syndicom rivista N. 5 - Formarsi un diritto di tutti
Il periodico syndicom offre informazioni dal sindacato e dalla politica: la nostra rivista fa luce sui retroscena, mette ordine e offre spazio anche per la cultura e l’intrattenimento. La rivista cura il dialogo sui social media e informa riguardo ai più importanti eventi, servizi e offerte di formazione del sindacato e di organizzazioni vicine.
Il periodico syndicom offre informazioni dal sindacato e dalla politica: la nostra rivista fa luce sui retroscena, mette ordine e offre spazio anche per la cultura e l’intrattenimento. La rivista cura il dialogo sui social media e informa riguardo ai più importanti eventi, servizi e offerte di formazione del sindacato e di organizzazioni vicine.
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong><br />
N. 5 Maggio–Giugno 2018<br />
<strong>rivista</strong><br />
<strong>Formarsi</strong><br />
<strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>tutti</strong>
Pubblicità<br />
Sostenete l’iniziativa adesso!<br />
Lavoro minorile nelle piantagioni <strong>di</strong> cacao, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>sumane nelle fabbriche<br />
tessili, inquinamento dei fiumi causato dalle miniere d’oro: sempre più spesso le<br />
multinazionali aventi sede in Svizzera violano i <strong>di</strong>ritti umani e ignorano gli standard<br />
ambientali minimi. L’iniziativa intende porre fine a tali pratiche inaccettabili.<br />
Ban<strong>di</strong>era<br />
iniziativa-multinazionali.<br />
ch/ban<strong>di</strong>era<br />
Donare<br />
IBAN: CH50 0900 0000<br />
6188 9552 4<br />
Collaborare<br />
iniziativa-multinazionali.<br />
ch/collaborare
Sommario<br />
4 Team vincenti<br />
5 Brevi ma utili<br />
6 Dalla parte degli altri<br />
7 L’ospite<br />
8 Dossier: formazione<br />
16 Dalle professioni<br />
19 Industria grafica<br />
22 Politica<br />
25 Diritto e <strong>di</strong>ritti<br />
26 Idee<br />
27 Mille parole<br />
28 Eventi<br />
30 Un lavoro, <strong>un</strong>a vita<br />
31 Cruciverba<br />
32 Inter-attivi<br />
Care lettrici, cari lettori,<br />
il mondo del lavoro sta affrontando la rivoluzione<br />
<strong>di</strong>gitale. Per stare al passo, è necessario<br />
rinnovare la formazione continua. La politica<br />
attuale che lascia all’in<strong>di</strong>viduo la responsabilità<br />
<strong>di</strong> formarsi, con il sostegno delle aziende,<br />
esclude troppe persone dal perfezionamento<br />
professionale. E sono soprattutto coloro che<br />
hanno concluso solo la scuola dell’obbligo ad<br />
averne maggiore bisogno. Non è accettabile che<br />
la Svizzera continui a detenere il primato delle<br />
<strong>di</strong>suguaglianze tra chi ha <strong>un</strong>a buona formazione<br />
e chi no in termini <strong>di</strong> partecipazione ai corsi <strong>di</strong><br />
formazione continua. Proprio come non è tollerabile<br />
che ci si <strong>di</strong>mentichi delle donne che lavorano<br />
a tempo parziale, dei lavoratori più anziani,<br />
dei migranti e delle persone non attive.<br />
Perciò <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha sviluppato <strong>un</strong> percorso per<br />
affrontare la <strong>di</strong>gitalizzazione del mondo del<br />
lavoro che prevede <strong>di</strong> introdurre nei CCL <strong>un</strong> vero<br />
<strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla formazione. E <strong>di</strong> riformare le prestazioni<br />
dell’assicurazione contro la <strong>di</strong>soccupazione<br />
al fine <strong>di</strong> finanziare il perfezionamento <strong>di</strong><br />
coloro che hanno perso il lavoro.<br />
Lo Stato deve agire contribuendo a pagare <strong>un</strong><br />
periodo <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> perfezionamento<br />
continuo destinato a <strong>tutti</strong> durante il quale<br />
venga garantito il mantenimento del posto <strong>di</strong><br />
lavoro. Il collegamento con <strong>un</strong> nuovo posto<br />
<strong>di</strong> lavoro, come previsto nelle trattative del<br />
CCL MEM, deve essere incluso nella soluzione.<br />
4<br />
8<br />
19<br />
Basta con le parole, è ora <strong>di</strong> passare ai fatti.<br />
Sylvie Fischer, caporedattrice
4<br />
Team vincenti<br />
Sul fronte della battaglia ats<br />
Sebastian Gänger (30)<br />
Originario <strong>di</strong> Gampel (VS), da cinque<br />
anni e mezzo lavora all’ats all’interno<br />
della redazione politica svizzera. Fa<br />
parte della commissione <strong>di</strong> redazione<br />
da 5 anni. Affiliato a <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> da due<br />
mesi e a Impressum da tre anni.<br />
Antoinette Prince (55)<br />
Originaria <strong>di</strong> St Aubin (FR), ha lavorato<br />
per 15 anni come insegnante specializzata<br />
prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare giornalista a<br />
42 anni. Da nove anni è alla rubrica<br />
internazionale dell’ats. È membro della<br />
commissione <strong>di</strong> redazione e del<br />
sindacato Impressum.<br />
Tina Tuor (26)<br />
Originaria <strong>di</strong> Sumvitg (GR), da quattro<br />
anni lavora alla rubrica economica<br />
dell’ats e passerà alla sua filiale<br />
economica AWP. Da gennaio è iscritta<br />
a <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> e dallo sciopero è anche<br />
membro della commissione <strong>di</strong><br />
redazione.<br />
Testo: Sylvie Fischer<br />
Foto: Alexander Egger<br />
«Abbiamo la solidarietà<br />
<strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i giornalisti»<br />
Con lo sciopero all’Agenzia telegrafica<br />
svizzera (ats) dal 29 gennaio al<br />
2 febbraio, abbiamo ricevuto <strong>un</strong>a<br />
grande solidarietà dalla parte <strong>di</strong> tutto<br />
il settore dei me<strong>di</strong>a. Ci siamo<br />
guadagnati <strong>un</strong>’immagine presso la<br />
popolazione. La politica ha riconosciuto<br />
l’importanza <strong>di</strong> avere <strong>un</strong>’agenzia<br />
<strong>di</strong> stampa nazionale. Questo<br />
<strong>di</strong>battito pubblico non salverà degli<br />
impieghi nell’imme<strong>di</strong>ato, ma nel<br />
quadro della nuova legge sui me<strong>di</strong>a<br />
la speranza è che la società adotti<br />
<strong>un</strong>a struttura <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> quella<br />
d’oggi, dove gli azionisti dell’ats<br />
sono anche i suoi clienti, e che cambi<br />
il suo modo <strong>di</strong> finanziamento. Noi<br />
abbiamo fatto <strong>un</strong>a dozzina <strong>di</strong><br />
assemblee del personale che sono<br />
state molto ben frequentate (dalle 80<br />
alle 110 persone): tutta la redazione<br />
ha sempre tirato la stessa f<strong>un</strong>e.<br />
Abbiamo messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>un</strong><br />
in<strong>di</strong>rizzo mail dove tutto il personale<br />
poteva trasmettere riven<strong>di</strong>cazioni e<br />
allestito <strong>un</strong> angolo in redazione dove<br />
depositare domande per la <strong>di</strong>rezione.<br />
Abbiamo costretto il consiglio<br />
d’amministrazione a negoziare<br />
durante quattro incontri, dopo che<br />
ha proposto <strong>un</strong> mese <strong>di</strong> salario<br />
supplementare alle persone licenziate.<br />
Nel frattempo è stata avviata la<br />
riconciliazione sotto l’egida della<br />
SECO. I primi colloqui hanno avuto<br />
luogo a inizio maggio e i negoziati<br />
dureranno fino a luglio. Noi atten<strong>di</strong>amo<br />
ancora che venga migliorato il<br />
piano sociale per i lavoratori oltre i<br />
sessant’anni: non si può mettere<br />
sulla strada delle persone a quattro<br />
anni dalla pensione in quanto poi<br />
rimangono penalizzati a vita. Noi ci<br />
auguriamo soprattutto che la<br />
<strong>di</strong>rezione si renda conto che non si<br />
può continuare così perché ne soffre<br />
la qualità del lavoro. Diciassette<br />
persone hanno presentato le proprie<br />
<strong>di</strong>missioni, in aggi<strong>un</strong>ta ai 36 posti<br />
tagliati da qui al 2019, e questo<br />
rappresenta quasi <strong>un</strong> terzo della<br />
redazione. Noi chie<strong>di</strong>amo che non ci<br />
siano più tagli all’organico e che chi<br />
ha dato le <strong>di</strong>missioni venga sostituito<br />
prioritariamente da chi è stato<br />
licenziato. La <strong>di</strong>rezione deve rendersi<br />
conto che <strong>un</strong>a semplice soppressione<br />
<strong>di</strong> posti non è <strong>un</strong>a strategia per il<br />
futuro e che bisogna riflettere<br />
seriamente sul modello <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione<br />
online <strong>di</strong> cui avremo bisogno<br />
in futuro.
Brevi ma utili<br />
Vince la libertà <strong>di</strong> stampa \ Un messaggio forte \ ATAR Roto<br />
Presse a rischio \ Nuovi membri al Consiglio svizzero della<br />
stampa \ Contatti<br />
5<br />
Vince la libertà <strong>di</strong> stampa<br />
Lo scorso 4 maggio, il giu<strong>di</strong>ce della<br />
Pretura penale Siro Quadri ha prosciolto<br />
da tutte le accuse i quattro giornalisti<br />
del domenicale ticinese il Caffè, nei confronti<br />
del quale il procuratore pubblico<br />
aveva emesso decreti d’accusa per <strong>di</strong>ffamazione<br />
e concorrenza sleale (per il <strong>di</strong>rettore,<br />
Lillo Alaimo). Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
sentenza che riba<strong>di</strong>sce il ruolo fondamentale<br />
della stampa per <strong>un</strong>a buona democrazia.<br />
Come ha ricordato lo stesso<br />
giu<strong>di</strong>ce, citando <strong>un</strong>a sentenza della Corte<br />
Europea dei Diritti dell’Uomo, il ruolo<br />
della stampa è quello del cane da guar<strong>di</strong>a<br />
della democrazia. Ed è meglio che il cane<br />
talvolta abbai per niente piuttosto che<br />
non abbai del tutto. Il proscioglimento<br />
dall’accusa <strong>di</strong> concorrenza sleale per i<br />
giornalisti del Caffè è più che mai importante<br />
per consentire alla stampa <strong>di</strong> fare il<br />
proprio lavoro, in <strong>un</strong> momento storico<br />
<strong>di</strong>fficile, con i gruppi me<strong>di</strong>atici nelle mani<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong> ristretto gruppo <strong>di</strong> persone che<br />
tendono a filtrare le informazioni che non<br />
coincidono con i propri interessi. Per<br />
contro, <strong>un</strong>a condanna avrebbe decretato<br />
la fine del giornalismo <strong>di</strong> inchiesta nel<br />
nostro Paese. I redattori del Caffè erano<br />
stati accusati <strong>di</strong> concorrenza sleale e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ffamazione per <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> articoli su<br />
<strong>un</strong>a clinica privata <strong>di</strong> Lugano, nella quale<br />
<strong>un</strong> chirurgo aveva amputato per errore il<br />
seno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a paziente sana.<br />
Un messaggio forte<br />
L’obiettivo della petizione lanciata alla<br />
fine <strong>di</strong> aprile da <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> è chiaro: dare<br />
<strong>un</strong> messaggio forte alla politica. Nonostante<br />
l’utile miliardario, Swisscom continua<br />
a tagliare posti <strong>di</strong> lavoro: 684 nel<br />
2017, altri 700 sono previsti quest’anno.<br />
E tutto questo accade con lo Stato azionista<br />
<strong>di</strong> maggioranza, che continua a<br />
considerare Swisscom <strong>un</strong>a gallina dalle<br />
uova d’oro (ve<strong>di</strong> articolo a pagina 16).<br />
Perciò <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha in<strong>di</strong>rizzato la petizione<br />
al Consiglio federale affinché riveda<br />
imme<strong>di</strong>atamente la strategia attuale<br />
(basata sul ren<strong>di</strong>mento e a danno del<br />
personale), fermando così i tagli ann<strong>un</strong>ciati.<br />
I <strong>di</strong>pendenti Swisscom non devono<br />
temere ripercussioni. Le firme sono<br />
consegnate al Consiglio federale, Swisscom<br />
sarà informata soltanto sul numero<br />
delle firme, ness<strong>un</strong> superiore saprà mai<br />
chi ha firmato. Chi si fa com<strong>un</strong>que scrupoli<br />
a mettere il proprio nome su <strong>un</strong><br />
foglio firme può farlo online al sito<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/telecom/<br />
swisscom/stoptagliswisscom.<br />
ATAR Roto Presse a rischio<br />
ATAR Roto Presse a Vernier, la più grande<br />
tipografia del canton Ginevra, che<br />
contava 170 <strong>di</strong>pendenti nel 1999 e<br />
stampa Le Courrier, L’Agefi e Services<br />
Publics, ora ha soltanto <strong>un</strong>a sessantina<br />
<strong>di</strong> collaboratori e ha ann<strong>un</strong>ciato ancora<br />
16 licenziamenti all’inizio <strong>di</strong> quest’anno.<br />
Questa cifra è stata ridotta a <strong>un</strong><strong>di</strong>ci<br />
dopo <strong>un</strong>a conciliazione. La sezione<br />
ginevrina <strong>di</strong> <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha approfittato<br />
del primo maggio per chiedere <strong>di</strong> congelare<br />
i licenziamenti e ricordare <strong>di</strong><br />
restare <strong>un</strong>iti.<br />
Nuovi membri al Consiglio<br />
svizzero della stampa<br />
Nella seduta del 17 aprile, il Consiglio <strong>di</strong><br />
fondazione del Consiglio svizzero della<br />
stampa ha eletto due nuovi membri del<br />
Consiglio della stampa: Annika Bangerter<br />
e Simone Rau. Annika Bangerter è<br />
redattrice del <strong>di</strong>partimento «Vita e<br />
Scienza» <strong>di</strong> AZ Me<strong>di</strong>en. Simone Rau lavora<br />
come reporter al desk <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong><br />
Tame<strong>di</strong>a. I due nuovi membri sostituiscono<br />
Matthias Halbeis e Seraina<br />
Kobler.<br />
Contatti<br />
Segretariato <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> Ticino e Moesano,<br />
email: ticino@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch<br />
via Genzana 2, 6900 Massagno<br />
Orari: lu e gio 8.0012.00<br />
mameve 13.3017.30<br />
Tel. 058 817 19 61<br />
Fax 058 817 19 66<br />
Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />
http://ig.<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/pensionati/<br />
grupporegionale.<br />
email: ernesto.fenner@bluewin.ch<br />
Agenda<br />
Giugno<br />
9<br />
Continuazione del congresso <strong>syn<strong>di</strong>com</strong><br />
Berna, Kursaal, ore 9.15<br />
14<br />
Sciopero delle donne<br />
37 anni dopo lo storico sciopero del<br />
1981, <strong>di</strong>verse manifestazioni si tengono<br />
in tutta la Svizzera per chiedere pari<br />
opport<strong>un</strong>ità e pari salari.<br />
17<br />
Gita attivi e pensionati<br />
Visita al castello <strong>di</strong> Rheinfelden e al<br />
birrificio Feldschlösschen.<br />
28<br />
Digitalizzazione e formazione<br />
Giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> organizzata da<br />
Movendo e USS. Friburgo, ore 9.30<br />
(in francese e tedesco).<br />
Gratuito per i soci <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.<br />
Per informazioni: info@movendo.ch<br />
Agosto<br />
111<br />
Festival Internazionale Locarno<br />
In particolare, la sezione Open Doors è<br />
de<strong>di</strong>cata a film del Sud del mondo<br />
www.pardo.ch<br />
Settembre<br />
11<br />
Visita a Campione d’Italia<br />
Gruppo d’Interesse Pensionati Ticino e<br />
Moesano. Iscrizioni entro il 31 agosto a<br />
ticino@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch<br />
22<br />
#ENOUGH18<br />
Manifestazione nazionale per la parità<br />
salariale e contro le <strong>di</strong>scriminazioni<br />
Berna, ore 13.30: ritrovo alla Schützenmatte,<br />
segue corteo <strong>di</strong>retto verso<br />
Piazza Federale.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/agenda
6 Dalla parte<br />
Mania Hodler ha stu<strong>di</strong>ato economia aziendale con specializzazione<br />
in marketing. Dal 2007 lavora alla Swisscom. Dal 2015<br />
degli altri<br />
è Head of Talent e Skills Management/Succession Planning e<br />
si occupa <strong>di</strong> tutte le questioni legate allo sviluppo professionale<br />
dei <strong>di</strong>pendenti Swisscom.<br />
1<br />
Nel vostro contratto collettivo <strong>di</strong><br />
lavoro (CCL) <strong>tutti</strong> i <strong>di</strong>pendenti hanno<br />
<strong><strong>di</strong>ritto</strong> a cinque giorni <strong>di</strong> perfezionamento<br />
all’anno. Perché?<br />
Abbiamo sviluppato insieme il CCL e<br />
lo abbiamo adattato alle con<strong>di</strong>zioni<br />
del mercato, mettendo l’accento sul<br />
futuro mercato del lavoro, massicciamente<br />
influenzato dalla <strong>di</strong>gitalizzazione.<br />
Si tratta <strong>di</strong> mettere al centro <strong>di</strong><br />
queste giornate <strong>di</strong> perfezionamento<br />
l’appren<strong>di</strong>mento a vita, la formazione<br />
continua e d<strong>un</strong>que l’impiegabilità <strong>di</strong><br />
