A // Traversate - Alpi Marittime e Liguri

TRAVERSATE
Alpi Marittime e Liguri
A
To
ur
TRA ALPI
MARITTIME
E LANGHE

Coordinamento generale
Aree Protette Alpi Marittime
www.areeprotettealpimarittime.it
Partner
Unione Montana Valli Mongia Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida
Unione Montana Valli Monregalesi
Unione Montana Alta Val Tanaro
Unione Montana Alpi Marittime
Coordinamento tecnico
SEAcoop stp
Testi
Roberto Pockaj
Fabrice Henon per la Grande Traversata delle Alpi Marittime
Referenze fotografiche
Foto di Roberto Pockaj per Alta Via dei Re, Giro del Marguareis, Alto Tanaro Tour (pp. 6,7,
10, 12).
Foto di Nanni Villani per Grande Traversata delle Alpi Marittime (pp. 5, 8, 9, 88→, 92).
Foto di Enzo Piacenza a (p. 35↓)
In copertina: l'Argentera dal Bivacco Guiglia, © Roberto Pockaj
Cartografia (scala 1:50.000)
Fraternali Editore
Direzione artistica e progetto grafico
Bottini comunic@zioni visive + Volume1 visual design
Stampa
L'Artistica Savigliano (Cn), Edizione 2019

SOMMARIO
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Le Alpi del Mediterraneo
Note tecniche
La Grande Traversata delle Alpi Marittime
01 // Dal Colle della Maddalena al Rifugio della Gardetta
02 // Dal Rifugio della Gardetta a Sambuco
03 // Da Sambuco a Bagni di Vinadio
04 // Da Bagni di Vinadio a Sant'Anna di Vinadio
05 // Da Sant'Anna di Vinadio al Rifugio Malinvern
06 // Dal Rifugio Malinvern a Terme di Valdieri
07 // Da Terme di Valdieri al Rifugio Genova
08 // Dal Rifugio Genova a San Giacomo di Entracque
09 // Da San Giacomo di Entracque a Trinità di Entracque
10 // Da Trinità di Entracque a Palanfrè
11a // Da Palanfrè all'agriturismo l'Agrifoglio
12a // Dall'agriturismo l'Agrifoglio al
Rifugio Pian delle Gorre
13 // Dal Rifugio Pian delle Gorre al Rifugio Don Barbera
11b // Da Palanfrè a Limonetto
12b // Da Limonetto al Rifugio Garelli
Le tappe in Liguria della GTAM
14 // Dal Rifugio Don Barbera a Realdo
15 // Da Realdo al Rifugio Allavena
16 // Dal Rifugio Allavena al Rifugio di Gouta
17 // Dal Rifugio di Gouta a Rocchetta Nervina
18 // Da Rocchetta Nervina a Torri
19 // Da Torri ai Balzi Rossi
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L'Alta Via dei Re
01 // Da Sant'Anna di valdieri al Rifugio Livio Bianco
02 // Dal Rifugio Livio Bianco al Rifugio Valasco
03 // Dal Rifugio Valasco al Rifugio Remondino
04 // Dal Rifugio Remondino al Rifugio Genova Figari
05 // Dal Rifugio Genova Figari al Rifugio Soria Ellena
06 // Dal Rifugio Soria Ellena al Rifugio Pagarì
07 // Dal Rifugio Pagarì a San Giacomo di Entracque
Il Giro del Marguareis
01 // Dal Rifugio Pian delle Gorre al Rifugio Garelli
02 // Dal Rifugio Garelli al Rifugio Mondovì
03a // Dal Rifugio Mondovì al Rifugio Mongioie
via passo delle Saline
03b // Dal Rifugio Mondovì al Rifugio Mongioie
via Bocchino dell'Aseo
04 // Dal Rifugio Mongioie al Rifugio Don Barbera
05 // Dal Rifugio Don Barbera al Rifugio Pian delle Gorre
L'Alto Tanaro Tour
01 // Da Barchi a Chionea
02 // Da Chionea a Quarzina
03 // Da Quarzina al Rifugio Mongioie
04 // Dal Rifugio Mongioie al Rifugio Don Barbera
05 // Dal Rifugio Don Barbera ad Upega
06 // Da Upega al Colle di Nava
07 // Dal Colle di Nava al Rifugio Pian dell'Arma
08 // Dal Rifugio Pian dell'Arma a Garessio
09 // Da Garessio a Barchi
Mappa d'insieme
Riferimenti bibliografici

LE ALPI DEL
MEDITERRANEO
5
Nebbie del mattino
in alta Valle Gesso

I colori dell'autunno dal sentiero tra
Chioraira e La Colma (Valle Tanaro)
IL TERRITORIO
C’è un angolo di Piemonte in cui troviamo concentrati, nel raggio di pochi
chilometri, ambienti alpini con panorami mozzafiato, fondovalle e colline
punteggiati da paesi e borghi che racchiudono tradizioni, cultura e gastronomia,
meraviglie naturalistiche custodite all’interno dei Parchi delle Alpi Marittime e
del Marguareis e tanto altro.
Questo territorio fa parte di uno spazio, le Alpi del Mediterraneo, che include
le valli dei versanti ligure e francese e si estende fino al mare della Costa Azzurra
e del Principato di Monaco, attualmente oggetto di candidatura al Patrimonio
UNESCO per le sue caratteristiche geologiche uniche, che determinano una
variabilità di ambienti incredibile. Insieme alla candidatura a Patrimonio
dell’Umanità, si è sviluppata negli ultimi anni una spinta alla valorizzazione
territoriale, per cercare di creare una destinazione turistica transfrontaliera in grado
di unire mare e montagna. Una grande ricchezza e varietà che è proprio una delle
peculiarità delle Marittime che, con le loro grandi montagne di granito, occupano
l’estremità sud-occidentale delle Alpi. Questo mondo minerale, rifugio da millenni
per uomini, piante e animali, si può considerare uno dei paradisi dell’arrampicata:
cima emblematica è il Corno Stella, salito per la prima volta nel 1903 e oggi
percorso da decine di vie di ogni difficoltà, tutte ottimamente attrezzate.
Lungo i numerosi sentieri percorribili a piedi o in bicicletta si possono invece
scoprire i segni, lasciati nei millenni dalla presenza umana: dalle incisioni
rupestri nella Valle delle Meraviglie, alle strade utilizzate durante la pratica della
transumanza dai pastori, passando per le vie di comunicazione risalenti all’epoca

7
romana, agli insediamenti medioevali e le numerose infrastrutture militari situate
in corrispondenza della linea di confine con la Francia.
In queste montagne, vive e ricche d’acqua, punteggiate da decine di laghi
di origine glaciale, è facile incontrare la tipica fauna alpina: camosci, stambecchi
marmotte, lepri. Proprio sugli antichi territori di caccia di Casa Savoia, agli inizi
degli anni Ottanta del secolo scorso, è nato il Parco naturale dell’Argentera,
nel 1995 trasformato in Parco delle Alpi Marittime, al momento la più estesa area
protetta del Piemonte, con oltre 28.000 ettari di territorio alpino sottoposto a
tutela ambientale.
Panorama sul Lago Biecai, in secca
(Val Ellero)

8
La ex strada militare del
Valasco (Valle Gesso), nel
tratto tra il Lago inferiore di
Valscura e il Lago del Claus
Le Valli delle Alpi Liguri, che si snodano nel tratto iniziale delle Alpi a cavallo
fra Piemonte, Liguria e Francia, racchiudono paesaggi di straordinaria varietà e
bellezza. Nella Valle Pesio, caratterizzata da un ricco patrimonio forestale spicca
la presenza dell’abete bianco, risultato di un’attenta gestione forestale iniziata con
i frati certosini e portata avanti tutt’ora grazie alla presenza del Parco del Marguareis.
L’area protetta, istituita nel 1978, tutela oggi circa 8.000 ettari di ambiente alpino
ripartiti sulle due alte valli Pesio e Tanaro e sui comuni di Chiusa Pesio, Briga Alta
e Ormea. In alta Valle Tanaro troviamo il bosco delle Larzelle costituito da pini
uncinati e il maestoso bosco delle Navette in cui predomina il larice.
In gran parte dell’area si riscontra il particolare fenomeno idrogeologico del
carsismo, riconducibile alla particolare composizione geologica delle rocce
(calcari e dolomie) che, essendo solubili in acqua, hanno consentito nel corso dei
millenni, lo sviluppo di innumerevoli grotte e abissi. I segni del fenomeno sono
visibili anche all’esterno, per esempio nella scenografica cascata del Pis del Pesio,
che si attiva allo scioglimento delle nevi, o nelle grandi distese di campi solcati
della Conca delle Carsene e del versante meridionale del Marguareis.
I TREKKING
La collana “Top20 tra Alpi Marittime e Langhe” nasce per selezionare le migliori
proposte da offrire all’appassionato di outdoor che voglia vivere questo spazio
così particolare, attraverso escursioni, passeggiate, percorsi in mountain bike
o con le racchette da neve. In questo volume, il primo della collana, sono stati
selezionati quattro grandi trekking, con caratteristiche variegate e adatte a livelli
di preparazione diversi, che interessano tutta l’area delle Alpi del Mediterraneo.
Fra i molti modi che si possono scegliere per visitare e scoprire le Alpi
del Mediterraneo infatti, il trekking è certamente uno dei più affascinanti.

Cosa c’è di meglio, per assaporare l’essenza di questo territorio, della percorrenza
lenta di sentieri e itinerari d’alta quota, nel silenzio, lontano dalla frenesia delle
mete turistiche più affollate, con la possibilità di godere di paesaggi superbi e
natura incontaminata?
La Grande Traversata delle Alpi Marittime è certamente la proposta più ambiziosa,
il fil rouge che con le sue 19 tappe collega il Colle della Maddalena in Valle Stura ai
Balzi Rossi nei pressi di Ventimiglia. Un percorso che per larga parte riprende
il tracciato storico della GTA, concedendosi però varianti e divagazioni alla
scoperta degli angoli più interessanti di questo angolo delle Alpi, che racchiude
al suo interno caratteristiche uniche dal punto di vista della storia geologica
ma anche della ricchezza floristica e faunistica, custodite da due Aree protette
regionali e numerosi Siti di importanza comunitaria e Riserve naturali.
9
La Serra dell'Argentera dal
Lago mediano di Fremamorta

L’Alta via dei Re, più breve ma molto tecnico e impegnativo, a tratti consigliato a
escursionisti esperti, per andare alla scoperta degli ambienti più maestosi
del Parco delle Alpi Marittime in Valle Gesso. I più avventurosi potranno inoltre
inserire nel proprio programma l’ascesa alle principali cime della zona che
superano i 3000 metri di quota come l’Argentera (3297) e il Monte Matto (3097).
Nel cuore del Parco, non mancheranno gli avvistamenti di fauna selvatica né le
testimonianze storiche di un luogo un tempo frequentato dai reali di casa Savoia.
Il Giro del Marguareis, con le sue cinque tappe nelle alte valli Pesio, Tanaro ed Ellero
con i loro tesori botanici e paesaggistici. Le stazioni botaniche C. Bicknell e Danilo
Re, allestite a circa 2.000 metri di quota riproducono il più fedelmente possibile
le condizioni naturali di oltre 500 entità vegetali spontanee, alcune rarissime.
10
Infine, l’Alto Tanaro Tour che permette di esplorare l’alta Val Tanaro, arrivando a
sconfinare nella vicina Liguria, con percorsi che spesso permettono di vedere
il Mar ligure in lontananza da un lato e l’intero arco alpino dall’altro.
Fra borghi e frazioni perfettamente conservate e piene di vita e altre abbandonate,
testimonianza di un tempo che fu, in questa valle si torna a frequentare
un ambiente in cui la presenza dell’uomo e delle sue attività è tangibile.
Tutte e quattro le proposte si prestano, oltre a una percorrenza “tutta di un fiato”,
a esser percorse in parte, grazie ai molti punti di accesso intermedi e alle infinite
possibilità di varianti e modifiche all’itinerario, rese possibile da una rete di sentieri
secondari ben battuti e segnalati. Così pure l’escursionista con un allenamento
normale e disponibilità di tempo limitata potrà costruirsi il proprio tour su misura,
selezionando magari poche tappe per poi ritornare in un secondo momento e
riprendere il percorso da dove lo si era lasciato la volta precedente.
L'ampia conca prativa
di Plan Ambreuge

NOTE TECNICHE
11
// SCALA DELLE DIFFICOLTÀ DEL CAI
Le difficoltà complessive di ciascun itinerario sono indicate dalle sigle
convenzionali adottate dal Club Alpino Italiano:
T = per turisti: itinerari che si svolgono su stradine o su sentieri ben tracciati,
agevoli e con dislivelli piuttosto contenuti.
E = per escursionisti: itinerari su sentiero o comunque con percorso
abbastanza evidente, che però richiedono una maggiore esperienza e
allenamento alla fatica. A volte possono presentare brevi tratti esposti
o elementari passaggi su roccia.
EE = per escursionisti esperti: itinerari che presentano tratti esposti,
passaggi su roccia o possibili segmenti in assenza di sentiero.
// SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE
La segnaletica verticale, standardizzata con una legge regionale, è costituita
da paline con frecce direzionali o placchette bianco-rosse. La segnaletica
orizzontale è costituita da tacche segnavia bianche e rosse affiancate.
Su terreni aperti, ovvero dove sia difficile realizzare la segnaletica orizzontale,
si ricorre a paletti segnavia in legno, sui quali sono riportate le tacche bianche
e rosse. Su quei terreni aperti che non consentono il posizionamento
dei paletti, poiché caratterizzati dalla presenza di rocce o detriti, si ricorre
ai cosiddetti “ometti”, piccoli cumuli di pietre accatastate che indicano
il percorso da seguire. Nella pagina successiva è riportato il modello di una freccia
di direzione con destinazioni, quote e tempi di percorrenza. All’estrema sinistra è
presente il codice del sentiero (la lettera minuscola indica le eventuali varianti),
i quadratini neri sono disponibili ad accogliere eventuali pittogrammi. In basso
sono raffigurati un segnavia semplice, sulla sinistra, e un segnavia a bandierina,
sulla destra: quest’ultimo, conosciuto anche come “segnaletica di continuità”,
riporta il codice del sentiero. Entrambi, generalmente applicati a vernice, possono
essere costituiti anche da una placchetta in laminato plastico.

000a
Prima destinazione
Altre informazioni turistiche
Seconda destinazione
Altre informazioni turistiche
Terza destinazione
Altre informazioni turistiche
0000 m 0:00 h
0000 m
0:00 h
0000 m 0:00 h
12
Nella nostra provincia, il codice che individua i sentieri è formato da una lettera
e da un numero, composto da una o due cifre. La lettera individua una vallata
della provincia o, al più, un versante di essa, mentre il numero caratterizza
univocamente il sentiero nella valle in questione. Si parte dalla A per la Val Tanaro,
e si finisce con la V per la Valle Po. Nella pratica, la segnaletica, sia orizzontale che
verticale, sta convergendo verso quanto
prescritto dalla legislazione vigente,
Esistono tuttavia eccezioni e deroghe:
alcune di esse sono legittime, come
la segnaletica verticale nel Parco delle Alpi
Marittime – gialla e uniformata
al confinante Parc du Mercantour –, altre
sono frutto di una buona dose di fantasia
da parte di chi è chiamato a realizzarle.
Su alcuni sentieri meno frequentati,
infine, resistono ancora le paline in legno
pantografato e le vecchie tacche rosse, blu
o gialle, utilizzate per la tracciatura alcuni
decenni or sono.
In territorio francese sono presenti paline in
legno numerate che riportano l’indicazione
delle destinazioni; per quanto riguarda la
segnaletica orizzontale, gli itinerari di interesse locale sono evidenziati con tacche
rettangolari gialle, mentre nel caso dei percorsi di Grande Randonnée le tacche
sono bianco-rosse.
In Liguria, in attesa dell’uniformazione prevista dalla Rete Escursionistica
Ligure (REL), oltre a indicazioni in bianco e rosso con sigla AV per l’Alta Via
dei Monti Liguri, sono presenti pittogrammi di varia forma (rettangoli, cerchi,
triangoli, ecc.) e colore.

SCORCIATOIE
Le scorciatoie possono causare parecchi danni, sia all’ambiente che
all’escursionista: velocizzano l’erosione del suolo da parte delle acque
meteoriche, distruggono flora che potrebbe impiegare anni a ricrescere,
complicano l’orientamento e l’individuazione del sentiero corretto, richiedono
un dispendio maggiore di energie, sia in salita che in discesa. Tutto questo
per guadagnare qualche minuto: non percorretele!
// DESTRA E SINISTRA
Quando non specificato diversamente, nelle descrizioni dei percorsi “destra” e
“sinistra” sono riferite al senso di marcia. Dove indicato, è possibile ci si riferisca alla
destra o sinistra idrografica di un vallone. In questo secondo caso, per esempio, la
destra idrografica corrisponderà alla nostra destra una volta posti con la schiena rivolta
alla sorgente del corso d'acqua, guardando nella direzione verso cui questo scorre.
// TEMPI DI PERCORRENZA
I tempi di percorrenza indicati si riferiscono a quelli per escursionisti medi,
e non per assidui frequentatori dei sentieri di montagna. Sono calcolati
con un apposito software a partire dalla traccia GPS, in modo da renderli
il più possibili oggettivi e uniformi tra le varie escursioni. Si tratta sempre
e comunque di tempi indicativi, che ciascuno potrà modificare in base al
proprio allenamento e alle proprie capacità.
// QUOTE
Le quote sono prevalentemente tratte dalla cartografia di Fraternali Editore.
Ove non presenti, nemmeno su altra cartografia disponibile, le quote sono
ricavate con strumentazione satellitare (GPS), corretta con dati cartografici
di elevazione. La misura delle quote è comunque soggetta a errore, e deve
essere considerata indicativa.
// SOCCORSO ALPINO
Sui sentieri italiani, in caso di necessità, il numero telefonico da comporre è il 112,
facente capo al centralino unico per le emergenze, al quale bisognerà specificare
che stiamo richiedendo soccorso in montagna. A causa della possibile assenza
di segnale in quota, c’è la possibilità che occorra spostarsi, anche di parecchio,
per telefonare: se disponete di un ricevitore GPS, ricordatevi di segnare
le coordinate del luogo in cui serve soccorso, e comunicatele alla centrale
operativa. Nell’ipotesi che venga inviato l'elicottero per il soccorso, è
fondamentale saper descrivere le condizioni meteo locali e individuare, se
possibile, una zona per l'atterraggio lontana da cavi sospesi, ben visibile dall'alto
e priva di ostacoli come alberi o pali in un raggio di 100 metri, preferibilmente
sopraelevata e con fondo solido. Posizionatevi ai margini del luogo prescelto
per l'atterraggio, con il vento alle spalle e le due braccia alzate verso il cielo,
per indicare la necessità di soccorso.
13

14
// LA GRANDE
TRAVERSATA
DELLE ALPI
MARITTIME

Il nome stesso di questo lungo itinerario
suggerisce in parte il percorso che segue.
La Grande Traversata delle Alpi Marittime,
o GTAM, nasce nel 2017 per la promozione
turistica di un vasto territorio che ha avanzato
la propria candidatura a diventare Patrimonio
dell’Umanità. Per la parte piemontese ricalca
abbondantemente il tracciato della GTA.
La partenza avviene al Colle della Maddalena,
proprio al confine tra le Alpi Marittime e le Alpi
Cozie meridionali, e l’arrivo è sul Mar Ligure,
nella zona dei Balzi Rossi presso Ventimiglia.
In mezzo, 19 tappe (con qualche possibile
variante nel percorso principale)
che attraversano territori assai diversi
dal punto di vista geologico e morfologico,
ma che sono accomunati da una incredibile
ricchezza faunistica e botanica.
Si passa dai nevai perenni delle Alpi Marittime
alle piante di ulivo e di rosmarino delle coste
liguri, dalle rocce cristalline del Massiccio
dell’Argentera ai bianchissimi calcari
del Massiccio del Marguareis, in un continuo
mutare di paesaggi, colori e profumi.
Il periodo ideale di percorrenza è l'estate,
dalla metà di luglio alla metà di settembre.
In annate di forti precipitazioni invernali la
neve può permanere sui passi più in quota fino
a stagione inoltrata. Per contro, normalmente
le tappe in Liguria e nelle Alpi Liguri piemontesi
possono essere percorse già a inizio estate,
godendo delle fioriture nel pieno del loro
splendore.
↑ Ai piedi di Rocca la Meja
(Valle Maira)
← La Valle dei Maestri (alta Val
Tanaro); sullo sfondo il mare
↓ La Testa del Malinvern, lato
Valle Stura
→ SEGNAVIA
Il trekking si appoggia
alla sentieristica già
esistente. I sentieri sono
quasi tutti in buone
condizioni, e i segnavia
sono in prevalenza quelli
bianco-rossi. Più variabile
la segnaletica verticale,
a seconda delle aree
attraversate. Alla data
della pubblicazione,
non era ancora presente
sul terreno la segnaletica
di continuità.
15

Rocher
Peyron
.
Monte
Oronay
1941 .
Monte
della Signora
2774 .
2469
.
C
Ro
16
//TAPPA 01
DAL COLLE DELLA
MADDALENA
AL RIFUGIO DELLA
GARDETTA
// ITINERARIO
.
1996
Colle della
Maddalena
Punta Vallonetto
2434 .
Monte
Ventasuso
2712
2675
↑ Al . centro della foto, Il Colle .
1918
l'Enclausetta
della Maddalena
→ Il Lago dell'Oronaye
. 2761
Monte Pierass
Dal parcheggio del Colle della Maddalena (1996 m), di fronte all’Albergo della
Pace, si salgono le scale in legno da cui inizia un sentiero evidente, ma non
segnalato che risale la riva sinistra idrografica del torrente Oronaye e traversa
in quota per poi attraversare il rio a quota 2155 m (ometti in pietra) e collegarsi
con il più marcato GR de Pays de la Frontière Fortifiée (tacche e gialle e rosse).
A 2270 m di quota, su un piano, si continuare sempre dritto sul GR seguendo
l’indicazione per il Lago dell’Oronaye. Si passa in prossimità di una sorgente
al di sotto del sentiero, poi, nei pressi di una struttura d’alpeggio, si svolta
a destra seguendo le indicazioni. Si procede sempre dritto ignorando i bivi
per raggiungere con una salita graduale il lago (2411 m). Appena lo specchio
d’acqua fa capolino, si imbocca il sentiero a sinistra e si costeggia in alto la
sponda settentrionale del lago seguendo le indicazioni per Col de Roburent/
Colle di Roburent, che si raggiunge rapidamente (2502 m), su un sentiero
con pendenze moderate. Si continua sul GR de Pays du Tour du Chambeyron
mantenendo la sinistra ed evitando i sentieri che scendono verso le rive
del Lago Superiore di Roburent. Ci si tiene al di sopra del lago seguendo
tacche di colore arancione meno evidenti, integrate da una segnalazione gialla
più visibile. Si raggiunge così in breve un primo colle (filo spinato al suolo) e
si prosegue in piano seguendo le indicazioni per il Colle Scaletta. Dal valico
(2639 m) lasciato a destra il sentiero che sale al Monte Scaletta e al Bivacco
Due Valli, si inizia a scendere seguendo le indicazioni per il Passo dell’Escalon.
Si ignorano il bivio a sinistra in discesa (S26) e un secondo bivio per il Bivacco
Due Valli sulla destra per raggiungere il passo (2450 m), bordato da due
roccioni. Da lì si scende con curve più marcate, ignorando tutti i bivi in salita
(S28, S27 per Colle Vittorio). A quota 2078 m, si lascia sulla destra il sentiero
segnalato S27/S10 e si procede dritti verso il fondovalle dove si raggiunge
1921
della
.
1800 .
A

e
rgentera
1757 .
3099
olle di
burent
2502
in
Bric
Sabbiera
2608
1894
.
2840
Passo
Pra di Bals
.
Monte
Vanclava
2876
1754 .
2658
.
Monte
Scaletta
Il Bric
.
Ciarbonet
2565
.
2557 .
2603
2667
.
Passo la
Croce Orientale
2249 .
1624
Viviere
Bric Cassin
.
2623
2439
Passo della
Gardetta
2854
Monte
Oserot
1867 2776
Dal colle transfrontaliero della
Maddalena, questa prima tappa
propone un’incursione nella valle Maira
fino al Rifugio della Gardetta, situato
al centro di un grande altipiano
in quota. Gli esperti considerano il sito
della Gardetta come uno dei luoghi
in Europa che meglio si prestano
per l’osservazione delle stelle.
Effettivamente, qui non c’è alcun
inquinamento luminoso che possa
alterare le condizioni del cielo notturno.
2082 .
Bric
Boscasso
2589
Monte
Cassorso
2774
2305
2605
Passo
Rocca
Brancia
E
6:00 h
Colle
delle Basse
2369
2338
1894 .
Rifugio
della Gardetta
2312
Passo
Bernoir
+1040/-1230 m
Colle
Soleglio Bue
Bric
Balaco
.
2001 .
1711 .
2075
B
173 .
Col del
Preit
una cappella in legno continuando a tenersi sulla sinistra. Dopo qualche
curva in discesa, si perviene a una costruzione in rovina e a un alpeggio
con rivendita di formaggio e burro. A quota 1955 m, si attraversa il torrente,
e dopo due curve sulla pista sterrata ci si ricongiunge qui con la Grande
Traversata delle Alpi (GTA): la si segue verso destra in direzione Passo della
Gardetta (S8), che si raggiunge in breve (2440 m). Dal colle si prende a sinistra
la strada carrozzabile per scendere lungo grandi tornanti (con scorciatoie
comode) al Rifugio Gardetta (2335 m).

