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©Giulia Marcon<br />
circa 43.000 fascicoli (80 milioni di pagine<br />
e 8.000 mappe e disegni), tra cui autografi<br />
di Cristoforo Colombo, Magellano,<br />
Cortés.<br />
L’epoca di Cervantes e Don Juan<br />
Durante i Siglos de Oro (Rinascimento<br />
e Barocco) Siviglia raggiunse i 150.000<br />
abitanti, fu terminata la cattedrale e fu<br />
fondata l’università. È l’epoca di Miguel<br />
de Cervantes che in Andalusia lavorò come<br />
esattore per conto della Hacienda<br />
Real e per una questione di debiti fu incarcerato<br />
a Siviglia nelle carceri reali di<br />
calle Sierpes, prigione in cui probabilmente<br />
il suo genio partorì il Don Chisciotte.<br />
Siviglia, i suoi bassi fondi e l’umanità<br />
che li popolava, ispirarono anche molte<br />
delle sue Novelle Esemplari, come ricordano<br />
le numerose targhe sui muri della<br />
città.<br />
Durante i secoli d’oro molti scrittori elogiarono<br />
le bellezze della città rendendola<br />
un luogo tanto suggestivo da ispirare<br />
grandi opere liriche e romantiche nei<br />
secoli a venire. Va ricordato che la città è<br />
presente in più di 100 opere, basti ricordare<br />
il personaggio del mitico Don Juan,<br />
che appare per la prima volta nella commedia<br />
L’ingannatore di Siviglia e il convitato<br />
di pietra di Tirso de Molina (1616) e<br />
riscontrerà tanto successo nella drammaturgia<br />
e nell’operistica successiva.<br />
Sevilla tiene duende<br />
Nel corso del XIX secolo, Siviglia, come<br />
tutta l’Andalusia divenne una meta idealizzata<br />
per gli scrittori e i poeti che intraprendevano<br />
il Grand Tour nel Sud dell’Europa.<br />
Il XIX è anche il secolo in cui<br />
fu istituita la famosa Feria de Abril<br />
(1864), curiosamente da un basco e da<br />
un catalano, con l’intento di incrementare<br />
il commercio: la feria nacque come<br />
fiera del bestiame, al termine della quale<br />
allevatori e contadini festeggiavano ballando,<br />
suonando, cantando e bevendo.<br />
L’evento festoso è rimasto il più importante,<br />
sicuramente il più atteso dai sivigliani<br />
e non, insieme alla Semana Santa.<br />
Il Real de la Feria è l’area enorme in cui<br />
vengono allestite le casetas lungo viali<br />
che hanno nomi di toreri, decorati con<br />
coloratissimi farolillos (sfere di carta), ed<br />
è un tripudio di balze, fiori, pois, stivali,<br />
carrozze, cavalieri e amazzoni, e un risuonare<br />
di canzoni tradizionali, sevillanas<br />
e flamenco. Il flamenco, frutto del<br />
miscuglio tra le tradizioni musicali delle<br />
popolazioni che hanno attraversato e<br />
abitato l’Andalusia e quelle autoctone,<br />
ha origine nell’area del cosiddetto “triangolo<br />
flamenco”: Siviglia, Cadice e Cordova,<br />
e nello specifico nei barrios più rappresentativi<br />
in ognuna delle tre città. Per<br />
quanto riguarda Siviglia, per cercare le<br />
origini del flamenco bisogna attraversare<br />
il Puente de Isabel II e recarsi nel quartiere<br />
di Triana, sulla sponda destra del<br />
Guadalquivir. I gitani si insediarono nel<br />
quartiere di Triana nel XVI secolo, che<br />
diventò così la gitanería della città. Nei<br />
patios, i cortili interni delle loro case,<br />
nasce il cante flamenco, che in seguito si<br />
FUOR ASSE<br />
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Riflessi Metropolitani