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D IOCESI DI<br />
M AZARA DEL VALLO<br />
8 MARZO<br />
FESTA DELLA DONNA<br />
Carla Marino<br />
Mamma e moglie a casa,<br />
medico in corsia<br />
Mensile della Diocesi di Mazara del Vallo - n. 02 del 20 febbraio <strong>2018</strong><br />
Nella foto di doN Nicola altaserse:<br />
sponda israeliana del lago di tiberiade.<br />
L’esodo quaresimale:<br />
dal deserto del peccato<br />
alle acque del battesimo<br />
ALTASERSE, AMATO E DE VITA alle pagine 4 e 5
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 2<br />
L’EDITORIALE<br />
di DOMENICO MOGAVERO<br />
Domenico Mogavero<br />
ALLE URNE IL 4 MARZO<br />
PER IL NUOVO PARLAMENTO<br />
Parole, promesse,<br />
volti accattivanti<br />
Un futurosenza<br />
problemi: miracolo!<br />
Per le elezioNi PoliticHe si vota domenica 4<br />
marzo <strong>2018</strong>. la prima riunione delle camere<br />
è prevista per il giorno 23 marzo<br />
<strong>2018</strong>. due saranno le schede consegnate<br />
ai cittadini che si recheranno alle urne per<br />
le elezioni politiche: una di colore giallo<br />
per il senato della repubblica (per gli<br />
elettori che hanno compiuto 25 anni),<br />
l’altra di colore rosa per la camera dei<br />
deputati per i cittadini maggiorenni. la<br />
nuova legge elettorale si basa su un sistema<br />
misto: per un terzo maggioritario,<br />
per due terzi proporzionale. le schede<br />
elettorali riflettono questo sistema. i modelli<br />
infatti contengono il nome del candidato<br />
nel collegio uninominale nel<br />
rettangolo posto in alto. Nella stessa<br />
scheda, nella parte sottostante – dedicata<br />
ai colleghi plurinominali – sono riportati<br />
il contrassegno di ciascuna lista o coalizione<br />
di liste collegate al candidato del<br />
collegio uninominale. Nei collegi plurinominali,<br />
accanto ai simboli sono riportati<br />
i nominativi dei candidati contenuti in<br />
rettangoli contigui.<br />
Una grande personalità,<br />
da cui<br />
ho tanto appreso<br />
per la sua saggezza raffinata,<br />
il senso pratico e<br />
una gradevole ironia,<br />
così commentava il modo di esprimersi<br />
di una comune conoscenza: «Quello le<br />
parole non le paga». Questa espressione<br />
salace mi torna ossessivamente<br />
alla memoria ascoltando i proclami di<br />
una campagna elettorale sfrontata. tutti<br />
gli attori mostrano una completa e puntuale<br />
conoscenza dei gravissimi problemi<br />
del Paese; dell’estrema povertà in<br />
cui versa tanta gente, che non ha mai<br />
voce e che paga sempre sotto qualunque<br />
governo; delle soluzioni ovvie e<br />
praticabili ai molteplici nodi cruciali del<br />
momento; delle impellenti urgenze<br />
concernenti il mondo giovanile, l’occupazione,<br />
la<br />
sanità, le<br />
tanti proclami<br />
per una<br />
campagna<br />
elettorale sfrontata<br />
pensioni<br />
… (!!!). e<br />
l ’e l e n c o<br />
potrebbe<br />
continuare<br />
ancora a<br />
lungo.<br />
Tuttavia, nessuno si sbilancia sul<br />
come, sulle risorse, sui tempi occorrenti<br />
per dare credibilmente realizzazione a<br />
questi sogni di stagione, la stagione<br />
elettorale, appunto, che in italia non finisce<br />
mai! allora, mi domando - non<br />
potendo chiederlo ai diretti interessati -<br />
dove sono stati costoro fino a ora, visto<br />
che la maggior parte di essi, o quanto<br />
meno i più rappresentativi, da anni e<br />
per anni (qualcuno per più di venti<br />
anni!) hanno rivestito ruoli di governo,<br />
o comunque di responsabilità a livello<br />
legislativo. d’un tratto tutti hanno acqui<strong>sito</strong><br />
contezza di ciò che serve alla<br />
gente, e non da ora per la verità? d’improvviso<br />
il palazzo ha aperto porte e finestre<br />
e si è accorto delle promesse<br />
fatte (e non mantenute…) nella precedente<br />
campagna elettorale e per rilanciare,<br />
tornando a chiedere il voto per<br />
fare le cose non fatte?<br />
«Niente di nuovo sotto il sole», commenterebbe<br />
amaro Qohelet. Purtroppo<br />
alcuni segnali che arrivano da qualche<br />
palazzo dei dintorni non alimentano<br />
speranze realistiche. la squallida vicenda<br />
degli stipendi d’oro dei superburocrati<br />
regionali, conclusa tra<br />
l’indifferenza dei più con espedienti da<br />
azzeccagarbugli che offendono il buon<br />
senso, dicono che chi ha la chiave della<br />
cassaforte sa come, quando e per chi<br />
aprirla. e tutto ciò in barba a esigenze di<br />
giustizia ed equità, ignorate e disprezzate.<br />
Più vicino a noi si sta consumando un<br />
misfatto (spero di essere smentito clamorosamente<br />
dagli eventuali sviluppi<br />
futuri!) sull’aeroporto “V. florio” di trapani-Birgi.<br />
anche per questa vicenda si<br />
registrano disinteresse e apatia, come<br />
se trapani si trovasse nell’emisfero sud<br />
del pianeta. e invece stiamo parlando di<br />
una struttura che occupa centinaia di lavoratori;<br />
che ha riversato sul territorio<br />
uno sviluppo impensato sul piano culturale<br />
con la valorizzazione e fruizione<br />
dei nostri pregevolissimi e unici siti archeologici,<br />
musei e opere d’arte; che ha<br />
fatto da moltiplicatore dei flussi turistici<br />
con i milioni di passeggeri sbarcati; che<br />
ha avvicinato questo lembo di europa a<br />
paesi prima ritenuti obiettivi irraggiungibili.<br />
Eppure l’aeroporto rischia di diventare<br />
irrilevante, laddove dovesse intervenire<br />
il disimpegno dell’unico vettore<br />
attualmente impegnato su Birgi. con<br />
ciò non si riesce neanche a dar vita a un<br />
consiglio di amministrazione (fino al<br />
momento<br />
di chiusura<br />
del<br />
giornale)<br />
che si assuma<br />
tutte<br />
le responsabilità<br />
del<br />
Per l’aeroporto<br />
di trapani-Birgi<br />
disinteresse<br />
e apatia<br />
caso. la politica regionale è colpevolmente<br />
latitante e non si vede come si<br />
possa uscire da questo impasse, mentre<br />
i tempi sono quasi scaduti per programmare<br />
la prossima stagione estiva.<br />
e dobbiamo continuare a sopportare<br />
proclami, ai quali peraltro nessuno<br />
crede? e siccome la storia si ripete - ma<br />
non ci insegna nulla - viene voglia di ricorrere<br />
ancora una volta a un testo tristemente<br />
noto dello storico romano<br />
tito livio: «mentre a roma si discute,<br />
sagunto viene espugnata». Mentre i<br />
candidati ci riempiono di parole, la nostra<br />
terra muore!
