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1_CDF_La Storia_17.01.2018

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Gli Emigranti Italiani<br />

Protagonisti Invisibili<br />

<strong>La</strong> <strong>Storia</strong> del<br />

Comitato Difesa Famiglie<br />

1


PREFAZIONE<br />

<strong>La</strong> storia del <strong>CDF</strong> è la storia di cittadini che per recuperare i loro contributi di previdenza<br />

professionale defraudati dal patronato INCA fanno conoscenza di come funzionano o meglio<br />

non funzionano le istituzioni degli italiani all’estero. Si erano affidati al patronato per sbrigare<br />

le pratiche di previdenza professionale. Pratiche ordinarie niente di speciale se non fosse che<br />

nella sede di Zurigo chi vi si affidava si ritrovava poi privo dei propri soldi della pensione.<br />

Soldi accumulati durante una vita all’estero lontana dai propri cari impregnata di sacrifici.<br />

Di seguito hanno dovuto affrontare una casta impenetrabile con bocche cucite, orecchie<br />

tappate e occhi bendati. Nessuno parla. Nessuno ha sentito né visto. <strong>La</strong> stampa avida di<br />

scandali è muta. I prelati che si dilettano nell’osannare l’amore fraterno e il principio del buon<br />

sammaritano sono assenti. Un vento gelido chiude ogni porta alla quale chiedono resoconto e<br />

giustizia.<br />

Invece di godere la vecchiaia in seno ai loro cari devono affrontare il maggiore patronato che<br />

appartiene al primo sindacato, la CGIL, il quale è connesso al più influente partito italiano, il<br />

Partito Democratico. Davide contro Golia. Scatta a questo punto la rabbia dei figli che vedono<br />

i genitori soli davanti ad un sistema inerte e insensibile che costituiscono il <strong>CDF</strong>, acronimo di<br />

Comitato Difesa Famiglie. Quello che inizia sembra un copione di un film ma è la cruda<br />

realtà. Si discute il da farsi e ci s’incurva sui documenti e codici fino a notte inoltrata. I<br />

deputati, senatori, ambasciatori, consoli e le istituzioni costituite per l’emigrazione come i<br />

Comites e il CGIE, invece di aiutare e sostenerli, si mettono addirittura contro.<br />

Gli anziani italiani emigrati a Zurigo ed i loro figli sono decisi a ottenere giustizia al di là di<br />

ogni difficoltà. Hanno la forza della disperazione dalla loro e questa forza è garanzia che non<br />

si arrenderanno mai.<br />

Wettingen, 12/02/2014<br />

<strong>CDF</strong>, il Presidente<br />

Marco Tommasini<br />

(Edizione 17/01/2018)<br />

2


INDICE<br />

PREFAZIONE ........................................................................................................................... 2<br />

1. IL CASO INCA DI ZURIGO ............................................................................................ 4<br />

1.1 Il meccanismo truffaldino ............................................................................................ 4<br />

1.2 Si scopre la truffa ......................................................................................................... 5<br />

1.3 <strong>La</strong> truffa all' INCA di Zurigo non è unica ................................................................... 7<br />

1.4 Le autorità preposte rimangono inattive ...................................................................... 7<br />

1.5 I cittadini lesi si organizzano ....................................................................................... 9<br />

2. I PATRONATI ................................................................................................................. 10<br />

2.1 Struttura INCA in Svizzera ........................................................................................ 11<br />

3. I PROCESSI ..................................................................................................................... 13<br />

3.1 Processi Legali in Italia ............................................................................................. 14<br />

3.1.1 Processo Penale .................................................................................................. 14<br />

3.1.2 Processo Civile contro il Patronato INCA ......................................................... 15<br />

3.2 Processi Legali in Svizzera ........................................................................................ 16<br />

3.2.1 Processo Penale .................................................................................................. 16<br />

3.2.2 Processo Civile contro gli istituti di previdenza professionale .......................... 17<br />

3.2.3 Processo Civile contro INCA Svizzera .............................................................. 18<br />

3.2.4 Processo Civile contro la Confederazione Elvetica. .......................................... 20<br />

3.2.5 Processo Civile contro le Banche. ...................................................................... 20<br />

4. LE INTERRROGAZIONI PARLAMENTARIE ............................................................. 20<br />

4.1 Trama della truffa ...................................................................................................... 21<br />

4.2 Consolato Generale di Zurigo .................................................................................... 23<br />

4.3 Ministero del <strong>La</strong>voro e delle politiche sociali ........................................................... 24<br />

4.4 INCA di Zurigo ......................................................................................................... 25<br />

4.5 Struttura INCA all' estero .......................................................................................... 29<br />

4.6 Avvocato del <strong>CDF</strong> ..................................................................................................... 31<br />

4.7 Chiarire la provenienza del denaro per l’appello dell’INCA .................................... 33<br />

5. L'INDAGINE SUI PATRONATI .................................................................................... 34<br />

5.1 Documento finale ...................................................................................................... 35<br />

EPILOGO ................................................................................................................................. 36<br />

ALLEGATI .............................................................................................................................. 37<br />

3


1. IL CASO INCA DI ZURIGO<br />

1.1 Il meccanismo truffaldino<br />

Per una decina di anni fino al 2009 il responsabile della sede del patronato INCA di Zurigo il<br />

quale contemporaneamente era consigliere Comites raggirava, a chi si rivolgeva al patronato,<br />

il capitale della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, la<br />

cosiddetta pensione del 2° pilastro.<br />

Il responsabile del patronato INCA deviava i capitali dagli istituti di previdenza svizzeri su un<br />

conto bancario intestato al patronato stesso. Per porre in atto la truffa utilizzava<br />

impropriamente i documenti delle pratiche degli assistiti, falsificava le loro firme che faceva<br />

convalidare poi al Consolato di Zurigo e deviava la loro corrispondenza all’indirizzo<br />

dell'ufficio INCA di Zurigo 1 . Il fatto che il Patronato è un istituto disciplinato dalla legge 2 ,<br />

che si richiama espressamente alla Costituzione italiana 3 , eliminava ogni minimo sospetto già<br />

sul nascere.<br />

Dinamica della Truffa.<br />

1<br />

09.09.2009 Documentario Falò della Televisione Svizzera Italiana<br />

http://www4.rsi.ch/prog/video/player.cfm?uuid=e15c7620-2dc3-4cd0-9e23-<br />

e239f06ed9a5&m=13&autostart=true&rnd=702195&bg=fff&iframe=true&width=640&height=370<br />

2<br />

Legge 30 marzo 2001, n.152<br />

3<br />

Lettera Circolare del Ministero del lavoro e della previdenza sociale Prot. 24/V/0006743 del 08/04/2008<br />

4


Ed è così che la gente si recava all’INCA, su avviso del Consolato e dell'INPS che, all’estero,<br />

si appoggiano ai Patronati 4 per lo svolgimento delle pratiche previdenziali. L’ente di<br />

Patronato è costituito per assistere gratuitamente i lavoratori al conseguimento delle<br />

prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale, incluse quelle in materia<br />

di emigrazione. Una necessità per chi non conosce la lingua e la prassi amministrativa locale.<br />

<strong>La</strong> maggiore parte degli impiegati del patronato svolge il lavoro di assistenza in buona fede<br />

ma, se dietro allo sportello a ricevere i richiedenti c’è un malintenzionato, basta poco per<br />

creare un danno enorme con tutti i documenti che questo poteva richiedere in virtu’ della sua<br />

posizione 5 .<br />

S’innescava cosi un meccanismo fatto di contraffazioni, deviazione della corrispondenza,<br />

autenticazioni e validazioni di firme falsificate con timbri consolari 6 .<br />

Alla fine i capitali pensionistici integrativi di numerosi assistiti venivano trasferiti su conti<br />

intestati all'INCA. L' assistito era fiducioso che erano state avviate le pratiche per<br />

l'ottenimento di una rendita pensionistica mensile, mentre in realtà gli veniva deviato tutto il<br />

capitale su un conto INCA dal quale poi si versavano sul conto dell’assistito le somme<br />

minime necessarie a simulare il regolare versamento della pensione.<br />

Di fatto l’INCA/CGIL si sostituiva all’ istituto di previdenza sociale. Meno rate fittizie si<br />

pagavano più consistente era il profitto o detto in altre parole, si sperava che l'assistito<br />

trapassasse presto a miglior vita. <strong>La</strong> macabra truffa era studiata nei minimi particolari. Pare<br />

difficile immaginare che sia stata orchestrata da un'unica mente anche se il direttore INCA, in<br />

una lettera indirizzata agli assistiti lesi poco dopo il suo arresto, scrive di essere l’unico<br />

fautore della truffa.<br />

1.2 Si scopre la truffa<br />

Il caso esplose in luglio 2008 quando qualcosa andò storto. Un assistito ricevette la<br />

corrispondenza dell'istituto di previdenza e si accorse del trasferimento illegale del capitale.<br />

Denunciò immediatamente l'accaduto al Consolato Generale di Zurigo, il quale trasmise un<br />

esposto alla Procura della Repubblica di Roma e una segnalazione al Ministero degli Esteri.<br />

Cosa sia successo nel frattempo non si sa ma l’11 novembre 2008 gli ispettori del Ministero<br />

del lavoro effettuano un’ispezione presso la sede INCA di Zurigo senza riscontrare nulla. Solo<br />

4<br />

Elenco degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge<br />

https://www.tuttocamere.it/files/varie/Enti_Patronato_Elenco.pdf .<br />

5<br />

Allegato 1 Distinta documenti INCA<br />

6<br />

Allegato 2 Mandato di patrocinio INCA<br />

5


il 19 gennaio 2009 succede qualcosa: viene allontanato il direttore INCA. Anzi viene<br />

trasferito ad un altro Patronato, il patronato INAC, situato poco distante negli stabilimenti<br />

della sede di <strong>La</strong> Pagina, un noto giornale dell'emigrazione. Qui ci rimane per altri 6 mesi<br />

quando, in luglio 2009, viene arrestato.<br />

Cronologia della Truffa.<br />

L’ INCA fa unicamente una segnalazione interna che va anche al Consolato generale d’Italia<br />

e solo l’18 marzo 2009. Avvisa di assumere le decisioni e i comportamenti che i destinatari<br />

riterranno opportuni 7 . Non ci fu nessuna informazione pubblica. Né dalla stampa, né dalle<br />

autorità predisposte come il locale Comites, l’organo che rappresenta la comunità italiana a<br />

Zurigo. Di conseguenza il delinquente indisturbatamente può continuare a truffare la gente.<br />

Il 16 settembre 2015 il direttore INCA è condannato dal tribunale distrettuale di Zurigo per<br />

truffa, falso e appropriazione indebita a 9 anni di reclusione. È riconosciuto colpevole di aver<br />

raggirato 12 milioni di franchi a 76 connazionali. In veste di direttore del patronato che<br />

dipende dalla CGIL aveva gestito fra il 2001 e il 2009 le prestazioni previdenziali prelevate<br />

7<br />

Allegato 5: Avviso INCA dell’18 marzo 2009<br />

6


illegalmente a 250 persone per la maggior parte pensionati, per una somma complessiva di 34<br />

milioni di franchi 8 .<br />

1.3 <strong>La</strong> truffa all' INCA di Zurigo non è unica<br />

<strong>La</strong> truffa perpetrata all’INCA non è l’unica del suo genere ma casi simili sono accaduti in vari<br />

patronati in Svizzera, Germania, Canada, Brasile e in Sud Africa. Viene alla luce che il<br />

