C // Escursioni - Valli tra Pesio e Tanaro
TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE 8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe. La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.
TOP 20 TRA ALPI MARITTIME E LANGHE
8 guide con gli itinerari più belli per scoprire il territorio tra le Alpi Marittime e le Langhe.
La collana "Top20 tra le Alpi Marittime e Langhe" è realizzata nell'ambito del "FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - PSR 2014/2020" da Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Unione Montana Valli Monregalesi, Unione Montana Alta Val Tanaro, Unione Montana Alpi Marittime e con il supporto di Piemonte Outdoor.
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ESCURSIONI<br />
<strong>Valli</strong> <strong>tra</strong> <strong>Pesio</strong><br />
e <strong>Tanaro</strong><br />
C
Coordinamento generale<br />
Aree Protette Alpi Marittime<br />
www.areeprotettealpimarittime.it<br />
Partner<br />
Unione Montana <strong>Valli</strong> Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida<br />
Unione Montana <strong>Valli</strong> Monregalesi<br />
Unione Montana Alta Val <strong>Tanaro</strong><br />
Unione Montana Alpi Marittime<br />
Coordinamento tecnico<br />
SEAcoop stp<br />
Testi<br />
Roberto Pockaj<br />
Referenze fotografiche<br />
Foto di Roberto Pockaj<br />
e di Nanni Villani (pp. 4-5, 6, 9, 15, 21, 22, 24→, 34, 40, 46, 49←, 54, 58, 69←, 76←, 79↓)<br />
In copertina: Panorama dalla <strong>tra</strong>ccia di sentiero per Cima Cars, © Roberto Pockaj<br />
Cartografia (scala 1:50.000)<br />
Fraternali Editore<br />
Direzione artistica e progetto grafico<br />
Bottini comunic@zioni visive + Volume1 visual design<br />
Stampa<br />
L'Artistica Savigliano (Cn), Edizione 2019
SOMMARIO<br />
4<br />
10<br />
13<br />
14<br />
18<br />
22<br />
26<br />
30<br />
34<br />
38<br />
42<br />
46<br />
50<br />
54<br />
58<br />
62<br />
66<br />
70<br />
74<br />
78<br />
82<br />
86<br />
90<br />
94<br />
96<br />
Introduzione<br />
Note tecniche<br />
Le escursioni<br />
01 // La Bisalta<br />
02 // L’anello del Pis del <strong>Pesio</strong><br />
03 // Il Passo del Duca<br />
04 // L’anello del Rifugio Garelli<br />
05 // L’anello delle cascine in Valle <strong>Pesio</strong><br />
06 // La Cima Cars<br />
07 // Il Colle del Pas e Cima Pian Ballaur<br />
08 // Il Passo e la Cima delle Saline<br />
09 // Il Monte Mondolè<br />
10 // I Laghi della Brignola<br />
11 // Il Monte Alpet e il Rifugio Navonera<br />
12 // Il Monte Baussetti<br />
13 // Il Rifugio Manolino<br />
14 // Il Rifugio Savona e Monte Antoroto<br />
15 // Il Pizzo d'Ormea<br />
16 // Il Mongioie<br />
17 // Il Rifugio Don Barbera e Punta Marguareis<br />
18 // La Colla Rossa<br />
19 // L’anello del Monte Armetta<br />
20 // L’anello del Monte Galero<br />
Mappa d'insieme<br />
Riferimenti bibliografici<br />
3
INTRODUZIONE<br />
4<br />
GLI ITINERARI PIÙ BELLI PER SCOPRIRE E VIVERE<br />
IL TERRITORIO TRA LE ALPI MARITTIME E LE LANGHE<br />
Gli itinerari presenti nella collana “Top20 <strong>tra</strong> Alpi Marittime e Langhe”<br />
rappresentano un’accurata selezione di affascinanti proposte escursionistiche,<br />
volte a esplorare il suggestivo territorio che si estende dalle celebri vette delle<br />
“Alpi del Mare”, sito attualmente candidato a diventare Patrimonio Naturale<br />
dell’UNESCO, ai dolci declivi delle Langhe, paesaggio culturale che si avvale<br />
del titolo di Patrimonio Mondiale sin dal 2014.<br />
Sono molteplici e differenti i paesaggi che caratterizzano un’area s<strong>tra</strong>ordinaria,<br />
in grado di offrire a ogni tipologia di escursionista una gamma di attività outdoor<br />
estremamente variegata e di proporre percorsi naturalistici e culturali<br />
con caratteristiche adatte a ogni stagione. Questa pubblicazione presenta<br />
la descrizione di 20 fra le più suggestive escursioni nel territorio fra la Valle <strong>Pesio</strong>,<br />
le <strong>Valli</strong> Monregalesi e la Valle <strong>Tanaro</strong>, in aree in gran parte ricomprese<br />
nel Parco naturale del Marguareis.
Il massiccio del Marguareis<br />
5<br />
LA VALLE PESIO<br />
Piuttosto ampia, per quanto non particolarmente lunga, la Valle <strong>Pesio</strong> è<br />
caratterizzata da una disposizione da nord a sud, ed è sbarrata a meridione<br />
dall’imponente muraglia del Massiccio del Marguareis, la più elevata cima<br />
delle Alpi Liguri. L’incredibile ricchezza botanica della valle, unita alla presenza,<br />
in quota, di una delle aree carsiche più importanti delle Alpi, portò la Regione<br />
Piemonte a istituire, nel 1978, il Parco Naturale Alta Valle <strong>Pesio</strong>. La gestione<br />
dell’area protetta, che ha assunto negli anni la denominazione di Parco<br />
del Marguareis, dal 2017 è stata accorpata a quella del Parco delle Alpi Marittime.<br />
Pur non essendo presenti valichi s<strong>tra</strong>dali at<strong>tra</strong>verso lo spartiacque alpino, sono<br />
molteplici le mulattiere realizzate nei secoli, che costituiscono ancora oggi<br />
l’ossatura degli splendidi itinerari percorsi, ogni anno, dai numerosi turisti attirati<br />
in questo luogo dal placido fascino delle Alpi Liguri, assai meno impervie delle<br />
confinanti Alpi Marittime. La visita alla valle prende avvio presso l’abitato<br />
di Chiusa di <strong>Pesio</strong>, dove merita una tappa il complesso Cavalier Giuseppe Avena,
che ha sede nell’antico palazzo comunale: il museo ospita varie sezioni, la più<br />
importante delle quali è dedicata al ritrovamento di circa 300 reperti <strong>tra</strong> bronzi,<br />
ambre, vetri e utensili vari, risalenti al VIII secolo a.C. La valle ha uno sviluppo<br />
pressoché rettilineo: superata Chiusa di <strong>Pesio</strong>, si incon<strong>tra</strong>no le frazioni di Vigna<br />
e di San Bartolomeo, giungendo infine presso la Certosa di Santa Maria, ben più<br />
nota solo come “Certosa di <strong>Pesio</strong>”: la storia della valle è indissolubilmente legata<br />
alla presenza di questo imponente edificio religioso, la cui data di fondazione<br />
viene fissata al 1173. La valle fu profondamente segnata dalla presenza della<br />
Certosa: una vera e propria azienda, governata con tecniche all’avanguardia<br />
per l’epoca, si occupò di agricoltura, pastorizia e gestione forestale. I certosini,<br />
avvantaggiati dalle favorevoli condizioni climatiche della valle, contribuirono<br />
anche all’espansione dei boschi di abete bianco, due dei quali sono oggi iscritti<br />
nel “Libro nazionale dei boschi da seme”.<br />
Dopo oltre sei secoli, la presenza in valle dei religiosi ebbe termine, nel 1802,<br />
con l’editto napoleonico che ordinava la soppressione degli ordini monastici.<br />
Presso lo storico edificio, oggi visitabile grazie alla gestione dei Padri Missionari<br />
della Consolata, ha inizio la bella carrabile asfaltata che porta, con alcuni tornanti<br />
in mezzo al bosco, a quello che costituisce il vero e proprio cuore del Parco,<br />
la splendida radura del Pian delle Gorre, dove l’omonimo rifugio funge da<br />
punto di partenza per molteplici escursioni a piedi e in mountain bike. L’ampio<br />
ventaglio di itinerari che quest’area è in grado di offrire va dai brevi anelli nelle<br />
vicinanze del rifugio, destinati anche agli escursionisti alle prime armi, alle salite<br />
più impegnative, come quelle al Passo del Duca, al Colle Vaccarile e a Punta<br />
Marguareis, indicate invece per escursionisti maggiormente esperti.<br />
L’alta valle è percorsa dalla Grande Traversata delle Alpi (GTA). Il Rifugio Garelli,<br />
moderna struttura realizzata in prossimità del Pian del Lupo, è il punto d’appoggio<br />
in quota dal quale è possibile godere di una spettacolare vista sul versante nord<br />
del Marguareis. Poco distante dal rifugio è possibile visitare una delle due stazioni<br />
botaniche realizzate dal Parco, dove sono collezionate specie vegetali endemiche<br />
delle Alpi Liguri e Marittime.
← Cima Cars,<br />
versante Valle <strong>Pesio</strong><br />
↑ Il torrente all'imbocco<br />
del Vallone del Marguareis<br />
↓ Albenga e il mare dai pressi<br />
della Colla Bassa<br />
7<br />
LE VALLI MONREGALESI<br />
Cerniera fra le <strong>Valli</strong> <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>, il territorio delle <strong>Valli</strong> Monregalesi è<br />
caratterizzato da una grande variabilità di ambienti e paesaggi. Dalla parte più<br />
tipicamente alpina dell’alta Valle Ellero, con i suoi paesaggi carsici e ampi pascoli<br />
al centro dei quali si colloca il Rifugio Havis De Giorgio – Mondovì (al centro<br />
del Giro del Marguareis), ai medi e bassi versanti ricoperti di boschi di faggi e<br />
castagni che la fanno da padrone nelle <strong>Valli</strong> Corsaglia, Maudagna e Mongia.<br />
Si <strong>tra</strong>tta di valli sempre abbastanza strette e chiuse, nelle quali non si sono<br />
sviluppate grandi direttrici di <strong>tra</strong>ffico e che, per questo motivo, si sono mantenute<br />
più selvagge e intatte, con piccoli paesi e borghi collegati da una fitta rete di s<strong>tra</strong>de<br />
secondarie e valichi intervallivi. Solcate da un fitto reticolo di sentieri e itinerari<br />
escursionistici, sono di grande interesse soprattutto in primavera, prima dei grandi<br />
caldi estivi che invitano l’escursionista a salire a quote maggiori e in autunno, per
ammirare i colori del foliage. Le at<strong>tra</strong>ttive non mancano in questa “terra<br />
di mezzo”. Chi è interessato alla geologia e alla scoperta del mondo sotterraneo<br />
sarà at<strong>tra</strong>tto dalla possibilità di visita dei grandi complessi ipogei con le Grotte<br />
di Bossea (una delle grotte turistiche più estese d’Italia), dei Dossi del Caudano<br />
nelle <strong>Valli</strong> Corsaglia ed Ellero. Le stazioni sciistiche, dal comprensorio più grande del<br />
Mondolè Ski a quelle più piccole ma ugualmente interessanti di Frabosa Soprana,<br />
Lurisia, Viola St. Grèe, oltre all’attività invernale offrono diverse possibilità anche<br />
per il visitatore estivo. Per i più golosi, le passeggiate in quota permetteranno<br />
all’escursionista di visitare gli alpeggi da cui provengono i caratteristici formaggi<br />
locali, come le piccole tome o le grandi forme di Raschera d’alpeggio.<br />
LA VALLE TANARO<br />
8<br />
La Valle <strong>Tanaro</strong>, <strong>tra</strong>dizionale ponte di collegamento <strong>tra</strong> il Piemonte e la Liguria,<br />
è con<strong>tra</strong>ddistinta da un clima mite e da una molteplicità di paesaggi e ambienti:<br />
gli splendidi castagneti della bassa e media valle, ricchi di funghi, lasciano<br />
gradualmente posto alle foreste di conifere che ricoprono i pendii carsici<br />
delle principali montagne delle Alpi Liguri. L’orografia della valle è decisamente<br />
interessante: se fino a Garessio viene mantenuto un orientamento nord-sud tipico<br />
della maggioranza delle vallate delle Alpi Liguri, prima di Ormea la valle volge<br />
verso ovest, andando così ad aggirare lo spartiacque alpino principale. Ecco allora<br />
che i versanti meridionali del Pizzo d’Ormea, del Mongioie, della Cima delle Saline<br />
e del Marguareis, vetta più alta delle Alpi Liguri, si affacciano sulla Valle <strong>Tanaro</strong>,<br />
costringendo le acque meteoriche, geograficamente destinate al vicino Mar Ligure,<br />
a essere dirottate fin nel ben più distante Mare Adriatico. Proprio a causa<br />
del lunghissimo percorso ricoperto dal fiume <strong>Tanaro</strong>, secondo alcuni anche più<br />
esteso di quello del fiume Po, esso viene talvolta considerato il vero e proprio<br />
fiume più lungo d’Italia. La rete dei sentieri della valle, che poggia le sue basi<br />
La Valle <strong>Pesio</strong> da<br />
Punta Marguareis<br />
→ Campi solcati<br />
in alta Val Ellero
principalmente sull’anello dell’Alto <strong>Tanaro</strong> Tour, che in alta valle si raccorda<br />
con la Grande Traversata delle Alpi – che ha il suo principio presso Viozene, piccola<br />
frazione del comune di Ormea - e il Giro del Marguareis, è servita da numerosi<br />
rifugi, <strong>tra</strong> i quali è doveroso citare il Don Barbera, il Ciarlo Bossi e il Mongioie.<br />
Da Ceva, risalendo la s<strong>tra</strong>da statale, si incon<strong>tra</strong>no Nucetto, con i ruderi del castello<br />
medievale distrutto dalle truppe napoleoniche, Bagnasco, con la sua torre e<br />
il ponte romano, Priola e Garessio, dove l’antico borgo medievale e il Santuario<br />
di Valsorda meritano senza dubbio una visita. Da Garessio, in breve tempo,<br />
si raggiunge Ormea, con il bel centro storico, dal sapore decisamente “ligure.<br />
Oltre Ormea, la statale volge a sud, verso il Colle di Nava e il confine ligure: una<br />
s<strong>tra</strong>da provinciale continua invece verso ovest, a esplorare il lato più selvaggio<br />
della valle, dove le piccole frazioni di Viozene, Carnino e Upega offrono ai turisti<br />
paesaggi montani indimenticabili. Sul versante piemontese, buona parte della<br />
zona posta alla testata dalla Val <strong>Tanaro</strong> è compresa nel Parco Naturale<br />
del Marguareis, istituito nel 1978 con il nome di Parco Naturale dell'Alta Valle<br />
<strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>. La storia della valle è segnata dal passaggio di popolazioni<br />
sin dall’epoca preromana, mentre i resti di alcune torri saracene, come quella che,<br />
da uno sperone roccioso, domina da secoli sul territorio <strong>tra</strong> Garessio e Ormea,<br />
rappresentano uno dei segni tangibili dell’invasione degli arabi, che si spinsero<br />
fino alle valli piemontesi <strong>tra</strong> il secolo VIII e il secolo XI: anche il dialetto parlato a<br />
Ormea, una curiosa mescolanza di fonemi piemontesi, liguri, francesi e, appunto,<br />
arabi, costituisce un’eredità linguistica dovuta al <strong>tra</strong>nsito dei Saraceni in queste<br />
vallate. Gli stessi arabi, inoltre, introdussero in Val <strong>Tanaro</strong> la coltivazione del grano<br />
saraceno che, grazie al suo breve ciclo di vita, poté crescere rigoglioso anche a quote<br />
alle quali il frumento e gli altri cereali non riuscivano a giungere a maturazione:<br />
proprio il grano saraceno è l’ingrediente di base del piatto tipico della valle,<br />
la polenta saracena, da accompagnare con la <strong>tra</strong>dizionale salsa di latte, porri e<br />
funghi. Le patate di Ormea, le rape bianche di Caprauna, le castagne bianche<br />
di Garessio e i fagioli di Bagnasco costituiscono fulgidi esempi dei prodotti<br />
dell’agricoltura della valle.
NOTE TECNICHE<br />
10<br />
// SCALA DELLE DIFFICOLTÀ DEL CAI<br />
Le difficoltà complessive di ciascun itinerario sono indicate dalle sigle<br />
convenzionali adottate dal Club Alpino Italiano:<br />
T = per turisti: itinerari che si svolgono su s<strong>tra</strong>dine o su sentieri ben <strong>tra</strong>cciati,<br />
agevoli e con dislivelli piuttosto contenuti.<br />
E = per escursionisti: itinerari su sentiero o comunque con percorso<br />
abbastanza evidente, che però richiedono una maggiore esperienza e<br />
allenamento alla fatica. A volte possono presentare brevi <strong>tra</strong>tti esposti<br />
o elementari passaggi su roccia.<br />
EE = per escursionisti esperti: itinerari che presentano <strong>tra</strong>tti esposti,<br />
passaggi su roccia o possibili segmenti in assenza di sentiero.<br />
// SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE<br />
La segnaletica verticale, standardizzata con una legge regionale, è costituita<br />
da paline con frecce direzionali o placchette bianco-rosse. La segnaletica<br />
orizzontale è costituita da tacche segnavia bianche e rosse affiancate.<br />
Su terreni aperti, ovvero dove sia difficile realizzare la segnaletica orizzontale,<br />
si ricorre a paletti segnavia in legno, sui quali sono riportate le tacche bianche<br />
e rosse. Su quei terreni aperti che non consentono il posizionamento<br />
dei paletti, poiché caratterizzati dalla presenza di rocce o detriti, si ricorre<br />
ai cosiddetti “ometti”, piccoli cumuli di pietre accatastate che indicano<br />
il percorso da seguire. Nella pagina a fianco è riportato il modello di una freccia<br />
di direzione con destinazioni, quote e tempi di percorrenza. All’estrema sinis<strong>tra</strong> è<br />
presente il codice del sentiero (la lettera minuscola indica le eventuali varianti),<br />
i quadratini neri sono disponibili ad accogliere eventuali pittogrammi. In basso<br />
sono raffigurati un segnavia semplice, sulla sinis<strong>tra</strong>, e un segnavia a bandierina,<br />
sulla des<strong>tra</strong>: quest’ultimo, conosciuto anche come “segnaletica di continuità”,<br />
riporta il codice del sentiero. En<strong>tra</strong>mbi, generalmente applicati a vernice, possono
000a<br />
Prima destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
Seconda destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
Terza destinazione<br />
Altre informazioni turistiche<br />
0000 m 0:00 h<br />
0000 m<br />
0:00 h<br />
0000 m 0:00 h<br />
11<br />
essere costituiti anche da una placchetta in laminato plastico.<br />
Nella nos<strong>tra</strong> provincia, il codice che individua i sentieri è formato da una lettera<br />
e da un numero, composto da una o due cifre. La lettera individua una vallata<br />
della provincia o, al più, un versante di essa, mentre il numero caratterizza<br />
univocamente il sentiero nella valle in questione. Si parte dalla A per la Val <strong>Tanaro</strong>,<br />
e si finisce con la V per la Valle Po.<br />
Nella pratica, la segnaletica, sia orizzontale<br />
che verticale, sta convergendo verso<br />
quanto prescritto dalla legislazione vigente,<br />
Esistono tuttavia eccezioni e deroghe:<br />
alcune di esse sono legittime, come<br />
la segnaletica verticale nel Parco delle Alpi<br />
Marittime – gialla e uniformata<br />
al confinante Parc du Mercantour –, altre<br />
sono frutto di una buona dose di fantasia<br />
da parte di chi è chiamato a realizzarle.<br />
Su alcuni sentieri meno frequentati,<br />
infine, resistono ancora le paline in legno<br />
pantografato e le vecchie tacche rosse, blu<br />
o gialle, utilizzate per la <strong>tra</strong>cciatura alcuni<br />
decenni or sono.<br />
// SCORCIATOIE<br />
Le scorciatoie possono causare parecchi danni, sia all’ambiente che<br />
all’escursionista: velocizzano l’erosione del suolo da parte delle acque<br />
meteoriche, distruggono flora che potrebbe impiegare anni a ricrescere,<br />
complicano l’orientamento e l’individuazione del sentiero corretto, richiedono<br />
un dispendio maggiore di energie, sia in salita che in discesa. Tutto questo<br />
per guadagnare qualche minuto: non percorretele!
12<br />
// DESTRA E SINISTRA<br />
Quando non specificato diversamente, nelle descrizioni dei percorsi “des<strong>tra</strong>” e<br />
“sinis<strong>tra</strong>” sono riferite al senso di marcia. Dove indicato, è possibile ci si riferisca<br />
alla des<strong>tra</strong> o sinis<strong>tra</strong> idrografica di un vallone. In questo secondo caso,<br />
per esempio, la des<strong>tra</strong> idrografica corrisponderà alla nos<strong>tra</strong> des<strong>tra</strong> una volta posti<br />
con la schiena rivolta alla sorgente del corso d'acqua, guardando nella direzione<br />
verso cui questo scorre.<br />
// TEMPI DI PERCORRENZA<br />
I tempi di percorrenza indicati si riferiscono a quelli per escursionisti medi,<br />
e non per assidui frequentatori dei sentieri di montagna. Sono calcolati<br />
con un apposito software a partire dalla <strong>tra</strong>ccia GPS, in modo da renderli<br />
il più possibili oggettivi e uniformi <strong>tra</strong> le varie escursioni. Si <strong>tra</strong>tta sempre<br />
e comunque di tempi indicativi, che ciascuno potrà modificare in base al<br />
proprio allenamento e alle proprie capacità.<br />
// QUOTE<br />
Le quote sono prevalentemente <strong>tra</strong>tte dalla cartografia di Fraternali Editore.<br />
Ove non presenti, nemmeno su al<strong>tra</strong> cartografia disponibile, le quote sono<br />
ricavate con strumentazione satellitare (GPS), corretta con dati cartografici<br />
di elevazione. La misura delle quote è comunque soggetta a errore, e deve<br />
essere considerata indicativa.<br />
// SOCCORSO ALPINO<br />
Sui sentieri italiani, in caso di necessità, il numero telefonico da comporre è il 112,<br />
facente capo al cen<strong>tra</strong>lino unico per le emergenze, al quale bisognerà specificare<br />
che stiamo richiedendo soccorso in montagna. A causa della possibile assenza<br />
di segnale in quota, c’è la possibilità che occorra spostarsi, anche di parecchio,<br />
per telefonare: se disponete di un ricevitore GPS, ricordatevi di segnare<br />
le coordinate del luogo in cui serve soccorso, e comunicatele alla cen<strong>tra</strong>le<br />
operativa. Nell’ipotesi che venga inviato l'elicottero per il soccorso, è<br />
fondamentale saper descrivere le condizioni meteo locali e individuare, se<br />
possibile, una zona per l'atterraggio lontana da cavi sospesi, ben visibile dall'alto<br />
e priva di ostacoli come alberi o pali in un raggio di 100 metri, preferibilmente<br />
sopraelevata e con fondo solido. Posizionatevi ai margini del luogo prescelto<br />
per l'atterraggio, con il vento alle spalle e le due braccia alzate verso il cielo,<br />
per indicare la necessità di soccorso.<br />
→ Il Monte Fantino dal sentiero<br />
per il Monte Mondolè
LE ESCURSIONI<br />
13
14<br />
//01<br />
LA BESIMAUDA
Classica via di salita al Monte Besimauda.<br />
Due terzi del percorso si svolgono su s<strong>tra</strong>de<br />
sterrate o sentieri, spesso con notevole<br />
pendenza. La parte finale tuttavia è una lunga<br />
e assai ripida ascesa lungo una colata di massi<br />
e detriti, in assenza di sentiero.<br />
Non è una cima particolarmente<br />
elevata, eppure la Besimauda,<br />
che con il Bric Costa Rossa forma<br />
la Bisalta, gode di una fama notevole<br />
<strong>tra</strong> gli appassionati di montagna,<br />
in particolare nel basso Cuneese.<br />
Ed è forse alla sua punta bifida,<br />
così caratteristica, e al suo protendersi<br />
verso la pianura che la rende visibile e<br />
riconoscibile qualunque sia il punto<br />
da cui la si osserva, che deve<br />
la sua fama. Tanto basta per salirne<br />
la vetta almeno una volta.<br />
Il panorama ripaga comunque<br />
della fatica.<br />
↑ La Besimauda da Peveragno:<br />
è su questo lato della montagna<br />
che si sviluppò l'es<strong>tra</strong>zione<br />
di rocce uranifere<br />
←Il Gias Pravinè soprano e, alle<br />
sue spalle, la Costa della Mula e<br />
il Monte Besimauda<br />
→ L’URANIO DELLA<br />
BISALTA<br />
Dopo la seconda guerra<br />
mondiale nell’area della<br />
Bisalta vennero eseguiti<br />
dei rilievi radiometrici alla<br />
ricerca di rocce uranifere.<br />
Si giunse a individuare<br />
un’area nel comune<br />
di Peveragno, la Val<br />
Fredda, dove la compagnia<br />
mineraria Montecatini<br />
nel 1953 iniziò i lavori<br />
di es<strong>tra</strong>zione. In un primo<br />
periodo vennero impiegati<br />
una decina di minatori<br />
che in breve salirono a circa<br />
ottanta, molti dei quali<br />
marchigiani.<br />
Gli scavi, su quindici livelli,<br />
raggiunsero una profondità<br />
di cinquecento metri,<br />
fin quando, nel 1962<br />
la sempre più ridotta<br />
presenza del minerale<br />
portò alla chiusura<br />
dell’attività es<strong>tra</strong>ttiva.<br />
15
819<br />
Tetto<br />
La Lana<br />
844<br />
Tetto Dinet<br />
Tetto<br />
Lereta<br />
1076<br />
870<br />
Tetto<br />
Mol<br />
917<br />
Tetto<br />
Isabella<br />
954<br />
Tetto<br />
Grosso<br />
1008<br />
Truc<br />
la Croce<br />
.<br />
Gianet<br />
Costabella<br />
1116<br />
1051<br />
1043 .<br />
.<br />
1189<br />
e<br />
Minet<br />
995 1100<br />
Valle Cialangie<br />
.<br />
1185<br />
Cima<br />
Bercia<br />
. 1253<br />
1241<br />
Colle<br />
Bercia<br />
1338.<br />
1083<br />
.<br />
1276<br />
.<br />
1492<br />
Cima<br />
di Sieis<br />
Pian la Soglia<br />
Bric<br />
Carleret<br />
.<br />
1616<br />
.<br />
1424<br />
Tre<br />
1<br />
Fo<br />
C<br />
1901<br />
16<br />
Sagnaschi<br />
"Casot<br />
delle guardie"<br />
. 1562<br />
.<br />
1018<br />
Buscajè<br />
Torrente Colla<br />
1091.<br />
.<br />
1282<br />
1394<br />
1432<br />
.<br />
Ex Rifugio<br />
Garb<br />
Cima<br />
Giasetto<br />
.<br />
1403<br />
1454<br />
1549<br />
1500<br />
.<br />
Vallone Rav<br />
2080 .<br />
Bec Ross<br />
// ITINERARIO<br />
Punta<br />
Gutzard<br />
1682 1451<br />
1624<br />
Gias<br />
Ceresole<br />
1524<br />
Passo<br />
Ceresole<br />
Madonna<br />
dei Pini<br />
1565<br />
Rio Colla<br />
1950<br />
.<br />
Poco oltre l’area attrezzata de “Le Meschie” (1090 m), 1834 si . segue la s<strong>tra</strong>da asfaltata<br />
Tetto<br />
verso sud-ovest, diretta al Gias Morteis.<br />
Magela<br />
La carrabile Monte supera un ponte in cemento,<br />
Piane<br />
diventa sterrata e sale rettilinea nel bosco. Presso 1485la Fontana Giraud si volge a<br />
sinis<strong>tra</strong>, at<strong>tra</strong>versando il Rio Grosso su 1320 un . ponte in cemento. Poche decine<br />
di metri oltre il ponte si lascia la s<strong>tra</strong>da e si imbocca il sentiero sulla des<strong>tra</strong>: questo<br />
s’innalza a lungo nel fitto bosco, con pendenze sostenute, incrocia una pista<br />
forestale e infine, con alcune svolte, torna sulla s<strong>tra</strong>da sterrata precedentemente<br />
abbandonata. Procedendo verso des<strong>tra</strong>, si raggiunge in breve la panoramica Sella<br />
Morteis (1450 m, 1:10 ore da Le Meschie). Trascurate le varie diramazioni che<br />
si dipartono dalla sella, si procede ancora sulla sterrata e, all’unico tornante,<br />
si ignora il sentiero sulla des<strong>tra</strong>, diretto alle Stalle Artondù. Il lungo <strong>tra</strong>verso<br />
che segue porta al modesto colletto presso la Cima Pravinè: qui si abbandona<br />
la carrabile e si sale a des<strong>tra</strong>, sul sentiero che rimonta, assai ripido, lo spoglio<br />
crinale pascolivo. La faticosa <strong>tra</strong>ccia raggiunge il Gias Pravinè soprano (1819 m,<br />
1:10 ore dalla Sella Morteis), adagiato su una spalla pianeggiante lungo il ripido<br />
costone. Si lascia il gias sulla des<strong>tra</strong> e si riprende subito la salita sul crinale, fino<br />
a quando, in maniera quasi improvvisa, ci si ritrova ai piedi di un lungo pendio<br />
coperto di grossi massi. Il sentiero termina e si prosegue la salita di masso<br />
in masso, guidati dai segnavia bianco-rossi, aiutandosi di tanto in tanto con<br />
le mani, per mantenere l’equilibrio. L’impegnativa ascesa termina, di fatto, proprio<br />
sulla vetta del Monte Besimauda (2231 m, 1:05 ore dal Gias Praviné soprano),<br />
ben più noto con il semplice appellativo di Bisalta.<br />
1529<br />
Vallone<br />
1723<br />
Costa la Motta<br />
Grande<br />
Costa Raviola<br />
Bric<br />
Costa<br />
Rossa<br />
Cima<br />
la Mot
. Gore<br />
1786<br />
Chiesetta<br />
degli alpini<br />
1616 1925<br />
1532<br />
Gias<br />
Pusin<br />
.<br />
Becchi<br />
.<br />
1431<br />
402<br />
ntana<br />
appa<br />
lada<br />
o<br />
ta<br />
2262.<br />
2403<br />
2277<br />
2156<br />
2257<br />
2231<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Monte Besimauda<br />
1913<br />
Ser<br />
1781<br />
1589<br />
Vallone Croeusa<br />
Artondù<br />
Testa<br />
delle<br />
1687<br />
1677<br />
.<br />
Vallone Sot<br />
1602<br />
1467<br />
.<br />
1464<br />
Gias Pravinè<br />
Sottano<br />
Gorgia della Galleria<br />
Groppo del Fajet<br />
.<br />
.<br />
1330<br />
Gias Pravinè<br />
Soprano<br />
1569<br />
Vallone Costa Rossa<br />
Vallone del Sabot<br />
1819<br />
1386<br />
Serra Barmetta<br />
Gorgia Gireaud<br />
Le Meschie<br />
Rio Grosso<br />
Gias Morteis<br />
1468<br />
. 1632<br />
Cima<br />
Pravinè<br />
1243<br />
1165<br />
1176<br />
Vallone Pravinè<br />
G L I A G N E L L I<br />
Sella<br />
Morteis<br />
1251.<br />
1076<br />
.<br />
1339<br />
Stalla di Rou<br />
1243<br />
Osservatorio<br />
1468<br />
1450<br />
1270<br />
1008<br />
1014<br />
Rocche<br />
Nuvolente<br />
.<br />
1268<br />
1117<br />
//01<br />
LA Rocca BESIMAUDA<br />
di Vinchiet<br />
.<br />
Bric<br />
Ciccioni<br />
.<br />
EE Combe<br />
Comba Ruscun<br />
3:25 h<br />
.<br />
934<br />
+1141/-0 m<br />
Tetti Merlet<br />
943<br />
La<br />
Truna<br />
Tetti<br />
Ciot<br />
1075<br />
.<br />
920<br />
960<br />
Balzo<br />
della Croce<br />
Rio dell`Oy<br />
1034 1162<br />
Vallone Pittè<br />
Vallone di Rumiano<br />
812<br />
. 1023<br />
Co<br />
. 934<br />
Tetti<br />
Caban<br />
La Stalla<br />
del Rio dell'Oy<br />
916<br />
Tetti<br />
Pela<br />
978<br />
Cordè<br />
Serra della Piast<br />
836<br />
Tetti<br />
Turtu<br />
Tetto<br />
Rugè<br />
828<br />
857<br />
Tetti<br />
Tiracül<br />
Pradeboni, 1045 loc. 904 Le Meschie<br />
→ LA LEGGENDA DELLA BISALTA<br />
. (1090 . m)<br />
1105 1014<br />
1979<br />
Ponte<br />
La Bisalta,<br />
Ponte<br />
Gias Sot in origine, aveva una sola vetta.<br />
Tetto<br />
delle Borche dei Roani Da Chiusa di <strong>Pesio</strong> si risale<br />
Una notte, un pastore<br />
Gias Giraud<br />
che risaliva la valle<br />
la Valle <strong>Pesio</strong> in direzione<br />
1839<br />
u bloccato sul sentiero dall'oscurità causata della Certosa e si svolta a<br />
dall'ombra del monte, che ostruiva<br />
des<strong>tra</strong> per Pradeboni.<br />
Qui si seguono le indicazioni<br />
la visione della luna. L'uomo invocò il Diavolo<br />
Rocca<br />
2086<br />
del Castello<br />
.<br />
per i Tetti Gori e Marro, fino ad<br />
affinché la punta .<br />
Gias della 1889<br />
Gias venisse demolita: Gias 1623<br />
questi<br />
La Tourra arrivare in località Le 1156 Meschie, Cascina<br />
Valletta Costa Rossa Sottano Pittè 1610<br />
Correria<br />
arrivò, chiedendo l'anima del malcapitato . dove si trova anche una area<br />
1323<br />
in cambio del soddisfacimento della<br />
attrezzata per pic-nic.<br />
richiesta. Con<strong>tra</strong>tto siglato: subito schiere<br />
Certosa<br />
di <strong>Pesio</strong><br />
1929<br />
di demoni iniziarono l'opera di abbattimento.<br />
843<br />
← La croce in vetta al Monte<br />
I lavori vennero interrotti quando il Diavolo<br />
Besimauda<br />
visionò il con<strong>tra</strong>tto: il pastore, analfabeta,<br />
↓ Panorama sulle Alpi<br />
lo aveva siglato con una croce!<br />
Marittime dalla vetta del Monte<br />
Besimauda<br />
Rumianotto<br />
.<br />
806<br />
Tetti<br />
Teresia<br />
705<br />
Cascina<br />
Barona<br />
726<br />
800<br />
843<br />
Terre<br />
.<br />
S.Barto<br />
17<br />
866<br />
SP42<br />
752<br />
865<br />
742<br />
806<br />
Ca<br />
S.
