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B // Escursioni - Valli Gesso e Vermenagna

TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE 8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe. La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.

TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE
8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe.

La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.

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ESCURSIONI<br />

<strong>Valli</strong> <strong>Gesso</strong><br />

e <strong>Vermenagna</strong><br />

B


Coordinamento generale<br />

Aree Protette Alpi Marittime<br />

www.areeprotettealpimarittime.it<br />

Partner<br />

Unione Montana <strong>Valli</strong> Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida<br />

Unione Montana <strong>Valli</strong> Monregalesi<br />

Unione Montana Alta Val Tanaro<br />

Unione Montana Alpi Marittime<br />

Coordinamento tecnico<br />

SEAcoop stp<br />

Testi<br />

Roberto Pockaj<br />

Referenze fotografiche<br />

Foto di Roberto Pockaj<br />

e di Giorgio Bernardi (pp.16, 41↑), Pier Giorgio Garrone (p.24←), Alessia Paschetta (p.55↑),<br />

Flavio Poggio (p.21←), Augusto Rivelli (pp.35, 52↑), Nanni Villani (p.5↑, 7, 59, 84↓→)<br />

In copertina: L'ultima parte del sentiero per il Colle di Fenestrelle, © Roberto Pockaj<br />

Cartografia (scala 1:50.000)<br />

Fraternali Editore<br />

Direzione artistica e progetto grafico<br />

Bottini comunic@zioni visive + Volume1 visual design<br />

Stampa<br />

L'Artistica Savigliano (Cn), Edizione 2019


SOMMARIO<br />

4<br />

8<br />

13<br />

14<br />

18<br />

22<br />

26<br />

30<br />

34<br />

38<br />

42<br />

46<br />

50<br />

54<br />

58<br />

62<br />

66<br />

70<br />

74<br />

78<br />

82<br />

86<br />

90<br />

94<br />

96<br />

Il territorio<br />

Note tecniche<br />

Le escursioni<br />

01 // Il lago sottano della Sella e Il Rifugio Livio Bianco<br />

02 // L'anello del Valasco<br />

03 // L'anello dei Laghi di Fremamorta<br />

04 // Il Rifugio Bozano<br />

05 // Il Rifugio Remondino<br />

06 // Il Lagarot di Lourousa<br />

07 // La diga del Chiotas e il Rifugio Genova<br />

08 // Il Colle di Fenestrelle dal Lago della Rovina<br />

09 // Il Colle di Finestra<br />

10 // Il Rifugio Pagarì<br />

11 // Il Lago del Vei del Bouc<br />

12 // Il Lago della Vacca e il Colle del Sabbione<br />

13 // Le Gorge della Reina e il Colletto della Lausa<br />

14 // Il Rifugio Balur<br />

15 // L’anello dei laghi di Palanfrè<br />

16 // Il Monte Vecchio<br />

17 // La Rocca dell'Abisso<br />

18 // I forti del Colle di Tenda<br />

19 // Il Colle della Boaria e il Colle della Perla<br />

20 // Il Colle Vaccarile<br />

Mappa d'insieme<br />

Approfondimenti<br />

3


IL TERRITORIO<br />

4<br />

GLI ITINERARI PIÙ BELLI PER SCOPRIRE E VIVERE<br />

IL TERRITORIO TRA LE ALPI MARITTIME E LE LANGHE<br />

Gli itinerari presenti nella collana “Top20 tra Alpi Marittime e Langhe”<br />

rappresentano un’accurata selezione di affascinanti proposte escursionistiche,<br />

volte a esplorare il suggestivo territorio che si estende dalle celebri vette delle<br />

“Alpi del Mediterraneo”, sito attualmente candidato a diventare Patrimonio<br />

Naturale dell’UNESCO, ai dolci declivi delle Langhe, paesaggio culturale che<br />

si avvale del titolo di Patrimonio Mondiale sin dal 2014. Sono molteplici e<br />

differenti i paesaggi che caratterizzano un’area straordinaria, in grado di offrire<br />

a ogni tipologia di escursionista una gamma di attività outdoor estremamente<br />

variegata e di proporre percorsi naturalistici e culturali con caratteristiche<br />

adatte a ogni stagione.<br />

Questa pubblicazione presenta la descrizione di 20 fra le più suggestive<br />

escursioni nelle <strong>Valli</strong> <strong>Gesso</strong> e <strong>Vermenagna</strong>, adagiate ai piedi delle Alpi<br />

Marittime, su itinerari che si snodano quasi interamente sul territorio<br />

del Parco Naturale più vasto del Piemonte.


UNA TERRA DI CONFINE,<br />

LA VALLE VERMENAGNA<br />

Se seguiamo il solco vallivo principale<br />

della <strong>Vermenagna</strong>, orientato da sud sud-est<br />

a nord nord-ovest, raggiungiamo il Colle<br />

di Tenda, che mette in collegamento l’Italia<br />

dalla Francia e permette di passare da<br />

un versante all'altro delle Alpi, con clima<br />

e vegetazione mediterranei sul lato rivolto<br />

a sud, che guarda il mare, decisamente alpini<br />

sul lato che guarda a nord, verso la pianura.<br />

Se, al contrario, seguiamo lo spartiacque<br />

alpino, trasversalmente alla valle, il Colle<br />

↑ Strada militare<br />

in alta Valle <strong>Gesso</strong><br />

↓ Valle <strong>Gesso</strong> – Il rifugio<br />

Remondino e la Cima di Nasta<br />

5<br />

di Tenda divide le Alpi Marittime, a ovest, dalle Alpi Liguri, a est; o, se preferite,<br />

separa due aree geo-morfologicamente assai differenti: il Massiccio cristallino<br />

dell’Argentera da un lato; il Massiccio del Marguareis, una delle aree carsiche<br />

più importanti delle Alpi, dall’altro. La Valle <strong>Vermenagna</strong>, seppur attraversata<br />

da questo confine geologico, presenta tratti più simili alle Alpi Liguri, con conche e<br />

versanti pascolivi nell’alta valle e lungo i crinali, e fitti boschi di latifoglie in media<br />

e bassa valle; fanno eccezione la Rocca dell’Abisso e le vette circostanti, già però<br />

appartenenti alle Alpi Marittime. Per addentrarsi in valle, occorre partire da Borgo<br />

San Dalmazzo, cittadina ubicata pochi chilometri a sud-ovest di Cuneo. Da Borgo<br />

si giunge a Roccavione, dove si trovano i resti di una torre medievale. Il paese<br />

successivo è Robilante, che ha condiviso con Roccavione lo sviluppo industriale<br />

del XX secolo. Proseguendo sulla statale si incontra Vernante, il paese di Pinocchio:<br />

sui muri delle case circa 150 murales sono dedicati alle (dis)avventure del famoso<br />

burattino. Ad Attilio Mussino, storico illustratore della favola di Collodi e a lungo<br />

residente a Vernante, è dedicato anche un museo. In estate è aperto il centro visite<br />

del Parco delle Alpi Marittime, e sul paese domina la «Turusela», diruto castello<br />

medievale, eretto un tempo con funzione di controllo sulla via del Colle di Tenda.


6<br />

A Vernante il solco vallivo principale si biforca: a destra si apre l’ampio Vallone<br />

Grande di Palanfrè, che raggiunge l’omonima borgata e costituisce uno dei punti<br />

di ingresso del Parco delle Alpi Marittime. A monte della borgata un sentiero porta<br />

nella faggeta bandita, tutelata già dal XVIII secolo e ricca di esemplari centenari.<br />

Continuando a seguire la statale invece si arriva a Limone Piemonte, tra le prime<br />

stazioni di sci alpino in Italia (1907), ai piedi della Punta Mirauda e della Rocca<br />

dell’Abisso. Il paese, che oggi ha aspetto moderno per i molti insediamenti<br />

turistici, è però attestato dal X secolo e conserva ancora un bel nucleo storico.<br />

Anche a Limone si staccano a destra due solchi vallivi minori, che conducono<br />

a Limonetto e Quota 1400, quest’ultima una recente stazione dedicata agli sporti<br />

invernali, da cui la rotabile asfaltata s’inerpica fino al Colle di Tenda. Molti testi<br />

citano il Colle di Tenda come importante via di comunicazione e commercio<br />

tra la pianura e il Nizzardo, nota già in epoca romana e poi trasformatasi in Strada<br />

Reale sotto i Savoia. Ma anche via anche di rilevanza strategica, come dimostrano<br />

le sei imponenti fortificazioni di fine Ottocento, realizzate per difendere i confini<br />

del neonato Regno d’Italia proprio sull’agevole valico del Colle di Tenda. Se ci si<br />

tiene invece sulla statale, proseguendo verso sud, si raggiunge il confine francese,<br />

attraversato grazie al traforo di Tenda, tunnel a singola canna inaugurato nel 1882,<br />

ora in fase di ammodernamento e raddoppio. Oltre all’auto, un modo alternativo<br />

di risalire la Val <strong>Vermenagna</strong> è la storica ferrovia Cuneo-Nizza. Fu Camillo Benso<br />

di Cavour a proporre al Parlamento del Regno di Sardegna, nel 1853,<br />

la costruzione di una linea ferroviaria tra Cuneo e Nizza, che allora era territorio<br />

italiano. Ma a causa della complessa orografia, dei dislivelli da superare, e<br />

della variazione dei confini nella Valle Roya, la tratta Cuneo - Limone Piemonte<br />

venne terminata solo nel 1891 e l’intera opera completata negli anni ‘30<br />

del Novecento. La ferrovia contribuì in modo significativo alla fortuna sia<br />

della stazione di sci alpino di Limone, sia delle località rivierasche grazie<br />

a collegamenti dalla Svizzera. Gravemente danneggiata nella seconda guerra<br />

mondiale, si dovrà attendere fino al 1979 per il ripristino della linea, che oggi<br />

oscilla tra il rilancio turistico e il rischio di taglio come ramo secco.


← Valle <strong>Gesso</strong> – Stambecco<br />

maschio adulto<br />

↑Il Pra del Rasur e le cime del<br />

gruppo Gelas-Clapier-Maledia<br />

7<br />

LA VALLE GESSO E IL PARCO DELLE ALPI MARITTIME<br />

È qui, in Valle <strong>Gesso</strong>, che l’arco alpino piega verso nord. Tra le Alpi Liguri, che<br />

vedono le vallate orientarsi tendenzialmente da nord a sud, e le Alpi Cozie<br />

meridionali che, al contrario, presentano vallate disposte da est a ovest, le Alpi<br />

Marittime sono la cerniera, il “gomito” che raccorda i due settori adiacenti<br />

delle Alpi. L’orografia della valle è piuttosto singolare: il solco principale,<br />

che procede sostanzialmente rettilineo fino a Valdieri, inizia a dividersi in due<br />

valloni secondari (Entracque e Valdieri), che si biforcano a loro volta, fino<br />

a creare ben sette valloni di una certa rilevanza, ciascuno con il suo<br />

orientamento, a formare una sorta di ventaglio. Non a caso, specie in passato,<br />

si faceva riferimento alla Valle dei Gessi, al plurale, per sottolineare la presenza<br />

dei numerosi torrenti che ne solcano i valloni. Così vicina alla Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />

eppure così diversa, soprattutto sotto l’aspetto geomorfologico. Il Massiccio<br />

cristallino dell’Argentera, che costituisce gran parte della valle, con le sue rocce<br />

scure e molto resistenti all’erosione, ha generato un dedalo di vallate strette<br />

e incassate, chiuse tra pareti ripide e incombenti. Laghi e cascate spuntano<br />

in ogni dove. Un contrasto evidente, se confrontato con i pendii pascolivi e<br />

le ampie zone prive di acque superficiali che si trovano in Val <strong>Vermenagna</strong>.<br />

La particolare morfologia della valle ha di fatto precluso la possibilità di creare<br />

vie di comunicazione di un certo rilievo: nei secoli passati ci si è limitati<br />

a semplici mulattiere che valicavano le Alpi, impossibili da percorrere nel pieno<br />

della stagione invernale. Pochi i pascoli, i boschi di latifoglie in bassa valle,<br />

conifere più in quota e, oltre, solamente il regno di rocce e macereti.<br />

Le Alpi Marittime sono anche sede dei ghiacciai più meridionali delle Alpi,<br />

tra cui quelli all'ombra del Canalone di Lourousa e del Monte Gelas, ridotti<br />

tuttavia al lumicino dal riscaldamento del pianeta. Anche la visita della Valle<br />

<strong>Gesso</strong> inizia da Borgo San Dalmazzo. Il primo paese di un certo rilievo che<br />

si incontra è Andonno, un tempo comune a sé, oggi facente parte del Comune<br />

di Valdieri. Svettano sul centro abitato i ruderi del 'Castlas', risalente al XIII secolo


8<br />

secondo alcuni studi e fino a due secoli prima secondo altri. Sulle facciate delle<br />

case fanno bella mostra di sé numerosi murales raffiguranti gli antichi mestieri.<br />

La strada raggiunge quindi Valdieri, dove si trova la sede amministrativa<br />

delle Aree Protette delle Alpi Marittime, all'interno di Villa Bianco, in stile Liberty,<br />

progettata nel 1908. Proprio ai margini dell’abitato, nel 1983, è venuta alla luce<br />

parte di una necropoli protostorica a cremazione. Sono state rinvenute in totale<br />

undici sepolture a incinerazione, un cenotafio e alcune fosse rituali, risalenti<br />

a periodi compresi tra il 1350 e il 475 a.C. Contestualmente al recupero<br />

della necropoli, è stato allestito in uno degli edifici storici di Valdieri, Casa<br />

Lovera, il museo che ospita i reperti riportati alla luce dagli scavi. Oltre Valdieri<br />

la valle, come già accennato, si biforca. A sinistra si va verso Entracque, dove<br />

il bel centro storico è circondato da palazzine e villette decisamente più recenti.<br />

A fianco del paese, non si può non notare l’imponente muraglia della Diga<br />

della Piastra, al servizio della maggiore centrale idroelettrica italiana, costruita<br />

in oltre un decennio negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.<br />

Più discreta la presenza del Centro Uomini e Lupi, un museo interattivo<br />

sul ritorno del lupo nelle Alpi e anche un centro faunistico a disposizione<br />

degli esemplari trovati in natura e bisognosi di assistenza: nel recinto presso<br />

il centro faunistico di Casermette è così più facile incontrare l’altrimenti elusivo<br />

predatore. A Casermette, tra l’altro, si trova anche la sede operativa del Parco.<br />

Da Entracque si può puntare verso Trinità e il Vallone del Bousset; oppure<br />

verso San Giacomo – frazione raggiungibile solo in estate - dove la valle<br />

si dirama ancora nei Valloni della Barra e di Moncolomb, al cospetto di vette<br />

come il Monte Gelas o la Cima della Maledia; o anche verso il Lago della Rovina<br />

e l’omonimo vallone, sede del secondo grande sbarramento della valle, la Diga<br />

del Chiotas. Se da Valdieri invece si prosegue innanzi, si giunge a Sant’Anna,<br />

piccola frazione che ospita il Museo della Civiltà della Segale, dedicato al cereale<br />

che ha segnato la vita di intere generazioni. Sant’Anna è l’unico centro abitato<br />

in permanenza all’interno dei confini del Parco, anche se i suoi residenti<br />

si contano sulle dita delle mani... Da qui si diparte il Vallone della Meris,


← Valle <strong>Vermenagna</strong> – Faggi secolari nel bosco<br />

bandito di Palanfrè<br />

→ Valle <strong>Gesso</strong> – Il Lago e la Testa delle Portette<br />

9<br />

che conduce con una lunga camminata al più esteso lago alpino della valle,<br />

il Lago soprano della Sella. Oltre Sant’Anna si trovano le Terme, anch’esse<br />

accessibili solo in estate; nota già in epoche remote per le sorgenti sulfuree,<br />

che sgorgano con temperature fino a 70°C, la località è sede di un rinomato<br />

stabilimento termale ed ospita l’apprezzato giardino botanico “Valderia”.<br />

Da Terme la valle si biforca ancora, con il Vallone della Valletta a sinistra<br />

e il Vallone del Valasco a destra: il primo si incunea ai piedi del Massiccio<br />

dell’Argentera, il secondo ai piedi del Monte Matto, e costituiscono entrambi<br />

veri e propri paradisi per gli escursionisti. Se la Valle <strong>Gesso</strong> quasi si identifica<br />

con le Alpi Marittime, solo due lembi delle quali “sconfinano” nelle adiacenti<br />

<strong>Valli</strong> <strong>Vermenagna</strong> e Stura di Demonte, le Alpi Marittime si identificano<br />

con l’omonimo Parco Naturale, istituito dalla Regione Piemonte già nel lontano<br />

1980. Ma se si deve affrontare il tema delle aree protette, la storia del Parco va<br />

fatta incominciare molto tempo prima, nel 1857, quando i Comuni di Entracque<br />

e Valdieri concedono alla persona del futuro Re d’Italia Vittorio Emanuele II<br />

di Savoia i diritti di caccia su buona parte dei loro territori. Nasce allora<br />

la Riserva Reale di Caccia che, se da un lato era asservita alle attività venatorie<br />

del sovrano e dei suoi illustri ospiti, dall’altro ha consentito la conservazione<br />

della fauna selvatica e ha permesso, tra l’altro, la reintroduzione<br />

dello stambecco. Passata nella disponibilità di Umberto I e in seguito<br />

di Vittorio Emanuele III, poi ad enti pubblici, la riserva di fatto ha continuato<br />

la sua funzione di tutela fino all’istituzione dell’ente Parco. Camosci,<br />

stambecchi, ermellini, lupi, gipeti, aquile sono solo alcuni degli animali simbolo<br />

delle Alpi che si possono incontrare nel Parco. Per farlo si ha a disposizione<br />

una rete sentieristica di prim’ordine, nata sulla rete capillare di mulattiere<br />

di caccia fatte costruire dai sovrani per le loro battute, e ulteriormente ampliata<br />

tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento dai militari italiani che<br />

dovevano difendere anche confini così impervi. Non mancano, in questa rete<br />

di sentieri e mulattiere, i rifugi alpini, tranne poche eccezioni tutte strutture recenti<br />

e confortevoli, adatte anche come punti di appoggio per traversate di più giorni.


NOTE TECNICHE<br />

10<br />

// SCALA DELLE DIFFICOLTÀ DEL CAI<br />

Le difficoltà complessive di ciascun itinerario sono indicate dalle sigle<br />

convenzionali adottate dal Club Alpino Italiano:<br />

T = per turisti: itinerari che si svolgono su stradine o su sentieri ben tracciati,<br />

agevoli e con dislivelli piuttosto contenuti.<br />

E = per escursionisti: itinerari su sentiero o comunque con percorso<br />

abbastanza evidente, che però richiedono una maggiore esperienza e<br />

allenamento alla fatica. A volte possono presentare brevi tratti esposti<br />

o elementari passaggi su roccia.<br />

EE = per escursionisti esperti: itinerari che presentano tratti esposti,<br />

passaggi su roccia o possibili segmenti in assenza di sentiero.<br />

// SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE<br />

La segnaletica verticale, standardizzata con una legge regionale, è costituita<br />

da paline con frecce direzionali o placchette bianco-rosse. La segnaletica<br />

orizzontale è costituita da tacche segnavia bianche e rosse affiancate.<br />

Su terreni aperti, ovvero dove sia difficile realizzare la segnaletica orizzontale,<br />

si ricorre a paletti segnavia in legno, sui quali sono riportate le tacche bianche<br />

e rosse. Su quei terreni aperti che non consentono il posizionamento<br />

dei paletti, poiché caratterizzati dalla presenza di rocce o detriti, si ricorre<br />

ai cosiddetti “ometti”, piccoli cumuli di pietre accatastate che indicano<br />

il percorso da seguire. Nella pagina a fianco è riportato il modello di una freccia<br />

di direzione con destinazioni, quote e tempi di percorrenza. All’estrema sinistra è<br />

presente il codice del sentiero (la lettera minuscola indica le eventuali varianti),<br />

i quadratini neri sono disponibili ad accogliere eventuali pittogrammi. In basso<br />

sono raffigurati un segnavia semplice, sulla sinistra, e un segnavia a bandierina,<br />

sulla destra: quest’ultimo, conosciuto anche come “segnaletica di continuità”,<br />

riporta il codice del sentiero. Entrambi, generalmente applicati a vernice, possono


000a<br />

Prima destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

Seconda destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

Terza destinazione<br />

Altre informazioni turistiche<br />

0000 m 0:00 h<br />

0000 m<br />

0:00 h<br />

0000 m 0:00 h<br />

11<br />

essere costituiti anche da una placchetta in laminato plastico.<br />

Nella nostra provincia, il codice che individua i sentieri è formato da una lettera<br />

e da un numero, composto da una o due cifre. La lettera individua una vallata<br />

della provincia o, al più, un versante di essa, mentre il numero caratterizza<br />

univocamente il sentiero nella valle in questione. Si parte dalla A per la Val Tanaro,<br />

e si finisce con la V per la Valle Po.<br />

Nella pratica, la segnaletica, sia orizzontale<br />

che verticale, sta convergendo verso<br />

quanto prescritto dalla legislazione vigente,<br />

Esistono tuttavia eccezioni e deroghe:<br />

alcune di esse sono legittime, come<br />

la segnaletica verticale nel Parco delle Alpi<br />

Marittime – gialla e uniformata<br />

al confinante Parc du Mercantour –, altre<br />

sono frutto di una buona dose di fantasia<br />

da parte di chi è chiamato a realizzarle.<br />

Su alcuni sentieri meno frequentati,<br />

infine, resistono ancora le paline in legno<br />

pantografato e le vecchie tacche rosse, blu<br />

o gialle, utilizzate per la tracciatura alcuni<br />

decenni or sono.<br />

// SCORCIATOIE<br />

Le scorciatoie possono causare parecchi danni, sia all’ambiente che<br />

all’escursionista: velocizzano l’erosione del suolo da parte delle acque<br />

meteoriche, distruggono flora che potrebbe impiegare anni a ricrescere,<br />

complicano l’orientamento e l’individuazione del sentiero corretto, richiedono<br />

un dispendio maggiore di energie, sia in salita che in discesa. Tutto questo<br />

per guadagnare qualche minuto: non percorretele!


12<br />

// DESTRA E SINISTRA<br />

Quando non specificato diversamente, nelle descrizioni dei percorsi “destra” e<br />

“sinistra” sono riferite al senso di marcia. Dove indicato, è possibile ci si riferisca<br />

alla destra o sinistra idrografica di un vallone. In questo secondo caso,<br />

per esempio, la destra idrografica corrisponderà alla nostra destra una volta posti<br />

con la schiena rivolta alla sorgente del corso d'acqua, guardando nella direzione<br />

verso cui questo scorre.<br />

// TEMPI DI PERCORRENZA<br />

I tempi di percorrenza indicati si riferiscono a quelli per escursionisti medi,<br />

e non per assidui frequentatori dei sentieri di montagna. Sono calcolati<br />

con un apposito software a partire dalla traccia GPS, in modo da renderli<br />

il più possibili oggettivi e uniformi tra le varie escursioni. Si tratta sempre<br />

e comunque di tempi indicativi, che ciascuno potrà modificare in base al<br />

proprio allenamento e alle proprie capacità.<br />

// QUOTE<br />

Le quote sono prevalentemente tratte dalla cartografia di Fraternali Editore.<br />

Ove non presenti, nemmeno su altra cartografia disponibile, le quote sono<br />

ricavate con strumentazione satellitare (GPS), corretta con dati cartografici<br />

di elevazione. La misura delle quote è comunque soggetta a errore, e deve<br />

essere considerata indicativa.<br />

// SOCCORSO ALPINO<br />

Sui sentieri italiani, in caso di necessità, il numero telefonico da comporre è il 112,<br />

facente capo al centralino unico per le emergenze, al quale bisognerà specificare<br />

che stiamo richiedendo soccorso in montagna. A causa della possibile assenza<br />

di segnale in quota, c’è la possibilità che occorra spostarsi, anche di parecchio,<br />

per telefonare: se disponete di un ricevitore GPS, ricordatevi di segnare<br />

le coordinate del luogo in cui serve soccorso, e comunicatele alla centrale<br />

operativa. Nell’ipotesi che venga inviato l'elicottero per il soccorso, è<br />

fondamentale saper descrivere le condizioni meteo locali e individuare, se<br />

possibile, una zona per l'atterraggio lontana da cavi sospesi, ben visibile dall'alto<br />

e priva di ostacoli come alberi o pali in un raggio di 100 metri, preferibilmente<br />

sopraelevata e con fondo solido. Posizionatevi ai margini del luogo prescelto<br />

per l'atterraggio, con il vento alle spalle e le due braccia alzate verso il cielo,<br />

per indicare la necessità di soccorso.


LE ESCURSIONI<br />

13<br />

Valle <strong>Gesso</strong> – I Laghi soprani<br />

di Fremamorta e, sullo sfondo,<br />

l'Argentera


14<br />

//01<br />

IL LAGO SOTTANO<br />

DELLA SELLA<br />

E IL RIFUGIO<br />

LIVIO BIANCO


Il tratto iniziale, seppure piuttosto ripido,<br />

si svolge al fresco di un bel bosco di latifoglie<br />

miste e può trarre in inganno: questa in estate<br />

è una escursione decisamente “calda”, che<br />

si snoda lungo il versante sinistro del Vallone<br />

della Meris, affacciato a mezzogiorno.<br />

Partendo di buon mattino<br />

ed evitando le ore più calde<br />

della giornata, si possono<br />

osservare con calma le numerose<br />

testimonianze delle attività legate<br />

alla monticazione del bestiame:<br />

gias (frugali ricoveri dei pastori<br />

presso le aree di stabulazione),<br />

vecchi recinti in pietra, mandrie<br />

in alpeggio e ampi pascoli che<br />

in Valle <strong>Gesso</strong> costituiscono<br />

un po' una rarità.<br />

Prima di raggiungere il bellissimo Lago sottano<br />

della Sella, dalla forma quasi circolare, ed<br />

il rifugio Livio Bianco, si passano ancora<br />

i casolari del Chiot della Sella, un tempo<br />

utilizzati dai Savoia come casotti di caccia.<br />

← Il Lago sottano della Sella<br />

↑ Il Rifugio Livio Bianco<br />

→ IL RIFUGIO<br />

LIVIO BIANCO<br />

È dedicato a Dante<br />

Livio Bianco: figura<br />

straordinaria, fu forte<br />

alpinista, apprezzato<br />

giurista e, non da ultimo,<br />

valoroso comandante<br />

partigiano. Morì durante<br />

un’ascensione alla Cima<br />

Saint-Robert, nella “sua”<br />

Valle <strong>Gesso</strong>, il 12 luglio<br />

1953. Il rifugio venne<br />

inaugurato il 7 luglio<br />

1963, nel decimo<br />

anniversario della morte<br />

di Dante, e ingrandito<br />

diversi anni più tardi,<br />

nel 1982, a causa<br />

delle mutate esigenze<br />

e dell'incremento<br />

della frequentazione<br />

turistica della montagna.<br />

La struttura oggi<br />

esistente, terminata<br />

nell'estate del 1983,<br />

fu inaugurata<br />

il 18 settembre<br />

dello stesso anno.<br />

15


Rocca<br />

del Ciapous<br />

→ IL TOPONIMO<br />

.<br />

“VALLONE .2240<br />

2430<br />

DELLA MERIS” 2657<br />

.<br />

Colle della<br />

Il Vallone della Meris Valletta o, meglio, il Vallone<br />

2488<br />

del Lago Merìs Soprano(l’accento va posto sulla ‘i’,<br />

della Valletta<br />

diversamente da come comunemente<br />

2112<br />

2594<br />

pronunciato) . deve il suo nome<br />

.<br />

2632<br />

alla favorevole . esposizione 2362 “a meriggio”,<br />

.<br />

a mezzogiorno, della quale gode. 2308<br />

.<br />

Rocca<br />

Pertusà<br />

Valle<br />

2715<br />

della<br />

Paur<br />

2584<br />

l r o<br />

V a<br />

.<br />

2734<br />

s s a<br />

.<br />

2418<br />

Lago Soprano<br />

della Sella<br />

Miana<br />

Costa<br />

.<br />

2263<br />

2271<br />

.<br />

.<br />

2072<br />

2718<br />

Lago Sottano<br />

della Sella<br />

Lago Mediano<br />

della Sella<br />

2329<br />

Cima<br />

Gorgia Cagna<br />

.<br />

1922<br />

.<br />

2015<br />

1842<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2198<br />

Gias del<br />

Chiot della Sella<br />

Rifugio D. L. Bianco<br />

2110<br />

2462<br />

Passo<br />

del Reduc<br />

.<br />

2137<br />

1700<br />

.<br />

2238<br />

.<br />

2005<br />

V a l l o n e d<br />

Punta<br />

della Meris<br />

Cima<br />

Nanni Ugliengo<br />

2633<br />

2870<br />

2397.<br />

.<br />

2796 (Innominata)<br />

Rocca di .<br />

2274<br />

Rocca<br />

Pan Perdù<br />

la Paur<br />

.<br />

2890<br />

2817<br />

2533<br />

2474<br />

.<br />

.<br />

2972 Colletto Est<br />

della Paur<br />

.<br />

2618.<br />

2836<br />

Colletto<br />

Colle Nord<br />

2832<br />

.<br />

del Matto<br />

di Valrossa<br />

.<br />

2758<br />

2791<br />

2669.<br />

3087 Il Cougn<br />

2877<br />

Cima<br />

Passo .<br />

Valrossa Nord<br />

2613 Rocca Cabrera<br />

2909 .<br />

di Valmiana<br />

Monte<br />

3008<br />

2800<br />

2877<br />

3064 Matto<br />

Colletto del<br />

← 2710 Il Vallone della . Meris<br />

Filo di Ferro .<br />

2893<br />

Colle di 2922→ Il Chiot della Sella<br />

Cima Centrale<br />

Valmiana<br />

di Valrossa<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

2779<br />

2842 .<br />

Cima<br />

2584 .<br />

.<br />

Cougnè<br />

Tra gli edifici più a monte della frazione 2563 di Sant'Anna<br />

2521<br />

.<br />

.<br />

2674 di Valdieri (980 m)<br />

.<br />

2483<br />

.<br />

.<br />

2402<br />

si imbocca la stradina asfaltata che sale ripida tra le abitazioni, passando<br />

Colle Sud<br />

2474<br />

2620<br />

a difianco Valrossa della Locanda Alpina Balma Meris. Un’erta Punta mulattiera si inoltra<br />

Passo di Graveiretta<br />

nel bosco misto 2700 di latifoglie: si Costa ignora Miana a destra il bivio con il sentiero<br />

Vallone Cabrera<br />

per Tetti Bariau e si superano quindi i ruderi di Tetti Bìaìsa e Tetti Paladin.<br />

Con pendenze più lievi, si prosegue fino a uscire dal bosco: la salita si protrae<br />

lineare con un lungo mezzacosta sul versante alla sinistra orografica<br />

della valle, fino a raggiungere un ampio pianoro pascolivo, sede dei ruderi<br />

del Gias del Prato (1513 m, 1:35 ore da Sant'Anna di Valdieri) e, alcune<br />

centinaia di metri più avanti, del Gias nuovo del Prato, dove è presente<br />

una fontana. La mulattiera si allunga sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti<br />

morenici. Dopo un lungo tratto, si giunge a un restringimento della vallata,<br />

nel punto in cui il Rio della Meris ha inciso più profondamente il terreno,<br />

e si entra dunque nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella.<br />

Superato il gias, ormai in vista della bella cascata formata dall'emissario<br />

del Lago sottano della Sella, la mulattiera sale in maniera più decisa.<br />

Giunti al Gias del Lago si incontra un bivio: si abbandona la mulattiera<br />

che prosegue a destra per il Lago soprano della Sella, e si attraversa il Rio<br />

della Meris su un ponte in legno. Costeggiando il Lago sottano della Sella<br />

(1862 m, 1:15 ore dal Gias del Prato) in pochi minuti si raggiunge il Rifugio<br />

Livio Bianco (1890 m, 0:05 ore dal Lago sottano della Sella).


