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Cassazione Civile, n. 00289 del 09.01.2018, Sez. 6- Diritti reali di godimento- Servitù- Passaggio ed interclusione-b (14) d

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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Diritto privato<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso: clicca qui per tornare all'in<strong>di</strong>ce sommario<br />

LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

LECTIO (<strong>14</strong>)<br />

<strong>Diritti</strong> <strong>reali</strong> <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento- <strong>Servitù</strong>- <strong>Passaggio</strong> <strong>ed</strong> <strong>interclusione</strong>-b<br />

<strong>Cassazione</strong> <strong>Civile</strong>, n. <strong>00289</strong> <strong>del</strong> <strong>09.01.2018</strong>, <strong>Sez</strong>. 6<br />

<strong>Diritti</strong> <strong>reali</strong> <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento- <strong>Servitù</strong>- <strong>Passaggio</strong> <strong>ed</strong> <strong>interclusione</strong>-b<br />

MASSIMA<br />

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In<strong>di</strong>cazioni bibliografiche<br />

1) Quoti<strong>di</strong>ano Giuri<strong>di</strong>co<br />

2)<br />

3)<br />

4)<br />

5)<br />

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE<br />

SEZIONE SESTA CIVILE<br />

SOTTOSEZIONE 2<br />

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:<br />

Dott. PETITTI Stefano - Presidente -<br />

Dott. MANNA Felice - Consigliere -<br />

Dott. D'ASCOLA Pasquale - rel. Consigliere -<br />

Dott. ABETE Luigi - Consigliere -<br />

Dott. SCARPA Antonio - Consigliere -<br />

ha pronunciato la seguente:<br />

ORDINANZA<br />

sul ricorso 23489/2015 proposto da:<br />

D.G.P., D.G.V., R.R. quali ere<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

D.G.A.,<br />

D.G.N., elettivamente domiciliati in<br />

ROMA, P.ZA COLA DI RIENZO 92, presso lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>l'avvocato<br />

ELISABETTA NARDONE, rappresentati e <strong>di</strong>fesi dall'avvocato GIUSEPPE LA<br />

SPINA;<br />

- ricorrenti -<br />

contro<br />

F.G., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA GIULIO<br />

DIRITTO PRIVATO<br />

1


LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Diritti</strong> <strong>reali</strong> <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento- <strong>Servitù</strong>- <strong>Passaggio</strong> <strong>ed</strong> <strong>interclusione</strong>-b (<strong>14</strong>)<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

CESARE CORDARA 15, presso lo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>l'avvocato MAURO FELICETTI,<br />

che lo rappresenta e <strong>di</strong>fende;<br />

- controricorrente -<br />

avverso la sentenza n. 12961/2015 <strong>del</strong>la CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE,<br />

depositata il 23/06/2015;<br />

u<strong>di</strong>ta la relazione <strong>del</strong>la causa svolta nella camera <strong>di</strong> consiglio non<br />

partecipata <strong>del</strong> 12/07/2017 dal Consigliere Dott. PASQUALE D'ASCOLA.<br />

1) Oggetto <strong>del</strong>la controversia è l'esistenza <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>ritto reale <strong>di</strong> servitù o la sussistenza dei<br />

presupposti per la costituzione <strong>di</strong> una servitù<br />

coattiva su un piccolo slargo in cui si snoda la<br />

strada comunale in Loc. (OMISSIS), davanti al<br />

quale, da un lato, sono posizionati i garage <strong>del</strong>le<br />

abitazioni <strong>di</strong> D.G.P., D.G.V. e D.G.R., quali ere<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> D.G.A. e D.G.N. e, dall'altro lato, il fabbricato <strong>di</strong><br />

proprietà <strong>di</strong> F.G..<br />

1.1) Il travagliato iter processuale ha avuto<br />

inizio con l'esperimento <strong>del</strong>l'azione <strong>di</strong><br />

manutenzione da parte dei D.G. davanti al<br />

Pretore <strong>di</strong> Spoleto concluso con or<strong>di</strong>nanza <strong>del</strong><br />

10.8.1996, n. 380 <strong>di</strong> accoglimento <strong>del</strong>le richieste<br />

possessorie.<br />

1.2) Instaurato il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> "merito petitorio",<br />

il Pretore, con sentenza n. 96/1999, rigettava tutte<br />

le domande dei D.G., relative, in via principale,<br />

all'accertamento <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> godere e servirsi<br />

<strong>del</strong>la corte in questione o per presunzione <strong>di</strong><br />

demanialità o in forza <strong>di</strong> assoggettamento ad uso<br />

pubblico da oltre un ventennio e, in via<br />

subor<strong>di</strong>nata, alla costituzione <strong>del</strong>la servitù<br />

coattiva a favore dei fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> loro proprietà.<br />

