14.12.2012 Views

Bollettino n.8 - Unione Italiana

Bollettino n.8 - Unione Italiana

Bollettino n.8 - Unione Italiana

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Mario Musella, console generale italiano a Fiume<br />

Grazie all'impegno politico dell'<strong>Unione</strong><br />

dall'Italia mezzi più cospicui alla CNI<br />

Nelida Milani Kruljac, ex caporedattrice della rivista culturale<br />

Una Battana alla deriva?<br />

Comunità degli Italiani di Laurana<br />

Nel segno di una ritrovata identità


Tutto da capo?<br />

Questo numero del Foglio propone alla<br />

vostra attenzione quattro interviste.<br />

Dino Debeljuh, deputato dietino al<br />

Sabor di Zagabria, esordisce con alcune<br />

riflessioni sulla situazione politica<br />

venutasi a creare in Istria e in tutta la<br />

Croazia dopo il voto del 20 maggio u.s.<br />

e sullo Statuto istriano attualmente<br />

sottoposto a verifica di costituzionalità.<br />

Intervista d’obbligo anche al console<br />

generale italiano a Fiume, Mario<br />

Musella che si appresta a lasciare la<br />

nostra città e ad assumere, nei prossimi<br />

mesi, un altro incarico diplomatico,<br />

questa volta a Stoccarda. Squisita<br />

signorilità e grandezza umana nelle<br />

parole della dott.ssa Nelida Milani<br />

Kruljac: animo nobile e sensibile, portato<br />

a grandi passioni culturali e<br />

intellettuali, la signora Milani Kruljac fa<br />

un bilancio di nove anni di gestione<br />

della rivista culturale “La Battana” e<br />

spiega i motivi che l’hanno costretta a<br />

dimettersi dalla funzione di caporedattrice.<br />

Chiude il ciclo delle interviste<br />

la signora Loredana Bressan, presidente<br />

della piccola ma attiva Comunità degli<br />

Italiani di Laurana.<br />

***<br />

Sulle drammatiche vicende del dopoesodo<br />

Alessandro Damiani, nella sua<br />

rubrica “Dimensioni”, scrive: “La<br />

presenza italiana qui non poteva dissolversi.<br />

Questo impegno per la risalita dal<br />

baratro è l’esposizione della nostra<br />

vicenda nella seconda metà del secolo<br />

scorso... In fondo a crederci eravamo<br />

solo noi... Fu il ventennio più difficile,<br />

di isolamento controllato dalla compagnia<br />

più subdola... L’Italia ci ignorava,<br />

avendo del resto ben altro a cui<br />

pensare, compresi i corregionali esuli<br />

che non stavano meglio di noi...<br />

Accettammo l’unica sfida che non<br />

doveva essere persa: preservare la<br />

comunità italiana seguendo l’unica<br />

direzione che ne avrebbe assicurato la<br />

continuità: il rilancio della sua cultura...<br />

È stata una stagione feconda. Ma poco<br />

gradita a chi ci avrebbe preferito come<br />

presenza folkloristica...”<br />

Aggiungo: una stagione poco<br />

valorizzata e recepita malamente anche<br />

dagli italiani “riemersi” con l’avvento<br />

dei cambiamenti democratici in Croazia<br />

e Slovenia. Dopo anni di voluta<br />

astinenza linguistica e culturale, di scelte<br />

sociali, scolastiche, anagrafiche e di<br />

identità nazionale così spesso estranee<br />

al nostro milieu e così spesso vicine al<br />

mondo della maggioranza, ciò che alcuni<br />

di loro offrono oggi nelle CI è,<br />

purtroppo, una disastrosa carenza creativa.<br />

Che produce inconsistenza e<br />

autoemarginazione. Si dovrà ricominciare<br />

tutto da capo?<br />

Errol Superina<br />

La Croazia del dopo-voto<br />

Quando vince la delusione . . 3<br />

UI-Istria<br />

Colloquio con il deputato istriano<br />

Dino Debeljuh: La Dieta non<br />

starà con le mani in mano . 5<br />

Elezioni in Italia<br />

Sfide e percorsi del nuovo quadro<br />

politico . . . . . . . . . . . . 7<br />

L'intervista<br />

Mario Musella, console generale<br />

italiano a Fiume:<br />

Grazie all'impegno politico<br />

dell'<strong>Unione</strong>, dall'Italia mezzi più<br />

cospicui alla CNI . . . . . . 8<br />

30 giorni<br />

- Trentesimo della "Leonardo da<br />

Vinci"<br />

- TV Capodistria ha 30 anni<br />

- Decretata l'autonomia della SEI<br />

di Dignano<br />

- Per Gallesano e Valle successo<br />

in Slavonia<br />

- CI di Salvore, riconfermato<br />

Bosdachin<br />

- "Album di famiglia", omaggio a<br />

Damiani<br />

- Nella città natale mostra su<br />

Brumini<br />

- CI di Fiume, appuntamenti<br />

letterari<br />

- Pola, costituito circolo di lettura<br />

- Riconoscimento a Vlado Benussi<br />

- Assegnati i Premi Rudi Palisca<br />

- Diplomatici italiani alla CI di<br />

Spalato<br />

- Saggi musicali<br />

- La corale di Albona in trasferta<br />

a Verona<br />

- Festival della Canzone per<br />

l'infanzia . . . . . . . . . . . 10<br />

UI-Dimensioni<br />

Pro domo nostra . . . . . . . 13<br />

UI-Documenti . . . . . . . 16-22<br />

UI - Cultura<br />

Intervista all'ex caporedattrice<br />

Nelida Milani Kruljac<br />

Una Battana alla deriva? . . . 23<br />

UI-Esuli<br />

Incontro con la diaspora<br />

zaratina . . . . . . . . . . . 25<br />

UI-Media<br />

TV Capodistria, prospettive e<br />

fiducia . . . . . . . . . . . . 26<br />

UI-Anniversari<br />

Trent'anni fa nasceva<br />

"La Tore" . . . . . . . . . . 27<br />

UI-Quadretti<br />

Italiani di Monte Grappa . . . 28<br />

UI-Sport<br />

Campionati di atletica per<br />

elementari e medie<br />

superiori italiane di Croazia<br />

e Slovenia . . . . . . . . . . 29<br />

Dentro le CI<br />

- Crevatini, festa della convivenza<br />

- San Vito a Fiume, gli<br />

appuntamenti<br />

- CI "Dante Alighieri", di scena<br />

la Filodrammatica<br />

- Colonie estive in montagna<br />

- Il Coro Fedeli Fiumani, compie<br />

dieci anni<br />

- Incontro di cori . . . . . . 30<br />

UI-Sodalizi<br />

Comunità degli Italiani<br />

di Laurana . . . . . . . . . 31<br />

UI-In memoriam<br />

Serafino Lenaz<br />

Lucifero Martini<br />

"UNIONE ITALIANA Foglio di informazione" / Anno II - Numero 8 - Nuova serie - Giugno 2001 /<br />

EDITORE: <strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> / RESPONSABILE LEGALE DEL MENSILE: Maurizio Tremul, presidente<br />

della Giunta esecutiva UI / REDATTORE RESPONSABILE: Errol Superina / COLLEGIO<br />

REDAZIONALE: Alessandro Damiani, Ezio Giuricin, Claudio Moscarda, Orietta Moscarda e Maurizio<br />

Tremul / REDAZIONE: Fiume, via delle Pile (Uljarska) 1, Croazia. Tel. (00385) 51 338-911, Fax (00385)<br />

51 212-876; Capodistria, via Zupan~i~ 39, Slovenia, tel. (00386) 5 627-11-29, fax. (00386) 5 627-11-11 /<br />

TIRATURA: 1.500 copie / Il mensile "UNIONE ITALIANA - Foglio di informazione" si stampa nella<br />

tipografia "Helvetica" Rijeka-Fiume, Pletenci-Pehlin 1, tel/fax (00385) 51 682 147 / INSERZIONI: Croazia<br />

- seconda di copertina, penultima e ultima pagina a colori 1.000,00 kn, pagine interne 600,00 kn; Slovenia<br />

- seconda di copertina, penultima e ultima pagina a colori 25.000 SIT, pagine interne 15.000 SIT; Italia<br />

- seconda di copertina, penultima e ultima pagina a colori 300.000 Lit, pagine interne 170.000 Itl.<br />

Il Foglio d'informazione "<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>" è iscritto nel Registro delle pubblicazioni periodiche della<br />

Repubblica di Croazia, Settore Informativo del Ministero alla cultura, numero 802.<br />

http://www.cipo.hr<br />

E-mail: unione.it.cap@siol.net<br />

IN COPERTINA: collage di alcune opere premiate alla XXXIV edizione del<br />

concorso "Istria Nobilissima".


Sono gli ultimi versi, questi, di una<br />

breve poesia scritta da Lucifero Martini<br />

ricordando una strage di suoi commilitoni<br />

ufficiali italiani compiuta barbaramente<br />

dai nazisti tedeschi a Cefalonia nel<br />

settembre 1943. Oggi ripetiamo questi<br />

versi senza lo smarrimento e la<br />

disperazione provati dal poeta, ma<br />

ugualmente scossi dal dolore per la<br />

perdita di quel poeta, senza il quale non<br />

siamo uno di meno, ma forse mille di<br />

meno. Perchè (scusate se lo dice un<br />

poeta), nella solitudine in cui ci troviamo,<br />

i nostri poeti sono per noi italiani d’Istria<br />

e di Fiume uomini preziosi.<br />

Lucifero Martini ci ha lasciati.<br />

Aveva ottantacinque anni, era pieno di<br />

acciacchi, aveva superato non pochi<br />

malanni fisici negli ultimi anni, lo si<br />

vedeva camminare a piccoli passi per le<br />

vie centrali della sua città, curvo come<br />

una canna piegata dal vento; eppure<br />

suscitava ammirazione quella sua volontà<br />

di vivere, di muoversi, d’essere presente.<br />

Ha tenuto in mano la penna fino<br />

all’ultimo momento della sua vita, credo;<br />

ha fatto sentire la sua voce fino a<br />

qualche mese prima di morire. Spesso,<br />

negli ultimi due decenni, la sua era voce<br />

di protesta e di amarezza per le<br />

intemperie in cui siamo stati costretti a<br />

vivere noi italiani, amarezza anche per<br />

certe nostre divisioni. È stato un uomo<br />

straordinario per molti aspetti, Martini,<br />

Lucio per gli amici. Eppure se n’è andato<br />

senza nemmeno farcelo sapere. Dai due<br />

giornali locali di Fiume, l’italiano e il<br />

croato, in data 15 maggio, abbiamo<br />

appreso che le sue spoglie mortali erano<br />

state tumulate già quattro giorni prima,<br />

l’undici del mese. Così è andato a far<br />

compagnia a Osvaldo Ramous, a Egidio<br />

Milinovich, a Eros Sequi - per citare<br />

soltanto i poeti, senza disturbare nessuno<br />

all’infuori della sua moglie Alma. Se n’è<br />

andato in punta di piedi dopo aver fatto<br />

“rumore” per circa sessant’anni, gli anni<br />

di Fiume e della sua più feconda età<br />

creativa.<br />

La vita e l’opera di Martini<br />

richiederebbero un libro per raccontare<br />

l’una e valorizzare l’altra, stratificate e<br />

In memoriam: Lucifero Martini (1916-2001)<br />

E di me resterà una sillaba,<br />

una parola?<br />

Uno di meno<br />

Ci sentimmo più soli<br />

nel vento che correva<br />

per i campi<br />

senza sole.<br />

E non volevamo contarci,<br />

non volevamo sapere<br />

d’essere uno di meno.<br />

complesse ambedue. È stato certamente<br />

uno dei personaggi di maggiore spicco fra<br />

coloro che hanno operato - lui anche<br />

come organizzatore, oltre che artefice di<br />

inziative - nelle istituzioni culturali della<br />

comunità italiana nell’ex Jugoslavia.<br />

Certamente uno dei più fecondi e<br />

poliedrici uomini di penna come<br />

giornalista e scrittore. Da giornalista si<br />

occupò di critica letteraria, cinematografica,<br />

teatrale e d’arte; come scrittore<br />

fu drammaturgo, narratore e poeta, ma<br />

anche storico-memorialista. Scrisse pure<br />

per i bambini. Per circa sei decenni la<br />

sua firma è stata onnipresente nelle<br />

pubblicazioni italiane dell’Istria e di<br />

Fiume. E non solo. Fu uno dei fondatori<br />

del quotidiano “La Voce del Popolo” e<br />

della rivista letteraria “La Battana”, per<br />

un decennio circa è stato caporedattore<br />

del quindicinale “Panorama”... Si potrebbe<br />

continuare. Io, che lo conobbi quando<br />

avevo appena compiuto diciannove anni e<br />

lui ne aveva dodici di più, ricordo un<br />

giovanotto longilineo dai baffi nerissimi<br />

con un perenne sorriso quasi beffardo<br />

sotto quei baffi che, fattisi poi grigi e<br />

bianchi, lo hanno sempre contraddistinto<br />

insieme agli immancabili occhiali, Lo<br />

ricordo per quel che era o sembrava: uno<br />

che vuol esserti o dirti di essere amico,<br />

fissandoti però con quel sorriso non<br />

sapresti dire se canzonatorio o sarcastico.<br />

Qualche volta mi fece arrabbiare. Nel<br />

giugno del 1995 il redattore capo di<br />

“Panorama” Errol Superina, in occasione<br />

di un convegno sui cinquant’anni di<br />

attività creativa di Martini, mi chiese di<br />

dedicargli “qualche nota”; riempii dodici<br />

colonne fitte del quindicinale, seguite da<br />

due pagine di Alessandro Damiani e<br />

altrettante di Ilaria Rocchi. Non mi<br />

ripeterò oggi; aggiungerei ben poco a<br />

quel profilo che allora tracciai dell’ uomo<br />

e del poeta.<br />

Nato nel 1916 a Firenze da<br />

genitori istriani, Martini è stato fiumano<br />

per la gran parte della sua vita (ed ha<br />

scritto poesie bellissime anche in questo<br />

dialetto). La sua poesia parla infatti<br />

soprattutto di Fiume, albero del quale si<br />

considerava una foglia. E tuttavia, proprio<br />

dai suoi versi fiumani si intuisce che egli<br />

si sentiva un esule nella propria città.<br />

Almeno negli ultimi trent’anni<br />

dell’esistenza. In un componimento del<br />

ciclo “Colloquio con la città” (1987) si<br />

chiese: “Ti perderò, mia città?/Negli occhi<br />

mi bruciò il ricordo e mi piegò/lo spasimo<br />

della fuga impossibile, che suggellò/con<br />

ombre viola il desolato distacco/<br />

dell’inutile foglia dal suo albero”. Nella<br />

silloge “Il buio dell’ignoto” , ultimo<br />

volume uscito dalle stampe mentre era in<br />

vita in quel 1997 che aveva visto pure<br />

l’edizione della raccolta “Un mare di<br />

ghiaccio” si possono leggere questi versi:<br />

Gli uomini vanno e vengono.<br />

Rimane solo una luce. Poi la polvere.<br />

...E di me/resterà una sillaba, una<br />

parola?<br />

Resterà molto, caro Lucio. Restano<br />

i tuoi libri, che sono la testimonianza,<br />

come tu diresti, dei nostri “desolati errori<br />

sofferti e tanto vissuti nel segreto del<br />

sangue” ma soprattutto dei tuoi e nostri<br />

sforzi pluridecennali per impedire che la<br />

bora cancellasse i nostri passi su queste<br />

rive.<br />

Giacomo


L’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> e la Scuola Media Superiore <strong>Italiana</strong> “Pietro Coppo”, con i Partner,<br />

l’Ente Kantea S.r.c.l. in convenzione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza<br />

Sociale Italiano promuove il seguente<br />

P R O G E T T O<br />

per aderire ad un corso di formazione, nel settore della multimedialità on-line e off-line, rivolto a 15 giovani<br />

cittadini italiani disoccupati che abbiano portato a termine l’obbligo scolastico previsto nel paese di residenza. Il<br />

progetto si articolerà secondo lo schema che segue.<br />

Gli interessati sono invitati a presentare la richiesta allegando il curriculum vitae all’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong><br />

ento il 30 giugno 2001 al seguente indirizzo: via Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, oppure via @upan~i~ 39, 6000<br />

Capodistria o all’ indirizzo di posta elettronica: E-mail: unione.it.cap@siol.net<br />

L’Ente Kantea S.r.c.l. certificato ISO 9001, in convenzione<br />

con il Ministero del Lavoro e della<br />

Previdenza Sociale Italiano, con i Partner <strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> e Scuola Media Superiore “Pietro Coppo” di<br />

Isola, promuove il progetto,<br />

ESPERTO IN APPLICAZIONI MULTIMEDIALI<br />

ON-LINE E OFF-LINE<br />

INTERNET SITE & CD ROM DESIGNER<br />

Prot.Prg. 59200/00, N.Fasc. 152 - Avviso 01/2000,<br />

G.U. n.185 del 09.08.2000 della durata di 600 ore<br />

di formazione, rivolto a 15 giovani cittadini italiani<br />

disoccupati che abbiano portato a termine l’obbligo<br />

scolastico previsto nel paese di residenza, preferibilmente<br />

con diploma tecnico professionale (D.I. MLPS-<br />

MAE- 11.7.86) nel settore della multimedialità online<br />

e off-line.<br />

Gli obiettivi<br />

Finalità del corso è formare una figura professionale<br />

innovativa che integri competenze di base sugli aspetti<br />

fondamentali della comunicazione audiovisiva con<br />

un’approfondita e completa conoscenza della teoria,<br />

delle metodologie e degli strumenti, sia hardware che<br />

software, per lo sviluppo di applicazioni multimediali:<br />

a) capacità di sviluppare applicazioni mediante linguaggi<br />

di programmazione e sistemi autore - visual<br />

basic, macromedia director, HTML, Interdev,<br />

Per informazioni<br />

UNIONE ITALIANA<br />

Talijanska Unija - Italijanska Unija<br />

Via-Ulica-Uljarska 1/IV<br />

51000 Fiume-Reka-Rijeka<br />

Macromedia Flash, Java, Active X, ASP.<br />

b) capacità di utilizzare apparecchiature e software<br />

per il trattamento dell’audio e del video;<br />

c) capacità di progettare e sviluppare software multimediale<br />

on-line e off-line.<br />

Quando inizia e quanto dura<br />

Il corso sarà della durata di 600 ore di cui:<br />

- 480 ore di teoria-laboratorio<br />

- 40 ore di visite aziendali in ITALIA presso aziende<br />

leader nel settore Multimediale nelle Regioni del<br />

Centro Nord Italia<br />

- 80 ore di stage in aziende innovative della Slovenia<br />

con termine a Dicembre 2001. L’orario delle lezioni<br />

è articolato mediamente in 30 ore settimanali, dalle<br />

14.30 alle 20,30, a frequenza obbligatoria.<br />

Dove si svolge<br />

A ISOLA - via Zustovi} 6, presso la Scuola Media<br />

Superiore “Pietro Coppo”.<br />

Agevolazioni<br />

- Borsa di studio pari a Lire 3.000/ora frequentata<br />

fino a un massimo di Lire 1.800.000= (alla fine del<br />

percorso formativo)<br />

- Rimborso spese di viaggio (mezzi pubblici), vitto<br />

e eventuale alloggio per non residenti a Isola, fino<br />

a un massimo di Lire 2.000.000= (saldati mensilmente<br />

dietro presentazione di documenti fiscali di<br />

spesa).<br />

Tel. 00385/51 338-285, 338-911, Fax 212 876<br />

Via @upan~i~ 39-@upan~i~eva ulica 39<br />

6000 CAPODISTRIA-KOPER<br />

Tel.00386 5 62-61-555, Fax 62-71-111<br />

E-mail: unione.it.cap@siol.net


Festa nazionale<br />

Gli auguri di Ciampi a Mesic<br />

Al presidente della Repubblica di Croazia<br />

Zagabria<br />

Nel ricordo del nostro incontro a Roma e nell’attesa del vertice con i Capi di Stato dell’Europa<br />

centrale nei prossimi giorni sul Lago Maggiore mi è gradito farle pervenire, a nome del popolo<br />

italiano e mio personale, i migliori auguri per la Festa nazionale e per un avvenire di prosperità<br />

del popolo croato.<br />

I saldi legami di amicizia tra i nostri due paesi devono progredire soprattutto in due direzioni:<br />

un impegno condiviso per rafforzare la stabilità e la democrazia nei Balcani; la creazione tra le due<br />

rive dell’Adriatico di una solida complementarità economica, culturale ed ambientale.<br />

Apprezzo la sua attenzione nei confronti della minoranza autoctona italiana che vive nella<br />

memoria, nei sentimenti e nell’attenzione di tutti gli italiani. La tradizione culturale e linguistica<br />

della minoranza, la sua operosità ne sottolineano la capacità connettiva tra la cultura latina e quella<br />

slava.<br />

Il suo scrupolo nello sviluppare il rapporto con i paesi vicini, contribuire alla piena applicazione<br />

degli accordi di Dayton, assicurare la tutela delle minoranze viene apprezzato dall’Italia che, a sua<br />

volta, lo valorizza nell’appoggiare l’avvicinamento della Croazia all’<strong>Unione</strong> Europea e alla comunità<br />

atlantica.<br />

Sono certo che la mia visita di stato in Croazia, nell’ottobre prossimo, rinsalderà ancora di più<br />

le nostre eccellenti relazioni bilaterali.<br />

Con l’occasione formulo voti di benessere per la sua persona.<br />

Carlo Azeglio Ciampi<br />

Astensionismo dell’elettorato,<br />

rinascita della destra e scomparsa<br />

delle formazioni del<br />

centro: queste le principali<br />

caratteristiche del voto del 20<br />

maggio scorso in Croazia per il<br />

rinnovo delle amministrazioni<br />

locali.<br />

Smentendo i sondaggi della<br />

vigilia, la Comunità democratica<br />

croata (HDZ) è tornata<br />

di prepotenza alla ribalta dopo<br />

la batosta elettorale alle<br />

politiche di un anno e mezzo<br />

di Agnese Superina<br />

Elettori latitanti, ricresce la destra, centro spazzato e sinistra riconfermata<br />

Quando vince la delusione<br />

fa ottenendo la maggioranza<br />

relativa in 15 delle 21 Contee.<br />

Sorprendente e inattesa,<br />

dunque, l’affermazione dell’Accadizeta<br />

in senso assoluto<br />

anche se la coalizione di<br />

centrosinistra governerà nella<br />

gran parte delle Contee e il<br />

partito del defunto presidente<br />

Tudjman potrà formare delle<br />

maggioranze solo in quattro<br />

regioni. Al successo dell’Accadizeta<br />

va aggiunto il buon<br />

risultato ottenuto a Zagabria<br />

3<br />

dalla lista di Miroslav Tudjman,<br />

figlio prediletto dello scomparso<br />

presidente. Segno,<br />

questo, che il peso della destra<br />

sulla scena politica croata, è<br />

ancor sempre notevole. Il<br />

partito socialdemocratico del<br />

premier Ivica Ra~an, che guida<br />

la coalizione al governo,<br />

nonostante abbia confemato la<br />

supremazia, risulta essere<br />

penalizzato dalla crisi economica<br />

e sociale che non ha<br />

saputo combattere con


fermezza sin dall’inizio. Prima,<br />

evidente, conseguenza di questo<br />

mutato scenario politico è<br />

la forte bipolarizzazione che si<br />

viene a creare. La sinistra da<br />

un parte e la destra dall’altra,<br />

con la sparizione del centro.<br />

Pesante la sconfitta dei socialliberali<br />

di Budi{a soprattutto a<br />

Zagabria. Buoni, invece, i<br />

risultati dei popolari, specie<br />

nella capitale, e del partito<br />

contadino, che perde a<br />

Zagabria ma che arriva in<br />

testa in due Contee.<br />

A vincere è stato il “no”<br />

degli elettori che, delusi e rassegnati,<br />

hanno preferito, in<br />

segno di protesta, disertare le<br />

urne.<br />

Una previsione confermata,<br />

invece, è la maggioranza<br />

conseguita dalla Dieta Democratica<br />

Istriana in Istria, tranne<br />

che a Pola. La Dieta si<br />

conferma il primo partito in<br />

regione e potrà governare con<br />

la maggioranza assoluta. A<br />

Pola, pur essendo sempre il<br />

primo partito con il 31 per<br />

cento dei voti, non è riuscita<br />

ad incamerare quanto preventivato<br />

alla vigilia. Oltremodo<br />

incerta (siamo agli inizi di<br />

giugno, ndr), pertanto, l’elezione<br />

del deputato della<br />

minoranza italiana al Sabor,<br />

Furio Radin, a primo sindaco<br />

italiano di Pola. A contendergli<br />

il posto l’ex sindaco polese ed<br />

ex dietino, Luciano Delbianco,<br />

che con il suo Foro democratico<br />

istriano si è collocato<br />

al secondo posto. Molto<br />

dipenderà da un’altra ex esponente<br />

della Dieta, Loredana<br />

[tok, vera sorpresa di queste<br />

elezioni, che con la sua lista<br />

indipendente è riuscita a<br />

conquistare il 16 per cento dei<br />

consensi e che ora viene<br />

contesa sia dalla Dieta che dal<br />

Foro democratico. Caccia aperta<br />

agli alleati non solo a Pola,<br />

ma in gran parte di comuni,<br />

città e contee. Nè socialdemocratici<br />

nè accadizetiani<br />

sono in grado di formare le<br />

giunte senza nuove e difficili<br />

alleanze. Si presenta così<br />

anche la situazione a Fiume,<br />

nonostante la supremazia della<br />

coalizione di centrosinistra,<br />

composta da socialdemocratici,<br />

contadini e partito dei<br />

pensionati. Resuscitata anche<br />

nel capoluogo del<br />

Quarnero l’Accadizeta<br />

che si colloca<br />

al secondo posto.<br />

Con tredici seggi su<br />

un totale di 33 il<br />

centrosinistra con in<br />

testa il sindaco uscente<br />

Vojko Obersnel<br />

si vede costretto<br />

a stringere<br />

alleanze e a mercanteggiare.<br />

E qui<br />

(altra sorpresa del<br />

voto del 20 maggio)<br />

la lista di Vladimir<br />

Bebi}, un politico<br />

senza programma<br />

ma con una<br />

retorica che ha fatto<br />

presa, potrebbe<br />

costituire addirittura<br />

l’ago della bilancia<br />

all’atto della formazione<br />

del governo<br />

cittadino.<br />

Più o meno<br />

identico il quadro a<br />

livello di Assemblea<br />

conteale, dove la<br />

partita è tutta da<br />

giocare e dove sono<br />

due i pretendenti<br />

alla carica di zu-<br />

4<br />

pano. Il socialdemocratico<br />

Zlatko Komadina, a capo della<br />

coalizione vincente e lo zupano<br />

uscente, il regionalista Milivoj<br />

Brozina. Per gli stessi motivi<br />

(maggioranze relative o addirittura<br />

situazioni di parità) in<br />

alcune città, come ad esempio<br />

a Spalato, si rischia di ripetere<br />

la consultazione. A livello<br />

locale gli esponenti dei partiti<br />

della coalizione al governo<br />

sembrano poco propensi a<br />

mantenere la stessa linea<br />

politica, per cui le sorprese del<br />

dopo-voto non mancheranno.