Consolato Generale di Zurigo era stato avvisato varie volte in passato su irregolarità all’INCA<br />

senza che fossero mai state intraprese contromisure. <strong>La</strong> prima volta nel 2004 e l'allora<br />

Console Generale di Zurigo, Min. Plen. Bernardo Carloni, era contemporaneamente anche<br />

Segretario Esecutivo del CGIE, il supremo organo rappresentativo dell'emigrazione italiana<br />

nel mondo.<br />

Si apprende che il direttore INCA era stato direttore amministrativo del rinomato ristorante<br />

socialista Cooperativo di Zurigo e redattore del giornale socialista “L’Avvenire dei<br />

<strong>La</strong>voratori” ed era stato in procinto di diventare presidente della Federazione Socialista<br />

Italiana in Svizzera (FSIS). Nel 2000 viene però espulso dal partito perché i dirigenti furono<br />

avvisati di una sua frode nei confronti di un suo assistito. Peccato che non abbiano esposto<br />

denuncia o almeno avvisato chi di dovere. Avrebbero evitato parecchi problemi a tanti operai<br />

emigrati a Zurigo e d'intorni per i quali il partito socialista dovrebbe avere in teoria un<br />

riguardo speciale.<br />

1.4 Le autorità preposte rimangono inattive<br />

Dopo che i cittadini chiedono insistentemente chiarezza il 12 settembre 2009, dopo un anno e<br />

mezzo dalla denuncia al Console, i responsabili delle istituzioni dell'emigrazione di Zurigo,<br />

incontrano la comunità italiana alla Casa d’Italia di Zurigo per una riunione informativa.<br />

8<br />

16.09.2015 Notizia SWISSINFO della sentenza del tribunale distrettuale di Zurigo<br />

http://www.swissinfo.ch/ita/zurigo--decine-di-pensionati-italiani-truffati--condannato-a-9-anni/41665362 .<br />

7


Da sinistra a destra: On. Gianni Farina (PD e dirigente Patronato INCA), Console Generale Min. Mario<br />

Fridegotto, Andrea Amaro (Vice Segretario CGIE e responsabile dell'Ufficio italiani all'estero della CGIL), On.<br />

Franco Narducci (PD e dirigente Patronato ACLI) e Sen. Claudio Micheloni (PD, Patronato EPASA/CNA e<br />

Presidente delle Federazione Colonie Libere Italiane FCLIS). Riuniti il 12 settembre 2009 alla Casa d’ Italia di<br />

Zurigo.<br />

<strong>La</strong> sala Pirandello della Casa d'Italia, luogo della serata informativa, è gremita. Purtroppo non<br />

ci sono spiegazioni né proposte per rimediare al danno. Lo scopo dei relatori risulta essere la<br />

difesa del patronato INCA allontanandone ogni responsabilità. Ai cittadini lesi consigliano di<br />

riunirsi per autodifendersi perché in questo modo, spiegano, possono distribuire i costi legali.<br />

Le autorità preposte avrebbero potuto fare molto di più tenendo presente che nelle file del<br />

Comites locale si annovera Giangi Cretti, presidente della FUSIE, la “Federazione Unitaria<br />

Stampa Italiana all’Estero” che unisce oltre 150 testate, il quale è anche direttore di "<strong>La</strong><br />

Rivista", organo della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera. Inoltre è consigliere<br />

CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all'estero, il primo organo rappresentativo degli<br />

italiani all’ estero. Nello stesso Comites ci sono ancora altri consiglieri CGIE, di cui Dino<br />

Nardi il quale è contemporaneamente responsabile del patronato Ital-Uil in Svizzera. Tutti i<br />

consiglieri del Comites di Zurigo, in una maniera o in un’altra, sono collegati ad un patronato.<br />

Lo stesso direttore INCA era stato consigliere del Comites. Insomma, un conflitto di interesse<br />

presente in modo piuttosto rilevante!<br />

8


1.5 I cittadini lesi si organizzano<br />

Una cinquantina di persone e i loro familiari indignati e delusi dal comportamento delle<br />

autorità si costituiscono nel settembre 2009 nel Comitato Difesa Famiglie (<strong>CDF</strong>). Vanamente<br />

tentano di mediare con i vertici dell’INCA di Roma. <strong>La</strong> proposta di fare causa comune contro<br />

gli istituti di previdenza professionale elvetiche è rifiutata.<br />

I rappresentanti del <strong>CDF</strong> sono allontanati addirittura con la forza dell’ordine dall’ ufficio<br />

dell'INCA a Zurigo per avere voluto chiarimenti ed assistenza. Anche in questo caso le<br />

autorità predisposte non intervengono.<br />

Il <strong>CDF</strong> è costretto a intraprendere la via legale. Contemporaneamente informa la comunità<br />

attraverso propri articoli e rilascia interviste radiofoniche. Il caso va in televisione. Il 09<br />

settembre 2010 sulla televisione svizzera italiana nel programma "Falò" va in onda il<br />

documentario “Veleno dentro”. L’8 novembre 2013 una delegazione del <strong>CDF</strong> è invitata nello<br />

studio televisivo di Roma del programma “Mi Manda RAI3” per confrontarsi in un dibattito<br />

con i responsabili dell’INCA e della CGIL, ente promotrice del Patronato. Le sedie di questi<br />

ultimi rimangono vuote. Da parte loro non si presenta nessuno per confrontarsi con i membri<br />

del <strong>CDF</strong>. Italia1 trasmette il caso il 09.04.2017 nel programma di "le Iene".<br />

L' iniziale disinformazione delle testate italiane in Svizzera sono rettificate. Non si parla più<br />

di ingenuità o addirittura che gli assistiti del patronato abbiano perso la loro pensione in<br />

speculazione borsistiche.<br />

A seguito della pubblicazione sul sito internet del <strong>CDF</strong> dell’assunzione del direttore INCA al<br />

patronato INAC di Zurigo, il responsabile del patronato INAC, denuncia il presidente <strong>CDF</strong><br />

per diffamazione. <strong>La</strong> sentenza a suo favore da al <strong>CDF</strong> la soddisfazione di riempire le proprie<br />

casse con qualche soldo.<br />

Anche la stampa elvetica riprende il caso. Rinomate testate scrivono sull’ accaduto.<br />

Titolo del DIE WELTWOCHE di ottobre 2012: “Saccheggio della pensione presso il sindacato”<br />

9


Vari parlamentari italiani di diverso colore passano per Zurigo e prendono conoscenza dei<br />

fatti. Diverse interrogazioni parlamentari sono presentate ma non si va al di là di esprimere<br />

indignazione e solidarietà.<br />

Il <strong>CDF</strong> chiede al CGIE una presa di posizione decisa e forte in modo che l’INCA risarcisca le<br />

persone defraudate adempiendo alla sentenza del tribunale elvetico che aveva condannato in<br />

tal senso il patronato. A dicembre 2013 il CGIE finalmente esprime solidarietà alle persone<br />

ma specifica l’estraneità del patronato alla truffa 9 . Non c'è da meravigliarsi poiché l'allora<br />

segretario generale del CGIE, Elio Carozza, era responsabile dell’INCA in Belgio.<br />

2. I PATRONATI<br />

I diritti previdenziali costituiscono un interesse pubblico, direttamente riconducibile<br />

all’articolo 3 della Costituzione che stabilisce essere “compito della Repubblica rimuovere gli<br />

ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei<br />

cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di<br />

tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.<br />

Sempre secondo la Costituzione, i diritti di natura previdenziale dei lavoratori la cui difesa nei<br />

procedimenti amministrativi e giurisdizionali costituisce la finalità degli Istituti di patronato,<br />

sono garantiti dall'art. 38. <strong>La</strong> protezione di tali diritti, rientra tra i fini e i compiti<br />

costituzionalmente assegnati allo Stato ai quali "provvedono organi ed istituti predisposti o<br />

integrati dallo Stato" medesimo 10 .<br />

<strong>La</strong> tutela dei diritti costituzionali alla quale devono provvedere gli organi e gli istituti<br />

predisposti o integrati dallo Stato è garantita dall'assenza di fini di lucro dei patronati, cui<br />

corrisponde la gratuità del servizio. Nella stessa direzione si muove l'obbligo di tutela, a<br />

prescindere dall'adesione all'organizzazione promotrice: è una tutela, dunque, rivolta<br />

propriamente alla generalità dei lavoratori e dei cittadini fornita in posizione di uguaglianza a<br />

tutti i lavoratori. Ma non meno importante, da questo punto di vista, è il divieto posto ad<br />

agenzie private e singoli procacciatori di esplicare opera di mediazione per le materie di tutela<br />

istituzionale.<br />

Gli enti di patronato vennero riconosciuti dallo Stato con decreto legislativo del Capo<br />

provvisorio dello Stato 29 luglio 1947, n. 804, che disciplinava sostanzialmente le funzioni, le<br />

9<br />

Allegato 4: Comunica CGIE<br />

10<br />

Sentenza della Corte costituzionale n. 42 del 3 febbraio 2000.<br />

http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2000&numero=42, 28.12.2014<br />

10


modalità di riconoscimento e di finanziamento, e la vigilanza. Successivamente ne venne<br />

varata una riforma con la legge 30 marzo 2001 n.152.<br />

2.1 Struttura INCA in Svizzera<br />

Il promotore del patronato INCA è il sindacato CGIL. <strong>La</strong> struttura organizzativa degli istituti<br />

di patronato è articolata in sede centrale, sedi provinciali ed eventualmente sedi regionali e<br />

zonali in Italia e sedi operative all’estero 11 .<br />

<strong>La</strong> sede centrale ha il compito di programmare, coordinare e controllare l'attività dell'intera<br />

struttura organizzativa, nonché di garantire l'efficienza e la qualità dei servizi previsti dalla<br />

Legge. Compete alla sede centrale mantenere i rapporti, a livello nazionale, con le<br />

amministrazioni erogatrici delle prestazioni e con le amministrazioni pubbliche interessate 12 .<br />

Le sedi all’estero possono essere ubicate anche presso organismi promossi dagli istituti stessi<br />

o dall’organizzazione promotrice in osservanza della legislazione locale 13 .<br />

Alla sede operative all’estero devono essere addetti gli operatori indicati all’art. 6, della Legge<br />

152/2001 14 , ossia possono essere esclusivamente lavoratori subordinati dipendenti degli<br />

istituti stessi o dipendenti delle organizzazioni promotrici, se comandati presso gli istituti<br />

stessi con provvedimento notificato alla Direzione provinciale del lavoro e per l’estero alle<br />

autorità consolari e diplomatiche 15 .<br />

Gli istituti di patronato devono comunicare i dati relativi alle strutture ed agli operatori<br />

all’estero ed ogniqualvolta si dovessero determinare delle variazioni al Ministero del lavoro<br />

ed alle Autorità diplomatiche e consolari 16 .<br />

<strong>La</strong> vigilanza sugli istituti di patronato, viene svolta, annualmente all'estero, dal Ministero del<br />

lavoro con proprio personale e dispone ispezioni straordinarie all'estero ogniqualvolta ne<br />

ravvisi la necessità. 17<br />

11<br />

Art.7, primo comma del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10 ottobre<br />

2008, n.193<br />

12<br />

Art.7, secondo comma del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10<br />

ottobre 2008, n.193<br />

13<br />

Art.7, nono comma del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10 ottobre<br />

