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Caccia e Natura n° 1/2017

ENALCACCIA - Caccia e Natura n° 1-2017

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CACCIA IN SICILIA<br />

I siciliani scoprono la bestia nera, ma è proprio nera questa<br />

bestia? No direi proprio di no, o almeno in Sicilia ci sono<br />

tante realtà diverse tra di loro per quanto riguarda il cinghiale<br />

o, meglio, i così detti suidi, che vanno dall’invasione<br />

del parco delle Madonie dei cinghiali incrociati con i maiali<br />

dalla cinta senese, alle popolazioni di cinghiali di ceppo<br />

ungherese e più in generale dell’Est dell’Europa, fino alla<br />

presenza di eccellenze in alcune aziende faunistico venatorie<br />

dove si trovano splendidi esemplari maremmani, per<br />

chiudere infine con il maiale nero dei Nebrodi. Insomma<br />

c’è davvero un po’ di tutto. Ma vediamo di mettere un po’<br />

di ordine per capire cosa è successo nel corso degli anni:<br />

In Sicilia i cinghiali sono stati presenti fin dalla notte dei<br />

tempi, ne abbiamo testimonianze evidenti sia dai ritrovamenti<br />

in alcune grotte di resti fossili di Sus scrofa, che nei<br />

più recenti (si fa per dire) racconti di grandi cacciatori come<br />

l’Imperatore Federico II di Svevia, re dei Siciliani, Imperatore<br />

di Gerusalemme e di Roma: insomma segno evidente<br />

che il cinghiale sull’isola ha vissuto fino intorno al 1700<br />

quando si è praticamente estinto, sostanzialmente a causa<br />

dell’elevata pressione venatoria per ragioni alimentari.<br />

Tornando però ai giorni nostri ho avuto modo di leggere<br />

un’interrogazione parlamentare del lontano novembre<br />

1989, rivolta al Ministero dell’Agricolura e delle Forreste,<br />

sulle misure da adottare per ovviare ai danni alle colture<br />

agricole provocati dall’introduzione di molteplice esemplari<br />

nei boschi demaniali della Sicilia (Cinghiali in Sicilia<br />

4/10832 del 27/11/1989). La questione dovrebbe essere andata<br />

più o meno così: all’interno del bosco di Ficuzza gestito<br />

dal corpo Forestale è stato creato un allevamento pilota<br />

volto alla reintroduzione del cinghiale sull’isola; in seguito,<br />

a causa della parziale distruzione dei recinti una serie di<br />

soggetti sono fuoriusciti ed hanno cominciato ad occupare<br />

i monti adiacenti. Come è noto il cinghiale ha una grande<br />

capacità riproduttiva specialmente se trova le condizioni<br />

adatte. Così in Sicilia non avendo nemici naturali e invece<br />

ottime possibilità alimentari, nel giro di un trentennio ha<br />

di fatto colonizzato una<br />

grossissima parte di territorio.<br />

Nel loro peregrinare alla ricerca<br />

di luoghi da colonizzare<br />

gli animali sono arrivati<br />

anche nei monti ricadenti<br />

nel Parco delle Madonie che<br />

occupa un vasto territorio<br />

della parte centro-settentrionale<br />

della Sicilia. In questi<br />

luoghi veramente incantevoli<br />

dal punto di vista<br />

paesaggistico il cinghiale ha<br />

trovato la sua dimora ideale.<br />

Ma il problema si è verificato<br />

proprio qui, per via<br />

della presenza di una popolazione<br />

di maiali dalla cinta<br />

senese allevata praticamente<br />

allo stato brado proprio<br />

nel cuore del parco. Dall'accoppiamento<br />

delle due specie<br />

sono nati soggetti meticci<br />

particolarmente prolifici e<br />

resistenti che stanno letteralmente<br />

invadendo il parco<br />

causando dei serissimi danni<br />

all’ecosistema e a molte<br />

specie autoctone come ad<br />

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