18<br />
//02<br />
L’ANELLO<br />
DEL PIS<br />
DEL PESIO
Il Pis del <strong>Pesio</strong> è una spettacolare<br />
cascata dove l'acqua sgorga<br />
direttamente da una verticale<br />
parete rocciosa e compie un salto<br />
di oltre 20 metri. Il fenomeno è tanto<br />
affascinante quanto effimero:<br />
si manifesta solo per alcune settimane<br />
l'anno, in primavera, quando<br />
al disgelo l'acqua riempe le cavità<br />
ipogee fino a farle <strong>tra</strong>boccare<br />
dal sifone terminale del Pis.<br />
Ma non è questa l'unica at<strong>tra</strong>zione di questa<br />
escursione: anche le due Cascate del Saut e<br />
la meno frequentata Cascata di Gias Fontana<br />
sono davvero suggestive ed hanno il pregio<br />
di essere visibili tutto l'anno (anche se con<br />
differenti portate in base al periodo dell'anno).<br />
A completare il quadro, i bellissimi boschi<br />
di faggio ed abete at<strong>tra</strong>versati dal sentiero.<br />
→ IL PIS DEL PESIO E<br />
IL SISTEMA CARSICO<br />
DELLA CONCA DELLE<br />
CARSENE<br />
Il sistema carsico<br />
di “Conca delle Carsene<br />
– Pis del <strong>Pesio</strong>” è<br />
il secondo più importante<br />
della zona delle Alpi<br />
Liguri. Le acque raccolte<br />
sul versante sud del<br />
Massiccio del Marguareis<br />
(Conca delle Carsene e<br />
Conca di Plan Ambreuge),<br />
orograficamente destinate<br />
al Mar Tirreno, si infil<strong>tra</strong>no<br />
nel terreno e sfociano<br />
nella risorgiva del Pis<br />
del <strong>Pesio</strong>: da qui, at<strong>tra</strong>verso<br />
il Po, raggiungono<br />
il Mar Adriatico.<br />
↑ Pian delle Gorre e<br />
l'omonimo rifugio<br />
← Le cascate<br />
del Pis del <strong>Pesio</strong>
ITINERARIO<br />
Al Pian delle Gorre (1032 m) si imbocca la s<strong>tra</strong>da sterrata, sulla des<strong>tra</strong><br />
del rifugio che prende il nome dal pianoro. Questa diventa subito una comoda<br />
mulattiera, si allunga all’interno di una abetina e supera, su un ponte,<br />
il torrente che scende dal Vallone del Saut, immettendosi poi su una pista<br />
sterrata. Si prosegue verso des<strong>tra</strong>, at<strong>tra</strong>versando un altro ponte e scendendo a<br />
costeggiare il torrente.<br />
Presso uno slargo, la pista piega verso sinis<strong>tra</strong>: prima del successivo ponte,<br />
si imbocca, ancora sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentiero per il Gias Fontana e<br />
il Pis del <strong>Pesio</strong>. La <strong>tra</strong>ccia segue il corso del torrente, <strong>tra</strong>lascia sulla des<strong>tra</strong><br />
la diramazione per l’Osservatorio Faunistico delle Canavere e sale quindi verso<br />
sud, fino a giungere al Gias Fontana (1218 m, 0:55 ore da Pian delle Gorre).<br />
Al bivio, prima di proseguire a sinis<strong>tra</strong>, è assai consigliato dirigersi a des<strong>tra</strong><br />
verso il Passo del Baban per alcuni minuti, per ammirare la Cascata<br />
di Gias Fontana. Tornati indietro, si en<strong>tra</strong> nella faggeta e si prende quota,<br />
con <strong>tra</strong>versi e ripide salite, fino a un bivio: a sinis<strong>tra</strong> si prosegue per il Gias degli<br />
Arpi, a des<strong>tra</strong> per il Pis del <strong>Pesio</strong>. Imboccata la <strong>tra</strong>ccia sulla des<strong>tra</strong>, si sale fino<br />
ai piedi della cascata del Pis del <strong>Pesio</strong> (1410 m, 0:40 ore dal Gias Fontana).<br />
Tornati sui propri passi, e tenendo ora la sinis<strong>tra</strong>, si avanza fino a immettersi<br />
sulla mulattiera che unisce il Pian delle Gorre e il Colle del Prel.<br />
La si segue verso sinis<strong>tra</strong>, fino a giungere nel Vallone del Saut.<br />
Passato un torrente su una passerella, si incon<strong>tra</strong> un bivio: si sale a des<strong>tra</strong>, su<br />
un sentierino che porta alla prima delle due Cascate del Saut (1222 m, 1:05 ore<br />
dal Pis del <strong>Pesio</strong>).<br />
Oltre un ponte in legno, si raggiunge la seconda cascata, ridiscendendo poi<br />
alla mulattiera abbandonata poco prima. La si percorre verso des<strong>tra</strong>, fino a<br />
uno slargo dove giunge una comoda s<strong>tra</strong>da sterrata, proveniente da valle.<br />
Seguendola in discesa, si torna a Pian delle Gorre (1032 m, 0:25 ore dalle<br />
Cascate del Saut).
llone Mirauda<br />
.<br />
1643<br />
.<br />
1427<br />
Osservatorio<br />
Faunistico<br />
Torrente <strong>Pesio</strong><br />
1065<br />
Gias<br />
Fontana<br />
1218<br />
Gias<br />
degli Arpi<br />
Grotta<br />
Camosciere<br />
.<br />
1300<br />
Conca delle Carsene<br />
Malaberg<br />
1032<br />
.1062<br />
Vallone del Salto<br />
.<br />
1231<br />
Il Pulpito<br />
Pian delle Gorre<br />
1190<br />
1279<br />
.<br />
.<br />
Salto<br />
Pian del Creus<br />
. . 1957<br />
Punta<br />
Bartivolera<br />
1912<br />
Vallone di Serpentera<br />
1466<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
1714.<br />
Croce<br />
di Sestrera<br />
Fontana<br />
Ciot 'd L'Urs<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
1652<br />
Gias<br />
Madonna<br />
Canale dei torinesi<br />
1985<br />
2<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
Cascata<br />
Cima d<br />
1435<br />
del Saut Gias Sottano<br />
San Lore<br />
1341 di Sestrera<br />
// 0 2<br />
1410<br />
1858 .<br />
Colletto<br />
Pis del <strong>Pesio</strong><br />
1644<br />
.<br />
. L’ANELLO<br />
1551<br />
Rocche di Se<br />
di<br />
Giaset<br />
2361<br />
n<br />
Colle<br />
DEL PIS DEL PESIO<br />
2060<br />
del Prel<br />
1881<br />
Rocche .<br />
1861 Passo di<br />
1926Testa<br />
E<br />
Gaudioline 2356<br />
Baban<br />
del Duca<br />
1989<br />
Gias Sottano3:05 h ▶ Pian delle Gorre<br />
Passo<br />
del Marguareis 1847<br />
▶ Pis del <strong>Pesio</strong> Giardino<br />
del Duca<br />
1947.<br />
Gias<br />
botanico<br />
1519 ▶ Cascate del Saut<br />
Soprano<br />
1966<br />
→ LA CASCATA DEL PIS DEL PESIO Punta<br />
ud<br />
Sestrera<br />
di Sestrera ▶ Pian delle Gorre<br />
Rifugio Porta<br />
s<br />
Garelli Sestrera 2<br />
La cascata del Pis del <strong>Pesio</strong> è attiva<br />
+511/-511 m<br />
per alcune settimane l'anno, in genere<br />
.<br />
Colle nord Pian delle Gorre (1032 m)<br />
<strong>tra</strong> 2127 la fine di aprile e la fine di maggio. di Scarason<br />
2293<br />
2132<br />
.<br />
Il periodo è tuttavia fortemente influenzato Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale<br />
1924<br />
2355<br />
la Valle <strong>Pesio</strong> fino Giardino alla<br />
Colla dalle Piana condizioni meteorologiche (presenza<br />
Punta<br />
.<br />
botanico<br />
di Malaberga<br />
2348<br />
2219 . S<strong>tra</strong>ldi<br />
Castello Certosa, da dove si prosegue Porta<br />
di neve al suolo, pioggia,<br />
. .<br />
2371<br />
temperature).<br />
Cima delle Aquile sulla stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata Marguareis<br />
A causa della caduta di pietre dall'alto, Scarason .<br />
2383<br />
2302<br />
che raggiunge Pian delle<br />
2513<br />
ta si raccomanda di tenersi a debita distanza Passo Gorre.<br />
don<br />
Scarason<br />
2652<br />
2488<br />
Punta Marguareis<br />
dalla cascata e dalle pareti rocciose<br />
circostanti. Chi vuole osservare questo<br />
spettacolare fenomeno deve mettere<br />
in conto di incon<strong>tra</strong>re neve, a volte dura,<br />
lungo il sentiero.<br />
Vallone del Marguareis<br />
Valle Sestrera<br />
← Una delle due cascate<br />
del Saut<br />
←← Gias Fontana<br />
↓ la Conca delle Carsene<br />
21<br />
Canale dei<br />
savonesi<br />
d
22<br />
//03<br />
IL PASSO<br />
DEL DUCA
Una camminata nella storia:<br />
questo itinerario, infatti, è l'unica<br />
opportunità che si ha in Valle <strong>Pesio</strong><br />
di percorrere una vecchia rotabile<br />
militare risalente al secondo<br />
conflitto mondiale, forse pensata<br />
per aprire una via di invasione<br />
verso la Francia.<br />
La s<strong>tra</strong>da, sebbene rimasta incompiuta,<br />
consente comunque di at<strong>tra</strong>versare<br />
agevolmente e con pendenza costante buona<br />
parte degli ambienti tipici del Parco<br />
del Marguareis: dai boschi di abete,<br />
alle faggete, fino alle pendici delle pareti<br />
calcaree del Marguareis.<br />
Ottimi i panorami nella parte in quota<br />
dell'itinerario, mentre la discesa nel Vallone<br />
del Marguareis, su sentiero piuttosto ripido,<br />
permette immediatamente il confronto<br />
<strong>tra</strong> la viabilità militare dell'epoca e quella<br />
escursionistica odierna...<br />
→ LA STRADA<br />
EX MILITARE 194<br />
La salita, da Pian delle<br />
Gorre al Passo del Duca,<br />
avviene su un <strong>tra</strong>tto<br />
della s<strong>tra</strong>da ex militare 194.<br />
Questa s<strong>tra</strong>da, iniziata<br />
nel 1940 per collegare<br />
la Certosa di <strong>Pesio</strong><br />
con il Colle della Boaria,<br />
è tuttavia rimasta<br />
incompiuta in alcuni <strong>tra</strong>tti.<br />
Da alcuni ritenuta<br />
di dubbia utilità s<strong>tra</strong>tegica,<br />
se non addirittura in grado<br />
di agevolare un’eventuale<br />
invasione da parte<br />
francese, da altri è invece<br />
considerata come una<br />
s<strong>tra</strong>da realizzata allo scopo<br />
di aprire una direttrice<br />
di invasione italiana verso<br />
la Francia.<br />
← L'inconfondibile intaglio<br />
immediatamente a valle<br />
del Passo del Duca<br />
↑ Tratto della s<strong>tra</strong>da<br />
ex militare 194
24<br />
// 0 3<br />
Valle Armellina<br />
Punta<br />
Colletto .<br />
2114<br />
Porta<br />
Colletto<br />
Vallone San Giovanni<br />
Vallone la Perla<br />
1963<br />
2155<br />
.<br />
Punta<br />
Miraud<br />
→ LA BATTAGLIA<br />
2028<br />
IL PASSO DEL DUCA<br />
DI PASQUA DEL 1944<br />
Colletto<br />
E<br />
Colle V<br />
Mirauda 2064<br />
Dall'alba del 9 aprile 1944, i 170 uomini<br />
della brigata partigiana della Valle <strong>Pesio</strong>,<br />
3:20 h ▶ fino al Passo<br />
1592<br />
Miniera<br />
al comando del Capitano Cova, affrontarono del Duca, 5:15 h ▶ anello<br />
Ubaiet<br />
completo<br />
Tetti<br />
Punta<br />
1912<br />
un prolungato scontro a fuoco sulla s<strong>tra</strong>da<br />
. 2076<br />
Almellina<br />
Melasso Gias Vacc<br />
<strong>tra</strong> la Certosa di <strong>Pesio</strong> e Pian delle Gorre. Bec<br />
Sopran<br />
1411 +957/-0 m ▶ fino al Passo<br />
Cornigion<br />
Approfittando della valanga del Bruseis, .<br />
del Duca, +959/-959 m<br />
1381 Casali<br />
che impediva il passaggio dei mezzi corazzati, ▶ anello completo<br />
Braia<br />
1282<br />
i partigiani resistettero fino a sera, quando<br />
Pian delle Gorre (1032 m) Ci<br />
i tedeschi raggiunsero Pian delle Gorre e<br />
Bec . Ba<br />
Rosso<br />
210<br />
distrussero il casotto sede del comando<br />
2151<br />
.<br />
Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale la 2188<br />
partigiano. I partigiani, che lamentarono<br />
.<br />
Valle <strong>Pesio</strong> fino alla Certosa,<br />
1448<br />
Monte<br />
12 caduti e 1 prigioniero, furono costretti ad<br />
Rifugio<br />
da dove si prosegue sulla Jurin<br />
abbandonare temporaneamente<br />
Capanna stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />
Chiara<br />
1808.<br />
la valle diretti a Carnino.<br />
raggiunge Il Pian delle Gorre.<br />
In estate Crest<br />
Maire .<br />
la s<strong>tra</strong>da può<br />
Savoiavenire progressivamente<br />
1851 Fontana<br />
↓ Il Vallone del Marguareis<br />
1500chiusa con il riempirsi<br />
1959 Cichin<br />
dei<br />
dal Colle del Prel soprano<br />
posteggi (a pagamento).<br />
Maire<br />
1330 Rocca<br />
Rossa<br />
Cima<br />
1500<br />
.<br />
1558<br />
della<br />
.<br />
Fascia<br />
Bec 1485 .<br />
Castellaccio<br />
Punta S<br />
1631<br />
Salvato<br />
Lago<br />
Secco 1651 .<br />
Monte Bec Testa San . Co<br />
Alpetta Valletta<br />
2163<br />
Salvatore Mala<br />
. 1925<br />
1661 Gias<br />
.<br />
della Perla<br />
2022<br />
sottano<br />
// ITINERARIO<br />
2099 .<br />
Da Pian delle Gorre (1032 m), si imbocca la sterrata che si inol<strong>tra</strong> nel Vallone<br />
.<br />
del Saut. Si prosegue diritti fino alla località “Il Saut”, 2168 dove la<br />
1883<br />
s<strong>tra</strong>da termina<br />
.<br />
21<br />
con un piccolo slargo: da qui si procede verso des<strong>tra</strong> su un’ampia mulattiera,<br />
at<strong>tra</strong>versando poi il Torrente del Saut su due consecutivi ponti in legno.<br />
La<br />
La mulattiera guadagna lentamente quota nel bosco, giungendo Perla al Gias degli<br />
Colletto<br />
.<br />
Arpi (1435 m, 1:30 ore da Pian delle Gorre, fontana). Campanin Superato il gias, si continua<br />
2177<br />
intervallando lunghi <strong>tra</strong>versi a qualche tornante, si <strong>tra</strong>nsita ai piedi 2096<br />
. della Gias<br />
2086<br />
della Perla<br />
bastionata rocciosa di Testa Murtel e infine, con poche svolte, si risale il pendio Col<br />
della Perla<br />
che porta al Colle del Prel sottano. Prima di raggiungere il colletto, si sale a sinis<strong>tra</strong>,<br />
sul sentiero che si stacca da un tornante della vecchia rotabile, puntando diretti al<br />
Colle del Prel soprano (1926 m, 1:40 ore dal Gias degli Arpi). Al valico<br />
si incon<strong>tra</strong>, sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentiero per il Vallone del Marguareis, che verrà<br />
2072
Labiaia Mirauda<br />
.<br />
1971<br />
Malavanca d<br />
950<br />
.<br />
Testa del<br />
Grupas<br />
.<br />
1804<br />
.<br />
a<br />
Grotta<br />
.<br />
1912<br />
1231<br />
.<br />
Camosciere<br />
accarile<br />
Il Pulpito<br />
. 1871 Faunistico<br />
.1062 .<br />
1032<br />
Pian delle Gorre<br />
Osservatorio<br />
arile<br />
o<br />
1668<br />
Gias Vaccarile<br />
Sottano<br />
ma<br />
ban<br />
2<br />
2149<br />
2295<br />
.<br />
1643<br />
Testa di<br />
Baban<br />
.<br />
2004<br />
Colle del<br />
Carbone<br />
2060<br />
Colletto Sud<br />
del Cros<br />
Vallone Mirauda<br />
.<br />
1427<br />
Pis<br />
del <strong>Pesio</strong><br />
1861<br />
Torrente <strong>Pesio</strong><br />
1410<br />
1065<br />
Passo di<br />
Baban<br />
Gias<br />
Fontana<br />
1218<br />
1435<br />
Gias<br />
degli Arpi<br />
Passo del Duca<br />
.<br />
1644<br />
.<br />
1300<br />
Vallone del Salto<br />
1989<br />
.<br />
1858<br />
1279<br />
.<br />
Salto<br />
1190<br />
Cascata<br />
del Saut<br />
Colle<br />
del Prel<br />
1881<br />
1926Testa<br />
del Duca<br />
Pian del Creus<br />
.<br />
1341<br />
1957<br />
Punta<br />
Bartivolera<br />
Vallone di Serpentera<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
1714.<br />
Croce<br />
di Sestrera<br />
Gias Sottano<br />
di Sestrera<br />
1551<br />
Giaset<br />
Gias Sottano<br />
del Marguareis 1847<br />
1947<br />
1519 . Gias<br />
Soprano<br />
Punta<br />
Sestrera<br />
di Sestrera<br />
Fontana<br />
Ciot 'd L'Urs<br />
1466<br />
1652<br />
Gias<br />
Madonna<br />
Valle Sestr<br />
Giardino<br />
botanico<br />
Ro<br />
Gaud<br />
1966<br />
Rifugio<br />
Garelli<br />
Conca delle Carsene<br />
an<br />
re .<br />
02<br />
2415<br />
2495<br />
lla<br />
berga<br />
2421<br />
Capanna<br />
Morgantini<br />
2312<br />
.<br />
2127<br />
Colla Piana<br />
di Malaberga<br />
2219<br />
.<br />
2348<br />
Vallon di Malaberg<br />
Vallon de Barancon<br />
Punta<br />
S<strong>tra</strong>ldi<br />
.<br />
2383<br />
.<br />
2371<br />
Malaberg<br />
Colle nord<br />
di Scarason<br />
2302<br />
2132<br />
2355<br />
.<br />
Cima<br />
Scarason<br />
Vallone del Marguareis<br />
Castello<br />
delle Aquile<br />
.<br />
2513<br />
Giardino<br />
botanico<br />
Laghetto 19<br />
Marguareis<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
Testa<br />
Passo di<br />
Ciaudon<br />
.<br />
Scarason<br />
2386<br />
2652<br />
Punta<br />
Marguareis<br />
← La zona del Pulpito, da cui i partigiani controllavano . l'accesso all'alta valle.<br />
.<br />
2134<br />
2252<br />
.<br />
2092<br />
Castel<br />
Chevolail<br />
Castel<br />
Passo<br />
Frippi<br />
della Gaina<br />
2357<br />
utilizzato per il rientro: tenendosi a des<strong>tra</strong>, . invece, si raggiunge il Passo del Duca<br />
2256<br />
2400<br />
Col della (1989 m, 0:10 ore dal Colle del Prel soprano). Tornati sui propri passi fino al Colle<br />
2105<br />
Boaria del Prel soprano, si imbocca, ora a des<strong>tra</strong>, il sentiero che si cala nel Vallone Cima<br />
.<br />
di Gaina<br />
2188<br />
del Marguareis. Inizialmente piuttosto ripida, la discesa Colle termina sul fondo<br />
del vallone, Cime dove de ci si immette sulla <strong>tra</strong>ccia proveniente dei Signori dal Rifugio Rifugio Sestrera<br />
Malabergue<br />
Don Barbera<br />
2107<br />
2079<br />
sottano. La si segue verso<br />
Vach.<br />
sinis<strong>tra</strong>,<br />
de<br />
en<strong>tra</strong>ndo in un bellissimo bosco di faggio,<br />
Malabergue.<br />
2020<br />
si at<strong>tra</strong>versa il corso d’acqua su un ponte in legno Cimee si deraggiunge infine il Rifugio .<br />
1753<br />
Sestrera sottano (già Gias sottano di Sestrera, Capoves 1341 m, 1:10 . ore dal Passo del Duca).<br />
Cime de 2260<br />
Oltrepassata la radura, si supera un torrente Sènèca su un . ponte in legno, riprendendo a<br />
2138<br />
perdere quota con numerosi tornanti, all’interno di una splendida abetina: si torna<br />
così alla località “Il Saut”, dalla quale si rien<strong>tra</strong> a Pian delle Gorre (1032 m, 0:45 ore<br />
dal Rifugio Sestrera sottano).<br />
2448<br />
.<br />
2205<br />
. 2138<br />
24<br />
Canale dei torine<br />
Colle<br />
dei Savon<br />
Cell
26<br />
//04<br />
L’ANELLO<br />
DEL RIFUGIO<br />
GARELLI
← Il Rifugio Garelli con<br />
il Marguareis sullo sfondo<br />
↑ Lychnis flos-jovis<br />
↓ Pannello alla Stazione<br />
botanica Burnat-Bicknell<br />
27<br />
Sicuramente uno dei più interessanti<br />
itinerari all'interno del Parco,<br />
in ambienti estremamente vari.<br />
L'ascesa inizia <strong>tra</strong> splendidi boschi di abete<br />
bianco, essenza che ha trovato in Valle <strong>Pesio</strong><br />
le condizioni ideali per lo sviluppo. Dopo aver<br />
at<strong>tra</strong>versato un <strong>tra</strong>tto quasi fiabesco <strong>tra</strong> faggi,<br />
ruscelli, rocce coperte di muschio e ponticelli<br />
in legno, lo scenario muta improvvisamente e<br />
il sentiero si snoda ai piedi delle impressionanti<br />
quanto verticali pareti calcaree del Massiccio<br />
del Marguareis. Concludono l'anello la piccola<br />
gemma azzurra del Laghetto del Marguareis,<br />
il Rifugio Garelli e, già sulla via del ritorno,<br />
gli arrotondati declivi pascolivi<br />
del Gias soprano di Sestrera.<br />
→ LA STAZIONE<br />
BOTANICA<br />
BURNAT-BICKNELL<br />
La stazione, che si estende<br />
su oltre 10.000mq, è<br />
intitolata a Emile Burnat e<br />
Clarence Bicknell. Burnat,<br />
botanico svizzero, è autore<br />
dell'importante opera<br />
'Flore des Alpes Maritimes'.<br />
Bicknell, botanico inglese<br />
attivo in Valle <strong>Pesio</strong><br />
per circa trent'anni, è<br />
conosciuto anche come<br />
primo catalogatore delle<br />
incisioni rupestri del Monte<br />
Bego. Nelle stazioni e<br />
in quelle non lontane<br />
“Danilo Re”, sono riunite<br />
circa 500 specie di piante<br />
tipiche delle Alpi Liguri:<br />
pannelli illus<strong>tra</strong>tivi<br />
descrivono i vari ambienti<br />
e le specie botaniche sono<br />
facilmente riconoscibili<br />
grazie alla denominazione<br />
scientifica riportata<br />
sulle targhette.
28<br />
→ LA STAZIONE BOTANICA<br />
DANILO RE<br />
Posta alla base del canalone dei Genovesi,<br />
che taglia il maestoso versante settentrionale<br />
del massiccio del Marguareis, la stazione<br />
si estende su circa 8000 metri quadrati,<br />
ed è dedicata al guardaparco e botanico<br />
Danilo Re, promotore della ricerca floristica<br />
su queste montagne, deceduto in servizio.<br />
L’area ospita moltissime piante delle Alpi<br />
Liguri e Marittime, <strong>tra</strong> cui numerose specie<br />
endemiche e rare.<br />
↓← L'ingresso della Stazione<br />
botanica Danilo Re<br />
↓→ Il Gias soprano di Sestrera<br />
//04<br />
L’ANELLO DEL<br />
RIFUGIO GARELLI<br />
E<br />
3:10 h ▶ fino al Rifugio<br />
Garelli, 5:00 h ▶ anello<br />
completo<br />
+956/-22 m ▶ fino al rifugio<br />
garelli,, +958/-958 m<br />
▶ anello completo<br />
Pian delle Gorre (1032 m)<br />
Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale la<br />
Valle <strong>Pesio</strong> fino alla Certosa,<br />
da dove si prosegue sulla<br />
stretta s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />
raggiunge Pian delle Gorre.<br />
// ITINERARIO<br />
Dal Pian delle Gorre (1032 m) si prende la sterrata che si inol<strong>tra</strong> nel Vallone<br />
del Saut. Trascurando alcune diramazioni, si sale sulla s<strong>tra</strong>da fino al suo termine,<br />
presso un piccolo slargo, dove si imbocca la mulattiera per il Rifugio Garelli.<br />
Questa sale ripida, con numerosi tornanti: terminata l’ascesa e raggiunto un<br />
pianoro, si oltrepassa un ponticello in legno, arrivando al Rifugio Sestrera sottano<br />
(1341 m, 1:00 ore da Pian delle Gorre. Rifugio Sestrera sottano non gestito, chiavi<br />
presso Rifugio Pian delle Gorre). Si <strong>tra</strong>lascia, sulla sinis<strong>tra</strong>, la <strong>tra</strong>ccia che sale al<br />
Rifugio Garelli at<strong>tra</strong>verso il Vallone di Sestrera, proseguendo invece verso il Vallone<br />
del Marguareis. Il sentiero supera una faggeta, spostandosi poi sul versante sinistro<br />
orografico del vallone, ed esce quindi dal bosco. Si seguita con un lungo <strong>tra</strong>verso,<br />
ignorando il bivio, sulla des<strong>tra</strong>, per il Colle del Prel. Ripide salite, alternate a <strong>tra</strong>tti<br />
in falsopiano, portano dapprima al Gias soprano del Marguareis e poi al Laghetto<br />
del Marguareis (1924 m, 1:50 ore dal Rifugio Sestrera sottano).
vatorio<br />
istico<br />
1065<br />
Gias<br />
Fontana<br />
1218<br />
o di<br />
an<br />
1435<br />
Gias<br />
degli Arpi<br />
.<br />
1644<br />
Grotta<br />
Camosciere<br />
.<br />
1300<br />
1989<br />
.<br />
1858<br />
Passo<br />
del Duca<br />
950<br />
.<br />
1032<br />
.1062<br />
Vallone del Salto<br />
.<br />
1231<br />
Il Pulpito<br />
Pian delle Gorre<br />
1279<br />
.<br />
.<br />
Salto<br />
1190<br />
Cascata<br />
del Saut<br />
Colle<br />
del Prel<br />
1881<br />
1926Testa<br />
del Duca<br />
Pian del Creus<br />
.<br />
1341<br />
1714.<br />
Croce<br />
di Sestrera<br />
.<br />
. . 1957<br />
Punta<br />
Bartivolera<br />
1912<br />
Gias Sottano<br />
di Sestrera<br />
1804<br />
Vallone di Serpentera<br />
1466<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
1551<br />
Giaset<br />
Gias Sottano<br />
del Marguareis 1847<br />
1947<br />
1519 . Gias<br />
Soprano<br />
Punta<br />
Sestrera<br />
di Sestrera<br />
Fontana<br />
Ciot 'd L'Urs<br />
1652<br />
Gias<br />
Madonna<br />
Valle Sestrera<br />
Giardino<br />
botanico<br />
1985<br />
Rocche .<br />
Gaudioline<br />
1966<br />
Rifugio Garelli<br />
2017<br />
2217<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
2101 .<br />
Cima<br />
della Madonna<br />
Cima di .<br />
San Lorenzo<br />
2361<br />
2356<br />
.<br />
2343<br />
Porta<br />
Sestrera<br />
2228<br />
.<br />
Cima<br />
del Cars<br />
2035<br />
2306<br />
2048<br />
Colletto delle<br />
Rocche di Serpentera<br />
2173<br />
Colle di<br />
Serpentera<br />
.<br />
2085<br />
2206<br />
2113<br />
225<br />
Lago<br />
delle Moie<br />
2181<br />
Conca delle Carsene<br />
Punta<br />
S<strong>tra</strong>ldi<br />
.<br />
2383<br />
.<br />
2371<br />
Malaberg<br />
Colle nord<br />
di Scarason<br />
2302<br />
2132<br />
2355<br />
.<br />
Cima<br />
Scarason<br />
Passo di<br />
Scarason<br />
Vallone del Marguareis<br />
Castello<br />
delle Aquile<br />
.<br />
2513<br />
Giardino<br />
botanico<br />
Laghetto 1924<br />
Marguareis<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
Canale dei torinesi<br />
2293<br />
Canale dei<br />
savonesi<br />
.<br />
Porta<br />
Marguareis<br />
2298<br />
.<br />
2116<br />
2204<br />
Lago<br />
Rataira<br />
2652<br />
2488<br />
Colle<br />
Punta Marguareis 2448<br />
del Pas<br />
Colle<br />
2486<br />
2268<br />
.<br />
dei Savonesi<br />
.<br />
Colle Palù<br />
.<br />
2134<br />
Capanna<br />
2252<br />
.<br />
2092<br />
2541<br />
Saracco-Vo<br />
Castel<br />
.<br />
Chevolail<br />
Castel<br />
Passo<br />
2209<br />
Frippi<br />
della Gaina<br />
Cima Palù<br />
2357<br />
.<br />
2205<br />
.<br />
Si at<strong>tra</strong>versa 2256 il piccolo emissario del lago e ci 2400 si porta sul versante destro orografico<br />
Passo<br />
2105<br />
del vallone. Con alcuni saliscendi a mezzacosta, Cima il sentiero compie un percorso 2145 della Croce<br />
di Gaina<br />
quasi a ritroso. Valicato un costone, si en<strong>tra</strong> nel Vallone di Sestrera, raggiungendo<br />
Colle<br />
2189 .<br />
Pas<br />
quindi il Pian del dei Lupo Signori e il Rifugio Garelli Rifugio (1966 m, 0:20 ore dal Laghetto Cima di delle M<br />
Don Barbera<br />
. 2138 Piaggia Bella<br />
2023<br />
del Marguareis).<br />
2107<br />
2079<br />
Vach. de<br />
Malabergue Dal . rifugio si imbocca 2020<br />
Cime il desentiero che scende al . sottostante Gias soprano<br />
1753<br />
di Sestrera: da qui Capoves si procede . in discesa, inizialmente con stretti Celle di tornati Carnino su fondo<br />
1<br />
2260<br />
1912<br />
acciottolato.<br />
Cime<br />
Quando<br />
de<br />
si en<strong>tra</strong> nell’abetina, i tornanti si allungano, mantenendosi<br />
Sènèca .<br />
Gola<br />
della Chiusetta<br />
comunque piuttosto ripidi: la discesa prosegue nel bosco, fino a sbucare<br />
nella radura del Rifugio Sestrera sottano (1341 m, 1:05 ore dal Gias soprano<br />
di Sestrera), già incon<strong>tra</strong>to durante la salita.<br />
Da qui si rien<strong>tra</strong> al Pian delle Gorre (1032 m, 0:45 ore dal Rifugio Sestrera sottano),<br />
seguendo a ritroso il percorso dell’andata.
