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ONELIFE #38 – Italian

Land Rover’s Onelife magazine showcases stories from around the world that celebrate inner strength and the drive to go Above and Beyond. New perspectives meet old traditions - these contrasts unite in the latest issue of ONELIFE. Together with Landrover we travelled around the globe. From the high-tech city of Shenzhen in China to the carnival subculture in Brazil to Wuppertal. We got to know one of the oldest space travelers, technology visionaries and watch lovers, just as the new Range Rover Evoque. An exciting journey through the world of yesterday, today and tomorrow.

Land Rover’s Onelife magazine showcases stories from around the world that celebrate inner strength and the drive to go Above and Beyond.

New perspectives meet old traditions - these contrasts unite in the latest issue of ONELIFE. Together with Landrover we travelled around the globe. From the high-tech city of Shenzhen in China to the carnival subculture in Brazil to Wuppertal. We got to know one of the oldest space travelers, technology visionaries and watch lovers, just as the new Range Rover Evoque. An exciting journey through the world of yesterday, today and tomorrow.

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VIAGGI<br />

“Realizziamo dei macchinari di fabbricazione per aiutare<br />

le persone a realizzare dei prototipi partendo dalle loro<br />

idee. Siamo aperti a chiunque, e ospitiamo workshop e<br />

conferenze. Un produttore può venire qui per parlare<br />

con noi e per scambiare delle idee”.<br />

A Shenzhen lo scambio di idee avviene ad ogni<br />

livello. Entriamo nell’abitacolo pre-raffreddato della<br />

Range Rover Sport, che avevamo parcheggiato in un<br />

punto di ricarica, e ci dirigiamo in direzione di Shekou,<br />

il porto originale della città, per visitare Design Society.<br />

“Beh, Design Society non è una traduzione diretta”,<br />

spiega la sua vicedirettrice Rong Zhao.<br />

“In cinese lo chiamiamo design interconnesso, e<br />

riflette la nostra visione di fare da ponte fra il mondo e<br />

la comunità locale, e fra i produttori e le società di<br />

design industriale della città”.<br />

Otto anni fa, China Merchants,<br />

una grande corporation, ha<br />

chiesto all’architetto giapponese<br />

Fumihiko Maki, vincitore del<br />

premio Pritzker, di progettare<br />

questo centro culturale per la<br />

zona del porto di Shekou. Nel<br />

dicembre del 2017, questo<br />

edificio pubblico ha aperto le sue<br />

porte.“Shekou è un posto molto<br />

speciale”, dice Rong. “È dove ha<br />

avuto inizio il processo di apertura<br />

della città. Per Shenzhen è stato<br />

un esperimento”. China Merchants<br />

è nata al fine di collegare un porto<br />

con il mondo esterno. Con Design Society, stanno<br />

ancora una volta cercando di stabilire delle connessioni<br />

a livello mondiale.<br />

“In questo momento assistiamo a una fase di<br />

passaggio: dal Made in China al Created in China”,<br />

dice Rong. “Shenzhen è stata la prima città a vincere il<br />

riconoscimento UNESCO di City of Design, nel 2008.<br />

Siamo voluti partire da questo per portare per la prima<br />

volta un museo statale europeo in Cina”.<br />

Il risultato è stata una collaborazione con il Victoria<br />

and Albert Museum di Londra che comprende lo spazio<br />

espositivo permanente V&A Gallery presso la Design<br />

Society e lo scambio di idee che ne consegue.<br />

“Si tratta di un’avventura per entrambe le parti”,<br />

dice Rong. “Qui a Shenzhen li abbiamo portati a<br />

conoscere associazioni di design, società tecnologiche<br />

e scuole; mentre loro ci hanno fatto conoscere progetti<br />

per le comunità come Rapid Response Collecting, in cui<br />

i loro membri sono incoraggiati a donare degli oggetti<br />

rappresentativi della loro comunità. Di conseguenza,<br />

l’uniforme di una scuola di Shenzhen fa ora parte della<br />

collezione permanente del V&A”.<br />

Anche la struttura architettonica in cui ha sede<br />

Design Society è concepita per coinvolgere gli abitanti<br />

del posto. “Tutto è aperto”, spiega Rong. “Ci si<br />

può spostare liberamente dall’interno all’esterno.<br />

Vi sono delle scale che collegano il roof park con<br />

i giardini circostanti. Abbiamo restituito l’intero<br />

terreno edificato al pubblico”.<br />

E si ha l’impressione che stiano restituendo<br />

qualcosa anche a livello culturale. La più recente<br />

esposizione, intitolata Craft:<br />

The Reset, ha celebrato le<br />

tradizionali arti cinesi della carta,<br />

dell’arredamento e degli oggetti<br />

di ceramica, concependole<br />

però per una città cinese del<br />

XXI secolo.<br />

“Oggi più che mai, essere<br />

veloci non significa disdegnare<br />

l’artigianato”, dice Jovana<br />

Bogdanovic, membro del terzetto<br />

di designer PINWU, con sede a<br />

Hangzhou, la cui celebrata sedia<br />

di carta realizzata per Hermes è<br />

ospitata nella mostra. “In vari<br />

modi, l’artigianato influenza<br />

l’architettura, il design, lo stile di vita e la cucina”.<br />

Questo mix di arte e d’innovazione sta permeando<br />

la città. Presso il vicino Artron Arts Centre,<br />

un’installazione del famoso artista pirotecnico cinese<br />

Cai Guo-Qiang è montata sullo sfondo della più<br />

grande parete di libri del mondo: una biblioteca di libri<br />

dedicata alla storia dell’arte alta 30 metri e larga 50.<br />

Shenzhen si sta costruendo un nuovo ruolo nel<br />

mondo grazie al suo approccio creativo alla<br />

tecnologia, alla sua cultura urbana e al bisogno di<br />

un futuro più sostenibile e, qualsiasi sia la direzione<br />

che prenderà, certamente non dormirà sugli allori.<br />

Il progresso è una conseguenza delle azioni umane<br />

e il futuro viene definito dagli individui più dinamici.<br />

Chi si muove alla velocità di Shenzhen, è molto<br />

probabile che sarà in grado di definirlo.<br />

A SHENZHEN LO<br />

SCAMBIO D’IDEE<br />

AVVENIENE A OGNI<br />

LIVELLO. UN MIX<br />

DI ABILITÀ<br />

DIFFUSE E<br />

D’INNOVAZIONE<br />

PERMEA LA CITTÀ<br />

Rong Zhao di Design<br />

Society (in alto) concepisce<br />

la sua organizzazione come<br />

un qualcosa che colleghi<br />

il mondo attraverso dei<br />

“ponti” a livello culturale. A<br />

destra: la parete di libri da<br />

record dell’Artron Centre<br />

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