20.02.2018 Views

FEBBRAIO_2018_NEW_sito

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

D IOCESI DI<br />

M AZARA DEL VALLO<br />

8 MARZO<br />

FESTA DELLA DONNA<br />

Carla Marino<br />

Mamma e moglie a casa,<br />

medico in corsia<br />

Mensile della Diocesi di Mazara del Vallo - n. 02 del 20 febbraio <strong>2018</strong><br />

Nella foto di doN Nicola altaserse:<br />

sponda israeliana del lago di tiberiade.<br />

L’esodo quaresimale:<br />

dal deserto del peccato<br />

alle acque del battesimo<br />

ALTASERSE, AMATO E DE VITA alle pagine 4 e 5


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 2<br />

L’EDITORIALE<br />

di DOMENICO MOGAVERO<br />

Domenico Mogavero<br />

ALLE URNE IL 4 MARZO<br />

PER IL NUOVO PARLAMENTO<br />

Parole, promesse,<br />

volti accattivanti<br />

Un futurosenza<br />

problemi: miracolo!<br />

Per le elezioNi PoliticHe si vota domenica 4<br />

marzo <strong>2018</strong>. la prima riunione delle camere<br />

è prevista per il giorno 23 marzo<br />

<strong>2018</strong>. due saranno le schede consegnate<br />

ai cittadini che si recheranno alle urne per<br />

le elezioni politiche: una di colore giallo<br />

per il senato della repubblica (per gli<br />

elettori che hanno compiuto 25 anni),<br />

l’altra di colore rosa per la camera dei<br />

deputati per i cittadini maggiorenni. la<br />

nuova legge elettorale si basa su un sistema<br />

misto: per un terzo maggioritario,<br />

per due terzi proporzionale. le schede<br />

elettorali riflettono questo sistema. i modelli<br />

infatti contengono il nome del candidato<br />

nel collegio uninominale nel<br />

rettangolo posto in alto. Nella stessa<br />

scheda, nella parte sottostante – dedicata<br />

ai colleghi plurinominali – sono riportati<br />

il contrassegno di ciascuna lista o coalizione<br />

di liste collegate al candidato del<br />

collegio uninominale. Nei collegi plurinominali,<br />

accanto ai simboli sono riportati<br />

i nominativi dei candidati contenuti in<br />

rettangoli contigui.<br />

Una grande personalità,<br />

da cui<br />

ho tanto appreso<br />

per la sua saggezza raffinata,<br />

il senso pratico e<br />

una gradevole ironia,<br />

così commentava il modo di esprimersi<br />

di una comune conoscenza: «Quello le<br />

parole non le paga». Questa espressione<br />

salace mi torna ossessivamente<br />

alla memoria ascoltando i proclami di<br />

una campagna elettorale sfrontata. tutti<br />

gli attori mostrano una completa e puntuale<br />

conoscenza dei gravissimi problemi<br />

del Paese; dell’estrema povertà in<br />

cui versa tanta gente, che non ha mai<br />

voce e che paga sempre sotto qualunque<br />

governo; delle soluzioni ovvie e<br />

praticabili ai molteplici nodi cruciali del<br />

momento; delle impellenti urgenze<br />

concernenti il mondo giovanile, l’occupazione,<br />

la<br />

sanità, le<br />

tanti proclami<br />

per una<br />

campagna<br />

elettorale sfrontata<br />

pensioni<br />

… (!!!). e<br />

l ’e l e n c o<br />

potrebbe<br />

continuare<br />

ancora a<br />

lungo.<br />

Tuttavia, nessuno si sbilancia sul<br />

come, sulle risorse, sui tempi occorrenti<br />

per dare credibilmente realizzazione a<br />

questi sogni di stagione, la stagione<br />

elettorale, appunto, che in italia non finisce<br />

mai! allora, mi domando - non<br />

potendo chiederlo ai diretti interessati -<br />

dove sono stati costoro fino a ora, visto<br />

che la maggior parte di essi, o quanto<br />

meno i più rappresentativi, da anni e<br />

per anni (qualcuno per più di venti<br />

anni!) hanno rivestito ruoli di governo,<br />

o comunque di responsabilità a livello<br />

legislativo. d’un tratto tutti hanno acqui<strong>sito</strong><br />

contezza di ciò che serve alla<br />

gente, e non da ora per la verità? d’improvviso<br />

il palazzo ha aperto porte e finestre<br />

e si è accorto delle promesse<br />

fatte (e non mantenute…) nella precedente<br />

campagna elettorale e per rilanciare,<br />

tornando a chiedere il voto per<br />

fare le cose non fatte?<br />

«Niente di nuovo sotto il sole», commenterebbe<br />

amaro Qohelet. Purtroppo<br />

alcuni segnali che arrivano da qualche<br />

palazzo dei dintorni non alimentano<br />

speranze realistiche. la squallida vicenda<br />

degli stipendi d’oro dei superburocrati<br />

regionali, conclusa tra<br />

l’indifferenza dei più con espedienti da<br />

azzeccagarbugli che offendono il buon<br />

senso, dicono che chi ha la chiave della<br />

cassaforte sa come, quando e per chi<br />

aprirla. e tutto ciò in barba a esigenze di<br />

giustizia ed equità, ignorate e disprezzate.<br />

Più vicino a noi si sta consumando un<br />

misfatto (spero di essere smentito clamorosamente<br />

dagli eventuali sviluppi<br />

futuri!) sull’aeroporto “V. florio” di trapani-Birgi.<br />

anche per questa vicenda si<br />

registrano disinteresse e apatia, come<br />

se trapani si trovasse nell’emisfero sud<br />

del pianeta. e invece stiamo parlando di<br />

una struttura che occupa centinaia di lavoratori;<br />

che ha riversato sul territorio<br />

uno sviluppo impensato sul piano culturale<br />

con la valorizzazione e fruizione<br />

dei nostri pregevolissimi e unici siti archeologici,<br />

musei e opere d’arte; che ha<br />

fatto da moltiplicatore dei flussi turistici<br />

con i milioni di passeggeri sbarcati; che<br />

ha avvicinato questo lembo di europa a<br />

paesi prima ritenuti obiettivi irraggiungibili.<br />

Eppure l’aeroporto rischia di diventare<br />

irrilevante, laddove dovesse intervenire<br />

il disimpegno dell’unico vettore<br />

attualmente impegnato su Birgi. con<br />

ciò non si riesce neanche a dar vita a un<br />

consiglio di amministrazione (fino al<br />

momento<br />

di chiusura<br />

del<br />

giornale)<br />

che si assuma<br />

tutte<br />

le responsabilità<br />

del<br />

Per l’aeroporto<br />

di trapani-Birgi<br />

disinteresse<br />

e apatia<br />

caso. la politica regionale è colpevolmente<br />

latitante e non si vede come si<br />

possa uscire da questo impasse, mentre<br />

i tempi sono quasi scaduti per programmare<br />

la prossima stagione estiva.<br />

e dobbiamo continuare a sopportare<br />

proclami, ai quali peraltro nessuno<br />

crede? e siccome la storia si ripete - ma<br />

non ci insegna nulla - viene voglia di ricorrere<br />

ancora una volta a un testo tristemente<br />

noto dello storico romano<br />

tito livio: «mentre a roma si discute,<br />

sagunto viene espugnata». Mentre i<br />

candidati ci riempiono di parole, la nostra<br />

terra muore!