.<br />

2387<br />

Gias<br />

di Traversire<br />

.<br />

.<br />

1654<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1943<br />

.<br />

1756.<br />

1755<br />

. .<br />

1461<br />

.<br />

.<br />

. .<br />

Rocca<br />

2381<br />

Arcoulon<br />

Punta .<br />

della Merà<br />

. Cima<br />

2070<br />

del Latous<br />

.<br />

1725 .<br />

→ IL TOPONIMO<br />

Gias<br />

della Merà<br />

“CHIOT DE LA SELA”<br />

1928<br />

.<br />

2338<br />

Il nome . di questa località, nota come<br />

Tetti Niot<br />

“Chiot de la Sela”, deriva dalla probabile<br />

1179<br />

presenza, in passato, di una “sella”,<br />

1216.<br />

2033<br />

ovvero . di una piccola costruzione in pietra<br />

.<br />

con volta a botte, in genere parzialmente<br />

interrata, utilizzata per la conservazione<br />

degli alimenti. Al Chiot de la Sela trovavano 1962<br />

.<br />

1313<br />

posto le Reali . Case di Caccia, utilizzate<br />

1723<br />

.<br />

1847<br />

dai Savoia durante le battute nel Vallone<br />

della Meris.<br />

2735<br />

Vallone<br />

1775<br />

del<br />

1696<br />

Matto<br />

2091<br />

e l l a M e r i s<br />

2224<br />

2554<br />

2325<br />

Vallone della<br />

.<br />

1597<br />

Tetti<br />

1490<br />

Paladin<br />

Gias del Prato<br />

1379<br />

Tetti<br />

1529<br />

.<br />

Biaisa<br />

.<br />

. 1228<br />

1532<br />

Tetti<br />

.<br />

1678<br />

Bariau<br />

2030<br />

Tiera<br />

.<br />

.<br />

1823<br />

2065<br />

2128 2130<br />

2617<br />

2420<br />

2140<br />

1968<br />

Vallone<br />

Torrente <strong>Gesso</strong> della Valletta<br />

Mondono<br />

.<br />

2059<br />

.<br />

Vallone<br />

Gias<br />

1732<br />

Punta<br />

Morionera<br />

1398<br />

Bivacco<br />

Gandolfo<br />

Vallone<br />

Dragonet<br />

2098<br />

Monte<br />

Merqua<br />

1756<br />

. 1650<br />

.1211<br />

1122 .<br />

S. Anna di Valdieri<br />

S. Anna 963<br />

di Valdieri<br />

2:55 h<br />

1093<br />

.<br />

+910/-0 m .<br />

Da Borgo San Barbero Dalmazzo,<br />

1669<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

Superato il paese di Valdieri,<br />

si giunge a un bivio; lasciata<br />

1581<br />

sulla sinistra 2033<br />

. la diramazione<br />

per Entracque si prosegue<br />

a 1778 destra verso Sant'Anna<br />

di Valdieri. Parcheggio<br />

a monte dell'abitato.<br />

2422 .<br />

Fund<br />

1254<br />

Gias<br />

Merqua<br />

1795<br />

// 0 1<br />

IL RIFUGIO<br />

Tetti Tetti<br />

1054<br />

LIVIO Ghedda BIANCO Gaina<br />

E<br />

Vallone de la Vagliotta<br />

Bivacco<br />

1909<br />

Vallone della Sauma<br />

981<br />

Palazzine Reali<br />

Sant'Anna di Valdieri (980 m)<br />

.<br />

1107<br />

Vallone<br />

Vallone Balour<br />

17<br />

Gias della<br />

Vagliotta Inferiore<br />

1888<br />

Te<br />

Bart<br />

.<br />

Gias<br />

Sup<br />

Gias<br />

1834


18<br />

//02<br />

L’ANELLO<br />

DEL VALASCO


Dopo una salita non faticosa si entra<br />

nella meravigliosa piana del Valasco,<br />

preannunciata da una bellissima<br />

cascata. Al centro del pianoro spicca<br />

la ex Casa Reale di Caccia,<br />

con le sue due torri merlate,<br />

oggi divenuta rifugio alpino.<br />

Superata la seconda cascata, che scava<br />

fragorosa una piccola gorgia, ci si inerpica<br />

tra rocce montonate fino ai quasi 2400 metri<br />

del Rifugio Questa, su una spalla proprio<br />

di fronte al Lago delle Portette. Il rifugio, in uso<br />

alla Sezione Ligure del CAI fino al 2017, è ora<br />

di proprietà privata ma continua a svolgere<br />

il ruolo di importante punto di appoggio<br />

per gli escursionisti. Sulla via del ritorno non<br />

mancano un'incredibile mulattiera<br />

ex militare con tratti perfettamente lastricati<br />

ad oltre cento anni dalla sua realizzazione e<br />

altre due gemme: il Lago del Claus, con la sua<br />

caratteristica penisola, e il Lago inferiore<br />

di Valscura, tra i più estesi del Parco.<br />

← Il Lago del Claus<br />

↑ L'ex Casa Reale di Caccia<br />

del Valasco<br />

↓ Iscrizione su un cantonale<br />

di un ricovero ottocentesco<br />

al Lago inferiore di Valscura<br />

→ I BARACCAMENTI<br />

DI VALSCURA<br />

È dalla fine dell’Ottocento<br />

(una iscrizione sui ruderi<br />

di un ricovero riporta<br />

la dicitura “3° Compagnia<br />

Alpini, 1888”) che il Lago<br />

inferiore di Valscura viene<br />

scelto come luogo<br />

di accasermamento<br />

per le truppe disposte<br />

a difesa dello strategico<br />

valico della Bassa<br />

del Druos. A partire<br />

dal 1888, quando<br />

vengono costruiti<br />

ricoveri per 140 uomini<br />

e 2 ufficiali, per quasi<br />

cinquant’anni quest’area<br />

vede il protrarsi<br />

della realizzazione<br />

di un vasto insieme<br />

di edifici, fino alla definitiva<br />

trasformazione<br />

del complesso<br />

nel deposito di munizioni,<br />

esplosivi e artiglieria<br />

individuato dalla sigla<br />

A131.<br />

19


20<br />

2277<br />

.<br />

.<br />

2751<br />

2572<br />

.<br />

.<br />

2642<br />

→ LA STRADA EX MILITARE 452<br />

2594 .<br />

A partire dalla biforcazione presso il Rifugio<br />

2660<br />

2939<br />

Valasco, ci si trova sulla strada ex militare 452<br />

2792 . Passo Testa<br />

“Pian del Valasco del Lupo<br />

Testa Comba – Lago inferiore<br />

2532 Màlinvern<br />

di Valscura”, costruita Grossa nei primi anni trenta<br />

Bassa<br />

al servizio del sistema difensivo di del Valscura. Drous<br />

2628<br />

Per la realizzazione della rotabile, che aveva<br />

caratteristiche di ampia mulattiera, . è stato<br />

2594 Lac de<br />

Terre Rouge<br />

necessario modificare in buona parte<br />

2235<br />

2795<br />

il precedente tracciato della preesistente .<br />

Cima di<br />

arteria militare del 1909 poiché troppo Tavels<br />

angusto per le nuove esigenze.<br />

.<br />

2710<br />

.<br />

Tête de la<br />

Costasse<br />

.<br />

2634<br />

.<br />

Cima Sud<br />

Cima<br />

di Valrossa<br />

di Valscura<br />

2376<br />

2533<br />

.<br />

Colletto<br />

2657 di Valscura<br />

Il Funs<br />

2332. . 2403<br />

2417<br />

.<br />

2237<br />

.<br />

2466<br />

Lago inferiore<br />

di Valscura 2294 .<br />

.2412<br />

.2035<br />

Laghi superiori<br />

di Valscura<br />

1994 .<br />

Cima della Làusa<br />

2823<br />

.<br />

2660<br />

Bassa<br />

della Làusa<br />

2639 2889<br />

Testa .<br />

del Claus<br />

Lago del<br />

Claus<br />

.<br />

Rifugio<br />

E. Questa<br />

2357<br />

2389<br />

V a l r o<br />

.<br />

2227<br />

Lago<br />

delle Portette<br />

VA<br />

1<br />

// ITINERARIO<br />

Vallon Merciêre<br />

2619<br />

Passo delle<br />

Portette Nord<br />

Vallon de Tavels<br />

Crête de Plagels<br />

2593<br />

Passo delle<br />

Portette Sud<br />

Subito a lato dell'ingresso del posteggio<br />

Lac de Tavels Testa delle<br />

2235 Portette . 2821<br />

a monte di Terme di Valdieri (1385 m),<br />

si imbocca l’ex sterrata militare che sale fino<br />

al Pian del Valasco. Quando questa si biforca<br />

Testa .<br />

(1763 m, 1:10 ore da Terme), si lascia a sinistra<br />

Margiola<br />

Le Pulpite<br />

il ramo che conduce al Rifugio Valasco,<br />

.<br />

2503<br />

e si tiene la destra.<br />

La strada raggiunge il Piano superiore<br />

Pointe<br />

del Valasco, supera il bivio per il Colletto Colette<br />

del Valasco, e sale a tornanti in un rado lariceto.<br />

2156<br />

Lac Scluos<br />

Proprio presso un imponente larice si lascia la rotabile e si sale 2134 a sinistra<br />

sul sentiero per il Rifugio Questa. Il percorso s'innalza ripido per un lungo tratto, 2652<br />

fino a giungere su una più ampia ex mulattiera militare: la si segue, sulla destra,<br />

per alcuni metri, e si riprende poi il sentiero che si stacca sulla sinistra.<br />

Oltrepassata la diramazione per il Lago del Claus, sulla destra, si arriva al Rifugio<br />

Questa (2388 m, 2:10 ore da Pian del Valasco). Tornati al vicino bivio si svolta, ora<br />

a sinistra, per il Lago del Claus. Dopo un saliscendi il sentiero si ricongiunge<br />

con l’ex mulattiera militare: seguendola verso sinistra si costeggia il Lago del Claus<br />

(2339 m), si attraversa dunque un'ampia valletta detritica, su un affascinante tratto<br />

lastricato, e si discende infine al Lago inferiore di Valscura (2265 m, 0:50 ore<br />

dal Rifugio Questa). Presso il lago si imbocca un’ex strada militare che si segue<br />

verso destra. Tralasciato a sinistra il sentiero per il Colle di Valmiana, la rotabile<br />

corre alla base di uno stretto valloncello e attraversa una spettacolare galleria<br />

nella roccia. Si continua la discesa, passando ai piedi di una cascata, e si giunge<br />

al bivio per il Rifugio Questa incontrato all'andata. Con percorso a ritroso<br />

si torna al Piano del Valasco e quindi a Terme di Valdieri (1385 m, 2:25 ore<br />

dal Lago inferiore di Valscura).<br />

2831<br />

2496<br />

2794<br />

27<br />

288<br />

.<br />

Poi<br />

Colom


. 2176<br />

. 2173<br />

1662 .<br />

1484<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Gias<br />

Ponte<br />

Valasco<br />

833<br />

39<br />

8<br />

1818<br />

Rifugio del Valasco<br />

LLE DI VALASCO<br />

. 2404<br />

.<br />

.<br />

2127<br />

2300<br />

.<br />

.<br />

2156<br />

Cima<br />

Valcuca<br />

2608<br />

.<br />

2624<br />

.<br />

2535<br />

.<br />

2626<br />

.<br />

Rocca sott.<br />

di S. Giovanni<br />

.<br />

2033.<br />

ougne<br />

2249<br />

1385<br />

Giardino botanico<br />

Valderia<br />

2325<br />

1993<br />

di Valdieri<br />

1368<br />

Terme di Valdieri<br />

1649<br />

.<br />

// 0 2<br />

L’ANELLO Gias<br />

delle<br />

DEL VALASCO Mosche<br />

. 1592<br />

E<br />

.<br />

1489<br />

Gias della<br />

Gias del Saut<br />

Roccia<br />

3:20 h ▶ Rifugio Questa, 1947<br />

. 2694<br />

2423<br />

6:35 h ▶ anello completo<br />

Punta di<br />

Colletto di<br />

PrefounsTesta di .2552<br />

Valasco<br />

→ IL RIFUGIO QUESTA<br />

+1014/-10 m ▶ Rifugio<br />

Tablasses<br />

. Testa di Bresses .<br />

Nord<br />

2119 Questa, +1104/-1104 m<br />

La storia del 2853 rifugio incomincia . nel 1880,<br />

Gias<br />

2828<br />

▶ anello completo<br />

della Casa<br />

quando, presso il Lago delle Portette, viene<br />

2479 .<br />

Passo del<br />

2742 Testa di<br />

Terme di Valdieri (1385 m)<br />

Prefouns costruita una Passo piccola di “truna”, . Bresses un Sud bivacco Laghi<br />

Bassa della<br />

2611 Tablasses 2823 di Fremamorta<br />

Gias nuovo Madre di Dio<br />

parzialmente interrato, per scopi militari. Gias della<br />

Da Borgo della San Casa Dalmazzo,<br />

2840<br />

Losa<br />

A Caire inizio '900 la truna è rimpiazzata Bivacco da un più si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

J. Guiglia<br />

2239<br />

di Prefouns<br />

.<br />

confortevole ricovero, .<br />

Superato il paese Valdieri,<br />

2763 rimaneggiato<br />

.<br />

Colletto di<br />

si continua 1735 fino alla località<br />

negli anni ’30 ed intitolato 2616 Bresses al Capitano<br />

Gias<br />

Pointe<br />

Cayre Sud<br />

Terme. Il parcheggio<br />

2157<br />

Eugenio Cappa, Des Bresses medaglia d'argento del 1° .<br />

Giegn<br />

è a pagamento<br />

Reggimento Alpini. Nel<br />

.<br />

2739periodo compreso Specchio nella stagione estiva.<br />

di Fremamorta<br />

tra le due guerre mondiali, l'edificio viene<br />

.<br />

1795<br />

Lac<br />

2139<br />

Nègre<br />

.<br />

acquisito<br />

2354dalla Sezione 2454Ligure Lacs del CAI. 2513<br />

des Bresses .<br />

2731 Rifugio<br />

Inaugurato nel 1925, dopo Cima le distruzioni<br />

.<br />

Colle di ←← Un tratto della strada Elena<br />

della guerra viene riattato Fremamorta Fremamorta<br />

e ufficialmente<br />

ex militare “Pian del Valasco –<br />

riaperto l'1 ottobre 1950. Il rifugio, oggi<br />

Lago inferiore di Valscura”<br />

← Il Rifugio Questa<br />

diventato proprietà privata, è dedicato<br />

↓ Il tratto lastricato della strada<br />

a Emilio Questa, uno tra i 16 fondatori del<br />

di arroccamento che collega<br />

Club Alpino Accademico Italiano, nel 1904.<br />

Valscura a Fremamorta<br />

nte<br />

brons<br />

Vallone del Prefouns<br />

Piano di Valasco<br />

Val Morta<br />

ne di Valmiana<br />

V a l l e V a l c u c a<br />

Val Morta<br />

Lago di<br />

Valcuca<br />

V a l C u b e r t a<br />

Cresta<br />

S. Giovanni<br />

DELLA VALLETTA<br />

VALLONE DEL GESSO<br />

Vallone dell'Argentera<br />

PIANO DELLA CASA DEL RE<br />

.<br />

2448<br />

1811<br />

Vallone di Lourousa<br />

Vallone del Souffi<br />

21<br />

Cima del<br />

Piano della Casa<br />

.<br />

.<br />

2064<br />

.<br />

P<br />

S<br />

2358<br />

Cima del<br />

Souffi<br />

2616<br />

.<br />

22<br />

La M<br />

di<br />

Valle As<br />

2035


22<br />

//03<br />

L'ANELLO<br />

DEI LAGHI<br />

DI FREMAMORTA


Se volete godervi in prima fila<br />

← Il minore dei due laghi soprani<br />

di Fremamporta<br />

↑ Il Lago mediano di Fremamorta<br />

e, sulla destra, i tornanti dell’ex<br />

mulattiera militare<br />

↓ Il Bivacco Guiglia e,<br />

sullo sfondo, l'Argentera<br />

23<br />

lo spettacolo del Massiccio<br />

dell'Argentera non avete altra<br />

possibilità che salire a Fremamorta.<br />

Il giro ad anello qui proposto<br />

si snoda inizialmente su pendii<br />

coperti di arbusti e radi larici.<br />

Ben presto, però, i detriti prendono<br />

il sopravvento e la vecchia mulattiera s'innalza<br />

tra magra erba e chiare rocce granitiche.<br />

Al Lago sottano si giunge quasi di sorpresa,<br />

poiché appare solamente quando ci si trova<br />

a pochi metri di distanza. Da qui incomincia<br />

però la parte più entusiasmante del percorso:<br />

camminando su una vecchia rotabile<br />

ex militare si toccano ben 4 laghi, allineati<br />

in fila indiana a pochi minuti gli uni dagli altri,<br />

tutti affacciati sulla Serra dell'Argentera,<br />

a colorare di blu un ambiente dominato<br />

dalle tonalità grigie e marroni di rocce e detriti.<br />

La discesa su Pian della Casa ha inizio<br />

alle spalle del ricovero Umberto I, non<br />

lontano dai laghi soprani, costruito sul finire<br />

dell'Ottocento.<br />

→ IL BIVACCO<br />

GUIGLIA<br />

Il piccolo bivacco, dedicato<br />

alla memoria di Giacomo<br />

Guiglia, è una struttura<br />

prefabbricata metallica<br />

a botte: viene inaugurato<br />

il 19 luglio 1976,<br />

alla presenza dei familiari,<br />

che avevano contribuito<br />

finanziariamente<br />

alla sua realizzazione,<br />

e di numerosi alpinisti.<br />

L'avvocato Guiglia, Jacques<br />

per gli amici, è stata<br />

una delle figure<br />

più autorevoli e<br />

rappresentative<br />

della sezione Ligure<br />

del CAI nei decenni<br />

precedenti l'ultima guerra.


→ IL RICOVERO UMBERTO I<br />

Si tratta di una grossa caserma per 130<br />

uomini e 4 ufficiali. Costruita nel 1894,<br />

fu riattata in tre successive occasioni,<br />

l'ultima delle quali nel 1934. Proprio<br />

a quest’ultima miglioria si devono<br />

un locale addossato all'edificio principale,<br />

verosimilmente la cucina, ed un locale<br />

a sé stante. Poco sopra la caserma,<br />

si trovano i ruderi di un vecchio<br />

magazzino-scuderia.<br />

//03<br />

L'ANELLO DEI LAGHI<br />

DI FREMAMORTA<br />

E<br />

2:45 h ▶ lago sottano<br />

di fremamorta, 3:15 h ▶ laghi<br />

soprani di fremamorta,<br />

5:45 h ▶ anello completo<br />

+994/-994 m ▶ anello<br />

completo<br />

Posteggio di Gias<br />

delle Mosche (1592 m)<br />

Da Borgo San Dalmazzo,<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

Superato il paese di Valdieri,<br />

si continua fino alla località<br />

Terme. Senza entrare tra<br />

gli edifici, si sale a sinistra<br />

nel Vallone della Valletta fino<br />

al posteggio di Gias<br />

delle Mosche.<br />

↑ Il ricovero Umberto I<br />

→ Pian della Casa del Re dal sentiero<br />

per il Lago soprano di Fremamorta<br />

// ITINERARIO<br />

Dal posteggio di Gias delle Mosche (1592 m), si scende verso Terme e<br />

si imbocca la pista sterrata che ha inizio sulla sinistra. Si abbandona la pista<br />

per il sentiero a destra che attraversa, su un ponte, il Torrente <strong>Gesso</strong><br />

della Valletta. Si risale un pendio di detriti, e si prosegue poi con una lunga<br />

serie di tornanti all'interno del rado lariceto. Il sentiero traversa a sud, perde<br />

quota per aggirare un tratto in frana, riprendendo dunque a salire. Un’altra<br />

serie di tornanti conduce all’ex mulattiera militare che collegava Valscura<br />

con Fremamorta, mulattiera che si raggiunge al Lago sottano di Fremamorta<br />

(2354 m, 2:45 ore dal posteggio).<br />

Si procede verso sinistra e, passata la traccia per il Bivacco Guiglia (2426 m),<br />

si giunge al Lago mediano di Fremamorta (2375 m). Si tralascia il sentiero per<br />

Pian della Casa e si continua fino ai ruderi della grossa Caserma Umberto I,<br />

dove si trova un altro bivio, sulla sinistra, per Pian della Casa, che verrà


lasco<br />

. 2404<br />

.<br />

.<br />

2127<br />

2300<br />

.<br />

a di<br />

uns<br />

. 2694<br />

sta di<br />

lasses<br />

.<br />

611<br />

54<br />

Morta<br />

c<br />

re<br />

tte<br />

2853<br />

.2552<br />

.<br />

2763<br />

e V a l c u c a<br />

Val Morta<br />

Cayre Sud<br />

Des Bresses<br />

.<br />

Testa di Bresses<br />

Nord<br />

.<br />

Cima di .<br />

2495<br />

. Fremamorta<br />

Caïre<br />

Pounchu<br />

.<br />

2270<br />

2616<br />

2739<br />

Cima<br />

Valcuca<br />

2608<br />

2423<br />

2828<br />

2454 Lacs<br />

des Bresses<br />

Bivacco<br />

J. Guiglia<br />

.<br />

2624<br />

.<br />

2535<br />

2742 Testa di<br />

Passo di . Bresses Sud<br />

Tablasses 2823<br />

Colletto di<br />

Bresses<br />

.<br />

2626<br />

Colletto di<br />

Valasco<br />

.<br />

2119<br />

2033.<br />

Gias della<br />

Losa<br />

2239<br />

Laghi di Fremamorta<br />

.<br />

Specchio<br />

di Fremamorta<br />

2513<br />

.<br />

Colle di<br />

Fremamorta<br />

.<br />

.<br />

2325<br />

Gias della<br />

Roccia<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1649<br />

2139<br />

.<br />

Gias<br />

della Casa<br />

Gias del Saut<br />

. 1735 .<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Punta<br />

Stella<br />

.<br />

Cima Ovest Cima Est<br />

di Pagarì 2539 di Pagarì<br />

.<br />

Brêche<br />

. . . 2569 .<br />

2419<br />

2675<br />

2686 2277<br />

de Roguè Baisse de<br />

. 2053 C<br />

. Roguè 2582 Cima . 2706<br />

Cima di<br />

2727<br />

2496<br />

Lac des Naucetas<br />

. Mercantour<br />

2613<br />

. Cime 2705 Naucettes<br />

Colle di<br />

Cima .<br />

de Roguè<br />

Naucetas<br />

di Ciriegia<br />

M<br />

Pointe<br />

2543 2775<br />

de Roguè .<br />

Cima 2674<br />

. Colle<br />

2434<br />

Col<br />

di Leccia<br />

Lac du<br />

di Ciriegia Mercantour<br />

de Salèse utilizzato per il rientro. Prima di imboccare la via del ritorno, è consigliato<br />

. 2708<br />

2031 proseguire fino ai due Laghi soprani di Fremamorta (2371 m il maggiore<br />

Source<br />

Caïre Nègre<br />

di essi, de Chardole 0:30 ore dal Lago sottano di Fremamorta).<br />

du Mercantour<br />

1924<br />

Ritornati alla Caserma Umberto I, si imbocca sulla destra il sentiero che Lac<br />

Vacherie<br />

de Cerise<br />

Mont<br />

si congiunge con la mulattiera de Naucettes proveniente da Pian della Casa.<br />

2031<br />

Cavalet La si percorre<br />

scendendo ai margini della conca del Gias sottano della Losa 2396 e si . risale<br />

a valicare un costone. Sul crinale si oltrepassa, sulla destra, il sentiero<br />

Vacherie<br />

per il Colle di Fremamorta dee Salèse si riprende a scendere con numerosi tornanti,<br />

1678<br />

fino a immettersi sul più ampio sentiero Anc. Cave dediretto Formage al Colle di Ciriegia. Si prosegue<br />

verso sinistra, giungendo infine a Pian della Casa (1735 m, 2:00 ore dai Laghi<br />

Lac<br />

2104<br />

dessoprani Adus di Fremamorta). Attraversato il torrente su un ponte, si percorre<br />

s Refuge privè<br />

vallette<br />

1815<br />

la sterrata des Adusin direzione di Terme e si torna al posteggio Fort communale di Gias delle Mosche<br />

de Saint-Martin-Vèsubie Vacherie<br />

(1592 m, 0:30 ore da Pian della Casa del Re).<br />

du Cavalet<br />

l a C o m b o l l e<br />

V a l l o n d e S a l è s e<br />

Lago di<br />

Valcuca<br />

Cresta<br />

S. Giovanni<br />

Gias<br />

1592<br />

Gias delle Mosche<br />

Gias nuovo<br />

della Casa<br />

1795<br />

2731 Rifugio<br />

Elena<br />

.<br />

2026<br />

Serre de Roguè<br />

r t a<br />

2622<br />

2249<br />

2157<br />

DELLA VALLETTA<br />

VALLONE DEL GESSO<br />

V a l l o n d e s N a u c e t t e s<br />

Vallone dell'Argentera<br />

PIANO DELLA CASA DEL RE<br />

<strong>Valli</strong>ère du Terras<br />

Vallone del Souffi<br />

2063<br />

1947<br />

2479<br />

VALLONE DI CIRIEGIA<br />

Serre du Terras<br />

Cima del<br />

Piano della Casa<br />

Bassa della<br />

Madre di Dio<br />

Barres de la Lèche<br />

2448<br />

2358<br />

2616<br />

2064<br />

.<br />

.<br />

2292<br />

.<br />

CATENA DELLE<br />

Rifugio<br />

Bozano<br />

2454<br />

Gias<br />

Soprano<br />

. 2361<br />

Valle Assedras<br />

Serre des Bous<br />

V a l l o n d u C a v a l e t<br />

Cima del<br />

Souffi<br />

2035<br />

2567<br />

La Madre<br />

di Dio<br />

2865<br />

.<br />

Cima<br />

2800 Maubert<br />

2464<br />

.<br />

2475<br />

2503<br />

Passo del<br />

Souffi<br />

VALLONE DI NAS<br />

S e r r e d e s G a r d e s<br />

.<br />

.<br />

25<br />

2564<br />

2961<br />

Biv<br />

Va<br />

Rifu<br />

Remo<br />

Sa<br />

des


26<br />

//04<br />

IL RIFUGIO<br />

BOZANO


← Il Rifugio Bozano<br />

↑ Il traverso in pietraia prima<br />

della ripida salita finale verso<br />

il Rifugio Bozano<br />

Itinerario di media durata<br />

che attraversa una moltitudine<br />

27<br />

di ambienti: appena lasciato<br />

il posteggio di Gias delle Mosche<br />

si incontra una bella abetina (bosco<br />

di abete bianco); con l'aumentare<br />

della quota sono i larici a farla<br />

da padrone, prima di cedere a loro<br />

volta il posto a magri pascoli<br />

ed estesi macereti.<br />

Proprio i macereti, costituiti da grossi blocchi<br />

di pietre accatastate, caratterizzano il tratto<br />

terminale della salita e rendono l'incedere<br />

un poco più difficoltoso. Come sfondo, durante<br />

l'ascesa, il maestoso versante occidentale<br />

dell'Argentera, con l'inconfondibile sagoma<br />

del Corno Stella, per lungo tempo considerata<br />

rocca inespugnabile.<br />

Ad accogliere gli escursionisti il nuovo Rifugio<br />

Bozano spostato, una ventina di anni fa,<br />

pochi metri più in quota rispetto alla vecchia<br />

struttura, che stava inesorabilmente<br />

muovendosi verso valle...<br />

→ IL CORNO STELLA<br />

Montagna dalla<br />

caratteristica forma,<br />

alla quale deve il suo nome,<br />

è stata ritenuta inaccessibile<br />

fino alla fine dell'800.<br />

Tale era la convinzione<br />

dell'impossibilità<br />

di scalarla, che il Corno<br />

Stella fu spesso indicato<br />

con il toponimo di “Roc<br />

Inaccessibile”. Nonostante<br />

autorevoli figure dell'epoca<br />

si augurassero, per paura<br />

di sciagure alpinistiche,<br />

che nessuno tentasse mai<br />

la sua ascesa, il 22 agosto<br />

1903 anche il Corno Stella<br />

fu salito. Dopo un primo<br />

tentativo effettuato<br />

l'11 agosto, infatti, Victor<br />

de Cessole, accompagnato<br />

dalle guide Jean Plent<br />

e Andrea Ghigo, riuscì<br />

a raggiungere la vetta,<br />

realizzando una<br />

delle principali imprese<br />

della storia alpinistica<br />

delle Alpi Marittime.


