A come Amici no. 39
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici No 39 - ottobre 2019
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici
No 39 - ottobre 2019
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A<strong>come</strong><br />
AMICI<br />
n° <strong>39</strong> - Ottobre 2019<br />
Un'estate...<br />
SanseverOpera festival 2019<br />
presenta Rigoletto<br />
In scena anche artisti della RDL<br />
Nasce il coro lirico<br />
del Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />
Al Liceo Carducci per<br />
l'alternanza scuola lavoro<br />
Studenti dell'Università di Pisa<br />
con Google Ads studia<strong>no</strong><br />
A <strong>come</strong> amici<br />
Volontari della Dare in Africa<br />
con Noi per Zambia<br />
Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>
Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
S<br />
OMMARIO<br />
Semestrale d’informazione, arte e cultura<br />
a<strong>come</strong>amici.it - info@a<strong>come</strong>amici.it<br />
Editore:<br />
Associazione Dare<br />
c/o Via Resistenza 1 - 47833<br />
Morcia<strong>no</strong> di Romagna (RN)<br />
Direttore responsabile:<br />
Rosanna Tomassini<br />
Direzione:<br />
Luigi Scalbi - Francesco Troilo<br />
Anna De Persio - Annamaria Bianchini<br />
Davide Ghetti<br />
Redazione:<br />
Monica Mancini<br />
Antonella di Muoio<br />
Rita Tedeschi<br />
Sabrina Zavatta<br />
Carmela Cannella<br />
Liviana Pezzi<br />
Bruna Pagnutti<br />
dall’Estero:<br />
Ralph Flum (Amburgo)<br />
Sven Skinner (Luga<strong>no</strong>)<br />
Correzione bozze: Antonella Di Muoio<br />
Grafiche:<br />
Alessandra Maria Antonelli<br />
Monica Mancini<br />
Roberto Ferri<br />
Coordinamento generale:<br />
Maihri Arcangeli<br />
Stampa:<br />
LOGO s.r.l. - RIMINI<br />
finito di stampare: ottobre 2019<br />
4 Rico<strong>no</strong>scimento Leo <strong>Amici</strong><br />
5 L'illuminazione<br />
6 "L'EVENTO! 16 aprile 2019<br />
8 VIII Festival della Canzone per Leo<br />
10 Confronti... racconti<br />
12 Via Crucis Via Lucis<br />
20 Musical L'Uomo dal Turbante Rosso<br />
22 Torna la Passione firmata Carlo Tedeschi<br />
24 SanseverOpera Festival - Il Rigoletto di Verdi<br />
28 Donne di Capitana<br />
30 Mission Sicilia<br />
36 Saggi di fine an<strong>no</strong><br />
38 SENZA FILI ...verso la libertà<br />
42 Vacanze e solidarietà<br />
46 L'emozione di una collaborazione solidale<br />
48 La bellezza il tema scelto nel percorso dell’alternanza scuola-lavoro<br />
50 Lettere al giornale...<br />
54 La prima foto di un buco nero<br />
58 I buchi neri - Era il 1970, quando Leo <strong>Amici</strong> li definiva «spazi circolari»<br />
60 Ricordi<br />
62 Anna De Persio.<br />
66 Daniela per sempre<br />
Autorizzazione n° 21<br />
del 25 Settembre 2000<br />
Tribunale di Rimini<br />
Iscrizione al Registro degli Operatori<br />
di Comunicazione n. 17577<br />
Copyright © 2019 by Associazione Dare.<br />
Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.<br />
2<br />
In copertina: foto di scena - Matteo Mecozzi performer in Senza Fili
di Rosanna Tomassini<br />
Il "7 ottobre" <strong>no</strong>n è soltanto il momento in cui viene conferito il Premio internazionale ma è<br />
anche un momento di riflessione che annualmente l'associazione Dare e la Fondazione Leo<br />
<strong>Amici</strong> propongo<strong>no</strong> ai propri associati, amici , collaboratori ma anche a tutta la realtà locale e<br />
nazionale, per riflettere sulla solidarietà e sul valore del volontariato.<br />
È un dovere prima di tutto comprenderne appie<strong>no</strong> la portata. Nel <strong>no</strong>stro paese ci so<strong>no</strong> 6<br />
milioni e mezzo di italiani impegnati per il bene comune. Ci so<strong>no</strong> studi specifici che parla<strong>no</strong><br />
del valore eco<strong>no</strong>mico del volontariato, altri che metto<strong>no</strong> in luce il suo aspetto salutistico per<br />
lo stesso volontario, la gratificazione morale e spirituale.<br />
Al di là di tutto questo c'è un fatto concreto: il volontario guarda all'altro.<br />
Qualsiasi sia l'ambito della sua azione (sanitario, culturale, sociale, eco<strong>no</strong>mico) il guardare<br />
all'altro è il vero valore aggiunto del volontariato.<br />
Prima di agire, in qualsiasi maniera, il volontario pensa, guarda all'altro, per mettersi a<br />
disposizione, ascoltarne le esigenze e affrontare insieme a quell'altro, che in quel momento<br />
necessità di aiuto, le difficoltà.<br />
Ecco che allora in questa prospettiva le giornate del "7 ottobre" e il rico<strong>no</strong>scimento che viene<br />
attribuito in questa occasione, acquista<strong>no</strong> un valore particolare.<br />
Primo, perché in questa occasione si fa un po' il punto su quanto abbiamo guardato all'altro e<br />
si cerca un po' di stimolare nel mondo attuale, colpito dall'ansia individualista, questo spirito<br />
di attenzione verso il diverso da sé; secondo, perché il rico<strong>no</strong>scimento <strong>no</strong>n viene assegnato<br />
al bel <strong>no</strong>me o al soggetto più <strong>no</strong>to ma a coloro che del dare all'altro han<strong>no</strong> fatto una scelta.<br />
Magari <strong>no</strong>n tutti in maniera pubblica ma comunque han<strong>no</strong> scelto di mettersi a disposizione<br />
di qualcu<strong>no</strong> e dare il proprio contributo, soprattutto in umanità.<br />
E <strong>no</strong>n a caso questo rico<strong>no</strong>scimento è stato attribuito anche a persone che svolgo<strong>no</strong><br />
volontariato nella loro quotidianità con impeg<strong>no</strong> e sacrificio ma <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> <strong>no</strong>te ai più e pure<br />
altrettanto meritevoli di essere rico<strong>no</strong>sciute <strong>come</strong> coloro che san<strong>no</strong> "dare dare senza stancarsi<br />
mai" <strong>come</strong> diceva Leo <strong>Amici</strong> fondatore del Lago di Monte Colombo e dell'Associazione Dare.<br />
Rico<strong>no</strong>scimento Leo <strong>Amici</strong><br />
attribuito ogni an<strong>no</strong> a persone che si so<strong>no</strong> distinte<br />
nei valori universali della pace, dell'amore e della fratellanza<br />
Prof. Antoni<strong>no</strong> Zichichi<br />
Susanna Tamaro<br />
Mons. Mario Russotto<br />
Avv. Bruzio Pirrongelli<br />
Mons. Vittorio Peri<br />
Notaio Fernando M. Pelliccioni<br />
Gloria del Paraguay<br />
Gianni Morandi<br />
Laila Lucci<br />
Claudia Koll<br />
Avv. Piero Gualtierotti<br />
Pippo Franco<br />
Dott. Liu Dong<br />
Simone Cristicchi<br />
Liliana Cosi<br />
Don Ottavio Corbellotti<br />
3
Il Rico<strong>no</strong>scimento Leo <strong>Amici</strong><br />
Estratto delle motivazioni di alcuni rico<strong>no</strong>scimenti assegnati nel corso degli anni<br />
2003 a Pippo Franco<br />
Per aver aperto l’anima al primo bussare<br />
del tocco di un angelo, messaggio d’una<br />
trama celeste che anela, tra il male del<br />
mondo, a emanare la melodia,<br />
la carezza e l’amore di Dio...<br />
2004 a Claudia Koll<br />
Sgomento il volto mentre si svolgeva<br />
la vita senza che tu la fermassi.<br />
Quasi assente, lo sguardo si posava,<br />
senza vedere [...]<br />
Che cosa sta accadendo? Che cosa è<br />
stato? La luce. Di Dio a cui tu, a poco a<br />
poco, hai lasciato spiragli. Ora ne parli<br />
al mondo. E tutti guarda<strong>no</strong>, stupiti [...]<br />
2005 a mons. Vittorio Peri<br />
Per aver seguito <strong>no</strong>n solo la propria<br />
vocazione, <strong>no</strong>n solo il Vangelo e la Sua<br />
parola, <strong>no</strong>n solo la cultura di Dio, di cui<br />
si è impregnato, quanto se stesso.<br />
Non quel se stesso che indica il proprio io,<br />
quello lo ha già scartato, ma quel se stesso<br />
della propria coscienza, voce del creatore<br />
che <strong>no</strong>n abbandona la creatura [...]<br />
2008 a Gianni Morandi<br />
... Chi co<strong>no</strong>sce il cuore di Gianni?<br />
[...] Lì c’è la vera essenza del <strong>no</strong>stro essere,<br />
che guida fi<strong>no</strong> a condizionare i <strong>no</strong>stri passi.<br />
È da qui che nasce l’impeg<strong>no</strong> di Gianni per<br />
dare qualcosa a chi manca, ed è lì che l’ho<br />
incontrato [...]<br />
2015 alle volontarie<br />
Per la fedeltà, lo sforzo, l’impeg<strong>no</strong>,<br />
gior<strong>no</strong> dopo gior<strong>no</strong>, d’essere sorelle,<br />
sante pietruzze del grande breccioli<strong>no</strong><br />
del Lago. A loro... le volontarie<br />
professioniste della pulizia, soprattutto<br />
di quella che cerca<strong>no</strong> ogni gior<strong>no</strong><br />
nel loro inter<strong>no</strong> [...]<br />
2016 a Liliana Cosi<br />
... Ha volato, esprimendo la sua vera<br />
natura facendosi cullare dallo spazio che<br />
infrangeva col suo corpo, accarezzare<br />
dagli atomi dell’aria rimossa, mentre della<br />
sua persona si stampava<strong>no</strong> le forme<br />
nel tempo, nello spazio, nell’eternità...<br />
2011 a Susanna Tamaro<br />
Per aver mantenuto nel tempo u<strong>no</strong> status<br />
dai giovani sentimenti che scaturisco<strong>no</strong><br />
nel rico<strong>no</strong>scere il bene ed il male per poi<br />
scegliere.<br />
A Susanna per aver seguito il cuore [...]<br />
2012 a mons. Russotto<br />
[...] I fatti parla<strong>no</strong> chiaro e tolgo<strong>no</strong> ogni<br />
dubbio perché, in chi alberga la logica di<br />
Dio tutto è comprensibile, tutto si può<br />
accogliere, tutto si può vagliare nella Sua<br />
infinita misericordia, nel Suo infinito sguardo,<br />
nel Suo infinito discernimento, nella<br />
Sua infinita carità [...]<br />
2018 a Simone Cristicchi<br />
C'è, nel mondo, un volto di ragazzo.<br />
Osserva. Scruta. Riflette. Esprime condivisione,<br />
passione, vera umanità.<br />
Scorre il tempo ed in esso, nulla muta<br />
del suo inter<strong>no</strong>. Perché ama [...]
L’illuminazione<br />
di Carlo Tedeschi<br />
La mistificazione del personaggio Leo ha reso ancor<br />
più lumi<strong>no</strong>sa la sua immagine.<br />
Come il dipinto, il poster o la bella foto di un bimbo<br />
sfregiati da un seg<strong>no</strong>, u<strong>no</strong> strappo o quant’altro<br />
deturpi.<br />
Guardo e capisco che lo sfregio nulla toglie, se c’è, alla<br />
bellezza e purezza del ritratto.<br />
Ricordo, <strong>come</strong> fosse ieri, quando il mio animo ribolliva<br />
per gli “sfregi” fatti a Leo.<br />
Ricordo le sue miti reazioni, ma anche le sue sofferenze,<br />
<strong>no</strong>n tanto per se stesso quanto per le conseguenze sui<br />
suoi figli. Così considerava, infatti, i giovani attor<strong>no</strong><br />
a lui. Come solo potrebbe un bravo padre, un bravo<br />
prete, un bravo uomo di Dio.<br />
Lui cercava di placarmi e io mi rassegnavo modellando<br />
umiltà ed accettazione, scartando il mio io per far<br />
emergere la vera personalità di chi segue Gesù.<br />
Gesù mio!<br />
Quante grandezze ho vissuto con Leo!<br />
Lui portava sul petto la sua croce e il suo seg<strong>no</strong> era<br />
solenne, sempre. Prima del pranzo, della cena, dinanzi<br />
una chiesa, una cappella, il cimitero…<br />
La sua fede, unita all’amore che riversava sia agli uomini<br />
che a tutte le creature, lo rendeva<strong>no</strong> e lo rendo<strong>no</strong><br />
ancora esempio lumi<strong>no</strong>so. Faro.<br />
I passerotti che svolazzava<strong>no</strong> attor<strong>no</strong> al suo cappello,<br />
attendendo il loro tur<strong>no</strong> per atterrare sulla sua tazza,<br />
appoggiarsi per immergere il beccuccio e assaporare<br />
il caffellatte, era<strong>no</strong> un’immagine tenera, commovente,<br />
che riempiva l’animo anche di passione per la vita, la<br />
vera vita, la ricerca… Dio!<br />
Dio mio!<br />
Tutto al suo servizio, tutto ai suoi piedi il suo operato!<br />
Anche quello di coloro che mi so<strong>no</strong> vicini ed il mio<br />
dell’oggi, affinché Egli possa prendere e ridistribuire<br />
tutta la sostanza d’amore, che è vita nell’eternità, a chi<br />
ne ha bisog<strong>no</strong>.<br />
Il cammi<strong>no</strong> verso l’Eternità in cui credo, se preso dal lato<br />
dell’impeg<strong>no</strong> morale per pulire se stessi e poi dinanzi a<br />
sé (per <strong>come</strong> Leo mi ha insegnato), è impervio.<br />
È inevitabile per tutti d’altra parte nascere, crescere,<br />
affrontare la vita e le sue insidie, invecchiare e morire,<br />
qualsiasi sia il comportamento personale, nell’amore o<br />
nella ribellione.<br />
Dal momento che soprattutto la <strong>no</strong>stra coscienza<br />
individuale ma anche quella collettiva della <strong>no</strong>stra civiltà<br />
e della <strong>no</strong>stra Legge Fondamentale (la Costituzione) ci<br />
suggerisco<strong>no</strong> e imporrebbero comportamenti civili,<br />
tanto vale provare e riprovare a migliorare se stessi,<br />
cercando l’illuminazione nella mente attraverso la<br />
cultura, la morale, la filosofia… o il codice genetico<br />
impresso nel <strong>no</strong>stro DNA in cui, <strong>come</strong> ha ben decifrato<br />
Francis Collins, guidando e completando lo Human<br />
Ge<strong>no</strong>me Project, Dio firma la sua creazione immettendo<br />
nelle <strong>no</strong>stre più piccole particelle la consapevolezza<br />
del fare bene <strong>come</strong> gioia e sorriso e quella del fare male<br />
<strong>come</strong> amarezza, malessere ed infelicità.<br />
Ecco: anche e soprattutto la luce della scienza – unita a<br />
quella del cuore e della curiosità intrinseca all’uomo –<br />
oltrepassi le barriere dello sfregio facile per il nuovo, il<br />
diverso, lo sco<strong>no</strong>sciuto e si lasci i<strong>no</strong>ndare dalla luce che<br />
si accenderebbe attraverso la riflessione, il confronto,<br />
l’accettazione della verità scartando falso, ipocrisia,<br />
luoghi comuni che, illuminati, diverrebbero luoghi<br />
straordinari del SAPERE.<br />
5
"L'EVENTO"<br />
16 aprile 2019<br />
Sabato 13 aprile<br />
Assemblea generale dei soci dell’Associazione Dare per l’approvazione del bilancio<br />
e l’elezione straordinaria dei nuovi o confermandi membri del comitato direttivo.<br />
Incontro con i giovani provenienti da tutt’Italia con Carlo Tedeschi.<br />
TEATRO LEO AMICI<br />
VII Edizione del Festival della Canzone per Leo<br />
Canale YOUTUBE Italian Musicals Channel<br />
6
Ogni an<strong>no</strong> la Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, in collaborazione con<br />
l’Associazione Dare, organizza eventi e iniziative in due date<br />
significative: il 7 ottobre, gior<strong>no</strong> della nascita di Leo <strong>Amici</strong>,<br />
fondatore del Lago di Monte Colombo, con le Giornate di<br />
Solidarietà o Festa della fratellanza dove viene assegnato il<br />
premio a lui intitolato; il 16 aprile, gior<strong>no</strong> della sua scomparsa,<br />
con il Festival della Canzone per Leo.<br />
Questi appuntamenti, i<strong>no</strong>ltre, diventa<strong>no</strong> occasione per riunire in<br />
due assemblee statutarie i soci della Dare.<br />
So<strong>no</strong> giornate di rin<strong>no</strong>vato impeg<strong>no</strong>, di accoglienza e<br />
condivisione cui partecipa<strong>no</strong> personalità del mondo dell'arte,<br />
della cultura e dello spettacolo, rivolte alle migliaia di giovani<br />
provenienti da tutta Italia e dall'estero coinvolti da Carlo Tedeschi<br />
nelle iniziative della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Pubblicato il DVD dell'edizione 2018<br />
Domenica 14 aprile<br />
Sacra rappresentazione Via Crucis-Via Lucis di Carlo Tedeschi,<br />
consulenza di Mons. Peri<br />
interpretata dalla compagnia teatrale Ragazzi del Lago.<br />
Celebrazione della Santa Messa delle Palme<br />
TEATRO LEO AMICI<br />
Musical L’Uomo dal Turbante Rosso<br />
nell’ambito della stagione teatrale 2018/19<br />
ITALIAN MUSICALS CHANNEL<br />
7
L’evento 16 aprile 2019<br />
Carlo Tedeschi del M° Luca M. Testa (nella foto a destra) dice:<br />
«…È un direttore d’orchestra che sa interpretare il pensiero del<br />
musicista, lo sa tradurre attraverso le sue emozioni, che so<strong>no</strong><br />
quelle di tutti <strong>no</strong>i. Questo è il vero artista».<br />
La 7° edizione del Festival della Canzone per Leo quest’an<strong>no</strong> è<br />
stata inaugurata in memoria della sig.ra Daniela Natale (7.8.65<br />
– 3.9.18) di cui ha parlato il marito, Carlo Tedeschi, ricordando<br />
la sua ultima apparizione pubblica avvenuta nella precedente<br />
edizione della manifestazione ca<strong>no</strong>ra.<br />
La musica di un bra<strong>no</strong> scritto da Anna De Persio a lei dedicato<br />
ha aperto così il sipario ad un’interpretazione d’eccellenza del<br />
Va Pensiero di G. Verdi del Coro Lirico del Teatro Leo <strong>Amici</strong>,<br />
diretto dal M° Testa che così ha commentato a fine esecuzione:<br />
«Quest’opera per Giuseppe Verdi fu una rinascita. Attraversava<br />
un periodo difficile in cui aveva perso la moglie, due bambini,<br />
il lavoro (la sua seconda opera era stata un fiasco colossale al<br />
Teatro alla Scala) però era emilia<strong>no</strong>, caparbio, con la tempra del<br />
contadi<strong>no</strong> e quindi volle sfidare tutto e tutti. Nel momento in cui<br />
gli proposero di musicare il Nabucco, accadde che, mentre stava<br />
andando a riporre questo libretto in libreria, <strong>come</strong> guidato dal<br />
fato o, meglio ancora, per un progetto divi<strong>no</strong>, gli cadde a terra<br />
aprendosi proprio sulla pagina del coro del Va pensiero. Lui lo<br />
lesse e ne rimase folgorato perché è un in<strong>no</strong> al Dio supremo!<br />
Attraverso di esso gli ebrei, in esilio in Babilonia, ricorda<strong>no</strong> la<br />
loro patria ormai perduta. Stan<strong>no</strong> andando incontro alla morte,<br />
eppure la fede in questo Dio supremo, che tutto vede, tutto ha<br />
ideato con giustizia, tramuta il loro grido di dolore in un ricordo<br />
denso di speranza. Questo lui lo comprese appie<strong>no</strong> e quindi<br />
<strong>no</strong>n riuscì a dormire quella <strong>no</strong>tte. Si alzò, andò al pia<strong>no</strong>forte e<br />
musicò nel giro di poco tempo questa meravigliosa "creatura":<br />
il Nabucco. Quando andò in scena al Teatro alla Scala fu un<br />
successone, tant'è vero che dovettero replicare l’opera altre 75<br />
volte e persi<strong>no</strong> in tutto il mondo. I<strong>no</strong>ltre il popolo italia<strong>no</strong>, che<br />
nel 1842 ancora <strong>no</strong>n era unito in una nazione, quando ascoltò il<br />
Va pensiero lo percepì talmente vivo che con l'unità della nazione<br />
lo cantò a gran voce <strong>come</strong> l’In<strong>no</strong> d’Italia. Successivamente Verdi,<br />
con la sua umiltà, volle che l'in<strong>no</strong> degli italiani fosse Fratelli<br />
d'Italia perché rappresentativo della storia italiana.<br />
Ogni <strong>no</strong>ta ha un suo valore e <strong>no</strong>i abbiamo il dovere di farlo<br />
rivivere.<br />
È un ascensore che ci collega direttamente con l’Assoluto».<br />
8
Gli interpreti e i brani eseguiti durante il festival<br />
Nicole Bellafiore<br />
DONNA LUCE (di Anna De Persio)<br />
Coro lirico del Teatro Leo <strong>Amici</strong> -<br />
VA PENSIERO e REGINA CAELI<br />
diretto dal M° Luca Maria Testa<br />
Emanuel Gatta<br />
ANDIAMO VIÈ CON ME (di Leo <strong>Amici</strong>)<br />
SONO ANDATO IN QUEL POSTO (di Leo <strong>Amici</strong>)<br />
Nicole Barnham<br />
COME VORREI CAPIRE (di Tommaso Varrera)<br />
Simone Mari<strong>no</strong><br />
THE MAN WITH THE SAILOR’S CAP (di S.Moore)<br />
PARLAMI NEL VENTO (di E. Tedeschi)<br />
SCAPPO DALL'INFERNO (di E.Tedeschi)<br />
Aurora Bertolo<br />
LAGGIÙ NON ERA CASA MIA (di E. Tedeschi – S. Mari<strong>no</strong>)<br />
Davide Ghetti<br />
E MI SENTO CON ME (di G. De Matteis– S. Zatti)<br />
Francesco Di Carlo<br />
IN QUELLA NOTTE (di C.Tedeschi)<br />
IL COLORE DELL'AMORE (di F. Troilo)<br />
HO SOLO TE (di L.Testa)<br />
ITALIAN MUSICALS CHANNEL<br />
9
L’evento 16 aprile 2019<br />
Il Teatro <strong>Amici</strong> gremito di giovani provenienti da tutta Italia<br />
CONFRONTI... RACCONTI...<br />
Carlo Tedeschi dà inizio all'incontro con i ragazzi<br />
con queste parole da lui dedicate a Daniela<br />
NEW - inserto A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong> nr. <strong>39</strong><br />
22 marzo 2019<br />
Attimi, minuti, ore, giorni e mesi si so<strong>no</strong> susseguiti<br />
dal 3 di settembre… ho ritrovato tre scritti per te,<br />
Daniela: so<strong>no</strong> quelli che ti ho dedicato nel gior<strong>no</strong> del<br />
<strong>no</strong>stro 25° di matrimonio.<br />
In u<strong>no</strong> di essi sta scritto che, dopo il meraviglioso <strong>no</strong>stro<br />
percorso, ero curioso e in attesa trepidante delle<br />
tue nuove espressioni d’amore per me.<br />
Eccole: quelle dal 3 settembre in poi.<br />
Non so<strong>no</strong> attese, pensieri, aspettative, desideri, pretese,<br />
ricerche o quant’altro si possa concepire nel dolore<br />
della mancanza della persona cara, amata. NO.<br />
È altro. Come descriverlo o spiegarlo?<br />
Non manca il tuo amore, Daniela. Eppure, era ed è<br />
unico, esclusivo, indispensabile, inconcepibile; <strong>no</strong>n<br />
era, <strong>no</strong>n è nell’esaltazione del ricordo o nella disperazione<br />
della mancanza – lo era già dal mio primo<br />
gior<strong>no</strong> con te, da quando posai i miei occhi nei tuoi,<br />
sfuggendoli velocemente nella bellezza del tuo pudore,<br />
trasmesso al mio cuore, e nella stupenda meraviglia<br />
della tua dedizione d’amore al tuo padre e<br />
maestro Leo.<br />
Il tuo amore, quell’amore c’è, è presente, è vivo, agisce,<br />
mi cura, mi copre, si impossessa ancora d’ogni<br />
cellula del mio essere, e io te lo ricambio, <strong>come</strong> sempre.<br />
Tu vivi, tu ci sei, al mio fianco, seduta, <strong>come</strong> sempre,<br />
su quella sedia, accanto a me.<br />
Tu ci sei, un passo dietro al mio. Tu ci sei.<br />
Talmente presente che mi volto per guardarti.<br />
Tu mi guardi, fugace, nel balenio d’un attimo, anche<br />
con altri occhi che <strong>no</strong>n san<strong>no</strong>… ma che, subito dopo,<br />
me ne dan<strong>no</strong> prova.<br />
La tua presenza… so<strong>no</strong> piccoli gesti, parole solo a me<br />
co<strong>no</strong>sciuti, fremiti di energie che tocca<strong>no</strong> l’anima, i<br />
sentimenti, la mente…<br />
Sei tu! E <strong>no</strong>n è solo per me.<br />
È anche per tutti coloro che lascia<strong>no</strong> al tuo soffio<br />
aprire il loro cuore…<br />
Mariapia ha partorito Cleo, la sua e di Emanuele<br />
primogenita.<br />
Non penso che le insegnerò la parola <strong>no</strong>n<strong>no</strong>. Forse<br />
quella di "grande papà"…<br />
Se per lei <strong>no</strong>n sarà discriminante…<br />
«Non capivo molto» mi ha detto Mariapia, «di ciò che<br />
mi diceva<strong>no</strong> le ostetriche… poi ho sentito la presenza<br />
di Daniela, l’ho vista, fugacemente, in u<strong>no</strong> sguardo<br />
amico. Ho ascoltato la sua voce che, nella mente, mi<br />
diceva cosa fare e così ho fatto. Tra una contrazione<br />
e l’altra mi addormentavo, così, quando dopo un’ora<br />
ho partorito Cleo, ero riposata!»<br />
Ho preso i tuoi diari, quelli di quand’eri piccola.<br />
Ho scoperto che scrivevi anche di me… mi pensavi!<br />
Hai riportato in essi anche ciò che di te scrivevo.<br />
Quanta tenerezza!<br />
Grazie Daniela!<br />
Sei talmente viva che, se <strong>no</strong>n ritrovo il tuo corpo, devo<br />
– per farmene una ragione – ripensare al momento<br />
tenerissimo della tua fine inaspettata.<br />
Mi avevi appena chiesto: «Ho fatto tutto? Ho<br />
concluso?» Ed io avevo risposto, commosso: «Sì! Tu<br />
hai cambiato il mio essere, hai trasformato tutto di<br />
me».<br />
«Le tue parole mi rassicura<strong>no</strong> tanto», avevi concluso.<br />
Hai salutato Francesco, con la ma<strong>no</strong>… e l’occhioli<strong>no</strong>.<br />
Lo avevi appena fatto con Emanuele, che era andato<br />
al lavoro.<br />
Che mattina particolare! Anziché alzarti, <strong>come</strong> ogni<br />
gior<strong>no</strong> all’ora giusta, eri rimasta nel letto: «Ancora un<br />
po'», dicevi!<br />
E così è stato!<br />
Francesco è uscito. Maihri, un po’ per gioco, ti ha<br />
imboccato la colazione! Anna ha seguito il tutto…<br />
Ripensare a quel momento è <strong>come</strong> se mi permettesse<br />
10
di rassegnarmi a cercare di capire il perché <strong>no</strong>n c’è il<br />
tuo corpo accanto al mio ma, contemporaneamente, il<br />
cuore batte più forte e la tua presenza… si dissolve…<br />
Così tor<strong>no</strong> sui miei passi, velocemente…<br />
Ed ecco… riconfermarsi con forme nuove le<br />
espressioni del tuo grande amore che attendevo –<br />
trepidante – al <strong>no</strong>stro 25°.<br />
Le meravigliose, uniche, irripetibili espressioni vere<br />
della tua vita con me, oggi ancor più significative:<br />
sincere, pure, iniziate quarant’anni fa quando,<br />
piangendo, hai chiesto a Leo se avessi potuto anche<br />
tu, <strong>come</strong> lui, inviarmi un do<strong>no</strong> per il mio complean<strong>no</strong>.<br />
Sai cosa mi turba un po’? Che nessu<strong>no</strong> attor<strong>no</strong> a me<br />
possa vederti, co<strong>no</strong>scere o rivedere il tuo sorriso,<br />
dolce e rassicurante, il tuo pudore, la tua dedizione,<br />
la tua forza, ma… cosa sto scrivendo? Non è in me<br />
tutto ciò? Nei miei tessuti? Nelle mie cellule? Come<br />
la personalità di Leo? di Maria, la tua mamma? Non<br />
è l’aria, lo spazio che si riempio<strong>no</strong> di voi? In quella<br />
comunione con l’invisibile grandezza dell’eternità<br />
di cui già faccio parte? Di cui tutti posso<strong>no</strong> sentire e<br />
godere?<br />
Nel tuo rientrare nella mia transitoria dimensione<br />
umana e sostarvi, ecco!… È lì che tu mi trovi e mi ritrovi.<br />
Così io.<br />
Tu, nel sacrificio di sussurrare la tua presenza e nello<br />
sforzo di comunicare senza il corpo, ed io nel mio di<br />
ascoltare, anche nel silenzio, le <strong>no</strong>te sussurrate dalla<br />
musica della tua anima e di risponderti con le mie.<br />
Ciò che di te il tuo corpo inevitabilmente mi limitava<br />
di vedere, l’infinitezza d’amore, ora la vedo.<br />
Ecco il perché della “Meravigliosa Leggenda” di cui<br />
raccontava e scriveva Leo.<br />
È lui, è Maria, sei tu, voi, la meravigliosa leggenda!<br />
C’è da <strong>no</strong>n crederci!<br />
È talmente grande, vera, bella la sua storia dalla<br />
quale – <strong>come</strong> fonte – sgorga la vostra, che divengo<strong>no</strong><br />
leggenda, la meravigliosa leggenda appunto, dalla<br />
quale poter leggere pagine infinite della meravigliosa<br />
eternità di Dio.<br />
11
L’evento 16 aprile 2019 - TEATRO LEO AMICI<br />
VIA CRUCIS<br />
VIA LUCIS<br />
Interpretazione del pensiero di Giovanni,<br />
il discepolo che Egli amava.<br />
Drammatizzazione regia e commenti di Carlo Tedeschi<br />
Nasce un agnello nell’ovile del mondo.<br />
Un altro muore, ucciso.<br />
Olocausto di violenza, ingiustizia e potere.<br />
Solo u<strong>no</strong> tra essi viene offerto in sacrificio<br />
per amore e, scelta d’amore, sceglie la morte.<br />
Amico fra i nemici, fratello dei traditi e traditori<br />
inchioda all’agonia, fi<strong>no</strong> alla morte, le sue aperte braccia,<br />
fi<strong>no</strong> a sfiorare con il sangue ogni creatura.<br />
La natura, sgomenta, trema e si sconvolge<br />
scuotendo dal proprio basamento.<br />
La sua morte diviene dunque<br />
misericordia divina,<br />
resurrezione e vita,<br />
meravigliosa eterna vita,<br />
per tutti.<br />
NEW - Libretto completo<br />
Carlo Tedeschi<br />
12<br />
PRIMA STAZIONE - Gesù condannato a morte<br />
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 24-26<br />
Pilato, visto che <strong>no</strong>n otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva<br />
sempre più (…) rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare<br />
Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.<br />
“Crucifige, crucifige…” Giovanni sente ancora le urla della<br />
folla trafilare le orecchie. Il dolore! Il dolore! Come u<strong>no</strong> spillo<br />
infilato con violenza: “Crucifige…”. L’anima in subbuglio… ed<br />
oltre il dolore alle orecchie, lì, alla bocca dello stomaco, nel<br />
centro dell’anima, il senso di fine, di morte gli raggela tutto!<br />
“Crucifige! Crucifige!”<br />
“Perché? È in<strong>no</strong>cente!”- grida in sè -“È in<strong>no</strong>cente!”<br />
Una daga romana con forza si punta sulle sue reni raffreddando<br />
di brividi tutto il corpo.<br />
I soldati romani minaccia<strong>no</strong> la folla, istigando quell’urlo<br />
senza senso: “Crucifige!”. So<strong>no</strong> attimi che sfuggo<strong>no</strong> allo<br />
sforzo sovruma<strong>no</strong> della sua mente che vuole capire cosa<br />
stia accadendo e se sia tutto vero. Altra folla si frappone fra<br />
Giovanni ed il soldato e, allontanato dal pericolo della daga,<br />
grida ancora e ancora…inutilmente: “È in<strong>no</strong>cente!”<br />
Pilato se ne lava le mani, lascia il giudizio alla folla: meschi<strong>no</strong>!<br />
Non vuole esporsi… <strong>no</strong>n intende difendere la verità! Lo sente,<br />
lo sa, lo vede che Lui è in<strong>no</strong>cente, ma <strong>no</strong>n si compromette<br />
ed anche Giovanni, anche lui, è lì prigioniero… del popolo<br />
e allora grida ancor più forte: “È in<strong>no</strong>cente!” Una voce, la sua,<br />
che <strong>no</strong>n c’è… sovrastata dal volume delle altre all’uniso<strong>no</strong>:<br />
“Crucifige! Crucifige!”<br />
Una musica drammatica commenta l’entrata di un coro di<br />
uomini e donne vestiti di nero.<br />
Bra<strong>no</strong> musicale: So<strong>no</strong> la morte
SECONDA STAZIONE - Gesù caricato della Croce<br />
Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 14-17<br />
Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridaro<strong>no</strong>:<br />
“Via, via, crocifiggilo!” (…). Allora lo consegnò loro perché fosse<br />
crocifisso. Essi dunque presero Gesù ed Egli, portando la croce, si<br />
avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota.<br />
Costretto, Giovanni corre dove corre la folla, che si sposta senza<br />
una direzione. È fagocitato in essa, senza scampo. Vorrebbe<br />
liberarsi da quelle catene, ma <strong>no</strong>n può: tutti lo circonda<strong>no</strong>,<br />
lo pressa<strong>no</strong>, senza nemme<strong>no</strong> accorgersene. È <strong>come</strong> se fosse<br />
nessu<strong>no</strong> tra loro, <strong>no</strong>n esiste, la sua voce è muta, è solo una<br />
bocca aperta la sua, so<strong>no</strong> solo solchi le espressioni del suo viso.<br />
Nessu<strong>no</strong> guarda e Giovanni <strong>no</strong>n sa più dove guardare e, mentre<br />
ruota trascinato da quella forza superiore alla sua, subendone<br />
tutta la violenza, il suo sguardo viene colpito da un’ombra in<br />
movimento. Ne distingue i contorni e mette a fuoco: NO! NO!<br />
NO! È la croce, la croce, caricata sulle sue spalle… la croce!<br />
La croce, la croce… Perché? Perché Gesù, quasi la abbraccia..<br />
perché?<br />
Una dolce musica introduce due ballerini che interpreta<strong>no</strong><br />
Gesù e la Sua croce, dando vita ad un duetto d’amore.<br />
Bra<strong>no</strong> musicale: Verso Gerusalemme<br />
TERZA STAZIONE - Gesù cade per la prima volta<br />
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 28-30<br />
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete<br />
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che so<strong>no</strong> mite e umile di cuore,<br />
e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso<br />
leggero.<br />
Vorrebbe prenderla Giovanni quella croce, ma <strong>no</strong>n può nemme<strong>no</strong><br />
muoversi. La segue, quella croce, senza capire più nulla, senza un<br />
pensiero definito, ma la segue con lo sguardo, <strong>come</strong> la mamma<br />
il bambi<strong>no</strong>, <strong>come</strong> vessillo di una tragedia incombente, che <strong>no</strong>n è<br />
possibile accada, eppure.. si sta compiendo?<br />
Lo sguardo di Gesù, quello di pochi giorni prima, è stampato nella<br />
mente di Giovanni e scivola nel suo cuore che batte, batte, batte, DIO<br />
MIO! Il Suo Amore! Lo ha sentito scorrere, veloce, persi<strong>no</strong> nelle vene!<br />
A riscaldare tutto il suo corpo! A fargli sentire lì, alla bocca dello stomaco,<br />
al centro della sua anima, la forza di Gesù! Che da lì poteva irradiarsi…<br />
farlo camminare… correre, volare! Verso di Lui!<br />
Ora <strong>no</strong>, Giovanni è lì prigioniero… di quella assurda catena di corpi<br />
senza volontà, di quel gregge dove ognu<strong>no</strong> spinge l’altro senza più il<br />
suo pastore!<br />
Giovanni, il discepolo che Lui amava, canta Io <strong>no</strong>n so<br />
