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Jolly Roger_01_09

Jolly Roger Magazine numero IX, anno I. Letteratura, attualità e arte.

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da noi purtroppo, è importante<br />

farlo, provarci.<br />

Da zero a dieci, quanto pensi<br />

che il video trasmetta i tuoi<br />

sentimenti e perché?<br />

Il video ha richiesto un impegno<br />

notevole e siamo molto soddisfatti.<br />

L’abbinamento immagini,<br />

suono, testo ha prodotto,<br />

secondo noi, un buon risultato.<br />

Per fare il video ho chiesto ad<br />

Alessandro Stevanon, grande<br />

professionista, di curare la regia.<br />

E’ stato molto bravo. Poi i<br />

punteggi, mi scuserete, ma proprio<br />

non riesco a darli.<br />

Hai scelto una voce decisamente<br />

particolare per interpretare<br />

il brano: quella di Simone<br />

Nadalin. Quali sono i motivi<br />

della tua scelta?<br />

Io non canto, l’ho detto già in<br />

molte altre interviste. Occorre<br />

essere consapevoli dei propri<br />

limiti e la voce è uno strumento<br />

molto difficile da usare bene.<br />

Se non si è capaci a cantare<br />

meglio farlo fare ad altri. Conoscevo<br />

Simone da molto tempo<br />

anche se non avevamo mai<br />

suonato insieme a lui. Per me è<br />

riuscito a dare alla canzone la<br />

giusta intensità e una profondità<br />

emotiva che valorizzano il<br />

testo. Sono contento che abbia<br />

accettato di fare questa cosa.<br />

Chi è il tuo pubblico. O meglio:<br />

chi ti piacerebbe che fosse?<br />

Io…non ho pubblico. La prima<br />

canzone che propongo presuppone<br />

una disponibilità all’ascolto<br />

che ai giorni nostri non è<br />

così scontata. Probabilmente,<br />

il pubblico più interessato può<br />

essere potenzialmente quello<br />

che ascolta la musica d’autore<br />

italiana e non si ferma ai primi<br />

venti secondi di una canzone.<br />

Oggi c’è ancora tempo per<br />

comprendere i propri errori e<br />

chiedere scusa?<br />

C’è sempre tempo per riconoscere<br />

i propri errori. Il problema<br />

non è il tempo; il problema<br />

vero è che molto difficile farlo.<br />

Non è questione di forza o debolezza<br />

ma, al contrario, è soltanto<br />

un’espressione di obiettività<br />

e di grande coscienza<br />

emotiva. Se si sbaglia, occorre<br />

riconoscerlo, senza alcun timore.<br />

Anzi, credo che i timori più<br />

forti derivino dal fatto di non<br />

avere chiesto scusa quando era<br />

il momento di farlo. Dobbiamo<br />

avere la fora di spezzare molti<br />

condizionamenti che non ci<br />

fanno vivere bene.<br />

musica È<br />

Cosa significa per Franco<br />

Vietti scrivere un brano come<br />

La baia degli angeli?<br />

Io scrivo canzoni perché mi fa<br />

stare bene, indipendentemente<br />

dal risultato. Spero che nella<br />

narrazione possano riconoscersi<br />

altre persone e far propria la<br />

canzone nel modo più appropriato<br />

al loro modo di sentire.<br />

Io ho voluto parlare di un padre<br />

e una figlia, di debolezze e di<br />

sicurezze e credo di averlo fatto<br />

con onestà e sincerità.<br />

La domanda che normalmente<br />

avrebbe dovuto aprire l’intervista:<br />

chi è Franco Vietti?<br />

Mi rimetto alla clemenza della<br />

corte: salto la risposta.<br />

E chi è l’uomo con la valigia<br />

che raggiunge la ragazza triste?<br />

Nella storia è il padre, perché la<br />

canzone parla di questo, ma può<br />

essere chiunque abbia avuto il<br />

coraggio di mettersi in viaggio<br />

per il motivo più diverso, portando<br />

con sé qualcosa importante<br />

qualcuno d’importante e<br />

non per se stesso.<br />

Mati e Luvi non parlarci di<br />

loro, ma lasciagli un pensiero.<br />

Non è mai troppo tardi. Baci.<br />

PREVENZIONE E BENESSERE<br />

A PORTATA DI MANO<br />

Franco Vietti ha all’attivo moltissimi concerti in Italia e all’estero. Ha iniziato a suonare come<br />

batterista in diversi gruppi di Aosta, tra tutti gli Estrema, storico gruppo jazz/fusion del panorama<br />

musicale valdostano. Nel periodo universitario bolognese ha suonato in diversi gruppi musicali<br />

di Bologna, in particolare con gli Arctic Circle, con i quali ha registrato un disco in Inghilterra,<br />

nel Lincolnshire, sotto la produzione artistica di Will Ried DicK, successivamente inserito nella<br />

compilation “Italian Rock Invasion”. Gli anni bolognesi sono stati particolarmente importanti per<br />

la sua formazione musicale e per avvicinarlo alla musica italiana, grazie anche alla collaborazione<br />

con Roberto Guarino (già con Samuele Bersani e Stadio) e all’ingresso nell’entourage di Lucio<br />

Dalla. Ha concluso la sua esperienza live di batterista insieme a Davie Mancini band con diversi<br />

mini tour nel nord Italia.<br />

62<br />

ANNO I • NUMERO IX • novembre 2<strong>01</strong>8<br />

www.edizionijollyroger.it

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