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PRIMO PIANO<br />
Frammenti<br />
di Romolo Garavagno<br />
Neppure la tecnica<br />
difende la vita<br />
E’ terribile pensare che<br />
neppure le aziende con una<br />
alto livello di sicurezza teorico,<br />
possano, attoniti ed esterefatti,<br />
constatare la tragedia più grave.<br />
Si è ripetuto, a Milano, per<br />
l’ennesima volta, un disastro<br />
che si riteneva impossibile,<br />
perché la fabbrica era moderna<br />
e dotata di innovativa<br />
strumentazione. Quattro<br />
morti in ambiente ove vi era<br />
installato un rilevatore per i<br />
gas asfissianti, che non ha dato<br />
allarme.<br />
Amara tragedia, che sottolinea<br />
quanta strada si debba ancora<br />
fare per assicurare scurezza<br />
sui posti di lavoro. Infatti poco<br />
dopo la disgraziata giornata<br />
milanese, un altro morto a<br />
Brescia, con il maciullamento<br />
di un addetto ad un particolare<br />
torchio, che non si è arrestato.<br />
Perché non è entrata in<br />
funzione la sicurezza prevista<br />
nell’apparato? Sempre la<br />
Magistratura è chiamata ad<br />
indagare ed individuare le<br />
carenze sia tecniche come<br />
umane. Ma i morti s aggiungono<br />
ai morti. E’ una catena senza<br />
fine, che non diminuisce. Ci<br />
sono innumerevoli cause e<br />
motivazioni, ma la conclusione<br />
è la stessa: il lavoro, che<br />
dovrebbe garantire la vita d<br />
ogni lavoratore, invece è causa<br />
di morte. La legislazione non è<br />
carente, perché dispone precisi<br />
doveri per ogni settore, per le<br />
strutture, le apparecchiature, i<br />
modi di operare. Sono definiti<br />
corsi anti infortunistici, che<br />
i lavoratori devono seguire e<br />
praticare regolarmente. Ma<br />
senza soluzione di continuità<br />
si assiste a messaggi di<br />
condoglianze, lutti cittadini,<br />
esecrazioni.<br />
Non si deve essere retorici,<br />
non servono le condanne della<br />
disattenzione e dei risparmi<br />
illogici sui mezzi per impedire<br />
disgrazie. Vedano tutti di<br />
capire che la vita è un bene<br />
primario, che non può essere<br />
monetizzato, neppure con<br />
sistemi avanzat e generosi.<br />
Entrando in qualsiasi<br />
supermercato, è facile<br />
rendersi conto della quantità<br />
di plastica, problema al centro<br />
di ogni ragionamento sulla<br />
sostenibilità ambientale, che<br />
circonda gli oggetti e gli<br />
alimenti che acquistiamo.<br />
A prima vista sembrerebbe<br />
esagerata, ma come in molte<br />
questioni, approfondendo si<br />
scopre che forse troppa non<br />
è o, almeno, l’impressione<br />
iniziale non si adatta a tutti<br />
i casi. La razionalizzazione<br />
degli imballaggi, infatti, è<br />
al centro delle riflessioni sul<br />
riciclo. Il Conai, Consorzio<br />
Nazionale Imballaggi, elenca<br />
innanzitutto le funzioni del<br />
packaging e principalmente<br />
“fa sì che un prodotto arrivi<br />
intatto al suo consumatore<br />
finale evitando, così, che<br />
diventi anzitempo un rifiuto”.<br />
Nel tempo l’imballaggio ha<br />
coperto diverse funzioni:<br />
strutturale (protezione e<br />
conservazione del contenuto),<br />
AMBIENTE<br />
Rosa Fenoglio<br />
VALLE BORMIDA<br />
Co sseria, Cairo<br />
Montenotte, Altare,<br />
Piana Crixia, Dego e<br />
Murialdo compaiono tra i<br />
40 comuni liguri decretati<br />
“vincitori assoluti” alla edizione<br />
2017 di “Comuni Ricicloni”.<br />
Le realtà interessate hanno<br />
adottato, tra diffidenze e<br />
difficoltà della prima ora da<br />
parte della cittadinanza, il<br />
sistema del “porta a porta<br />
spinto”, considerato dalla<br />
Regione Liguria e dai teorici e<br />
fautori del “sistema circolare<br />
dei rifiuti” (modello per la<br />
sostenibilità del sistema in<br />
cui non ci sono prodotti di<br />
scarto e le materie vengono<br />
costantemente riutilizzate)<br />
“il migliore” a disposizione,<br />
come dimostrano anche i dati<br />
valbormidesi. Nonostante alcuni<br />
buoni risultati e miglioramenti,<br />