13
Via Crucis. Via Lucis<br />
QUARTA STAZIONE - Gesù incontra sua Madre<br />
Dal Vangelo secondo Luca 2, 33-35<br />
Simone parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la<br />
risurrezione di molti in Israele, seg<strong>no</strong> di contraddizione perché<br />
sia<strong>no</strong> svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada<br />
trafiggerà l’anima” … Sua madre serbava tutte queste cose nel<br />
suo cuore.<br />
“Maria! Maria!” Grida sulle altre voci… “Maria”… e lei si<br />
volta mentre il velo tira sulla sua fronte quasi a strapparsi<br />
mentre si sospinge tendendo le braccia verso di lui! Verso<br />
di lui! Qualcu<strong>no</strong> rico<strong>no</strong>sce la sua voce! Solo lei. Qualcu<strong>no</strong> lo<br />
chiama per <strong>no</strong>me. Solo lei. “Giovanni! Giovanni!”.<br />
“Il mio <strong>no</strong>me!” Pensa Giovanni “Il mio <strong>no</strong>me!”<br />
La forza, la forza dal centro dell’anima, la forza si agita, trova<br />
punti di appoggio e si spande veloce, fi<strong>no</strong> ai muscoli che si<br />
tendo<strong>no</strong>, così Giovanni si fa largo e raggiunge le sue mani…<br />
e le stringe fi<strong>no</strong> a sentir male, fi<strong>no</strong> a tirarle a sè, le perde…<br />
per un attimo, le riprende con una ma<strong>no</strong> respingendo, con<br />
l’altra, la folla che stringe sempre più <strong>come</strong> in una morsa, ma<br />
poi la folla si divide, fa spazio, si allarga e può guardare…<br />
Gesù passa, quasi accanto a lui, a loro, Giovanni e Maria, e la<br />
Sua croce diviene gigante, paurosa.<br />
Egli barcolla e quasi si accascia contro di lui, di loro... ma<br />
il Suo sguardo si posa su quello della madre fermando il<br />
tempo, lo spazio, ed il silenzio di quel momento è <strong>come</strong> lo<br />
spillo violento e doloroso di poco prima, quando il rumore<br />
assordante colpiva le sue orecchie.<br />
Lo sguardo di Maria... <strong>come</strong> se una spada le trafiggesse<br />
l’anima.<br />
Giovanni rivolgendosi alla Vergine canta:<br />
Maria dolce tu<br />
QUINTA STAZIONE<br />
Gesù è aiutato dal Cire<strong>no</strong> a portare la Croce<br />
Dal Vangelo secondo Luca 23-26<br />
Mentre lo conduceva<strong>no</strong> via, presero un certo Simone di Cirene<br />
che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da<br />
portare dietro Gesù.<br />
Vorrebbe essere lui, Giovanni, quel Cireneo che le guardie<br />
han<strong>no</strong> strappato alla folla e che Lo ha raggiunto, Lo ha<br />
potuto raggiungere. Non gli resta che, trascinando Maria,<br />
farsi largo con ogni sua forza.<br />
Giovanni rivolgendosi a Gesù, canta: La fiamma della vita<br />
SESTA STAZIONE - La Veronica asciuga il volto di Gesù<br />
Dal libro del profeta Isaia 53, 2-3<br />
Non ha apparenza né bellezza per attirare i <strong>no</strong>stri sguardi, <strong>no</strong>n<br />
splendore per potercene compiacere.<br />
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben co<strong>no</strong>sce<br />
il patire, <strong>come</strong> u<strong>no</strong> davanti al quale ci si copre la faccia.<br />
Vorrebbe essere lui quella donna, per correre <strong>come</strong> lei che è<br />
riuscita nella corsa a strapparsi dal mondo per asciugare, tra<br />
il sangue, il Suo sudore!<br />
Veronica si rivolge a Gesù mentre un’ altra se stessa danza<br />
intor<strong>no</strong> a lei inseguendo il velo con il quale ha asciugato il<br />
sangue ed il sudore del volto di Gesù.<br />
Bra<strong>no</strong> musicale: M’illumi<strong>no</strong> di te<br />
14
SETTIMA STAZIONE - Gesù cade la seconda volta<br />
Dal Vangelo secondo Matteo 20, 26-28<br />
Colui che vorrà diventare grande fra di voi si farà vostro servo,<br />
e colui che vorrà essere il primo fra voi, si farà vostro schiavo;<br />
appunto <strong>come</strong> il Figlio dell’uomo, che <strong>no</strong>n è venuto per essere<br />
servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti.<br />
Giovanni comprende il significato di quelle parole:<br />
“Sig<strong>no</strong>re, Sig<strong>no</strong>re mio, ora, ora capisco: Tu figlio dell’uomo,<br />
dando la Tua vita per <strong>no</strong>i stai riscattando quella di molti.<br />
Sig<strong>no</strong>re, Sig<strong>no</strong>re, io vivo solo di Te!”<br />
Giovanni, chiamandolo Sig<strong>no</strong>re, canta: Vivo di te<br />
OTTAVA STAZIONE - Gesù consola le pie donne<br />
Dal Vangelo secondo Luca 23,27 - 28,31<br />
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si batteva<strong>no</strong><br />
il petto e faceva<strong>no</strong> lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso<br />
le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, <strong>no</strong>n piangete su di<br />
me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli (…) se tratta<strong>no</strong><br />
così il leg<strong>no</strong> verde, che avverrà del leg<strong>no</strong> secco?”<br />
La Sua voce, la Sua voce… Piangete su voi stesse e sui<br />
vostri figli.<br />
La Sua voce entra nel cuore di Giovanni… per sempre.<br />
Una drammatica figura vestita di nero avanza interpretando<br />
i vari aspetti del dolore delle pie donne. La musica è<br />
incalzante e sottolineata da lamenti, vento e rintocchi di<br />
campane. Bra<strong>no</strong> musicale: Dio dov’è<br />
NONA STAZIONE - Gesù cade per la terza volta<br />
Dal libro del profeta Isaia 53,11<br />
Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà<br />
soddisfatto; per la sua co<strong>no</strong>scenza, il giusto, il mio servo<br />
renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità.<br />
Per la terza volta Giovanni <strong>no</strong>n pensa di poter più<br />
sopportare ciò che i suoi occhi vedo<strong>no</strong>, ciò che le orecchie<br />
odo<strong>no</strong>, né ciò che il cuore sente.<br />
Il dolore al petto, nel centro dell’anima, è sempre più forte<br />
ed opprimente…<br />
Giovanni canta: E camminerò con te<br />
DECIMA STAZIONE - Gesù spogliato delle vesti<br />
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 33-35<br />
Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del<br />
Cranio, gli diedero da bere vi<strong>no</strong> mescolato con fiele; ma egli,<br />
assaggiatolo, <strong>no</strong>n ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso,<br />
si spartiro<strong>no</strong> le sue vesti tirandole a sorte.<br />
La folla si fa largo, Giovanni è finalmente libero. Gli pare<br />
di poter respirare. Il dolore al petto scompare. Così quello<br />
delle orecchie, perché? Perché Gesù affoga anche questo<br />
sulla Sua croce? Ormai la folla si sta diradando. Maria è<br />
ancora accanto a Giovanni che, questa volta, oltrepassa<br />
quel rispetto uma<strong>no</strong>, quello di poche ore prima, e posa<br />
un braccio sulla sua spalla sinistra e con l’altro le stringe il<br />
braccio destro. Sente i sussulti nel profondo delle vene di<br />
Maria sospinte dalla pompa del cuore che sente battere,<br />
battere… controllato dal suo corpo fermo, muto <strong>come</strong><br />
roccia. So<strong>no</strong> dinanzi la croce: il sangue, i soldati, le vesti<br />
tirate a sorte.<br />
Vestita di nero, la Madre di Gesù, accanto a Giovanni<br />
canta: Domani<br />
UNDICESIMA STAZIONE - Gesù inchiodato alla croce<br />
Dal Vangelo secondo Marco 15, 25-27<br />
Era<strong>no</strong> le <strong>no</strong>ve del matti<strong>no</strong>, quando lo crocifissero. E l’iscrizione<br />
col motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui<br />
crocifissero anche due ladroni, u<strong>no</strong> alla sua destra e u<strong>no</strong> alla<br />
sua sinistra.<br />
Due figuranti interpreta<strong>no</strong> i due ladroni, mentre Gesù si<br />
volta il velo della Veronica che Gli copriva il volto cade a<br />
terra, intona Dolce infinito<br />
15
Via Crucis. Via Lucis<br />
TREDICESIMA STAZIONE - Gesù deposto dalla croce<br />
Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 38<br />
Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto<br />
per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.<br />
Pilato lo concesse.<br />
Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.<br />
Maria, vestita di nero, è accasciata a terra e Giovanni, immobile,<br />
è alle sue spalle. Giuseppe d’Arimatea entra reggendo<br />
con le braccia un lenzuolo bianco: è il corpo di Cristo, che egli<br />
depone tra le braccia di Maria. È l’immagine della pietà. Maria<br />
intona il bra<strong>no</strong>: Figlio Mio<br />
QUATTORDICESIMA STAZIONE - Gesù deposto nel sepolcro<br />
Dal Vangelo secondo Matteo 27, 59-60<br />
Giuseppe d’Arimatea prese il corpo di Gesù, lo avvolse in un lenzuolo<br />
pulito e lo depose nel proprio sepolcro nuovo, che aveva<br />
fatto tagliare nella roccia; poi rotolò una grande pietra all’ingresso<br />
del sepolcro e se ne andò.<br />
DODICESIMA STAZIONE - Gesù muore sulla croce<br />
Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 28-30<br />
Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per<br />
adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pie<strong>no</strong> d’aceto;<br />
posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima ad una<br />
canna e gliela accostaro<strong>no</strong> alla bocca. E dopo aver ricevuto<br />
l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.<br />
La luce del tramonto di un gior<strong>no</strong> senza pace, portò l’ultimo<br />
respiro, e chiuse gli occhi alla Tua immagine. E tu, Gesù, te ne<br />
vai e tutto è già silenzio. Il Tuo <strong>no</strong>me dentro di me affogando<br />
la disperazione. Nella certezza che Tu sei! Che <strong>no</strong>n è tutto<br />
finito, che da lonta<strong>no</strong> ascolti il mio silenzio che <strong>no</strong>n trova<br />
la sua pace. Ed io continuerò a vivere, perché col Tuo calore<br />
splendido, col Tuo calore, il freddo dell’inver<strong>no</strong> io riscalderò<br />
per Te! Per Te!<br />
Bra<strong>no</strong> musicale: La luce del tramonto”<br />
16<br />
Ormai <strong>no</strong>n resta che guardare, guardare fisso, senza riuscire<br />
mai a scostare gli occhi, fissi lì in quel punto tra la corona di<br />
spine e la Sua bocca, la bocca di Gesù, semichiusa. Poi un<br />
bagliore agli occhi e la Sua bocca si muove! Mentre i contorni<br />
svanisco<strong>no</strong>, le ombre si fan<strong>no</strong> cupe, i rumori silenzio.<br />
Gesù muore sulla croce<br />
La voce di Gesù, tra gli spasimi della sofferenza<br />
e i rumori del vento, si fa presente:<br />
Giovanni, questa è tua madre<br />
Madre, questo è tuo figlio<br />
Abbà, Padre<br />
Nelle Tue mani rimetto il mio spirito<br />
Tutti gli interpreti della Via Crucis intona<strong>no</strong><br />
il bra<strong>no</strong> Potenza d’amore
La sua obbedienza lo ha reso gestore indiscusso di ogni coscienza umana,<br />
la sua devozione al Padre, il suo inchinarsi ed accostarsi a Lui, la sua<br />
preghiera continua e costante, la sua fusione in Lui,<br />
la sua bontà conseguente all’accoglienza dell’amore di Dio,<br />
la rivoluzione del proprio amore per i figli del Padre suo<br />
per i quali ha donato anima e corpo, lo han<strong>no</strong> reso Sig<strong>no</strong>re<br />
di ogni moto o sguardo verso il cielo.<br />
La sua gloria della fine dei tempi è la gloria dell’umanità<br />
alla quale Egli porgerà il suo essere glorioso<br />
affinché attor<strong>no</strong> a suo Padre ogni figlio possa fondersi in Lui.<br />
Tu, Cristo, porta per la casa del Padre, tu passaggio e soccorso, tu, soffio e<br />
respiro che alita la sua vita, tu, umile e semplice ti presenti inerme <strong>come</strong> un<br />
agnello, <strong>come</strong> neonato, <strong>come</strong> vittima immolata, <strong>come</strong> silenzioso custode<br />
persi<strong>no</strong> nel <strong>no</strong>stro peccato,<br />
d’ogni pur piccolo sguardo verso il bene di chi guarda,<br />
pur nell’attimo, verso il Padre tuo.<br />
Tu, unico e modello gradito a Lui e da Lui indicato e segnalato,<br />
tu, mite e docile ancora guidi, nel silenzio, i tuoi passi nel mondo.<br />
Noi proclameremo il tuo <strong>no</strong>me affinché si spalanchi<strong>no</strong> gli ingressi<br />
del grande reg<strong>no</strong> dell’eternità e ognu<strong>no</strong> trovi in <strong>no</strong>i, anche qui,<br />
case e dimore del <strong>no</strong>stro Dio.<br />
Carlo Tedeschi<br />
17
S. Messa - Domenica delle Palme - 14 aprile 2019 - Lago di Monte Colombo RN<br />
Estratto della premessa di mons. Vittorio Peri<br />
Non c’è nulla che <strong>no</strong>i possiamo fare di più importante della<br />
celebrazione dell’eucarestia che è il momento più alto di<br />
tutta la vita cristiana perché <strong>no</strong>i, attraverso le parole ed<br />
i gesti, riviviamo il momento stesso in cui Cristo risorge,<br />
abbandona la morte con un abito logoro e torna a vita<br />
nuova.<br />
Noi siamo nel "già" e nel "<strong>no</strong>n ancora".<br />
"Già” risorti perché uniti a Cristo che è risorto, ma “<strong>no</strong>n<br />
ancora” perché deve ancora verificarsi l’evento per cui, <strong>come</strong><br />
Cristo, anche <strong>no</strong>i, dopo la morte, ritorneremo trasfigurati ad<br />
una vita nuova.<br />
Vi invito a viverlo con grande intensità e con grande gioia.<br />
Noi sacerdoti, forse, <strong>no</strong>n mettiamo abbastanza in evidenza<br />
l’importanza fondamentale del mistero eucaristico perché<br />
rivolgiamo la <strong>no</strong>stra attenzione ai problemi storici, attuali<br />
della vita quotidiana, <strong>come</strong> l’accoglienza, la solidarietà,<br />
trascurando di richiamare i cristiani alla fede in Cristo morto<br />
e risorto.<br />
Pensando a voi, ho paragonato questa associazione, <strong>come</strong><br />
le altre di carattere cristia<strong>no</strong>, ad una fabbrica di aerei. Gli<br />
aerei so<strong>no</strong> macchine straordinarie <strong>no</strong>n destinate a rimanere<br />
parcheggiate in qualche hangar magari lucidandole ogni<br />
gior<strong>no</strong>, appiattite nell'orizzonte storico terre<strong>no</strong> ma bensì<br />
a volare. Siete stati educati a volare e <strong>no</strong>i questa mettina<br />
dobbiamo decollare verso orizzonti più ampi per incontrare<br />
il totalmente alto.<br />
Prego il Sig<strong>no</strong>re perché questo accada e <strong>no</strong>n <strong>come</strong> al poeta<br />
di Recanati, Leopardi, che salendo sul colle dell’infinito trova<br />
una siepe che gli impedisce di vedere l'ultimo orizzonte.<br />
Ci so<strong>no</strong> molte siepi davanti ai <strong>no</strong>stri occhi che ci impedisco<strong>no</strong><br />
di vedere l’orizzonte per il quale <strong>no</strong>i siamo creati e nel quale<br />
<strong>no</strong>i troviamo la pienezza della <strong>no</strong>stra esistenza.<br />
Estratto dell'omelia di mons. Vittorio Peri<br />
Ad un certo punto Gesù si rivolge al Padre dicendo:<br />
«Perdona loro perché <strong>no</strong>n san<strong>no</strong> quello che fan<strong>no</strong>».<br />
Gesù, il giusto, veniva portato sul calvario per essere<br />
crocifisso e Lui invoca il Padre di perdonare questo<br />
delitto infame. È incredibile questo suo atteggiamento<br />
misericordioso.<br />
Poco dopo un’altra espressione incredibile. Era in croce<br />
quando, ascoltando quello che diceva u<strong>no</strong> dei due<br />
malfattori crocefissi con lui: «Ricordati di me Sig<strong>no</strong>re,<br />
quando sarai nel tuo reg<strong>no</strong>», risponde: «Oggi stesso»,<br />
nel senso «sarai con me nel paradiso».<br />
18<br />
Volevo evidenziare questo fiume di misericordia che<br />
sgorga dal cuore di Gesù.<br />
Per tutta la vita Gesù aveva parlato della misericordia<br />
che è la caratteristica di Dio <strong>no</strong>stro Padre. Attraverso<br />
le parabole, l’insegnamento, aveva insegnato ad avere<br />
fiducia qualunque sia il <strong>no</strong>stro passato: tradimenti,<br />
colpe, infamie…<br />
Dobbiamo essere certi che se lo chiediamo otteniamo<br />
il perdo<strong>no</strong> totale, è <strong>come</strong> se ciò che abbiamo compiuto<br />
<strong>no</strong>n fosse mai accaduto. Gesù ce lo garantisce.<br />
Fratelli e sorelle, sappiamo che:<br />
Dio <strong>no</strong>n è misericordioso, è misericordia,<br />
Dio <strong>no</strong>n ci ama, Dio è amore,<br />
Dio <strong>no</strong>n ci perdona, Dio è perdo<strong>no</strong>,<br />
Dio <strong>no</strong>n illumina la <strong>no</strong>stra vita, è luce,<br />
Lui <strong>no</strong>n ci dona la gioia, è la pienezza della felicità.<br />
Questa fede <strong>no</strong>n ci deve mai abbandonare.<br />
Ecco cosa significa volare alto.<br />
Questo è il Vangelo.
Secondo pensiero.<br />
Nel vangelo Gesù nel vedere i suoi<br />
discepoli timorosi, tristi, perché<br />
aveva annunciato loro la sua morte,<br />
pronuncia queste parole ripetute da<br />
Giovanni: «Io vado a prepararvi un<br />
posto affinché dove sarò io sarete<br />
anche voi»<br />
Non c’è <strong>no</strong>tizia più bella di questa.<br />
Sapere che c’è un posto dà serenità.<br />
Bene, <strong>no</strong>i sappiamo che al termine<br />
della <strong>no</strong>stra vita <strong>no</strong>n c’è il buio,<br />
il niente, ma una casa, quella del<br />
Padre, nel quale Cristo è andato a<br />
prepararci un posto.<br />
Io quando penso a questo dico al<br />
Sig<strong>no</strong>re che <strong>no</strong>n c’è un uomo più<br />
felice di me che sa di avere un posto<br />
nella vita eterna accanto a Lui, dove<br />
c’è luce senza tramonto”.<br />
Fratelli e sorelle vorrei che voi<br />
sentiste questo messaggio <strong>come</strong><br />
una <strong>no</strong>tizia straordinaria da <strong>no</strong>n<br />
dimenticare mai e allora ripetiamo<br />
insieme l’espressione: «Lodiamo il<br />
Sig<strong>no</strong>re perché è buo<strong>no</strong>. Eterna è la<br />
sua misericordia»<br />
Mons. Vittorio Peri<br />
S. Messa - Lunedì dell'Angelo - 22 aprile 2019<br />
Estratto dell'omelia di Don Luigi Magna<strong>no</strong><br />
Tutto passa attraverso il tempo, tutto si unisce, si modella e si perfeziona!<br />
(Leo <strong>Amici</strong>)<br />
Il tempo supera lo spazio:<br />
«Dove c’è inizio, c’è una fine;<br />
Dove c’è una fine, c’è anche un fine;<br />
Dove c’è un fine, c’è la ragione.» (Leo <strong>Amici</strong>)<br />
Cristo è risorto! Quando risorge lo sguardo racchiude la dolcezza della sua sostanza<br />
d’amore e la fierezza di Dio Padre.<br />
Quando era sulla croce con lo sguardo abbracciava tutti, nella gloria ha riservato<br />
u<strong>no</strong> spazio a coloro che han<strong>no</strong> provato dolore e che ora so<strong>no</strong> nella gioia. È questa la<br />
verità: Cristo è risorto. (liberamente tratto da un commento di Maria Di Gregorio)<br />
«La verità è un componimento reale che fa gioire il sentimento, e ornato<br />
d’amore.» (Leo <strong>Amici</strong>)<br />
La verità è libera e rico<strong>no</strong>sce il falso dal vero e ci conduce per ma<strong>no</strong> e ci fa correre<br />
verso il bene, il sommo bene, l’eter<strong>no</strong> bene che è amore completo che scarta tutti i<br />
punti negativi, emanando un profumo di dolcezza, di armonia e un accostamento<br />
alla fratellanza.<br />
Nella ricerca trovi te stesso!<br />
«Dio ha dato all’uomo un intelletto per ragionare, una coscienza per riflettere e<br />
una volontà per decidere.» (Leo <strong>Amici</strong>)<br />
Col Risorto la fede «Va sentita, ragionata e toccata con ma<strong>no</strong>» sentita attraverso le<br />
sue espressioni, toccata attraverso la sua evidenza.<br />
«Per chi ha la certezza di Dio, la meraviglia è costante» (Leo <strong>Amici</strong>)<br />
… allora <strong>come</strong> Gesù risorto ti nascerà la gioia di vivere…<br />
Le donne ci testimonia<strong>no</strong> che è possibile superare l’incertezza, il vicolo cieco del<br />
pensiero.<br />
Dio resta avvolto nel suo infinito ma comunica con <strong>no</strong>i attraverso il seg<strong>no</strong> angelico.<br />
L’inver<strong>no</strong> della fede sta per sciogliersi; risuona l’annunzio pasquale “Cristo <strong>no</strong>n è qui”…<br />
Il ricordo biblico <strong>no</strong>n è solo quel paradiso da cui nessu<strong>no</strong> ci può scacciare; <strong>no</strong>n è solo<br />
evocazione di dolci ricordi o di <strong>no</strong>stalgie. Certo, il perdere la memoria del proprio<br />
passato è un po’ <strong>come</strong> cancellare la vita. Allora scegli la vita!<br />
Ricordare è il verbo della fede in una presenza. Il passato storico di Gesù si condensa<br />
nel presente pie<strong>no</strong> della Pasqua, ma co<strong>no</strong>sce per i cristiani un futuro.<br />
Passato, presente e futuro si unisco<strong>no</strong> nell’eter<strong>no</strong> di Dio in cui la Pasqua ci immette.<br />
La Pasqua è gioia e speranza per tutto l’essere. È in questa luce che l’augurio pasquale<br />
è molto di più promessa fondata e sigillata da Dio stesso.<br />
Allora voglio fare a voi il mio augurio pasquale con le parole di un poeta estone<br />
Henrik Visnapuu, prendendo in prestito una delle sue liriche titolata Notte di Pasqua:<br />
«Io vengo da paesaggi d’inver<strong>no</strong>,<br />
ig<strong>no</strong>ti al gior<strong>no</strong>,<br />
le mie orme si persero nel pallore di nevi.<br />
Qui Gesù siede all’orlo della strada<br />
con un ramoscello fiorito<br />
e una luce di gloria intor<strong>no</strong> al capo.»<br />
Primavera, la tua benigna ma<strong>no</strong> liberi ora la colomba prigioniera.<br />
La mia speranza.<br />
19
L’evento 16 aprile 2019 - TEATRO LEO AMICI<br />
L'UOMO DAL TURBANTE ROSSO<br />
Il musical che ha concluso la ricca stagione teatrale 2018/19 del Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />
L’opera è la trasposizione teatrale dell’omonimo<br />
romanzo a sfondo storico che valse all’autore<br />
e regista Carlo Tedeschi la menzione speciale<br />
al Premio Letterario Cesare Pavese, oltre ad<br />
essere stata distribuita da Famiglia Cristiana<br />
nella collana Tra cielo e terra che ha raccolto i<br />
più grandi musical della <strong>no</strong>stra storia.<br />
Dopo aver debuttato al Teatro Coccia di Novara<br />
nel 1996, la fortunata rappresentazione<br />
teatrale è stata periodicamente riproposta,<br />
si<strong>no</strong> ad oggi, con soluzioni tecniche in<strong>no</strong>vative,<br />
sce<strong>no</strong>grafie storiche realizzate dai maestri di<br />
Cinecittà e brani recitati in aramaico.<br />
Lo spettacolo è ambientato tra l’antica Roma<br />
e Gerusalemme. Entrambe le città fan<strong>no</strong> da<br />
sfondo alla splendida storia d’amore di Ari<br />
e Amalia, contemporanei del Cristo. Siamo,<br />
infatti, nell’an<strong>no</strong> 0.<br />
Dolce e commovente,<br />
buffo, simpatico, grande...<br />
per la storia parallela.<br />
è u<strong>no</strong> spettacolo semplice...<br />
<strong>come</strong> i sentimenti della vita.<br />
Gi<strong>no</strong> Landi<br />
20
GERUSALEMME FUMA ANCORA<br />
Guardaro<strong>no</strong> oltre il muretto: Gerusalemme era in<br />
fiamme. Bruciava<strong>no</strong> il palazzo della biblioteca, del<br />
carcere, le case di Erode, di Caifa e di Caifasso. Sospirando<br />
l'Uomo aggiunse: «Come vorrei che le fiamme<br />
di questa <strong>no</strong>tte, appiccate da Kabul, bruciassero le<br />
cattiverie del mondo! […]<br />
«Tutti pensa<strong>no</strong> ad un capitolo chiuso e credo<strong>no</strong> di<br />
aver messo un punto con la morte di Giovanni e di<br />
Emanuele. La morte <strong>no</strong>n esiste! Ormai il suo esempio<br />
e la sua traccia <strong>no</strong>n potran<strong>no</strong> più essere cancellate. Le<br />
voci degli uomini potran<strong>no</strong> discutere, mistificare, imbrogliare<br />
o tramandare il falso ma chiunque, se vorrà,<br />
potrà percorrere il sentiero che Emanuele ha tracciato.<br />
Il tempo e gli uomini scorreran<strong>no</strong> su quella via e un<br />
gior<strong>no</strong>, quando la terra avrà amalgamato quei sassi<br />
e l’erba sarà cresciuta ai bordi fresca e compatta, la si<br />
potrà percorrere, per l'ultima volta, fi<strong>no</strong> alla meta che<br />
<strong>no</strong>n appartiene questo mondo».<br />
(Tratto dal romanzo L’Uomo dal Turbante Rosso, Stella Polare Editrice 1995,<br />
pp.225-233)<br />
CENNI STORICI - Gerusalemme è una delle città più contese della storia: israeliani e arabi palestinesi la<br />
rivendica<strong>no</strong> <strong>come</strong> capitale del proprio stato: i primi per averla fondata e averci costruito il Tempio Santo, di cui<br />
oggi rimane il cosiddetto Muro del pianto, i secondi per averla abitata per secoli costruendovi la Cupola nella<br />
roccia (la cupola d’oro che si vede nella foto). Occupata dall’esercito israelia<strong>no</strong> alla fine della seconda guerra<br />
mondiale, è stata divisa in una zona vecchia, araba, e una nuova, israeliana, finché nel 1968 gli ebrei ne han<strong>no</strong><br />
occupato il centro storico trasferendovi la capitale dello Stato di Israele che l’ONU <strong>no</strong>n rico<strong>no</strong>sce.<br />
Gerusalemme, sacra per cristianesimo, islam ed ebraismo, rimane militarizzata <strong>come</strong> poche città al mondo.<br />
21
Venezia, Tori<strong>no</strong>, Quarto e Rimini<br />
torna la Passione firmata<br />
da Carlo Tedeschi<br />
Diverse le rappresentazioni della Via Crucis, via Lucis proposte in<br />
Italia nel periodo pasquale con tanti giovani artisti italiani.<br />
Quest’an<strong>no</strong>, per la prima volta proposta anche nel capoluogo<br />
veneto l’11 aprile alla Basilica dei Frari con la compagnia teatrale<br />
Ragazzi del Lago ma anche in Emilia Romagna, al Lago di Monte<br />
Colombo, con la partecipazione straordinaria di Carlo Tedeschi, in<br />
occasione delle Giornate di Solidarietà.<br />
Nel torinese le rappresentazioni si so<strong>no</strong> succedute a cura dei<br />
giovani dell’associazione Anima Libera il 5 aprile presso il Teatro<br />
Italia di Borgaro e il 19 aprile presso la Chiesa della Consolata di<br />
Balangero.<br />
Infine in Campania, il 5 e il 6 aprile al Teatro Regina della Pace<br />
di Quarto in provincia di Napoli con i Ragazzi della Pace e la<br />
partecipazione degli artisti dell’Accademia di Mattinata (Foggia).<br />
Da Caltanissetta<br />
... Quella sera, dopo la rappresentazione,<br />
mio marito mi ha<br />
abbracciato e, con le lacrime agli<br />
occhi, mi ha chiesto: «Come ti senti?»<br />
Quella domanda era, credo, rivolta a<br />
se stesso.<br />
In quell’abbraccio abbiamo<br />
esternato la <strong>no</strong>stra serenità che<br />
scaturiva dalla presenza di Gesù tra<br />
<strong>no</strong>i.<br />
Mio figlio Salvatore, che è il più<br />
piccolo dei miei tre figli, ha trovato<br />
la risposta alla sua domanda, che<br />
nessu<strong>no</strong>, nemme<strong>no</strong> io la mamma,<br />
riuscivo a dargli: «Perché dobbiamo<br />
morire?»<br />
Padre Vincenzo Giovi<strong>no</strong>, dopo la<br />
rappresentazione della Via Crucis,<br />
ricordando la sig<strong>no</strong>ra Daniela Natale,<br />
ha parlato della vita e, dicendo che la<br />
morte <strong>no</strong>n esiste, ha fatto rallegrare<br />
il mio piccoli<strong>no</strong>, dandogli qualche<br />
risposta che da tanto attendeva e<br />
che lo ha rassicurato. «Finalmente! -<br />
mi ha detto - ho capito che la <strong>no</strong>stra<br />
vita è eterna e che <strong>no</strong>n penserò più<br />
alla morte, perché <strong>no</strong>n esiste!».<br />
Graziella<br />
22
1 maggio 2019<br />
PASTORALE UNIVERSITARIA<br />
La rappresentazione ai Frari: musica e danza racconta<strong>no</strong> Gesù e la Croce<br />
La Via Crucis con lo sguardo di Giovanni<br />
Una Via Crucis da vedere con il cuore: così padre<br />
Riccardo Giacon ha introdotto lo spettacolo Via<br />
Crucis, Via Lucis della compagnia teatrale Ragazzi<br />
del Lago, rappresentato giovedì 11 nella Basilica<br />
dei Frari.<br />
«Dico spettacolo senza paura – ha sottolineato<br />
padre Riccardo – perché la messa in scena è<br />
sempre stata cara all’ordine francesca<strong>no</strong>».<br />
I Ragazzi del Lago so<strong>no</strong> un gruppo di giovani<br />
artisti: ballerini, attori, cantanti che han<strong>no</strong> scelto<br />
di mettere il loro talento a servizio della Parola.<br />
Lo spettacolo che han<strong>no</strong> portato ai Frari è una Via<br />
Crucis vissuta attraverso lo sguardo del discepolo<br />
Giovanni, il più giovane dei dodici, che osserva<br />
e accompagna gli ultimi momenti, dolorosi e<br />
straordinari, della Passione di Gesù.<br />
Ogni stazione della Via Crucis è stata<br />
rappresentata con una performance musicale<br />
e coreutica, che ha visto avvicendarsi sul palco,<br />
oltre allo sguardo privilegiato di Giovanni, quello<br />
di Maria, di Veronica, di Gesù stesso e della Croce,<br />
interpretata da una ballerina che ha stretto con il<br />
suo portatore, il Messia, un ballo meraviglioso e<br />
struggente.<br />
L’autore e regista dello spettacolo è Carlo<br />
Tedeschi, che accompagna questi ragazzi in ogni<br />
fase della preparazione, aiutandoli a far fruttare<br />
i loro talenti artistici anche grazie ai numerosi<br />
workshop organizzati dall’Associazione Dare.<br />
È stata un’occasione preziosa che ha dimostrato<br />
<strong>come</strong> i giovani si voglia<strong>no</strong> mettere a servizio della<br />
Parola, e <strong>come</strong> l’arte possa fare quella pace con la<br />
Chiesa tanto invocata da Paolo VI.<br />
Infatti il linguaggio potente del teatro e della<br />
musica ha saputo rendere il dramma della Passione<br />
e portare lo sguardo di un discepolo, Giovanni,<br />
che rappresenta quello di tutti i giovani che<br />
incontra<strong>no</strong> Gesù e la sua croce. Fondamentale per<br />
la riuscita dello spettacolo è stata la collaborazione<br />
del collegio studentesco femminile Domus<br />
Civica, che ha sostenuto e aiutato i giovani artisti<br />
nell’organizzazione di questo evento così prezioso<br />
per prepararsi alla Pasqua.<br />
Giulia Stevanin<br />
Una scena del recital Via Crucis, Via Lucis.<br />
Autore e regista dello spettacolo è Carlo Tedeschi.<br />
Han<strong>no</strong> collaborato attivamente le studentesse<br />
di u<strong>no</strong> dei pensionati del circuito della pastorale<br />
universitaria veneziana, la Domus Civica.<br />
23
al SanseverOpera<br />
Festival 2019<br />
un nuovo riallestimento di<br />
Rigoletto<br />
dopo il Teatro Verdi di San Severo la coproduzione italo giapponese girerà il Mondo<br />
Ideato dal M° Luca Maria Testa<br />
con l’assessorato alla cultura del<br />
comune di San Severo, il SanseverOpera<br />
Festival è giunto alla sua<br />
terza edizione con un evento di<br />
caratura internazionale, il Rigoletto,<br />
programmato in due recite<br />
serali il 10 e i 12 maggio, terminate<br />
con plauso e standing ovation del<br />
pubblico, e una terza matinée con<br />
grande entusiasmo dei giovanissimi<br />
studenti delle scuole primaria<br />
e secondaria della città ai quali<br />
era dedicata la rappresentazione.<br />
Il progetto, realizzato nell’ambito<br />
del Fondo speciale per la cultura e<br />
patrimonio culturale della regione<br />
Puglia, approderà in autun<strong>no</strong> al<br />
teatro Politeama Greco di Lecce e<br />
al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi e,<br />
poiché è stato realizzato grazie alla<br />
coproduzione fra Opera in Puglia,<br />
Associazione Coro Lirico Città di<br />
Rimini “Amintore Galli” e l’Accademia<br />
Nikikai di Osaka in Giappone,<br />
è già stato richiesto per il<br />
2020 nei teatri della capitale della<br />
riviera e del Paese del Sol Levante.<br />
Nasce in questa occasione la<br />
prima forma di collaborazione in<br />
ambito operistico della Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, dalla quale tre artisti<br />
della compagnia RDL formata da<br />
Carlo Tedeschi han<strong>no</strong> partecipato<br />
all’allestimento <strong>come</strong> figuranti e<br />
nel coro: so<strong>no</strong> Francesco Di Carlo,<br />
Davide Ghetti ed Emanuel Gatta.<br />
Già si preannuncia una partecipazione<br />
ancor più attiva della RDL per<br />
l’allestimento della stessa opera per<br />
il Capodan<strong>no</strong> 2020 al Teatro A. Galli<br />
di Rimini, la cui direzione artistica<br />
è affidata alla presidente del Coro<br />
Galli Claudia Corbelli.<br />
24<br />
Esemplare l’interpretazione<br />
dei protagonisti tra cui<br />
spicca<strong>no</strong> <strong>no</strong>mi di rilievo<br />
internazionale: Lucian<br />
Petrean, nel ruolo di<br />
Rigoletto; Massimilia<strong>no</strong><br />
Pisapia, in quello del Duca di<br />
Mantova; Enrico Iori, <strong>come</strong><br />
Sparafucile.<br />
Nei panni di Gilda ha<br />
debuttato il sopra<strong>no</strong> Giulia<br />
Della Peruta, che si è<br />
aggiudicata il ruolo all’ultima<br />
edizione del concorso<br />
internazionale “Tito Schipa”<br />
per giovani cantanti lirici;<br />
mentre il mezzosopra<strong>no</strong><br />
pugliese Antonella Colaianni<br />
ha interpretato Maddalena.