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 3<br />

LA STORIA<br />

DI MARIO PELLEGRINO*<br />

Mario Pellegrino<br />

«i poveri mi hanno mostrato<br />

il voltodi Dio»<br />

Ciao! Pace! Mi chiamo Mario, ho<br />

30 anni e sono un missionario<br />

comboniano in sud sudan, originario<br />

di Marsala. Quando ero ragazzo, non<br />

ero tanto interessato alla questione della<br />

fede e della missione e come tanti altri<br />

giovani avevo molti altri sogni e progetti<br />

per il mio futuro. Un giorno, quando<br />

avevo 17 anni, ho avuto un incontro inaspettato,<br />

che mi ha toccato il cuore. ero in<br />

un momento molto delicato e difficile<br />

della mia vita in cui stavo cercando di capirne<br />

il senso e il modo in cui volevo<br />

spenderla. in questa situazione, ho incontrato<br />

un giovane sacerdote che aveva dedicato<br />

tutta la sua vita al servizio del<br />

popolo in ecuador; il suo nome è enzo<br />

amato. Mi ha parlato con un sorriso coinvolgente<br />

e con grande entusiasmo sulla<br />

sua esperienza con il popolo sofferente<br />

dell'ecuador.<br />

Il mio cuore bruciava davvero ascoltando<br />

le sue storie; ero fortemente stupito<br />

dall'energia e dalla felicità di questo missionario<br />

e mi sono detto: «Voglio avere la<br />

stessa gioia e lo stesso entusiasmo di quest'uomo!».<br />

Mentre studiavo all'università,<br />

venni a conoscenza di un gruppo di giovani<br />

che si interessavo al tema della missione<br />

(missiogiovani). Ho iniziato a<br />

partecipare ai loro incontri e mi è stata<br />

data per caso la possibilità di andare in<br />

etiopia per un mese per una breve esperienza<br />

missionaria. lì ho avuto il primo<br />

forte incontro con i poveri, che mi ha colpito<br />

e mi ha profondamente trasformato<br />

la vita. avevo 19 anni. appena arrivato di<br />

notte ad addis abeba, stavo viaggiando<br />

in autobus verso il luogo dove avrei dormito.<br />

l'autobus si fermò quando il semaforo<br />

mostrò il colore rosso; e dall'oscurità,<br />

bambini piccoli di 4 o 5 anni si avvicinarono<br />

all'autobus, guardandomi profondamente<br />

negli occhi.<br />

Mi hanno mostrato il loro stomaco<br />

vuoto e con tutta la loro energia hanno<br />

iniziato a gridare: «Ho fame, ho fame». e<br />

mentre urlavano sentivo come una spada<br />

che mi trafiggeva il cuore. Ho visto le persone<br />

soffrire e questa sofferenza è diventata<br />

la mia sofferenza e ho capito che non<br />

avrei potuto continuare a vivere senza dedicare<br />

tutta la mia esistenza ai più poveri<br />

e abbandonati, i crocifissi del terzo millennio.<br />

Sono rimasto impressionato dalle parole<br />

di daniele comboni che ha affermato che<br />

«l’africa e i poveri hanno preso possesso<br />

del mio cuore che vive solo per loro». Passo<br />

dopo passo, sono arrivato a comprendere<br />

che gesù di Nazareth è il vero senso della<br />

mia vita e che posso davvero trovare, toccare<br />

e accarezzare il suo volto nel volto dei<br />

più poveri. in effetti, i poveri mi hanno mostrato<br />

il volto di dio, ho conosciuto dio attraverso<br />

di loro. Mi sento davvero<br />

innamorato di questo dio che è appassionato<br />

per l'umanità e che lotta perché i poveri<br />

possano avere vita e possano essere<br />

liberati dalla loro schiavitù. sono entrato nel<br />

postulato della famiglia comboniana a Padova<br />

(italia) dove ho iniziato il mio cammino<br />

di formazione; lì, ho avuto la<br />

possibilità di lavorare con i prigionieri e con<br />

i senzatetto. Poi sono andato in Portogallo<br />

www.diocesimazara.it<br />

Mario Pellegrino (a centro nella<br />

foto).<br />

per il tempo del noviziato, che mi ha preparato<br />

a promettere di dedicarmi completamente<br />

al servizio di dio nei più poveri.<br />

In seguito, sono andato in Sud Africa per<br />

finire i miei studi in teologia, alla fine dei quali<br />

ho chiesto il dono di condividere la mia vita<br />

con la gente oppressa del sud sudan. Non finirò<br />

mai di ringraziare il signore per il dono di<br />

questo straordinario popolo che mi ha donato<br />

a Nyal. Preparandomi per la mia professione<br />

perpetua desidero essere un segno della presenza<br />

di dio tra questo popolo crocifisso dalla<br />

guerra, uno strumento di pace nella mano di<br />

dio, il Padre/Madre della Vita.<br />

*missionario comboniano marsalese<br />

LA PROFESSIONE PERPETUA<br />

SOTTO UN ALBERO INSUDSUDAN<br />

MarioPellegriNofarà la professione perpetua il<br />

prossimo 25 febbraio, nel villaggio di Nyal, in sud<br />

sudan, sotto un albero. la professione avverrà<br />

davanti al missionario italiano christian carlassarre,<br />

uno dei responsabili dei comboniani in<br />

Uganda. l’ordinazione diaconale il 1° maggio,<br />

quella sacerdotale il 3 novembre a Marsala.<br />

Mensile<br />

della Diocesi<br />

di Mazara del Vallo<br />

Anno XVI - n. 02 del 20 febbraio <strong>2018</strong><br />

Registrazione Tribunale<br />

di Marsala n. 140/7-2003<br />

Editore<br />

Associazione “Orizzonti Mediterranei”<br />

Piazza della Repubblica, 6<br />

91026 - Mazara del Vallo<br />

Direttore editoriale<br />

mons. Domenico Mogavero<br />

Direttore responsabile<br />

Max Firreri<br />

Redazione<br />

Piazza della Repubblica, 6<br />

91026 - Mazara del Vallo<br />

tel. 393.9276843<br />

condividere@diocesimazara.it<br />

Hanno collaborato<br />

don Nicola Altaserse, Simona Amato,<br />

Paola Caridi, Francesco De Vita, Antonino<br />

Ditta, Erina Ferlito, Nino Guercio,<br />

Gaspare Magro, Carla Marino,<br />

Ilenia Pellegrino, Mario Pellegrino,<br />

Dora Polizzi, don Cosimo Scordato.<br />

Questo numero è stato chiuso in redazione<br />

il 20 febbraio <strong>2018</strong>. È vietata la riproduzione<br />

integrale o parziale.<br />

Periodico associato alla:


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 4<br />

LA QUARESIMA<br />

DI DON NICOLA ALTASERSE<br />

Tempo liturgico<br />

come cogliere<br />

una bellezza nuova<br />

www.diocesimazara.it<br />

I MOMENTI DI PROVA<br />

non mancano nella vita<br />

di ciascun cristiano<br />

Il piano pastorale ci invita come<br />

chiesa locale a contemplare la bellezza<br />

della Vita nel Pastore bello, bellezza<br />

che si rispecchia nella vita di<br />

ciascuno di noi. la Quaresima di quest’anno<br />

deve essere vissuta all’insegna di<br />

questo monito: eliminare dal nostro<br />

volto ogni forma di ruga e bruttura che<br />

il peccato procura per far emergere – secondo<br />

san Paolo – l’immagine dell’uomo<br />

nuovo. la Quaresima, per ogni<br />

uomo e donna di fede, è un tempo di<br />

prova che dura quaranta giorni così<br />

come furano biblicamente quaranta i<br />

giorni del diluvio (Gen 7,4.12.17; 8,6); i<br />

giorni trascorsi da Mosè sul sinai alla<br />

presenza di Yhwh (Es 24,18; 34,28); i<br />

giorni di cammino di elia verso l’Horeb<br />

(1Re 19,8); i giorni della predicazione di<br />

giona ai niniviti (Gn 3,4); i giorni di gesù<br />

nel deserto tentato da satana (Mc 1,13;<br />

Mt 4,2; Lc 4,2).<br />

Anche oggi, come allora, momenti di<br />

prova non ne mancano nella vita di ciascun<br />

cristiano e producono da un parte<br />

sentimenti di rassegnazione, di scoraggiamento,<br />

di stanchezza, di resa e dal-<br />

Musica e canto<br />

indicazioni per<br />

le celebrazioni<br />

il gloria NoN si caNta o recita nelle domeniche<br />

di avvento e Quaresima. (ogMr 53). invece<br />

dell’alleluia, in Quaresima, si canta il<br />

versetto posto nel lezionario prima del Vangelo.<br />

si può anche cantare un altro salmo, o<br />

tratto, come si trova nel graduale (ogMr<br />

62). in questo tempo è proibito ornare l’altare<br />

con fiori, tranne nella domenica Laetare<br />

(iV di Quaresima), nelle solennità e feste<br />

(ogMr 305). È permesso il suono dell’organo<br />

e di altri strumenti musicali soltanto per sostenere<br />

il canto. fanno eccezione, tuttavia, la<br />

domenica Laetare (iV di Quaresima), le solennità<br />

e le feste (ogMr 313). il colore delle<br />

vesti liturgiche è il viola, tranne il colore rosaceo<br />

utilizzato nella iV domenica di Quaresima<br />

(ogMr 346).<br />

l ’ a l t r a<br />

parte prov<br />

o c a n o<br />

segni evidenti<br />

nel<br />

corpo e in<br />

modo particolare<br />

nel<br />

viso in cui<br />

si colgono i lineamenti del dolore, della<br />

sofferenza, della solitudine, del tradimento,<br />

della sopportazione, dell’angoscia.<br />

La Quaresima è un’occasione e un‘opportunità<br />

che permette di cogliere una<br />

nuova forma di bellezza che scardina i<br />

canoni tradizionali del bello e che induce<br />

a intravedere i segni di una bellezza<br />

insita e nascosta in un volto come<br />

quello del crocifisso che secondo il profeta<br />

isaia «non ha apparenza né bellezza<br />

per attirare i nostri sguardi» (Is 53,2) e<br />

«tanto era sfigurato per essere d’uomo<br />

il suo aspetto e diversa la sua forma da<br />

quella dei figli dell’uomo» (Is 52,14). la<br />

Quaresima invita ciascuno di noi a rispecchiare<br />

il proprio volto nel volto di<br />

Senso teologico<br />

Memoria del battesimo<br />

e della penitenza<br />

il dUPlice carattere della QUaresiMa - il quale,<br />

soprattutto mediante il ricordo o la preparazione<br />

al battesimo e<br />

mediante la penitenza,<br />

invita i fedeli all’ascolto<br />

più frequente della Parola<br />

di dio e alla preghiera<br />

e li dispone così a<br />

celebrare il mistero pasquale<br />

-, sia posto in<br />

maggiore evidenza tanto<br />

nella liturgia quanto nella<br />

catechesi liturgica. Perciò:<br />

si utilizzino più abbondantemente<br />

gli elementi<br />

battesimali propri della liturgia quaresimale<br />

(sc 109).<br />

gesù crocifisso perché possiamo essere<br />

capaci di intravedere e toccare con le<br />

nostre mani i segni della Pasqua, la bellezza<br />

della vita luminosa che il risorto<br />

emana, una bellezza trasfigurata dall’amore<br />

del Padre per il figlio amato.<br />

Papa Francesco<br />

Messaggio quaresimale:<br />

«si raffredderà l’amore»<br />

«QUale forMe assUMoNo i falsi<br />

profeti? essi sono come “incantatori<br />

di serpenti”, ossia<br />

approfittano delle emozioni<br />

umane per rendere schiave le<br />

persone e portarle dove vogliono<br />

loro». È questo un passaggio<br />

del Messaggio per la<br />

Quaresima di Papa francesco. «altri falsi profeti<br />

sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni<br />

semplici e immediate alle sofferenze, rimedi<br />

che si rivelano però completamente inefficaci».<br />

ancora Papa francesco: «dante alighieri, nella<br />

sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo<br />

seduto su un trono di ghiaccio; egli abita<br />

nel gelo dell’amore soffocato. chiediamoci allora<br />

come si raffredda in noi la carità? Quali<br />

sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore<br />

rischia di spegnersi? ciò che spegne la carità è,<br />

anzitutto, l’avidità per il denaro, “radice di tutti i<br />

mali” (1Tm 6,10)». «anche il creato è testimone<br />

silenzioso di questo raffreddamento della carità:<br />

la terra è avvelenata dai rifiuti, gettati per<br />

incuria e interessi; i mari devono, purtroppo, ricoprire<br />

i resti di tanti naufraghi delle migrazioni<br />

forzate; i cieli sono solcati da macchine che<br />

fanno piovere strumenti di morte».Quali rimedi?<br />

«la preghiera che permette al nostro<br />

cuore di scoprire le menzogne segrete con le<br />

quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente<br />

la consolazione in dio, l’elemosina ci libera<br />

dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è<br />

mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. il<br />

digiuno toglie forza alla nostra violenza, ci disarma,<br />

e costituisce un’importante occasione di<br />

crescita».


