IL PITTORE ALBERTO SPADOLINI
AL CENTRO POMPIDOU DI PARIGI
A cura Atelier “A. Spadolini”
www.albertospadolini.it
Alberto Spadolini, anni ‘40
Parigi, 17 dicembre 2018
Una quarantina di immagini fotografiche dei dipinti di Alberto
Spadolini sono state scoperte al Beaubourg, il vascello
spaziale ideato da Renzo Piano.
Spadolini “Danseur de l’Opéra ” 1956
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky - Fonds Marc Vaux
In copertina: Spadolini “Guerra e pace”, anni ‘50
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky - Fonds Marc Vaux
Spadolini “Nous les gitans”
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky – Fonds Marc Vaux
Le immagini furono scattate da Marc Vaux, fotografo di
artisti del calibro di Matisse e Brancusi. Alcune vennero
pubblicate dai giornali dell’epoca o illustrarono i dépliant
delle esposizioni di Spadolini nelle gallerie Alex Cazelles di
Parigi, Charles Brandtke di Luxembourg (sotto la presidenza
principe Felix Yussupov), Rubens di Bruxelles (patrocinio
dell’Ambasciatore d’Italia), Bohmans di Stoccolma.
I dipinti di Spadolini appassionarono i poeti francesi ...
Spadolini “Nudo”
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky - Fonds Marc Vaux
Spadolini “Ballerino spagnolo”
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky – Fonds Marc Vaux
Spadolini “Quattro danzatori”
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky – Fonds Marc Vaux
“La ricerca pittorica di Spadolini è la trasfigurazione
dell’anima della danza. Questa testimonianza psicologica ci
trasmette la profonda vibrazione dei suoi personaggi, ma
essenzialmente con la sua emotiva ispirazione di corpi in
movimento. Perché: veramente questo artista lavora sopra
questa materia essendo ispirato dall’universo sensitivo e lo
traspone con il suo genio che sprizza dal suo cuore e dalla
sua anima.”
Jean Cocteau
Spadolini «Dinastia impossibile» 1966, foto Marc Vaux
© Atelier A. Spadolini (dépliant Galleria La Dorica, Roma 1967)
“Mitologico, mistico e faunesco! Visione di Spadolini.”
Paul Valéry
“Spadolini danza i suoi sogni. I suoi sogni di pittore … La
sua concezione dell’Arte è legata per mezzo della sua
anima e dei suoi muscoli a nostra sorella la Danza e alla
Pittura.
Le sue tele ci rivelano dei visi che avremmo amato.
La natura assomiglia al sogno di un mondo quasi Santo.
Ecco questo Spadolini, sportivo infaticabile, che prende la
vita come una corsa e coglie al volo dei fiori. Dei fiori tra gli
allori.”
Max Jacob
Spadolini « Dreams » anni ’60 – foto Marc Vaux
© Atelier A. Spadolini (dépliant Bohmans Konstgalleri, Stoccolma 1966)
Spadolini “Balletti Russi”, 1955 - foto Marc Vaux
© Coll. Atelier A. Spadolini – Riccione
“Nei suoi dipinti si ritrova la personalità d’uno Spadolini
danzatore, la luce caratteristica dei suoi recital al Palais de
Chaillot, e l’originalità delle sue presentazioni
coreografiche.”
André de Fouquières,
Président des Parisiens de Paris
“La natura imita l’arte diceva Oscar Wilde. Spadolini
dipingendo è il giocoliere che sa eccitare la nostra curiosità
e sensibilità, rivelandoci quello che ci sfugge invitandoci nel
suo universo.”