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 3<br />
LA STORIA<br />
DI MARIO PELLEGRINO*<br />
Mario Pellegrino<br />
«i poveri mi hanno mostrato<br />
il voltodi Dio»<br />
Ciao! Pace! Mi chiamo Mario, ho<br />
30 anni e sono un missionario<br />
comboniano in sud sudan, originario<br />
di Marsala. Quando ero ragazzo, non<br />
ero tanto interessato alla questione della<br />
fede e della missione e come tanti altri<br />
giovani avevo molti altri sogni e progetti<br />
per il mio futuro. Un giorno, quando<br />
avevo 17 anni, ho avuto un incontro inaspettato,<br />
che mi ha toccato il cuore. ero in<br />
un momento molto delicato e difficile<br />
della mia vita in cui stavo cercando di capirne<br />
il senso e il modo in cui volevo<br />
spenderla. in questa situazione, ho incontrato<br />
un giovane sacerdote che aveva dedicato<br />
tutta la sua vita al servizio del<br />
popolo in ecuador; il suo nome è enzo<br />
amato. Mi ha parlato con un sorriso coinvolgente<br />
e con grande entusiasmo sulla<br />
sua esperienza con il popolo sofferente<br />
dell'ecuador.<br />
Il mio cuore bruciava davvero ascoltando<br />
le sue storie; ero fortemente stupito<br />
dall'energia e dalla felicità di questo missionario<br />
e mi sono detto: «Voglio avere la<br />
stessa gioia e lo stesso entusiasmo di quest'uomo!».<br />
Mentre studiavo all'università,<br />
venni a conoscenza di un gruppo di giovani<br />
che si interessavo al tema della missione<br />
(missiogiovani). Ho iniziato a<br />
partecipare ai loro incontri e mi è stata<br />
data per caso la possibilità di andare in<br />
etiopia per un mese per una breve esperienza<br />
missionaria. lì ho avuto il primo<br />
forte incontro con i poveri, che mi ha colpito<br />
e mi ha profondamente trasformato<br />
la vita. avevo 19 anni. appena arrivato di<br />
notte ad addis abeba, stavo viaggiando<br />
in autobus verso il luogo dove avrei dormito.<br />
l'autobus si fermò quando il semaforo<br />
mostrò il colore rosso; e dall'oscurità,<br />
bambini piccoli di 4 o 5 anni si avvicinarono<br />
all'autobus, guardandomi profondamente<br />
negli occhi.<br />
Mi hanno mostrato il loro stomaco<br />
vuoto e con tutta la loro energia hanno<br />
iniziato a gridare: «Ho fame, ho fame». e<br />
mentre urlavano sentivo come una spada<br />
che mi trafiggeva il cuore. Ho visto le persone<br />
soffrire e questa sofferenza è diventata<br />
la mia sofferenza e ho capito che non<br />
avrei potuto continuare a vivere senza dedicare<br />
tutta la mia esistenza ai più poveri<br />
e abbandonati, i crocifissi del terzo millennio.<br />
Sono rimasto impressionato dalle parole<br />
di daniele comboni che ha affermato che<br />
«l’africa e i poveri hanno preso possesso<br />
del mio cuore che vive solo per loro». Passo<br />
dopo passo, sono arrivato a comprendere<br />
che gesù di Nazareth è il vero senso della<br />
mia vita e che posso davvero trovare, toccare<br />
e accarezzare il suo volto nel volto dei<br />
più poveri. in effetti, i poveri mi hanno mostrato<br />
il volto di dio, ho conosciuto dio attraverso<br />
di loro. Mi sento davvero<br />
innamorato di questo dio che è appassionato<br />
per l'umanità e che lotta perché i poveri<br />
possano avere vita e possano essere<br />
liberati dalla loro schiavitù. sono entrato nel<br />
postulato della famiglia comboniana a Padova<br />
(italia) dove ho iniziato il mio cammino<br />
di formazione; lì, ho avuto la<br />
possibilità di lavorare con i prigionieri e con<br />
i senzatetto. Poi sono andato in Portogallo<br />
www.diocesimazara.it<br />
Mario Pellegrino (a centro nella<br />
foto).<br />
per il tempo del noviziato, che mi ha preparato<br />
a promettere di dedicarmi completamente<br />
al servizio di dio nei più poveri.<br />
In seguito, sono andato in Sud Africa per<br />
finire i miei studi in teologia, alla fine dei quali<br />
ho chiesto il dono di condividere la mia vita<br />
con la gente oppressa del sud sudan. Non finirò<br />
mai di ringraziare il signore per il dono di<br />
questo straordinario popolo che mi ha donato<br />
a Nyal. Preparandomi per la mia professione<br />
perpetua desidero essere un segno della presenza<br />
di dio tra questo popolo crocifisso dalla<br />
guerra, uno strumento di pace nella mano di<br />
dio, il Padre/Madre della Vita.<br />
*missionario comboniano marsalese<br />
LA PROFESSIONE PERPETUA<br />
SOTTO UN ALBERO INSUDSUDAN<br />
MarioPellegriNofarà la professione perpetua il<br />
prossimo 25 febbraio, nel villaggio di Nyal, in sud<br />
sudan, sotto un albero. la professione avverrà<br />
davanti al missionario italiano christian carlassarre,<br />
uno dei responsabili dei comboniani in<br />
Uganda. l’ordinazione diaconale il 1° maggio,<br />
quella sacerdotale il 3 novembre a Marsala.<br />
Mensile<br />
della Diocesi<br />
di Mazara del Vallo<br />
Anno XVI - n. 02 del 20 febbraio <strong>2018</strong><br />
Registrazione Tribunale<br />
di Marsala n. 140/7-2003<br />
Editore<br />
Associazione “Orizzonti Mediterranei”<br />
Piazza della Repubblica, 6<br />
91026 - Mazara del Vallo<br />
Direttore editoriale<br />
mons. Domenico Mogavero<br />
Direttore responsabile<br />
Max Firreri<br />
Redazione<br />
Piazza della Repubblica, 6<br />
91026 - Mazara del Vallo<br />
tel. 393.9276843<br />
condividere@diocesimazara.it<br />
Hanno collaborato<br />
don Nicola Altaserse, Simona Amato,<br />
Paola Caridi, Francesco De Vita, Antonino<br />
Ditta, Erina Ferlito, Nino Guercio,<br />
Gaspare Magro, Carla Marino,<br />
Ilenia Pellegrino, Mario Pellegrino,<br />
Dora Polizzi, don Cosimo Scordato.<br />
Questo numero è stato chiuso in redazione<br />
il 20 febbraio <strong>2018</strong>. È vietata la riproduzione<br />
integrale o parziale.<br />
Periodico associato alla:
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 4<br />
LA QUARESIMA<br />
DI DON NICOLA ALTASERSE<br />
Tempo liturgico<br />
come cogliere<br />
una bellezza nuova<br />
www.diocesimazara.it<br />
I MOMENTI DI PROVA<br />
non mancano nella vita<br />
di ciascun cristiano<br />
Il piano pastorale ci invita come<br />
chiesa locale a contemplare la bellezza<br />
della Vita nel Pastore bello, bellezza<br />
che si rispecchia nella vita di<br />
ciascuno di noi. la Quaresima di quest’anno<br />
deve essere vissuta all’insegna di<br />
questo monito: eliminare dal nostro<br />
volto ogni forma di ruga e bruttura che<br />
il peccato procura per far emergere – secondo<br />
san Paolo – l’immagine dell’uomo<br />
nuovo. la Quaresima, per ogni<br />
uomo e donna di fede, è un tempo di<br />
prova che dura quaranta giorni così<br />
come furano biblicamente quaranta i<br />
giorni del diluvio (Gen 7,4.12.17; 8,6); i<br />
giorni trascorsi da Mosè sul sinai alla<br />
presenza di Yhwh (Es 24,18; 34,28); i<br />
giorni di cammino di elia verso l’Horeb<br />
(1Re 19,8); i giorni della predicazione di<br />
giona ai niniviti (Gn 3,4); i giorni di gesù<br />
nel deserto tentato da satana (Mc 1,13;<br />
Mt 4,2; Lc 4,2).<br />
Anche oggi, come allora, momenti di<br />
prova non ne mancano nella vita di ciascun<br />
cristiano e producono da un parte<br />
sentimenti di rassegnazione, di scoraggiamento,<br />
di stanchezza, di resa e dal-<br />
Musica e canto<br />
indicazioni per<br />
le celebrazioni<br />
il gloria NoN si caNta o recita nelle domeniche<br />
di avvento e Quaresima. (ogMr 53). invece<br />
dell’alleluia, in Quaresima, si canta il<br />
versetto posto nel lezionario prima del Vangelo.<br />
si può anche cantare un altro salmo, o<br />
tratto, come si trova nel graduale (ogMr<br />
62). in questo tempo è proibito ornare l’altare<br />
con fiori, tranne nella domenica Laetare<br />
(iV di Quaresima), nelle solennità e feste<br />
(ogMr 305). È permesso il suono dell’organo<br />
e di altri strumenti musicali soltanto per sostenere<br />
il canto. fanno eccezione, tuttavia, la<br />
domenica Laetare (iV di Quaresima), le solennità<br />
e le feste (ogMr 313). il colore delle<br />
vesti liturgiche è il viola, tranne il colore rosaceo<br />
utilizzato nella iV domenica di Quaresima<br />
(ogMr 346).<br />
l ’ a l t r a<br />
parte prov<br />
o c a n o<br />
segni evidenti<br />
nel<br />
corpo e in<br />
modo particolare<br />
nel<br />
viso in cui<br />
si colgono i lineamenti del dolore, della<br />
sofferenza, della solitudine, del tradimento,<br />
della sopportazione, dell’angoscia.<br />
La Quaresima è un’occasione e un‘opportunità<br />
che permette di cogliere una<br />
nuova forma di bellezza che scardina i<br />
canoni tradizionali del bello e che induce<br />
a intravedere i segni di una bellezza<br />
insita e nascosta in un volto come<br />
quello del crocifisso che secondo il profeta<br />
isaia «non ha apparenza né bellezza<br />
per attirare i nostri sguardi» (Is 53,2) e<br />
«tanto era sfigurato per essere d’uomo<br />
il suo aspetto e diversa la sua forma da<br />
quella dei figli dell’uomo» (Is 52,14). la<br />
Quaresima invita ciascuno di noi a rispecchiare<br />
il proprio volto nel volto di<br />
Senso teologico<br />
Memoria del battesimo<br />
e della penitenza<br />
il dUPlice carattere della QUaresiMa - il quale,<br />
soprattutto mediante il ricordo o la preparazione<br />
al battesimo e<br />
mediante la penitenza,<br />
invita i fedeli all’ascolto<br />
più frequente della Parola<br />
di dio e alla preghiera<br />
e li dispone così a<br />
celebrare il mistero pasquale<br />
-, sia posto in<br />
maggiore evidenza tanto<br />
nella liturgia quanto nella<br />
catechesi liturgica. Perciò:<br />
si utilizzino più abbondantemente<br />
gli elementi<br />
battesimali propri della liturgia quaresimale<br />
(sc 109).<br />
gesù crocifisso perché possiamo essere<br />
capaci di intravedere e toccare con le<br />
nostre mani i segni della Pasqua, la bellezza<br />
della vita luminosa che il risorto<br />
emana, una bellezza trasfigurata dall’amore<br />
del Padre per il figlio amato.<br />
Papa Francesco<br />
Messaggio quaresimale:<br />
«si raffredderà l’amore»<br />
«QUale forMe assUMoNo i falsi<br />
profeti? essi sono come “incantatori<br />
di serpenti”, ossia<br />
approfittano delle emozioni<br />
umane per rendere schiave le<br />
persone e portarle dove vogliono<br />
loro». È questo un passaggio<br />
del Messaggio per la<br />
Quaresima di Papa francesco. «altri falsi profeti<br />
sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni<br />
semplici e immediate alle sofferenze, rimedi<br />
che si rivelano però completamente inefficaci».<br />
ancora Papa francesco: «dante alighieri, nella<br />
sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo<br />
seduto su un trono di ghiaccio; egli abita<br />
nel gelo dell’amore soffocato. chiediamoci allora<br />
come si raffredda in noi la carità? Quali<br />
sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore<br />
rischia di spegnersi? ciò che spegne la carità è,<br />
anzitutto, l’avidità per il denaro, “radice di tutti i<br />
mali” (1Tm 6,10)». «anche il creato è testimone<br />
silenzioso di questo raffreddamento della carità:<br />
la terra è avvelenata dai rifiuti, gettati per<br />
incuria e interessi; i mari devono, purtroppo, ricoprire<br />
i resti di tanti naufraghi delle migrazioni<br />
forzate; i cieli sono solcati da macchine che<br />
fanno piovere strumenti di morte».Quali rimedi?<br />
«la preghiera che permette al nostro<br />
cuore di scoprire le menzogne segrete con le<br />
quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente<br />
la consolazione in dio, l’elemosina ci libera<br />
dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è<br />
mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. il<br />
digiuno toglie forza alla nostra violenza, ci disarma,<br />
e costituisce un’importante occasione di<br />
crescita».
