblos
blancos, quell’itinerario che si snoda
attraverso i borghi immacolati
dei palazzetti mudejar, dei patios
in fiore, delle maioliche dei bar de
tapas, e li infila ad uno ad uno,
come perle di un rosario. Ronda
è un nido d’aquila, si inerpica su
una scogliera a picco sul fiume
Guadalevin, ed è come tagliata in
due da un fendente di sciabola, che
ha generato l’impressionante burrone
dove si erge il Puente Nuevo,
risalente al Settecento. Quello
stesso periodo vide la costruzione
della Plaza de Toros, la più antica
di Spagna.
Ronda è una delle capitali della
tauromachia; qui, Pedro Romero
sancì le regole della corrida applicate
poi in tutte le arene, ma l’importanza
della storia del borgo andaluso,
che procede di pari passo con
quella della sua Plaza de Toros, non
si limita a una questione di codici:
il borgo dove è più spettacolare
l’architettura della nobleza rural,
con i suoi reticoli moreschi impreziositi
da motivi rinascimentali e
barocchi, vanta un parterre di visitatori
di tutto rispetto. Qui giunse
il barbuto Ernest Hemingway,
che vi soggiornò nel 1925, anno
di pubblicazione di In our Time,
e trovò a Ronda ispirazione per
alcuni episodi di Per chi suona la
campana. Qui arrivò Orson Welles,
appassionato di corride e amico
fraterno del matador Antonio Ordonez,
presso il cui giardino sono
state sparse le ceneri del regista di
Quarto potere. In fotografie color
seppia custodite presso il Museo
Taurino, ricavato in una galleria
sotto le gradinate dell’arena, i volti
di Welles, di Hemingway, della
superba Ava Gardner, sorridono
accanto a Dominguin, a Manolete,
a El Cordobes.
Vent’anni prima Ronda aveva visto
l’arrivo del poeta tedesco Rainer
Maria Rilke, che soggiornò nel
1913 presso l’Hotel Reina Victoria.
La sua stanza, la 208, è una sorta
di capsula del tempo, niente è stato
mutato: il suo scrittoio col piano
in pelle, la lampada liberty, la tappezzeria
a fiori. Tutt’oggi il Reina
Victoria, nonostante gli acciacchi
del tempo, rimane una delle mete
più ambite dai viaggiatori che sostano
a Ronda.
Un’altra figura ha reso celebre il
pueblo, ma la sua anima era nella
fantasia di Merimée, il suo carattere
nella musica di Bizet, la sua
bellezza nel film che Francesco
Rosi ambientò qui e le dedicò: Carmen,
la sigaraia ribelle fuggita per
amore sulle montagne insieme ai
briganti.
Non si sa se la bellissima andalusa
sia esistita o meno, ma nelle sere
di qui, sulle terrazze affacciate
sulla fenditura abissale del Guadalevin,
con la settecentesca casa
del Rey Moro decorata da azulejos,
con il suggestivo arco di Felipe V
che reca alla moresca Alcazaba,
con il vecchio minareto della chiesa
di Santa Maria, complice forse
un bicchiere di sherry locale, pare
di vederla, camminare furtiva e
sparire in un patio, lasciando a noi
l’ultimo fotogramma di una chioma
corvina.
Eva Morletto
Dove Dormire
Parador
Situato nel cuore della cittadina,
su una terrazza mozzafiato
a picco sul precipizio.
Il fiume scorre 120 metri più
sotto. Camere luminose, vista
senza eguali, servizio di
lusso, ampia piscina, cucina
raffinata, ricca di piatti tipici
della tradizione Andalusa.
Plaza de Espana
29400 Ronda
Tel. 0034-952877500
Mail: ronda@parador.es
El Molino del Santo
La struttura di questo vecchio
mulino è stata trasformata
in una specie di villaggio
composto da diversi studios,
ognuno attrezzato con bagno
e mobili rustici. Piscina sotto
i salici piangenti. Luogo di
charme.
Bajada de la Estacion
Tel. 034-952167151
molino@logicontrol.es
Dove mangiare
Pedro Romero
Vera e propria esposizione di
memorabilia taurine di tutti
i generi. Tra le specialità
culinarie: sopa del picadillo,
a base di uova e prosciutto,
pernice in salsa di vino bianco.
Calle Virgen de la Paz,18
Tel. 0034-952871110
viaggi mondo
36 Life club giugno luglio 13
] Terra Santa
Le albe di Gerusalemme sono
gloriose. La nebbiolina trafitta
dai primi raggi del sole dona alla
città l’atmosfera di un dipinto sacro.
Con un pizzico di fantasia invece
delle gru sopra ai residence
in costruzione si immaginano le
Cronaca di un viaggio in Israele
macchine da assedio dei Crociati,
mille anni fa. Poi la luce del giorno
raggiunge i palazzi sul Monte Sion
e la cupola d’oro della moschea di
Omar inizia a scintillare. Lungo il
muraglione che oggi sorregge la
spianata delle moschee e che pri-
ma di Cristo era la base del tempio
di Salomone, comincia la preghiera
al Muro del Pianto degli ebrei
ortodossi, vestiti di nero con marsine
e cappelli ottocenteschi.
La Gerusalemme antica è racchiusa
in un chilometro quadrato. I
quattro quartieri, cristiano, musulmano,
armeno ed ebraico, sono
contenuti all’interno delle mura
fatte costruire in calcare bianco da
Solimano il Magnifico nel 1500.
Una concentrazione unica al mondo
di chiese, moschee e sinagoghe.
Ma al di là del misticismo, Yerushalayim
(questo il nome in ebraico)
è anche una bella città che per
legge ha conservato un colore uniforme.
Tutte le case sono rivestite
della stessa pietra calcarea con la
quale furono costruite case e palazzi
della città vecchia. Per cui
al tramonto i raggi del sole fanno
sembrare color ambra tutti gli edifici.
La chiamano “Gerusalemme
d’oro” mica per nulla.
Il luogo più importante per la Cristianità
è la chiesa del Santo Sepolcro
che sotto due cupole grigie
accoglie le ultime stazioni della Via
Crucis. Il Gòlgota, il blocco di roccia
alto come una casa di due piani
sul quale i Romani crocifiggevano
i condannati, oggi è inglobato da
una cappella greco-ortodossa. Inginocchiandosi
sotto un piccolo
altare e infilando il braccio in una
buca si arriva a toccare il punto
esatto sul quale poggiava la Croce.
Pochi metri più in basso una lastra
di marmo rosso ricopre la pietra
sulla quale venne adagiato il corpo
del Cristo per essere lavato e avvolto
nel sudario. A una trentina di
metri ecco il Santo Sepolcro, sotto
la cupola più grande della chiesa.
E’ contenuto in un’edicola, un tempietto
ricoperto di marmo dono
degli Zar di Russia. I luoghi Santi
sono divisi tra le varie confessioni
cristiane. Il lato sinistro del Sepolcro
è riservato ai Cattolici, con uno
spazio tenuto dai Francescani. Sul
retro del tempietto c’è un altare
dei Copti egiziani, sul davanti una
cappella greco ortodossa. A qualche
metro da lì il sepolcro di Nicodemo
è nelle mani degli Assiriani
Giacobiti, i cristiani di Mesopotamia,
in tempi recenti perseguitati
da Saddam Houssein. Altri angoli
della grande chiesa sono riservati
ai cristiani Armeni, come la mistica
cappella della Croce Ritrovata
e ai cristiani Copti, che hanno la
loro piccola chiesa sul tetto e due
cappelle lungo le scale che scendono
all’interno. Le cappelle, minuscole,
sono divise in tre settori da
varie cancellate: nel primo spazio i
fedeli, quindi i preti officianti che
si spostano per le celebrazioni all’altare,
nascosto agli sguardi della
gente. Altri luoghi regalano grandi
emozioni a Gerusalemme. Il Getsemani,
la grotta che ospitava un
frantoio e che serviva a Gesù per
predicare; l’Orto degli Ulivi e la
grotta dove il messia insegnò ai
discepoli il Padre Nostro: tutto è
ospitato sulle pendici del Monte
degli Ulivi che fronteggia le mura
e offre un panorama mozzafiato
della città Santa.
Ho attraversato la Galilea fino alle
alture del Golan, passando da Nazareth
e attraversando la piana
di Armaggeddon, dove secondo il
libro dell’Apocalisse avrà luogo la
battaglia finale tra le forze del Bene
e quelle del Male. Vi rassicuro: è
una pianura coltivata e verdeggiante,
che ispira molta serenità.
A Cafarnao, sulle sponde del lago
di Tiberiade, ho visitato la casa
del pescatore che ospitò il Cristo.
Il suo nome era Simone ma fu la
prima pietra sulla quale venne edificata
la Chiesa e da allora fu chiamato
Pietro. Non distante c’è Tabgah,
il posto della moltiplicazione
dei pani e dei pesci. Su ciascuno
dei luoghi santi alla cristianità è
stato edificato un edificio sacro. Se
esistono tracce di chiese bizantine,
significa che il luogo è autentico.
Perché la Palestina subì a partire
dal 500 d.C. l’ondata di conquista
Persiana e successivamente quella
Araba e gli edifici religiosi cristiani
vennero rasi al suolo. La storia di
Israele, la Terra Promessa da Jehovah
al popolo ebraico in fuga dalla
schiavitù egiziana, ha radici molto
profonde. La si respira a Masada,
la fortezza sul Mar Morto che fu
il luogo di una resistenza ostinata
alla dominazione romana, fino al
suicidio di massa pur di non cadere
in schiavitù. Impressionante il deserto
della Giudea, che scende da
Gerusalemme fino al Mar Morto.
Il grande lago salato e senza vita,
lungo 70 km, è la depressione naturale
più profonda del pianeta, a
400 metri sotto il livello del mare.
Le sue acque tonificano la pelle,
ma attorno solo nelle oasi come
quella di Ein Gedi può sopravvivere
la fauna e la flora.