30<br />
//05<br />
L’ANELLO DELLE<br />
CASCINE<br />
IN VALLE PESIO
Piacevole passeggiata prevalentemente<br />
<strong>tra</strong> fitti boschi, nei quali le specie forestali<br />
presenti si alternano seguendo il susseguirsi<br />
delle diverse esposizioni al sole dei valloni.<br />
Nonostante le quote piuttosto basse,<br />
la presenza del bosco rende questa<br />
escursione adatta anche all'estate, sebbene<br />
primavera e autunno restino i periodi<br />
migliori; molto assolato e assai panoramico<br />
è invece il costone su cui sorge la Cascina<br />
San Michele, di recente riattata.<br />
Durante l'incedere sul percorso<br />
è interessante soffermarsi a<br />
immaginare la gestione<br />
del territorio ai tempi dei monaci<br />
certosini, con le numerose cascine<br />
sparse nella valle ed un brulicare<br />
di attività umane.<br />
→ LA CERTOSA<br />
DI SANTA MARIA<br />
Fondata nel 1173,<br />
la Certosa di Santa Maria<br />
– meglio nota come<br />
“Certosa di <strong>Pesio</strong>” –<br />
fu la terza costruita in<br />
Italia. In origine assai<br />
modesta, si ingrandì nel<br />
corso degli anni, subendo<br />
gli ampliamenti maggiori<br />
<strong>tra</strong> i secoli XVI e XVII e<br />
conoscendo periodi di<br />
alterne fortune. Subì un<br />
<strong>tra</strong>collo definitivo nel 1802,<br />
con la soppressione degli<br />
ordini monastici da parte<br />
di Napoleone, venendo<br />
spogliata di gran parte<br />
dei suoi possedimenti.<br />
Nel 1934, i Padri Missionari<br />
della Consolata iniziarono<br />
a curarne la rinascita.<br />
Oggi la Certosa è visitabile.<br />
←← Cascina San Michele<br />
↑ Il chiostro della Certosa<br />
di <strong>Pesio</strong><br />
← La Certosa di <strong>Pesio</strong>
Go<br />
Gias Giraud<br />
1839<br />
2086<br />
Gias della<br />
Valletta<br />
1889<br />
2172<br />
. Cima<br />
Pitte`<br />
Gias<br />
Costa Rossa<br />
Vallone Costa Rossa<br />
1929<br />
Gias<br />
Soprano Pitte`<br />
Gias 1623<br />
Sottano Pittè<br />
G L I A G N E L L I<br />
1610<br />
.<br />
Colla<br />
Piana<br />
2127<br />
1843<br />
1588<br />
Gias<br />
Sottano del Colle<br />
32<br />
2022 .2096<br />
1523<br />
.<br />
.<br />
Gias Ciapusa<br />
↑ Cascina San Paolo<br />
Gias Soprano<br />
← La dorsale prativa del Collenei pressi 1687 .<br />
di Cascina San 1963 Michele<br />
Punta<br />
Colletto →↓ Un <strong>tra</strong>tto . della s<strong>tra</strong>da verso<br />
Cascina 2114 San Paolo 2155<br />
Porta 2072<br />
→→↓ Il Gias sottano del . Baus<br />
Colletto<br />
‘d l’Ula Punta<br />
Mirauda<br />
2028<br />
Colletto<br />
// ITINERARIO<br />
Colle Vaccarile<br />
Mirauda 2064<br />
Dall’ingresso della Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m) si prosegue verso est, sulla s<strong>tra</strong>da<br />
Miniera<br />
.<br />
che costeggia le mura, <strong>tra</strong>scurano a des<strong>tra</strong> l'inizio del “Sentiero Naturalistico”<br />
1871 Ubaiet<br />
Punta<br />
1912<br />
per Pian delle Gorre e la diramazione a sinis<strong>tra</strong> per Cascina San Paolo, . 2076avanzando<br />
Melasso Gias Vaccarile<br />
fino a immettersi su un’al<strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>da sterrata. La si percorre verso sinis<strong>tra</strong>, Soprano tenendo<br />
la sinis<strong>tra</strong> anche alla biforcazione successiva. Si valica l’esile displuviale,<br />
<strong>tra</strong>versando a lungo verso nord-est nel fitto bosco. Quando la sterrata si divide<br />
in due, si imbocca il ramo di des<strong>tra</strong>. Tralasciate un paio di diramazioni,<br />
con un lungo <strong>tra</strong>verso si rien<strong>tra</strong> nel Vallone del Cavallo: la s<strong>tra</strong>da guadagna quota<br />
con pochi tornanti e arriva al Gias sottano del Baus ‘d l’Ula (1284 m, 1:35 ore dalla<br />
Certosa di <strong>Pesio</strong>). Al gias si imbocca il comodo sentiero che passa davanti alla<br />
costruzione: questo at<strong>tra</strong>versa, in leggero saliscendi, pendii coperti da abeti e<br />
faggi, guadando poi il rio nell’impluvio del Vallone di San Bruno. Inizia ora<br />
un lungo <strong>tra</strong>tto, in lieve discesa, che porta al Pra da Turta. Qui si piega a sinis<strong>tra</strong>,<br />
scendendo lungo il crinale fino alla vicina Cascina San Michele (1125 m, 0:40 ore<br />
dal Gias sottano del Baus ‘d l’Ula). Si prosegue sull’ampia e pianeggiante dorsale<br />
prativa, fino a rien<strong>tra</strong>re nel bosco, dove il sentiero perde quota velocemente,<br />
raggiungendo la Cascina San Paolo (1035 m, 0:15 ore da Cascina San Michele).<br />
Si segue, verso sinis<strong>tra</strong>, la s<strong>tra</strong>dina asfaltata che sale da valle: questa conduce ad<br />
un'al<strong>tra</strong> s<strong>tra</strong>dina asfaltata nei pressi del fondo idrico del Vallone di San Bruno.<br />
La si imbocca verso des<strong>tra</strong>, ignorando subito una pista sulla sinis<strong>tra</strong> e, più oltre,<br />
un'al<strong>tra</strong> sterrata che prosegue diritta.In corrispondenza di questo bivio si torna<br />
nel Vallone del Cavallo e, in pochi metri, ci si immette su un'ulteriore s<strong>tra</strong>dina<br />
asfaltata, che si segue verso des<strong>tra</strong>. Ci si trova ora sul percorso dell'andata,<br />
sul quale si rien<strong>tra</strong> alla Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m, 0:30 ore dalla Cascina San Paolo).<br />
Valle Armellina<br />
Vallone<br />
Ba<br />
Vallo<br />
16 .
La Tourra<br />
.<br />
43<br />
Cravina<br />
uscius<br />
1323<br />
ne Mirauda<br />
Vall<br />
Vallone di Rumiano<br />
V a l l o n e C r a v i n a<br />
Torrente <strong>Pesio</strong><br />
Rocca<br />
del Castello<br />
.<br />
1156<br />
Cascina<br />
Correria<br />
Certosa di <strong>Pesio</strong><br />
843<br />
Croce<br />
del Frate 872<br />
1155<br />
Malavanca della Chiusa<br />
843<br />
Terre<br />
Vallone del Salto<br />
Cascina San Michele .<br />
Cascina<br />
S.Paolo<br />
868<br />
1125<br />
S.Bruno<br />
. 970 .<br />
.<br />
1048<br />
Pian del Creus<br />
Prà da Turta<br />
.<br />
.<br />
1228<br />
Tumbarel<br />
1052<br />
1284<br />
Vallone del Cavallo<br />
Vallone del Funtanin<br />
.<br />
1225<br />
Vallone di Serpentera<br />
Gias Mascarone<br />
di Mezzo<br />
.<br />
1429<br />
Vallone di San Bruno<br />
Funtanas<br />
1092.<br />
980<br />
Villaggio<br />
Funtanin<br />
Cioma<br />
889<br />
1370<br />
. 1293 Ardua<br />
1336<br />
.<br />
920<br />
casotto di<br />
Punta<br />
sorveglianza<br />
Cima di Beuse .<br />
Testa<br />
918<br />
del Pari<br />
1592<br />
1270<br />
Testa du Siet<br />
1227 .<br />
.<br />
.<br />
Gias di Mezzo<br />
1758<br />
Punta<br />
1050<br />
del Pari<br />
Labiaia Mirauda<br />
1971<br />
.<br />
Testa del<br />
// 0Grupas<br />
5<br />
→ LA GESTIONE DELLE RISORSE .<br />
.<br />
950<br />
L’ANELLO<br />
1804<br />
NATURALI AI TEMPI DELLA<br />
DELLE CASCINE<br />
Fontana<br />
CERTOSA<br />
Ciot 'd L'Urs<br />
Grotta<br />
.<br />
IN VALLE PESIO<br />
1912<br />
. .<br />
1231<br />
1957<br />
Il Vallone del Cavallo e Camosciere il Vallone di San<br />
Il Pulpito<br />
Punta<br />
E<br />
1032<br />
Bartivolera<br />
Bruno sono stati utilizzati in passato<br />
Pian delle Gorre<br />
per l'approvvigionamento Osservatorio<br />
di legname e<br />
3:00 h<br />
Gias<br />
1652<br />
Faunistico<br />
.1062 .<br />
Madonna<br />
per la produzione di carbone.<br />
1065<br />
1279<br />
1466<br />
+476/-476 Fontana m<br />
A testimonianza del lavoro dei frati certosini,<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
1300.<br />
che governavano tutte le attività<br />
Certosa di <strong>Pesio</strong> (843 m)<br />
agro-pastorali Gias dell'alta valle, si possono<br />
Fontana<br />
Da Chiusa <strong>Pesio</strong> si risale<br />
Salto<br />
trovare ancor oggi pietre infisse<br />
la Valle <strong>Pesio</strong> fino alla<br />
in verticale nel terreno, marchiate con<br />
Certosa di <strong>Pesio</strong>.<br />
la croce rossa della Certosa e utilizzate per<br />
Ampio posteggio<br />
delimitare i confini dei vari appezzamenti.<br />
per numerose auto.<br />
Vallone del Pari<br />
.<br />
1985<br />
1505<br />
1655<br />
.<br />
.<br />
1644<br />
1749<br />
G<br />
della<br />
Vallone della Piast<br />
1543<br />
1605<br />
Baus d'<br />
l' Ula<br />
33<br />
Colletto<br />
Pellerina<br />
Mascar<br />
Gardio<br />
Punta<br />
Pellerina<br />
2097<br />
2017<br />
221<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
del
34<br />
//06<br />
LA CIMA<br />
CARS
← La Cima Cars; a des<strong>tra</strong><br />
i pendii su cui si svolge<br />
l'itinerario di salita.<br />
↑ Il boschetto di faggi che<br />
si at<strong>tra</strong>versa nella prima parte<br />
del sentiero<br />
↓ Il Valico del Cars<br />
35<br />
Serve un minimo di dimestichezza a<br />
muoversi in montagna, e avere un pizzico<br />
di confidenza con una buona carta<br />
escursionistica non guasta.<br />
In cambio, questo itinerario propone<br />
un'ascensione veramente appagante.<br />
Il primo assaggio si ha sulla sella prativa<br />
el Valico del Cars, situato sulla displuviale<br />
<strong>tra</strong> le valle Ellero e <strong>Pesio</strong>.<br />
Il pezzo forte si ha sulla articolata<br />
vetta della Cima Cars,<br />
che offre panorami mozzafiato:<br />
i dirupati versanti che precipitano<br />
ad est in Val Ellero, il vicino<br />
→ IL CASINO<br />
DEL CARS<br />
Non lontano dal pilastro<br />
in pietre al centro<br />
della sella, si possono<br />
rin<strong>tra</strong>cciare i muri<br />
perime<strong>tra</strong>li in pie<strong>tra</strong> a secco<br />
del Casino del Cars, antico<br />
ricovero di caccia.<br />
Oggi la località prende<br />
il nome dalla vecchia e<br />
minuscola costruzione,<br />
anche se il toponimo<br />
corretto cui bisognerebbe<br />
fare riferimento è<br />
“Valico del Cars”.<br />
Massiccio del Marguareis,<br />
le più distanti vette della Valle<br />
Gesso e, nelle giornate terse,<br />
le lontanissime cime innevate<br />
dell'arco alpino che si elevano<br />
oltre la pianura.
1155<br />
Vallon<br />
Villaggio<br />
Cioma<br />
. 1293 Ardua<br />
920<br />
.<br />
1336<br />
Punta<br />
Cima di Beuse<br />
918<br />
Malavanca della Chiusa<br />
980<br />
.<br />
889<br />
casotto di<br />
sorveglianza<br />
.<br />
1050<br />
Testa<br />
del Pari<br />
.<br />
1227<br />
Funta<br />
Vallon<br />
G<br />
950<br />
.<br />
36<br />
Grotta<br />
Camosciere<br />
.<br />
1300<br />
1231<br />
Il Pulpito<br />
1032<br />
Pian delle Gorre<br />
.1062<br />
Vallone del Salto<br />
.<br />
1279<br />
.<br />
Vallon<br />
Pian del Cre<br />
Una delle due croci poste<br />
sulla dorsale est nord-est<br />
di Cima Cars<br />
→ Il Rifugio Comino<br />
// ITINERARIO<br />
1435<br />
Gias<br />
degli Arpi<br />
.<br />
.<br />
1858<br />
.<br />
Salto<br />
1190<br />
Cascata<br />
del Saut<br />
1644<br />
Colle<br />
del Prel<br />
Sulla des<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da forestale di Pian Marchisio (1506 m), il sentierino 1881<br />
1926Testa<br />
si inerpica deciso <strong>tra</strong> gli arbusti. Un lungo <strong>tra</strong>verso in lieve salita conduce<br />
del Duca<br />
all’interno di un boschetto: usciti dal faggeto, si giunge a un piccolo 1989 pianoro,<br />
dove la salita riprende decisa <strong>tra</strong> pendii pascolivi, con poche Passo svolte, sulla des<strong>tra</strong><br />
del Duca<br />
idrografica di un piccolo impluvio. Si perviene così al panoramico poggio sul quale<br />
sorge il Rifugio Comino, proprietà di privati (1797 m, 0:55 ore dal bivio a quota<br />
1506). Il sentiero si confonde ora con le numerose <strong>tra</strong>cce lasciate dagli animali<br />
al pascolo: si rimonta il crinale prativo fino alla sella pascoliva del Casino del Cars<br />
(1864 m, 0:15 ore dal Rifugio Comino), <strong>tra</strong> le valli Ellero e <strong>Pesio</strong>. Tra diramazioni<br />
che da qui si dipartono, si prende quella di sinis<strong>tra</strong>: si at<strong>tra</strong>versa il prato verso sud<br />
e si ritrova il sentiero più evidente, addossato alla parete rocciosa. Si guadagna<br />
quota, con qualche stretta svolta, fino a un’al<strong>tra</strong> sella prativa. La si at<strong>tra</strong>versa<br />
in piano e si piega quindi in direzione sud, all’interno di una valletta incassata.<br />
Il sentiero scompare a <strong>tra</strong>tti <strong>tra</strong> la vegetazione bassa: si ignora, sulla sinis<strong>tra</strong>,<br />
una <strong>tra</strong>ccia per la Cima Cars, dopodiché si volge bruscamente a nord-ovest.<br />
Sfruttando un’ampia cengia, si guadagna un colletto, non nominato ma assai<br />
panoramico. Con un <strong>tra</strong>tto pianeggiante verso sud-ovest ci si porta sul con<strong>tra</strong>fforte<br />
occidentale di Cima Cars, che delimita l’alto Vallone di Serpentera.<br />
Qui è necessario abbandonare il sentiero segnalato, che prosegue in leggera<br />
discesa verso il Colletto Pellerina, e svoltare a sinis<strong>tra</strong>, verso est. Si rimonta<br />
il con<strong>tra</strong>fforte su prati chiazzati di rododendri, in assenza di <strong>tra</strong>ccia e segnavia:<br />
si punta alla selletta a sinis<strong>tra</strong> della vetta, dove riappare un evidente sentierino.<br />
Seguendolo verso des<strong>tra</strong> si giunge, in breve, alla sommità di Cima Cars<br />
(2217 m, 1:20 ore dal Casino del Cars).<br />
.<br />
1341<br />
Gias<br />
di S<br />
Gias Sottano<br />
del Marguare<br />
1519<br />
di<br />
P<br />
di S
1225<br />
e del Cavallo<br />
nin<br />
.<br />
ias di Mezzo<br />
del Pari<br />
Testa del<br />
Grupas<br />
.<br />
. . 1957<br />
Punta<br />
Bartivolera<br />
us<br />
1370<br />
e del Funtanin<br />
1270<br />
1912<br />
1804<br />
e di Serpentera<br />
1466<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
Vallone del Pari<br />
Fontana<br />
Ciot 'd L'Urs<br />
1592<br />
Colletto<br />
Pellerina<br />
1652<br />
Gias<br />
Madonna<br />
Valle Sestrera<br />
Vallone della Pias<strong>tra</strong><br />
.<br />
1985<br />
1543<br />
1605<br />
Baus<br />
d'l'Ula<br />
Punta<br />
Pellerina<br />
2097<br />
2017<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
Casino<br />
del Cars<br />
2217<br />
.<br />
Cima Cars<br />
2035<br />
Carset<br />
2048<br />
Cima<br />
Pias<strong>tra</strong><br />
.<br />
1858<br />
1864<br />
2173<br />
Colle di<br />
Serpentera<br />
1797<br />
Rifugio Comino<br />
(privato)<br />
Pontetto<br />
.<br />
1483<br />
1311<br />
Torrente Ellero<br />
Sella<br />
Pontetto<br />
1544<br />
Pian di ma<br />
Cima<br />
Durand<br />
.<br />
Monte Grosso<br />
.<br />
2045<br />
Gias<br />
1722<br />
2094<br />
1514 Passo<br />
. della Colletta<br />
1611<br />
Rio Curassa<br />
Colla 1960<br />
Rossa<br />
2082<br />
Colla<br />
Bauzan<br />
1741 .<br />
Gias<br />
della Colletta<br />
2101 .<br />
Cima<br />
.<br />
Ponte<br />
1617<br />
della Madonna<br />
//06<br />
Ciappa<br />
→ IL RIFUGIO COMINO<br />
1714.<br />
LA CIMA CARS<br />
1634<br />
Croce<br />
1737.<br />
Sestrera<br />
Porta di<br />
È una piccola struttura in muratura<br />
Pian Marchisio<br />
. 2306<br />
Cima di<br />
E<br />
Sottano con tetto in lose, inaugurata nel 1978,<br />
San Lorenzo<br />
2085<br />
estrera<br />
. Punte del 2004<br />
.<br />
di proprietà dell'Associazione Nazionale<br />
. Pontetto 2:30 h<br />
Colletto delle<br />
.<br />
Sella<br />
Alpini.<br />
1551<br />
Giaset<br />
È intitolato a Rocche Sandro diComino, Serpenterapadre<br />
2206 2253<br />
Ciappa<br />
2361<br />
2027 +734/-24 m<br />
1662<br />
dell'alpinismo monregalese e profondo<br />
conoscitore delle Rocche Alpi Liguri. .<br />
S<strong>tra</strong>da forestale<br />
Gaudioline 2356<br />
Tra i fautori della riscoperta alpinistica<br />
di Pian Marchisio (1506 m)<br />
2113<br />
Rifugio<br />
del Gruppo del Marguareis, alla fine Lago<br />
Mondovi<br />
is<br />
Da Villanova Mondovì<br />
1847<br />
1755<br />
Giardino<br />
delle Moie<br />
.<br />
2343<br />
1947<br />
del secondo<br />
. Gias<br />
botanico conflitto mondiale Comino<br />
Porta si risale la Valle Ellero fino a<br />
Soprano<br />
1966<br />
unta si fece promotore del progetto<br />
2181 Biecai Roccaforte Punta Mondovì. Havis<br />
Sestrera<br />
2004<br />
estrera<br />
Rifugio Porta<br />
De Giorgio<br />
di realizzazione Garellidi un Sestrera rifugio che 2228 agevolasse<br />
Si prosegue quindi . a sinis<strong>tra</strong> Sorgenti<br />
Lago<br />
Pis<br />
per Rastello, dell'Ellero<br />
Biecai da dove dell'Ellero<br />
le salite nel massiccio. Coinvolgendo<br />
si imbocca la "s<strong>tra</strong>da forestale<br />
la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo<br />
Pian Marchisio". La s<strong>tra</strong>da, a<br />
di amici fidati, il progetto prese piede grazie <strong>tra</strong>tti asfaltati e a <strong>tra</strong>tti sterrati,<br />
ad alcune strutture metalliche recuperate<br />
si percorre fino a quota 1506<br />
<strong>tra</strong> i residuati bellici. Nacque così il primo<br />
(subito dopo due tornanti<br />
Rifugio Garelli...<br />
consecutivi; consigliate vetture<br />
alte da terra).<br />
Pian Marchisio<br />
37<br />
Co<br />
1737<br />
Pian<br />
M<br />
C<br />
2<br />
→ Tra il Casino e la Cima<br />
Cars vi sono <strong>tra</strong>tti con<br />
<strong>tra</strong>ccia poco evidente.<br />
Si sconsiglia di procedere<br />
in caso di scarsa visibilità.<br />
→ A fine 2018 è stata<br />
aperta una pista che<br />
collega il Casino del Cars<br />
al Rifugio Comino, che<br />
non è menzionata nella<br />
descrizione dell'itinerario.
38<br />
//07<br />
IL COLLE<br />
DEL PAS E CIMA<br />
PIAN BALLAUR
← Panorama verso Punta<br />
Marguareis dalla Cima di Pian<br />
Ballaur<br />
↑ Sella Ciappa<br />
↓ Il menhir sulle sponde<br />
del Lago Rataira<br />
39<br />
Facili sentieri, ben segnalati fino al Colle<br />
del Pas, e una salita intuitiva senza alcuna<br />
difficoltà fino alla Cima Pian Ballaur<br />
per una escursione lunga ma assolutamente<br />
remunerativa.<br />
L’itinerario è molto interessante<br />
e vario e consente di osservare<br />
da vicino, a volte con qualche<br />
digressione dal sentiero, molti<br />
aspetti tipici dei fenomeni carsici,<br />
ma anche massi erratici e<br />
misteriosi menhir.<br />
Bello il piccolo Lago Rataira, assai appagante<br />
l'ascensione alla Cima Pian Ballaur,<br />
non troppo frequentata solo perché di qualche<br />
decina di metri inferiore alle vette circostanti:<br />
il panorama che offre è tuttavia notevole e<br />
spazia fino al mare.<br />
→ SELLA CIAPPA<br />
Proprio sulla cima<br />
di un dosso morenico, al<br />
centro di Pian Marchisio,è<br />
ben visibile la Sella Ciappa,<br />
edificio seminterrato<br />
con volta a botte ricoperta<br />
di zolle d'erba. Questi<br />
particolari edifici, utilizzati<br />
per la conservazione<br />
dei formaggi, sfruttavano<br />
il parziale interramento e<br />
la copertura in zolle per<br />
avere un buon isolamento<br />
dal caldo e mantenere<br />
temperature interne<br />
costanti e fresche.<br />
Sella Ciappa è menzionata<br />
già in un antico<br />
documento, un <strong>tra</strong>ttato<br />
del 27 settembre 1300 <strong>tra</strong><br />
i Signori di Morozzo e<br />
il Comune di Mondovì.
40<br />
.<br />
.1062<br />
2020<br />
Cime de<br />
.<br />
Capoves<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
Cime de 2260<br />
Sènèca . 2138<br />
Dalla Porta di Pian Marchisio (o “Pian Marchisa”, 1634 m), si segue a lungo<br />
la s<strong>tra</strong>da sterrata che at<strong>tra</strong>versa l’ampia piana pascoliva di Pian Marchisio, a fianco<br />
2239<br />
Cima .<br />
del Torrente Ellero. Dopo un paio di tornanti, si imbocca sulla des<strong>tra</strong> il sentiero<br />
di Pertegà<br />
che conduce al Rifugio Mondovì - De Giorgio (1761 m, 0:45 ore dalla Porta di<br />
.<br />
Pian 2404<br />
Bergerie de<br />
Marchisio). La <strong>tra</strong>ccia prosegue alle spalle del rifugio, Sènècaggira i con<strong>tra</strong>fforti della<br />
1741<br />
Punta Havis De Giorgio ed en<strong>tra</strong> nella valletta del Rio Ciappa. Raggiunta la base<br />
della bastionata alla testa della valletta, si sale con ripide serpentine, 2097 via via più<br />
Colle delle<br />
strette, fino a Porta Biecai (2004 m, 0:50 ore dal Rifugio Mondovì). Si aggira Selledall’alto<br />
Vecchie<br />
la conca del Lago Biecai, si lascia a des<strong>tra</strong> il bivio per il Lago delle Moie e, dopo<br />
una decisa salita, si giunge a un ripiano erboso e a un altro bivio, non facilmente<br />
visibile, presso il quale si imbocca la <strong>tra</strong>ccia di sinis<strong>tra</strong>, meno marcata.<br />
1300<br />
Vallone del Salto<br />
.<br />
Castel<br />
Frippi<br />
.<br />
2256<br />
2134<br />
.<br />
2092<br />
1279<br />
.<br />
Pian del Creus<br />
Passo<br />
della Gaina<br />
2357<br />
1466<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
//07<br />
→ IL LAGO BIECAI<br />
IL COLLE Salto DEL PAS E<br />
1714.<br />
Ecco un esempio di quello che viene definito<br />
CIMA . PIAN BALLAUR Croce<br />
1190<br />
di Sestrera<br />
un “lago carsico”. In presenza di rocce<br />
Cascata<br />
E del Saut Gias Sottano<br />
carbonatiche e fenomeni carsici, l'acqua<br />
1341 di Sestrera<br />
tende a fil<strong>tra</strong>re nel sottosuolo, dove dà luogo 1858 . 3:40 h<br />
1551<br />
a vere e proprie reti idrografiche sotterranee.<br />
.<br />
Giaset<br />
Colle +1002/-33 m<br />
Nella stagione primaverile, in concomitanza del Prel<br />
1881<br />
con lo scioglimento dei nevai, è possibile che 1926Testa Porta di Pian Marchisio<br />
del Duca<br />
l'acqua in eccesso riesca a riempire alcune<br />
(1634 m)<br />
1989<br />
Gias Sottano<br />
conche, prima di venire lentamente assorbita<br />
del Marguareis 1847<br />
Passo Da Villanova Mondovì<br />
del Duca<br />
1947<br />
dal terreno. È questo il caso del Lago Biecai,<br />
1519 . Gias<br />
si risale la Valle Ellero fino<br />
Soprano<br />
a<br />
Punta<br />
in genere asciutto in estate, ma talvolta<br />
Roccaforte Mondovì. Sestrera<br />
di Sestrera<br />
con presenza d’acqua in primavera.<br />
Si prosegue quindi a sinis<strong>tra</strong><br />
per Rastello, da dove<br />
Colle si imbocca nord la "s<strong>tra</strong>da forestale<br />
di Pian Scarason Marchisio". La s<strong>tra</strong>da<br />
2132<br />
sale per oltre 4 km, a <strong>tra</strong>tti<br />
asfaltati<br />
2355<br />
e a <strong>tra</strong>tti sterrati<br />
.<br />
(consigliate vetture Castello alte<br />
Cima delle Aquile<br />
da Scarason terra) fino alla . Porta<br />
2302di Pian Marchisio.<br />
2513<br />
Passo di<br />
Scarason<br />
2652<br />
2400<br />
2105<br />
Cima<br />
← Il pianoro che ospita il di Lago Gaina<br />
Colle Biecai; in secondo piano Cima<br />
dei Signori<br />
Rifugio<br />
delle Saline e Cima Don Barbera Pian Ballaur<br />
2107<br />
2079<br />
Vallon de Sènèca<br />
Vallon de Bachialon<br />
Vallone del Marguareis<br />
Ma<br />
Giar<br />
bota<br />
Giardino<br />
botanico<br />
Lag<br />
Marg<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
Punta<br />
Marguareis<br />
Vall<br />
2<br />
de<br />
.<br />
2254
donna<br />
e Sestrera<br />
Rocche .<br />
Gaudioline<br />
dino<br />
nico<br />
1966<br />
Rifugio<br />
Garelli<br />
Canale dei torinesi<br />
2101 .<br />
Cima<br />
della Madonna<br />
Cima di .<br />
San Lorenzo<br />
.<br />
.<br />
. Punte del .<br />
. Pontetto<br />
. 2027<br />
Punta Havis<br />
De Giorgio<br />
.<br />
Pian<br />
Rocca<br />
. Ciucchea<br />
delle<br />
Garb<br />
1683<br />
1912<br />
Donzelle<br />
del Ma<br />
1944<br />
1589<br />
. . .<br />
Sant' Si passa alla base di 1811 un mammellone roccioso, oltre il quale il sentiero diventa<br />
1931<br />
Ponte 1583<br />
Erim<br />
Grotta<br />
Carnino<br />
1516 Tibetano delle Ven<br />
meno evidente: si Il Ferà continua a procedere guidati dalle tacche<br />
Superiore Carnino segnavia, si riceve<br />
1384<br />
1<br />
da des<strong>tra</strong> 2178 (Testa il sentiero 'D Garibaldi) proveniente da Porta Sestrera e, volgendo Inferiore verso sinis<strong>tra</strong>,<br />
.<br />
1359<br />
si giunge sulle sponde 2245 del 2220 Lago Rataira (2204 m, 0:55 ore dalla Porta Biecai).<br />
Passo<br />
.<br />
Ci di si Framargal porta quindi ai 1594 1280<br />
Rocca<br />
piedi del pendio terminale e lo si rimonta, con un <strong>tra</strong>verso<br />
Colla<br />
.<br />
abbastanza ripido, del fino Ferà al Colle del Pas 2070<br />
di Carnino<br />
. (2349 m, 0:25 ore dal Lago Rataira). Al valico<br />
si imbocca, sulla sinis<strong>tra</strong>, il sentierino che segue la cresta: quando questo tende a 1654<br />
1270<br />
.<br />
138<br />
.<br />
Il<br />
scomparire, ci si lascia guidare lungo l’ampia<br />
.<br />
2021 dorsale Cima da pietre infisse nel Castellazzo terreno<br />
Caplet 1747 Passo<br />
.<br />
1.<br />
1536<br />
e da radi 1587 paletti segnavia. Si sale tenendosi appena a sinis<strong>tra</strong> del Lagarè del crinale: giunti<br />
1958<br />
presso un colletto, dove la dorsale si biforca, si piega a des<strong>tra</strong>, fino a raggiungere<br />
la piatta sommità della Cima Pian Ballaur (2603 m, 0:45 ore dal Colle del Pas).<br />
Celle di Carnino<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
2361<br />
2356<br />
Canale dei<br />
savonesi<br />
Rocche di Nivorina<br />
2228<br />
2343<br />
2306<br />
2048<br />
Colletto delle<br />
Rocche di Serpentera<br />
Porta<br />
Sestrera<br />
2116<br />
2085<br />
2206<br />
2113<br />
2253<br />
Lago<br />
delle Moie<br />
2181<br />
Gola<br />
della Chiusetta<br />
Rio del Ferà<br />
ontetto<br />
Porta<br />
Biecai<br />
2004<br />
1968<br />
2004<br />
Gias<br />
1722<br />
1662<br />
Rifugio<br />
Mondovi<br />
2203<br />
Sella<br />
Ciappa<br />
1755<br />
Sorgenti<br />
dell'Ellero<br />
Pis<br />
dell'Ellero<br />
2051.<br />
Gias<br />
Bellino<br />
Gias<br />
Pra Canton<br />
1760 .<br />
Rio di Bellino<br />
1921<br />
olletta<br />
Monte<br />
. Castello<br />
2307<br />
1617<br />
.<br />
.<br />
1634<br />
Porta di Pian Marchisio<br />
2219<br />
Rocc<br />
.<br />
dell`Inf<br />
1737<br />
Cima<br />
delle<br />
.<br />
2293.<br />
Rocca di<br />
Masche<br />
2058<br />
hetto<br />
.<br />
.<br />
1924<br />
Maraquaià<br />
uareis<br />
.<br />
2392<br />
Porta<br />
Cima di delle Mastrelle<br />
. 2138 Piaggia Bella<br />
2023<br />
2401<br />
Marguareis<br />
2204<br />
Cima<br />
2298<br />
Lago<br />
delle Saline<br />
Rataira<br />
2613<br />
2488<br />
Colle<br />
Passo<br />
448<br />
del Pas<br />
2177<br />
2603<br />
delle Saline<br />
Colle<br />
2486<br />
.<br />
2268<br />
i Savonesi<br />
. Cima Pian Ballaur<br />
Colle Palù<br />
2460<br />
Capanna<br />
2541<br />
Saracco-Volante<br />
.<br />
Monte . 2579<br />
2209<br />
Cima Palù<br />
Pian Ballaur<br />
Gias delle<br />
Saline<br />
2415 .<br />
2205<br />
1960<br />
.<br />
Cima<br />
Passo<br />
degli Arpetti<br />
2145 della Croce<br />
1872<br />
2189 .<br />
Passo<br />
Vallone di Carnino<br />
Il Praet<br />
Lago<br />
Biecai<br />
Bie Cai<br />
Pian Marchisio<br />
Vallone delle Saline<br />
Pian di Male<br />
Saline<br />
Pian dell' Inferno<br />
41<br />
.<br />
2023<br />
Bellino<br />
Rocche del Man
42<br />
//08<br />
IL PASSO E<br />
LA CIMA<br />
DELLE SALINE
← Cima delle Saline<br />
↑ Campi solcati<br />
↓ La croce della Cima<br />
delle Saline<br />
43<br />
Il sentiero è sempre su terreno facile fino al<br />
Passo delle Saline, anche se in caso<br />
di improvvise nebbie (non infrequenti in estate)<br />
possono sorgere problemi di orientamento.<br />
Più impegnativa la salita a Cima delle Saline,<br />
non tanto per le difficoltà tecniche, quanto<br />
per la notevolissima e costante pendenza.<br />
Il percorso si snoda <strong>tra</strong> pascoli e<br />
praterie alpine, at<strong>tra</strong>versando<br />
una delle zone che manifesta<br />
i segni più evidenti e caratteristici<br />
dei fenomeni carsici, dall'erosione<br />
dovuta alle acque di ruscellamento<br />
sulle rocce calcaree ai vari<br />
inghiottitoi che si possono scorgere<br />
durante il <strong>tra</strong>gitto.<br />
Ottimo anche il panorama<br />
→ I CAMPI SOLCATI<br />
In tutta la zona è possibile<br />
rin<strong>tra</strong>cciare gli evidenti<br />
segni dei fenomeni carsici:<br />
<strong>tra</strong> questi vi sono<br />
i “campi solcati”, o<br />
“campi carreggiati”, così<br />
comunemente chiamati<br />
perché ricordano i segni<br />
lasciati dalle ruote dei<br />
carri nel terreno fangoso.<br />
Si <strong>tra</strong>tta di rocce calcaree<br />
letteralmente corrose dalle<br />
acque di ruscellamento,<br />
che i geologi chiamano<br />
“karren”. Le acque,<br />
leggermente acide, sono in<br />
grado di attivare i processi<br />
chimici tipici del carsismo<br />
in grado di sciogliere<br />
particolari tipi di rocce,<br />
dando luogo a queste<br />
spettacolari conformazioni.<br />
dalla Cima delle Saline.
