B // Escursioni - Valli Gesso e Vermenagna
TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE 8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe. La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.
TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE
8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe.
La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.
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ESCURSIONI<br />
<strong>Valli</strong> <strong>Gesso</strong><br />
e <strong>Vermenagna</strong><br />
B
Coordinamento generale<br />
Aree Protette Alpi Marittime<br />
www.areeprotettealpimarittime.it<br />
Partner<br />
Unione Montana <strong>Valli</strong> Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida<br />
Unione Montana <strong>Valli</strong> Monregalesi<br />
Unione Montana Alta Val Tanaro<br />
Unione Montana Alpi Marittime<br />
Coordinamento tecnico<br />
SEAcoop stp<br />
Testi<br />
Roberto Pockaj<br />
Referenze fotografiche<br />
Foto di Roberto Pockaj<br />
e di Giorgio Bernardi (pp.16, 41↑), Pier Giorgio Garrone (p.24←), Alessia Paschetta (p.55↑),<br />
Flavio Poggio (p.21←), Augusto Rivelli (pp.35, 52↑), Nanni Villani (p.5↑, 7, 59, 84↓→)<br />
In copertina: L'ultima parte del sentiero per il Colle di Fenestrelle, © Roberto Pockaj<br />
Cartografia (scala 1:50.000)<br />
Fraternali Editore<br />
Direzione artistica e progetto grafico<br />
Bottini comunic@zioni visive + Volume1 visual design<br />
Stampa<br />
L'Artistica Savigliano (Cn), Edizione 2019
SOMMARIO<br />
4<br />
8<br />
13<br />
14<br />
18<br />
22<br />
26<br />
30<br />
34<br />
38<br />
42<br />
46<br />
50<br />
54<br />
58<br />
62<br />
66<br />
70<br />
74<br />
78<br />
82<br />
86<br />
90<br />
94<br />
96<br />
Il territorio<br />
Note tecniche<br />
Le escursioni<br />
01 // Il lago sottano della Sella e Il Rifugio Livio Bianco<br />
02 // L'anello del Valasco<br />
03 // L'anello dei Laghi di Fremamorta<br />
04 // Il Rifugio Bozano<br />
05 // Il Rifugio Remondino<br />
06 // Il Lagarot di Lourousa<br />
07 // La diga del Chiotas e il Rifugio Genova<br />
08 // Il Colle di Fenestrelle dal Lago della Rovina<br />
09 // Il Colle di Finestra<br />
10 // Il Rifugio Pagarì<br />
11 // Il Lago del Vei del Bouc<br />
12 // Il Lago della Vacca e il Colle del Sabbione<br />
13 // Le Gorge della Reina e il Colletto della Lausa<br />
14 // Il Rifugio Balur<br />
15 // L’anello dei laghi di Palanfrè<br />
16 // Il Monte Vecchio<br />
17 // La Rocca dell'Abisso<br />
18 // I forti del Colle di Tenda<br />
19 // Il Colle della Boaria e il Colle della Perla<br />
20 // Il Colle Vaccarile<br />
Mappa d'insieme<br />
Approfondimenti<br />
3
IL TERRITORIO<br />
4<br />
GLI ITINERARI PIÙ BELLI PER SCOPRIRE E VIVERE<br />
IL TERRITORIO TRA LE ALPI MARITTIME E LE LANGHE<br />
Gli itinerari presenti nella collana “Top20 tra Alpi Marittime e Langhe”<br />
rappresentano un’accurata selezione di affascinanti proposte escursionistiche,<br />
volte a esplorare il suggestivo territorio che si estende dalle celebri vette delle<br />
“Alpi del Mediterraneo”, sito attualmente candidato a diventare Patrimonio<br />
Naturale dell’UNESCO, ai dolci declivi delle Langhe, paesaggio culturale che<br />
si avvale del titolo di Patrimonio Mondiale sin dal 2014. Sono molteplici e<br />
differenti i paesaggi che caratterizzano un’area straordinaria, in grado di offrire<br />
a ogni tipologia di escursionista una gamma di attività outdoor estremamente<br />
variegata e di proporre percorsi naturalistici e culturali con caratteristiche<br />
adatte a ogni stagione.<br />
Questa pubblicazione presenta la descrizione di 20 fra le più suggestive<br />
escursioni nelle <strong>Valli</strong> <strong>Gesso</strong> e <strong>Vermenagna</strong>, adagiate ai piedi delle Alpi<br />
Marittime, su itinerari che si snodano quasi interamente sul territorio<br />
del Parco Naturale più vasto del Piemonte.
UNA TERRA DI CONFINE,<br />
LA VALLE VERMENAGNA<br />
Se seguiamo il solco vallivo principale<br />
della <strong>Vermenagna</strong>, orientato da sud sud-est<br />
a nord nord-ovest, raggiungiamo il Colle<br />
di Tenda, che mette in collegamento l’Italia<br />
dalla Francia e permette di passare da<br />
un versante all'altro delle Alpi, con clima<br />
e vegetazione mediterranei sul lato rivolto<br />
a sud, che guarda il mare, decisamente alpini<br />
sul lato che guarda a nord, verso la pianura.<br />
Se, al contrario, seguiamo lo spartiacque<br />
alpino, trasversalmente alla valle, il Colle<br />
↑ Strada militare<br />
in alta Valle <strong>Gesso</strong><br />
↓ Valle <strong>Gesso</strong> – Il rifugio<br />
Remondino e la Cima di Nasta<br />
5<br />
di Tenda divide le Alpi Marittime, a ovest, dalle Alpi Liguri, a est; o, se preferite,<br />
separa due aree geo-morfologicamente assai differenti: il Massiccio cristallino<br />
dell’Argentera da un lato; il Massiccio del Marguareis, una delle aree carsiche<br />
più importanti delle Alpi, dall’altro. La Valle <strong>Vermenagna</strong>, seppur attraversata<br />
da questo confine geologico, presenta tratti più simili alle Alpi Liguri, con conche e<br />
versanti pascolivi nell’alta valle e lungo i crinali, e fitti boschi di latifoglie in media<br />
e bassa valle; fanno eccezione la Rocca dell’Abisso e le vette circostanti, già però<br />
appartenenti alle Alpi Marittime. Per addentrarsi in valle, occorre partire da Borgo<br />
San Dalmazzo, cittadina ubicata pochi chilometri a sud-ovest di Cuneo. Da Borgo<br />
si giunge a Roccavione, dove si trovano i resti di una torre medievale. Il paese<br />
successivo è Robilante, che ha condiviso con Roccavione lo sviluppo industriale<br />
del XX secolo. Proseguendo sulla statale si incontra Vernante, il paese di Pinocchio:<br />
sui muri delle case circa 150 murales sono dedicati alle (dis)avventure del famoso<br />
burattino. Ad Attilio Mussino, storico illustratore della favola di Collodi e a lungo<br />
residente a Vernante, è dedicato anche un museo. In estate è aperto il centro visite<br />
del Parco delle Alpi Marittime, e sul paese domina la «Turusela», diruto castello<br />
medievale, eretto un tempo con funzione di controllo sulla via del Colle di Tenda.
6<br />
A Vernante il solco vallivo principale si biforca: a destra si apre l’ampio Vallone<br />
Grande di Palanfrè, che raggiunge l’omonima borgata e costituisce uno dei punti<br />
di ingresso del Parco delle Alpi Marittime. A monte della borgata un sentiero porta<br />
nella faggeta bandita, tutelata già dal XVIII secolo e ricca di esemplari centenari.<br />
Continuando a seguire la statale invece si arriva a Limone Piemonte, tra le prime<br />
stazioni di sci alpino in Italia (1907), ai piedi della Punta Mirauda e della Rocca<br />
dell’Abisso. Il paese, che oggi ha aspetto moderno per i molti insediamenti<br />
turistici, è però attestato dal X secolo e conserva ancora un bel nucleo storico.<br />
Anche a Limone si staccano a destra due solchi vallivi minori, che conducono<br />
a Limonetto e Quota 1400, quest’ultima una recente stazione dedicata agli sporti<br />
invernali, da cui la rotabile asfaltata s’inerpica fino al Colle di Tenda. Molti testi<br />
citano il Colle di Tenda come importante via di comunicazione e commercio<br />
tra la pianura e il Nizzardo, nota già in epoca romana e poi trasformatasi in Strada<br />
Reale sotto i Savoia. Ma anche via anche di rilevanza strategica, come dimostrano<br />
le sei imponenti fortificazioni di fine Ottocento, realizzate per difendere i confini<br />
del neonato Regno d’Italia proprio sull’agevole valico del Colle di Tenda. Se ci si<br />
tiene invece sulla statale, proseguendo verso sud, si raggiunge il confine francese,<br />
attraversato grazie al traforo di Tenda, tunnel a singola canna inaugurato nel 1882,<br />
ora in fase di ammodernamento e raddoppio. Oltre all’auto, un modo alternativo<br />
di risalire la Val <strong>Vermenagna</strong> è la storica ferrovia Cuneo-Nizza. Fu Camillo Benso<br />
di Cavour a proporre al Parlamento del Regno di Sardegna, nel 1853,<br />
la costruzione di una linea ferroviaria tra Cuneo e Nizza, che allora era territorio<br />
italiano. Ma a causa della complessa orografia, dei dislivelli da superare, e<br />
della variazione dei confini nella Valle Roya, la tratta Cuneo - Limone Piemonte<br />
venne terminata solo nel 1891 e l’intera opera completata negli anni ‘30<br />
del Novecento. La ferrovia contribuì in modo significativo alla fortuna sia<br />
della stazione di sci alpino di Limone, sia delle località rivierasche grazie<br />
a collegamenti dalla Svizzera. Gravemente danneggiata nella seconda guerra<br />
mondiale, si dovrà attendere fino al 1979 per il ripristino della linea, che oggi<br />
oscilla tra il rilancio turistico e il rischio di taglio come ramo secco.
← Valle <strong>Gesso</strong> – Stambecco<br />
maschio adulto<br />
↑Il Pra del Rasur e le cime del<br />
gruppo Gelas-Clapier-Maledia<br />
7<br />
LA VALLE GESSO E IL PARCO DELLE ALPI MARITTIME<br />
È qui, in Valle <strong>Gesso</strong>, che l’arco alpino piega verso nord. Tra le Alpi Liguri, che<br />
vedono le vallate orientarsi tendenzialmente da nord a sud, e le Alpi Cozie<br />
meridionali che, al contrario, presentano vallate disposte da est a ovest, le Alpi<br />
Marittime sono la cerniera, il “gomito” che raccorda i due settori adiacenti<br />
delle Alpi. L’orografia della valle è piuttosto singolare: il solco principale,<br />
che procede sostanzialmente rettilineo fino a Valdieri, inizia a dividersi in due<br />
valloni secondari (Entracque e Valdieri), che si biforcano a loro volta, fino<br />
a creare ben sette valloni di una certa rilevanza, ciascuno con il suo<br />
orientamento, a formare una sorta di ventaglio. Non a caso, specie in passato,<br />
si faceva riferimento alla Valle dei Gessi, al plurale, per sottolineare la presenza<br />
dei numerosi torrenti che ne solcano i valloni. Così vicina alla Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />
eppure così diversa, soprattutto sotto l’aspetto geomorfologico. Il Massiccio<br />
cristallino dell’Argentera, che costituisce gran parte della valle, con le sue rocce<br />
scure e molto resistenti all’erosione, ha generato un dedalo di vallate strette<br />
e incassate, chiuse tra pareti ripide e incombenti. Laghi e cascate spuntano<br />
in ogni dove. Un contrasto evidente, se confrontato con i pendii pascolivi e<br />
le ampie zone prive di acque superficiali che si trovano in Val <strong>Vermenagna</strong>.<br />
La particolare morfologia della valle ha di fatto precluso la possibilità di creare<br />
vie di comunicazione di un certo rilievo: nei secoli passati ci si è limitati<br />
a semplici mulattiere che valicavano le Alpi, impossibili da percorrere nel pieno<br />
della stagione invernale. Pochi i pascoli, i boschi di latifoglie in bassa valle,<br />
conifere più in quota e, oltre, solamente il regno di rocce e macereti.<br />
Le Alpi Marittime sono anche sede dei ghiacciai più meridionali delle Alpi,<br />
tra cui quelli all'ombra del Canalone di Lourousa e del Monte Gelas, ridotti<br />
tuttavia al lumicino dal riscaldamento del pianeta. Anche la visita della Valle<br />
<strong>Gesso</strong> inizia da Borgo San Dalmazzo. Il primo paese di un certo rilievo che<br />
si incontra è Andonno, un tempo comune a sé, oggi facente parte del Comune<br />
di Valdieri. Svettano sul centro abitato i ruderi del 'Castlas', risalente al XIII secolo
8<br />
secondo alcuni studi e fino a due secoli prima secondo altri. Sulle facciate delle<br />
case fanno bella mostra di sé numerosi murales raffiguranti gli antichi mestieri.<br />
La strada raggiunge quindi Valdieri, dove si trova la sede amministrativa<br />
delle Aree Protette delle Alpi Marittime, all'interno di Villa Bianco, in stile Liberty,<br />
progettata nel 1908. Proprio ai margini dell’abitato, nel 1983, è venuta alla luce<br />
parte di una necropoli protostorica a cremazione. Sono state rinvenute in totale<br />
undici sepolture a incinerazione, un cenotafio e alcune fosse rituali, risalenti<br />
a periodi compresi tra il 1350 e il 475 a.C. Contestualmente al recupero<br />
della necropoli, è stato allestito in uno degli edifici storici di Valdieri, Casa<br />
Lovera, il museo che ospita i reperti riportati alla luce dagli scavi. Oltre Valdieri<br />
la valle, come già accennato, si biforca. A sinistra si va verso Entracque, dove<br />
il bel centro storico è circondato da palazzine e villette decisamente più recenti.<br />
A fianco del paese, non si può non notare l’imponente muraglia della Diga<br />
della Piastra, al servizio della maggiore centrale idroelettrica italiana, costruita<br />
in oltre un decennio negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.<br />
Più discreta la presenza del Centro Uomini e Lupi, un museo interattivo<br />
sul ritorno del lupo nelle Alpi e anche un centro faunistico a disposizione<br />
degli esemplari trovati in natura e bisognosi di assistenza: nel recinto presso<br />
il centro faunistico di Casermette è così più facile incontrare l’altrimenti elusivo<br />
predatore. A Casermette, tra l’altro, si trova anche la sede operativa del Parco.<br />
Da Entracque si può puntare verso Trinità e il Vallone del Bousset; oppure<br />
verso San Giacomo – frazione raggiungibile solo in estate - dove la valle<br />
si dirama ancora nei Valloni della Barra e di Moncolomb, al cospetto di vette<br />
come il Monte Gelas o la Cima della Maledia; o anche verso il Lago della Rovina<br />
e l’omonimo vallone, sede del secondo grande sbarramento della valle, la Diga<br />
del Chiotas. Se da Valdieri invece si prosegue innanzi, si giunge a Sant’Anna,<br />
piccola frazione che ospita il Museo della Civiltà della Segale, dedicato al cereale<br />
che ha segnato la vita di intere generazioni. Sant’Anna è l’unico centro abitato<br />
in permanenza all’interno dei confini del Parco, anche se i suoi residenti<br />
si contano sulle dita delle mani... Da qui si diparte il Vallone della Meris,
← Valle <strong>Vermenagna</strong> – Faggi secolari nel bosco<br />
bandito di Palanfrè<br />
→ Valle <strong>Gesso</strong> – Il Lago e la Testa delle Portette<br />
9<br />
che conduce con una lunga camminata al più esteso lago alpino della valle,<br />
il Lago soprano della Sella. Oltre Sant’Anna si trovano le Terme, anch’esse<br />
accessibili solo in estate; nota già in epoche remote per le sorgenti sulfuree,<br />
che sgorgano con temperature fino a 70°C, la località è sede di un rinomato<br />
stabilimento termale ed ospita l’apprezzato giardino botanico “Valderia”.<br />
Da Terme la valle si biforca ancora, con il Vallone della Valletta a sinistra<br />
e il Vallone del Valasco a destra: il primo si incunea ai piedi del Massiccio<br />
dell’Argentera, il secondo ai piedi del Monte Matto, e costituiscono entrambi<br />
veri e propri paradisi per gli escursionisti. Se la Valle <strong>Gesso</strong> quasi si identifica<br />
con le Alpi Marittime, solo due lembi delle quali “sconfinano” nelle adiacenti<br />
<strong>Valli</strong> <strong>Vermenagna</strong> e Stura di Demonte, le Alpi Marittime si identificano<br />
con l’omonimo Parco Naturale, istituito dalla Regione Piemonte già nel lontano<br />
1980. Ma se si deve affrontare il tema delle aree protette, la storia del Parco va<br />
fatta incominciare molto tempo prima, nel 1857, quando i Comuni di Entracque<br />
e Valdieri concedono alla persona del futuro Re d’Italia Vittorio Emanuele II<br />
di Savoia i diritti di caccia su buona parte dei loro territori. Nasce allora<br />
la Riserva Reale di Caccia che, se da un lato era asservita alle attività venatorie<br />
del sovrano e dei suoi illustri ospiti, dall’altro ha consentito la conservazione<br />
della fauna selvatica e ha permesso, tra l’altro, la reintroduzione<br />
dello stambecco. Passata nella disponibilità di Umberto I e in seguito<br />
di Vittorio Emanuele III, poi ad enti pubblici, la riserva di fatto ha continuato<br />
la sua funzione di tutela fino all’istituzione dell’ente Parco. Camosci,<br />
stambecchi, ermellini, lupi, gipeti, aquile sono solo alcuni degli animali simbolo<br />
delle Alpi che si possono incontrare nel Parco. Per farlo si ha a disposizione<br />
una rete sentieristica di prim’ordine, nata sulla rete capillare di mulattiere<br />
di caccia fatte costruire dai sovrani per le loro battute, e ulteriormente ampliata<br />
tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento dai militari italiani che<br />
dovevano difendere anche confini così impervi. Non mancano, in questa rete<br />
di sentieri e mulattiere, i rifugi alpini, tranne poche eccezioni tutte strutture recenti<br />
e confortevoli, adatte anche come punti di appoggio per traversate di più giorni.
NOTE TECNICHE<br />
10<br />
// SCALA DELLE DIFFICOLTÀ DEL CAI<br />
Le difficoltà complessive di ciascun itinerario sono indicate dalle sigle<br />
convenzionali adottate dal Club Alpino Italiano:<br />
T = per turisti: itinerari che si svolgono su stradine o su sentieri ben tracciati,<br />
agevoli e con dislivelli piuttosto contenuti.<br />
E = per escursionisti: itinerari su sentiero o comunque con percorso<br />
abbastanza evidente, che però richiedono una maggiore esperienza e<br />
allenamento alla fatica. A volte possono presentare brevi tratti esposti<br />
o elementari passaggi su roccia.<br />
EE = per escursionisti esperti: itinerari che presentano tratti esposti,<br />
passaggi su roccia o possibili segmenti in assenza di sentiero.<br />
// SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE<br />
La segnaletica verticale, standardizzata con una legge regionale, è costituita<br />
da paline con frecce direzionali o placchette bianco-rosse. La segnaletica<br />
orizzontale è costituita da tacche segnavia bianche e rosse affiancate.<br />
Su terreni aperti, ovvero dove sia difficile realizzare la segnaletica orizzontale,<br />
si ricorre a paletti segnavia in legno, sui quali sono riportate le tacche bianche<br />
e rosse. Su quei terreni aperti che non consentono il posizionamento<br />
dei paletti, poiché caratterizzati dalla presenza di rocce o detriti, si ricorre<br />
ai cosiddetti “ometti”, piccoli cumuli di pietre accatastate che indicano<br />
il percorso da seguire. Nella pagina a fianco è riportato il modello di una freccia<br />
di direzione con destinazioni, quote e tempi di percorrenza. All’estrema sinistra è<br />
presente il codice del sentiero (la lettera minuscola indica le eventuali varianti),<br />
i quadratini neri sono disponibili ad accogliere eventuali pittogrammi. In basso<br />
sono raffigurati un segnavia semplice, sulla sinistra, e un segnavia a bandierina,<br />
sulla destra: quest’ultimo, conosciuto anche come “segnaletica di continuità”,<br />
riporta il codice del sentiero. Entrambi, generalmente applicati a vernice, possono
000a<br />
Prima destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
Seconda destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
Terza destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
0000 m 0:00 h<br />
0000 m<br />
0:00 h<br />
0000 m 0:00 h<br />
11<br />
essere costituiti anche da una placchetta in laminato plastico.<br />
Nella nostra provincia, il codice che individua i sentieri è formato da una lettera<br />
e da un numero, composto da una o due cifre. La lettera individua una vallata<br />
della provincia o, al più, un versante di essa, mentre il numero caratterizza<br />
univocamente il sentiero nella valle in questione. Si parte dalla A per la Val Tanaro,<br />
e si finisce con la V per la Valle Po.<br />
Nella pratica, la segnaletica, sia orizzontale<br />
che verticale, sta convergendo verso<br />
quanto prescritto dalla legislazione vigente,<br />
Esistono tuttavia eccezioni e deroghe:<br />
alcune di esse sono legittime, come<br />
la segnaletica verticale nel Parco delle Alpi<br />
Marittime – gialla e uniformata<br />
al confinante Parc du Mercantour –, altre<br />
sono frutto di una buona dose di fantasia<br />
da parte di chi è chiamato a realizzarle.<br />
Su alcuni sentieri meno frequentati,<br />
infine, resistono ancora le paline in legno<br />
pantografato e le vecchie tacche rosse, blu<br />
o gialle, utilizzate per la tracciatura alcuni<br />
decenni or sono.<br />
// SCORCIATOIE<br />
Le scorciatoie possono causare parecchi danni, sia all’ambiente che<br />
all’escursionista: velocizzano l’erosione del suolo da parte delle acque<br />
meteoriche, distruggono flora che potrebbe impiegare anni a ricrescere,<br />
complicano l’orientamento e l’individuazione del sentiero corretto, richiedono<br />
un dispendio maggiore di energie, sia in salita che in discesa. Tutto questo<br />
per guadagnare qualche minuto: non percorretele!
12<br />
// DESTRA E SINISTRA<br />
Quando non specificato diversamente, nelle descrizioni dei percorsi “destra” e<br />
“sinistra” sono riferite al senso di marcia. Dove indicato, è possibile ci si riferisca<br />
alla destra o sinistra idrografica di un vallone. In questo secondo caso,<br />
per esempio, la destra idrografica corrisponderà alla nostra destra una volta posti<br />
con la schiena rivolta alla sorgente del corso d'acqua, guardando nella direzione<br />
verso cui questo scorre.<br />
// TEMPI DI PERCORRENZA<br />
I tempi di percorrenza indicati si riferiscono a quelli per escursionisti medi,<br />
e non per assidui frequentatori dei sentieri di montagna. Sono calcolati<br />
con un apposito software a partire dalla traccia GPS, in modo da renderli<br />
il più possibili oggettivi e uniformi tra le varie escursioni. Si tratta sempre<br />
e comunque di tempi indicativi, che ciascuno potrà modificare in base al<br />
proprio allenamento e alle proprie capacità.<br />
// QUOTE<br />
Le quote sono prevalentemente tratte dalla cartografia di Fraternali Editore.<br />
Ove non presenti, nemmeno su altra cartografia disponibile, le quote sono<br />
ricavate con strumentazione satellitare (GPS), corretta con dati cartografici<br />
di elevazione. La misura delle quote è comunque soggetta a errore, e deve<br />
essere considerata indicativa.<br />
// SOCCORSO ALPINO<br />
Sui sentieri italiani, in caso di necessità, il numero telefonico da comporre è il 112,<br />
facente capo al centralino unico per le emergenze, al quale bisognerà specificare<br />
che stiamo richiedendo soccorso in montagna. A causa della possibile assenza<br />
di segnale in quota, c’è la possibilità che occorra spostarsi, anche di parecchio,<br />
per telefonare: se disponete di un ricevitore GPS, ricordatevi di segnare<br />
le coordinate del luogo in cui serve soccorso, e comunicatele alla centrale<br />
operativa. Nell’ipotesi che venga inviato l'elicottero per il soccorso, è<br />
fondamentale saper descrivere le condizioni meteo locali e individuare, se<br />
possibile, una zona per l'atterraggio lontana da cavi sospesi, ben visibile dall'alto<br />
e priva di ostacoli come alberi o pali in un raggio di 100 metri, preferibilmente<br />
sopraelevata e con fondo solido. Posizionatevi ai margini del luogo prescelto<br />
per l'atterraggio, con il vento alle spalle e le due braccia alzate verso il cielo,<br />
per indicare la necessità di soccorso.
LE ESCURSIONI<br />
13<br />
Valle <strong>Gesso</strong> – I Laghi soprani<br />
di Fremamorta e, sullo sfondo,<br />
l'Argentera
14<br />
//01<br />
IL LAGO SOTTANO<br />
DELLA SELLA<br />
E IL RIFUGIO<br />
LIVIO BIANCO
Il tratto iniziale, seppure piuttosto ripido,<br />
si svolge al fresco di un bel bosco di latifoglie<br />
miste e può trarre in inganno: questa in estate<br />
è una escursione decisamente “calda”, che<br />
si snoda lungo il versante sinistro del Vallone<br />
della Meris, affacciato a mezzogiorno.<br />
Partendo di buon mattino<br />
ed evitando le ore più calde<br />
della giornata, si possono<br />
osservare con calma le numerose<br />
testimonianze delle attività legate<br />
alla monticazione del bestiame:<br />
gias (frugali ricoveri dei pastori<br />
presso le aree di stabulazione),<br />
vecchi recinti in pietra, mandrie<br />
in alpeggio e ampi pascoli che<br />
in Valle <strong>Gesso</strong> costituiscono<br />
un po' una rarità.<br />
Prima di raggiungere il bellissimo Lago sottano<br />
della Sella, dalla forma quasi circolare, ed<br />
il rifugio Livio Bianco, si passano ancora<br />
i casolari del Chiot della Sella, un tempo<br />
utilizzati dai Savoia come casotti di caccia.<br />
← Il Lago sottano della Sella<br />
↑ Il Rifugio Livio Bianco<br />
→ IL RIFUGIO<br />
LIVIO BIANCO<br />
È dedicato a Dante<br />
Livio Bianco: figura<br />
straordinaria, fu forte<br />
alpinista, apprezzato<br />
giurista e, non da ultimo,<br />
valoroso comandante<br />
partigiano. Morì durante<br />
un’ascensione alla Cima<br />
Saint-Robert, nella “sua”<br />
Valle <strong>Gesso</strong>, il 12 luglio<br />
1953. Il rifugio venne<br />
inaugurato il 7 luglio<br />
1963, nel decimo<br />
anniversario della morte<br />
di Dante, e ingrandito<br />
diversi anni più tardi,<br />
nel 1982, a causa<br />
delle mutate esigenze<br />
e dell'incremento<br />
della frequentazione<br />
turistica della montagna.<br />
La struttura oggi<br />
esistente, terminata<br />
nell'estate del 1983,<br />
fu inaugurata<br />
il 18 settembre<br />
dello stesso anno.<br />
15
Rocca<br />
del Ciapous<br />
→ IL TOPONIMO<br />
.<br />
“VALLONE .2240<br />
2430<br />
DELLA MERIS” 2657<br />
.<br />
Colle della<br />
Il Vallone della Meris Valletta o, meglio, il Vallone<br />
2488<br />
del Lago Merìs Soprano(l’accento va posto sulla ‘i’,<br />
della Valletta<br />
diversamente da come comunemente<br />
2112<br />
2594<br />
pronunciato) . deve il suo nome<br />
.<br />
2632<br />
alla favorevole . esposizione 2362 “a meriggio”,<br />
.<br />
a mezzogiorno, della quale gode. 2308<br />
.<br />
Rocca<br />
Pertusà<br />
Valle<br />
2715<br />
della<br />
Paur<br />
2584<br />
l r o<br />
V a<br />
.<br />
2734<br />
s s a<br />
.<br />
2418<br />
Lago Soprano<br />
della Sella<br />
Miana<br />
Costa<br />
.<br />
2263<br />
2271<br />
.<br />
.<br />
2072<br />
2718<br />
Lago Sottano<br />
della Sella<br />
Lago Mediano<br />
della Sella<br />
2329<br />
Cima<br />
Gorgia Cagna<br />
.<br />
1922<br />
.<br />
2015<br />
1842<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2198<br />
Gias del<br />
Chiot della Sella<br />
Rifugio D. L. Bianco<br />
2110<br />
2462<br />
Passo<br />
del Reduc<br />
.<br />
2137<br />
1700<br />
.<br />
2238<br />
.<br />
2005<br />
V a l l o n e d<br />
Punta<br />
della Meris<br />
Cima<br />
Nanni Ugliengo<br />
2633<br />
2870<br />
2397.<br />
.<br />
2796 (Innominata)<br />
Rocca di .<br />
2274<br />
Rocca<br />
Pan Perdù<br />
la Paur<br />
.<br />
2890<br />
2817<br />
2533<br />
2474<br />
.<br />
.<br />
2972 Colletto Est<br />
della Paur<br />
.<br />
2618.<br />
2836<br />
Colletto<br />
Colle Nord<br />
2832<br />
.<br />
del Matto<br />
di Valrossa<br />
.<br />
2758<br />
2791<br />
2669.<br />
3087 Il Cougn<br />
2877<br />
Cima<br />
Passo .<br />
Valrossa Nord<br />
2613 Rocca Cabrera<br />
2909 .<br />
di Valmiana<br />
Monte<br />
3008<br />
2800<br />
2877<br />
3064 Matto<br />
Colletto del<br />
← 2710 Il Vallone della . Meris<br />
Filo di Ferro .<br />
2893<br />
Colle di 2922→ Il Chiot della Sella<br />
Cima Centrale<br />
Valmiana<br />
di Valrossa<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
2779<br />
2842 .<br />
Cima<br />
2584 .<br />
.<br />
Cougnè<br />
Tra gli edifici più a monte della frazione 2563 di Sant'Anna<br />
2521<br />
.<br />
.<br />
2674 di Valdieri (980 m)<br />
.<br />
2483<br />
.<br />
.<br />
2402<br />
si imbocca la stradina asfaltata che sale ripida tra le abitazioni, passando<br />
Colle Sud<br />
2474<br />
2620<br />
a difianco Valrossa della Locanda Alpina Balma Meris. Un’erta Punta mulattiera si inoltra<br />
Passo di Graveiretta<br />
nel bosco misto 2700 di latifoglie: si Costa ignora Miana a destra il bivio con il sentiero<br />
Vallone Cabrera<br />
per Tetti Bariau e si superano quindi i ruderi di Tetti Bìaìsa e Tetti Paladin.<br />
Con pendenze più lievi, si prosegue fino a uscire dal bosco: la salita si protrae<br />
lineare con un lungo mezzacosta sul versante alla sinistra orografica<br />
della valle, fino a raggiungere un ampio pianoro pascolivo, sede dei ruderi<br />
del Gias del Prato (1513 m, 1:35 ore da Sant'Anna di Valdieri) e, alcune<br />
centinaia di metri più avanti, del Gias nuovo del Prato, dove è presente<br />
una fontana. La mulattiera si allunga sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti<br />
morenici. Dopo un lungo tratto, si giunge a un restringimento della vallata,<br />
nel punto in cui il Rio della Meris ha inciso più profondamente il terreno,<br />
e si entra dunque nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella.<br />
Superato il gias, ormai in vista della bella cascata formata dall'emissario<br />
del Lago sottano della Sella, la mulattiera sale in maniera più decisa.<br />
Giunti al Gias del Lago si incontra un bivio: si abbandona la mulattiera<br />
che prosegue a destra per il Lago soprano della Sella, e si attraversa il Rio<br />
della Meris su un ponte in legno. Costeggiando il Lago sottano della Sella<br />
(1862 m, 1:15 ore dal Gias del Prato) in pochi minuti si raggiunge il Rifugio<br />
Livio Bianco (1890 m, 0:05 ore dal Lago sottano della Sella).