Su elezioni amministrative in Croazia e Statuto istriano<br />

intervista a Dino Debeljuh, deputato DDI al Sabor<br />

La Dieta non starà<br />

con le mani in mano<br />

Sui più importanti avvenimenti politici<br />

che hanno interessato recentemente<br />

l’Istria, dai risultati delle<br />

elezioni amministrative, alla decisione<br />

del Governo croato di sottoporre<br />

all’esame della Corte costituzionale<br />

ben 13 articoli dello Statuto<br />

regionale istriano, abbiamo interpellato<br />

il deputato della Dieta<br />

Democratica Istriana Dino Debeljuh.<br />

- Come giudica la decisione del<br />

Governo croato di rinviare alla<br />

Corte costituzionale ben 13 articoli<br />

dello Statuto regionale istriano?<br />

“C’era da aspettarselo che il<br />

Governo facesse questo passo,<br />

altrimenti il Ministro della giustizia<br />

Ivani{evi} sarebbe stato sconfessato<br />

o avrebbe dovuto dimettersi. Comunque<br />

io credo che la Corte<br />

costituzionale croata ci darà ragione,<br />

ovvero che non accetterà le<br />

tesi del Governo. Sarebbe veramente<br />

una cosa clamorosa se la<br />

Corte si appiattisse sulle posizioni<br />

dell’Esecutivo, che a nostro parere<br />

non hanno alcun fondamento<br />

giuridico”.<br />

- Se dovesse succedere il contrario,<br />

quale sarà l’atteggiamento<br />

della Dieta Democratica Istriana?<br />

“Io non voglio pregiudicare<br />

alcuna posizione, perché ritengo<br />

sia ingiusto. Comunque, nel caso<br />

la Corte costituzionale dovesse rilevare<br />

l’incostituzionalità degli articoli<br />

dello Statuto già sospesi dal<br />

Governo, la Dieta non starà certamente<br />

con le mani in mano.<br />

Siamo convinti di avere ragione.<br />

Nello Statuto istriano non c’è<br />

nulla che violi la Costituzione<br />

croata. Siamo convinti che i<br />

di Ezio Giuricin<br />

magistrati della Corte ed i massimi<br />

esperti di diritto del Paese lo<br />

sapranno ribadire”.<br />

- Un giudizio sull’esito delle<br />

amministrative appena conclusesi in<br />

Croazia: come giudica i risultati in<br />

Istria?<br />

“La Dieta democratica ha<br />

stravinto, con quasi il 52% dei<br />

voti a livello regionale. Un ottimo<br />

risultato, persino superione a<br />

quello delle regionali precedenti. E<br />

tutto ciò nonostante sia stato<br />

introdotto un nuovo sistema elettorale,<br />

completamente proporzionale,<br />

che probabilmente ci ha penalizzato<br />

un po’. Abbiamo comunque<br />

ottenuto 28 consiglieri su 41<br />

nell’Assemblea regionale, rispetto<br />

ai 26 su 49 della legislatura<br />

precedente. Si tratta innegabilmente<br />

di un grande successo,<br />

perché un partito che riesce a<br />

raccogliere tanti consensi per tre<br />

volte di seguito, in tutte le<br />

5<br />

Statuto istriano:<br />

consenso<br />

plebiscitario<br />

degli elettori<br />

Statuto istriano; atto secondo. Il<br />

Governo croato ha dunque<br />

deciso - chiuso il sipario sulle<br />

elezioni amministrative - di inviare<br />

all’esame della Corte<br />

costituzionale ben 13 articoli<br />

dello Statuto regionale. Una<br />

presa di posizione che riapre<br />

nuovamente le polemiche ed i<br />

pesanti contrasti politici scoppiati<br />

attorno all’Atto fondamentale<br />

con cui il Consiglio<br />

istriano aveva deciso di introdurre<br />

il bilinguismo ed affermare<br />

ulteriormente i valori<br />

della convivenza e del multiculturalismo<br />

nella Regione. Il<br />

Ministro della giustizia Ivani-<br />

{evi} aveva già deciso si<br />

sospendere 10 articoli dello<br />

Statuto. La decisione aveva<br />

suscitato proteste in Istria e<br />

l’immediata reazione della<br />

Farnesina, che aveva chiesto<br />

spiegazioni all’ambasciatore<br />

croato a Roma. I pesanti<br />

contrasti sorti attorno al<br />

Documento si erano parzialmente<br />

placati prima delle<br />

elezioni. Ma i toni concilianti<br />

assunti recentemente dai regionalisti<br />

istriani non hanno,<br />

evidentemente, sortito gli effetti<br />

sperati. L’esecutivo nazionale,<br />

infatti, ricalcando una decisione<br />

già assunta nel 1995 all’epoca<br />

di Tudjman, ha scelto ora la<br />

strada del ricorso alla Corte<br />

costituzionale. Il successo elettorale<br />

conseguito dalla Dieta Democratica<br />

lo scorso 20 maggio<br />

d’altra parte è stato considerato<br />

un vero e proprio plebiscito a<br />

favore dello Statuto. Il ritorno<br />

sulla scena politica dell’HDZ e<br />

il ricatto della cosiddetta “opzione<br />

nazionale” ha contribuito<br />

ad irrigidire, d’altro canto, le<br />

posizioni del Governo guidato<br />

dal socialdemocratico Ra~an.<br />

Ora non rimane che vedere<br />

come si pronuncerà la Corte<br />

costituzionale su questo importante<br />

nodo.


elezioni tenutesi sinora, gode<br />

certamente della piena e<br />

insindacabile fiducia degli istriani.<br />

Gli elettori istriani ci hanno dato<br />

ragione; e, quello che è ancora più<br />

importante, con il loro voto hanno<br />

ribadito la validità delle nostre<br />

scelte, attribuendo un consenso<br />

plebiscitario anche nei confronti<br />

dello Statuto istriano”.<br />

- La situazione emersa a Pola<br />

non è stata, però, altrettanto soddisfacente...<br />

“A Pola la Dieta ha fatto sicuramente<br />

qualche sbaglio. Abbiamo<br />

pagato una serie di errori, ma<br />

anche i numerosi problemi che la<br />

città ha attraversato in questi<br />

ultimi tempi. Non si spiega altrimenti<br />

perché nella città di Pola<br />

abbiamo ottenuto il 50% di<br />

consensi a livello regionale e poco<br />

più del 30% per il Consiglio<br />

municipale. È troppo grande la<br />

differenza di voti conseguita dalla<br />

Dieta sul piano regionale rispetto<br />

ai consensi ottenuti in città.<br />

Naturalmente ora dovremo fare<br />

un’attenta analisi dei motivi che<br />

hanno portato a questo risultato,<br />

per capire cosa sia successo realmente.<br />

Anche alla luce di taluni<br />

sviluppi che hanno sorpreso un po’<br />

tutti, come l’ascesa improvvisa di<br />

talune Liste civiche, ma soprattutto<br />

della formazione di Delbianco, che<br />

tutti i sondaggi prima delle<br />

elezioni davano appena al 5%.”<br />

- Come valuta il comportamento<br />

elettorale della minoranza e<br />

il livello di consensi raggiunto dai<br />

numerosi candidati appartenenti alla<br />

comunità nazionale italiana?<br />

“Io sono convinto che gli<br />

italiani in Istria abbiano votato in<br />

larga maggioranza a favore della<br />

Dieta. Non tutti, ovviamente,<br />

avranno espresso i loro consensi a<br />

favore del nostro Partito, ma sono<br />

certo che la gran parte degli<br />

appartenenti alla comunità lo<br />

abbiano fatto. I motivi sono chiari:<br />

la Dieta in questi anni ha fatto<br />

veramente molto per la comunità<br />

nazionale italiana; è il partito che<br />

si è avvicinato effettivamente di<br />

più a quelle che sono le esigenze<br />

e le istanze della minoranza.<br />

Ovunque i candidati italiani espressi<br />

dalla Dieta si sono piazzati<br />

ai primi posti.”<br />

- Come commenta il risultato<br />

ottenuto, sul piano nazionale, dall’HDZ?<br />

“A mio avviso si tratta di una<br />

buona lezione per i sei partiti della<br />

coalizione che hanno vinto le<br />

politiche dell’anno scorso. Alcuni<br />

di essi, evidentemente, hanno<br />

dimenticato perché si erano messi<br />

insieme: l’obiettivo era di vincere<br />

l’HDZ, e di cambiare radicalmente<br />

un quadro politico che non poteva<br />

più essere tollerato e che andava<br />

profondamente mutato. Qualcuno<br />

ha ritenuto, a torto, che la Comunità<br />

Democratica Croata fosse<br />

scomparsa definitivamente dalla<br />

scena. Le elezioni hanno confermato<br />

una realtà completamente<br />

diversa. Per noi comunque non è<br />

stata una sorpresa. Alcuni partiti<br />

hanno voluto egoisticamente presentarsi<br />

da soli e litigare con gli<br />

altri, per cercare di racimolare<br />

voti, e vedere su quanti consensi<br />

avrebbero potuto contare. Avevano<br />

una grande voglia di misurarsi tra<br />

loro, di rimescolare le carte, di<br />

conquistare nuove posizioni sulla<br />

scena politica, per diventare primi,<br />

secondi o terzi. Il messaggio di<br />

questo voto è chiaro. La gente ha<br />

detto ai partiti del centro-sinistra<br />

di mettersi finalmente d’accordo.<br />

Se noi avessimo avuto il sistema<br />

elettorale precedente, per metà<br />

maggioritario e metà proporzionale,<br />

e se l’esapartito si fosse messo<br />

nuovamente insieme, i risultati<br />

elettorali sarebbero stati completamente<br />

diversi. Qualcuno, torno a<br />

dirlo, ha voluto fare degli esperimenti,<br />

dando il via ad una vera<br />

e propria lotta di tutti contro tutti.<br />

In determinati momenti c’era maggiore<br />

battaglia tra alcuni partiti<br />

della coalizione di governo, che tra<br />

questi e l’HDZ. Pensiamo solamente<br />

agli attacchi dei social -<br />

liberali e dei socialdemocratici<br />

contro la Dieta, e delle feroci<br />

critiche contro lo Statuto istriano.<br />

Nel battagliare contro di noi e tra<br />

di loro si sono dimenticati che<br />

6<br />

l’HDZ continuava ad essere ancora<br />

un grande avversario”.<br />

Accordo sul piccolo traffico<br />

di frontiera<br />

tra Croazia e Slovenia<br />

- La Corte costituzionale<br />

slovena ha sentenziato recentemente<br />

che l’Accordo sul piccolo traffico di<br />

frontiera sottoscritto con la Croazia<br />

non è in contrasto con l’ordinamento<br />

costituzionale e legislativo<br />

sloveno, il che apre delle buone<br />

prospettive, ora, per la definitiva<br />

ratifica dell’Intesa, da parte del<br />

Parlamento di Lubiana. Come<br />

giudica questo importante passo?<br />

“Era un atto che attendevamo<br />

da tempo. Sarebbe stata clamorosa<br />

una decisione diversa, anche se<br />

comunque c’è da chiedersi come<br />

mai a Lubiana ci abbiano messo<br />

tanto tempo per confermare una<br />

cosa che - a mio giudizio - appariva<br />

scontata. In Istria, e in<br />

generale al confine tra Croazia e<br />

Slovenia, la popolazione soffre a<br />

causa dei disagi causati dalla<br />

frontiera tra i due Paesi; problemi<br />

che potrebbero essere in gran<br />

parte risolti con l’Accordo sul<br />

piccolo traffico di frontiera. Molte<br />

centinaia di migliaia di persone ne<br />

potrebbero trarre dei vantaggi<br />

diretti, e si aspettano che quest’Intesa<br />

venga finalmente ratificata,<br />

dopo tanti anni.<br />

Io spero, ora, che questa<br />

decisione della Corte costituzionale<br />

slovena possa influire positivamente<br />

sul Parlamento sloveno ed<br />

accelerare il processo di ratifica.<br />

Devo però aggiungere che, purtroppo,<br />

non sono più ottimista<br />

come una volta; o per lo meno<br />

come lo ero immediatamente dopo<br />

la vittoria del centro-sinistra a<br />

Lubiana. Sappiamo che i partiti<br />

dell’attuale maggioranza di<br />

Governo in Slovenia avevano promesso,<br />

in caso di vittoria<br />

elettorale, che avrebbero ratificato<br />

l’Accordo. Ma poi ci sono stati<br />

inspiegabili intoppi e ritardi. Ora<br />

vedremo come andrà a finire.<br />

Purtroppo si è perso troppo tempo<br />

inutilmente”.


A conclusione di una campagna<br />

elettorale molto tesa - a detta di molti<br />

una delle più brutte nella recente<br />

storia italiana - l’elettorato ha premiato<br />

la Casa delle libertà guidata dal leader<br />

di Forza Italia Silvio Berlusconi<br />

attribuendogli una netta maggioranza<br />

sia alla Camera che al Senato.<br />

Con oltre il 45% dei suffragi la<br />

coalizione di centro - destra ha ottenuto<br />

ben 368 seggi alla Camera su<br />

630, ben 52 oltre la soglia della<br />

maggioranza necessaria (316) per<br />

formare un governo e legiferare.<br />

All’Ulivo di Rutelli, con poco più<br />

del 43% dei suffragi, sono andati 242<br />

seggi. Minore, ma sempre decisivo, il<br />

vantaggio registrato dalla Casa delle<br />

libertà al Senato, cui, con il 42,5% dei<br />

voti, sono andati 177 seggi su 315, 19<br />

in più della maggioranza necessaria. Al<br />

Senato lo schieramento di centrosinistra<br />

ha ottenuto, invece, con il 38%<br />

circa dei voti, 128 seggi.<br />

Una maggioranza assoluta, dunque,<br />

in entrambi i rami del<br />

Parlamento, che dovrebbe consentire al<br />

futuro premier Berlusconi,di governare<br />

senza ostacoli, nei prossimi cinque anni,<br />

ovvero per l’intera durata di questa<br />

nuova, quattordicesima legislatura. Nella<br />

parte proporzionale della Camera<br />

(ricordiamo che si è votato con un<br />

sistema prevalentemente maggioritario,<br />

corretto da una quota proporzionale, il<br />

famoso “Mattarellum”), Forza Italia si<br />

è rivelata il primo partito nazionale<br />

con il 29,5% dei voti (quasi il 9% in<br />

più delle precedenti politiche).<br />

Al secondo posto si sono attestati<br />

i Democratici di Sinistra, con il 16,6%,<br />

oltre 4% in meno rispetto alle consultazioni<br />

del 1996. In grande rimonta<br />

nel centro - sinistra, invece, la Margherita<br />

(formata da Partito Popolare,<br />

Udeur, Rinnovamento Italiano e<br />

Democratici) del candidato premier dell’Ulivo<br />

(e prossimo leader dell’opposizione),<br />

Rutelli, cui è andato il<br />

14,5% dei suffragi (nel ’96 Popolari e<br />

Rinnovamento non erano andati oltre<br />

il 9%).<br />

A pagare, nel centro - destra, lo<br />

scotto dell’alleanza con Berlusconi e<br />

dell’irresistibilile ascesa di Forza Italia,<br />

sono stati quasi tutti i suoi principali<br />

alleati. Prima fra tutti, e in modo<br />

molto pesante, la Lega Nord di Bossi,<br />

che nel proporzionale non ha raggiunto<br />

nemmeno la soglia del 4% (ottenendo<br />

un magro 3,9% rispetto al 10,1% del<br />

1996). Significativo il calo fatto<br />

registrare anche dai partiti cattolici di<br />

centro - destra, ovvero dal cosiddetto<br />

Biancofiore (costituito da CCD e da<br />

CDU), che, con il 3,2% dei voti, nel<br />

proporzionale non hanno superato la<br />

soglia d’ammissibilità alla Camera. In<br />

calo, seppure di proporzioni diverse,<br />

SFIDE E FUTURI PERCORSI<br />

DEL NUOVO QUADRO POLITICO<br />

anche Alleanza Nazionale di Fini cui,<br />

nella quota proporzionale, è andato il<br />

12 % dei voti, 3,7 % in meno di<br />

cinque anni fa. Naturalmente in virtù<br />

della forza trainante della Coalizione e<br />

grazie all’alleanza con Berlusconi, quasi<br />

tutti gli “sconfitti” del centro- destra si<br />

vedranno assegnare, nuovi, ambiti<br />

incarichi di governo.<br />

Rifondazione Comunista di Fausto<br />

Bertinotti, cui molti attribuiscono, per<br />

la mancata alleanza con l’Ulivo, la<br />

responsabilità principale della sconfitta<br />

del centro- sinistra, è riuscita comunque<br />

ad aggiudicarsi 11 seggi alla Camera e<br />

3 al Senato.<br />

Un numero di rappresentanti insufficienti,<br />

comunque, a minacciare,<br />

anche nel caso di una futura,<br />

improbabile coalizione con Rutelli, la<br />

salda maggioranza di cui gode<br />

Berlusconi. Il partito di Bertinotti ha<br />

accusato comunque una flessione, nella<br />

parte proporzionale, di circa il 3,6%<br />

(ottenendo il 5% di suffragi rispetto<br />

all’8,6% del 1996). Magro anche il<br />

risultato della Lista “Italia dei Valori”<br />

di Di Pietro, che, con il 3,9% non è<br />

riuscita a superare lo sbarramento del<br />

4% alla Camera, ottenendo un solo<br />

seggio al Senato, così come il nuovo<br />

partito dell’ex sindacalista della CISL,<br />

D’Antoni, Democrazia europea, che con<br />

il 2,4% dei suffragi è rimasto fuori dal<br />

Parlamento. Nessun seggio nemmeno<br />

per i Radicali della Lista Pannella -<br />

Bonino, attestatisi al 2,2%. Deludente,<br />

nell’ambito dell’Ulivo, il risultato dei<br />

Verdi del Girasole (Verdi più SDI),<br />

attestatisi al 2,2% (2,6% nel ’96) e dei<br />

Comunisti Italiani di Cossutta, rimasti<br />

all’1,7%.<br />

Importante vittoria del centrosinistra<br />

e personale dell’ex sindaco di<br />

Trieste Riccardo Illy nel Friuli -<br />

Venezia Giulia. La Margherita (nella<br />

cui lista l’ex sindaco si è candidato) si<br />

è attestata al secondo posto in<br />

Regione, con il 21,8% dei voti, dopo<br />

Forza Italia, ed al primo posto a<br />

Trieste, con il 33,5% dei suffragi contro<br />

i 29,3% di Forza Italia.<br />

Risultato vincente nell’uninominale<br />

contro Vittorio Sgarbi, Illy ha<br />

determinato un effetto “trascinamento”<br />

anche sugli altri candidati del centro -<br />

sinistra, Roberto Damiani alla Camera,<br />

7<br />

nonché Willer Bordon e Milos Budin<br />

al Senato che, pure risultati sconfitti<br />

nel maggioritario, sono stati “ripescati”<br />

per effetto del buon numero di voti<br />

comunque ottenuti. Grande successo<br />

anche per la città di Trieste che è<br />

riuscita a piazzare ben 7 rappresentanti<br />

al Parlamento (i quattro del centrosinistra,<br />

più, per il Polo, l’ex presidente<br />

della Regione Roberto Antonione e<br />

Giulio Camber al Senato, oltre a<br />

Roberto Menia alla Camera).<br />

I risultati delle politiche, che hanno<br />

consacrato l’affermazione del centrodestra<br />

in Italia, sono stati in parte<br />

equilibrati dalla vittoria registrata da<br />

gran parte dei candidati di centrosinistra<br />

ai ballottaggi per le amministrative<br />

del 27 maggio.<br />

A Roma ha vinto, con il 52,5%<br />

dei voti, il candidato sindaco dell’Ulivo,<br />

ed ex segretario dei D.S. Valter<br />

Veltroni, contro il candidato della Casa<br />

delle Libertà Antonio Tajani. A Torino<br />

l’ha spuntata Sergio Chiamparino,<br />

dell’Ulivo, con il 52,8% delle preferenze,<br />

su Roberto Rosso del Polo,<br />

mentre a Napoli è stata eletta Rosa<br />

Russo Jervolino del centro-sinistra, con<br />

il 52,9%, contro Antonio Martuscello<br />

del centro - destra.<br />

Ora, naturalmente l’attenzione<br />

dell’opinione pubblica è centrata su<br />

quella che sarà la composizione del<br />

prossimo governo, e sulle future mosse<br />

del nuovo Esecutivo, anche alla luce<br />

delle numerose sfide, sia sul piano<br />

nazionale che internazionale, che l’Italia<br />

si troverà ad affrontare.<br />

In Slovenia e Croazia naturalmente<br />

gli sforzi sono tesi a capire in<br />

che modo la nuova realtà ed i nuovi<br />

equilibri politici in Italia potranno<br />

influire sul processo di allargamento<br />

dell’<strong>Unione</strong> Europea e sul percorso di<br />

integrazione innanzitutto di Lubiana e<br />

quindi anche di Zagabria ai Quindici.<br />

Per noi, sarà fondamentale sapere<br />

quali potranno essere i riflessi della<br />

nuova situazione in Italia sulla posizione<br />

e il ruolo della nostra comunità<br />

nazionale in Istria, Fiume e Dalmazia.<br />

I primi segnali sono stati positivi, a<br />

conferma di direttrici e percorsi già<br />

ampiamente consolidati. Staremo<br />

fiduciosamente a guardare. (E.G.)


Verso i termini di scadenza la missione diplomatica a Fiume del console generale<br />

Mario Musella<br />

Grazie all’impegno politico dell’<strong>Unione</strong><br />

dall’Italia mezzi più cospicui alla CNI<br />

Ultima estate fiumana (e istriana)<br />

per il console generale d’Italia,<br />

Mario Musella. Si sta avviando<br />

verso i termini di scadenza, infatti,<br />

la sua missione presso la sede<br />

diplomatica nel capoluogo quarnerino.<br />

Da un ambiente che<br />

potremmo definire mediterraneo,<br />

passa a uno di tipo nordico; e da<br />

sud verso nord viaggerà anche il<br />

suo successore. Il terzo diplomatico<br />

nell’ordine - da quando è stata<br />

istituita la sede che in Croazia<br />

comprende sia la regione litoraneo/montana<br />

sia quella istriana -<br />

giunge da Istanbul. Si tratta di<br />

Roberto Pietrosanto, che ha già<br />

avuto modo di configurarsi i<br />

meccanismi di funzionamento della<br />

Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong><br />

avendo tra l’altro lavorato in precedenza<br />

nell’ambito della Direzione<br />

generale delle relazioni culturali<br />

del Ministero degli affari esteri<br />

italiano. Musella lascerà Fiume per<br />

assumere l’incarico al consolato<br />

generale italiano di Stoccarda. Un<br />

ruolo per il quale pare particolarmente<br />

adatto, considerata<br />

anche la sua perfetta conoscenza<br />

della lingua e della cultura tedesche<br />

essendo vissuto, fin dall’infanzia,<br />

grazie alla madre di origini<br />

viennesi, in un ambiente familiare<br />

multiculturale.<br />

A conclusione, dunque, della<br />

missione diplomatica a Fiume, con<br />

quali impressioni abbandona la città,<br />

rispetto anche a quello che era stato<br />

il primo impatto iniziale con il<br />

territorio?<br />

“Devo dire che al termine di<br />

questi quattro anni di servizio,<br />

sono rimasto entusiasta, come lo<br />

sono stato fin dall’inizio, appena<br />

arrivato, quando ho trovato una<br />

realtà, sia dal punto di vista<br />

geografico sia dal punto di vista<br />

di Ilaria Rocchi Rukavina<br />

umano, estremamente interessante<br />

e stimolante. Le mie impressioni,<br />

il mio giudizio non è cambiato, è<br />

rimasto identico sia per quanto<br />

riguarda la bellezza della natura<br />

sia la varietà di queste zone<br />

costiere, ma soprattutto per quanto<br />

concerne le persone. Nel mio<br />

lavoro ho avuto a che fare soprattutto<br />

con la Comunità Nazionale<br />

<strong>Italiana</strong>, che istituzionalmente sono<br />

chiamato qui a rappresentare e<br />

difenderne gli interessi e i diritti.<br />

Ho incontrato una comunità<br />

particolare, non paragonabile a<br />

nessun’altra comunità italiana nel<br />

mondo, essendo anche la<br />

collettività che è rimasta in queste<br />

terre dopo la seconda guerra<br />

mondiale, dopo l’esodo. Una<br />

comunità che per la sua autoctonia<br />

ha caratteristiche del tutto peculiari.<br />

Ho trovato persone che san-<br />

8<br />

no prendere in mano il proprio<br />

destino e quindi non avevano<br />

bisogno del consolato per risolvere<br />

i problemi di tipo assistenziale.<br />

Una comunità che ha sviluppato<br />

una propria autonomia, una propria<br />

capacità di vita e di gestione<br />

della propria esistenza assolutamente<br />

eccellente. Questo devo dire<br />

soprattutto grazie a un’organizzazione<br />

molto buona, istituzionalmente,<br />

per gli enti che la rappresentano.<br />

Senza per ciò voler<br />

trascurare il resto della popolazione,<br />

quella maggioranza che trovo<br />

molto attiva e molto desiderosa<br />

di diventare europea”.<br />

Prima di assumere l’incarico,<br />

conosceva già la realtà della CNI?<br />

Come l’ha trovata al suo arrivo e<br />

com’è oggi, dopo quasi quattro<br />

anni?<br />

“A parte un contatto sporadico<br />

con Rota e Tremul (presidenti<br />

dell’Assemblea rispettivamente della<br />

Giunta Esecutiva dell’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

ndr) in occasione di un incontro<br />

con l’allora sottosegretario agli<br />

esteri Fassino, non avevo<br />

percezione della Comunità Nazionale<br />

<strong>Italiana</strong>. Adesso che la conosco<br />

un po’ meglio, senza pretendere<br />

di conoscerla a fondo, posso<br />

dire che è stata un’esperienza<br />

molto intensa. Ho cercato di<br />

instaurare e di mantenere un<br />

contatto assiduo con le varie<br />

rappresentanze della CNI e ho<br />

trovato sempre un terreno fertilissimo.<br />

Le varie comunità degli<br />

italiani sono bene organizzate e<br />

attive sotto ogni aspetto, culturale,<br />

sociale, economico e non solo<br />

nella conservazione delle proprie<br />

tradizioni, della lingua e della<br />

cultura italiana, anche perchè<br />

questa dimensione di integrazione<br />

e di creazione di un rapporto


multiculturale e multietnico certamente<br />

aiuta il progressivo andamento<br />

verso l’<strong>Unione</strong> Europea. Poi,<br />

vorrei dirlo chiaramente, ho avuto<br />

un’esperienza bellissima e molto<br />

stimolante dal punto di vista<br />

professionale per i contatti che ho<br />

avuto, molto frequenti, con<br />

l’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, che considero<br />

l’organizzazione principale, la più<br />

rappresentativa della CNI e molto<br />

capillare nel suo coordinamento di<br />

tutti gli enti e quindi anche<br />

nell’interessamento verso di questi.<br />

Ad esempio nei confronti dell’Edit,<br />

che è una società editrice che,<br />

come sappiamo, è croata, attualmente<br />

come proprietà e fondazione,<br />

però stampa varie testate in<br />

lingua italiana. Quindi è di estremo<br />

interesse per la CNI e anche per<br />

l’intera collettività per quell’effetto<br />

di integrazione nei confronti della<br />

società croata che possono avere le<br />

sue testate nell’impatto con il<br />

territorio.<br />

Il mio pensiero va poi al<br />

Centro di ricerche storiche di<br />

Rovigno, che è anche un’istituzione<br />

fondamentale, storicamente parlando<br />

per le origini della CNI, costituisce<br />

la memoria storica. Però ha<br />

un’importanza anche più vasta per<br />

il suo patrimonio, per la documentazione<br />

che ben pochi centri al<br />

mondo si sognano di possedere.<br />

Non vanno assolutamente<br />

dimenticate le scuole, di ogni grado<br />

e ordine, che sono anch’esse croate<br />

ma di lingua italiana. Direi che<br />

proprio le scuole sono fondamentali<br />

per conservare e tramandare<br />

anche ai giovani le<br />

tradizioni, le radici e la lingua<br />

italiana. E nello stesso tempo<br />

rappresentano un bacino di utenze<br />

per le comunità degli italiani,<br />

creando una continuità, danno alle<br />

comunità la possibilità di proiettarsi<br />

nel tempo. Voglio qui ribadire che<br />

vedo l’attività della CI orientata in<br />

un duplice senso. Il primo è quello<br />

della conservazione delle tradizioni,<br />

della cultura e della lingua; il<br />

secondo senso, anch’esso molto<br />

importante, deriva dalla loro<br />

apertura verso la circostante società<br />

e l’influenza che esercitano<br />

culturalmente nell’ambiente, è<br />

quello di una integrazione molto<br />

valida, culturalmente e<br />

sociologicamente. Integrazione che<br />

è l’obiettivo al quale noi aspiriamo<br />

accomunati nella grande casa<br />

europea.<br />

Tutto ciò funziona molto bene,<br />

grazie a un’ottima organizzazione,<br />

ma anche perchè i mezzi stanziati<br />

dal governo italiano sono notevoli,<br />

sostanziosi, merito anche dell’azione<br />

continua da parte dell’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> nei confronti di tutte le<br />