2008, n.193<br />

14<br />

Art.7, undicesimo comma del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10<br />

ottobre 2008, n.193<br />

15<br />

Art.6 primo comma della Legge n.152 del 30 marzo 2001<br />

16<br />

Art.9 del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2008, n.193<br />

17<br />

Art.10, nono comma del Decreto del Ministero del <strong>La</strong>voro, della Salute e delle Politiche Sociali del 10 ottobre<br />

2008, n.193<br />

11


Il patronato INCA in Svizzera appare come associazione INCA Svizzera. Nella legislazione<br />

svizzera i patronati non sono riconosciuti. L’unico documento bilaterale tra l’Italia e la<br />

Svizzera che menziona i patronati è la Convenzione per evitare le doppie imposizioni e per<br />

regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio 18 . Nell’ Art.<br />

19 di detta Legge designa i Patronati “persona giuridica o ente autonoma di diritto pubblico”.<br />

Malgrado ciò Il tribunale federale elvetico a novembre 2012 sentenzia che i patronati italiani<br />

non sottostanno all’ obbligo di vigilanza della Confederazione. <strong>La</strong> sentenza è stata proclamata<br />

a seguito di una causa inoltrata dal <strong>CDF</strong> alla Confederazione per mancata vigilanza ad un ente<br />

pubblico sul proprio territorio 19 .<br />

Struttura del patronato INCA in Svizzera. In celeste la struttura dell’associazione INCA e in blu s quella del<br />

patronato INCA.<br />

Nel giugno 2013 il tribunale elvetico, in ultima istanza, condanna l’INCA al risarcimento dei<br />

danni. Questo si sottrae alla sentenza chiudendo le sedi in Svizzera per fallimento e le riapre<br />

sotto nuovo nome. Riprende le attività e continua a percepire il finanziamento del Ministero<br />

del <strong>La</strong>voro, come se nulla fosse accaduto.<br />

18<br />

Convenzione 0.672.945.41 entrata in vigore il 27 marzo 1979. http://www.admin.ch/opc/it/classifiedcompilation/19760043/index.html,<br />

30.12.2014<br />

19<br />

Tematica approfondita nel capitolo 2.2.4 Processo Civile contro la Confederazione Elvetica<br />

12


Il <strong>CDF</strong> inoltra cosi causa contro l'INCA in Italia. Nel aprile 2016 il giudice la ritiene matura<br />

per la decisione e la fissa a luglio 2017 ma poi la sposta nuovamente di un anno a novembre<br />

2018 e rimane così ancora da pronunciare. Nella causa l'Inca nega ogni responsabilità per le<br />

sedi che operano all' estero.<br />

Nel frattempo il Comitato del Senato per le questioni degli italiani all’estero (CQIE) svolge<br />

un'indagine conoscitiva sui patronati. Riscontra varie irregolarità nel loro operato tra le quali<br />

il caso INCA di Zurigo. Nel documento conclusivo del 23 marzo 2016, riconosce che i<br />

patronati sono responsabili delle proprie attività anche verso gli assistiti residenti all' estero 20 .<br />

Il CQIE minaccia di inoltrare denuncia ma non va oltre.<br />

A conclusione si può dire che la struttura del Patronato all' estero gli consente di sottrarsi da<br />

ogni responsabilità e che i cittadini che chiedono assistenza sono privi di tutela e sicurezza. Il<br />

nobile principio che costituisce i patronati è diventato così il manto nel quale possono<br />

annidarsi brogli e malaffari. <strong>La</strong> mancanza di controlli efficienti rende facile l’operare di<br />

malintenzionati che trovano una struttura che fornisce loro tutto il necessario per raggirare<br />

comodamente i cittadini che vi si rivolgono fiduciosi negli organi ed istituti predisposti o<br />

integrati dallo Stato.<br />

3. I PROCESSI<br />

Dopo che l'INCA rifiuta ogni proposta di trattativa per una soluzione, il <strong>CDF</strong> si attiva ad<br />

intraprendere la via giudiziale per il risarcimento del danno complessivo.<br />

Il risarcimento può essere reclamato a diversi soggetti. Il direttore dell’INCA di Zurigo è il<br />

più evidente. Ci si costituisce contro di lui come parte civile nel processo penale in Svizzera<br />

per chiedere il risarcimento nel cosiddetto procedimento di adesione. In Svizzera i danneggiati<br />

possono procedere anche contro gli istituti di previdenza professionale e le banche. I primi per<br />

avere trasferito i capitali delle pensioni su richieste irregolari e i secondi per averli presi in<br />

consegna senza averne chiarita la provenienza. In Italia la richiesta è rivolta verso il patronato<br />

INCA almeno per responsabilità oggettiva.<br />

Una grande difficoltà consiste nel fatto che sia in Svizzera che in Italia non si possono fare<br />

cause comuni. Ogni danneggiato deve individualmente procedere con una singola causa.<br />

Questo comporta un aggravio severo per le spese cosicché si decide di avviare cause pilota<br />

20<br />

23.03.2016 Documento conclusivo del Senato italiano sull‘ indagine conoscitiva sui patronati italiani che<br />

operano all‘ estero<br />

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=968718<br />

13


contro diversi soggetti. <strong>La</strong> prima che va a buon fine servirà come apripista per tutti. Questa<br />

l'idea.<br />

Cronologia dei processi<br />

3.1 Processi Legali in Italia<br />

3.1.1 Processo Penale<br />

<strong>La</strong> procura di Roma risponde al <strong>CDF</strong> nel 01. 2011 che il procedimento penale nr.55583/2008<br />

iscritto nei confronti del direttore dell’INCA di Zurigo su denuncia dell'allora Console<br />

Generale Giovanni Maria Veltroni era stato archiviato per difetto di giurisdizione.<br />

Il <strong>CDF</strong> trasmette cosi il 02.2011 alla Procura di Roma una denuncia di sottrazione di capitali<br />

di pensione da parte del patronato INCA e la procura iscrive il 06.2012 il procedimento<br />

penale nr.8665/11 nei confronti di ignoti.<br />

In seguito al documento finale del Comitato per le questioni degli italiani all' estero del<br />

Senato 21 il <strong>CDF</strong> ha inoltrato denuncia nel 12.2016 alla Procura di Roma.<br />

21<br />

Il documento è approfondito nel capitolo 4 Indagine sui Patronati che operano all' estero dal Comitato per le<br />

questioni degli italiani all’ estero (CQIE)<br />

14


3.1.2 Processo Civile contro il Patronato INCA<br />

Dopo che il <strong>CDF</strong> avvia la causa civile contro INCA con il supporto dello studio legale<br />

dell'Avv. Gaetano Longo di Zurigo, questo diventa l'obbiettivo di due interrogazioni<br />

parlamentari del Sen. Claudio Micheloni e dell'On. Franco Narducci, parlamentari della<br />

circoscrizione Estero residenti in Svizzera, presentate in linea straordinaria il 12.2009. Le<br />

interrogazioni sono discusse lo stesso mese in commissione, dove Alfredo Mantica,<br />

sottosegretario di Stato agli affari esteri, chiede la cancellazione dell’avvocato dall’ elenco<br />

degli Avvocati di fiducia del Consolato d’Italia di Zurigo 22 .<br />

Subentra lo studio legale di Sen. Nicola Di Girolamo, anche lui parlamentare della<br />

circoscrizione estero, che si mette a disposizione per riprendere la causa contro il patronato<br />

INCA e il sindacato CGIL, ente promotore del patronato, in Italia. Ma anche in questo caso<br />

Sen. Micheloni e On. Narducci si oppongono nel 01.2010 inviando ai cittadini lesi una lettera<br />

ufficiale. Nella lettera i parlamentari spiegano ai destinatari che sono stati vittime delle azioni<br />

di un cittadino disonesto e consigliano loro di rassegnarsi e di accettare il destino come<br />

comune a migliaia di tanti altri cittadini onesti come loro 23 .<br />

Pochi giorni prima della consegna degli atti d’accusa al tribunale civile di Roma, nel 03.2010,<br />

il senatore Di Girolamo è espulso dal Senato finendo agli arresti con l’accusa di riciclaggio e<br />

violazione della legge elettorale.<br />

Il <strong>CDF</strong> contatta così il patronato ENAS, con sede a Berna, di appartenenza sindacale UGL e<br />

in opposizione alla CGIL. L’On. Aldo di Biagio, parlamentare della circoscrizione estero, ne è<br />

coordinatore all' estero. L’On. Di Biagio incarica nel 11.2010 Avv. Nicola Staniscia,<br />

l’avvocato del patronato ENAS, del caso.<br />

<strong>La</strong> comunicazione con lo studio legale Avv. Staniscia a Roma si dimostra difficile. Malgrado<br />

ci sia l’On. Di Biagio a fare da interlocutore scarseggiano le informazioni sullo stato dei<br />

lavori. Infine nel 06.2013 arriva la notizia che l’avvocato Staniscia era agli arresti per<br />

associazione a delinquere e nel caso era apparentemente coinvolto anche lo stesso<br />

parlamentare. I giornali parlano di un meccanismo che prevedeva l'utilizzo di nomi di<br />

centinaia di pensionati per avere rimborsi e adeguamenti delle pensioni. A volte l'incasso era<br />

doppio perché, dopo aver ottenuto il denaro dall' INPS, l’avv. Staniscia faceva ricorso ai<br />

giudici del lavoro come se non avesse avuto nulla. E se poi la causa era lunga, il legale<br />

chiedeva al ministero della Giustizia il risarcimento previsto per le vittime della giustizia<br />

22 <strong>La</strong> tematica è approfondita nel capitolo 3.6 Avvocato del <strong>CDF</strong><br />

23<br />

Allegato 3 Lettera di Sen. Micheloni e On. Narducci<br />

15


lumaca. In realtà la truffa andava avanti dal 1997. L’On. Di Biagio, secondo i giornali,<br />

avrebbe avuto il ruolo di individuare i nominativi da sottoporre all'Inps 24 .<br />

Il <strong>CDF</strong> revoca immediatamente i mandati conferiti allo Studio legale ma l'avvocato espone<br />

denuncia al tribunale contro il <strong>CDF</strong> per non avere ricevuto il pagamento della parcella. Il<br />

tribunale accoglie la denuncia malgrado l'Avv. Staniscia sia stato sospeso dall' esercizio della<br />

professione forense a tempo indeterminato.<br />

3.2 Processi Legali in Svizzera<br />

3.2.1 Processo Penale<br />

<strong>La</strong> procura di Zurigo inizia la fase investigativa nel 07/ 2009 quando il direttore INCA finisce<br />

in carcerazione preventiva. Il procuratore non ha familiarità con i patronati italiani e non ha<br />

maestranza della lingua italiana.<br />

Nel 04/2010 il direttore INCA è rilasciato. Nessuno dei cittadini lesi era stato ancora<br />

interpellato in merito. Il <strong>CDF</strong> interviene per iscritto più volte chiedendo di estendere le<br />

indagini ma in mancanza di risorse le indagini sono limitate alle mere dichiarazioni del<br />

direttore INCA che conferma in sostanza la sottrazione dei capitali ai cittadini che chiedevano<br />

assistenza per le loro pratiche al patronato.<br />

Nel 04/2015 la procura di Zurigo inoltra l’atto di accusa nella quale chiede la pena di nove<br />

anni di prigione. Il direttore ha confessato di avere deviato i capitali pensionistici di 249<br />

persone del valore di CHF 34 mio. Delle 249 persone 76 persone aspettano ancora i loro<br />

risparmi pensionistici nel valore di CHF 7,4 mio. Le accuse della procura sono: truffa per<br />

mestiere, appropriazione indebita e plurima falsità in documenti. <strong>La</strong> procura rimane<br />

nella richiesta poco sotto la pena massima di dieci anni prevista dal codice penale per la<br />

truffa per mestiere. L’ accusato ha voluto illudere le assicurazioni di previdenza<br />

professionale sulla vera volontà dei legittimi destinatari dell’erogazione spingendo le<br />

assicurazioni alla liquidazione dei risparmi per la vecchiaia.<br />

Il direttore fa ricorso e nel 01.2017 gli viene ridotta la pena e condannato a 7 anni in via<br />

definitiva.<br />

24<br />

<strong>La</strong>vinia Di Gianvito: “Inps, maxi truffa da 22 milioni: 4 arresti. Indagato il senatore di Scelta civica Di<br />

