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l il fotoreportage
l di Davide Bertuccio
Continua il rientro in Germania
dei sassoni della Transilvania
È attualmente in corso una vera
e propria migrazione che segna
la fine di questa minoranza etnica.
I giovani, che tornano in Romania
soltanto per andare a trovare i nonni,
disconoscono le loro origini e la loro
cultura. Tutto è cominciato nel dopo
Ceausescu
Johanna,
con l’abito
tradizionale,
mentre si reca
alla messa
sassone, che si
tiene l’ultimo
giorno dei
raduni sassoni
in Romania.
Nelle due
pagine
successive, in
alto a sinistra,
a Dinkelsbühl,
in Germania,
più di 25mila
sassoni di
Transilvania
sfilano ogni
anno lungo
le strade
della città
per celebrare
la loro storia
centenaria; a
destra, sopra,
un carretto
trainato dai
cavalli; sotto,
un momento
della messa
sassone
nella chiesa
cattolica di
Richiș
fotoreportage l Davide Bertuccio
A Richiș, dove la vita scorre lentissima
n n “Questa è casa mia, ma è lì, a Richiș, che mi sento a
casa”. Questa è sicuramente la frase che più di tutte riassume la
situazione che stanno vivendo i sassoni di Transilvania. A parlare è
Susanna, sassone di origini romene, che adesso vive a Nordheim,
oltre le sponde del fiume Neckar, ultimo baluardo da superare per
arrivare nella loro casa in Germania. I sassoni sono una comunità
di origini tedesche che dall’XI secolo, insieme a ungheresi e romeni,
abitano il cuore verde della Romania, dal quale adesso si sta
verificando una vera e propria migrazione, che segna il disfacimento
di secoli di storia.
I sassoni stanno scomparendo e con essi la loro cultura, la loro
lingua e le loro tradizioni. Dopo la Seconda guerra mondiale e
il governo comunista di Ceaușescu, la popolazione di questa
comunità fu costretta ad abbandonare le proprie case per perseguire
il sogno altrui di una Romania etnicamente omogenea.
Richiș è uno dei pochi villaggi ancora non del tutto trasformati
dal turismo, che ha devastato l’autenticità di queste terre, dove
lo scorrere del tempo sembra essersi fermato, dove per le strade
passeggiano mucche e pecore di ritorno dal pascolo quotidiano e
dove la vita scorre lentamente. È a Richiș che attualmente vivono le
ultime generazioni di sassoni di Transilvania, nati e cresciuti in quelle
terre. Ed è a Richiș che il viaggio della famiglia Riemesh-Wachsmann
è iniziato. Un viaggio lungo che li ha portati a superare tanti confini,
per ritornare infine nel cuore della Germania, dove i sassoni hanno
avuto origine. Un viaggio che comunque non ha scalfito le loro
radici profonde e il loro affetto per quel mondo diverso da quello
nel quale si sono trovati catapultati. Quello di Nordheim è, infatti,
un mondo nuovo, frenetico, fatto di successi e soldi da conquistare,
fatto di una vita inconsueta, dove il lento scorrere del tempo rimane
solo un ricordo romeno. Adesso le nuove generazioni sassoni,
nate in Germania, tornano in Romania a trovare i nonni durante le
vacanze estive e disconoscono la loro lingua, le loro reali origini, le
loro tradizioni. Sono il futuro, che forse non ci sarà, dei sassoni di
Transilvania e nessuno di loro ha intenzione di tornare indietro.
“Across the river’s flow” vuole essere un lavoro di riflessione
sulla scomparsa delle minoranze etniche nel mondo, sopraffatte
dagli incalzanti ritmi della vita moderna e dalla continua fame di
globalizzazione. I sassoni sono solo un esempio di come l’autenticità
viene sacrificata per far spazio ad una quotidiana normalità fittizia,
di come intere etnie, popolazioni, sono costrette a cedere a forze
esterne, quali il razzismo, che nell’ultimo secolo ha dimostrato di
essere un’inspiegabile forma d’odio che ha smosso gli equilibri della
storia di molte di queste comunità.
“So soltanto che quando sono con i miei coetanei, io ho delle storie
familiari magnifiche da raccontare, differenti dalle loro. Storie di una
vita trascorsa nei campi e a contatto con la natura. Una vita diversa
da quella che sto vivendo”, dice Johanna, una ragazzina sassone di
15 anni, nata e cresciuta in Germania. (d.b.)
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fotoreportage l Davide Bertuccio
Nella foto grande, una bambina in abiti tradizionali sassoni durante
le feste in Germania. A destra, Johanna, 15 anni, mentre cammina verso
il cimitero sassone di Richiș; Elisabeth, 26 anni, una graphic designer,
nel suo ufficio in Germania; ancora Elisabeth, in Romania, nella
lavanderia della casa dei nonni
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Qui, Susanna, 50 anni, mentre
si prepara per l’annuale festa di
carnevale in Germania. È la madre
di Johanna ed Elisabeth e ha un
fortissimo legame con la Romania.
Nella doppia successiva, in senso
orario, da sinistra in alto, alcune
foto del matrimonio tra Udo e
Susanna; Georg, 33 anni, l’ultimo
rapper sassone che canta in lingua
madre; Wilhelm Untch, 78 anni,
mentre prende il miele dalle sue api;
Elisabeth, in attesa davanti al bagno
della casa dei nonni in Romania
fotoreportage l Davide Bertuccio
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