.<br />
2387<br />
Gias<br />
di Traversire<br />
.<br />
.<br />
1654<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1943<br />
.<br />
1756.<br />
1755<br />
. .<br />
1461<br />
.<br />
.<br />
. .<br />
Rocca<br />
2381<br />
Arcoulon<br />
Punta .<br />
della Merà<br />
. Cima<br />
2070<br />
del Latous<br />
.<br />
1725 .<br />
→ IL TOPONIMO<br />
Gias<br />
della Merà<br />
“CHIOT DE LA SELA”<br />
1928<br />
.<br />
2338<br />
Il nome . di questa località, nota come<br />
Tetti Niot<br />
“Chiot de la Sela”, deriva dalla probabile<br />
1179<br />
presenza, in passato, di una “sella”,<br />
1216.<br />
2033<br />
ovvero . di una piccola costruzione in pietra<br />
.<br />
con volta a botte, in genere parzialmente<br />
interrata, utilizzata per la conservazione<br />
degli alimenti. Al Chiot de la Sela trovavano 1962<br />
.<br />
1313<br />
posto le Reali . Case di Caccia, utilizzate<br />
1723<br />
.<br />
1847<br />
dai Savoia durante le battute nel Vallone<br />
della Meris.<br />
2735<br />
Vallone<br />
1775<br />
del<br />
1696<br />
Matto<br />
2091<br />
e l l a M e r i s<br />
2224<br />
2554<br />
2325<br />
Vallone della<br />
.<br />
1597<br />
Tetti<br />
1490<br />
Paladin<br />
Gias del Prato<br />
1379<br />
Tetti<br />
1529<br />
.<br />
Biaisa<br />
.<br />
. 1228<br />
1532<br />
Tetti<br />
.<br />
1678<br />
Bariau<br />
2030<br />
Tiera<br />
.<br />
.<br />
1823<br />
2065<br />
2128 2130<br />
2617<br />
2420<br />
2140<br />
1968<br />
Vallone<br />
Torrente <strong>Gesso</strong> della Valletta<br />
Mondono<br />
.<br />
2059<br />
.<br />
Vallone<br />
Gias<br />
1732<br />
Punta<br />
Morionera<br />
1398<br />
Bivacco<br />
Gandolfo<br />
Vallone<br />
Dragonet<br />
2098<br />
Monte<br />
Merqua<br />
1756<br />
. 1650<br />
.1211<br />
1122 .<br />
S. Anna di Valdieri<br />
S. Anna 963<br />
di Valdieri<br />
2:55 h<br />
1093<br />
.<br />
+910/-0 m .<br />
Da Borgo San Barbero Dalmazzo,<br />
1669<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
Superato il paese di Valdieri,<br />
si giunge a un bivio; lasciata<br />
1581<br />
sulla sinistra 2033<br />
. la diramazione<br />
per Entracque si prosegue<br />
a 1778 destra verso Sant'Anna<br />
di Valdieri. Parcheggio<br />
a monte dell'abitato.<br />
2422 .<br />
Fund<br />
1254<br />
Gias<br />
Merqua<br />
1795<br />
// 0 1<br />
IL RIFUGIO<br />
Tetti Tetti<br />
1054<br />
LIVIO Ghedda BIANCO Gaina<br />
E<br />
Vallone de la Vagliotta<br />
Bivacco<br />
1909<br />
Vallone della Sauma<br />
981<br />
Palazzine Reali<br />
Sant'Anna di Valdieri (980 m)<br />
.<br />
1107<br />
Vallone<br />
Vallone Balour<br />
17<br />
Gias della<br />
Vagliotta Inferiore<br />
1888<br />
Te<br />
Bart<br />
.<br />
Gias<br />
Sup<br />
Gias<br />
1834
18<br />
//02<br />
L’ANELLO<br />
DEL VALASCO
Dopo una salita non faticosa si entra<br />
nella meravigliosa piana del Valasco,<br />
preannunciata da una bellissima<br />
cascata. Al centro del pianoro spicca<br />
la ex Casa Reale di Caccia,<br />
con le sue due torri merlate,<br />
oggi divenuta rifugio alpino.<br />
Superata la seconda cascata, che scava<br />
fragorosa una piccola gorgia, ci si inerpica<br />
tra rocce montonate fino ai quasi 2400 metri<br />
del Rifugio Questa, su una spalla proprio<br />
di fronte al Lago delle Portette. Il rifugio, in uso<br />
alla Sezione Ligure del CAI fino al 2017, è ora<br />
di proprietà privata ma continua a svolgere<br />
il ruolo di importante punto di appoggio<br />
per gli escursionisti. Sulla via del ritorno non<br />
mancano un'incredibile mulattiera<br />
ex militare con tratti perfettamente lastricati<br />
ad oltre cento anni dalla sua realizzazione e<br />
altre due gemme: il Lago del Claus, con la sua<br />
caratteristica penisola, e il Lago inferiore<br />
di Valscura, tra i più estesi del Parco.<br />
← Il Lago del Claus<br />
↑ L'ex Casa Reale di Caccia<br />
del Valasco<br />
↓ Iscrizione su un cantonale<br />
di un ricovero ottocentesco<br />
al Lago inferiore di Valscura<br />
→ I BARACCAMENTI<br />
DI VALSCURA<br />
È dalla fine dell’Ottocento<br />
(una iscrizione sui ruderi<br />
di un ricovero riporta<br />
la dicitura “3° Compagnia<br />
Alpini, 1888”) che il Lago<br />
inferiore di Valscura viene<br />
scelto come luogo<br />
di accasermamento<br />
per le truppe disposte<br />
a difesa dello strategico<br />
valico della Bassa<br />
del Druos. A partire<br />
dal 1888, quando<br />
vengono costruiti<br />
ricoveri per 140 uomini<br />
e 2 ufficiali, per quasi<br />
cinquant’anni quest’area<br />
vede il protrarsi<br />
della realizzazione<br />
di un vasto insieme<br />
di edifici, fino alla definitiva<br />
trasformazione<br />
del complesso<br />
nel deposito di munizioni,<br />
esplosivi e artiglieria<br />
individuato dalla sigla<br />
A131.<br />
19
20<br />
2277<br />
.<br />
.<br />
2751<br />
2572<br />
.<br />
.<br />
2642<br />
→ LA STRADA EX MILITARE 452<br />
2594 .<br />
A partire dalla biforcazione presso il Rifugio<br />
2660<br />
2939<br />
Valasco, ci si trova sulla strada ex militare 452<br />
2792 . Passo Testa<br />
“Pian del Valasco del Lupo<br />
Testa Comba – Lago inferiore<br />
2532 Màlinvern<br />
di Valscura”, costruita Grossa nei primi anni trenta<br />
Bassa<br />
al servizio del sistema difensivo di del Valscura. Drous<br />
2628<br />
Per la realizzazione della rotabile, che aveva<br />
caratteristiche di ampia mulattiera, . è stato<br />
2594 Lac de<br />
Terre Rouge<br />
necessario modificare in buona parte<br />
2235<br />
2795<br />
il precedente tracciato della preesistente .<br />
Cima di<br />
arteria militare del 1909 poiché troppo Tavels<br />
angusto per le nuove esigenze.<br />
.<br />
2710<br />
.<br />
Tête de la<br />
Costasse<br />
.<br />
2634<br />
.<br />
Cima Sud<br />
Cima<br />
di Valrossa<br />
di Valscura<br />
2376<br />
2533<br />
.<br />
Colletto<br />
2657 di Valscura<br />
Il Funs<br />
2332. . 2403<br />
2417<br />
.<br />
2237<br />
.<br />
2466<br />
Lago inferiore<br />
di Valscura 2294 .<br />
.2412<br />
.2035<br />
Laghi superiori<br />
di Valscura<br />
1994 .<br />
Cima della Làusa<br />
2823<br />
.<br />
2660<br />
Bassa<br />
della Làusa<br />
2639 2889<br />
Testa .<br />
del Claus<br />
Lago del<br />
Claus<br />
.<br />
Rifugio<br />
E. Questa<br />
2357<br />
2389<br />
V a l r o<br />
.<br />
2227<br />
Lago<br />
delle Portette<br />
VA<br />
1<br />
// ITINERARIO<br />
Vallon Merciêre<br />
2619<br />
Passo delle<br />
Portette Nord<br />
Vallon de Tavels<br />
Crête de Plagels<br />
2593<br />
Passo delle<br />
Portette Sud<br />
Subito a lato dell'ingresso del posteggio<br />
Lac de Tavels Testa delle<br />
2235 Portette . 2821<br />
a monte di Terme di Valdieri (1385 m),<br />
si imbocca l’ex sterrata militare che sale fino<br />
al Pian del Valasco. Quando questa si biforca<br />
Testa .<br />
(1763 m, 1:10 ore da Terme), si lascia a sinistra<br />
Margiola<br />
Le Pulpite<br />
il ramo che conduce al Rifugio Valasco,<br />
.<br />
2503<br />
e si tiene la destra.<br />
La strada raggiunge il Piano superiore<br />
Pointe<br />
del Valasco, supera il bivio per il Colletto Colette<br />
del Valasco, e sale a tornanti in un rado lariceto.<br />
2156<br />
Lac Scluos<br />
Proprio presso un imponente larice si lascia la rotabile e si sale 2134 a sinistra<br />
sul sentiero per il Rifugio Questa. Il percorso s'innalza ripido per un lungo tratto, 2652<br />
fino a giungere su una più ampia ex mulattiera militare: la si segue, sulla destra,<br />
per alcuni metri, e si riprende poi il sentiero che si stacca sulla sinistra.<br />
Oltrepassata la diramazione per il Lago del Claus, sulla destra, si arriva al Rifugio<br />
Questa (2388 m, 2:10 ore da Pian del Valasco). Tornati al vicino bivio si svolta, ora<br />
a sinistra, per il Lago del Claus. Dopo un saliscendi il sentiero si ricongiunge<br />
con l’ex mulattiera militare: seguendola verso sinistra si costeggia il Lago del Claus<br />
(2339 m), si attraversa dunque un'ampia valletta detritica, su un affascinante tratto<br />
lastricato, e si discende infine al Lago inferiore di Valscura (2265 m, 0:50 ore<br />
dal Rifugio Questa). Presso il lago si imbocca un’ex strada militare che si segue<br />
verso destra. Tralasciato a sinistra il sentiero per il Colle di Valmiana, la rotabile<br />
corre alla base di uno stretto valloncello e attraversa una spettacolare galleria<br />
nella roccia. Si continua la discesa, passando ai piedi di una cascata, e si giunge<br />
al bivio per il Rifugio Questa incontrato all'andata. Con percorso a ritroso<br />
si torna al Piano del Valasco e quindi a Terme di Valdieri (1385 m, 2:25 ore<br />
dal Lago inferiore di Valscura).<br />
2831<br />
2496<br />
2794<br />
27<br />
288<br />
.<br />
Poi<br />
Colom
. 2176<br />
. 2173<br />
1662 .<br />
1484<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Gias<br />
Ponte<br />
Valasco<br />
833<br />
39<br />
8<br />
1818<br />
Rifugio del Valasco<br />
LLE DI VALASCO<br />
. 2404<br />
.<br />
.<br />
2127<br />
2300<br />
.<br />
.<br />
2156<br />
Cima<br />
Valcuca<br />
2608<br />
.<br />
2624<br />
.<br />
2535<br />
.<br />
2626<br />
.<br />
Rocca sott.<br />
di S. Giovanni<br />
.<br />
2033.<br />
ougne<br />
2249<br />
1385<br />
Giardino botanico<br />
Valderia<br />
2325<br />
1993<br />
di Valdieri<br />
1368<br />
Terme di Valdieri<br />
1649<br />
.<br />
// 0 2<br />
L’ANELLO Gias<br />
delle<br />
DEL VALASCO Mosche<br />
. 1592<br />
E<br />
.<br />
1489<br />
Gias della<br />
Gias del Saut<br />
Roccia<br />
3:20 h ▶ Rifugio Questa, 1947<br />
. 2694<br />
2423<br />
6:35 h ▶ anello completo<br />
Punta di<br />
Colletto di<br />
PrefounsTesta di .2552<br />
Valasco<br />
→ IL RIFUGIO QUESTA<br />
+1014/-10 m ▶ Rifugio<br />
Tablasses<br />
. Testa di Bresses .<br />
Nord<br />
2119 Questa, +1104/-1104 m<br />
La storia del 2853 rifugio incomincia . nel 1880,<br />
Gias<br />
2828<br />
▶ anello completo<br />
della Casa<br />
quando, presso il Lago delle Portette, viene<br />
2479 .<br />
Passo del<br />
2742 Testa di<br />
Terme di Valdieri (1385 m)<br />
Prefouns costruita una Passo piccola di “truna”, . Bresses un Sud bivacco Laghi<br />
Bassa della<br />
2611 Tablasses 2823 di Fremamorta<br />
Gias nuovo Madre di Dio<br />
parzialmente interrato, per scopi militari. Gias della<br />
Da Borgo della San Casa Dalmazzo,<br />
2840<br />
Losa<br />
A Caire inizio '900 la truna è rimpiazzata Bivacco da un più si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
J. Guiglia<br />
2239<br />
di Prefouns<br />
.<br />
confortevole ricovero, .<br />
Superato il paese Valdieri,<br />
2763 rimaneggiato<br />
.<br />
Colletto di<br />
si continua 1735 fino alla località<br />
negli anni ’30 ed intitolato 2616 Bresses al Capitano<br />
Gias<br />
Pointe<br />
Cayre Sud<br />
Terme. Il parcheggio<br />
2157<br />
Eugenio Cappa, Des Bresses medaglia d'argento del 1° .<br />
Giegn<br />
è a pagamento<br />
Reggimento Alpini. Nel<br />
.<br />
2739periodo compreso Specchio nella stagione estiva.<br />
di Fremamorta<br />
tra le due guerre mondiali, l'edificio viene<br />
.<br />
1795<br />
Lac<br />
2139<br />
Nègre<br />
.<br />
acquisito<br />
2354dalla Sezione 2454Ligure Lacs del CAI. 2513<br />
des Bresses .<br />
2731 Rifugio<br />
Inaugurato nel 1925, dopo Cima le distruzioni<br />
.<br />
Colle di ←← Un tratto della strada Elena<br />
della guerra viene riattato Fremamorta Fremamorta<br />
e ufficialmente<br />
ex militare “Pian del Valasco –<br />
riaperto l'1 ottobre 1950. Il rifugio, oggi<br />
Lago inferiore di Valscura”<br />
← Il Rifugio Questa<br />
diventato proprietà privata, è dedicato<br />
↓ Il tratto lastricato della strada<br />
a Emilio Questa, uno tra i 16 fondatori del<br />
di arroccamento che collega<br />
Club Alpino Accademico Italiano, nel 1904.<br />
Valscura a Fremamorta<br />
nte<br />
brons<br />
Vallone del Prefouns<br />
Piano di Valasco<br />
Val Morta<br />
ne di Valmiana<br />
V a l l e V a l c u c a<br />
Val Morta<br />
Lago di<br />
Valcuca<br />
V a l C u b e r t a<br />
Cresta<br />
S. Giovanni<br />
DELLA VALLETTA<br />
VALLONE DEL GESSO<br />
Vallone dell'Argentera<br />
PIANO DELLA CASA DEL RE<br />
.<br />
2448<br />
1811<br />
Vallone di Lourousa<br />
Vallone del Souffi<br />
21<br />
Cima del<br />
Piano della Casa<br />
.<br />
.<br />
2064<br />
.<br />
P<br />
S<br />
2358<br />
Cima del<br />
Souffi<br />
2616<br />
.<br />
22<br />
La M<br />
di<br />
Valle As<br />
2035
22<br />
//03<br />
L'ANELLO<br />
DEI LAGHI<br />
DI FREMAMORTA
Se volete godervi in prima fila<br />
← Il minore dei due laghi soprani<br />
di Fremamporta<br />
↑ Il Lago mediano di Fremamorta<br />
e, sulla destra, i tornanti dell’ex<br />
mulattiera militare<br />
↓ Il Bivacco Guiglia e,<br />
sullo sfondo, l'Argentera<br />
23<br />
lo spettacolo del Massiccio<br />
dell'Argentera non avete altra<br />
possibilità che salire a Fremamorta.<br />
Il giro ad anello qui proposto<br />
si snoda inizialmente su pendii<br />
coperti di arbusti e radi larici.<br />
Ben presto, però, i detriti prendono<br />
il sopravvento e la vecchia mulattiera s'innalza<br />
tra magra erba e chiare rocce granitiche.<br />
Al Lago sottano si giunge quasi di sorpresa,<br />
poiché appare solamente quando ci si trova<br />
a pochi metri di distanza. Da qui incomincia<br />
però la parte più entusiasmante del percorso:<br />
camminando su una vecchia rotabile<br />
ex militare si toccano ben 4 laghi, allineati<br />
in fila indiana a pochi minuti gli uni dagli altri,<br />
tutti affacciati sulla Serra dell'Argentera,<br />
a colorare di blu un ambiente dominato<br />
dalle tonalità grigie e marroni di rocce e detriti.<br />
La discesa su Pian della Casa ha inizio<br />
alle spalle del ricovero Umberto I, non<br />
lontano dai laghi soprani, costruito sul finire<br />
dell'Ottocento.<br />
→ IL BIVACCO<br />
GUIGLIA<br />
Il piccolo bivacco, dedicato<br />
alla memoria di Giacomo<br />
Guiglia, è una struttura<br />
prefabbricata metallica<br />
a botte: viene inaugurato<br />
il 19 luglio 1976,<br />
alla presenza dei familiari,<br />
che avevano contribuito<br />
finanziariamente<br />
alla sua realizzazione,<br />
e di numerosi alpinisti.<br />
L'avvocato Guiglia, Jacques<br />
per gli amici, è stata<br />
una delle figure<br />
più autorevoli e<br />
rappresentative<br />
della sezione Ligure<br />
del CAI nei decenni<br />
precedenti l'ultima guerra.
→ IL RICOVERO UMBERTO I<br />
Si tratta di una grossa caserma per 130<br />
uomini e 4 ufficiali. Costruita nel 1894,<br />
fu riattata in tre successive occasioni,<br />
l'ultima delle quali nel 1934. Proprio<br />
a quest’ultima miglioria si devono<br />
un locale addossato all'edificio principale,<br />
verosimilmente la cucina, ed un locale<br />
a sé stante. Poco sopra la caserma,<br />
si trovano i ruderi di un vecchio<br />
magazzino-scuderia.<br />
//03<br />
L'ANELLO DEI LAGHI<br />
DI FREMAMORTA<br />
E<br />
2:45 h ▶ lago sottano<br />
di fremamorta, 3:15 h ▶ laghi<br />
soprani di fremamorta,<br />
5:45 h ▶ anello completo<br />
+994/-994 m ▶ anello<br />
completo<br />
Posteggio di Gias<br />
delle Mosche (1592 m)<br />
Da Borgo San Dalmazzo,<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
Superato il paese di Valdieri,<br />
si continua fino alla località<br />
Terme. Senza entrare tra<br />
gli edifici, si sale a sinistra<br />
nel Vallone della Valletta fino<br />
al posteggio di Gias<br />
delle Mosche.<br />
↑ Il ricovero Umberto I<br />
→ Pian della Casa del Re dal sentiero<br />
per il Lago soprano di Fremamorta<br />
// ITINERARIO<br />
Dal posteggio di Gias delle Mosche (1592 m), si scende verso Terme e<br />
si imbocca la pista sterrata che ha inizio sulla sinistra. Si abbandona la pista<br />
per il sentiero a destra che attraversa, su un ponte, il Torrente <strong>Gesso</strong><br />
della Valletta. Si risale un pendio di detriti, e si prosegue poi con una lunga<br />
serie di tornanti all'interno del rado lariceto. Il sentiero traversa a sud, perde<br />
quota per aggirare un tratto in frana, riprendendo dunque a salire. Un’altra<br />
serie di tornanti conduce all’ex mulattiera militare che collegava Valscura<br />
con Fremamorta, mulattiera che si raggiunge al Lago sottano di Fremamorta<br />
(2354 m, 2:45 ore dal posteggio).<br />
Si procede verso sinistra e, passata la traccia per il Bivacco Guiglia (2426 m),<br />
si giunge al Lago mediano di Fremamorta (2375 m). Si tralascia il sentiero per<br />
Pian della Casa e si continua fino ai ruderi della grossa Caserma Umberto I,<br />
dove si trova un altro bivio, sulla sinistra, per Pian della Casa, che verrà
lasco<br />
. 2404<br />
.<br />
.<br />
2127<br />
2300<br />
.<br />
a di<br />
uns<br />
. 2694<br />
sta di<br />
lasses<br />
.<br />
611<br />
54<br />
Morta<br />
c<br />
re<br />
tte<br />
2853<br />
.2552<br />
.<br />
2763<br />
e V a l c u c a<br />
Val Morta<br />
Cayre Sud<br />
Des Bresses<br />
.<br />
Testa di Bresses<br />
Nord<br />
.<br />
Cima di .<br />
2495<br />
. Fremamorta<br />
Caïre<br />
Pounchu<br />
.<br />
2270<br />
2616<br />
2739<br />
Cima<br />
Valcuca<br />
2608<br />
2423<br />
2828<br />
2454 Lacs<br />
des Bresses<br />
Bivacco<br />
J. Guiglia<br />
.<br />
2624<br />
.<br />
2535<br />
2742 Testa di<br />
Passo di . Bresses Sud<br />
Tablasses 2823<br />
Colletto di<br />
Bresses<br />
.<br />
2626<br />
Colletto di<br />
Valasco<br />
.<br />
2119<br />
2033.<br />
Gias della<br />
Losa<br />
2239<br />
Laghi di Fremamorta<br />
.<br />
Specchio<br />
di Fremamorta<br />
2513<br />
.<br />
Colle di<br />
Fremamorta<br />
.<br />
.<br />
2325<br />
Gias della<br />
Roccia<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1649<br />
2139<br />
.<br />
Gias<br />
della Casa<br />
Gias del Saut<br />
. 1735 .<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Punta<br />
Stella<br />
.<br />
Cima Ovest Cima Est<br />
di Pagarì 2539 di Pagarì<br />
.<br />
Brêche<br />
. . . 2569 .<br />
2419<br />
2675<br />
2686 2277<br />
de Roguè Baisse de<br />
. 2053 C<br />
. Roguè 2582 Cima . 2706<br />
Cima di<br />
2727<br />
2496<br />
Lac des Naucetas<br />
. Mercantour<br />
2613<br />
. Cime 2705 Naucettes<br />
Colle di<br />
Cima .<br />
de Roguè<br />
Naucetas<br />
di Ciriegia<br />
M<br />
Pointe<br />
2543 2775<br />
de Roguè .<br />
Cima 2674<br />
. Colle<br />
2434<br />
Col<br />
di Leccia<br />
Lac du<br />
di Ciriegia Mercantour<br />
de Salèse utilizzato per il rientro. Prima di imboccare la via del ritorno, è consigliato<br />
. 2708<br />
2031 proseguire fino ai due Laghi soprani di Fremamorta (2371 m il maggiore<br />
Source<br />
Caïre Nègre<br />
di essi, de Chardole 0:30 ore dal Lago sottano di Fremamorta).<br />
du Mercantour<br />
1924<br />
Ritornati alla Caserma Umberto I, si imbocca sulla destra il sentiero che Lac<br />
Vacherie<br />
de Cerise<br />
Mont<br />
si congiunge con la mulattiera de Naucettes proveniente da Pian della Casa.<br />
2031<br />
Cavalet La si percorre<br />
scendendo ai margini della conca del Gias sottano della Losa 2396 e si . risale<br />
a valicare un costone. Sul crinale si oltrepassa, sulla destra, il sentiero<br />
Vacherie<br />
per il Colle di Fremamorta dee Salèse si riprende a scendere con numerosi tornanti,<br />
1678<br />
fino a immettersi sul più ampio sentiero Anc. Cave dediretto Formage al Colle di Ciriegia. Si prosegue<br />
verso sinistra, giungendo infine a Pian della Casa (1735 m, 2:00 ore dai Laghi<br />
Lac<br />
2104<br />
dessoprani Adus di Fremamorta). Attraversato il torrente su un ponte, si percorre<br />
s Refuge privè<br />
vallette<br />
1815<br />
la sterrata des Adusin direzione di Terme e si torna al posteggio Fort communale di Gias delle Mosche<br />
de Saint-Martin-Vèsubie Vacherie<br />
(1592 m, 0:30 ore da Pian della Casa del Re).<br />
du Cavalet<br />
l a C o m b o l l e<br />
V a l l o n d e S a l è s e<br />
Lago di<br />
Valcuca<br />
Cresta<br />
S. Giovanni<br />
Gias<br />
1592<br />
Gias delle Mosche<br />
Gias nuovo<br />
della Casa<br />
1795<br />
2731 Rifugio<br />
Elena<br />
.<br />
2026<br />
Serre de Roguè<br />
r t a<br />
2622<br />
2249<br />
2157<br />
DELLA VALLETTA<br />
VALLONE DEL GESSO<br />
V a l l o n d e s N a u c e t t e s<br />
Vallone dell'Argentera<br />
PIANO DELLA CASA DEL RE<br />
<strong>Valli</strong>ère du Terras<br />
Vallone del Souffi<br />
2063<br />
1947<br />
2479<br />
VALLONE DI CIRIEGIA<br />
Serre du Terras<br />
Cima del<br />
Piano della Casa<br />
Bassa della<br />
Madre di Dio<br />
Barres de la Lèche<br />
2448<br />
2358<br />
2616<br />
2064<br />
.<br />
.<br />
2292<br />
.<br />
CATENA DELLE<br />
Rifugio<br />
Bozano<br />
2454<br />
Gias<br />
Soprano<br />
. 2361<br />
Valle Assedras<br />
Serre des Bous<br />
V a l l o n d u C a v a l e t<br />
Cima del<br />
Souffi<br />
2035<br />
2567<br />
La Madre<br />
di Dio<br />
2865<br />
.<br />
Cima<br />
2800 Maubert<br />
2464<br />
.<br />
2475<br />
2503<br />
Passo del<br />
Souffi<br />
VALLONE DI NAS<br />
S e r r e d e s G a r d e s<br />
.<br />
.<br />
25<br />
2564<br />
2961<br />
Biv<br />
Va<br />
Rifu<br />
Remo<br />
Sa<br />
des
26<br />
//04<br />
IL RIFUGIO<br />
BOZANO
← Il Rifugio Bozano<br />
↑ Il traverso in pietraia prima<br />
della ripida salita finale verso<br />
il Rifugio Bozano<br />
Itinerario di media durata<br />
che attraversa una moltitudine<br />
27<br />
di ambienti: appena lasciato<br />
il posteggio di Gias delle Mosche<br />
si incontra una bella abetina (bosco<br />
di abete bianco); con l'aumentare<br />
della quota sono i larici a farla<br />
da padrone, prima di cedere a loro<br />
volta il posto a magri pascoli<br />
ed estesi macereti.<br />
Proprio i macereti, costituiti da grossi blocchi<br />
di pietre accatastate, caratterizzano il tratto<br />
terminale della salita e rendono l'incedere<br />
un poco più difficoltoso. Come sfondo, durante<br />
l'ascesa, il maestoso versante occidentale<br />
dell'Argentera, con l'inconfondibile sagoma<br />
del Corno Stella, per lungo tempo considerata<br />
rocca inespugnabile.<br />
Ad accogliere gli escursionisti il nuovo Rifugio<br />
Bozano spostato, una ventina di anni fa,<br />
pochi metri più in quota rispetto alla vecchia<br />
struttura, che stava inesorabilmente<br />
muovendosi verso valle...<br />
→ IL CORNO STELLA<br />
Montagna dalla<br />
caratteristica forma,<br />
alla quale deve il suo nome,<br />
è stata ritenuta inaccessibile<br />
fino alla fine dell'800.<br />
Tale era la convinzione<br />
dell'impossibilità<br />
di scalarla, che il Corno<br />
Stella fu spesso indicato<br />
con il toponimo di “Roc<br />
Inaccessibile”. Nonostante<br />
autorevoli figure dell'epoca<br />
si augurassero, per paura<br />
di sciagure alpinistiche,<br />
che nessuno tentasse mai<br />
la sua ascesa, il 22 agosto<br />
1903 anche il Corno Stella<br />
fu salito. Dopo un primo<br />
tentativo effettuato<br />
l'11 agosto, infatti, Victor<br />
de Cessole, accompagnato<br />
dalle guide Jean Plent<br />
e Andrea Ghigo, riuscì<br />
a raggiungere la vetta,<br />
realizzando una<br />
delle principali imprese<br />
della storia alpinistica<br />
delle Alpi Marittime.