DIPARTIMENTO TURISMO,<br />
ECONOMIA DELLA CULTURA<br />
E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO<br />
FONDO SPECIALE PER LA CULTURA E PATRIMONIO CULTURALE (L.R. 40/2016 - ARTICOLO 15 COMMA 3)<br />
Investiamo nel vostro futuro<br />
Il RIGOLETTO è un melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave (autore<br />
della maggior parte dei testi dei melodrammi verdiani), tratto dal dramma storico<br />
di Victor Hugo Il re si diverte (Le roi s’amuse). Fu rappresentato per la prima volta al<br />
Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851.<br />
TRAMA<br />
Ambientata a Mantova e nei dintorni nel XVI secolo, l’opera ha inizio con una festa<br />
di palazzo durante la quale il Duca di Mantova, un seduttore potente e incallito,<br />
intende corteggiare Gilda, ignaro che questa sia la figlia di Rigoletto, un buffone<br />
deforme che si burla con cattiveria di tutti.<br />
Irrompe il conte di Monterone che lo maledice, ricordando a Rigoletto che anche<br />
lui ha degli affetti. Finita la festa, il Duca va a casa della giovane Gilda sotto<br />
mentite spoglie e i due si giura<strong>no</strong> amore eter<strong>no</strong>.<br />
Intanto alcuni “cortigiani” coinvolgo<strong>no</strong> Rigoletto, credendo che fosse la sua<br />
amante e per vendicarsi di lui, nel rapimento di Gilda, tenuta gelosamente<br />
nascosta e lontana dal mondo corrotto della corte.<br />
Il Duca, quando la vede a palazzo, ne approfitta per attentare alla sua virtù.<br />
Rigoletto gli giura vendetta e paga Sparafucile, un bandito, affinché lo uccida,<br />
ma a morire sarà l’amata figlia.<br />
La sorella di Sparafucile, infatti, si innamora del Duca e propone al fratello di<br />
uccidere il primo che busserà alla locanda. Gilda però ha ascoltato tutto e si<br />
sacrifica al posto del suo amato.<br />
Quando Rigoletto torna alla locanda per consegnare il denaro a Sparafucile,<br />
riceve il sacco con dentro il cadavere ma, giunto al fiume per gettarlo, ode la voce<br />
del Duca da lonta<strong>no</strong>.<br />
Apre quindi il sacco e vi scopre la figlia ormai moribonda che gli chiede anche di<br />
perdonare il Duca.<br />
A questo punto Rigoletto urla contro la maledizione del Conte di Monterone e si<br />
accascia sul corpo della figlia.<br />
Città di San Severo<br />
Assessorato alla Cultura<br />
SanSeverOpera FeStival – 3ª edizione<br />
Teatro Comunale “G. Verdi”<br />
SAN SEVERO<br />
10 maggio – Ore 21.00 12 maggio – Ore 18.00<br />
RIGOLETTO<br />
DI GIUSEPPE VERDI<br />
Melodramma in tre atti - Libretto di Francesco Maria Piave – NUOVO ALLESTIMENTO<br />
Direttore<br />
Vlad Conta<br />
Regia E LUCI<br />
Paolo Panizza<br />
SCENE<br />
Franco Armieri<br />
COSTUMI<br />
Carla Galleri<br />
interpreti principali<br />
Lucian Petrean, Massimilia<strong>no</strong> Pisapia, Giulia Della Peruta,<br />
Enrico Iori, Antonella Colaianni<br />
Coro OPERA IN PUGLIA – MAESTRO DEL CORO Agosti<strong>no</strong> Ruscillo<br />
OLES – Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento<br />
Emanuel Gatta, Francesco Di Carlo e<br />
Davide Ghetti figuranti nel Rigoletto e<br />
performer della Compagnia RDL<br />
Lucian Petrean (Rigoletto) e<br />
Giulia Della Peruta (Gilda)<br />
25
C'è «Rigoletto» venerdì<br />
SanseverOperafestival diventa internazionale<br />
La cooproduzione italo giapponese girerà il mondo<br />
quotidia<strong>no</strong><br />
Successo doveva essere e successo è stato<br />
26<br />
Tedeschi<br />
Ospite d'eccezione<br />
in platea lo scrittore,<br />
regista e autore teatrale<br />
Teatro<br />
È un contenitore affascinante<br />
che <strong>no</strong>n mi<br />
aspettavo di trovare<br />
BENIAMINO PASCALE<br />
Terminate con due “standing ovation”<br />
le recite del “Rigoletto”, andate in scena<br />
nel teatro comunale “Giuseppe Verdi”<br />
di San Severo il 10 e il 12 maggio.<br />
Evento ‘19 del “SanseverOpera” Festival,<br />
ideato dal M° Luca Maria Testa<br />
realizzato dal Comune di San Severo<br />
nell’ambito del Fondo Speciale per la<br />
cultura e patrimonio culturale della Regione<br />
Puglia.<br />
La III edizione del “SanseverOpera<br />
Festival” è stata caratterizzata da un<br />
evento di caratura internazionale. La<br />
nuova produzione dell’opera lirica di<br />
Giuseppe Verdi è stata affidata alla ri<strong>no</strong>mata<br />
esperienza della direzione artistica<br />
di Maurilio Manca e Giandomenico<br />
Vaccari. Un progetto fortemente<br />
voluto dal sindaco della “Città d’arte”,<br />
Francesco Miglio e dall’assessore alla<br />
cultura, Celeste Iacovi<strong>no</strong>, che è servito<br />
a riportare nella perla del teatro “Verdi”<br />
la grande lirica. Il nuovo allestimento,<br />
disegnato dallo sce<strong>no</strong>grafo Franco<br />
Armieri è stato realizzato grazie alla<br />
coproduzione fra Opera in Puglia, Associazione<br />
Coro Lirico Città di Rimini<br />
“Amintore Galli” e Accademia Nikikai<br />
di Osaka (Giappone).<br />
Dopo le recite di San Severo, il progetto<br />
approderà, in autun<strong>no</strong>, nel teatro<br />
“Politeama Greco” di Lecce e al “Nuovo<br />
Teatro Verdi” di Brindisi. Nel ‘20,<br />
sarà Rimini e in Giappone, dov’è stato<br />
già richiesto grazie alla fama delle firme<br />
che ne han<strong>no</strong> esaltato i particolari:<br />
Paolo Panizza, tra i registi più apprezzati<br />
nel pa<strong>no</strong>rama operistico italia<strong>no</strong>,<br />
ha curato regia e luci; Carla Galleri, i<br />
costumi. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica<br />
di Lecce e del Salento OLES<br />
è salito Vlad Conta, direttore stabile<br />
dell’opera di Bucarest. Paolo Panizza,<br />
regista della nuova produzione del Rigoletto,<br />
è colui che ha coordinato tutto.<br />
“La regia è anche coordinamento<br />
tra i vari reparti e settori (sce<strong>no</strong>grafia,<br />
costumi, luci, ecc.). Un bravo regista<br />
deve tener amalgamati i reparti.<br />
Ho fatto un allestimento classic di questo<br />
Rigoletto, rispettoso e rigoroso di<br />
tutto il libretto originale. Paradossalmente,<br />
dico, visto che nell’opera lirica<br />
odierna si usa<strong>no</strong> troppe libertà. So<strong>no</strong><br />
un in<strong>no</strong>vatore ma nella tradizione. È<br />
irrispettoso usare la musica dei geni<br />
(Verdi, Puccini, ecc.) con personali interpretazioni,<br />
secondo il mio modesto<br />
parere”. Così Panizza sul teatro di San<br />
Severo: “Non co<strong>no</strong>scevo il “Verdi” e<br />
ho avuto un’emozionante sorpresa. È<br />
un vero teatro d’opera, con un’acustica<br />
meravigliosa, che ha tutto originale,<br />
che ha un moder<strong>no</strong> palcoscenico ma<br />
in leg<strong>no</strong>. È rimasto u<strong>no</strong> dei pochi veri<br />
teatri d’opera in Italia”.<br />
A capodan<strong>no</strong> 2020 saremo nel<br />
teatro “Galli”<br />
di Rimini. Poi, se <strong>no</strong>n dovessero<br />
arrivare<br />
altre richieste, a giug<strong>no</strong> ‘20,<br />
saremo<br />
a Osaka, con due recite”<br />
Panizza<br />
Le conclusioni sul nuovo allestimento:<br />
“So<strong>no</strong> soddisfatto, l’ho vista a San Severo<br />
anch’io per la prima volta, perché<br />
lo abbiamo costruito in questa sede.<br />
Pubblico competente, con commenti<br />
di intenditori. Ho sentito parlare di:<br />
voci del filato della cantante; della <strong>no</strong>ta<br />
grave; ecc. A capodan<strong>no</strong> 2020 saremo<br />
nel teatro “Galli” di Rimini. Poi, se <strong>no</strong>n<br />
dovessero arrivare altre richieste, a<br />
fine giug<strong>no</strong> ‘20, saremo a Osaka, con<br />
due recite, in un teatro da 3000 posti<br />
già tutto esaurito. Grazie anche a San<br />
Severo, l’eco del successo è arrivato<br />
Non co<strong>no</strong>scevo il Verdi e ho avuto un'emozionante<br />
sorpresa. È un vero teatro<br />
d'opera, con un'acustica meravigliosa<br />
che ha tutto originale<br />
ovunque”. Si potrà replicare? “So<strong>no</strong> fiducioso<br />
che possa esserci un’altra produzione<br />
– ha concluso Panizza – a San<br />
Severo mi so<strong>no</strong> trovato molto bene,<br />
ho instaurato un ottimo rapporto con i<br />
bravi tecnici del teatro e po’ con tutti ci<br />
siamo lasciati con un: arrivederci”.<br />
Ospite d’eccezione, in platea, Carlo<br />
Tedeschi, scrittore, regista, autore teatrale,<br />
pittore. Il suo musical “Chiara di<br />
Dio”, sulle scene da oltre 10 anni, ha<br />
fatto registrare oltre 450.000 spettatori.<br />
Così, Tedeschi, all’Attacco, su ciò<br />
che è stato il Rigoletto: “Non mi ero<br />
mai avvicinato troppo all’opera lirica e<br />
ciò, però, sta avvenendo grazie a Luca<br />
Testa. Scrivo e dirigo musical, seppur<br />
con qualche accento lirico, perché mi<br />
ha sempre attratto. Questa produzione<br />
mi è piaciuto moltissimo. Bravissimi<br />
tutti, a iniziare dal direttore Vlad Conta,<br />
che ha saputo interpretare molto bene<br />
la musica verdiana e tanto vale anche<br />
per i protagonisti, che han<strong>no</strong> saputo<br />
toccare le corde dell’animo uma<strong>no</strong>”.<br />
Così Tedeschi, sul teatro di San Severo:<br />
“Si tratta di un contenitore affascinante<br />
che, sinceramente, <strong>no</strong>n mi aspettavo<br />
di trovare, e che riesce a mettere in<br />
evidenza le emozioni musicali. Un’operazione<br />
che ha portato in questo teatro<br />
il bel canto con un’acustica meravigliosa”.<br />
Artista poliedrico, presidente della<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, Tedeschi <strong>no</strong>n<br />
disdegna di ritornare a San Severo:<br />
“Mi piacerebbe portare in questo territorio<br />
le mie opere e le volontà di Leo<br />
<strong>Amici</strong>. Colui che ha dato tanto amore<br />
e cultura a tutti. Magari, “Patto di luce”,<br />
il primo musical che ho scritto ha dei<br />
colori lirici, e potrei avere, forse, il coraggio<br />
di portarlo al Verdi”.
Talenti, artisti formati, tante personalità nel<br />
mondo anche legato al musical e all’opera<br />
lirica, è una questione sinergica, ma lei predilige<br />
il talento, la persona già formata, il giovane<br />
che si sente un po’ trascurato se <strong>no</strong>n entra nei<br />
circuiti giusti o il talentuoso che si esibisce in<br />
talent o tv nazionali?<br />
"Ho scritto musical originali italiani ed ho<br />
sempre desiderato che gli interpreti fossero<br />
italiani. Non ho mai cercato il talento, così<br />
<strong>come</strong> <strong>no</strong>n ho mai fatto selezioni, perché<br />
so<strong>no</strong> talmente convinto che il talento sia<br />
innato in ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i e nei giovani che<br />
ho incontrato, che lo sforzo, fatto da me e<br />
dai miei collaboratori, è stato quello di tirare<br />
fuori questo talento, di poter dare occasioni<br />
per salire sul palcoscenico. Questo l’ho fatto<br />
da subito, <strong>no</strong>n ho aspettato che studiassero,<br />
così <strong>come</strong> <strong>no</strong>n ho aspettato che si esibissero<br />
quando per loro era semplice, facile o quando<br />
aveva<strong>no</strong> raggiunto una formazione tecnica.<br />
Li ho portati sul palcoscenico adattandomi<br />
a loro, adattando il musical che scrivevo alla<br />
loro personalità. Questa è stata un’operazione<br />
vincente, ne so<strong>no</strong> usciti dei talenti. La mia<br />
accademia è stata una fucina di talenti<br />
meravigliosi perché ho puntato sull’uomo,<br />
sulla sua interiorità, su quel sé profondo che<br />
si nasconde dentro ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i e che, se<br />
espresso, tira fuori i veri talenti che possediamo<br />
un po’ tutti e soprattutto i giovani che <strong>no</strong>n so<strong>no</strong><br />
stati ancora corrotti dal mondo e dalla vita. Io<br />
ho cercato di dare l’occasione ai giovani che<br />
ho co<strong>no</strong>sciuto."<br />
Dall’Emilia Romagna alla Puglia si potrebbe<br />
aprire un asse: Rimini – San Severo…<br />
"Sarebbe meraviglioso poterlo fare,<br />
soprattutto con il M° Luca Testa, che stimo<br />
tantissimo e con cui stiamo approfondendo<br />
un’amicizia ed una collaborazione di lavoro,<br />
perché l’interpretazione che lui dà della<br />
musica è ricca di una spiritualità che accomuna<br />
<strong>no</strong>i, tutti gli artisti e, ne so<strong>no</strong> sicuro, anche chi<br />
ha scritto le musiche che egli sa interpretare<br />
meravigliosamente."<br />
proposito di spiritualità, la terra del Garga<strong>no</strong><br />
ha quella che chiama<strong>no</strong> la “Montagna<br />
A<br />
Sacra”, nel senso che ha il culto plurisecolare<br />
dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo e<br />
quello più recente di San Pio da Pietrelcina a<br />
San Giovanni Rotondo.<br />
"Io ho scritto un musical sulla vita di Padre Pio<br />
dal titolo Un fremito D’ali che ha riscosso un<br />
gran successo e che abbiamo rappresentato<br />
anche davanti alla chiesa di San Giovanni<br />
Rotondo. Oltre a rappresentarlo sempre sullo<br />
stesso sagrato di fronte a 6.000 persone, il<br />
mio musical più co<strong>no</strong>sciuto rimane Chiara<br />
Di Dio. Nel santuario della grotta di San<br />
Michele Arcangelo i<strong>no</strong>ltre ho rappresentato,<br />
eccezionalmente perché ho ricevuto un<br />
permesso speciale, la Via Crucis, via Lucis, dove<br />
ballerini e cantanti han<strong>no</strong> dato il meglio di sé. È<br />
stato un momento particolarissimo, stupendo,<br />
un’emozione fortissima riuscire a cantare e<br />
danzare <strong>come</strong> pregare dentro la grotta di San<br />
Michele Arcangelo. Una zona veramente ricca<br />
di spiritualità che potrebbe davvero, <strong>come</strong><br />
dice lei, fare da ponte, tra San Severo e l’Emilia<br />
Romagna, con il Piccolo Paese del Lago vici<strong>no</strong><br />
a Rimini.<br />
Paese che ho costruito attraverso la fondazione,<br />
il volontariato e che ospita centinaia e centinaia<br />
di giovani che lì impara<strong>no</strong> l’arte del teatro ma<br />
anche l’arte del vivere e del comunicare nella<br />
pace, nell’amore e nella fratellanza: possibile<br />
se riusciamo anche attraverso il teatro a<br />
trasmettere grandi valori."<br />
FRANCESCA D’ERRICO NELLA SUA RIVISTA WEB RACCONTA...<br />
Carlo Tedeschi è attore, regista, scrittore,<br />
pittore, un’ospite d’eccezione al Rigoletto<br />
andato in scena al Teatro Verdi di San Severo.<br />
Come commenta questa esperienza?<br />
Ieri sera il pubblico ha ascoltato la musica di<br />
Verdi che tocca le corde profonde del <strong>no</strong>stro<br />
inter<strong>no</strong>, i<strong>no</strong>ltre il cast eccezionale di cantanti<br />
insieme all’orchestra e al direttore han<strong>no</strong><br />
saputo interpretare e trasmettere al meglio la<br />
sua musica.<br />
Una stagione teatrale vede protagonista la sua<br />
scuola, i Ragazzi del Lago. Maestro chi so<strong>no</strong>?<br />
I Ragazzi del Lago so<strong>no</strong> tutti i giovani che ho<br />
co<strong>no</strong>sciuto e seguo personalmente, so<strong>no</strong><br />
migliaia in tutt’Italia. È un movimento che si<br />
potrebbe definire la “gioia di vivere”.<br />
In un mondo <strong>come</strong> quello di oggi riuscire a<br />
provare gioia è difficile, però è possibile se<br />
si può esprimere il meglio di sé, che è quello<br />
che ho fatto io in gioventù e che cerco di<br />
trasmettere ai giovani che incontro, grato di<br />
quello che la vita mi ha offerto. Ho co<strong>no</strong>sciuto<br />
Leo <strong>Amici</strong> che ha saputo trasmettermi la gioia<br />
di vivere. Lui è il fondatore dei Ragazzi del<br />
Lago e di un Piccolo paese fuori dal mondo in<br />
provincia di Rimini dedicato proprio ai giovani<br />
ma anche agli anziani, ai bambini abbandonati,<br />
sede di una fondazione umanitaria dove tutti<br />
gli utili ricavati dalle strutture attraverso il<br />
volontariato so<strong>no</strong> destinati a opere umanitarie.<br />
Questo dà la gioia di vivere: occuparsi degli<br />
altri, del prossimo e farlo con tanto amore.<br />
E l’arte è sicuramente lo strumento più adatto a<br />
trasmettere gioia.<br />
L’arte, e l’esprimersi attraverso di essa, è la<br />
cosa più bella perché anche se è una finzione<br />
recitare o cantare permette di tirare fuori il<br />
proprio Sé. La mia ultima mostra itinerante in<br />
tutt’Italia ha <strong>come</strong> titolo +Sé -Io=pace, ossia<br />
più se stessi, più verità nascosta dentro di<br />
<strong>no</strong>i che, purtroppo, nascondiamo con delle<br />
maschere. Facendolo esprimere invece, anche<br />
con facilità attraverso l’arte, saremmo le più<br />
belle creature di tutto il creato.<br />
27
DONNE DI CAPITANATA<br />
intervista di Rosaria D'Errico<br />
In viaggio con la sanseverese Francesca d’Errico: 34 anni, vive e lavora nella capitale catalana da 10.<br />
Amante delle arti, della letteratura e dei viaggi, si dedica all’arteterapia. Collabora con l’Associazione spag<strong>no</strong>la<br />
Mar de Somnis (Mare dei Sogni) dedicata all’infanzia e all’epilessia, con sede a Barcellona.<br />
28<br />
DA QUANTO TEMPO TI DEDICHI<br />
ALL’ARTE?<br />
Ogni volta che mi fan<strong>no</strong> questa domanda<br />
io do sempre la stessa risposta:<br />
<strong>no</strong>n credo di avere mai smesso,<br />
solo che ad un certo punto ho convertito<br />
quello che sapevo fare in un<br />
lavoro.<br />
Se osservi un bambi<strong>no</strong> o una bambina<br />
in età prescolare, prima di imparare<br />
a leggere, a scrivere, a stare seduto<br />
e composto, lo vedrai scarabocchiare,<br />
inventarsi storie o muoversi liberamente:<br />
ecco io <strong>no</strong>n ho mai smesso<br />
di fare tutte queste cose e credo che<br />
si possa conciliare essere adulti e<br />
continuare a giocare.<br />
“Disegnare è l’arte di esprimere ciò<br />
che si ha dentro, attraverso un pennello<br />
o una matita trasformo in diseg<strong>no</strong><br />
ciò che ho nei pensieri”<br />
COME HAI TRASFORMATO QUESTO<br />
“GIOCO” IN LAVORO?<br />
Mentre studiavo <strong>no</strong>n ho mai saputo<br />
veramente quale sarebbe stata la<br />
mia professione.<br />
Sapevo che avrei lavorato con l’arte e<br />
con le persone, ma sapevo anche che<br />
avrei dovuto “inventarmi” un lavoro.<br />
Quando arrivai a Barcellona per frequentare<br />
la Scuola D’arte Massana,<br />
dopo la laurea in Lettere e Filosofia,<br />
conseguita nel 2008 all'università La<br />
Sapienza di Roma , iniziai a studiare<br />
Arteterapia, frequentando per due<br />
anni, un master. Attraverso questo<br />
studio ho scoperto il grande valore<br />
aggiunto dell’arte e delle sue potenzialità.<br />
Il più grande strumento che abbiamo<br />
è la capacità di creazione.<br />
Non ce ne rendiamo conto, ma per risolvere<br />
i problemi dobbiamo essere<br />
creativi sempre.<br />
Abbiamo il convincimento che solo<br />
gli artisti so<strong>no</strong> creativi: in realtà tutti<br />
lo siamo, ma ce ne dimentichiamo!<br />
Imparare ad osservare, a riflettere, a<br />
comporre un pensiero con elementi<br />
diversi, sentirsi liberi di sperimentare<br />
e di sbagliare a volte, imparare a gestire<br />
la frustrazione dell’errore e approfittarne<br />
per fare qualcosa di nuovo,<br />
so<strong>no</strong> capacità che si apprendo<strong>no</strong><br />
durante il processo creativo, e che<br />
so<strong>no</strong> strumenti validi per qualsiasi<br />
momento e circostanza della vita.<br />
Il mio lavoro consiste nell’accompagnare<br />
adolescenti e giovani in<br />
una parte del percorso della loro<br />
vita attraverso proposte artistiche<br />
e creative.<br />
PARLAMI DI QUALCHE TUO PRO-<br />
GETTO: QUANDO HAI INIZIATO A<br />
LAVORARE CON LE MALATTIE CRO-<br />
NICHE?<br />
Nel 2013, quella che era stata una<br />
collega del Master, Elisenda Polinya,<br />
mi chiamó per propormi un progetto<br />
di infanzia ed epilessia. Una proposta<br />
nuova, dal momento che tutte le associazioni<br />
e fondazioni si dedicava<strong>no</strong><br />
agli adulti. Io stavo lavorando ad un<br />
progetto teatrale in quel momento<br />
e mi sembrò una proposta interessante,<br />
dal momento che l’epilessia<br />
era ed è, una malattia praticamente<br />
sco<strong>no</strong>sciuta, anche se esiste da secoli.<br />
Per cui accettai e da allora <strong>no</strong>n ho<br />
più smesso.