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 5<br />

LA QUARESIMA<br />

DI SIMONA AMATO*<br />

Il digiuno<br />

occasionespeciale che<br />

migliora il rapportocon Dio<br />

www.diocesimazara.it<br />

l’astinenza dalle carne vale per<br />

tutti i venerdì di Quaresima.<br />

PRIVARSI DI QUALCHE CIBO<br />

per predisporsi a<br />

conversione e preghiera<br />

siamo ormai in Quaresima. Ma cos’è veramente<br />

questo tempo per noi cristiani?<br />

È un periodo di astinenza, di conversione<br />

dei nostri cuori, in cui dobbiamo preparaci a vivere<br />

pienamente la Pasqua, abbandonarci a<br />

cristo e riconoscere il suo primato. Per noi cristiani<br />

il Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima,<br />

e il Venerdì santo sono giorni di<br />

digiuno e astinenza dalle carni; mentre tutti i<br />

venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza.<br />

Anche i nostri fratelli ebrei e musulmani<br />

vivono il loro periodo di digiuno e astinenza,<br />

in momenti dell’anno diversi dal nostro.<br />

i musulmani digiunano durante il<br />

mese del Ramadan ed è per loro una forma<br />

di autocontrollo, non un’espiazione o un<br />

pentimento, ma un rito religioso caratterizzato<br />

da un propo<strong>sito</strong> positivo. invece gli<br />

ebrei, durante l’anno, praticano vari periodi<br />

di digiuno ed esso è visto come segno di<br />

lutto, non solo per una morte fisica, ma<br />

anche come lutto del cuore; ad esempio la<br />

distruzione del tempio è considerata da<br />

loro giornata di lutto e tristezza. spesso noi<br />

cristiani cadiamo nella convinzione che sia<br />

solo una pratica da osservare ed utilizziamo<br />

il digiuno o il “fioretto” come un’opportunità<br />

da sfruttare per perdere peso e dimagrire,<br />

rinunciando per quaranta giorni a<br />

qualche cibo o prelibatezza che consideriamo<br />

essenziale nella nostra vita quotidiana.<br />

Questo significa non aver compreso il<br />

vero senso del digiuno quaresimale perché<br />

se ci limitassimo a effettuare un digiuno solo<br />

per motivi estetici, questo comporterebbe<br />

una mancanza di conversione dei nostri<br />

cuori e un allontanamento dalla preghiera<br />

che è invece elemento cardine per una crescita<br />

spirituale che ci porti a glorificare dio. il<br />

“fioretto” deve essere vissuto in modo che<br />

esso porti nei nostri cuori predisposizione<br />

alla preghiera, alla riflessione, alla conversione<br />

e deve essere da stimolo per migliorare<br />

il nostro rapporto intimo con dio; deve<br />

essere un’occasione speciale e gioiosa di nutrimento<br />

della nostra anima donando questo<br />

piccolo sacrificio a gesù, nostro modello<br />

di vita.<br />

Lui stesso ci fa capire che il digiuno è<br />

la mortificazione del corpo come segno<br />

di conversione dello spirito, lui, che al<br />

maligno che lo tentava nel deserto dopo<br />

L’ASPETTO LITURGICO<br />

L’itinerario<br />

comprendere la<br />

vicinanza di dio all’uomo<br />

LA QUARESIMA, tempo di preparazione alla<br />

Pasqua, assume un ruolo mistopedagogico<br />

notevole nella vita di ogni cristiano. Questo<br />

tempo liturgico della durata di quaranta<br />

giorni, che inizia il Mercoledì con la Messa<br />

delle sacre ceneri e si conclude con il triduo<br />

pasquale, offre diversi spunti di meditazione<br />

e riflessione personale. la<br />

Quaresima è il tempo forte in cui ciascun<br />

cristiano è chiamato a ripercorrere il proprio<br />

cammino di fede, partendo dal sacramento<br />

del Battesimo attraverso il quale è divenuto<br />

figlio di dio, è stato rigenerato mediante lo<br />

spirito santo e incorporato come membro<br />

nel corpo di cristo che è la Madre chiesa.<br />

essa, dunque, è il tempo in cui ogni battezzato<br />

attraverso l’ascolto e la meditazione<br />

della Parola, il silenzio, la condivisione, il digiuno,<br />

il perdono, il rendimento di grazie rivitalizza<br />

la relazione con dio.<br />

liturgicamente la Quaresima è un tempo<br />

ricco di simboli e di segni: il digiuno, le ceneri,<br />

la penitenza, la preghiera, il deserto rimandano<br />

all’esperienza umana vissuta da<br />

gesù nella lotta contro il Maligno e al desiderio<br />

di un ritorno al Padre. l’austerità e la<br />

sobrietà che caratterizzano la liturgia (l’altare<br />

spoglio, l’assenza del canto dell’alleluia<br />

quaranta giorni di digiuno, rispose «non<br />

di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni<br />

parola che esce dalla bocca di dio» (Mt<br />

4,4).<br />

* componente della<br />

Commissione liturgica diocesana<br />

e della recita del gloria, il colore viola dei<br />

paramenti del sacerdote) riflettono la ricerca<br />

dell’essenziale, il desiderio di allontanarsi<br />

da tutto ciò che è futile e vano e di<br />

lasciarsi condurre verso la vita piena che si<br />

realizza con la Pasqua del signore. l’itinerario<br />

quaresimale ci offre la possibilità di<br />

comprendere la vicinanza di dio all’uomo,<br />

alla sua debolezza e fragilità attraverso<br />

l’umanità del figlio. i quaranta giorni ricordano<br />

il periodo vissuto da gesù nel deserto<br />

prima di portare a compimento il disegno<br />

salvifico del Padre. il numero quaranta ricorre<br />

nelle sacre scritture nei momenti più<br />

importanti del cammino di fede del Popolo<br />

di dio e rappresenta il tempo dell’attesa e<br />

del ritorno al signore. il Mercoledì delle ceneri<br />

è giorno di digiuno e astinenza dalle<br />

carni, come il Venerdì santo, mentre nei Venerdì<br />

di Quaresima siamo sollecitati all’astensione<br />

dalle carni. durante la<br />

celebrazione del Mercoledì delle ceneri il<br />

sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta<br />

sul capo. secondo la tradizione, la cenere<br />

è ricavata bruciando i rami d’ulivo<br />

benedetti nella domenica delle Palme dell’anno<br />

precedente. la cenere ricorda la nostra<br />

condizione di creature e ci invita alla<br />

penitenza. l’invito alla conversione è<br />

espresso dalla formula: «convertiti e credi<br />

al Vangelo».<br />

(francesco de vita, componente<br />

della Commissione liturgica diocesana)