Il Corno Stella<br />
→ Il bosco della Valletta<br />
28<br />
// ITINERARIO<br />
Al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m) si imbocca il sentiero che s'inoltra<br />
deciso in una bella abetina e prosegue poi, con ampi tornanti, nel lariceto.<br />
Si raggiunge la radura sede del Gias del Saut, e la si oltrepassa traversando<br />
sul lato nord. Si sale quindi a una conca pascoliva, superando anch'essa<br />
in costa, sul lato nord. Poco prima dei ruderi del Gias del Mesa (o Gias<br />
del Mesdì, 2070 m, 1:30 ore dal posteggio di Gias delle Mosche) il sentiero<br />
si biforca: si tralascia la diramazione sulla destra, percorso di rientro<br />
dell'anello, e ci si tiene a sinistra, procedendo verso nord. Risalendo il pendio<br />
erboso, tramite alcuni tornanti, il sentiero scavalca un costone e, presso altri<br />
ruderi, piega a nord-est. Dopo un traverso in pietraia e una ripida salita<br />
tra sfasciumi, si oltrepassano due diramazioni ravvicinate: a sinistra<br />
per il Bivacco Varrone e a destra, poco oltre, per il Gias del Mesa, il cosiddetto<br />
“Sentiero dei Pastori”, utilizzato per il rientro. Un ulteriore faticoso tratto<br />
tra grossi massi conduce al Rifugio Bozano (2454 m, 1:15 ore dal bivio presso<br />
il Gias del Mesa). Sul percorso di rientro si imbocca, stavolta a sinistra,<br />
la biforcazione per il “Sentiero dei Pastori”, diretto al Gias del Mesa. Si traversa<br />
in pietraia e si mantiene la destra al primo bivio, scendendo con ripidi tornanti<br />
ai ruderi del Gias Superiore. Si tralascia la diramazione a sinistra per il Rifugio<br />
Remondino, si piega a nord-ovest e si scende al Gias del Mesa. Pochi metri<br />
oltre il gias si ritrova il sentiero principale e lo si segue a ritroso fino<br />
al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m, 1:30 ore dal Rifugio Bozano).
4.<br />
35 .<br />
.<br />
2626<br />
di<br />
o<br />
Cresta S. Giovanni<br />
.<br />
2119<br />
2033.<br />
s Laghi<br />
di Fremamorta<br />
Gias della<br />
Losa<br />
2239<br />
.<br />
2249<br />
Gias della<br />
Roccia<br />
DELLA VALLETTA<br />
.<br />
1649<br />
VALLONE DEL GESSO<br />
Gias<br />
.<br />
Gias<br />
della Casa<br />
Gias delle Mosche<br />
1592<br />
Gias nuovo<br />
della Casa<br />
Gias del Saut<br />
Vallone dell'Argentera<br />
PIANO DELLA CASA DEL RE<br />
. 1735 .<br />
Vallone del Souffi<br />
1947<br />
Cima del<br />
Piano della Casa<br />
2479<br />
Bassa della<br />
Madre di Dio<br />
.<br />
Stella<br />
2567 .<br />
.<br />
Gias<br />
.<br />
Soprano<br />
.<br />
2292<br />
2064<br />
. 2361<br />
2448<br />
La Madre 2865 .<br />
di Dio<br />
2961<br />
.<br />
CATENA DELLE GUIDE<br />
.<br />
.<br />
3050 .<br />
Cima 3108<br />
2157<br />
→ IL BOSCO .<br />
//04<br />
DELLA VALLETTA<br />
di Nasta<br />
Colletto della Fo<br />
IL RIFUGIO BOZANO<br />
Specchio<br />
2464<br />
3067<br />
di Fremamorta Il Bosco della Valletta è di particolare<br />
Rifugio Lago<br />
1795<br />
E.<br />
Remondino<br />
Cima<br />
di Nasta<br />
pregio naturalistico. 2139<br />
. In esso si trovano ben . 2035 2475 .<br />
del Baus<br />
2797<br />
2513<br />
. quattro differenti specie di conifere: l'abete<br />
3038<br />
Rifugio<br />
2:45 h ▶ Rifugio Bozano, .<br />
Colle di<br />
bianco, l'abete rosso, il larice<br />
Elenae il pino<br />
cembro. La diffusione .<br />
4:15 h ▶ anello completo<br />
Fremamorta<br />
Il<br />
2616<br />
2026 di quest'ultimo è<br />
Bastione<br />
2063<br />
2564<br />
.<br />
.<br />
.<br />
in parte .<br />
2622<br />
+862/-0 m ▶ Rifugio<br />
2892Bozano,<br />
legata alle abitudini<br />
+864/-864 m 2741 . ▶ anello Colle di Brocan<br />
della nocciolaia: questo corvide suole<br />
completo<br />
3054 . Cima di Broca<br />
nascondere Cima Ovest i semi del cembro, di cui<br />
di Pagarì Cima Est<br />
Posteggio di Gias<br />
si nutre, in anfratti 2539 die Pagarì fessure. Quando<br />
.<br />
.<br />
. . 2569<br />
2277<br />
.<br />
delle 2419 Mosche (1592 Cima m) Ghilie'<br />
2675<br />
2686<br />
è Baisse abbandonati, de<br />
i semi germogliano e<br />
Cima di<br />
Colle du<br />
fanno crescere le piante<br />
.<br />
2998<br />
Roguè 2582 Cima 2706<br />
2939<br />
anche in luoghi Mercantour Ghilie'<br />
2727<br />
Naucetas 2613<br />
.<br />
Da Borgo San Dalmazzo,<br />
Lac des<br />
.<br />
2775<br />
2639 Bassa del<br />
Cime apparentemente 2705 Naucettes<br />
inspiegabili, Colle di incluso Cima si risale . la Valle <strong>Gesso</strong>. Clot Aut<br />
Roguè<br />
Naucetas<br />
di Ciriegia<br />
Colle di<br />
pendii ripidissimi o affioramenti rocciosi.<br />
Superato Mercantour il paese di Valdieri,<br />
si prosegue fino alla località<br />
Nel bosco della Valletta è possibile<br />
Terme. Senza entrare<br />
incontrare anche il raro picchio nero.<br />
nell’abitato, si sale<br />
a sinistra nel Vallone<br />
della Valletta, fino<br />
al posteggio di Gias<br />
delle Mosche.<br />
VALLONE DI CIRIEGIA<br />
Cima del<br />
Souffi<br />
2616<br />
Valle Assedras<br />
.<br />
2503<br />
Passo del<br />
Souffi<br />
Cima<br />
2800 Maubert<br />
Bivacco<br />
Varrone<br />
Rifugio Bozano<br />
2454<br />
VALLONE DI NASTA<br />
2512<br />
3261<br />
3290<br />
.<br />
Corno<br />
Stella<br />
Monte Stella<br />
Cima Nord<br />
Argentera<br />
Cima<br />
Genova<br />
.<br />
. 2204<br />
3287<br />
Cima Sud<br />
Argentera<br />
3191<br />
3040 3123<br />
.<br />
Passo<br />
dei Detriti<br />
Cima<br />
Purtscheller<br />
Cima<br />
Paganini<br />
2631<br />
3050<br />
Bivacco<br />
Baus<br />
Rifugio<br />
Morelli<br />
2538<br />
3282 Colle<br />
del Chiapo<br />
Colle di Nasta<br />
2668<br />
29<br />
del<br />
Altipiano<br />
de<br />
285<br />
Pass<br />
Por<br />
→ Il rientro lungo<br />
la “Via dei Pastori” è meno<br />
segnalato e frequentato<br />
del sentiero principale, pur<br />
non presentando difficoltà<br />
tecniche. Chi lo preferisce,<br />
può rientrare lungo<br />
il percorso di salita.
30<br />
//05<br />
IL RIFUGIO<br />
REMONDINO
Il Rifugio Remondino è tappa obbligata<br />
per chi si cimenta nella via normale<br />
alla Cima Sud dell'Argentera, ma anche<br />
meta di molti escursionisti.<br />
Si trova in un ambiente severo, chiuso<br />
alle spalle da vette di oltre 3000 metri,<br />
circondato da rocce e sfasciumi dove<br />
la vegetazione stenta a crescere.<br />
Il fascino del luogo è proprio questo,<br />
il forte contrasto tra l'ambiente<br />
di alta montagna e i verdi pascoli<br />
che si osservano sul fondo<br />
del Vallone della Valletta:<br />
perché il rifugio, una sorta di nido<br />
d'aquila ai margini di un vallone<br />
sospeso, è un punto panoramico<br />
eccezionale.<br />
Per contro, lo stesso rifugio è ben visibile<br />
da valle per tutta la salita, dando<br />
l'impressione di non riuscire mai<br />
a raggiungerlo!<br />
Chi ha dimestichezza con i terreni d'alta<br />
quota e buon allenamento può spingersi<br />
fino al Lago di Nasta, perla blu tra le rocce,<br />
situato ad oltre 2800 metri di quota e<br />
raggiungibile in poco più di un'ora.<br />
← Salendo al Rifugio Franco<br />
Remondino<br />
↑ Pian della Casa del Re<br />
→ IL RIFUGIO<br />
REMONDINO<br />
Il rifugio è intitolato<br />
a Franco Remondino,<br />
sottotenente degli Alpini<br />
e giovane promessa<br />
dell'alpinismo cuneese,<br />
scomparso durante<br />
la salita alla Rocca Gialeo<br />
(Valle Maira). In sua<br />
memoria venne eretto<br />
un bivacco a semibotte<br />
da dodici posti,<br />
inaugurato nel 1934.<br />
Deliberata la costruzione<br />
di un vero e proprio rifugio<br />
in muratura, questo<br />
venne costruito anche<br />
grazie al determinante<br />
contributo fornito<br />
dagli alpini del Battaglione<br />
Saluzzo, della Compagnia<br />
Genio della Divisione<br />
Taurinense e della<br />
1ª Brigata Aerea, e<br />
inaugurato nel 1965.<br />
Ulteriori ristrutturazioni<br />
ed ampliamenti sono stati<br />
terminati nel 2000.<br />
31
32<br />
Testa<br />
Margiola<br />
.<br />
2831<br />
2496<br />
2794<br />
2888<br />
.<br />
Pointe<br />
Colombrons<br />
2652<br />
Côte de Colombrons<br />
. 2694<br />
2423<br />
Testa di .2552<br />
Tablasses<br />
. Testa di Bresses<br />
Nord<br />
2853<br />
. 2828<br />
//05<br />
Passo del<br />
2742 Testa di<br />
Prefouns IL RIFUGIO Passo di . Bresses Sud<br />
2611 Tablasses 2823<br />
REMONDINO<br />
2739 2840<br />
Caire<br />
di Prefouns E<br />
2:20 h<br />
. Pointe<br />
Cayre Sud<br />
Des Bresses<br />
Giegn+729/-0 m .<br />
pointe des adus<br />
combe des garouns les roubinettes<br />
baisse des adus<br />
e del Prefouns<br />
Lac<br />
Lac<br />
Nègre<br />
2354<br />
.<br />
2763<br />
2616<br />
2739<br />
2454 Lacs<br />
des Bresses<br />
Bivacco<br />
J. Guiglia<br />
Colletto di<br />
Bresses<br />
Pian della Casa del Re (1735 m)<br />
Da Borgo San Dalmazzo si 2731<br />
.<br />
risale la Valle <strong>Gesso</strong>. Superato Cima di<br />
2495<br />
. Fremamorta<br />
il Graveirette paese di Valdieri Caïre si continua<br />
2239<br />
fino alla località<br />
Pounchu<br />
Terme:<br />
senza entrare nell’abitato, .<br />
si prosegue a sinistra<br />
2270<br />
nel<br />
Vallone della Valletta, fino al<br />
termine della strada, sterrata<br />
Brêche<br />
nell'ultimo tratto, presso de Roguè<br />
Pian della . 2053 Casa.<br />
.<br />
2496<br />
Passerelle<br />
d'Ingolf<br />
C<br />
.<br />
de R<br />
1947<br />
Pointe<br />
→ Chi non intende Roguè percorrere .<br />
in auto il tratto 2434<br />
Col<br />
di strada<br />
sterrata e deparzialmente<br />
Salèse<br />
sconnessa che 2031 dal Gias<br />
Source<br />
delle Mosche arriva de Chardole a Pian<br />
1924<br />
della Casa del Re, dove parte<br />
il sentiero, può decidere<br />
di lasciare l'auto al posteggio<br />
di Gias delle Mosche (1592 m),<br />
percorrendo a piedi ancora<br />
les adus<br />
un breve tratto di asfalto.<br />
La strada diventa quindi<br />
sterrata e risale il Vallone<br />
della Valletta, dapprima<br />
tra larici e abeti, quindi<br />
tra pascoli e pini.<br />
In corrispondenza di un tratto<br />
di salita leggermente più<br />
ripido, il fondo diventa<br />
nuovamente asfaltato,<br />
e tale rimane fin nei pressi<br />
di un alpeggio recentemente<br />
riattato, il Gias Nuovo<br />
della Casa. Trascurata la breve<br />
deviazione sulla destra che<br />
porta al gias, ci si mantiene<br />
sulla sterrata principale, fino<br />
all'imbocco di Pian della Casa<br />
del Re (dislivello: +143/-0 m;<br />
tempo: 0:35 ore; difficoltà: T).<br />
l a C o m b o l l e<br />
V a l l o n d e S a l è s e<br />
Serre d
.<br />
2119<br />
Laghi di<br />
Fremamorta<br />
Gias della<br />
Losa<br />
2239<br />
.<br />
Specchio<br />
di Fremamorta<br />
2513<br />
.<br />
Colle di<br />
Fremamorta<br />
.<br />
.<br />
Pian della Casa<br />
. 1735 .<br />
.<br />
Gias<br />
della Casa<br />
2026 .<br />
Gias nuovo<br />
della Casa<br />
.<br />
Rifugio<br />
Elena<br />
.<br />
.<br />
Colle di Brocan<br />
. 3054<br />
Cima di Brocan<br />
2543<br />
2775<br />
←←↑ Camoscio nei pressi<br />
Cima 2674<br />
. Colle<br />
di Leccia<br />
Lac du<br />
di Ciriegia del Rifugio Remondino<br />
Mercantour<br />
←←↓ Larici nel Vallone<br />
. 2708<br />
dell'Assedras<br />
Caïre Nègre<br />
2821<br />
du Mercantour ← Marmotta su un masso<br />
a Pian della Casa del Re<br />
.<br />
Lac<br />
Cime de<br />
Vacherie<br />
de Cerise<br />
Mont<br />
Baissette<br />
de Naucettes<br />
2503<br />
// ITINERARIO<br />
2031<br />
Cavalet<br />
. . 2745<br />
Caïre des<br />
2396 .<br />
Erps<br />
All'imbocco del Pian della Casa del Re (1735 m), si procede sulla sterrata,<br />
tralasciando il sentiero sulla destra per il Colle di Ciriegia e i Laghi<br />
2741.<br />
di Fremamorta: si costeggia il margine nord orientale dell'ampio pianoro,<br />
fino a incontrare, sulla sinistra, il sentiero per il Rifugio Remondino e<br />
per il Colle del Mercantour. Questo si mantiene, inizialmente, vicino al fondo<br />
del pianoro, tra ginepri e radi larici, quasi parallelo all’ex rotabile militare;<br />
piega poi a sinistra, verso est, e segue il corso del torrente. Lasciata a destra<br />
una traccia, si comincia una ripida risalita a stretti tornanti lungo un costone<br />
roccioso: faticosi tratti scalinati conducono alla passerella che attraversa<br />
il torrente proveniente dal Vallone dell'Assedras. Ancora alcune strette svolte<br />
e si raggiunge il bivio, sulla destra, per il Colle del Mercantour. Trascurata tale<br />
diramazione, con una curva decisa verso nord il sentiero riattraversa<br />
il rio, proseguendo quindi l'ascesa con numerosi tornanti tra rocce e larici.<br />
Un traverso verso sud-est conduce al canale subito a valle del rifugio: superato,<br />
alla base di alcune rocce, un avvallamento detritico, si percorre l'ultima<br />
ripida salita a gradoni, oltrepassando poi la traccia per la traversata al Rifugio<br />
Bozano e quella per il Passo dei Detriti. Pochi metri dopo l'ultimo bivio si arriva<br />
al Rifugio Remondino (2464 m, 2:20 ore da Pian della Casa del Re).<br />
Vacherie<br />
de Salèse<br />
2622<br />
2157<br />
2139<br />
Cima Ovest<br />
di Pagarì Cima Est<br />
2539 di Pagarì<br />
. . . 2569<br />
2686<br />
.<br />
2675<br />
2277<br />
Baisse de<br />
Roguè 2582 Cima . 2706<br />
Lac des Naucetas 2613<br />
. ime 2705 Naucettes<br />
Colle di<br />
oguè<br />
Naucetas<br />
e Roguè<br />
VALLONE DEL<br />
V a l l o n d e s N a u c e t t e s<br />
ell'Argentera<br />
2063<br />
1795<br />
2479<br />
VALLONE DI CIRIEGIA<br />
Serre du Terras<br />
<strong>Valli</strong>ère du Terras<br />
Cima del<br />
Piano della Casa<br />
Bassa della<br />
Madre di Dio<br />
2448<br />
.<br />
.<br />
2064<br />
Valle Assedras<br />
Serre des Bous<br />
2035<br />
. 2361 2865 .<br />
.<br />
.<br />
La Madre<br />
di Dio<br />
2800<br />
Cima<br />
Maubert<br />
2464<br />
Rifugio Remondino<br />
VALLONE DI NASTA<br />
2727<br />
.<br />
Cima<br />
di Ciriegia<br />
.<br />
.<br />
2564<br />
2419<br />
2961<br />
Cima di<br />
Mercantour<br />
.<br />
Cima Nord<br />
Argentera<br />
.<br />
3290<br />
.<br />
3040 3123<br />
.<br />
Passo<br />
dei Detriti<br />
Cima<br />
Purtscheller<br />
Cima<br />
Paganini<br />
2631<br />
3050<br />
Cima<br />
di Nasta<br />
3038<br />
.<br />
Il<br />
Bastione<br />
2892<br />
.<br />
2741<br />
Colle du<br />
Ghilie'<br />
Cima<br />
Genova<br />
Colle di<br />
Mercantour<br />
Lago<br />
di Nasta<br />
2639<br />
3287<br />
Cima Sud<br />
Argentera<br />
3191<br />
Colle di Nasta<br />
3067<br />
Bivacco<br />
Baus<br />
2668<br />
Altipiano<br />
3108<br />
Colletto della<br />
Forchetta<br />
Cima Ghilie'<br />
2998<br />
2939<br />
2654<br />
Lac de<br />
Baissette<br />
del B<br />
Cima<br />
del Baus<br />
Bassa del<br />
Clot Aut<br />
Testa<br />
della<br />
Rovina<br />
Caïres Nègres<br />
du Pelago<br />
2981<br />
2<br />
2541<br />
Les Lacs<br />
Bessons
34<br />
//06<br />
IL LAGAROT<br />
DI LOUROUSA
La salita, mai ripida, gode nella sua parte<br />
iniziale del fresco riparo della fitta faggeta.<br />
← Il Monte Matto si specchia nel<br />
Lagarot di Lourousa<br />
↑ Il Canalone di Lourousa<br />
In questo tratto iniziale, quando<br />
i panorami sono ancora chiusi<br />
35<br />
dal bosco, l'attenzione è attirata<br />
da due elementi. Il primo è<br />
la maestria con cui erano realizzate<br />
le mulattiere, anche su versanti<br />
piuttosto ripidi; il secondo lo sguardo<br />
fugace dei camosci che si incontrano<br />
di sovente, anche loro alla ricerca<br />
di sollievo dalla calura estiva, e<br />
che non di rado precedono a debita<br />
distanza gli escursionisti quasi<br />
ad accompagnarli lungo la salita.<br />
Quando i larici rimpiazzano i faggi, i panorami<br />
si aprono all'improvviso: di fronte il circo<br />
dominato dal Corno Stella e alle spalle<br />
la massiccia mole del Monte Matto. Splendido<br />
il ripiano che ospita le piccole pozze d'acqua<br />
del Lagarot, limpidissime, circondate da prati<br />
e purtroppo, anche dalle troppe croci<br />
di chi ha perso la vita nell'ascesa – o discesa –<br />
del Canalone di Lourousa.<br />
→ IL CANALONE<br />
DI LOUROUSA<br />
Il Gelas di Lourousa è<br />
una impressionante lingua<br />
di ghiaccio di circa 900<br />
metri, con pendenze che<br />
variano dai 45° ai 50°. Salito<br />
in parte dal reverendo<br />
Coolidge durante la prima<br />
ascensione dell'Argentera,<br />
è ancor oggi ambita<br />
meta alpinistica. Il suo<br />
toponimo deriva da una<br />
storpiatura di “lou rouse”,<br />
che significa “il ghiacciaio”.<br />
Il Bivacco Varrone, posto<br />
proprio ai piedi del canale,<br />
e ben visibile per la sua<br />
colorazione arancione,<br />
è base di appoggio<br />
per le salite. Anche<br />
il Canalone di Lourousa<br />
ha subito negli ultimi anni<br />
una notevole contrazione<br />
e di frequente, in estate,<br />
la lingua di ghiaccio si<br />
presenta decisamente<br />
più corta che nei decenni<br />
passati.
36<br />
→ IL LAGAROT DI LOUROUSA<br />
Una risorgiva, tra prati e larici, forma<br />
. 2176<br />
Gias<br />
numerose limpide pozze e svariati ruscelli; . 2173<br />
l'acqua assume ora colorazioni turchesi,<br />
ora lattiginose, ora perfettamente<br />
trasparenti, rendendo questa località<br />
particolarmente suggestiva e ottimo luogo<br />
di sosta. Il Canalone di Lourousa, chiuso Rifugio del Valasco<br />
1818<br />
tra il Monte Stella ed il Corno Stella, fa<br />
.<br />
da quinta all'ameno pianoro, mentre Ponte<br />
Valasco<br />
basta voltarsi all'indietro per ammirare<br />
l'imponente sagoma del Monte Matto. 1833 .<br />
. 2404<br />
.<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
Di fronte al cancello d'ingresso dell'Hotel Royal di Terme di Valdieri (1353 m<br />
circa), una breve discesa asfaltata porta a un parcheggio. Dopo alcuni metri,<br />
sulla destra, ha inizio il cammino per il Lagarot di Lourousa e il Rifugio Morelli<br />
Buzzi. Con un breve tratto nel bosco, il sentiero si porta all'imbocco del Vallone<br />
di Lourousa, dove attraversa il torrente su una lunga passerella in legno. Oltre<br />
il corso d'acqua ci si ritrova su un’ampia mulattiera, che risale il versante<br />
destro orografico del vallone attraverso un fitto bosco. Con una lunga serie<br />
di tornanti, ma con pendenze sempre dolci e mai faticose, si guadagna<br />
lentamente quota. Quando la faggeta lascia il posto a larici e abeti bianchi,<br />
un favoloso panorama si dischiude alla vista: alle spalle il Monte Matto,<br />
a destra il Vallone del Valasco e di fronte il Corno Stella. Un traverso in direzione<br />
sud-est conduce al Gias Lagarot, che si supera sulla destra. Attraversato<br />
il pianoro del gias, è necessario oltrepassare un dislivello con qualche altro<br />
tornante e, tralasciata sulla destra un’evidente diramazione presso un grosso<br />
larice (vedi nota a pag 37), si raggiunge la conca sede del Lagarot di Lourousa<br />
(1971 m, 2:05 ore da Terme). Le belle pozze non sono direttamente visibili<br />
dal sentiero, ma si raggiungono in pochi minuti, scendendo verso destra.<br />
2739<br />
2840<br />
C<br />
.<br />
2563<br />
2620<br />
Passo di<br />
Costa Miana<br />
Caire<br />
di Prefouns<br />
Val Morta<br />
2127 .<br />
2483<br />
.<br />
Vallone di Valmiana<br />
.<br />
2674<br />
Vallone Cabrera<br />
Punta<br />
Graveiretta<br />
V a l l e V a l c u c a<br />
1662<br />
2156<br />
.<br />
Bivacco<br />
J. Guiglia<br />
.<br />
2624<br />
.<br />
2521<br />
VALLE DI VA<br />
Cima<br />
Valcuca<br />
2608<br />
2227<br />
. ← Panorama dai pressi 2300<br />
.<br />
2535<br />
del Lagarot di Lourousa. .<br />
Sullo sfondo, al centro,<br />
Punta il Canalone di di Lourousa e, Colletto di<br />
Prefouns<br />
Valasco<br />
a destra,<br />
.<br />
il Corno Stella<br />
2694<br />
2423<br />
↑↑ Rana temporaria al Lagarot<br />
Testa di .2552<br />
di Tablasses Lourousa<br />
. Testa di Bresses<br />
↑ Femmina di camoscio Nord<br />
sulla mulattiera<br />
2853<br />
. 2828<br />
→ Particolare dell'Hotel<br />
Passo del<br />
2742<br />
Royal<br />
Testa di La<br />
Prefouns a Terme di Passo Valdieri<br />
. Bresses Sud Frem<br />
2611 Tablasses 2823<br />
Vallone del Prefouns<br />
Piano di Valasco<br />
Val Morta<br />
Lago di<br />
Valcuca<br />
V a l C<br />
Cresta<br />
.<br />
2626<br />
S. Giovann
i<br />
Vallone<br />
LASCO<br />
.<br />
1484<br />
Cougne<br />
Rocca sott. .<br />
di S. Giovanni<br />
.<br />
u b e r t a<br />
.<br />
2402<br />
Terme di Valdieri<br />
Giardino botanico<br />
Valderia<br />
2325<br />
.<br />
.<br />
1723<br />
S. Giovanni<br />
1385<br />
1993<br />
1649<br />
.<br />
o<br />
1368<br />
1489<br />
Gias delle<br />
.<br />
Mosche<br />
2616<br />
→ LE REALI TERME DI VALDIERI<br />
. 1592<br />
2033.<br />
.<br />
Citate già nella prima metà del '500, 2292<br />
Gias della<br />
Gias del Saut<br />
quando Roccia Re Carlo Emanuele III decide<br />
1947<br />
di utilizzare i bagni di Valdieri, nel 1755, .<br />
2064<br />
vengono velocemente eretti un edificio<br />
. ed altre costruzioni per ospitare le Terme.<br />
2119<br />
Cavour definisce Giasla località di Cima Valdieri del<br />
Piano della Casa<br />
della Casa<br />
«la più ricca di acque salutari 2479 che . esistano<br />
nello Stato e forse anche Bassa in tutta della Europa».<br />
2448<br />
Gias nuovo Madre di Dio<br />
La Madre<br />
di Dio<br />
Vittorio Emanuele II, in visita per la prima<br />
Gias della<br />
della Casa<br />
.<br />
Losa volta in Val <strong>Gesso</strong> proprio nel 1855, diventa 2800<br />
2239<br />
.<br />
frequentatore . assiduo delle terme ed il 10<br />
1735<br />
luglio 1857 per suo volere viene posata<br />
la prima pietra di quello che oggi è<br />
l'Hotel Royal.<br />
ghi di<br />
amorta<br />
Cima<br />
Cougnè<br />
2249<br />
DELLA VALLETTA<br />
VALLONE DEL GESSO<br />
.<br />
1458<br />
.<br />
1313<br />
.<br />
To<br />
1811<br />
Vallone di Lourousa<br />
Vallone del Souffi<br />
Vallone dell'Argentera<br />
Ubac di Rougerol<br />
.<br />
Lagarot di Lourousa<br />
Cima del<br />
Souffi<br />
Punta<br />
Stella<br />
.<br />
2567<br />
CATENA DELLE GUIDE<br />
Rifugio<br />
Bozano<br />
2454<br />
Gias<br />
Soprano<br />
. 2361<br />
2865<br />
.<br />
Gias<br />
Lagarot<br />
2503<br />
Passo del<br />
Souffi<br />
Cima<br />
Maubert<br />
1986<br />
.<br />
1962<br />
Bivacco<br />
Gandolfo<br />
1847<br />
E<br />
3050 .<br />
2:05 h<br />
Asta<br />
Sottana<br />
Cima<br />
del Dragonet<br />
2849<br />
Asta<br />
. Soprana Nord<br />
2948 .<br />
2781<br />
. 2950<br />
Asta<br />
Soprana Sud<br />
Corno<br />
Stella<br />
Monte Stella<br />
Cima Nord<br />
Argentera<br />
3261<br />
Terme di Valdieri (1353 Cimam)<br />
Sud<br />
3290<br />
.<br />
Argentera<br />
Da Borgo Cima San Dalmazzo,<br />
3191<br />
Genova<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
3040 3123<br />
Superato il . paese di<br />
Passo<br />
Valdieri,<br />
dei Detriti<br />
si . continua Cima fino alla località<br />
2961 Purtscheller<br />
Terme. Il parcheggio Cima è<br />
a pagamento Paganini nella stagione<br />
2631 .<br />
3050<br />
estiva.<br />
.<br />
1778<br />
.<br />
Bivacco 2512<br />
//06 Varrone<br />
IL LAGAROT<br />
DI LOUROUSA<br />
+626/-8 m<br />
3287<br />
. 2204<br />
.<br />
2033<br />
.<br />
Bivacco<br />
Baus<br />
Altipiano<br />
2915<br />
.<br />
Rifugio<br />
Morelli<br />
2408<br />
.<br />
2422<br />
Cima<br />
Mondini<br />
2538<br />
3282 Colle del<br />
Chiapous<br />
→ La diramazione che<br />
si stacca da un tornante<br />
di destra, superato il Gias<br />
Lagarot, in prossimità<br />
di un grosso larice,<br />
transita lungo le sponde<br />
del soprastante Lagarot<br />
di Lourousa. Il percorso<br />
è ancora agibile, ma è<br />
preferibile seguire il sentiero<br />
principale, per ridurre<br />
i fenomeni di erosione<br />
del suolo. Su un grosso<br />
masso a fianco di questo<br />
vecchio tracciato sono poste<br />
numerose lapidi e una croce,<br />
in ricordo degli alpinisti<br />
deceduti lungo il Canalone<br />
di Lourousa.<br />
2668<br />
37<br />
2399<br />
C<br />
del C<br />
2685.<br />
2850<br />
2492<br />
2<br />
del Baus<br />
P<br />
Pas<br />
Po
38<br />
//07<br />
LA DIGA<br />
DEL CHIOTAS<br />
E IL RIFUGIO<br />
GENOVA
39<br />
Camminare su una muraglia alta<br />
ben oltre 100 metri, di fatto<br />
un grattacielo, fermandosi<br />
ad osservare i gracchi alpini<br />
intenti a veleggiare sulle correnti<br />
ascensionali create da questa<br />
enorme barriera, non è cosa che<br />
capita tutti i giorni.<br />
Questo è il primo – ma non in ordine<br />
di importanza – dei due motivi di interesse<br />
in questa escursione; segue il Rifugio Genova,<br />
adagiato su un lembo di terra tra le acque:<br />
da un lato il bacino artificiale del Chiotas,<br />
dall'altro il Lago Brocan, di origine glaciale.<br />
Per gli incontentabili, vanno menzionati<br />
i frequenti incontri con gli stambecchi<br />
che, ormai abituati alla presenza umana,<br />
gironzolano sul sentiero nei dintorni<br />
del Lago della Rovina.<br />
→ IL BACINO<br />
DEL CHIOTAS<br />
Il Bacino del Chiotas è<br />
chiuso dalle due dighe<br />
del Chiotas e del Colle<br />
di Laura. La Diga del<br />
Chiotas, ad arco-gravità,<br />
è alta 130 metri e ha<br />
un coronamento di 230<br />
metri. Il suo spessore varia<br />
dai 37,5 metri della base<br />
e i 5 metri della cima.<br />
La Diga del Colle di Laura,<br />
più piccola, è a gravità<br />
massiccia con andamento<br />
rettilineo. Ha un'altezza<br />
massima di 30 metri,<br />
con una lunghezza<br />
al coronamento di 70 metri.<br />
Il Bacino del Chiotas ha<br />
una capacità utile di 27,3<br />
milioni di metri cubi.<br />
← Il Bacino del Chiotas<br />
con a sinistra il Rifugio Genova<br />
↑ La diga del Chiotas
40<br />
→ IL RIFUGIO GENOVA FIGARI<br />
Per valorizzare le vie di salita sul Massiccio<br />
dell'Argentera, negli ultimi anni dell'800<br />
la Sezione Ligure del CAI decise di edificare<br />
un rifugio presso il Gias del Monighet<br />
soprano, nel Vallone della Rovina.<br />
Il così battezzato Rifugio Genova fu<br />
inaugurato il 15 agosto del 1898.<br />
La sorte del primo rifugio delle Marittime<br />
fu però segnata definitivamente nel 1968:<br />
l'invaso della Diga del Chiotas lo avrebbe<br />
sommerso per sempre. L'ENEL si fece<br />
carico di costruire un nuovo rifugio più<br />
a monte, che venne inaugurato nel 1981.<br />
Il rifugio è dedicato a Bartolomeo Figari,<br />
che da presidente generale del CAI vide<br />
la nascita del Corpo Nazionale del Soccorso<br />
Alpino, cui lasciò alla sua morte tutti i suoi<br />
averi, e la conquista italiana del K2.<br />
↑ Un'insolita visuale del Rifugio<br />
Genova, approfittando del basso<br />
livello del Lago Brocan<br />
→→ Il Centro informazioni ENEL<br />
della Centrale Luigi Einaudi<br />
→→↓ Il Lago Brocan<br />
// ITINERARIO<br />
Il percorso ha inizio sulla sinistra del piccolo edificio dell’area attrezzata del Lago<br />
della Rovina (1545 m). Saliti pochi gradini, si procede sulla destra, verso la cabina<br />
dell'ENEL, per poi trovare, a sinistra, il vero e proprio imbocco del sentiero.<br />
Si salgono pochi tornanti e si oltrepassano quindi, con l'aiuto di gradini artificiali,<br />
alcune piccole rocce. La ripida ascesa prosegue tra svolte e tratti scalinati, fino<br />
a una biforcazione del sentiero: a sinistra il vecchio tracciato supera un dislivello<br />
con l'aiuto di una scala metallica, a destra l'ostacolo naturale è invece aggirato<br />
grazie a diversi comodi tornanti, che incoraggiano a preferire questa seconda<br />
via alla prima. Si giunge così sulla dismessa strada sterrata che venne utilizzata<br />
durante i lavori di costruzione della diga: la si percorre verso destra e, in breve,<br />
ci si immette sulla carrozzabile asfaltata di servizio alla diga.<br />
Si avanza verso sinistra per alcune centinaia di metri: la strada prosegue fino<br />
alla Diga del Chiotas, valida meta per una breve deviazione, ma il nostro itinerario<br />
prevede, poco prima della galleria che sottopassa il canale di scolo della diga,<br />
una svolta verso sinistra, sulla pista sterrata per il Rifugio Genova Figari.<br />
Si sale ripidi, inizialmente su un tratto sconnesso, fiancheggiando il canale<br />
di scolo e la Diga del Colle di Laura, dove appare alla vista il Bacino del Chiotas<br />
(1980 m, 1:15 ore dal Lago della Rovina). Con un lungo traverso in saliscendi<br />
si costeggia il bacino, tralasciando, sulla sinistra, il bivio per il Colle di Fenestrelle<br />
e raggiungendo, infine, il Rifugio Genova Figari (2009 m, 0:20 ore dal Bacino<br />
del Chiotas). A brevissima distanza dal rifugio si trova un secondo specchio<br />
d'acqua, il Lago Brocan, di origine glaciale.