IL TUO LAVORO COINVOLGE<br />
ANCHE LE FAMIGLIE DEI RAGAZZI<br />
E RAGAZZE CON I QUALI LAVORI.<br />
Quando in una famiglia c'è un<br />
figlio/a che vive una determinata<br />
condizione, tutto il nucleo familiare<br />
ne é travolto. Per cui é importante<br />
fornire strumenti per l'accettazione<br />
della stessa per consentire, alle famiglie<br />
appunto, di vivere una serena<br />
convivenza quotidiana. Nel caso delle<br />
malattie croniche, sappiamo che<br />
per il momento <strong>no</strong>n ci so<strong>no</strong> cure, ma<br />
quasi sempre ci so<strong>no</strong> soluzioni per<br />
vivere meglio.<br />
L’EPILESSIA E`ANCORA UNA<br />
CONDIZIONE POCO CONOSCIUTA<br />
DUNQUE : FRANCESCA, DA COSA<br />
DIPENDE SECONDO TE?<br />
Io credo che la malattia del <strong>no</strong>stro<br />
secolo sia la paura. In generale tutto<br />
ciò che è diverso da <strong>no</strong>i ci fa indietreggiare,<br />
a volte giudicare, incluso<br />
Arteterapia<br />
La pratica dell’arteterapia può essere definita una<br />
psicoterapia di “mediazione artistica”. È una<br />
pratica che esplora i punti in comune dell’arte e<br />
della terapia e li complementa<br />
nell’accompagnamento terapeutico. Francia,<br />
Inghilterra e Stati Uniti so<strong>no</strong> i paesi pioneri<br />
riguardo la sua applicazione, in Italia ci so<strong>no</strong> diversi<br />
progetti da mettere in evidenza, ma in generale ha<br />
ancora un aspetto prevalentemente teorico.<br />
attaccare l’altro. Razzismo, intolleranza,<br />
disuguaglianze, incomprensioni,<br />
so<strong>no</strong> figli diretti della paura.<br />
L’epilessia i<strong>no</strong>ltre ha la caratteristica<br />
peculiare di manifestarsi senza preavviso.<br />
La maggior parte delle persone<br />
co<strong>no</strong>sco<strong>no</strong> la crisi convulsiva<br />
però in realtà ne esisto<strong>no</strong> molte altre,<br />
<strong>come</strong> le crisi di assenza.<br />
È molto importante imparare a mettersi<br />
nei panni dell’altra persona per<br />
capire.<br />
Questo è quello che dovremmo<br />
insegnare nelle scuole, l’empatia.<br />
Un "Taller" (corso) sperimentale di diseg<strong>no</strong><br />
I PROGETTI PER IL FUTURO<br />
DI FRANCESCA?<br />
A maggio saremo in 11 città diverse<br />
della Spagna per l’iniziativa “un<br />
milione di passi per l’epilessia” in<br />
collaborazione con la Federazione<br />
spag<strong>no</strong>la di epilessia. Sarà un modo<br />
per far co<strong>no</strong>scere questa condizione<br />
in occasione della giornata nazionale<br />
dell’epilessia.<br />
Sappiamo che c'è ancora molto da<br />
fare in tutti gli ambiti, per questo<br />
motivo dobbiamo cercare di concentrare<br />
gli sforzi e camminare nella<br />
stessa direzione.<br />
Siamo in contatto con la FIE (Federazione<br />
italiana epilessie), per possibili<br />
progetti futuri, tra cui accampamenti<br />
estivi per bambini con epilessia.<br />
A Barcellona i “Sogni d’estate”<br />
quest’an<strong>no</strong> celebra<strong>no</strong> la settima edizione,<br />
è una iniziativa che vorremmo<br />
esportare affinché sempre più bambini<br />
possa<strong>no</strong> vivere un’estate da sog<strong>no</strong>,<br />
nel mare dei sogni della vita.<br />
UN MESSAGGIO<br />
DI FRANCESCA D’ERRICO<br />
“Più che un messaggio vorrei condividere<br />
un pensiero positivo per affrontare<br />
la vita con ottimismo:<br />
Todo lo que ahora te preocupa cabe<br />
dentro una sonrisa.<br />
Tutto quello che ti preoccupa si<br />
esaurisce in un sorriso.<br />
-Josemarìa Escrivà de Balaguer.<br />
29
MISSION SICILIA<br />
Sog<strong>no</strong>, sguardo e speranza<br />
È il titolo della missione giovani voluta dal Vescovo di Caltanissetta Mons. Mario Russotto<br />
Si è conclusa il 4 maggio la Pastorale Giovanile<br />
voluta dal Vescovo S. E. Mons. Mario Russotto<br />
che a ottobre e <strong>no</strong>vembre ha voluto incontrare, insieme<br />
ad alcuni giovani missionari, tutti i giovani<br />
della diocesi delle scuole superiori e da febbraio a<br />
maggio i ragazzi che han<strong>no</strong> concluso la scuola dei<br />
vicariati della diocesi di Caltanissetta.<br />
Tra i missionari Leri Benedetti, che è stata responsabile<br />
insieme al marito Francesco per 8 anni della Casa del<br />
Ponte di Santa Caterina, con Ciro Gelsi e sua moglie Lucia<br />
Brancato e alcuni giovani. Il 12 maggio mons. Mario<br />
Russotto ha presentato alla comunità diocesana la nuova<br />
equipe della missione giovanile. Nominati responsabili<br />
per il prossimo quinquennio Ciro Gelsi e Gaia<br />
Randazzo. (foto a sinistra)<br />
Testimonianze da missione giovani<br />
Chiara P. (18 anni) - Fin da bambina la vita mi ha posto<br />
davanti grandi difficoltà, dall’affrontare l’alcolismo di mio<br />
padre, la separazione dei miei genitori e infine la morte di<br />
mio padre avvenuta circa due mesi fa.<br />
Tante volte mi so<strong>no</strong> chiesta quale fosse il modo migliore<br />
di affrontare le cose ed ho capito che fermarsi, abbattersi,<br />
<strong>no</strong>n serve a nulla. Nei momenti brutti della mia vita <strong>no</strong>n<br />
mi so<strong>no</strong> mai arresa, anzi ho fatto da pilastro per la mia<br />
30
famiglia, per la mia mamma e per il mio fratelli<strong>no</strong>. Ho<br />
guardato sempre avanti, continuando per la mia strada<br />
senza bloccarmi e chiudermi in me stessa. A pensarci<br />
bene molti ragazzi che vivo<strong>no</strong> difficoltà si trova<strong>no</strong><br />
a dover lasciare la scuola o a perdere un an<strong>no</strong>, a <strong>no</strong>n seguire<br />
più le proprie passioni.<br />
Quando è venuto a mancare mio padre mi so<strong>no</strong> fermata<br />
un attimo, mi so<strong>no</strong> resa presente a me stessa e mi so<strong>no</strong><br />
chiesta: “Che voglio fare adesso? Io chi voglio essere?”<br />
Perché credo che prima di fare dobbiamo soprattutto<br />
essere.<br />
E grazie alle persone che mi han<strong>no</strong> supportato e che mi<br />
so<strong>no</strong> state accanto ho capito <strong>come</strong> affrontare al meglio<br />
la situazione.<br />
Il mio tempo è ora.<br />
Non domani, <strong>no</strong>n fra un mese, nemme<strong>no</strong> so se domani<br />
mi sveglierò.<br />
Non è scontato che io stia bene, che ogni mattina mi<br />
sveglio, mi alzo e affronto la giornata… e ciò mi fa capire<br />
che devo saper cogliere ogni minuto, devo vivere la<br />
mia vita al meglio.<br />
Ringrazio tanto il <strong>no</strong>stro vescovo Mons. Russotto che<br />
mesi fa ci propose di partecipare alla missione giovani<br />
perché giunti al termine di questa esperienza so<strong>no</strong> una<br />
persona totalmente nuova, adesso so<strong>no</strong> la Chiara che<br />
<strong>no</strong>n si fa abbattere e che va dritto verso la vita.<br />
Inizialmente mi so<strong>no</strong> interrogata e devo ammettere pure<br />
un po’ impanicata: "Come faccio io, che <strong>no</strong>n so nemme<strong>no</strong><br />
chi so<strong>no</strong>, che <strong>no</strong>n so affrontare le situazioni, ad essere<br />
esempio per gli altri?"<br />
Ringrazio il Sig<strong>no</strong>re di essermi stato accanto in queste<br />
difficoltà, anche nella morte di mio padre, proprio in<br />
questo momento della vita, perché tutto ciò mi ha resa<br />
più forte e mi ha dato il coraggio di parlarne a cuore<br />
aperto, di aprirmi agli altri, <strong>come</strong> ho fatto durante la missione<br />
e gli esercizi spirituali.<br />
Lucia B. - Sia la missione giovani nei comuni sia la missione<br />
nelle scuole è stata per me un’esperienza davvero<br />
toccante. Mi so<strong>no</strong> resa conto di quanto sia importante<br />
raccontarsi e comunicare il proprio vissuto perché si<br />
prende consapevolezza di ciò che si vive e ci si riscopre<br />
profondamente.<br />
So<strong>no</strong> stati tanti i giovani che abbiamo incontrato e le<br />
loro domande era<strong>no</strong> molto profonde, mi so<strong>no</strong> sentita<br />
tanto responsabile di ciò che dicevo quando il Vescovo<br />
chiedeva a <strong>no</strong>i missionari di corrispondere ai giovani che<br />
ci chiedeva<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i e del <strong>no</strong>stro incontro con Dio.<br />
Ringrazio tanto il <strong>no</strong>stro Vescovo S. E. Mons. Mario Russotto<br />
per aver coinvolto me e mio marito Ciro in questa<br />
missione perché è stata un’esperienza importante che<br />
abbiamo potuto vivere insieme <strong>come</strong> coppia e che sicuramente<br />
porteremo con <strong>no</strong>i per tutta la vita.<br />
Mons. Russotto con Leri e i Ragazzi del Lago.<br />
Leri e il marito Francesco han<strong>no</strong> seguito nella loro<br />
crescita centinaia di giovani e gestito l'accademia<br />
d'arte RDL Accademy della Casa del Ponte.<br />
In viaggio destinazione Sicilia.<br />
Da sinistra: Raffaele, Ja<strong>no</strong>, Iacopo, Greta, Leri, Albatea,<br />
Paola, Carlo, Samuele.<br />
31
MISSION SICILIA<br />
11 e il 12 maggio 2019 - Diocesi di Caltanissetta<br />
Grande festa per l’IGF<br />
- Insieme Giovani e Famiglie -<br />
All’appuntamento annuale, quest’an<strong>no</strong> alla 12° edizione,<br />
presenti anche i Ragazzi del Lago con il recital Serenata a Maria<br />
Resutta<strong>no</strong> - Una due giorni particolarmente intensa,<br />
con l’arrivo del braciere che tradizionalmente apre l’IGF<br />
e u<strong>no</strong> spettacolo sotto le stelle a conclusione della prima<br />
giornata: il mini musical Serenata a Maria di Carlo<br />
Tedeschi, messo in scena dai ragazzi della Casa del Ponte<br />
e alcuni artisti della Compagnia Teatrale Ragazzi del<br />
Lago giunti da Rimini per aiutare nell’allestimento dello<br />
spettacolo insieme ad alcuni allievi della scuola di danza<br />
Scarpette Rosse di Francesca Gallina. La domenica<br />
si so<strong>no</strong> alternati eventi che han<strong>no</strong> reso protagoniste le<br />
diverse generazioni per vivere l’esperienza comunitaria<br />
dei laboratori e la condivisione dei giochi... L’evento è<br />
stato preparato con un percorso di approfondimento<br />
spirituale che ha visto svolgersi a Resutta<strong>no</strong> due Lectio<br />
bibliche in Avvento e due in Quaresima, tenute dal Vescovo<br />
mons. Mario Russoto, che ha pensato e voluto in<br />
Diocesi l’IGF sin dall’inizio del suo episcopato.<br />
L’azione pastorale che promuove dialogo e relazioni<br />
positive tra le diverse generazioni è stata individuata<br />
<strong>come</strong> centrale e strategica tra le priorità degli<br />
orientamenti pastorali, volta a costruire legami autentici,<br />
solidali, capacità di condivisione e resilienza per<br />
affrontare il percorso della vita, in una società che ha<br />
particolarmente bisog<strong>no</strong> di comunità solide, animate<br />
da passione spirituale e senso di appartenenza, capaci<br />
di alimentare la speranza e di abitare da cristiani la<br />
storia.<br />
Più di mille persone han<strong>no</strong> assistito in silenzio a Serenata<br />
a Maria apprezzandone la dolcezza e Giuliana, una<br />
giovane di Santa Caterina, alla fine della rappresentazione<br />
commenta:<br />
«So<strong>no</strong> trascorsi questi bellissimi giorni di primavera insieme<br />
ad alcuni Ragazzi del Lago. Ho capito ancora di più<br />
quanto ballare <strong>no</strong>n sia una competizione con me stessa,<br />
ma di <strong>come</strong> io voglia donare la mia danza agli altri e a<br />
Dio.<br />
Io oggi e per sempre scelgo di ricercare sempre il mio<br />
"oltre”, perché solo così trovo la mia felicità.<br />
Grazie Carlo per aver portato questa gioia nella mia vita e<br />
grazie ai meravigliosi ragazzi per esserne stati i messaggeri».<br />
32
Una settimana di missione in Sicilia per gli artisti Ragazzi del Lago<br />
Ma il viaggio <strong>no</strong>n è solo spettacolo...<br />
Testimonianze, incontri, storie e canzoni condivise con i giovani siciliani<br />
della Casa del Ponte di Santa Caterina (CL), Bagheria (PA),<br />
Liceo coreutico Ruggero Settimo di Caltanissetta e dell'Accademia Melogra<strong>no</strong> di Lentini.<br />
Da Lentini (SR)- Accademia Melogra<strong>no</strong><br />
8 maggio 2019<br />
...Un incontro desiderato da tempo e inaspettato. Finite le <strong>no</strong>stre<br />
presentazioni, ognu<strong>no</strong> dei Ragazzi del Lago testimonia<br />
il proprio vissuto. So<strong>no</strong> forti e vere le esperienze narrate. Samuela,<br />
una delle mamme presenti, comincia a capire il perché<br />
la figlia di 10 anni sia così innamorata degli spettacoli di Carlo<br />
Tedeschi, che anche <strong>no</strong>i utilizziamo per le <strong>no</strong>stre attività.<br />
I ragazzi di Lentini mostra<strong>no</strong> un bra<strong>no</strong> tratto dal saggio di<br />
fine an<strong>no</strong> Il Re Leone: Lucia<strong>no</strong>, Anastasia, Simona, Antonio e<br />
Samuele per la prima volta <strong>no</strong>n si fan<strong>no</strong> pregare, i loro cuori<br />
so<strong>no</strong> aperti e la scena che propongo<strong>no</strong> emoziona tutti.<br />
In ugual modo accade con una performance dei Ragazzi del<br />
Lago: questo è il momento più importante dell’incontro, quei<br />
corpi sprigiona<strong>no</strong> una forza prorompente e mostra<strong>no</strong> la loro<br />
anima. Se è vero che il corpo è tempio dello spirito, oggi si è<br />
espresso in tutta la sua bellezza: nei volti, negli occhi e nelle<br />
movenze di due giovani, invadendo d’amore la stanza.<br />
Ecco <strong>come</strong> evangelizzare, <strong>come</strong> toccare i cuori delle persone,<br />
dei giovani, offrendo <strong>no</strong>i stessi e i <strong>no</strong>stri talenti. Tutto ciò vale<br />
più di mille parole.<br />
Francesco Malpasso (insegnante)<br />
Esibizione al Liceo coreutico Ruggero Settimo di Caltanissetta<br />
Con i giovani di Bagheria e padre Lucia<strong>no</strong> che ha voluto<br />
un'accademia per avvicinare attraverso l'arte i giovani a Dio<br />
Serenata a Maria<br />
Replica di successo il 9 luglio, a Caltanissetta,<br />
presso il Santuario del Sig<strong>no</strong>re<br />
della Città, del recital Serenata<br />
a Maria, in occasione dell’apertura<br />
ufficiale del centenario della morte<br />
di Padre Angelico Lipani, fondatore<br />
dell’Ordine delle Suore Francescane<br />
del Sig<strong>no</strong>re, dichiarato venerabile il<br />
6 luglio.<br />
Presenti per la serata il Vescovo S. E.<br />
Mons. Mario Russotto e Suor Priscilla<br />
Dutra Moreira, Madre Generale delle<br />
Suore Francescane del Sig<strong>no</strong>re. In<br />
scena i giovani della Casa del Ponte<br />
e alcuni ragazzi della compagnia<br />
teatrale RDL. A conclusione gli artisti<br />
han<strong>no</strong> danzato sulle <strong>no</strong>te di una<br />
preghiera portoghese in omaggio alla<br />
Madre Generale Priscilla portando<br />
anche sul sagrato la statua del Cristo<br />
nero del 1300.<br />
Cristo di leg<strong>no</strong> d’eba<strong>no</strong> di stile<br />
bizanti<strong>no</strong> risalente al 1300 d.c.,<br />
u<strong>no</strong> dei crocifissi in assoluto più<br />
antichi della Sicilia.<br />
33
MISSION SICILIA<br />
BORGO PETILIA (CL)<br />
Festa parrocchiale SS. Crocifisso e S. Isidoro<br />
6 settembre 2019<br />
minimusical<br />
I MILLE SÌ DI MARIA<br />
Via Crucis Via Lucis di Carlo Tedeschi interpretata dai<br />
giovani della Casa del Ponte con la partecipazione di<br />
alcuni artisti della RDL. Al termine della rappresentazione,<br />
i ringraziamenti di Padre Giovi<strong>no</strong>:<br />
«…Non vorrei interrompere questo clima di mistero<br />
che siete riusciti, <strong>come</strong> sempre, a creare attraverso<br />
la vostra arte, attraverso la vostra preghiera. L’unica<br />
cosa che vorrei fare è ringraziarvi, u<strong>no</strong> per u<strong>no</strong>. Vi co<strong>no</strong>sco<br />
e vi voglio bene, quello che sento per voi è una<br />
grande amicizia che ha creato il Sig<strong>no</strong>re e Lo ringrazio<br />
perché si serve di voi per comunicare a <strong>no</strong>i il Suo<br />
amore. Ci avete fatto vivere la passione, la morte e<br />
avete messo nel <strong>no</strong>stro cuore la resurrezione, questo<br />
è il mistero che abbiamo sentito stasera».<br />
Sieste riusciti a farci entrare dentro la “storia”,<br />
dentro la passione, dentro l’emozione.<br />
Rosetta<br />
8 settembre – Borgo Petilia (CL)<br />
I Mille Sì di Maria di Carlo Tedeschi è stato interpretato<br />
dai giovani della Casa del Ponte con la partecipazione<br />
di alcuni artisti della RDL.<br />
Dopo lo spettacolo Padre Giovi<strong>no</strong>, sacerdote della<br />
parrocchia, direttore dell’ufficio dei beni culturale ecclesiastici,<br />
ha preso parola.<br />
«…Tramite voi so<strong>no</strong> cresciuto, perché mi so<strong>no</strong> sentito<br />
accompagnato da voi nella mia formazione, in seminario<br />
e nei miei primi anni di sacerdozio. L’incontro<br />
con voi è stato importante. Ho cercato di comunicare<br />
questo agli altri e ora, che so<strong>no</strong> a Borgo Petilia, lo sto<br />
facendo con la mia sposa, che è questa chiesa, e con<br />
le persone che la frequenta<strong>no</strong>. Ho avuto bisog<strong>no</strong> di<br />
rincorrere con il mio pensiero voi, quello che fate e la<br />
vostra bellezza. Noi guardandovi vediamo una grazia<br />
di Dio che si trasforma in arte.<br />
Questa è la vera arte di trasmettere qualcosa di buo<strong>no</strong>.<br />
Chi è rimasto a vedervi <strong>no</strong>n si sarà solo rilassato,<br />
ma avrà ricevuto un messaggio che può cambiare la<br />
vita: io mi auguro che questo messaggio sta sera abbia<br />
cambiato la vita a qualcu<strong>no</strong>.<br />
Francesco (responsabile giovani sede S. Caterina V.),<br />
tu sei stato una grazia di Dio nella mia vita, sei stato<br />
u<strong>no</strong> dei primi che ho co<strong>no</strong>sciuto e vedendoti comprendevo<br />
che c’era qualcosa in te che <strong>no</strong>n era solo passione,<br />
ma che veniva da Lui! Io ho avuto la vocazione per<br />
il sacerdozio, ma ho scoperto che per ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i c’è<br />
una vocazione.<br />
Grazie per la vita che date al Sig<strong>no</strong>re, dandola agli altri.»<br />
34
15 settembre – Chiesa San Pietro (Caltanissetta)<br />
Padre Ri<strong>no</strong> Dello Spedale Alongi, assistente di Pastorale<br />
familiare della diocesi, dopo la rappresentazione (estratto):<br />
«…Va a questa compagnia la mia gratitudine perché con<br />
dolcezza, con delicatezza, con grande professionalità<br />
<strong>come</strong> sempre, <strong>come</strong> nel vostro stile, coordinati dal regista<br />
Carlo Tedeschi che ringrazio, ci avete dimostrato la gioia di<br />
un figlio per una madre, la gioia di una madre per un figlio.<br />
Grazie per il vostro amore per Dio e per la Chiesa.»<br />
Incontro alla Casa del Ponte - 13 settembre<br />
Padre Vincenzo Giovi<strong>no</strong> (incaricato diocesa<strong>no</strong> Beni Culturali<br />
e delegato vescovile rapporti con la Sovrintendenza), in<br />
un momento di preghiera nella Cappella dei Santi Chiara a<br />
Francesco, si rivolge ai giovani presenti (estratto):<br />
«…Ringraziamo il Sig<strong>no</strong>re per questo luogo che Lui ha voluto<br />
benedire con la Sua presenza. Lo ringraziamo perché diventa<br />
un’oasi di pace, un’oasi di bene, diventa una sorgente<br />
dove chi vuole può venire ad attingere, a bere quell’acqua<br />
viva che sgorga dal Suo costato aperto. Lo ringraziamo per<br />
voi che vi siete messi a Sua disposizione, che aveste messo<br />
in gioco la vostra vita, senza badare tanto ai vostri interessi,<br />
nella semplicità francescana, nella vera umiltà, pensando<br />
che ciò che si fa per Lui lo si fa per se stessi, lo si fa per tutti<br />
coloro che han<strong>no</strong> bisog<strong>no</strong> di ricevere qualcosa.<br />
Lo ringraziamo per Carlo e per ogni persona che fa parte del<br />
vostro gruppo.<br />
…Lo ringraziamo per il do<strong>no</strong> della vostra presenza a Santa<br />
Caterina, che <strong>no</strong>n è una cosa scontata. Io quando penso a<br />
voi penso a quanta grazia di Dio c’è in questo luogo, in questo<br />
paese. So che sicuramente <strong>no</strong>n tutti la capisco<strong>no</strong>, <strong>no</strong>n<br />
tutti l’accolgo<strong>no</strong>, però il Sig<strong>no</strong>re vi lascia operare. Quando<br />
Gesù passava per le vie, <strong>no</strong>n era solo osannato, era anche<br />
criticato, tanti viveva<strong>no</strong> la sua presenza con indifferenza, ma<br />
la grazia c’era e arrivava a tutti. La cosa bella è questa, voi<br />
operate a Santa Caterina, ma la grazia di Dio <strong>no</strong>n arriva solo<br />
a quelli che vi accolgo<strong>no</strong> e credo<strong>no</strong> in voi, ma arriva a tutti, è<br />
sempre grazia di Dio. I frutti che <strong>no</strong>n porterà oggi li porterà<br />
domani.<br />
…Vi dico grazie perché il mio ministero si è arricchito con la<br />
vostra presenza e mi so<strong>no</strong> sentito anche formato da voi…<br />
siete stati coloro che mi han<strong>no</strong> fatto capire che amare il<br />
Sig<strong>no</strong>re e seguirlo <strong>no</strong>n significa mettersi solo con le mani<br />
giunte, ma vivere di emozioni, significa saltare, cantare, ballare<br />
per servirlo e pregare con il corpo, con la mente, significa<br />
rinuncia.»<br />
Ho fatto un diseg<strong>no</strong> che ha <strong>come</strong> tema la libertà.<br />
C’è una ma<strong>no</strong> che rappresenta la Casa del Ponte e i giovani che la<br />
frequenta<strong>no</strong>. Degli uccelli che raffigura<strong>no</strong> i giovani, <strong>no</strong>i ragazzi che ci<br />
liberiamo grazie a questa casa. A lato c’è una gabbia che rappresenta le<br />
persone chiuse in se stesse che <strong>no</strong>n si esprimo<strong>no</strong>.<br />
C’è l’orizzonte, che è ciò cui ognu<strong>no</strong> aspira, per me disegnare,<br />
per altri può essere cantare, ballare… E poi c’è la natura, la meraviglia più<br />
bella che c’è!<br />
Matteo (12anni)<br />
35
SAGGI<br />
di fine an<strong>no</strong><br />
36<br />
Allievi e insegnanti alla fine del saggio al Teatro Leo <strong>Amici</strong> - Lago di Monte Colombo<br />
RDL Accademy - Sede di Santa Caterina Villarmosa (CL)<br />
Riadattamento dello spettacolo di Carlo Tedeschi Senza Fili<br />
9 giug<strong>no</strong> 2019<br />
«Stasera abbiamo visto Grecia, Francia, Italia, però ciò che accomuna queste città e<br />
civiltà è l’unico linguaggio che tutti so<strong>no</strong> capaci di comprendere: il linguaggio dell’amore,<br />
quello che avete parlato voi stasera. Penso che possiamo dedicare tutto questo<br />
a Daniela Natale che è stata una delle prime persone, insieme a Carlo, a venire a<br />
Santa Caterina.»<br />
Padre Antonio<br />
«Questo spettacolo è <strong>come</strong> la vita: <strong>no</strong>i riusciamo ad essere veramente liberi quando<br />
realizziamo di essere accolti da amici fedeli.»<br />
Giorgio 13 anni<br />
«Grazie per quello che fate dietro le quinte e che va in onda nella vita di ciascu<strong>no</strong> di<br />
<strong>no</strong>i, ragazzi, genitori, amici che in qualche modo han<strong>no</strong> un contatto con la Casa del<br />
Ponte e con voi che ne siete l’anima»<br />
Rosetta<br />
«Cresce bene solo ciò di cui ci si prende cura... il risultato di ieri è la<br />
dimostrazione della vostra passione, dedizione, fatica, attenzione,<br />
pazienza e costanza...»<br />
Vanessa (una mamma)<br />
«Carlo continua con i tuoi spettacoli, so<strong>no</strong> troppo belli.»<br />
Giulia 11 anni
Accademia del musical<br />
con gli insegnanti della RDL Accademy<br />
Sede di Bagheria (PA) I mille sì di Maria<br />
«... un sorriso che viene dal cuore, per rendere tutto più bello.<br />
Prima della rappresentazione abbiamo sentito Carlo al telefo<strong>no</strong>,<br />
ci ha detto che per questo spettacolo Gesù ci avrebbe<br />
suggerito qualcosa dentro ed io ho sentito semplicemente<br />
la strana voglia di stare con i miei compagni, di sorridere, di<br />
vivere con loro questa esperienza. Era una felicità che definirei<br />
“semplice” che nasceva dal fatto di fare qualcosa di così<br />
bello insieme, di potersi scambiare la gioia con gli occhi.»<br />
Irene, 21 anni<br />
Music-All e Anima Libera - Leinì (TO)<br />
Nel saggio di fine an<strong>no</strong> di Tori<strong>no</strong>, l'Associazione il<br />
Sollievo in collaborazione con Carlo Tedeschi ha messo<br />
in scena anche dei ragazzi diversamente abili e tra<br />
queste alcune loro testimonianze<br />
Ripensando a questo saggio mi vengo<strong>no</strong> in mente<br />
paura, panico, ansia, felicità, gratitudine, amicizia;<br />
ma la più importante è stata l'amore.<br />
Federica<br />
Noi <strong>no</strong>n siamo un gruppo ma siamo una famiglia che<br />
si aiuta e si vuole bene.<br />
Simone<br />
Questi due anni so<strong>no</strong> stati per me favolosi soprattutto<br />
quest'an<strong>no</strong> ho vissuto emozioni indescrivibili<br />
<strong>no</strong><strong>no</strong>stante certe difficoltà... mi sento libera<br />
Sofia<br />
«Ho sentito un’emozione grande che mi ha fatto riflettere<br />
sulla vita e su tutto ciò che comporta. È stato qualcosa di<br />
molto significativo. Posso dire di aver sentito la presenza di<br />
Dio, <strong>come</strong> se volesse dirmi di <strong>no</strong>n avere paura, che posso<br />
farcela: Lui è SEMPRE accanto a <strong>no</strong>i.»<br />
Claudia, 16 anni<br />
«Ho ballato con il cuore lasciandomi andare e rivolgendomi<br />
a quella croce pensando ogni volta ad un grazie...»<br />
Roberta, 20 anni<br />
«È stato un momento forte di preghiera, di ringraziamento,<br />
esaltando la “vera bellezza” dello stare insieme, l’entusiasmo<br />
nella trasmissione della fede, dei valori umani e cristiani attraverso<br />
la musica, la danza e il canto.»<br />
Gemma<br />
È sa<strong>no</strong> teatro, dico unico, reso ponte di calore, sog<strong>no</strong><br />
e realtà si mescola<strong>no</strong>, <strong>come</strong> sarebbe utile fare nella<br />
vita di tutti i giorni.<br />
Manuela<br />
Pensavo di <strong>no</strong>n farcela. Poi ho chiesto al mio angelo.<br />
A fine saggio mi so<strong>no</strong> divertito con voi però. Vi amo<br />
troppo, vi voglio tanto tanto bene. E so<strong>no</strong> tanto<br />
contento di questi due giorni.<br />
Lorenzo<br />
Siamo riusciti a collaborare unendoci e aiutandoci<br />
l'un l'altro.<br />
Andrea<br />
Sto diventando la persona che ho sempre voluto<br />
essere, una ragazza che cerca di aiutare sempre le<br />
persone e renderle felici.<br />
Sabrina<br />
Non so<strong>no</strong> una persona che tende ad esternare le<br />
proprie emozioni con facilità, ma questo spettacolo<br />
mi ha lasciato qualcosa che ancora <strong>no</strong>n so ben<br />
definire.<br />
Luca<br />
Al centro nella foto, Miss Green Helen esaminatrice I.S.T.D. di Modern<br />
Theatre Tap dance, con Carlo Tedeschi e gli insegnanti della RDL Academy.<br />
Da Londra al Lago di Monte Colombo, per esaminare gli allievi.<br />
Mi arricchite sempre. So<strong>no</strong> grata di poter far parte<br />
di questa famiglia e di starvi vicina nelle piccole e<br />
grandi cose.<br />
Francesca<br />
Fare u<strong>no</strong> spettacolo senza i “grandi” è stato<br />
impegnativo e la paura è sempre tanta… Volevo<br />
ricambiare ciò che gli altri han<strong>no</strong> dato a me!<br />
Giulia<br />
Unione, passione, amicizia, amore, tutte emozioni<br />
fortissime.<br />
Valentina<br />
Stiamo sempre di più lasciando le <strong>no</strong>stre anime<br />
libere di esprimersi e di volare in alto.<br />
Martina<br />
37
...v erso la libertà<br />
di Carlo Tedeschi<br />
Spettacolo dedicato a grandi e piccini,<br />
all’insegna dell’allegria e del divertimento.<br />
Con un brillante riediting, tanto atteso<br />
da oltre un decennio, con le coreografie<br />
dell’indimenticato Carmelo Anastasi, u<strong>no</strong><br />
dei personaggi storici del teatro leggero<br />
italia<strong>no</strong> con Garinei e Giovannini e della<br />
RaiTv con Canzonissima e Studio U<strong>no</strong>.<br />
Senza Fili mescola mimo, danza, canto,<br />
skecth teatrali e show circensi dando vita<br />
ad una irrefrenabile cascata di risate.<br />
Emozionanti i temi trattati, primo fra tutti la Libertà. Infatti in “Senza fili” la luce di una fata chiamata Libertà avvolge<br />
due burattini dalle fattezze umane che scopro<strong>no</strong> così di poter danzare senza fili; il cattivo burattinaio li insegue,<br />
nella loro fuga li accoglie il circo che al suo inter<strong>no</strong> vede personaggi “diversi” ma tutti amici e nel suo vagabondare,<br />
coinvolge lo spettatore in un carosello di danze folkloristiche tradizionali con colori e costumi di tutto il mondo, per<br />
un ripasso live di usi delle popolazioni della Terra, toccando Grecia, Russia, Ungheria, Arabia, Italia, Francia, ecc.<br />
38
Carlo Tedeschi con i "Ragazzi del Lago"<br />
1997<br />
Carmelo Anastasi, Carlo Tedeschi, Daniela Natale, Maria Di Gregorio e RDL<br />
2019<br />
CARMELO ANASTASI, scomparso nel 2002, è stato il 1° coreografo della RDL. Studia danza classica al Balletto di Roma<br />
e danza moderna presso la L.A.B.C.I. Solista per la RAI nelle sue più famose e storiche trasmissioni (Biblioteca di Studio 1,<br />
Johnny 7, Studio 1- Edizioni ‘65, ‘66, ‘67, Canzonissima ’68, ’69, ’71, ‘73, Gran Varietà, La Prova del Nove, Gran Premio e Mille<br />
Luci con Mina e R. Carrà). Assistente coreografo di Gi<strong>no</strong> Landi al Sistina di Roma, collabora alla nascita delle più ri<strong>no</strong>mate<br />
commedie musicali Garinei e Giovannini <strong>come</strong> La voce del Padrone, Angeli in Bandiera, Ciao Rudy, Aggiungi un posto a<br />
tavola, Ruganti<strong>no</strong> e Alleluja Brava gente. Tournée USA <strong>come</strong> solista in Festa Italiana, regia di Gi<strong>no</strong> Landi. Coreografo in La<br />
Granduchessa e i Camerieri, Bambole <strong>no</strong>n c’è una lira e primo coreografo in Non Stop, Ma ce lo avete un cuore e in Un colpo<br />
di Fortuna. Negli ultimi dieci anni firma e realizza le coreografie per gli spettacoli di Carlo Tedeschi: Sicuramente <strong>Amici</strong>, Dio<br />
che meraviglia!, Accadde ad Allumiere, Notte Gitana, Senza Fili, e lo Svarietà Made in Italy con Gi<strong>no</strong> Bramieri.<br />
<strong>39</strong>
RIMINI AL TEATRO LEO AMICI<br />