istituzioni politiche e statali italiane,<br />

per tenere viva la sensibilità e<br />

l’attenzione dell’ Italia verso la<br />

CNI. L’Italia sicuramente avrebbe<br />

fatto pervenire degli aiuti, ma se<br />

non ci fosse stata quest’ azione<br />

dell’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, non so fino a<br />

che punto e se in maniera così<br />

sistematica, addirittura tracciata dalla<br />

legge, com’ è oggi”.<br />

Dopo l’apertura del consolato a<br />

Fiume, il suo predecessore De Luigi<br />

ha dovuto affrontare la questione<br />

delle domande di riacquisizione della<br />

cittadinanza italiana. C’è stato, negli<br />

ultimi quattro anni, un problema<br />

particolare che ha contrassegnato il<br />

suo operato, o forse anche un fatto,<br />

un episodio che vorrebbe rilevare?<br />

“Il tentativo di far ottenere la<br />

cittadinanza italiana a tutti i connazionali<br />

che lo desiderassero,<br />

senza quei limiti e quelle scadenze<br />

che la legge purtroppo contempla.<br />

Ci sono stati, durante tutto questo<br />

periodo, delle proposte e dei passi<br />

compiuti in questa direzione, sia da<br />

parte dell’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> che<br />

dell’<strong>Unione</strong> degli Italiani nel<br />

Mondo. Ma anche iniziative di<br />

personalità politiche importanti,<br />

come ad esempio recentemente<br />

l’onorevole Giovanardi, che in<br />

seguito alla visita in regione ha<br />

presentato subito dopo in<br />

parlamento una proposta di legge<br />

che conta di riaprire i termini e<br />

dare la possibilità a tutti di rifare<br />

quest’istanza di riacquisto della<br />

cittadinanza italiana, sulla base<br />

delle proprie origini italiane. A<br />

parte questi tentativi, dal punto di<br />

vista legislativo non si è modificato<br />

ancora nulla fino ad oggi. Sono<br />

però convinto che le leggi e gli<br />

emendamenti sono il risultato di<br />

un travaglio, di un qualcosa che<br />

viene sentito, che prende spunto<br />

dalla base. Voglio dire che se<br />

politicamente ci si muove in una<br />

direzione, la legge è il risultato<br />

finale. Se c’è questa aspirazione,<br />

questa spinta, credo che prima o<br />

dopo ci saranno delle novità. Adesso<br />

con la nuova legislatura, sono<br />

fiducioso che il problema sarà<br />

ripresentato, anche presto, in<br />

parlamento e potrà avere sbocchi<br />

9<br />

favorevoli come noi tutti auspichiamo”.<br />

Dopo le elezioni in Italia e la<br />

vittoria delle forze del centro-destra,<br />

pensa che con il nuovo governo<br />

potrebbe cambiare qualcosa nella<br />

politica estera italiana, in merito ai<br />

rapporti con la Croazia e verso la<br />

CNI?<br />

“Per quanto riguarda la<br />

politica estera italiana mi rimetto a<br />

quella che è la linea seguita,<br />

indicata e dichiarata dalla nostra<br />

ambasciata a Zagabria. Non è mio<br />

compito esprimermi politicamente<br />

sui rapporti tra i due Paesi. Posso<br />

soltanto ripetere quello che<br />

l’ambasciata italiana a Zagabria ha<br />

più volte compiutamente sostenuto,<br />

che questa politica di eccellenti<br />

rapporti bilaterali è destinata a non<br />

modificarsi per effetto di<br />

un’alternanza al governo in Italia.<br />

Anche il sostegno per quanto<br />

riguarda l’integrazione europea e il<br />

supporto al percorso che la Croazia<br />

ha già avviato sottoscrivendo il<br />

trattato di associazione all’UE,<br />

anche questo prescinde dalle<br />

alternanze di governo”.<br />

Recentemente la Comunità degli<br />

Italiani di Fiume le ha conferito il<br />

Premio Rudi Palisca. Quale significato<br />

assume, per lei, questo riconoscimento?<br />

“Un riconoscimento estremamente<br />

bello, inaspettato, la prima<br />

volta che viene assegnato a un<br />

console, Mi ha fatto molto piacere<br />

riceverlo soprattutto perchè è<br />

venuto dal cuore degli italiani della<br />

Comunità di Fiume e con tutto il<br />

cuore, con tutta la commozione<br />

l’ho accettato. Questi sono quei<br />

momenti e quelle soddisfazioni che<br />

uno prova nella vita e che non<br />

sono di routine, non è il lavoro<br />

semplicemente burocratico che uno<br />

svolge, ma si rende conto che ha<br />

avuto anche un rapporto diretto,<br />

molto approfondito, con le<br />

persone”.<br />

Le dispiace lasciare Fiume?<br />

“Questo senz’altro. Dall’altra<br />

parte, questa è la vita del<br />

diplomatico, che deve per forza<br />

muoversi, adattarsi a sedi, realtà e<br />

problematiche completamente diverse,<br />

affrontandole nel migliore dei<br />

modi, al servizio del proprio paese.<br />

Conserverò ricordi bellissimi, dei<br />

posti che mi piacciono tanto e<br />

delle amicizie. Conto comunque di<br />

ritornare da queste parti, magari in<br />

vacanza, questo è sicuro”.


CI Salvore: riconfermato<br />

Bosdachin<br />

Dopo le recenti elezioni dell’assemblea,<br />

la Comunità degli<br />

Italiani di Salvore si è data una<br />

giunta di 9 membri. A presidente<br />

della CI è stato riconfermato<br />

Gabriele Bosdachin. Tra le<br />

priorità del futuro lavoro<br />

societario figura il progetto di<br />

costruzione della nuova sede. Il<br />

sodalizio opera nell’ambito della<br />

locale Casa di Cultura.<br />

La corale di Albona<br />

in trasferta a Verona<br />

Due giorni in Italia, il 23 e 24<br />

giugno, per il Coro misto della<br />

Comunità degli Italiani di Albona<br />

diretto dalla prof. Sabrina<br />

Stamberga Vidak. Gli albonesi si<br />

esibiranno a Verona su invito<br />

della corale San Giovanni<br />

Battista della città veneta.<br />

Saggi musicali<br />

di fine anno<br />

scolastico<br />

Il 20 giugno, con inizio<br />

alle ore 18, nella sala delle<br />

vedute della Comunità degli<br />

Italiani “Giuseppe Tartini” di<br />

Pirano è in programma il<br />

saggio di fine anno scolastico<br />

degli allievi del corso di<br />

pianoforte guidati da Milada<br />

Monica.<br />

Il giorno dopo, 21<br />

giugno, alla stessa ora, si<br />

presenteranno al pubblico gli<br />

allievi del corso di chitarra<br />

classica diretto da Vanja<br />

Pegan.<br />

Nella città natale<br />

una mostra<br />

su Raniero Brumini<br />

In concomitanza con la rappresentazione<br />

a Pola dello<br />

spettacolo “Album di famiglia”<br />

del Dramma Italiano, presso la<br />

locale Comunità degli Italiani<br />

è stata allestita la mostra sul<br />

percorso teatrale di Raniero<br />

Brumini, polese di nascita e<br />

fiumano d’adozione, scomparso<br />

di recente, che al teatro e alla<br />

Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong><br />

ha dedicato tutta la sua vita.<br />

Nella sua lunga e importante<br />

carriera Raniero Brumini ha<br />

vestito i panni di oltre 160<br />

personaggi esibendosi da<br />

protagonista in oltre cento<br />

spettacoli.<br />

“Album di famiglia”: omaggio a Damiani<br />

Con la rappresentazione di “Album<br />

di famiglia” di Alessandro<br />

Damiani, storia collettiva delle<br />

vicissitudini della CNI e<br />

intimistica dell’autore, messo in<br />

scena dal Dramma Italiano del<br />

Teatro “Ivan Zajc” di Fiume per<br />

la regia di Nino Mangano, la<br />

compagnia stabile dell’etnia ha<br />

concluso la stagione teatrale.<br />

Pubblico scelto e partecipe alla<br />

premiere di Fiume che a fine<br />

spettacolo ha reso omaggio<br />

all’autore con un caloroso e<br />

prolungato applauso ed ha<br />

premiato con caldi battimani i<br />

numerosi attori e il regista, segno<br />

che lo spettacolo è piaciuto. Al<br />

debutto fiumano è seguita la<br />

rappresentazione al Teatro<br />

Popolare Istriano di Pola.<br />

Alessandro Damiani, fine<br />

intellettuale, scrittore e poeta, una<br />

vita tra teatro e giornalismo,<br />

firma una importante pagina<br />

culturale dell’essere intrinseco<br />

della nostra minoranza, sempre<br />

attento a sensibilizzare l’opinione<br />

pubblica su tutte le vicissitudini<br />

10<br />

Pola: costituito circolo<br />

di lettura<br />

Promosso presso la Comunità<br />

degli Italiani di Pola, ad opera<br />

della prof. Nelida Milani Kruljac,<br />

il circolo di lettura “Fulvio<br />

Tomizza”. Un’iniziativa culturale<br />

che vuole riportare tra più voci<br />

il dialogo sulla letteratura in un<br />

momento in cui va perdendosi il<br />

piacere della lettura e, più ancora<br />

del commento, dello scambio<br />

d’opinione sulla validità dell’opera<br />

letta. Per la serata<br />

d’inaugurazione del gruppo<br />

culturale, la prof. Milani Kruljac<br />

ha proposto l’esame della raccolta<br />

di racconti “Anomalie” di Mauro<br />

Covacich di Pordenone cui ha<br />

risposto una folta rappresentanza<br />

di intellettuali polesi.<br />

Tra le altre iniziative della<br />

CI di Pola, viene annunciata<br />

l’organizzazione di un corso di<br />

pittura che sarà diretto dal prof.<br />

Romano Ugussi.<br />

che ne accompagnano l’esistenza.<br />

Alle numerose opere per cui<br />

Damiani ha ottenuto prestigiosi<br />

riconoscimenti, va ad aggiungersi<br />

la pubblicazione del libro di<br />

poesie “Note di viaggio”. Il<br />

volume, bilingue, che in croato<br />

porta il titolo “Putne bilje{ke”,<br />

per la traduzione di Margherita<br />

Gili}, è edito dalla Sezione<br />

fiumana dell’ Associazione degli<br />

scrittori della Croazia. Hanno<br />

contribuito alla stampa l’assessorato<br />

alla cultura della Città di<br />

Fiume in collaborazione con<br />

l’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> e l’Università<br />

Popolare di Trieste.<br />

Il Dramma Italiano chiude<br />

una stagione teatrale delle più<br />

fortunate che lo ha fatto conoscere<br />

soprattutto in Italia.<br />

Nell’ultimo numero della rivista<br />

teatrale romana “Primafila”, questo<br />

mensile dedica ampio spazio<br />

alla storia della compagnia stabile<br />

CNI con la pubblicazione di tre<br />

testi firmati da Sandro Damiani,<br />

rispettivamente Francesco Macedonio<br />

e Mario Moretti.


Trentesimo anniversario<br />

della “Leonardo da Vinci”<br />

La Scuola Media Superiore<br />

<strong>Italiana</strong> “Leonardo da Vinci” di<br />

Buie ha festeggiato trent’anni di<br />

proficua attività. Pietra miliare nel<br />

processo d’istruzione dei giovani<br />

dell’ex Buiese e di quanti altri<br />

centri, al pari di Parenzo, hanno<br />

gravitato in tutti questi anni su<br />

quest’istituto, la SMSI di Buie ha<br />

garantito un futuro certo a<br />

tantissimi ragazzi istriani. Nell’occasione<br />

è uscito dalle stampe<br />

l’Almanacco della scuola che<br />

testimonia e illustra in centinaia<br />

di foto il cammino della SMSI<br />

dalla fondazione ai giorni<br />

nostri.Grande merito per l’apertura<br />

stessa della scuola professionale<br />

di Buie va allo scomparso<br />

Josip Mihovilovic, un pedagogo<br />

tra i più illuminati del suo tempo;<br />

il suo impegno e l’opera sono<br />

stati illustrati dagli alti ospiti<br />

convenuti alla cerimonia del<br />

trentesimo, tra i quali il presidente<br />

dell’UI, Giuseppe Rota.<br />

Oggi la SMSI conta cinque<br />

indirizzi di studio: il ginnasio generale,<br />

i rami elettronico, economico-commerciale,turisticoalberghiero<br />

e metalmeccanico. Al<br />

conferimento degli attestati di<br />

benemerenza, nel corso dell’accademia<br />

solenne, ha fatto da<br />

cornice l’esibizione del Coro misto<br />

della Comunità degli Italiani di<br />

Buie diretto dal maestro Maurizio<br />

Lo Pinto.<br />

Decretata l’autonomia<br />

della SEI di Dignano<br />

Con decreto ministeriale, la<br />

scuola elementare italiana di<br />

Dignano è stata proclamata istituzione<br />

autonoma; finora operava<br />

sotto una comune direzione<br />

come sezione della scuola di<br />

maggioranza. La SEI di Dignano<br />

assumerà il nome di Giovanni<br />

Andrea della Zonca. Viene a<br />

concludersi così l’ultimo periodo,<br />

una decina d’anni, che per<br />

alunni e docenti della minoranza<br />

italiana non è stato dei più<br />

facili.<br />

Per Gallesano e Valle<br />

successo in Slavonia<br />

La sezione folkloristica della Comunità<br />

degli Italiani di Gallesano<br />

ha rappresentato con successo la<br />

CNI al Festival dei gruppi etnici<br />

della Croazia, svoltosi a Stari<br />

Jankovci, presso Vinkovci. La CI<br />

di Gallesano si è esibita nei canti<br />

tipici della località e nei balli<br />

tradizionali di cui la “furlana” è<br />

una delle espressioni più colorite.<br />

Grande apprezzamento anche<br />

per il gruppo folk e i complessi<br />

vocali della Comunità degli Italiani<br />

di Valle intervenuti alla Rassegna<br />

del folklore delle minoranze<br />

nazionali della Croazia che ha<br />

avuto luogo a Borovo, località che<br />

festeggia 770 anni d’esistenza.<br />

Comunità degli Italiani di Fiume:<br />

appuntamenti letterari<br />

Alcuni interessanti appuntamenti letterari, organizzati dalla Comunità<br />

degli Italiani, hanno movimentato ultimamente la scena culturale<br />

fiumana. Un pubblico attento e partecipe ha assistito alla<br />

presentazione del volume “Rosemarie”, un libro di memorie di<br />

Rosemarie Wildi Benedict, un’ebrea fiumana che vi trasferisce i suoi<br />

ricordi dell’infanzia fiumana e le dolorose tappe dell’esodo. Un libro<br />

autobiografico della figlia dell’ing. Francesco Benedict, direttore della<br />

ROMSA fino al 1949, figura che ancora oggi i fiumani ricordano.<br />

Ad accogliere l’autrice, che oggi vive in Svizzera, e l’editore Gianni<br />

Martini c’erano anche alcune delle amiche d’infanzia della Wildi<br />

Benedict per cui la serata alla CI ha registrato anche punte di<br />

emozione e commozione. Il libro è uno spaccato di vita di una<br />

fiumana, delicato e profondo, che si inserisce nel grande filone della<br />

letteratura dell’esodo e riporta le traversie dei profughi fiumani nel<br />

cui cuore Fiume, la città abbandonata, occupa un angolino<br />

particolare, gelosamente mantenuto sempre vivo.<br />

xxx<br />

Erio Franchi, esponente di spicco della CNI del dopoguerra, è<br />

tornato a Fiume per presentare, assieme all’editore, Luigi Lucenti,<br />

il diario partigiano di Eros Sequi “Eravamo in tanti”. Il volume,<br />

uscito negli anni Cinquanta per i tipi dell’Edit (di cui l’autore fu<br />

uno dei fondatori), è stato ristampato dalla “Edizioni Comedit<br />

2000”, collana Balcani e presentato a Milano.<br />

xxx<br />

Matinée letteraria infine per gli alunni delle IV classi delle<br />

quattro scuole elementari italiane di Fiume che alla Comunità degli<br />

Italiani hanno incontrato la scrittrice di libri per ragazzi, Emanuela<br />

Nava. Assieme hanno discusso quattro libri della scrittrice milanese<br />

che precedentemente avevano letto. L’appuntamento di Fiume,<br />

seguito agli incontri di Parenzo e Pola, è stato organizzato dal<br />

Servizio Bibliotecario CNI della Biblioteca civica della città dell’<br />

Arena in collaborazione con l’omonimo ente di Lissone.<br />

11<br />

Assegnati i Premi<br />

Rudi Palisca<br />

Il Premio Rudi Palisca, alla<br />

memoria di uno degli attivisti<br />

più impegnati della Comunità<br />

degli Italiani di Fiume, è stato<br />

assegnato quest’anno a Giuseppe<br />

Bulva, caporedattore della rivista<br />

“La Tore”, a Luisa Stipcich<br />

Matkovi}, da lunghi anni nella<br />

SAC “Fratellanza” e nella stessa<br />

CI, a Sini{a Ore{~anin, membro<br />

della Mandolinistica, a Sergio<br />

Bernich della CI di Umago e al<br />

dott. Mario Musella, console<br />

generale d’Italia a Fiume. La<br />

cerimonia della consegna dei<br />

riconoscimenti è avvenuta in una<br />

cornice di musica classica con<br />

l’intervento conclusivo del Coro<br />

femminile della “Fratellanza”.


Spettacolo di beneficenza<br />

Si esibiscono due CI<br />

Le Comunità degli Italiani di Momiano e Castelvenere hanno<br />

sostenuto a Buie, nella Casa di Cultura, uno spettacolo di<br />

beneficenza a favore della Casa della salute di Umago. La CI di<br />

Momiano si è presentata con la Filodrammatica giovanile che ha<br />

proposto il bozzetto “Sì e no”, di Dolores Barnaba, la Mandolinistica,<br />

diretta da Arcangelo Svettini e il Coro femminile guidato<br />

da Dario Bassanese. Applaudito il debutto della Filodrammatica di<br />

Castelvenere che si è cimentata nella commediola “Noi castellani,<br />

peto de fero” di Ruggero Paghi e Dolores Barnaba.<br />

TV Capodistria ha trent’anni<br />

Con un appuntamento importante all’Auditorium di Portorose dal titolo<br />

“I colori nel tempo”, TeleCapodistria ha festeggiato i trent’anni<br />

d’esistenza ripercorrendo le tappe più salienti della sua attività al<br />

servizio della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong> in una magnifica cornice di<br />

musica e canzoni. L’importanza dell’avvenimento è stata sottolineata<br />

dalla presenza e dall’intervento del capo dello Stato, Milan Ku~an.<br />

Alla parentesi ufficiale degli interventi celebrativi ha fatto seguito uno<br />

spettacolo sostenuto da noti complessi musicali e apprezzatissimi<br />

cantanti, accompagnati dall’Orchestra di musica leggera della<br />

Radiotelevisione slovena; vari filmati hanno rinfrescato la memoria dei<br />

presenti sulla produzione televisiva dell’emittente in questi trent’anni.<br />

Le trasmissioni regolari presero il via l’8 maggio 1971 ma già dal<br />

1968 TV Lubiana mandava in onda “La costiera”, un programma quindicinale<br />

dedicato agli appartenenti al gruppo nazionale italiano. Dal<br />

1975 al 1985 TV Capodistria registra il “decennio d’oro” coprendo con<br />

il suo segnale una parte dell’Italia, che le fruttò il titolo di terza<br />

emittente più seguita in quello stato, dunque un’enorme popolarità.<br />

Oggi come ieri, trovandosi a cavallo dei confini tra Slovenia, Italia<br />

e Croazia, continua ad essere un testimone attento e partecipe di<br />

quello spirito di multiculturalità e plurinazionalità che caratterizza la<br />

vita del territorio. In questo contesto di interessi vasti e diversificati,<br />

s’inserisce, per il futuro, l’impegno degli operatori connazionali nello<br />

sviluppo della TV transfrontaliera.<br />

Diplomatici italiani<br />

alla CI di Spalato<br />

L’ambasciatore d’Italia a<br />

Zagabria Fabio Pigliapoco,<br />

accompagnato dal console<br />

d’Italia a Spalato Marcello<br />

Apicella, ha fatto visita alla<br />

Comunità degli Italiani del<br />

capoluogo dalmata. La<br />

rappresentanza diplomatica<br />

italiana è stata ricevuta dal<br />

presidente del sodalizio<br />

Mladen ^uli}-Dalbello, che<br />

ha informato gli ospiti<br />

dell’attività del sodalizio.<br />

Riconoscimento<br />

a Vlado Benussi<br />

Il connazionale rovignese Vlado<br />

Benussi si è aggiudicato il primo<br />

premio alla X edizione del<br />

Premio di poesia e prosa in<br />

dialetto veneto “Raise 2000”,<br />

indetto dalla Biblioteca Comunale<br />

di Arqua Polesine (Rovigo), con<br />

la poesia “Sentenza”. Un premio<br />

ambito per il noto docente,<br />

compositore e cantante rovignese<br />

che di recente si è cimentato nel<br />

campo della poesia e già<br />

annovera un premio anche al<br />

Concorso “Istria Nobilissima”.<br />

12<br />

Festival della Canzone<br />

per l’infanzia<br />

Se per la CI di Fiume il<br />

Festival della canzone per l’<br />

infanzia è una piacevole<br />

consuetudine, per la Comunità<br />

degli Italiani di Pola è stato<br />

un grande ritorno dopo anni<br />

di stasi. I Minicantanti hanno<br />

entusiasmato la platea, si sono<br />

divertiti e hanno fatto divertire.<br />

La palma della vittoria<br />

del 38.esimo Festival della<br />

canzone per l’infanzia,<br />

articolatosi in tre serate, è<br />

stata conquistata da Gabriella<br />

Mar~elja, che ha convinto la<br />

giuria dei ragazzi e degli<br />

esperti esibendosi con sicurezza<br />

e bravura nella canzone<br />

“La Nina, la Pinta e la Santa<br />

Maria”. Seconde classificate<br />

Jana e Noemi Dessardo con<br />

“Gira gira con la lira” e terzo<br />

posto per Tisana Star~evi} con<br />

la composizione “L’amore<br />

troverà la via”. Tra i Maxicantanti<br />

convincente Sandro<br />

Razum che ha cantato “I miei<br />

guai”.<br />

La serata alla Comunità<br />

degli Italiani di Pola per la<br />

ripresa di un appuntamento<br />

che mancava da anni ha visto<br />

sul palcoscenico i Minicantanti<br />

del sodalizio affiancati dai<br />

piccoli della Filodrammatica<br />

della SEI “Giuseppina Martinuzzi”,<br />

da spigliatissimi e<br />

bravi cantanti e musicisti in<br />

erba delle CI di Valle, Rovigno<br />

e Umago, dal Coro<br />

giovanile della CI di Pola<br />

“Colorismo”.<br />

I ragazzini di Pola hanno<br />

presentato undici canzoni proposte<br />

ai Festival “Voci<br />

Nostre”, annualmente organizzati<br />

dall’<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>. In<br />

conclusione della manifestazione,<br />

i Minicantanti e il coro<br />

“Colorismo” hanno entusiasmato<br />

il pubblico con “El peschereccio<br />

vecio”.


