Missionario 2_2018
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“Centro Servizi Formativi Stimmatini” di Verona<br />
Intelligenza speculativa o pratica<br />
Il vescovo di Verona, Mons. Giuseppe Zenti pubblica un articolo sul giornale<br />
L’Arena dopo aver visitato la nostra scuola professionale<br />
Nella foto: Giuseppe Zenti Vescovo di Verona<br />
M'è capitato, su invito, di visitare un CFP<br />
(Centro di formazione professionale). Nel caso<br />
specifico, senza far alcun torto ad altri, pure<br />
degni di menzione, quello degli Stimmatini.<br />
Parliamo di oltre cinquecento adolescenti diretti<br />
verso la giovinezza(...). Ho avuto la sensazione<br />
che fossero davvero in ascolto di quanto<br />
stavo loro dicendo in tono confidenziale. Riguardava<br />
il loro presente e il loro futuro. Dimenticavo<br />
di specificare gli indirizzi di scuola:<br />
ristorazione, panificazione, tipografia (aggiornata<br />
con le tecniche digitali). Tre anni di percorso.<br />
È una scuola ricercatissima. C'è sempre<br />
la fila in attesa. Dunque, CFP. Nemmeno una<br />
ragioneria, una scuola tecnica. Tanto meno<br />
una magistrale. Ancor meno un liceo scientifico<br />
o classico.<br />
No, un CFP. Se ad un qualunque genitore,<br />
immaginarsi poi se ad un nonno, si chiedesse quale scuola<br />
sogna per il figlio o il nipote e su quale si attrezza strategicamente<br />
di indirizzarlo al fine di convincerlo, non avrebbe<br />
dubbi: un liceo classico o scientifico. Potrebbe anche<br />
rassegnarsi a uno scalino più in basso. D'altra parte, un<br />
figlio o un nipote non può che essere un genio. Ma, un<br />
CFP? Che umiliazione! Che figura ci farebbe a parlarne<br />
con gli amici? Perché nella cultura attuale i CFP fanno<br />
parte di scuole considerate di serie Z? Proprio serie Z,<br />
in quanto di più basso grado scolastico non ne esistono.<br />
Più sotto c'è solo la strada. Nella considerazione alquanto<br />
generalizzata sottostà un'idea di dispregio nei confronti<br />
di questi adolescenti: o scarsamente dotati sul piano intellettuale<br />
o pigroni. Come suona raggelante una valutazione<br />
scolastica del genere "ha scarsa intelligenza!". Una<br />
sentenza che tarpa le ali. Prima di pronunciarla da parte<br />
di un corpo docente bisognerebbe pensarci dieci volte, e<br />
poi non pronunciarla, anche perché non di rado non valuta<br />
il vero grado o la qualità dell'intelligenza dell'alunno<br />
ma, abitualmente, il basso tasso di interesse che un docente<br />
è riuscito a suscitare in alcuni di loro. Insomma, è<br />
davvero un'impresa ardua classificare i gradi di intelligenza<br />
di un alunno, soggetto, in fase evolutiva, a tantissimi<br />
condizionamenti che vanno dalle condizioni di vita che<br />
caratterizzano la propria famiglia e i rapporti tra genitori<br />
e con i genitori, alla considerazione di merito con cui<br />
un adolescente si sente circondato dai compagni di scuola<br />
o di gruppo, Dio non voglia di branco; e da mille altre<br />
variabili. Tentiamo di focalizzare qualche aspetto dell'intelligenza.<br />
Essa fa parte delle sconfinate potenzialità della<br />
mente umana. Come è noto, questa è capace di operazioni<br />
noetiche, che riguardano cioè la conoscenza, che spaziano<br />
sull'orizzonte dello scibile. Esemplifichiamo. La mente<br />
pensa, cioè soppesa e valuta i contenuti della conoscenza;<br />
ragiona, porta cioè le ragioni dei propri asserti, delle proprie<br />
affermazioni; analizza e sintetizza; inventa e progetta;<br />
calcola e intuisce; architetta e prevede esiti; interpreta e<br />
marzo - aprile <strong>2018</strong><br />
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