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 6<br />

NEL TERRITORIO<br />

Pantelleria<br />

Primo parto naturale<br />

al Punto nascita riaperto<br />

P<br />

riMo Parto NatUrale nell’isola di Pantelleria<br />

dopo la riapertura, lo scorso novembre,<br />

del Punto nascita. si tratta di un maschietto<br />

di 3.640 grammi, cui i genitori hanno<br />

dato il nome di lorenzo. l’équipe, coordinata<br />

dal responsabile del punto nascita giuseppe<br />

turco, secondo i protocolli aziendali era composta<br />

da ginecologi e pediatri, coadiuvati dal<br />

personale ostetrico e infermieristico e garantita<br />

la presenza dell’anestesista. l’asp aveva sospeso<br />

temporaneamente nel febbraio 2016 l’attività<br />

del Punto nascita di Pantelleria per le criticità<br />

gestionali dovute al mancato reperimento<br />

di risorse umane, garantendo comunque in<br />

quei mesi un percorso assistenziale per la gestione<br />

della sola gravidanza a<br />

basso rischio. il 17 novembre<br />

2017 è avvenuta la riapertura<br />

del Punto nascita, con l’immissione<br />

in servizio di nuovi<br />

specialisti di ostetricia e ginecologia<br />

e di pediatria, con<br />

contratto libero professionale,<br />

e nel mese di dicembre sono<br />

state prese in carico 53 donne<br />

gravide. di queste solo una<br />

ha partorito nel punto nascita,<br />

in urgenza alla 34esima settimana,<br />

mentre 52 hanno<br />

scelto di usufruire del contributo<br />

previsto per le donne residenti<br />

nelle isole minori che<br />

partoriscono in un punto nascita<br />

della terraferma. «abbiamo<br />

messo in campo un<br />

modello organizzativo sicuro – commenta il<br />

commissario dell’asp di trapani giovanni Bavetta<br />

– anche se va rilevato che le partorienti di<br />

Pantelleria mostrano di preferire gli altri eccellenti<br />

punti nascita nella nostra azienda. Per<br />

questo nei prossimi mesi valuteremo, insieme<br />

all’assessore alla salute, se mantenere questo<br />

protocollo organizzativo, o piuttosto lasciare<br />

solo quanto necessario per garantire i parti in<br />

emergenza».<br />

Castelvetrano<br />

sgombero per le<br />

case da abbattere<br />

sedici case a triscina dovranno<br />

essere sgomberate. lo stabilisce<br />

una ordinanza pubblicata<br />

sul <strong>sito</strong> del comune di castelvetrano.<br />

si tratta di immobili<br />

abusivi, come la maggior parte<br />

di quelli realizzati a triscina, occupati<br />

senza alcun titolo perchè<br />

già acquisiti al patrimonio comunale.<br />

sono 170 in totale gli<br />

immobili da demolire a triscina,<br />

per cui la cassa depositi e prestiti<br />

ha reso disponibili 3 milioni<br />

di euro. le case sono<br />

costruite nella frazione balneare<br />

di castelvetrano in barba<br />

alla legge sulla inedificabilità<br />

assoluta in prossimità della fascia<br />

costiera. immobili su cui ci<br />

sono già sentenze definitive<br />

che ne stabiliscono la non sanabilità<br />

e quindi la demolizione,<br />

condanne emesse tra il<br />

1994 e il 2014. durante gli anni<br />

gli immobili sono stati acquisiti<br />

al patrimonio comunale, ma<br />

sono rimasti in sostanza occupati<br />

dai proprietari. adesso devono<br />

lasciare le case.<br />

VOCE DAI SOCIAL<br />

CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />

#CONDIVIDERETV<br />

lettorato e accolitato,<br />

il video della cattedrale<br />

FACEBOOK/L’INTERVISTA<br />

lo scrittore Umberto rubino<br />

e il suo ultimo romanzo<br />

oNliNe sUl caNale YoUtUBe #coNdiVideretV il video<br />

della celebrazione in cattedrale durante la quale<br />

sette laici hanno ricevuto i ministeri istituiti del<br />

lettorato e dell’accolitato. alessandro Pulizzi,<br />

francesco de Vita, antonio ferro, antonino Bertolino<br />

e giulio sirtori il lettorato, mentre rosario<br />

ferracane e Pietro fiorentino l’accolitato.<br />

il gioVaNe scrittore UMBerto rUBiNo (nella foto) parla del suo<br />

ultimo romanzo “Vieni e vola via con me”, presentato qualche<br />

giorno fa nell’ex chiesa addolorata di campobello di<br />

Mazara. rubino è al suo secondo impegno da scrittore. Un<br />

anno fa ha scritto “l’orgoglio di farcela” che ha riscosso<br />

successo anche al salone del libro di torino.<br />

18 <strong>FEBBRAIO</strong><br />

scuola di formazione<br />

sociale e politica<br />

Per la scUola di forMazioNe all’impegno sociale e<br />

politico sul tema “Partecipo nel territorio: i cittadini,<br />

il comune e la regione”, domenica 11 marzo,<br />

ore 16, presso il monumento “ai Mille” sul lungomare<br />

Boeo di Marsala, si terrà l’incontro sul tema<br />

“la regione: capiamo come funziona”, con salvatore<br />

taormina, dirigente della regione siciliana.<br />

AGENDA<br />

WWW.DIOCESIMAZARA.IT<br />

26 <strong>FEBBRAIO</strong><br />

incontro-laboratorio<br />

per catechisti<br />

l’Ufficio catecHistico diocesaNo organizza<br />

un incontro-laboratorio per catechisti<br />

per costruire una celebrazione<br />

penitenziale per i ragazzi in catechesi<br />

alla luce di Ap 2-3. l’incontro si terrà<br />

in due sedi: lunedì 26 febbraio, dalle<br />

16 alle 19, presso l’oasi Bartolomea a<br />

rampinzeri (santa Ninfa), per i catechisti<br />

delle foranie di castelvetrano,<br />

Partanna e salemi. lunedì 5 marzo,<br />

dalle 16 alle 19, presso la parrocchia<br />

Maria ss. Bambina in contrada terrenove<br />

a Marsala, per i catechisti delle<br />

foranie di Mazara del Vallo e Marsala.<br />

VENERDÌ DI QUARESIMA<br />

Via crucis animata<br />

al santuario di Birgi<br />

ogNi VeNerdì di QUaresiMa (il primo incontro<br />

si è tenuto venerdì 16 febbraio),<br />

alle ore 21, al santuario Nostra<br />

signora di fatima in contrada Birgi di<br />

Marsala, si svolgerà la pia pratica<br />

della Via crucis: ogni venerdì un<br />

gruppo diverso, secondo il programma,<br />

animerà il momento di preghiera.<br />

Venerdì 16: animata dai<br />

bambini; venerdì 23: animata dai preadolescenti;<br />

venerdì 2: animata dagli<br />

adolescenti; venerdì 9: animata dai<br />

giovani; venerdì 16: animata dagli anziani<br />

e dai malati; venerdì 23: animata<br />

dalle coppie di sposi.


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 7<br />

DENTRO LA NOTIZIA<br />

AIRGEST IN DIFFICOLTÀ<br />

la società di gestione<br />

è senza guida e il<br />

bando è sospeso<br />

di MAX FIRRERI<br />

Aeroporto e territorio<br />

Quale futuroper Trapani-Birgi?<br />

Quale sarà il futuro – da qui a<br />

qualche mese – dell’aeroporto<br />

“Vincenzo florio” di trapani?<br />

Per una delle infrastrutture più importanti<br />

e strategiche della nostra provincia,<br />

il futuro non fa sperare nulla di<br />

buono. in queste ultime settimane per<br />

l’aeroporto civile sono successe un paio<br />

di vicende che si sono intrecciate al<br />

punto tale da fare aggrovigliare la matassa.<br />

Quali sono stati i fatti determinanti?<br />

andiamo per ordine.<br />

Punto uno: all’alitalia (che al bando<br />

della regione per individuare il miglior<br />

vettore per l’aeroporto, non ha partecipato<br />

ma ha presentato ricorso contro la<br />

presunta illegittimità del documento) il<br />

tar sicilia ha dato ragione e così l’aggiudicazione<br />

che sarebbe toccata a ryanair<br />

(unica compagnia partecipante al<br />

bando) è stata sospesa.<br />

Punto due: in airgest (la società di gestione<br />

dell’infrastruttura aeroportuale)<br />

la situazione si è messa difficile. il consiglio<br />

di amministrazione si è dimesso<br />

e tocca alla regione (che detiene la<br />

maggioranza delle azioni) nominare tre<br />

componenti in cda. il Presidente Nello<br />

Musumeci, qualche giorno fa, ha incaricato<br />

– nero su bianco - due funzionari<br />

regionali che, però, hanno dato forfait.<br />

intanto a fine mese il direttore di airgest<br />

giancarlo guarrera lascia il posto<br />

per un nuovo incarico all’aeroporto di<br />

Bologna. Una situazione più che difficile,<br />

si è fatta molto confusa.<br />

Punto tre. in questi giorni a dublino,<br />

quartier generale di ryanair, si sta definendo<br />

il piano Summer, cioè l’operatività<br />

dei voli per la stagione estiva. la<br />

compagnia, che sino a oggi ha gestito<br />

più dell’80% del traffico passeggeri<br />

dell’aeroporto trapanese, sembra voler<br />

mollare gli ormeggi. o meglio, mantenere<br />

pochi voli, i minimi indispensabili<br />

secondo una strategia commerciale<br />

#CONDIVIDERETV<br />

ex presidente airgest,<br />

parla salvatore ombra<br />

daVaNti le telecaMere di #CondividereTV,<br />

il canale Youtube della nostra redazione,<br />

parla l’imprenditore marsalese<br />

salvatore ombra (nella foto), che per<br />

alcuni anni ha ricoperto l’incarico di<br />

presidente dell’airgest, quando ryanair<br />

rilanciò lo scalo trapanese facendolo<br />

diventare una delle loro basi nel sud<br />

italia. ombra fa l’analisi dell’attuale situazione<br />

della società e ricorda gli anni<br />

in cui proprio lui guidò airgest.<br />

dell’azienda (senza l’aiuto previsto dal<br />

bando regionale). la strategia, però,<br />

non è più quella di qualche anno fa,<br />

quando ryanair guardava soltanto ai<br />

piccoli scali; oggi la compagnia investe<br />

soprattutto sugli aeroporti principali.<br />

Sin qui i tre punti nevralgici che determinano<br />

il futuro dell’aeroporto civile<br />

“Vincenzo florio”. fuori sacco c’è il territorio,<br />

con gli operatori turistici in<br />

prima fila che hanno già affilato le armi<br />

e la loro voce l’hanno fatta sentire con<br />

diversi incontri. Una mancata e seria<br />

programmazione dei voli estivi da e per<br />

l’aeroporto “Vincenzo florio” porterà,<br />

inevitabilmente, a un calo vertiginoso<br />

di presente turistiche. la preoccupazione,<br />

se tramutata in certezza, creerebbe<br />

un danno considerevole, facendo<br />

fare lunghi passi indietro al territorio<br />

trapanese.<br />

A guardare dalla finestra c’è la politica<br />

e alcuni sindaci che gridano ma nessuno<br />

li ascolta. chi è oggi l’interlocutore<br />

cardine? se lo chiedono a ryanair ma<br />

anche all’enac che deve interfacciarsi<br />

con l’accountable manager (il responsabile<br />

della certificazione e garante che<br />

il gestore operi in conformità al regolamento<br />

e alle norme e leggi vigenti). intanto<br />

le sedie di airgest rimangono<br />

vuote, la politica pensa al voto del 4<br />

marzo e il territorio rischia di sprofondare<br />

con migliaia di turisti in meno.