I Ragazzi del Lago<br />
torna<strong>no</strong> in scena «Senza Fili»<br />
...Dopo il successo di «Chiara di Dio», con un brillante<br />
riediting parte dunque «Senza Fili», spettacolo dell'estate<br />
2019 firmato Carlo Tedeschi, sul quale si accenderan<strong>no</strong><br />
i riflettori del Teatro Leo <strong>Amici</strong> al Lago di Monte<br />
Colombo (Rimini). Un mix di mimo, show circensi, canto,<br />
danza, musical e sketch teatrali, pronti a emozionare e a<br />
suscitare risate....<br />
A Monte Colombo offerta<br />
turistica e sociale<br />
in sinergia con le località<br />
della riviera<br />
Il Lago di Monte Colombo, già <strong>no</strong>to per il suo<br />
teatro di rilievo nazionale e fucina di talenti,<br />
ha consolidato nel corso degli anni anche la<br />
sua vocazione <strong>come</strong> destinazione turistica.<br />
Creando una apprezzata sinergia tra le sue<br />
strutture e le sue eccellenze artistiche, ricettive,<br />
e<strong>no</strong>gastro<strong>no</strong>miche, offre per l'estate 2019 una<br />
variegata offerta turistica e socio culturale,<br />
rin<strong>no</strong>vando parallelamente la collaborazione<br />
con tutta la riviera - Rimini, Riccione, Cattolica<br />
- proponendo performance live sulle spiagge<br />
ma anche creando eventi nelle proprie strutture<br />
con partner di tutto rispetto...<br />
Performances live<br />
sulle spiaggie della riviera<br />
Tormentone dell'estate 2019<br />
remix by Emanuele Tedeschi<br />
tratto dallo spettacolo Senza Fili<br />
40
www.chiamamicittà.it<br />
In scena il 16 agosto nella piazzetta<br />
San Marti<strong>no</strong> a Riccione u<strong>no</strong> degli<br />
spettacoli più amati dell’estate di<br />
danza e mimo a firma Carlo Tedeschi.<br />
Hotel VILLA LERI - Lago di Monte Colombo<br />
Senza Fili a Sportilia - FC - 15 luglio 2019<br />
41
VACANZE E SOLIDARIETÀ:<br />
QUANDO SI PARTE COL CUORE<br />
Quattro volontari riminesi trascorro<strong>no</strong> 20 giorni delle loro ferie di agosto in Zambia<br />
per realizzare impianti idraulici ed elettrici al Malaika Village a Luanshya<br />
C’è chi le vacanze le fa al mare, chi in montagna,<br />
chi comodo a casa propria, e chi invece offre 20<br />
giorni delle sue ferie annuali per il volontariato e<br />
nel cuore di agosto parte per lo Zambia per mettere<br />
a punto tutta una serie di impianti elettrici e<br />
idraulici per le locali scuole e centri di assistenza.<br />
Da quelle parti, nell’Africa meridionale, trovare<br />
un idraulico o un elettricista veri professionisti,<br />
è quasi impossibile ma quei lavori servo<strong>no</strong> proprio,<br />
altrimenti il Malaika Village, voluto fortemente<br />
dalla missionaria fanese Maria Pia Ruggeri<br />
e dal compianto parroco di Carpegna Don<br />
Ottavio Corbellotti, <strong>no</strong>n riuscirebbe a sopravvivere<br />
e dare assistenza sanitaria, accoglienza,<br />
scuole a tanti bambini e famiglie in difficoltà. A<br />
fine agosto i riminesi so<strong>no</strong> rientrati in Italia portandosi<br />
dietro un bagaglio ricco di emozioni, affetto<br />
e amicizia.<br />
Così, <strong>come</strong> avviene ormai da quindici anni, il<br />
miracolo si è ripetuto, e quattro volontari riminesi<br />
dell'Ass. Dare (vedi foto) Daniele Bo<strong>no</strong>pera,<br />
Glauco Cinquegrani, Orazio Cinquegrani (elettricisti)<br />
e Roberto Gaudenzi (idraulico) so<strong>no</strong><br />
partiti per il continente africa<strong>no</strong>, per 20 giorni<br />
(dall’8 al 29 Agosto) per aiutare nella realizzazione<br />
e il mantenimento delle strutture del Malaika<br />
Village a Luanshya in Zambia.<br />
La scelta dei volontari professionisti necessari in<br />
questa trasferta, è stata concordata a seguito di<br />
un incontro al Lago di Monte Colombo svoltosi<br />
la scorsa primavera con la missionaria Maria Pia<br />
Ruggeri, che si trovava a quel tempo in Italia per<br />
alcuni giorni, e il comitato di “Noi per Zambia”.<br />
In quell’occasione, so<strong>no</strong> state prospettate alla<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong> le esigenze e l’aiuto che<br />
necessitava<strong>no</strong> al villaggio. Come sempre la Fondazione,<br />
che da tempo segue materialmente il<br />
progetto (mettendo a disposizione materiali,<br />
volontari dell’Associazione Dare, ecc.), ha aderito,<br />
provvedendo al necessario per l’invio dei<br />
volontari e la realizzazione delle opere grazie<br />
anche all'impeg<strong>no</strong> dell'imprenditore riminese<br />
Sauro V. il quale, insieme ad altri suoi colleghi<br />
da oltre 10 anni raccoglie fondi e attrezzature<br />
da inviare in quello sperduto villaggio dell'Africa<br />
meridionale.<br />
L'intervento. Durante la loro permanenza i<br />
quattro riminesi han<strong>no</strong> realizzato impianti elettrici<br />
ed illuminazione completa delle 36 aule<br />
della scuola, dei bagni pubblici, impianto di illuminazione<br />
esterna del villaggio, installazione<br />
di quadri elettrici generali di fornitura elettrica<br />
ed installazione del videocitofo<strong>no</strong> nella casa di<br />
accoglienza, oltre a svariate manutenzioni resesi<br />
necessarie nel tempo nelle varie strutture.<br />
A questi si so<strong>no</strong> aggiunti gli impianti idraulici<br />
con nuovi lavamani all’asilo e al centro nutrizionale,<br />
varie manutenzioni e sostituzioni di apparecchi<br />
idraulici nella casa di accoglienza, nelle<br />
case adiacenti le scuole, al centro nutrizionale.<br />
Non è mancata infine l’occasione ai quattro volontari<br />
di partecipare e potere aiutare nella distribuzione<br />
alimentare effettuata agli ammalati<br />
dell’ospedale Thompson e ad alcune famiglie<br />
disagiate con disabili residenti nel compound<br />
vici<strong>no</strong> al Villaggio.<br />
Il Malaika Village è sorto soprattutto a seguito<br />
della prima importante donazione del recentemente<br />
scomparso Mari<strong>no</strong> Forcellini di San Mari<strong>no</strong>.<br />
42
Martedì 24 settembre 2019<br />
Vita da volontario<br />
Sauro Vitali 55 anni di Rimini, imprenditore, da oltre<br />
30 anni è volontario dell’associazione «Dare», un<br />
braccio operativo della Fondazione Leo <strong>Amici</strong> «Il<br />
<strong>no</strong>stro impeg<strong>no</strong> -spiega - è da sempre nelle missioni<br />
umanitarie. Abbiamo iniziato occupandoci dei bambini<br />
di Cher<strong>no</strong>byl. Oggi siamo presenti nello Zambia, a<br />
supporto del Malaika Village», la missione fondata<br />
dal pesarese don Ottavio Corbellotti. «Tra le altre cose inviamo le<br />
professionalità che ci richiedo<strong>no</strong>. Questa estate, tre elettricisti e un<br />
idraulico». www.fondazioneleoamici.it<br />
Domenica 1 settembre 2019<br />
SOLIDARIETÀ<br />
Quattro volontari in Africa per sistemare luce e acqua<br />
Quattro volontari riminesi fan<strong>no</strong><br />
le ferie in Zambia per portare aiuti<br />
27 dicembre 2016<br />
Il “paese fuori dal mondo”dove<br />
i sogni solidali diventa<strong>no</strong> realtà<br />
di Livia Grossi<br />
Un Lago di solidarietà<br />
A Monte Colombo premiati Pippo Franco e Don Ottavio<br />
Nel corso degli anni, tra<br />
le iniziative, anche la<br />
rappresentazione degli<br />
spettacoli di Carlo Tedeschi,<br />
offerti gratuitamente in<br />
ricorrenza della Giornata per<br />
la vita, voluta dal parroco<br />
di Carpegna Don Ottavio<br />
Corbellotti,<br />
scomparso nel 2012.<br />
IL GRANDE GESTO<br />
Domenica 1 settembre 2019<br />
So<strong>no</strong> stati assegnati a Pippo Franco e a don<br />
Ottavio, parroco di Carpegna, i rico<strong>no</strong>scimenti<br />
che ogni an<strong>no</strong> la Fondazione Leo<br />
<strong>Amici</strong> attribuisce a coloro che si so<strong>no</strong> distinti<br />
nel campo sociale, umanitario e della carità<br />
cristiana.<br />
... E proprio nella carenza di valori, soprattutto<br />
nei giovani, ha fatto riferimento don<br />
Ottavio, parroco di Carpegna da anni impegnato<br />
nel sostenere l’attività missionaria in<br />
Zambia...<br />
..."un bianco in mezzo a loro"...<br />
di Roberto G.<br />
So<strong>no</strong> stato in Africa <strong>come</strong> volontario già altre tre<br />
volte e anche questa volta, anzi ancor di più, ho<br />
cercato di viverla a tutto cuore.<br />
Dal lunedì al sabato mattina ho svolto i lavori di<br />
manutenzione idraulica generica di tutto il villaggio,<br />
cominciando dai bagni della scuola primaria,<br />
passando all’asilo, poi nella casa d’accoglienza<br />
delle suore, ai bagni delle scuole secondarie, a diverse<br />
casette, creando anche situazioni ex <strong>no</strong>vo<br />
per le attività dei bambini all’asilo e al centro nutrizionale.<br />
In questi contesti ho vissuto a contatto a volte con<br />
gli occupanti delle abitazioni, a volte con i bambini<br />
che mi stava<strong>no</strong> attor<strong>no</strong> magari per il solo fatto di<br />
essere “un bianco in mezzo a loro”: una <strong>no</strong>vità!<br />
Con la loro gioia e i loro sorrisi disarmanti mi so<strong>no</strong><br />
lasciato coinvolgere in giochi e canzoncine…<br />
In altre occasioni, nei week end, ci siamo fatti<br />
coinvolgere in attività esterne al villaggio: un<br />
sabato pomeriggio abbiamo partecipato ad una<br />
distribuzione alimentare svolta da Maria Pia Ruggeri<br />
in compagnia di un gruppetto di suore e un<br />
sacerdote, presso l’ospedale Thompson, e alcune<br />
famiglie disagiate con disabili nei compound.<br />
In questa occasione nel dare un pacco di biscotti,<br />
farina, polenta e una saponetta per ogni ammalato,<br />
facendo poi una preghiera in ogni stanza in<br />
cui passavamo, ho avvertito e condiviso insieme<br />
ai familiari un senso di abbando<strong>no</strong> a se stessi,<br />
forse in quel momento attenuato…<br />
La domenica pomeriggio, in compagnia di due<br />
ragazzi di colore presenti nei lavori del villaggio<br />
e nelle distribuzioni con Maria Pia, abbiamo attraversato<br />
un’area costituita da capanne, così dette<br />
compound, in 3 ore e mezza di cammi<strong>no</strong> su strada<br />
di terra rossa e polverosa.<br />
In questo contesto abbiamo visto il modo di vivere<br />
al di fuori del villaggio: a primo impatto solo<br />
povertà e disagio, quasi tutti scalzi, impolverati,<br />
con un pozzo a ma<strong>no</strong> <strong>come</strong> unica fonte di acqua<br />
“potabile” a disposizione per tante case. Poi, però,<br />
il sorriso delle persone e i giochi improvvisati<br />
dei bambini (realizzati con filo di ferro intrecciato<br />
fi<strong>no</strong> a sviluppare una sorta di macchinina, o con<br />
un cerchione di bicicletta fatto rotolare) mi han<strong>no</strong><br />
fatto comprendere una ricchezza “diversa”.<br />
A lavori ultimati un messaggio del preside della<br />
scuola secondaria in cui ringraziava “gli amici italiani”<br />
perché in questa occasione han<strong>no</strong> portato<br />
la luce in tutte le aule completando gli impianti<br />
elettrici esterni ed interni, perché entrando nei<br />
bagni niente più perdeva acqua e dunque sarebbe<br />
stato responsabile nel gestire bene e con cura<br />
il tutto, <strong>come</strong> si fa con un regalo ben gradito…<br />
ecco, questo a coronamento del <strong>no</strong>stro tempo a<br />
disposizione per un bel progetto!
Il Malaika Village<br />
Cecila Clinic - La clinica è dotata di laboratorio analisi,<br />
sala operatoria, sala raggi, reparto di ostetricia –<br />
ginecologia e ambulatori di ortopedia e oculistica. La<br />
collaborazione con il distretto sanitario Zambia<strong>no</strong> iniziata<br />
alla fine del 2017, ha portato 4 nuovi professionisti tra cui<br />
un tecnico di laboratorio, una ostetrica e una ecografista<br />
così da poter assistere le donne durante la gravidanza e<br />
il parto. Medici e paramedici volontari Italiani, ogni an<strong>no</strong>,<br />
si reca<strong>no</strong> in Zambia e dedica<strong>no</strong> gratuitamente settimane<br />
del loro tempo.<br />
Centro Nutrizionale - Accoglie ogni gior<strong>no</strong> circa 300<br />
bambini offre loro un pasto al gior<strong>no</strong> e li aiuta nella<br />
quotidianità educandoli sull’importanza dell’igiene.<br />
L’Asilo ospita circa 250 bambini che in coloratissime aule<br />
inizia<strong>no</strong> a leggere e scrivere, si avvicina<strong>no</strong> alla lingua<br />
inglese, scopro<strong>no</strong> la geometria e naturalmente gioca<strong>no</strong>!<br />
Scuola Primaria - Nel 2007 è stata inaugurata la Malaika<br />
Primary School, che è l’equivalente delle <strong>no</strong>stre scuole<br />
elementari e medie. La struttura è costituita da 16 aule,<br />
due per ciascu<strong>no</strong> degli anni di istruzione, opera su due<br />
turni giornalieri e consentire a circa 900 studenti di seguire<br />
le lezioni della scuola dell’obbligo. Per “incentivare” la<br />
presenza degli studenti, viene distribuita la colazione a<br />
ciascu<strong>no</strong> di essi attraverso un servizio di mensa, che è<br />
sostenuto eco<strong>no</strong>micamente da donazioni finalizzate allo<br />
scopo. L’associazione ha i<strong>no</strong>ltre realizzato le case per<br />
i docenti che lavora<strong>no</strong> nel polo scolastico del Malaika<br />
Village.<br />
Scuola Secondaria - La Secondary School ha accolto<br />
i primi studenti all’inizio del 2014. Al momento so<strong>no</strong><br />
funzionanti 12 aule più tutti i servizi e un migliaio di<br />
studenti sta seguendo le lezioni. Entro il prossimo an<strong>no</strong><br />
saran<strong>no</strong> completate tutte 36 le aule previste ed i relativi<br />
laboratori di fisica e chimica. Complessivamente tra primaria<br />
e secondaria questo è u<strong>no</strong> dei plessi più grandi dello<br />
Zambia. Attualmente, la struttura accoglie gratuitamente<br />
più di 1000 bambini provenienti da Malaika e dai villaggi<br />
circostanti, i più poveri tra i poveri.<br />
Vedere tutti questi ragazzi frequentare la scuola sarebbe stata<br />
la più grande gioia di Don Ottavio che così tanto ha dato per<br />
raggiungere questo obiettivo, per <strong>no</strong>n dimenticarlo è stata a lui<br />
dedicata e chiamata “DON OTTAVIO SECONDARY SCHOOL”.<br />
44
Negli anni, coordinati dall’Ass. Dare so<strong>no</strong> partiti per lo Zambia idraulici, elettricisti, piastrellisti, muratori e<br />
fabbri: Fabio Lazzaretto - Roberto Gaudenzi - Massimo Mazzucato - Stefa<strong>no</strong> Mengato - Orazio e Glauco<br />
Cinquegrani - Daniele Bo<strong>no</strong>pera - Andrea Fazio - Massimo Gasperini - Ettore Tombesi - Carmelo Zocca - Adria<strong>no</strong><br />
Natale- Luca Buzzi - Biagio Occhipinti - Sauro Vitali - Gabriella Schillaci - Ivan Zavatta e Vladic<br />
Don Ottavio Corbellotti di Mariapia Ruggeri scrive:<br />
... È lei la garante che neppure u<strong>no</strong> spicciolo vada perduto.<br />
Ecco alcuni pensieri tratti da qualche rara lettera ricevuta da<br />
Maria Pia:<br />
“Durante la giornata <strong>no</strong>n resta<strong>no</strong> spazi vuoti e a sera ci si<br />
sente stanchi e spesso col cuore a pezzi per le troppe sofferenze,<br />
la troppa disperazione incontrata durante la giornata. Quante<br />
situazioni disumane, mio Dio! Peggio di tutto è quel senso di<br />
impotenza di fronte all’immane sofferenza dei più indifesi…<br />
e l’essere costretti, a volte, a chiudere gli occhi o a fuggire per<br />
<strong>no</strong>n soccombere.<br />
Perché capita, a volte, di sentirsi oppressi dalla pena altrui,<br />
eppure totalmente incapaci di trovarvi rimedi.<br />
È in questo contesto che voi potete capire quanto vi sia grata<br />
per ogni possibilità mi diate per continuare ad asciugare<br />
lacrime, a far sbocciare un sorriso, a ridare un briciolo di<br />
speranza. È proprio vero che la vita <strong>no</strong>n è ricca per quanto si<br />
ha, ma per quanto si è saputo dare con amore”.<br />
Coraggio sempre, amici, la strada potrà sembrare<br />
interminabile, ma è sempre bello camminare insieme.<br />
Don Ottavio<br />
45
Programma internazionale di Google per il <strong>no</strong>n profit<br />
L’EMOZIONE DI UNA<br />
COLLABORAZIONE SOLIDALE<br />
Il sito di A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong> è stato oggetto di studio per quattro studenti dell’Università di Pisa<br />
Da maggio 2018 la Dare è beneficiaria del programma<br />
internazionale “Google per il <strong>no</strong>n profit”.<br />
Google, in totale donazione, ha messo a disposizione<br />
un budget per la pubblicità senza scopo di lucro sul motore<br />
di ricerca tramite lo strumento di Google Ads.<br />
É un budget significativo che aiuta ad accrescere visibilità<br />
online e a raggiungere nuovi sostenitori, donatori o amici.<br />
A ottobre 2018 Google ha selezionato la Dare per<br />
partecipare a “Ad Grants Online Marketing Challenge”<br />
La Online Marketing Challenge (OMC) è un'occasione unica<br />
per gli studenti per fare esperienza del mondo reale con la<br />
creazione e l'esecuzione di campagne di marketing online<br />
per le organizzazioni <strong>no</strong> profit.<br />
Questo programma accademico globale riunisce due mondi,<br />
partner di studenti e organizzazioni <strong>no</strong> profit, per supportare<br />
lo sviluppo delle competenze digitali e promuovere<br />
cambiamenti positivi in tutto il mondo.<br />
Ad aprile 2019 il team di studenti, Marco Cozzoli<strong>no</strong>, Saeed<br />
Choobani, Alessia Spadi, Niloofar Yousefi, del corso di<br />
Tech<strong>no</strong>logies for Web Marketing presso l’Università di Pisa,<br />
è stato associato alla <strong>no</strong>stra organizzazione per creare una<br />
campagna web marketing per il sito www.a<strong>come</strong>amici.it<br />
Il lavoro svolto da Alessia, Niloofar, Marco e Saeed è stato<br />
molto importante per la Dare, han<strong>no</strong> dimostrato interesse<br />
ed entusiasmo in sintonia con le attività umanitarie, sociali<br />
e solidali da pubblicizzare sviluppando una strategia di<br />
marketing online approfondita e fornendo un'analisi postcampagna<br />
con raccomandazioni future.<br />
Bruna Pagnutti<br />
46<br />
Ciao a tutti. Siamo Alessia, Niloofar,<br />
Marco e Saeed, quattro studenti<br />
universitari che han<strong>no</strong> già conseguito<br />
la laurea di primo livello, Alessia<br />
presso l’Università di Pisa, Marco<br />
presso l’Università Federico II di<br />
Napoli, Niloofar e Saeed in Iran, loro<br />
paese d’origine. Siamo attualmente<br />
impegnati nel biennio magistrale<br />
presso l’Università di Pisa per conquistare<br />
la laurea di secondo livello,<br />
Alessia in Informatica Umanistica,<br />
Marco, Niloofar e Saeed in Business<br />
Informatics.<br />
Amiamo dare vita alle idee e in questo<br />
siamo stimolati da creatività,<br />
curiosità, spirito di collaborazione.<br />
Accomunati dalla sensibilità verso<br />
le tematiche della fratellanza e della<br />
solidarietà, abbiamo intrapreso un<br />
percorso fatto di proposte, riunioni<br />
e confronti in chat, per realizzare il<br />
<strong>no</strong>stro primo progetto condiviso:<br />
una campagna di web marketing in<br />
favore dell’Associazione umanitaria<br />
Dare.<br />
Per chi <strong>no</strong>n sapesse cosa è realmente<br />
una campagna di web marketing,<br />
possiamo spiegare in poche parole<br />
che è un’attività volta a pubblicizzare<br />
un’azienda, un marchio, un<br />
prodotto o anche un messaggio,<br />
attraverso il web. Lo scopo primario<br />
di una campagna di web marketing<br />
è quello di dare la massima visibilità<br />
in rete al sito web del committente<br />
che l’ha richiesta e soprattutto<br />
ai prodotti e/o servizi che intende<br />
promuovere. Nel <strong>no</strong>stro caso il committente<br />
è stata l’Associazione Dare,<br />
braccio operativo della Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, per conto della quale<br />
gestisce le strutture e le attività al<br />
Piccolo paese del Lago di Monte Colombo<br />
e cura la pubblicazione della<br />
rivista A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong> e il sito web<br />
collegato a<strong>come</strong>amici.it. L’obiettivo<br />
primario è stato «ottenere maggiore<br />
visibilità per la rivista e il sito web<br />
e promuovere le attività gestite<br />
dall’Associazione Dare e dalla Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, al fine di avere<br />
a disposizione maggiori risorse per<br />
i propri progetti socio-umanitari».<br />
Infine il dominio web su cui attuare<br />
la campagna è stato www.a<strong>come</strong>amici.it,<br />
ovvero il sito della rivista.<br />
Dobbiamo ammettere che nessu<strong>no</strong><br />
di <strong>no</strong>i co<strong>no</strong>sceva l’Associazione<br />
Dare, ma abbiamo imparato presto<br />
ad apprezzarne l’impeg<strong>no</strong> e le varie<br />
iniziative a favore del prossimo.<br />
Abbiamo saputo che l’Associazione
umanitaria Dare è nata nel 1983<br />
grazie ai giovani volontari provenienti<br />
da tutto il mondo che aveva<strong>no</strong><br />
condiviso il progetto di Leo<br />
<strong>Amici</strong>: costruire dal nulla un piccolo<br />
paese che fosse sostenuto dai<br />
valori di pace, amore e fratellanza.<br />
E ci siamo resi conto che in tutti<br />
questi anni l’associazione ha portato<br />
avanti con tenacia il progetto<br />
originario del fondatore (Leo <strong>Amici</strong><br />
è scomparso nel 1986), realizzando,<br />
attraverso il contributo e il volontariato<br />
degli associati, le strutture<br />
del Piccolo paese del Lago di<br />
Monte Colombo.<br />
Abbiamo così scoperto questo<br />
piccolo centro sulle colline della<br />
Romagna, un luogo magico dove<br />
si respira aria di pace e serenità, armonia<br />
e benessere puro. La gentilezza,<br />
l'ospitalità, la cucina squisita,<br />
e allo stesso tempo sana e naturale,<br />
i trattamenti rigeneranti del centro<br />
benessere, i prodotti genuini dell’azienda<br />
agrituristica, gli intrattenimenti<br />
teatrali e il percorso artistico<br />
del museo fan<strong>no</strong> da cornice alle<br />
sensazioni che questo incantevole<br />
luogo di campagna, situato vici<strong>no</strong><br />
a Rimini e Riccione, ma lonta<strong>no</strong> da<br />
stress e caos quotidia<strong>no</strong>, offre a chi<br />
arriva.<br />
Ma abbiamo anche imparato ad<br />
ammirare le iniziative della Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, un ente <strong>no</strong> profit<br />
costituito con il preciso scopo di<br />
o<strong>no</strong>rare la memoria di Leo <strong>Amici</strong>,<br />
divulgare i suoi ideali e proseguire<br />
la sua opera. Una puntuale fonte<br />
di co<strong>no</strong>scenza è stato il semestrale<br />
A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong>, una rivista di «informazione,<br />
arte, cultura e spettacolo»,<br />
edito dall’Associazione<br />
Dare e disponibile on line nel sito<br />
a<strong>come</strong>amici.it. Ci siamo resi conto<br />
che si differenzia dalle altre riviste<br />
di ispirazione cattolica, perché gli<br />
argomenti religiosi vengo<strong>no</strong> trattati<br />
senza entrare negli aspetti più<br />
propriamente legati al rapporto tra<br />
fede cristiana, quotidianità e politica,<br />
ma privilegiando piuttosto<br />
l’elogio dei principi e dei valori su<br />
cui si fonda l’opera di Leo <strong>Amici</strong> e<br />
a cui si ispira tuttora l’impeg<strong>no</strong> sociale<br />
e umanitario della Dare. I<strong>no</strong>ltre<br />
lo spazio dedicato agli eventi<br />
di spettacolo, e di ogni altra forma<br />
artistica dove sia evidente l'ispirazione<br />
cristiana, è superiore rispetto<br />
a tutte le alternative simili. Gli stessi<br />
redattori fan<strong>no</strong> presente che l’obiettivo<br />
della rivista, e del sito web<br />
collegato, è promuovere la fede<br />
nei giovani, raccontando la storia<br />
dell’Associazione Dare e della Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong>, presentando<br />
gli eventi che le vedo<strong>no</strong> coinvolte<br />
e permettendo di approfondire la<br />
co<strong>no</strong>scenza dell’opera di Leo <strong>Amici</strong><br />
e dell’attività artistica di Carlo<br />
Tedeschi, attuale guida spirituale e<br />
animatore delle iniziative artistiche<br />
e culturali dell’Associazione.<br />
Coinvolti in questo mix di sensazioni,<br />
per alcuni di <strong>no</strong>i del tutto nuove,<br />
abbiamo applicato le co<strong>no</strong>scenze<br />
ottenute durante la carriera universitaria<br />
per realizzare una campagna<br />
il più possibile vincente, in<br />
linea con la tradizione di eccellenza<br />
dell’Università di Pisa. Speriamo di<br />
esserci riusciti e che il <strong>no</strong>stro lavoro<br />
possa contribuire, anche in minima<br />
parte, a diffondere gli ideali di pace<br />
e solidarietà, per i quali l’Associazione<br />
Dare si impegna con pie<strong>no</strong><br />
merito.<br />
Concludiamo con un doveroso e<br />
sincero ringraziamento a chi ci ha<br />
garantito il supporto necessario,<br />
ma soprattutto ci ha trasmesso le<br />
giuste emozioni.<br />
Grazie di tutto!<br />
Alessia, Niloofar, Marco e Saeed<br />
47
Gli artisti della RDL e dell’Accademia Arte e Luce a Ferrara per il quarto an<strong>no</strong> consecutivo<br />
PER L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO<br />
GLI STUDENTI DEL LICEO GIOSUÈ CARDUCCI<br />
INCONTRANO IL REGISTA CARLO TEDESCHI<br />
La "bellezza" il tema scelto nel percorso<br />
Per il quarto an<strong>no</strong> consecutivo, una classe V del Liceo G. Carducci di Ferrara ha intrapreso, per volontà della prof.ssa Tiziana<br />
Grillanda, u<strong>no</strong> stage teatrale con gli insegnanti dell’Accademia Arte e Luce di Baura e la partecipazione straordinaria di Annamaria<br />
Bianchini (attrice e aiuto regista di Carlo Tedeschi) per il coordinamento generale dello stage e la collaborazione degli insegnanti<br />
della RDL. Il percorso ha previsto la realizzazione di una breve performance con un bra<strong>no</strong> coreografato: so<strong>no</strong> stati gli stessi allievi<br />
ad idearle entrambe guidati dagli insegnanti e basandosi su una traccia da loro suggerita avendo <strong>come</strong> tema la “Bellezza”.<br />
Al termine dello stage, gli alunni e i docenti han<strong>no</strong> incontrato Carlo Tedeschi nell’aula magna.<br />
Dalla relazione finale della prof.ssa Tiziana Grillanda<br />
[…] Le finalità cui persegue il modello pedagogico adottato<br />
dagli insegnanti dell’Accademia propendo<strong>no</strong> verso la ricerca<br />
della percezione più profonda e autentica dell’essenza dei<br />
discenti, attraverso l’apprendimento della tecnica.<br />
In questa realtà formativa, l’azione educativa avviene<br />
attraverso l’applicazione del vero significato etimologico del<br />
termine “educare” (dal lati<strong>no</strong> “ex-ducere”, quindi estrapolare<br />
dall’interiorità degli individui le co<strong>no</strong>scenze necessarie):<br />
i ragazzi so<strong>no</strong> sollecitati da stimoli artistici e creativi a<br />
comprendere ed apprezzare la propria personalità. La<br />
solidarietà nei confronti dei giovani si rivede proprio in questo<br />
approccio didattico, i cui effetti influenza<strong>no</strong> significativamente<br />
la formazione professionale e si ripercuoto<strong>no</strong> positivamente<br />
sulla totalità della vita: la piena consapevolezza di sé<br />
permette di preservare il singolo dalle influenze della<br />
società e di sviluppare una mente equilibrata e stabile. Si<br />
tratta di una strategia metacognitiva basata sulla funzione del<br />
Sé riflessivo, grazie alla quale è possibile controllare i propri<br />
pensieri e co<strong>no</strong>scere i propri processi cognitivi.<br />
Il corpo diventa lo strumento co<strong>no</strong>scitivo fondamentale ed<br />
è impiegato <strong>come</strong> intermediario tra la propria interiorità<br />
e l’ambiente ester<strong>no</strong>: si avvia il percorso di introspezione<br />
attraverso un’attenta osservazione del comportamento del<br />
corpo nello spazio e si procede con un’analisi approfondita<br />
della propria coscienza e del proprio stato emotivo.<br />
Il teatro e le arti espressive risulta<strong>no</strong> fondamentali per<br />
raggiungere questo obiettivo, poiché permetto<strong>no</strong> di mettere<br />
in gioco sé stessi e di co<strong>no</strong>scere sfaccettature recondite della<br />
propria personalità, travisandole nel contesto teatrale.<br />
Ogni volta che l’attore deve immedesimarsi in un ruolo,<br />
deve scavare nella propria anima e nella propria memoria<br />
per trovare quelle sensazioni che posso<strong>no</strong> caratterizzare il<br />
personaggio, pertanto, il teatro <strong>no</strong>n è finzione, bensì una<br />
continua definizione e co<strong>no</strong>scenza dell’Io che ci appartiene.<br />
Il teatro, inteso <strong>come</strong> processo educativo mirato alla<br />
consapevolezza degli affetti e della sensibilità dell’individuo,<br />
trova dei fondamenti pedagogici in svariate teorie, <strong>come</strong>, per<br />
esempio, nel pensiero di John Dewey, fondatore dell’attivismo<br />
pedagogico, il quale pone al centro della sua ideologia il valore<br />
dell’esperienza e della continua interazione con la realtà.<br />
Un’altra pedagogista che considera, nelle sue teorie, le<br />
<strong>no</strong>vità teatrali del Novecento è Maria Montessori: il giovane<br />
deve ripristinare il rapporto con la natura per liberarsi<br />
dalle convenzioni sociali e il laboratorio teatrale diventa<br />
fondamentale, perché, attraverso la sperimentazione,<br />
l’improvvisazione, la creatività e il confronto, può giungere ad<br />
una nuova prospettiva di sé stesso in un ambiente stimolante<br />
e privo di giudizi.<br />
Per quanto riguarda le competenze artistiche, gli insegnanti<br />
lavora<strong>no</strong> molto sull’espressione corporea e la prossemica,<br />
attraverso esercizi basati sul metodo Lecoq, ri<strong>no</strong>mato per<br />
l’utilizzo della cosiddetta “maschera neutra”, u<strong>no</strong> strumento<br />
propedeutico che permette di neutralizzare la mimica facciale<br />
ed esaltare il linguaggio corporeo.<br />
La formazione artistica dell’Accademia si ispira al metodo<br />
Stanislavskij, un sistema che rivoluzionò il teatro nel<br />
Novecento: inizialmente le scuole teatrali rendeva<strong>no</strong> l’attore<br />