Biagio”. Corriere Della Sera, 3 giugno 2013. http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_giugno_3/truffainps-2221454011051.shtml,<br />

24.12.2014<br />

16


3.2.2 Processo Civile contro gli istituti di previdenza professionale<br />

Il processo civile contro gli istituti di previdenza professionale elvetici è svolto col supporto<br />

finanziario del “Beobachter”, un rinomato giornale svizzero-tedesco che difende i diritti dei<br />

consumatori. Per cinque casi pilota si incarica nel 10.2009 un avvocato specializzato sul<br />

diritto della previdenza professionale svizzera. Sul giornale esce nel 11.2009 su tre pagine in<br />

lingua tedesca l’articolo dello scandalo “italiano”.<br />

Titolo a caratteri cubitali del Beobachter di novembre 2009: “Saccheggiato il capitale pensionistico - e nessuno<br />

vuole aiutare”<br />

Arriva nel 04.2012, dopo tre anni di attesa, dal Tribunale federale in ultima istanza la sentenza<br />

positiva in favore di un cittadino membro del <strong>CDF</strong>. Un istituto di previdenza professionale<br />

deve restituire i risparmi pensionistici versati illegalmente ad un terzo al legittimo<br />

destinatario. Una prima in assoluto e la sentenza è un riferimento per simili casi.<br />

Di seguito sono una ventina i cittadini che tramite il <strong>CDF</strong> sottopongono i loro fascicoli<br />

all’avvocato specializzato per poterli presentare in linea al caso vincente contro i rispettivi<br />

istituti di previdenza professionale. In dicembre dello stesso anno un istituto propone una<br />

transazione e altri due cittadini sono risarciti.<br />

Nel frattempo pero gli avvocati degli istituti di previdenza professionale trovano il rimedio<br />

alla sentenza favorevole mettendo in discussione la frode chiedendo la prova che le firme<br />

siano false. <strong>La</strong> prassi richiede 20 firme originali poste nel periodo della truffa. Per tre<br />

successive cause l’esposto del tribunale federale è sfavorevole. Si rileva che<br />

indipendentemente dalla volontà di non volere ritirare il capitale il richiedente aveva posto la<br />

firma su fiducia in bianco. Per abbreviare la procedura era prassi presso i patronati porre firme<br />

in bianco ed è facile in questo caso utilizzarle contro la volontà del richiedente per altri scopi.<br />

Il direttore INCA comunque aveva ammesso di avere falsificato le firme sulle dichiarazioni<br />

fiscali e sulle richieste per la deviazione postale ma non per la richiesta di trasferimento<br />

capitale.<br />

17


Nella legislatura svizzera paradossalmente non è previsto il caso della liquidazione<br />

illegittima del secondo pilastro. Definisce solamente la libertà di scelta tra la<br />

liquidazione del capitale e la rendita mensile. Solo nel caso di insolvenza dell'istituto di<br />

previdenza è previsto un indennizzo degli assicurati da parte di un’apposita Fondazione<br />

ma non in casi di liquidazione illegittima.<br />

Il vuoto legislativo porta a sentenze contraddittorie nei successivi processi. Si crea<br />

l'assurda situazione che il tribunale federale non perseguita eventuali negligenze nella<br />

gestione dei fondi previdenziali rendendo superfluo costose misure di sicurezza. Le<br />

casse pensioni che stabiliscono su propria iniziativa misure di sicurezze come l‘obbligo<br />

della firma del coniuge oppure l‘ autenticazione della firma risultano cosi penalizzate.<br />

Ma la battaglia in questo senso non è stata vana perché le casse pensioni dopo la causa<br />

del <strong>CDF</strong> non accettano più richieste di trasferimenti a terzi. I trasferimenti dei capitali<br />

sono ora trasferiti solamente su conti intestati all’ assicurato.<br />

3.2.3 Processo Civile contro INCA Svizzera<br />

Durante il convegno “L’ Italia, i parlamentari eletti all’ Estero e i problemi dei migranti”<br />

svolto nel 03/2010 a Dietikon, cittadina alla periferia di Zurigo, partecipano anche i membri<br />

del <strong>CDF</strong>, in presenza del sindaco, diversi parlamentari svizzeri e i parlamentari italiani eletti<br />

all’estero, Sen. Micheloni e On. Narducci. Durante il convegno i parlamentari italiani di<br />

fronte ai rappresentanti elvetici promettono di adoperarsi presso il Ministero degli Esteri per<br />

un sussidio rivolto all’assistenza legale del <strong>CDF</strong>.<br />

Da sinistra a destra: Michele Schiavone ( Segretario nazionale PD Svizzera, membro Comites San Gallo e<br />

CGIE), Aldo Gullo (Presidente ACLI Dietikon), On. Franco Narducci (PD e Patronato ACLI), Giangi Cretti<br />

(Presidente FUSIE, membro Comites Zurigo e CGIE e Direttivo FCLIS), Sen. Claudio Micheloni (PD, Patronato<br />

EPASA/CNA e Presidente FCLIS), Paolo Tebaldi (Direttivo FCLIS). Riuniti il 22 marzo 2010 nella sala del<br />

Consiglio comunale di Dietikon.<br />

18


In pratica si applica la Circolare n.6 del 2001 del Ministero degli Affari Esteri che regola i<br />

sussidi da devolvere agli italiani residenti all' estero in stato di indigenza. Un diritto che ai<br />

cittadini lesi aspetterebbe di principio perché senza una pensione si finisce inesorabilmente<br />

nel vortice della precarietà.<br />

Il Consolato generale di Zurigo devolve cosi su iniziativa dei parlamentari i predisposti<br />

sussidi ma solo ai cittadini lesi residenti in Svizzera. <strong>La</strong> circolare non prevede sussidi per<br />

cittadini rimpatriati in Italia e per cittadini di altra nazionalità da quella italiana. Il sussidio è<br />

rimasto un fatto eccezionale malgrado la situazione finanziaria dei cittadini lesi degeneri di<br />

anno in anno.<br />

Nella maggior parte dei casi i sussidi sono stati offerti al <strong>CDF</strong> con la richiesta di adoperarsi<br />

per una causa civile<br />

Nel 07/2010 è incaricata dal <strong>CDF</strong> un'avvocato per valutare la migliore causa per potere<br />

recuperare il maltolto e decide di fare causa contro l’INCA in Svizzera. L'avvocato decide di<br />

essere affiancato da altri avvocati per far fronte alla enorme mole di lavoro. Il <strong>CDF</strong> raccoglie<br />

e prepara i fascicoli e s’incarica delle traduzioni.<br />

In Svizzera non è prevista la causa comune. I mezzi messi a disposizione non sono sufficienti<br />

per tutte le causa legali. Si è obbligati a scegliere dei casi pilota. Aggrava la situazione che<br />

INCA dopo ogni sentenza vinta va in appello e allunga i tempi processuali pagando una<br />

cauzione di oltre CHF 100'000.<br />

Le cause si protraggono fino al 2013 e i mezzi non sono sufficienti nemmeno per portare a<br />

termine i casi pilota. Il <strong>CDF</strong> organizza cosi eventi per raccogliere fondi dove presenta un<br />

proprio libro sull’ emigrazione italiana scritto appositamente.<br />

In più si interpella d’urgenza e direttamente il Consolato Generale di Zurigo e l’Ambasciata<br />

italiana a Berna che corrispondono un sussidio d’urgenza.<br />

Finalmente nel 06.2013 il tribunale federale in ultima istanza ribadisce la condanna definitiva<br />

per responsabilità oggettiva dell'INCA al risarcimento dei capitali pensionistici più gli<br />

interessi e tutte le spese procedurali e un’indennizzo per il danno morale. Ma questa dichiara<br />

fallimento nel 10.2013 e chiude tutta la struttura in Svizzera per riaprirla poco dopo sotto<br />

nuovo nome.<br />

Le autorità e i rappresentanti per gli italiani all' estero rimangono muti.<br />

19


3.2.4 Processo Civile contro la Confederazione Elvetica.<br />

Il <strong>CDF</strong> presenta nel 05.2010 una causa contro la Confederazione Elvetica in base alla legge<br />

sulla responsabilità nei riguardi di enti pubblici per mancanza di sorveglianza sul patronato<br />

INCA in Svizzera. Nel 11.2011 il Tribunale Amministrativo Federale la rigettata perché la<br />

Confederazione Elvetica in veste di ente pubblico elvetico non ha l’obbligo di vigilanza sui<br />

patronati italiani. Evidenzia che non ci sono accordi bilaterali tra l’Italia e la Svizzera in<br />

merito.<br />

3.2.5 Processo Civile contro le Banche.<br />

Il <strong>CDF</strong> leggendo gli atti della procura scopre delle incongruenze nel procedere delle banche<br />

elvetiche e avvia alla fine del 2014 i provvedimenti per potere intraprende una causa civile<br />

contro le banche che a suo tempo avevano aperto i conti intestati all’ INCA e preso in<br />

consegna i soldi raggirati. Per il finanziamento della causa il <strong>CDF</strong> si accorda con un apposito<br />

istituto di copertura finanziaria.<br />

L'avvocato interpellato rassegna però il mandato per conflitto di interesse dopo il ricevimento<br />

di CHF 20 milioni che la banca alla quale doveva fare causa, gli aveva conferito per gestire un<br />

progetto del quale era responsabile.<br />

Dopo che l'istituto di copertura finanziaria scioglie il contratto motivando la decisione che<br />

fare causa contro la banca i tempi e gli investimenti sarebbero sproporzionati il <strong>CDF</strong> decide in<br />

un'assemblea nel 10.2016 a maggioranza di abbandonare questo cammino.<br />

4. LE INTERRROGAZIONI PARLAMENTARIE<br />

Varie sono le interrogazioni parlamentari presentate a riguardo i fatti di Zurigo. Saltano all'<br />

occhio le due inoltrate contro l’avvocato interpellato dal <strong>CDF</strong>.<br />

Di seguito le interrogazioni parlamentari classificate in ordine cronologico secondo<br />

l’obbiettivo della loro presentazione:<br />

- Trama della truffa<br />

- Consolato Generale di Zurigo<br />

- Ministero del <strong>La</strong>voro e delle politiche sociali<br />

- INCA di Zurigo<br />

- Struttura INCA all' estero<br />

- Avvocato del <strong>CDF</strong><br />

- Provenienza del denaro per l’appello dell’INCA<br />

20


Interrogazioni parlamentari inoltrate sull’ affare dell’ INCA di Zurigo<br />

4.1 Trama della truffa<br />

Interrogazione a risposta scritta C4/04259 inoltrata il 22.09.2009 da On. Aldo Di Biagio<br />

(PdL) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero degli Affari<br />

esteri.<br />

Si chiede di sapere se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle irregolarità prodotte dal<br />