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag.8<br />

L’ESPERTO INFORMA<br />

NELLA FINANZIARIA <strong>2018</strong><br />

inserita l’agevolazione<br />

fiscale per la sistemazione<br />

del proprio giardino<br />

a cura della redazione<br />

www.diocesimazara.it<br />

Bonus verde<br />

vale per i lavoriin economia?<br />

SCRIVE<br />

Calogero Indelicato<br />

Castelvetrano<br />

Buongiorno ,ho letto<br />

che la finanziaria<br />

<strong>2018</strong> prevede un<br />

detrazione per la sistemazione del giardino,<br />

denominata “Bonus verde”. Vorrei<br />

chiedervi: i lavori devono essere eseguiti<br />

da ditte a cui il lavoro è appaltato? o<br />

posso seguire i lavori in economia?<br />

RISPONDE<br />

Gaspare Magro<br />

Dottore commercialista<br />

Gentilissimo lettore, la<br />

legge di Bilancio ha<br />

introdotto, per il <strong>2018</strong>,<br />

la nuova detrazione irpef, nella misura del<br />

36%, su una spesa massima di € 5.000 per<br />

unità immobiliare a uso abitativo, fruibile dal<br />

proprietario/detentore dell’immobile sul<br />

quale sono effettuati interventi di: sistemazione<br />

a verde di aree scoperte private di edifici<br />

esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni,<br />

impianti di irrigazione e realizzazione<br />

pozzi; realizzazione di coperture a verde e di<br />

giardini pensili. la nuova detrazione: spetta<br />

anche per gli interventi effettuati su parti comuni<br />

esterne di edifici condominiali, fino a un<br />

importo massimo di € 5.000 per unità immobiliare<br />

a uso abitativo; spetta anche per le<br />

spese di progettazione e manutenzione connesse<br />

all’esecuzione degli interventi agevolati;<br />

è fruibile a condizione che i pagamenti siano<br />

effettuati tramite strumenti idonei a consentire<br />

la tracciabilità delle operazioni; va ripartita<br />

in 10 rate annuali di pari importo, a decorrere<br />

dall’anno di sostenimento. la norma chiarisce<br />

che la detrazione riguarda interventi straordinari<br />

di manutenzione del verde con particolare<br />

riguardo alla fornitura e messa a<br />

dimora di piante e arbusti di qualsiasi genere.<br />

da tale indicazione si comprende che è agevolabile<br />

l’intervento di sistemazione del verde<br />

nel suo complesso, comprensivo delle opere<br />

necessarie e non solo l’acquisto di piante.<br />

Pertanto, rispondendo alla sua domanda,<br />

non risultano agevolabili il lavori in economia.<br />

SCRIVICI<br />

Poni una domanda<br />

e l’esperto ti risponde<br />

sul giornale<br />

si cHiaMa A tu per tu la rubrica del nostro giornale<br />

che in ogni numero ospita un gruppo di<br />

professionisti (commercialisti, medici, nutrizionisti,<br />

avvocati) che rispondono gratuitamente<br />

ai quesiti dei nostri lettori. come fare? Basta inviare<br />

una e-mail a condividere@diocesimazara.it,<br />

indicando nome, cognome e recapito<br />

telefonico, oppure inviando un messaggio privato<br />

sulla pagina Facebook diocesi<br />

Mazara/condividere. Nel successivo numero, la<br />

risposta degli esperti che collaborano con il<br />

nostro giornale.<br />

CICLISTI<br />

dal 1° gennaio si paga<br />

la tassa per la Bike Card<br />

DI GASPARE MAGRO<br />

la bicicletta è la penna<br />

che scrive sull’asfalto e<br />

per questo motivo arriva<br />

la tassa sui ciclisti. dal 1° gennaio<br />

<strong>2018</strong> i ciclisti italiani amatori dovranno<br />

pagare un canone di 25 €<br />

l'anno alla federazione ciclistica italiana<br />

(fci) per ottenere una Bike card e<br />

poter partecipare a gare ciclistiche o<br />

passeggiate in bicicletta in tutto il territorio<br />

italiano.


PUBBlicità<br />

n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 9<br />

UN CONCORSO<br />

C O<br />

O<br />

PER TUTTE TTE<br />

LE PARROCCHIE<br />

R<br />

CHI<br />

Il Servizio C.E.I. per<br />

la Promozione del<br />

Sostegno Economico omico alla Chiesa cattolica<br />

ti invita a partecipare con<br />

il<br />

tuo progetto to di<br />

utilità sociale. I<br />

migliori<br />

i riceveranno<br />

un contributo to fino a 15.000 € per realizzarlo. zarlo.<br />

Il concorso corso inizia il<br />

1 febbraio e<br />

termina il<br />

31 maggio <strong>2018</strong>. Iscrivi subito la tua parrocchia su tuttixtutti.it<br />

