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FuoriAsse #22

Officina della cultura

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nella sua stessa affermazione: Tu es<br />

libre, cioè Tu sei libero/a. Purtroppo in<br />

italiano la perdita del genere neutro provoca<br />

una serie di implicazioni che Francesca<br />

Garolla svia usando il titolo in<br />

francese.<br />

Già, siamo liberi ma, scomodando una<br />

canzone pop del 1989, poi «liberi da<br />

che cosa? Chissà cos’è?». L’interrogativo<br />

spalanca le porte a altre riflessioni che a<br />

catena si innestano: il concetto di libertà<br />

è applicabile a un’unica categoria del<br />

pensiero? Libertà e arbitrio collimano<br />

alla perfezione? Questi gli interrogativi<br />

che deflagrano, in tutti i sensi, nell’opera<br />

della Garolla, e Haner è lì, sul palco a<br />

dialogare con le testimonianze e i ricordi<br />

di ciascun personaggio.<br />

La regia di Martinelli aiuta a non perdersi<br />

in questo filo di Arianna che l’autri -<br />

ce ha costruito e che lei stessa poi cerca<br />

di tenere in mano interpretando sul<br />

palco il demiurgo o, se si vuole, l’Omero<br />

del testo. Così vediamo i personaggi<br />

seduti su una panca in attesa del loro<br />

turno di deposizione, un microfono al<br />

centro, lì dove toccherà loro registrare la<br />

propria testimonianza.<br />

Di forte impatto l’interpretazione di<br />

Viola Graziosi (la madre di Haner) fin<br />

dall’inizio, da quando domanda «se deve<br />

piangere», per poi pian piano destrutturare<br />

il rapporto madre-figlia. Anche<br />

l’amica di Haner, nonostante rischi di<br />

cadere nel macchiettistico, se ne salva<br />

grazie a un ottimo equilibrio che l’attrice,<br />

Liliana Benini, riesce a trovare per<br />

poter sbattere in faccia allo spettatore<br />

la normalità di chi a Occidente non<br />

indaga, ma resta in superficie e a cliché<br />

risponde con cliché.<br />

Un paio di appunti (o forse di più) critici<br />

su cui riflettere. Uno di certo tecnico:<br />

l’amico/fidanzato di Haner, colui che<br />

spinge la ragazza a cercare la libertà nel<br />

diventare foreign fighter è un egiziano di<br />

lingua francese, il che è poco credibile,<br />

visto che la minoranza egiziana che<br />

parla francese è coopta.<br />

Poi non mi ha convinto fino in fondo il<br />

ruolo dell’autrice (interpretato dalla stes -<br />

sa Francesca Garolla) che interviene<br />

a districare e condurre la danza delle<br />

testimonianze, che dà la parola alla stes -<br />

sa Haner (interpretata da Maria Caggianelli),<br />

che tenta di spiegare e collegare<br />

TU ES LIBRE<br />

Tu es libre - Locandina<br />

FUOR ASSE<br />

51<br />

Teatro

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