Non è la vanità, questo peccato<br />

sia pur veniale ma diffusissimo tra<br />

i letterati, che mi ha indotto ad<br />

affrontare per l’ennesima volta un<br />

argomento a me caro. È andato<br />

in scena, per ora soltanto a<br />

Fiume e a Pola, Album di<br />

famiglia. Uno spettacolo di gran<br />

pregio: lo dico in tutta obbiettività,<br />

poichè il merito è del<br />

regista, dei suoi collaboratori e in<br />

primo luogo degli interpreti,<br />

mentre all’autore compete unicamente<br />

la responsabilità del testo.<br />

Su cui intendo soffermarmi, per<br />

l’aspetto che concerne la vita<br />

della comunità nazionale.<br />

Qual è stato il mio proposito<br />

nella stesura del dramma? Una<br />

testimonianza storica e umana di<br />

un lungo travaglio che mi ha<br />

coinvolto senza farmi perdere mai<br />

la consapevolezza che i<br />

protagonisti erano altri, anche se<br />

avevo deciso di condividerne il<br />

destino. Ed insieme siamo stati<br />

artefici delle nostre fortune. Agli<br />

inizi, segnati dalla iattura dell’esodo,<br />

eravamo in pochi, e<br />

pochissimi gli operatori culturali.<br />

Fu così che conobbi Fiume: città<br />

che si svuotava della sua sostanza<br />

urbana, tra la frenesia delle partenze<br />

in massa, il disagio dei primi<br />

arrivi dalla direzione opposta<br />

a chi se ne andava, e lo sgomento<br />

di quanti si rifiutavano o<br />

erano impediti di lasciare la terra<br />

delle proprie antiche origini. E<br />

tra queste anime sperdute ma<br />

vogliose di vivere incontrai e frequentai<br />

le studentesse dell’Istituto<br />

magistrale. Regnava un’atmosfera<br />

surreale, un senso di precarietà,<br />

un collettivo scombussolamento<br />

interiore tra facili entusiasmi,<br />

ambiguità nascoste, propositi<br />

inconfessati e tardivi rammarichi.<br />

Ma al fondo di tutto c’era la<br />

convinzione, vissuta in modi<br />

contraddittori a seconda delle<br />

singole scelte, che dopo<br />

quell’epilogo folle Fiume non<br />

sarebbe stata più la stessa della<br />

sua lunga storia. Solo più tardi io<br />

avrei tratto ammaestramento da<br />

di Alessandro Damiani<br />

Pro<br />

domo<br />

nostra<br />

questa mia prima esperienza,<br />

ricavato dalla conoscenza di due<br />

dati costanti nella storia della<br />

città e della regione, attigua ma<br />

aliena alla vicenda fiumana. In<br />

contemporaneità col dramma del<br />

Quarnero si stava consumando<br />

quello dell’Istria; ed entrambe le<br />

realtà avevano conosciuto crisi<br />

periodiche e cruciali, riuscendo<br />

però sempre a risalire dal fondo<br />

delle proprie sventure.<br />

Grazie, maestrine degli anni<br />

Cinquanta!<br />

Questa volta il rischio<br />

investiva la componente etnica<br />

italiana, sul punto di scomparire<br />

dopo secoli di egemonia che in<br />

Istria si era espressa con l’acculturazione<br />

degli immigrati slavi, e<br />

a Fiume era sfociata in una<br />

peculiarità affine ma molto più<br />

accentuata di quella triestina:<br />

l’irripetibile “italianità” di un<br />

substrato sociale prevalentemente<br />

slavo, ossia croato. Ma la storia<br />

è appunto evolutiva; e non può,<br />

non deve essere soppresso ciò che<br />

viene conseguito e legittimato dai<br />

suoi complessi processi. La<br />

presenza italiana qui non poteva<br />

dissolversi. Questo impegno per la<br />

risalita dal baratro è l’esposizione<br />

della nostra vicenda nella seconda<br />

13<br />

metà del secolo scorso. Che io ho<br />

inteso puntualizzare in tre<br />

momenti di decisivo trapasso.<br />

Anzi li definirei tre spunti di<br />

riflessione sul travaglio del gruppo<br />

nazionale. Perciò nessuna “saga”,<br />

come qualcuno ignaro della nostra<br />

lotta per la vita si sarebbe<br />

aspettato, bensì il rigore di precisi<br />

riferimenti e una sobrietà rappresentativa<br />

di una vicenda difficile<br />

e dall’esito positivo tutt’altro che<br />

scontato. In fondo a crederci<br />

eravamo solo noi, e non tutti, nè<br />

sempre nel procedere tumultuoso<br />

degli eventi che induceva a volte<br />

anche i più forti ad attimi di<br />

sconforto.<br />

Fu così che le amabili ragazze<br />

della mia memoria d’improvviso<br />

si trasformarono da spensierate<br />

adolescenti a maestrine per<br />

le nostre scuole prive di<br />

insegnanti. Le avrei rincontrate in<br />

città e in regione per i miei<br />

servizi su “Panorama” sull’andamento<br />

didattico. E posso ripetere<br />

quanto ho già scritto: senza il<br />

loro impegno incisivo e decisivo il<br />

gruppo etnico italiano si sarebbe<br />

ridotto a un fenomeno residuo di<br />

presenza alloglotta. Grazie, ragazze<br />

degli anni Cinquanta!<br />

Il rilancio della cultura italiana<br />

Fu il ventennio più difficile,<br />

di isolamento controllato dalla<br />

compagnia più subdola: i falsi<br />

amici del socialismo jugoslavo<br />

(con pregevoli eccezioni a ogni<br />

livello culturale e politico).<br />

L’Italia ci ignorava, avendo del<br />

resto ben altro a cui pensare,<br />

compresi i corregionali esuli che<br />

non stavano meglio di noi.<br />

Restano di quel periodo le<br />

testimonianze dei nostri autori:<br />

una documentazione veritiera e<br />

toccante con alcune opere valide<br />

anche sotto il profilo estetico. A<br />

questo proposito ribadisco il<br />

convincimento del professor<br />

Antonio Borme, avendolo condiviso<br />

sul piano letterario con lo<br />

stesso rigore riferito alla sfera


etica e politica. E Borme - come<br />

Sequi, Schacherl, Vidotto, Luciano<br />

Giuricin - era uomo di alti ideali.<br />

Quando, nè ci volle troppo<br />

tempo, la realtà ci costrinse a<br />

prendere atto del grosso abbaglio,<br />

tutti (e qui la lista è meno esigua,<br />

sicchè mi limito a ricordare chi<br />

non c’ è più: Lettis, Martini,<br />

Illiasich) accettammo l’unica sfida<br />

che non doveva essere persa:<br />

preservare la comunità italiana<br />

seguendo l’unica direzione che ne<br />

avrebbe assicurato la continuità: il<br />

rilancio della sua cultura. A<br />

questo punto giunse il validissimo<br />

sostegno dell’Università Popolare<br />

di Trieste: la “felice intuizione”<br />

del prof. Rossit, la sua<br />

formidabile capacità organizzativa,<br />

l’intelligenza storica e l’acume<br />

critico dei presidenti Rossi Sabatini<br />

e Bruno Maier. È stata una<br />

stagione feconda. Ma poco gradita<br />

a chi ci avrebbe preferito come<br />

presenza folcloristica. Questa, e<br />

non altro, fu la “colpa” fatta<br />

duramente pagare al presidente<br />

dell’<strong>Unione</strong> degli Italiani nella<br />

crisi dei primi anni Settanta<br />

sottoforma di compensazione ai<br />

nazionalismi locali per la sconfitta<br />

subita in ambito repubblicano e<br />

federale. A Fiume il nuovo<br />

scenario comportò il fallimento<br />

del primo progetto di rinascita<br />

culturale cittadina con la<br />

confluenza di giovani intellettuali<br />

di maggioranza e minoranza<br />

intorno al periodico “Rije~ka<br />

Revija”. Rimasero salvi soltanto il<br />

reciproco rispetto e l’amicizia tra<br />

di noi. In attesa di tempi migliori.<br />

Le sfide del futuro<br />

sono a disposizione di tutti<br />

Che però sarebbero scaturiti<br />

da una situazione peggiore: dalla<br />

esplosione non di una, ma di<br />

tante crisi irrisolte e rinviate a<br />

una tragica resa dei conti finale.<br />

E ancora una volta è stato<br />

inevitabile il nostro coinvolgimento.<br />

Ma se dalle angustie degli<br />

anni Settanta i discepoli migliori<br />

di Borme seppero uscire senza<br />

troppi danni, applicando la lezione<br />

del Machiavelli - se non hai la<br />

forza del leone, usa l’astuzia della<br />

volpe - gli eredi di terza generazione<br />

hanno affrontato con vigore<br />

il marasma dell’agonia jugoslava.<br />

Al quale ha fatto seguito un altro<br />

decennio di iattanza anacronistica<br />

con preti atei che etichettavano<br />

gli italiani come “bastardi di<br />

Mussolini”, accigliati presidenti<br />

che auspicavano un nuovo esodo,<br />

e un altro presidente, tifoso di<br />

Tudjman, dichiarante di ignorare<br />

la nostra esistenza. Potevo io con<br />

questo materiale umano a<br />

disposizione mimare una saga col<br />

rischio obbiettivo di ricavarne una<br />

farsa da ciò che era stato un<br />

duro e sofferto percorso storico?<br />

Ho preferito il richiamo sobrio e<br />

la riflessione su quanto è<br />

accaduto. E ognuno, se sa e<br />

vuole, ne tragga le conseguenze;<br />

poichè ora, al giro di boa del<br />

14<br />

nuovo secolo, i dati della realtà,<br />

i traguardi faticosamente raggiunti,<br />

le nuove potenzialità e le sfide<br />

del futuro sono a disposizione di<br />

tutti, senza più remore ne alibi.<br />

Ma la stasi è già regresso...<br />

Un’ultima considerazione: lo<br />

spettacolo Album di famiglia è<br />

stato realizzato da un Dramma<br />

Italiano, tornato ai fastigi delle<br />

sue migliori stagioni con l’aggiunta<br />

di una esposizione oltre il recinto<br />

regionale. È la nuova dimensione,<br />

richiesta e imposta dal processo<br />

storico, cui non possono nè<br />

debbono sottrarsi le altre<br />

istituzioni culturali della comunità<br />

italiana poichè, appunto, la cultura<br />

non ammette soste. La stasi è già<br />

regresso. E dovrebbe essere chiaro<br />

a tutti qual è l’alternativa alla<br />

capacità e alla volontà di andare<br />

avanti. Perciò proseguano altri<br />

l’opera che due generazioni hanno<br />

avviato per la casa comune.


PROPOSTA<br />

Ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

l'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua ____<br />

Sessione ordinaria, addì _________________, in<br />

________________, approva il seguente Bando di concorso:<br />

L' <strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> bandisce il seguente<br />

CONCORSO<br />

PER L'ASSEGNAZIONE DI 8 CONTRIBUTI DI<br />

STUDIO PER LA REGOLARE FREQUENZA<br />

DELLA SEZIONE ITALIANA DELLA SCUOLA<br />

SUPERIORE DI STUDI PER L'INSEGNAMENTO<br />

DI POLA E DELLA SEZIONE ITALIANA DELLA<br />

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DI POLA<br />

Articolo 1<br />

I contributi di studio messi a disposizione nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT sono assegnati per la preparazione delle<br />

seguenti professionalità: insegnamento prescolare, insegnamento di<br />

classe e professori di italiano.<br />

Articolo 2<br />

Al Concorso possono partecipare gli studenti che hanno<br />

frequentato tutte le classi delle Scuole Italiane di I e II grado.<br />

Saranno presi in considerazione anche i candidati che<br />

abbiano assolto il solo quadriennio medio superiore in lingua<br />

italiana, qualora nel Comune di residenza (per i residenti nella<br />

Repubblica di Croazia precedente alla nuova legislazione sulle<br />

autonomie locali, entrata in vigore nel 1993) non sia operante<br />

una Scuola Elementare in lingua italiana, nonché i candidati che<br />

sono stati residenti all'estero e non abbiano frequentato, per quel<br />

periodo, le Scuole in lingua italiana in Croazia o Slovenia. Si<br />

concederà l'eccezione alla normativa indicata soltanto nel caso di<br />

oggettiva e fondata impossibilità di adempimento, per un massimo<br />

di una borsa studio.<br />

Articolo 3<br />

Al Concorso possono partecipare anche gli studenti che già<br />

frequentano la Sezione <strong>Italiana</strong> della Scuola Superiore di Studi<br />

per l'Insegnamento di Pola, o la Sezione <strong>Italiana</strong> della Facoltà<br />

di Lettere e Filosofia di Pola, se soddisfano le condizioni<br />

dell'articolo precedente.<br />

Gli studenti del primo anno verranno scelti con gli stessi<br />

criteri previsti dal regolamento per la classificazione dei candidati<br />

delle Scuole Medie Superiori, mentre gli studenti del secondo<br />

anno in poi devono allegare, oltre ai documenti richiesti ai punti<br />

1, 2, 6, 7, 9 e 10 del successivo articolo 8 del presente Concorso,<br />

un certificato della Facoltà che frequentano attestante<br />

l'assolvimento annuale del 70 % degli esami contemplati nel<br />

piano di studio, con relativa votazione.<br />

Articolo 4<br />

Dal Concorso sono esclusi tutti gli studenti che già hanno<br />

usufruito di borse di studio universitarie nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT.<br />

Non ha diritto alla borsa di studio chi è in rapporto di<br />

lavoro.<br />

Articolo 5<br />

Il candidato dovrà stipulare un contratto con l'<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> e con l'Universita Popolare di Trieste, nonché con una<br />

Istituzione della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong>, che gli garantirà<br />

un posto di lavoro idoneo e presso la quale, a studi ultimati, si<br />

impegna ad impiegarsi.<br />

XV<br />

Articolo 6<br />

Il borsista dovrà certificare all'inizio di ogni Anno<br />

Accademico, con firma autenticata dal notaio, se riceve o meno<br />

altre borse di studio o sostegni, ugualmente dovrà certificare che<br />

non è in rapporto di lavoro stabile. Il mancato adempimento di<br />

queste richieste implica la soppressione della borsa di studio. La<br />

Giunta Esecutiva dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> valuterà i casi particolari in<br />

relazione all'ammontare della borsa studio percepita e autocertificata<br />

dal candidato.<br />

Articolo 7<br />

I contributi studio vengono suddivisi in base alla provenienza<br />

dello studente. Per gli studenti non residenti a Pola ed i<br />

pendolari che superano i 35 chilometri, l'ammontare del<br />

contributo è aumentato di un terzo.<br />

Articolo 8<br />

La domanda, nella quale il candidato dovrà<br />

obbligatoriamente specificare il corso al quale intende iscriversi,<br />

dovrà essere corredata da:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Certificato comprovante la frequenza della Scuola <strong>Italiana</strong> di<br />

I e II grado rilasciato dalla direzione della scuola.<br />

3) Fotocopia della pagella dell'VIII classe, autenticata<br />

dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

4) Fotocopie delle quattro classi della Scuola Media Superiore,<br />

autenticata dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

5) Fotocopia del diploma di maturità, autenticata dall'Istituzione<br />

che l'ha rilasciata.<br />

6) Certificato d'iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in<br />

qualità di membro effettivo.<br />

7) Autodichiarazione di nazionalità italiana.<br />

8) Per gli studenti del secondo anno universitario ultimato in poi,<br />

il certificato degli esami sostenuti, con relativa votazione (è<br />

obbligatoria la presentazione del piano di studi).<br />

9) Dichiarazione del reddito familiare.<br />

10) Stato di famiglia.<br />

Articolo 9<br />

I candidati dovranno far pervenire le loro richieste per<br />

l'assegnazione delle borse di studio corredate dai documenti<br />

elencati, alla Segreteria dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle<br />

Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro e non oltre il 31 agosto<br />

2001. Fa fede il timbro postale.<br />

La documentazione incompleta non sarà presa in<br />

considerazione.<br />

Articolo 10<br />

La selezione e la classificazione dei candidati sara effettuata<br />

in base ai criteri del presente Concorso ed in base al<br />

Regolamento sui punteggi per la classificazione dei candidati.<br />

Articolo 11<br />

I candidati hanno diritto a presentare ricorso entro 8 giorni<br />

dalla comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono<br />

essere esibite entro 8 giorni dalla data di scadenza del tempo<br />

utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d'Appello<br />

e di Controllo dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle Pile/Uljarska 1/IV,<br />

51000 Fiume. Fa fede il timbro postale.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul


PROPOSTA<br />

Ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

l'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua ____<br />

Sessione ordinaria, addì _________________,<br />

in ________________, approva il seguente Bando di concorso:<br />

L'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> bandisce il seguente:<br />

CONCORSO<br />

PER L'ASSEGNAZIONE DI 4 CONTRIBUTI DI<br />

STUDIO PER LA REGOLARE FREQUENZA DI<br />

FACOLTÀ, CORSI DI LAUREA O LAUREA<br />

BREVE PRESSO UNIVERSITÀ DELLA<br />

REPUBBLICA DI CROAZIA E DI 2 CONTRIBUTI<br />

DI STUDIO PER LA REGOLARE FREQUENZA<br />

DI FACOLTÀ, CORSI DI LAUREA O LAUREA<br />

BREVE PRESSO UNIVERSITÀ<br />

DELLA REPUBBLICA DI SLOVENIA<br />

Articolo 1<br />

Le borse di studio messe a disposizione nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT vengono assegnate in base ai criteri del<br />

presente Concorso e al Regolamento sui punteggi per la<br />

classificazione dei candidati.<br />

Articolo 2<br />

Le borse di studio possono essere libere o vincolate. La<br />

loro suddivisione viene annualmente stabilita in base alle necessità<br />

espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong>, su<br />

proposta degli Attivi Consultivi Permanenti, che indicheranno i<br />

profili professionali carenti.<br />

Per l'Anno Accademico 2001/2002, le borse di studio sono<br />

bandite per i seguenti profili:<br />

1. _____________________ (Croazia).<br />

2. _____________________ (Croazia).<br />

3. _____________________ (Croazia).<br />

4. _____________________ (Croazia).<br />

5. _____________________ (Slovenia).<br />

6. _____________________ (Slovenia).<br />

Nel caso non vi siano candidati per le borse di studio<br />

vincolate, le stesse saranno assegnate nella quota delle borse di<br />

studio libere.<br />

Articolo 3<br />

Al Concorso possono partecipare gli studenti che hanno<br />

frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all'VIII classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV media superiore).<br />

Saranno presi in considerazione anche i candidati che<br />

abbiano assolto il solo quadriennio medio superiore in lingua<br />

italiana qualora nel Comune di residenza (per i residenti nella<br />

Repubblica di Croazia precedente alla nuova legislazione sulle<br />

autonomie locali, entrata in vigore nel 1993) non sia operante<br />

una Scuola Elementare <strong>Italiana</strong>, nonché i candidati che sono stati<br />

residenti all'estero e non abbiano frequentato, per quel periodo,<br />

le Scuole in lingua italiana in Croazia o Slovenia. Si concederà<br />

l'eccezione alla normativa indicata soltanto nel caso di oggettiva<br />

e fondata impossibilità di adempimento, per un massimo di una<br />

borsa di studio.<br />

Articolo 4<br />

Al Concorso possono partecipare pure gli studenti che già<br />

frequentano Università in Croazia, rispettivamente in Slovenia, e<br />

che soddisfano le condizioni dell'articolo 3 del presente Concorso.<br />

Gli studenti del primo anno verranno scelti con gli stessi<br />

criteri previsti dal Regolamento per la classificazione dei candidati<br />

delle Scuole Medie Superiori, mentre gli studenti dal secondo<br />

anno in poi devono allegare, oltre ai documenti richiesti ai punti<br />

1, 2, 6, 7, 9 e 10 del successivo articolo 8 del presente Bando<br />

di Concorso, anche un certificato della Facoltà che frequentano<br />

attestante l'assolvimento annuale del 70 % degli esami<br />

contemplati nel piano di studio, con relativa votazione.<br />

XVI<br />

Articolo 5<br />

Dal Concorso sono esclusi tutti gli studenti che già hanno<br />

usufruito di borse di studio universitarie nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT.<br />

Non ha diritto alla borsa di studio chi è in rapporto di<br />

lavoro.<br />

Articolo 6<br />

Il candidato dovrà stipulare un contratto di studio con<br />

l'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> e l'Università Popolare di Trieste, nonché con<br />

una Istituzione della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong>, che gli<br />

garantirà un posto di lavoro idoneo e presso la quale, a studi<br />

ultimati, si impegna ad impiegarsi.<br />

Articolo 7<br />

Il borsista dovrà certificare all'inizio di ogni Anno<br />

Accademico, con firma autenticata da notaio, se riceve o meno<br />

altre borse di studio o sostegni, ugualmente dovrà certificare che<br />

non è in rapporto di lavoro stabile. Il mancato adempimento di<br />

queste richieste implica la soppressione della borsa di studio. La<br />

Giunta Esecutiva dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> valuterà i casi particolari in<br />

relazione all'ammontare della borsa di studio percepita ed<br />

autocertificata dal candidato.<br />

Articolo 8<br />

La domanda, nella quale il candidato dovrà<br />

obbligatoriamente specificare il corso al quale intende iscriversi,<br />

dovrà essere corredata da:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Certificato comprovante la frequenza della Scuola <strong>Italiana</strong> di<br />

I e II grado rilasciato dalla direzione della scuola.<br />

3) Fotocopia della pagella dell'VIII classe, autenticata<br />

dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

4) Fotocopie delle quattro classi della Scuola Media Superiore,<br />

autenticata dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

5) Fotocopia del diploma di maturità, autenticata dall'Istituzione<br />

che l'ha rilasciata.<br />

6) Certificato d'iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in<br />

qualita di membro effettivo.<br />

7) Autodichiarazione di nazionalità italiana.<br />

8) Per gli studenti del secondo anno universitario ultimato in poi,<br />

il certificato degli esami sostenuti, con relativa votazione (è<br />

obbligatoria la presentazione del piano di studi).<br />

9) Dichiarazione del reddito familiare.<br />

10) Stato di famiglia.<br />

Articolo 9<br />

I candidati dovrànno far pervenire le loro richieste per<br />

l'assegnazione delle borse di studio, corredate dai documenti<br />

elencati, alla Segreteria dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle<br />

Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, rispettivamente, Via @upan~i~ 39,<br />

6000 Capodistria, entro e non oltre il 31 agosto 2001. Fa fede<br />

il timbro postale.<br />

La documentazione incompleta non sarà presa in<br />

considerazione.<br />

Articolo 10<br />

La selezione e la classificazione dei candidati sarà effettuata<br />

in base ai punteggi e ai criteri previsti dall'apposito Regolamento<br />

sui punteggi per la classificazione dei candidati.<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro 8 giorni<br />

dalla comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono<br />

essere esibite entro 8 giorni dalla data di scadenza del tempo<br />

utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d'Appello<br />

e di Controllo dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle Pile/Uljarska 1/IV,<br />

51000 Fiume, rispettivamente, Via @upan~i~ 39, 6000 Capodistria.<br />

Fa fede il timbro postale.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul


PROPOSTA<br />

Ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

l'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua ____<br />

Sessione ordinaria, addì _________________, in<br />

________________, approva il seguente Bando di concorso:<br />

L'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> bandisce il seguente<br />

CONCORSO<br />

PER L'ASSEGNAZIONE DI 8 CONTRIBUTI DI<br />

STUDIO PER LA REGOLARE FREQUENZA DI<br />

FACOLTA, CORSI DI LAUREA O LAUREA<br />

BREVE PRESSO UNIVERSITÀ ITALIANE O<br />

PRESSO ISTITUZIONI DI STUDIO E<br />

FORMAZIONE PARIFICATE ALLE UNIVERSITÀ<br />

Articolo 1<br />

Le borse di studio messe a disposizione nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT vengono assegnate in base ai criteri del<br />

presente Concorso e al Regolamento sui punteggi per la<br />

classificazione dei candidati.<br />

Articolo 2<br />

Le borse di studio possono essere libere o vincolate. La<br />

loro suddivisione viene annualmente stabilita in base alle necessità<br />

espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong>, su<br />

proposta degli Attivi Consultivi Permanenti, che indicheranno i<br />

profili professionali carenti.<br />

Per l'Anno Accademico 2001/2002, le borse di studio sono<br />

bandite per i seguenti profili:<br />

1. _____________________.<br />

2. _____________________.<br />

3. _____________________.<br />

4. _____________________.<br />

5. _____________________.<br />

6. _____________________.<br />

7. _____________________.<br />

8. _____________________.<br />

Nel caso non vi siano candidati per le borse di studio<br />

vincolate, le stesse saranno assegnate nella quota delle borse di<br />

studio libere.<br />

Articolo 3<br />

Al Concorso possono partecipare gli studenti che hanno<br />

frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all'VIII classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV media superiore).<br />

Saranno presi in considerazione anche i candidati che<br />

abbiano assolto il solo quadriennio medio superiore in lingua<br />

italiana qualora nel Comune di residenza (per i residenti nella<br />

Repubblica di Croazia precedente alla nuova legislazione sulle<br />

autonomie locali, entrata in vigore nel 1993) non sia operante<br />

una Scuola Elementare <strong>Italiana</strong>, nonché i candidati che sono stati<br />

residenti all'estero e non abbiano frequentato, per quel periodo,<br />

le Scuole in lingua italiana in Croazia o Slovenia. Si concederà<br />

l'eccezione alla normativa indicata soltanto nel caso di oggettiva<br />

e fondata impossibilità di adempimento, per un massimo di una<br />

borsa di studio.<br />

Articolo 4<br />

Al Concorso possono partecipare pure gli studenti che già<br />

frequentano Universita in Italia e che soddisfano le condizioni<br />

dell'articolo 3 del presente Concorso.<br />

Gli studenti del primo anno verranno scelti con gli stessi<br />

criteri previsti dal Regolamento per la classificazione dei candidati<br />

delle Scuole Medie Superiori, mentre gli studenti dal secondo<br />

anno in poi devono allegare, oltre ai documenti richiesti ai punti<br />

1, 2, 6, 7, 9 e 10 del successivo articolo 8 del presente Bando<br />

di Concorso, anche un certificato della Facoltà che frequentano<br />

attestante l'assolvimento annuale del 70 % degli esami<br />

contemplati nel piano di studio, con relativa votazione.<br />

XVII<br />

Articolo 5<br />

Dal Concorso sono esclusi tutti gli studenti che già hanno<br />

usufruito di borse di studio universitarie nell'ambito della<br />

collaborazione UI-UPT.<br />

Non ha diritto alla borsa di studio chi è in rapporto di<br />

lavoro.<br />

Articolo 6<br />

Il candidato dovrà stipulare un contratto di studio con<br />

l'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> e l'Università Popolare di Trieste, nonché con<br />

una Istituzione della Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong>, che gli<br />

garantirà un posto di lavoro idoneo e presso la quale, a studi<br />

ultimati, si impegna ad impiegarsi.<br />

Articolo 7<br />

Il borsista dovrà certificare all'inizio di ogni Anno<br />

Accademico, con firma autenticata da notaio, se riceve o meno<br />

altre borse di studio o sostegni, ugualmente dovrà certificare che<br />

non è in rapporto di lavoro stabile. Il mancato adempimento di<br />

queste richieste implica la soppressione della borsa di studio. La<br />

Giunta Esecutiva dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> valuterà i casi particolari in<br />

relazione all'ammontare della borsa di studio percepita ed<br />

autocertificata dal candidato.<br />

Articolo 8<br />

La domanda, nella quale il candidato dovrà obbligatoriamente<br />

specificare il corso al quale intende iscriversi, dovrà<br />

essere corredata da:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Certificato comprovante la frequenza della Scuola <strong>Italiana</strong> di<br />

I e II grado rilasciato dalla direzione della scuola.<br />

3) Fotocopia della pagella dell'VIII classe, autenticata<br />

dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

4) Fotocopie delle quattro classi della Scuola Media Superiore,<br />

autenticata dall'Istituzione che l'ha rilasciata.<br />

5) Fotocopia del diploma di maturità, autenticata dall'Istituzione<br />

che l'ha rilasciata.<br />

6) Certificato d'iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in<br />

qualità di membro effettivo.<br />

7) Autodichiarazione di nazionalità italiana.<br />

8) Per gli studenti del secondo anno universitario ultimato in poi,<br />

il certificato degli esami sostenuti, con relativa votazione (è<br />

obbligatoria la presentazione del piano di studi).<br />

9) Dichiarazione del reddito familiare.<br />

10) Stato di famiglia.<br />

Articolo 9<br />

I candidati dovranno far pervenire le loro richieste per l'<br />

assegnazione delle borse di studio, corredate dai documenti<br />

elencati, alla Segreteria dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle<br />

Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro e non oltre il 31 agosto<br />

2001. Fa fede il timbro postale.<br />

La documentazione incompleta non sarà presa in<br />

considerazione.<br />

Articolo 10<br />

La selezione e la classificazione dei candidati sarà effettuata<br />

in base ai punteggi e ai criteri previsti dall'apposito Regolamento<br />

sui punteggi per la classificazione dei candidati.<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro 8 giorni<br />

dalla comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono<br />

essere esibite entro 8 giorni dalla data di scadenza del tempo<br />

utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d'Appello<br />

e di Controllo dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, Via Delle Pile/Uljarska 1/IV,<br />