2
Passo de
Gardett
2249 .
18
//TAPPA 02
DAL RIFUGIO
GARDETTA
A SAMBUCO
.
1956
1917 .
2854
Monte
Oserot
↑ Sambuco e il Monte Bersaio
← L'altopiano della Meja, con
l'imponente sagoma della Rocca
sulla destra
2776
// ITINERARIO
Dal rifugio Gardetta (2335 m), si scende la pista sterrata verso est. Al primo
bivio, si imbocca il ramo di sinistra seguendo l’indicazione Agriturismo La Colletta Meja Becc
Rosso
(segnalazione in giallo) fino a raggiungere il Colle del Preit (2066 m). Qui si
imbocca la pista di destra che passa davanti all’agriturismo e poi a una stalla
2235
a
. 2404
2084 m di quota. Si prosegue sulla pista, evitando a quota 2134 m un sentiero
che si stacca in salita sulla destra. Si oltrepassa un torrente su un ponte,
Auta
di Barel
quindi, prima dell’alpeggio di Gias della Margherina, si imbocca il sentiero
sulla sinistra che sale fra i pascoli. All’indicazione “Tour della Rocca La Meja”
si segue per il Colle d’Ancoccia e si raggiunge senza difficoltà il Colle della
2125
Margherina (2420 m), per poi prendere a sinistra la pista che sale verso il Colle .
d’Ancoccia per il sentiero segnalato TRM bianco e rosso. Si passa accanto
ad alcuni ruderi militari e quindi vicino a un lago: appena dopo lo specchio Rifugio
Talarico Cim
d’acqua, all’altezza dell’indicazione a sinistra per Colletto della Meja, ci si tiene del Ro
a destra sulla pista e si raggiunge in breve il Colle d’Ancoccia (2532 m).
Dal valico, superati due tornanti, si imbocca sulla sinistra un sentiero che
passa in prossimità di una pozza d’acqua e raggiunge il Colle della Bandia.
Si prosegue sulla sinistra lungo la strada e appena oltre i ruderi delle caserme
si imbocca sulla destra una pista che scende lungo la Val Chiaffrea. Un tratto
di sentiero, tra le quote 2271 e 2196, permette di tagliare un tratto della pista.
In breve si raggiunge la Grangia Bastiera (2067 m), località che ospita un rifugio
privato (chiavi a Sambuco) intitolato a don Franco Martini. Si procede dritti
sull’itinerario principale (P34) verso Sambuco, evitando un sentiero a sinistra
in salita verso il Colle Serour.
Oltre Gias Murè si tralascia il sentiero che sale a destra verso il Monte Bersaio
e si continua sul tracciato principale perdendo rapidamente quota. A quota
1344 m si ignora il bivio sulla sinistra per Colle Ciardoletta e, poco oltre,
si tralascia il sentiero segnalato (tacche gialle e rosse) per continuare sempre
1644 .
1638 .
.
L e

2623
439
lla
a
2203 .
o
1413 .
1497.
.
.
dell’altipiano .
1342 della Gardetta
2277
.
Punta
di Balaur
2420
. Monte
a Arpetto
uss
. 2603
Monte
Cassorso
2774
2305
2605
Passo
Rocca
Brancia
Bassa di
Terra Rossa
2425
Colle della
Montagnetta
B a r r i c a t e
1894 .
Rifugio
della Gardetta
Passo
2619 Bernoir
2178
2586
2312
2766
.
.1530
.
2744
1928 .
1711 .
2075
2526
Colle
. Vallonetto
Dopo la panoramica . traversata
Pontebernardo 1397
1553
Colle
Servagno
Monte
Giordano
2317
Cima della
Montagnetta
1739 .
Col del
Preit
Monte
Bodoira
Monte
Arpet
2258
.
si inizia una lunga discesa Pietraporzio verso
il borgo alpino di Sambuco, 1294 nel cuore
. 1800
della Valle Stura. Secondo alcune
Monte
Bert
. 2394
Rocca
la Meja
.
. 1577
2833
2259
1913
Bec di
Brancia Courba
. 2312
Sambuco
. 2479
Rocca
dell'Aquila
2153
Colletto
della Meja
2375
2407
Colle Colle della
Margherina Bandia
2408
2454
Colle di
Salsas Blancias
Colle
della Guia
.1593
interpretazioni il toponimo “sambuco”
si riferirebbe alla grande diffusione
di questa pianta sul territorio
del comune. Il fiore di sambuco
può essere consumato in frittelle o
utilizzato per fare sciroppo o vino.
.
2458
Testa
di Bandia
Colle
Piconiera
Il Pilone 2305
1137
1402
2565 .
Cima
Piconiera
2385
Monte
Bersaio
E
6:00 h
.1092
.
.
+570/-1720 m
2529
2184 .
Monte
la Bianca
1802 .
. 1434
1809
2744
Passo
della Valletta
Sottano
2516
.
Colle
del Mulo
2417
Colle
Valcavera
. 2423
Colle
Chiardoletta
1577 .
.
1975
.
.
.
2466 .
22
Colle
Salè
2399
2018
F
24
Colle Mour
delle Vinch
M
Ne
Co
Nera
dritto fino al ponte che permette di attraversare il torrente e raggiungere
la pista carrozzabile. A quota 1191 m, non si imbocca il ponte a sinistra,
ma si procede dritti per raggiungere in breve il paese e guadagnare la piazza
centrale davanti al comune (1184 m).

2
2404
Auta
di Barel
1553
1497
20
//TAPPA 03
DA SAMBUCO
A BAGNI
DI VINADIO
2420
Monte
Cima Arpett
del Rouss
↑ Il caratteristico campanile 2603
di Sambuco con il Bersaio
2599
in secondo piano
← La conca sotto il Monte Costabella Vaccia
→ Alcune delle borgate che del Piz
formano il Comune di 2223 Sambuco Passo Sottano
delle Scolettas
// ITINERARIO
2144
Rifugio
Zanotti
Becco Alto
d'Ischiator
2996
Dalla piazza del municipio di Sambuco (1184 m), si procede verso ovest nella
viuzza seguendo le indicazioni bianche e rosse della Grande Traversata delle Alpi
(GTA). Si segue la strada asfaltata per due tornanti raggiungendo il fondovalle,
dove si passa davanti al cimitero e alla cappella di San Giuliano. A 1132 metri
Buco della
di quota, all’intersezione con la SS21 del Colle della Maddalena, si attraversa Marmotta
la statale e il ponte per continuare sull’asfalto fino alla palina che indica la
3010
direzione per il Monte Vaccia (P56). Si Imbocca il sentiero che si stacca sulla
sinistra quindi, a quota 1520, presso una presa d’acqua del Comune di Cima Sambuco, del
si svolta a sinistra seguendo le indicazioni. Il sentiero prende quota rapidamente
Corborant
con stretti tornanti in un lariceto prima fitto poi sempre più rado fino a
un breve tratto pianeggiante. Qui si procede in direzione est-sudest
guadagnando progressivamente dislivello. Dopo uno sperone roccioso
si raggiunge una conca erbosa a 2243 m di quota. Si procede dritti seguendo
l’indicazione per Bagni di Vinadio (P25). Poco oltre, si tiene la sinistra e
si trascura un sentiero che si stacca sulla destra. Si procede in discesa lungo
numerosi tornanti che conducono a Borgata Luca (1542 m). Qui si prende
la pista carrozzabile a sinistra seguendo le indicazioni per Strepeis, senza entrare
nelle proprietà private. Si attraversa quindi la borgata in linea retta tra le case
seguendo le tacche bianche e rosse. Si procede sulla sinistra fino a raggiungere
più in basso il margine del bosco. Si gira ad angolo retto sulla sinistra e
oltrepassati alcuni tornanti si si attraversa il torrente su un ponte (tacche bianche
e rosse al suolo). Si continua su una pista carrozzabile e si raggiunge in breve
il tornante di una strada asfaltata. Lì si scende a sinistra sulla strada fino alla
frazione di Besmorello. A questo punto si procede verso sinistra imboccando un
sentiero segnalato in direzione Strepeis. Si arriva in una viuzza della frazione di
Bagni di Vinadio che conduce alla chiesa di San Giovanni Battista.
P
di Ro
2548
2
M
Lar

Pontebernardo 1397
1342
1800
277
Punta
di Balaur
o
1530
1294
Pietraporzio
Testa
di Ciavias
Monte
Schiatau
2594
Monte
Ciaval
asso
stagno
2622
2597
2393
1617
1577
1593
Bec di
Brancia Courba
1925
2312
Colletta
Bernarda
1658
Sambuco
1137
1402
1776
2385
Monte
Bersaio
1092
2107
Punta
Combalet
1434
Colle
Chiardoletta
1809
1463
Colle Moura
delle Vinche
1018
2600
Monte
Nebius
2018
Colle
Neraissa
Pianche
943
Serour
2435
2274
21
192
Mont
Aute
19
Pu
Vent
Rifugio
Migliorero
2403
Monte
Selta
1337
Bagni di Vinadio
Testa
del Robinier
2191
Monte
Ciastella
2324
2471 Passo
di Laroussa
1418
905 Una tappa che si svolge essenzialmente E
Chiot
2610
del Picial6:00 h
onte tra i boschi, sul Rif. versante Dahu orografico
2250
1686
oussa
destro della Valle Stura, serpeggiando
+1160/-1060 m
sotto il versante nord del Monte Vaccia
e raggiungendo il Vallone dell’Ischiator.
Le fonti termali di Bagni di Vinadio sono
conosciute sin dall’antichità. Si tratta
principalmente di acque calde solforose
che scorrono a 75 °C, utili per curare
numerose malattie e disturbi.
Monte
le Steliere
Passo
di Lausa Bruna
2610
A 50 metri dalla chiesa, una palina indica Strepeis / Via Alpina (P25). Scendendo a
sinistra sotto il livello della strada, si raggiunge in breve la strada asfaltata, dove
si svolta a destra per raggiungere il centro della frazione di Strepeis (1292 m).

22
//TAPPA 04
DA BAGNI
DI VINADIO
A SANT'ANNA
DI VINADIO
↑ Il versante che ospita
il santuario, visibile sulla destra
della foto
← Il lariceto nella parte superiore
del Vallone di Tesina
→↑ Baita d'alpeggio nel vallone
di Tesina
→↓ Panoramica verso l'alta valle
Stura dal Passo di Tesina
→→↓ Il santuario di Sant'Anna
// ITINERARIO
Da Strepeis (1292 m) si risale in direzione sud ovest la strada asfaltata
del Vallone dei Bagni in direzione della borgata Callieri (tacche bianche e
rosse; possibilità di imboccare sulla destra una variante parallela alla strada
asfaltata). Dopo 30 minuti di cammino, a 1414 m, all’altezza di una bacheca,
si supera un ponte seguendo l’indicazione per Cascata Marina, quindi, oltre
un successivo ponte, si svolta a sinistra per raggiungere in qualche minuto
le Grange Marina. Si risale la riva sinistra del torrente per raggiungere
la Cascata Marina.
A monte del belvedere sulla cascata, si imbocca il sentiero a sinistra seguendo
l’indicazione per Passo di Tesina / Sant’Anna di Vinadio. A quota 1521 m,
si prende a sinistra un sentiero più largo e più marcato, a tratti inerbito
(tacche bianche e rosse). Giunti sui 1900 m si percorre un tratto pianeggiante
in prossimità del torrente, sotto a un lariceto rado.
A 1990 m si svolta a sinistra su una passerella di legno, seguendo l’indicazione
per Passo Tesina / Sant’Anna di Vinadio (P19) lungo il tracciato della Grande
Traversata delle Alpi (GTA) per prendere quota rapidamente con vari tornanti.
Il sentiero si sviluppa decisamente sul lato sinistro per passare a lato di
un piccolo lago a quota 2131 m (palina). Si prende quota arrivando infine a
percorrere alcune svolte panoramiche che raggiungono la palina n. 433 del Passo
di Tesina (2393 m).
Si procede dritti per scendere dolcemente con larghi tornanti su un tracciato
d’origine militare. Si raggiunge il Lago di Sant'Anna (2166 m) e si prosegue
in discesa fino a che, a quota 2109 m, si prende il largo sentiero a sinistra
seguendo l’indicazione della palina n. 342. Al parcheggio nei pressi
del "masso dell'Apparizione", si scende lungo la strada asfaltata
per raggiungere il santuario di Sant’Anna di Vinadio (2010 m).

to
r
la
a
l
t
Passo
di Rostagno
2806
2548
2905
Monte
Laroussa
Becas
del Corborant
Rifugio
Migliorero
1884
2471 Passo
di Laroussa
Guglia di
S.Bernolfo
2403
Rif. Dahu
1686
Rif. De Alexandris
2570
1930
1418
Passo di
Barbacana
Punte
2610
Dopo
2584
la risalita di Gavia
2584
2595
del Vallone del
2760
Colle
Passo
Corborant, un sentiero facile permette
di Seccia
del Bue
Cima
2456
2566
Passo di
Collalunga
2533
Monte
Selta
Testa del
Vallonetto
di Collalunga
di raggiungere il Passo di Tesina, che 2610
2763
Colle
si apre su alcuni bei laghi e della dà accesso Guercia
1925
1337
Monte
Rima
al santuario di Sant’Anna di Vinadio.
Questo santuario, situato a 2100 metri
di altitudine, è il più alto d’Europa e
si ritiene che sia sorto nell’XI secolo
quale cappella-ospizio per viandanti.
Qui, secondo una leggenda, Sant’Anna
sarebbe apparsa a una pastorella.
Centinaia di ex-voto decorano le pareti
2197
2069
Testa
Sommetta
della chiesa attuale, costruita nel 1681.
1776
Bagni di Vinadio
2229
Passo della
Sommetta
2460
Colle
Saboulè
E
Chiot
del Picial
6:00 h
2250
Passo
Tesina
2393
Selletta
2325
Testa
Mouton
2521
+1150/-400 m
Testa
del Robinier
2191
Monte
le Steliere
2610
P
di Lau
2319
Passo
Bravaria
Sant'Anna
di Vinadio
2033
1900
26

Pas
Tes
Passo della
Sommetta
2197
Colle
Saboulè
2460
24
//TAPPA 05
DA SANT'ANNA
DI VINADIO
AL RIFUGIO
MALINVERN
↑ Uno dei laghi d'Orgials con
il Malinvern in fondo a destra
← Il sentiero per il Colle 1547
d'Orgials, lato Lombarda Guercha
Soubeirane
→ L'alto Vallone di Riofreddo,
con sullo sfondo le cime di 1296
Valrossa
1432
Coll
Lau
1
Tête Blarot
C
// ITINERARIO
Dal santuario di Sant’Anna (2010 m) si sale a destra lungo la strada asfaltata,
lasciandosi alle spalle il negozio di souvenir. Alla palina n. 341 si procede
in direzione del Colle della Lombarda fino a raggiungere il parcheggio alla
fine della strada. Si passa ai piedi del "masso dell'Apparizione", si guadagna
il sentiero a monte della roccia e si gira a sinistra. Alla palina 342, si imbocca
l’itinerario P18 che conduce al Lago del Colle di Sant’Anna. Alla palina
in prossimità del lago (2156 m), si prende a sinistra in direzione
del Colle della Lombarda, lungo l’itinerario della Grande Traversata delle Alpi
(GTA, P57, tacche bianche e rosse). Dopo qualche tornante più ripido
si attraversa una pietraia per poi continuare a sinistra sul P57 e raggiungere
il Passo di Sant’Anna (2374 m). Si traversa in cresta sul sentiero (tacche
bianche e rosse) in saliscendi. A quota 2378 m a un trivio si mantiene la sinistra
per dirigersi verso alcune casematte, quindi si imbocca la pista di sinistra
in discesa segnata in rosso che passa sotto alle casematte sul versante nord
della Tête de l'Adrech d'en Baris. Si raggiunge la palina n. 100 del Colle
della Lombarda (2350 m).
Dal colle, si scende la provinciale n. 255 sul versante italiano fino a quota 2280
m, dove a un tornante della strada si prende a destra il sentiero che sale
in direzione del Passo d’Orgials (palina) e poi a destra alla palina seguente
(n. 342, tacche bianche e rosse). Si raggiunge il Colle d’Orgials a 2600 m
di quota e si inizia la discesa seguendo le paline che indicano la direzione
per il Rifugio Malinvern lungo la Grande Traversata delle Alpi (GTA, P14).
Si taglia il versante di Testa Badan per raggiungere i Laghi di Orgials. A quota
2322, si prosegue dritti seguendo la palina. Si perde quota serpeggiando nelle
praterie in quota seguendo le tacche bianche e rosse, integrate da frecce rosse

Testa
Mouton
so
ina
2393
e del
sfer
2378
Sant'Anna
di Vinadio
2033
2307
Colle di
Sant'Anna
1513
1900
2331
Tête Grosse
du Cheval
Maladecia
2034
2740
Testa
Gias dei Laghi
2480
2670
Colletto Costa
S.Giovanni
Testa
Cairiliera
2585
Colle
Aiver
2749
2600
2267
Monte
della Valletta
Colle
d'Orgials
Punta
Cairillotta
Lago
Nero
2800
Testa
Badan
2276
Cima della
Lombarda
1839
2602
Testa
delle Novelle
Rifugio
Malinvern
Val
2507
Rocchetta
della Paur
963
Cime
hallanc
2458
Cime des
Crosilles
2058
M é n e
1780
Colle
della Lombarda
1842
2351
2660
Passo
del Lupo
2939
2628
2533
Testa
Màlinvern
Bassa
del Drou
Un magnifico percorso in cresta
che costeggia la frontiera prima
di intraprendere una lunga discesa
per raggiungere il Rifugio Malinvern,
annidato nella parte alta del Vallone
di Riofreddo.
Croci e piloni testimoniano il fervore
religioso che circonda il santuario.
Da notare anche i cippi numerati
della frontiera italo-francese posti
lungo la cresta.
E
5:00 h
+860/-1060 m
più visibili e da indicazioni “Via Alpina” fino a guadagnare le rive dei laghi della
Valletta. Si scende per un comodo sentiero passando nei pressi di un belvedere
sulla cascata del rio d’Orgials. A quota 1870 m, il sentiero borda un risalto
di roccia prima di prendere a destra su un sentiero lastricato che sfocia su una
pista più ampia. Si prende a sinistra e si raggiunge il Rifugio Malinvern (1839 m).

26
//TAPPA 06
DAL RIFUGIO
MALINVERN
A TERME
DI VALDIERI
↑ Lungo la carrareccia militare,
tra i laghi di Valscura e del Claus
← Il pianoro del Valasco
→↑ L'ex casa di caccia del re,
oggi Rifugio del Valasco
→↓ L'Argentera dai pressi del
Lago inferiore di Valscura
// ITINERARIO
Al tornante della strada sotto al Rifugio Malinvern (1839 m) si imbocca
il sentiero a sinistra che scende a passare il Rio Freddo su un ponticello.
Sul versante opposto il sentiero punta a nord e guadagna quota. Lasciata una
diramazione a sinistra, la salita prosegue con qualche lungo traverso e svariati
tornanti ai piedi di una parete di rocciosa.
Giunto sulla soglia che adduce alla conca del lago, il sentiero volge a destra
(sud-ovest) e scende al Lago Malinvern (2123 m).
A sud del lago si riprende a salire con lunghi tornanti; si supera una conca
detritica con ripidi traversi e con un'ultima serie di stretti tornanti si arriva
al Colletto di Valscura (2533 m). Da qui si scende il ripido versante inerbito a
tornanti, poi ci si sposta verso il centro del vallone dove, con più ampie svolte
la mulattiera raggiunge il Lago inferiore di Valscura (2265 m).
Attraversato l'emissario, si svolta a destra (sud-est) per risalire un costone,
si attraversa in saliscendi un'ampia valletta detritica su un incredibile tratto
lastricato, e si raggiunge il Lago del Claus (2339 m).
Poco oltre (palina) si prende il sentierino a destra che e sale tra roccette e
magra erba. Scavalcato un modesto costone ci si porta sul sentiero di accesso
al rifugio; lo si segue verso destra e si giunge al Rifugio Questa (2388 m).
Si percorre a ritroso il sentiero di accesso al rifugio, scendendo fino
alla sottostante mulattiera.
Dopo una trentina di metri verso destra si svolta a sinistra sul sentiero che,
tra rocce montonate, scende ripido verso nord-est. Dopo numerosi tornanti,
il sentiero arriva ad incontrare un'ampia carrareccia ex militare; la si segue
verso destra, e con ampie svolte si giunge al Piano superiore del Valasco.
Si superano tre torrenti su altrettante passerelle, poi la carrareccia riprende a
scendere, lascia a destra il bivio per il Rifugio Valasco e attraversa tutto
il Piano inferiore del Valasco. A quota 1705 circa si lascia la strada e si scende a

2276
lla
a
so
upo
1839
2972 di Valrossa
Cima
Rifugio.
Valrossa Nord Rocca
Malinvern
2909 . di Valmiana
2507
3008
.
2893 .
2922
Colle di
Rocchetta Cima Centrale Valmiana
della Paur di Valrossa
. 2674
2300 .
Testa
Màlinvern
Colletto
di Valscura
2533
2620
Punta
Passo di
Graveiretta
Costa Miana
1662.
2735
. Cima
del Latous
2402
.
Terme .
di Valdieri
Rifugio del Valasco
1763
Rocca sott. .
2660 2939
di S. Giovanni
.
Punta
2325
Stella
Cima
1833.
2567 .
della
Lago di
2795
2823 Làusa
Valcuca Cima
Cima di . .
Valcuca
Rifugio
.
Gias delle
2608
Bozano
Tavels
Testa
Mosche
del Claus 2389
2454
.
. 1592
2710 . 2889
Rifugio
Colletto di
Tête de la
E. Questa
Valasco
Costasse
Testa di 2423
Passo delle
Tablasses
2593 2853 .
.
Cim
Portette Sud
2119
Ar
destra (gradini artificiali) sul sentiero che corre più vicino al torrente. Il sentiero
incontra la strada tre volte, poi ci si riunisce definitivamente a quota 1484.
Tenendosi ora sulla rotabile, si scende in breve a Terme di Valdieri (1385 m).
3087
Cima
Cougnè
Monte
Matto
1368
1811 .
Tett
11
Una bella tappa di collegamento tra
la Valle Stura e la Valle Gesso, nel
cuore del Parco delle Alpi Marittime,
con la salita al colletto di Valscura,
sotto il Monte Malinvern.
Il Rifugio Valasco, che si erge ai bordi
di una grande torbiera d’altitudine,
era originariamente la casa di caccia
del Re Vittorio Emanuele II.
E
5:00 h
+860/-1300 m

28
//TAPPA 07
DA TERME
DI VALDIERI
AL RIFUGIO
GENOVA
↑ Il Canalone di Lourousa, con
a destra la parete nord-est del
Corno Stella
← Il Monte Matto dal Lagarot di
Lourousa
→↑ Le nebbie del pomeriggio
risalgono verso il Rifugio Morelli
→↓ Il bacino del Chiotas
// ITINERARIO
Si parte dal parcheggio a valle dello stabilimento termale (1385 m), da dove
si seguono le indicazioni per il Rifugio Morelli-Buzzi e il Colle del Chiapous
lungo la Grande Traversata delle Alpi (GTA, N8, tacche bianche e rosse,
indicazioni “Via Alpina”).
Oltrepassata una passerella si risale a zig zag su fondo sempre molto bello
il versante orografico destro del Vallone di Lourousa all’ombra di faggi e
maggiociondoli in basso e di larici radi in alto. Dopo 4 chilometri di sviluppo e
600 metri di dislivello si raggiunge il suggestivo specchio d’acqua del Lagarot
di Lourousa, in cui si riflette la parete nord del Corno Stella.
Si procede in salita (ignorare la deviazione a destra per il Bivacco Varrone,
che si distingue chiaramente – arancione sullo sfondo della pietraia
grigia – sotto alla parete del Corno Stella) in direzione del Rifugio Morelli-Buzzi
(GTA, N8), che si raggiunge risalendo due dossi e affrontando un ultimo tratto
di sentiero più scomodo attraverso la pietraia che permette in breve
di raggiungere il Rifugio Morelli-Buzzi (2351 m).
Si procede quindi lasciandosi il rifugio sulla sinistra in direzione del Colle
Chiapous (2536 m), che si raggiunge in meno di mezz’ora. Da lì, seguendo
le indicazioni, si imbocca in discesa il sentiero M9.
Lasciando sulla destra la deviazione per Passo del Porco, si prosegue sulla
sinistra perdendo quota su un bel sentiero a zig zag con begli scorci
sul grande bacino artificiale del Chiotas. Raggiunta la diga, si scende lungo
la strada asfaltata attraversando un tunnel, per poi salire a destra seguendo
le indicazioni per il Rifugio Genova (palina).
Ignorando il bivio sulla sinistra per il Colle di Fenestrelle, si costeggia la riva
del lago sull’ampia sterrata fino al Rifugio Genova (2009 m), posto fra il grande
bacino artificiale e l’incantevole laghetto naturale del Brocan.