d<br />
a<br />
0<br />
.<br />
a<br />
3287<br />
Cima Sud<br />
Argentera<br />
3191<br />
3123<br />
Passo<br />
dei Detriti<br />
ller<br />
Cima<br />
Paganini<br />
3050<br />
Colle di Nasta<br />
Bivacco<br />
Baus<br />
2668<br />
Altipiano<br />
2850<br />
2492<br />
Passo del<br />
Porco<br />
del Baus<br />
Vallone di Brocan<br />
.<br />
2299<br />
.<br />
Lago della Rovina<br />
1980 .<br />
.<br />
1788<br />
1545<br />
1532<br />
.<br />
1887<br />
.<br />
Gias<br />
della<br />
Beurra<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
Vallone<br />
. 1767<br />
Valle<br />
2194 .<br />
Rocce di Laura<br />
Gias<br />
Balmetta<br />
della Beurra<br />
Laura<br />
.<br />
Cima<br />
della Valletta<br />
Punta Laura<br />
.<br />
2601<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
Cima Candlea<br />
. 2471<br />
3108<br />
Bacino<br />
Punta<br />
a<br />
Ciamberline<br />
Colletto della<br />
artificiale<br />
.<br />
2486 . 2790<br />
sta<br />
Forchetta<br />
del Chiotas<br />
.<br />
2736<br />
2088 .<br />
.<br />
ago<br />
3067<br />
Nasta<br />
Cima<br />
Caire<br />
.<br />
del Baus Rifugio Genova<br />
Ciamberline 2217<br />
3038<br />
2259.<br />
.<br />
Il<br />
2462 . 2699<br />
stione<br />
Colle di<br />
Fenestrelle<br />
Punta di<br />
2892<br />
Lago<br />
. 2317<br />
Fenestrelle<br />
.<br />
Brocan<br />
.<br />
2128<br />
2758 .<br />
Colle di Brocan<br />
. 3054<br />
Punta del Gelas<br />
. .<br />
2306<br />
(Roc di Fenestrelle)<br />
Cima di Brocan<br />
2278 Punta della<br />
2322<br />
Valletta //07<br />
.<br />
2646<br />
dell'Asino<br />
Punta<br />
Cima Ghilie'<br />
LA DIGA<br />
2849 .<br />
delle Lobbie<br />
Bassa<br />
1624<br />
2998<br />
Passo<br />
di MargotDEL CHIOTAS E Passo di<br />
.<br />
2939<br />
Bassa<br />
della<br />
dell'Agnel 2927<br />
Peirastretta<br />
39 Bassa del<br />
Rovina Caire<br />
IL RIFUGIO GENOVA<br />
.<br />
1878<br />
.<br />
Clot Aut<br />
dell'Agnel<br />
2981<br />
. 2935<br />
2860<br />
2724<br />
Cima E.<br />
dell'Agnel<br />
Gias Alve`<br />
Testa<br />
2652<br />
2774<br />
della<br />
Cima di<br />
Collet des<br />
. 1792<br />
Rovina<br />
Malariva 1:35 h<br />
Lacs Bessons<br />
Lac<br />
.<br />
Rifugio<br />
2654<br />
de l'Agnel<br />
2833 Cima<br />
.<br />
Soria-Ellena<br />
Lac de<br />
2648<br />
+493/-29 Cairas m 2270<br />
2821<br />
2541<br />
→ . LA Baissette CENTRALE ENEL<br />
Les Lacs . 2687<br />
2921 .<br />
Cime LUIGI de EINAUDI<br />
Bessons<br />
Area attrezzata del Lago<br />
Tête des<br />
Cima di<br />
Baissette<br />
della Rovina (1545 m)<br />
Lacs Bessons Cougourda<br />
. La 2745centrale di Entracque è stata intitolata<br />
2896<br />
Caïres Nègres<br />
Da Borgo . Cima San Dalmazzo, .<br />
du Pelago<br />
dei Gaisses<br />
2054<br />
nel 1999 a Luigi Einaudi. Costruita tra il 1969<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
Superato il paese di Valdieri,<br />
si curva verso sinistra,<br />
in direzione Entracque. Prima<br />
del paese, si svolta a destra,<br />
per la località San Giacomo,<br />
e poi a sinistra, per il Lago<br />
della Rovina.<br />
Il parcheggio è a pagamento<br />
nella stagione estiva.<br />
e il 1982, anno della sua messa in esercizio,<br />
è il maggior impianto idroelettrico italiano e,<br />
all'epoca della sua realizzazione, il maggiore<br />
in Europa di questa tipologia. Si tratta<br />
di un “impianto di pompaggio”, che non<br />
rilascia l'acqua utilizzata per la produzione<br />
di energia ma la mantiene in circolo<br />
sfruttando i tre invasi del Chiotas,<br />
della Piastra e della Rovina come giganteschi<br />
serbatoi. Impressionanti i numeri<br />
dell'impianto: la potenza complessiva è<br />
di 1312 MW, le tre condotte forzate hanno<br />
una portata superiore alla portata media<br />
annua del Fiume Po a Torino e le valvole<br />
rotative che controllano il flusso dell'acqua<br />
devono vincere una spinta pari alla spinta<br />
generata da 20 Jumbo Jet in fase di decollo.<br />
VALLONE DI FINESTRA<br />
2549<br />
41<br />
Vallon<br />
Go<br />
V<br />
Vallone della Ca<br />
Gorgia de
42<br />
//08<br />
IL COLLE<br />
DI FENESTRELLE<br />
DAL LAGO<br />
DELLA ROVINA
Se volete, è una versione più lunga<br />
dell'escursione precedente: chi è un po'<br />
allenato può compiere in giornata l'ascesa<br />
al Colle di Fenestrelle e godersi poi<br />
un meritato riposo al Rifugio Genova.<br />
La salita al colle è decisamente<br />
appagante, sia per l'ardito tracciato<br />
della vecchia mulattiera sia<br />
per i maestosi panorami<br />
che si possono ammirare.<br />
Voltandosi durante la salita, infatti,<br />
appare nella sua imponenza<br />
la Serra dell'Argentera,<br />
con l'Altopiano del Baus che<br />
precipita nel Bacino del Chiotas,<br />
mentre una volta giunti al valico<br />
si staglia di fronte il Monte Gelas,<br />
← L'ultima parte del sentiero per<br />
il Colle di Fenestrelle<br />
↑ Uno dei due laghetti nei pressi<br />
del Colle di Fenestrelle<br />
↓ I ruderi del Ricovero<br />
Fenestrelle<br />
→ IL RICOVERO<br />
FENESTRELLE<br />
I ruderi nei pressi del valico<br />
appartengono al Ricovero<br />
Fenestrelle, intitolato<br />
al Tenente Angelo Bertolotti.<br />
Costruito nel 1888, e<br />
utilizzato fino al secondo<br />
conflitto mondiale, era<br />
in grado di ospitare<br />
un presidio di 10 uomini<br />
su giacigli di paglia posti<br />
a terra. I coniugi Boggia,<br />
nella loro guida “La Valle<br />
<strong>Gesso</strong>”, indicano invece<br />
il ricovero come intitolato<br />
«alla memoria di Angelo<br />
Bortolo, del 1° Rgt. Alpini,<br />
caduto sull'Ortigara<br />
nel corso della Prima<br />
Guerra Mondiale».<br />
43<br />
custode del ghiacciaio<br />
più meridionale delle Alpi.<br />
Tutta la zona è frequentata da piccoli branchi<br />
di camosci e stambecchi.
44<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
Valle Assedras<br />
.<br />
2543<br />
2448<br />
Bassa della<br />
Madre di Dio<br />
.<br />
Mont<br />
. Cavalet<br />
. 2361 2865 .<br />
.<br />
.<br />
2800<br />
VALLONE DI NASTA<br />
Cima di<br />
2727<br />
. Mercantour<br />
Cima .<br />
di Ciriegia<br />
2775<br />
2396<br />
2035<br />
2464<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2564<br />
2569 2419<br />
Colle<br />
di Ciriegia<br />
Serre des Bous<br />
La Madre<br />
di Dio<br />
Cima<br />
Maubert<br />
Lac du<br />
Mercantour<br />
2961<br />
2708<br />
.<br />
Rifugio<br />
Remondino<br />
Caïre Nègre<br />
du Mercantour<br />
Lac<br />
de Cerise<br />
.<br />
Il<br />
Bastione<br />
.<br />
.<br />
3040 3123<br />
.<br />
Passo<br />
dei Detriti<br />
Cima<br />
Purtscheller<br />
Cima<br />
Paganini<br />
2631<br />
3050<br />
2741<br />
2503<br />
2639<br />
3191<br />
Cima<br />
di Nasta<br />
Colle du<br />
Ghilie'<br />
Cima<br />
Genova<br />
Colle di<br />
Mercantour<br />
Caïre des<br />
Erps<br />
Lago<br />
di Nasta<br />
Il percorso ha inizio sulla sinistra del piccolo edificio dell’area attrezzata<br />
del Lago della Rovina (1545 m). Per il primo tratto, si ripercorre l’itinerario<br />
descritto a pag. 40 fino al Bacino del Chiotas. Da qui, con percorso a saliscendi<br />
si costeggia la sponda sud-est del lago artificiale e poi, abbandonata la<br />
sterrata, si imbocca a sinistra il sentiero per il Colle di Fenestrelle. Questo<br />
attraversa un piccolo pianoro prativo, salendo poi a un secondo avvallamento:<br />
ci si sposta verso sinistra, sul versante destro orografico del Vallone del<br />
Fenestrelle – entrambi i valloni che adducono al colle portano lo stesso<br />
nome – e, con numerosi tornanti, si prende quota dapprima su un pendio<br />
inerbito e poi su una colata di detriti. Un breve traverso porta ai piedi di alcune<br />
balze rocciose, levigate dai ghiacciai, che si superano con stretti tornanti.<br />
Oltre le balze si torna a salire a tornanti tra rocce e detriti: per un breve tratto<br />
il sentiero serpeggia tra le rocce, lascia a sinistra una traccia difficilmente<br />
praticabile, perdendo poi leggermente quota con alcune svolte. Si attraversa<br />
un avvallamento detritico, caratterizzato dalla possibile presenza di neve,<br />
anche a inizio estate, e ci si sposta sul versante sinistro orografico del vallone.<br />
Un'ultima serie di tornanti conduce all'allungata valletta che termina al Colle<br />
di Fenestrelle (2462 m, 1:45 ore dal Bacino del Chiotas).<br />
3038<br />
Argent<br />
Colle d<br />
3108<br />
Col<br />
Fo<br />
2892<br />
3067<br />
.<br />
Colle di Br<br />
. 3054<br />
Cima<br />
Cima G<br />
2998<br />
Ba<br />
C<br />
2821<br />
.<br />
Cime d<br />
Baisse<br />
. . 2745<br />
Caïres<br />
du Pe
era<br />
Bivacco<br />
Baus<br />
i Nasta<br />
2939<br />
2668<br />
Altipiano<br />
letto della<br />
rchetta<br />
Cima<br />
del Baus<br />
ocan<br />
di Brocan<br />
hilie'<br />
ssa del<br />
lot Aut<br />
Testa<br />
della<br />
Rovina<br />
2981<br />
2654<br />
Lac de<br />
Baissette 2541<br />
Les Lacs<br />
e Bessons<br />
tte<br />
Nègres<br />
lago<br />
Passo del<br />
Porco<br />
del Baus<br />
2259.<br />
2648<br />
2128<br />
Vallone di Brocan<br />
.<br />
2299<br />
Collet des<br />
Lacs Bessons<br />
Tête des<br />
Lacs Bessons<br />
1545<br />
.<br />
Lago della Rovina<br />
1980 .<br />
.<br />
1887<br />
. 1767<br />
Valle<br />
2194 .<br />
Gias<br />
Balmetta<br />
Laura<br />
eurra<br />
.<br />
Cima<br />
della Valletta<br />
Punta Laura<br />
.<br />
Bacino<br />
Punta<br />
artificiale<br />
Ciamberline<br />
.<br />
del Chiotas<br />
2486 . 2790<br />
.<br />
2736<br />
2088 .<br />
.<br />
Caire<br />
.<br />
Rifugio Genova<br />
Ciamberline 2217<br />
2462 . 2699<br />
Colle di Fenestrelle Punta di<br />
Lago<br />
.<br />
Fenestrelle<br />
Brocan<br />
2317<br />
.<br />
2758 .<br />
Punta del Gelas<br />
. .<br />
2306<br />
(Roc di Fenestrelle)<br />
2278 Punta della<br />
2322<br />
Valletta<br />
.<br />
2646<br />
dell'Asino<br />
Punta<br />
2849 .<br />
delle Lobbie<br />
Bassa<br />
1624<br />
di Margot<br />
Passo di<br />
.<br />
Bassa<br />
//08<br />
dell'Agnel 2927<br />
Peirastretta<br />
Caire<br />
dell'Agnel .<br />
IL COLLE 1878<br />
.<br />
. 2935<br />
2860<br />
2724<br />
Cima .<br />
DI FENESTRELLE<br />
dell'Agnel<br />
Gias Alve`<br />
2652 Cima di<br />
DAL LAGO<br />
2774<br />
Malariva<br />
DELLA ROVINA<br />
. 1792<br />
Lac<br />
2833 .<br />
Cima<br />
Rifugio<br />
de l'Agnel<br />
.<br />
Soria-Ellena<br />
Cairas E 2270<br />
. 2687<br />
2921 .<br />
3:00 h<br />
Cima di<br />
Cougourda<br />
+955/-38 m<br />
2896<br />
. Cima<br />
.<br />
dei Gaisses<br />
2054<br />
Area attrezzata del Lago<br />
della Rovina (1545 m)<br />
Passo<br />
della<br />
Rovina<br />
Rocce di Laura<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
2601<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
VALLONE DI FINESTRA<br />
.<br />
2549<br />
2471<br />
Vallone<br />
Vallone della Cagna<br />
della<br />
.<br />
.<br />
2025<br />
Vallone<br />
V<br />
Val<br />
della<br />
.<br />
1610<br />
Gorgia della Maucia<br />
Gorgia della Maura<br />
Da Borgo San Dalmazzo,<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
Superato il paese di Valdieri,<br />
si curva verso sinistra,<br />
in direzione Entracque.<br />
Prima del paese, si svolta<br />
a destra, per la località<br />
San Giacomo, e poi a sinistra,<br />
per il Lago della Rovina.<br />
Il parcheggio è a pagamento<br />
nella stagione estiva.<br />
2334<br />
45<br />
.<br />
1451<br />
VALLONE D<br />
DELLA<br />
.<br />
180<br />
←← Il Bacino artificiale del Chiotas<br />
dal sentiero per il Colle<br />
di Fenestrelle; sullo sfondo<br />
l'Altopiano del Baus e l'Argentera<br />
↑ Il Colle di Fenestrelle<br />
← Giovani stambecchi al Colle<br />
di Fenestrelle
46<br />
//09<br />
IL COLLE<br />
DI FINESTRA
← La casermetta sul versante<br />
italiano del Colle di Finestra<br />
↑ L'appartato Lago del Praiet,<br />
non lontano dal sentiero<br />
per il Colle di Finestra<br />
47<br />
Non deve mancare la voglia di camminare:<br />
l'ascesa al Colle di Finestra è piuttosto lunga.<br />
La parte di maggior interesse si trova<br />
a monte del Piano del Praiet, quando<br />
ci si addentra in un ambiente severo<br />
e marcatamente detritico.<br />
Durante tutta la salita, ed appena oltre<br />
valico, si incontrano una miriade di opere<br />
militari, alcune evidenti altre meno,<br />
costruite a partire dalla fine dell'Ottocento,<br />
a testimoniare l'importanza del valico e<br />
la sua relativa facilità ad essere attraversato<br />
nella buona stagione.<br />
Di qui passarono, tra l'8 e il 13<br />
settembre 1943, all'indomani<br />
dell'armistizio, circa milleduecento<br />
ebrei civili e di ogni età e ceto<br />
sociale, provenienti da Saint-Martin<br />
Vésubie, al seguito delle truppe<br />
italiane della IV armata.<br />
Grazioso, e meritevole di una digressione,<br />
il Lago del Praiet, poco distante dal sentiero<br />
principale.<br />
→ LA CASERMETTA<br />
DIFENSIVA COLLE<br />
DELLE FINESTRE<br />
E LE ALTRE OPERE<br />
DEL VALLO ALPINO<br />
La casermetta è un grosso<br />
edificio in pietra e<br />
cemento, ancora<br />
discretamente<br />
conservato, costruito<br />
per ospitare il contingente<br />
a difesa del valico:<br />
disponeva di 16 vani<br />
ed era in grado di ospitare<br />
ben 50 uomini. Oltre che<br />
da questa casermetta,<br />
durante la seconda guerra<br />
mondiale, il valico era<br />
difeso da altre opere<br />
fortificate. Sull'attuale<br />
versante francese sono<br />
ben evidenti i resti<br />
di un ricovero<br />
ottocentesco, intitolato<br />
al tenente Mario Amedeo,<br />
e due bunker appartenenti<br />
al Vallo Alpino, l'Opera 126<br />
a sinistra del colle,<br />
la 127 a destra.
48<br />
→ IL COLLE DI FINESTRA<br />
Diretta via di comunicazione tra la Valle<br />
<strong>Gesso</strong> e la Vésubie, questo importante valico<br />
è frequentato fin dall'antichità ed è stato<br />
attraversato – tra storia e leggenda – da santi,<br />
imperatori ed eserciti. Prima che i Savoia<br />
disponessero di uno sbocco diretto al mare,<br />
il Colle di Finestra divenne anche<br />
un’importante via di commercio del sale.<br />
Il toponimo, già menzionato nel 1041, è<br />
rimasto quasi immutato fino ai giorni nostri:<br />
Colle di Finestra o, come riportano le carte<br />
militari di inizi '900, Colle delle Finestre.<br />
È però da ritenersi corretta la dizione<br />
al singolare, poiché questa fa riferimento<br />
al foro naturale che si apre lungo la cresta<br />
nord-ovest del Cayre de la Madone.<br />
↑ Stambecco affacciato<br />
alla finestra della casermetta<br />
del Colle di Finestra<br />
→ Il Piano del Praiet.<br />
Sullo sfondo, l'evidente intaglio<br />
del Colle di Finestra<br />
→→ Panorama sul versante<br />
francese nei pressi del Colle<br />
di Finestra: ben visibili<br />
il Ricovero Amedeo e l'Opera 126<br />
del Vallo alpino<br />
// ITINERARIO<br />
Da San Giacomo di Entracque (1226 m), poco oltre il rifugio escursionistico<br />
del Parco, la strada diventa sterrata e sale con qualche tornante nel Vallone<br />
della Barra. Il bosco di faggi si dirada rapidamente e la strada prosegue<br />
con pendenze modeste; lasciato a sinistra il Gias Isterpis, si continua il lungo<br />
traverso fino al Piazzale dei Cannoni. La strada s'innalza con due tornanti, poi<br />
prosegue alternando traversi a qualche tornante. Superato il restringimento<br />
della valle noto come Passaggio di Peirastretta, si trascura a destra il sentiero<br />
per il Colle di Fenestrelle. Dopo la passerella in legno che scavalca il Torrente<br />
<strong>Gesso</strong> della Barra, si riprende la pista sterrata che si allunga verso sud nell'ampia<br />
conca pascoliva del Piano del Praiet (1812 m, 2:10 ore da San Giacomo). Quando<br />
si incontra nuovamente un ramo del torrente, si abbandona la rotabile che sale<br />
al Rifugio Soria Ellena, e si prosegue a destra sulla vecchia mulattiera (per alcuni<br />
tratti cancellata dalle piene del torrente) per il Colle di Finestra. La mulattiera<br />
attraversa il pianoro, poi sale sul versante destro del vallone con ampi tornanti,<br />
lasciando quasi subito a sinistra il bivio per la Pera de Fener. Quando la valle<br />
si restringe, si ignora a sinistra il sentiero (non segnalato) per il diruto Ricovero<br />
Testata <strong>Gesso</strong> della Barra e si passa in sinistra orografica. Si sale tra tornanti e<br />
traversi, si lascia a sinistra un nuovo bivio per il succitato ricovero ex militare,<br />
si supera sulla destra un contrafforte roccioso e si incontra, circa a quota 2260,<br />
la traccia a sinistra per il piccolo Lago del Praiet (la digressione, di una decina<br />
di minuti, è vivamente consigliata). Attorno a quota 2310 si lascia a sinistra<br />
la diramazione per una vecchia imposta di caccia. Con un lungo traverso tra detriti,<br />
la mulattiera raggiunge la grossa casermetta a difesa del valico e, con pochi stretti<br />
tornanti, sale al Colle di Finestra (2474 m, 2.05 ore dal Piano del Praiet).
.<br />
. 1767<br />
.<br />
2194 .<br />
2758 .<br />
Punta del Gelas<br />
(Roc di Fenestrelle)<br />
el<br />
2860<br />
2921<br />
1887<br />
Vallone di<br />
Fenestrelle<br />
2646<br />
Bassa<br />
di Margot<br />
2833<br />
Cima di<br />
Malariva<br />
.<br />
. Cima di<br />
Cougourda<br />
2896<br />
Cougourde<br />
Rocce di Laura<br />
. Cima<br />
dei Gaisses<br />
Cima .<br />
del Lombard<br />
2760<br />
c<br />
ellière Pas Des<br />
Ladres<br />
Cime<br />
gnellière<br />
2700<br />
.<br />
2486<br />
Colle di<br />
Fenestrelle<br />
2774<br />
.<br />
Cima<br />
Cairas<br />
Tête<br />
de Trecolpas<br />
.<br />
Combe de Trecolpas<br />
2824<br />
Valle<br />
.<br />
Caire<br />
Ciamberline<br />
Gias<br />
Balmetta<br />
2842<br />
2716<br />
2658 .<br />
Cima Ovest<br />
di Finestra<br />
2448<br />
.<br />
la Beurra<br />
Laura<br />
.<br />
Cima<br />
della Valletta<br />
Punta Laura<br />
.<br />
2736<br />
.<br />
.<br />
2601<br />
2462 2699<br />
2270<br />
Cima Candlea<br />
. 2471<br />
Punta<br />
Ciamberline<br />
. 2790<br />
Punta di<br />
Fenestrelle<br />
2306<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
Bocchetta<br />
Forno<br />
2322<br />
.<br />
Punta<br />
delle Lobbie<br />
1624<br />
Passo di<br />
.<br />
Peirastretta<br />
1878<br />
.<br />
Gias Alve`<br />
. 1792<br />
2572<br />
2238 .<br />
2549<br />
2217<br />
.<br />
Vallone<br />
Vallone della Cagna<br />
Rifugio<br />
Soria-Ellena<br />
2471<br />
.<br />
2054<br />
della<br />
.<br />
.<br />
Vallone<br />
della<br />
Valletta<br />
.<br />
Gorgia della Maucia<br />
Vallone Oreglio<br />
S.Giacomo di Entracque<br />
2334<br />
2025<br />
Gorgia della Maura<br />
1610<br />
.<br />
1451<br />
.<br />
1806<br />
Gorgia Colobre<br />
Patria<br />
Gias<br />
Isterpis<br />
2485<br />
Lac Cabret<br />
Gias<br />
della Valletta<br />
.<br />
1293<br />
1226<br />
2147<br />
.<br />
Cima<br />
della Cuccetta<br />
Bec<br />
dell`Aignè<br />
.<br />
E Punta<br />
della Siula<br />
.<br />
4:15 h<br />
.<br />
2289 .<br />
Gias<br />
Pantacrèus<br />
Barra<br />
1862 .<br />
della Siula<br />
.<br />
//09 Lago Cima di<br />
IL<br />
della<br />
COLLE<br />
Siula Pantacrèus<br />
DI FINESTRA .<br />
2018<br />
VALLONE DEL GESSO<br />
DELLA BARRA<br />
Gorgia Gelàs<br />
Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />
Ray della Siula<br />
Mont<br />
Colomb<br />
. 2816<br />
2673<br />
Lago<br />
Bianco<br />
Bivacco<br />
Moncalieri<br />
1248<br />
1930<br />
2393<br />
1809<br />
Punta<br />
del Sap<br />
2385<br />
.<br />
1342<br />
Vallone<br />
Gias<br />
Moncolomb<br />
.<br />
1543<br />
2829<br />
. 1696<br />
1412<br />
. 1430<br />
1498.<br />
di<br />
.<br />
Fras<br />
Gias<br />
della Pe<br />
.<br />
Gias del V<br />
del Bouc So<br />
1706<br />
Gias Sottano<br />
del Muraion<br />
Passo Sottano<br />
del Muraion<br />
Lago<br />
1982<br />
.<br />
Passaggio San deiGiacomo 2709 di Passo Entracque Soprano<br />
della Maura<br />
del Muraion<br />
Ghiacciai del (1226 Gelàs m)<br />
2751<br />
. 2698<br />
. .<br />
2484<br />
2442 Pera Da Borgo<br />
Cima<br />
San Dalmazzo, si<br />
2647<br />
de Fener<br />
Caire<br />
risale<br />
.<br />
Chafrion la Valle <strong>Gesso</strong>. del Superato Muraion<br />
2600<br />
. . .<br />
2985 2973<br />
Punta<br />
il paese di Valdieri, si curva<br />
Forcella<br />
3070 .3086<br />
2910<br />
Roccati Roccati 3143 verso sinistra, in direzione<br />
Lago<br />
Entracque. . MontePrima del paese, . 3061<br />
Praiet<br />
2824<br />
Gelàs Cima<br />
Colle<br />
si svolta a destra, in direzione<br />
2917<br />
della Maledia<br />
.<br />
Saint Robert<br />
della località San Giacomo.<br />
Colle di Finestra Cima<br />
Saint Robert Il parcheggio è a pagamento<br />
2954<br />
Le<br />
2687 . Passo<br />
Le nella stagione<br />
.<br />
estiva.<br />
2495<br />
Saint Robert<br />
Lac Long<br />
Cima<br />
Lac Blanc<br />
Le Lac<br />
Est di Finestra<br />
Roche<br />
Mont<br />
Mort<br />
Risso<br />
Rond<br />
Lac de Collet du Lac<br />
Cayre .<br />
.<br />
2938<br />
Fenestre de Fenestre<br />
Cabret<br />
VALLONE DI FINESTRA<br />
Lac<br />
Balaour<br />
+1248/-0 m<br />
PRA DEL RASUR<br />
Colle<br />
49<br />
Rifugio<br />
Pagarì<br />
2650<br />
2819<br />
Ro<br />
le Mura<br />
2430<br />
1802<br />
262<br />
C<br />
P<br />
di P
50<br />
//10<br />
IL RIFUGIO<br />
PAGARÌ
← Il Rifugio Federici Marchesini<br />
al Pagarì. Sullo sfondo, la Cima<br />
della Maledia<br />
↑ Femmina di stambecco<br />
nei pressi del rifugio<br />
51<br />
Se, come probabile, di qui è<br />
transitata una delle più ardite<br />
vie del sale attraverso le Alpi,<br />
le carovane di muli che la hanno<br />
percorsa hanno di sicuro dovuto<br />
faticare parecchio per scavalcare<br />
il Passo di Pagarì ad oltre<br />
2800 metri di quota.<br />
Ai giorni nostri, a faticare sono gli escursionisti<br />
che vogliono raggiungere, per lo stesso<br />
tracciato, il Rifugio Federici-Marchesini, ben più<br />
noto come Rifugio Pagarì, che con i suoi 2650<br />
metri è il più in quota del Parco.<br />
La fatica è tuttavia ampiamente ripagata:<br />
osservando l'imponente parete nord-est<br />
della Maledìa e gli stambecchi intenti<br />
a curiosare attorno al rifugio, annusando l'aria<br />
frizzante d'alta quota, o assaporando la birra<br />
prodotta in rifugio, che annovera così<br />
tra i primati anche quello del birrificio<br />
artigianale più alto delle Alpi!<br />
→ PAGANINO<br />
DAL POZZO E<br />
LA VIA DEL SALE<br />
Il toponimo Pagarì origina<br />
dall'impresario e finanziere<br />
Paganino dal Pozzo, detto<br />
appunto “Pagarì”.<br />
Nel 1453 ottenne di poter<br />
realizzare a proprie spese –<br />
in cambio della riscossione<br />
delle gabelle – una via<br />
più breve di quelle allora<br />
disponibili per il transito<br />
del sale tra il Nizzardo<br />
e la Savoia.<br />
Il tracciato prevedeva<br />
l'attraversamento del colle,<br />
a oltre 2800 metri di quota,<br />
poi battezzato Pagarì in suo<br />
onore. Fattori ambientali –<br />
in primis l'espansione<br />
del Ghiacciaio della Maledia<br />
– fecero investire al Pagarì<br />
tutti i propri averi<br />
nella manutenzione<br />
della mulattiera, che<br />
per contratto doveva<br />
restare aperta nove<br />
mesi l'anno.