44<br />
→ LA VIA DEL SALE<br />
DELLA VALLE ELLERO<br />
Come suggerito dal toponimo, in tempi<br />
passati il Passo delle Saline ha rappresentato<br />
un fondamentale valico di una importante<br />
“Via del Sale”, utilizzata per portare<br />
il prezioso bene dalla Liguria al basso<br />
Piemonte. La Via del Sale seguiva molto<br />
probabilmente il <strong>tra</strong>cciato di una s<strong>tra</strong>da<br />
romana realizzata nel sec. I a.C.<br />
per collegare Alba ad Albenga,<br />
la “Via Pompea”, così chiamata in onore<br />
del console Pompeo S<strong>tra</strong>bone.<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
Pian del Creus<br />
.<br />
1714.<br />
Croce<br />
di Sestrera<br />
Gias Sottano<br />
1341 di Sestrera<br />
1466<br />
Fontana<br />
del Men<strong>tra</strong>s<br />
1551<br />
Giaset<br />
Porta di Pian Marchisio<br />
Rocche .<br />
(1634 m) Gaudioline<br />
Da Villanova Mondovì<br />
si risale 1847 la Valle Giardino Ellero fino a<br />
1947.<br />
Gias<br />
botanico<br />
Roccaforte Mondovì.<br />
Soprano<br />
1966<br />
Punta Si prosegue Sestrera quindi a sinis<strong>tra</strong><br />
di Sestrera<br />
Rifugio Porta<br />
per Rastello, da dove Garelli Sestrera 22<br />
si imbocca la "s<strong>tra</strong>da<br />
forestale Pian Marchisio".<br />
La s<strong>tra</strong>da sale per oltre 4 km,<br />
2293<br />
Giardino<br />
.<br />
a <strong>tra</strong>tti asfaltati botanico e a <strong>tra</strong>tti<br />
sterrati (consigliate Laghetto vetture<br />
1924<br />
Marguareis<br />
Castelloalte da terra) fino alla Porta Porta<br />
delle Aquile<br />
Marguareis<br />
.<br />
di Pian Marchisio.<br />
Gias Sottano<br />
del Marguareis<br />
2105<br />
1519<br />
Vallone di Serpente<br />
Vallone del Marguareis<br />
Rifugio<br />
Don Barbera<br />
2079<br />
2205<br />
.<br />
← Panorama 2400 su Pian Marchisio,<br />
Cima delle Saline e Cima delle<br />
Cima<br />
Masche di Gaina<br />
1912<br />
Dalla Porta di Pian Marchisio (o “Pian Marchisa”, 1634 m), si segue la s<strong>tra</strong>da sterrata<br />
che scende nell’ampia distesa pascoliva di Pian Marchisio e procede a lungo Sant' a<br />
Erim<br />
fianco del Torrente Ellero. Con un paio di tornanti, la carrabile 2239 guadagna quota,<br />
Cima .<br />
<strong>tra</strong>lascia sulla des<strong>tra</strong> il sentiero che conduce al Rifugio 2178 (Tes<br />
di Pertegà<br />
Mondovì - De Giorgio,<br />
.<br />
quindi si biforca. Imboccato il ramo sulla sinis<strong>tra</strong>, si at<strong>tra</strong>versa 2404 il torrente . su<br />
2254<br />
Passo<br />
un ponte in cemento: la sterrata guada per due volte il corso d’acqua che scorre di Framargal<br />
sul fondo del vallone e poi rimonta, con un paio di svolte, Colleuna delle balza rocciosa,<br />
Selle Vecchie<br />
raggiungendo il bivio con il sentiero per il Passo delle Saline. Si avanza sul sentiero<br />
che prosegue nella risalita, fino a sbucare sul pianoro soprastante. Una <strong>tra</strong>ccia <strong>tra</strong><br />
i prati, evidenziata da paletti segnavia, conduce a fianco di un lungo affioramento<br />
roccioso: dopo averlo superato sulla des<strong>tra</strong>, lo si rimonta fino a tornare su ampie<br />
2513<br />
Passo<br />
della Gaina<br />
2357<br />
2652<br />
.<br />
2020<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
Punta<br />
Marguareis<br />
1652<br />
Gias<br />
Madonna<br />
// 0 8<br />
IL PASSO E LA CIMA<br />
DELLE SALINE<br />
E/EE<br />
3:25 h<br />
+1136/-167 m<br />
Valle Sestrera<br />
2448<br />
. 2138<br />
2488<br />
Canale dei torinesi<br />
Colle<br />
dei Savonesi<br />
.<br />
Celle di Carnino<br />
1798<br />
Gias Soprano<br />
di Serpentera<br />
2541<br />
2361<br />
2356<br />
Canale dei<br />
savonesi<br />
de<br />
Cima d<br />
San Loren<br />
Colletto d<br />
Rocche di Ser<br />
2486<br />
Colle Palù<br />
Cima Palù<br />
2145<br />
218<br />
Cim<br />
Piaggi<br />
della
2101 .<br />
Cima<br />
lla Madonna<br />
i .<br />
zo<br />
.<br />
28<br />
2343<br />
2298<br />
2306<br />
2048<br />
elle<br />
pentera<br />
.<br />
2116<br />
Monte<br />
. Castello<br />
.<br />
.<br />
Porta di Pian Marchisio .<br />
. Punte del .<br />
. Pontetto<br />
2085<br />
2206<br />
Lago<br />
delle Moie<br />
2181<br />
2204<br />
2113<br />
Lago<br />
Rataira<br />
2253<br />
Pontetto<br />
.<br />
2058<br />
. 2027<br />
1968<br />
1544<br />
1617<br />
Porta<br />
Biecai<br />
2004<br />
Lago<br />
Biecai<br />
Bie Cai<br />
2004<br />
Rocca di<br />
Maraquaià<br />
.<br />
2401<br />
Gias<br />
1722<br />
1662<br />
Punta Havis<br />
De Giorgio<br />
.<br />
2203<br />
Colla<br />
Rossa<br />
1634<br />
Sella<br />
Ciappa<br />
Rifugio<br />
Mondovi<br />
1755<br />
Sorgenti<br />
dell'Ellero<br />
Cima<br />
delle<br />
Masche<br />
.<br />
Cima delle Saline<br />
2613<br />
2392<br />
Pian Marchisio<br />
Pis<br />
dell'Ellero<br />
2051.<br />
.1838<br />
Pian di Male<br />
2219<br />
Gias<br />
Bellino<br />
Gias<br />
Pra Canton<br />
1760 .<br />
Saline<br />
della Colletta<br />
Pian dell' Inferno<br />
Rio di Bellino<br />
.<br />
1921<br />
.<br />
2023<br />
2307<br />
Rocca<br />
dell`Inferno<br />
Bellino<br />
.<br />
Gias<br />
Gruppetti<br />
1862<br />
Gruppe ti<br />
2097<br />
Colletta<br />
Seirasso<br />
2181<br />
Cima<br />
Seirasso<br />
. 2436<br />
2158 2423<br />
2111<br />
2326 .<br />
.<br />
A<br />
Sei<br />
2164 2<br />
1926<br />
45<br />
1953<br />
214<br />
Brign<br />
207<br />
.<br />
.<br />
2268<br />
9<br />
a di<br />
a Bella<br />
Colle<br />
del Pas<br />
Capanna<br />
Saracco-Volante<br />
2209<br />
Passo<br />
della Croce<br />
Passo<br />
delle Mastrelle<br />
2023<br />
Cima .<br />
Pian Ballaur<br />
Monte .<br />
Pian Ballaur<br />
2603<br />
2579<br />
2460<br />
2415<br />
.<br />
Cima<br />
degli Arpetti<br />
Gias delle<br />
Saline<br />
1960<br />
Pian<br />
Rocca<br />
praterie alpine, . Ciucchea dove sono evidenti i fenomeni di erosione delle calcarea sulle Garborocce.<br />
1683<br />
Donzelle<br />
del Manco<br />
Il sentiero piega verso des<strong>tra</strong> e risale il pendio, con qualche 1944<br />
1589<br />
. svolta . e un . ripido<br />
1767<br />
1931<br />
1811 <strong>tra</strong>verso. Un <strong>tra</strong>tto pianeggiante porta ancora verso des<strong>tra</strong>, Ponte in direzione 1583 Grottasud-ovest,<br />
Carnino<br />
1516 Tibetano delle Vene<br />
Il Ferà at<strong>tra</strong>verso un’ampia conca prativa, fino ai<br />
Superiore Carnino piedi del Passo delle Saline. L’attacco<br />
1384<br />
1420<br />
ta 'D Garibaldi) al pendio terminale è ripido: soltanto nella Inferiore parte finale della salita riappaiono .<br />
.<br />
1359<br />
2245 tornanti 2220 meno ardui, che conducono agevolmente fino al Passo delle Saline<br />
.<br />
1594 1280 .<br />
1416 .<br />
Rocca<br />
(2177 m, 2:10 ore dalla Porta di Pian Marchisio). Al valico<br />
Colla<br />
si imbocca, sulla des<strong>tra</strong>,<br />
del il Ferà sentiero che si 2070<br />
di Carnino<br />
. innalza, assai ripido, con alcune strette svolte. La <strong>tra</strong>ccia, quasi<br />
sempre evidente, rimonta il pendio <strong>tra</strong> fini detriti e alcune rocce, fino alla base<br />
del risalto roccioso che sembra sbarrare il cammino: piegando leggermente a<br />
sinis<strong>tra</strong>, invece, è possibile sfruttare una sorta di ampia cengia, che consente<br />
di arrivare sulla vetta alla Cima delle Saline (2613 m, 1:15 ore dal Passo delle Saline).<br />
Gola<br />
Chiusetta<br />
Vallone di Carnino<br />
Passo<br />
delle Saline<br />
Vallone delle Saline<br />
1872<br />
2177<br />
Rocche del Manco<br />
.<br />
2367<br />
Pian Comune<br />
.<br />
2407<br />
Passo<br />
del Cavallo<br />
2238<br />
Arpetta<br />
1674<br />
Montenegro<br />
Pianche 1353 Mussi<br />
de<br />
I Garb
46<br />
//09<br />
IL MONTE<br />
MONDOLÈ
47<br />
Si <strong>tra</strong>tta di un itinerario ad anello piuttosto<br />
breve, anche se non sempre su sentieri<br />
del tutto agevoli e con alcuni <strong>tra</strong>tti,<br />
sia in salita che in discesa, piuttosto ripidi.<br />
L'area at<strong>tra</strong>versata è<br />
prevalentemente di pascolo<br />
(anche in in queste vallate<br />
si produce il formaggio Raschera) ed<br />
è vicina ai ben noti impianti sciistici<br />
di Prato Nevoso - Artesina.<br />
Ma se non ci si cura degli impianti e dei relativi<br />
paesi sorti quasi dal nulla negli anni d'oro<br />
dello sci alpino, la cima del Monte Mondolè,<br />
nonostante la quota non particolarmente<br />
elevata, per la sua posizione isolata costituisce<br />
un ottimo balcone panoramico sulle Alpi Liguri.<br />
→ IL LAGHETTO<br />
DEL MONDOLÈ<br />
Il toponimo Mondolè,<br />
che parrebbe significare<br />
“monte del lago”, potrebbe<br />
essere dovuto alla presenza<br />
del piccolo laghetto.<br />
Pare però che, in passato,<br />
il Mondolè fosse noto come<br />
“Monte della Barma”,<br />
in riferimento alla grotta<br />
che si apre a valle<br />
del laghetto. Vista<br />
l'esposizione<br />
perennemente in ombra,<br />
la grotta venne utilizzata<br />
in passato come cava<br />
di ghiaccio, che qui<br />
si formava e si conservava<br />
fino alla tarda estate.<br />
← L'arrotondato crinale<br />
sommitale del Mondolè.<br />
↑ Il Laghetto del Mondolè,<br />
fotografato a fine agosto ancora<br />
coperto di neve
Cima<br />
Pias<strong>tra</strong><br />
.<br />
1858<br />
Casino<br />
del Cars<br />
1864<br />
1311<br />
Pian di ma<br />
Cima<br />
Durand<br />
.<br />
2094<br />
.<br />
2217<br />
Carset<br />
2173<br />
Cima<br />
del Cars<br />
Colle di<br />
Serpentera<br />
1797<br />
Rifugio Comino<br />
(privato)<br />
.<br />
1483<br />
Torrente Ellero<br />
Sella<br />
Pontetto<br />
1544<br />
1514 Passo<br />
. della Colletta<br />
1611<br />
Rio Curassa<br />
del<br />
Monte Grosso<br />
.<br />
2045<br />
Colla 1960<br />
Rossa<br />
Pontetto<br />
48<br />
// ITINERARIO<br />
2048<br />
.<br />
Cima<br />
della<br />
Madonna<br />
2101<br />
1617<br />
.<br />
Colletto<br />
Punte del<br />
delle Rocche<br />
. Pontetto<br />
di Serpentera .<br />
Dal Rifugio Balma (1885 m) si segue la sterrata per i Laghi della Brignola,<br />
per alcune decine di metri: quando questa si biforca, 2113 si procede verso des<strong>tra</strong>,<br />
2206<br />
2253<br />
2027<br />
.<br />
.<br />
2004<br />
Gias<br />
1722<br />
Ponte<br />
Ciappa<br />
1634<br />
1737.<br />
Porta di<br />
Pian Marchisio<br />
1662<br />
Sella<br />
Ciappa<br />
Rifugio<br />
Mondovi<br />
1755<br />
in direzione del Passo delle Scalette. Dopo solo qualche Lago metro, si imbocca<br />
delle Moie<br />
il sentiero per il Monte Mondolè. La <strong>tra</strong>ccia sale ripida <strong>tra</strong> i prati e raggiunge<br />
il gabbiotto di un impianto di risalita, dove si divide. Si avanza diritti, tenendo a<br />
mente che, al rientro, si tornerà a questa biforcazione giungendo dal ramo<br />
di des<strong>tra</strong>. Il percorso aggira sulla sinis<strong>tra</strong> i con<strong>tra</strong>fforti del Monte Mondolè,<br />
alternando qualche <strong>tra</strong>tto pianeggiante a ripidi <strong>tra</strong>versi. Si giunge a una<br />
panoramica colletta prativa, dove si piega verso des<strong>tra</strong>. Si rimonta la ripida cresta<br />
sud del Monte Mondolè, mantenendosi lungo il crinale. I segnavia conducono<br />
ad alcune rocce: è possibile superarle aiutandosi con le mani, oppure aggirarle,<br />
sulla sinis<strong>tra</strong>, seguendo una tenue <strong>tra</strong>ccia. Superato questo <strong>tra</strong>tto leggermente<br />
più impegnativo, si sbuca in vetta al Monte Mondolè (2382 m, 1:35 ore dal Rifugio<br />
Balma). La discesa avviene lungo la dorsale di nord-ovest, avanzando sul crinale<br />
di una profonda conca di origine carsica, sul fondo della quale si trova il minuscolo<br />
Laghetto del Mondolè. Si perde quota piuttosto velocemente, <strong>tra</strong> prati chiazzati<br />
di rododendri, fin quasi alla base dell’avvallamento. Lasciata sulla des<strong>tra</strong> la <strong>tra</strong>ccia<br />
che discende al Laghetto del Mondolè, una breve risalita conclude l’ampio anello<br />
che, di fatto, porta sotto la verticale della vetta. Si prosegue ancora in discesa,<br />
at<strong>tra</strong>verso una macchia di ontani verdi, e poi a mezzacosta, sulla sinis<strong>tra</strong> di una<br />
piccola cresta, presso la quale è necessario porre attenzione: il sentiero, qui, è<br />
un poco esposto. Aggirato il sottile crinale, si scende con alcuni tornanti <strong>tra</strong> i prati,<br />
ritornando all’impianto di risalita incon<strong>tra</strong>to all’andata e, da qui, al Rifugio Balma<br />
(1885 m, 1:00 ore dal Monte Mondolè).
2082<br />
Gias<br />
la Colletta<br />
Costa d<br />
1949<br />
1740<br />
Rio della Colletta<br />
1732<br />
Passo<br />
Scalette<br />
.<br />
1950<br />
1860<br />
Lago<br />
delle Scalette<br />
Sella<br />
Balma<br />
Le Trucche<br />
.<br />
1868 Rifugio<br />
B. Merlo<br />
1933<br />
1885<br />
Colletto<br />
Balma 1886<br />
1915<br />
.<br />
1750<br />
Punta<br />
Alpet<br />
.<br />
1928<br />
1905<br />
.<br />
.1772<br />
1922<br />
.<br />
Cima<br />
Artesinera<br />
.<br />
1779 1702<br />
Colla<br />
Cima<br />
Bauzano<br />
Laghetto<br />
Mondolè<br />
Rocche Giardina<br />
Vuran<br />
Rifugio Balma<br />
2141<br />
1480<br />
. .<br />
2126<br />
1970 Alpe<br />
Il Malpasso<br />
Sarle<br />
2382<br />
1741 .<br />
. .<br />
1868<br />
1743<br />
.<br />
Alpe<br />
2134<br />
. 1889<br />
Mierzè<br />
Monte Mondolè<br />
1663<br />
Monte<br />
1990<br />
.<br />
Fantino<br />
.<br />
2094<br />
2214<br />
1845<br />
1842<br />
.<br />
1999<br />
2055<br />
Rocche di Seirasso<br />
1737<br />
.<br />
2181<br />
.<br />
.1838<br />
2061<br />
1953 Sella<br />
di Seirasso<br />
2023<br />
.<br />
2097<br />
Alpe<br />
Seirasso<br />
1933<br />
1770.<br />
Monte<br />
Colletta<br />
1952<br />
1769<br />
Castello<br />
2307 Seirasso<br />
.<br />
.<br />
. 1658<br />
2219<br />
Rocca<br />
Colle<br />
dell`Inferno<br />
1930 Dente<br />
Sella<br />
→ UN COMUNE DIVISO IN DUE<br />
2147<br />
Brignola<br />
Spa<br />
Sella<br />
Brignola<br />
2277<br />
Poco oltre il Colletto della Balma Cima lungo<br />
Seirasso<br />
.<br />
la sterrata per i laghi della Brignola . 2436 compare<br />
Punta<br />
del Lusco<br />
un cartello s<strong>tra</strong>dale con l’indicazione<br />
// 0 9<br />
2051.<br />
2168<br />
“Magliano Alpi”. Una vera sorpresa per . .<br />
2158<br />
2423<br />
quanti IL MONTE<br />
.<br />
conoscono l’ubicazione del comune<br />
MONDOLÈ<br />
. Laghi Cima Ferlette<br />
di Magliano, nella pianura <strong>tra</strong> Mondovì 2326 e 2199 della<br />
.<br />
Brignola E<br />
.<br />
Cuneo a<br />
2397<br />
Gias decine di chilometri di distanza<br />
2164<br />
2372<br />
.<br />
Bellino<br />
2276<br />
dalla catena alpina. Per darsi una spiegazione 2329 2:35 h Bocchino<br />
della Brignola<br />
+527/-527 m<br />
Pian Marchisio<br />
Pian del Lupo<br />
Pian di Male<br />
Pian dell' Inferno<br />
Bellino<br />
La Balma<br />
bisogna risalire al 1698, quando Vittorio<br />
Amedeo di Savoia decide di suddividere<br />
il territorio del Mandamento di Mondovì<br />
in tredici comuni autonomi, <strong>tra</strong> cui Magliano,<br />
cui viene assegnata anche la giurisdizione<br />
sugli alpeggi Raschera, Seirasso e Brignola,<br />
dove i maglianesi possono condurre<br />
le loro greggi.<br />
Le Vigne<br />
Balma di Seirasso<br />
La Brignola<br />
Mierzera<br />
Le Buccere<br />
Piano del<br />
Lusco<br />
Raschera<br />
Rifugio Balma (1885 m)<br />
Piano Camozzera<br />
Rio della Spa<br />
Spa<br />
Da Villanova Mondovì<br />
si prosegue per Frabosa<br />
sottana risalendo quindi la<br />
Valle Maudagna fino a Prato<br />
Nevoso. In cima al paese<br />
si stacca sulla des<strong>tra</strong> una<br />
pista sterrata per il Rifugio<br />
Balma, dove si lascia l'auto.<br />
Rio Rasche<br />
←← La statua della Madonna<br />
in vetta al Monte Mondolè<br />
↑ Una delle due croci di vetta e<br />
la dorsale nord-ovest del Monte<br />
Mondolè<br />
← Il confine amminis<strong>tra</strong>tivo<br />
del Comune di Magliano Alpi,<br />
vicino alla Sella della Balma
50<br />
//10<br />
I LAGHI<br />
DELLA<br />
BRIGNOLA
Una buona parte dell'escursione si svolge<br />
sulle s<strong>tra</strong>de sterrate che servono i numerosi<br />
alpeggi della zona. Si termina su un comodo<br />
sentiero che, a seconda della stagione, tocca<br />
<strong>tra</strong>tti un poco acquitrinosi.<br />
A un <strong>tra</strong>tto iniziale un poco<br />
monotono, segue una piacevole<br />
<strong>tra</strong>versata <strong>tra</strong> le bellissime conche<br />
pascolive dove si produce il ben noto<br />
formaggio Raschera d'alpeggio.<br />
Decisamente rilassanti le sponde<br />
prative del maggiore dei Laghi<br />
della Brignola e splendide<br />
le fioriture primaverili.<br />
→ IL FORMAGGIO<br />
RASCHERA<br />
Già citato in un con<strong>tra</strong>tto<br />
di affitto del 1400,<br />
rinvenuto a Pamparato,<br />
in cui costituiva<br />
il prelibato canone,<br />
il Raschera (o la Raschera<br />
secondo la parlata<br />
degli alpeggi) prende<br />
il nome dall'omonima<br />
alpe ai piedi del monte<br />
Mongioie, oggi in territorio<br />
di Magliano Alpi.<br />
È un formaggio bianco o<br />
bianco avorio, di pasta<br />
cruda, dal sapore fine<br />
e delicato, piccante e<br />
sapido in funzione della<br />
stagionatura. Secondo<br />
il disciplinare, l'area di<br />
produzione e stagionatura<br />
del Raschera d'alpeggio<br />
coincide con i territori<br />
sopra i 900 metri di quota<br />
dei comuni di Frabosa<br />
soprana, Frabosa sottana,<br />
Roburent, Roccaforte<br />
di Mondovì e Montalto<br />
Mondovì, Pamparato,<br />
Ormea, Garessio per<br />
quanto attiene la Val<br />
Casotto, Magliano Alpi<br />
per la parte che confina<br />
con il Comune di Ormea.<br />
← Il maggiore dei Laghi<br />
della Brignola<br />
↑ La Cappella della Balma<br />
51
52<br />
→ IL RIFUGIO BALMA<br />
Casino<br />
del Cars<br />
1864<br />
Grossa costruzione dalla storia tormentata,<br />
la cui proprietà (e gestione) si è <strong>tra</strong>mandata<br />
per varie generazioni fino ad oggi. Inaugurato<br />
nel 1906, ampliato nel 1918 e negli anni '30,<br />
fu incendiato due volte durante la guerra in<br />
quanto base partigiana e ricostruito<br />
2173<br />
nel dopoguerra. Oggi, grazie alla sua<br />
splendida posizione ed alla s<strong>tra</strong>da sterrata<br />
che lo raggiunge da Prato Nevoso,<br />
nel periodo estivo è meta di decine di turisti<br />
che cercano un po' di refrigerio e uno spazio<br />
verde dove <strong>tra</strong>scorrere la giornata.<br />
1797<br />
Rifugio Comino<br />
(privato)<br />
2048<br />
.<br />
1741 .<br />
Gias<br />
della Colletta<br />
Monte Grosso<br />
Sella Da Villanova Mondovì<br />
2045 .<br />
1960<br />
1544 si prosegue per Colla Frabosa<br />
Rossa<br />
sottana risalendo quindi<br />
la Valle Maudagna fino a<br />
Gias<br />
Prato Nevoso. 1722 In cima al<br />
paese si stacca sulla des<strong>tra</strong><br />
una . pista sterrata per Ponte<br />
1617<br />
il Rifugio Balma, dove Ciappa<br />
1634<br />
si lascia l'auto. 1737.<br />
Pontetto<br />
1514 Passo<br />
. della Colletta<br />
1611<br />
Porta di<br />
Pian Marchisio<br />
. Punte del ← Il Rifugio<br />
2004<br />
. Balma<br />
. Pontetto<br />
. ↓ La s<strong>tra</strong>da sterrata che Sellaporta<br />
2253 alla Sella della Brignola Ciappa<br />
2085<br />
Pontetto<br />
1483<br />
2027<br />
1311<br />
Torrente Ellero<br />
Pian di ma<br />
Cima<br />
// 1 0<br />
Durand<br />
2094<br />
.<br />
I LAGHI<br />
DELLA BRIGNOLA<br />
E<br />
2:05 h<br />
+390/-141 m<br />
Rio Curassa<br />
Rifugio Balma (1885 m)<br />
1662<br />
2082<br />
C<br />
Colla<br />
Bauzan<br />
1737<br />
Pian<br />
C<br />
Pian Marchisio<br />
// ITINERARIO<br />
Lago<br />
delle Moie<br />
2204<br />
2113<br />
Lago<br />
Rataira<br />
.<br />
2058<br />
Porta<br />
Biecai<br />
2004<br />
1968<br />
Lago<br />
Biecai<br />
Bie Cai<br />
Rocca di<br />
Maraquaià<br />
.<br />
2401<br />
Punta Havis<br />
De Giorgio<br />
.<br />
2203<br />
Rifugio<br />
Mondovi<br />
1755<br />
Sorgenti<br />
dell'Ellero<br />
Cima<br />
delle<br />
Masche<br />
.<br />
2613<br />
2392<br />
Cima<br />
delle Saline<br />
Pis<br />
dell'Ellero<br />
Dal Rifugio Balma (1885 m), si segue, per poche decine di metri, la sterrata per<br />
Passo<br />
i Laghi della Brignola, fino al Colletto Balma. Giunti presso l’ampia<br />
2603<br />
sella, la s<strong>tra</strong>da<br />
delle Saline<br />
si biforca: si imbocca il ramo che prosegue diritto, in direzione Cima . sud-ovest, verso<br />
Pian Ballaur 2460<br />
i Laghi della Brignola. La s<strong>tra</strong>da scende in lieve Capanna pendenza e taglia le pendici<br />
Saracco-Volante<br />
del Monte Mondolè: si lascia sulla sinis<strong>tra</strong> uno sterrato Monte per l'Alpe . 2579<br />
Mierzè,<br />
Pian Ballaur<br />
Gias delle<br />
avanzando <strong>tra</strong> pendii pascolivi solcati da numerosi impluvi. Con percorso a Saline<br />
2415 .<br />
1960<br />
semicerchio, si arriva a un altro bivio, sulla des<strong>tra</strong>, con la s<strong>tra</strong>da sterrata Cima che sale<br />
degli Arpetti<br />
verso la Colletta Seirasso. Trascurata tale diramazione, si raggiunge l’impluvio<br />
del Rio di Seirasso, nei pressi di una fragorosa cascatella. Proseguendo<br />
la discesa, ci si adden<strong>tra</strong> in un rado bosco di larici, giungendo fin nei pressi del Rio
osta della T<br />
o<br />
2382<br />
. .<br />
1868<br />
.<br />
Sarle<br />
Alpe<br />
. 1889<br />
Monte<br />
2134<br />
1743 Mierzè<br />
Mondolè<br />
1663<br />
1990<br />
.<br />
.<br />
2214<br />
1845<br />
1842<br />
.<br />
2055<br />
Rocche di Seirasso<br />
.<br />
2181<br />
.1838<br />
1953 Sella<br />
di Seirasso<br />
2023<br />
.<br />
2097<br />
Alpe<br />
Seirasso<br />
1933<br />
1770.<br />
Monte<br />
Colletta<br />
1952<br />
astello<br />
2307 Seirasso<br />
. .<br />
2219<br />
Rocca<br />
Colle<br />
dell`Inferno<br />
1930 Dente<br />
2147<br />
Brignola<br />
Sella<br />
Brignola<br />
Cima<br />
2277<br />
Seirasso<br />
.<br />
. 2436<br />
Punta<br />
del Lusco<br />
2051.<br />
1949<br />
Pian del Lupo<br />
di Male<br />
Gias<br />
Bellino<br />
Gias<br />
Pra Canton<br />
1760 .<br />
1740<br />
Rio della Colletta<br />
Pian dell' Inferno<br />
.<br />
1921<br />
1732<br />
Laghetto<br />
Mondolè<br />
Bellino<br />
Rio di Bellino<br />
Passo<br />
Scalette<br />
2126<br />
.<br />
2158<br />
Gias<br />
Gruppetti<br />
1862<br />
.<br />
1950<br />
1860<br />
Lago<br />
delle Scalette<br />
1868 Rifugio<br />
B. Merlo<br />
1933<br />
1885<br />
Colletto Balma<br />
1886<br />
Rocche Giardina<br />
2141<br />
. .<br />
2164<br />
2111<br />
.<br />
il Gaviot<br />
2423<br />
2326 . .<br />
Sella<br />
Balma<br />
Le Trucche<br />
. 1915<br />
.<br />
2372<br />
1970<br />
La Balma<br />
.<br />
2168<br />
.<br />
2199<br />
Colle<br />
Brignola-Seirasso<br />
.<br />
Alpe<br />
1750<br />
.<br />
1928<br />
.1772<br />
Punta 1905<br />
Alpet .<br />
Cima<br />
Vuran<br />
Rifugio Balma<br />
Le Vigne<br />
Balma di Seirasso<br />
La Brignola<br />
Laghi della Brignola<br />
2397 . Cima<br />
Ferlette<br />
2276<br />
Bocchino<br />
2329<br />
della Brignola<br />
2475 2210<br />
Cima<br />
della Brignola<br />
.<br />
Cima<br />
Artesinera<br />
1769<br />
2094.<br />
Lago<br />
Raschera<br />
2109<br />
1922<br />
Mierzera<br />
.<br />
Piano del<br />
Lusco<br />
1480<br />
2061<br />
.<br />
Il Malpasso<br />
.<br />
Sella<br />
Spa<br />
Alpe<br />
Mezzarina<br />
1779 1702<br />
Monte<br />
Fantino<br />
1999<br />
2094<br />
Piano Camozzera<br />
Le Buccere<br />
Raschera<br />
Rio della Spa<br />
Spa<br />
1658<br />
Sella<br />
Raschera<br />
1991<br />
Rio Raschera<br />
Trucche<br />
delle Piè<br />
.<br />
.1966<br />
.<br />
1400<br />
1654<br />
. 1710 .<br />
1797<br />
1333<br />