Il Corno Stella<br />

→ Il bosco della Valletta<br />

28<br />

// ITINERARIO<br />

Al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m) si imbocca il sentiero che s'inoltra<br />

deciso in una bella abetina e prosegue poi, con ampi tornanti, nel lariceto.<br />

Si raggiunge la radura sede del Gias del Saut, e la si oltrepassa traversando<br />

sul lato nord. Si sale quindi a una conca pascoliva, superando anch'essa<br />

in costa, sul lato nord. Poco prima dei ruderi del Gias del Mesa (o Gias<br />

del Mesdì, 2070 m, 1:30 ore dal posteggio di Gias delle Mosche) il sentiero<br />

si biforca: si tralascia la diramazione sulla destra, percorso di rientro<br />

dell'anello, e ci si tiene a sinistra, procedendo verso nord. Risalendo il pendio<br />

erboso, tramite alcuni tornanti, il sentiero scavalca un costone e, presso altri<br />

ruderi, piega a nord-est. Dopo un traverso in pietraia e una ripida salita<br />

tra sfasciumi, si oltrepassano due diramazioni ravvicinate: a sinistra<br />

per il Bivacco Varrone e a destra, poco oltre, per il Gias del Mesa, il cosiddetto<br />

“Sentiero dei Pastori”, utilizzato per il rientro. Un ulteriore faticoso tratto<br />

tra grossi massi conduce al Rifugio Bozano (2454 m, 1:15 ore dal bivio presso<br />

il Gias del Mesa). Sul percorso di rientro si imbocca, stavolta a sinistra,<br />

la biforcazione per il “Sentiero dei Pastori”, diretto al Gias del Mesa. Si traversa<br />

in pietraia e si mantiene la destra al primo bivio, scendendo con ripidi tornanti<br />

ai ruderi del Gias Superiore. Si tralascia la diramazione a sinistra per il Rifugio<br />

Remondino, si piega a nord-ovest e si scende al Gias del Mesa. Pochi metri<br />

oltre il gias si ritrova il sentiero principale e lo si segue a ritroso fino<br />

al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m, 1:30 ore dal Rifugio Bozano).


4.<br />

35 .<br />

.<br />

2626<br />

di<br />

o<br />

Cresta S. Giovanni<br />

.<br />

2119<br />

2033.<br />

s Laghi<br />

di Fremamorta<br />

Gias della<br />

Losa<br />

2239<br />

.<br />

2249<br />

Gias della<br />

Roccia<br />

DELLA VALLETTA<br />

.<br />

1649<br />

VALLONE DEL GESSO<br />

Gias<br />

.<br />

Gias<br />

della Casa<br />

Gias delle Mosche<br />

1592<br />

Gias nuovo<br />

della Casa<br />

Gias del Saut<br />

Vallone dell'Argentera<br />

PIANO DELLA CASA DEL RE<br />

. 1735 .<br />

Vallone del Souffi<br />

1947<br />

Cima del<br />

Piano della Casa<br />

2479<br />

Bassa della<br />

Madre di Dio<br />

.<br />

Stella<br />

2567 .<br />

.<br />

Gias<br />

.<br />

Soprano<br />

.<br />

2292<br />

2064<br />

. 2361<br />

2448<br />

La Madre 2865 .<br />

di Dio<br />

2961<br />

.<br />

CATENA DELLE GUIDE<br />

.<br />

.<br />

3050 .<br />

Cima 3108<br />

2157<br />

→ IL BOSCO .<br />

//04<br />

DELLA VALLETTA<br />

di Nasta<br />

Colletto della Fo<br />

IL RIFUGIO BOZANO<br />

Specchio<br />

2464<br />

3067<br />

di Fremamorta Il Bosco della Valletta è di particolare<br />

Rifugio Lago<br />

1795<br />

E.<br />

Remondino<br />

Cima<br />

di Nasta<br />

pregio naturalistico. 2139<br />

. In esso si trovano ben . 2035 2475 .<br />

del Baus<br />

2797<br />

2513<br />

. quattro differenti specie di conifere: l'abete<br />

3038<br />

Rifugio<br />

2:45 h ▶ Rifugio Bozano, .<br />

Colle di<br />

bianco, l'abete rosso, il larice<br />

Elenae il pino<br />

cembro. La diffusione .<br />

4:15 h ▶ anello completo<br />

Fremamorta<br />

Il<br />

2616<br />

2026 di quest'ultimo è<br />

Bastione<br />

2063<br />

2564<br />

.<br />

.<br />

.<br />

in parte .<br />

2622<br />

+862/-0 m ▶ Rifugio<br />

2892Bozano,<br />

legata alle abitudini<br />

+864/-864 m 2741 . ▶ anello Colle di Brocan<br />

della nocciolaia: questo corvide suole<br />

completo<br />

3054 . Cima di Broca<br />

nascondere Cima Ovest i semi del cembro, di cui<br />

di Pagarì Cima Est<br />

Posteggio di Gias<br />

si nutre, in anfratti 2539 die Pagarì fessure. Quando<br />

.<br />

.<br />

. . 2569<br />

2277<br />

.<br />

delle 2419 Mosche (1592 Cima m) Ghilie'<br />

2675<br />

2686<br />

è Baisse abbandonati, de<br />

i semi germogliano e<br />

Cima di<br />

Colle du<br />

fanno crescere le piante<br />

.<br />

2998<br />

Roguè 2582 Cima 2706<br />

2939<br />

anche in luoghi Mercantour Ghilie'<br />

2727<br />

Naucetas 2613<br />

.<br />

Da Borgo San Dalmazzo,<br />

Lac des<br />

.<br />

2775<br />

2639 Bassa del<br />

Cime apparentemente 2705 Naucettes<br />

inspiegabili, Colle di incluso Cima si risale . la Valle <strong>Gesso</strong>. Clot Aut<br />

Roguè<br />

Naucetas<br />

di Ciriegia<br />

Colle di<br />

pendii ripidissimi o affioramenti rocciosi.<br />

Superato Mercantour il paese di Valdieri,<br />

si prosegue fino alla località<br />

Nel bosco della Valletta è possibile<br />

Terme. Senza entrare<br />

incontrare anche il raro picchio nero.<br />

nell’abitato, si sale<br />

a sinistra nel Vallone<br />

della Valletta, fino<br />

al posteggio di Gias<br />

delle Mosche.<br />

VALLONE DI CIRIEGIA<br />

Cima del<br />

Souffi<br />

2616<br />

Valle Assedras<br />

.<br />

2503<br />

Passo del<br />

Souffi<br />

Cima<br />

2800 Maubert<br />

Bivacco<br />

Varrone<br />

Rifugio Bozano<br />

2454<br />

VALLONE DI NASTA<br />

2512<br />

3261<br />

3290<br />

.<br />

Corno<br />

Stella<br />

Monte Stella<br />

Cima Nord<br />

Argentera<br />

Cima<br />

Genova<br />

.<br />

. 2204<br />

3287<br />

Cima Sud<br />

Argentera<br />

3191<br />

3040 3123<br />

.<br />

Passo<br />

dei Detriti<br />

Cima<br />

Purtscheller<br />

Cima<br />

Paganini<br />

2631<br />

3050<br />

Bivacco<br />

Baus<br />

Rifugio<br />

Morelli<br />

2538<br />

3282 Colle<br />

del Chiapo<br />

Colle di Nasta<br />

2668<br />

29<br />

del<br />

Altipiano<br />

de<br />

285<br />

Pass<br />

Por<br />

→ Il rientro lungo<br />

la “Via dei Pastori” è meno<br />

segnalato e frequentato<br />

del sentiero principale, pur<br />

non presentando difficoltà<br />

tecniche. Chi lo preferisce,<br />

può rientrare lungo<br />

il percorso di salita.


30<br />

//05<br />

IL RIFUGIO<br />

REMONDINO


Il Rifugio Remondino è tappa obbligata<br />

per chi si cimenta nella via normale<br />

alla Cima Sud dell'Argentera, ma anche<br />

meta di molti escursionisti.<br />

Si trova in un ambiente severo, chiuso<br />

alle spalle da vette di oltre 3000 metri,<br />

circondato da rocce e sfasciumi dove<br />

la vegetazione stenta a crescere.<br />

Il fascino del luogo è proprio questo,<br />

il forte contrasto tra l'ambiente<br />

di alta montagna e i verdi pascoli<br />

che si osservano sul fondo<br />

del Vallone della Valletta:<br />

perché il rifugio, una sorta di nido<br />

d'aquila ai margini di un vallone<br />

sospeso, è un punto panoramico<br />

eccezionale.<br />

Per contro, lo stesso rifugio è ben visibile<br />

da valle per tutta la salita, dando<br />

l'impressione di non riuscire mai<br />

a raggiungerlo!<br />

Chi ha dimestichezza con i terreni d'alta<br />

quota e buon allenamento può spingersi<br />

fino al Lago di Nasta, perla blu tra le rocce,<br />

situato ad oltre 2800 metri di quota e<br />

raggiungibile in poco più di un'ora.<br />

← Salendo al Rifugio Franco<br />

Remondino<br />

↑ Pian della Casa del Re<br />

→ IL RIFUGIO<br />

REMONDINO<br />

Il rifugio è intitolato<br />

a Franco Remondino,<br />

sottotenente degli Alpini<br />

e giovane promessa<br />

dell'alpinismo cuneese,<br />

scomparso durante<br />

la salita alla Rocca Gialeo<br />

(Valle Maira). In sua<br />

memoria venne eretto<br />

un bivacco a semibotte<br />

da dodici posti,<br />

inaugurato nel 1934.<br />

Deliberata la costruzione<br />

di un vero e proprio rifugio<br />

in muratura, questo<br />

venne costruito anche<br />

grazie al determinante<br />

contributo fornito<br />

dagli alpini del Battaglione<br />

Saluzzo, della Compagnia<br />

Genio della Divisione<br />

Taurinense e della<br />

1ª Brigata Aerea, e<br />

inaugurato nel 1965.<br />

Ulteriori ristrutturazioni<br />

ed ampliamenti sono stati<br />

terminati nel 2000.<br />

31


32<br />

Testa<br />

Margiola<br />

.<br />

2831<br />

2496<br />

2794<br />

2888<br />

.<br />

Pointe<br />

Colombrons<br />

2652<br />

Côte de Colombrons<br />

. 2694<br />

2423<br />

Testa di .2552<br />

Tablasses<br />

. Testa di Bresses<br />

Nord<br />

2853<br />

. 2828<br />

//05<br />

Passo del<br />

2742 Testa di<br />

Prefouns IL RIFUGIO Passo di . Bresses Sud<br />

2611 Tablasses 2823<br />

REMONDINO<br />

2739 2840<br />

Caire<br />

di Prefouns E<br />

2:20 h<br />

. Pointe<br />

Cayre Sud<br />

Des Bresses<br />

Giegn+729/-0 m .<br />

pointe des adus<br />

combe des garouns les roubinettes<br />

baisse des adus<br />

e del Prefouns<br />

Lac<br />

Lac<br />

Nègre<br />

2354<br />

.<br />

2763<br />

2616<br />

2739<br />

2454 Lacs<br />

des Bresses<br />

Bivacco<br />

J. Guiglia<br />

Colletto di<br />

Bresses<br />

Pian della Casa del Re (1735 m)<br />

Da Borgo San Dalmazzo si 2731<br />

.<br />

risale la Valle <strong>Gesso</strong>. Superato Cima di<br />

2495<br />

. Fremamorta<br />

il Graveirette paese di Valdieri Caïre si continua<br />

2239<br />

fino alla località<br />

Pounchu<br />

Terme:<br />

senza entrare nell’abitato, .<br />

si prosegue a sinistra<br />

2270<br />

nel<br />

Vallone della Valletta, fino al<br />

termine della strada, sterrata<br />

Brêche<br />

nell'ultimo tratto, presso de Roguè<br />

Pian della . 2053 Casa.<br />

.<br />

2496<br />

Passerelle<br />

d'Ingolf<br />

C<br />

.<br />

de R<br />

1947<br />

Pointe<br />

→ Chi non intende Roguè percorrere .<br />

in auto il tratto 2434<br />

Col<br />

di strada<br />

sterrata e deparzialmente<br />

Salèse<br />

sconnessa che 2031 dal Gias<br />

Source<br />

delle Mosche arriva de Chardole a Pian<br />

1924<br />

della Casa del Re, dove parte<br />

il sentiero, può decidere<br />

di lasciare l'auto al posteggio<br />

di Gias delle Mosche (1592 m),<br />

percorrendo a piedi ancora<br />

les adus<br />

un breve tratto di asfalto.<br />

La strada diventa quindi<br />

sterrata e risale il Vallone<br />

della Valletta, dapprima<br />

tra larici e abeti, quindi<br />

tra pascoli e pini.<br />

In corrispondenza di un tratto<br />

di salita leggermente più<br />

ripido, il fondo diventa<br />

nuovamente asfaltato,<br />

e tale rimane fin nei pressi<br />

di un alpeggio recentemente<br />

riattato, il Gias Nuovo<br />

della Casa. Trascurata la breve<br />

deviazione sulla destra che<br />

porta al gias, ci si mantiene<br />

sulla sterrata principale, fino<br />

all'imbocco di Pian della Casa<br />

del Re (dislivello: +143/-0 m;<br />

tempo: 0:35 ore; difficoltà: T).<br />

l a C o m b o l l e<br />

V a l l o n d e S a l è s e<br />

Serre d


.<br />

2119<br />

Laghi di<br />

Fremamorta<br />

Gias della<br />

Losa<br />

2239<br />

.<br />

Specchio<br />

di Fremamorta<br />

2513<br />

.<br />

Colle di<br />

Fremamorta<br />

.<br />

.<br />

Pian della Casa<br />

. 1735 .<br />

.<br />

Gias<br />

della Casa<br />

2026 .<br />

Gias nuovo<br />

della Casa<br />

.<br />

Rifugio<br />

Elena<br />

.<br />

.<br />

Colle di Brocan<br />

. 3054<br />

Cima di Brocan<br />

2543<br />

2775<br />

←←↑ Camoscio nei pressi<br />

Cima 2674<br />

. Colle<br />

di Leccia<br />

Lac du<br />

di Ciriegia del Rifugio Remondino<br />

Mercantour<br />

←←↓ Larici nel Vallone<br />

. 2708<br />

dell'Assedras<br />

Caïre Nègre<br />

2821<br />

du Mercantour ← Marmotta su un masso<br />

a Pian della Casa del Re<br />

.<br />

Lac<br />

Cime de<br />

Vacherie<br />

de Cerise<br />

Mont<br />

Baissette<br />

de Naucettes<br />

2503<br />

// ITINERARIO<br />

2031<br />

Cavalet<br />

. . 2745<br />

Caïre des<br />

2396 .<br />

Erps<br />

All'imbocco del Pian della Casa del Re (1735 m), si procede sulla sterrata,<br />

tralasciando il sentiero sulla destra per il Colle di Ciriegia e i Laghi<br />

2741.<br />

di Fremamorta: si costeggia il margine nord orientale dell'ampio pianoro,<br />

fino a incontrare, sulla sinistra, il sentiero per il Rifugio Remondino e<br />

per il Colle del Mercantour. Questo si mantiene, inizialmente, vicino al fondo<br />

del pianoro, tra ginepri e radi larici, quasi parallelo all’ex rotabile militare;<br />

piega poi a sinistra, verso est, e segue il corso del torrente. Lasciata a destra<br />

una traccia, si comincia una ripida risalita a stretti tornanti lungo un costone<br />

roccioso: faticosi tratti scalinati conducono alla passerella che attraversa<br />

il torrente proveniente dal Vallone dell'Assedras. Ancora alcune strette svolte<br />

e si raggiunge il bivio, sulla destra, per il Colle del Mercantour. Trascurata tale<br />

diramazione, con una curva decisa verso nord il sentiero riattraversa<br />

il rio, proseguendo quindi l'ascesa con numerosi tornanti tra rocce e larici.<br />

Un traverso verso sud-est conduce al canale subito a valle del rifugio: superato,<br />

alla base di alcune rocce, un avvallamento detritico, si percorre l'ultima<br />

ripida salita a gradoni, oltrepassando poi la traccia per la traversata al Rifugio<br />

Bozano e quella per il Passo dei Detriti. Pochi metri dopo l'ultimo bivio si arriva<br />

al Rifugio Remondino (2464 m, 2:20 ore da Pian della Casa del Re).<br />

Vacherie<br />

de Salèse<br />

2622<br />

2157<br />

2139<br />

Cima Ovest<br />

di Pagarì Cima Est<br />

2539 di Pagarì<br />

. . . 2569<br />

2686<br />

.<br />

2675<br />

2277<br />

Baisse de<br />

Roguè 2582 Cima . 2706<br />

Lac des Naucetas 2613<br />

. ime 2705 Naucettes<br />

Colle di<br />

oguè<br />

Naucetas<br />

e Roguè<br />

VALLONE DEL<br />

V a l l o n d e s N a u c e t t e s<br />

ell'Argentera<br />

2063<br />

1795<br />

2479<br />

VALLONE DI CIRIEGIA<br />

Serre du Terras<br />

<strong>Valli</strong>ère du Terras<br />

Cima del<br />

Piano della Casa<br />

Bassa della<br />

Madre di Dio<br />

2448<br />

.<br />

.<br />

2064<br />

Valle Assedras<br />

Serre des Bous<br />

2035<br />

. 2361 2865 .<br />

.<br />

.<br />

La Madre<br />

di Dio<br />

2800<br />

Cima<br />

Maubert<br />

2464<br />

Rifugio Remondino<br />

VALLONE DI NASTA<br />

2727<br />

.<br />

Cima<br />

di Ciriegia<br />

.<br />

.<br />

2564<br />

2419<br />

2961<br />

Cima di<br />

Mercantour<br />

.<br />

Cima Nord<br />

Argentera<br />

.<br />

3290<br />

.<br />

3040 3123<br />

.<br />

Passo<br />

dei Detriti<br />

Cima<br />

Purtscheller<br />

Cima<br />

Paganini<br />

2631<br />

3050<br />

Cima<br />

di Nasta<br />

3038<br />

.<br />

Il<br />

Bastione<br />

2892<br />

.<br />

2741<br />

Colle du<br />

Ghilie'<br />

Cima<br />

Genova<br />

Colle di<br />

Mercantour<br />

Lago<br />

di Nasta<br />

2639<br />

3287<br />

Cima Sud<br />

Argentera<br />

3191<br />

Colle di Nasta<br />

3067<br />

Bivacco<br />

Baus<br />

2668<br />

Altipiano<br />

3108<br />

Colletto della<br />

Forchetta<br />

Cima Ghilie'<br />

2998<br />

2939<br />

2654<br />

Lac de<br />

Baissette<br />

del B<br />

Cima<br />

del Baus<br />

Bassa del<br />

Clot Aut<br />

Testa<br />

della<br />

Rovina<br />

Caïres Nègres<br />

du Pelago<br />

2981<br />

2<br />

2541<br />

Les Lacs<br />

Bessons


34<br />

//06<br />

IL LAGAROT<br />

DI LOUROUSA


La salita, mai ripida, gode nella sua parte<br />

iniziale del fresco riparo della fitta faggeta.<br />

← Il Monte Matto si specchia nel<br />

Lagarot di Lourousa<br />

↑ Il Canalone di Lourousa<br />

In questo tratto iniziale, quando<br />

i panorami sono ancora chiusi<br />

35<br />

dal bosco, l'attenzione è attirata<br />

da due elementi. Il primo è<br />

la maestria con cui erano realizzate<br />

le mulattiere, anche su versanti<br />

piuttosto ripidi; il secondo lo sguardo<br />

fugace dei camosci che si incontrano<br />

di sovente, anche loro alla ricerca<br />

di sollievo dalla calura estiva, e<br />

che non di rado precedono a debita<br />

distanza gli escursionisti quasi<br />

ad accompagnarli lungo la salita.<br />

Quando i larici rimpiazzano i faggi, i panorami<br />

si aprono all'improvviso: di fronte il circo<br />

dominato dal Corno Stella e alle spalle<br />

la massiccia mole del Monte Matto. Splendido<br />

il ripiano che ospita le piccole pozze d'acqua<br />

del Lagarot, limpidissime, circondate da prati<br />

e purtroppo, anche dalle troppe croci<br />

di chi ha perso la vita nell'ascesa – o discesa –<br />

del Canalone di Lourousa.<br />

→ IL CANALONE<br />

DI LOUROUSA<br />

Il Gelas di Lourousa è<br />

una impressionante lingua<br />

di ghiaccio di circa 900<br />

metri, con pendenze che<br />

variano dai 45° ai 50°. Salito<br />

in parte dal reverendo<br />

Coolidge durante la prima<br />

ascensione dell'Argentera,<br />

è ancor oggi ambita<br />

meta alpinistica. Il suo<br />

toponimo deriva da una<br />

storpiatura di “lou rouse”,<br />

che significa “il ghiacciaio”.<br />

Il Bivacco Varrone, posto<br />

proprio ai piedi del canale,<br />

e ben visibile per la sua<br />

colorazione arancione,<br />

è base di appoggio<br />

per le salite. Anche<br />

il Canalone di Lourousa<br />

ha subito negli ultimi anni<br />

una notevole contrazione<br />

e di frequente, in estate,<br />

la lingua di ghiaccio si<br />

presenta decisamente<br />

più corta che nei decenni<br />

passati.


36<br />

→ IL LAGAROT DI LOUROUSA<br />

Una risorgiva, tra prati e larici, forma<br />

. 2176<br />

Gias<br />

numerose limpide pozze e svariati ruscelli; . 2173<br />

l'acqua assume ora colorazioni turchesi,<br />

ora lattiginose, ora perfettamente<br />

trasparenti, rendendo questa località<br />

particolarmente suggestiva e ottimo luogo<br />

di sosta. Il Canalone di Lourousa, chiuso Rifugio del Valasco<br />

1818<br />

tra il Monte Stella ed il Corno Stella, fa<br />

.<br />

da quinta all'ameno pianoro, mentre Ponte<br />

Valasco<br />

basta voltarsi all'indietro per ammirare<br />

l'imponente sagoma del Monte Matto. 1833 .<br />

. 2404<br />

.<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

Di fronte al cancello d'ingresso dell'Hotel Royal di Terme di Valdieri (1353 m<br />

circa), una breve discesa asfaltata porta a un parcheggio. Dopo alcuni metri,<br />

sulla destra, ha inizio il cammino per il Lagarot di Lourousa e il Rifugio Morelli<br />

Buzzi. Con un breve tratto nel bosco, il sentiero si porta all'imbocco del Vallone<br />

di Lourousa, dove attraversa il torrente su una lunga passerella in legno. Oltre<br />

il corso d'acqua ci si ritrova su un’ampia mulattiera, che risale il versante<br />

destro orografico del vallone attraverso un fitto bosco. Con una lunga serie<br />

di tornanti, ma con pendenze sempre dolci e mai faticose, si guadagna<br />

lentamente quota. Quando la faggeta lascia il posto a larici e abeti bianchi,<br />

un favoloso panorama si dischiude alla vista: alle spalle il Monte Matto,<br />

a destra il Vallone del Valasco e di fronte il Corno Stella. Un traverso in direzione<br />

sud-est conduce al Gias Lagarot, che si supera sulla destra. Attraversato<br />

il pianoro del gias, è necessario oltrepassare un dislivello con qualche altro<br />

tornante e, tralasciata sulla destra un’evidente diramazione presso un grosso<br />

larice (vedi nota a pag 37), si raggiunge la conca sede del Lagarot di Lourousa<br />

(1971 m, 2:05 ore da Terme). Le belle pozze non sono direttamente visibili<br />

dal sentiero, ma si raggiungono in pochi minuti, scendendo verso destra.<br />

2739<br />

2840<br />

C<br />

.<br />

2563<br />

2620<br />

Passo di<br />

Costa Miana<br />

Caire<br />

di Prefouns<br />

Val Morta<br />

2127 .<br />

2483<br />

.<br />

Vallone di Valmiana<br />

.<br />

2674<br />

Vallone Cabrera<br />

Punta<br />

Graveiretta<br />

V a l l e V a l c u c a<br />

1662<br />

2156<br />

.<br />

Bivacco<br />

J. Guiglia<br />

.<br />

2624<br />

.<br />

2521<br />

VALLE DI VA<br />

Cima<br />

Valcuca<br />

2608<br />

2227<br />

. ← Panorama dai pressi 2300<br />

.<br />

2535<br />

del Lagarot di Lourousa. .<br />

Sullo sfondo, al centro,<br />

Punta il Canalone di di Lourousa e, Colletto di<br />

Prefouns<br />

Valasco<br />

a destra,<br />

.<br />

il Corno Stella<br />

2694<br />

2423<br />

↑↑ Rana temporaria al Lagarot<br />

Testa di .2552<br />

di Tablasses Lourousa<br />

. Testa di Bresses<br />

↑ Femmina di camoscio Nord<br />

sulla mulattiera<br />

2853<br />

. 2828<br />

→ Particolare dell'Hotel<br />

Passo del<br />

2742<br />

Royal<br />

Testa di La<br />

Prefouns a Terme di Passo Valdieri<br />

. Bresses Sud Frem<br />

2611 Tablasses 2823<br />

Vallone del Prefouns<br />

Piano di Valasco<br />

Val Morta<br />

Lago di<br />

Valcuca<br />

V a l C<br />

Cresta<br />

.<br />

2626<br />

S. Giovann


i<br />

Vallone<br />

LASCO<br />

.<br />

1484<br />

Cougne<br />

Rocca sott. .<br />

di S. Giovanni<br />

.<br />

u b e r t a<br />

.<br />

2402<br />

Terme di Valdieri<br />

Giardino botanico<br />

Valderia<br />

2325<br />

.<br />

.<br />

1723<br />

S. Giovanni<br />

1385<br />

1993<br />

1649<br />

.<br />

o<br />

1368<br />

1489<br />

Gias delle<br />

.<br />

Mosche<br />

2616<br />

→ LE REALI TERME DI VALDIERI<br />

. 1592<br />

2033.<br />

.<br />

Citate già nella prima metà del '500, 2292<br />

Gias della<br />

Gias del Saut<br />

quando Roccia Re Carlo Emanuele III decide<br />

1947<br />

di utilizzare i bagni di Valdieri, nel 1755, .<br />

2064<br />

vengono velocemente eretti un edificio<br />

. ed altre costruzioni per ospitare le Terme.<br />

2119<br />

Cavour definisce Giasla località di Cima Valdieri del<br />

Piano della Casa<br />

della Casa<br />

«la più ricca di acque salutari 2479 che . esistano<br />

nello Stato e forse anche Bassa in tutta della Europa».<br />

2448<br />

Gias nuovo Madre di Dio<br />

La Madre<br />

di Dio<br />

Vittorio Emanuele II, in visita per la prima<br />

Gias della<br />

della Casa<br />

.<br />

Losa volta in Val <strong>Gesso</strong> proprio nel 1855, diventa 2800<br />

2239<br />

.<br />

frequentatore . assiduo delle terme ed il 10<br />

1735<br />

luglio 1857 per suo volere viene posata<br />

la prima pietra di quello che oggi è<br />

l'Hotel Royal.<br />

ghi di<br />

amorta<br />

Cima<br />

Cougnè<br />

2249<br />

DELLA VALLETTA<br />

VALLONE DEL GESSO<br />

.<br />

1458<br />

.<br />

1313<br />

.<br />

To<br />

1811<br />

Vallone di Lourousa<br />

Vallone del Souffi<br />

Vallone dell'Argentera<br />

Ubac di Rougerol<br />

.<br />

Lagarot di Lourousa<br />

Cima del<br />

Souffi<br />

Punta<br />

Stella<br />

.<br />

2567<br />

CATENA DELLE GUIDE<br />

Rifugio<br />

Bozano<br />

2454<br />

Gias<br />

Soprano<br />

. 2361<br />

2865<br />

.<br />

Gias<br />

Lagarot<br />

2503<br />

Passo del<br />

Souffi<br />

Cima<br />

Maubert<br />

1986<br />

.<br />

1962<br />

Bivacco<br />

Gandolfo<br />

1847<br />

E<br />

3050 .<br />

2:05 h<br />

Asta<br />

Sottana<br />

Cima<br />

del Dragonet<br />

2849<br />

Asta<br />

. Soprana Nord<br />

2948 .<br />

2781<br />

. 2950<br />

Asta<br />

Soprana Sud<br />

Corno<br />

Stella<br />

Monte Stella<br />

Cima Nord<br />

Argentera<br />

3261<br />

Terme di Valdieri (1353 Cimam)<br />

Sud<br />

3290<br />

.<br />

Argentera<br />

Da Borgo Cima San Dalmazzo,<br />

3191<br />

Genova<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

3040 3123<br />

Superato il . paese di<br />

Passo<br />

Valdieri,<br />

dei Detriti<br />

si . continua Cima fino alla località<br />

2961 Purtscheller<br />

Terme. Il parcheggio Cima è<br />

a pagamento Paganini nella stagione<br />

2631 .<br />

3050<br />

estiva.<br />

.<br />

1778<br />

.<br />

Bivacco 2512<br />

//06 Varrone<br />

IL LAGAROT<br />

DI LOUROUSA<br />

+626/-8 m<br />

3287<br />

. 2204<br />

.<br />

2033<br />

.<br />

Bivacco<br />

Baus<br />

Altipiano<br />

2915<br />

.<br />

Rifugio<br />

Morelli<br />

2408<br />

.<br />

2422<br />

Cima<br />

Mondini<br />

2538<br />

3282 Colle del<br />

Chiapous<br />

→ La diramazione che<br />

si stacca da un tornante<br />

di destra, superato il Gias<br />

Lagarot, in prossimità<br />

di un grosso larice,<br />

transita lungo le sponde<br />

del soprastante Lagarot<br />

di Lourousa. Il percorso<br />

è ancora agibile, ma è<br />

preferibile seguire il sentiero<br />

principale, per ridurre<br />

i fenomeni di erosione<br />

del suolo. Su un grosso<br />

masso a fianco di questo<br />

vecchio tracciato sono poste<br />

numerose lapidi e una croce,<br />

in ricordo degli alpinisti<br />

deceduti lungo il Canalone<br />

di Lourousa.<br />

2668<br />

37<br />

2399<br />

C<br />

del C<br />

2685.<br />

2850<br />

2492<br />

2<br />

del Baus<br />

P<br />

Pas<br />

Po


38<br />

//07<br />

LA DIGA<br />

DEL CHIOTAS<br />

E IL RIFUGIO<br />

GENOVA


39<br />

Camminare su una muraglia alta<br />

ben oltre 100 metri, di fatto<br />

un grattacielo, fermandosi<br />

ad osservare i gracchi alpini<br />

intenti a veleggiare sulle correnti<br />

ascensionali create da questa<br />

enorme barriera, non è cosa che<br />

capita tutti i giorni.<br />

Questo è il primo – ma non in ordine<br />

di importanza – dei due motivi di interesse<br />

in questa escursione; segue il Rifugio Genova,<br />

adagiato su un lembo di terra tra le acque:<br />

da un lato il bacino artificiale del Chiotas,<br />

dall'altro il Lago Brocan, di origine glaciale.<br />

Per gli incontentabili, vanno menzionati<br />

i frequenti incontri con gli stambecchi<br />

che, ormai abituati alla presenza umana,<br />

gironzolano sul sentiero nei dintorni<br />

del Lago della Rovina.<br />

→ IL BACINO<br />

DEL CHIOTAS<br />

Il Bacino del Chiotas è<br />

chiuso dalle due dighe<br />

del Chiotas e del Colle<br />

di Laura. La Diga del<br />

Chiotas, ad arco-gravità,<br />

è alta 130 metri e ha<br />

un coronamento di 230<br />

metri. Il suo spessore varia<br />

dai 37,5 metri della base<br />

e i 5 metri della cima.<br />

La Diga del Colle di Laura,<br />

più piccola, è a gravità<br />

massiccia con andamento<br />

rettilineo. Ha un'altezza<br />

massima di 30 metri,<br />

con una lunghezza<br />

al coronamento di 70 metri.<br />

Il Bacino del Chiotas ha<br />

una capacità utile di 27,3<br />

milioni di metri cubi.<br />

← Il Bacino del Chiotas<br />

con a sinistra il Rifugio Genova<br />

↑ La diga del Chiotas


40<br />

→ IL RIFUGIO GENOVA FIGARI<br />

Per valorizzare le vie di salita sul Massiccio<br />

dell'Argentera, negli ultimi anni dell'800<br />

la Sezione Ligure del CAI decise di edificare<br />

un rifugio presso il Gias del Monighet<br />

soprano, nel Vallone della Rovina.<br />

Il così battezzato Rifugio Genova fu<br />

inaugurato il 15 agosto del 1898.<br />

La sorte del primo rifugio delle Marittime<br />

fu però segnata definitivamente nel 1968:<br />

l'invaso della Diga del Chiotas lo avrebbe<br />

sommerso per sempre. L'ENEL si fece<br />

carico di costruire un nuovo rifugio più<br />

a monte, che venne inaugurato nel 1981.<br />

Il rifugio è dedicato a Bartolomeo Figari,<br />

che da presidente generale del CAI vide<br />

la nascita del Corpo Nazionale del Soccorso<br />

Alpino, cui lasciò alla sua morte tutti i suoi<br />

averi, e la conquista italiana del K2.<br />

↑ Un'insolita visuale del Rifugio<br />

Genova, approfittando del basso<br />

livello del Lago Brocan<br />

→→ Il Centro informazioni ENEL<br />

della Centrale Luigi Einaudi<br />

→→↓ Il Lago Brocan<br />

// ITINERARIO<br />

Il percorso ha inizio sulla sinistra del piccolo edificio dell’area attrezzata del Lago<br />

della Rovina (1545 m). Saliti pochi gradini, si procede sulla destra, verso la cabina<br />

dell'ENEL, per poi trovare, a sinistra, il vero e proprio imbocco del sentiero.<br />