52<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
1980<br />
.<br />
1788<br />
Lago<br />
della<br />
Rovina<br />
1545<br />
.<br />
della<br />
Beurra<br />
Vallone<br />
. 1767<br />
della Beurra<br />
Cima Candlea<br />
. 2471<br />
//10<br />
.<br />
IL RIFUGIO<br />
Cima<br />
2194 . PAGARÌ<br />
della Valletta<br />
E Punta Laura<br />
.<br />
Bacino<br />
Punta<br />
artificiale<br />
+1465/-24 . mCiamberline<br />
del Chiotas<br />
2486 . 2790<br />
.<br />
2736<br />
San Giacomo . di Entracque<br />
Rifugio<br />
Genova<br />
(1209 m) Caire<br />
Ciamberline .<br />
2217<br />
Da Borgo San Dalmazzo, si<br />
risale 2462 la Valle . <strong>Gesso</strong>. 2699 Superato<br />
Colleil di paese di Valdieri, Punta si curva<br />
Lago<br />
. Fenestrelle Fenestrelle<br />
Brocan<br />
2317<br />
verso sinistra, in direzione<br />
2758 . Entracque. Prima del paese,<br />
Punta del si svolta Gelas a destra, .<br />
2306 in direzione<br />
(Roc di Fenestrelle)<br />
Punta della<br />
della località San 2322 Giacomo.<br />
Valletta<br />
.<br />
2646 Il parcheggio è a pagamento<br />
dell'Asino<br />
Punta<br />
2849 .<br />
nella stagione delle estiva. Lobbie<br />
Bassa<br />
1624<br />
di Margot<br />
Passo di<br />
.<br />
Bassa<br />
2927<br />
Peirastretta<br />
Caire dell'Agnel<br />
.<br />
1878<br />
dell'Agnel<br />
Cima di<br />
.<br />
. 2935 Cima Malariva<br />
dell'Agnel .<br />
Gias Alve`<br />
2860<br />
2652<br />
2774<br />
. 1792<br />
Lac<br />
2833 .<br />
Cima<br />
Rifugio<br />
de l'Agnel<br />
.<br />
Soria-Ellena<br />
Cairas 2270<br />
2921<br />
Qualche decina di metri a valle di San Giacomo . Cima di Entracque di (1209 m),<br />
.<br />
si attraversa il ponte sul Torrente <strong>Gesso</strong> della Cougourda<br />
Barra. Si sale nel Vallone<br />
2334<br />
di Moncolomb in comune con l'Itinerario seguente fino al Gias sottano<br />
2896<br />
. Cima<br />
.<br />
(1437 m, 1:10 ore dal San Giacomo). Qui la strada sterrata dei Gaisses termina e si biforca 2054<br />
in due mulattiere: si ignora 2205 quella 1982<br />
Lac<br />
di sinistra per il Lago del Vei del Bouc,<br />
.<br />
2824<br />
. e<br />
des Sagnes<br />
si imbocca quella di destra per il Rifugio Pagarì. Si attraversa subito il torrente<br />
dell<br />
2110<br />
su una passerella in legno, e si .<br />
.<br />
Refuge prosegue a sud Cima in leggera 2842 salita.<br />
2484<br />
de Cougourde<br />
Dopo un lungo traverso si lascia a destra il del sentiero Lombard per il Bivacco Moncalieri, 264<br />
si supera il Rio Pantacreus (passerella in legno a monte 2760<br />
2716<br />
. del sentiero in caso Punta<br />
Tête<br />
di acqua abbondante), quindi si trascura una . 2238 Roccat<br />
de malandata Trecolpas mulattiera a sinistra.<br />
Lago<br />
Oltre il bivio, si inizia a salire il fianco del vallone con una Bocchetta lunghissima Praiet serie<br />
tornanti tra fitti arbusti.<br />
Forno<br />
29<br />
2572<br />
Colle di<br />
Oltre il Passo sottano del Muraion (o Passaggio del Muraion) si continua Finestra 2650<br />
2658 .<br />
tra rocce su terreno aperto. Attraversato il Rio Pagarì, ripidi traversi salgono 2687 . Passo<br />
2150<br />
Cima Ovest 2495<br />
Saint Ro<br />
al bivio a sinistra per il Lago Bianco dell'Agnel, Lac che si Cima<br />
di ignora. Finestra Ricomincia qui<br />
L<br />
de Trecolpas<br />
Est di Finestra<br />
un'altra serie di ampi tornanti, che risalgono il pendio verso<br />
Lac<br />
2448 sud-ovest.<br />
Lac de Collet du L<br />
Le svolte si fanno mano a mano più strette:<br />
de l'Agnellière<br />
lasciati<br />
Pas Des<br />
a destra il sentiero Fenestre de Fenest<br />
Ladres<br />
Cime<br />
2471<br />
per il Bivacco Moncalieri e de a sinistra Juisse la traccia Cimeper il Passo di Pagarì, si è ormai<br />
in vista del Rifugio Federici Marchesini . deal l'Agnellière Pagarì (2650 m, 3:50 ore dal Gias Lac<br />
.<br />
2583<br />
2700<br />
Balaour<br />
sottano del Vei del Bouc), ben più noto semplicemente come Rifugio Pagarì,<br />
distante solo pochi minuti.<br />
G o r g e d e J u i s s e<br />
1887<br />
Vallone di<br />
Fenestrelle<br />
Combe de Cougourde<br />
Rocce di Laura<br />
Combe de Trecolpas<br />
5:00 h<br />
Valle<br />
Gias<br />
Balmetta<br />
Laura<br />
2601<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
VALLONE DI FINESTRA<br />
2549<br />
Vallone<br />
de<br />
2025<br />
Vallon<br />
Gorgia della<br />
Vallone della Cagna<br />
VALL<br />
Gorgia della Mau
220<br />
.<br />
lla<br />
e<br />
Vall<br />
della<br />
.<br />
1610<br />
Maucia<br />
.<br />
.<br />
1602<br />
Vallone Oreglio<br />
Valletta<br />
1451<br />
Gorgia Colobre<br />
Patria<br />
Gias<br />
Isterpis<br />
1226<br />
Gias<br />
della Valletta<br />
llon<br />
S.Giacomo di Entracque<br />
. 1696<br />
1248<br />
.<br />
1342<br />
.<br />
Gias<br />
1412 della Pera<br />
1809<br />
.<br />
.<br />
Cima<br />
della Cuccetta<br />
1293<br />
2147<br />
Bec<br />
dell`Aignè<br />
.<br />
.<br />
1930<br />
Vallone<br />
Gias<br />
Moncolomb<br />
.<br />
1543<br />
.<br />
1430<br />
di<br />
Frassinetto<br />
.<br />
Gias del Vei<br />
del Bouc Sottano<br />
.<br />
.<br />
Vallone<br />
Vallone<br />
.<br />
2746<br />
.<br />
Punta<br />
Frassinetto<br />
.<br />
.<br />
Punta<br />
Savina Cima d<br />
Quarant<br />
Monte .<br />
2746<br />
Carbonè<br />
2802<br />
.<br />
Cim<br />
Lago C<br />
2289 .<br />
Gias<br />
.<br />
2482<br />
Pantacrèus<br />
.<br />
Barra .<br />
1498.<br />
. 1928 Cima<br />
1862<br />
Valletta P<br />
della Siula<br />
2018 .<br />
Lago<br />
Gias<br />
2021<br />
Cima di<br />
1706<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1806<br />
della Siula<br />
Peirabroc<br />
1855<br />
Pantacrèus<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2393<br />
Gias Sottano<br />
2230<br />
Punta<br />
del Muraion<br />
della Siula<br />
Lago del<br />
.<br />
Vei del Bouc .<br />
.<br />
2122<br />
2050<br />
2673<br />
2405<br />
. Passo Sottano<br />
2385<br />
Lago<br />
del Muraion<br />
Cima<br />
Bianco<br />
Gias Soprano<br />
del Toro<br />
del Muraion<br />
Bivacco<br />
Lago<br />
Moncalieri<br />
2709 Passo Soprano<br />
Cime del<br />
2430<br />
a Maura Passaggio dei<br />
del Muraion<br />
lago dell`Agnel<br />
Ghiacciai del Gelàs<br />
.<br />
. . 2795<br />
2751<br />
2280 Ovest<br />
2698<br />
2222<br />
Est . 2846<br />
. 2442 Pera<br />
2278<br />
.<br />
7<br />
de Fener Cima<br />
Lago Bianco<br />
.<br />
Chafrion<br />
dell'Agnel<br />
2600<br />
. . 2985 Rifugio Pagarì<br />
Forcella<br />
3070 .3086<br />
2910<br />
Passo<br />
i Roccati 3143<br />
.<br />
.<br />
2400<br />
Monte<br />
Cima di<br />
dell`Agnel<br />
.<br />
2650<br />
2824<br />
3061<br />
2560<br />
Gelàs Cima<br />
Pagarì<br />
2431<br />
Colle<br />
17<br />
della Maledia<br />
.<br />
2908<br />
Lac de l'Agnel<br />
Saint Robert<br />
. 2940<br />
2654<br />
Cima<br />
.<br />
.<br />
Cima di<br />
Saint Robert<br />
Peirabroc<br />
Cima<br />
2954<br />
Le 2819 Passo<br />
Cossato Cime de la<br />
Le<br />
.<br />
2827<br />
bert<br />
Lac Long di Pagarì Monte<br />
2887 Charnassèr<br />
Lac Blanc<br />
←←↑ Il Vallone del Muraion .<br />
Clapier<br />
2727<br />
e Lac<br />
Ovest<br />
Roche<br />
Mont<br />
2850<br />
Mort<br />
dai pressi . del Rio Pagarì<br />
.<br />
Risso<br />
Rond<br />
Forcella<br />
3045 3034<br />
. 2916<br />
.<br />
.<br />
2629<br />
.<br />
Cossato<br />
2827<br />
ac<br />
←←↓ Lungo il sentiero<br />
Cayre 2938<br />
Cima 2862<br />
re<br />
Cabret<br />
per<br />
2829<br />
Asquasciati il Rifugio Pagarì<br />
Colle Est<br />
del Clapier<br />
de l<br />
← La lunga salita offre anche Le Lac Gelè<br />
2485 Mont<br />
qualche attimo di riflessione...<br />
Lac Cabret Colomb<br />
Cime<br />
.<br />
. Lusière<br />
2816<br />
2907<br />
ra<br />
ONE DEL GESSO<br />
DELLA BARRA<br />
Gorgia Gelàs<br />
Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />
Ray della Siula<br />
Punta<br />
del Sap<br />
PRA DEL RASUR<br />
Colletta dell`Ai<br />
Rocce<br />
le Muraglie<br />
1802<br />
1609<br />
1996<br />
2155<br />
2044<br />
Punta<br />
della Rua<br />
Rocce della Savina<br />
de la<br />
Vallone del Vei del Bouc<br />
Savina<br />
della Roccia<br />
2322<br />
2821<br />
Punta<br />
del Baus<br />
2778<br />
Costa de<br />
Passo di<br />
Frassinetto<br />
2612<br />
Passo<br />
di Carbone'<br />
Lago<br />
della Roccia<br />
Gias Soprano<br />
del Vei del Bouc<br />
2436<br />
Passo<br />
della Valletta<br />
2740<br />
53<br />
V a l l<br />
2803<br />
C<br />
27<br />
V
54<br />
//11<br />
IL LAGO<br />
DEL VEI<br />
DEL BOUC
← Il Lago del Vei del Bouc<br />
↑ In riva al lago guardando<br />
verso valle<br />
↓ Le rocce montonate,<br />
uno dei segni più evidenti<br />
della presenza dei ghiacciai<br />
in epoche passate<br />
55<br />
Serve un poco di pazienza per raggiungere<br />
il Lago del Vei del Bouc, che costituisce<br />
senz'altro il luogo di maggior interesse<br />
di questa escursione. Prima della meta,<br />
una strada sterrata porta al Pra del Rasur, dove<br />
si scorgono evidenti i segni del modellamento<br />
glaciale del Vallone di Moncolomb; quindi<br />
una vecchia mulattiera recentemente<br />
“restaurata” rimonta spogli pendii prativi,<br />
assai caldi in estate.<br />
L'arrivo al lago ripaga<br />
delle fatiche: il verde intenso<br />
dei prati contrasta con il blu<br />
dell'acqua e con le tonalità quasi<br />
rossastre delle numerose rocce<br />
montonate, anch'esse tracce<br />
inconfondibili del passaggio<br />
di antichi ghiacciai.<br />
→ LE INCISIONI<br />
RUPESTRI<br />
PREISTORICHE<br />
Sulle rocce montonate<br />
intorno al lago, fino<br />
a non molto tempo<br />
fa, erano rintracciabili<br />
alcune incisioni rupestri.<br />
Oggetto di una indagine<br />
della Soprintendenza<br />
Archeologica del Piemonte<br />
negli anni 1989/90, sono<br />
state individuate incisioni<br />
raffiguranti corniformi,<br />
armi e figure geometriche.<br />
Dovrebbero essere<br />
riconducibili a quelle ben<br />
più famose e numerose<br />
del vicino Monte Bego, e<br />
risalire alla seconda metà<br />
o alla fine del IV millennio<br />
a.C. Oggi sono, di fatto,<br />
scomparse.<br />
Un peccato che ormai, sulle rocce nei dintorni<br />
del lago, non siano più rintracciabili le antiche<br />
incisioni rupestri riconducibili a quelle ben più<br />
famose della vicina Valle delle Meraviglie.
56<br />
1532.<br />
Gias<br />
della<br />
Beurra<br />
Vallone di<br />
Fenestrelle<br />
Cougourde<br />
Vallone<br />
Rocce di Laura<br />
Combe de Trecolpas<br />
Valle<br />
Gias<br />
Balmetta<br />
della Beurra<br />
Laura<br />
Vallone di Fenestrelle<br />
VALLONE DI FINESTRA<br />
Monte<br />
. Barra<br />
Cima Candlea<br />
→ LA LEGGENDA DEL VEI DEL BOUC<br />
. //11<br />
.<br />
1767<br />
2471<br />
2549<br />
Quello del Vei del Bouc è uno dei laghi<br />
IL LAGO DEL VEI .<br />
più estesi della Valle <strong>Gesso</strong> di Entracque,<br />
DEL BOUC Cima<br />
2194<br />
lungo oltre 450 metri e largo fino a 200.<br />
. della Valletta<br />
E Punta Laura<br />
Al lago è associata la leggenda del Vei<br />
.<br />
del Bouc (“il vecchio del caprone”). Narra<br />
2601<br />
.<br />
3:10 h<br />
1887<br />
di un vecchio saggio ritiratosi a vivere quassù,<br />
Punta<br />
in compagnia di un caprone, dopo un’agiata +861/-28 m<br />
Ciamberline<br />
2025<br />
.<br />
.<br />
2486 . 2790<br />
vita in città. Morto l'animale, unico amico<br />
San Giacomo 2736 di Entracque<br />
e conforto, poco dopo si spense anche<br />
.<br />
(1210 m)<br />
Caire<br />
il vecchio. Il torrente <strong>Gesso</strong>, impietosito<br />
Ciamberline .<br />
2217<br />
Da Borgo San Dalmazzo,<br />
dai due corpi inanimati, li ricopri con le sue<br />
si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
acque dando origine al lago. Michelangelo<br />
2462 . 2699<br />
Superato il paese di Valdieri, 1610.<br />
Colle di<br />
Bruno, partendo dal toponimo Vello<br />
Punta di<br />
Fenestrellesi curva Fenestrelle verso sinistra,<br />
del Bocco trovato su una antica carta,<br />
2758 . in direzione Entracque. Prima<br />
ipotizza invece che il toponimo derivi Punta del Gelas del paese, si svolta a destra,<br />
14<br />
.<br />
2306<br />
(Roc di Fenestrelle)<br />
da una storpiatura dell'originario Vaìi<br />
in direzione della località<br />
2322<br />
San Giacomo. . Il parcheggio è<br />
dal Buk, traducibile con “recinti in pietra 2646<br />
a pagamento Punta nella stagione<br />
della montagna”, con evidente riferimento<br />
delle Lobbie<br />
Bassa<br />
estiva.<br />
1624<br />
di Margot<br />
Passo di<br />
.<br />
ai gias presenti in quest'area.<br />
Peirastretta<br />
1878<br />
Cima di<br />
.<br />
Malariva<br />
.<br />
Gias Alve`<br />
2860<br />
2774<br />
. 1792<br />
// ITINERARIO<br />
2833 .<br />
Cima<br />
Rifugio<br />
.<br />
Soria-Ellena<br />
Cairas 2270<br />
Qualche decina di metri a valle di San Giacomo di Entracque (1209 m), si attraversa<br />
2921<br />
il ponte sul Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra. Si sale . lungo Cima di la strada asfaltata, chiusa<br />
.<br />
Cougourda<br />
2334<br />
al traffico privato, che attraverso un bosco con magnifici esemplari di faggio ed<br />
abete porta alla ex Palazzina Reale di Caccia e alla Caserma Principessa Elena.<br />
2896<br />
. Cima<br />
.<br />
Alle loro spalle (fontana) la strada diventa sterrata dei e si Gaisses addentra nel Vallone 2054<br />
Lago<br />
di Moncolomb, salendo lungamente a tornanti. Usciti dal bosco, si lascia 1982<br />
.<br />
2824<br />
. a sinistra della Maur<br />
il modesto Gias dell'Aiera (1342 m, 0:30 ore da San Giacomo) e si prosegue verso<br />
il Pra del Rasur. La sterrata scende nell'ampia piana Cimapascoliva . e la percorre . .<br />
2484<br />
24<br />
del Lombard<br />
lungamente tenendosi sulla destra idrografica del torrente, fino ai ruderi del Gias 2647<br />
.<br />
sottano del Vei del Bouc (1437 m, 0:40 ore dal Gias 2760 dell'Aiera). 2716<br />
. Qui la . strada termina Punta e<br />
F<br />
Tête<br />
si biforca in due mulattiere: si imbocca quella<br />
2238 Roccati<br />
dedi Trecolpas sinistra per il Lago del Vei del Bouc. R<br />
Lago<br />
La mulattiera risale lenta a tornanti il fianco del vallone, Bocchetta entrando per due Praiet volte<br />
2<br />
Forno<br />
all'interno di un boschetto di faggio, e raggiunge l'imbocco del Vallone del Vei del 2917<br />
2572<br />
.<br />
Colle di<br />
C<br />
Bouc. Ormai su sentiero, si traversa in direzione sud-est, si supera un Finestra rio e si riprende 2650<br />
2658 .<br />
Sain<br />
la lunghissima serie di ampi tornanti sull'assolato costone. Intorno a quota 2687 1840, . Passo<br />
Cima Ovest 2495<br />
Saint Robert<br />
ad un tornante verso sinistra, una traccia segnalata sulla<br />
Cima<br />
di Finestra destra accorcia il percorso, Le Lac<br />
Est di Finestra Mort<br />
mentre il tracciato originario si tiene a sinistra. Arrivati a quota 2448 2020, si ignora il<br />
Lac de Collet du Lac<br />
Pas Des<br />
sentiero diretto al Colle del Vei del Bouc e si attraversa, Fenestre de Fenestre<br />
Ladres<br />
sulla destra, la passerella che<br />
supera l'emissario del lago. Con un paio di svolte sulla mulattiera, che qui riappare,<br />
si entra nella conca del Lago del Vei del Bouc (2042 m, 2:00 ore dal Gias sottano<br />
del Vei del Bouc). Sui prati vicino al lago si trova un casotto di sorveglianza del Parco.<br />
2259<br />
Vallone<br />
Vallone della Cagna<br />
della<br />
Vallone<br />
Va<br />
de<br />
Gorgia della Mauci<br />
Gorgia della Maura<br />
VALLONE<br />
DEL
lle<br />
51.<br />
.<br />
Valletta<br />
lla<br />
a<br />
a Passaggio dei<br />
Ghiacciai del Gelàs<br />
.<br />
42<br />
824<br />
1602<br />
Vallone Oreglio<br />
.<br />
1806<br />
della<br />
Patria<br />
Gias<br />
Isterpis<br />
Barra<br />
1226<br />
Gias<br />
della Valletta<br />
Gorgia Colobre<br />
DEL GESSO<br />
LA BARRA<br />
Gorgia Gelàs<br />
2600<br />
orcella<br />
occati<br />
.<br />
2018<br />
3143<br />
.<br />
Vallone del Brusà<br />
S.Giacomo di Entracque<br />
. 1696<br />
1248<br />
.<br />
1342<br />
.<br />
Gias<br />
1412 della Pera<br />
1809<br />
.<br />
.<br />
Cima<br />
della Cuccetta<br />
1293<br />
Bec<br />
dell`Aignè<br />
.<br />
2289 .<br />
Barra<br />
della Siula<br />
2698<br />
Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />
Ray della Siula<br />
Pera<br />
de Fener<br />
Colle<br />
Saint Robert<br />
2147<br />
Lago<br />
della Siula<br />
.<br />
Punta<br />
della Siula<br />
.<br />
Cima<br />
Chafrion<br />
. .<br />
.3086<br />
1930<br />
Gias<br />
Pantacrèus<br />
.<br />
.<br />
Cima di<br />
Pantacrèus<br />
.<br />
2673<br />
Lago<br />
Bianco<br />
Bivacco<br />
Moncalieri<br />
2709<br />
2751<br />
Monte<br />
Gelàs<br />
ima<br />
t Robert<br />
2954<br />
Le<br />
.<br />
Lac Blanc<br />
Roche<br />
Risso<br />
Cayre .<br />
2938<br />
Cabret<br />
Punta<br />
del Sap<br />
3070<br />
2393<br />
2385<br />
Vallone<br />
Gias<br />
Moncolomb<br />
1862<br />
2985<br />
2910<br />
1939<br />
.<br />
1543<br />
Passo Soprano<br />
del Muraion<br />
.<br />
Caire<br />
del Muraion<br />
.<br />
2973<br />
. 3061<br />
Cima<br />
della Maledia<br />
Le<br />
Lac Long<br />
Mont<br />
Rond<br />
.<br />
2829<br />
PRA DEL RASUR<br />
Colletto<br />
Cruset<br />
1430<br />
di<br />
1498.<br />
Frassinetto<br />
.<br />
Gias del Vei<br />
del Bouc Sottano<br />
1706<br />
Gias Sottano<br />
del Muraion<br />
Colletta dell`Aiera<br />
Passo Sottano<br />
del Muraion<br />
.<br />
.<br />
Vallone<br />
Vallone<br />
de la<br />
.<br />
2746<br />
.<br />
Punta<br />
Frassinetto<br />
.<br />
.<br />
Savina<br />
della Roccia<br />
Cima delle<br />
Quarantene<br />
Monte .<br />
2746<br />
Carbonè<br />
2802<br />
.<br />
di Costagrand<br />
.<br />
2803<br />
.<br />
Cima de<br />
Lago Carbo<br />
.<br />
Cima della<br />
Valletta Piccc<br />
.<br />
Gias<br />
2021<br />
.<br />
Peirabroc<br />
1855<br />
.<br />
.<br />
Va<br />
Lago del Vei del Bouc<br />
2230<br />
.<br />
.<br />
2122<br />
2050<br />
2405<br />
Cima<br />
Gias Soprano<br />
del Muraion<br />
del Toro<br />
V<br />
Cime del<br />
2430<br />
lago dell`Agnel<br />
25<br />
2280<br />
. . 2795<br />
Ovest<br />
2222<br />
Est . 2846<br />
2278<br />
.<br />
Lago Bianco<br />
dell'Agnel<br />
F<br />
Passo<br />
di V<br />
Cima di<br />
.<br />
2400<br />
dell`Agnel<br />
Pagarì<br />
2560<br />
2431<br />
2908<br />
Lac de l'Agnel<br />
. 2940<br />
2654<br />
.<br />
.<br />
Cima di<br />
Peirabroc<br />
Cima<br />
Passo<br />
Cossato Cime de la<br />
2827<br />
di Pagarì Monte<br />
2887 Charnassère C<br />
.<br />
Clapier<br />
2727 Ovest<br />
2850<br />
.<br />
Forcella<br />
.<br />
3045 3034<br />
2697<br />
2629<br />
← Il Vallone . di 2916 Moncolomb Cossato<br />
2827<br />
. e Pra<br />
Cima del Rasur dal 2862sentiero che sale Brè<br />
Asquasciati<br />
Colle Est<br />
Clapier<br />
de la Cha<br />
al Lago del Vei del Bouc Le Lac Gelè<br />
. 1928<br />
↑ La vecchia mulattiera<br />
nei pressi del Lago del Vei<br />
del Bouc<br />
Rifugio<br />
Pagarì<br />
2650<br />
2819<br />
Rocce<br />
le Muraglie<br />
1802<br />
1609<br />
1996<br />
2155<br />
Punta<br />
Riunda<br />
2044<br />
2779<br />
.<br />
Punta<br />
della Rua<br />
Rocce della Savina<br />
Vallone del Vei del Bouc<br />
Lago di Lausa<br />
2322<br />
2821<br />
2778<br />
Punta<br />
Savina<br />
2365<br />
Punta<br />
del Baus<br />
Passo di<br />
Frassinetto<br />
2612<br />
Passo<br />
di Carbone'<br />
Lago<br />
della Roccia<br />
Costa del Pra'<br />
2482<br />
Gias Soprano<br />
del Vei del Bouc<br />
2436<br />
Passo<br />
della Valletta<br />
2740<br />
2142<br />
V a l l e t t a G r a<br />
Lago<br />
Valletta<br />
2618<br />
2782<br />
Cre<br />
Lago<br />
Carbone
58<br />
//12<br />
IL LAGO<br />
DELLA VACCA<br />
E IL COLLE<br />
DEL SABBIONE
Bisogna pazientare un poco per entrare<br />
nel vivo di questo itinerario, che nella parte<br />
iniziale è ravvivato dal passaggio sul Ponte<br />
del Suffiet e dalla piccola cascata nei suoi<br />
pressi. Ma una volta entrati nel Vallone<br />
del Sabbione, ed in particolare a monte<br />
del Gias Valera, il panorama improvvisamente<br />
si apre ed invoglia a proseguire verso il colle<br />
ancora lontano.<br />
Una piccola perla è il Lago<br />
della Vacca, adagiato in una conca<br />
prativa, che mostra evidenti i segni<br />
di un lento interramento causato<br />
dai detriti portati dal suo<br />
immissario. E altrettanto<br />
interessante si rivela il Colle<br />
del Sabbione, dove si palesa<br />
il contrasto tra le scoscese pareti<br />
rocciose sul versante italiano e<br />
gli arrotondati declivi prativi<br />
su quello francese.<br />
Gli appassionati di fortificazioni troveranno<br />
nei pressi del valico numerose opere del Vallo<br />
Alpino, la cui visita è però sconsigliata poiché<br />
in molti casi i lavori sono rimasti incompiuti.<br />
← Il Lago della Vacca<br />
↑ Il bivacco Speranza<br />
→ IL BIVACCO<br />
SPERANZA<br />
Inaugurato il 13 agosto<br />
2017, il bivacco è stato<br />
voluto e realizzato<br />
con alcuni amici<br />
da Giuseppe Bosio,<br />
(albese appassionato<br />
di montagna, scomparso<br />
a 75 anni nell'agosto<br />
del 2018), il nome deriva<br />
dalla “speranza”, da parte<br />
di chi ha contribuito<br />
all'opera, che il bivacco<br />
possa essere tenuto<br />
sempre in buona<br />
efficienza.<br />
L'edificio dal quale<br />
è stato ricavato era<br />
in realtà una vecchia<br />
costruzione militare,<br />
ed in particolare<br />
il locale cucina asservito<br />
alla vicina Caverna<br />
Ricovero del Sabbione,<br />
interamente scavata<br />
nella roccia, ubicata<br />
poche decine di metri<br />
a monte del bivacco.<br />
59
60<br />
Punta<br />
. Vailetto<br />
1877<br />
1941<br />
. Punta<br />
Casasco<br />
. //12<br />
Laghi<br />
2021 di Steirate<br />
1864<br />
Punta IL LAGO 2224<br />
Colletto<br />
DELLA VACCA .<br />
. 2271<br />
Monte<br />
E IL COLLE<br />
Rocca Rionda Costassa<br />
dello DEL Steirà SABBIONE2066<br />
2469 .<br />
Lago<br />
E Monte<br />
di Revel<br />
Steirà<br />
4:35 h2713<br />
2361 . Monte<br />
+1288/-38 mAiera<br />
Costagrande<br />
2314<br />
.<br />
1939 Ponte di Porcera (1078<br />
Lago di<br />
m)<br />
Lausa<br />
Punta<br />
Colletto<br />
Riunda 2779<br />
Cruset<br />
Da Borgo San Dalmazzo, . si<br />
risale la Valle <strong>Gesso</strong>. Superato Punta<br />
della Rua<br />
il paese di Valdieri, si svolta<br />
. 1696<br />
a sinistra, verso Entracque.<br />
1996<br />
All'ingresso .<br />
dell’abitato,<br />
.<br />
ci si tiene ancora sulla .<br />
↑ Il Vallone del Sabbione a sinistra, in direzione<br />
2044<br />
Trinità,<br />
.<br />
monte di Gias Valera dalla quale si continua fino<br />
← L'ampia mulattiera che Gias<br />
1412 al Ponte di Porcera.<br />
della Pera<br />
conduce al Gias dell'Adreit<br />
.<br />
Vallone<br />
Colletta dell`Aiera<br />
di<br />
a V a l e r a<br />
Frassinetto<br />
d`Argenzano<br />
2662<br />
Vallone<br />
Costa del Laus<br />
2778<br />
13<br />
Vallone di Re<br />
V a l l<br />
236<br />
Pun<br />
del B<br />
2746<br />
Punta<br />
Frassine<br />
Pas<br />
Fras<br />
2612<br />
// ITINERARIO<br />
Dal parcheggio presso il Ponte di Porcera (1078 m), si segue la strada sterrata che Mo<br />
sale nel bosco, verso sud, sulla sinistra idrografica del Torrente 1802<br />
. Bousset, ignorando Carb<br />
varie diramazioni su ambo i lati, fino al Ponte del . 1430 Suffiet. Oltre il ponte, la strada<br />
Pass<br />
continua nella faggeta, in lieve salita. Si tralasciano, sulla destra, due bivi: il primo di Carb<br />
per il Gias Blin e, poco oltre, il secondo per il Gias d'Ischietto (1357 m, 1:05 ore<br />
Lago<br />
dal Ponte di Porcera). La stretta carrareccia sale ora più decisa, entra nel Vallone 2322<br />
. della Rocc<br />
del Sabbione, arrivando a lambire le sponde del<br />
1543<br />
. torrente, 1609<br />
. e termina infine al Gias<br />
Valera. Da qui, si prosegue su una mulattiera: a un bivio non distante dal gias,<br />