L’altro volto del Paese scosso dalle
violenze dell’eterno conflitto arabo-israeliano,
è quello di un Paese
in cui vivono 7 milioni di persone:
ebrei, arabi musulmani, cristiani e
drusi; vivono la loro quotidianità e
lavorano fianco a fianco.
Maurizio Di Maggio
Dove dormire
Addar Hotel
10, St. Georges Street - 97200 Jerusalem
I proprietari sono una delle famiglie il cui albero
genealogico si intreccia con la storia millenaria
della città. Ospitato in un affascinante edificio
dell’Ottocento, l’Addar è punto di riferimento per
viaggiatori sofisticati e meta abituale per consoli e
ambasciatori.
A little House in Bakah
1, Yehuda Street - 93627 Jerusalem
Delizioso hotel di charme in stile ottomano, circondato
da un giardino di pini secolari.
Dove mangiare
Ristorante Eucalyptus
7, Horkanus Street, 2nd floor - Jerusalem
Reservations: 02-6244331
Un indirizzo sicuro per gustare la cucina tradizionale
di Israele.
84 Life club marzo aprile 06
distribuito da Keyco s.r.l.
]
personaggio
Daniele Fissore
Il “maestro” di golf
“Anche voi giornalisti siete un po’
strani, come noi artisti”. Mi dice
così, mentre i nostri passi scricchiolano
all’unisono sulla ghiaia
del viale nella sua bella tenuta a
Savigliano. Bene, mi rilasso, da chi
esordisce così, mi sarà perdonato
anche qualche strafalcione. Daniele
Fissore, il pittore dei green, è
uno a cui piace osservare il mondo.
E’ uno innamorato delle cose,
di chi o di che cosa, per pazienza
o per destino, decide di stargli accanto.
Mi mostra la sua casa prima
dei suoi quadri. E’ una cascina
che risale al Trecento, antico possedimento
di famiglie nobili piemontesi:
ci sono affreschi, soffitti
a cassettone, il pavimento un po’
sbilenco, gatti magri che osservano
curiosi attraverso le porte, la
luce di un pomeriggio di maggio
che gioca con le ombre delle cose
antiche. C’è un roseto, un sacco di
fiori, e il regalo che Daniele ha scelto
per il proprio compleanno: dieci
pini neri che stanno trovando collocazione
nel parco. Poi lo studio,
un fienile chiuso da una grande
vetrata. E’ come se fra i suoi quadri
si sentisse più a casa rispetto a
fuori, rispetto alle stanze decorate,
al viale di ghiaia, al gigantesco
cortile col vecchio forno del pane.
Si sente a casa, lo vedo da come
tira fuori una sigaretta, e da come
i convenevoli si fanno racconto.
Innanzitutto la domanda che
più ti aspetti, perché il green?
Negli anni Settanta ero a Londra,
città per animi curiosi, piena di stimoli;
nel mio ritorno a Torino negli
Ottanta, trovai una città grigia, ste-
Sopra: “Green e Mare” - 1998
acrilico su tela
13 giugno luglio Life club 41
Sopra: “Autoritratto” - 1976
acrilico su tela
Nell’ altra pagina: “Opposizione” - 1974
acrilico su tela
42 Life club giugno luglio 13
rile, desolata. Non era la Torino di
oggi, ma lo stereotipo che ha tenuto
lontani i visitatori per anni: la città
delle fabbriche, delle giornate di nebbia,
delle ciminiere. Dal mio studio in
un seminterrato osservavo le gambe
della gente che passava. Tutto questo
mi disorientava, questo grigio mi opprimeva,
avevo bisogno di rifugiarmi
nei ricordi dell’Inghilterra, di certi
paesaggi, di certi spazi verdi che avevo
visto. Per i primi green mi ispirai
al campo da golf dell’isola di St Andrews
in Scozia, un posto magnifico,
un verde brillante in grado di rincuorare…così
ho continuato a dipingere i
campi, e dal ricordo reale ho finito per
attingere all’immaginario puro. I miei
campi da golf nella realtà non esisto-
no, sono spazi ideali.
I green hanno avuto immediatamente
successo?
Vuoi sapere cosa mi è stato detto all’inizio
da un gallerista a cui li avevo
proposti? “Il verde non va”. Proprio
così, come se si trattasse di carta da
parati…poi cominciarono ad essere
considerati dalla critica e dalla committenza,
forse complice anche la
diffusione che il gioco del golf ebbe in
Italia, a partire dalla fine degli anni
Ottanta. Prima era uno sport misconosciuto.
Quando la passione per il
golf attecchì anche nel nostro Paese,
contribuì senza dubbio ad aumentare
la curiosità per la mia opera.
Mi verrebbe da dire che la curiosità
per la sua opera fu senza dubbio
alimentata dagli incredibili contrasti
di luce che i suoi quadri dal vivo
impongono a chi li osserva. Sono
ipnotici, invitano a perdersi nelle
dune smeraldo, sembrano porzioni
di infinito. Daniele Fissore
non è un giocatore, ammette con
candore di non avere mai preso un
bastone da golf in mano, ma dello
sport pare aver capito l’essenza,
che traduce in una metafora sulla
vita.
Il golf? E’ pensare, mirare lontano,
raggiungere la palla, per formulare
ancora altri pensieri e un altro obiettivo,
sempre più lontano.
E quali sono i tuoi obiettivi?
Che cosa vuoi comunicare col
green?
Il quadro è mio finché lo dipingo. Dopo
diventa di chi lo osserva. In qualcuno
questi spazi infiniti suscitano inquietudine,
qualcun’altro ne coglie il lato
bucolico, rilassante. Non posso imporre
un messaggio, non posso suggerire
una sola chiave di lettura…
Stai lavorando a qualche progetto
nuovo?
Dammi una mano, ti faccio vedere…
dice, invitandomi a togliere l’involucro
di nylon da un paio di tele
Vedi? Vedo grigio e vedo figure
abbozzate, e il tutto, nonostante
i tratti sfocati, comunica un realismo
quasi opprimente. E’ il riflesso
della televisione spenta. Dipingo
ciò che vedo nello schermo della tv
spenta. Per me una conferma: il
genio di questo outsider dell’arte
contemporanea, di chi, in tempo
di concettuale, ha imposto un iper
realismo di matrice rinascimentale,
di chi si è ispirato a manierismo
e a sfondi caravaggeschi per affrontare
dimensioni urbane postmoderne
e drappeggi su divise da
tribù giovanile anni Ottanta.
E’ il nuovo tema a cui lavoro, vediamo
che ne sarà…
Si rilassa Daniele, con la sua ennesima
sigaretta tra le dita, il bianco
frizzantino che imbottigliano in
cascina, la musica di Chet Baker
che inonda lo studio, insieme all’odore
di acrilici e di erba tagliata
di fresco. Sta bene qui, quest’uomo
che sa osservare il mondo, anche
attraverso la televisione. Spenta.
Eva Morletto
mostre
44 Life club giugno luglio 13
In Les mots et les images (1929),
pubblicato a Parigi su La révolution
surréaliste, René Magritte afferma
che “tutto tende a far pensare
che ci sia una debolissima
relazione tra un oggetto e la
sua rappresentazione”; colpisce
il fatto che negli stessi anni L.
Wittgenstein approfondisca
filosoficamente una simile
intuizione. Non v’è alcun dubbio
infatti sulla importanza che la
Magritte in mostra a Como
“portata” concettuale della pittura
di questo artista belga è venuta
ad assumere nel corso degli anni.
In mostra a Villa Olmo fino al 16
luglio, i sessanta dipinti ad olio - ai
quali si aggiungono una ventina
di disegni e lettere illustrate-
consentono al visitatore di
“scoprire” un surrealismo diverso
da quello di un Mirò e, in genere,
degli artisti più vicini alla poetica
di André Breton, come Max
Genio surrealista
Ernst e Andrè Masson. In questi
ultimi l’operare artistico ruota
per così dire attorno all’energia
creativa liberata dall’automatismo
psichico, attorno ad una
gestualità direttamente attivata
dall’impulso inconscio e solo
parzialmente filtrata dalla comune
soglia coscienziale. I quadri di
Magritte che si possono osservare
a Como testimoniano una
diversa elaborazione del concetto
stesso di surrealismo: permane
certamente la dimensione onirica
della figurazione ma, ed è qui la
differenza, le immagini risultano
potenziate da un raffinato e
paradossale concettismo.
Non si tratta di un paradossale
tanto spettacolare quanto effimero
quale lo si ritrova in Dalì. Quello
di Magritte è un paradossale
che coinvolge la natura stessa
dell’immagine, la sua essenza
medesima; paradossale, insomma,
è l’immagine in quanto tale.
Da tali presupposti si può capire
la scarsa considerazione di questo
artista per gli aspetti puramente
estetici della sua pittura (che, del
resto, non presenta alcun interesse
sotto il profilo tecnico-formale
palesando un certo accademismo);
come il pittore stesso afferma:
“L’arte della pittura è un’arte del
pensiero”.
Osservando una delle opere,
tra le più note del maestro
belga, presentate negli ambienti
neoclassici di Villa Olmo, L’ Empire
des lumières (1961), vediamo
un uomo ritratto in un modo
sfacciatamente convenzionale ed
il cui volto risulta parzialmente
coperto da una pipa dipinta come
se si trattasse di un trompe - l’oeil.
Evidentemente il significato del
quadro non può risiedere nelle
due figure del borghese con la
bombetta e della pipa che gli si
pone di fronte. Ciò che invece
fa “urlare” le immagini dipinte è
la loro associazione incongrua,
la loro straniante, banale
coesistenza. Magritte non ritrae
il sogno, non giunge all’astrazione
per render conto di intime
pulsioni vitali. Con la sua pittura
“semplice” e narrativa -memore
della lezione di De Chirico- porta
sulla superficie della tela una
specie di “metalogica”-come l’ha
definita R. De Fusco- dal forte
potere liberatorio e rivelatorio.