Principe Felix Yussupov
Spadolini “Serenata celeste”, 1966
© Centre Pompidou –Bibliothèque Kandinsky – Fonds Marc Vaux
« Spadolini artista del Rinascimento: due destini due
carriere divorano la vita di Spadolini, in un’epoca che non
sembra essere la sua e che dà fiducia ai soli specialisti …
L’epoca che avrebbe meglio convenuto a questo strano
artista è senza dubbio il Rinascimento. Egli sarebbe stato
favorito di un principe, principe lui stesso preso dalla propria
immagine danzante. »
La Danse, Parigi anni ‘50
Spadolini “Pas de deux” (Rudolf Nureyev), foto Marc Vaux
© Atelier A. Spadolini, (dépliant Bohmans Konstgalleri, Stoccolma 1966)
Spadolini « Pas de deux. Adage », 1964 - foto Marc Vaux
© Coll. Atelier A. Spadolini - Riccione
“La Danza vista da un danzatore, e il danzatore è Spadolini
che ha meravigliato il mondo della danza classica e del
music-hall. Fin da giovanissimo esegue ritratti, dipinti
religiosi, paesaggi; ora è tutto preso dalla danza e presenta i
ballerini sul palcoscenico sotto le luci dei proiettori. La sua
scienza del movimento è ammirevole, la ballerina che danza
sulle punte è sempre in meraviglioso equilibrio; i colori irreali
della scena sono resi perfettamente. Pas de Deux (Les
Sylphides) è un piccolo capolavoro."
La Revue Parlementaire, Parigi 1954
Spadolini “Variation romantique”, photo Marc Vaux
© Coll. Atelier A. Spadolini - Riccione
“Alla Galerie Alex Cazelles, brillante esposizione sulla
Danza di Spadolini, grande danzatore che è sempre stato
anche un eccellente pittore ... I suoi dipinti evocano tutta
l’armonia, tutta l’arte della danza, in una atmosfera di realtà
e di sogno.”
Masques & Visage, Parigi 1954
“Al Cercle de l’Union Française un artista italiano espone
un insieme di opere trattate con brio e dominate da un
sentimento di certezza e orgogliosa fierezza.”
Le Monde, Parigi 25 novembre 1948
Spadolini “Rythmes - Fuori dalla grotta”, photo Marc Vaux
© Coll. Atelier A. Spadolini – Riccione
SPADO’, UNA VITA A PASSO DI DANZA
Stefano Papetti presenta la 1° Rassegna “Alberto Spadolini”,
Castello degli Agolanti di Riccione, 2005
Pittore per vocazione coltivata attraverso seri studi presso
l’accademia romana, ballerino per talento naturale,
Spadolini ha incontrato il gotha della cultura e della
mondanità europea, riscuotendo consensi tanto per i suoi
dipinti quanto per le sue esibizioni coreutiche.
Al mondo della danza sono dedicati anche i suoi dipinti nei
quali étoiles leggere come farfalle e danceurs agili
volteggiano con grazia su palcoscenici colpiti da sciabolate
di luce: l’amicizia con Anton Giulio Bragaglia, che lo
conobbe e sostenne nei primi anni romani, si manifesta nel
cinetismo delle figure che discende da una personale
revisione del dinamismo caro ai futuristi.
Negli anni della gioventù di Spadolini, le Marche avevano
vissuto infatti una stagione artistica caratterizzata dal
diffondersi fra gli artisti più giovani di un esasperato
desiderio di rinnovamento: a Macerata, in particolare, pittori
come Monachesi, Tulli e Pannaggi avevano raccolto il
testimone di Boccioni dando vita ad una tarda stagione
futurista in seno alla quale può iscriversi anche l’esordio di
Spadolini.
La sua incantata visione del mondo lo portò anche a
soffermarsi nella rappresentazione di Parigi e dei suoi
monumenti, di Venezia e delle sue maschere, di paesaggi
trasognati e di marine, sempre nel segno di una
idealizzazione piacevole che ci trasmette un desiderio di
evasione in un mondo di favola, lontano dagli affanni del
quotidiano.