noi <strong>tutti</strong>.<br />
2<br />
Cosa ha motivato questa scelta?<br />
Noi siamo convinti che la «<strong>di</strong>gital<br />
fitness» non si concentrerà più<br />
soltanto sullo sviluppo delle competenze<br />
richieste ma anche sul mantenimento<br />
dell’impiegabilità. L’articolo<br />
sul perfezionamento fissato nel CCL<br />
ci permette <strong>di</strong> espletare il nostro<br />
ruolo <strong>di</strong> datore <strong>di</strong> lavoro sociale e <strong>di</strong><br />
proporre <strong>un</strong>a quantità <strong>di</strong> offerte <strong>di</strong><br />
perfezionamento a seconda <strong>di</strong> criteri<br />
temporali ben definiti.<br />
3<br />
È importante avere degli impiegati<br />
ben formati?<br />
Importantissimo! Sono le persone<br />
che contribuiscono al successo <strong>di</strong><br />
Swisscom <strong>di</strong> oggi e domani. Per<br />
realizzare la nostra visione dell’avvenire,<br />
abbiamo bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<br />
motivati, preparati e ben istruiti. Noi<br />
consideriamo lo sviluppo professionale<br />
come <strong>un</strong>a responsabilità<br />
solidale tra <strong>di</strong>pendenti, quadri e<br />
azienda. Ma è anche fondamentale<br />
che ogn<strong>un</strong>o si assuma il proprio<br />
sviluppo in maniera responsabile.<br />
4<br />
Il perfezionamento viene pagato<br />
sistematicamente dal datore <strong>di</strong> lavoro<br />
o solo se è in stretta relazione con la<br />
professione?<br />
La partecipazione <strong>di</strong> Swisscom è regolata<br />
da <strong>un</strong> co<strong>di</strong>ce delle buone pratiche.<br />
A seconda della situazione<br />
iniziale e l’obiettivo dello sviluppo,<br />
le formazioni e i perfezionamenti non<br />
hanno <strong>tutti</strong> la stessa importanza né la<br />
stessa utilità per Swisscom e i suoi<br />
<strong>di</strong>pendenti. I responsabili gerarchici<br />
si basano su <strong>un</strong>a check-list per<br />
determinare la partecipazione<br />
finanziaria.<br />
5<br />
Il budget <strong>di</strong> perfezionamento può<br />
essere anche usato per delle riconversioni<br />
professionali?<br />
Sì, noi <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> <strong>un</strong>’offerta<br />
completa che include dei corsi<br />
d’orientamento professionale, dei<br />
bilanci personali, dei coaching<br />
in<strong>di</strong>viduali, dei consigli <strong>di</strong> carriera,<br />
dei corsi <strong>di</strong> formazione e perfezionamento<br />
nonché l’elaborazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
strategia <strong>di</strong> postulazione personale.<br />
6<br />
Perché il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> ai cinque giorni <strong>di</strong><br />
perfezionamento entrerà in vigore<br />
soltanto nel 2019?<br />
Prima <strong>di</strong> convenire sulle cinque<br />
giorni <strong>di</strong> perfezionamento noi<br />
facciamo il p<strong>un</strong>to con i <strong>di</strong>pendenti: il<br />
«Development Checkpoint» è obbligatorio<br />
per <strong>tutti</strong>. Proponiamo anche <strong>un</strong><br />
formulario che permette ai <strong>di</strong>pendenti<br />
<strong>di</strong> valutare la propria impiegabilità.<br />
Queste misure preparatorie verranno<br />
introdotte già quest’estate. Su questa<br />
base verrà scelta la misura <strong>di</strong> sviluppo<br />
più idonea e si fisseranno i cinque<br />
giorni per il 2019.<br />
Testo: Sina Bühler<br />
Foto: Swisscom
L’ospite<br />
La <strong>di</strong>gitalizzazione presta il fianco a<br />
due errori macroscopici. Il primo (che chiamo<br />
«fallacia storicista») consiste nel <strong>di</strong>slocare lo<br />
sguardo in <strong>un</strong> futuro in<strong>di</strong>fferenziato, <strong>un</strong>a figura<br />
del tempo omogenea. Ma <strong>un</strong>a cosa così non esiste.<br />
Il «futuro», proprio come il «presente», corrisponde<br />
a <strong>un</strong>a stratificazione <strong>di</strong> tempi, caratterizzata<br />
dal convivere, pacifico o conflittuale, <strong>di</strong><br />
mon<strong>di</strong> desincronizzati, quanto a mentalità, sistemi<br />
produttivi, regimi lavorativi. La domanda,<br />
allora, non è quali conseguenze avrà domani la<br />
<strong>di</strong>gitalizzazione, ma che cosa sta accadendo già<br />
oggi; quali forze, e perché, si sono fatte carico<br />
del suo sviluppo. Lo sguardo sul futuro è <strong>un</strong><br />
potente meccanismo <strong>di</strong> rimozione, che <strong>di</strong>stoglie<br />
l’attenzione nei confronti <strong>di</strong> effetti perturbativi<br />
già in atto, per assorbire i quali occorrerebbero<br />
ora, non domani, politiche compensative e riparative.<br />
Proprio le stesse che permetterebbero <strong>di</strong><br />
non trovarci impreparati. Per essere virtuoso, il<br />
<strong>di</strong>alogo con l’innovazione tecnologica richiede<br />
politiche coraggiosamente innovative. Il secondo<br />
errore (che chiamo «fallacia del monologo») riguarda<br />
il ruolo della tecnologia nei processi storici.<br />
Far <strong>di</strong>pendere il destino dei lavoratori dalla<br />
sola <strong>di</strong>gitalizzazione equivale a caricare tutto il<br />
peso degli effetti su <strong>un</strong> solo agente, come se<br />
fosse l’<strong>un</strong>ico responsabile. Se i processi indotti<br />
dalla <strong>di</strong>gitalizzazione non vengono pensati all’interno<br />
delle <strong>di</strong>namiche plurali che oggi li stanno<br />
affermando come forze concrete, ci troviamo<br />
nel bel mezzo <strong>di</strong> vuote astrazioni. Il presente (e il<br />
futuro) è <strong>di</strong>segnato anche, ma non solo, dalla <strong>di</strong>gitalizzazione.<br />
Prima vi è il quadro politico ed<br />
economico, cioè culturale, dentro il quale e per<br />
via del quale si è potuta sviluppare. Certo che la<br />
<strong>di</strong>gitalizzazione afferma <strong>un</strong>a logica del mondo<br />
con<strong>di</strong>zionante, tuttavia non è la sola forza in<br />
grado <strong>di</strong> produrre mon<strong>di</strong>. Dobbiamo imparare a<br />
<strong>di</strong>stinguere tra <strong>un</strong>a vera politica della <strong>di</strong>gitalizzazione<br />
e <strong>un</strong>a mera politica della sua implementazione.<br />
Se non vogliamo che accada quanto è già<br />
avvenuto con la globalizzazione.<br />
La <strong>di</strong>gitalizzazione<br />
è adesso<br />
Fabio Merlini è <strong>di</strong>rettore regionale della<br />
sede della Svizzera italiana dell’Istituto<br />
Universitario Federale per la Formazione<br />
Professionale (IUFFP). Dal 2010 presiede<br />
la Fondazione Eranos. Ha insegnato<br />
filosofia della cultura ed epistemologia<br />
delle scienze umane all’Università <strong>di</strong><br />
Losanna e in <strong>di</strong>verse altre <strong>un</strong>iversità.<br />
Tra le sue recenti pubblicazioni:<br />
L’époque de la performance insignifiante.<br />
Réflexions sur la vie désorientée (Parigi<br />
2011); Schizotopies. Essai sur l’espace<br />
de la mobilisation (Parigi 2013);<br />
L’architettura inefficiente (con Luigi<br />
Snozzi, Bellinzona 2014); Ubicumque.<br />
Saggio sul tempo e lo spazio della<br />
mobilitazione (Roma 2015); Catastrofi<br />
dell’imme<strong>di</strong>atezza. La vita nell’epoca<br />
della sua accelerazione (con Silvano<br />
Tagliagambe, Torino 2016); La triste<br />
esthétique. Essai sur les catastrophes<br />
de l’immé<strong>di</strong>ateté (Parigi 2018).<br />
Per l’e<strong>di</strong>tore Bollati-Boringhieri è in<br />
corso <strong>di</strong> stampa il volume L’estetica<br />
triste. Saggio sull’inospitalità del mondo.<br />
7
Dossier Sindacati e formazione continua: ci vuole <strong>un</strong>a marcia in più<br />
9<br />
«Ogni lavoratore dovrebbe avere cinque giorni <strong>di</strong> formazione l’anno»<br />
Imparare qualcosa o aumentare soltanto la tua impiegabilità?<br />
<strong>Formarsi</strong><br />
<strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>tutti</strong>
10 Dossier<br />
Sindacati e formazione continua<br />
Ci vuole <strong>un</strong>a marcia in più<br />
Un <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a due settimane <strong>di</strong> perfezionamento<br />
all’anno nei migliori contratti collettivi, e<br />
ness<strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> nei peggiori. Ma in pentola<br />
bollono nuove idee per riqualificarsi.<br />
Testo: Sylvie Fischer<br />
Foto: Yves Leresche<br />
La rivoluzione <strong>di</strong>gitale con la quale sono attualmente confrontati<br />
i lavoratori richiederà <strong>un</strong> accesso sempre maggiore<br />
alla formazione continua, dal momento che i cambiamenti<br />
professionali si ripercuoteranno poi su tutta la vita.<br />
In Svizzera non esiste <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla formazione continua.<br />
Quest’ultima poggia soprattutto sulla responsabilità del<br />
singolo in<strong>di</strong>viduo. Tuttavia <strong>un</strong> tale <strong><strong>di</strong>ritto</strong> può essere<br />
previsto in certi contratti collettivi. Nelle future trattative<br />
dovrà essere de<strong>di</strong>cata <strong>un</strong>a maggiore importanza alle<br />
<strong>di</strong>sposizioni che prevedono <strong>un</strong> congedo <strong>di</strong> formazione o<br />
<strong>un</strong> sostegno da parte del datore <strong>di</strong> lavoro.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>: a che p<strong>un</strong>to siamo<br />
I contratti collettivi <strong>di</strong> lavoro (CCL) negoziati recentemente<br />
da <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> spesso offrono con<strong>di</strong>zioni particolarmente<br />
vantaggiose: qui fa da modello il CCL Swisscom SA<br />
dell’8 gennaio 2018, che prevede, all’art. 2.4, <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a<br />
cinque giorni <strong>di</strong> formazione continua all’anno per garantire<br />
lo sviluppo professionale del <strong>di</strong>pendente. Il piano<br />
dell’effettiva realizzazione va ancora definito da qui al<br />
primo gennaio 2019 (ve<strong>di</strong> alla pagina 21). Anche il CCL<br />
S<strong>un</strong>rise 2018-2021 comprende <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla formazione<br />
e al perfezionamento che l’azienda può negare solo in<br />
pochi casi eccezionali. Le misure <strong>di</strong> sviluppo sono concordate<br />
durante <strong>un</strong> colloquio annuale tra il <strong>di</strong>pendente e il<br />
suo superiore (art. 38), la durata e il sostegno finanziario<br />
vengono decisi caso per caso.<br />
Il CCL per l’industria grafica, attualmente in fase <strong>di</strong><br />
rinegoziazione, prevede, per <strong>un</strong>a frazione <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>pendenti,<br />
<strong>un</strong> congedo formazione annuale pagato <strong>di</strong> due<br />
settimane al massimo per seguire dei corsi <strong>di</strong> aggiornamento<br />
(art. 210). Questo <strong><strong>di</strong>ritto</strong> può essere ripartito tra<br />
vari <strong>di</strong>pendenti. Le persone incaricate dell’istruzione <strong>di</strong><br />
persone in formazione hanno <strong><strong>di</strong>ritto</strong> ogni due anni a <strong>un</strong><br />
congedo <strong>di</strong> formazione supplementare <strong>di</strong> tre giorni al<br />
massimo.<br />
I <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> PostLogistics SA hanno <strong><strong>di</strong>ritto</strong> fino a tre<br />
giorni su <strong>un</strong> periodo <strong>di</strong> due anni (congedo retribuito) per<br />
frequentare dei corsi <strong>di</strong> formazione e perfezionamento in<br />
ambito sindacale (art. 2.14.4 e 2.14.2). Il CCL La Posta CH<br />
non prevede <strong>un</strong>a durata minima <strong>di</strong> congedo <strong>di</strong> formazione;<br />
ma le formazioni continue or<strong>di</strong>nate dal datore <strong>di</strong> lavoro<br />
ricadono nel tempo <strong>di</strong> lavoro e sono finanziate<br />
(art. 2.17.8, in vigore fino al 31 <strong>di</strong>cembre 2018).<br />
Infine, <strong>un</strong> po’ meno privilegiato, c’è il personale amministrativo,<br />
operativo e tecnico dei servizi <strong>di</strong> navigazione<br />
aerea che ha anch’esso <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a tre giorni massimi pagati<br />
all’anno per lo sviluppo professionale, <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> che però<br />
si estingue se non viene usato (sarebbero invece preferibili<br />
dei conti risparmio dove accumulare <strong>di</strong>ritti non usufruiti)<br />
e i costi per la formazione sono a carico dei <strong>di</strong>pendenti<br />
(art. 2.4, in vigore fino al 31 <strong>di</strong>cembre 2019).<br />
Altri settori vantaggiosi<br />
Altri contratti collettivi piuttosto generosi si trovano nei<br />
mestieri delle costruzioni. Ad esempio, 5 giorni al massimo<br />
<strong>di</strong> congedo formazione pagato all’anno per il CCL dei<br />
mestieri della pietra nel canton Vaud; fino a cinque giorni<br />
ad anno civile per l’industria degli imbianchini e gessini<br />
nella Svizzera tedesca e in Ticino, art. 26. Un fondo rimborsa<br />
<strong>un</strong>a parte dei costi e altre spese; 5 giorni <strong>di</strong> congedo<br />
<strong>di</strong> formazione all’anno previo accordo con il datore <strong>di</strong> lavoro<br />
per il CCL per l’industria svizzera del marmo e granito.<br />
A volte anche i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> solidarietà dei CCL vengono<br />
usati ai fini della formazione.<br />
Anche il CCL MEM comprende <strong>un</strong>a <strong>di</strong>sposizione favorevole<br />
all’art. 23.3. Esso raccomanda alle imprese <strong>di</strong><br />
mettere a <strong>di</strong>sposizione, per ogni impiego a tempo pieno,<br />
almeno 5 giorni all’anno o <strong>un</strong>a somma <strong>di</strong> denaro equivalente<br />
per la formazione continua. Tra le riven<strong>di</strong>cazioni attualmente<br />
in fase <strong>di</strong> negoziazione figura anche la creazione<br />
dell’associazione paritetica Passerella professionale<br />
4.0. Il suo obiettivo è rendere i <strong>di</strong>pendenti pronti ad accettare<br />
le sfide dell’economia <strong>di</strong>gitale, permettendo loro <strong>di</strong><br />
seguire, senza riduzione <strong>di</strong> salario e tutelati contro il licenziamento,<br />
<strong>un</strong>a formazione teoria e pratica che acconsenta<br />
<strong>di</strong> conseguire <strong>un</strong> <strong>di</strong>ploma professionale riconosciuto<br />
a livello federale (https://bit.ly/2rg1lqM).<br />
Limiti <strong>di</strong> applicazione<br />
Alc<strong>un</strong>i CCL a prima vista molto generosi poi limitano i costi<br />
presi a carico, come il contratto collettivo del ramo per<br />
la posa <strong>di</strong> pavimenti dei cantoni svizzero-tedeschi, che<br />
prevede <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong> 300 franchi all’anno, per <strong>un</strong> programma<br />
<strong>di</strong> 5 giorni <strong>di</strong> corso a persona, ma, notevole, che<br />
prevede anche <strong>un</strong> forfait <strong>di</strong> 200 franchi all’anno per i corsi<br />
<strong>di</strong> formazione destinati agli appren<strong>di</strong>sti. Altri contratti<br />
prevedono <strong>un</strong> obbligo <strong>di</strong> rimborso se il <strong>di</strong>pendente lascia<br />
l’azienda: come per esempio il CCL dei garagisti vodesi<br />
Occorrono<br />
ulteriori<br />
sforzi per<br />
ridurre<br />
le <strong>di</strong>sparità<br />
tra i settori
che prevede cinque giorni <strong>di</strong> congedo <strong>di</strong> formazione pagati<br />
all’anno (art. 32), ma dove il datore <strong>di</strong> lavoro prevede <strong>un</strong>a<br />
clausola <strong>di</strong> rimborso <strong>di</strong> tutte o <strong>un</strong>a parte <strong>di</strong> spese se il lavoratore<br />
lascia l’azienda prima <strong>di</strong> <strong>un</strong> certo periodo<br />
(art. 30.1). Ma, molto interessante, lo stesso CCL prevede<br />
<strong>un</strong> fondo <strong>di</strong> riconversione professionale per i lavoratori<br />
che a causa della loro età o altre circostanze non possono<br />
acquisire <strong>un</strong>a nuova formazione. Questo fondo concede<br />
<strong>un</strong>a ren<strong>di</strong>ta che compensa la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> salario subita in<br />
seguito al cambiamento d’attività.<br />
Il CCL dell’industria orologiaia e microtecnica svizzera<br />
chiede che i <strong>di</strong>pendenti presentino almeno tre anni <strong>di</strong><br />
presenza ininterrotta in azienda o nel gruppo aziendale<br />
per avere <strong><strong>di</strong>ritto</strong> fino a tre giorni <strong>di</strong> formazione all’anno<br />
(valido dal 1° gennaio 2017).<br />
I contratti meno generosi<br />
Altri contratti collettivi sono decisamente più avari e prevedono<br />
soltanto <strong>un</strong> giorno <strong>di</strong> congedo formazione all’anno,<br />