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 5<br />
LA QUARESIMA<br />
DI SIMONA AMATO*<br />
Il digiuno<br />
occasionespeciale che<br />
migliora il rapportocon Dio<br />
www.diocesimazara.it<br />
l’astinenza dalle carne vale per<br />
tutti i venerdì di Quaresima.<br />
PRIVARSI DI QUALCHE CIBO<br />
per predisporsi a<br />
conversione e preghiera<br />
siamo ormai in Quaresima. Ma cos’è veramente<br />
questo tempo per noi cristiani?<br />
È un periodo di astinenza, di conversione<br />
dei nostri cuori, in cui dobbiamo preparaci a vivere<br />
pienamente la Pasqua, abbandonarci a<br />
cristo e riconoscere il suo primato. Per noi cristiani<br />
il Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima,<br />
e il Venerdì santo sono giorni di<br />
digiuno e astinenza dalle carni; mentre tutti i<br />
venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza.<br />
Anche i nostri fratelli ebrei e musulmani<br />
vivono il loro periodo di digiuno e astinenza,<br />
in momenti dell’anno diversi dal nostro.<br />
i musulmani digiunano durante il<br />
mese del Ramadan ed è per loro una forma<br />
di autocontrollo, non un’espiazione o un<br />
pentimento, ma un rito religioso caratterizzato<br />
da un propo<strong>sito</strong> positivo. invece gli<br />
ebrei, durante l’anno, praticano vari periodi<br />
di digiuno ed esso è visto come segno di<br />
lutto, non solo per una morte fisica, ma<br />
anche come lutto del cuore; ad esempio la<br />
distruzione del tempio è considerata da<br />
loro giornata di lutto e tristezza. spesso noi<br />
cristiani cadiamo nella convinzione che sia<br />
solo una pratica da osservare ed utilizziamo<br />
il digiuno o il “fioretto” come un’opportunità<br />
da sfruttare per perdere peso e dimagrire,<br />
rinunciando per quaranta giorni a<br />
qualche cibo o prelibatezza che consideriamo<br />
essenziale nella nostra vita quotidiana.<br />
Questo significa non aver compreso il<br />
vero senso del digiuno quaresimale perché<br />
se ci limitassimo a effettuare un digiuno solo<br />
per motivi estetici, questo comporterebbe<br />
una mancanza di conversione dei nostri<br />
cuori e un allontanamento dalla preghiera<br />
che è invece elemento cardine per una crescita<br />
spirituale che ci porti a glorificare dio. il<br />
“fioretto” deve essere vissuto in modo che<br />
esso porti nei nostri cuori predisposizione<br />
alla preghiera, alla riflessione, alla conversione<br />
e deve essere da stimolo per migliorare<br />
il nostro rapporto intimo con dio; deve<br />
essere un’occasione speciale e gioiosa di nutrimento<br />
della nostra anima donando questo<br />
piccolo sacrificio a gesù, nostro modello<br />
di vita.<br />
Lui stesso ci fa capire che il digiuno è<br />
la mortificazione del corpo come segno<br />
di conversione dello spirito, lui, che al<br />
maligno che lo tentava nel deserto dopo<br />
L’ASPETTO LITURGICO<br />
L’itinerario<br />
comprendere la<br />
vicinanza di dio all’uomo<br />
LA QUARESIMA, tempo di preparazione alla<br />
Pasqua, assume un ruolo mistopedagogico<br />
notevole nella vita di ogni cristiano. Questo<br />
tempo liturgico della durata di quaranta<br />
giorni, che inizia il Mercoledì con la Messa<br />
delle sacre ceneri e si conclude con il triduo<br />
pasquale, offre diversi spunti di meditazione<br />
e riflessione personale. la<br />
Quaresima è il tempo forte in cui ciascun<br />
cristiano è chiamato a ripercorrere il proprio<br />
cammino di fede, partendo dal sacramento<br />
del Battesimo attraverso il quale è divenuto<br />
figlio di dio, è stato rigenerato mediante lo<br />
spirito santo e incorporato come membro<br />
nel corpo di cristo che è la Madre chiesa.<br />
essa, dunque, è il tempo in cui ogni battezzato<br />
attraverso l’ascolto e la meditazione<br />
della Parola, il silenzio, la condivisione, il digiuno,<br />
il perdono, il rendimento di grazie rivitalizza<br />
la relazione con dio.<br />
liturgicamente la Quaresima è un tempo<br />
ricco di simboli e di segni: il digiuno, le ceneri,<br />
la penitenza, la preghiera, il deserto rimandano<br />
all’esperienza umana vissuta da<br />
gesù nella lotta contro il Maligno e al desiderio<br />
di un ritorno al Padre. l’austerità e la<br />
sobrietà che caratterizzano la liturgia (l’altare<br />
spoglio, l’assenza del canto dell’alleluia<br />
quaranta giorni di digiuno, rispose «non<br />
di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni<br />
parola che esce dalla bocca di dio» (Mt<br />
4,4).<br />
* componente della<br />
Commissione liturgica diocesana<br />
e della recita del gloria, il colore viola dei<br />
paramenti del sacerdote) riflettono la ricerca<br />
dell’essenziale, il desiderio di allontanarsi<br />
da tutto ciò che è futile e vano e di<br />
lasciarsi condurre verso la vita piena che si<br />
realizza con la Pasqua del signore. l’itinerario<br />
quaresimale ci offre la possibilità di<br />
comprendere la vicinanza di dio all’uomo,<br />
alla sua debolezza e fragilità attraverso<br />
l’umanità del figlio. i quaranta giorni ricordano<br />
il periodo vissuto da gesù nel deserto<br />
prima di portare a compimento il disegno<br />
salvifico del Padre. il numero quaranta ricorre<br />
nelle sacre scritture nei momenti più<br />
importanti del cammino di fede del Popolo<br />
di dio e rappresenta il tempo dell’attesa e<br />
del ritorno al signore. il Mercoledì delle ceneri<br />
è giorno di digiuno e astinenza dalle<br />
carni, come il Venerdì santo, mentre nei Venerdì<br />
di Quaresima siamo sollecitati all’astensione<br />
dalle carni. durante la<br />
celebrazione del Mercoledì delle ceneri il<br />
sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta<br />
sul capo. secondo la tradizione, la cenere<br />
è ricavata bruciando i rami d’ulivo<br />
benedetti nella domenica delle Palme dell’anno<br />
precedente. la cenere ricorda la nostra<br />
condizione di creature e ci invita alla<br />
penitenza. l’invito alla conversione è<br />
espresso dalla formula: «convertiti e credi<br />
al Vangelo».<br />
(francesco de vita, componente<br />
della Commissione liturgica diocesana)
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 6<br />
NEL TERRITORIO<br />
Pantelleria<br />
Primo parto naturale<br />
al Punto nascita riaperto<br />
P<br />
riMo Parto NatUrale nell’isola di Pantelleria<br />
dopo la riapertura, lo scorso novembre,<br />
del Punto nascita. si tratta di un maschietto<br />
di 3.640 grammi, cui i genitori hanno<br />
dato il nome di lorenzo. l’équipe, coordinata<br />
dal responsabile del punto nascita giuseppe<br />
turco, secondo i protocolli aziendali era composta<br />
da ginecologi e pediatri, coadiuvati dal<br />
personale ostetrico e infermieristico e garantita<br />
la presenza dell’anestesista. l’asp aveva sospeso<br />
temporaneamente nel febbraio 2016 l’attività<br />
del Punto nascita di Pantelleria per le criticità<br />
gestionali dovute al mancato reperimento<br />
di risorse umane, garantendo comunque in<br />
quei mesi un percorso assistenziale per la gestione<br />
della sola gravidanza a<br />
basso rischio. il 17 novembre<br />
2017 è avvenuta la riapertura<br />
del Punto nascita, con l’immissione<br />
in servizio di nuovi<br />
specialisti di ostetricia e ginecologia<br />
e di pediatria, con<br />
contratto libero professionale,<br />
e nel mese di dicembre sono<br />
state prese in carico 53 donne<br />
gravide. di queste solo una<br />
ha partorito nel punto nascita,<br />
in urgenza alla 34esima settimana,<br />
mentre 52 hanno<br />
scelto di usufruire del contributo<br />
previsto per le donne residenti<br />
nelle isole minori che<br />
partoriscono in un punto nascita<br />
della terraferma. «abbiamo<br />
messo in campo un<br />
modello organizzativo sicuro – commenta il<br />
commissario dell’asp di trapani giovanni Bavetta<br />
– anche se va rilevato che le partorienti di<br />
Pantelleria mostrano di preferire gli altri eccellenti<br />
punti nascita nella nostra azienda. Per<br />
questo nei prossimi mesi valuteremo, insieme<br />
all’assessore alla salute, se mantenere questo<br />
protocollo organizzativo, o piuttosto lasciare<br />
solo quanto necessario per garantire i parti in<br />
emergenza».<br />
Castelvetrano<br />
sgombero per le<br />
case da abbattere<br />