la percentuale complessiva<br />
della raccolta differenziata in<br />
Liguria si attesta al 43,19%,<br />
dato insufficiente rispetto<br />
all’obiettivo del 65% previsto<br />
dalla normativa nazionale, che<br />
registra una crescita rispetto al<br />
35,90% del 2014 e al 38,63%<br />
del 2015. Evidenzia l’assessore<br />
regionale all’Ambiente Raul<br />
Martedì 23 Gennaio 2018 - Anno 4 - N° 3<br />
Anche se la percentuale regionale è ampiamente sotto il 65 %<br />
Comuni valbormidesi nella Top 10 dei<br />
"Ricicloni": il "Porta a porta spinto" paga<br />
VALLE BORMIDA - Il “porta a porta<br />
spinto” è studiato per differenziare la<br />
spazzatura che produciamo in tipologie:<br />
umido, vetro e lattine, plastica, carta e<br />
secco non riciclabile. Il materiale non<br />
riciclabile viene conferito alla discarica<br />
Ecosavona Srl di Vado Ligure mentre<br />
l’umido al Biodigestore di Ferrania. Per<br />
queste categorie di rifiuti, il Comune paga<br />
le aziende dai 100 ai 120 euro a tonnellata<br />
comunicativo (elementi<br />
di messaggio e significato<br />
finalizzati ad attrarre e<br />
informare il consumatore<br />
fidelizzando l’acquirente) e<br />
“di servizio” (creazione di<br />
imballaggi funzionali il cui<br />
uso possa essere prolungato<br />
nel tempo dal consumatore<br />
finale). L’importanza<br />
dell’imballaggio è stata<br />
riconosciuta, relativamente<br />
al settore alimentare,<br />
dall’Organizzazione Mondiale<br />
della Sanità, la quale<br />
afferma che “le carenze o<br />
l’utilizzo inadeguato del<br />
packaging nei Paesi in via<br />
di sviluppo comportavano,<br />
negli scorsi anni, la perdita<br />
e il deterioramento di una<br />
percentuale compresa<br />
tra il 30 e il 50% del cibo<br />
prima ancora di arrivare al<br />
consumatore finale a causa<br />
di danneggiamenti durante<br />
il trasporto e di difficoltà di<br />
conservazione dei prodotti”.<br />
In questo senso “l’imballaggio<br />
L'Assessore Giampedrone in mezzo ai sindaci premiati<br />
Giampedrone che “protagonisti Per i Comuni valbormidesi<br />
di tale incremento sono stati si tratta senza dubbio di un<br />
ancora una volta sopratutto i traguardo importante che<br />
comuni medio-piccoli, passati allinea la realtà locale agli<br />
a tipologie di raccolta più standard nazionali che<br />
adeguate, mentre restano definiscono l’Italia leader<br />
su livelli ancora bassi molti europeo nel riciclaggio dei<br />
dei comuni al di sopra dei rifiuti con una percentuali di<br />
15mila abitanti, con particolare riciclo pari al 76,9% rispetto<br />
riferimento a Ventimiglia, a una media europea del 37%<br />
Sanremo e Genova”, realtà, (Eurostat). Secondo il ministero<br />
a cui si aggiungono Savona e dell’Ambiente, come riporta<br />
altri paesi per un totale di 119 Ansa, la bassa media europea e<br />
comuni su 235 che dovranno il conseguente primato italiano<br />
versare l’addizionale per il sono dovuti “ai Paesi del Nord<br />
mancato raggiungimento del Europa che, pur avendo una<br />
65%. Le sanzioni variano dai differenziata molto avanzata,<br />
1.147 euro (Rovegno) ai 432.113 bruciano metà della spazzatura<br />
euro (Gevova) per uno totale nei termovalorizzatori per<br />
di 715mila euro che, sottolinea produrre energia. Ciò abbassa<br />
Giampedrone, “verranno notevolmente la media dei rifiuti<br />
sempre impegnati in interventi riciclati. Altra causa della bassa<br />
nel settore dei rifiuti”.<br />
media è l’Est Europa, nei cui<br />
di materiale consegnato. Nel primo caso<br />
poiché i rifiuti non saranno più riutilizzabili<br />
e, dunque, non genereranno alcun<br />
mercato successivo, ma dovranno solo<br />
essere smaltiti. Nel secondo caso, invece,<br />
il compost prodotto e venduto richiede<br />
costi di lavorazione tali che rendono<br />
impossibile l’acquisto da parte dell’azienda<br />
del materiale compostabile. Vetro e lattine,<br />
invece, finiscono all’Ecolvetro di Cairo<br />
correttamente progettato<br />
e prodotto ha, quindi, una<br />