.<br />
Sella<br />
Piagna<br />
1875<br />
1688<br />
Rio di<br />
Tamburino<br />
Costa<br />
Costa dello Zu<br />
de<br />
Saline<br />
2177<br />
Colletto<br />
1926<br />
. 2199<br />
Monte<br />
Revelli<br />
2610<br />
della Brignola. Qui la s<strong>tra</strong>da piega bruscamente Mongioie<br />
verso sud-ovest, risalendo<br />
2631<br />
poi ripida lungo il versante sinistro orografico del vallone. Nei pressi di due alpeggi Cima Revelli<br />
2295<br />
2487 .<br />
si lasciano a sinis<strong>tra</strong> altrettante consecutive Cima delle diramazioni, mantenendosi Bocchino sullo<br />
Colme<br />
dell`Aseo<br />
sterrato principale. Superata la Sella della . Brignola, dove è presente una fontana Monte<br />
2377<br />
Rotondo<br />
(1930 m, 1:20 ore dal Rifugio Balma), . la s<strong>tra</strong>da continua fino a un piccolo . slargo,<br />
2325<br />
.<br />
2215<br />
Bocchino<br />
presso il quale termina. Si scende,<br />
.<br />
2495<br />
delleverso Scaglie<br />
sinis<strong>tra</strong>, sul sentiero, at<strong>tra</strong>versando<br />
2262<br />
un piccolo rio: si . contorna . la sponda nord-est di un vecchio bacino interrato, .<br />
2356<br />
2407<br />
quindi si piega verso sud-ovest, serpeggiando <strong>tra</strong> rocce montonate e terreno<br />
acquitrinoso. Superato sulla sinis<strong>tra</strong> un secondo bacino lacustre interrato,<br />
si raggiunge il maggiore dei Laghi della Brignola (2134 m, 0:45 ore dalla Sella Brignola).<br />
Gruppetti<br />
Pian Comune<br />
2076<br />
Rocche del Garbo<br />
Revelli<br />
2309<br />
2
54<br />
//11<br />
IL MONTE ALPET<br />
E IL RIFUGIO<br />
NAVONERA
Ad eccezione di un breve <strong>tra</strong>tto di sentiero<br />
in discesa dal Monte Alpet, tutto il percorso<br />
si snoda su comode piste sterrate.<br />
Perfetto itinerario autunnale,<br />
che offre ampi panorami,<br />
sia durante la salita che<br />
dalla vetta del Monte Alpet.<br />
Assai piacevole e ben assolata<br />
anche la radura in cui si trovano sia<br />
il Rifugio Navonera, sia la Cappella<br />
della Madonna delle Nevi, una sorta<br />
di santuario in miniatura.<br />
Poi faggete, castagneti, pascoli ormai poco<br />
sfruttati, e ruderi sparsi a testimoniare quanto<br />
queste pendici fossero in passato densamente<br />
popolate.<br />
←La tavola di orientamento<br />
sulla vetta del Monte Alpet<br />
↑ La Cappella della Madonna<br />
delle Nevi alla Navonera<br />
↓ Pittura murale a Pra di<br />
Roburent raffigurante la borgata<br />
in inverno<br />
→ LA CAPPELLA<br />
DELLA MADONNA<br />
DELLE NEVI<br />
DELLA NAVONERA<br />
In passato alla Colla<br />
della Navonera era<br />
presente un pilone votivo,<br />
il Pilone della Navonera,<br />
eretto nel 1933 da Antonio<br />
Roà di Pra.<br />
Una singolare storia<br />
lega il pilone ad Antonella,<br />
bimba morta a soli<br />
dodici anni.<br />
La piccola, si dice,<br />
comunicava dall'aldilà<br />
con il cugino, invitandolo a<br />
prendersi cura del pilone,<br />
affinché potesse divenire<br />
meta di pellegrinaggi.<br />
Egli eseguì le “istruzioni”<br />
della cugina, restaurandolo<br />
completamente nel 1977.<br />
Il Pilone della Navonera,<br />
inalterato, venne<br />
poi inglobato all'interno<br />
dell'attuale cappella.<br />
55
1093<br />
.<br />
1137<br />
Lanza<br />
Serra<br />
Partiare<br />
825<br />
.<br />
700<br />
→ I TETTI “RACCHIUSI”<br />
Tetti<br />
Cilota<br />
Nelle vallate monregalesi sono numerosi<br />
gli esempi di vecchi tetti “racchiusi”, nei quali<br />
la muratura di uno o di en<strong>tra</strong>mbi i frontespizi<br />
erano sopraelevati oltre il colmo del tetto,<br />
e coperti con lastre di scisti. Si pensa che<br />
questa tecnica fosse utilizzata per meglio<br />
proteggere i bordi della copertura in paglia<br />
delle falde e, forse, per agevolare l'ispezione<br />
della copertura stessa.<br />
1318<br />
// ITINERARIO<br />
1363<br />
.1305<br />
Tetti<br />
Lorgane<br />
Cima 1023<br />
820<br />
Ciandre<br />
.<br />
. . 973<br />
1223<br />
939<br />
//11<br />
.<br />
IL MONTE 1098.<br />
ALPET E<br />
.<br />
. 928<br />
IL RIFUGIO NAVONERA<br />
948<br />
Burrino<br />
1280<br />
Case<br />
Columbè<br />
Case<br />
Morussi<br />
1480<br />
Tetti<br />
del Formaggio<br />
1695<br />
1130<br />
1163<br />
3:00 h<br />
.<br />
Case<br />
Farneri<br />
Stalle<br />
la Penna<br />
Roattini<br />
1280. Colla<br />
di Mora<br />
Case<br />
1318 . le Stalle<br />
1470<br />
.<br />
Case Bo<br />
1609<br />
.<br />
Becchetti<br />
1115<br />
Monte<br />
Merdenzone<br />
Case<br />
Sorie<br />
.<br />
.<br />
1277 Mundinot Vinè<br />
Rev<br />
1764<br />
← Un fotomontaggio mos<strong>tra</strong> 1087<br />
1375 .<br />
1154<br />
come si poteva presentare<br />
Casera<br />
il Vecchia tetto racchiuso a Case Rosa,<br />
1188 Fontane<br />
1538<br />
con la copertura originale<br />
Trucche Ciapè<br />
Case<br />
in paglia<br />
1225<br />
.<br />
Filippi<br />
1538<br />
→ Luci del <strong>tra</strong>monto a<br />
1489 Case<br />
Pra di Roburent Case<br />
della Colla<br />
1038<br />
Cane<br />
→→ Il Rifugio Case<br />
Stalle Navonera Soprane<br />
Paladini<br />
di Arie<br />
M<br />
(o Rifugio Generale Simonetti)<br />
1248<br />
Serre Murau<br />
Stalle della<br />
Balma Mezzana<br />
1197<br />
Rio di Sbornina<br />
Tanassa<br />
E<br />
1275<br />
1173<br />
940<br />
+644/-239 m<br />
1115<br />
Rio di Roccia Bianca<br />
Costa Roccia Bianca<br />
Rio Sotta Crosa<br />
Stalla<br />
Buorch<br />
1049<br />
Pian Barone<br />
1024<br />
Seccata<br />
Pra di Roburent (1016 m)<br />
Griseri<br />
910<br />
Case<br />
Rian<br />
Da Torre Mondovì si risale<br />
la Valle Corsaglia fin oltre<br />
la frazione Corsaglia, dove<br />
si incon<strong>tra</strong> sulla sinis<strong>tra</strong><br />
il bivio per Prà di Roburent.<br />
Case<br />
Cane<br />
Sottane<br />
1010<br />
Ponte<br />
Murao<br />
Da Pra di Roburent (1016 m) si segue la s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale a monte<br />
Cima<br />
del paese, fino a immettersi su una sterrata a mezzacosta. Si procede Canderaverso<br />
sinis<strong>tra</strong>, per circa 500 metri, prima di imboccare, sulla des<strong>tra</strong>, la carrabile . che sale<br />
1475<br />
all’interno del castagneto. Usciti dal bosco si raggiungono, Ilpercorrendo alcuni 1063<br />
Castellazzo 1275<br />
.<br />
. Stalla<br />
tornanti, le Case Rosa, poco oltre le quali la pista si biforca. Prediletto il ramo<br />
Rossa<br />
1528<br />
di sinis<strong>tra</strong>, ci si innalza rimontando qualche tornante e, dopo un lungo mezzacosta<br />
1320<br />
su assolati pendii, ci si immette sulla più ampia sterrata proveniente Giasda Vernagli,<br />
Ruggeri<br />
che si segue verso des<strong>tra</strong>. Subito si incon<strong>tra</strong> il Pilone di San Bernardo (1373 m, 1:30<br />
ore da Pra di Roburent), situato in posizione panoramica sull’arco alpino e<br />
la pianura. Alternando <strong>tra</strong>tti aperti a <strong>tra</strong>tti in faggeta, la carrareccia risale<br />
la Serra del Pilone: intorno a quota 1520 si perviene a un trivio, al quale<br />
si prosegue diritti, sulla sterrata di servizio agli impianti sciistici di San Giacomo<br />
di Roburent. Questa percorre il crinale e poi piega verso sud, terminando nei pressi<br />
della stazione di arrivo della seggiovia, a poche decine di metri dalla vetta<br />
del Monte Alpet (1610 m, 0:50 ore dal Pilone di San Bernardo).<br />
970<br />
.<br />
1110 .<br />
.<br />
798<br />
1306<br />
1108<br />
U<br />
10<br />
1080<br />
760<br />
Serra di Artic<br />
Torrente Corsaglia<br />
.<br />
9<br />
Serra d
.<br />
.<br />
Corsaglia<br />
. 698<br />
.950<br />
.<br />
. 1020<br />
834<br />
. .<br />
1018<br />
Pra di Roburent<br />
.<br />
Case<br />
bbe` 825<br />
28<br />
Grotte<br />
ssea<br />
944<br />
elli<br />
950<br />
963<br />
ottoni<br />
32<br />
885<br />
741<br />
Borello<br />
973<br />
.<br />
742.<br />
.<br />
.<br />
Cattanei<br />
823 Mirà<br />
997<br />
728<br />
Artic Soprano<br />
1142<br />
1065<br />
Rocce l'Ancoffa<br />
825<br />
820<br />
i Monterossino<br />
Torrente Corsaglia<br />
1338<br />
Curamelli 877<br />
Bottera<br />
887<br />
Case<br />
il Piano<br />
778<br />
Case<br />
Pian Manera<br />
1120<br />
1084<br />
1050<br />
Scarrone<br />
.<br />
.<br />
1043<br />
1490<br />
793<br />
Cerese<br />
1123<br />
.<br />
.<br />
I Sotti<br />
.<br />
.<br />
Rocca<br />
Brusetti<br />
.<br />
1426<br />
1138<br />
Costacalda<br />
1084<br />
Case<br />
Bertoni<br />
Manera<br />
940<br />
1037<br />
1583<br />
Alpe<br />
di Robert<br />
Pilone<br />
di San Bernardo<br />
1373<br />
Case<br />
Vuzio<br />
1060<br />
1353<br />
.<br />
.<br />
1160<br />
Case<br />
Milano<br />
.<br />
.<br />
.<br />
. 1191<br />
Bric<br />
Castellano<br />
.<br />
Colla della Navonera<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
973<br />
.<br />
Case<br />
Ravotti<br />
1047<br />
Ponte<br />
Murato .<br />
871<br />
974 .<br />
Briccazzo<br />
1092<br />
Punta .<br />
del Nascio<br />
. 1256<br />
.<br />
Rocca<br />
dei Balbi<br />
.<br />
.<br />
. 1819<br />
1660<br />
1270<br />
.<br />
.<br />
Un sentierino scende dalla vetta e, at<strong>tra</strong>versato Cimaun boschetto<br />
1830<br />
di faggi, giunge a<br />
Robert<br />
. 1670<br />
un colletto, presso il quale ci si immette su una pista sterrata dove si va a sinis<strong>tra</strong><br />
(al rientro, seguendo verso des<strong>tra</strong> . la pista, ci si ricongiunge al sentiero di salita<br />
1407<br />
senza tuttavia ripassare per la vetta del Monte Alpet). Un lungo <strong>tra</strong>verso a<br />
mezzacosta conduce vicino alla sommità del Bric del Lago, che si aggira<br />
sulla des<strong>tra</strong>, per poi scendere nella faggeta fino al Rifugio Navonera (o Rifugio<br />
Generale Simonetti, 1432 m, 0:40 ore dal Monte Alpet).<br />
La Colla della Navonera (1422 m) si raggiunge seguendo, verso sinis<strong>tra</strong>,<br />
la carrareccia pianeggiante che <strong>tra</strong>nsita di fronte al rifugio. Sulla colla si trova, a<br />
fianco di alcuni edifici, la Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera<br />
(più nota come “Pilone della Navonera”, 1421 m, 0:05 ore dal Rifugio Navonera).<br />
Rio di Borello<br />
970<br />
1261<br />
1070<br />
1121<br />
Rocca<br />
Lumazzao<br />
Rio Reschizzo<br />
1180 .<br />
1360.<br />
1520<br />
Case<br />
.<br />
Pianetta<br />
1210<br />
1350 1490<br />
Barberis<br />
1283<br />
1188<br />
Case<br />
Ferrere<br />
1264<br />
1698<br />
1381<br />
.<br />
1090<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Case<br />
Gore<br />
1230<br />
Case<br />
Navonera<br />
1188<br />
1249<br />
1336<br />
Case<br />
Potitta<br />
1218<br />
1379.<br />
.<br />
1418<br />
Cima<br />
Suriot<br />
.<br />
Alpe<br />
della Valletta<br />
1660<br />
. 1598<br />
.<br />
1603 Case<br />
1610<br />
Staglione<br />
1398<br />
Rifugio<br />
Simonetti<br />
1432<br />
1642<br />
Colla<br />
del Giassetto<br />
1572<br />
1678<br />
Foresta<br />
Monte<br />
Alpet<br />
.<br />
Roccia<br />
Pamparina<br />
.<br />
Punta<br />
delle Rocchette<br />
. 1527<br />
Cima<br />
del Nascio<br />
.<br />
1628<br />
.<br />
1568<br />
1228<br />
1375<br />
1560<br />
1511<br />
1422<br />
1404<br />
1220<br />
1330<br />
.<br />
I Cardini<br />
Case<br />
Durei<br />
Case<br />
Navonera<br />
1243<br />
1270<br />
Stalle<br />
del Nascio<br />
1482<br />
1350<br />
1563<br />
Case<br />
Berteri<br />
1208<br />
1354<br />
1226<br />
Stalle<br />
Surlot<br />
1260<br />
1258<br />
1098<br />
Le Arotte<br />
1118<br />
I<br />
Ghini<br />
1180<br />
Case<br />
Selvatici<br />
1278<br />
Case<br />
Ninade<br />
952<br />
Frassanea<br />
Tagliante<br />
1167<br />
.<br />
.<br />
. 930<br />
Bric<br />
Tagliantin<br />
.<br />
Case<br />
Dare`<br />
1108<br />
.<br />
1048<br />
1071<br />
Cas<br />
Pian<br />
94<br />
Cas<br />
Ferri<br />
121<br />
1410 1058<br />
Pont<br />
1352 . Case<br />
Balbi della Marm<br />
1312<br />
1128<br />
.<br />
1478<br />
1395<br />
Rio Ciapperassa<br />
Furu<br />
Rio Bura<br />
Bric<br />
dei Tie`<br />
Rio di Moscardina<br />
57<br />
1270<br />
Torrente<br />
Rio<br />
144
58<br />
//12<br />
IL MONTE<br />
BAUSSETTI
Un sentiero poco noto, ma in buono stato,<br />
conduce alla modesta sommità del Monte<br />
Baussetti. L'escursione è adatta<br />
sia in primavera, dopo lo sciogliersi<br />
delle nevi, sia in autunno.<br />
Si <strong>tra</strong>tta di una piacevole<br />
escursione che si snoda a lungo<br />
all'interno di boschi di faggio e<br />
termina at<strong>tra</strong>versando l'ampia<br />
dorsale pascoliva di Cima Robert.<br />
Magnifiche le fioriture di rododendro<br />
in primavera e panorami di tutto<br />
rispetto nonostante le quote<br />
non siano elevate.<br />
Nella zona si sono svolti furiosi scontri <strong>tra</strong><br />
i soldati piemontesi e quelli francesi nel 1795.<br />
→ I RODORETI<br />
I rodoreti costituiscono<br />
la formazione arbustiva<br />
più estesa delle Alpi:<br />
vegetano prevalentemente<br />
sui versanti esposti a<br />
nord, occupando i pendii<br />
e i pianori della fascia<br />
subalpina. Con l'abbandono<br />
dei pascoli sono oggi<br />
in espansione insieme agli<br />
altri arbusti d'alta quota<br />
come ginepri, salici e ontani<br />
verdi. Il nome volgare<br />
del rododendro è anche<br />
“Rosa delle Alpi”:<br />
il nome scientifico riprende<br />
nel genere i termini<br />
rhodon (rosa) e dendron<br />
(albero), mentre l’epiteto<br />
ferrugineum si riferisce<br />
al colore delle squame<br />
ghiandolari delle foglie,<br />
che sono senza peli.<br />
I rododendri sono <strong>tra</strong><br />
le prime specie a fiorire e<br />
in giugno, subito dopo<br />
lo scioglimento delle nevi,<br />
colorano di rosa/rosso<br />
i pendii d'alta quota.<br />
← In alto a sinis<strong>tra</strong>, il crinale<br />
della Baussetti, con a des<strong>tra</strong>,<br />
innevata, la costiera Verzera-<br />
Antoroto<br />
↑ Fioritura di rododendro<br />
59
60<br />
→ LA BATTAGLIA<br />
DELLA CIMA DEI TERMINI<br />
Durante la guerra del 1792-96 <strong>tra</strong> la Francia<br />
repubblicana e gli austro-piemontesi, una<br />
battaglia ebbe luogo nei pressi del Monte<br />
Baussetti: qui passava la linea del fronte,<br />
con i Francesi trincerati sulla displuviale<br />
Antoroto-Pizzo d'Ormea e i Piemontesi<br />
sul Monte Baussetti. Furiosi scontri ebbero<br />
.<br />
1609<br />
Rio di R<br />
Costa Roccia Bianca<br />
Stalle<br />
la Penna<br />
. E<br />
1470<br />
887<br />
1280. Colla<br />
Case<br />
di Mora<br />
il Pian<br />
Case<br />
778<br />
1318 . le Stalle<br />
Case<br />
Becchetti<br />
1115<br />
Case<br />
Sorie<br />
Mundinot<br />
Rossa<br />
Vinè<br />
Torrente Corsaglia<br />
1108 Case<br />
Ubbe` 825<br />
1028<br />
Grotte<br />
Bossea<br />
825<br />
.<br />
944<br />
Rocce l'Ancoffa<br />
//12<br />
IL MONTE BAUSSETTI<br />
2:20 h<br />
1277<br />
+626/-46 m<br />
Revelli<br />
1087<br />
1375 .<br />
1154<br />
950<br />
Colla della Navonera<br />
1188 Fontane<br />
(1422 m)<br />
Trucche Ciapè<br />
Case<br />
1225<br />
.<br />
Filippi<br />
1538<br />
885<br />
luogo a partire dal 25 giugno 1795: la cronaca<br />
Da Torre Mondovì si prosegue<br />
Case per CasePamparato e Valcasotto.<br />
vuole che i soldati Piemontesi si lanciassero della Colla<br />
1038<br />
A<br />
Cane<br />
Valcasotto Case si imbocca<br />
Stalle Soprane<br />
963 una<br />
all'assalto <strong>tra</strong> gli applausi dei Francesi,<br />
Paladini<br />
di Arie piccola<br />
Mottoni<br />
1248 s<strong>tra</strong>da asfaltata che<br />
ammirati dall’audace tentativo.<br />
scende a des<strong>tra</strong> (indicazioni<br />
Stalla<br />
Case<br />
932<br />
Buorch Pilone Cane della Navonera),<br />
Sottane 1010 .<br />
tenendosi ancora a des<strong>tra</strong> Borello<br />
1049<br />
alla successiva<br />
970<br />
. biforcazione. 973<br />
La lunga<br />
Ponte<br />
s<strong>tra</strong>dina diventa<br />
Murao<br />
sterrata, con fondo discreto.<br />
Cima Dopo la Chiesetta di San<br />
Candera<br />
.<br />
Lorenzo, a due bivi ravvicinati<br />
1475<br />
si tiene la des<strong>tra</strong> in en<strong>tra</strong>mbi,<br />
salendo 1063 poi fino alla Colla<br />
1275<br />
. Stalla<br />
della Navonera.<br />
820<br />
Serra di Monterossino<br />
Torrente Corsaglia<br />
1338<br />
.<br />
Ca<br />
Pian M<br />
1120<br />
Rio<br />
Pian Barone<br />
1320<br />
Gias<br />
Ruggeri<br />
1110 .<br />
1080<br />
// ITINERARIO<br />
.1480<br />
← Sagome in metallo<br />
.1150 a Cima<br />
Robert, a ricordo dei fatti<br />
d'arme di fine '700<br />
Rio della Colletta<br />
Rio della Verzera<br />
1414<br />
.<br />
Una pista sterrata parte dal posteggio della Colla della Navonera (1422 m) e<br />
procede in direzione sud: lasciata a des<strong>tra</strong> la Cappella della Madonna<br />
Gias della<br />
delle Nevi<br />
Traversa<br />
della Navonera, si innalza ripida sul versante della Valle Corsaglia, lungo<br />
le pendici della Punta delle Rocchette. Superata questa modesta salita,<br />
2104<br />
.<br />
1600<br />
una leggera discesa conduce a un trivio: si <strong>tra</strong>scurano le due piste . da esbosco<br />
sulla sinis<strong>tra</strong>, imboccando invece l’ampio sentiero sulla des<strong>tra</strong>, segnalato da una Cima<br />
.<br />
Ferrarin<br />
1688<br />
freccia blu su un albero, che si adden<strong>tra</strong> nella faggeta. La <strong>tra</strong>ccia, via via più stretta, 2249<br />
.<br />
ma sempre comoda ed evidente, taglia in piano <strong>tra</strong> faggi e rododendri, sui declivi Fortificazioni<br />
napoleoniche<br />
occidentali della Cima del Nascio. Giunti nei pressi di una minuscola radura posta<br />
2160<br />
su un colletto, ci si sposta a est della displuviale, sul versante della Valle Casotto, .<br />
Cima Ruscarina<br />
seguitando in leggera discesa. Presso la Colla del 1998 Rocca<br />
.<br />
Giassetto (1572 m) si incon<strong>tra</strong><br />
2257<br />
della Sella .<br />
una seconda radura, la prima di una serie di tre consecutive. .<br />
2040<br />
Il sentiero esce definitivamente dal bosco quando si è ormai alle pendici<br />
Rio della Ciappa<br />
Rocce Mottera<br />
C
o<br />
Bottera<br />
.<br />
se<br />
anera<br />
.<br />
.<br />
1043<br />
1490<br />
.<br />
1270<br />
di Borello<br />
.<br />
1037<br />
1121<br />
1084<br />
Case<br />
Bertoni<br />
.<br />
Rocca<br />
Brusetti<br />
.<br />
1426<br />
1138<br />
Costacalda<br />
1583<br />
Alpe<br />
di Robert<br />
.<br />
Case<br />
Vuzio<br />
1060<br />
Rocca<br />
Lumazzao<br />
Rio Reschizzo<br />
1353<br />
1407<br />
1160<br />
Case<br />
Milano<br />
1698<br />
1381<br />
.<br />
.<br />
1090<br />
Case<br />
Navonera<br />
1188<br />
.<br />
1249<br />
.<br />
.<br />
1336<br />
Case<br />
Potitta<br />
1218<br />
1379.<br />
1418<br />
. 1819<br />
Cima .<br />
Robert<br />
974 .<br />
952<br />
Case<br />
Palacchi<br />
Bric<br />
I Chinelli<br />
Castellano<br />
1080 1225<br />
Rifugio<br />
.<br />
Simonetti<br />
1354<br />
1432<br />
.<br />
Colla della Navonera Frassanea<br />
1011<br />
. 1118<br />
Case<br />
1115<br />
Case<br />
.<br />
1422<br />
Navonera<br />
Piano<br />
1243<br />
Briccazzo 948<br />
Punta<br />
1092<br />
.<br />
.<br />
delle Rocchette Punta<br />
Valcasotto<br />
. 1527<br />
del Nascio<br />
962<br />
Case<br />
. 1256<br />
. 928<br />
Ferriera<br />
I<br />
1270 Ghini<br />
Cima Stalle 1226<br />
Bric<br />
del Nascio del Nascio<br />
1000<br />
Tagliantino<br />
.<br />
1180 . 1218<br />
1628<br />
Tagliante<br />
. 1482<br />
. 1072<br />
1167<br />
Cima<br />
Suriot<br />
.<br />
1642<br />
Colla<br />
del Giassetto<br />
1572<br />
1678<br />
Alpe<br />
della Valletta<br />
1660<br />
1830<br />
.<br />
1568<br />
.<br />
.<br />
1404<br />
1660<br />
.<br />
.<br />
1581 .<br />
.<br />
.<br />
Rocca<br />
dei Balbi<br />
.<br />
1678<br />
Monte Baussetti<br />
.<br />
Rocca<br />
1448<br />
. .<br />
Becco<br />
2002<br />
1408<br />
Rosso<br />
.<br />
.<br />
1782 1630<br />
1752<br />
La Colletta<br />
Briccazzo<br />
.<br />
1720<br />
1573 .<br />
1839<br />
Rifugio<br />
1640<br />
ima della<br />
Cella<br />
Manolino<br />
Verzera<br />
Passo<br />
1851<br />
.<br />
. Bassa<br />
1905<br />
1660<br />
.<br />
.<br />
1964<br />
. della<br />
. 1751<br />
M<br />
.<br />
1993<br />
1838<br />
Valletta<br />
.<br />
. Rocca<br />
Gr<br />
1637<br />
1906 dell'Aquila<br />
1868<br />
1796<br />
1881<br />
. .<br />
2020.<br />
.<br />
1<br />
2175<br />
.<br />
Bric Colla Bassa<br />
dell'Oc<br />
. 2006<br />
Cima<br />
1861<br />
Ciuaiera .<br />
2143<br />
2111<br />
1987<br />
.<br />
1990<br />
.<br />
.<br />
2146<br />
.<br />
di Cima Punta Robert, rilievo poco marcato, 2011 ricco di pascoli e chiazzato .1835 di rododendri:<br />
e Torracca<br />
A<br />
proseguendo .<br />
Colla dei<br />
2185 in mezzo ai bei prati, 2099 ci si immette sul sentiero che collega<br />
. Termini<br />
1706<br />
il Monte Baussetti . al sottostante alpeggio dell’Alpe di Robert: lo si segue . verso<br />
Punta dei<br />
2091<br />
sinis<strong>tra</strong>, in direzione sud-est, Termini iniziando a rimontare l’ampio e arrotondato crinale<br />
. spartiacque, noto anche come Pian dell’Accampamento o Pian Robert. Il sentiero 1765<br />
2094<br />
.<br />
oltrepassa Cima Robert (1819 m, 1:45 ore dalla Colla della Navonera), . quindi piega<br />
1513<br />
lentamente verso sud e, con un’ultima breve ma ripida salita, arriva in vetta<br />
1593.<br />
al Monte Baussetti (2002 m, 0:35 ore da Cima Robert).<br />
Alpe degli Stanti<br />
Valbella<br />
Alpe dei Zottazzi<br />
Zottazzo soprano<br />
Cuera<br />
1350<br />
Costa del Prà<br />
.<br />
1563<br />
1670<br />
Stalle<br />
Surlot<br />
1260<br />
1352<br />
Case<br />
Selvatici<br />
1478<br />
1410<br />
Case<br />
Balbi<br />
1312<br />
1278<br />
Case<br />
Ninade<br />
1395<br />
Rio Ciapperassa<br />
Alpe di Frere<br />
Rio Bura<br />
Le Panne<br />
Rio di Moscardina<br />
Case<br />
Dare`<br />
1108<br />
.<br />
.<br />
.<br />
930<br />
1058<br />
Ponte<br />
della Marmorea<br />
1128<br />
1270<br />
Rocce di Perabruna<br />
Burea<br />
Piani d'Armella<br />
.1430<br />
.<br />
1445<br />
1050<br />
Rio dei Frecci<br />
Bricaizi<br />
.<br />
1325<br />
1642.<br />
Rocca degli Uccelli<br />
Costa dell'Antola<br />
.<br />
1390<br />
Case<br />
Nuova<br />
.<br />
1298<br />
Surie<br />
1215<br />
La Gatie<br />
B<br />
dei S<br />
1200<br />
Marc<br />
Bozzo<br />
P<br />
dell<br />
Br<br />
Me<br />
1932
62<br />
//13<br />
IL RIFUGIO<br />
MANOLINO
↑ La s<strong>tra</strong>da sterrata che risale<br />
la Valcalda<br />
← Il Rifugio Manolino<br />
↓→ La Cella bassa di Perabruna<br />
↓← L'Alpe di Perabruna<br />
63<br />
Purtroppo, recenti piste da esbosco hanno<br />
cancellato lunghi <strong>tra</strong>tti di sentiero, rendendo<br />
però più agevole la salita e meno incerta<br />
la <strong>tra</strong>ccia in alcuni <strong>tra</strong>tti.<br />
Il sentiero si snoda per buona<br />
parte all'interno di un fitto bosco,<br />
aprendosi soltanto nella bellissima<br />
conca pascoliva dell'Alpe<br />
di Perabruna, sede della Capanna<br />
Sociale Manolino.<br />
Splendidi i colori autunnali, forse da evitare<br />
in piena estate per la presenza di numerose<br />
mandrie in alpeggio.<br />
→ UN EX CASOTTO<br />
DI CACCIA<br />
Il Manolino è una vecchia<br />
casa di caccia, nota anche<br />
come "Casotto del Re",<br />
per l'utilizzo che ne fecero<br />
i Savoia durante le loro<br />
vacanze <strong>tra</strong>scorse alla<br />
vicina tenuta del Castello<br />
di Casotto. Uno dei due<br />
corpi dell'edificio, a tre<br />
piani, fu riconvertito a<br />
rifugio e inaugurato<br />
nel 1979,divenendo<br />
in seguito Capanna Sociale<br />
del CAI di Ceva. L'al<strong>tra</strong> parte<br />
della costruzione è<br />
solitamente in uso<br />
al pastore che sale in estate<br />
all'Alpe di Perabruna.