rigido, composto e, di conseguenza, poco realistico; il metodo<br />
Stanislavskij, invece, mirava alla credibilità interpretativa,<br />
attraverso esercizi che sollecitava<strong>no</strong> le emozioni, per trovare<br />
delle affinità tra l’interiorità del personaggio e l’interiorità<br />
dell’attore.<br />
[...] Il momento che più mi ha coinvolta è stato l’incontro con<br />
Carlo Tedeschi e con gli artisti della compagnia. Il talento e la<br />
prestazione so<strong>no</strong> palesi, ma ciò che più mi ha toccata è stato il<br />
vedere dei giovani così legati all’amore per la loro passione<br />
e per le loro idee e spronati da un sentimento di fratellanza<br />
e tolleranza che li unisce. Durante la performance, ho visto<br />
nei loro volti un’intensità in cui mi rico<strong>no</strong>sco e in cui ripongo<br />
una speranza: immersa in una realtà così falsa e superficiale,<br />
in cui <strong>no</strong>n mi sento affatto a mio agio, sapere che nel mondo<br />
c’è ancora chi si impegna in questi progetti umanitari mi<br />
stimola a credere ancora in quello che desidero.<br />
48
La "bellezza" vista con gli occhi degli studenti<br />
Io credo ancora nella bellezza interiore, quella che ci rende unici,<br />
rari. La bellezza sta in ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i, nei piccoli gesti, in un<br />
sorriso, sta a <strong>no</strong>i trovarla e mostrarla al mondo.<br />
Greta<br />
Così breve, così intensa, il profumo di primavera dentro di <strong>no</strong>i.<br />
Prendere la navicella della <strong>no</strong>stra immaginazione e attraversare<br />
l’universo. Quanto è bello perdere la percezione di sé stessi,<br />
sentirsi sco<strong>no</strong>sciuti e ascoltare il mondo.<br />
Martina<br />
La bellezza sta negli attimi fugaci, quegli attimi in cui<br />
bisognerebbe fermare il tempo: due sguardi che si incrocia<strong>no</strong><br />
e solo con gli occhi esprimo<strong>no</strong> idee, pensieri, emozioni, molto<br />
più di quanto le stesse parole <strong>no</strong>n riesco<strong>no</strong> a fare. Questa è la<br />
bellezza, si<strong>no</strong>nimo di sintonia, intesa, libertà.<br />
Giulia<br />
La bellezza. Un istante che racchiude l’infinito. Un corallo<br />
nell’abisso. Una luce sul fondo di un burrone. La bellezza è quella<br />
scintilla che ti salva e che rinvigorisce la speranza nel futuro.<br />
Letizia<br />
Per me bellezza è una persona dal linguaggio colto, capace di<br />
affascinare in ogni parola che espone. Bellezza è una mente che<br />
riesce a spaziare in più ambiti. Una persona capace di mettersi<br />
in discussione, dalla mente sempre aperta a ciò che la vita ha da<br />
offrirgli, è bella. Per me bellezza è <strong>no</strong>n smettere mai di avere sete<br />
di co<strong>no</strong>scenza.<br />
Matilde<br />
Bello è colui che si smaschera delle proprie paure per essere<br />
semplicemente se stesso.<br />
Debora<br />
La bellezza è sempre intor<strong>no</strong> a <strong>no</strong>i, bisogna solo avere il coraggio<br />
di osservarla meglio.<br />
Francesca<br />
Per me la bellezza sta nell’estate, nelle serate con gli amici, nel<br />
vedere l’alba, sentire il profumo del mare, guardare le stelle e<br />
pensare a chi è tra quelle e sorridere pensando di vivere ogni<br />
gior<strong>no</strong> <strong>come</strong> fosse l’ultimo.<br />
Laura<br />
La bellezza sta nelle piccole cose, <strong>no</strong>n in un viso, <strong>no</strong>n in un corpo,<br />
ma è una luce nel cuore.<br />
Alice<br />
La bellezza è in tutto il mondo, dalle più grandi alle più piccole<br />
cose. Potrebbe essere nella montagna più alta e possente del<br />
mondo o nel più piccolo dei fiori del <strong>no</strong>stro giardi<strong>no</strong>. Gli occhi<br />
con cui si guarda la bellezza so<strong>no</strong> diversi, ma il sentimento<br />
è universale e quando lo si incontra è impossibile da <strong>no</strong>n<br />
rico<strong>no</strong>scere.<br />
Mariasole<br />
Al bello che risiede dentro di te andando oltre ad ogni superficie,<br />
ad ogni apparenza. Al bello che c’è in un gesto, in una carezza,<br />
alla bellezza di un sorriso e di un pianto condiviso. Trova la<br />
bellezza in tutto ciò che ti circonda, conservala e regalala a chi<br />
<strong>no</strong>n lo sa che la bellezza fa parte anche di Lui.<br />
Luana<br />
30 marzo 2019 gli studenti del Liceo Carducci con Carlo Tedeschi, Annamaria Bianchini e gli artisti di RDL<br />
49
LETTERE AL GIORNALE...<br />
Festa di Santa Chiara<br />
Estratto dall'omelia della messa celebrata al Piccolo Paese del Lago<br />
San Giovanni nella Prima Lettera dice che <strong>no</strong>i siamo testimoni di ciò che<br />
abbiamo udito e visto: ascolto e contemplazione, suo<strong>no</strong> e immagine, in una<br />
fusione del mondo fuori di <strong>no</strong>i e del “piccolo mondo antico” che è la <strong>no</strong>stra<br />
anima! “Antico” perché esiste da sempre, perché è eter<strong>no</strong>, perché vive per<br />
sempre e da sempre.<br />
Gesù pronuncia parole che vengo<strong>no</strong> ascoltate dai credenti con commozione<br />
profonda e convinzione perseverante: «Non temere piccolo gregge».<br />
«Non avere paura, Piccolo Paese fuori dal mondo, che sembri inadeguato a<br />
compiere una missione riguardante tutta l’umanità…<br />
Non abbiate paura Ragazzi del Lago, apparentemente fragili o umanamente<br />
deboli, o senza appoggi nel mondo…<br />
Non abbiate paura, Dio vi dà il reg<strong>no</strong>, vi fa partecipare a quella vita che è la sua.<br />
La vita salvata, sensata… Amare è questione di eternità e Santa Chiara lo aveva<br />
bene compreso. «Solo l’amore di Lui rende felici»; è la scelta che rende preziosa<br />
la vita e vale solo perché voluta e <strong>no</strong>n imposta. Una storia o un’esperienza o la<br />
stessa esistenza umana se fossero prescritte potrebbero risultare terribili.<br />
La scelta stabilita con un Sì, con un atto di impeg<strong>no</strong> può dare auto<strong>no</strong>mia.<br />
Solo facendo scaturire dalle profondità del <strong>no</strong>stro essere un alone di bene,<br />
toccheremo il cuore del <strong>no</strong>stro prossimo, anche dei nemici <strong>come</strong> fu per Chiara<br />
e i Saraceni, fi<strong>no</strong> a rendere <strong>no</strong>i stessi e il prossimo cifra divina del calcolo<br />
dell’amore che Dio continua ad operare in <strong>no</strong>i e per <strong>no</strong>i.<br />
Don Luigi Magna<strong>no</strong>, 11 agosto 2019<br />
Dalla Francia vacanze al Lago<br />
Grazie per averci accolti con il<br />
vostro amore.<br />
Dopo 38 anni siamo sempre<br />
connessi a tutti voi. Il vostro<br />
benvenuto e il vostro affetto ci<br />
insegna a co<strong>no</strong>scersi meglio.<br />
Grazie per tutto questo.<br />
Noi che abbiamo ricevuto l'amore<br />
di Leo <strong>Amici</strong>, oggi possiamo<br />
testimoniare che rappresentate<br />
la radice stessa dell'amore<br />
incondizionato.<br />
Desideriamo ringraziarvi tutti<br />
per l'affetto e l'amore che avete<br />
condiviso con <strong>no</strong>i. Ci lasciate<br />
pieni di energia e positività per<br />
continuare il <strong>no</strong>stro cammi<strong>no</strong> e il<br />
<strong>no</strong>stro modo di vivere con la fede e<br />
l'amore che ci avete trasmesso.<br />
Leonardo - Rosalie - Bernardo<br />
Sylvana - Maeldan - Lione - Francia<br />
50
Ho partecipato ad un concorso di poesie indetto dal CET Scuola Autori di Mogol.<br />
Una delle poesie che ho inviato: Persone da cui ho imparato tanto, è stata selezionata per essere<br />
inserita in una raccolta antologica dei testi più rappresentativi. So<strong>no</strong> tanto felice sia per questo o<strong>no</strong>re,<br />
sia perché le persone da cui ho imparato tanto so<strong>no</strong> persone per le quali molti solitamente prova<strong>no</strong><br />
pena e che io invece stimo tanto e considero esempi. Parlo di persone <strong>no</strong>n vedenti, di chi <strong>no</strong>n può<br />
camminare o di persone nate senza braccia <strong>come</strong> la ballerina e pittrice Simona, autrice di Cosa ti<br />
manca per essere felice?<br />
Vi abbraccio, Sabina<br />
E se questo cuore<br />
Persone da cui ho imparato tanto<br />
Co<strong>no</strong>sco persone che <strong>no</strong>n vedo<strong>no</strong><br />
però san<strong>no</strong> guardare.<br />
Co<strong>no</strong>sco persone che <strong>no</strong>n sento<strong>no</strong><br />
però san<strong>no</strong> ascoltare.<br />
Co<strong>no</strong>sco persone che <strong>no</strong>n posso<strong>no</strong> camminare<br />
però san<strong>no</strong> arrivare lonta<strong>no</strong>.<br />
Co<strong>no</strong>sco persone che <strong>no</strong>n han<strong>no</strong> le braccia<br />
ma che san<strong>no</strong> danzare con ali di farfalla<br />
e dipingo<strong>no</strong> la vita con la gioia di vivere.<br />
Co<strong>no</strong>sco persone che…<br />
sembra<strong>no</strong> avere solo gli occhi<br />
per poter comunicare.<br />
Ma quanto dico<strong>no</strong>!<br />
Quanto posso<strong>no</strong> brillare!<br />
Io le stimo molto perché<br />
guardare oltre<br />
ascoltare col cuore<br />
andare avanti sempre<br />
abbracciare la vita<br />
son cose che molti <strong>no</strong>n san<strong>no</strong> fare.<br />
L’uso totale del corpo <strong>no</strong>n basta e <strong>no</strong>n serve.<br />
Non la trovi se la cerchi nell’esteriorità.<br />
Risiede dentro <strong>no</strong>i la dignità.<br />
Sabina<br />
O cuore mio consigliami,<br />
o cuore mio ascoltami,<br />
o cuore mio aiutami.<br />
Non so cosa fare<br />
il mio cuore batte a mille,<br />
più di questo <strong>no</strong>n so dare.<br />
E se questo cuore <strong>no</strong>n ci fosse?<br />
Cosa farei?<br />
O grazie cuore che ci sei,<br />
senza di te <strong>no</strong>n vivrei.<br />
Tu mi consigli,<br />
tu mi ascolti,<br />
tu mi aiuti.<br />
E se ti riempi di male?<br />
No, io ti aiuto, io ora ti ricambio.<br />
O cuore mio, tu fai del tuo meglio,<br />
ora riposati in pace, stai tranquillo.<br />
E se questo cuore svanisce?<br />
No, <strong>no</strong>n ti preoccupare, ci sarò sempre.<br />
O cuore mio <strong>come</strong> ti posso ringraziare?<br />
No, starò sempre vici<strong>no</strong> a te.<br />
Fidati, se ci credi in Dio fidati di me,<br />
ti aiuterò per sempre.<br />
E se... <strong>no</strong>, io ora mi fido,<br />
so<strong>no</strong> nelle tue mani Dio.<br />
Helena, 11 anni<br />
51
So<strong>no</strong> sempre scappato da quel calore...<br />
Ricordo quel gior<strong>no</strong>, ad Assisi, in cui sentivo un<br />
calore nel petto fortissimo. Era quel calore che<br />
mi spingeva a raggiungere Carlo alle ore 22:00<br />
circa.<br />
So<strong>no</strong> corso da lui e con un pianto inarrestabile<br />
so<strong>no</strong> riuscito a dirgli che volevo amare e stare<br />
con Dio, avevo detto “Sì” all'amore.<br />
È stato da quel momento che,<br />
improvvisamente, tutto è cambiato dentro di<br />
me.<br />
Ricordo... che ogni cosa la vedevo con occhi<br />
diversi. Niente era più un problema. Tutto<br />
sembrava improvvisamente logico, ciò che<br />
prima invece mi sembrava assurdo e a volte<br />
proprio <strong>no</strong>n capivo.<br />
Le correzioni era<strong>no</strong> per me più dolci che mai e,<br />
addirittura, mi faceva<strong>no</strong> emozionare ogni volta:<br />
avevo capito l'amore di Carlo e Daniela.<br />
Riuscivo a parlare sempre a cuore aperto<br />
senza fatica... <strong>no</strong>n dovevo sforzarmi più di<br />
tanto. Movimenti o parole fuori posto li <strong>no</strong>tavo<br />
in un batter d'occhio. Quando un fratello si<br />
allontanava sentivo un dispiacere fortissimo...<br />
“vero”.<br />
Ogni gior<strong>no</strong> <strong>no</strong>n vedevo l'ora di svegliarmi<br />
per imparare o vivere qualcosa di nuovo, e la<br />
stanchezza <strong>no</strong>n la sentivo, anzi mi sentivo più<br />
vivo che mai.<br />
Questo ricordo di quando la mia scelta era un<br />
Sì.<br />
So<strong>no</strong> passati circa 9 anni e posso dire che, quel<br />
sì io <strong>no</strong>n l'ho più detto, <strong>no</strong>n ho più sentito<br />
dentro di me quell'amore. Ci ho provato... ma la<br />
verità è che <strong>no</strong>n l'ho più voluto totalmente.<br />
So<strong>no</strong> sempre scappato da quel calore al<br />
petto. Ho vissuto tanti anni così, tenendo i<br />
pensieri brutti dentro tutti i giorni, ogni cosa<br />
era diventata difficile perché senza Dio tutto<br />
è difficile. Tutti questi ultimi anni li ho vissuti<br />
col vecchio, falso me stesso, che è la cosa più<br />
brutta.<br />
Allora penso che il sì che bisogna dire adesso<br />
sia quel sì che ho vissuto quella volta e che<br />
solo con quel calore al petto fortissimo riuscirò<br />
a vivere cercando di migliorare passo dopo<br />
passo, ma con serenità e con la pace dentro.<br />
Raffaele – Monte Colombo<br />
7 settembre 2018<br />
A Colledoro, nel giardi<strong>no</strong> di Maria...<br />
Qui si amplifica tutto: ogni sentimento buo<strong>no</strong> e<br />
puro torna indietro a te <strong>come</strong> l'eco della montagna.<br />
È un o<strong>no</strong>re grande venire qui.<br />
Di fronte al Gran Sasso lo sguardo e i pensieri si<br />
eleva<strong>no</strong> fi<strong>no</strong> al Padre. Grazie Carlo che mi hai reso<br />
in grado di rico<strong>no</strong>scere tutto questo.<br />
Anche qui si sente la Sua grandezza, il Suo respiro<br />
che dà la vita. Voi che avete dato la vita per tutto<br />
ciò, siete presenti in ogni angolo.<br />
Grazie di cuore per questa possibilità, e<strong>no</strong>rme,<br />
immensa.<br />
Gabriele e Marianna<br />
agosto 2019<br />
particolare Giardi<strong>no</strong> di Maria - Colledoro<br />
52
particolare Lago di Monte Colombo<br />
Il colore delle rose...<br />
Un titolo venutomi in mente questa <strong>no</strong>tte.<br />
Immaginavo di scrivere un libro, sin da piccolo e,<br />
forse, un gior<strong>no</strong>, <strong>come</strong> questo, inizierò. Oggi, su<br />
questo titolo, <strong>no</strong>n posso far altro che pensare alle<br />
persone che, in modi differenti, han<strong>no</strong> colorato la<br />
mia vita. Inaspettatamente, questa mattina, si è<br />
aggiunto un colore in questo roseto, mia <strong>no</strong>nna. Non<br />
è un roseto di morte, anzi è proprio vivo. È più vivo<br />
di me che so<strong>no</strong> qui a scrivere. È un roseto che fa da<br />
ponte tra la “vita” ed un banco di prova nel quale ci<br />
troviamo tutti.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, vedo un rosso<br />
profumato, <strong>come</strong> le rose rosse della Casa del Ponte e,<br />
ancor più, di Colledoro. È il rosso che associo a Maria,<br />
mai co<strong>no</strong>sciuta ma presente, intensamente sentita a<br />
Colledoro, <strong>come</strong> se mi avesse dato il benvenuto lì, tra<br />
i suoi monti, dicendomi: “Io ti osservo”. Lei è rossa nel<br />
mio roseto, un rosso profumato che protegge con le<br />
sue spine. La immagi<strong>no</strong> così, bella, forte, presente.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, vedo un rosa,<br />
senza spine. Lo scrissi anni fa a Daniela, in un piccolo<br />
regalo che le mandai: «Rosa rossa senza spine». Ho<br />
commozione e rispetto in questo momento nel<br />
ricordare queste parole. Ogni uomo nella sua vita,<br />
credo, abbia bisog<strong>no</strong> di crearsi un angolo, nel suo<br />
cuore, custodito dalle intemperie della vita, nel quale<br />
custodire ciò che è più prezioso. È <strong>come</strong> un luogo nel<br />
quale ogni cosa va rispettata, lì, sicuramente Daniela,<br />
<strong>come</strong> la madre che <strong>no</strong>n ho avuto. Di lei la prima<br />
frase che mi toccò il cuore, quando mi chiamò per<br />
<strong>no</strong>me: «Giovanni”; di lei l'ultimo ricordo quando mi<br />
disse: «Tu hai bisog<strong>no</strong> di amare, vai ed ama». Rosa è il<br />
colore che le ho dato nel mio roseto.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, vedo un giallo,<br />
vivo, acceso. Anna, ti immagi<strong>no</strong> così. Forse il colore<br />
dei tuoi capelli, sempre curati, forse la lumi<strong>no</strong>sità che<br />
riempie ogni spazio. Hai cucinato anche per me,<br />
pur <strong>no</strong>n essendo certo quello il tuo ruolo ma, quella<br />
settimana, la ricordo bene quando, <strong>no</strong>n essendoci<br />
mia moglie, ti sei presa cura di me. Giallo è il tuo<br />
colore nel mio roseto perché porti luce.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, oggi vedo<br />
un bianco, pulito, <strong>come</strong> un bambi<strong>no</strong>. È il colore di<br />
mia <strong>no</strong>nna, oggi <strong>no</strong>vantacinquenne. Bianco perché<br />
quando so<strong>no</strong> venuto a salutarti, qualche gior<strong>no</strong> fa,<br />
<strong>no</strong>n sapevi neanche chi fossi, hai giocato a carte<br />
con me, augurandomi ogni bene. Bianco perché sei<br />
tornata bambina, dopo aver ripulito tutto accanto a<br />
te. In questa tua vita, prima di partire, hai fatto pace<br />
con ogni persona, accompagnandola alla vera vita.<br />
Bianco è il tuo colore nel mio roseto perché bianca è<br />
la tua purezza.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, ci sei sempre<br />
stata tu, mamma, che hai accolto il Suo do<strong>no</strong><br />
ricambiandolo con il tuo, la tua vita, per me. In un<br />
mondo che sceglie spesso il comodo delle cose, hai<br />
preso la strada più difficile, quella dell'amore, quello<br />
del tutto o niente. Tu, la più vicina, alla quale <strong>no</strong>n so<br />
ancora quale colore dare. Forse perché <strong>no</strong>n ti ho mai<br />
guardata da fuori, ma solo sentita dentro.<br />
In questo roseto, in questo mio roseto, vedo la vita,<br />
la vita che è donna, che ama, custodisce, protegge,<br />
illumina, che resta piccola pur essendo grande. Una<br />
vita che sa di Dio e che, in questo roseto, forse, vale<br />
la pena di vivere.<br />
Giovanni - Caltanissetta<br />
9 maggio 2019<br />
53
LA PRIMA FOTO DI UN BUCO NERO<br />
Anche in questo numero, <strong>come</strong> avvenuto in passato, ci occupiamo di scienza, natura, corpo uma<strong>no</strong> ecc.<br />
Focus ora sull’astrofisica e la recente prima immagine di un buco nero. Queste le <strong>no</strong>stre recensioni.<br />
54<br />
LE SCIENZE<br />
edizione italiana<br />
di Scientific American<br />
11 aprile 2019<br />
La rete globale di antenne radio dell’Event<br />
Horizon Telescope ha prodotto<br />
la prima immagine dettagliata dell'orizzonte<br />
degli eventi di un buco nero,<br />
quello al centro della galassia M87 a 55<br />
milioni di anni luce dalla Terra, con un<br />
dettaglio spettacolare e inaspettato.<br />
Gli astro<strong>no</strong>mi han<strong>no</strong> finalmente<br />
intravisto l’oscurità di un buco<br />
nero. Collegando una rete globale<br />
di radiotelescopi, han<strong>no</strong> prodotto<br />
per la prima volta l’immagine di un<br />
orizzonte degli eventi – il pericoloso<br />
bordo di un buco nero – sullo sfondo<br />
di un vortice di luce.<br />
«Abbiamo visto le porte dell’infer<strong>no</strong><br />
alla fine dello spazio e del tempo»,<br />
ha detto Hei<strong>no</strong> Falcke astrofisico alla<br />
Radboud University di Nijmegen, nei<br />
Paesi Bassi, nel corso di una conferenza<br />
stampa a Bruxelles. «Quello<br />
che stiamo guardando è un anello<br />
di fuoco creato dalla deformazione<br />
dello spazio-tempo. La luce vortica<br />
e sembra un cerchio».<br />
Le immagini mostra<strong>no</strong> il buco nero<br />
supermassiccio al centro della galassia<br />
M87, a circa 16 megaparsecs (55<br />
milioni di anni luce) di distanza. E rivela<strong>no</strong>,<br />
in modo più dettagliato che<br />
mai, l’orizzonte degli eventi, la superficie<br />
oltre la quale la gravità è così<br />
forte che nulla che la attraversa,<br />
anche la luce, potrà mai uscirne.<br />
I risultati – attesissimi, e paragonabili<br />
all’identificazione di una ciambella<br />
sulla superficie della Luna – so<strong>no</strong><br />
stati svelati dalla collaborazione<br />
dell’Event Horizon Telescope (EHT)<br />
in sei conferenze stampa simultanee<br />
in quattro continenti. I risultati so<strong>no</strong><br />
pubblicati anche in una serie di articoli<br />
sulle Astrophysical Journal Letters<br />
del 10 aprile.<br />
L’immagine è un<br />
«risultato eccezionale»,<br />
dice l’astrofisico<br />
Roger<br />
Blandford della<br />
Stanford University.<br />
«Quando ero<br />
studente, <strong>no</strong>n avrei<br />
mai sognato che<br />
una cosa del genere<br />
sarebbe stata<br />
possibile», dice. «È<br />
l’ennesima conferma<br />
della relatività<br />
generale <strong>come</strong> la<br />
corretta teoria della<br />
gravità forte».<br />
«Ero così felice»,<br />
dice Andrea Ghez,<br />
astro<strong>no</strong>mo dell’Università<br />
della California<br />
a Los Angeles.<br />
«Le immagini fornisco<strong>no</strong> “chiare<br />
prove” di un “anello di fotoni” attor<strong>no</strong><br />
a un buco nero», dice.<br />
LA PREVISIONE DEI BUCHI NERI<br />
Quasi un secolo fa, per la prima volta<br />
i fisici han<strong>no</strong> dedotto l’esistenza<br />
dei buchi neri dalla teoria generale<br />
della relatività di Albert Einstein, ma<br />
la maggior parte delle prove era<br />
fi<strong>no</strong>ra indiretta. L’EHT ha ora dato<br />
una nuova, spettacolare conferma di<br />
queste previsioni.<br />
[...]<br />
di Davide Castelvecchi / Nature<br />
Un'immagine di Messier 87 (M87)<br />
ripresa dal Very Large Telescope.<br />
(Cortesia ESO)
REDAZIONE MEDIA INAF<br />
Istituto Nazionale di Astrofisica<br />
10 Aprile 2019<br />
L’Event Horizon Telescope, collaborazione<br />
internazionale che vede la<br />
partecipazione di centri di ricerca<br />
in tutto il mondo, svela oggi la foto<br />
del secolo. Due ricercatrici dell’Inaf,<br />
Elisabetta Liuzzo e Kazi Rygl,<br />
so<strong>no</strong> tra i protagonisti della rivoluzionaria<br />
osservazione del gigantesco<br />
buco nero nel cuore della galassia<br />
Messier 87, <strong>come</strong> parte del<br />
progetto BlackHoleCam.<br />
Un altro italia<strong>no</strong>,<br />
Ciriaco Goddi,<br />
è segretario del<br />
consiglio scientifico<br />
del consorzio Eht e<br />
responsabile scientifico<br />
del progetto<br />
BlackHoleCam<br />
L’Event Horizon Telescope<br />
(Eht) è un<br />
gruppo di otto radiotelescopi<br />
da terra<br />
che opera su scala planetaria, nato<br />
grazie a una collaborazione internazionale<br />
e progettato con lo scopo<br />
di catturare le immagini di un buco<br />
nero.<br />
Gli otto radiotelescopi, dislocati in<br />
diverse parti del pianeta, han<strong>no</strong><br />
dato vita a un telescopio virtuale di<br />
dimensioni pari a quelle della Terra,<br />
u<strong>no</strong> strumento con una sensibilità e<br />
una risoluzione senza precedenti.<br />
[…] I telescopi che han<strong>no</strong> contribuito<br />
a questo risultato so<strong>no</strong> stati<br />
Alma, Apex, il telescopio Iram da<br />
30 metri, il telescopio James Clerk<br />
Maxwell, il telescopio Alfonso Serra<strong>no</strong>,<br />
il Submillimeter Array, il Submillimeter<br />
Telescope e il South Pole<br />
Telescope. L’e<strong>no</strong>rme quantità di dati<br />
grezzi – misurabile in petabyte, ovvero<br />
milioni di gigabyte – ottenuta<br />
dai telescopi è stata poi ricombinata<br />
da supercomputer altamente<br />
specializzati ospitati dal Max Planck<br />
Institute for Radio Astro<strong>no</strong>my e dal<br />
Mit Haystack Observatory.<br />
[…] spiega il direttore del progetto<br />
Eht Sheperd Doeleman del Center<br />
for Astrophysics della Harvard University.<br />
«Questa è una pietra miliare nell’astro<strong>no</strong>mia,<br />
un’impresa scientifica<br />
senza precedenti compiuta da un<br />
team di oltre 200 ricercatori».<br />
I buchi neri so<strong>no</strong> oggetti estremamente<br />
compatti, nei quali una quantità<br />
incredibile di massa è compressa<br />
all’inter<strong>no</strong> di una piccola regione. La<br />
presenza di questi oggetti influenza<br />
l’ambiente che li circonda in modo<br />
estremo, distorcendo lo spazio-tempo<br />
e surriscaldando qualsiasi materiale<br />
intor<strong>no</strong>. […]<br />
Vari metodi di calibrazione e di imaging<br />
han<strong>no</strong> rivelato una struttura ad<br />
anello con una regione centrale scura<br />
– l’ombra del buco nero – risultato<br />
che ritorna nelle molteplici osservazioni<br />
indipendenti fatte dall’Eht.<br />
Le osservazioni dell’Eht so<strong>no</strong> state<br />
possibili grazie alla tecnica <strong>no</strong>ta<br />
<strong>come</strong> Very-Long-Baseline Interferometry<br />
(Vlbi) che sincronizza le strutture<br />
dei telescopi in tutto il mondo e<br />
sfrutta la rotazione del <strong>no</strong>stro pianeta<br />
per andare a creare<br />
un e<strong>no</strong>rme telescopio<br />
di dimensioni pari<br />
a quelle della Terra<br />
in grado di osservare<br />
ad una lunghezza<br />
d’onda di 1,3 mm. La<br />
tecnica Vlbi permette<br />
all’Eht di raggiungere<br />
una risoluzione<br />
angolare di 20 micro<br />
secondi d’arco. Un livello<br />
di dettaglio tale<br />
da permetterci di leggere<br />
una pagina di giornale a New<br />
York comodamente da un caffè sul<br />
marciapiede di Parigi.<br />
«Abbiamo raggiunto un risultato<br />
che solo una generazione fa sarebbe<br />
stato ritenuto impossibile»,<br />
conclude Doeleman. «I progressi<br />
tec<strong>no</strong>logici e il completamento dei<br />
nuovi radiotelescopi nell’ultimo decennio<br />
han<strong>no</strong> permesso al <strong>no</strong>stro<br />
team di assemblare questo nuovo<br />
strumento, progettato per vedere<br />
l’invisibile».<br />
55
L’Istituto di Astrofisica italia<strong>no</strong> a Varsavia:<br />
INTERVISTA A FRANCESCO TOMBESI<br />
di LIVIA GIACOMINO<br />
Siamo al congresso internazionale “The power of X<br />
Spectroscopy”, che dal 6 al 9 settembre 2017 riunisce a<br />
Varsavia la comunità internazionale dell'astrofisica delle<br />
alte energie.<br />
Tra i vari argomenti dei quali si parlerà ci so<strong>no</strong> anche gli<br />
Ufo, acronimo per ultrafast outflows: getti ultra rapidi<br />
di materia ionizzata espulsi da buchi neri supermassicci<br />
al centro delle galassie con nucleo attivo. L'autore del<br />
talk è Francesco Tombesi.<br />
Laurea e dottorato a Bologna, per diversi anni Tombesi ha<br />
lavorato negli Stati Uniti al Goddard Space Flight Center<br />
della Nasa a alla University of Maryland. Da marzo di<br />
quest'an<strong>no</strong> è rientrato in Italia, all'Università di Roma Tor<br />
Vergata.<br />
Tombesi, ci racconta meglio di cosa si occupa?<br />
«La maggior parte delle galassie, se <strong>no</strong>n tutte, contengo<strong>no</strong><br />
al proprio centro un buco nero supermassiccio. Anche la<br />
<strong>no</strong>stra Via Lattea. Fortunatamente, il <strong>no</strong>stro buco nero<br />
<strong>no</strong>n è molto attivo. Per altri tipi di galassie, chiamate<br />
nuclei galattici attivi, I buchi neri super massicci so<strong>no</strong><br />
all'apice della loro attività. Possiamo osservarli mentre<br />
risucchia<strong>no</strong> e<strong>no</strong>rmi quantità di gas sotto forma di<br />
dischi di accrescimento ed emetto<strong>no</strong> molta radiazione<br />
lumi<strong>no</strong>sa»<br />
Quali so<strong>no</strong> le ultime <strong>no</strong>vità sull'argomento e i risultati<br />
presentati nel suo talk?<br />
«Negli ultimi anni si so<strong>no</strong> raccolte sempre più evidenze<br />
dei legami tra i buchi neri supermassicci e le galassie<br />
in cui risiedo<strong>no</strong>. Si è dedotto che doveva<strong>no</strong> esistere<br />
dei fe<strong>no</strong>meni molto energetici, in grado di limitare la<br />
formazione di stelle e quindi la crescita delle galassie.<br />
I buchi neri supermassicci posso<strong>no</strong> direttamente<br />
influenzare la formazione delle nuove stelle che si<br />
sarebbero create per collasso gravitazionale delle nubi di<br />
gas freddo.»<br />
Un risultato che vi aveva già fatto conquistare le copertine<br />
internazionali.<br />
«Sì, a marzo 2015 i <strong>no</strong>stri risultati so<strong>no</strong> apparsi anche sulla<br />
copertina della rivista Nature»<br />
Tutte le verità<br />
che ho detto<br />
si posso<strong>no</strong> provare<br />
scientificamente<br />
Leo <strong>Amici</strong><br />
«accolta<br />
con scetticismo<br />
dalla comunità scientifica 42 anni<br />
fa e fi<strong>no</strong>ra indimostrabile»<br />
Livia Giacomi<strong>no</strong>, INAF Ufo a Varsavia: intervista a Francesco<br />
Tombesi, www.inaf.it, 6 settembre 2017<br />
56
PROVATA TEORIA BUCHI NERI:<br />
HAWKING, IL NOBEL È PIÙ VICINO<br />
L'an<strong>no</strong> scorso l’astrofisico di Cambridge è tornato sulla<br />
materia spiegando alla platea dell'Istituto Reale di<br />
Tec<strong>no</strong>logia di Stoccolma che l'orizzonte degli eventi<br />
è quel margine intor<strong>no</strong> ai buchi neri oltre al quale<br />
qualsiasi cosa viene risucchiata al loro inter<strong>no</strong>.<br />
Secondo il quotidia<strong>no</strong> britannico Times, la teoria<br />
“più longeva e più audace” di Hawking, accolta con<br />
scetticismo dalla comunità scientifica 42 anni fa e fi<strong>no</strong>ra<br />
indimostrabile, è stata adesso convalidata da un altro<br />
scienziato. Si tratta di Jeff Steinhauer, dell'Istituto<br />
israelia<strong>no</strong> Technion di Haifa, che dice di aver creato un<br />
buco nero “da laboratorio” in cui ha verificato ciò che<br />
Hawking aveva calcolato: la sottrazione di energia<br />
ad opera di particelle per così dire ‘mordi e fuggi’. Si<br />
tratta di “particelle infinitesimali” che gradualmente<br />
“ruba<strong>no</strong> piccole frazioni di energia” al buco nero a<br />
partire dai suoi margini per poi sparire dalla “scena<br />
del crimine”, e la loro azione fa sì che i buchi neri<br />
“evapori<strong>no</strong> lentamente nel tempo, vomitando (verso<br />
il ‘nulla’ appunto) tutta la polvere, la luce e le stelle<br />
passate che aveva<strong>no</strong> ingoiato, in una “esalazione di<br />
calore ”.<br />
Provata teoria buchi neri: Hawking, il Nobel è più vici<strong>no</strong>, www.<br />
larepubblica.it/scienze.it 25 aprile 2016<br />
HAWKING, SFIDA VIVENTE<br />
AL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ.<br />