Graveiretta
a
08
2423
1662
2823
2731
a di
morta
e
uè
Lago di
Valcuca
Rocca sott.
di S. Giovanni
2325
Cima
Valcuca
Colletto di
Valasco
Bivacco
J. Guiglia
1385
1592
1735
Gias
Colle di
Fremamorta
Terme
di Valdieri
Gias delle
Mosche
2479
2616 1795
Cima Est
di Pagarì
2448
2686
2582
2613
Baisse de Colle di
Roguè Naucetas
Punta
Stella
2616
Rifugio
Elena
2567
Cima del
Souffi
Cima del
Piano della Casa
Bassa della
Madre di Dio
Rifugio
Bozano
2865
Rifugio
Remondino
2727
2464
Asta
1847 Sottana
2849
Asta
Soprana Nord
2948
Gias
Lagarot
Cima
Maubert
Tappa che si svolge in un severo
1986
Cima
di Ciriegia
Bivacco
Varrone
3050
3290
3108
ambiente di alta montagna attorno
al punto culminante del massiccio,
2915
Cima
Mondini
2998
l’Argentera, con un passaggio ai piedi
di un canalone celebre fra gli alpinisti:
il Lourousa. Il Rifugio Genova è situato
al centro di un antico circo glaciale,
circondato dalle cime più imponenti
del massiccio dell’Argentera-
Mercantour, tra la Francia e l’Italia.
2408
Corno
Stella
Cima Sud
Argentera
2668
Rifugio
Morelli
Bivacco
Baus
Cima
di Nasta
3067
Cima
3038
Il del Baus
Bastione
Cima Ghilie'
E
2278
Bivacco
Costi-Falchero
Passaggio
Punto Nodale
2805
Cima
del Chiapous
2717
2538
Colle del
Chiapous
Passo
della
Rovina
Rifugio
Genova
2981
6:00 h 2724
+1360/-750 m
2009
2485
Punta
Chistafort
1532
Punta
del Limbo
Gias del
Pian del Torno
1392
2462
Lago
della
Rovina
Colle di
Fenestrelle
Cima di
Malariva
2860
2118
273
Ca
Ciam

30
//TAPPA 08
DAL RIFUGIO
GENOVA A
SAN GIACOMO
DI ENTRACQUE
↑ In discesa dal Colle
di Fenestrelle; sullo sfondo
il Gelas
← Il Vallone di Fenestrelle,
lato Praiet
↓ Panoramica su Gelas e
Saint Robert
→↑ Il rifugio di San Giacomo
→↓ Resti di ricovero militare al
Colle di Fenestrelle
// ITINERARIO
Dal rifugio Genova (2009 m), si ripercorre il tratto finale della tappa precedente
fino a imboccare sulla destra il sentiero in salita per il Colle di Fenestrelle
(palina, GTA, tacche bianche e rosse). Si sale a zig zag su piacevole sentiero
fino a una barra rocciosa dove il sentiero perde qualche metro di quota per
poi risalire fino al valico (2462 m).
Dal Colle di Fenestrelle si intraprende la lunga discesa lungo il sentiero M11
(tacche bianche e rosse) per raggiungere dopo molti tornanti la piana
del Praiet (1792 m) sovrastata dal Rifugio Ellena-Soria. Si prosegue la discesa
imboccando la sterrata sulla sinistra (GTA, M11) in direzione San Giacomo
di Entracque. Si passa ai piedi di una cascata a 1409 m di quota (sulla sinistra) e
ci si lascia il Giàs (alpeggio) Isterpìs sulla destra per poi immergersi nel bosco
di faggio e raggiungere la frazione di San Giacomo (1226 m).

8
Corno
Stella
ima Sud
rgentera
Bivacco
Baus
3067
Cima
8
l
del Baus
ione
998
2745
2668
Cima
di Nasta
ma Ghilie'
e de
sette
2538
Colle del
Chiapous
2981
Testa
della
Rovina
Rifugio
Genova
Passo
della
Rovina
2724
2687
2009
1532
Lago
della
Rovina
2462
Colle di
Fenestrelle
Cima di
Malariva
2860
2921
2736
Cima di
Tête des Cougourda
Lacs Bessons
Dopo una breve salita, la discesa
del versante sud-est del Colle
di Fenestrelle porta al Rifugio
Soria-Ellena. Qui inizia l’ultima
discesa verso San Giacomo
d’Entracque, su una carrozzabile.
Caire
Ciamberline
La località San Giacomo, situata alla
confluenza dei valloni di Moncolomb
e della Barra, fu scelta dal Re Vittorio
Emanuele II per la costruzione
di una residenza di caccia.
1624
2259
Monte
Barra
S.Giacomo
di Entracque
Gias
Isterpis
1906
1226
Bec
dell`Aignè
1930
Barra
della Siula
2289
1939
Colletto
Cruset
Gias
della Pera
Cima di
Pantacrèus
Rifugio
2393
Soria-Ellena 2673
1792
Punta
2050
della Siula
E
5:00 h
+540/-1320 m
2713
Gias del Vei
del Bouc Sottano
1430
Aie
Pu
dell
Pass
Frass
Mo
Car
La
Vei d
Passo Sottano
del Muraion
C
de

32
//TAPPA 09
DA SAN GIACOMO
DI ENTRACQUE
A TRINITÀ
DI ENTRACQUE
↑ Il Gesso della Barra
← ll bacino artificiale della
Piastra
→↑ Il gruppo Clapier-Maledia-
Gelas; la prima parte della tappa
9 contorna alla base il Monte
Aiera, visibile sulla sinistra
→↓ Il Gelas dai pressi del ponte
della Rovina
→→↓ Rocce lavorate dal Gesso
della Barra
// ITINERARIO
Dal posto tappa GTA si percorrono in discesa pochi metri di strada asfaltata
per poi prendere il ponte a destra e raggiungere l’entrata del campeggio
“Sotto il Faggio”.
Si entra nel parcheggio del camping (palina in direzione Trinità, GTA, M22,
tacche bianche e rosse) e dopo qualche metro si prende a destra lungo
il sentiero che oltrepassa il ruscello tramite un ponticello.
Si costeggia la riva destra del torrente Gesso della Barra fino a 1000 m di
quota. Si gira a sinistra lungo l’itinerario GTA/M22 in direzione di Trinità.
Si sale su un ripido sentiero fino a quota 1223 m dove un corrimano aiuta a
procedere su lastre rocciose.
Si raggiunge il Caire della Truccia (1542 m) e si prosegue in piano lungo
un tratto roccioso e panoramico, dove il sentiero, sempre ben segnalato, volge
a destra per raggiungere in breve il Colle del Vailetto (1515 m).
Da lì, si prosegue in discesa in direzione Trinità (GTA/M22). Raggiunta
una strada, si tiene la sinistra e si prosegue sempre in discesa lasciando
sulla sinistra la frazione di Tetti Jose (1241 m) e sulla destra le due frazioni
di Tetti Salmet Soprano (1176 m) e Sottano (1125 m) per raggiungere quindi
Tetto Airetta (1089 m), dove si svolta a destra in salita lungo la strada.
Dove termina l’asfalto, nei pressi di un edificio abbandonato, si procede dritti
sulla pista in salita per poi girare a sinistra (palina GTA/M22) e scendere lungo
un ripido versante ricoperto da una faggeta.
Al termine della discesa, si imbocca a destra la pista carrozzabile detta
“della Sartarìa” seguendo la segnalazione GTA/M22, quindi si svolta a sinistra
poco dopo (palina) per raggiungere il torrente che si sorpassa su un ponte
di legno da cui si risale in breve a Trinità d’Entracque (1084 m).

ima
ausetto
a
fort
2118
Gias del
ian del Torno
1392
2456
2318
Punta
el Limbo
Lago
della
Rovina
Monte
Ray
Passo Barra
della Vagliotta
1424
Rocca Garb
Rocca
Garner
1998
2259
Monte
Barra
S.Giacomo
di Entracque
Centrale
ENEL
Bacino
970
artificiale
della Piastra
Caire
della Truccia
1542
Punta Balur
1906
1226
Viver
Punta
Casasco
1941
Monte
Steirà
2469
1939
Colletto
Cruset
Nuovamente in ambiente boschivo,
Tetto
Airetta
Gias
della Pera
questa tappa collega San Giacomo e
Trinità, due località del comune
di Entracque. Il lago della Piastra è
un bacino artificiale che alimenta
la centrale idroelettrica Luigi Einaudi.
Si tratta della più grande centrale
italiana ad accumulo, e di una
delle più grandi d’Europa.
Tetti
d`Ambrin
1144
2713
1110
1084
2224
Monte
Costassa
Monte
Aiera
2779
Punta
della Rua
Passo di
Frassinetto
E/EE
4:30 h
Uia di
S.Lucia
2612
1420
1458
Caire
dell`Uglia
Trinità
di Entracque
Ponte 1078
Porcera
2142
+950/-1100 m
1579
1561
Caire
Becas
Punta
Barasiagna
1752
Punta
Ambutur
Punta
dell`Aiera
2302
Il Cairas
2313
1566
Punta
di Costagrande
Monte
Lavasse'
Monte
Servatun
2278
2306
d
1
Gias
So

34
//TAPPA 10
DA TRINITÀ
DI ENTRACQUE
A PALANFRÈ
↑ La Locanda del Sorriso a
Trinità
← La conca di Palanfrè
↓ La costa di Pianard (a destra),
lungo la quale si sviluppa
la parte centrale dell'itinerario
→↑ Vecchia baita nella borgata
di Palanfrè
→↓ Costa di Pianard e
Rocca d'Orel
// ITINERARIO
Ci si lascia alle spalle la Locanda del Sorriso a Trinità d’Entracque (1084 m) e
alla palina si imbocca a destra la strada asfaltata in salita in direzione Colle
della Garbella – Palanfrè (GTA, L6, tacche bianche e rosse). Alla fine dell’asfalto
si prende il sentiero sulla destra (indicazione GTA/L6). Si sale lungo la sponda
sinistra orografica del torrente (tratto roccioso con corrimano). Si sale prima
nel bosco di faggi e poi lungo aperte praterie fino al colletto del Caïre
di Porcera (1802 m). Da qui il panorama su Entracque e sul Vallone
del Sabbione è spettacolare. Si piega a sinistra e si traversa con un lungo
mezzacosta per poi raggiungere il Colle della Garbella (2170 m).
Si prosegue verso destra lungo la cresta a saliscendi seguendo le indicazioni per
Palanfrè (GTA/L6, tacche bianche e rosse). Il sentiero scende quindi a sinistra in
direzione della piccola frazione. A quota 1975 m, vicino a un blocco di roccia,
una palina conferma la buona direzione lungo la GTA/L6. Si continua a scendere
finché a quota 1600 m il sentiero si immette su una pista, da dove si svolta a
destra seguendo le indicazioni fino al piccolo borgo di Palanfrè (1372 m).

o
1
Tetto
Airetta
Tetti
d`Ambrin
1144
te
irà
9
9
tto
set
ias
Pera
2713
1084
2224
Monte
Costassa
Monte
Aiera
2779
Punta
della Rua
Passo di
Frassinetto
1458
Caire
dell`Uglia
2612
Trinità
di Entracque
Ponte 1078
Porcera
Punta
Barasiagna
1579
2142
1752
Punta
Ambutur
Punta
dell`Aiera
2302
Il Cairas
2313
1566
Punta
di Costagrande
Monte
Lavasse'
Una magnifica tappa in quota
2278
su costoni e creste che mettono
in collegamento le valli Gesso e
Servatun
Vermenagna offrendo spettacolari
viste panoramiche.
1512
Gias Valera
Sottano
Attualmente, due famiglie di allevatori
abitano a Palanfrè tutto l’anno.
Le loro mandrie pascolano sui prati
dei dintorni conferendo a questo
paese un fascino speciale.
Monte
Bussàia
2451
Rocca
d`Orel
2439
2306
Monte
Pianard
2306
2173
Colle
della Garbella
Monte
Garbella
E
I Doni
Monte
la Croce
1958
Palanfrè
Monte
Colombo
5:00 h
2261
1425
+1210/-890 m
Gias
della
Barma
1642
Tetto
Baru
1715
1223
Rocca
Cornalè
Bric
Brusatà
Tetto
Folchi
1025
Tet
Mar
Gias
Creusa Sottano
Monte
Creusa
2384
2
G

36
//TAPPA 11A
DA PALANFRÈ
ALL'AGRITURISMO
L’AGRIFOGLIO
(LIMONE PIEMONTE)
↑ Tetti Bertaina (Vallone Grande)
← Palina lungo la discesa
da Palanfrè a Vernante
→ Rustico nel Vallone
di San Bernardo
// ITINERARIO
Dal posteggio a valle di Palanfrè (1379 m) si segue una pista, poi si imbocca
il sentiero a sinistra per Vernante. Un traverso e ripidi tornanti in faggeta
conducono a Tetti Cucet. Si attraversa il Vallone di Franco, quindi si entra
nell'angusto Vallone di Pioccia. Si superano in successione tre impluvi, poi
si guada il torrente. Sul versante opposto il sentiero raggiunge Tetti Doni,
quindi supera due valloncelli, nel secondo dei quali si incontrano i Tetti
Bertaina. Una ripida discesa conduce dapprima a Tetti David, quindi
all’intaglio della Bercia. Tornati nel bosco, con tracciato pianeggiante
ci si porta a Tetti Colletta (1226 m). Si raggiunge la strada sterrata al servizio
della borgata, scendendo fino al primo tornante. Si imbocca il sentiero a
sinistra che si porta sul crinale tra Vallon Secco e Val Grande e perde quota
nella faggeta fino a un evidente trivio, dove si prende a destra la ripida pista
sterrata. Giunti di fronte all'ingresso di una cava dismessa, si svolta ancora a
destra, scendendo fino alla strada asfaltata sottostante.
Si va a sinistra fino a raggiungere il centro storico di Vernante (790 m).
Da corso Umberto I si prende a sinistra via Mistral fino al bivio per Tetti Cesa.
Tra le due strade asfaltate, si trova il sentiero per Limone Piemonte.
Si sale a monte dei Tetti Cesa, dove si incontra una strada sterrata.
Al primo tornante a sinistra si imbocca il sentiero di fronte, che doppia
un costone e si immette su una mulattiera. Si continua a destra, nel Vallone
Salet: la mulattiera perde quota e si immette su una pista forestale.
Si va a destra e, attraversato un rio, si imbocca il sentiero a sinistra.
Ci si immette su una mulattiera e si va a destra: dopo un rio, alla prima
biforcazione si tiene la sinistra. Si risale a doppiare il costone che porta
nel Vallone di Santa Lucia e si raggiungono i Tetti Tola. Si passano due rii e
si giunge su una stradina asfaltata, che si segue verso destra. La strada
lambisce i Tetti Rulin (986 m) e perde rapidamente quota. Si imbocca
il sentiero segnalato a sinistra che, pianeggiante, tocca i ruderi di Tetti Pulenta

1719
nta
rosso
ia
Colla di
Prarosso
1868
I Doni
1300
Monte
Sapè
Marghee
1314
1235
916
Bric
Martinet
1223
Rocca
Cornalè
Monte
Bianco
1209
Tetto
Fustin
Vernante
800
Tetto
Gaspart
1092
Roccia
del Pino
1598
1577
Tetto
Pulenta
986
Tetto
Magela
Tetto
Buter
966
1030
Ceresole
1834
Monte
Piane
Il Beccacc
1634
Agriturismo
l'Agrifoglio
Tetto
Marro
1090
16
Trucc
Vudra
ca
rel
3
le
rbella
e
lla
Monte
la Croce
1958
Palanfrè
1425
Tetto
Baru
Bric
Brusatà
1715
Tetto
Folchi
1025
Tetto
Marun
Gias
Creusa Sottano
Colle
Arpiola
Bric
Castea
L’itinerario percorre in discesa
Gias
Bec
2128
la “Via di Tàit”, della un bel percorso Baral che
Barma
Monte 1642
2148 Bec
Colombo collega numerose frazioni abbandonate Matlas
Monte
2214
sul versante sinistro Creusa della Val Grande. Cima
2261
2384 Giosolette
Da Vernante, un sentiero a balcone
permette di risalire al fondo della
Valle Vermenagna. Le vecchie case
di montagna, oggi in rovina, e
l’accogliente paese di Vernante,
con le facciate dedicate a Pinocchio:
una giornata sospesa tra le montagne
di ieri e le montagne di oggi.
1682
1800
1923
Colletto
di Cagera
E
Monte
Vecchio
Maira
Mognin
1009
Tetti
Gross
6:10 h
Limonetto
1280
+733/-1157 m
Limone
Piemonte
Tetti
Maschetta
Punta
Buffe
Gherra
1518
1596
Mo
Mu
e si immette su una strada sterrata. Si va a sinistra fino ai Tetti Riss.
Si continua su sentiero e si giunge a una pista sterrata, che si segue a sinistra
fino ai Tetti Cabila Adreit. Si aggirano a monte le case poi, dopo un rio e alcuni
ruderi, con una brusca impennata si arriva a Tetti Buter. Si valica un colletto e
si entra nel Vallone Ceresole. Il sentiero taglia in discesa nel bosco, poi
per prati, e raggiunge la vicina strada asfaltata, che si segue verso destra fino
all'Agriturismo l'Agrifoglio (955 m).

38
//TAPPA 12A
DALL'AGRITURISMO
L’AGRIFOGLIO
AL RIFUGIO
PIAN DELLE GORRE
↑ Il Rifugio del Pian delle Gorre
← Panoramica sulle Alpi
Marittime dai pressi del Colle
Vaccarile
→ Al centro il Gias Vaccarile
soprano; sullo sfondo il
massiccio del Marguareis
// ITINERARIO
Dall'Agriturismo l'Agrifoglio (955 m) si sale su asfalto, poi si svolta a destra
sulla sterrata che conduce alla panchina gigante gialla. Ora su sentiero si
ignora a sinistra il bivio per Meire Vudrand e si continua in piano nel bosco.
Si passa alle spalle di una abitazione, oltre la quale si ritrova il sentiero che
porta su una stradina asfaltata presso la Cappella di San Bernardo (1013 m).
Si va a sinistra, poi a destra sempre su asfalto. Passata una borgata, la strada
diventa sterrata: al secondo tornante a sinistra si imbocca la pista inerbita
di fronte che guada un rio (passerella a sinistra), serpeggia tra prati e diventa
sentiero. Dopo i ruderi dei Casali Brozer il sentiero s'impenna e sale a lungo
nella faggeta. Oltrepassata una diramazione sulla destra per il Bec Cucco
(punto panoramico), il percorso prosegue in leggera salita e si porta al Colletto
Almellina (1481 m). Si continua verso nord-est sul lungo crinale, uscendo
dal bosco e salendo fin quasi alla testata del vallone.
Giunti al Colletto Mirauda si incontra un bivio e si svolta a destra, con percorso
a semicerchio che conduce al Colle Vaccarile (2046 m).
Dal valico si scende verso sud-est, intuendo la traccia che porta al Gias
Vaccarile soprano (1912 m, possibili problemi di orientamento in caso
di scarsa visibilità). Una traccia porta su una fascia di rocce che si scende
lungo un comodo intaglio: dopo una trentina di metri sul prato si svolta
bruscamente a destra (sud-ovest). Con vari saliscendi si arriva ai piedi
del caratteristico roccione del Bec 'd l'Uia: la discesa riprende tra arbusti e
molte tracce di animali e porta al Gias Vaccarile sottano (1704 m).
Si scende verso est poi si svolta a destra e si entra nella Gorgia da Furnasa.
Si ignora a destra il sentiero per il Passo del Baban e, più a valle, si entra
nel bosco. Dopo un mezzacosta riprende la discesa che conduce al ponte
sul Torrente Pesio, vicino alla spettacolare Cascata di Gias Fontana. Si ignora a
destra il sentiero per il Gias degli Arpi e si arriva al Gias Fontana (1218 m).

cia
ino
1598
77
letto
gera
Tetto
Pulenta
986
Maira
Mognin
onetto
1402
Monte
ecchio
1280
Tetto
Buter
966
1030
Passo
Colette
1009
Limone
Piemonte
Tetti
Gross
Piane
Agriturismo
l'Agrifoglio
Tetti
Maschetta
Punta
Buffe
Gherra
1634
1518
Il Beccaccio
Tetto
Marro
1090
1596
1676
Trucco
Vudrand
Monte
Murin
Bec
Cornigion
1381
1448
Rifugio
Capanna
Chiara
Bec
Castellaccio
1558
2172
Cima
Pitte`
Punta
Colletto
2072
1851
Il
Crest
Dopo una salita impegnativa e sostenuta
sino al Colle Vaccarile, ci si addentra poco
a poco nel territorio boschivo dell’alta
Valle Pesio, per arrivare a Pian delle
Gorre.La Valle Pesio è caratterizzata
da una consistente copertura forestale e
da un’attività umana legata da molte
generazioni alla lavorazione del legno.
Da notare la presenza dell’abete bianco,
meno diffuso nelle altre vallate
del Piemonte.
2102
Monte
Jurin
Gias
Sottano del Colle
1588
Punta
Cima di Beuse
1336
2186
Cima
della
Fascia
Punta
Mirauda
2155
2064
Colle Vaccarile
Cima
Baban
2004
Colle del
Carbone
E
6:25 h
2495
Gias
Fontana
1758
843
Testa du Siet
Rif. Pian
delle Gorre
Passo di
Baban
2219
+1219/-1142 m
1861
1218
Colla Piana
di Malaberga
1032
1989
Passo
del Duca
di Pe
Fu
Il P
d
1
Testa
del Duc
1926
di
S
Attraversata la radura, e lasciato a sinistra il sentiero per l'Osservatorio
Faunistico delle Canavere, si sbuca sulla pista sterrata per Pian delle Gorre.
La si percorre verso destra, in saliscendi, fino al ponte sul torrente del Saut.
Si continua a sinistra e si giunge alla magnifica radura di Pian delle Gorre
(1032 m), sede dell'omonimo rifugio.

40
//TAPPA 13
DAL RIFUGIO
PIAN DELLE GORRE
AL RIFUGIO
DON BARBERA
↑ Il versante settentrionale del
Marguareis
← La Capanna Saracco-Volante
→↑ Panoramica
dal Colle del Pas
→↓ La Valle dei Maestri dal Colle
dei Signori
→→↓ Il Rifugio Don Barbera
// ITINERARIO
Da Pian delle Gorre si prende la sterrata che si inoltra nel Vallone del Saut verso
sud-est. Trascurando diramazioni e sentieri, si segue la strada fino al suo termine,
presso uno slargo, dove si imbocca a sinistra la mulattiera per il Rifugio Garelli.
La mulattiera sale ripida e a lungo con numerosi tornanti; quando spiana, si passa
un ponticello e si arriva al Rifugio Sestrera sottano (1341 m). Al gias, riattato,
si svolta a sinistra e si sale a ripidi tornanti nell'abetina, fino a sbucare
sul ripiano pascolivo sede del Gias soprano di Sestrera (1847 m). Tra pascoli e
bassa vegetazione, con alcune svolte si supera infine il dislivello che separa il gias
dal soprastante Rifugio Garelli (1966 m). Dal rifugio si segue verso est un evidente
sentiero che si innalza zigzagando tra erba e roccette, poi su pendii inerbiti, fino
al valico di Porta Sestrera (2228 m). Si scende oltre il passo tra prati e, giunti ad
un bivio, si volge a destra (sud). Il sentiero scavalca un costone, si porta nell'ampia
conca prativa sottostante, poi piega a est e, con una breve risalita, raggiunge
le sponde del Lago Rataira (2204 m). Lasciato a sinistra lo specchio d'acqua, si punta
a sud e con un breve ma ripido diagonale si raggiunge il Colle del Pas (2349 m).
Si scende sul versante opposto con comodi tornanti tra prati; si trascurano a
sinistra la traccia per la Capanna Saracco Volante e a destra quella per il Colle Palù,
proseguendo diritti fino al margine orientale della conca carsica di Piaggia Bella.
Tenendosi alti sulla conca, si tagliano a mezzacosta le pendici di Cima Palù,
poi si supera un modesto costone poco a monte del Passo della Croce, quindi
si punta a sud-ovest. Con qualche saliscendi il sentiero giunge a un caratteristico
intaglio roccioso. Subito dopo, a un bivio non ben segnalato, si scende a sinistra
per poi riprendere quota ad attraversare un secondo intaglio nella roccia.
Poco oltre, si valica una sella prativa ai piedi del Dente di Framargal, poi si scende
verso il fondovalle ad immettersi sul più ampio sentiero proveniente da Carnino
superiore. Si va a destra, risalendo il Vallone dei Maestri; dopo un tratto più ripido
tra roccette, si raggiungono infine il vecchio e il nuovo Rifugio Don Barbera
(2079 m), poco distanti tra loro.