si trascura il sentiero che procede diritto per il Passo<br />
1498. della Mena, scendendo invece<br />
.<br />
ad attraversare il torrente su un ponte in legno. Delimitata da pietre infisse<br />
1928<br />
nel terreno prativo, la comoda mulattiera guadagna il Gias dell'Adreit (1643 m,<br />
Gias<br />
2021<br />
1:05 ore dal Gias Valera), superato il quale, ora su 1706 sentiero, . si .<br />
Peirabroc<br />
traversa a lungo<br />
1855<br />
.<br />
su pendii pascolivi, risalendo un costone tramite alcuni tornanti, e arrivando infine<br />
alla conca sede del diruto Gias della Culatta. Giunti al centro dell’avvallamento,<br />
Gias Sottano<br />
si guada il torrente, prendendo successivamente del Muraion quota grazie ad alcuni ripidi<br />
Lago de<br />
tornanti sul versante destro orografico del vallone. Si volge quindi a sud-ovest, Vei del B<br />
Passo Sottano .<br />
traversando nuovamente tra la vegetazione arbustiva, con pendenze minori, fino 2405<br />
2050 del Muraion<br />
ai tranquilli prati che circondano il Lago della Vacca (2260 m, Cima<br />
Gias2:15 Soprano ore dal Gias<br />
del Toro<br />
del Muraion<br />
dell'Adreit). Presso lo specchio d’acqua si trascura, sulla destra, il sentiero<br />
Passo Soprano<br />
per il Colle del Vei del Bouc, procedendo invece<br />
2430<br />
a percorrere del Muraioni pochi comodi tornanti lag<br />
che conducono al Colle Ovest del Sabbione (2328 m, 0:10 ore dal Lago della Vacca). 2280<br />
. Ovest .<br />
PRA DEL RASUR<br />
Rocce<br />
le Muraglie<br />
Gias del Vei<br />
del Bouc Sottano<br />
2155<br />
2222<br />
Rocce della Savina<br />
Vallone<br />
Vallone<br />
.<br />
2278<br />
de la<br />
Vallone del Vei del Bouc<br />
.<br />
Savina<br />
della Roccia<br />
2821<br />
Punta<br />
Savina<br />
Gias S<br />
del Vei<br />
Lago Bianco<br />
dell'Agnel
24<br />
.<br />
vel<br />
5<br />
.<br />
1782<br />
Cima delle<br />
Quarantene<br />
nte .<br />
2746<br />
onè<br />
2802<br />
.<br />
Gias<br />
di Test<br />
oprano<br />
del Bouc<br />
Punta<br />
di Costagrande<br />
.<br />
1141<br />
.<br />
Punta<br />
Barasiagna<br />
.<br />
.<br />
Cima del<br />
Lago Carbonè<br />
.<br />
Cima della<br />
Valletta Picccola<br />
.<br />
.<br />
Est .<br />
Tetti<br />
Porcera<br />
o n e d e l l a L a u s a<br />
2482<br />
Passo<br />
del Fontan<br />
2050<br />
Costa del Pra'<br />
ta<br />
aus<br />
tto<br />
so di<br />
sinetto<br />
2436<br />
Passo<br />
della Valletta<br />
o<br />
one'<br />
ia<br />
l<br />
ouc<br />
2740<br />
2230<br />
2122<br />
2803<br />
2142<br />
2782<br />
Cime del<br />
o dell`Agnel<br />
2795<br />
2846<br />
1078<br />
Punta<br />
Ambutur<br />
.<br />
Ponte di Porcera<br />
Gias<br />
l'Ubaiet<br />
Monte<br />
Lavasse'<br />
.<br />
.<br />
2411<br />
1579<br />
1752<br />
Lago della<br />
Valletta Piccola<br />
2618<br />
2802<br />
2313<br />
.<br />
Cima della<br />
Valletta Grande<br />
2590<br />
sset<br />
.<br />
1987<br />
Tetti<br />
Piattel<br />
Il Cairas<br />
.<br />
Gias Blin<br />
1307<br />
Gias<br />
Piainet<br />
.<br />
. 2533<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Punta Prà<br />
di Matteo<br />
2308 .<br />
Rocce<br />
dell`Asino<br />
Colle Ovest del Sabbione<br />
Cima<br />
Lago<br />
di Vernasca<br />
Lago<br />
di Vernasca 2535<br />
.<br />
della Vacca<br />
2716<br />
Torrente Bousset<br />
Cresta di Fornet<br />
V a l l e t t a G r a n d e<br />
Lago<br />
Carbone'<br />
Colle del<br />
Vei del Bouc<br />
Forcella<br />
2844<br />
Costa Cornet<br />
Vallone dell' Ischietto<br />
2618<br />
1566<br />
2330<br />
1357<br />
2199<br />
Lago<br />
d'Ischietto<br />
.<br />
.<br />
2000<br />
Vallone Cairas<br />
1608<br />
La<br />
Gias<br />
d'Ischietto<br />
2380<br />
Monte<br />
Pianard<br />
2705<br />
Valera<br />
2281<br />
1759<br />
Vallone Perigua<br />
2376<br />
.<br />
1876<br />
Monte<br />
d'Ischietto<br />
Gias Valera<br />
Sottano<br />
.<br />
2115<br />
Cima<br />
Plisser<br />
.<br />
V a<br />
Plissè<br />
2318<br />
2328<br />
Il Merà<br />
Gias<br />
Pianard.<br />
1933<br />
2173 Colle<br />
della Garbella<br />
2203.<br />
.<br />
Monte<br />
Garbella<br />
2308<br />
2306<br />
.1897<br />
Vallone del Sabbione<br />
.<br />
1583<br />
.<br />
Gias dell'<br />
Adreit<br />
1643<br />
.<br />
1707<br />
.<br />
1847<br />
2231<br />
.<br />
2600<br />
2609<br />
. 2543<br />
. 2332<br />
Colle Est<br />
del Sabbione<br />
Lacs<br />
du Sabion<br />
Costa di Pianard<br />
Adreit<br />
Val Garbella<br />
Pascariund<br />
Gias Garbella<br />
Costa Garbella<br />
La Valletta<br />
.<br />
2261<br />
1952<br />
2170<br />
1891<br />
Monte<br />
Colombo<br />
1565.<br />
Costa del Colombo<br />
61<br />
Passo<br />
della<br />
Guglielma<br />
2228<br />
.<br />
Cima della<br />
Guglielma<br />
Passo<br />
della Mena<br />
2301<br />
.<br />
1958<br />
Gias<br />
del Chi<br />
Torioni<br />
Saragat<br />
.<br />
2661<br />
Cima<br />
del Sabbione<br />
Pa<br />
G<br />
Pià<br />
14<br />
Gias<br />
della<br />
Barma<br />
2201<br />
1642<br />
1731<br />
Cima<br />
Balmasca<br />
Colletto<br />
Saragat<br />
Gia<br />
Vilaz<br />
2529<br />
Stub<br />
2<br />
L<br />
Pas<br />
B<br />
d<br />
2<br />
Punta d<br />
Peirafic
62<br />
//13<br />
LE GORGE<br />
DELLA REINA<br />
E IL COLLETTO<br />
DELLA LAUSA
← L'ingresso delle Gorge<br />
della Reina<br />
↑ Il bosco di conifere che<br />
si attraversa scendendo<br />
dal Colletto della Lausa<br />
↓ Controluce sul sentiero<br />
per Tetti Stramondin<br />
63<br />
Questo facile anello è una meta ideale per chi<br />
soggiorna in Entracque, poiché partenza ed<br />
arrivo si trovano di fatto in paese.<br />
Unica raccomandazione, vista la brevità<br />
del percorso che si può compiere anche<br />
in mezza giornata, è di evitare in estate le ore<br />
più calde della giornata.<br />
Di indubbio fascino una delle mete<br />
dell'itinerario, la stretta gola<br />
delle Gorge della Reina,<br />
con le sue alte pareti che in alcuni<br />
punti sembrano toccarsi; la visita,<br />
da effettuare con un pizzico<br />
di prudenza, è consigliabile solo<br />
quando la neve che ivi si accumula<br />
si è completamente sciolta.<br />
Ma degna di nota è anche la piacevolissima<br />
discesa dal Colletto della Lausa ad Entracque,<br />
all'interno di un fresco bosco di conifere.<br />
→ LA RÉINO JANO<br />
Il toponimo delle Gorge<br />
della Reina fa riferimento<br />
alla Regina Giovanna<br />
d'Angiò, salita al trono<br />
del Regno di Napoli<br />
nel 1343 alla morte<br />
dello zio Roberto, a soli<br />
16 anni. La sua vita,<br />
decisamente avventurosa<br />
ma non eccessivamente<br />
fortunata, la portò solo<br />
sporadicamente<br />
a rifugiarsi in cerca<br />
di riposo e tranquillità<br />
nelle terre del cuneese;<br />
tanto bastò tuttavia<br />
a farla entrare in miti e<br />
leggende con l'appellativo,<br />
decisamente più<br />
popolare, di “Rèino Jano”.
64<br />
// ITINERARIO<br />
In fondo a Corso Francia, a Entracque (922 m), si imbocca, sulla sinistra,<br />
una stradina sterrata che, presto diventata mulattiera, si innalza nel bosco.<br />
Tagliato in costa il pendio, e oltrepassato il Rio Costabella su un ponticello<br />
in pietra, il percorso procede in falsopiano nel bosco, fino a superare<br />
un torrente, su un ponte in legno. Dopo una breve risalita si raggiunge<br />
una pista sterrata: seguendola verso destra si compie una veloce deviazione,<br />
fino alla graziosa borgata di Tetti Violin (1042 m, 0:35 ore da Entracque).<br />
Tornati sui propri passi fino all'ultimo bivio, si avanza in direzione<br />
della successiva biforcazione: qui l’itinerario prosegue, sempre sulla destra,<br />
con un'ampia mulattiera. Questa sale nel bosco, dividendosi poi in due<br />
sentieri: ci si tiene a sinistra, entrando in un boschetto di faggio, e si sbuca,<br />
infine, ai piedi di imponenti pareti sedimentarie. Piegando verso sinistra,<br />
attraversato un rio, si riprende ad ascendere. Dopo pochi metri, un sentiero<br />
si separa sulla destra: tramite esso, si compie una seconda digressione,<br />
arrivando all'imbocco della stretta e profonda gola delle Gorge della Reina<br />
(1190 m, 0:40 ore da Tetti Violin). Tornati sul sentiero principale, si seguita<br />
fino al colletto prativo dove si trovano i ruderi di Tetti Stramondin (1228 m,<br />
0.20 ore dalle Gorge della Reina). Scendendo sul versante opposto della sella,<br />
si incontra quasi subito un bivio: il sentiero sulla destra punta al Colletto<br />
della Lausa, mentre, continuando diritti in discesa, si ritorna a Entracque,<br />
percorrendo il Vallone di Costabella e chiudendo così un anello più breve.<br />
Si prende dunque il sentiero sulla destra, che, lasciatosi alle spalle un tratto<br />
a mezzacosta nel bosco, supera un piccolo impluvio e torna quindi a salire.<br />
Poco tempo dopo, una pendenza maggiormente ripida, su terreno più aperto,<br />
conduce, con pochi ampi tornanti, al Colletto della Lausa (1305 m circa,<br />
0:30 ore da Tetti Stramondin). Giunti sul valico, si trascura il sentiero di destra,<br />
che porta al Passo di Costabella, e si tiene invece la sinistra. Il comodissimo<br />
tracciato scende, a stretti tornanti, nel fitto bosco di larici e abeti: quando<br />
le curve si fanno più ampie, oltrepassato il letto di un piccolo rio, si piega verso<br />
sud e si esce dal bosco. Ci si trova ora su una mulattiera inerbita che si allunga,<br />
inizialmente, alle spalle delle case di Entracque e si immette poi,<br />
con un ultimo tornante, su una pista sterrata, da seguire verso sinistra.<br />
In pochi metri si raggiunge una stradina asfaltata, via Caduti in Guerra, che<br />
si discende fino in Corso Francia, dove si svolta a sinistra per tornare<br />
alla Chiesa di Sant'Antonio (922 m, 0:50 ore dal Colletto della Lausa).<br />
← La caratteristica balma<br />
di Tetto Couset<br />
→ Un tratto di sentiero<br />
nella faggeta nei pressi<br />
delle Gorge della Reina
1505<br />
.<br />
1556<br />
Rocce della<br />
. . Scregna<br />
Pironetto<br />
.<br />
.<br />
852 1500<br />
1449<br />
1826<br />
. Punta della 1525<br />
1615<br />
1354 Splaiera<br />
.<br />
Passo<br />
1634<br />
S.Giovanni 1669 Passo Prato<br />
. .<br />
890<br />
di Costabella<br />
della Colla<br />
1521<br />
1816<br />
. 1345<br />
Punta<br />
Passo 1763<br />
.<br />
Balmarossa<br />
. 1377<br />
Tetti<br />
del Van<br />
958<br />
Stramondin<br />
1307<br />
. Punta<br />
1972 del Van<br />
de<br />
co<br />
LA PR A<br />
Vallone Formantin<br />
1877<br />
Vallone Splaiera<br />
Gorgie<br />
della Reina<br />
Monte<br />
Lausa<br />
1292<br />
1922<br />
Entracque<br />
Passo della Monte<br />
1554<br />
Punta<br />
. Passera Testa<br />
.<br />
900<br />
.<br />
Stramondin<br />
1138<br />
1952<br />
.<br />
1046 Monte<br />
1300.<br />
Guardiola .<br />
Tetti<br />
. 1988<br />
. Violin<br />
//13<br />
899<br />
1033<br />
900 948<br />
LE GORGE<br />
S.Rocco<br />
DELLA REINA Caire<br />
1046.<br />
S.Lucia<br />
del Lupo Caire<br />
E IL COLLETTO . 1359 Becas<br />
1110 .<br />
Colletta<br />
DELLA Tetti LAUSA .<br />
Sottana<br />
.<br />
Colletta<br />
Tancias<br />
882<br />
Monte<br />
961<br />
.<br />
.<br />
1561<br />
Viver 1111 Soprana<br />
1180<br />
Centrale<br />
.<br />
Uia E di<br />
ENEL<br />
890<br />
S.Lucia<br />
.<br />
Tetti<br />
1420 .<br />
Dietro<br />
2:55 h<br />
→ LE GORGE DELLA REINA 963 Colletto<br />
.<br />
Tetto Airetta<br />
Caire 1458<br />
dell`Uglia +500/-500 m .<br />
1678<br />
Tradizione vuole che la Regina Giovanna Tetti<br />
Toni Lup<br />
Tetti<br />
(la Reino Jano, da<br />
1125<br />
cui il Fumel toponimo delle gorge) Entracque, Chiesa<br />
Tetti Salmet<br />
abbia rifiutato di prendere in sposo il figlio<br />
di Sant'Antonio (922 m)<br />
Tetti 1176<br />
1065<br />
Punta<br />
del Barbera Re di Francia.<br />
Jose<br />
Questi, adirato .1144 per il rifiuto,<br />
. 1467<br />
Tetti Da Borgo San Dalmazzo,<br />
le mosse incontro con il Tetti suo esercito. Traversa<br />
Tetti<br />
1551<br />
d`Ambrin<br />
si risale Tetti la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />
.<br />
Notti<br />
Prer<br />
La Regina Caire si rifugiò allora a Roaschia,<br />
Superato il paese di Valdieri, .<br />
Cabanas<br />
PISTE<br />
Trinita`<br />
1295<br />
in attesa 1515degli eventi. Le truppe DI del figlio<br />
si svolta a sinistra, in<br />
1084 Bec direzione<br />
FONDO<br />
Cavallera<br />
del Re di Francia, schieratesi sulla cima<br />
Entracque. All'ingresso<br />
Colle del<br />
di . 1068<br />
.<br />
.<br />
1052 Entracque si seguono<br />
1476 . del Vailetto monte per guadagnare una posizione 1232 .<br />
1476<br />
dominante<br />
.<br />
le indicazioni, a sinistra,<br />
1667 prima di sferrare l'attacco,<br />
1818<br />
ccia<br />
1441<br />
.<br />
per Trinità. L’itinerario Caire prende .<br />
furono però fatte sprofondare dall'ira divina il via dalla Cappella di Porcera<br />
1542<br />
Tetti<br />
nell'abisso Punta delle gorge, apertosi sotto di esse. di Sant'Antonio. Porcera<br />
. Vailetto<br />
1324 .<br />
Vallone del Laus<br />
Costa Ganola<br />
Costa Valera<br />
Serrera dei Castagni<br />
Costa d`Argenzano<br />
Vallone Ghers<br />
etto<br />
PIAN DI FUNS<br />
Vallone il Rio<br />
Gias<br />
di Test<br />
PONTILE<br />
Costa Balmera<br />
Vallone del Cugnet<br />
Vallone del Bousset<br />
ISARD<br />
Vallone della<br />
Va<br />
Vallone delle Balmere<br />
Vallone Pautajol<br />
Costa di Raiet<br />
→ Lo stretto intaglio roccioso<br />
delle Gorge della Reina è<br />
percorso, alla base, da<br />
un piccolo rio, mentre<br />
dalle verticali pareti spesso<br />
gocciola acqua. Il fondo<br />
delle gorge è cosparso<br />
di detriti, tronchi e ramaglie.<br />
La neve può rimanervi fino<br />
a primavera inoltrata,<br />
nonostante la quota<br />
relativamente bassa, e c’è<br />
inoltre il rischio che dall'alto<br />
delle pareti possano cadere<br />
sassi. La visita richiede<br />
prudenza ed è consigliata<br />
esclusivamente<br />
a escursionisti esperti.<br />
Chintana<br />
1037<br />
Co<br />
Bus<br />
1588<br />
Vallone G<br />
Gia<br />
Perafo
66<br />
//14<br />
IL RIFUGIO<br />
BALUR
← Il Rifugio Balur<br />
↑ Il panorama dai pressi<br />
del Colle Balur<br />
↓ La Sorgente Dragonera<br />
Un angolo della Valle <strong>Gesso</strong><br />
67<br />
ancora non troppo battuto<br />
dagli escursionisti, eppure in grado<br />
di riservare piacevoli sorprese.<br />
Adatto ad essere percorso<br />
allo scioglimento delle nevi,<br />
ed anche in autunno, tra i motivi<br />
di interesse vanta l'attraverso<br />
di una notevole faggeta e gli ampi<br />
pascoli in quota.<br />
→ LA SORGENTE<br />
DRAGONERA<br />
Dalla sorgente,<br />
un tempo nota come l’“öy”,<br />
sgorga acqua in notevole<br />
quantità e di ottima<br />
qualità: analisi dell’anno<br />
2009 la classificano come<br />
“acqua oligominerale<br />
microbiologicamente pura,<br />
con discreta dotazione<br />
di calcio e magnesio,<br />
povera di sodio,<br />
con pochissimi nitrati”.<br />
Ma forse l'aspetto più spettacolare<br />
di questa ascesa è la possibilità di salire,<br />
senza particolari difficoltà, sulle modeste<br />
elevazioni attorno al Rifugio Balur, godendo<br />
così di panorami davvero inaspettati:<br />
dai profondi solchi vallivi che si insinuano<br />
nella Valle Grande di Palanfrè, alle imponenti<br />
pareti rocciose del Monte Bussaia, dove<br />
con un pizzico di fortuna si potrà scorgere<br />
il volo dell'aquila.<br />
Da non mancare, alla partenza, la visita<br />
alla Sorgente Dragonera.
68<br />
→ LA GROTTA DRAGONERA<br />
La grotta da cui scaturisce la Sorgente<br />
Dragonera è lunga 130 metri, e le prime<br />
esplorazioni risalgono al 1962.<br />
Il 15 maggio 1968, si sfiorò la tragedia: tre<br />
speleosub si immersero fino alla saletta<br />
a quota -15m, abbandonando però la corda<br />
di sicurezza, che si era bloccata. Una nuvola<br />
di fango intorpidì le acque, azzerando<br />
di fatto la visibilità. Dei tre, uno solo riuscì,<br />
fortunosamente, a guadagnare l'uscita e<br />
a dare l'allarme. I due compagni<br />
imboccarono invece un percorso erroneo,<br />
trovandosi in una pozza-sifone di pochi metri.<br />
I due decisero di fermarsi in attesa<br />
dei soccorsi, i quali, dopo tentativi infruttuosi,<br />
furono costretti a desistere. Dopo quasi 14<br />
ore, con l'acqua tornata nuovamente limpida,<br />
gli speleosub intrappolati decisero di tentare<br />
il tutto per tutto e cercare la via<br />
per conto loro: muovendosi lentamente<br />
per non sollevare fango, i due si imbatterono<br />
in una corda lasciata dai soccorritori,<br />
riuscendo infine a tornare alla luce del sole.<br />
↑ Il Gias Fontana Fredda<br />
→ Un tratto di sentiero<br />
in faggeta<br />
// ITINERARIO<br />
Ai margini dell’abitato di Roaschia (803 m) ha origine, sulla destra<br />
della provinciale, una stradina asfaltata per la Sorgente Dragonera.<br />
Al primo tornante verso sinistra prende il via la pedonale per la sorgente,<br />
consigliatissima meta per una deviazione di qualche minuto. Poco dopo,<br />
la carrozzabile termina con uno slargo, sulla destra del quale si imbocca<br />
una sterrata. Questa sale ripida, alternando tratti asfaltati a tratti su fondo<br />
naturale, e oltrepassa, per quattro volte, il rio che scende nel Vallone<br />
della Freida, su ponticelli carrabili in cemento. Superata la quarta passerella,<br />
si incontra un bivio: tralasciata la stradina che volge a sinistra, in direzione<br />
di Tetti Virutra, si prosegue, verso destra, su una pista sterrata. Affrontato<br />
un ripido tratto di salita, questa si biforca: si ignora il ramo di sinistra, ancora<br />
per Tetti Virutra, e ci si tiene nuovamente sulla destra. Percorsi pochi metri,<br />
la pista sterrata termina, lasciando posto a un bel sentiero. Con pendenze<br />
sostenute si guadagna quota, dapprima tra gli arbusti e, successivamente,<br />
nella faggeta, percorrendo diversi tornanti e, infine, un lungo traverso, che<br />
porta fuori dal bosco. Trascurate alcune diramazioni sulla sinistra, il sentiero
Tetti<br />
Tetto Prefetto<br />
Ciuchè<br />
Barlotto<br />
Gheina<br />
1188<br />
.<br />
Tetti<br />
Bec . 1336<br />
S.Rocco<br />
Quattino Tetto<br />
Tetto Tetto<br />
della<br />
Noriola Chiotti 1216<br />
982 Brinda<br />
Ciapera<br />
Colla<br />
Tetti .<br />
. Giorgia<br />
803<br />
Crivella soprano 922<br />
. 846 1288 Grande<br />
Tetto<br />
1366<br />
Rocca<br />
Roaschia<br />
1451<br />
Franchini<br />
nciarampi<br />
.<br />
1073<br />
1713<br />
.<br />
Tetto Monte<br />
Lombardo Plunea 1395<br />
Tetto<br />
Punta<br />
883.<br />
Muni 951 Tetto<br />
1618<br />
Rocciaia<br />
Gore<br />
Tetto<br />
.<br />
1028 Colla di<br />
1347<br />
. Peire<br />
Tetti<br />
Monte Cala<br />
asso<br />
1266 Virotta Sottana<br />
Giorsin<br />
.883<br />
1034 . Monte<br />
1289<br />
Casternaud<br />
1850<br />
.<br />
.<br />
1041<br />
Tetti<br />
Tetto<br />
1037 Virotta 1350<br />
.<br />
Beloimo<br />
Rocce della<br />
Soprana<br />
Scregna<br />
Pironetto<br />
.<br />
.<br />
Punta<br />
1152<br />
1449<br />
.<br />
1826<br />
della Riva<br />
.<br />
1390<br />
615<br />
Monte .<br />
Colla la<br />
1032 1170<br />
. 1357<br />
Maluna<br />
1634<br />
.<br />
Busunera<br />
1204<br />
.<br />
Tetto Tetto<br />
Passo Prato<br />
Limbo Goderie<br />
della Colla<br />
1521 1276<br />
Punta<br />
1816<br />
Baral<br />
Passo<br />
Punta<br />
Coll<br />
sa<br />
1763<br />
del Van<br />
.<br />
Culet<br />
Gude<br />
1271<br />
.<br />
. Punta<br />
.<br />
1307<br />
1714<br />
.<br />
. 1306<br />
1972 del Van<br />
1417<br />
Punta<br />
1922<br />
Passo della Monte Monte<br />
1826<br />
del Brusà<br />
1554<br />
. Passera Testa Balur<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1829<br />
1300 Co<br />
.<br />
.<br />
1114<br />
1952<br />
1588<br />
1138<br />
Pra<br />
1177 .<br />
Monte<br />
Monte<br />
Punta<br />
.<br />
. Rifugio Balur<br />
1300<br />
Guardiola<br />
Testas<br />
Prarosso<br />
1988<br />
.<br />
1951<br />
1719<br />
Passo<br />
del<br />
Caire<br />
Canton<br />
del Lupo Caire<br />
//14<br />
. 1359 Becas<br />
Tetti<br />
.<br />
IL RIFUGIO BALUR<br />
lletta<br />
Tancias<br />
.<br />
1561<br />
rana<br />
.<br />
1868<br />
1797<br />
1180<br />
E<br />
.<br />
1738 1831<br />
Uia di<br />
.<br />
Monte<br />
S.Lucia<br />
2176<br />
Sapè<br />
1420 .<br />
3:05 h<br />
.<br />
.<br />
1458<br />
1969<br />
Caire<br />
2278<br />
ll`Uglia<br />
.<br />
1678<br />
.<br />
+977/-0 m<br />
Monte<br />
2306<br />
Servatun Roaschia . (803 m)<br />
2302 Da Borgo San Dalmazzo,<br />
Punta .<br />
1524<br />
.<br />
ti<br />
si<br />
2451<br />
risale la Valle <strong>Gesso</strong> fino<br />
rsa<br />
dell`Aiera<br />
Tetti<br />
.<br />
Tetti<br />
alla frazione di Andonno, dove<br />
Notti<br />
Prer<br />
.<br />
Monte si svolta a sinistra sul ponte<br />
Trinita`<br />
1295<br />
Bussàia<br />
che attraversa il torrente<br />
Bec<br />
1084 Cavallera<br />
<strong>Gesso</strong>. Superato il ponte,<br />
Gias<br />
. 1068<br />
.<br />
.<br />
1052<br />
Perafoco<br />
si prosegue verso destra,<br />
1476<br />
2439 . Rocca Bric<br />
in direzione d`OrelRoaschia.<br />
dell`Olmo<br />
.<br />
Mo<br />
1818<br />
Caire .<br />
2126<br />
la C<br />
di Porcera<br />
Tetti<br />
.<br />
1958<br />
Monte 2306<br />
. Porcera<br />
Pianard<br />
Gias<br />
1324<br />
svolta a destra, immettendosi sulla sterrata per il Passo del Van.<br />
Pianard<br />
Gias .<br />
.<br />
1933<br />
di TestSi segue la strada verso sinistra fino al 2000 Gias Fontana Fredda (1588 m, 2:30 ore<br />
l a n c e<br />
FUNS<br />
n e i l R i o<br />
PONTILE<br />
Gorgie della Reina<br />
V a l l o n e S. B e r n a r d o<br />
C o s t a B a l m e r a<br />
Vallone del Cugnet<br />
1078<br />
Vallone della<br />
Vallone del Bousset<br />
ISARD<br />
V a l l o n e d e l l e B a l m e r e<br />
V a l l o n e P a u t a j o l<br />
C o s t a d i R a i e t<br />
V a l l o n e d e l l a F r e i d a<br />
Chintana<br />
Serra Garb<br />
V a l l o n e G r a n d e<br />
Torrente Biale<br />
Val Malanus<br />
Rio la Sieia<br />
Vallone Ciapusa<br />
Vallone Biale<br />
Costa del Liret<br />
Vallone Bartiulet<br />
da Roaschia), continuando poi, su un ampio sentiero, fino alla soprastante<br />
conchetta, dove si piega decisamente a sinistra in direzione est nord-est.<br />
Dopo un lungo traverso tra i pascoli, una breve ultima salita conduce al Rifugio<br />
Balur (1780 m, 0:35 ore dal Gias Fontana Fredda).<br />
Serra Saraiundo<br />
69<br />
Gianot<br />
Pascariund
70<br />
//15<br />
L’ANELLO<br />
DEI LAGHI<br />
DI PALANFRÈ
← Il Lago inferiore del Frisson<br />
↑ Il Lago degli Alberghi<br />
↓ Il bivio per il Lago<br />
degli Alberghi e i Laghi<br />
del Frisson<br />
71<br />
Si incomincia con un piacevole<br />
tratto in faggeta poi, superata<br />
una strettoia della valle,<br />
si attraversa una macchia di pini<br />
montani, infine si cammina<br />
tra prati e pascoli.<br />
Non fosse sufficiente questa varietà<br />
di ambienti, questo itinerario compie<br />
un breve anello in quota per visitare ben due<br />
laghi glaciali: il Lago inferiore del Frisson,<br />
ai piedi della inconfondibile sagoma del monte<br />
omonimo, ed il Lago degli Alberghi.<br />
→ IL TOPONIMO<br />
“ALBERGHI”<br />
Questo il caso di un altro<br />
toponimo che,<br />
modificatosi nel tempo,<br />
ha perso il suo significato<br />
originario.<br />
Il “Vallone degli Albergh”,<br />
o meglio ancora “Vallone<br />
degli Arbergh”, ha forse<br />
origini celtiche e indica<br />
abitazioni in quota,<br />
gli alpeggi.<br />
I due specchi d'acqua sono collegati<br />
da un sentiero un poco più accidentato, ma<br />
ben segnalato, sconsigliato finché permane<br />
neve al suolo.<br />
I camminatori più allenati, dal Lago inferiore<br />
del Frisson, hanno a breve distanza altre due<br />
mete interessanti: il Lago superiore del Frisson<br />
o il Passo della Mena, che si affaccia sul Vallone<br />
del Sabbione ed offre ottimi panorami.
