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n. 03/22marzo<strong>2018</strong>, pag. 6 NEL TERRITORIO Castelvetrano “Speranza” in corsia per la gioia dei bambini u N caNe iN corSia, perché «gli occhi di un animale hanno il potere di parlare un grande linguaggio», come diceva Martin Buber. “Speranza”, questo il nome della cagnolina che i volontari dell’enpa di castelvetrano hanno portato nel reparto di pediatria dell’ospedale “Vittorio emanuele ii” di castelvetrano. ad accogliere i volontari è stata Maria rosaria la Bianca responsabile del reparto. “Speranza” è stata la protagonista tra i bambini che l’hanno accarezzata: dopo essere stata abbandonata e dopo l’amputazione di una zampetta, questa cagnolina ha ritrovato la speranza grazie all’aiuto dei volontari. l’emozione grande negli occhi di quei bimbi costretti a letto, ha per un attimo cancellato l’idea di ospedale, ha ridato loro il sorriso e “Speranza” ha aiutato gli adulti a rendersi conto dell’importanza di un incontro speciale. Amafi/Marsala lavori nella chiesa della Bufalata Sotto la DirezioNe dei tecnici del comune di Marsala, l’impresa “corepp” di favara ha iniziato i lavori nella chiesa Madonna cava, amafi, di contrada Bufalata a Marsala, nel territorio della parrocchia Ss. filippo e Giacomo. il luogo di culto sorge in uno dei punti più elevati del territorio, da cui è possibile osservare gran parte del versante nordovest di Marsala. la facciata, a forma quadrata, presenta un portale di stile moresco dipinto con colori sgargianti in epoca successiva all’impianto. Per il restauro e il risanamento conservativo della chiesa Madonna della cava, il progetto prevede – prioritariamente – l’eliminazione delle aggiunte estetiche (che deturpano l’aspetto originale della chiesa); quindi si interverrà su intonaci esterni e interni, nonché su tetti (a struttura lignea, con tegole) e pavimentazione. le nuove realizzazioni riguarderanno i servizi igienici, gli impianti idrico/elettrici e gli infissi interni/esterni. VOCE DAI SOCIAL CONDIVIDERE@DIOCESIMAZARA.IT #CONDIVIDERETV come preparare il sapone? la ricetta del fai-da-te FACEBOOK/LE FOTO carlo la Monica e la “sua” Gibellina dipinta sulla tela coMe Si PrePara il SaPoNe a caSa? la ricetta e il procedimento lo spiegano i volontari di legambiente Santa Ninfa che hanno tenuto un corso a Vita, organizzato dalla Pro loco guidata da Maria Scavuzzo. Nel video sono spiegati tutti i passaggi per preparare un sapone con olio d’oliva e un gel naturale. PreSSo lafoNDazioNeoreStiaDi DiGiBelliNaè allestita la mostra personale di carlo la Monica (nella foto), con dipinti e sculture realizzate dal macchinista ferroviere con la passione per l’arte. la Monica fu capo artigiano per la realizzazione delle macchine sceniche delle orestiadi. Sul nostro profilo facebook, una mini galleria di foto delle opere esposte. 6 APRILE Parrocchia San lorenzo ospite Salvo Noè Nella Parrocchia SaN loreNzo in Mazara del Vallo, venerdì 6 aprile, alle ore 20,30, sarà ospite Salvo Noè, psicologo catanese e autore del libro “Vietato lamentarsi”. è anche mediatore familiare ed esperto in processi formativi. Docente universitario, è consulente di istituzioni e di varie aziende. Nella parrocchia mazarese parlerà del rapporto tra genitori e figli. AGENDA WWW.DIOCESIMAZARA.IT Facebook Twitter Youtube www.diocesimazara.it Non perdiamoci di vista....