sedici case a triscina dovranno<br />
essere sgomberate. lo stabilisce<br />
una ordinanza pubblicata<br />
sul <strong>sito</strong> del comune di castelvetrano.<br />
si tratta di immobili<br />
abusivi, come la maggior parte<br />
di quelli realizzati a triscina, occupati<br />
senza alcun titolo perchè<br />
già acquisiti al patrimonio comunale.<br />
sono 170 in totale gli<br />
immobili da demolire a triscina,<br />
per cui la cassa depositi e prestiti<br />
ha reso disponibili 3 milioni<br />
di euro. le case sono<br />
costruite nella frazione balneare<br />
di castelvetrano in barba<br />
alla legge sulla inedificabilità<br />
assoluta in prossimità della fascia<br />
costiera. immobili su cui ci<br />
sono già sentenze definitive<br />
che ne stabiliscono la non sanabilità<br />
e quindi la demolizione,<br />
condanne emesse tra il<br />
1994 e il 2014. durante gli anni<br />
gli immobili sono stati acquisiti<br />
al patrimonio comunale, ma<br />
sono rimasti in sostanza occupati<br />
dai proprietari. adesso devono<br />
lasciare le case.<br />
VOCE DAI SOCIAL<br />
CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />
#CONDIVIDERETV<br />
lettorato e accolitato,<br />
il video della cattedrale<br />
FACEBOOK/L’INTERVISTA<br />
lo scrittore Umberto rubino<br />
e il suo ultimo romanzo<br />
oNliNe sUl caNale YoUtUBe #coNdiVideretV il video<br />
della celebrazione in cattedrale durante la quale<br />
sette laici hanno ricevuto i ministeri istituiti del<br />
lettorato e dell’accolitato. alessandro Pulizzi,<br />
francesco de Vita, antonio ferro, antonino Bertolino<br />
e giulio sirtori il lettorato, mentre rosario<br />
ferracane e Pietro fiorentino l’accolitato.<br />
il gioVaNe scrittore UMBerto rUBiNo (nella foto) parla del suo<br />
ultimo romanzo “Vieni e vola via con me”, presentato qualche<br />
giorno fa nell’ex chiesa addolorata di campobello di<br />
Mazara. rubino è al suo secondo impegno da scrittore. Un<br />
anno fa ha scritto “l’orgoglio di farcela” che ha riscosso<br />
successo anche al salone del libro di torino.<br />
18 <strong>FEBBRAIO</strong><br />
scuola di formazione<br />
sociale e politica<br />
Per la scUola di forMazioNe all’impegno sociale e<br />
politico sul tema “Partecipo nel territorio: i cittadini,<br />
il comune e la regione”, domenica 11 marzo,<br />
ore 16, presso il monumento “ai Mille” sul lungomare<br />
Boeo di Marsala, si terrà l’incontro sul tema<br />
“la regione: capiamo come funziona”, con salvatore<br />
taormina, dirigente della regione siciliana.<br />
AGENDA<br />
WWW.DIOCESIMAZARA.IT<br />
26 <strong>FEBBRAIO</strong><br />
incontro-laboratorio<br />
per catechisti<br />
l’Ufficio catecHistico diocesaNo organizza<br />
un incontro-laboratorio per catechisti<br />
per costruire una celebrazione<br />
penitenziale per i ragazzi in catechesi<br />
alla luce di Ap 2-3. l’incontro si terrà<br />
in due sedi: lunedì 26 febbraio, dalle<br />
16 alle 19, presso l’oasi Bartolomea a<br />
rampinzeri (santa Ninfa), per i catechisti<br />
delle foranie di castelvetrano,<br />
Partanna e salemi. lunedì 5 marzo,<br />
dalle 16 alle 19, presso la parrocchia<br />
Maria ss. Bambina in contrada terrenove<br />
a Marsala, per i catechisti delle<br />
foranie di Mazara del Vallo e Marsala.<br />
VENERDÌ DI QUARESIMA<br />
Via crucis animata<br />
al santuario di Birgi<br />
ogNi VeNerdì di QUaresiMa (il primo incontro<br />
si è tenuto venerdì 16 febbraio),<br />
alle ore 21, al santuario Nostra<br />
signora di fatima in contrada Birgi di<br />
Marsala, si svolgerà la pia pratica<br />
della Via crucis: ogni venerdì un<br />
gruppo diverso, secondo il programma,<br />
animerà il momento di preghiera.<br />
Venerdì 16: animata dai<br />
bambini; venerdì 23: animata dai preadolescenti;<br />
venerdì 2: animata dagli<br />
adolescenti; venerdì 9: animata dai<br />
giovani; venerdì 16: animata dagli anziani<br />
e dai malati; venerdì 23: animata<br />
dalle coppie di sposi.
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 7<br />
DENTRO LA NOTIZIA<br />
AIRGEST IN DIFFICOLTÀ<br />
la società di gestione<br />
è senza guida e il<br />
bando è sospeso<br />
di MAX FIRRERI<br />
Aeroporto e territorio<br />
Quale futuroper Trapani-Birgi?<br />
Quale sarà il futuro – da qui a<br />
qualche mese – dell’aeroporto<br />
“Vincenzo florio” di trapani?<br />
Per una delle infrastrutture più importanti<br />
e strategiche della nostra provincia,<br />
il futuro non fa sperare nulla di<br />
buono. in queste ultime settimane per<br />
l’aeroporto civile sono successe un paio<br />
di vicende che si sono intrecciate al<br />
punto tale da fare aggrovigliare la matassa.<br />
Quali sono stati i fatti determinanti?<br />
andiamo per ordine.<br />
Punto uno: all’alitalia (che al bando<br />
della regione per individuare il miglior<br />
vettore per l’aeroporto, non ha partecipato<br />
ma ha presentato ricorso contro la<br />
presunta illegittimità del documento) il<br />
tar sicilia ha dato ragione e così l’aggiudicazione<br />
che sarebbe toccata a ryanair<br />
(unica compagnia partecipante al<br />
bando) è stata sospesa.<br />
Punto due: in airgest (la società di gestione<br />
dell’infrastruttura aeroportuale)<br />
la situazione si è messa difficile. il consiglio<br />
di amministrazione si è dimesso<br />
e tocca alla regione (che detiene la<br />
maggioranza delle azioni) nominare tre<br />
componenti in cda. il Presidente Nello<br />
Musumeci, qualche giorno fa, ha incaricato<br />
– nero su bianco - due funzionari<br />
regionali che, però, hanno dato forfait.<br />
intanto a fine mese il direttore di airgest<br />
giancarlo guarrera lascia il posto<br />
per un nuovo incarico all’aeroporto di<br />
Bologna. Una situazione più che difficile,<br />
si è fatta molto confusa.<br />
Punto tre. in questi giorni a dublino,<br />
quartier generale di ryanair, si sta definendo<br />
il piano Summer, cioè l’operatività<br />
dei voli per la stagione estiva. la<br />
compagnia, che sino a oggi ha gestito<br />
più dell’80% del traffico passeggeri<br />
dell’aeroporto trapanese, sembra voler<br />
mollare gli ormeggi. o meglio, mantenere<br />
pochi voli, i minimi indispensabili<br />
secondo una strategia commerciale<br />
#CONDIVIDERETV<br />
ex presidente airgest,<br />
parla salvatore ombra<br />
daVaNti le telecaMere di #CondividereTV,<br />
il canale Youtube della nostra redazione,<br />
parla l’imprenditore marsalese<br />
salvatore ombra (nella foto), che per<br />
alcuni anni ha ricoperto l’incarico di<br />
presidente dell’airgest, quando ryanair<br />
rilanciò lo scalo trapanese facendolo<br />
diventare una delle loro basi nel sud<br />
italia. ombra fa l’analisi dell’attuale situazione<br />
della società e ricorda gli anni<br />
in cui proprio lui guidò airgest.<br />
dell’azienda (senza l’aiuto previsto dal<br />
bando regionale). la strategia, però,<br />
non è più quella di qualche anno fa,<br />
quando ryanair guardava soltanto ai<br />
piccoli scali; oggi la compagnia investe<br />
soprattutto sugli aeroporti principali.<br />
Sin qui i tre punti nevralgici che determinano<br />
il futuro dell’aeroporto civile<br />
“Vincenzo florio”. fuori sacco c’è il territorio,<br />
con gli operatori turistici in<br />
prima fila che hanno già affilato le armi<br />
e la loro voce l’hanno fatta sentire con<br />
diversi incontri. Una mancata e seria<br />
programmazione dei voli estivi da e per<br />
l’aeroporto “Vincenzo florio” porterà,<br />
inevitabilmente, a un calo vertiginoso<br />
di presente turistiche. la preoccupazione,<br />
se tramutata in certezza, creerebbe<br />
un danno considerevole, facendo<br />
fare lunghi passi indietro al territorio<br />
trapanese.<br />
A guardare dalla finestra c’è la politica<br />
e alcuni sindaci che gridano ma nessuno<br />
li ascolta. chi è oggi l’interlocutore<br />
cardine? se lo chiedono a ryanair ma<br />
anche all’enac che deve interfacciarsi<br />
con l’accountable manager (il responsabile<br />
della certificazione e garante che<br />
il gestore operi in conformità al regolamento<br />
e alle norme e leggi vigenti). intanto<br />
le sedie di airgest rimangono<br />
vuote, la politica pensa al voto del 4<br />
marzo e il territorio rischia di sprofondare<br />
con migliaia di turisti in meno.