Vallone di<br />
.<br />
1782<br />
V a l l o n e d e l l a L a u s a<br />
Passo<br />
del Fontan<br />
2050<br />
Punta<br />
Ambutur<br />
Punta<br />
Barasiagna<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1141<br />
1579<br />
1752<br />
Tetti<br />
Piattel<br />
Il Cairas<br />
.<br />
d e l B o u s s e t<br />
Costa Cornet<br />
1566<br />
Vallone Cairas<br />
Gias<br />
Piainet<br />
.<br />
1608<br />
217<br />
Il Mer<br />
Torrente Bousset<br />
72<br />
.<br />
2778<br />
2365<br />
Punta<br />
del Baus<br />
Gias Soprano<br />
del Vei del Bouc<br />
Punta<br />
di Costagrande<br />
.<br />
Costa del Pra'<br />
2142<br />
Cresta di Fornet<br />
Gias<br />
l'Ubaiet<br />
Gias Blin<br />
1307<br />
La<br />
Gias<br />
d'Ischietto<br />
Valera<br />
2746<br />
1357<br />
.<br />
Punta<br />
1987.<br />
Frassinetto<br />
Gias Vale<br />
1759<br />
. Sottano<br />
Passo di<br />
Frassinetto<br />
2612<br />
Monte<br />
// ITINERARIO<br />
Lavasse'<br />
2436<br />
.<br />
.<br />
2821 Passo<br />
2313<br />
2115<br />
Dal posteggio di Palanfrè (1352 della m) Valletta si segue la stradina asfaltata a valle<br />
2411 .<br />
della borgata. La strada Punta diventa sterrata e, quando svolta a destra, si continua<br />
Savina Cima delle<br />
Cima<br />
diritti (sud) su mulattiera. La mulattiera Quarantene attraversa alcuni rii, raggiunge il Gias Plisser<br />
.<br />
.<br />
Piamian (1432 m, 0:25 ore Monte da Palanfrè, fontana) e si trasforma in sentiero.<br />
2746<br />
2318<br />
Giunti ad un bivio si ignora Carbonè il vecchio tracciato che prosegue innanzi (rischio frane)<br />
2802<br />
e si prende il ramo di sinistra che attraversa il letto secco del torrente.<br />
2740<br />
2281<br />
Passo 2803<br />
Il sentiero sale a lungo .<br />
.<br />
di nella Carbone' faggeta a tornanti, quindi ridiscende per guadare<br />
Cima del<br />
Punta Prà<br />
ancora il letto secco del torrente e riportarsi Lago Carbonè sul tracciato abbandonato 2199<br />
. di Matteo<br />
Lago<br />
in precedenza. Si prosegue<br />
Lago della<br />
della Roccia<br />
verso sinistra e si incontra un bivio: si va a destra<br />
Valletta Piccola<br />
Lago<br />
per i Laghi del Frisson (il ramo di sinistra verrà<br />
2618<br />
percorso al rientro) d'Ischietto<br />
2330<br />
e si raggiunge<br />
il dosso erboso su cui sorge il Gias Vilazzo 2782 (1823 m, 1:20 ore dal Gias Piamian, 2376<br />
.<br />
.<br />
2482<br />
fontana). Piegando a destra (sud-ovest) .<br />
Cima si sale dellaripidi tra prati, poi si traversa verso<br />
Monte<br />
sinistra tra erba e roccette fino al Lago<br />
Valletta<br />
inferiore<br />
Picccola<br />
del Frisson (2054 m, 0:45 ore d'Ischietto<br />
dal Gias Vilazzo). Una traccia segnalata attraversa l'emissario del lago e prosegue<br />
2802<br />
verso est. Con vari saliscendi si aggira la dorsale rocciosa . che divide i Laghi<br />
.<br />
del Frisson dal Lago degli Alberghi. Toccata quota Cima 2085 della circa, si scende 2533<br />
tra detriti,<br />
Valletta Grande<br />
poi su sentiero tra rocce montonate, . fino al sottostante Lago degli Alberghi<br />
18<br />
2230<br />
2308<br />
(2039 m, 0:25 ore dal Lago inferiore del Frisson). Attraversatone l'emissario, .<br />
Lago<br />
Rocce<br />
si segue verso sinistra del una Vei del traccia Bouc che . si immette quasi subito sul più ampio dell`Asino<br />
.<br />
2122<br />
sentiero proveniente dal 2405 Passo di Ciotto Mien. Si perde quota lentamente tra prati,<br />
2618<br />
Cima<br />
2380<br />
poi più ripidi con diversi tornanti in un boschetto Colle di del pini, fin nei pressi del . Lago<br />
del Toro<br />
Vei del Bouc<br />
Vilazzo. Attraversati gli emissari dei due laghi, che qui si uniscono, il sentiero torna<br />
Cime del<br />
vicino al Gias Vilazzo poi piega Colle Ovest<br />
lago dell`Agnel a destra, e scende a fianco del torrente.<br />
Lago<br />
del Sabbione<br />
2590<br />
Superata una fontana, si ritorna . 2795 al bivio già incontrato all'andata: di Vernasca si va a destra Lago e,<br />
Ovest .<br />
della Vacca d<br />
V a l l e t t a G r a n d e<br />
Lago<br />
Carbone'<br />
← Il Gias Vilazzo<br />
↑ Il Lago inferiore del Frisson<br />
→ Vecchia baita a Palanfrè<br />
Vallone dell' Ischietto<br />
con percorso a ritroso, si rientra a Palanfrè (1352 m, 1:40 ore dal Lago<br />
degli Alberghi).<br />
Vallone Perigua<br />
.<br />
1876<br />
Plissè
à<br />
3<br />
ra<br />
64 .<br />
Colle<br />
della Garbella<br />
2203.<br />
.<br />
Monte<br />
Garbella<br />
2308<br />
.<br />
1847<br />
2306<br />
.<br />
Gias dell'<br />
Adreit<br />
1643<br />
.<br />
.1897<br />
Vallone del Sabbione<br />
1583<br />
2231<br />
Colle Est<br />
del Sabbione<br />
Lacs<br />
u Sabion<br />
Costa di Pianard<br />
Adreit<br />
Val Garbella<br />
.<br />
1707<br />
Gias Garbella<br />
Costa Garbella<br />
2609<br />
La Valletta<br />
.<br />
Monte<br />
Colombo<br />
.<br />
1565.<br />
Costa del Colombo<br />
2261<br />
Gias<br />
del Chiot<br />
Gias<br />
della Barma<br />
1642.<br />
.<br />
Cima della<br />
Guglielma<br />
Torioni<br />
Saragat<br />
.<br />
Palanfrè<br />
Gias<br />
Piàmiàn<br />
1479.<br />
Gias<br />
Passo Vilazzo<br />
della Guglielma<br />
2600<br />
2170<br />
1891<br />
1952<br />
2228<br />
Passo<br />
della Mena<br />
2661<br />
. 2543<br />
Cima<br />
del Sabbione<br />
2201<br />
1731<br />
2529<br />
.<br />
.<br />
Tetti<br />
Paluret<br />
.<br />
Fuet<br />
1205<br />
Monte<br />
Monte Creusa<br />
Ciotto Mien<br />
.<br />
2384<br />
.<br />
Laghi del Frisson<br />
Chiamossero<br />
.<br />
2242<br />
2599<br />
1425<br />
2637<br />
2301 Passo della<br />
. Bastera<br />
Cima<br />
2547<br />
Balmasca<br />
Colletto<br />
Saragat<br />
Punta di<br />
Peirafica<br />
Vallone degli Alberghi<br />
2550<br />
1372<br />
1896<br />
Lago<br />
Vilazzo<br />
Monte<br />
Frisson<br />
Colleto<br />
dell'Abisso<br />
.<br />
1761 .<br />
Lago<br />
//15<br />
dell`Oro 2615<br />
. L’ANELLO DEI LAGHI<br />
Rocca<br />
2083<br />
DI PALANFRÈ .<br />
della Bastera<br />
1961<br />
.<br />
2127<br />
Vallone Grande<br />
2039<br />
2405<br />
2755<br />
Piano<br />
.<br />
Bric<br />
Brusatà<br />
.<br />
2478<br />
1715<br />
.<br />
2002<br />
della<br />
2378<br />
.<br />
Palanfrè (1352 m)<br />
.<br />
.<br />
Reina<br />
2238<br />
Rocca 4:35 h<br />
dell`Abisso<br />
Lacs<br />
de Peïrefique<br />
Costa Lausea<br />
Campaula<br />
Lago<br />
degli Alberghi<br />
Tetto<br />
Vertamun<br />
1400<br />
Gias<br />
Creusa Sottano<br />
2274<br />
Passo di<br />
Ciotto Mien<br />
Monte<br />
Passo del<br />
Diavolo<br />
E<br />
Vallone Boero<br />
Laghetto<br />
dell'Abisso<br />
2207<br />
+813/-813 m<br />
1543<br />
Vallone Valet<br />
Tetti<br />
Creusa<br />
.<br />
.<br />
1374<br />
2224<br />
2080<br />
1385<br />
.<br />
.<br />
1603<br />
2337<br />
Lagun<br />
2148 .<br />
Bec<br />
Matlas<br />
Passo di<br />
Giosolette<br />
.<br />
.<br />
2073<br />
2254<br />
.<br />
1426<br />
Bec<br />
Baral<br />
.<br />
2048<br />
2074<br />
2147<br />
2214<br />
.<br />
.<br />
Cima<br />
Giosolette<br />
Fort de Giaure<br />
Da Borgo San Dalmazzo<br />
si percorre la Valle<br />
<strong>Vermenagna</strong> fino al comune<br />
di Vernante, dove si svolta<br />
a destra per Palanfrè,<br />
al quale si giunge risalendo<br />
la Valle Grande.<br />
Vallone dell`Arpiola<br />
Pian<br />
Madoro<br />
Costa degli Artesin<br />
1871<br />
73<br />
.<br />
1877<br />
.<br />
. 1765<br />
180<br />
Cia<br />
di P<br />
Gias<br />
Boero 1631<br />
2176<br />
2128<br />
.<br />
.<br />
2101<br />
17<br />
Cim<br />
di Sala<br />
18
74<br />
//16<br />
IL MONTE<br />
VECCHIO
Il sentiero di crinale che<br />
← Palina segnavia al Colle<br />
Arpiola<br />
↑ Tetti Zitun<br />
↓ Le Marittime dal Monte<br />
Vecchio<br />
dal Colle Arpiola conduce<br />
75<br />
alla sommità del Monte Vecchio<br />
è agevole, decisamente appagante,<br />
e nelle belle giornate la vista<br />
spazia dalle Alpi Marittime<br />
alle Alpi Liguri.<br />
Un pizzico di attenzione alla segnaletica<br />
va prestata nel tratto iniziale di questo<br />
itinerario, viste le numerose biforcazioni<br />
che si incontrano.<br />
Usciti dal bosco, il resto dell'ascesa<br />
si snoda lungo assolati pendii pascolivi,<br />
che è meglio non affrontare nelle ore calde<br />
della giornata.<br />
→ IL MONTE<br />
VECCHIO<br />
Tra le cime che<br />
racchiudono la conca<br />
di Limone, il Montevecchio<br />
si presenta come il rilievo<br />
più pacioso: 1920 m,<br />
pendii dolci, estesi cedui<br />
di faggio, modellati<br />
dai tagli di legna da ardere,<br />
e un piccolo pascolo<br />
alla sommità. A uno<br />
sguardo più attento,<br />
tuttavia, non sfugge<br />
l’aspetto minaccioso<br />
di questa montagna:<br />
almeno un paio di “colpi<br />
di rasoio” nella copertura<br />
arborea denunciano<br />
il passaggio di slavine,<br />
che, staccandosi<br />
dalle praterie sovrastanti,<br />
s’incanalano<br />
rovinosamente nei valloni.<br />
Il ripetersi di quest’evento<br />
giustifica la presenza<br />
dei paravalanghe,<br />
ben evidenti anche<br />
dal concentrico.
76<br />
// ITINERARIO<br />
Una pista agro-pastorale ha origine dalla borgata Tetti Zitun (1251 m), passa<br />
alle spalle delle poche case e raggiunge un piccolo gias, oltre il quale subito<br />
termina, biforcandosi: si ignora la mulattiera a destra per Limone, imboccando<br />
invece la traccia sulla sinistra, diretta al Colle Arpiola. Tralasciato quasi subito<br />
un viottolo che prosegue diritto, si piega verso sinistra. Trascurate altre due tracce,<br />
una su ogni lato del percorso, ci si congiunge con il sentiero proveniente<br />
da Sant'Anna. Si prosegue verso destra, salendo fino al successivo bivio, distante<br />
solo poche decine di metri: qui si tiene ancora la destra. Il sentiero compie<br />
un lungo traverso su vecchi pascoli, oggi colonizzati da numerosi arbusti.<br />
Circa a quota 1580, presso un abbeveratoio, le numerose tracce degli animali<br />
confondono un poco il cammino: il sentiero, che riappare subito dopo la vasca,<br />
affronta alcuni stretti tornanti su pendii pascolivi, procedendo in salita fino<br />
al Colle Arpiola (1682 m, 1:20 ore da Tetti Zitun). Al valico è necessario tralasciare<br />
sia la stradina a sinistra, diretta al Bec Baral, sia quella che scende sul versante<br />
opposto, verso Vernante, girando invece a destra, in direzione nord-est,<br />
per il Monte Vecchio. Si percorre il crinale, cominciando poi un’ascesa piuttosto<br />
decisa sulle pendici prative del Monte Vecchio: il sentiero, piccolo ma sempre<br />
evidente, supera a tornanti il tratto più ripido, seguendo poi, con pendenze minori,<br />
la displuviale, fino alla vetta del Monte Vecchio (1923 m, 0:45 ore dal Colle Arpiola),<br />
raggiunta dopo un'ultima breve rampa.
i<br />
.<br />
.<br />
.<br />
088<br />
Tetti<br />
reusa<br />
374<br />
1385<br />
.<br />
1603<br />
2337<br />
24<br />
.<br />
Tetto<br />
Marun<br />
Lagun<br />
.<br />
2148 .<br />
Bec<br />
Matlas<br />
Passo di<br />
Giosolette<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1445<br />
Vallone Adreit<br />
2073<br />
1426<br />
.<br />
1324<br />
Vallone dell`Arpiola<br />
Bec<br />
Baral<br />
2147<br />
2214<br />
.<br />
Cima<br />
Giosolette<br />
Pian<br />
Madoro<br />
Costa degli Artesin<br />
1871<br />
.<br />
1877<br />
2128<br />
1452<br />
.<br />
. 1765<br />
.<br />
1745<br />
1800<br />
.<br />
a<br />
1563.<br />
Colle<br />
Arpiola<br />
1713<br />
Ballor<br />
Ciabot<br />
di Pedu`<br />
.<br />
1660.<br />
1551<br />
Case<br />
Brunda<br />
.<br />
Monte Vecchio<br />
1628<br />
1665<br />
1469<br />
1800<br />
1682<br />
Bric<br />
Castea<br />
Croce<br />
. di Baral<br />
1752<br />
1446<br />
.<br />
Tetti<br />
Cortassa<br />
1468<br />
Alpe<br />
Papa<br />
Giovanni<br />
Case San<br />
Lorenzo<br />
1923<br />
1218<br />
Tetti<br />
Gigant<br />
Maira<br />
Mognin<br />
Sant'<br />
Anna<br />
Tetti<br />
Catalin<br />
1281<br />
Tetti<br />
Gianet<br />
1200<br />
Tetti<br />
Gross<br />
Maurizio<br />
1066<br />
.<br />
1294<br />
.<br />
1518<br />
//16<br />
.<br />
. .<br />
1195 1307 Punta<br />
IL MONTE VECCHIOBuffe<br />
Bragard<br />
E<br />
1300<br />
1092<br />
SS20<br />
1077<br />
Limone<br />
Piemonte<br />
Tetti Zitun<br />
Tetti<br />
Biava<br />
Tetti<br />
Veuva<br />
Gherra<br />
Tetti<br />
Maschetta<br />
2:05 h<br />
Limonetto<br />
1419<br />
1280 .<br />
. 1483<br />
+672/-0 m<br />
1545<br />
1258<br />
.<br />
.<br />
San<br />
Tetti Zitun (1251 Pancrazio m)<br />
Da Borgo San Dalmazzo<br />
si risale Quotala Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />
1584.<br />
1400<br />
fino a Limone Piemonte.<br />
All'uscita dall’abitato,<br />
.<br />
1480 sulla destra, si imbocca . Cim<br />
1435<br />
1596.<br />
dei Gh<br />
un bivio che conduce<br />
a numerose borgate,<br />
tra le quali Tetti Zitun.<br />
Alla prima biforcazione<br />
si prosegue diritti,<br />
alla seconda verso destra,<br />
alla terza verso sinistra.<br />
Superati i Tetti Gianet,<br />
si raggiungono i Tetti Zitun.<br />
Decisamente poco esteso<br />
lo spazio per parcheggiare.<br />
1188<br />
1048<br />
1220<br />
.<br />
1320<br />
Roccia<br />
del Murin<br />
Tett<br />
Galin<br />
.<br />
1075<br />
77<br />
La<br />
Grogia<br />
.<br />
152<br />
15<br />
←← I contrafforti settentrionali<br />
del Monte Vecchio<br />
← La croce in vetta al Monte<br />
Vecchio
78<br />
//17<br />
LA ROCCA<br />
DELL'ABISSO
Siamo al confine tra le Alpi Marittime e le Alpi<br />
Liguri, e le differenze saltano subito<br />
agli occhi: gli arrotondati pendii prativi<br />
del Colle di Tenda vengono man mano<br />
rimpiazzati dalle scure e imponenti pareti<br />
della Rocca dell'Abisso.Ma non è questo l'unico<br />
motivo di interesse di questo itinerario.<br />
← Forte Giaura e Rocca<br />
dell'Abisso<br />
↑ La croce in vetta a Rocca<br />
dell'Abisso<br />
↓ I Lacs de Peïrefique<br />
dalla Rocca dell'Abisso<br />
Lungo l'ascesa si incontrano ben due<br />
79<br />
delle sei fortificazioni ottocentesche<br />
che costituivano l'ossatura<br />
del Campo trincerato del Colle<br />
di Tenda: i forti Pernante e Giaura.<br />
Sebbene ciascuno dei due forti possa<br />
rappresentare di per sé una meta<br />
dell'escursione, in base a quanto si vuole<br />
camminare, è tuttavia innegabile che solo chi<br />
raggiunge la vetta della Rocca dell'Abisso potrà<br />
ammirare gli ampi panorami che partono<br />
dai vicini Lacs de Peïrefique, uno dei quali<br />
a forma di cuore, e arrivano fino al blu intenso<br />
del mare.<br />
→ IL CAMPO<br />
TRINCERATO<br />
DEL COLLE DI TENDA<br />
I forti toccati in questo<br />
itinerario (facenti parte<br />
del Campo trincerato<br />
del Colle di Tenda), furono<br />
realizzati tra il 1877 e<br />
il 1888 con grande<br />
dispendio di energie e<br />
risorse finanziarie, ma<br />
nel giro di pochi anni<br />
divennero obsoleti a causa<br />
del progredire dei pezzi<br />
di artiglieria e dei proiettili.<br />
Attivi fino all'inizio<br />
del primo conflitto<br />
mondiale, quando furono<br />
disarmati per portare<br />
le artiglierie sul fronte<br />
austriaco, nel secondo<br />
conflitto mondiale sono<br />
tutti stati relegati a depositi<br />
di materiali e munizioni,<br />
e talvolta a ricovero truppe.<br />
Con il passaggio in territorio<br />
francese, la loro<br />
denominazione originaria<br />
italiana è stata cambiata.
80<br />
d'Ischietto<br />
2330<br />
2376<br />
Adr<br />
.<br />
2301 Passo della<br />
. Bastera<br />
Monte<br />
Lago<br />
→ I FORTI<br />
2615<br />
d'Ischietto PERNANTE E GIAURA<br />
Cima<br />
2547 dell`Oro<br />
Balmasca<br />
.<br />
.<br />
Rocca<br />
Il Forte Pernante, situato sull'omonima 1847<br />
della Bastera<br />
cima, era . 2533 dotato di 4 cannoni e difeso<br />
Rocca dell`Abisso<br />
2755<br />
da 120 uomini. La struttura sta ormai<br />
Torioni<br />
mostrando evidenti 2550<br />
2308 .<br />
segni di decadimento.<br />
Saragat<br />
.<br />
Colleto<br />
2599 dell'Abisso<br />
Il Forte Giaura Rocce è situato sulla omonima 2231<br />
.<br />
Colletto<br />
dell`Asino<br />
Saragat<br />
cima. Armato con 8 pezzi d'artiglieria,<br />
2529<br />
2661<br />
Lacs<br />
si trova ancora<br />
2380<br />
in discreto stato<br />
de Peïrefique<br />
.<br />
2600<br />
di conservazione. Sul fronte d'attacco Colle Est<br />
Punta di<br />
2609<br />
del Sabbione .<br />
Peirafica<br />
2543<br />
del forte si notano i cinque tramezzi<br />
Colle Ovest<br />
2308<br />
paraschegge tra delle Sabbione piazzole dei pezzi Cima<br />
2127 .<br />
Lago Lago<br />
Lacs<br />
all'aperto di Vernasca(“in della barbetta”).<br />
Vacca<br />
del Sabbione<br />
du Sabion<br />
2328<br />
2535<br />
. 2332 →↑Il Forte Giaura<br />
2410<br />
2705<br />
→↓ Il laghetto dell'Abisso<br />
.<br />
.<br />
des<br />
Cima<br />
Cime<br />
de Barchenzane<br />
della<br />
Scandeiera<br />
.<br />
2076<br />
// ITINERARIO<br />
2277<br />
Baisse<br />
Cime<br />
de Barchenzan<br />
Dal Colle di Tenda (1871 m) si segue la de carrozzabile la Garde sterrata per Casterino, fino<br />
21<br />
alla località Colletta, dove si incontra, sulla destra, il bivio con l’ex rotabile militare Cim<br />
al servizio dei forti Pernante e Giaura. Nel mezzo delle due strade ha origine<br />
de Gra<br />
.1932<br />
un evidente sentiero, che risale l’ampio e ripido crinale, tra pascoli e cespugli<br />
Vastière<br />
.<br />
de Valmasque<br />
1756<br />
.<br />
Scionin<br />
di ontano, e prosegue poi, con pendenze meno accentuate, fino a ricongiungersi<br />
all’ex rotabile militare, lambita un paio di volte durante la salita. Seguendola verso<br />
sinistra, se ne percorre l'ultimo tornante, raggiungendo, in breve, Forte Pernante<br />
(2114 m, 0:45 ore dal Colle di Tenda). Si scende, tra gli ontani, sul versante ovest<br />
del forte, aggirando, sulla sinistra, il tondeggiante rilievo della Cime de Salaute.<br />
Il sentiero compie un lungo mezzacosta pianeggiante e torna a ricongiungersi,<br />
presso un colletto, con la carrozzabile. La si segue verso sinistra e si raggiunge,<br />
in breve, un altro passo, la Bassa sovrana di Margheria (2079 m, 0:35 ore dal Forte<br />
Pernante): qui, in corrispondenza di un recente cippo di confine, si riceve,<br />
da destra, la traccia proveniente da Limonetto. Ai piedi dello scosceso pendio<br />
della Cima di Giaura, si trascura la traccia che risale lungo il filo di cresta, e ci si<br />
tiene sulla mulattiera che, dopo aver piegato verso est, traversa in leggera salita,<br />
su fondo acciottolato. Al primo tornante si deve abbandonare la ex rotabile,<br />
franata a monte in svariati punti e non più percorribile, per imboccare il sentiero<br />
che, originatosi sulla destra, attraversa una pietraia. Contornati i margini<br />
di una conca detritica, tra bassi arbusti, si transita poco a monte di un minuscolo<br />
laghetto. Al termine di un lungo traverso, si guada un piccolo ruscello, raggiungendo<br />
quindi la sponda orientale del Laghetto dell'Abisso (2207 m, 0:25 ore dalla Bassa<br />
sovrana di Margheria). Invertendo la direzione, il sentiero sale verso sud-est, fino<br />
a ricongiungersi all’ex carrabile militare, precedentemente abbandonata, proprio<br />
in corrispondenza dell'ultimo tornante prima del forte. Con un ardito traverso lungo<br />
verticali pareti rocciose – attenzione ai brevi tratti in frana – la strada guadagna,<br />
infine, la spianata prativa sede del Forte Giaura (2254 m, 0:15 ore dal Laghetto<br />
dell'Abisso). Si tralascia, sulla sinistra, il sentiero per i Lacs de Peïrefique e si inizia<br />
V a l l o n d u S a b i o n<br />
Ruisseau de Valmasque<br />
Vallette du Sabion<br />
Vallon de Valmasque<br />
Vallon de Casterine<br />
2637<br />
2405<br />
Pas<br />
Dia
so del<br />
volo<br />
1916<br />
Gias<br />
Pasteurs<br />
e<br />
39<br />
.<br />
e<br />
tin<br />
Vallone Boero<br />
Laghetto<br />
dell'Abisso<br />
2207<br />
.<br />
Pont<br />
de Peïrefique<br />
1974<br />
2083<br />
2080<br />
.<br />
Gias<br />
de Peïrefique<br />
1836<br />
.<br />
2254<br />
2048<br />
1761<br />
1961<br />
2074<br />
Fort de Giaure<br />
Baisse<br />
de Peïrefique<br />
2036<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2037<br />
2176<br />
.<br />
2101<br />
Cima<br />
di Salauta<br />
.<br />
1843<br />
2070<br />
Vallon du Lagon<br />
Vallone<br />
Fort<br />
Pernante<br />
2000<br />
1753<br />
Piarnaud<br />
1842<br />
Fort<br />
de la Marguerie<br />
.<br />
1907<br />
La<br />
Colletta<br />
//17<br />
LA ROCCA<br />
DELL'ABISSO<br />
E<br />
3:35 h<br />
+938/-54 m<br />
V A L R O Y A<br />
Forte<br />
Centrale<br />
Forte<br />
Alto<br />
1871 Colle di Tenda<br />
N 204<br />
Colle di Tenda (1871 m)<br />
Da Borgo San Dalmazzo<br />
si risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />
superando Limone Piemonte.<br />
Prima di raggiungere<br />
l'ingresso del traforo, si svolta<br />
a destra per Limone 1400,<br />
da dove si prosegue fino<br />
al Colle di Tenda.<br />
Tunnel di Tenda<br />
.<br />
1279<br />
→ Attenzione: le fortificazioni<br />
raggiunte da questo itinerario<br />
sono in stato di abbandono<br />
da decenni. Sussiste il pericolo<br />
di crollo, motivo per il quale è<br />
assolutamente sconsigliata la<br />
visita. Inoltre, a causa di frane<br />
e smottamenti, l'ultimo tratto<br />
che precede il Forte Giaura<br />
presenta alcuni passaggi<br />
leggermente esposti.<br />
a risalire, lungo una mulattiera con numerosi tornanti, il ripido pendio pascolivo<br />
di Pra Giordano. Terminati i tornanti, la salita prosegue abbastanza diritta, sempre<br />
sul declivio prativo. Trascurata una diramazione sulla destra, si traversa a lungo<br />
in direzione nord-ovest: con l'aumentare della quota, ci si inizia a muovere<br />
su fondo sconnesso. Arrivati ai piedi del pendio detritico terminale, lo si risale<br />
a strette svolte e poi, volgendo a sinistra, ci si porta sull'anticima della Rocca<br />
dell'Abisso (2755 m, 1:35 ore dal Forte Giaura), dove si trovano una croce e una<br />
stazione di rilevamento meteo. La cima, sostanzialmente alla stessa quota, si trova<br />
a pochi metri in linea d'aria, ma è raggiungibile soltanto con un esposto percorso<br />
a fil di cresta.
