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La proposta sembra essere quella giusta: il<br />
Superiore dei 2, sembra potersi guadagnare<br />
la qualifica 2.0. Diventa un corso a misura<br />
del singolo partecipante, diventano 13<br />
anzi 26 corsi superiori in cui ognuno cerca<br />
la sua strada affidandosi alla proposta metodologica<br />
associativa. L’approccio risulta<br />
molto coinvolgente, tanto che i due Corsi<br />
Superiori si contagiano, si mescolano e,<br />
col passare dei giorni, diventano una sola,<br />
unica esperienza in cui le “barriere” della<br />
distinzione tra primo e secondo corso cadono,<br />
portando a vivere esperienze comuni<br />
e a confrontarsi strettamente sulle attività<br />
che necessariamente devono essere svolte<br />
separatamente. Cadono le resistenze<br />
dei più restii, trascinate dalla curiosità dei<br />
più entusiasti, perché, in fondo, nessuno<br />
deve dimostrare niente agli altri, ma ciascuno<br />
deve fare i conti con sé stesso e con<br />
le proprie convinzioni. L’obiettivo è ambizioso<br />
ma raggiungibile: assumere la piena<br />
consapevolezza del nostro essere Raider e<br />
dipende solo da noi.<br />
Accadono cose strane. I famosi “libri blu”<br />
su Marzot, utilizzati quale testo fondante<br />
del corso, vanno a ruba. I quaderni della formazione<br />
sulla Spiritualità e sul Raiderismo<br />
vengono distribuiti e tutti vi infilano dentro<br />
il naso con grande solerzia, accompagnata<br />
a profonda curiosità. Il materiale distribuito<br />
o proposto alle sessioni viene “divorato”,<br />
scambiato, condiviso perché tutti vogliono<br />
sapere. Si vuole tornare all’origine delle<br />
cose, non per accettare passivamente le<br />
idee del fondatore, ormai risalenti a oltre<br />
50 anni fa, ma per comprendere la base del<br />
metodo e trovare il coraggio di attuare anche<br />
quell’adattamento ai nostri tempi che<br />
Aldo stesso aveva auspicato per il futuro.<br />
E così arriva l’ultima notte, l’esperienza<br />
del dialogo con sé stessi. E’ l’apoteosi del<br />
corso: ognuno sceglie di vivere a pieno l’occasione<br />
offerta facendo le proprie riflessioni,<br />
scegliendo, in alcuni casi, di proseguire<br />
oltre il percorso prestabilito, di restare solo<br />
per tutta la notte. Ma al mattino, quando la<br />
luce comincia a scaldare il corpo, si sente il<br />
richiamo del gruppo, dell’esperienza condivisa.<br />
Ed i due Superiori rientrano al campo<br />
come un unico grande corso, con il sorriso<br />
stampato sul volto di quanti, in una notte,<br />
sono riusciti a guardare dentro di Sé, oltre<br />
quello che avevano fatto finora, sentendosi<br />
forse “più liberi dentro e più legati a quelli<br />
che si hanno intorno”.<br />
E i Capi Corso? Quelli sono provati, ma profondamente<br />
gratificati e non nascondono<br />
un radioso sorriso. Hanno condiviso un’esperienza<br />
che li ha portati a ripercorrere le<br />
tappe della propria formazione, moltiplicate<br />
per il numero dei corsisti. Hanno vissuto<br />
momenti forti, emozionanti. Hanno dovuto<br />
mettersi alla prova, cercare risposte a domande<br />
che, probabilmente, non avevano<br />
ancora considerato in maniera tanto diretta,<br />
in particolare quelle che iniziavano con<br />
i “perché” e non con i “come” dello Scautismo.<br />
Ma la condivisione, il confronto, l’azione<br />
congiunta ha funzionato. Il metodo<br />
Raider, applicato con diligenza anche alla<br />
breve esperienza del corso, ha saputo portare<br />
i suoi frutti.<br />
Il Superiore 2.0, frutto dell’alacre lavoro<br />
della Scuola condotto negli ultimi anni, con<br />
il Raiderismo a completamento, ha funzionato.<br />
E tutti siamo più consapevoli della<br />
nostra scelta di vita.<br />
Vittorio e Alessandro<br />
29 IL MASTIO