Bec
Cornigion
1381
1448
Rifugio
Capanna
Chiara
Bec
Castellaccio
58
a
herra
1925
olletto
mpanin
2142
4
Monte
Alpetta
1851
Il
Crest
2177
2102
Monte
Jurin
La
Perla
Cima
della
Fascia
2054
2064
Colle Vaccarile
Rif. Pian
delle Gorre
2186
2312
2086
2102
2004
2495
Col della
Boaria
Gias
Fontana
1218
Passo di
Baban
1861
2219
Cime de
Malabergue
2188
1032
1231
Testa
del Duca
1926
Punta
di Sestrera
2302
Castel
Frippi
2256
Colle
dei Signori
Col
2260
della Perla
Cime de
I fitti boschi di conifere della Valle Pesio, Capoves
Cime de
Pepin
Cima
Baban
Colle del
Carbone
Colla
Malaberga
Cima
Aurusi
Colla Piana
di Malaberga
1989
Passo
del Duca
l’impressionante scenario del versante
settentrionale del Marguareis, gli ampi
catini carsici in quota: una tappa tra le
più varie dell’intera GTAM. Il Marguareis
è un massiccio calcareo la cui fama è
dovuta essenzialmente alla celebre rete
di cavità sotterranee di Piaggia Bella,
la seconda per importanza in Italia con
i suoi 43 km di sviluppo e 700 inghiottitoi.
2107
1947
Cima
Scarason
2355
Passo di
Scarason
E
2404
2357
2079
5:55 h
1957
Punta
Bartivolera
Rocche
Rifugio Gaudioline
2356
Garelli
2652
2101
Cima
della Madonna
1966
Punta
Marguareis
Passo
della Gaina
Cima di
San Lorenzo
Porta
Sestrera
2541
2298
Rifugio Don Barbera
+1542/-495 m
Cima
del Cars
2228
Porta
Marguareis
Cima Palù
2023
2306
Passo
delle Mastrelle
Il Ferà
2245

42
//TAPPA 11B
VARIANTE
DA PALANFRÈ
A LIMONETTO
↑ Rocca dell'Abisso e Rocca
Bastera da Pian Madoro
← Il Lago degli Alberghi
→↑ Pascoli e baite d'alpeggio a
monte di Limonetto
→↓ Vallone degli Alberghi
// ITINERARIO
Da Palanfrè (1372 m) si segue la stradina asfaltata a valle della borgata.
La strada diventa sterrata e, quando svolta a destra, si continua diritti (sud)
su mulattiera. La mulattiera attraversa alcuni rii, raggiunge il Gias Piamian
(1432 m, fontana) e si trasforma in sentiero.
Giunti ad un bivio si ignora il vecchio tracciato che prosegue innanzi (rischio
frane) e si prende il ramo di sinistra che attraversa il letto secco del torrente.
Il sentiero sale a lungo nella faggeta a tornanti, quindi ridiscende per guadare
ancora il letto secco del torrente e riportarsi sul tracciato abbandonato
in precedenza. Si prosegue verso sinistra e si incontra un bivio, dove si prende
a sinistra per il Lago degli Alberghi. Si passa poco a valle del Gias Vilazzo e
si attraversano due ruscelli alla loro confluenza.
Il sentiero s'impenna d'improvviso, e rimonta a lungo il pendio con numerosi
tornanti tra i pini. Un tratto tra i prati in minor pendenza porta a un bivio:
a destra si tocca il vicino Lago degli Alberghi (2039 m), a sinistra si punta
direttamente al colle, ma le due tracce si ricongiungono poco dopo.
Con una ripida salita si rimontano le dirupate pareti rocciose che chiudono
la testata della valle e un esile sentierino, in alcuni tratti aereo (funi), raggiunge
il Passo di Ciotto Mien (2274 m).
Oltre il valico il sentiero traversa verso sinistra su ripidi pendii prativi, aggira
un roccione affiorante e piega a sud. La discesa presenta tratti ripidi alternati
a conche prative: si tiene sempre il sentiero principale fino all'ampia piana
pascoliva di Pian Madoro (1765 m, 0:50), sede di diverse trune (ricoveri
in pietra con volta generalmente a botte). Sulla piana giunge una carrareccia
sterrata, che si segue verso sinistra. Superato il Ciabot di Pedù, la carrareccia
continua a scendere su un crinale, circondata dai pascoli; si ignora a destra
la diramazione per i Prati della Chiesa e si giunge su una stradina asfaltata.
Si svolta a destra e, trascurando le diramazioni che si staccano
in corrispondenza dei due tornanti, si raggiunge Limonetto (1294 m).

2173
Colle
della Garbella
1512
Gias Valera
Sottano
Cima
Plisser
2318
2281
2306
Punta Prà
di Matteo
Monte
Garbella
Palanfrè
Monte
Colombo
2261
2228
Cima della
Guglielma
Cima
Balmasca
1425
2301
Gias
della
Barma
1642
Monte
Frisson
2637
Bric
Brusatà
1715
Marun
Gias
Creusa Sottano
2384
Il percorso storico della Grande
Monte
Creusa
2274
2405
Passo del
Diavolo
Bec
Baral
2148
Passo di
Ciotto Mien
Traversata delle Alpi da Palanfrè risale
il vallone degli Alberghi e superato
l’erto passo del Ciotto Mien scende
per pascoli in direzione della borgata
di Limonetto.
Qui è possibile pernottare presso il
Lodge Arrucador.
Bric
Castea
2214
Colle
Arpiola
2128
Bec
Matlas
Cima
Giosolette
Gias
Boero
1631
E/EE
4:45 h
1800
1682
Alpe
Papa
Giovanni
Vecchio
Maira
Mognin
Limonetto
+936/-1021 m
1280
1871
1009
Limone
Piemonte
Tetti
Gross
Quota
1400
1784
Te
Masc
Punt
Buff
Gherra

Bric
Castea
Bec
Baral
2128
1800
Mognin
Limonetto
1280
Tetti
Gross
Tetti
Maschetta
Punta
Buffe
1518
Gherra
44
//TAPPA 12B
VARIANTE
DA LIMONETTO
AL RIFUGIO
GARELLI
Gias
Boero
1631
1871
Quota
1400
1784
Colle di
Tenda
1907
2176
Cima La
di Salauta↑ Il Marguareis Colletta dal Colle del Prel
→↑ Colle di Tenda, Forte Alto
→↓La Capanna Morgantini
// ITINERARIO
Dal centro Limonetto (1294 m) si scende lungo la strada provinciale in direzione
di Limone fino a imboccare il bivio a destra per il Colle di Tenda. La stradina (nota
come Strada Romana) sale alle spalle dei condomìni e si trasforma in mulattiera,
quindi taglia una pista da sci, esce dal bosco e arriva su una pista sterrata
pianeggiante. Si va a destra e, dopo 200 metri, nel mezzo della conca dei Prati
di San Lorenzo (1505 m) si abbandona la pista e si imbocca a sinistra una traccia
inerbita. La mulattiera sale lentamente, si riduce a sentiero talvolta anche poco
evidente. Si rimontano con qualche svolta le distese pascolive verso est sud-est e
si arriva nei pressi dello Chalet Le Marmotte. Si ignora la larga pista che prosegue
diritta verso lo chalet e si svolta a destra; giunti poco sotto la strada del Colle di
Tenda, si incontra un bivio con un poco evidente sentiero.
(Nota: il percorso della GTA prevede di proseguire diritti fino al Colle di Tenda, per poi
tornare verso il Fort Central. Di seguito si descrive invece un percorso meno battuto
ma che concatena in maniera più logica i resti dei manufatti militari presenti sul colle.)
Si sale a sinistra alla strada asfaltata, presso alcuni ruderi. Di fronte una vecchia
mulattiera rimonta un valloncello prativo che conduce alla selletta a sinistra
della Caserma difensiva Centrale, enorme edificio militare ormai diruto.
Ora su una strada sterrata si attraversa il cortile interno della caserma, poi si sale
al soprastante Fort Central (1908 m). Si scende verso est a una strada sterrata;
si va a destra e in breve si giunge ad un'altra strada, che si segue ancora verso
destra, a lungo. Alla successiva biforcazione si imbocca a destra il ramo che porta
su un piccolo valico (1874 m). Qui si abbandona la strada e si sale sul ripido
sentiero che si stacca a sinistra lungo il crinale. Dopo lunga salita, ci si immette
su una mulattiera: si va a sinistra e si raggiunge il soprastante valico prativo e
pianeggiante (2187 m). Ignorando le molteplici diramazioni, si sale sempre

Rifugio
Capanna
Chiara
Bec
Castellaccio
1558
Cima
dei Gherra
1858
Colletto
Campanin
2142
2344
1851
1925
Monte
Alpetta
2177
Cime de
Pepin
Jurin
Il
Crest
La
Perla
Cima
della
Fascia
2312
2102
2004
Colle del
Carbone
Colla
Malaberga
2495
2054
Cima
Aurusi
Baban
1861
Colla Piana
di Malaberga
2219
Col della
Boaria
2188
1989
Passo
del Duca
2086 Cime de
Malabergue
Col
della Perla
Da Limonetto seguendo la “Strada
romana” si raggiungono le imponenti
fortificazioni ottocentesche
del Colle di Tenda. Con panoramico
percorso di cresta, che si mantiene
a poca distanza dall’ex strada
militare Limone-Monesi, si giunge
alla Capanna Morgantini, da cui,
attraverso l’arida conca delle Carsene,
si passa nel Vallone del Marguareis
e al Rifugio Garelli, ricollegandosi
all’itinerario principale.
Castel
Frippi
1881 1926
Punta
di Sestrera
2256
2302
Colle
dei Signori
2107
2260
Cime de
Capoves
E
8:55 h
1947
Cima
Scarason
2355
2404
2357
Rifugio
Garelli
2652
1966
Passo di
Scarason Punta
Marguareis
+1752/-1080 m
Passo
della Gaina
2079 Rifugio
Don Barbera
Cima
di Pertegà
2178
Rocch
Gaudiol
2541
2298
2356
22
Port
Sestr
Porta
Marguarei
Cima Palù
Passo
delle Mast
202
Il F
Passo
di Framargal

46
Il Rifugio Garelli
→ Il mare, al fondo,
dal Balcone di Marta
sul crinale (si tagliano i tornanti della mulattiera) fino ad una spalla, dove si
imbocca il sentiero segnalato che prosegue a sinistra dello spartiacque. Il piacevole
sentiero taglia in piano le pendici della Cima Pepino, aggira la Cima del Becco, e
infine scende al Colle della Perla (2086 m). Si ignora la sterrata che lo attraversa e
si continua diritti sul crinale. Il sentiero guadagna quota con poche svolte, aggira
la Cima del Cuni e ridiscende al Colle della Boaria (2102 m). Anche in questo caso
si attraversa la sterrata che passa sul colle e si riprende la salita lungo il filo
di cresta. Giunti a una selletta prativa, si continua a lungo sui fianchi della Testa
Ciaudon, e infine ci si immette su una incompiuta mulattiera ex militare.
Si sale allora a sinistra, fino alla vicina Colla Piana di Malaberga (2219 m).
Appena oltre il valico la mulattiera si biforca ed è preferibile il ramo di sinistra che
lambisce la Capanna Morgantini (non utilizzabile come punto di appoggio!).
La mulattiera perde quota ai margini della Conca delle Carsene, poi incomincia
un lungo semicerchio da sinistra verso destra per aggirare in quota la conca
pascoliva sede del Gias dell'Ortica. Si lasciano a sinistra due sentieri (segnalati),
si scende sul fondo della conca e se ne risale il fianco orientale. La vecchia
mulattiera prosegue verso est con alcuni saliscendi, poi traversa in non faticosa
salita fino allo stretto intaglio del Passo del Duca (1989 m).
Appena oltre il valico si incontra un bivio: si va a destra fino al vicino Colle del Prel
soprano, dove si svolta ancora a destra per scendere nel Vallone del Marguareis.
A metà discesa conviene imboccare la recente traccia segnalata che si stacca verso
destra e taglia a mezzacosta ai piedi delle imponenti pareti del Marguareis.
La traccia si ricongiunge infine al sentiero principale, che si segue verso destra
in salita; ripidi strappi portano fino al piccolo Laghetto del Marguareis (1924 m).
Si attraversa l'emissario del laghetto e ci si porta sul versante destro orografico
del vallone. Dopo una breve discesa, con un percorso quasi a ritroso si supera
il costone che adduce al Vallone di Sestrera e si sbuca nella conca prativa di Pian
del Lupo, sede del Rifugio Garelli (1966 m).

LE TAPPE
IN LIGURIA
DELLA GTAM
47

48
//TAPPA 14
DAL RIFUGIO
DON BARBERA
A REALDO
↑ Lungo la "cannoniera", tra
Punta Farenga e Cima Missun
↓ Scendendo dal Monte
Saccarello verso il Passo
di Tanarello
Una lunga giornata di cammino per
lo più in discesa a cavallo tra l’Italia e
la Francia, su un percorso panoramico
in cresta che permette di dominare
tutta la valle francese della Roya e
il Parco italiano delle Alpi Liguri. Realdo
è una frazione del Comune di Triora,
celebre per fatti storici e leggende
legati alla stregoneria. In effetti,
nel 1588 alcune donne di Triora furono
vittime di un processo per stregoneria
tra i più raccapriccianti della Liguria.
E
5:00 h
+900/-1950 m

49
//TAPPA 15
DA REALDO
AL RIFUGIO
ALLAVENA
↑ Il mare dai pressi
della Cima di Marta
↓ Realdo
Una tappa che si svolge su parte
dell’Alta Via dei Monti Liguri e aggira
il Monte Gerbonte sul fianco ovest,
tra le valli Argentina, Nervia e Roya.
Poco a poco si abbandona l’ambiente
alpino e ci si lascia conquistare
dall’atmosfera delle montagne
mediterranee, dai rilievi vigorosi e
dal marcato carattere.
E
5:00 h
+1210/-700 m

50
//TAPPA 16
DAL RIFUGIO
ALLAVENA
AL RIFUGIO
DI GOUTA
↑ Sosta al Rifugio Allavena
↓ L'endemico giglio pomponio
Una bellissima tappa, nuovamente
a cavallo della frontiera, che segue
piste e strade militari, attorno a tre
cime emblematiche: Pietravecchia,
Toraggio e Lega. Il percorso passa in
prossimità del “Sentiero degli alpini”
(attualmente non percorribile),
un tracciato vertiginoso scavato
nelle pareti scoscese dei Monti
Toraggio e Pietrevecchia che
permetteva ai soldati italiani
di presidiare la linea di cresta.
E/EE
6:00 h
+710/-1070 m

51
//TAPPA 17
DAL RIFUGIO
DI GOUTA
A ROCCHETTA
NERVINA
↑ Rocchetta Nervina
↓ Antico ponte sul Rio Barbaira
Un’altra tappa a balcone sulla cresta
frontaliera, segnata dalla traversata
della Testa d’Alpe, prima di una lunga
discesa verso il borgo medievale
di Rocchetta Nervina.
Il paese di Rocchetta segna l’ingresso
nei borghi liguri dalla speciale
atmosfera: facciate colorate,
terrazzamenti con ulivi, case
addossate le une alle altre,
ponti di pietra, ecc.
E
5:00 h
+500/-1480 m

52
//TAPPA 18
DA ROCCHETTA
NERVINA
A TORRI
↑ La bassa Valle Roya, con a
destra il Monte Grammondo
↓ Ulivi in Valle Bevera
Questa tappa piuttosto impegnativa
è caratterizzata dal superamento di
due linee di cresta che permettono di
scavalcare le valli della Nervia e della
Roya prima di raggiungere la Bevera,
un corso d’acqua lungo 43 km che
nasce in Francia e sfocia in Italia.
Durante il cammino si incontrano
numerosi paesini rannicchiati sui
fianchi delle colline con attorno ampie
zone con muretti in pietra a secco che
proteggono gli ulivi.
E
5:30 h
+850/-1080 m

53
//TAPPA 19
DA TORRI
AI BALZI ROSSI
↑ La Costa Azzurra da Grimaldi
↓ Gli scogli dei Balzi Rossi
Ultima salita fino alla cresta
di frontiera, attraversando graziose
frazioni rurali, un corto passaggio
in Francia sul GR52, prima di rientrare
in Italia sotto il Monte Carpano per
affrontare l’ultima discesa.
A Grimaldi, le grotte dei Balzi Rossi
sono state occupate dall’uomo
durante il paleolitico; al loro interno
sono stati ritrovati utensili e statuette
in pietra, sepolture umane e incisioni
sulle pareti.
E
4:30 h
+1150/-1250 m

54
//L’ALTA
VIA
DEI RE

↑ Il Bacino artificiale del
Chiotas dal sentiero per il Colle
di Fenestrelle; sullo sfondo
l'Altopiano del Baus e l'Argentera
← Il bivio per Pian della Casa al
Lago mediano di Fremamorta
↓ Il Rifugio Remondino
↓↓ Al Colle di Fenestrelle
con il Monte Gelas sullo sfondo
55
L'Alta Via dei Re nasce su iniziativa del
Parco delle Alpi Marittime nel 2010. Dei
quattro percorsi a tappe descritti in questa
pubblicazione è sicuramente quello che
presenta i passaggi più impegnativi: in caso
di neve, frequente anche in estate, il Colle di
Brocan e il Passaggio dei Ghiacciai possono
richiedere l'uso di piccozza e ramponi.
Tuttavia si tratta di un percorso decisamente
remunerativo, in sette tappe, che si snoda
attraverso il Massiccio cristallino dell'Argentera
quasi sempre a quote piuttosto elevate.
Vette di oltre 3000 metri, rocce scure, valloni
selvaggi, decine e decine di laghi glaciali e la
tipica fauna alpina (impossibile non imbattersi
in camosci e stambecchi) fanno da cornice a
questo affascinante percorso.
Il periodo ideale di percorrenza è la piena
estate, dalla metà di luglio (fatte salve le
considerazioni di cui sopra sulla neve) alla
metà di settembre.
→ SEGNAVIA
Tutto il trekking si
appoggia a sentieri
preesistenti, tutti ben
tracciati (salvo alcuni
tratti impegnativi
menzionati nelle
tappe) con segnaletica
orizzontale a strisce
bianco-rosse affiancate
(a volte associata a
vecchie tracciature in
giallo od arancione).
La segnaletica verticale
si basa su paline con
cartelli indicatori gialli
(per uniformità con la
segnaletica del confinante
parco francese del
Mercantour). Non esiste
segnaletica di continuità.

56
//TAPPA 01
DA SANT'ANNA
DI VALDIERI AL
RIFUGIO LIVIO
BIANCO
↑ Il Rifugio Livio Bianco
← Il Lago sottano della Sella
→ Il Chiot della Sella
// ITINERARIO
Tra gli edifici più a monte della frazione di Sant'Anna di Valdieri (980 m) si
imbocca la stradina asfaltata che sale ripida tra le abitazioni, passando a
fianco della Locanda Alpina Balma Meris. Superate le ultime case, ci si inoltra
nel bosco misto di latifoglie, proseguendo su un’erta mulattiera. Lasciato a
destra il bivio con il viottolo per Tetti Bariau (“Lo Viol di Tàit”), il sentiero piega
per un breve tratto verso ovest, diminuendo la pendenza. Si oltrepassano i
ruderi di Tetti Bìaìsa e si continua la salita, dominando dall'alto il Rio della
Meris, che qui forma limpide pozze. Pochi tornanti e lunghi traversi conducono
a un fresco bosco di faggi e ai pochi ruderi di Tetti Paladin. Con pendenze più
lievi, si procede fino ad uscire dal bosco: giunti all’altitudine di 1380 metri,
si tralasciano sulla sinistra una scorciatoia, che si ricongiunge con
la mulattiera poco oltre, e, sulla destra, la poco evidente traccia per il Monte
Merqua. La salita si protrae lineare, con un lungo mezzacosta sul versante alla
sinistra orografica della valle, fino a raggiungere un ampio pianoro pascolivo,
sede dei ruderi del Gias del Prato (1513 m, 1:35 ore da Sant'Anna di Valdieri) e,
alcune centinaia di metri più avanti, del Gias nuovo del Prato, dove è presente
una fontana. La mulattiera si allunga sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti
morenici, affiancata, pochi metri più in basso, da un sentierino parallelo,
con il quale si ricongiungerà più avanti. Dopo un lungo tratto, si perviene a
un restringimento della valle, nel punto in cui il Rio della Meris ha inciso più
profondamente il fondovalle. Trascurata a sinistra una mulattiera che scende
a guadare il rio, si entra nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella,
sede di un casotto di sorveglianza del Parco delle Alpi Marittime. Superati
il gias e un ruscelletto, ormai in vista della bella cascata formata dall'emissario
del Lago sottano della Sella, la mulattiera riprende a salire in maniera
più decisa. Giunti al Gias del Lago si incontra un bivio: si abbandona
la mulattiera che prosegue a destra per il Lago soprano della Sella, e

i
ottano
alletta
Rocca
l Ciapous
2657
2488
olletto Est
ella Paur
2890
Nord
3008
Rocca
i Valmiana
le
a
a
Testa
del Reduc
2573
2718
Cima Nanni
Ugliengo
2796
Colle di
Valmiana
2922
2674
Monte
Ventabren
2462
Cima
Gorgia Cagna
2608
2015
Punta
Graveiretta
Passo
del Reduc
Rifugio
D. L. Bianco
3087
2402
2735
Monte
Matto
Rocca
Arcoulon
Cima
Cougnè
2461 Monte
Bourel
Bivacco
S. Groppo
Gias del Prato
1529
2617
Cima
del Latous
1313
2381
Punta
della Merà
Tetti Niot
Bivacco
Gandolfo
Monte
Merqua
1847
2098
Tetti
Biaisa
1228
S. Anna
di Valdieri
Tetti 1054
Ghedda
Bivacco
Barbero
1669
1780
Asta
Sottana
1909
963
Gias della
Vagliotta
1581
1308
Rocc
Rocca
Roc
Belve
94
Tappa breve, piuttosto facile, un poco
faticosa soltanto nella ripida salita
iniziale. Pittoresco il Lago sottano della
Sella, che ospita sulle sue sponde il
Rifugio Livio Bianco. A un tratto iniziale
nel bosco seguono caldi e assolati
pendii prativi. Durante il percorso si
incontrano numerosi gias, testimonianze
delle attività legate al pascolo estivo
del bestiame, e i casolari del Chiot della
Sella, un tempo utilizzati dai Savoia come
casotti di caccia.
E
2:55 h
+910/-0 m
si attraversa il Rio della Meris su un ponte in legno. Un bel sentiero costeggia
il Lago sottano della Sella (1862 m, 1:15 ore dal Gias del Prato) e in pochi minuti
conduce al Rifugio Livio Bianco (1890 m, 0:05 ore dal Lago sottano della Sella),
che da una splendida posizione si affaccia sul suggestivo specchio d'acqua.

T
delle
58
//TAPPA 02
DAL RIFUGIO
LIVIO BIANCO AL
RIFUGIO VALASCO
Testa
Badan
2276
↑ La salita al Colle di Valmiana
1839
← Al Colle di Valmiana
→↑ Il Rifugio Valasco
→↓ Panorama sull'Argentera dal
sentiero che scende la Valmiana
Ri
Mal
Testa
Màlinvern
2939
2660
Passo
del Lupo
// ITINERARIO
Dal Rifugio Livio Bianco (1890 m) si torna bivio preso il Gias del Lago e si svolta
a sinistra. Il sentiero taglia il pendio detritico, supera a tornanti una bastionata
rocciosa e attraversa il ripiano sede del Gias Gros.
Si riprende a salire a tornanti tra detriti, si supera un'altra bastionata e si arriva
ad un bivio presso l'emissario del Lago soprano della Sella. Si svolta a sinistra,
scavalcando una bastionata di rocce montonate e scendendo alla sottostante
conca detritica.
Lasciata a sinistra la traccia per il Monte Matto, ci s'innalza sulla sinistra
orografica del vallone con una lunghissima serie di tornanti tra i macereti.
I tornanti si fanno via via più stretti (la traccia tende a scomparire per brevi
tratti) poi, con le ultime ampie svolte si arriva al Colle di Valmiana (2916 m,
3:35 ore dal Rifugio Livio Bianco).
Oltre il valico si scende a tornanti su detriti, seguendo il costone che digrada
verso Punta Graveiretta. Senza raggiungere la modesta elevazione, il sentiero
continua a scendere fino al bivio a quota 2483.
Qui ci si tiene a sinistra (sud), alternando stretti tornanti a brevi traversi
che spostano la discesa sul versante sinistro orografico del Vallone
di Valmiana. Più in basso il sentiero si avvicina al rio che solca il vallone,
poi piega a sinistra e taglia un costone roccioso (attenzione, brevi tratti
in frana).
Tornando verso il rio, se ne attraversa l'impluvio e infine si scende alla sterrata
proveniente da Terme di Valdieri.Si va a destra e si attraversa il Piano inferiore
del Valasco (1763 m): quando la rotabile si biforca, se ne percorre il ramo
di sinistra, che termina poco dopo al Rifugio Valasco (1763 m, 2:25 ore
dal Colle di Valmiana).