Stefano Papetti, storico dell’arte
Direttore Pinacoteca Ascoli Piceno
Mostra Alberto Spadolini, Mole Vanvitelliana di Ancona, 2012
SPADOLINI PITTORE ESOTERICO
Buona parte della ricerca interiore di Spadolini è catturata
dal tema della deposizione della Maschera. Questa
rappresenta secondo Jung l’archetipo dell’atteggiamento
esteriore con cui ci si adatta ai vari ambienti. Le maschere
però possono facilmente rimanere attaccate al viso del
soggetto impedendogli l’accesso alla sua vera natura,
all’Anima (rappresentata nei dipinti dalle figure di donne),
soprattutto se questi è un personaggio di successo e quindi
maggiormente alla mercé del proprio immaginario. Non
dimentichiamo che Spadolini esibisce con fierezza non solo
la propria tecnica di danza, ma anche il suo corpo, fino ad
essere battezzato le danseur nu.
Spadolini “Il volto dell’amore” anni ’40
Spadolini “Tau, l’ultima colonna del Tempio”, coll. Ghassoul (Norvegia)
Spadolini “I fratelli di Heliopolis a Notre Dame de Paris”, anni ‘40
Spadolini “L’Asceta”, con dedica a Paul Robinet, 1946
Spadolini “Menestrello su pavimento a scacchiera”
Spadolini “Migliori auguri”, talismano per gli amici, coll. G. Mei
Le numerose avventure con donne anche prestigiose
dell’epoca sono a testimoniare che egli non è immune da
soddisfazioni narcisistiche. Proprio per questo,
probabilmente, la sua ricerca interiore deve ricorrere
puntualmente all’archetipo della Maschera o ‘Persona’
(parola che rimanda infatti alla maschera dell’attore nella
Grecia antica e nella Commedia dell’Arte). Spadolini sente
evidentemente in maniera particolare la necessità di una
realizzazione più intima e vera, meno appariscente e questo
suo darsi alla pittura nonché allo studio dell’ermetismo gli
permette di battere questa via.
Antoine Fratini, psicoanalista,
Presidente dell’Associazione Europea di Psicoanalisi
CRONOLOGIA DEL PITTORE SPADOLINI
1922 – Studia nell’Atelier di Giambattista Conti, pittore del
Vaticano (“Exposition Cercle de l’Union Française” 1948).
1923 - Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma allievo di
Armando Spadini (“Où l’on découvre un danseur” di Legrand
Chabrier, L’Intransigeant 25 dicembre 1932).
1924 – Duilio Cambellotti lo conduce a Gardone Riviera
dove diventa allievo ed amico di Gabriele d’Annunzio
(“D’Annunzio” di P. Jullian, ed. A. Fayard 1971).
1925 – Grazie ad Ivo Pannaggi entra in qualità di aiuto
scenografo al Teatro degli Indipendenti diretto da Anton
Giulio Bragaglia, accanto a De Chirico e Marinetti
(“Exposition Cercle de l’Union Française”, 1948).
Spadolini “Chorégraphie fantastique” anni ’60
Spadolini “Place Vendôme” 1950, coll. A. Lotey (Canada)
1927 - Il Museo d’Arte Moderna di Roma acquista uno dei
suoi paesaggi (“Exposition Cercle de l’Union Française”).
1931 – Viene assunto come decoratore nell’Atelier parigino
di Paul Colin (“Exposition Spadolini - Cercle de l’Union
Française” di Jacopo della Serra 1948; “Spadolini, peintre
danseur et metteur en scene” Le Matin 5 agosto 1940).
1935 - Partecipa al gruppo Abstraction-Création con il pittore
Osvaldo Licini con cui effettua studi di araldica (intervista
granduca Alex Wolfson).
1937 - Si reca nella Chiesa di Bradford (New York) per
fotografare il suo dipinto “S. Francesco d’Assisi” del 1924
(foto H. W. “Exposition Spadolini” 1948).
1939 - Esegue una copia di un dipinto del Guardi così
perfetta che il proprietario la crede autentica (Paris-Soir 7
maggio, coll. Gallica).