Direttore INCA all'interno del patronato emerse nelle indagini condotte dalle autorità svizzere<br />

e se si intenda predisporre un accertamento accurato tale da consentire l'analisi dei fatti e<br />

l'accertamento della eventuale connivenza tra taluni funzionari e/o dipendenti della sede<br />

consolare di Zurigo con il Direttore INCA.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa il 01.03.2010 con risposta data da Alfredo Mantica,<br />

Sottosegretario di Stato per gli affari esteri:<br />

Si esclude ogni coinvolgimento da parte del Consolato Generale di Zurigo. Per il fondo<br />

straordinario si indirizza ai sussidi ordinari d’assistenza sociale previsti dal Consolato<br />

Generale.<br />

Interrogazione a risposta scritta C4/11631 inoltrata il 18.04.2011 da On. Antonio Di Pietro<br />

(IdV) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.<br />

Si chiede di sapere quali iniziative si intendano adottare per far piena luce sui gravi fatti<br />

denunciati; quali iniziative si intendano adottare affinché l'INCA si assuma la responsabilità<br />

per gli enormi danni cagionati ai lavoratori-pensionati e per sostenere ed aiutare,<br />

conformemente alla funzione del patronato stesso, i soggetti danneggiati; per quali motivi<br />

21


l'INCA, il consolato generale di Zurigo e il COMITES di Zurigo non abbiano adottato le<br />

misure necessarie ad informare la comunità italiana del pericolo a cui andavano incontro i<br />

richiedenti che si rivolgevano all''INCA; se il Governo intenda collaborare con la procura<br />

svizzera, affinché si possa procedere all'accertamento dei fatti illeciti e di eventuali complicità<br />

e connivenze.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa il 12.09.2011 con risposta data da Luca Bellotti,<br />

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali:<br />

Non rientra nei compiti degli ispettori il controllo dei puntuali adempimenti d'ufficio dei<br />

coordinatori nazionali dei patronati che non sono di nomina ministeriale. Si tratta di figure<br />

non istituzionalizzate della cui professionalità il patronato è assolutamente libero - nella sua<br />

autonomia decisionale - di avvalersi o meno.<br />

Occorre sottolineare che l'attività posta in essere dal Direttore INCA esula dall'attività di<br />

patronato, che in nessun caso prevede il trasferimento del patrimonio del<br />

lavoratore/pensionato in un conto corrente ai fini dell'erogazione di una rendita. Pertanto negli<br />

archivi controllati nel corso dell'ispezione cui è stata oggetto la sede Inca di Zurigo nel 2009,<br />

non sono risultate statisticate le pratiche relative ai raggiri posti in essere a danno dei<br />

pensionati di Zurigo 25 .<br />

Al riguardo si segnala inoltre che l'Inca opera al di fuori del territorio nazionale tramite<br />

convenzioni con associazioni locali, nello specifico l'Inca Svizzera che, da quanto risulta, è<br />

iscritta dal procuratore nell'inchiesta come parte lesa.<br />

Si ritiene tuttavia che per avere un quadro esaustivo dell'intera vicenda e delle responsabilità<br />

connesse, anche ai fini di eventuali iniziative della scrivente, sia necessario attendere gli esiti<br />

dell'indagine giudiziaria condotta dalla magistratura elvetica.<br />

Mozione C.1.00664 inoltrata il 21.06.2011 da On. Aldo Di Biagio (FLI)<br />

impegna il Governo: a predisporre un accertamento da consentire l'analisi dei fatti e la verifica<br />

della eventuale contiguità tra taluni funzionari e/o dipendenti della sede di consolare di Zurigo<br />

con il Direttore INCA; a fornire chiarimenti - nei limiti delle proprie competenze - in merito<br />

agli esposti presentanti nel 2008 dall'allora console generale di Zurigo alla procura di Roma in<br />

virtù delle irregolarità compiute dal patronato INCA di Zurigo ai danni dei cittadini italiani; a<br />

presentare un'ulteriore denuncia nei confronti dei responsabili e corresponsabili che non<br />

hanno operato alcuna forma di tutela nei confronti degli iscritti; a fornire chiarimenti in merito<br />

25<br />

Si nota che il tribunale distrettuale di Zurigo ha smentito il Sottosegretario di Stato sentenziando a settembre<br />

2012 che INCA/ CGIL è responsabile degli atti commessi dal suo direttore a Zurigo.<br />

22


alla mancata conoscenza delle criticità in occasione dell'ispezione periodica del Ministero del<br />

lavoro e delle politiche sociali presso il patronato Inca di Zurigo avvenuta nel dicembre 2008,<br />

cinque mesi dopo le prime segnalazioni di illecito da parte di alcuni pensionati truffati; ad<br />

attivarsi in sede bilaterale con le autorità elvetiche, anche fornendo collaborazione attiva alla<br />

procura di Zurigo, per sensibilizzarle nel prosieguo dell'iter procedimentale, al fine di<br />

riconoscere le dovute responsabilità dei gravi illeciti evidenziati in premessa e garantire<br />

adeguata tutela agli oltre cento italiani truffati; ad avviare - sia sul fronte nazionale che<br />

bilaterale - ogni utile iniziativa volta a garantire qualsivoglia forma di tutela nei confronti dei<br />

cittadini italiani truffati.<br />

Stato della mozione: Presentata senza riscontro<br />

4.2 Consolato Generale di Zurigo<br />

Interrogazione a risposta scritta C4/04037 inoltrata il 14.09.2009 da On. Gianni Farina<br />

(PD) indirizzata al Ministero degli Affari esteri.<br />

Si chiede di chiarire l’operato del Consolato Generale di Zurigo. Altresì si chiede di valutare<br />

la possibilità per un fondo straordinario per le vittime del raggiro.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa il 31.03.2010 con risposta data da Alfredo Mantica,<br />

Sottosegretario di Stato per gli affari esteri:<br />

Si esclude ogni coinvolgimento da parte del Consolato Generale di Zurigo. Per il fondo<br />

straordinario si indirizza ai sussidi ordinari d’assistenza sociale previsti dal Consolato<br />

Generale.<br />

<strong>La</strong> risposta è identica a quella data per l’interrogazione parlamentare C4/04259 di On. Aldo di<br />

Biagio trattata precedentemente.<br />

Interrogazione a risposta scritta S4/02335 inoltrata il 01.12.2009 da Sen. Nicola Di<br />

Girolamo (PdL) indirizzata al Ministero degli Affari esteri.<br />

Si chiede di sapere del perché del ritardo di due mesi della trasmissione dell’esposto alla<br />

Procura di Roma del Consolato Generale di Zurigo dei fatti sottoposti da un danneggiato il 21<br />

agosto 2008.Si chiede inoltre di chiarire se le firme ed i timbri del Consolato sono veri o<br />

falsificati.<br />

Stato dell’interrogazione: aperta.<br />

23


Sen. Nicola Di Girolamo, di professione avvocato, aveva messo gratuitamente a disposizione<br />

del <strong>CDF</strong> il proprio studio legale. Alla vigilia dell’inoltro della causa al tribunale di Roma è<br />

stato espulso il 3 marzo 2010 dal Senato per riciclaggio e violazione della legge elettorale con<br />

aggravante mafiosa. Il 15 luglio 2011 arriva la condanna con patteggiamento a 5 anni di<br />

reclusione e la restituzione di 4,2 milioni di euro. A seguito della denuncia lo Studio legale<br />

non ha più inoltrato la causa contro la CGIL e il patronato INCA.<br />

Interrogazione a risposta scritta 4/18502 inoltrata il 15.11.2017 da On. Fabio Rampelli<br />

(FIAN) indirizzata al Ministeri del <strong>La</strong>voro e al Ministero degli Affari esteri.<br />

Si chiede di sapere come sia stato possibile che il Direttore INCA abbia potuto falsificare le<br />

firme degli assicurati italiani utilizzando, ai fini delle autentiche delle firme stesse, il timbro<br />

del consolato generale di Zurigo;<br />

quante ispezioni siano state condotte negli ultimi anni dal Ministero del lavoro e delle<br />

politiche sociali sull'attività amministrativo-contabile degli uffici svizzeri dell'Inca e, in<br />

particolare, su quello di Zurigo, e se e quali riscontri vi siano stati a livello contabile;<br />

a che punto siano gli accertamenti sulle nuove associazioni dell'Inca preannunciate nel marzo<br />

2016 dal Ministro del lavoro al Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato.<br />

Stato dell’interrogazione: aperta.<br />

4.3 Ministero del <strong>La</strong>voro e delle politiche sociali<br />

Interrogazione a risposta scritta S4/01972 inoltrata il 22.09.2009 da Sen. Nicola Di<br />

Girolamo (PdL) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali<br />

Si chiede di sapere siccome già in passato erano stati denunciati casi di responsabili di<br />

patronati all'estero che avrebbero sottratto soldi ai pensionati assistiti, come nei casi<br />

denunciati al CGIE dai consiglieri del Sud Africa Riccardo Pinna e Giuseppe Nanna;<br />

frequenti sono le accuse rivolte ad alcuni patronati operanti all'estero di svolgere attività<br />

partitica nelle sedi e con i mezzi dei patronati stessi, se il Ministro non ritenga inadeguato il<br />

sistema delle ispezioni presso le sedi estere dei patronati, che, in base alla normativa vigente,<br />

vengono disposte solamente a campione e non con verifiche annuali come per le sedi sul<br />

territorio nazionale.<br />

Stato dell’interrogazione: aperta.<br />

Interrogazione a risposta orale 3/02227 inoltrata il 29.09.2015 da Sen. Aldo di Biagio (AP)<br />

indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali<br />

24


Si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda intervenire sui limiti della disciplina<br />

degli accertamenti ispettivi, al fine di individuare delle disposizioni chiare e vincolanti<br />

afferenti alla gestione degli stessi presso le sedi estere dei patronati attualmente condizionata<br />

da una sorta di "anarchia ispettiva" che, data la sussistenza di una disciplina incompleta,<br />

esorcizza l'ipotesi di individuare falle e illegittimità del sistema di statisticazione;<br />

se intenda individuare strumenti adeguati e specificamente validi e personale dotato di<br />

opportuna formazione per gli accertamenti ispettivi oltre confine, al fine di individuare le<br />

fattispecie di "doppia" statisticazione attualmente impossibili da rinvenire.<br />

Stato dell’interrogazione: aperta.<br />

4.4 INCA di Zurigo<br />

Interrogazione a risposta scritta C4/04188 inoltrata il 17.09.2009 da On. Antonio Razzi<br />

(IdV) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali<br />

Si chiede di sapere se siano mai state effettuate ispezioni ed accertamenti nei confronti della<br />

sede estera di Zurigo del Patronato INCA; in caso negativo, le ragioni per le quali tali<br />

ispezioni siano state omesse; per quali ragioni non sia stata promossa responsabilità<br />

amministrativa, verso il Patronato INCA, come previsto e sancito dal decreto legislativo n.<br />

231 dell'8 giugno 2001.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa il 14.06.2010 con risposta data da Pasquale Viespoli,<br />

Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali:<br />

Il ministero del lavoro e delle politiche sociali esercita un controllo «a campione» sulle sedi<br />

estere degli istituti di patronato e di assistenza sociale. Tale controllo verifica unicamente<br />

l'organizzazione e l'attività svolta, nel corso dell'anno di riferimento, dalla sede oggetto di<br />

accertamento. Il controllo sulla «organizzazione» è volto ad accertare l'autonomia funzionale<br />

della stessa, al numero del personale impiegato e al rispetto dell'orario di lavoro; il controllo<br />

sulla «attività» è, invece, diretto alla verifica del volume di pratiche utili per la ripartizione del<br />