64<br />
→ IL CASTELLO DI CASOTTO<br />
La fondazione della Certosa di Casotto, <strong>tra</strong><br />
le più antiche d'Italia, è collocabile intorno al<br />
1170. Nel corso dei secoli la Certosa fu colpita<br />
da tre devastanti incendi: dopo il primo<br />
la struttura venne completamente ricostruita,<br />
dopo l'ultimo, del 1566, particolarmente<br />
rovinoso, i certosini dovettero <strong>tra</strong>sferirsi a<br />
Consovero, presso Morozzo, per alcuni decenni.<br />
Con l'abolizione degli ordini monastici<br />
nel periodo napoleonico, venne acquistata<br />
nel 1837 da Carlo Alberto, che la <strong>tra</strong>sformò<br />
in castello di caccia e residenza estiva.<br />
Venduta da Umberto I nel 1881, dopo vari<br />
passaggi di mano è stata acquistata<br />
dalla Regione Piemonte.<br />
.<br />
963<br />
Mottoni<br />
932<br />
Borello<br />
973<br />
Serra di Monterossino<br />
2160<br />
.<br />
//13<br />
1490<br />
IL .<br />
1338<br />
RIFUGIO .<br />
MANOLINO<br />
E<br />
Rio della Colletta<br />
Rocce Mottera<br />
1:55 h<br />
Rio della Verzera<br />
Fortificazioni<br />
napoleoniche<br />
Case<br />
Pian Manera<br />
1120<br />
+575/-5 m<br />
.<br />
1270<br />
Rio di Borello<br />
Alpe degli Stanti<br />
← Il Castello di<br />
.<br />
Casotto<br />
2094<br />
Valbella<br />
io Reschizzo<br />
1583<br />
Alpe<br />
di Robert<br />
Valcasotto loc. Ponte<br />
della Marmorea (1058 m)<br />
.<br />
1407<br />
Da Torre Mondovì si prosegue<br />
per Pamparato, risalendo<br />
quindi la Valle Casotto fino<br />
all'abitato di Valcasotto.<br />
Alla fine del paese si scende Rocca a<br />
Becco<br />
des<strong>tra</strong> in direzione Rosso<br />
del cimitero e della borgata<br />
La Colletta<br />
Tagliante. Presso il cimitero<br />
1720<br />
la s<strong>tra</strong>da Cima diventa della sterrata<br />
ma con buon Verzera<br />
1660<br />
.<br />
fondo. Lasciati .<br />
a sinis<strong>tra</strong> il bivio per<br />
1993<br />
1838<br />
.<br />
Cascina<br />
Biula e, più oltre, sulla des<strong>tra</strong><br />
1868<br />
1881<br />
il bivio per Tagliante, . .<br />
si prosegue fino a raggiungere<br />
il Ponte della Marmorea, . 2006<br />
2104<br />
in cemento . con parapetti<br />
in pie<strong>tra</strong> (circa 2 km da<br />
Valcasotto). Cima Si lascia l'auto Punta<br />
Ferrarine Torracca<br />
prima<br />
2249<br />
del ponte. . 2185<br />
.<br />
.<br />
2091<br />
1160<br />
Case<br />
Milan<br />
1698<br />
13<br />
.<br />
// ITINERARIO<br />
1805<br />
.<br />
Gias<br />
Stalle Prati<br />
Superato il Ponte della Marmorea (1058 m) sul Rio di Moscardina, Vaia Mazzasi tiene<br />
la sinis<strong>tra</strong>, proseguendo in leggera salita sulla s<strong>tra</strong>da sterrata. Si rimonta<br />
la Valcalda nel bosco, sulla sinis<strong>tra</strong> idrografica del rio, guadato dalla . 1865 carrabile .<br />
<strong>tra</strong>mite un at<strong>tra</strong>versamento con fondo in cemento. Dopo un paio di tornanti<br />
ravvicinati, si imbocca il sentiero che, staccatosi sulla des<strong>tra</strong> della carreggiata,<br />
si adden<strong>tra</strong> nella faggeta. Giunti nuovamente al rio incon<strong>tra</strong>to poco prima,<br />
superato su una precaria passerella in tronchi, si torna in sinis<strong>tra</strong> idrografica:<br />
un breve <strong>tra</strong>tto all’interno della faggeta porta a un ulteriore guado del ruscello,<br />
stavolta oltrepassato con il solo aiuto di una corda tesa <strong>tra</strong> le due sponde.<br />
Guadagnata quota lungo il versante destro orografico del vallone, il sentiero torna<br />
sulla sterrata abbandonata in precedenza: la si segue fino al vicino tornante, dove<br />
si riprende il sentiero, che ricomincia sulla des<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da e procede in salita<br />
.<br />
1798<br />
Rio Valbella<br />
1491
Cima<br />
Stalle<br />
. Reale<br />
Surlot<br />
di Casotto<br />
o Suriot<br />
1404<br />
.<br />
Case<br />
1050<br />
1089<br />
1260<br />
.<br />
Dare`<br />
81<br />
1642<br />
Rocca 1108<br />
Colla<br />
1350 .<br />
dei Balbi<br />
Bric<br />
del Giassetto<br />
.<br />
dei Sapetti<br />
13<br />
1572<br />
1058 .<br />
.<br />
1410<br />
1379<br />
1352 . Case<br />
Balbi Ponte della Marmorea<br />
.<br />
1568 .<br />
1312<br />
1123<br />
1128<br />
.<br />
. 1313<br />
1678<br />
.<br />
. 1478<br />
1325<br />
.<br />
Rocca<br />
Alpe<br />
del Lupo<br />
1278<br />
della Valletta<br />
. .<br />
Case<br />
1660<br />
1368<br />
. Ninade<br />
1563<br />
1430<br />
1270<br />
1395 .<br />
.<br />
Punta<br />
1445<br />
.<br />
. .<br />
1390<br />
1819<br />
1660<br />
della Sapea<br />
. . 1390<br />
1652<br />
Cima .<br />
1830<br />
Robert<br />
. 1670<br />
1442.<br />
1725 .<br />
Gia<br />
del Rocc<br />
1542<br />
1642. Bric di<br />
Mezzodì<br />
1663<br />
.1430<br />
.<br />
.<br />
1932 Monte<br />
Monte<br />
.<br />
1678<br />
1581 . Mussiglione<br />
Baussetti<br />
. .<br />
.<br />
1943<br />
1448<br />
2002<br />
1408 Cima 1846<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Praietto<br />
1782 1630<br />
1752<br />
.<br />
Briccazzo<br />
1926<br />
Rifug<br />
1573 . .<br />
Savon<br />
1839<br />
1640<br />
Rifugio Manolino Cella<br />
Passo<br />
1851<br />
.<br />
. Bassa<br />
1905<br />
1964<br />
. della<br />
. 1751<br />
Monte .<br />
.<br />
2007<br />
Valletta<br />
. Rocca<br />
Grosso<br />
1637<br />
1906 dell'Aquila<br />
.<br />
1796<br />
1700 1563<br />
2020.<br />
.<br />
.<br />
1851<br />
2175<br />
.<br />
Bric Colla Bassa<br />
dell'Oc<br />
1674<br />
Cima<br />
.<br />
1861<br />
Ciuaiera .<br />
1565<br />
.<br />
.<br />
2143<br />
2149<br />
2111<br />
1987<br />
1990<br />
.<br />
.<br />
2146<br />
.<br />
2011<br />
.1835<br />
Monte<br />
Colla dei<br />
Antoroto<br />
2099<br />
. Termini<br />
1793<br />
1706<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Punta dei<br />
1821<br />
Termini<br />
1604.<br />
.<br />
.<br />
17<br />
1765<br />
Stalla<br />
.<br />
Liratta<br />
1513<br />
1593.<br />
1433<br />
.<br />
.<br />
1535<br />
.<br />
1474<br />
Stalle<br />
Fauzzini 1270<br />
1555<br />
.<br />
. . 1510<br />
Stalla<br />
1407<br />
Zotto dei G<br />
.<br />
Rocca Fea<br />
.<br />
.<br />
Perondo 1364<br />
Bric<br />
fino alla radura di Pian Marlà Soprano (o Pian Marta, 1440 m, 1:15 ore dal Camp<br />
Case<br />
Gai<br />
. Ciapazzo<br />
Ponte<br />
1539<br />
1196<br />
. Gelato<br />
1364<br />
della Marmorea). Qui ci si imbatte nuovamente nella .<br />
1325 1414<br />
. rotabile, che si imbocca .<br />
1271<br />
A<br />
Borgo<br />
1345verso des<strong>tra</strong>: Case at<strong>tra</strong>versato il piccolo 1196<br />
. di Cuni .<br />
. . Rio di Perabruna, questa s’innalza ripida, fino a<br />
Benzi<br />
1254<br />
terminare biforcandosi in due differenti piste. Privilegiata quella sulla des<strong>tra</strong>,<br />
ci si ritrova subito su un sentiero ai margini della conca pascoliva dell’Alpe<br />
di Perabruna: la <strong>tra</strong>ccia aggira i ruderi di una grossa stalla, elevandosi poi lungo<br />
i fianchi di un arrotondato pendio prativo. Oltre il ruscello si incon<strong>tra</strong>no ancora<br />
le rade tacche segnavia, ma la <strong>tra</strong>ccia si fa labile, confondendosi con quelle<br />
lasciate delle mandrie al pascolo. Tramite un ampio semicerchio fra i prati,<br />
il sentiero torna a dirigersi verso sud: presso un imponente masso, riappare<br />
evidente la <strong>tra</strong>ccia che, risalito un panoramico poggio, conduce alla Capanna<br />
Sociale Manolino (1628 m, 0:40 ore da Pian Marlà).<br />
Alpe dei Zottazzi<br />
Rio Pra d'Aldin<br />
Zottazzo soprano<br />
Cuera<br />
Rio Lupazze<br />
Rio Alburnei<br />
Costa del Prà<br />
Rio Ciapperassa<br />
Alpe di Frere<br />
Rio Bura<br />
Le Panne<br />
Rio di Moscardina<br />
Rocce di Perabruna<br />
Burea<br />
Piani d'Armella<br />
Rio dei Frecci<br />
Bricaizi<br />
Rocca degli Uccelli<br />
Scoju<br />
Costa dell'Antola<br />
Bozzo<br />
Marcianti<br />
Torrente Casotto<br />
Zotta della Tromba<br />
Rio dei Fontanini<br />
I
66<br />
//14<br />
IL RIFUGIO<br />
SAVONA E<br />
MONTE<br />
ANTOROTO
Escursione un poco faticosa per il dislivello:<br />
dopo la <strong>tra</strong>nquilla salita al Rifugio Savona,<br />
il sentiero si fa esile per l'at<strong>tra</strong>versamento<br />
del Passo della Capretta, poi assai ripido<br />
nella salita verso la Colla Bassa ed<br />
il Monte Antoroto.<br />
Il Monte Antoroto è una bella<br />
montagna, che si eleva ancora<br />
oltre i duemila metri di quota<br />
pur essendo affacciata sul mare.<br />
L'ascesa è piuttosto lunga e varia:<br />
superate le graziose borgate<br />
di Valdinferno e Case Mulattieri,<br />
si at<strong>tra</strong>versano faggete, pascoli e<br />
praterie alpine.<br />
Ampi i panorami dalla vetta, che spaziano<br />
dalla Liguria e al Mediterraneo, alla cerchia<br />
dell'arco alpino. L'itinerario, che in salita tocca<br />
anche il Rifugio Savona, può <strong>tra</strong>sformarsi<br />
in un anello se per il rientro si utilizza il sentiero<br />
che collega la Colla Bassa direttamente a<br />
Case Mulattieri.<br />
→ IL RIFUGIO<br />
SAVONA<br />
Poco a monte di Case<br />
Mulattieri, in località<br />
Pian Bersi, non può non<br />
incuriosire un edificio<br />
giallo, che nella parte<br />
anteriore presenta una<br />
curiosa forma a botte.<br />
Si <strong>tra</strong>tta del Rifugio Savona,<br />
dell'omonima sezione<br />
del CAI, la parte anteriore<br />
del quale (proprio quella a<br />
"botte") venne costruita<br />
nel lontano 1948.<br />
Divenuta insufficiente<br />
nel 1965 venne aggiunta<br />
la parte posteriore in<br />
muratura, dall'aspetto<br />
decisamente più<br />
convenzionale.<br />
Il rifugio attualmente non<br />
è gestito e per usufruirne è<br />
necessario ritirare le chiavi<br />
presso il CAI Garessio.<br />
← La croce in vetta al Monte<br />
Antoroto<br />
↑ Il Rifugio Savona
68<br />
// ITINERARIO<br />
.<br />
2020.<br />
Monte<br />
Baussetti<br />
. 1782<br />
Briccazzo<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Cima<br />
Ciuaiera<br />
1987<br />
.<br />
Perondo<br />
Soprano<br />
1905 .<br />
.<br />
Rocca<br />
dell'Aquila<br />
Da Valdinferno (1205 m) si sale su una s<strong>tra</strong>dina dal<br />
Borgofondo in cemento, <strong>tra</strong>scurando<br />
di Cuni<br />
Case<br />
1196<br />
tutte le deviazioni, fino al sentiero che si stacca sulla . des<strong>tra</strong>, intorno . .<br />
Benzi<br />
1254a quota 1280<br />
1124 .<br />
Vinei<br />
(palina "Scorciatoia"). Si raggiungono le case Bosso (1366 m), dove è presente . Frio<br />
1055<br />
1089<br />
Pilone delle<br />
una fontana, e si ritrova la s<strong>tra</strong>da in cemento. Si va a des<strong>tra</strong>, seguendo Valdarmella<br />
Caranche .<br />
1045<br />
la stretta<br />
1119<br />
carrozzabile fino alle Case Mulattieri (1407 m, 0:40 ore da Valdinferno). Alle spalle Langa<br />
.<br />
della fontana, si <strong>tra</strong>scura un primo bivio sulla des<strong>tra</strong>, privilegiando, 973 poco oltre, .<br />
933<br />
un secondo viottolo, ancora a des<strong>tra</strong>, diretto al Rifugio Savona. Si passa 1180 a monte<br />
9<br />
.<br />
.<br />
di alcune abitazioni, arrivando in breve a un quadrivio,<br />
1366<br />
dove . si imbocca . il primo<br />
Colla 1223<br />
1066 P<br />
sentiero sulla des<strong>tra</strong>. Questo volge verso nord-est: vicino a un rudere, Tetti si svolta a .<br />
. Chionea Soprani Case<br />
sinis<strong>tra</strong>, proseguendo a salire fino a Pian Bersi, dove ci si immette su . una pista Gaiafango<br />
sterrata. Seguendola verso sinis<strong>tra</strong>, si giunge al Rifugio Savona (1588 m, 0:35 ore<br />
da Case Mulattieri), alle spalle del quale si imbocca il sentiero sulla sinis<strong>tra</strong>, diretto<br />
alla Colla Bassa. La <strong>tra</strong>ccia at<strong>tra</strong>versa una zona acquitrinosa, supera il piccolo Rio<br />
dei Fusi, quindi sale più decisa a valicare una piccola cresta rocciosa, il cosiddetto<br />
“Passo della Capretta” (1744 m, 0:35 ore dal Rifugio Savona). Si scende sul ripido<br />
versante opposto del crinale, fino al fondo del vallone, rimontando poi, con<br />
un lungo <strong>tra</strong>verso, le pendici del Monte Grosso. Giunti alla Colla Bassa (1851 m,<br />
0:35 ore dal Passo della Capretta), ci si inol<strong>tra</strong> sul sentiero che si inerpica<br />
sul versante nord del Monte Antoroto. La salita, <strong>tra</strong> bassi arbusti, è piuttosto<br />
faticosa. Giunti sulla sella alla base della dorsale occidentale della vetta,<br />
si piega verso sinis<strong>tra</strong>. L’ascesa prosegue con pendenze più lievi, <strong>tra</strong> pendii prativi,<br />
terminando infine, con un breve <strong>tra</strong>tto pianeggiante, sulla vetta del Monte<br />
Antoroto (2149 m, 0:50 ore dalla Colla Bassa). Al rientro, passata la Colla Bassa,<br />
se si tiene la des<strong>tra</strong> al bivio segnalato, si torna a Case Mulattieri chiudendo<br />
un bell'anello.<br />
1964<br />
Rio Lupazze<br />
2002<br />
2011<br />
Collarea<br />
Passo<br />
della<br />
Valletta<br />
Rio Alburnei<br />
1839<br />
Costa del Prà<br />
1906<br />
2175<br />
Rio<br />
Alpe di Frere<br />
1851<br />
Rio B<br />
Le Panne<br />
.1835<br />
.<br />
Rifugio<br />
Manolino<br />
.<br />
Stalle<br />
Fauzzini<br />
Case<br />
Gai<br />
2143<br />
1364<br />
1751<br />
1630<br />
Rocce di Perabruna<br />
Burea<br />
Colla dei<br />
. 2099 Termini ↑ La sella alla base della dorsale<br />
1706<br />
.<br />
Punta dei occidentale del Monte Antoroto<br />
Termini ← La piccola frazione<br />
di Valdinferno<br />
→ La ex parrocchiale<br />
di San Ludovico<br />
.<br />
1513<br />
→→ Nei pressi di Case Mulattieri<br />
Piani d'Armella<br />
.<br />
1270<br />
.<br />
1196<br />
.<br />
.1430<br />
Cella<br />
Bassa<br />
1474<br />
.<br />
1637<br />
179<br />
.<br />
Bric<br />
dell'O<br />
Br<br />
Rocca d<br />
R
6<br />
.<br />
1448<br />
c<br />
.<br />
2111<br />
icaizi<br />
.<br />
1573<br />
.<br />
1678<br />
egli Uccelli<br />
Scoju<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1640<br />
.<br />
2146<br />
1765<br />
Bric di<br />
Mezzodì<br />
1663<br />
. .<br />
1932 Monte<br />
Mussiglione<br />
.<br />
1943<br />
Cima 1846<br />
.<br />
.<br />
Praietto<br />
.<br />
1752<br />
Colla Bassa<br />
Costa dell'Antola<br />
Bozzo<br />
Monte .<br />
Grosso<br />
1851<br />
Elzo<br />
2149<br />
Monte Antoroto<br />
.<br />
1821<br />
2007<br />
1926<br />
Zotta della Tromba<br />
.<br />
1793<br />
.<br />
1674<br />
.<br />
1604<br />
Stalla<br />
Liratta<br />
.<br />
Rio dei Fontanini<br />
1700<br />
Rio Peisino<br />
Chiappera<br />
Paireta<br />
Rifugio<br />
Savona<br />
1553<br />
.<br />
1563<br />
1565 .<br />
. 1758<br />
.<br />
.<br />
1789<br />
1730 1600<br />
Monte .<br />
Berlino<br />
1466<br />
Stalla<br />
Mutti<br />
Passo<br />
Scaletta<br />
Alpe<br />
Piano<br />
Cavallo<br />
.<br />
1527<br />
Rifugio<br />
1471<br />
.<br />
Silvietto<br />
. 1407 Case<br />
Case<br />
Case . Bosso<br />
Pecul<br />
.<br />
1254<br />
Mulattieri 1366<br />
Case della<br />
1294<br />
Biallera<br />
1435.<br />
.<br />
.<br />
1662<br />
Pian Bersi<br />
1557<br />
1767<br />
1558<br />
Abrai<br />
Rocce dei Liri<br />
→ VALDINFERNO<br />
1593.<br />
1433<br />
1638<br />
.<br />
1535<br />
.<br />
Valdinferno 1555 è formata da numerosi<br />
. .<br />
Stallanuclei<br />
1510<br />
occa Fea<br />
Zotto dei Girini<br />
sparsi un tempo densamente 1407<br />
.<br />
.<br />
abitati.<br />
Bric<br />
Stalle<br />
Campo<br />
Con la Ciapazzo morte nel 2009 di Armando<br />
.<br />
Gelato Sereno, Calvetto<br />
1539<br />
1364<br />
.<br />
1325 1414<br />
. pastore e reduce . della campagna<br />
.<br />
1271 di Almetto Russia 1280<br />
la cui storia fu portata agli onori delle<br />
1310<br />
.<br />
1078<br />
li cronache da un film del regista Remo .<br />
1073<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1242<br />
1011 .<br />
1046<br />
Schellino, Valdinferno ha perso il suo ultimo<br />
. 1070<br />
Cascine<br />
Albra<br />
Lunghi<br />
. Case<br />
residente, ed oggi si ripopola solo nel mese 874 Garassino<br />
Villaro<br />
Case<br />
di agosto, quando i discendenti delle Varisselle antiche<br />
Case<br />
962<br />
891<br />
Airola .<br />
. .<br />
10 famiglie locali, emigrati soprattutto 794 817<br />
910 Case<br />
.<br />
Case<br />
le Pietre<br />
Case in Liguria, 960. fanno ritorno in paese . per<br />
748 Alberghetto le<br />
ronzai . Case<br />
723.<br />
858 vacanze Tecoestive. Nella borgata principale, oltre<br />
Case Ortai<br />
.<br />
all’ex parrocchiale intitolata a San Ludovico<br />
re, spicca una grande costruzione realizzata<br />
nel secondo dopoguerra per essere adibita<br />
ad albergo ma ben presto abbandonata.<br />
.<br />
1532<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
. Valdinferno<br />
.<br />
.<br />
995.<br />
Case<br />
Poggio<br />
.<br />
.<br />
. 1451<br />
Bric<br />
Prati sopra<br />
Ronzino le Balze 1458<br />
1712 .<br />
.<br />
1561<br />
.<br />
.// 1 4<br />
1606<br />
IL RIFUGIO SAVONA<br />
1336<br />
Case<br />
.<br />
E MONTE<br />
Lurdera<br />
ANTOROTO<br />
1265<br />
.<br />
1297<br />
. .<br />
1100<br />
E<br />
1197 . .<br />
Bric<br />
1016<br />
Lurdera<br />
1155 3:10 h<br />
.<br />
935<br />
.<br />
Vacieu 1058<br />
Cario<br />
.<br />
+994/-50 1021m<br />
Pilone<br />
dell'Arma<br />
Da Ceva si risale 862<br />
. .<br />
la Valle 753.<br />
778<br />
<strong>Tanaro</strong> fino a Garessio.<br />
Nasagò<br />
Poche centinaia di metri 662<br />
.<br />
oltre Garessio, 671 .<br />
Case si svolta a<br />
des<strong>tra</strong><br />
Chersone<br />
per Valdinferno. Breo<br />
Isola Lunga<br />
1343<br />
1489<br />
Case<br />
Zannini<br />
Case<br />
Mecca<br />
Rio delle Surie<br />
1445<br />
Ciapalazzo<br />
La Bandita<br />
1056<br />
Nascio<br />
1219<br />
.<br />
1117<br />
.<br />
Costa Bruciata<br />
1332<br />
1063<br />
947<br />
.<br />
1418<br />
Case<br />
Balbi<br />
.<br />
1096<br />
Canova<br />
Case<br />
Maranzani<br />
Eca<br />
Valdinferno (1205 m)<br />
SS28<br />
Rio Brutto<br />
Rio Garella<br />
Rio Varava<br />
Santa Libera<br />
.<br />
1057<br />
.<br />
1183<br />
Case<br />
Giane<br />
Rio di Luvia<br />
Rocce Bassiette<br />
.<br />
1109<br />
Giorrea<br />
.<br />
1174<br />
.<br />
.<br />
992<br />
1108<br />
Torre dei<br />
Saraceni<br />
. 894<br />
1199<br />
.<br />
. 658<br />
8<br />
8<br />
Rocca d'O<br />
.<br />
1369<br />
Arma<br />
d<br />
Rio delle C<br />
Sorba i<br />
Is<br />
Pe
70<br />
//15<br />
IL PIZZO<br />
D'ORMEA
Salita piuttosto faticosa, sia per il dislivello che<br />
per la pendenza del sentiero; nella parte<br />
in quota dell'itinerario il sentiero tende a<br />
perdersi a <strong>tra</strong>tti. Per raggiungere la vetta vanno<br />
superati alcuni metri con l'aiuto delle mani.<br />
Un'affascinante ascesa che<br />
si mantiene per ore lungo<br />
la lunghissima dorsale che scende<br />
verso sud dal Pizzo d'Ormea.<br />
Pascoli in basso, rodoreti in quota<br />
e ampi panorami accompagnano<br />
la salita. Nelle limpide giornate<br />
autunnali lo sguardo spazia<br />
dalla Corsica al Monte Rosa.<br />
→ IL MUSEO DEI<br />
RICORDI<br />
«Capricci, vizi non erano<br />
termini contenuti nel loro<br />
dizionario.<br />
Non necessitavano<br />
di <strong>tra</strong>smissioni televisive<br />
per imparare a riciclare, a<br />
non sprecare, a rispettare<br />
la natura.» Questo recita<br />
una nota appesa all'interno<br />
del Museo dei Ricordi<br />
di Chionea, allestito in<br />
un locale presso la chiesa<br />
in ricordo delle tante<br />
generazioni di contadini e<br />
montanari che qui hanno<br />
vissuto. Il museo, aperto<br />
ormai da parecchi anni<br />
grazie alle centinaia<br />
di oggetti di uso quotidiano<br />
donati dai chioneesi,<br />
si è di recente arricchito<br />
con una nuova sezione<br />
dedicata alla scuola<br />
di un tempo.<br />
71<br />
←← Salendo al Pizzo d’Ormea.<br />
Sullo sfondo, la vetta del Pizzo<br />
↑ Una vecchia macchina<br />
per cucire conservata al Museo<br />
dei Ricordi di Chionea<br />
← La quota 2365 a sinis<strong>tra</strong>, e<br />
il Pizzo d’Ormea sulla des<strong>tra</strong>.<br />
In primo piano, una segnaletica<br />
non convenzionale, ma<br />
efficace...
72<br />
Cima Revelli<br />
2487 .<br />
Monte<br />
Rotondo<br />
.<br />
2356<br />
.<br />
.<br />
1777<br />
2495<br />
Dolina<br />
Il Profondo<br />
Trucco delle Fasce<br />
Piano del Pino<br />
2524<br />
.<br />
. 1471<br />
1497<br />
1614<br />
.<br />
.<br />
1564<br />
.<br />
.<br />
1517<br />
↑Panorama verso la Liguria<br />
dalla vetta 1229 del<br />
.<br />
Case<br />
.<br />
Pizzo d’Ormea<br />
1457<br />
Pollaio .1255 →"J Aboi" a Chionea<br />
1412<br />
.<br />
Celle<br />
Fasce<br />
1380<br />
Merea<br />
Pian del Fo<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Monte<br />
1222<br />
// ITINERARIO<br />
1080<br />
.<br />
1309<br />
Baraccone<br />
1232<br />
.<br />
.<br />
A fianco della chiesa di Chionea, Pornassino si imbocca la s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale verso 1412<br />
Logne .<br />
Cacino<br />
.<br />
des<strong>tra</strong>. Oltre le ultime case, si svolta a des<strong>tra</strong>, su una mulattiera 1188 - in parte 1188<br />
in cemento - che guadagna la Colla di Chionea (1223 m, 0:20 ore da Chionea).<br />
Al valico c’è un crocevia: si prende il primo sentiero a sinis<strong>tra</strong>, che si porta<br />
sull’assolato spartiacque, <strong>tra</strong> la rada vegetazione arbustiva e alcune rocce<br />
affioranti. L’ascesa, sempre a ridosso del crinale della Costa Valcaira, risulta<br />
abbastanza faticosa. Giunti su una spianata prativa, dove è presente un<br />
abbeveratoio, si <strong>tra</strong>scura la pista sterrata e si rin<strong>tra</strong>cciano i segnavia in fondo al<br />
pianoro, sulla des<strong>tra</strong>. Spostandosi ora sul versante nord del crinale, ora<br />
su quello sud, si <strong>tra</strong>scura, a quota 1880, una <strong>tra</strong>ccia che incrocia il sentiero; dopo<br />
un’al<strong>tra</strong> ripida salita, si svolta a sinis<strong>tra</strong> sulla <strong>tra</strong>ccia a mezzacosta che conduce al<br />
Rifugio Valcaira (1990 m circa, 2:25 ore dalla Colla di Chionea). Dal rifugio<br />
si punta verso nord nord-est, tornando sul crinale dove si ritrova,<br />
in corrispondenza della piazzola di atterraggio per gli elicotteri, il sentiero<br />
per la vetta, poco prima abbandonato. Lo si segue verso sinis<strong>tra</strong>, rimontando<br />
un ripido pendio coperto di rododendri, si lascia sulla des<strong>tra</strong> il sentiero per il Lago<br />
e la Colla del Pizzo e si giunge prima sulla sommità quotata 2365, quindi alla sella<br />
a est del Pizzo d’Ormea, dove è presente un ripetitore. Ci si inerpica a zig-zag sul<br />
ripido pendio prativo che scende dalla vetta, superando, con l’aiuto delle mani,<br />
alcune agevoli rocce. Oltre questo passaggio, il sentiero, un poco esposto,<br />
si biforca: imboccando il ramo sulla sinis<strong>tra</strong>, si giunge sulla vetta del Pizzo d’Ormea<br />
(2476 m, 1:20 ore dal Rifugio Valcaira).<br />
Rio Re Bianco<br />
Revelli<br />
.<br />
ella Revelli<br />
2040<br />
Lago<br />
2030 1955<br />
di Revelli<br />
Cima delle<br />
Roccate<br />
2480 .<br />
Colle Rocchette<br />
2262 2318<br />
Bric di Conoia<br />
Alma Rainera<br />
Cima delle Armasse<br />
Rio Re Bianco<br />
Pian degli Uccelli<br />
Costa Ciagrea<br />
Grimaudo<br />
Cornia<br />
Rio Borgosozzo<br />
.<br />
Colla del Pizzo<br />
1946<br />
.<br />
Vallacera<br />
2196<br />
Pizzo d' Ormea<br />
2204<br />
2476 .<br />
Vaija<br />
.<br />
2365<br />
1859.<br />
2183<br />
.<br />
.<br />
1964<br />
Rio dei Colletti<br />
.<br />
Costa Curvelletta<br />
.<br />
.<br />
Gias<br />
Vaia<br />
Rifugio Valcaira<br />
2091<br />
Piano degli Archetti<br />
1805<br />
Rio di Merea<br />
1910<br />
Costa V<br />
1855<br />
.<br />
.<br />
Al<br />
A<br />
Tr
2022<br />
pe degli<br />
rchetti<br />
.<br />
1798<br />
Stalle Prati<br />
di Mazza<br />
alcaira<br />
. 1865 .<br />
.1880<br />
Celle degli Archetti<br />
ina<br />
Valcaira<br />
Velzôa<br />
Rio Valbella<br />
.<br />
1568<br />
1491<br />
Rio Archetti<br />
Costone Moradulnu<br />
Ciapera<br />
La Pizza<br />
ra d'Aldin<br />
.<br />
Rio Lupaz<br />
1633 . .<br />
.<br />
1345<br />
Borgo<br />
di Cuni 1124<br />
Rocche dei Butti<br />
.<br />
1531<br />
1180<br />
910<br />
. .<br />
.<br />
1366<br />
.<br />
. Colla 1223<br />
1066<br />
Tetti .<br />
.<br />
1287<br />
. Chionea Soprani<br />
1215 .<br />
Collarea<br />
Case<br />
Riano<br />
Rio Moglia<br />
Rio Alburne<br />
Case<br />
Benzi<br />
1089<br />
1094<br />
Rinchiorea<br />
Abbi<br />
973<br />
Perondo<br />
Soprano<br />
1154<br />
Pinale<br />
Rio Cantarana<br />
Stalle<br />
Fauzzini<br />
.<br />
Case<br />
Gai<br />
1364<br />
Case<br />
Gaiafango<br />
.<br />
Rocca Fea<br />
.<br />
. C<br />
1539<br />
1196<br />
.<br />
.<br />
1270<br />
Langa<br />
.<br />
933<br />
.<br />
1474<br />
1196<br />
. 1254<br />
.<br />
Vinei<br />
1055<br />
. Frioli<br />
Valdarmella<br />
1045<br />
Pilone delle<br />
Caranche .<br />
1119<br />
Case<br />
Pronzai<br />
787<br />
Poggio<br />
834.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1191<br />
1102<br />
Rocca<br />
Valdoera<br />
Chionea<br />
Porcirette<br />
.<br />
sottane<br />
1716<br />
Stalle<br />
.<br />
La Costa Rizzì<br />
Colletto<br />
.<br />
.<br />
950<br />
924.<br />
1312<br />
901<br />
. Chioraira<br />
961<br />
. .<br />
1186<br />
Molino<br />
1097<br />
1796<br />
del Fossato<br />
. Monte<br />
.<br />
Coturin<br />
Castello<br />
. . .<br />
Colletta<br />
808<br />
di Quarzina<br />
1261<br />
.<br />
1060<br />
1052<br />
864<br />
735<br />
. 1782<br />
.<br />
→ J ABOI<br />
//15<br />
Lago . 1562<br />
Lao<br />
IL PIZZO D’ORMEA .<br />
.<br />
.<br />
.<br />
750<br />
Il lunedì della settimana 1481di Carnevale, gruppi<br />
949<br />
.<br />
San<br />
784<br />
1596<br />
1364 .<br />
1643<br />
. di giovani provenienti Giovanni dalle frazioni di Chionea e E/EE<br />
946<br />
Battista<br />
.<br />
.<br />
.<br />
di Croce Chioraira, dei indossando un cappello nero<br />
Campo<br />
1217<br />
849<br />
Gasti<br />
. 4:05 h . ▶ Pizzo d'Ormea Comune<br />
Poggio 1523<br />
1577<br />
cui erano .<br />
752<br />
998<br />
Brignacchi<br />
cuciti nastri colorati o <strong>tra</strong>vestendosi<br />
1537<br />
.<br />
.<br />
da donna, vagavano 1537<br />
. 1035 878<br />
. suonando,<br />
Poggio<br />
cantando e<br />
+1374/-2 m<br />
Aimoni<br />
.<br />
facendo 1407<br />
la Colma<br />
. la questua 1449<br />
Biranco<br />
. at<strong>tra</strong>verso le varie frazioni<br />
. Chionea (1154 m)<br />
.<br />
1366 Rocca<br />
di Ormea. Raccoglievano viveri dai residenti,<br />
1437<br />
Castel<br />
.<br />
769<br />
<strong>tra</strong>sportando Da Paiano Ceva si risale la Valle 1128<br />
Quarzina .<br />
il tutto a dorso di mulo. Gli Aboi,<br />
1344<br />
.<br />
.<br />
1326 Brignacchi<br />
<strong>Tanaro</strong> fino ad Ormea.<br />
1169<br />
così venivano chiamati, erano ospitati dagli<br />
Merli<br />
1152<br />
.<br />
.<br />
Al fondo di Piazza della<br />
abitanti 1144 locali e la domenica organizzavano<br />
Sen<br />
Libertà si prende la piccola<br />
Ailan<br />
un banchetto con . quanto . 1140 raccolto nei giorni 975 .<br />
.1089<br />
s<strong>tra</strong>da asfaltata che sale a<br />
1097<br />
Cantarana<br />
Bavi<br />
precedenti. Questa antica <strong>tra</strong>dizione, è caduta<br />
Chionea e Chioraira.<br />
in disuso negli anni '50 del secolo scorso, a<br />
Al primo bivio si svolta<br />
seguito dell'abbandono delle borgate. È stata<br />
a des<strong>tra</strong>, seguendo le<br />
indicazioni per Chionea.<br />
riproposta a partire dal 2005 grazie alle ricerche<br />
Pochissimi i posti auto<br />
effettuate dalla locale sezione del CAI.<br />
disponibili.<br />
Baulè<br />
SS28<br />
Albareto<br />
Rocche<br />
Scapitte<br />
Rocche Balcatte<br />
Isola Scura<br />
1325<br />
Uccelli<br />
Scoju<br />
Cascine<br />
Case<br />
Airola<br />
.<br />
858<br />
823<br />
Rio Bossi<br />
.<br />
.<br />
.<br />
741<br />
96<br />
C<br />
T<br />
O<br />
.<br />
863<br />
Rio Bossieta<br />
.<br />
Cal<br />
1028<br />
1266<br />
1<br />
970<br />
→ Il <strong>tra</strong>tto che precede<br />
la vetta, roccioso, è<br />
leggermente esposto.<br />
Se ne sconsiglia<br />
la percorrenza in caso<br />
di maltempo.