Viceversa, il Pretore a<strong>di</strong>to accoglieva la domanda<br />

riconvenzionale <strong>del</strong> F., negando ogni <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

utilizzo <strong>del</strong>lo spazio da parte degli attori.<br />

1.3) A seguito <strong>del</strong>l'appello dei D.G., il<br />

Tribunale <strong>di</strong> Spoleto, con sentenza n. 79/2000, in<br />

riforma <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento impugnato, <strong>di</strong>chiarava<br />

l'esistenza <strong>di</strong> una servitù <strong>di</strong> pubblico transito,<br />

permettendo il passaggio anche con mezzi<br />

meccanici sullo spiazzo.<br />

1.4) Il F. spiegava ricorso per cassazione, a cui<br />

resistevano i D.G., proponendo, a loro volta,<br />

ricorso incidentale con<strong>di</strong>zionato. La Corte <strong>di</strong><br />

<strong>Cassazione</strong>, con sentenza n. 10772/2003,<br />

accoglieva il ricorso principale; <strong>di</strong>chiarava<br />

inammissibile il ricorso incidentale; cassava la<br />

sentenza rinviando alla Corte d'Appello <strong>di</strong><br />

Perugia.<br />

La ratio deciden<strong>di</strong> si incentrava sul rilievo per<br />

il quale, ai fini <strong>di</strong> una servitù <strong>di</strong> pubblico transito,<br />

non è sufficiente la mera idoneità oggettiva <strong>del</strong><br />

bene a sod<strong>di</strong>sfare l'interesse pubblico all'esercizio<br />

<strong>del</strong>la servitù, senza alcuna indagine sul concreto<br />

FATTO<br />

utilizzo da parte <strong>del</strong>la collettività per il tempo<br />

necessario all'usucapione.<br />

1.5) La Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia, con<br />

sentenza n. 269/2009, accoglieva la domanda<br />

degli attori <strong>di</strong> costituzione <strong>di</strong> una servitù coattiva<br />

<strong>di</strong> passaggio a servizio dei garage <strong>di</strong> loro proprietà<br />

e <strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le loro abitazioni, sullo spiazzo<br />

<strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong> F., determinando l'indennità a lui<br />

spettante in Euro 5.000,00.<br />

Ai fini <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la servitù coattiva,<br />

la Corte territoriale applicava analogicamente<br />

l'art. 1051 c.c., comma 3, per l'ampliamento <strong>di</strong><br />

servitù preesistente per il transito <strong>di</strong> veicoli anche<br />

a trazione meccanica. Ciò, sul presupposto che "i<br />

garage devono essere ritenuti come fon<strong>di</strong><br />

assolutamente interciusi relativamente (alla)<br />

forma <strong>di</strong> passaggio" me<strong>di</strong>ante autovettura,<br />

giacchè "è <strong>del</strong> tutto impossibile (e non<br />

semplicemente inadatto o insufficiente) l'accesso<br />

con autovetture dalla via pubblica ai garage degli<br />

attori (e viceversa) senza attraversare lo spiazzo<br />

<strong>del</strong> F. per cui è causa".<br />

2) Oggetto <strong>di</strong> ricorso per revocazione è, oggi, la<br />

sentenza n. 12961/2015, emessa il <strong>14</strong>.5.2015 e<br />

depositata il 23.6.2015, <strong>del</strong>la Seconda <strong>Sez</strong>ione<br />

civile, con cui la Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> sul ricorso<br />

proposto dal F. contro la sentenza <strong>del</strong> 2009 ha<br />

accolto i primi tre motivi, ha ritenuto assorbito il<br />

quarto motivo e ha respinto il ricorso incidentale<br />

proposto dai D.G..<br />

La Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> ha annullato la<br />

sentenza, poichè ha considerato contrad<strong>di</strong>ttoria<br />

l'interpretazione <strong>del</strong>la nozione <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong><br />

totale effettuata dalla Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia:<br />

il concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale appare<br />

logicamente incompatibile con l'esistenza <strong>di</strong> un<br />

accesso alla via pubblica, "anche se tale<br />

comunicazione non sarebbe possibile a qualunque<br />

veicolo essendo inibita ai veicoli <strong>di</strong> più ampie<br />

<strong>di</strong>mensioni". Ha considerato, pertanto,<br />

inapplicabile l'art. 1051 c.c..<br />

L'intimato si è <strong>di</strong>feso con controricorso.<br />

Il consigliere relatore ha avviato la trattazione<br />

con rito camerale, proponendo l'inammissibilità<br />

<strong>del</strong> ricorso.<br />

2<br />

La Scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

.i


LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Diritto privato<br />

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2.1.) Il ricorrente ha depositato memoria ex<br />

art. 380 bis c.p.c., in cui, oltre a riba<strong>di</strong>re gli<br />

argomenti svolti in s<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> ricorso a sostegno <strong>del</strong>la<br />

revocazione, chi<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> rinviare a nuovo ruolo, in<br />

ragione <strong>del</strong> rinvio all'u<strong>di</strong>enza <strong>del</strong> <strong>14</strong>.9.2017 per la<br />

precisazione <strong>del</strong>le conclusioni <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio con<br />