1941 - A novembre espone insieme a Van Dongen ed altri
artisti nel Salon d’Hiver Palais de Tokyo. La mostra,
organizzata da Sacha Guitry, presenta duecento opere che
hanno come soggetto le vedette del music-hall e del cinema
francese (“Spadolini, grand danseur par accident” di Jenny
Josane, Vedettes 1941; Dépliant XXXIII Salon d’Hiver 1941).
Frequenta l’atelier esoterico di Bellifer, alias Jules Boucher.
Con il segreto nome di Magno-Albert fa parte dei Rose-Croix
de Marseille (intervista Alex Wolfson).
Spadolini “In lontananza Notre Dame”, coll. S. Travaglini
Spadolini “Sotto il Ponte”, coll. FX Camus (Francia)
1947 - A dicembre espone alla Galerie de l’Elysée-Palace di
Parigi. Nel corso del vernissage Mistinguett acquista un
dipinto (“Staline et Franco verront Spadolini” France Matin 8
gennaio 1948; “Le célèbre danseur Spadolini était peintre”
articolo Opera - Les Arts ).
1948 - Esposizione di dipinti sulla danza all’Oscarsteaterns
di Stoccolma. Al vernissage partecipano Annalisa Ericsson,
l’attore Nils Poppe, il danzatore del Royal Ballet Teddy
Rhodin, il coreografo John-Ivar Deckner (dépliant vernissage
Oscarsteaterns 3 maggio).
A settembre espone alcuni dipinti sulla danza al Casinò de
Biarritz. Al vernissage partecipa il Ballets de Paris di Roland
Petit (dépliant esposizione; frammento articolo P. R.).
Spadolini “Il giocoliere” anni ’40, coll. Atelier Spadolini
Esposizione al Cercle de l’Union Française (« Spadolini
espose: on applaudissait le danseur, c’est le peintre qui vient
saluer », frammento articolo ; « Arts » Une semaine de
Paris n. 103; Le Monde 25 novembre).
1950 - E’ considerato pittore svedese (“Svenska Konstnarer
- Biographi of Swedish painters”).
1954 – “Impressions sur la Danse” è il titolo dell’esposizione
alla Galerie A. Portail di Saigon (Le Journal d’Extreme-Orient
12 maggio).
Espone alla Galerie Alex Cazelles di Parigi (“Masque &
Visage” novembre; “A travers les galeries” Revue
Parlamentaire novembre; “Spadolini peintre et danseur”
Toute la Danse di dicembre; Votre Beauté , gennaio 1955).
Spadolini «Pont Marie-Ile de la Cité » coll. Lafourcade (Francia)
1955 – A marzo espone alla Galerie Charles Brandtke di
Luxemburg, sotto la presidenza del Principe Felix
Yussupov. Al vernissage partecipano gli Ambasciatore di
Francia, degli Stati Uniti d’America, della Gran Bretagna e
d’Italia (Stadt Luxemburg 5 marzo; Letzburger Journal 3
marzo; depliant “La danse vue par Spadolini”).
In giugno espone alla Galerie Rubens di Bruxelles sotto
l’Alto Patrocinio de l’Ambasciatore d’Italia (dépliant).
1956 – Espone alla Galerie Alex Cazelles di Parigi (foto della
Galleria; pubblicità Le Figaro 14 giugno).
Servizio fotografico del pittore Spadolini con la ballerina
Liane Daydé de l’Opera de Paris (n. 6 fotografie; frammento
“Spadolini var dansor”).
Spadolini “Campagna marchigiana” 1954, coll. Atelier Spadolini
Spadolini “Etoiles de l’Opéra de Paris” anni ’50, coll. Atelier Spadolini
1957 – A giugno espone alla Galerie de l’Odéon di Parigi
(dépliant mostra).
Decora la Serra di Villa San Lorenzo a Sant’Elpidio a Mare
dei conti Papetti (intervista al prof. Stefano Papetti).