2602
fugio
invern
2560
esta
Novelle
2507
Rocchetta
della Paur
2533
2628
Bassa
del Drous
2797
Colletto
di Valscura
Testa
del Claus
2889
Colle della
Valletta
2657
2488
Cima Sud
di Valrossa
Rifugio
del Valasco
Rifugio
E. Questa
Gorgia Cagna
2715
Rocca
Pertusà
Cima Nanni
Ugliengo
Rocca Colletto Est
2796
la Paur della Paur
2972
2890
Cima
Valrossa Nord
3008
2909
Colle di
Rocca Valmiana
2893 di Valmiana 2922
Cima Centrale
di Valrossa
2674
1818
Laghi glaciali, rocce montonate
e interminabili distese di pietraie
1662
2015
Punta
Graveiretta
Lago di
Valcuca
Rifugio
D. L. Bianco
3087
2402
2608 Cima
Valcuca
accompagnano l'escursionista per gran
parte del percorso. Solo avvicinandosi al
Piano del Valasco i larici ingentiliscono
un ambiente quantomai selvaggio.
Facile l'incontro con la fauna selvatica,
in particolare stambecchi e camosci.
2735
Monte
Matto
Rocca sott.
di S. Giovanni
2325
Cima
Cougnè
1385
GiasE
delle
Mosche
1592
6:00 h
Rocca
Arcoulon
Terme
di Valdieri
Gias del Prato
1529
2617
Cima
del Latous
1313
+1091/-1218 m
Punta
Stella
2567
Cima del
Souffi
2616
Rifugio
Bozano
2381
Punta
della Merà
Tetti Niot
Bivacco
Gandolfo
1847
G
Asta
Soprana Nor
Gias
29
Lagarot
1986
Bivacco
Varrone
d
2
3050
Cor
Ste

60
//TAPPA 03
DAL RIFUGIO
VALASCO AL
RIFUGIO
REMONDINO
↑ Mulattiera ex militare che sale
al Colletto del Valasco
← Panoramica dal Lago
mediano di Fremamorta
→ Il Rifugio Remondino
// ITINERARIO
Dal Rifugio Valasco (1763 m) si sale al Piano superiore del Valasco. Al bivio
appena oltre il ponte in legno, si imbocca la mulattiera a sinistra. La mulattiera
s'innalza a tornanti nel lariceto, poi risale la Val Morta traversando in destra
orografica ed infine volge a destra per immettersi sulla mulattiera proveniente
dalla Valscura. Se ne segue l'ampio tracciato verso sinistra fino al Colletto
del Valasco (2423 m, 2:20 ore dal Piano inferiore del Valasco).
Oltre il valico, la mulattiera scende al vicino Lago sottano di Fremamorta (2354
m), dove si trascura a sinistra il sentiero per il Gias delle Mosche. Si prosegue
fino Lago mediano di Fremamorta (2375 m, 0:20 ore dal Colletto del Valasco),
dove si imbocca a sinistra il sentiero per Pian della Casa.
Trascurata a destra la mulattiera per i Laghi soprani di Fremamorta,
si continua la discesa fino ai margini della conca del Gias sottano della Losa:
qui si ignora a sinistra una traccia per Pian della Casa (più breve ma riservata
a escursionisti esperti), e si risale a valicare un costone. Sul crinale si trascura
a destra il sentiero per il Colle di Fremamorta e si riprende a scendere, a lungo,
fino al più comodo sentiero diretto al Colle di Ciriegia.
Lo si segue verso sinistra per una cinquantina di metri, fino a un trivio poco
evidente: si abbandona allora il sentiero e si svolta a destra, seguendo radi
segnavia bianchi che guidano attraverso i detriti.
Giunti a pochi metri dal Rifugio Regina Elena (1833 m, 1:30 ore dal Lago
mediano di Fremamorta), ci si tiene a sinistra sul sentiero principale
di accesso al rifugio. Si scende verso Pian della Casa, si attraversano due rami
del Torrente Gesso della Valletta ci si immette su una malandata pista sterrata.
Si va a sinistra fino ad incontrare, a destra, il sentiero per il Rifugio Remondino.
Invertendo il senso di marcia, il sentiero si tiene parallelo alla strada, poi piega
a est. Si sale a stretti tornanti il roccioso Vallone dell'Assedras, con faticosi

sa
rous
Testa
el Claus
2889
2619
o delle
te Nord
Clot
olombrons
2137
ïssi
Cima Sud
di Valrossa
2797
Colletto
di Valscura
Rifugio
del Valasco
Rifugio
E. Questa
2389
1818
Punta
Graveiretta
1662
Testa di
Tablasses 2423
Testa delle 2552
Portette
2821
Testa 2823
Margiola Passo di
2831 Tablasses
2503
Le Pulpite
2616
Colletto di
Bresses
Parc national
u Mercantour
Lago di
Valcuca
2608 Cima
Valcuca
2731
Cima di
Fremamorta
Anche in questa tappa è notevole
Rocca sott.
di S. Giovanni
2325
Colletto di
Valasco
Bivacco
J. Guiglia
Colle di
Fremamorta
2582
la varietà degli ambienti attraversati:
2616
si parte con la Val Morta che, a discapito
del nome, si presenta desolata e
detritica solo nei dintorni del Colletto
del Valasco, si toccano poi due dei Laghi
di Fremamorta, di origine glaciale,
si scende attraverso un lariceto rado
ai pascoli di Pian della Casa ed infine
si termina nuovamente tra massi,
rocce e macereti.
1385
Gias delle
Mosche
1592
1735
Gias
Cima Est
di Pagarì
1313
Terme
di Valdieri
E
2479
Cima del
Souffi
2616
Rifugio
1795 Elena
2686
Punta
Stella
2567
Rifugio
Bozano
Cima del
Piano della Casa
6:35 h
Rifugio
Remondino
+1477/-776 m
1847
Asta
Soprana Nord
Gias
2948
Lagarot
2464
1986
Cima
Maubert
2865
Bivacco
Varrone
Rifugio
Morelli
3290 Cima Sud
Argentera
Cima
di Nasta
3108
Il
Bastione
2998
3038
Asta
Sottan
284
P
Pu
2408 de
3050
Corno
Stella
Biva
Ba
26
Cima Ghili
tratti scalinati. Ignorato a destra il bivio per il Colle del Mercantour si prosegue
a lungo l'ascesa a tornanti tra rocce e radi larici. Si rimonta un canale con
ripidi tornantini poi, dopo l'ultima erta salita a gradoni, si arriva al Rifugio
Remondino (2464 m, 2:25 ore dal Rifugio Regina Elena).

62
//TAPPA 04
DAL RIFUGIO
REMONDINO AL
RIFUGIO
GENOVA FIGARI
↑ Le colate di sfasciumi verso
il Colle di Brocan
← Al Colle di Brocan
→ La Cima di Nasta dal Rifugio
Remondino
// ITINERARIO
Alle spalle del Rifugio Remondino (2464 m) si seguono le tacche bianco-rosse
che puntano in direzione est. Ci si innalza da subito in notevole pendenza,
rimontando alcuni canali e macereti. Si continua a salire tra roccioni levigati,
piegando verso sud-est, e si trascura a sinistra la traccia per il Lago di Nasta
(palina). Oltre la diramazione la traccia volge a sud, attraversando in leggero
saliscendi grosse placconate quasi pianeggianti alternate a pietraie, sempre
guidati dai segnavia bianco-rossi (sovente assieme ad altri gialli o rossi).
Si raggiunge così una seconda biforcazione: una traccia prosegue innanzi
in direzione del Colle est del Mercantour (o Colle Ghiliè), mentre svoltando a
sinistra si punta il Colle di Brocan. Imboccata quest'ultima direzione, si sale tra
pietraie non eccessivamente ripide e piuttosto stabili, quindi si traversa verso
sinistra, si contorna una conchetta detritica lasciandola sulla destra ed infine,
con una erta ma breve rampa, si guadagna il Colle di Brocan (2892 m, 1:40 ore
dal Rifugio Remondino).
La discesa nel Vallone della Rovina è subito ripida e conduce in breve alla
sottostante conca detritica quasi sempre innevata. La si supera tenendosi
sulla sinistra (quando non conviene passare direttamente il nevaio), si traversa
ai piedi di pareti rocciose e si scende al sottostante avvallamento, anch'esso
spesso ingombro di neve. Anche in questo caso ci si tiene a sinistra, andando
a recuperare una discreta traccia di sentiero. La traccia conduce ad un tratto
di pietraia malagevole, ripido, che perdura fino a circa quota 2700.
La traccia si getta a capofitto lungo il pendio, verso est, più o meno lungo
la linea di massima pendenza. Solo intorno ai 2400 metri di quota, dopo aver
superato parecchie rocce montonate, i segnavia conducono a sinistra (nord).
Dopo un breve traverso, si svolta nuovamente ad est per calarsi in un ripido
canale di rocce e magra erba, proseguendo poi su un ampio crinale fino ad
immettersi sul sentiero, finalmente agevole, per il Colle della Rovina.

Cima
alcuca
Colletto di
Valasco
privè
dus
Bivacco
J. Guiglia
Colle di
emamorta
di
orta
2616
2582
Baisse de
Roguè
Gias delle
Mosche
1592
1735
Gias
Cima Est
di Pagarì
Colle di
Naucetas
2479
Souffi
2616
Rifugio
1795 Elena
2686
Parc national
u Mercantour
2396
Rifugio
Bozano
Cima del
Piano della Casa
Rifugio
Remondino
1815
2727
Cima
Maubert
2865
2464
Cima
di Ciriegia
Mont
Cavalet
3050
2768
Rifugio
Morelli
3290 Cima Sud
Argentera
Cima
di Nasta
3108
Il
Bastione
Corno
Stella
2998
3038
2981
Testa
della
Rovina
2745
2538
Bivacco
Baus
2668
Cima Ghilié
Cime de
Baissette
Mont Pèlago
Rifugio
Genova
2717
Colle del
Chiapous
Passo
della
Rovina
2724
2687
2110
Refuge
de Cougourde
2009
Tête des
Lacs Bessons
1532
1392
2462
Colle di
Fenestrelle
Cima di
Malariva
2860
2842
Lago
della
Rovina
2921
Cima
del Lombard
2736
Cima di
Cougourda
Garn
1624
d
Caire
Ciamberline
R
Soria
1792
Punt
Rocc
Bastano poche righe per descrivere
l'ambiente in cui si svolge la tappa:
alta montagna, con pareti rocciose
incombenti, sterminate chine di
sfasciumi, conche spesso invase dalla
neve anche in piena estate. Due laghi,
uno dei quali artificiale, ci attendono
all'arrivo al Rifugio Genova Figari.
EE
3:35 h
+452/-907 m
Lo si segue verso sinistra, scendendo a tornanti da una balza rocciosa.
Una seconda breve serie di svolte porta a passare un rio, subito oltre il quale
si ignora a destra la traccia che scende sulle sponde prative del Lago Brocan
(2004 m). Il sentiero costeggia per intero la sponda nord occidentale del lago
ed arriva al Rifugio Genova Figari (2009 m, 1:55 ore dal Colle di Brocan).

64
//TAPPA 05
DAL RIFUGIO
GENOVA FIGARI AL
RIFUGIO SORIA
ELLENA
↑ Al Colle di Fenestrelle con
il Monte Gelas sullo sfondo
← Le prime luci sul Colle
di Fenestrelle, seminascosto
al centro della foto
→ Giovani stambecchi al Colle
di Fenestrelle
// ITINERARIO
Si percorre a ritroso la strada sterrata di accesso al Rifugio Genova Figari
(2009 m), in direzione del Bacino del Chiotas. Dopo qualche saliscendi
si abbandona la sterrata per imboccare a destra il sentiero per il Colle
di Fenestrelle. Il sentiero si porta nel piccolo pianoro prativo subito a monte
della strada, lo attraversa e sale per poche decine di metri fino ad una
seconda conchetta pianeggiante, passando vicino ad un ruscello (possibili
alcuni tratti acquitrinosi). Il sentiero si sposta quindi verso sinistra (sul versante
destro orografico del Vallone del Fenestrelle - entrambi i valloni che adducono
al colle portano lo stesso nome). Con numerosi tornanti ci si innalza dapprima
su un pendio inerbito, poi su una colata di detriti. Un breve traverso porta
ai piedi di alcune balze rocciose levigate dai ghiacciai, che si superano con
stretti tornanti. Oltre le balze si perdono alcuni metri di quota, poi si riprende
a salire a tornanti tra rocce, detriti e magra erba. Per un breve tratto il sentiero
serpeggia tra le rocce, lascia a sinistra una traccia malagevole che si dirige
verso il colle (sconsigliata), poi perde nuovamente quota con alcune svolte.
Si attraversa una conchetta detritica e ci si sposta sul versante sinistro
orografico del vallone. Un'ultima serie di tornanti conduce all'allungata valletta
che termina al Colle di Fenestrelle (2462 m, 1:45 ore dal Rifugio Genova Figari).
Oltre il colle si scende in una minuscola conca prativa, risalendo poi
sul margine opposto, ove si trovano i ruderi di un ricovero ottocentesco.
La discesa prosegue seguendo fedelmente il tracciato di una vecchia
mulattiera che mantiene incredibilmente invariata la pendenza. Tra magra
erba e pietrame si scende fino a contornare, lasciandolo a destra, il minuscolo
Lagarot di Fenestrelle (spesso asciutto in estate), poi si perde quota tra pendii
prativi con una infinita serie di tornanti, ora stretti, ora molto ampi. Passati i
ruderi del Gias Alvè, si arriva finalmente sulla carrareccia proveniente
da San Giacomo di Entracque, in questo tratto invero piuttosto malandata.

Rifugio
mondino
2464
Cima
Ciriegia
t
815
2727
Cima
Maubert
2865
Cima
di Nasta
3108
Il
Bastione
2998
2981
Testa
della
Rovina
2768
3038
2745
Bivacco
Baus
2668
Rifugio
Genova
Cima Ghilie'
Cime de
Baissette
Mont Pèlago
Passo
della
Rovina
2724
2687
2110
Refuge
de Cougourde
2009
Tête des
Lacs Bessons
2462
Colle di
Fenestrelle
Cima di
Malariva
2860
2842
2921
Cima
del Lombard
2736
Cima di
Cougourda
Caire
Ciamberline
1624
2647
Punta
Roccati
S.Giacomo
di Entracque
Gias
Isterpis
Rifugio
Soria-Ellena
1792
2393
2673
Punta
della Siula
3143
Bec
dell`Aignè
2289
Monte
Gelàs
Gi
della
1930 14
Barra
della Siula
Cima di
Pantacrèus
Passo Sot
del Mura
2
Rifug
Pag
265
Lasciati alle spalle il Bacino del Chiotas
e il Massiccio dell'Argentera, al Colle
di Fenestrelle appare la sagoma
inconfondibile del Monte Gelas.
Spicca il contrasto tra i versanti rocciosi
della salita, e i morbidi pendii prativi
nella discesa al Rifugio Soria Ellena.
Sul valico non è difficile imbattersi
in piccoli gruppi di stambecchi.
E
3:15 h
+560/-729 m
Seguendola verso destra, la carrareccia arriva a guadare il Torrente Gesso
della Barra proprio all'imbocco dell'ampia conca pascoliva del Piano
del Praiet (1812 m circa). Una passerella in legno, posizionata sulla sinistra
pochi metri prima del torrente, consente di evitare il guado. Subito oltre
la passerella si trova un bivio: si ignora il ramo di destra che raggiunge il rifugio
ricollegandosi alla carrareccia e si prende a sinistra, risparmiando qualche
minuto di cammino. Il sentierino attraversa un breve tratto di vegetazione
nitrofila, lascia a sinistra il Ricovero Praiet quindi, con una breve ma ripida
salita tra erba e roccette, guadagna il dosso su cui sorge il Rifugio Soria Ellena
(1840 m, 1:30 ore dal Colle di Fenestrelle).

66
//TAPPA 06
DAL RIFUGIO
SORIA ELLENA AL
RIFUGIO PAGARÌ
↑ Il Bivacco Moncalieri
← Il Lago Blu
→↑ Il Lago della Maura dal
sentiero per la Pera de Fener
→↓ Punta della Siula e il Lago
Bianco del Gelas dal Bivacco
Moncalieri
// ITINERARIO
Dal Rifugio Soria Ellena (1840 m) si scende al sottostante Piano del Praiet.
Presso il torrente si imbocca il bivio a sinistra per il Colle di Finestra.
La mulattiera, attraversa verso sud tutto il pianoro, poi s'innalza sul versante
destro orografico del vallone. Dopo un paio di tornanti la si abbandona e
si svolta a sinistra sul sentiero per la Pera de Fener. Il sentiero guadagna quota
con una interminabile serie di tornanti: mai troppo faticoso, si porta a fianco
di un ruscello e lo attraversa due volte. Staccata la traccia a sinistra per il Lago
delle Maura, e poco oltre, quella a destra la traccia per la Forcella Roccati,
si prosegue in ambiente ora marcatamente detritico. Si supera una bastionata
rocciosa e si giunge al minuscolo ripiano della Pera de Fener (2685 m circa),
oltre il quale ci si affida sovente agli ometti per proseguire nella pietraia.
Si rimonta la morena frontale del Ghiacciaio Nord del Gelas, si attraversano
le (probabili) lingue di neve che scendono dal ghiacciaio ed infine ci si inerpica
sul pendio di detriti instabili, rocce e neve fino al Passaggio dei Ghiacciai
del Gelas (2777 m, 3:40 ore dal Rifugio Soria Ellena).
Sul filo di cresta si svolta a sinistra: rimontati pochi metri, si scende fino ad
un colletto proprio alle spalle del Bivacco Città di Moncalieri (2700 m, 0:15
ore dal Passaggio dei Ghiacciai). Dal bivacco si scende per traccia tra detriti al
Lago Bianco del Gelas deviando poi a destra fino al vicino Lago Blu.
Si attraversa l'emissario del lago, poi si perde ancora quota con poche svolte.
Si supera un costone (breve scosceso tratto in frana), poi si rimonta la conoide
detritica che porta al Passaggio soprano del Muraion.
Sul versante opposto, il sentiero continua la salita, piega a sud-est e scavalca
l'ennesimo costone. Si rimonta il dosso ove sorge il rifugio e ci si immette
sul sentiero proveniente da valle: si svolta a destra e si arriva al Rifugio Federici
Marchesini, meglio noto come Rifugio Pagarì (2627 m, 1:45 ore dal Bivacco
Moncalieri).

ta
ana
Passo
della
Rovina
2724
2687
Tête des
cs Bessons
2110
Refuge
de Cougourde
Cime
de Juisse
2583
2462
Colle di
Fenestrelle
Cima di
Malariva
2860
2921
Cima di
Cougourda
Cima
del Lombard
2842
1624
Rifugio
Soria-Ellena
1792
2647
Punta
Roccati
2393
2673
Punta
della Siula
Monte
Gelàs
3143
Colle di 2495 2917
Cima
Finestra Saint Robert
2687 Cima
Cime Est di Finestra Mont
de l'Agnellière
Colomb
Lac
2700
Balaour
2816
Sebbene la parte iniziale della salita
si svolga su comodo sentiero, non
bisogna farsi ingannare: la traversata
tra la Pera de Fener e il Lago Bianco
è decisamente impegnativa.
Laghi glaciali, ghiacciai, morene, e
distese di detriti caratterizzano buona
parte di questa tappa, dove
la probabilità di incontri ravvicinati con
gruppi di stambecchi è davvero elevata.
2289
1930 1430
Barra
della Siula
Cima di
Pantacrèus
Rifugio
Pagarì
EE
Passo Sottano
del Muraion 2405
2050
Cima
del Toro
2650
2819
Passo
di Pagarì
5:40 h
+1233/-446 m
Monte
Carbonè
2908
Lago del
Vei del Bouc
Cima di
Pagarì
Lago
Cim
Vallett
Co
Vei d
Passo
dell`Agn
2560
Lac de l'Agnel
Cim
Charn
2827 O
Ref
de Valm

1532
68
//TAPPA 07
DAL RIFUGIO
PAGARÌ A
SAN GIACOMO
DI ENTRACQUE
↑ Femmina di stambecco
← Il Vallone di Moncolomb
→ Il Rifugio Federici Marchesini
al Pagarì. Sullo sfondo, la Cima
della Maledia
C
Fe
C
M
de
// ITINERARIO
Dal Rifugio Federici Marchesini al Pagarì (2627 m) si segue il sentiero
che scende verso est perdendo quota con numerosi tornanti, via via più ampi.
Si piega a nord-ovest (sinistra), per scendere con ripidi traversi, tra rocce e
praterie alpine. Poco oltre il Rio Pagarì il sentiero spiana per un brevissimo
tratto e supera il Passo sottano del Muraion, quindi riprende con
una lunghissima serie di tornanti.
Quando la pendenza diminuisce si perviene al Rio Pantacreus (che, in caso
di piena, può essere attraversato sulla soprastante passerella in legno);
subito dopo, presso un grosso masso, si ignora a sinistra il sentiero
per il Bivacco Moncalieri.
Ora su comoda mulattiera, con un lungo mezzacosta si scende al Gias
Colombo, si piega a destra ad attraversare il torrente su una lunga passerellae
si prosegue poi verso nord fino ai ruderi del Gias sottano del Vej del Bouc
(1437 m, 2:30 ore dal Rifugio Federici Marchesini).
Si segue la strada sterrata che raggiunge da valle il gias, si attraversa l'intero
pianoro di Pra del Rasur, e si risale brevemente a scavalcare il costone dove
si incontra il Gias del Rasur.
Da questo punto si segue la strada sempre in discesa, ignorando varie
scorciatoie, fino ad arrivare alle spalle delle ex Palazzine Reali di Caccia,
oggi colonie estive proprietà di enti religiosi (fontana).
Qui si incontra una stradina afaltata che continua la discesa fino al ponte
sul Torrente Gesso della Barra e quindi a San Giacomo di Entracque
(1209 m, 1:00 ore dal Gias sottano del Vej del Bouc).
de
2

della
Rovina
Monte
Barra
S.Giacomo
di Entracque
1226
1939
Colletto
Cruset
2779
Punta
della Rua
2142
Punta
di Costagrande
2462
olle di
nestrelle
ima di
alariva
2860
2921
Cima di
Cougourda
Cima
l Lombard
2842
2736
Caire
Ciamberline
1624
2647
Punta
Roccati
Gias
Isterpis
Rifugio
Soria-Ellena
1792
2393
2673
Punta
della Siula
3143
Bec
dell`Aignè
Colle di 2495 2917
Cima
Finestra Saint Robert
2687 Cima
Cime Est di Finestra Mont
l'Agnellière
Colomb
Lac
700
Balaour
2816
1930
Barra
della Siula
2289
Cima di
Pantacrèus
Rifugio
Pagarì
Gias
della Pera
1430
Passo Sottano
del Muraion
2050
2650
2819
Passo
di Pagarì
Passo di
Frassinetto
2908
2802
2612
Monte
Carbonè
Lago del
Vei del Bouc
Cima
del Toro
Cima di
Pagarì
2313
Monte
Lavasse'
Cima del
Lago Carbonè
2803
Passo
dell`Agnel
2560
2802
Cima della
Valletta Grande
2618
2405
Colle del
Vei del Bouc
Lac de l'Agnel
Cime de la
Charnassère
2827 Ovest
Refuge 2221
de Valmasque
Pu
d
Colle Ov
del Sabbi
23
2705
Cim
dell
Scande
Vas
de Val
Dal rifugio più alto delle Alpi Marittime,
una lunga discesa con infiniti tornanti
porta al pianoro di Pra del Rasur.
Qui una comoda strada sterrata
conduce a San Giacomo di Entracque.
Se la prima parte della discesa si svolge
a lungo in ambiente selvaggio, tra
cime di 3000 metri, la tappa, e l'intero
trekking, si concludono all'interno
di un fresco bosco. Spettacolari i faggi
monumentali che si incontrano
nei pressi delle ex Palazzine Reali,
vicino a San Giacomo.
E
3:30 h
+24/-1442 m

70
//IL GIRO
DEL
MARGUAREIS

Il Giro del Marguareis nasce nel 2006 a seguito
di una iniziativa del Parco Naturale Alta Valle
Pesio e Tanaro, poi divenuto Parco
del Marguareis e dei gestori dei rifugi dell’area
protetta. È un bel trekking ad anello attorno
alle due vette principali delle Alpi Liguri,
immersi nel regno del carsismo, dove a farla
da padrona sono pascoli a perdita d'occhio
inframezzati da verticali pareti calcaree.
E poi doline, campi solcati e distese di rocce
bianchissime, quasi lunari. Poiché il terreno
carsico assorbe l'acqua, mancano laghi e corsi
d'acqua in quota; ma nel fondo dei valloni i
reticoli idrografici sotterranei vengono alla
luce, non di rado con con spettacolari risorgive.
Il percorso ufficiale consta di cinque tappe, ma
la presenza di numerose varianti permette di
modificarlo secondo proprie esigenze
con estrema facilità: si può optare per tappe
più lunghe o più brevi, compiere solo l'anello
intorno al Massiccio del Marguareis o girare
attorno anche al Mongioie, con durate
che vanno dai due ai cinque giorni.
Se la partenza classica è da Pian delle Gorre,
in Valle Pesio, anche Carnino o Viozene in
Valle Tanaro possono essere località adatte ad
iniziare il trekking.
Il periodo migliore per effettuare il Giro
del Marguareis coincide con il periodo
di apertura dei rifugi, da metà giugno a metà
settembre. A giugno, a seconda delle annate,
è possibile ancora incontrare neve sui valichi
mentre, compatibilmente con l'apertura
delle strutture, non si hanno problemi fino
alla metà di ottobre.
← La Cima delle Saline
↑ Il Colle del Prel
↓ I “campi carreggiati”, fenomeni
erosivi su rocce calcaree
→ SEGNAVIA
Il Giro del Marguareis
si appoggia su sentieri
preesistenti, per i quali
la segnaletica orizzontale
è a tacche bianco-rosse
affiancate e la segnaletica
verticale è costituita dalle
tipiche paline con cartelli
indicatori bianco-rossi.
La segnaletica
di continuità è costituita
da una placchetta
raffigurante il logo
del Giro del Marguareis
applicata in genere
sulle paline.
71

72
//TAPPA 01
DAL RIFUGIO PIAN
DELLE GORRE AL
RIFUGIO GARELLI
↑ Il Rifugio Garelli
← Il Gias soprano di Sestrera
→↑ Gias Madonna
→↓ Pian del Creus
// ITINERARIO
Da Pian delle Gorre (1032 m), sede dell'omonimo rifugio, si prende la sterrata
chiusa al traffico che si inoltra all'interno del bosco nel Vallone del Saut
(del Salto), in direzione sud-est.
Si prosegue fino ad imboccare, a sinistra, il sentiero (palina) per il Pian
del Creus. Si sale ripidi nel Vallone di Serpentera all'interno del bosco
fino alla radura di Pian del Creus (1279 m, 0:45 ore da Pian delle Gorre).
Si trascura il bivio a destra per il Gias sottano di Sestrera e si prosegue diritti
per il Gias Madonna, attraversando la radura a fianco del torrente.
Passato il torrente su ponticello, si riprende la salita a tornanti
su un ripido crinale nel bosco.
Si esce dal bosco proprio ai piedi di un dosso prativo, che si risale fino alla
sommità, dove sorge il Gias Madonna (1652 m, 1:10 ore da Pian del Creus).
Si prosegue a destra per il Gias soprano di Sestrera, scendendo dal dosso
prativo. Si rientra nel bosco e si scende fino all'impluvio della Comba Comune.
Guadati alcuni rii, con un ripido traverso scalinato su scoscesi pendii
si riguadagna la quota persa.
Dopo un lungo mezzacosta (si ignora il bivio a sinistra per il Giaset)
si giunge al Gias della Costa. Si traversa in salita, superando l'ampia
displuviale che separa il Vallone di Serpentera dal Vallone di Sestrera e
si arriva all'ampio pianoro pascolivo sede del Gias soprano di Sestrera
(1847 m, 1:25 ore dal Gias Madonna, fontana). Qui ci si immette sul sentiero
proveniente da Pian delle Gorre e si svolta a sinistra, rimontando l'ultimo
centinaio di metri di dislivello che separa dal soprastante Rifugio Garelli
(1966 m, 0:20 ore dal Gias soprano di Sestrera).