come per esempio il CCL dell’industria svizzera della<br />
carrozzeria (art. 22.1, in vigore dal 1° febbraio 2018 al 30<br />
giugno 2019). E poi ci sono contratti collettivi <strong>di</strong> lavoro che<br />
non prevedono nulla affatto o che fanno riferimento alla<br />
legge come l’art. 2 del CCL degli ingegneri a Ginevra. Una<br />
simile clausola si trova anche nel CCL dell’industria robotica<br />
Ginevra, o nel CCL Naville SA (art. 14, «Il datore <strong>di</strong> lavoro<br />
sviluppa e incoraggia la formazione <strong>di</strong> tutto il suo personale.<br />
Esso ne fissa le modalità pratiche»). D<strong>un</strong>que<br />
<strong>di</strong>fficile dedurne qualcosa <strong>di</strong> preciso. A volte le parti «s’impegnano<br />
ad attuare <strong>un</strong> progetto <strong>di</strong> formazione professionale»<br />
ma senza fornire altre precisazioni.<br />
Quando si aiutano i ricchi<br />
Basta leggere queste <strong>di</strong>sposizioni per constatare che si dà<br />
più volentieri a chi è già ben qualificato (vedere i nostri<br />
grafici alla pagina 15): cinque giorni <strong>di</strong> formazione pagati<br />
all’anno al massimo per i quadri della costruzione (capomastri<br />
e capofficina, art. 18.1), o ai delegati <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione<br />
<strong>di</strong> lavoratori contraente che desiderano seguire <strong>un</strong>a<br />
formazione continua organizzata da quest’ultima<br />
(art. 42.4 CCL Coop Società Cooperativa).<br />
Qual è l’utilizzo effettivo <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>ritti?<br />
Quello che è previsto da questi testi non <strong>di</strong>ce nulla sull’utilizzo<br />
effettivo che i <strong>di</strong>pendenti fanno <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>ritti.<br />
Servono sforzi anche su questo fronte. La parte <strong>di</strong> lavoratori<br />
sostenuti nella loro partecipazione a dei corsi è stata<br />
nel 2015 particolarmente debole nei settori alberghiero e<br />
della ristorazione (24%), delle attività immobiliari (27%) e<br />
quello dei servizi amministrativi e ausiliari (27%). Bisogna<br />
scoprire perché e cercare <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o. È sempre<br />
nell’alberghiero-ristorazione che le spese, rapportate ai<br />
costi della mano d’opera, sono le più basse (0,4%). L’industria<br />
manifatturiera, i servizi amministrativi e ausiliari e<br />
anche il settore immobiliare sono anch’essi in<strong>di</strong>etro, e<br />
complessivamente le spese <strong>di</strong>rette destinate in me<strong>di</strong>a ai<br />
corsi <strong>di</strong> aggiornamento (0,8% del totale dei costi della<br />
mano d’opera) dovrebbero essere aumentate per coprire i<br />
bisogni <strong>di</strong> <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>mento a vita.<br />
Bisognerà anche ridurre le <strong>di</strong>sparità. Non meraviglia<br />
che il settore economico che destina più risorse alla formazione<br />
professionale sia quello delle attività specializzate,<br />
scientifiche e tecniche, che riguarda <strong>di</strong>pendenti già<br />
ben istruiti, come le gran<strong>di</strong> aziende dai 250 <strong>di</strong>pendenti in<br />
su. Vanno tenuti a mente anche altri progetti, come quello<br />
degli «ambasciatori della formazione continua» sviluppato<br />
con Movendo (ve<strong>di</strong> link qui sotto) per far conoscere le<br />
possibilità <strong>di</strong> formazione e finanziamento dei corsi ai lavoratori.<br />
In futuro non dobbiamo più permettere che l’11% delle<br />
aziende, come nel 2015, si astengano da ogni investimento<br />
nella formazione professionale e che il 58% tra esse<br />
coprano i loro bisogni impiegando personale nuovo, affidandosi<br />
d<strong>un</strong>que agli sforzi fatti da altri… o dal <strong>di</strong>pendente<br />
stesso.<br />
Segreteria <strong>di</strong> Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI)<br />
https://bit.ly/2rH8uAJ
12<br />
Dossier<br />
«Ogni lavoratore dovrebbe avere<br />
cinque giorni <strong>di</strong> formazione l’anno»<br />
Laura Perret Ducomm<strong>un</strong>, segretaria centrale<br />
incaricata della formazione e della politica<br />
giovanile presso l’USS, reputa che d’ora in poi<br />
bisogna estendere il congedo <strong>di</strong> formazione.<br />
Testo: Sylvie Fischer<br />
Foto: Yves Leresche<br />
Se si fa <strong>un</strong>a ricerca usando la parola chiave «formazione<br />
continua» tra i contratti collettivi <strong>di</strong> lavoro online<br />
(service-cct.ch), ci si rende conto che numerosi contratti<br />
collettivi non prevedono nulla al riguardo oppure <strong>un</strong><br />
minimo <strong>di</strong> <strong>un</strong> giorno <strong>di</strong> formazione l’anno. Che ne<br />
pensa?<br />
È prevista <strong>un</strong>’iniziativa per inserire nella legge o nei CCL<br />
<strong>un</strong> congedo <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> cinque giorni l’anno e a<br />
persona in Svizzera. In qualità <strong>di</strong> associazione mantello<br />
<strong>di</strong> 16 sindacati, l’Unione sindacale svizzera (USS) ritiene<br />
che questa sia <strong>un</strong>a misura assolutamente fondata che<br />
riprende <strong>un</strong>’iniziativa lanciata molto tempo fa e che non<br />
ha avuto successo. La formazione continua dovrebbe<br />
acquistare importanza nel momento in cui si cambia<br />
lavoro più volte nel corso della propria vita. Ci sono<br />
certamente dei CCL che prevedono dei giorni o dei fon<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> formazione, ma non si sa quale sia la percentuale <strong>di</strong><br />
persone che ne beneficiano. Sarebbe utile condurre <strong>un</strong><br />
sondaggio empirico in merito. A mio avviso, il problema<br />
del sistema attuale sta nel finanziamento: i lavoratori<br />
che hanno <strong>un</strong>a famiglia non hanno il tempo <strong>di</strong> seguire<br />
questo tipo <strong>di</strong> formazione oppure non ne hanno semplicemente<br />
i mezzi. La legge sulla formazione continua <strong>di</strong>ce<br />
che ogn<strong>un</strong>o è responsabile della propria formazione<br />
continua e che il datore <strong>di</strong> lavoro favorisce quest’ultima.<br />
Sarebbe stata necessaria <strong>un</strong>a <strong>di</strong>sposizione che prevedesse<br />
<strong>un</strong> finanziamento e sostegno più vincolanti per i<br />
datori <strong>di</strong> lavoro.<br />
Il 1° gennaio 2018 sono entrati in vigore dei nuovi aiuti<br />
da parte della Confederazione. Quali sono, dato che lei<br />
nota che i lavoratori sono poco informati sulle possibilità<br />
<strong>di</strong> finanziamento esistenti?<br />
Vanno citate tre possibilità. Innanzitutto, <strong>un</strong>a nuova<br />
sovvenzione (entrata in vigore a partire da quest’anno) si<br />
rivolge a chi prepara <strong>un</strong> attestato professionale federale<br />
(APF) o <strong>un</strong> esame professionale superiore (EPS). Essa<br />
consente <strong>di</strong> farsi carico del 50% delle spese <strong>di</strong> formazione<br />
del can<strong>di</strong>dato che si presenta, anche se dovesse<br />
fallire. Una seconda misura <strong>di</strong> finanziamento si rivolge<br />
alle aziende o alle organizzazioni professionali che<br />
desiderano offrire ai loro <strong>di</strong>pendenti <strong>un</strong>a formazione <strong>di</strong><br />
base (lettura, scrittura, matematica, formazione <strong>di</strong>gitale).<br />
Lanciato all’inizio <strong>di</strong> quest’anno, questo processo<br />
permette alle aziende <strong>di</strong> richiedere <strong>un</strong>a sovvenzione che<br />
copra da 20 a 40 lezioni da 45 minuti dedotte dalle ore <strong>di</strong><br />
lavoro. Infine, non bisogna <strong>di</strong>menticare i fon<strong>di</strong> cantonali<br />
e i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore, ad esempio nell’e<strong>di</strong>lizia, che possono<br />
essere richiesti dalle persone che desiderano seguire <strong>un</strong>a<br />
formazione, ai sensi dell’art. 60 della legge sulla formazione<br />
professionale.<br />
Si osserva che la formazione continua riproduce le<br />
<strong>di</strong>suguaglianze sociali, poiché a beneficiarne <strong>di</strong> meno<br />
sono proprio coloro che ne avrebbero maggior bisogno,<br />
che si tratti <strong>di</strong> persone meno qualificate, <strong>di</strong> donne a<br />
tempo parziale oppure <strong>di</strong> persone straniere non formate<br />
in Svizzera. Come porre rime<strong>di</strong>o a tutto questo?<br />
Una delle soluzioni sarebbe quella <strong>di</strong> garantire che tutte<br />
le persone adulte in Svizzera possano accedere a <strong>un</strong><br />
<strong>di</strong>ploma secondario <strong>di</strong> secondo livello, titolo minimo per<br />
restare nel mercato del lavoro. Ciò vale per il 95% dei<br />
giovani, ma si contano fino a 600 000 adulti che ne sono<br />
privi. Bisogna sviluppare dei programmi <strong>di</strong> preappren<strong>di</strong>stato<br />
per gli stranieri che arrivano in Svizzera: la nuova<br />
legge federale sulla formazione professionale prevede<br />
che i cantoni ricevano dei fon<strong>di</strong> da parte della Confederazione<br />
per creare dei corsi <strong>di</strong> base <strong>di</strong> questo tipo che<br />
permettano loro <strong>di</strong> acquisire le competenze necessarie a<br />
seguire <strong>un</strong>a formazione e inserirsi nel mercato del<br />
lavoro. Sarebbe opport<strong>un</strong>o che gli Uffici regionali <strong>di</strong><br />
collocamento riorientino le loro prassi per permettere ai<br />
<strong>di</strong>soccupati <strong>di</strong> cambiare attività nel corso della loro vita,<br />
senza che esistano necessariamente problemi <strong>di</strong> allergia<br />
a <strong>un</strong>a sostanza o che ci si trovi <strong>di</strong>nnanzi alla scomparsa<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong>a professione, come richiesto attualmente.<br />
La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> occupazione dovuta alla <strong>di</strong>gitalizzazione del<br />
mondo del lavoro non rende necessario <strong>un</strong> rinnovamento<br />
della formazione professionale?<br />
Gli stu<strong>di</strong> sono molto <strong>di</strong>scor<strong>di</strong> in materia <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
occupazione dovuta alla <strong>di</strong>gitalizzazione: questa va dal<br />
47% <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro destinati a scomparire nei prossimi<br />
<strong>di</strong>eci-venti anni negli USA (Frey, Osborne) e 54% <strong>di</strong><br />
posti <strong>di</strong> lavoro in Europa (Bruegel) al 12% <strong>di</strong> posti <strong>di</strong><br />
lavoro in meno in Germania (ZEW) oppure <strong>di</strong> appena il<br />
9% (OCSE). Ad ogni modo, le nuove competenze tecnologiche<br />
esigeranno <strong>un</strong>a formazione professionale<br />
adeguata, anche sul posto <strong>di</strong> lavoro. Le aziende hanno <strong>un</strong><br />
vantaggio competitivo nel <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> personale altamente<br />
qualificato al fine <strong>di</strong> ottimizzare il processo <strong>di</strong><br />
produzione e <strong>di</strong> apportare delle innovazioni. Formare<br />
adeguatamente il proprio personale permette inoltre <strong>di</strong><br />
fidelizzarlo (alc<strong>un</strong>e formazioni prevedono l’obbligo <strong>di</strong><br />
restare per <strong>un</strong> certo periodo in azienda oppure <strong>di</strong> rimborsare<br />
parzialmente le spese del corso).<br />
Altri suggerimenti?<br />
Sarebbe interessante fare <strong>un</strong> bilancio delle competenze<br />
ogni cinque anni per i lavoratori a partire dai 40 anni,<br />
così come <strong>un</strong>a riqualificazione gratuita in caso <strong>di</strong><br />
scomparsa <strong>di</strong> <strong>un</strong>a professione. In linea generale conviene<br />
evitare tagli alla formazione, in particolare a livello<br />
cantonale.<br />
sbfi.admin.ch/sbfi/it/home/bild<strong>un</strong>g
Dossier<br />
Imparare qualcosa o aumentare<br />
soltanto la tua impiegabilità?<br />
13<br />
La formazione continua potrebbe garantire<br />
maggiori opport<strong>un</strong>ità per <strong>tutti</strong> e <strong>un</strong>a società<br />
migliore. A con<strong>di</strong>zione che i sindacati considerino<br />
seriamente la questione.<br />
Testo: Bo Humair<br />
La questione del perfezionamento è davvero strana. L’appren<strong>di</strong>mento<br />
infatti è a vita. Volenti o nolenti, che ci piaccia<br />
o no. È <strong>un</strong> processo naturale che garantisce la nostra<br />
sopravvivenza. Ma oltre a questo, molti tra noi con<strong>di</strong>vidono<br />
il desiderio <strong>di</strong> crescere e <strong>di</strong>ventare più intelligenti. Se<br />
si capiscono le cose, si vive meglio.<br />
D<strong>un</strong>que ci acculturiamo. Impariamo attraverso gli<br />
scambi, costruiamo delle reti sociali. E lo sappiamo da<br />
molto prima del Rinascimento e dell’Illuminismo: la conoscenza,<br />
la competenza e la cooperazione ci liberano ed<br />
emancipano dalle costrizioni, mentre l’ignoranza ci costringe<br />
alla <strong>di</strong>pendenza. I meccanici sperimentano, gli informatici<br />
<strong>di</strong>scutono 24 ore su 24 sulle blockchain, i bravi<br />
me<strong>di</strong>ci si specializzano nell’ascolto, e i maestri coltivano<br />
la propria curiosità. Ed esiste davvero l’estasi della conoscenza,<br />
quel momento dove apriamo gli occhi all’improvviso.<br />
E questo «nirvana» è così travolgente che non può<br />
essere impe<strong>di</strong>to nemmeno dall’industria dell’intrattenimento<br />
volta a farci rimbecillire <strong>tutti</strong>.<br />
Il perfezionamento permanente è la nostra seconda<br />
indole. Su questo non ci piove. Ma si è spezzato qualcosa,<br />
negli ultimi decenni. Impariamo sempre meno ciò che<br />
c’interessa e ci arricchisce. Appren<strong>di</strong>amo invece sempre<br />
<strong>di</strong> più ciò che ci mantiene «concorrenziali» sul mercato del<br />
lavoro. Cioè, i cosiddetti «skill». Siamo tenuti, attraverso il<br />
«lifelong learning» (LLL) ad acquisire continuamente nuove<br />
conoscenze, nuovi skill. Accollandoci la fatica della formazione<br />
continua, investiamo nel nostro «capitale umano».<br />
Commercializziamo noi stessi a fattore <strong>di</strong> produzione.<br />
Chi porta la propria «pelle» sul mercato degli impieghi,<br />
pratica il «benchmark», entra d<strong>un</strong>que in concorrenza con<br />
altri che portano le stesse competenze.<br />
Molte <strong>di</strong> queste competenze sono stupide e non ci<br />
sono affatto utili. Infatti non ci serve a nulla che qualc<strong>un</strong>o<br />
per mesi interi sviluppi <strong>un</strong> algoritmo straintelligente per<br />
aumentare la «densità» del nostro lavoro (leggi: il nostro<br />
stress). O che qualc<strong>un</strong>o si qualifichi, degradandosi a<br />
lavoratore a domicilio attraverso l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
software <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione. Questa conoscenza supplementare<br />
non conduce più a ness<strong>un</strong>a liberazione dalle costrizioni.<br />
La cosa che salta agli occhi è quanto questa <strong>di</strong>versa<br />
idea dell’appren<strong>di</strong>mento a vita sia perfettamente in linea<br />
con le mutate forme produttive dell’economia capitalista<br />
e la concorrenza globalizzata. Infatti la richiesta <strong>di</strong> acquisire<br />
<strong>di</strong> continuo nuove competenze, nuovi «skill», va <strong>di</strong><br />
pari passo con degli impieghi sempre più precari.<br />
Quando d<strong>un</strong>que noi sindacati ci battiamo per <strong>un</strong> «<strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
alla formazione continua» qualche domanda sorge<br />
spontanea. Chi determina il contenuto del perfezionamento?<br />
E chi ne fissa le forme? Chi in<strong>di</strong>rizza la formazione<br />
continua? Chi la finanzia e chi sacrifica il suo tempo?<br />
Vale la pena approfon<strong>di</strong>re lo sguardo.<br />
A tutta velocità verso la società dell’ignoranza<br />
Il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> al perfezionamento è già stato conquistato dai<br />
sindacati francesi nel 1968. È stato <strong>un</strong>a parte del compromesso<br />
tra governo e sindacati che ha messo fine alla rivolta<br />
del Maggio francese. Questo <strong><strong>di</strong>ritto</strong> ha collocato la Francia<br />
ai primi posti nella classifica delle nazioni con <strong>un</strong>a<br />
Impariamo sempre<br />
meno cosa ci piace,<br />
ma solo cosa ci rende<br />
concorrenziali
14<br />
Dossier<br />
larga quota <strong>di</strong> formazione continua. Nella prassi questo<br />
<strong><strong>di</strong>ritto</strong> è stato trasformato in <strong>un</strong> conto formazione in<strong>di</strong>viduale:<br />
ogni lavoratore ha <strong><strong>di</strong>ritto</strong> per ogni anno a tempo<br />
