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Settembre 2019

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▲<br />

verde pubblico<br />

5<br />

dell’acqua dei fossi: un<br />

angolo di paradiso che ha<br />

ispirato non solo molti pittori<br />

ma ha anche contrassegnato<br />

il paesaggio tra i più gettonati<br />

nelle cartoline di Livorno.<br />

Per certi versi era divenuta<br />

famosa come quel<br />

leggendario pino di Posillipo<br />

che si affacciava sul golfo<br />

di Napoli, forse l’albero più<br />

▲<br />

com’era...<br />

com’è!<br />

La palma all’ingresso della Fortezza nuova era divenuta famosa per la sua splendida<br />

collocazione in quel caratteristico angolo molto amato e fotografato sia dai<br />

turisti italiani che stranieri.<br />

famoso al mondo, che per un<br />

secolo ha accompagnato i ricordi<br />

di viaggio di chi si recava<br />

nel capoluogo campano<br />

e comprava le cartoline<br />

da spedire con i saluti. Per<br />

la cronaca, quel pino marittimo<br />

fu abbattuto nel 1984<br />

perché ormai vecchio e malato<br />

(aveva raggiunto la venerenda<br />

età di 129 anni); nel<br />

1995 è stato piantato<br />

un nuovo pino da<br />

Legambiente che<br />

ogni anno celebra<br />

la ricorrenza dell’evento.<br />

Tra gli abbattimenti<br />

di palme che hanno<br />

alterato il bel paesaggio<br />

cittadino citiamo<br />

anche quelle<br />

del largo Tito Neri<br />

e quelle ai piedi del<br />

ponte di Santa Trinita:<br />

anche queste<br />

erano fotografate<br />

dai turisti perché<br />

fungevano da sfondo<br />

alla Fortezza<br />

vecchia.<br />

Il patrimonio di palme<br />

gestito dal Comune<br />

si aggirava<br />

intorno alle 270 unità.<br />

Il primo caso di<br />

attacco del punteruolo<br />

si è avuto nel<br />

2013, ma l’infezione<br />

vera e propria si<br />

è propagata nel<br />

2015 ed ha fatto<br />

una strage. Naturalmente si<br />

è cercato di porre rimedio,<br />

così come era avvenuto in<br />

passato per i cipressi e platani,<br />

anch’essi attaccati da<br />

altri virus, ma quando il punteruolo<br />

rosso si è propagato<br />

a macchia di leopardo, purtroppo<br />

c’è stato poco da<br />

fare. Attualmente rimangono<br />

in vita circa 170 palme e<br />

sembra che il virus sia in calo<br />

anche se dovremo attendere<br />

il mese di settembre, quello<br />

più prolifico per il punteruolo<br />

rosso, per diffondere<br />

un certo ottimismo.<br />

Anche per quanto riguarda<br />

le palme poste nei giardini o<br />

su terreni di proprietà privata<br />

(in totale si parlava di<br />

1400 esemplari), il danno va<br />

ben oltre il 50%.<br />

Bruttissime notizie arrivano<br />

però anche dalle famose palme<br />

lungo la passeggiata del<br />

viale Italia, dall’ex cantiere<br />

Orlando sino a via Forte dei<br />

cavalleggeri, volute dall’allora<br />

sindaco Gianfranco<br />

Lamberti, che, a partire dagli<br />

anni Duemila, hanno impresso<br />

un tocco di signorilità<br />

a tutto il lungomare livornese.<br />

Sembrava che il punteruolo<br />

rosso non dovesse<br />

interessare questa specie, la<br />

Phoenix dactylifera, diversa<br />

dall’anzidetta Phoenix<br />

canariensis ma purtroppo<br />

non è così. All’inizio dello<br />

scorso mese di agosto una<br />

nota del Comune fa sapere<br />

che la palma caduta all’altezza<br />

di via dei Mulinacci è<br />

stata attaccata dal micidiale<br />

killer. Già in precedenza erano<br />

state abbattute altre due<br />

piante. Oltre a verificare la<br />

staticità di tutte le altre palme<br />

da parte degli addetti<br />

comunali, si è intanto provveduto<br />

ad alleggerire le<br />

▲<br />

Le palme prima dell’abbattimento al largo Tito Neri e quelle a fianco del ponte di Santa Trinita sullo sfondo della Fortezza vecchia.

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