Espone alla Galleria Puccini di Ancona (“Un anconetano a
Parigi è il pittore della danza” Il Resto del Carlino 13 agosto).
Nella Villa dei Conti Vitali di Fermo restaura gli affreschi
della Cappella e decora le principali sale del piano nobile. Di
questi decori non c’è più traccia da quando Villa Vitali, a
metà degli anni ’70, viene ceduta al Comune per essere
trasformata in Museo.
1958/60 - Apre un Atelier a Fermo nella casa delle sorella
Giorgia. Dipinge scene di danza e lavora alle sculture ‘Le
mani’ (interviste sorelle dell’artista).
Esposizione al Sodra Teatern di Malmo (“Han tors tavla med
Degas”, Kvalls Poste 22/12/1963).
Esposizione alla Bohmans Konstgalleri di Stoccolma
(“Svenskt Konstnarslexikon” Volume V° , 1952 – 1967;
depliant Bohmans).
1964 - A dicembre ritrova la ballerina Betty Bjurström
costretta su una sedia a rotelle e le promette il suo aiuto
organizzando una vendita di dipinti alla Galleria Latina di
Stoccolma (“Bettys Framsteg” Express 12 dicembre 1964;
“Betty saljer konst” Dagens Nyheter dicembre 1964).
Spadolini “Satyricon” anni ’60, coll. Atelier Spadolini
Spadolini “Coreografia per l’Arena di Verona”, coll. Ghassoul (Norvegia)
1966 - A marzo esposizione alla Bohmans Konstgalleri di
Stoccolma (brochure Bohmans Galleri; “L’anconetano
Spadolini espone a Parigi” La Voce Adriatica 17 marzo).
Lavora alla scenografia della “Fedra” di Racine alla Comédie
Française (“Voce Adriatica, 15 settembre).
Apre un Atelier a Riccione e decora gli interni del Night-Club
del Grand-Hotel di Rimini (Periodico Culturale “L’Opinione”;
brochure mostra Galleria Puccini).
1967 – Esposizione “Spadolini, viso della danza e delle
Marche” alla Galleria La Dorica di Roma (brochure la Dorica;
“Chopin e le silfidi nell’arte di Spadolini” Il Messaggero 22
febbraio; “Spadolini alla Dorica” Il Corriere di Roma 15
marzo; Paese Sera 21 febbraio).
Esposizione “Spadolini nelle sue opere sulla danza e
paesaggio” alla Galleria Puccini di Ancona (brochure
Galleria Puccini; “Il mondo della danza nei dipinti di
Spadolini”, La Voce Adriatica 18 maggio).
A Grottammare esegue alcuni ritratti all’artista Cleto Capponi
(intervista sorelle dell’artista).
Alla Galleria SPQR – Associazione fra i Romani espone dal
21 marzo al 10 aprile (“Spadolini, viso della Danza e delle
Marche”, brochure Tipografia Garattoni di Rimini).
Dal 26 aprile all’8 maggio espone alla 3° Mostra del Maggio
Romano presso la Gallerie S. Marco e Marguttiana di Roma
(dépliant della mostra).
Spadolini “Spadò”, coll. M. Spadellini
Spadolini “Dreams”, coll. Atelier Spadolini
1968/71 – Proseguono le esposizioni alla Bohmans
Konstgalleri di Stoccolma e alla Galerie Alex Cazelles di
Parigi (varie pubblicità).
L’artista continua ad essere considerato pittore svedese
(“Biographi of Swedish Painters” 1969, Eden Bokforlag).
1972 – Il 12 maggio ultima esposizione alla Bohmans
Konstgalleri di Stoccolma dal titolo “Spadolini exhibition of
Ballets Paintings” (depliant della mostra).
Muore a Parigi il 17 dicembre. La famiglia viene avvertita
con tre giorni di ritardo. Nel frattempo spariscono dalla sua
abitazione sugli Champs Elysées, documenti, fotografie e
dipinti. Viene sepolto nel cimitero parigino di Saint Ouen.