51000 Fiume. Fa fede il timbro postale.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul


PROPOSTA<br />

Ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>,<br />

l'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua ____<br />

Sessione ordinaria, addì _________________, in<br />

________________, approva il seguente:<br />

REGOLAMENTO<br />

SUI PUNTEGGI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI<br />

CANDIDATI AL CONCORSO PER<br />

L'ASSEGNAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO<br />

BANDITO DALL'UNIONE ITALIANA<br />

IN COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITÀ<br />

POPOLARE DI TRIESTE<br />

Articolo 1<br />

I candidati dopo aver soddisfatto i termini ed i criteri<br />

previsti dal Bando di Concorso per l'assegnazione delle borse di<br />

studio nell'ambito della collaborazione UI-UPT, saranno classificati<br />

e selezionati da una commissione della Giunta Esecutiva<br />

dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, in base ai punteggi previsti dai successivi<br />

articoli del presente Regolamento.<br />

Articolo 2<br />

I candidati delle Scuole Medie Superiori e del primo anno<br />

universitario possono essere classificati con un punteggio massimo<br />

di 72 punti così ripartiti:<br />

1. Da 20 a 50 punti per profitto cumulativo medio del<br />

candidato dall'VIII classe Elementare all'esame di maturità<br />

(somma dei profitti: VIII classe Elementare<br />

+I+II+III+IV+diploma di Scuola Media). Il totale viene diviso<br />

per 6 e moltiplicato per il fattore di calcolo corrispondente a 10.<br />

In caso di esonero dell'esame di maturità è considerato l'ottimo<br />

(5).<br />

2. Da 4 a 10 punti per la media del profitto conseguito<br />

nella lingua italiana (media dei voti: I+II+III+IV classe della<br />

Scuola Media, moltiplicato per 2).<br />

3. Da 4 a 10 punti per la media del profitto conseguito<br />

in almeno una delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studio<br />

scelto dal candidato (media dei voti: I+II+III+IV classe della<br />

Scuola Media, moltiplicato per 2).<br />

4. Da 0 a 2 punti in base alla tabella relativa al reddito<br />

familiare.<br />

Articolo 3<br />

I candidati dal secondo anno universitario ultimato in poi<br />

presso Università italiane, presso Università della Croazia e della<br />

Slovenia, rispettivamente presso la Sezione <strong>Italiana</strong> della Scuola<br />

Superiore di Studi per l'Insegnamento di Pola e della Sezione<br />

<strong>Italiana</strong> della Facoltà di Lettere e Filosofia di Pola, possono<br />

essere classificati con un punteggio massimo di 72 punti<br />

cosìripartiti:<br />

1. Da 20 a 50 punti per il profitto cumulativo medio del<br />

candidato (il totale della somma dei voti degli esami sostenuti è<br />

divisa per il numero degli esami sostenuti e moltiplicato per il<br />

fattore di calcolo corrispondente a 10).<br />

2. Un massimo di 20 punti per la media del profitto conseguito<br />

in almeno 2 delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studio del<br />

candidato.<br />

3. Da 0 a 2 punti in base alla tabella sul reddito familiare.<br />

Articolo 4<br />

Per i candidati che già frequentano Università e per i<br />

candidati che presentano diplomi e pagelle con sistemi di<br />

votazione diversi da quelli con la votazione dall'1 al 5, si<br />

applicheranno apposite tabelle di conversione di cui al presente<br />

Regolamento.<br />

XVIII<br />

Per i candidati provenienti da Scuole con sistemi di<br />

votazione diversi da quelli previsti nel presente Regolamento,<br />

verranno applicate tabelle di conversione ad hoc.<br />

Articolo 5<br />

A parità di punteggio saranno considerati i voti nelle<br />

materie caratterizzanti gli studi prescelti dal candidato, ovvero<br />

avranno la precedenza gli studenti che già frequentano le<br />

Università.<br />

Ad operazione ultimata i candidati saranno classificati sulla<br />

base del punteggio ottenuto in ordine decrescente: 1, 2, 3, 4,<br />

5..... ecc.<br />

Articolo 6<br />

TABELLA DI CONVERSIONE per i candidati che già<br />

frequentano Università italiane, sarà considerata la seguente<br />

tabella di conversione dei punti relativi agli esami:<br />

a) Da 30 e lode a 29 = 5 punti.<br />

b) 28 e 27 = 4 punti.<br />

c) 26 e 25 = 3 punti.<br />

d) Da 24 a 18 = 2 punti.<br />

Articolo 7<br />

TABELLA DI CONVERSIONE per i voti dell'esame di<br />

maturità nella Repubblica di Slovenia:<br />

Punti conseguiti: 11 valutazione decimale 2 valutazione globale 2<br />

12 2.1765 2<br />

13 2.353 2<br />

14 2.529 3<br />

15 2.706 3<br />

16 2.882 3<br />

17 3.059 3<br />

18 3.235 3<br />

19 3.412 3<br />

20 3.588 4<br />

21 3.765 4<br />

22 3.945 4<br />

23 4.118 4<br />

24 4.294 4<br />

25 4.471 5<br />

26 4.647 5<br />

27 4.824 5<br />

28 5 5<br />

Articolo 8<br />

TABELLA per l'assegnazione dei punti relativi al reddito<br />

familiare:<br />

A. 5 e più volte il Reddito familiare medio (di seguito:<br />

RFM) = 0.<br />

B. Da 4 a 5 RFM = 0,5.<br />

C. Da 3 a 4 RFM = 1.<br />

D. Da 2 a 3 RFM = 1,5.<br />

E. Da 0 a 2 RFM = 2.<br />

Saranno presi in considerazione i redditi medi riconosciuti<br />

negli Stati di residenza per l'anno precedente.<br />

I candidati devono presentare la documentazione ufficiale<br />

prevista nel Paese di residenza (atti originali, ovvero, fotocopie<br />

autenticate dal notaio) comprovante il reddito medio familiare<br />

(reddito da lavoro dipendente, reddito da lavoro autonomo,<br />

reddito catastale, reddito d'autore, reddito da collaborazioni, altre<br />

fonti di reddito, ecc.) per ogni singolo componente il nucleo<br />

familiare.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul


PROPOSTA<br />

L'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua<br />

_________ Sessione ordinaria, in data<br />

________________________, in __________________,<br />

ha accolto il seguente:<br />

FONDO DI PROMOZIONE PER LE ATTIVITÀ<br />

ISTITUZIONALI DELLE COMUNITÀ DEGLI<br />

ITALIANI - 2001<br />

Nel corso dell'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, il 26 febbraio<br />

2000, tenutasi a Pola, è stata accolta la decisione di formare una<br />

nuova Commissione per preparare un nuovo Regolamento per la<br />

ripartizione del "Fondo di promozione per le attività istituzionali<br />

delle Comunità degli Italiani" per il 2001.<br />

Considerato che fino ad oggi la Commissione non è stata<br />

nominata, si propone che la suddivisione del "Fondo di<br />

promozione" sia effettuata anche per il 2001 in base alle decisioni<br />

accolte dall'Assemblea UI del 26 febbraio 2000, e precisamente:<br />

a) - 30% - quota fissa per ognuna delle CI;<br />

- 20% - quota in base al numero dei soci effettivi maggiorenni;<br />

- 50% - quota in base all'attività effettivamente svolta<br />

nel 2000;<br />

b) - per accedere ai mezzi del "Fondo promozione 2001" le<br />

CI sono tenute ad inviare alla Segreteria UI il Bilancio<br />

consuntivo del 2000.<br />

XIX<br />

1. È stato confermato l'ammontare del "Fondo di<br />

promozione per le attività istituzionali delle CI" per il 2001, per<br />

un importo di Lit. 500.000.000.-, di cui Lit. 30.000.000.- quale<br />

Fondo di riserva.<br />

2. Per la Comunità degli Italiani di Pinguente, poiché non<br />

svolge nessuna attività, il fondo viene congelato.<br />

3. Per le Comunità di Isola, la quota fissa è divisa<br />

pariteticamente tra le due CI, come deciso d'intesa tra l'<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> e l'Università Popolare di Trieste. La decisione è<br />

temporanea, nell'auspicio di una prossima ricomposizione in un’<br />

unica Comunità degli Italiani.<br />

4. Il Fondo di riserva è così suddiviso:<br />

- CI di Pisino, pagamento affitto della sede: 6.000.000 Lit.<br />

- CI di Fiume, pagamento affitto della sede 63%: 13.300.000 Lit.<br />

- CI di Stridone, pagamento affitto della sede: 2.500.000 Lit.<br />

- CI di Draga di Moschiena, pagamento affitto della sede:<br />

3.500.000 Lit.<br />

- CI di Valle, pagamento affitto della sede: 700.000 Lit.<br />

- CI di Orsera, pagamento affitto della sede: 4.000.000 Lit.<br />

A. Valore socio CI Lit. 2.798,78.<br />

B. Valore punto attività Lit. 939.682,50.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul<br />

FONDO DI PROMOZIONE PER LE ATTIVITÀ<br />

ISTITUZIONALI DELLE COMUNITÀ DEGLI ITALIANI - 2001<br />

C I Quota fissa N. soci Lit. Punti Lit. TOTALE<br />

El. elett. Attività<br />

1. Abbazia 2.900.000 444 1.237.806 2 1.879.365 6.017.171<br />

2. Albona 2.900.000 940 2.630.858 7 6.577.777 12.108.635<br />

3. Bertocchi* 2.900.000 77 215.507 / / 3.115.507<br />

4. Buie 2.900.000 1399 3.890.311 12 11.276.190 18.066.501<br />

5. Capodistria 2.900.000 850 2.378.967 7 6.577.777 11.856.744<br />

6. Castelvenere 2.900.000 170 475.793 2 1.879.365 5.255.158<br />

7. Cherso 2.900.000 198 554.160 2.5 2.349.206 5.803.366<br />

8. Cittanova 2.900.000 527 1.474.960 6 5.638.095 10.013.055<br />

9. Crassiza 2.900.000 216 604.538 1 939.682 4.444.220<br />

10. Crevatini 2.900.000 117 327.458 4 3.758.730 6.986.188<br />

11. Isola - Besenghi 1.450.000 467 1.307.033 11.5 10.806.349 13.563.382<br />

12. Isola - D. Alighieri 1.450.000 87 243.494 7 6.577.777 8.271.271<br />

13. Dignano 2.900.000 758 2.121.479 8.5 7.987.301 13.008.780<br />

14. Draga di Moschiena 2.900.000 26 72.768 / / 2.972.768<br />

15. Fasana 2.900.000 486 1.360.210 6.5 6.107.936 10.368.146<br />

16. Fiume 2.900.000 6097 17.064.192 24 22.552.394 42.516.380<br />

17. Gallesano 2.900.000 614 1.718.454 8 7.517.460 12.135.914<br />

18. Grisignana 2.900.000 363 1.015.959 2.5 2.349.206 6.265.165<br />

19. Kutina 2.900.000 111 310.665 2 1.879.365 5.090.030<br />

20. Laurana 2.900.000 181 506.580 2 1.879.365 5.285.945<br />

21. Levade - Gradigne 2.900.000 171 478.592 0.5 469.841 3.848.433<br />

22. Lipik** 2.900.000 120 335.854 / / 3.235.854<br />

23. Lussinpiccolo 2.900.000 622 1.740.844 6 5.638.095 10.278.939<br />

24. Matterada*** 2.900.000 180 503.781 / / 3.403.781<br />

25. Momiano 2.900.000 375 1.049.544 9.5 8.926.984 12.876.528<br />

26. Mompaderno 2.900.000 281 786.459 1 939.682 4.626.141<br />

27. Montona 2.900.000 429 1.200.679 1.5 1.409.524 5.510.203<br />

28. Orsera 2.900.000 191 534.570 1.5 1.409.524 4.844.094<br />

29. Parenzo 2.900.000 931 2.605.669 3.5 3.288.889 8.794.558<br />

30. Pinguente / / / / / /<br />

31. Pirano 2.900.000 1123 3.143.036 11.5 10.806.349 16.849.385<br />

32. Pisino 2.900.000 514 1.438.576 / / 4.338.576<br />

33. Plo{tine 2.900.000 869 2.432.144 / / 5.332.144


34. Pola 2.900.000 4792 13.442.022 18.5 17.384.127 33.726.149<br />

35. Rovigno 2.900.000 2158 6.039.778 12.5 11.746.031 20.685.809<br />

36. Santa Domenica 2.900.000 254 710.891 1 939.682 4.550.573<br />

37. S. Lorenzo - Babici 2.900.000 403 1.127.910 4 3.758.730 7.786.640<br />

38. Salvore 2.900.000 613 1.715.665 9.5 8.926.984 13.542.649<br />

39. Sissano 2.900.000 388 1.085.929 8 7.517.460 11.503.389<br />

40. Spalato 2.900.000 76 212.708 0.5 469.841 3.582.549<br />

41. Sterna 2.900.000 269 752.873 0.5 469.841 4.122.714<br />

42. Stridone 2.900.000 98 274.281 / / 3.174.281<br />

43. Torre 2.900.000 305 853.629 7 6.577.777 10.331.406<br />

44. Umago 2.900.000 2267 6.344.846 10 9.396.825 18.641.671<br />

45. Valle 2.900.000 344 962.782 7.5 7.047.619 10.910.401<br />

46. Verteneglio 2.900.000 680 1.903.174 7.5 7.047.619 11.850.793<br />

47. Villanova 2.900.000 164 459.001 5 4.698.412 8.057.413<br />

48. Visinada 2.900.000 249 696.897 5 4.698.412 8.295.309<br />

49. Visignano 2.900.000 422 1.181.087 2 1.879.365 5.960.452<br />

50. Zara 2.900.000 170 475.793 3 2.819.047 6.194.840<br />

T O T A L E 139.200.000 33.586 94.000.000 252 236.800.000 470.000.000<br />

* soci della CI in data 20 XI 2000<br />

** soci della CI in data 19 III 1999<br />

*** soci della CI in data 5 I 2001 (sono stati tolti i soci alle seguenti CI: Villanova (1), Verteneglio (3), Buie (5), Salvore (2),<br />

S. Lorenzo - Babici (4), Umago (91)).<br />

PUNTEGGI ATTIVITÀ 2000<br />

COMUNITÀ DEGLI ITALIANI<br />

1. CI ABBAZIA 2 punti 1p conferenze + 1 p mostre + 1 p sezione sportiva.<br />

2. CI ALBONA 7 punti 2p minicantanti + 2p coro + 1p conferenze + 1 p mostre + 1/2p serate<br />

letterarie + 1p scambi culturali.<br />

3. CI BUIE 12 punti 2p minicantanti + 1p balletto + 1p coro +2p filodrammatica + 2banda<br />

1p conferenze + 1p sez.sportiva + 1p tavole rotonde/serate letterarie +<br />

1p scambi culturali.<br />

4. CI BERTOCCHI / punti<br />

5. CI CAPODISTRIA 7 punti 1p minicantanti + 1p complesso folclore + 1p filodrammatica giovani<br />

1p filodrammatica ragazzi + 1p arti figurative + 1p conferenze + 1p<br />

tavole rotonde/serate letterarie.<br />

6. CI CASTELVENERE 2 punti 1p filodrammatica + 1p conferenze.<br />

7. CI CHERSO 2.5 punti 1p corsi d'italiano + 1p conferenze + 1 p tav.rotonde/serate letterarie<br />

8. CI CITTANOVA 6 punti 1p filodrammatica + 1p minicantanti + 1p coro + 1p corso pittura +<br />

1p conferenze + 1p sezione sportiva.<br />

9. CI CRASIZZA 1 punto 1p sezione sportiva.<br />

10. CI CREVATINI 4 punti 1p gruppo di ballo + 1p gruppo ritmico + 1p pittura + 1p conferenze.<br />

11. CI ISOLA B.d.U. 11.5 punti 2p coro + 2p gruppo vocale + 1p minicantanti + 1p ceramica +<br />

1p arti figurative + 1p gruppo di ballo + 1p complesso + 1p sezione<br />

sportiva + 1p conferenze + 1 p tavole rotonde/serate letterarie.<br />

12. CI ISOLA D.A. 7 punti 1p folk canoro + 2p filodrammatica + 1p corso chitarra + 1p sezione<br />

sportiva + 1p conferenze + 1p pubblicazioni.<br />

13. CI DIGNANO 8.5 punti 2p banda d'ottoni + 1p folclore + 1p coro misto + 1p recitatori +<br />

1p conferenze + 1p pubblicazioni + 1 p tavole rotonde/ser.letterarie<br />

+ 1p sezione sportiva.<br />

14. CI MOSCHIENA / punti<br />

15. CI FASANA 6.5 punti 2p coro misto + 1p coro maschile + 1p voci bianche + 1p conferenze<br />

+ 1p corsi d'italiano + 1 p tavole rotonde/serate letterarie.<br />

16. CI FIUME 24 punti 2p CSMC + 2p coro misto + 1p coro maschile + 2p mandolinistica +<br />

1p batik + 2p ceramica + 2p coro giovanile + 2p coro femminile +<br />

2p minicantanti + 1p corso pittura + 1p filodrammatica ragazzi +<br />

1p ottetto vocale + 1p corso di ballo + 1p conferenze + 1p pubblicaz.<br />

+ 1p tavole rotonde/serate letterarie + 1p scambi culturali.<br />

17. CI GALLESANO 8 punti 2p coro + 2p filodrammatica + 2p folclore + 1p conferenze + 1p<br />

sezione sportiva.<br />

XX


18. CI GRISIGNANA 2.5 punti 1p filodrammatica + 1p sezione sportiva + 1 p conferenze.<br />

19. CI KUTINA 2 punti 1p corsi d'italiano + 1 p conferenze + 1 p mostre d'arte.<br />

20. CI LAURANA 2 punti 1p corsi d'italiano + 1p conferenze.<br />

21. CI LEVADE 0.5 punti 1 p corsi d'italiano.<br />

22. CI LIPIK / punti<br />

23. CI LUSSINPICCOLO 6 punti 1p minicantanti + 1p ritmica + 2p corsi + 1p conferenze + 1p<br />

scambi culturali.<br />

24. CI MATTERADA / punti<br />

25. CI MOMIANO 9.5 punti 2p filodrammatica + 1p minicantanti + 2p corso strumentale + 2p<br />

coro misto + 1p corso mandolino + 1p conferenze + 1 tavole<br />

rotonde/serate letterarie.<br />

26. CI MOMPADERNO 1 punto 1p conferenze.<br />

27. CI MONTONA 1.5 punti 1 p corso + 1p conferenze.<br />

28. CI ORSERA 1.5 punti 1p corso + 1 p conferenze.<br />

29. CI PARENZO 3.5 punti 1p minicantanti + 1p coro + 1p conferenze + 1 p sezione sportiva.<br />

30. CI PINGUENTE / punti<br />

31. CI PIRANO 11.5 punti 1p filodrammatica + 1p minicantanti + 2p coro misto + 1p danza<br />

1p gruppo vocale + 1p pittura + 1p ceramica + 1p scambi culturali<br />

+ 1p conferenze + 1p pubblicazioni + 1 p tav.rotonde/ser.letterar.<br />

32. CI PISINO / punti<br />

33. CI PLOSTINA / punti<br />

34. CI POLA 18,5 punti 2p coro misto + 1p coro maschile + 2p coro femminile + 2p<br />

mandolinistica + 1p gruppo solisti + 1p gruppo vocale giovanile +<br />

2p coro minicantanti + 1p arti figurative + 1p filodrammatica + 2p<br />

CSMC + 1p scambi culturali + 1p conferenze + 1p pubblicazioni<br />

+ 1 p tavole rotonde/serate letterarie.<br />

35. CI ROVIGNO 12.5 punti 1p minicantanti + 1p midicantanti + 2p coro misto + 2p coro<br />

femm. + 1p coro maschile + 1p filodrammatica + 1p scambi culturali +<br />

1p conferenze + 1p sezione sportiva + 1p pubblicazioni + 1 p tavole<br />

rotonde/serate letterarie.<br />

36. CI S.DOMENICA 1 punto 1p sezione sportiva.<br />

37. CI S.LORENZO<br />

BABICI 4 punti 2p coro misto + 1p filodrammatica + 1p conferenze.<br />

38. CI SALVORE 9.5 punti 2p coro + 1p ceramica + 1p corso disegno + 2p filodrammatica +<br />

1p filodrammatica ragazzi + 1p conferenze + 1p pubblicazioni +<br />

1 p tavole rotonde/serate letterarie.<br />

39. CI SISSANO 8 punti 2p coro + 2p filodrammatica + 1p corso fisarmoniche + 1p orchestrina<br />

+ 1p sezione sportiva + 1p conferenze.<br />

40. CI SPALATO 0.5 punti 1 p conferenze.<br />

41. CI STERNA 0.5 punti 1 p conferenze.<br />

42. CI STRIDONE / punti<br />

43. CI TORRE 7 punti 2p banda + 2p corso musica + 1p conferenze + 1p scambi culturali<br />

+ 1p sez. sportiva.<br />

44. CI UMAGO 10 punti 2p coro + 2p filodrammatica + 1p ritmica + 1p danza moderna<br />

1p filodrammatica giovani + 1p conferenze + 1p sezione sportiva +<br />

1p scambi culturali.<br />

45. CI VALLE 7.5 punti 2p filodrammatica + 1p folclore + 1p ritmica + 1 p tavole rotonde/<br />

ser. letterarie + 1p minicantanti + 1p conferenze + 1p sezione<br />

sportiva.<br />

46. CI VERTENEGLIO 7.5 punti 1p filodrammatica + 1p otteto + 1p coro + 1p conferenze<br />

1p coro voci bianche + 2p CSMC + 1 p sezione sportiva.<br />

47. CI VILLANOVA 5 punti 1p complesso musicale + 1p conferenze + 1p sezione sportiva +<br />

2p corso fisarmoniche.<br />

48. CI VISINADA 5 punti 2p banda + 2p corsi d'italiano + 1p conferenze.<br />

49. CI VISIGNANO 2 punti 1p corsi d'italiano + 1p conferenze.<br />

50. CI ZARA 3 punti 1p corsi d'italiano + 1p conferenze + 1p pubblicazioni.<br />

XXI


PROPOSTA<br />

L'Assemblea dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, nel corso della sua _______ Sessione ordinaria,<br />

addì _____________________, in ________________________, ha accolto la seguente<br />

proposta:<br />

NUOVE ATTIVITÀ DELL'UNIONE ITALIANA DA ATTUARSI CON I<br />

FONDI CHE LO STATO ITALIANO DESTINA PER LA COMUNITÀ<br />

NAZIONALE ITALIANA IN CROAZIA E SLOVENIA, NELL'AMBITO<br />

DELLA COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITÀ POPOLARE DI<br />

TRIESTE<br />

1. SETTORE "ORGANIZZAZIONE, SVILUPPO E QUADRI".<br />

1.1. Vista la carenza di quadri nelle Scuole e nelle altre Istituzioni della<br />

Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong> (di seguito: CNI) - soprattutto nel settore<br />

scientifico - si rileva ancora una volta la necessità di istituire dei contributi<br />

di studio per la frequenza di Università slovene e croate. L'esperienza con gli<br />

studenti in Italia dimostra le gravi difficoltà per il loro rientro e la loro<br />

inclusione nel tessuto sociale ed istituzionale minoritario. Perciò si propone<br />

che già nell'anno 2001/2002 vengano istituite 6 borse di studio (2 per la<br />

Slovenia e 4 per la Croazia). Il costo per un anno si aggirerebbe sui<br />

19.500.000.- di Lit. e raggiungerebbe in 4 anni all'incirca 78.000.000.- di Lit.<br />

Una cifra, si crede, non eccessivamente alta e che dunque meriterebbe di<br />

venir spesa con la garanzia di avere in breve tempo (6 - 8 anni) una decina<br />

di neo-laureati da poter includere nelle scuole e nelle attività della CNI.<br />

1.2. Viste le numerose richieste che pervengono all'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong> (di seguito:<br />

UI), si propone la costituzione di un fondo particolare destinato ad assegnare<br />

contributi di studio, di specializzazione e di ricerca. È interesse della CNI<br />

sostenere finanziariamente ricercatori e studiosi appartenenti alla CNI, ma<br />

anche quelli della maggioranza che vogliono avvicinarsi e conoscere la cultura<br />

italiana. Al fine di una loro equa ripartizione sarà necessario approntare un<br />

Bando di concorso ed il relativo Regolamento.<br />

1.3. Si propone l'organizzazione di un incontro, che dovrebbe diventare<br />

tradizionale, tra gli studenti della CNI, sia che usufruiscano di un contributo<br />

di studio UI-UPT, sia quelli che ne sono privi, sia che studino in Italia, sia<br />

che studino in Croazia e in Slovenia. Lo scopo sarebbe quello di conoscere<br />

i loro problemi e le difficoltà nonché capire le reali intenzioni per il loro<br />

futuro e le prospettive di un rientro, a studi ultimati, nei luoghi di residenza.<br />

1.4. Si propone la realizzazione di uno studio completo dell'attuale situazione<br />

nel settore dei quadri minoritari onde poter individuare le necessità per il<br />

futuro. Sarebbe necessario avere una visione complessiva di quella che è la<br />

partecipazione e l'inclusione degli appartenenti alla CNI in tutti i settori di<br />

attività produttiva e lavorativa e a tutti i livelli. Nella realizzazione del progetto<br />

andrebbero incluse tutte le istituzioni della CNI, dalle Comunità degli Italiani<br />

che conoscono la realtà sul territorio, alle Scuole, al CIPO e così via. Con<br />

una chiara politica dei quadri si potrebbero colmare le lacune esistenti (ad<br />

esempio mancanza di medici che parlano l'italiano, di economisti che operano<br />

in aziende rilevanti, ecc.) e si riuscirebbe ad avere un ruolo più incisivo nel<br />

tessuto sociale dell'area di residenza.<br />

1.5. Visto il poco interesse delle giovani generazioni nei confronti della CNI<br />

andrebbe attuata una campagna di sensibilizzazione per avvicinare i giovani<br />

alla realtà del nostro gruppo nazionale. Sarebbero necessari dunque, incontri<br />

formali ma anche informali con le giovani leve che spesso, per motivi diversi,<br />

si distanziano dalle Comunità o che nemmeno conoscono e frequentano. I<br />

giovani più attivi andrebbero inclusi nei lavori delle varie Istituzioni e dei vari<br />

organismi comunitari ma anche assembleari dell'UI. Andrebbe sostenuto e<br />

sollecitato il loro impegno. Solo così riusciremo a creare quella categoria<br />

politico - dirigenziale necessaria per il futuro mantenimento e sviluppo della<br />

CNI. Propongo percio degli incontri regolari, da organizzare in collaborazione<br />

con il Settore Scuola e con altri settori della Giunta Esecutiva UI, con i<br />

giovani delle Scuole Medie e con gli attivisti nelle Comunità degli Italiani.<br />

Gli incontri, incentrati su questioni di interesse specifico per i giovani,<br />

potrebbero servire per sensibilizzarli sulle questioni della CNI e renderli<br />

partecipi nella soluzione delle diverse problematiche.<br />

2. SETTORE "EDUCAZIONE E ISTRUZIONE".<br />

2.1. Organizzazione di stage per docenti, della durata da 2 settimane a un<br />

mese, presso le Università di Urbino e di Siena (mirati soprattutto a quei<br />

docenti che non hanno la verticale d'istruzione in lingua italiana e operano<br />

nelle Scuole della CNI).<br />

2.2. Organizzazione di gare d'italiano per gli studenti delle Scuole Medie<br />

Superiori Italiane (di seguito: SMSI).<br />

2.3. Organizzazione di gare d'informatica per gli alunni delle Scuole Elementari<br />

Italiane (di seguito: SEI) e delle SMSI.<br />

2.4. Organizzazione di rassegne dei gruppi artistico-culturali di tutte le Scuole<br />

della CNI.<br />

2.5. Organizzazione di un concorso premi per il miglior giornalino scolastico<br />

da abbinare ad una esposizione-mostra dei giornalini di tutte le Scuole (sia<br />