Si salgono pochi tornanti e si oltrepassano quindi, con l'aiuto di gradini artificiali,<br />

alcune piccole rocce. La ripida ascesa prosegue tra svolte e tratti scalinati, fino<br />

a una biforcazione del sentiero: a sinistra il vecchio tracciato supera un dislivello<br />

con l'aiuto di una scala metallica, a destra l'ostacolo naturale è invece aggirato<br />

grazie a diversi comodi tornanti, che incoraggiano a preferire questa seconda<br />

via alla prima. Si giunge così sulla dismessa strada sterrata che venne utilizzata<br />

durante i lavori di costruzione della diga: la si percorre verso destra e, in breve,<br />

ci si immette sulla carrozzabile asfaltata di servizio alla diga.<br />

Si avanza verso sinistra per alcune centinaia di metri: la strada prosegue fino<br />

alla Diga del Chiotas, valida meta per una breve deviazione, ma il nostro itinerario<br />

prevede, poco prima della galleria che sottopassa il canale di scolo della diga,<br />

una svolta verso sinistra, sulla pista sterrata per il Rifugio Genova Figari.<br />

Si sale ripidi, inizialmente su un tratto sconnesso, fiancheggiando il canale<br />

di scolo e la Diga del Colle di Laura, dove appare alla vista il Bacino del Chiotas<br />

(1980 m, 1:15 ore dal Lago della Rovina). Con un lungo traverso in saliscendi<br />

si costeggia il bacino, tralasciando, sulla sinistra, il bivio per il Colle di Fenestrelle<br />

e raggiungendo, infine, il Rifugio Genova Figari (2009 m, 0:20 ore dal Bacino<br />

del Chiotas). A brevissima distanza dal rifugio si trova un secondo specchio<br />

d'acqua, il Lago Brocan, di origine glaciale.


d<br />

a<br />

0<br />

.<br />

a<br />

3287<br />

Cima Sud<br />

Argentera<br />

3191<br />

3123<br />

Passo<br />

dei Detriti<br />

ller<br />

Cima<br />

Paganini<br />

3050<br />

Colle di Nasta<br />

Bivacco<br />

Baus<br />

2668<br />

Altipiano<br />

2850<br />

2492<br />

Passo del<br />

Porco<br />

del Baus<br />

Vallone di Brocan<br />

.<br />

2299<br />

.<br />

Lago della Rovina<br />

1980 .<br />

.<br />

1788<br />

1545<br />

1532<br />

.<br />

1887<br />

.<br />

Gias<br />

della<br />

Beurra<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

Vallone<br />

. 1767<br />

Valle<br />

2194 .<br />

Rocce di Laura<br />

Gias<br />

Balmetta<br />

della Beurra<br />

Laura<br />

.<br />

Cima<br />

della Valletta<br />

Punta Laura<br />

.<br />

2601<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

Cima Candlea<br />

. 2471<br />

3108<br />

Bacino<br />

Punta<br />

a<br />

Ciamberline<br />

Colletto della<br />

artificiale<br />

.<br />

2486 . 2790<br />

sta<br />

Forchetta<br />

del Chiotas<br />

.<br />

2736<br />

2088 .<br />

.<br />

ago<br />

3067<br />

Nasta<br />

Cima<br />

Caire<br />

.<br />

del Baus Rifugio Genova<br />

Ciamberline 2217<br />

3038<br />

2259.<br />

.<br />

Il<br />

2462 . 2699<br />

stione<br />

Colle di<br />

Fenestrelle<br />

Punta di<br />

2892<br />

Lago<br />

. 2317<br />

Fenestrelle<br />

.<br />

Brocan<br />

.<br />

2128<br />

2758 .<br />

Colle di Brocan<br />

. 3054<br />

Punta del Gelas<br />

. .<br />

2306<br />

(Roc di Fenestrelle)<br />

Cima di Brocan<br />

2278 Punta della<br />

2322<br />

Valletta //07<br />

.<br />

2646<br />

dell'Asino<br />

Punta<br />

Cima Ghilie'<br />

LA DIGA<br />

2849 .<br />

delle Lobbie<br />

Bassa<br />

1624<br />

2998<br />

Passo<br />

di MargotDEL CHIOTAS E Passo di<br />

.<br />

2939<br />

Bassa<br />

della<br />

dell'Agnel 2927<br />

Peirastretta<br />

39 Bassa del<br />

Rovina Caire<br />

IL RIFUGIO GENOVA<br />

.<br />

1878<br />

.<br />

Clot Aut<br />

dell'Agnel<br />

2981<br />

. 2935<br />

2860<br />

2724<br />

Cima E.<br />

dell'Agnel<br />

Gias Alve`<br />

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2652<br />

2774<br />

della<br />

Cima di<br />

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. 1792<br />

Rovina<br />

Malariva 1:35 h<br />

Lacs Bessons<br />

Lac<br />

.<br />

Rifugio<br />

2654<br />

de l'Agnel<br />

2833 Cima<br />

.<br />

Soria-Ellena<br />

Lac de<br />

2648<br />

+493/-29 Cairas m 2270<br />

2821<br />

2541<br />

→ . LA Baissette CENTRALE ENEL<br />

Les Lacs . 2687<br />

2921 .<br />

Cime LUIGI de EINAUDI<br />

Bessons<br />

Area attrezzata del Lago<br />

Tête des<br />

Cima di<br />

Baissette<br />

della Rovina (1545 m)<br />

Lacs Bessons Cougourda<br />

. La 2745centrale di Entracque è stata intitolata<br />

2896<br />

Caïres Nègres<br />

Da Borgo . Cima San Dalmazzo, .<br />

du Pelago<br />

dei Gaisses<br />

2054<br />

nel 1999 a Luigi Einaudi. Costruita tra il 1969<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

Superato il paese di Valdieri,<br />

si curva verso sinistra,<br />

in direzione Entracque. Prima<br />

del paese, si svolta a destra,<br />

per la località San Giacomo,<br />

e poi a sinistra, per il Lago<br />

della Rovina.<br />

Il parcheggio è a pagamento<br />

nella stagione estiva.<br />

e il 1982, anno della sua messa in esercizio,<br />

è il maggior impianto idroelettrico italiano e,<br />

all'epoca della sua realizzazione, il maggiore<br />

in Europa di questa tipologia. Si tratta<br />

di un “impianto di pompaggio”, che non<br />

rilascia l'acqua utilizzata per la produzione<br />

di energia ma la mantiene in circolo<br />

sfruttando i tre invasi del Chiotas,<br />

della Piastra e della Rovina come giganteschi<br />

serbatoi. Impressionanti i numeri<br />

dell'impianto: la potenza complessiva è<br />

di 1312 MW, le tre condotte forzate hanno<br />

una portata superiore alla portata media<br />

annua del Fiume Po a Torino e le valvole<br />

rotative che controllano il flusso dell'acqua<br />

devono vincere una spinta pari alla spinta<br />

generata da 20 Jumbo Jet in fase di decollo.<br />

VALLONE DI FINESTRA<br />

2549<br />

41<br />

Vallon<br />

Go<br />

V<br />

Vallone della Ca<br />

Gorgia de


42<br />

//08<br />

IL COLLE<br />

DI FENESTRELLE<br />

DAL LAGO<br />

DELLA ROVINA


Se volete, è una versione più lunga<br />

dell'escursione precedente: chi è un po'<br />

allenato può compiere in giornata l'ascesa<br />

al Colle di Fenestrelle e godersi poi<br />

un meritato riposo al Rifugio Genova.<br />

La salita al colle è decisamente<br />

appagante, sia per l'ardito tracciato<br />

della vecchia mulattiera sia<br />

per i maestosi panorami<br />

che si possono ammirare.<br />

Voltandosi durante la salita, infatti,<br />

appare nella sua imponenza<br />

la Serra dell'Argentera,<br />

con l'Altopiano del Baus che<br />

precipita nel Bacino del Chiotas,<br />

mentre una volta giunti al valico<br />

si staglia di fronte il Monte Gelas,<br />

← L'ultima parte del sentiero per<br />

il Colle di Fenestrelle<br />

↑ Uno dei due laghetti nei pressi<br />

del Colle di Fenestrelle<br />

↓ I ruderi del Ricovero<br />

Fenestrelle<br />

→ IL RICOVERO<br />

FENESTRELLE<br />

I ruderi nei pressi del valico<br />

appartengono al Ricovero<br />

Fenestrelle, intitolato<br />

al Tenente Angelo Bertolotti.<br />

Costruito nel 1888, e<br />

utilizzato fino al secondo<br />

conflitto mondiale, era<br />

in grado di ospitare<br />

un presidio di 10 uomini<br />

su giacigli di paglia posti<br />

a terra. I coniugi Boggia,<br />

nella loro guida “La Valle<br />

<strong>Gesso</strong>”, indicano invece<br />

il ricovero come intitolato<br />

«alla memoria di Angelo<br />

Bortolo, del 1° Rgt. Alpini,<br />

caduto sull'Ortigara<br />

nel corso della Prima<br />

Guerra Mondiale».<br />

43<br />

custode del ghiacciaio<br />

più meridionale delle Alpi.<br />

Tutta la zona è frequentata da piccoli branchi<br />

di camosci e stambecchi.


44<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

Valle Assedras<br />

.<br />

2543<br />

2448<br />

Bassa della<br />

Madre di Dio<br />

.<br />

Mont<br />

. Cavalet<br />

. 2361 2865 .<br />

.<br />

.<br />

2800<br />

VALLONE DI NASTA<br />

Cima di<br />

2727<br />

. Mercantour<br />

Cima .<br />

di Ciriegia<br />

2775<br />

2396<br />

2035<br />

2464<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2564<br />

2569 2419<br />

Colle<br />

di Ciriegia<br />

Serre des Bous<br />

La Madre<br />

di Dio<br />

Cima<br />

Maubert<br />

Lac du<br />

Mercantour<br />

2961<br />

2708<br />

.<br />

Rifugio<br />

Remondino<br />

Caïre Nègre<br />

du Mercantour<br />

Lac<br />

de Cerise<br />

.<br />

Il<br />

Bastione<br />

.<br />

.<br />

3040 3123<br />

.<br />

Passo<br />

dei Detriti<br />

Cima<br />

Purtscheller<br />

Cima<br />

Paganini<br />

2631<br />

3050<br />

2741<br />

2503<br />

2639<br />

3191<br />

Cima<br />

di Nasta<br />

Colle du<br />

Ghilie'<br />

Cima<br />

Genova<br />

Colle di<br />

Mercantour<br />

Caïre des<br />

Erps<br />

Lago<br />

di Nasta<br />

Il percorso ha inizio sulla sinistra del piccolo edificio dell’area attrezzata<br />

del Lago della Rovina (1545 m). Per il primo tratto, si ripercorre l’itinerario<br />

descritto a pag. 40 fino al Bacino del Chiotas. Da qui, con percorso a saliscendi<br />

si costeggia la sponda sud-est del lago artificiale e poi, abbandonata la<br />

sterrata, si imbocca a sinistra il sentiero per il Colle di Fenestrelle. Questo<br />

attraversa un piccolo pianoro prativo, salendo poi a un secondo avvallamento:<br />

ci si sposta verso sinistra, sul versante destro orografico del Vallone del<br />

Fenestrelle – entrambi i valloni che adducono al colle portano lo stesso<br />

nome – e, con numerosi tornanti, si prende quota dapprima su un pendio<br />

inerbito e poi su una colata di detriti. Un breve traverso porta ai piedi di alcune<br />

balze rocciose, levigate dai ghiacciai, che si superano con stretti tornanti.<br />

Oltre le balze si torna a salire a tornanti tra rocce e detriti: per un breve tratto<br />

il sentiero serpeggia tra le rocce, lascia a sinistra una traccia difficilmente<br />

praticabile, perdendo poi leggermente quota con alcune svolte. Si attraversa<br />

un avvallamento detritico, caratterizzato dalla possibile presenza di neve,<br />

anche a inizio estate, e ci si sposta sul versante sinistro orografico del vallone.<br />

Un'ultima serie di tornanti conduce all'allungata valletta che termina al Colle<br />

di Fenestrelle (2462 m, 1:45 ore dal Bacino del Chiotas).<br />

3038<br />

Argent<br />

Colle d<br />

3108<br />

Col<br />

Fo<br />

2892<br />

3067<br />

.<br />

Colle di Br<br />

. 3054<br />

Cima<br />

Cima G<br />

2998<br />

Ba<br />

C<br />

2821<br />

.<br />

Cime d<br />

Baisse<br />

. . 2745<br />

Caïres<br />

du Pe


era<br />

Bivacco<br />

Baus<br />

i Nasta<br />

2939<br />

2668<br />

Altipiano<br />

letto della<br />

rchetta<br />

Cima<br />

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ocan<br />

di Brocan<br />

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ssa del<br />

lot Aut<br />

Testa<br />

della<br />

Rovina<br />

2981<br />

2654<br />

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Baissette 2541<br />

Les Lacs<br />

e Bessons<br />

tte<br />

Nègres<br />

lago<br />

Passo del<br />

Porco<br />

del Baus<br />

2259.<br />

2648<br />

2128<br />

Vallone di Brocan<br />

.<br />

2299<br />

Collet des<br />

Lacs Bessons<br />

Tête des<br />

Lacs Bessons<br />

1545<br />

.<br />

Lago della Rovina<br />

1980 .<br />

.<br />

1887<br />

. 1767<br />

Valle<br />

2194 .<br />

Gias<br />

Balmetta<br />

Laura<br />

eurra<br />

.<br />

Cima<br />

della Valletta<br />

Punta Laura<br />

.<br />

Bacino<br />

Punta<br />

artificiale<br />

Ciamberline<br />

.<br />

del Chiotas<br />

2486 . 2790<br />

.<br />

2736<br />

2088 .<br />

.<br />

Caire<br />

.<br />

Rifugio Genova<br />

Ciamberline 2217<br />

2462 . 2699<br />

Colle di Fenestrelle Punta di<br />

Lago<br />

.<br />

Fenestrelle<br />

Brocan<br />

2317<br />

.<br />

2758 .<br />

Punta del Gelas<br />

. .<br />

2306<br />

(Roc di Fenestrelle)<br />

2278 Punta della<br />

2322<br />

Valletta<br />

.<br />

2646<br />

dell'Asino<br />

Punta<br />

2849 .<br />

delle Lobbie<br />

Bassa<br />

1624<br />

di Margot<br />

Passo di<br />

.<br />

Bassa<br />

//08<br />

dell'Agnel 2927<br />

Peirastretta<br />

Caire<br />

dell'Agnel .<br />

IL COLLE 1878<br />

.<br />

. 2935<br />

2860<br />

2724<br />

Cima .<br />

DI FENESTRELLE<br />

dell'Agnel<br />

Gias Alve`<br />

2652 Cima di<br />

DAL LAGO<br />

2774<br />

Malariva<br />

DELLA ROVINA<br />

. 1792<br />

Lac<br />

2833 .<br />

Cima<br />

Rifugio<br />

de l'Agnel<br />

.<br />

Soria-Ellena<br />

Cairas E 2270<br />

. 2687<br />

2921 .<br />

3:00 h<br />

Cima di<br />

Cougourda<br />

+955/-38 m<br />

2896<br />

. Cima<br />

.<br />

dei Gaisses<br />

2054<br />

Area attrezzata del Lago<br />

della Rovina (1545 m)<br />

Passo<br />

della<br />

Rovina<br />

Rocce di Laura<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

2601<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

VALLONE DI FINESTRA<br />

.<br />

2549<br />

2471<br />

Vallone<br />

Vallone della Cagna<br />

della<br />

.<br />

.<br />

2025<br />

Vallone<br />

V<br />

Val<br />

della<br />

.<br />

1610<br />

Gorgia della Maucia<br />

Gorgia della Maura<br />

Da Borgo San Dalmazzo,<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

Superato il paese di Valdieri,<br />

si curva verso sinistra,<br />

in direzione Entracque.<br />

Prima del paese, si svolta<br />

a destra, per la località<br />

San Giacomo, e poi a sinistra,<br />

per il Lago della Rovina.<br />

Il parcheggio è a pagamento<br />

nella stagione estiva.<br />

2334<br />

45<br />

.<br />

1451<br />

VALLONE D<br />

DELLA<br />

.<br />

180<br />

←← Il Bacino artificiale del Chiotas<br />

dal sentiero per il Colle<br />

di Fenestrelle; sullo sfondo<br />

l'Altopiano del Baus e l'Argentera<br />

↑ Il Colle di Fenestrelle<br />

← Giovani stambecchi al Colle<br />

di Fenestrelle


46<br />

//09<br />

IL COLLE<br />

DI FINESTRA


← La casermetta sul versante<br />

italiano del Colle di Finestra<br />

↑ L'appartato Lago del Praiet,<br />

non lontano dal sentiero<br />

per il Colle di Finestra<br />

47<br />

Non deve mancare la voglia di camminare:<br />

l'ascesa al Colle di Finestra è piuttosto lunga.<br />

La parte di maggior interesse si trova<br />

a monte del Piano del Praiet, quando<br />

ci si addentra in un ambiente severo<br />

e marcatamente detritico.<br />

Durante tutta la salita, ed appena oltre<br />

valico, si incontrano una miriade di opere<br />

militari, alcune evidenti altre meno,<br />

costruite a partire dalla fine dell'Ottocento,<br />

a testimoniare l'importanza del valico e<br />

la sua relativa facilità ad essere attraversato<br />

nella buona stagione.<br />

Di qui passarono, tra l'8 e il 13<br />

settembre 1943, all'indomani<br />

dell'armistizio, circa milleduecento<br />

ebrei civili e di ogni età e ceto<br />

sociale, provenienti da Saint-Martin<br />

Vésubie, al seguito delle truppe<br />

italiane della IV armata.<br />

Grazioso, e meritevole di una digressione,<br />

il Lago del Praiet, poco distante dal sentiero<br />

principale.<br />

→ LA CASERMETTA<br />

DIFENSIVA COLLE<br />

DELLE FINESTRE<br />

E LE ALTRE OPERE<br />

DEL VALLO ALPINO<br />

La casermetta è un grosso<br />

edificio in pietra e<br />

cemento, ancora<br />

discretamente<br />

conservato, costruito<br />

per ospitare il contingente<br />

a difesa del valico:<br />

disponeva di 16 vani<br />

ed era in grado di ospitare<br />

ben 50 uomini. Oltre che<br />

da questa casermetta,<br />

durante la seconda guerra<br />

mondiale, il valico era<br />

difeso da altre opere<br />

fortificate. Sull'attuale<br />

versante francese sono<br />

ben evidenti i resti<br />

di un ricovero<br />

ottocentesco, intitolato<br />

al tenente Mario Amedeo,<br />

e due bunker appartenenti<br />

al Vallo Alpino, l'Opera 126<br />

a sinistra del colle,<br />

la 127 a destra.


48<br />

→ IL COLLE DI FINESTRA<br />

Diretta via di comunicazione tra la Valle<br />

<strong>Gesso</strong> e la Vésubie, questo importante valico<br />

è frequentato fin dall'antichità ed è stato<br />

attraversato – tra storia e leggenda – da santi,<br />

imperatori ed eserciti. Prima che i Savoia<br />

disponessero di uno sbocco diretto al mare,<br />

il Colle di Finestra divenne anche<br />

un’importante via di commercio del sale.<br />

Il toponimo, già menzionato nel 1041, è<br />

rimasto quasi immutato fino ai giorni nostri:<br />

Colle di Finestra o, come riportano le carte<br />

militari di inizi '900, Colle delle Finestre.<br />

È però da ritenersi corretta la dizione<br />

al singolare, poiché questa fa riferimento<br />

al foro naturale che si apre lungo la cresta<br />

nord-ovest del Cayre de la Madone.<br />

↑ Stambecco affacciato<br />

alla finestra della casermetta<br />

del Colle di Finestra<br />

→ Il Piano del Praiet.<br />

Sullo sfondo, l'evidente intaglio<br />

del Colle di Finestra<br />

→→ Panorama sul versante<br />

francese nei pressi del Colle<br />

di Finestra: ben visibili<br />

il Ricovero Amedeo e l'Opera 126<br />

del Vallo alpino<br />

// ITINERARIO<br />

Da San Giacomo di Entracque (1226 m), poco oltre il rifugio escursionistico<br />

del Parco, la strada diventa sterrata e sale con qualche tornante nel Vallone<br />

della Barra. Il bosco di faggi si dirada rapidamente e la strada prosegue<br />

con pendenze modeste; lasciato a sinistra il Gias Isterpis, si continua il lungo<br />

traverso fino al Piazzale dei Cannoni. La strada s'innalza con due tornanti, poi<br />

prosegue alternando traversi a qualche tornante. Superato il restringimento<br />

della valle noto come Passaggio di Peirastretta, si trascura a destra il sentiero<br />

per il Colle di Fenestrelle. Dopo la passerella in legno che scavalca il Torrente<br />

<strong>Gesso</strong> della Barra, si riprende la pista sterrata che si allunga verso sud nell'ampia<br />

conca pascoliva del Piano del Praiet (1812 m, 2:10 ore da San Giacomo). Quando<br />

si incontra nuovamente un ramo del torrente, si abbandona la rotabile che sale<br />

al Rifugio Soria Ellena, e si prosegue a destra sulla vecchia mulattiera (per alcuni<br />

tratti cancellata dalle piene del torrente) per il Colle di Finestra. La mulattiera<br />

attraversa il pianoro, poi sale sul versante destro del vallone con ampi tornanti,<br />

lasciando quasi subito a sinistra il bivio per la Pera de Fener. Quando la valle<br />

si restringe, si ignora a sinistra il sentiero (non segnalato) per il diruto Ricovero<br />

Testata <strong>Gesso</strong> della Barra e si passa in sinistra orografica. Si sale tra tornanti e<br />

traversi, si lascia a sinistra un nuovo bivio per il succitato ricovero ex militare,<br />

si supera sulla destra un contrafforte roccioso e si incontra, circa a quota 2260,<br />

la traccia a sinistra per il piccolo Lago del Praiet (la digressione, di una decina<br />

di minuti, è vivamente consigliata). Attorno a quota 2310 si lascia a sinistra<br />

la diramazione per una vecchia imposta di caccia. Con un lungo traverso tra detriti,<br />

la mulattiera raggiunge la grossa casermetta a difesa del valico e, con pochi stretti<br />

tornanti, sale al Colle di Finestra (2474 m, 2.05 ore dal Piano del Praiet).


.<br />

. 1767<br />

.<br />

2194 .<br />

2758 .<br />

Punta del Gelas<br />

(Roc di Fenestrelle)<br />

el<br />

2860<br />

2921<br />

1887<br />

Vallone di<br />

Fenestrelle<br />

2646<br />

Bassa<br />

di Margot<br />

2833<br />

Cima di<br />

Malariva<br />

.<br />

. Cima di<br />

Cougourda<br />

2896<br />

Cougourde<br />

Rocce di Laura<br />

. Cima<br />

dei Gaisses<br />

Cima .<br />

del Lombard<br />

2760<br />

c<br />

ellière Pas Des<br />

Ladres<br />

Cime<br />

gnellière<br />

2700<br />

.<br />

2486<br />

Colle di<br />

Fenestrelle<br />

2774<br />

.<br />

Cima<br />

Cairas<br />

Tête<br />

de Trecolpas<br />

.<br />

Combe de Trecolpas<br />

2824<br />

Valle<br />

.<br />

Caire<br />

Ciamberline<br />

Gias<br />

Balmetta<br />

2842<br />

2716<br />

2658 .<br />

Cima Ovest<br />

di Finestra<br />

2448<br />

.<br />

la Beurra<br />

Laura<br />

.<br />

Cima<br />

della Valletta<br />

Punta Laura<br />

.<br />

2736<br />

.<br />

.<br />

2601<br />

2462 2699<br />

2270<br />

Cima Candlea<br />

. 2471<br />

Punta<br />

Ciamberline<br />

. 2790<br />

Punta di<br />

Fenestrelle<br />

2306<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

Bocchetta<br />

Forno<br />

2322<br />

.<br />

Punta<br />

delle Lobbie<br />

1624<br />

Passo di<br />

.<br />

Peirastretta<br />

1878<br />

.<br />

Gias Alve`<br />

. 1792<br />

2572<br />

2238 .<br />

2549<br />

2217<br />

.<br />

Vallone<br />

Vallone della Cagna<br />

Rifugio<br />

Soria-Ellena<br />

2471<br />

.<br />

2054<br />

della<br />

.<br />

.<br />

Vallone<br />

della<br />

Valletta<br />

.<br />

Gorgia della Maucia<br />

Vallone Oreglio<br />

S.Giacomo di Entracque<br />

2334<br />

2025<br />

Gorgia della Maura<br />

1610<br />

.<br />

1451<br />

.<br />

1806<br />

Gorgia Colobre<br />

Patria<br />

Gias<br />

Isterpis<br />

2485<br />

Lac Cabret<br />

Gias<br />

della Valletta<br />

.<br />

1293<br />

1226<br />

2147<br />

.<br />

Cima<br />

della Cuccetta<br />

Bec<br />

dell`Aignè<br />

.<br />

E Punta<br />

della Siula<br />

.<br />

4:15 h<br />

.<br />

2289 .<br />

Gias<br />

Pantacrèus<br />

Barra<br />

1862 .<br />

della Siula<br />

.<br />

//09 Lago Cima di<br />

IL<br />

della<br />

COLLE<br />

Siula Pantacrèus<br />

DI FINESTRA .<br />

2018<br />

VALLONE DEL GESSO<br />

DELLA BARRA<br />

Gorgia Gelàs<br />

Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />

Ray della Siula<br />

Mont<br />

Colomb<br />

. 2816<br />

2673<br />

Lago<br />

Bianco<br />

Bivacco<br />

Moncalieri<br />

1248<br />

1930<br />

2393<br />

1809<br />

Punta<br />

del Sap<br />

2385<br />

.<br />

1342<br />

Vallone<br />

Gias<br />

Moncolomb<br />

.<br />

1543<br />

2829<br />

. 1696<br />

1412<br />

. 1430<br />

1498.<br />

di<br />

.<br />

Fras<br />

Gias<br />

della Pe<br />

.<br />

Gias del V<br />

del Bouc So<br />

1706<br />

Gias Sottano<br />

del Muraion<br />

Passo Sottano<br />

del Muraion<br />

Lago<br />

1982<br />

.<br />

Passaggio San deiGiacomo 2709 di Passo Entracque Soprano<br />

della Maura<br />

del Muraion<br />

Ghiacciai del (1226 Gelàs m)<br />

2751<br />

. 2698<br />

. .<br />

2484<br />

2442 Pera Da Borgo<br />

Cima<br />

San Dalmazzo, si<br />

2647<br />

de Fener<br />

Caire<br />

risale<br />

.<br />

Chafrion la Valle <strong>Gesso</strong>. del Superato Muraion<br />

2600<br />

. . .<br />

2985 2973<br />

Punta<br />

il paese di Valdieri, si curva<br />

Forcella<br />

3070 .3086<br />

2910<br />

Roccati Roccati 3143 verso sinistra, in direzione<br />

Lago<br />

Entracque. . MontePrima del paese, . 3061<br />

Praiet<br />

2824<br />

Gelàs Cima<br />

Colle<br />

si svolta a destra, in direzione<br />

2917<br />

della Maledia<br />

.<br />

Saint Robert<br />

della località San Giacomo.<br />

Colle di Finestra Cima<br />

Saint Robert Il parcheggio è a pagamento<br />

2954<br />

Le<br />

2687 . Passo<br />

Le nella stagione<br />

.<br />

estiva.<br />

2495<br />

Saint Robert<br />

Lac Long<br />

Cima<br />

Lac Blanc<br />

Le Lac<br />

Est di Finestra<br />

Roche<br />

Mont<br />

Mort<br />

Risso<br />

Rond<br />

Lac de Collet du Lac<br />

Cayre .<br />

.<br />

2938<br />

Fenestre de Fenestre<br />

Cabret<br />

VALLONE DI FINESTRA<br />

Lac<br />

Balaour<br />

+1248/-0 m<br />

PRA DEL RASUR<br />

Colle<br />

49<br />

Rifugio<br />

Pagarì<br />

2650<br />

2819<br />

Ro<br />

le Mura<br />

2430<br />

1802<br />

262<br />

C<br />

P<br />

di P


50<br />

//10<br />

IL RIFUGIO<br />

PAGARÌ


← Il Rifugio Federici Marchesini<br />

al Pagarì. Sullo sfondo, la Cima<br />

della Maledia<br />

↑ Femmina di stambecco<br />

nei pressi del rifugio<br />

51<br />

Se, come probabile, di qui è<br />

transitata una delle più ardite<br />

vie del sale attraverso le Alpi,<br />

le carovane di muli che la hanno<br />

percorsa hanno di sicuro dovuto<br />

faticare parecchio per scavalcare<br />

il Passo di Pagarì ad oltre<br />

2800 metri di quota.<br />

Ai giorni nostri, a faticare sono gli escursionisti<br />

che vogliono raggiungere, per lo stesso<br />

tracciato, il Rifugio Federici-Marchesini, ben più<br />

noto come Rifugio Pagarì, che con i suoi 2650<br />

metri è il più in quota del Parco.<br />

La fatica è tuttavia ampiamente ripagata:<br />

osservando l'imponente parete nord-est<br />

della Maledìa e gli stambecchi intenti<br />

a curiosare attorno al rifugio, annusando l'aria<br />

frizzante d'alta quota, o assaporando la birra<br />

prodotta in rifugio, che annovera così<br />

tra i primati anche quello del birrificio<br />

artigianale più alto delle Alpi!<br />

→ PAGANINO<br />

DAL POZZO E<br />

LA VIA DEL SALE<br />

Il toponimo Pagarì origina<br />

dall'impresario e finanziere<br />

Paganino dal Pozzo, detto<br />

appunto “Pagarì”.<br />

Nel 1453 ottenne di poter<br />

realizzare a proprie spese –<br />

in cambio della riscossione<br />

delle gabelle – una via<br />

più breve di quelle allora<br />

disponibili per il transito<br />

del sale tra il Nizzardo<br />

e la Savoia.<br />

Il tracciato prevedeva<br />

l'attraversamento del colle,<br />

a oltre 2800 metri di quota,<br />

poi battezzato Pagarì in suo<br />

onore. Fattori ambientali –<br />

in primis l'espansione<br />

del Ghiacciaio della Maledia<br />

– fecero investire al Pagarì<br />

tutti i propri averi<br />

nella manutenzione<br />

della mulattiera, che<br />

per contratto doveva<br />

restare aperta nove<br />

mesi l'anno.