pieno a 24 ore <strong>di</strong> perfezionamento nei primi cinque anni<br />
e a 12 ore negli anni a seguire. Al massimo possono essere<br />
accumulate 150 ore. Ma se si vuole frequentare <strong>un</strong> corso<br />
<strong>di</strong> aggiornamento serve il consenso dell’azienda. Se questa<br />
lo nega per sei anni allora il conto viene aumentato <strong>di</strong><br />
100 ore. Negli ultimi due anni il fondo paritetico addetto<br />
ha approvato 700mila perfezionamenti. Ma ora il presidente<br />
Emmanuel Macron, sull’onda del suo «big bang»<br />
neoliberale, ha ann<strong>un</strong>ciato <strong>un</strong>’ampia privatizzazione della<br />
formazione continua. Secondo questa visione, in futuro<br />
saranno solo le aziende a decidere sul perfezionamento.<br />
Sempre nel 1968, il pedagogista americano Robert<br />
Maynard Hutchins pubblica il saggio «The Learning Society».<br />
In sostanza, questo libro afferma che la materia prima<br />
decisiva per le moderne economie non è né il petrolio<br />
né i minerali, bensì la conoscenza. Questo è rimasto a l<strong>un</strong>go<br />
<strong>un</strong> <strong>di</strong>battito soltanto accademico. Ma dagli Anni Ottanta<br />
la formazione è esplosa <strong>di</strong>ventando <strong>un</strong> mercato globale<br />
miliardario.<br />
Il business dell’appren<strong>di</strong>mento a vita<br />
Nel frattempo innumerevoli esperti hanno pubblicato decine<br />
<strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> rapporti sulla formazione continua, tutte<br />
le organizzazioni internazionali come OCSE o ONU <strong>di</strong>spongono<br />
<strong>di</strong> reparti appositi propri e non c’è quasi ness<strong>un</strong><br />
Paese, nemmeno il più povero, che non abbia proclamato<br />
copiose strategie sull’appren<strong>di</strong>mento a vita. Nell’UE interi<br />
eserciti si stanno occupando del «LLL». E attorno a essi<br />
arrivano, come api sul miele, le multinazionali della formazione<br />
i cui profitti sono ormai alle stelle. Da tempo<br />
questo mercato è <strong>di</strong>ventato <strong>un</strong>a gi<strong>un</strong>gla ingarbugliata tra<br />
i vari modelli nazionali.<br />
«Finitela con questi <strong>di</strong>scorsi sull’appren<strong>di</strong>mento a<br />
vita», commenta Sharon Gewirtz, docente al King’s College<br />
<strong>di</strong> Londra. Chi dà <strong>un</strong>o sguardo ai meandri della formazione<br />
continua vede <strong>un</strong>a realtà piuttosto desolante. In <strong>un</strong>a<br />
sua grossa ricerca la fondazione Bertelsmann nel febbraio<br />
2017 ha constatato enormi deficit nell’UE. In <strong>di</strong>eci anni<br />
non è stato fatto ness<strong>un</strong>o sforzo per «pre<strong>di</strong>sporre le risorse<br />
finanziarie o personali per <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>mento a vita». E in<br />
quasi ness<strong>un</strong> Paese è stata affrontata la forte <strong>di</strong>scriminazione<br />
tra le classi lavoratrici in merito alla formazione. Per<br />
non parlare dei lavoratori stranieri. Fanalino <strong>di</strong> coda è la<br />
Gran Bretagna notoriamente superprivatizzata.<br />
Questo risultato corrisponde alle rilevazioni dell’UE,<br />
dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e<br />
dell’OCSE.<br />
– I Paesi, i cui sistemi d’istruzione sono finanziati pubblicamente<br />
e che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> forti meccanismi <strong>di</strong> partenariato<br />
sociale, si collocano avanti nella formazione<br />
Il mercato<br />
della formazione<br />
è <strong>di</strong>ventato<br />
<strong>un</strong>a gi<strong>un</strong>gla<br />
continua (Danimarca, Svezia, Belgio...). Secondo l’ILO la<br />
cosa più importante è il «<strong>di</strong>alogo sociale». Infatti, in <strong>un</strong><br />
confronto, i Paesi con dei sistemi <strong>di</strong> formazione finanziati<br />
privatamente sono molto in<strong>di</strong>etro. Gli USA spendono<br />
oltre due p<strong>un</strong>ti percentuali del PIL in meno nella formazione<br />
che la Francia, per esempio.<br />
– Le multinazionali fanno poco per il perfezionamento, e<br />
quello che fanno lo fanno per i propri interessi. E in questo<br />
vengono favoriti i più qualificati. Questa strategia<br />
aggrava le <strong>di</strong>fferenze d’istruzione.<br />
Se i sindacati vogliono riuscire a conquistare il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a <strong>un</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento a vita, devono insistere su <strong>un</strong> forte finanziamento<br />
pubblico e forti partnership sociali. Questi programmi<br />
devono mirare innanzitutto a garantire le pari opport<strong>un</strong>ità<br />
e a proteggere da <strong>un</strong>a per<strong>di</strong>ta del posto <strong>di</strong> lavoro.<br />
Le basi vengono poste nella formazione professionale<br />
(«imparare ad imparare»). Ma soprattutto devono lanciare<br />
<strong>un</strong>a forte offensiva formativa innovativa propria. Obiettivo:<br />
l’emancipazione attraverso <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>mento cooperativo.<br />
nova.ilsole24ore.com/subcategory/social-innovation<br />
Fotoreportage<br />
L’immagine <strong>di</strong> copertina è del fotografo vodese Yves Leresche,<br />
come anche le foto dalla pagina 8 alla 14 e la piccola<br />
foto che figura nel sommario. Egli ha ideato <strong>un</strong> reportage<br />
sulla trasmissione <strong>di</strong> sapere nei luoghi <strong>di</strong> creatività come<br />
FabLabs, Makerspace e Hackuarium (laboratorio biologico) <strong>di</strong><br />
Renens e Fablabs <strong>di</strong> Zurigo.<br />
Yves Leresche è <strong>un</strong> fotografo ben conosciuto per la qualità<br />
dei suoi ritratti. Nelle sue foto viene messa in risalto la<br />
trasmissione e la com<strong>un</strong>icazione del sapere tra insegnanti e<br />
allievi. Per saperne <strong>di</strong> più: www.yvesleresche.ch<br />
Ringraziamo il personale <strong>di</strong> FabLabs, Makerspace e<br />
Hackuarium per la collaborazione.
L’economia <strong>di</strong>gitale richiede <strong>un</strong>a re<strong>di</strong>stribuzione del sapere affinché i meno<br />
istruiti non vengano più lasciati in <strong>di</strong>sparte. I più anziani, le donne e i migranti<br />
devono avere uguale accesso alla formazione continua.<br />
15<br />
In Svizzera c’è tanta istruzione…<br />
Proporzione della popolazione tra i 25 e i 64 anni che<br />
partecipa a formazioni o perfezionamenti<br />
100<br />
100 %<br />
Base Me<strong>di</strong>a<br />
Me<strong>di</strong>a Formazione<br />
Formazione più<br />
più alta<br />
alta<br />
80%<br />
80%<br />
60%<br />
60%<br />
40%<br />
40%<br />
20%<br />
20%<br />
0%<br />
0%<br />
S CH<br />
CH NL<br />
NL FL<br />
FL F D A GB<br />
GB I EU<br />
EU<br />
Fonti: Eurostat 2011, UST 2016<br />
…ma è <strong>di</strong>stribuita in maniera iniqua<br />
La<br />
La partecipazione<br />
partecipazione a formazioni<br />
formazioni e perfezionamenti<br />
perfezionamenti varia<br />
varia<br />
fortemente<br />
fortemente tra<br />
tra le<br />
le persone<br />
persone con<br />
con formazione<br />
formazione base<br />
base o <strong>di</strong>ploma<br />
<strong>di</strong>ploma più<br />
più alti<br />
alti<br />
(<strong>di</strong>fferenza<br />
(<strong>di</strong>fferenza percentuale)<br />
percentuale)<br />
35%<br />
35%<br />
30%<br />
30%<br />
25%<br />
25%<br />
20%<br />
20%<br />
15<br />
15 %<br />
10<br />
10 %<br />
5%<br />
5%<br />
0%<br />
0%<br />
GR<br />
GR B D E EU<br />
EU GB<br />
GB I S F CH<br />
CH<br />
Fonti: Eurostat 2016<br />
Con l’età ci si perfeziona <strong>di</strong> meno<br />
Percentuale Percentuale <strong>di</strong> <strong>di</strong> persone persone che che partecipa partecipa ad ad attività<br />
attività<br />
d’aggiornamento, d’aggiornamento, per per età<br />
età<br />
76,4%<br />
69,6%<br />
67,7 %<br />
57,1%<br />
Un in<strong>di</strong>catore dell’acquisizione <strong>di</strong> sapere<br />
In Svizzera le persone tra i 25 e i 64 anni che seguono <strong>un</strong>a<br />
formazione oltrepassano il 60%. Sembra che solo la Svezia e<br />
il Lussemburgo facciano meglio <strong>di</strong> noi. Ma il confronto<br />
internazionale è <strong>di</strong>fficile da fare per via delle <strong>di</strong>fferenze nei<br />
sistemi <strong>di</strong> formazione, anche per il fatto che le statistiche<br />
considerano ogni forma <strong>di</strong> corso, dal corso privato fino alla<br />
scuola dell’obbligo e quella post-obbligatoria. Dire, come fa<br />
l’UST, che la partecipazione all’insieme <strong>di</strong> queste attività <strong>di</strong><br />
formazione serva da in<strong>di</strong>catore della partecipazione alla<br />
formazione continua, può condurre a sopravvalutare la parte<br />
che quest’ultima vi rappresenta effettivamente.<br />
25–34<br />
35–44<br />
45–54<br />
anni<br />
anni<br />
anni<br />
Fonti: UST, Microcensimento formazione <strong>di</strong> base e formazione continua 2016<br />
Chi è meno istruito gode <strong>di</strong> meno<br />
formazione continua<br />
Perfezionamento sostenuto<br />
Perfezionamento dal<br />
sostenuto datore<br />
dal <strong>di</strong><br />
datore lavoro<br />
<strong>di</strong> lavoro<br />
55–64<br />
anni<br />
I <strong>di</strong>menticati dal perfezionamento<br />
Fa <strong>un</strong> po’ strano leggere che il Consiglio federale fissi come<br />
dovere dello Stato «<strong>di</strong> promuovere soprattutto la formazione<br />
continua dei <strong>di</strong>pendenti pubblici più svantaggiati» (Consiglio<br />
federale, 2007). In realtà, sussistono numerose <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />
accesso: circa l’80% dei 25-34enni ne hanno <strong><strong>di</strong>ritto</strong>, mentre<br />
per gli 55-64enni sono meno del 60%.<br />
Formazione base<br />
31%<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
56%<br />
Più alta<br />
75%<br />
Fonti: UST-Microcensimento formazione continua 2016, UST 2017<br />
I <strong>di</strong>sabili ricevono meno formazione continua<br />
Partecipazione ad almeno <strong>un</strong>a formazione continua informale<br />
senza <strong>di</strong>ploma, tutta la popolazione<br />
10 % 20,4% 28,1%<br />
Persone<br />
Persone<br />
Non-<strong>di</strong>sabili<br />
con grave<br />
<strong>di</strong>sabili in<br />
han<strong>di</strong>cap<br />
totale<br />
Fonti: UST, Rilevazione sulle forze <strong>di</strong> lavoro in Svizzera (RIFOS) 2011<br />
30%<br />
33%<br />
54%<br />
58%<br />
72%<br />
77%<br />
Record <strong>di</strong> iniquità tra chi è bene e male istruito<br />
Ma in Svizzera la meno <strong>di</strong>ffusa è soprattutto la partecipazione<br />
alle formazioni durante l’intero arco della vita, e il<br />
fatto che lo scarto <strong>di</strong> partecipazione, in percentuale, tra<br />
persone che hanno solo <strong>un</strong>a formazione <strong>di</strong> base e quelle con<br />
<strong>di</strong>plomi superiori raggi<strong>un</strong>ga quasi il 35%, <strong>un</strong> vero record.<br />
Meno <strong>di</strong> <strong>un</strong> terzo delle persone con la sola scuola dell’obbligo<br />
beneficia <strong>di</strong> <strong>un</strong>a formazione sostenuta dal datore <strong>di</strong> lavoro,<br />
contro <strong>un</strong> 80% circa <strong>di</strong> uomini al terzo grado d’istruzione.<br />
Migranti e persone con han<strong>di</strong>cap in <strong>di</strong>sparte<br />
Le persone con gravi han<strong>di</strong>cap sono tre volte meno <strong>di</strong> quelle<br />
sane ad avere <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a <strong>un</strong>a formazione, e la metà sull’insieme<br />
degli han<strong>di</strong>cappati. Infine, se oltre il 70% degli svizzeri ha<br />
beneficiato <strong>di</strong> <strong>un</strong>a formazione continua nel 2016, è stato solo<br />
il 60% degli stranieri scolarizzati in Svizzera e il 57% degli<br />
stranieri che non hanno seguito ness<strong>un</strong>a formazione in<br />
Svizzera.
16<br />
Dalle<br />
professioni<br />
Salari più alti, il miglior<br />
rime<strong>di</strong>o contro la crisi<br />
Sono passati <strong>di</strong>eci anni dal crollo <strong>di</strong><br />
borsa dovuto alla speculazione finanziaria<br />
che ha portato alla crisi economica<br />
mon<strong>di</strong>ale. Nell’Unione Europea<br />
la crisi è stata aggravata da <strong>un</strong>a politica<br />
tedesca aggressiva con salari molto<br />
bassi e austerità. In Svizzera la situazione<br />
è peggiorata a causa della politica<br />
del franco forte della BNS che ha<br />
<strong>di</strong>strutto migliaia <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e<br />
imprese. Ma ora la maggior parte dei<br />
Paesi segnala <strong>un</strong>a ripresa. Per la Svizzera<br />
la Seco prevede <strong>un</strong>a crescita del<br />
2,4%. Dietro a quest’entusiasmo si<br />
cela però <strong>un</strong> dato brutale: l’1% <strong>di</strong> popolazione<br />
più ricca si è accaparrato oltre<br />
il 75% del benessere creato dal<br />
2008. Ecco il risultato <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ricerca<br />
effettuata da oltre 100 economisti per<br />
il progetto wid.world. Le società sono<br />
più inique che mai. Anche in Svizzera.<br />
Con la <strong>di</strong>sparità sale anche il numero<br />
degli impieghi precari, la pressione, la<br />
povertà. Ma l’UDC e il PLR non sono<br />
ancora sod<strong>di</strong>sfatti: continuano ad attaccare<br />
i CCL e le assicurazioni sociali<br />
e vogliono imporre, contro la volontà<br />
del popolo, ancora più regali fiscali<br />
per gli azionisti. Gli economisti con<br />
<strong>un</strong> po’ <strong>di</strong> buon senso sanno bene qual<br />
è la miglior contromisura: aumentare<br />
gli stipen<strong>di</strong>. Di almeno il 3%. Rimbocchiamoci<br />
le maniche!<br />
Nell’industria grafica, le trattative devono condurre a <strong>un</strong> buon contratto collettivo. (© Margareta Sommer)<br />
wid.world<br />
Basta con i tagli al<br />
personale Swisscom<br />
Swisscom è <strong>un</strong>’azienda altamente red<strong>di</strong>tizia,<br />
con utili miliardari. Quale proprietario<br />
<strong>di</strong> maggioranza, lo Stato incassa<br />
<strong>di</strong>viden<strong>di</strong> <strong>di</strong> circa 600 milioni <strong>di</strong><br />
franchi. D<strong>un</strong>que non c’è da meravigliarsi<br />
che il Consiglio federale consideri<br />
Swisscom <strong>un</strong>a gallina dalle uova<br />
d’oro e che resti fedele alle sue <strong>di</strong>rettive<br />
sui profitti, le quali generano però<br />
<strong>un</strong>a pressione eccessiva. In seguito<br />
alla trasformazione tecnologica, l’azienda<br />
deve infatti effettuare investimenti<br />
permanenti nelle reti e sviluppare<br />
nuove aree <strong>di</strong> attività. Allo stesso<br />
tempo crollano o fruttano <strong>di</strong> meno<br />
ambiti commerciali tra<strong>di</strong>zionali. La<br />
pressione al risparmio ha portato a<br />
sempre più tagli all’organico che sono<br />
ormai <strong>di</strong>ventati insostenibili per i <strong>di</strong>pendenti.<br />
La Swisscom necessita <strong>di</strong> innovazioni.<br />
Ma come fanno a nascere<br />
innovazioni in <strong>un</strong> ambiente caratterizzato<br />
da demotivazione e rassegnazione?<br />
Hanno raggi<strong>un</strong>to <strong>un</strong>a misura irragionevole<br />
sia la continua pressione<br />
lavorativa, sia l’alto carico <strong>di</strong> lavoro,<br />
sia la paura costante <strong>di</strong> perdere il posto.<br />
Ecco perché <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha lanciato<br />
<strong>un</strong>a petizione all’interno del gruppo<br />
che invita il Consiglio federale a rivedere<br />
imme<strong>di</strong>atamente la sua strategia<br />
aziendale e a fermare così lo smantellamento<br />
dei posti <strong>di</strong> lavoro. (F. Schori)<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/telecom/swisscom/<br />
stoptagliswisscom/
«Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> passo importante per contrastare il libero<br />
arbitrio negli aumenti salariali» David Roth<br />
17<br />
Calcolatore salariale Posta:<br />
è arrivata la trasparenza!<br />
Le trattative salariali 2018 hanno portato a <strong>un</strong> accordo<br />
complesso ma equo. Con questo calcolatore salariale,<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ti offre <strong>un</strong> modo semplice per verificare se<br />
il tuo aumento è stato calcolato in maniera corretta.<br />
hanno utilizzato già questo nuovo<br />
strumento, a fine aprile, quando questo<br />
articolo è stato scritto.<br />
Semplice da usare<br />
Questo rappresenta <strong>un</strong> importantissimo<br />
passo verso <strong>un</strong>a maggiore trasparenza<br />
e contro il libero arbitrio negli<br />
aumenti salariali. Infatti, finora i capi<br />
potevano addurre la complessità del<br />
sistema salariale per negare spesso<br />
degli aumenti salariali in<strong>di</strong>viduali a<br />