RgN. 5622/2015 <strong>di</strong> riassunzione innanzi alla<br />

Corte d'Appello <strong>di</strong> Roma.<br />

Sulla richiesta <strong>di</strong> rinvio va preliminarmente<br />

rilevato che l'esito <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio incar<strong>di</strong>nato innanzi<br />

alla Corte d'Appello <strong>di</strong> Roma è irrilevante, attesa<br />

la non incidenza sulla questione sollevata con la<br />

revocazione.<br />

3) L'errore <strong>di</strong> fatto che nel ricorso ex art. 391<br />

bis c.p.c., viene attribuito alla sentenza è <strong>di</strong> aver<br />

travisato le affermazioni contenute nella sentenza<br />

<strong>del</strong>la Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia circa<br />

l'<strong>interclusione</strong> <strong>del</strong> fondo.<br />

Si tratterrebbe, secondo il ricorrente, <strong>di</strong> una<br />

"svista" apprezzabile come errore <strong>di</strong> fatto, poichè<br />

la Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> avrebbe fondato la sua<br />

decisione in forza <strong>di</strong> una supposta <strong>di</strong>stinzione tra<br />

veicoli <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni.<br />

In particolare, la Corte avrebbe desunto<br />

erroneamente dalla sentenza <strong>del</strong>la Corte<br />

d'Appello <strong>di</strong> Perugia che lo slargo de qua<br />

"servirebbe soltanto per consentire ai veicoli <strong>di</strong> più<br />

grande <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> fare la "necessaria<br />

manovra" per l'accesso nei garage e per l'uscita<br />

dagli stessi", con la conseguenza che, su tali basi,<br />

si è ritenuto erroneamente ossimorico il<br />

ragionamento <strong>del</strong>la Corte d'Appello che ha<br />

<strong>di</strong>chiarato totalmente interclusi i fon<strong>di</strong>.<br />

Tanto emergerebbe dal tenore letterale <strong>del</strong>la<br />

m<strong>ed</strong>esima sentenza <strong>del</strong>la Corte territoriale,<br />

laddove l'<strong>interclusione</strong> totale è ragguagliata "a<br />

misura" sulla forma <strong>di</strong> passaggio tramite<br />

autovettura, senza <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong> sorta sulla<br />

grandezza dei veicoli.<br />

4) Parte resistente controd<strong>ed</strong>uce che il<br />

riferimento ai veicoli <strong>di</strong> più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

vada inteso come un mero rafforzativo al principio<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto espresso e che non si ravvisa alcun<br />

errore percettivo in cui sarebbe incorsa la Corte <strong>di</strong><br />

<strong>Cassazione</strong>, la quale, piuttosto, appuntava la<br />

decisione sul carattere assoluto e totale<br />

<strong>del</strong>l'<strong>interclusione</strong>.<br />

5) Il ricorso per revocazione va <strong>di</strong>chiarato<br />

inammissibile.<br />

5.1) In primo luogo, occorre evidenziare che il<br />

principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto affermato nella sentenza<br />

impugnata non poggia - se non ai fini espositivi -<br />

sulla <strong>di</strong>stinzione tra veicoli a seconda <strong>del</strong>la<br />

DIRITTO PRIVATO<br />

grandezza, ma si incentra sul concetto giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

fondo totalmente intercluso, inidoneo, secondo<br />

l'interpretazione <strong>del</strong>la Corte, a qualificare un<br />

fondo dotato <strong>di</strong> un accesso alla via pubblica;<br />

seppure consti che tale accesso non consenta ai<br />

veicoli dei ricorrenti <strong>di</strong> fare manovra.<br />

L'<strong>interclusione</strong> assoluta <strong>del</strong> fondo, in altri<br />

termini, è apparsa contrad<strong>di</strong>ttoria con la presenza<br />

stessa <strong>di</strong> un accesso sulla via pubblica.<br />

Tale collegamento, che costituisce in negativo<br />

dato qualificante <strong>del</strong> concetto giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> cui<br />

all'art. 1051 c.c. - "il proprietario che non ha uscita<br />

sulla via pubblica" -, è stato considerato, in seno<br />

alla sentenza, come elemento tale da escludere<br />

una situazione <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale <strong>ed</strong> assoluta,<br />

non essendo il caso <strong>di</strong> specie sussumibile nel<br />

perimetro concettuale <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale.<br />