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag.8<br />
L’ESPERTO INFORMA<br />
NELLA FINANZIARIA <strong>2018</strong><br />
inserita l’agevolazione<br />
fiscale per la sistemazione<br />
del proprio giardino<br />
a cura della redazione<br />
www.diocesimazara.it<br />
Bonus verde<br />
vale per i lavoriin economia?<br />
SCRIVE<br />
Calogero Indelicato<br />
Castelvetrano<br />
Buongiorno ,ho letto<br />
che la finanziaria<br />
<strong>2018</strong> prevede un<br />
detrazione per la sistemazione del giardino,<br />
denominata “Bonus verde”. Vorrei<br />
chiedervi: i lavori devono essere eseguiti<br />
da ditte a cui il lavoro è appaltato? o<br />
posso seguire i lavori in economia?<br />
RISPONDE<br />
Gaspare Magro<br />
Dottore commercialista<br />
Gentilissimo lettore, la<br />
legge di Bilancio ha<br />
introdotto, per il <strong>2018</strong>,<br />
la nuova detrazione irpef, nella misura del<br />
36%, su una spesa massima di € 5.000 per<br />
unità immobiliare a uso abitativo, fruibile dal<br />
proprietario/detentore dell’immobile sul<br />
quale sono effettuati interventi di: sistemazione<br />
a verde di aree scoperte private di edifici<br />
esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni,<br />
impianti di irrigazione e realizzazione<br />
pozzi; realizzazione di coperture a verde e di<br />
giardini pensili. la nuova detrazione: spetta<br />
anche per gli interventi effettuati su parti comuni<br />
esterne di edifici condominiali, fino a un<br />
importo massimo di € 5.000 per unità immobiliare<br />
a uso abitativo; spetta anche per le<br />
spese di progettazione e manutenzione connesse<br />
all’esecuzione degli interventi agevolati;<br />
è fruibile a condizione che i pagamenti siano<br />
effettuati tramite strumenti idonei a consentire<br />
la tracciabilità delle operazioni; va ripartita<br />
in 10 rate annuali di pari importo, a decorrere<br />
dall’anno di sostenimento. la norma chiarisce<br />
che la detrazione riguarda interventi straordinari<br />
di manutenzione del verde con particolare<br />
riguardo alla fornitura e messa a<br />
dimora di piante e arbusti di qualsiasi genere.<br />
da tale indicazione si comprende che è agevolabile<br />
l’intervento di sistemazione del verde<br />
nel suo complesso, comprensivo delle opere<br />
necessarie e non solo l’acquisto di piante.<br />
Pertanto, rispondendo alla sua domanda,<br />
non risultano agevolabili il lavori in economia.<br />
SCRIVICI<br />
Poni una domanda<br />
e l’esperto ti risponde<br />
sul giornale<br />
si cHiaMa A tu per tu la rubrica del nostro giornale<br />
che in ogni numero ospita un gruppo di<br />
professionisti (commercialisti, medici, nutrizionisti,<br />
avvocati) che rispondono gratuitamente<br />
ai quesiti dei nostri lettori. come fare? Basta inviare<br />
una e-mail a condividere@diocesimazara.it,<br />
indicando nome, cognome e recapito<br />
telefonico, oppure inviando un messaggio privato<br />
sulla pagina Facebook diocesi<br />
Mazara/condividere. Nel successivo numero, la<br />
risposta degli esperti che collaborano con il<br />
nostro giornale.<br />
CICLISTI<br />
dal 1° gennaio si paga<br />
la tassa per la Bike Card<br />
DI GASPARE MAGRO<br />
la bicicletta è la penna<br />
che scrive sull’asfalto e<br />
per questo motivo arriva<br />
la tassa sui ciclisti. dal 1° gennaio<br />
<strong>2018</strong> i ciclisti italiani amatori dovranno<br />
pagare un canone di 25 €<br />
l'anno alla federazione ciclistica italiana<br />
(fci) per ottenere una Bike card e<br />
poter partecipare a gare ciclistiche o<br />
passeggiate in bicicletta in tutto il territorio<br />
italiano.
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n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 9<br />
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n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 10<br />
LE RUBRICHE<br />
GRANI<br />
DI VANGELO<br />
CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />
DI ERINA FERLITO<br />
CULTURA<br />
ARABA<br />
CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />
DI DORA POLIZZI<br />
Il canto nuovo della<br />
liturgia celeste<br />
Cessa il pianto scoraggiato di giovanni di Patmos,<br />
ossia di ogni uomo che non sa «leggere<br />
il libro della storia» e dunque comprendere il significato<br />
dell’esistere: sarà l’agnello «in piedi come ucciso»<br />
(cfr Ap 5,6), il cristo morto e risorto, a svelare<br />
il senso del dolore e della gioia, dei sogni e della<br />
malinconia, dei tradimenti e dell’aspirazione a una<br />
felicità mai raggiunta: la pienezza della sua forza<br />
messianica, simboleggiata dalle sette corna, combatterà<br />
e vincerà le forze ostili, mentre la pienezza<br />
dello spirito, i sette occhi, si spalmerà su tutte le<br />
creature. «e venne e ricevette (e mantiene) dalla destra<br />
di (colui) che siede sul trono» (Ap 5,7) il libro<br />
sigillato con sette sigilli (traduzione di Ugo Vanni),<br />
recita il testo che, nell’originale greco, non esplicita<br />
ma presuppone il soggetto e l’oggetto. e ciò allo<br />
scopo di enfatizzare i due verbi: “venne” rimanda<br />
non a uno spostamento spaziale, bensì a un movimento<br />
fortemente simbolizzato, che evoca la<br />
morte e la risurrezione di gesù, come spesso accade<br />
nel quarto Vangelo (cfr Gv 20,17). ancora più<br />
pregnante il secondo verbo, che non va tradotto<br />
con “prese”, bensì con “ricevette (e mantiene)”,<br />
come suggerisce la forma verbale greca del perfetto:<br />
l’agnello riceve il libro da colui che lo ha<br />
scritto e ne diventa il responsabile: la complessa dinamica<br />
della storia, il senso degli eventi, oscuri agli<br />
occhi degli uomini, sono ora stabilmente nelle sue<br />
mani e solo lui è in grado di rendere azzurro il cielo<br />
plumbeo, fare sbocciare il sorriso sulle labbra<br />
spente, spalancare i cuori induriti e appoggiare il<br />
capo di ogni creatura sul seno del Padre nella tenerezza<br />
di un abbraccio che non ha fine. esplode<br />
ora nel cielo la gioia e si leva un canto nuovo: una<br />
solenne dossologia che celebra l’evento (cfr Ap 5,9).<br />
«e quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i<br />
ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’agnello,<br />
avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro<br />
colme dei profumi, che sono le preghiere dei santi»<br />
Il sole nel corano<br />
Nel Corano il sole è indicato col termine<br />
shams. in arabo è di genere femminile e<br />
si abbina alla luna qamar, di genere maschile.<br />
il corano correla sole e luna quando si tratta<br />
della loro creazione, della loro sottomissione agli<br />
ordini di dio, della loro evoluzione in cielo, del loro<br />
trovarsi al servizio degli uomini permettendo il<br />
conteggio del tempo, quando si tratta della loro<br />
riunificazione nel giorno del giudizio. essi compaiono<br />
insieme nei giuramenti che caratterizzano<br />
numerose sure dell'inizio della rivelazione. Per i<br />
mistici musulmani, il sole è come lo spirito che illumina<br />
il mondo, mentre la luna è soltanto lo<br />
(Ap 5,8). il pianto sconsolato si trasfigura nella celebrazione<br />
di una stupenda liturgia, dove i viventi e<br />
gli anziani cadono in adorazione dell’agnello morto<br />
e risorto, che ha ricevuto nelle sue mani le sorti<br />
della storia; una liturgia solenne e festosa, cullata<br />
dal suono delle cetre e dal profumo degli incensi;<br />
una liturgia che coinvolge la terra e il cielo. gli anziani<br />
tengono in mano le coppe d’oro colmi d’incensi,<br />
dei quali si dà un’equivalenza realistica,<br />
identificandole con le preghiere dei santi: si allude<br />
ai cristiani che sono sulla terra, resi santi perché vivono<br />
della santità di dio. si tratta di una liturgia che<br />
non può non stimolare, e forse mettere in crisi, il<br />
gruppo di ascolto, ossia la comunità ecclesiale. il<br />
canto è nuovo (cfr Ap 5,9-10) perché la creazione<br />
di dio presenta ogni giorno un nuovo volto che<br />
non cessa mai di sorprendere. È la novità che fa<br />
camminare in avanti la storia e, in apocalisse, tale<br />
novità è strettamente cristologica. la dossologia<br />
proclama l’agnello “capace” di aprire il libro e frantumarne<br />
i sigilli, e ciò grazie al suo sangue versato<br />
per «uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione»<br />
(Ap 5,9c): a nessuno è preclusa la pienezza<br />
della vita nel risorto. «e hai fatto di loro, per il nostro<br />
dio, un regno e sacerdoti; e regneranno sopra<br />
la terra» (Ap 5,10). Nel linguaggio neotestamentario<br />
il regno è cristo, perciò anche i cristiani sono<br />
regno, perché innestati nel cristo. accanto a regno<br />
è posto un altro termine chiave, ossia “sacerdoti”.<br />
l’espressione proviene dall’antico testamento: «Voi<br />
sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione<br />
santa»(Es 19,6). l’apocalisse però spezza volutamente<br />
la concatenazione dei due sostantivi: non<br />
“regno di sacerdoti”, bensì “regno e sacerdoti”. la<br />
differenza è palese: costituiti regno, essi sono dunque<br />
sacerdoti, come lo è il cristo e, come lui e in<br />
lui, portatori della forza liberante della morte e risurrezione<br />
del signore nelle quotidiane vicende<br />
della storia umana.<br />
specchio in cui il primo degli astri si riflette. dio ha<br />
fatto del sole la guida dell'ombra. se il crescente<br />
lunare consente ai credenti di determinare i periodi<br />
di pellegrinaggio, invece, il sorgere e il tramontare<br />
del sole servono loro da riferimento per<br />
le preghiere quotidiane. essi sono invitati a celebrare<br />
le lodi del signore «prima del sorgere del<br />
sole (qabla tulù al- shams), prima del calare del<br />
tramonto [qabla al ghurub]» (50,39), «e nelle ore<br />
della notte e ai confini del giorno» (20,130); dal<br />
declinare del sole fino al primo oscurarsi della<br />
notte (li-duluk al shams ila qhasaq al- layl) e a leggere<br />
il corano all’aurora.