E a proposito di rivelazione, pare
interessante notare come il valore
conoscitivo e (meta-) concettuale
del surrealismo magrittiano
si avvicini all’idea di un visual
thinking, di un pensiero visivo
operante sulla base di elementi
irrazionali e primariamente
mitici, che proprio dagli anni
venti del secolo scorso andava
filosoficamente esprimendosi
nell’opera di E. Cassirer. Un altro
incantevole dipinto presente nella
mostra di Como è Le Mariage de
]
13 giugno luglio Life club 45
René Magritte.
L’impero delle luci
Como, Villa Olmo
(via Cantoni 1)
25 marzo-16 luglio 2006
Orario:
martedì, mercoledì e giovedì
9.00-20.00;
venerdì, sabato e domenica
9.00-22.00
lunedì chiuso (la biglietteria
chiude un’ora prima)
Biglietti:
euro 9 intero; euro 5 ridotto
(dai 6 ai 16 anni, over 65,
studenti universitari, gruppi)
Per informazioni e prenotazioni
pacchetti turistici:
Comune di Como, Assessorato
alla cultura, tel.
031.252352
Sito Internet:
www.magrittecomo.it
Posta elettronica:
magritte@comune.como.it
46 Life club giugno luglio 13
minuit (1926) dove il senso del
mistero è fortissimo: il luogo
degli sposi, o meglio ancora delle
loro teste, è una terrazza chiusa,
quasi imprigionata da una foresta
capovolta e fiabesca. Lui ci dà le
spalle inabissando lo sguardo
verso la selva e una parete muraria
che a questa si frappone; lei ci
guarda ma il suo volto è assente,
vuoto. L’immagine è inquietante
come un racconto di Poe ma qui le
parole sono assenti come assente
è qualsiasi riferimento razionale
alla realtà.
Quella che in ultima analisi
emerge dalla pittura dell’artista
nato a Lessines nel 1898 e morto
a Bruxelles nel 1967, è una
ossimorica convivenza di pensiero
analitico e pensiero mitico: la
sua è sì pittura surrealista ma è
anche presupposto all’indagine
concettuale - analitica maturata
tra gli anni sessanta e settanta
dall’artista Joseph Kosuth,
nonché stimolo intellettuale per
linguisti e studiosi di semiotica
come M. Foucault il quale,
proprio a Magritte, dedicò un
fondamentale saggio.
Doveroso segnalare infine
l’importanza che l’evento
espositivo curato da Michel
Draguet e Maria Lluisa Borràs
viene ad assumere; le opere
ora a Como, infatti, saranno
definitivamente collocate nel
Museo Magritte di Bruxelles la cui
apertura è prevista per l’aprile del
2007.
Pietro Boschi
]
fotografia
Paolo Siccardi
Il reportage e i suoi protagonisti
Nella pagina precedente: Donna nel
villaggio Zabolotie in Bielorussia al
confine con l’Ucraina.
Sopra: Tahir Emini ultimo Sufi Derviscio
dei Balcani - Macedonia, Tetovo.
48 Life club giugno luglio 13
All’XI Biennale di Fotografia, nel
corso della mostra “Fotogiornalismo
in Italia dal 1945 al 2005”
tenutasi nel maggio 2005 presso
Palazzo Bricherasio, a Torino, c’era
una foto in bianco e nero che colpiva.
Sotto, una didascalia essenziale:
Kosovo, 1998. Fotografia di
Paolo Siccardi. Fotoreportage di
guerra, certo, e il dolore delle donne
rimaste vedove per un conflitto
assurdo, certo, ma c’era qualcosa
di più. C’era quel fattore che permette
di distinguere un’immagine
di cronaca o di reportage, indissolubilmente
legata a un fatto, a un
giorno, a un contesto chiaro, dalla
fotografia pura; quella di Capa e di
Henri Cartier Bresson, per intenderci,
quella in cui l’equilibrio degli
elementi, la composizione, le luci e
le ombre sono in grado di renderla
icona universale. Così come il
miliziano ucciso durante la guerra
civile spagnola immortalato da
Capa o certe istantanee di guerra
di Cartier Bresson ci parlano sì di
tempi e luoghi ben precisi, ma sono
diventate al tempo stesso simbolo
e icona di tutte le guerre, capaci di
coaugulare in sé tutta la gamma di
sentimenti, talvolta contrastanti,
che le guerre, in ogni tempo e luogo,
comportano, così le immagini
di Siccardi ci raccontano i conflitti,
quelli dell’Ex yugoslavia, dell’Afghanistan,
dell’Iraq, ma al tempo
stesso ci rivelano l’umanità che si
confronta con questi eventi, un
dolore intrecciato alla rabbia e alla
speranza, all’inconsapevolezza dei
bambini e alla rassegnazione degli
anziani, un sentimento che si perpetua,
che si ripropone, ogni volta
che la storia volge verso la più tetra
delle sue strade. Il dolore diventa
icona, si smaterializza, si distacca
dalla mera umanità: non si è più
di fronte a un’agghiacciante testimonianza
di guerra, si è di fronte
al Massacro di Chio di Delacroix o
alla Zattera della Medusa di Gericault.
L’armonia della composizione
e la sua intrinseca poesia, appena
suggerita, una nota fugace per
non snaturare il messaggio, sollevano
dalla tragicità dell’evento. Le
fotografie si fanno catartiche.
Paolo Siccardi, classe 1962, è uno
tra i protagonisti della storia del
fotogiornalismo italiano dagli
Anni di Piombo ad oggi. Ha cominciato
documentando i primi
processi per terrorismo; la sua
carriera lo ha visto eccellere nel
reportage, prevalentemente di taglio
sociale. I suoi servizi hanno
trovato ampio spazio sulla stampa
italiana e estera: Time International,
Der Spiegel, Geo Japan, The
Guardian, Courrier Iternational,
D di Repubblica, Famiglia Cristiana,
GQ, Maxim, ecc.
Tra i suoi reportages più significativi:
la guerra in Afghanistan
durante l’invasione sovietica nel
1986, il Nicaragua della rivoluzione
sandinista, la rivolta in Albania
del 1997. Dall‘89 ha seguito
l’evolversi degli avvenimenti nella
ex - Jugoslavia, dal debutto fratricida
in Slovenia nel ’91, passando
dall’assedio di Sarajevo, ai discussi
accordi di Dayton, all’epilogo in
Kosovo e Macedonia nel ’98-99.
Teatro dei suoi servizi anche numerosi
Paesi dell’Africa nord-occidentale
(Senegal, Costa d’Avorio,
Marocco, Repubblica Popolare del
Benin, Togo e la Libia di Gheddafi)
e tutto il Medio-oriente, dove,
come inviato dell’agenzia Marka,
alla quale è legato proprio dal ’91,
ha reso eloquenti testimonianze
sulla Guerra del Golfo.
Eva Morletto
2004 Afghanistan, Kabul, collina del
mausoleo di Nadir Shah, battaglia degli
aquiloni durante la festa del Noroz
]
Lʼ ultima scommessa
di Sofia
Sofia Coppola racconta Marie Antoinette
Ci troviamo di fronte alla terza
prova da regista per la figlia d’arte
Sofia Coppola che, dopo un approccio
originale dalle tinte rosa
scuro con il “Giardino delle vergini
suicide” (1999), dopo l’esperimento
ben riuscito della commedia
“semi-sentimentale” con Bill Murrey,
“Lost in Translation” (2003), ci
propone una rivisitazione storica
della Francia di Luigi XVI, mettendo
in primo piano la vicenda della
giovane Marie Antoinette, interpretata
da Kirsten Dunst.
Interamente girato in Francia e
liberamente ispirato al romanzo
biografico della scrittrice Atonia
Fraser sulla arciduchessa Maria
Antonietta, il film racconta il
dramma della quindicenne promessa
sposa del futuro re, alle prese
con un popolo che non accetta
la sua nazionalità austriaca e che
nel pieno della Rivoluzione la condannerà
alla ghigliottina.
Dai fotogrammi pubblicati e dal
trailer disponibile sul sito ufficiale,
possiamo anticipare costumi da
Oscar della torinese Milena Canonero,
già impegnata sul set di Barry
Lindon ed una fotografia suggestiva
diretta da Lance acord Shore,
già con Coppola sul set di “Lost in
Translation” o con Jonze in “Essere
John Malkovich”. Nel cast figura
anche la nostra Asia Argento
che recita la parte di Madame Du
Barry. La pellicola di Sofia Coppola,
coprodotta dal celebre padre,
parteciperà a maggio al festival di
Cannes ed uscirà nelle sale a partire
dal 26 dello stesso mese. In Italia
arriverà con molta probabilità i
primi di novembre.
Antonio Daniele
film
SCHEDA TECNICA:
Sito:
www.marieantoinette-lefilm.com
www.sonypictures.com/
marieantoinette
Nazione:
U.S.A.
Anno:
2006
Genere:
Drammatico
Regia:
Sofia Coppola
Cast:
Kirsten Dunst, Jason Schwartzman,
Rip Torn, Judy Davis, Asia
Argento, Marianne Faithfull,
Aurore Clément
Sceneggiatura:
Sofia Coppola
Fotografia:
Lance acord Shore
Produzione:
Columbia Pictures Corporation,
American Zoetrope
Distribuzione:
Sony Pictures Releasing Italia
Data di uscita:
26 maggio 2006 (cinema)
FERRO 3 – KIM KI DUK
Anno
Corea del Sud 2004
Genere
Drammatico
Regia
Kim Ki-duk
Cast
Hee Jae, Seung-yeon Lee,
Seung-yun Lee.