Ne deriva che alla <strong>Sez</strong>ione Seconda civile <strong>del</strong>la<br />

Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>, alla luce <strong>del</strong>l'interpretazione<br />

<strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> ex art. 1051 c.c.,<br />

desumibile dalla sentenza, è apparso in contrasto<br />

con il principio <strong>di</strong> matrice logica <strong>di</strong> non<br />

contrad<strong>di</strong>zione affermare, come si legge nella<br />

sentenza <strong>del</strong>la Corte d'Appello, l'esistenza <strong>di</strong> una<br />

situazione <strong>di</strong> "<strong>interclusione</strong> assoluta dei garage<br />

degli attori, sia pure relativamente al passaggio a<br />

mezzo autovetture".<br />

L'errore denunciato, pertanto, costituisce, in<br />

ipotesi, un error in iu<strong>di</strong>cando, <strong>di</strong> puro <strong>di</strong>ritto,<br />

ricadendo, in definitiva, sul concetto <strong>di</strong><br />

<strong>interclusione</strong> non denunciabile come errore<br />

revocatorio ai sensi <strong>del</strong>l'art. 395 c.p.c., comma 1, n.<br />

4.<br />

5.2) In secondo luogo, la <strong>di</strong>stinzione sulla<br />

grandezza dei veicoli censurata dal ricorrente non<br />

è affatto avulsa dagli atti <strong>di</strong> causa.<br />

Essa prendeva le mosse proprio dalla sentenza<br />

emessa dalla Corte territoriale, la quale nel<br />

fornire un'interpretazione estensiva <strong>del</strong> concetto<br />

<strong>di</strong> <strong>interclusione</strong>, riteneva che "se l'accesso alla via<br />

pubblica me<strong>di</strong>ante questa forma <strong>di</strong> passaggio è<br />

impossibile o inadatto o insufficiente si dovrà<br />

parlare <strong>di</strong> fondo intercluso, assolutamente o<br />

relativamente secondo i casi, rispetto a tale forma<br />

<strong>di</strong> passaggio anche se l'accesso alla pubblica via<br />

consente altre forme <strong>di</strong> passaggio (ad es.<br />

p<strong>ed</strong>onale)".<br />

Le <strong>di</strong>mensioni dei veicoli si legano, nel<br />

ragionamento seguito in sentenza, alla forma <strong>di</strong><br />

passaggio. Emerge, infatti, dal passo <strong>di</strong> sentenza<br />

<strong>del</strong>la Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia ora riportato che,<br />

mentre risulta impe<strong>di</strong>to il passaggio da parte<br />

<strong>del</strong>le autovetture, altre forme <strong>di</strong> accesso<br />

(necessariamente estrinsecate in manovre con<br />

3


LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Diritti</strong> <strong>reali</strong> <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento- <strong>Servitù</strong>- <strong>Passaggio</strong> <strong>ed</strong> <strong>interclusione</strong>-b (<strong>14</strong>)<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

veicoli più piccoli <strong>del</strong>le autovetture) o passaggio<br />

p<strong>ed</strong>onale risultano invece possibili.<br />

Ed è su questo punto che si incentra il nucleo<br />

fondante la decisione <strong>del</strong>la Corte d'appello <strong>di</strong><br />

Perugia nella ricostruzione <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong><br />

<strong>interclusione</strong> ai sensi <strong>del</strong>l'art. 1051 c.c..<br />

Per queste ragioni, le <strong>di</strong>mensioni dei veicoli, in<br />

uno con la loro <strong>di</strong>mensione funzionale<br />

rappresentata dalla forma <strong>di</strong> passaggio, vengono<br />

prese in considerazione dalla Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>,<br />

la quale nega vali<strong>di</strong>tà alla tesi secondo cui il<br />

concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale vada ragguagliato<br />

alla forma <strong>di</strong> passaggio e, dunque, alle grandezze<br />

dei veicoli.<br />

Piuttosto il concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale<br />

andava ricostruito con riferimento al<br />

collegamento esistente tra il fondo e la pubblica<br />

via, a prescindere dalle forme <strong>di</strong> passaggio e dalla<br />

<strong>di</strong>mensione dei veicoli. Eventuali esigenze<br />

abitative connesse ai valori <strong>del</strong>la persona rilevano<br />

semmai nel bilanciamento <strong>di</strong> interessi che filtra<br />

nell'apprezzamento dei bisogni <strong>del</strong> fondo ai sensi<br />

<strong>del</strong>l'interpretazione evolutiva <strong>del</strong>l'art. 1052 c.c.<br />