o
2
Punta
Mirauda
2155
2064
le Vaccarile
1758
Testa du Siet
Rif. Pian
delle Gorre
1032
Testa
del Pari
Il Pulpito
1231
Testa del
Grupas
1804
1957
Punta
Bartivolera
2097
Punta
Pellerina
2217
Cima
del Cars
161
Passo
della Colle
Colla 19
Rossa
2102
onte
Jurin
Il
est
Cima
Baban
2186
2495
Cima
della
Fascia
2004
Colle del
Carbone
2312
Gias
Fontana
1218
Passo di
Baban
1861
Colla Piana
di Malaberga
2219
1989
Passo
del Duca
Testa
del Duca
1926
Punta
di Sestrera
2302
1947
Cima
Scarason
2355
2101
Cima
della Madonna
2652
Cima di
San Lorenzo
Rifugio
Garelli
1966
2298
2306
2228
Porta
Sestrera
Porta
Marguareis
Passo di
È una via Colla alternativa e più lunga PuntaE
Scarason
Malaberga
Marguareis 2541
Col di della accesso al rifugio Castel Garelli, che si svolge 3:40 h
Boaria
2256
Frippi
2357
Cima Palù
comunque
2102
su sentieri ben segnalati. Colle
Passo+1018/-84 m
dei Signori della Gaina
La traversata dal Vallone di Serpentera
al Vallone di Sestrera presenta numerosi
spunti di interesse: dai boschi
di abete bianco, ai numerosi alpeggi,
ai panorami sulla parete nord
del Marguareis.
Porta
Biecai
163
P
Punte del Ci
Pontetto
2253
2203
Punta Havis
De Giorgio
Cima
delle Saline
2460
Cima
degli Arpetti
de
241

74
//TAPPA 02
DAL RIFUGIO
GARELLI AL
RIFUGIO MONDOVÌ
↑ Il Rifugio Mondovì - De Giorgio
← La conca del Lago Biecai,
asciutto quasi tutto l'anno
→ Il vallone che, dal Rifugio
Garelli, conduce a Porta Sestrera
// ITINERARIO
Proprio di fronte alla terrazza del Rifugio Garelli (1966 m) si stacca verso est un
evidente sentiero che attraversa il ripiano prativo di Pian del Lupo. Il sentiero
rimonta il vallone tra erba e roccette, tenendosi inizialmente sulla sinistra
orografica, quindi costeggia una pietraia e poi si sposta verso sinistra.
Dopo aver risalito un lungo dosso, il sentiero si sposta sulla destra orografica
e serpeggia tra ondulati pendii prativi. Le numerose tracce, anche create dagli
animali al pascolo, complicano un poco l'individuazione del percorso corretto:
con alcune svolte, e senza eccessivi problemi, si guadagna comunque l'ampia
e prativa insellatura di Porta Sestrera (o Passo di Lapassè, 2228 m, 0:50 ore dal
Rifugio Garelli).
Praticamente sul valico, si ignora la esile traccia che si dirama a sinistra verso
il Lago delle Moie, e si incomincia la discesa sul versante della Valle Ellero.
Anche in questo caso si perde quota tra arrotondati dossi prativi. Lasciata
a destra una prima diramazione per il Colle del Pas, si continua a scendere
guidati dai paletti segnavia, tenendosi a destra del profondo impluvio di un
ruscelletto, finché ci si immette su un secondo sentiero diretto al Colle del Pas
proveniente dal Rifugio Mondovì Havis De Giorgio.
Lo si segue verso sinistra, traversando in diagonale pendii prativi, alti sulla
conca del Lago Biecai.
Dopo aver passato un piccolo rio, con una breve risalita si giunge ad una poco
evidente biforcazione presso alcuni ruderi. Si trascura la traccia di sinistra
per il Lago delle Moie e si prosegue innanzi. Si aggira ora a mezzacosta tutta
la conca del Lago Biacai, toccando altri ruderi, e raggiungendo lo stretto
passaggio noto come Porta Biecai (2004 m). Con serpentine via via più ampie,
ci si cala abbastanza ripidi dalla bastionata rocciosa che chiude la conca del
Lago Biecai e si entra nella valletta del Rio Ciappa.

Pian
Gorre
1032
2302
2107
2260
1231
tel
2256
pi
Colle
dei Signori
Cime de
Capoves
Il Pulpito
2355
2079
2357
1957
Testa
del Duca
1926
Punta
di Sestrera
1989
sso
1947
Duca
Cima
Scarason
1804
Punta
Bartivolera
2652
Rifugio
Don Barbera
2101
Cima
della Madonna
Rifugio
Garelli
1966
Passo di
Scarason Punta
Marguareis
Cima di
San Lorenzo
2298
2217
2306
2228
Porta
Sestrera
Porta
Marguareis
2541
Cima Palù
Passo
della Gaina
Cima
del Cars
2023
Tappa abbastanza varia e panoramica,
seppur assai breve. Dalla Valle Pesio
si passa in Valle Ellero attraverso Porta
Sestrera, sempre su sentieri agevoli.
Pascoli, rocce calcaree lavorate dalle
acque di ruscellamento, ed un lago
effimero (che scompare in estate)
sono i temi di interesse per questa
breve traversata.
Porta
Biecai
Passo
della Colletta
1589
Colla 1960
Rossa
Punte del
Pontetto
2253
2203
Punta Havis
De Giorgio
Cima
delle Saline
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
1634
Ponte
Ciappa
2415
Carnino
E
Rifugio
Mondovi
1755
2613
2219
Monte
Castello
Cima
delle
Masche
2392
Passo
delle Saline
1931
2177
Rocca
Garbo
delle
del Manco
Donzelle
1:55 h
+279/-490 m
1767
Monte
Mondolè
Colletta
Seirasso
2097
Cima
Seirasso
2436
Colle
Brignola-Seir
Gias
Gruppetti della
1862
M
Mo
Bocchin
delle Scag
Passo
del Cavallo
2238
Con un lungo traverso in leggera discesa, sulla destra orografica della valletta,
il sentiero taglia ora prati, ora tratti acquitrinosi (ma su fondo opportunamente
selciato), ora macchie fitte di rododendri e altri arbusti. Aggirate le propaggini
settentrionali di Punta Havis De Giorgio il sentiero inverte il senso di marcia e
scende in pochi minuti al Rifugio Mondovì Havis De Giorgio (1755 m, 1:05 ore
da Porta Sestrera).

76
//TAPPA 03A
DAL RIFUGIO
MONDOVÌ AL
RIFUGIO MONGIOIE
VIA PASSO DELLE SALINE
↑ Cima delle Saline dal Passo
delle Saline
← Panorama su Pian Marchisio,
Cima delle Saline e Cima delle
Masche
→ Il Rifugio Mongioie
// ITINERARIO
Dal Rifugio Mondovì Havis de Giorgio si segue la tappa precedente fino
al bivio per il Passo delle Saline poco oltre il Gias Pra Canton.
Quando la strada poco dopo si biforca, si prende il ramo di destra.
La strada prosegue a lungo in piano e guada due volte il corso d'acqua che
scorre sul fondo del vallone. Poco oltre il Gias Pra Canton, la sterrata rimonta
una balza rocciosa e raggiunge il bivio sulla destra con il sentiero per il Passo
delle Saline. Imboccato il sentiero, si sale al pianoro soprastante.
Paletti segnavia guidano tra prati e rocce affioranti. Ora tra praterie alpine
il sentiero (ancora paletti segnavia) piega a destra e s'innalza a una conca
prativa. Si rimonta il ripido pendio (inopportune scorciatoie) che porta al
Passo delle Saline (2177 m, 1:40 ore dal Rifugio Mondovì).
Al colle si ignorano due sentieri: a destra per Cima delle Saline e a sinistra
per il Mongioie, e si divalla piuttosto ripidi nel Vallone delle Saline,
tra arrotondati pendii e conche pascolive. Oltre il riattato Gias delle Saline
il paesaggio muta drasticamente. Si entra infatti nell'angusta Gola delle Saline,
rinserrata tra ripide pareti di rocce calcaree, che si supera spostandosi
sulla sinistra orografica. Fuori la gola si taglia in discesa un pendio detritico,
poi, entrati nel bosco, si lascia a destra la breve deviazione per il Rifugio Ciarlo
Bossi (1526 m). Poco oltre si giunge ad ruderi di Tetti delle Donzelle (1516 m,
1:10 ore dal Passo delle Saline).
Al bivio presso i ruderi, si svolta a sinistra sull'ampio sentiero che raggiunge
la Colla di Carnino (1594 m, 0:15 ore da Tetti delle Donzelle) attraverso
un bel bosco di pini. Si continua sul versante opposto del modesto valico,
in falsopiano e leggera discesa, e si passa il torrente che scorre nel Vallone
delle Fuse su un ponte sospeso (se inagibile, usare il sentiero a sinistra poco
prima del ponte).

2652
4
Rifugio
Garelli
1966
unta
guareis
2228
Porta
Sestrera
Porta
Marguareis
2541
2245
2178
Passo
di Framargal
1587
2298
57
Cima Palù
sso
Gaina
2023
Il Ferà
Porta
Biecai
1589
2253
2203
Punta Havis
De Giorgio
Cima
delle Saline
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
Cima
Caplet
1958
2415
Rifugio
Mondovi
Carnino
1747
1755
2613
Cima
delle
Masche
2392
1359
Passo
del Lagarè
Sentieri privi di difficoltà durante
la traversata del valico, tuttavia con
2177
Passo
delle Saline
1594
1767
Colla
di Carnino
tracce non sempre evidenti. Intrigante il
passaggio sul ponte sospeso delle Vene.
Percorso che si snoda in prevalenza tra
pascoli e praterie alpine.
Evidenti le tracce di fenomeni carsici,
dall'erosione dovuta alle acque di
ruscellamento alle doline e inghiottitoi.
La parte finale attraversa una bella
pineta e i pascoli di Pian Rosso.
Garbo
del Manco
2436
2329
Colle
Brignola-Seirasso
2475
Gias
Gruppetti
1862
Passo
del Cavallo
2238
E
1353
Rifugio
Mongioie
1520
Viozene
1274
1134
2325
2276
Cima
della Brignola
Bocchino
delle Scaglie
4:05 h
Bric del
Pagano
+626/-831 m
Punta
del Lusco
2631
Cima Ferlette
2397
Bocchino
della Brignola
P
dell
1442
Toria
1318
1991
F.
Monte
Mongioie
2295
Bocchino
dell`Aseo
252
Bric di Co
1
Scesi con qualche svolta si riprende il percorso a mezzacosta. Si trascura
il sentiero a destra per Viozene e si risale lentamente: si esce dal bosco e
si continua in piano su un assolato costone prativo. Giunti sull'ampio pianoro
di Pian Rosso ci si immette su una strada sterrata; seguendola verso sinistra
si arriva al Rifugio Mongioie (1550 m, 1:00 ore dalla Colla di Carnino).

78
//TAPPA 03B
DAL RIFUGIO
MONDOVÌ AL
RIFUGIO MONGIOIE
VIA BOCCHINO DELL'ASEO
↑ Il Rifugio Mongioie
← Al Colle Brignola Seirasso
→ Il maggiore dei Laghi della
Brignola
// ITINERARIO
Dal Rifugio Mondovì Havis de Giorgio si segue la tappa n.3 "dal Rifugio Mondovì
al Rifugio Mongioie via Passo delle Saline" {->57} fino al bivio per il Passo delle
Saline poco oltre il Gias Pra Canton. Qui ci si tiene sulla sterrata che termina al
Gias Gruppetti (0:50 ore dal Rifugio Mondovì Havis De Giorgio). Si lascia a destra
il gias e si sale per prati. Oltrepassato un ruscello, la salita si fa subito ripida, e
bisogna individuare le rare tacche o i paletti segnavia senza farsi fuorviare
dalle tracce degli animali al pascolo. A quota 1990, ad un ripiano sede
di un vecchio gias, la traccia si perde tra la vegetazione. Si seguono, ove
presenti, i paletti segnavia, finchè non si ritrova la traccia del sentiero.
Si svolta a nord, ancora per ripidi pendii prativi, fino al successivo gias dove
il sentiero volge a est e si perde nuovamente. La traccia riappare a monte
del gias e rimonta lungo la linea di massima pendenza al margine destro
di un tratto di pendio fortemente eroso dalle acque meteoriche.
Il sentiero infine piega a destra e raggiunge il Colle Brignola Seirasso
(1:30 ore dal Gias Gruppetti). Sul versante della Valle Corsaglia il sentiero perde
velocemente quota, poi piega a est e traversa tra detriti tenendosi alto
sul maggiore dei Laghi della Brignola. Ci si immette sul più marcato sentiero
proveniente dal lago e lo si percorre verso destra, guadagnando in breve
il Bocchino della Brignola (2276 m, 0:35 ore dal Colle Brignola Seirasso).
Si scende sul versante opposto, con poche svolte, alla sottostante conca prativa.
Si contorna a meridione la conca, seguendo una labile traccia su un modesto
costone prativo, poi si svolta a destra per scendere dal costone e si risale fino al
Lago Raschera (2109 m, 0:30 ore dal Bocchino della Brignola).
Si costeggia la sponda orientale del lago e si raggiunge l'evidente sentiero
che traversa lungamente ai piedi della parete nord-est del Mongioie.
Si piega quindi a sud, si lascia a sinistra la diramazione per il Bivacco Cavarero e
ci si porta al Bocchino dell'Aseo (2295 m, 0:35 ore dal Lago Raschera).

2306
ima di
Lorenzo
2228
Porta
Sestrera
Porta
Marguareis
2541
2178
Passo
Framargal
1587
2298
ima Palù
2023
2245
Il Ferà
Porta
Biecai
Punte del
Pontetto
1589
2253
2203
Punta Havis
De Giorgio
Cima
delle Saline
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
Cima
Caplet
Ponte
Ciappa
2415
Rifugio
Mondovi
Carnino
1747
1755
2613
Cima
delle
Masche
2392
1359
Castello
2177
Passo
delle Saline
Garbo
del Manco
1594
1767
Colla
di Carnino
Tappa lunga e su traccia non sempre
1958 Passo
evidente nella salita
del
al Colle
LagarèBrignola
Seirasso. Un poco faticosa la discesa al
Rifugio Mongioie. Tre colli e ben tre valli
attraversate: Ellero, Corsaglia e Tanaro.
Il maestoso panorama verso la Cima
delle Saline e la spettacolare parete
nord-est del Mongioie mostrano il volto
"dolomitico" delle Alpi Liguri. Poi laghi,
pascoli e praterie alpine, per una tappa
davvero interessante.
Cima
Seirasso
2436
Colle
Brignola-Seirasso
Gias
Gruppetti
1862
Passo
del Cavallo
2238
1353
2329
2475
Rifugio
Mongioie
1520
Viozene
1274
2277
2325
2276
Cima
della Brignola
Monte
Mongioie
Bocchino
delle Scaglie
E
Bric del 1134
Pagano 5:20 h
+900/-1105 m
Dente
Brignola
Punta
del Lusco
Bocchino
della Brignola
2631
1442
Toria
1318
Punta
dello Zucco
1991 2370
Bivacco
F. Cavarero
2
Bocchino
dell`Aseo
2295
2524
1309
Cima
Rocc
1471
2480
Bric di Co
Mo
Barac
Dal valico si divalla verso sud in Valle Tanaro. Discesa una balza chiusa tra
imponenti pareti calcaree, il sentiero si sposta sul versante destro orografico
del vallone e giunge al ripiano prativo di Pian dell'Olio. Dopo una serie
di tornanti il sentiero piega a sinistra, quindi riprende a scendere ed entra
in un boschetto di pini, dove prosegue ripido a stretti tornanti in un area
fortemente erosa. Un ultimo lungo traverso porta ai margini di Pian Rosso e
al vicino Rifugio Mongioie (1550 m, 1:20 ore dal Bocchino dell'Aseo).

80
//TAPPA 04
DAL RIFUGIO
MONGIOIE AL
RIFUGIO
DON BARBERA
↑ Il nuovo Rifugio Don Barbera
← Il vecchio Rifugio Don Barbera
e il Vallone dei Maestri dal Colle
dei Signori
→ Carnino inferiore, scorcio
// ITINERARIO
Dal Rifugio Mongioie (1550 m) si imbocca la sterrata verso ovest. Si trascura
una pista sterrata a destra e, poco oltre, si abbandona la strada per imboccare
a destra il sentiero per Carnino inferiore. Il sentiero procede a lungo
in falsopiano e, ignorata una diramazione a sinistra per Viozene, sale a un
bivio: a destra si stacca il sentiero per la Grotta delle Vene, diritti (consigliato)
si raggiunge il ponte sospeso sul rio che scorre nel Vallone delle Fuse.
Un ultimo traverso in salita raggiunge la Colla di Carnino (1594 m, 1:00 ore
dal Rifugio Mongioie). Si scende sul versante opposto del valico con
un ampio sentiero che, nei pressi dei ruderi di Tetti delle Donzelle (1516 m,
0:15 ore dalla Colla di Carnino), si immette sulla strada sterrata proveniente da
Carnino inferiore. La si segue verso sinistra e la si abbandona dopo
il secondo tornante verso destra: qui su imbocca il sentiero che si stacca a
sinistra, scende abbastanza ripido, incrocia la sterrata più a valle, poi piega
verso est a mezzacosta e giunge a Carnino inferiore (1359 m, 0:15 ore da Tetti
delle Donzelle). Serpeggiando tra le viuzze della borgata si arriva al sottostante
posteggio asfaltato. Si segue la strada sterrata che si stacca verso nord-ovest,
lasciandola subito per svoltare a sinistra su un ponte e imboccare la comoda
mulattiera che sale al posteggio di Carnino superiore (1384 m, 0:10 ore
da Carnino inferiore). Si attraversa la borgata, si ignora il bivio a sinistra per
il Passo Lagaré, e ci si addentra nel Vallone di Carnino. Il percorso, tortuoso,
si snoda su assolati pendii; superata una fontana, il sentiero taglia il versante
sinistro orografico del vallone, lascia a destra il bivio per il Passo delle
Mastrelle e raggiunge lo stretto intaglio della Gola della Chiusetta
(1811 m, 1:20 ore da Carnino superiore). L'angusto passaggio, che da accesso
al Vallone dei Maestri, conduce a una prima piana pascoliva, cui ne segue
una seconda, più ampia, sede del recente alpeggio delle Selle di Carnino e
della Cappella di Sant'Erim.

i
2107
60
de
es
Scarason
2162
2355
2079
2043
2357
2652
Passo di
carason Punta
Marguareis
Cima
i Pertegà
delle
ecchie
Passo
della Gaina
Rifugio
Don Barbera
2404
Porta
Marguareis
2245
2178
Passo
di Framargal
1587
2298
2541
Cima Palù
2023
Il Ferà
De Giorgio
Cima
delle Saline
1589
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
Cima
Caplet
1958
2415
2613
Carnino
1747
delle
Masche
2392
1359
Passo
del Lagarè
2177
Passo
delle Saline
Garbo
del Manco
1594
1767
Colla
di Carnino
Gias
Gruppetti
1862
Passo
del Cavallo
2238
1353
Cima
della Brignola
Monte
Mongioie
Bocchino
delle Scaglie
Rifugio
Mongioie
Bric del
Pagano
1520
Viozene
1274
1134
2325
B
d
2480
2384
Monte
Bertrand
1835 Case dei
Cacciatori
Spesso a quote non elevate, la tappa
si snoda sempre su facili sentieri;
un pizzico di attenzione a seguire
i segnavia nel tratto oltre la Gola della
Chiusetta. Dopo l'attraversamento
di pascoli e boschi di pini, oltre la Gola
della Chiusetta si ritorna in ambiente
d'alta quota, con i tipici panorami
di un ambiente carsico: pendii aridi,
laghi trasformati in torbiere e pascoli.
Da notare l'architettura tipica delle
borgate di Carnino.
1280
Upega
E
Cima
Cantalupo
1893
1549
4:05 h
Colla
Bassa
+879/-350 m
Mo
1896 Cim
Cima di
Piano Cavallo 18
1488
d
Tenendosi a destra delle costruzioni, si prosegue sul sentiero che con un lungo
diagonale tra pascoli e roccette guadagna lentamente quota, lascia a destra
la diramazione per il Colle del Pas e infine, dopo un breve tratto più ripido,
giunge al Rifugio Don Barbera (2079 m, 1:05 ore dalla Gola della Chiusetta).

82
//TAPPA 05
DAL RIFUGIO
DON BARBERA AL
RIFUGIO PIAN
DELLE GORRE
↑ La Capanna scientifica e
speleologica Morgantini
← Escursionisti a cavallo
nei pressi del Gias dell'Ortica
→ La cascata del Saut
// ITINERARIO
Dal Rifugio Don Barbera (2079 m) si sale al vicino Colle dei Signori (2107 m) e
si imbocca a destra la vecchia mulattiera inerbita che serpeggia in saliscendi
verso nord tra bianche rocce calcaree. Si raggiunge la rotabile per il Colle
di Tenda e la si percorre verso destra per circa 700 metri. Giunti nella conca
carsica di Plan Ambreuge (Pian Ambrogi, 2107 m, 0:40 ore dal Rifugio Don
Barbera), si svolta a destra per prati (palina). Si lascia a destra il sentiero per
il Passo di Scarason, si piega a sinistra e si scavalca un profondo avvallamento.
Puntando ora verso ovest si giunge ad un bivio presso i ruderi di una caserma,
dove si sale a destra alla vicina depressione della Colla Piana di Malaberga
(2219 m, 1:05 ore da Plan Ambreuge). Oltre il valico la mulattiera si biforca:
ambo i rami si ricongiungono, ma conviene quello di sinistra che lambisce
la Capanna Morgantini (2219 m). La mulattiera scende ai margini della Conca
delle Carsene poi, con un lungo semicerchio da sinistra verso destra, aggira
in quota la conca pascoliva del Gias dell'Ortica (1860 m). Si lasciano a sinistra
due sentieri, rispettivamente per il Colle del Carbone e per il Passo
di Baban, quindi, ripresa la salita, si ignora a destra anche la traccia per
il Passo Scarason e si giunge al Passo del Duca (1989 m, 1:45 ore dalla Colla
Piana di Malaberga), stretto intaglio che dà accesso alla Valle Pesio. Oltre
il valico un sentiero scende ripido fino al vicino bivio, dove si tiene la destra
per arrivare al Colle del Prel soprano (1926 m); qui si ignora il bivio a destra
per il Vallone del Marguareis e si scende a sinistra, lungo il ripido sentiero che
porta sul tracciato di una vecchia rotabile ex militare. Si scende nel Vallone
degli Arpi con lunghissimi tornanti e, ormai nel bosco, si raggiunge il Gias degli
Arpi (1435 m, 1:15 ore dal Passo del Duca, fontana). Ignorato il bivio a sinistra
per il Gias Fontana, una lunga discesa in modesta pendenza aggira un costone
e conduce all'impluvio del Vallone del Saut. Si passa il Torrente del Saut su
una passerella in legno, poi un altro ramo del torrente sfruttando il ponte

lletto
2072
1
2177
2102
Monte
Jurin
Mirauda
2186
2495
2155
2064
Colle Vaccarile
c
gion
Il
Crest
ccio
te
tta
La
Perla
de
in
Cima
Baban
Cima
della
Fascia
Col della
Boaria
2102
2004
Colle del
Carbone
2054
Cima
Aurusi
2312
2188
Gias
Fontana
Passo di
Baban
1861
Rif. Pian
delle Gorre
1218
Colla Piana
di Malaberga
2219
Colla
Malaberga
2086
Cime de
Malabergue
Col
della Perla
Testa du Siet
1032
1989
Passo
del Duca
Castel
Frippi
1231
Testa
del Duca
1926
Punta
di Sestrera
2256
2302
Colle
dei Signori
2107
2260
Cime de
Capoves
Si attraversano ambienti carsici tra
i più importanti delle Alpi, di indubbio
fascino, come Plan Ambreuge o
la Conca delle Carsene, caratterizzati
Il Pulpito
1947
Cima
Scarason
2355
2079
2357
Grupas
1804
1957
2652
Rifugio
Garelli
Rifugio
Don Barbera
2404
Punta
Bartivolera
2101
Cima
della Madonna
1966
Passo di
Scarason Punta
Marguareis
Cima
di Pertegà
da distese di rocce bianchissime o pendii
prativi ricchi di doline e inghiottitoi,
nei quali si aprono decine di ingressi
di cavità sotterranee.
La parte finale della discesa avviene
in una fitta abetina di pregio.
Passo
della Gaina
E
5:50 h
Cima di
San Lorenzo
2298
2178
Passo
di Framargal
2217
2306
2228
Porta
Sestrera
Porta
Marguareis
+460/-1507 m
Pellerina
Cima
del Cars
2541
Cima Palù
2023
2245
Il Ferà
Porta
Biecai
Pa
della C
1589
Co
Ros
Punte de
Pontetto
2253
2203
Punta Havis
De Giorgio
Cima
delle Sali
2460
Cima
degli Arpett
Passo
delle Mastrelle
Pas
del La
in legno sulla destra. In breve si raggiunge lo spiazzo dove termina la strada
sterrata proveniente da Pian delle Gorre: si lascia a destra il sentiero per
il Rifugio Garelli e si scende sulla strada fino alla radura di Pian delle Gorre
(1032 m, 1:05 ore dal Gias degli Arpi).

