Ottobre 2016

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Parrocchia di Calcinatello GREST <strong>2016</strong> Ore 7:00 suona la sveglia, mi alzo, mi lavo, cerco la maglietta bianca con la scritta “per di qua” blu, arancione e verde che non mi lascerà per le prossime tre settimane. Si parte e inizia il Grest, quest’ anno è l’ultimo per me, le giornate sembrano volare: tra risa, pianti, grida, canti, balli, giochi e preghiere arrivano sempre le 17:30; i bambini dopo aver visto il punteggio, che sembra essere la cosa più importante per loro, corrono a casa. Per loro è finita, per noi no! È giunto il momento di riordinare l’oratorio: i bagni, la stanza animatori, il cortile e il portico collaborando tutti insieme. Finito il tutto arriva il momento di tornare bambini: basket, calcio, beach volley e torneo di briscola ci attendono per rilassarci un poco; si fanno già le 19:00 corriamo a casa per una doccia rinfrescante e un boccone al volo perché ci aspetta la riunione serale. Ore 00:30 sono nel mio letto, stanca ma soddisfatta per la giornata di oggi e carica per quella di domani! Dall’ esterno può sembrare che sia tutto facile, che sia solo un gioco, una sfida tra squadre, in verità realizzare un progetto così coinvolgente assumendomi, insieme agli altri animatori, tutte le responsabilità che ne derivano mi stravolge ogni anno perché così facendo ci svuotiamo dal nostro ego e siamo pronti per vivere tre settimane a servizio del prossimo. Si crea una situazione tra noi adolescenti in cui crollano tutte le barriere, che invece esistono in tutte le altre circostanze, creando così un’atmosfera magica che cerchiamo in tutti i modi di trasmettere ai vostri figli. Per questo motivo lo farei altre mille volte ancora. Un grazie a tutte le persone che ho incontrato nei miei anni da animatrice e un grande “in bocca al lupo” a chi mi sostituirà! Beatrice
Parrocchia di Calcinato GREST <strong>2016</strong> Anche quest’ anno l’oratorio di Calcinato si è colorato dei sorrisi dei vostri figli e nipoti, che nelle prime tre settimane di queste vacanze estive hanno vissuto il grest della parrocchia. E come ogni anno, facendone un bilancio, giungo sempre alla conclusione che si tratta di un’esperienza unica, che concentra in sé più aspetti indispensabili nella crescita personale di ognuno. Per quanto da fuori possa sembrare “solo” una specie di ludoteca, la sua essenza reale è molto più celata e profonda. Come amo ripetere, al grest non sei più solo te stesso, ma sei parte di un gruppo, di un insieme che funziona solo se ognuno ci mette del suo, dal bambino più piccino di prima elementare all’animatore più anziano. Si impara dunque ad essere flessibili, sempre pronti, e a dimenticarsi delle proprie abitudini per il bene del gruppo. Oltre a tutto questo, che è sicuramente molto importante e ci fa diventare un po’ personcine di mondo, vi è un imponente parte legata ai legami interpersonali che si vengono a creare, tra animatori e bambini, tra bambini e persino tra animatori. Quante cose si imparano dagli altri. Mi ricordo quando il primo anno da animatore, qualche giorno prima di iniziare il grest, mi immaginavo le mie mansioni, come educatore, come qualcuno che ha qualcosa da insegnare, per poi capire, sin dal primo giorno, che ad imparare di più, siamo noi animatori, che dalla semplicità dei bambini, dalla loro sincerità, traiamo qualcosa di buono, che ci fa crescere. Perché se fai qualcosa di sbagliato, un bimbo, non ti dice nulla, ma nei suoi occhi sta scritto tutto, e quanto è vero che le parole volano, gli occhi di un bimbo deluso ti restano, e allora cerchi di migliorare, e se ci riesci avrai fatto un bimbo felice, per quei pochi attimi, ma dopotutto la felicità è fatta di momenti, istanti di un’insensata gioia, che se si è troppo grandi si fatica a comprendere, ma che agli occhi dei piccoli, sono quotidiani momenti di vita. E se avremo fatto qualcosa di buono, resteremo nei loro cuori, come io nel mio serbo i ricordi di quelli che a loro volta furono miei animatori, suscitando al pensiero, un sorrisetto ebete sulla nostra faccia e ci fa rimpiangere quei tempi, dove se la tua squadra al grest vinceva un gioco tu eri tipo un calciatore della nazionale che vinceva il mondiale. E questo è il grest, un sereno momento di vita quotidiana, che resterà in mente finché la mente potrà ricordare. Andrea Maestri
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