(Cass. n. <strong>14</strong>103/2012).<br />

Ne deriva che, nella specie, non si ravvisa<br />

alcun errore percettivo che avrebbe dovuto<br />

portare necessariamente a soluzione <strong>di</strong>versa,<br />

sicchè la revocazione risulta palesemente<br />

inammissibile.<br />

Segue la condanna alla refusione <strong>del</strong>le spese <strong>di</strong><br />

lite, liquidate in <strong>di</strong>spositivo.<br />

Va dato atto <strong>del</strong>la sussistenza <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni<br />

per il raddoppio <strong>del</strong> contributo unificato.<br />

1) Oggetto <strong>del</strong>la controversia è l'esistenza <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>ritto reale <strong>di</strong> servitù o la sussistenza dei<br />

presupposti per la costituzione <strong>di</strong> una servitù<br />

coattiva su un piccolo slargo in cui si snoda la<br />

strada comunale in Loc. (OMISSIS), davanti al<br />

quale, da un lato, sono posizionati i garage <strong>del</strong>le<br />

abitazioni <strong>di</strong> D.G.P., D.G.V. e D.G.R., quali ere<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> D.G.A. e D.G.N. e, dall'altro lato, il fabbricato <strong>di</strong><br />

proprietà <strong>di</strong> F.G..<br />

1.1) Il travagliato iter processuale ha avuto<br />

inizio con l'esperimento <strong>del</strong>l'azione <strong>di</strong><br />

manutenzione da parte dei D.G. davanti al<br />

Pretore <strong>di</strong> Spoleto concluso con or<strong>di</strong>nanza <strong>del</strong><br />

10.8.1996, n. 380 <strong>di</strong> accoglimento <strong>del</strong>le richieste<br />

possessorie.<br />

1.2) Instaurato il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> "merito petitorio",<br />

il Pretore, con sentenza n. 96/1999, rigettava tutte<br />

le domande dei D.G., relative, in via principale,<br />

all'accertamento <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> godere e servirsi<br />

<strong>del</strong>la corte in questione o per presunzione <strong>di</strong><br />

demanialità o in forza <strong>di</strong> assoggettamento ad uso<br />

pubblico da oltre un ventennio e, in via<br />

subor<strong>di</strong>nata, alla costituzione <strong>del</strong>la servitù<br />

coattiva a favore dei fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> loro proprietà.<br />

Viceversa, il Pretore a<strong>di</strong>to accoglieva la domanda<br />

riconvenzionale <strong>del</strong> F., negando ogni <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

utilizzo <strong>del</strong>lo spazio da parte degli attori.<br />

1.3) A seguito <strong>del</strong>l'appello dei D.G., il Tribunale<br />

<strong>di</strong> Spoleto, con sentenza n. 79/2000, in riforma <strong>del</strong><br />

provve<strong>di</strong>mento impugnato, <strong>di</strong>chiarava l'esistenza<br />

<strong>di</strong> una servitù <strong>di</strong> pubblico transito, permettendo il<br />

passaggio anche con mezzi meccanici sullo<br />

spiazzo.<br />

1.4) Il F. spiegava ricorso per cassazione, a cui<br />

resistevano i D.G., proponendo, a loro volta,<br />

DIRITTO<br />

ricorso incidentale con<strong>di</strong>zionato. La Corte <strong>di</strong><br />

<strong>Cassazione</strong>, con sentenza n. 10772/2003,<br />

accoglieva il ricorso principale; <strong>di</strong>chiarava<br />

inammissibile il ricorso incidentale; cassava la<br />

sentenza rinviando alla Corte d'Appello <strong>di</strong><br />

Perugia.<br />

La ratio deciden<strong>di</strong> si incentrava sul rilievo per<br />

il quale, ai fini <strong>di</strong> una servitù <strong>di</strong> pubblico transito,<br />

non è sufficiente la mera idoneità oggettiva <strong>del</strong><br />

bene a sod<strong>di</strong>sfare l'interesse pubblico all'esercizio<br />

<strong>del</strong>la servitù, senza alcuna indagine sul concreto<br />

utilizzo da parte <strong>del</strong>la collettività per il tempo<br />

necessario all'usucapione.<br />

1.5) La Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia, con<br />

sentenza n. 269/2009, accoglieva la domanda degli<br />

attori <strong>di</strong> costituzione <strong>di</strong> una servitù coattiva <strong>di</strong><br />