n. 02/20febbraio<strong>2018</strong>, pag. 7 DENTRO LA NOTIZIA AMBIENTE esemplari del crostaceo in sei siti siciliani di MAX FIRRERI La biodiversità che cambia il gambero americano in Sicilia un esemplare di gambero rosso della louisiana recuperato nella riserva “lago Preola e Gorghi tondi” di Mazara del Vallo. Nelle foto accanto: federico Marrone e Stefania D’angelo. Il primo avvistamento del gambero rosso della louisiana in Sicilia risale al 2003 ai Gorghi tondi di Mazara del Vallo. a distanza di 15 anni il Procambarus clarkii si è diffuso in altri cinque siti dell’isola, minacciando ora la fauna e la perdita della biodiversità dei luoghi. Dal novembre 2016 in Sicilia opera un gruppo di ricercatori presso il Dipartimento Stebicef dell’università di Palermo col compito di raccogliere segnalazioni, verificarle e documentarle. il risultato che a oggi è venuto fuori, preoccupa parecchio gli stessi ricercatori. Perché esemplari di questo gambero sono stati avvistati nel fiume irminio a ragusa, nel fiume San leonardo ad augusta, ai Pantani di Venetico, in provincia di Messina, al canale Buttaceto sul fiume Simeto a catania e al lago rosamarina nei pressi di caccamo, in provincia di Palermo. insomma, dall’originario avvistamento nella Sicilia occidentale, ora la presenza di questo gambero è diffusa in tutta la Sicilia: «quello che più ci preoccupa – spiega federico Marrone, zoologo presso l’università di Palermo – è proprio questa veloce espansione anche nei fiumi che, come si può ben capire, possono diventare ottimi canali di dispersione della specie in altri corpi idrici dello stesso bacino idrografico». una vera colonizzazione che, in alcuni posti come ai Gorghi tondi di Mazara del Vallo, ha stravolto l’habitat della riserva. Si è assistito a un calo drastico di alcune specie anfibie, come rane, rospi, raganelle, ma anche di libellule, perché i gamberi della louisiana si nutrono anche di larve e di uova, bloccando, di fatto, il ciclo della riproduzione. Da naturalisti e scienziati è definito un crostaceo spietato perché sopravvive all’essiccamento del suo habitat, scavando profonde tane nel letto di canali e laghi, tane dove trova l’umidità necessaria per mantenersi in vita fino alla successiva stagione umida. «Ma si ambienta anche in acque più fredde – spiega Stefania D’angelo, direttrice della riserva “lago Preola e Gorghi tondi” – ed è in grado di sopportare temperature piuttosto elevate e concentrazioni relativamente modeste di ossigeno disciolto». Chi mai se lo sarebbe aspettato che un gambero proveniente dall’america lo si ritrovasse in laghi e fiumi in Sicilia? a disfarsene di qualche esemplare è stato, probabilmente, qualche appassionato collezionista di specie esotiche che, prima l’ha tenuto in acquario, e poi l’ha abbandonato erroneamente nei bacini naturali. «Per noi è stata una vera novità – spiega la direttrice D’angelo – la sua caratteristica è l’antibiodiversità. infatti distrugge tutto ciò che incontra lungo il suo cammino, ma viene a sua volta predato dagli uccelli». l’espansione numerica che si è avuta in Sicilia, è avvenuta in altri luoghi italiani. come il lago di Massaciuccoli, in provincia di lucca, dove ha determinato la forte sofferenza della fauna ittica autoctona. Ma, in quel caso, ha anche causato problemi strutturali alle sponde sia del lago che dei canali circostanti. «Nonostante il gambero si sia diffuso in europa per gli allevamenti ad uso alimentare, nel caso degli esemplari presenti nella nostra riserva – dice la D’angelo – è stato accertato l’accumulo di tossine nell’epatopancreas, per cui non si consiglia l’uso alimentare». una vera minaccia per gli ecosistemi di moltissime zone paludose, fiumi e laghi della Sicilia che, possono subire una trasformazione senza precedenti. come agire per debellarlo? «attualmente i tentativi che sono stati fatti, anche in europa, come ad esempio in Spagna, non hanno, purtroppo, prodotto risultati» dice federico Marrone. Per l’attività di monitoraggio in Sicilia il gruppo di ricercatori ha anche creato una pagina privata di facebook (Procambarus clarkii in Sicilia) collegata a “fauna siciliana”, pagina sul social che conta poco più di 17.000 membri tra naturalisti, ricercatori e fotografi.
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