Durata
90 ‘
Fotografia
Seong-back Jang
Montaggio
Ki-duk Kim
Musiche
Silvian
Sceneggiatura
Ki-duk Kim
Produzione
Kim Ki-duk Film,
Cineclick Asia
Distributori
Mikado
DVD
] Una poesia
in 35mm
Ferro 3: l’ amore visto con gli occhi di Kim - Ki -duk
Non si può parlare di questo film
senza spendere qualche parola
sul regista Sud Coreano Kim – ki
– duk : un artista, passato dalla
vita militare alla pittura ed arrivato
al cinema in maniera quantomai
spontanea. Ammesso all’ultimo
momento al concorso della
61° Mostra del Cinema di Venezia
nel 2004, riesce ad aggiudicarsi il
Premio Speciale per la regia e importanti
premi della critica. Un’
idea geniale da vita ad una storia
originale rappresentato attraverso
una regia pulita, semplice, impeccabile.
Ferro 3 racconta di un
amore vissuto nel silenzio di una
casa vuota, e ci tiene per 90 minuti
incollati al video con una tensione
davvero piacevole.
Tae – suk incontra Sun – hwa, moglie
di un uomo d’affari miserabile
e violento, se ne innamora e fugge
con lei. I due vivono di volta in volta
in una casa diversa, case lasciate
vuote, abbandonate per brevi
periodi, case che i due riempiono
e scaldano con gesti quotidiani.
Il DVD esce per Dolmen Home
video ed offre alcuni contenuti
speciali tra i quali il “making of” e
uno “speciale sulla Mostra del Cinema
di Venezia”; l’audio, in dolby
Digital 5.1 è sia in italiano sia in
lingua originale con sottotitoli in
italiano. Ferro 3 è un film da aggiungere
alla propria collezione.
Antonio Daniele
Perché “Ferro 3”?
“L’idea mi è venuta per la prima volta nello scorso
mese di ottobre. Stavo togliendo un volantino che
era rimasto impigliato nella serratura della porta
d’entrata del mio appartamento quando mi colpì il
fatto che le case a cui i volantini erano ancora attaccati
dovevano essere rimaste vuote per giorni
[…] Ho voluto fare un film su un uomo che entra in
quella casa e riempe quel vuoto con il suo calore. Ho
voluto io stesso che il titolo internazionale del film
fosse 3-IRON. Chi gioca a golf sa che la mazza n.3 è
quella meno usata. […] In questa immagine vedo la
metafora di una persona abbandonata o di una casa
vuota. Al tempo stesso essa è però anche l’arma con
cui Tae-suk salva Sun-hwa, diventando così anche il
simbolo della speranza in un cambiamento.”
30 Life club marzo aprile 06
distribuito da Keyco s.r.l.
libri
]
David Foster Wallace
“Considera lʼaragosta”
54 Life club giugno luglio 13
La nuova opera del genio della letteratura postmoderna
Un terremoto nel panorama letterario
americano. Qualcuno
l’ha paragonato a Céline, altri a
Pynchon, qualcuno ha azzardato
Joyce. David Foster Wallace è uno
dei più acuti osservatori dell’America
contemporanea. Ha studiato
una visionaria quanto analitica
fenomenologia dei sentimenti
cristallizzati nella società statunitense
in bilico sulla soglia del
nuovo Millennio. Comincia a scrivere
giovanissimo, nei primi anni
di università, durante un periodo
confuso che lui stesso definì: “una
crisi di mezz’età a vent’anni”.
La sua carriera procede sugli scalini
in ascesa di opere narrative
e saggi sui generis sulla cultura
americana pop.
In Considera l’aragosta viene compressa
in un overluggage l’America
tutta intera: le teorie dei repubblicani,
le vecchiette del Midwest,
gli sportivi, il rapporto tra ironia
kafkiana e way of life degli studen-
ti universitari. Un pot pourri dove
ogni dettaglio, ogni voce, ogni sfumatura
di significato è sottolineata
con arguzia, profondità, fantasia
vulcanica.
Tutto si definisce con tre avverbi
e con tre aggettivi: ferocemente
ironico, costantemente folle, ammirevolmente
coraggioso. Come
afferma Zadie Smith: “Wallace ha
semplicemente il genere di cervello
che viene voglia di frequentare.
Fidatevi.”
Dana Miller
]
Novastar
“Another Lonely Soul” esce finalmente in Italia
Esce per la Warner “Another Lonely
Soul” il nuovo album di Novastar,
al secolo Joost Zweegers, cantautore
belga dall’ appeal musicale
dei Coldplay con i quali condivide
il direttore di mixaggio Michael
Braurer (X&Y).
Novastar, già molto famoso in Belgio
e nel resto d’Europa per le sue
melodie romantiche e po’ struggenti,
è in radio e nelle tv musicali
con il singolo “Never back down”,
brano esemplare per tutto l’album
che porta alla mente artisti quali
Embrace o Athlete. Zweegers ha
all’attivo un altro album (“Novastar”
uscito sempre per la Warner
nel 2000) e importanti esperienze
live, come ad esempio l’apertura
del tour europeo del 2001 di uno
dei suoi idoli: Neil Young. E’ un
singolare musicista polistrumentista
che offre il meglio di sè dal
vivo ma bisogna dire che anche
con questo album ha dato un’otti-
ma prova intrecciando testi poetici
con melodie nostalgiche che si
ricordano dopo il primo ascolto. L’
album, uscito in Belgio nel 2004 e
solo ora in Italia, conta dieci brani
che si ascoltano senza intoppi uno
dietro l’altro: da sottolineare il singolo
“Never back down”, “Faith” e
“This is the road to nowhere”.
Nicola Alberti
suoni
Dettagli:
NOVASTAR
ANOTHER LONELY SOUL
Sito:
www.novastar-music.com
Etichetta :
Warner
13 giugno luglio Life club 55
06 marzo aprile Life club 45
]
economia&lavoro
Unit-linked:
la polizza “globalizzata”
L’ esperto propone:
Affidare il proprio patrimonio in
gestione ad una primaria banca
internazionale, in una delle principali
piazze finanziarie del mondo,
provvedendo nel contempo al futuro
dei propri figli. Il tutto in piena
trasparenza e senza spostarsi
dall’Italia. Si tratta di un’opzione
quanto mai reale, resa possibile da
un contratto di assicurazione sulla
vita. In forza della prima Direttiva
europea, successivamente modificata
dalla Direttiva 2002/83/CE,
le compagnie di assicurazione
aventi sede in uno Stato membro
possono offrire i loro prodotti in
tutto il territorio dell’Unione europea
in regime di libera prestazione
di servizi (LPS). Naturalmente
i prodotti assicurativi offerti in
ciascuno Stato europeo devono essere
conformi con la normativa e
la regolamentazione locale. Alcune
compagnie assicurative estere, soprattutto
quelle con sede in Irlanda
ed in Lussemburgo, ma anche
certe compagnie inglesi ed olandesi,
si sono attrezzate con un’offerta
cross-border adatta ad una pluralità
di Paesi. Vanno per la maggiore
le polizze di assicurazione sulla
vita unit-linked, il cui rendimento
è per l’appunto collegato (linked)
alle quote (units) di fondi d’investimento.
Anche a questo proposito
i Paesi europei che hanno
maggiormente valorizzato la propria
industria finanziaria offrono
potenziali vantaggi ai cittadini
di tutta l’Unione europea. Fatti
salvi alcuni necessari controlli di
qualità, infatti, le compagnie assicurative
irlandesi e lussemburghesi
possono inserire nelle loro
polizze i cosiddetti investimenti
alternativi, quali hedge funds,
fondi di private equity o di venture
capital, fondi immobiliari, e così
via. Tutti questi attivi sono invece
sostanzialmente preclusi ad una
compagnia assicurativa italiana.
In effetti nei Paesi anglo-sassoni
non è del tutto inusuale che le polizze
assicurative vengano almeno
in parte investite direttamente in
immobili, auto d’epoca o perfino
cavalli da corsa. L’inclusione di
queste tipologie d’investimento in
Italia potrebbe dare dei problemi
di carattere sia pratico sia fiscale:
un esempio per tutti è l’imposta di
registro sui trasferimenti immobiliari.
Resta comunque valido il
principio per cui una polizza unitlinked,
al di sopra di una certa dimensione
patrimoniale stimabile
13 giugno luglio Life club 57
in qualche centinaia di migliaia di
euro, può essere totalmente personalizzata
secondo le indicazioni
del cliente. Si tratta infatti di polizze
assicurative a prevalente contenuto
finanziario, in cui le prestazioni
offerte dalla compagnia assicurativa
sono strettamente legate
all’andamento degli investimenti
sottostanti. Proprio per questo le
scelte d’investimento sono concordate
fin dall’inizio tra la compagnia
assicurativa ed il cliente e
possono essere variate nel tempo,
sempre di comune accordo. Non va
dimenticato che si tratta pur sempre
di contratti di assicurazione
sulla vita, che tradizionalmente
godono di agevolazioni giuridiche
e fiscali. In Italia, in base ad una
legislazione che risale al codice di
commercio del 1882 ed è stata poi
trasferita nell’articolo 1923 dell’attuale
codice civile, le prestazioni di
carattere assicurativo sono impignorabili
ed insequestrabili. Mentre
i redditi derivanti dagli investimenti
sottostanti le polizze sono
equiparati a redditi di capitale e
scontano (attualmente) l’imposta
sostitutiva del 12,5% se sono incassati
dal contraente (ossia, colui
che ha sottoscritto la polizza ed ha
pagato il relativo premio), sono del
tutto esenti se vengono corrisposti
ai beneficiari in caso di morte
dell’assicurato. Quest’ultimo può
coincidere o meno con il contraente:
la durata della polizza è legata
alla sua vita. Le disposizioni relative
ai beneficiari possono essere
integrate e modificate per tutta la
durata della polizza, consentendo
così una programmazione nell’interesse
delle generazioni future.
Disposizioni favorevoli di varia
natura valgono per i contratti assicurativi
– specialmente per quelli
con valenza di risparmio – in tutti
i Paesi europei. Grazie all’offerta
assicurativa in LPS è così possibile
abbinarli alla maggior flessibilità
ed efficienza consentite dalla legislazione
finanziaria più avanzata
degli altri Stati membri, quali Irlanda
e Lussemburgo. Beninteso,
anche se una polizza unit-linked è
offerta in Italia in conformità con
la regolamentazione vigente e sulla
base di contrattualistica in lingua
italiana, si tratta pur sempre di un
investimento estero che può dare
luogo ad obblighi di segnalazione ai
sensi della normativa sul “monitoraggio
fiscale” (D. Lgs. 167/1990).