52<br />

// ITINERARIO<br />

.<br />

1980<br />

.<br />

1788<br />

Lago<br />

della<br />

Rovina<br />

1545<br />

.<br />

della<br />

Beurra<br />

Vallone<br />

. 1767<br />

della Beurra<br />

Cima Candlea<br />

. 2471<br />

//10<br />

.<br />

IL RIFUGIO<br />

Cima<br />

2194 . PAGARÌ<br />

della Valletta<br />

E Punta Laura<br />

.<br />

Bacino<br />

Punta<br />

artificiale<br />

+1465/-24 . mCiamberline<br />

del Chiotas<br />

2486 . 2790<br />

.<br />

2736<br />

San Giacomo . di Entracque<br />

Rifugio<br />

Genova<br />

(1209 m) Caire<br />

Ciamberline .<br />

2217<br />

Da Borgo San Dalmazzo, si<br />

risale 2462 la Valle . <strong>Gesso</strong>. 2699 Superato<br />

Colleil di paese di Valdieri, Punta si curva<br />

Lago<br />

. Fenestrelle Fenestrelle<br />

Brocan<br />

2317<br />

verso sinistra, in direzione<br />

2758 . Entracque. Prima del paese,<br />

Punta del si svolta Gelas a destra, .<br />

2306 in direzione<br />

(Roc di Fenestrelle)<br />

Punta della<br />

della località San 2322 Giacomo.<br />

Valletta<br />

.<br />

2646 Il parcheggio è a pagamento<br />

dell'Asino<br />

Punta<br />

2849 .<br />

nella stagione delle estiva. Lobbie<br />

Bassa<br />

1624<br />

di Margot<br />

Passo di<br />

.<br />

Bassa<br />

2927<br />

Peirastretta<br />

Caire dell'Agnel<br />

.<br />

1878<br />

dell'Agnel<br />

Cima di<br />

.<br />

. 2935 Cima Malariva<br />

dell'Agnel .<br />

Gias Alve`<br />

2860<br />

2652<br />

2774<br />

. 1792<br />

Lac<br />

2833 .<br />

Cima<br />

Rifugio<br />

de l'Agnel<br />

.<br />

Soria-Ellena<br />

Cairas 2270<br />

2921<br />

Qualche decina di metri a valle di San Giacomo . Cima di Entracque di (1209 m),<br />

.<br />

si attraversa il ponte sul Torrente <strong>Gesso</strong> della Cougourda<br />

Barra. Si sale nel Vallone<br />

2334<br />

di Moncolomb in comune con l'Itinerario seguente fino al Gias sottano<br />

2896<br />

. Cima<br />

.<br />

(1437 m, 1:10 ore dal San Giacomo). Qui la strada sterrata dei Gaisses termina e si biforca 2054<br />

in due mulattiere: si ignora 2205 quella 1982<br />

Lac<br />

di sinistra per il Lago del Vei del Bouc,<br />

.<br />

2824<br />

. e<br />

des Sagnes<br />

si imbocca quella di destra per il Rifugio Pagarì. Si attraversa subito il torrente<br />

dell<br />

2110<br />

su una passerella in legno, e si .<br />

.<br />

Refuge prosegue a sud Cima in leggera 2842 salita.<br />

2484<br />

de Cougourde<br />

Dopo un lungo traverso si lascia a destra il del sentiero Lombard per il Bivacco Moncalieri, 264<br />

si supera il Rio Pantacreus (passerella in legno a monte 2760<br />

2716<br />

. del sentiero in caso Punta<br />

Tête<br />

di acqua abbondante), quindi si trascura una . 2238 Roccat<br />

de malandata Trecolpas mulattiera a sinistra.<br />

Lago<br />

Oltre il bivio, si inizia a salire il fianco del vallone con una Bocchetta lunghissima Praiet serie<br />

tornanti tra fitti arbusti.<br />

Forno<br />

29<br />

2572<br />

Colle di<br />

Oltre il Passo sottano del Muraion (o Passaggio del Muraion) si continua Finestra 2650<br />

2658 .<br />

tra rocce su terreno aperto. Attraversato il Rio Pagarì, ripidi traversi salgono 2687 . Passo<br />

2150<br />

Cima Ovest 2495<br />

Saint Ro<br />

al bivio a sinistra per il Lago Bianco dell'Agnel, Lac che si Cima<br />

di ignora. Finestra Ricomincia qui<br />

L<br />

de Trecolpas<br />

Est di Finestra<br />

un'altra serie di ampi tornanti, che risalgono il pendio verso<br />

Lac<br />

2448 sud-ovest.<br />

Lac de Collet du L<br />

Le svolte si fanno mano a mano più strette:<br />

de l'Agnellière<br />

lasciati<br />

Pas Des<br />

a destra il sentiero Fenestre de Fenest<br />

Ladres<br />

Cime<br />

2471<br />

per il Bivacco Moncalieri e de a sinistra Juisse la traccia Cimeper il Passo di Pagarì, si è ormai<br />

in vista del Rifugio Federici Marchesini . deal l'Agnellière Pagarì (2650 m, 3:50 ore dal Gias Lac<br />

.<br />

2583<br />

2700<br />

Balaour<br />

sottano del Vei del Bouc), ben più noto semplicemente come Rifugio Pagarì,<br />

distante solo pochi minuti.<br />

G o r g e d e J u i s s e<br />

1887<br />

Vallone di<br />

Fenestrelle<br />

Combe de Cougourde<br />

Rocce di Laura<br />

Combe de Trecolpas<br />

5:00 h<br />

Valle<br />

Gias<br />

Balmetta<br />

Laura<br />

2601<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

VALLONE DI FINESTRA<br />

2549<br />

Vallone<br />

de<br />

2025<br />

Vallon<br />

Gorgia della<br />

Vallone della Cagna<br />

VALL<br />

Gorgia della Mau


220<br />

.<br />

lla<br />

e<br />

Vall<br />

della<br />

.<br />

1610<br />

Maucia<br />

.<br />

.<br />

1602<br />

Vallone Oreglio<br />

Valletta<br />

1451<br />

Gorgia Colobre<br />

Patria<br />

Gias<br />

Isterpis<br />

1226<br />

Gias<br />

della Valletta<br />

llon<br />

S.Giacomo di Entracque<br />

. 1696<br />

1248<br />

.<br />

1342<br />

.<br />

Gias<br />

1412 della Pera<br />

1809<br />

.<br />

.<br />

Cima<br />

della Cuccetta<br />

1293<br />

2147<br />

Bec<br />

dell`Aignè<br />

.<br />

.<br />

1930<br />

Vallone<br />

Gias<br />

Moncolomb<br />

.<br />

1543<br />

.<br />

1430<br />

di<br />

Frassinetto<br />

.<br />

Gias del Vei<br />

del Bouc Sottano<br />

.<br />

.<br />

Vallone<br />

Vallone<br />

.<br />

2746<br />

.<br />

Punta<br />

Frassinetto<br />

.<br />

.<br />

Punta<br />

Savina Cima d<br />

Quarant<br />

Monte .<br />

2746<br />

Carbonè<br />

2802<br />

.<br />

Cim<br />

Lago C<br />

2289 .<br />

Gias<br />

.<br />

2482<br />

Pantacrèus<br />

.<br />

Barra .<br />

1498.<br />

. 1928 Cima<br />

1862<br />

Valletta P<br />

della Siula<br />

2018 .<br />

Lago<br />

Gias<br />

2021<br />

Cima di<br />

1706<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1806<br />

della Siula<br />

Peirabroc<br />

1855<br />

Pantacrèus<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2393<br />

Gias Sottano<br />

2230<br />

Punta<br />

del Muraion<br />

della Siula<br />

Lago del<br />

.<br />

Vei del Bouc .<br />

.<br />

2122<br />

2050<br />

2673<br />

2405<br />

. Passo Sottano<br />

2385<br />

Lago<br />

del Muraion<br />

Cima<br />

Bianco<br />

Gias Soprano<br />

del Toro<br />

del Muraion<br />

Bivacco<br />

Lago<br />

Moncalieri<br />

2709 Passo Soprano<br />

Cime del<br />

2430<br />

a Maura Passaggio dei<br />

del Muraion<br />

lago dell`Agnel<br />

Ghiacciai del Gelàs<br />

.<br />

. . 2795<br />

2751<br />

2280 Ovest<br />

2698<br />

2222<br />

Est . 2846<br />

. 2442 Pera<br />

2278<br />

.<br />

7<br />

de Fener Cima<br />

Lago Bianco<br />

.<br />

Chafrion<br />

dell'Agnel<br />

2600<br />

. . 2985 Rifugio Pagarì<br />

Forcella<br />

3070 .3086<br />

2910<br />

Passo<br />

i Roccati 3143<br />

.<br />

.<br />

2400<br />

Monte<br />

Cima di<br />

dell`Agnel<br />

.<br />

2650<br />

2824<br />

3061<br />

2560<br />

Gelàs Cima<br />

Pagarì<br />

2431<br />

Colle<br />

17<br />

della Maledia<br />

.<br />

2908<br />

Lac de l'Agnel<br />

Saint Robert<br />

. 2940<br />

2654<br />

Cima<br />

.<br />

.<br />

Cima di<br />

Saint Robert<br />

Peirabroc<br />

Cima<br />

2954<br />

Le 2819 Passo<br />

Cossato Cime de la<br />

Le<br />

.<br />

2827<br />

bert<br />

Lac Long di Pagarì Monte<br />

2887 Charnassèr<br />

Lac Blanc<br />

←←↑ Il Vallone del Muraion .<br />

Clapier<br />

2727<br />

e Lac<br />

Ovest<br />

Roche<br />

Mont<br />

2850<br />

Mort<br />

dai pressi . del Rio Pagarì<br />

.<br />

Risso<br />

Rond<br />

Forcella<br />

3045 3034<br />

. 2916<br />

.<br />

.<br />

2629<br />

.<br />

Cossato<br />

2827<br />

ac<br />

←←↓ Lungo il sentiero<br />

Cayre 2938<br />

Cima 2862<br />

re<br />

Cabret<br />

per<br />

2829<br />

Asquasciati il Rifugio Pagarì<br />

Colle Est<br />

del Clapier<br />

de l<br />

← La lunga salita offre anche Le Lac Gelè<br />

2485 Mont<br />

qualche attimo di riflessione...<br />

Lac Cabret Colomb<br />

Cime<br />

.<br />

. Lusière<br />

2816<br />

2907<br />

ra<br />

ONE DEL GESSO<br />

DELLA BARRA<br />

Gorgia Gelàs<br />

Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />

Ray della Siula<br />

Punta<br />

del Sap<br />

PRA DEL RASUR<br />

Colletta dell`Ai<br />

Rocce<br />

le Muraglie<br />

1802<br />

1609<br />

1996<br />

2155<br />

2044<br />

Punta<br />

della Rua<br />

Rocce della Savina<br />

de la<br />

Vallone del Vei del Bouc<br />

Savina<br />

della Roccia<br />

2322<br />

2821<br />

Punta<br />

del Baus<br />

2778<br />

Costa de<br />

Passo di<br />

Frassinetto<br />

2612<br />

Passo<br />

di Carbone'<br />

Lago<br />

della Roccia<br />

Gias Soprano<br />

del Vei del Bouc<br />

2436<br />

Passo<br />

della Valletta<br />

2740<br />

53<br />

V a l l<br />

2803<br />

C<br />

27<br />

V


54<br />

//11<br />

IL LAGO<br />

DEL VEI<br />

DEL BOUC


← Il Lago del Vei del Bouc<br />

↑ In riva al lago guardando<br />

verso valle<br />

↓ Le rocce montonate,<br />

uno dei segni più evidenti<br />

della presenza dei ghiacciai<br />

in epoche passate<br />

55<br />

Serve un poco di pazienza per raggiungere<br />

il Lago del Vei del Bouc, che costituisce<br />

senz'altro il luogo di maggior interesse<br />

di questa escursione. Prima della meta,<br />

una strada sterrata porta al Pra del Rasur, dove<br />

si scorgono evidenti i segni del modellamento<br />

glaciale del Vallone di Moncolomb; quindi<br />

una vecchia mulattiera recentemente<br />

“restaurata” rimonta spogli pendii prativi,<br />

assai caldi in estate.<br />

L'arrivo al lago ripaga<br />

delle fatiche: il verde intenso<br />

dei prati contrasta con il blu<br />

dell'acqua e con le tonalità quasi<br />

rossastre delle numerose rocce<br />

montonate, anch'esse tracce<br />

inconfondibili del passaggio<br />

di antichi ghiacciai.<br />

→ LE INCISIONI<br />

RUPESTRI<br />

PREISTORICHE<br />

Sulle rocce montonate<br />

intorno al lago, fino<br />

a non molto tempo<br />

fa, erano rintracciabili<br />

alcune incisioni rupestri.<br />

Oggetto di una indagine<br />

della Soprintendenza<br />

Archeologica del Piemonte<br />

negli anni 1989/90, sono<br />

state individuate incisioni<br />

raffiguranti corniformi,<br />

armi e figure geometriche.<br />

Dovrebbero essere<br />

riconducibili a quelle ben<br />

più famose e numerose<br />

del vicino Monte Bego, e<br />

risalire alla seconda metà<br />

o alla fine del IV millennio<br />

a.C. Oggi sono, di fatto,<br />

scomparse.<br />

Un peccato che ormai, sulle rocce nei dintorni<br />

del lago, non siano più rintracciabili le antiche<br />

incisioni rupestri riconducibili a quelle ben più<br />

famose della vicina Valle delle Meraviglie.


56<br />

1532.<br />

Gias<br />

della<br />

Beurra<br />

Vallone di<br />

Fenestrelle<br />

Cougourde<br />

Vallone<br />

Rocce di Laura<br />

Combe de Trecolpas<br />

Valle<br />

Gias<br />

Balmetta<br />

della Beurra<br />

Laura<br />

Vallone di Fenestrelle<br />

VALLONE DI FINESTRA<br />

Monte<br />

. Barra<br />

Cima Candlea<br />

→ LA LEGGENDA DEL VEI DEL BOUC<br />

. //11<br />

.<br />

1767<br />

2471<br />

2549<br />

Quello del Vei del Bouc è uno dei laghi<br />

IL LAGO DEL VEI .<br />

più estesi della Valle <strong>Gesso</strong> di Entracque,<br />

DEL BOUC Cima<br />

2194<br />

lungo oltre 450 metri e largo fino a 200.<br />

. della Valletta<br />

E Punta Laura<br />

Al lago è associata la leggenda del Vei<br />

.<br />

del Bouc (“il vecchio del caprone”). Narra<br />

2601<br />

.<br />

3:10 h<br />

1887<br />

di un vecchio saggio ritiratosi a vivere quassù,<br />

Punta<br />

in compagnia di un caprone, dopo un’agiata +861/-28 m<br />

Ciamberline<br />

2025<br />

.<br />

.<br />

2486 . 2790<br />

vita in città. Morto l'animale, unico amico<br />

San Giacomo 2736 di Entracque<br />

e conforto, poco dopo si spense anche<br />

.<br />

(1210 m)<br />

Caire<br />

il vecchio. Il torrente <strong>Gesso</strong>, impietosito<br />

Ciamberline .<br />

2217<br />

Da Borgo San Dalmazzo,<br />

dai due corpi inanimati, li ricopri con le sue<br />

si risale la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

acque dando origine al lago. Michelangelo<br />

2462 . 2699<br />

Superato il paese di Valdieri, 1610.<br />

Colle di<br />

Bruno, partendo dal toponimo Vello<br />

Punta di<br />

Fenestrellesi curva Fenestrelle verso sinistra,<br />

del Bocco trovato su una antica carta,<br />

2758 . in direzione Entracque. Prima<br />

ipotizza invece che il toponimo derivi Punta del Gelas del paese, si svolta a destra,<br />

14<br />

.<br />

2306<br />

(Roc di Fenestrelle)<br />

da una storpiatura dell'originario Vaìi<br />

in direzione della località<br />

2322<br />

San Giacomo. . Il parcheggio è<br />

dal Buk, traducibile con “recinti in pietra 2646<br />

a pagamento Punta nella stagione<br />

della montagna”, con evidente riferimento<br />

delle Lobbie<br />

Bassa<br />

estiva.<br />

1624<br />

di Margot<br />

Passo di<br />

.<br />

ai gias presenti in quest'area.<br />

Peirastretta<br />

1878<br />

Cima di<br />

.<br />

Malariva<br />

.<br />

Gias Alve`<br />

2860<br />

2774<br />

. 1792<br />

// ITINERARIO<br />

2833 .<br />

Cima<br />

Rifugio<br />

.<br />

Soria-Ellena<br />

Cairas 2270<br />

Qualche decina di metri a valle di San Giacomo di Entracque (1209 m), si attraversa<br />

2921<br />

il ponte sul Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra. Si sale . lungo Cima di la strada asfaltata, chiusa<br />

.<br />

Cougourda<br />

2334<br />

al traffico privato, che attraverso un bosco con magnifici esemplari di faggio ed<br />

abete porta alla ex Palazzina Reale di Caccia e alla Caserma Principessa Elena.<br />

2896<br />

. Cima<br />

.<br />

Alle loro spalle (fontana) la strada diventa sterrata dei e si Gaisses addentra nel Vallone 2054<br />

Lago<br />

di Moncolomb, salendo lungamente a tornanti. Usciti dal bosco, si lascia 1982<br />

.<br />

2824<br />

. a sinistra della Maur<br />

il modesto Gias dell'Aiera (1342 m, 0:30 ore da San Giacomo) e si prosegue verso<br />

il Pra del Rasur. La sterrata scende nell'ampia piana Cimapascoliva . e la percorre . .<br />

2484<br />

24<br />

del Lombard<br />

lungamente tenendosi sulla destra idrografica del torrente, fino ai ruderi del Gias 2647<br />

.<br />

sottano del Vei del Bouc (1437 m, 0:40 ore dal Gias 2760 dell'Aiera). 2716<br />

. Qui la . strada termina Punta e<br />

F<br />

Tête<br />

si biforca in due mulattiere: si imbocca quella<br />

2238 Roccati<br />

dedi Trecolpas sinistra per il Lago del Vei del Bouc. R<br />

Lago<br />

La mulattiera risale lenta a tornanti il fianco del vallone, Bocchetta entrando per due Praiet volte<br />

2<br />

Forno<br />

all'interno di un boschetto di faggio, e raggiunge l'imbocco del Vallone del Vei del 2917<br />

2572<br />

.<br />

Colle di<br />

C<br />

Bouc. Ormai su sentiero, si traversa in direzione sud-est, si supera un Finestra rio e si riprende 2650<br />

2658 .<br />

Sain<br />

la lunghissima serie di ampi tornanti sull'assolato costone. Intorno a quota 2687 1840, . Passo<br />

Cima Ovest 2495<br />

Saint Robert<br />

ad un tornante verso sinistra, una traccia segnalata sulla<br />

Cima<br />

di Finestra destra accorcia il percorso, Le Lac<br />

Est di Finestra Mort<br />

mentre il tracciato originario si tiene a sinistra. Arrivati a quota 2448 2020, si ignora il<br />

Lac de Collet du Lac<br />

Pas Des<br />

sentiero diretto al Colle del Vei del Bouc e si attraversa, Fenestre de Fenestre<br />

Ladres<br />

sulla destra, la passerella che<br />

supera l'emissario del lago. Con un paio di svolte sulla mulattiera, che qui riappare,<br />

si entra nella conca del Lago del Vei del Bouc (2042 m, 2:00 ore dal Gias sottano<br />

del Vei del Bouc). Sui prati vicino al lago si trova un casotto di sorveglianza del Parco.<br />

2259<br />

Vallone<br />

Vallone della Cagna<br />

della<br />

Vallone<br />

Va<br />

de<br />

Gorgia della Mauci<br />

Gorgia della Maura<br />

VALLONE<br />

DEL


lle<br />

51.<br />

.<br />

Valletta<br />

lla<br />

a<br />

a Passaggio dei<br />

Ghiacciai del Gelàs<br />

.<br />

42<br />

824<br />

1602<br />

Vallone Oreglio<br />

.<br />

1806<br />

della<br />

Patria<br />

Gias<br />

Isterpis<br />

Barra<br />

1226<br />

Gias<br />

della Valletta<br />

Gorgia Colobre<br />

DEL GESSO<br />

LA BARRA<br />

Gorgia Gelàs<br />

2600<br />

orcella<br />

occati<br />

.<br />

2018<br />

3143<br />

.<br />

Vallone del Brusà<br />

S.Giacomo di Entracque<br />

. 1696<br />

1248<br />

.<br />

1342<br />

.<br />

Gias<br />

1412 della Pera<br />

1809<br />

.<br />

.<br />

Cima<br />

della Cuccetta<br />

1293<br />

Bec<br />

dell`Aignè<br />

.<br />

2289 .<br />

Barra<br />

della Siula<br />

2698<br />

Torrente <strong>Gesso</strong> della Barra<br />

Ray della Siula<br />

Pera<br />

de Fener<br />

Colle<br />

Saint Robert<br />

2147<br />

Lago<br />

della Siula<br />

.<br />

Punta<br />

della Siula<br />

.<br />

Cima<br />

Chafrion<br />

. .<br />

.3086<br />

1930<br />

Gias<br />

Pantacrèus<br />

.<br />

.<br />

Cima di<br />

Pantacrèus<br />

.<br />

2673<br />

Lago<br />

Bianco<br />

Bivacco<br />

Moncalieri<br />

2709<br />

2751<br />

Monte<br />

Gelàs<br />

ima<br />

t Robert<br />

2954<br />

Le<br />

.<br />

Lac Blanc<br />

Roche<br />

Risso<br />

Cayre .<br />

2938<br />

Cabret<br />

Punta<br />

del Sap<br />

3070<br />

2393<br />

2385<br />

Vallone<br />

Gias<br />

Moncolomb<br />

1862<br />

2985<br />

2910<br />

1939<br />

.<br />

1543<br />

Passo Soprano<br />

del Muraion<br />

.<br />

Caire<br />

del Muraion<br />

.<br />

2973<br />

. 3061<br />

Cima<br />

della Maledia<br />

Le<br />

Lac Long<br />

Mont<br />

Rond<br />

.<br />

2829<br />

PRA DEL RASUR<br />

Colletto<br />

Cruset<br />

1430<br />

di<br />

1498.<br />

Frassinetto<br />

.<br />

Gias del Vei<br />

del Bouc Sottano<br />

1706<br />

Gias Sottano<br />

del Muraion<br />

Colletta dell`Aiera<br />

Passo Sottano<br />

del Muraion<br />

.<br />

.<br />

Vallone<br />

Vallone<br />

de la<br />

.<br />

2746<br />

.<br />

Punta<br />

Frassinetto<br />

.<br />

.<br />

Savina<br />

della Roccia<br />

Cima delle<br />

Quarantene<br />

Monte .<br />

2746<br />

Carbonè<br />

2802<br />

.<br />

di Costagrand<br />

.<br />

2803<br />

.<br />

Cima de<br />

Lago Carbo<br />

.<br />

Cima della<br />

Valletta Piccc<br />

.<br />

Gias<br />

2021<br />

.<br />

Peirabroc<br />

1855<br />

.<br />

.<br />

Va<br />

Lago del Vei del Bouc<br />

2230<br />

.<br />

.<br />

2122<br />

2050<br />

2405<br />

Cima<br />

Gias Soprano<br />

del Muraion<br />

del Toro<br />

V<br />

Cime del<br />

2430<br />

lago dell`Agnel<br />

25<br />

2280<br />

. . 2795<br />

Ovest<br />

2222<br />

Est . 2846<br />

2278<br />

.<br />

Lago Bianco<br />

dell'Agnel<br />

F<br />

Passo<br />

di V<br />

Cima di<br />

.<br />

2400<br />

dell`Agnel<br />

Pagarì<br />

2560<br />

2431<br />

2908<br />

Lac de l'Agnel<br />

. 2940<br />

2654<br />

.<br />

.<br />

Cima di<br />

Peirabroc<br />

Cima<br />

Passo<br />

Cossato Cime de la<br />

2827<br />

di Pagarì Monte<br />

2887 Charnassère C<br />

.<br />

Clapier<br />

2727 Ovest<br />

2850<br />

.<br />

Forcella<br />

.<br />

3045 3034<br />

2697<br />

2629<br />

← Il Vallone . di 2916 Moncolomb Cossato<br />

2827<br />

. e Pra<br />

Cima del Rasur dal 2862sentiero che sale Brè<br />

Asquasciati<br />

Colle Est<br />

Clapier<br />

de la Cha<br />

al Lago del Vei del Bouc Le Lac Gelè<br />

. 1928<br />

↑ La vecchia mulattiera<br />

nei pressi del Lago del Vei<br />

del Bouc<br />

Rifugio<br />

Pagarì<br />

2650<br />

2819<br />

Rocce<br />

le Muraglie<br />

1802<br />

1609<br />

1996<br />

2155<br />

Punta<br />

Riunda<br />

2044<br />

2779<br />

.<br />

Punta<br />

della Rua<br />

Rocce della Savina<br />

Vallone del Vei del Bouc<br />

Lago di Lausa<br />

2322<br />

2821<br />

2778<br />

Punta<br />

Savina<br />

2365<br />

Punta<br />

del Baus<br />

Passo di<br />

Frassinetto<br />

2612<br />

Passo<br />

di Carbone'<br />

Lago<br />

della Roccia<br />

Costa del Pra'<br />

2482<br />

Gias Soprano<br />

del Vei del Bouc<br />

2436<br />

Passo<br />

della Valletta<br />

2740<br />

2142<br />

V a l l e t t a G r a<br />

Lago<br />

Valletta<br />

2618<br />

2782<br />

Cre<br />

Lago<br />

Carbone


58<br />

//12<br />

IL LAGO<br />

DELLA VACCA<br />

E IL COLLE<br />

DEL SABBIONE


Bisogna pazientare un poco per entrare<br />

nel vivo di questo itinerario, che nella parte<br />

iniziale è ravvivato dal passaggio sul Ponte<br />

del Suffiet e dalla piccola cascata nei suoi<br />

pressi. Ma una volta entrati nel Vallone<br />

del Sabbione, ed in particolare a monte<br />

del Gias Valera, il panorama improvvisamente<br />

si apre ed invoglia a proseguire verso il colle<br />

ancora lontano.<br />

Una piccola perla è il Lago<br />

della Vacca, adagiato in una conca<br />

prativa, che mostra evidenti i segni<br />

di un lento interramento causato<br />

dai detriti portati dal suo<br />

immissario. E altrettanto<br />

interessante si rivela il Colle<br />

del Sabbione, dove si palesa<br />

il contrasto tra le scoscese pareti<br />

rocciose sul versante italiano e<br />

gli arrotondati declivi prativi<br />

su quello francese.<br />

Gli appassionati di fortificazioni troveranno<br />

nei pressi del valico numerose opere del Vallo<br />

Alpino, la cui visita è però sconsigliata poiché<br />

in molti casi i lavori sono rimasti incompiuti.<br />

← Il Lago della Vacca<br />

↑ Il bivacco Speranza<br />

→ IL BIVACCO<br />

SPERANZA<br />

Inaugurato il 13 agosto<br />

2017, il bivacco è stato<br />

voluto e realizzato<br />

con alcuni amici<br />

da Giuseppe Bosio,<br />

(albese appassionato<br />

di montagna, scomparso<br />

a 75 anni nell'agosto<br />

del 2018), il nome deriva<br />

dalla “speranza”, da parte<br />

di chi ha contribuito<br />

all'opera, che il bivacco<br />

possa essere tenuto<br />

sempre in buona<br />

efficienza.<br />

L'edificio dal quale<br />

è stato ricavato era<br />

in realtà una vecchia<br />

costruzione militare,<br />

ed in particolare<br />

il locale cucina asservito<br />

alla vicina Caverna<br />

Ricovero del Sabbione,<br />

interamente scavata<br />

nella roccia, ubicata<br />

poche decine di metri<br />

a monte del bivacco.<br />

59


60<br />

Punta<br />

. Vailetto<br />

1877<br />

1941<br />

. Punta<br />

Casasco<br />

. //12<br />

Laghi<br />

2021 di Steirate<br />

1864<br />

Punta IL LAGO 2224<br />

Colletto<br />

DELLA VACCA .<br />

. 2271<br />

Monte<br />

E IL COLLE<br />

Rocca Rionda Costassa<br />

dello DEL Steirà SABBIONE2066<br />

2469 .<br />

Lago<br />

E Monte<br />

di Revel<br />

Steirà<br />

4:35 h2713<br />

2361 . Monte<br />

+1288/-38 mAiera<br />

Costagrande<br />

2314<br />

.<br />

1939 Ponte di Porcera (1078<br />

Lago di<br />

m)<br />

Lausa<br />

Punta<br />

Colletto<br />

Riunda 2779<br />

Cruset<br />

Da Borgo San Dalmazzo, . si<br />

risale la Valle <strong>Gesso</strong>. Superato Punta<br />

della Rua<br />

il paese di Valdieri, si svolta<br />

. 1696<br />

a sinistra, verso Entracque.<br />

1996<br />

All'ingresso .<br />

dell’abitato,<br />

.<br />

ci si tiene ancora sulla .<br />

↑ Il Vallone del Sabbione a sinistra, in direzione<br />

2044<br />

Trinità,<br />

.<br />

monte di Gias Valera dalla quale si continua fino<br />

← L'ampia mulattiera che Gias<br />

1412 al Ponte di Porcera.<br />

della Pera<br />

conduce al Gias dell'Adreit<br />

.<br />

Vallone<br />

Colletta dell`Aiera<br />

di<br />

a V a l e r a<br />

Frassinetto<br />

d`Argenzano<br />

2662<br />

Vallone<br />

Costa del Laus<br />

2778<br />

13<br />

Vallone di Re<br />

V a l l<br />

236<br />

Pun<br />

del B<br />

2746<br />

Punta<br />

Frassine<br />

Pas<br />

Fras<br />

2612<br />

// ITINERARIO<br />

Dal parcheggio presso il Ponte di Porcera (1078 m), si segue la strada sterrata che Mo<br />

sale nel bosco, verso sud, sulla sinistra idrografica del Torrente 1802<br />

. Bousset, ignorando Carb<br />

varie diramazioni su ambo i lati, fino al Ponte del . 1430 Suffiet. Oltre il ponte, la strada<br />