funzione essenziale nel<br />
prevenire la perdita delle<br />
risorse utilizzate produrre,<br />
coltivare, allevare o fabbricare<br />
il contenuto della confezione”;<br />
e le risorse non sono<br />
marginali. L’Istituto Italiano<br />
Imballaggio ha dimostrato<br />
che l’impatto ambientale<br />
risulta in media quattro<br />
volte maggiore di quello del<br />
relativo imballaggio. Una<br />
eventuale perdita di prodotto<br />
contenuto avrebbe, quindi,<br />
ingenti impatti ambientali<br />
con conseguente spreco si<br />
risorse”. Se diminuissimo<br />
l’imballaggio, in base a questi<br />
studi, l’impatto ambientale dei<br />
prodotti sarebbe, dunque, ben<br />
più alto.<br />
Se la filiera del riciclo è<br />
composta da tre principali<br />
processi (raccolta differenziata,<br />
selezione e reale processo di<br />
riciclo), sono fondamentali<br />
“anche le fasi a monte<br />
(produzione) e a<br />
v a l l e ( a z i e n d a<br />
trasformatrice delle<br />
materie riciclate in<br />
nuovi oggetti)”.<br />
Diventa, perciò,<br />
importante la<br />
progettazione del<br />
packaging, pensata<br />
p e r i n c e n t i v a r e<br />
il consumatore a<br />
collaborare agendo<br />
correttamente, “ad<br />
esempio rendendo<br />
c o m p l e t a m e n t e<br />
separabili al primo<br />
utilizzo le eventuali<br />
componenti che potrebbero<br />
interferire con le successive<br />
fasi di riciclo dell’imballaggio<br />
principale). Insomma, la<br />
plastica è un problema con cui<br />
stanno facendo i conti Stati<br />
e organizzazioni e, in molti<br />
casi, diventa difficile per il<br />
consumatore farsi un’idea<br />
chiara del ciclo dei rifiuti<br />
(complici anche gli enormi<br />
interessi del settore che,<br />
3<br />
Paese finisce in discarica fino<br />
all’80% dei rifiuti”.<br />
L’attenzione ai riciclo e al<br />
problema dei rifiuti si è<br />
notevolmente alzata a livello<br />
locale, in seguito all’incendio<br />
alla Fg Riciclaggi, episodio sulle<br />
cui cause sta ancora indagando<br />
la magistratura. Sembrerebbe<br />
di origine dolosa. A livello<br />
italiano ed europeo l’obiettivo<br />
comunitario è rendere tutti<br />
gli imballaggi di plastica<br />
presenti sul mercato riciclabili<br />
entro il 2030 (finalità che<br />
motiva il recepimento italiano<br />
delle linee guida europee,<br />
attivo dal 1° gennaio 2018, che<br />
obbliga mercati, supermercati<br />
e negozi a utilizzare sacchetti<br />
biocompostabili suscitando<br />
le ire dei consumatori).<br />
Infine, a livello globale, a<br />
causa delle forti limitazioni<br />
cinesi all’importazione di<br />
rifiuti riciclabili provenienti<br />
dall’Europa che produce, in<br />
particolare rispetto alla plastica,<br />
più materiali riciclabili rispetto<br />
a quanti ne riesce a riutilizzare.<br />
Insomma, anche con il riciclo,<br />
non sembra possibile riutilizzare<br />
tutta la plastica che produciamo,<br />
come ci ricordano ogni giorno<br />
immagini strazianti dei nostri<br />
fiumi, mari e interi territori.<br />
Dove finiscono i nostri rifiuti?<br />
Montenotte che li compra al prezzo di 50<br />
euro a tonnellata; stesso prezzo per carta e<br />
plastiche che, dopo essere stati smistati alla<br />
piattaforma e ecologica, vengono inviati<br />
nel torinese per la successiva lavorazione.<br />
I materiali per cui non paghiamo, ma che<br />
si trasformano in un’entrata al Comune<br />
vengono automaticamente scontati sulla<br />
Tari pagati da cittadini e imprese. Quindi,<br />
più differenziamo meno paghiamo. R.F.<br />
Uno sguardo a monte: gli imballaggi sono necessari?<br />
per quando riguarda il solo<br />
mercato italiano, genera un<br />
business di 11 miliardi l’anno<br />
provocando una legittima<br />
diffidenza). È possibile<br />
scegliere in modo da inquinare<br />
il meno possibile comprando<br />
prodotti freschi, preferendo<br />
la filiera corta piuttosto che<br />
la grande distribuzione e,<br />
sopratutto, comportandosi in<br />
modo civile.<br />
R.F.