<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ga data. Grazie al calcolatore<br />
salariale, adesso <strong>tutti</strong> possono<br />
calcolare fino all’ultimo centesimo<br />
quanti sol<strong>di</strong> i superiori hanno a <strong>di</strong>sposizione,<br />
per <strong>un</strong> posto a tempo pieno,<br />
da concedere come aumento in<strong>di</strong>viduale.<br />
Su www.<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.<br />
ch/salario18<br />
<strong>un</strong>a semplice interfaccia<br />
permette<br />
migliaia <strong>di</strong> combinazioni.<br />
(© <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>)<br />
È giusto il mio aumento salariale?<br />
Quanti sol<strong>di</strong> ha a <strong>di</strong>sposizione il mio<br />
superiore per concedere aumenti in<strong>di</strong>viduali?<br />
Tutte queste domande dei <strong>di</strong>pendenti<br />
della Posta, <strong>di</strong> AutoPostale,<br />
degli impren<strong>di</strong>tori postali, <strong>di</strong> IMS e<br />
SPS adesso trovano risposte chiare.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha elaborato per questi lavoratori<br />
<strong>un</strong> calcolatore salariale che conteggia<br />
l’aumento salariale personale.<br />
In esso vengono visualizzate esattamente<br />
le tre <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> aumenti<br />
salariali. Il risultato è sud<strong>di</strong>viso<br />
in parte obbligatoria, possibile aumento<br />
in<strong>di</strong>viduale e pagamento <strong>un</strong>a<br />
tantum a cui i <strong>di</strong>pendenti hanno <strong><strong>di</strong>ritto</strong>.<br />
Dietro <strong>un</strong>’interfaccia semplicissima,<br />
si celano migliaia <strong>di</strong> combinazioni.<br />
Vengono considerati la collocazione<br />
nella fascia salariale, il livello salariale,<br />
la regione salariale e la relativa <strong>di</strong>tta<br />
<strong>di</strong> ass<strong>un</strong>zione. Più <strong>di</strong> duemila persone<br />
Più siamo, più forza abbiamo<br />
Chi sul calcolatore salariale prova <strong>di</strong>verse<br />
varianti e confronta le varie <strong>di</strong>tte<br />
tra loro, noterà subito che sono stati<br />
raggi<strong>un</strong>ti accor<strong>di</strong> salariali molto <strong>di</strong>versi.<br />
Quello che salta agli occhi è che più<br />
forte è <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>, migliore è l’accordo<br />
salariale raggi<strong>un</strong>to. (David Roth)<br />
Per realizzare questo calcolatore,<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha chiesto i dati alla Posta.<br />
Purtroppo, in <strong>un</strong> primo tempo<br />
la Posta ha fornito numeri sbagliati<br />
per IMS e AutoPostale. La Posta si è<br />
scusata per questo errore. Dal 23<br />
aprile sono state inserite nel calcolatore<br />
le cifre corrette. Chi ha calcolato<br />
il proprio aumento salariale<br />
prima <strong>di</strong> questa data, deve quin<strong>di</strong><br />
compilare nuovamente il calcolatore<br />
salariale e rifare il conteggio.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/salario18<br />
Anche lo Stato è<br />
chiamato a rispondere<br />
C’è <strong>un</strong> urgente bisogno <strong>di</strong> formazione<br />
e perfezionamento. I profili professionali<br />
cambiano alla velocità della luce.<br />
Questo può avere due brutte conseguenze:<br />
da <strong>un</strong>a parte le persone che<br />
perdono la propria competitività e con<br />
ciò le prospettive professionali. Dall’altra<br />
le aziende che a causa della mancanza<br />
<strong>di</strong> forza lavoro specializzata sul<br />
mercato non trova più il personale<br />
adatto. Nel giro <strong>di</strong> <strong>un</strong> anno <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> è<br />
riuscito a rafforzare la formazione e il<br />
perfezionamento prima nel CCL S<strong>un</strong>rise<br />
e poi a introdurlo come <strong>un</strong> vero <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
nel CCL Swisscom. Anche le<br />
aziende <strong>di</strong> altri settori si rendono sempre<br />
più conto che devono fare <strong>di</strong> più.<br />
Per fare <strong>un</strong> esempio, il potenziamento<br />
della formazione e del perfezionamento<br />
è <strong>un</strong> tema centrale anche nell’attuale<br />
rinegoziazione del CCL dell’industria<br />
metalmeccanica ed elettrica.<br />
Questo appello non vale soltanto per i<br />
partner sociali ma anche per lo Stato.<br />
Esso dovrebbe infatti rafforzare la formazione<br />
e l’aggiornamento attraverso l’assicurazione<br />
<strong>di</strong>soccupazione, in modo che<br />
le persone siano preparate già prima <strong>di</strong><br />
perdere l’impiego – e ancor più dopo.<br />
Nonostante <strong>tutti</strong> gli sforzi, ci saranno<br />
sempre persone che fanno più fatica<br />
sul mercato del lavoro. E qui esiste<br />
<strong>un</strong> <strong>un</strong>ico antidoto: il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> al lavoro.<br />
Giorgio Par<strong>di</strong>ni è responsabile del settore ITC
18<br />
Dalle<br />
professioni<br />
«Il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla formazione continua è la sola risposta possibile<br />
per contrastare la <strong>di</strong>gitalizzazione nella logistica» Matteo Antonini<br />
No alla settimana <strong>di</strong> sei giorni<br />
No al lavoro su chiamata<br />
Di fronte alle sempre più frequente richieste <strong>di</strong> lavoro flessibile,<br />
i lavoratori possono rifiutarsi <strong>di</strong> dare il loro consenso. La legge li<br />
tutela, così come è possibile richiedere l’indennità <strong>di</strong> picchetto.<br />
I datori <strong>di</strong> lavoro tentano <strong>di</strong> impiegare<br />
i loro collaboratori in modo sempre<br />
più flessibile facendolo figurare come<br />
<strong>un</strong>a prassi del tutto normale. È possibile<br />
opporsi a tutto questo con mezzi<br />
semplici e senza temere conseguenze<br />
negative.<br />
Nel settore della logistica ci si sta<br />
attualmente adoperando per imporre<br />
a <strong>un</strong> numero sempre maggiore <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<br />
la settimana <strong>di</strong> sei giorni lavorativi.<br />
Molti non sanno che possono<br />
negare il loro consenso.<br />
Perché <strong>di</strong>re no<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> sconsiglia in linea <strong>di</strong> massima<br />
<strong>di</strong> dare il consenso. Poiché le conseguenze<br />
negative <strong>di</strong> <strong>un</strong>a settimana <strong>di</strong><br />
sei giorni sono evidenti:<br />
– Sarà sempre più <strong>di</strong>fficile pianificare<br />
la vita privata.<br />
– Aumenterà ancor più il già elevato<br />
carico fisico.<br />
Proprio per questi motivi la legge tutela<br />
i lavoratori. Essi possono <strong>di</strong>re no<br />
alla settimana <strong>di</strong> sei giorni lavorativi.<br />
Se desideri continuare a lavorare cinque<br />
giorni la settimana, puoi rifiutarti<br />
<strong>di</strong> sottoscrivere la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />
consenso necessaria (or<strong>di</strong>nanza Legge<br />
sul lavoro, articolo 20). Sei dalla parte<br />
della ragione. Molti non sono tuttavia<br />
consapevoli <strong>di</strong> avere questa possibilità.<br />
Spesso i superiori presentano gli<br />
accor<strong>di</strong> come <strong>un</strong>a mera formalità. A<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> si rivolgono spesso anche<br />
persone sottoposte a pressione affinché<br />
sottoscrivano tali accor<strong>di</strong>. Questo<br />
è assolutamente inammissibile ed è<br />
necessario che gli interessati si rivolgano<br />
imme<strong>di</strong>atamente a <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.<br />
Abuso del servizio <strong>di</strong> picchetto<br />
Ancor più intollerabile è il mancato rispetto<br />
delle regole del servizio <strong>di</strong> picchetto.<br />
Chi è <strong>di</strong> picchetto può essere<br />
chiamato a lavorare in tempi brevi. Per<br />
questa <strong>di</strong>sponibilità il datore <strong>di</strong> lavoro<br />
paga <strong>un</strong>’indennità. Sempre più spesso<br />
le aziende tentano <strong>di</strong> risparmiare impiegando<br />
a breve termine le persone<br />
anche senza <strong>un</strong>’indennità <strong>di</strong> picchetto.<br />
Nel settore della logistica si tratta<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong> inammissibile lavoro a chiamata.<br />
Il servizio <strong>di</strong> picchetto è stato appositamente<br />
creato per far fronte a urgenti<br />
interventi al <strong>di</strong> fuori dei normali<br />
orari <strong>di</strong> lavoro. Chi viene chiamato a<br />
sostituire qualc<strong>un</strong>o al lavoro con poco<br />
preavviso, danneggia sé stesso ma anche<br />
i suoi colleghi. (David Roth).<br />
Nella logistica, si prova a imporre la settimana lavorativa <strong>di</strong> sei giorni. (© xavierarnau/iStock)<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/logistica<br />
Mostrarsi socialmente<br />
responsabili<br />
Il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a <strong>un</strong>a formazione continua è<br />
la sola risposta possibile per contrastare<br />
l’impatto della <strong>di</strong>gitalizzazione<br />
sulle professioni della logistica. Non<br />
parliamo della robotizzazione, che ha<br />
già largamente fatto il suo corso. Parliamo<br />
della <strong>di</strong>gitalizzazione del modo<br />
lavorativo, dell’industria 4.0, dell’uberizzazione<br />
della società. In mancanza<br />
<strong>di</strong> sbocchi professionali in <strong>un</strong> altro<br />
nuovo settore come durante le ultime<br />
rivoluzioni industriali, il personale<br />
dovrà d<strong>un</strong>que continuare a formarsi<br />
durante tutto il percorso professionale.<br />
Le risorse per poterlo fare (tempo e<br />
sol<strong>di</strong>) dovranno essere messe a <strong>di</strong>sposizione<br />
delle aziende che potranno<br />
così mostrarsi socialmente responsabili.<br />
Ugualmente toccati da questi<br />
cambiamenti sono i cosiddetti colletti<br />
bianchi, i cui posti <strong>di</strong> lavoro sono messi<br />
in pericolo dallo sviluppo dell’intelligenza<br />
semantica e dagli algoritmi.<br />
Parliamoci chiaro: sarà <strong>di</strong>fficile trasformare<br />
<strong>un</strong> postino in <strong>un</strong> ingegnere,<br />
<strong>un</strong> collaboratore delle risorse umane<br />
in <strong>un</strong> progettista industriale, ecc. In<br />
ogni caso ci sarà bisogno, me<strong>di</strong>amente,<br />
<strong>di</strong> meno personale o <strong>di</strong> più personale<br />
in determinate fasce orarie. In realtà<br />
questa transizione sarà ancora più<br />
brutale senza <strong>un</strong>a formazione continua<br />
costante che obblighi le aziende a<br />
pianificare i loro bisogni futuri partendo<br />
dai propri collaboratori, includendoli<br />
nel cambiamento.<br />
Matteo Antonini è membro del Comitato Direttivo<br />
e responsabile del settore Logistica
«Non sarà sufficiente andare alle trattative con <strong>un</strong>a delegazione<br />
combattiva, ma serve il sostegno <strong>di</strong> <strong>tutti</strong>» Angelo Zanetti<br />
19<br />
Nel settore dell’industria grafica, i lavoratori<br />
fanno sacrifici da anni, senza ricevere ness<strong>un</strong>a<br />
considerazione.<br />
(© <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>/Margareta Sommer)<br />
Il contratto collettivo, garanzia <strong>di</strong><br />
buone con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro<br />
L’associazione padronale viscom ha <strong>di</strong>sdetto il Contratto Collettivo<br />
<strong>di</strong> Lavoro per l’industria grafica, che scadrà così il prossimo<br />
31 <strong>di</strong>cembre. Nel frattempo sono già state pianificate quattro<br />
giornate <strong>di</strong> trattative, fra giugno e novembre.<br />
Il Contratto Collettivo <strong>di</strong> Lavoro (CCL),<br />
<strong>di</strong> carattere nazionale, riguarda qualcosa<br />
come 450 aziende che impiegano<br />
circa 4000 <strong>di</strong>pendenti. Senza dubbio<br />
<strong>un</strong> importante strumento <strong>di</strong> regolazione<br />
delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro per <strong>un</strong><br />
settore che è in continua trasformazione.<br />
Negli ultimi tre anni non sono<br />
mancate fusioni fra piccole aziende,<br />
chiusure o anche fallimenti, ma nel<br />
contempo vi sono aziende e gruppi<br />
che continuano a investire forti somme<br />
<strong>di</strong> denaro. Ecco quin<strong>di</strong> che siamo<br />
pronti a <strong>di</strong>fendere con i denti ogni tentativo<br />
<strong>di</strong> ulteriore smantellamento<br />
delle attuali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro. Anche<br />
perché, in occasione del sondaggio<br />
effettuato dalla nostra <strong>di</strong>visione<br />
nell’aut<strong>un</strong>no scorso, è emerso chiaramente<br />
come i colleghi continuino a<br />
dare (in flessibilità, in impegno, in<br />
professionalità, in lavoro gratuito per<br />
coloro che lavorano 42 ore settimanali)<br />
senza però ricevere realmente nulla<br />
in cambio, come ad esempio <strong>un</strong> aumento<br />
salariale. Dopo anni in cui il costo<br />
delle vita è stato negativo, con il<br />
2017 è iniziata <strong>un</strong>a nuova fase positiva<br />
ma i salari dei colleghi sono infatti rimasti<br />
al palo. Particolare attenzione a<br />
questo rinnovo verrà pure dato all’aspetto<br />
delle formazione continua. Il<br />
CCL prevede già oggi delle buone <strong>di</strong>sposizioni,<br />
se pensiamo a quanto offre<br />
Helias. Ma vi è certamente margine <strong>di</strong><br />
miglioramento, in particolare per<br />
quel che riguarda l’applicazione <strong>di</strong><br />
queste misure.<br />
Ritornare al partenariato sociale<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> sarà però impegnato anche<br />
in quelle aziende che hanno deciso <strong>di</strong><br />
abbandonare il partenariato sociale. E<br />
fra queste troviamo Orell Füssli, Swissprinters,<br />
senza <strong>di</strong>menticare Tame<strong>di</strong>a<br />
che sta <strong>di</strong>ventando sempre più monopolista<br />
nel settore della stampa dei<br />
giornali dopo la chiusura <strong>di</strong> Ringier<br />
Print ad Adligenswil e la conseguente<br />
ripresa dei loro giornali e quoti<strong>di</strong>ani.<br />
Ed è chiaro che senza CCL cadono le<br />
garanzie <strong>di</strong> avere delle buone con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> lavoro. Per questo, da subito,<br />
ci battiamo, a fianco dei lavoratori, affinché<br />
queste aziende ritornino sui<br />
loro passi. In occasioni come questa, i<br />
lavoratori sottoposti al CCL rivestono<br />
<strong>un</strong> ruolo fondamentale.<br />
Solidarietà e partecipazione<br />
Poiché non sarà sufficiente andare al<br />
tavolo delle trattative con delle riven<strong>di</strong>cazioni<br />
e <strong>un</strong>a delegazione compatta<br />
e combattiva, ma sarà necessario il<br />
sostegno e la partecipazione <strong>di</strong> <strong>tutti</strong><br />
coloro che lavorano in queste<br />
450 aziende. E partecipazione significa<br />
concretamente solidarizzare con i<br />
colleghi in azienda. Significa prendersi<br />
il tempo per <strong>di</strong>scutere dei risultati<br />
interme<strong>di</strong> delle trattative. È infatti<br />
prassi che a ogni tornata <strong>di</strong> negoziazione<br />
farà seguito <strong>un</strong>a newsletter. Significa<br />
poi partecipare ad assemblee o<br />
ad azioni che il gruppo <strong>di</strong> accompagnamento<br />
del CCL metterà in atto. C’è<br />
insomma bisogno <strong>di</strong> solidarietà.<br />
(Angelo Zanetti)<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/industriagrafica-e-stampa-<strong>di</strong>-imballaggi
20<br />
Dalle<br />
professioni<br />
«Non si tratta <strong>di</strong> tirocinio: siamo <strong>di</strong> fronte a<br />
<strong>un</strong> evidente sfruttamento dei giovani» Dominik Fitze<br />
Stage prima dell’appren<strong>di</strong>stato?<br />
In alc<strong>un</strong>i settori commerciali, si sta <strong>di</strong>ffondendo la pessima<br />
abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> far svolgere <strong>un</strong> periodo <strong>di</strong> tirocinio a giovani che<br />
non hanno ancora concluso l’appren<strong>di</strong>stato. Questa pratica<br />
nasconde spesso casi <strong>di</strong> sfruttamento.<br />
formazione e <strong>un</strong> salario <strong>di</strong> 900 franchi<br />
al mese, dovevano svolgere lo stesso<br />
lavoro come <strong>un</strong> professionista qualificato.<br />
E senza la garanzia <strong>di</strong> <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
Una delle due giovani solo sei<br />
mesi dopo è venuta a sapere che per le<br />
cinque tirocinanti c’erano a <strong>di</strong>sposizione<br />
soltanto due posti d‘appren<strong>di</strong>stato.<br />
In teoria, <strong>un</strong> praticantato («stage») dovrebbe<br />