passaggio a servizio dei garage <strong>di</strong> loro proprietà e<br />

<strong>di</strong> pertinenza <strong>del</strong>le loro abitazioni, sullo spiazzo <strong>di</strong><br />

proprietà <strong>del</strong> F., determinando l'indennità a lui<br />

spettante in Euro 5.000,00.<br />

Ai fini <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la servitù coattiva,<br />

la Corte territoriale applicava analogicamente<br />

l'art. 1051 c.c., comma 3, per l'ampliamento <strong>di</strong><br />

servitù preesistente per il transito <strong>di</strong> veicoli anche<br />

a trazione meccanica. Ciò, sul presupposto che "i<br />

garage devono essere ritenuti come fon<strong>di</strong><br />

assolutamente interciusi relativamente (alla)<br />

forma <strong>di</strong> passaggio" me<strong>di</strong>ante autovettura,<br />

giacchè "è <strong>del</strong> tutto impossibile (e non<br />

semplicemente inadatto o insufficiente) l'accesso<br />

con autovetture dalla via pubblica ai garage degli<br />

attori (e viceversa) senza attraversare lo spiazzo<br />

<strong>del</strong> F. per cui è causa".<br />

2) Oggetto <strong>di</strong> ricorso per revocazione è, oggi, la<br />

sentenza n. 12961/2015, emessa il <strong>14</strong>.5.2015 e<br />

4<br />

La Scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Diritto privato<br />

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depositata il 23.6.2015, <strong>del</strong>la Seconda <strong>Sez</strong>ione<br />

civile, con cui la Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> sul ricorso<br />

proposto dal F. contro la sentenza <strong>del</strong> 2009 ha<br />

accolto i primi tre motivi, ha ritenuto assorbito il<br />

quarto motivo e ha respinto il ricorso incidentale<br />

proposto dai D.G..<br />

La Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> ha annullato la<br />

sentenza, poichè ha considerato contrad<strong>di</strong>ttoria<br />

l'interpretazione <strong>del</strong>la nozione <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong><br />

totale effettuata dalla Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia:<br />

il concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale appare<br />

logicamente incompatibile con l'esistenza <strong>di</strong> un<br />

accesso alla via pubblica, "anche se tale<br />

comunicazione non sarebbe possibile a qualunque<br />

veicolo essendo inibita ai veicoli <strong>di</strong> più ampie<br />

<strong>di</strong>mensioni". Ha considerato, pertanto,<br />

inapplicabile l'art. 1051 c.c..<br />

L'intimato si è <strong>di</strong>feso con controricorso.<br />

Il consigliere relatore ha avviato la trattazione<br />

con rito camerale, proponendo l'inammissibilità<br />

<strong>del</strong> ricorso.<br />

2.1.) Il ricorrente ha depositato memoria ex art.<br />

380 bis c.p.c., in cui, oltre a riba<strong>di</strong>re gli argomenti<br />

svolti in s<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> ricorso a sostegno <strong>del</strong>la<br />

revocazione, chi<strong>ed</strong>e <strong>di</strong> rinviare a nuovo ruolo, in<br />

ragione <strong>del</strong> rinvio all'u<strong>di</strong>enza <strong>del</strong> <strong>14</strong>.9.2017 per la<br />

precisazione <strong>del</strong>le conclusioni <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio con<br />

RgN. 5622/2015 <strong>di</strong> riassunzione innanzi alla<br />

Corte d'Appello <strong>di</strong> Roma.<br />

Sulla richiesta <strong>di</strong> rinvio va preliminarmente<br />

rilevato che l'esito <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio incar<strong>di</strong>nato innanzi<br />

alla Corte d'Appello <strong>di</strong> Roma è irrilevante, attesa<br />

la non incidenza sulla questione sollevata con la<br />

revocazione.<br />

3) L'errore <strong>di</strong> fatto che nel ricorso ex art. 391<br />

bis c.p.c., viene attribuito alla sentenza è <strong>di</strong> aver<br />

travisato le affermazioni contenute nella sentenza<br />

<strong>del</strong>la Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia circa<br />

l'<strong>interclusione</strong> <strong>del</strong> fondo.<br />

Si tratterrebbe, secondo il ricorrente, <strong>di</strong> una<br />

"svista" apprezzabile come errore <strong>di</strong> fatto, poichè<br />

la Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong> avrebbe fondato la sua<br />

decisione in forza <strong>di</strong> una supposta <strong>di</strong>stinzione tra<br />

veicoli <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni.<br />

In particolare, la Corte avrebbe desunto<br />

erroneamente dalla sentenza <strong>del</strong>la Corte<br />

d'Appello <strong>di</strong> Perugia che lo slargo de qua<br />

"servirebbe soltanto per consentire ai veicoli <strong>di</strong> più<br />

grande <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> fare la "necessaria<br />

manovra" per l'accesso nei garage e per l'uscita<br />

dagli stessi", con la conseguenza che, su tali basi,<br />

si è ritenuto erroneamente ossimorico il<br />

ragionamento <strong>del</strong>la Corte d'Appello che ha<br />

<strong>di</strong>chiarato totalmente interclusi i fon<strong>di</strong>.<br />