Se la polizza è sottoscritta tramite
un intermediario finanziario italiano
e le condizioni contrattuali
prevedono che tutti i pagamenti
da parte della compagnia assicurativa
estera avvengano su banche
italiane, peraltro, il contribuente
non ha alcun obbligo di dichiarazione
del possesso della polizza. Se
poi si desidera un maggior grado
di riservatezza – pur nella piena
trasparenza e legittimità dell’operazione
– si può richiedere l’intervento
di una società fiduciaria. Il
mercato europeo delle polizze assicurative
cross-border, ossia vendute
in LPS tra diversi Stati membri
della UE, era complessivamente
dell’ordine di 20 miliardi di euro
l’anno scorso. È un altro segno che
la globalizzazione finanziaria, almeno
su base europea, grazie alla
libera concorrenza tra operatori di
diversi Paesi, può offrire vantaggi
a tutti i cittadini.
panico.paolo@unimore.it
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sapori
Si cena in hotel
60 Life club giugno luglio 13
Cena in hotel? Non consideratela
più una scelta di ripiego, dettata
dalla stanchezza, dagli orari o
semplicemente dalla mancanza
di alternative. E dimenticate la
malinconica immagine di sale
silenziose dove uomini d’affari
e anziane signore cenavano da
soli. Forse era così fino a qualche
tempo fa, ma ora anche in Italia,
come già nel resto del mondo,
emerge una nuova tendenza: si va
a cena nei ristoranti d’albergo. Un
cambiamento che se da una parte
è dovuto alle stelle e alle forchette
che negli ultimi anni sono state
attribuite a numerosi ristoranti
d’hotel, dall’altra sicuramente
è la conseguenza di un diverso
approccio alla cucina alberghiera.
]
Ristoranti trendy negli alberghi di lusso
La quale è radicalmente cambiata
rispetto al passato, abbandonando
quell’uniformità che in generale
la caratterizzava a favore di
scelte ben precise. E privilegia
soprattutto la creatività, nello
stesso tempo valorizzando la
ricca tradizione culinaria italiana.
Nascono così ricette innovative,
che spesso utilizzano ingredienti
del territorio rivisitati in forme
insolite e nuove metodologie di
cottura. Non soltanto in cucina ma
anche negli ambienti c’è la ricerca
di uno stile proprio e di atmosfere
particolari se non uniche. Questo
avviene nei grandi alberghi di
città: come al nuovissimo Bulgari
di Milano, primo albergo della
Maison Bulgari, dove al look
contemporaneo si accompagna
una cucina che coglie il meglio
della tradizione italiana con una
particolare attenzione all’estetica,
in un gioco di colori e di
sensazioni che fanno di ogni pasto
un’esperienza unica e singolare.
Così come a Firenze, al ristorante
Onice di Villa La Vedetta: in una
residenza patrizia ottocentesca
con splendido giardino all’italiana,
ecco un ristorante moderno che
piace ad una clientela giovane e
alla moda per la sua creatività.
E per la capacità di stupire
con accostamenti insoliti, che
vedono ad esempio l’incontro
della tradizione toscana con i
sapori orientali. Ma il vento
del cambiamento si fa sentire
anche in ambienti decisamente
più tradizionali, vere e proprie
istituzioni nel panorama
alberghiero di classe, dove la
cucina ha saputo mettersi al passo
con i tempi ed innovarsi. Un
esempio per tutti, il Grand Hotel
di Rimini: nell’atmosfera che
conserva il fascino e lo splendore
di sempre ha trasformato la
propria cucina all’insegna di
quella leggerezza che, incontrando
le nuove tendenze, nulla toglie ai
sapori. Cambia il paesaggio ma
il concetto rimane al ristorante
“L’ Olivo” del Capri Palace Hotel:
con uno stile e una raffinatezza
tipicamente mediterranea ecco
una cucina campana imprevedibile
e moderna pur nel rispetto della
tradizione locale. E lo stesso vale
per lo spettacolare Hotel Caruso di
Ravello, sulla costiera amalfitana,
recentemente restaurato e riaperto
al pubblico. Qui un’atmosfera
di grande fascino fa da scenario
ad una cucina improntata alla
freschezza e alla semplicità, che
non dimentica tra tante proposte
creative la pizza o i classici
spaghetti.
Ci fermiamo qui, ma l’elenco
potrebbe continuare con tanti
altri nomi. E comunque possono
cambiare le storie, gli scenari, i
sapori ma senz’altro per tutti è
riscontrabile un elemento comune:
la capacità di aver saputo cogliere e
offrire, tra tanti sapori diversi, il
gusto inconfondibile del nuovo.
Chiara Manzo
13 giugno luglio Life club 61
vini
62 Life club giugno luglio 13
]
Una storia curiosa
Acinatico è l’antico nome del Recioto
Veronese. Dell’annata 1928
esistono ancora 7000 bottiglie.
Come siano arrivate sino ai giorni
nostri è una storia che vale la pena
di essere raccontata.
Il ‘28 fu caratterizzato da temperature
estive abbastanza elevate,
con limitate precipitazioni, e da un
inverno molto freddo ed asciutto.
Pertanto si erano verificate le condizioni
ideali per la maturazione,
l’appassimento e l’ottenimento di
un Recioto di alta qualità. Si racconta
inoltre di una lunghissima
macerazione sulle bucce e di una
gradazione zuccherina eccezionalmente
alta.
Dopo 10 anni in botte fu imbottigliato
in bottiglie preziose, fatte a
mano. Durante la seconda guerra
mondiale a Grezzana, nella villa
delle cantine Bertani si stabilisce
Acinatico 1928
un comando dell’esercito tedesco.
I militari ne approfittano e stappano
bottiglie senza ritegno.
Per salvare quelle più pregiate i
proprietari decidono di nasconderle
in gran segreto in una cascina
lì vicino, murate nel sottosuolo.
Sotto i bombardamenti i registri
bruciarono e l’oblio protesse quelle
7.000 bottiglie. Almeno fino al
1984, quando durante alcuni lavori
di ristrutturazione nella cascina
i muratori, buttando giù un muro,
le trovarono.
Il vino è ancora integro ed eccellente.
Alla Bertani hanno deciso
di non metterlo in vendita ma di
destinarlo a degustazioni eccezionali
e ad aste di beneficenza. Una
bottiglia di Acinatico 1928 vale
9.000 euro.
Maurizio Di Maggio
eauty&wellness
Febbre
da fieno
64 Life club giugno luglio 13
]
Piaceri naturali
Se da bambini vi divertiva rotolarvi
sull’erba e oggi, più compostamente,
calpestare il “green”…
allora ciò che fa per voi è un bagno
di fieno. É un’ immersione in erba
tagliata di fresco in via di fermentazione,
nota anche come “fitobalneoterapia”:
una cura naturale
antica ed efficace che trae origine
dall’usanza dei contadini di riposarsi
dalle fatiche della giornata e
recuperare energie dormendo nel
fieno. Il segreto di questa pratica
terapeutica sta nelle piante officinali
contenute nella miscela di
erbe, i cui principi attivi vengono
efficacemente assorbiti dall’organismo
grazie al caldo umido prodotto
dalla fermentazione.
A tal fine si utilizzano erbe di montagna
raccolte fresche e poste a
fermentare naturalmente in grandi
vasche per alcuni giorni fino a
raggiungere una temperatura di
circa 60 gradi. Il trattamento prevede
l’immersione completa in un
letto di erba calda per una durata
variabile dai dieci ai venti minuti.
Segue un riposo di 40-60 minuti
su un lettino di reazione, durante
il quale si manifesta una sudorazione
molto intensa che scompare
gradualmente dopo 3-4 ore. Il
senso di benessere è immediato e
durevole: a questo si accompagna
un’azione purificante, grazie anche
all’assorbimento dei principi
attivi dalle erbe, nonché un effetto
tonificante dovuto alla stimolazione
della circolazione periferica.
Gli effetti curativi dipendono invece
dalle proprietà delle diverse
erbe che compongono il mix, il
quale pertanto può variare secondo
il luogo di raccolta. In generale
la fitobalneoterpia, che richiede
in media un ciclo di una decina di
immersioni, è indicata nel trattamento
delle osteoartrosi primarie
e secondarie, di forme reumatiche
particolari non acute, oltre che in
caso di dolori post-reumatici, spa-
smi muscolari, rigidità articolari.
La fitobalneoterapia è nata nelle
zone montane dell’Austria, dell’Alto
Adige e del Trentino ed è
qui pertanto che viene praticata
presso numerosi centri benessere.
Nel cuore di Merano, immerso nel
verde di un luogo esclusivo, il Park
Hotel Mignon vi offre la possibilità
di rilassarvi usufruendo del reparto
wellness e della professionalità
del suo staff. A vostra disposizione
trovate piscina e idromassaggio,
sauna finlandese, bagno turco,
doccia-avventura, tepidario, centro
fitness. E qui potrete non solo
sperimentare i benefici dei bagni
di fieno, ma anche lasciarvi tentare
dal bagno alle mele o dal bagno
di Cleopatra o ancora dai diversi
tipi di massaggi e di trattamenti
per il viso e per il corpo studiati
per le più specifiche esigenze.
Chiara Munnia
Un indirizzo:
Park Hotel Mignon
Via Grabmayr 5
39012 Merano
Tel.0473-230353
www.hotelmignon.com
]
lifestyle
Contemporary
dream
L’arte contemporanea in hotel
68 Life club giugno luglio 13
Se la definizione di museo vi porta
immediatamente ad atmosfere
cupe e polverose o all’opposto
ad ambientazioni fredde e
distanti, ebbene concedetevi
un soggiorno in uno dei nuovi
alberghi che stanno sorgendo
in Europa, lidi in cui il piacere
dell’ hotel di lusso si unisce alla
gioia visuale del percorso d’ arte.