82<br />
//18<br />
I FORTI<br />
DEL COLLE<br />
DI TENDA
← Forte Centrale, il torrione<br />
nord-est per la difesa ravvicinata<br />
↑ Panorama sul Colle di Tenda<br />
e Rocca dell'Abisso dal sentiero<br />
per il Forte Pepino<br />
↓ Il Forte Centrale, già Forte<br />
Colle Alto<br />
83<br />
Itinerario dai due volti, ben distinti.<br />
Da un lato questo percorso è un vero e proprio<br />
tuffo nella storia, con le imponenti fortificazioni<br />
di fine Ottocento facenti parte del Campo<br />
trincerato di Tenda, costruite dal neonato<br />
Regno d'Italia per difendere i propri confini.<br />
Osservando i due torrioni<br />
per la difesa ravvicinata del Forte<br />
Centrale non si può non restare<br />
affascinati dalla raffinatezza<br />
costruttiva e dalla ricerca<br />
dei dettagli, sebbene si tratti<br />
pur sempre di opere belliche.<br />
Dall'altro, gli appassionati di flora alpina<br />
resteranno sorpresi dalle incredibili fioriture<br />
primaverili, con prati, pascoli e praterie alpine<br />
che si riempiono di colori e profumi.<br />
→ IL FORTE CENTRALE<br />
Il Forte Centrale (la sua<br />
denominazione originale<br />
era Forte Alto, poi divenuta<br />
Forte Colle Alto), fulcro<br />
del sistema difensivo<br />
del Colle di Tenda, era<br />
armato con 10 cannoni,<br />
2 mortai e 4 mitragliatrici.<br />
Terminato nel 1880, il Forte<br />
Colle Alto era affiancato<br />
da una imponente caserma<br />
difensiva in grado<br />
di ospitare circa 300<br />
uomini. Disponeva inoltre<br />
di scuderie, servizi logistici<br />
vari (infermeria, magazzini,<br />
depositi munizioni), ed era<br />
collegato al fondovalle con<br />
una teleferica che saliva<br />
da Panice sottana, in grado<br />
di approvvigionare<br />
il forte anche in caso<br />
di innevamento delle strade.<br />
Il tutto camminando sovente lungo<br />
lo spartiacque alpino, con panorami che<br />
si estendono in tutte le direzioni dalle Alpi<br />
Marittime, alle Alpi Liguri, alla pianura, al mare.
84<br />
// ITINERARIO<br />
Dal Colle di Tenda (1871 m) si sale fino al vicino Forte Centrale (0:15 ore dal Colle<br />
di Tenda). Sul lato opposto del forte, si scende alla rotabile sterrata che collega<br />
il Colle di Tenda con Monesi e la si segue in piano verso nord-est, per oltre 500<br />
metri, fino al Col de Cannelle (1874 m, 0:15 ore dal Forte Centrale, non nominato<br />
sulla cartografia italiana). Al valico la strada si biforca, e si imbocca tra i due rami<br />
della sterrata il sentiero che si inerpica assai ripido lungo il crinale. Dopo una lunga<br />
salita, ci si immette sulla vecchia mulattiera militare proveniente dal Forte Taborda<br />
e la si segue verso sinistra fino al poco evidente valico del Col de la Vallette<br />
(o Col Vallette, anch'esso non nominato sulla cartografia italiana, 2187 m, 1:05 ore<br />
dal Col de Cannelle). Al valico, che è un piccolo crocevia, si prosegue lungo<br />
il sentiero che s'innalza a tagliare i tornanti della rotabile ex militare<br />
per Forte Pepino. Il sentiero incrocia più volte la rotabile, lasciata a sinistra<br />
la diramazione per il Colle della Perla, si prosegue a destra sulla strada che<br />
con un lungo traverso conduce al Forte Pepino (2263 m, 0:35 ore dal Col de<br />
la Vallette). Si aggira a nord il fossato del forte (prudenza!) poi si segue<br />
a mezzacosta verso nord un esile sentiero. Si supera un'ampia frana dal fondo<br />
detritico (prestare attenzione!) e, di nuovo su agevoli pendii prativi, ci si porta<br />
sulla mulattiera per il Colle della Perla. La si segue verso sinistra, tornando<br />
al Col de la Vallette (2187, 0:40 ore dal Forte Pepino). Per evitare i due tratti un po'<br />
accidentati, si può rientrare al Col de la Vallette seguendo a ritroso il percorso fatto<br />
per giungere al Forte Pepino. Dal colle si scende lungo il percorso dell'andata,<br />
ma si lascia a destra il sentiero utilizzato per la salita e ci si tiene sulla mulattiera<br />
ex militare. La mulattiera perde quota con alcuni tornanti poi traversa a lungo<br />
in discesa verso sud ed infine si immette sulla strada sterrata proveniente<br />
dal Col Cannelle. Seguendo la sterrata verso sinistra si arriva al Forte Taborda<br />
(1982 m, 0:45 ore dal Col de la Vallette). Tornati sui propri passi, si segue per intero<br />
la strada di accesso al forte, e con un altro lungo traverso si perviene<br />
al Col de Cannelle (1874 m, 0:35 ore dal Forte Taborda). Qui ci si ricongiunge<br />
con la strada Colle di Tenda - Monesi e si va a sinistra. Si percorre a ritroso<br />
l'itinerario di andata e si sale a sinistra la rampa per il Forte Centrale. Al primo bivio<br />
si va a destra, si attraversa la Caserma difensiva Centrale e si ridiscende al Colle<br />
di Tenda (1871 m, 0:30 ore dal Col de Cannelle).
3<br />
2<br />
.<br />
ie<br />
1907 1871<br />
La<br />
Colletta<br />
V A L R O Y A<br />
1784<br />
Forte<br />
Centrale<br />
Forte<br />
Alto<br />
Colle di Tenda<br />
N 204<br />
Tunnel di Tenda<br />
.<br />
1279<br />
di Napoleone<br />
Colletto<br />
.<br />
Campanin<br />
2177<br />
2142<br />
.<br />
.<br />
2206<br />
1874<br />
Fort<br />
Tabourde<br />
1982<br />
Cime de<br />
Tavan<br />
aira<br />
.<br />
2000<br />
1992 .<br />
1912<br />
.<br />
2214<br />
Cime du<br />
Bec Roux<br />
2263<br />
2344<br />
.<br />
Cime de<br />
Pepin<br />
Forte Pepino<br />
//18<br />
I FORTI DEL COLLE<br />
DI TENDA<br />
E<br />
4:40 h<br />
+555/-555 m<br />
La<br />
Perla<br />
2096<br />
F R<br />
G<br />
della<br />
Cim<br />
del Be<br />
Vallon<br />
→ IL MONTE CORNIO<br />
Il Monte Cornio, antica denominazione del<br />
Colle di Tenda, è uno dei valichi alpini più<br />
ricchi di storia. Dopo le legioni romane di<br />
Augusto di lì passarono nel X secolo<br />
i saraceni per le loro scorrerie in territorio<br />
piemontese e numerosi eserciti tra cui<br />
nel 1536 quello dell’imperatore Carlo V.<br />
Sotto Vittorio Amedeo viene realizzata,<br />
tra il 1782 e il 1788, una carrozzabile che<br />
scavalcando il colle rende più agevole<br />
il collegamento tra Torino e Villefranche,<br />
sbocco sul mare dei possedimenti di casa<br />
Savoia. Con il congresso di Vienna in cui<br />
si sancisce l’annessione della Repubblica<br />
di Genova al regno di Sardegna la via<br />
di transito per il Tenda vede venir meno<br />
il suo ruolo strategico, che svanisce<br />
definitivamente con la costruzione<br />
sul finire del XIX secolo del sottostante<br />
tunnel stradale e ferroviario.<br />
Colle di Tenda (1871 m)<br />
Da Borgo San Dalmazzo si<br />
risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />
in direzione di Limone Piemonte.<br />
Prima di raggiungere il traforo<br />
di Tenda, si svolta a destra<br />
per Limone 1400, dal quale si<br />
prosegue per il Colle di Tenda.<br />
→ È necessario prestare<br />
attenzione a due brevi tratti<br />
di sentiero poco agevoli,<br />
subito oltre il Forte Pepino,<br />
tratti che possono essere<br />
evitati tornando al Col<br />
de la Vallette seguendo<br />
a ritroso il percorso di salita.<br />
←← Gli imponenti ruderi<br />
della Caserma difensiva Centrale<br />
←→ Al centro il Colle di Tenda e la<br />
vecchia strada fatta costruire dai<br />
Savoia<br />
↑ Forte Pepino
86<br />
//19<br />
IL COLLE<br />
DELLA BOARIA<br />
E IL COLLE<br />
DELLA PERLA
Una bella escursione in un vallone<br />
piuttosto selvaggio: il sentiero,<br />
caratterizzato nel primo tratto<br />
da ampi pascoli, si incunea poi<br />
nell'angusto Vallone di San Giovanni<br />
fino al Colle della Boaria.<br />
Il tratto di crinale tra il Colle della Boaria e<br />
il Colle della Perla, su quel che resta<br />
di una vecchia mulattiera militare,<br />
offre notevoli panorami.<br />
Oltre ad alcuni fenomeni carsici nel Vallone<br />
di San Giovanni, sono di sicuro interesse<br />
le splendide fioriture tardo-primaverili<br />
sulle praterie alpine in quota.<br />
← Palina segnavia al Colle<br />
della Boaria<br />
↑ Orchidea<br />
↓ Il Colle della Boaria<br />
con i ruderi del Ricovero<br />
del Ricovero Vincenzo Ghigo<br />
→ UN MARINAIO<br />
IN MONTAGNA<br />
Ermanno Carlotto, classe<br />
1878 di Ceva, cadde<br />
alla testa dei suoi uomini<br />
mentre difendeva<br />
Tien-Tsin (Cina)<br />
da un assalto di rivoltosi<br />
durante una ribellione<br />
nazionalista contro<br />
gli stranieri nel 1900.<br />
Il suo comportamento<br />
gli valse la medaglia<br />
d'oro al Valor Militare<br />
alla memoria, ma tali<br />
dovettero essere le sue<br />
gesta che a Carlotto<br />
furono intitolati<br />
una cannoniera fluviale,<br />
una caserma a Tien-Tsin,<br />
un reggimento<br />
della fanteria di marina,<br />
la caserma di Brindisi<br />
che ospita la brigata<br />
San Marco e, non ultimo,<br />
anche il ricovero al Colle<br />
della Perla!<br />
87
88<br />
// ITINERARIO<br />
1200<br />
Tetti<br />
Gross<br />
Tetti<br />
Maschetta<br />
Dal termine della strada sterrata, a quota 14601294<br />
circa, . si prosegue la 1518salita<br />
.<br />
su una pista ripida forestale: poco dopo, quando si biforca, ci si tiene<br />
. .<br />
Bragard<br />
1195 1307 Punta<br />
a sinistra<br />
(indicazioni per “Via Ferrata”). La pista sterrata sale per un breve Buffe tratto<br />
Tetti<br />
nella faggeta, tocca le Maire Valletta, dove si stacca Biava a destra il sentiero<br />
La<br />
1520<br />
Gherra Grogia<br />
per il Lago Terrasole e, pochi metri dopo, termina. Il tracciato prosegue<br />
1510<br />
verso sud, attraversa un pianoro da cui ha inizio a destra un raccordo, meno<br />
1419<br />
.<br />
. 1483<br />
evidente, ancora per il Lago Terrasole. Si svolta a sinistra, passando ai piedi<br />
1545<br />
1258<br />
.<br />
delle pareti del Bec Valletta, lungo le quali sale la succitata via ferrata. Intorno<br />
San<br />
a quota 1590 il sentiero si biforca: si ignora la traccia Pancrazio di fronte per il Colletto<br />
Campanin e ci si tiene a sinistra. Si scende a guadare il torrente, si costeggia<br />
in sinistra idrografica una profonda forra e Quota si arriva al bivio presso il Gias<br />
1584.<br />
1400<br />
sottano della Perla (1652 m circa, 0:40 ore dalla quota 1460): a destra<br />
si continua per il Colle della Perla, a sinistra per il Colle della Boaria.<br />
. Cima<br />
Imboccata quest'ultima direzione (possibile vegetazione erbacea 1435 invadente<br />
1596.<br />
dei Gherra<br />
fino all'imbocco del Vallone della Boaria), la salita riprende con pochi ampi<br />
tornanti lungo il pendio prativo. I tornanti si fanno presto ripidi su fondo<br />
1633<br />
. Galleria<br />
ghiaioso e portano ad una sorta di 1835 gola, che si percorre di Napoleone in costa sul versante Baita<br />
2000<br />
destro orografico. Usciti dalla gola si passa in sinistra orografica e si rimonta<br />
1784<br />
un'erta balza con vari tornanti. Si prosegue a lungo sul fianco del vallone,<br />
ora con pendenze meno accentuate; un breve Forte strappo con alcune svolte<br />
Centrale<br />
porta al soprastante pianoro prativo, che si attraversa per intero. . Al termine<br />
1874<br />
del pianoro si rimonta l'ultima balza tra erba e roccette e si giunge al Colle<br />
1871 Forte<br />
della Boaria (2102 m, 1:20 ore dal bivio presso il . 1992<br />
Alto<br />
Gias sottano della Perla).<br />
Per chiudere un anello è possibile la Colle discesa divia Colle della Perla. Il percorso,<br />
ormai poco frequentato, tende a tratti Tenda a perdersi nei pascoli tra l'erba alta, ma<br />
è comunque ancora rintracciabile. Al Colle della Boaria si attraversa la sterrata<br />
ex militare Monesi - Colle di Tenda e si sale su sentiero lungo le pendici<br />
della Cima di Cuni. Si discende poi con qualche tornante fino al Colle<br />
della Perla (2086 m, 0:30 ore dal Colle della Boaria).<br />
. 1279<br />
SS20<br />
N 204<br />
Tunnel di Tenda<br />
Vallone Cabanaira<br />
Fort<br />
Tabourde<br />
1982<br />
Cime de<br />
Tavan<br />
.<br />
1242<br />
Fontana<br />
Borraccia<br />
1912<br />
Vallone Gherra<br />
1144<br />
Casali<br />
Brick<br />
M<br />
1858<br />
Capa<br />
Nico<br />
2206<br />
2214<br />
.<br />
Cime d<br />
Bec Ro
Casali<br />
agher<br />
1500<br />
San<br />
Giovanni<br />
1227<br />
nna<br />
lin<br />
u<br />
ux<br />
.<br />
Bec<br />
Castellaccio<br />
1776<br />
Lago<br />
Terrasole<br />
2142<br />
1330<br />
1765<br />
Maire<br />
Savoia<br />
1558<br />
Cime de<br />
Pepin<br />
.<br />
2263<br />
2344<br />
Maire<br />
Rocca<br />
Rossa<br />
Crest<br />
.<br />
.<br />
1500<br />
Maire Valletta<br />
. 1485<br />
.<br />
1883<br />
1851<br />
La<br />
Perla<br />
.<br />
1959<br />
Vallone San Giovanni<br />
Fontana<br />
Cichin<br />
2177<br />
2096<br />
. Gias<br />
della Perla<br />
.<br />
2300<br />
Col della Perla<br />
2054<br />
.<br />
Cima<br />
Aurusi<br />
2086<br />
2102<br />
2295<br />
Cima<br />
della<br />
Fascia<br />
Punta San<br />
1631<br />
Salvatore .<br />
Lago<br />
2415<br />
Secco 1651 .<br />
2312<br />
Monte Bec<br />
2163<br />
. Colla<br />
Alpetta Valletta<br />
Malaberga<br />
. 1925<br />
Testa San Testa .<br />
Salvatore Ciaudon<br />
1661 Gias<br />
.<br />
della Perla<br />
2022<br />
sottano<br />
2099 .<br />
. 2168<br />
Colletto<br />
Campanin<br />
Fort<br />
Pepin<br />
Vallone la Perla<br />
Cima<br />
del Becco<br />
← Il piccolo Lago della Perla<br />
↑ I ruderi di alcune maire<br />
che si incontrano nella parte<br />
iniziale del sentiero<br />
Vallon de Vallefreggia<br />
Colle del<br />
Carbone<br />
2495<br />
Colletto Sud<br />
del Cros<br />
2421<br />
Capanna<br />
Morgantini<br />
Col della Boaria<br />
.<br />
Vacherie de<br />
Valmaurina<br />
direzione<br />
Tende<br />
2386<br />
Bergerie de<br />
Pouchin<br />
Rèfrei<br />
.<br />
2127<br />
Colla Piana<br />
di Malaberga<br />
2219<br />
2188<br />
1488<br />
.<br />
2348<br />
2252<br />
Punta<br />
Straldi<br />
.<br />
.<br />
2383<br />
Vallon di Malaberg<br />
Cime de<br />
Malabergue<br />
Vallon de Barancon<br />
//19<br />
IL COLLE<br />
DELLA BOARIA<br />
E IL COLLE<br />
DELLA PERLA<br />
E<br />
2:30 h<br />
+644/-2 m<br />
Vach. de<br />
Malabergue<br />
.1591<br />
.<br />
1753<br />
.<br />
2371<br />
1989<br />
Conca delle Carsene<br />
Malaberg<br />
Castel Chevolail<br />
Vallone di San Giovanni,<br />
quota 1460 (1460 m)<br />
Passo<br />
del Duca<br />
Castel<br />
Frippi<br />
.<br />
2256<br />
Vallon<br />
1823<br />
.<br />
Rocher<br />
de Bachialon<br />
Da Borgo San Dalmazzo<br />
si risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>, del<br />
in direzione di Limone<br />
2241.<br />
Piemonte. All'inizio<br />
direzione<br />
del paese Cima del Vesco<br />
si imbocca corso MorignoleTorino,<br />
(Cime de l'Evêq<br />
procedendo poi per via<br />
Valleggia, via Almellina e via<br />
San Giovanni. Giunti ai Casali<br />
Brick, si sale su sterrato fino<br />
al termine della carrabile:<br />
chi intendesse percorrere<br />
questo sterrato a piedi, dovrà<br />
considerare altri 200 metri<br />
di dislivello e circa 45 minuti<br />
di salita.<br />
Vallon de Mainardo<br />
Vè
90<br />
//20<br />
IL COLLE<br />
VACCARILE
← Al centro, il Colle<br />
del Vaccarile; sullo sfondo<br />
il Bric Costarossa<br />
↑ Giglio di monte<br />
↓ La Capanna Chiara<br />
91<br />
Decisamente spettacolare il tratto<br />
in quota di questo itinerario, lungo<br />
l'ampia e prativa dorsale che unisce<br />
il Monte Jurin e la Punta Mirauda.<br />
A cavallo tra la Valle Pesio a est e la Valle<br />
<strong>Vermenagna</strong> ad ovest, da questa allungata<br />
depressione lungo lo spartiacque la vista<br />
spazia dal Massiccio del Marguareis<br />
alla Rocca dell'Abisso.<br />
Meno accattivanti risultano i tratti più<br />
a bassa quota di questo anello, nonostante<br />
la graziosa borgata di Tetti Almellina,<br />
in parte diruta, dalle caratteristiche<br />
costruzioni in pietra.<br />
→ IL BOMBARDIERE<br />
SENZA EQUIPAGGIO<br />
È il 24 luglio 1944:<br />
un grosso bombardiere<br />
quadrimotore americano<br />
(un B-17 Fortezza Volante)<br />
sorvola a bassissima<br />
quota la Valle Pesio e poi<br />
“spancia” nella zona<br />
del Colle Vaccarile. L'urto è<br />
violento, ma l'atterraggio<br />
sembra voluto: l'impatto<br />
distrugge la cabina<br />
di pilotaggio, si spezzano<br />
le ali, ma la fusoliera resta<br />
sostanzialmente integra.<br />
I partigiani che accorrono<br />
sul posto però, con loro<br />
stupore, non trovano<br />
uomini o salme all'interno,<br />
e nemmeno hanno visto<br />
paracadute aprirsi in cielo.<br />
Il mistero verrà svelato solo<br />
molti anni più tardi: un<br />
incendio ai motori spinge<br />
l'equipaggio a lanciarsi e<br />
l'aereo prosegue il viaggio<br />
e termina la sua corsa<br />
all'ombra della Bisalta.
92<br />
// ITINERARIO<br />
Da via Almellina (1067 m) a Limone si imbocca la strada per la Capanna<br />
Chiara. La sterrata sale ripida (a sinistra si stacca la pista per i Tetti Almellina,<br />
utilizzata per il rientro), sfila a fianco dei Casali Braia (1282 m, 0:45 ore<br />
dai Casali Barat) ed infine, con ampie svolte, s'innalza fino ai ruderi<br />
di Maire Gavel (1408 m, fontana). Tenendosi sulla strada si entra in un ampio<br />
pianoro dove, presso un impianto di risalita, si incontra un bivio: a destra<br />
si arriva in breve alla Capanna Chiara (1448 m, 0:35 ore dai Casali Braia),<br />
a sinistra si continua per il Monte Jurin. Svoltando a sinistra, la pista sale<br />
tra i prati e termina poco dopo: si prosegue allora a destra sul sentiero<br />
per il Colle Vaccarile. Il panoramico itinerario s'innalza con un lunghissimo<br />
traverso e supera un costone; piegando ad est, entra in una valletta prativa<br />
poi riprende a salire ripido. Dove si biforca, ci si tiene a destra su una evidente<br />
traccia (la via più breve per il Colle Vaccarile, a sinistra, è meno spettacolare).<br />
Con numerosi tornanti si arriva ad una conca prativa e si volge a sinistra.<br />
Giunti presso lo spartiacque con la Valle Pesio, si seguono i paletti segnavia<br />
tra i prati; quando il sentiero tende a scomparire, si raggiunge il vicino ed<br />
evidente sentiero che percorre l'ampia displuviale. Si va a sinistra, seguendo<br />
la dorsale fino al Colle Vaccarile (2046 m, 2:15 ore dalla Capanna Chiara), dove<br />
si piega verso ovest per arrivare al Colletto Mirauda (2028 m). Qui si scende<br />
a sinistra, perdendo quota rapidamente per pendii pascolivi con stretti<br />
tornanti. Si segue a lungo l'assolato crinale che chiude a nord la Valle<br />
Almellina; intorno a quota 1730 il sentiero piega a sud-ovest ed entra<br />
nel bosco, dove la discesa prosegue fino ai ruderi dei Tetti Almellina (1362 m,<br />
1:15 ore dal Colletto Mirauda). All'ingresso della borgata si svolta a sinistra,<br />
tra le abitazioni, su una vecchia mulattiera. Il percorso perde quota<br />
velocemente fin nei pressi del torrente, che segue poi lungo la sponda destra<br />
idrografica. Attraversto il torrente su un ponte si svolta a destra e si raggiunge<br />
la strada sterrata già percorsa all'andata, poco a valle dei Casali Braia.<br />
Seguendo in discesa la sterrata si torna alla partenza dell'itinerario (1067 m,<br />
0:30 ore dai Tetti Almellina).
.<br />
1022<br />
1090<br />
1051<br />
1150<br />
Casali<br />
Giocet<br />
1224<br />
degli Angeli<br />
2114<br />
Porta<br />
Colletto<br />
2028<br />
.<br />
Punta<br />
Mirauda<br />
2072<br />
2155<br />
Vallone<br />
.<br />
1307<br />
Tetti<br />
Veuva<br />
Gherra<br />
1188<br />
1048<br />
1220<br />
Tetti<br />
Maschetta<br />
.<br />
1483<br />
Roccia<br />
del Murin<br />
1518<br />
.<br />
Punta<br />
Buffe<br />
Bec<br />
Cucco<br />
.<br />
Monte<br />
. Murin .<br />
.<br />
1075<br />
La<br />
Grogia<br />
1320<br />
Tetti<br />
Galino<br />
.<br />
.<br />
Fontana<br />
Borraccia<br />
1520<br />
Casali<br />
Brozer<br />
Limone Piemonte<br />
1545<br />
1510<br />
1174<br />
Tetti<br />
Astegiani<br />
1179<br />
1144 Casali<br />
Magher<br />
Casali<br />
Brick<br />
1432<br />
1242 1227<br />
1596<br />
Bec<br />
Cornigion<br />
.<br />
1381<br />
1500<br />
San<br />
Giovanni<br />
1330<br />
Maire<br />
Savoia<br />
1558<br />
.<br />
Bec<br />
Castellaccio<br />
1765<br />
1448<br />
1592<br />
Tetti<br />
Almellina<br />
1411<br />
Casali<br />
Braia<br />
1282<br />
Rifugio<br />
Capanna<br />
Chiara<br />
1631<br />
Lago<br />
Secco<br />
Maire<br />
Rocca<br />
Rossa<br />
Il<br />
Crest<br />
.<br />
1851<br />
Maire Valletta<br />
. 1485 .<br />
Valle Armellina<br />
1651<br />
1500<br />
.<br />
Colletto<br />
Mirauda 2064<br />
Miniera<br />
Ubaiet<br />
Punta<br />
Melasso<br />
Fontana<br />
Cichin<br />
.<br />
Cima<br />
Bec . Baban<br />
Rosso<br />
2102<br />
2151<br />
.<br />
2188<br />
. 2149<br />
Monte<br />
Jurin<br />
.<br />
1808<br />
Vallone San Giovanni<br />
Bec<br />
Valletta<br />
Colle Vaccarile<br />
1912<br />
2076<br />
Gias Vaccarile<br />
Soprano<br />
Casali Barat (1067 Puntam)<br />
San<br />
Salvatore .<br />
. 1871<br />
1668<br />
Gias Vaccarile<br />
Sottano<br />
2295<br />
E<br />
Cima<br />
5:20 h della<br />
Fascia<br />
+1028/-1028 m<br />
2415<br />
2495<br />
2421<br />
.<br />
Testa di<br />
Baban<br />
.<br />
2004<br />
Colle del<br />
Carbone<br />
//20<br />
1959<br />
IL COLLE VACCARILE<br />
Capanna<br />
Morgantini<br />
1643<br />
2060<br />
Colletto Sud<br />
del Cros<br />
Coll<br />
di Ma<br />
2219<br />
Da Borgo San Dalmazzo 2312<br />
Testa si risale Sanla . Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />
Colla Testa<br />
2163<br />
Salvatore in direzione di Limone Malaberga Ciaudon<br />
Piemonte. All'inizio del paese<br />
si tiene la sinistra per corso<br />
Torino, poi si imbocca<br />
via Valleggia, quindi via<br />
Almellina, dalla quale<br />
ha inizio l'itinerario.<br />
←← Il Gias Vaccarile soprano e<br />
il Marguareis dal Colle Vaccarile<br />
↑ Rododendri in fiore,<br />
con le Alpi Marittime<br />
sullo sfondo, dal sentiero<br />
di crinale verso il Colle Vaccarile<br />
← Ruderi a Tetti Almellina
To<br />
p 20<br />
TRA ALPI<br />
MARITTIME<br />
E LANGHE<br />
B<br />
VALDIERI<br />
01<br />
ENTRACQUE<br />
02<br />
06<br />
04<br />
03<br />
05<br />
07<br />
09<br />
08<br />
11
Bern<br />
Lyon<br />
Genève<br />
Grenoble<br />
Torino<br />
Cuneo<br />
A5<br />
A4<br />
A32<br />
A6<br />
A33<br />
Milano<br />
Genova<br />
Marseille<br />
Nice<br />
BORGO SAN DALMAZZO<br />
ROCCAVIONE<br />
ROBILANTE<br />
ROASCHIA<br />
14<br />
13<br />
VERNANTE<br />
18<br />
LIMONE PIEMONTE<br />
10<br />
12<br />
15<br />
19<br />
16<br />
20<br />
17
APPROFONDIMENTI<br />
96<br />
// LIBRI E GUIDE<br />
AA.VV., La Guida del Parco Alpi Marittime,<br />
Blu Edizioni, 2000<br />
AA.VV., Le <strong>Valli</strong> tra i Parchi, Più Eventi Edizioni, 2018<br />
Bernardini E., Le Alpi Marittime e le Meraviglie<br />
del Monte Bego, Sagep, 1994<br />
Boglione M., Le strade dei cannoni, Blu Edizioni, 2003<br />
Bruno M., Alpi sud-occidentali tra Piemonte e<br />
Provenza, Edizioni L'Arciere, 1996<br />
Bruno M., Valichi di Provenza, Gribaudo Editore, 2001<br />
Gariglio D., Minola M., Le Fortificazioni delle Alpi<br />
del Mare, Edizioni L'Arciere, 2000<br />
Mattio C.A., I più bei sentieri della provincia di Cuneo,<br />
Blu Edizioni, 2009<br />
Mattio C.A., Passeggiate nelle valli cuneesi,<br />
Blu Edizioni, 2012<br />
Montagna E., L. Montaldo, F. Salesi, Alpi Marittime,<br />
vol. I e II, collana Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI,<br />
1984/1990<br />
Parodi A., Pockaj R., Costa A., Sentieri e meraviglie<br />
delle Alpi Marittime, collana Sentieri e Rifugi, Parodi<br />
Editore, 2010<br />
Pockaj R., Delfino S., I Sentieri della Storia,<br />
Blu Edizioni, 2014<br />
Pockaj R., Garrone P.G., Le Fortificazioni della Valle<br />
<strong>Gesso</strong>, Blu Edizioni, 2013<br />
// SITI<br />
alpicuneesi.it<br />
areeprotettealpimarittime.it<br />
cuneotrekking.com<br />
gambeinspalla.org<br />
piemonteoutdoor.it<br />
trekkingnordovest.com<br />
trek.marittimemercantour.eu<br />
// CARTE<br />
Fraternali Editore, 1:25.000,<br />
n. 15 Valle <strong>Gesso</strong>, Parco Naturale<br />
delle Alpi Marittime<br />
Fraternali Editore, 1:25.000<br />
n. 16 Val <strong>Vermenagna</strong>, Valle Pesio,<br />
Alta Valle Ellero<br />
Blu Edizioni, 1:25.000<br />
n. 1 Parco Naturale delle Alpi<br />
Marittime<br />
CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />
n. 4 Vallée des Merveilles - Val<br />
<strong>Vermenagna</strong><br />
CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />
n. 5 Mercantour - Valle <strong>Gesso</strong><br />
Istituto Geografico Centrale, 1:25.000<br />
n. 113 Parco Naturale Alpi Marittime,<br />
Alpi Marittime, Entracque, Valdieri,<br />
Mercantour, Gelas<br />
Istituto Geografico Centrale, 1:25.000<br />
n. 114 Limone Piemonte, Valle delle<br />
Meraviglie, St. Dalmas de Tende<br />
Istituto Geografico Centrale, 1:50.000<br />
n. 8 Alpi Marittime e Liguri