SEI, sia SMSI).<br />

2.6. Presentazione/confronto dei risultati dei corsi d'italiano (lingua e cultura)<br />

che si svolgono nell'ambito del progetto del Ministero degli Affari Esteri<br />

Italiano.<br />

2.7. Organizzazione di Seminari di terminologià professionale per i docenti di<br />

XXII<br />

economia operanti nelle SMSI.<br />

2.8. Ripristino del viaggio di aggiornamento professionale per i direttori<br />

didattici delle Scuole della CNI.<br />

2.9. Designazione di un Fiduciario dell'UI per le colonie estive delle VI classi<br />

delle SEI.<br />

2.10. Organizzazione del Seminario per i docenti di educazione fisica.<br />

2.11. Assegnazione di un nuovo ruolo alla rivista "Scuola Nostra", pubblicazione<br />

dell'UI, quale rivista specializzata nel campo scolastico, didattico e pedagogico,<br />

per le Scuole della CNI e per l'italiano come L2.<br />

2.12. Pubblicazione di numeri speciali del mensile "Arcobaleno" per le Scuole<br />

croate e slovene in cui si insegna l'italiano come L2.<br />

2.13. Sinergià nel campo editoriale che coinvolga l'UI, la Casa editrice EDIT<br />

di Fiume, l'UPT, il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, la "Pietas Julia"<br />

di Pola, il CIPO di Pola, le Scuole, i Consulenti pedagogici per le Scuole<br />

italiane, la Sezione <strong>Italiana</strong> della Scuola Superiore di Studi per l'Insegnamento<br />

di Pola, la Sezione <strong>Italiana</strong> della Facoltà di Lettere e Filosofia, di Pola, ecc.,<br />

al fine della stesura e della successiva pubblicazione dei libri di testo per le<br />

Scuole della CNI. Prevedere detta sinergià pure per l'eventuale pubblicazione<br />

di vocabolari professionali ricorrendo a esperti settoriali, nonché per la stesura<br />

di libri di testo per l'italiano come L2.<br />

2.14. Analoga sinergia come quella prevista al punto precedente andrebbe<br />

creata nel campo della predisposizione dei programmi scolastici specifici per<br />

le Scuole della CNI.<br />

2.15. Organizzazione di Seminari o individuazione di altri sostegni per i docenti<br />

di lingua italiana come L2.<br />

2.16. Premiazione annuale dei migliori alunni delle Scuole della CNI.<br />

2.17. Favorire la creazione di gruppi letterari o artistici formati dagli alunni,<br />

ovvero, dagli studenti delle Scuole.<br />

2.18. Promuovere incontri tra i giovani delle Scuole, con i poeti, gli artisti,<br />

gli intellettuali, gli scrittori, i musicisti, i giornalisti, ecc. della CNI, nonché<br />

con i dirigenti delle locali CI e dell'UI.<br />

3. SETTORE "TEATRO, ARTE E SPETTACOLO".<br />

3.1. Organizzare la Rassegna dei cori delle Comunità degli Italiani (di seguito:<br />

CI).<br />

3.2. Organizzare il Festival delle bande d'ottoni della CNI.<br />

3.3. Organizzare l'Incontro artistico - culturale tra i giovani delle CI.<br />

3.4. Organizzare il Festival del folclore della CNI dell'Istria e di Fiume.<br />

3.5. Organizzare la Rassegna delle filodrammatiche di ragazzi e degli adulti<br />

delle CI dell'Istria e di Fiume.<br />

3.6. Riproporre il Festival "Voci nostre" in ottobre considerando le novità<br />

nell'impostazione del Festival che si vedrebbe allargato nel progetto (grazie<br />

alla collaborazione con TV Capodistria), alla presentazione di ogni singolo<br />

minicantante, e di ogni CI; una specie di presentazione dell'attività in genere<br />

della CNI.<br />

3.7. Incentivare gli incontri tra le varie sezioni delle CI (incontri culturali e<br />

serate musicali).<br />

3.8. Organizzare dei Concerti di Capodanno delle tre sezioni del Centro Studi<br />

Musica Classica "Luigi Dallapiccola" dell'UI (Verteneglio, Fiume, Pola) e un<br />

Concerto comune alle tre sezioni in una sede diversa in cui non operi il<br />

CSMC.<br />

3.9. Organizzare un Incontro artistico - culturale delle varie sezioni giovanili<br />

delle CI dell'Istria e di Fiume (in collaborazione con il settore sportivo -<br />

ripristinare gli incontri giovanili di Borosia, Umago, ecc).<br />

3.10. Organizzare la Rassegna artistico culturale delle CI dell'Istria e di Fiume.<br />

3.11. Organizzazione di concerti per i giovani.<br />

4. SETTORE "ATTIVITÀ SPORTIVE".<br />

4.1. Organizzare i Giochi delle Minoranze che raccolgano le Comunità<br />

Nazionali della Slovenia, della Croazia, dell'Italia e dell'Austria.<br />

5. SETTORE "COORDINAMENTO DELLE COMUNITÀ DEGLI ITALIANI".<br />

5.1. Organizzare un'escursione culturale, ogni due anni, per i Presidenti delle<br />

CI.<br />

5.2. Favorire e contribuire ad organizzare degli incontri tra le dirigenze delle<br />

Comunità degli Italiani.<br />

6. SETTORE "CULTURA".<br />

6.1. Organizzazione di un grande Convengo annuale, quale nuovo<br />

appuntamento fisso, sui personaggi illustri della CNI o comunque di origine<br />

italiana dell'Istria, del Quarnero e della Dalmazia, del periodo medievale,<br />

moderno e contemporaneo, nel campo culturale, artistico, scientifico, letterario,<br />

geografico, medico, naturalistico, sportivo, ecc., ovvero, di un Convegno sui<br />

temi di massima attualità e rilevanza della CNI.<br />

6.2. Organizzare corsi per il recupero del dialetto.<br />

7. SETTORE "INFORMAZIONE ED EDITORIA".<br />

7.1. Organizzare dei Seminari di aggiornamento professionale e linguistico per<br />

i giornalisti delle testate della CNI.<br />

7.2. Sostenere i fogli di informazione e i giornalini delle CI.<br />

Il Presidente Prof. Giuseppe Rota<br />

Il Presidente della Giunta Esecutiva Maurizio Tremul


Intervista all’ex caporedattrice Nelida Milani Kruljac<br />

Una Battana<br />

alla deriva?<br />

Una delle notizie più sconcertanti,<br />

perfino scioccanti, di questi ultimi<br />

mesi è stata l’affidamento della<br />

redazione de “La Battana” a un<br />

croato. Ma come, lo strumento culturale<br />

par excellence della comunità<br />

italiana consegnato a una persona<br />

totalmente estranea al mondo<br />

minoritario? Un’accelerazione inop-<br />

Lettera aperta<br />

portuna, se non autolesionistica, sul<br />

percorso discendente imboccato -<br />

che lo si ammetta oppure no -<br />

dalla CNI, che per non scomparire<br />

deve necessariamente adattarsi alle<br />

mutate situazioni, cambiare, e lo ha<br />

già fatto parecchie volte in passato,<br />

ma non fino al punto di rinunciare<br />

a se stessa.<br />

In qualità di Responsabile del Settore Cultura dell'<strong>Unione</strong> <strong>Italiana</strong>, ma<br />

anche in qualità di operatore culturale impegnato "sul fronte" per l'affermazione<br />

dei valori, della tradizione letteraria della CNI, intendo esprimere il mio<br />

profondo rammarico per il ritiro di Nelida Milani Kruljac dal posto di<br />

caporedattrice della rivista di cultura "La Battana", pubblicata dall'Edit.<br />

Non conoscendo nei dettagli i motivi che hanno spinto Nelida Milani a<br />

lasciare la rivista da lei diretta, siamo però rimasti sorpresi dalla facilità con<br />

cui la Casa Editrice EDIT ha rinunciato ad avere tra i suoi collaboratori una<br />

figura di prima grandezza della cultura e della letteratura della Comunità<br />

Nazionale <strong>Italiana</strong>, la cui fama va certo ben oltre gli stretti confini minoritari.<br />

Il lavoro di ricerca in ambito linguistico e letterario svolto da Nelida in tutti<br />

questi anni, il suo costante impegno per la diffusione della cultura italiana nel<br />

nostro angolo di terra, lo sforzo per ampliare le occasioni di contatto con<br />

altre realtà culturali e linguistiche, come la sua straordinaria produzione<br />

letteraria, ne fanno un'artista e un'intellettuale di autentica statura europea. A<br />

"La Battana" Nelida ha saputo dare un taglio riconoscibilissimo, fondendo in<br />

modo diretto la letteratura di casa nostra, in costante rischio di visibilità zero,<br />

con la letteratura italiana, croata, slovena e di altri Paesi, nonchè con<br />

l'attualità, mettendo a confronto i fermenti culturali con quelli della vita e<br />

della società contemporanee.<br />

A nostro avviso l'EDIT ha per troppi anni fatto propria una sorta di<br />

"filosofia dell'indifferenza" rinunciando con la stessa facilità con cui ha<br />

rinunciato a Nelida Milani ad altre figure di intellettuali che avevano dato un<br />

contributo fondamentale alla crescita della Casa editrice e alle sue<br />

pubblicazioni. L' elenco sarebbe lungo ma ci limiteremo a ricordare lo scrittore<br />

Alessandro Damiani. Non si contano gli ottimi giornalisti che hanno dovuto,<br />

o hanno preferito andarsene, e in ordine di tempo, l'EDIT ha così facilmente<br />

rinunciato a Rosi Gasparini e ad Errol Superina, quest' ultimo addirittura<br />

licenziato. Una frase che spesso mi trovo a ripetere, è che se per il resto<br />

