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GULLIVER<br />
Fiore all’occhiello della produzione<br />
italiana di salumi, il prosciutto di<br />
Parma fa parte della nostra tradizione<br />
gastronomica da oltre<br />
duemila anni. Il Perex Suctum, così lo<br />
chiamavano i romani, veniva prodotto<br />
nel cuore della Gallia Cisalpina, un ampio<br />
territorio che dalle Alpi si estendeva<br />
fino al Rubicone, una sorta di Pianura<br />
Padana allargata. Gli abitanti di questa<br />
ricca e fertile terra erano famosi già<br />
allora per l’allevamento di mandrie di<br />
suini ed erano particolarmente abili<br />
nella lavorazione e nella conservazione<br />
delle cosce di maiale sotto sale, il Perex<br />
Suctum appunto, ovvero sua maestà il<br />
prosciutto crudo. Sembra addirittura<br />
che nel 217 i cittadini di Parma, per<br />
ingraziarsi Annibale che attraversava<br />
la città poco prima di affrontare e distruggere<br />
le legioni romane nei pressi<br />
del lago Trasimeno, gli offrirono delle<br />
cosce di maiale conservate sotto sale<br />
all’interno di grossi barili di legno. Un<br />
dono che il condottiero cartaginese<br />
apprezzò molto.<br />
Il prosciutto crudo, così come gran parte<br />
della conoscenza, non andò perso<br />
durante i secoli bui del medioevo. Lo<br />
La sede di Ruliano si trova a<br />
pochi chilometri da Langhirano,<br />
ano,<br />
immersa m<br />
nella la natura incontaminata.<br />
nt inat<br />
ata<br />
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