Pass<br />

continua nella faggeta, in lieve salita. Si tralasciano, sulla destra, due bivi: il primo di Carb<br />

per il Gias Blin e, poco oltre, il secondo per il Gias d'Ischietto (1357 m, 1:05 ore<br />

Lago<br />

dal Ponte di Porcera). La stretta carrareccia sale ora più decisa, entra nel Vallone 2322<br />

. della Rocc<br />

del Sabbione, arrivando a lambire le sponde del<br />

1543<br />

. torrente, 1609<br />

. e termina infine al Gias<br />

Valera. Da qui, si prosegue su una mulattiera: a un bivio non distante dal gias,<br />

si trascura il sentiero che procede diritto per il Passo<br />

1498. della Mena, scendendo invece<br />

.<br />

ad attraversare il torrente su un ponte in legno. Delimitata da pietre infisse<br />

1928<br />

nel terreno prativo, la comoda mulattiera guadagna il Gias dell'Adreit (1643 m,<br />

Gias<br />

2021<br />

1:05 ore dal Gias Valera), superato il quale, ora su 1706 sentiero, . si .<br />

Peirabroc<br />

traversa a lungo<br />

1855<br />

.<br />

su pendii pascolivi, risalendo un costone tramite alcuni tornanti, e arrivando infine<br />

alla conca sede del diruto Gias della Culatta. Giunti al centro dell’avvallamento,<br />

Gias Sottano<br />

si guada il torrente, prendendo successivamente del Muraion quota grazie ad alcuni ripidi<br />

Lago de<br />

tornanti sul versante destro orografico del vallone. Si volge quindi a sud-ovest, Vei del B<br />

Passo Sottano .<br />

traversando nuovamente tra la vegetazione arbustiva, con pendenze minori, fino 2405<br />

2050 del Muraion<br />

ai tranquilli prati che circondano il Lago della Vacca (2260 m, Cima<br />

Gias2:15 Soprano ore dal Gias<br />

del Toro<br />

del Muraion<br />

dell'Adreit). Presso lo specchio d’acqua si trascura, sulla destra, il sentiero<br />

Passo Soprano<br />

per il Colle del Vei del Bouc, procedendo invece<br />

2430<br />

a percorrere del Muraioni pochi comodi tornanti lag<br />

che conducono al Colle Ovest del Sabbione (2328 m, 0:10 ore dal Lago della Vacca). 2280<br />

. Ovest .<br />

PRA DEL RASUR<br />

Rocce<br />

le Muraglie<br />

Gias del Vei<br />

del Bouc Sottano<br />

2155<br />

2222<br />

Rocce della Savina<br />

Vallone<br />

Vallone<br />

.<br />

2278<br />

de la<br />

Vallone del Vei del Bouc<br />

.<br />

Savina<br />

della Roccia<br />

2821<br />

Punta<br />

Savina<br />

Gias S<br />

del Vei<br />

Lago Bianco<br />

dell'Agnel


24<br />

.<br />

vel<br />

5<br />

.<br />

1782<br />

Cima delle<br />

Quarantene<br />

nte .<br />

2746<br />

onè<br />

2802<br />

.<br />

Gias<br />

di Test<br />

oprano<br />

del Bouc<br />

Punta<br />

di Costagrande<br />

.<br />

1141<br />

.<br />

Punta<br />

Barasiagna<br />

.<br />

.<br />

Cima del<br />

Lago Carbonè<br />

.<br />

Cima della<br />

Valletta Picccola<br />

.<br />

.<br />

Est .<br />

Tetti<br />

Porcera<br />

o n e d e l l a L a u s a<br />

2482<br />

Passo<br />

del Fontan<br />

2050<br />

Costa del Pra'<br />

ta<br />

aus<br />

tto<br />

so di<br />

sinetto<br />

2436<br />

Passo<br />

della Valletta<br />

o<br />

one'<br />

ia<br />

l<br />

ouc<br />

2740<br />

2230<br />

2122<br />

2803<br />

2142<br />

2782<br />

Cime del<br />

o dell`Agnel<br />

2795<br />

2846<br />

1078<br />

Punta<br />

Ambutur<br />

.<br />

Ponte di Porcera<br />

Gias<br />

l'Ubaiet<br />

Monte<br />

Lavasse'<br />

.<br />

.<br />

2411<br />

1579<br />

1752<br />

Lago della<br />

Valletta Piccola<br />

2618<br />

2802<br />

2313<br />

.<br />

Cima della<br />

Valletta Grande<br />

2590<br />

sset<br />

.<br />

1987<br />

Tetti<br />

Piattel<br />

Il Cairas<br />

.<br />

Gias Blin<br />

1307<br />

Gias<br />

Piainet<br />

.<br />

. 2533<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Punta Prà<br />

di Matteo<br />

2308 .<br />

Rocce<br />

dell`Asino<br />

Colle Ovest del Sabbione<br />

Cima<br />

Lago<br />

di Vernasca<br />

Lago<br />

di Vernasca 2535<br />

.<br />

della Vacca<br />

2716<br />

Torrente Bousset<br />

Cresta di Fornet<br />

V a l l e t t a G r a n d e<br />

Lago<br />

Carbone'<br />

Colle del<br />

Vei del Bouc<br />

Forcella<br />

2844<br />

Costa Cornet<br />

Vallone dell' Ischietto<br />

2618<br />

1566<br />

2330<br />

1357<br />

2199<br />

Lago<br />

d'Ischietto<br />

.<br />

.<br />

2000<br />

Vallone Cairas<br />

1608<br />

La<br />

Gias<br />

d'Ischietto<br />

2380<br />

Monte<br />

Pianard<br />

2705<br />

Valera<br />

2281<br />

1759<br />

Vallone Perigua<br />

2376<br />

.<br />

1876<br />

Monte<br />

d'Ischietto<br />

Gias Valera<br />

Sottano<br />

.<br />

2115<br />

Cima<br />

Plisser<br />

.<br />

V a<br />

Plissè<br />

2318<br />

2328<br />

Il Merà<br />

Gias<br />

Pianard.<br />

1933<br />

2173 Colle<br />

della Garbella<br />

2203.<br />

.<br />

Monte<br />

Garbella<br />

2308<br />

2306<br />

.1897<br />

Vallone del Sabbione<br />

.<br />

1583<br />

.<br />

Gias dell'<br />

Adreit<br />

1643<br />

.<br />

1707<br />

.<br />

1847<br />

2231<br />

.<br />

2600<br />

2609<br />

. 2543<br />

. 2332<br />

Colle Est<br />

del Sabbione<br />

Lacs<br />

du Sabion<br />

Costa di Pianard<br />

Adreit<br />

Val Garbella<br />

Pascariund<br />

Gias Garbella<br />

Costa Garbella<br />

La Valletta<br />

.<br />

2261<br />

1952<br />

2170<br />

1891<br />

Monte<br />

Colombo<br />

1565.<br />

Costa del Colombo<br />

61<br />

Passo<br />

della<br />

Guglielma<br />

2228<br />

.<br />

Cima della<br />

Guglielma<br />

Passo<br />

della Mena<br />

2301<br />

.<br />

1958<br />

Gias<br />

del Chi<br />

Torioni<br />

Saragat<br />

.<br />

2661<br />

Cima<br />

del Sabbione<br />

Pa<br />

G<br />

Pià<br />

14<br />

Gias<br />

della<br />

Barma<br />

2201<br />

1642<br />

1731<br />

Cima<br />

Balmasca<br />

Colletto<br />

Saragat<br />

Gia<br />

Vilaz<br />

2529<br />

Stub<br />

2<br />

L<br />

Pas<br />

B<br />

d<br />

2<br />

Punta d<br />

Peirafic


62<br />

//13<br />

LE GORGE<br />

DELLA REINA<br />

E IL COLLETTO<br />

DELLA LAUSA


← L'ingresso delle Gorge<br />

della Reina<br />

↑ Il bosco di conifere che<br />

si attraversa scendendo<br />

dal Colletto della Lausa<br />

↓ Controluce sul sentiero<br />

per Tetti Stramondin<br />

63<br />

Questo facile anello è una meta ideale per chi<br />

soggiorna in Entracque, poiché partenza ed<br />

arrivo si trovano di fatto in paese.<br />

Unica raccomandazione, vista la brevità<br />

del percorso che si può compiere anche<br />

in mezza giornata, è di evitare in estate le ore<br />

più calde della giornata.<br />

Di indubbio fascino una delle mete<br />

dell'itinerario, la stretta gola<br />

delle Gorge della Reina,<br />

con le sue alte pareti che in alcuni<br />

punti sembrano toccarsi; la visita,<br />

da effettuare con un pizzico<br />

di prudenza, è consigliabile solo<br />

quando la neve che ivi si accumula<br />

si è completamente sciolta.<br />

Ma degna di nota è anche la piacevolissima<br />

discesa dal Colletto della Lausa ad Entracque,<br />

all'interno di un fresco bosco di conifere.<br />

→ LA RÉINO JANO<br />

Il toponimo delle Gorge<br />

della Reina fa riferimento<br />

alla Regina Giovanna<br />

d'Angiò, salita al trono<br />

del Regno di Napoli<br />

nel 1343 alla morte<br />

dello zio Roberto, a soli<br />

16 anni. La sua vita,<br />

decisamente avventurosa<br />

ma non eccessivamente<br />

fortunata, la portò solo<br />

sporadicamente<br />

a rifugiarsi in cerca<br />

di riposo e tranquillità<br />

nelle terre del cuneese;<br />

tanto bastò tuttavia<br />

a farla entrare in miti e<br />

leggende con l'appellativo,<br />

decisamente più<br />

popolare, di “Rèino Jano”.


64<br />

// ITINERARIO<br />

In fondo a Corso Francia, a Entracque (922 m), si imbocca, sulla sinistra,<br />

una stradina sterrata che, presto diventata mulattiera, si innalza nel bosco.<br />

Tagliato in costa il pendio, e oltrepassato il Rio Costabella su un ponticello<br />

in pietra, il percorso procede in falsopiano nel bosco, fino a superare<br />

un torrente, su un ponte in legno. Dopo una breve risalita si raggiunge<br />

una pista sterrata: seguendola verso destra si compie una veloce deviazione,<br />

fino alla graziosa borgata di Tetti Violin (1042 m, 0:35 ore da Entracque).<br />

Tornati sui propri passi fino all'ultimo bivio, si avanza in direzione<br />

della successiva biforcazione: qui l’itinerario prosegue, sempre sulla destra,<br />

con un'ampia mulattiera. Questa sale nel bosco, dividendosi poi in due<br />

sentieri: ci si tiene a sinistra, entrando in un boschetto di faggio, e si sbuca,<br />

infine, ai piedi di imponenti pareti sedimentarie. Piegando verso sinistra,<br />

attraversato un rio, si riprende ad ascendere. Dopo pochi metri, un sentiero<br />

si separa sulla destra: tramite esso, si compie una seconda digressione,<br />

arrivando all'imbocco della stretta e profonda gola delle Gorge della Reina<br />

(1190 m, 0:40 ore da Tetti Violin). Tornati sul sentiero principale, si seguita<br />

fino al colletto prativo dove si trovano i ruderi di Tetti Stramondin (1228 m,<br />

0.20 ore dalle Gorge della Reina). Scendendo sul versante opposto della sella,<br />

si incontra quasi subito un bivio: il sentiero sulla destra punta al Colletto<br />

della Lausa, mentre, continuando diritti in discesa, si ritorna a Entracque,<br />

percorrendo il Vallone di Costabella e chiudendo così un anello più breve.<br />

Si prende dunque il sentiero sulla destra, che, lasciatosi alle spalle un tratto<br />

a mezzacosta nel bosco, supera un piccolo impluvio e torna quindi a salire.<br />

Poco tempo dopo, una pendenza maggiormente ripida, su terreno più aperto,<br />

conduce, con pochi ampi tornanti, al Colletto della Lausa (1305 m circa,<br />

0:30 ore da Tetti Stramondin). Giunti sul valico, si trascura il sentiero di destra,<br />

che porta al Passo di Costabella, e si tiene invece la sinistra. Il comodissimo<br />

tracciato scende, a stretti tornanti, nel fitto bosco di larici e abeti: quando<br />

le curve si fanno più ampie, oltrepassato il letto di un piccolo rio, si piega verso<br />

sud e si esce dal bosco. Ci si trova ora su una mulattiera inerbita che si allunga,<br />

inizialmente, alle spalle delle case di Entracque e si immette poi,<br />

con un ultimo tornante, su una pista sterrata, da seguire verso sinistra.<br />

In pochi metri si raggiunge una stradina asfaltata, via Caduti in Guerra, che<br />

si discende fino in Corso Francia, dove si svolta a sinistra per tornare<br />

alla Chiesa di Sant'Antonio (922 m, 0:50 ore dal Colletto della Lausa).<br />

← La caratteristica balma<br />

di Tetto Couset<br />

→ Un tratto di sentiero<br />

nella faggeta nei pressi<br />

delle Gorge della Reina


1505<br />

.<br />

1556<br />

Rocce della<br />

. . Scregna<br />

Pironetto<br />

.<br />

.<br />

852 1500<br />

1449<br />

1826<br />

. Punta della 1525<br />

1615<br />

1354 Splaiera<br />

.<br />

Passo<br />

1634<br />

S.Giovanni 1669 Passo Prato<br />

. .<br />

890<br />

di Costabella<br />

della Colla<br />

1521<br />

1816<br />

. 1345<br />

Punta<br />

Passo 1763<br />

.<br />

Balmarossa<br />

. 1377<br />

Tetti<br />

del Van<br />

958<br />

Stramondin<br />

1307<br />

. Punta<br />

1972 del Van<br />

de<br />

co<br />

LA PR A<br />

Vallone Formantin<br />

1877<br />

Vallone Splaiera<br />

Gorgie<br />

della Reina<br />

Monte<br />

Lausa<br />

1292<br />

1922<br />

Entracque<br />

Passo della Monte<br />

1554<br />

Punta<br />

. Passera Testa<br />

.<br />

900<br />

.<br />

Stramondin<br />

1138<br />

1952<br />

.<br />

1046 Monte<br />

1300.<br />

Guardiola .<br />

Tetti<br />

. 1988<br />

. Violin<br />

//13<br />

899<br />

1033<br />

900 948<br />

LE GORGE<br />

S.Rocco<br />

DELLA REINA Caire<br />

1046.<br />

S.Lucia<br />

del Lupo Caire<br />

E IL COLLETTO . 1359 Becas<br />

1110 .<br />

Colletta<br />

DELLA Tetti LAUSA .<br />

Sottana<br />

.<br />

Colletta<br />

Tancias<br />

882<br />

Monte<br />

961<br />

.<br />

.<br />

1561<br />

Viver 1111 Soprana<br />

1180<br />

Centrale<br />

.<br />

Uia E di<br />

ENEL<br />

890<br />

S.Lucia<br />

.<br />

Tetti<br />

1420 .<br />

Dietro<br />

2:55 h<br />

→ LE GORGE DELLA REINA 963 Colletto<br />

.<br />

Tetto Airetta<br />

Caire 1458<br />

dell`Uglia +500/-500 m .<br />

1678<br />

Tradizione vuole che la Regina Giovanna Tetti<br />

Toni Lup<br />

Tetti<br />

(la Reino Jano, da<br />

1125<br />

cui il Fumel toponimo delle gorge) Entracque, Chiesa<br />

Tetti Salmet<br />

abbia rifiutato di prendere in sposo il figlio<br />

di Sant'Antonio (922 m)<br />

Tetti 1176<br />

1065<br />

Punta<br />

del Barbera Re di Francia.<br />

Jose<br />

Questi, adirato .1144 per il rifiuto,<br />

. 1467<br />

Tetti Da Borgo San Dalmazzo,<br />

le mosse incontro con il Tetti suo esercito. Traversa<br />

Tetti<br />

1551<br />

d`Ambrin<br />

si risale Tetti la Valle <strong>Gesso</strong>.<br />

.<br />

Notti<br />

Prer<br />

La Regina Caire si rifugiò allora a Roaschia,<br />

Superato il paese di Valdieri, .<br />

Cabanas<br />

PISTE<br />

Trinita`<br />

1295<br />

in attesa 1515degli eventi. Le truppe DI del figlio<br />

si svolta a sinistra, in<br />

1084 Bec direzione<br />

FONDO<br />

Cavallera<br />

del Re di Francia, schieratesi sulla cima<br />

Entracque. All'ingresso<br />

Colle del<br />

di . 1068<br />

.<br />

.<br />

1052 Entracque si seguono<br />

1476 . del Vailetto monte per guadagnare una posizione 1232 .<br />

1476<br />

dominante<br />

.<br />

le indicazioni, a sinistra,<br />

1667 prima di sferrare l'attacco,<br />

1818<br />

ccia<br />

1441<br />

.<br />

per Trinità. L’itinerario Caire prende .<br />

furono però fatte sprofondare dall'ira divina il via dalla Cappella di Porcera<br />

1542<br />

Tetti<br />

nell'abisso Punta delle gorge, apertosi sotto di esse. di Sant'Antonio. Porcera<br />

. Vailetto<br />

1324 .<br />

Vallone del Laus<br />

Costa Ganola<br />

Costa Valera<br />

Serrera dei Castagni<br />

Costa d`Argenzano<br />

Vallone Ghers<br />

etto<br />

PIAN DI FUNS<br />

Vallone il Rio<br />

Gias<br />

di Test<br />

PONTILE<br />

Costa Balmera<br />

Vallone del Cugnet<br />

Vallone del Bousset<br />

ISARD<br />

Vallone della<br />

Va<br />

Vallone delle Balmere<br />

Vallone Pautajol<br />

Costa di Raiet<br />

→ Lo stretto intaglio roccioso<br />

delle Gorge della Reina è<br />

percorso, alla base, da<br />

un piccolo rio, mentre<br />

dalle verticali pareti spesso<br />

gocciola acqua. Il fondo<br />

delle gorge è cosparso<br />

di detriti, tronchi e ramaglie.<br />

La neve può rimanervi fino<br />

a primavera inoltrata,<br />

nonostante la quota<br />

relativamente bassa, e c’è<br />

inoltre il rischio che dall'alto<br />

delle pareti possano cadere<br />

sassi. La visita richiede<br />

prudenza ed è consigliata<br />

esclusivamente<br />

a escursionisti esperti.<br />

Chintana<br />

1037<br />

Co<br />

Bus<br />

1588<br />

Vallone G<br />

Gia<br />

Perafo


66<br />

//14<br />

IL RIFUGIO<br />

BALUR


← Il Rifugio Balur<br />

↑ Il panorama dai pressi<br />

del Colle Balur<br />

↓ La Sorgente Dragonera<br />

Un angolo della Valle <strong>Gesso</strong><br />

67<br />

ancora non troppo battuto<br />

dagli escursionisti, eppure in grado<br />

di riservare piacevoli sorprese.<br />

Adatto ad essere percorso<br />

allo scioglimento delle nevi,<br />

ed anche in autunno, tra i motivi<br />

di interesse vanta l'attraverso<br />

di una notevole faggeta e gli ampi<br />

pascoli in quota.<br />

→ LA SORGENTE<br />

DRAGONERA<br />

Dalla sorgente,<br />

un tempo nota come l’“öy”,<br />

sgorga acqua in notevole<br />

quantità e di ottima<br />

qualità: analisi dell’anno<br />

2009 la classificano come<br />

“acqua oligominerale<br />

microbiologicamente pura,<br />

con discreta dotazione<br />

di calcio e magnesio,<br />

povera di sodio,<br />

con pochissimi nitrati”.<br />

Ma forse l'aspetto più spettacolare<br />

di questa ascesa è la possibilità di salire,<br />

senza particolari difficoltà, sulle modeste<br />

elevazioni attorno al Rifugio Balur, godendo<br />

così di panorami davvero inaspettati:<br />

dai profondi solchi vallivi che si insinuano<br />

nella Valle Grande di Palanfrè, alle imponenti<br />

pareti rocciose del Monte Bussaia, dove<br />

con un pizzico di fortuna si potrà scorgere<br />

il volo dell'aquila.<br />

Da non mancare, alla partenza, la visita<br />

alla Sorgente Dragonera.


68<br />

→ LA GROTTA DRAGONERA<br />

La grotta da cui scaturisce la Sorgente<br />

Dragonera è lunga 130 metri, e le prime<br />

esplorazioni risalgono al 1962.<br />

Il 15 maggio 1968, si sfiorò la tragedia: tre<br />

speleosub si immersero fino alla saletta<br />

a quota -15m, abbandonando però la corda<br />

di sicurezza, che si era bloccata. Una nuvola<br />

di fango intorpidì le acque, azzerando<br />

di fatto la visibilità. Dei tre, uno solo riuscì,<br />

fortunosamente, a guadagnare l'uscita e<br />

a dare l'allarme. I due compagni<br />

imboccarono invece un percorso erroneo,<br />

trovandosi in una pozza-sifone di pochi metri.<br />

I due decisero di fermarsi in attesa<br />

dei soccorsi, i quali, dopo tentativi infruttuosi,<br />

furono costretti a desistere. Dopo quasi 14<br />

ore, con l'acqua tornata nuovamente limpida,<br />

gli speleosub intrappolati decisero di tentare<br />

il tutto per tutto e cercare la via<br />

per conto loro: muovendosi lentamente<br />

per non sollevare fango, i due si imbatterono<br />

in una corda lasciata dai soccorritori,<br />

riuscendo infine a tornare alla luce del sole.<br />

↑ Il Gias Fontana Fredda<br />

→ Un tratto di sentiero<br />

in faggeta<br />

// ITINERARIO<br />

Ai margini dell’abitato di Roaschia (803 m) ha origine, sulla destra<br />

della provinciale, una stradina asfaltata per la Sorgente Dragonera.<br />

Al primo tornante verso sinistra prende il via la pedonale per la sorgente,<br />

consigliatissima meta per una deviazione di qualche minuto. Poco dopo,<br />

la carrozzabile termina con uno slargo, sulla destra del quale si imbocca<br />

una sterrata. Questa sale ripida, alternando tratti asfaltati a tratti su fondo<br />

naturale, e oltrepassa, per quattro volte, il rio che scende nel Vallone<br />

della Freida, su ponticelli carrabili in cemento. Superata la quarta passerella,<br />

si incontra un bivio: tralasciata la stradina che volge a sinistra, in direzione<br />

di Tetti Virutra, si prosegue, verso destra, su una pista sterrata. Affrontato<br />

un ripido tratto di salita, questa si biforca: si ignora il ramo di sinistra, ancora<br />

per Tetti Virutra, e ci si tiene nuovamente sulla destra. Percorsi pochi metri,<br />

la pista sterrata termina, lasciando posto a un bel sentiero. Con pendenze<br />

sostenute si guadagna quota, dapprima tra gli arbusti e, successivamente,<br />

nella faggeta, percorrendo diversi tornanti e, infine, un lungo traverso, che<br />

porta fuori dal bosco. Trascurate alcune diramazioni sulla sinistra, il sentiero


Tetti<br />

Tetto Prefetto<br />

Ciuchè<br />

Barlotto<br />

Gheina<br />

1188<br />

.<br />

Tetti<br />

Bec . 1336<br />

S.Rocco<br />

Quattino Tetto<br />

Tetto Tetto<br />

della<br />

Noriola Chiotti 1216<br />

982 Brinda<br />

Ciapera<br />

Colla<br />

Tetti .<br />

. Giorgia<br />

803<br />

Crivella soprano 922<br />

. 846 1288 Grande<br />

Tetto<br />

1366<br />

Rocca<br />

Roaschia<br />

1451<br />

Franchini<br />

nciarampi<br />

.<br />

1073<br />

1713<br />

.<br />

Tetto Monte<br />

Lombardo Plunea 1395<br />

Tetto<br />

Punta<br />

883.<br />

Muni 951 Tetto<br />

1618<br />

Rocciaia<br />

Gore<br />

Tetto<br />

.<br />

1028 Colla di<br />

1347<br />

. Peire<br />

Tetti<br />

Monte Cala<br />

asso<br />

1266 Virotta Sottana<br />

Giorsin<br />

.883<br />

1034 . Monte<br />

1289<br />

Casternaud<br />

1850<br />

.<br />

.<br />

1041<br />

Tetti<br />

Tetto<br />

1037 Virotta 1350<br />

.<br />

Beloimo<br />

Rocce della<br />

Soprana<br />

Scregna<br />

Pironetto<br />

.<br />

.<br />

Punta<br />

1152<br />

1449<br />

.<br />

1826<br />

della Riva<br />

.<br />

1390<br />

615<br />

Monte .<br />

Colla la<br />

1032 1170<br />

. 1357<br />

Maluna<br />

1634<br />

.<br />

Busunera<br />

1204<br />

.<br />

Tetto Tetto<br />

Passo Prato<br />

Limbo Goderie<br />

della Colla<br />

1521 1276<br />

Punta<br />

1816<br />

Baral<br />

Passo<br />

Punta<br />

Coll<br />

sa<br />

1763<br />

del Van<br />

.<br />

Culet<br />

Gude<br />

1271<br />

.<br />

. Punta<br />

.<br />

1307<br />

1714<br />

.<br />

. 1306<br />

1972 del Van<br />

1417<br />

Punta<br />

1922<br />

Passo della Monte Monte<br />

1826<br />

del Brusà<br />

1554<br />

. Passera Testa Balur<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1829<br />

1300 Co<br />

.<br />

.<br />

1114<br />

1952<br />

1588<br />

1138<br />

Pra<br />

1177 .<br />

Monte<br />

Monte<br />

Punta<br />

.<br />

. Rifugio Balur<br />

1300<br />

Guardiola<br />

Testas<br />

Prarosso<br />

1988<br />

.<br />

1951<br />

1719<br />

Passo<br />

del<br />

Caire<br />

Canton<br />

del Lupo Caire<br />

//14<br />

. 1359 Becas<br />

Tetti<br />

.<br />

IL RIFUGIO BALUR<br />

lletta<br />

Tancias<br />

.<br />

1561<br />

rana<br />

.<br />

1868<br />

1797<br />

1180<br />

E<br />

.<br />

1738 1831<br />

Uia di<br />

.<br />

Monte<br />

S.Lucia<br />

2176<br />

Sapè<br />

1420 .<br />

3:05 h<br />

.<br />

.<br />

1458<br />

1969<br />

Caire<br />

2278<br />

ll`Uglia<br />

.<br />

1678<br />

.<br />

+977/-0 m<br />

Monte<br />

2306<br />

Servatun Roaschia . (803 m)<br />

2302 Da Borgo San Dalmazzo,<br />

Punta .<br />

1524<br />

.<br />

ti<br />

si<br />

2451<br />

risale la Valle <strong>Gesso</strong> fino<br />

rsa<br />

dell`Aiera<br />

Tetti<br />

.<br />

Tetti<br />

alla frazione di Andonno, dove<br />

Notti<br />

Prer<br />

.<br />

Monte si svolta a sinistra sul ponte<br />

Trinita`<br />

1295<br />

Bussàia<br />

che attraversa il torrente<br />

Bec<br />

1084 Cavallera<br />

<strong>Gesso</strong>. Superato il ponte,<br />

Gias<br />

. 1068<br />

.<br />

.<br />

1052<br />

Perafoco<br />

si prosegue verso destra,<br />

1476<br />

2439 . Rocca Bric<br />

in direzione d`OrelRoaschia.<br />

dell`Olmo<br />

.<br />

Mo<br />

1818<br />

Caire .<br />

2126<br />

la C<br />

di Porcera<br />

Tetti<br />

.<br />

1958<br />

Monte 2306<br />

. Porcera<br />

Pianard<br />

Gias<br />

1324<br />

svolta a destra, immettendosi sulla sterrata per il Passo del Van.<br />

Pianard<br />

Gias .<br />

.<br />

1933<br />

di TestSi segue la strada verso sinistra fino al 2000 Gias Fontana Fredda (1588 m, 2:30 ore<br />

l a n c e<br />

FUNS<br />

n e i l R i o<br />

PONTILE<br />

Gorgie della Reina<br />

V a l l o n e S. B e r n a r d o<br />

C o s t a B a l m e r a<br />

Vallone del Cugnet<br />

1078<br />

Vallone della<br />

Vallone del Bousset<br />

ISARD<br />

V a l l o n e d e l l e B a l m e r e<br />

V a l l o n e P a u t a j o l<br />

C o s t a d i R a i e t<br />

V a l l o n e d e l l a F r e i d a<br />

Chintana<br />

Serra Garb<br />

V a l l o n e G r a n d e<br />

Torrente Biale<br />

Val Malanus<br />

Rio la Sieia<br />

Vallone Ciapusa<br />

Vallone Biale<br />

Costa del Liret<br />

Vallone Bartiulet<br />

da Roaschia), continuando poi, su un ampio sentiero, fino alla soprastante<br />

conchetta, dove si piega decisamente a sinistra in direzione est nord-est.<br />

Dopo un lungo traverso tra i pascoli, una breve ultima salita conduce al Rifugio<br />

Balur (1780 m, 0:35 ore dal Gias Fontana Fredda).<br />

Serra Saraiundo<br />

69<br />

Gianot<br />

Pascariund


70<br />

//15<br />

L’ANELLO<br />

DEI LAGHI<br />

DI PALANFRÈ


← Il Lago inferiore del Frisson<br />

↑ Il Lago degli Alberghi<br />

↓ Il bivio per il Lago<br />

degli Alberghi e i Laghi<br />

del Frisson<br />

71<br />

Si incomincia con un piacevole<br />

tratto in faggeta poi, superata<br />

una strettoia della valle,<br />

si attraversa una macchia di pini<br />

montani, infine si cammina<br />

tra prati e pascoli.<br />

Non fosse sufficiente questa varietà<br />

di ambienti, questo itinerario compie<br />

un breve anello in quota per visitare ben due<br />

laghi glaciali: il Lago inferiore del Frisson,<br />

ai piedi della inconfondibile sagoma del monte<br />

omonimo, ed il Lago degli Alberghi.<br />

→ IL TOPONIMO<br />

“ALBERGHI”<br />

Questo il caso di un altro<br />

toponimo che,<br />

modificatosi nel tempo,<br />

ha perso il suo significato<br />

originario.<br />

Il “Vallone degli Albergh”,<br />

o meglio ancora “Vallone<br />

degli Arbergh”, ha forse<br />

origini celtiche e indica<br />

abitazioni in quota,<br />

gli alpeggi.<br />

I due specchi d'acqua sono collegati<br />

da un sentiero un poco più accidentato, ma<br />

ben segnalato, sconsigliato finché permane<br />

neve al suolo.<br />

I camminatori più allenati, dal Lago inferiore<br />

del Frisson, hanno a breve distanza altre due<br />

mete interessanti: il Lago superiore del Frisson<br />

o il Passo della Mena, che si affaccia sul Vallone<br />

del Sabbione ed offre ottimi panorami.