84
// L’ALTO
TANARO
TOUR

Uno degli ultimi nati tra i percorsi ad anello nelle
vallate cuneesi, l'Alto Tanaro Tour vede la luce
nel 2015 grazie all'impegno del Parco Naturale
del Marguareis e di una serie di operatori
turistici della valle. Per le quote non elevate e
la vicinanza al mare, può essere uno dei primi
trekking percorribili allo scioglimento delle
nevi. Il trekking presenta un notevole sviluppo
altitudinale, passando dai 600 metri di Garessio
ai quasi 2200 metri della Colla Rossa. Molti
gli ambienti attraversati: boschi di latifoglie,
di conifere, pascoli in quota; ma anche i segni
della passata antropizzazione del territorio,
specie sul versante sinistro orografico della
Valle Tanaro, con numerosi insediamenti
e borgate. Ed infine il mare, sempre ben
visibile all'orizzonte nelle tappe tra il Rifugio
Don Barbera e Garessio. L'Alto Tanaro Tour si
appoggia in buona parte a preesistenti tracciati,
quali la Balconata di Ormea, la Via Alpina o
l'Alta Via dei Monti Liguri, rispetto ai quali
tuttavia apporta alcune variazioni sicuramente
migliorative. Il percorso, di nove tappe, ha
partenza e arrivo a Barchi (frazione di Ormea),
ma può essere modulato a piacere per
la vicinanza delle tappe con il fondovalle e
la presenza di un servizio di corriere di linea.
Difficile indicare il periodo ideale di percorrenza,
proprio per le diverse quote cui si sviluppano
e tappe: forse tra settembre e ottobre, sempre
previa verifica dell'apertura dei posti tappa.
Se non si teme il caldo, salvo anni
eccezionalmente nevosi, il trekking è percorribile
già dalla tarda primavera, in concomitanza
con l'apertura del Rifugio Don Barbera, ed anche
molto prima nelle tappe di bassa quota.
↑ Forte Pozzanghi
↓ Chioraira, con il campanile
della chiesa dei SS. Gioachino
ed Anna
←← Panorama dal Colle delle
Selle Vecchie
→ SEGNAVIA
La segnaletica orizzontale
è a strisce bianco-rosse
affiancate, quella
verticale si appoggia sulla
preesistente segnaletica
escursionistica a norma,
costituita da paline
bianche e rosse. Su parte
del tracciato è presente
una segnaletica di
continuità, costituita dal
logo dell'Alto Tanaro Tour
riprodotto sulle paline
segnavia.
85

86
//TAPPA 01
DA BARCHI A
CHIONEA
↑ Dipinto di Eugenio Arduino
all'interno del Pilone delle
Caranche
← La bella borgata di Santa
Libera
→↑ La Chiesa del Santo Sudario
di Albra
→↓ Chionea
→→↓ Il museo dei Ricordi a
Chionea
// ITINERARIO
Da Barchi si attraversa il ponte sul Fiume Tanaro e si arriva a di Nasagò.
Si attraversa la strada statale e si sale su mulattiera prima, poi ancora su
strada, fino a Santa Libera. A destra della chiesetta una mulattiera prosegue
la salita fino a San Giacomo di Eca (859 m, 0:35 ore da Barchi).
Una bella mulattiera tocca in sequenza le borgate di Vacieu (fontana), Cariò
(o Carià, 1155 m, fontana) ed arriva ad Albra (1078 m, 1:15 ore da San Giacomo
di Eca). Si va a destra tra le case, poi con un sentierino si scende nel vallone
del Rio Peisino, che si attraversa. Nuovamente su una comoda mulattiera
si arriva alle case di Villaro (1038 m, 0:40 ore da Albra).
Presso la chiesa ci si immette sulla strada asfaltata e si svolta a destra, si
attraversa borgata Lunghi (fontana) e si ridiscende sull'asfalto. Si va a destra
sulla strada fino al primo tornante, dove si sale a sinistra ad Airola (1111 m,
0:25 ore da Villaro).
Oltre la borgata il sentiero nel querceto s'innalza al Pilone delle Caranche;
giunti a quota 1180 circa si scende a sinistra e si attraversa il Rio Conche.
Con un lungo tratto in falsopiano si arriva alla borgata di Perondo sottano,
si attraversano i ruderi e giunge ad un panoramico costone roccioso, da dove
si scende a sinistra nel castagneto alla frazione Valdarmella (1045 m, 1:15 ore
da Airola). Qui si ritrova la strada asfaltata e si sale a destra.
Si continua innanzi fino a trovare a sinistra il sentiero che scende ad
attraversare il Torrente Armella su ponte in legno.
Oltre il ponte i segnavia guidano in salita nel noccioleto fino alla Colla
di Chionea (1223 m, 0:55 ore da Valdarmella). Dal valico si scende a sinistra,
fino alle case di Chionea. Qui si svolta ancora a sinistra fino alla Chiesa
di Santa Maria Assunta (1104 m, 0:15 ore dalla Colla di Chionea).
Il Rifugio Chionea si trova poche decine di metri dopo la chiesa, in direzione
Ormea, in alto a sinistra della strada asfaltata.

Punta dei
Termini
1638
Ronzino
1712
a
era
1716
Chioraira
Valdarmella
Colla
Chionea
1097
1045
1223
1154
Chionea
Rocca Fea
1539
Poggio
1191
1555
Bric
Ciapazzo
Villaro Albra Eca
741
1073
Ormea
1011
Bric
Lurdera
862
Trucco
della Mazza
1297
Nasagò
1100
860
671
Pianafea
1302
Giorrea
Barchi
C
de
Be
a
1577
998 Calcagnea
Monte
Armetta 1744
Colle San
Bartolomeo
1446
Poggio Aimoni
la Colma 1035
Alpisella
Monte
1093 Colla Pesauto 1544
1152
Bassa
1570
La tappa tocca Rocca numerose pittoresche
E
Monte
Castel Prale della Guardia
Paiano 1089
1658
borgate, alcune parzialmente riattate,
5:20 h
Ponte 817
Rocca
Rifugio Pian
Poggio
1339
di Navaaltre +1063/-629 m
Slanciata abitate da una manciata di
dell'Arma
975
1058 Rocca
Caprauna
residenti, altre Ferraira ormai abbandonate,
ma tutte ricche di fascino e di
storia. Notevole la Chiesa di Albra,
perfettamente restaurata e in magnifica
posizione panoramica, e degno di
nota anche il dipinto conservato al
Pilone delle Caranche. Bei castagneti
si incontrano a Villaro e Valdarmella,
la Colla di Chionea offre ampi panorami.
de
D
853

TAPPA 02
DA CHIONEA A
QUARZINA
↑ Baita con tetto racchiuso a
Quarzina.
← Quarzina
88
// ITINERARIO
Dal Rifugio Chionea (1107 m circa) si sale verso la Chiesa di Santa Maria
Assunta. Si imbocca la strada asfaltata che scende a sinistra della chiesa, esce
dal paese e diventa sterrata; al primo bivio si segue la mulattiera sulla destra
che raggiunge Porcirette sottane (1094 m, fontana). Si attraversa la borgata
proseguendo sulla mulattiera e si giunge nei pressi della chiesa di Case Rian.
Prima della chiesa si svolta a sinistra, si attraversa la borgata, si scende a
superare il Rio Chiapino, e si risale sul versante opposto. Ci si immette
su un'altra mulattiera, pianeggiante, che si segue verso sinistra; giunti
su una stradina asfaltata si va ancora a sinistra e si entra nella frazione
Chioraira (1097 m, 0:45 ore da Chionea, fontane). Tra le case si imbocca a
destra una pista sterrata e, poco oltre, si prende ancora a destra su una strada
sterrata. Salendo con lunghi tornanti si superano le borgate Rizzi e La Costa, e
si arriva a Stalle Colletto (1312 m). La strada termina: si imbocca allora
la mulattiera a sinistra che, dopo un tratto nel bosco, si abbandona per
un sentiero a destra. Il sentiero guadagna quota e si immette sulla strada
sterrata che sale da Aimoni. La si segue verso destra e si raggiunge l'ampia
dorsale pascoliva de La Colma (1500 m, 1:35 ore da Chioraira).
Si prosegue sulla pista sterrata a fianco della quale è posizionata una palina
segnavia (sud-est) e al bivio successivo si tiene la destra. Giunti ai margini
dell'ampia dorsale pascoliva, la pista inizia a scendere. Si incrocia la già nota
sterrata proveniente da Aimoni e si continua la discesa lungo una vecchia
mulattiera delimitata da muretti a secco. Si torna sulla sterrata e si va a sinistra
per un centinaio di metri: qui si riprende la mulattiera che si stacca a sinistra
della strada e conduce alle Case Brignacchi. Tra le case (fontana) si trova
una stradina asfaltata che scende fino alla frazione Quarzina (1326 m, 0:30 ore
da La Colma). Il Rifugio Quarzina (1319 m circa) si trova lungo la strada
asfaltata per Ponte di Nava.

71
1380
Monte
Baraccone
a
Conoia
Case
Pollaio
1517
1910
1782
Bric
Cornia Monte
dei Cancelli Rocca
1546 1424 Castelletto
Rocca
Valdoera
1716
Monte
Castello
di Quarzina
1326
Quarzina
Ponte
di Nava
1401
Tappa di indubbio 1431 fascino per la varietà
Rocca Pizzo
1438
dei Madonna paesaggi, per le borgate toccate, o Pennina
dei Cancelli
per i magnifici castagni secolari, per
Cima dei
Prati di Cosio
gli ampi panorami che dal pianoro de
La Colma si aprono fino al mare.
817
1097
Chioraira
1577
Colla
Chionea
Poggio
la Colma
1223
Chionea
Rocca
Slanciata
1301
1058 E
Rocca
Ferraira
1154
Poggio
1191
Aimoni
1035
1152
Rocca
Castel
Paiano 1089
2:50 h
+487/-265 m
Prale
Bric
Castagnino
741
998 Calcagnea
1215
Alpisel
109
Monte
della Guar
1
1246
Passo
di Prale
1073
Orme
Rifu
de
// VARIANTE PER AIMONI
Al momento della pubblicazione di questa guida il rifugio di Quarzina risulta
non agibile. Se il problema dovesse perdurare, due le possibili opzioni:
accorpare le tappe 2 e 3 (7:20 ore in totale), o utilizzare l’Albergo Payarin
di Aimoni quale posto tappa intermedio. Di seguito si descrive tale variante.
Raggiunta da Chionea la sterrata proveniente da Aimoni (vedi pagina a fianco)
la si segue in discesa verso sinistra per circa 2 km e si giunge a
un bivio con palina. Si gira a sinistra imboccando una strada forestale che
scende attraverso un bosco di latifoglie. Al secondo tornante si devia a destra
proseguendo su una mulattiera che conduce a una radura da cui si gode
di ampio panorama. Poco sotto si incrocia la strada sterrata che collega
Chioraira ad Aimoni. Svoltando a destra, dopo avere ammirato l'imponente
"Castagno di Napoleone", si arriva a borgata Colletta. Proseguendo si giunge
sulla strada asfaltata che sale da Ormea in prossimità dell'abitato di Aimoni.
Svoltando a destra, si raggiunge in pochi minuti l'isolato edificio dell'Albergo
Payarin (1:40 ore da inizio della variante).
Per raggiungere Quarzina, dall'albergo si ritorna alla frazione Aimoni.
Trascurato il sentiero a sinistra che scende a Ormea, giunti nei pressi
dell'ultima casa si prende il sentiero che scende a sinistra nella faggeta fino
a incontrare un monumentale castagno. Da qui, seguendo le tacche bianche
e rosse si sale verso destra nel bosco e con una serie di tornanti si raggiunge
la strada asfaltata, che si percorre verso sinistra per circa 2,5 km fino a
raggiungere Quarzina (1:30 ore dall'albergo Payarin).

90
//TAPPA 03
DA QUARZINA AL
RIFUGIO
MONGIOIE
↑ Pilone votivo a Merea,
particolare dell'affresco
← Terrazzamenti nei pressi
di Pian dell'Arma
→ Un tratto di sentiero nella
faggeta fitta dopo Celle di Pian
del Fo
// ITINERARIO
Dal Rifugio Quarzina (1319 m circa) si sale verso il centro di Quarzina (1326 m)
e si svolta poi a sinistra (ovest) sulla stradina asfaltata diretta a La Colma e
percorsa nella tappa precedente. Al primo tornante (verso destra) si continua
sulla strada sterrata che prosegue innanzi. Quando la strada volge a destra e
si biforca ci si tiene a sinistra, traversando in leggera salita fino a Biranco
(1437 m, 0:35 ore da Quarzina). All'ingresso della borgata si lascia la sterrata e
si prosegue sulla mulattiera che si stacca a sinistra. La mulattiera entra
nel bosco, incrocia una pista sterrata e continua come sentiero fino a Merea
(1222 m, 0:30 ore da Biranco, fontana). Si scende alla sottostante strada
sterrata e la si segue verso destra, giungendo a Fasce (1235 m circa).
Si continua sulla strada, si attraversano il Rio Borgosozzo ed un suo affluente,
e si perviene ad una biforcazione, dove si prende a destra in salita.
Al primo bivio si abbandona la sterrata e si svolta a destra, lungo la Costa
del Baraccone. Poco dopo si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra, rientra
nel bosco e giunge alla radura di Pian della Madonna, sede di una minuscola
cappelletta.
Ora su un'ampia mulattiera si riprende la salita nel bosco di pini e ci si porta
su una pista forestale. Si va a sinistra, fino ad una strada sterrata, dove si tiene
la destra e si sale a Celle di Pian del Fo (1412 m, 1:25 ore da Merea).
Si continua su mulattiera fino a un bivio, dove si va a sinistra. Il sentiero passa
su una briglia in cemento un affluente del Rio Bianco, poi si inoltra nella
faggeta. Si seguono i segnavia sui tronchi salendo fino ad un successivo bivio:
qui si segue il sentiero a sinistra che, dopo lungo saliscendi in costa, arriva a
guadare il Rio Bianco. Fuori dallo stretto impluvio e ci si trova su
una mulattiera che con un lunghissimo mezzacosta doppia un costone.
Si raggiungono pochi ruderi tra prati terrazzati dove, ad una biforcazione,
ci si tiene sulla mulattiera a destra. Si tagliano i pendii meno scoscesi

delle Scaglie 2325
Passo
l Cavallo
38
1353
Rifugio
Mongioie
Bric del
Pagano
1433
Pizzo
eulfu
1518
1520
Viozene
1274
1134
1896
Cima di
Piano Cavallo
Bric
dell' Ase
Monte
Cimone
1334
Bocchino
dell`Aseo
1442
Toria
1318
1771
1832
Garbo
del Cimone
2524
1309
1471
962
Ponte
dell'Isola
Cima delle
Roccate
2480
Bric di Conoia
1380
Monte
Baraccone
Belle borgate, sebbene alcune dirute;
fitti boschi che spaziano dal faggio,
al pino, all'abete, al larice; belle vedute
sull'alta Valle Tanaro.
Questi i principali temi di interesse
della tappa, che ha forse la pecca
di essere eccessivamente lunga, non
in senso assoluto, ma per i lunghi tratti
da percorrere lungo sterrate, piste e
mulattiere, serpeggiando tra i boschi.
L'arrivo al Rifugio Mongioie, in bella
posizione, ripaga delle fatiche
della giornata.
2318
Case
Pollaio
1517
1438
Madonna
dei Cancelli
2196
2476
Pizzo d'Ormea
1431
1910
2022
Rifugio Valcaira
1782
Bric
Cornia Monte
dei Cancelli Rocca
1546 1424 Castelletto
E
4:30 h
+699/-475 m
Rocca
Valdoera
1716
Monte
Castello
di Quarzina
1326
Quarzina
Ponte
di Nava
1401
Rocca Pizzo
o Pennina
817
Va
Chioraira
1577
Co
Chi
Pogg
la Col
Roc
Slanc
1058
di Pian dell'Arma, poi, su sentiero, si sale ad un ulteriore bivio, dove
si svolta a sinistra. Il sentiero si fa più esile, s'inerpica e poi traversa in costa
pendii nuovamente assai ripidi fino a Pian Rosso. In breve ci si immette
sul frequentato sentiero che sale da Viozene: si piega leggermente a destra e
si arriva al vicino Rifugio Mongioie (1550 m, 2:00 ore da Celle di Pian del Fo).

92
//TAPPA 04
DAL RIFUGIO
MONGIOIE AL
RIFUGIO
DON BARBERA
↑ All'imbocco della Gola della
Chiusetta
← La piana di Sant'Erim
→ Architettura tradizionale a
Carnino superiore
// ITINERARIO
Dal Rifugio Mongioie (1550 m) si imbocca la sterrata verso ovest.
Si trascura una pista sterrata a destra e, poco oltre, si abbandona la strada
per imboccare a destra il sentiero per Carnino inferiore. Il sentiero procede a
lungo in falsopiano e, ignorata una diramazione a sinistra per Viozene, sale a
un bivio: a destra si stacca il sentiero per la Grotta delle Vene, diritti
(consigliato) si raggiunge il ponte sospeso sul rio che scorre nel Vallone
delle Fuse. Un ultimo traverso in salita raggiunge la Colla di Carnino (1594 m,
1:00 ore dal Rifugio Mongioie). Si scende sul versante opposto del valico con
un ampio sentiero che, nei pressi dei ruderi di Tetti delle Donzelle (1516 m,
0:15 ore dalla Colla di Carnino), si immette sulla strada sterrata proveniente
da Carnino inferiore. La si segue verso sinistra e la si abbandona dopo
il secondo tornante verso destra: qui su imbocca il sentiero che si stacca a
sinistra, scende abbastanza ripido, incrocia la sterrata più a valle, poi piega
verso est a mezzacosta e giunge a Carnino inferiore (1359 m, 0:15 ore da Tetti
delle Donzelle). Serpeggiando tra le viuzze della borgata si arriva al sottostante
posteggio asfaltato. Si segue la strada sterrata che si stacca verso nord-ovest,
lasciandola subito per svoltare a sinistra su un ponte e imboccare la comoda
mulattiera che sale al posteggio di Carnino superiore (1384 m, 0:10 ore
da Carnino inferiore). Si attraversa la borgata, si ignora il bivio a sinistra per
il Passo Lagaré, e ci si addentra nel Vallone di Carnino. Il percorso, tortuoso,
si snoda su assolati pendii; superata una fontana, il sentiero taglia il versante
sinistro orografico del vallone, lascia a destra il bivio per il Passo delle
Mastrelle e raggiunge lo stretto intaglio della Gola della Chiusetta
(1811 m, 1:20 ore da Carnino superiore).
L'angusto passaggio, che da accesso al Vallone dei Maestri, conduce a
una prima piana pascoliva, cui ne segue una seconda, più ampia, sede
del recente alpeggio delle Selle di Carnino e della Cappella di Sant'Erim.

Passo di
Scarason Punta
Marguareis
ori
2107
260
de
es
2162
2079
2357
Cima
i Pertegà
lle
chie
Passo
della Gaina
Rifugio
Don Barbera
2404
2245
2178
Passo
di Framargal
1587
2298
2541
Cima Palù
2023
Il Ferà
delle Saline
1589
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
1958
Cima
Caplet
2415
Carnino
Passo
del Lagarè
1747
1359
2177
Passo
delle Saline
Garbo
del Manco
1767
1594
Colla
di Carnino
Bocchino
delle Scaglie
Passo
del Cavallo
2238
1353
Rifugio
Mongioie
Bric del
Pagano
Mong
1520
Viozene
1274
1134
2325
2480
2384
Monte
Bertrand
2172
Colla
Rossa
1835 Case dei
Cacciatori
1889
Poggio del
Lagone
1280
Upega
Bric
Scravaglion
Poggio Pian
1745
di Manzo
1856
1584
Spesso a quote non elevate, la tappa
si snoda sempre su facili sentieri;
un pizzico di attenzione a seguire
i segnavia nel tratto oltre la Gola della
Chiusetta. Dopo l'attraversamento
di pascoli e boschi di pini, oltre la Gola
della Chiusetta si ritorna in ambiente
d'alta quota, con i tipici panorami
di un ambiente carsico: pendii aridi,
laghi trasformati in torbiere e pascoli.
Da notare l'architettura tipica delle
borgate di Carnino.
E
Cima
Cantalupo
1893
1656
1549
4:05 h
Colla
Bassa
Poggio
Agnelli
+879/-350 m
Mo
1896 Cim
Cima di
Piano Cavallo 18
1433
Bric
dell' Ase
1334
d
Tenendosi a destra delle costruzioni, si prosegue sul sentiero che con un lungo
diagonale tra pascoli e roccette guadagna lentamente quota, lascia a destra
la diramazione per il Colle del Pas e infine, dopo un breve tratto più ripido,
giunge al Rifugio Don Barbera (2079 m, 1:05 ore dalla Gola della Chiusetta).

94
//TAPPA 05
DAL RIFUGIO
DON BARBERA A
UPEGA
↑ Uno dei pochi tratti
pianeggianti del bel sentiero che
attraversa il Bosco delle Navette
← Il piccolo specchio d'acqua al
Poggio del Lagone
→ La Cappella della Madonna
della Neve presso Upega
// ITINERARIO
Dal Rifugio Don Barbera (2079 m) si segue la sterrata che si dirige al vicino
Colle dei Signori, ma la si lascia quasi subito per imboccare un sentiero a
sinistra. Il sentiero attraversa la rotabile per Monesi quindi prosegue come
mulattiera alle pendici della Cime de Seneca. Arrivata ad un panoramico
colletto, la mulattiera piega a sinistra alle pendici della Cima di Pertegà e poi
scende al Colle delle Selle Vecchie (2097 m, 0:50 ore dal Rifugio Don Barbera).
Sempre sul crinale, con un saliscendi si arriva al Colle del Vescovo (2162 m,
0:25 ore dal Colle delle Selle Vecchie). La mulattiera s'innalza fin presso della
vetta della Cima di Vèlega, poi scende ad un colletto, dove si riduce a sentiero;
ci si porta a sinistra dello spartiacque, perdendo quota per aggirare il Monte
Bertrand, poi si continua la discesa fino alla Colla Rossa (2172 m, 1:30 ore dal
Colle del Vescovo). Sul valico si incrocia il poco evidente sentiero che collega
Upega a Morignole. Lo si segue verso sinistra, facendosi guidare dai segnavia
nel lariceto del Bosco delle Navette. Giunto sull'ampio crinale, il sentiero
scende rettilineo fino al Poggio del Lagone (1897 m, 0:30 ore da Colla Rossa).
In questo crocevia, si ignora la strada sterrata per il lontano Colle di Tenda e si
imbocca la sterrata, di fronte un poco a sinistra, che punta a nord. Lasciata a
destra una traccia per Upega la strada giunge di fronte al cancello delle Case
dei Cacciatori (1835 m). Si aggira la recinzione (proprietà privata) verso sinistra.
Ripreso il sentiero, ci si porta nuovamente sul crinale all'interno del lariceto e
si scende abbastanza ripidi; si ignorano vari bivi (segnalati da paline) e
ci si immette infine su una mulattiera, che si segue verso destra. La mulattiera,
ripida e sconnessa, perde quota velocemente: dopo due tornanti ravvicinati,
con Upega ormai in vista, la mulattiera (a tratti non evidente) conduce alla
Cappella della Madonna della Neve e alla strada provinciale. Seguendo
la strada verso sinistra si scende a Upega. Se si vuole evitare l'asfalto, invece,
si sale a destra per poche decine di metri e si imbocca poi a sinistra una

astel
rippi
2241
2256
Colle
dei Signori
2107
2260
Cime de
Capoves
Colle delle
Selle Vecchie
Cima del
Vescovo
.
1684
Roche
Falconare
1616
.
Scarason Punta
Marguareis
2162
2480
2384
2079
2357
Cima
di Pertegà
Rifugio
Don Barbera
2404
Monte
Bertrand
Colla
Rossa
Passo
della Gaina
2172
2245
2178
Passo
di Framargal
2355
2541
Cima Palù
1587
1835
Case dei
Cacciatori
1889
Poggio del
Lagone
Cima
Missun
2023
Ci si sposta prima sullo spartiacque
Il Ferà
2018
alpino, a quote sempre superiori ai 2000
metri, con spettacolari panorami;
poi ci si cala su Upega attraverso
il meraviglioso Bosco delle Navette,
un lariceto che in ogni stagione
offre scorci magici, che diventano
indimenticabili nella seconda metà
di ottobre, quando si colora d'oro.
Anche Upega, villaggio in stile
"tibetano" sulle Alpi Liguri, è una piccola
frazione che merita la visita.
1589
1958
Cima
Caplet
Poggio Pian
di Manzo
1856
1584
2460
Cima
degli Arpetti
Passo
delle Mastrelle
2415
Carnino
Passo
del Lagarè
1359
1594
Cima
Cantalupo
Upega
1893
1280
1745
1747
Bric
Scravaglion
Colletta
delle Salse
E
4:40 h
Passo
delle Saline
Garbo
del Manco
1656
+509/-1307 m
1549
1767
Colla
di Carnino
Colla
Bassa
Poggio
Agnelli
1303
Case
Giabissa
Bocchin
delle Scag
Passo
del Cavallo
2238
Rifugio
Mongio
1353
152
Cima di
Piano Cava
1896
1433
1518
2
Bric de
Pagan
Bric
dell' A
Pizzo
Reulfu
mulattiera inerbita non segnalata. Seguendo i radi segnavia, si supera il bivio a
destra per il Poggio del Lagone e si scende sulla provinciale. Seguendola verso
destra, si arriva in breve a Upega (1280 m, 1:25 ore dal Poggio del Lagone).