IO PENSO CHE...<br />
di PAOLA CARIDI<br />
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 11<br />
www.diocesimazara.it<br />
L’ITALIA D’OGGI<br />
il triste periodo della<br />
storia del nostro Paese<br />
Siamo in un altro, triste periodo<br />
della storia italiana. È saltato il<br />
tappo dell’autocensura che consentiva<br />
agli italiani di ricacciare, dentro di<br />
sé, i rigurgiti razzisti. di farci dire, a<br />
ognuno di noi, “no, non si fa, non si può<br />
dire”. il sanguinoso raid razzista di Macerata,<br />
a opera di un neonazista di nome<br />
luca traini e indirizzato verso migranti di<br />
colore, ce lo ha fatto capire subito. e i<br />
commenti del giorno dopo, non solo a<br />
Macerata ma in tutta italia, ne sono la<br />
conferma. in un preciso recinto (o forse<br />
dovremmo dire ‘campo di concentramento’)<br />
sono stati messi tutti coloro che<br />
non riconosciamo come “noi”. italiani,<br />
bianchi, locali.<br />
Coloro di cui non riconosciamo l’appartenenza<br />
a una storia comune. la cronaca<br />
di Macerata la conosciamo sin nei dettagli.<br />
Quello che ancora non sappiamo è<br />
qual è l’antidoto nei confronti di un virus<br />
che mette a rischio le stesse basi del sistema<br />
democratico italiano. ci viene in<br />
soccorso una iniziativa, quella del Museo<br />
egizio di torino, che arriva alle prime pagine<br />
dei giornali proprio negli stessi<br />
giorni di Macerata, purtroppo a causa di<br />
un clima da campagna elettorale che dimentica<br />
le regole del fairplay. tutto è partito<br />
da una campagna promozionale.<br />
Prendi due e paghi uno. lo sconto, però,<br />
non era per biscotti o detersivi, bensì per<br />
il biglietto d’ingresso di un museo. due<br />
ingressi al costo di un biglietto intero, a<br />
una precisa condizione: parlare arabo, e<br />
comprare il biglietto entro il 31 marzo. la<br />
promozione, infatti, dura solo tre mesi. il<br />
protagonista di una vicenda diventata fin<br />
troppo famosa è – appunto - il Museo<br />
egizio di torino, il più importante dopo<br />
quello del cairo. Una perla del patrimonio<br />
museologico italiano, insomma. il secondo<br />
protagonista, anche lui ora conosciuto<br />
in tutta italia, è il suo direttore,<br />
christian greco, che ha difeso con fermezza<br />
e pacatezza la scelta di offrire<br />
sconti a chi, italiani e migranti, parla<br />
arabo.<br />
Proviamo, dunque, ad approfondire le<br />
ragioni che hanno spinto uno studioso<br />
dal curriculum specchiato a fare una promozione<br />
di questo tipo. accanto a sconti<br />
dei più diversi tipi, verso le scuole, gli universitari,<br />
e in genere un pubblico trasversale<br />
che, magari, non entrerebbe mai in<br />
un museo. sul <strong>sito</strong> dell’egizio di torino,<br />
ecco la spiegazione: «un patrimonio museale<br />
che non appartiene alla cultura italiana<br />
e la precisa volontà di avvicinare<br />
questa ricchezza a coloro che in esso<br />
possono trovare radici, identità e orgoglio».<br />
ah, ecco, come non averci pensato!<br />
al Museo egizio i reperti vengono dall’egitto.<br />
come siano arrivati in italia, in europa,<br />
nei più grandi musei del mondo lo<br />
dice la storia. che sia per campagne archeologiche<br />
legali, che sia perché i colonizzatori<br />
portavano a casa propria pezzi<br />
della cultura antica egiziana, che sia perché<br />
sono stati trafugati e rivenduti da<br />
contrabbandieri senza scrupoli, i capolavori<br />
egizi che si trovano fuori dai confini<br />
del cairo sono una delle pagine nere del<br />
rapporto tra la Vecchia europa e i paesi<br />
arabi. egitto, ma anche iraq, siria, la Palestina<br />
prima del 1948. attraverso gli sconti<br />
per coloro che parlano arabo, il direttore<br />
christian greco ha fatto un’operazione<br />
per nulla superficiale. Non ha solo avvicinato<br />
le comunità arabe (le seconde<br />
generazioni, i nuovi italiani, i migranti)<br />
alla loro, propria storia.<br />
Ha fatto un gesto di profonda umiltà<br />
verso coloro che sono gli eredi di<br />
quella storia. e, soprattutto, ha indicato<br />
una strada possibile, seppur difficile,<br />
per la rottura degli stereotipi e contro<br />
il razzismo crescente. È l’ignoranza a<br />
nutrire il razzismo. È la conoscenza<br />
l’unica arma che può renderlo almeno<br />
inoffensivo. Quel certosino lavoro del<br />
direttore greco e del suo staff nel territorio<br />
torinese è la cura. la cura di una<br />
conoscenza approfondita di se stessi,<br />
della propria cultura e di quella altrui.<br />
con l’umiltà di chi riconosce, all’altro,<br />
la medesima umanità e dignità. e “persino”<br />
di essere l’erede di una delle culture<br />
fondamentali nella storia del<br />
Mediterraneo.
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 12<br />
CULTURA<br />
di NINO GUERCIO<br />
www.diocesimazara.it<br />
ritorna alla luce un dipinto nascosto,<br />
nella Grotta del santuario della Cava<br />
L’OPERA<br />
ha già avuto un primo<br />
intervento da parte<br />
di Rosalia Teri<br />
Quanti in questi giorni si recano<br />
alla Madonna della cava in occasione<br />
dell’anno giubilare straordinario<br />
e quindi per ottenere<br />
l’indulgenza plenaria hanno la possibilità<br />
di ammirare un nuovo prezioso affresco<br />
del 1536, recentemente portato alla luce<br />
su disposizione del Vescovo della diocesi<br />
di Mazara del Vallo, monsignor domenico<br />
Mogavero, del rettore del<br />
santuario, don giacomo Putaggio e con<br />
il consenso del soprintendente ai Beni<br />
culturali, enrico caruso.<br />
Il reperto pittorico si trova all’interno<br />
della grotta, dove il 19 gennaio del 1518<br />
e quindi 500<br />
anni addietro,<br />
l’affresco<br />
risale al 1536<br />
e si trova<br />
nella grotta<br />
venne rivenuto<br />
in una<br />
fessura del<br />
pozzo, il prezioso<br />
simulacro<br />
di 18 cm,<br />
in alabastro. l’affresco, o meglio la pittura<br />
su muro, si trova sulla sinistra guardando<br />
l’altare centrale e mostra una<br />
Madonna con bambino che sovrasta una<br />
chiesa e con un globo sulla mano sinistra.<br />
sul muro della chiesa la scritta<br />
“franciscu Ballaturi” che verosimilmente<br />
ne fu l’autore o il committente. sul lato<br />
destro, poco visibile frontalmente, anche<br />
l’effige di un Vescovo con il pastorale, verosimilmente<br />
la raffigurazione dell’episcopo<br />
Pascasino.<br />
Secondo gli esperti si tratterebbe di<br />
un’opera di stampo bizantino che raffigura<br />
la Madonna della cava o dell’acqua<br />
(sinonimi), che sovrasta la vecchia chiesa<br />
di san giovanni Battista, che aveva un<br />
campanile abbastanza alto. Una pittura<br />
su muro dallo sguardo particolarmente<br />
significativo che, presumibilmente per<br />
oltre 300 anni, è stata nascosta alla pubblica<br />
visione da un muro con un altro dipinto<br />
del tardo ‘800. a scoprire l’opera<br />
tre speleologi dell’archeoclub di Marsala,<br />
Nicolò Marino, Piero gallo e davide gesone<br />
su indicazione del rettore che aveva<br />
segnalato un piccolo foro sul muro di<br />
appena una decina di centimetri.<br />
I tre tecnici con l’ausilio di endoscopi<br />
hanno fatto l’eccezionale scoperta che<br />
poi è stata portata alla luce, grazie a un<br />
PAGINE<br />
il nuovo libro di<br />
don fabio rosini<br />
progetto dell’ingegnere salvatore giacalone,<br />
e con il contributo, determinante,<br />
di € 10.000 concesso, su richiesta del vice<br />
presidente del consiglio comunale arturo<br />
galfano, dalle cantine Paolini, presiedute<br />
da gaspare Baiata. l’affresco, di<br />
cui dovrà essere completato il restauro,<br />
ha già subito un primo intervento manutentivo<br />
da parte della dottoressa rosalia<br />
teri.<br />
la Vita È UNa serie iNfiNita di iNizi. talvolta ripartire<br />
può diventare difficile. addirittura si può arrivare<br />
a pensare, dopo un fallimento o una dura<br />
prova, che ricominciare sia impossibile. il libro<br />
“l’arte di ricominciare. i sei giorni della creazione<br />
e l'inizio del discernimento” di don fabio<br />
rosini (edizioni san Paolo), dimostra esattamente<br />
il contrario: ricominciare è possibile,<br />
sempre. certo, non è facile. si tratta di un'arte<br />
che va appresa con umiltà e con i piedi ben<br />
piantati per terra. a quest'arte vuole introdurci<br />
don fabio rosini. lo fa con un percorso esistenziale<br />
e spirituale di rigenerazione e discernimento,<br />
scandito dai sei giorni del racconto<br />
della creazione. in questo primo capitolo della<br />
Bibbia, infatti, proprio perché sgorgato da un<br />
popolo che stava provando a ricominciare, c'è<br />
tutto quanto ci serve per ripartire. Perciò può<br />
essere per noi un testo "paradigmatico". Bisogna<br />
però accettare di "coniugare" la Parola di<br />
dio con la nostra vita.