74<br />
//16<br />
IL MONGIOIE
← La cupola sommitale<br />
del Mongioie<br />
↑ Al Bocchino dell’Aseo:<br />
nelle giornate limpide la vista<br />
spazia fino alla Valle d’Aosta<br />
↓ Il Mongioie<br />
75<br />
Una pista sterrata e un comodo sentiero<br />
conducono al Rifugio Mongioie, meta assai<br />
frequentata dagli escursionisti. Il sentiero<br />
prosegue evidente, seppur a <strong>tra</strong>tti ripido,<br />
fino al Bocchino dell'Aseo. L'ultima parte<br />
dell'ascesa avviene su una <strong>tra</strong>ccia<br />
in notevole pendenza.<br />
Considerato il notevole dislivello,<br />
questa escursione at<strong>tra</strong>versa un<br />
po' tutti gli ambienti tipici delle<br />
Alpi Liguri: boschi che circondano<br />
Viozene, distese di pascoli attorno<br />
al Rifugio Mongioie, poi macchie<br />
di pini ed infine bianche rocce<br />
calcaree nell'ascesa al Mogioie.<br />
→ LA VIA DEL SALE<br />
PER IL BOCCHINO<br />
DELL'ASEO<br />
Per questo valico sarebbe<br />
<strong>tra</strong>nsitata una antica<br />
via di comunicazione,<br />
una delle numerose<br />
“Vie del Sale”, che avrebbe<br />
collegato la Liguria<br />
con Mondovì, at<strong>tra</strong>verso<br />
la Colla della Balma<br />
in Val Maudagna.<br />
Sul versante meridionale<br />
del valico, il toponimo<br />
“Pian dell'Olio” avvalora<br />
le leggende sul luogo<br />
ove pare avvenissero<br />
gli scambi commerciali,<br />
mentre lo stesso “Bocchino<br />
dell’Aseo”, pronunciato<br />
localmente “Asìo”, era noto<br />
come “Bocchin dell'Aceto”<br />
nei secoli XVII e XVIII.<br />
Eccezionale la vista dalla sommità<br />
del Mongioie, seconda vetta più<br />
elevata delle Alpi Liguri.
Goumb<br />
R<br />
Rio Pian d'Oreia<br />
76<br />
→ UN GRANDE OMETTO DI PIETRE<br />
Secondo Marziano di Maio, grande esperto<br />
di toponomastica delle Alpi Liguri, Mongioie<br />
“è un toponimo non infrequente nelle<br />
Alpi occidentali e specie nell’alta Savoia.<br />
Tra le varie interpretazioni che si danno<br />
del termine, a giudizio di H. Bessat la più<br />
accettabile sembrerebbe quella di Burgler,<br />
da mont + joye, dove joye sarebbe forma<br />
francesizzata del germanico gaud divenuto<br />
gau, con senso di territorio, regione, luogo, e<br />
con un’evoluzione verso il significato<br />
di ammasso di pietre ad uso di indicazione<br />
di confine. Anche Martelli e Vaccarone<br />
(Ndr: autori della Guida delle Alpi occidentali.<br />
Vol. I, Marittime e Cozie, Torino 1889) danno<br />
il significato di ometto di pietre”.<br />
//16<br />
IL MONGIOIE<br />
E/EE<br />
4:05 h<br />
+1388/-0 m<br />
Viozene (1242 m)<br />
2613<br />
2392<br />
Cima<br />
delle<br />
Saline<br />
. 2415<br />
Cima<br />
degli Arpetti<br />
Da Ceva si risale la Valle<br />
<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />
dove si prende il bivio a des<strong>tra</strong><br />
per Viozene.<br />
A Viozene si lascia l'auto.<br />
Vallo<br />
de<br />
Carnino<br />
← Ometto di pietre con sullo Superiore Carn<br />
1384 Infer<br />
sfondo il Mongioie<br />
13<br />
↓ Il Rifugio Mongioie<br />
1747<br />
Passo<br />
del Laga<br />
.<br />
1761<br />
.<br />
.<br />
Gola d<br />
Fasce<br />
// ITINERARIO<br />
Il sentiero ha inizio a Viozene (1242 m), sul retro della chiesa parrocchiale.<br />
Una ripida salita in cemento porta a una s<strong>tra</strong>dina asfaltata, che si segue verso<br />
des<strong>tra</strong>, in leggera salita. Oltre le ultime case, l’asfalto si <strong>tra</strong>muta in sterrato:<br />
si ignora una diramazione sulla des<strong>tra</strong> e, al successivo bivio, si avanza verso<br />
Bosco Negro<br />
Bric<br />
Scravaglion<br />
.<br />
sinis<strong>tra</strong>. La pista sterrata termina presso una baita, dove è necessario proseguire<br />
su sentiero: si ignora una prima <strong>tra</strong>ccia sulla sinis<strong>tra</strong> e poi, alla successiva<br />
biforcazione, si tiene la des<strong>tra</strong>. Si sale, con qualche svolta, fino all’ampio pianoro<br />
pascolivo di Pian Rosso, dove si incon<strong>tra</strong> un crocevia. Si <strong>tra</strong>scura il sentiero sulla<br />
des<strong>tra</strong>, diretto al Bocchino dell’Aseo, volgendo invece verso ovest e giungendo<br />
così al vicino Rifugio Mongioie (1550 m, 0:55 ore da Viozene). Presso la costruzione<br />
ha origine il sentiero per il Bocchino dell’Aseo, che si immette nuovamente sulla<br />
<strong>tra</strong>ccia proveniente da Viozene, abbandonata poco prima.<br />
1745<br />
Pi<br />
1
Passo<br />
lle Saline<br />
Gias delle<br />
Saline<br />
1960<br />
ne delle Saline<br />
ino<br />
iore<br />
59<br />
1270<br />
rè<br />
Zorz<br />
assa<br />
1556<br />
Rocca<br />
delle<br />
Donzelle<br />
.<br />
1516<br />
.<br />
1586<br />
elle<br />
tte<br />
1240 Füsa<br />
.<br />
1262<br />
io Pian Cavallo<br />
Rio Brigobello<br />
an di Selle<br />
1872<br />
1931<br />
Saline<br />
2177<br />
Colla<br />
di Carnino<br />
1654<br />
. Il<br />
Castellazzo<br />
1.<br />
1536<br />
.<br />
1216<br />
.<br />
.<br />
1944<br />
Ponte<br />
Tibetano<br />
1594<br />
1281 .<br />
Rocca di<br />
Piano Cavallo<br />
Garbo<br />
del Manco<br />
.<br />
Rocche del Manco<br />
1767<br />
1583 Grotta<br />
delle Vene<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
. 1547<br />
1280 .<br />
1416 Montenegro<br />
.<br />
Piumini<br />
Viozene<br />
Pianche 1353 Mussi .<br />
.<br />
1230<br />
1420<br />
.<br />
1382<br />
Cima<br />
Cantalupo<br />
.<br />
1893<br />
.<br />
Valle<br />
Gruppetti<br />
2367<br />
della<br />
Fuse<br />
1906<br />
1311<br />
1926<br />
.<br />
2407<br />
Passo<br />
del Cavallo<br />
2238<br />
Piano Cavallo<br />
Boschetti Garzo<br />
Pian Comune<br />
Arpetta<br />
1674<br />
Cima di<br />
Piano Cavallo<br />
.<br />
.<br />
1896<br />
.<br />
2076<br />
Cima delle<br />
Colme<br />
. 2377<br />
.<br />
2325<br />
Bocchino<br />
delle Scaglie<br />
I Garbi<br />
1606<br />
1704<br />
1817<br />
Rifugio 1550<br />
Mongioie<br />
1484<br />
Torrente Negrone<br />
Rio della Piniella<br />
Gola delle Scaglie<br />
1357<br />
1268 Talea<br />
1154<br />
Tetti di<br />
Piano Rossetto<br />
Muri<br />
.<br />
1134<br />
Bric del<br />
Pagano<br />
Monte Mongioie<br />
Martinelle<br />
Alpe di Cosio<br />
1488<br />
.<br />
1670<br />
1274<br />
Torrente Regioso<br />
.<br />
1187<br />
1040<br />
La Fascia<br />
Rocche del Garbo<br />
2032<br />
Valle<br />
1265<br />
2610<br />
2631<br />
Bocchino<br />
dell`Aseo<br />
Vastera<br />
Monte<br />
Cimone<br />
Garbo . del Cimone<br />
1832 .<br />
.<br />
1442<br />
Case<br />
Cappon<br />
Bausi<br />
1771<br />
.<br />
.<br />
Cima Re<br />
2487 .<br />
Monte<br />
Rotondo<br />
. .<br />
1318<br />
Toria<br />
C. Bruciata<br />
1209<br />
1108<br />
2215<br />
Cuchera<br />
2199<br />
2295<br />
1497<br />
Case<br />
Bausun<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1777<br />
1080<br />
1342<br />
2495<br />
2356<br />
Dolina<br />
Il Profondo<br />
Rio Re Bianco<br />
Torrente Negrone<br />
Co<br />
Re<br />
Bric<br />
Trucco delle Fasce<br />
Piano del Pino<br />
Costa Ciccion<br />
1554<br />
.<br />
Piniella<br />
Seguendola 1549 verso Collasinis<strong>tra</strong>, Soprana si <strong>tra</strong>versa lungo pendii inerbiti, si oltrepassa<br />
Bassa<br />
1608<br />
1393<br />
.<br />
Bric<br />
1488<br />
un impluvio Bric e ci si adden<strong>tra</strong> assai ripidi dell' nel Vallone Ase della Vastera in una macchia<br />
Piniella<br />
Morga di<br />
.<br />
Dova<br />
di pini. Oltre<br />
deiil Posi<br />
boschetto, Sottana superate alcune ampie svolte e un Sottana ripido <strong>tra</strong>verso,<br />
1678<br />
.<br />
Baccialone<br />
1433<br />
1281<br />
1312<br />
1334 1300<br />
il sentiero . Poggio piega verso des<strong>tra</strong> e guadagna la conca prativa<br />
Agnelli<br />
Morga<br />
Dova di Pian dell’Olio.<br />
1191<br />
1656<br />
. .<br />
del Pova<br />
Soprana<br />
Case<br />
Si oltrepassa l’avvallamento sul versante destro orografico, riprendendo<br />
San En<strong>tra</strong>valle a salire Case<br />
1606<br />
1350<br />
511 Ciai<br />
Case di Bernardo<br />
Frasse<br />
per Veggisuperare una balza rocciosa <strong>tra</strong> imponenti pareti calcaree e giungendo infine<br />
Sotto Crosa<br />
al Bocchino dell’Aseo (2295 m, 2:20 ore dal Rifugio Mongioie). Pochi metri prima<br />
della sella, una palina indica, sulla sinis<strong>tra</strong>, l’inizio del sentiero per la vetta<br />
del Mongioie. Il percorso, sempre in forte pendenza, alterna <strong>tra</strong>tti con stretti<br />
tornanti a <strong>tra</strong>versi scalinati su roccia. Arrivati sul filo di cresta, lo si percorre verso<br />
sinis<strong>tra</strong>, raggiungendo finalmente la croce posta sulla vetta del Mongioie<br />
(2630 m, 0:50 ore dal Bocchino dell’Aseo).<br />
Cima delle<br />
Pian<br />
Alma Rai<br />
Sc
78<br />
//17<br />
IL RIFUGIO<br />
DON BARBERA E<br />
PUNTA<br />
MARGUAREIS
Nonostante le quote elevate, l'escursione<br />
si snoda sempre su sentieri non impegnativi;<br />
un pizzico di attenzione a seguire i segnavia<br />
nel <strong>tra</strong>tto oltre la Gola della Chiusetta e<br />
dal Colle della Gaina a Punta Marguareis.<br />
Considerato il notevole dislivello, questa<br />
escursione at<strong>tra</strong>versa un po' tutti i piani<br />
altitudinali e gli ambienti tipici delle Alpi Liguri:<br />
i boschi che circondano Viozene, le distese<br />
di pascoli attorno al Rifugio Mongioie,<br />
le macchie di pini, le praterie alpine ed infine<br />
bianche rocce calcaree che caratterizzano<br />
il Mongioie.<br />
In questa ascesa si segnalano<br />
l'architettura tipica delle borgate<br />
di Carnino e la selvaggia Gola<br />
della Chiusetta. Oltre la gola riappare<br />
←Panorama da Punta<br />
Marguareis<br />
↑ La Cappella di Carnino<br />
superiore<br />
↓ Il versante settentrionale<br />
del Marguareis<br />
→ PUNTA<br />
MARGUAREIS<br />
Punta Marguareis, culmine<br />
di un imponente massiccio<br />
calcareo, con i suoi 2651<br />
metri è la vetta più alta<br />
delle Alpi Liguri. Presenta<br />
verso nord una parete<br />
s<strong>tra</strong>piombante di quasi 500<br />
metri, e declivi più dolci<br />
sul versante meridionale.<br />
La prima ascensione<br />
documentata è<br />
del genovese Lorenzo<br />
Pareto, a fine ottocento,<br />
lungo il versante sud.<br />
79<br />
un ambiente carsico, con pendii aridi,<br />
laghi <strong>tra</strong>sformati in torbiere e pascoli.<br />
Maestoso il panorama dalla vetta<br />
del Marguareis, che va raggiunta<br />
preferibilmente al mattino presto<br />
per evitare le frequenti formazioni<br />
nuvolose tipiche della zona.
80<br />
→ IL RIFUGIO DON BARBERA<br />
La prima realizzazione del rifugio, una<br />
struttura prefabbricata in metallo con 18<br />
posti, ad opera della sezione CAI di Albenga,<br />
risale al 1966. Non più adatto alle esigenze<br />
del moderno turismo alpino, l'allora Parco<br />
Naturale Alta Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong> si fa carico<br />
della costruzione di un nuovo rifugio al Colle<br />
dei Signori, che viene inaugurato nel 2006.<br />
Il nuovo rifugio non ha mutato<br />
la denominazione originaria: è dedicato alla<br />
figura di Don Umberto Barbera, classe 1886.<br />
Alpinista, grande comunicatore, è molto<br />
attivo nell'avvicinare i giovani alla montagna;<br />
muore nel 1946, all'età di 60 anni.<br />
//17<br />
IL RIFUGIO DON<br />
BARBERA E PUNTA<br />
MARGUAREIS<br />
E<br />
2:25 h ▶ fino al Rifugio<br />
Don Barbera, 4:10 h ▶<br />
fino a Punta Marguareis<br />
+708/-13 m ▶ fino al<br />
Rifugio Don Barbera,<br />
+1305/-37 m ▶ fino a<br />
Punta Marguareis<br />
Carnino Superiore (1384 m)<br />
Da Ceva si risale la Valle<br />
<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />
dove si prende il bivio a des<strong>tra</strong><br />
per Viozene, Carnino e Upega.<br />
Prima del ponte sul Rio<br />
Carnino si trova la deviazione<br />
sulla des<strong>tra</strong> per Carnino, e<br />
si sale fino al borgo di Carnino<br />
superiore.<br />
← Il rifugio Don Barbera<br />
→ La Valle <strong>Pesio</strong> da Punta<br />
Marguareis<br />
→→ Lungo il sentiero che sale a<br />
Punta Marguareis<br />
// ITINERARIO<br />
Dal posteggio a valle di Carnino Superiore (1384 m), si <strong>tra</strong>nsita <strong>tra</strong> le piccole case<br />
della borgata, seguendo la mulattiera che procede in direzione ovest. Si ignora<br />
il bivio sulla sinis<strong>tra</strong> per il Passo Lagarè, adden<strong>tra</strong>ndosi nel Vallone di Carnino.<br />
Il tortuoso percorso si snoda su assolati pendii: superata una fontana, il sentiero<br />
taglia il versante sinistro orografico del vallone, <strong>tra</strong>lascia, sulla des<strong>tra</strong>, il bivio per<br />
il Passo delle Mastrelle e raggiunge lo stretto intaglio della Gola della Chiusetta<br />
(1811 m, 1:20 ore da Carnino superiore). Lo stretto passaggio, che dà accesso al<br />
Vallone dei Maestri, conduce a due consecutive piane pascolive, la seconda<br />
delle quali, più ampia, è sede dell’alpeggio delle Selle di Carnino e della Cappella<br />
di Sant’Erim. Tenendosi sulla des<strong>tra</strong> delle costruzioni, si avanza sul sentiero che,<br />
con un lungo diagonale <strong>tra</strong> pascoli e rocce, guadagna lentamente quota. Lasciata a<br />
des<strong>tra</strong> la diramazione per il Colle del Pas e percorso un breve <strong>tra</strong>tto maggiormente<br />
ripido, si giunge al Rifugio Don Barbera (2079 m, 1:05 ore dalla Gola della
n<br />
i<br />
n<br />
2105<br />
89<br />
1998<br />
.<br />
.<br />
1990<br />
Castello<br />
delle Aquile<br />
.<br />
2513<br />
Rifugio<br />
Don Barbera<br />
2079<br />
.<br />
Cima .<br />
di Pertegà<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2652<br />
Punta Marguareis<br />
Passo<br />
della Gaina<br />
2357<br />
2097<br />
2480<br />
2043<br />
a Brunera<br />
di Velescia<br />
Velega 1968<br />
d<br />
2274<br />
2404<br />
1969<br />
2400<br />
Cima<br />
di Gaina<br />
2020<br />
2239<br />
Colle delle<br />
Selle Vecchie<br />
.<br />
1822<br />
botanico<br />
Laghetto 1924<br />
Marguareis<br />
Canale dei<br />
Genovesi<br />
La Valletta<br />
1955<br />
Bosco delle<br />
Navette<br />
.<br />
.<br />
2254<br />
2448<br />
1744<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
2189 .<br />
Cima di<br />
. 2138 Piaggia Bella<br />
Celle di Carnino<br />
1912<br />
Sant'<br />
Erim<br />
Case dei<br />
Cacciatori<br />
1931<br />
2205<br />
1946<br />
2488<br />
Canale dei torinesi<br />
Colle<br />
dei Savonesi<br />
Rocche di Nivorina<br />
1711<br />
1835<br />
1870<br />
2486<br />
Colle Palù<br />
2178<br />
Torrente Corvo<br />
Porta<br />
Marguareis<br />
Canale dei<br />
savonesi<br />
2541<br />
Cima Palù<br />
Passo<br />
di Framargal<br />
1587<br />
Case<br />
Nivorina<br />
.<br />
1756<br />
2145<br />
Bosco delle Navette<br />
2298<br />
.<br />
2268<br />
1811<br />
2204<br />
Lago<br />
Rataira<br />
Il Ferà<br />
(Testa 'D Garibaldi)<br />
.<br />
2245 2220<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1455<br />
. 1468<br />
. 1641<br />
1359.<br />
.<br />
2058<br />
Capanna<br />
Saracco-Volante<br />
2209<br />
Gola<br />
della Chiusetta<br />
Passo<br />
delle Mastrelle<br />
2023<br />
1683<br />
.<br />
.<br />
Rocca di<br />
Maraquaià<br />
.<br />
Cima .<br />
Pian Ballaur<br />
Monte .<br />
Pian Ballaur<br />
2070<br />
1558<br />
2021<br />
2401<br />
1589<br />
V a l l o n e d i U p e g a<br />
(Nivorina)<br />
Rio del Ferà<br />
Rio Nivorina<br />
Colle<br />
del Pas<br />
Passo<br />
della Croce<br />
Rocca<br />
del Ferà<br />
Costa del Gaglio<br />
Rio Ferla<br />
Rio del Lansau<br />
Rio Malapula<br />
Pian<br />
Ciucchea<br />
Vallone di Carnino<br />
Il Praet<br />
Bie Cai<br />
.<br />
Rio Znij<br />
Madonna<br />
della Neve<br />
2603<br />
2579<br />
Cima<br />
Caplet<br />
.<br />
1419.<br />
Masche<br />
.<br />
.<br />
Cima<br />
degli Arpetti<br />
1384<br />
Carnino Superiore<br />
1958<br />
1280<br />
2460<br />
2415<br />
Rio Bloun<br />
1747<br />
Upega<br />
2613<br />
2392<br />
Cima<br />
delle Saline<br />
Costa Simone<br />
Carni<br />
Inferio<br />
.<br />
1761<br />
Rio Pian d'Oreia<br />
Rio Monaglie<br />
Vallo<br />
de<br />
13<br />
Passo<br />
del Laga<br />
Goumb<br />
.<br />
Gola d<br />
Fasce<br />
R<br />
Bosco Negro<br />
.<br />
1897<br />
Chiusetta). Sul lato est del rifugio, si seguono i paletti segnavia che . puntano verso Bric<br />
Poggio del<br />
Scravaglion<br />
1889<br />
nord: la <strong>tra</strong>ccia at<strong>tra</strong>versa caratteristiche .<br />
Lagone rocce calcaree, oltre le quali il sentiero 1745<br />
1549.<br />
sale piuttosto ripido fino al Passo della Gaina Poggio (2357 m, Pian 0:40 ore dal Rifugio Don<br />
2142<br />
di Manzo<br />
Barbera).<br />
2172<br />
Al poco evidente valico, si incon<strong>tra</strong> 1899 .<br />
Colletta<br />
. un bivio: si lascia sulla sinis<strong>tra</strong><br />
1856<br />
1627<br />
delle Salse<br />
la <strong>tra</strong>ccia Colla che si tiene lungo il filo di cresta, scendendo invece verso des<strong>tra</strong>.<br />
Rossa<br />
1584<br />
1891<br />
La salita riprende poco dopo, ancora in mezzo . ad alcune rocce, e conduce a<br />
un altro colletto, presso il quale ci si imbatte in un ulteriore bivio. Si continua verso<br />
sinis<strong>tra</strong>, sempre in salita, rimontando il facile pendio terminale che conduce<br />
in vetta a Punta Marguareis (1:05 ore dal Passo della Gaina).<br />
Pi<br />
S<br />
1
82<br />
//18<br />
LA COLLA ROSSA
← Palina segnavia alla Colla<br />
Rossa<br />
↑ Il tipico villaggio di Upega<br />
83<br />
Il percorso si snoda alternando sentieri,<br />
mulattieri e piste sterrate; sempre ben<br />
segnalato, presenta però numerosi bivi e<br />
bisogna prestare attenzione alle indicazioni<br />
che si incon<strong>tra</strong>no.<br />
Si parte da Upega, piccolo villaggio<br />
"tibetano" sulle Alpi Liguri,<br />
che merita una visita.<br />
Poi per buona parte della salita<br />
si at<strong>tra</strong>versa il meraviglioso Bosco<br />
delle Navette, un lariceto che<br />
in ogni stagione offre scorci magici,<br />
che diventano indimenticabili nella<br />
seconda metà di ottobre, quando<br />
si colora d'oro.<br />
Infine si può godere di un ampio panorama<br />
dalla Colla Rossa, ampia sella prativa che deve<br />
il suo nome alla tipica colorazione delle rocce<br />
che ivi affiorano.<br />
→ IL RASTRELLAMENTO<br />
TEDESCO<br />
DELL'AUTUNNO 1944<br />
Upega è testimone<br />
di un drammatico<br />
episodio legato alla guerra<br />
partigiana.<br />
Una manovra tedesca,<br />
iniziata l'8 ottobre 1944,<br />
costringe due brigate<br />
della II divisione Garibaldi<br />
"Felice Cascione" a<br />
ripiegare a Piaggia,<br />
spostandosi poi a Upega.<br />
Truppe tedesche, scese<br />
dal Passo di Tanarello,<br />
sferrano un attacco al<br />
paese il 17 di ottobre,<br />
cogliendo impreparati<br />
i partigiani.<br />
La resistenza è vana:<br />
gli sbandati delle due<br />
brigate si ritrovano<br />
la sera stessa a Carnino, per<br />
svalicare in Val Corsaglia e<br />
trovare rifugio a Fontane.<br />
I caduti di quella giornata<br />
saranno più di venti.
84<br />
→ IL BOSCO DELLE NAVETTE<br />
Il Bosco delle Navette è un ampio lariceto<br />
che si estende a monte della provinciale<br />
che collega Upega a Monesi. Il bosco è<br />
stato ampiamente sfruttato e modificato<br />
dall'uomo nel corso dei secoli: pascoli alle<br />
quote più alte, ampi disboscamenti per<br />
le coltivazioni nelle vicinanze delle borgate,<br />
tagli delle piante di maggiori dimensioni<br />
per ottenere ottimo legname da opera.<br />
In autunno il Bosco delle Navette s'incendia<br />
del giallo-oro dei larici, offrendo di sé la sua<br />
veste più affascinante.<br />
// ITINERARIO<br />
Vallon de Mainardo<br />
direzione<br />
Morignole<br />
. 21<br />
2162<br />
Colle<br />
del Vescovo<br />
//18<br />
2241.<br />
.<br />
LA COLLA<br />
2256<br />
Cima del ROSSA Vescovo<br />
(Cime de l'Evêque)<br />
Cima<br />
E<br />
. o<br />
3:00 h<br />
+908/-16 m<br />
Upega (1280 m)<br />
Vèlegue<br />
Monte<br />
Da Ceva si risale la Valle Ber<strong>tra</strong>n<br />
<strong>Tanaro</strong> fino a Ponte di Nava,<br />
dove si prende il . bivio a des<strong>tra</strong><br />
2004<br />
per Viozene. Oltrepassato<br />
Viozene, si prosegue fino . 1986 ad<br />
Upega.<br />
Roche<br />
Falconare<br />
.<br />
1684<br />
→ A seguito dell'alluvione<br />
del novembre 2016 il primo<br />
<strong>tra</strong>tto di salita dopo la<br />
1616<br />
Cappella della Madonna<br />
Bergerie<br />
della Neve può presentare de Chambeuil<br />
ancora <strong>tra</strong>tti franati ma<br />
comunque superabili.<br />
← Il bosco delle Navette<br />
→ Il piccolo specchio . 1302<br />
d'acqua .<br />
1224 al<br />
Poggio del Lagone<br />
→→ La Cappella della Madonna<br />
della Neve presso Upega<br />
.1064<br />
Bachia<br />
2384<br />
B o i s d u<br />
Il sentiero ha inizio sulla sinis<strong>tra</strong> della s<strong>tra</strong>da provinciale, per chi proviene<br />
da Viozene, verso la fine del paese di Upega (1297 m). Una pista inerbita sale<br />
decisa, prima di proseguire in piano nel lariceto, <strong>tra</strong> antichi terrazzamenti, fino a<br />
tornare sulla s<strong>tra</strong>da provinciale, all’altezza di un tornante. Sul lato opposto della<br />
carreggiata, si imbocca la s<strong>tra</strong>dina che lascia a des<strong>tra</strong> la Cappella della Madonna<br />
della Neve. Oltrepassata una fontana, si guadano due rii, avanzando poi su una<br />
mulattiera che compie un’ampia svolta verso sinis<strong>tra</strong>. Il viottolo <strong>tra</strong>versa in salita,<br />
effettua due tornanti e riprende quindi il <strong>tra</strong>verso, ora maggiormente ripido.<br />
Giunti a un bivio, si <strong>tra</strong>scura la mulattiera per il Colle delle Selle Vecchie,<br />
imboccando il sentiero sulla sinis<strong>tra</strong>.<br />
Si prende quota, alternando <strong>tra</strong>tti più ripidi ad altri più dolci. Giunti in una<br />
piccola radura, si ignora il bivio con la <strong>tra</strong>ccia per Pian Formigola, proseguendo<br />
Cham<br />
Peug de Greuge
89<br />
1998<br />
.<br />
.<br />
1990<br />
.<br />
2043<br />
La Brunera<br />
.<br />
di Velescia<br />
Velega 1968<br />
d<br />
beuil<br />
1406<br />
2480<br />
Col de<br />
Touana<br />
F a u<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Colla Rossa<br />
Bergerie<br />
de la Mule<br />
.<br />
1687<br />
2274<br />
.<br />
Cret du Fau<br />
1969<br />
1822<br />
La Valletta<br />
Champlarsé<br />
1639<br />
1630.<br />
. 1623<br />
1955<br />
Bosco delle<br />
Navette<br />
2172<br />
Ciage<br />
2142<br />
2203<br />
.<br />
Mula<br />
.<br />
1744<br />
.<br />
.<br />
Case dei<br />
Cacciatori<br />
1931<br />
1946<br />
1711<br />
.<br />
1835<br />
.<br />
1870<br />
Torrente Corvo<br />
2351<br />
2355<br />
Case<br />
Nivorina<br />
Bosco delle Navette<br />
.<br />
1756<br />
1889<br />
Cima<br />
. Missun<br />
.<br />
1897<br />
Poggio del<br />
Lagone<br />
Poggio Pian<br />
di Manzo<br />
1899 .<br />
.<br />
1856<br />
1891<br />
.<br />
Rio Nivorina<br />
. 1641<br />
.<br />
Costa Pian<br />
.<br />
2223<br />
1455<br />
Rio Ferla<br />
.<br />
1903<br />
Torrente Giaireto<br />
Farenga<br />
Costa del Gaglio<br />
2209 .<br />
Punta<br />
Farenga<br />
e d i U p e g a<br />
(Nivorina)<br />
.<br />
2098<br />
.<br />
2018<br />
1468<br />
Rio del Lansau<br />
Rio Malapula<br />
Piano del<br />
Giaireto<br />
.<br />
1688<br />
1880<br />
1359<br />
1853<br />
Costa Peiron<br />
.<br />
.<br />
1558<br />
1826<br />
. 1851<br />
. Cima<br />
Ventosa<br />
2136<br />
.<br />
Madonna<br />
della Neve<br />
.<br />
1736 .<br />
Rio Znij<br />
.<br />
1549<br />
Colletta<br />
delle Salse<br />
1584<br />
Pian del<br />
Lupo<br />
Rio Banca<br />
.<br />
1816<br />
Rio Uomo Morto<br />
.<br />
1958<br />
1280<br />
1627<br />
.<br />
1419.<br />
Upega<br />
Bric<br />
Scravaglion<br />
.<br />
1745<br />
1612 1561<br />
Margheria<br />
Binda<br />
1745<br />
1808<br />
Costa Simone<br />
Costa Ventosa<br />
invece innanzi: il sentiero si porta sul crinale, nel fitto lariceto, e s’innalza ripido,<br />
giungendo di fronte all’ampia radura delle Case dei Cacciatori. Si aggira la<br />
proprietà privata sulla des<strong>tra</strong>, costeggiando la recinzione, fino a raggiungere<br />
la pista sterrata sul lato opposto della radura. Si segue la carrareccia, finché questa<br />
non si immette sulla più ampia carrabile sterrata che collega il Colle di Tenda<br />
con Monesi, presso la località nota come “Poggio del Lagone”, nelle cui vicinanze è<br />
presente un pittoresco laghetto (1897 m, 2:10 ore da Upega). At<strong>tra</strong>versata<br />
la s<strong>tra</strong>da, si avanza sul sentiero che percorre il crinale per un lungo <strong>tra</strong>tto.<br />
Il lariceto si fa più rado e, quando la <strong>tra</strong>ccia volge verso sinis<strong>tra</strong>, si esce<br />
definitivamente dal bosco. Transitati nei pressi di un rudere, facendosi guidare<br />
dai segnavia, si sale <strong>tra</strong> i pascoli lungo una <strong>tra</strong>ccia incerta, fino a giungere alla<br />
vicina Colla Rossa (2172 m, 0:50 ore dal Poggio del Lagone).<br />
Binda<br />
Rio Bloun<br />
1823<br />
1633<br />
.<br />
1683<br />
.<br />
.<br />
1761<br />
Goumb<br />
Rio Pian d'Oreia<br />
Rio Monaglie<br />
.<br />
Gola d<br />
Fasce<br />
R<br />
Bosco Negro<br />
P<br />
S<br />
Rio della Pignatta<br />
Costa Carlo<br />
P<br />
Rio d<br />
Passo<br />
della Por<br />
.