Vallone di<br />

.<br />

1782<br />

V a l l o n e d e l l a L a u s a<br />

Passo<br />

del Fontan<br />

2050<br />

Punta<br />

Ambutur<br />

Punta<br />

Barasiagna<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1141<br />

1579<br />

1752<br />

Tetti<br />

Piattel<br />

Il Cairas<br />

.<br />

d e l B o u s s e t<br />

Costa Cornet<br />

1566<br />

Vallone Cairas<br />

Gias<br />

Piainet<br />

.<br />

1608<br />

217<br />

Il Mer<br />

Torrente Bousset<br />

72<br />

.<br />

2778<br />

2365<br />

Punta<br />

del Baus<br />

Gias Soprano<br />

del Vei del Bouc<br />

Punta<br />

di Costagrande<br />

.<br />

Costa del Pra'<br />

2142<br />

Cresta di Fornet<br />

Gias<br />

l'Ubaiet<br />

Gias Blin<br />

1307<br />

La<br />

Gias<br />

d'Ischietto<br />

Valera<br />

2746<br />

1357<br />

.<br />

Punta<br />

1987.<br />

Frassinetto<br />

Gias Vale<br />

1759<br />

. Sottano<br />

Passo di<br />

Frassinetto<br />

2612<br />

Monte<br />

// ITINERARIO<br />

Lavasse'<br />

2436<br />

.<br />

.<br />

2821 Passo<br />

2313<br />

2115<br />

Dal posteggio di Palanfrè (1352 della m) Valletta si segue la stradina asfaltata a valle<br />

2411 .<br />

della borgata. La strada Punta diventa sterrata e, quando svolta a destra, si continua<br />

Savina Cima delle<br />

Cima<br />

diritti (sud) su mulattiera. La mulattiera Quarantene attraversa alcuni rii, raggiunge il Gias Plisser<br />

.<br />

.<br />

Piamian (1432 m, 0:25 ore Monte da Palanfrè, fontana) e si trasforma in sentiero.<br />

2746<br />

2318<br />

Giunti ad un bivio si ignora Carbonè il vecchio tracciato che prosegue innanzi (rischio frane)<br />

2802<br />

e si prende il ramo di sinistra che attraversa il letto secco del torrente.<br />

2740<br />

2281<br />

Passo 2803<br />

Il sentiero sale a lungo .<br />

.<br />

di nella Carbone' faggeta a tornanti, quindi ridiscende per guadare<br />

Cima del<br />

Punta Prà<br />

ancora il letto secco del torrente e riportarsi Lago Carbonè sul tracciato abbandonato 2199<br />

. di Matteo<br />

Lago<br />

in precedenza. Si prosegue<br />

Lago della<br />

della Roccia<br />

verso sinistra e si incontra un bivio: si va a destra<br />

Valletta Piccola<br />

Lago<br />

per i Laghi del Frisson (il ramo di sinistra verrà<br />

2618<br />

percorso al rientro) d'Ischietto<br />

2330<br />

e si raggiunge<br />

il dosso erboso su cui sorge il Gias Vilazzo 2782 (1823 m, 1:20 ore dal Gias Piamian, 2376<br />

.<br />

.<br />

2482<br />

fontana). Piegando a destra (sud-ovest) .<br />

Cima si sale dellaripidi tra prati, poi si traversa verso<br />

Monte<br />

sinistra tra erba e roccette fino al Lago<br />

Valletta<br />

inferiore<br />

Picccola<br />

del Frisson (2054 m, 0:45 ore d'Ischietto<br />

dal Gias Vilazzo). Una traccia segnalata attraversa l'emissario del lago e prosegue<br />

2802<br />

verso est. Con vari saliscendi si aggira la dorsale rocciosa . che divide i Laghi<br />

.<br />

del Frisson dal Lago degli Alberghi. Toccata quota Cima 2085 della circa, si scende 2533<br />

tra detriti,<br />

Valletta Grande<br />

poi su sentiero tra rocce montonate, . fino al sottostante Lago degli Alberghi<br />

18<br />

2230<br />

2308<br />

(2039 m, 0:25 ore dal Lago inferiore del Frisson). Attraversatone l'emissario, .<br />

Lago<br />

Rocce<br />

si segue verso sinistra del una Vei del traccia Bouc che . si immette quasi subito sul più ampio dell`Asino<br />

.<br />

2122<br />

sentiero proveniente dal 2405 Passo di Ciotto Mien. Si perde quota lentamente tra prati,<br />

2618<br />

Cima<br />

2380<br />

poi più ripidi con diversi tornanti in un boschetto Colle di del pini, fin nei pressi del . Lago<br />

del Toro<br />

Vei del Bouc<br />

Vilazzo. Attraversati gli emissari dei due laghi, che qui si uniscono, il sentiero torna<br />

Cime del<br />

vicino al Gias Vilazzo poi piega Colle Ovest<br />

lago dell`Agnel a destra, e scende a fianco del torrente.<br />

Lago<br />

del Sabbione<br />

2590<br />

Superata una fontana, si ritorna . 2795 al bivio già incontrato all'andata: di Vernasca si va a destra Lago e,<br />

Ovest .<br />

della Vacca d<br />

V a l l e t t a G r a n d e<br />

Lago<br />

Carbone'<br />

← Il Gias Vilazzo<br />

↑ Il Lago inferiore del Frisson<br />

→ Vecchia baita a Palanfrè<br />

Vallone dell' Ischietto<br />

con percorso a ritroso, si rientra a Palanfrè (1352 m, 1:40 ore dal Lago<br />

degli Alberghi).<br />

Vallone Perigua<br />

.<br />

1876<br />

Plissè


à<br />

3<br />

ra<br />

64 .<br />

Colle<br />

della Garbella<br />

2203.<br />

.<br />

Monte<br />

Garbella<br />

2308<br />

.<br />

1847<br />

2306<br />

.<br />

Gias dell'<br />

Adreit<br />

1643<br />

.<br />

.1897<br />

Vallone del Sabbione<br />

1583<br />

2231<br />

Colle Est<br />

del Sabbione<br />

Lacs<br />

u Sabion<br />

Costa di Pianard<br />

Adreit<br />

Val Garbella<br />

.<br />

1707<br />

Gias Garbella<br />

Costa Garbella<br />

2609<br />

La Valletta<br />

.<br />

Monte<br />

Colombo<br />

.<br />

1565.<br />

Costa del Colombo<br />

2261<br />

Gias<br />

del Chiot<br />

Gias<br />

della Barma<br />

1642.<br />

.<br />

Cima della<br />

Guglielma<br />

Torioni<br />

Saragat<br />

.<br />

Palanfrè<br />

Gias<br />

Piàmiàn<br />

1479.<br />

Gias<br />

Passo Vilazzo<br />

della Guglielma<br />

2600<br />

2170<br />

1891<br />

1952<br />

2228<br />

Passo<br />

della Mena<br />

2661<br />

. 2543<br />

Cima<br />

del Sabbione<br />

2201<br />

1731<br />

2529<br />

.<br />

.<br />

Tetti<br />

Paluret<br />

.<br />

Fuet<br />

1205<br />

Monte<br />

Monte Creusa<br />

Ciotto Mien<br />

.<br />

2384<br />

.<br />

Laghi del Frisson<br />

Chiamossero<br />

.<br />

2242<br />

2599<br />

1425<br />

2637<br />

2301 Passo della<br />

. Bastera<br />

Cima<br />

2547<br />

Balmasca<br />

Colletto<br />

Saragat<br />

Punta di<br />

Peirafica<br />

Vallone degli Alberghi<br />

2550<br />

1372<br />

1896<br />

Lago<br />

Vilazzo<br />

Monte<br />

Frisson<br />

Colleto<br />

dell'Abisso<br />

.<br />

1761 .<br />

Lago<br />

//15<br />

dell`Oro 2615<br />

. L’ANELLO DEI LAGHI<br />

Rocca<br />

2083<br />

DI PALANFRÈ .<br />

della Bastera<br />

1961<br />

.<br />

2127<br />

Vallone Grande<br />

2039<br />

2405<br />

2755<br />

Piano<br />

.<br />

Bric<br />

Brusatà<br />

.<br />

2478<br />

1715<br />

.<br />

2002<br />

della<br />

2378<br />

.<br />

Palanfrè (1352 m)<br />

.<br />

.<br />

Reina<br />

2238<br />

Rocca 4:35 h<br />

dell`Abisso<br />

Lacs<br />

de Peïrefique<br />

Costa Lausea<br />

Campaula<br />

Lago<br />

degli Alberghi<br />

Tetto<br />

Vertamun<br />

1400<br />

Gias<br />

Creusa Sottano<br />

2274<br />

Passo di<br />

Ciotto Mien<br />

Monte<br />

Passo del<br />

Diavolo<br />

E<br />

Vallone Boero<br />

Laghetto<br />

dell'Abisso<br />

2207<br />

+813/-813 m<br />

1543<br />

Vallone Valet<br />

Tetti<br />

Creusa<br />

.<br />

.<br />

1374<br />

2224<br />

2080<br />

1385<br />

.<br />

.<br />

1603<br />

2337<br />

Lagun<br />

2148 .<br />

Bec<br />

Matlas<br />

Passo di<br />

Giosolette<br />

.<br />

.<br />

2073<br />

2254<br />

.<br />

1426<br />

Bec<br />

Baral<br />

.<br />

2048<br />

2074<br />

2147<br />

2214<br />

.<br />

.<br />

Cima<br />

Giosolette<br />

Fort de Giaure<br />

Da Borgo San Dalmazzo<br />

si percorre la Valle<br />

<strong>Vermenagna</strong> fino al comune<br />

di Vernante, dove si svolta<br />

a destra per Palanfrè,<br />

al quale si giunge risalendo<br />

la Valle Grande.<br />

Vallone dell`Arpiola<br />

Pian<br />

Madoro<br />

Costa degli Artesin<br />

1871<br />

73<br />

.<br />

1877<br />

.<br />

. 1765<br />

180<br />

Cia<br />

di P<br />

Gias<br />

Boero 1631<br />

2176<br />

2128<br />

.<br />

.<br />

2101<br />

17<br />

Cim<br />

di Sala<br />

18


74<br />

//16<br />

IL MONTE<br />

VECCHIO


Il sentiero di crinale che<br />

← Palina segnavia al Colle<br />

Arpiola<br />

↑ Tetti Zitun<br />

↓ Le Marittime dal Monte<br />

Vecchio<br />

dal Colle Arpiola conduce<br />

75<br />

alla sommità del Monte Vecchio<br />

è agevole, decisamente appagante,<br />

e nelle belle giornate la vista<br />

spazia dalle Alpi Marittime<br />

alle Alpi Liguri.<br />

Un pizzico di attenzione alla segnaletica<br />

va prestata nel tratto iniziale di questo<br />

itinerario, viste le numerose biforcazioni<br />

che si incontrano.<br />

Usciti dal bosco, il resto dell'ascesa<br />

si snoda lungo assolati pendii pascolivi,<br />

che è meglio non affrontare nelle ore calde<br />

della giornata.<br />

→ IL MONTE<br />

VECCHIO<br />

Tra le cime che<br />

racchiudono la conca<br />

di Limone, il Montevecchio<br />

si presenta come il rilievo<br />

più pacioso: 1920 m,<br />

pendii dolci, estesi cedui<br />

di faggio, modellati<br />

dai tagli di legna da ardere,<br />

e un piccolo pascolo<br />

alla sommità. A uno<br />

sguardo più attento,<br />

tuttavia, non sfugge<br />

l’aspetto minaccioso<br />

di questa montagna:<br />

almeno un paio di “colpi<br />

di rasoio” nella copertura<br />

arborea denunciano<br />

il passaggio di slavine,<br />

che, staccandosi<br />

dalle praterie sovrastanti,<br />

s’incanalano<br />

rovinosamente nei valloni.<br />

Il ripetersi di quest’evento<br />

giustifica la presenza<br />

dei paravalanghe,<br />

ben evidenti anche<br />

dal concentrico.


76<br />

// ITINERARIO<br />

Una pista agro-pastorale ha origine dalla borgata Tetti Zitun (1251 m), passa<br />

alle spalle delle poche case e raggiunge un piccolo gias, oltre il quale subito<br />

termina, biforcandosi: si ignora la mulattiera a destra per Limone, imboccando<br />

invece la traccia sulla sinistra, diretta al Colle Arpiola. Tralasciato quasi subito<br />

un viottolo che prosegue diritto, si piega verso sinistra. Trascurate altre due tracce,<br />

una su ogni lato del percorso, ci si congiunge con il sentiero proveniente<br />

da Sant'Anna. Si prosegue verso destra, salendo fino al successivo bivio, distante<br />

solo poche decine di metri: qui si tiene ancora la destra. Il sentiero compie<br />

un lungo traverso su vecchi pascoli, oggi colonizzati da numerosi arbusti.<br />

Circa a quota 1580, presso un abbeveratoio, le numerose tracce degli animali<br />

confondono un poco il cammino: il sentiero, che riappare subito dopo la vasca,<br />

affronta alcuni stretti tornanti su pendii pascolivi, procedendo in salita fino<br />

al Colle Arpiola (1682 m, 1:20 ore da Tetti Zitun). Al valico è necessario tralasciare<br />

sia la stradina a sinistra, diretta al Bec Baral, sia quella che scende sul versante<br />

opposto, verso Vernante, girando invece a destra, in direzione nord-est,<br />

per il Monte Vecchio. Si percorre il crinale, cominciando poi un’ascesa piuttosto<br />

decisa sulle pendici prative del Monte Vecchio: il sentiero, piccolo ma sempre<br />

evidente, supera a tornanti il tratto più ripido, seguendo poi, con pendenze minori,<br />

la displuviale, fino alla vetta del Monte Vecchio (1923 m, 0:45 ore dal Colle Arpiola),<br />

raggiunta dopo un'ultima breve rampa.


i<br />

.<br />

.<br />

.<br />

088<br />

Tetti<br />

reusa<br />

374<br />

1385<br />

.<br />

1603<br />

2337<br />

24<br />

.<br />

Tetto<br />

Marun<br />

Lagun<br />

.<br />

2148 .<br />

Bec<br />

Matlas<br />

Passo di<br />

Giosolette<br />

.<br />

.<br />

.<br />

1445<br />

Vallone Adreit<br />

2073<br />

1426<br />

.<br />

1324<br />

Vallone dell`Arpiola<br />

Bec<br />

Baral<br />

2147<br />

2214<br />

.<br />

Cima<br />

Giosolette<br />

Pian<br />

Madoro<br />

Costa degli Artesin<br />

1871<br />

.<br />

1877<br />

2128<br />

1452<br />

.<br />

. 1765<br />

.<br />

1745<br />

1800<br />

.<br />

a<br />

1563.<br />

Colle<br />

Arpiola<br />

1713<br />

Ballor<br />

Ciabot<br />

di Pedu`<br />

.<br />

1660.<br />

1551<br />

Case<br />

Brunda<br />

.<br />

Monte Vecchio<br />

1628<br />

1665<br />

1469<br />

1800<br />

1682<br />

Bric<br />

Castea<br />

Croce<br />

. di Baral<br />

1752<br />

1446<br />

.<br />

Tetti<br />

Cortassa<br />

1468<br />

Alpe<br />

Papa<br />

Giovanni<br />

Case San<br />

Lorenzo<br />

1923<br />

1218<br />

Tetti<br />

Gigant<br />

Maira<br />

Mognin<br />

Sant'<br />

Anna<br />

Tetti<br />

Catalin<br />

1281<br />

Tetti<br />

Gianet<br />

1200<br />

Tetti<br />

Gross<br />

Maurizio<br />

1066<br />

.<br />

1294<br />

.<br />

1518<br />

//16<br />

.<br />

. .<br />

1195 1307 Punta<br />

IL MONTE VECCHIOBuffe<br />

Bragard<br />

E<br />

1300<br />

1092<br />

SS20<br />

1077<br />

Limone<br />

Piemonte<br />

Tetti Zitun<br />

Tetti<br />

Biava<br />

Tetti<br />

Veuva<br />

Gherra<br />

Tetti<br />

Maschetta<br />

2:05 h<br />

Limonetto<br />

1419<br />

1280 .<br />

. 1483<br />

+672/-0 m<br />

1545<br />

1258<br />

.<br />

.<br />

San<br />

Tetti Zitun (1251 Pancrazio m)<br />

Da Borgo San Dalmazzo<br />

si risale Quotala Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />

1584.<br />

1400<br />

fino a Limone Piemonte.<br />

All'uscita dall’abitato,<br />

.<br />

1480 sulla destra, si imbocca . Cim<br />

1435<br />

1596.<br />

dei Gh<br />

un bivio che conduce<br />

a numerose borgate,<br />

tra le quali Tetti Zitun.<br />

Alla prima biforcazione<br />

si prosegue diritti,<br />

alla seconda verso destra,<br />

alla terza verso sinistra.<br />

Superati i Tetti Gianet,<br />

si raggiungono i Tetti Zitun.<br />

Decisamente poco esteso<br />

lo spazio per parcheggiare.<br />

1188<br />

1048<br />

1220<br />

.<br />

1320<br />

Roccia<br />

del Murin<br />

Tett<br />

Galin<br />

.<br />

1075<br />

77<br />

La<br />

Grogia<br />

.<br />

152<br />

15<br />

←← I contrafforti settentrionali<br />

del Monte Vecchio<br />

← La croce in vetta al Monte<br />

Vecchio


78<br />

//17<br />

LA ROCCA<br />

DELL'ABISSO


Siamo al confine tra le Alpi Marittime e le Alpi<br />

Liguri, e le differenze saltano subito<br />

agli occhi: gli arrotondati pendii prativi<br />

del Colle di Tenda vengono man mano<br />

rimpiazzati dalle scure e imponenti pareti<br />

della Rocca dell'Abisso.Ma non è questo l'unico<br />

motivo di interesse di questo itinerario.<br />

← Forte Giaura e Rocca<br />

dell'Abisso<br />

↑ La croce in vetta a Rocca<br />

dell'Abisso<br />

↓ I Lacs de Peïrefique<br />

dalla Rocca dell'Abisso<br />

Lungo l'ascesa si incontrano ben due<br />

79<br />

delle sei fortificazioni ottocentesche<br />

che costituivano l'ossatura<br />

del Campo trincerato del Colle<br />

di Tenda: i forti Pernante e Giaura.<br />

Sebbene ciascuno dei due forti possa<br />

rappresentare di per sé una meta<br />

dell'escursione, in base a quanto si vuole<br />

camminare, è tuttavia innegabile che solo chi<br />

raggiunge la vetta della Rocca dell'Abisso potrà<br />

ammirare gli ampi panorami che partono<br />

dai vicini Lacs de Peïrefique, uno dei quali<br />

a forma di cuore, e arrivano fino al blu intenso<br />

del mare.<br />

→ IL CAMPO<br />

TRINCERATO<br />

DEL COLLE DI TENDA<br />

I forti toccati in questo<br />

itinerario (facenti parte<br />

del Campo trincerato<br />

del Colle di Tenda), furono<br />

realizzati tra il 1877 e<br />

il 1888 con grande<br />

dispendio di energie e<br />

risorse finanziarie, ma<br />

nel giro di pochi anni<br />

divennero obsoleti a causa<br />

del progredire dei pezzi<br />

di artiglieria e dei proiettili.<br />

Attivi fino all'inizio<br />

del primo conflitto<br />

mondiale, quando furono<br />

disarmati per portare<br />

le artiglierie sul fronte<br />

austriaco, nel secondo<br />

conflitto mondiale sono<br />

tutti stati relegati a depositi<br />

di materiali e munizioni,<br />

e talvolta a ricovero truppe.<br />

Con il passaggio in territorio<br />

francese, la loro<br />

denominazione originaria<br />

italiana è stata cambiata.


80<br />

d'Ischietto<br />

2330<br />

2376<br />

Adr<br />

.<br />

2301 Passo della<br />

. Bastera<br />

Monte<br />

Lago<br />

→ I FORTI<br />

2615<br />

d'Ischietto PERNANTE E GIAURA<br />

Cima<br />

2547 dell`Oro<br />

Balmasca<br />

.<br />

.<br />

Rocca<br />

Il Forte Pernante, situato sull'omonima 1847<br />

della Bastera<br />

cima, era . 2533 dotato di 4 cannoni e difeso<br />

Rocca dell`Abisso<br />

2755<br />

da 120 uomini. La struttura sta ormai<br />

Torioni<br />

mostrando evidenti 2550<br />

2308 .<br />

segni di decadimento.<br />

Saragat<br />

.<br />

Colleto<br />

2599 dell'Abisso<br />

Il Forte Giaura Rocce è situato sulla omonima 2231<br />

.<br />

Colletto<br />

dell`Asino<br />

Saragat<br />

cima. Armato con 8 pezzi d'artiglieria,<br />

2529<br />

2661<br />

Lacs<br />

si trova ancora<br />

2380<br />

in discreto stato<br />

de Peïrefique<br />

.<br />

2600<br />

di conservazione. Sul fronte d'attacco Colle Est<br />

Punta di<br />

2609<br />

del Sabbione .<br />

Peirafica<br />

2543<br />

del forte si notano i cinque tramezzi<br />

Colle Ovest<br />

2308<br />

paraschegge tra delle Sabbione piazzole dei pezzi Cima<br />

2127 .<br />

Lago Lago<br />

Lacs<br />

all'aperto di Vernasca(“in della barbetta”).<br />

Vacca<br />

del Sabbione<br />

du Sabion<br />

2328<br />

2535<br />

. 2332 →↑Il Forte Giaura<br />

2410<br />

2705<br />

→↓ Il laghetto dell'Abisso<br />

.<br />

.<br />

des<br />

Cima<br />

Cime<br />

de Barchenzane<br />

della<br />

Scandeiera<br />

.<br />

2076<br />

// ITINERARIO<br />

2277<br />

Baisse<br />

Cime<br />

de Barchenzan<br />

Dal Colle di Tenda (1871 m) si segue la de carrozzabile la Garde sterrata per Casterino, fino<br />

21<br />

alla località Colletta, dove si incontra, sulla destra, il bivio con l’ex rotabile militare Cim<br />

al servizio dei forti Pernante e Giaura. Nel mezzo delle due strade ha origine<br />

de Gra<br />

.1932<br />

un evidente sentiero, che risale l’ampio e ripido crinale, tra pascoli e cespugli<br />

Vastière<br />

.<br />

de Valmasque<br />

1756<br />

.<br />

Scionin<br />

di ontano, e prosegue poi, con pendenze meno accentuate, fino a ricongiungersi<br />

all’ex rotabile militare, lambita un paio di volte durante la salita. Seguendola verso<br />

sinistra, se ne percorre l'ultimo tornante, raggiungendo, in breve, Forte Pernante<br />

(2114 m, 0:45 ore dal Colle di Tenda). Si scende, tra gli ontani, sul versante ovest<br />

del forte, aggirando, sulla sinistra, il tondeggiante rilievo della Cime de Salaute.<br />

Il sentiero compie un lungo mezzacosta pianeggiante e torna a ricongiungersi,<br />

presso un colletto, con la carrozzabile. La si segue verso sinistra e si raggiunge,<br />

in breve, un altro passo, la Bassa sovrana di Margheria (2079 m, 0:35 ore dal Forte<br />

Pernante): qui, in corrispondenza di un recente cippo di confine, si riceve,<br />

da destra, la traccia proveniente da Limonetto. Ai piedi dello scosceso pendio<br />

della Cima di Giaura, si trascura la traccia che risale lungo il filo di cresta, e ci si<br />

tiene sulla mulattiera che, dopo aver piegato verso est, traversa in leggera salita,<br />

su fondo acciottolato. Al primo tornante si deve abbandonare la ex rotabile,<br />

franata a monte in svariati punti e non più percorribile, per imboccare il sentiero<br />

che, originatosi sulla destra, attraversa una pietraia. Contornati i margini<br />

di una conca detritica, tra bassi arbusti, si transita poco a monte di un minuscolo<br />

laghetto. Al termine di un lungo traverso, si guada un piccolo ruscello, raggiungendo<br />

quindi la sponda orientale del Laghetto dell'Abisso (2207 m, 0:25 ore dalla Bassa<br />

sovrana di Margheria). Invertendo la direzione, il sentiero sale verso sud-est, fino<br />

a ricongiungersi all’ex carrabile militare, precedentemente abbandonata, proprio<br />

in corrispondenza dell'ultimo tornante prima del forte. Con un ardito traverso lungo<br />

verticali pareti rocciose – attenzione ai brevi tratti in frana – la strada guadagna,<br />

infine, la spianata prativa sede del Forte Giaura (2254 m, 0:15 ore dal Laghetto<br />

dell'Abisso). Si tralascia, sulla sinistra, il sentiero per i Lacs de Peïrefique e si inizia<br />

V a l l o n d u S a b i o n<br />

Ruisseau de Valmasque<br />

Vallette du Sabion<br />

Vallon de Valmasque<br />

Vallon de Casterine<br />

2637<br />

2405<br />

Pas<br />

Dia


so del<br />

volo<br />

1916<br />

Gias<br />

Pasteurs<br />

e<br />

39<br />

.<br />

e<br />

tin<br />

Vallone Boero<br />

Laghetto<br />

dell'Abisso<br />

2207<br />

.<br />

Pont<br />

de Peïrefique<br />

1974<br />

2083<br />

2080<br />

.<br />

Gias<br />

de Peïrefique<br />

1836<br />

.<br />

2254<br />

2048<br />

1761<br />

1961<br />

2074<br />

Fort de Giaure<br />

Baisse<br />

de Peïrefique<br />

2036<br />

.<br />

.<br />

.<br />

2037<br />

2176<br />

.<br />

2101<br />

Cima<br />

di Salauta<br />

.<br />

1843<br />

2070<br />

Vallon du Lagon<br />

Vallone<br />

Fort<br />

Pernante<br />

2000<br />

1753<br />

Piarnaud<br />

1842<br />

Fort<br />

de la Marguerie<br />

.<br />

1907<br />

La<br />

Colletta<br />

//17<br />

LA ROCCA<br />

DELL'ABISSO<br />

E<br />

3:35 h<br />

+938/-54 m<br />

V A L R O Y A<br />

Forte<br />

Centrale<br />

Forte<br />

Alto<br />

1871 Colle di Tenda<br />

N 204<br />

Colle di Tenda (1871 m)<br />

Da Borgo San Dalmazzo<br />

si risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />

superando Limone Piemonte.<br />

Prima di raggiungere<br />

l'ingresso del traforo, si svolta<br />

a destra per Limone 1400,<br />

da dove si prosegue fino<br />

al Colle di Tenda.<br />

Tunnel di Tenda<br />

.<br />

1279<br />

→ Attenzione: le fortificazioni<br />

raggiunte da questo itinerario<br />

sono in stato di abbandono<br />

da decenni. Sussiste il pericolo<br />

di crollo, motivo per il quale è<br />

assolutamente sconsigliata la<br />

visita. Inoltre, a causa di frane<br />

e smottamenti, l'ultimo tratto<br />

che precede il Forte Giaura<br />

presenta alcuni passaggi<br />

leggermente esposti.<br />

a risalire, lungo una mulattiera con numerosi tornanti, il ripido pendio pascolivo<br />

di Pra Giordano. Terminati i tornanti, la salita prosegue abbastanza diritta, sempre<br />

sul declivio prativo. Trascurata una diramazione sulla destra, si traversa a lungo<br />

in direzione nord-ovest: con l'aumentare della quota, ci si inizia a muovere<br />

su fondo sconnesso. Arrivati ai piedi del pendio detritico terminale, lo si risale<br />

a strette svolte e poi, volgendo a sinistra, ci si porta sull'anticima della Rocca<br />

dell'Abisso (2755 m, 1:35 ore dal Forte Giaura), dove si trovano una croce e una<br />

stazione di rilevamento meteo. La cima, sostanzialmente alla stessa quota, si trova<br />

a pochi metri in linea d'aria, ma è raggiungibile soltanto con un esposto percorso<br />

a fil di cresta.