Vi renderete conto che qui il
cliché serioso qui è totalmente
rivoluzionato e trova un suo
nuovo armonioso modo di essere
in quello che può essere definito
come hotel di design: alberghi a
cinque stelle, unici e particolari
nelle sue caratteristiche
in quanto concepiti come
mostre permanenti d’arte
contemporanea.
In Italia, in una villa patrizia,
situata nel cuore della Valpolicella
a soli sette chilometri da Verona,
è nato il Byblos Art Hotel Villa
Amistà. Nel corso dei secoli ha
subito successive trasformazioni.
L’architetto Michele Sanmicheli
nel Quattrocento realizzò il corpo
centrale in stile veneziano
operando sui resti di una
“casa forte” romana. L’attuale
costruzione risale al 1700 ed
è opera dell’architetto Ignazio
Pellegrini. Al suo interno si
possono ammirare affreschi e
reperti originali di entrambe le
epoche, recuperati attraverso
accurati restauri filologici. Un
magnifico parco di ventimila
metri quadri circonda la residenza,
offrendo tranquillità e scorci
suggestivi con le sue fontane
quattrocentesche, le piante secolari
ed un’ampia piscina.
Ma oggi ciò che più sorprende
entrando in Villa Amistà è
l’atmosfera unica e spettacolare,
ricca di quei contrasti che
caratterizzano un ambiente
estroso ma nello stesso tempo
elegante. Qui infatti la storia si
fonde con la contemporaneità
degli arredi interni, frutto della
creatività del noto designer
Alessandro Mendini, e con le
numerose opere di artisti di fama
internazionale che fanno di questo
hotel un vero e proprio museo
d’arte contemporanea e design.
Ciò significa scoprire in ogni
angolo per esempio le opere di
Vanessa Beecroft, Beatriz Millar e
Cindy Sherman; oppure gli oggetti
di Alessandro Mendini, Giò Ponti
e Sandro Chia; o ancora le sculture
di Sol Lewitt, Arnaldo Pomodoro e
Anish Kapoor.
Qui stanze e suites, in tutto
settanta, sono state pensate come
un’insolita scenografia in un
preciso itinerario che, partendo
dalla scalinata d’ingresso dove
spiccano le opere di Jean Michel
Othoniel, spazia nel grande salone
in cui un prezioso lampadario
veneziano convive con oggetti di
design innovativo. Un percorso
che prosegue nel Peter’s Bar,
impostato sulle opere inedite
di Peter Halley, E si completa
nel ristorante, aperto anche alla
clientela esterna, dove si ritrova
lo stesso stile: piatti innovativi
e ricercati, che esaltano nello
stesso tempo sapori regionali,
internazionali e d’altri tempi,
vengono proposti in un ambiente
improntato alla sobrietà in cui
tuttavia nulla, dagli arredi alle
porcellane fino all’argenteria
firmata Giò Ponti, è lasciato al
caso. E perfino nella cantina
quattrocentesca, dove trovano
posto trecento etichette di vini
accuratamente selezionate,
gli arredi tradizionali sono
armoniosamente abbinati ad
elementi di design e opere d’arte
contemporanea. Completa l’hotel
un attrezzato centro benessere,
coordinato da Henri Chenot, dove
è possibile sottoporsi a massaggi
e cure estetiche, fanghi, cromo e
idroterapia.
In un gioco di contrasti dove
convivono moderno ed antico,
sobrietà e sfarzo, tradizione
ed eccentricità anche i piaceri
dell’ospitalità, della tavola e del
benessere fisico trovano dunque il
modo di sposarsi con la creatività.
E qui l’arte di vivere si incontra
finalmente con il vivere d’arte.
Chiara Manzo
auto
Una nuova lady a quattro ruote
Mercedes]
GL 320
Ovunque e comunque. Ma con
classe. Potrebbe essere questo lo
slogan per descrivere in poche
parole le qualità dell’ultima nata
di casa Mercedes, la GL 320 Cdi.
Un’auto elegante, proporzionata,
spaziosa (porta fino a sette persone
all’occorrenza) con la quale la
casa di Stoccarda intende fissare
un nuovo parametro di riferimento
nel segmento di mercato dei
Suv di lusso. La GL è un all-road
in grado di “coccolare” i propri passeggeri
nel tradizionale uso stradale,
ma anche di poter affrontare
percorsi più impegnativi. Il tutto
nel più grande comfort di marcia,
grazie alla comodità e spaziosità
degli interni e all’ottimo livello
di insonorizzazione. Imponente
e sicura, la GL non lascia alcun
dubbio sulle sue aspirazioni di
conquistare un segmento di mercato
altamente competitivo. Il suo
linguaggio stilistico trasmette
forza ed esclusività. Linee levigate
e potenti, sagomati elementi
cuneiformi e dettagli incisivi conferiscono
a questo esclusivo fuoristrada
un’immagine di dinamicità
anche da fermo. L’ ampia carrozzeria
(5.088 mm di lunghezza,
1.920 mm di larghezza, 1.840 mm
di altezza) appare perfettamente
proporzionata. L’abitacolo, impreziosito
con materiali pregiati, dà
vita alla tipica atmosfera di benessere
Mercedes-Benz. A bordo
si respira il gusto di un viaggio in
prima classe: sia per un breve giro
in città che durante un lungo tragitto
di centinaia di chilometri, o
un’escursione su terreni impervi.
In sintonia con le molteplici possibilità
di impiego di questo versatile
fuoristrada, il climatizzatore auto-
matico “Thermatic”, di serie sulla
GL 320 Cdi, offre ai passeggeri
una temperatura sempre gradevole,
in pieno inverno come nelle
giornate più calde. Altri equipaggiamenti
interni di serie comprendono,
tra gli altri, i rivestimenti in
pelle “Artico”, i sedili anteriori regolabili
elettricamente ed un tetto
trasparente panoramico sopra la
terza fila di sedili. Ovviamente,
come tutte le Mercedes, l’ eleganza
delle forme e il lusso degli interni
vanno di pari passo con le dotazioni
nel campo della sicurezza. La
GL si avvale dei vantaggi della carrozzeria
autoportante, coniugando
una robustezza ottimale con
un’intelligente struttura leggera
in acciaio. Il risultato è un’eccellente
sicurezza passiva. La cellula
dell’abitacolo ad alta resistenza costituisce
poi una base efficace per
i sistemi di protezione degli occu-
72 Life club aprile maggio 12
panti, che comprendono gli airbag
adattivi a doppio stadio per il lato
guida e passeggero anteriore, i sidebag
anteriori di serie, a richiesta
per la fila centrale di sedili, oltre
ai windowbag per tutte e tre le file
di sedili, dal montante anteriore
all’ultimo posteriore. Infine è disponibile
su richiesta l’innovativo
sistema di protezione preventiva
degli occupanti “Pre-safe”, una novità
assoluta: la sua peculiarità più
interessante è il collegamento e la
sinergia in rete tra i vari sistemi di
sicurezza passiva e attiva. Si avvale
infatti dei sensori dei diversi
sistemi di controllo della dinamica
di marcia, come ABS, Brake Assist
(BAS) ed ESP, ottimizzando la
funzione protettiva degli elementi
di sicurezza passiva in situazioni
potenzialmente critiche. Per
quanto riguarda invece la guida,
il Suv di Stoccarda garantisce una
dinamica di marcia eccellente in
ogni condizione, grazie alla trazione
integrale permanente “4Matic”;
ma il particolare che colpisce maggiormente
è la maneggevolezza di
questa vettura, nonostente le dimensioni
imponenti. Potere delle
sospensioni automatiche (di serie)
e del preciso servosterzo parametrico.
Inoltre il sistema “Airmatic”,
espressamente modificato per un
tipo di impiego fuoristrada più impegnativo,
consente di aumentare
l’ altezza libera dal suolo, secondo
necessità, fino ad un massimo di
307 millimetri, incrementando la
profondità di guado a 600 millimetri.
Un’ultima occhiata, quindi,
ai motori. La GL è dotata dei nuovi
propulsori diesel V6 e V8, entrambi
Euro 4, rispettivamente di 224
e 306 Cv. Tutte le versioni della
GL sono equipaggiate di serie con
il cambio automatico a sette marce
“7G-Tronic” con “direct select”.
Nell’insieme la vettura ha prestazioni
da grande berlina unite a
consumi contenuti, fra i più basi
nella categoria, frutto dei nuovi
motori all’avanguardia e all’ottimo
coefficiente aerodinamico. Il
nuovo Suv Mercedes-Benz è stato
presentato in anteprima mondiale
in occasione del North American
International Auto Show (NAIAS)
di Detroit, nel gennaio 2006. La
clientela europea della casa dalla
stella a tre punte potrà trovare la
GL in commercio a partire da settembre.
Marco Mussini
moda
Trend estivo 2006
Patrizia ] Pepe
13 giugno luglio Life club 75
76 Life club giugno luglio 13
Nuovi giochi di tagli, linee e
colori per la collezione estiva
della stilista fiorentina Patrizia
Pepe. Per la hot season, i canoni
classici del tailleur si offrono
a interpretazioni creative che
rompono gli equilibri e ammiccano
a una nuova femminilità dove
sobrietà e malizia si coniugano
alla perfezione.
Osare è la parola d’ordine per
colori e accessori: accostamenti
forti, inediti, e una collezione ricca
di spunti e traboccante fantasia
per quanto riguarda borse, scarpe,
ijoux. Ci sono così stivali e sacs in
morbide bicromie, parure bouquet,
borse fiore, sandali gioiello.
Le gonne si fanno minimal, la
fantasia floreale arriva nei top o in
romantiche robes a sfidare il rigore
del monocolore.