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 13<br />
COSA C’È<br />
www.diocesimazara.it<br />
MAZARA DEL VALLO<br />
Uno spazio multifunzionale<br />
nell’ex casa di don Pietro Accardi<br />
La cooperativa “gioia di Vivere”,<br />
nella casa lasciata dal<br />
defunto don Pietro accardi<br />
alla diocesi, ha aperto il centro<br />
i.d.e.e. (interazioni didattiche<br />
educative ed esperenziali). Uno<br />
spazio multifunzionale, coordinato<br />
dal pedagogista antonino<br />
ditta, volto alla promozione del<br />
benessere dei bambini e degli<br />
adolescenti attraverso attività ludico-ricreative<br />
ed espressive con<br />
finalità educative. il fine è di migliorare<br />
la capacità dei giovani di<br />
progettare il loro futuro, nell’ottica<br />
di una crescente stima del sè,<br />
contrastando, attraverso l’ascolto<br />
e la vicinanza, forme di disagio<br />
familiare e socio-ambientale.<br />
l’iniziativa prevede anche la collaborazione<br />
con le parrocchie e<br />
le altre istituzioni attive nel territorio.<br />
si tengono corsi di musica<br />
(pianoforte, chitarra, violino e<br />
sax), home recording, doposcuola,<br />
autodifesa, corsi di lingua<br />
inglese e francese, attività ludicoricreative<br />
(per favorire la socializzazione<br />
nei bambini), primo<br />
soccorso (per far conoscere<br />
come intervenire nei casi di soffocamento,<br />
febbre, distorsioni),<br />
sportello dsa (prevenzione e intervento<br />
nei disturbi specifici<br />
dell’apprendimento), corso benessere<br />
(imparare le tecniche di<br />
massaggio), corso di fotografia.<br />
tutti i laboratori sono gratuiti per<br />
coloro che vivono situazioni di<br />
disagio economico.<br />
Betlemme di Èfrata<br />
riconoscimento<br />
per la fraternità<br />
la fraterNità BetleMMe di Èfrata è una<br />
comunità di alleanza appartenente<br />
alla grande famiglia del Movimento<br />
carismatico cattolico, fondata da don<br />
Vincenzo aloisi assieme ad altre 9<br />
persone nel 2011, il cui nome fu donato<br />
dal signore durante un momento<br />
di preghiera, facendo<br />
riferimento al contenuto della profezia<br />
di Michea (cfr 5,1). Nel 2014 è<br />
stata riconosciuta dal Vescovo Mogavero,<br />
divenendo la prima fraternità<br />
carismatica della diocesi di Mazara<br />
del Vallo e nel 2015 entra a far parte<br />
della Chatolic Fraternity riconosciuta a<br />
livello mondiale. la fraternità ha<br />
l’obiettivo di promuovere e diffondere<br />
il culto eucaristico, mariano e la devozione<br />
al Patriarca san giuseppe, promuovere<br />
il dialogo ecumenico, la<br />
preghiera, la formazione, lo studio<br />
della sacra scrittura, della dottrina<br />
cattolica e del Magistero della chiesa<br />
e la collaborazione con altre chiese e<br />
comunità cristiane. inoltre sostiene e<br />
incoraggia le vocazioni alla vita sacerdotale,<br />
religiosa e missionaria, supportando<br />
materialmente e<br />
spiritualmente le necessità del seminario<br />
diocesano. attualmente sono 12<br />
i membri che hanno aderito al Patto<br />
di alleanza, impegnandosi per tutta la<br />
vita a essere nutrimento per gli altri<br />
che, dedicandosi al servizio e alla carità,<br />
danno vita a 4 cenobi (Mazara del<br />
Vallo, castelvetrano, campobello di<br />
Mazara e roma) radunando oltre 500<br />
fedeli con un seguito nei social di<br />
oltre 2000 persone. altri 31 membri<br />
hanno intrapreso un percorso di formazione<br />
e cammino vocazionale, accompagnato<br />
da un discernimento da<br />
parte dei formatori della fraternità, al<br />
fine di aderire al Patto di alleanza. in<br />
fraternità sono presenti: il ministero<br />
della danza liturgica, unica in tutta la<br />
diocesi; il ministero del canto e della<br />
musica, che ha dato vita a canti inediti<br />
incisi su cd; il movimento “gesù giovane”,<br />
uno spazio di formazione,<br />
evangelizzazione e crescita spirituale<br />
per i ragazzi/e dai 13 ai 30 anni; il<br />
progetto Joy Music, attività di nuova<br />
evangelizzazione attraverso la musica<br />
e progetti missionari in nord europa e<br />
in africa. (antonino ditta)
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 14<br />
LA RIFLESSIONE<br />
di DON COSIMO SCORDATO<br />
www.diocesimazara.it<br />
POLITICA E BISOGNI<br />
Necessariorimuovere<br />
le sperequazioni<br />
sociali<br />
Chiediamo scusa fin dall’inizio<br />
perché ci permettiamo di leggere<br />
(non senza una qualche forzatura<br />
esegetica) la scandalosa situazione siciliana<br />
(i cosiddetti stipendi d’oro dell’assemblea<br />
regionale) alla luce della<br />
parabola di lazzaro e del ricco epulone;<br />
ci sembra, però, il modo più semplice<br />
per cogliere la situazione contraddittoria,<br />
alla quale siamo costretti ad assistere<br />
e alla quale vorremo reagire<br />
cristianamente e civilmente. infatti, da<br />
un lato, vediamo il ricco epulone, che<br />
guarda soltanto se stesso e i suoi bisogni,<br />
che crescono quanto più vengono<br />
realizzati; dall’altro lato, vediamo il povero<br />
lazzaro, che si trova a vivere delle<br />
briciole di un banchetto, carezzato soltanto<br />
dalla vicinanza di un cane.<br />
Ebbene, pensando all’assemblea regionale<br />
siciliana da un lato, abbiamo visto<br />
crescere gli stipendi in maniera smisurata,<br />
col sostegno di un regolamento<br />
fatto apposta; dall’altro lato, vediamo<br />
tanta povera gente, che vive tra stenti e<br />
deprivazioni e qualche volta ha anche<br />
difficoltà a sopravvivere; pensiamo ai<br />
senza lavoro, ai senza casa, ai diversi<br />
emarginati. la contraddizione si fa ancora<br />
più palese se teniamo presente che<br />
la sicilia, secondo le ultime statistiche,<br />
è stata dichiarata l’ultima delle regioni<br />
a livello europeo, mentre gli stipendi<br />
dell’assemblea (agganciati a quelli del<br />
senato) sono diventati i più alti a livello<br />
europeo (stipendio, diaria esentasse,<br />
irpef dimezzata, indennità e benefit a<br />
non finire!), riuscendo a superare anche<br />
quello del Presidente della repubblica!<br />
Se nel passato si è potuto pensare che<br />
la povertà e la ricchezza fossero considerati<br />
come fatti naturali, da secoli<br />
siamo ormai consapevoli che esse<br />
hanno cause e responsabilità ben precise<br />
sul piano sociale, culturale ed economico;<br />
esse sono riconducibili a<br />
egoismi di singoli, di classi o di caste,<br />
che possono mascherarsi anche con<br />
leggi o regole sbagliate o con uno scorretto<br />
funzionamento delle legalità.<br />
compito della politica è rimuovere le<br />
cause delle sperequazioni sociali promuovendo<br />
leggi volte a favorire occasioni<br />
di sviluppo e di benessere per<br />
tutti; in questo contesto, il riferimento<br />
alla parabola diventa una denunzia permanente<br />
dell’assurdità di una tavola imbandita,<br />
nella quale c’è uno sazio e uno<br />
digiuno; uno seduto alla mensa e l’altro<br />
ai piedi di essa; ma, u saziu nun può capiri<br />
u riunu!<br />
Il riferimento alla parabola, però, non<br />
è per mantenere lo status quo o per rinviare<br />
il tutto al giudizio finale di dio;<br />
piuttosto ha il compito di anticipare fin<br />
da adesso il giudizio di dio, portando<br />
all’evidenza, da un lato, l’insostenibilità<br />
di detta situazione di clamorosa sperequazione;<br />
dall’altro lato, la prospettiva<br />
positiva che la mensa vada imbandita<br />
per tutti perché tutti devono stare intorno<br />
ad essa; solo quanto più condivisa,<br />
essa diventa più bella e possiamo<br />
fare veramente festa!