t<br />

COS’È<br />

TuttixTutti<br />

è un’opportunità.<br />

Le parrocchie<br />

sono chiamate<br />

a ideare un<br />

progetto di<br />

utilità sociale<br />

e<br />

organizzare<br />

un<br />

incontroo<br />

formativo<br />

che<br />

promuova<br />

il<br />

sostegno economico alla Chiesa cattolica.<br />

COSA SI<br />

VINCE<br />

In palio<br />

10<br />

contributi<br />

per<br />

realizzare il<br />

progetto ideato. Da un minimo mo di<br />

1.000 €<br />

fino a un massimo di<br />

15.0000 €.<br />

Ma c'è di<br />

più:<br />

ogni<br />

partecipante può ricevere fino a<br />

1.500 € per l'incontro formativo rispettando<br />

una specifica<br />

procedura.<br />

OBIETTIVI<br />

<br />

Sosteneree<br />

concretamente t e le<br />

finalità<br />

sociali<br />

dei migliori<br />

progetti presentati<br />

Sensibilizzare z<br />

le comunità<br />

parrocchiali<br />

sul tema<br />

del sostegno<br />

economico alla<br />

Chiesa cattolica.<br />

COME FUNZIONA<br />

Per concorrere le parrocchie devono:<br />

iscriversi si<br />

online<br />

su www.tuttixtutti.it<br />

w.tuttixtutti.it<br />

presentare una<br />

pianificazione<br />

azione<br />

dettagliata ta del progetto<br />

che<br />

intendono<br />

realizzaree<br />

organizzare z are un incontro<br />

o formativo sul<br />

sostegno economico alla Chiesa cattolica, tolica,<br />

rispettando la<br />

procedura ra indicata<br />

su<br />

www.sovvenire.it/incontriformativiww.sov<br />

venire.it/inconn<br />

triformativi<br />

Vincono<br />

le<br />

10<br />

parrocchie<br />

con<br />

i<br />

progetti<br />

più meritevoli.<br />

È possibile ricevere un contributo per<br />

l’incontro<br />

o<br />

formativo, se<br />

organizzato<br />

seguendo<br />

le<br />

indicazioni ni fornite<br />

su<br />

www.sovvenire.it/incontriformativivenire.it/incont<br />

riformativi<br />

QUANDO<br />

Il<br />

concorso inizia il<br />

1 febbraio e si<br />

conclude<br />

il<br />

31 maggio g<br />

<strong>2018</strong>.<br />

I vincitori saranno<br />

proclamati<br />

sul<br />

<strong>sito</strong> il<br />

30 giugno <strong>2018</strong>.<br />

Il concorso<br />

è organizzato zato dal<br />

Servizio C.E.I. . per<br />

la<br />

Promozione<br />

del Sostegno Economico c o alla Chiesa<br />

cattolica.<br />

a<br />

PUBBlicità


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 10<br />

LE RUBRICHE<br />

GRANI<br />

DI VANGELO<br />

CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />

DI ERINA FERLITO<br />

CULTURA<br />

ARABA<br />

CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT<br />

DI DORA POLIZZI<br />

Il canto nuovo della<br />

liturgia celeste<br />

Cessa il pianto scoraggiato di giovanni di Patmos,<br />

ossia di ogni uomo che non sa «leggere<br />

il libro della storia» e dunque comprendere il significato<br />

dell’esistere: sarà l’agnello «in piedi come ucciso»<br />

(cfr Ap 5,6), il cristo morto e risorto, a svelare<br />

il senso del dolore e della gioia, dei sogni e della<br />

malinconia, dei tradimenti e dell’aspirazione a una<br />

felicità mai raggiunta: la pienezza della sua forza<br />

messianica, simboleggiata dalle sette corna, combatterà<br />

e vincerà le forze ostili, mentre la pienezza<br />

dello spirito, i sette occhi, si spalmerà su tutte le<br />

creature. «e venne e ricevette (e mantiene) dalla destra<br />

di (colui) che siede sul trono» (Ap 5,7) il libro<br />

sigillato con sette sigilli (traduzione di Ugo Vanni),<br />

recita il testo che, nell’originale greco, non esplicita<br />

ma presuppone il soggetto e l’oggetto. e ciò allo<br />

scopo di enfatizzare i due verbi: “venne” rimanda<br />

non a uno spostamento spaziale, bensì a un movimento<br />

fortemente simbolizzato, che evoca la<br />

morte e la risurrezione di gesù, come spesso accade<br />

nel quarto Vangelo (cfr Gv 20,17). ancora più<br />

pregnante il secondo verbo, che non va tradotto<br />

con “prese”, bensì con “ricevette (e mantiene)”,<br />

come suggerisce la forma verbale greca del perfetto:<br />

l’agnello riceve il libro da colui che lo ha<br />

scritto e ne diventa il responsabile: la complessa dinamica<br />

della storia, il senso degli eventi, oscuri agli<br />

occhi degli uomini, sono ora stabilmente nelle sue<br />

mani e solo lui è in grado di rendere azzurro il cielo<br />

plumbeo, fare sbocciare il sorriso sulle labbra<br />

spente, spalancare i cuori induriti e appoggiare il<br />

capo di ogni creatura sul seno del Padre nella tenerezza<br />

di un abbraccio che non ha fine. esplode<br />

ora nel cielo la gioia e si leva un canto nuovo: una<br />

solenne dossologia che celebra l’evento (cfr Ap 5,9).<br />

«e quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i<br />

ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’agnello,<br />

avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro<br />

colme dei profumi, che sono le preghiere dei santi»<br />

Il sole nel corano<br />

Nel Corano il sole è indicato col termine<br />

shams. in arabo è di genere femminile e<br />

si abbina alla luna qamar, di genere maschile.<br />

il corano correla sole e luna quando si tratta<br />

della loro creazione, della loro sottomissione agli<br />

ordini di dio, della loro evoluzione in cielo, del loro<br />

trovarsi al servizio degli uomini permettendo il<br />

conteggio del tempo, quando si tratta della loro<br />

riunificazione nel giorno del giudizio. essi compaiono<br />

insieme nei giuramenti che caratterizzano<br />

numerose sure dell'inizio della rivelazione. Per i<br />

mistici musulmani, il sole è come lo spirito che illumina<br />

il mondo, mentre la luna è soltanto lo<br />

(Ap 5,8). il pianto sconsolato si trasfigura nella celebrazione<br />

di una stupenda liturgia, dove i viventi e<br />

gli anziani cadono in adorazione dell’agnello morto<br />

e risorto, che ha ricevuto nelle sue mani le sorti<br />

della storia; una liturgia solenne e festosa, cullata<br />

dal suono delle cetre e dal profumo degli incensi;<br />

una liturgia che coinvolge la terra e il cielo. gli anziani<br />

tengono in mano le coppe d’oro colmi d’incensi,<br />

dei quali si dà un’equivalenza realistica,<br />

identificandole con le preghiere dei santi: si allude<br />

ai cristiani che sono sulla terra, resi santi perché vivono<br />

della santità di dio. si tratta di una liturgia che<br />

non può non stimolare, e forse mettere in crisi, il<br />

gruppo di ascolto, ossia la comunità ecclesiale. il<br />

canto è nuovo (cfr Ap 5,9-10) perché la creazione<br />

di dio presenta ogni giorno un nuovo volto che<br />

non cessa mai di sorprendere. È la novità che fa<br />

camminare in avanti la storia e, in apocalisse, tale<br />

novità è strettamente cristologica. la dossologia<br />

proclama l’agnello “capace” di aprire il libro e frantumarne<br />

i sigilli, e ciò grazie al suo sangue versato<br />

per «uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione»<br />

(Ap 5,9c): a nessuno è preclusa la pienezza<br />

della vita nel risorto. «e hai fatto di loro, per il nostro<br />

dio, un regno e sacerdoti; e regneranno sopra<br />

la terra» (Ap 5,10). Nel linguaggio neotestamentario<br />

il regno è cristo, perciò anche i cristiani sono<br />

regno, perché innestati nel cristo. accanto a regno<br />

è posto un altro termine chiave, ossia “sacerdoti”.<br />

l’espressione proviene dall’antico testamento: «Voi<br />

sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione<br />

santa»(Es 19,6). l’apocalisse però spezza volutamente<br />

la concatenazione dei due sostantivi: non<br />

“regno di sacerdoti”, bensì “regno e sacerdoti”. la<br />

differenza è palese: costituiti regno, essi sono dunque<br />

sacerdoti, come lo è il cristo e, come lui e in<br />

lui, portatori della forza liberante della morte e risurrezione<br />

del signore nelle quotidiane vicende<br />

della storia umana.<br />

specchio in cui il primo degli astri si riflette. dio ha<br />

fatto del sole la guida dell'ombra. se il crescente<br />

lunare consente ai credenti di determinare i periodi<br />

di pellegrinaggio, invece, il sorgere e il tramontare<br />

del sole servono loro da riferimento per<br />

le preghiere quotidiane. essi sono invitati a celebrare<br />

le lodi del signore «prima del sorgere del<br />

sole (qabla tulù al- shams), prima del calare del<br />

tramonto [qabla al ghurub]» (50,39), «e nelle ore<br />

della notte e ai confini del giorno» (20,130); dal<br />

declinare del sole fino al primo oscurarsi della<br />

notte (li-duluk al shams ila qhasaq al- layl) e a leggere<br />

il corano all’aurora.


IO PENSO CHE...<br />

di PAOLA CARIDI<br />

n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 11<br />

www.diocesimazara.it<br />

L’ITALIA D’OGGI<br />

il triste periodo della<br />

storia del nostro Paese<br />

Siamo in un altro, triste periodo<br />

della storia italiana. È saltato il<br />

tappo dell’autocensura che consentiva<br />

agli italiani di ricacciare, dentro di<br />

sé, i rigurgiti razzisti. di farci dire, a<br />

ognuno di noi, “no, non si fa, non si può<br />

dire”. il sanguinoso raid razzista di Macerata,<br />

a opera di un neonazista di nome<br />

luca traini e indirizzato verso migranti di<br />

colore, ce lo ha fatto capire subito. e i<br />

commenti del giorno dopo, non solo a<br />

Macerata ma in tutta italia, ne sono la<br />

conferma. in un preciso recinto (o forse<br />

dovremmo dire ‘campo di concentramento’)<br />

sono stati messi tutti coloro che<br />

non riconosciamo come “noi”. italiani,<br />

bianchi, locali.<br />

Coloro di cui non riconosciamo l’appartenenza<br />

a una storia comune. la cronaca<br />

di Macerata la conosciamo sin nei dettagli.<br />

Quello che ancora non sappiamo è<br />

qual è l’antidoto nei confronti di un virus<br />

che mette a rischio le stesse basi del sistema<br />

democratico italiano. ci viene in<br />

soccorso una iniziativa, quella del Museo<br />

egizio di torino, che arriva alle prime pagine<br />

dei giornali proprio negli stessi<br />

giorni di Macerata, purtroppo a causa di<br />

un clima da campagna elettorale che dimentica<br />

le regole del fairplay. tutto è partito<br />

da una campagna promozionale.<br />

Prendi due e paghi uno. lo sconto, però,<br />

non era per biscotti o detersivi, bensì per<br />

il biglietto d’ingresso di un museo. due<br />

ingressi al costo di un biglietto intero, a<br />

una precisa condizione: parlare arabo, e<br />

comprare il biglietto entro il 31 marzo. la<br />

promozione, infatti, dura solo tre mesi. il<br />

protagonista di una vicenda diventata fin<br />

troppo famosa è – appunto - il Museo<br />

egizio di torino, il più importante dopo<br />

quello del cairo. Una perla del patrimonio<br />

museologico italiano, insomma. il secondo<br />

protagonista, anche lui ora conosciuto<br />

in tutta italia, è il suo direttore,<br />

christian greco, che ha difeso con fermezza<br />

e pacatezza la scelta di offrire<br />

sconti a chi, italiani e migranti, parla<br />

arabo.<br />

Proviamo, dunque, ad approfondire le<br />

ragioni che hanno spinto uno studioso<br />

dal curriculum specchiato a fare una promozione<br />

di questo tipo. accanto a sconti<br />

dei più diversi tipi, verso le scuole, gli universitari,<br />

e in genere un pubblico trasversale<br />

che, magari, non entrerebbe mai in<br />

un museo. sul <strong>sito</strong> dell’egizio di torino,<br />

ecco la spiegazione: «un patrimonio museale<br />

che non appartiene alla cultura italiana<br />

e la precisa volontà di avvicinare<br />

questa ricchezza a coloro che in esso<br />

possono trovare radici, identità e orgoglio».<br />

ah, ecco, come non averci pensato!<br />

al Museo egizio i reperti vengono dall’egitto.<br />

come siano arrivati in italia, in europa,<br />

nei più grandi musei del mondo lo<br />

dice la storia. che sia per campagne archeologiche<br />

legali, che sia perché i colonizzatori<br />

portavano a casa propria pezzi<br />

della cultura antica egiziana, che sia perché<br />

sono stati trafugati e rivenduti da<br />

contrabbandieri senza scrupoli, i capolavori<br />

egizi che si trovano fuori dai confini<br />

del cairo sono una delle pagine nere del<br />

rapporto tra la Vecchia europa e i paesi<br />

arabi. egitto, ma anche iraq, siria, la Palestina<br />

prima del 1948. attraverso gli sconti<br />

per coloro che parlano arabo, il direttore<br />

christian greco ha fatto un’operazione<br />

per nulla superficiale. Non ha solo avvicinato<br />

le comunità arabe (le seconde<br />

generazioni, i nuovi italiani, i migranti)<br />

alla loro, propria storia.<br />

Ha fatto un gesto di profonda umiltà<br />

verso coloro che sono gli eredi di<br />

quella storia. e, soprattutto, ha indicato<br />

una strada possibile, seppur difficile,<br />

per la rottura degli stereotipi e contro<br />

il razzismo crescente. È l’ignoranza a<br />

nutrire il razzismo. È la conoscenza<br />

l’unica arma che può renderlo almeno<br />

inoffensivo. Quel certosino lavoro del<br />

direttore greco e del suo staff nel territorio<br />

torinese è la cura. la cura di una<br />

conoscenza approfondita di se stessi,<br />

della propria cultura e di quella altrui.<br />

con l’umiltà di chi riconosce, all’altro,<br />

la medesima umanità e dignità. e “persino”<br />

di essere l’erede di una delle culture<br />

fondamentali nella storia del<br />

Mediterraneo.