Cima
Caplet
Upega
1280 Cima
Cantalupo
1893
Cim
Piano C
96
//TAPPA 06
DA UPEGA AL
COLLE
DI NAVA
// ITINERARIO
Bric
Scravaglion
Poggio Pian
1745
di Manzo
1856
1584
1956
Punta
Farenga
2209
Piaggia
1303
Case
Giabissa
Monesi di
Mendatica
Col de
la Lariée Case
1374
Dal centro di Upega (1280 m) si scende la 2094 provinciale verso Bavera Viozene per 500m;
1664 Monesi di
qui un sentiero a destra scende ad attraversare Monteil torrente su un ponte, oltre
Tanarello
Triora
il quale una mulattiera continua verso est, guada un rio, e si trasforma in sentiero
che piegando a destra, attraversa il Rio Pian Cavallo e inizia a salire nella faggeta
fino alla Colla Bassa (1549 m, 1:15 ore da Upega).
Si svolta a sinistra e si comincia un lunghissimo mezzacosta pianeggiante.
Dopo circa 1,5 km si scende ad attraversare un rio, poi si entra in un lariceto.
Un ultimo tratto pianeggiante porta ad un bivio poco evidente, dove si seguono a
destra le tacche segnavia. Si scende tra roccette e arbusti: a un bivio si tiene
la destra per Nava, si tocca un pilone votivo, si attraversa un boschetto di pini e
infine si giunge ai ruderi di Dova soprana (1334 m).
Si scende a sinistra su una mulattiera, sulla sinistra orografica di un incassato
vallone. Usciti dal vallone, la mulattiera arriva su una sterrata, lungo la quale
si procede sulla sinistra. La rotabile segue il Rio Tanarello e raggiunge il Ponte
Schiarante (951 m, 2:05 ore da Colla Bassa). Si abbandona la rotabile e
si attraversa a destra sul ponte il Rio Tanarello, quindi si sale a sinistra nella
faggeta, con pendenze sostenute e tornanti via via più stretti.
Doppiato il costone che scende dal Bric Cornia, si prosegue lungo una traccia
che traversa a mezzacosta, in saliscendi, poi si perde tra ampi prati terrazzati.
Tenendosi in quota si raggiungono i ruderi di Tetti Cornia (1404 m, 1:45 ore
dal Ponte Schiarante). Oltre i ruderi una mulattiera inerbita conduce verso destra
(est), in piano, a una sterrata. Si ignora il bivio a sinistra per la Cappella della
Madonna dei Cancelli e si prosegue diritti. La sterrata si allunga verso sud e giunge
a uno slargo: cinquanta metri dopo si imbocca a destra un sentiero che porta
al Forte Montescio. Si segue la sterrata di accesso al forte fino al primo tornante,
dove si prende il secondo sentiero a destra. Si discende il crinale nella pineta,
poi ci si immette sull’Alta Via dei Monti Liguri. In breve si arriva su una sterrata che,
2018
1404
Passo
della Porta
Passo
di Tanarello 1823
2040
1333
1656
1549
1423
Colla
Bassa
Poggio
Agnelli
Colletta
delle Salse
← Panorama dai
pressi della Madonna
dei Cancelli
→ L'altare della Cappella
di San Bernardo Valcona
Sottana
Valcona
Soprana
1241
1300
143
B
dell
Pizzo
Reulfu
1

a di
avallo
1896
3
ric
' Ase
518
Ponte
Tanarello
1039
1109
Poggio
Pra Villan
1324
1334
1771
1832
Garbo
del Cimone
962
Ponte
dell'Isola
Cima
del Griletto
Poggio
la Croce
1332
1264
San Bernardo
di Mendatica
1325
1309
Baraccone
1380
Poggio
dei Preti
1358
790
1277
1144
Cacino
1188
1438
Madonna
dei Cancelli
1314
1142 Colla
del Fieno
698
Mendatica
Cosio
d'Arroscia
Il percorso si snoda spesso in ambienti
1800
Cima
Caruetta
Monte
Cimone
Colla
Rinella
suggestivi, tra boschi di faggio o
di conifere, oppure lungo
panoramicissimi sentieri balcone
che guardano il mare.
L'arrivo al Colle di Nava permette
di ammirare alcune fortificazioni
ottocentesche costruite a difesa
Poggio
Colletti
dell'importante valico tra la pianura
e il mare.
1431
Cima dei
Prati di Cosio
1326
Quarzina
Bric
Cornia Monte
dei Cancelli Rocca
1546 1424 Castelletto
Colla dei
Boschetti
1228
951
1193
Bric
Bruciato
EE
7:10 h
Ponte
di Nava
1401
Rocca Pizzo
o Pennina
Case
Rosse
+998/-1339 m
817
900
Nava
Poggio
delle
Forche
Colle
di Nava
652
1577
939
Pornassio
630
Poggio
la Colma
Rocca
Slanciata
1301
1058
Roc
Ferr
C
B
1
B
de
verso destra, porta sulla strada provinciale proveniente da Nava. Si imbocca
il sentiero di fronte (a fianco di un traliccio) e al primo incrocio si continua diritti.
Il sentiero serpeggia a lungo a mezzacosta e porta su una pista, che continua
in piano nel bosco e giunge al Forte Pozzanghi. Dal forte una mulattiera si abbassa
nel bosco. A uno spiazzo presso una grossa cisterna si svolta a sinistra e si scende
su una sterrata fino al Colle di Nava (939 m, 2:05 ore da Tetti Cornia).

98
//TAPPA 07
DAL COLLE
DI NAVA AL
RIFUGIO PIAN
DELL'ARMA
↑ Pale eoliche al Passo di Prale
← Panorama dai pressi di Pian
Preallo
→ Il Rifugio Pian dell'Arma
// ITINERARIO
Al fondo del posteggio presso il Forte Centrale al Colle di Nava (939 m),
si imbocca la piccola strada asfaltata che passa a fianco degli impianti sportivi.
Alla prima biforcazione ci si tiene a sinistra, alla seconda, poco oltre,
si imbocca a destra una stradina asfaltata che sale a un maneggio.
Si prosegue verso destra su un sentiero che sale nel bosco e si immette sulla
strada asfaltata per la Colla San Bernardo. Si va a destra fino primo tornante,
dove si imbocca la sterrata che continua diritta.
L'ascesa nel bosco è lunga e con pendenze modeste: giunti al secondo slargo
si prende un sentierino che sale in qualche minuto sul Monte Ariolo (1221
m, 1:15 ore dal Colle di Nava). Una breve discesa riporta sulla sterrata, dove
questa termina. Si continua verso est sul crinale, prima in saliscendi, poi
calandosi ripidi al Bocchino
di Semola (1102 m, 0:20 ore dal Monte Ariolo). Ignorando le strade che toccano
il valico, si continua su sentiero sul crinale. Il sentiero s'innalza assai ripido
fino alla vicina vetta del Bric Castagnino (1215 m), poi scende al sottostante
colletto e riprende la faticosa risalita fino alla successiva elevazione.
Qui ci si immette su una pista inerbita: seguendola verso destra si arriva
al Passo di Prale (1267 m circa, 0:55 ore dal Bocchino di Semola).
Ancora una volta si ignorano le varie sterrate che qui convergono e si resta
sul sentiero, salendo alla vicina strada asfaltata per il Colle di Caprauna.
La si attraversa e si riprende il sentiero che entra nel lariceto. Poco sopra
si ritrova la strada asfaltata, che si segue verso sinistra fin dopo un tornante,
dove si riprende il sentiero a sinistra.
Il sentiero si immette su una pista sterrata e si va a sinistra. Si incontrano a
questo punto due bivi ravvicinati: al primo si va a destra, al secondo si svolta a
sinistra.Una sorta di mulattiera s'innalza ripidissima e s'innesta sulla
più comoda mulattiera inerbita proveniente dal Colle di Caprauna.

Rocca
stelletto
a dei
i Cosio
1326
Quarzina
Colla dei
Boschetti
1228
951
1193
Bric
ruciato
Ponte
di Nava
1401
Rocca Pizzo
o Pennina
Poggio
delle
Forche
652
Case
Rosse
817
900
Nava
1577
939
Pornassio
630
Poggio
la Colma
Rocca
Slanciata
1301
1058
Rocca
Ferraira
Colle
di Nava
Rocca
Castel
Paiano
1152
Colla San
Bernardo
1061
1089
1180
Monte
Bellarasco
1198
Rocca
del Geppo
Prale
Bric
Castagnino
Trastanello
998 Calcagnea
1215
1102
Bocchino
di
Semola
Armo
612
Trovasta
Alpisella
1093
1570
Monte
della Guardia
1658
864
1246
1128
578 820
678
Passo
di Prale
Rocca
Aquila
549
Moano
1339
Poggio
dei Carmi
888
Armetta
Rifugio Pian
dell'Arma
1382
Colle di
Caprauna
Madonna
Della Neve
850
1744
1483
Rocca
Tramontina
Rocca
Guardiale
Colla
Bassa
Poggio
Alto
1082
978
1190
Po
1042
975
Capra
1311
Monte
Bello
545
C
Ba
Monte
Pesauto
Colla
Domenica
1
M
C
Quattro passi in Liguria.
Questo potrebbe essere il riassunto
di questa tappa, non tanto per questioni
geografiche (si saltella al di qua e
al di là del confine) quanto per
gli aspetti paesaggistici: lunghi tratti
di crinale al cospetto di monti
arrotondati coperti di fitti boschi
che digradano fino al mare.
E
3:20 h
+701/-301 m
La si segue verso sinistra fino al vicino bivio, dove si svolta a destra.
Dopo una breve discesa la mulattiera si riduce a sentiero e, ignorando varie
diramazioni laterali, conduce alle spalle del Rifugio Pian dell'Arma (1339 m,
0:45 ore dal Passo di Prale).

100
//TAPPA 08
DAL RIFUGIO
PIAN DELL'ARMA A
GARESSIO
↑ I torrioni rocciosi formati
da brecce alle pendici
del Monte Galero
← Panorama dalla vetta del
Monte Armetta
→↑ Un tavolo da pic-nic
nei pressi del Colle del Prione
→↓ In vetta al Monte Armetta
// ITINERARIO
Sotto al Rifugio Pian dell'Arma (1339 m) si segue la pista sterrata verso sinistra;
al primo bivio si sale a sinistra fino ad una abitazione. Un sentiero prosegue
verso nord-est, tra vecchi terrazzamenti e giunge a un bivio: si sale a sinistra
in un canale, con stretti tornanti, giungendo alla soprastante dorsale prativa.
Si piega a sinistra, risalendo l'ampio crinale: si susseguono varie biforcazioni e
passaggi sterrate dove aiutano i segnavia; all'altezza di una baita riattata
si lascia definitivamente la pista sterrata per il sentiero che si stacca a destra.
Il sentiero sale abbastanza ripido fino alla Colla Bassa.
Qui si svolta a destra (nord), e si segue l'amplissima dorsale prativa
che conduce sulla vetta del Monte Armetta (1744 m, 1:25 ore dal Rifugio
Pian dell'Arma).
Dalla sommità si scende verso est per prati, poi si piega a sinistra e si discende
il crinale, in questo punto ben più esile. Il sentiero volge quindi a sud-est e
perde velocemente quota arrivando all'ampia conca prativa di Pian del Colle.
Qui ci si immette su una piccola pista, e si va a destra, così come si va a destra
anche quando si incontra la successiva sterrata. La strada costeggia
un boschetto di conifere poi compie una lunga curva a sinistra, che si taglia
con una scorciatoia. Tornati sulla sterrata si è ormai giunti al Colle San
Bartolomeo (1446 m, 0:50 ore dal Monte Armetta).
Di fronte, oltre la strada, si imbocca il sentiero che sale per prati alle pendici
del Monte Dubasso. Si lascia a destra il sentiero che ne raggiunge la vetta e
si volge a nord, tornando sullo spartiacque. Si segue a lungo il crinale,
in un continuo saliscendi che porta al Colle del Prione (1297 m, 1:00 ore
dal Colle San Bartolomeo), attraversato da una sterrata. Si imbocca il sentiero
di fronte che rimonta assai ripido la Costa del Prione, supera i fianchi
del modesto Monte Fontanette e giunge ai piedi della ripidissima dorsale
del Monte Galero (1507 m circa, 0:55 ore dal Colle del Prione).

101
Tappa assai spettacolare per due terzi
del percorso, dalla partenza fino ai piedi
della ripida dorsale che scende dal Monte
Galero, dove ci si muove su ampi crinali
prativi con il mare da un lato, e le Alpi
dall'altro, sempre all'orizzonte.
Poi ci si perde un po', tra sentierini,
mulattiere, piste forestali, a tratti pure
malandate, sempre chiusi nel bosco.
Meritevole di una visita il bel centro
storico di Garessio.
E
6:50 h
+891/-1646 m
Si lascia a destra la diramazione per il Monte Galero, e si va a sinistra,
scendendo tra boschi di faggio e aree disboscate fino al Prato del Poco.
Si svolta a destra (est) sui resti di una vecchia pista forestale; giunti all'impluvio
del Rio Bianco, devastato da una frana, si scende a sinistra su un sentierino.
Il sentierino si cala a lungo tra i faggi poi riprende velocemente quota con una
serie di strette svolte e arriva alla Fontana delle Meraviglie (1174 m, 1:00 ore
dalla dorsale del Monte Galero) e alla soprastante e vicina pista sterrata.

102
↑ Albenga e il Mar Ligure
→ Garessio
Si tiene la sinistra, scendendo lentamente nel bosco di latifoglie fino ad
una malandata strada sterrata presso un tornante di quest'ultima.
Si va ancora a sinistra, fino al successivo tornante, quando si imbocca la pista
sterrata che prosegue diritta. Raggiunti i ruderi della minuscola Cappella
di Sant'Anna, si imbocca ancora a sinistra una pista sterrata che continua
la discesa e porta al Colletto di Pennino, piccolo crocevia ove si trova il Pilone
di Sant'Anna (969 m, 0:35 ore dalla Fontana delle Meraviglie).
Si svolta a destra sulla mulattiera che continua nel bosco e giunge al bivio
(segnalato) a sinistra per il Monte Pietra Ardena. Si ignora la diramazione e si
piega a destra, trascurando anche la vicina deviazione a destra per Pianchette.
La discesa prosegue su un tratto fortemente eroso e danneggiato dalle acque
meteoriche, che presenta comunque ancora alcuni tratti ben selciati:
si ignorano le infinite diramazioni laterali e si arriva finalmente al piccolo
Ponte dei Corni (642 m, 0:40 ore dal Pilone di Sant'Anna), che scavalca
il Rio San Giacomo e adduce alla strada provinciale.
Si segue la provinciale verso sinistra fino ad una piccola chiesetta: qui
si attraversa la strada e si imbocca Via Cavour, entrando nel centro storico
di Garessio, a Borgo Maggiore. Si percorre per intero Via Cavour, poi Strada
Provinciale 213, ed infine Corso Statuto. La tappa termina convenzionalmente
in Piazza Vittorio Veneto, a Borgo Ponte, nel centro di Garessio
(584 m, 0:25 ore dal Ponte dei Corni).

L'Arma
Borgo
a
Case
Griuppo
Rifugio
Savona
Passo
Scaletta
Carpanetto
Borgo
Piave
Nasagò
Pianafea
Case
Villaro
Case del
Bellore
Cappello
Borgo
Rifugio
Silvietto
Giorrea
Case
dell'Isola
Case Pian
Bernardo
Parone
Garelli
Poggio
Albra
Valsord
574
Barchi
Trappa
Valdinferno
Eca
Vignolo
Nasino
Alto
Caprauna
Rifugio Pian
dell'Arma
Garessio
475
640
3
658
1382
1490
1446
1219
1523
1570
1544
1744
862
975
856
1042
1339
1205
1441
1206
788
972
875
1789
1712
1638
1553
712
649
803
908
94
1057
969
1042
1103
1180
1272
1312
1375
1568
1534
1714
1412
1424
665
671
1385
1302
607
993
1396
1297
714
1029
1379
1413
1489
660
922
909
860
1011
1100
1254
1297
1435
730
776
1000
855
813
1108
Monte
Galero
Monte
Dubasso
Monte
Armetta
ne
Pizzo dell
Penne
Monte
Pietra
Ardena
Pian
dei Fio
Monte
Fontanette
Pizzo
di Carlo
Cima
Autero
dia
Colle di
Caprauna
Trucco
della Mazza
Rocca
della Spina
Colle San
Bartolomeo
Monte
Pesauto
Colla
Bassa
Rocca
Asperiosa
Rocca
Dorata
Rocca
Battaglina
nta
apea
Monte
Berlino
e
o
assa
Monte
Fuetto
Pizz
Castel
Monte
Pennino
Truc
Prato
del Poco
Bric
della Penna
Monte
Cornare
Grappiolo
Monte
Scalabrino
Truc
Berengero
Colle del
Prione
Bric del
Praietto
Bric dei
Giassetti
Casotto
Bric
Lurdera
Bric
Ronzino
Colletto
di
Pennino
Bric
Bandito
Bocchino
delle
Meraviglie
Colla d
Peragall

TAPPA 09
DA GARESSIO A
BARCHI
↑ Un tratto della mulattiera
che porta a Pian Bernardo
← Case Lurdera
→ San Giacomo di Eca
104
// ITINERARIO
Da piazza Vittorio Veneto a Garessio (584 m) si percorre via Marro, poi Via Rovere.
Dopo il sottopasso ferroviario si volge a destra e si prosegue su una stradina
asfaltata. Ignorando le diramazioni laterali, si oltrepassa una prima piccola
borgata e se ne raggiunge una seconda, in località Sparvaira. Dopo le abitazioni
si scende a destra e si attraversa il Fiume Tanaro su un ponte stradale.
Si sottopassa nuovamente la ferrovia e si arriva sulla strada statale n.28 presso
Trappa (614 m, 1:00 ore da Garessio). Si continua a sinistra e si imbocca a destra
Via Pianbernardo. La stradina asfaltata prosegue tra le abitazioni: quando
si biforca si attraversa su un ponte il Rio Parone. Poco oltre si prende a sinistra
il sentiero che s'innalza deciso nel bosco, incrociando varie volte la strada.
Più in alto riappare una vecchia mulattiera selciata, che torna per l'ultima volta
sulla strada con le case di di Pian Bernardo (940 m, 1:00 ore da Trappa) ormai
in vista. Tra le case e subito oltre si incontrano numerosi bivi ravvicinati e bisogna
non perdere i segnavia bianco-rossi: a monte delle abitazioni si continua
su una malandata pista sterrata e, quando questa piega a destra, si prosegue
diritti su una vecchia mulattiera.
Ci s'innalza a lungo nella faggeta. Usciti dal fitto bosco, su ampi pendii prativi,
si segue la traccia in salita fino ai Prati sopra Le Balze. Qui si piega a sinistra e
si raggiunge il Colletto Prati sopra Le Balze (1457 m, 1:45 ore da Pian Bernardo).
Oltre il crinale il sentiero taglia pendii aridi, rientra nel bosco e incontra i ruderi
di Case Lurdera (1328 m, 0:20 ore dal Colletto Prati sopra Le Balze).
Passati i ruderi si scende su mulattiera, si volge a sinistra e si scende con poche
svolte e lunghi traversi. Si ignora un bivio a destra per Vacieu, e si svolta a destra
al suvvessivo bivio, arrivando a Giorrea soprana (1016 m, 0:30 ore da Case Lurdera).
Si scende alla sottostante strada sterrata e si va a destra. La strada giunge in vista
delle case di Vacieu: senza raggiungerle, si imbocca la mulattiera a sinistra.
La mulattiera, in moderata discesa, arriva a San Giacomo di Eca (859 m, 0:35 ore

Monte
Mussiglione
2007
1555
Villaro
741
1943
Monte
Grosso
1851
Colla Bassa
2149
Monte
Antoroto
Bric
Ciapazzo
1073
Ormea
Praietto
1789
Monte
Berlino
Rifugio
1553 Rifugio
Savona
Silvietto
1489
Passo
Scaletta
1638
Albra
1011
1435
Bric
Ronzino
1712
Bric
Lurdera
862
Trucco
della Mazza
1297
1254
Valdinferno
Nasagò
1100
Eca
Giorrea
di tracciato. La percorribilità 1744
è sempre
860
Barchi
Dalla strada asfaltata alla traccia Pianafea
1302
nei prati, si sperimentano Monte tutti i tipi
Armetta
agevole, anche se qualche bivio non
troppo segnalato può creare qualche
dubbio. Tolto il trasferimento su asfalto
da Garessio a Trappa, la tappa scorre
via piacevole e varia: boschi di betulle,
671
faggete e la curatissima borgata di
Pian Bernardo durante la salita; vecchie
borgate, alcune dirute, collegate tra
loro da un dedalo di mulattiere,
nella discesa su Barchi.
922
Parone
730
Case Pian
Bernardo
909
Case
dell'Isola
712
Carpanetto 714
660
Monte
Scalabrino
1385
E
Truc
Berengero
1396
Trappa
5:40 h
607
Grappiolo
1312
Case
Villaro Truc
993 Prato
del Poco
Garessio
1042
908
Bric
della Penna
1375
Monte
Fontanette
1568
1297
Colle del
Prione
+928/-842 m
Monte
Pietra
Ardena
Bocchino
delle
Meraviglie
1714
969
Monte
Galero
Borgo
Piave
1103
1057
Mo
Pen
127
1180
1534
7
Coll
d
Penn
Mo
Fu
da Giorrea soprana). Si svolta a destra presso la chiesa e si scende alla piccola
borgata di Santa Libera (780 m circa). Giunti sull'asfalto, si va a destra: un centinaio
di metri dopo il primo tornante a sinistra si imbocca (non ben segnalata)
la mulattiera a destra. Si traversa in discesa nel bosco e si arriva sulla statale n.28 a
Nasagò. Si attraversa la statale, si sottopassa la ferrovia e si supera il Fiume Tanaro
su ponte carrabile, raggiungendo il posteggio presso le Case Breo di Barchi (670 m,
0:30 ore da San Giacomo di Eca).

M. Oronaye
Colle della
Maddalena
01
GTAM
02
GTAM
Rocca La Meja
C. Corborant
03
GTAM
04
GTAM
Sambuco
Bagni
di Vinadio
Sant'Anna
Vinadio
05
GTAM
Vinadio
06
GTAM
02
AVDR
01
AVDR
M. Matto
07
GTAM
05
AVDR
08
GTAM
Valdieri
09
GTAM
Entracque
Colle della
Lombarda
Malinvern
06
GTAM
03
AVDR
C. Argentera
Colle del
Mercantour
San Giacomo
di Entracque
M. Carbonè
C. di Gelas
04
AVDR
05
AVDR
07
AVDR
06
AVDR
Bern
B
Lyon
Genève
Torino
A32
Grenoble
A6
Cuneo A33
A5
A4
Milano
Genova
Marseille
Nice

Mondovì
To
ur
TRA ALPI
MARITTIME
E LANGHE
CUNEO
Borgo San Dalmazzo
10
GTAM
11A
GTAM
Rocca
dell'Abisso
Vernante
Bric Costa Rossa
Limone Piemonte
11B
GTAM
Colle
di Tenda
Tende
13
GTAM
12B
GTAM
04
GDM
La Brigue
17
GTAM
12A
GTAM
05
GDM
C. di Marta
Chiusa di Pesio
GDM
Certosa di Pesio
14
GTAM
15
GTAM
01
GDM
02
GDM
P.ta Margureis
Carnino Viozene
16
GTAM
03A
05
ATT
Briga Alta
Triora
Frabosa Soprana
03B
GDM
03
ATT
Pian Marchisio
M. Mongioie
Pizzo d'Ormea
Pamparato
Certosa Casotto
01
Garessio
M. Armetta M. Galero
Ormea
Caprauna
09
06 07 08
ATT
04
ATT
02
ATT
ATT
ATT
A
ATT
ATT
Alto
reil-sur-Roya
18
GTAM
Pigna
19
GTAM
Ventimiglia
Balzi Rossi

APPROFONDIMENTI
108
// LIBRI E GUIDE
AA.VV., Le Valli tra i Parchi, Più Eventi Edizioni, 2018
Graziani M., Grande Traversata delle Alpi – Vol. 1
da Viozene a Susa, Editrek e L’Escursionista
Editore, 2011
Kürschner I., GTA Grande Traversata delle Alpi,
Bergverlag Rother, 2012
Parodi A., Pockaj R., Costa A., Sentieri e meraviglie
delle Alpi Marittime, collana Sentieri e Rifugi,
Parodi Editore, 2010
Parodi A., Pockaj R., Costa A., Nel cuore delle Alpi
Liguri, collana Sentieri e Rifugi, Parodi Editore, 2012
Parodi A., Pockaj R., Costa A., Tra Marittime e Cozie,
collana Sentieri e Rifugi, Andrea Parodi Editore, 2014
Pockaj R., Dalle Alpi al Mare, Edizioni
del Capricorno, 2015
Pockaj R., S. Delfino, I sentieri della storia,
Blu Edizioni, 2014
// SITI
alpicuneesi.it
areeprotettealpimarittime.it
piemonteoutdoor.it
trek.marittimemercantour.eu
// CARTE
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 13 Alta Valle Stura di Demonte
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 15 Valle Gesso, Parco Naturale
delle Alpi Marittime
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 16 Val Vermenagna, Valle Pesio,
Alta Valle Ellero, Parco Naturale
del Marguareis
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 19 Alta Val Tanaro, Alta Valle
Arroscia, Alta Valle Argentina
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 22 Mondovì, Val Ellero,
Val Maudagna, Val Corsaglia,
Val Casotto
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 23 Sanremo, Ventimiglia,
Bassa Val Roia, Val Nervia
Fraternali Editore, 1:25.000
n. 26 Bassa Val Tanaro, Val Bormida
e Cebano
Fraternali Editore, 1:50.000
n. 50-3 Val Maira, Val Grana,
Valle Stura, Valle Gesso
Fraternali Editore, 1:50.000
n. 50-4 Cuneo, Valli Monregalesi,
Val Vermenagna, Val Pesio,
Alta Val Tanaro
Istituto Geografico Centrale, 1:50.000
n. 8 Alpi Marittime e Liguri
Istituto Geografico Centrale, 1:50.000
n. 18 Le Langhe meridionali

109