Tanto emergerebbe dal tenore letterale <strong>del</strong>la<br />

m<strong>ed</strong>esima sentenza <strong>del</strong>la Corte territoriale,<br />

laddove l'<strong>interclusione</strong> totale è ragguagliata "a<br />

misura" sulla forma <strong>di</strong> passaggio tramite<br />

autovettura, senza <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong> sorta sulla<br />

grandezza dei veicoli.<br />

4) Parte resistente controd<strong>ed</strong>uce che il<br />

riferimento ai veicoli <strong>di</strong> più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

vada inteso come un mero rafforzativo al principio<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto espresso e che non si ravvisa alcun<br />

errore percettivo in cui sarebbe incorsa la Corte <strong>di</strong><br />

<strong>Cassazione</strong>, la quale, piuttosto, appuntava la<br />

decisione sul carattere assoluto e totale<br />

<strong>del</strong>l'<strong>interclusione</strong>.<br />

5) Il ricorso per revocazione va <strong>di</strong>chiarato<br />

inammissibile.<br />

5.1) In primo luogo, occorre evidenziare che il<br />

principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto affermato nella sentenza<br />

impugnata non poggia - se non ai fini espositivi -<br />

sulla <strong>di</strong>stinzione tra veicoli a seconda <strong>del</strong>la<br />

grandezza, ma si incentra sul concetto giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

fondo totalmente intercluso, inidoneo, secondo<br />

l'interpretazione <strong>del</strong>la Corte, a qualificare un<br />

fondo dotato <strong>di</strong> un accesso alla via pubblica;<br />

seppure consti che tale accesso non consenta ai<br />

veicoli dei ricorrenti <strong>di</strong> fare manovra.<br />

L'<strong>interclusione</strong> assoluta <strong>del</strong> fondo, in altri<br />

termini, è apparsa contrad<strong>di</strong>ttoria con la presenza<br />

stessa <strong>di</strong> un accesso sulla via pubblica.<br />

Tale collegamento, che costituisce in negativo<br />

dato qualificante <strong>del</strong> concetto giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> cui<br />

all'art. 1051 c.c. - "il proprietario che non ha uscita<br />

sulla via pubblica" -, è stato considerato, in seno<br />

alla sentenza, come elemento tale da escludere<br />

una situazione <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale <strong>ed</strong> assoluta,<br />

non essendo il caso <strong>di</strong> specie sussumibile nel<br />

perimetro concettuale <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale.<br />

Ne deriva che alla <strong>Sez</strong>ione Seconda civile <strong>del</strong>la<br />

Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>, alla luce <strong>del</strong>l'interpretazione<br />

<strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> ex art. 1051 c.c.,<br />

desumibile dalla sentenza, è apparso in contrasto<br />

con il principio <strong>di</strong> matrice logica <strong>di</strong> non<br />

contrad<strong>di</strong>zione affermare, come si legge nella<br />

sentenza <strong>del</strong>la Corte d'Appello, l'esistenza <strong>di</strong> una<br />

situazione <strong>di</strong> "<strong>interclusione</strong> assoluta dei garage<br />

degli attori, sia pure relativamente al passaggio a<br />

mezzo autovetture".<br />

L'errore denunciato, pertanto, costituisce, in<br />

ipotesi, un error in iu<strong>di</strong>cando, <strong>di</strong> puro <strong>di</strong>ritto,<br />

ricadendo, in definitiva, sul concetto <strong>di</strong><br />

<strong>interclusione</strong> non denunciabile come errore<br />

DIRITTO PRIVATO<br />

5


LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Diritti</strong> <strong>reali</strong> <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento- <strong>Servitù</strong>- <strong>Passaggio</strong> <strong>ed</strong> <strong>interclusione</strong>-b (<strong>14</strong>)<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

revocatorio ai sensi <strong>del</strong>l'art. 395 c.p.c., comma 1, n.<br />

4.<br />

5.2) In secondo luogo, la <strong>di</strong>stinzione sulla<br />

grandezza dei veicoli censurata dal ricorrente non<br />

è affatto avulsa dagli atti <strong>di</strong> causa.<br />

Essa prendeva le mosse proprio dalla sentenza<br />

emessa dalla Corte territoriale, la quale nel<br />

fornire un'interpretazione estensiva <strong>del</strong> concetto<br />

<strong>di</strong> <strong>interclusione</strong>, riteneva che "se l'accesso alla via<br />