Fondo Patronati, preventivamente dichiarato all'Amministrazione dagli Istituti in questione.<br />

<strong>La</strong> sede INCA di Zurigo è stata sottoposta a verifica ispettiva il 15 ottobre del 2008, con<br />

riferimento all'organizzazione ed all'attività relative all'anno 2007. Nel corso del predetto<br />

accertamento non sono stati rilevati illiceità riferibili all'operato dei preposti.<br />

Con riferimento agli addebiti relativi al responsabile pro tempore della sede INCA, di cui il<br />

ministero del lavoro e delle politiche sociali è venuto a conoscenza solo a decorrere dal 12<br />

dicembre 2008, si fa presente che essi si pongono nell'ambito di un'indagine giudiziaria,<br />

peraltro ancora in corso. Al riguardo, da informazioni acquisite presso la presidenza del<br />

25


Patronato INCA è risultato che il signor Giacchetta si è assunto tutte le responsabilità del caso<br />

e che nulla è emerso nei confronti di altri soggetti.<br />

L'INCA-Svizzera, dal suo canto, ha comunicato di aver messo a disposizione delle vittime del<br />

raggiro un servizio gratuito di assistenza in ambito fiscale e nelle operazioni di denuncia alle<br />

competenti autorità 26 .<br />

Si fa presente che è stato effettuato a novembre 2009, una verifica ispettiva straordinaria che<br />

hanno riguardato l'anno 2008. Non sono state rilevate irregolarità nell'organizzazione e<br />

nell'attività svolta dalla sede. Sono state comunque annullate talune pratiche ed è stata<br />

acquisita una relazione della coordinatrice INCA di Zurigo inerente i fatti relativi al signor<br />

Giacchetta.<br />

Da ultimo si rappresenta che il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, nel disciplinare la<br />

responsabilità amministrativa delle persone giuridiche esclude espressamente dal suo ambito<br />

applicativo lo Stato, gli Enti pubblici territoriali, gli Enti pubblici non economici nonché gli<br />

Enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale. Siccome gli istituti di patronato svolgono<br />

funzioni di rilievo costituzionale, non possano essere destinatari delle richiamate disposizioni<br />

in materia di responsabilità amministrativa.<br />

Interrogazione a risposta orale immediata C3/00918 inoltrata il 18.02.2010 da On. Antonio<br />

Di Pietro (IdV) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali<br />

Si chiede di sapere quale attività abbia intrapreso il Governo italiano - a seguito di quanto<br />

esposto in premessa - per controllare i tempi, la frequenza, le modalità, eventuali omissioni e<br />

responsabilità nelle ispezioni condotte presso le sedi estere dei patronati, in particolare quello<br />

Inca di Zurigo, e presso i consolati generali d'Italia, in special modo quello di Zurigo, a tutela<br />

dei diritti dei cittadini italiani residenti all'estero e per prevenire ulteriori truffe come quella di<br />

Zurigo.<br />

Stato dell’ interrogazione: Conclusa lo stesso giorno trattasi di in un’ interrogazione<br />

parlamentare a riposta immediata in assemblea data da Elio Vito, Ministro dei Rapporti con il<br />

Parlamento:<br />

Il Ministro assicura che le amministrazioni vigilanti continueranno ad effettuare, con la<br />

dovuta attenzione, la loro azione di tutela per gli italiani residenti all'estero e per prevenire e<br />

reprimere le truffe ai loro danni.<br />

26<br />

Si annota che il <strong>CDF</strong> non è a conoscenza di tale servizio gratuito e mai ne è stato informato in tal senso.<br />

26


On. Di Pietro replica che prende atto che la vigilanza non c'è stata in via preventiva; prende<br />

atto di una responsabilità oggettiva; prende atto che vi sono cento famiglie italiane che stanno<br />

con il sedere per terra e non ricevono neanche il necessario per sopravvivere e chiede un<br />

esercizio specifico. Chiede la malleva da parte del Governo italiano rispetto ai contributi e ai<br />

soldi che sta dando all'Inca nella misura del 2 per cento per poter permettere di lavorare.<br />

Il Governo attribuisca immediatamente questi quattro milioni e mezzo di euro a queste vittime<br />

del reato e si faccia esso stesso surroga di questo credito nei confronti dei truffatori e metta le<br />

famiglie in condizione di continuare ad avere ciò che a loro spetta. Chiede un'azione concreta<br />

del Governo che non è un sussidio a richiesta dell'interessato, ma l'esercizio di un diritto che<br />

questo interessato ha già acquisito e di cui il Governo italiano è responsabile quanto meno sul<br />

piano oggettivo e civile.<br />

Il Governo, infatti, ha mandato una persona e ha dato un'autorizzazione ad un istituto che,<br />

invece di compiere il suo dovere, si è fregato letteralmente i soldi e se ne è andato via, tant'è<br />

vero che hanno dovuto arrestare il responsabile. Inoltre, il Governo italiano, o direttamente il<br />

patronato Inca, si costituisca parte civile nei confronti degli autori del reato per avere indietro<br />

questo denaro. On. Di Pietro conclude indirizzandosi al Governo che questi non lasci cento<br />

famiglie italiane nella condizione di impossibilità a sopravvivere.<br />

Interrogazione a risposta scritta C4/08002 inoltrata il 13.07.2010 da On. Antonio Razzi<br />

(IdV) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali<br />

l'interrogante ritiene opportuno un chiarimento su alcune inesattezze riscontrate nella risposta<br />

scritta all'interrogazione n. 4-04188 del 18 maggio 2010, in cui si fa riferimento al fatto che i<br />

patronati non possono essere considerati responsabili ex legge n. 231 del 2001 (legge sulla<br />

responsabilità amministrativa delle persone giuridiche) in quanto il patronato (la cui disciplina<br />

si ricava dalla legge n. 152 del 2001) è “un ente che svolge funzioni di rilievo costituzionale”.<br />

Il Ministro pertanto - per il tramite il suo Sottosegretario, equipara funzioni di pubblica utilità<br />

a funzioni di rilievo costituzionale: il che non è possibile, essendo i due concetti (e le due<br />

funzioni) del tutto divergenti e non collegabili l'un l'altro. Per definizione legislativa, il<br />

patronato è persona giuridica di diritto privato e non anche persona giuridica pubblica; non<br />

esercita un pubblico servizio; non esercita un servizio di pubblica necessità ciò implica la<br />

conseguenza - sotto l'aspetto soggettivo - della non qualificabilità come atti amministrativi gli<br />

atti compiuti dal patronato; dunque non risulta vi sia, nella legge istitutiva dei patronati,<br />

27


espressa attribuzione agli stessi di personalità pubblicistica: risulta, invece, espressa<br />

attribuzione - per legge - di personalità privatistica -:<br />

- per quali ragioni il Ministro abbia disposto, nel novembre 2009, un'ispezione straordinaria<br />

a Zurigo, limitatamente all'anno 2008;<br />

- come mai questa ispezione non ordinaria non abbia interessato anche altri anni;<br />

- se l'ispettore ministeriale abbia accertato se il “coordinatore nazionale” di Inca per la<br />

Svizzera abbia diligentemente e mensilmente svolto le sue ispezioni nella sede di Zurigo;<br />

- se il patronato abbia un'assicurazione, per quale motivo, nel caso ci fosse, e perché gli<br />

iscritti non possano beneficiarne.<br />

Stato dell’ interrogazione: Conclusa il 18.10.2010 con risposta scritta data da Pasquale<br />

Viespoli, Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali:<br />

L'attività di vigilanza posta in essere dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali è<br />

finalizzata unicamente all'accertamento, in conformità ai criteri dettati dal decreto ministeriale<br />

n. 193 del 2008, della regolarità dell'organizzazione e dell'attività espletata dagli istituti di<br />

patronato e di assistenza sociale, ai fini dell'attribuzione del punteggio e della conseguente<br />

ripartizione del fondo patronati. Si evidenzia inoltre che le ispezioni straordinarie effettuate<br />

ogniqualvolta l'amministrazione ne ravvisi la necessità, non portano un'attribuzione di<br />

competenze diverse rispetto a quelle istituzionali sopra specificate.<br />

Per quanto concerne il quesito inerente il coordinatore nazionale, si fa presente che esula dai<br />

compiti degli ispettori il controllo sull'operato dello stesso e che, in ogni caso, rientra nella<br />

facoltà dell'istituto avvalersi o meno di tale figura.<br />

Da ultimo, per quanto riguarda il quesito inerente l'eventuale stipula di un'assicurazione, si<br />

rappresenta che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha provveduto, pur non<br />

rientrando nella propria competenza, ad effettuare specifiche richieste in tal senso al patronato<br />

Inca.<br />

Interrogazione a risposta immediata 3.03009 inoltrata il 10.05.2017 da On. Tiziana Ciprini<br />

(M5S) indirizzata ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, degli affari esteri e della<br />

cooperazione internazionale e dell'economia e delle finanze.<br />

Si chiede di sapere se Il Ministro, si fara carico del risarcimento danni a favore dei pensionati<br />

truffati, stante la grande inadempienza del Ministero del lavoro, agendo eventualmente in<br />

rivalsa anche nei confronti dell'Inca-CGIL.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa con risposta immediata.<br />

Il Ministro risponde<br />

28


Che dall'ambito del controllo del Ministero del lavoro è esulato l'operato dei dipendenti dei<br />

singoli patronati, atteso che, pur svolgendo gli stessi attività di pubblico interesse, non sono<br />

enti pubblici, ma persone giuridiche di natura privata che svolgono la loro attività per effetto<br />

di uno specifico mandato conferito dall'assistito.<br />

Che dalle risultanze ispettive non sono emerse gravi irregolarità amministrative o violazione<br />

dei compiti istituzionali tali da determinare l'adozione delle misure, di cui lo scioglimento e il<br />

commissariamento del patronato.<br />

Che il Ministero del lavoro ha fatto quello che era in suo potere e fa presente<br />

Che il Ministero degli affari esteri lo ha informato che gli uffici consolari di Zurigo e Basilea<br />

hanno fornito continua assistenza ai cittadini italiani coinvolti nella vicenda e, a ha<br />

manifestato disponibilità ad accogliere richieste di integrazione di fondi di ulteriori sussidi in<br />

favore dei singoli pensionati coinvolti nella situazione.<br />

4.5 Struttura INCA all' estero<br />

Interrogazione a risposta scritta S4/03896 inoltrata il 05.05.2015 da Sen. Aldo Di Biagio<br />

(AP) indirizzata ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, degli affari esteri e della<br />

cooperazione internazionale e dell'economia e delle finanze.<br />

Si chiede di sapere se i Ministri interrogati intendano fornire chiarimenti in merito alle<br />

responsabilità sussistenti in capo al sindacato CGIL in relazioni di comportamenti perpetrati<br />

dagli operatori dei patronati esteri della rete INCA;<br />

se sia noto il contenuto delle convenzioni stipulate tra INCA e associazioni estere, con<br />

particolare riferimento a quella che operava in Svizzera, e se siano note le condizioni previste<br />

da tale atto di convenzione circa un'assunzione di responsabilità da parte dell'INCA;<br />

se siano note le indicazioni operative diramate dalla sede centrale dell'INCA a quelle<br />

periferiche circa la gestione finanziaria e amministrativo-operativa;<br />

in quali termini si intenda rivedere la disciplina in materia di funzionamento delle associazioni<br />

estere dei patronati, per esorcizzare da parte di queste ultime ipotesi di illeciti, che altrimenti<br />

resterebbero impuniti, rafforzando i meccanismi diretti di controllo e di responsabilizzazione<br />

in capo ai patronati nazionali, che di fatto sono i promotori all'estero delle associazioni stesse.<br />