IL GRANDE COSMOLOGO INGLESE HA<br />
ELABORATO TEORIE RIVOLUZIONARIE<br />
SUI BUCHI NERI<br />
di RICHARD NEWBURY<br />
Alla fine degli anni 60 Hawking e Penrose videro <strong>come</strong> la<br />
teoria della relatività generale di Einstein contemplasse<br />
l'esistenza di buchi neri, collocando l'inizio dell'universo<br />
13,7 miliardi di anni fa. Hawking mescolò la teoria<br />
dell'infinitamente grande (relatività generale) con<br />
l'infinitamente piccolo (teoria quantistica), postulando<br />
che buchi neri <strong>no</strong>n sia<strong>no</strong> neri. Una conseguenza<br />
della gravità quantistica perché lo spazio vuoto <strong>no</strong>n<br />
è affatto vuoto: coppie di particelle salta<strong>no</strong> dentro e<br />
fuori dall'esistenza se so<strong>no</strong> in un punto di <strong>no</strong>n ritor<strong>no</strong><br />
– l'orizzonte degli eventi – dalla sorgente di un buco<br />
nero. Una particella della coppia cade nel buco nero,<br />
l’altra riesce a sfuggire nell'universo ester<strong>no</strong>. È la<br />
cosiddetta “radiazione di Hawking” .<br />
Richard Newbury, Hawking, sfida vivente al calcolo delle<br />
probabilità, La stampa, 4 gennaio 2012, p.34<br />
L’UNIVERSO IN UN GUSCIO DI NOCE<br />
DI STEPHEN WAWKING<br />
Come si fa a individuare un buco nero, visto che<br />
la luce <strong>no</strong>n può sfuggirle? Ebbene, il buco nero<br />
continua a esercitare sugli oggetti vicini la stessa<br />
attrazione gravitazionale del corpo celeste che è<br />
collassato. Se il sole diventasse un buco nero e <strong>no</strong>n<br />
perdesse minimamente la propria massa, i pianeti<br />
continuerebbero a orbitargli intor<strong>no</strong> <strong>come</strong> fan<strong>no</strong><br />
adesso. Per individuare un buco nero conviene<br />
quindi cercare della materia che orbiti intor<strong>no</strong> a un<br />
oggetto massiccio compatto e invisibile. So<strong>no</strong> stati<br />
osservati parecchi di questi sistemi .<br />
Stephen Hawking, L’universo in un guscio di <strong>no</strong>ce, Oscar<br />
Mondadori 2012, pp.119-120<br />
57
Era il 1970...<br />
quando Leo <strong>Amici</strong> li definiva «spazi circolari»<br />
I buchi neri, così chiamati dalla<br />
scienza, so<strong>no</strong> spazi circolari<br />
molto più grandi del <strong>no</strong>stro<br />
pianeta, circondati dalle stelle.<br />
Ogni stella è grande diecimila<br />
volte più della Terra: nella loro<br />
fortissima attrazione forma<strong>no</strong><br />
un vortice spaventoso.<br />
Così spaventoso che le<br />
meteore, anche a distanza di<br />
migliaia di chilometri, vengo<strong>no</strong><br />
risucchiate da questo vortice e<br />
scaraventate fuori dall’universo<br />
con una velocità oltre la luce.<br />
Io li chiamo: gli spazzini<br />
dell’universo.<br />
Leo <strong>Amici</strong><br />
2019...<br />
58<br />
La prima immagine dalla galassia M87<br />
u<strong>no</strong> dei risultati più attesi dalla comunità scientifica
Aldo ricorda...<br />
Incontrai Leo <strong>Amici</strong> a Civitavecchia nel 1970 e rimasi attratto dalla sua<br />
personalità di cui ho voluto approfondire la co<strong>no</strong>scenza per dare un<br />
senso più profondo alla mia vita.<br />
Ho già testimoniato di questo straordinario uomo e delle tante,<br />
piccole o grandi cose da lui fatte o dette, ma di un recente evento<br />
scientifico, nell’ambito dell’astrofisica, mi è sobbalzato alla mente il<br />
ricordo di una particolare serata trascorsa nei primi anni ’70 in casa di<br />
una famiglia di Civitavecchia.<br />
L’evento è dello scorso 10 aprile quando gli osservatori astro<strong>no</strong>mici<br />
mondiali han<strong>no</strong> catturato l’immagine di un buco nero. Premetto che<br />
Leo aveva frequentato soltanto la scuola elementare eppure, se gli<br />
rivolgevi delle domande, lui ti rispondeva sempre, proprio <strong>come</strong> nel<br />
caso dell’argomento appena citato.<br />
Gli venne chiesto, dopo tante altre domande sull'universo, se<br />
esistessero i buchi neri e che cosa fossero.<br />
«Esisto<strong>no</strong>» rispose e per spiegarli con semplicità continuò: «Io li<br />
chiamo “spazzini dell’universo", so<strong>no</strong> <strong>come</strong> un immenso aspiratore<br />
che tira dentro tutto ciò che passa vici<strong>no</strong>».<br />
Durante le mie ricerche, ho sempre mantenuto nella memoria quello<br />
che da lui ho ascoltato per riprenderlo nei momenti in cui gli strumenti<br />
scientifici mi consentiva<strong>no</strong> di poterlo approfondire e, studiando<br />
l'energia nucleare, consultando internet, aggiornandomi sulle news<br />
astro<strong>no</strong>miche, ho sempre pensato che le immagini dei buchi neri che<br />
vedevo fossero reali e che la loro funzione nello spazio fosse già stata<br />
delineata. Invece quest'ultima prova scientifica mi ha chiarito che<br />
l'argomento rientrava tra le ipotesi scientifiche da dimostrare in modo<br />
diretto, così so<strong>no</strong> rimasto entusiasmato quando ho visto in tv <strong>no</strong>n le<br />
simulazioni bensì la reale immagine di un buco nero e, proprio <strong>come</strong><br />
aveva affermato Leo <strong>Amici</strong> 50 anni fa, essi esisto<strong>no</strong> e funziona<strong>no</strong> così<br />
<strong>come</strong> lui aveva spiegato.<br />
Aldo M.<br />
59
RICORDI<br />
Lutto nel mondo forense e della cultura<br />
Avvocato Piero Gualtierotti... Grazie!<br />
Presidente dell’Accademia Nazionale Virgiliana e Presidente dell’Associazione Giuseppe Acerbi<br />
era Componente del direttivo della Società Solferi<strong>no</strong> e S. Marti<strong>no</strong>. Diverse le o<strong>no</strong>rificenze a lui<br />
insignite a livello internazionale tra cui il Rico<strong>no</strong>scimento Leo <strong>Amici</strong> nel 2008<br />
Rico<strong>no</strong>scimento Leo <strong>Amici</strong> 2008<br />
Motivazione:<br />
A Piero Gualtierotti.<br />
Impeg<strong>no</strong>, studio e professionalità, fama e<br />
successo.<br />
Ma batte un cuore, che dona e riceve amore.<br />
Quando lo incontro è per bisog<strong>no</strong>,<br />
l’Associazione si rivolge a lui per essere difesa<br />
da un'attacco, per fermarne la scalata; aveva<br />
infatti trovato qualche sostenitore.<br />
Lui lo attende, apprezzandone ingenuità<br />
e candore, fi<strong>no</strong> alla vetta che ne decreta<br />
l’in<strong>no</strong>cenza.<br />
Grazie a lui per questo, ma soprattutto<br />
per quella lontana prima affermazione,<br />
pronunciata al <strong>no</strong>stro incontro,<br />
che ne delinea personalità, sensibilità<br />
e <strong>no</strong>biltà d’animo: «…considera anche me,<br />
Carlo, un tuo volontario…»<br />
Carlo Tedeschi<br />
L'Avvocato Piero Gualtierotti riceve il premio Leo <strong>Amici</strong><br />
da Daniela Natale<br />
Piero Gualtierotti:<br />
Quando un professionista riceve un rico<strong>no</strong>scimento per la sua<br />
abilità, per l’attività che ha svolto, è solito dire: «Ho fatto soltanto<br />
il mio dovere». Questo è vero ma, in questo caso, c’è anche il mio<br />
coinvolgimento personale perché, quando ho co<strong>no</strong>sciuto quello<br />
che era stato fatto, da chi e con quale spirito, mi so<strong>no</strong> sentito affascinato<br />
e ho deciso di condividerne le iniziative. Era, per me,<br />
una battaglia giusta da combattere, perciò è diventata anche la<br />
mia. Anche la mia amata moglie, che con me condivide sia la vita<br />
personale che professionale, ne è stata attratta.<br />
Alla Fondazione Leo <strong>Amici</strong> do un ringraziamento per questo premio,<br />
che considero il più caro e il più importante della mia attività<br />
professionale, che si svolge da cinquantatre anni. Lo custodirò<br />
<strong>come</strong> il risultato di un’ attività esercitata con passione, condividendo<br />
quelle che so<strong>no</strong> realmente le idee e <strong>no</strong>n solo gli interessi.<br />
A Carlo Tedeschi e alla sig<strong>no</strong>ra Daniela, a Stefa<strong>no</strong> e a Maihri un<br />
ringraziamento per il do<strong>no</strong> più grande, quello di farmi sentire<br />
u<strong>no</strong> di loro, di condividere insieme queste finalità superiori, e per<br />
l’ arricchimento spirituale.<br />
Questo è il mio grazie personale.<br />
10 giug<strong>no</strong> 2019<br />
Carissima e bella Sig.ra Vanna,<br />
... Daniela ed io l'abbiamo sempre chiamata così!<br />
Ricorda? ... Ora questo "bella" dovrà esprimere<br />
tutta la sua bellezza.<br />
Pur nel dolore della mancanza.<br />
La mia famiglia ed io le siamo vicini, accanto...<br />
Ma anche Daniela, da lassù, saprà sussurrare il<br />
giusto nel suo cuore, ne so<strong>no</strong> certo.<br />
Così anche Daniela, <strong>come</strong> il resto della sua<br />
famiglia, le sarà accanto, allargando anche ai<br />
Ragazzi del Lago questa stessa manifestazione<br />
d'affetto per lei ed i suoi figli in questa<br />
circostanza.<br />
Tutti siamo legati a voi da quel sottile ma<br />
robusto filo invisibile che chiamiamo<br />
AMORE e gratitudine.<br />
Un abbraccio.<br />
Carlo Tedeschi<br />
60
Massimo<br />
19 maggio 2019<br />
Il tuo papà ha vissuto nella dignità del proprio<br />
riscatto. Ha co<strong>no</strong>sciuto l'amore del più grande, di<br />
Dio, della fratellanza.<br />
Si è unito alla mamma e sei nata tu...<br />
è una grande bellezza, anche se oggi potrebbe<br />
<strong>no</strong>n sembrarti così.<br />
Non bisogna guardare ciò che perdiamo ma ciò<br />
che abbiamo avuto per trarne tale bellezza e<br />
ricambiarla con le <strong>no</strong>stre scelte di vita.<br />
Sei bella <strong>come</strong> lui!<br />
Ti aspetto<br />
Carlo insieme a Francesco<br />
Ia<strong>no</strong>, Emanuele<br />
11 maggio 2019<br />
La tua umiltà e accettazione ti fan<strong>no</strong> o<strong>no</strong>re<br />
e pur dispiacendomi del tuo stato di cose, ho<br />
la certezza che tutto ha un fine e che quel<br />
fine <strong>no</strong>n è mai a <strong>no</strong>stro dan<strong>no</strong>, anche se tutto<br />
parrebbe l’incontrario.<br />
Dio è un buon matematico e alla fine i conti<br />
torna<strong>no</strong> sempre e la sua paga è ricca di bontà<br />
e misericordia.<br />
Proprio per questo <strong>no</strong>n dobbiamo temere nulla,<br />
soprattutto se la dolcezza dell’abbando<strong>no</strong> a Lui è<br />
al massimo delle <strong>no</strong>stre possibilità.<br />
Vi abbraccio forte, vi so<strong>no</strong> vici<strong>no</strong>.<br />
Carlo<br />
A metà ottobre ti darò l’ultimo saluto, quello delle cerimonie terrene.<br />
Quelle ufficiali. Come mi avevi chiesto, quando quella mattina di<br />
<strong>no</strong>vembre, in cui ancora avevi un filo di voce, camminando un passo<br />
avanti a me, con forza avevi espresso le tue ultime volontà delle quali<br />
il mio cuore e la mia proverbiale memoria aveva<strong>no</strong> preso <strong>no</strong>ta ma<br />
subito accantonato. Ecco la memoria e i <strong>no</strong>stri ricordi so<strong>no</strong> tutta la<br />
mia ricchezza in questa povera situazione, dove ne succedo<strong>no</strong> di tutti<br />
i colori e dove niente sembra al suo posto. Ma a me viene da ridere.<br />
Perché dopo il temporale viene sempre il sole e perché ripeto sempre<br />
la mia frase, quella che ho detto al <strong>no</strong>stro matrimonio, quando ho<br />
ringraziato davanti a tutti Dio per averti co<strong>no</strong>sciuto e il tuo maestro di<br />
… averti amato “Io ho sempre amato Dio e Lui <strong>no</strong>n ha mai tradito il mio<br />
amore per Lui” e dove ho promesso a me stessa che avrei ripagato<br />
il tuo debito verso chi tanto ti aveva dato con quei doni che Dio<br />
mi aveva concesso.<br />
Anche se tutto questo sembra ancora un sog<strong>no</strong>,<br />
un brutto sog<strong>no</strong> dal quale aspetto sempre di<br />
risvegliarmi, <strong>come</strong> fiorellini su un prato verde di<br />
primavera spunta<strong>no</strong>, qua e là, i tuoi ricordi… le<br />
serate passate a discutere fi<strong>no</strong> a <strong>no</strong>tte fonda di<br />
Dio, di cuore, di amore e amicizia, dove tu spiegavi<br />
alcune frasi del maestro e io le analizzavo alla luce<br />
della cultura e della filosofia. L’amore per Lui che<br />
ti sei portato dentro e che ogni mattina vedevo<br />
confermare dal seg<strong>no</strong> della croce prima di alzarti<br />
dal letto. La tua serafica pazienza che placava le<br />
mie corse... sei stato un uomo di grande coraggio,<br />
nelle scelte, anche dure, che hai compiuto.<br />
Senza sbandierarle al vento e senza farti<br />
lodare. Caparbio e tenace, in silenzio.<br />
Grazie per avermi reso una persona più<br />
forte e più ricca, di aver condiviso con me<br />
quelle cose che "Quando vengo<strong>no</strong> dal<br />
cuore <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> mai fuori moda”, <strong>come</strong> mi<br />
dicesti la prima sera che ci siamo co<strong>no</strong>sciuti.<br />
Grazie per vegliare sul tuo, il <strong>no</strong>stro, prezioso fiore.<br />
Come ci dicevamo, affrontando le varie cose...<br />
"insieme siamo una squadra”.<br />
Lo siamo ancora io in questa dimensione, alterata<br />
dall’umana umanità, ma sempre vigile nel cogliere<br />
ogni tuo consiglio e sussulto che pure giunge dal<br />
tuo lonta<strong>no</strong> dove tu sei, ora, davvero imbattibile,<br />
con i “pieni poteri”, <strong>come</strong> un supereroe, dove il<br />
tempo e lo spazio so<strong>no</strong> solo le virgole di questo<br />
scritto e l’Amore, il Suo, quello pie<strong>no</strong> senza se e<br />
senza ma, la tua arma.<br />
Rosi<br />
61
Anna!<br />
Anna…<br />
pur leggendolo al contrario è sempre Anna!<br />
Proprio <strong>come</strong> è lei, Anna De Persio; da qualsiasi angolo la si voglia<br />
guardare <strong>no</strong>n resta che la sua personalità: la “sig<strong>no</strong>ra” Anna, custode<br />
della saggezza nutrita dalla linfa della sua grande fede, della sua<br />
profonda scelta di dedizione al prossimo, senza badare troppo a ciò<br />
che di terre<strong>no</strong> avrebbe voluto impedire la sua realizzazione.<br />
È ricca di bontà, nel seg<strong>no</strong> della dolcezza e della maternità che la<br />
contraddistinguo<strong>no</strong>, pur <strong>no</strong>n tralasciando qualche intransigente<br />
indicazione d’amore per il cammi<strong>no</strong>, soprattutto se l’argomento<br />
riguarda i giovani, le nuove generazioni e quelle future, i bambini<br />
appunto…<br />
Anna, grande e matura, così “<strong>no</strong>nna”! e <strong>no</strong>n solo… con le spalle forti<br />
per l’esperienza umana vissuta interamente a servizio di Dio, così<br />
dedita a Leo, il suo maestro, e a Carlo dopo di lui…<br />
Ancora <strong>no</strong>n si stanca di parlare col cuore in ma<strong>no</strong> della sua vita, del<br />
bene, della strada illuminata che in questo mondo è ancora possibile<br />
percorrere.<br />
Anna, sorriso di speranza per tutti i ragazzi che desidera<strong>no</strong> un mondo<br />
migliore e che anela<strong>no</strong> a sguardi e parole proprio <strong>come</strong> le sue!<br />
Anna è la “ragazza” di sempre, con la stessa fiamma di passione che<br />
<strong>no</strong>n si spegne.<br />
La ragazza che per gioco, nelle strade di Civitavecchia, correva<br />
guidando la sua auto per superare quella di Leo.<br />
Anna... la <strong>no</strong>stra Anna!<br />
Queste pagine so<strong>no</strong> dedicate a lei, per lasciare qualche “perla” scritta<br />
di suo pug<strong>no</strong>, <strong>no</strong>n <strong>come</strong> scrittrice – <strong>no</strong>n ha titoli di studio! – ma <strong>come</strong><br />
donna ricca della sapienza di Dio.<br />
Francesco Troilo<br />
A Leo…<br />
È l’uomo vestito di nero…<br />
porta in grembo un amore sincero…<br />
l’amore vero al mondo intero.<br />
Dice al bimbo: stai tranquillo l’amore tuo lo nutre Gesù!<br />
Perché ti accolga un mondo migliore:<br />
del tuo angelo custode la carezza.<br />
L’uomo vestito di nero, a te uomo che sei al comando,<br />
chiede un’Italia migliore.<br />
Chiede all’uma<strong>no</strong> l’amore sincero, vero,<br />
per svolgere, per gestire l’Italia che all’inter<strong>no</strong> trema.<br />
Stabile è il male, la ferita diventa globale<br />
perché <strong>no</strong>n c’è lo spazio per amare!<br />
7 aprile 2019<br />
Leo <strong>Amici</strong> con Maria Di Gregorio e Anna<br />
62
1983 Piccolo Paese in costruzione - Anna con Maria<br />
Piccolo paese…<br />
Ricco paese che ossige<strong>no</strong> doni,<br />
tra alberi e fiori nuove azioni proponi…<br />
Sante parole vengon giù <strong>come</strong> pioggia,<br />
gorgheggi d’amore…<br />
Musica ideata rin<strong>no</strong>va l’anima più desolata.<br />
Perché, cosa c’è in questo paese?<br />
Una traccia lasciata, <strong>no</strong>n più cancellata.<br />
La sostanza di quell’umile uomo<br />
dall’aria sicura, dall’aria pacata,<br />
dall’oltre reg<strong>no</strong> sovra<strong>no</strong>,<br />
si innesta nella rugiada<br />
per rendere fertile questa vallata.<br />
Perché, cosa c’è in questo paese?<br />
Si sente nell’aria il vento di Dio!<br />
È la rosa profumata che incalza<br />
e avvolge quest’oasi beata.<br />
C’è un grand’uomo, pastore, custode dell’amore,<br />
e tesoriere che protegge le mura che tu hai innalzato!<br />
So<strong>no</strong> <strong>come</strong> diamanti le tue parole<br />
scolpite dentro il suo cuore,<br />
e buon frutto ne trae,<br />
grande mio Sig<strong>no</strong>re, lo sostiene, sai<br />
… il tuo grande amore…<br />
Perché, cosa c’è in questo paese?<br />
Una magica macchina con tante poltrone<br />
che entra nel mondo con perfezione…<br />
per donare il tuo amore dove c’è perdizione.<br />
Amato Dio, quanto è grande il tuo cuore!<br />
E la sostanza di quell’umile uomo<br />
dall’aria sicura, dall’aria pacata,<br />
dall’oltre reg<strong>no</strong> sovra<strong>no</strong>,<br />
si innesta nella rugiada<br />
per rendere fertile questa vallata,<br />
da Lui santificata…<br />
Aprile 2019<br />
63
Ai giovani…<br />
Si sente nell’aria una piccola scia di profumo:<br />
questo apre la speranza che sia<br />
l’inizio per colmare quell’arco di tempo<br />
vuoto, <strong>come</strong> la zucca senza semi che<br />
tende a marcire…<br />
L’attesa però vuole o<strong>no</strong>rare la scia di<br />
quell’essenza…<br />
Quando l’intensità di essa stordisce, è<br />
l’amore portante che proviene da antiche<br />
e sacre co<strong>no</strong>scenze.<br />
Ma ancora è attesa!... Non per tutti!<br />
Si tende però a prevaricare e pensare:<br />
“Io capisco, io so<strong>no</strong> di più”.<br />
Quello che si è capito, e sembra di più,<br />
comunicatevelo, così che quel di più<br />
possa radicare e attingere a quell’umiltà<br />
che tanto piaceva al maestro e tanto<br />
unisce.<br />
Ci si stordisce d’amore quando l’unione<br />
è così vera che <strong>no</strong>n viene nemme<strong>no</strong> da<br />
chiederselo.<br />
L’anima sa <strong>come</strong> intrecciarsi alle altre<br />
per raggiungere il fine, in quanto è legata<br />
dai fili conduttori invisibili della tanto<br />
attesa fratellanza, che è componente essenziale<br />
dell’evoluzione di quest’epoca.<br />
La fratellanza <strong>no</strong>n ha ansia, bensì lo stimolo<br />
di donare ciò che di più bello possiede<br />
e che si potrebbe, per essere consacrato,<br />
offrire a Leo: unica àncora che<br />
privilegia il fine di questo mosaico…<br />
Una fetta che vi appartiene è nelle vostre<br />
mani, e la piccola scia può diventare<br />
una ventata di profumo.<br />
Ogni gior<strong>no</strong> ci si allena per essere pronti<br />
per lo spettacolo, per essere pronti a raffigurare<br />
Gesù, per brillare <strong>come</strong> stelle,<br />
per commuovere chi vi guarda.<br />
Tanta bellezza deve corrispondere a<br />
tanta saggezza... per essere pronti <strong>no</strong>n<br />
solo per il palco, ma per affrontare la<br />
vita con la stessa modalità.<br />
7 aprile 2019<br />
A Carlo…<br />
Non potendo ora<br />
rispondere di persona,<br />
lo faccio scrivendo.<br />
I miei scritti so<strong>no</strong><br />
una realtà che tutti<br />
dovrebbero co<strong>no</strong>scere: l’esistenza di Leo che è stato il fondatore di questo<br />
paese dove lui ha accolto e accoglie giovani di tutto il mondo per<br />
condurli alla certezza di Dio.<br />
Carlo ha ereditato, <strong>come</strong> do<strong>no</strong> e stima di Leo, l’o<strong>no</strong>re di proseguire il<br />
progetto della sua missione che è un grande focolaio acceso dove si<br />
respira la grazia di Dio.<br />
Carlo sta guidando centinaia di giovani nella ricerca di Dio, insegnando<br />
loro <strong>come</strong> accoglierLo in se stessi.<br />
È una gara d’amore. Egli ha dedicato la sua vita al proseguimento dell’opera<br />
di Leo per salvare tanti giovani.<br />
So<strong>no</strong> testimone di tutto quello che dico, perché l’ho vissuto.<br />
È grande quello che stai facendo Carlo!<br />
In questa epoca triste porti tanti giovani a Dio.<br />
13 aprile 2019<br />
64
So<strong>no</strong> nei pensieri più profondi<br />
Sto considerando questo momento!<br />
È di questo momento, infatti, che i pensieri<br />
concretizza<strong>no</strong> il pa<strong>no</strong>rama dell’inizio di questa<br />
grande impresa.<br />
La definisco l’impresa più sconvolgente del<br />
sistema, che coinvolge il patto del raggiungimento<br />
dell’eterna lotta contro il male.<br />
Finalmente la sostanza racchiude il tutto in<br />
una stella dalla luce sgargiante, colorata dai<br />
componenti dell’amore, utile per guarire la piaga<br />
che vuole distruggere la bontà.<br />
È doveroso considerare la realtà.<br />
La realtà, dunque, è guardare con la ma<strong>no</strong> sul<br />
cuore per rico<strong>no</strong>scere quello che è accaduto con la<br />
precedente generazione.<br />
È oggi che ripenso, con la co<strong>no</strong>scenza, alla realtà<br />
di <strong>come</strong> abbiamo percorso questo quasi mezzo<br />
secolo di missione, dove so<strong>no</strong> state fatte cose<br />
importanti, <strong>come</strong> aprire le porte al mondo: unico<br />
scopo portare Dio tra la gente.<br />
Ma in tutto questo percorso dove il fuoco<br />
dell’amore ardeva ci furo<strong>no</strong>, però, i primi crolli di<br />
pilastri importanti.<br />
Dunque la lotta contro il male si affievolì.<br />
I miei pensieri scivola<strong>no</strong> ad oggi.<br />
Quello che preoccupa è la nuova generazione che<br />
avanza spontaneamente e assume dei ruoli.<br />
C’è chi porta avanti con determinazione, gioia,<br />
responsabilità e ne ricava preziosi risultati. Altri<br />
invece manifesta<strong>no</strong> svogliatezza e negligenza,<br />
senza rendersi conto che <strong>no</strong>n si è grati a Dio per<br />
essere parte integrante dell’opera.<br />
Tutti co<strong>no</strong>sciamo le origini e le indicazioni per<br />
dirigersi verso un comportamento sa<strong>no</strong> e deciso,<br />
che conduce a scegliere definitivamente senza<br />
tornare più indietro.<br />
Con questa scelta ci si corazza la fede e nessun<br />
vento potrà portarla più lontana da Dio.<br />
Per questo motivo è necessario osservare la prima<br />
generazione, tanto per <strong>no</strong>n ig<strong>no</strong>rare la fievolezza<br />
usata, fi<strong>no</strong> al cedimento delle armi contro il male.<br />
Lo dico a voi, ragazzi, scegliete la bontà perché è<br />
l’ancora che vi tiene legati a Dio!<br />
Legarsi a Dio rinvigorisce e nutre le cellule per <strong>no</strong>n<br />
farle stancare mai, affinché possiate dare, dare fi<strong>no</strong><br />
alla determinazione stabilita dalla vostra volontà e<br />
da quella di Dio. Il mio pensiero sale ancora fi<strong>no</strong> a<br />
sciogliersi per la tenerezza che si prova guardando<br />
l’in<strong>no</strong>cenza dei bambini.<br />
L’amore per loro è così grande che penetra tra la trasparenza<br />
dei loro occhi e ci si perde in quella luce: la luce di Dio!<br />
In questo ci siete voi giovani, custodi della loro crescita,<br />
educatori e responsabili delle loro azioni, perché da voi<br />
vedran<strong>no</strong> eventi scaturiti dalla vostra fede; per loro sarà pane<br />
quotidia<strong>no</strong>, che li spingerà a co<strong>no</strong>scere Gesù, per farne la base<br />
della loro vita.<br />
In questa realtà da fare avanzare <strong>no</strong>n c’è posto per la stanchezza<br />
e la svogliatezza e, tanto me<strong>no</strong>, per dormire.<br />
Il tempo nell’opera è prezioso, <strong>no</strong>n si posso<strong>no</strong> sprecare minuti,<br />
ogni attimo è di Dio e va custodito nella propria anima.<br />
Prendete atto che si deve essere, e <strong>no</strong>n solo esserci!<br />
Vi auguro un futuro trasparente senza mezze misure.<br />
11 luglio 2019<br />
65
DANIELA PER SEMPRE<br />
Siamo nel 2019 e tu sei andata via il 3 sett. 2018.<br />
È stato un o<strong>no</strong>re dolcissimo, benchè tragico, assistervi.<br />
Siamo al 7 AGOSTO.<br />
È il tuo complean<strong>no</strong>.<br />
Terre<strong>no</strong>.<br />
Non ha senso forse calcolarlo ancora.<br />
Nell’Eternità è annullato il tempo trascorso quì.<br />
Ma, ugualmente, grido evviva! Evviva Daniela!<br />
Farlo è dolce e struggente.<br />
In questo gior<strong>no</strong> la tua luce è nata<br />
alla luce.<br />
La tua luce!<br />
Divina luce d’amore e dovere,<br />
serietà e pudore, dolcezza e passione.<br />
Struggente malinconia.<br />
Tu ami l’Amore e l’Amore ti ama.<br />
Ed io <strong>no</strong>n smetto.<br />
Rin<strong>no</strong>vo e m’avvampo.<br />
Di te che sei, sai, sarai.<br />
Carlo<br />
66
Rendere felice Dio<br />
Primo anniversario del ritor<strong>no</strong> alla Casa del Padre di Daniela Natale<br />
Cappella “Casa del Ponte” S. Caterina Villarmosa, 3 settembre 2019<br />
Presiede S.E. Mons. Mario Russotto<br />
L’odierna Parola di Dio, in questa <strong>no</strong>stra<br />
particolare circostanza nella quale<br />
ricordiamo la carissima Daniela ad<br />
un an<strong>no</strong> dal suo ritor<strong>no</strong> nella Casa del<br />
Padre, ci suggerisce due particolari riflessioni.<br />
La prima la traggo da quanto<br />
dice San Paolo: «Sia che vegliamo sia<br />
che dormiamo, <strong>no</strong>i siamo del Sig<strong>no</strong>re».<br />
La seconda viene dal Salmo responsoriale:<br />
«So<strong>no</strong> certo di contemplare la<br />
bontà del Sig<strong>no</strong>re nella Terra dei Viventi».<br />
1. Frammenti di Dio Amore<br />
Il primo pensiero parla di veglia e di<br />
son<strong>no</strong>, che nella particolare umana<br />
simbolica biblica voglio<strong>no</strong> indicare<br />
la resurrezione e la morte. Nella <strong>no</strong>stra<br />
vita, che è un alternarsi di morte<br />
e resurrezione, di son<strong>no</strong> e veglia,<br />
dobbiamo sempre più prendere<br />
consapevolezza che <strong>no</strong>i siamo del<br />
Sig<strong>no</strong>re, cioè <strong>no</strong>n siamo orfani, <strong>no</strong>n<br />
siamo figli del caso, <strong>no</strong>n siamo abbandonati<br />
a un ineluttabile desti<strong>no</strong> che ci<br />
sfugge di ma<strong>no</strong>, ma siamo del Sig<strong>no</strong>re.<br />
E questo vuol dire che ciascu<strong>no</strong> di<br />
<strong>no</strong>i è proprietà di Dio. Lui è l’Autore,<br />
e quindi soltanto vivendo in Dio possiamo<br />
essere <strong>no</strong>i stessi e pienamente<br />
felici.<br />
Come l’acqua di un fiume naturalmente<br />
scende e deve arrivare al mare,<br />
perché è acqua dell’acqua che trova<br />
nell’ocea<strong>no</strong> il grembo dove perdersi<br />
per poi ritrovarsi nella comunione di<br />
tanta acqua, così l’anima di ciascu<strong>no</strong> di<br />
<strong>no</strong>i è <strong>come</strong> un fiume: a volte è in piena<br />
per la tempesta, altre volte deve affrontare<br />
delle risalite e delle piccole cascate.<br />
Tuttavia <strong>no</strong>i e la <strong>no</strong>stra anima siamo<br />
<strong>come</strong> un fiume e soltanto arrivando<br />
nell’ocea<strong>no</strong> di Dio troviamo pace, per<br />
cui la <strong>no</strong>stra vita, in questo alternarsi<br />
quotidia<strong>no</strong> di morte e resurrezione, di<br />
son<strong>no</strong> e veglia, ci deve far sempre più<br />
comprendere che <strong>no</strong>i siamo la felicità<br />
di Dio.<br />
Dio era felicissimo, perché è Essere<br />
strutturalmente perfetto a prescindere<br />
dalla creazione. Ma Lui ha voluto uscire<br />
fuori da sé per dirsi e darsi nell’universo<br />
e nell’umanità. Quindi ognu<strong>no</strong><br />
di <strong>no</strong>i, per usare un’espressione di San<br />
Gregorio Mag<strong>no</strong> di cui oggi la Chiesa<br />
ci fa fare memoria liturgica, è frammento<br />
della Parola di Dio. Pertanto<br />
ogni frammento deve tornare alla sua<br />
origine perché Dio, che è la Parola, è<br />
<strong>come</strong> un incompiuto per sua stessa volontà<br />
finché tutti questi fiumi <strong>no</strong>n torna<strong>no</strong><br />
all’ocea<strong>no</strong> del suo Amore.<br />
Tutto ciò può sembrarci illogico ma è<br />
stato Dio stesso a scegliere di essere<br />
pienamente felice ospitandoci in sé,<br />
perché <strong>no</strong>i siamo del Sig<strong>no</strong>re. Ecco<br />
perché, dalla <strong>no</strong>stra parte quando muore<br />
qualcu<strong>no</strong> <strong>no</strong>i vediamo <strong>come</strong> una sorta<br />
di eclissi di luna, soprattutto quando<br />
chi muore ci è caro, <strong>come</strong> Daniela. Noi<br />
vediamo soltanto la parte buia e la terra<br />
è <strong>come</strong> oscurata; ma dall’altra parte<br />
la luna è pienamente illuminata dal<br />
sole, anzi lo riflette e durante l’eclissi<br />
rimanda la luce che riceve dal sole al<br />
sole stesso. È meraviglioso! È questo il<br />
<strong>no</strong>stro desti<strong>no</strong> e la <strong>no</strong>stra bellezza! La<br />
morte allora diventa un bacio di sole,<br />
riflesso della luce che è Dio, riconsegnata<br />
e rimandata a Dio.<br />
Daniela, che l’an<strong>no</strong> scorso è venuta<br />
drammaticamente a mancarci provocando<br />
in <strong>no</strong>i <strong>come</strong> un’eclissi perché<br />
rifletteva la delicatezza e la sensibilità<br />
di Dio, era veramente un’anima di<br />
Dio che volava alto dentro di sé, ma<br />
proprio nel momento in cui è venuta a<br />
mancare a <strong>no</strong>i è stata restituita a Dio<br />
consegnandosi a Lui. Pertanto possiamo<br />
davvero dire che ogni vivente è<br />