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 15<br />
LA FESTA DELLA DONNA<br />
di CARLA MARINO<br />
www.diocesimazara.it<br />
La testimonianza<br />
Mamma e moglie a casa, medico in corsia,<br />
quando l’impegno parla al femminile<br />
LAVORO E FAMIGLIA<br />
conciliarli non è facile:<br />
«Organizzarsi le giornate»<br />
Quando ho iniziato gli studi in<br />
medicina ero motivata dalla passione<br />
e dalla voglia di fare il medico.<br />
sapevo che sarebbe stato faticoso,<br />
ma a 20 anni sei giovane e appassionata<br />
e il dopo è lontano. oggi dopo oltre 20<br />
anni è un po’ diverso. faccio il lavoro che<br />
mi sono scelta e che a distanza di anni<br />
continua ad appassionarmi e entusiasmarmi;<br />
mi reputo fortunata; ho una bella<br />
famiglia e un lavoro tutto sommato vicino<br />
casa. detto così sembra tutto rose e<br />
fiori, ma in realtà non lo è. conciliare lavoro<br />
e famiglia non è facile in nessun<br />
campo, a maggior ragione con un lavoro<br />
come medico ospedaliero che ti impegna<br />
quasi 10 ore al giorno e ti carica di molte<br />
responsabilità. lavoro presso la divisione<br />
di ematologia dell’ospedale di castelvetrano,<br />
dove svolgo il mio lavoro in regime<br />
diurno, cinque giorni su sette.<br />
Questo mi consente di essere a casa<br />
tutte le sere e mettere a letto mia figlia<br />
resta uno dei momenti più belli della<br />
giornata. la carenza di personale ci costringe<br />
a ritmi serrati e spesso il lavoro ha<br />
la preferenza anche davanti alla febbre del<br />
tuo unico figlio. conciliare lavoro e famiglia<br />
è difficile per tutte noi mamme lavoratrici<br />
e per le nuove famiglie dove<br />
sempre più spesso a lavorare sono entrambi<br />
i genitori. le giornate vengono<br />
programmate in modo da incastrare perfettamente<br />
gli orari della scuola, palestra,<br />
corsi di lingua con gli orari di lavoro, tuo<br />
e di tuo marito. Un imprevisto sul lavoro,<br />
può creare il caos familiare nel giro di un<br />
attimo. ti serve un grande aiuto, hai bisogno<br />
di una rete di supporti, in cui sono<br />
chiamati in causa tata, nonni, amiche, zie<br />
e cugine e non dimentichiamo i genitori<br />
degli altri compagnetti. tutti sono chiamati<br />
a dare una mano nel momento del<br />
bisogno. se ti chiama la scuola perché tua<br />
figlia ha la febbre devi avere già a disposizione<br />
il piano a ed eventualmente<br />
anche il piano B.<br />
Sapere di avere i figli al sicuro ti fa lavorare<br />
serenamente, perché, lavorare in<br />
ospedale o in corsia non ti permette di<br />
mollare di punto in bianco tutto per recuperare<br />
tuo figlio, non puoi lasciare i pazienti.<br />
È un lavoro che ti impone molte<br />
rinunce, che le impone a tutta la tua famiglia,<br />
ma che ti sa dare molte soddisfazioni.<br />
in questo, di certo, molto poco<br />
fanno le nostre istituzioni. Non si può<br />
usufruire di scuole con offerte formative<br />
adeguate alle famiglie con orari di lavoro<br />
come quelli ospedalieri. la scuola con<br />
turni prolungati al pomeriggio rimane<br />
una rarità; inimmaginabili gli asili negli<br />
ospedali (opzioni disponibili in alcune regioni<br />
del Nord e in paesi stranieri). la presenza<br />
di medici donna è in sempre<br />
crescente aumento in tutte le specialistiche.<br />
Sempre più numerosi i laureati donna.<br />
il corso di studi in medicina è lungo e<br />
difficile; la possibilità di un lavoro retribuito<br />
a breve dalla laurea non è sempre<br />
facile; dicono che queste siano le motivazioni<br />
per le maggiori richieste femminili.<br />
specializzazioni un tempo riservate ai<br />
ruoli maschili vedono sempre più spesso<br />
aumentare la presenza di medici donne,<br />
e dopo una possibile iniziale diffidenza,<br />
il paziente si affida oggi sempre più<br />
spesso e più facilmente al medico<br />
donna. del resto il paziente è in grado velocemente<br />
di intuire le tue capacità professionali<br />
e la maggiore disponibilità<br />
all’ascolto spesso li conquista. direi che<br />
oggi è difficile la professione di medico in<br />
generale e non solo quella di donna medico.<br />
i pazienti hanno un atteggiamento<br />
di sfiducia da un lato e di pretesa dall’altro<br />
che spesso condiziona il nostro lavoro.<br />
Dopo un turno massacrante, non sempre<br />
ti puoi consentire di riposare; sdraiarsi<br />
sul divano è spesso un’utopia. Molto<br />
poco tempo e spazio restano per te<br />
stessa. È più facile che il lavoro interferisca<br />
con la tua famiglia e la tua vita personale<br />
che il contrario. il mio lavoro non finisce<br />
in ospedale , spesso continua a casa, per<br />
cui succede di ricevere telefonate dai pazienti<br />
che stanno male o da un collega<br />
che ha bisogno mentre cerco di giocare<br />
con mia figlia e quando sei a lavoro non<br />
rispondi alla telefonata di tua madre o di<br />
tuo marito, tanto loro ci saranno sempre.<br />
certo i posti di rilievo continuano a essere<br />
occupati soprattutto da colleghi che da<br />
colleghe; poche le figure primariali femminili<br />
soprattutto nei nostri reparti. su<br />
questo mi piace pensare che possano interferire<br />
spesso le nostre scelte più che le<br />
discriminazioni. a molte di noi sarà successo<br />
di autoeliminarsi. se devi scegliere<br />
tra un corso di aggiornamento o uno<br />
stage che ti porta lontano per settimane<br />
dalla tua famiglia e da tuo figlio, ci pensi<br />
due e tre volte ad accettare. e a volte<br />
quando i figli sono cresciuti il treno è già<br />
passato.
PUBBlicità<br />
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 16<br />
L’INIZIATIVA<br />
di ILENIA PARRINELLO<br />
www.diocesimazara.it<br />
Mondo giovani<br />
in cammino col Papa verso il Sinodo,<br />
una tenda in tre città per l’ascolto<br />
DAL 24 <strong>FEBBRAIO</strong><br />
promossa dal Servizio<br />
diocesano di Pastorale giovanile<br />
Dopo il Convegno giovani,<br />
svolto nei giorni 27 e 28 dicembre<br />
a Marsala, il servizio diocesano<br />
di Pastorale giovanile continua il<br />
suo percorso sinodale attraverso l’iniziativa<br />
“Una tenda per i giovani”, che è parte<br />
del Progetto educativo elaborato e presentato<br />
al convegno. ciò dimostra come<br />
il Progetto educativo comincia a prendere<br />
forma nelle iniziative annuali sia dei<br />
gruppi parrocchiali che degli eventi diocesani.<br />
La tenda, promossa dal servizio nazionale<br />
di Pastorale giovanile, si inserisce,<br />
infatti, nella tematica dell’abitare nell’ascolto,<br />
poiché i giovani verranno ascoltati<br />
durante il cammino quaresimale, in<br />
preparazione al sinodo che li radunerà<br />
l’11 e 12 agosto a roma, insieme a Papa<br />
francesco. il servizio diocesano ha accolto<br />
l’iniziativa della conferenza episcopale<br />
italiana e allestirà tre tende in tre<br />
città diverse: a Partanna il 24 e 25 febbraio,<br />
a Mazara del Vallo il 10 e 11 marzo<br />
e a Pantelleria il 17 e 18 marzo . la tenda<br />
si articolerà in tre tappe. attraverso un<br />
cammino graduale i giovani verranno<br />
dapprima accolti nello spazio animazione-accoglienza,<br />
poi verranno condotti<br />
attraverso un percorso di evangelizzazione,<br />
nel quale scopriranno dei testimoni<br />
di umanità attraverso otto<br />
personaggi che si richiamano alle otto<br />
beatitudini.<br />
Dopo lo spazio di umanizzazione, si ritroveranno<br />
nell’ultima tappa quella della<br />
spiritualità dove i giovani potranno farsi<br />
ascoltare e confrontarsi con dei sacerdoti.<br />
infine entreranno nella tenda dell’adorazione<br />
dove avranno modo di<br />
pregare e ringraziare il signore. la tenda<br />
per i giovani prenderà lo spunto dalla<br />
tenda già sperimentata quattro anni fa a<br />
Marsala dal direttore del servizio diocesano,<br />
don giuseppe inglese.<br />
Grazie ai sacerdoti<br />
Ogni persona,<br />
ogni storia<br />
è importante<br />
Don Diego Conforzi, parroco di Sant’Ugo a Roma<br />
35 mila<br />
sacerdoti<br />
diocesani,<br />
nelle<br />
parrocchie italiane,<br />
hanno<br />
scelto di<br />
donare la<br />
loro<br />
vita<br />
al<br />
Vangelo e<br />
agli altri.<br />
Per<br />
vivere<br />
hanno bisogno anche di noi.<br />
Doniamo a chi si dona.<br />
Sostieni il loro o impegno con la tua Offerta<br />
OFFRI IL TUO CONTRIBUTO AI SACERDOTI CON:<br />
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CHIESA CATTOLICA C.E.I.<br />
Conferenza enza Episcopale Italiana