Stato dell’interrogazione: in corso.<br />

Interrogazione a risposta scritta 4/04485 inoltrata il 08.10.2009 da On. Guglielmo Picchi<br />

(PdL) indirizzata ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali.<br />

Si chiede di sapere<br />

29


quali patronati abbiano operato all'estero negli anni 2008 e 2009;<br />

quale sia l'ammontare complessivo e quello individuale ricevuto per le attività all'estero e il<br />

punteggio raggiunto da ciascun patronato sulla cui base si è determinata la ripartizione dei<br />

fondi;<br />

quali e quanti controlli siano stati effettuati dal Ministero.<br />

Stato dell’interrogazione: in corso.<br />

Interrogazione a risposta scritta 3/02126 inoltrata il 08.10.2009 da Sen. Aldo di Biagio<br />

(AP) indirizzata al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.<br />

Si chiede di sapere<br />

quali iniziative di competenza intendano avviare al fine di determinare un percorso di riforma<br />

della disciplina afferente all'operatività dei patronati italiani fuori dal territorio nazionale,<br />

superando il paradosso istituzionale che attualmente sta emergendo attraverso la poco<br />

comprensibile proliferazione di sedi di patronato nei territori esteri oggetto di chiusura di sedi<br />

consolari.<br />

Stato dell’interrogazione: in corso.<br />

Interrogazione a risposta scritta 3/02126 inoltrata il 21.02.2017 da Sen. Aldo di Biagio<br />

(AP) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.<br />

Si chiede di sapere<br />

Poiché gran parte degli istituti di patronato che operano nella circoscrizione del consolato di<br />

Basilea e del consolato di Zurigo in Svizzera non abbiano inoltrato tale notifica prevista dalla<br />

legge n. 152 del 2001, che disciplina gli istituti di patronato e di assistenza sociale;<br />

se, per quanto di loro rispettiva competenza, i Ministri in indirizzo intendano chiarire se, pur<br />

non ottemperando all'obbligo di notifica alle autorità consolari, prescritto dalla legge n. 152<br />

del 2001, gli istituti di patronato e di assistenza sociale che esercitano all'estero possano<br />

comunque svolgere la loro attività e ricevere i finanziamenti previsti dalla legge citata;<br />

in caso contrario, con quale atto formale si riconoscano l'organico e pertanto i singoli<br />

operatori di patronato costituito all'estero in merito allo svolgimento dell'attività in conformità<br />

alla legge n. 152;<br />

quali iniziative intendano intraprendere per assicurare un coordinamento e comunicazione tra<br />

i Ministeri coinvolti, al fine di assicurare un'effettiva azione di controllo e vigilanza.<br />

Stato dell’interrogazione: in corso.<br />

30


Interrogazione a risposta scritta 3/02126 inoltrata il 19.04.2017 da Sen. Aldo di Biagio<br />

(AP) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.<br />

Si chiede di sapere<br />

se i Ministri in indirizzo intendano chiarire chi detiene la responsabilità di nomina del<br />

presidente dell'associazione estera afferente al patronato italiano;<br />

se siano a conoscenza dell'impasse di cui alla truffa operata dal patronato Inca-Cgil in<br />

Svizzera e se intendano avviare un'eventuale istruttoria, o approfondimento, volta<br />

all'individuazione di eventuali responsabilità ricadenti sulle strutture del sindacato o patronato<br />

nazionale, alla luce di quanto sancito dalle convenzioni e dalla normativa vigente, al fine di<br />

ottemperare ai legittimi ristori sanciti con sentenze del tribunale elvetico;<br />

se intendano intervenire confermando o eventualmente chiarendo quanto proferito dal<br />

segretario generale Cgil circa la totale autonomia tra sindacato, patronato nazionale e<br />

patronato oltre confine e la conformità di quanto attiene all'organizzazione di queste strutture<br />

con la normativa vigente.<br />

Stato dell’interrogazione: in corso.<br />

4.6 Avvocato del <strong>CDF</strong><br />

Due sono le interrogazioni inoltrate contro l’Avvocato interpellato dal <strong>CDF</strong>. Le interrogazioni<br />

sono identiche e sono state inoltrate da Sen. Claudio Micheloni e On. Franco Narducci.<br />

L’interrogazione ha ricevuto risposta pochi giorno dopo la presentazione.<br />

Interrogazione a risposta scritta S4/02404 inoltrata il 10.12.2009 da Sen. Claudio<br />

Micheloni (PD) indirizzata al Ministro degli Affari esteri. Conclusa il 22.12.2009 con risposta<br />

data da Alfredo Mantica, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri<br />

Interrogazione a risposta in Commissione C5/02246 inoltrata il 15.12.2009 da On. Franco<br />

Narducci (PD) indirizzata al Ministro degli Affari esteri. Conclusa il 16.12.2009 con risposta<br />

data da Alfredo Mantica, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri<br />

si chiede di sapere se il Console Generale di Zurigo e l'Ambasciata d'Italia a Berna siano a<br />

conoscenza della condanna dell'avvocato Gaetano Longo passata in giudicato e della recente<br />

condanna in prima istanza pronunciata dal Tribunale di Udine per reati in danno di propri<br />

clienti; se ritenga opportuno che un avvocato condannato per l'illecita e indebita<br />

appropriazione di fondi destinati alle persone da lui patrocinate, sia inserito nell'elenco dei<br />

traduttori di fiducia e degli avvocati "consigliati" da un importante Consolato come quello di<br />

Zurigo; quali iniziative intenda adottare al fine di ristabilire una corretta e ordinata gestione<br />

31


all'interno del Consolato di Zurigo e per evitare che altri cittadini italiani residenti nella<br />

circoscrizione che vi fa capo siano potenziali vittime di vicende analoghe a quelle riportate in<br />

premessa.<br />

Risposta data da Alfredo Mantica, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri:<br />

Si segnala che il dottor Longo risulta iscritto sia all'ordine degli avvocati di <strong>La</strong>mezia Terme<br />

sia nella lista degli avvocati autorizzati a rappresentare in giudizio nel Cantone di Zurigo e<br />

quindi è abilitato ad esercitare in Italia e in Svizzera. Va rilevato che una condanna definitiva<br />

apre effettivamente un problema d'opportunità circa la permanenza del nome del legale in<br />

liste sia pure informative. Era stato, del resto, cancellato dall'elenco dei professionisti italofoni<br />

del Consolato generale di Zurigo già nel 2007, per poi essere successivamente reinserito.<br />

Dopo tale reinserimento, l'amministrazione è venuta a conoscenza, solo in forma ufficiosa,<br />

della condanna penale definitiva a carico dell'avvocato Longo, cui fa riferimento<br />

l'interrogante. Il Console generale d'Italia a Zurigo provvederà dunque ad informarne<br />

l'avvocato Longo, conformemente a quanto disposto dalle norme sulla trasparenza<br />

amministrativa (ai sensi della legge n. 241 del 1990).<br />

Si aggiunge che il 12 settembre 2012 il comitato parlamentare per i procedimenti d’accusa<br />

annota una domanda di deliberazione in materia d’insindacabilità avanzata dal deputato<br />

Franco Narducci, nell’ambito di un procedimento civile pendente presso il tribunale di Roma<br />

con la denuncia di Avv. Gaetano Longo contro On. Narducci per diffamazione e peculato. Il<br />

comitato parlamentare si riferisce al’atto di citazione civile, nel quale On. Narducci è<br />

convenuto per 300 mila euro.<br />

Sorprende la contraddizione nella risposte di Alfredo Mantica, Sottosegretario di Stato per gli<br />

affari esteri, che mentre On. Narducci osserva nella suddetta interrogazione delle irregolarità<br />

presso il Consolato Generale di Zurigo lo stesso Sottosegretario di Stato, risponde all’<br />

interrogazione parlamentare C4/04037 presentata da On. Farina che nel Consolato Generale di<br />

Zurigo non ci sono state irregolarità. Altro fatto irregolare nel Consolato Generale di Zurigo è<br />

oggetto dell’interrogazione parlamentare C4/04247 presentata il 04/07/2007 da On.<br />

Guglielmo Picchi su un’ evento che riguarda l’ istituto italiano di cultura (IIC). Infine si<br />

ricorda dell’interrogazione parlamentare inoltrata da On. Severino Galante il 07.02.2008 che<br />

riguarda fatti occorsi a Wettingen in Svizzera nel quale sono coinvolti il Consolato Generale<br />

di Basilea e On. Franco Narducci.<br />

32


4.7 Chiarire la provenienza del denaro per l’appello dell’INCA<br />

Interrogazione a risposta scritta S4/00014 inoltrata il 25.03.2013 da Sen. Aldo Di Biagio<br />

(Scelta Civica per l’Italia) indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Ministero<br />

degli Affari Esteri, Ministero della Giustizia<br />

Si chiede di sapere Avendo perso la causa contro 10 pensionati alla prima istanza, l'Inca Cgil<br />

ha ritenuto di procedere in appello, circostanza per la quale la Corte d'appello di Zurigo<br />

avrebbe chiesto al patronato il pagamento di una cauzione. Si stima che la cauzione totale, per<br />

l'appello contro le 10 sentenze di condanna, si attesterebbe su un ammontare di circa 100.000<br />

franchi svizzeri, pari a circa 85.000 euro, mentre per molti anni l'Inca Cgil di Zurigo ha<br />

affermato di non avere mezzi finanziari a disposizione ma provvede a sostenere il pagamento<br />

della cauzione, caratterizzata da una considerevole somma di denaro; un ulteriore aspetto di<br />

perplessità è dovuto al fatto che, se la provenienza della somma di denaro è, come sembra, da<br />

attribuire ad un sostegno da parte della sede centrale dell'Inca Cgil in Italia, si determinerebbe<br />

la paradossale situazione in cui il patronato avrebbe utilizzato del denaro pubblico<br />

proveniente dal finanziamento ex articolo 13 della legge n. 152 del 2001, delineando a<br />

giudizio dell'interrogante un ipotetico abuso di fondi pubblici -:<br />

- se i Ministri in indirizzo non intendano adottare ogni iniziativa di competenza al<br />

fine di garantire che l'iter procedimentale a carico del signor Giacchetta possa<br />

proseguire dovutamente;<br />

- se risulti quale sia la provenienza del denaro utilizzato dal patronato Inca Cgil per<br />

procedere nella causa di appello presso la Corte d'appello di Zurigo;<br />

- quali iniziative intendano predisporre per garantire, nell'ambito delle proprie<br />

competenze, che ai nostri concittadini vittime della maxitruffa sia riconosciuta la<br />

massima assistenza e tutela ai fini della restituzione delle somme illegalmente<br />

sottratte.<br />

Stato dell’interrogazione: Conclusa il 27/06/2013 con risposta data da Giovannini Enrico,<br />

