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Davide Lemmi e Marco Simoncelli
tilizzanti”. Non solo: nella baia, così come nella vicina
laguna, con effetti ancora peggiori, è in atto un processo
di eutrofizzazione, termine usato per indicare un
eccessivo accrescimento degli organismi vegetali.
“In parole povere le alghe stanno ricoprendo
l’intera baia, com’è facilmente osservabile ad occhio
nudo, sottraendo ossigeno ad altri organismi viventi
e rendendo quindi sterile l’area”, dice ancora Ahmed,
che lavora a Ryad, ma torna spesso a casa per monitorare
la situazione, che è ancora più catastrofica
nella laguna antistante la fabbrica. Un tempo luogo
di vita, oggi il piccolo specchio d’acqua è un cimitero
di colore rosso a causa degli organismi anaerobici
che lo abitano. Granchi, gamberi, perfino alberi di
mango stanno morendo in prossimità della laguna.
“C’è un fiume che dalla laguna si immette nel mare
ed è da qua che abbiamo preso i campioni poi spediti
in due laboratori diversi in Germania”, dice ancora il
microbiologo, il quale spiega i risultati delle analisi: “I
fosfati sono del 4mila per cento più alti rispetto alla
media del fiume Gambia. Ma la cosa più strana che
abbiamo riscontrato è la concentrazione di arsenico
nell’acqua”.
Manjang è particolarmente preoccupato dalla
scoperta: “L’arsenico – sottolinea – è un elemento
altamente cancerogeno. Ma non sappiamo da dove
arrivi, non è una sostanza che trovi nei residui del
pesce”. In fondo al fiume, dove il corso d’acqua sbocca
con l’Oceano, si vedono una lunga fila di donne
che lavano i panni, bambini che giocano in acqua
e alcuni pescatori che scaricano a terra il risultato
della giornata di pesca. “Più volte abbiamo cercato
di presentare i risultati delle analisi a rappresentanti
e ministri del governo, ma non ci hanno mai voluto
ascoltare”, conclude Ahmed.
Ma il governo minimizza
Costantemente, ogni mese, come mostrano le immagini
dei gruppi di attivisti che informano gli abitanti,
la spiaggia di Gunjur si trasforma anch’essa in un
cimitero. Pesci, tartarughe e delfini vengono trovati
senza vita nella baia davanti al villaggio e nelle coste
circostanti. Ma nonostante l’allarme sia arrivato
a Banjul, le autorità hanno un punto di vista diametralmente
opposto. “La Golden Lead ha dato un
impulso al business della città”, sostiene Momodou
Gibba, un consigliere comunale di Gunjur dell’United
democratic party, lo schieramento del presidente
Adama Barrow. “Lo sversamento in mare pare sia un
problema, ma io non ne sono a conoscenza”, continua.
E conclude: “Dal mio punto di vista, le persone
che conoscono le cosiddette ‘pericolose conseguenze’
della presenza di questa fabbrica stanno imponendo
la loro visione alla comunità locale. Io, in quanto
politico, devo trovare un compromesso per il bene
comune”. Gli attivisti gridano allo scandalo, accusando
i rappresentanti politici locali di ricevere regali
durante le feste da parte degli imprenditori cinesi e,
allo stesso tempo, affermando che il governo centrale
gambiano è troppo compromesso per potersi interes-
A sinistra, la
baia di Gunjur
è spesso
testimone
del disastro
ambientale
provocato
dalla fabbrica.
Qui sopra,
pesce messo
ad essiccare,
un alimento
centrale per
i gambiani
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