86<br />
//19<br />
L’ANELLO<br />
DEL MONTE<br />
ARMETTA
87<br />
Un anello ben segnalato, che alterna brevi<br />
<strong>tra</strong>tti di piste sterrate a semplici sentieri<br />
e consente di compiere un'escursione<br />
decisamente appagante senza essere costretti<br />
a faticose ed impegnative salite.<br />
Il Monte Armetta è una vetta<br />
estremamente panoramica,<br />
quasi sospesa <strong>tra</strong> il mare e l'arco<br />
alpino. La salita avviene in buona<br />
parte su aperti e soleggiati pendii<br />
prativi, mentre il <strong>tra</strong>tto terminale<br />
dell'anello è all'interno di un bosco<br />
di conifere. Meravigliose le fioriture<br />
primaverili.<br />
→ IL GARB<br />
DEL DIGHEA<br />
Il Garb del Dighea è una<br />
cavità naturale che si apre<br />
nei pressi della Colla Bassa.<br />
Ha un dislivello di pochi<br />
metri per uno sviluppo<br />
complessivo di circa 250,<br />
ed è costituita da un'ampia<br />
sala principale dalla quale<br />
si dipartono diversi rami<br />
minori.<br />
Nota alle popolazioni locali<br />
da secoli, qui sono stati<br />
effettuati studi alla ricerca<br />
di fauna troglobia fin<br />
dal termine del 1800.<br />
È segnalata la presenza<br />
di un endemismo della<br />
Val <strong>Tanaro</strong>, la Plectogona<br />
sanfilippoi, un artropode<br />
miriapode, saprofago e<br />
depigmentato, lungo<br />
dai 18 ai 25 mm.<br />
← ← Panorama sulle Alpi Liguri<br />
dai pressi della vetta del Monte<br />
Armetta<br />
↑ Il Garb del Dighea<br />
← Ormea dal Monte Armetta
a<br />
88<br />
→ IL GEOTRITONE DI STRINATI<br />
Il Geotritone è un anfibio adattatosi a .<br />
vivere in zone poco luminose e umide:<br />
lo si trova quindi sovente, all'interno<br />
del suo areale di distribuzione, in grotte ad .<br />
1344<br />
anfratti nella roccia. Mancando<br />
di polmoni, respira at<strong>tra</strong>verso la pelle, e<br />
si trova quindi solo in ambienti molto umidi.<br />
Può superare i 12 cm di lunghezza e<br />
si nutre di insetti, di dimensioni tali<br />
da poter essere ingoiati, che cattura<br />
con la lunga lingua che proietta in avanti a<br />
colpire letteralmente la preda.<br />
La sua presenza è nota anche in alcune aree<br />
della Valle <strong>Tanaro</strong>.<br />
// ITINERARIO<br />
1364<br />
.<br />
1577<br />
Poggio<br />
la Colma<br />
Case<br />
Morisi<br />
.<br />
900<br />
.<br />
//19 1217<br />
. .<br />
L’ANELLO DEL<br />
. 1035<br />
MONTE ARMETTA<br />
Rio Moglia<br />
.<br />
1063<br />
.<br />
.<br />
Rocca<br />
Castel<br />
Paiano<br />
.<br />
Fiume <strong>Tanaro</strong><br />
914<br />
1089.<br />
. 961<br />
Nava<br />
Colla San<br />
900<br />
Bernardo<br />
.<br />
Colle 873<br />
930<br />
← Geotritone Vegaudi<br />
.<br />
1061<br />
926<br />
.<br />
1095 .<br />
→ Alla Colla Bassa<br />
1107 Le Rocche<br />
.<br />
920 →→ Tulipano . montano<br />
Poggio 1205 Forte<br />
Colle Richermo . Richermo<br />
di Nava<br />
. 1083<br />
Ciapin<br />
1073<br />
1366<br />
1221<br />
Aimoni<br />
1152<br />
Rio Cantarana<br />
.<br />
1044<br />
.<br />
949<br />
.<br />
878<br />
.<br />
Boschi<br />
857<br />
.<br />
849<br />
SS28<br />
Rifugio Pian 975 . dell'Arma<br />
Cantarana<br />
(1339 m)<br />
783 Balma del<br />
Valmarenca . Messere<br />
933<br />
Pral<br />
Grotta dell'Orso<br />
Da Ceva si risale la Valle .<br />
.<br />
790<br />
<strong>Tanaro</strong> superando Garessio<br />
.<br />
. 952<br />
939<br />
ed Ormea, proseguendo poi<br />
Rocca<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Slanciata in direzione Imperia 1096 fino 829 a<br />
1017<br />
.<br />
Rocca<br />
1025 Cantarana, Ferraira dove si svolta a<br />
11<br />
. .<br />
.<br />
1058 1271sinis<strong>tra</strong> per Caprauna.<br />
.<br />
. 877<br />
1301 Case<br />
Poco oltre il Colle<br />
1<br />
. 038<br />
Cava<br />
Rocca<br />
. 1143<br />
di Caprauna, una 952s<strong>tra</strong>da<br />
982<br />
sterrata sulla sinis<strong>tra</strong> conduce<br />
al Rifugio Pian dell'Arma. Bocchino<br />
Monte<br />
di<br />
1025<br />
. Ariolo<br />
Semola<br />
.<br />
Roccasso<br />
Alpicella<br />
Isola Lunga<br />
E<br />
2:45 h<br />
Vernei<br />
Abbi<br />
+482/-482 m<br />
Pinale<br />
Cian Darè<br />
Richermo<br />
Prelà<br />
Palarea<br />
Subito sotto al Rifugio Pian dell’Arma (1339 m), si segue la pista sterrata verso<br />
sinis<strong>tra</strong>: al primo bivio, si predilige la diramazione che si dirige sulla sinis<strong>tra</strong> e che<br />
termina nei pressi di una abitazione. Un sentiero prosegue in direzione nord-est,<br />
<strong>tra</strong> vecchi terrazzamenti, e perviene poi a un bivio, presso il quale si imbocca<br />
il canale sulla sinis<strong>tra</strong>, che risale il versante con stretti tornanti, giungendo infine<br />
alla sovrastante dorsale prativa. Si piega ancora verso sinis<strong>tra</strong>, risalendo l’ampio<br />
crinale: aiutati da alcuni segnavia, si oltrepassano svariate biforcazioni e numerosi<br />
passaggi su piste sterrate. All’altezza di una baita riattata si lascia definitivamente<br />
la carrabile sterrata, inol<strong>tra</strong>ndosi sul sentiero che si stacca sulla des<strong>tra</strong>. Questo<br />
sale, abbastanza ripido, fino alla Colla Bassa: qui si svolta a des<strong>tra</strong>, in direzione<br />
Curli<br />
769<br />
1102<br />
.<br />
.<br />
784<br />
Scapi<br />
Rocche<br />
Rocche Balc<br />
Nosei<br />
Case<br />
Figliarine<br />
76<br />
Sottan<br />
780<br />
.<br />
100<br />
Cian Cas<br />
826
tte<br />
Bavi<br />
e<br />
i<br />
.<br />
Isola Scura<br />
.<br />
1128<br />
atte<br />
40<br />
7<br />
6<br />
a<br />
.1089<br />
.<br />
1113 .<br />
.<br />
.<br />
946<br />
Campo<br />
Comune<br />
752<br />
998<br />
941<br />
.<br />
Bric<br />
Castagnino<br />
.<br />
1215<br />
Costa della Croce<br />
Tane<br />
750<br />
748<br />
. .<br />
1169<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Merlini<br />
1113 Case<br />
Soprane<br />
1005<br />
Rocca Arami<br />
Casa<br />
Del Castello<br />
718<br />
697<br />
823<br />
Rio Bossieta<br />
Rio Bossi<br />
1111<br />
Trastanello<br />
.<br />
922<br />
Case<br />
.<br />
Fasce 1250<br />
1005<br />
Bossieta<br />
Vespi<br />
866<br />
1095<br />
1226<br />
.<br />
.<br />
. 1439 .<br />
.<br />
Calcagnea<br />
1515<br />
. .<br />
1023 1237<br />
Bossi<br />
1141<br />
958 Alpisella<br />
1028 .<br />
Alpisella<br />
.<br />
. . 1093 Soprana<br />
1188 Colla<br />
973<br />
974<br />
Bassa<br />
1266<br />
970<br />
Costa di Prale<br />
Rio di Prale<br />
Pian Stenco<br />
921<br />
Ciape Castello<br />
Case<br />
Baratti<br />
.<br />
1148<br />
1252<br />
864<br />
535 578<br />
Scovea<br />
Zerbivi<br />
Travi<br />
556<br />
503<br />
.<br />
949<br />
1336<br />
.<br />
Fontana<br />
Fraja<br />
1328.<br />
.<br />
Monte<br />
della Guardia<br />
.<br />
.<br />
1247<br />
. .<br />
.<br />
Case di .973 1128<br />
Marise<br />
822<br />
1203<br />
Ravin<br />
Conioli<br />
Armo<br />
Campo Comune<br />
Passo<br />
di Prale<br />
872<br />
Rio Bossi<br />
. 1246<br />
.<br />
1251<br />
666<br />
Sbanue<br />
e<br />
1303<br />
1621<br />
1484<br />
.1018<br />
.<br />
969<br />
. 900<br />
798.<br />
Rocca<br />
Guardiale<br />
.<br />
1420<br />
Piano dei Prati<br />
Riane<br />
Ciazza<br />
Vallon<br />
Rocca<br />
Aquila<br />
820<br />
Cuni<br />
.<br />
1421<br />
1658<br />
Costa dei Prati<br />
.<br />
1614<br />
.<br />
.<br />
. 757.<br />
718<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1555<br />
Cà<br />
du Lu<br />
.<br />
1382<br />
Colle di<br />
Caprauna<br />
1357<br />
Valle<br />
Baccano<br />
1295<br />
1389<br />
1570<br />
Monte Armetta<br />
1722<br />
1744 .<br />
1339<br />
Ruora<br />
.<br />
Rifugio . Pian dell'Arma<br />
. Caprauna<br />
1139<br />
.<br />
986<br />
1077<br />
1067 .<br />
1462<br />
.<br />
1101.<br />
Rocca delle Penne<br />
. o Pennone<br />
1503 Rocca<br />
1476<br />
. Tramontina<br />
.<br />
.<br />
1371<br />
Camporosso<br />
1710<br />
Campi Rossi<br />
1648<br />
.<br />
Casa 882<br />
dei Campi<br />
Bandia<br />
806<br />
.<br />
1521<br />
.<br />
.<br />
1511<br />
.<br />
Case<br />
dell'Arma<br />
1483<br />
Laboraira<br />
1108<br />
.<br />
1397<br />
.<br />
1470<br />
1027.<br />
. .<br />
910<br />
.<br />
1286<br />
Santuario<br />
dell'Assunta<br />
1320<br />
1047<br />
1498<br />
Rio dei<br />
.<br />
.<br />
.<br />
1492<br />
920<br />
Penne<br />
Chiappe<br />
1241<br />
1133<br />
Bandita<br />
1310<br />
Cian del Ciappe<br />
.<br />
.<br />
1677<br />
.<br />
.<br />
1599<br />
.<br />
Case Piano<br />
del Colle<br />
Passo<br />
dei Sii<br />
. 1152<br />
.<br />
1264<br />
Madonna<br />
Guarneri<br />
1157<br />
1520<br />
1042<br />
Chiazzuola<br />
1190<br />
1048<br />
Tetto<br />
Merizzi<br />
del Frate<br />
978<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Bonvicino<br />
.<br />
.<br />
1389<br />
Case<br />
Porcile<br />
1311<br />
975<br />
903<br />
Rio Pennavaira<br />
1160<br />
1115<br />
1484<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Colle San<br />
Bartolomeo<br />
. 1446<br />
.<br />
.<br />
Monte<br />
Cucco<br />
.<br />
.<br />
Pianafea<br />
928<br />
1544<br />
Poggio<br />
Valle Pennavaira<br />
Brutto<br />
Monte<br />
Bello<br />
Pezza dei Quaranta<br />
Armassi<br />
Sellette<br />
990<br />
1491<br />
Monte<br />
Pesauto<br />
Mondino<br />
Cian Boniverti<br />
Fasce di Prai<br />
nord, seguendo la vasta dorsale prativa che conduce sulla vetta del Monte Armetta<br />
(1744 m, 1:25 ore dal Rifugio Pian dell'Arma).Si ritorna lungo il percorso di salita<br />
alla Colla Bassa dove, anziché svoltare a sinis<strong>tra</strong> per il rifugio, è necessario andare<br />
diritti, tenendosi un poco a sinis<strong>tra</strong> del crinale. Una breve risalita precede<br />
un <strong>tra</strong>tto a mezzacosta <strong>tra</strong> pini e arbusti: qui si ignora, sulla des<strong>tra</strong>, la deviazione<br />
per il Monte della Guardia. Superato un ripetitore, si torna sul crinale: nel fitto<br />
lariceto, si scende a lungo su una comoda mulattiera inerbita, fino a incon<strong>tra</strong>re<br />
un trivio, presso il quale si svolta nuovamente a sinis<strong>tra</strong>. Disceso un breve <strong>tra</strong>tto,<br />
la mulattiera si riduce a sentiero e, ignorando varie diramazioni laterali, conduce<br />
fino alle spalle del Rifugio Pian dell’Arma (1339 m, 1:20 ore dal Monte Armetta).<br />
Case<br />
dei Fan<br />
Bandia<br />
1321<br />
848<br />
Ponte<br />
Romano<br />
1035<br />
Santissimi<br />
Cosma<br />
e Damiano<br />
1142<br />
1053<br />
Faelli<br />
1344<br />
1120<br />
1468<br />
Colletta<br />
Pian Desebe<br />
.<br />
978<br />
14<br />
108<br />
F<br />
Tetti<br />
di<br />
Panigazz<br />
825<br />
F
90<br />
//20<br />
L’ANELLO<br />
DEL MONTE<br />
GALERO
← Lungo la salita al Monte<br />
Galero<br />
↑ Brecce affioranti nei pressi<br />
della vetta del Monte Galero<br />
91<br />
Durante l'ascesa si passa da esili sentierini, ora<br />
nascosti <strong>tra</strong> le foglie, ora lungo spogli crinali<br />
prativi, a piste forestali nel corso del rientro.<br />
I segnavia sono comunque sempre presenti e<br />
l'itinerario ben segnalato.<br />
Il Monte Galero è una delle ultime<br />
vette delle Alpi, prima del lento<br />
digradare verso la Liguria.<br />
La parte a più bassa quota di questo<br />
interessante anello è caratterizzata<br />
da estese faggete, mentre più in alto<br />
ci si sposta su spogli pendii prativi.<br />
Oltre alla vista sul mar Ligure, da non perdere<br />
sono i caratteristici pinnacoli rocciosi che<br />
si ergono dalla dorsale occidentale<br />
del Monte Galero.<br />
→ LE BRECCE DEL<br />
MONTE GALERO<br />
I pinnacoli rocciosi<br />
del Monte Galero sono<br />
costituiti da “brecce”, rocce<br />
sedimentarie originatesi<br />
dalla disgregazione di altre<br />
rocce in ciottoli, o clasti,<br />
“cementati” assieme<br />
da un legante chimico,<br />
come, per esempio,<br />
il calcare.<br />
Nelle brecce,<br />
la composizione della<br />
roccia dipende in buona<br />
parte dalla roccia madre:<br />
la formazione che<br />
si estende <strong>tra</strong> il Monte<br />
Galero e il Monte Alpe,<br />
una cima assai meno<br />
elevata in direzione<br />
sud-est, è caratterizzata<br />
da clasti prevalentemente<br />
dolomitici e calcarei che,<br />
in alcuni casi, possono<br />
raggiungere dimensioni<br />
davvero considerevoli.
92<br />
1197<br />
Case<br />
Chersone<br />
.<br />
il Casonetto<br />
.<br />
Vacieu 1058<br />
1021<br />
SS28<br />
Rio della Bura<br />
754<br />
Santa Libera<br />
862 753.<br />
.<br />
Nasagò<br />
Breo<br />
.<br />
946<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
.<br />
Case<br />
Maranzani<br />
Eca<br />
662<br />
1016<br />
935<br />
Case<br />
Giane<br />
696<br />
Giorrea<br />
Barchi .<br />
760<br />
Torre dei<br />
Saraceni<br />
. 894<br />
Pilone .<br />
Piovano<br />
Case<br />
i Bassi<br />
Isola<br />
Perosa 652<br />
.<br />
. 658<br />
Case<br />
Zitta<br />
Case<br />
.<br />
May<br />
983<br />
. 860 .<br />
1030<br />
1282.<br />
1196<br />
Case Borrino<br />
.<br />
Colle del<br />
1251<br />
di Mezzo<br />
.<br />
Prione<br />
Pianafea<br />
sottana<br />
. Truc<br />
1302<br />
1107<br />
.<br />
Case Borrino Berengero 1297<br />
1141<br />
.<br />
Pianafea<br />
Superiore<br />
1396<br />
. 1120<br />
. 1314 . 1333<br />
1520<br />
.<br />
1344<br />
.<br />
Rocca<br />
della Spina<br />
.<br />
. 1314<br />
Case Piano<br />
.<br />
1419<br />
1677 del Colle Colle San . 1490<br />
. Bartolomeo<br />
1484 . 1446 1502<br />
.<br />
1508<br />
1441<br />
1491<br />
.<br />
1599<br />
.<br />
1544<br />
.<br />
Rocca<br />
// ITINERARIO<br />
1545 Battaglina . 1205<br />
1389<br />
. Monte<br />
1. .<br />
1409<br />
403<br />
1353<br />
1523<br />
Pesauto<br />
Al Bocchino delle Meraviglie .<br />
Case<br />
(1191 m), la sterrata si biforca in due piste forestali. Rocca<br />
1367<br />
.<br />
Porcile<br />
1468<br />
. 1371 Monte Dorata<br />
1205<br />
Si segue il ramo di sinis<strong>tra</strong>, che sale abbastanza ripido nel bosco, procedendo fino<br />
Case<br />
Case Dubasso<br />
al primo tornante verso des<strong>tra</strong>, poche decine dei Fan di metri oltre Sei il quale si imbocca,<br />
Bancolaidi<br />
1396<br />
sulla sinis<strong>tra</strong>, un bel sentiero. Questo s’innalza nella faggeta, con lunghi <strong>tra</strong>versi<br />
e qualche tornante: giunti a un bivio, si <strong>tra</strong>lascia di fronte il ramo diretto al Passo<br />
delle Caranche, svoltando invece sulla <strong>tra</strong>ccia che procede verso des<strong>tra</strong>.<br />
Si sale <strong>tra</strong> faggi e abeti, guadagnando velocemente quota e raggiungendo<br />
la dorsale orientale del Monte Galero. Qui ci si porta alla base della conoide prativa<br />
terminale; una breve, ma assai ripida salita, consente infine di raggiungere la vetta<br />
del Monte Galero (1709 m, 1:40 ore dal Bocchino delle Meraviglie). Proseguendo<br />
lungo la cresta si giunge a un bivio, presso il quale si svolta verso sinis<strong>tra</strong>.<br />
Dopo un breve <strong>tra</strong>tto leggermente esposto, si torna sul crinale: una discesa<br />
molto ripida, <strong>tra</strong> caratteristici pinnacoli rocciosi, conduce alla base della dorsale<br />
occidentale del Monte Galero (1507 m, 0:30 ore dal Monte Galero). Qui si incon<strong>tra</strong><br />
un altro bivio, dove si prende a des<strong>tra</strong>. Dopo una discesa <strong>tra</strong> i faggi, il sentiero<br />
si porta su un crinale, seguendolo verso il basso fino alla località nota come “Prato<br />
del Poco”, presso la quale si svolta verso des<strong>tra</strong> su una vecchia pista forestale.<br />
Giunti all’impluvio del Rio Bianco si lascia la pista e si scende sulla sinis<strong>tra</strong>.<br />
Con vari saliscendi nella faggeta, il sentierino arriva alla Fontana delle Meraviglie<br />
(1174 m): superato il piccolo rio che qui ha origine, si giunge a una pista sterrata,<br />
che si segue verso des<strong>tra</strong>. In poche centinaia di metri, si rien<strong>tra</strong> al Bocchino delle<br />
Meraviglie (1191 m, 1:05 ore dalla Dorsale del Monte Galero).<br />
Le Fosse<br />
Sorba<br />
Rio Barchi<br />
980<br />
.<br />
.<br />
773<br />
.<br />
1114<br />
651<br />
Villaretto<br />
.<br />
.<br />
1269<br />
659<br />
.<br />
.<br />
697<br />
937<br />
Villarchiosso<br />
.<br />
1109<br />
.<br />
Monte<br />
Scalabrino<br />
.<br />
Cavallina<br />
1385<br />
Ritane<br />
.<br />
1064.<br />
745<br />
La<br />
Visitazione<br />
851<br />
Costa<br />
Rio Ravinazzo<br />
Ermazza<br />
.<br />
1143<br />
Villa<br />
S<br />
Cas<br />
Villa<br />
99<br />
Rio<br />
Costa<br />
C<br />
Ste<br />
Rio Cro
.<br />
.<br />
Case<br />
rchiosso<br />
oprane<br />
e<br />
ro<br />
3<br />
Truc . Prato<br />
del Poco<br />
. 1025<br />
1352.<br />
.<br />
Monte<br />
Pennino<br />
.<br />
. 1087<br />
Case<br />
Pamparino<br />
Bocchino delle Meraviglie<br />
.<br />
1260<br />
. . 1180<br />
.<br />
1229<br />
995<br />
.<br />
1318<br />
.<br />
1472<br />
.<br />
Monte Galero<br />
1383<br />
.<br />
1709<br />
. .<br />
1714<br />
Monte<br />
1523 .<br />
.<br />
Fontanette<br />
1575 .<br />
. 1568<br />
.<br />
.<br />
Vernette<br />
Ciocca<br />
ase<br />
fanini<br />
1314<br />
Chiosso<br />
1499<br />
delle Crose<br />
so<br />
1305<br />
Costa Crosa<br />
1312<br />
.<br />
.<br />
1140<br />
Sotta Grande<br />
1225<br />
Casa Dente<br />
.<br />
Pian del Tasso<br />
Zanotto<br />
Bossea<br />
1295<br />
1066<br />
→ CAMOSCI E MARMOTTE<br />
1108<br />
.<br />
Il crinale che dal Monte Alpe porta al Colle<br />
L'Arma<br />
di Caprauna, e che ha come fulcro il Monte<br />
Galero, Case è di grande interesse dal punto<br />
Ravinazzo<br />
di vista della biodiversità. In questa zona,<br />
oltre a un considerevole numero di piante<br />
rare e protette, <strong>tra</strong> cui il tasso (Taxus baccata),<br />
si trovano una decina di endemismi floristici,<br />
<strong>tra</strong> cui Silene campanula, Helianthemum<br />
lunulatum, Hieracium tomentosum… Ricca e<br />
varia anche la componente animale: il gallo<br />
forcello qui trova il suo limite sud-orientale,<br />
mentre non infrequenti sono gli avvistamenti<br />
di altri tipici rappresentanti della fauna<br />
alpina, dalla lepre variabile al camoscio<br />
alla marmotta.<br />
Costa del Pizzo<br />
Galè<br />
895<br />
.<br />
.<br />
1105<br />
Rio San Lazzaro<br />
Rio Levezzo<br />
1249<br />
1272<br />
Case<br />
Pamparino<br />
. 1158<br />
Rio delle Musce<br />
1534<br />
Monte<br />
Fuetto<br />
1395<br />
1056<br />
.<br />
797<br />
. Case<br />
Lisotti<br />
.<br />
.<br />
879<br />
812<br />
Pian<br />
dei Fiori<br />
.<br />
801<br />
.<br />
889<br />
// 2 0 1016<br />
. .<br />
1073<br />
L’ANELLO .<br />
713<br />
1395<br />
.<br />
. DEL MONTE GALERO<br />
Passo<br />
Edelle<br />
Caranche<br />
1002<br />
763<br />
.<br />
.<br />
Pizzo<br />
3:15 Castellino h<br />
.<br />
1424 Pizzo delle<br />
+616/-616 . Penne m<br />
1412<br />
.<br />
.<br />
Bocchino delle Meraviglie<br />
926<br />
.<br />
1154<br />
(1191 m)<br />
1195<br />
Rio del Passero<br />
1377 .<br />
d`Oro<br />
895<br />
948<br />
Case<br />
Mattia<br />
Rio Barchetto<br />
Rio dei Faggi<br />
.<br />
725<br />
.<br />
620<br />
Costa Pian dei Prati<br />
Da Ceva si risale la Valle<br />
<strong>Tanaro</strong> fino a Garessio,<br />
dove si svolta a sinis<strong>tra</strong><br />
per Albenga. Si sale fino<br />
al Colle San Bernardo: sulla<br />
Monte<br />
des<strong>tra</strong>, alle spalle delle di Gettine una<br />
Pian dell' Olio<br />
pala eolica, si imbocca<br />
la s<strong>tra</strong>da sterrata,<br />
inizialmente con buon fondo<br />
che poi peggiora, che in<br />
Colla di<br />
circa tre chilometri Peragallo conduce<br />
al Bocchino delle Meraviglie<br />
(ignorare le numerose<br />
diramazioni laterali).<br />
← Il Pizzo d’Ormea, a sinis<strong>tra</strong>,<br />
e il Monte Antoroto, a des<strong>tra</strong>,<br />
dall'anticima ovest del Monte<br />
Galero<br />
↓ Marmotta<br />
.<br />
768.9<br />
C.Beltr<br />
61. 8.6<br />
ALPE<br />
64.<br />
.<br />
756<br />
Villaro<br />
.<br />
751.9<br />
C.<br />
C<br />
PIA<br />
B<br />
→ Attenzione: a seguito<br />
dell'alluvione del novembre<br />
2016, la s<strong>tra</strong>da è interrotta<br />
per frana a circa un<br />
chilometro dal Bocchino<br />
delle Meraviglie. Fino al<br />
ripristino sarà necessario<br />
proseguire a piedi; mettere<br />
in conto un ulteriore<br />
dislivello in salita di circa<br />
100 metri e un tempo<br />
di percorrenza di circa<br />
25 minuti.
To<br />
p 20<br />
TRA ALPI<br />
MARITTIME<br />
E LANGHE<br />
PEVERAGNO<br />
C<br />
CHIUSA DI PESIO<br />
ROCCAFORTE MONDOVÌ<br />
01<br />
02<br />
CERTOSA DI PESIO<br />
05<br />
06<br />
09<br />
FRABOSA SOPRANA<br />
FRABOSA SOTTANA<br />
03<br />
17<br />
04<br />
07<br />
10<br />
08<br />
16<br />
BRIGA ALTA<br />
18
Bern<br />
Genève<br />
Lyon<br />
Torino<br />
A32<br />
Grenoble<br />
A6<br />
Cuneo A33<br />
A5<br />
A4<br />
Milano<br />
Genova<br />
Marseille<br />
Nice<br />
MONTALDO DI MONDOVÌ<br />
ROBURENT<br />
11<br />
PAMPARATO<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15 20<br />
GARESSIO<br />
ORMEA<br />
19<br />
CAPRAUNA<br />
ALTO
APPROFONDIMENTI<br />
96<br />
// LIBRI E GUIDE<br />
AA.VV., <strong>Escursioni</strong> in alta valle, collana Le Guide<br />
del GAL Mongioie, GAL Mongioie, 2001<br />
AA.VV., Grande Traversata delle Alpi, Provincia<br />
di Cuneo, Priuli e Verlucca Edizioni, 1988<br />
AA.VV., La Guida del Parco Alta Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong>,<br />
Blu edizioni, 2000<br />
AA.VV., Le <strong>Valli</strong> <strong>tra</strong> i Parchi, Più Eventi Edizioni, 2018<br />
AA.VV., Marguareis per viaggiatori, Blu Edizioni,<br />
2000<br />
AA.VV., Sentieri nel Parco, Parco Alta Valle <strong>Pesio</strong><br />
e <strong>Tanaro</strong>, 2007<br />
Boglione M., Le s<strong>tra</strong>de dei cannoni, Blu Edizioni,<br />
2003<br />
Kleider M., Batzing W., Trekking dal Colle<br />
di Tenda al Colle di Nava – 43 itinerari nelle <strong>Valli</strong><br />
Vermenagna, Colla, <strong>Pesio</strong>, Ellero, Maudagna,<br />
Corsaglia, Casotto, <strong>Tanaro</strong>, GEM Communication,<br />
2011<br />
Mattio C.A., I più bei sentieri della provincia<br />
di Cuneo, Blu Edizioni, 2009<br />
Mattio C.A., Passeggiate nelle valli cuneesi,<br />
Blu Edizioni, 2017<br />
Montagna E., Montaldo L., Alpi Liguri, collana Guida<br />
dei Monti d'Italia, CAI e TCI, 1981<br />
Parodi A., Pockaj R., Costa A., Nel cuore delle Alpi<br />
Liguri, collana Sentieri e Rifugi, Parodi Editore, 2012<br />
Pockaj R., Delfino S., I Sentieri della Storia,<br />
Blu Edizioni, 2014<br />
// SITI<br />
alpicuneesi.it<br />
areeprotettealpimarittime.it<br />
cuneotrekking.com<br />
gambeinspalla.org<br />
piemonteoutdoor.it<br />
trekkingnordovest.com<br />
trek.marittimemercantour.eu<br />
// CARTE<br />
Fraternali Editore, 1:25.000<br />
n. 16 Val Vermenagna, Valle <strong>Pesio</strong>,<br />
Alta Valle Ellero<br />
Fraternali Editore, 1:25.000<br />
n. 19 Alta Valle <strong>Tanaro</strong>, Alta Valle<br />
Arroscia, Alta Valle Argentina<br />
Fraternali Editore, 1:25.000<br />
n. 22 Mondovì, Val Ellero,<br />
Val Maudagna, Val Corsaglia,<br />
Val Casotto<br />
Fraternali Editore, 1:25.000<br />
n. 26 Bassa Val <strong>Tanaro</strong>, Val Bormida<br />
e Cebano<br />
Blu Edizioni, 1:25.000<br />
n. 2 Alpi Liguri - Parco Naturale Alta<br />
Valle <strong>Pesio</strong> e <strong>Tanaro</strong><br />
CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />
n. 3 Marguareis - Mongioie<br />
CAI-CAF Alpi senza Frontiere, 1:25.000<br />
n. 4 Vallée des Merveilles -<br />
Val Vermenagna<br />
Istituto Geografico Cen<strong>tra</strong>le, 1:50.000<br />
n. 8 Alpi Marittime e Liguri