Ministro del lavoro e delle politiche sociali:<br />

Occorre far presente, in via preliminare, che la presidenza nazionale del patronato Inca Cgil<br />

ha precisato che il coinvolgimento in giudizio non riguarda la sede nazionale italiana ma,<br />

come parte lesa, l'associazione Inca svizzera, costituita con ragione giuridica autonoma<br />

secondo la legislazione elvetica. Proprio per provare la totale estraneità ai fatti contestati,<br />

l'ufficio di Zurigo ha ritenuto di proporre appello presso il tribunale cantonale nei confronti di<br />

alcune sentenze ad esso sfavorevoli per quanto riguarda il risarcimento del danno chiesto da<br />

numerosi connazionali nella causa civile contro il signor Giacchetta.<br />

33


<strong>La</strong> stessa presidenza ha quindi evidenziato che il denaro necessario e obbligatorio per<br />

proporre appello non è stato versato dall'Inca Cgil, bensì dall'associazione Inca svizzera,<br />

destinataria in quota parte delle risorse derivanti dall'attività di tutela prodotta verso i<br />

pensionati italiani truffati. A tale proposito è opportuno ricordare che questo Ministero<br />

provvede ad erogare, secondo i principi di ripartizione del fondo patronati disposti dal decreto<br />

ministeriale 10 ottobre 2008, n. 193, la somma totale spettante ai singoli patronati<br />

direttamente ai loro legali rappresentanti, i quali provvedono a ripartire, di conseguenza e<br />

secondo criteri interni, quanto percepito alle proprie strutture operative italiane ed estere per il<br />

loro funzionamento.<br />

Si ritiene tuttavia che per avere un quadro esaustivo dell'intera vicenda e delle responsabilità<br />

connesse, anche ai fini di eventuali iniziative di questo Ministero, sia necessario attendere gli<br />

esiti dell'indagine giudiziaria condotta dalla magistratura elvetica.<br />

5. L'INDAGINE SUI PATRONATI<br />

Il Comitato per le questioni degli italiani all’ estero (CQIE) è una commissione speciale<br />

costituita dal Senato il 21 maggio 2013 con il compito di approfondire il tema della<br />

condizione, dei problemi e delle aspettative delle collettività italiane residenti all’ estero. Sen.<br />

Micheloni Claudio ne è il Presidente.<br />

Il 14 ottobre 2014 il CQIE delibera con l'autorizzazione della Presidenza del Senato l'avvio di<br />

una indagine conoscitiva sui patronati che operano all'estero 27 . Lo scopo dell'indagine è di<br />

verificare la situazione e il funzionamento complessivo dei patronati all'estero e di proporre<br />

riforme la dove ce ne fosse bisogno.<br />

In una lettera datata 29 novembre 2014 il <strong>CDF</strong> chiede di considerare anche la truffa del<br />

patronato INCA 28 . Segue un incontro con la commissione nel 02.2015 alla Casa d’Italia di<br />

Zurigo dove ne spiega i dettagli della truffa e le rivendicazioni ossia un sistema di controllo<br />

per evitare il ripetersi di simili truffe; il risarcimento dei lesi o in alternativa il sostegno<br />

finanziario per il processo in Italia 29 .<br />

<strong>La</strong> delegazione CQIE dichiara inaccettabile che INCA tenti di sfuggire agli obblighi della<br />

sentenza elvetica dichiarandosi estranea dalle sedi in Svizzera e si mette a disposizione per un<br />

intervento presso INCA.<br />

27<br />

Allegato 7: Comunicato Stampa per l’ avvio di una indagine conoscitiva sui patronati che operano all’ estero<br />

28<br />

Allegato 6: Lettera di richiesta del <strong>CDF</strong> del 29 novembre 2014 per implementare un sistema di controllo ai<br />

patronati<br />

29<br />

Allegato 8: Richiesta <strong>CDF</strong> alla delegazione del Senato<br />

34


5.1 Documento finale<br />

Il documento conclusivo dell'indagine sui Patronati che operano all' estero è approvato<br />

all'unanimità il 23 marzo 2016 30 .<br />

Nel documento si evidenzia che i patronati operano all'estero per il tramite di associazioni<br />

locali, con le quali stipulano convenzioni ad hoc, che tuttavia rappresentano solo una finzione<br />

giuridica, poiché i poteri sono saldamente rinchiusi nelle mani dei patronati nazionali. Infatti,<br />

i mandati sono intestati al patronato nazionale, la statistica presentata al Ministero del <strong>La</strong>voro<br />

è intestata alla sede romana del patronato, e il finanziamento del dicastero predetto avviene<br />

tramite la sede nazionale, la quale poi, oltre a introitare le risorse economiche, provvede a<br />

distribuirle come crede.<br />

Inoltre constata che l'attività di vigilanza svolta dal Ministero del <strong>La</strong>voro è risultata<br />

inadeguata. Le criticità emerse nel corso dell’indagine sono tali e tante che all’interno del<br />

CQIE si valutò l’ipotesi di consegnare ai magistrati il materiale raccolto, dal quale emerge<br />

sostanzialmente la conferma che la situazione è sfuggita di mano 31 . Ma ci si limita alla mera<br />

minaccia.<br />

30<br />

Senato della Repubblica<br />

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=968718<br />

31<br />

Scandalo die patronati all' estero. Il Fatto Quotidiano, 7 aprile 2016.<br />

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/07/scandalo-dei-patronati-allestero-la-relazione-del-comitatoparlamentare-boccia-poletti-riforma-immediata/2613157/<br />

35


EPILOGO<br />

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi,<br />

altri che lottano un anno e sono più bravi,<br />

ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi,<br />

però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.<br />

Bertold Brecht<br />

A Voi protagonisti controvoglia che avete faticato e patito in silenzio con tanto orgoglio<br />

quando avete dovuto scegliere il camino dell’emigrazione. Lo si legge ancora nei vostri volti<br />

segnati dalla fierezza quel coraggio che dimostraste tanti anni fa davanti alla sorte di dovere<br />

lasciare i vostri cari. Siete partiti verso posti sconosciuti senza quelle comodità e sicurezze che<br />

oggi noi figli conosciamo grazie ai vostri impegni e sacrifici.<br />

Ora l’ennesima prova di coraggio. Istituzioni italiane vi hanno truffato e poi abbandonato qui<br />

all’estero. Ma nonostante abbiano cercato di togliervi tutto compreso la dignità non ci sono<br />

riusciti. Abbiamo raccolto il vostro orgoglio nei nostri cuori e con questa forza affrontiamo<br />

uniti l’impari sfida per ottenere giustizia.<br />

<strong>La</strong> nostra battaglia continua. Una battaglia per una giusta causa che riguarda tutti perché la<br />

causa dell’ingiustizia è situata in un ente pubblico che dovrebbero tutelare e difendere i<br />

cittadini. Ci auguriamo che un domani questi racconti portino a chi ci seguirà testimonianza<br />

dell’impresa e potere dire di avere contribuito a migliorare un poco il mondo.<br />

<strong>CDF</strong>, il Comitato Esecutivo<br />

36


ALLEGATI<br />

Allegato 1 Distinta documenti INCA<br />

Allegato 2 Mandato di patrocinio INCA.<br />

Allegato 3 Lettera di Sen. Micheloni e On. Narducci<br />

Allegato 4 Comunicato CGIE<br />

Allegato 5 Avviso INCA dell’18 marzo 2009<br />

Allegato 6 Lettera <strong>CDF</strong> al CQIE<br />

Allegato 7 Comunicato Stampa del Sen Micheloni<br />

Allegato 8 Richiesta <strong>CDF</strong> alla delegazione del Senato<br />

37


Allegato 1<br />

Distinta documenti INCA<br />

38


Allegato 2<br />

Mandato di patrocinio INCA<br />

39


Allegato 3<br />

Lettera di Sen. Micheloni e On. Narducci<br />

40


41


42


Allegato 4<br />

Comunicato CGIE<br />

Consiglio Generale degli Italiani all’Estero<br />

ORDINE DEL GIORNO N 1<br />

Il CGIE, riunito in Roma il 27 – 29 dicembre 2013,<br />

CONSIDERATO<br />

che in Svizzera, e specificatamente a Zurigo, dei connazionali sono stati truffati da una<br />

persona che ha approfittato ed abusato del suo incarico di rappresentante di un ente di<br />

Patronato;<br />

RIBADITA<br />

l’importanza del ruolo, spesso di frontiera, dei Patronati che operano fuori dall’Italia;<br />

ESPRIME<br />

la solidarietà più sentita a quei connazionali che sono stati oggetto della truffa operata a loro<br />

danno.<br />

APPROVATO ALL’UNANIMITA’<br />

Carlo Consiglio<br />

Elio Carozza<br />

Roberto Volpini<br />

Silvana Mangione<br />

Gianluca Lodetti<br />

43


Allegato 5 Avviso INCA dell’18 marzo 2009<br />

44


Allegato 6<br />

Lettera <strong>CDF</strong> al CQIE<br />

45


Allegato 7<br />

Comunicato Stampa del Sen. Micheloni<br />

Ufficio stampa del Senatore Claudio Micheloni<br />

Presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all'Estero<br />

Senato della Repubblica - Palazzo Madama - 00186 Roma<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

Il CQIE ha deliberato l'avvio di una indagine conoscitiva sui patronati che operano all'estero; tale<br />

proposta ha ricevuto in data odierna l'autorizzazione della Presidenza del Senato.<br />

I patronati hanno svolto per decenni un lavoro di fondamentale importanza per la tutela dei<br />

diritti e degli interessi degli italiani all'estero. Tale funzione, nel contesto attuale, non solo non si<br />

è esaurita ma acquista un rilievo ancora maggiore, considerando le nuove esigenze delle nostre<br />

comunità, con particolare riferimento alle prime generazioni e ai nuovi fenomeni migratori che<br />

interessano il nostro Paese.<br />

Da tempo è in corso una discussione tra i principali Patronati e il Ministero del <strong>La</strong>voro su diverse<br />

ipotesi di riforma, ed è in questo quadro che consideriamo opportuno avviare una indagine<br />

conoscitiva, finalizzata innanzi tutto, alla luce dei mutamenti intervenuti negli ultimi anni, a<br />

capire come i Patronati interpretano il proprio ruolo, ad individuare con precisione i bisogni delle<br />

comunità, a cogliere i limiti, le difficoltà come anche le distorsioni che, purtroppo, emergono in<br />

alcuni casi.<br />

Riteniamo infatti tanto utile quanto doveroso affrontare i cambiamenti necessari con la massima<br />

consapevolezza possibile, perché solo un'accurata analisi delle criticità può sgombrare il campo<br />

da quelle semplificazioni che mirano a cancellare il ruolo svolto dai Patronati.<br />

Nello scenario odierno, tanto l'esiguità delle risorse pubbliche disponibili quanto le esigenze<br />

inevitabilmente mutate sia della vecchia che della nuova emigrazione, rendono necessario un<br />

ripensamento dell'offerta dei servizi e la costruzione di un rapporto trasparente e proficuo tra<br />

pubblico e privato sociale; sarà particolarmente utile, a tal proposito, approfondire il<br />

funzionamento del rapporto tra l'INPS, i pensionati e i Patronati che operano all'estero.<br />

Pertanto, convocheremo in audizione i rappresentanti dei principali Patronati, le rappresentanze<br />

istituzionali e associative degli italiani all'estero, l'INPS e il Ministero del <strong>La</strong>voro nel più breve<br />

tempo possibile, per dare un contributo utile ad avviare un percorso riformatore serio ed<br />

efficace.<br />

Roma, 14 ottobre 2014<br />

46


Allegato 8<br />

Richiesta <strong>CDF</strong> alla delegazione del Senato<br />

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