servire per entrare nel mondo<br />
del lavoro dopo <strong>un</strong> percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> o<br />
<strong>un</strong> appren<strong>di</strong>stato. Ma negli ultimi<br />
anni si sta <strong>di</strong>ffondendo <strong>un</strong> nuovo fenomeno:<br />
il tirocinio prima dell’appren<strong>di</strong>stato.<br />
I giovani vengono impiegati in<br />
azienda fino a <strong>un</strong> anno intero, a basso<br />
costo, a quanto pare per conoscere la<br />
professione. Soprattutto nel sociale e<br />
nella sanità, ma anche presso i parrucchieri,<br />
sempre più spesso viene chiesto<br />
ai ragazzi <strong>di</strong> assolvere <strong>un</strong> praticantato<br />
già prima dell’appren<strong>di</strong>stato.<br />
Un caso emblematico<br />
Questi praticantati sono parecchio<br />
impegnativi. L’estate scorsa per esempio<br />
due giovani donne hanno raccontato<br />
(sul giornale sindacale «work») le<br />
loro con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro come tirocinanti<br />
in <strong>un</strong> asilo nido. A 16 anni, senza<br />
Un premio ai peggiori<br />
Qui non si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a formazione. Le<br />
due ragazze non hanno né ricevuto<br />
istruzioni, né frequentato <strong>un</strong>a scuola,<br />
e non avevano ness<strong>un</strong> obiettivo d’appren<strong>di</strong>mento.<br />
In seguito a casi del genere,<br />
la gioventù <strong>di</strong> Unia ha lanciato<br />
<strong>un</strong>a campagna contro questi tirocini<br />
pre-appren<strong>di</strong>stato che a novembre è<br />
culminata con l’assegnazione dell’Apprentice<br />
Simply Ignored Award (A.S.I)<br />
a <strong>un</strong> negozio <strong>di</strong> parrucchiere. Questo<br />
negozio chiede a <strong>tutti</strong> i futuri appren<strong>di</strong>sti<br />
<strong>di</strong> lavorare <strong>un</strong> anno gratis come<br />
tirocinanti senza la garanzia <strong>di</strong> <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
Ma non finisce qui: infatti<br />
chi assolve l’appren<strong>di</strong>stato presso<br />
<strong>un</strong> altro parrucchiere, deve al primo<br />
1.500 franchi per la pres<strong>un</strong>ta formazione.<br />
È lampante che qui siamo <strong>di</strong><br />
fronte a <strong>un</strong> mero sfruttamento dei giovani.<br />
E nei settori <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>? Qui non sono<br />
ancora molto <strong>di</strong>ffusi questi praticantati.<br />
Nel Gruppo d’Interesse giovani<br />
(che rappresenta gli interessi degli <strong>un</strong>der<br />
31), come in tutte le sue <strong>di</strong>visioni,<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> lotta affinché non attecchiscano<br />
queste con<strong>di</strong>zioni antisociali e<br />
<strong>di</strong> sfruttamento. (Dominik Fitze)<br />
Lavorare con le stesse mansioni del personale qualificato, a 900 franchi al mese. (© fotolia)<br />
L’articolo del giornale «work»:<br />
bit.ly/2rhtiPf<br />
Quando la formazione<br />
è <strong>un</strong> valore in sé<br />
Quando il lavoro non viene soltanto<br />
imposto, ma fai tua la tua professione,<br />
allora l’attività che svolgiamo per guadagnarci<br />
da vivere all’improvviso assume<br />
<strong>un</strong>’altra importanza. Non si lavora<br />
per i sol<strong>di</strong>, ma si mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
le proprie capacità per <strong>un</strong> salario. Che<br />
enorme <strong>di</strong>fferenza!<br />
Dalla fondazione della Federazione<br />
Svizzera dei Tipografi nel 1858, la formazione<br />
<strong>di</strong> base dell’industria grafica<br />
è sempre stata negoziata, elaborata in<br />
maniera paritetica, e realizzata da <strong>un</strong>a<br />
collaborazione tra lavoratori e datori<br />
<strong>di</strong> lavoro del settore. Questo vuol <strong>di</strong>re<br />
che i professionisti partecipano alla<br />
decisione su cosa debba essere insegnato<br />
nei loro appren<strong>di</strong>stati professionali,<br />
come per esempio quello del<br />
tecnologo <strong>di</strong> stampa o nel nuovo profilo<br />
dell’interactive me<strong>di</strong>a designer. In<br />
questo modo non viene solo dettato<br />
cosa va fatto, ma ci creiamo e fissiamo<br />
da soli le possibilità e i limiti del nostro<br />
mestiere. Così in qualità <strong>di</strong> professionisti<br />
possiamo dare il nostro importante<br />
contributo al futuro del<br />
nostro mondo del lavoro.<br />
Alla fine, ne approfittano anche le<br />
aziende. A prima vista esse hanno<br />
meno potere, ma in realtà <strong>di</strong>spongono<br />
nel loro settore <strong>di</strong> professionisti che<br />
ampliano autonomamente il proprio<br />
mestiere facendolo prosperare giorno<br />
dopo giorno.<br />
Michael Moser, segretario centrale settore Me<strong>di</strong>a<br />
Per informazioni: www.pbs-opf.ch
«In <strong>un</strong> futuro CCL, si dovrà prevedere <strong>un</strong>a protezione contro<br />
il licenziamento dei lavoratori più anziani» Marianne, impiegata Swisscom<br />
21<br />
Un <strong>di</strong>ploma, meglio<br />
tar<strong>di</strong> che mai<br />
Sei <strong>un</strong> migrante, senza qualifica, lavori<br />
già da tanti anni nella stessa azienda<br />
e adesso avresti voglia <strong>di</strong> prenderti <strong>un</strong><br />
<strong>di</strong>ploma professionale? La formazione<br />
<strong>di</strong> recupero prevista dall’art. 32<br />
OFPr te lo permette! Essa si rivolge a<br />
<strong>tutti</strong> gli adulti che per esempio per motivi<br />
familiari o <strong>di</strong> età non possono più<br />
fare <strong>un</strong> appren<strong>di</strong>stato ma che sono com<strong>un</strong>que<br />
interessati a <strong>un</strong>a formazione<br />
completa con attestato federale <strong>di</strong> capacità<br />
(AFC). Un esempio: alla data<br />
dell’esame federale <strong>un</strong>a persona deve<br />
aver accumulato almeno cinque anni<br />
<strong>di</strong> esperienza professionale in <strong>un</strong>’azienda<br />
come la Posta, <strong>di</strong> cui tre nel settore<br />
logistico. In questo caso la persona<br />
in soli due anni può conseguire il<br />
<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> addetto alla logistica nella<br />
<strong>di</strong>stribuzione. Come esperienza professionale<br />
vale la somma <strong>di</strong> tutte le attività<br />
professionali svolte e comprovate<br />
in ambito logistico. E le formazioni<br />
base già assolte possono essere computate<br />
a questi fini. L’Ufficio della formazione<br />
professionale del cantone <strong>di</strong><br />
residenza decide sull’ammissione alla<br />
procedura <strong>di</strong> qualifica. Diverse scuole<br />
professionali offrono questi corsi <strong>di</strong><br />
formazione. Un ottimo affare! Cogli<br />
l’occasione e parlane con il tuo datore<br />
<strong>di</strong> lavoro! Noi ti aiutiamo volentieri. Il<br />
sito www.svbl.ch/it/ ti offre <strong>un</strong>a panoramica<br />
delle varie possibilità.<br />
Patrizia Mor<strong>di</strong>ni è responsabile per le pari opport<strong>un</strong>ità<br />
e membro del Comitato Direttivo<br />
Swisscom, i <strong>di</strong>ritti dei lavoratori<br />
vanno in tournée<br />
Per la prima volta <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> ha organizzato <strong>un</strong> «roadshow CCL»<br />
per presentare e precisare, durante gli incontri previsti per<br />
tutto <strong>un</strong> mese, le <strong>di</strong>sposizioni del nuovo contratto collettivo <strong>di</strong><br />
lavoro Swisscom che entrerà in vigore il 1° luglio 2018. Tra queste<br />
figura il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a cinque giorni <strong>di</strong> formazione all’anno.<br />
Lo scorso 3 aprile, a Liebefeld vicino a<br />
Berna, 19 persone hanno partecipato<br />
all’ultimo <strong>di</strong> questi circa 30 incontri,<br />
sotto forma <strong>di</strong> <strong>un</strong> «roadshow CCL» da<br />
Berna a Basilea, Bellinzona, Losanna,<br />
Bienne, Friborgo, Lucerna, Th<strong>un</strong>, Coira,<br />
Ginevra, Zurigo o Sion, per presentare<br />
le novità del CCL Swisscom che<br />
entrerà in vigore il prossimo 1° luglio.<br />
Complessivamente, circa 250 impiegati<br />
hanno potuto esprimere la propria<br />
voce sullo sviluppo futuro del CCL<br />
e apportare delle proposte e appoggiare<br />
quelle che sono sembrate più pertinenti.<br />
Diritto alla formazione<br />
Ma non tutto è stato regolato. Il nuovo<br />
<strong><strong>di</strong>ritto</strong> a cinque giorni <strong>di</strong> formazione<br />
all’anno per <strong>tutti</strong> i <strong>di</strong>pendenti potrà<br />
essere invocato soltanto a partire dal<br />
gennaio 2019. Fino a quella data converrà<br />
ancora definire meglio il criterio<br />
dell’impiegabilità che dà <strong><strong>di</strong>ritto</strong> a queste<br />
formazioni. Dipenderà dal tipo <strong>di</strong><br />
formazione che giustifica i cinque<br />
giorni, <strong>un</strong> vantaggio <strong>di</strong> cui però non<br />
beneficiano gli appren<strong>di</strong>sti. Questa <strong>di</strong>sposizione<br />
è all’avanguar<strong>di</strong>a dal momento<br />
che ness<strong>un</strong> altro CCL in Svizzera<br />
prevede <strong>un</strong> tale <strong><strong>di</strong>ritto</strong>.<br />
Diritto alle vacanze<br />
Il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alle vacanze aumenta in maniera<br />
scaglionata dopo i 35 anni. Inoltre<br />
il CCL prevede <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla non<br />
raggi<strong>un</strong>gibilità durante il tempo libero.<br />
Il congedo <strong>di</strong> maternità passa da 17<br />
a 18 settimane e i padri avranno <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
a tre settimane <strong>di</strong> congedo anziché a<br />
due. Il CCL prevede anche <strong>un</strong>a migliore<br />
protezione contro il licenziamento<br />
per i rappresentanti del personale e<br />
dei sindacati.<br />
La parola ai lavoratori<br />
Positivo il riscontro degli impiegati<br />
Swisscom. Georg apprezza «il contatto<br />
<strong>di</strong>retto con il sindacato» che questi incontri<br />
permettono. Si rammarica invece<br />
del fatto che la formazione continua<br />
sia destinata soprattutto ai<br />
giovani: «non veniamo più considerati<br />
né sollecitati, quando invece ne avremmo<br />
bisogno almeno quanto i giovani,<br />
se non <strong>di</strong> più». Marianne pensa sia necessario<br />
prevedere, in <strong>un</strong> futuro CCL,<br />
<strong>un</strong>a protezione contro il licenziamento<br />
dei lavoratori più anziani, «perché<br />
siccome sono i più cari, sono i primi a<br />
saltare». Lei confida anche in <strong>un</strong>a migliore<br />
regolazione del home office, in<br />
accordo con i partner sociali, per mettere<br />
fine alle «<strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> trattamento»<br />
in questo ambito. Daniel è <strong>di</strong>spiaciuto<br />
dell’insufficiente chiarezza<br />
attorno alla formazione continua,<br />
dove non sa se vi è inclusa anche <strong>un</strong>a<br />
riconversione professionale.<br />
(Sylvie Fischer)<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/telecom/swisscom/<br />
Più <strong>di</strong> 250 impiegati Swisscom hanno apprezzato le novità del CCL. (© Alexander Egger)
22 Politica<br />
Quale formazione<br />
per l’era <strong>di</strong>gitale?<br />
Le cose si muovono velocemente.<br />
Fin troppo velocemente.<br />
Soprattutto nel mondo<br />
del lavoro. Il sistema<br />
educativo, dalla scuola alla<br />
formazione continua, deve<br />
adattarsi rapidamente, a<br />
rischio <strong>di</strong> «bruciare» le generazioni<br />
attuali e future <strong>di</strong><br />
lavoratori. Ma quali sono le<br />
competenze e gli strumenti<br />
da acquisire in questi giorni?<br />
Qual è il ruolo dei sindacati<br />
in questa transizione?<br />
Testo: Marc Rezzonico<br />
Foto: Johan Mouchet/<strong>un</strong>splash<br />
Ci sono due mo<strong>di</strong> per rispondere a<br />
queste domande: leggere gli innumerevoli<br />
stu<strong>di</strong>, statistiche e articoli<br />
de<strong>di</strong>cati alla formazione nell’era <strong>di</strong>gitale;<br />
oppure, come Platone nella<br />
sua allegoria della caverna, approfittare<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong>a fonte <strong>di</strong> luce per vedere<br />
le ombre contro le pareti e gradualmente<br />
dedurre ciò che sta accadendo.<br />
Scegliamo la seconda possibilità,<br />
e la luce la accenderemo con... il<br />
tuo Curriculum Vitae!<br />
Il para<strong>di</strong>gma del CV<br />
La formazione, il lavoro, la tecnologia<br />
e la <strong>di</strong>gitalizzazione seguono<br />
percorsi paralleli. Ma questi percorsi<br />
capita che si incrociano lo stesso,<br />
in <strong>un</strong> luogo molto preciso, e anche<br />
regolarmente: negli uffici <strong>di</strong> reclutamento.<br />
Il Curriculum Vitae<br />
racconta il passato,<br />
non il futuro<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong> can<strong>di</strong>dato<br />
Chi meglio dei «recruiters» può spiegare<br />
cosa esige il mondo professionale,<br />
quali sono gli obiettivi formativi<br />
pertinenti, le tecnologie e le<br />
competenze essenziali o necessarie?<br />
Al centro del lavoro dei selezionatori<br />
c’è il Curriculum Vitae, il CV.<br />
«I CV sono terribili», ha spiegato<br />
Laszlo Bock, ex manager delle risorse<br />
umane <strong>di</strong> Google. «Perché non<br />
danno <strong>un</strong>’idea della persona nell’insieme.<br />
Nel migliore dei casi, <strong>di</strong>cono
La formazione nell’era <strong>di</strong>gitale deve (ri)valorizzare <strong>tutti</strong> i tipi <strong>di</strong> intelligenza per rendere <strong>tutti</strong> gli<br />
in<strong>di</strong>vidui uguali nella capacità <strong>di</strong> adattarsi e costruire nuovi percorsi professionali per affrontare<br />
il nuovo mondo del lavoro. Una formazione in cui le note <strong>di</strong> francese, matematica o italiano non<br />
devono più pregiu<strong>di</strong>care le future opport<strong>un</strong>ità professionali <strong>di</strong> <strong>un</strong> in<strong>di</strong>viduo.<br />
23<br />
ciò che qualc<strong>un</strong>o ha fatto in passato,<br />
ma non ciò che è in grado <strong>di</strong> fare ora<br />
e soprattutto in futuro. Il CV non<br />
<strong>di</strong>ce molto nemmeno sulla personalità,<br />
sul carattere, sulla capacità <strong>di</strong><br />
persuasione e <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione e<br />
sulle competenze generali <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
can<strong>di</strong>dato».<br />
Le aziende sono consapevoli <strong>di</strong><br />
questi limiti e del rischio <strong>di</strong> lasciarsi<br />
sfuggire can<strong>di</strong>dati vali<strong>di</strong>. Allora cercano<br />
altri mo<strong>di</strong> per reclutare. Alc<strong>un</strong>e<br />
hanno iniziato a introdurre dei test<br />
della personalità nel processo <strong>di</strong> ass<strong>un</strong>zione.<br />
Altre, sviluppano software<br />
sempre più sofisticati per identificare<br />
le competenze ricercate. Poi c’è il<br />
caso <strong>di</strong> Unilever, <strong>un</strong> gigante dei prodotti<br />
<strong>di</strong> consumo, che ha ad<strong>di</strong>rittura<br />
smesso <strong>di</strong> chiedere agli studenti il<br />
CV per concentrarsi su <strong>un</strong>a combinazione<br />
<strong>di</strong> valutazioni, che vanno al<br />
gioco alle video interviste, fino agli<br />
esercizi <strong>di</strong> risoluzione <strong>di</strong> problemi.<br />
Qui finisce la brillante carriera del<br />
CV così come lo conosciamo…<br />
Al suo posto ecco <strong>un</strong> file <strong>di</strong>gitale.<br />
Gli algoritmi lo analizzeranno,<br />
<strong>un</strong>itamente ai social me<strong>di</strong>a dell’utente,<br />
per «abbinare» i posti <strong>di</strong> lavoro<br />
liberi con i profili <strong>di</strong> utenti ideali,<br />
e inviteranno quest’ultimi a fare a<br />
proporsi per l’impiego. Steve Goodman,<br />
CEO del produttore <strong>di</strong> software<br />
per le risorse umane Restless<br />
Ban<strong>di</strong>t, è convinto: «Nel prossimo<br />
futuro, sarà il lavoro a trovare il<br />
can<strong>di</strong>dato».<br />
In sintesi, ci sono due fenomeni<br />
da rilevare. Primo: l’interesse dei<br />
selezionatori si è spostato dal passato<br />
del can<strong>di</strong>dato al suo potenziale<br />
per il futuro. Secondo: non è più il<br />
can<strong>di</strong>dato che cercherà l’opport<strong>un</strong>ità<br />
<strong>di</strong> ass<strong>un</strong>zione, ma il contrario.<br />
I reclutatori <strong>di</strong>rigono il traffico, i<br />
sindacati accompagnano i lavoratori<br />
Osserviamo ora questi fatti <strong>di</strong> attualità:<br />
– Oggi possono bastare cinque anni<br />
perché <strong>un</strong> embrione tecnologico,<br />
<strong>un</strong>a nuova professione o <strong>un</strong>a teoria<br />