pubblica me<strong>di</strong>ante questa forma <strong>di</strong> passaggio è<br />

impossibile o inadatto o insufficiente si dovrà<br />

parlare <strong>di</strong> fondo intercluso, assolutamente o<br />

relativamente secondo i casi, rispetto a tale forma<br />

<strong>di</strong> passaggio anche se l'accesso alla pubblica via<br />

consente altre forme <strong>di</strong> passaggio (ad es.<br />

p<strong>ed</strong>onale)".<br />

Le <strong>di</strong>mensioni dei veicoli si legano, nel<br />

ragionamento seguito in sentenza, alla forma <strong>di</strong><br />

passaggio. Emerge, infatti, dal passo <strong>di</strong> sentenza<br />

<strong>del</strong>la Corte d'Appello <strong>di</strong> Perugia ora riportato che,<br />

mentre risulta impe<strong>di</strong>to il passaggio da parte <strong>del</strong>le<br />

autovetture, altre forme <strong>di</strong> accesso<br />

(necessariamente estrinsecate in manovre con<br />

veicoli più piccoli <strong>del</strong>le autovetture) o passaggio<br />

p<strong>ed</strong>onale risultano invece possibili.<br />

Ed è su questo punto che si incentra il nucleo<br />

fondante la decisione <strong>del</strong>la Corte d'appello <strong>di</strong><br />

Perugia nella ricostruzione <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong><br />

<strong>interclusione</strong> ai sensi <strong>del</strong>l'art. 1051 c.c..<br />

Per queste ragioni, le <strong>di</strong>mensioni dei veicoli, in<br />

uno con la loro <strong>di</strong>mensione funzionale<br />

rappresentata dalla forma <strong>di</strong> passaggio, vengono<br />

prese in considerazione dalla Corte <strong>di</strong> <strong>Cassazione</strong>,<br />

la quale nega vali<strong>di</strong>tà alla tesi secondo cui il<br />

concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale vada ragguagliato<br />

alla forma <strong>di</strong> passaggio e, dunque, alle grandezze<br />

dei veicoli.<br />

Piuttosto il concetto <strong>di</strong> <strong>interclusione</strong> totale<br />

andava ricostruito con riferimento al collegamento<br />

esistente tra il fondo e la pubblica via, a<br />

prescindere dalle forme <strong>di</strong> passaggio e dalla<br />

<strong>di</strong>mensione dei veicoli. Eventuali esigenze<br />

abitative connesse ai valori <strong>del</strong>la persona rilevano<br />

semmai nel bilanciamento <strong>di</strong> interessi che filtra<br />

nell'apprezzamento dei bisogni <strong>del</strong> fondo ai sensi<br />

<strong>del</strong>l'interpretazione evolutiva <strong>del</strong>l'art. 1052 c.c.<br />

(Cass. n. <strong>14</strong>103/2012).<br />

Ne deriva che, nella specie, non si ravvisa<br />

alcun errore percettivo che avrebbe dovuto<br />

portare necessariamente a soluzione <strong>di</strong>versa,<br />

sicchè la revocazione risulta palesemente<br />

inammissibile.<br />

Segue la condanna alla refusione <strong>del</strong>le spese <strong>di</strong><br />

lite, liquidate in <strong>di</strong>spositivo.<br />

Va dato atto <strong>del</strong>la sussistenza <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni<br />

per il raddoppio <strong>del</strong> contributo unificato.<br />

PQM<br />

La Corte <strong>di</strong>chiara inammissibile il ricorso. Condanna parte ricorrente alla<br />

refusione ai resistenti <strong>del</strong>le spese <strong>di</strong> lite liquidate in Euro 4.500 per compenso, 200<br />

per esborsi, oltre accessori <strong>di</strong> legge.<br />

Dà atto <strong>del</strong>la sussistenza <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115,<br />

art. 13, comma 1 quater, introdotto dalla L. n. 228 <strong>del</strong> 2012, art. 1, comma 17, per il<br />

versamento <strong>di</strong> ulteriore importo a titolo <strong>di</strong> contributo unificato.<br />

Così deciso in Roma, nella Camera <strong>di</strong> Consiglio <strong>del</strong>la <strong>Sez</strong>ione Sesta - 2 <strong>Civile</strong>, il 12 luglio<br />

2017.<br />

Depositato in Cancelleria il 9 gennaio 2018<br />

6<br />

La Scuola <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />

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