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 12<br />

CULTURA<br />

di NINO GUERCIO<br />

www.diocesimazara.it<br />

ritorna alla luce un dipinto nascosto,<br />

nella Grotta del santuario della Cava<br />

L’OPERA<br />

ha già avuto un primo<br />

intervento da parte<br />

di Rosalia Teri<br />

Quanti in questi giorni si recano<br />

alla Madonna della cava in occasione<br />

dell’anno giubilare straordinario<br />

e quindi per ottenere<br />

l’indulgenza plenaria hanno la possibilità<br />

di ammirare un nuovo prezioso affresco<br />

del 1536, recentemente portato alla luce<br />

su disposizione del Vescovo della diocesi<br />

di Mazara del Vallo, monsignor domenico<br />

Mogavero, del rettore del<br />

santuario, don giacomo Putaggio e con<br />

il consenso del soprintendente ai Beni<br />

culturali, enrico caruso.<br />

Il reperto pittorico si trova all’interno<br />

della grotta, dove il 19 gennaio del 1518<br />

e quindi 500<br />

anni addietro,<br />

l’affresco<br />

risale al 1536<br />

e si trova<br />

nella grotta<br />

venne rivenuto<br />

in una<br />

fessura del<br />

pozzo, il prezioso<br />

simulacro<br />

di 18 cm,<br />

in alabastro. l’affresco, o meglio la pittura<br />

su muro, si trova sulla sinistra guardando<br />

l’altare centrale e mostra una<br />

Madonna con bambino che sovrasta una<br />

chiesa e con un globo sulla mano sinistra.<br />

sul muro della chiesa la scritta<br />

“franciscu Ballaturi” che verosimilmente<br />

ne fu l’autore o il committente. sul lato<br />

destro, poco visibile frontalmente, anche<br />

l’effige di un Vescovo con il pastorale, verosimilmente<br />

la raffigurazione dell’episcopo<br />

Pascasino.<br />

Secondo gli esperti si tratterebbe di<br />

un’opera di stampo bizantino che raffigura<br />

la Madonna della cava o dell’acqua<br />

(sinonimi), che sovrasta la vecchia chiesa<br />

di san giovanni Battista, che aveva un<br />

campanile abbastanza alto. Una pittura<br />

su muro dallo sguardo particolarmente<br />

significativo che, presumibilmente per<br />

oltre 300 anni, è stata nascosta alla pubblica<br />

visione da un muro con un altro dipinto<br />

del tardo ‘800. a scoprire l’opera<br />

tre speleologi dell’archeoclub di Marsala,<br />

Nicolò Marino, Piero gallo e davide gesone<br />

su indicazione del rettore che aveva<br />

segnalato un piccolo foro sul muro di<br />

appena una decina di centimetri.<br />

I tre tecnici con l’ausilio di endoscopi<br />

hanno fatto l’eccezionale scoperta che<br />

poi è stata portata alla luce, grazie a un<br />

PAGINE<br />

il nuovo libro di<br />

don fabio rosini<br />

progetto dell’ingegnere salvatore giacalone,<br />

e con il contributo, determinante,<br />

di € 10.000 concesso, su richiesta del vice<br />

presidente del consiglio comunale arturo<br />

galfano, dalle cantine Paolini, presiedute<br />

da gaspare Baiata. l’affresco, di<br />

cui dovrà essere completato il restauro,<br />

ha già subito un primo intervento manutentivo<br />

da parte della dottoressa rosalia<br />

teri.<br />

la Vita È UNa serie iNfiNita di iNizi. talvolta ripartire<br />

può diventare difficile. addirittura si può arrivare<br />

a pensare, dopo un fallimento o una dura<br />

prova, che ricominciare sia impossibile. il libro<br />

“l’arte di ricominciare. i sei giorni della creazione<br />

e l'inizio del discernimento” di don fabio<br />

rosini (edizioni san Paolo), dimostra esattamente<br />

il contrario: ricominciare è possibile,<br />

sempre. certo, non è facile. si tratta di un'arte<br />

che va appresa con umiltà e con i piedi ben<br />

piantati per terra. a quest'arte vuole introdurci<br />

don fabio rosini. lo fa con un percorso esistenziale<br />

e spirituale di rigenerazione e discernimento,<br />

scandito dai sei giorni del racconto<br />

della creazione. in questo primo capitolo della<br />

Bibbia, infatti, proprio perché sgorgato da un<br />

popolo che stava provando a ricominciare, c'è<br />

tutto quanto ci serve per ripartire. Perciò può<br />

essere per noi un testo "paradigmatico". Bisogna<br />

però accettare di "coniugare" la Parola di<br />

dio con la nostra vita.


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 13<br />

COSA C’È<br />

www.diocesimazara.it<br />

MAZARA DEL VALLO<br />

Uno spazio multifunzionale<br />

nell’ex casa di don Pietro Accardi<br />

La cooperativa “gioia di Vivere”,<br />

nella casa lasciata dal<br />

defunto don Pietro accardi<br />

alla diocesi, ha aperto il centro<br />

i.d.e.e. (interazioni didattiche<br />

educative ed esperenziali). Uno<br />

spazio multifunzionale, coordinato<br />

dal pedagogista antonino<br />

ditta, volto alla promozione del<br />

benessere dei bambini e degli<br />

adolescenti attraverso attività ludico-ricreative<br />

ed espressive con<br />

finalità educative. il fine è di migliorare<br />

la capacità dei giovani di<br />

progettare il loro futuro, nell’ottica<br />

di una crescente stima del sè,<br />

contrastando, attraverso l’ascolto<br />

e la vicinanza, forme di disagio<br />

familiare e socio-ambientale.<br />

l’iniziativa prevede anche la collaborazione<br />

con le parrocchie e<br />

le altre istituzioni attive nel territorio.<br />

si tengono corsi di musica<br />

(pianoforte, chitarra, violino e<br />

sax), home recording, doposcuola,<br />

autodifesa, corsi di lingua<br />

inglese e francese, attività ludicoricreative<br />

(per favorire la socializzazione<br />

nei bambini), primo<br />

soccorso (per far conoscere<br />

come intervenire nei casi di soffocamento,<br />

febbre, distorsioni),<br />

sportello dsa (prevenzione e intervento<br />

nei disturbi specifici<br />

dell’apprendimento), corso benessere<br />

(imparare le tecniche di<br />

massaggio), corso di fotografia.<br />

tutti i laboratori sono gratuiti per<br />

coloro che vivono situazioni di<br />

disagio economico.<br />

Betlemme di Èfrata<br />

riconoscimento<br />

per la fraternità<br />

la fraterNità BetleMMe di Èfrata è una<br />

comunità di alleanza appartenente<br />

alla grande famiglia del Movimento<br />

carismatico cattolico, fondata da don<br />

Vincenzo aloisi assieme ad altre 9<br />

persone nel 2011, il cui nome fu donato<br />

dal signore durante un momento<br />

di preghiera, facendo<br />

riferimento al contenuto della profezia<br />

di Michea (cfr 5,1). Nel 2014 è<br />

stata riconosciuta dal Vescovo Mogavero,<br />

divenendo la prima fraternità<br />

carismatica della diocesi di Mazara<br />

del Vallo e nel 2015 entra a far parte<br />

della Chatolic Fraternity riconosciuta a<br />

livello mondiale. la fraternità ha<br />

l’obiettivo di promuovere e diffondere<br />

il culto eucaristico, mariano e la devozione<br />

al Patriarca san giuseppe, promuovere<br />

il dialogo ecumenico, la<br />

preghiera, la formazione, lo studio<br />

della sacra scrittura, della dottrina<br />

cattolica e del Magistero della chiesa<br />

e la collaborazione con altre chiese e<br />

comunità cristiane. inoltre sostiene e<br />

incoraggia le vocazioni alla vita sacerdotale,<br />

religiosa e missionaria, supportando<br />

materialmente e<br />

spiritualmente le necessità del seminario<br />

diocesano. attualmente sono 12<br />

i membri che hanno aderito al Patto<br />

di alleanza, impegnandosi per tutta la<br />

vita a essere nutrimento per gli altri<br />

che, dedicandosi al servizio e alla carità,<br />

danno vita a 4 cenobi (Mazara del<br />

Vallo, castelvetrano, campobello di<br />

Mazara e roma) radunando oltre 500<br />

fedeli con un seguito nei social di<br />

oltre 2000 persone. altri 31 membri<br />

hanno intrapreso un percorso di formazione<br />

e cammino vocazionale, accompagnato<br />

da un discernimento da<br />

parte dei formatori della fraternità, al<br />

fine di aderire al Patto di alleanza. in<br />

fraternità sono presenti: il ministero<br />

della danza liturgica, unica in tutta la<br />

diocesi; il ministero del canto e della<br />

musica, che ha dato vita a canti inediti<br />

incisi su cd; il movimento “gesù giovane”,<br />

uno spazio di formazione,<br />

evangelizzazione e crescita spirituale<br />

per i ragazzi/e dai 13 ai 30 anni; il<br />

progetto Joy Music, attività di nuova<br />

evangelizzazione attraverso la musica<br />

e progetti missionari in nord europa e<br />

in africa. (antonino ditta)


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 14<br />

LA RIFLESSIONE<br />

di DON COSIMO SCORDATO<br />

www.diocesimazara.it<br />

POLITICA E BISOGNI<br />

Necessariorimuovere<br />

le sperequazioni<br />

sociali<br />

Chiediamo scusa fin dall’inizio<br />

perché ci permettiamo di leggere<br />

(non senza una qualche forzatura<br />

esegetica) la scandalosa situazione siciliana<br />

(i cosiddetti stipendi d’oro dell’assemblea<br />

regionale) alla luce della<br />

parabola di lazzaro e del ricco epulone;<br />

ci sembra, però, il modo più semplice<br />

per cogliere la situazione contraddittoria,<br />

alla quale siamo costretti ad assistere<br />

e alla quale vorremo reagire<br />

cristianamente e civilmente. infatti, da<br />

un lato, vediamo il ricco epulone, che<br />

guarda soltanto se stesso e i suoi bisogni,<br />

che crescono quanto più vengono<br />

realizzati; dall’altro lato, vediamo il povero<br />

lazzaro, che si trova a vivere delle<br />

briciole di un banchetto, carezzato soltanto<br />

dalla vicinanza di un cane.<br />

Ebbene, pensando all’assemblea regionale<br />

siciliana da un lato, abbiamo visto<br />

crescere gli stipendi in maniera smisurata,<br />

col sostegno di un regolamento<br />

fatto apposta; dall’altro lato, vediamo<br />

tanta povera gente, che vive tra stenti e<br />

deprivazioni e qualche volta ha anche<br />

difficoltà a sopravvivere; pensiamo ai<br />

senza lavoro, ai senza casa, ai diversi<br />

emarginati. la contraddizione si fa ancora<br />

più palese se teniamo presente che<br />

la sicilia, secondo le ultime statistiche,<br />

è stata dichiarata l’ultima delle regioni<br />

a livello europeo, mentre gli stipendi<br />

dell’assemblea (agganciati a quelli del<br />

senato) sono diventati i più alti a livello<br />

europeo (stipendio, diaria esentasse,<br />

irpef dimezzata, indennità e benefit a<br />

non finire!), riuscendo a superare anche<br />

quello del Presidente della repubblica!<br />

Se nel passato si è potuto pensare che<br />

la povertà e la ricchezza fossero considerati<br />

come fatti naturali, da secoli<br />

siamo ormai consapevoli che esse<br />

hanno cause e responsabilità ben precise<br />

sul piano sociale, culturale ed economico;<br />

esse sono riconducibili a<br />

egoismi di singoli, di classi o di caste,<br />

che possono mascherarsi anche con<br />

leggi o regole sbagliate o con uno scorretto<br />

funzionamento delle legalità.<br />

compito della politica è rimuovere le<br />

cause delle sperequazioni sociali promuovendo<br />

leggi volte a favorire occasioni<br />

di sviluppo e di benessere per<br />

tutti; in questo contesto, il riferimento<br />

alla parabola diventa una denunzia permanente<br />

dell’assurdità di una tavola imbandita,<br />

nella quale c’è uno sazio e uno<br />

digiuno; uno seduto alla mensa e l’altro<br />

ai piedi di essa; ma, u saziu nun può capiri<br />

u riunu!<br />

Il riferimento alla parabola, però, non<br />

è per mantenere lo status quo o per rinviare<br />

il tutto al giudizio finale di dio;<br />

piuttosto ha il compito di anticipare fin<br />

da adesso il giudizio di dio, portando<br />

all’evidenza, da un lato, l’insostenibilità<br />

di detta situazione di clamorosa sperequazione;<br />

dall’altro lato, la prospettiva<br />

positiva che la mensa vada imbandita<br />

per tutti perché tutti devono stare intorno<br />

ad essa; solo quanto più condivisa,<br />

essa diventa più bella e possiamo<br />

fare veramente festa!