del mondo vale la regola che nessuno di noi è insostituibile, ciò non vale<br />

per la minoranza italiana.<br />

La Responsabile del Settore Cultura dell'UI<br />

professoressa<br />

Laura Marchig<br />

23<br />

di Elis Barbalich-Geromella<br />

Perciò sono essenzialmente<br />

due le ragioni di questa breve<br />

intervista: le dimissioni della<br />

dott.ssa Nelida Milani Kruljac,<br />

dopo 9 anni, dall’incarico di<br />

caporedattrice de “La Battana” e<br />

la nomina in sua vece di un<br />

facente funzione croato. Nel<br />

primo caso si tratta di una delle<br />

menti più brillanti della<br />

minoranza italiana, intellettuale di<br />

spicco, scrittrice affermata, e si<br />

potrebbe continuare. Nel secondo<br />

caso (senza precedenti nella storia<br />

della nostra etnia e dei suoi<br />

mezzi d’informazione, se si<br />

esclude il vertice dell’EDIT) si<br />

tratta di un giovane studioso<br />

fiumano (neanche trentenne),<br />

Aljo{a Pu`ar, dal curriculum<br />

ammirevole e assai promettente,<br />

che però nel “Who is Who” del<br />

mondo minoritario non ha credito<br />

alcuno. Una vittima illustre e un<br />

illustre sconosciuto.<br />

Vil pecunia e logoramenti<br />

Incominciamo dalle sue<br />

dimissioni, tuttora abbastanza<br />

misteriose. Perchè le ha rassegnate?<br />

“Perchè ormai il mancato<br />

pagamento di due fatture (4.200<br />

kune) per le prestazioni di due<br />

ristoratori si era talmente protratto<br />

nel tempo, dal dicembre 2000 in<br />

qua, e le sollecitazioni mie, senza<br />

esito, alla direttrice dell’EDIT,


affinchè saldasse i conti della<br />

“Battana”, mi avevano talmente<br />

sfiancata da impedirmi di lavorare<br />

serenamente, di programmare il<br />

futuro della rivista. Avendo alle<br />

spalle un anno e mezzo di<br />

logoramento per i mancati<br />

pagamenti ai collaboratori e delle<br />

due fatture, con la gente che<br />

telefonava per sapere quando<br />

avrebbe ricevuto i soldi, i due<br />

ristoratori idem, continuamente<br />

osteggiata... a un certo punto ho<br />

capito che preferisco il quieto<br />

vivere all’occuparmi di fatture,<br />

conti, pendenze: incombenze che<br />

non è in mio potere risolvere e<br />

che a mio avviso spetterebbero alla<br />

direttrice dell’EDIT. La quale non<br />

voleva saldare quelle due fatture,<br />

ritenendole esose (si tratta delle<br />

spese per una cena e per un<br />

rinfresco seguiti alla presentazione<br />

di libri e scrittori, ndr), nonostante<br />

che sul giroconto della “Battana” i<br />

soldi ci fossero. Ho tentato allora<br />

di far incontrare i tre enti<br />

interessati, quelli di cui la<br />

“Battana” è per così dire il<br />

capitale spirituale, ossia la EDIT<br />

con l’UI e l’UPT che forniscono i<br />

soldi per la rivista, riunendoli<br />

attorno al tema dell’Accordo - che<br />

risale al 1995 - che ne regola i<br />

rispettivi diritti e doveri. Lo scopo?<br />

Aggiornare l’Accordo in modo<br />

che questo tipo di problemi (i<br />

soldi ci sono però i conti non<br />

vengono saldati) non intralciassero<br />

il funzionamento della redazione.<br />

E qui ho pagato il fio della loro<br />

totale non-comunicazione. Il mio<br />

ultimo tentativo, in aprile, è stato<br />

un preavviso di rinuncia<br />

all’incarico, senz’ombra di mire<br />

ricattatorie, inoltrato alla direttrice,<br />

se le due fatture (una spada di<br />

Damocle per me) non venivano<br />

liquidate entro una settimana.<br />

Trascorsa la quale le mie dimissioni<br />

sono state immediatamente<br />

accettate”.<br />

“Dopo due giorni ho ricevuto<br />

un fax dalla direttrice con cui mi<br />

invitava da lei a Fiume. Francamente,<br />

a quel punto, non vedevo<br />

lo scopo di andarci, visto che nel<br />

frattempo non ne avevo ricevuto<br />

nemmeno una telefonata. E non<br />

ho accettato di andarci nemmeno<br />

quando mi ha invitato una seconda<br />

volta: il giorno prima era stata a<br />

Pola e non aveva fatto alcun<br />

tentativo di incontrarmi, mentre io<br />

avrei dovuto sorbirmi cinque ore<br />

di autobus, il maltempo, la<br />

stanchezza ecc., più l’umiliazione.<br />

Per che cosa poi? Per aver<br />

commesso l’eventuale errore di<br />

non chiederle il permesso di<br />

offrire una cena agli ospiti della<br />

“Battana”? Per questo sono stata<br />

cacciata via?”<br />

Se l’ingenuità è un peccato...<br />

Veniamo alla nomina di un<br />

facente funzione di caporedattore<br />

croato, provvisorio o meno che sia,<br />

alla guida della “Battana”. Per lei è<br />

un bene, è un male, è uno<br />

scandalo... è indifferente?<br />

“Per me è uno scandalo, ma<br />

lo è ancora di più l’indifferenza,<br />

l’assenza di reazione a quanto è<br />

avvenuto, la mancanza di opinione<br />

pubblica, a prescindere dalla mia<br />

persona. Quel che voglio dire è:<br />

con tanta bella gente che c’è in<br />

giro, giovani laureati italiani,<br />

parecchi dei quali hanno studiato<br />

in Italia e sono rientrati (potrei<br />

fare almeno una dozzina di nomi)<br />

perchè a nessuno è stato chiesto<br />

di assumersi quest’incarico? Forse<br />

non avrebbero accettato di primo<br />

acchito, ma insistendo, circuendoli,<br />

lasciandogli il tempo di riflettere,<br />

di pensarci, qualcuno si poteva<br />

convincere”.<br />

“ Tengo comunque a ribadire<br />

che per me è un bene, è pacifico,<br />

è necessario che almeno ogni dieci<br />

anni una rivista cambi timoniere e<br />

redazione, che acquisti nuova linfa,<br />

un nuovo look, nuove idee, ecc.<br />

Però mi offende il modo in cui<br />

sono stata allontanata per creare<br />

un posto di lavoro (mentre si<br />

piange miseria) per un croato, che<br />

sarà un caro ragazzo, coccolo,<br />

simpatico, ambizioso, ma che parla<br />

l’italiano con grande disagio (come<br />

io il croato, per intenderci). Tutto<br />

ciò mentre gli ambiti vissuti e<br />

parlati in dialetto istro-veneto o in<br />

lingua italiana si vanno facendo<br />

sempre più angusti. Non riesco a<br />

capire che tipo di italiani stiano ai<br />

vertici EDIT, quale ragionamento<br />

abbia indotto quell’organico - che<br />

pur si dichiara sempre in funzione<br />

24<br />

CNI - a creare un posto di lavoro<br />

a un croato, che potrebbe anche<br />

parlare ottimamente l’italiano, ma<br />

che non ha mai vissuto dal di<br />

dentro la nostra storia etnica, le<br />

nostre vicende, i nostri assilli. Mi<br />

chiedo quale minoranza in Europa<br />

potrebbe permettersi il lusso di<br />

consegnare il proprio vissuto in<br />

mano alla maggioranza. Qui non si<br />

tratta di convivenza, ma di<br />

connivenza suicida per interessi<br />

pragmatici, e anche ideologici:<br />

lamento fortemente il nostro (della<br />

CNI) non saper comunicare, il non<br />

saper trovare delle linee<br />

compromissorie per incontrarci a<br />

metà strada. Il caporedattore di<br />

una rivista di solito si nomina<br />

dopo laboriose consultazioni e non<br />

per concorso di 8 giorni, limitato<br />

alla Croazia, che esclude gli<br />

eventuali candidati dalla Slovenia,<br />

che è stato fasullo perchè non si<br />

apre un concorso per un facente<br />

funzione di caporedattore. La<br />

EDIT non può assumere questo<br />

atteggiamento burocraticoamministrativo-dittatoriale<br />

nei<br />

confronti di uno strumento<br />

culturale che è di tutta l’etnia.<br />

Quello che è stato fatto è<br />

contrario a ogni più lucida politica<br />

culturale e minoritaria”.<br />

Ma “Chi di spada ferisce, di<br />

spada perisce”. È l’unica occasione<br />

che ho di chiedere scusa pubblicamente.<br />

Chiedo pubblicamente<br />

scusa a Ezio Giuricin e a Maurizio<br />

Tremul (nove anni fa al timone<br />

della “Battana”, ndr) per il modo<br />

in cui sono subentrata a loro. Ho<br />

peccato di ingenuità, e di<br />

incredulità di essere strumentalizzata.<br />

Invece ci si è serviti di<br />

me contro di loro”.<br />

Una rivista baricentro<br />

Vogliamo tracciare a questo punto<br />

un bilancio del suo novennato?<br />

Quali meriti ha avuto la “Battana”<br />

nei confronti della crescita culturale<br />

CNI e nell’avvicinamento delle<br />

culture?<br />

“La “Battana” della prima<br />

serie, quella fondata nel 1964 dai<br />

Martini, dai Sequi, dai Turconi,<br />

s’era trovata davanti la necessità di<br />

superare un Adriatico blindato,<br />

inaugurando un “battello” che ha<br />

fatto da cerniera fra le due


sponde, che ha traghettato e fatto<br />

circolare idee, in primo luogo con<br />

i giustamente famosi convegni<br />

biennali, che mettevano assieme<br />

un bel drappello di teste d’uovo,<br />

di menti illuminate, attorno a temi<br />

di forte segno culturale (cinema,<br />

lingua e dialetto, memoria orale).<br />

Un ottimo lavoro per quegli anni”.<br />

“La seconda serie fu quella<br />

che seguì alla caduta dei muri,<br />

fisici e spirituali, e che fu guidata<br />

da Ezio Giuricin, Tremul e<br />

Baccarini, che in tre-quattro anni<br />

seppero fare cose egregie.<br />

Chiamerei la loro la “Battanamovimento”,<br />

perchè riuscirono a<br />

movimentare gli intellettuali, le<br />

energie intelligenti, risvegliando<br />

un’adesione entusiastica. Hanno<br />

acceso le candeline della speranza,<br />

un senso di primavera, hanno<br />

saputo irretire quel feeling di<br />

rinnovamento, hanno stabuizzato<br />

temi sottesi a tutti i nostri discorsi<br />

(il tabù dell’esodo, ecc.)... Ne sono<br />

venuti fuori alcuni bei fascicoli su<br />

grandi temi come etnia, nazione,<br />

cittadinanza e il “Martin Muma”<br />

di Ligio Zanini”.<br />

“La terza serie è quella che<br />

ho guidato io, e che definirei una<br />

rivista-baricentro regionale, che<br />

cura il peso specifico letterario,<br />

creativo, saggistico, intellettivo<br />

dell’etnia, senza per questo<br />

escludere - anzi, buttando ancore<br />

dappertutto - nessuno, in primis i<br />

contributi dall’Italia (anche perchè<br />

negli anni tudjmaniani avevamo<br />

ancora più bisogno della linfa<br />

della matrice linguistico-culturale<br />

italiana), e senza escludere<br />

contributi croati e sloveni. Una<br />

rivista nostrana, che vuol dir tanto,<br />

perchè essendo comunque una<br />

rivista lo specchio dei tempi, dice<br />

la storia nostrana, c’ha una linea<br />

redazionale in tal senso, racconta<br />

noi stessi. Ed è stata una<br />

passerella della creatività, della<br />

produzione artistica, saggistica e<br />

quant’altro nostrana”.<br />

“Ha battuto il territorio capillarmente,<br />

da Capodistria a Umago,<br />

a Rovigno, Pola, Zagabria,<br />

Fiume... ha organizzato tavole<br />

rotonde, convegni e ha acceso la<br />

Collana della “Battana” con 6<br />

numeri speciali che hanno<br />

richiesto altri sforzi per procurare<br />

i soldi, per fare i libri, per<br />

organizzare le presentazioni pubbliche.<br />

La “Battana” ha creato<br />

ricchezza spirituale”.<br />

Incontro<br />

con la diaspora<br />

zaratina<br />

Anche quest’anno più di un centinaio di esuli zaratini,<br />

provenienti da ogni parte d’Italia, è giunto in pellegrinaggio,<br />

organizzato dall’instancabile Ulisse Donati, nella loro città natale<br />

in occasione della tradizionale festa della Madonna di Loreto,<br />

che da quasi tre secoli si celebra il 10 maggio nel rione di<br />

Borgo Erizzo (Arbanasi).<br />

Punto di riferimento per gli esuli, ormai da qualche anno,<br />

è la sede, seppure non ancora ristrutturata, della locale<br />

Comunità degli Italiani nel centralissimo Palazzo Fozza, in cui<br />

s’incontrano con i connazionali “rimasti”, parenti, cugini, amici<br />

di vecchia data. Questa volta la Comunità ha preparato<br />

appositamente per essi, una conferenza della prof.dott. Gloria<br />

Rabac ^ondri~, membro sostenitore della C.I., su “Zara nei<br />

sonetti dialettali di Giuseppe Sabalich e Giuseppe de Bersa”,<br />

seguita dalla recita di alcuni sonetti dei due poeti zaratini nella<br />

sala maggiore dell’albergo “Kolovare”. Successivamente è stato<br />

offerto loro dal console Marcello Apicella, apposta venuto da<br />

Spalato, dalla CI e dalla Scuola Media di Musica, un concerto<br />

del giovane ed ottimo pianista napoletano Michele D’Ambrosio,<br />

che ha suonato magistralmente brani di F.Chopin e di L.van<br />

Beethoven.<br />

Gli amici zaratini hanno potuto pure apprezzare<br />

un’interessante mostra della connazionale e concittadina Rina<br />

Villani Marussich, allestita nella hall dell’albergo in cui<br />

soggiornavano.<br />

Gli ospiti, oltre a partecipare alla S.Messa solenne officiata<br />

nella chiesa parrocchiale di Borgo Erizzo dall’esule mons.<br />

Simeone Duca e visitare le tombe dei loro cari nel Cimitero<br />

comunale, sono stati pure in gita alle Incoronate e a Traù.<br />

Durante la cena di commiato, esuli e rimasti, ai quali si<br />

sono uniti molti gitanti esuli fiumani di passaggio, hanno cantato<br />

anche vecchie canzoni zaratine registrate poi per una<br />

trasmissione della TV veneta “Antenna 3”.<br />

Il prossimo appuntamento è fissato, come di consueto, per<br />

Ognissanti ed il Giorno dei Morti nel ricordo dell’inizio dei<br />

tremendi bombardamenti del 1943/1944 che distrussero Zara.<br />

25<br />

di Gastone Coen


di Flavio Dessardo<br />

La prima TV con il colore, la<br />

prima con una rubrica per<br />

sordomuti, la prima nell’intera ex<br />

Jugoslavia, poi anche in Slovenia,<br />

nella quale i giornalisti hanno<br />

scioperato, la prima ad aver<br />

trattato questioni come le foibe o<br />

l’esodo senza “filtrare” le telefonate<br />

in diretta... I trent’anni di<br />

TV Capodistria festeggiati in maggio<br />

all’Auditorio di Portorose con<br />

la partecipazione del presidente<br />

sloveno Milan Ku~an, sono<br />

l’occasione giusta per ricordare i<br />

successi, ma anche per tentare di<br />

capire se e quali prospettive ci<br />

siano per un’emittente con un<br />

nome e una tradizione prestigiosa,<br />

ma che con il suo segnale non<br />

riesce a coprire che una piccola<br />

parte del territorio nel quale la<br />

comunità nazionale italiana è<br />

storicamente presente. È possibile<br />

estendere la visibilità a tutta<br />

l’Istria e a Fiume? Vale la pena<br />

di lottare per questo traguardo,<br />

tutt’altro che scontato? Alla luce<br />

di quanto TV Capodistria ha fatto<br />

e sta tutt’ora facendo la risposta<br />

può essere soltanto una: sì, è un<br />

obiettivo raggiungibile e vale la<br />

pena darsi da fare. Vediamo di<br />

essere più concreti sui perchè TV<br />

Capodistria, in particolare il<br />

programma italiano, merita di<br />

essere visto e sui perchè questo<br />

programma potrebbe essere<br />

interessante anche a coloro (non<br />

solo italiani) che finora non<br />

conoscevano l’emittente<br />

capodistriana.<br />

I principi di apertura, convivenza,<br />

rapporti di buon vicinato,<br />

l’estrema attenzione per il ruolo e<br />

lo sviluppo delle minoranze, sui<br />

quali si basava, fin dai primi anni<br />

Settanta, la nuova TV, all’epoca<br />

erano permeati di una forte<br />

carica ideologica, ma, all’atto<br />

pratico, significavano comunque<br />

uscire dagli schemi e infrangere<br />

tabù. È grazie a questi principi<br />

che si parlava di collaborazione<br />

tra Jugoslavia e Italia e di confini<br />

aperti anche prima di Osimo, che<br />

In margine ai trent’anni di TV Capodistria<br />

Un programma che merita<br />

prospettive e certezze<br />

si parlava delle foibe e dell’esodo<br />

quando non osava farlo nessuno,<br />

mentre a livello di programma di<br />

intrattenimento, il colore, i<br />

videoclip e la musica facevano<br />

breccia in tutta l’Italia<br />

settentrionale. Più tardi il grande<br />

sport, nell’epoca Berlusconi e i<br />

grandi movimenti civili della<br />

seconda metà degli anni Ottanta,<br />

la prima intervista con Antonio<br />

Borme dopo 14 anni di silenzio,<br />

Gruppo 88... Decentrata rispetto<br />

alla TV di stato slovena, tutto<br />

sommato marginale all’interno<br />

dello spazio mediatico italiano,<br />

TV Capodistria ha potuto crescere<br />

e svilupparsi con una certa autonomia<br />

e diventare tutt’uno con<br />

quei principi sui quali era stata<br />

impostata. Abituati ad andare<br />

oltre i confini, ad affrontare temi<br />

“proibiti”, ad operare in uno<br />

spazio non esclusivamente<br />

minoritario e non esclusivamente<br />

regionale, i giornalisti di TV<br />

Capodistria hanno mantenuto<br />

questo atteggiamento anche<br />

quando il contesto è cambiato, e<br />

quando la nuova classe politica, o<br />

parte di essa, avrebbe preferito<br />

vedere una TV ben più modesta.<br />

Ma come potevano, coloro che<br />

avevano superato bariere, infranto<br />

tabù e fatto “casini” sindacali in<br />

difesa del proprio ruolo, accettare<br />

di essere relegati a occuparsi solo<br />

di questioni minoritarie e solo in<br />

funzione degli italiani da Scoffie<br />

al Dragogna? In nessun modo. La<br />

TV ha continuato a occuparsi<br />

delle vicende italiane, ha<br />

continuato a fare servizi nella<br />

regione istriana... Polemiche sui<br />

beni abbandonati? TV Capodistria<br />

ne parla e, ahimè, invita in studio<br />

anche Marucci Vascon. Incidenti<br />

nel Golfo di Pirano? TV<br />

Capodistria parla con i pescatori<br />

di Pirano e anche con quelli di<br />

26<br />

Umago. Lubiana e Zagabria non<br />

si mettono d’accordo su nulla?<br />

TV Capodistria reagisce con una<br />

doppia intervista: i ministri degli<br />

esteri Rupel e Picula. In Italia<br />

vince il centrodestra? Ospiti in<br />

studio Illy e Menia. Sospeso lo<br />

Statuto istriano? TV Capodistria<br />

presente. Scontro politico all’interno<br />

dell’<strong>Unione</strong>? TV Capodistria<br />

ancora presente. La crisi<br />

dell’Edit? Presenti. Non è<br />

infallibile (ci mancherebbe altro),<br />

ha buona parte dei difetti del<br />

servizio pubblico, ma TV<br />

Capodistria resta un’emittente che<br />

per la propria storia e per il fatto<br />

di contare su giornalisti<br />

provenienti da tre Stati diversi, si<br />

impegna sempre (e spesso ci<br />

riesce) a raccontare e interpretare<br />

la realtà con una sensibilità particolare,<br />

spesso non gradita dai<br />

centri di potere. Una qualità pericolosa,<br />

ma assolutamente indispensabile<br />

per chi vuole fare un’informazione<br />

corretta, senza isterismi<br />

ideologici o nazionali e senza<br />

sensazionalismi a buon mercato. Il<br />

futuro? Lo sviluppo tecnologico,<br />

su questo non ci sono dubbi,<br />

consentirà l’allargamento del<br />

segnale. Satellite, via cavo o in<br />

qualche altro modo, poco importa.<br />

Fondamentali saranno la maturità<br />

e la disponibilità di chi dovrà<br />

decidere a sentire una campana<br />

sempre un po’ fuori dal coro.<br />

Intervenendo alla cerimonia di<br />

Portorose, il presidente sloveno<br />

Milan Ku~an ha parlato di TV<br />

Capodistria come di un progetto<br />

di successo che si merita un buon<br />

futuro. In tema di prospettive<br />

possiamo dire anche così: la<br />

misura di “europeizzazione” della<br />

Slovenia oggi e della Croazia<br />

domani, dipenderanno anche da<br />

quanto lontano arriverà il segnale<br />

di TV Capodistria.


FIUME - Quando nel 1971 nasce<br />

l’idea di pubblicare la “Tore”, la<br />

Croazia è scossa dal cosiddetto<br />

“movimento di massa”: i tempi<br />

sono perigliosi, le prospettive<br />

inquietanti. Il foglio della<br />

Comunità degli Italiani di Fiume<br />

vuol recuperare, conservare,<br />

accentuare la “fiumanità”<br />

ergendosi contemporaneamente ad<br />

argine di quella storia matrigna<br />

che troppo spesso ha fatto largo<br />

uso di spugne quando non di<br />

gladi, per deprimere il percorso di<br />

alta sensibilità civica della<br />

kobleriana “Città liburnica di<br />

Fiume”. Per questo si volle<br />

puntare su una produzione magari<br />

piccola ma di un certo spessore<br />

qualitativo, vicina ai sentimenti dei<br />

fiumani, basata anche sulla nostra<br />

capacità artigiana. Che c’era<br />

ancora. E che bisognava ritrovare.<br />

E fors’anche esaltare.<br />

Fu così che “La Tore” -<br />

citiamo dall’editoriale inaugurale -<br />

...” intende completare quello che<br />

il quotidiano (“La Voce del<br />

Popolo”, ndr) e le riviste<br />

specializzate danno già al gruppo<br />

etnico”. Ovvero:...”si propone di<br />

esprimere gli interessi particolari<br />

di una comunità di cittadini...con<br />

il desiderio di manifestare la<br />

propria individualità attraverso la<br />

lingua e il dialetto... offrendo (ai<br />

connazionali) la possibilità di fare<br />

sentire la propria voce su<br />

argomenti della convivenza sociale,<br />

della tradizione e di tutto ciò che<br />

li riguarda e li interessa...”.<br />

Dopo un periodo di “gesta-<br />

di Luigi Barbalich<br />

Foglio della Comunità degli Italiani di Fiume<br />

Trent’anni fa<br />

nasceva “La Tore”<br />

zione”, il primo numero de “La<br />

Tore” (copertina illustrata da un<br />

grande della pittura fiumana,<br />

Romolo Venucci) esce a<br />

novembre: a “pilotarla” (redazione<br />

responsabile), quattro fiumani, i<br />

carismatici Corrado Illiasich ed<br />

Ettore Mazzieri, affiancati dallo<br />

spumeggiante Silvio Stancich e dal<br />

sottoscritto. A sostenerli tanti<br />

validissimi collaboratori, che si<br />

susseguiranno nella prima serie di<br />

numeri. Fra questi, nomi<br />

prestigiosi della cultura e del<br />

giornalismo fiumani: da Osvaldo<br />

Ramous (presente anche con<br />

racconti e con poesie inedite) a<br />

Renato Tich, da Alessandro<br />

Damiani a Giacinto Mario Laszy,<br />

da Edoardo Marchig ad Egidio<br />

27<br />

Milinovich, da Luciano Giuricin a<br />

Carlo Valeri, quindi Ezio<br />

Mestrovich, Erna Toncinich,<br />

Egidio Barbieri, Luciano Superina,<br />

Rosi Gasparini, Bruno Picco,<br />

Giovanni Cucera, Mario Valich,<br />

Bruno Bontempo... E infine, ma<br />

non per ordine di importanza, il<br />

proto per antonomasia,<br />

l’impareggiabile Vittorio Zajec-Vito<br />

e il poeta e scrittore, linotipista<br />

per scelta di vita, Mario<br />

Schiavato, e tanti altri meritevoli<br />

di aver concorso al progetto<br />

“Tore” (fra cui “La Voce” con<br />

l’allora caporedattore, l’indimenticabile<br />

Paolo Lettis).<br />

Poi, dopo la prima serie,<br />

seguita da un periodo di stasi, la<br />

rinascita de “La Tore” nel 1991.<br />

Alla guida del suo rilancio si<br />

alternarono Ettore Mazzieri,<br />

Bruno Bontempo, Giuseppe<br />

Bulva... Come dire, la storia<br />

continua. Ma sui tempi più<br />

recenti cediamo la parola a chi<br />

meglio di noi potrà ricapitolare<br />

intendimenti e raggiungimenti.<br />

Noi, più a titolo di cronaca che<br />

di approfondimento, abbiamo<br />

voluto ricordarne gli inizi, il<br />

30.esimo anniversario della nascita.<br />

Vi sarà certamente occasione di<br />

tratteggiare a tutto tondo il<br />

percorso de “La Tore” perchè<br />

vogliamo credere, magari immodestamente,<br />

che le sue pagine<br />

siano state e siano una chiave di<br />

lettura della nostra città, di chi<br />

ancora ci vive e, forse ancor di<br />

più, di chi vi è diaspora nel<br />

mondo.


di Giacomo Scotti<br />

È umano rallegrarsi quando qualcuno<br />

parla bene di te, è bello sapere che<br />

qualcuno ti vuole bene. Così sono<br />

stato felice nel leggere sulle pagine del<br />

quotidiano croato di Fiume “Novi<br />

List”, nel supplemento della Liburnia,<br />

un’intervista del collega Ivo Kirigin alla<br />

professoressa e dottoressa in scienze<br />

Ivanka Avelini Holjevac, decano della<br />

Facoltà di turismo di Abbazia. La sua,<br />

confessa, è una vita agiata: suo marito<br />

è un imprenditore di successo, vivono<br />

in una grande villa con piscina in quel<br />

di Laurana, l’ambiente è di lusso;<br />

viaggia spesso, almeno una volta<br />

all’anno intraprende un lungo viaggio<br />

in terre lontane, si dice una donna<br />

felice. Non si vergogna tuttavia di<br />

ricordare di essere nata e cresciuta in<br />

una famiglia numerosa e povera, nona<br />

in una nidiata di dieci figli di un<br />

minatore sloveno, Anton [en, e di una<br />

modesta casalinga. I genitori erano<br />

arrivati da un piccolo paese sloveno,<br />

Otlica, nei pressi di Aidussina, durante<br />

la seconda guerra mondiale. Il padre<br />

cercava lavoro, lo trovò a Fiume e qui<br />

la famiglia mise le radici. Ivanka aveva<br />

due anni. Vivevano molto<br />

modestamente a Valscurigne, e più<br />

esattamente nel rione di Monte<br />

Grappa. E qui Ivanka, come lei stessa<br />

racconta, visse e crebbe in compagnia<br />

dei coetanei italiani. Dagli italiani di<br />

Monte Grappa, aggiunge, imparò lo<br />

stile e il modo di vivere, con gli<br />

italiani frequentò le scuole elementare<br />

e media. A determinare le strade<br />

intraprese nella vita e gli sviluppi della<br />

sua vicenda umana furono due cose:<br />

la compagnia dei bambini italiani e i<br />

libri. Tutta l’intervista è un inno alla<br />

convivenza di questa donna con gli<br />

italiani, i fiumani. Spero soltanto che<br />

siano stati in molti i lettori croati che<br />

si sono soffermati a leggere le sue<br />

parole. Voglio citare un brano:<br />

“I bambini italiani con i quali<br />

giocavo e i loro genitori furono per me<br />

il primo incontro con la cultura, la<br />

moda, il gusto estetico. Una volta,<br />

andando insieme al bagno, ci portammo<br />

i panini imbottiti per merendare sulla<br />

spiaggia; i miei li avvolsi in un cartone<br />

o carta che mi era capitata per le mani,<br />

ma subito mi accorsi che le mie<br />

amichette e gli amici italiani avevano<br />

avvolto i loro panini in salviettine, una<br />

cosa per me irraggiungibile. Le loro<br />

mamme acquistavano delle stoffe e le<br />

Gli Italiani di Monte Grappa<br />

cucivano con molto amore e gusto,<br />

ricavandone gonnelline, pantaloncini,<br />

vestitini, blusette... Imparai allora che,<br />

quando si vuole, si può ottenere molto<br />

anche da poco o niente. Quel modo,<br />

quel fare tutto italiano di vivere ha<br />

lasciato in me tracce positive e profonde.<br />

Oggi parlo l’italiano come il croato, ma<br />

sono particolarmente felice quando<br />

incontro gente di Monte Grappa e<br />

quando mi si rivolgono in lingua<br />

italiana”.<br />

La prof.dott. Ivanka Avelini<br />

Holjevac nata [en, avrebbe potuto<br />

parlare di sè, dei libri che ha<br />

pubblicato, della sua intensa vita, dei<br />

suoi viaggi ecc. - e in parte l’ha fatto<br />

- ma ha voluto soprattutto ricordare il<br />

perchè di una cultura che è diventata<br />

suo modo di vivere: lo ha fatto<br />

seminando parole affettuose, di<br />

simpatia, di rispetto, di ammirazione<br />

per gli italiani. Nei tempi e nei luoghi<br />

in cui viviamo ce n’era bisogno.<br />

Grazie.<br />

Quel “don” del disonore<br />

Un grazie che non posso dire al<br />

sacerdote don Anto Bakovi}<br />

notoriamente nostalgico dell’ustascismo,<br />

supernazionalista, fondatore e presidente<br />

di un movimento per il<br />

“ripopolamento” della Croazia ovvero<br />

per il rilancio demografico dei Croati<br />

ed editore di una rivista di estrema<br />

destra, “Narod” che di quel movimento<br />

è il portavoce. In una intervista al<br />

“Novi List” di Fiume (“Profil”, 19<br />

maggio 2001) si è scagliato con<br />

estrema violenza contro i matrimoni<br />

misti fra Croati e Serbi, e in favore<br />

dei matrimoni nazionalmente“puliti”:<br />

soltanto Croati con Croati, per la<br />

purezza della stirpe e la salvaguardia<br />

del cattolicesimo. Nella stessa intervista<br />

si è scagliato pure contro il governo<br />

post-tudjmaniano colpevole, fra l’altro,<br />

di non finanziare sufficientemente il<br />

suo giornale e il suo movimento. E<br />

questo rimprovero, passi. Ma don<br />

Bakovi} se l’è presa con tutte le<br />

minoranze nazionali in Croazia,<br />

cominciando dagli italiani., che - a suo<br />

dire - nuotano nell’oro dei finanziamenti<br />

governativi. “Perchè non vi<br />

chiedete - ha detto il malfamato<br />

sacerdote rispondendo con una<br />

domanda a una domanda - perchè la<br />

Croazia deve finanziare la casa editrice<br />

Edit di Fiume con 2.770.000 kune? Il<br />

solo quotidiano “La Voce del Popolo”,<br />

pensate, riceve 2.180.000 kune dal<br />

28<br />

bilancio statale e “Panorama” 396.000.<br />

Andiamo avanti, “Arcobaleno”, giornale<br />

per ragazzi in lingua italiana, riceve<br />

166.000 kune, “La Papera” che esce<br />

quattro volte all’anno ne riceve 28.000”.<br />

Qui mi fermo per annotare “la<br />

papera”, anzi la cantonata presa da<br />

don Bakovi} a proposito della rivista<br />

trimestrale di cultura “La Battana” da<br />

lui ribattezzata col nome della giovane<br />

anatra domestica. Dopo di che pone<br />

un’altra domanda all’intervistatore<br />

(Dra`en Cigleni~ki):”Perchè non vi<br />

disturba il fatto che gli Italiani hanno<br />

ricevuto dal nostro modesto bilancio<br />

3.912.000 kune, senza contare i 52<br />

miliardi di lire che l’Italia dà per<br />

sostenere i programmi e i progetti italiani<br />

in Istria? Dunque, tutto quel che è<br />

croato disturba, mentre ciò che non è<br />

croato viene accolto a braccia aperte”.<br />

In questa dichiarazione brilla<br />

l’aggettivo possessivo “nostro” che<br />

evidentemente sta per “croato”, perchè<br />

don Bakovi} non mette mai fra i nostri<br />

i cittadini della Croazia di etnia diversa<br />

dalla sua. Evidentemente dimentica,<br />

trattandosi qui di quattrini dello Stato<br />

che fra i contribuenti del fisco in<br />

questo paese ci sono anche cittadini di<br />

etnia italiana, serba e musulmana (i tre<br />

gruppi presi aspramente di mira<br />

dall’uomo che vorrebbe dalle madri<br />

croate almeno tre figli e dalle altre<br />

nessuno, fino all’estinzione). Dimentica<br />

pure che è dovere costituzionale - oltre<br />

che internazionale - dello stato croato<br />

sostenere le minoranze proprio perchè<br />

tali, mentre il giornale “Narod” è<br />

soltanto uno fra alcune centinaia di<br />

pubblicazioni periodiche stampate in<br />

Croazia in lingua croata. Dalla<br />

dichiarazione risulta pure quanta carità<br />

cristiana alberga nel cuore di questo<br />

cattolico sacerdote croato, il quale non<br />

si perita, poi, di dire grosse, anzi<br />

colossali bugie. Da dove è uscita la<br />

cifra di 52 miliardi di lire che l’Italia<br />

avrebbe concesso alla minoranza<br />

italiana in Istria per “programmi e<br />

progetti italiani” indicati in questo<br />

modo come per additare progetti<br />

sotterranei di congiure e minacce, e<br />

non le esigenze di conservazione della<br />

cultura e della lingua e perfino delle<br />

scuole che - essendo statali -<br />

dovrebbero essere finanziate esclusivamente<br />

dallo Stato croato, che non<br />

lo fa. Ma di là dalle cifre, resta l’odio<br />

di questo sacerdote sbagliato contro<br />

tutto ciò che in Croazia non è croato,<br />

soprattutto contro le minoranze<br />

etniche.


RISULTATI DEL CAMPIONATO<br />

D’ATLETICA PER LE SCUOLE ITALIANE<br />

MEDIE<br />

ALLIEVE<br />

100 metri piani: I Tina<br />

Grgorini} (Pola) 13”5, II Tina<br />

Moj{kerc (Capodistria) 14”1,<br />

III Tea Oluji} Pola) 14”6.<br />

100 metri ostacoli: I. Nicoletta<br />

Saulig (Pola) 15”, II Sarah<br />

Zankovich (Pola) 20”5.<br />

400 metri: I Lara De`ulovi}<br />

(Fiume) 1’18”7, II Ivana Pincin<br />

(Pola) 1’19”3, III Ana @iber<br />

(Isola) 1’32”7.<br />

1.000 metri: I Lara Premate<br />

(Pola) 3’40”1, II Morena<br />

[kalamera (Fiume) 3’46”8, III<br />

Nea Bo{njak (Pirano) 3’47”0,<br />

Loreta Gregorovi~ (Capodistria)<br />

3’47”0.<br />

Salto in alto: I Sandra Zimolo<br />

(Pola) 145, II Luana Palin<br />

(Pola) 135, III Lorna Vadnov<br />

(Isola) 130, Dunja Protega<br />

(Fiume) 130, Da{a Gluvaji~<br />

(Capodistria) 130.<br />

Salto in lungo: I Tina<br />

Grgorini~ (Pola) 4.31, II Ivana<br />

Zubovi} (Fiume) 4.15, III Sara<br />

Bi~i~ (Pirano) 4.13.<br />

Lancio del peso: I Dea<br />

Dundara (Buie) 9.80, II Tea<br />

Premate (Pola) 8.90, III Jelena<br />

Mati} (Fiume) 8.89.<br />

Staffetta 4x100: I Pola, II<br />

Capodistria, III Buie.<br />

ALLIEVI<br />

100 metri piani: I Matej Lisjak<br />

(Capodistria) 12”3, II Neven<br />

Blidar (Fiume)12”, III Davor<br />

Pinzan (Pola) 12”3 100 metri<br />

Corsa a ostacoli: I Bojan<br />

Nikolovski (Pola) 15”5, II<br />

Marko Poropat (Isola) 16”5, III<br />

Klaudio Stan~i} (Fiume) 21”2<br />

400 metri: I Dra`en Sili} (Pola)<br />

57”6, II Matej Batista (Isola)<br />

1’04”0, III Sandro Licul<br />

(Fiume) 1’08”2<br />

1.000 metri: I Jan Pulin (Isola)<br />

3’06”3, II Manuel Dagostin<br />

(Buie) 3’07”2, III Dimitri<br />

Ku{trijin (Capodistria) 3’09”6<br />

Salto in alto: I Marin Modi}<br />

(Fiume) 170, II Bojan<br />

Nikolovski (Pola) 165, III<br />

Miliam Gueri (Fiume) 165<br />

Salto in lungo: I Neven Blidar<br />

(Fiume) 5.15, II Michele [katar<br />

(Buie) 5.12, III Davor Pinzan<br />

(Pola) 5.01.<br />

Lancio del peso: I Elvin ^osi~<br />

(Isola) 11.82, II Vedran<br />

Stihovi} (Pola) 11”33, III Erik<br />

Lovri~ (Pirano) 10.76.<br />

Staffetta 4x100: I Fiume, II<br />

Pola, III Isola.<br />

JUNIORES (F)<br />

100 metri piani: I Nicoletta<br />

Saulig (Pola) 12”3, II Nedeljka<br />

Mataja (Pirano) 13”0, III Lucia<br />

Mudri} (Fiume) 15”2.<br />

100 metri ostacoli: I Ljubica<br />

Miksa (Capodistria) 18”8, I<br />

Ingrid Radosavljevi} (Pola)<br />

19”1, III Andrea Veza (Fiume)<br />

20”6<br />

400 metri: I Tina Moj{kerc<br />

(Capodistria) 1’11”9, II Clara<br />

Leban (Isola) 1’16”8, II Giorgia<br />

Delmoro (Pola) 1’24”7<br />

1000 metri: I. Nedeljka Mataja<br />

(Pirano) 3’37”5, II Nina<br />

Velkavrh (Pola) 4’23”0, III<br />

Barbara Milo{evi} (Fiume)<br />

4’41”5<br />

Salto in alto: I Mara Matija{i}<br />

(Pola) 135, II Jelena Petkovi}<br />

(Fiume) 130, III Jovana Glinti~<br />

(Capodistria) 125<br />

Salto in lungo: I Mara<br />

Matija{i} (Pola) 4.52, II Ljubica<br />

Miksa (Capodistria) 4.03, III<br />

Barbara Franjul (Pola) 3.85<br />

Lancio del peso: I Inka<br />

Marini} (Pola) 9.50, II Gea<br />

Ble~i} (Fiume) 7.89, III Gianna<br />

Belci (Pola) 7.81<br />

Staffetta 4x100: I Pola, II<br />

Pirano, III Capodistria.<br />

JUNIORES (M)<br />

100 metri piani: I Dra`en Sili}<br />

(Pola) 11”6, II Marko Feren~i~<br />

(Pirano) 11”7, Kristian Krasti}<br />

(Buie) 11”8.<br />

100 metri ostacoli: I Dimitrije<br />

Ka~ina (Pola) 16”8, II Ivo<br />

Ferri (Pola) 17”2, III Aleks<br />

Knapi~ (Isola) 17”5<br />

400 metri: I Vladimir Juri{i}<br />

(Pola) 57”4, II Leonardo<br />

Bari~evi~ (Capodistria) 1’00”0,<br />

III Marin Toi~ (Isola) 1’05”3<br />

1.000 metri: I David Dabovi}<br />

(Fiume) 2’55”8, II Samo Hlaj<br />

(Pirano) 3’05”5, III Andrea<br />

Bradica (Fiume) 3’16”6<br />

Salto in alto: I Henry Alao<br />

(Isola) 170, II Ivan Luk{i}<br />

(Pola) 170, III Dario Bognolo<br />

(Fiume) 165<br />

Salto in lungo: I Marko<br />

Feren~i~ (Pirano) 5.34, II<br />

Stefano Toma{i} (Fiume) 5.21,<br />

III Ivo Ferri (Pola) 5.07<br />

Lancio del peso: I Valter<br />

Husari} (Pola) 16.63, III Mario<br />

Ostoni (Pola) 11.73, III Amleto<br />

Tonello (Capodistria) 11.13<br />

Staffetta 4x100: I Pola, II Isola,<br />

III Fiume.<br />

COPPE<br />

Allieve: Pola<br />

Allievi: Fiume<br />

Juniores (D): Pola<br />

Juniores (M): Pola<br />

29<br />

di Fabio Gherghetta<br />

ELEMENTARI<br />

Categoria ragazze:<br />

60 metri: I Talita Mirjam Vincec - Capodistria (8’’97), II Sandra<br />

Marsanich - SE “Gelsi” Fiume (9’’53), III Veronika Surlj -<br />

Capodistria (9’’54)<br />

Staffetta 4 per 60 metri: I Capodistria (37’’00), II SE “Gelsi” -<br />

Fiume (37’’84), III Umago (37’’97).<br />

Salto in alto: I Daniela Jugovi} - Umago (125), II Martina Cukon<br />

- SE “Dolac” Fiume (120), III Sonja Janju{evi} - Pola (115)<br />

Salto in lungo: I Talita Mirjam Vincec - Capodistria (380), II<br />

Andrea Ivpo{evi} - SE “Dolac” Fiume (371), III Eni Ratovi} -<br />

SE “Gelsi” Fiume (366)<br />

Categoria ragazzi:<br />

60 metri: I Dario Mihajlescu - Rovigno (8’’75), II Ivan Marki{ -<br />

SE “Gelsi” Fiume (9’’06), III Paulo Vale - Pola (9’’13)<br />

Staffetta 4 per 60: I Rovigno (36’’55), II Pola (36’’81), III Isola<br />

(37’’19)<br />

Salto in alto: I Juraj Paris - Pola (135), II Luka Zaro - Isola<br />

(125), III Stefan Aleksi} - Parenzo (125)<br />

Salto in lungo: I Juraj Paris - Pola (443), II Dario Mihajlescu -<br />

Rovigno (411), III Paulo Vale - Pola (378)<br />

Categoria cadette:<br />

80 metri:I Manula Hrnji} - Isola (10’’91), II Andrea Filip~i} - SE<br />

“Gelsi” Fiume (11’59), III Ivna Kavre - SE “Gelsi” Fiume (12’’12)<br />

80 metri a ostacoli: Ivna Kavre - SE “Gelsi” Fiume (15’’66), II<br />

Mirjam Uravi} - Pola (15’’88), III Morena Ostari} - SE “Gelsi”<br />

Fiume (16’’28)<br />

1.000 metri: I Tatiana Ga~ina - Rovigno (3’34’’87), II Dragana<br />

Maurovi} - Rovigno (3’34’’87), III Martina Srnovrznik - Capodistria<br />

(3’45’’47)<br />

Staffetta 4 x 100: I SE “Gelsi” Fiume (57’’72), II Isola (58’’34),<br />

III Umago (59’’55)<br />

Salto in alto: I Anna Cossi - Pola (135), II Ana Vidovi} - SE<br />

“Dolac” Fiume (135), III Nika Stok - Isola (130)<br />

Salto in lungo: I Zeudi Pal~i} - Capodistria (436), II Mirjam<br />

Uravi} - Pola (420), III Daniela Prsa - Parenzo (419)<br />

Lancio del peso: I Roberta Fabris - Rovigno (986), II Nina<br />

Nenadi} - Rovigno (917), III Ana Vidovi} - SE “Dolac” Fiume<br />

(900)<br />

300 metri: I Andrea Filip~i} - SE “Gelsi” Fiume (48’’94), II Zeudi<br />

Pal~i}- Capodistria (49’’57), III Renata Morosini - Rovigno (51’’41)<br />

Lancio della pallina: I Manuela Hrnji} - Isola (47,06), II Roberta<br />

Fabris - Rovigno (45,20), III Daniela Vidakovi} - Rovigno (40,41)<br />

Categoria cadetti: I Juraj Paris - Pola (135), II Luka Zaro - Isola<br />

(125), III Stefan<br />

80 metri: I Matteo Paliaga - Rovigno (10’’15), II Marko Lasan -<br />

Umago (10’’28), III Mirko Stanivuk - SE “Gelsi” Fiume (10’’47)<br />

80 metri a ostacoli: I Matev` Radin - Isola (12’’93), II Damjan<br />

Manojlovski - Pola (13’’87), III Diego Ban~i} - Parenzo (13’’94)<br />

1000 metri: I Vijeko Mrkoci - Rovigno (3’04’’78), II Luka @ivkovi}<br />

- SE “Dolac” Fiume (3’11’’00), III Matteo Su~i} - SE “Gelsi”<br />

Fiume (3’13’’47)<br />

Staffetta 4 x 100: I Umago (52’’28), II SE “Gelsi” Fiume (53’’04),<br />

III Rovigno (53’’75)<br />

Salto in alto: I Matev` Radin - Isola (157), II Tedi Husari} -<br />

Pola (150) e Filip ]oso - SE “Dolac” Fiume (150), III Fabio<br />

Stokovac - Umago (145)<br />

Salto in lungo: I Kostja Poldrugovac - Capodistria (520), II Mihael<br />

Havi} - Rovigno (484), III @eljan Soldati} - Rovigno (473)<br />

Lancio del peso: I Emir Husari} - Pola (11,88), II Paolo Bari~evi}<br />

- Rovigno (11,39), III Vladimir Kova~evi} - SE “”San Nicoló”<br />

Fiume (11,37)<br />

300 metri: I Marko Lasan - Umago (41’’44), II Raden Mudric -<br />

Buie (42’’85), III Mirko Star~evi} - SE “San Nicoló” Fiume<br />

(43’’47)<br />

Lancio della pallina: I Massimo Dandolo - Rovigno (53,49), II<br />

Mihajlo Boji} - Buie (52,44), III Milivoj Simeunovi} - Pola (51,27).