economica <strong>di</strong>ventino realtà<br />
quoti<strong>di</strong>ane. Pensiamo, ad esempio,<br />
alle criptomonete, all’economia<br />
delle piattaforme o a professioni<br />
come il Big Data Architect e<br />
il maestro <strong>di</strong> Zumba!<br />
– Nel 2016, in Svizzera, quasi l’80%<br />
dei giovani tra i 25 e i 34 anni ha<br />
seguito <strong>un</strong>a formazione continua<br />
negli ultimi 12 mesi. Questa cifra<br />
è del 69% per le persone <strong>di</strong> età<br />
compresa tra 35 e 54 anni e del<br />
57% per quelle <strong>di</strong> età compresa tra<br />
55 e 64 anni.<br />
– Secondo l’ultimo rapporto Deloitte,<br />
la durata <strong>di</strong> vita delle competenze<br />
professionali è passata da 30<br />
anni negli Anni Ottanta a soli cinque<br />
anni nel 2015.<br />
– La riqualificazione o il riorientamento<br />
professionale riguardano<br />
circa il 30% dei lavoratori <strong>di</strong> tutte<br />
le età, ma... ben il 42% dei minori<br />
<strong>di</strong> 30 anni!<br />
– In Svizzera, tra le varie formazioni<br />
professionali, esiste ora quella <strong>di</strong><br />
«Solarteur». L’installatore solare è<br />
qualificato per coor<strong>di</strong>nare ed eseguire<br />
la progettazione, l’installazione,<br />
la messa in servizio e la manutenzione<br />
nei settori fotovoltaico,<br />
solare termico e delle sonde<br />
geotermiche.<br />
– Oltre <strong>un</strong> milione <strong>di</strong> persone, in<br />
Svizzera hanno già sperimentato il<br />
crowdworking (lavoro su piattaforma<br />
<strong>di</strong>gitale).<br />
Come si può constatare, il traffico<br />
nel mondo del lavoro e della formazione<br />
si è intensificato ed è <strong>di</strong>ventato<br />
più complesso che mai. I «recruiters»<br />
lo stanno <strong>di</strong>rigendo, ma<br />
necessitano sempre più aiuti tecnologici<br />
per farlo. L’ipotesi che <strong>un</strong><br />
giorno, «il lavoro troverà il can<strong>di</strong>dato»<br />
senza interme<strong>di</strong>ari umani è molto<br />
verosimile. E qui arriviamo al ruolo<br />
che i sindacati devono svolgere.<br />
Quando i giovani pensano a riqualificarsi<br />
pochi anni dopo aver<br />
completato la loro formazione, è<br />
spesso perché la loro professione<br />
presto scomparirà. Quando la maggior<br />
parte dei lavoratori segue <strong>un</strong>a<br />
formazione continua, è perché l’obsolescenza<br />
delle competenze preoccupa.<br />
Quando <strong>un</strong> installatore può<br />
eseguire da solo cinque mestieri,<br />
toglie il lavoro a cinque persone.<br />
Quando le piattaforme <strong>di</strong>gitali sono<br />
l’<strong>un</strong>ica fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per <strong>un</strong>a persona,<br />
l’orario <strong>di</strong> lavoro e altri paragrafi<br />
essenziali del contratto <strong>di</strong> lavoro<br />
finiscono spesso per essere<br />
<strong>di</strong>menticati.<br />
Un giorno, il lavoro<br />
troverà il miglior<br />
can<strong>di</strong>dato senza<br />
interme<strong>di</strong>ari<br />
I sindacati devono garantire <strong>un</strong>a<br />
presenza umana e accorta al fianco<br />
dei lavoratori che si trovano in tali<br />
situazioni. Ma soprattutto, incitare<br />
lo Stato e le imprese a investire in<br />
modo deciso e coerente nella formazione<br />
<strong>di</strong> <strong>tutti</strong>.<br />
Sviluppare le competenze trasversali<br />
Torniamo ai nostri reclutatori. Delle<br />
buone competenze tecniche e linguistiche<br />
non sono più sufficienti<br />
per ottenere <strong>un</strong> lavoro. I selezionatori<br />
prestano sempre più attenzione<br />
alle «softskill», questi «savoirfaire»<br />
essenziali per muoversi correttamente<br />
nel mondo del lavoro.<br />
Chiamate anche «competenze<br />
trasversali», sono, ad esempio, la<br />
leadership, l’abilità com<strong>un</strong>icativa,<br />
la capacità <strong>di</strong> condurre <strong>un</strong> progetto<br />
e <strong>di</strong> lavorare in gruppo, il ragionamento<br />
numerico, il pensiero critico,<br />
la negoziazione, la ricerca <strong>di</strong> informazioni<br />
e, quella più delicata, la<br />
creatività.<br />
Queste competenze si acquisiscono<br />
già in tenera età e si sviluppano<br />
con l’esperienza e gli insegnamenti.<br />
Consentono <strong>di</strong> imparare più<br />
facilmente, d’interagire più armoniosamente<br />
e <strong>di</strong> adattarsi più efficacemente<br />
alle <strong>di</strong>verse situazioni <strong>di</strong><br />
vita.<br />
Nel sistema scolastico svizzero<br />
sono presenti, ma praticate purtroppo<br />
solo molto spora<strong>di</strong>camente.<br />
Abbiamo com<strong>un</strong>que la nostra<br />
risposta. La formazione nell’era<br />
<strong>di</strong>gitale è <strong>un</strong>a formazione che deve<br />
(ri)valorizzare <strong>tutti</strong> i tipi <strong>di</strong> intelligenza<br />
– da quella dell’architetto Big<br />
Data a quella dell’istruttore <strong>di</strong> Zumba<br />
– per rendere <strong>tutti</strong> gli in<strong>di</strong>vidui<br />
uguali nella capacità <strong>di</strong> adattarsi e<br />
costruire nuovi percorsi professionali<br />
per affrontare il nuovo mondo<br />
del lavoro. In altre parole, si tratta <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong>a formazione in cui le note <strong>di</strong> matematica,<br />
francese o italiano non devono<br />
più portare pregiu<strong>di</strong>zio alle future<br />
opport<strong>un</strong>ità professionali <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
in<strong>di</strong>viduo.<br />
educationduep<strong>un</strong>tozero.it/tecnologieeambienti<strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento
24 Creativa, <strong>di</strong>gitale, partecipativa: la scuola <strong>di</strong> domani farà a meno <strong>di</strong> scrivanie e<br />
lavagne per adattare l’appren<strong>di</strong>mento all’allievo. E non il contrario.<br />
Elearning,<br />
MOOCs e<br />
giochi seri<br />
Oggi la tecnologia consente<br />
agli allievi <strong>di</strong> accedere alla<br />
conoscenza, ov<strong>un</strong>que e in<br />
qualsiasi momento. Molti<br />
impren<strong>di</strong>tori stanno già<br />
lavorando sui futuri meto<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> insegnamento.<br />
Il termine «elearning» è ben noto e<br />
significa la possibilità <strong>di</strong> svolgere<br />
attività formative online, su Internet,<br />
collegandosi a <strong>un</strong>a piattaforma<br />
accessibile 7 giorni su 7, 24 ore su<br />
24. Questo termine è l’albero che<br />
nasconde la foresta.<br />
Le più note tipologie <strong>di</strong> elearning<br />
sono i MOOCs (massive open<br />
online course), corsi <strong>di</strong> formazione<br />
a <strong>di</strong>stanza in grado <strong>di</strong> gestire <strong>un</strong><br />
gran numero <strong>di</strong> partecipanti, spesso<br />
istituiti da <strong>un</strong>iversità o altre scuole<br />
superiori. I MOOCs, poco personalizzabili,<br />
hanno spianato la strada<br />
all’appren<strong>di</strong>mento personalizzato<br />
(adaptive learning), cioè a soluzioni<br />
d’appren<strong>di</strong>mento adattate in base al<br />
ritmo, alle <strong>di</strong>fficoltà e alle preferenze<br />
dello studente. Tra le offerte <strong>di</strong><br />
formazione per al<strong>un</strong>ni o persone<br />
che preferiscono, o devono, apprendere<br />
in modo autonomo e continuo,<br />
esistono i giochi seri (serious games,<br />
ossia attività educative, informative,<br />
com<strong>un</strong>icative, <strong>di</strong> marketing sotto<br />
forma <strong>di</strong> giochi), l’assistenza pedagogica<br />
via chat (ad esempio, Profenpoche);<br />
<strong>un</strong> consulente d’orientamento<br />
scolastico e professionale<br />
(ad es. Ciao Charly); riass<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> libri<br />
d’attualità leggibili in 20 minuti<br />
(Koober); <strong>un</strong> Uber dell’insegnamento,<br />
che manda a casa dell’allievo <strong>un</strong><br />
insegnante in pochi minuti (ad es.<br />
SmartPap); l’educatore lu<strong>di</strong>co (Pistache)<br />
e tutorial su misura e anonimi<br />
(Studypool). Come possiamo vedere,<br />
gli studenti non sono vincolati<br />
da orari fissi e gli insegnanti si trasformano<br />
in coach o presenze online.<br />
(Marc Rezzonico)<br />
mooclist.com/<br />
Pubblicità<br />
Une foule d’activités<br />
vous attend sur loisirs.ch !<br />
Plus de 15’000 activités de loisirs pour<br />
s’éclater, des idées week-end et toutes<br />
les nouveautés de votre région en ligne.<br />
Des promos à télécharger toute l’année<br />
Un magazine semestriel (été et hiver)<br />
Un guide thématique annuel<br />
Une newsletter mensuelle<br />
EN KIOSQUE EN MAI
Diritto e <strong>di</strong>ritti<br />
25<br />
Secondo il <strong><strong>di</strong>ritto</strong>, quali sono i miei <strong>di</strong>ritti?<br />
Svolgo da molti anni la stessa attività presso lo stesso<br />
datore <strong>di</strong> lavoro. Dopo aver conseguito la mia qualifica<br />
professionale non ho più seguito altre formazioni. Ora ho il<br />
timore <strong>di</strong> essere considerato insufficientemente formato<br />
rispetto ai miei colleghi più giovani e in futuro potrei rischiare<br />
<strong>di</strong> essere licenziato. Desidero seguire <strong>un</strong>a formazione<br />
continua per poter stare al passo coi tempi. Ne ho <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
nei confronti del mio datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ga data?<br />
Ho in<strong>di</strong>viduato <strong>un</strong>a formazione continua rilevante per la mia<br />
professione che desidero seguire. Ma non mi è possibile<br />
finanziarmela autonomamente e frequentarla interamente<br />
nel tempo libero. Il datore <strong>di</strong> lavoro parteciperebbe alle<br />
spese. Che cosa è necessario considerare in questo caso?<br />
Inoltre, alc<strong>un</strong>i moduli <strong>di</strong> formazione si svolgono <strong>di</strong> giorno<br />
durante la settimana e la formazione richiede molto stu<strong>di</strong>o<br />
autonomo. Il mio datore <strong>di</strong> lavoro è tenuto a farmi uscire<br />
prima dal lavoro oppure anche a concedermi del tempo da<br />
de<strong>di</strong>care allo stu<strong>di</strong>o autonomo? In fondo, anche il datore <strong>di</strong><br />
lavoro stesso beneficia delle conoscenze acquisite.<br />
Risponde il servizio giuri<strong>di</strong>co<br />
Il <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla formazione continua va<br />
però considerato <strong>di</strong> volta in volta e<br />
sussiste solo qualora emerga dal<br />
contratto <strong>di</strong> lavoro o da <strong>un</strong> contratto<br />
collettivo <strong>di</strong> lavoro (CCL) applicabile.<br />
Non ci sono invece sentenze del<br />
trib<strong>un</strong>ale che riconoscano <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
generale in quanto tale. Anche la<br />
legge federale sulla formazione<br />
continua (LFCo) mette in primo<br />
piano la responsabilità del singolo e<br />
rin<strong>un</strong>cia a sancire <strong>un</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong> alla<br />
formazione continua. Se non altro si<br />
intende trasferire al datore <strong>di</strong> lavoro<br />
il dovere <strong>di</strong> favorire le rispettive<br />
attività dei collaboratori.<br />
I costi devono essere rimborsati solo<br />
se le formazioni sono state <strong>di</strong>sposte<br />
dal datore <strong>di</strong> lavoro, e non semplicemente<br />
se si desidera frequentarle.<br />
All’atto pratico, i datori <strong>di</strong> lavoro<br />
partecipano spesso ai costi per la<br />
formazione, ma prevedono degli<br />
obblighi <strong>di</strong> rimborso. Un simile<br />
accordo è valido se stabilisce l’importo<br />
che il collaboratore deve<br />
rimborsare e il periodo entro cui il<br />
recesso comporta <strong>un</strong> obbligo <strong>di</strong><br />
rimborso (spesso graduale). Ti<br />
consiglio <strong>di</strong> concordare tutto nei<br />
minimi dettagli e anche <strong>di</strong> regolamentare<br />
cosa fare qualora il recesso<br />
avvenga da parte del datore <strong>di</strong> lavoro.<br />
No, anche per quanto riguarda<br />
l’orario <strong>di</strong> lavoro vale quanto detto e<br />
solo la formazione <strong>di</strong>sposta dal<br />
datore <strong>di</strong> lavoro deve essere considerata<br />
come orario <strong>di</strong> lavoro da retribuire.<br />
Le ore <strong>di</strong> lavoro eventualmente<br />
retribuite per partecipare a corsi o<br />
stu<strong>di</strong>are autonomamente devono<br />
anch’esse essere regolamentate<br />
nell’accordo e possono <strong>di</strong> conseguenza<br />
essere soggette a <strong>un</strong> obbligo<br />
<strong>di</strong> rimborso. Non appena il tuo<br />
accordo è pronto, rivolgiti a noi.<br />
Saremo lieti <strong>di</strong> offrirti <strong>un</strong>a consulenza<br />
personale e chiarire eventuali<br />
domande.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong><strong>di</strong>ritto</strong>/<strong><strong>di</strong>ritto</strong>e<strong>di</strong>ritti
26 Rubriche<br />
Idee<br />
Diritti d’autore: che fare?<br />
Quando è possibile utilizzare liberamente<br />
<strong>un</strong>’immagine presa da internet?<br />
Sul mio blog posso fare liberamente<br />
<strong>un</strong> link a <strong>un</strong> video <strong>di</strong><br />
youtube? Per aiutare a <strong>di</strong>stricarsi<br />
nella foresta giuri<strong>di</strong>ca, helias propone<br />
<strong>un</strong> corso de<strong>di</strong>cato proprio al<br />
<strong><strong>di</strong>ritto</strong> d’autore e alla proprietà intellettuale,<br />
il prossimo 9 giugno<br />
(iscrizioni ancora possibili su www.<br />
helias.ch). La docente sarà Barbara<br />
Solari, formatrice, progettista tipografa<br />
e designer, docente per appren<strong>di</strong>sti<br />
poligrafi. «Nell’industria<br />
grafica entriamo quoti<strong>di</strong>anamente<br />
in contatto con qualche forma <strong>di</strong> <strong><strong>di</strong>ritto</strong><br />
d’autore: a partire dalle immagini<br />
che utilizziamo, ad esempio<br />
scaricate da internet, fino a ciò che<br />
creiamo, utilizzando la nostra fantasia»,<br />
spiega Barbara Solari. «L’obiettivo<br />
<strong>di</strong> questo corso introduttivo è <strong>di</strong><br />
rendere consapevoli e attenti che le<br />
proprie idee e invenzioni devono essere<br />
tutelate e protette per poterne<br />
ottenere <strong>un</strong> vantaggio e per evitarne<br />
il furto da parte <strong>di</strong> terzi. Attraverso<br />
delle nozioni <strong>di</strong> base, si conosceranno<br />
e si cominceranno a capire le<br />
principali tipologie <strong>di</strong> proprietà intellettuale<br />
vigenti in Svizzera (marchi,<br />
design, <strong><strong>di</strong>ritto</strong> d’autore) per poter<br />
creare prodotti stampati nel<br />
rispetto dei principi etici e delle basi<br />
legislative come il copyright o sapere<br />
a chi rivolgersi per proteggere<br />
<strong>un</strong>a creazione». Dato il carattere generale<br />
del corso, questo è rivolto anche<br />
a giornalisti in<strong>di</strong>pendenti, redattori,<br />
fotografi che regolarmente<br />
si trovano confrontati con l’utilizzo<br />
<strong>di</strong> materiali protetti dal <strong><strong>di</strong>ritto</strong> d’autore.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che per i soci <strong>syn<strong>di</strong>com</strong><br />
e Syna occupati presso aziende<br />
Viscom o aziende che rispettano<br />
il CCL, <strong>un</strong> corso all’anno è gratuito.<br />
(Giovanni Valerio)<br />
© Flavia Leuenberger Ceppi<br />
Coworking, spazio aperto<br />
Negli ultimi anni, il coworking è<br />
quasi <strong>un</strong>a necessità per alc<strong>un</strong>i lavoratori<br />
freelance. Con<strong>di</strong>videre gli<br />
stessi spazi, risparmiando sulle spese<br />
e sulle apparecchiature com<strong>un</strong>i, è<br />
<strong>un</strong>a modalità sempre più frequente,<br />
come ha mostrato il dossier pubblicato<br />
sul primo numero <strong>di</strong> questa <strong>rivista</strong>.<br />
Ma gli spazi <strong>di</strong> coworking possono<br />
<strong>di</strong>ventare anche qualcos’altro<br />
e qualcosa <strong>di</strong> più: l’interazione fra<br />
professionalità <strong>di</strong>verse, lo sviluppo<br />
<strong>di</strong> soluzioni innovative, perfino <strong>un</strong><br />
p<strong>un</strong>to d’incontro per le arti. È quanto<br />
sta facendo l’atelier Zenith che ha<br />
inaugurato nei suoi spazi <strong>un</strong>a prima<br />
mostra fotografica. Fino al 12 giugno,<br />
nelle sale dell’atelier, in via<br />
Lanz 22 a Mendrisio, è possibile vedere<br />
gli scatti <strong>di</strong> Flavia Leuenberger<br />
Ceppi, vincitrice del premio Swiss<br />
Press Photo per il miglior ritratto<br />
nel 2015. L’esposizione «Moghegno<br />
– Monterey» presenta <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong><br />