82<br />

//18<br />

I FORTI<br />

DEL COLLE<br />

DI TENDA


← Forte Centrale, il torrione<br />

nord-est per la difesa ravvicinata<br />

↑ Panorama sul Colle di Tenda<br />

e Rocca dell'Abisso dal sentiero<br />

per il Forte Pepino<br />

↓ Il Forte Centrale, già Forte<br />

Colle Alto<br />

83<br />

Itinerario dai due volti, ben distinti.<br />

Da un lato questo percorso è un vero e proprio<br />

tuffo nella storia, con le imponenti fortificazioni<br />

di fine Ottocento facenti parte del Campo<br />

trincerato di Tenda, costruite dal neonato<br />

Regno d'Italia per difendere i propri confini.<br />

Osservando i due torrioni<br />

per la difesa ravvicinata del Forte<br />

Centrale non si può non restare<br />

affascinati dalla raffinatezza<br />

costruttiva e dalla ricerca<br />

dei dettagli, sebbene si tratti<br />

pur sempre di opere belliche.<br />

Dall'altro, gli appassionati di flora alpina<br />

resteranno sorpresi dalle incredibili fioriture<br />

primaverili, con prati, pascoli e praterie alpine<br />

che si riempiono di colori e profumi.<br />

→ IL FORTE CENTRALE<br />

Il Forte Centrale (la sua<br />

denominazione originale<br />

era Forte Alto, poi divenuta<br />

Forte Colle Alto), fulcro<br />

del sistema difensivo<br />

del Colle di Tenda, era<br />

armato con 10 cannoni,<br />

2 mortai e 4 mitragliatrici.<br />

Terminato nel 1880, il Forte<br />

Colle Alto era affiancato<br />

da una imponente caserma<br />

difensiva in grado<br />

di ospitare circa 300<br />

uomini. Disponeva inoltre<br />

di scuderie, servizi logistici<br />

vari (infermeria, magazzini,<br />

depositi munizioni), ed era<br />

collegato al fondovalle con<br />

una teleferica che saliva<br />

da Panice sottana, in grado<br />

di approvvigionare<br />

il forte anche in caso<br />

di innevamento delle strade.<br />

Il tutto camminando sovente lungo<br />

lo spartiacque alpino, con panorami che<br />

si estendono in tutte le direzioni dalle Alpi<br />

Marittime, alle Alpi Liguri, alla pianura, al mare.


84<br />

// ITINERARIO<br />

Dal Colle di Tenda (1871 m) si sale fino al vicino Forte Centrale (0:15 ore dal Colle<br />

di Tenda). Sul lato opposto del forte, si scende alla rotabile sterrata che collega<br />

il Colle di Tenda con Monesi e la si segue in piano verso nord-est, per oltre 500<br />

metri, fino al Col de Cannelle (1874 m, 0:15 ore dal Forte Centrale, non nominato<br />

sulla cartografia italiana). Al valico la strada si biforca, e si imbocca tra i due rami<br />

della sterrata il sentiero che si inerpica assai ripido lungo il crinale. Dopo una lunga<br />

salita, ci si immette sulla vecchia mulattiera militare proveniente dal Forte Taborda<br />

e la si segue verso sinistra fino al poco evidente valico del Col de la Vallette<br />

(o Col Vallette, anch'esso non nominato sulla cartografia italiana, 2187 m, 1:05 ore<br />

dal Col de Cannelle). Al valico, che è un piccolo crocevia, si prosegue lungo<br />

il sentiero che s'innalza a tagliare i tornanti della rotabile ex militare<br />

per Forte Pepino. Il sentiero incrocia più volte la rotabile, lasciata a sinistra<br />

la diramazione per il Colle della Perla, si prosegue a destra sulla strada che<br />

con un lungo traverso conduce al Forte Pepino (2263 m, 0:35 ore dal Col de<br />

la Vallette). Si aggira a nord il fossato del forte (prudenza!) poi si segue<br />

a mezzacosta verso nord un esile sentiero. Si supera un'ampia frana dal fondo<br />

detritico (prestare attenzione!) e, di nuovo su agevoli pendii prativi, ci si porta<br />

sulla mulattiera per il Colle della Perla. La si segue verso sinistra, tornando<br />

al Col de la Vallette (2187, 0:40 ore dal Forte Pepino). Per evitare i due tratti un po'<br />

accidentati, si può rientrare al Col de la Vallette seguendo a ritroso il percorso fatto<br />

per giungere al Forte Pepino. Dal colle si scende lungo il percorso dell'andata,<br />

ma si lascia a destra il sentiero utilizzato per la salita e ci si tiene sulla mulattiera<br />

ex militare. La mulattiera perde quota con alcuni tornanti poi traversa a lungo<br />

in discesa verso sud ed infine si immette sulla strada sterrata proveniente<br />

dal Col Cannelle. Seguendo la sterrata verso sinistra si arriva al Forte Taborda<br />

(1982 m, 0:45 ore dal Col de la Vallette). Tornati sui propri passi, si segue per intero<br />

la strada di accesso al forte, e con un altro lungo traverso si perviene<br />

al Col de Cannelle (1874 m, 0:35 ore dal Forte Taborda). Qui ci si ricongiunge<br />

con la strada Colle di Tenda - Monesi e si va a sinistra. Si percorre a ritroso<br />

l'itinerario di andata e si sale a sinistra la rampa per il Forte Centrale. Al primo bivio<br />

si va a destra, si attraversa la Caserma difensiva Centrale e si ridiscende al Colle<br />

di Tenda (1871 m, 0:30 ore dal Col de Cannelle).


3<br />

2<br />

.<br />

ie<br />

1907 1871<br />

La<br />

Colletta<br />

V A L R O Y A<br />

1784<br />

Forte<br />

Centrale<br />

Forte<br />

Alto<br />

Colle di Tenda<br />

N 204<br />

Tunnel di Tenda<br />

.<br />

1279<br />

di Napoleone<br />

Colletto<br />

.<br />

Campanin<br />

2177<br />

2142<br />

.<br />

.<br />

2206<br />

1874<br />

Fort<br />

Tabourde<br />

1982<br />

Cime de<br />

Tavan<br />

aira<br />

.<br />

2000<br />

1992 .<br />

1912<br />

.<br />

2214<br />

Cime du<br />

Bec Roux<br />

2263<br />

2344<br />

.<br />

Cime de<br />

Pepin<br />

Forte Pepino<br />

//18<br />

I FORTI DEL COLLE<br />

DI TENDA<br />

E<br />

4:40 h<br />

+555/-555 m<br />

La<br />

Perla<br />

2096<br />

F R<br />

G<br />

della<br />

Cim<br />

del Be<br />

Vallon<br />

→ IL MONTE CORNIO<br />

Il Monte Cornio, antica denominazione del<br />

Colle di Tenda, è uno dei valichi alpini più<br />

ricchi di storia. Dopo le legioni romane di<br />

Augusto di lì passarono nel X secolo<br />

i saraceni per le loro scorrerie in territorio<br />

piemontese e numerosi eserciti tra cui<br />

nel 1536 quello dell’imperatore Carlo V.<br />

Sotto Vittorio Amedeo viene realizzata,<br />

tra il 1782 e il 1788, una carrozzabile che<br />

scavalcando il colle rende più agevole<br />

il collegamento tra Torino e Villefranche,<br />

sbocco sul mare dei possedimenti di casa<br />

Savoia. Con il congresso di Vienna in cui<br />

si sancisce l’annessione della Repubblica<br />

di Genova al regno di Sardegna la via<br />

di transito per il Tenda vede venir meno<br />

il suo ruolo strategico, che svanisce<br />

definitivamente con la costruzione<br />

sul finire del XIX secolo del sottostante<br />

tunnel stradale e ferroviario.<br />

Colle di Tenda (1871 m)<br />

Da Borgo San Dalmazzo si<br />

risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />

in direzione di Limone Piemonte.<br />

Prima di raggiungere il traforo<br />

di Tenda, si svolta a destra<br />

per Limone 1400, dal quale si<br />

prosegue per il Colle di Tenda.<br />

→ È necessario prestare<br />

attenzione a due brevi tratti<br />

di sentiero poco agevoli,<br />

subito oltre il Forte Pepino,<br />

tratti che possono essere<br />

evitati tornando al Col<br />

de la Vallette seguendo<br />

a ritroso il percorso di salita.<br />

←← Gli imponenti ruderi<br />

della Caserma difensiva Centrale<br />

←→ Al centro il Colle di Tenda e la<br />

vecchia strada fatta costruire dai<br />

Savoia<br />

↑ Forte Pepino


86<br />

//19<br />

IL COLLE<br />

DELLA BOARIA<br />

E IL COLLE<br />

DELLA PERLA


Una bella escursione in un vallone<br />

piuttosto selvaggio: il sentiero,<br />

caratterizzato nel primo tratto<br />

da ampi pascoli, si incunea poi<br />

nell'angusto Vallone di San Giovanni<br />

fino al Colle della Boaria.<br />

Il tratto di crinale tra il Colle della Boaria e<br />

il Colle della Perla, su quel che resta<br />

di una vecchia mulattiera militare,<br />

offre notevoli panorami.<br />

Oltre ad alcuni fenomeni carsici nel Vallone<br />

di San Giovanni, sono di sicuro interesse<br />

le splendide fioriture tardo-primaverili<br />

sulle praterie alpine in quota.<br />

← Palina segnavia al Colle<br />

della Boaria<br />

↑ Orchidea<br />

↓ Il Colle della Boaria<br />

con i ruderi del Ricovero<br />

del Ricovero Vincenzo Ghigo<br />

→ UN MARINAIO<br />

IN MONTAGNA<br />

Ermanno Carlotto, classe<br />

1878 di Ceva, cadde<br />

alla testa dei suoi uomini<br />

mentre difendeva<br />

Tien-Tsin (Cina)<br />

da un assalto di rivoltosi<br />

durante una ribellione<br />

nazionalista contro<br />

gli stranieri nel 1900.<br />

Il suo comportamento<br />

gli valse la medaglia<br />

d'oro al Valor Militare<br />

alla memoria, ma tali<br />

dovettero essere le sue<br />

gesta che a Carlotto<br />

furono intitolati<br />

una cannoniera fluviale,<br />

una caserma a Tien-Tsin,<br />

un reggimento<br />

della fanteria di marina,<br />

la caserma di Brindisi<br />

che ospita la brigata<br />

San Marco e, non ultimo,<br />

anche il ricovero al Colle<br />

della Perla!<br />

87


88<br />

// ITINERARIO<br />

1200<br />

Tetti<br />

Gross<br />

Tetti<br />

Maschetta<br />

Dal termine della strada sterrata, a quota 14601294<br />

circa, . si prosegue la 1518salita<br />

.<br />

su una pista ripida forestale: poco dopo, quando si biforca, ci si tiene<br />

. .<br />

Bragard<br />

1195 1307 Punta<br />

a sinistra<br />

(indicazioni per “Via Ferrata”). La pista sterrata sale per un breve Buffe tratto<br />

Tetti<br />

nella faggeta, tocca le Maire Valletta, dove si stacca Biava a destra il sentiero<br />

La<br />

1520<br />

Gherra Grogia<br />

per il Lago Terrasole e, pochi metri dopo, termina. Il tracciato prosegue<br />

1510<br />

verso sud, attraversa un pianoro da cui ha inizio a destra un raccordo, meno<br />

1419<br />

.<br />

. 1483<br />

evidente, ancora per il Lago Terrasole. Si svolta a sinistra, passando ai piedi<br />

1545<br />

1258<br />

.<br />

delle pareti del Bec Valletta, lungo le quali sale la succitata via ferrata. Intorno<br />

San<br />

a quota 1590 il sentiero si biforca: si ignora la traccia Pancrazio di fronte per il Colletto<br />

Campanin e ci si tiene a sinistra. Si scende a guadare il torrente, si costeggia<br />

in sinistra idrografica una profonda forra e Quota si arriva al bivio presso il Gias<br />

1584.<br />

1400<br />

sottano della Perla (1652 m circa, 0:40 ore dalla quota 1460): a destra<br />

si continua per il Colle della Perla, a sinistra per il Colle della Boaria.<br />

. Cima<br />

Imboccata quest'ultima direzione (possibile vegetazione erbacea 1435 invadente<br />

1596.<br />

dei Gherra<br />

fino all'imbocco del Vallone della Boaria), la salita riprende con pochi ampi<br />

tornanti lungo il pendio prativo. I tornanti si fanno presto ripidi su fondo<br />

1633<br />

. Galleria<br />

ghiaioso e portano ad una sorta di 1835 gola, che si percorre di Napoleone in costa sul versante Baita<br />

2000<br />

destro orografico. Usciti dalla gola si passa in sinistra orografica e si rimonta<br />

1784<br />

un'erta balza con vari tornanti. Si prosegue a lungo sul fianco del vallone,<br />

ora con pendenze meno accentuate; un breve Forte strappo con alcune svolte<br />

Centrale<br />

porta al soprastante pianoro prativo, che si attraversa per intero. . Al termine<br />

1874<br />

del pianoro si rimonta l'ultima balza tra erba e roccette e si giunge al Colle<br />

1871 Forte<br />

della Boaria (2102 m, 1:20 ore dal bivio presso il . 1992<br />

Alto<br />

Gias sottano della Perla).<br />

Per chiudere un anello è possibile la Colle discesa divia Colle della Perla. Il percorso,<br />

ormai poco frequentato, tende a tratti Tenda a perdersi nei pascoli tra l'erba alta, ma<br />

è comunque ancora rintracciabile. Al Colle della Boaria si attraversa la sterrata<br />

ex militare Monesi - Colle di Tenda e si sale su sentiero lungo le pendici<br />

della Cima di Cuni. Si discende poi con qualche tornante fino al Colle<br />

della Perla (2086 m, 0:30 ore dal Colle della Boaria).<br />

. 1279<br />

SS20<br />

N 204<br />

Tunnel di Tenda<br />

Vallone Cabanaira<br />

Fort<br />

Tabourde<br />

1982<br />

Cime de<br />

Tavan<br />

.<br />

1242<br />

Fontana<br />

Borraccia<br />

1912<br />

Vallone Gherra<br />

1144<br />

Casali<br />

Brick<br />

M<br />

1858<br />

Capa<br />

Nico<br />

2206<br />

2214<br />

.<br />

Cime d<br />

Bec Ro


Casali<br />

agher<br />

1500<br />

San<br />

Giovanni<br />

1227<br />

nna<br />

lin<br />

u<br />

ux<br />

.<br />

Bec<br />

Castellaccio<br />

1776<br />

Lago<br />

Terrasole<br />

2142<br />

1330<br />

1765<br />

Maire<br />

Savoia<br />

1558<br />

Cime de<br />

Pepin<br />

.<br />

2263<br />

2344<br />

Maire<br />

Rocca<br />

Rossa<br />

Crest<br />

.<br />

.<br />

1500<br />

Maire Valletta<br />

. 1485<br />

.<br />

1883<br />

1851<br />

La<br />

Perla<br />

.<br />

1959<br />

Vallone San Giovanni<br />

Fontana<br />

Cichin<br />

2177<br />

2096<br />

. Gias<br />

della Perla<br />

.<br />

2300<br />

Col della Perla<br />

2054<br />

.<br />

Cima<br />

Aurusi<br />

2086<br />

2102<br />

2295<br />

Cima<br />

della<br />

Fascia<br />

Punta San<br />

1631<br />

Salvatore .<br />

Lago<br />

2415<br />

Secco 1651 .<br />

2312<br />

Monte Bec<br />

2163<br />

. Colla<br />

Alpetta Valletta<br />

Malaberga<br />

. 1925<br />

Testa San Testa .<br />

Salvatore Ciaudon<br />

1661 Gias<br />

.<br />

della Perla<br />

2022<br />

sottano<br />

2099 .<br />

. 2168<br />

Colletto<br />

Campanin<br />

Fort<br />

Pepin<br />

Vallone la Perla<br />

Cima<br />

del Becco<br />

← Il piccolo Lago della Perla<br />

↑ I ruderi di alcune maire<br />

che si incontrano nella parte<br />

iniziale del sentiero<br />

Vallon de Vallefreggia<br />

Colle del<br />

Carbone<br />

2495<br />

Colletto Sud<br />

del Cros<br />

2421<br />

Capanna<br />

Morgantini<br />

Col della Boaria<br />

.<br />

Vacherie de<br />

Valmaurina<br />

direzione<br />

Tende<br />

2386<br />

Bergerie de<br />

Pouchin<br />

Rèfrei<br />

.<br />

2127<br />

Colla Piana<br />

di Malaberga<br />

2219<br />

2188<br />

1488<br />

.<br />

2348<br />

2252<br />

Punta<br />

Straldi<br />

.<br />

.<br />

2383<br />

Vallon di Malaberg<br />

Cime de<br />

Malabergue<br />

Vallon de Barancon<br />

//19<br />

IL COLLE<br />

DELLA BOARIA<br />

E IL COLLE<br />

DELLA PERLA<br />

E<br />

2:30 h<br />

+644/-2 m<br />

Vach. de<br />

Malabergue<br />

.1591<br />

.<br />

1753<br />

.<br />

2371<br />

1989<br />

Conca delle Carsene<br />

Malaberg<br />

Castel Chevolail<br />

Vallone di San Giovanni,<br />

quota 1460 (1460 m)<br />

Passo<br />

del Duca<br />

Castel<br />

Frippi<br />

.<br />

2256<br />

Vallon<br />

1823<br />

.<br />

Rocher<br />

de Bachialon<br />

Da Borgo San Dalmazzo<br />

si risale la Valle <strong>Vermenagna</strong>, del<br />

in direzione di Limone<br />

2241.<br />

Piemonte. All'inizio<br />

direzione<br />

del paese Cima del Vesco<br />

si imbocca corso MorignoleTorino,<br />

(Cime de l'Evêq<br />

procedendo poi per via<br />

Valleggia, via Almellina e via<br />

San Giovanni. Giunti ai Casali<br />

Brick, si sale su sterrato fino<br />

al termine della carrabile:<br />

chi intendesse percorrere<br />

questo sterrato a piedi, dovrà<br />

considerare altri 200 metri<br />

di dislivello e circa 45 minuti<br />

di salita.<br />

Vallon de Mainardo<br />


90<br />

//20<br />

IL COLLE<br />

VACCARILE


← Al centro, il Colle<br />

del Vaccarile; sullo sfondo<br />

il Bric Costarossa<br />

↑ Giglio di monte<br />

↓ La Capanna Chiara<br />

91<br />

Decisamente spettacolare il tratto<br />

in quota di questo itinerario, lungo<br />

l'ampia e prativa dorsale che unisce<br />

il Monte Jurin e la Punta Mirauda.<br />

A cavallo tra la Valle Pesio a est e la Valle<br />

<strong>Vermenagna</strong> ad ovest, da questa allungata<br />

depressione lungo lo spartiacque la vista<br />

spazia dal Massiccio del Marguareis<br />

alla Rocca dell'Abisso.<br />

Meno accattivanti risultano i tratti più<br />

a bassa quota di questo anello, nonostante<br />

la graziosa borgata di Tetti Almellina,<br />

in parte diruta, dalle caratteristiche<br />

costruzioni in pietra.<br />

→ IL BOMBARDIERE<br />

SENZA EQUIPAGGIO<br />

È il 24 luglio 1944:<br />

un grosso bombardiere<br />

quadrimotore americano<br />

(un B-17 Fortezza Volante)<br />

sorvola a bassissima<br />

quota la Valle Pesio e poi<br />

“spancia” nella zona<br />

del Colle Vaccarile. L'urto è<br />

violento, ma l'atterraggio<br />

sembra voluto: l'impatto<br />

distrugge la cabina<br />

di pilotaggio, si spezzano<br />

le ali, ma la fusoliera resta<br />

sostanzialmente integra.<br />

I partigiani che accorrono<br />

sul posto però, con loro<br />

stupore, non trovano<br />

uomini o salme all'interno,<br />

e nemmeno hanno visto<br />

paracadute aprirsi in cielo.<br />

Il mistero verrà svelato solo<br />

molti anni più tardi: un<br />

incendio ai motori spinge<br />

l'equipaggio a lanciarsi e<br />

l'aereo prosegue il viaggio<br />

e termina la sua corsa<br />

all'ombra della Bisalta.


92<br />

// ITINERARIO<br />

Da via Almellina (1067 m) a Limone si imbocca la strada per la Capanna<br />

Chiara. La sterrata sale ripida (a sinistra si stacca la pista per i Tetti Almellina,<br />

utilizzata per il rientro), sfila a fianco dei Casali Braia (1282 m, 0:45 ore<br />

dai Casali Barat) ed infine, con ampie svolte, s'innalza fino ai ruderi<br />

di Maire Gavel (1408 m, fontana). Tenendosi sulla strada si entra in un ampio<br />

pianoro dove, presso un impianto di risalita, si incontra un bivio: a destra<br />

si arriva in breve alla Capanna Chiara (1448 m, 0:35 ore dai Casali Braia),<br />

a sinistra si continua per il Monte Jurin. Svoltando a sinistra, la pista sale<br />

tra i prati e termina poco dopo: si prosegue allora a destra sul sentiero<br />

per il Colle Vaccarile. Il panoramico itinerario s'innalza con un lunghissimo<br />

traverso e supera un costone; piegando ad est, entra in una valletta prativa<br />

poi riprende a salire ripido. Dove si biforca, ci si tiene a destra su una evidente<br />

traccia (la via più breve per il Colle Vaccarile, a sinistra, è meno spettacolare).<br />

Con numerosi tornanti si arriva ad una conca prativa e si volge a sinistra.<br />

Giunti presso lo spartiacque con la Valle Pesio, si seguono i paletti segnavia<br />

tra i prati; quando il sentiero tende a scomparire, si raggiunge il vicino ed<br />

evidente sentiero che percorre l'ampia displuviale. Si va a sinistra, seguendo<br />

la dorsale fino al Colle Vaccarile (2046 m, 2:15 ore dalla Capanna Chiara), dove<br />

si piega verso ovest per arrivare al Colletto Mirauda (2028 m). Qui si scende<br />

a sinistra, perdendo quota rapidamente per pendii pascolivi con stretti<br />

tornanti. Si segue a lungo l'assolato crinale che chiude a nord la Valle<br />

Almellina; intorno a quota 1730 il sentiero piega a sud-ovest ed entra<br />

nel bosco, dove la discesa prosegue fino ai ruderi dei Tetti Almellina (1362 m,<br />

1:15 ore dal Colletto Mirauda). All'ingresso della borgata si svolta a sinistra,<br />

tra le abitazioni, su una vecchia mulattiera. Il percorso perde quota<br />

velocemente fin nei pressi del torrente, che segue poi lungo la sponda destra<br />

idrografica. Attraversto il torrente su un ponte si svolta a destra e si raggiunge<br />

la strada sterrata già percorsa all'andata, poco a valle dei Casali Braia.<br />

Seguendo in discesa la sterrata si torna alla partenza dell'itinerario (1067 m,<br />

0:30 ore dai Tetti Almellina).


.<br />

1022<br />

1090<br />

1051<br />

1150<br />

Casali<br />

Giocet<br />

1224<br />

degli Angeli<br />

2114<br />

Porta<br />

Colletto<br />

2028<br />

.<br />

Punta<br />

Mirauda<br />

2072<br />

2155<br />

Vallone<br />

.<br />

1307<br />

Tetti<br />

Veuva<br />

Gherra<br />

1188<br />

1048<br />

1220<br />

Tetti<br />

Maschetta<br />

.<br />

1483<br />

Roccia<br />

del Murin<br />

1518<br />

.<br />

Punta<br />

Buffe<br />

Bec<br />

Cucco<br />

.<br />

Monte<br />

. Murin .<br />

.<br />

1075<br />

La<br />

Grogia<br />

1320<br />

Tetti<br />

Galino<br />

.<br />

.<br />

Fontana<br />

Borraccia<br />

1520<br />

Casali<br />

Brozer<br />

Limone Piemonte<br />

1545<br />

1510<br />

1174<br />

Tetti<br />

Astegiani<br />

1179<br />

1144 Casali<br />

Magher<br />

Casali<br />

Brick<br />

1432<br />

1242 1227<br />

1596<br />

Bec<br />

Cornigion<br />

.<br />

1381<br />

1500<br />

San<br />

Giovanni<br />

1330<br />

Maire<br />

Savoia<br />

1558<br />

.<br />

Bec<br />

Castellaccio<br />

1765<br />

1448<br />

1592<br />

Tetti<br />

Almellina<br />

1411<br />

Casali<br />

Braia<br />

1282<br />

Rifugio<br />

Capanna<br />

Chiara<br />

1631<br />

Lago<br />

Secco<br />

Maire<br />

Rocca<br />

Rossa<br />

Il<br />

Crest<br />

.<br />

1851<br />

Maire Valletta<br />

. 1485 .<br />

Valle Armellina<br />

1651<br />

1500<br />

.<br />

Colletto<br />

Mirauda 2064<br />

Miniera<br />

Ubaiet<br />

Punta<br />

Melasso<br />

Fontana<br />

Cichin<br />

.<br />

Cima<br />

Bec . Baban<br />

Rosso<br />

2102<br />

2151<br />

.<br />

2188<br />

. 2149<br />

Monte<br />

Jurin<br />

.<br />

1808<br />

Vallone San Giovanni<br />

Bec<br />

Valletta<br />

Colle Vaccarile<br />

1912<br />

2076<br />

Gias Vaccarile<br />

Soprano<br />

Casali Barat (1067 Puntam)<br />

San<br />

Salvatore .<br />

. 1871<br />

1668<br />

Gias Vaccarile<br />

Sottano<br />

2295<br />

E<br />

Cima<br />

5:20 h della<br />

Fascia<br />

+1028/-1028 m<br />

2415<br />

2495<br />

2421<br />

.<br />

Testa di<br />

Baban<br />

.<br />

2004<br />

Colle del<br />

Carbone<br />

//20<br />

1959<br />

IL COLLE VACCARILE<br />

Capanna<br />

Morgantini<br />

1643<br />

2060<br />

Colletto Sud<br />

del Cros<br />

Coll<br />

di Ma<br />

2219<br />

Da Borgo San Dalmazzo 2312<br />

Testa si risale Sanla . Valle <strong>Vermenagna</strong>,<br />

Colla Testa<br />

2163<br />

Salvatore in direzione di Limone Malaberga Ciaudon<br />

Piemonte. All'inizio del paese<br />

si tiene la sinistra per corso<br />

Torino, poi si imbocca<br />

via Valleggia, quindi via<br />

Almellina, dalla quale<br />

ha inizio l'itinerario.<br />

←← Il Gias Vaccarile soprano e<br />

il Marguareis dal Colle Vaccarile<br />

↑ Rododendri in fiore,<br />

con le Alpi Marittime<br />

sullo sfondo, dal sentiero<br />

di crinale verso il Colle Vaccarile<br />

← Ruderi a Tetti Almellina


To<br />

p 20<br />

TRA ALPI<br />

MARITTIME<br />

E LANGHE<br />

B<br />

VALDIERI<br />

01<br />

ENTRACQUE<br />

02<br />

06<br />

04<br />

03<br />

05<br />

07<br />

09<br />

08<br />

11


Bern<br />

Lyon<br />

Genève<br />

Grenoble<br />

Torino<br />

Cuneo<br />

A5<br />

A4<br />

A32<br />

A6<br />

A33<br />

Milano<br />

Genova<br />

Marseille<br />

Nice<br />

BORGO SAN DALMAZZO<br />

ROCCAVIONE<br />

ROBILANTE<br />

ROASCHIA<br />

14<br />

13<br />

VERNANTE<br />

18<br />

LIMONE PIEMONTE<br />

10<br />

12<br />

15<br />

19<br />

16<br />

20<br />

17


APPROFONDIMENTI<br />

96<br />

// LIBRI E GUIDE<br />

AA.VV., La Guida del Parco Alpi Marittime,<br />

Blu Edizioni, 2000<br />

AA.VV., Le <strong>Valli</strong> tra i Parchi, Più Eventi Edizioni, 2018<br />

Bernardini E., Le Alpi Marittime e le Meraviglie<br />

del Monte Bego, Sagep, 1994<br />

Boglione M., Le strade dei cannoni, Blu Edizioni, 2003<br />

Bruno M., Alpi sud-occidentali tra Piemonte e<br />

Provenza, Edizioni L'Arciere, 1996<br />

Bruno M., Valichi di Provenza, Gribaudo Editore, 2001<br />

Gariglio D., Minola M., Le Fortificazioni delle Alpi<br />

del Mare, Edizioni L'Arciere, 2000<br />

Mattio C.A., I più bei sentieri della provincia di Cuneo,<br />

Blu Edizioni, 2009<br />

Mattio C.A., Passeggiate nelle valli cuneesi,<br />

Blu Edizioni, 2012<br />

Montagna E., L. Montaldo, F. Salesi, Alpi Marittime,<br />

vol. I e II, collana Guida dei Monti d'Italia, CAI e TCI,<br />

1984/1990<br />

Parodi A., Pockaj R., Costa A., Sentieri e meraviglie<br />

delle Alpi Marittime, collana Sentieri e Rifugi, Parodi<br />

Editore, 2010<br />

Pockaj R., Delfino S., I Sentieri della Storia,<br />

Blu Edizioni, 2014<br />

Pockaj R., Garrone P.G., Le Fortificazioni della Valle<br />

<strong>Gesso</strong>, Blu Edizioni, 2013<br />

// SITI<br />

alpicuneesi.it<br />

areeprotettealpimarittime.it<br />

cuneotrekking.com<br />

gambeinspalla.org<br />

piemonteoutdoor.it<br />

trekkingnordovest.com<br />

trek.marittimemercantour.eu<br />

// CARTE<br />

Fraternali Editore, 1:25.000,<br />

n. 15 Valle <strong>Gesso</strong>, Parco Naturale<br />

delle Alpi Marittime<br />

Fraternali Editore, 1:25.000<br />

n. 16 Val <strong>Vermenagna</strong>, Valle Pesio,<br />

Alta Valle Ellero<br />

Blu Edizioni, 1:25.000<br />

n. 1 Parco Naturale delle Alpi<br />

Marittime<br />

CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />

n. 4 Vallée des Merveilles - Val<br />

<strong>Vermenagna</strong><br />

CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />

n. 5 Mercantour - Valle <strong>Gesso</strong><br />

Istituto Geografico Centrale, 1:25.000<br />

n. 113 Parco Naturale Alpi Marittime,<br />

Alpi Marittime, Entracque, Valdieri,<br />

Mercantour, Gelas<br />

Istituto Geografico Centrale, 1:25.000<br />

n. 114 Limone Piemonte, Valle delle<br />

Meraviglie, St. Dalmas de Tende<br />

Istituto Geografico Centrale, 1:50.000<br />

n. 8 Alpi Marittime e Liguri

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