gloria di Dio nel momento in cui vive<br />
la sua morte. Noi siamo gloria di Dio<br />
quando impariamo ad essere riflesso<br />
del suo Amore in terra. Noi rendiamo<br />
felice Dio quando siamo frammento<br />
del suo Amore, allora siamo felici <strong>no</strong>i<br />
stessi, e Dio è nella gioia.<br />
2. Noi pagine di Dio<br />
L’altro pensiero è che questa Rivelazione,<br />
che Dio fa di sé nella Chiesa, pagina<br />
dopo pagina cresce con <strong>no</strong>i che la<br />
accogliamo e la viviamo. San Gregorio<br />
Mag<strong>no</strong> diceva scriptura crescit cum<br />
legente, cioè la Sacra Scrittura, la Bibbia,<br />
cresce nel suo significato con colui<br />
che la legge; così possiamo dire che la<br />
felicità di Dio cresce con ciascu<strong>no</strong> che<br />
si fa sua pagina nella storia.<br />
Daniela è morta; <strong>no</strong>n dobbiamo avere<br />
paura di questa parola. Ma questa pagina,<br />
che è Daniela, è stata girata, <strong>no</strong>n<br />
è stata distrutta. È <strong>come</strong> una pagina sigillata,<br />
pagina dopo pagina che racconta<br />
una storia vissuta con Dio. Pagina<br />
di storia incarnata nell’amore per gli<br />
altri, nell’attenzione ai giovani e ai ragazzi.<br />
Pagina di preghiera attinta dalle<br />
piccole cose della natura, dalle parole<br />
del Vangelo, dalla storia di anime di<br />
giovani. Adesso Dio ha girato questa<br />
pagina. Noi qui <strong>no</strong>n leggiamo più nulla<br />
se <strong>no</strong>n in filigrana, in trasparenza, ma<br />
Dio legge tutta la pagina, essendo questa<br />
scritta dal suo lato.<br />
Noi siamo queste pagine che vengo<strong>no</strong><br />
sigillate fi<strong>no</strong> a quando Colui che ha<br />
dato la vita per <strong>no</strong>i spezza tutti i sigilli,<br />
squadernando la storia dell’umanità<br />
<strong>come</strong> storia d’amore di Dio con <strong>no</strong>i,<br />
storia di felicità attraverso le lacrime,<br />
le prove, le fatiche, le incomprensioni,<br />
gli scoraggiamenti. Come fiumi che<br />
van<strong>no</strong> verso il mare e, perdendosi, ritrova<strong>no</strong><br />
il senso di tutta la fatica del<br />
loro percorso, così è ciascu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i e<br />
così vogliamo ricordare Daniela. Lei<br />
è passata <strong>come</strong> questo fiume di acqua<br />
quieta, placida, serena, profondamente<br />
femminile che ogni tanto straripava e<br />
andava a fecondare terre deserte, alberi<br />
secchi e riportava vita per vivere la vita<br />
per sempre in Dio.<br />
Daniela è un richiamo del Salmo 107:<br />
«Il mio cuore è pronto per te, per te<br />
mio Dio». Quando Dio coglie il fiore<br />
della <strong>no</strong>stra vita, è perché il cuore era<br />
già pronto per Lui. Così, mentre ricordiamo<br />
Daniela <strong>come</strong> questo fiore pronto<br />
che Dio ha colto per sé, vogliamo<br />
ricordare anche Carlo che è rimasto<br />
ancora con <strong>no</strong>i a cercare di riflettere<br />
il sole di Dio per tanti giovani. Preghiamo<br />
per tutti i giovani del Lago di<br />
Monte Colombo e vogliamo in modo<br />
particolare pensare in questo momento<br />
ai giovani che sboccia<strong>no</strong> alla vita di<br />
nuove vocazioni: il matrimonio, <strong>come</strong><br />
è accaduto a una coppia oggi e <strong>come</strong><br />
accadrà a Emanuele, figlio di Carlo e<br />
Daniela, o la consacrazione, <strong>come</strong> è accaduto<br />
ai sacerdoti presenti, <strong>come</strong> sta<br />
accadendo ai <strong>no</strong>stri seminaristi Giuseppe<br />
e Arcangelo.<br />
Non ci resta dunque che aprire lo<br />
sguardo dell’animo per contemplare il<br />
Sig<strong>no</strong>re nella terra dei viventi insieme<br />
a Daniela, a Leo <strong>Amici</strong>, a San Gregorio<br />
Mag<strong>no</strong>, a Chiara, Francesco, Caterina<br />
e a tutti quelli che adesso so<strong>no</strong> lì a dispiegare<br />
questa storia di felicità <strong>come</strong><br />
storia d’amore per sempre. Così è. Non<br />
“così sia”. Così è!<br />
67
Cara Daniela,<br />
cara al mio cuore, cara ai miei occhi che si riempio<strong>no</strong> dei tuoi gesti,<br />
del tuo sorriso che donavi senza aspettarti nulla in cambio.<br />
Sin dall’inizio della mia storia in questo percorso d’amore ci sei stata<br />
tu.<br />
Sin da ragazzina sei stata <strong>no</strong>bile, elegante nella figura, dolce e stabile<br />
nella tua scelta di vita protesa verso il bene assoluto, con l’animo<br />
pronto a mettersi in discussione per offrire sempre il meglio di<br />
te, in continua evoluzione nella crescita spirituale di fede ragionata,<br />
sentita, curata dal maestro Leo, verso Dio.<br />
Negli anni ti ho vista dare esempi continui, nei gesti e nelle azioni<br />
di bene assoluto, scaturito dal frutto delle tue lotte interiori per<br />
arrivare ad essere gradita a Dio.<br />
E di fatto <strong>no</strong>to con gioia che <strong>no</strong>n c’è persona che ti abbia co<strong>no</strong>sciuta,<br />
anche solo per un gior<strong>no</strong>, che <strong>no</strong>n conservi la tua immagine<br />
dentro di sé.<br />
Accanto a Carlo, al centro di questa opera, hai dato il tuo costante<br />
contributo nello svolgere di ogni gior<strong>no</strong>.<br />
Sei stata l’ago della bilancia di ogni cosa.<br />
Ogni gior<strong>no</strong> per me è il 3 settembre, ogni gior<strong>no</strong> vivo l’amore che<br />
ho per te e il ricordo dei tuoi gesti che so<strong>no</strong> nel mio cuore, nell’attesa,<br />
sorella mia, che un gior<strong>no</strong> ti riabbraccerò.<br />
Federica V. - 3 settembre 2019<br />
3 settembre 2019 - Celebrazione eucaristica<br />
Parrocchia San Pietro Apostolo - Bagheria (PA)<br />
Carissimi,<br />
questa celebrazione per ricordare Daniela: Umanamente ci sentiamo<br />
privati di una persona carissima, quindi ci sentiamo velati di<br />
una mestizia ma Daniela è viva e vivrà per sempre.<br />
Come comunità parrocchiale siamo vicini al carissimo Carlo, lo<br />
sposo amato, al figlio Emanuele, al fratello Stefa<strong>no</strong> e Maihri, all’Associazione<br />
Dare e a tutto quel pianeta che vive nella sua orbita, di<br />
cui Daniela era la fulgida stella. Abbiamo avuto la fortuna di co<strong>no</strong>scere<br />
Daniela, l’abbiamo incontrata, ha vissuto con <strong>no</strong>i esperienze<br />
spiritualmente toccanti, abbiamo condiviso iniziative e progetti:<br />
siamo rimasti profondamente toccati dal suo tratto gentile, delicato,<br />
grazioso, disponibile, accogliente.<br />
Il tutto innestato nel suo humus interiore abitato da Dio e rivestito<br />
di profonda umanità. Ha veleggiato nel grande mare solcato per<br />
primo dal grande Leo, quindi da Maria, madre di Daniela sulla cui<br />
rotta si è incrociato Carlo per condividere i valori del vero Umanesimo<br />
declinato nella scala variegata dei vari bisogni umani, spirituali<br />
e sociali.<br />
A ben ragione adesso la rimpiangiamo, ma siamo certi che dal<br />
grembo del Padre farà piovere ogni grazia per la fecondità delle<br />
opere, in cui ella stessa è stata protagonista discreta.<br />
Sarà ancora più presente nella sua famiglia, abiterà ancora nel cuore<br />
di Carlo, sarà forza portante nella vita di Emanuele, sua moglie e nella<br />
loro creatura Cleo, nata proprio quasi nell’anniversario.<br />
Tutti ricorderemo la maestosa sua bellezza che nei suoi occhi trovava<br />
il massimo splendore. La sentiremo sempre vici<strong>no</strong> e sorridente:<br />
sarà sempre nel cuore dei “suoi” giovani.<br />
Don Lucia<strong>no</strong> Catala<strong>no</strong><br />
68
Penso a te…<br />
<strong>no</strong>n riesco a trovare una parola che possa descriverti.<br />
Sei qualcosa che <strong>no</strong>n esiste su questa terra, eppure così reale,<br />
concreta, tangibile, vera.<br />
Se l’amore avesse un profumo, quel profumo saresti tu.<br />
Sì, per me tu sei il profumo dell’amore.<br />
Ti sento a un passo da me, eppure sei così lontana, tanto da<br />
<strong>no</strong>n crederci.<br />
Eppure continui a prenderti cura di tutti <strong>no</strong>i, a soffiare sui<br />
cuori e accarezzare le anime.<br />
Hai portato via con te i <strong>no</strong>stri imbrogli, gli inganni, le falsità,<br />
i giudizi.<br />
Hai lasciato pace, quiete, silenzio…<br />
Ma quanto mi manchi!<br />
Tanto di te qui è rimasto, ci hai lasciato ricchi e continui a<br />
guardarci, ci stai ancora accanto, ci tieni la ma<strong>no</strong>, ci consigli,<br />
proprio <strong>come</strong> facevi prima.<br />
Mi manca il fiato quando la mente realizza che <strong>no</strong>n posso più<br />
vederti.<br />
Voglio usare l’amore, ogni gior<strong>no</strong>, per ritrovarti perché, se tu<br />
ti rispecchi nei <strong>no</strong>stri occhi quando <strong>no</strong>i lo usiamo, <strong>no</strong>n posso<br />
permettermi di <strong>no</strong>n farti vivere ogni gior<strong>no</strong>.<br />
Rendevi tutto bello, speciale… anche la cosa più semplice e<br />
scontata con te diventava <strong>no</strong>vità.<br />
Era troppo bella la vita con te.<br />
Ora mi viene da dirti che deve essere bella per te, perché ci sei<br />
stata, perché ti ho co<strong>no</strong>sciuta.<br />
Grazie.<br />
Leri B. - 9 settembre 2019<br />
69
NEWS MUSICALI FIRMATE RDL<br />
Tormentone dell'estate<br />
2019 Tu musica - remix by<br />
Emanuele Tedeschi<br />
tratto dallo spettacolo di<br />
Carlo Tedeschi Senza Fili<br />
Nuovo arrangiamento<br />
di Emanuele Tedeschi<br />
del bra<strong>no</strong> The man with<br />
the sailor’s cap<br />
dedicato a Leo <strong>Amici</strong>,<br />
circa 30 anni fa,<br />
da Sam Moore.<br />
Remix di Emanuele<br />
Tedeschi del bra<strong>no</strong><br />
Jamaica tratto dallo<br />
spettacolo musicale<br />
Notte Gitana che diventa<br />
una ballata appassionata<br />
mescolando so<strong>no</strong>rità<br />
latine a tanto reggaeton.<br />
Cinque brani inediti<br />
tratti dal 5° Festival<br />
della canzone per Leo.<br />
COLONNE SONORE<br />
I MUSICALS DI CARLO TEDESCHI<br />
Patto di Luce<br />
L’Uomo dal Turbante Rosso<br />
Un fremito d’ali<br />
Sicuramente <strong>Amici</strong><br />
Greccio, <strong>no</strong>tte di Natale 1223<br />
Gabriele dell’Addolorata<br />
Dio, che meraviglia!<br />
Chiara di Dio<br />
Notte Gitana<br />
70
EBOOK<br />
I video integrali di Notte Gitana spettacolo musicale<br />
spag<strong>no</strong>lo e di Patto di Luce il musical sui diritti umani<br />
di Carlo Tedeschi disponibili su VIMEO.COM<br />
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Il ritor<strong>no</strong> dal labirinto<br />
Tratto da una storia<br />
vera <strong>come</strong> forma di<br />
prevenzione, ripercorre<br />
il passaggio<br />
di Gianluca dal labirinto<br />
della droga<br />
fi<strong>no</strong> all’immensa<br />
spianata della<br />
libertà.<br />
Carlo Tedeschi<br />
Edizioni Dare<br />
GRATUITO<br />
Sicuramente <strong>Amici</strong><br />
Una favola per tutti!<br />
Narra la storia<br />
dell'amicizia<br />
attraverso i grandi<br />
personaggi del passato,<br />
rivelando cosa<br />
sia la "polvere nera"<br />
e facendo largo alla<br />
"piccola Umanità"<br />
attraverso un finale<br />
distopico.<br />
Carlo Tedeschi<br />
Edizioni Dare<br />
PUBBLICAZIONI<br />
Angela degli Abissi<br />
Un romanzo verità.<br />
Descrive dieci anni<br />
di vita di Angela<br />
Bandini, dall'incontro<br />
nel 1979 con<br />
Leo <strong>Amici</strong> fi<strong>no</strong> al<br />
record del mondo<br />
di immersione in<br />
apnea nel 1989.<br />
Carlo Tedeschi<br />
Edizioni Dare<br />
GRATUITO<br />
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AI CANALI<br />
Lago di Monte Colombo<br />
Italian Musicals Channel<br />
Leo - L’uomo senza tempo<br />
Pagina dopo pagina il<br />
personaggio si delinea,<br />
un tassello alla volta il<br />
mosaico si completa.<br />
Si comprende che<br />
la storia narrata profuma<br />
di vissuto e che le<br />
sensazioni descritte so<strong>no</strong><br />
state provate sulla pelle.<br />
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Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />
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Patto di Luce Opera Musical<br />
Notte Gitana spettacolo musicale<br />
Chiara di Dio musical official<br />
A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong><br />
Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />
rdl.official<br />
@TeatroLeo<strong>Amici</strong><br />
A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong> è anche online.<br />
Per le ultime news: www.a<strong>come</strong>amici.it<br />
71
72<br />
B<br />
C<br />
Lago di Monte Colombo<br />
Poeticamente definito Piccolo Paese fuori dal mondo dal suo fondatore<br />
Leo <strong>Amici</strong>, è oggi sede della Fondazione che porta il suo <strong>no</strong>me.<br />
Le strutture, so<strong>no</strong> state realizzate dall’Associazione Dare attraverso<br />
il volontariato dei suoi associati che ne cura<strong>no</strong> la gestione.<br />
Gli utili ricavati dalle strutture so<strong>no</strong> devoluti al mantenimento del paese<br />
e alle opere umanitarie della Fondazione. L’attività teatrale rientra<br />
nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.<br />
E<br />
D<br />
G<br />
F<br />
Strutture ricettive<br />
• 1 - Hotel Villa Leri - Tel 0541 985262<br />
Centro Benessere - Residences - Ristorante Leonardo<br />
• 2 - La Grotta della Giamaica - Tel 0541 985580<br />
Bar- Ristorante - Pizzeria for<strong>no</strong> a legna- Pontile sul lago<br />
• 3 - ll mio Casale - Tel 0541 985164 (in convenzione)<br />
Ristorante - Agriturismo - Azienda agricola bio certificata - Vendita prodotti<br />
• 4 - Casa LA BASE per bambini - Casa LA META per anziani<br />
• 5 - Teatro Leo <strong>Amici</strong> Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità<br />
• 6 - Casina nel bosco Piadineria<br />
Servizi gratuiti<br />
• Teatro dei burattini - Parchi gioco per bambini - Ingresso ad eventi straordinari<br />
• Centro sportivo - Stages teatrali - Corsi di cucito, cucina, pittura<br />
• Incontri di spiritualità - Incontri per giovani e famiglie<br />
• Visite guidate al Piccolo Paese del Lago - Gite organizzate alle sedi distaccate<br />
• Museo Leo <strong>Amici</strong> con filmati sulla storia della fondazione - Filmati musical<br />
• Mostre pittoriche e fotografiche permanenti - Azienda agricolo-didattica Il mio Casale<br />
• Dimostrazioni di riflessologia<br />
Via Canepa, 136 - 47854 Monte Colombo (Rn) - Tel 0541.985207<br />
www.lagodimontecolombo.it - www.teatroleoamici.it<br />
www.villaleri.it - www.ilmiocasale.it<br />
Associazione Dare<br />
Non ha intento politico né fini di lucro. È u<strong>no</strong> strumento<br />
a disposizione di coloro che abbia<strong>no</strong> in animo la realizzazione<br />
di opere sociali ed umanitarie. Sostiene, anche<br />
attraverso il volontariato, la Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Data Costituzione: 3/3/1983<br />
Forma Giuridica: Associazione privata di volontari,<br />
senza fini di lucro (regolamentata dagli artt. 36 e<br />
seguenti del Codice Civile).<br />
Sede Legale: Morcia<strong>no</strong> di Romagna (RN),<br />
Via Resistenza 1<br />
Organi: Assemblea - Comitato Direttivo - Presidente<br />
Telefo<strong>no</strong>: 0541.985207<br />
E-mail: assdare@lagodimontecolombo.it<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />
Già nel 1982, Leo <strong>Amici</strong> aveva espresso la volontà di<br />
dar vita ad una fondazione alla quale devolvere la<br />
proprietà delle strutture che sarebbero sorte affinché<br />
nel tempo permanessero rivolte unicamente a<br />
scopi umanitari. La Fondazione, costituita da Carlo<br />
Tedeschi, Daniela e Stefa<strong>no</strong> Natale e dall’Associazione<br />
Dare, è stata rico<strong>no</strong>sciuta nel 2002 ed è il risultato<br />
giuridico finale dell’opera umanitaria intrapresa da<br />
Leo <strong>Amici</strong>.<br />
Il fine primario della Fondazione è salvaguardare e<br />
perpetuare le iniziative promosse ed avviate dal suo<br />
ispiratore a favore del prossimo.<br />
Data Costituzione: 20/6/2002<br />
Forma Giuridica: Fondazione rico<strong>no</strong>sciuta in data<br />
27 <strong>no</strong>vembre 2002 ed Iscritta nel Registro Prefettizio<br />
delle Persone Giuridiche dell’Ufficio Territoriale del<br />
Gover<strong>no</strong> di Rimini<br />
Sede Legale: Montescudo-Monte Colombo (RN),<br />
Via Canepa 136<br />
Organi: Consiglio di Amministrazione -<br />
Collegio dei Revisori<br />
Telefo<strong>no</strong>: 0541.985207<br />
E-mail: info@fondazioneleoamici.org<br />
5 x 1000<br />
È sufficiente apporre la firma nell’apposito riquadro<br />
della dichiarazione dei redditi (CUD -730 - UNICO) a<br />
“Sosteg<strong>no</strong> delle organizzazioni <strong>no</strong>n lucrative di<br />
utilità sociale” ed indicare nello spazio sottostante<br />
il codice fiscale della Fondazione: 91078410403<br />
PER DONAZIONI alla Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />
puoi effettuare contribuzioni volontarie utilizzando<br />
anche il conto corrente bancario intestato alla<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong>,specificando nella causale<br />
“erogazione liberale”. UniCredit Banca S.p.a. Filiale<br />
di San Giovanni in Marigna<strong>no</strong> - RN<br />
IBAN: IT 86 R 02008 68000 000020087815
Leo <strong>Amici</strong><br />
(1923 - 1986)<br />
Daniela Natale<br />
(1964 - 2018)<br />
Attività promosse e<br />
realizzate dal 1983<br />
Nasce ad Allumiere (RM) nel 1923.<br />
Frequenta la scuola fi<strong>no</strong> alla terza elementare.<br />
Già da piccolo si distingue per la sua bontà.<br />
Partecipa alla seconda guerra mondiale arruolato<br />
in marina. È minatore in Francia, operaio<br />
nelle ferrovie e commerciante. Compie lunghi<br />
viaggi continuando dovunque a fare del bene.<br />
Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia.<br />
Nella sua casa confluisco<strong>no</strong> persone da ogni parte<br />
per chiedergli aiuto. Egli corrisponde trasmettendo<br />
alle centinaia di persone che voglio<strong>no</strong> co<strong>no</strong>scerlo<br />
pace, serenità e voglia di vivere. Rafforzandone<br />
lo spirito guarisce i<strong>no</strong>ltre numerosi malati e<br />
recupera centinaia di ragazzi tossicodipendenti.<br />
A chi vuole ripagare in denaro il favore ricevuto,<br />
risponde: «Tu sai a chi darlo. Quando sei guarito,<br />
sei felice e ami il tuo prossimo, tu mi hai ripagato».<br />
Tiene riunioni a porte aperte in Italia, ma anche<br />
in Europa, Africa, Australia e America corrispondendo<br />
ai grandi interrogativi dell’uomo.<br />
Il suo progetto del Piccolo Paese comprende:<br />
una clinica, una casa per bambini abbandonati,<br />
una per anziani e strutture per la socializzazione<br />
dei giovani.<br />
Nel 1983 a tale scopo promuove la costituzione<br />
dell’Associazione Dare.<br />
Nel 1985 forma la compagnia teatrale I Ragazzi<br />
del Lago e la casa di produzione televisiva Ralac.<br />
Gira il film La verità di un ragazzo di cui è autore<br />
e regista.<br />
Nello stesso an<strong>no</strong> è fautore del record mondiale<br />
di immersione in apnea di Angela Bandini e<br />
ne realizza il relativo documentario.<br />
Nel 1986 dà vita al musical di Carlo Tedeschi Sicuramente<br />
<strong>Amici</strong>.<br />
Muore a Monte Colombo il 16 aprile 1986 dopo<br />
avere gettato le basi per la realizzazione del Piccolo<br />
Paese del Lago.<br />
Ha lasciato scritti, poesie e testimonianze di<br />
fede ed amicizia, strutture a beneficio dell’umanità<br />
e una traccia indelebile: pace, amore e<br />
fratellanza.<br />
Maria Di Gregorio<br />
(1940 - 2002)<br />
Nel 1971, insieme alla sua famiglia, incontra<br />
Leo <strong>Amici</strong> e, da quel momento, ne sosterrà l’opera<br />
per tutta la vita. Testimone ed esempio<br />
d’amore, educa e coordina centinaia di volontari<br />
nelle iniziative sociali ed umanitarie.<br />
Nel 1982 con il marito e i figli si trasferisce<br />
a Monte Colombo per sostenere l’ultima<br />
realizzazione di Leo <strong>Amici</strong>: il Piccolo Paese<br />
del Lago. Dopo la sua scomparsa, insieme<br />
a Carlo Tedeschi, ne porta a compimento il<br />
progetto.<br />
Muore l’11 giug<strong>no</strong> del 2002.<br />
Primogenita di Maria di Gregorio e Toni<strong>no</strong> Natale,<br />
a 7 anni supplica la mamma di portarla<br />
da Leo, da poco co<strong>no</strong>sciuto dalla sua famiglia,<br />
anziché all’ospedale di Civitavecchia per un<br />
ricovero urgente.<br />
Guarita, lei e la sua famiglia <strong>no</strong>n lo lasceran<strong>no</strong><br />
mai più. Crescerà sulle gi<strong>no</strong>cchia di Leo e a 14<br />
anni, insieme all’amica Federica e d’accordo<br />
con i genitori di entrambe, si trasferirà nella<br />
sua casa per essere utile nelle pulizie e nell’accoglienza<br />
delle centinaia di persone bisog<strong>no</strong>se<br />
che vi affluiran<strong>no</strong> da ogni dove.<br />
Si trasferisce al Lago di Monte Colombo con la<br />
sua famiglia per dare inizio alla realizzazione<br />
del Piccolo Paese fuori dal mondo nel 1982,<br />
continuando al fianco di Leo l‘opera intrapresa:<br />
sarà un esempio costante di sobrietà, discrezione,<br />
dolcezza e amore.<br />
Un sorriso sempre spontaneo e lumi<strong>no</strong>so la<br />
contraddistingueva.<br />
De<strong>no</strong>minata da sua madre “unicità”, così da<br />
tutti veniva considerata.<br />
Dopo alcuni anni dalla morte di Leo <strong>Amici</strong>, nel<br />
1992 si unisce con Carlo Tedeschi in matrimonio<br />
e l'an<strong>no</strong> successivo nasce Emanuele.<br />
Nel 2002, insieme a Carlo Tedeschi, Stefa<strong>no</strong><br />
Natale e all’Associazione Dare, istituisce la<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, per la quale opera fi<strong>no</strong><br />
alla fine.<br />
Tutta la vita aderirà totalmente al pensiero di<br />
Leo <strong>Amici</strong>, rimanendo fedele al proprio amore<br />
nato da bambina.<br />
Insieme e accanto al marito, affronta ogni vicissitudine<br />
sia privata che pubblica difendendo<br />
il ricordo, l’immagine di Leo. Preservandone<br />
l’esempio, con fede e determinazione,<br />
<strong>no</strong>n abbandona, <strong>no</strong><strong>no</strong>stante tutto, dolcezza e<br />
soavità, sempre pronta a pagare per prima e a<br />
difendere, anche nel silenzio e nella sottomissione,<br />
pur di raggiungerla, la verità.<br />
Carlo Tedeschi<br />
Nel 1978 incontra Leo <strong>Amici</strong> e lo affianca.<br />
Artista versatile riceve consensi e rico<strong>no</strong>scimenti<br />
<strong>no</strong>n solo per il valore culturale ma<br />
anche per l’impeg<strong>no</strong> sociale. Tutta la sua produzione<br />
artistica diventa strumento di espressione<br />
dei valori universali della pace, dell’amore<br />
e della fratellanza.<br />
Dedica tutte le sue forze ed il suo impeg<strong>no</strong> a<br />
favore della realizzazione dei giovani.<br />
Anche dopo la morte di Leo <strong>Amici</strong> porta a<br />
compimento la costruzione delle strutture del<br />
piccolo paese insieme a Maria Di Gregorio e<br />
ne ha proseguito fi<strong>no</strong> ad oggi l’opera morale e<br />
sociale, realizzando anche le nuove sedi.<br />
www.leoamici.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org<br />
Cultura, sport e ricreazione<br />
• Pubblicazioni riviste, libri, audio e video,<br />
incontri, mostre, spettacoli.<br />
• Rally, podismo, apnea, calcio, calcetto,<br />
gare, tornei, records mondiali.<br />
• Centri di aggregazione, incontri, corsi di<br />
cucina, cucito, pittura, ico<strong>no</strong>grafia, danza,<br />
recitazione, canto, musica.<br />
• Incontri di spiritualità.<br />
• Centri di ascolto del Vangelo.<br />
• Liturgia delle ore.<br />
Assistenza sociale<br />
• Opera di prevenzione del disagio giovanile.<br />
• Educazione e socializzazione anche presso<br />
scuole ed Istituti.<br />
• Borse di studio.<br />
• Formazione, avviamento professionale ed<br />
inserimento lavorativo.<br />
• Protezione, sotto il profilo fisico e morale,<br />
dell’infanzia abbandonata o priva di<br />
assistenza.<br />
• Coinvolgimento e coordinamento di<br />
famiglie per l’accoglienza e l’affidamento<br />
di mi<strong>no</strong>ri.<br />
• Ospitalità e cure ai bambini di Cher<strong>no</strong>byl.<br />
• Ospitalità a bambini e famiglie della ex<br />
Jugoslavia.<br />
• Campi scuola.<br />
• Protezione, sotto il profilo fisico e morale,<br />
agli anziani.<br />
• Assistenza e supporto agli ammalati ed animazione<br />
anche presso ospedali e case di cura.<br />
• Soggiorni per anziani.<br />
• Sosteg<strong>no</strong> morale ed eco<strong>no</strong>mico a famiglie<br />
bisog<strong>no</strong>se.<br />
• Attività di recupero dalla<br />
tossicodipendenza.<br />
• Attività ed iniziative per il sosteg<strong>no</strong><br />
eco<strong>no</strong>mico ed umanitario in Kenia,<br />
Rwanda, Zambia, Australia ed avviati<br />
luoghi di aggregazione in Italia (Toscana,<br />
Abruzzo, Puglia, Umbria) e all’estero:<br />
Svizzera, Spagna, Francia, Germania.<br />
Istruzione<br />
• Laboratori, stages.<br />
• Accademia d’arte e formazione<br />
professionale.<br />
• Corsi di supporto scolastico.<br />
• Inserimento scolastico per immigrati.<br />
Sanità<br />
• Poliambulatorio privato e Centro di<br />
Riflessologia.<br />
• Congressi di medicina.<br />
• Incontri aperti al pubblico su<br />
alimentazione, stile di vita, prevenzione.<br />
Collaborazioni con parrocchie, diocesi,<br />
aggregazioni laicali, movimenti carismatici,<br />
associazioni culturali, sportive, umanitarie<br />
del territorio nazionale ed estero.<br />
73
ALTRI LUOGHI DELLA FONDAZIONE<br />
GIARDINO DI MARIA<br />
CASA DELLA MONTAGNA<br />
Il Giardi<strong>no</strong> di Maria e la Casa della Montagna si trova<strong>no</strong> alle<br />
pendici del Gran Sasso, vici<strong>no</strong> alle località sciistiche di Prati di Tivo<br />
e Campo Imperatore. Il complesso, realizzato dalla Fondazione<br />
Leo <strong>Amici</strong> con l’opera di volontariato dell’Associazione Dare che lo<br />
gestisce, comprende la pizzeria, le camere, due case di accoglienza,<br />
anche per gruppi, il centro di aggregazione giovanile e la scuola di<br />
danza.<br />
Accoglie chi voglia riposare, riflettere, chi ama gite ed escursioni<br />
nell’aria pura della montagna ed una buona... pizza!<br />
Si può visitare il museo adiacente in memoria della figura di Maria Di<br />
Gregorio, determinante nella realizzazione, accanto a Leo <strong>Amici</strong>, del<br />
Piccolo paese del Lago di Monte Colombo di Rimini.<br />
Centro di aggregazione giovanile<br />
Inaugurato nel 2011, è diventato punto di incontro per i<br />
bambini e i giovani della zona con finalità culturali, artistiche,<br />
di socializzazione e prevenzione. È utilizzato anche da gruppi<br />
provenienti da altre regioni per gite e campi scuola.<br />
Nella sala polivalente: tavoli da ping-pong, biliardini e<br />
giochi da tavolo a disposizione degli ospiti, i<strong>no</strong>ltre accoglie<br />
l’associazione sportiva “Danza e Musical” che organizza corsi<br />
di danza classica, zumba e canto. È anche centro di prima<br />
accoglienza della Protezione civile<br />
Pizzeria - Piadineria - Bed & Breakfast - Centro di aggregazione giovanile<br />
Colledoro di Castelli TE<br />
Tel. 0861 970686 info@ilgiardi<strong>no</strong>dimaria.it<br />
CASA DEL TICINO<br />
Cadenazzo - Luga<strong>no</strong><br />
CASA DEL PONTE<br />
Santa Caterina - Caltanissetta<br />
Struttura per l’accoglienza - Centro di aggregazione giovanile<br />
Tel. 0041 - 91 8401767<br />
Struttura per l’accoglienza - Corsi di danza e teatro "Danza e musical"<br />
Compagine teatrale - Cappella dei santi Francesco e Chiara<br />
inaugurata da mons. Mario Russotto vescovo di Caltanissetta<br />
Tel. 334 7176815
BORGO DELLA SPERANZA<br />
Ricerca del cammi<strong>no</strong>...<br />
Il Borgo della Speranza, si trova in Toscana, tra San Gimigna<strong>no</strong> e<br />
Volterra, risale al XII secolo, è circondato da morbide colline ed è stato<br />
definito “luogo della ricerca del cammi<strong>no</strong>”.<br />
Dopo quarant'anni di abbando<strong>no</strong> e degrado, è stato restaurato dalla<br />
Fondazione Leo <strong>Amici</strong> grazie a Carlo Tedeschi, che ne ha affrescato anche<br />
la chiesa del 1100, in degrado da oltre 40 anni.<br />
Nella sua suggestiva cornice, è ideale per vivere un'esperienza nella<br />
pace e nel silenzio della natura. So<strong>no</strong> possibili soggiorni in camere<br />
o appartamenti, visita alla Villa di Uligna<strong>no</strong> (risalente al XVII sec.) ed<br />
escursioni nelle vicine località storiche ed artistiche e salutari passeggiate<br />
nei percorsi segnalati dei boschi circostanti.<br />
Ristorante - Locanda del Borgo - Residences - Bed & Breakfast<br />
Uligna<strong>no</strong> di Volterra - Pisa - Tel. 0588 086113<br />
info@borgodellasperanza.it<br />
DOMUS ROSARUM<br />
Assisi<br />
CASA DELL'ARTE<br />
Mattinata - Foggia<br />
Accoglienza - Corsi di danza e teatro "Danza e musical"<br />
Compagine teatrale<br />
Struttura per l’accoglienza - Corsi di danza "Danza e musical"<br />
Compagine teatrale - Cappella di S. Michele Arcangelo<br />
Tel. 377 1755286<br />
75
PROSSIMA USCITA<br />
Leo<br />
l'uomo senza tempo<br />
2° volume<br />
Leo, aveva ormai messo in moto un<br />
dolcissimo progetto d’amore, e il cerchio<br />
della condivisione, della solidarietà si<br />
allargava sempre di più. Schiere di genti<br />
si mobilitava<strong>no</strong> per andare a co<strong>no</strong>scerlo.<br />
Drammatici episodi di vita vissuta si<br />
susseguiva<strong>no</strong> toccanti.<br />
Egli, senza invadere, interveniva per<br />
riportare pace e amore, mentre ai più<br />
giovani porgeva delicatamente il senso<br />
dell’esistenza e <strong>come</strong> raggiungerlo. Ovunque il suo carisma<br />
sapeva imprimersi.<br />
Eppure qualcosa nell’agosto del 1985 turbava Maria, Daniela,<br />
Carlo… Chi poteva spiegare quell’angosciante discesa dai<br />
2000 m. del Gran Sasso?... «Voglio<strong>no</strong> portarmi via!»… e chi<br />
l’incalzante affannarsi di Leo nel realizzare opere umanitarie<br />
ancora in germe?<br />
Testimonianze, aneddoti, spaccati di vita vera scorro<strong>no</strong><br />
trattenuti dalla penna dell’autore che sa farsi mediatore di una<br />
biografia che ha ancora molto da raccontare.<br />
76