n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 15<br />

LA FESTA DELLA DONNA<br />

di CARLA MARINO<br />

www.diocesimazara.it<br />

La testimonianza<br />

Mamma e moglie a casa, medico in corsia,<br />

quando l’impegno parla al femminile<br />

LAVORO E FAMIGLIA<br />

conciliarli non è facile:<br />

«Organizzarsi le giornate»<br />

Quando ho iniziato gli studi in<br />

medicina ero motivata dalla passione<br />

e dalla voglia di fare il medico.<br />

sapevo che sarebbe stato faticoso,<br />

ma a 20 anni sei giovane e appassionata<br />

e il dopo è lontano. oggi dopo oltre 20<br />

anni è un po’ diverso. faccio il lavoro che<br />

mi sono scelta e che a distanza di anni<br />

continua ad appassionarmi e entusiasmarmi;<br />

mi reputo fortunata; ho una bella<br />

famiglia e un lavoro tutto sommato vicino<br />

casa. detto così sembra tutto rose e<br />

fiori, ma in realtà non lo è. conciliare lavoro<br />

e famiglia non è facile in nessun<br />

campo, a maggior ragione con un lavoro<br />

come medico ospedaliero che ti impegna<br />

quasi 10 ore al giorno e ti carica di molte<br />

responsabilità. lavoro presso la divisione<br />

di ematologia dell’ospedale di castelvetrano,<br />

dove svolgo il mio lavoro in regime<br />

diurno, cinque giorni su sette.<br />

Questo mi consente di essere a casa<br />

tutte le sere e mettere a letto mia figlia<br />

resta uno dei momenti più belli della<br />

giornata. la carenza di personale ci costringe<br />

a ritmi serrati e spesso il lavoro ha<br />

la preferenza anche davanti alla febbre del<br />

tuo unico figlio. conciliare lavoro e famiglia<br />

è difficile per tutte noi mamme lavoratrici<br />

e per le nuove famiglie dove<br />

sempre più spesso a lavorare sono entrambi<br />

i genitori. le giornate vengono<br />

programmate in modo da incastrare perfettamente<br />

gli orari della scuola, palestra,<br />

corsi di lingua con gli orari di lavoro, tuo<br />

e di tuo marito. Un imprevisto sul lavoro,<br />

può creare il caos familiare nel giro di un<br />

attimo. ti serve un grande aiuto, hai bisogno<br />

di una rete di supporti, in cui sono<br />

chiamati in causa tata, nonni, amiche, zie<br />

e cugine e non dimentichiamo i genitori<br />

degli altri compagnetti. tutti sono chiamati<br />

a dare una mano nel momento del<br />

bisogno. se ti chiama la scuola perché tua<br />

figlia ha la febbre devi avere già a disposizione<br />

il piano a ed eventualmente<br />

anche il piano B.<br />

Sapere di avere i figli al sicuro ti fa lavorare<br />

serenamente, perché, lavorare in<br />

ospedale o in corsia non ti permette di<br />

mollare di punto in bianco tutto per recuperare<br />

tuo figlio, non puoi lasciare i pazienti.<br />

È un lavoro che ti impone molte<br />

rinunce, che le impone a tutta la tua famiglia,<br />

ma che ti sa dare molte soddisfazioni.<br />

in questo, di certo, molto poco<br />

fanno le nostre istituzioni. Non si può<br />

usufruire di scuole con offerte formative<br />

adeguate alle famiglie con orari di lavoro<br />

come quelli ospedalieri. la scuola con<br />

turni prolungati al pomeriggio rimane<br />

una rarità; inimmaginabili gli asili negli<br />

ospedali (opzioni disponibili in alcune regioni<br />

del Nord e in paesi stranieri). la presenza<br />

di medici donna è in sempre<br />

crescente aumento in tutte le specialistiche.<br />

Sempre più numerosi i laureati donna.<br />

il corso di studi in medicina è lungo e<br />

difficile; la possibilità di un lavoro retribuito<br />

a breve dalla laurea non è sempre<br />

facile; dicono che queste siano le motivazioni<br />

per le maggiori richieste femminili.<br />

specializzazioni un tempo riservate ai<br />

ruoli maschili vedono sempre più spesso<br />

aumentare la presenza di medici donne,<br />

e dopo una possibile iniziale diffidenza,<br />

il paziente si affida oggi sempre più<br />

spesso e più facilmente al medico<br />

donna. del resto il paziente è in grado velocemente<br />

di intuire le tue capacità professionali<br />

e la maggiore disponibilità<br />

all’ascolto spesso li conquista. direi che<br />

oggi è difficile la professione di medico in<br />

generale e non solo quella di donna medico.<br />

i pazienti hanno un atteggiamento<br />

di sfiducia da un lato e di pretesa dall’altro<br />

che spesso condiziona il nostro lavoro.<br />

Dopo un turno massacrante, non sempre<br />

ti puoi consentire di riposare; sdraiarsi<br />

sul divano è spesso un’utopia. Molto<br />

poco tempo e spazio restano per te<br />

stessa. È più facile che il lavoro interferisca<br />

con la tua famiglia e la tua vita personale<br />

che il contrario. il mio lavoro non finisce<br />

in ospedale , spesso continua a casa, per<br />

cui succede di ricevere telefonate dai pazienti<br />

che stanno male o da un collega<br />

che ha bisogno mentre cerco di giocare<br />

con mia figlia e quando sei a lavoro non<br />

rispondi alla telefonata di tua madre o di<br />

tuo marito, tanto loro ci saranno sempre.<br />

certo i posti di rilievo continuano a essere<br />

occupati soprattutto da colleghi che da<br />

colleghe; poche le figure primariali femminili<br />

soprattutto nei nostri reparti. su<br />

questo mi piace pensare che possano interferire<br />

spesso le nostre scelte più che le<br />

discriminazioni. a molte di noi sarà successo<br />

di autoeliminarsi. se devi scegliere<br />

tra un corso di aggiornamento o uno<br />

stage che ti porta lontano per settimane<br />

dalla tua famiglia e da tuo figlio, ci pensi<br />

due e tre volte ad accettare. e a volte<br />

quando i figli sono cresciuti il treno è già<br />

passato.


PUBBlicità<br />

n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 16<br />

L’INIZIATIVA<br />

di ILENIA PARRINELLO<br />

www.diocesimazara.it<br />

Mondo giovani<br />

in cammino col Papa verso il Sinodo,<br />

una tenda in tre città per l’ascolto<br />

DAL 24 <strong>FEBBRAIO</strong><br />

promossa dal Servizio<br />

diocesano di Pastorale giovanile<br />

Dopo il Convegno giovani,<br />

svolto nei giorni 27 e 28 dicembre<br />

a Marsala, il servizio diocesano<br />

di Pastorale giovanile continua il<br />

suo percorso sinodale attraverso l’iniziativa<br />

“Una tenda per i giovani”, che è parte<br />

del Progetto educativo elaborato e presentato<br />

al convegno. ciò dimostra come<br />

il Progetto educativo comincia a prendere<br />

forma nelle iniziative annuali sia dei<br />

gruppi parrocchiali che degli eventi diocesani.<br />

La tenda, promossa dal servizio nazionale<br />

di Pastorale giovanile, si inserisce,<br />

infatti, nella tematica dell’abitare nell’ascolto,<br />

poiché i giovani verranno ascoltati<br />

durante il cammino quaresimale, in<br />

preparazione al sinodo che li radunerà<br />

l’11 e 12 agosto a roma, insieme a Papa<br />

francesco. il servizio diocesano ha accolto<br />

l’iniziativa della conferenza episcopale<br />

italiana e allestirà tre tende in tre<br />

città diverse: a Partanna il 24 e 25 febbraio,<br />

a Mazara del Vallo il 10 e 11 marzo<br />

e a Pantelleria il 17 e 18 marzo . la tenda<br />

si articolerà in tre tappe. attraverso un<br />

cammino graduale i giovani verranno<br />

dapprima accolti nello spazio animazione-accoglienza,<br />

poi verranno condotti<br />

attraverso un percorso di evangelizzazione,<br />

nel quale scopriranno dei testimoni<br />

di umanità attraverso otto<br />

personaggi che si richiamano alle otto<br />

beatitudini.<br />

Dopo lo spazio di umanizzazione, si ritroveranno<br />

nell’ultima tappa quella della<br />

spiritualità dove i giovani potranno farsi<br />

ascoltare e confrontarsi con dei sacerdoti.<br />

infine entreranno nella tenda dell’adorazione<br />

dove avranno modo di<br />

pregare e ringraziare il signore. la tenda<br />

per i giovani prenderà lo spunto dalla<br />

tenda già sperimentata quattro anni fa a<br />

Marsala dal direttore del servizio diocesano,<br />

don giuseppe inglese.<br />

Grazie ai sacerdoti<br />

Ogni persona,<br />

ogni storia<br />

è importante<br />

Don Diego Conforzi, parroco di Sant’Ugo a Roma<br />

35 mila<br />

sacerdoti<br />

diocesani,<br />

nelle<br />

parrocchie italiane,<br />

hanno<br />

scelto di<br />

donare la<br />

loro<br />

vita<br />

al<br />

Vangelo e<br />

agli altri.<br />

Per<br />

vivere<br />

hanno bisogno anche di noi.<br />

Doniamo a chi si dona.<br />

Sostieni il loro o impegno con la tua Offerta<br />

OFFRI IL TUO CONTRIBUTO AI SACERDOTI CON:<br />

versamento sul conto corrente postale<br />

n. 57803009 carta di credito, chiamando<br />

il Numero Verde 800-825000 o sul <strong>sito</strong> www.insiemeaisacerdoti.it ww.insiemeaisacerdoti.it<br />

bonifico bancario<br />

presso le principali banche italiane <br />

versamento diretto all’Istituto Sostentamento<br />

Clero della tua Diocesi. L’Offerta è deducibile.<br />

Maggiori informazioni su www.insiemeaisacerdoti.it<br />

erdoti.it<br />

Segui le storie dei sacerdoti su facebook.com/insiemeaisacerdoti<br />

CHIESA CATTOLICA C.E.I.<br />

Conferenza enza Episcopale Italiana

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!