ritratti a famiglie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scendenti ticinesi<br />
emigrati tra la seconda metà<br />
dell’Ottocento e gli anni Trenta del<br />
Novecento. Erano decenni <strong>di</strong> forte<br />
emigrazione dal Ticino: 27mila persone<br />
andarono in California e circa<br />
2mila s’imbarcarono invece per<br />
l’Australia.<br />
Nato qualche anno fa, l’atelier Zenith<br />
è formato da professionisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
settori. Sotto lo stesso tetto<br />
operano grafici, illustratori, esperti<br />
web, fotografi. Tutti insieme per fornire<br />
<strong>un</strong> servizio alla clientela dal<br />
concept alla realizzazione <strong>di</strong> siti<br />
web. La precarietà <strong>di</strong> <strong>un</strong> settore che<br />
vive <strong>un</strong> momento non facile si combatte<br />
anche grazie alla solidarietà<br />
fra colleghi (tra l’altro, quasi <strong>tutti</strong><br />
soci <strong>di</strong> <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>). L’idea <strong>di</strong> aprirsi<br />
all’esterno, con la proposta <strong>di</strong> attività<br />
espositive, potrebbe essere <strong>un</strong>’ulteriore<br />
modalità per far conoscere il<br />
loro lavoro a potenziali clienti. A<br />
questa mostra fotografica seguiranno<br />
infatti altre rassegne. (GioVi)<br />
Quando parlano le donne<br />
«Gli uomini ci spiegano cose che<br />
sappiamo già» inizia con <strong>un</strong>’auto in<br />
panne, in montagna, la sera dell’otto<br />
marzo. Ad aspettare i soccorsi,<br />
due donne: l’<strong>un</strong>a parla come <strong>un</strong> fiume<br />
in piena, l’altra argina la piena.<br />
L’<strong>un</strong>a, Costanza, moglie sensibile,<br />
madre devota, ma insod<strong>di</strong>sfatta dei<br />
tanti doveri e pochi <strong>di</strong>ritti coniugali<br />
racconta all’amica (la voce narrante<br />
del libro) del marito burbero, maschilista,<br />
autoritario, e dei figli incapaci<br />
<strong>di</strong> cogliere il <strong>di</strong>sagio della madre.<br />
La presenza empatica dell’amica<br />
aiuta Costanza a vedere<br />
come quella vita fatta <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianze<br />
nella sfera privata non sia<br />
<strong>un</strong>ica ma con<strong>di</strong>zione storicamente<br />
propria del genere femminile. La<br />
vita <strong>di</strong> Costanza, in questo senso,<br />
rappresenta la vita <strong>di</strong> molte donne,<br />
<strong>di</strong>scriminate e in attesa <strong>di</strong> parità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritti, non solo a livello lavorativo e<br />
sociale, ma anche culturalmente,<br />
nelle istituzioni e nella sfera famigliare.<br />
Ne esce <strong>un</strong> prodotto letterario<br />
originale, per come affronta il<br />
tema delle <strong>di</strong>scriminazioni verso le<br />
donne; ed emotivamente sconcertante<br />
per l’excursus storico che offre,<br />
tra letteratura, poesia, costumi e<br />
leggi, mettendo in luce che poco è<br />
cambiato nella storia dei <strong>di</strong>ritti femminili.<br />
Un libro <strong>di</strong> speranza ed elogio<br />
dell’intimo femminile: è nella<br />
propria intimità che la donna può<br />
trovare il potenziale <strong>di</strong> emancipazione<br />
non ancora realizzato. Costanza,<br />
che riesce a toccare la propria anima<br />
scrivendo poesie (benché ness<strong>un</strong>o<br />
le legga), si pone come esempio<br />
per le altre donne, perché riescano –<br />
con l’uso della parola e nell’ascolto<br />
– a trovare la forza necessaria a dare<br />
valore alla loro vita. (Valeria Camia)<br />
La lista completa e i formulari dei corsi<br />
Helias si trovano sul sito helias.ch<br />
Moghegno - Monterey, Mendrisio, info:<br />
www.atelierzenith.ch<br />
M. Antico Gallina, Gli uomini ci spiegano<br />
cose che sappiamo già, ericlea-e<strong>di</strong>trice.com
1000 parole<br />
La matita <strong>di</strong> Rue<strong>di</strong> Widmer<br />
27
28 Eventi 1° maggio 2018<br />
Con lo slogan «Parità salariale, p<strong>un</strong>to finale», sindacati e lavoratori sono scesi in<br />
piazza per esigere il rispetto del principio costituzionale stabilito sulla carta da<br />
37 anni. Ancora oggi, le donne guadagnano il 20% meno degli uomini!<br />
1<br />
2<br />
3<br />
5<br />
4
1, 10 A Zurigo, 13mila manifestanti hanno chiesto la parità salariale (© Christian Capacoel)<br />
2 Sempre a Zurigo, i librai hanno manifestato per chiedere più personale nelle librerie (© Christian Capacoel)<br />
3, 5, 7 A Losanna, le donne hanno ann<strong>un</strong>ciato <strong>un</strong> nuovo sciopero nel 2019 se non cambierà nulla (© Sylvie Fischer)<br />
4 A Berna, il Gran Consiglio ha rifiutato <strong>di</strong> introdurre <strong>un</strong> nuovo giorno festivo cantonale (© Susanne Oehler)<br />
6, 9 A Basilea, circa 2500 manifestanti hanno espresso solidarietà anche ai «sans-papiers» (© Frantisek Matous)<br />
8 A Locarno, sul palco <strong>di</strong> Piazza Grande, ai lavoratori è stata data la parola (© Giovanni Valerio)<br />
29<br />
6<br />
9<br />
7<br />
8<br />
9 10
30<br />
Un lavoro,<br />
<strong>un</strong>a vita<br />
Tutto cambia, per questo bisogna<br />
sempre stare al passo coi tempi<br />
Nato a Münsterlingen TG nel 1957,<br />
Hanspeter Tr<strong>un</strong>iger ha fatto l’appren<strong>di</strong>stato<br />
come postino. È stato l’inizio <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong> percorso molto variegato, caratterizzato<br />
da numerose ristrutturazioni<br />
alla Posta e accompagnato da varie<br />
formazioni e perfezionamenti. La sua<br />
carriera è cominciata come postino a<br />
Pratteln BL. Dopo alc<strong>un</strong>i anni nel servizio<br />
<strong>di</strong> recapito ha conseguito la formazione<br />
quadriennale come f<strong>un</strong>zionario<br />
d’esercizio. Si è specializzato in consulente<br />
della qualità. A 50 anni ha conseguito<br />
l’AFC come impiegato <strong>di</strong> logistica.<br />
Oggi fa parte del team qualità nel<br />
centro lettere <strong>di</strong> Härkingen SO. È attivo<br />
nel sindacato da quando era <strong>un</strong> giovane<br />
appren<strong>di</strong>sta, e oggi presiede a <strong>syn<strong>di</strong>com</strong><br />
l’ambito PostMail Svizzera.<br />
Testo: Oliver Fahrni<br />
Foto: Monika Flückiger<br />
Formazione continua<br />
significa rispetto<br />
Mi stupisco <strong>di</strong> cosa fanno queste<br />
macchine. Non molto tempo fa a<br />
Basilea ancora smistavamo le lettere<br />
a mano, per 120 <strong>di</strong>stretti postali. In<br />
più dovevamo conoscere a memoria<br />
3000 clienti <strong>di</strong> caselle postali. Oggi<br />
<strong>un</strong>a macchina per lo smistamento<br />
or<strong>di</strong>na 32mila lettere fino al formato<br />
B5 pieghevole e <strong>un</strong>o spessore <strong>di</strong><br />
6 millimetri in <strong>un</strong>’ora soltanto.<br />
La mia professione, che chiamo<br />
quella del «postino» con <strong>un</strong>a certa<br />
fierezza, nei miei quasi 45 anni <strong>di</strong><br />
carriera è cambiata profondamente.<br />
Il suo fascino sta nel mettere in<br />
relazione le persone, in maniera<br />
affidabile e p<strong>un</strong>tuale. È capitato che<br />
abbiamo consegnato delle lettere<br />
scritte nell’alfabeto Morse o in<br />
scrittura speculare. Questo si chiama<br />
servizio pubblico. Ho vissuto la<br />
separazione tra Posta e Swisscom,<br />
l’esternalizzazione <strong>di</strong> PostFinance,<br />
la trasformazione in <strong>un</strong>a società per<br />
azioni, la pressione crescente. Di 18<br />
centri lettere ne hanno fatti 3. La ruota<br />
della riorganizzazione non si<br />
ferma mai. Ora il Consiglio nazionale<br />
vorrebbe far <strong>di</strong>ventare legge il limite<br />
<strong>di</strong> recapito delle ore 12.30. Con ciò<br />
1500 impieghi <strong>di</strong> postino <strong>di</strong>venterebbero<br />
ass<strong>un</strong>zioni a tempo parziale che<br />
non bastano per sbarcare il l<strong>un</strong>ario.<br />
Qui la Posta ha <strong>un</strong>a grossa responsabilità<br />
sociale. Nella mia mansione ad<br />
Härkingen cerco sempre <strong>di</strong> tenere<br />
alta la qualità del servizio pubblico.<br />
Si tratta <strong>di</strong> garantire buone procedure<br />
nel servizio <strong>di</strong> smistamento a tre<br />
turni, talvolta con personale non<br />
qualificato o temporaneo. Alla fine<br />
tutto gira attorno all’in<strong>di</strong>rizzo esatto.<br />
Senza il sindacato non sarei<br />
arrivato dove sono oggi. Mi ha<br />
sostenuto nel mio sviluppo professionale.<br />
A cominciare dalla mia<br />
formazione come f<strong>un</strong>zionario<br />
d’esercizio. Poi ho frequentato molti<br />
altri corsi, presso la vecchia Unione<br />
PTT, a Movendo e altri posti. Il mio<br />
primo corso è stato <strong>un</strong> corso per<br />
giovani nel 1975. In qualità <strong>di</strong><br />
presidente CoPe <strong>un</strong>a volta ho portato<br />
a <strong>un</strong> corso <strong>tutti</strong> i membri della mia<br />
commissione. Un aggiornamento<br />
permanente è la ricetta per <strong>un</strong>a vita<br />
professionale realizzata. Si <strong>di</strong>ce che<br />
chi non tiene il passo coi tempi,<br />
alla fine se ne va. La formazione<br />
continua invoglia a fare <strong>di</strong> più,<br />
allarga l’orizzonte, sveglia la curiosità<br />
e rende la vita lavorativa interessante.<br />
Sicuramente a volte è anche<br />
faticoso. Io ho avuto la fort<strong>un</strong>a <strong>di</strong><br />
avere <strong>un</strong>a moglie che mi ha aiutato<br />
ad ampliare le mie conoscenze<br />
informatiche. Lei aveva fatto la<br />
formazione come impiegata <strong>di</strong><br />
commercio. A volte bisogna anche<br />
lottare per il proprio perfezionamento.<br />
Una volta <strong>un</strong> capo non voleva<br />
mandarmi a <strong>un</strong> corso Movendo.<br />
Gli impiegati in <strong>un</strong>iforme dovevano<br />
rimanere stolti, e le carriere professionali<br />
non erano accessibili. Adesso<br />
c’è <strong>un</strong>a certa apertura.<br />
A 50 anni ho conseguito alla<br />
Posta il mio AFC come impiegato in<br />
logistica. Questo mi ha aperto delle<br />
porte. Il perfezionamento è <strong>un</strong>a<br />
forma <strong>di</strong> apprezzamento. E ti porta a<br />
<strong>un</strong> maggior rispetto.<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/<strong>di</strong>visioni/<br />
servizi-postali-e-finanziari
Impressum<br />
Redazione: Sylvie Fischer, Giovanni Valerio,<br />
Marc Rezzonico, Marie Chevalley<br />
Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch<br />
Traduzioni: Barbara Iori, Alleva-Translations<br />
Illustrazioni: Katja Leudolph<br />
Foto senza copyright: © zVg<br />
Layout e correzione: Stämpfli SA, Berna<br />
Stampa: Stämpfli SA, Wölflistrasse 1, 3001 Berna<br />
Notifica cambi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo: <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>, Adressverwalt<strong>un</strong>g,<br />
Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />
Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />
Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch<br />
Abbonamenti: info@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.com<br />
Gratis per i soci. Per gli altri: Fr. 50.– (estero: 70.–)<br />
E<strong>di</strong>tore: <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> – sindacato dei me<strong>di</strong>a<br />
e della com<strong>un</strong>icazione, Monbijoustrasse 33,<br />
CP, 3001 Berna<br />
La <strong>rivista</strong> <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> esce sei volte l’anno.<br />
Il prossimo numero uscirà il 6 luglio 2018<br />
Chiusura redazionale: 28 maggio 2018<br />
31<br />
Il cruciverba <strong>di</strong> <strong>syn<strong>di</strong>com</strong><br />
In palio <strong>un</strong> buono REKA del valore <strong>di</strong> 50<br />
franchi. La soluzione sarà pubblicata sul<br />
prossimo numero insieme al nome del<br />
vincitore. Non è previsto alc<strong>un</strong>o<br />
scambio <strong>di</strong> corrispondenza sul concorso.<br />
Sono escluse le vie legali. Inviare la<br />
soluzione entro il 12 giugno a <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>,<br />
via Genzana 2, 6900 Lugano.<br />
La soluzione del cruciverba dello scorso<br />
numero è SERVIZIO. La vincitrice è<br />
Cristiana Br<strong>un</strong>o <strong>di</strong> Riva San Vitale, a cui<br />
va <strong>un</strong> buono <strong>di</strong> 40 franchi offerto da<br />
Coop. Congratulazioni!<br />
Pubblicità<br />
TUTTO È BEN<br />
PROTETTO<br />
Attivati<br />
amnesty.ch<br />
TRANNE I RIFUGIATI<br />
AI_MAG_174x60_i_4c_Sticker.indd 1 30.08.16 11:43
32 Inter-attivi<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong> social<br />
Grossa leggerezza <strong>di</strong> Twitter 03.05.2018<br />
Se negli ultimi giorni avete provato a<br />
connettervi all’acco<strong>un</strong>t Twitter, siete<br />
stati costretti a cambiare la password.<br />
Ciò è dovuto a <strong>un</strong> «bug» <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong><br />
queste ultime (dati non crittografati!),<br />
che ha interessato 330 milioni <strong>di</strong> utenti.<br />
Il gruppo ha rassicurato gli utenti<br />
<strong>di</strong>cendo che non c’è stata né intrusione<br />
né uso fraudolento. Tweet tweet!<br />
Stephanie Vonarburg 04.05.2018<br />
@Svonarburg<br />
Fa piacere questo verdetto in favore<br />
della libertà <strong>di</strong> stampa: i quattro<br />
giornalisti de Il Caffè vengono<br />
assolti da ogni accusa: la serie <strong>di</strong><br />
articoli su <strong>un</strong> errore me<strong>di</strong>co non è<br />
concorrenza sleale, né <strong>di</strong>ffamazione<br />
<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>.ch/it/attualita/articolo/<br />
assolti-i-giornalisti-del-caffegarantita-la-liberta-<strong>di</strong>-stampa<br />
Giornata mon<strong>di</strong>ale della libertà <strong>di</strong> stampa 03.05.2018<br />
Amnesty International e <strong>syn<strong>di</strong>com</strong> hanno invitato a<br />
Lugano l’attivista turca I<strong>di</strong>l Eser, in occasione della<br />
Giornata mon<strong>di</strong>ale della libertà <strong>di</strong> stampa.<br />
Adaptive Learning 17.04.2018<br />
La Fernfachhochschule Schweiz (FFHS) ha festeggiato<br />
il suo 20° anniversario! È la prima e-<strong>un</strong>iversità svizzera <strong>di</strong><br />
scienze applicate riconosciuta dallo Stato e che offre<br />
<strong>un</strong> insegnamento a <strong>di</strong>stanza personalizzato.<br />
Forum UNI Europa Bruxelles 16.04.2018<br />
De<strong>di</strong>cato al ruolo del <strong>di</strong>gitale nell’attività<br />
<strong>di</strong> reclutamento sindacale, il Forum <strong>di</strong><br />
aprile ha tuttavia riba<strong>di</strong>to l’importanza<br />
fondamentale del contatto umano.<br />
Social Me<strong>di</strong>a Gate 16.04.2018<br />
Roba da scriverci <strong>un</strong> romanzo: Facebook vende l’accesso<br />
ai dati dei suoi utenti a Cambridge Analytica, Twitter<br />
anche, vengono scoperti, Cambridge Analytica cessa le<br />
sue attività... e rinasce con il nome <strong>di</strong> Emerdata!<br />
Sebastian Gänger 02.05.2018<br />
Noi siamo <strong>un</strong>a squadra: @inside_sda,<br />
@<strong>syn<strong>di</strong>com</strong>_de, <strong>syn<strong>di</strong>com</strong>_fr e<br />
@impressumCH. Uno per <strong>tutti</strong>, <strong>tutti</strong> per<br />
<strong>un</strong>o! Grazie mille @SVonarburg <strong>un</strong>d Co.!<br />
Formazione continua 04.05.2018<br />
Cercate <strong>un</strong>a formazione continua o <strong>un</strong>’introduzione a<br />
<strong>un</strong>’attività <strong>di</strong>gitale? Non <strong>di</strong>menticate <strong>di</strong> consultare i nostri<br />
corsi (per i membri) su helias.ch e movendo.ch!<br />
7000 firme per il salario minimo 02.05.2018<br />
Inchiesta sulle 04.05.2018<br />
competenze degli adulti<br />
Nel 2021 la Svizzera parteciperà al<br />
prossimo ciclo del programma<br />
dell’OCSE per la valutazione<br />
internazionale delle competenze<br />
degli adulti (PIAAC). Saranno raccolti<br />
anche dati sulle competenze <strong>di</strong> base<br />
degli adulti in materia <strong>di</strong> TIC.<br />
(educa.ch)<br />
Scommessa vinta a Ginevra. In sole tre settimane,<br />
i sindacati ginevrini hanno raccolto oltre 7mila firme per<br />
l’iniziativa «23 franchi è il minimo!». La campagna per il<br />
salario minimo ha riscosso <strong>un</strong> successo notevole fra la<br />
popolazione sulle rive del Lemano.<br />
Serious Games 25.04.2018<br />
Con chi ha chattato Marco Polo? I telefonini sono adatti<br />
per l’appren<strong>di</strong>mento? Con l’applicazione educativa<br />
«A touch of history», la scuola superiore <strong>di</strong> pedagogia <strong>di</strong><br />
Zugo e Sams<strong>un</strong>g Svizzera offrono <strong>un</strong> accesso <strong>di</strong>dattico,<br />
<strong>di</strong>vertente e interattivo alla storia.