La donna di Patrizia Pepe gioca con
stili diversi, inventa una seducente
sinergia di classico e funny, di
suggestioni metropolitane e
atmosfere british garden, di
tenerezza e carattere.
Per un’estate in cui la moda sia
spunto per realizzare cose mai
fatte…
E.M.
13 giugno luglio Life club 77
tendenze
bollé
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78 Life club giugno luglio 13
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13 giugno luglio Life club 79
distribuzione
GOLF
Abruzzo
Il Cerreto di Miglianico Pescara Golf & Country
Club Miglianico CH
San Donato Santi di Petruro AQ
Abruzzo Golf Brecciarola CH
Calabria
San Michele Golf Club Cetraro CS
Montechiarello Ortì RC
Feudo Montalto Limbaldi VB
Campania
Volturno Golf Castel Volturno CE
Club Sport. Univ. Napoli Napoli
Napoli Circolo Golf Arco Felice NA
Emilia Romagna
Le Fonti Golf Club Castel San Pietro Terme
BO
Bologna Golf Club Monte
San Pietro BO
Argenta Golf Club Argenta FE
Modena Golf e Country Club
Colombaro di Formigine MO
Croara Country Club
Loc. Croara Nuova di Gazzola PC
Castell’ Arquato Golf Club
Castell’ Arquato PC
Golf Promotion Academy BO
Molino del Pero Monzuno BO
Golf Club riviera San Giovanni in
Marignano RN
Casalunga Golf Club Castenaso BO
Cus Ferrara Ferrara FE
I Fiordalisi Maglianico Forlì
La Bastardina Agazzano PC
Piacenza Golf PC
La Rocca Golf Club Sala Baganza PR
Salsomaggiore Golf & Country Club
Salsomaggiore Terme PR
San Valentino Golf San Valentino di Castellarano
RE
Riolo Golf & Country Club Riolo Terme RA
Matilde di Canossa Golf Club
S. Bartolomeo RE
Santo Stefano Campagnola RE
Rimini Golf Club Associazione
Sportiva Villa Verucchio RN
L’ Augusto Cavacento
Cento FE
Molino Del Pero
Monzuno BO
Il Cus
Ferrara
L’ Adriatico Golf Club Cervia
Milano marittima RA
Friuli Venezia Giulia
80 Life club giugno luglio 13
L ife club
I L M A G A Z I N E D E L T U O S T I L E D I V I T A
Grado Golf Club Grado GO
Gorizia Golf Capriva del Friuli GO
Gorizia Golf San Floriano GO
Castel D’Aviano Golf Castello di Aviano PD
Golf Club Trieste Trieste TS
Udine Golf Club Fagagna UD
Lignano Golf Club Lignano sabbiadoro UD
Tarvisio Golf e Country Club
Tarvisio UD
Lazio
Fiuggi Terme Golf Club Fiuggi FR
Belmonte Golf Belmonte in Sabina Rieti
Golf Centro d’Italia Rieti
Golf Colle dei Tetti Poggio Catino Rieti
Eucalyptus Golf Club Aprilia ROMA
Castelgandolfo Golf Club Castel
Gandolfo ROMA
S.S. Golf Marco Simone Guidonia ROMA
Nettuno Golf Club Nettuno ROMA
Olgiata Golf Club Roma ROMA
Fioranello Golf Club Roma ROMA
Parco De’medici Golf Club Roma ROMA
Circolo del Golf di Roma Acquasanta Roma
ROMA
Arco di Costantino Golf Club Roma ROMA
Parco di Roma Golf Club Roma ROMA
Real ROMA
Marediroma Ardea ROMA
Le Querce Golf Club Sutri VT
Tarquinia Tarquinia VT
Real Roma
Liguria
Golf Sant’Anna Cogoleto GE
Rapallo Circolo Golf e Tennis
Rapallo GE
Arenzano Golf Club Arenzano GE
Circolo Golf degli Ulivi Sanremo
Sanremo IM
Marigola Lerici Golf Club Lerici SP
Filanda Golf Club Albisola Superiore SV
Garlenda Golf Club Garlenda SV
Lombardia
Bergamo l’Albenza Golf Club Almenno San
Bartolomeo BG
Parco dei Colli Golf Club Bergamo BG
La Rossera Golf Country Club
Chiuduno BG
Franciacorta Golf Club Nigoline di Corte
franca BS
Gardagolf Country Club
Soiano del Lago BS
Arzaga Golf Club Carzago di Calvagese della
Riviera BS
Circolo Golf Bogliaco Toscolano
Maderno BS
Ecco dove trovarlo gratuitamente
La Pinetina Golf Club Appiano
Gentile CO
Carimate Golf Club Carimate CO
Monticello Golf Club Cassina
Rizzardi CO
Il Torrazzo Golf Club Cremona CR
Golf Club Lecco Annone Brianza LC
Castello di Tolcinasco Golf e Country Ambrosiano
Golf Club Bubbiano MI
Associazione Sportiva Molinetto
Villa Paradiso Golf Club
Cornate D’Adda MI
Green Club Lainate Lainate MI
Barlassina Country Club
Lentate sul Seveso MI
Le Rovedine Golf Club
Noverasco di Opera MI
Milano Golf Club
Parco Reale di Monza MI
Brianza Golf & Country Club
Usmate Velate MI
Circolo di Campagna Zoate Golf Club Zoate di
Tribiano MI
Vigevano santa Martretta Golf Club Vigevano
PV
Varese Golf Club Luvinate VA
Le Robinie Golf Club Solbiate
Olona VA
Associazione Sportiva Golf dei Laghi Travedona
Monate VA
Crema Golf Club Crema
San Vito Golf San Vito di Gaggiano MI
Mirasole Noverasco di Opera MI
Panorama Golf Varese
Ponte di Legno Golf club
Ponte di Legno BS
Lanzo Golf Club Lanzo Intelvi CO
Menaggio Ecadenabbia Golf Club
Grandola ed Uniti CO
Villa d’ Este Circolo Golf
Montorfano CO
San Vito San Vito di Gaggiano MI
Salice Terme Golf Country Club
Rivanazzano PV
Aprica Golf Club Aprica SO
Bormio Golf Club Bormio SO
Valtellina Golf Club Caiolo SO
Marche
Amici del Conero Golf Club Sirolo AN
Molise
Varvarusa Filgniano Isernia
Piemonte
Margara Circolo Golf Fubine AL
Le Colline Acqui Terme AL
Villa Carolina Golf Club Capriata d’Orba AL
Colline del Gavi Golf Club
Tassarolo AL
Golf Feudo di Asti Asti
Cavaglià Golf Club Cavaglià BI
Living garden Golf Club Cossato BI
Cherasco Golf Club Cherasco CN
Bogogno AS Circolo Golf Bogogno NO
A.S. Golf Club Novara Bellinzago
Novarese NO
Arona Golf Club Borgoticino NO
I Girasoli Golf Club Carmagnola TO
La Margherita Golf Club
Carmagnola TO
Golf Club Druento Cascina I Merli Druento
TO
La Romanina Golf Club Favria TO
Moncalieri Golf Club Moncalieri TO
I Ciliegi Golf Club Pecetto TO
San Giovanni dei Boschi Golf Club
San Giovanni Canavese TO
Stupinigi Golf Club Torino TO
Circolo Golf Grugliasco Grugliasco TO
Iles Borromees Golf Club Brovello
Carpugnino VB
Verbania Golf & Sporting Club
Verbania Fondotoce VB
Lago di Salasco Golf Salasco VC
La Serra Golf Club
Valenza AL
Biella Le Betulle Golf Club
Magnano Biellese BI
A.S. Gagliassi Golf Club delle Langhe
Monforte d ‘Alba CN
Associazione Sportiva Circolo Golf Cuneo
Boves CN
Golf Club Limone co’ di Paris
Limone Piemonte CN
I Pioppi Golf Club
Madonna dell’ Olmo CN
Il Bricco Golf Club Venasca CN
Castelconturbia Golf Club
Agrate Conturbia NO
Associazione spotiva I Roveri
Fiano TO
Claviere Golf Club Claviere TO
Golf Club Bardonecchia I Ginepri
Bardonecchia TO
La Mandria Druento TO
Le Fronde Golf Club Avigliana TO
Sporting Club Sestriere Circolo Golf
Sestriere TO
Torino Circolo Golf Fiano TO
Alpino di Stresa Golf Club
Vezzo VB
Pian di Sole Circolo Golf
Premeno VB
Golf Club Mena - Valsesia
Scopello VC
Puglia
Barialto Golf Club Casamassima BA
Acaya Golf Club Acaya LE
Riva dei Tessali Golf Club Castellaneta TA
San Domenico Golf
Savelletri di Fasano BR
Sardegna
Is Molas Circolo Golf
Santa Margherita di Pula CA
Is Arenas Golf & Country Club
Narbolia OR
Pevero Golf Club Porto Cervo SS
Sa Tanca Golf Quartu Sant’Elena Cagliari
Golf Club Puntaldia San Teodoro NU
Golf Club Stintino Stintino SS
Sicilia
Il Picciolo Golf Club
Castiglione di Sicilia CT
Le Madonie Collesano PA
Toscana
Firenze Ugolino Golf Club Grassina FI
Castelfalfi Golf & Country Club
Montaione FI
Poggio dei Medici Golf Club Scarperia FI
Golf Club Toscana Il Pelagone
Gavorrano GR
Punta Ala Golf Club Punta Ala GR
Maremma Golf Club Fonteblanda GR
Argentario Golf Monte Argentario GR
Elba Golf Club dell’Acquabona
Portoferraio GR
Cosmopolitan Golf Club Tirrenia LI
Versilia Golf Club Pietrasanta LU
Tirrenia Golf Club Tirrenia PI
Montecatini Golf Club Monsummano Terme
PT
Le Pavoniere Golf & Country Club Prato