San Vito a Fiume:<br />

gli appuntamenti dei e per i fiumani<br />

La componente fiumana di lingua italiana celebra la festa del<br />

patrono di Fiume, San Vito, che ricorre il 15 giugno, con una<br />

serie di avvenimenti divenuti ormai tradizionali. Nella parentesi<br />

laica della ricorrenza si inserisce la cerimonia dei Premi San Vito,<br />

indetti annualmente dalla Scuola Media Superiore <strong>Italiana</strong> in<br />

collaborazione con la Società di Studi Fiumani di Roma. Il<br />

concorso, aperto agli studenti dell’ex Liceo e ai ragazzi delle<br />

elementari, ha privilegiato quest’anno itinerari artistici e<br />

gastronomici della città.<br />

Da anni, nella giornata della municipalità, la Comunità degli<br />

Italiani ha un ruolo importante negli incontri ufficiali tra gli<br />

esponenti della Città di Fiume e i rappresentanti del Libero<br />

Comune di Fiume in Esilio. A San Vito esce dalle stampe “La<br />

Tore”, rivista annuale della CI che unisce idealmente rimasti e<br />

profughi fiumani attraverso una fitta corrispondenza di informazioni<br />

e scambi di notizie. A livello cittadino vanno annoverate pure le<br />

esibizioni pubbliche dei cori della “Fratellanza”.<br />

Quest’anno nella parentesi religiosa della festa del patrono la<br />

collettività fiumana viene fatta segno di un particolare<br />

apprezzamento. Il 15 giugno la solenne messa in italiano delle<br />

11.15 nella Cattedrale di San Vito, cantata dal Coro Fedeli<br />

Fiumani, sarà officiata da Mons. Valter Zupan, vescovo di Veglia.<br />

Colonie estive<br />

in montagna<br />

Con la chiusura dell’ anno<br />

scolastico, il 15 giugno, prende il<br />

via il programma delle colonie<br />

estive riservate agli alunni delle<br />

seste classi delle elementari<br />

italiane dell’Istria e di Fiume. Il<br />

soggiorno montano, tradizionalmente<br />

organizzato da UI e UPT,<br />

è previsto quest’anno tra Camporosso,<br />

amena località a 2 chilometri<br />

da Tarvisio e quest’ultima<br />

cittadina.<br />

Il primo turno partirà il 17<br />

giugno e comprenderà gli alunni<br />

delle elementari “Gelsi”, “Belvedere”,<br />

“San Nicolò” e “Dolac”<br />

di Fiume e quelli delle scuole<br />

dell’obbligo di Dignano, Umago<br />

e Rovigno. I ragazzi rientreranno<br />

il 27 giugno.<br />

Il turno successivo, dal<br />

27 giugno al 2 luglio, interesserà<br />

gli alunni delle elementari<br />

italiane di Buie, Pola, Parenzo,<br />

Cittanova, Isola, Capodistria e<br />

Pirano.<br />

Il Coro Fedeli Fiumani<br />

compie dieci anni<br />

Domenica, 17 giugno, il Coro<br />

Fedeli Fiumani celebrerà il<br />

decennale d’esistenza con un<br />

grande concerto nella Cattedrale<br />

di San Vito a conclusione<br />

della messa in italiano delle<br />

11,15. Nella ricorrenza è in<br />

programma anche una rassegna<br />

di cori di chiesa che dovrebbe<br />

svolgersi il 23 giugno. Hanno<br />

annunciato la partecipazione il<br />

coro della Comunità degli<br />

Italiani di Pirano, la corale di<br />

chiesa della Parrocchia di San<br />

Marco di Udine, il Coro della<br />

Cattedrale di San Vito “Cantores<br />

Sancti Viti” e un complesso<br />

sloveno.<br />

L’attività della comunità<br />

religiosa fiumana è in continua<br />

espansione. È uscito dalle<br />

stampe il terzo numero del<br />

Foglio Fedeli Fiumani che offre<br />

una carrellata della multiforme<br />

attività della comunità che si<br />

estrinseca in ambito religioso e<br />

culturale.<br />

30<br />

Alla CI di Crevatini<br />

festa della convivenza<br />

La Comunità degli Italiani di<br />

Crevatini organizza il 15 giugno<br />

la Festa della convivenza; la<br />

manifestazione prenderà il via<br />

alle ore 19. Tra i sodalizi ospiti<br />

figura il Gruppo folk giovanile<br />

della Comunità degli Italiani<br />

“Dante Alighieri” di Isola che<br />

presenterà lo sketch “Xe sempre<br />

la stesa storia”. Testo e<br />

direzione artistica sono a firma<br />

di Amina Dudine.<br />

CI “Dante Alighieri”:<br />

di scena<br />

la Filodrammatica<br />

Il 16 giugno, con inizio alle ore<br />

20, la Comunità degli Italiani<br />

“Dante Alighieri” di Isola<br />

propone uno spettacolo d’arte<br />

varia che avrà luogo presso la<br />

locale Casa di Cultura. Si<br />

esibiranno la Filodrammatica<br />

giovani della CI isolana e della<br />

Scuola Media “Pietro Coppo”. In<br />

programma “La morsa”, dramma<br />

in un atto di Luigi Pirandello.<br />

La regia è di Dario Scher.<br />

Incontro di cori<br />

Serata in musica sabato, 23<br />

giugno, al Teatro Tartini di<br />

Pirano dove si daranno<br />

appuntamento il Coro misto<br />

“Giuseppe Tartini” della locale<br />

Comunità degli Italiani, la<br />

corale “Dino Salvador” di<br />

Ronchi dei Legionari e il<br />

Coro della CI di Momiano.<br />

L’incontro, che s’intitola “Se<br />

passi per di qua”, avrà inizio<br />

alle ore 20.30. La manifestazione<br />

è organizzata dalla<br />

CI di Pirano in collaborazione<br />

con l’Auditorium di Portorose<br />

e il contributo del Ministero<br />

per la cultura della Slovenia e<br />

del Comune di Pirano.


Comunità degli Italiani di Laurana<br />

Nel segno di una<br />

ritrovata identità<br />

Il piacere dello stare insieme,<br />

il ritrovato senso d’appartenenza a<br />

una matrice comune, l’opportunità<br />

di aggiornamento della lingua<br />

italiana e l’uso stesso della<br />

madrelingua in un contesto più<br />

ampio che non sia la sola<br />

famiglia, la ricomposizione dell’identità<br />

nazionale, costituiscono<br />

le principali caratteristiche della<br />

vita societaria della Comunità<br />

degli Italiani di Laurana. Costituitosi<br />

negli anni Novanta, il<br />

sodalizio lauranese va nel novero<br />

di quelle CI di recente formazione<br />

il cui denominatore comune<br />

resta ancora, praticamente, il<br />

recupero dell’identità e l’esercizio<br />

delle forme associative, dopo i<br />

lunghi decenni di latitanza di<br />

un’istituzione minoritaria. Se, da<br />

una parte, l’avanzata età dei suoi<br />

soci è un fattore che obiettivamente<br />

limita lo sviluppo di<br />

eventuali attività che contraddistinguono<br />

magari le CI cosiddette<br />

storiche, nei connazionali<br />

La prof. Loredana Bressan, presidente<br />

della Comunità degli Italiani di<br />

Laurana<br />

lauranesi abbiamo incontrato una<br />

straordinaria volontà del reimpossessamento<br />

dei valori intrinsechi<br />

al corpo minoritario italiano da<br />

trasferire nel lavoro con i più<br />

giovani, i piccoli. Oggi sono i<br />

nonni che accompagnano i nipoti<br />

sulla strada del recupero<br />

dell’identità nazionale. Eliminate<br />

le scuole italiane negli anni<br />

Cinquanta, per un altro breve<br />

lasso di tempo gli alunni lauranesi<br />

di madrelingua italiana hanno<br />

avuto modo di proseguire gli<br />

studi nell’elementare abbaziana.<br />

Alla chiusura della scuola anche<br />

ad Abbazia, i ragazzi sono stati<br />

automaticamente tagliati fuori dal<br />

programma d’istruzione nella<br />

madrelingua. Gli studenti che in<br />

quegli anni optarono per il<br />

proseguimento degli studi a<br />

Fiume furono costretti a superare<br />

fatiche enormi. Neanche oggi, per<br />

chi frequenta le scuole italiane di<br />

Fiume, Laurana è più vicina; se<br />

non ci sono intralci nel traffico ci<br />

vogliono 45 minuti d’autobus per<br />

raggiungere il capoluogo del<br />

Quarnero. Alla fine degli anni<br />

Cinquanta i trasporti non erano<br />

certamente comodi, gli studenti<br />

del Liceo fiumano provenienti<br />

dall’Abbaziano dovevano sobbarcarsi<br />

la fatica di un’alzataccia<br />

notturna per prendere il vaporetto<br />

delle ore 4 e raggiungere la città<br />

in tempo per l’inizio delle lezioni<br />

rientrando a casa a pomeriggio<br />

inoltrato. Per gli alunni delle<br />

elementari, comprensibilmente,<br />

sarebbe stata una fatica improba.<br />

L’italiano da allora, o meglio il<br />

dialetto, venne segregato tra le<br />

pareti domestiche, eventualmente<br />

usato tra amici e parenti. Oggi, i<br />

genitori di quegli alunni che non<br />

riuscirono a completare l’istruzio-<br />

31<br />

di Rosi Gasparini<br />

ne nella madrelingua, ormai nonni,<br />

vogliono per i propri nipoti<br />

opportunità maggiori e cercano di<br />

crearle muovendo i primi passi<br />

dalla scuola materna con soluzioni<br />

originali che corrispondano alle<br />

esigenze dell’ambiente.<br />

Ne parliamo con la presidente<br />

della Comunità degli<br />

Italiani di Laurana, prof. Loredana<br />

Bressan e con la signora<br />

Irenea Kontus, segretaria tuttofare.<br />

L’incontro avviene nella<br />

stanzetta messa a disposizione<br />

della CI dal Comune di Laurana<br />

nella locale Casa di Cultura. È<br />

un buchino di 16 metri quadrati,<br />

ben arredato e ben tenuto, nel<br />

sottotetto dello stabile; bisogna<br />

scarpinare per quattro piani prima<br />

di raggiungerlo. E poi, l’ufficio<br />

non è esclusivamente a disposizione<br />

del sodalizio degli italiani<br />

dovendo loro dividerlo con la<br />

Società degli apicoltori. Una<br />

minuscola biblioteca completa<br />

l’arredamento. La stessa Casa di<br />

Cultura, un bel palazzo d’altri<br />

tempi, si trova in una posizione<br />

infelice, fuori dal centro, affacciata<br />

sulla costiera, in un punto<br />

molto trafficato, senza marciapiedi;<br />

rapportando la distanza dal<br />

centro e il quarto piano della<br />

sede all’età dei soci, calcolata in<br />

media sui sessant’anni, la frequentazione<br />

non è proprio delle più<br />

agili. Le conferenze del programma<br />

UI-UPT, gli incontri con le<br />

CI ospiti, le manifestazioni<br />

maggiori, avvengono nella sala<br />

comune, al pianoterra della Casa<br />

di Cultura. Per le mostre, la<br />

Comunità degli Italiani usa la<br />

Galleria Laurus, in pieno centro.<br />

“Abbiamo avanzato all’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> la richiesta di una sede<br />

ma finora non si è riusciti a<br />

realizzarla - precisa Loredana<br />

Bressan. - C’era l’opportunità per<br />

l’acquisto della metà di una casa<br />

in centro, ma le nostre richieste<br />

non sono andate in porto. In una


La segretaria, signora Irenea Kontus<br />

località di villeggiatura come la<br />

nostra, è difficile districarsi nel<br />

mercato degli immobili”.<br />

La Comunità degli Italiani è<br />

nata nel 1993. Nel maggio di<br />

quell’anno la prof. Cecilia Zuani<br />

aveva mosso i primi passi con un<br />

sondaggio d’opinione e, avuta<br />

l’approvazione dei connazionali,<br />

aveva costituito il sodalizio con<br />

l’aiuto dell’UI nell’ottobre 1993.<br />

Inizialmente contava 221 iscritti,<br />

oggi ridotti a 185 perché<br />

purtroppo molti nel frattempo<br />

sono morti. Prima della<br />

costituzione della CI di Laurana i<br />

connazionali della cittadina<br />

rivierasca erano soci del sodalizio<br />

di Abbazia oppure frequentavano<br />

quello di Fiume. Alcuni hanno<br />

mantenuto i contatti con Abbazia<br />

mentre nella CI lauranese<br />

figurano anche 20 soci provenienti<br />

da Draga di Moschiena. Il lato<br />

buono dei dati statistici che si<br />

riferiscono a Laurana è quello<br />

che il sodalizio comprende 24<br />

giovani sotto i trent’anni,<br />

compresi bambini e studenti. Tra<br />

quest’ultimi due frequentano la<br />

Scuola Media Superiore <strong>Italiana</strong><br />

di Fiume e altrettanti la scuola<br />

elementare “San Nicolò”. Avendo<br />

la possibilità di contare su di un<br />

pullmino, il numero dei<br />

frequentanti sarebbe probabil-<br />

mente maggiore. Per lavoro i<br />

lauranesi gravitano essenzialmente<br />

su Abbazia sicchè raggiungere<br />

Fiume con i mezzi pubblici resta<br />

per i bambini un problema non<br />

indifferente.<br />

“Avevamo abbozzato - ricorda<br />

la presidente CI - un progetto che<br />

includesse il trasporto a Fiume dei<br />

bambini delle elementari da<br />

Laurana e Abbazia, purtroppo non<br />

se n’è fatto nulla.”<br />

“È saltato, e anche questo non<br />

per causa nostra, - continua la<br />

nostra interlocutrice - il progetto<br />

d’apertura di un asilo italiano per<br />

il quale avremmo avuto anche lo<br />

spazio necessario. Il primo scoglio<br />

è stato rappresentato dall’istitutrice<br />

ma a quello avremmo potuto porre<br />

riparo con l’impiego di una giovane<br />

connazionale abbaziana che stava<br />

completando gli studi. Nel<br />

frattempo è diventata mamma e i<br />

tempi degli accordi si sono dilatati.<br />

La direttrice degli asili abbaziani ci<br />

sosteneva nell’idea e dobbiamo<br />

sottolineare anche che la CI gode<br />

della massima comprensione e del<br />

sostegno del Comune di Laurana.<br />

Se i nostri progetti naufragano sulla<br />

strada della realizzazione è anche<br />

perché Laurana, la Comunità degli<br />

Italiani e i suoi soci, non possono<br />

Il centro della località di villeggiatura,<br />

a destra la Torre appena restaurata e<br />

la galleria “Laurus”<br />

32<br />

farcela da soli. Ci vuole sostegno,<br />

consulenza professionale e aiuto<br />

pratico, maggiore sensibilità alle<br />

difficoltà di un sodalizio minore<br />

come il nostro.”<br />

Laurana però non demorde.<br />

La CI si è inclusa nel Progetto<br />

30 ore d’istruzione prescolastica,<br />

organizzato sotto l’egida UI-UPT,<br />

concluso il 30 marzo scorso,<br />

un’iniziativa utile ma purtroppo<br />

insufficiente per una comunità<br />

disabituata a parlare italiano che<br />

ha bisogno di una continuità di<br />

insegnamento. Per il momento c’è<br />

un buonissimo rapporto con<br />

l’istitutrice Gina Dessanti Puz,<br />

un’abbaziana che svolge due ore<br />

giornaliere d’istruzione in italiano<br />

attraverso gruppi di gioco negli<br />

asili di Abbazia, Icici e Laurana.<br />

Tutte e tre le municipalità riconoscono<br />

per Statuto l’autoctonia<br />

ai cittadini di nazionalità italiana<br />

e di conseguenza i diritti specifici.<br />

In questo contesto esiste un<br />

progetto concreto della CI di<br />

Laurana che sicuramente decollerà<br />

col nuovo anno scolastico e<br />

riguarda l’istituzione di pomeriggi<br />

dedicati al gioco e al divertimento<br />

in cui nonni e nipoti, sulla<br />

falsariga di un baby sitter system,<br />

dunque aperto a tutti gli<br />

interessati, avrebbero l’opportunità<br />

di svolgere determinati programmi<br />

didattici in lingua italiana.<br />

L’iniziativa è vista come passo<br />

concreto sulla strada della<br />

costituzione di un asilo italiano.<br />

C’è da annotare a questo punto<br />

la disponibilità di spazio offerta<br />

dal direttore dell’albergo<br />

“Excelsior”, Livio Radeti}, lui<br />

stesso socio della locale CI dove<br />

di recente si è svolto l’incontro<br />

sullo sviluppo della cultura CNI.<br />

Grande è anche la generosità del<br />

ristoratore Boris Stanger che ha<br />

ospitato in una saletta del suo<br />

ristorante i frugoletti del Progetto<br />

30 ore nonché i corsi di taglio e<br />

cucito. Le lauranesi hanno accolto<br />

con entusiasmo quest’iniziativa;<br />

sotto la guida di Marija Siki}<br />

quest’anno si sono, diciamo,<br />

diplomate in 12, l’anno scorso in<br />

26, con sfilata conclusiva dei<br />

modelli realizzati.


Nel prossimo autunno la CI<br />

di Laurana conta di riprendere i<br />

corsi d’italiano necessari al<br />

recupero della lingua di cui non<br />

tutti i soci hanno piena padronanza.<br />

Gli italiani di Laurana si<br />

ritrovano in sede al mercoledì;<br />

presso la biblioteca civica hanno<br />

a disposizione il quotidiano “La<br />

Voce del Popolo” che possono in<br />

tal modo consultare comodamente<br />

durante gli spostamenti in centro.<br />

Anche per gli inviti alle varie<br />

manifestazioni, sinora fatti<br />

pervenire a mezzo posta, la<br />

dinamica presidente della Comunità<br />

degli Italiani ha trovato una<br />

soluzione meno dispendiosa;<br />

saranno affissi all’entrata del mercato,<br />

tradizionale luogo d’incontro<br />

dei lauranesi e di scambio di<br />

notizie locali.<br />

La signora Irenea Kontus, tra<br />

le tante incombenze assunte e<br />

impostele, è l’ingegno e lo spirito<br />

vitale dei contatti con i connazionali,<br />

dell’organizzazione degli<br />

incontri e delle gite dei<br />

pensionati. C’è da dire che la<br />

frequenza dei soci alle conferenze<br />

che rientrano nel ciclo promosso<br />

da UI-UPT, è sempre straordinariamente<br />

alta. A parte le<br />

escursioni dopo corso, Irenea<br />

Kontus ne organizza altre, con<br />

itinerari sulle isole oppure in<br />

Istria, evasioni dal tran tran<br />

giornaliero sempre bene accolte.<br />

Tra gli iscritti alla CI figurano<br />

esperti e appassionati bocciofili e<br />

altri, amanti del gioco delle carte.<br />

Se quest’ultimi sono puntuali<br />

partecipanti al Torneo dell’amicizia,<br />

dedicato al gioco della<br />

briscola e del tressette, i primi<br />

intendono farsi conoscere all’<br />

interno della Comunità Nazionale<br />

<strong>Italiana</strong> promuovendo una<br />

competizione tra le varie CI.<br />

Laurana possiede un bocciodromo<br />

di tutto rispetto. Purtroppo<br />

quest’anno il progetto non è<br />

andato in porto ma, per quello<br />

prossimo, la Comunità degli<br />

Italiani confida nella comprensione<br />

e nell’interessamento del<br />

Settore sportivo dell’UI per<br />

realizzare un torneo di bocce di<br />

tutto rispetto.<br />

“Stretta come la stragrande<br />

maggioranza dei sodalizi dentro<br />

angusti bilanci finanziari, la CI di<br />

Laurana - ci spiega Loredana<br />

Bressan - deve giocoforza muoversi<br />

con modestia, situazione che la<br />

vede ai margini degli scambi di<br />

visite come le altre Comunità degli<br />

Italiani. La più vicina alle esigenze<br />

dei lauranesi è la CI di Fiume. Per<br />

la nostra attività contiamo sulla<br />

quota standard elargita dall’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong> che quest’anno è di 5<br />

milioni e rotti di lire mentre il<br />

Comune ci eroga 3000 kune<br />

all’anno. Poi, magari, in base alle<br />

necessità, ci viene incontro sotto<br />

altre forme, come nel caso di<br />

mostre, concerti, ecc. Il prossimo<br />

33<br />

concerto sarà all’aperto con<br />

l’esibizione della Mandolinistica di<br />

Fiume.”<br />

Una piccola ma vitale<br />

comunità italiana, quella di<br />

Laurana sulla quale però s’annida<br />

l’ombra lunga del prossimo<br />

trasferimento a Cherso della sua<br />

presidente, fattore che potrebbe<br />

influire su una malaugurata<br />

battuta d’arresto della crescita del<br />

sodalizio se i connazionali<br />

lauranesi non dovessero prendere<br />

per tempo le dovute misure. La<br />

prof. Loredana Bressan, a capo<br />

della CI dal 1996, resterà in<br />

carica praticamente ancora<br />

quest’anno, onorando l’impegno<br />

fino alla scadenza del mandato.<br />

L’entrata alla Comunità degli Italiani di Laurana


In memoriam: Serafino Lenaz (1907-2001)<br />

Musica e ricchezza spirituale<br />

Se ne stanno andando uno ad uno i<br />

protagonisti della nostra storia, personaggi i cui<br />

nomi sono indissolubilmente legati alla creatività<br />

degli appartenenti alla comunità nazionale italiana.<br />

A lasciarci è stato anche Serafino Lenaz, una di<br />

quelle persone che hanno saputo donare a sè<br />

stessi e agli altri momenti di gioia, di successo e<br />

di ricchezza spirituale. Serafino Lenaz faceva parte<br />

di quella schiera di musicisti (Celeste Zrelz, Oscar<br />

Bogna, Mariano Rena...) la cui creatività è destinata<br />

a perdurare nel tempo. La sua produzione<br />

musicale, centinaia di canzoni composte, è infatti<br />

la testimonianza di un ricco estro creativo e di<br />

una grande passione per la musica.<br />

Serafino Lenaz nasce a Fiume nel 1907 e già<br />

nel 1930 decise di fare della musica la sua<br />

principale attività, abbandonando la carriera<br />

sportiva per la quale aveva avuto particolare<br />

predisposizione. È stato il mandolino il suo primo<br />

strumento e, seppure autodidatta, scoprì ben<br />

presto nuove possibilità di espressione musicale.<br />

Il suo naturale talento lo spinse a studiare la<br />

fisarmonica, la batteria e più tardi anche il<br />

pianoforte, come pure a scrivere canzoni e<br />

arrangiamenti e a suonare nelle orchestrine da<br />

ballo. Il suo esordio come autore risale al 1936,<br />

anno in cui partecipò ad un concorso indetto da<br />

una casa editrice musicale di Firenze,<br />

aggiudicandosi ben quattro premi. Memorabile,<br />

nel 1945, la sua esibizione come cantautore nella<br />

canzone “Mamma ti saluto”. Ad applaudirlo<br />

all’Arena di Pola trentamila persone. Nella lunga<br />

strada percorsa, Serafino Lenaz è stato presente<br />

con successo in vari campi di attività,<br />

principalmente in seno al complesso<br />

mandolinistico della Società artistico-culturale<br />

“Fratellanza”, per la quale ha scritto l’omonima<br />

canzone e numerosi arrangiamenti, esibendosi<br />

anche come cantante solista. Importante la sua<br />

attività didattica nell’ambito della società slovena<br />

“Basovizza”, dove ha insegnato fisarmonica ai<br />

giovani. Animatore e organizzatore della vita<br />

musicale in seno alla Comunità degli Italiani di<br />

Fiume, Serafino Lenaz ha riversato tutte le sue<br />

energie nella composizione partecipando a tutti i<br />

Festival della canzone organizzati dall’<strong>Unione</strong><br />

<strong>Italiana</strong>, sia a quelli per gli adulti che a quelli<br />

per l’infanzia. Le sue canzoni, specie quelle scritte<br />

per i minicantanti, vengono eseguite ancor oggi.<br />

Per ricordarle tutte ci vorrebbe molto più spazio<br />

a disposizione. Vogliamo citarne solo alcune,<br />

peraltro tutte premiate:”Cerca il cagnolino”, “Non<br />

piangere bambola”, “Il grillo”, “Ciribin”, “Il Circo<br />

Coccodè”, “Paperino”, “La mia Fiume”, “La<br />

banda del paese”. Fra le canzoni che Serafino<br />

Lenaz ha scritto per gli adulti ricorderemo “Dove<br />

vai”, “Ritorna Pola”, “Non sognare cuore mio”,<br />

e tante altre. Tutte canzoni di successo, l’ultima<br />

delle quali “Vagabondo” eseguita al Festival delle<br />

“Melodie dell’Istria e del Quarnero”.<br />

Una creatività feconda e una capacità di<br />

esprimere sempre qualcosa di nuovo che hanno<br />

fatto di Serafino Lenaz uno di quei personaggi<br />

che la Comunità Nazionale <strong>Italiana</strong> non potrà<br />

dimenticare.<br />

Agnese Superina<br />

34

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!