Golf Casentino Poppi AR
Golf Montelupo Montelupo Fiorentino FI
Golf Fontevivo San Miniato PI
Valdichiana Golf Bettolle-Sinalunga SI
Golf Club Hermitage Porto Ferraio GR
Maremello Golf Club Fonte Blanda GR
Trentino
Alta Badia Golf Club
Corvara in Badia BZ
Carezza Golf Club Nova Levante BZ
Golf Club Passiria Merano
San Leonardo in Passiria BZ
Lana Merano Lana BZ
Petersberg Golf Club Petersberg BZ
Pustertall Brunico BZ
Dolomiti Golf Club
Seio di Sarnonico TN
Folgaria Golf club Folgaria TN
Golf Club Tesino La Farfalla
Pieve tesino TN
Rendena Golf Club Bocenago TN
Umbria
Antognolla Golf Club Antognolla PG
Perugia Golf Club Ellera Umbra PG
Caldese Città di Castello PG
Golf Lamborghini Panicale Panicale PG
Golf La Romita Terni
Val d’ Aosta
Courmayeur et Grandes Jorasses Golf Club
Courmayeur AO
Golf Club Aosta Arsanieres
Gignod AO
Golf Club del Cervino
Valtournenche AO
Golf Club Gressoney
Gressoney Saint Jean AO
Pila Golf club - Valle d’ Aosta
Gressan AO
Veneto
Castelfranco Castelfranco Veneto TV
Golf Club Paradiso del Garda Peschiera del
Garda VR
Golf Club Villafranca
Villafranca di Verona VR
Golf Club della Montecchia
Selvazzano Dentro PD
Frassanelle Golf Club Rovolon PD
Padova Golf Club Valsanzibio di
Galzignano Terme PD
Albarella Golf Club Rosolina RO
Golf Club Rovigo Rovigo RO
Asolo Golf Club Cavaso del Tomba TV
Villa Condulmer Golf Club
Zerman di Magliano Veneto TV
Ca’ della Nave Golf Club Martellago VE
Venezia Circolo Golf Alberoni VE
Jesolo Golf Club Lido di Jesolo VE
Colli Berici Golf Club Brendola VI
Golf Club Vicenza Villa degli Olmi Creazzo
VI
Ca’ degli Ulivi Golf Club Marciaga di Costermano
VR
Associazione Golf Club Verona
Sommacampagna VR
Zerman Golf Club Zerman di Magliano Veneto
TV
Cansiglio Golf club Tambre d’ Alpago BL
Terme di Galzignano
Galzignano Terme PD
Golf Club Pra’ delle Torri Caorle VE
Asiago Golf Club Asiago VI
Montecarlo
MonteCarlo Golf Club La Turbie
Svizzera
Gerre Losone Losone
Lugano Magliasco
Patriziale Ascona Ascona
HOTEL / CENTRI BENESSERE
Friuli Venezia Giulia
Nuovo Hotel Daneu Opicina TS
Lombardia
Grand Hotel Terme Sirmione BS
Hotel Principe di Savoia Milano MI
Grand Hotel Como Como CO
Piemonte
Meta S. Giusto TO
Hotel Green Park Cavaglià
Cavaglià BI
Romantic Hotel S. Farncesco
al Campo TO
Hotel Santa Fe S. Giusto Canavese TO
Hotel des Geneys Splendid Bardonecchia TO
Chalet “il capricorno”
Salice d’Ulzio TO
Grand Hotel La Torre Salice d’Ulzio TO
Grand Hotel Principi Piemonte
Sestriere TO
Grand Hotel Sestriere Sestriere TO
Hotel Belvedere Sestriere TO
Hotel Du Col Sestriere TO
Puglia
Hotel La Peschiera Monopoli BA
Riva dei Tessali Golf Hotel
Riva dei Tessali TA
Sardegna
Fortevillage S. Margherita di Pula CA
Is Molas Hotel S. Margherita di Pula CA
Toscana
Grand Hotel Villa Medici Firenze FI
Grand Hotel Bellavista Montecatini Terme
PT
Calidario Venturina LI
13 giugno luglio Life club 81
Umbria
Hotel Villa Montegranelli Gubbio PG
Hotel Brufani Perugia PG
Valle d’Aosta
Hotel Printemps Gressan AO
Veneto
International Hotel Bertha
Montegrotto Terme PD
Hotel Terme La residence
Abano Terme PD
Hotel Terme Esplanade Tergesteo
Montegrotto Terme PD
Hotel Terme Bristol Buja
Abano Terme PD
Hotel President Terme
Abano Terme PD
Grand Hotel Trieste & Victoria Abano Terme
PD
Abano Ritz Hotel terme
Abano Terme PD
Hotel Danieli Venezia VE
Hotel Cipriani & Palazzo Vendramin Venezia
VE
Hotel Terme Preistoriche Montegrotto Terme
PD
YACHT CLUB
Campania
Capri Yacht Club Capri
Circolo del remo e della vela Italia
Napoli NA
Yacht Club Canottieri
Savoia Napoli NA
Friuli Venezia Giulia
Adriatico Yacht Club Trieste TS
Liguria
Yatch Club Italiano Genova GE
Sardegna
Yacht Club Costa Smeralda
Porto Cervo SS
Toscana
Yacht Club Punta Ala Punta Ala GR
Veneto
Compagnia della vela Venezia VE
PUNTI VENDITA / CENTRI SPORTIVI
Emilia Romagna
Fini Sport (Reparto Golf)
Bologna BO
Blue Team Snc Piacenza PC
La Boutique Di Adani
Modena MO
Volpi Di Volpi Raffaele & C
Modena MO
Lazio
Golf House Roma RM
Honeycomb Roma RM
Italgolf Srl Roma RM
Mario Lucchese Roma RM
Bellettini Golf E Cashemere
Cura di Vetralla VT
Golf Bazar Roma RM
Manpieri Centro Moda Olevano
Romano RM
Santoni Store Roma
Liguria
Golf House Spa Garlenda SV
Mauri Adriano Genova GE
Annamode SanRemo IM
Lombardia
L. Fedeli e figlio Srl
Showroom Milano MI
Roberto Cavalli
Showroom Milano MI
Piquadro Milano MI
Santoni showroom Milano MI
Gran Sasso Showroom Milano MI
FABI Showroom Milano MI
Gianni Campagna Milano MI
Gianni Campagna Milano MI
Polos golf e abbigliamento
Milano MI
Golf Project Srl Brescia BS
Golf’us Spa Milano MI
Mister Golf Srl Milano MI
Polos Abbigliamento e Golf
Sig. Spampinato Milano MI
Macrongolf Snc
Castelnuovo Rangone MO
Primiera Golf Varese VA
Cerdelli Abbigliamento Srl
Sarnico BG
Moretti Boutique Spirano BG
Cashmere Cotton & Silk
Milano MI
Dock Of The Bay Srl Milano MI
Ferrario Saronno VA
Il Clan Varese VA
Harbour Club Milano MI
Marche
AreaT Tolentino MC Piemonte
Tecnowear Sport System Trecate NO
Baiotti Uomo Torino TO
Circolo della Stampa Sporting Torino TO
Sport City Torino TO
Ronchi Verdi Torino TO
Golf E Golf Torino TO
Golf Time Srl Torino TO
Nevada Bob’s Torino TO
Botta & B Cuneo CN
Andrew’s Ties Torino TO
Carlo Pignatelli Showroom Torino TO
Puglia
Edward Trani BA
Vi. Ben Boutique Casamassima BA
Versienti Angelo Campi Salentina LE
Aldo Di Battista S.r.l. LE
Boutique Harris Manduria TA
Lord Spa Taranto TA
Toscana
Golf House Srl Impruneta FI
Golf House Castiglione della
Pescaia GR
Commercial Agent Prato
Ugolini A. & Figli Firenze FI
Umbria
Elsa Boutique Terni TR
Veneto
Golf House Spa Zerman TV
Golf House Pianiga VE
Golf Planet Srl Vicenza VI
Golf’us Spa Affi VR
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K E Y C O
GOLF CUP 2006
8 TAPPE | 8 REGIONI ITALIANE
SABATO | 8 APRILE
Asolo Golf Club • Via dei Borghi 1, 31034 Cavaso del Tomba (Treviso)
SABATO | 22 APRILE
Villa d'Este Golf Club • Via Cantù 13, 22030 Montorfano (Como)
SABATO | 6 MAGGIO
Castelgandolfo Golf Club • Via di Santo Spirito 13, 00040 Castelgandolfo (Roma)
SABATO | 27 MAGGIO
Garlenda Golf Club • Via del Golf 7, 17033 Garlenda (Savona)
SABATO | 8 LUGLIO
Versilia Golf Club • Via della Sipe 100, 55045 Pietrasanta (Lucca)
VENERDI | 4 AGOSTO
Courmayeur et Grandes Jorasses • Loc. le Pont-Val ferret, 11013 Courmayeur (Aosta)
SABATO | 9 SETTEMBRE
I Roveri Golf Club • Rotta Cerbiatta 24, 10070 Fiano (Torino)
Ultima Tappa e FINALE SABATO | 16 SETTEMBRE
Bologna Golf Club • Via Sabattini 69, 40050 Monte San Pietro (Bologna)
Saranno premiati
i primi 3 risultati netti di ogni categoria,
più i premi speciali
Le iscrizioni
dovranno pervenire alle rispettive
segreterie dei circoli ospitanti l’evento
entro le ore 12.00 del venerdì (o giovedi) precedente la gara
Regolamento
18 buche stableford giocate secondo le regole
del Royal and Ancient Golf Club of St. Andrews
3 CATEGORIE
1°, 2°, 3°.
Premi speciali
1° LADY, 1° SENIOR, 1° LORDO,
DRIVING CONTEST,
NEAREST TO THE PIN,
HOLE IN ONE,
PREMI A SORTEGGIO.
Finale
potrà accedere alla finale
il primo risultato netto
per ogni categoria di ciascuna tappa
Premi del circuito
i vincitori della finale del Keyco Golf Cup 2006
saranno premiati con un viaggio soggiorno
della durata di una settimana
per informazioni
info@keyco.org